Il Patrimonio Storico-Artistico dei Comuni di Baronissi, Fisciano e Mercato Sanseverino

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II Conference “Diagnosis for the Conservation and Valorization of Cultural Heritage” «Una lunga siccità su questi fiori». Il Patrimonio Storico-Artistico della Provincia di Salerno, in particolare nei Comuni di Baronissi e di Mercato Sanseverino Stefano Esposito Esperto in Catalogazione dei Beni Archivistici e Librari, Biblioteca Sez. Cultura della Provincia di Napoli (Patrimonio UNESCO), ICOMOS Member, [email protected] Abstract Facendo riferimento, a quanto è scritto nella Carta di Venezia del 1964, nei seguenti articoli: Art. 1: La nozione di monumento storico comprende tanto la creazione architettonica isolata quanto l'ambiente urbano o paesistico che costituisca la testimonianza di una civiltà particolare, di un'evoluzione significativa o di un avvenimento storico. Questa nozione si applica non solo alle grandi opere ma anche alle opere modeste che, con il tempo, abbiano acquistato un significato culturale. Art. 5: La conservazione dei monumenti è sempre favorita dalla loro utilizzazione in funzioni utili alla società: una tale destinazione è augurabile ma non deve alterare la distribuzione e l'aspetto dell'edificio. Gli adattamenti pretesi dalla evoluzione degli usi e dei costumi devono dunque essere contenuti entro questi limiti. Detto questo, chi scrive, si rivolge a chi ha il compito di salvaguardare il nostro patrimonio storico-artistico. La demolizione dell’abitazione appartenuta alla Regina Margherita di Durazzo, fa “sicuramente” parte di un programma

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II Conference “Diagnosis for the Conservation and Valorization of CulturalHeritage”

«Una lunga siccità su questi fiori».Il Patrimonio Storico-Artistico della Provincia di Salerno,

in particolare nei Comuni di Baronissi e di MercatoSanseverino

Stefano Esposito

Esperto in Catalogazione dei Beni Archivistici e Librari,Biblioteca Sez. Cultura della Provincia di Napoli (Patrimonio

UNESCO), ICOMOS Member,

[email protected]

Abstract

Facendo riferimento, a quanto è scritto nella Carta diVenezia del 1964, nei seguenti articoli:

Art. 1: La nozione di monumento storico comprende tanto lacreazione architettonica isolata quantol'ambiente urbano o paesistico che costituisca latestimonianza di una civiltà particolare, di un'evoluzionesignificativa o di un avvenimento storico. Questa nozione siapplica non solo alle grandi opere ma anchealle opere modeste che, con il tempo, abbiano acquistato unsignificato culturale.

Art. 5: La conservazione dei monumenti è sempre favoritadalla loro utilizzazione in funzioni utili allasocietà: una tale destinazione è augurabile ma non devealterare la distribuzione e l'aspetto dell'edificio.Gli adattamenti pretesi dalla evoluzione degli usi e deicostumi devono dunque essere contenuti entroquesti limiti.

Detto questo, chi scrive, si rivolge a chi ha il compito disalvaguardare il nostro patrimonio storico-artistico.La demolizione dell’abitazione appartenuta alla ReginaMargherita di Durazzo, fa “sicuramente” parte di un programma

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di “valorizzazione”.Un requiem per la villetta che un tempo era situata,all’ingresso di Aiello di Baronissi; la cappella situata invia Indipendenza di Aiello, è un cumulo di macerie, da quantotempo?Con ottimismo, auguro a chiunque di poter vedere finalmente,la villa Romana, al di sotto della Chiesa di Santa Agnesepresso Sava di Baronissi.Quanto detto, vuole essere una proposta, a miglioriinterventi di restauro che, mirino alla salvaguardia, diquello che rappresenta il nostro humus culturale, radici, chefino ad ora, sembrano destinate alla siccità.Chi scrive, vuol fare riferimento, a quanto UmbertoGalimberti scrisse su “La Repubblica” il 28 settembre del1997: “guardando l’uomo e guardando l’arte, dobbiamo puntare gliocchi sulla loro co-appartenenza, perché isolare l’uomo dallasua espressione spirituale significa ridurlo alla suacondizione animale, così come isolare l’arte dall’uomosignifica farla volteggiare nel regno dello spirito,dimenticando il suo spessore materiale in cui l’arte, comel’uomo, prendono forma e figura […]

19/ 09/ 2011F.to: Stefano Esposito

(Conservatore dei Beni Culturali)

«Una lunga siccità su questi fiori».Il Patrimonio Storico-Artistico della Provincia di Salerno,

in particolare nei Comuni di Baronissi e di MercatoSanseverino

Questo lavoro prende spunto, da una partecipazione di chiscrive, ad un corso patrocinato dall’ASS.IR.C.CCO, sulla“Valorizzazione dei Centri Storici”, che ha avuto svolgimentonei giorni 15 e 16 settembre del 2011, presso l’AulaConsiliare di Magliano in Toscana, in provincia di Grosseto;

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un corso breve che ha come tema:“Il Consolidamento degli Edifici Storici" Bucharest (Sala Convegni- Howard Johnson Grand Plaza Hotel  5-7 Calea Dorobantilor, District 1, 010551 Bucarest).Un particolare ringraziamento va al Prof. Arch. Paolo Rocchi,la Dott.ssa Ing. Laura Bussi dell’Università di Roma “LaSapienza” ed il Prof. Arch. Pasquale Rossi dell’Universitàdegli Studi Suor Orsola Benincasa.Sempre chi scrive, ha avuto esperienze in questo campo, acominciare dal percorso universitario, fondato dall’Urbanistae Storico dell’Architettura Giancarlo Alisio, percorso dilaurea in “Valorizzazione e Catalogazione dei Centri Storici”presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa; unpercorso di studi che ha avuto come traguardo unapubblicazione “Valorizzazione e Catalogazione dei CentriStorici. Un percorso per la tutela dei Beni Culturali inCampania” (2008), nonché una mostra esposta nella sala dellemostre permanenti, presso il Castel Nuovo di Napoli e unarecente mostra nel Claustro dell’edificio storicodell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa.In seguito, la pubblicazione della tesi di laurea in Storiadelle Città e del Territorio “Il Fondo Demanio e Patrimoniodel Comune di Napoli. Aspetti inediti dai disegni delQuartiere Avvocata”, un tentativo, di alimentare la possibileosmosi tra il campo della Conservazione e quello dellaDiagnosi per i Beni Culturali.

Incentivazione di attività turistiche

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Assessorato AgricolturaAGC Sviluppo Attività Settore Primario – SeSIRCA

Programma di Sviluppo RuralePSR CAMPANIA2007/2013

L’agricoltura campana vive ancora oggi un periodo disofferenza, in parte legata alle passate emergenze che hannocolpito la nostra regione, ma allo stato attuale dovutapreminentemente alla crisi economica congiunturale. Tanto piùche l’immagine spesso veicolata da alcuni mezzi dicomunicazione non rappresenta interamente la realtà deifatti. Per fare un esempio, dei quasi seicentomila ettariimpegnati in coltivazioni agricole in Campania, solodiecimila hanno sofferto materialmente dell’emergenza rifiutie dell’inquinamento dei siti. La nostra terra è e restaquindi ricca di meravigliosi paesaggi, di produzioni tipiche,di qualità ed eccellenze di livello mondiale.

Figura 1 – Abitazione appartenuta alla Regina Margherita diDurazzo,

Località Acquamela di BaronissiCon il nuovo Programma di Sviluppo Rurale – Psr 2007-2013,che vanta una dotazione finanziaria di un miliardo e 900milioni di euro, abbiamo la grande opportunità di trasformarele risorse territoriali in patrimonio. Nella definizione delpiano abbiamo puntato innanzitutto sul superamento delle

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attuali difficoltà del settore agricolo e delle aree rurali,configurando un nuovo modello di Agroalimentare, decisamenteproiettato verso i mercati globali. Il tutto partendo datratti caratteristici come il radicamento territoriale,l’organizzazione sinergica sia di filiera che intersettorialee il concreto orientamento alla sostenibilità eall’occupazione.In tale ottica l’offerta turistica deve essere principalmenteorientata alla promozione e valorizzazione delle risorseambientali, architettoniche, storico-culturali e produttivedelle aree rurali attraverso l’armonizzazione el’integrazione con altri programmi di sviluppo localeperseguendo obiettivi comuni di sviluppo individuati su scalaterritoriale.In sintesi, la misura fornisce un sostegno ai beneficiariappresso individuati con l’obiettivo di:

1. accrescere l’attrattività delle aree rurali;

2. valorizzare le risorse naturali, architettoniche eculturali delle aree

rurali rendendole attrattori turistici;

3. innescare processi di sviluppo sostenibileintegrato;

4. promuovere la conoscenza dei prodotti di qualità delterritorio;

5. promuovere l’offerta turistica del territorio alivello nazionale e

internazionale;

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Figura 2 – Via Tufara, Località Castel San Giorgio6. realizzare infrastrutture informative a supporto

della promozionee della valorizzazione del territorio;

7. incoraggiare l’adozione e la diffusione delleTecnologie di

Informazione e Comunicazione (TIC) per la promozione eil

marketing territoriale.

Figura 3 – Chiesa di San Giovanni Battista, Località Sant’Angelo di Mercato San Severino

Con la presente misura sono finanziabili i seguenti

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interventi:a) Realizzazione di percorsi turistici.b) Attività divulgative e di promozione del territorio.

Piano di Riqualificazione per la fruizione turistica deiCastelli e dei beni di pregio della Provincia di Salerno

Pregevoli monumenti, castelli, strutture ricettizie,conventi, nobili case rurali, rischiano così di esserespazzati via dal progresso dei consumi di massa, perfortuna, non più sovrano nel panorama delle politichepossibili dello sviluppo locale.Lo studio di questi valori, in buona parte giàrealizzato dall’abbondante letteratura storica, offrel’occasione di progettare un sistema locale diinterventi ed una rete di collegamenti delle iniziativeche si posizionano a cavallo tra la pianificazione delrecupero, la creazione di nuove attività di archeologiarurale ed il delicato compito di riassunzione deivalori perduti.

Figura 4 – Quella che un tempo era una villa, MercatoSan Severino

Il progetto è dunque:PROVINCIA DI SALERNO

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finalizzato alla migliore conoscenza delle realtà,anche dal punto di vista rurale ma con una immediataricaduta produttiva articolando l’offerta in circuiti oitinerari turistici della ricettività diffusa, ovvero:1. Circuiti turistici dei Castelli2. Circuiti turistici dei Palazzi Baronali3. Circuiti turistici dei Conventi4. Circuiti turistici dei beni o case di pregioIn riferimento a quanto scritto, nel programma di SviluppoRurale e nel piano di Riqualificazione per la fruizioneturistica dei Castelli e dei beni di pregio dellaProvincia di Salerno, è possibile riscontrare dalleimmagini allegate, gli interventi “effettivamente”approntati.

Figura 5 – Ingresso di antica abitazione, Mercato San

Severino

BIBLIOGRAFIA

1. La Carta di Atene, 19312. Carta di Venezia, 19643. U. Galimberti, «La Repubblica» 28 settembre 1997

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4. Programma di Sviluppo Rurale, PSR CAMPANIA,2007/2013

5. La Riqualificazione per la fruizione turistica deiCastelli e dei beni di pregio della Provincia diSalerno