Storia della Lunigiana medievale
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Passo del Borgallo, tra Fontana Gilenta e il monte Molinatico, vi sono tracce di 12 accampamenti di cacciatori mesolitici; I reperti sono punte, grattatoi, raschiatoi, bulini, anche di provenienza lontana.
Castellaro di Zignago, abitato nell’età del bronzo e alto medioevo; vivevano in poche capanne sparse. Trovati resti di ceramiche prodotte in loco. Sembra fosse abitato stagionalmente e vi si svolgessero attività agro pastorali.
Rocce ofiolitiche
In alcune zone della Lunigiana si sono ritrovate più di settanta statue stele antropomorfe in arenaria di cui non si conosce in assoluto ne l’origine, ne la funzione. Descrivono soggetti sia femminili che maschili con attributi e armi (spade, giavellotti, elmi, pugnali, ma mai scudi). Si è codificata una divisione in tre tipi: A-B-C, a seconda della conformazione; la loro età è datata dal 2800 al 300 a.C.
Cultura celtica di Golasecca a Sesto Calende; usano forse il cd.alfabeto Leponzio, pare derivato da quello etrusco di Chiusi Stele Zignago:”MEZUNEMUSUS”
I LIGURI: la loro presenza va dalle foci del Rodano a Pisa. Il nome potrebbe derivare da LIG, melma, tale quella alla foce di un fiume. Le tribù presenti originariamente nell’Appennino sono i Veleiati, i Friniati e gli Apuani; questi, sconfitti dai consoli Baebio e Cornelio vengono deportati in 40.000 (?) nell’Agro pubblico Sannita. Nel 180 viene dedotta a colonia Lucca e nel 177 Luni
Stele di Lerici, gruppo A, reincisa nel VII secolo a.C. Rappresenta un guerriero ligure con panoplia (spada, giavellotto) celtica
Rocche di Drusco (Bedonia), insediamento bronzo, ferro e poi altomedievale. Tracce di murature e un ripostiglio di cuspidi di frecce in ferro
Trovati anche
reperti romani
nella vicinissima
Calice
I primi Celti o Galli giungono in Italia verso il VI sec a.C. e si stanziano nella zona di Sesto Calende dando origine alla cd. Cultura di Golasecca con proprio alfabeto. Nel IV secolo giungono gli Insubri, i Cenomani, i Boi e i Senoni. I Boi vincono gli Etruschi che avevano costretto i Liguri a ritirarsi sulle montagne. Nella zona di Piacenza si parla invece di “Celtoliguri”
Galata morente con spada, scudo e torquis, nei Musei vaticani.
…solo i Gesati
andavano in
battaglia nudi
con un torquis
al collo…
Elmo gallico di un guerriero boico trovato in una tomba ad inumazione a Berceto del III sec.a.C. Questi elmi erano fabbricati ad Arezzo o in Gallia.
A Monte Ribone, (Passo dei due Santi) è stato ritrovato un masso con una scritta in etrusco: Passo due Santi
“Io sono il signacolo funerario di SEPU” I Calisna Sepu sono una tomba di Monteriggioni.
I Romani nel loro tentativo di espansione nel III sec. a.C. al nord, si scontrano con i Celti e con i Liguri spesso uniti; sottomettono i Senoni e poi i Boi che nonostante l’alleanza con Annibale vengono sconfitti e lentamente assorbiti dalla cultura romana. I Liguri Apuani deportati nel Sannio diventano i “Liguri Baebiani e Corneliani”, dai nomi dei due consoli che li avevano sconfitti e poi ne avevano curato la deportazione con denaro pubblico in terre ormai demaniali
Sorano, ricostruzione di una casa romana con magazzino; una “mansio”, prima romana, poi con gente ligure
I secolo d.C.
Le terre di Luni, dedotta colonia nel 177, furono assegnate ai veterani; si può ancora osservare la centuriazione dell’agro
Fu abbandonata nel 1204 dal Vescovo,anche per il clima ormai insalubre
Tavola Peutingeriana,IV secolo d.C., copia XIII, imperatore Antonino Pio. Si vedono: Luni, Lucca, Massa, Pisa, Milano, Piacenza
Odoacre re degli Eruli, nel 476 depone l’ultimo imperatore Romolo Augustolo; riconquista la Sicilia ai Vandali e il Norico. Bisanzio gli manda contro Teodorico, re dei Visigoti, che lo sconfigge ripetutamente; Odoacre muore a Ravenna e Teodorico diventa re d’Italia nel 493. Bisanzio affida a Belisario nel 535 la riconquista dell’Italia anche con mercenari longobardi. Nel 551 il comando passa a Narsete che sconfitti e uccisi Totila e Teia costringe i Goti a lasciare l’Italia nel 553. Una parte di questi rimane però al servizio dell’Impero
La guerra Greco-Gotica, 535-552 d.C. Spopola l’Italia e ne distrugge l’economia, tant’è che molti piccoli agricoltori vendono le terre e diventano servi dei nuovi padroni. I Visigoti, sconfitti, rimangono come mercenari al servizio dell’Impero anche nella zona del Gottero.
Dalla radice “GOT”: Gottero, Godano, Gotra, Gotelli e Gottera.
I Bizantini o GRECI affrontano la venuta dei longobardi che il 1° aprile del 568, accompagnati da Sassoni, Sarmati, Gepidi, Svevi e Bulgari, lasciano la Pannonia ed entrano in Italia seguendo la strada romana dal lago Balaton: conquistano “Forum Iulii”, Pavia poi Imola, Modena, Reggio, Parma, Lucca. Nel 590 i duchi ribelli conquistano la Valtaro-Ceno e i Bizantini si fortificano nei “castra” di controcrinale e pianura. Ai Bizantini rimangono Ravenna con l’Esarcato, Roma, Napoli, la Sicilia e la “Maritima Italorum”. L’alta Valtaro sembra passi alle dipendenze del “Kàstron Soreòn” di Filattiera. La “Maritima” cade nel 643 sotto Rotari, ma forse l’alta Lunigiana è occupata prima.
Montecastello di Filattiera, una fortificazione altomedievale, indagata da Mannoni, che serrava ai longobardi la via per l’alta “Maritima Italorum”, forse parte del Kastron Soreon .
MONTECASTELLO
Torre XII
Montecastello Rovine delle mura di 140 cm e di un fabbricato che poteva contenere un centinaio di uomini
“Castrum” di Bismantova, serrava la via per la Garfagnana e Lucca Castello di Felina, poi malaspiniano.
Castrum
Grundolae,forse prima era nella sottostante Bardera
Bibola, citato dall’Anonimo Ravennate nella Cosmographia ed ora diruto
I Visigoti di Teodorico, dal 480 occupano e governano l’Italia. L’Italia è devastata dalla carestia e dalle malattie. Nel 568,Alboino e i Longobardi , che vivevano in Pannonia, invadono l’Italia ed occupano il Forum Iulii, Cividale del Friuli Poi Verona e Pavia che resiste tre anni
in un secondo tempo occupano la pianura padana, Parma, Piacenza sino ai confini di Modena Nelle città conquistate lasciano un DUCA con le sue FARE, cioè i CLAN, composte da Arimanni, servi e clienti
I Longobardi, circa 100.000 persone,
Alboino viene ucciso presto da una congiura di palazzo, organizzata anche dai Bizantini. Quindi molti Duchi passano al soldo dell’Impero. Fra questi quelli di Parma e Piacenza Quelli di Parma conquistano la Valtaro sino a Solignano, nonché la Cisa o Passo di Monte Bardone; quelli di Piacenza la Valceno
Pieve di Santo Stefano a Sorano Periodo bizantino e/o longobardo
Sepoltura privilegiata e vasca battesimale
e collina di Castelvecchio; sulla collina era il castrum con due fossati
Aggere dietro la chiesa
Acciottolato
Sorano
Lontana da città metropolite come Milano e già sedi di Arcivescovado , in Lunigiana il Cristianesimo stenta ad imporsi; si adorano ancora i vecchi idoli. Un personaggio sconosciuto, Leodegar, sembra imporre la nuova religione con mezzi forti
Codiponte
Pipin Vignola
Già dall’inizio del X secolo, il potere religioso impose la coincidenza fra gli ambiti territoriali e religiosi. I Fines Surianenses,Carfanienses, furono uniti a quelli Lunenses, tolti al marchese di Tuscia e nel 930 nacque il Comitato di Luni, poi governato da Oberto I che nel 950 divenne Marchese della nuova Marca Januensis con i Comitati di Luni, Tortona, Genova
Castelnuovo Magra
Malgrate Castevoli
Poiché le abituali vie di comunicazione, L’Emilia e la Flaminia, passavano per l’ Esarcato, i Longobardi attivano la via di Monte Bardone, poi parte della Francigena
Bibola
Villafranca
Dal castello di Gragnana nascerebbero gli Adalberti,consorteria da cui,forse, trassero origine gli Obertenghi ed i signori di Pontremoli
Chiesa di Gragnana di Malgrate
Nel 1221 i Malaspina, ormai vinti dai Piacentini, si ritirano in Lunigiana. Corrado il Grande la divise in due parti e lasciò scegliere il nipote Obizzo,che scelse la sinistra Magra, meno Villafranca, e si stabilì a Filattiera, con lo Spino Fiorito come stemma. Corrado, con lo Spino Secco, a Mulazzo e destra Magra
Filattiera
Nel 1306 Dante, a nome dei marchesi di Giovagallo, Mulazzo e Villafranca, si incontrò a Castelnuovo Magra col Vescovo Conte di Luni, Antonio Nuvolone da Camilla. “Se basarono per bocha” e firmarono una pace che segnerà l’inizio della fine del potere temporale del Vescovo
Piagnaro
Porta Parma
Pontremoli, citata da Sigeric nel 994, nasce come comune feudale con i vari rami degli Adalberti
Divisi in Guelfi di Sommoborgo e Ghibellini di Immoborgo, Appoggiati a turno dai Malaspina, Parmigiani e Piacentini si scontrano per anni
Nel 1321 i Pontremolesi affidano il governo della città a Castruccio Castracani degli Antelminelli, signore di Lucca che costruì la famosa Fortezza di “cazzaguerra” che separava i due quartieri e così terminò l’indipendenza della città, che fu poi dei Fieschi e di Milano e che i Fiorentini sottrassero nel 1650 a Genova
Nelle famiglie di origine obertenga, Malaspina, Pallavicino, Estensi, Gavi ed altri, vigeva la legge longobarda che sosteneva la parificazione ereditaria dei figli. Già dal 1266 per lo Spino Secco e 1275 per lo Spino Fiorito iniziò la divisione fra i vari eredi che causò la fine della potenza dinastica. Solo nel XVI secolo chiesero la fine dell’applicazione del maggiorascato. Ne approfittarono Firenze, Genova Parma e Piacenza, che nel tempo acquistarono diversi piccoli feudi malaspiniani come Bagnone, Malgrate, Groppoli ed altri
Groppoli Villa Brignole Sale
Castiglione del terziere Stemma mediceo
La dominazione feudale della Lunigiana cessò nel 1797 con Napoleone e l’Editto del Generale Chabot. Dal 1849 al’59, Pontremoli e i comuni dell’alta valle furono annessi al Ducato di Parma, la cd “Lunigiana parmense”
…Gio Antonio da Faie
nato a Malgrate nel 1409
e sepolto a Bagnone
Scrisse la storia
della sua vita
e un diario…
Racconta la
Lunigiana di
allora… e di oggi