2012 - La “miscellanea di opuscoli e manoscritti” di Quintino Sella presso la Biblioteca Civica...

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1 Giuseppe Della Torre Università degli Studi di Siena [email protected] La “miscellanea di opuscoli e manoscritti” di Quintino Sella Una fonte di documentazione neglètta Testo rivisto della relazione presentata durante il convegno su “La poliedrica figura di Quintino Sella tra i formatori dell’Italia Unita”, Auditorium Università Aziendale Banca Sella, Biella, 26 maggio 2012. Indice 1. Prologo. La “miscellanea di opuscoli e manoscritti” presso la Biblioteca Civica di Biella. 2. La “miscellanea” e gli argomenti in campo economico. 3. Un assaggio sui temi del “risparmio”, degli “istituti di credito”, e della “statistica”. 3.1. La sezione “Risparmio”: le casse di risparmio ordinarie e la fondazione delle casse postali. 3.2. La sezione “Istituti di credito” e i progetti di unificazione degli istituti di emissione e di centralizzazione del credito fondiario. 3.3. La sezione “Statistica” e la gestione della finanza pubblica. 4. Conclusioni aperte: dalla catalogazione della “miscellanea” alla ricostituzione dell’unitarietà della biblioteca di Quintino Sella. 5. Bibliografia. 6. Appendice: gli opuscoli delle sezioni “Risparmio”, “Istituti di credito” e “Statistica” [stesura provvisoria e parziale] sabato 30 novembre 2013

Transcript of 2012 - La “miscellanea di opuscoli e manoscritti” di Quintino Sella presso la Biblioteca Civica...

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Giuseppe Della Torre Università degli Studi di Siena

[email protected]

La “miscellanea di opuscoli e manoscritti” di Quintino Sella Una fonte di documentazione neglètta

Testo rivisto della relazione presentata durante il convegno su “La poliedrica figura di Quintino Sella tra i formatori dell’Italia Unita”, Auditorium Università Aziendale Banca Sella, Biella, 26 maggio 2012.

Indice

1. Prologo. La “miscellanea di opuscoli e manoscritti” presso la Biblioteca Civica di Biella.

2. La “miscellanea” e gli argomenti in campo economico.

3. Un assaggio sui temi del “risparmio”, degli “istituti di credito”, e della “statistica”. 3.1. La sezione “Risparmio”: le casse di risparmio ordinarie e la fondazione delle casse postali. 3.2. La sezione “Istituti di credito” e i progetti di unificazione degli istituti di emissione e di centralizzazione del credito fondiario. 3.3. La sezione “Statistica” e la gestione della finanza pubblica.

4. Conclusioni aperte: dalla catalogazione della “miscellanea” alla ricostituzione dell’unitarietà della biblioteca di Quintino Sella.

5. Bibliografia.

6. Appendice: gli opuscoli delle sezioni “Risparmio”, “Istituti di credito” e “Statistica”

[stesura provvisoria e parziale]

sabato 30 novembre 2013

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Abstract La biblioteca di uno studioso è fatta di libri, opuscoli, stampati vari e manoscritti. Una parte importante della biblioteca di Q. Sella è formata dalla “miscellanea di opuscoli e manoscritti”, custodita presso la Biblioteca Civica di Biella. Si tratta di un fondo inesplorato, formato da circa 680 volumi con 13830 opuscoli su 175 sezioni (dalle scienze “esatte” alle scienze sociali, dalla politica alle scelte di politica economica, fiscale e creditizia, dall’istruzione alle ferrovie, ecc. Un patrimonio imponente che rende manifesto l’interesse e la cura con i quali Q. Sella fondava le proprie convinzioni nei diversi campi disciplinari e nelle decisioni politiche. All’interno dei temi economici (circa 200 volumi), in questa relazione mi limito a un piccolo “assaggio” delle tre sezioni del “Risparmio”, degli “Istituti di credito” e della “Statistica”. Dallo studio di questi opuscoli ho tratto materiali che evidenziano l’attenzione di Q. Sella per la fondazione delle Casse Postali di risparmio in raffronto alle Casse di risparmio ordinarie; i progetti di unificazione degli istituti di emissione e di centralizzazione del credito fondiario; e la costruzione e la distribuzione delle informazioni statistiche nella conduzione delle scelte parlamentari e ministeriali, in particolare per quanto attiene alla finanza pubblica e al collocamento del debito presso le grande case bancarie estere. La “miscellanea” costituisce un patrimonio tutto da indagare, e profondamente integrato con la parte restante della biblioteca personale di Q. Sella. Ciò richiede, da un lato, la catalogazione degli opuscoli della “miscellanea” presso la Biblioteca Civica e, dall’altro, la costituzione di un legame solido (anche solo “on line”) con gli inventari della biblioteca di Quintino, al momento distribuita tra Fondazione Sella, Biblioteca Civica e biblioteche familiari degli eredi.

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1. Prologo. La “miscellanea di opuscoli e manoscritti” presso la Biblioteca Civica di Biella1 1. In questa relazione svolgo alcune considerazioni sugli opuscoli della ponderosa “miscellanea” di Quintino Sella (QS), donata nel 1909 alla Biblioteca Civica di Biella dal figlio Corradino. Questa relazione ha l’obiettivo di fornire un piccolo assaggio su alcuni contenuti economici dell’abbondante materiale contenuto nella “miscellanea”.

La “miscellanea” è parte importante delle attività di documentazione e di studio che Quintino Sella – “statista, politico, economista, scienziato, amministratore e organizzatore lungimirante”2 – raccoglieva con metodo per sostenere la propria attività di studioso, di parlamentare e di ministro. Essa è costituita da “opuscoli” (alcuni di poche pagine), altri testi a stampa e manoscritti, con la rigida esclusione dei volumi, delle pubblicazioni statistiche, degli annuari e dei periodici.

Per le ragioni appena menzionate, la miscellanea è quindi per sua natura parziale3; va pertanto analizzata prestando attenzione contestualmente all’intero fondo QS, cioè alle “carte” presso la Fondazione Sella, all’epistolario curato da Guido e Marisa Quazza, e alla biblioteca personale di QS (attualmente distribuita tra la Fondazione Sella, la Biblioteca Civica di Biella, l’Istituto tecnico ***, e le biblioteche di famiglia degli eredi).

Una serie di punti per inquadrare il materiale raccolto degli “opuscoli”:

a) Quando inizia QS a raccogliere i materiali per i diversi argomenti? Limitatamente alle sezioni di ambito economico che ho controllato direttamente la scansione inizia, e non deve stupire, con l’attività parlamentare e ministeriale, tra il 1860 e il 1862. Tuttavia, altra periodizzazione potrebbe essere quella delle sezioni delle scienze “dure”;

1 Per la stesura di questa relazione ho svolto attività di ricerca presso la Fondazione Sella e la Biblioteca Civica di Biella. Ringrazio con molto calore Lodovico Sella, presidente della Fondazione. Teresio Gamaccio, consulente della Fondazione, mi ha fornito con generosità indicazioni sui fondi presso la Fondazione e sulla miscellanea presso la Biblioteca Civica. Nella consultazione degli opuscoli della miscellanea ho ricevuto molta attenzione da Patrizia Bellardone, Anna Bosazza e Sabrina Mondin della Biblioteca Civica. Per alcuni suggerimenti sull’impostazione del lavoro devo molto a Rosanna Scatamacchia. 2 Dalla lettera di Carlo Azeglio Ciampi, citata nella presentazione di Alberto Quadrio Curzio del convegno su “Quintino Sella scienziato e statista per l’Unità d’Italia”, Accademia dei Lincei, Palazzo Corsini alla Lungara, Roma, 5-6 dicembre 2011 (Quadrio Curzio 2011, pp. 1-2). 3 Fanno parte della “miscellanea” una serie di taccuini di QS depositati presso la Sala Biella della Biblioteca Civica. Tali taccuini sono in molti casi bianchi, in altri contengono brevi appunti e note su vari argomenti (in particolare, mineralogia), in altri ancora l’elenco di partenze e arrivi (Biella, Torino, Parigi).

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b) Quali sono i canali che utilizzava per reperire gli opuscoli? Sempre nei limiti delle sezioni consultate, gli opuscoli erano in parte reperiti da QS, ma altri erano ricevuti a titolo di omaggio: molte sono le dediche degli autori a QS, ministro delle Finanze, Commendator, ecc.;

c) Accanto a opuscoli di contenuto spessore culturale, ve ne sono molti altri di particolare rilievo scientifico, attentamente letti e commentati minuziosamente pagina per pagina da QS (es. Le imposte sopra le rendite della Ricchezza mobile e de’ fabbricati, 1872, di Luigi Orgitano, ispettore del ministero delle Finanze, vedi miscellanea (misc.), sezione (sez.) Finanze, vol. 14, coll. 1-D-6, opuscolo (op.) n. 245). Ancora i lavori di Antonio Monghini, esperto di cose economiche e direttore delle sedi Ravenna e poi di Firenze della Banca Nazionale nel Regno, su Le finanze italiane nel 1865 e 1866, e il Trattato teorico-pratico delle imposte dirette e della relativa amministrazione, 1862, di G.A. Duprè (misc., sez. Finanze, vol. 3, coll. 1-C-10, op. n. 53-55). In generale, vi sono molte dediche di politici, scienziati ed economisti con i quali QS era in rapporti anche continuativi: da cui l’opportunità di legare i contenuti della miscellanea con l’epistolario e le carte presso la Fondazione.

d) Se le modalità di costituzione del fondo non sono in tutto dovute all’azione di selezione ex-ante di QS, quello che abbiamo a disposizione è comunque l’esito, ex-post, di un processo di selezione condotto da QS.

e) Cosa è incluso e cosa è escluso nella “miscellanea”? Inclusi sono gli opuscoli (estratti di articoli pubblicati in riviste e libricini di poche pagine); esclusi sono i libri in senso stretto e alcune pubblicazioni periodiche di rilievo: es. gli Annuari del ministero delle Finanze, l’Italia Economica fondata da Pietro Maestri, gli Annuari statistici della Direzione della Statistica del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio (MAIC), ecc.

2. Si tratta di un materiale ponderoso: 660 – 680 volumi4 su diverse sezioni e sotto-sezioni (circa 175), per 13830 opuscoli, con grande apertura verso l’estero (Francia, Inghilterra, Germania, ecc.)5, con un range temporale che parte dal 1860-18626, il biennio in cui QS inizia la sua attività politica (come deputato di

4 660 opuscoli secondo la lista redatta da Teresio Gamaccio (1982) della Fondazione Sella; circa 680 secondo il volume di Patrizia Bellardone (1984), direttore della Biblioteca Civica, e la lista preparata da Anna Bosazza (2011), della Biblioteca Civica. A questi volumi sono da aggiungere le serie Biellese e Alpinismo in sala Biella della Biblioteca Civica (le due serie sono state schedate). 5 Sono noti il completamento della formazione universitaria a Parigi e l’ottima conoscenza delle principali lingue straniere. 6 Mi riferisco alle sezioni che ho direttamente controllato: corso forzoso (3 voll.), gabelle (8), istituti di credito (13), economia politica-statistica (4), e risparmio (4).

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Cossato) e ministeriale (ministro delle Finanze nel governo Rattazzi). A ogni sezione è acceso uno o più volumi, ciascuno dei quali contenente opuscoli e manoscritti in numero variabile (limitatamente ai volumi controllati, in genere tra i 10 e i 20 pezzi per volume). A mo’ di frontespizio, ogni volume reca in seconda di copertina un elenco dei titoli degli opuscoli (talvolta resi in forma sintetica), accompagni in genere dall’anno della pubblicazione e dall’indicazione dell’autore.

La strutturazione delle sezioni riflette:

i) la formazione scientifica legata alle scienze “esatte”: in ordine alfabetico, botanica (3 voll.), biografie (studiosi di mineralogia, geologia, scienze naturali, ecc.) (18), chimica (10), fisica (cristallografia e meteorologia) (19), geografia (3), geologia (56 volumi e ben 1177 opuscoli), ingegneria (balistica, canale Cavour, ferrovie, geodesia, idraulica, …) (75)7, matematica (32), mineralogia (54), miniere (20)8, società scientifiche (3), zoologia (4);

ii) l’interesse per le scienze economiche per le sue funzioni parlamentari e ministeriali (ministro delle Finanze nei governi Rattazzi, 1862; Lamarmora, 1864-65, e Lanza-Sella, 1869-73): agricoltura (17 voll.), amministrazione (9), asse demaniale (5), contabilità (5), corso forzoso (3), debito pubblico (4), economia politica (camere di commercio, diritti d’autore, emigrazione, ecc.) (per 34 voll.), esposizioni (6), ferrovie (2), finanze (18), fondiaria (8), gabelle (8), istituti di credito (13), risparmio (4), tassa sul macinato (4), ricchezza mobile (2), tasse sugli affari, tasse dirette; ecc.;

iii) l’attenzione per le scienze artistiche, letterarie e filosofiche: archeologia, belle arti, biografie morali, filologia, filosofia, letteratura, morale, storia (per un complesso di 53 voll.)9;

iv) l’azione politica: biografie di politici, discorsi e lettere agli elettori, legge elettorale, politica internazionale, provincie meridionali, questione romana, religione;

v) l’attività come ministro della Pubblica Istruzione10 e più in generale l’interesse per questi temi: la materia “istruzione pubblica” (elementare, media, superiore e tecnica) conta 36 voll. e ben 743 opuscoli;

7 In questo contesto da ricordare opuscoli sui progetti per il canale di Suez, su altri grandi lavori dell’epoca tra cui gli opuscoli di Garibaldi sui lavori di arginatura del Tevere. 8 In tale ambito due manoscritti di notevole interesse, quello del progetto di legge sulle miniere e le dispense dell’Ecole des Mines. 9 Per inciso, presso la Sala Biella della Biblioteca Civica è presente una scatola con l’etichetta “Libri cari a Q. Sella”, contenente tre libri: Juvenilia di Carducci (con dedica); e Carmina di Virgilio e Opera di Quinto Orazio Flacco (con rispettivamente le scritte “Virgilio e Orazio che QS aveva sempre seco, Pietro Sella”).

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vi) gli interessi sportivi: alpinismo e fondazione del Club Alpino Italiano;

e vii), trasversale a molti argomenti, l’interesse per la statistica e la conoscenza quantitativa: ad es. molti opuscoli delle sezioni Risparmio (statistiche sulla raccolta della casse di risparmio ordinarie e postali, in Italia e all’estero) e Istituti di credito, e le sotto-sezioni accese all’Economia politica (-statistica) (4 voll.) e alla Mineralogia-statistica.

3. Ad oggi tale materiale non è facilmente fruibile, richiedendo la consultazione volume per volume presso la sede della Biblioteca Civica. Sono disponibili soltanto due referenze parziali:

i) l’elenco delle materia (64) e delle sezioni (circa 175) con l’indicazione per ogni singola materia e sezione del numero dei volumi (Gamaccio 1982, Bosazza 2011);

ii) l’elenco degli opuscoli e degli autori contenuti nei volumi su alcuni argomenti: alpinismo, botanica, cristallografia, geologia, mineralogia, petrografia, zoologia, e biografie di personalità nel campo della mineralogia, della geologia e delle scienze naturali (Bellardone 1984).

Purtroppo, parte consistente del fondo non è schedata, né è disponibile una scansione dei frontespizi dei singoli volumi, da cui derivare l’elenco completo degli opuscoli.

2. La “miscellanea di opuscoli e manoscritti” e gli argomenti in campo economico 1. Dall’elenco redato da Anna Bosazza (2011) estraggo qui di seguito le sezioni di contenuto economico con l’indicazione del numero dei volumi e degli opuscoli:

Agricoltura (17 voll. e 336 opuscoli): generale (7), bachi (1), cavalli (1), cotone (1), foreste (1), riso-foreste (1), vite (3), zootecnica (2) Amministrazione (9 voll. e 260 op.) Asse demaniale (5 - 80) Contabilità (5 - 73) Corso forzoso (3 - 72) Debito pubblico (4 - 106) Economia politica (33 – 57?): generale (8), banche popolari (3), camera di commercio (1), condizioni speciali (3), diritti d’autore (1), emigrazione (1), monete (2), questioni sociali (3), seta-Torino (1), società operaie (2), società

10 Nel primo governo dell’Italia unita e, nel 1872, per alcuni mesi, tra le dimissioni di Cesare Correnti e la nomina di Antonio Scialoja.

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operaie, previdenza e banche popolari (1), statistica (4), svincoli (1), tutela lavoro (1) Esercito (5 – 106) Esposizioni (6 - 177) Ferrovie (2 - ?) Finanze (18 - 369) Fondiaria (8 - 194) Gabelle (8 - 22): generale (4), dazio-consumo (1), dogane (2), tabacco (1) Istituti di credito (13 - 250) Macinato (4 - 91) Parlamento discorsi (21 - 372): discorsi di parlamentari su temi economici (es. Digny, Griffini, Majorana, Minghetti, Pepoli, Seismit-Doda) Ricchezza mobile (2 - 25) Risparmio [casse di risparmio ordinarie e postali, in Italia e all’estero] (4 - 81) Tasse affari (2 - 35) Tasse dirette (1 - 27).

Da un primo conteggio, il numero di volumi di interesse economico è intorno ai 140, con circa 2080 opuscoli (rispetto a un numero totale di volumi di 680 e di 13830 opuscoli). Da cui la rilevanza anche per le scienze economiche, e non solo per le scienze esatte, di uno studio attento di questo materiale assolutamente intonso.

2. Come dicevo, con questa relazione intendo iniziare a riflettere sui contenuti di alcuni volumi accesi alle materie economiche, non tanto perché QS sia da considerarsi un economista, quanto uno studioso, che, per ragioni di lavoro ministeriale e parlamentare, fu obbligato a interessarsi di cose e di letture economiche11. Fu “obbligato” è un termine inappropriato perché, come sappiamo, da esperienze recenti, non sempre le funzioni ministeriali sono accompagnate da buone letture in argomento da parte dei politici con tali mansioni pro tempore.

Ovviamente, ho isolato alcuni argomenti su cui iniziare la mia riflessione. La scelta è dovuta all’avere lo scorso anno frequentato la Biblioteca Civica per consultare gli opuscoli della “miscellanea” di QS inerenti alla stesura di una relazione (redatta con Maria C. Schisani) su QS e l’istituzione delle casse postali di risparmio in Italia (per un convegno organizzato dall’Associazione Italiana per la Storia del Pensiero Economico, AISPE, San Giuliano Terme, dicembre 2011) (Della Torre e Schisani 2013). Tali opuscoli riguardavano la sezione Risparmio (riferita alle casse di risparmio ordinarie e postali e agli istituti di previdenza) e la sezione Istituti di credito (progetti di unificazione degli istituti di emissione,

11 Più cauto Alessandro Roncaglia, che afferma: “per quanto decisamente orientata verso le scienze naturali, la formazione di QS include anche un ampio spazio per la letteratura e un qualche spazio per l’economia” (Roncaglia 2011).

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normativa sul credito fondiario, ecc.). Ho aggiunto in questa sede la sezione Statistica, che, come ho detto, assume un certo interesse su più ambiti tra cui quello della diffusione dell’informazione sui mercati finanziari e sulle case bancarie estere ai fini del collocamento del debito pubblico.

3. Un assaggio dagli opuscoli su Risparmio, Istituti di credito, e Statistica 3.1. La sezione Risparmio e le istituzioni del risparmio popolare: le casse di risparmio ordinarie e la fondazione delle casse postali in Italia 1. La sezione Risparmio comprende quattro volumi e attiene alle istituzioni che gestiscono il risparmio popolare, nella tradizione ottocentesca i c.d. istituti di previdenza, formati dalle casse di risparmio ordinarie e dalle casse postali.

Grande spazio è dedicato alla proposta di Sella di istituzione delle casse postali in Italia. Il suo progetto si fondava su una accorta e penetrante ricerca di documentazione che costituiva l’ossatura del progetto stesso.

In tale ambito rammento succintamente (per maggiori dettagli, rinvio a Della Torre e Schisani 2013): a) le missioni promosse in accordo con il ministro di Agricoltura, Industria e Commercio Luigi Torelli per studiare le casse inglesi, fondate nel 1861, del prof. Gian Giacomo Reymond dell’ateneo torinese (1862) e dei deputati Luigi Guala (1865-66) e Giuseppe Guerzoni (1869-71); b) l’incontro di QS nel 1863 con la comunità finanziaria inglese e con William Gladstone, il fondatore della casse postali inglesi;

e importante per il tema della “miscellanea”,

c) la raccolta di documentazione bibliografica e statistica sulle casse di risparmio ordinarie e su quelle postali, operanti all’estero e in Italia, con il fine di argomentare quelli che sono i punti forti della proposta Sella, cioè 1. l’inadeguatezza intorno al 1870 della rete delle casse di risparmio ordinarie (soprattutto al Sud e nelle aree rurali e montane), e 2. l’assenza di concorrenzialità delle casse postali alle tradizionali casse di risparmio.

Nella “miscellanea” sono presenti opuscoli che ben si legano a questo ultimo punto. Mi riferisco a:

* i lavori di August de Malarce, famoso studioso francese delle istituzioni di risparmio e di previdenza, sulle casse postali in Inghilterra e in Francia e in altri paesi, 1872, 1875, su casse postali e penny banks, 1875, e su una comparazione legislativa delle casse postali in Europa, 1880; Henry Fawcett sul Post Office inglese, 1881; il Report del Postmaster General on the Postoffice, 1880; Math G. Ratkowsky sulle casse postali austriache, 1872; Ludwig Elster sulle casse postali tedesche, 1881; Vincenzo Magaldi sulle casse postali in Europa, 1881; la proposta francese di fondazione delle casse postali, 1875, 1878; il rendiconto della Cassa

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generale di risparmio del Belgio, 1875 (misc., sez. Risparmio (RI), voll. 1-4, coll. 1-A-3/6).

* le norme sul servizio delle casse postali in Italia, delle casse scolastiche, delle collettorie dei risparmi nelle manifatture e negli opifici (misc., sez. RI, vol. 2, coll. 1-A-4);

* i lavori di Stefano Allocchio sulla Cassa di risparmio di Milano, 1871, e sulla costituzione della Commissione Centrale di Beneficenza amministratrice della Cassa di Risparmio in Milano e delle gestioni annesse, 1882; di Jos. Scotti su notizie economiche e statistiche della Cassa di Milano, 1878 (misc., sez. RI, voll. 1-2, coll. 1-A-3/4). Da notare che la sezione Istituti di credito comprende i bilanci della Cassa di risparmio di Milano dal 1857 al 1865, redatti dal Ragioniere capo Achille Griffini (misc., sez. Istituti di credito (IC), vol. 6, coll. 1-B-16, op. n. 98-106).

* i bilanci di molte Casse di risparmio ordinarie del Piemonte e della Liguria, in parte anche nella sezione accesa agli Istituti di credito: misc., sez. IC, vol. 6, coll. 1-B-16, op. n. 107-125.

* gli scambi epistolari tra QS, Luzzatti e Podestà sulle casse postali e i pericoli dello Stato banchiere in Italia (misc., sez. RI, vol. 2, coll. 1-A-4);

* il progetto di costituzione delle casse postali (in tale ambito il volume di Luigi Guala su Le casse di risparmio in Francia, Inghilterra e Belgio, 1866, in cui viene inclusa la relazione della missione di studio sulle casse di risparmio condotta su incarico di Luigi Torelli e Q. Sella, vedi misc., sez. IC, vol. 2, coll. 1-B-12) e il dibattito tra le due scuole di economia politica nella metà degli anni ’70 (convegno di Milano del 1875), che tanta rilevanza ebbe nel processo di fondazione delle casse postali (misc., sez. Economia politica, voll. 9-10, op. n. 154-200, ad es. Salvatore Majorana Calatabiano, La scuola germanica e la scuola Adamo Smith di economia politica, 1875; Alessandro Rossi, Di una nuova economia politica; 1871, e Carlo De Cesare, Le nuove società di economia politica in Italia, 1875 (nn. 158-59, 165).

2. Dopo l’approvazione della legge istitutiva delle casse postali (1875), QS continuò a seguire l’evoluzione normativa e organizzativa da parte della Direzione delle Poste e i dati della raccolta postale e delle casse di risparmio ordinarie. Vedi il carteggio con Luigi Saporiti, alto funzionario della Direzione delle Poste preposto al servizio dei risparmi postali. Di particolare interesse la lettera del settembre 1882 in cui Saporiti avanzava la proposta di istituire la raccolta postale tramite francobolli per il risparmio minuto, che sarà introdotta l’anno successivo e le lettere sulla proposta istitutiva delle casse postali scolastiche12.

12 Fondazione Sella, carte QS, fondo Eredi QS, fasc. L. Saporiti, e Museo Storico della

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Nella sezione risparmio della “miscellanea” rilevanza a tutto tondo degli opuscoli sulle casse di risparmio scolastiche. Molti lavori in particolare di August de Malarce, 1875, 1877, 1879, Leo Wilhelm, 1877, Cesare Zucchini, 1876, Leone Pedraglio, 1874, e molti numeri del Manuel Général de l’Instruction Primaire, 1875-77 (misc., sez. RI, voll. 1-2, coll. 1-A-3/4)

3.2. La sezione Istituti di credito e la ridefinizione del sistema creditizio italiano: i progetti di unificazione degli istituti di emissione e del credito fondiario 1. L’argomento Istituti di credito si compone di 13 volumi. I temi rilevanti sono in particolare: 1. I progetti di unificazione degli istituti di emissione; 2. I progetti sul credito fondiario.

Nella relazione presentata al convegno dell’AISPE (Della Torre e Schisani 2013) abbiamo scritto:

Sella riteneva il Credito Fondiario “uno strumento validissimo di finanza”. La valutazione dell’opportunità di un tale istituto per la promozione della crescita agraria e come caposaldo della formazione di un sistema bancario moderno, si univa alle istanze dell’uomo politico interessato alle soluzioni più idonee per la finanza statale. In tal senso, il suo impegno per la creazione di una istituzione che rendesse più agevole il programma di alienazione dei beni demaniali e di quelli dell’asse ecclesiastico si allineava con la preoccupazione di salvaguardare l’appoggio della Francia alla finanza pubblica italiana. Egli aveva ben presente quanto la credibilità dello stato italiano fosse istanza inderogabile e superiore agli interessi particolari, e dunque da difendere assolutamente al fine di mantenere un accesso privilegiato ai mercati dei capitali internazionali (Lettera di Q.S. a M. Minghetti, Resoconto dei colloqui avuti con il Ministro delle Finanze francese e con alcuni banchieri di Parigi, Parigi, 9 gennaio 1863, in Epistolario di Q. Sella, 1842-1884, vol. I.

Il tentativo di centralizzazione del credito fondiario naufragò a causa della strenua difesa degli interessi locali rappresentati da banche pubbliche, primo fra tutti il Banco di Napoli, che si opposero al credito ipotecario esercitato in regime di monopolio da un unico istituto, privilegiato e a capitale straniero (in questo senso, come vedremo tra poco, un certo peso lo ebbe Nicola Nisco, parlamentare “vicino” alla dirigenza del Banco di Napoli) (voce su Nisco di Schisani 2012).

Riguardo all’unificazione degli istituti di emissione, la letteratura sottolinea come la relazione di Quintino Sella al progetto firmato con Luigi Torelli (ministro di Agricoltura, Industria e Commercio) per la “fondazione della Banca d’Italia” del 1865 (presentato alla Camera il 13 marzo 1865) rappresentò “tecnicamente un

Società Economica di Chiavari, Lettere di QS a Luigi Saporiti, anni 1870-1883.

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salto di qualità” rispetto ai precedenti ministri, con riguardo a vari aspetti: 1. il problema di una buona ed efficace rappresentanza degli interessi locali; 2. i criteri di amministrazione, non troppo lontani dallo statuto della Banca Nazionale del 1859; 3. l’attenzione agli aspetti giuridici della natura privata della banca unica; 4. la questione della nomina del governatore; 5. la richiesta di un istituto di “vigilanza governativa” (Galli 1992, pp. 263-264). Il progetto non fu approvato per la resistenza degli interessi di istituti bancari storicamente radicati sul territorio.

2. In questa parte riporto un mero elenco degli opuscoli contenuti nei primi cinque volumi della sezione Istituti di Credito, di sicuro interesse per i temi dell’unificazione degli istituti di emissione e del credito fondiario.

Vol. 1, 15 opuscoli, range temporale: 1861-1867. Sul credito fondiario, es. Leone Carpi su La verità vera sulle banche di credito fondiario (nn. 11-15), sul Banco di Napoli (Nicola Nisco, parlamentare e vicino al banco di Napoli, nn. 4, 5, 10 sul Banco di Napoli; Errico Minervini, n. 9, sul conflitto di interessi tra Banco di Napoli e Banca Nazionale), sull’unificazione degli istituti di emissione, Luigi Nerva e ancora Minervini, nn. 8-9.

Vol. 2, 23 opuscoli, range temporale: 1860-1866. Sul credito fondiario (nn. 18, 30, 32-38; Nisco: n. 37 su credito fondiario e Banco di Napoli), sul riordinamento del MPS (nn. 20-23).

Vol. 3, 19 opuscoli, range temporale: 1863-1867. Sul tentativo di fusione tra BN nel Regno e Banca Nazionale Toscana e sul progetto di creazione della Banca d’Italia, 1863 (lavori della Banca Nazionale Toscana, nn. 39, 41, 44; Gerolamo Boccardo, noto economista dell’epoca dell’Ateneo di Genova, sul progetto di costituzione della Banca d’Italia, n. 42); sull’unificazione degli istituti di emissione, con relazioni di Francesco Viganò e Carlo Sarchi su unicità o pluralità delle banche (di emissione) in Italia presso la Società lombarda di Economia Politica, 1865, nn. 52-53; petizione Municipio di Siena su legge sul credito fondiario e Monte dei Paschi di Siena, 1862, n. 45; Nisco e Pasquale d’Onofrio su Banco di Napoli e credito fondiario nelle provincie napoletane, 1865, nn. 47, 49-51; convenzione tra i ministri delle Finanze (Sella), Grazia e Giustizia (Cortese) e MAIC (Torelli), e i delegati del Banco di Napoli, MPS e Cassa Centrale di risparmio in Milano, in tema di credito fondiario. Partizione delle competenze tra le tre istituzioni nei comprensori Italia meridionale, centrale e alta Italia, decreto 8 ottobre 1865 (n. 48).

Vol. 4, 15 opuscoli, range temporale: 1861-1867. Sull’istituzione del credito fondiario: (nn. 58-61, 63), Camillo Bonfigli, Di una nuova istituzione di credito e beneficenza per tutto il Regno d’Italia, 1863, sul Banco di Napoli (con attenzione per le pendenze del Banco di Napoli con la Tesoreria, n. 66-69), esonero di N. Nisco dalla direzione della sede di Firenze del B. Napoli (nn. 70-71).

12

Vol. 5, 24 opuscoli, range temporale: 1861-1866. Credito fondiario: progetto di legge 1861 (MAIC Pepoli, Giustizia Conforti, e Finanze Sella) (n. 76), e altri atti parlamentari sul tema dell’istituzione del credito fondiario (nn. 77-81), L. Torelli, Le Casse di risparmio e il credito popolare e agricolo, 1864 (n. 82).

3.3. La sezione Statistica: “conoscere per deliberare” e “per rendere credibile l’amministrazione finanziaria statale” 1. La “statistica come fonte di conoscenza per deliberare” è una posizione frequente nell’800 (per tutti D’Autilia e Melis 2000). A questo proposito, Dora Marucco, riferendosi a Pietro Maestri [responsabile della Divisione di statistica del Ministero di Agricoltura Industria e Commercio sin dalle sue origini, 1861-1872], affermava che “in un regime rappresentativo la statistica non doveva soltanto tener conto dei punti di vista dell’amministrazione, ma era chiamata a rispondere anche alle domande dei grandi corpi politici, che sorvegliavano l’amministrazione e compivano l’opera legislativa dello Stato” (Marucco 1981, pp. 22-23). Tale posizione non deve meravigliare perché molti paesi europei, a partire dagli anni venti e trenta dell’Ottocento, furono investiti dall’“entusiasmo per il contare” (Patriarca 1989)13.

L’Epistolario di QS, 1842-1884, redatto da Guido e Marisa Quazza, costituisce un’ottima fonte per isolare i materiali statistici tra gli opuscoli della “miscellanea” di QS. Nell’Epistolario sono presenti alcune lettere di interesse per il loro contenuto statistico, indirizzate a Luigi Bodio, direttore generale della Statistica del ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, e a Stefano Castagnola, ministro di Agricoltura, Industria e Commercio. Ancora da menzionare le lettere a Giovanni Barbavara di Gravellona (direttore generale delle Poste), e a Luigi Saporiti (del servizio delle Casse postali di risparmio).14

Da queste lettere ho tratto i seguenti punti di interesse:

a) L’apprezzamento di QS per la statistica e i lavori statistici promossi nella sua qualità di ministro della Pubblica Istruzione e delle Finanze;

13 Sui fondamenti della statistica pubblica italiana nella seconda parte dell’Ottocento vedi i lavori di Alberto Baffigi, Giovanni Favero, Dora Marucco, Stefania Patriarca, Raffaele Romanelli, e altri, citati in Della Torre 2011. 14 Nell’Epistolario esiste un numero cospicuo di lettera da QS a Cesare Correnti per lo più nella sua qualità di ministro della Pubblica Istruzione, di scarso interesse per il tema qui affrontato. Indirizzate a Pietro Maestri esistono poche lettere, perché, come si evince da alcune lettere a Bodio, con Maestri QS aveva un frequentazione personale e quindi contenuti scambi epistolari: QS scrive a Bodio, Biella, agosto 1874, che “quando sarò in Roma sarò assai lieto di riprendere con Lei le conversazioni di statistica che così spesso facevo col Maestri…” [Epistolario, vol. VIII (Appendice), n. A 321, pp. 261-62]

13

b) I lavori statistici sollecitati da QS (ministro e parlamentare) presso altri ministeri e direzioni generali;

c) Le finalità della produzione dell’informazione statistica e della sua “diffusione” nelle aule parlamentari;

d) Quella che pare una nota di colore, ma così non è, cioè la rilevanza delle rappresentazioni grafiche come mezzo di diffusione e comprensione dei fatti economici nella collettività, in particolare nelle fasce sociali meno avvantaggiate.

Punto a): dal carteggio risulta che QS diede grande importanza alla statistica, attivandosi nella promozione della costruzione delle informazioni statistiche, ad es. nella sua qualità prima di ministro della Pubblica istruzione [vedere miscellanea QS, sezione istruzione pubblica (elementare, media, ecc.), 36 voll.] e poi delle Finanze. QS richiama l’Annuario del ministero delle Finanze, pubblicato dal 1862 e continuato con lo spirito di dare una statistica finanziaria economica. Da ricordare, oltre all’Annuario delle Finanze, le pubblicazioni sulle gabelle e le relazioni finanziarie del Tesoro (vedi lettere a Bodio e Castagnola).15 Nell’Annuario delle Finanze sul 1865 [ministro Sella], è menzionata, ad esempio, la presenza “pure di un quadro [statistico] che versa nel duplice campo dell’istruzione pubblica e della finanza, il quadro cioè della spesa posta a carico de’ bilanci dello Stato, delle provincie, e de’ comuni per servizio dell’istruzione elementare nel Regno d’Italia ... Del resto altri quadri, egualmente importanti, meriterebbero di essere oggetto i speciale menzione, ma i lettori sapranno al bisogno rinvenirli, nel che saranno coadiuvati da un copioso indice disposto per ordine alfabetico analitico …”. Da cui mi sorge la certezza che con l’Annuario delle Finanze, Sella intendesse coprire ambiti più generali, una sorta di Statistical Abstract riferito all’Italia [rinvio]. E in questo si capisce perché QS scrivendo a Bodio parlava dell’Annuario come di un precursore dell’“Italia Economica” di Maestri, che vedrà la luce solo dal 1868!

Punto b): per QS la statistica era un mezzo per fondare su basi solide la

riflessione a livello politico e parlamentare16 e la gestione del debito pubblico presso le banche internazionali presso cui venivano classate quote consistenti della Rendita e dei titoli redimibili. I dati dovevano essere attendibili e pubblicati con cadenza ravvicinata, oggi parleremo di “contenuti ritardi informativi”. Questo punto era chiaro a QS già al momento dell’introduzione, da lui caldeggiata,

15 Sul punto vedi lettere a Bodio, aprile 1866, ottobre 1867 e agosto 1874, in Epistolario, vol. VIII (Appendice), nn. A 207, 228, 321, pp. 170, 185, 261-62; e a Castagnola, gennaio 1871, in Epistolario, vol. III, n. 1880, pp. 346-47. 16 Scriveva QS al ministro Castagnola nel gennaio 1871 “avrai notato che alla Camera nelle discussioni finanziarie [l’Annuario delle Finanze] è il vademecum dei pochi che si occupano con qualche serietà dell’andamento finanziario ed economico del paese” (Epistolario, vol. III, pp. 346-48).

14

dell’Annuario delle Finanze nel 1862: l’Annuario era uno dei veicoli per la tempestiva diffusione delle informazioni sulle attività del ministero delle Finanze:

“come norma di generale ordinamento io ebbi in mente che convenisse dare ai risultati della nostra amministrazione finanziaria la più grande pubblicità e ciò sia per attuare un mezzo potentissimo di perfezionamento di ogni amministrazione, sia per rendere conto … al Parlamento ed al Paese quanto si fa, sia ancora per giovare al nostro credito ... Ora queste statistiche non si fanno a dovere, se non [sono] coronate dalla pubblicità. Gli è perciò che ordinai la pubblicazione dei prodotti delle riscossioni delle varie specie di imposta, pubblicazione che da qualche anno era andata in disuso, e che ancora non si fece in questo anno con una prontezza e pienezza la quale mi soddisfacesse … Parimenti è ordinato, che nel prossimo anno debba pubblicarsi mensilmente il riassunto pel movimento commerciale del Regno, poiché le notizie di commercio per essere utili debbono essere pronte, e certo l’utilità del grosso volume contenente il movimento commerciale del 1859, che vi sarà nel corrente mese distribuito [dicembre 1862] è incomparabilmente minore di una continua pubblicazione mensile come quella che il Governo inglese presenta al suo Parlamento … Fin dai primi giorni del Ministero ho dovuto accorgermi come o per la naturale tendenza di molti nello esagerare il male o per effetto di men benevoli dicerie di taluni nemici dell’unità italiana, la nostra situazione finanziaria fosse all’estero creduta assai meno buona di quello che realmente è. Reputai quindi opportuno che si facessero soventi esposizioni finanziarie le più accurate, le più veritiere possibili, che loro si desse la più grande divulgazione e che alcune delle pubblicazioni riassuntive dello stato della nostra Amministrazione, come per esempio l’Annuario delle Finanze, fossero trasmesse ai più distinti pubblicisti che si occupano delle finanze dei diversi paesi. Ed ho dovuto toccar con mano che veramente questa grande pubblicità delle cose nostre tornava ad utile del credito nostro e valeva a combattere molte dicerie infondate assai più efficacemente che le smentite officiali od officiose”.17

Riferendomi ai punti a) e b), non è allora casuale trovare nella “miscellanea” lo Statistical abstract for the UK from 1847 to 1861, edito nel 1862, e i Report di Benjamin Disraeli sul gettito fiscale in Gran Bretagna, tra il 1861 e il 1865 (misc., sez. Finanze, vol. 6, coll. 1-C-14, op. nn. 127-134). Su questa posizione certo ebbe influenza la missione condotta da QS presso gli ambienti finanziari londinesi nel gennaio 1863.

Punto c): proposte di QS di produrre pubblicazioni statistiche ad altri ministeri:

ministero dei Lavori Pubblici per il traffico postale (Giovanni Barbavara di Gravellona: autore della prima Relazione sul servizio postale in Italia sull’anno

17 Relazione del ministro delle Finanze Quintino Sella del I dicembre 1862, Stamperia Reale, Torino, 1862, pp. 15-18. In questo ambito vedi, a mo’ di esempio, la lettera inviata da QS a Domenico Carutti, ministro del Re d’Italia nei Paesi Bassi, sull’utilità dell’Annuario e di altre pubblicazioni del ministero delle Finanze nella promozione del collocamento della Rendita all’estero (Epistolario, vol. I, n. 302, p. 397).

15

1863, Torino, 1864) e telegrafico (Ernesto D’Amico), della Guerra per le statistiche sulle leve militari (gen. Federico Torre)18.

Punto e): interesse di QS, ripetuto e portato avanti con determinazione, dell’uso

delle rappresentazioni grafiche nelle pubblicazioni statistiche [“graficismo nella statistica”], come mezzo di diffusione dell’informazione quantitativa nella collettività, soprattutto “in un paese dove non si studia molto” [lettera a Bodio, dicembre 187319. E ancora, sempre a Bodio: “Aspetto l’arrivo degli stereogrammi … In una scuola come quella di Biella giova grandemente avvezzare i giovani alla rappresentazione grafica dei fatti” [lettera a Bodio, ? 1882, in Epistolario, vol. VIII (Appendice), n. A 435, p. 347].

La lettera a Bodio, dell’ottobre 1869, in Epistolario, vol. VIII (Appendice), n. A 271, pp. 223-24, è illuminante: “[…] è da un pezzo che cerco di introdurre il graficismo nella statistica, ma con poco risultato. Solo alla Camera di Commercio di Torino, allorquando ne facevo parte, ottenni la pubblicazione della curva del corso dei fondi pubblici, che l’anno scorso a mia proposta si volle completare con quella dell’aggio e del corso dei fondi pubblici a Parigi. Quest’anno spero di [convincere] il direttore generale delle poste [Barbavara] a pubblicare il quadro grafico dei prodotti postali. Avevo data al generale Torre e a Maestri anche la curva della statura [vedi in proposito lettere di QS a Torre in Epistolario, vol. III, p. 346, e vol. VIII, p. 223] e vidi che Ella la pubblicò nel suo librettino popolare sulla statistica20. Ma la mia proposta più volte fatta al Maestri […] e al ministero di AIC perché si facesse un libro grafico di statistica elementare, nella quale si potrebbe con tutta evidenza compendiare i principali fatti statistici, naufragò sempre. Tornerò però ancora alla carica. Una siffatta pubblicazione certo costa cara, ma la sarebbe utilissima”.

2. Nella misc. sez. Economia Politica – Statistica (EP-S) grande spazio a: * nomi famosi della statistica e dell’economia: i padri fondatori della statistica pubblica d’Italia, della Direzione della Statistica del ministero di Agricoltura, Industria e Commercio: Cesare Correnti, Pietro Maestri e Luigi Bodio; economisti e statistici di peso: Lampertico, Morpurgo, Rey, Messedaglia, …; * lavori sull’ordinamento della statistica in Italia:

18 Epistolario, vol. III, n. 1880, pp. 346-47. 19 Epistolario, vol. VIII (Appendice), n. A 314, pp. 256-57. 20 Si tratta di Della statistica nei suoi rapporti coll’economia politica e colle altre scienze affini. Prelezione al corso di statistica della R. Scuola superiore di commercio di Venezia, Treves e C., Milano, 1869, pp. 52-55, presente tra gli opuscoli della miscellanea QS, sezione Economia politica – statistica, opuscolo n. 556, vol. 32, coll. 13 – B 14].

16

Maestri sull'ordinamento della statistica in Italia, vol. 8, coll. 13-A-8, op. n. 137; Bodio sui documenti statistici del Regno d'Italia, 1867, vol. 8, op. n. 153, L. Maneri sugli atti della Giunta Centrale di Statistica, vol. 20, op. n. 307; RD di Francesco Crispi sull’istituzione della Direzione generale della Statistica, 1878, vol. 32, op. n. 566; * atti, relazioni e verbali di membri della Direzione di Statistica del MAIC ai Congressi Internazionali di Statistica: Berti e Maestri sui convegni internazionali statistica, vol. 8, op. n. 141, 143; Bodio sul convegno di Pietroburgo, vol. 8, op. n. 146; Bodio sul convegno di Budapest del 1856, vol. 8, op. n. 149; Correnti su un programma internazionale di statistica assistenza e beneficenza, vol. 20, op. n. 310; Correnti sul congresso di Berlino, vol. 20, op. n. 319; * pubblicazioni scientifiche e manuali di statistica: L. Maneri sui principi elementari di statistica, vol. 8, op. n. 138; E. Anelli su un saggio statistico, vol. 8, op. n. 139; E. Morpurgo sull’ufficio scientifico della statistica, vol. 8, op. n. 147; Protonotari sull’idea moderna della statistica, vol. 8, op. n. 150; Lampertico sulla statistica come scienza in Italia, vol. 8, op. n. 152; E. Rey su appunti di statistica sanitaria, vol. 20, op. n. 311; G. Della Bona? su un’esposizione sistematica della scienza statistica, vol. 20, op. n. 430; Bodio sulla statistica nei suoi rapporti con l’economia politica, vol. 32, op. n. 556; * censimenti della popolazione: Bodio sul censimento del 1871, vol. 20, op. n. 303; e sul censimento popolazione all'estero vol. 20, op. n. 306; Piantanida sui risultati del censimento del 1871, vol. 20, op. n. 313; sulla popolazione dei comuni capoluoghi di provincia, sui risultati sommari del censimento del 1881 e sulla popolazione analfabeta, vol. 32, op. n. 557-65; * calcolo del reddito nazionale in Italia: proposta di un calcolo della ricchezza nazionale in Italia di A. Salandra, vol. 8, op. n. 145; A. Salandra sui metodi critici per calcolare la ricchezza nazionale in Italia, vol. 20, op. n. 428; * statistiche sulla criminalità: Messedaglia sullo stato della criminalità, vol. 20, op. n. 316; Relazione della Giunta di statistica sui lavori del ministero di Grazia e Giustizia, vol. 8, op. n. 145; G. Mirabelli sulla statistica della Corte di Cassazione, vol. 20, op. n. 302;

17

4. Conclusioni aperte: dalla catalogazione della “miscellanea” alla ricostituzione dell’unitarietà della biblioteca di Quintino Sella Scriveva Luigi Einaudi su “La riforma sociale” nel 1935:“Ogni raccolta di testi è come lo specchio del raccoglitore, contiene il materiale dei suoi studi, gli amici spirituali, … gli autori e i problemi [di suo interesse]. Essa ha un’anima, e tra i numeri che la compongono [libri, opuscoli, manoscritti, periodici e altro materiale] corrono vincoli, che la fanno qualcosa di unito e di vivente” (Einaudi, Viaggio tra i miei libri, ripreso da Carlo Lacaita nel suo volume su La biblioteca di Carlo Cattaneo, 2003, p. 9).

Einaudi ha avuto la fortuna di avere conservata la sua biblioteca, ma in molti altri casi spesso l’unitarietà è venuta meno, e anche la semplice riallocazione in spazi diversi rende onerosa la individuazione dei fili nascosti che legano le singole parti. All’aspetto logistico si somma l’assenza o la parzialità degli inventari redatti da mani diverse in momenti diversi delle singole porzioni (Viarengo 2004, p. 1124).

Per quanto attiene alla biblioteca di Quintino Sella, visto l’interesse della “miscellanea” presso la Biblioteca Civica, è a mio giudizio opportuno, da un lato, completare la catalogazione della miscellanea e, dall’altro, legare quella catalogazione con la revisione degli inventari dei volumi della biblioteca personale di Quintino Sella (al momento distribuita tra la Fondazione Sella, la Biblioteca Civica di Biella, San Gerolamo e le biblioteche di famiglia degli eredi).

5. Riferimenti bibliografici Accademia dei Lincei (2011), Quintino Sella. Scienziato e Statista per l’Unità d’Italia, Palazzo Corsini alla Lungara, Roma, 5-6 dicembre 2011.

Bellardone P. (1984), Miscellanea Quintino Sella: sezioni di alpinismo, biografie di mineralogi e geologi, biografie di naturalisti, botanica, cristallografia, geologia, mineralogia, petrografia, zoologia, Città di Biella, Biblioteca Civica, Biella.

Bosazza A. (2011), Miscellanea Q. Sella, dattiloscritto.

D’Autilia L. e G. Melis (2000), “L’amministrazione della statistica ufficiale”, in Statistica ufficiale e storia d’Italia. Gli “Annali di statistica” dal 1871 al 1997, a cura di P. Geretto, ISTAT, “Annali di statistica”, serie X, vol. 21, Roma.

Della Torre G. (2011), “La macchina dello Stato nella statistica”, in Archivio Centrale dello Stato, La macchina dello Stato. Leggi, uomini e strutture che hanno fatto l’Italia, a cura di A. Attanasio, Electa.

Della Torre G. e M.C. Schisani (2013), “Risanamento finanziario, crescita economica e promozione del risparmio: le casse postali nei progetti di Quintino Sella (1862-1877)”, XI Convegno dell’Associazione Italiana per la Storia del

18

Pensiero Economico (AISPE), su Gli economisti italiani e la formazione dello Stato unitario (1850-1900), S. Giuliano Terme, 1-3 dicembre 2011, in Il pensiero economico italiano, n. ***, 2013.

Epistolario di Quintino Sella, a cura di G. Quazza e M. Quazza.

Galli A.M. (1992), La formazione e lo sviluppo del sistema bancario in Europa e in Italia: letture scelte, Vita e Pensiero, Milano.

Gamaccio T. (1982), Miscellanea Quintino Sella, dattiloscritto.

Lacaita C.G. (2003), “Prefazione”, in La biblioteca di Carlo Cattaneo, a cura di C.G. Lacaita, R. Gobbo e A. Turiel, Edizioni Casagrande, Bellinzona.

Marucco D. (1981), Mutualismo e sistema politico: il caso italiano, 1862-1904, ***, Milano.

Perozzo L. (1878), "La statistica grafica alla Esposizione di scienze antropologiche a Parigi, 1878", in Annali di statistica, serie 2, vol. 2.

Quadrio Curzio A. (2011), “Presentazione”, in Accademia dei Lincei (2011).

Quazza G. (1992), L’utopia di Quintino Sella. La politica della scienza, Comitato di Torino dell’Istituto per la storia del risorgimento italiano, Torino.

Roncaglia A. (2011), “Inquadramento nella cultura economica del secondo ‘800”, in Accademia dei Lincei (2011).

Schisani M.C. (2012), “Nicola Nisco”, in Dizionario biografico degli Italiani, Treccani, Roma.

Viarengo A. (2004), “Recensione di La biblioteca di Carlo Cattaneo, a cura di C.G. Lacaita, R. Gobbo e A. Turiel”, in Rivista storica italiana, CXVI, fasc. 3.

6. Appendice: gli opuscoli delle sezioni “Risparmio”, “Istituti di credito” e “Statistica” 6.1. Sezione accesa al “Debito pubblico”, 4 volumi, 106 opuscoli

Volume n. 1, opuscoli da 1 a 21 nn. 1-2, Michelangelo Troglia, direttore generale dell'amministrazione del debito pubblico, Rendiconto sulla gestione dell'annata 1859-1860, Stamperia reale, Torino, 1860.

nn. 3-7, *** Nigra, Relazione della commissione di vigilanza della CDP per l'esercizio finanziario 1855 e per le 14 antecedenti annate d'esistenza, Fory e Dalmazzo, Torino, 1857; Ottavio Thaon di Revel, per gli anni 1856-1858, Stamperia reale, Torino, 1858 e 1859; Giuseppe Cotta, per gli anni 1859-1860, Stamperia reale, Torino, 1861-1862.

19

n. 8, de la Crosse, Rapporto della Commissione di sorveglianza della Cassa d'ammortamento e della Caisse des dépots te consigniations al 31 dicembre 1858, Paris, 1860.

nn. 14-20, progetti vari per ridurre il debito o migliorare la situazione di bilancio, di Vincenzo Costa, Giuseppe Vaggi, Luigi Niccolini, Girolamo Pagliano, Luigi Minervini, Ermete Sciarelli, ecc.

Volume 2, opuscoli da 22 a 69 nn. 22-29, ***, Istituzione provvisoria e Thaon ***?, regolamento della “Cassa centrale di depositi e di anticipazioni di fondi per i lavori pubblici”, 1840; Paleocapa, istituzione definitiva CDP, 1850; Cavour, nuova legge sulla CDP, 1857; ecc.

Salto al numero 40 per errore di QS.

n. 42, Santo Raggio, proposta per redimere la metà del debito pubblico e pareggiare il bilancio dello Stato, 1866.

n. 43, Giovanni Battista Oytana, ministro delle Finanze nel gabinetto La Marmora, Relazione a SM intorno a ultimo prestito e ai risultamenti della sottoscrizione nazionale, 1859, con tabelle dei prestiti conchiusi dal 1849 al 1859.

n. 45, *** Rizzi?, lettera del comitato centrale pel Consorzio nazionale sull’amministrazione del debito pubblico.

n. 46, Direzione generale del debito pubblico del Regno d'Italia, Istruzioni per lo scambio dei titoli della rendita sarda per la rendita toscana 3% e delle obbligazioni del debito lombardo veneto 1850, Parigi, 1862. Contiene tabella dei debiti degli antichi stati (Sardegna, Napoli, Sicilia, Lombardia, Modena, Parma e Toscana), da scambiare nel 1862, con attribuzione dell'incarico all'estero a Rothschild, Parigi e Berlino; ad Amsterdam, Becker e Fuld.

nn. 49-54, Antonio Mangoni, diverse proposte per “restaurare” il debito pubblico (alcune con Luigi Minervini).

nn. 55-56, Francesco De Vincenti, illustrazione di un programma di un prestito di 500 milioni al pari e senza interessi, 1861.

n. 58, atti della società d'economia politica, avv. Carlo Innocenzo Ferraris, Della forma più vantaggiosa di operare i prestiti pubblici.

n. 64, discussione alla Camera dei Deputati sul prestito Hambro in cartelle al portatore.

n. 65, Strada?, discussione al Senato [cartelle del prestito Hambro?], 1865?.

n. 66, Luigi Cappi, Il Consorzio nazionale e il debito dello Stato, 1866.

20

n. 67, Pier Carlo Boggio, proposta per un prestito di 500 milioni volontario-forzoso sui contribuenti, 1865.

n. 68, Marco Calvo, prestito volontario di 720 milioni aventi 500 milioni volontario-forzoso come nell’opuscolo di Boggio, 1865.

Volume 3, opuscoli da 70 a 90 n. 70, Angiolo Mortera, il pagamento trimestrale della rendita, 1879.

n. 71, ***, della riduzione della rendita del debito pubblico, 1869.

n. 72, Ferdinando Ronchetti, Obbligazioni ferroviarie o consolidato?, 1879.

n. 73, Ernest de Choisy, osservazioni e proposta d’un prestito speciale per liquidare il presente e assicurare l’avvenire: l’esposizione finanziaria di QS del marzo 1873, 1873.

n. 77, Salomon Pugliese, Unica ancora di salvezza delle finanze italiane, 1868.

n. 79, Luigi Crescini, Questione finanziaria sul prestito nazionale 1866, 1870.

n. 81, Antonio Mangoni, la rendita del debito pubblico pel valore determinato alla pari, mezzo finanziario e di circolazione largo e vantaggioso, 1864.

n. 82, Alessandro Zecca, sulla riduzione della rendita pubblica italiana, 1869.

n. 83, Chambray Digny, relazione a SM sulla emissione delle obbligazioni della regia dei tabacchi.

n. 84, Antonio Mangoni, Modo di restaurare la finanza e il credito pubblico e di rendere prosperi …, 1867.

n. 85, A. Mangoni, Le finanze delle nazioni pienamente e prontamente restaurate e rese prospere …, 1869.

n. 86 Francesco Mancardi, Indirizzo a SM per omaggio dei cenni storici sulla amministrazione del debito pubblico …, 1876?

n. 88, *** Pavone, La rivoluzione economica e finanziaria ossia il valore della rendita pubblica …, ***.

n. 89, Statuti e regolamenti del Consorzio Nazionale, 1868.

n. 90, Luigi Suppiej, Memoria per l’affrancamento del debito pubblico, 1868.

Volume 4, opuscoli da 91 a 106 n. 91, Luigi Suppiej, come sopra.

n. 92, M.A., Sui pagamenti in oro all’estero dei frutti della rendita consolidata 5% italiana.

21

n. 93, Ernest de Choisy, Il credito dell’Italia al giorno d’oggi e il rialzo della rendita, 1879.

n. 94, Gaetano Finozzi, Sulla universale usura quale causa dello squilibrio economico dei tempi nostri, 1873.

n. 95, Rameri, tavole di sopravvivenza per il calcolo delle pensioni.

n. 96, Babbini, Prestito Bevilacqua Masa.

n. 97, Melino, Relazione sommaria su provvedimento e risultanze dell’ amministrazione del Consorzio nazionale nell’anno 1876.

n. 98, Besso e Pozzo?, Cassa pensioni ferrovie Alta Italia.

n. 99, G. de Villeneuve, Studi per l'ammortizzazione del debito pubblico in 125 estrazioni semestrali mediante rimborso del capitale e posticipazione di parte di interesse, 1871. n. 100, G. Camozzi, Il lombardo veneto e il nuovo Regno d’Italia, 1864.

n. 101, Antonio Salandra, I debiti pubblici nell’economia nazionale, 1877.

n. 102, Vincenzo Costa, Risposte alle osservazioni fatte intorno ai pensieri sul modo di pagare i debiti del Regno d’Italia, 1866.

n. 103, Vicende e documenti concernenti il prestito a premi concesso alla signora duchessa Felicita di Bevilacqua con legge 6 maggio 1866 e R. Decreto 6 dicembre 1868, commissario governativo Orlando

n. 104, Luigi Perozzo, Tavola di coefficienti di pensione vitalizia, 1881.

n. 105, Angelo Paolini, Sul modo di calcolare le rendite vitalizie, 1877.

n. 106, E. Orlando, Sul prestito Bevilacqua, 1876.

6.2. Sezione accesa alle “Finanze pubbliche”, 18 voll., opuscoli nn. *** Volume 1, opuscoli da 1 a ***. Volume 2, opuscoli da 47? a 52

n. 47, volumetto di pp. 39 di G. Savarese, Le finanze napoletane e le finanze piemontesi dal 1848 al 1860, Napoli, Tip. Cardamone, 1862. Si tratta di un confronto tra le finanze dei due Stati, prettamente quantitativo, con dati sulle tasse, sui disavanzi annuali, sulle emissioni di rendita, sull'alienazione di beni patrimoniali, ecc. “Noi che trattiamo unicamente di cifre, ci limiteremo ad osservate che se la politica del regno di Napoli non è stata la più felice, è stata certamente la meno dispendiosa” (p. 39).

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n. 48, volumetto di pp. 76 più appendici, di *** Sacchi, Il segretario generale delle finanze di Napoli dal I aprile al 31 ottobre 1861, Tip. delle belle arti, Napoli, 1861.

Vol. 3, opuscoli da 53 a 76 nn. 53-54, Antonio Monghini, Le finanze italiane davanti al Parlamento il 5 dicembre del 1865, Fratelli Pellas, Firenze e Genova, 1865. C.s. per l'anno 1866.

nn. 57-58, Giovanni Tournon, Unico modo di sopperire alle pubbliche gravezze colle sostanze dei morti lasciando in pace i vivi, Fory e Dalmazzo, Torino, 1855, e c.s., Appendice all'Unico modo di sopperire alle ..., 1855.

n. 64, P. Combier, De la situation finacière de l'Italie et l'emprunt de 700 millions, e C.s., Le crédit foncier italien, Dentu, Paris, 1863.

n. 65, M. Minghetti, Esposizione della situazione finanziaria alla camera dei deputati, 14 febbraio 1863.

n. 67, Pietro Busani, Il Regno d’Italia e le sue finanze, 1866.

n. 68, anonimo (“un italiano”), Idee pratiche per servire all’organizzazione economica e finanziaria in Italia, 1866.

n. 69, Ascanio Branca [parlamentare, futuro ministro delle Finanze], Le finanze italiane: considerazioni, 1866

n. 72, Nicola Salvi, Riflessioni per le finanze ed indipendenza del Regno d’Italia, con un cenno sulla pubblica amministrazione comunale, 1863.

n. 73, G.A.R, Un’idea pel progressivo miglioramento delle finanze dello Stato, 1866?

n. 74, Santi Giubilei, La situazione finanziaria e il Parlamento, 1867.

n. 75, Ch. Denéchaud [importante economista francese], L’Italie, ses finances, sa rente, ses chemins de fer, son industrie e son commerce, Paris, 1866.

n. 76, Guglielmo Rossi, Prolusione al un corso libero di letture di scienza finanziaria, 1861.

Vol. 4, opuscoli da 77 a 101 n. 77, P. Baglioni [?], Cenni intorno ad alcune riforme economiche finanziarie e proposte di nuove tasse, 1862.

n. 79, Gian-Giacomo Reymond, Prolusione ad un corso teorico-pratico di economia delle finanze pubbliche, Tip. Speirani e figli, Torino, 1861.

n. 82, Giovanni Gibellini Tornielli [deputato], Prima proposta pel pareggio, 1867.

n. 83, Matteo Augusto Mauro, Sulle finanze d’Italia: considerazioni e proposte, 1867.

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n. 84, Achille Plebano, La questione finanziaria: brevi considerazioni, 1864.

n. 85, L.L., Sulla finanza: alla Camera legislativa, 1867.

n. 86, Domenico Biressi [farmacista (sic)], L'Italia finanziaria o metodo sicuro ed infallibile di ristorare le finanze senza ricorrere all'imposta senza contrarre nuovi imprestiti, e senza vendita dei beni demaniali, 1864. n. 87, Augusto Mattioli, Sul progetto finanziario dell'onorevole banchiere Gaetano Semenza, 1867. n. 88, Carlo De Cesare, La finanza italiana nel 1867, 1867.

n. 91, Gaetano Sanchez, Proposta per far aumentare di un milione e centomila lire gl'introiti al Tesoro, 1867.

n. 95, Claudio Zallini, Il bilancio, le imposte e il catasto: questioni urgenti, 1861.

n. 100, Filippo Cocco, Al Parlamento italiano proposte finanziarie, 1866?

n. 101, Carlo Arrivabene, The finances of Italy: a letter adressed by the count Arrivabene to Lord Stratford de Redcliffe,, W. Ridgway, London, 1865.

Vol. 5, opuscoli da 102 a 118 n. 104, Alessandro Mareggiani (?), Sul vaglia postale, 1865 (?) [per le Casse postali].

n. 107, ***, Brevi considerazioni sul piano finanziario esposto dal ministro [Scialoja] alla Camera il 16 e 17 gennaio 1867, 1867?

n. 112, I provvedimenti finanziari proposti dalla commissione della Camera dei deputati, dopo il 1857.

Vol. 6, opuscoli da 119 a 126 n. 120, Leone Carpi, Questioni finanziarie: considerazioni, 1862.

n. 121, Leone Carpi, La Spagna e l’Italia: politica, finanze, beni delle manimorte, banche, agricoltura. Note di viaggio, 1865.

n. 123, Tommaso Abbate, Riordinamento dei bilanci dello Stato e riforma economica nel sistema delle imposte, Torino, Compositori-tipografi, 1862. Allegato un sunto autografo del testo di QS.

n. 124, A.C., Estinzione del debito pubblico italiano per opera degli italiani, 1866.

Vol. 7, opuscoli da 127 a 134 n. 127, Statistical abstract for the UK in each of the last fifteen years from 1847 to 1861, by A.W. Fonblanque, no. 9, London, 1862. [Importante per l'incidenza sulle pubblicazioni che QS portó avanti in Italia, su entrate fiscali e spesa pubblica per categorie, debito pubblico, import and export, trasporti marittimi, flotta

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mercantile, prezzi e quantità dei cereali, moneta metalliche, casse di risparmio, Banca d'Inghilterra, popolazione, ferrovie]

nn. 128-132, Benjamin Disraeli, Report to the lords commissioners of her majesty's inland revenue, dal 5 al 9 rapporto, 1861-1865.

n. 133, 9th and 10th report of the postmaster general of the post office, London, 1863 e 1864. Dati sul movimento postale e delle casse postali.

Vol. 8, opuscoli da *** a *** n. 143, Annual report of the treasurer of the US to the secretary of treasury for the fiscal year ended June 30, 1871, Government PO, Washington, 1871. Contiene corposo indice analitico, che può essere stato di stimolo a quanto fatto da QS con l'Annuario del ministero delle Finanze nel corso degli anni ’70 (?).

Vol. 9?, opuscoli da 153 a 176 Vol. 10?, opuscoli da 177 a 196 Vol. 11?, opuscoli da 197 a 219 Vol. 12?, opuscoli da 220? a *** Vol. 13, opuscoli da *** a 244

n. 234, Emilio Morpurgo, La finanza italiana dalla fondazione del Regno fino a questi giorni, in Italia economica nel 1873, Tip. barbera, Roma, 1873. Lavoro molto esaustivo con dati anche sul periodo preunitario e sul processo di unificazione delle finanze.

Vol. 14, opuscoli da 245 a 261 n. 245, Luigi Orgitano, Sulle imposte sopra le rendite della ricchezza mobile e de' fabbricati, Tip. dell'Ancora, Napoli, 1872. È un opuscolo corposo di pp. 124 di interesse per la qualità dell'A. e perché ricco di notazioni autografe di QS a margine.

Vol. 15, opuscoli da 262 a 293 Vol. 16, opuscoli da 294 a 321

Vol. 17, opuscoli da 322 a 360 bis