Writing about the ‘revolution’: Nuovi studi internazionali sul movimento del ‘68
Transcript of Writing about the ‘revolution’: Nuovi studi internazionali sul movimento del ‘68
I Rassesne
Patrick Bernhard e Anne Rohstock
Writing about the ««Revolution»»Nuovi studi internazionali sul movimentodel '68
Writing about the «<Revolution»». New International Studies on the1968 Movement
hnce again capoble of unleashing a tively pubtic debote and arousing o Losting inte-rest inlhe media of the Western counties, «1968» has been the subjed of histoicalreseorch only since the 1990s. This review aims to present the developments in themost recent-histoiography through o comparative approoch to the resuLts of researchpublished in the United States, Great Bitain, France, Italy ond Germony. In dealingwith the issue, the authors hove set themselves three issues for their analysis. First ofall, what were the context and the tiggeing factors behind the movement. Secondly,
a reconstrudion of who the main adors ond what the main sites of the protest were
and whether histoiography has reconfirmed the perception of the globality that thisevent had for its contemporaies. Lastly, what wos the precipitate and the histoicalsignificance of the «1968 event» for Western democrocies.
Keywqrds: 1968; Consumeism; Stutdent fulovement; Cultural Revolution; West Democ-
roctes
I[ movimento det'68 ha compiuto i[ suo quarantesimo anniversario e [a questio-
ne del suo reate significato ä ancora capace di scatenare un vivace dibattito su[[e riviste di quasi
tutti i paesi occidentalil. A seconda de[[a prospettiva potitica del singolo commentatore, si tende
a ritenere che i[ movimento abbia innescato, nette societä occidentati del dopoguerra, una gene-
rate decadenza dei valori oppure un vasto processo di democratizzazione. Tra [e molte singolaritä
del'68 vi ä it fatto che da decenni questo tema continua ad esercitare un'inalterata attrazione sui
media, mentre soltanto recentemente ä diventato oggetto di studio e ricerca storica. E soto negl.i
anni Novanta, in fin dei conti, che s'ö realizzata [a trasformazione det[a «memory to history»z, nel
senso che <<t'evento ä diventato oggetto di ricerca storica»»3. Abbiamo cosi citato i due titoti di
1 R. Perlstein, Who \wns the Sixties?, in R. Griffith et aL (a cura di), Mojor Problems in
Ameicon History Since 7945. Documents ond Essays, Boston, Houghton Miffin, 2001, 2a ed., pp. 358-365;
U. Pfeit, Kampj um Geschichtsbilder-«7968» in Deutschlqnd, in «Revue d'A[temagne et des pays de langue
atlemande», vot. X'XXV (2003,), n. 2, pp. 247-259. A proposito detle discussioni sul «maggio 1968» in Francia
cfr. K. Ross, Moy'68 and iß Aftertives, Chicago/London, UCP, 2002.2 D. Farber (a cura di), The Sifües: From Memory to History, Chapet Hitt. UNC Press,
1,994.3 Dal. titoto det tibro di I. Gitcher-Hottey (a cura di), 1968. Vom Ereignis zum Gegenstand
der Geschichtswissenschaft, Göttingen, V & R, 1998.
IT
177 Ricerche di Storia Potitica 2/2008
una serie sempre piü estesa di nuove pubblicazioni internazionali, dette quati presentiamo qui diseguito quelle piü importantia. I[ tema centrale de[[a nostra anatisi consisterä in una panoramica
comparativa dei recenti risultati scaturiti datta ricerca sul movimento de['68 negti Stati Uniti,in Gran Bretagna, Francia, Italia e Germania. Poich6 ta storiografia contemporanea ha finora af-frontato solamente iI tema delte forme che iI movimento assunse in Europa orientale e nel Terzo
Mondo, i lavori corrispondenti saranno citati senza utteriore approfondimento.
Netlaffrontare tale questione, terremo conto di tre gruppi di domande:
1) QuaL ö i[ contesto iniziale e quali sono [e cause scatenanti a cui gti studi piü
recenti imputano [a nascita del movimento?
2) Quati sono stati, secondo [e ricerche piü recenti, gti attori e [e sedi principali
del movimento? E inoltre: tali ricerche giudicano ancora i['68 come un evento caratterizzato da
que[la dimensione globate che i contemporanei evocarono, traendo da essa [a coesione internadetla contestazione?
3) In cosa gl.i studi contemporanei indicano conseguenze ed effetti del mo-
vimento, e qua[ ö (se ce n'ä uno) iL significato storico del '68 per [e democrazie occidental.i del.
dopoguerra?
1. Tra mutamento dei vatori e rivoluzione dei consumi.Premesse e cause della nascita del movimento
E sorprendente notare quanto [a ricerca attuate si sia profondamente altontanatadalte spiegazioni delte cause det'68 che ne fornirono i contemporanei, fino ad attestarsi, in atcuni
casi, su posizioni del tutto contrarie. Si puö dire, come minimo, che molti degli studi considerati
rifuggono da[t'individuare nelta guerra in Vietnam e ne[[a complessa proposta teorica de[[a Nuova
Sinistra i[ motivo scatenante detla contestazione, come invece ö accaduto in passato. Piuttosto,essi chiamano in causa una serie di trasformazioni strutturati di tungo corso che, non di rado,
hanno agito compenetrandosi e influenzandosi a vicenda.
Anzitutto va citato i[ vasto complesso di temi legati a[ conflitto est-ovest, atta
potitica di distensione e atta decolonizzazione de[ Terzo Mondo. GLi studi piü recenti vedono nelta
campana iperbarica detta Guerra fredda [a causa detta formazione di un «tiberal consensus>» dimodello americano, constatabile ben ottre i timiti partitici dette societä occidentati. Per quanto
riguarda [a Germania occidentale, questo aspetto ö stato messo in luce con particolare chiarezza
dal progetto di ricerca sutta «occidentatizzazione» condotto da Anselm Doering-Manteuffel presso
l'Universitä di Tubinga5. Netla Repubblica federate tedesca, [a Guerra fredda fu responsabite de[[a
trasformazione de[ ParLito socialdemocratico da partito di classe a moderno partito popolare. Ma
non tuttj erano disposti a seguire questo percorso. In ltalia, Germania occidentale e Scandinavia
a Per ciö che concerne ta bibtiografia retativa alta reattä americana e precedente it 1998si veda D. Farber, New Wave Sifües Hßtoiography, in «Reviews in American History», vot. /TXVII (1999), n.2, pp.298-305.
5 A. Doering-Manteuffel, Westernisierung. Politisch-ideetler und gese!ßchoftlicher Wandelin der Bundesrepublik bis zum Ende der 60er Jahre, in A. Schitdt ef a/. (a cura di), Dynamische Zeiten. Die 60erJahre in den beiden deutschen Geselßchaften, Hamburg, Hans Christians, 2000.
I178 Patrick Bernhard e Anne Rohstock
si pervenne quindi atta separazione di alcuni gruppi di sinistra, che poi costituirono [a parte piü
effervescente del movimento sessantottino6.
Ad animare ulteriormente [a situazione contribuirono i tentativi di disgeLo in-
trapresi da entrambe [e superpotenze dopo [e crisi di Berlino e Cuba. fallentarsi de[[a pressione
de[[a Guerra fredda liberö forze centrifughe di notevote entitä, come ha recentemente mostrato in
modo motto convincente, Jeremy Suri?. Dat suo studio estremamente ambizioso (anche se a tratti
tendente al[argomentazione monocausate) su[[a reciproca influenza di potitica estera, processi di
riforma interna e stato del movimento, un fatto emerge con chiarezza: [a fase di «disgeto>r ne[[a
Guerra fredda tra [e superpotenze legittimö, at['interno dei singoti paesi, flanatisi critica de[[a
situazione politico-sociale. I[ btocco dei paesi comunisti, visto fino a que[ momento come un po-
tenziate e minaccioso nemico, apparve in quet momento come un possibile interlocutore disposto
al. dial.ogo. I[ radicalismo di sinistra non pot6 piü essere liquidato come espressione di un tentati-
vo di infiltrazione da parte del comunismo. Di conseguenza aumentö continuamente i[ numero dei
partecipanti a[[e marce per [a pace e it disarmo organizzate a tivetto jnternazionalei come ci in-
formano i tavori di Hol.ger Nehring sut caso britannico e tedesco-occidentale8. D'altra parte, [a di-
stensione costitui anche [a premessa del cosiddetto movimento dei dissidenti in Europa orientatee.
faltentarsi de[[a contrapposizione est-ovest rese i contemporanei sempre piü
consapevoti delfesistenza di un attro conflitto, che era stato lungamente messo in ombra da[[a
Guerra fredda: i[ conflitto nord-sud. Non ö un caso che i[ processo di decotonializzazione dettAfri-
ca e dellAsia abbia raggiunto i[ suo momento culminante proprio agli inizi dqgli anni Sessanta.
In quelfepoca, [a gestione tutfattro che limpida del rapporto con gti stati de[ Terzo Mondo da
parte detl'Occidente diede un decisivo impulso atla potiticizzaaone de[[a popolazione europea
politicamente orientata a sinistra, come Thomas Etzemülter ha potuto mostrare netla sua analisi
comparativa condotta sutlesempio de[[a Germania occidentale e detta Scandinavialo.
I[ cambiamento del ctima potitico a livetto internazionale favori due ulteriori
processi: da un lato portö atta formazione di un'opinione pubblica nazionale che si riconosceva
sempre piü in un atteggiamento apertamente critico; dal[altro alta nascita dei primi sforzi di ri-
forma interna detto Stato e detla societä. Entrambi questi fattori finirono per costituire un terreno
estremamente ferLite per [o svituppo del movimento. In un importante studio comparativo uscito
atta fine degti anni Novanta e dedicato ai «Sixties» in Gran Bretagna, Francia, Italia e Stati Uniti,
[o storico britannico Arthur Marwick, recentemente scomparso, ha detineato su base empirica i[
6 S. Lönneidonker e T. Fichter, Kleine Geschichte des SDS. Der Soiolistische Deutsche
Studentenbund von Helmut Schmidt bis Rudi Dutschke, Essen, Ktartext, 20A7, 4a ed.i J. Kurz, Die llniversitätauf der Piozzo. Entstehung und Zerfoll der Studentenbewegung in ltolien 1966-1968, Kötn, SH, 2001, p. 65;
T. Jorgensen, Scandinavio, in M. Ktimke e J. ScharLoth (a cura di), 1968 in Europe - A History of Protest and
Activism, 7956-77, New York-London, Palgrave Macmiltan, 2008, pp. 375-332.? J. Suri, Power and Protest: Global Revolutions ond the Rise of Ddtente, Cambridge, HUP,
2003.8 H. Nehring, Politics, Symbols, and the Public Sphere: The Protests ogoinst Nucleor We-
apons in Bitain and West Germony, 1958-1963, in «Zeithistorische Forschungen», II (2005), n. 2, pp.
780-202.e J. Suri, Power, cit., p.794.10 T. Etzemütler, 1968-ein Riss in der Geschichte? Gesellschaftlicher Umbruch und 68er-
Bewegung in Westdeutschlsnd und Schweden, Konstanz, UVK, 2005.
179 Nuovi studi internazionati sul movimento det'68
quadro di un profondo cambiamento che investi [e societä occidentali del dopoguerra. Marwicksostiene che i cambiamenti intervenuti nei valori e netla mentatitä collettiva furono tati da giusti-ficare futilizzo in senso lato dett'espressione <<culturat revotution»»11. Secondo [o studioso, questipotiedrici processi trasformativi presero awio molto prima del. ].968, e precisamente con i[ con-ctudersi de[[a fase di ricostruzione del['Europa, terminando con [o shock petrolifero del 7973-74.Inizialmente, i principati promotori del cambiamento che percorse i «tunghi anni Sessanta>>l2 non
furono, secondo Marwick, gti studenti radicati, quanto i gruppi de[[a sinistra tiberaLe ben inseritinelbstoblishmenf sociale, tra cui spicca ta nutrita presenza di donne con un atto grado di istru-zione. Con questa tesi [o storico britannico ha radicalmente contraddetto [a lettura di ispirazionemarxista fornita dai contemporanei e incentrata sutl'esistenza di un <<sistema di potere» reaziona-
rio e post-fascista rappresentato datle 6tite dominanti, che sarebbe stato messo in crisi datta sota
rivolta studentesca, guidata prevatentemente datta componente maschilel3.
Negli anni successivi, attre ricerche di tivetto internazionate sono giunte a con-clusioni in larga parte identiche. Per quanto riguarda ta Repubbtica federale tedesca, sono da
citare cinque opere collettanee che raccotgono i risuttati di numerose ricerche, recentemente
conctuse o tuttora in corso, e che perciö sono partico[armente adatte a una rapida introduzionea[ temala. Anche queste opere si soffermano su[ta descrizione di <<periodi dinamici» e vasti <<pro-
cessi trasformativi detla Germania ovest»» che presero awio ben prima det 1968. I singoti studidimostrano come ta spinta a[ rinnovamento scaturi iniziatmente dagti ambienti intettettuati, sin-dacati, dei media e addirittura ecclesiastisi; ne furono promotori principatmente gli appartenentiatla cosiddetta <<generazione del'45», come ormai vengono definiti, negti studi delta Germania
occidentate, i nati intorno a[ 193015. Essi diedero vita a quello che Franz-Werner Kersting ha ef-ficacemente definito «iL dibattito detl'inquietudine>»16, cioä a una riflessione, di carattere sempre
piü pubblico, che a[linizio degli anni Sessanta si distinse per [a sua spiccata tendenza criticalT. La
potente spinta atta democratizzazione detta societä post-betlica prese insomma awio att'inizio det
decennio e fu favorita da personalitä ormai affermate, quati Ratf Dahrendorf e Jürgen Habermas.
11 A. Marwick, The Sixties: Cultural Revolution in Bitain, France, Italy, ond the llnitedStates, 1958-1974, New York. 0UP, 1998.
12 Questa proposta di periodizzazione ä stata ripresa, in Itatia, da M. Ftores e A. De Ber-nardi, /l Sasontotto, Bologna, It MuLino, 1998.
13 Motto critico verso l'impostazione che mette l'accento sutta componente maschile ä il.contributo di S. Voti. Quando il pivato diventa politico: Lotto Continua 1968-1976, Roma, Edizione Associate,2006.
1a A. Schitdt et ol. (a cura di), Dynamische Zeiten cit.; U. Herbert (a cura di), Wandlung-sprozesse in Westdeußchlond. Belostung, Integration, Liberolisierung 1945-1980, Göttingen, Wattstein, 2002,2a ed.; M. Frese ef a/. (a cura di), Demokrotisierung und gesellschoftlicher Aufbruch. Die sechziger Jahre alsWendezeit der Bundesrepublik, Paderborn, Schöningh, 2003; J. Cattieß (a cura di), Die Reformzeit des ErfoLgs-modelß BRD, Loccum, Bertelsmann, 2004; J. Cattieß (a cura di), Die Geschichte des Erfolgsmodetts BRD imi ntern ati on o len Verg leich, Loccum, Bertelsmann, 2006.
15 D.A. Moses, The Forty-Fivers: A Generation Between Foscism ond Democroq, in «GermanPolitics and Society», XVU (1999), n. 1, pp. 1,05-721.
16 «Unruhediskurse», traduzione a cura degli autori.17 F.W. Kersting,, «Unruhediskurs». Zeitgenössische Deutungen der 68er-Bewegung, in De-
mokrotisierung und gesellschoftlicher Aufbruch, cit., pp. 775-740.
180 I
r
Patrick Bernhard e Anne Rohstock
E chiaro quindi che furono proprio questi critici liberaLi ad indicare agti studenti
radicali La via del.l.a critica e a metter loro a disposizione i[ corrispondente vocabolario. In Italia,
in ogni caso, i[ cattolicesimo critico dei primi anni Sessanta esercitö una chiara influenza sul
movimento studentesco: come ha recentemente osservato Jan Kurz, Lettere a una professoressa
di don Lorenzo Mil.ani diventö uno dei testi piü tetti del movimento studentesco itatianols. Negli
Stati Uniti, i[ movimento degti studenti assunse [e forme attive e organizzative giä sperimentate
dagti attivisti neri del Civit Rights Movement; questo ä quanto emerge da[[a monografia di Maurice
Isserman e Michael Kazin che riassume, con ponderate prese di posizione, [a reattä statunitense
nel corso degti anni Sessantale. Significativi impuLsi a[ cambiamento vennero anche da[[a [egis[a-
zione. Infine, in vari studi di grande importanza recentemente pubbticati, ä stata in particotare
[a ricerca americana a sottotineare i[ grande ruoto che i[ «quarto potere»» assunse a partire dagli
anni Cinquanta, in particotare per [abo[izione de[[a segregazione razziatezo.
Anche [a potitica raccolse, infine, fappetlo a[ cambiamento. Secondo [e con-
clusioni raggiunte da numerosi studi tedeschi, britannici e americani, giä a[t'inizio degli anni
Sessanta furono awiate [e prime riforme socio-politiche che, se da un lato dovettero contrastare
[a notevole resistenza de[[e forze conservatrici, datlattro ruppero definitivamente con fimmagine
coeva detta <<societä btoccata>»z1. Nei loro vatidi contributi, gti autori detta raccolta The Great So-
ciety and the High Tide of Liberalism attribuiscono ai programmi di riforma awiati negti Stati Uniti
dal presidente Johnson un ruolo da non sottovatutare, per esempio, ne[[a diffusione di una nuova
idea partecipativa detta democrazia22: un'idea che, infatti, occuperä un posto centrate net catalogo
dette istanze del movimento23. La ricerca americana e tedesca2a ha pertanto iniziato a partare del
<<decennio Lungo degti anni Sessanta» nei termini di una «etä detle riforme»; nel caso britannico
si parla addirittura di una <<permissive revo[ution»>25, che non soto precedette crono[ogicamente
[a rivotta, ma che di fatto [a rese possibil.e. Ciö risutta in modo parLicotarmente efficace dal caso
di queLLe universitä americane ed europee che avrebbero assunto in seguito i[ ruoto di «center of
revotutionary protest»» (Tariq Ati). In effetti, in quasi tutte [e nazioni occidentali [a contestazione
ebbe inizio ne[[e universitä e ne[[e facottä che si distinguevano per una spiccata disponibiLitä a[
18 J. Kurz, Universität, cit., p. 151.1e M. Isserman e M. Kazin, Ameica Divided: The Civil Wor of the 1960s, New York-Oxford,
0UB 2000, p. 166.20 L.A. Powe Jr., The Wanen Court qnd American Politics, Cambridge, HUP 2000; J.T. Pat-
terson, Brown v. Board of Educotion: A Ciil Righß Milestone and lts Troubled Legacy, New York, OUP, 2001.,1 A firoposito delta tesi detLa societä <<bloccata», che in Itatia venne ben presto adottata
anche dat[a storiografia, si'veda A. De Bernardi, Il Sessontotto e la stoiogrofio italiana. Uno rossegno, in
<<Annati di Storia dette Universitä ita[iane», II (1998), pp.233-238.,2 S.M. Mitkis e J.M. Mil.eur (a curä ai1, The Greqt Society and the High Tide of Liberalism,
Amherst-Boston, UMP, 2005.23 A proposito dett'idea di democrazia del movimento det'68, si veda P. Gassert, Nanotives
of Democrotizotion: 19i8 in Postwor Context, in M. Ktimke e J. Scharl.oth (a cura di), 1968 in Europe, cit-,
pp. 406-431.,a D. Thränhardt,GeschichtederBundesrepubLikDeutschlond, Frankfurtam Main, Suhrkamp,
7996.25 M. Jarvis, Conservotive Govemments, lttorality and Social Change in Affluent Bitoin,
lg57-64, Manchester, MUP, 2005. Forte accento atle riforme sociati e potitiche nelvolume di P. Dorey (a cura
di), The Labour Govemments 1964-1970, London, Routtedge, 2006.
II
181 Nuovi studi internazionati sul movimento del'68
cambiamento, come dimostrano in modo efficace i casi di Berketey, Trento, Nanterre e Berlino. Aquesta conctusione sono giunte [e ricerche di Jan Kurz sul caso italiano, di Nick Thomas su quettotedesco-occidentate e di Michael Seidman su quelto francese. In particetare, [o storico americanoSeidman ä riuscito a ricostruire una coerente cottocazione del «Maggio» di Parigi ne[ quadro detletrasformazioni istituzionali, sociali e potitiche degLi anni Sessanta. In ultima anatisi, [e riformeuniversitarie diedero a[[a potiticizzazione degti studenti un impulso motto piü significativo detlaguerra in Vietnam, come hanno dimostrato con particotare efficacia Jean-Phitippe Legois, AlainMonchab[on e Robi Morder26.
Un approccio specificatamente storico-culturale alta descrizione del contestogenerate da cui ä scaturito it'68 ö stato perseguito in particotare da Detl.ef Siegfried e Axe[
Schildt, come emerge da due lavori che recano i significativi titoti Irme Is on My Side e Between
l4om ond Coca-Colazl. Per questi due storici, non soto [a nascita del movimento di protesta, ma
anche i[ sorgere di una cultura giovanile incomparabitmente piü vasta rispetto a[ passato sareb-bero spiegabiti attraverso [a convergenza di numerosi fattori, tra i quati spiccano [e trasformazioniin corso ne[ campo dei vatori, faumento det Livetto di istruzione e faccresciuta quantitä di tempolibero a disposizione, e su cui incidono inoltre fattori generazionatizs ed e[ementi tegati atl,e abi-tudini di consumo; queste ultime, in particotare, vi assumerebbero un ritevante significato. La
tesi centrate degti autori ö che verso [a fine degLi anni Cinquanta [a nascita di una cultura consu-mistica giovanile ha agito in modo decisivo sutta riscoperta detLa potitica quale possibile campo
di attivitä per i giovani. In questo modo entrambi gti studi citati contraddicono un'opinionediffusa atl'epoca: [a nascita detla societä dei consumi non sare6be stata causa di un fenomeno dide-politicizzazione e di progressiva impotenza da parte del popolo dei consumatori, come invece
suggerivano, nel corso degli anni Sessanta, gli scritti degli intel.Lettuati di sinistra, profondamente
critici verso iI sistema consumistico. Piuttosto, l'aumento vertiginoso del potere d'acquisto scate-
nato dalta crescita economica diede anche e soprattutto atte giovani generazioni nuove possibititä
d'acquisto, favorendo sia una toro adesione a[ pensiero democratico, sia una «potiticizzazionedette pratiche quotidiane»»2e. La nascita di un mercato specificamente rivotto ad una determinatafascia d'etä si trasformö in un fattore di forte identificazione, come sostiene Siegfried3o. Si verifi-
'z6 J.P. Legois, A. Monchablon, R. Morder, Le mouvement dtudiont et l'universitd: Entrerdforme et rövolution (1964-1976), in G. Dreyfus-Armand et ol. (a cura di), Les Annöes 68. Le temps de lacontestotion, Brüssel 2000, pp. 281-377.
'z? D. Siegfried, Time is on my Side. Konsum und Politik in der westdeutschen Jugendkulturder 60er Johre, Göthngen, Watlstein, 2006; A. Schitdt e D. Siegfried (a cura di), Between Morx and Coco-Cola. Youth Cultures in Chonging European Societies, 1960-1980, New York-0xford, Berghahn, 2006. Anatogheargomentazioni svituppano 5. Malinowski e A. Sedlmaier, «L968» oß KataLysotor der Konsumgesellschoft.Performotive Regelverstä13e, kommerzielle Adaptionen und ihre gegenseitige Durchdingung, in <<Geschichteund Gesettschaft», XXXII (2006), pp.238-267.
28 Per quanto riguarda i[ caso italiano, si veda M. Flores e A. De Bernardi, Il Sessantotto,cit. e E.K. Spann che, at pari di Siegfried, respinge [a tesi del conflitto generazionatee giunge addirittura atlaconctusione che [a [arga maggioranza degli studenti radicaLi provenisse da famigtie tiberati, in cui erano statieducati a principi di autonomia e atteggiamento critico. Cfr. E.K. Spann, Democracy's Children: The YoungRebeß of the 1960s and the Power of ldeals, WiLmington, SchoLarLy Resources, 2003.
2, D. Siegfried, Time is on my Side, cit., pp. 33-39.
'0 Quasi identici sono i risultati de[[a ricerca itatiana e britannica. 5i veda P. Capuzzo, F.
Romero e E. Vezzosi (a cura di), Genere, generazione, consumi. tltolio degli onni Sessanta, Roma, Carocci,
182 II
Patrick Bernhard e Anne Rohstock
cö, insomma, quel convergere di movimento d'opposizione politica e consumo giovanile a[ quate
i[ «tungo decennio degti anni Sessanta» dovette gran parte detnsuo dinamismo3l. Ma a proposito
de[[a raccolta Between Marx e Coco-cola, si deve osservare che [obiettivo ambizioso di dimostrare
in modo empirico [a reciproca influenza di questi due fattori non ö raggiunto in modo convincente
da tutti i contributi.
Infine, un approccio specificatamente incentrato sulta storia detle idee d quetto
scetto da un gruppo internazionate di ricercatori di BieLefetd raccoltisi intorno ad Ingrid Gilcher-
Hottey3z. I[ progetto di ricerca, che tramite diversi studi monografici stabilisce un cotlegamento
tra [a realtä tedesco-occidentale e quelte statunitense, francese e itatiana, si concentra su[[a pro-
posta teorica delta Nuova Sinistra e sutta sua trasposizione ne[[a protesta potitica del movimento.
So[o i[ vasto progetto sociale detla Nuova Sinistra pot6 consentire, secondo Gitcher-Holtey, Marica
To[ome[[i, Michael. Schmidtke, Jan Kurz e Pavel Richter, [a nascita del fenomeno det '68. Esso
avrebbe, infätti, costituito quelt'«orientamento cognitivo» di cui i[ movimento ebbe bisogno per
formulare obiettivi a lungo termine e porsi quindi su una base solida. La posizione det gruppo di
Bietefeld, secondo cui solo quest'ottica potrebbe spiegare ta lunga mobilitazione del.'68, appare
deL tutto ptausibiLe; tuttavia l'adesione a questa impostazione teorica ä troppo spesso d'ostacoto
atla valutazione di attri possibiti approcci esplicativi. Se ne[ movimento abbiano giocato un ruolo
atcuni fattori come i[ desiderio o i[ gusto delta provocazione, e se i movimenti non siano spie-
gabili, soprattutto nel caso di atcuni suoi protagonisti, anche a partire da un disagio per [o piü
inconscio nei confronti dette societä occidentali del dopoguerra, d un tema che i singoti contributi
lasciano del tutto inesplorato.
Cambiare i[ mondo! 11 movimento in azione
5u un fatto i risuttati degli studi piü recenti sono concordi: ö impossibile offrire
un'adeguata descrizione det'68 presentandoto sempticemente come un movimento studentesco o
una grande rivolta giovanile33. Innanzitutto, dal punto di vista del loro ruoto sociale, gLi attori e i
protagonisti detla contestazione non furono affatto soltanto studenti. I singoli movimenti nazio-
nali furono composti piuttosto da raggruppamenti molto diversificati: nel movimento americano
contro [a guerra in Vietnam, che costitui una sorta di fattore originario coagulante de[[a protesta,
confluirono liberati, pacifisti e membri de[ movimento per i diritti civiti, vale a dire soggetti piü
anziani e giä da motto tempo attivi ne[[a totta per un vasto cambiamento sociale; a questo movi-
mento gli studenti si unirono invece relativamente tardi3a. Questo fatto ö giä stato messo in luce
2003; N. Thomas, Chottenging the Myths of the 1960s: The Cose of Student Protest in Bitoin, in <<Twentieth
Century British History», XIII (2002), pp.277-297, in particotare p. 292.31 Anatoga [lmpostazione scetta da D. Giachetti in un'opera che finisce perÖ per assumere
un tagtio prevalentemente saggistico; cfr. D. Giachetti, Anni Sessanto comincio lo dsnzo. Giovoni, copelloni,
studenti ed estremisti negli anni della contestazione, Pisa, BFS edizioni, 2002.
Beck, 2001.
]'z L Gitcher-Hottey, Dre 68er Bewegung. Deutschlond-Westeuropa-USA, München, C.H.
13 J.F. SirineLLi, Les boby-boomers. lJne gönöration 1945-1969, Paris, Fayard, 2003.3a M. Smalt, Antiworiors: The Vietnom War and the Battle fur Americs's Heorts and Minds,
Witmington, Schotar§ Resources, 2002.
2.
183 I Nuovi studi internazionali sul movimento det'68
II
ne[ 1990 da Chartes DeBenedetti in un'opera divenuta imprescindibile e ancora oggi va[ida35; isuoi risultati sono stati confermati dai lavori delta nuova generazione di ricercatori. Per esempio,Jean-FranEois Sirinetti propone di partare di diverse <<g6n6rations'68»», che sarebbero coesistiteluna accanto att'altra distinguendosi per una diversa <<sfumhtura ideotogica» e che sarebbero con-fluite insieme soltanto con i[ grande movimento di contestazione del 196836. In Germania, Francia
e ltalia gti studenti riuscirono a trovare un legame con gti intettettuati scontenti, e in parte ad-
dirittura con i rappresentanti delta chiesa, de[[e associazioni sindacali e dei lavoratori, come giä
da qua[che tempo Donatella Detla Porta, Michael Schneider e Dieter Rucht hanno dimostrato3T. A[contrario, [a questione delta partecipazione a[ movimento degti studenti detla scuola secondaria
superiore d stata finora sottanto sfiorata38.
Nondimeno, i[ rapporto tra i vari protagonisti de[ movimento si risotse in a[-
leanze rigide e per [o piü fina[izzate al[azione. Questo ö anche i[ motivo per cui, nel caso degliStati Uniti, si parla anche di un «movement of movements»»3e. Che ta stabititä nel tempo di taticoalizioni debba essere ascritta alta presenza di interessi comuni o alt'ideologia detLa Nuova Si-
nistra ä questione tuttora aperta. Controverso ö inottre i[ problema del peso specifico ascrivibiteagli studenti radicali in seno a queste al[eanze. Se Schmidtke attribuisce un ruoto portante alta
Sds, forganizzazione degli studenti radicali detta Germania occidentale, secondo Robbie Lieber-
man [a corrispondente organizzazione studentesca americana non dominö neanche i[ movimento
studentesco inteso in senso strettoao. Un nutrito numero di giovani ricercatori ha recentemente
articotato una nuova posizione, secondo cui sarebbe necessario stornare [o sguardo datta Sds,
molto presenle nei medio, e da attri gruppi radicali, per rivolgerto a organizzazioni studentesche
piü moderate o addirittura conservatricial.
Altrettanto inadeguato appare a motti studiosi i[ partare di rivolta giovanite.
luso di questo concetto presupporrebbe, per esempio, secondo Dettef Siegfried, i[ coinvolgi-mento netla protesta di tutta ta popotazione giovanile mentre, di fatto, soto una piccola parte
dei giovani prese parte a[ movimentoa2. Michaet Seidman ha approssimativamente catcolato che
la percentuale degti attivisti non dovette mai superare il, 1,2ot" detla popotazione studentescaa3.
' 35 C. DeBenedetti, An Ameican lrdeoL The Antiwor Movement of the Vietnom Ero, Syra-cuse, SUB 1990.
36 J.F Sirinetli, Die Baby-Boomer und der lhai 1968 in Fronkreich, in «Vierteljahrshefte fürZeitgeschichte», LIII (2005), n. 4, pp. 527-545.
37 D. Detla Porta, Le Mouvement 1dutiont et l'ätat en itoLie: l'escslqde de lo violence, in G.Dreyfus-Arman d et ol. (a cura di), Les Annöes 68, cit., pp. 423-447; D. Detta Porta e D. Rucht, Lefi-Libertoionlvlovemenß in Conturt: A Compoison of ltoly ond West Germany, 1965-1990, Discussion Paper FS III 91-102,Berlin, Wissenschaftszentrum Bertin, 1991.
38 J.P. Legois, A. Monchablon e R. Morder, Le mouvement ötudiant, cit., pp. 281.-317.3e C. DeBenedetti, Ameicon 1rdeol, cit.a0 M. Schmidtke, Der Aufbruch der jungen Intelligenz. Die 68er Johre in der Bundesrepublik
und den U5r4, Frankfurt-New York, Campus, 2003; R. Lieberman, Proirie Power: Voices of 1960s l4idwesternStudent Protest, Co[umbia, UMP, 200a, p. iX.
a1 T. Etzemütler, Ein Riss, cit.a2 D. Siegfried, Understonding 1968: Youth Rebellion, Generational Change and Postindu-
stiol Society, in Between Morx, cit., p.74.a3 M. Seidman, The Imoginory Revolution. Poisian Students ond Workers in 1968, New
York-0xford, Berghahn, 2004, p. 23.
,t-
§
Patrick Bernhard e Anne Rohstock
Arthur Marwick ha calcolato [a percentuate dei partecipanti a[ movimento americano in retazione
a[[a popolazione complessiva, pervenendo a un risuttato addirittura inferiore at[17o. «The protest
movements»», ha scritto a questo proposito, recentemente, Michae[ J. Heate, <<were minority mo-
vements»» 4.
A tutfoggi non risulta ancora chiarita [a questione detla composizione sociale
del movimento studentesco in senso stretto. Fino a poco tempo fa si riteneva che gti attivisti
provenissero principalmente dai ceti borghesi e priviLegiati detta societä45, ma gli studi piü recenti
sono pervenuti a risposte maggiormente articotate. GLi studi specialistici citati da[[a ricercatrice
americana Robbie Lieberman, per esempio, hanno dimostrato che atta <<seconda generazione del
'68>» - cioä [a generazione dei nati intorno a[ 1950 - appartenevano anche studenti provenienti
dalla working-closs, che frequentavano te piü economiche universitä statati aspirando ad un mi-
glioramento del proprio status sociate. Inottre, crescente sarebbe stata [a percentuale di studenti
provenienti da famigtie cattotiche e protestanti rispetto alta piü vasta percentuate di studenti
cresciuti in ambienti agnostici e tiberalia6. Ad analoghi risultati sono pervenuti, nel frattempo,
anche i tavori dedicati ai diversi movimenti di protesta europei considerati su base nazionateaT.
D'attra parte, gl.i specialisti ritengono che questo campo debba essere ancora ampiamente indaga-
to. Ne[ caso americano, per esempio, rimane ancora scarsamente chiarito i[ coinvolgimento netta
contestazione dei coltege frequentati dagti studenti neria8.
Una serie di opere sia europee che americane ha in certa misura contraddetto
[a tesi secondo [a quale [a contestazione del'68 sarebbe stato un fenomeno minoritario; esse
correggono l'immagine, fino ad oggi dominante, di un moyimento concentrato in pochi centri
universitari. Gti uttimi studi statunitensi, per esempio, mostrano che [a protesta studentesca non
fu un fenomeno retegato atle sote universitä private ed 6titarie collocate su[[a costa occidentale
ed orientate degti Stati Uniti, ma che coinvolse anche humerosi cottege statati del Middle-West,
ancora largamente rurate, e addirittura det sud. Il Dissent in the Heortlond, come recita i[ signi-
ficativo titoto di uno degli studi rivolti a[e realtä localiae, coinvotse per esempio [a Iowa State
Universis nonch6 [e universitä del Texas, Michigan State, Southern Ittinois, Missouri e Kansasso.
La contestazione detle universitä di provincia era generalmente meno spettacotare e quindi meno
presente sui media di quel.l.a detl.a Col.umbia University o di Berketey. Tuttavia anchela Prairie po-
aa M.J. Heate, The Sixties as History: A Review of the Politicat Historiography, in «Reviews
in American History», XXXII (2005), n. 1, pp. L33-152, e speciatmente p. 138.a5 M. Seidman, Imaginory Revolution, cit., p. 23.a6 R. Lieberman, Proiie Power, cit., pp. 7-8.4i N. 6 Dochartaigh, Nofthern lrelqnd, in M. Ktimke e J. Schartoth (a cura di), 1968 in
Europe, cit., pp. 787-203; N. Peters, Switzerlond, in M. Ktimke e J. Schartoth (a cura di), 1968 in Europe,
cit., pp. 302-374.4 Su[ movimento degti studenti di colore in un coltege misto si veda J.A. Williamson,
Block Power on Campus: The llniversity of lllinois, 1965-75, Urbana, UIP, 2003.ae M.A. Wynkoop, Dissent in the Heaftland: The Sifües at Indiona University, Bloomington,
IU Press,2002.50 M.J. Gilbert (a cura di), The Vietnam War on Compus: 0ther Voices, l4ore Distont Drums,
Westport, Praeger, 2001; K.J. Heineman, Put Your Bodies llpon the Wheeß: Student Revolt in the 1960s,
Chicago, Ivan R. Dee, 2001; J. McMittian e P. Buhle (a cura di), The New Lefi Revisited, Phitadetphia, Tempte
University Press, 2003.
18s
tNuovi studi internazionati sut movimento del'68
reresercitÖ una palese influenza sia su[a vita universitaria, sia su[[e reattä urbane circostanti. Ma
non soto. Vi sono prove evidenti del fatto che, a parLire datta fine degti anni Sessanta, [a protesta
cominciö a trasferirsi progressivamente in questi istitutii tale evotuzione trova [a sua espressione
piü palese nel fatto che i[ quartier generate detta Sds fu trasferito da New York a Chicago5l.
Un fenomeno anatogo viene nel frattempo messo in evidenza dagl.i studi che
riguardano [a Gran Bretagna, [a Germania federate e - seppur in misura inferiore - [a Francias2 e
lTta[ia53. Arthur Marwick, per esempio, ha potuto chiarire come, accanto alta London School ofEconomics, anche un'universitä ritenuta provinciate e isotata come [a University of Exeter rappre-
sentÖ uno dei «centri detta rivoluzione»r su[ suolo britannico. Ne[[a Repubbtica federate tedesca,
infine, [a protesta coinvotse non soto cittä decentrate come Bochum o Bonn5a, ma giunse addirit-tura a lambire uno stato fortemente conservatore come [a Baviera. Dietmar Süß ö addirittura riu-
scito a localizzare dei «Tupamaros>» netla regione rurate e contadina dettAtto Patatinato5s. D'attro
canto [a maggior parte degli studi sulte realtä locati continua a concentrarsi con decisione sutte
universitä, viste come principati motori del cambiamento. Quasi nulta ö noto su[[e dinamiche det'68 at di fuori dei centri universitari. Poter gettare uno sguardo su[[a realtä dette scuote superiorisarebbe estremamente iltuminante, tanto piü che, come abbiamo appreso da[ lavoro pionieristico
di Thorsten Gass-Bolm56, in Germania (e anche in Itatia) gLi studenti universitari cercarono diportare i[ «movimento»» ne[te scuole detle loro cittä di provenienza. Un incremento degti studi de-
dicati a questo tema potrebbe portare a una diversa vatutazione de[t'estensione de[ movimento.
. Si registrano notevoti divergenze anche intorno ad un'attra questione: i['68fu un fenomeno gtobate? Tenendo conto che gti eventi Legati atta contestazione coinvolsero pur
sempre cinquantasei nazioni, ä tegittimo partare di una «rivotuzione mondiate», quate i contem-poranei credettero di poter effettivamente realizzaresi?
Un primo tentativo di risposta a questa domanda ä stato intrapreso da Martin
Klimke e Joachim Schartoth in un manuale in [ingua ingtese, a[ momento in bozze e destinatoa[[a pubbticazione nel corso del 200858. Quesfopera analizza sedici casi nazionati e, per [a prima
votta, prende in considerazione, accanto allEuropa occidentate, anche [Europa detfest, aprendo
cosi un campo fino ad oggi difficilmente accessibile, anche da un punto di vista sempticemente
linguistico. Grazie a[[a chiara articotazione dei singoti contributi, questo lavoro ö adatto sia a
fornire una ve[oce panoramica degli awenimenti principati, sia ad introdurre a[[o studio di tavori
51 R. Lieberman , Praiie Power, cit., pp.4-5.52 J.P. Legois, A. Monchablon e R. Morder, Le mouvement ötudiont, cit., p. 286; P.M. Ga-
nozzi, Le lt4ouvement €tudiont en moi 68 d Montpellier d troverc les militonts de l'd.poque, MontpeU.ier, 1997.53 G. Crainz, Il poese moncato. Dal mirocolo economico agli anni 0ttanto, Roma, Donzetti,
2003, p.290; cfr. a questo proposito i[ piü datato contributo di G. De Luna, Aspetti del movimento del'68 oToino,in A.Agosti etal.(acuradi), LoCulturaeiluoghidel'68, Mi[ano,FrancoAnge[i, 1991,pp. 199ss.
5a H.P. Bothien, Protest und Provokqtion. Bonner Studenten 1967/68, Essen, Ktartext,2007.
s D. Süß, Kumpel und Genossen. Arbeiterschaft, Betrieb und Sozialdemokratie in der baye-ri sch en 14 ontoni n d u stri e 1 9 4 5-1 9 7 6, München, 0[denbourg, 2003.
6 T. Ga§s-Bo[m, Das Gymnosium 1945-1980. Bildungsreform und geseßchaftlicher Wandeli n Westd e uts chland, G ötti n gen, Wa ttstei n, 2005.
5? D. Siegfried, Understanding 1968, cit., p.61.58 M. Ktimke e J. Schartoth (a cura di), 1968 in Europe, cit.
Patrick Bernhard e Anne Rohstock186 I
I
piü approfonditi di carattere comparativo. Ne[ presentare i loro risuttati, gli autori mettono in
chiaro due aspetti importanti det problema: da un [ato, i movimenti di protesta dei paesi dett'Eu-
ropa occidentale devono essere distinti con chiarezza dai movimenti dellEuropa orientate, come
ripetono quasi atlunisono Jan Pauer per [a Cecoslovacchia5e, Boris Kantzteiter per [a Jugoslavia6o
e Mät6 Szab6 per [Ungheria61. In alcuni singoti casi, come mostra Stefan Garsztecki a proposito
delta Polonia, [a rivolta presenta atcune simititudini esteriori con i[ movimento occidentale; ma
si tratta appunto di anatogie di carattere superficiate, che non hanno implicazioni piü radicati62.
Dalt'attro [ato, anche in Europa occidentate [e dinamiche delta contestazione manifestarono nu-
merose e consistenti differenze nazionali63, e precisamente sia in fatto di radicalitä e portata delte
rivendicazioni, sia riguardo atla composizione sociale dei loro attori e protagonisti principali. In
Itatia ad esempio si presenta [o stretto legame con i lavoratori come un tratto nazionale partico-
[armente caratteristico6a.
Ciö finisce per gettare un'ombra su quelta che ä [a convinzione di coloro che
aderirono a[ movimento, cioä sutlidea di esser stati parte di una rivotuzione mondiale. Tuttavia
fu proprio questa convinzione a conferire ai singoti movimenti nazionali it loro dinamismo, come
rileva ta maggior parte dei singoli interventi. Secondo [a catzante formutazione contenuta nel
contributo de[[o storico svizzero detta cultura Jakob Tanner, solo [a gtobale contemporaneitä degti
eventi rese possibile <<to perceive the many "smatt" refusals and contestabte actions as part of
one fantastic "Great Refusal" with structure-breaking viotence»>65. Questa percezione ebbe come
conseguenza che i vari movimenti cercarono di imparare ['uno da[[e esperienze detlaltro. Per
esempio, [a fondazione detta Lega degti studenti operai di Torino fu una conseguenza diretta det
faltimento del Maggio di Parigi66 mentre, viceversa, alcune esperienze italiane trovarono imitazio-
ne in Danimarca6T. Ciö portö a[ta diffusione di idee, slogan, strategie e tipotogie d'azione68. Come
mettono in luce tutti gti interventi monografici, tale diffusione awenne principatmente tramite i[network dei media e i[ contatto personate. Purtroppo risu[ta insufficientemente indagato i[ ruoto
di questi contatti dal punto di vista detta loro efficacia rea[e e detta loro capacitä di trasferimento
dei contenuti. La questione detla transnazionatitä dei movimenti e del suo significato per una
vatutazione complessiva det'68 forse necessita di ulteriori approfondimenti.
A[ contrario, sono state fornite risposte esaurienti a[[a domanda sul modo in cui
si giunse, nei singoti paesi, a una rapida radica[izzazione detla rivotta. In particolare, dai lavori del
gruppo di ricerca di BietefeLd ä emersa [a tesi secondo cui [a tendenza atta radicatizzazione sarebbe
5e J. Pauer, Czechoslovokia, ibidem, pp.277-235.60 B. Kanz[eiter, Yugoslavia, ibidem, pp. 288-300.61 M. Szab6, Hungory, ibidem, pp. 275-287.62 S. Garsztecki, Polond, ibidem, pp.236-248.63 M. Klimke e J. Schartoth, An Introdudion, in ibidem, pp. 1-13.6a M. Totome[li , «Repressiv getrennt» oder «organisch verbündeb». Arbeiter und Studenten
1968 in der Bundesrepublik Deußchlond und in Italien,0ptaden, Leske-Budrich, 2001'65 J. Tanner, Motions & Emotions, in M. Ktimke e J. Schartoth (a cura di), 1968 in Europe,
cit., pp. 95-707, qui p. 103.66 M. Totomelti e J. Kurz, Italy, ibidem, pp. 108-126, qui p. 120.67 T. Jorgensen , Scandinovia, cit., p. 326.68 I. Gitcher-Holtey, France, ibidem, pp. 146-163.
187
§
Nuovi studi internazionali sul movimento del'68
stata sin da[[inizio immanente a[ movimento. Le reazioni detLo Stato a[te consapevoti provocazionidegli attivisti costituirono, da questo punto di vista, solo l'imputso esterno che servi come giusti-ficazione per ulteriori azioni di protesta. I[ movimento metteva in atto una sorta di ragionamentoideologico auto-immunizzante: se it<<sistema dominante» reagiva atLe sfide degti attivisti con [arepressione, quesfuttima veniva considerata come [a riprova de[ presunto carattere autoritario,quando non fascista, del sistema. Se invece [o Stato rispondeva atle istanze e a[[e provocazioni degtiauto-proctamatisi rivoluzionari con maggior flessibiLitä, tale reazione veniva sfruttata per confer-mare [a teoria detla <<tolleranza repressiva». Secondo tale assioma, i[ «sistema dominante»r poteva
adottare un atteggiamento soto apparentemente liberate tramite [a protezione e iI consolidamen-to dette sue necessitä materiali e un'abite manipotazione de[[e coscienze; era quindi necessario
costringere to Stato a svetare [a sua vera natura attraverso una serie di crescenti provocazioni6e.
5i originö cosi quella «spirate di radicalizzazione delta protesta»» che spiega inlarga misura [a dinamica innescata dal reciproco confluire di provocazione, riforme tiberaLi e vio-lenza po[iziesca. Maurice Isserman e Michael Kazin sottotineano con decisioneT0 come iI fenomenode[[a radicaLizzazione de[[a protesta non possa esser spiegato soto come reazione atta brutatitädelta polizia, che pure a Roma, Berlino, Chicago e Parigi raggiunse senza dubbio livelti etevatiTl.Infatti, anche nei casi in cui [o Stato e [e istituzioni reagirono a[ movimento con un elevatogrado di flessibititä e in parte addirittura con un ampio programma di riforme, anche in quei casi
['estensione e i[ [ivelto de[[a protesta crebbero vetocemente. Net[a sua sinossi in lingua inglesedegli eventi che si svotsero presso [a facottä di sociologia detfUniversitä di Trento, un istitutoparticotarmente aperto alta via riformista, Gerd-Rainer Horn ha evidenziato con grande efficaciata tendenza atta radicatizzazione che fu immanente a[ movimento. La crescente disponibil.itä aLLa
viotenza che i[ movimento sviluppö in un arco temporale estremamente breve contribuisce forse a
spiegare anche iI motivo per cui i[ movimento stesso rimase, anche a[ culmine detta contestazionedel'68, un fenomeno minoritarioT2.
3. I[ ««Sessantotto»» nel panorama del ««decennio lungodegti anni Sessanta». La posizione del movimento inun'epoca di trasformazione sociale
Anche alla domanda sui risvolti e gli effetti a lungo termine del movimento gtistorici di oggi danno risposte diverse dai suoi protagonisti. I[ terrorismo di sinistra, emerso negti
anni Settanta del Novecento, domina fino ad oggi tutta [a discussione pubbtica intorno a[ movi-
mento di protesta, perch6 ritenuto ta conseguenza piü importante del '68, ma nella ricerca pir)
6e J. Kurz, llniversittit,cit., pp. Ztt,220;M. Schmidtke, Aufbruch, cit.70 Si veda pure M. Isserman e M. Kazin, Ameica Divided, cit., p. 166.71 In Itatia ebbe un ruolo ritevante anche [a viotenza di cui gti studenti furono oggetto da
parte dei gruppi giovanili neofascisti. Su questo tema si veda l'ampia raccotta di materiati d'archivio citati inG. Crainz, Il paese mancqto, in particotare p. 285 e G.C. Marino, Biografia del sessontotto. Utopie, conquiste,sbandamenti, Mitano, Bompiani, 2004.
72 G.R. Horn, The Spirit of 68. Rebellion in Western Europe an North Ameico, 1956-1976,New York, 0UP, 2007, pp. 198-201.
188 II
Patrick Bernhard e Anne Rohstock
recente esso non costituisce piü it centro detlinteresse da molto tempoi3. In paesi come ta Gran
Bretagna e gti Stati Uniti, dove i[ fenomeno del resto non raggiunse mai [e dimensioni detl'Itatia
o detta Germania occidentale, non viene considerato attro che un <<brief and peripheraI episode»'a
e ci si rivolge piuttosto ad attri importanti effetti det'68. Ciononostante [a questione delte con-
seguenze del movimento ä, oggi come un tempo, i[ probtema piü dibattuto at['interno degti studi
sul <<decennio lungo» degti anni Sessanta. A tale questione offrono una risposta tre moster norra'
fiyes, sensibitmente diverse funa dat['a[tra. La prima narrazione potrebbe essere intitolata come
«[a rifondazione delta societä tramite i[ Sessantotto»». Secondo questa tettura, i[ movimento fu [a
causa determinante delte profonde trasformazioni che si verificarono ne[[e societä occidentati a[[a
fine degti anni Sessanta. Soprattutto secondo GiLcher-Holtey e Martin Klimke, seppur con alcune
differenze, [e «idee det'68» non solo avrebbero aperto [a strada ai cosiddetti <<nuovi movimenti»,
cui appartiene anche i[ movimento ecologista, ma avrebbero esercitato [a toro influenza anche e
soprattutto sugLi attori sociali e potitici dominanti; tate influenza sarebbe stata cosi profonda da
causare una <<rifondazione»»75 morale degti stati occidentali. In questo contesto, Marica Totometti
e Jan Kurz si spingono addirittura a parlare di una <<rivotuzione antropologica»»76.
Ma questo approccio riveta notevoti debotezze di carattere metodologico. Da un
[ato, i corrispondenti studi monografici danno scarsa considerazione ai fermenti che agitarono i[
cuore de[[e societä occidentali ben prima delta nascita det movimento, concentrandosi invece fin
troppo sutle fasi interne a[ movimento stesso, come per esempio ta fase di penetrazione ideolo-
gica e di mobititazione. Da[['attro, [a documentazione empirica di quetta «diffusione dette idee»
che si sarebbe irradiata dal movimento del'68 appare parziatmente insufficiente. I singoli studi
pubbLicati daL gruppo di lavoro di BieLefel.d si basano solo in piccota parte sui documenti d'archi-
vio dei partiti potitici, dei sindacati e del.Le chiese, nonostante questi siano imprescindibiti a[ fine
di dimostrare iL grado di penetrazione dette idee deL movimento in questi ambienti. Di fatto non ö
quindi metodologicamente possibite esprimere dei giudizi sul ruolo e [a funzione del movimento
in seno agti indiscussi cambiamenti che si verificarono in quegti anni.
A una conclusione contraria e in ultima anatisi <<revisionista»» rispetto atle po-
sizioni che enfatizzano i[ ruolo det'68 sono pervenuti scienziati come Arthur Marwick e Utrich
Herbert. Essi sostengono una posizione che puö essere sintetizzata ne[[a formuta <<[iberalizzazione
senza Sessantotto». Secondo questi autori, i protagonisti dette sconvotgenti trasformazioni che
a partire dai tardi anni Sessanta investirono [a cuttura e [a mentatitä co[tettiva sarebbero soprat-
tutto [a <«generazione del'45»» che Herbert considera <<ta classe anagrafica piü influente» del XX
?3 Gti studi su[ terrorismo di sinistra sono ormai tatmente numerosi che vanno trattatiin una rassegna apposita. Tra Le pubbticazioni piü importanti si menzionano W. Kraushaar (a cura di),.Dre
RAF und der linke Tenoismus, vo[. 1, Hamburg, Hamburger Edition, 2006; M. Totomet[i, Terroismo e societd.
It pubblico dibattito in ltalia e in Germania nägti anni Settonta, Botogna, I[ Mutino, 2006; B. Armani, Itoliooini Settanta. lfiovimenti, violenzo politica e loto ormato tra memoia e rappresentozione stoiogroJica, in
<<Storica», XI (2005), pp.47-8?.' 'o
,;. Hauser, Ierronsm, in M. Ktimke e J. Scharloth, 1968 in Europe, cit., pp' 355-370,
qui p.357.75 M. Görtemaker, Geschichte der Bundesrepublik Deutschlond. Von der Gründung bis zur
Gegenwort, München, C.H. Beck, 7999, p. 475.76 M. Totomelti e J. Kurz, Itoly, cit., pp. 108-126.
Nuovi studi internazionali sul movimento det'68189
secolo77. In questa prospettiva, i sessantottini non sarebbero nienfattro che epigoni, essendosi
timitati a radicalizzare [e idee e i concetti messi in campo e fatti valere da altre forze sociati.Ne[ caso delta Germania ovest, si rimanda a questo proposito ai tentativi, intrapresi fin datLa finedegti anni Cinquanta, di migtiorare [a posizione giuridica di minoranze sociati fino ad atlora di-scriminate, come malati psichiatrici, omosessuali o bambini nati fuori dal matrimonioTs. Neanche
[a tanto citata rivo[uzione sessuale e l'emancipazione femminite sono piü attribuite, dagti uttimistudi, agti effetti e atle conseguenze det'68. La ben poco rivotuzionaria rivista «Ptayboy» di Hugh
Heffner su suolo americano e, nelta Germania ovest, i film sutfeducazione sessuate di Oswatd KoLLe
avrebbero giocato un ruolo motto piü significativo degti studenti radicati nett'introdurre e favorireun atteggiamento piü libero verso ta sessuatitä7e. Secondo i[ saggio Moke Love not War, che costi-tuisce a[ momento [a ricerca piü esaustiva sul tema, [e iniziative studentesche che miravano alta
<<rivoluzione sessuale»r non avevano alcuna possibilitä di ottenere una risonanza maggiore di que-
sti mediago. A sua votta, i[ movimento femminista si sarebbe imposto da un lato distinguendosiesplicitamente dal movimento sessantottino, guidato dagl.i uomini e quindi considerato oppressi-
vo, da[fattro perch6 fornito di autonome radici liberati, come sottolineano Ruth Rosen e Kristina
Schulz nei loro studi specificamente dedicati a questo tema81. In ogni caso, [e trasformazioni del
rapporto tra i sessi osservabiti in tutte [e societä occidentali si sarebbero imposte solo motto [en-
tamente. Gti stessi anni Settanta rappresenterebbero ancora, secondo Marcus Cotl.ins (InghiLtena)e Merith Niehuss (Germania occidentale), fepoca dei primi e timidi passi verso un nuovo rapportotra i coniugi, contraddistinto da maggiore paritä e cottaboraziones2. Tutto sommato, iI movimento
femminista avrebbe avuto, secondo Liebermann, un successo decisamente maggiore di quetl.o
riportato datla Nuova Sinistras3.
Ma anche questa posizione, che si distingue per una tendenza <<revisionista>»
rispetto a[[e posizioni piü attestate, merita di essere vatutata con occhio critico. Gli studi citatisi fermano ai tardi anni Sessanta, lasciandosi cosi sfuggire La possibititä di considerare gti effettie [e conseguenze del movimento su un arco temporate piü esteso. Non viene neppure posta [a
questione di una possibite influenza reciproca tra contestazione studentesca e trasformazione
delta societä nel suo comptesso. E quasi impossibile, considerata questa limitante prospettiva,
non pervenire ad un <<downsizing 68», a[ ridimensionamento e atta minimizzazione de[ ruoto e del
signifi cato de[ movimento.
77 U. Herbert, Liberolisierung ab Lernprozess. Die Bundesrepublik in der deußchen Ge-schichte. Eine Skizze, in Wondlungsprozesse in Westdeußchland, cit., pp.7-49.
78 S. Buske, Fräulein l\utter und ihr Bostord. Eine Geschichte der l,lnehelichkeit inDeußch la n d 1 900- 1 9 7 0, Göttingen, Wattstein, 2004.
7e M. Isserman e M. Kazin, Ameicq Divided, cit., p. 151.80 D. A[[yn, Make Love, Not War: The Sexual Revolution: An Unfettered Histoty, New York,
Littte, Brown, 2000.81 R. Rosen, The llrorld Split 1pen: How the Modem Women's llovement Changed Ameica,
New York-London, Penguin, 2000; K. Schulz, The Women's lvlovement, in 1968 in Europe, cit., pp. 371-388.82 M. Coltins, Modern Love. An Intimate History of Men ond Women in Twentieth Century,
London, Atlantic Books, 2003; M. Niehuss, Einführung, in Demokratisierung und gesetßchaftlicher Wandel,cit., pp. 27-37.
83 R. Lieberman, Praiie Power, cit., p.12.
Patrick Bernhard e Anne Rohstock190
Infine, [a terza «<narrazione»» imbocca [a via mediana rispetto ai due approcci sin
qui considerati e offre perciö una prospettiva su['68 di natura <<post-revisionista». Secondo questa
impostazione, [a contestazione dei tardi anni Sessanta contribui in modo percepibile ai poLiedrici
rivolgimenti socioculturati del decennio, senza esserne tuttavia n6 l'unica n6 [a principale causa.
Alcune prime risposte a[[a domanda sutta posizione storico-sociate del movimento si trovano re-
centemente, almeno per quanto riguarda [a Germania occidentate, nel lavoro coltettaneo Wo 1968
lr'egt e nel progetto di ricerca dal titoto <<Reform und Revotte»» (Riforma e rivolta) de[flnstitut für
Zeitgeschichte di Monaco di Baviera&. Questi studi dimostrano non solo che i[ votto del decennio
fu caratterizzato sra da[[a riforma che datla rivolta; da essi emerge anche con chiarezza che alcune
iniziative di riforma effettivamente awiate giä nei primi anni Sessanta trovarono una possibititä
di reatizzazione solo alta fine del decennio e sotamente grazie atla protesta studentesca e allabile
modo in cui essa fu gestita dal punto di vista delta sua messa in scena mediaticas5. Ma anche in
questo caso, come ha mostrato Michael J. Heate a proposito de[l'analoga situazione americana,
i[ fenomeno sarebbe stato possibile solo grazie atta presenza di persone «in high ptaces» che si
sarebbero rese disponibili «to we[come these new atties in pursuit of a progressive agenda»»86.
Contemporaneamente, gti uttimi studi tedeschi, americani e in parte inglesi mo-
strano chiaramente quanto fu conflittuale i[ decennio delta trasformazione e da quati incertezze,
Limiti e ambivalenze esso fu caratterizzato8T. Le riforme sociali e politiche degti anni Settanta
furono spesso i[ risultato di processi di negoziazione apertamente conflittuali. Neanche ta potitica
del governo liberatsociatista guidato da Wit§ Brandt fu sempre cosi liberate come oggi si vuo[e
ritenere; anzi, i[ governo dovette esser piü votte costretto, da sinistra, a compiere determinate
riformes. In seguito, Brandt fu accusato da destra di aver accolto con eccessiva indutgenza [e
richieste dei radicali: [a stessa accusa fu mossa a[ programma riformista detla «Great Society»
perseguito negti Stati Uniti daL presidente Johnson.
I[ '68 provocö insomma un'accentuata polanzzazione netlopinione pubblica
de[[e societä occidentali. Intanto, [a ricerca americana ha addirittura iniziato a parlare di una
seconda <<civiI war»r, che sarebbe stata combattuta per iI dominio de[[interpretazione cutturale8e.
Comptessivamente ben esptorato appare, nel frattempo, i[ <<conservative backlash», [a reazione
e C. von Hodenberg e D. Siegfried (a cura di), Wo «1968»> liegt. Reform und Revolte in der
Guchichte der Eundesrepublrk, Göttingen, V & R, 2006; per una sintesi di questo progetto di ricerca si veda
http: / /www.ifz-muenchen.de/reform-und-revo[te. htm [.85 Analoga argomentazione, a proposito detta reattä americana, in R.M. Abrams, Ameico
Tronsformed. Sixty Years of Revolutionory Change,1947-2007, Cambridge, Cambridge UP,2006, p.275.86 M.J. Heale, The Sifües as History, cit., p. 139.s7 A proposito degti Stati Uniti si veda B.L. Baitey e D. Farber, Ameico in the Seventies,
Lawrence, UPK, 2004; E.D. Berkowitz , Something Hoppened: A Political And Cultural 1verview of the Seventies,
New York, CUP, 2005; B.J. Schutman, The Seventies: The Greot Shift in Ameicon Culture, Society, and Politics,
New York, The Free Press, 2001; P. Jenkins, Decade of Nightmores: The End of the Sixties ond the Moking ofEighties Ameica, New York, 0UP, 2006. A proposito delta Gran Bretagna: M. Donne[ly, Sixties Britoin: Culture,
Society qnd Politics, London, Blossom, 2005.88 Si veda per esempio P. Bernhard, Zivildienst zwischen Refurm und Revolte. Eine bundes-
deußche Institution im geselßchaftlichen Wandel, 1.961-1982, München, 0tdenbourg, 2005.8e M. Isserman e M. Kazin, Ameica Divided, cit., p.295.
191
I
Nuovi studi internazionali sul movimento del'68
conservatrice che si impose negli Stati Unitie0 e che a[ tramonto del decennio cutminö in Inghil-
terra e Germania netlawicendamento dei partiti poLitici a[ governoel. Infine, si puö dire che dal
punto di vista sociate [e trasformazioni dei tardi anni Sessanta non furono prive di ombre. La
liberatizzazione che investi [a societä consenti da un lato i[ riconoscimento di maggiori diritti
alte minoranze sociali, ma dal[attro si risotse nel frequente abbandono, da parte detto Stato, delte
minoranze stesse. La <<modernizzazione delta modernitä» Lasciö insomma sul campo numerosi per-
dentie2. Si deve comunque ribadire che, per [a definizione di un quadro piü completo del <<tungo
decennio»» degti anni Sessanta e del movimento che ne ha caratteizzato i[ corso, ä ancora for-
temente necessario incentivare l'impegno detta ricerca storica e gli studi dedicati a questo tema.
Potrick Bernhord, Istituto Stoico Germonico di Roma, [email protected] Rohstock, Institutfür Zeitgeschichte (München), [email protected](Troduzione dol tedesco di Borbara Baroni per NTL Trqduzioni, Firenze)
eo Di prossima pubbticazione su guesto tema i[ volume di B.J. Schutman e J.E. Zetizer (a
cura di), Rightword Bound: Moking Ameica Conseruative in the 1970s, HUB 2008.e1 A propositodi anatoghi fenomeni in Danimarca e Francia cfr. A. SchiLdte D. Siegfried
(a cura di), Between Morx, cit., pp.77-72.e2 H. Wotler e T. Schtemmer (a cura di), Boyern im Bund, vot. 1-3, München, Oldenbourg,
2007-2004.
192 Patrick Bernhard e Anne Rohstock