UN ARCrHVEa - United Nations Archives

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UN ARCrHVEa SERIES

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UN ARCrHVEa

SERIES

Javier Perez de Cuellar ha incontrato in una colazione di lavoro l'Onorevole Bettino Craxi, nella sua qualita di Consigliere Speciale del Segretario Generale.

Nel corso dell'incontro e stata compiuta una analisi e una valutazione dei problemi aperti, nella prospettiva del dopo guerra 1tanto nella regione del Golfo che nel Medio Oriente e nel Mediterraneo.

Nel corso dell'incontro e stata altresi compiuta una ricognizioni sullo stato della crisi in cui versano i paesi del Corno d'Africa. ·

Il Segretario Generale dell'ONU e l'Onorevole Craxi hanno valutato le forme e le iniziative di un'ulteriore rapporto di collaborazione verso alcuni paesi del mondo arabo, in particolare e stata studiata la necessita di una missione per conto del Segretario Generale in Libano.

Il Segretario Generale ha ringraziato l'Onorevole Craxi per la collaborazione che gli viene prestata.

L'Onorevole Craxi ha assicurato la sua disponibilita a continuare a collaborare alle iniziative delle Nazioni Unite.

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INTBRVXNTO DBLL'~. CRAXI QUA.LB P.APPRESENTANTa Pa~aoHA.1..1. IU~ DEBITO DEL SEGRETARIO GENERALE DELLE NAZIONI UNI'fl ALLA

RIUNIONE DEL COMITATO SSECUTIVO D£LLA CONFEDBRAZIONS INTERNAZIONALE DEI SINOACATI LISBRI

(Bruxelles, 9 Maggio 1990)

1) L'On, craxi quale Rappreaentant• P•r•on•l• aul Debito del Segretario Generile delle Nazioni Unite 6 ,tato invitato il 9 magg1o scorso a Sruxelies a riferire sugli aviluppi 4ella eua missione dal Comitato Esecutivo della ~confederazionc Interna;ionale def Sindo~ati Libe,tJ.. •. La confadera1don•

· rappresenta ~ m111on1 di lavoratori in 9B Paesi o territori. Di essa fanno parte i sindacati non comunisti. 12s;}po l'ades~gne ~el sindacato polaccQ, -1.1 comitato Eaecutivo della Confederazione ha deciso di ammettere, proprio nel corso della riunione del 9-11 maggio~ il sindacato ce.coslovoc;co, mentre I ancora sottoposta ad esame la richiesta di adasione del sindacato un9hereee.

2) Il Presidente Cr~xi, pcima di indirizsare 11 •uo intervento sul ~ebito alla riuniona plenaria del Comitato Esecutivo, ha avuto un incontro ristretto .. Erano present1 ad una colazione di lavoro in suo onore il Segretario Generale della Conf ederazione, il belga Van<1erveken, l 'Assistente Segretario Generale, l'italiano Friso, e · i Segretari Gener,li Regional! ed in particolare il Segretario Generale per l'Africa, Yilla, il Segretario Generale per l'Asia • il Pacifico, Izumi, il Segretario Generale per la Americhe, Anderson, nonch~ 11 Presidente della •AFt•CIO" d~gli Stati ·uni ti, Kirkland, 11 Presidente <1ella "Lo· della .sv·ezia, Malrn, il Presidente della ~oGB" tedesca, Breit, il Segretario Generale della CISL italiana, Marini, e 11 Segretario General• Oella UIL itali~na, Benvenuto.

I leaders della massima assise sindacale dol ~ondo libero hanno: ricevuto l 'On. craxi come il rappresentonte autor1yol1 ~!LJlA tradizione socJal~democratica europea nella 11nea di impegno civ1 le di, Hill,y Bran(lt e di Ql0f J?alme • 9li hanno assicurato il fermo sostegno della Confederazion• nell'espletamento dell'alto mandato sul debito conferitogli dal Se9retario Generale delle Nazioni Unite .

3) Al debito la Confede~azione ha ded~~~to una aerie 41 . Conferenze: a Cuernavaca in Messico nel r ~84 ~ a Dakar 1e11pre

nel 1984, nelle Barbados nel 1986, a Buenos · Aires senipr• nel 1986 ea Nairobi nel 19B9. Le conclusioni delta conferen11 di Hairobi . dedicata in particolare ai problemi dal debito e dello

1 aviluppo in Africa, verranno presentate quest•anno alle ~azioni

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Unite, al Pondo Monetario Interna2ionale e alla Banca Mondiale. La Conf'•dera~ione ha inol tre ~ormulat:o una •1)1ehiez:as1on• 01 nrior!tA ner 11 auarto 4eeennio dello sv1lllPl)o" in aostegno alla Strategia Interna2ionale di Sviluppo" (S!D) delle Naziont

1 Unite. • I

I· I • I, . ·•" .. .

'· •) La 12R&,fzfone tml debi ta dell a Conf ederazione •

~Internaziona~• doi "Sindacati Liberi 6 •t•t• aintetizzata in un ,documento fatto eircolaro in ocaa•ione dell• riunione del Comitato B••cutivo ed 6 atata richiamata nell• eonveraa.1tioni ristrette dei leaders, del movimento sindacale· con l 'On. Craxi. Le princi.pali raieure reclamate d.all s t::o n f eti e :'C~f:'.i('.' ~t ~ i.r. inat.eria 41 4ebi to aono: ·

Un m.a99io.ro aostagno delle iniz:ietive di .riduzione dei debito tramite una piO elavata emisaione di dir1t~1 •~ee1a11 41 ~rel11vo ·4• oarte del Fondo Monetat1o Jnteroazion1le apeoifioamente previ•ta a tal fine.

• '. ~i•~osizioni legislative che impongano alle Banche di collaborare a.l!.l"a riduziono del dehi to.

. . La eanca1101tooe del 4ebitQ dsi e.oesi mano 1v11upoti 011

~pofronti 4e1 Goveco1 ae1 faesi 1nausttializzat1.

Maggiori ~1soise per le 1stituzion1 Finanziarie Interna;ionali per consentire loro di accreseere 1 prestiti a condizioni favorevoli.

Per quanto riguarda le J:2glitic;he di aggiustamenJ;o 1trutturale, I suggeri to l 'inserimento di poli tiche - volte• a tutelare 11 benessere dei gruppi vulnerabili, a stabilire uno atandard di vita minimo per i poveri ea creare posti · di lavoro per coloro ehe sono stati licenziati a segui to dell'aggiustamento economico. Suggerimento questo confo~me alle racconandazioni della riunione ad alto livello 4ell'Organiziazione Internazionale del Lavoro del novembre 1987 dedicata all'occupaziona e all'aggiustamento strutturale.

- Un aumento degli oiuti ufficiali allo evilµgpo per ragqiungere l 'obietti vo d~_llo .Q.....1 del prodotto nazionale lordo.

, Un impe9no rinnovato nei eonfronti dal ■ iatema commerciale I multilateral• ed. in favore del prossimg round di negoziati ill:t,

.. ' !) Nelle c,onversazioni ristrette con i leaders del movimento sindacale internazfonale il P,residente Craxi ha in•i•tito aulla neceRsitA di cteare sopratt1Ltto presao i Pa11i

·· ,;,o indu1J;ri1l.i&zati uoa piu diffusa coscienza del_problema dal Q@bitg. I leader, sindacali hanno convanuto che bisogna suacitare ~n •o•tegno di basa nAll'opinione pubblicas •4 co1titu.ncy - t stato detto · fru:: debt ~rohlem•.

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I . j Ql.tre 0be in direz1,one 4elle Hozigpi unite, il

Presidente C:raxi , ha ehiesto che l' influenza dell a Confedera%ione ai faccia. sentire a sostegno del l'l'landato aul dobito eonterito9li dal Segretario General8 delle Nazioni Unite anche in dire:i~ ne dol Gruppo dei Sette e della ComunitA Buropea . -·· . ·,

L' ameri·cano ltirkl and ha os servato che la Confedera:ione non manca ogni anno d i reiterare le sue raeeomandazioni al Yertice dei Sette . presentandole al Capo di Gov•rno dol Paeae ospi tante . Essa non raancherA quest' anno di indiri~,;ara e .. al~ P rs-s:-i:d-~:nta-- d.egli Stati Uni t i in vi sta del · Vertie• di Houston . I r isul tati - ha tuttavi11 ironicamente eoam•ntato ltirkland - sono in genere scarsi. An~he io sono p.rudente • ha risposto l ' On . Craxi • per non dire scettico aui riaultati possihi 11 del Vertice. Tuttavia - egli ha Aggiunto &

un orientainento costruttivo de i Sette a Houston sul problema del debito costituisce un elemento decisivo per futuri sviluppi conerati. Un pazi~nte lavoro di sensibilizzazione dei Governi dei aag9iori _Paes i industrializzati - ha convenuto Kirkland -4•v• ••user•··. compiuto sia in vista del Vertie& di Houston che •~ceessivaraente , per evitare che la Riunione dei Sette rimanqa •t•rile • :ai r i solv& in una mera occasione per le fotografie ufficiali (•photo opportunityM). Sempre riguardo al Vertice di Houston 11 Pres i dente Craxi ha sottolinoato quanto aia difficile far apri re i cordoni della borsa. Ad un debito re,ale n~n 11 pu~ !ar fronte eqli ha eoromintato con soldi ~m111gip1;r;;i . L' irnpagno dei Paesi ricchi e delle Banche eredi triei si pub ottenere solo se si ripristina un rapporto fidugiari.o con 1 Paesi dabitori. Ai sacrifici finanziari deqli uni devono eorri~pondere gli aforzi degli altri per ridurre le diatorsioni de l l ' economia. interna a p@r favorire una sua ar.onizzazione •l mereato internazionala.

Il moviMento sindacale • ha proseguito l'On. Craxi -pu6 esercitare una forte influenza anche sulla ComunitA Buropsf - I Governi dei Paesi ind~~trializzoti devono dividersi il lavoro I ie responsabil1ta. Gli Stati Uniti hanno un ruolo ••••nziale in America Latina ed il Giappone nell'area asiatica. Dev• ess•r• riehiamata l'attanzione dell'Europa aulla sua t11J2onaahilitA primar1a vet~Q.._le aree del Mediterraneo e 4o&A 'Africa oltre che verso 1 Eaes1 dell' Europa Orientale di recente aperti alla democrazia. E' necessaria l'azione fattiva dei Governi, ma anch@ la struttura doll'Europa comunitaria deve dota.rai - ho detto 1 'On. Craxi - di ri sorse adegu& te per riapondere ai problemi urgenti delle aree cireo~vicine in ~ia 41 IViluppo. ,

L'On. Craxi non ha sottaciuto le diffuse diffidenze verso una intromi&s1ooe dells Nazioni Unitenella questione del debitg . B' indubbio d 1 altra parte che le Nazioni Unite debbano espandere i loro compiti . Nel mondo si sono ~idotti i conflitti mll1La1! • 1 r1oohi ., ,~a~~•, mvn~~9 a, 1?~~b~~fl~ al+~A que•tioni come la minaccia dell I amhiente, la diffusione della

3

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dro9a e non da ultimo i problem! dello aviluppo e del debito dei Paesi piu poveri.

6) Nel suo 1pterx1ato aul Oeh1tp 411, r1~nion1 pioot&it del Com1tato Esekyt~; il Presidente Craxi, dopo aver •vocato le grandi c1tre del problema del debito, ha sottol!neato oh• la

. ·.1.traz~a AZtuale - Piano Srady e Accordi di Toronto - preaenta una srrande lA'-YDA: nulla prevede per i debi ti vereo entiU ·utf'iciali de1 Paeai • medio reddi to fortemente i11debitati1

, preesocbt nulla p~evede per i debiti di ori9!ne conl$erciale 4ei Paes1 poveri t'orte,nent• o mecHamente ind•bi tati. So~o •tati quindi indicati auspicabili sv11upp1 migliora,t1y1 11a del Piano Brady che degli Accordi di Toronto.

Il PresiOente Craxi zsi 6 in particolare ■ottermato · ·sull 'ar9omento delle canc:ellazioni de1 Oeb1t1 a Paeai povari

fortemente indehitati. La cifr~ complessiva delle cancell~zioni !inora annunciate ammonta a cinque miliora1 41 dollari, a cui s1 deve aggiungere la cif ra di poco meno di un rniliardQ di s12llori ·annunciata di recente dal Ministro degli Affari Eateri dell'Italia .

L'intervento l'osservazione che ~ .Q.rescita.con e®itA di 1 Sette che ne eono sempre Fiu consapevole

dell'On. Craxi si ~ coneluao con in gioco un equ1libr1o mondiale, una eui 1 Paesi •ltamente industrializzati • 1 leaders devono aape.t"ai •••umere una responsabilitA.

7) All'intervento dell'On. Craxi hanno fatto ••guito brevi commenti da parte de! leaders s1ndac1li, che hanao sottolineato l'importanza delle riforme demoeratiche nei Paeai in via di sviluppo e la necessi tA di un piu ampio sostegno sociale alle politiche di ristrutturazione economica necea1arie al rilancio dell~ creecita.

Il Presidente crax1 ha 1nf1ne rispoato a9li interventi dei leaders sindacali con una ::,eplica conclysiy&.

cons1daro eg11 ha 4etto ii problem• 4•lla a1su2uaglianza fra Nord e Sud la granae questione &0~1111 01110 nostra epoc4. Alla sua soluzione bisogna impegnarsi • egli ha

. aggiunto • non solo per spirito solidaristico o umanitario, aa 1 per un dovere e per un interesse. Le part! ricche del mo.ndo ; continuano a crescere e ad accumulare grandi mezzi finanzia~1 fino a spingere alle s t elle 1 prezzi dei beni immobiliari • le

,: -opere d • arte, mentre le part1 povere del ,nondo affondano in una · crescente miseria ed esaaperano i loro prob'lemi .social! • politici. E' intere§se delle patti ricche del ,~ondo-eyitor• cba

· lo sgui 11.l;>rio esplgda. La consapeyolezza <Jei suoi rischi dcva ~om1nciare dalle classi a1r1genti dei Paes1 ·industriolizzatl. Dagli incontri finora realizzati nell'espletamento del mandato sul debito conferitogli dal Segretario Generale delle Nazioni

, Unite, ~ emerso • ha osservato il Presidente Craxi. quanto i

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responsabili dei l'aesi industrializzati e.iano anco.r• lontani dal comprendere la gravitl del problema. Non si tratta •olo di alleggerire 11 debi to, ma di cre~re nuovi flussi finanziari. Oevono e~sez:-e inol tre spezza ti i vincoli protezioni•~ic,i ohe so!focano le capac1tl di esportazione dai Paesi poveri ai.Paeai ricchi. · •

Il moyimgnto sindacale - ha detto 11 President• Craxi • · ha un enorme ruolo. Non ai aarebbe c:api ta la qveation•

·· •ociale d.•l •vcolo •corao, aenza le or9ta.nizzazioni ain.dacali. 'HQD JtJ. copirl la guastione sociole del nostro tempo. •001• £1 ~Q..J.JURegno.

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COLLQQUI DELL'ON, CRAX! QUAL~ RAPPBESgNTAN'fE fU80NJLI

SUL QEBITO PEL SEGRETARIO G~NERALE DELLI NAZIQNt

UNITE COL RE FAHAD DELL'AMBIA SAUPITA I CPL

MINISTRO PELLE flNANZE E PELL 1 ECO~OMIA NAZI0NAI,B

MOHAMED ABA KHAIL

(Gedda, 20-21 maggio 1990)

SINTESI OEI COLLOQUI

. ., ,

.. ..

COLLOQUIO DELL'ON. CRAXI QUALE RAPPRESENTANT! PERS05ALI SUL DBBITO

DEL BEGRETARIO GBNERALE DELLE NAZIONI UNITE CON IL MINISTRO DBLLB

FINANZE E DELL'ECONOMIA NAZIONALE MOHAM!P ASA AL XHllL

1 ) Nella sua veste di Rappresentante Peraonale aul debito

,

del Segretario Generale delle Nazioni Unite l 'On. Craxi ba •YUto

co11oqu1 con 11 1uu1stro ae11e finanze e dell •iconomio na,1onala dell' Arab1a Saudiy Aba, Al Khail. Al Kha11, che ricopre la c~rica

<11 M1nistro C.elle f'inanze ~ dell' Econoraia nazionale dal 1975, i

al tresi Presiclente del "Fondo · Saudi ta per la Sv1luppo• e membro

del "Cons1glio Supremo Consul ti vo per il petrolio e le risorae

minerarie". E9li era assisti to dal Governatore della Banca -

Centrale, Hamed Al Sayari, dal Vice Presidente del •Saudi

Development Fund", Mohammed Al Sa9ha1er, <1al Sottose9retario delle

Finanze e dell'Economia

isviluppo internazionale,

SQtto:iegi:-etario

Sureiferi.

delle

nazionale

Osama

Finanz.e e

per la cooperazione Fakih, dall'Assiatente

dell'Economia, Geb&ra

allo

del

Al

2) Il Presidente Craxi ha brevemente illustrato le tinalitl . del suo mandato, soffermandosi sui risul tat1 dell• consul tazioni

finora avute sia con i Paesi creditori che con 1 Paesi debitori e

annunciando che ~l auo Rapporto al Seqretario Gens,ol~ 4elle Naz1on1 un1te sarA presentato a11·1n1z10 ~~ 1u~i10 prima 4el Yertice di Houston.

3) ~ ·nrati1a saudita - ha detto 1·on. crax1 al Ministro dell•

F1nanze - ~ 11 P4ese p1n impegnato n~lla 0011t1ca ,Ai a1y1;1 11..,g syiluppo al Terzo Mondo. Le c1fre parlano chiaro. Da anni l'Arabia Saudi ta destina infatti quote da 2, 5 a 3, S per cento del proprio . .,

Prodotto Interno tordo. I Paesi industr1alizzat1 - ha proseg,.ii to

l'On. Craxi - sono molto al di sotto de;lle · p~omesse. L'obiettivo

dello 0,7 per cento, su cui si erano 1mpegnati, non~ stato ancor~

raggiunto. Gli aiuti allo sviluppo dei Paesi donatori continuano

ad aggirarsi sullo 0,4 per cento.

4) Il H1n1stro delle Finanze saudita, dopo aver 4ato 11

benver,ut o a l P.residente crax1 in noroe del re, ha 4etto che la

sce1ta aei segretar10 Generale dell~ lia~ioni unite eull'On. craxi ~ ijttltt\ fel1c1ss1rna . La sua personali tlt l! ben nota aia nei Pae■i

1ndustr1al1zzat1 che nei Paesi in via di sviluppo. t,• Italia • un

Paese meml:>ro del Gruppo dei Sette ed ha nel contempo tradizionali

rapporti di collaborazione e di amicizia con 1 Paesi del Terzo

Hondo. Per ques t o - ha detto il Hinistro delle Pinanze aaudita -

la rnissione dell'On . Craxi potr~ essere efficace.

2

5) Al Khail ha qu1nc11 illustrato le 11nee 4ella politica di,

aiuto allo sviluppR ~ell'Arabia Sayd1ta. Mentre 11 M1nistero dell•

Finanze e la Cas• reale sooo responsabili per 1 d.oni, •Il Saudi

Development Fund " , istituito nel 1974, dispone di un c~pitale di

circa 7 m111ard1 di dollari e fornisce prestiti avevolati,

rimborsabil1 in venti anni con cinque di 9razia a tasai di.

interesse molto bassi (oscillanti fra l'l ed il 4 per cento)

1nte~i essenzialmente a coprire le spese amm1nistretive o di 9est1one . Il Fondo si conforma al cri terio di 9estione, aecondo

cui nuove operaz1oni sono attuabili sol tanto se le sue riaor••

vengono ricosti tui te mediante regolai:i rimborsi delle quote ch•

vengono a scadenza . ~ posizione saudita obbedisce o crit.eri di ortoaos~1a r1oaoz1ar1a ea. l: ..cont.rario a togne 01 pu.x;a cancellaz1one del debitQ. E' stato ricordato . ·cbe 1 crediti a9evolat1 del "Saudi Development Fund" non sono · le9at1 a torniture

di ben1 e servizi saudi ti. I pr1ncipali benefic1ar1 dell' a1uto

sono la Giordania , il Sudan, l ' Algeria, 11 Marocco, 11 Sene9al, lo

Yemen del Nord e le popolaz1on1 palest1nes1. L' a1uto sauOi ta si

foc&liu:a quindi i n modo quasi esclusivo su1 Paes1 dell 'Afric•,

del Medio Orie nte e d el l ' Asia ed, in tali aree! sui Pa e~! in v i z

di sviluppo di r elig i one i s l amica.

6) Sul proble rna del debi to in general~ 11 M1n1atro delle

Finanze saudi ta ha evocato le gra.ndi cif+e·: un arumontare del

debito di c i rca 1.300 m111ard1 di dol?ar1 _;' 1n oltra 70 Pae,1.

S1amo un Paese sviluppato ha proseguito· · 11 tU011trg 4tl11. rinanze saudita - s1amo su11a ~tessa 11nea <1e1 raes1 sv11uppot1 deJ,l'Occidente . Pa..clando dello sviluppo <lella strateg1a del debito Al Khail ha comroentato che 11 Piano Baker ha affrontato la

questione del 1ebito come un problema teroporaneo, mentre 11 Piano

~ I

Drady h& ~ominc iato a considerare sli aspetti ■ trutturali con

l I intento di r i dur'r~ l I indebi t~mento. Progress1 e!:fett1v1 - ha

commentato 11 Ministro saudita • non possono essere conseguiti •e

non si considerano tutti gli aspetti della &1 tuazione economic&

dei PVS. cancel,are 1 debiti non ~ ~DA solu;igge. ;1aoqn, ossicurare l ' afflµsso di nuovi cz:gdit1. Per stirnolare le bancba

commerciali a forn1re nuov1 crediti, i Governi dei Paesi in via di

sviluppo dovrebbero ~dottare appropriate misure ed in particolore

J,,ncentiyi fi scali. L • Arabia Sctudi ta - ha prosegui to il Miniatro

delle F1nanze - ha d1ch.1arato all· ul t1mo ver1:1ce de1 Non-All1neat1

che il Gruppo dei Sette maggiormente industrializzati deve t•rsi

carico dell.a questione del debi to. Un fondamentale pasao avanti

potrebbe essere un ma99 iore ... impegno dei Paesi induatrializzati a

raggiungere l'obiettivo dello o,z ae1 PIL degli aiuti all.Q syiluppQ. I Paesi industrializ~ati dovrebbero anche assicurare

mercati aperti ai prodotti del Terzo Mondo.

7) Nel replicare all'esposizione del Ministro delle Finanze

saudita, 11 Presidente Craxi ha espresso 1nnanz1tutto 11 auo

appre:u:amento per l ' illumino.ta pol1t1ca 41 aipt1 A.J.J.o persegui ta dall 'Arabia Saudi ta, che corr1 sponde •

py11uppo

e9li ha

sottolineato - all' imoortanza 111te.;naz1ona1e Qell 'Arabia saud.ita ed 01 ruolo ceotrole che essa svol9e nel mondo ielAmJ..co. La

larghezza degl i aiuti ,saudi ti cos ti tu1sce un eccellente eaempio .. per i Paesi dell'Occidente industr1al1zzato che hanno una politica

di aiuti allo svi luppo meno generosa. Per passare dal livello

medio attuale d i a i uti allo sviluppo dello 0,4 per cento

all'obiettivo dello 0,7 per cento bisognerebbe tuttavia naobilitare

la cifra imponente di trenta miliar<11 <11 <1ollor1 equivalente a

eirca 11 ◄ O per cento del servizio del debito totale.

8) Per q uanto r i gua r da i p ~esi in via di sviluppo piu pover~

ha detto l ' On . crax1 - l a lis ta di TorontQ va compleuta. I

paesi in essa i nel usi c o mprendono solo :un . 'dec1mo _ dell' ammontare

, complesaivo del debito. Alla cancellazione· ~el deb1to ■ 1 pub ricorrere come rimedio e~tremo e per alc?ni paesi particolormente

poveri tun rimedio necessario. Ma - ha detto l'On. Cran • nella 9eneralitA dei casi sia~o contrari alla cancellazione dei debiti.

Nella strategia del debito esiste una lacuna riguardante la

cateooria dei paaa1 internedia. non coper:ta 11~ i,a~li occordi 41

3

J~oronto. DC dal P1pno Braay. Per quanto riguarda i maggiori ,~••1

debitori, coperti dal Piano 4rady, la strategia del debito presuppone da parte ~ei paes1 in via. di eviluppo una rigoro ■a

politica di ag91ustamento economico interno. L'On. Craxi ha ricordato al r1guar~o 11 problema della fuga dei capi tali. ••1 caso del Messico le risorse finanziarie traaferite all'estaro aono

equ1valent1 al <1el11to esterno del paese. Per quanto ri9t1•rd.a l•

Nigeria le r1sorse finanziarie trasferite all'eatero sono 20 mi liardi di dollari, cioe circa rnetA del debi to estero del paeaa

che e dell'ordine di 40 · mil1ardi di dollari.

9) Anche agli interlocutori sauditi l'On. Craxi ha

illustrato l'ipotesi di un..'Agenzia sul debito inserita nell• st,utture del FQndo Monetar10 rnternaz1ona1e e della Banca Mondi ale. Da parte saud1 ta e stat:o chiesto coroe potrebbe eaeer•

finanziata l 'Agenz1a. Le r1sorse · e stato chiarito - potrebbero -·

essere attinte tramite l'emissione di diritti specioli di prelievo

del Fon~o Monetario Internazionale.

1 o) E • essenziale - ha prosegui to l 'On. Cr~xi - che le .a.:u,

economiche forti assumano le propr1e responsab111tl verso le aree

contigue in via di sviluppo: gli Stati Uniti nei con!ronti

~ell'America Latina, 11 Giappone ne1 confront1 de1 Paesi osiatici

e l'Europa nei confront:1 del Mediterraneo . e dell'Africa

subsahar1ana. La Finanza saud1 ta ha un suo ruolo import.ante in

questa d1vis1one internaz1onale del lavoro. L'On. Craxi ha

affrontato con il Ministro delle Finanze saudita 11 proble~ delle

risorse f inanziarie ed urnane. Egli ha ricordato che 911 Sta ti

Uniti hanno restr1zioni di b1lanc1o e che la Germania Federale ha

il pro.blema dell· Est europeo, solo il Giappone dia:P,one 41 UJl.a

certa larghezza 01 mezz1 da dedicare ai Paesi in via di aviluppo.

Non solo di risorse !1nanz1ar1e hanno bisogno .! P.aesi del Terzo

Mondo, ma anche di piu ampie forme di c~~perazione. Le aree

economiche forti devono sviluppare una ' .. :politica attiva e ,. ., .

consapevole di sostegno alla ripresa dell' econoroio. dei Paesi in . ' .

via di sv1luppo. Ma l' 1mpe9no dei Paesi ,. industrializzati non pub

d1sp1egars1 se non s1 crea un rapporto f1duciorio - anohe a livello re91onale - con 1 Paes1 bener iciari dell" aiuto e se non

ci sono garanzie circa 11 successo della loro politica economica.

/

, , ) uno dei, Paes1 chiaye oer la strateg1a_4e11a c,xilum>0 - ha

sotto.l.ineato l ' On. Craxi - C l 'Egit.t,o e a suo favore deve essere

att1vatA una d.1nam1ca costruttiva che consenta la for,aazione di

sol1d.1 legami f 1c1uc1ari fra. il Cairo e le Capi tali d.ei m.aggiori

Paes1 cre(1i tori, in particolare quelle europee, e che permettA

all' Eg1 tto di aff rontare le asprezze di una poli tica 41

risanamento economico. Il riferimento all ' Egitto bo iramediata~ent•

suscitato il vivo interesse del Ministro delle Pinanze aaudita.

Ri teniamo - egli ha detto - che l 'Eg1 tto non sia stato aiutato

come si doveva da par.te dei Paesi occ1<1enta11 e eono lieto di

sentire che 11 caso egiziano sia considerato di importanza

centr ale nell"espletamento del roanda.to conferito all'On . Craxi dal

Segretario Generale delle N~z1on1 Unite. Al Khail ha ricordato ehe

11 Presidente della Banca Mondiale Conable sta considera.ndo l.A.

1212a:i 11:2111 ta ~21 1D~~r;L,te l'Egitto IH~ l l ii 1.s}t~g'2,;i.A ~a1 fa11;i.

5

~l:Di'•s;•ati SU ~,red1t1 srne~Qhlt1 IOA, Una correzione dei dati -

statist1ci perrnetterebbe infa.tti di include re l'Egitto nella

categor1a dei Paesi piu poveri e quindi gli consentirebbe di poter

attingere ai croditi IDA.

12) Il Pres1dente Craxi non ha roancato di eottolinoare

1 • esigenza di una p1u ampia concertazione Oell 'Arabia sa1,1~Uto can

• Paesi inaustt:,1ai1zzati dell'Occ1dente non solo, come giA avviene, nei tori del Fondo Monetar10 rnternazionale e della Banca

Mon~1ale, ma anche • secondo formula appropriate - con 11 Gruppo

dei sette maggiori Paes1 1ndustr1alizzat1. Il Gruppo dei Sette ·

ha osservato l'On . Craxi ~ una costruzione mondiale, ina

incornpleta. Ai magg i ori Paesi industr1al1zzat1 dell'Occidente, a1

a99iun9e il Giappone, ma r1mane tuor1 un Paeae di decisiva

1mportanza r1nanziar1a ed economica come l'Arabia Saud1ta. Il

riferimento dell'On . Craxi all'esigenza di una pi\) or<J4nica

cooptazione dell'Arabia Saudi ta nel proces5o decisional•

economico dell 'Occidente ha toccato i.na CQ&!lA sensibile dei suoi interlocutori sauditi ed ha

apprezzamento. suscitato _esFressioui caloroae di ,

13) Riguardo al Vertice di Houston dei Sette ma99ior1 paeai

industr1al1zzat1 l ' On. Craxi ha detto di aver giA avviato gs>ntatt.i con le d1p1omaz1e amiche aff inche 1 problem1 del debi to vengano trattat1 approfondi tamente nelle riunioni preparatorie degli

Sherpa e S1 arri v1 al Vertice di Houston con proposte eo.01::J:ete in

tema dl ~ePito. Gia nella preparaz1one del Vertioe ha

sottolinea to l ' On . Cr a.xi - dobbiamo far avanzare 11 concetto del

coordinamento aoibe con i Po:si arabi produttor~.

6

l j

J

I . I

I •

COLLOQlJIO OELL'ON. CRAXI QUALE RAPPRESENTANTE PERSONAL!! SUL DBDITO

P!L SE~RETMIO GENERALE DELLE NAZIONI UNITE CON IL U DELL'ARABIA

SAUDITA, FAHAD BIN ABOUL AZIZ

, ) Oopo 1 colloqui del mattino con il Ministro dell& Pinanz•

e con 1 suo1 collaboratori, 1 'On. Craxi • state ricevuto dal Ile

dell'Arabia Saudita nel pomeri9gio al termine di una riunione del

Consiglio de1 M1n1stri; dedicata al grave incident,e ovxeouto in Israele nei territori occupat,i, e che era costato venti m.orti • duemila fer1 ti. Il Mini stro c1egl1 Ester1 saudi ta era 9 11 par ti to

1n matt1nata per Bagdad p,er ra99iungere i suoi omologhi del

Marocco e dell'Algeria ed avere consultazioni sull'eccidio

palest1nese in vista dell'imminente Vertice arabo.

2) L •On . C.ra,ti ha aperto

re1az1on1 del 1 · AraJ;>1a saudi ta

la conver6a%1one dicendo che le

con_ l · Italia 15ono buone naa

potrebbero migl1orare in tutti i settori. Egli ha evoeato i

tumul tuosi cambiamenti in atto nell · Eu;c-opa orientale, che erano

impensao111 solo un anno fa ed ha detto che dranunatici calllbiAJDenti

s1 pro!ilano all'orizzonte ora nell'area mediorientale.

3) Il Re Fahad ha replica to che in Medio . Oriente ci sono

problem1 recent1 e problemi vecchi: la questione paleatinese dura

da <1ecenn1, da sedici anni abbiamo la questione libanese ed .il

con!ronto Iran-Irak non trova ancora una soluzione definitivo. Non ·

sono problemi cne s1 possono risolvere in poco tempo. Oceorre una

soluzione giusta. Bisogna essere equidistanti ed impar~iali. Se si

interpongono 1 paes i a~anti , della pace ei potrA giungere ad un.a

soluzione giusta. Il Re Fahad ha espresso apprezzamentg per gli sforz1 compiuti dall ' Italia: dal Governo, dal popolo e dai leaders

politici.

, 4) La questione l 1hapese - ha proseguft~ 11 Sovrano aaudi ta • e complicata da troppe ingerenze. Isr.aele occupa un pezzo del

territorio libanese, ci sono trecentomila 1ran1ani, c•t la Siria.

Vi~ un governo legale che occorre sostenere. A chi serve• si 6

~oman~ato 11 Re Fahad - 11 d1ss1d1o tra Aoun e Geagea. Il Governo

~ stato r1conosciuto dall 'Europa, dall 'America e dal Papa. Nel

o.

risolvere le controve. rsie - ha ancora det.t•.::, 11 Sovrano saudita -

bisogna usare il cervel l o.

5) Ad una richiesta del Presidente Craxi se ritenesse

poss1bile una ripresa delle ostilita tra ir~n ed Iraq. il Re Pohad

ha risposto afferrnativamente. Iran e Iraq - e911 ha osservato •

non hanno :bisogno 1 · uno dell ' al tro. Otto anni di conf li tto hanno

inasprito qli animi . Gli eserciti non si ritirano. L'On. Craxi ha

fatto ri!erimento ai pezzi del supercannone iracheno trovati in

Europa ed ha fatto stato della diffusa preoccupazione che Bagdad

Sidoti di vettori a lunga gittata.

6) A Washington - ha Oetto l'On. Crax1 - 11 Presidente Bu~h

ha c hiesto se Gheddafi avesse veramente una tabbrica di ar11i

chimiche. Nonostante la preoccupante poli tica del leader libico,

che ~ arrivata anche al lancio di missili su Lampedusa, le­

relazioni fra la Libia e l' Italia sono rimaste sempre uguali. Il

hombardamento di Tripoli ~ stato etfettuato su ordine c1i Reagan,

nonostante parer e assolu t amente contrario dell'Italia.

7) Il Presidente Craxi ha osservato che non possono non

suscitare 1nqu1etudi ne Egitto, Libia, S1r1a,

gli arsenal! di armi che si trovano in

Iraq ed Israele. Il Re P'ahad ha commentato

che occorre trovare una soluzione e fare degli sforzi sin da ora.

Se si risolve la questione palest1nese le altre questioni si

risolveranno.

8) Il Sovrano saudi ta ed il Presidente Craxi hanno e.vuto

quind i un serrato scambio di opinioni sullo stato dei ,apporti con ·Israeli:. Non v i ~ in Israele • ha la:nen tato 11 Re Fa had - un

leader capace di rif lettere e di capt re 11 danno che deriva e.d

Israele da una simile situazione. L'inflazione in Israele galoppa.

Il Presidente Craxi ha detto che in serata .&i sarebbe trasterito

al Cairo per una r1un1one dell'internazionale · socialista e avrebbe ' presentato una re l azione sul Medio Oriente e·d .altrettanto avrebbe

fa tto Peres. Peres - ha commento l ·On. Craxi - ha sempre parlato d1 pace, ha capito, ma non ha la !orza. Se !'Europa spin9e per una

soluzione giusta trover~ sostegno nell'Arnerica, cbe non ai tirerl

indietro, ed anche 1n quelli che in Israele riflettono e vogliono

una s1stemaz1one . E' inutile invece una Conferen2a 1nternaz1onale

.. 1n quanto non pren6erebbe imp€gni sull'aasetto futuro della regione. La soluzione e una ,:crnfedera.zione tra uno Sta to

palest1nese e la Giordania. Re Fahad ha replica to che gli arabi

non hanno nulla contro 911 ebrei. No1. non ci battiamo - egli ha

detto - contro gli ebrei ma contro 911 Stati Uniti e l'Oceidente

che forn1sce loro le anui. Se Israele fosse solo contro di noi avrebbe scarse possib111tA 01 successo. Siamo duecento ~ilioni. Ma

se le cose proseguono cosi - ha amroonito il Sovrano saudita - un prossimo confli tto ci sara e l · Europa vicina a questa regione ne

risentirA. L • Europa e gli Sta ti Uni ti devono capire che hanno

degli interessi nella reg1one. L ' On. Craxi ha accennato al

miracolo dell ' Intifada , c h e dura da due anni e continua ad esaere

una rivolta delle pietre . H~ Fahaa ha in§istito; parlo ad un amico, occorrerebbe cony1ncere 1srae1e cl)e ~ sullo stroda sbaqliata, Israele cess1 di usare 1a v101enzo, se si trovo in l~raele aualcuno che riflette con 11 ceryello - ha sotto1inp4to Be - 1 Fahad - !ii troyera pure un altro leaaer simile ne1 mondo oroho. Occorre fare il primo pas so. TUtti i problemi da risolvere aono

diffic1li all'iniz1o , ma poi tutto si risolvo.

9) Il Sovrano saud1 ta ha concluso la sua ri!leseione con

~alorose parole di comm1ato. Sono stato lieto - egli ha detto - di accogliere un uomo come lei ~i statura internazionale, un uomo che

pensa e riflette ed e vicino a noi.

APPUNTO

Oggctto: Miooi~nc Crrutii Ve~tioe di Uouaton

1. L'Arnbasciatore Vattani ha tenuto una riunione con l'On. Amato, 11 Sen. Forte, il Dettor Sarcinelli e 11 Min. Aloisi per concordare 1 modi in cui le p~oposte sul debito dell'On. Craxi o almeno quelle piu immeoiatarnente realizzabili - possono essere preeentate l,lo.l ~ov~ruu l Lt1llc:1.uv ucllci. , iu,•,i.:.,,•,~ .:!~t,li Oh~!"pa del 1&

g1ugnu prossimo e nel Vertice di Houston di luglio.

2. Sono stati mess1 a punto tre documenti:

a) Una bozza ~i lettera del Presidente Andreotti ai Capi di Stat:O e di Governo de1 Sette, con c~i 11 Governo i ta11ano s1 ra parte proponente r~spetto agl1 al tr1 Governi dei Sette di alcune propo·~te in tema di debito, cne riflettono gli orieri~amenti della missione era.xi.

b) Un elenco d! possibili 1n1ziat1ve in tema di debito, che sono fra quelle contenute nel rapporto dell'On. era.xi al Segretario de-lle Nazionl Unite e c:he sono fatte proprie dal Governo italiano.

·c) . . - ·- __ -:.-"~-- . .-..E:-.::r.::.!:XX~~-§ ---Un preambol9., concettuale aa "!'ar precederea 1 ..:.-!~,d enco di possib1l1 iniziative, nel quale dovrebbe essere illustrata la f1loso!1a della m1ss1one Craxi •

!

· ' I ·,

.. : . I

2.

J. In un colln11111n frfl l 'hm1'"~~,,.~9re Vattani ed 11 Sen, t'ort.c:, succ:e::s::s1vo allo. r.iur'lione allal"'gllta, t stata avanzata l' ipotesi che alla lettera del Presidente Andreotti ~.ia allegato un aocumento Cn11.A1,

• II&

che consti ctel preambolo concettualc e dell' elenco di

1n1ziative.

4. segue:

:;;1 potrebbe in al Len10.tiva ~uggerirc qu~to

a) La lettera del Presidehte Andreotti potrebbe esaere 1nv1at~ ~~nfa &lle~ato c coctituirebb@ un documento politico di ampio respire.

b) La 11s ta .•... !ti poss1 I:_ 1_1_ 1 proposte potrebb~ esser'e presentata ~allo Sherpa italiano alla riun1one degli Sherpa del 15 giugno come 11 non-paper 11 , che rifletta gli oricnt~menti del rapporto Craxi e che rnfit1 t.11i fir■ iil. \,m'1 l;)r1RP. rrap;mat1ca cl1 d1~c\lssione, per --l'individuaiione delle proposte sul deb1to, che raccolgano 11 consenso in via di principio dei Governi dei Sette.

c) I 1 preambolo conce t tu ale potrebbe es sere · fatto ~

~~~ in quanto rischierebbe di fare di uoa - lista di possib1li proposte un "mini-Qiano Cr~i". Questo non sarebbe con!orme all a preoccupaz1one del Presidente Cr-ax1 di 11m1 tarsi ttd un documento di rirless1one e di evitar~ un'inter~erenza delle Nazionl Unite con 11 proc~~~o dec1s1onale del Fondo Monetario Internaz1onale e della Banca Mondiale, Un

-- '\~-~--~i!.l:_0 ·> _ C~w<i ~otrebbe inol tr~- -~ ~-~citare f I oshl'l t~ 0 pegg10 1 " indlf'feren~tl- dt> i Pin•t;'rierinel ,. · · ·,. · . -,;,·~-gruppo de1 Sette.

' ' . . '· ~ .•. ' . -~

ALLEG.ttro A.

Roma, 1 giugno 1990

BOZZA DI LETTERA DEL PRESIDENTE DEL CONSIG.!!.!_~ AI CA~I DI STATO n nT ~nVriNn nr,r fiF.TTr.

Come certamente Lee noto, il Segretario Ge­nerole delle Na.zi on i Unite ha af fidato al Presidente Craxi l'incdrico d i suo Rap~resentante Personale peril problema del debi t o. In ta.l.e veste, egli ha avuto nci mesi scorsi numerosi incontri anche ~i Cini della pre­parazione del Rapport.o d1~ pt'esentera al Segretario Ge­n~rctlt: nel pros5imo mese di luglio.

Siamo tutti consapevoli che il peso dell'in­de~itctm~nto rappresenta oggi per molti raesi in vi~ di sviluppo un o::;tacolo spesso non indifferente al · .loro sviluppo economico e sociale. Per questo. nel cors:o· dei precedenti vertici di Toronto e di Parigi abbidmo indi­cate alcune mi~ure concrete per ridurne l'onere sia per i f'.:ic3i pit) povcri c::ht, p4=1r ..i. P-.~;,. i - m4ildio r9ddi to maq­giormen te indebitati . La valutazione comune e cheque­ste decision i hanno contribuito positivamente a miglio­rarne la s i t u~~inne in non pochi casi.

-~- ·-- . T. ). p~~s i d en t ~ -@li!ifflif.:iL ~ ~ d ·tenuto ::-'ai-·corren t:e ~dei conta t t i da lui avuti. Egli riportera le sue con­clusion i e<l ~ve ntuali proposte nel Rapporto che presen­tera alle Naz i oni Unite.

I •

Tenuto conto che questi argomenti ·iJrr~nno da pQi f{fr9ntati al frossimo Vertice di Housto½, egli ha l,}~fl!;Sd (.) (J.l Jllt;:l.l.C,111 ca..&. \..\J.l .. 'CU'-C uc ... ..,..._ ~•uuu..&. ..,.._ .. l.._ ---••"¥

I . si propone di scguire.

2.

Egl i ritiene in particolarc che un ul t eriore sforzo dovrebbe essere fatto dai Paesi indust r i a lizzati in favore dei PVS piu poveri, prosegue ndo su l l a strada gia in trapresa a Toronto. Al tre mi sure dovre bbe ro ri­guardare i Pae~i a medio reddito dell~ f3zci a piu bas­sa , che si trovano attua l men te esclusi dalle facilita­zioni d i Toronto e non rientrano neppure ne l la "stra t eg ia rafforz3td" deci sa a Par i gi .

Ho chiesro al mio Rappresentante Personale di illus trare queste idee al la prossima riunione di prepa­raz ione degl1 Sherpa, per un pr.lmu ~l..cuuL~v ~i ~pi,iioni ed anche come contributo a ll 'approfondimento delle pos­si bili iniziat1ve che i Sett e pu t rann o decidere di a$­sume re in questo campo a Ho ucton .

Rit:en90 infa cci che i n questo moment.o di straordinarie trasformazioni nell 1 Europa deJl'Est ed in generale nei rapporti Es t-ovest, i Capi di Stato e di Go v~rno de i Ccttc dovreb b~ro c h i arampnrP inMicare che l'impe gno dQl ml'.'ln<1n inctJJ !, tri alizza t o vP.ri:;;o i Paesi m~no fv .1. · L,.u1 c.H i not\ c dcct1n3.to ad ti f f i QVoli rsj . mn rinr.i. sem­m~i ~d ~oc~•r~&rii

. ·,

Sar6 lieto a1 r ~cevere direLcamence dd L~l e­ven tuali valutationi e c ommenti.

Con i miei piu cordia l i sa l uti .

.-... ~ - · - -- -~

, .• \,.-

Roma, 31 maggio 1990

QYEBTIONE DEy DIBITO - SOMMARIO DEI sp9GERIM1JfTI I Q!LJel pccoMANDAZlONI DEL RAPPORTo o~LL'OH,W QMIJ

opALE Bf\PPMs~wrANT~ PERsonL~ soL D~ftJN DEL SEGRffTARIQ gENJP.ALI DELLE tmZIONI VJtITI.

l.- fV§ PIU' POYJiRI:

Situaziona ~ttuale:

sono quolli con un .cwdd.1.Lo pro•c.:ap.Lt• .i.nl.•.r.' iorie- <Iii .S •m dollari l'anno (classificazione Banca Mondiale).

Il Vertice di Toronto (giugno 1988) decise per la prima

volta misure di contenimento del debito per i Paesi pi~ po­

VP.r1 G11P. Z&tii:mg .i.ul..~!w'.t;U~t;U!J\.' IJ"'-''rf•Gj,M,W.., ,U. ~qql,.u5tamento concordat! con le Istituzioni Finanziarie Internazio~ali:

~) crediti di aiuto: consolidamento in 25 anni di cui 14

di grazia, a tassi di interesse non superior! a quel1i

sta.biliti dagli accordi ori9inari. Invito comunque c

continuare nell 'iniziativa 1ntrapresa unilateralmente

rta <' t ~1mi finr.s1 '11 annullare 1 ' c n~re c.1el <2ebi.tg p ~i; i ~-~ -.;: .. ,. . - i.";' .,.-.. ,;. · ...... 1-

c rediti APS :

b) Crediti cgnim~rciali con garanzi~ pµbbliSc,A: applicaz:ione . di una delle tre opzioni previste dal RMenu di ~oron-

• -.· I

to", che consentono di tatto una riduzione di 1/3 del

debito.

1

-----~-----

. ~ ...

~accornanda;:;lunl.

a) crediti di ~iuto: per tutti i Paesi piu poveri 9enera­

lizzare l'iniziativa intrapresa da alcuni Paesi e pro­cedere all'annullarnento totale del debito per i cr•diti g1 aiuto (Paesi "IDA only" e "non IDA only")~

. ls) orei«iti oQn g.ariln7i~ puhbli,..,~ par tutti 1 Pi'\"R; raiit

povP.ri rni"\g9iormente inae~ita.ti, .s:myer;ai9n~ ~~ll.~ ... 1:imA.= nente pa~~, !~/3) del debito, con l'utilizzo sca9lion~­to nel tempo di tondi di contropartita per tinani;iare

progetti di sviluppu, tl.i. Lu.Lt:le1. a11rL.it:nle1l~, di tutela e

valor1zzazione del capitale Ulnano e dell'infanzia.

Per i Pa.esi piu poveri moderatamente indebitati,

estendere l ' appl i cazione delle "condizioni di Toronto";

c) Credi ti p,r.i.Vati: l.'Affo1·zami:1:nt~ dti:lla "P11cil~ty" della B,rnu~ Mu111.liAles per il rincgui•to d•l debito :v_eri,o pri­vati (pe.c' r,~t""lt\ettere il "buy-bac:le" di eirea 5, a miliar• di di dollari di debiti privati, la "tacility" dovrabbe

pater disporre di almeno 750 milioni di dollari rispet­

to ci 100 attuali).

Costo: :.:. : c.·.: t

~) ~rediti di aiuto; escludendo le inizi4tive di ~nnulla­

mPntn giA cnnunciat~, l'anunont~r~ gei Qrediti di Qi~~Q

che verreb~ero annullati e di circa 15 ~!lio,rdi di dol-. .,7t

gct, con un onere ripartito su quattro'.,anni.

Per l'Italia l'onere complessivo sarebbe di circa ,, . l:650 militrdi di lire. Una parte di esso (pari a circa

1.400 mi1h,nH di lir~) e gih c.opArt.11 dal dhu:(llla di legge presentato dal Governo, che prevede l'anulla111ento

per i Paesi piu poveri maggiormente indebitati (l'onere

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'-:fl.lQul,..i..C.1..;cto per il p:roccimo tri•nno l.000-9:3 et ,H !li~n miliardi di lire);

b) Crediti con,C[Aranzia pubblic~: l'ammohtare de i 2/3 dei

crediti con garanzia pubblica da annullare e pari a

circa 14,B A~liargi di dollari, con un onere scadenzato su quattro anni.

Per l'ltalia, l'onere per la SACE corrisponderebbe

a 1,400 rniliardi di lire peril pagamento degli inden­nizzi, ripartibile su quattro anni.

2.- PVS A MEDIO R.EDDITO PELLA F~scr~ INTEBMEPIA:

Sltuazione attual~:

Nella classiticazione de lla BIRs, i Paesi che rientr4no _ i n questa categoria hanno un reddito pro-capite co11pres0 fra

500 e 6.000 dollari. Data l'amp i ezza del la categoria , sem­

brerebbe opportune suddividerla non solo a tini •tati stici

come gia ora avviene, ma anche a i t i n i d i possibili misure , .

di contenimento del debito.

(criterio OCSE) oppure t ino a 2. 000 dollari (criterio Banca Mondiale). Yra 1 1.300 ed i 2.000 uol lari s i col l ocano quat­

tro Paesi fra 1 maggiormente indebitat i : Cile , Costa Rica , ~ ... ~ .,: ....

Le condizioni attualmente applicate dal Club di Parigi

per 11 riscadenzamento sono di 9-lo anni di cu.i 5-6 di gra-2ia.

" I '

F-cc~zioni: I .• :- 1

Senegal e Bolivia (che sono al limite interiore della fascia) l\anno ottenuto l 'applicazione: 0del "Men(l di To• ronto".

3

I I

I

:: , ..

Costa d;Avorio e Polonia hanno tuttavia beneficiato di ristrutturazioni piu favorevoli: rimbor:ii in 14 Anni con periodi di grazia di 8 ~nni.

Raccomandazioni:

a) sottolineare l'opportunita di un'intesa sulla detini­

zione di una nuova fascia intermedia che includa i Pfte­

si con un reddito cornpreso fr~ i 500 ed i 1.300 dolla­

ri;

b) Debito pupglico (crediti di aiuto econ garpnzia pul>­

blica): per i Paesi fortemente indebitati conversione qi 1/3 , con costituzione di fondi di contropartita per

finanziare progetti di sviluppo, ambientali e sociali.

c)

Peri Paesi moderatarnente indebitati, applicazione di tennini di riscadenzamento piu vantaggiosi, di cui

al successivo punto 3; .

. . . . .. Debito privpto: estensione dell'applicazione 011 "{)j.ano B,rc,d};'" anche per mezzo di nuove risorse f1nanziarie.

Attualmente infatti, dopo gli accordi gia raggiunti (si

veda punto se9uente) i Fondi a dispos1z1one del FMI e

della BIRS per sostenere operazioni di riduzione del

debito 5ono praticamente esauriti.

Costo:

La categoria di Paesi cosi individuata ti'a un'espocdzio-• .. • l

ne totale pari a 154. 2 miliardi di dollar!, · :di cui 98. 5 mi-, . liardi verso creoitori pubblic1. La cony~rsione di 1/3 del

~ . . debito pubblico riguarderebbe uno stocJC ' di circa 32.5 mi-liardi di ~011ar1, ripartito su quattro anni.

L'onere per l'Italia sarebhe pari a circa 1,2l4 miiiat-

di d,1 lire, anct1' esso ripartibile zsu quattro anni.

3.- r.,vs A MEDI9 REDDITO

Situazione attuo1e:

R1marrebbero inclusi i Paesi con un reddito pro-oapite

compreso tra 1.,00 e 6.000 dollari.

Peri ~redJti puQplici. essi possono beneficiare di ri­

scadenzamenti al club di Parigi su 9-10 anni con 5-6 anni di

grazia. Peri cre~iti privati, va cpplicata la strategia raf-

torzata del debito ("Piano Brady"). L'unico accordo perte­

zionato con 1a ratitica di tutti gli Istituti credito~i ~

quello del Messico. Firmati ma non ancora ra.titicati aono

gli accord i con le Filippine, Costarica, Venezueln, Hondu­

ras: in rase di conclusione quello con il Marocco. Xl Cile

ha concluso un'intesa con le banche senza avvalers~ del ao­

stegno finanziario delle Irr. Le condizioni p~atic~te sono mo1to diverse: peril M~s­

sico ed il Veneiuela l'alleviamento accordato corrisponde al

30-35% del credito bancario, c1b che in termini di servizlo

del debito totale comporta una riduzione valutabile al 10-

15\.

Raccomandazi2ni:

a)

b)

Per i crediti pubblici; riscadenzamento a ternini piu 9

' . van-eaggiosi ( 14 cuua1 '11 \,;u1 & ul 11.JL«;{.ia l-'ttu:- 1 t.,;1.•'1iti ' ' con garanzia pubblica) per i Paesi maggiQnnente indebi-

tati: i ' ·,

f_er i crediti privati; strategia rafforzata del de~ito

5

("Piano Brady"), con maggiori fondi § ~i3posizione del­le IfI, econ un corrispondente maggiore storzo della eanche Cownerciali proporzionato al maggiore impegno

pubbliCO. In questo contesto, dovrebbe essere esamina ta

la peessibiliti chit un~ 1J11nti'I nf" l "if"rvi 1,ig del QOPJ.to (1% sullo atock) sia pagata in valuta l oc a le indieizza­

ta per consentire future operazioni di •debt-equity

swap" su l servizio del debitc ( 0 debt-service-equity

swap") •

Costo:

Per quanta riguarda l'allungamento dei t e rmini di riri­

nanziamento e per l'eventuale conversione in ~oneta locale

di una parte de l servizio del debito, non vie un costo 5pe­

cifico.

Per quanto concerne l 'adeguamento delle risorse delle

IFI - al di la delle maggi or1 d1spon1b1lit~ assicurate

dall'incremento delle quote del FMI gi~ deciso ma c~e diven­

tera operative solo alla fine del '91 (un nuovo aumento dei­

le quote potra essere riesaminato solo a partire' ·dal 1993) -

rimarrebbe l ' eventualit~ di una nuova li~itata emissione di

OS!' da devolvere specifica1nente a questi fini, cosi cotne suggerito dal Presidente Mitte rrand.

4. - · f1\EsI i:>EL, .. ·iuAoP.i- ··oELL 1-;r;s·i -;-io- ·i~-.;iiz -- r1iz11 10 11-

tcoNoMrA cgLLETTxvxat&

Sjtu~zinne attuQle: 1 , •

• ., ., :- 1

~,.·

Lo strAordinario sforzo in corso nei Paesi dell'Est per

la trastonnazione delle loro economie giustifica un impegno

particolare da parte dei Paesi industrializzati, e dell'Su-

6

-,

ropa in particolare. Peri Paesi dell'Est, occorre distinguera i due aspet­

ti: il debito passato da un late; i rischi che questi Paesi

corrono di un aumento dell'indebitamento nella fase di tran­

sizione, soprattutto se questa e rapida come e desidarabile.

R~iguardo il debito, la situazione attuale si presanta

molto differenziata: la Polonia e esposta per lo piu verso creditori pubblici; gli altri Paesi con problemi di indebi­

tamento (Ungheria, Bulgaria e Jugoslavia) per lo piu verso

privati.

RaccomDndazioni:

a) Oebito pubblico: eveptuale tras!ormazione per i roo•i fortemente indebitati (in pratica la sola Polonia)__in "debito postergato" ("subordinated loan"); per gli al­

tri, riscagenzarnento al Club di Parigi secondo temini 12..iu favorevoli : rimborso in 14 anni di cui 8 di grazia; ·

.. •

b) Debito priyato: applicazione del Piano Brady, con un vasto ventaglio di opzioni per le Banche, compresa la possibilita di operazion1 di conversione del debito in

partecipazione in imprese privatizzate ("debt-equity . -: rl

c)

• ~(.,LI .. , • swap"), con forrnule di eoenemz-a mist( che permettano di s os-tenere la f a s e d i trans i:tfbrie f

Strumenti di nuova finanza peril perseguimento dei ••­guenti obiettivi:

favorire la ristrutturazione ed ·11~p.~ssaggio ad u­

na economia di mercato, f1nanz1ando l'acquisto di

beni di prima necessita di cui' s·i ~~ssono deter11i­

nare scarsita nel processo di graduale adeguamento

dei prezzi ~i oo&ti;

sviluppare investirnenti attraverso fonnule che non

creano nuuvu Jc.l~iiee (oonoo■ainnr &Yl ;randimento

degli investi~enti ste~~i).

Le 1niziatlve u~l 11 Grui,i,o doi :24" e f\P.1.la SER$ po­

trebbero essere indlri~~at~ a ~coti fini_

<;osto:

Il costo di queste iniziative none iffl~ediatamente

quantificabile, ma sono evidenti i benefici per le prosetti-

ve di collaborazione. La Polonia ha 40 miliardi di dollari di debito, di

cui il 44% verso creditori pubblici. Per quanto riguarda l'Italia, va ricordato che gli im-

pegni SACE anunontano a :) .152 mlliord di dollari.

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.. .'· ' \,-

8

!frLCt r, f I o c_

Roma, 1· giugno 1990

UINCIPI I~PIRATQRI DBI SQGGERIHENTI I DELLI RACCOKANDAZIONI DEL RAPPORTQ

DELL 1 0N.LI CRAXI

Le indicazioni del Rapporto Craxi contengono eliamenti

di continuita rispetto al passato e di novita nell'approecio

e nel suggerire quindi nuove raccomandazioni.

I principi ispiratori eseenziali sono:

il debito rAppresenta un peso per lo sviluppo econo•ico

dei PVS . sulla scia delle decisioni di Toronto e di Pa­

rigi, esso suggerisce guindi un ulteriore alleggeri•en­to del debito differenziato a seconda del diverse li­

vello di sviluppo e di indeb1tamento dei PVS; la necessita di creare le condizioni per lo sviluppo . . .

futuro. Di qui l'impegno a garantire un adeg:u~to !lusso .. di risorse pubbliche e private in tavore dei PVS; la riaffennazione dell'approccio caso per caso e la di­stinzione fra le diverse categorie dei debiti: crediti

di aiuto; credi ti con garanzia pubblica; credi ti nei

<,; 011f.1.unti del lc rctitu:zioni FinAn7.iRt'1e Intern~ij.onali;

c red :i. tf priv2' ti. . In ques to contesto , viene ribadito il principio che i debiti nei con!ronti delle Istituzioni

I ~to~n21 innali m~ntr.naang Q~r~ti~r1~tiche "privilegia­

t e": la riaffertnazione della necessita . c~~ ; i i,vs_ adottino

rigorose politiche di aggiustament6 i~terno concordat•

con le l¥l. Le ml~uL~ di a99iu3~amonto ·d~vono tutt~via )

Avere carattere di ·selettivita, ai tine di proteggera

in particolare le fasce di popolazioni meno tnvorite.

l

L'obiettivo complessivo indicate • que.llo di passar•

dallo 0,4t allo 0,5% nella percentuale dell'aiuto pubblico

allo sviluppo sul PNL dei Paesi industrializzati nei pros~

simi quattro anni. L'insieme delle raccomandazioni non dovrl pertanto avere un costo superiore allo 0,11 del PNL dei Pae­si industrialiizati, ~caglionato su quattro anni.

In particolare, questi principi si traducono nelle aa­

guenti raccomandazioni per le diverse cate9orie di Paesi:

1.- P~ESI Pl0' PQVERr: eliminaz i one per queste oategoria

del peso del debito, mediante:

a.- annullamento tolale del debito per i crediti di aiuto;

b.- conversione dei crediti con garanzia pubblica in fondi

di contropartita in valuta locale per tinanziare pro­

getti di sviluppo, di tutela ambientale, di tutela

dell' infanzia e valorizzazione del capitale ~mano. Si vuole in questu modo colle9c:1:t'!e lo ~rorzo a.1 · rlu1.1.d.uu,c

del debito a progetti sociali, ev itandc unit: ·cancella­zione pura e semplice.

2.- PA~BI DELLA FASCIA XNTERM:prA: vengono inclusi i Paasi

nhP h~nno un reddito pro-capite compreso tra i 500 e 1.300 dollari. . -.·-• .r - ~ - -· · · ·- •. - _......,,_

Per questa categoria la riduzione del debito di natura

pubblica e limitato a 1/3. Anche in questo caso si riaffenaa

il principio non della cancellazione, ma c1ella. conver5ione I •

in valuta locale per il finanziamento di ·prograllllDi di svi-

luppo, sociali ed arnbientali. ~ . - • #

Per i crediti privati, viene riatfermata la validiU del Piano Brady, la cui applicazione deve essere tuttavia e-

2

stesa e contenere nuovi elementi di coneesaionalitl, por

commis~rare l'onere per i Paesi alla loro c~pacita di paga-

mento. Soprattutto vengono avanzate tormule che parnettano di

contenere il deDito ed allo stesso tempo costituire la •olla per nuovi afflussi di capitali e di sti=olo di nuove inizia­tive. In questo contesto vengono menzionate iniziativ• qua­li:

11 raffor~amento dei "debt-equity swap.a":

il pagamento di una quota del 5ervizio del debito in

valuta locale incticiz~ata per consentire future cpara­

zioni di "debt-equity swap" sul servizio del debito.

3.- P~ESI A MEDIO REDDrTQ: per i crediti pubblici, viene

previsto solo un allungamento delle scadenze e del periodo

di grazia. Peri crediti privati, si suggerisce di sviluppare le

potenzialita del Piano Brady, tenendo presente che si tratta

di Paesi che hanno spesso risorse naturali e posseggono 9i~

una propria struttura industriale. Particolarmente signifi­

cativo pub essere pertanto la formula dei "debt-equity

swaps" .

4.- PAESI DELL' Eift: l"' elemento di grand'e --:t~c,vitl • dato dal

passaggio da un'economia centralmente pianificata ad un'eco­

nomia di mercato . Gli strumenti innovativi proposti concer­

nono quindi il f i nanziamento di programmi /Volt! a tavorire

ed anche ad accelerare la fase di transfz.ione, ad ese.Jnpio .. · permettendo l'acquisto di beni di prima necessitl di cui •i

determina una scarsita nel processo di i graduale adeguamento

dei prezzi ai costi.

3

. ',

5.- BANCHE REGIONA~I : soprattutto nell'ottiea di favorire progra:mmi di sviluppo, particolare i~portanza vien• data al­la costituzione oil rafforzd~~nto di Banc~a Ragionali.

Oopo la recente costituzione della BERS, •i •~~~•ri•c•

l 'opportun i r.a cli i.ma B~nca per il. Mt;adl t~rrl'\nae, ohe permetta la volorizzazione aeile rl~v~~e della mona, il ri1Ancio dei Paesi rivieraschi, e per questa via anche la soluzione di problemi acuti come l'aumento demog.afico e le •pinte ami-

gr.1torie.

-.. · ........ --·- ·- -._-- ~.

I ,

• I ., .'· T .. I• ,,

4

FROM EOSG 212 - 963-2155 ( FRI )t:15 .11. '9 0 16:59

F'RGE ~

UNITED NATIONS - NATIONS UNIES PAGE 1 OF 5

JfQ•TAIL. AD0.-••1-AQJ111t••· • .,.,,AL,.a : UfllllTaD N~'l"ION •• N , Y , ta.H?

CA .... A111111•a-1:u111HI ~-L&OIIA~NIIHJI, 11 .... ~10"• ".w ... 01111

..., ......... DLEfAX CQDB - SHQT TELEFAX RO. 212-963-215

OUTGOING FAX //00 I LOG NO. I

-... ) DATE 11 Ma~ 1990

~

FROM Virendra Dayal, , Che f de Cabinet, New York

TO Mr. Vincent Piela for the Secretary-General

TELEFAX RO. (JO/I J,96) ( JI- J.JJ I

ATI'H Mr. PIOLA FOR THE SECRETARY~GENERAL

.

TOTAL RO. OF PAGES INCLUDING COVER-SHEET

MESSAGK For the_ Secretary-General

Attached are two notes prepared by Mr. Balnca for your forthcoming discussions in Italy, with the Government and with Mr. Craxi. Regards . .

FRO M E OSG 2 1 2 - 963-2155 ( FRl ) 05.1 1 .'90 17:[Hj ~rn . 7

-2-

E)ct:ernal debt renains one of the major constraints to economic

develoµrent. We are deeply awreciative that Mr. Betinno craxi has

agreed, as Personal Representative of the Secretary-General, to

undertake consultations with all interested parties with a view to

contriruting to a solution to this problem, and are looking forward to

his final re{X)rt arrl recommendations.

Believe it appropriate and ~rtant that the issue of debt be di~sed

at the forthcomirg G-7 sUltllllit (Houston1 TeXaS in July) and ~ that the

GQVernIUel'lt of Italy will work t oward this end.

Nicaragua t:x>nors meeting

'!he Government is to be highly coromende1 for the initiative it has -taken, in co-oparation with the GoVernroel1t of Nicaragua, to convene a

pla'lging conference for that count;y (6-7 June, in Rome). It is of I I

critical ilcp:irtance to provide the supp:>rt n~ to sustain rositive

p:>litical developnent:s in Nic.aragua and in similar situations.

FROM EOSG 212-963-2155 ( FRI :0 05,11.'90 16:59 .I r"

N0.7

iO: A!

UNITED NATIONS

INTEROFFICE MEMORANDUM

'Ihe Seeretary-General

(~) NATIONS UNIES ~~jp ~ MEMORANDUM INTERIEUR

OA'!'E:; 11 May 1990

REl'£RENC1;; : ____ _

THPOUGH , s/ c De:1

Antoine Blanca fr>/ Director-Genera~ Development

FROM: DE:

and Intemational F.conomic Co-operation SUBJE:CT: 08JEi: Your meeting with M:r. Bettino .Craxi

Further to rrry earlier memorandum transmitting draft talking points for

your visit to Italy, you may wish to raise the follc,..,ing in your meeting with

Mr. Bettino craxi:

Mr. Craxi's efforts as the Personal Representative on Debt of the

secretary-General are greatly appreciated. His consultations have

succeeded in underlining the seriousness of this problem and the need

for an early resolution.

In this connoction, he has urged that the problem of debt be put on the

agenda of the forthcomm;J G-77 summit Meeting (July 1990 in Houston).

We hope he will continue his efforts in this regard and that the Summit

itself might agree on some new p;:)Sitive measures.

:ouring your visit to Fast.em Europe, leaders (especially in Czectibsli5vakia and Hurigary) expressed a great deal of lnterest in the

Craxi Mission and emphasized the seriousness of the debt problem in this

area. In light of this, Mr. Craxi may wish to consider establishing ~

contact with interested. parties in those c.ountries and perha}.'.S a visit to the area.

we look forward with great interest to the rep:irt of Mr. Craxi and are

prepared to assist as requested in providing supp:Jrt for its finalization.

FROM EOSG 212-963-2155 ( F Rl)0 5 .11.''3€1 17:00 t·lO. 7

WK[NG FOIN'I'S

Extra-b.ldqgtary rontritutions

Appreciate the decision of the Gove.r:mnent of Italy to maintain its level of voluntary sllpp)rt for United Nations activities. In addition to its

~ignificant ~ for operational activities for development, in

particular UNDP, UNICEF and UNFPA, Italy contrib.rt-..es to a wide range of

other important prograromes, such as nEM and renew-able sources of energy

and the International Decade for Natural Disaster Reduction.

m special Session on international economic o;,-oerratiop

'Ihe decision adopt.Erl by consensus at the Special Session is i.np)rtant in

reaffinning the amtinuing priority of developrrent issues. in the

international agenda and in providing a frante',,K)rk for rontinuing

dialogue. It represents a pragmatic oolancing of the interests of all

groups of com-rtries and provides a basis for greater focus on issues

such as national fX)licies, tnnran resource developnent, envirornoontal

protection, and human rights and pluralism in the development proc.ess.

1llle Declaration also reflects the results of the first glcl:al

consideration of developments in Eastem Europe. Mule fully

appreciative of the :p:,tential contribution of these countries to the

international economy and suP};X)rtive of the need for short-term assistance, there renains a concern that developoonts in this area will

detract attention and resources from needs of developing countries.

Proof of the genuineness of the conmibnents made at the Sf;ecial Session will depend on actions taken on key issues such as debt and finance, as

well as in the UrUguay Round of trade negotiations . 'As President of the

&lropean B::onanic Community be:'Jinning in June, Italy will have a c.entral

role to play in the follow-up ooth with.in the United Nations and in

other international fora.

FROM EOSG 212-963-2155 <FF:!)05.11.''30 16:59 t10 . 7 I I~ "'

PAGE 3 v

TO: A:

THROUGil-1 , 5/C CE,

FROM; OE:

SUBJECT: OBJET:

UNITED NATIONS

INTEROFFICE MtMORANDUM

NATIONS UNIES

MEMORANDUM JNTERIEUR

'Ille secretaty-General

/ ./· ~ ,./~ / . ,. /tt

Antoine Blanca \ 1 Director-General tor Development and International Economic Co-operation

Visit to Ita!Y_

DATE , _......:l~l~Mc.;::a:::.,\c...' ...::1:..c:9...:;.9-=-0 __

'ili.ere are attached draft talking I:xJints for your forthcoming visit to

Italy.

With re:Jard to extrabudgetary contributions, given the pe.rsonality

tensions involved, it is imfx'.)rtant to express appreciation to roth the Pri:rre

Minister and the Foreign Minister for the final decision to maintain the level

of voluntary contrirutions.

With regard to the special Session, you should oo aware that the :Italian

delegation was headed by Foreign Minister De Michelis.

Finally, with regard to external debt, the Italian Mission has indicated

that the Government is undecided. on a discussion of debt at the forthcoming

G-7 summit and thus -would t:e open to a suggestion from you. Hence a r e ference

is included in the talking p.'.)ints.

Press Release

Department of Public Information • News Coverage Service • New York

EC/2692 9 July 1990

STATF.MENT BY SECRETARY-GENERAL'S PERSONAL REPRESENTATIVE ON DEBT

Following is the text of the statement delivered by Bettino Craxi, Personal Representative of the Secretary-General on Debt, who presented his report to the Secretary-General at a public ceremony at the Palais des Nations, Geneva, on Saturday, 7 July:

The interdependence characterizing the less developed countries' debt shows that this is an issue concerning not only debtor countries, their state and private institutions and their peoples.

. It is an issue involving all of us with the risk of leading

industrialized countries and multilateral institutions into a tunnel because of a deficit of will to carry out financial innovation and joint actions -- at a time when we can reap the greatest benefits from the "peace dividends".

The debt problem we are considering is an issue of responsibility of rich countries towards poor ones -- 800 million people in the former, 4 billion in the latter. Nearly 1 billion of these 4 billion people either are overburdened or risk being overburdened by debts.

Almost 70 per cent of world income is produced and enjoyed by 15 per cent of the population; whereas third world countries -- where 76 per cent of world population is concentrated -- possess less than 20 per cent of world income. Poor countries, where more than 50 per cent of the world population live, possess only 5.6 per cent of world income.

In 1987, the per capita income of third world poor countries amounted to $290 per head, whereas that of the market-oriented economy advanced countries was roughly $14,500 -- 50 times as much. In 1987, the average income of an Ethiopian was $130, and that of a Swiss exceeded $21,000 -- more than 150 times as much.

In the poor countries of Africa, Asia and South America, the daily per capita calorie intake amounts to 2,385 as against 3,375 in industrial countries. The life expectancy is 47 years in many countries of black Africa,

(more)

9065P For information media-not an official record

I I I

- 2 - Press Release EC/2692 9 July 1990

as against 77 years in the rich Western countries. The mortality rate of mothers is nine out of 100,000 inhabitants in the United States, 1,500 in Nigeria and 500 in India!

Developing countries -- due to their limited level of economic evolution are dwarfs compared with the giants of world trade, the industrialized

countries and their multinationals.

In 1987, out of an overall amount of $2,390 billion of exports and $2,478 billion of imports world-wide, sub-Saharan African countries -- where 440 million people live -- recorded a trade share corresponding to merely 1.5 per cent compared to that of industrialized countries: a few dozen billion dollars.

In Latin American and Caribbean countries -- which, however, are classed as middle-income countries and where 400 million people live -- the overall foreign trade rate represents 4 per cent of the total rate of the industrialized countries.

This trade dependence is all the more evident when we consider what these countries export especially commodities and raw materials, and import mainly finished products and high technology.

We realize, therefore, that the problem of world trade should not be seen in terms of abstract free trade among unequal partners, but rather in terms of common markets shared by rich and poor countries. In this regard, the industrialized countries of the Group of Seven -- collectively and individually, according to their geographical position -- are faced with leadership problems related to the recovery and development needs in Latin America, the Caribbean region, Asia, the Mediterranean basin, sub-Saharan Africa and now Eastern Europe.

We cannot forget that industrialized countries are called upon to undertake a concrete commitment towards the South of the world, whereas an equally difficult problem is looming large to get command economies out of their isolation and bring them in the free trade mainstream. We should be aware that their very success at the international level imposes new tasks on the industrialized countries.

The evolution of real interest rates was and still is of great importance from the viewpoint of the developing countries' debt.

Real interest rates, which were often virtually close to zero or negative in the seventies, rose to more than 5 per cent and even exceeded 10 per cent during the first half of the eighties. This was caused by the restrictive monetary policy adopted in almost all industrialized countries to make up for the shortcomings of fiscal policy and, in some of them, by deliberate deflationary choices aimed at breaking the downward wage rigidity through unemployment.

(more)

- 3 - Press Release EC/2692 9 July 1990

The deve l oping countries' foreign debt has now reached enormous proportions. It grew rapidly between 1980 and 1990, According to the International Monetary Fund (IMF), it has by now reached $1,200 billion, whereas according to the World Bank it is roughly $1,150, Estimates up to 1990 show an increase up to $1,246. At the beginning of the past decade it was about $600 billion.

The flow of interest and amortization payments, too, recorded a rapid and substantial increase: from roughly $90 billion in 1980 to roughly $160 billion now and is expected to reach $175 billion iri 1990,

These obligations are sometimes honoured by capitalizing the outstanding arrears. Hence, the overall amount of debt grows steadily.

We much note that the problem of foreign debt was, to a large extent, a problem of public debt that the less developed countries had to face as a consequence of the budget deficit of the overall public sector. Public investments were not necessarily related to it. Their return, however, had to cope with the cost of that debt since, in most cases, the agreed interest rate was a variable rate whose rapid increase made many projects unprofitable.

On the other hand, the very external debt was often used to finance the deficit of the balance of payments which was partly related to the deficit of the public sector and partly caused by the fall in the commodity prices, which many developing countries hoped would have been only a temporary event.

The primary cause of this anomalous development of the less developed countries' foreign debt lies in the lack of international rules of monetary and fiscal constitution in this respect. No rule was laid down either on the possibility to issue international public debt under the anomalous form of bank credit or under the very insidious form of financing at variable interest rate on the international market in foreign currencies at a floating exchange rate.

The rapid spreading of this practice at the end of the seventies was basically due to the fact that the banks operating on the market of Eurodollars, and of foreign currencies as a whole, were flooded with petrodollars and started a frantic rush to lending.

The gross national product (GNP) growth rates in the heavily indebted countries are low, unlike those recorded in the other developing countries: less than 2 per cent in 1983-1989 for the former and 6 per cent for the latter.

Exports increased by only 4.6 per cent in the former countries and by 10,5 per cent in the latter ones. Imports in those countries stifled by debt, decreased instead of increasing, as is the case with the other developing countries.

In the heavily indebted countries, the foreign debt had a dual negative influence on this accumulation rate: on the one hand through the squeeze of domestic demand and investments so as to produce a surplus in the foreign

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- 4 - Press Release EC/2692 9 July 1990

trade balance; on the other hand through the reluctance of banks and the official institutions themselves to provide new credits.

Hence, as previously stated, a problem emerged for which both creditors and debtors have responsibilities. In order to overcome it, both creditors and debtors must do their part.

We cannot ignore that some Asian countries, which recorded a heavy foreign debt, succeeded in reducing the debt burden by increasing exports and the returns of the domestic capital reinvested by their businessmen on national markets. This was also achieved thanks to a high saving rate and a related highly diversified productive investment; and to an economic regime favourable to enterprises and to sound monetary and fiscal behaviours.

The debt crisis can be overcome when the State and the market-oriented sectors of the economy operate correctly, people are prepared to make sacrifices and there exist financial institutions underpinning this process.

Until 1983, the less developed countries benefited from private net transfers of financial resources. Since then, the trend has been reversed. Taking into account the flow of development aid, what emerges is the deficit of the less developed cowitries vis-a-vis the rich ones, which is now very close to $10 billion a year, in terms of cash and far higher in terms of charges.

Inevitably, correcting this anomaly and resuming transfers in the opposite direction entail an increase in the GNP share allocated for development aid from the present 0.35 per cent to 0.75 per cent, which was declared necessary by DAC on the occasion of its governmental meetings, including the meeting held last May. Saudi Arabia earmarks 2.5 per cent for development aid.

Considering the gross product likely to be achieved in 1991, each 0.1 per cent of the present income in rich countries accounts for $16.5 billion. By collecting concessional funds, we could mobilize capital up to $30 billion per year. The implementation of the Brady plan could be easier if part of this flow were made available to it. The same applies to new investments.

The main new money operations into which one could channel the flow of private financing to less Geveloped countries (inclusive of Eastern European countries), also thanks to public incentives such as insurance guarantees and co-financing, can be classified in three groups:

Project financing;

Commodity financing; and

Industrial credit

The first group of new finance operations concerns the implementation of investment projects bearing profits by industrial countries' businessmen.

(more)

- 5 - Press Release EC/2692 9 July 1990

The fo rmulas which seem to be of greater interest are BTO (Build Transfer Operate) and BOT (Build Operate Transfer) . They bo th entail the management by the foreign businessmen and have the dual advantage of exporting technical and managerial know-how and joining the princ ipa l and the agent of the (financial) transact ion which are separate in the case of ordinary loans .

To this end, it is important for public insurance companies to insure projects -- over and above products.

The second group of operations concerns both the financing of specific exports of developing countries' enterprises granted by foreign investors and the industrial credit in favour of developing countries' exporting enterprises.

Merchant banks constitute the most interesting pattern which is part icularly used by Japanese businessmen, and has been recently proposed by Japan for specific transactions with Mexican enterprises.

In this case, the service granted by the fore ign bank to the developing country's enterprise is not only credit, but also technical assistance with a view to ob taining an exportable product. It is mainly an international trade service. Thus, the developing countries' enterprises -- also the small-sized ones -- can sell on large international markets.

A further interesting pattern is set by commodity bonds. Though envisaging t he repayment of the subscribed capital and the payment of ccupons at the due dates, those bonds are linked to a r eal parameter through a mechanism which can make both the value of capital and coupons vary .

This reference parameter is usually the price of a "commodity", either ~asic products or raw materials.

It is obvious that mining raw materials are more suitable to perform this guarantee function since they can fulfil this task even though they are not ext r acted.

Among the third group of transactions, one finds the joint ventures between rich countries' businessmen and deve loping countries ', to be financed a lso by concessional formulas; and the partially State-owned enterprises made up of the large State enterprises of the less developed countries and the large enterprises of industrial countries, as well as real privatizations.

The outcome of the Uruguay Round is very uncertain. We run the risk of a block which could be very disquieting for North-South relations (and as whole) if no way out is found. However, we must recognize that many of the diff iculties incurred by agriculture, low-quality labour-intensive enterprises and technological services, in particulart reflect the simplistic nature of mere generalized "laissez-faire" solutions. Agricultural markets must be somehow stabil ized. Even though we can lay criticism at the European Community Common Agricultural Policy, we must admit that a prodigious productivity has been recorded under its regime. This pol i cy can be revised today since it proved profitab l e.

(more)

- 6 - Press Release EC/2692 9 July 1990

After all, in least developed countries, a discriminating liberalization for labour-intensive products -- not matched by controls on the respect of environmental rules and the principles of non-exploitation of the labour force -- can unleash a dangerous deterioration race. The liberalizat ion of high technology services is desirable and workable , provided principles of monopolistic power monitoring be set in the least developed countries' weak markets .

Hence, we can draw the conclusion that it is more fruitful and convincing to rely on the development of regional areas of "common market", each of which is to be tailored to the local requirements and features based on specific rules of the game rather than rely on an indefinite across -the-board free trade system.

The recent Bush project for the creation of free trade areas between the United States and Mexico appears to be far more promising than the attempt to bank on the Uruguay Round only, since it can be extended southwards in the Caribbean and Latin America area and northwards to Canada. Further similar projects should be either undertaken or enhanced and completed.

The time has come for large regional areas. The deb t in Latin America, Africa and Asia will thus be more easily tackled since trade and financia l flows will be mobilized.

The Brady plan is a courageous approach in the right direction: it overtly recognizes that the bank debt must be reduced and that a substantial financia l intervention is required to this end. It also recognizes that indebted countries need new money.

In the most different circles, however, it is noted that the Brady plan is underfunded. This does not wake possible the desired cuts at the desired rapid pace nor to attract the desired amount of new money in those countries subjected to this plan and which are pursuing their recovery.

Japan has launched a sweeping recycling plan highly concessional terms to developing cou.~tries Brady plan. Other countries should follow suit. use rich countries' special drawing rights (SDRs)

which provides new money at and provides means to the Or it may be necessary to to increase its resources.

It is inconceivable for a far-reaching restructuring -- matched by guarantees on the residual credit~- not to have a favourable impact on country risk and thus on the rules of provisioning for new loans.

At present, there is a group of important banks in many industrial nations, which intend to pursue their activities in developing countries Latin America and Asia, in particular. But the rich countries ' Governments shall encourage this favourable attitude through appropriate changes in the bank fiscal and accounting regimes, the support of regional development banks for which the Overs eas Development Corporation of Japan and the Saudi Development Bank can serve as excellent examples.

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- 7 - Press Release EC/2692 9 July 1990

The Toronto programme applied by the Paris Club -- on the basis of the Group of Seven Toronto agreements finalized in Berlin on the occasion of the yearly meeting of the World Bank and IMF in 1981 -- related to the rescheduling of the developing countries' debt owed to the rich countries' aovernments, if insufficient. It addresses Governments only with respect to the heavily indebted poorest, excluding both the medium- and the medium-low income ones, even though heavily indebted.

Neither the concessional debt towards Governments nor the bilateral non-concessional debt towards official institutions other than the Governments is subjected to any rescheduling.

Finally, some creditor Governments finance this rescheduling through development aid funds, thus reducing the additional nature of the Toronto cornmi tmen t.

Much more must be done in this direction; that is, along the lines of what the Brady plan is requiring from banks by taking into account -- also in this case -- that the rich countries' Governments bear specific ethical and political responsibilities towards poor countries.

Among the various possible, in my opinion, recommendations, attention should be focused on the following points:

1) Getting those countries and areas where the debt burden is concentrated out of their crisis is a systemic issue and must be tackled in a systemic way by involving all creditors -- not only banks but also Governments and multilateral organizations -- as well as all the institutions granting new finance.

2) The Brady plan must be strengthened through larger resources and, where possible, a co-ordinated strategy by means of an agency or committee within the international financial institutions (IMF and the World Bank) together with the regional banks concerned for each "large regional area".

3) In the wake of the Toronto (option A) and Paris decisions, it is necessary to further alleviate the burden, differentiating according to the level of development and indebtedness of the different classes of developing countries. This alleviation must be pursued through a debt rescheduling staggered over a long maturity (40 or 30 years) and reductions of interest rates marked by a different concessionality degree according to the class of countries.

4) For poorest countries ("International Development Association (IDA)-only" group) a debt service forgiveness is required with reference to aid credits.

5) With a view to increasing cuts in the bilateral debt, however, we recommend that some share of the interest payments be turned into indexed

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- 8 - Press Release EC/2692 9 July 1990

local currency funds to finance projects for development, environmental protection -- as safeguard of tropical and equatorial forests -- with a view to enhancing human resources.

6) A new "intermediate group" 9f countries shall be envisaged not only fo r the graduation and priority grant:i.ng of Toronto-styled concessional measures and the rescheduling at lower interest rates (as shown in point 4) but also for multilateral concessional financing operations. A constraint to the yearly burden on State budgets by the reductions in the official credi t service to 0.1 per cent of GNP in industrial countries is consistent with the above-mentioned suggestions. This increases the share of the official development aid (ODA) from 0.35 per cent to 0.45 per cent of the industrialized countries' GNP.

7) An adequate flow of public and private resources for developing countries shall ensured in order to foster their development. Against this background, one must reaffirm the objective of 0.7 per cent of GNP for official development aid to be allocated by industrialized countries to the developing countries of Asia, Latin America and Africa, as reiterated on the occasion of the DAC ministerial meeting held on 14 May.

8) One must reaffirm the case-by-case approach and the distinction between the different debt classes: aid credits, State-guaranteed credits, credits with international financial institutions, private credits. In this context, one should reaffirm the principle according to which the debt owed to i n t ernational f i nancial institutions keep "preferential" characterist i cs, however, by concurrently strengthening their concessional instruments.

9) Developing countries , including Eastern European countries, should adopt sound domestic policies agreed upon with the international financial institutions. However, the adjustment measures must be selective, promote growt h and protect the least favoured population strata in particular.

10) A more active bank support is needed -- to be achieved through appropriate incentives and co-ordination -- in order to alleviate private debt in t erests. Fiscal and accounting improvements must be made in the industrialized countries' legislations to the benefit of creditor banks committed to reductions and new finance in least developed countries.

11) One should explore the possibility of increasing the concess ional resources of the international financial institutions -- as already suggested by President Mitterrand -- by also resorting to special drawing rights credited to industrial countries to be used by them to provide funds for t he Brady plan operations and, in particular, to increase interest reductions and facilities and for bridging.

12) Further swaps should be encouraged in many indebted countries -­equipped with an industrial structure or rich in natural resources -- through the setting up of mixed economy companies and the inflow of forging capital in the denationalized State companies, as well as BTO (Build Transfer Operate) and BOT operations, including them among those covered by State guarantee.

(more)

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- 9 - Press Release EC/2692 9 July 1990

Innovative formulas should also be devised, such as the deb t equity service swaps; that is, the payment of a share of the debt service in local currency bonds -- indexed on export goods -- which can be used t o purchase shares and other properties.

13) A specific effort must be made in order to support Eastern European countries during the transition phase to carry out a rapid shift towards market-oriented economies, without incurring social troubles.

14) Wi th a view to containing the debt buil t up in the past, attention should be paid to debt-equity swaps in Eastern Europe by mixed economies' companies or resorting to the above-stated fo rmulas. Wi thin the framework of the debureaucratization of these economies, the supply of public debt shall be replaced by the private debt supply in the "new money" policies.

15) With a view to favouring development programmes, special importance shall be attached to the setting up and the strengthening of regional banks such as the European Bank for Reconstruction and Development sponsored by the European Economic Community (EEC).

We have also expr essed the advisability of creating a development bank for the Mediterranean (according to the operational pattern set by the Japanese Overseas Finance Corporation) and of the Saudi Arabian Development Bank. This bank shal l ensure the enhancement of the resources of the region and, in this way, also the solution of serious proble1::1s such as population growth and emigration pressures.

Traffic in drugs, emigration from those count r ies overburdened by debt which are unable to grow, the risk of environmental deterioration, trade imbalances and the related difficulties to proceed to its liberalization and political instability are aggravated by the unsolved and worsened debt cris is, which cannot be mastered and contained unless those means typical of a developed economy exis t.

For indus trial nations, third world debt is a problem of common respons ib ility and security requiring a high-profile commitment .

The United Nations Organizat i on calls for this commitment.

* *** *

• ~ THE SE C RETAR Y- GENERAL

19 April 1990

Dear Mr. Ambassador,

As you know, Mr. Bettino Craxi, former Prime Minister of Italy, has kindly accepted to act as my Personal Representative on Debt. In this capacity, Mr. Craxi has met with government representatives at the highest level as well as with bankers and representatives of international organizations in Europe, Africa, the Middle East and the United States.

At this stage, Mr. Craxi would welcome the opportunity to meet with your authorities in Tokyo and to receive the views of your Government, which he would take into account i n the preparation of the report he intends to finalize in July. In that regard, meetings with Prime Minister Kaifu as well as with the Ministers for Finance and Foreign Affairs a nd other officials in the field o f economy and private banking would be particularly beneficial.

If i t is convenient for your Government, Mr. Craxi would plan to visit Japan on 4 and 5 June 1990.

May I thank you in advance for your valuable support.

Please accept, Mr. Ambassador, the assurances of my highest consideration.

His Excellency Mr. Yoshio Hatano

-J\~~~ Javier Perez de Cuellar

Permanent Representative of Japan to the United Nations

New York

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SG/J\l l1'17 8 Dc, .-·mrtbE>r 1989

BETTINO CRAXI APPOINTED PERSONAL REPRESENTATIVE OF SECRETARY-GENERAL ON DEBT

'.:~;h:r0lar_y - 1~E'r!er,:i1 .Tavise PPrez ,1~\ cu .... J1ar r.oda.v nnno1:nr:2·<l Uw ,1ppoint.ment of Dettino Craxl, f 0rm0r Priffie Minist0r of Itnly, as hie P0rso nol Rc.Jprt!sentat iv~.~ on [h:,h t .

AJm,:,c·t. ha]f d.' rf-;:, rfombf' r ~;utt,='s nf the· Unit\cd Nndon:, h;,,;~, :·:p•~n tlwir er • }i.. .. rt h tln<f d{i '!( • l ,:~ pr(ii:'.\n !. st~l, t re .l :1 h u.rt1p (~ r(~d bJ t. ht:~\ r df! bt.-· !3E-:\ l". 1J Ir.:(..: bttrdc.)n s ~

Sn i: Ld fll"<1:\1· 0 1; s k;s bc't•n r·evec,f•d and p11litlcc1l ir.:;tabi:!lty ha~: ri::t•n in m(,:;t l'f t.hr~sc=. i:·011ntri e~:, (tffec tinr, th ~J fittut .. (l o;' t ivo f'.}nt. irE, contin.:~r1t~-', l>frica an(1

T.ntin 1\111(1 cica. ,i\.L: h•:1Ui~h tlP T,. ,ront ,'l l\r,r(•(%N1t ond Urn BrH<iy PLtn l-irvP :H.'.of;n.l;,;~•d rhP :wed /'r1r· d,~bt :rnd dc1bt - ser-vl c<> rc•du,: t jon, pror;rE>:-,;; in their irni,J ~•rnPnt ~1 t. ion bn~; bef-" n ~;J (JW J.nd U11::. numbt>r or v ;unt r i PS C'.O\if·l'1c'd by thP Brady Plan rPrnninr; r:rnal1,

Hr. Crnxi will me0t with Governm~nt l0nders of creditor nnd debto r co 1.rntri,:,s, lt,.>,Hls of nrrnnciaJ in:;t i tuti<>ns and hanb.; in t.he couer:e of nE•r.t yE:nr .in oedr•r t.c, (.l/:plore W,lJ S and mPan~., propo!H' ,..:nurses or nc.t.i-:in and, in r,i:>nern.1, prornotE> the ~;peedy and ef.fr.,cdv~• 1,:1w,,r in1: of the debt burdt~n of t.hf>s e countr.iPs.

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!i389P For information media - not an officia! record

TO: A:

THROUGH : 5/C OE:

FROM: DE:

SUBJECT: OBJET:

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UNITED NATIONS

INTEROFFICE MEMORANDUM

NATIONS UNIES

MEMORANDUM INTERIEUR

Antoine Blanca _)17 Directeur general au developpenent

et a la cooperation econami.que .internationale

DATE: 17 DOVerobre 1989 l

I (i I ( REFERENCE, O, a I ~}

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Representant special du Secretaire general sur la dette

J'ai parle hier a M. Bettino craxi, qui m'a pani accueillir favorablernent l' idee de devenir votre Representant special sur la -dette. En cette qualite, il vous representerait dans des missions de haut niveau dans des pays tant creanciers que debiteurs et rencontrerait des chefs de file des banques cammerciales et bien sur ceux des institutions financieres intema.tionales. Je suppose qu'une personnalite de l'envergure de M. Craxi souhaitera sans doute beneficier d 'une certaine liberte de manoeuvre dans le cadre ct,-un·~ --et cfi~e--~~~ie etatii1scFun ~-~~nr:-·-··eette mission, qui dans un premier temps durerait jusqu'a la prochaine session de l 'Assemblee generale, pourrait dormer lieu a un rapport dont il vous appartierrlrait d'estimer l'utilisation qui pourrait en etre faite. Je vous

I suggere de telephoner a M. eraxi p:mr lui p:rop:,ser infontell.eioont d'accepter cette responsabilite. Je me chargerai d'assurer le suivi et de regler 1es details directement avec l ui. /:

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UNITED NATIONS

General Assembly /4 Distr. LIMITED

A/C.2/44/L.47/Rev.l Z...L 14 December 1989 /Je(

ORIGINAL: ENGLISH

Forty-fourth session SECOND COMMITTEE Agenda item 84

EXTERNAL DEBT CRISIS AND DEVELOPMENT

Malaysia•: revised draft resolution

Towards a durable solution to the external debt problems

The General Assembly,

Recalling its resolutions 41/202 of 8 December 1986, 42/198 of 11 December 1987 and 43/198 of 20 December 1988,

Recalling also Trade and Development Board resolutions 165 (S-IX) of 11 March 1978, l/ 222 (XXI) of 27 September 1980, II 358 (XXXV) of 5 October 1988 11 and 375 (XXXVI) of 13 October 1989, ii

* On behalf of the States Members of the United Nations that are members of the Group of 77.

l/ Official Records of the General Assembly, Thirty-third Session, Supplement No. 15 (A/33/15), vol. I, part two, annex I.

ii Ibid., Thirty-fifth Session, Supplement No. 15 (A/35/15), vol. II, annex I.

l/ Ibid., Forty-third Session, Supplement No. 15 (A/43/15), vol. II, sect. II .A.

1/ A/44/15 (vol. II), sect. II.A.

89-32964 1919Z (E) I• • •

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Concerned that a large number of developing countries experiencing debt difficulties, with serious social consequences, have recorded unsatisfactory rates of growth of output and development for many years, and that overall prospects for these countries are for a continuing unsatisfactory performance in 1989,

Recognizing that such a weak growth aggravated by the external debt crisis can pose a threat to their social and political stability,

Convinced that, in this context, overcoming the longstanding external indebtedness of developing countries would require, inter alia, and as appropriate, a significant reduction in the stock and debt service sufficiently large to contribute to the attainment of the objective of the resumption of vigorous growth and sustained development in indebted developing countries,

Recognizing that a number of recent initiatives aimed at a reduction of the stock of debt and debt service of developing countries, as well as debt relief measures, represent a conceptual advance and an important contribution to the efforts aimed at dealing with the debt crisis and that, in this regard, those initiatives need to be rapidly implemented to enhance their impact on the resolution of the debt crisis of developing countries,

Noting the close interrelationship among money, finance, resource flows, trade, commodities, development and external debt, and recognizing in this regard the important policy implications of this interrelationship for a durable solution to the debt problems,

Concerned at the decline of exter.nal resources available to developing countries for development due to, inter alia, severe external indebtedness,

Recognizing that overcoming the debt problems and ensuring that financial flows are fully and effectively utilized requires continuing adjustment efforts on the part of all countries, collectively and individually, each country contributing to the common objective in accordance with its capacities and weight in the world economy,

Emphasizing that the efforts being undertaken by developing countries to foster sustained economic growth, although important, cannot succeed in reactivating growth and development without a favourable international economic environment,

Recognizing that such a favourable international economic environment requires, inter alia, adjustment in the economies of the industrialized countries having a major impact on the world economy, including appropriate fiscal, monetary and trade policies, in order to eliminate the major imbalances in the world economy,

Welcoming the recognition of the need to continue efforts by all parties concerned to resolve the severe debt crisis and to forestall its proliferation and prevent its further aggravation,

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Noting with deep concern the changes that have continued to occur in the destination and pattern of flow of external resources and the decline of those resources to developing countr ies, which have made the economic recovery and sustained development of developing countries more difficult,

1. Takes note of the report of the Secretary-General on the external debt crisis and development; 2/

2. Welcomes the contributions of the United Nations Conference on Trade and Development to the international search aimed at resolving the external debt crisis of developing countries and, in this regard, takes note of Trade and Development Board resolutions 165 (S-IX) and 375 (XXXVI), on debt and development problems of developing countries;

3. Expresses its appreciation to the Secretary-General for his efforts to find a solution to the debt problems and, in this regard, encourages him to continue further his efforts;

4. Recognizes the role of the international financial institutions in dealing with the debt problems of developing countries;

5. !l.l:.gn_ all parties concerned to continue their efforts in pursuit of a durable, equitable and mutually agreed growth and development-oriented solution to the debt problems of developing countries which requires concerted international action;

6. Stresses that the deterioration in the economic situation of the indebted developing countries constitutes a major obstacle to their economic growth and sustained development, which can be a threat to their economic, social and political stability;

7. Welcomes the increasing acceptance by creditor countries of the need for writing off and/or reducing the debt stock and debt service of developing countries and, in this regard, the contributions that the recent initiatives aimed at the reduction of the debt stock and debt service of the developing countries can make;

8. Stresses that a supportive international economic environment, together with a growth-oriented development approach, is needed for supporting the efforts of debtor developing countries in dealing with their external indebtedness and alleviating the political and social costs of structural adjustment programmes and adjustment fatigue, thus contributing to the restoration of their economic growth, development and credit- worthiness;

9 . Expresses deep concern that the overall indebtedness of the debtor developing countries has persisted and often increased, that their growth and development are severe l y limited, and their economic and social prospects continue to be a cause of serious concern;

2/ A/44/628.

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10. Stresses the urgent need for the broadest implementation of the recent initiatives;

11. Emphasizes that in order to ensure that the recent initiatives, in particular debt reduction, in conjunction with appropriate economic policies and favourable international environment, have effective and comprehensive impacts on the reactivation of economic growth and sustained development in the developing countries, the following measures would be required:

(a) The negotiation of financial packages adequate to support growth-oriented adjustment programmes, including, as appropriate, debt reduction, debt-service reduction, new lending and other measures, so that the ~inancial obligations and payment capacity of individual debtor countries are made More compatible; the combination' of these elements should lead to the release of sufficient resources to generate higher levels of investment and resumption of vigorous growth and development and satisfaction of the needs of the populations;

(b) Review by creditor Governments of tax, regulatory and accounting practices in order to remove unnecessary obstacles with respect to new lending to developing countries and debt reduction and debt service reduction, to ensure that a supportive policy environment is achieved and maintained;

(c) Enhancing the medium- and long-term perspective of the rescheduling process by ensuring that it takes fully into account the policies and programmes oriented towards development and adjustment with growth that are formulated by each country concerned. In this context, consideration should be given, where appropriate, to rescheduling agreements in a multi-year basis;

(d) The Governments of member countries of the International Monetary Fund, the World Bank and other multilateral financial institutions ensure that these institutions have adequate resources, sufficient for the full discharge of their mandate, including where appropriate, their role in the implementation of recent initiatives;

(e) Serious consideration should continue to be given to mutually agreed ways and means of assisting debtor developing countries faced with large and bunched debts to the multilateral financial institutions;

(f) Continuation of increased flexibility applied by the parties concerned in the development of innovative approaches, including those devised by banks and debtors, to take advantage of discounts prevailing in secondary markets;

; (g) Str auue.u.::,-a • :7 L,,- multilater~ fina ':=_(

(~) That all those involved take into account the above, as appropriate, in working towards a growth-oriented solution of the problems of external indebtedness of developing countries which are facing serious debt-servicing problems, including, inter alia. those whose debt is mainly to official creditors or multilateral institutions;

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12. Stresses that a durable solution to the debt problems and the revival of growth and sustained development in the developing countries require, inter alia, the following:

(a) That all Governments work towards a more open international trading system which improves access especially for the export products of developing countries particularly in the context of the Uruguay Round;

S/-1 ~ J-;,..v.... t J(,-t 0, . rf (b) Increased efforts at diversification of exports f developing countries

in order to enable them to achieve more stable earnings. /!. ~ compensatory ;, , . financing arrangements for shortfall in export earnings from commodities can facilitate this process;

(c) Increased external resources to complement domestic measures conducive to capital formation in developing countries with insufficient savings and inadequate flow of resources from abroad;

(d) Intensified efforts by industrial countries to continue structural adjustment, maintain the vigour of their expansion while reducing and/or containing inflation, and work towards a mix of fiscal and monetary policies that would allow interest rates to come down, and hence induce a more favourable international economic climate;

(e) It is essential for debtor developing countries to pursue and intensify their efforts to raise savings and investment, reduce inflation and improve efficiency, taking into account their own individual characteristics and vulnerability of the poorer strata;

(f) Coherent and co-ordinated policies on the part of the industrialized countries, including multilateral surveillance, aimed at addressing the imbalances in the world economy;

13. Recognizes that the external indebtedness of some other countries with serious debt-servicing problems also gives rise to considerable concern and invites all those involved to take into account, as appropriate, the above provisions in addressing those problems, and in working towards a growth-oriented solution to the external debt problems;

14. Requests the Secretary-General to report on the implementation of the present resolution to the General Assembly at its forty-fifth session, including an assessment of the impact of the external debt crisis on availability of resources for the growth and socio-economic development of -developing countries.