Una imponemte fonte informativa dell'antichità: gli archivi di tavolette di argilla scritte in...

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Rotary Club Pescara Incontro del 3 ottobre 2013 Una imponente fonte informativa dell’antichità: gli archivi di tavolette di argilla scritte in caratteri cuneiformi (IV-I millennio a.C.) (Odoardo Bulgarelli)

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Rotary Club Pescara

Incontro del 3 ottobre 2013

Una imponente fonte informativa dell’antichità: gli archivi di tavolette di argilla scritte in caratteri

cuneiformi(IV-I millennio a.C.)

(Odoardo Bulgarelli)

Scriba assiro(reca in una mano la tavoletta e nell’altra lo stilo)

La civiltà del Vicino Oriente Antico, e in particolare dellaMesopotamia (attuale Iraq), ci ha donato una imponente fonteinformativa che non ha eguali nella storia dell’antichità. Sitratta delle centinaia di migliaia (alcuni parlano di un milione)di tavolette di argilla scritte in caratteri cuneiformi che - inparticolare gli archeologi americani, inglesi, tedeschi efrancesi, ma anche italiani (vedi Ebla) - hanno riportato allaluce dagli oltre 500 siti (tell) sinora scavati in quella regione apartire dalla metà dell’Ottocento. Tali documenti furono scrittida Sumeri, Accadi, Assiri e Babilonesi nel corso di più deitremila anni intercorsi tra la fine del IV millennio a.C. e il 75d.C., data dell’ultima tavoletta cuneiforme sinora rinvenuta (untesto astronomico). Oggi, essi sono custoditi nei principali Museidel mondo o in collezioni private e forniscono una informazione diinestimabile valore.

Tavoletta di argilla cuneiforme della collezione della Banca d’Italia(intorno 2400 a.C.).

Registrazione del rimborso di un prestito a interesse di 250 gr. diargento e di altre transazioni.

Tali dati, seppur abbondanti, non rappresentano che una “piccola”parte delle tavolette e dei tell presenti nella regione.L’archeologo J.C. Margueron valuta che i soli mesopotamiciavessero scritto, in quei tre millenni, miliardi di tavolette diargilla, la grande maggioranza delle quali giacciono ancora nellecollinette in cui si sono trasformate le loro antiche città. Si

ritiene inoltre che in quell’area i tell ancora inesplorati possanoaggirarsi sui 10.000. Quindi una fonte informativa destinata aincrementarsi ulteriormente.

MesopotamiaLa mancanza di materiale scrittorio di maggior pregio - come lapergamena e il papiro usati in altre civiltà ma maggiormentedeperibili - costrinse quelle genti a servirsi di un materiale“povero”, l’argilla fresca sulla quale impressero la loroscrittura (i segni cuneiformi) avvalendosi di uno stilo di cannache terminava con una sezione triangolare ( cuneo). Tali tavolettedi argilla venivano poi essiccate al sole o, per i testi dimaggiore importanza, cotte in forni per garantirne una maggioreconservabilità nel tempo. Tale “costrizione” è stata per noi … unavera fortuna! Le tavolette vennero infatti molto spesso cotte dalfuoco degli incendi che seguirono il saccheggio e la distruzionedelle città; cuocendosi si sono indurite e indurendosi si sonopreservate per migliaia di anni, a differenza della pergamena odel papiro tanto più deperibili. Esse sono state ritrovate in unamolteplicità di tell sparsi un po’ su tutto il territorio di quellavasta area. Non rari sono i tell nei quali sono state ritrovatedecine di migliaia di tavolette.

Principali siti del Vicino Oriente Anticoin cui sono state ritrovate tavolette cuneiformi

Tutto ciò ha reso possibile poter giungere, nel corso dell’ultimosecolo e mezzo, alla graduale scoperta di una antica civiltà cheormai era scarsamente conosciuta anche agli stessi Greci e Romani.Pur tuttavia il percorso per una sua più completa conoscenza … nonè ancora terminato e … molti sono i temi in discussione tra gliAssiriologi, anche in materia economica.

Con le tavolette di argilla l’uomo abbandona il muto periodopreistorico per entrare nel periodo storico in cui, attraverso lascrittura, incomincia a narrare le vicende del suo vivere.

Si valuta che circa l’80% di quei documenti siano testi contabili-amministrativi in accordo con la teoria che la scrittura sia nataper esigenze economiche (registrare i movimenti delle merci e deibeni in entrata e uscita). Non mancano però testi di diversanatura come quelli relativi a leggi e decreti reali, testiletterari, storici, matematici, medici, di magia, come pure innialle divinità, ai templi e ai sovrani, presagi, preghiere,scongiuri, proverbi e qualche testo umoristico. Il più anticopoema epico-eroico (di molto anteriore ai poemi omerici) èl’epopea di Gilgamesh (12 tavolette per circa 3.000 righe) chetaluni ritengono una delle grandi opere divenute patrimoniodell’umanità come l’Iliade, l’Odissea e la Divina Commedia. Inessa vi si narra, tra l’altro, la storia del Diluvio Universale

babilonese, una storia del tutto simile a quella descritta, moltisecoli dopo, nella Bibbia.

Nel corso di questo incontro, però, noi ci soffermeremoessenzialmente sul contenuto economico-finanziario di questaimponente fonte informativa dell’antichità.

In proposito occorre tener presente che, in buona sintesi,possiamo affermare che la comune credenza ritiene che prima dellanascita della moneta coniata – avvenuta in Lidia (Asia Minore) nelVII secolo a.C. - esistessero per lo più delle economie primitivebasate essenzialmente sul baratto e che solo a partire dal tardo Imillennio a.C., con il mondo greco, si incominciassero a delineareeconomie più articolate nelle quali iniziarono a svilupparsistrumenti che oggi definiremmo economico-monetari come la moneta,i prestiti, i tassi di interesse e i contratti, il che avviava unprocesso di graduale uscita dalle economie primitive.

In realtà la civiltà mesopotamica dei tre millenni a.C. - le cuiorigini risalgono a 2.500 anni prima dell’Atene classica diPericle (V secolo a.C.) - non fu, come meglio diremo tra breve,primitiva. L’inizio della civiltà mesopotamica anticipò il periododi Pericle di un periodo di tempo pari a quello intercorso traPericle e i giorni nostri per cui la civiltà mesopotamica coprì laprima metà dell’intero periodo storico dell’uomo che, dallanascita della scrittura (in Mesopotamia) a oggi, è pari a circa.5.000 anni.

Le economie mesopotamiche non furono infatti basate quasiesclusivamente sul baratto; esse furono economie articolate che siavvalsero degli strumenti che, ovviamente in forme più avanzate,troviamo anche ai tempi d’oggi. Le tavolette ci dicono che sin dalIII millennio a.C. quelle genti incominciarono a porre in esserecontratti di compravendita (di terre, case, beni e schiavi),prestiti (con prestatori di fondi che svolgevano tale attività conuna certa continuità), interessi, anticresi e poi promissory notes (onote di debito), titoli al portatore e, secondo una recente tesi,i tanto famigerati “derivati”. Troviamo atti di matrimonio,divorzio, divisione ereditaria e adozione. Si rinvengono

controversie, spesso economiche, e sentenze emesse dai tribunalidell’epoca. Le leggi della Mesopotamia (come il celebre Codice diHammurabi – 1754 a.C., ma anche codici più antichi) posero i tassidi interesse sui prestiti in argento e orzo, rispettivamente, al20 e 33,3%. Sin dal III millennio a.C. troviamo l’usura; essa fucombattuta anche con provvedimenti di remissione dei debiti e dirimessa in libertà di coloro che erano caduti in schiavitù per nonaver pagato i propri debiti. Furono costituite società persvolgere attività commerciali e per ripartirsi gli utili (art.98Codice di Hammurabi). Si avvalsero di vari mezzi di pagamento e inparticolare di una “moneta” (argento a peso) per regolare letransazioni. Negoziarono merci in mercati (siti alle porte dellecittà, nei porti fluviali, ecc.) i cui prezzi, talvolta esposti susteli, potevano anche fluttuare in relazione alla domanda eall’offerta. I singoli individui svolsero attività volte anche alperseguimento del profitto. Il contesto generale nel quale quellegenti agirono fu un contesto economico-politico di tiporedistributivo in cui la funzione politica ed economica delPalazzo e del Tempio fu preminente rispetto a quello dei privati iquali, in ogni caso, svolsero in quelle economie, in particolarein alcuni periodi, un ruolo significativo e “importante”.

In conclusione possiamo dire che è in quella civiltà che, sin dalIII millennio a.C., iniziarono a svilupparsi, con gradualità,sistemi economici “avanzati” (e non primitivi) i quali, per laprima volta, si avvalsero - sebbene in forme ovviamente menosviluppate delle attuali – di molti degli strumenti economico-finanziari del nostro tempo.