Nel nostro regno è sempre notte

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Corso di Laurea in Lingue, Culture e Società dell’Asia e dell’Africa Mediterranea Tesi di Laurea “Nel nostro regno è sempre notte.” Analisi della condizione degli omosessuali dalla Cina imperiale ad oggi. Relatore Ch. Prof. Elena Pollacchi Laureando Fabiana Marchioro 837274 Anno Accademico 2013 / 2014

Transcript of Nel nostro regno è sempre notte

Corso di Laurea in Lingue, Culture e Società

dell’Asia e dell’Africa Mediterranea

Tesi di Laurea

“Nel nostro regno è sempre notte.”

Analisi della condizione degli omosessuali dalla

Cina imperiale ad oggi.

Relatore

Ch. Prof. Elena Pollacchi

Laureando

Fabiana Marchioro

837274

Anno Accademico

2013 / 2014

INDICE

INTRODUZIONE (中文引言)..............................................................2

1. L’OMOSESSUALITÀ NEL PERIODO DELLE DINASTIE: DAI ZHOU AI

QING.................................................................................................3

1.1 Uno sguardo generale.................................................................3

1.2 Dinastia Zhou (1122-256 a.C.).....................................................4

1.3 Dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.).................................................4

1.4 I Tre Regni e le Sei Dinastie (220-581 d.C.)..................................5

1.5 Dinastia Tang e Song (618-1279)................................................5

1.6 Dinastia Yuan e Ming (1264-1644).............................................6

1.7 Dinastia Qing (1644-1912)..........................................................8

2. L’OMOSESSUALITÀ DALLA NASCITA DELLA REPUBBLICA AD

OGGI...................................................................................................9

2.1Atteggiamento della politica, della società e attivismo LGBT.......9

2.2 L’omosessualità nei grandi schermi............................................19

2.3 Lan Yu.........................................................................................22

CONCLUSIONI.....................................................................................25

NOTE...................................................................................................26

BIBLIOGRAFIA.....................................................................................29

1

引言

最近我们看电视的时候,看报纸的时候,网上的时候,常常看见关于同

性恋的词。例如说同性结婚,传统文化,差异,人权, 性别歧视, 同

性恋平等权利。现在世界上越来越多国家在批准同性结婚(加拿大,澳

大利亚,斯堪的纳维亚半岛, 德国,法国,英国等),但是中国政府还

没批准呢。在中国男人爱男人的名字是同志,(中国革命时期,八路军

都喜欢说某某同志,现在同志也还是很普遍。)

目前他们的生活不太容易。中国的法规里关于同性恋连一个法也没有。

所有的基督教国家不接受同性恋因为根据基督教道义,爱情的原因应该

是生孩子们。 在中国的情况不一样。中国传统文化对于同性恋并不太

歧视, 但是由于传统文化习俗要求所有的人应该结婚。父母想他们的

儿女生孩子。 所以百分之九十中国同志娶一位太太 ,生孩子,果然他

们的生活非常难过。古代的时候在朝里同性恋很普通。大概所有的皇帝

有很多男妃。我们从所有的王朝诗文证据这个习惯很重要。但是耶稣会

到中国的时候,同志的迫害开始了。是文化大革命时期同志遭受最厉害

的迫害的。有时候他们被警察甚至杀死。从改革开放起,中国政府的态

度改变了。为了保护同志权利越来越多的人权斗士开始组织电影节,电

视节目,示威游行,热线。现在有很多人权斗士要让社会自觉同志的情

况。他们之中最有名是李银河,万延海,张北川,小岗位。 大家都想

中国同志逐步会得到一快乐的人生。

2

“Nel nostro regno è sempre notte, la luce del sole non arriva mai. Appena

spunta l’alba, infatti, il nostro regno si nasconde, poichè è uno stato

completamente fuori dalla legge: non abbiamo un governo nè una costituzione,

non siamo riconosciuti nè rispettati, la nostra nazione è formata giusto da un

assembramento caotico di corvi. [...] Il nostro regno senza governo non ci può

garantire alcuna protezione, dobbiamo contare solo sul nostro istinto animale e

cercare a tentoni nel buio la strada per la sopravvivenza.”

Bai Xianyong , Il Maestro della notte (孽子, Niezi), 1983 .

CAPITOLO 1

L’OMOSESSUALITÀ NEL PERIODO DELLE DINASTIE: DAI ZHOU AI QING.

1.1 Uno sguardo generale.

Prima di analizzare la situazione ai giorni nostri è bene aprire una breve parentesi su

quella che è stata la considerazione dell’omosessualità nel passato.

Mi concentrerò sull’omosessualità maschile, in quanto di quella femminile le

informazioni che si possiedono scarseggiano. Come molti altri aspetti della cultura cinese,

l’origine dell’omosessualità è molto antica e sconosciuta. Quello che si può sicuramente

affermare è che fosse una pratica diffusa soprattutto nell’ambito della corte e tra persone

di status ed età diverse, soprattutto tra i sovrani e i cosiddetti “favoriti” che, divenendo

amanti dell’imperatore, potevano assumere delle alte cariche politiche o generose

ricompense. Nei rapporti omosessuali due erano i ruoli che venivano ricoperti, quello

dominante e quello dominato. Il primo ricoperto dall’individuo di età superiore, di

ricchezza, di impiego, di grado d’istruzione, di status più elevati, il secondo generalmente

da un individuo di età e di status inferiori. Anche nell’atto sessuale vero e proprio vi

erano due diversi ruoli : quello attivo e quello passivo. Queste due gerarchie, sessuale e

sociale, erano tra di loro relazionate, molto spesso infatti l’individuo dominante era

anche all’interno del rapporto l’elemento attivo. I ruoli non erano fissi e stabili, con il

sopraggiungere dell’età adulta il giovane che era stato un tempo passivo, poteva ricoprire

il ruolo dell’attivo. In secondo luogo si può affermare che la pratica dell’omosessualità

fosse accettata e fosse addirittura uno status simbol per la classe nobiliare ; e che infine

ci fosse una prevalenza della bisessualità rispetto all’esclusiva omosessualità. I fattori che

determinavano quest’ultimo fenomeno erano essenzialmente tre, un motivo religioso,

un motivo sociale e un motivo economico.

Religioso e sociale in quanto per la maggior parte della popolazione la procreazione era

un dovere dettato dai principi confuciani della pietà filiale, economico in quanto ci si

doveva assicurare una prole che in vecchiaia potesse provvedere al sostentamento

(Hinsh,1990:1-14)1.

3

1.2 Dinastia Zhou (1122-256 a.C.)

Le primissime testimonianze della pratica omosessuale in Cina risalgono al periodo della

dinastia Zhou (1122-256 a.C.). Esse sono per la maggior parte provenienti dalla

letteratura ed essendo la letteratura scritta dall’aristocrazia per l’aristocrazia, è difficile

giungere alla conoscenza di quelle che erano le pratiche omosessuali tra gli uomini al di

fuori dei gradini più alti della società. Durante questo periodo accadeva spesso che gli

uomini contraessero dei matrimoni eterosessuali, generassero prole , ma nel frattempo

intrattenessero stabili rapporti omosessuali. Il più antico documento che attesta la

pratica omosessuale è contenuto ne Il Libro delle Odi (诗经, Shiji) , risalente al X-VI secolo

a.C. (Hinsh,1990:16).2

I seguenti esempi sono significativi nel dimostrare che molto diffusi erano i rapporti tra

l’imperatore e gli ufficiali che lo servivano. Il primo si trova all’interno del trattato

filosofico Han Feizi. I protagonisti sono il Duca Ling, sovrano dello stato di Wei, e il suo

ufficiale di corte Mizi Xia. Celebre è il racconto secondo cui mentre Mizi Xia si trovava nel

parco con il suo sovrano, colse una pesca e trovandola particolarmente dolce, ne offrì la

metà al sovrano che, meravigliato, esclamò: “Come è sincero il tuo amore per me, hai

dimenticato la tua fame e ti sei solo preoccupato di darmi qualcosa di dolce da

mangiare”(Hinsh, 1990: 20-22).3 Questo passo ebbe un’influenza enorme nelle

generazioni successive, al punto che ancora oggi con l’espressione La pesca a metà (分桃

Fen Tao) si denomina la pratica omosessuale.

Un’altra testimonianza che risale a questo periodo è l’amore tra Wang Zhongxian e il suo

sottoposto Pan Zhang descritta nel Chengzhai Zaiji di Lin Zaiqing. “Si innamorarono al

primo sguardo, erano legati come marito e moglie, condividevano la stessa coperta e lo

stesso cuscino con un’illimitata intimità. Infine morirono insieme e tutti ne furono

sconvolti. Quando furono sepolti nella stesso luogo sul monte Lofu, sulla cima di un

albero improvvisamente cominciarono a crescere dei rami uniti tra di loro. Tutti i rami si

intrecciavano . A quel tempo la gente lo considerò un miracolo. Miracolo chiamato

Shared Pillow Tree (Hinsh, 1990 : 24).4

1.3 Dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.)

Per quanto riguarda l’omosessualità durante il periodo della dinastia Han, le

testimonianze sono più numerose e tutte confermano che nella corte era una pratica

assai diffusa e accettata. L’opera Memorie di uno storico (史记 Shiji) di Sima Qian e

l’opera La storia degli Han (汉书 Han Shu) di Ban Gu affermano che la maggior parte

degli imperatori (per esempio gli imperatori Gao, Hui, Wen, Jing, Wu, Zhao, Xuan, Yuan,

Cheng e Ai ) era apertamente bisessuale e ed era circondata da un harem di mogli,

concubine e “favoriti”.

L’amore dell’imperatore Ai nei confronti di Dong Xian è significativo per comprendere i

privilegi di cui si poteva godere una volta ottenuto il favore dell’imperatore. L’imperatore

cercò addirittura di nominarlo suo erede al trono, appellandosi alla mitologica

abdicazione di Yao in favore di Shun anzichè in favore del proprio figlio, ma la sua corte si

4

oppose fortemente (Hinsh, 1990: 44-46).5

Questo dimostra quanto fosse forte l’influenza dell’omosessualità nella società cinese. Da

un episodio di tenerezza infinita riportato da Ban Gu a proposito della loro relazione è

nata l’espressione “Duanxiu”, che vuol dire letteralmente "Tagliare la manica". Si

racconta infatti che l'imperatore Ai tagliò la manica del suo vestito, sulla quale il suo

adorato concubino Dongxian si era addormentato, al fine di non svegliarlo (Hinsh, 1990 :

52-53).6 L’espressione “La passione della manica tagliata (断袖之癖 Duanxiu zhipi)” nella

Cina odierna viene ancora oggi utilizzata per indicare la pratica omosessuale.

A partire dall’epoca Han gli eunuchi , definiti “Huangmen” ( Porta del palazzo) divennero i

partner preferiti dagli uomini di status elevato. Eunuchi che in seguito, soprattutto in

epoca Ming , ottennero le più alte cariche amministrative. Un esempio molto celebre è

quello di Zheng He che divenne il capo delle sette spedizioni più spettacolari che la Cina

ricordi (He, 2012).7

1.4 I Tre Regni e le Sei Dinastie (220-581 d.C.)

In questo periodo di estrema divisione e di estremo caos l’omosessualità continuò a

godere dello stesso trattamento di cui aveva goduto precedentemente. All’interno della

terminologia omosessuale presero piede due nuove espressioni : “Nanfeng” ovvero

letteralmente “Vento maschile” per indicare il rapporto sessuale tra uomini dello stesso

sesso e “Nanse” ovvero “Erotismo maschile”. Con questi termini non ci si riferiva più solo

all’ambito delle relazioni sociali ma al contrario al vero e proprio atto fisico (Hinsh, 1990 :

55-57).8

La posizione dei “preferiti” rimaneva molto privilegiata, uno tra i tanti fu il caso di Wang

Rui la cui madre, dopo la morte, ottenne i funerali di stato, mentre i fratelli e il padre

ottennero alte cariche (Hinsh, 1990 : 62-63).9

Grazie al grandissimo repertorio di testimonianze risalenti a questo periodo, si è venuti a

conoscenza di relazioni omosessuali di artisti, poeti, filosofi e militari. Tra i più celebri casi

quello di Xi Kang (223-262) che aveva per amante il poeta Ruan Ji, uno dei più famosi

poeti che dedicò molte sue poesie al tema dell’omosessualità, all’interno dell’opera Jade

Terrace (Hinsh, 1990 : 68) (Birrell, 1982 : 290).10 11

1.5 Dinastia Tang e Song (618-1279)

Dopo il lungo periodo di disordine, con la fondazione della dinastia Tang nel 618, il

territorio cinese che era stato frammentato in varie parti, venne riunificato sotto uno

stesso regno. Nella corte, pur continuando a essere praticata l’omosessualità, cambiò del

tutto quello che era il ruolo dei “favoriti”. Essi infatti persero tutti i privilegi e gli

emolumenti di cui avevano goduto in precedenza (Bret, 1990 : 77-79). 12

Nonostante le numerose poesie scritte durante il periodo Tang siano di difficile

interpretazione in quanto molto spesso il soggetto della frase è inespresso, in alcune di

esse il riferimento all’omosessualità è manifesto .

5

Un esempio rappresentativo è quello del poeta Bo Juyi (772-846) che mise in versi i suoi

sentimenti nei confronti di alcuni suoi amici e in particolare nei confronti del suo

compagno Yuan Zhen con cui ebbe una corrispondenza epistolare che durò molti anni,

fino a che la morte colse Bo Juyi (Bret, 1990 : 81-83).13 Una pratica molto diffusa al

tempo era la prostituzione maschile, pratica che era malvista dalla società. Allo stesso

tempo venne coniato un termine per descrivere l’omosessualità, ovvero jijian formato da

jian letteralmente “indecenza” e ji “gallina”. L’omosessualità veniva quindi paragonata

alla sessualità animale. Qualcosa stava cambiando nel sentimento pubblico. La perdita

d’importanza a corte, la nascita di termini sprezzanti per descriverla ne erano la prova.

Dalle espressioni “manica tagliata” e “pesca a metà” si era passati a “l’impudicizia delle

galline ”, un’implicita condanna alla pratica in questione. In epoca Song venne introdotta

una legge che condannava la prostituzione maschile. Fu probabilmente l’emergere della

dottrina Neo-Confuciana, che esortava alla coltivazione della moralità e del controllo

delle passioni, una delle ragioni di questo nuovo atteggiamento (Bret, 1990 : 96).14

1.6 Dinastia Yuan e Ming (1264-1644)

A proposito della dinastia mongola Yuan, le notizie sono alquanto farraginose. Al

contrario, del periodo Ming, grazie alla nascita di un tipo di letteratura che raccontava

della vita non solo all’interno della corte ma anche della vita della gente comune,

abbiamo molte più testimonianze che ci aiutano a comprendere la situazione. Quando il

potere passò nelle mani dei sovrani Ming, soprattutto nel sud del paese (Fujian e

Guangdong) l’omosessualità ebbe una rinascita. Un esempio rappresentativo è la raccolta

dello scrittore Li Yu15 The Twelve Towers (十二楼 Shierlou) all’interno della quale vi sono

narrate più storie con protagonisti personaggi omosessuali. Tra queste The House of

Gathered Refinements (萃雅楼 Cuiyalou ), A Male Menciu’s Mother Educates His Son and

Moves House Three Times (男孟母教合三迁 Nanmengmu jiaohe sanqian) (Hinsh. 1990:

121-127).16 Un altro esempio che risale all’epoca Ming è il capolavoro della letteratura

cinese Fiori di Prugno nel Vaso d’Oro (金瓶梅 Jinpingmei)17 in cui l’insaziabile Ximen Qing

(西门庆) non si limita ad avere rapporti con le proprie mogli e le concubine, al contrario

sono moltissimi i suoi partner sessuali maschili tra cui un giovane di nome Shutong.

Shutong che, dopo essersi concesso al proprio padrone, riceve un grande potere e grandi

privilegi (Hinsh, 1990 : 134-135). 18

15 Li Yu (1610-1680), drammaturgo, regista, critico teatrale e romanziere.

17 Jin Ping Mei, romanzo erotico scritto in lingua vernacolare (baihua) durante la fine della dinastia Ming nel

XVI secolo. Il romanzo ruota attorno alle vicende di Xi Men Qing () e il suo numeroso seguito di mogli e

concubine. 18 Rou putuan, romanzo erotico di Li Yu, pubblicato per la prima volta nel 1633.

6

La descrizione del rapporto tra servo e padrone è anche riscontrabile nel romanzo

erotico Il Tappeto da Preghiera di Carne (肉蒲團 Rou Putuan)19 in cui il protagonista

decide di aumentare le dimensioni del proprio organo genitale unendolo a quello di un

cane. La notte prima dell’operazione il giovane si concede al proprio padrone, accettando

la sua condizione di passivo in quanto più giovane anagraficamente e di status inferiore.

Si svilupparono inoltre una serie di opere che avevano per soggetto le relazioni

omosessuali, tra queste The Shared Tangerine (Fengan) ora perduta, a proposito della

vicenda di Mi Zixia, Lord Longyang Weeps on His Fishes to Gain Favor (Longyangjun qi yu

gu chong), e The Male Empress (Nan wanghou), in cui il protagonista è Han Zigao,

amante dell’imperatore Wen della dinastia Chen. (Long).20

Nel 1849, Chen Sen pubblicò il primo romanzo omosessuale: A Precious Mirror for

Ranking Flowers ( 品花宝鉴 Pinhua Baojian). Quello che si può percepire dalle

testimonianze dell’epoca è che vi fosse un clima di tolleranza nei confonti

dell’omosessualità grazie alla grande apertura intellettuale del periodo. Ma la situazione

era molto prossima ad un radicale cambiamento.

Una fonte che dimostra l’esistenza della passione della manica tagliata e soprattutto il

fatto che venisse accettata è quella fornitaci dai Gesuiti che, a partire dal 1582,

cominciarono a giungere nel lontano Oriente in nome del proselitismo (Hinsh, 1990:2).21

Vedere che la pratica che in Europa era considerata un abominio, in Cina era

assolutamente la normalità, era motivo per loro di grande sorpresa. Già dal tempo

dell’imperatore Jiajing dei Ming (1521-1573), il mercante portoghese Galeote Pereira

scriveva nel Tratado sobre a China: “Ci siamo accorti del fatto che fra di loro il peggior

peccato è la sodomia, che pure resta la condotta scandalosa più frequente e non suscita

alcuna sorpresa.” (Pereira).22 Anche l’olandese Hans Putmans che sbarcò sulle coste del

Fujian al tempo dell’imperatore Chongzhen, rilevò che la sodomia “non è né punita né

discriminata” fra i cinesi, che egli chiamava con disprezzo “sozzi sodomiti”. L’inglese John

Barrow, che, come membro della spedizione di George Macartney, percorse la Cina in

lungo e in largo, lasciò scritto: “Tale condotta sozza e innaturale non suscita presso di loro

alcuna vergogna; perfino alcuni alti funzionari ne parlano disinvoltamente, senza alcun

imbarazzo. Questi funzionari tengono tutti dei bei paggi presso di sé, d'età compresa fra i

14 e i 18 anni , vestiti alla moda.” (Barrow, 1806 : 100-102).23 Il monaco domenicano

portoghese Gaspar da Cruz, contemporaneo di Pereira, giunse a Canton durante il regno

dell’imperatore Jiajing dei Ming. Poco tempo prima, nella Cina settentrionale si era

verificato un terribile terremoto, che aveva provocato un enorme numero di vittime. Nel

suo Tratado das cousas da China, da Cruz narrò alcuni fatti del cataclisma e poi stabilì un

legame fra di esso e l’omosessualità dei cinesi: “Questa nazione coltiva un

comportamento scandaloso, ovvero si danno alla maledetta sodomia, senza che ciò

provochi presso di loro la minima riprovazione. Benché talvolta mi sia pronunciato,

pubblicamente o in privato, contro tale cattiva condotta, ed essi abbiano tratto diletto dai

miei conversari e mi abbiano dato pienamente ragione, nessuno di loro ha purtuttavia

affermato che fosse un peccato o una mala azione.

7

Evidentemente, essendo tale peccato tanto comune fra di loro, il Padreterno li ha puniti

severamente in alcuni luoghi, in modo che si risapesse per tutta la nazione (De Cruz,

1953: 223)24” (Hinsh, 1990: 2).25 L’italiano Matteo Ricci prestò molta attenzione al

fenomeno dell’omosessualità che aveva rilevato nella società cinese, e lo stigmatizzò

aspramente (Hinsh, 1990: 2).26

1.7 Dinastia Qing (1644-1912)

Con l’avvento della dinastia Qing la situazione precipitò. Grazie a un ritorno in auge della

dottrina Neo Confuciana, che già aveva avuto origine durante il periodo dei Song, e a una

volontà di ristabilire un ordine dopo il caos dell’era Ming, e non per ultima l’influenza

occidentale, si verificò una drastica repressione delle libertà sessuali in tutte le loro

forme, non solo amanti e concubine, ma anche all’interno del matrimonio eterosessuale

vi erano delle regole da seguire. Fu proprio il contatto con l’Occidente che diede vita a

una sempre crescente omofobia e a una rigorosa moralità, con la conseguenza che

l’omosessualità cominciò ad essere giudicata un qualcosa di immondo e contronatura. Fu

infatti durante la dinastia Qing che venne criminalizzata. Precedentemente nella cultura

cinese non vi era infatti alcuna influenza del pensiero cristiano secondo cui la sodomia

era considerato un abominio perchè contrario alla “legge naturale di Dio”.

In Cina, le più importanti filosofie, Confucianesimo, Taoismo e infine Buddhismo,

scoraggiavano l’essere omosessuali ma per tre motivi differenti. Il Confucianesimo perché

ciò avrebbe impedito ad un credente di adempiere al suo dovere morale di confuciano,

quello della riproduzione, provvedendo così alla pietà filiale. Il Buddhismo criticava

l’attaccamento al sesso, inteso come una zavorra che teneva legato lo spirito al mondo

reale senza fargli raggiungere il nirvana. Senza fare particolare distinzione tra quello

eterosessuale e quello omosessuale. Il Taoismo infine che enfatizzava il mantenimento

dell'armonia naturale esistente tra le forze dello Yin e dello Yang, non poteva che

disapprovare una relazione omosessuale. Si sarebbe verificato un legame Yang-Yang o

Ying-Ying, ovvero un legame distruttivo e non bilanciato , secondo la concezione cosmica

di armonia. Tutte le dottrine in ogni caso non condannavano espressamente questa

pratica e non ci fu alcun omosessuale vittima di omofobia fino agli inizi del XX secolo.

Sull’onda di questa moralizzazione, l’unico mezzo attraverso cui poteva essere

rappresentato liberamente l’amore era il teatro in cui gli attori (xianngong) ,

esclusivamente di sesso maschile, non godevano di un buona reputazione e una buona

posizione sulla scala sociale, ma godevano di una grande libertà sessuale.

In particolare il più aspro fronteggiatore della pratica tradizione cinese fu l’imperatore

Kangxi che oltre ad aver promulgato nel 1740 il Great Qing Legal Code (清律例 Qing Lüli),

fece addirittura processare tre dei suoi figli dopo avere scoperto che intrattenevano

rapporti con persone del loro stesso sesso (Hinsh, 1990 : 142-145). 27

All’interno del codice per la prima volta venivano proibite le relazioni omosessual i, punite

con l’obbligo di portare al collo il 木枷 mujia (due tavole di legno che venivano fissate

attorno al collo del condannato) e di subire cento frustate (Hinsh, 1990: 145).28

8

Questo triste epilogo della tradizione omosessuale era stata predetta millenni prima dal

grande storico Sima Qian: “Come sono violente le stagioni dell’amore e dell’odio.

Osservando il destino di Mizi Xia, possiamo immaginare cosa accadrà ai “favoriti” nei

tempi a venire. Il futuro di più di cent’anni può essere predetto ora.”

CAPITOLO 2

L ’OMOSESSUALITÀ DALLA NASCITA DELLA REPUBBLICA AD OGGI.

2.1 Atteggiamento della politica, della società e attivismo LGBT.

Con l’anno 1912 la Cina vide sconvolgersi completamente quello che era il suo assetto

politico. Con la caduta dell’ultima dinastia, la dinastia dei Qing, nacque infatti la

Repubblica di Cina. Conosciamo poco della vita omosessuale nella Cina della prima metà

del ventesimo secolo , sappiamo che il governo Nazionalista condannò l’omosessualità

come un “crimine ingiurioso per le abitudini” (Hinsh, 1990 : 163-166).29 Ma allo stesso

tempo possiamo considerare, basandoci per esempio su quanto è stato rievocato dal

famoso romanzo Addio mia concubina (霸王别姬 Bawang bie ji) da cui è stato tratto il

film omonimo diretto da Cheng Kaige, che in determinati ambienti, quali il mondo del

teatro, relazioni di uomini o donne con persone dello stesso sesso erano possibili e

diffuse.

Dopo il 1949, la Repubblica Popolare Cinese ritenne l’omosessualità un atto di

perversione di genere, una vera e propria patologia mentale (Jia, 1997).30

Le persecuzioni però più violente che la comunità omosessuale subì nel corso della storia

furono durante la Rivoluzione Culturale. Tra gli anni Sessanta e Settanta infatti gli

omosessuali furono vittime di umiliazioni pubbliche e spesso di vere e proprie esecuzioni.

Accusati di essere degli “hooligans” (流氓罪 Liumang zui) e classificati come “ cattivi

elementi” (cattivi elementi cioè la terza delle “cinque categorie nere” di persone che non

dovevano essere difese da abusi o attacchi: proprietari terrieri (地主 dizhu), contadini

ricchi (富农 funong), controrivoluzionari (反革命 fangaige), cattivi elementi (坏分子

huaifenzi) ed elementi di destra (右派 youpai), venivano arrestati, mandati nei campi di

rieducazione o in carcere per periodi indeterminati, sottoposti alla terapia

dell’elettroshock, costretti a ingurgitare delle medicine naturali che inducevano il vomito

in modo che ad ogni pensiero erotico venisse associata una reazione sgradevole , e in

casi estremi assassinati (Chou, 2000).31

Tutto ciò che riguardava l’omosessualità venne censurato , dalle pagine dei giornali, ai

libri, alle sale dei cinema. Il Ministero della Televisione, della Radio e della

Cinematografia promulgò , nel 1997, la Film Censorship Regulation nella quale si vietava

la messa in onda di programmi televisivi o cinematografici contenenti scene di violenza,

scene diffamatorie e scene minanti l’ordine pubblico. Si vietava inoltre la

programmazione di scene nelle quali comparivano: descrizioni particolarmente licenziose,

violenza sessuale, prostituzione, omosessualità.

9

Tutti i film dovevano essere inviati alla Beijing Film Bureau per delle ispezioni sia durante

il processo di produzione sia una volta conclusi. Se non venivano giudicati adeguati alle

norme, non potevano essere distributi ufficialmente in terra cinese. Come conseguenza

di questa politica, dal 1949 fino alla fine degli Anni Ottanta, nei cinema cinesi non

vennero presentate immagini di omosessuali (Tang, 2011: 18-22).32 Nonostante con la

riforma politica 改革开放 Gaige Kaifang del 1979, venne allentata la forte funzione di

controllo su comportamenti di questo genere ,l'omosessualità era comunque condannata

perché identificata con lo stile di vita dissoluto dei paesi capitalisti. Solo durante i primi

anni Novanta cominciarono a circolare i primi testi sull’omosessualità, soprattutto testi di

stampo medico e psichiatrico, alla ricerca di una “cura” per questa patologia sessuale.

Ma già a partire dagli anni Ottanta erano nati numerosi ambienti pubblici quali bar,

parchi e night club destinati quasi esclusivamente all’incontro di gay e lesbiche che

furono il germe da cui presero vita i movimenti di liberazione LGBT. Tra questi il noto

Parco Dongdan nel cuore di Pechino, anche conosciuto come il Gay Park. Oltre a questo il

parco divenuto celebre grazie all’opera Il Maestro della notte (镊子 Niezi) del 1983,

scritta da Bai Xianyong, il Parco Nuovo sulla via del Museo municipale di Taibei. Opera in

cui i protagonisti sono un gruppo di “money gays” ovvero ragazzi che, a costo di

sopravvivere, spacciandosi per normali avventori, seducono altri clienti per poi richiedere

denaro in cambio di prestazioni sessuali, fenomeno ancora oggi molto diffuso (Xianyong,

1983).33 Da allora hotlines, riviste, film festivals, e conferenze per omosessuali via via

divennero più organizzate e conosciute anche se molto spesso il governo cercò di

soffocarle attraverso azioni della polizia o attraverso la censura (Wah Ho, 2010)..34

Ad esempio nel 1989 venne organizzata la prima edizione dell’ Hong Kong Lesbian and

Gay Film Festival, nel 1997, stesso anno in cui l’omosessualità fu decriminalizzata, fu

aperta a Pechino la prima hotline LGBT , nel 1998 fu organizzata la prima conferenza tra

lesbiche , nel 1999 ci fu l’apertura del primo bar per omosessuali, il LaLa Bar . Nel 2001,

venne organizzato il primo Chinese Gay and Lesbian Film Festival che ebbe luogo alla

Beijing University. Nonostante vi fossero molte pressioni da parte degli ufficiali del

governo e della polizia, e nonostante il festival si svolse nell’arco di tre giorni e non di una

settimana come previsto, il festival ebbe un suo seguito. Nel 2005 e nel 2007, si svolsero

la seconda e la terza edizione. Nel 2005 però non si svolse come previsto alla Beijing

University ma al contrario in un pub della capitale , dopo che la polizia cacciò dal parco

dell’università gli organizzatori del Festival. Festival che successivamente prese il nome di

Beijing Queer Film Festival o Queer Film Forum.

Nel 2003 e nel 2005 la Shanghai Fudan University istituì un corso sull’omosessualità e

salute pubblica, diventato tanto popolare che l’università dovette accettare anche

studenti non iscritti alla Fudan. Nel 2009 l’evento Shanghai Pride Week (上海骄傲周

Shanghai Jiaoao Zhou), primo gay pride della Cina continentale (la prima edizione del

Taiwan Pride si svolse nel novembre del 2003) si svolse ma sotto le vesti di un evento

culturale e non di una manifestazione in difesa dei diritti degli omosessuali . Nonostante

questo, furono più di tremila i partecipanti a quella settimana di concerti, proiezioni,

eventi, balli.

10

Inoltre parteciparono anche artisti e personaggi rilevanti nel panorama culturale cinese:

dal regista Cui Zi En, che nel 2005 provò a organizzare un festival cinematografico

omosessuale, idea abortita ancora prima che il progetto venisse lanciato, i professori Gao

Yanning, della Fudan University di Shanghai e Wei Wei, della Normale, oltre al noto

jazzista Coco Zhao (Pierrani, 2009).35 Nel 2010 il concorso di bellezza “ Mr. Gay China”,

che doveva avere luogo in un locale gay nel cuore di Pechino, fu interrotto dall’arrivo di

otto agenti della polizia che accusarono gli organizzatori di essere sprovvisti dei permessi

necessari, come denunciato dal documentario del 2010, Comrades, You’ve Worked Hard

del regista Xiaogang Wei. Nell’estate del 2012 ebbe luogo il LGBT Pride di Fuzhou dove si

svolsero molti dibattiti e incontri sulla cultura gay. L’emergere di decine di comunità

pubbliche omosessuali fece sì che si risvegliasse in loro la volontà di stabilire una propria

identità. Un’identità che a partire dal 1989, durante il primo Lesbian and Gay Film

Festival di Hong Kong, da parte di un attivista gay venne denominata con il termine

“Tongzhi” (同志 ) (Tong: uguale; Zhi: ideale, orientamento) , termine inizialmente

utilizzato in riferimento ai compagni d’armi dell’esercito comunista ma accettato poi in

tutta la Cina per indicare gli omosessuali. Chou Wah-Shan, uno dei massimi esperti in

materia, sostiene che vari elementi contribuirono alla popolarità dell’appellativo, come

l’istituzione del Tongzhi Forum, la pubblicazione, dal 1994, dei suoi scritti in cinese con il

termine tongzhi nel titolo, e l’impiego di tongzhi nei nomi di tutte le organizzazioni

omosessuali e nelle relative pubblicazioni. Altri modi usati dagli omosessuali in Cina per

identificarsi sono l’inglese “gay”, “tongxinglian”(同性恋) , raramente utilizzato perchè

usato spesso in ambito medico associato a malattie e patologie e “quannei ren”(圈内人) .

Un neologismo in voga tra gli studenti universitari è “datong”(大同) , abbreviazione di

“daxuesheng tongzhi” ( 大学生同志 ) (Romagnoli, 2006). 36 La situazione degli

omosessuali migliorò decisamente a partire dal 2001, quando l’Associazione Psichiatrica

Cinese ( 中华医学会精神病学 Zhongguo Yixuehui Jingshenbingxue ) rimosse

l’omosessualità dalla CCDM “Classificazione Cinese dei Disordini Mentali” (中国精神疾病

分类方案与诊断标准 Zhongguo Jingshenbing Fenlei Fanganyu Zhenduan Biaozhun)

dopo averla inserita nel 1989. Questo grande cambiamento comportò una svolta

nell’atteggiamento verso gli omosessuali da parte del governo che fece crescere la

speranza degli attivisti di promuovere i movimenti omosessuali in un clima più favorevole

e aperto. Da quel momento in poi, cominciarono a emergere contenuti di natura

omosessuale su piattaforme pubbliche quali per esempio le televisioni, le radio e

internet, nonostante ancora oggi il software Diga Verde oscuri le comunità web di ritrovo

di molti omosessuali, come denunciato da Wan Yanhai37 leader dell’organizzazione

Aizhixing (愛知行)38 una delle più importanti per la lotta all’ AIDS e la difesa degli

omosessuali.39

37 Wan Yanhai, fondatore di Aizhixing e fervente attivista per i diritti degli omosessuali e dei malati di AIDS,

negli anni '90 pubblicò i documenti sullo scandalo della trasfusione di sangue infetto nello Henan. Per

questo venne arrestato e, una volta rilasciato, decise di fuggire in America. 38 Ai in cinese significa amore, Zhi conoscenza e Xing azione. 39 Wan Yanhai, fondatore dell' Aizhixing Institute of Health Education ( 愛知行 Aizhixing)

11

Nel 2011 ad esempio il famoso sito internet dedicato ai problemi degli omosessuali,

Gaychinese.net, venne oscurato per un breve periodo.

Con l’avvento di internet indubbiamente la condizione degli omosessuali migliorò di

molto, all’interno delle pagine web era per loro possibile infatti comunicare, confrontarsi,

organizzare eventi, creare delle associazioni, godendo del più totale anonimato. Dal

giugno del 2000 sono nati più di 300 siti dedicati a questo tema, visitati quotidianamente

da più di cinquantamila lettori. Internet però risulta essere un’arma a doppio taglio. Lo

dimostra il caso dell’ “Incidente di Lu Liping (吕丽萍)”, famosissima attrice cinese

cristiana che, nel 2011, sulla sua pagina Weibo citò il passo della Bibbia, Romani 1:26-27:

“Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i

rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il

rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri,

commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione

che s'addiceva al loro traviamento.” e aggiunse che l’omosessualità era un peccato che

doveva essere punito, infine affermò che tutti gli omosessuali avrebbero dovuto chiedere

aiuto a Dio per poter “guarire”. Partendo dal presupposto che Lu Liping aveva 25000

followers, questo post ebbe una risonanza mediatica davvero grande. Furono circa 10000

i commenti alle sue parole. Anche molti volti noti nel campo del cinema, della musica e

della televisione alzarono le loro voci accusando Li, da Stanley Kwan, Lynn Xiong Dailin,

Christine Fan a Li Yinhe. Per quanto questo “incidente” fu un evento molto spiacevole,

allo stesso tempo fece sì che l’argomento omosessualità venisse portato sulla prima

pagina dei giornali di tutto il mondo. La Qingdao University Academics ha stimato che ad

oggi in Cina vi sono dai 39 ai 52 milioni di omosessuali tra donne e uomini, ovvero da un

3,5% a un 5% della popolazione totale. Nel 2013 una ricerca del Pew Research Center ha

evidenziato che la percentuale di persone che si dichiaravano contrarie all'omosessualità

raggiungeva la soglia del 57%, mentre coloro che si dichiaravano favorevoli erano

solamente un 21%. 40 Un recente sondaggio dimostrava che la qualità della vita degli

intervistati era tutt’altro che buona. A causa delle discriminazioni subite, il 30-35% degli

omosessuali aveva forti tendenze al suicidio, il 9-13% degli intervistati ammise di aver

tentato il suicidio, il 67% di provare un’ estrema solitudine, il 63% delle persone di

soffrire di una forte depressione. La principale fonte del malessere vissuto dagli

omosessuali lo si può trovare all’interno della propria famiglia che spinge

quotidianamente i proprio figli a sposarsi, ovviamente con partner del sesso opposto, e

ad avere dei figli per mettere al mondo dei discendenti (Tang, 2011 : 31-34).41

Riporto le parole di Xiaogang Wei, promotore della Queer Comrades, webcast LGBT : “ I

problemi principali qui sono la pressione sociale e la famiglia. Qualcosa di simile all'Italia,

la tua famiglia ti dà tutto per la tua carriera lavorativa, ti aiuta se devi sposarti, magari ti

comprano la casa e tu non puoi deluderli.

40 The Global Divide on Homosexuality, www.pewglobal.org

12

E ti senti colpevole. In Cina tutto questo è poi associato al concetto di faccia: fare bella

figura con gli amici, dire che tuo figlio è sposato. La mia famiglia, per dire, spesso viene

considerata male da altre famiglie, come se non fossero stati in grado di trasmettermi i

giusti valori” (Pieranni, 2010).42

A partire dal 1979 la Cina ha introdotto la politica del figlio unico, questo ha fatto sì che i

figli, in quanto figli unici, dovessero assumersi quelli che erano i doveri filiali, tra questi la

continuazione della linea di sangue paterna. Come riportato dal Dott. Zhang Beichuan

della Qingdao University, il 90% degli uomini omosessuali in Cina sposa una donna

perché costretto dalla società e dalla famiglia. In Cina vi sono due forme di matrimonio

tra omosessuali e persone del sesso opposto: il matrimonio forzato con una donna

“tonghun” e il “xinghun”, ovvero un matrimonio farsa tra un uomo gay e una donna

lesbica. Farsa perchè dopo aver celebrato il matrimonio , i due coniugi non fanno nulla di

tutto ciò che dovrebbe essere consono a un matrimonio. Non vivono insieme e

continuano a frequentare i loro rispettivi partner (Wang, 2013).43 Chinagayles.com, uno

dei più recenti e grandi portali per trovare dei possibili coniugi per uno xinghun ha ormai

più di 160000 membri registrati e si calcola che, dalla data di nascita del sito nel 2005,

siano stati celebrati grazie ad esso, più di 20000 matrimoni (Lim, 2013).44

Per quanto riguarda invece il “tonghun” (同婚) , si stima che ci siano più di 16 milioni di

donne sposate con uomini omosessuali. Queste ultime vengono denominate “tongqi”

(同妻). Nell’agosto del 2011 Yao Lifen creò il primo gruppo online di sostegno per queste

donne costrette a una vita frustrata, senza l’affetto dei propri mariti, intrappolate in

questi matrimoni infelici e senza amore. Il sito chiamato Tongqijiayuan ebbe però vita

breve, le autorità architettarono un modo per farlo chiudere accusando Yao Lifen di

truffare le sue lettrici vendendo loro servizi a pagamento che non venivano mai erogati

(Qingyun, Juan 2012).45

A proposito di questo fenomeno il regista taiwanese Ang Lee (李安 Li An) nel 1993

diresse il film Il Banchetto di nozze (喜宴 Xiyan) , vincitore dell’Orso d’Oro nel 1993 e

nominato agli Oscar nel 1994 come miglior film straniero. Nel film il protagonista Wai

Tong è un giovane taiwanese di successo che, nonostante abbia una relazione

omosessuale con un giovane americano di nome Simon, viste le pressioni fatte dai

genitori, sposa una ragazza squattrinata di nome Wei Wei, in cerca disperata di acquisire

il suo foglio verde.

Fare coming out per un omosessuale in Cina non risulta essere un passo molto difficile

solo nell’ambiente domestico ma anche nell’ambiente lavorativo. Aibai, un’associazione

no-profit che offre supporto alla comunità LGBT, ha intervistato ,tra il gennaio e l’aprile

del 2012, 2161 persone tra cui il 21% ha ammesso di aver valutato l’idea di lasciare il

proprio posto di lavoro a causa della discriminazione di cui erano vittime. Il 4,7% ha

ammesso di aver avuto una riduzione dello stipendio in seguito al proprio coming out.

Il 62% ha ammesso di tenere nascosto il proprio orientamento sessuale sul posto di

lavoro. Questi comportamenti sono comprensibili alla luce del fatto che per poter avere

delle promozioni nel servizio civile e in quello militare, essere sposati è uno dei

prerequisiti (Ran, 2013). 46

13

Un’ ulteriore problema che affligge gli omosessuali è la credenza che l’AIDS, acronimo di

Acquired Immune Deficiency Syndrome, sia una malattia “omosessuale”. Questo fatto è

causato dalla totale mancanza di un’educazione appropriata in materia. All’interno delle

scuole l’educazione sessuale fino a poco tempo fa non era prevista nel piano educativo,

facendo sì che si desse ascolto a false credenze come ad esempio all’idea che l’AIDS fosse

una malattia occidentale causata dalla discutibile moralità. Basti pensare che al

sondaggio svolto nel 2008 su più di 60000 abitanti, il 68% rispose che l’AIDS poteva

essere contratta attraverso la puntura di una zanzara; il 18% riteneva che si potesse

contrarre da pazienti malati attraverso la saliva; il 48% affermava che avrebbe evitato di

mangiare con qualcuno malato di AIDS.

Nel 1987 furono promulgate le Norme sulla gestione e sul monitoraggio dell’Aids

attraverso le quali si proibiva l’ingresso nel paese ai sieropositivi e si espellevano coloro

che scoprivano di essere affetti dal virus durante la permanenza in Cina.

Nel 1998 venne introdotta una legge che vietava la donazione del sangue da parte delle

persone con orientamento omosessuale. Divieto abrogato esclusivamente per le donne

omosessuali solo nel luglio del 2012 in seguito ad anni di petizioni e proteste. Nel 2013

per le autorità cinesi gli individui affetti da AIDS erano 780000, con una crescita annua

del 13%, tra questi gli omosessuali erano un 32,5%. L’utilizzo del preservativo ancora oggi

è poco diffuso , secondo dati pubblicati nel 2007 e riferiti al 2003, soltanto il 20% degli

studenti di medicina di Pechino pensava che utilizzare il preservativo potesse proteggere

dal contrarre il virus per via sessuale. Molte associazioni per la lotta all’AIDS tra cui

UNAIDS48e WHO49 hanno numerose volte esortato il governo affinchè implementi la

prevenzione e i programmi di trattamento della malattia. Nel 2003 è stata promulgata la

politica del “Four Free and One Care” ovvero50:

erogazione gratuita del trattamento ARV per malati di Aids residenti in aree

rurali e/o senza copertura assicurativa medica

erogazione gratuita di servizi di consultorio, comprensivi di test HIV;

erogazione gratuita di farmaci per prevenire trasmissione virus HIV madre-

bambino;

educazione primaria gratuita per orfani a causa di Aids e bambini i cui

genitori sono sieropositivi; assistenza economica straordinaria per le famiglie

con componenti sieropositivi.

Uno dei maggiori attivisti nello lotta contro l’Aids, oltre che nella lotta contro le

discriminazioni di genere, è indubbiamente Wan Yanhai, co-fondatore del Beijing LGBT

Center, nonchè attuale direttore dell’ Aizhixing Institute of Health Education e della prima

hotline dedicata al tema dell’AIDS nel 1992.

Nel 1994 diede vita all’ Aizhi Action Project volto a rendere la società più consapevole nei

riguardi del virus dell’AIDS e della sua prevenzione.

48 Joint United Nations Programme on HIV/AIDS

49 World Health Organization

14

Per la sua scomoda posizione e le sue frequenti pressioni al governo, negli ultimi dodici

anni Wan è stato arrestato ben tre volte. Il 24 agosto del 2002, durante la proiezione di

un film a carattere omosessuale in un locale di Pechino, venne arrestato dalla polizia e

nessuno riuscì a mettersi in contatto con lui per lungo tempo. Quando venne rilasciato,

decise di trasferirsi definitivamente negli Usa per continuare la sua attività.

Credo che per poter entrare nel pieno della comprensione di quella che è la condizione

degli omosessuali in Cina oggi, lasciare spazio alle loro parole, alle loro sensazioni, alle

loro esperienze sia il mezzo migliore, per questo riporto qui degli estratti dal blog LGBT

del sito Danlan ; il primo è estratto da una lettera di un ragazzo che si rivolge ai genitori, il

secondo invece da una lettera aperta di una giovane lesbica. 51

“Mamma e papà, sono sicuro che dopo aver letto questa lettera, il vostro

mondo cambierà molto. E spero che io continuerò a farvici parte, senza

essere abbandonato. Mamma e papà, vi vorrò per sempre bene, ma io non

so se voi farete altrettanto. Io, vostro figlio, ho vissuto vent’anni, mi avete

allevato per tutto questo tempo, sembravo sereno ma ogni giorno avrei

voluto suicidarmi. Non potevo dirvelo, temevo il disappunto nei vostri

occhi, non volevo che vi spaventaste, ma oggi devo dirvi il mio segreto,

non voglio vivere nella menzogna, sono stanco di vivere nel dolore.

Mamma e papà, a vostro figlio piacciono gli uomini, in altre parole sono

gay. [...] Se mi obbligherete a sposarmi e ad avere dei figli, quale sarà il

risultato? Si feriranno molte persone innocenti, si sacrificherà la felicità dei

figli, si reprimerà la mia natura. Credo che anche voi sappiate che un

matrimonio senza amore è difficile da mantenere, ma per me che sono

omosessuale è impossibile amare una donna, sposarla, potrei solo sposare

una persona che amo. Forse mi direte che io vivrò una vita in solitudine,

ma, chi non è una persona sola? Anche se si hanno dei figli, possono forse

starci a fianco ogni giorno della loro vita? Inoltre, in molti stati stranieri si

possono avere figli attraverso la surrogazione di maternità, in Cina ad oggi

è proibita. Ma se davvero volessi un figlio, potrei adottarne uno. Già da un

anno ho un fidanzato, stiamo bene insieme, spero sia l’ultimo che avrò. Per

quanto riguarda i rapporti sessuali, prima di cominciare una relazione seria,

siamo andati insieme all’ospedale per fare il test dell’AIDS, usiamo sempre

il preservativo. Presto ci sarà il Capodanno e so che tutti i miei amici e

parenti mi chiederanno per quale motivo non mi sono ancora sposato, io

ho intenzione di dire la verità. [...] Vi voglio bene, ma non dipendo da voi.

Se non sopportate la mia presenza , e vorrete chiudere i rapporti con me,

sarà doloroso ma io lo supererò. Mamma e papà spero potremo parlarne.

Per l’amore di vostro figlio.”

15

Una ragazza nello stesso blog scrive

:

“Sono gay: Ciao! *...+ Gli altri mi guardano con occhi strani, sento che

bisbigliano qualcosa alle mie spalle, sento che sto per crollare. Solo

perchè sono gay, non posso vivere come una persona? I miei genitori

l’avevano capito perchè avevo solo delle amiche femmine, non riuscivo

mai ad avere con loro un minimo di dialogo, erano totalmente

indifferenti nei miei confronti. Successivamente i miei genitori mi hanno

mandato da uno psicologo per seguire una “cura” per ben quattro mesi,

arrecandomi un dolore atroce, “cura” che non ebbe alcun risultato. Sono

gay, potete comprendere i miei sentimenti? Io amo le donne, faccio

qualcosa di sbagliato? [...] Io voglio solo vivere una vita normale, perchè

io sono una persona, una persona normale, fatta di carne e sangue.

Alcuni omosessuali pensano al suicidio, così andranno da qualche altra

parte a ricercare una vita felice. Ma se io dovessi morire, come la

prenderebbero le mie adorate ragazze? Sono una persona normale, solo

perchè porto l’etichetta di “gay”, sono vittima di pressioni da ogni dove.

Queste pressioni sono come una roccia sulla mia schiena così pesante da

togliermi il respiro. Sono gay, sono stanca! Sono davvero stanca! [...] Un

giorno, gli omosessuali verrano accettati dalla gente. In un futuro

prossimo. Essere gay non è una cosa terribile, lo è non riuscire a

guardarsi allo specchio. Sono gay e nessuno potrà cambiare questa cosa.

Domani, domani, domani mi attendono giorni migliori.”

Recentemente sono nate moltissime organizzazioni che si prefissano i seguenti obiettivi:

vedere legittimate a livello sociale le relazioni omosessuali, godere di pari diritti rispetto

agli eterosessuali, vedere riconosciute politicamente le unioni tra individui dello stesso

sesso. Tra queste organizzazioni troviamo il PFLAG China (同性恋亲友会 Tongxinglian

Jingyouhui ) acronimo di Parent, Families, and Friends of Lesbian and Gays in China, nato

il 28 giugno 2008, con l’intento di dare un supporto non solo agli omosessuali ma anche

alle persone che con loro hanno un rapporto molto stretto. Il Beijing LGBT Center, il

Changsha Comrades Center, Same-Sex Love Assistance Network (Pep, 2014).52 53 Li Yinhe

(李银河), nata nel febbraio del 1942 a Pechino, moglie del grande scrittore Wang Xiaobo

(王小波 ), sociologa , pioniera degli studi di genere, sessuologa, è indubbiamente la più

importante attivista per i diritti LGBT attualmente operativa in Cina.

52 L'attivista LGBT Xiang Xiaohan tentò di registrare il suo gruppo presso il Ministero degli Affari Civili, come

è d'obbligo, in qualità di ONG (organizzazione non governativa), ma la sua richiesta fu respinta. Questo

fenomeno accade molto spesso in Cina così che le ONG non ottengono lo status ufficiale e in quanto

“aziende” pagano tasse altissime.

16

Tra le sue opere in merito al tema troviamo Sexuality and Marriage in China (中国人的性

爱与婚姻 Zhongguoren de Xingai yu Hunyin) pubblicato nel 1991, Their World: a Study of

Homosexuality in China (他们的世界-中国男同性群落透视 Tamen de Shijie- Zhongguo

Nantongxing Qunluo Toushi) del 1993, Human Sexuality (性社会 Xingshihui) del 1994.

Al 1998 risalgono Love and Sex for Chinese Women (中国女性的感情与性 Zhongguo

Nüxing de Ganqing Yu Xing) e Subculture of Homosexuality (同性恋亚文化 Tongxinglian

Yawenhua).

Nel 2003, nel 2005 e nel 2006, in quanto membro della Chinese People’s Political

Consultative Conference (CPPCC) , ha proposto al più alto organo legislativo in Cina, il

National People Congress (NPC) la legalizzazione dei matrimoni omosessuali, ricevendo

però una risposta negativa. Sei erano i motivi fondamentali per i quali si chiedeva che

venissero riconosciuti legali. Il primo consisteva nel fatto che dare dei diritti agli

omosessuali, cittadini cinesi quanto gli eterosessuali, non ledeva in alcun modo a questi

ultimi. Il secondo affermava che gli omosessuali erano una minoranza e che molti paesi

nel mondo avevano già stabilito delle politiche di protezione nei loro confronti,

riconoscendo loro legale il matrimonio , tra questi la Scandinavia, l’Australia, il Canada, la

Francia, la Germania, l’Inghilterra, e alcuni stati degli Stati Uniti d’America

(Massachussets, New York) . Il terzo punto insisteva sul fatto che la legalizzazione del

matrimonio omosessuale, avrebbe permesso relazioni a lungo termine, ponendo fine alla

promiscuità che circondava il mondo omosessuale e fermando così il proliferare di

malattie quali l’AIDS.

Il quarto punto affermava come questo potesse essere un metodo per ridurre l’esagerata

crescita demografica in Cina, in quanto le coppie omosessuali, dal 3,5 al 5% della

popolazione, detto in cifre dai 49 ai 52 milioni di persone, non avrebbero contribuito alla

crescita con nuove nascite

Il quinto punto affermava che si sarebbe eliminata la pratica dei matrimoni obbligati in

risposta all’obbligo sociale della pietà filiale. Matrimoni che essendo estremamente

infelici, portavano sofferenza non solo alle mogli, definite “同妻 tongqi”, ma anche ai figli

frutto di queste relazioni.

Il sesto e ultimo punto insisteva sull’esigenza che la Cina si dimostrasse un paese

d’avanguardia nella difesa dei diritti umani, e sul fatto che la cultura cinese da lunga

tradizione dovesse continuare a difendere l’armonia e la pace (Yinhe, 2006).54

Nonostante la sua proposta non sia stata accettata, Li Yinhe è però molto fiduciosa,

ritiene che la riforma di apertura della Cina abbia dato uno spazio maggiore per i diritti

degli omosessuali e che sia possibile sperare per loro in una maggiore tolleranza nel

futuro e in un trattamento migliore. Anche la società a proposito dei matrimoni

omosessuali sembra essere per lo più favorevole. Un sondaggio attualmente ancora in

corso sul portale cinese Sina.com, che ha raggiunto i 74438 votanti, dimostra che un 52,9%

è del tutto favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso, un 24,5% è contrario

in quanto si tratta di una pratica in contrasto con l’etica sociale, un 20,2% non prende una

posizione chiara. 55

17

Il 25 febbraio 2013 degli esponenti dell’associazione PFLAG (Parent, Families, and Friends

of Lesbian and Gays in China) hanno inviato al National People’s Congress una lettera

nella quale si esortava il governo a ripensare quella che era la legislazione che regolava i

matrimoni omosessuali.

“Buongiorno, Congresso Nazionale del Popolo! Noi veniamo da molti

luoghi diversi, i nostri figli sono omosessuali, e noi siamo chiamati

“genitori dei gay”. Grazie al loro orientamento sessuale, i nostri figli non

possono dare vita legalmente a una famiglia con la persona che amano.

Secondo i sociologi, gli omosessuali sono un numero che oscilla tra il 3,5%

e il 5% della popolazione totale. Secondo questi dati, in Cina circa 60

milioni di omosessuali sono esclusi dal matrimonio, la legge sul

matrimonio attuale permette solo matrimoni tra uomini e donne.

Alcuni dei nostri figli vivono con i loro partner dello stesso sesso da più di

dieci anni. Si prendono cura l’un l’altro e si amano, ma quando uno dei

due si sente male e necessita un ricovero, il suo compagno non ha alcun

diritto nei suoi confronti. In quanto genitori di omosessuali, ci sentiamo

spesso molto preoccupati di come l’impossibilità di sposarsi possa

condizionare la loro vita, dal problema del ricovero a quello dell’eredità a

quello dell’acquisto di una casa. È incredibile il fatto che, se anche i nostri

figli omosessuali non amano delle persone del sesso opposto, siano

queste le uniche persone con cui abbiano il diritto di sposarsi . Tutti

sanno che quando un omosessuale e un eterosessuale si sposano, si

verificheranno dei problemi di natura sociale e soprattutto vivranno

un’esistenza infelice. La nostra legge sta cercando di incoraggiare tutto

questo? Inoltre gli omosessuali non violano alcuna legge corrente.

Possiedono tutti i diritti di un cittadino della Repubblica Popolare Cinese

e non può essere tolto loro il diritto di sposarsi.

Noi chiediamo che il Congresso Nazionale del Popolo e i membri del

Congresso Consultivo Politico del Popolo prestino attenzione, ascoltino

18

da vicino le voci di 120 milioni di genitori di omosessuali e mostrino

comprensione nei confronti dei 60 milioni di omosessuali e le loro

richieste di uguaglianza e di rispetto. Vi chiediamo l’emendamento della

legge sul matrimonio il prima possibile, dando agli omosessuali in Cina il

diritto di sposarsi. Grazie per l’attenzione su questo tema, vi auguriamo

buon lavoro e buona salute! (Wertime, 2013).”56

Il 3 gennaio 2010 in un locale di Chengdu, il quarantacinquenne Zeng Anquan e il

ventisettenne Pan Wenjie hanno celebrato il loro matrimonio. In un’intervista al China

Daily, Zeng ha affermato: “Tutto il capitale della mia azienda è stato congelato da mio

fratello minore. Mia sorella mi ha minacciato di non chiamarmi più fratello fino al

momento in cui avrò lasciato Pan, e ho ricevuto centinaia di telefonate da parte dei miei

amici e parenti che mi hanno detto di provare vergogna per me. Ma noi siamo

innamorati pazzi e non ci lasceremo mai. Non ci nasconderemo mai più. Il matrimonio è

il nostro più felice e prezioso momento.” Nel febbraio del 2013 in un ristorante di

Pechino si è celebrato il matrimonio tra una coppia di anziani omosessuali. La coppia

aveva aperto un account su un microblog per prepararsi al matrimonio raggiungendo

quasi 18000 followers. Il matrimonio venne trasmesso in diretta streaming attraverso la

piattaforma V6.cn con reazioni molto disomogenee da parte dell’audience. Ma a detta di

Li Yinhe era stata decisamente una buona occasione per far parlare della questione che

le stava tanto a cuore. Il fatto che stiano crescendo sempre più eventi pubblici e

materiali che trattano questo tema, fa ben sperare in una crescita della comunità

omosessuale cinese, pronta a lottare contro ogni forma di ingiustizia, pregiudizi e

oppressioni. La comunità Tongzhi sta crescendo sempre di più in Cina, soprattutto nelle

grandi città. Ancora oggi nella Repubblica Popolare Cinese non sono state promulgate

delle leggi esplicite contro gli omosessuali che impediscano loro di avere rapporti con

persone dello stesso sesso o che salvaguardino loro da eventuali discriminazioni. In

questo contesto la questione dei tongzhi a livello governativo resta circoscritta nella

politica delle cosiddette “tre negazioni” : non approvo, non disapprovo, non promuovo:

不支持, 不反对, 不提高 (Bu zhidai, Bu Fandui, Bu Tigao) (Mountfordt 2010).57 La Cina

ovviamente non è ancora diventata un eden per l’amore omosessuale ma ogni anno che

passa la liberalizzazione dei rapporti interpersonali raggiunge nuovi traguardi.

2.2 L’omosessualità nei grandi schermi.

A partire da quanto si è detto fin ora a proposito del trattamento dell’omosessualità in

Cina si può desumere che il governo non abbia mai approvato la produzione di alcun film

a sfondo omosessuale, nè tantomeno abbia incentivato l’importazione di film di tal

19

genere dall’estero. Come già precedentemente ricordato infatti, le attività della censura

governativa furono molto numerose. Gli unici mezzi attraverso cui questi film furono

trasmessi e resi noti al pubblico furono i festival del cinema internazionali, alcuni siti

omosessuali tra cui Aibai.com o Shuangtv.com, o attraverso la pirateria informatica.

Il primo film che portò sullo schermo una relazione tra due individui dello stesso sesso è

Addio mia Concubina (霸王别姬 Bawang Bie Ji) diretto da Chen Kaige, uscito nelle sale

nel 1993 e vincitore della Palma d’Oro come miglior film al 46esimo Festival di Cannes .

Inizialmente in Cina venne censurato in quanto al centro dell’opera viene raccontato

l’amore omosessuale ed estremamente infelice tra Chen Dieyi e Duan Xialou, due

famosissimi attori dell’Opera di Pechino. Se in Addio mia concubina la relazione tra i due

protagonisti era stata rappresentata in modo occulto, nel 1995 uscì East Palace, West

Palace58 diretto da Zhang Yuan59 e scritto da Wang Xiaobo60 il primo film in cui una

relazione omosessuale diventava la vera protagonista della pellicola. A questo ne

seguirono altri la cui riproduzione fu proibita in terra cinese tra cui Happy Together (春光

乍泄 Chunguang Zhaxie) 61, Men and Women(男男女女 Nannan Nünü)62, Fish and

Elephant (今年夏天 Jinnian Xiatian) 63, Lan yu (藍宇 Lan Yu).64 Un caso eclattante fu la

vicenda legata al film Brokeback Mountain (2005) , diretto dal regista sino americano Ang

Lee, vincitore di numerosi premi internazionali ma la cui visione fu proibita nella Cina

continentale. Allo stesso modo il film Peacock (孔雀 Kongque) 65, diretto da Gu

Changwei, che nel 2005 vinse l’Orso d’argento al Festival Internazionale del Cinema di

Berlino.

58

La pellicola narra la storia di A Lan, un giovane omosessuale che vive a Pechino e frequenta i bagni di un parco

pubblico della città, denominati West Palace, East Palace, luogo di abituale frequentazione per gli omosessuali

59 Questo film costò al regista la revoca del passaporto, così che non potè più partecipare al Festival di Cannes dove

doveva essere presentata questa pellicola

60 Marito della già citata Li Yinhe

61 Diretto da Wong Kar-Wai

62 Diretto da Liu Bingjian, scritto da Cui Zi’En, vinse nel 1999 il FIPRESCI (Fèdèration Internationale de la Presse

Cinèmatographique) al Locarno International Film Festival

63 Diretto da Li Yu, tratta dell’amore tra due ragazze, Qun e Ling, la cui relazione viene ostacolata dalla madre di Qun che

le impone di sposare un uomo

64 Approfondimento nel capitolo successivo

65 La trama del film è ambientata tra la fine degli Anni ’70 e l’inizio degli Anni ’80 in una piccola città della Cina

continentale, i protagonisti sono due fratelli e una sorella

20

Ma quando il fim venne distribuito ufficialmente in Cina, vennero completamente

eliminate le scene in cui veniva rappresentata la relazione omosessuale tra uno studente

e il suo insegnante. Tra i documentari che sviluppano il tema dell’omosessualità troviamo

Queer China, Comrade China (誌同志 Zhi Tongzhi), un documentario indipendente

diretto da Cui Zi’En66 che esamina la cultura e la storia LGBT , tenendo presente tutti gli

aspetti dell’omosessualità in Cina, dal controllo del governo ai diritti politici, ai problemi

legati alla salute, ai matrimoni tra omosessuali. Per la maggior parte è costituito da

interviste ed è suddiviso in nove sezioni. La prima sezione, “From Pitch Black to Light

Grey,” fa un breve riassunto di quello che è stato l’atteggiamento della società nei

confronti dell’omosessualità, ricordando come prima del 1998, gli omosessuali venivano

considerati degli “hooligans”. La seconda sezione “From Parks to Grassroots,” tratta del

cambiamento di luoghi nei quali gli omosessuali portarono avanti il loro attivismo.

Rispetto al periodo in cui i comunisti erano al potere, quando veniva imposto di vivere

una vita nel rispetto della tradizione, con la politica dell’apertura venne introdotto il

capitalismo e con esso anche una maggiore accettazione e interesse nei confronti della

sessualità. La terza sezione,“From Knowing to Knowledge,” spiega come il termine

omosessualità sia entrato nella normalità delle vite dei cinesi. La terza parte, “From

Printing to Broadcasting,” analizza come i temi omosessuali abbiano cominciato ad

apparire nei media, giornali, riviste, televisione e film. Il quinto, “From In to Out of the

Classroom,” si focalizza sull’introduzione all’interno delle università di studi specializzati

sull’omosessualità. Il sesto, “From Others to the Self,” affronta il problema dell’AIDS. Il

settimo “From Transvestism to Transsexuality,” racconta le vite di alcuni trasgender e le

difficoltà che sono ogni giorno costretti ad affrontare. Nell’ottava sezione, vengono

raccontate le vicende che ruotano attorno all’organizzazione del Chinese Gay and Lesbian

Film Festival di cui in precedenza ho già descritto le modalità. Nell’ultima sezione viene

affrontato il tema dei matrimoni omosessuali.

Cui Zi’ En è stato il prima regista a fare coming out in Cina in diretta tv. Nel 2000, in un

talk show di una televisione locale, assieme a Li Yinhe e Shi Tou, parlò apertamente della

sua omosessualità. Tra il pubblico vi fu chi definì lo spettacolo disgustoso. Durante tutto il

corso della sua vita non negò mai di essere gay. 21 Altre sue opere dedicate al tema

dell’omosessualtà sono il già citato Men and Women (男男女女 Nannan Nünü) (1999),

Enter the Clowns (丑角登场 Choujiao Dengchang) (2002) , Star Appeal (星星相吸惜

Xingxing Xiangxicuo) (2004), Night Scene (夜景 Yejing) (2005), My Fair Son (我如花似玉

的儿子 Wo Ru Hua Si Yu De Erzi) (2005).

66 Regista, sceneggiatore e attivista dei diritti degli omosessuali. Vincitore del Felipa Award nel 2002. Premio

consegnato dalla IGLHRC (International Gay and Lesbian Human Rights Commission)

21

2.2 Lan Yu

Lan Yu (藍宇 Lan Yu) racconta la storia d’amore lunga dieci anni tra due uomini, Chen

Handong e Lan Yu. Diretto dal regista di Hong Kong Stanley Kwan, questo film vinse

numerosi premi a Hong Kong e Taiwan, e fu proiettato nei più prestigiosi film festival, tra

cui il Sundance e nel 2001 il Festival di Cannes. Nonostante ciò, di questo film fu proibita

la distribuzione in Cina per i suoi riferimenti al massacro di Piazza Tiananmen e per il

tema centrale del film , ovvero un amore omosessuale. Il film venne girato a Pechino

senza il permesso del governo e per questo non venne neppure inserito nella lista dei

film cinesi . La trama del film è tratta da un romanzo anonimo pubblicato online nel 1998

intitolato Beijing Story.

Il protagonista è Lan Yu, uno studente universitario in cerca di denaro nella Pechino della

fine degli anni Ottanta, il quale vende il suo corpo a Chen Handong, un uomo d’affari e

figlio di un burocrate. I due si innamorano. Mentre Lan Yu è molto coinvolto in questa

relazione, Handong cerca di soffocare la propria omosessualità, cerca una donna con la

quale possa costruire una famiglia, obbedendo così ai doveri della pietà filiale. Dice

infatti a Lan Yu “Quando un uomo diventa adulto deve sposarsi e avere dei figli.” Per un

uomo adulto nella posizione di Handong non sposarsi sarebbe un’onta.

I due protagonisti si lasciano per poi ritornare insieme per ben quattro volte, nel

frattempo il padre di Handong muore, Handong divorzia dalla moglie, e viene arrestato

per contrabbando . Dopo che Lan Yu lo fa rilasciare su cauzione, utilizzando tutti i suoi

risparmi, i due decidono di stare insieme costi quel che costi. Ma la relazione dura ben

poco, Lan Yu infatti rimane vittima di un incidente stradale e muore. Nel 1996, Stanley

Kwan67 confessò la sua omosessualità nel documentario Yang±Yin: Gender in Chinese

Cinema68 e nel film Lan Yu, espresse ancora più apertamente la sua identità omosessuale

nella speranza che il pubblico potesse accettare il grande messaggio lanciato dal regista

attraverso il film, cioè che l’amore puro esiste e non guarda in faccia al sesso degli

amanti .Nell’intento del regista non si doveva rappresentare una relazione omosessuale

quanto piuttosto una qualunque relazione, non importa se tra uomo donna o uomo

uomo.

Riporto alcuni passi tratti dal libro Beijing Story, pubblicato online sul sito Shuku.net ,

firmato con lo pseudonimo di Tongzhi, da cui venne poi tratta la pellicola Lan Yu.

“其实这种事在西方不算什么,可在这儿还是流氓罪呢。总之

这种事小心点,这只是两个人之间的事情,别跟外人讲.”

67 Nato il 9 ottobre 1957 a Hong Kong. Regista e produttore.

68 Documentario girato nel 1998 in cui viene fatta un’analisi di come il tema dell’omosessualità venga trattato

all’interno della storia del cinema cinese.

22

“Per la verità questo genere di cose in Occidente è considerato

praticamente normale, ma qui è colpevole indecenza. Quindi

bisogna sempre stare attenti, è una faccenda privata e non è il

caso di dire niente a nessuno.”

“那时我甚至想过我会和蓝宇一直这样好下去,那就是我感情

的归宿。我从来不去想两个男人之间的爱是否能够得到社会

的认同,因为我有钱,我可以巧妙地回避并控制这一切。我

不知道两个男同志是否有可能终生厮守,但有人说他们最多

好不过一年,我不能赞同,因为我曾和一个男孩非常愉快的

生活了将近四年。或许正因为日子过得太愉快、太平静了,

痛苦也就悄然而至.”

“A quel tempo arrivai persino a pensare che io e Lan Yu avremmo

potuto continuare così per sempre, che il nostro rapporto

avrebbe potuto essere l’ultimo approdo dei miei sentimenti. Non

mi chiesi mai se l’amore fra due uomini avrebbe potuto ottenere

un riconoscimento da parte della società: con tutti i miei soldi, io

ero in grado di aggirare il problema e tenere tutto sotto controllo.

Non sapevo se a due gay fosse concesso di vivere per sempre

felici e contenti. Qualcuno diceva che una storia omosessuale

poteva durare al massimo un anno ma non ero d’accordo perchè

vivevo felicemente con un ragazzo da ormai quasi quattro anni. E

forse, proprio perchè i giorni trascorrevano lieti e tranquilli, il

dolore ci stava raggiungendo a passi felpati.”

“你瞒了我们这么多年!亏得你爸死的早,他要是今天知道了,

那不比让他死还难受吗?可你居然做出那么下流的事,要是

让人知道,你还能做人吗?啊?你养个小动物,看着它受罪,

你一定难受吧!可让妈看着自己的子让人家瞧不起、唾弃,

妈不是比死还难受吗?啊?我怕呀!”

“Ce l’hai tenuto nascosto per tutti questi anni. È un bene che tuo

padre sia morto prematuramente, perchè se oggi fosse ancora vivo

e venisse a saperlo, per lui sarebbe peggio della morte .Ma ecco

che salta fuori questa ignominia. Se si sapesse in giro, come

potresti affrontare lo sguardo della gente? Dispiace veder soffrire

un animale che abbiamo allevato, ma per una madre vedere il

proprio figlio disprezzato e rifiutato è ancora peggio della morte.”

23

“我再也不用掩饰、隐瞒,我要守在他的身边!!!你们可以当

众高歌你们的爱情,搂着你们的爱人亲吻,难道我连为我死

去的爱人伤心都不行吗?!!我看着他的胸口,那宽阔的胸膛,

我曾无数次亲吻、抚摸.” “啊!啊。。。。。。。”我的喉咙里发出

声音,象个将被掐死的人在挣扎。我感觉有人用力拉我,说

“捍东,你冷静点”。滚!!你们这些活着的和死去的人都看着

吧!!”

“Non intendevo lasciarlo. Non lo avrei lasciato. Guardassero pure

tutti quanti. Non mi importava. Non volevo più nascondermi, nè

fingere. Volevo rimanere accanto a lui, al suo fianco. Non provavo

dolore, non provavo niente. Mi dicevo- o forse stavo urlando?-

che chiunque può contare il proprio amore, abbracciare e baciare

la persona amata davanti a tutti, e io non potevo nemmeno

piangere la sua morte.”

Il messaggio finale del film è chiaro, non esiste alcuna differenza tra l’amore omosessuale

e quello eterosessuale. L’amore non parla la lingua dei generi (Tang, 2011).69

24

CONCLUSIONI

Questo mio lavoro è stato un viaggio nel tempo e in un paese lontano. Mi sono avvalsa di

strumenti tradizionali come libri cartacei per quanto riguarda la sezione della storia

antica , e di strumenti moderni, come siti web, blog, forum, video, documentari, al cui

interno ho trovato un’ enorme quantità di informazioni e testimonianze in prima persona.

Con l’obiettivo di fare un’analisi della condizione degli omosessuali in Cina nel corso dei

secoli, ho compreso come, una pratica che era assai diffusa e accettata in età imperiale,

divenne un tabù solo in seguito al contatto con l’Occidente ed in particolare con l’arrivo

dei missionari cristiani. Dopo un periodo molto buio per gli omosessuali che coincide con

la Rivoluzione Culturale, in cui le persecuzioni furono assai violente, a partire dalle

Riforme dell’Apertura degli anni Ottanta, la società si è rivelata sempre più favorevole alla

“pratica della manica tagliata” . La più grande difficoltà che ancora oggi gli omosessuali

devono affrontare è l’imposizione da parte della famiglia di generare dei figli. Secondo la

cultura tradizionale cinese infatti, non portare avanti la linea di sangue paterna

rappresenta il modo più terribile per disonorare i propri genitori. La famiglia è quindi il

luogo in cui per gli omosessuali fare coming out è davvero difficile. Anche nel posto di

lavoro molto spesso è possibile vedersi ridotto lo stipendio o vedere limitata la propria

carriera lavorativa in seguito all’ammissione della propria sessualità. Fondamentale negli

ultimi anni è stato l’intenso lavoro di studiosi, sociologi, sessuologi, che hanno cercato di

sdoganare l’idea ben radicata nella società cinese che l’omosessualità fosse un peccato e

che chi la praticasse fosse una persona di facili costumi. Tra questi Li Yinhe si posiziona in

prima fila. Anche a proposito della legalizzazione del matrimonio omosessuale, tutti gli

attivisti LGBT sono molto fiduciosi.

Per quanto ancora oggi i problemi siano molti e la qualità della vita degli omosessuali

non sia paragonabile a quella degli eterosessuali, anno dopo anno le cose stanno

volgendo verso il meglio. La società diventa sempre più consapevole del fatto che l’amore,

in ogni sua forma, debba essere tutelato, rispettato e soprattutto debba essere libero.

25

NOTE

CAPITOLO 1 : L’OMOSESSUALITÀ NEL PERIODO DELLE DINASTIE: DAI ZHOU AI QING.

1

Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, pp.1-14

2

Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, p.16

3 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, pp. 20-22

4 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, p.24

5 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, pp.44-46

6 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, pp. 52-53

7 He, Zheng (2012) Voyages To The Western Oceans, People.chinese.cn

8 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, pp.55-57

9 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, pp. 62-63

10 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, p.68

11 Birrell, Anna (1982) New Song from a Jade Terrace: An Anthology of Early Chinese Love Poetry ,London, p.290.

12 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, pp.77-79

13 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, pp.81-83

14 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, p.96

26

16 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, pp.121-127

18 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, pp.134-135

20 Laurent Long, China , Glbtq, an encyclopedia of gay,lesbian,bisexual,transgender, and queer culture.

21 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, p.2

22 Pereira,Galeote “Certain Reports of the Province of China” in South China in the Sixteenth Century ed. Charles

Boxer, pp.16-17.

23 Barrow, John (1806) Travels in China ,London, pp.100-102

24 De Cruz, Gaspar (1953) South China in the Sixteenth Century, London, p.223

25 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, p.2

26

Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, p.142-145

27 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, p.142-145

29 Hinsh, Bret (1990) Passions of the Cut Sleeve: The Male Homosexual Tradition in China, University of California

Press, p.163-166

CAPITOLO 2 : L’OMOSESSUALITÀ DALLA NASCITA DELLA REPUBBLICA AD OGGI

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27

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42 Pieranni, Simone (2010) ,Compagni Queer, Il Manifesto,

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69Tang, Xingyi (2011) Comrade China On The Big Screen:Chinese Culture, Homosexual Identity, And

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