I MEZZI DI PAGAMENTO NEI CONTRATTI DI FARA E IL LORO RAPPORTO CON IL FUNZIONARIO-BALA
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STUDIA ASIANA - 7
STUDI ITALIANI DI METROLOGIA ED ECONOMIA DEL VICINO ORIENTE ANTICO
DEDICATI A NICOLA PARISEIN OCCASIONE DEL SUO SETTANTESIMO COMPLEANNO
a cura di
ENRICO ASCALONE - LUCA PEYRONEL
HerderRoma 2011
ISBN 978-88-89670-55-2
€ 35,00
STUDIAASIANA
7
HerderRoma2011
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STUDIA ASIANA - 7 STUDI ITALIANI DI METROLOGIA ED ECONOMIA
DEL VICINO ORIENTE ANTICO DEDICATI A NICOLA PARISE
IN OCCASIONE DEL SUO SETTANTESIMO COMPLEANNO
a cura di
ENRICO ASCALONE - LUCA PEYRONEL
Herder Roma 2011
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Studia Asiana - 7
Serie diretta da
Alfonso Archi - Onofrio Carruba Franca Pecchioli Daddi
Redazione: Licia Romano, Agnese Vacca In copertina: Stele di Mara!. Disegno di Licia Romano
© 2011 HERDER EDITRICE E LIBRERIA 00186 Roma - Piazza Montecitorio 120 Tel. 06/679.46.28 - 679.53.04 - Fax 06/678.47.51 [email protected] - [email protected] - www.herder.it
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SOMMARIO
A. Archi Presentazione IX
G. Bartoloni A Nicola Parise XI
M.E. Alberti La levantinizzazione dei sistemi ponderali nell’Egeo dell’età del Bronzo 1
A. Archi Gifts at Ebla 43
E. Ascalone Mina e doppia mina a Susa. La mina di ca. 564 g e i rapporti di cambio con le unità occidentali 57
E. Ascalone, L. Peyronel Un peso ad anatra in agata dall’area del Tempio della Roccia (HH) a Tell Mardikh-Ebla, Siria 65
M.G. Biga La lana nei testi degli Archivi Reali di Ebla (Siria, XXIV sec. a.C.): alcune osservazioni 77
M. Liverani Accumulazione e circolazione. Ideali di comportamento economico nell’antico Oriente 93
L. Peyronel Ma!qaltum kittum. Questioni di equilibrio: bilance e sistemi di pesatura nell’Oriente antico 105
F. Pomponio, G. Visicato I mezzi di pagamento nei contratti di Fara e il loro rapporto con il funzionario-bala 163
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PRESENTAZIONE
Nicola Parise mantiene viva, rinnovandola, quella tradizione di studi di metrologia rivolti all’area mediterranea che è stata inaugurata in Italia da Angelo Segré e proseguita da Luisa Breglia, della quale Parise è scolaro.
L’ambito di studio che egli predilige sono gli antefatti che hanno portato alla nascita della moneta. Ciò lo induce a sottoporre ad un esame attento i segni premonetari, seguendo la lezione di un maestro, a lui caro, come Louis Gernet. Per questo Parise ha scelto di porre in epigrafe alla sua raccolta: Pesi e misure nel Mediterraneo orientale prima della moneta(Edizioni Nuova Cultura, Roma 2009) il seguente passo di Erodoto (III, 89, 2; 95, 1):
A coloro che versavano argento fu ordinato che pagassero a peso del talento babilonese; a quelli che versavano oro, a peso del talento euboico: il talento babilonese vale quanto 70 mine d’Eubea. L’argento che si versava in talenti babilonesi, ragguagliato al talento d’Eubea, dà la cifra di 9.540 talenti; d’altra parte, calcolando il peso dell’oro come 13 volte superiore a quello dell’argento, si trova che il valore della polvere d’oro è di 4.680 talenti euboici.
Individuare i regolamenti degli scambi necessita il riconoscere le unità ponderali che stanno alla base dei sistemi in uso. Come per i suoi predecessori italiani, il punto di partenza dell’indagine di Parise (il quale si è affacciato agli studi negli anni nei quali l’Italia inziava appena a prender parte direttamente alla ricerca sul campo nel Vicino Oriente) erano i materiali di Creta, le isole egee e Cirene. Partendo da una valutazione dei sistemi ponderali di Creta micenea e minoica, egli è – per così dire – approdato sulla costa palestinese. Di poco dopo è il suo saggio fondamentale: ‘Per uno studio del sistema ponderale ugaritico’,Dialoghi di archeologia IV-V, 1970-71, pp. 3-36). Il compito che egli si poneva era così fissato: ‘Si tratta ... di distinguere gli elementi sicuri, che si possono distinguere, e di tenersi a questi, nel tentativo d’intendere il significato storicamente autentico dei pesi attestati, abbandonando il terreno d’inquadramenti teorici privi di concretezza e rinunziando a calcoli sostanzialmente arbitrari di valori astratti: secondo l’espressione di W. Kula, compito dell’indagine metrologica, infatti, non è tanto la conversione delle misure in esame da un sistema all’altro, quanto (e di più) la comprensione della realtà politica ed economica, alla quale esse sono, di volta in volta, coerenti’. Parise riconosceva come l’unità di 470 g., che era la mina in uso a Ugarit (attestata per il XIV e XIII sec.), costituisse il punto d’incontro della serie di pesi in uso nella Siria settentrionale e di quella anatolica attestata dai testi ittiti. Non solo, ma indicava come l’identità del siclo ugaritico e della qdt egiziana, di 9,40 g., la quale costituiva il piede su cui era tagliata una serie per multipli di 2 e 5, accanto al fatto che la mina ugaritica era tagliata in 50 sicli, facilitava i rapporti di scambio con l’area egiziana.
Circa un decennio più tardi, una serie di pesi rinvenuta a Ebla, combinata con i dati testuali, mostrava come la mina di 470 g. fosse in uso nella Siria settentrionale almeno dalla
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A. Archi
metà del III millennio e come essa fosse tagliata in 60 sicli di 7,75, il piede che, a partire da quando si diffonde nel I millennio, può a buon diritto essere detto ‘fenicio’.
È un peccato che l’analisi dei diversi sistemi ponderali dell’area occidentale alla Mesopotamia, e gli agganci tra i diversi sistemi in funzione nelle operazioni di traffico, così acutamente individuati da Parise, non abbia trovato una eco (a causa dell’apparizione di questo scritto in una rivista troppo lontana dagli interessi orientalistici della tradizione anglosassone) nella (per il resto) eccellente voce ‘Maße und Gewichte’, Reallexikon der Assyriologie und Vorderasiatischen Archäologie VII, Walter de Gruyter, Berlin - New York 1987-1990, pp. 457-517, composta da M. A. Powell.
Per una sua dote, invece, Parise non ha avuto continuatori tra gli studiosi della sua stessa lingua (ma certamente diversi estimatori): la capacità di esprimersi con straordinaria brevità oltre che precisione. Questo è un modo di porsi al quale non ha mai voluto rinunciare pur rendendosi conto di rappresentare un’anomalia.
Chi ha frequentato Parise, sa bene l’importante funzione di raccordo da lui svolta tra occidentalisti e orientalisti, a partire dalle discussioni promosse negli anni più felici della rivista Dialoghi di Archeologia, già nella seconda metà degli anni ‘60, con il suggerire agli uni spunti teorici e dati elaborati dagli altri.
Per tutto questo, nei suoi anni di insegnamento, Parise è stato tra quegli studiosi che hanno caratterizzato lo studio dell’Antichità presso l’Università di Roma (da alcuni anni “Sapienza”), in un periodo felice per la ricerca.
Alfonso Archi
X
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A Nicola Parise
Ho accolto volentieri l’invito di Enrico Ascalone e Luca Peyronel a scrivere una pagina per un dono di amici, interessati allo studio del Vicino Oriente, a Nicola Parise, a cui mi lega un’amicizia pluridecennale, consolidata soprattutto negli anni di comune insegnamento all’Università di Siena e rafforzata dall’appartenenza da oltre venticinque anni allo stesso Dipartimento universitario. Nel rapporto con colleghi e allievi ho potuto ammirare la capacità di elargire le sue innumerevoli conoscenze storiche e archeologiche (sull’Oriente, l’Egeo, la Grecia, la Magna Grecia e l’Italia preromana), senza parere, quasi suggerendo, la lettura di un articolo o l’invito ad approfondire una tematica specifica.
I dieci contributi intendono celebrare, in occasione del settantesimo compleanno, il ruolo di Parise nello studio sulla metrologia ed economia del Vicino Oriente antico. Il Mediterraneo Orientale e la nascita della moneta infatti hanno un ruolo preminente nella sua ricerca, come attestano i volumi La nascita della Moneta: segni premonetari e forme arcaiche dello scambio, del 2000 e Il regolamento degli scambi nell'antichità (III-I millennio a.C.), del 2003 curato insieme a Lucio Milano.
Il Vicino Oriente antico ha fatto uso sin dal terzo millennio di strumenti di valutazione e di pagamento: dell’orzo, in primo luogo, e poi dell’argento. Questo si afferma progressivamente come intermediario nell’ambito di organizzazioni economiche dominate dal modello della ridistribuzione, ma non secondo un processo lineare e crescente (di minore rilievo e più limitato nel tempo il ruolo svolto con le stesse funzioni dal rame, dallo stagno e dall’oro), né sempre e dovunque con le stesse modalità, e comunque senza mai diventare un mezzo adatto a tutti gli scopi. Il passaggio alla moneta si realizza nel VII secolo in Asia Minore con le emissioni di pezzi di elettro coniati nelle città greche e nel regno di Lidia. Dall’Asia Minore l’uso della moneta si estende verso occidente per attestarsi in Grecia intorno alla metà del secolo VI e nei decenni successivi in Magna Grecia e Sicilia. Sul tronco dell’esperienza monetaria greca s’innesta finalmente quella romana, dalla quale dipendono in ultima istanza la natura e l’impianto delle coniazioni di età medievale e moderna.
Nel recentissimo volume, Pesi e Misure del Mediterraneo Orientale prima della Moneta,Edizioni Nuova Cultura, Roma 2009, sono raccolti, per gli allievi della Scuola di specializzazione in Archeologia dell’Università La Sapienza di Roma, alcuni dei suoi articoli fondamentali su questo tema (Questioni di metrologia ebraica. Per uno studio del sistema ponderale ugaritico. Un’unità ponderale egea a Capo Gelydonia, Mina di Ugarit, mina di Karkemish, mina di Khatti. Unità ponderali e rapporti di cambio nella Siria del Nord. Unità ponderali egee. Pesi egei per la lana. Dai pesi egei per la lana alla mina di Dudu. Ricerche ponderali. Misure di capacità e distribuzione del vino nei testi ‘micenei’. Fondamenti ‘minoici’ delle misure ‘micenee’.
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G. Bartoloni
Quello che mi ha sempre colpito negli scritti di Nicola Parise è la capacita di esprimere con poche righe dati fondamentali: indicativi i numerosi lavori di pochissime pagine.
Sono lieta quindi di poter associarmi agli amici che con questa offerta di loro saggi hanno voluto attestargli la loro riconoscenza e augurargli di dedicare molti anni ancora di sereno lavoro alla disciplina che già tanto deve alla sua opera assidua e preziosa.
Gilda Bartoloni
XII
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I MEZZI DI PAGAMENTO NEI CONTRATTI DI FARA E IL LORO RAPPORTO CON IL FUNZIONARIO-BALA
FRANCESCO POMPONIO - GIUSEPPE VISICATO
Messina - Roma
I contratti di compravendita di Fara, in particolare i mezzi di pagamento menzionati in questi documenti, costituirono l’argomento della prima discussione di chi scrive con il prof. Nicola Parise, avvenuta durante il convegno su I sistemi monetari e finanziari dell’antichità organizzato dalla Banca d’Italia e svoltosi a Palazzo Koch il 3 marzo 2001. A questo incontro ne seguirono molti altri, sia per la preparazione del volume Il regolamento degli scambi nell’antichità, Roma-Bari 2003, la cui edizione è stata curata da L. Milano e N. Parise, sia di carattere, diremo, conviviale. È sembrato, quindi, opportuno nel volume in onore del Collega presentare uno studio aggiornato su questa categoria di testi: l’interesse per essi non è venuto meno nel corso degli anni in chi scrive e, speriamo, neppure nel Festeggiato.
Sono 50 i contratti di compravendita di beni immobili (campi e case) scritti su tavolette di argilla di Fara, nome moderno dell’antica città di !uruppak1. La documentazione precedente di questo tipo, in realtà molto scarsa, è costituita da un certo numero di kudurru, documenti che riguardano registrazioni multiple di vendita di campi incisi su pietra, non molto dettagliati e non ancora ben chiari. Essi sono testi giuridici che potrebbero registrare in alcuni casi donazioni di singoli gruppi di terre all’istituzione2, in altri casi stipule di matrimonio con la costituzione di una proprietà maritale3, mentre altri sono contratti multipli di compravendita, accomunati dall’identità dell’acquirente. Essi hanno una struttura non ben standardizzata con molte varianti, spesso l’elemento iconografico sostituisce la scrittura, e nel complesso appaiono molto lontani dalla modernità dei pur in alcuni casi contemporanei 1 Di essi tredici provengono dagli scavi della Deutsche Orient-Gesellschaft, altri due dagli scavi di
Uruk, tre forse da quelli di Girsu. I rimanenti contratti sono stati forniti da scavi clandestini e sono suddivisi tra diversi Musei e collezioni private. In ordine cronologico sono qui di seguito indicate le edizioni originali di tutti i contratti di Fara: Thureau-Dangin 1903, nn. 13-15; Barton 1915, n. 3; Legrain 1922, n. 24; Deimel 1924, nn. 30-40; Legrain 1935, 126; Pohl 1935, nn. 71, 75, 78; Jestin 1937, nn. 66; Edzard 1968, 29-32, n. 6; Lambert 1971, 27-45, nn. 1-4; Matou" 1971, 14-15 = Gomi 1983, 1-6; Krecher 1974, 209-210, n. 4a; Westenholz 1975, 436, n. 1; Farber 1978, 178-184; Grégoire 1981, nn. 82-86; Green 1982, 166-167 e 175, n. 14; Yoshikawa 1983, 21-28; Milano 1986, 3-12; Postgate - Steinkeller 1992, n. 1; Visicato - Westenholz 2000, 1123-1249, nn. 1, 3-5; Martin et alii 2001, nn. 96, 98; Visicato - Westenholz 2002, 1-3; Molina - Sanchiz 2007, 2-5, n. 1; Visicato - Westenholz 2010, nn. 341-342.
2 ELTS, 1-9. 3 Secondo l’interpretazione di Wilcke 2007, 63-64, ELTS, 10-12 (Monument e Plaque Blau e la
Stele di U"umgal) potrebbero essere documenti di questo tipo. Differente è l’opinione di ELTS, 40 e 46.
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Mezzi di pagamento nei contratti di Fara e rapporto con il funzionario-bala
contratti incisi sulle tavolette di argilla di Fara4. In questi ultimi ogni traccia iconografica è scomparsa, il contenuto è chiaramente espresso da quanto è scritto e la struttura è fortemente standardizzata, comprendendo i seguenti elementi:
1) oggetto di compravendita (campo/casa) e la sua area; 2) prezzo principale (nì-!ám); 3) prezzo aggiuntivo (nì-diri); 4) dono (nì-ba); 5) beni accessori destinati ai venditori; 6) elenco dei venditori; 7) beni per i venditori secondari; 8) lista dei testimoni; 9) beni per i funzionari istituzionali; 10) nome del compratore; 11) nome del funzionario-bala; 12) localizzazione del bene venduto5.
I venditori secondari del punto 7) sono persone che probabilmente potevano accampare qualche diritto sull’immobile in vendita e talvolta sono esplicitamente indicati come figli o fratelli di qualcuno dei venditori. I testimoni sono menzionati nella grande maggioranza dei casi una sola volta; in alcuni casi essi sono scelti tra persone che svolgono una attività istituzionale o risultano essere parenti del compratore6. Alcuni dei testimoni possono ricorrere nella veste di compratori o di venditori in altri contratti. I funzionari istituzionali sono coloro che misurano il bene o svolgono qualche altra funzione giuridico-amministrativa nell’ambito del distretto dove è situato l’immobile. Costoro sono per i contratti di campi: il dub-sar-a!a5, ‘lo scriba del campo’ – che verosimilmente oltre a redigere il documento, 4 Tale struttura standardizzata fa supporre un lungo processo di cui, tuttavia, non abbiamo alcuna
documentazione. Forse l’unico documento di compravendita proveniente da Fara da assegnare a un periodo precedente il PD IIIa è ELTS, 13, un kudurru che ha la forma di una tavoletta. Purtroppo il recto del documento è gravemente danneggiato: si vedono tracce di estensioni di campi forse accompagnati dai nomi dei venditori. Alla fine del recto e per le prime due colonne del verso sono registrate derrate e beni, probabilmente offerti dal compratore ai venditori. L’iscrizione è conclusa probabilmente con il nome e la professione del compratore. Non ricorrono né funzionari, né testimoni.
5 Non tutti i contratti recano l’indicazione del distretto agricolo o del quartiere dell’immobile in oggetto e in alcuni è perduto. Per i rimanenti, venti contratti registrano il toponimo dopo il nome del bala; dodici prima di esso; uno tra il bala e il nome del suo funzionario (ArOr 39, 14) e infine uno, che non presenta il nome del bala, prima del nome del compratore (WF, 39).
6 Pomponio 1983, 132-133; Visicato 1995, 283-290.
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Francesco Pomponio - Giuseppe Visicato
svolgeva qualche funzione di controllo, a mo’ di moderno notaio –, l’engar-U!, ‘l’agronomo’, e più raramente il gu-nun-sur, ‘l’assessore dei campi’. Invece, per i contratti di case sono: l’um-mi-a lú-é-é"-gar, ‘il maestro scriba, che ha misurato la casa’, il nimgir-sila, ‘l’araldo della strada’, ed eccezionalmente il sa12-du5, ‘il capo del catasto’. La funzione e il significato del funzionario-bala saranno discusse più sotto.
I venditori e i compratori con poche eccezioni ricorrono in un solo contratto. Tra i circa centodieci venditori, dieci ricorrono in due contratti e quattro in tre o più contratti. Complessivamente i compratori sono trentacinque; di essi tre ricorrono in due contratti e quattro in tre o più contratti7.
Non sempre tutte le sezioni su elencate appaiono nei contratti, ma le sezioni 1, 2, 6-11 sono generalmente presenti. Particolarmente concisi appaiono quattro contratti: WF, 31, 38, 39 (campi) e WF, 40 (casa): essi registrano solo il prezzo principale, il nome dei venditori, i testimoni e il nome dei compratori. Due di essi (WF, 38 e 39) hanno lo stesso compratore; inoltre WF, 31 e 40 presentano l’indicazione di un anomalo valore del rame o della lana. In tutti è assente il nome del funzionario-bala. Anche la De Marcellis Tablet non presenta il funzionario-bala, mentre presenta tutti gli altri elementi. È verosimile che tutti questi rappresentino dei preliminari di contratti, in attesa della stesura definitiva.
Un contratto che si differenzia dagli altri è ArOr 39, 148 per l’uso del suffisso me (r. I 4; II 3; III 7, v. I 1) che usualmente non appare né nei contratti, né nella documentazione amministrativa di Fara. Inoltre, i funzionari responsabili delle misure sono indicati come engar e dub-sar invece che engar-U! e dub-sar-a"a5 e il loro compenso è registrato dopo i loro nomi (kù 2 / 3 gín / 1 ì sìla / nì-ba-ni). Peraltro, sia l’agronomo, sia lo scriba menzionati appaiono in altri contratti con il titolo consueto (vedi MVN 10, 84; Ung. 3).
Un altro documento che non sarebbe da considerare come un contratto vero e proprio è SEL 24, n. 1, dove è registrata l’ampiezza di un campo e di una casa seguita dal nome del venditore o proprietario e da una linea perduta, una lista dei testimoni e la localizzazione dei beni. Mancano così sia il prezzo, sia il nome del compratore e dei funzionari che autorizzano la transazione. Infine, abbiamo un’insolita Sammelurkunde che registra diversi acquisti di case, ! 10069: in questo documento non sono registrate le dimensioni delle case, sono assenti sia l’elenco dei testimoni, sia i nomi dei funzionari, compreso quello bala. Di conseguenza, il documento sembra essere solo una lista di immobili, con il relativo prezzo, acquisiti da una household verosimilmente privata.
Data la loro importanza, i contratti di Fara sono stati oggetto di numerosi studi, in particolare nella loro edizione o riedizione da parte di D.O. Edzard in SRJ e J. Krecher in NSRJ e nelle recenti ricerche sui documenti di compravendita10. Lo scopo di questo contributo è quello di trattare due temi relativi ai contratti in questione che sembrano essere stati sinora largamente ignorati: l’evoluzione dei mezzi di pagamento usati in queste 7 Per una lista di questi personaggi cf. Martin et alii 2001, 141-162. 8 Cf. Krecher 1974, 213-214 per un elenco di anomalie di questo contratto. 9 Steible - Yildiz 1996, 149-159. Una nuova interpretazione di questa Sammeltafel è stata presentata
da Pomponio 1997, 94-95. 10 Cf. in particolare ELTS e Wilcke 2007.
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Mezzi di pagamento nei contratti di Fara e rapporto con il funzionario-bala
transazioni e il loro rapporto con i funzionari-bala, menzionati nei contratti. Nella tabella 1 sono elencati i contratti in relazione ai funzionari-bala, con l’indicazione dei mezzi di pagamento usati in ciascun contratto.
Tabella 1
Testo e dimensioni del bene
Prezzo principale
Prezzo aggiuntivo Dono Pagamento per
funzionari Funzionario-bala
Ubicazione dell’immobile
WO 8 campo di 10 iku
9 sicli d’argento
1 siclo d’argento
2 sicli d’argento Abzu-ki-du10 Mar-!IR. BURmu"en
WF 36 campo di 6 iku
12 mine di rame
7 mine di rame
x mine di rame 1 siclo d’argento Abzu-ki-du10 SA-a
TLAT, 1 casa
13 mine di rame
41 mine di rame
1 mina di rame+altri beni
Abzu-ki-du10 KI-KA.Ú
ArOr 39, 14 campo di 4 iku
10 mine di rame+4 sicli d’argento
6 gur d’orzo
lana+altri beni 2/3 di siclo d’argento+1 sìla di olio
Inim-ma-ni ensik
ArOr 39, 15 campo di 4 iku
x mine di rame
4 mine di rame
2 bán d’orzo+altri beni
Inim-ni-zi a"a5 a-gar-tur
MVN 10, 84 campo di 8 iku
22 mine di rame
16 mine di rame
2 gur d’orzo beni vari Inim-ni-zi a"a5 SAR.GUR8
?
Or 44 campo di 3 iku
6 mine di rame
6 mine di rame
18 mine di rame
1,5 mina di rame+altri beni
Inim-ni-zi a"a5 NA
PBS 13, 24 campo di 37 iku
60 mine di rame
39 mine di rame
Inim-ni-zi a"a5 má-gur8
RTC 13 casa
31,5 mine di rame
31,5 mine di rame
1 mina di rame+altri beni
Inim-ni-zi
TS! x campo di 2 iku
12 mine di rame
14 mine di rame
13 mine di rame
1 siclo d’argento+altri beni
Inim-ni-zi mar-!IR.BURmu"en
WF 32 campo di 3 iku
6 mine di rame
6 mine di rame
18 mine di rame+1 lidga d’orzo
1,5 mina di rame+altri beni
Inim-ni-zi é-nar
WF 33 4 mine di 2 mine di 1 mina di Inim-ni-zi du6-e-lum
166
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campo di 2 iku
rame rame+18 mine di rame
rame+altri beni
WF 37 campo di 2 iku
6 mine di rame
20 mine di rame
beni vari Inim-ni-zi a!a5-kù
CUNES 50-51-001 campo di x iku
perduto perduto perduto ! siclo d’argento+altri beni
perduto perduto
CUNES 52-18-075 campo di x iku
2 mine di rame
x mine di rame
x mine di rame + altri beni
! siclo d’argento+altri beni
Inim-ni-zi a!a5-kù
SEL 19, 1 casa di 1 e 2/3 SAR
6+2/3 mine di rame
12+1/3 mine di rame
4 mine di rame 1 mina di lana+altri beni
Inim-ni-zi kin-nir
NBC 6842 campo 3,5 iku
x mine di rame
23 mine di rame
50 mine di rame
! siclo d’argento+altri beni
Inim-dSùd-da-zi
a!a5 [ ]
Orient 19 campo di 3 iku
4 mine di rame
4 mine di rame
1 lidga e 2 bán d’orzo
! siclo d’argento+altri beni
Inim-dSùd-da-zi
a!a5 é-kù
RTC 15 campo di 2 iku
x sicli d’argento
5 sicli d’argento
2 lidga d’orzo 20 sicli d’argento+altri beni
Inim-dSùd-da-zi
a!a5 é-mah A".BAR?
SEL 24, 1 campo di 8 iku
16 mine di rame
14+x mine di rame
4 lidga d’orzo 1 lidga d’orzo+altri beni
Inim-dSùd-da-zi
a!a5 a-gar-<gu>-la
WF 34 campo di 3 iku
12 mine di rame
10 mine di rame
8 mine di rame ! siclo d’argento+altri beni
Inim-dSùd-da-zi
é-ddumu-zi
TMH 5, 71 casa di 1,5 SAR
15 mine di rame
30 mine di rame
25 mine di rame+1 lidga d’orzo
1 mina di rame+altri beni
Inim-dSùd-da-zi
KI.KA.Ú
A 33676 campo di 23 iku
10 sicli d’argento
10 sicli d’argento
25 sicli d’argento
lana+altri beni Ma!-dSùd a!a5 é-HU.NUN.SAR
RTC 14 campo di 8 iku
1/3 mina argento
10 sicli d’argento
4 lidga d’orzo 1+1/3 sicli d’argento+altri beni
Ma!-dSùd a!a5 é-nar
W 18581 campo di x iku
x sicli d’argento
2 sicli d’argento
2 lidga d’orzo Ma!-dSùd
W 18581 x sicli 5 sicli 2 lidga d’orzo Ma!-dSùd
Francesco Pomponio - Giuseppe Visicato
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campo di x iku
d’argento d’argento
MVN 10, 82 casa di 1 e 5/6 SAR
2 sicli d’argento
2 sicli d’argento
3 bán d’orzo 1 mina di rame+altri beni
Ma!-dSùd GI".MÁ.KA
MVN 10, 83 casa di 1 e 5/6 SAR
2 sicli d’argento
2 sicli d’argento
1 lidga e 2 bán d’orzo
1 mina di rame+altri beni
Ma!-dSùd GI".MÁ.KA
MVN 10, 85 casa di 1 e 1/3 SAR
1,5 sicli d’argento
1,5 sicli d’argento
x lidga d’orzo 1 mina di rame+altri beni
Ma!-dSùd URUxUDki
PBS 9, 3 casa di 1 e 2/3 SAR
x sicli d’argento
4 e 2/3 sicli d’argento
1 lidga d’orzo 1 mina di rame+altri beni
Ma!-dSùd URUxGARki
SEL 3, 11 casa di 2 SAR
4 sicli d’argento
10 sicli d’argento
2 bán d’orzo Ma!-dSùd é-al-la
TMH 5, 75 casa di 1 e 2/3 SAR
1+x sicli d’argento
10 sicli d’argento
Ma!-dSùd é-x-x
SRJ 6 campo di 2 iku
2 sicli d’argento
1,5 sicli d’argento
2 bán d’orzo 1 mina di rame+altri beni
Ma!-da5-tur a!a5 mar-DU
WF 35 donazione di una casa di 1,5 SAR
5 lidga d’orzo+1 pecora madre
Ma!-dSùd al-la
CBS 8830 campo di 2 iku e 30 SAR
2 sicli d’argento
4+x sicli d’argento
x sicli d’argento(?)+1 lidga e 3 bán d’orzo
1 mina di rame+altri beni
Nam-mah a!a5 me-kú
Ung. 1 campo di 8 iku
13+x mine di rame
32 mine di rame
46 mine di rame
1 siclo d’argento+altri beni
Nam-mah mar-"IR.BURmu!en
Ung. 3 campo di 2 iku
4 mine di rame
4 mine di rame
2 bán d’orzo 1 mina di rame+altri beni
Nam-mah é-mu6-sùb
Ung. 4 campo di 12 iku
24 mine di rame
60 mine di rame
96 mine di rame+2 bán d’orzo
2 sicli d’argento+altri beni
Nam-mah é-!ubur
RA 32, 126 casa di 1+1/6 SAR
10 mine di rame
20 mine di rame
1 lidga d’orzo 1 mina di rame+altri beni
Nam-mah KI.KA.Ú
Ung. 2 casa di 1 e 1/4 SAR
17 1/2 mine di rame
20 mine di rame
1 lidga d’orzo 1 mina di rame+altri beni
Nam-mah
Mezzi di pagamento nei contratti di Fara e rapporto con il funzionario-bala
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Come si può ricavare da questa tabella, i beni impiegati per il prezzo principale e quello
aggiuntivo sono costituiti da rame e/o argento e in alcuni casi da orzo, per il dono da rame o
TMH 5, 78 casa di 1 e 1/6 SAR
x sicli d’argento
6 sicli d’argento
2 lidga d’orzo 1 mina di rame+altri beni
Ur-Sukkal-dSàman
KI.LAM-mah
YBC 12305 campo di x iku
perduto perduto perduto forse rame e argento perduti+altri beni
perduto perduto
TS! 66 casa di 1,5 SAR
x mine di rame
4 mine di rame
perduto perduto perduto
W 17258 campo di 5 iku
10 mine di rame
20 e 2/3 sicli d’argento
perduto perduto perduto
De Marcellis Tablet 1a casa
8 mine di rame
5,5 mine di rame
2 mine di rame in stoffa/vestiti+altri beni
1 mina di rame+altri beni
De Marcellis Tablet 2a casa
8 mine di rame
5,5 mine di rame
2 mine di rame pagati con vestiti+altri beni
un unico pagamento per i due acquisti alla fine del testo
WF 30 casa
13 mine di rame
2 mine di rame
1 mina di rame
WF 31 casa
2 mine di rame
WF 38 campo di 6 iku
11 sicli d’argento e 5 lidga e 2 bán d’orzo
WF 39 campo di x iku
20 lidga d’orzo+altri beni
1 lidga d’orzo a"a5-zabar
WF 40 campo
1 siclo d’argento e 3 bán d’orzo
! 1006 più case
69 mine di rame; 28 mine di rame
RTC 12 donazione di una casa di 1,5 SAR
Ur-dNin-PA
Francesco Pomponio - Giuseppe Visicato
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Mezzi di pagamento nei contratti di Fara e rapporto con il funzionario-bala
argento e/o orzo. Il pagamento ai funzionari preposti alla misura e controllo dei beni immobili in vendita sono argento o rame con l’aggiunta di beni alimentari o talvolta solo orzo. Più precisamente, dai documenti posti in relazione ai funzionari-bala, possiamo osservare che:
nei documenti con il bala di Nammah (sei) il nì-!ám e il nì-diri sono pagati in rame con una sola eccezione11, e il nì-ba è effettuato talvolta in rame o orzo e in un caso in entrambi. Il pagamento ai funzionari avviene in rame (quattro casi) o in argento (due casi), con la consueta aggiunta di beni alimentari;
nei documenti con il bala di Inimni-zi (tredici), con una sola eccezione12, il nì-!ám e il nì-diri sono pagati in rame, mentre il nì-ba è pagato in rame e/o in orzo. Il pagamento ai funzionari avviene, rispettivamente in quattro e in tre casi, in rame e in argento, con l’aggiunta di beni alimentari, e in un solo testo ciascuno in lana o in orzo;
nei documenti con il bala di Inim-Sudda-zi (sette), con una sola eccezione13, il nì-!ám e il nì-diri sono pagati in rame, mentre il nì-ba è pagato in rame o beni alimentari. Il pagamento ai funzionari avviene in argento (quattro casi), rame (due) e orzo (uno), con l’aggiunta di beni alimentari. La somiglianza dei mezzi di pagamento nei contratti con il bala di questo funzionario e di quelli con il precedente bala è un elemento a favore della identificazione dei due personaggi, ma è da notare che nei testi dell’amministrazione centrale non è menzionata alcuna alternanza dei due nomi in riferimento alla medesima professione;
nei documenti con il bala di Abzu-kidu (tre), il nì-!ám e il nì-diri sono pagati in un caso in argento e negli altri due in rame e il dono, presente solo in un documento, è pagato in rame. I pagamenti ai funzionari sono in un caso in rame e in due in argento;
nei documenti con il bala di Ma!-Sud (undici, con la variante Ma!-da5-tur di SRJ, 6), il nì-!ám e il nì-diri sono pagati in argento, il dono, con una sola eccezione, è pagato in orzo, mentre il pagamento ai funzionari avviene generalmente in rame oltre ai beni alimentari, ma in un caso in argento e in un altro in lana;
nell’unico documento con il bala di Ur-dSukkal-Sàman, il nì-!ám e il nì-diri sono pagati in argento, il dono in orzo, e il pagamento ai funzionari in rame.
Poiché nei documenti di periodo PD IIIb il rame come mezzo di pagamento tende a scomparire contro la netta prevalenza che va assumendo l’impiego di argento e orzo14, si può 11 Si tratta del contratto CBS 8830, nel quale il nì-!ám e il nì-diri sono pagati in argento, il nì-ba in
orzo e, sembrerebbe, in argento, mentre il pagamento ai funzionari è in argento+altri beni. 12 Si tratta del contratto ArOr 39, 14 nel quale il nì-!ám è pagato parte in rame e parte in argento, il
nì-diri in orzo e il nì-ba in lana e beni alimentari, mentre il pagamento ai funzionari è in argento e olio. Questa peculiarità è da aggiungere alle altre del testo in questione, discusse sopra.
13 Si tratta del contratto RTC 15, nel quale il nì-!ám e il nì-diri sono pagati in argento, il nì-ba in orzo, mentre il pagamento ai funzionari è in argento+altri beni.
14 Cf. Monaco - Pomponio 2009, 23. Si noti anche che nei testi degli archivi centrali di Fara abbiamo 12 documenti di assegnazione di rame (CT 50, 6; NTS", 207; TS", 90. 260. 834; WF, 137. 147-149. 151. 151*; " 756 [Steible - Yildiz 1996, 588]) e due di argento (CT 50, 5; Martin et alii 2001, 60, 79), mentre in CT 50, 4 una quantità di argento (2 mine) e due di rame (196 e 109 mine) sono messe in rapporto con un mercante.
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Francesco Pomponio - Giuseppe Visicato
ritenere che i contratti di Fara documentino proprio il passaggio dall’uso del rame a quello dell’argento come mezzo di pagamento in metallo. In questo, come su notato, abbiamo un’interessante coerenza nei documenti assegnabili ai differenti funzionari-bala, con i contratti di Nammah, Inim-Suddazi/(e) Inimnizi che vedono un impiego nettamente superiore del rame e con quelli di Ma!-Sud caratterizzati dal totale affermarsi dell’argento. Per i contratti degli altri due bala (Abzu-kidu e Ur-Sukkal-Saman) verrebbe da pensare per il primo a una situazione intermedia e per il secondo alla medesima situazione di Ma!-Sud, ma essi sono troppo pochi per affidabili conclusioni a questo riguardo. Sembra, invece, degno di nota un apparente paradosso: nei contratti di Inim-Suddazi/(e) Inimnizi, dove il rame è quasi esclusivamente presente nei prezzi, l’argento è di norma impiegato nel pagamento dei funzionari che intervengono nella transazione, mentre nei contratti del bala di Ma!-Sud e di Ur-Sukkal-Saman, dove i prezzi sono costituiti esclusivamente da argento, per il pagamento dei funzionari prevale il rame. Nei contratti di Nammah, infine, il rame costituisce il metallo prevalentemente impiegato sia nei prezzi, sia nel pagamento di funzionari.
Queste considerazioni sulla variazione dell’impiego dei due metalli nei prezzi possono, quindi, fornire alcuni dati sul funzionario-bala. Per quanto riguarda la loro successione cronologica, infatti, potremmo distinguerli, a seconda dell’impiego di rame o di argento, tra più antichi e più recenti, assegnando ai primi innanzitutto Nammah e poi Inim-Suddazi/(e) Inimnizi e ai secondi Ma!-Sud e probabilmente Ur-Sukkal-Saman, mentre Abzu-kidu potrebbe esser inserito tra i primi e i secondi15.
Ma alcune conclusioni potrebbero essere tratte dai dati succitati anche sul significato dell’elemento bala. Il funzionario il cui nome è unito a questo lessema, dal significato di ‘attraversamento, passaggio’, e, quindi, probabilmente ‘passaggio di tempo’, è l’unico citato nei contratti di Fara che non riceva alcun pagamento: la sua menzione, che tra l’altro rappresenta l’ultimo dato della tavoletta, fatta eccezione eventualmente quello dell’ubicazione dell’immobile, non può che riferirsi a una formula di datazione; in altri termini, il nome che segue bala deve essere quello di un funzionario eponimo16.
Ora, quale relazione esiste tra questo funzionario, che ovviamente deve essere di alto grado, e quello che esercitava il supremo potere politico a Fara, l’ensik-GAR o meglio l’ensik-GAR-gal17, considerando la posizione di predominio di "uruppak nell’ambito della lega dell’Esapoli? Notiamo, innanzitutto, che in un contratto già citato (ArOr 39, 14), nella medesima posizione di norma occupata dal funzionario-bala, e come lui non beneficiario di alcun bene, è menzionato un personaggio seguito dall’indicazione ensik-bi, cioè ‘(essendo) NP il governante (nel periodo) di questo (contratto)’. Questa citazione deve, quindi, riferirsi 15 Abbiamo la menzione di un altro funzionario bala (ur-dnin-PA) in RTC 12, un documento di
donazione di una casa e di uno schiavo, nel quale ovviamente non compaiono mezzi di pagamento. 16 Cf. Hallo 1982, 18, che considera la notazione bala come la prima attestazione di un sistema di
datazione che usa il funzionario eponimo. 17 Cf. Pomponio - Visicato 1994, 7-19. Nonostante le numerose menzioni della suprema carica
politica di "uruppak, in nessuna tavoletta degli archivi centrali è indicato il suo nome. Quindi, gli unici ensik di "uruppak, per il periodo PD IIIa, dei quali conosciamo i nomi sono Inim-ma-ni-zi e, probabilmente, Ma!-Sud, ambedue menzionati nella parte conclusiva di due contratti (cf. infra).
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Mezzi di pagamento nei contratti di Fara e rapporto con il funzionario-bala
a una formula di datazione, ma non limitata a un anno, perché non abbiamo alcun elemento a sostegno del fatto che la carica di ensik(-GAR) a !uruppak fosse a tempo: cariche politiche supreme di questo tipo non sono conosciute nel Vicino Oriente Antico nel corso del III millennio, essendo ormai del tutto abbandonata la vecchia ricostruzione del settennato degli en di Ebla per il periodo degli Archivi Reali avanzata da G. Pettinato. Il governante in questione, ed è l’unico ensik(-GAR) di !uruppak PD IIIa del quale conosciamo il nome, è Inim-ma-ni, e questi potrebbe essere identificato con il funzionario-bala dal nome di Inimni-zi di 12 contratti. ArOr 39, 14, come già notato, si differenzia dagli altri documenti di compravendita per una lunga serie di varianti formali, un’altra delle quali potrebbe essere appunto la citazione di un funzionario come ensik invece che come bala, così come, abbiamo notato sopra, in questa tavoletta è menzionato l’engar invece dell’engar-U! e il dub-sar, invece del dub-sar-a"a5.
Ma la formula ensik-bi è presente nella parte conclusiva di un altro contratto. A questo riguardo si confrontino l’ultima colonna di due documenti di compravendita:
PBS 9, 1318 MVN 10, 85 dam-ur-mu nu-mu-da-íl "u-ku6 lú-é-sa10 lú-é-sa10 bala bala ma"-dsùd ma"-dsùd URUxGARki URUxUDki ensik-bi Il toponimo che segue il nome del funzionario-bala Ma"-Sud indica senz’altro il distretto
dove è situata l’abitazione oggetto della compravendita19. Meno certa è l’interpretazione della formula finale del primo testo (ensik-bi), ma è verosimile che lo scriba di PBS 9, 3, terminata con il nome dell’ubicazione della casa la stesura del documento, abbia voluto apporre un’aggiunta, che non può che riferirsi all’eponimo Ma"-Sud, precisando che questi era il governante di !uruppak all’epoca della transazione. Nonostante lo scrupolo dello scriba, questa aggiunta non può che considerarsi superflua, poiché in tutti gli altri contratti essa non compare, a parte la variante di ArOr 39, 14, il cui scriba per le varianti sembra aver avuto una forte propensione.
Dagli elementi su presentati sembra così verosimile che il governante di !uruppak ricoprisse anche la funzione di funzionario-bala e che, di conseguenza, il periodo bala non si limitasse a un anno, ma al periodo di carica dell’ensik(-GAR). Aggiungiamo che in una città stato, quale era !uruppak, pur nell’ambito più vasto dell’Esapoli, potrebbe apparire strana 18 Martin et alii 2001, n. 98. 19 Un’operazione in qualche modo simile è stata compiuta dallo scriba di WF 35, un documento che
registra la donazione di una casa, e che, dopo la lista dei testimoni, si conclude con: bala al-la ma!-dsùd. Poiché al-la deve indicare il distretto dove è ubicata l’abitazione (in forma ampliata, é-al-la, nel contratto SEL 3, 11), lo scriba lo ha inserito per errore tra il termine bala e il nome del funzionario a esso connesso.
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20 Costoro ad Assur sembrano presiedere al controllo di due importanti attività economiche: la
riscossione di alcune tasse, tra cui certamente la tassa di esportazione equivalente a 1/120 del valore della carovana, e anche il pagamento dei debiti connessi al mancato pagamento di tali tasse, per il quale si aveva la possibilità di sequestrare beni mobili e schiavi, e il controllo della vendita del ferro. L’eponimo aveva, inoltre, l’alto compito di presiedere il b!t "lim, ovvero il centro amministrativo della Città, che, infatti, poteva essere anche indicato come il b!t limmim, ed egli era ovviamente scelto tra le più importanti famiglie di Assur (cf. Larsen 1976, 192-206).
21 Visicato 1991, 347-348; 1992, 99; Pomponio - Visicato 1994, 9. 22 Cf. Pomponio - Visicato 1994, 11-16.
Nammah (a) - Inimni-zi (b) - InimSudda-zi (c) - Abzu-kidu (d) - Ma!-Sud (e)
ur-dnin-unug lú-ki-inim CBS 8830 (a); RA 32 (b); TS", X (b); WF, 32 (b); RTC, 15 (c); WF, 36 (d); WF, 35 (e)
Nammah (a) - Inimni-zi (b) - InimSudda-zi (c)
a-har-!i dub-sar(-a!a5*) Ung. 1 (a); MVN 10, 84 (b); Orient 19* (c); SEL 24, 1 (c)
Nammah (a) - Inimni-zi (b) - Abzu-kidu (d) - Ma!-Sud (e)
ur-ur dub-sar(-a!a5*)/ (lú-ki-inim**)
Ung. 3 (a); WF, 33** (b); WF, 37* (b); WO 8 (d); SRJ, 6 (e)
Nammah (a) - Inimni-zi (b) - Abzu-kidu (d)
inim-dsùd-da-zi (dam-gàr*) lú-ki-inim Ung. 3 (a); Or 44 (b); RTC, 13* (b); TLAT, 1 (d)
Francesco Pomponio - Giuseppe Visicato
una divisione di poteri tra l’ensik e un funzionario-bala, come avverrà circa un mezzo millennio più tardi solo ad A!!ur in periodo paleo-assiro tra il re e il limmum20. L’ipotesi che il periodo bala faccia riferimento non a un solo anno, ma un periodo variamente più lungo spiegherebbe, inoltre, la limitata menzione degli stessi individui nei contratti e nei documenti degli archivi centrali di Fara, poiché è stato dimostrato che la stragrande parte della documentazione centrale di Fara afferisce a un breve periodo di tempo, probabilmente non più tre anni21.
A questo proposito, è anche da considerare che il cambiamento radicale nell’impiego, come mezzo di pagamento, di rame e di argento, quale abbiamo stabilito per l’arco di tempo coperto dai contratti di compravendita, potrebbe difficilmente essere attribuito al passaggio da un anno a un altro, ma dovrebbe riguardare un più vasto periodo di tempo. Tuttavia, questo fenomeno potrebbe essere stato incentivato da motivazioni di carattere militare, cioè a una minore disponibilità del rame, da impiegare per le accresciute esigenze di armamento, in seguito a quella turbolenza, documentata da alcuni testi dell’Archivio centrale22, che porterà alla sconfitta e alla distruzione di "uruppak.
Rimane in ogni caso da considerare la menzione dei medesimi personaggi come contraenti principali (compratori e venditori), funzionari e testimoni, in riferimento a differenti funzionari-bala:
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Nammah (a) - Inimni-zi (b)
ba-da-da lú-ki-inim Ung. 3 (a); ArOr 39, 14 (b)
engar-zi (IGI gudu4*) lú-ki-inim Ung. 4 (a); RTC, 14* (b)
ki-ni-mu-zu lú-ki-inim Ung. 2 (a); MVN 10, 86 (b)
su6-mú venditore Ung. 4 (a); SEL 19 (b)
ur-d!ul venditore Ung. 4 (a); TS", X (b)
Nammah (a) - Ma!-Sud (e) - Inimmani ensik (f)
ur- den-líl lú-ki-inim Ung. 1 (a); MVN 10, 82 (e); 83 (e); WF, 35 (e); ArOr 39, 14 (f)
Nammah (a) - Ma!-Sud/Ma!datur (e)
GAN-abzu lú-ki-inim Ung. 2 (a); MVN 10, 85 (e)
nar/narx-PA lú-ki-inim Ung. 1 (a); PBS 9, 3 (e)
nigin3-mud lú-ki-inim Ung. 1 (a); RTC, 14 (e)
ur-dsùd venditore TS!, X (a); Ung. 1 (a); SEL 3 (e); W 18581 (e)
ur-dsùd um-mi-a (lú-ki-inim*) MVN 10, 86* (a); Ung. 2 (a); MVN 10, 85 (e)
Nammah (a) - Inimmani ensik (f)
ig-ge-nu-gi4 dub-sar Ung. 2 (a); Ung. 3 (a); ArOr 39, 14 (f)
Nammah (a) - Ur-Sukkal-Saman (g)
ur-de-lum venditore Ung. 3 (a); TMH 5, 78 (g)
Inimni-zi (b) - InimSudda-zi (c) - Inimmani ensik (f)
AN-a-zu/zu5 engar(-u!*) lú-ki-inim MVN 10, 84* (b); SEL 24, n.1 (c); ArOr 39, 14
íl (sipa dgibil6*) compratore RTC 14* (b); Orient 19 (c); ArOr 39, 14* (f)
ur-dnin-unug compratore TS", X (b); Orient 19 (c); ArOr 39, 14 (f)
Inimni-zi (b) - Abzu-kidu (d) - Ma!-Sud/ (e)
nam-mah-dsùd-da um-mi-a/dub-sar lú-ki-inim*
RTC, 13 (b); SEL 19 (b); TLAT, 1 (d); MVN 10, 85* (e)
Inimni-zi (b) - Abzu-kidu (d)
AK-girinx (dub-sar*) lú-ki-inim WF, 33 (b); WF, 36* (d); TLAT, 1 (d)
Inimni-zi (b) - Ma!-Sud (e) - Inimmani ensik (f)
lú-dingir-mah nimgir lú-ki-inim MVN 10, 84 (b); SEL 3 (e); ArOr 39, 14* (f)
!e!-ama-na compratore MVN 10, 84 (b); WF, 32 (e); ArOr 39, 14* (f)
Inimni-zi (b) - Ma!-Sud (e)
lugal-GAR-da-nu-tuku lú-ki-inim
RTC, 13 (b); WF, 35 (e)
lugal-na-ri-ga lú-ki-inim WF, 37 (b); WF, 35 (e)
Mezzi di pagamento nei contratti di Fara e rapporto con il funzionario-bala
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Ora, non tutte queste concordanze, in particolare quelle che riguardano personaggi che
portano nomi frequenti e sono caratterizzati solo come ‘testimoni’, sono parimenti attendibili23. D’altro canto, un um-mi-a, anche se dal frequentissimo nome di Ur-Sud, ricorre in due contratti del bala di Nammah (MVN 10, 86; Ung. 2) e in uno di Ma!-Sud (MVN 10, 85) e il medesimo venditore, Ur-Elum, ricorre in due contratti (Ung. 3 e TMH 5, 78) datati dal bala rispettivamente di Nammah e di Ur-Sukkal-Saman. Ma da quello che abbiamo su stabilito sulla base dell’impiego alternativo di rame e di argento come mezzi di pagamento, Nammah e Ma!-Sud o Ur-Sukkal-Saman dovrebbero essere i funzionari-bala più distanti cronologicamente tra loro. Ora, è difficile da ammettere che tra i contratti succitati, tra l’altro con Ung. 3 e TMH 5, 78 dalla struttura molto simile, possa intercorrere più di una ventina di anni24. Se, quindi, il funzionario-bala è anche la suprema carica politica di "uruppak il regno 23 Si noti, ad esempio, che vi sono almeno due differenti testimoni dal nome di Sag-dingir-tuku, uno
dei quali svolge la funzione di engar in due contratti del bala di Ma!-Sud (MVN 10, 82-83) e uno quella di su4-a-bi in un contratto del bala di Inim-Sudda-zi (Orient 19). Quindi, nei testi in cui questo testimone è menzionato senza che ne sia precisato il nome di professione, e che citano il bala di Nammah (Ung. 3), di Inimnizi (WF, 37), di Abzu-kidu (TLAT, 1) e di Ma!-Sud (MVN 10, 85; TMH 5, 75), ignoriamo a quale dei due Sag-dingir-tuku (se non anche a un terzo) si faccia riferimento, e ovviamente sarebbe un errore concludere che il medesimo personaggio sia citato in documenti di quattro diversi funzionari-bala. Nemmeno si può escludere che lo stesso individuo abbia cambiato nel corso del tempo la propria qualifica e funzione.
24 Circa 100 scribi sono menzionati nella documentazione amministrativa e lessicale di Fara. Di essi solo undici ricorrono sia nei contratti, sia nella documentazione istituzionale (cf. Visicato 2000, 36-46). Di contro, trentuno ricorrono solo in contratti (ibidem, 23-27). Appare difficile pensare che tanti scribi possano avere svolto la loro attività solamente come funzionari che misuravano i beni in vendita o come testimoni e che non fossero alle dipendenze dell’istituzione pubblica. Questo
Francesco Pomponio - Giuseppe Visicato
InimSudda-zi (c) - Abzu-kidu (d) - Inimmani-zi ensik (f)
di-dutu lú-ki-inim/engar-u!* Or 44 (c); RTC, 15* (c); WO 8 (d); ArOr 39, 14 (f)
InimSudda-zi (c) - Abzu-kidu (d)
é-kur-pa-é mun-ur4 lú-ki-inim TMH 5, 71 (c); WF, 36 (d)
InimSudda-zi (c) - Ma!-Sud (e)
bahar4 ad-da-uru Orient 19 (c); SEL 3 (e)
íl venditore Ung. 2 (c); W 18581 (e)
inim-dsùd-da-zi dub-sar WF, 34 (c); A 33676 (e)
nam-mah venditore Orient 19 (c); W 18581 (e)
Ma!-Sud (e) - Inimmani ensik (f)
ur-den-líl venditore RTC, 14 (e); ArOr 39, 14* (f)
Ma!-Sud (e) - Ur-Sukkal-Saman (g)
me-zu5-an-da nimgir-sila TMH 5, 75 (e); TMH 5, 78 (g)
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Mezzi di pagamento nei contratti di Fara e rapporto con il funzionario-bala
complessivo di tutti i sei ensik (Nammah, Inimnizi, Inim-Suddazi, Abzu-kidu, Ma!-Sud, Ur-Sukkal-Saman) deve essere stato notevolmente breve, con la fine violenta dell’ultimo di loro, probabilmente Ur-Sukkal-Saman, nella presa e nell’incendio della sua capitale.
Appendice
Quando l’articolo su presentato era già in corso di stampa, Aage Westenholz ha informato gli Autori della presenza nella Collezione Schöyen (Spikkestad, Norvegia), che include circa cinquecentocinquanta tavolette proto-dinastiche e paleo-accadiche, della cui edizione è incaricato il nostro Collega, di due contratti inediti di compravendita di immobili di Fara. Poiché uno degli scopi del nostro articolo è quello di fornire una raccolta completa di questi importanti documenti, riteniamo opportuno aggiungere i dati relativi a questi due nuovi testi in appendice. Ringraziamo il Collega per la sua generosità nel fornirci questi dati e i Curatori del volume per la loro disponibilità a inserire questa appendice.
Sc 1718 riguarda la compravendita di un campo di 15 iku, che è pagato in rame per quanto riguarda nì-sa10 (prezzo principale) e nì-diri (prezzo in aggiunta) e in rame e orzo per il nì-ba (dono). Il testo presenta molti punti in comune con MVN 10, 86. I venditori sono diversi, ma due dei venditori secondari di Sc 1718 coincidono con due dei tre venditori di MVN 10, 86. I testimoni che ricorrono in MVN 10, 86 ricorrono tutti in Sc 1718, che presenta in più due testimoni che non ricorrono altrove con lo stesso elemento caratterizzante. Il compratore è lo stesso così come il funzionario-bala Nammah. Anche il distretto agricolo in cui è situato il lotto è il medesimo. La differenza è nell’ampiezza del lotto agricolo (15 iku contro il solo iku per MVN 10, 86) e, quindi, nel prezzo, che è pagato, peraltro, in rame come in MVN 10, 86 (qui manca l’orzo per il nì-ba). Il funzionario, il dub-sar-a!a5, Ur-Ninunug, del nostro testo, che riceve argento e beni alimentari, non è presente in MVN 10, 86 che non menziona alcun funzionario preposto alla transazione. Egli però, ricorre in questa funzione in WF 32.
potrebbe suggerire che la loro attività riguardasse il periodo precedente la compilazione degli archivi istituzionali pervenutici che, come su accennato, riguardano gli ultimi tre anni o addirittura, almeno nella quasi totalità, solo l’ultimo anno di vita di Fara PD IIIa. Lo stesso si può dire degli engar-U" menzionati nei contratti: di costoro solo uno ricorre nella documentazione amministrativa: Inimnizi engar-U" in un testo di assegnazioni di orzo (TS", 150 r. II 5), e, caratterizzato come engar Ur-Lamma (o semplicemente Ur-Lamma), in un altro testo di orzo e in diversi testi di asini e carri (Pomponio 1987, 130; Visicato 1997, 48-49). Ancora, nessuno dei nimgir-sila o dei funzionari di alto rango come sa12-du5 e gu-nun-sur che ricorrono talvolta nei contratti è citato nella documentazione amministrativa. Più in generale, rare sono le persone menzionate con un titolo o un elemento caratterizzante nei contratti che ricorrono anche nella documentazione amministrativa (circa una decina su centosessanta menzionati complessivamente). Anche queste notazioni sembrerebbero confermare quanto detto per gli scribi, cioè che tutti questi personaggi abbiano in buona parte operato in tempi precedenti alla redazione degli archivi giuntici. È difficile quantificare il tempo intercorso tra l’epoca in cui i funzionari menzionati nei contratti operavano e quello in cui furono scritti i testi sopravvissuti degli Archivi centrali di Fara, ma la somiglianza del ductus suggerisce un arco temporale relativamente ristretto.
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Francesco Pomponio - Giuseppe Visicato
Sc 2725 riguarda la vendita di una casa di 2 SAR e 10 gín, che è pagata in argento nel nì-sa10 e nel nì-diri, mentre il dono è in orzo. Solo uno dei tre venditori, E-gissubidu, ricorre in questa funzione in Ung. 4, un altro, Ur-Enki, potrebbe ricorrere come testimone in MVN 10, 82 e 83, ma essendo un nome abbastanza comune, è impossibile stabilire se si tratti della stessa persona; il terzo nome, Enlil-musum, non ricorre altrove nella documentazione di Fara. Nessuno dei venditori secondari ricorre altrove. I testimoni con il titolo con cui appaiono nel contratto non ricorrono altrove, così come il funzionario che ha misurato il campo, Ur-Inanna, dal titolo di um-mi-a lú-é-é!-gar (una persona con questo nome ricorre come umbisag in TS" 46 R). Egli riceve rame e beni alimentari. Il nimgir-sila, Ur-Esaman, che riceve beni alimentari, ricorre in MVN 10, 85. Un terzo funzionario, la cui identità è resa incerta dalla dubbia lettura della sua denominazione (ugula?) riceve argento. Sconosciuto è il compratore, Anna-nesag, definito sia dal patronimico, sia dal titolo di sipa, ‘pastore’. Ma il dato più importante di questo contratto è che il nome del suo bala, Ur-Enlil, ricorre per la prima volta in questa funzione (un umbisag con questo nome ricorre in TS" 46 R), e questo potrebbe giustificare il fatto che la quasi totalità dei personaggi del nostro testo non risultano citati in altri contratti di Fara. Di contro, il distretto in cui la casa è ubicata (KI.KA.Ú) è menzionato in altri contratti (RA 32, 126; TMH 5, 71), con due differenti bala.
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Stampato per laHerder Editrice e Libreria - Roma, Piazza Montecitorio 120
dalla Tipografia Mancini s.a.s. - Tivoli - Romanel mese di giugno 2011
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STUDIA ASIANA - 7
STUDI ITALIANI DI METROLOGIA ED ECONOMIA DEL VICINO ORIENTE ANTICO
DEDICATI A NICOLA PARISEIN OCCASIONE DEL SUO SETTANTESIMO COMPLEANNO
a cura di
ENRICO ASCALONE - LUCA PEYRONEL
HerderRoma 2011
ISBN 978-88-89670-55-2
€ 35,00
STUDIAASIANA
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HerderRoma2011
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