Essere professore, o professoressa, oggi…una difficile professione

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Essere professore, o professoressa, oggi…una difficile professione Scritto da Fernando Lezcano Barbero, Raquel Casado Muñoz Lo sviluppo della professione di maestro (educazione nella scuola) , professore (educazione nell’istituto o nell’universitá) , educatore (educazione nei differenti ambiti sociali, é variata in modo significativo. Da quel maestro rispettato e riconosciuto per la sua funzione sociale; il professore, il quale appuntamento era la rassegna per i suoi discepoli, l’educatore con i suoi orientamenti che supponevano la promozione dell’attivitá nella comunita.’….le cose sono cambiate di molto.  Deplorevolmente, non é strano che in Spagna, Italia e in altri paesi si sentano notizie di maestri aggrediti , educatori maltrattati e professori che che hanno malattie mentali causate dalla pressione alla quale é sottoposta la propria attivitá lavorativa.  Ma perché questa trasformazione? Che elementi si sono modificati? Come siamo cambiati? O come non avremmo dovuto cambiare?  Alcuni autori (Navarreno,2008) indicano che la funzione del docente debba essere sottoposta a una profonda revisione affinché possano essere compiute adeguatamente le sfide che ci presenta il XXI secolo.  Coloro che ci dedichiamo all’educazione continuamo ponendoci domande sulle difficoltá nello 1 / 16

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Scritto da Fernando Lezcano Barbero, Raquel Casado Muñoz

Lo sviluppo della professione di maestro (educazione nella scuola) , professore (educazionenell’istituto o nell’universitá) , educatore (educazione nei differenti ambiti sociali, é variata inmodo significativo. Da quel maestro rispettato e riconosciuto per la sua funzione sociale; ilprofessore, il quale appuntamento era la rassegna per i suoi discepoli, l’educatore con i suoiorientamenti che supponevano la promozione dell’attivitá nella comunita.’….le cose sonocambiate di molto.

 

Deplorevolmente, non é strano che in Spagna, Italia e in altri paesi  si sentano notizie di maestriaggrediti , educatori maltrattati e professori che che hanno malattie mentali causate dalla pressione alla quale é sottoposta la propria attivitá lavorativa.

 

Ma perché questa trasformazione? Che elementi si sono modificati? Come siamo cambiati? Ocome non avremmo dovuto cambiare?

 

Alcuni autori (Navarreno,2008) indicano che la funzione del docente debba essere sottoposta auna profonda revisione affinché possano essere compiute adeguatamente le sfide che cipresenta il XXI secolo.

 

Coloro che ci dedichiamo all’educazione continuamo ponendoci domande sulle difficoltá nello

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sviluppare adeguatamente questa scienza o arte (UNESCO,1996) , questa appasionanteprofessione.

 

Cercheremo di realizzare una breve analisi dei distinti fattori che influiscono e finiremo aprendouno spazio per  il dibattito. Da ció continueremo con la stessa struttura  che impostano differenti modelli di valutazione dei centri educativi (Ruiz Ruiz, 1996) : il proprio centro, la famiglia idintorni ( quartiere, lacalitá, societá…)

 

Il centro

 

Il concetto di centro educativo presenta una concettualizzazione complessa. Rosati, citando  Gardner, espone con chiarezza questa maggiore complessitá: “ quando parlo di educazione nellasua accezione piú amplia, intendo riferirmi al fatto che la scuola da sola non puó fare tutto illavoro. L’onere dell’educazione deve essere condiviso dai genitori, vicini, dai mezzid’informazione tradizionali e digitali, dalla chiesa e da altre istituzioni comunitarie” (pag. 19) . Ilcentro ha smesso d’essere uno spazio isolato per convertirsi in un’organizzazione permeabileche interagisce come parte di un sistema piú ampio (Martin-Moreno Cerillo, 2007.)

 

La funzione dell’educazione e dell’orientamento verso i minori che era assegnata al professore,e condivisa con la famiglia, si é modificata in modo notevole. La “leggittimitá” assegnata aqueste figure e per la quale si esigeva un rispetto indubbio, é stata posta in contraddizione(Marchesi,2004). L’alunno, o il figlio, posto come centro dell’attivitá, si converte in base

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dell’azione educativa e discute l’autoritá, indiscussa fino a pochi anni. Questa nuova situazioneesige una modifica delle strategie pedagogiche che il professore dovrá usare:

 

A.    Da una parte,  richiede la collaborzione tra i docenti ( Casado, Lezcano y Cuesta, 2008)favorendo la interconnessione e la coerenza nei contenuti impartiti dai distinti professori chelavorano con uno stesso gruppo o alunno. Questo é importante specialmente a livelli superiori(istituti, formazione professionale e universitá), nel quale si amplia il numero dei docenti implicatiin ogni livello e la classe é anche piú critica.

B.     Da un’altra, esige la riflessione sulla metodología didattica prima delle maggiori diversitádi capacitá e interessi degli alunni. Tra le differenze metodologie applicabili metteremo inevidenza l’ ”apprendistato cooperativo” ( Pujolas, 2004), per i quali le differenze nella cultura, ole capacitá individuali, servono da appoggio all’azione educativa e permettono il trattamentodella differenza come fattore positivo e integrante.

 

La maggiore complessitá nell’attuale attivitá educativa proviene da un unione di cambiamentisociali: evoluzione della societá, ampiezza dell’etá di scolarizzazione obbligatoria (6-16anni inSpagna) , incorporazione di nuove cultura nella scuola ( immigrazione) , modelli familiaridiversi…Tutti questi fattori di cambio, insieme alla  crescita e allo sviluppo evolutivo propriodegli alunni, incrementano la difficoltá nel trovare risposte educative adeguate.

 

Tra i cambi con i quali i docenti si devono confrontare, dobbiamo sottolineare anche l’impattodelle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione ( TIC) nelle aule.

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Il professore si confronta, in molti casi, con le stesse strategie (capacitá comunicativa, interesseper la materia, libri…) a una classe  che proviene da un contesto nel quale gli stimoli (Internet,mezzi di comunicazione, telefonia..) , le permette delle possibilitá di elezione e di cambio diattivitá che non corrispondono alla domanda o all’offerta realizzata nell’aula.

 

A ció si deve unire l’importante intercambio di funzioni. Come stiamo dicendo, il professore e lafamiglia sono stati tradizionalmente gli agenti formatori fondamentali di bambini e giovani. LeTIC, hanno modificado sostanzialmente questa situazione nel suo ambito piú concreto. Non éraro che gli alunni, o i figli, piu’ piccoli, chiedano ai propri professori o progenitori un nuevosistema di ricerca, una nuova web, un programma piú attuale, una biblioteca virtuale…che puóessere di grande interesse.

 

Questo cambio  di ruolo di “chi insegna a chi” ha un’influenza negativa soprattutto nella scuola.Cosi’ che per esempio, il professore basa la sua attivitá nella capacitá della formazione oorientamento verso i suoi discepoli , per essere talvolta superato da loro, sebbene ció sia inquesta casella, puó entrare  parzialmente in contraddizione con i propri alunni.Da parte sua la famiglia non si basa solamente sulle conoscenze o esperienze dei genitori, inessa ci sono i “vincoli affettivi”, a base dell’interazione, ponendo le nozioni, accademiche e delleTIC, ad un livello secondario.

 

Per tutto ció dobbiamo riconoscere che la scuola oggi ha ampliato le funzioni che devecompiere  il professore, notevolmente differenti rispetto a quelli di tempi non troppo lontani. Ilprofessore, oltre alla propria professione di docente, dovrá:

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- Rispondere e orientare adeguatamente le famiglie. Punto che svilupperemo piú avanti. - Rispondere alle necessitá di ogni alunno, con maggiore attenzione verso coloro chehanno bisogni educativi speciali. - Formarsi per  restare preparati verso le nuove domande della TIC , nei quali lecompetenze   sono sempre + esigenti ( Marques Graels,2008) :

 

-   - Avere un’attitudine positiva verso le TIC. - Conoscere gli usi  delle TIC nell’ambito educativo. - Conoscere i suoi usi nel capo della propria area di conoscenza. - Utilizzarle con destrezza nelle sue attivitá: creare testi, posta elettronica, navigazione  ininternet… - Acquisire l’ambito di pianificazione del currículum integrandolo ( como mezzo strumentalenell’ambito delle attivitá della propria area di conoscenza, come mezzo didattico, comemediatore per lo sviluppo cognitivo) - Proporre attivitá formative agli alunni che ne richiedano l’uso. - Valutarne l’uso.

 

·         Applicarsi per sviluppare azioni di qualitá. L’immersione dei centri educativi in modellirelazionati con la Qualitá ( Martin Fernandez,2001) é la base dell’odierno sviluppo organizzativoscolare. Dobbiamo essere coscienti che tutti questi modelli si rispecchiano in una figurafondamentale: il professore.

 

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Finalmente segnaleremo che sebbene sia cambiata la scuola, la societá, i mezzi dicomunicazione …anche la scolaresca che accede ha un cambio sostanziale. Uno studiorealizzato dalla Giunta dell’Andalusia ( 2006) , conclude il lavoro con i seguenti , poco confortanti, risultati sull’attuale scolaresca.

 

·         La disciplina é evoluta negativamente

·         Il rispetto verso il professore é minore

·         É diminuita  la motivazione verso lo studio

·         Si é ridotta la capacitá di studio

·         Si é persa la capacitá di attenzione e concentrazione

·         Il cameratismo, é peggiorato

·         Maggiore distrazione nell’uso del materiale

 

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Peró, non ci piace terminare questo punto con questo sapore acro. Nonostante questeaffermazioni non siano molto ottimiste, dobbiamo riconoscere che questo tipo digeneralizazzione nasconde altri valori molto positivi dei giovani d’oggi, tra i quali ci sono iseguenti:

 

- Solidarietá, Mai prima di adesso, si é sviluppato un movimento di volontariato como quelloesistente oggi. - Capacitá di innovazione. É in questo periodo che i giovani hanno una capacitá diinnovazione e sviluppo delle proprie idee superiore a quelli dei tempi andati. - Comunicazione e aiuto senza prezzo. Attualmente la sollecitudine  dell’informazione e larisposta tra i giovani attraverso i mezzi digitali, ha aperto canali fino ad ora insospettabili. - Etc….

 

La famiglia

 

Parlare della “famiglia” cerecando di unire a questo concetto l’insieme dei modelli che possiamotrovare, presuppone di commettere  un grave errore. Possiamo segnalare, almeno, tre variabiliche incidono nella configurazione di diversi tipi di famiglia notevolmente differenti (Marchesi,2008) :

 

1.      le differenti condizioni di vita ( soldi, casa,  la pressione lavorativa, lavoro della coppia...)

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2.      l’incorporazione delle famiglie straniere

3.      l’incremento delle famiglie monoparentali.

 

L’interazione di queste variabili, tra molte, ha come risultato un insieme di famiglie con notevolidifferenze alle quali la scuola e specialmente il corpo docente, dovrá tener conto.

 

Garreta y Llevot (2007) , indicano che la relazione dei docente con i padri e le madri si puódefinire come una “pace armata”, nella quale si indentificano differenti barriere dicomunicazione. Questi autori le riassumono nei seguenti punti ( pag 10) :

 

- Mancanza di responsabilitá di alcuni genitori  a causa della condizione di vita precaria - Orari di lavoro - Livello di scolarizzazione insufficiente per poter aiutare gli studi dei figli - Poco interesse o scarsa motivazione nella partecipazione alla vita della scuola che nonviene trattata come una prioritá - Poco o nessuna conoscenza del sistema educativo - Differenze tra i valori familiari e quelli della scuola - Ruoli dentro la famiglia - Difficoltá di alcuni genitori nel percepire il personale della scuola come agenti educativicompetenti e nel considerare la scuola come un luogo accessibile dove hanno il diritto e ildovere di partecipare; difficoltá nella quale la scuola   traspase lo estrictamente escolar per l’attitudine chiusa che manifestano gentiori e professori - Comunicazione impossibile o limitata per difficoltá linguistiche

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- Etc…

 

A queste difficoltá indicate, dobbiamo aggiungere che la societá del benessere ha aumentato inmodo significativo il livello di esigenza delle famiglie, specialmente in relazione con i figli, daiquali si aspettano che arrivino piú lontano rispetto a quelloche hanno ottenuto loro, nellaformazione, attivitá professionale, stipendio, riconsocimwnto sociale…Tutto questo non ésempre possibile, sebbene il corpo docente,  si sforzi per ció e la famiglia li appoggi  in questaattivitá( nonostante gli aspetti negativi indicati piú avanti) troviamo molti altri fattori cheinteragiscono nel processo: capacitá individiale, contesto sociale e culturale, interesse,resistenza al fallimento…

 

Il contesto sociale

 

La percezione sociale della scuola sta perdendo alcuni valori che tradizionalmente le sono  state riconosciute. Buona parte della popolazione é del parere che il sapere tecnico e scientifico delcorpo docente non possegga un alto livello di specializzazione. Gli indicatori piú importante diquesti cambiamenti si possono sintetizzare in:

 

- Rottura del consenso sociale  nei confronti dell’educazione. Facciamo parte di unasocietá pluralista nella quale ci sono differenti modelli educativi, talvolta contrapposti. - Aumento delle contraddizioni nell’esercizio della docenza. Non si é rusciti a integrare neicentri educativi le distinte e numerose esigenze dei diversi modelli sociali. Questo problema si

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amplifica quando il professore non sceglie il tipo di educazione che vuole fomentare. - Cambio delle aspettative della societá nei confronti del sistema educativo.L’insegnamento é passato dall’essere elitario all’essere comprensivo, flessibile e   integratore; dal concedere uno status sociale e un livello economico a promuovere la cultura e laformazione. - Modifica dell’appoggio della societá al sistema educativo. Il sistema educativo non hasoddisfatto le aspettative dei genitori, come abbiamo indicato, e l’estensione e la massificazionedei centri non ha nemmeno prodotto l’uguaglianza e la promozione   sociale deglisvantaggiati. - Abbassamento della valorizzazione del corpo docente. L’immagine della docenza ésvalorizzata, come accade con altre professioni a carattere sociale. - Aumento delle esigenze del corpo docente e inadeguatezza della sua inziale formazione,come abbiamo indicato nei punti precedenti. - Inibizione educativa di altri agenti educatori. Si é estesa l’idea che tutto il lavoro educativolo debba avere sulle spalle la scuola, dimenticando gli altri agenti formatori,   quale,principalmente, la famiglia . - Talvolta, scarsezza di mezzi materiali e inefficenti condizioni di lavoro. - Cambiamenti nella relazione docente-alunno.

 

Per terminare questi riflessioni, affronteremo un elemento che, per noi, é fondamentale : lacultura trasmessa dai mezzi di comunicazione sociale.

 

Sistematicamente, si possono trovare programmi televisivi, che sono presenti in tutti i paesi,con strutture uguali, identiche iconografie e presentatori quasi cloni, che pretendono didimostrare che si puó avere successo con poco sforzo.

 

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Per “poco sforzo”, ci riferiamo a quei programmi  in cui per pura casualitá in pochi minuti, sipossono far vincere varie migliaia di euro, quantitá enormi che qualsiasi persona guadagnerebbe in anni di lavoro; o altri in cui si ha una recompensa lavorando 1 o 2 mesidavanti alla telecamere ( cantando, o ballando, o mantenendo relazioni personali davanti ad una telecamera suppostamente nascosta.)

 

Trasferire ai padri e alle madri, ai giovani e alla societá in generale un modello per cui in pochigiorni, o ore, si puó ottenere la stessa ricompensa che per il lavoro, di tutta la vita, va   controtutti i valori che giornalmente la scuola promueve.

 

La scuola, l’istituto o l’universitá sollecitano ai propri alunni uno sforzo gionaliero, continuativo,costante…per ottenere il successo professionale, il quale non implica  necessariamente  presenza sociale o mediatica. L’alternativa che dá questo tipo di programma , é piú attraente permolti giovani e per alcuni padri e madri. Scambiare due mesi di attivitá piú o meno intensivamettendosi davanti alle telecamere, con piú di dieci anni di lavoro silenzioso ( l’educazioneobbligatoria in Spagna e in Italia é di 10 anni, senza includere qualsiasi formazione postobbligatoria: fomazione professionale, universitá…) , nel quale, inmolti casi, nessuno conoscerá né valorizzerá, é chiedere molto a chi si sta formando epreferisce sforzarsi meno. Scambiare interrogazioni con l’applauso del pubblico, ore di studiocon pipette e acidi, osservazione rigorosa pitturando mostreper conoscere le possibili alterazioni delle cellule, con l’eleboazione di materiali didattici perfaciliatre l’apprendimento a persone con handicap…É una lotta ineguale!

 

Cosi’poi, quando il professore, o la professoressa, si mostra esigente affinché i propri alunniapprendano le formule matematiche, o leggano un frammento della “Divina Commedia”,  sento

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no risposte che di certo non erano quelle che desiderava.

 

E in tutto questo contesto, dove é rimasta la docenza?, che importanza se ne dá? É raroascoltare  una valutazione positiva dell’attivitá educativa. Si valuta il tecnico, il medico,l’ingegnere. Si publicizzano i risultati della squadra investigatrice che con la nanotecnologiasviluppa microchip piú piccoli di una formica e che saranno applicati in viaggi spaziali, siannuncia la scoperta di un gene che causa l’Alzheimer e i possibili farmaci che in qualche annoridurranno l’impatto di questa malattia devastante. Ma… i docenti? Chi parla del lavoro delprofessore che ogni giorno si sforza affinché i suoi alunni si appassionino alla   scienza, apprendano tecniche innovatrici o, semplicemente, siano responsabili della proprie attivititáquotidiane? Quanti di questi scienziati, artisti e professionisti che adesso hanno successo,sarebbero rimasti nell’anonimato senza l’appoggio, lo sforzo e il giusto orientamento dei propriprofessori?

 

Come essere  oggi, un maestro, professore o educatore migliore.

 

Dopo queste riflessioni, non crediamo che si possa concludere questo tema e nemmenopensiamo che un articolo permetta di poter affrontare la complessitá in tutta la sua ampiezza.Per cui, ci piacerebbe aprire uno spazio di dibattito partendo dalle questioni che si sonodiscusse e dalle altre che esporremmo continuando:

 

- Prima dell’apparizione di nuovi “agenti insegnanti “ (televisione, mezzi di comunicazione,TIC…) ,   cosa puó apportare un docente? Cosa lo distingue da quegl’ altri agenti e lo

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rende “insostituibile”? - Come possiamo aiutare a discernere, selezionare e soppesare in modo criticol’informazione ricevuta per le vie giá citate? - Come si puó favorire nella scuola un apprendimento in contesti sociali, entre iguales econtesti virtuali? - Un giorno, gli attuali studenti, avranno un grato ricordo degli attuali insegnanti? - Quando evocheranno gli apprendimenti avuti in gioventú, li relazioneranno con la scuola econ i docenti? - Valorizzeranno gli sforzi realizzati dagli insegnanti? - …..

 

Finalmente, per forti che soffiano i venti contro la professione di maestro o  maestra, pensiamoche la loro funzione continuerá a lasciare un’impronta, come i versi di Antonio Machado, autorevole poeta spagnolo:

 

Todo pasa y todo queda,

pero lo nuestro es pasar,

pasar haciendo caminos,

caminos sobre la mar.

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Tutto passa e tutto resta,

peró il nostro compito é passare,

passare facendo cammini,

cammini nel mare.

 

Bibliografía

 

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