Storia della Lunigiana medievale

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La Lulixana Dalla Magra alla Vara, il popolamento storico dai Protoliguri in poi…

Transcript of Storia della Lunigiana medievale

La Lulixana Dalla Magra alla Vara, il popolamento storico

dai Protoliguri in poi…

Tavola Peutingeriana, IV secolo d.C.

La Preistoria

Equi Terme, Paleolitico superiore Da 120.000 a 35.000 a.C.

Nelle grotte di Equi numerosi resti di Orso Speleo di cui uno in connessione anatomica

L’Antico

Passo del Borgallo, tra Fontana Gilenta e il monte Molinatico, vi sono tracce di 12 accampamenti di cacciatori mesolitici; I reperti sono punte, grattatoi, raschiatoi, bulini, anche di provenienza lontana.

Castellaro di Zignago, abitato nell’età del bronzo e alto medioevo; vivevano in poche capanne sparse. Trovati resti di ceramiche prodotte in loco. Sembra fosse abitato stagionalmente e vi si svolgessero attività agro pastorali.

Rocce ofiolitiche

In alcune zone della Lunigiana si sono ritrovate più di settanta statue stele antropomorfe in arenaria di cui non si conosce in assoluto ne l’origine, ne la funzione. Descrivono soggetti sia femminili che maschili con attributi e armi (spade, giavellotti, elmi, pugnali, ma mai scudi). Si è codificata una divisione in tre tipi: A-B-C, a seconda della conformazione; la loro età è datata dal 2800 al 300 a.C.

Eneolitico

Pontevecchio: gruppo A, Rame Taponecco gr.B,

Filetto II Bocconi gr.C

Minucciano II

Stele di Sorano V con spada e giavellotti, i “bina gaesa” di Virgilio, di derivazione celtica

Cultura celtica di Golasecca a Sesto Calende; usano forse il cd.alfabeto Leponzio, pare derivato da quello etrusco di Chiusi Stele Zignago:”MEZUNEMUSUS”

…un agile Ligure poteva spesso battere un ben più robusto Gallo

I LIGURI: la loro presenza va dalle foci del Rodano a Pisa. Il nome potrebbe derivare da LIG, melma, tale quella alla foce di un fiume. Le tribù presenti originariamente nell’Appennino sono i Veleiati, i Friniati e gli Apuani; questi, sconfitti dai consoli Baebio e Cornelio vengono deportati in 40.000 (?) nell’Agro pubblico Sannita. Nel 180 viene dedotta a colonia Lucca e nel 177 Luni

Castellaro

Necropoli a Chiavari

Stele di Lerici, gruppo A, reincisa nel VII secolo a.C. Rappresenta un guerriero ligure con panoplia (spada, giavellotto) celtica

Rocche di Drusco (Bedonia), insediamento bronzo, ferro e poi altomedievale. Tracce di murature e un ripostiglio di cuspidi di frecce in ferro

Trovati anche

reperti romani

nella vicinissima

Calice

Necropoli ligure di Cafaggio/Ameglia Tombe ad incenerazione con armi celtiche IV/III sec. a.C.

Elmo di capo ligure di una tomba a incenerazione a Pulica (Fosdinovo)

Necropoli di Pulica

Tomba di Pegazzano

Madrignano di Calice

I primi Celti o Galli giungono in Italia verso il VI sec a.C. e si stanziano nella zona di Sesto Calende dando origine alla cd. Cultura di Golasecca con proprio alfabeto. Nel IV secolo giungono gli Insubri, i Cenomani, i Boi e i Senoni. I Boi vincono gli Etruschi che avevano costretto i Liguri a ritirarsi sulle montagne. Nella zona di Piacenza si parla invece di “Celtoliguri”

I Galli Senoni

“Gallia est omnis divisa in partes tres…” Belgi, Aquitani e Galli “che sono chiamati CELTI…”

Galata morente con spada, scudo e torquis, nei Musei vaticani.

…solo i Gesati

andavano in

battaglia nudi

con un torquis

al collo…

Elmo gallico di un guerriero boico trovato in una tomba ad inumazione a Berceto del III sec.a.C. Questi elmi erano fabbricati ad Arezzo o in Gallia.

Cafaggio Tomba Benacci,

Monterenzio

Arte Celtica Torquis in oro Elmo di Agris

Spada tipo Halstatt

Etruschi

A Monte Ribone, (Passo dei due Santi) è stato ritrovato un masso con una scritta in etrusco: Passo due Santi

“Io sono il signacolo funerario di SEPU” I Calisna Sepu sono una tomba di Monteriggioni.

I Romani

I Romani e la X Legio

I Romani nel loro tentativo di espansione nel III sec. a.C. al nord, si scontrano con i Celti e con i Liguri spesso uniti; sottomettono i Senoni e poi i Boi che nonostante l’alleanza con Annibale vengono sconfitti e lentamente assorbiti dalla cultura romana. I Liguri Apuani deportati nel Sannio diventano i “Liguri Baebiani e Corneliani”, dai nomi dei due consoli che li avevano sconfitti e poi ne avevano curato la deportazione con denaro pubblico in terre ormai demaniali

Villa romana a Bocca di Magra

Casa al Varignano

Sorano, ricostruzione di una casa romana con magazzino; una “mansio”, prima romana, poi con gente ligure

I secolo d.C.

Luni Unite dalla via “Placentiam-Lucam” (Piacenza-Bardi-

Borgotaro-Pontremoli-Luni) Veleia

Le terre di Luni, dedotta colonia nel 177, furono assegnate ai veterani; si può ancora osservare la centuriazione dell’agro

Fu abbandonata nel 1204 dal Vescovo,anche per il clima ormai insalubre

Tavola Peutingeriana,IV secolo d.C., copia XIII, imperatore Antonino Pio. Si vedono: Luni, Lucca, Massa, Pisa, Milano, Piacenza

Odoacre re degli Eruli, nel 476 depone l’ultimo imperatore Romolo Augustolo; riconquista la Sicilia ai Vandali e il Norico. Bisanzio gli manda contro Teodorico, re dei Visigoti, che lo sconfigge ripetutamente; Odoacre muore a Ravenna e Teodorico diventa re d’Italia nel 493. Bisanzio affida a Belisario nel 535 la riconquista dell’Italia anche con mercenari longobardi. Nel 551 il comando passa a Narsete che sconfitti e uccisi Totila e Teia costringe i Goti a lasciare l’Italia nel 553. Una parte di questi rimane però al servizio dell’Impero

Teodorico

La guerra Greco-Gotica, 535-552 d.C. Spopola l’Italia e ne distrugge l’economia, tant’è che molti piccoli agricoltori vendono le terre e diventano servi dei nuovi padroni. I Visigoti, sconfitti, rimangono come mercenari al servizio dell’Impero anche nella zona del Gottero.

Dalla radice “GOT”: Gottero, Godano, Gotra, Gotelli e Gottera.

Bizantini

Bizantini o Greci Basilio II

I Bizantini o GRECI affrontano la venuta dei longobardi che il 1° aprile del 568, accompagnati da Sassoni, Sarmati, Gepidi, Svevi e Bulgari, lasciano la Pannonia ed entrano in Italia seguendo la strada romana dal lago Balaton: conquistano “Forum Iulii”, Pavia poi Imola, Modena, Reggio, Parma, Lucca. Nel 590 i duchi ribelli conquistano la Valtaro-Ceno e i Bizantini si fortificano nei “castra” di controcrinale e pianura. Ai Bizantini rimangono Ravenna con l’Esarcato, Roma, Napoli, la Sicilia e la “Maritima Italorum”. L’alta Valtaro sembra passi alle dipendenze del “Kàstron Soreòn” di Filattiera. La “Maritima” cade nel 643 sotto Rotari, ma forse l’alta Lunigiana è occupata prima.

Montecastello di Filattiera, una fortificazione altomedievale, indagata da Mannoni, che serrava ai longobardi la via per l’alta “Maritima Italorum”, forse parte del Kastron Soreon .

MONTECASTELLO

Torre XII

Montecastello Rovine delle mura di 140 cm e di un fabbricato che poteva contenere un centinaio di uomini

Comano, forse “castrum” di controcrinale.

Filetto, “castrum” bizantino

Treschietto “trans jectus” forse fortificazione bizantina di controcrinale.

Iera come Treschietto, forse affidata a truppe stanziali barbare

Varese Ligure

Ponte del Grecino

Monte dei Greci dove forse era un “castrum” bizantino

Il “castrum” Aghinolfi a Montignoso, forse nella “Descriptio Orbis Romani” di Giorgio Ciprio

“Castrum” di Bismantova, serrava la via per la Garfagnana e Lucca Castello di Felina, poi malaspiniano.

Castrum

Grundolae,forse prima era nella sottostante Bardera

Bibola, citato dall’Anonimo Ravennate nella Cosmographia ed ora diruto

Longobardi

I Visigoti di Teodorico, dal 480 occupano e governano l’Italia. L’Italia è devastata dalla carestia e dalle malattie. Nel 568,Alboino e i Longobardi , che vivevano in Pannonia, invadono l’Italia ed occupano il Forum Iulii, Cividale del Friuli Poi Verona e Pavia che resiste tre anni

in un secondo tempo occupano la pianura padana, Parma, Piacenza sino ai confini di Modena Nelle città conquistate lasciano un DUCA con le sue FARE, cioè i CLAN, composte da Arimanni, servi e clienti

I Longobardi, circa 100.000 persone,

Alboino viene ucciso presto da una congiura di palazzo, organizzata anche dai Bizantini. Quindi molti Duchi passano al soldo dell’Impero. Fra questi quelli di Parma e Piacenza Quelli di Parma conquistano la Valtaro sino a Solignano, nonché la Cisa o Passo di Monte Bardone; quelli di Piacenza la Valceno

Lapide di Leodegar:”…gentilium varia hic idola fregit…”, nella chiesa di S.Giorgio a Filattiera.

Pieve di Santo Stefano a Sorano Periodo bizantino e/o longobardo

Sepoltura privilegiata e vasca battesimale

e collina di Castelvecchio; sulla collina era il castrum con due fossati

Aggere dietro la chiesa

Acciottolato

Sorano

Madonna in Gaggio da GAHAGI, longobardo

Lontana da città metropolite come Milano e già sedi di Arcivescovado , in Lunigiana il Cristianesimo stenta ad imporsi; si adorano ancora i vecchi idoli. Un personaggio sconosciuto, Leodegar, sembra imporre la nuova religione con mezzi forti

Codiponte

Pipin Vignola

Pognana Vendaso

Venelia

Inizia il periodo delle chiese e delle pievi

San Martino di Mulazzo Pieve San Lorenzo

Vignola

Codiponte Groppofosco

Offiano

Abbazia di Brugnato, fondata nel 714 dai monaci di Bobbio e divenuta diocesi nel 1133.

Già dall’inizio del X secolo, il potere religioso impose la coincidenza fra gli ambiti territoriali e religiosi. I Fines Surianenses,Carfanienses, furono uniti a quelli Lunenses, tolti al marchese di Tuscia e nel 930 nacque il Comitato di Luni, poi governato da Oberto I che nel 950 divenne Marchese della nuova Marca Januensis con i Comitati di Luni, Tortona, Genova

Castelnuovo Magra

Malgrate Castevoli

Poiché le abituali vie di comunicazione, L’Emilia e la Flaminia, passavano per l’ Esarcato, i Longobardi attivano la via di Monte Bardone, poi parte della Francigena

Bibola

Villafranca

Groppodalosio

Groppofosco

Monte Valoria Forse la via Parma-Lucca

Croce di San Bartolomeo

Cervara

Valle del Verde

Via degli Abati

I Franchi

I Franchi in Italia nel 774, creano i Fines, distretti amministrativi

Carlo Magno

Dal castello di Gragnana nascerebbero gli Adalberti,consorteria da cui,forse, trassero origine gli Obertenghi ed i signori di Pontremoli

Chiesa di Gragnana di Malgrate

Nell’884, Adalberto I, marchese di Tuscia, fonda Ad Aulla, l’Abbazia, poi di San Caprasio

San Caprasio Le due tombe ritrovate dietro l’abside e la cassa in stucco

San Caprasio Ritrovamento del corpo

I draghi di Oberto Ferlendi

Le invasioni

Luni

Vichinghi

Arabi e Saraceni Nasce il primo incastellamento

I Sarasin al Brattello e Cirone

Brattello

Cirone

Treschietto Malnido

Groppofosco Tresana

Castello malaspiniano di Oramala

Nel 1221 i Malaspina, ormai vinti dai Piacentini, si ritirano in Lunigiana. Corrado il Grande la divise in due parti e lasciò scegliere il nipote Obizzo,che scelse la sinistra Magra, meno Villafranca, e si stabilì a Filattiera, con lo Spino Fiorito come stemma. Corrado, con lo Spino Secco, a Mulazzo e destra Magra

Filattiera

Castiglione del Terziere Era dei Corbellari

Castevoli Già Estense

Virgoletta Verrucola Corbellariorum

Malgrate

Giovagallo Mulazzo Malnido

Nel 1306 Dante, a nome dei marchesi di Giovagallo, Mulazzo e Villafranca, si incontrò a Castelnuovo Magra col Vescovo Conte di Luni, Antonio Nuvolone da Camilla. “Se basarono per bocha” e firmarono una pace che segnerà l’inizio della fine del potere temporale del Vescovo

Piagnaro

Porta Parma

Pontremoli, citata da Sigeric nel 994, nasce come comune feudale con i vari rami degli Adalberti

Divisi in Guelfi di Sommoborgo e Ghibellini di Immoborgo, Appoggiati a turno dai Malaspina, Parmigiani e Piacentini si scontrano per anni

Nel 1321 i Pontremolesi affidano il governo della città a Castruccio Castracani degli Antelminelli, signore di Lucca che costruì la famosa Fortezza di “cazzaguerra” che separava i due quartieri e così terminò l’indipendenza della città, che fu poi dei Fieschi e di Milano e che i Fiorentini sottrassero nel 1650 a Genova

…unica clavis et janua...

Nelle famiglie di origine obertenga, Malaspina, Pallavicino, Estensi, Gavi ed altri, vigeva la legge longobarda che sosteneva la parificazione ereditaria dei figli. Già dal 1266 per lo Spino Secco e 1275 per lo Spino Fiorito iniziò la divisione fra i vari eredi che causò la fine della potenza dinastica. Solo nel XVI secolo chiesero la fine dell’applicazione del maggiorascato. Ne approfittarono Firenze, Genova Parma e Piacenza, che nel tempo acquistarono diversi piccoli feudi malaspiniani come Bagnone, Malgrate, Groppoli ed altri

Groppoli Villa Brignole Sale

Castiglione del terziere Stemma mediceo

Napoleone

La dominazione feudale della Lunigiana cessò nel 1797 con Napoleone e l’Editto del Generale Chabot. Dal 1849 al’59, Pontremoli e i comuni dell’alta valle furono annessi al Ducato di Parma, la cd “Lunigiana parmense”

…Gio Antonio da Faie

nato a Malgrate nel 1409

e sepolto a Bagnone

Scrisse la storia

della sua vita

e un diario…

Racconta la

Lunigiana di

allora… e di oggi

La Lulixana

FINE

Realizzazione e testi di Sandro Santini. Foto da Angelo Ghiretti, Enrico Giannichedda, Emanuela Paribeni, Terre di Lunigiana, Omar Olivieri, Achille Guastalli e tratte dal web. Illustrazioni di Raffaele Caruso Vietato l’uso e la riproduzione di questo Power Point.