Noi, uniti nella preghiera per il piccolo Gianlorenzo - UDI ...

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a tempo collaboro con Paolo Castaldini e i Servizi tecnici della Curia per garantire la sicurezza negli eventi diocesani. Ma ho anche una lunga esperienza come volontario sulle ambulanze, quindi sono capace, in caso di necessità, di praticare manovre di emergenza come la respirazione “bocca a bocca” e il massaggio cardiaco. E per questo martedì scorso, quando mi hanno detto che c’era un bambino gravemente ferito, mi sono precipitato per dare aiuto». Francesco racconta ancora con grande emozione quello che è avvenuto nei drammatici momenti che sono seguiti alla caduta dal carro carnevalesco del piccolo Gianlorenzo. «Io ero due carri più indietro, a controllare un’altra zona – ricorda – e mi hanno avvertito via radio, come tutti i miei colleghi, che era accaduto un grave incidente. Sono accorso e ho trovato il bambino sdraiato a terra, già in arresto cardiaco e respiratorio, con i genitori disperati accanto. Ho cominciato a praticargli il massaggio cardiaco, poi è arrivata una signora, che non conoscevo, che mi ha detto di essere un medico, e insieme abbiamo proseguito le manovre per rianimarlo. E ci siamo riusciti: quando è arrivata l’ambulanza con l’auto medica Gianlorenzo era vivo e respirava». «Quanto tempo è passato? – si domanda Francesco – Non saprei dirlo, so solo che mi sono sembrati momenti lunghissimi, interminabili. Purtroppo in seguito quello che ho fatto non è stato sufficiente a salvare il bambino, ma sono contento di essere intervenuto. E voglio ringraziare anche quella signora che mi ha aiutato, e che poi non ho più visto». (C.U.) D « Francesco, il volontario rianimatore: «Soccorso subito, ma è stato inutile» Pubblichiamo la prima e l’ultima parte della Notificazione dell’arcivescovo nel Mercoledì delle ceneri, dal titolo «Perseveranti e concordi nella preghiera», in occasione della prossima Veglia di Pentecoste. Il testo di riferimento è Atti 1, 12–14 DI MATTEO ZUPPI * l cammino di questo anno pastorale che si sta concludendo è guidato dalla pagina del libro degli Atti degli Apostoli che racconta la discesa dello Spirito Santo nella Pentecoste, inizio della Chiesa. È lo Spirito che permette a ciascuno di udire gli apostoli nella propria lingua (Atti 2,6), frutto di una comunità che piena dello Spirito trova se stessa andando incontro agli altri. La Pentecoste trasforma degli uomini deboli e paurosi in testimoni gioiosi, rigenerati nella fede. Vorrei che la celebrazione liturgica della Veglia di Pentecoste, nella serata di sabato 8 giugno, fosse occasione per vivere oggi e nella nostra storia una rinnovata effusione dello Spirito. Questo anno per la nostra Chiesa di Bologna è contraddistinto dalle prime Assemblee di Zona che sono state un momento di confronto e di consapevolezza delle sfide e della realtà delle nostre comunità. Desidero che la Veglia sia un’altra Assemblea di Zona, questa volta interamente liturgica, per chiedere e sperimentare il dono dello Spirito di amore che «ci insegnerà ogni cosa». La Veglia si svolge in tutta la diocesi simultaneamente, per indicare che siamo parte tutti della stessa Chiesa e che vogliamo avere un cuore solo ed un’anima sola. * arcivescovo segue a pagina 6 I La Notificazione per la Pentecoste Sarà celebrata nelle Zone pastorali www.bo7.it Pagine a cura del Centro Servizi Generali dell’Arcidiocesi di Bologna Via Altabella 6 Bologna tel. 051 64.80.707 - 051 64.80.755 fax 051 23.52.07 email: [email protected] Abbonamento annuale: euro 58 - Conto corrente postale n.° 24751406 intestato ad Arcidiocesi di Bologna - C.S.G. Per informazioni e sottoscrizioni: 051. 6480777 (dal lunedì al venerdì, orario 9-13 e 15-17.30) la traccia e il segno ella prima domenica di Quaresima, quando la liturgia ci propone la lettura evangelica delle tentazioni di Gesù, vogliamo cogliere una suggestione educativa dalla seconda lettura, in cui Paolo riprende l’insegnamento di Mosé e lo rielabora in senso cristiano: chi proclama con la bocca che Gesù è il Signore e crede con il cuore nella sua risurrezione, sarà salvo. È essenziale che vi sia piena corrispondenza tra ciò che la mente concepisce, ciò che la bocca proclama, ciò che il cuore crede e ciò che le mani compiono in termini di azioni. Si tratta di un’unità profonda che il pedagogista svizzero Pestalozzi recupera affermando la necessità di una formazione unitaria della persona in cui cuore, mente e mano siano in piena armonia. Ogni educatore è chiamato a coltivare dentro di sé tale armonia, in modo da poter essere testimone credibile di ciò che professa e riuscire a sollecitare gli allievi affinché realizzino a loro volta un’unità armoniosa tra ciò che pensano, ciò che credono, ciò che professano e le azioni che compiono. Tale armonia si misura con le prove della vita, nelle quali, come Gesù nel deserto, il cristiano sa di non essere solo , ma – come dice il Salmo 90 – può invocare il Signore perché gli sia accanto nella prova: la coerenza tra ciò che il cristiano crede e ciò che compie non è frutto solo del proprio sforzo personale, ma è prima di tutto frutto della grazia divina, proprio in forza della fede nella Risurrezione di Gesù che può consentire a ciascuno di «risorgere» nei momenti di difficoltà. Andrea Porcarelli N Risorgere quando v’è la prova Una città, tante fedi: un progetto ne parla L’appello di Zuppi a favore di Mapanda Celebrate le Ceneri, un invito a convertirsi a pagina 3 a pagina 2 a pagina 6 Domenica, 10 marzo 2019 Numero 10 – Supplemento al numero odierno di Avvenire Noi, uniti nella preghiera per il piccolo Gianlorenzo DI CHIARA UNGUENDOLI i svolgeranno martedì 12 alle 15.15 nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe Cottolengo (via Marzabotto 12) e saranno presiedute dall’arcivescovo Matteo Zuppi le esequie di Gianlorenzo Manchisi, il bambino di due anni e mezzo morto mercoledì scorso dopo essere rimasto gravemente ferito il giorno precedente in un incidente che ha funestato la tradizionale sfilata del «Carnevale dei bambini». Sfilata che per la 67ª volta si svolgeva in centro, promossa dal «Comitato per il Carnevale dei bambini» animato dalla diocesi assieme a Comune, Confcommercio-Ascom Bologna, Confcooperative, Agimap e Sbandieratori petroniani. Per martedì, in occasione del funerale, il Comune ha proclamato il lutto cittadino; al funerale sarà presente il sindaco Virginio Merola. Dalle 13 alle 15 si terrà la camera ardente al Pantheon del cimitero della Certosa; alle 17 la tumulazione sempre alla Certosa. La diocesi dopo l’incidente ha diffuso un comunicato spiegando che «l’arcivescovo Matteo Zuppi si è subito recato in ospedale pregando per la salute del bambino ed esprimendo vicinanza alla famiglia». «In seguito alla gravità del fatto – proseguiva – l’organizzazione ha sospeso la manifestazione facendo defluire i carri dopo l’intervento dei mezzi di soccorso, dei sanitari e delle forze dell’ordine». E dopo la morte del piccolo, sempre la diocesi ha emesso un altro comunicato. «Il Signore – vi si legge – accoglie tra le Sue braccia il piccolo Gianlorenzo, rapito alla vita terrena in seguito a un incidente avvenuto durante la sfilata dei carri di Carnevale e oggi consegnato alla vita eterna. Il Signore voglia lenire il dolore acerbo dei genitori, dei fratelli e dei familiari e li conforti con il suo amore indefettibile. L’Arcivescovo con tutta la Chiesa di Bologna esprime profonda, umana vicinanza alla famiglia e al suo dolore, in comunione con la comunità parrocchiale di appartenenza». In precedenza, durante la Messa del Mercoledì delle Ceneri in Cattedrale, quando ancora S non si sapeva della morte del piccolo, l’Arcivescovo nell’omelia aveva detto: «Come non pensare stasera al piccolo bambino che lotta per la vita, e che accompagniamo con la nostra intercessione, vittima dell’incidente che ha trasformato in tragedia la tradizionale festa di Carnevale. Ci stringiamo con tanto affetto e tenerezza alla sua famiglia e a tutta la sua comunità parrocchiale, chiediamo per lui e per tutti luce e protezione, uniti nel dolore che lascia sgomenti e increduli, inaccettabile per chiunque, ancora di più per un piccolo come lui». «Molti mi hanno scritto che Gianlorenzo è un figlio di Bologna – ha detto ancora l’Arcivescovo giovedì mattina dopo la notizia della morte del piccolo –. Questo esprime la solidarietà della città. Ora è il tempo di essere tanto uniti e di mostrare vicinanza e amore. Siamo di fronte a un mistero e quello che ci può dare pace è un Dio che, come ci ricorda questo periodo di Quaresima, ha dato la vita anche per lui». La morte di Gianlorenzo è stata resa nota dall’Ausl di Bologna, la quale sottolinea che dopo l’incidente «sono passati solo 7 minuti dalla chiamata al 118 all’arrivo dell’ambulanza con personale formato alla rianimazione cardio-polmonare». Sull’incidente la Procura di Bologna ha aperto un fascicolo per lesioni colpose, poi tramutato in omicidio colposo dopo la morte del bambino, «per adesso a carico di ignoti». «Come organizzatori, abbiamo come sempre seguito tutte le regole – afferma da parte sua Paolo Castaldini, responsabile del Comitato per il Carnevale dei bambini –. Il carro era a norma, certificato da un ingegnere; anche la barriera era regolare. E dopo l’incidente, la manifestazione si è interrotta subito; i carri però sono rimasti fermi, senza la musica di accompagnamento, fino a quando le autorità non hanno concesso di nuovo il transito per via Indipendenza». La preghiera di mercoledì scorso per il piccolo Gianlorenzo in San Giuseppe Cottolengo Martedì nella parrocchia di San Giuseppe Cottolengo Zuppi celebrerà le esequie del bimbo morto cadendo da un carro di Carnevale. Il ricordo in Cattedrale durante la Messa delle Ceneri e la vicinanza alla famiglia Delpini e De Rita su Vangelo e città ercoledì 13 alle 21 in Cattedrale si terrà un incontro pubblico sul tema «Il Vangelo nella Città: quale Vangelo e quale Città?». L’incontro, organizzato dal Dipartimento di Teologia dell’Evangelizzazione della Fter e dalla diocesi, sarà presieduto dall’arcivescovo Matteo Zuppi che lo introdurrà. Interverranno monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano e il sociologo Giuseppe De Rita, presidente del Censis. L’incontro fa da preambolo al XIII Convegno annuale Fter sul tema «Il Vangelo nella Città», che si terrà in seminario a Bologna martedì 19 e mercoledì 20 marzo. Tre saranno le sezioni: la prima sul «vedere» guidata da don Maurizio Marcheselli, la seconda sul «discernere» moderata da Antonio Olmi, e la terza su «giudicare» coordinata da Guido Bendinelli. Ad aprire i lavori martedì 19 alle 9 monsignor Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e Gran Cancelliere della Facoltà teologica dell’Emilia Romagna insieme al preside mosignor Valentino Bulgarelli. Maggiori informazioni sull’evento e il programma dettagliato sono reperibili sul sito www.fter.it. «La città è sempre stata considerata un recinto, fin dall’epoca in cui la “muravano” – spiega il sociologo Giuseppe De Rita anticipando a Bologna Sette qualche spunto della riflessione che terrà in Cattedrale mercoledì prossimo –. È diventata invece una realtà di flussi, una realtà di processi economici, finanziari e politici che la attraversano. Il recinto non esiste più. Quindi c’è soltanto una capacità della società urbana, di una città, di stare dietro ai grandi flussi della società. Pensiamo a Milano. Milano ha dentro il flusso finanziario, ha dentro il flusso commerciale, il flusso della internazionalizzazione, ha una serie di capacità di movimento che vengono dal suo flusso. Dalla sua identità di ruolo. Il ruolo è quello di stare dentro i processi e i flussi della società moderna. Una città come Roma che di flussi ne ha pochi perché vive di se stessa, vive della sua dimensione urbana, quindi quasi come un recinto, non ha più ruolo». Quali allora i maggiori cambiamenti dei quali anche la Chiesa deve tenere conto? La Chiesa si è fatta affascinare negli ultimi tempi dalle dimensioni degli ultimi: i poveri, gli esclusi. Ma la città è un corpo relativamente unita- rio e va curata in modo unitario, va vista come un corpo unico. Non di- cendo, per esempio, che «della classe dirigente della città, non mi importa nulla» o poco. Sarebbe più corretto, quando si parla a tutta la città, farlo con linguaggi diversi, in modi diver- si; ma sia ai «primi» che agli «ulti- mi». (C.U.) M Quell’abbraccio della parrocchia ensando a un angioletto volato in cielo e per la sua famiglia avvolta dall’inspiegabile mistero la comunità parrocchiale di San Giuseppe Benedetto Cottolengo si unisce alle molte preghiere che in questi giorni stanno facendo corona attorno al corpicino di Gianlorenzo. Dopo la notizia, i fedeli si sono stretti in unità di fede e di meditazione, insieme con i sacerdoti, per invocare dal Signore le grazie del conforto cristiano. Le parole devono lasciare il posto ai sentimenti di affetto fraterno e di vicinanza ai genitori ed ai fratelli del bimbo volato così presto in cielo. Durante la celebrazione eucaristica del giorno delle Ceneri tutti i molti fedeli, in lacrime, hanno offerto a Dio il dolore per il distacco da questa creatura innocente che in questa stessa chiesa ha ricevuto il sacramento del Battesimo con il quale è divenuto figlio e fratello spirituale di quanti la compongono. E’ tutto mistero quanto stiamo vivendo, e in quanto mistero non vi sono esaurienti spiegazioni. Il religioso silenzio è ciò che maggiormente ci deve accumunare, perché il cuore di tutti sta sanguinando, e perché la speranza e la fede non deludono. Caro Gianlorenzo, noi ti abbracciamo ancora. Sappiamo bene che in paradiso, dove già tu sei, si sta bene. Abbi tuttavia un angelico sguardo verso di noi che siamo sgomenti. Ci confortino i tuoi vividi occhi che lassù sono ancora più splendidi, il tuo sorriso che somiglia a quello del tuo angelo custode; mandaci un saluto che dica soltanto arrivederci e la tua manina accarezzi Gesù anche per noi. La comunità parrocchiale di S. Giuseppe Cottolengo (Opera di Don Orione) P Capaci di crescere assieme ai bambini a morte di un bimbo è un buco nero in cui qualsiasi dio può affondare. È la «vora- gine che porta via passato e futuro» di Papa Francesco. Uc- cide i genitori. È un non sen- so. Confrontarsi con lui è un obbligo di fede e di umanità. Il bimbo caduto da un carro l’ultimo giorno di Carnevale, morto il primo di Quaresima non è un martire involontario, una via crucis inutile: troviamo il modo di farlo rimanere in terra. Non solo nell’aria e nel- le preghiere; nel mondo, nel- la città, nel giorno per giorno, nelle pietre che pur l’hanno ucciso. Marco Marozzi segue a pagina 6 L l’intervento Miniatura della Pentecoste

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a tempo collaboro conPaolo Castaldini e i Servizitecnici della Curia per

garantire la sicurezza negli eventidiocesani. Ma ho anche una lungaesperienza come volontario sulleambulanze, quindi sono capace, incaso di necessità, di praticare manovredi emergenza come la respirazione“bocca a bocca” e il massaggiocardiaco. E per questo martedì scorso,quando mi hanno detto che c’era unbambino gravemente ferito, mi sonoprecipitato per dare aiuto». Francescoracconta ancora con grande emozionequello che è avvenuto nei drammaticimomenti che sono seguiti alla cadutadal carro carnevalesco del piccoloGianlorenzo. «Io ero due carri piùindietro, a controllare un’altra zona –ricorda – e mi hanno avvertito viaradio, come tutti i miei colleghi, che

era accaduto un grave incidente. Sonoaccorso e ho trovato il bambinosdraiato a terra, già in arresto cardiacoe respiratorio, con i genitori disperatiaccanto. Ho cominciato a praticargli ilmassaggio cardiaco, poi è arrivata unasignora, che non conoscevo, che mi hadetto di essere un medico, e insiemeabbiamo proseguito le manovre perrianimarlo. E ci siamo riusciti: quandoè arrivata l’ambulanza con l’automedica Gianlorenzo era vivo erespirava». «Quanto tempo è passato?– si domanda Francesco – Non sapreidirlo, so solo che mi sono sembratimomenti lunghissimi, interminabili.Purtroppo in seguito quello che hofatto non è stato sufficiente a salvare ilbambino, ma sono contento di essereintervenuto. E voglio ringraziare anchequella signora che mi ha aiutato, e chepoi non ho più visto». (C.U.)

Francesco, il volontario rianimatore:«Soccorso subito, ma è stato inutile»

Pubblichiamo la prima e l’ultima parte dellaNotificazione dell’arcivescovo nel Mercoledìdelle ceneri, dal titolo «Perseveranti econcordi nella preghiera», in occasione dellaprossima Veglia di Pentecoste. Il testo diriferimento è Atti 1, 12–14

DI MATTEO ZUPPI *

l cammino di questo anno pastoraleche si sta concludendo è guidatodalla pagina del libro degli Atti degli

Apostoli che racconta la discesa delloSpirito Santo nella Pentecoste, iniziodella Chiesa. È lo Spirito che permette aciascuno di udire gli apostoli nellapropria lingua (Atti 2,6), frutto di unacomunità che piena dello Spirito trovase stessa andando incontro agli altri. LaPentecoste trasforma degli uominideboli e paurosi in testimoni gioiosi,rigenerati nella fede. Vorrei che la

celebrazione liturgica della Veglia diPentecoste, nella serata di sabato 8giugno, fosse occasione per vivere oggi enella nostra storia una rinnovataeffusione dello Spirito. Questo anno perla nostra Chiesa di Bologna ècontraddistinto dalle prime Assembleedi Zona che sono state un momento diconfronto e di consapevolezza dellesfide e della realtà delle nostrecomunità. Desidero che la Veglia siaun’altra Assemblea di Zona, questa voltainteramente liturgica, per chiedere esperimentare il dono dello Spirito diamore che «ci insegnerà ogni cosa». LaVeglia si svolge in tutta la diocesisimultaneamente, per indicare chesiamo parte tutti della stessa Chiesa eche vogliamo avere un cuore solo edun’anima sola.

* arcivescovosegue a pagina 6

I

La Notificazione per la PentecosteSarà celebrata nelle Zone pastorali

www.bo7.it

Pagine a cura del Centro Servizi Generalidell’Arcidiocesi di Bologna Via Altabella 6 Bologna tel. 051 64.80.707 - 051 64.80.755 fax 051 23.52.07email: [email protected]

Abbonamento annuale: euro 58 - Contocorrente postale n.° 24751406 intestatoad Arcidiocesi di Bologna - C.S.G.Per informazioni e sottoscrizioni:051. 6480777 (dal lunedì al venerdì,orario 9-13 e 15-17.30)

la traccia e il segno

ella prima domenica di Quaresima, quando la liturgia ci propone lalettura evangelica delle tentazioni di Gesù, vogliamo cogliere una

suggestione educativa dalla seconda lettura, in cui Paolo riprendel’insegnamento di Mosé e lo rielabora in senso cristiano: chi proclama con la

bocca che Gesù è il Signore e crede con il cuore nella sua risurrezione,sarà salvo. È essenziale che vi sia piena corrispondenza tra ciò che la

mente concepisce, ciò che la bocca proclama, ciò che il cuore credee ciò che le mani compiono in termini di azioni. Si tratta diun’unità profonda che il pedagogista svizzero Pestalozzi recuperaaffermando la necessità di una formazione unitaria della personain cui cuore, mente e mano siano in piena armonia. Ogni

educatore è chiamato a coltivare dentro di sé tale armonia, in mododa poter essere testimone credibile di ciò che professa e riuscire asollecitare gli allievi affinché realizzino a loro volta un’unità

armoniosa tra ciò che pensano, ciò che credono, ciò che professano ele azioni che compiono. Tale armonia si misura con le prove della vita,nelle quali, come Gesù nel deserto, il cristiano sa di non essere solo , ma– come dice il Salmo 90 – può invocare il Signore perché gli sia accantonella prova: la coerenza tra ciò che il cristiano crede e ciò che compienon è frutto solo del proprio sforzo personale, ma è prima di tutto fruttodella grazia divina, proprio in forza della fede nella Risurrezione di Gesù

che può consentire a ciascuno di «risorgere» nei momenti di difficoltà.Andrea Porcarelli

N

Risorgere quando v’è la prova

Una città, tante fedi:un progetto ne parla

L’appello di Zuppia favore di Mapanda

Celebrate le Ceneri,un invito a convertirsi

a pagina 3

a pagina 2

a pagina 6Domenica, 10 marzo 2019 Numero 10 – Supplemento al numero odierno di Avvenire

Noi, uniti nella preghieraper il piccolo Gianlorenzo

DI CHIARA UNGUENDOLI

i svolgeranno martedì 12 alle 15.15nella chiesa parrocchiale di SanGiuseppe Cottolengo (via Marzabotto

12) e saranno presiedute dall’arcivescovoMatteo Zuppi le esequie di GianlorenzoManchisi, il bambino di due anni e mezzomorto mercoledì scorso dopo essere rimastogravemente ferito il giorno precedente in unincidente che ha funestato la tradizionalesfilata del «Carnevale dei bambini». Sfilatache per la 67ª volta si svolgeva in centro,promossa dal «Comitato per il Carnevale deibambini» animato dalla diocesi assieme aComune, Confcommercio-Ascom Bologna,Confcooperative, Agimap e Sbandieratoripetroniani. Per martedì, in occasione delfunerale, il Comune ha proclamato il luttocittadino; al funerale sarà presente il sindacoVirginio Merola. Dalle 13 alle 15 si terrà lacamera ardente al Pantheon del cimiterodella Certosa; alle 17 la tumulazione semprealla Certosa. La diocesi dopo l’incidente hadiffuso un comunicato spiegando che«l’arcivescovo Matteo Zuppi si è subitorecato in ospedale pregando per la salute delbambino ed esprimendo vicinanza allafamiglia». «In seguito alla gravità del fatto –proseguiva – l’organizzazione ha sospeso lamanifestazione facendo defluire i carri dopol’intervento dei mezzi di soccorso, deisanitari e delle forze dell’ordine». E dopo lamorte del piccolo, sempre la diocesi haemesso un altro comunicato. «Il Signore – visi legge – accoglie tra le Sue braccia il piccoloGianlorenzo, rapito alla vita terrena inseguito a un incidente avvenuto durante lasfilata dei carri di Carnevale e oggiconsegnato alla vita eterna. Il Signore voglialenire il dolore acerbo dei genitori, deifratelli e dei familiari e li conforti con il suoamore indefettibile. L’Arcivescovo con tuttala Chiesa di Bologna esprime profonda,umana vicinanza alla famiglia e al suodolore, in comunione con la comunitàparrocchiale di appartenenza». Inprecedenza, durante la Messa del Mercoledìdelle Ceneri in Cattedrale, quando ancora

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non si sapeva della morte del piccolo,l’Arcivescovo nell’omelia aveva detto: «Comenon pensare stasera al piccolo bambino chelotta per la vita, e che accompagniamo conla nostra intercessione, vittima dell’incidenteche ha trasformato in tragedia la tradizionalefesta di Carnevale. Ci stringiamo con tantoaffetto e tenerezza alla sua famiglia e a tuttala sua comunità parrocchiale, chiediamo perlui e per tutti luce e protezione, uniti neldolore che lascia sgomenti e increduli,inaccettabile per chiunque, ancora di più perun piccolo come lui». «Molti mi hanno scritto che Gianlorenzo èun figlio di Bologna – ha detto ancoral’Arcivescovo giovedì mattina dopo la notiziadella morte del piccolo –. Questo esprime lasolidarietà della città. Ora è il tempo diessere tanto uniti e di mostrare vicinanza eamore. Siamo di fronte a un mistero e quelloche ci può dare pace è un Dio che, come ciricorda questo periodo di Quaresima, hadato la vita anche per lui».

La morte di Gianlorenzo è stata resa notadall’Ausl di Bologna, la quale sottolinea chedopo l’incidente «sono passati solo 7 minutidalla chiamata al 118 all’arrivodell’ambulanza con personale formato allarianimazione cardio-polmonare».Sull’incidente la Procura di Bologna haaperto un fascicolo per lesioni colpose, poitramutato in omicidio colposo dopo lamorte del bambino, «per adesso a carico diignoti». «Come organizzatori, abbiamo comesempre seguito tutte le regole – afferma daparte sua Paolo Castaldini, responsabile delComitato per il Carnevale dei bambini –. Ilcarro era a norma, certificato da uningegnere; anche la barriera era regolare. Edopo l’incidente, la manifestazione si èinterrotta subito; i carri però sono rimastifermi, senza la musica diaccompagnamento, fino a quando leautorità non hanno concesso di nuovo iltransito per via Indipendenza».

La preghiera di mercoledì scorso per il piccolo Gianlorenzo in San Giuseppe Cottolengo

Martedì nella parrocchia di San Giuseppe CottolengoZuppi celebrerà le esequie delbimbo morto cadendo da uncarro di Carnevale. Il ricordoin Cattedrale durante laMessa delle Ceneri e lavicinanza alla famiglia

Delpini e De Ritasu Vangelo e città

ercoledì 13 alle 21 inCattedrale si terrà unincontro pubblico sul tema

«Il Vangelo nella Città: qualeVangelo e quale Città?». L’incontro,organizzato dal Dipartimento diTeologia dell’Evangelizzazione dellaFter e dalla diocesi, sarà presiedutodall’arcivescovo Matteo Zuppi che lointrodurrà. Interverranno monsignorMario Delpini, arcivescovo di Milanoe il sociologo Giuseppe De Rita,presidente del Censis. L’incontro fada preambolo al XIII Convegnoannuale Fter sul tema «Il Vangelonella Città», che si terrà in seminarioa Bologna martedì 19 e mercoledì 20marzo. Tre saranno le sezioni: laprima sul «vedere» guidata da donMaurizio Marcheselli, la seconda sul«discernere» moderata da AntonioOlmi, e la terza su «giudicare»coordinata da Guido Bendinelli. Adaprire i lavori martedì 19 alle 9monsignor Matteo Zuppi,arcivescovo di Bologna e GranCancelliere della Facoltà teologicadell’Emilia Romagna insieme alpreside mosignor ValentinoBulgarelli. Maggiori informazionisull’evento e il programmadettagliato sono reperibili sul sitowww.fter.it.«La città è sempre stata considerataun recinto, fin dall’epoca in cui la“muravano” – spiega il sociologoGiuseppe De Rita anticipando aBologna Sette qualche spunto dellariflessione che terrà in Cattedralemercoledì prossimo –. È diventatainvece una realtà di flussi, una realtàdi processi economici, finanziari epolitici che la attraversano. Ilrecinto non esiste più. Quindi c’èsoltanto una capacità della societàurbana, di una città, di stare dietroai grandi flussi della società.Pensiamo a Milano. Milano hadentro il flusso finanziario, hadentro il flusso commerciale, ilflusso della internazionalizzazione,ha una serie di capacità dimovimento che vengono dal suoflusso. Dalla sua identità di ruolo. Ilruolo è quello di stare dentro iprocessi e i flussi della societàmoderna. Una città come Roma chedi flussi ne ha pochi perché vive dise stessa, vive della sua dimensioneurbana, quindi quasi come unrecinto, non ha più ruolo».Quali allora i maggioricambiamenti dei quali anche laChiesa deve tenere conto?La Chiesa si è fatta affascinare negliultimi tempi dalle dimensioni degliultimi: i poveri, gli esclusi. Ma lacittà è un corpo relativamente unita-rio e va curata in modo unitario, vavista come un corpo unico. Non di-cendo, per esempio, che «della classedirigente della città, non mi importanulla» o poco. Sarebbe più corretto,quando si parla a tutta la città, farlocon linguaggi diversi, in modi diver-si; ma sia ai «primi» che agli «ulti-mi». (C.U.)

M

Quell’abbracciodella parrocchia

ensando a un angiolettovolato in cielo e per la

sua famiglia avvoltadall’inspiegabile mistero lacomunità parrocchiale di SanGiuseppe BenedettoCottolengo si unisce allemolte preghiere che in questigiorni stanno facendo coronaattorno al corpicino diGianlorenzo. Dopo la notizia,i fedeli si sono stretti in unitàdi fede e di meditazione,insieme con i sacerdoti, perinvocare dal Signore le graziedel conforto cristiano. Leparole devono lasciare ilposto ai sentimenti di affettofraterno e di vicinanza aigenitori ed ai fratelli delbimbo volato così presto incielo. Durante la celebrazioneeucaristica del giorno delleCeneri tutti i molti fedeli, inlacrime, hanno offerto a Dioil dolore per il distacco daquesta creatura innocenteche in questa stessa chiesa haricevuto il sacramento delBattesimo con il quale èdivenuto figlio e fratellospirituale di quanti lacompongono. E’ tutto misteroquanto stiamo vivendo, e inquanto mistero non vi sonoesaurienti spiegazioni. Ilreligioso silenzio è ciò chemaggiormente ci deveaccumunare, perché il cuoredi tutti sta sanguinando, eperché la speranza e la fedenon deludono. CaroGianlorenzo, noi tiabbracciamo ancora.Sappiamo bene che inparadiso, dove già tu sei, sista bene. Abbi tuttavia unangelico sguardo verso di noiche siamo sgomenti. Ciconfortino i tuoi vividi occhiche lassù sono ancora piùsplendidi, il tuo sorriso chesomiglia a quello del tuoangelo custode; mandaci unsaluto che dica soltantoarrivederci e la tua maninaaccarezzi Gesù anche per noi.

La comunità parrocchialedi S. Giuseppe Cottolengo

(Opera di Don Orione)

P

Capaci di crescereassieme ai bambini

a morte di un bimbo è unbuco nero in cui qualsiasi

dio può affondare. È la «vora-gine che porta via passato efuturo» di Papa Francesco. Uc-cide i genitori. È un non sen-so. Confrontarsi con lui è unobbligo di fede e di umanità.Il bimbo caduto da un carrol’ultimo giorno di Carnevale,morto il primo di Quaresimanon è un martire involontario,una via crucis inutile: troviamoil modo di farlo rimanere interra. Non solo nell’aria e nel-le preghiere; nel mondo, nel-la città, nel giorno per giorno,nelle pietre che pur l’hannoucciso.

Marco Marozzisegue a pagina 6

L

l’intervento

Miniatura della Pentecoste

autentico percorso tra fedi, culture, linguee costumi «altri» e ci ha visti impegnati suoriginali orizzonti di dialogo. Per moltimesi abbiamo fissato la nostra «baseoperativa» nei locali della chiesauniversitaria di San Sigismondo: qui cisiamo incontrati per studiare insieme,leggere, discutere, interrogare esperti e daqui siamo partiti per una lunga serie diesplorazioni sul territorio. Alla scopertadegli «altri», ma anche di noi stessi, dellanostra fede – o assenza di fede – con losguardo teso su esperienze poco o pernulla conosciute. Insieme a noi, lungotutto il percorso, la telecamera di undocumentarista sociale di Roma, Marco

Santarelli, che rende oggi testimonianza alnostro progetto con un documentario daltitolo «I nostri», distribuito dall’IstitutoLuce e di prossima uscita. Dalla nostraricerca è nato anche un volume, «Viaggiointorno al mondo. Un’esperienza di ricercatra fedi, appartenenze e identità intrasformazione», edito per i tipi dellaZikkaron, che racconta, attraverso la vivavoce dei suoi protagonisti, tutte le tappedel nostro percorso e i risultati conseguiti.Il nostro auspicio più autentico è che tuttoquesto non resti confinato nell’alveo delle«belle iniziative», senza alcun seguito.Nell’attuale momento storico molti sichiedono come interpretare i grandi

cambiamenti che hanno investito le nostrecittà a livello sociale e antropologico.Accogliendo queste domande, la nostraricerca prova timidamente ad offrire unpiccolo contributo di metodo: leggerequesti mutamenti in maniera collettiva,con uno sguardo «dal basso» e soprattuttoattraverso il contributo fecondo di energiegiovani. Pensiamo che forse questopotrebbe anche rappresentare uno stimoloper la vita della Chiesa e in particolare ditutte le parrocchie che sempre piùinsistentemente si chiedono come«abitare» i nostri territori dentro a questetrasformazioni che arrivano a toccareanche la spiritualità, la vita religiosa, la

Nuove generazioni e ricerca del sacroUn alfabeto generato dalle relazioni

DI FABRIZIO MANDREOLIE GIULIA CELLA

n’esplorazione dentro a mondivitali «altri», per conoscere meglioanche se stessi. Amiamo descrivere

in questi termini il progetto «Viaggiointorno al mondo», avviato nel dicembre2017 e da poco concluso: una ricerca, permolti versi inedita, delle nuove presenzereligiose, etniche e nazionali presenti sulterritorio bolognese. Protagonisti ottogiovani, quasi tutti studenti universitari inmaterie umanistiche, sociali o educative,da noi coordinati: Alice Spazian, EricaGraziano, Fatima Zahra Dounasser,Leonardo Caterina, Lorenzo Panzavolta,Riccardo Merighi, Riccardo Tinti e WissalChabib. L’iniziativa, che nascedall’intuizione di alcuni responsabili perl’ecumenismo e il dialogo interreligiosodella diocesi, parte da una constatazione:oggi, i residenti di nazionalità straniera chevivono a Bologna sono circa 60.000,appartengono a 149 nazionalità erappresentano il 15,3% della popolazione.In questa nutrita compagine sono presenticattolici allofoni, cristiani di variedenominazioni, musulmani, aderenti adiverse fedi orientali. Queste circostanzehanno reso il nostro «Viaggio» un

Upercezione complessiva di se stessi e deglialtri. Insomma, speriamo davvero di essereriusciti ad offrire una rappresentazionenuova della nostra città e anche unapossibile modalità operativa che consentaalla Chiesa di mettersi in uno stato diapprendimento continuo rispetto allarealtà e alle trasformazioni. Il nostrolavoro è stato condotto «ad altezza uomo»,«dal basso», in modo quasi artigianale e ciauguriamo che proprio questecaratteristiche possano contribuire arenderlo uno strumento utile per rinnovarealcune categorie che ormai non appaionopiù adatte a ragionare su tanti fenomenidel nostro presente. Del resto, è lo stessopapa Francesco a suggerire di muoversi inquesta direzione per fecondare la vita civilee della Chiesa: «partire dalla realtà perrinnovare l’idea». Con la nostra ricercaabbiamo cercato di offrire qualcosa che –oggi – fatica a trovare riconoscimento nellenostre relazioni, sia private che pubbliche:«dare la parola» all’altro, in maniera nonstrumentale, ma all’interno di un sincerotentativo di ascolto. Siamo venuti acontatto con un patrimonio«immateriale» di ricerca credente e disperanze e con la possibilità – vivificante –di sperimentare un percorso e un futurocomune.

er noi è difficileraccontare che cosaabbiamo provato nel

nostro «Viaggio intorno almondo». Durante il percorsoun uragano di stimoli titravolge, lasciandoti moltevolte senza spiegazioni. Orache siamo tornati a casa,l’evidenza è che il viaggio ciha cambiati. Ai primiincontri ognuno è partitoforte della certezza delproprio unico sguardo sulmondo. L’idea era quella distudiare l’altro da meriosservatori. L’eterogeneitàreligiosa del nostro gruppoci ha però mostrato una viadiversa: il viaggio sarebbestato impossibile se nonavessimo messo in giocotutto, anche le nostreconvinzioni, impegnandociin un tortuoso percorso dicrescita personale. Soltantoosservando l’altro abbiamovisto noi stessi e fattoesperienza di ciò che ènostro, ma non solo:abbiamo sentito la verità diogni rito religioso incontratolungo il percorso, riuscendoad attribuirvi autenticità evalore nonostante nonfacesse parte della nostravita. I canti ortodossi inlingua russa, il misticismodei pentecostali africani, iprofumi nella chiesa eritreahanno creato un nuovoalfabeto: niente di tutto ciòera comprensibile dallanostra mente, ma ci hacomunque aperti al sentire.Non erano solo le parole ad

unirci alle comunità, maanche qualcos’altro nellapancia, difficile da spiegare.Fattore imprescindibile deinostri incontri è stato quellodi portare un ascoltodisarmato, attento eaccogliente: una conquistalenta, durata mesi.«Indagare su queste cose – cisvela Abir, monaca diclausura – significa indagaresulla parte più intima di unapersona e non è facilemostrare il proprio lato piùprofondo a deglisconosciuti». Abbiamodovuto riscoprire delicatezzaed empatia per immergercidavvero nel dialogo. Ladelicatezza può sembraredifficile se si è accompagnatida una telecamera, tuttaviaquella di Marco Santarelli èsempre stata una presenzainvisibile, capace didocumentare ogni sfumaturasenza risultare ingombrante.Con il suo occhio sensibile èriuscito nell’impresa direstituire, in modoautentico, le nostreindividualità con pregi econtraddizioni e a riprodurresullo schermo le emozioni egli incontri proprio come liavevamo vissuti. Questainterpretazione del viaggioha messo ordinenell’uragano cheinizialmente ci ha travolti.Ad aiutarci ulteriormente ametabolizzare l’infinità distimoli ricevuti è stato illavoro di scrittura di gruppoche ha portato alla

realizzazione del libro cheracconta il nostro «Viaggio».Tradurre in parole leemozioni provate e leesperienze vissute è stato daun lato complesso(riaprendo domande lasciatein sospeso lungo ilpercorso), dall’altro moltoappagante. Come riuscire aspiegare il calore nellostomaco provato in alcuniriti? Come descrivere uncoinvolgimento così intensoin una fede che non ciappartiene? Le «fatiche» diquesta documentazionesono state tante. L’esigenzadi trasmettere l’esperienza edi non concluderla soloall’interno dei nostri vissutici è subito sembratanecessaria. Il parlare econdividere ciò che di piùprofondo appartiene allepersone valorizza, riconoscee legittima il vissuto diognuno e, di riflesso, dellacomunità di cui fa parte. Inuna società eterogeneaquesto percorso risultaimprescindibile e prioritario.Oggi, le questioni aperte e ledomande urgenti sortedall’incontro/scontro conl’altro sono molteplici eancora senza risposta. Ilviaggio ci ha però insegnatoa far tesoro e a prendercicura della continua ricerca,libera dalla pretesa di unasoluzione immediata.Alice Spazian, Erica Grazia-no, Leonardo Caterina, Ric-

cardo Merighi, RiccardoTinti

P

Due immagini tratte dal documentario

il punto

Un anno di scopertetto ragazzi e la scoperta deigrandi continenti spirituali.

Per quasi un anno un gruppo digiovani studenti universitari divari orientamenti religiosi hapercorso la città alla ricerca deisuoi tesori sommersi. Ne èvenuto fuori un libro dal titolo«Viaggio intorno al mondo» e undocufilm di Marco Santarelli, «INostri». Merita leggere il libro evedere il film, frutto di unprogetto di collaborazione tral’Ufficio ecumenismo e dialogointerreligioso della Cei el’omologo diocesano diretto dadon Fabrizio Mandreoli. In una città come Bologna, cheha tra le più alte percentuali diimmigrati da altri Paesi, congrandi potenzialità e grandiproblemi, ci si poteva attendereche i giovani esploratoricostruissero la loro agenda sutemi come lavoro, casa,istruzione, sanità, accesso aiservizi pubblici. Cose centrali,sacrosante. La sorpresa è stataquella di vederli dirigere il lorointeresse verso i vertici delsacro: Dio, la preghiera, la vitaspirituale. Non per una «fugadal mondo», ma al contrario perla passione nella ricerca su nodiche sono centrali per la vita delmondo, qualsiasi cosa si pensidelle religioni. Ha fatto parte diquesto «viaggio nel profondo» lavisita di tanti luoghi di culto:chiese di varie confessionicristiane, sale di preghiera divari gruppi religiosi, cristiani enon. Anche questa dimensionetopografica ha valore ed è unmessaggio forte in tempi dipaura e diffidenza: un modoper dire alla città che gli «spazidel sacro» non sono unaminaccia, ma anzitutto unarisorsa di umanità. Per tutti.(I.D.F.)

ONato nel 2017,il progettoindaga sullarealtà multireligiosadel capoluogoemiliano

Viaggio e incontro,le fedi di una città

Un momento di riflessione del gruppo di lavoro

DI GIULIA CASTEGNARO

al progetto «Viaggio intorno almondo» è nato «I nostri», l’ultimodocumentario firmato da Marco

Santarelli, regista romano noto a Bolognaper la lavorazione di altri duedocumentari, realizzati all’interno delcarcere della Dozza: «Milleunanotte»(2011) e «Dustur» (2015). Con «I nostri»,prodotto dall’Istituto Luce, Santarellitorna in città per raccontare un’esperienzadi dialogo ecumenico ed interreligiosocondotto con numerose comunità etnichee religiose locali.Cosa rappresenta per lei Bologna? «Inostri» le ha mostrato un volto nuovodella città? Bologna è diventata, in questianni, la mia seconda casa. Grazie aidocumentari che realizzato qui, hoconosciuto persone e realtà che hannodato una profondità nuova al mio

sguardo sul mondo. In particolare,l’esperienza vissuta per «I nostri» mi hafatto scoprire e leggere le storie, i volti e iluoghi della città da un’angolazionenuova: la fede religiosa. Un viaggio inspazi fuori dall’ordinario, in un tempodove passato e presente convivono inun’armonia a tratti disarmante. Nel momento presente, che importanzaha il dialogo interreligioso einterculturale? Il dialogo è il sale della conoscenza.Documentare le tante facce del dialogo edelle «verità» che ognuno si porta dentro èun tema centrale dei miei ultimidocumentari e in particolare de «I nostri».Far emergere le differenze nascoste dietroal dialogo interreligioso e la fatica che lotiene in piedi è l’ambizione di questo mioultimo lavoro: un documentario chevuole restituire la complessità comebellezza e non come fonte di pericolo. La

paura è un sentimento sempre più diffusonelle nostre città e ci porta a vedere l’altrocome un problema e mai come unasoluzione. Che cosa le ha lasciato quest’esperienzae che cosa ha voluto trasmettereattraverso «I nostri»? Seguire il gruppo di ragazzi durante i loroincontri settimanali ha rappresentato perme un’occasione molto intensa edemozionante. Per ore e ore ho filmato iragionamenti, i turbamenti e i racconti digiovani disposti a mettersi a nudo e aconfrontarsi. Un flusso di parole e disguardi che non ho mai interrotto,filmando «religiosamente» ogni momentocon l’obiettivo di restituire al montaggiola bellezza di chi trova il coraggio di uscireallo scoperto e specchiarsi nell’altro. Tuttoquesto è «I nostri»: un viaggio dentro latesta e il cuore di giovani che hannodeciso di non arrendersi.

D

Sviluppatosi con l’ausiliodi otto giovani, lo studioè divenuto un libro chesi sofferma sulleappartenenze di cultodei 60 mila stranieriresidenti sotto le Torrie che rappresentano 149nazionalità e il 15,3%della popolazione

Santarelli: «La complessità è bellezza»

focus2 BOLOGNASETTE

Domenica10 marzo 2019

La Via Crucis nei venerdì di Quaresimain Cattedrale e le «Stazioni» nei vicariati

ei venerdì di Quaresima, dalle 16.30 alle18.30 in Cattedrale si tiene la Via Crucis.

Mentre nei vicariati della diocesi proseguono leStazioni quaresimali. Venerdì 15 si terranno, peril vicariato di Budrio, per la Zona pastorale diMolinella a San Pietro Capofiume (ore 20 Con-fessioni, 20.30 Messa); per la Zona pastorale di Me-dicina a Sant’Antonio (ore 20 Confessioni, 20.30Messa); per la Zona pastorale di Budrio a Bagna-rola (ore 20 Confessioni, 20.30 Messa). Per il vi-cariato di Setta–Savena–Sambro, Zona pastora-le di Loiano e Monghidoro, a Sabbioni: ore 20.30Via Crucis e Confessioni, 21 Messa. Per il vicaria-to di Sasso Marconi nel santuario della Beata Ver-gine del Sasso, dalle 20.15 Confessioni, alle 20.45Messa presieduta da don Paolo Russo. Per il vi-cariato di San Lazzaro–Castenaso, per la Zona pa-storale di San Lazzaro, nella chiesa di San Luca E-vangelista (ore 20.45 Veglia penitenziale). Per ilvicariato di Castel San Pietro Terme, a OsteriaGrande, nel Bocciodromo, alle 20.30 preghierasulla Carità. Per il vicariato di Galliera, per la Zo-na pastorale di Argelato, Bentivoglio e San Gior-

gio di Piano, ad Argelato (20.30 Confessioni, 21Messa); per la Zona pastorale di Baricella, Ma-lalbergo e Minerbio, ad Altedo (20.30 Confessio-ni, 21 Messa); per la Zona pastorale di Galliera,Poggio Renatico e San Pietro in Casale, a Poggetto(20.30 Confessioni, 21 Messa). Per il vicariato diCento, per le Zone pastorali Città di Cento e Pie-ve–Castel d’Argile a Pieve di Cento (Rosario eConfessioni dalle 20.30 e Messa alle 21); per laZona Renazzo–Terre del Reno, a Dodici Morelli(Via Crucis e Confessioni dalle 20.30 e Messa alle21). Quest’anno, nella chiesa del Crocifisso di Pie-ve di Cento, in occasione della riapertura dellachiesa collegiata, è possibile ottenere l’indulgen-za plenaria alle solite condizioni. Per il vicariatodi Persiceto–Castelfranco, a Calderara di Reno(ore 20.30 Rosario e Confessioni, ore 21 Messa).Per il vicariato di Bologna Ravone, nella Zona pa-storale Saffi–Ravone, alle 20.30 Celebrazione eu-caristica e Confessioni a Regina Mundi. Per il vi-cariato di Bologna Ovest, Zona pastorale di Bor-go–Lungoreno, alle 20.30 celebrazione peniten-ziale a Santa Maria Assunta di Borgo Panigale.

Nprevista per le 21 di stasera la presentazione del libro «Chiamati ad

essere. Manuale della coniugalità», che avrà luogo nella sala «SantaCaterina» del santuario del Corpus Domini (via Tagliapietre 19). Allaserata sarà presente l’autrice, Maria Pia Colella, insieme a padreAlessandro Angelisanti. «L’autrice ha raccolto la sua esperienza e il suosguardo da psicologa, sempre animata dalla fede – ha scrittoBenedetta Verrini – per redigere un manuale sulla coniugalità con unpercorso che ha come traguardo la capacità di affidarsi, come creaturedi Dio». Edito da San Paolo, per qualsiasi informazione sullapresentazione del libro è possibile contattare padre EverardoBermudez al numero 3209277069.

È

Resistere nelle «prove», la strada verso la vera libertàDI MIKO CORSINI

opo il Battesimo ricevuto dalBattista, momento nel quale

Gesù è rivelato come l’attesoiniziando il ministero pubblico; letentazioni si possono intenderecome lo svelamento del suo stileministeriale. Pagina dal sapore piùteologico che storico. La domandaipotizziamo soggiacere al testo, èsemplice: «Cosa significa per Gesùessere Figlio di Dio?». La risposta èancora più semplice: «Restarefedele alla volontà del Padre».Meglio: essere in comunioneprofonda con il Padre, tanto cheLuca non parla di digiuno – comein Matteo –, evidenziando chequesta comunione è il nutrimentovero della sua esistenza. Lo spirito

lo conduce nel deserto e, in questadimensione, Gesù vi rimanequaranta giorni; tempo nel quale ilnemico lo prova. Non possiamoparlare di tentazione – non lo portaa compiere il male – ma di prova(peirasmos). Il deserto e il numeroquaranta rimandano il lettore alparallelo con il cammino che ilpopolo ha compiuto uscendo dallaschiavitù egizia. Il Deuteronomiovede l’esperienza dell’Esodo unaprova da superare: lamormorazione prima del donodella manna; la ribellione a Massae il richiamo di Mosè control’idolatria. Di fatto le treaffermazioni di Gesù, in rispostaalle proposte del nemico, sonotratte da Deuteronomio (Dt 8,3;6,16; 6,13). Gesù, come il popolo, in

qualche modo rivive le dinamichedella prova vissute da Israele ma, adifferenza del popolo, lui restafedele. Il cammino umano delCristo lo presenta fedele allaprofessione di fede del pio israelita,chiamato a servire e ascoltare ilvero Dio con tutto il cuore (primatentazione), con tutta l’anima(seconda) e con tutta la potenza(terza). L’episodio mostra qual è lasfida di chi sceglie di operare per sestesso prima che per l’altro: il panesoddisferebbe solo un bisognopersonale; il potere non sarebbeinteso come autorità per unservizio, ma egocentrismo;l’abbandonarsi al vuoto gettandosidal tempio richiama alla religiositàfideistica che vorrebbe un messiaspettacolare. Gesù rifiuta queste tre

proposte che, in logiche umane, gliavrebbero favorito maggioriconsensi, tradendo però la volontàdel Padre che, nello Spirito, loconduce nella dimensione deldeserto. Perché questa paginaall’inizio della Quaresima? Forseperché la Quaresima è il «tempo digrazia» che diviene metafora dellavita. Infatti, cos’è la vita se non unEsodo, verso una terra che ora nonvediamo, ma sappiamo promessa?Eppure quante volte nella storia, civogliono far credere che occorrecostruire nel deserto la terrapromessa, illudendoci che il luogodel cammino, sia il luogo dellameta. Per dirla in modo semplice:costruire in terra il paradiso. Chiopera così vive con lenti sfocate e,aprendosi alla delusione di chi è

sedotto dalla tentazione, incapacedi superare la prova. La vita è illuogo nel quale cercare lacomunione con Dio e in questa vitalo Spirito ci pone. Pensare disfamarci e sfamare senza saziare lafame della parola di Dio, prima opoi, ci farà incontrare il verme delsentirci giusti e buoni. Vivere ilpotere – del nostro grande opiccolo mondo – anche nellasperanza di cambiare in meglio lecose, ci farà puntare più sullenostre abilità che sullaresponsabilità dell’autorità.Ipotizzare un rapporto con Dio suuna fede disincarnata dallaragione, aprirà le porte aesperienze deliranti che pocohanno a che fare con il Dio che si èincarnato.

D

L’Ottavario in onore della Santantra nel vivo il programmadell’Ottavario dedicato a

santa Caterina de’ Vigri. Questamattina alle 10 nel santuario delCorpus Domini sarà padre Vi-cente de la Fuente a presiederela Messa mentre monsignor Ste-fano Ottani, Vicario generale perla sinodalità, officerà la funzio-ne delle 18.30. Alla medesimaora di domani sarà invece l’ar-

civescovo Matteo Zuppi a celebrare l’Eucaristiainsieme al Vicario episcopale per la vita consa-crata, padre Enzo Brena. Alle 21 Andrea Porcarelliterrà la conferenza «La pedagogia tra famiglia esocietà». Martedì, ore 18.30, Messa presieduta dadon Marco Pieri. Alle 21 di mercoledì «Famigliae spiritualità», conferenza tenuta da Giovanni Ber-tuzzi, preceduta dalla celebrazione guidata dadon Lino Stefani e don Marco Grossi. Le celebra-zioni di giovedì e venerdì, ancora alle 18.30, sa-ranno rispettivamente presiedute da monsignorRoberto Macciantelli e monsignor Fiorenzo Fac-chini, mentre la funzione conclusiva – sabato –vedrà la celebrazione di padre Dino Dozzi.

E

L’arcivescovo di Bolognascrive ai fedeli e annunciache anche le offerteraccolte durante le sue visite

pastorali alle parrocchiesaranno utilizzateper realizzare il luogodi culto in Tanzania

Pubblichiamo la lettera chel’arcivescovo Matteo Zuppiha inviato a tutti i parroci e,per mezzo loro, a tutte lecomunità della diocesi, invista della Giornata disolidarietà con la Chiesa diIringa (Tanzania), ladomenica 24 marzo, Terzadi Quaresima.

arissimo, il prossimo 24marzo, III domenica

del tempo di Quaresima,rinnoveremo con un gestodi solidarietà concreto –come ogni anno – lanostra comunione con laChiesa sorella di Iringa.Dal 2012 i nostripresbiteri «fidei donum»si sono spostati aMapanda, per costituireuna nuova parrocchiacomprendente ottovillaggi. L’impegno,iniziato dal cardinaleCarlo Caffarra, prevedevala costruzionedell’edificio della chiesaparrocchiale, il cuiprogetto è statopresentato anche a papaFrancesco durante la suavisita a Bologna del 1°ottobre 2017, e costituisceuno dei «segni» delCongresso eucaristicodiocesano del 2017. Il 27gennaio è stata collocatala prima pietra e sonoiniziati i lavori, comedocumentato da «BolognaSette». In questo contesto,desidero che tutte leofferte raccolte in questadomenica siano destinatealla costruzione dellachiesa e siano versate allaCuria sul conto correnteintestato all’arcidiocesi diBologna Iban:IT02S0200802513000003103844 – Causale:Costruzione della chiesa

C

di Mapanda (e nome dichi effettua il bonifico).L’impegno per lacostruzione della chiesanon ci distoglie dalservizio alle persone, percui continua anche ilsostegno concretoall’ospedale di Usokami,il cui operato è rivolto adun bacino di malatimolto ampio e altrimentinon garantito dai servizisanitari, se non inpiccolissima parte.Comprendo chel’impegno che ci siamopresi non può essererisolto in una soladomenica, diconseguenza desidero chedurante le mie visite alleparrocchie, a partireproprio dal 24 marzo,quanto raccolto durantel’offertorio delle Messeche presiederò siadestinato alla costruzionedella chiesa. Per aiutarci acomprendere la realtà diMapanda ci possiamorivolgere a chi l’ha vissutacome missionario «fideidonum». Mi riferisco inparticolare a don EnricoFaggioli, che si rendedisponibile a tenereincontri in diocesi perraccontare la vita diquelle comunità.Caldeggio vivamente chevenga chiamato nelleZone pastorali perdonarci la sua esperienza.Ringrazio di cuore per lacollaborazione checiascuno di voi darà allabuona riuscita di questainiziativa: la carità el’ascolto ci aiutino acrescere e a rendere lanostra Chiesa sempre piùmissionaria. Con un caro saluto,

Matteo Zuppi,arcivescovo

A sinistra,l’immagine sulla

copertina del librodi Maria Colella

La lettera di Zuppi per Mapanda

Un libro fra fede e matrimonio

iascuno li sentiva parlare nella pro-pria lingua: perchè abbiamo scel-to questo tema per la prossima As-

semblea diocesana – si chiede la presiden-te dell’Azione cattolica bolognese Donatel-la Broccoli –. Avvertiamo spesso, anche den-tro la Chiesa e all’interno dell’Associazione,una certa fatica a dialogare, soprattutto tragenerazioni. Vorremmo capire insieme se èsolo un problema di linguaggi o di espe-rienze di fede assai diverse tra loro, che fan-no fatica a trovare luoghi da abitare insie-me. La situazione si complica uscendo dal-l’ambiente ecclesiale. La vita quotidiana dinoi laici si svolge in ambienti per la maggiorparte secolarizzati, dove facciamo fatica adessere testimoni del vangelo, a trovare unlinguaggio comune che possa esprimere latestimonianza anche attraverso le parole». La teologa Emanuela Buccioni parlerà sultema «Da Babele a Pentecoste» e dialo-gherà con l’Arcivescovo. Cosa vi aspettateda questo dialogo? Due prospettive diverse nell’affrontare il te-ma del dialogo tra generazioni. Vorremmopartire dallo spunto del Sinodo dei giovani,che è stata grande occasione per interrogar-si su come la Chiesa intercetta le nuove ge-nerazioni e capire cosa possiamo fare perannunciare il Signore ai nostri ragazzi e ainostri giovani, vivendo con loro esperienzesignificative. L’Ac, attraverso i campi estivi,

C« incontra tantissimi adolescenti, ed è per noimolto importante riuscire a dar loro l’op-portunità di sperimentare la bellezza dellafede e della vita della Chiesa. Che bilancio si può fare della vita asso-ciativa nel 2018? L’esperienza più faticosa che facciamo in As-sociazione, è quella della frammentarietà.Facciamo tantissime cose, in luoghi diversi,durante l’anno e spendiamo molte energieper cercare di dare sempre il meglio, ma avolte ci chiediamo se tutto questo essere o-vunque non ci distolga un po’ dal cuore del-la vita cristiana. L’aspetto più positivo è quel-lo delle collaborazioni con tante associa-zioni e movimenti della Chiesa diocesana,che hanno generato esperienze molto inte-ressanti e soprattutto relazioni di amiciziabelle e profonde. Da questo lavoro insiemeè nato anche il desiderio di sostenere la for-mazione all’impegno politico e spero di po-ter vedere buoni frutti già dai prossimi me-si. Siamo ottimisti anche sulla scelta delle zo-ne pastorali: ci potranno aiutare a ritrovareil desiderio di vivere la Chiesa come una fa-miglia comune, senza recinti tra parrocchiediverse, desiderosi di trovare insieme, pretie laici, soluzioni ai tanti problemi che ine-vitabilmente si porranno. L’Ac, come sem-pre, metterà a disposizione tutte le risorseche possiede e, sicuramente, lo Spirito faràil resto! (C.U.)

Ac, l’impegno della testimonianza

Assemblea diocesana a Medicinaomenica 17 nella parrocchia di Medicina si svolgeràl’Assemblea diocesana dell’Azione cattolica di

Bologna. Alle 9 accoglienza, alle 9.30 preghiera iniziale,alle 10 «Da Babele a Pentecoste», interviene la teologaEmanuela Buccioni; alle 10.40 «Che lingua parli tu?»,dialogano Emanuela Buccioni e l’Arcivescovo, alle 11.30Messa;alle 13 pranzo. Nel pomeriggio, «Se dico… dimmi,cosa intendi?»: alle 14.30 «... presidenti parrocchiali»;alle 15 «... Sinodo dei giovani»; alle 15.30 «... Zonepastorali»; alle 16.15 «Vespriz! Merenda – aperitivo»; alle17 celebrazione dei Vespri. Prenotazioni per il pranzoentro mercoledì 13 contattando:[email protected] – tel. 051239832; quote:adulti: 15 euro; giovani 14–30 anni: 10 euro; fanciulli eragazzi 3–14 anni: 8 euro; 0–3 anni: gratis.

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Un’immagine diMedicina

solidarietà.Durante la III domenica di Avvento, le offerte verrannodevolute in favore della costruzione della nuova chiesa nella diocesi di Iringa

Gesù viene tentato dal demonio nel deserto

La Parola della domenica

vita ecclesiale BOLOGNA 3SETTE

Domenica10 marzo 2019

Aggiungi un posto al «tavolo»li Amici di San Petronio aderiscono allaFederazione Enti Terzo Settore Confcommercio

Ascom Bologna. «Abbiamo ritenuto nostro doverecivico ed insieme grande privilegio – riferisce LisaMarzari, componente del direttivo dell’associazione– portare un contributo ideale e concreto a questaimportante realtà di Bologna. La nostraassociazione promuove da oltre un decennioiniziative solidaristiche a favore di persone in statodi bisogno nel centro della città, nonchépromozione della cultura e della custodia deiluoghi religiosi dell’Arcidiocesi, in particolare di SanPetronio, per valorizzare e rendere fruibile a tuttil’inestimabile patrimonio di cultura e bellezza chela nostra Basilica può offrire a bolognesi e turisti.Vogliamo lavorare insieme ad altre importantirealtà del Terzo Settore per rendere ancora piùbella Bologna». La Federazione Enti Terzo SettoreConfcommercio Ascom Bologna festeggia a maggioun anno di vita, e ne fanno parte tutti gli enti nonprofit, che, fino ad oggi, hanno voluto aderire al«tavolo delle Onlus» realizzato, col supporto diConfcommercio Ascom Bologna, da Nicola Turrini,

G già ideatore e fondatore di Couponlus. LaFederazione coinvolge al momento oltre unaventina di istituzioni, tra cui Aias Bologna,Antoniano della Provincia S. Antonio dei FratiMinori, Antr, Ass. nazionale trapiantati rene,Comunità Santa Maria della Venenta, Fanep, Face,Associazione famiglie cerebrolesi, Fondazione AntItalia, Fondazione Dopo di Noi Bologna,Fondazione Opera dell’Immacolata, Insieme perCristina, Istituto Farlottine società cooperativasociale, ed altre. «Confcommercio Ascom Bologna,attraverso la costituzione della Federazione EntiTerzo Settore, accoglie le realtà del Terzo Settoreche desiderano condividere un nuovo percorso diprogetti ed esperienze – spiega il presidente EnricoPostacchini –. L’adesione ad essa consentirà digodere di alcuni benefici quali la possibilità diassociarsi gratuitamente a Confcommercio Ascomall’interno della quale è stata costituita. Siamodavvero lieti che gli Amici di San Petronio abbianoaderito a questo nostro progetto e li ringraziamoper l’ottimo lavoro che stanno svolgendo, da anni,per valorizzare la nostra amata Basilica».

Confcooperative, futuro incerto

e realtà del Terzo Settore, operanti nelterritorio metropolitano, possonoinviare proposte di lavoro innovative

per far raggiungere la pensione aidisoccupati «scartati» da quota 100.Qualora fossero selezionate, le proposteincasseranno bonus economici fino a20000 euro, raccolti grazie alla raccolta diabiti e oggetti usati. A lanciare l’idea è la Città metropolitanache la incardina nell’ambito di «Insiemeper il lavoro», il progetto voluto da Curiae Comune per dare un’occupazione apersone in condizioni di fragilità. Ilprogetto è reso possibile grazie ad unfondo di 150000 euro, raccolti da Heraattraverso la valorizzazione degliindumenti, borse e scarpe usate donate, inquesti mesi, dagli abitanti dei Comunicoinvolti nel progetto. E sono Bologna,Castello d’Argile, Pianoro, Galliera,

L Ozzano, San Giorgio di Piano, San Pietroin Casale e Imola. Le risorse sono destinate a finanziare lemigliori proposte che diano «sostegnolavorativo a disoccupati vicini allapensione, un target di persone, che va dai57 ai 66 anni, rimaste senza lavoro e cheperò, per questioni burocratiche, nonriescono ad accedere alla Naspi, reddito dicittadinanza o raggiungere quota 100 –spiega l’assessore al Lavoro, MarcoLombardo –. È per intervenire su unfallimento del mercato che abbiamobisogno di lavorare tutti insieme e dicoinvolgere il Terzo Settore». Ad esempio, ci può essere l’associazionesportiva che ha bisogno di un custode odi un arbitro, una cucina che ha bisognodi qualche addetto in più, ma anche unparco urbano alla ricerca del suogiardiniere di fiducia.

DI FEDERICA GIERI SAMOGGIA

oddisfazione per un 2018 che si èchiuso con un +4.9% di fatturato e un+3% per l’occupazione. Forti timori per

la tenuta di molte coop a causa di un nuovorallentamento dell’economia nel 2019.«Dalle nostre analisi – osserva il presidentedi Confcooperative Emilia RomagnaFrancesco Milza, presentando i dati 2018sull’andamento delle 1600 imprese associate– emerge un anno carico di incertezze. Lecooperative negli anni di crisi hanno sceltodi essere un ammortizzatore sociale,tenendo soci e lavoratori. Non è stata una

scelta “gratuita”: le aziende ci hannorimesso. Per questo siamo preoccupati per il2019.Una simile scelta le coop la stannoportando avanti da molto tempo. Hannoaccettato di ridurre i margini, ma farannosempre più fatica poiché devono anchecombattere la concorrenza delle cooperativespurie». Molte le ombre che si allungano sul2019. Milza vede già «segnali concreti dirallentamento. Temiamo che la situazionevada a stressare la capacità finanziaria diimprese e mercati, facendo vedere ancorauna volta le cooperative come il terminale dinuove politiche di risparmio. I settori più arischio sono quelli a maggiore intensità dilavoro, quello dei servizi alleimprese, le cooperative socialie le imprese agroalimentari».Se il 2019 tiene con il fiatosospeso, il 2018 era andatoabbastanza bene conl’aumento di fatturato e livellioccupazionali soprattuttograzie al traino del compartoagroalimentare, dei servizi edel sociale. A fine anno ilfatturato aggregato delleaderenti a Confcooperativeammontava a 14.3 miliardi dieuro, il 4.9% in più del 2017,con una crescita in terminiassoluti di 670 milioni dieuro. È record storico, invece,per numero di lavoratori:81277, 2390 in più rispetto al2017. Stabile il numero deisoci, 230459 (+0,2%), mentreriprende il calo del numero

Sdelle cooperative, scese a 1600 (–2%) anchea causa dei processi di aggregazione chehanno riguardato molti settori. Il settoreagroalimentare, osserva Confcooperative, ècresciuto in termini di fatturato (+6.3%) e dioccupati grazie alle buone performances delsettore vitivinicolo (+16.1%), dell’ortofrutta(+4.1%) e del comparto zootecnico (+9%).Le cooperative di lavoro e servizi vedonocrescere i loro ricavi del 3%, anche leimprese legate al mondo delle costruzioniaumentano i propri fatturati (+3.7%). Increscita anche sociale e cultura, mentre i calisi concentrano nelle imprese di consumo (–2.3%) e in quelle legate alla sanità (–21%).«Dal 2007, quando hanno iniziato amanifestarsi i primi segnali della crisi, fino al2018, il nostro sistema è progressivamentecresciuto, creando in regione 25494 posti dilavoro», sottolinea Pierlorenzo Rossi,direttore generale Confcooperative, che negliultimi quattro anni ha contribuito allanascita di 36 cooperative di workers buyoute alla nascita di sette cooperative dicomunità. Di pari passo prosegue il processodi riorganizzazione delle Banche di creditocooperativo, passate negli anni da 22 a 11attraverso vari percorsi di aggregazione: nel2018 hanno visto crescere la raccolta dello0.03% (12.3 miliardi), reinvestendolaall’87% in impieghi sul territorio. Infine,una curiosità: il mondo delle cooperative èsempre più rosa. Nel 40% dei Cda, unadonna siede alla presidenza o allavicepresidenza. Tra le imprese diConfcooperative Emilia Romagna, nel2015–2018, le amministratrici sono cresciutedel 9.7% (1781) come pure le vicepresidenti(+24.6%, pari a 344), mentre sono 300 lepresidenti. Crescono anche le cooperativefemminili (+3%): 333 imprese, pari al 22%delle aderenti.

Soddisfazione per un 2018 che si èchiuso con un +4.9% di fatturato eun +3% per l’occupazione. Fortitimori per la tenuta di molte coop acausa di un nuovo rallentamentodell’economia nell’anno in corso

Il presidente emiliano–romagnoloFrancesco Milza ha presentato i dati delloscorso anno sull’andamento dellemilleseicento imprese associate

A fianco, la sala per bambinidella pizzeria etica «La

scugnizzeria», al Pilastro

«Insieme per il lavoro», alla ricerca di proposte innovative

Cea ristruttura Palazzo CooperazioneLa nuova sede romana di Confcooperative nazionale «parla»anche bolognese. La Cooperativa edile Appennino (Cea) diCalderara di Reno, ha infatti realizzato i lavori di manuten-zione straordinaria del Palazzo della Cooperazione e la ri-qualificazione del limitrofo edificio di fine Ottocento, recen-temente acquistato. Il quartier generale di Confcooperative,formato ora da questi due immobili, ospita l’intera forza la-voro dell’Associazione, nonché le società di servizi e gli ufficidi rappresentanza. Costituita a Monghidoro nel 1982 ed oggiattiva con oltre 400 dipendenti e un fatturato superiore ai65 milioni di euro, Cea è stata affiancata nel progetto di re-cupero e rigenerazione edilizia della sede nazionale di Conf-cooperative, da «L’Operosa Impianti», società specializzata inimpiantistica ed energia rinnovabile e collegata alla coopera-tiva «L’Operosa». L’intervento è stato svolto secondo i piùmoderni criteri di sostenibilità.

La sede di Confcooperative

Cefa, «Gara per Tutti» al Corno o Sci Club Bologna Corno alle Scale, incollaborazione con Cras dal «Bimbo» e La

Tavola del Cardinale di Luca Gasperini,organizza domenica 17 una gara promozionaledi slalom gigante al Corno alle Scale, aperta atutte le categorie, ad abili e disabili. Noncompetitiva e accessibile a tutti, la gara, saràun’occasione per trascorrere, tutti assieme,una bella giornata di sport, superando barrierefisiche e sociali. Giovanni Beccari, responsabilecomunicazione e raccolta fondi di Cefa Onlus,spiega: «Cefa mette in pista le proprie energieper quest’evento perché crede che tra sport esolidarietà ci siano ampi spazi comunicativi edi collaborazione. La «Gara per Tutti» è unospazio di aggregazione e di festa dove nonesistono ostacoli». La parrtenza alle ore 10,dopo lagara le premiazioni cui seguirà unalotteria con ricchi premi per sostenere iprogetti Cefa a favore dell’inserimentolavorativo di persone con disabilità e ilprogetto «+SPORT» di Sportfund. Le iscrizionidovranno pervenire allo Sci Club BolognaCorno alle Scale entro le 19 di venerdì 15.

L

onne non mollate. Questo è unmomento difficilissimo. Di

conseguenza saranno le donne le prime aperdere il lavoro perché una donna nel mondodel lavoro, per essere considerata, deve esserecapace mille volte di più di un uomo».L’esortazione di Anna Teresa Baroncini, aclistadoc, risuona nell’austera Sale Stabat Materdell’Archiginnasio e incassa un applausoscrosciante. A lei, donnaminuta, ma d’acciaio e conun’energia irrefrenabile, ilComitato del premio TinaAnselmi assegna il premioalla Carriera. Giunto allaterza edizione, il Premio èstato voluto da Cif e Udicon il patrocinio dellaPresidenza del Consigliocomunale. Quattrodici ledonne premiate. «Il premio

D« Tina Anselmi – ricorda Carla Baldini,presidente Cif Bologna – è dedicato a unafigura di donna importante, celebrata da 14donne che hanno valorizzato il nostroterritorio. Donne che sono un faro, nonostantei tempi difficili, per le altre donne. Come disseAnselmi: “Le conquiste delle donne sonoconquiste per l’inclusione e la giustizia”». ETina, Anna Teresa, una carriera amministrativa

all’Alma MAter, l’haconosciuta davvero.«Eravamo insieme nelmovimento femminile dellaDc. Ricordo le sue battaglieper avere più spazio edessere trattata al pari degliuomini». Lei che divenne laprima donna ministro conla delega al Lavoro. «Laprima volta che la incontrai,durante un Comitato

provinciale della Dc, esordì con un “Adessoparlano anche le donne!”» Noi, aggiunge AnnaTeresa, citando l’Anselmi presidente dellaCommissione parlamentare sulla P2,«abbiamo più coraggio degli uomini». Il suoimpegno è stato anche di «portavoce dei dirittidi persone con handicap», sottolineano le Aclidi Bologna che l’hanno candidata al premio.Anna Teresa «si batte per il riconoscimento deidiritti del malato. Molto attiva nella parrocchiadi Santa Maria Annunziata di Fossolo, dovepresiede il Circolo Acli, opera silenziosamentenella carità e nel sostegno alle persone piùdeboli». Donne come Marianna, con 4 figlie,arrivata in Italia sette anni fa e disoccupata daluglio che ora, grazie al progetto «Insieme peril lavoro» e al sostegno di Emilbanca, haaperto «Fiori giganti», studio floraistico, aBologna. Un sogno che il progetto di Diocesi eComune ha fatto diventare realtàimprenditoriale. (F.G.S.)

Premio Tina Anselmi a donne che onorano il territorio

Assegnato il riconoscimento a14 persone che si battono perla dignità femminile. Tra loroAnna Teresa Baroncini delle A-cli, parrocchia di Santa Mariadi Fossolo, che lotta per i dirittidel malato, opera nella carità enel sostegno ai più deboli

Centri estivi, aiuto per le retten aiuto concreto alle famigliedell’Emilia Romagna per pagare la

retta di frequenza ai centri estivi per bimbie ragazzini arriva dalla Regione che, per ilsecondo anno, stanzia sei milioni di europer consentire ai genitori di fronteggiare laspesa. Nel 2018 hanno aderito 314 Comuni,170 Centri estivi e sono stati 13040 i ragazziche, grazie ai contributi, hanno partecipatoalle attività. Per il 2019 si rafforza ilsostegno: previsti fino a 336 euro per ognifiglio (nel 2018 erano 210) ovvero 84 asettimana (70 l’anno precedente) per unmassimo di quattro settimane di frequenza(tre nel 2018). A beneficiarne sono lefamiglie residenti in Emilia Romagna in cuii genitori (o il genitore in caso di famigliamono–genitoriale) sono occupati e hannoun reddito Isee annuo inferiore ai 28000euro. Dei sei milioni di euro, a Bolognaarrivano 1.3 milioni per 98500 bambini.

U

dalla Regione

a Roma

«La scugnizzeria», una sala solo per bambiniuna sala attrezzata per i bambini, «La scugnizzeria» che la

cooperativa sociale La Formica ha ricavato all’interno del ri-storante pizzeria–etica Masaniello (via Pirandello 6) che gestisce.Un luogo, nato grazie al Comune attraverso il bando «Bologna Ma-de», con la funzione di accogliere i bimbi dei clienti che, mentrei genitori pranzano, partecipano ai laboratori dell’associazioneLabù e la messa a disposizione della Scugnizzeria di Angsa Bolo-gna, per due sabati al mese, per il progetto «Sorridere all’auti-

smo», finanziatoda Fondazione Ca-risbo. «Il sabato –spiega MarialbaCorona, presiden-te Associazionenazionale genito-ri soggetti autisti-ci – i nostri bam-bini trascorrono u-na giornata indi-pendente dai ge-nitori, dalle 10 al-le 17, ciascuno ac-compagnato daun educatore: lamattina alla Scu-gnizzeria e il po-meriggio alla pi-scina Record. Poipranzano con la‘pizza sospesa’,particolarità diMasaniello, dove iclienti pagano inanticipo una con-sumazione da do-nare». (F.G.S.)

È

società4 BOLOGNASETTE

Domenica10 marzo 2019

Quando l’immagineracconta e svela il divino

I mosaici della cupola nel Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna

«I segni della Pasqua neimosaici di Ravenna» è ilprimo appuntamento di unarassegna che vuole mostrarela straordinaria «alleanza»sviluppatasi nei secoli tracristianesimo e arti visive

DI CHIARA SIRK

immagine, rivelazione delDivino» è il titolo di unciclo di conferenze che la

Raccolta Lercaro propone nella suasede di via Riva di Reno 57, iniziosempre ore 20.45, per la primavera2019. Si tratta di incontri sutematiche di arte antica econtemporanea, condotti prestandoparticolare attenzione alladimensione religiosa. Fondando lalettura delle opere su un’educazioneallo sguardo, si desidera cogliere ilsenso dell’arte nei suoi aspettiantropologici, teologici e filosofici.Non è un corso, ma partecipando,incontro dopo incontro, ci si potràrendere conto della straordinaria«alleanza» nata e sviluppatasi neisecoli tra cristianesimo e arti visive.Un’alleanza così stretta e fecondache, di fatto, la produzione artisticadell’Occidente, dalla Spagna allaRussia, dall’Italia ai paesiScandinavi, non può esserecompresa separatamente dalle sueradici cristiane. Dalle simboliche edessenziali rappresentazioni dei primisecoli alle algide raffigurazioni neo–classiche, l’immagine ha sempregoduto di grande familiarità con ilcristianesimo e la Chiesa è stata unacommittente straordinaria.D’altronde, la relazione tra arte efede trova le sue giustificazioni neitesti fondatori del cristianesimo, acominciare dal celebre versetto delPrologo del Vangelo di Giovanni («IlVerbo si fece carne e venne adabitare in mezzo a noi; e noivedemmo la sua gloria, gloria come

’L«

di unigenito del Padre, pieno digrazia e verità»). Il Dio invisibile si èreso visibile attraverso una forma.Dio può essere dunquerappresentato e l’immagine diventa,appunto, rivelazione del Divino. Ilprimo incontro sarà martedì 12.Francesca Passerini parlerà su «Isegni della Pasqua nei mosaici diRavenna». Andrea Dall’Asta SJ,direttore della Raccolta Lercaro, saràrelatore in due conferenze: la prima,il 20 marzo, su «La teofania dellaluce nell’arte bizantina», la seconda,il 2 aprile, su «La rivelazione di Dionell’arte barocca tra finito einfinito». Franco Faranda terrà unaconversazione sul tema«Incoronazione della Vergine di

Simone dei Crocifissi: storia esignificati di un’opera ritrovata» il 10aprile. Tre gli appuntamenti delmese di maggio: inizia, il 14, VeraFortunati, che parlerà su «LaMaddalena, icona dell’Amoremistico nell’arte tra Riforma eControriforma». Il 21 ElenaPontiggia presenterà un quadro diGiovanni Fattori «Un volto,un’anima: il ritratto di unContadino di Giovanni Fattori allaRaccolta Lercaro». Concluderà,martedì 28, Claudio Calari parlandodi «Arte e Jazz: colori e vibrazionidell’anima». L’ingresso è gratuito enon occorre prenotazione. Info: 0516566210–211; e–mail:[email protected]

Guida alla scoperta della Raccoltaa Raccolta Lercaro, via Riva Reno 57, propo-ne, a partire da domenica 17, cinque percor-

si che intendono far scoprire al visitatore, attra-verso opere scelte, una lettura trasversale di al-cuni temi presenti all’interno della sua collezio-ne d’arte e delle mostre temporanee proposte.L’ingresso è gratuito e non occorre prenotazione.Domenica prossima, alle 16.30, Maria Rapagnet-ta parlerà su «Il senso della natura: un percorsotra paesaggio naturale, simbolico e astratto». Sa-bato 23, ore 11, Francesca Passerini racconta «MatsBergquist. Resta! Sostare davanti all’opera per sve-lare significati e ascoltare il silenzio». L’iniziativaprosegue sabato 4 (ore 11) e 18 maggio (ore 16.30).

L

Alla Galleria Lercaro si terrà una serie diincontri primaverili: tratteranno tematiche diarte antica e contemporanea con particolareattenzione alla dimensione religiosa

Gli appuntamenti della settimanaan Giacomo Festival oggi, ore 18 nell’Oratorio San-ta Cecilia (via Zamboni 15) propone un concerto del

giovanissimo pianista Damiano Paci: «La tecnica piani-stica chopiniana». Sabato 16, stesso luogo e orario, con-certo per clavicembalo. Ingresso libero Martedì 12 alle 20,30 al Teatro Bristol (via Toscana 146)«Madame Butterfly» inaugura la stagione primavera delFestival TeatrOPERAndo. Interpreti: Cervasio, Menini,Giorgini, Masini, Hu, Porfiri, Di Giandomenico, Vicinel-li, Roda, Pazzaglia, Corale San Rocco. Dragan Babic, pia-noforte. Info: 3479024404. Bologna Festival mercoledì 13 al Museo della Musica,ore 18.30, presenta «Mozart in viaggio verso Parigi. Let-tere 1777–1778», commenti ed esecuzioni al pianofor-te di Giovanni Bietti Per i concerti del «Sabato in Accademia» sabato 16 o-re 17 nella Sala Mozart dell’Accademia Filarmonica, Mar-tina Consonni, pianoforte, eseguità musiche di Chopin. Ancora pochi posti per la serata con Marco Goldin chegiovedì 14 alle 21 al Teatro Duse racconterà «La grandestoria dell’Impressionismo». Goldin, considerato il mag-giore esperto di Impressionismo in Italia, condurrà lospettatore nella Francia di fine Ottocento. Remo Anzo-vino eseguirà al pianoforte musiche originali.

SAll’Accademia il nuovo recitaldi Andaloro

opo l’acclamato concerto diLuigi Tanganelli, sempre gio-vedì, alle 21, di nuovo nella Sa-

la Mozart dell’Accademia Filarmoni-ca, via Guerrazzi 13, la stagione di «Co-noscere la musica» presenta un recitaldi Giuseppe Andaloro. Nato a Paler-mo nel 1982, tra i più apprezzati arti-sti della sua generazione, il maestroterrà un recital pianistico presentandoun pregevole programma che parte daHandel per arrivare a Rachmaninov. Ilpercorso tra ‘700 e ‘900 è punteggiatodalla Sonata n. 15 in re magg. Op. 28«Pastorale» di Beethoven e dalla «So-natina» di Ravel. Andaloro già ospitedi importanti festival, suona regolar-mente con rinomate orchestre e havinto il primo premio nei più presti-giosi concorsi pianistici.

D

onne di note, che porterannola loro musica, giovedì 14, o-

re 20.30, all’Auditorium del Dam-slab (piazzetta Pasolini 5/b) dove siterrà il consueto concerto in colla-borazione tra Musica Insieme e LaSoffitta del Dipartimento delle Ar-ti dell’Università. Sono la violinistaGrazia Raimondi e la pianista Ma-ria Grazia Bellocchio, affermate spe-cialiste del repertorio novecente-sco che interpreteranno composi-zioni di Petrassi, Prokof’ev, Kurtágoltre alla Sonata n. 3 per violino epianoforte di Brahms. Introduce Le-tizia Poli. Il violino della bologne-se Grazia Raimondi ha risuonato alConcertgebouw di Amsterdam co-me alla Royal Albert Hall di Londra.Attualmente Primo violino solistadella Camerata strumentale Cittàdi Prato e dei Musici Aurei. La Bel-locchio è membro stabile del Di-vertimento Ensemble. Il loro pro-gramma affianca due grandi Sona-te fra Otto e Novecento: l’ultima diBrahms e la Seconda di Prokof’evcui si aggiungono le opere di due

autori fra i più originali del nostro tempo, Petrassi e Kurtág.Ingresso gratuito, previo ritiro in loco del coupon da un’o-ra prima dello spettacolo.

DDamslab, due donnetra piano e violino

La Gara diocesana dei presepi in dirittura d’arrivo

Particolare del presepio di Corte Isolani

nche quando non se ne abbiapiena consapevolezza, la presenzadel presepio di Gesù bambino, la

contemplazione della sua piccolezza,inizio dell’assunzione della naturaumana, non rimane senza effetto elavora nei cuori per convertirli. È questoche ha mosso i più di 200 partecipantialla Gara diocesana «Il Presepio nellefamiglie e nelle collettività» che sabato

A

23 alle 15, in San Benedetto (viaIndipendenza 74) riceveranno dalVicario episcopale perl’Evangelizzazione, don Pietro GiuseppeScotti, attestati e premi. Sono invitatitutti gli iscritti: i militari, gli insegnanti, ibambini, le famiglie che si sonoradunate intorno a Gesù bambino, iparrocchiani che hanno realizzatopresepi suggestivi e poetici, iresponsabili di gruppi che hannoevidenziato come la loro convivenzaumana abbia il suo centro nellapresenza di Gesù; e i privati che hannoregalato a tutti la gioia di musiche efigure. Notevole è stata l’azionedell’associazione «Amici del presepio»che ha operato a Bologna, a Cento, aBaricella, e in diversi altri luoghi,sostenendo con la sua competenza ildesiderio di quanti, come san

Francesco, volevano «vedere Gesùbambino» coi loro occhi. E che dire deiluoghi di incontro come il Comune diBologna, che ha ospitato un’Adorazionedei Magi nel suo Cortile d’onore; diquelli di Castel San Pietro (col suopresepio in piazza) e di Zola (che haofferto il Municipio per una mostra), edelle rassegne nelle chiese, come quelladi Venezzano–Mascarino, di San Pietroin Casale? Delle associazioni che hannoriempito di presepi bellissimi Budrio,Baricella, delle Pro Loco che hannotrasformato le piazze in presepi in cuiogni passante ha avuto un ruolo? Esegnaliamo felici ritorni come aPrunarolo, che, come Porretta (chiesadell’Immacolata) offre tutto l’anno ilsuo presepe lungo la valle del Reno. Atutti un invito: continuate!

Gioia Lanzi

Sabato 23 la premiazione deipiù di duecento partecipantiall’iniziativa legata al misterodel Natale. Sarà presente ilVicario per l’Evangelizzazione,don Pietro Giuseppe Scotti

Teatro Manzoni. Rachmaninovsecondo John Olaf Laneri

uovo appuntamento martedì 12alle 20.30, al Teatro Manzoni con

l’Orchestra Senzaspine. Sul palco ilpubblico troverà il grande pianistaJohn Olaf Laneri. All’indiscussovirtuosismo di Laneri, vincitore dinumerosi premi tra cui lacinquantesima edizione del concorsoBusoni, concertista di famainternazionale, è affidata l’esecuzione

del Concerto n. 2 per pianoforte di Rachmaninov. Nellaseconda parte l’Orchestra eseguirà la Sinfonia n. 4 diCajkovskij. Sul podio salirà Tommaso Ussardi. La Quartasinfonia in fa minore fu presentata a Mosca il 10febbraio 1878. Alla baronessa von Meck, Cajkovskijscrisse: «Mi chiedete se la musica ha un programmadefinito. In generale, se mi rivolgono questa domandariguardo a una composizione sinfonica, rispondo di no.È un processo puramente lirico, una confessionemusicale dell’anima, ove pullulano tante cose e chesecondo la propria essenza si riversa in suoni». (C.S.)

N

Palazzo Pallavicini. Una mostraper la fotografa Lee Miller

pre giovedì 14, nelle sale sette-centesche di Palazzo Pallavicini,

via San Felice 24, la mostra «SurrealistLee Miller», la prima italiana della re-trospettiva dedicata ad una delle foto-grafe più importanti del Novecento, or-ganizzata da Palazzo Pallavicini e cu-rata da ONO arte contemporanea. Lan-ciata da Condé Nast, sulla copertina diVogue nel 1927, Lee Miller diventa pri-

ma modella fra le più richieste dalle riviste di moda, poifotografa di moda e di arte. Durante la Seconda guerramondiale abbandona quel mondo iniziando a docu-mentare gli incessanti bombardamenti su Londra e di-ventando la corrispondente accreditata al seguito delletruppe americane. Fu lei la prima fotografa donna a do-cumentare la liberazione dei campi di concentramentodi Dachau e Buchenwald e a seguire gli Alleati durantela scoperta degli appartamenti di Hitler. (C.S.)

A

Circolo della Musica. Un concertocelebra le note di Mozart

rosegue sabato 16, al Goethe–Zen-trum/Alliance Francaise, via De

Marchi 4, inizio ore 21.15, la XXXV sta-gione del Circolo della Musica con unconcerto monografico dedicato a Mo-zart. Il violinista Carlo Lazari e il pianodi Valter Favero eseguiranno sei Sona-te di Mozart per violino e pianoforte(KV 296, 301, 302, 303, 304, 305). Car-lo Lazari, veneziano classe 1962, si di-

ploma nel 1984 col massimo dei voti al Conservatorio diVenezia sotto la guida di Renato Zanettovich. Suona sta-bilmente con l’Ex Novo Ensemble di Venezia. Come vio-linista barocco collabora con L’Arte dell’Arco. Valter Fa-vero ha conseguito il diploma in pianoforte al Conser-vatorio «A. Steffani» di Castelfranco Veneto col massimodei voti e la lode. Svolge attività concertistica sia comesolista che in formazioni cameristiche, invitato da pre-stigiose Associazioni ed Enti concertistici. (C.S.)

P

Santa Lucia. In sette incontri l’attualitàdi Giacomo Leopardi

l 1819 è per Leopardi un annocruciale. Sarà lui stesso a ricordarlo

– nello Zibaldone del 4 luglio 1820 –parlando della sua «conversionefilosofica». È anche l’anno dei primitre idilli: «Alla Luna», «L’Infinito», «OdiMelisso», e delle poesie«sentimentali»; l’anno del primotentativo di scrittura autobiografica edell’inasprirsi dello scontro famigliare.

A 200 anni di distanza, in sette incontri rivoltiall’Università e aperti a tutta la città, nell’Aula absidaledi Santa Lucia, ore 17, due specialisti provenienti daambiti diversi affronteranno le poesie leopardiane del1819 in un intreccio di interpretazioni e punti di vistache rinnovano la sorprendente attualità di quellapoesia. Venerdì 15, incontro con Paola Italia, docentedi Letteratura italiana dell’ateneo bolognese, edEugenio Borgna, tra i principali esponenti italiani dellapsichiatria fenomenologia, su «Alla Luna». (C.S.)

I

da sapere

il taccuino

cultura BOLOGNA 5SETTE

Domenica10 marzo 2019

continua da pagina 1Ci raccoglieremo per Zona pastorale oper zone vicine che si accordano traloro. Siano presenti tutti i soggetti(Parrocchie, Religiosi, Comunità,Associazioni, Movimenti eAggregazioni laicali) per vivere unmomento di grande comunione e diforza nello Spirito, che ci rendaconsapevoli deisuoi doni e citrasformi intestimoni gioiosidel suo amore. Icarismi di ognunoe di tutte le nostrecomunità, piccole egrandi, sonoimportanti per unaChiesa piena delloSpirito di Dio.Desidero che tutti ipresbiteri e idiaconi operantinella zonapastorale sianopresenti econcelebrino laVeglia, presiedutapossibilmente dalModeratore. Ilpresidentedell’Assemblea della Zona pastoraleabbia una funzione specifica nellaregia della preparazione e nellosvolgimento della celebrazione(monizione iniziale e conclusiva). Laveglia prevede la celebrazione dellaMessa vigiliare della Pentecoste, comestabilito dal Messale e secondo leindicazioni che verranno datedall’Ufficio Liturgico. A motivo del

carattere diocesano di questacelebrazione, desidero che in ogniZona pastorale (o gruppo di Zoneriunite) vi sia in quella vigilia una solacelebrazione. Particolari eccezioni,soprattutto in ragione di impegni giàpresi, saranno da concordare con ilModeratore e il Vicario per lasinodalità.

Per la buonariuscita dellacelebrazione èindispensabile chese ne dia notiziaquanto prima atutte le componentie che sia preparataadeguatamente conil coinvolgimentodei ministri, dellecorali, dei gruppi.Potrebbe essereutile che i variambitidell’Assemblea dizona curino leintenzioni dipreghiera dellaveglia stessa. Saràutile dare un breveriscontro alladiocesi da inviare

lunedì 10 giugno al SegretarioGenerale in modo che possiamocondividere insieme la graziadell’avvenimento ed essere divicendevole edificazione. Al terminedella celebrazione verrà distribuita lanotificazione che indice la Visitapastorale dell’Arcivescovo alle Zonepastorali nel prossimo quinquennio2019–2024.

la presentazione

Un rinnovamento missionarioarcivescovo Matteo ha firmato la notificazionecon cui indice la celebrazione della Veglia di

Pentecoste in tutte le zone pastorali della diocesi loscorso 6 marzo, Mercoledì delle ceneri. La data ècosì la prima indicazione che spiega il significato diquesta iniziativa: inserire il cammino dirinnovamento missionario e sinodale avviato nellanostra Chiesa nell’itinerario liturgico che ha nellaPasqua del Signore Gesù il suo centro e la sua forza.Con molta determinazione l’arcivescovo precisa chela celebrazione dovrà svolgersi in tutte le Zonepastorali; in questo modo acquista la dimensionediocesana. La diocesi infatti non è la curia, ma sonotutte le comunità cristiane: parrocchie, casereligiose, associazioni, movimenti e gruppi ecclesialiche partecipano all’unica missione di testimoniare eannunciare la gioia del Vangelo. La notificazionedesume le indicazioni tecniche della celebrazioneda una riflessione sulla pagina del libro degli Attidegli Apostoli che descrive la comunità dei discepoliriuniti nel cenacolo in preghiera in attesa dellaeffusione dello Spirito, sottolineando cosìchiaramente che siamo noi oggi i protagonisti dellastoria della salvezza che continua nella Chiesa,riproponendo l’identica missione nel contestoattuale. Sono presenti, infatti, non solo gli Apostoli,ma anche Maria e le donne in mezzo ad unamoltitudine di discepoli, conosciuti e sconosciuti. Iltesto precisa che «il numero delle persone radunateera di circa centoventi», mostrando così che tuttibattezzati sono destinatari dello Spirito per lamissione. La notificazione propone la celebrazionevigiliare come una nuova assemblea zonale,facendo riferimento ad una degli elementi chestanno caratterizzando l’anno pastorale in corso perla corresponsabilità laicale e la valorizzazione ditutte le componenti della comunità, per lo stilesinodale e l’attenzione al territorio. La veglia diPentecoste ci troverà così «perseveranti e concordi»nella comunione e nella missione perché il fuocodello Spirito arda nella nostra Chiesa.

Stefano Ottani,vicario generale per la Sinodalità

’L

Pubblichiamo ampi stralcidell’omelia pronunciatadall’arcivescovo Matteo Zuppi incattedrale, in occasione del Mercoledìdelle ceneri

DI MATTEO ZUPPI *

l cammino della quaresimainizia in un giorno feriale,senza nessuna esibizione, anzi

con inusuale essenzialità esobrietà in una esteriorità cosìdiffusa, per la quale gli eventisono importanti se si fannonotare o si impongono. Pasqua èl’amore che libera dal male, laluce che illumina le tenebre, ilperdono che affranca dal peccato,la vita che sconfigge la morte.Sappiamo poco chiedereperdono, ammettere i nostripeccati e chiamarli così, senzasconti, senza giustificazioni. InQuaresima partiamo da noi. Ilmondo cambia se io cambio; il

mondo migliora se io combatto ilmale ad iniziare dal mio cuore,smettendo di cercare la pagliuzzanegli occhi degli altri. Nella vitanon basta andare avanti, riempirsie stordirsi di tante emozioni, allafine così banali e tutte ugualiperché con poco amore. LaQuaresima prepara la primavera,riaccende la speranza, guarda alfuturo e si sacrifica per questo.Quante incertezze, quanteinquietudini di fronte al male, aisuoi frutti inaspettati, duri,impietosi. Come non pensarestasera al piccolo bambino chelotta per la vita, e cheaccompagniamo con la nostraintercessione, vittimadell’incidente che ha trasformatoin tragedia la tradizionale festa diCarnevale. Ci stringiamo contanto affetto e tenerezza alla suafamiglia e a tutta la sua comunitàparrocchiale, chiediamo per lui eper tutti luce e protezione, uniti

nel dolore che lascia sgomenti eincreduli, inaccettabile perchiunque, ancora di più per unpiccolo come lui. Quanto è veroche senza Dio l’uomo perdestesso, perché il peccato fa crederel’uomo padrone del creato e dellapropria vita. Quanto male cresceperché riteniamo, più o menoconsapevolmente, di potere faredi noi e del creato quello che

vogliamo, a piacimento. Noi nonsiamo padroni, siamo fatti peressere amici e fratelli, siamo amatiche amano, poveri che diventanoper questo padroni di tutto. Nonpadroni, ma servi gli uni deglialtri. Se siamo padroni finiamoper avere comportamentidistruttivi verso il prossimo e lealtre creature e anche verso noistessi. Noi siamo bambinidavvero grandi se innalzati da Dioe non super uomini che si fannograndi da soli, che debbononascondere le proprie fragilità efiniscono per considerare l’altrocome un avversario da eliminare.Le tre opere della penitenzaquaresimale – preghiera,elemosina e digiuno – ci aiutanoa ritrovare noi stessi, il nostro io,con semplicità, senza più paura,senza doverci nasconderci dietrol’apparenza, senza esibizionismi.Pregando rinunciamoall’autosufficienza del nostro io e

non ci vergogniamo di esserebisognosi della sua misericordia,scoprendo che stiamo benequando siamo amati. Conl’elemosina, regalo di qualcosama anche di aiuto, tempo, visita,sorriso, saluto, solidarietà,mettiamo al centro il prossimo edonando capiamo cos’è l’amorevero, che è sempre gratuito, aperdere, senza verificare risultati ericompense. Nel digiuno – certodagli alimenti ma anchedall’apparenza digitale, dalleparole sempre uguali, dai giudizi,dai puntigli, dalle abitudini che cidominano – mettiamo al centro ilnostro io, rientriamo in noi,perdiamo quello che non ci servee tanto ci affatica, spezziamo ledipendenze che ci distruggono,smettiamo di essere compulsiviconsumatori che divorano tuttoperché pensano di saziare così lapropria insoddisfazione.

* arcivescovo

I

segue da pagina 1

Perché il Carnevale rimanga unafesta e sia davvero la città pensataper i bambini. Per i sognatori, i«piccoli vengano a me». Ilpresepe, chi crede e chi no, èl’annuncio di una nascita chediverrà morte che annunciaresurrezione. Senza maiuscole,l’atto di speranza diventa unimpegno pubblico. La morte diun bimbo è l’orrore massimo, ibimbi sono la gioia, l’amoreeterni. Sono l’ambiente su cui ilPapa batte e ribatte. Il futuro. Lanatura e l’umanità. Non proclami,servono piccoli grandi cosequotidiane. Non solo a Carnevale(sbagliando tragicamente) siguardi ai bimbi nelle città. Sonoda prendere come esempio evalore sociale. I bimbi sono sociali. Noi liprendiamo in braccio, loro ciinsegnano a camminare se liguardiamo davvero. Ci vedonodalle ginocchia in giù, al massimodall’ombelico: proviamo apensare che saranno loro aprenderci per mano, un giorno.Sono incontro, megliodell’accoglienza. Festa comuneche non rinuncia alla sua bellezza.Per loro la protezione deve esseremassima, in casa e fuori. Ma deveessere condivisione, persino nellebarriere antiterrorismo, neicontrolli allo stadio, nellecattiverie adulte, negli spigoli, neirischi. Si sappia affrontare ilpericolo con saggezza e occhiincantati. Pensare pensarepensare. Uomini di Chiesa e di strada,architetti, sociologi, donne dibuona volontà. È politica.Difficile? Morire è più sempliceche vivere. Fulvio Scaparro,pedagogo laico, uomo cattolico, aMilano ha costruito un «parco deigiochi perduti» che è l’indicazione– finita incorniciata, quindipietrificata – di una città capace dicrescere insieme ai suo bambini.Essere bimbi è più pericoloso edivertente che essere grandi. Mianonna ha avuto due figli, mortitragicamente: uno bambino,l’altro giovane uomo, lei non hamai inveito Dio, lo ha ringraziatoquando tre anni dopo l’ha portatavia. Aiutiamo a vivere i genitoridel piccolo del Carnevale.

Marco Marozzi

l’intervento

La Pentecoste

OGGI Alle 17.30 in Cattedrale Messadella Prima Domenica diQuaresima con Riti catecumenali.

DOMANI Alle 18.30 nel Santuario del CorpusDomini Messa nell’Ottavario disanta Caterina da Bologna.

MARTEDÌ 12 Alle 15.15 presiede i funerali delpiccolo Gianlorenzo Manchisi aSan Giuseppe Cottolengo.Alle 20.45 a Imola incontro sulSinodo sui Giovani del 2018.

MERCOLEDÌ 13 Alle 21 in Cattedrale presiedel’incontro con Giuseppe De Rita,presidente Censis e monsignorMario Delpini, arcivescovo diMilano, sul tema «Il Vangelo nellacittà: quale Vangelo e qualecittà?».

GIOVEDÌ 14 Alle 10 in Seminario presiedel’incontro dei Vicari pastorali. Alle 17 al Veritatis Splendorpartecipa alla presentazione delibro «Creazione di lavoro nellastagione della quarta rivoluzioneindustriale. Il caso dell’Emilia–Romagna» curato da StefanoZamagni. Alle 21 a Forlì incontro sul Sinodosui giovani del 2018.

SABATO 16 Alle 9 all’Archiginnasio saluto alconvegno dell’Angsa (Associazionenazionale genitori soggettiautistici) di Bologna. Alle 20 in Piazza Maggiore salutoalla «Notte bianca della fede2019» promossa dal Forum oratorimilanesi.

DOMENICA 17 Alle 9.30 nella parrocchia diMedicina presiede l’assembleaannuale dell’Azione cattolicadiocesana e alle 11.30 celebra laMessa.

Dalla morteuna lezionedi vita vera

Un momento dellacelebrazione delMercoledì delleceneri in cattedrale

Il richiamo delle Ceneri«Non padroni ma servi»

«Il mondo cambiase io cambio, – hasottolineato Zuppinell’omelia inCattedrale –smettendo di cercarela pagliuzza negliocchi degli altri»

diocesi.Veglie di Pentecostecome nuove assemblee zonali

primo piano6 BOLOGNASETTE

Domenica10 marzo 2019

L’arcivescovo Zuppi

I parroci che vogliono confermare o modificare il numero di fasci d’ulivo per le Palme si mettano in contatto con la CuriaPer il ciclo dedicato al Medioevo al Circolo San Tommaso d’Aquino si parla di «Europa: dalla crisi alla conquista»

diocesiULIVO. I parroci che desiderano confermare omodificare il numero di fasci di ulivo per laDomenica delle Palme sono pregati dimettersi al più presto in contatto con ilnumero 0516480758SAN NICOLO’ DEGLI ALBARI. Ogni sabato diQuaresima, alle 20.30, si terrà unaCelebrazione vigiliare in preparazione algiorno del Signore nella chiesa di San Nicolòdegli Albari (via Oberdan 14). OSSERVANZA. Oggi, prima Domenica diQuaresima, solenne Via Crucis sul Colledell’Osservanza, iniziando dallamonumentale Croce in sasso all’inizio di viadell’Osservanza alle 16 per terminare alle 17nel piazzale della chiesa dell’Osservanza,dove seguirà la Messa.PASTORALE GIOVANILE/1. Continua alSeminario arcivescovile (piazzale Bacchelli 4),l’itinerario per giovani dai 17 ai 35 anni sufede, discernimento, vocazione («Come sevedessero l’invisibile»). Domenicanell’ambito del ciclo «Per chi sono io –Scegliere», si parlerà di «”Questi è il Figliomio”. Scelte di vita: testimonianze». Dalle15.30 accoglienza, catechesi, preghiera,rilettura in gruppo e momento conviviale.Info e iscrizioni: don Ruggero Nuvoli,0513392937([email protected]). PASTORALE GIOVANILE/2. Ogni giovedì alle20.45, nella chiesa di San Benedetto (viaIndipendenza 64) incontri per giovani dai 18ai 35 anni, organizzati dagli Uffici diocesaniPastorale giovanile e universitaria, su: «10parole. Ascoltami. Ascoltati! In poche paroleti cambia la vita!». Info: fra Daniele,3337502362; don Francesco, 3387912074.I 15 GIOVEDI’ DI SANTA RITA. Prosegue giovedì14 nella chiesa di San Giacomo Maggiore deipadri Agostiniani, la nota tradizione dei 15giovedì, in preparazione alla festa di santaRita da Cascia del 22 maggio. Alle 8 Messadegli universitari, alle 9 canto delle Lodi, alle10 e 17 Messe solenni seguite dall’Adorazionee Benedizione eucaristica. Infine, venerazionedella Reliquia e inno alla santa. Alle 16.30canto del Vespro.ISTITUTO SCIENZE RELIGIOSE. Narrazione ecomunicazione al centro del corsoresidenziale «Digital storytelling eanimazione in stop motion», dal 15 al 17marzo alla sede dell’Istituto superiore discienze religiose «Santi Vitale e Agricola».Rivolto particolarmente agli studenti èorganizzato dall’Issr e dalla Facoltà teologicadell’Emilia Romagna.

parrocchie e chieseSANTISSIMO SALVATORE. Domani alle 20.30,nella sacrestia della chiesa del SantissimoSalvatore (via Volto Santo 1), si terrà unincontro sul tema: «L’Eucaristia neidocumenti della Chiesa»; porterà la propriatestimonianza sull’Adorazione eucaristica ilvescovo ausiliare emerito monsignor ErnestoVecchi. FIESSO. Nella parrocchia di San Pietro diFiesso domenica 17 si festeggia sanGiuseppe: alle 10 celebrazione della Messa.Nel pomeriggio «Sagra della raviola», dalle14.30 giochi e scivolo gonfiabile di fiancoalla chiesa e merenda con crescentine, tigellee patatine, e nella struttura dietro al barparrocchiale: mercatino dei bimbi,mercatino di tutto un po’ e vendita delleraviole.SAN BARTOLOMEO DELLA BEVERARA. Per ilciclo «Vite in dialogo» organizzato dallaparrocchia di San Bartolomeo della Beverarae dall’Oratorio «Davide Marcheselli», incollaborazione con l’Ufficio Ecumenismo edialogo interreligioso della diocesi,mercoledì 13 alle 20.30 nella sala Piazza delCentro civico Borgatti (via Marco Polo, 51) siterrà un incontro sul tema «Amarsi(matrimoni interreligiosi)».GALLO FERRARESE. Si conclude nella chiesa diSanta Caterina di Gallo Ferrarese la festapatronale. Alle 11 Messa ealle 15.30 Vespri eprocessione con l’immaginedella santa.

spiritualitàVILLA PALLAVICINI.Proseguono ogni lunedì alle20.30 a Villa Pallavicini lecatechesi sui DieciComandamenti«#dieciparoleperaprirelavita». Info: donMassimo Vacchetti,3471111872 e don MarcoBonfiglioli, 3807069870. CENACOLO MARIANO/1.Prosegue alla Casadell’Immacolata aBorgonuovo di SassoMarconi, l’Itinerario mariano «Ecco tuaMadre», ciclo di incontri di preparazioneall’affidamento a Maria nello spirito di sanMassimiliano Kolbe. Il prossimo sarà sabato16, dalle 18 alle 20. Il percorso si concluderàsabato 23 alle 20.30, con il rito diaffidamento a Maria. CENACOLO MARIANO/2. Dal venerdì 29 adomenica 31, al Cenacolo mariano diBorgonuovo di Sasso Marconi, si terrà unweekend di spiritualità e arte, sul tema: «LaPasqua nelle icone e nell’arte – La bellezzache trasfigura, dal buio alla luce», con LuisaSesino. Il percorso inizierà venerdì 29 alle16.30 e terminerà domenica 31 con ilpranzo.VENERDI’ DEL CROCIFISSO. Secondo

appuntamento, venerdì 15 nel santuario diPieve di Cento, per i «Venerdì del Crocifisso».Questo il programma: alle 6, Lodi; alle 6.30,alle 8.30 e alle 10 Messe; alle 17 Via Crucis;alle 18 Vespri cantati; alle 20.30 Confessionie Rosario; alle 21 Concelebrazione epellegrinaggio. Durante tutto il giorno saràsempre disponibile un padre confessore.COMUNITA’ B. V. SAN LUCA. La Comunitàdella Beata Vergine di San Luca invita i fedelitutti i mercoledì di Quaresima alle 20.30nella chiesa di Santa Sofia (via Saragozza237, Meloncello) per partecipare alla LectioDivina. Il primo incontro sarà mercoledì 13.RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO. Il GruppoCuori di Gesù e Maria invita al RovetoArdente (Adorazione eucaristica) giovedì 14

ore 20 nella chiesa Madonna della Pioppa(Piazzale Dante Alighieri 12) a CastelGuelfo. Domenica 17 ore 16.30, Roveto ePreghiera di intercessione per malati esofferenti nel Santuario del SantissimoCrocifisso a Castel San Pietro (Piazza XXsettembre).

associazioni e gruppiCIF. Prosegue, domani alle 16.30, nella sededel Centro italiano femminile, in via delMonte 5, il corso: «Alla ricerca del tempopassato per progettare il tempo futuro.Laboratorio di scrittura della vita», insieme aMaria Luisa Pozzi. Si segnala che, a metàmarzo, inizierà un nuovo Corso diformazione per baby sitter.SEPARATI E RISPOSATI. Prosegue il Percorsodiocesano di preghiera e condivisione perseparati e risposati cristiani: prossimoincontro martedì 12 alle 20.45 allaparrocchia di San Francesco (via Torino 26). ADORATRICI E ADORATORI. L’associazioneAdoratrici e Adoratori del SantissimoSacramento terrà gli Esercizi spirituali nellasede di via Santo Stefano 63, nei giornivenerdì 15 (ore 9.30 – 12.30 e 16 – 18.30) esabato 16 (ore 9.30 – 12.30). Guiderà gliEsercizi suor Elina Graceffa. AZIONE CATTOLICA. Continua il «Laboratoriodella formazione 2019» sul tema: «Rotta percasa di Dio», organizzato dall’Azionecattolica nella parrocchia di San Vitale diGranarolo dell’Emilia (via San Donato 173).Nel secondo incontro, giovedì 14 alle 21,don Paolo Marabini parlerà di «Spiritualità.Almeno credo».MILIZIA DELL’IMMACOLATA. Prosegue nellasede di piazza Malpighi 9 il Percorso allaConsacrazione a Maria promosso dallaMilizia dell’Immacolata nello spirito di sanMassimiliano Kolbe. Prossimo incontromartedì 12 dalle 18.30 alle 19.45, guidato dapadre Mario Peruzzo, intitolato: «Via allaSantità sullo stile di Maria, Vergine in ascoltoe in preghiera».MCL.Oggi alle 16.30 nella parrocchia delCorpus Domini (via Lincoln 7) don StefanoCuliersi guiderà un ritiro spirituale sul tema«Alla luce del Maestro: le Beatitudini comestrada di santità». L’incontro, promosso dalCircolo Mcl e dall’Ac parrocchiali, è aconclusione di un percorso formativo sullaEsortazione «Gaudete et exultate» di papaFrancesco.

società I MERCOLEDÌ FORMATIVI. Continua, nellasede del Circolo San Tommaso d’Aquino(via San Domenico 1), nell’ambito de «Imercoledì formativi», il ciclo di dieciconferenze sul Medioevo, a cura di RolandoDondarini. Mercoledì 13 alle 21: «Europa:dalla crisi alla conquista». Info: 3772508984– 0516564809.CENTRO FAMIGLIA. Per «Coppia e genitori»,percorsi di incontro e conversazioniinsieme, promossi dal Centro Famiglia di

San Giovanni in Persiceto, giovedì 14 alle20.30, nel salone al quarto piano delPalazzo Fanin (piazza Garibaldi 3) si terràun incontro condotto da Marco Carione su«Piccoli passi che aiutano a crescere. Néricompense, né punizioni, qualialternative?».GAIA EVENTI. L’associazione «Gaia eventi»propone domenica 17 visita alla chiesadedicata a sant’Agostino nella Casa delClero. Il piccolo gioiello, nobilmenteaffrescato, sarà punto di partenza perscoprire alcune opere della quadreria eaffacciarsi sul giardino interno.Appuntamento alle 16 in via Barberia 24.Costo: 12 euro (visita e offerta alla chiesa).Durata: 1h30.

culturaCINEMA TEATRO TIVOLI. Nella sala di viaMassarenti 418, giovedì 14 alle 20 saràproiettato il film «Isis tomorrow. The lostsouls of Mosul» (Italia 2018), nell’ambitodella rassegna «Proiezioni dal presente». ACCADEMIA DELLE SCIENZE. Prosegue, allaSala di Ulisse (via Zamboni 31) il ciclo dilezioni promosso dall’Accademia delleScienze di Bologna, dedicato al tema«Mediterraneo». Giovedì 14 alle 17, PatrizioBianchi parlerà del Mediterraneo comerisorsa umana ed economica.

musica e spettacoliTEATRO DEHON. Prosegue al Teatro Dehon(via Libia 59) la rassegna di Fantateatro«Classici di sera». Venerdì 15 alle 21,«Ilborghese gentiluomo» di Molière.TEATRO TESTONI PORRETTA. Sabato 16 alle21, al Teatro Testoni di Porretta Terme, laCompagnia «Fuori Porta» presenta «GliImprobabbbili!?!» in «Io, Alfredo eJannette», commedia in due atti di OresteDe Santis. Prenotazioni c/o Casa dellaCalza, tel. 3288289930.

«12Porte». Il settimanale televisivo della diocesiSu quali canali e a che ora è possibile vederlo

icordiamo che «12Porte», il settimanale televisivo diinformazione e approfondimento circa la vita dell’arcidiocesi èconsultabile sul proprio canale di «Youtube» (12portebo) e sulla

propria pagina Facebook. In questi due social è presente l’interoarchivio della trasmissione e sono inoltre presenti alcuni servizi extra,come alcune omelie integrali dell’arcivescovo Matteo Zuppi ed alcunifocus circa la storia e le istituzioni della Chiesa petroniana.Approfondimenti che, a motivo delle esigenze di programmazionedella rubrica, non possono essere inseriti nello spazio televisivo. Èpossibile vedere 12 Porte il giovedì sera alle 21 su Nettuno Tv (canale99) e alle 21.50 su TelePadre Pio (canale 145); il venerdì alle 15.30 suTrc (canale 14), alle 18.05 su Telepace (canale 94), alle 19.30 suTelesanterno (canale 18), alle 20.30 su Canale 24 (canale 212), alle22 su E’ tv–Rete 7 (canale 10), alle 23 su Telecentro (canale 71); ilsabato alle 17.55 su Trc (canale 15) e la domenica alle 9 su Trc(canale 15) e alle 18.05 su Telepace (canale 94). Gli orari sonopassibili di modifica nelle varie emittenti per esigenze di palinsesto.

R

Acli Bologna. Al Galvani si parla di integrazionetra le culture e le religioni in un’ottica femminile

avoro, cultura, religione: undialogo – testimonianza didonne». Sono questi i temi

dell’incontro promosso dalle Acli diBologna, che si terrà venerdì 8 alle11 al liceo Galvani (via Castiglione38), con alcune classi dell’Istituto.Esso fa parte di un Progetto più am-pio sul dialogo interculturale e in-terreligioso rivolto alle classi del Li-ceo e iniziato dalle Acli nel dicem-bre scorso. Vi parteciperanno Clau-dia Clementi, direttrice della Casacircondariale della Dozza di Bolo-gna, Ines Miriam Marach, dell’As-sociazione «Donne ebree d’Italia»,Rassmea Salah, della Comunità i-

slamica di Bologna e la teologa Pao-la Cavallari, che ha fondato a Bolo-gna l’Osservatorio interreligioso sul-le violenze contro le donne. Mode-ratore il giornalista di Avvenire Die-go Motta. «Alla luce di quanto e-merso dall’incontro dell’Arcivesco-vo con gli alunni del Liceo Coper-nico – sottolinea il presidente pro-vinciale della Acli Filippo Diaco –pensiamo sia utile introdurre anchenel più celebre Liceo cittadino ar-gomenti importanti come quelli delcontrasto alle discriminazioni ver-so le donne, a partire dagli ambiticulturali e dalle comunità religioseda cui provengono».

Comunità Sant’EgidioUna Messa per Tancredi

on la Messa che sarà celebrata sa-bato 16 alle 11, nella chiesa diSan Benedetto (via Indipenden-

za 64), presieduta dall’arcivescovo Mat-teo Zuppi, la Comunità di Sant’Egidioricorda Tancredi, il piccolo David e tut-

te le persone senza dimora che hanno perso la vita inquesti anni a Bologna. Durante la celebrazione, sarannoricordati i nomi delle persone che a Bologna sono mor-te per strada e a causa delle vita di strada. Saranno acce-se tante candele in memoria di coloro che sono cadutiper l’inaccoglienza e l’indifferenza. Ogni anno si unisco-no alla Comunità in tanti, senza dimora e non, per ri-cordare tutti quelli che avevano conosciuto. Preghiera esolidarietà si accompagnano: al termine della Messa, in-fatti, si svolgerà un pranzo con i poveri. La Comunità diSant’Egidio da molti anni è fedele alla memoria di chi èmorto per la vita in strada. Tante storie di sofferenza chemostrano la fragilità non solo delle persone, ma anche diun’intera società che ancora troppo poco difende i pove-ri. La prima ad essere ricordata, a Roma, fu Modesta Va-lenti, morta davanti alla stazione Termini, il 31 gennaio1983, dopo ore di agonia, perché, essendo sporca, l’am-bulanza si rifiutò di portarla in ospedale.

C

lutto. Scomparso don Bisidell’Opera don Orione

i ha lasciato uno dei pochi diretti te-stimoni di don Orione: don Arturo Bi-

si. E’ tonato al cielo il 2 marzo per un me-ritato riposo al termine di una vita lieta,piena e faticosa. Ha seminato molto neicampi che il suo Fondatore gli ha dato.

Stava bene in mezzo alla gente, come uomo di popolo tra ilsuo popolo, condividendone emozioni ed aspirazioni, con unottimismo semplice e forte, tipico dello spirito orionino cheegli incarnava come il pane che si assimila. La parrocchia erail suo mondo preferito. A Bologna, nella comunità San Giu-seppe Cottolengo ha lavorato con gusto dal 1995 al 2002, dan-do vita ad un nutrito «Gruppo famiglie» che egli animava at-traverso conferenze bibliche e orionine. Aiutava i poveri e vi-veva poveramente. Possedeva il dono singolare di comporrescenari e movimenti per il presepio che facevano la gioia deibambini a Natale. Visse gli ultimi anni a Genova come vice-parroco. Stanco di anni, quasi personaggio biblico, visse la suakenosis accogliendo la malattia come dono e consumandolatra gli ammalati del Cottolengo: tocco finale di un’opera di Dio,prima di occupare lassù il posto preparatogli da Cristo. Era na-to a Nibbiano di Piacenza nel 1926. I suoi confratelli lo ri-tengono uno dei padri dei primi tempi della Congregazione.

Erasmo Magarotto

C

Le trasmissionidi Nettuno Tv

canale 99 e streaming

ettuno Tv (canale 99 del digitaleterrestre e in streaming suwww.nettunotv.tv) presenta la con-

sueta programmazione. La Rassegna stam-pa è dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 10;le due edizioni del Telegiornale alle 13.15e alle 19.15, con servizi e dirette su attua-lità, cronaca, politica, sport e vita dellaChiesa bolognese. Sono trasmessi in di-retta i principali appuntamenti dell’Arci-vescovo. Il giovedì alle 21 il settimanale te-levisivo diocesano «12 Porte».

N

Festa della raviola a Trebbo di Renoabato 16 e domenica 17 si svolge, in concomitanza conla festa di san Giuseppe, a Trebbo di Reno in Comune

di Castel Maggiore, la tradizionale Festa della raviola. Lacelebrazione religiosa si concluderà domenica 17 con laMessa solenne alle 10, cui seguirà la processione fino al-la piazza della Libertà con benedizione al paese. Nume-rosi gli eventi previsti: una mostra in chiesa con visita gui-data (domenica 17 ore 15.30); in Oratorio, una mostra de-dicata alla Grande Guerra (visite guidate sabato 16 ore10–12 e 16–18), lo spettacolo teatrale «Una sira in dialatt»(domenica 17 ore 20.30) e un incontro sul tema «L’im-magine della donna nell’arte» (sabato 16 ore 20.30). Altrieventi saranno organizzati dalle associazioni paesane:stand gastronomici, mercatini a tema, bancarelle, sfilatedi carri allegorici e le raviole anche da portare a casa.

S

Messa per mons. Franzoniggi a Crevalcore celebrazioni inmemoria di monsignor Enelio

Franzoni, medaglia d’oro al valor mili-tare, organizzate dal Comitato per lamemoria di monsignor Franzoni, in col-laborazione con il Comune e la parroc-chia. Alle 9.30 ritrovo al Cinema TeatroVerdi (piazzale Porta Bologna) e posa diuna targa ricordo, alle 10 Messa nellachiesa parrocchiale, alle 11 saluti delleautorità, intitolazione dell’edificio giàsede della Chiesa provvisoria a monsi-gnor Franzoni, testimonianze e video,alle 13 pranzo insieme e conclusione.

O

«Love in progress»roseguono gliincontri di «Love in

progress», per giovanicoppie non prossime alMatrimonio, organizzatidagli Uffici di Pastoralefamiliare e giovanile edall’Azione cattolicadiocesana. Domenica 17alle ore 17, il sestoincontro nellaparrocchia di Gesù BuonPastore, in via Martiri diMonte Sole 10. Perinformazioni: UfficioPastorale famiglia,0516480736; Marco3389143157; Giacomo3495154042.

P

Gli anniversaridella settimana

12 MARZO Bagni don Raffaele (1954) Orioli don Giuseppe (1956) Benassi don Alfonso (1967) Fantinato don Guerrino (1979)

13 MARZO Cavina don Alberto (1947) Nasalli Rocca cardinale GiovanniBattista (1952) Neri don Casimiro (1956) Poli don Giuseppe(1976) Manelli don Luigi (2009)

14 MARZO Cevolani don Giuseppe (1960) Baroni monsignor Gilberto (1999) Carrai don Ilio (2010)

15 MARZO Faggioli monsignor Emilio (1977) Galli don Guido (1982) Contavalli don Felice (2000)

16 MARZO Rossetti don Agostino (1963)

17 MARZO Tugnoli don Augusto (1948) Bortolotti monsignor Giorgio (1987) Serra Zanetti don Paolo (2004)

in memoria

don Arturo Bisi Logo S. Egidio

Domenica10 marzo 2019

BOLOGNA 7SETTEnotizie

[email protected]

cinemaA cura dell’Acec–Emilia Romagna

AUDITORIUM GAMALIELE via Mascarella 46 Brooklyn 3737843659 Ore 15.30 (ingr.gratuito)

ANTONIANO v. Guinizelli Spider man 051.3940212 Un nuovo universo

Ore 16Parlami di teOre 18.30 – 20.30

BELLINZONA v. Bellinzona Roma 051.6446940 Ore 15.30– 18.15

21 (v.o.)

BRISTOL v. Toscana 146 Green Book 051.477672 Ore 17.30 – 20.30

CHAPLIN P.ta Saragozza C’è tempo 051.585253 Ore 16.15 – 18.30 – 21

GALLIERA v. Matteotti 25 BlacKkKlansman 051.4151762 Ore 16 – 18.45

ORIONE v. Cimabue 14 Ben is back

051.382403 Ore 15Il gioco delle coppieOre 16.40La donna elettricaOre 18.30La fugaOre 20.10Kusama–InfinityOre 21.30

PERLA v. S. Donato 38 Cold war 051.242212 Ore 16 – 18.30 – 21

TIVOLI v. Massarenti 418 Troppa grazia 051.532417 Ore 16.30 – 18.30

20.30

CASTEL D’ARGILE (Don Bosco) v. Marconi 5 Green Book

051.976490 Ore 17.30 – 21

CASTEL S. PIETRO (Jolly) v. Matteotti 99 10 giorni051.944976 senza mamma

Ore 16.30 – 18.30 – 21

CENTO (Don Zucchini) v. Guercino 19 Green Book 051.902058 Ore 21

CREVALCORE (Verdi) p. Porta Bologna 13051.981950

LOIANO (Vittoria) v. Roma 35 10 giorni051.6544091 senza mamma

Ore 21

S. PIETRO IN CASALE (Italia) p. Giovanni XXIII Domani 051.818100 è un altro giorno

Ore 17 – 19 – 21

VERGATO (Nuovo) v. Garibaldi051.6740092 Ore

le sale della comunitàA cura dell’Acec–Emilia Romagna

Dal film «Green Book»

L’assistenzanon bastaalle povertà

Un convegno nell’ambito della Scuoladiocesana di formazione all’impegnosociale e politico mette al centro i cinquemilioni di indigenti italiani

Sabato prossimo Rossini e Cocchianellarifletteranno sul complesso fenomenodel crescente divario economicoDI FEDERICA GIERI SAMOGGIA

a povertà è un fenomenocomplesso e potremmo diremultidimensionale perché riguarda

una serie di aspetti legati all’ambitofamiliare, alla salute fisica e psicologica,all’ambiente urbano che esulano dallasemplice mancanza di lavoro». Solo per il2017, l’Istat ha stimato che «i poveri assolutisiano circa 5 milioni, con una crescita intermini sia di famiglie che di individui». Unincremento che dal suo doppio osservatoriodi presidente nazionale Acli e di portavocedell’Alleanza contro la povertà in Italia,Roberto Rossini conosce a fondo. Eccoperché è stata affidato a lui il cuore dellelezione la lezione «Come affrontare lapovertà oltre l’assistenzialismo» che terràsabato 16 alle 10 all’Istituto VeritatisSplendor per la Scuola diocesana diformazione all’impegno sociale e politico(Per iscrizioni: tel. 051 6566233; e–mail:[email protected]). Mentre,invece, a Berardino Cocchianella, direttoredell’Istituzione per l’inclusione sociale delComune, spetterà il compito di raccontare leCase Zanardi. Il progetto, spiegaCocchianella «è nato con l’obiettivo disperimentare un modello innovativo diwelfare cittadino, consolidando erafforzando la rete di sostegno pubblico–privata di Case Zanardi in grado di offrireuna gamma differenziata di servizi rivoltialle fasce più deboli della popolazione, conuna modalità che prevede la inclusionesociale attiva dei beneficiari». Destinatari «lefamiglie socialmente fragili in unasituazione di difficoltà economica che giàprevede un sostegno economico». Obiettivodelle Case è «cercare una modalità

L«integrativa di sostegno, che valorizzi lecompetenze dei singoli persone attraversoun percorso individuale diresponsabilizzazione, promuovendo lacittadinanza attiva dei soggetti a rischio diesclusione sociale e valorizzando lecompetenze attraverso percorsi diformazione e di inserimento lavorativo».Una modalità di «collaborazione sancita daun accordo per la inclusione attiva che miraa coinvolgere i beneficiari in modo direttonella fase di monitoraggio e valutazione, ecoinvolgerli nelle attività di Case Zanardi».Si focalizza, invece, sul reddito dicittadinanza il presidente delle Acli. «Ilreddito – avverte – ha il merito di averaumentato le risorse per poter aiutare chi sitrova in povertà, ma sembra tropposbilanciato verso un impianto laburista. Lanuova norma infatti prevede percorsi direinserimento per chi versa in condizioni di

indigenza legati prioritariamente alla ricercadi un posto di lavoro. E questo nonostantemolti poveri non siano in grado di lavorare».L’altra «macro questione riguarda l’effettivapossibilità di avere un lavoro congruo in unpaese che presenta degli squilibri molto forticon delle aree depresse e arretrate sotto tantipunti di vista». Infine, non va sottovalutata«la questione dei cosiddetti navigator» cui sirichiede «un know how molto specifico percui ci vorrà un’adeguata formazione, ancoranon programmata». Infine, «ciò che ci stapiù a cuore, è il percorso alternativo pensatoper coloro che risultano avere i requisiti peraccedere il Reddito di cittadinanza senzaperò essere in grado di svolgere attivitàlavorative. Il Reddito di cittadinanza ècarente sotto questo punto di vista edespropria i servizi sociali dei Comuni da uncompito per cui avevano le necessariecompetenze».

Emilia Romagna e industriancora non sappiamo come le nuovetecnologie e la cultura che le

governa cambieranno il futuroprossimo del capitalismo. Sappiamoperò che è in atto una nuova, grandetrasformazione. Per comprenderla espiegarla Stefano Zamagni, docente dieconomia all’Alma Mater, ha curato unnuovo volume dal titolo «Creazione dilavoro nella stagione della quartarivoluzione industriale». Poco più diduecento pagine, edite da «Il Mulino»,nelle quali viene affrontato il caso

specifico emiliano romagnolo. Lapresentazione del testo è prevista pergiovedì alle 17 nella sede dell’Istituto«Veritatis Splendor», alla presenza delcuratore e dell’arcivescovo MatteoZuppi. Prenderanno la parola ancheAlberto Vacchi, presidente diConfindustria Emilia area centro,insieme a Marco Lombardo che guidal’assessorato bolognese alle relazioneeuropee e internazionali. Fra i co–autori del libro sarà presente ancheFranco Mosconi, dell’Università diParma. (M.P.)

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Un corso sulla Dottrina socialea libertà d’impresa è storicamente coniugata con laresponsabilità, almeno nella cultura italiana che ha

sempre sottolineato la funzione sociale dell’impresastessa. La sua massima espressione è espressa nell’articolo41 della Costituzione e concretizzata nell’esperienza diAdriano Olivetti: l’impresa come bene comune e non solocome interesse privato. Tuttavia, quando gli studiosi e gliimprenditori hanno diviso, nei manuali e nelle aziende,libertà e responsabilità, etica e profitto, l’economia hasmesso di essere la scienza della pubblica felicità e si ètrasformata nella ricerca della solo ricchezza». Parte daqui l’analisi su «Vita economica e responsabilità etica» cheMichele Dorigatti, docente della Scuola di economiacivile, terrà sabato 9, alle 9 all’Istituto Veritatis Splendor(via Riva di Reno, 57) per corso di base sulla dottrinasociale della Chiesa (Per info e iscrizioni: Tel. 0516566239; Fax. 051 6566260, e–mail:[email protected]). Malgrado ciò,un’altra economia è possibile. E la strada è tracciata nella

«Dottrina sociale della Chiesa: uno scrignoprezioso come pochi; poco studiato e agito.Gli ultimi tre pontefici hanno costituito unodei pochi, solidi argini culturali al dilagaredel turbocapitalismo finanziario».L’economia «dal volto umano è prima ditutto un’economia che postula un correttorapporto tra mezzi e fini. Il profitto, comeperaltro l’efficienza, appartengono al regnodei mezzi, e non al regno dei fini.L’economia civile, oggi in Italia riscopertagrazie all’economista Stefano Zamagni,trova un numero crescente di modelli:l’economia cooperativa, la finanza etica, ilvoto con il portafoglio, l’economia dicomunione, l’impresa sociale, le societàbenefit. Cosa le unisce? L’attenzione allapersona, alla comunità, al territorio el’orientamento al bene comune».

Il ricordodi AldinaBalboni

Vergato,il passatoe il presentedi un cinema«Nuovo»

È un cinema molto amatodalla comunità e daivolontari che conpassione e impegno locurano e se ne occupano.È il cinema Nuovo diVergato, in via Garibaldi,5, «con 320 posti – spiegaDavide Zereni, uno deivolontari che nel cinemafa un po’ di tutto, insiemeai suoi familiari e adalcuni pensionati – e una storia che inizia conla costruzione dell’edificio, nel primissimodopoguerra. In seguito l’immobile è statoristrutturato negli anni ’80, poi negli anni ’90sono state cambiate le poltrone e rinnovatol’ingresso. Il passaggio alla proiezione indigitale è avvenuto quattro anni fa, mentrel’anno scorso è stato rifatto l’impianto diriscaldamento. E non è ancora finita, infatti ilprossimo anno acquisteremo uno schermo

nuovo». Il cinema Nuovo di Vergato inizia lastagione cinematografica in autunno e latermina all’inizio di maggio, con apertura nelleserate di sabato, domenica e festivi. «Inoltre –aggiunge Zereni – soprattutto in primavera cisono diverse prenotazioni teatrali, inparticolare di scolaresche e scuole di ballo».Informazioni: pagina facebook «Cinema NuovoVergato» – tel. 051/6740092.

Roberta Festi

tre anni dalla scomparsadi Aldina Balboni, Casa«Santa Chiara» organizza

la proiezione di undocumentario incentrato sullavita e la fede, l’attività el’impegno della fondatrice.«Andate avanti con coraggio» èil titolo del lavoro realizzato daClaudio Spotti e MarcoTascone, che il cinema teatro«Bellinzona» proietteràmercoledì 20 marzo alle 20.30.A seguire sarà presentatal’antologia di testimonianze«Così l’abbiamo conosciuta»mentre, alle 18.30, il vescovoClaudio Stagni presiederà unaMessa in suffragio di AldinaBalboni nella chiesa di SanGiuseppe Sposo. (M.P.)

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Un corsodi pitturaper bambini

roseguono nella sededell’Associazione «LeQuerce di Mamre» di

Casalecchio di Reno (via Mar-coni 74) gli incontri del cor-so di pittura per bambini dai6 ai 10 anni «Io dipingo come2019», condotto da Attilio Pa-lumbo. Si vogliono introdur-re i bambini alle tecniche didisegno e pittura attraverso laconoscenza di artisti che han-no rivoluzionato il linguag-gio dell’arte (Yayoi Kusama,Tamara De Lempika, CindySherman, Artemisia Gentile-schi, Angelica Dass, Frida Kah-lo). Prossimo incontro mer-coledì 13 alle 17 (esercizi didisegno e pittura). Info e i-scrizioni: Attilio, 3391306505.

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Dal Malpighi alla Columbia Universityon la loro innovativa turbinaeolica, cinque studenti del

quarto anno del liceo Malpighivoleranno alla Columbia Universitydi New York, per partecipareall’edizione 2019 della «FabLearn»Conference che si terrà questo finesettimana. Alla conferenza, dovesaranno rappresentati 22 paesi datutto il mondo, i liceali porterannola turbina eolica cui lavorano findallo scorso anno. Nel Malpighi Lab,

il laboratorio tecnologico realizzato grazie alcontributo di Bonfiglioli riduttori, Carolina De Maria,Eleonora Parisi, Sara Lucentini, Andrea Scaioli,Giacomo Micheli, guidati dal docente Lorenzo Raggi edai tecnici di Bonfiglioli, hanno ideato, progettato,modellato e costruito, stampando in 3d quasi tutti icomponenti, un prototipo di turbina eolica dal designinnovativo. Si tratta di un primo modello in scala diqualcosa di più grande che si vorrebbe realizzare nellaboratorio di meccatronica del Malpighi: una turbinaeolica vera e propria da piazzare sul tetto del liceo peril proprio fabbisogno elettrico. (F.G.S.)

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Il racconto diTarcisio Zanni,da quarant’annimembrodell’itinerariodi formazionecattolica fondatoda Arguelloe Hernandez

Quella forza coinvolgente di una fede semplicel mio cammino di fede (comequello di tutti, credo) è fatto divolti, di luoghi, di eventi, molti

sofferti e pochi gloriosi, perché «glianni della nostra vita, sono quasi tuttifatica e dolore». E’ fatto di mia madreche dice il rosario in latino e, per lastanchezza, si imbroglia con leavemarie e i misteri (e noi a ridere); èfatto dell’odore di cera e di incensodella mia piccola veste di chierichetto;è fatto di attese davanti alconfessionale con l’ansia di dover direcose che avrei preferito non doverdire. E’ fatto di illusioni religiosegiovanili: quando Dio nel suo amorele ha dissolte hanno prodottosofferenze, salutari però come ognicosa che fa Dio. E’ fatto della guidadolce del gesuita padre Poggeschi, diquella severa ma illuminante delle

omelie di don Dossetti e anche diquella (che non sembrava neancheuna guida) di don Francesco Cuppini,che non ha mai avuto paura dimettersi in gioco per quel che sapevagiusto. C’è dentro, nel mio camminodi fede, lo scenario maestoso dei padriconciliari, in fila a cantare il «VeniCreator», e il mio arrancare animoso,«per non essere da meno», dietro alsessantotto marxista, che ha rischiatodi perdermi. E’ passato (il miocammino di fede) per snodi decisivi: aSpello, dove ho scoperto per me,grazie all’ospitalità di Carlo Carretto,Charles De Foucault e l’adorazionecome luogo protetto dove rifugiarmiquando sono troppo stanco; lachiesina dell’Immacolata diCrevalcore, dove mi sono sposato conClementina; la clinica ostetrica del

Sant’Orsola, dove – quando Dio hadeciso di onorarmi – sono nati i mieitre figli e se ne sono andati via gli altridue, che spero di rivedere in cielo. E’fatto, infine e soprattutto,dell’incontro, avvenuto a Firenze, conKiko Arguello e con il CamminoNeocatecumenale, che Dio hainventato (credo) per me e per quellicome me (tantissimi!) bisognosi nondi salire, ma di scendere. Scendere,s’intende, nelle acque interiori lasciatedal Battesimo, per impossessarsi delmorire di Gesù (quanto è glorioso!).Un cammino, il Camminoneocatecumenale, buono per scoprireche la chiave dell’enigmadell’esistenza è la Croce e che «ci sonomolti dei e molti signori» che siadorano senza neanche accorgersene eche bisogna imparare – pian piano – a

ripudiare, per arrivare a dire, con lamaggiore veridicità possibile, che«Gesù è il Signore» e ricevere così –pian piano – lo Spirito Santo, che faesclamare «Abbà, Padre». Non poco!Ora sono 40 anni (arrotondando) chesto in questa carovana della Chiesacattolica che è il Camminoneocatecumenale, con il conforto –ogni settimana – delle Scritture che sifanno Parola di Dio in una comunitàconcreta di gente «non moltosapiente, secondo la carne, non moltopotente, non molto nobile» (comeme, del resto) e con il conforto diun’Eucaristia domenicale con loro,che sta diventando Pasqua definitiva,insieme a loro, nella parrocchia diCalderara di Reno.

Tarcisio Zanni,Cammino neocatecumenale

I«Così iniziò l’universo»

«La questione dell’iniziodell’universo tra scienza e

fede» il tema al centro dellavideoconferenza che si tieneall’Istituto Veritatis Splendor(via Riva di reno, 57) per ilmaster in Scienza e fede. Incattedra, martedì 12, alle 17.10,padre Gabriele Gionti, Sj, dellaSpecola Vaticana. La lezionesarà trasmessa dall’Ateneopontificio «ReginaApostolorum» che, incollaborazione con Ivs, haorganizzato il master. (Perinformazioni e iscrizioni: Tel.051/6566239; Fax.051/6566260, e–mail:[email protected] , www.veritatis–splendor.it). (F.G.S.)

È

«Vitaeconomica eresponsabilitàetica» sarà iltemadell’incontrodedicato allafunzione socialeche l’impresaitaliana èchiamata arivestire oggi

Il logo del Cammino

Adriano Olivetti

La turbina

al Veritatis

il libro

percorsi educativi8 BOLOGNASETTE

Domenica10 marzo 2019