Prefazione a Paola Corti e Chiara Ottaviano (a cura di), Fumne. Storie di donne storie di Biella,...

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Provincia di Biella Fintine STORIE DI D O N N E STORIE DI BIELLA a cura di Paola Corti e Chiara Ottaviano CLIOMEDIA EDIZIONI

Transcript of Prefazione a Paola Corti e Chiara Ottaviano (a cura di), Fumne. Storie di donne storie di Biella,...

Provincia di Biella

FintineSTORIE DI D O N N E STORIE DI BIELLA

a cura di Paola Corti e Chiara Ottaviano

CLIOMEDIAEDIZIONI

FUMNESt o r ie d i d o n n e , s t o r ie d i B ie l l a

a cura eliPaola Corti e Chiara Ottaviano

Il progetto Fumru' è slato voluto titilla Presidente della Provincia di Biella, Silvia Marsoni.E stato ideato e coordinato da Chiara Ottaviano per Cliomedia.Ada Landini, che ha coordinato il comitato promotore, è anche membro del Comitato Provinciale di Storia del Provveditorato di Biella e del Comitato Tecnico Scientifico Provinciale per l'insegnamento della Storia. Anna Bravo e Paola Corti sono state consulenti scientifiche per il corso di aggiornamento del 1997. Paola Corti è stata consulente scientifica anche per le attività del 1998.Hanno partecipato al corso di aggiornamento in qualità di docenti:Luisa Aecati, de ll’ Università di Trieste,Oraziana Bolengo, de ll’Archivio dì Stato di Biella, Anna Bravo, dell’Università di Torino,Pierangelo Cavatina, dell'Università di Lecce,Patrizia Chierici, del Politecnico di Torino,Paola Corti, dell’ Università di Torino,Laura De Rossi, dell’ Università di Torino,Daniela Maldini de ll’Università di Torino,Paola Pallavicini, de ll’ Università di Napoli,Mariella Puutasso, della Fondazione Sella di Biella, Gianni Perona, de ll’Università di Torino,Lucetta ScaralTiu, de ll’Università la Sapienza ili Roma, Paola Sereno dell’ Università di Torino,Simonetta Velia, del Centro di documentazione della Camera del Lavoro di Biella.Hanno svolto attività di tutor per le ricerche i cui primi risultati sono pubblicali in questo volume: Patrizia Audenino, dell’ Università ili Milano, Pierangelo Cavanna, dell’ Università di Lecce, Gianpaolo Fissole, dcll'lrrsac Piemonte,Paola Notano, dell’ Università di Torino,Paola Pallavicini, dell’ Università di Napoli,Luigi Spina, direttore della collana Cultura materiale nel Hiellese.Hanno discusso i progetti di ricerca nella giornata di studio del 27 marzo 1998:Dionigi Albera dell’ Università di Aix-en-Provence, Claudio Dellavalle, dell'Università di Torino,Giovanni De Luna, de ll’Università di Torino,Emilio Franzina, de ll’ Università di Verona,Antonia Pasi, dell’ Università di Pavia

progetto grafico Bruno Scrascia

stampaAgit, Beinasco

© CuOMtìDlA E d iz io n i , Torino 1999

I diritti di riproduzione, di memorizzazione e di adattamento lottile t) parziale etiti qualsiasi mezzo (compresi i micron Ini e le copie l'oloslaliche) sono riservali .

sommano

7 Premessa Silvia Marsoni

9 Prefazione Chiara Ottaviano

11 Un modello di formazione per i tutor di storia Ada Landini

1. DONNE E UOMINI: SIMBOLI E RAPPRESENTAZIONI

17 L'onnipotenza nuoce alle donne e agli uomini. Padre e madre nelPeducazione cattolica dei sentimentiLuisa Accali

25 Fonti letterarie. Riflessioni preliminari sull’uso delle fonti biografichePaola Pallavicini La ricerca

35 IntroduzionePaola Pallavicini

39 Donne e uomini fra le righe:la configurazione sociale dei ruoli familiari nella pubblicistica d’elogio biellcsc di fine OttocentoPiera Vaglio Giors

2. TERRITORIO E MEMORIA:LA STORIOGRAFIA E LA CULTURA POPOLARE

75 Per una storia delle donne biellesiGianni Perona

83 La donna nei proverbi biellesi Mariella Pautasso La ricerca

109 Introduzione Luigi Spina

113 L’abbigliamento delle donne biellesi Bruna Arnaudo e Barbara Frediani

133 La donna nell'alpeggio Mina Novello

3. RICOSTRUIRE LA MEMORIA:LA FONTE FOTOGRAFICA

145 Frammenti, incisi, suggestioni intorno alla storia e alle immaginiPierangelo Cavanna La ricerca

155 IntroduzionePierangelo Cavanna

157 Figure di ruoli femminili fra pubblico e privatoAda Sola

177 Rappresentazione del lavoro femminile fra Ottocento e NovecentoRita Vineis

4. INFANZIA ABBANDONATA: ASSISTENZA E FILANTROPIA

191 Le filantropcDaniela Maldini

201 Fonti d’archivio: l ’Archivio di Stato di BiellaOraziana Bolengo

La ricerca 207 Introduzione

Paola Notario

209 “Pascere li poveri” e “nodrire i naturali” . L’Ospedale Maggiore di Biella da ospizio a brefotrofioPaola Cantoia

225 Leggi, regolamenti e circolari sull'infanzia abbandonata tra Sette e OttocentoSilvia Giardino, Emanuela Masazza Gal e Virginia Zini

231 L’infanzia abbandonata a Biella tra Settecento e Ottocento. Alcune indagini quantitativePaola Cantoia

247 L’abbandono infantile a Biellanei primi anni della Restaurazione (1821-1826) Marina Coppe

253 L'nbbundono infantile a Biellaalla metà dell’Ottocento (1841-1845)Barbara Frediani

5. EMIGRATE E IMMIGRATE: VECCHI E NUOVI ITINERARI

269 Genere, emigrazione e territorioPaola Corti

La ricerca279 Storie di donne che partono

e che arrivano nel BiellesePatrizia Audenino, Barbara Cancian, Silvana Croscio, Giuseppa Garzia, Enrica Rauso, Aurora Zedda

6. OPERAIE E SINDACATO:IL LAVORO IN FABBRICA

303 Fonti d’archivio: il Centro di documentazione della Camera del Lavoro di BiellaSimonetta Velia

La ricerca 311 Introduzione

Gianpaolo Fissore317 Vertenze, legislazione, contratti

Carmen Fabbris

325 Lina maggioranza poco rappresentata Simonetta Velia

339 Dalle pagine della stampa sindacale Giorgia Ciabattini

343 Figli, famiglia, impegno di fabbrica: le operaie si raccontanoBruna Arnaudo

Premessa

Quando siamo partiti con il progetto Fumne avevamo un obbiettivo preciso: aumentare e m i­gliorare la conoscenza del mondo femminile biellese attraverso la sua storia. Credo che questo volume stia a dimostrare che siamo a buon punto in questo cammnino non facile, co­me sempre accade quando a essere protagonista è l ’ universo femmininile.E d ’altra parte basta ricordare qual è stato lo spunto iniziale da cui è nato il progetto: una campagna elettorale condotta da un candidato che per contrapporsi a una candidata non trovò di meglio che attaccarsi a un vecchio proverbio biellese secondo cui le donne, le fum­ne, “ non sono gente” .Ovvio che non è vero ma ribadirlo non è esercizio scontato. In realtà l ’ insofferenza verso il ricoscimento di un ruolo realmente paritario della donna a ll’ interno della società, soprattut­to ai livelli decisionali, siano essi di organismi pubblici o privati, è ancora sentimento d iffu ­so e non basta certo a invertire la tendenza il dibattito di questo periodo (ma quanto sincero?) sull’ ipotesi di eleggere una donna al Quirinale.Fumne, comunque, è prima di tutto un tentativo di crescita culturale. Dire che la percentua­le di donne che lavorano nel Biellese è la più alta d ’ Italia è fornire una semplice informa­zione statistica.Le ricerche dei gruppi di lavoro che hanno partecipato al progetto sono andate “ dentro" que­sta informazione per trasformarla in conoscenza, per capire quanto grande sia stato il con­tributo femminile allo sviluppo di questo territorio e quale sarà l ’apporto per il suo futuro. Tante storie di donne biellesi ci dicono che sarà sempre più importante.

Silvia MarsoniPresidente della Provincia di Biella

Le fotografie di Clementina Corte

Le fotografie fuori testo che illustrano questo volume sono di Clementina Corte, che fra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento svolse V attività di fotografa a Pettinengo nel Biellese. Clementina, figlia di un notaio e moglie di un sarto, aveva appreso l ’arte della fotografìa dal fratello medico, che a sua volta, a era stato ospite di un fotografo professionista. •Davanti alla macchina fotografica, sovente nel cortile di casa, furono spesso in posa le donne.Pettinengo era uno di quei paesi in cui, per molti mesi all’anno, le donne erano in netta prevalenza, giacché gli uomini andavano per lunghi periodi a lavorare all’estero. Oltre che fotografa l ’autrice di queste immagini era anche animatrice di i iti pro v v i sate filodrammati che giovanili: lo scambio dei ruoli era comune pratica teatrale.Le riproduzione delle immagini è stata gentilmente concessa dal sindaco di Pettinengo, Piera Canuto, che vivamente si ringrazia.

PrefazioneChiara Ottaviano

Questo libro non è solo una raccolta di saggi intorno a un tema. È prima di tutto uno dei frutti concreti di un progetto, avviato due anni fa, che conteneva una scommessa dall’esito tutt’altro che scontato. L’ ipotesi originaria era riuscire a stimolare un nuovo protagonismo delle donne, coinvolgendo e facendo emergere nuove forze e nuove intelligenze, ma anche offrendo un’oc­casione per la ricerca e l ’ indagine intorno al passato, pratica essenziale per una fondata rifles­sione critica sulla contemporaneità.Fra i presupposti vi era anche l ’ idea che l ’attenzione riservata al tema del genere avrebbe condotto sicuramente a inediti risultati conoscitivi, e quindi a nuove consapevolezze sulla realtà in cui si opera, anche rispetto a una comunità, come il Biellese, oggetto di innumere­voli indagini storiche di qualità. Quando si parla di storia di genere non si tratta, infatti, di avviare questa o quella ricognizione per ridare lustro o rilevanza a questa o a quella donna distintasi in modo particolare. Piuttosto si intende sottolineare il fatto che, a differenza del sesso che ò iscritto nella natura, il genere è iscritto nella cultura, e quindi anche negli atteg­giamenti, nei sentimenti, nelle attitudini definite femminili. Parlare di storia di genere si­gni fica dunque avere attenzione per le donne non solo in quelle circostanze in cui riescono a essere protagoniste al pari dell'uomo ma anche quando, pur assolvendo ruoli essenziali nel­la società in cui hanno vissuto, sono risultate come assenti, o meglio trasparenti.Molte delle ricerche qui pubblicate hanno ridato corpo e sangue a quelle ombre, anche at­traverso la conta dei numeri e l ’ utilizzo di statistiche costituite su unità più o meno grandi; altre hanno messo in luce aspetti di condizioni materiali particolarmente dure, ma anche ef­fetti di processi di “ modernizzazione” tali da impedire ogni esercizio di innate “ virtù ma­terne” ; altre ancora hanno come sollevato il velo della retorica sul femminile, documentata per scritto o per immagini, negli ambienti più diversi: dai ceti del notabilato fino a quelli del­la militanza sindacale. Se gli oggetti di indagine sono molto ben individuati sul piano loca­le, le ipotesi e i risultati della ricerca, che ricordiamo è stata avviata solo un anno fa, nulla hanno di provinciale. Colpisce l ’ ampiezza delle fonti utilizzate; documenti d ’archivi pub­blici e privati, fonti orali, documenti fotografici, cartoline, censimenti, opuscoli celebrativi, volantini, ex-voto, riviste illustrate.Nessuna delle ricercatrici è storica di professione. Compongono un gruppo eterogeneo a cominciare dall'età, molte sono insegnanti, alcune frequentano ancora l ’ università, altre svolgono attività in istituzioni culturali, ci sono casalinghe, pensionate, ex sindacai iste, e c ’è

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chi non ha molto studiato. Tutte, con enorme passione, con grande intelligenza, e anche con molto sacrificio, sono riuscite nell’ intento di mantenere fede a ll’ impegno preso. E un risul­tato che dà coraggio.Gli strumenti per condurre in porto il progetto Fumne sono stati vari: la costituzione di un co­mitato promotore composto da donne riconosciute nel Biellese per svolgere autorevolmen­te attività culturale e professionale nonché sindacale e politica; la promozione di un corso di aggiornamento per insegnanti, aperto a tutti, a cui hanno partecipato in veste di docenti più di una dozzina di studiose e studiosi accreditati nel mondo della ricerca universitaria; la co­stituzione di gruppi di ricerca con la consulenza e la guida di studiosi ed esperti in qualità di tutor; il confronto, in occasione di una giornata di studio, delle ipotesi di ricerca con altri stu­diosi di fama nazionale e internazionale. Sicuramente è stata messa in moto una macchina complessa, che è andata, passo passo, arricchendosi di contenuti e di intelligenza, allargan­do e tessendo nuove reti di relazioni e di scambio in ambito locale e nazionale. Il progetto Fumne continua.In questo volume, che voleva essere in origine solo un quaderno e che è cresciuto strada fa­cendo, oltre alle ricerche, sono pubblicate, rielaborate, alcune delle lezioni svoltesi durante il corso di aggiornamento.