Quantum valet

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Bullettino dell'Istituto Storico Italiano per il Medio Evo 98 (1992): estratto, pp. 1-62 ** tutte le citazioni greche che qui nelle note al testo sono traslitterate dovranno essere in versione originale nella versione a stampa ** Giacomo Todeschini Quantum valet ? Alle origini di un'economia della povertà «Indi soggiunse: " Assai bene è trascorsa d'esta moneta già la lega e il peso; ma dimmi se tu l'hai nella tua borsa." Ond'io: " Sì, l'ho, sì lucida e sì tonda, che nel suo conio nulla mi s'inforsa."» PARADISO XXIV, 83-87.

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Bullettino dell'Istituto Storico Italiano per il Medio Evo 98 (1992): estratto, pp.1-62

** tutte le citazioni greche che qui nelle note al testo sonotraslitterate dovranno essere in versione originale nella

versione a stampa **

Giacomo Todeschini

Quantum valet ? Alle origini di un'economia dellapovertà

«Indi soggiunse: " Assai bene è trascorsa d'esta moneta già la lega e il peso;

ma dimmi se tu l'hai nella tua borsa." Ond'io: " Sì, l'ho, sì lucida e sì tonda,

che nel suo conio nulla mi s'inforsa."»

PARADISO XXIV, 83-87.

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1. Pauperismo e vita economica.

Gli storici della questione della povertà nel Medioevo, soprat-tutto gli storici degli Ordini Mendicanti, hanno affrontato questoproblema come problema scaturito dalle istanze riformatrici vis-sute dalla Chiesa a partire almeno dall'XI secolo. Dunque povertà

come ovvia traduzione di paupertas 1, analoga alle altre parole

(caritas, humilitas, oboedientia 2) che avevano caratterizzato ecaratterizzavano nel XIII secolo l'ecclesiologia riformatrice dicoloro che, per definizione antisimoniaci, erano di logica conse-guenza nemici di una Chiesa ricca e dunque poveri per liberascelta, imitatori di Cristo 3, nemici di ogni regola che imponessela proprietà e così via. Stando a questa impostazione, la povertà-paupertas è il nome o la cifra di una riforma cristomimetica,

1 J. LECLERCQ, Pour l'histoire du vocabulaire latin de la pauvreté, Error: Reference source not found (Kaslik) 3 (1967), 293-308. Cfr. AA. VV., La concezione della povertà nel Medioevo a cura di O. CAPITANI Bologna 1974; AA. VV., Études sur l'histoire de la Pauvreté a cura di M. MOLLAT Paris1974; AA. VV., Poverty in the Middle Ages a cura di D. FLOOD, Paderborn (Error: Reference source not found, seminario di Mönchengladbach 1973)) 1975; M. MOLLAT, Les pauvres au Moyen Age Paris 1978.2 H. PÉTRÉ, CARITAS. Étude sur le vocabulaire latin de la charité chrétienne Louvain ('Spicilegium Sacrum Lovaniense') 1948; R. OTTEN, Amor, Caritas and Dilectio: some observations on the vocabulary of love in the exegetical works of St. Ambrose, in AA.VV., Mélanges offerts à Mademoiselle Chr. Mohrmann Utrecht-Anvers 1963, 73-83.3 Cfr. Y.M. CONGAR, Les biens temporels de l'église d'après sa tradition théologique et canonique, in Église et pauvreté Paris 1965, 233-258; M. D. LAMBERT, Franciscan Poverty. The Doctrine of the Absolute Poverty of Christ and Apostles in the Franciscan Order, 1220-1323 London 1961; G. RUGGIERI , Dalla povertà all'uso e alla proprietà dei beni, Error: Reference source not found V 1 (1984), 131-150; si veda ora D. BURR , Olivi and Franciscan Poverty. The Origins of "Usus Pauper" Controversy, Philadelphia 1989; G. MICCOLI, Francesco d'Assisi.Realtà e memoria di un'esperienza cristiana Torino 1991.

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della volontà di ritorno a una purezza evangelica dei costumi, ad

una Ecclesiae primitivae forma 4.

Queste equazioni, tuttavia, non paiono esaurire lo spessore dellaquestione; soprattutto se ci si dedichi ad una analisi che non im-ponga ai movimenti della povertà che contrassegnano il XII e XIIIsecolo significati e vocabolari più familiari al presente perché

privi dell'ambiguità che le parole pauper/dives sembrano invecepossedere nell'universo pauperista bassomedievale, segnalando inesso qualcosa di più che non l'ultimo atto di una riforma ol'inizio di una nuova sensibilità.Se, d'altra parte, allo storico della povertà la scelta valdese ofrancescana appare inscritta nelle logiche della riforma spiri-tuale e sociale, inaugura dunque una nuova età di missione, lostorico dell'economia è di solito indifferente a questi movimenti,né li coglie - se non come sintomi del peso politico che stannoassumendo le marginalità urbana o rurale - nella loro intima con-nessione alle vicende di trasformazione commerciale e finanziariatipiche del XII-XIII secolo 5.

4 Ci si riferisce al saggio di G. MICCOLI che porta questo titolo, in IDEM, Chiesa gregoriana. Ricerche sulla riforma del secolo XI Firenze 1966, 255-299. Cfr. R. MORGHEN, La riforma monastica dei secoli X-XII, in IDEM, Civiltà medioevale al tramonto. Saggi e studi sulla crisi di un'età Bari 1971, 1-23, p. 5 e p. 13-14; IDEM, San Francesco e la tradizione francescana nella civiltà dell'Europa cristiana, ivi, 65-82; IDEM, Il giubileo del 1300, in IDEM, Medioevo cristiano Bari 1970 (1a edizione 1951), 265-282. Ma cfr. G. OLSEN, The Idea of the Ecclesia Primitiva in the Writings of the Twelfth-Century Canonists, Error: Reference source not found XXV (1969), 61-86.5 Si cfr. fra la folta bibliografia R. DE ROOVER, La pensée économique des Scolastiques Montréal-Paris 1971; IDEM, Business, Banking and Economic Thought in Late Medieval and Early Modern Europe (ed: J. KIRSHNER) Chicago-London 1974; J. KIRSHNER, Les travaux de Raymond de Roover sur la pensée économique des Scolastiques, Error: Reference source not found 30 (1975), 318-338; F. MELIS, La banca pisana e le origini della banca moderna Pisa 1987; E. D. ENGLISH, Enterprise and Liability in Sienese Banking, 1230-1350 Cambridge/Mass. (The Medieval Academy of America) 1988.

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Se dunque da un lato ci si occupa della povertà francescana, so-prattutto in chiave di analisi degli scritti di Francesco e deiCommentatori della Regola 6, dunque in termini di storiografia delrinnovamento spirituale della vita ecclesiastica e, di qui, lai-cale (per irradiazione, si potrà dire), d'altro canto il coinvol-gimento cittadino degli Ordini Mendicanti e, di più, il fitto sus-seguirsi di predicazioni, trattati penitenziali e d'argomento mer-

cantile/creditizio 7, di cui sono autori diversi rappresentanti delmovimento istituzionale della povertà, è spesso considerato comeil versante politico della volontà riformatrice espressadall'ondata di povertà ideologica del XII-XIII secolo; ne sono ac-cantonate la capacità di concettualizzazione economico-socialecome giuridica pur tanto evidente negli scritti ruotanti intorno

6 AA. VV., La questione francescana dal Sabatier a oggi Assisi 1974; cfr. comeesempi di differenti approcci metodologici: R. MANSELLI, Nos qui cum eo fuimus. Contributo alla questione francescana. Roma 1980; G. G. MERLO, Tensioni religiose agli inizi del Duecento. Il primo francescanesimo in rapporto a tradizioni eremitico-penitenziali, esperienze pauperistico-evangeliche, gruppi ereticali e istituzioni ecclesiastiche Torre Pellice 1984; A. MARINI, La Error: Reference source not found e le fonti francescane del Due e Trecento, Error: Reference source not found 75 (1982), 216-319; IDEM, Introduzione alla Vita cit. (a cura di M. BIGARONI), Assisi 1985, VII-XL; IDEM, Sorores alaudae. Francesco d'Assisi, il creato, gli animali Assisi 1989. Cfr. R. LAMBERTINI, Apologia e crescita dell'identità francescana (1255-1279) Roma (Istituto Storico Italiano per il Medioevo-Nuovi Studi Storici 4) 1990. Cfr. ora O. CAPITANI, Dalla Fraternitas all'Ordine. Impressioni di lettura di un Error: Reference source not found, intervento al Convegno Gli studi francescani dal dopoguerra ad oggi (Error: Reference source not found), Firenze, Certosa del Galluzzo, 5-7 novembre 1990 ( a cura di F. SANTI, in corso di stampa ).7 Ancora validi gli studi di A. M. HAMELIN, Pour l'histoire de la théologie morale:l'École franciscaine de ses débuts jusqu'à l'occamisme Louvain 1961; IDEM, Un traité de morale économique au XIVe siècle. Le "Tractatus de usuris" de maitre Alexandre d'Alexandrie Montréal 1962. Sempre da considerare J. W. BALDWIN The Medieval Theories of the Just Price: Romanists, Canonists and Theologians in the 12. and 13. Centuries Philadelphia 1959.

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al discorso (conflittuale) di definizione della vita povera e ti-pici soprattutto dell'Ordine dei Minori.Se, allora, gli storici della paupertas come scelta cristomimeticamarginalizzeranno il senso della scrittura mendicante d'ambitoeconomico-politico (testi penitenziali, commerciali, antiusurari,sullo ius del campo lessicale paupertas-proprietas-usus) intendendolacome naturale conseguenza di un'opzione concettualmente rivo-luzionaria (nudum Christum sequi) più o meno accettata dagli abitantidelle città e dalle gerarchie ecclesiastiche secolari, a unlivello storiografico completamente diverso questa stessa produ-zione testuale, queste stesse fonti, saranno accantonate, il lorosenso sarà dunque nuovamente marginalizzato, perché non diretta-mente riconducibile alla categoria espressiva delle fonti serialio delle fonti prodotte dai protagonisti della trasformazione eco-nomica vissuta dalle città fra XII e XIII secolo e in seguito. An-che in questo caso la produzione di senso rintracciabile nellefonti in questione fa eccezione alla omogeneità delle fonti se-riali o narrative e cronachistiche; ma come si è detto la suaanormalità spiccava anche rispetto al sistema delle fonti apparte-nenti al campo teologico, morale o mistico.

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Occorrerà infine ammettere che questo inequivocabile disagio sto-riografico è in stretto rapporto con quanto di linguisticamenteibrido e semanticamente sfuggente è contenuto nelle fonti bassome-dievali, quelle del periodo XI-XIII secolo soprattutto, riguar-danti la definizione normativa della povertà (dunque l'identitàsemantico-giuridica di paupertas/indigentia), la dialettica frapovertà organizzata e ricchezza (dominium/proprietas), laregolamentazione penitenziale ossia pauperistica dei comportamentieconomici dei laici. Se, quindi, una doppia linea storiografica,quella cioè che studia la sequenza tematica <riforma gregoriana >-<esigenze ecclesiologiche di rinnovamento e lotta alla simonia>-<imitatio Christi ammessa o avversata >, come d'altronde quella cheindaga la sequenza tematica <rivoluzione monetaria>-<credito ecommercio nelle città duecentesche>-<circolazione europea dellaricchezza>-<credito pubblico e dibattito giuridico che lo ri - guarda>, rigettano dal novero delle fonti utilmente leggibili ilsistema delle fonti pauperistiche economico-politiche, ciò avvienein ragione di una dissonanza linguistica percepita come margina-lità di significato dalla storiografia, ovvero di un uso insolitoe ambiguo del vocabolario che pone tali fonti al confine fra teo-logico-morale e giuridico-formale, fra mistico e amministrativo,fra metafisico e fisico, facendone dei Error: Reference source notfound 8 storiograficamente anomali.

8 Esempio di metodo e terminologia in GROUPE D'ENTREVERNES, Analyse sémiotique des textes.Introduction. Théorie-Pratique Lyon (Presses Universitaires de Lyon) 1979. Analisi del linguaggio giuridico-economico di queste fonti in due scritti sempre fondamentali: G. TARELLO, Profili giuridici della questione della povertà nel francescanesimo prima di Ockham, in AA.VV., Studi in memoria di Antonio Falchi Milano 1964, 338 ss.;P. GROSSI , Usus facti. La nozione di proprietà nella inaugurazione dell'età nuova (1972) in O. CAPITANI (ed.), Un'economia politica nel Medioevo Bologna 1987, 1-58, ed ora in P. GROSSI, Il dominio e le cose. Percezioni medievali e moderne dei diritti reali Milano (Per la storia del pen siero giuridico

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Tipicamente, ciò che molta storiografia ha imputato a queste fontiè l'irrilevanza: vi si è notato non più che un ampliamento, un'ecoo una trasposizione di altri, più netti o più rassicuranti signi-ficati; si è scritto pertanto che le discussioni sulla povertà checaratterizzano l'Ordine francescano a partire dalla seconda metàdel XIII secolo sono tipiche di una fase di clericalizzazionedell'Ordine, ovvero di un suo snaturamento al quale esse reagi-scono irrigidendo la portata dell'originario pauperismo minorita;nell'Olivi come poi nel Clareno, insomma, si avrebbe la risposta,inevitabilmente marginalizzata, ad una trasformazione istituzio-nale ed esistenziale dell'Ordine, dunque una manifestazione reat-tiva ad esso, una verbalizzazione quindi di questo stesso cambia-mento per la via logica della contrapposizione. D'altronde, negliscritti economici (o etico-economici) dell'Olivi stesso, o di Mat-teo d'Acquasparta, come in quelli di Tommaso d'Aquino, di Egidiodi Lessines o di Alessandro Lombardo, o dei sommisti penitenziali,non si è voluta rilevare che una traduzione in latino scolastico ein categorie di astratta moralità di pratiche ben altrimenti san-guigne e vissute.

moderno 41) 1992, 123-189; cfr. IDEM, La proprietà nel sistema privatistico della seconda Scolastica, ivi, 281-383.

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Se nel primo caso, povertà viene ad essere la parola chiave di unapolemica che solo secondariamente ha connotazioni economiche egiuridiche, nel secondo la pratica politica e contrattuale, la vi-vente moneta appaiono scorporate (dunque travisate) nei cielidella morale cristiana. In entrambi i casi ai testi in questione èstato negato un approccio non contenutistico, ma formale, la veri-fica della loro struttura di linguaggio, dunque del loro raccor-darsi ai testi più trasparenti semanticamente (dal punto di vistastoriografico): verifica, questa, probabilmente in grado di de-strutturare l'accreditata 'oggettività' dei significati spirituali edeconomici, e di riportarli ad un tessuto testuale, a un sistema dicodificazione della realtà, la cui chiave bassomedievale sta forseproprio in quelle fonti liminari ed ibride: le questioni 77-78della Somma tomistica, il De usuris dell'Olivi, i trattati checomplessivamente sono prodotti dalla Scuola minoritica

due/trecentesca sull'uso povero 9, le sezioni economico-sociali di

9 Si considerino J. T.NOONAN , The Scolastic Analysis of Usury Cambridge/Mass. 1957; O.CAPITANI, La 'venditio ad terminum' nella valutazione morale di S. Tommaso e di Remigio de' Girolami, Error: Reference source not found LXX 1958, 299-363; IDEM, Il "De peccato usure" di Remigio de' Girolami,Error: Reference source not found 3a s. VI 1965, 537-662; R. LAMBERTINI, Apologia e crescita dell'identità francescana cit.; A. TABARRONI, Paupertas Christi et Apostolorum. L'ideale francescano in discussione (1322-1324) Roma (Istituto Storico Italiano per il Medioevo-Nuovi Studi Storici-5) 1990; cfr. A. SPICCIANI, Capitale e interesse tra mercatura e povertà nei teologi e canonisti dei secoli XIII-XV Roma 1990 (recensione di G. TODESCHINI, inError: Reference source not found 46/6 (1991), 1329-1331). Cfr.G. BARBIERI, Le dottrine economiche nel pensiero cristiano in Grande Antologia Filosofica Milano V 1954, 1089-1329; IDEM,, Fonti per la storia delle dottrine economiche dall'antichità alla prima scolastica Milano 1958; R. MANSELLI, Il pensiero economico nel Medioevo, in Storia delle idee economiche, politiche e sociali (a cura di L. FIRPO ) II2 Torino 1983, che sintetizza una linea di ricerca in cui si riconosce chi scrive; L. ORABONA, Il pensiero econo-mico del Cristianesimo, ivi II1 Torino 1985. Cfr. ora la sintesi e la bibliografia fornita da O. CAPITANI, Etica economica, intervento svolto a Pistoia nel maggio 1991 (in corso di stampa).

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somme penitenziali come quella di Monaldo da Capodistria, e così

via 10.La marginalità di questi testi potrà forse rivelarsi, allora, la-boratorio linguistico, dunque creazione di un raccordo fra vocabo-lari differenti: prescindendo dal falso problema della importanza diqueste fonti (cioè dall'equivoco storiografico a proposito della

loro originalità o stereotipia 11), ci si volgerà dunque a osservare checosa fondi in questo tipo di fonti (in questa serie di fonti) lapossibilità di un discorso che trascorra con immediatezza di sensodallo spirituale all'economico, quale tradizione lessicale siaall'opera, a quali precedenti rinvii, che forze storiche riveli aldi là e prima della ingannevole chiarezza con la quale sembramanifestarsi l' incomunicabilità fra sequela Christi e primaeconomia di mercato12.10 MONALDO DA CAPODISTRIA, Summa de casibus conscientiae Lione 1516. Complessivamente cfr. P. MICHAUD QUANTIN, Sommes de casuistiques et manuels de confession au Moyen Age Lille 1962. In una inedita tesi di laurea (Trieste, Facoltà di Lettere, A. A. 1985/86) R. GRISON ha studiato la somma di Monaldo soprattutto dal punto di vista economico ed epistemologico; ma cfr. ora R. GRISON, Note in margine ad un testo penitenziale francescano: la Error: Reference source not found di Monaldo da Capodistria, Error: Reference source not found(1989) VI/2, 335-345.11 Per cui cfr. J. KIRSHNER-K. LO PRETE, Peter John Olivi's Treatise on Contracts of Sale, Usury and Restitutions: Minorite Economics or Minor Works? Error: Reference source not found XIII (1984), 233-286, ora in O. CAPITANI ed., Un'economia politica cit., 143 ss.12 Cfr. ora una ridiscussione dei classici scritti di M. WEBER ( Die protestantische Ethik und der Geist des Kapitalismus, 1903-1905, 1922) e di G. SIMMEL (Philosophie des Geldes 1900, 1907), svolta da S. MOSCOVICI, La fabbrica degli dei. Saggio sulle passioni individuali e collettive Bologna 1991 (1a edizione Parigi 1989), particolarmente p. 232 ss. (Error: Reference source not found), p. 393 ss. (Error: Reference source not found). Cfr. anche J. IBANES, La doctrine de l'église et les réalités économiques au XIIIe siècle Paris 1967; J. GILCHRIST, The Church and EconomicActivity in the Middle Ages London 1969; F. RAPHAEL, Judaïsme et capitalisme. Essai sur la controverse entre Max Weber et Werner Sombart Paris 1982. E sivedaora la serie di contributi raccolti in AA. VV., Le travail au Moyen Age. Une approche interdisciplinaire (a cura di J. HAMESSE e C. MURAILLE-

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Occorrerà prima di tutto rendersi conto dell'evidenza con la qualele fonti pauperiste, siano esse testimonianza di vita povera libe-ramente assunta, o definizione programmatica dei modi regolatidella povertà, o infine descrizione della ricchezza cristianamenteaccettabile13, inseriscano nel vocabolario latino della teologiamorale e dei criteri salvifici una terminologia pertinente al so-ciale e all'economico. Vistosamente, soprattutto a partire dai te-sti francescani della seconda metà del Duecento (ma bisogna ancorainterrogarsi sugli spogli sistematici operati dal CETEDOC sulle

prime fonti francescane 14), l'organizzazione della vita povera eil suo confronto con le regole scritte e non scritte della ric-

chezza 15 si esprimono in lessici giuridici, in parole correnti sul

SAMARAN) Louvain-La-Neuve 1990.13 Cfr. J. LECLERCQ , Aux origines bibliques du vocabulaire de la pauvreté; IDEM,La controverse sur la pauvreté du Christ, in Études sur l'histoire de la pauvreté cit. I, 35-56; LAMBERTINI op. cit.; TABARRONI op. cit.14 Corpus des sources franciscaines: I Thesaurus Celanensis. Vita prima, Legenda ad ususm chori, Vita secunda, Tractatus de miraculis, Legenda S. Clarae virginis. Concordance, index, liste des frequences, tables comparatives ed.G. MAILLEUX Louvain CETEDOC 1973; II Sancti Bonaventurae Legendae maior et minor sancti Francisci. Concordance etc. ed. J. F. GODET Louvain CETEDOC 1975; III Legenda trium sociorum. Anonymus Perusinus. Fr. Juliani de Spira Vita sancti Francisci. Sacrum commercium...Concordance etc. edd. J. F. GODET-G. MAILLEUX Louvain CETEDOC 1976; IV Legenda seu compilatio perusina. Speculum perfectionis. Concordance etc. edd. J. F. GODET-G. MAILLEUX Louvain 1976; V Opuscula sancti Francisci. Scripta sanctae Clarae. Concordance etc. edd. J. F. GODET-G. MAILLEUX, Louvain CETEDOC 1976; Thesaurus Bonaventurianus I-III, ed. J. HAMESSE Louvain CETEDOC 1972, 1975, 1979. Cfr. TH. DESBONNETS, Application de la statistique à l'étude des sources franciscaines, AA. VV., Bonaventuriana. Miscellanea in onore di J. G. Bougerol Roma 1988; cfr.Error: Reference source not found 29 (1988), 185-616 = Metodi di let-tura delle fonti francescane a cura di E. COVI e F.RAURELL.15 Si dovrà considerare fra i testi utili ma sottovalutati il SacrumCommercium sancti Francisci cum Domina paupertate Firenze Quaracchi 1929, per cui cfr. ora S. BRUFANI (ed.), Sacrum Commercium sancti Francisci cum domina paupertate Assisi 1990. Cfr. J. ENGELS, De convivio paupertatis cum fratribus, in AA. VV., Mélanges offerts à Mademoiselle Chr. Mohrmann cit., 141-151: N. VUKOJA, Error: Reference source not found. Il significato storico-salvifico della Povertà nella rivelazione e nella tradizione cristiana fino al secolo

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mercato e con immagini e metafore riferibili alla vita economico-

politica delle città 16. Abitudine che, come è noto, proseguirà nelsecolo seguente, per culminare poi nel XV secolo con il coloritolinguaggio detto e scritto da Bernardino da Siena e dai predica-tori/trattatisti dell'Osservanza, perfetto esempio di fusionalità

fra tecniche dell'omiletica classica e lessici specializzati 17.

XIII Roma (Pontificum Athenaeum Antonianum) 1980; E. GRAU, Das 'SacrumCommercium S. Francisci cum Domina Paupertate'. Seine Bedeutung für die franzi-skanische Mystik, AA. VV., Abendländische Mystik im Mittelalter...(ed. K. RUH) Stuttgart 1986, 269-285, 314 ss.16 Fra gli altri D. L. D'AVRAY , The Preaching of the Friars. Sermons diffused from Paris before 1300 Oxford 1985. Per metafora si intenderà la metafora linguistica nei termini descritti da R. WELLEK-A. WARREN, Teoria

della letteratura 19693 (1a edizione: 1942), pp. 267 ss.; cfr. H. LAUSBERG, Elementi di retorica Bologna 1969 (1a edizione: 1949), pp. 127-128.17 Cfr. AA. VV., Il rinnovamento del Francescanesimo. L'Osservanza Assisi 1985. Z. ZAFARANA, Da Gregorio VII a Bernardino da Siena. Saggi di storia medievale a cura di O. CAPITANI-C. LEONARDI-E. MENESTO'-R. RUSCONI Perugia-Firenze 1987, pp. 141 ss.

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Sostenere tuttavia, che questa ibridazione linguistica, che vede

l'impiego di immagini come quella della mercatura celeste 18 purfacendo insieme ricorso a sottili distinzioni fra uso e possessoal fine di definire la vera misura della povertà di Cristo e degli

apostoli 19, non è che un espediente retorico o l'adeguarsi ad unarealtà burocratizzata di istituzioni religiose ormai lontane daglioriginari impulsi mistici, ridurre insomma il sistema delle fontialla sostanza più ovvia del loro enunciato appare del tutto fuor-viante. Si ritroverà in questa diffusa convinzione storiografical'aprioristica certezza di conoscere l'autentico grado di signifi-cato di questa scrittura, e di poter quindi con facilità coglierne

l'ornato 20. Al contrario, proprio la diffusa abitudine che fra XIIe XIII secolo si viene instaurando, di fare del testo concernentele dialettiche povertà/ricchezza un contenitore di significati chevalgono tanto sul piano teologico che su quello sociale, tanto suquello economico che su quello spirituale (la vita povera saràd'ora in poi l'emblema tanto della salvezza dell'anima quanto del

buon governo della città 21), rivela all'analisi la crescita di unaconsapevolezza linguistica spinta ben al di là delle soluzioni chei testi stessi (exempla, trattati sulla povertà evangelica o sommepenitenziali che siano) offrono a problemi contingenti: più del

18 A. VAUCHEZ , Le 'trafiquant céleste': Saint Homebon de Crémone marchand et 'pèredes pauvres', AA. VV., Horizons marins, itinéraires spirituels (Ve-XVIIIe siècles)I:Mentalités et sociétés (edd. H. DUBOIS-J.C. HOCQUET- A. VAUCHEZ) Paris 1987, I, 115-122; cfr. A. VAUCHEZ , Ordini mendicanti e società italiana. XIII-XV secolo Milano 1990.19 LAMBERTINI op. cit.; TABARRONI op. cit.20 KIRSHNER-LO PRETE op. cit.21 Cfr. VAUCHEZ, Ordini mendicanti cit.; Les Ordres Mendiants et la ville en Italie centrale (v. 1220-v. 1350) Roma (École fran çaise de Rome ) 1977; AA. VV., Esperienze minoritiche nel Veneto del Due-Trecento = Error: Reference source not found n. s. II 1/2 (1985), 7-176. Cfr. J. CHIFFOLEAU, 'Usus pauper'? Notes sur les franciscains, la Règle et l'argent à Avignon entre 1360 et 1480, inAA. VV., Horizons marins cit.,I, 135-149.

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fatto che l'usura sia condannata e la compensazione del dannoemergente consentita, o che l'arctus usus pauper venga accettato omeno, o che certi lucra vengano bollati come turpia, colpiràl'attenzione il fatto che queste espressioni, soprattutto dalpunto di vista della testualità pauperista, ma anche da quello dei

suoi oppositori 22, vivano come frasi e parole che strutturano unapratica della corretta vita cristiana, siano cioè i cardini di undiscorso salvifico. Il lessico della povertà/ricchezza si affermafra XII e XIII secolo come lessico fondamentale della Salvezza, eda questo punto di vista non stupisce affatto né è casuale che

l'Olivi, gioachimita in attesa di un'Età nuova 23, studi i criterilegali della povertà, della ricchezza, del vero dominium sulle cose

del mondo 24. Ritenere, come si è fatto, gli scritti economici

22 Cfr. B. H. ROSENWEIN-L. K. LITTLE, Social Meaning in the Monastic and Mendicant Spiritualities, Error: Reference source not found 63 (1974), 4-32, p. 23: (p. 23). Cfr. D'AVRAY op. cit.; cfr. TH. M. IZBICKI ,Pyres of vanities. Mendicant preaching on the vanity of women and its lay audience, AA.VV., De ore Domini...(ed. TH. L. AMOS) Kalamazoo 1989, 211-234; J. SCHLAGETER, Das Heil der Armen und das Verderben der Reichen. P. J. Olivi...Werl/W. 1989.23 Cfr. AA. VV. Petrus Johannis Olivi ( seminario di Mönchengladbach, 1983) = Error: Reference source not found 47 (1984), 81-228.24 P. J. OLIVI, Quid ponat ius vel dominium in F. DELORME, Question de P. J. Olivi Error: Reference source not found ou encore Error: Reference source not found,Error: Reference source not found XX (1945), 309-330. Cfr. GROSSI,Usus facti cit.; oltre a questa e alle opere studiate dal Burr, dalloSchlageter, dallo Spicciani, opp. citt., andranno analizzate in unquadro di storia del linguaggio economico minorita e cristiano testi oliviani come il Commentarium in Matthaeum: Padova Antoniana, ms. 336: cfr F.STEGMÜLLER, Repertorium biblicum Medi Aevi.IV Commentaria Madrid 1954, p. 348. Fondamentale ma non tanto conosciuto quanto si crederebbe rimane E. BETTONI, Le dottrine filosofiche di Pier di Giovanni OliviMilano 1959; così rimangono ignorati da chi si occupi delle ipotesi economiche dell'Olivi e dunque della sua epistemologia gliscritti decisivi di Anneliese MAIER, fra i quali si cfr. An den Grenzen von Scholastik und Naturwissenschaft Roma 1952.

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oliviani un marginale aspetto penitenziale del suo millenarismo 25

porta a fraintendere e completamente una fonte di questaimportanza. Presupporre infatti di conoscere fuor di ogni dubbioil funzionamento concettuale e il vocabolario di quel millenarismoe di quella mistica, al punto di considerare in esso logicamentemarginali i tentativi di misurare il mondo cristiano in base acriteri di economia del falso e del vero ius, condurrà a valutarecome astratti moralismi e non come chiavi del senso di quellamistica e di quel millenarismo l'evidente volontà (oliviana efrancescana tardo-duecentesca) di indicare nella povertà e nellaricchezza le articolazioni primarie della vita cristiana, le suestrutture elementari tanto, dunque, politicamente che linguistica-mente.

25 Ci si riferisce a KIRSHNER- LO PRETE, op. cit. E' giusto voler ricercare le connessioni fra il linguaggio giuridico dell'Olivi, quello dell'Ostiense, di Innocenzo IV, di Monaldo ecc., ma questa ricerca non dovrebbe far perdere di vista allo storico quanto que-sto sistema di autori costituisca un insieme linguistico e te-stuale in crescita che eredita e rinnova, in quanto mendi-cante/pauperista, una certa tradizione lessicale cristiana volta amettere a fuoco determinati assunti dottrinari in termini econo-mici. Da questo punto di vista non è stato studiato con cura par-ticolare il modo con il quale proprio l'Olivi si serve di testi patristici, Ambrogio e Agostino soprattutto, nella mediazione di Graziano, allorché scrive di economia: DG XIV, IV 11-12; XIV, V 14-15 (FRIEDBERG I 738, 741-742); XXII, I 16 (ivi 865-866): cfr. P. J. OLIVI, De usuris, in G. TODESCHINI, Un trattato francescano di economiapolitica: il De emptionibus et venditionibus, de usuris, de restitutionibus di P. di G. Olivi Roma 1980, p. 69 ss, 76 ss. Sull'agostinismo oliviano cfr. BETTONI op. cit., p. 121 ss.; cfr. F. SIMONCIOLI, Il problema della libertà umana in Pietro di Giovanni Olivi e Pietro di Trabibus Milano 1956, p. 64 ss.

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Non ci si trova di fronte a fonti, con l'Olivi come con le bona-

venturiane questioni de superfluo 26, a esercitazioni stancamente

retoriche ovvero insignificanti 27, ma piuttosto a un latino teo-logico che fra Due e Trecento si annette immagini del reale econo-mico e insieme un lessico della valutazione e del dominio. Questasimbiosi, produttiva di tecniche espressive finalizzate alla atti-

vità missionaria dei Mendicanti 28, emerge con chiarezza dapprimanella testualità relativa alla vita povera e alla correzione dellaricchezza cui si è accennato; ma sarà difficile spiegarnel'impatto sociale e la capacità di codificare le nuove dialettichecristiane del potere e dell'umiltà in termini di semplice incon-tro/scontro fra Chiesa (ovvero suoi linguaggi ufficiali) e societàin trasformazione economico-sociale nei secoli XII-XIV. Sarebbeuna sottovalutazione del fenomeno e un ritorno a spiegazioni dav-vero troppo meccaniche delle dialettiche socio-culturali, incapaciin sostanza di render conto di come avvenga questo cifrarsi econo-mico del discorso salvifico, ovvero questa assunzione della pa-rola/concetto paupertas a chiave di volta di una Cristianità cheessa ormai segna inequivocabilmente come società alla ricerca di

criteri di individuazione del superfluum 29. Se, però, la scelta di

26 Cfr. E. LIO, Determinatio superflui in doctrina Alexandri Halensis eiusque scholaeRoma 1953; IDEM, S. Bonaventura e la questione autografa 'De superfluo' contenuta nel ms. di Assisi, B. C. 186...Testo con studio critico, letterario e dottrinale Roma 1966 (testo della q.: 153-216).27 Ma cfr. R. BARTHES, La retorica antica Milano 19916 (1a edizione 1970), p. 32 ss.28 Cfr. C. GUARDIOLA, La Error: Reference source not found de Servesanctus de faenza, una de las fuentes del Error: Reference source not found, Error: Reference source not found 63 (1988), 259-277; AA. VV., Dal pulpito alla navata. La predicazione medievale nella sua ricezione...Firenze 1989; J. SWANSON, John of Wales. A Study of a 13th Century Friar Cambridge/Mass.-New York 1989.29 LIO opp. citt.; cfr. G. COUVREUR, Les pauvres ont-ils des droits? Recherchessur le vol en cas d'extrème nécessité depuis la concordia de Gratien (1140) jusqu'à Guillaume d'Auxerre Roma (Analecta Gregoriana 111) 1961. Che ci si

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povertà, e dunque la sequela Christi 30 come norma economica di vitaquotidiana condizionano ormai l'esistenza dei Cristiani del XIIIsecolo volgendola ad una definizione della regolamentazionetecnica della ricchezza, dunque ad un'indagine sui suoi signifi-cati, sarà lecito domandarsi quanto di questo processo coincidacon il fuoco della riforma etico-religiosa della fase XI-XIII se-colo nonché con la concomitante trasformazione economico-sociale,e quanto invece di esso sviluppi, rinnovi e metta a punto tradi-zioni linguistiche e concettuali cristiane antecedenti. Occorreràchiedersi in particolare quanto il pauperismo dei secoli XII-XIIIdesuma per quel che riguarda il suo caratteristico vocabolarioeconomico/spirituale da precedenti tradizioni testuali, quantoesso si riconnetta a linee di sviluppo della concettualizzazione

cristiana poggianti su intrecci tematici e metaforici 31 fra vitacristiana e vita economica: in un'ipotesi dunque di verifica ditali eredità come pure dei criteri che ne determinano la trasmis-sione.

trovi invece di fronte a una realtà economica cittadina che canonisti e teologi riescono o meno a interpretare, rispetto alla quale i loro discorsi sono più o meno conservatori, nei dibattiti riguardanti la quale essi riescono o meno a inserirsi efficacemente, sì che si potrà stabilire chi fra questi interpreti abbia afferrato il senso della realtà e chi invece ne sia stato superato, sembra essere il parere di J. KIRSHNER, Reading Bernardino's sermon on the public debt, in Atti del simposio internazionale cateriniano-bernardiniano Siena 1982, 547-622; IDEM, Storm over Monte Comune: Genesis of the Moral Controversy over the Public Debt of Florence, "Archivum Fratrum Praedicatorum" LIII (1983), 219-276; IDEM, Error: Reference sourcenot found Franco Sacchetti on the Monte Comune of Florence, Error: Reference source not found 59/3 (1984), 556-584.30 LITTLE, Religious Poverty cit., 197 ss.31 Cfr.per esempio U. HAHNER, Cassiodors Psalmenkommentar. Sprachliche Untersuchungen München 1973, p. 139 ss., p. 203 ss. (metafore economico-creditizie e della povertà); S. POQUE, Le langage symbolique dans la prédication d'Augustin d'Hippone Paris 1984 I, p. 30 ss., II, pp. 22ss., I, pp. 121 ss. (metafore economiche e giuridiche).

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2. Povertà, ricchezza e lessico patristico.

Stupirà intanto constatare che delle varie indagini compiute suilessici e sulle strutture linguistiche delle principali fonti cuisi rifanno gli autori degli Ordini Mendicanti, francescani in par-ticolare, nonché dei dizionari e dei lessici analitici riguardanti

queste fonti stesse 32, ben poco uso sia stato fatto dalla storio-grafia attenta ai problemi di definizione della vita povera, delsuperfluo, della ricchezza e del dominio nei testi del XII e del

XIII secolo 33. E tuttavia già un riscontro di questo tipo avvertedi come alcune particolarità del vocabolario della povertà-ric-chezza bassomedievale abbiano una lunga storia, e possano incideresull'universo discorsivo delle città nelle quali agiscono gli Or-dini Mendicanti poiché già da tempo fanno parte dell'eredità lin-guistico/concettuale di cui sono partecipi sia le prime che i se-condi.

32 Si daranno più oltre i rinvii specifici, si cfr. intanto AA. VV., La lexicographie du latin médiéval et ses rapports avec les recherches actuelles sur la civilisation du Moyen Age Paris (CNRS) 1981. Ivi: P. TIMBAL-J. METMAN, La lexicographie du latin médiéval et le vocabulaire juridique <147 ss.>; O. GUILLOT, Le droit romain classique et la lexicographie des termes du latin médiéval impliquant délégation du pouvoir <153 ss.>; G. FRANSEN, La lexicographie du droit canonique médiéval (1140-1400) <191 ss.>; J. SCHNEIDER, Lexicographie du latin médiéval et vocabulaire des institutions <197 ss.>; G. VERBEKE, Lexicographie du latin médiéval et philosophie médiévale <261 ss.>; J. LONGERE, Le vocabulaire de la prédication <303 ss.>; J. LE GOFF, Le vocabulaire des exempla d'après l'alphabetum narrationum (début XIVe siècle) (321 ss.).33 TARELLO op. cit.; GROSSI op. cit.; COUVREUR op. cit.; LIO opp. citt.

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Utile stimolo all'inizio di una ricerca di questo tipo saranno,prima ancora degli elaborati storiografici volti allo studio delledottrine economiche tardoantiche e altomedievali di cui si diràpiù avanti, due lavori d'impostazione metodologica assai diffe-rente e pubblicati a circa quindici anni di distanza: ci si rife-

risce all'acuto volume dello Herz 34 (1958) sul sintagma sacrumcommercium nel latino liturgico e patristico, e al bel saggio del

Bogaert 35 (1973) sulle metafore economiche presenti nei testi pa-tristici. In questi studi si esamina una particolare ambiguità se-mantica da cui sono caratterizzate talune sezioni del vocabolariocristiano orientale e occidentale altomedievale (soprattutto per isecoli IV-VIII). Queste ricerche si collegano implicitamente astudi, discretamente numerosi, sull'atteggiamento di opposizioneetica e teologica all'usura e alla tesaurizzazione che caratte-

rizza sistematicamente l'opera dei Padri greci e latini 36, comepure a serie di catalogazioni e interpretazioni dei vocabolari diquesti stessi autori.

34 M. HERZ, Sacrum Commercium. Eine begriffgeschichtliche Studie zur Theologie der Römischen Liturgiesprache München (Münchener Theologische Studien II 15) 1958; cfr. sopra nota 16.35 R. BOGAERT, Changeurs et banquiers chez les Pères de l'Eglise, Error: Reference source not found 4, 239-270 (1973); cfr. anche R. BOGAERT, Geld (Geldwirtschaft), in Reallexikon für Antike und Christentum 9 (1975), 797-907; R. BOGAERT, Les origines antiques de la banque de depôt Leyde 1966.36 A partire almeno dall'utilissimo e analitico studio di I. SEI-PEL, Die wirtschaftsethischen Lehren der Kirchenväter Wien 1907; sino al recente B. GORDON, The Economic Problem in Biblical and Patristic Thought Leiden('Supplements to Vigiliae Christianae' IX) 1989.

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Nel caso delle analisi lessicali- non si dimenticherà la serie didissertazioni edite a Washington nella prima metà di questo secoloe riguardanti la "semasiological Analysis" di molti testi patri-

stici latini 37- come nel caso di quelle dottrinarie, ci si trovadi fronte ad una utile e talvolta assai complessa ricostruzionedella terminologia economica degli autori cristiani finoall'ottavo secolo: un lessico concettuale costantemente teso fradefinizione del corretto comportamento economico del cristiano edescrizione in termini di puntuale metafora economica della dia-

lettica della redenzione 38 e dell'iter che conduce l'uomo alla Sal-vezza.

37 Cfr. fra gli altri: M. F. BARRY, The Vocabulary of the Moral-Ascetical Works of Saint Ambrose. A Study in Latin Lexicography Washington (The Catholic Univ. of America-Patristic St. X)1926; R. J. KINNAVEY, The Vocabularyof St Hilary of Poitiers as Contained in "Commentarius in Matthaeum", "Liber I ad Constantium" and "De Trinitate". A morphological and semasiological Study Washington 1935; M. S. MULDOWNEY, Word order in the works of St. Augustine Washington 1937; R.M, HAUBER, The late latin Vocabulary of the Moralia of S.Gregory the Great. A morphological and Semasiological Study Washington 1938; M.G. ENNIS, The Vocabulary of the Institutions of Cassiodorus. With Special Advertence tothe Technical Terminology and its Sources Washington 1939.38 Fra i molti testi di AGOSTINO, cfr. per ora Sermo 42,2, in Opere XXIX Roma 1979, p. 747: « ...pro frivolis, pro putrilibus, pro terrenis reddit aeterna »; Error: Reference source not found;Error: Reference source not found. Cfr. Liber Sacramentorum mozarabico= Le Liber mozarabicus sacramentorum... ed. M. FEROTIN Paris 1912 238,3 (Missa de cena Domini in Hebdomada Majore):Error: Reference source not foundmit: et consumato impietatis sue negotio, possedit pecunia venditorem! O punita distrahendis iniquitas! O glorificata redi-mentis humanitas! Diabolus deficit in nummis, et Christus proficitin populis » (HERZ, op. cit., p. 209).

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Queste analisi testuali, dunque, prospettano come caratteristicadi rilievo di quel rinnovamento della lingua, latina soprattutto,operato dalla letteratura cristiana di cui parlò autorevolmente la

Mohrmann 39, l'apparizione in essa di lessemi e morfemi caratteriz-zati da una fondamentale polivalenza semantica, o per meglio diredalla capacità di significare in contesti opposti per definizione comequello dell'agire quotidiano ed empirico, e quello del sacro e del

trascendente o metafisico 40. Archetipo di questa duplicità, dunquedella dilatazione semantica di una precisa gamma terminologica, èsecondo lo Herz, il mistero della Incarnazione: la sua

raffigurazione verbale 41.

39 CHR. MOHRMANN, Études sur le latin des Chrétiens I, II Roma 1958-1961.40 MOHRMANN op. cit., Le latin langue de la chrétienté occidentale(1950), ivi, I, 51-81.41 HERZ op. cit., p. 24 ss.

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Il wunderbare Austausch 42, il paradocsos di Gregorio di Nazianzo,

dispone all'uso di commercium come traduzione latina di synallagma43, al pari dell'attenzione che il testo di Agostino 44 o di LeoneMagno rivela di fronte allo scambio che avviene fra ascesadell'uomo salvato ad divina e discesa del Salvatore ad humana; lalargitio operata dalla divinità nei confronti dell'uomo apparelinguisticamente come modello sacro dello scambio: in essa (dal

tertullianeo De carne Christi 45 ai sermoni agostiniani

sull'Incarnazione 46 all'Ambrosiaster che commenta le epistole

42 GREGORIO DI NAZIANZO, Oratio 38, 13 = PG 36, 325 C (cfr. II Cor. 8, 9); HERZ op. cit., p. 24 ss.43 PROCLO DI COSTANTINOPOLI, Oratio I De laudibus S. Mariae 8: Error: Reference source not found ( = PG 65, 688D-689A ) = Error: Reference source not found ; HERZ op. cit., p. 72 ss.44 AUGUSTINUS Sermo 36, 3 ed. cit., p. 640: Cristo . Il costante rinvio è a II Cor. 8, 9; cfr. I Cor. 7, 23.45 TERTULLIANO, De carne Christi 10,1( = CC 2, 893); AMBROSIUS, De incarnationis dominicae sacramento 54 ( = CSEL 79 223-281) Opere 16 Milano-Roma 1979, p. 414:«...ex nobis accepit, quod pro_prium of_ferret pro nobis, ut nos redimeret ex nostro, et quod nostrum non erat, ex suo nobis divina sua largitate conferret...»; HERZ, op. cit., p. 73. Cfr. R. BRAUN, Deus Christianorum. Recherches sur le

vocabulaire doctrinal de Tertullien Paris 19772, p. 120 ss.46 AUGUSTINUS, Sermo 14, 9, Opere XXIX Roma 1979, p. 250-252: Error: Reference source not found, fructibus: tibi ista creare non potuisti. Vide illum divitem: Omnia per ipsum facta sunt. Vide illum pauperem: Verbum caro factum est et habitavit in nobis <Io. 1, 14>. Quis digne cogitet divitias eius, quomodo faciat qui non fiat, quomodo creet non creatus, formet non formatus, mutabilia manens, temporalia sempiternus ? Quis digne cogitet divitias eius ? Paupertatem cogitemus, ne forte pauperes vel ipsam capiamus. Concipitur utero feminae virginali, includitur visceribus matris. O paupertas ! In angusto diversorio nascitur, involutus infantilibus tegumentis in praesepio ponitur, fit cibaria iumentis pauperibus, deinde caeli et terrae conditor, creator angelorum, omnium visibilium et invisibilium effector et conditor sugit, vagit, nutritur, crescit,tolerat aetatem, occultat maiestatem, postea tenetur, contemnitur,flagellatur, illuditur, conspuitur, colaphizatur, spinis coronatur, ligno suspenditur, lancea perphoratur. O paupertas ! »

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paoline 47) l'assunzione del soma mortale da parte della divinitàcorrisponde alla possibile immortalità umana, ma questa dialetticadell'equivalenza, se da una parte è commercium, con molteplici im-plicazioni d'ordine logico, d'altro canto non può che produrre unsempre più copioso lessico della povertà e della ricchezza. Se,allora, una connotazione fondamentale del Cristo è la paupertas

(ptocheia in testi-chiave per questa problematica come il Tis o

soizomenos plousios di Clemente Alessandrino 48), ciò discenderàprincipalmente dal fatto che il divino Error: Reference source not

found 49.

Cfr. HERZ, op. cit., p. 24 ss, 42 ss.47 AMBROSIASTER, In II Cor. 8, 9 = PL 17, 326: Error: Reference source not found; HERZ, op. cit., p. 48.4849 Tis o soizomenos plousios = Quis dives salvetur: Cambridge/Mass.-Harvard

Univ. Press- London 19827, pp. 270 ss (= edizione Stählin; cfr. PG9, 604), passim, e cfr. capitolo 14, su cui si ritornerà; cfr.M. WACHT, Wahre und Falsche Armut. Bemerkungen zu Clemens Alexandrinus Quis dives salvetur Kap. 19, in Vivarium. Festschrift Th. Klauser zum 90. Geburtstag Münster/W. 1984, 338-347; cfr. J. VINER, Religious Thought and Economic Society. Four Chapters of an unfinished work by Jacob Viner edited by J. Melitz and D. Winch: I The economic doctrines of the early Christian Fathers; II The economic doctrines of the early Scholastics Durham/N. Car. 1978.49 Loc. cit.; HERZ op. cit., p. 48; sottolineature nostre.

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Agostino era stato ancora più chiaro: Error: Reference source notfound t quod non habet; quando aliquid comparat, dat pecuniam, et ac cipit quod emit: etiam Christus in ista mercatura dedit et acce - pit. Sed quid accepit? Quod hic abun dat, nasci, laborare et mori. Et quid dedit? Renasci, resurgere et in aeternum regnare. O bonemercator, eme nos. Quid dicam eme nos, cum gratias agere debeamus,quia emisti nos? Pretium nostrum erogas nobis, sanguinem tuum bi-bimus; erogas ergo nobis pretium nostrum. Et Evangelium legimus,

instrumentum nostrum» 50. La Error: Reference source not found 51

avvia un vocabolario che, come nel caso diffuso su cui si torneràdi kerdaino=lucror o di dokimos=probatus 52, assume dal lessico giu-ridico e commerciale greco-romano una famiglia di termini spe-cializzati, li dilata metaforicamente, rispettandone e tuttavia

amplificandone la carica espressiva, il senso professionale 53.

50 AUGUSTINUS, Sermo 130, 2, edizione cit. XXXI/1 Roma 1990, p. 180 ss., p. 182; sottolineature nostre. HERZ op. cit., p. 81.51 AUGUSTINUS, Enarrationes in Psalmos 30 II 1, 3, edizione cit. XXV Roma1967, p. 442; Sermo 1,3, edizione cit. XXIX Roma 1979, p. 2 ss.. HERZ, op. cit., p. 79. Cfr. H. T. W. DRIJVER, Christ as Warrior and Merchant. Aspects of Marcion's Christology, in Studia Patristica XXI Leuven 1989,73-85.52 Phil. 3, 7 ss.; MOHRMANN, Quelques traits cit., p. 44; Le problème cit.,p. 119. Per probatus-probatissimus, cfr. intanto G. CLAESSON Index Tertullianaeus (3 voll.) Paris 1974-75: probatissimi: Apologeticum 18,5,27; probatissimis: De testimonio animae 1,134,17; probatio-probo: sono frequentissimi, cfr. CLAESSON s.v., p. 1236-1238.53 MOHRMANN, opp. citt.; ma cfr. H. JANSSEN, Kultur und Sprache. Zur Geschichte der alten Kirche im Spiegel der Sprachentwicklung. Von Tertullian bis Cyprian Nijmegen 1938; J.T. MUCKLE, The De Officiis Ministrorum of Saint Ambrose.An Example of the Process of the Christianization of the Latin Language , Error: Reference source not found I (1939), 63-80; M. G. ENNIS, The Vocabulary of the Institutions of Cassiodorus cit. Si ricorderà la notazione di P. TILLICH, a proposito della Error: Reference source not found come pure dell'abitudine che caratterizza il Cristianesimo antico a parlare di Error: Reference source not found, Storia del pensiero cristiano Roma 1969 (1a edizione: New York 1953; 1968 riveduta), p. 107.

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Per restare nel campo dell'esempio citato e dunque ad Agostinocome testo che imposta fra i primi una tradizione semantica dialto rilievo, appare chiaro che la figura lessematica synal-lagma=commercium, riconnettendosi a mutatio, mercimonium, merces,mercator, mercatura, abundare, dare, accipere, negotiare, li implica nelproprio campo lessicale e ne propone, stabilitane la valenzametaforica, il funzionamento nell'ambito del vocabolario etico e

salvifico della humilitas-paupertas come pure della lucrificatio 54. Ilbinomio descendere-transfigurare vale sin d'ora come equivalentesemanticamente ovvio della coppia paupertas-divitiae: assunzione dellacarne mortale e trasfigurazione della medesima valgono come cifredi povertà e ricchezza una volta che si sia stabilita la gamma

54 Fra gli altri GROUPE D'ENTREVERNES, Analyse sémiotique cit., p. 89 ss., p. 115 ss.; per la sequenza kerdaino-lucrifacio, per cui cfr. Mt.18, 15; PAOLO, I Cor. 9, 19-22; Phil. 3, 7 ss. (cfr. J.H.THAYER, Greek-English Lexicon of the New Testament Cambridge/Mass.1889 =Grand Rapids 1990; G. W. H. LAMPE, A patristic Greek Lexicon 2 voll. Oxford 1968; Exe-getisches Wörterbuch zum Neuen Testament (edd. H. BALZ-G. SCHNEIDER) Stuttgart/Berlin/Köln/Mainz 1980-ss.) si vedano i seguenti passaggi tertullianei (secondo CLAESSON, Index cit.): lucrifico: De praescriptione haereticorum 24,6; lucror: Adversus Marcionem I 27,329,7;20,315,27; IV 3,427,27; V 3,576,2 ; Ad martyras 2,6,21; De fuga in persecutione 9,2,15; 12,4,20; De pudicitia 14,250,15; 12,242,16; lucrum: Apologeticum 39,16,72; De corona 11,42; AdversusMarcionem IV 21,490,15; V 20,648,18; Ad Nationes II 14(12)127,2; De paenitentia 8,6,25; De patientia 5,9,9;7,12,21; Scorpiace 6,158,2;11, 170,11,12; De castitate 10,6; De idololatria 11,42,8; De carnis resurrectione 12,41,15. Cfr. H. GOELZER, Étude lexicographique et grammaticale de la latinité de Saint Jerome Paris 1884, pp. 194-195. L. KRESTAN, Wortindex zu den Schriften des hl. Ambrosius Wien ('Vorarbeiten zu einem Lexicon Ambrosianum-Beihefte zum CSEL'4) 1979 , (s. v.). Thesaurus Augustinianus. Series A-Formae. Enumeratio Formarum (Thesaurus Patrum Latinorum) CETEDOC Turnhout (+Index formarum singulorum operum-Concordantia formarum-Tabula frequentiarum= microfiches) 1989, microfiche n° 0147; cfr anche Catalogus verborum sancti Augustini.II Enarrationes in Psalmos 1-50 ;III 51-100 ;IV 101-150 (cfr. CC sl 38, 39, 40) Eindhoven 1978-1981 (s. v.).

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lessicale e concettuale di queste ultime come puntuale metaforadelle prime.Il Cristo che Error: Reference source not found 55 appare, primaancora che nella riflessione teologica, nella metaforizzazione-esplosione del vocabolario classico, il motore di una dinamicalinguistica fondata su coppie di opposti i cui significatimetafisici e concreti si chiariscono alla luce di una quotidianitàsperimentabile. Che, tuttavia, questa capacità di concretizzare lalingua del sacro sia del tutto funzionale, ossia ricollegabileall'abilità retorica e alla volontà persuasiva e di missione

patristiche, non appare metodologicamente convincente 56. Sin daquesto primo approccio appare chiaro che la forza dell'immagineeconomica utilizzata analiticamente dai Padri latini in accordocon la Tradizione greca a significare la dialettica dellaSalvezza, attinge vigore appunto dalla pregnanza connotativadell'immagine stessa, o se si preferisca dall'attinenza struttu-rale, logica, intrinseca alla sintassi che la organizza, che essaha con la dinamica metafisica di cui è fatta specchio.

55 LEO MAGNUS, Sermo 54 = PL 54, 321A; HERZ op. cit., p. 97 ss.; AUGUSTINUS, Sermo 53/A, Opere XXX/1 Roma 1982, p. 106 ss.56 Come per esempio in S. MROZEK, Les phénomènes économiques dans les métaphores de l'antiquité tardive, Error: Reference source not found 72 (1984), 393-407; cfr. BOGAERT, Changeurs cit.

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E', in altri termini, l'affinità logica esistente fra geometriadello scambio salvifico (l'ipsius Dei cum carne commercium di Pietro

Crisologo 57) e razionalità commerciale, a segnare profondamente lascrittura patristica e l'immaginario in essa contenuto facendonescaturire un gioco continuo di multivalenze semantiche, e per ciòstesso una possibilità di raffigurazione del sacro che si avvaledi criteri interni alla lingua cristiana in formazione. Pertanto,il pur importante lavoro del Bogaert non convincerà completamentenel momento in cui perverrà a ridurre a semplice calco di realtàsperimentabili, dunque a funzione retorica l'uso costante che latestualità patristica fa di una metafora economica strettamenteconnessa con la sopra citata tipologia. Ci si riferisceall'immagine del dokimos trapezites (probabilis trapezita, bonus

nummularius) quale metafora del cristiano in grado di distinguereil bene dal male, già evidenziata dal Resch come diffusissimo

agraphon ossia dictum attribuito dalla Tradizione al Cristo 58. In57 Sermo 140 = PL 52, 577; HERZ, op. cit., p. 111 ss.58 A. RESCH, Agrapha. Aussercanonische Evangelienfragmente Leipzig 1889; II edizione: IDEM, Agrapha. Aussercanonische Schriftfragmente Leipzig 1906: n°87, pp. 112-128; cfr. L. L. KLINE, The Sayings of Jesus in the Pseudo-Clementine Homilies Missoula<Montana> (Diss. S. 14: Ph. d. 1971,Harvard Univ.-Cambridge/Mass.) 1975, pp. 158-159. Un dossier degli usi di trapezìtes e nòmisma nei Padri greci in LAMPE, A Patristic Greek Lexicon cit., 1400; 918-919. Sul funzionamento stesso delle metafore contenute in Mt. 13,44, cfr. ORIGENES, In Matthaeum X4 ss. = Commentaire sur l'Evangile selon Matthieu ed. GIROD Paris 1970, I (SC 162), 152 ss.; cfr. K. J. TORJESEN, Hermeneutical Procedure and Theological Method in Origen's Exegesis Berlin-New York 1986; cfr. ORIGENES,In Leviticum III 8 ( ed. BORRET Paris 1981 = SC 286), p. 156: Error: Reference source not foundis, veritatem autem regiae figurae non teneat»; cfr. RESCH op. cit. p. 115, 118; cfr. G. BARDY, La culture grecque dans l'Occident chrétien au IV siècle, Error: Reference source not found XXIX (1939 ), 41-45; G. BARDY, Traducteurs et adaptateurs au IVe siècle, Error: Reference source not found XXX (1940), 257-306. Cfr. G. SFAMENI GASPARRO, Ps.Basilio, De Incarnatione Domini e ps.Agostino, De Incarnatione Verbi ad Ianuarium, ovvero la traduzione rufiniana del Peri Archon di Origene 'auctoritas' nelle controversie cristologiche e trinitarie del V-VI

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questa metafora attestata su un arco di più secoli tanto in ambitopatristico greco che latino, e tuttavia come si vedrà esperitaforse con maggiore e più analitica concretezza in questo secondoambito, si assiste all'inserimento (autenticato dalla fonte a cuiquesto uso linguistico vien fatto risalire) di una terminologiatipica della compravendita del denaro nella sfera espressiva chesarà poi chiamata teologico-morale.

secolo, in Studia Patristica XIX Leuven 1989, 154-165.

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La capacità (dokimasia), l'essere in grado (probati) di scegliere

ovvero distinguere 59 in ambito morale che caratterizza primaria-mente il buon cristiano (e contrassegna lessicalmente sin dalle

Constitutiones Apostolorum 60 la credibilità sacrale del vescovo), èparagonata all'abilità professionale del cambiavalute-banchiere,ed è la capacità sperimentata di quest'ultimo a separare la monetabuona da quella cattiva ( non valida sul mercato ) a organizzarenel lessico cristiano una sezione dedicata ai criteri di indivi-duazione del giusto comportamento. La scelta morale si inseriscedunque nelle geometrie della Salvezza e come quella ricava le pro-prie modalità di rappresentazione, il proprio linguaggio, daglistereotipi dello scambio e della moneta per via di amplificazionesemantica. Il diffuso utilizzo del citato agraphon dovrà esserericondotto al coevo moltiplicarsi di un linguaggio salvifico edetico costruito con lessemi di origine tecnico-economica, utiliz-

zati cogliendone la molteplice valenza semica 61.59 H. RAHNER, Werdet kundige Geldwechsler. Zur Geschichte der Lehre des hl. Ignatius von der Unterscheidung der Geister, Error: Reference source not found 37 (1956), 444-483; in tal senso la similitudine agostiniana fra società cristiana e suo symbolum, e societas mercatorum: Error: Reference source not found, Sermo 212, 1 Opere XXXII/1 Roma 1984, p. 194.60 Constitutiones Apostolorum = Les constitutions apostoliques ed. METZGER I (libri 1-2), Paris ( = SC 320) 1985, 2, 36-37 (pp. 260-263). Cfr. E. TIDNER, Sprachlicher Kommentar zur lateinischen Didascalia Apostolorum Stockholm 1938. Cfr. H. KRAFT, Clavis Patrum Apostolicorum. Catalogus vocum in libris Patrum qui dicuntur Apostolici non raro occurrentium adiuvante U. FRÜCHTEL... München 1963.61 Su questa terminologia e sulla complessa realtà del professio-nismo finanziario fra tardoantico e altomedioevo, cfr. J. ANDREAU,Histoire des métiers bancaires et évolution économique, Error: Reference sourcenot found III/1 (1984), 99-111; IDEM, Modernité économique et statut des manieurs d'argent, 97/1 (1985), 373-410; IDEM, La vie financière dans le monde romain: les métiers de manieurs d'argent (IVe siècle av J.-C - IIIe siècle ap. J.-C.) Roma ('École Française de Roma') 1987.. Cfr. E. SALIN, Jesus und die Wechsler in A. BEN DAVID, Jerusalem und Tyros Tübingen 1969, 49-55. Per gli sviluppi del lessico e delle concezioni relative, cfr. P.

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Che questa abitudine linguistica possa essere ricondotta, per in-dividuarne una chiave metodologica, all'archetipo della Scrittura

evangelica e delle scritture 'apostoliche' dei primi secoli 62,

nonché alla testualità talmudico/midrashica 63 non può essere og-getto della presente ricerca; si dovrà tuttavia osservare come giàin parabole ben note (dei talenti, della dracma smarrita, dellamoltiplicazione degli alimenti, dell'amministratore disonesto ecosì via 64) la definizione normativa di temi salvifici e morali si

NARDI, Studi sul banchiere nel pensiero dei glossatori Milano 1979, p. 30 ss. Cfr. A. GIARDINA, Mercanti e valori sociali nel passaggio dall'Antichità al Medioevo,in Quarantesima Settimana di studio del Centreo Italiano di Studi sull'Alto Medioevo: Error: Reference source not found (1992) (in corso di stampa).62 RESCH, op. cit., loc. cit.63 H. L. STRACK-P. BILLERBECK, Kommentar zum Neuen Testament aus Talmud

und Midrasch München 1969 5 (vol. I-II), I p. 797 ss.: Mt. 18, 23-35 raffrontato con Ex. 22,25. Ez. 33,19. Baba Batra 78b. Mekhilta Ex. 22,2(95b). Qiddushin 18a. Sifre Deut. 15,12,118 (98b). Sota 3,8. Mekhilta Ex. 21,3 (82b). Tanchuma 178a; 97 a-b. Lev. Rabba. 5 (109a). Ex. Rabba 31 (91b). Joma 86b. Tanchuma Bab. 22 (80b); cfr. ivi I, p. 817 ss., p.826 ss.: Mt. 19, 21 ss. raffrontato con Berakhot 61b. Pesiqta 178b. Lv. Rabba 37 (133d). Aboda Zara 64a. Talmud Yer.: Pea 4,19a,60; Gittin 8,49c,6;Baba Metsia 1,7d,59. Schabbath 25b;92a. Tamid 66a. Sanhedrin 11,8; 102a. Nedarim 38a. Sota 12a. Ex R. 31 (91d). Gittin 70a. Gn. R. 28(17d). Pirqe R. Eliezer 25 (12d). Joma 35b. Berakhot 32a64 Cfr. GIROLAMO, In Mt. 25, 26-28 = Commentaire sur S. Matthieu II ed. BONNARD Paris 1979 ( SC 259), p. 226: Error: Reference source not founds qui possunt pecuniam duplicare et cum usuris reddere, ut quicquid sermone didicerant opere explerent. Tollitur autem talentum et datur ei qui decem talenta fecerat, ut intellegamus, licet in utriusque labore aequale sit gaudium Domini, hoc est et eius qui quinque in decem duplicaverat et eius qui duo in quattuor, tamen maius deberi praemium ei qui plus in Domini pecunia laboraverat.»; cfr. J. PIROT, Paraboles et allégories évangeliques. La pensée de Jésus. Les commentaires patristiques Paris 1949; E. BRUCK, Kirchenväter und soziales Erbrecht Berlin 1956; E. KAMLAH, Die Parabel des ungerechten Verwalter (Luk. 16,1 ss.) im Rahmen der Knechtsgleichnisse, in AA. VV.,Abraham unser Vater. Juden und Christen im Gespräch. Festschrift für Otto Michel... Leiden 1963, 276-294; E. SALIN, Jesus und die Wechsler cit.; BOGAERT, Changeurs cit., p. 245. Cfr. Theologisches Wörterbuch zum N.T. 1954-1962,

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colloca nell'area semantica del possesso e dell'uso (in un per-corso che dall'ebraico irsch va al greco kleronomein 65 al latinopossidere), con soluzioni, è stato mostrato, talvolta nettamentepolemiche nei confronti di quelle ebraiche ( particolarmente evi-dente il caso della moneta sepolta e non messa a frutto, o quello

del korban cioè dello scioglimento di una obbligazione 66).

V p.122 ss. (oikonomìa); VII p. 419 (skorpìzo) (O. MICHEL).65 G. DALMAN, Die Worte Jesu. Mit Berücksichtigung des nachkanonischen jüdischen Schrifttums und der aramäischen Sprache I Leipzig 1930 (=Darmstadt 1965) soprattutto pp. 99 ss. e 102 ss.: kleronomein; cfr. THAYER, A greek-english lexicon cit., 348-349.66 Per i criteri esegetici che determinano la ricodificazione pa-tristica di testi veterotestamentari o rabbinici, cfr. in generaleH. DE LUBAC, Exégèse médiévale...Paris 1959-64; cfr. ora P. C. BORI, L'interpretazione infinita. L'ermeneutica cristiana antica e le sue trasformazioni Bologna1987; per il metodo, invece, di interpretazione ebraica cfr. D. BANON, La lecture infinie Paris 1987. Per il concetto e la pratica del Korban o possibilità di annullare un'obbligazione o precetto (Mt. 15, 5), cfr. STRACK-BILLERBECK cit. I, p. 711 ss.: doron/korban-qonam = annullamento dei voti= Nedarim 1,1 ss.; 2,1; 3,1; 3,10; 4,1; 9,1; 9,4; 65a; 5,6. Baba Qamma 9,10. Cfr. ORIGENE, In Mt. XI, 9, edizione cit., p. 308 ss. Cfr. L. AUERBACH, Das jüdische Obligationenrecht Berlin 1870-71 ( = ed. FUSS Gedera 1976).

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Sin da questi testi per così dire archetipi, la dinamica del pos-

sesso, dello scambio e dell'uso corretto 67 dei beni materiali of-frono vocabolario alle dialettiche della salvezza, del comporta-mento morale e delle relazioni fra immanente e trascendente. Lascrittura patristica, se eredita questa consuetudine, la consolidae la amplia tuttavia, radicandola nella pratica di una lingua la-tina giuridicamente consolidata 68. Si dovrà dunque prestare at-tenzione non soltanto al tema della corretta scelta di vita esem-plificata dal Cristo, ma anche alle immagini e alla terminologiache traducono in lingua cristiana la norma in via di codifica-zione, quindi al gioco delle metafore che articola la pre-cettistica cristomimetica, che geometrizza secondo regole preciseil gran tema del debito o dell'obbligazione fra cielo e terra.Quel Error: Reference source not found 69 detenuto dal Nemico eriscattato dal Cristo a tanto pretium 70, se impegna la stirpe umana67 C. GNILKA, CHRESIS. Die Methode der Kirchenväter im Umgang mit der antiken Kultur.I.Der Begriff des "rechten Gebrauchs" Basel-Stuttgart 1984.68 Cfr. fra gli altri H. JANSSEN, op. cit.; MOHRMANN opp. citt.; TIMBAL-METMAN op. cit.; J. GAUDEMET, La formation du droit séculier et du droit de l'église aux IVe et Ve siècles Paris 1957; IDEM, J. GAUDEMET, L'église dans l'empire romain (IIIe-Ve siècles) Paris 1958; J. GAUDEMET, L'apport du droit

romain à la patristique latine du IVe siècle, Error: Reference source not foundVI 1983 Warszawa-Louvain la Neuve-Bruxelles, 165-181; J. GAUDEMET,Les sources du droit de l'église en occident du IIe au VII s. Paris 1985; R. BRAUN, Deus Christianorum op. cit.; Bibliographie zur antiken Bildersprache Heidelberg1964 ( 536 = Pfunde anver traut ); Bibliographie signalétique du latin des chrétiens (a cura di G. SANDERS-M. VAN UYTFANGHE: CC Lingua Patrum I) Turnholti 1989.69 LEO MAGNUS:Error: Reference source not found ( Sermo 61,4 = PL 54, 348a) = HERZ, op. cit. p. 193 ss.; cfr. AUGUSTINUS, Sermo 77B, in S. A. Augustini Sermones post Maurinos reperti ed. MORIN, Roma (Miscellanea Augustiniana I) 1930, 657, 16.70 I Cor. 6,20; 7,23.Gal. 3,13; Eph. 1,7;Col. 2,14. HERZ, op. cit. Cfr. AUGUSTINUS, Sermo 213, 4, Opere XXXII/1 Roma 1984, p. 207: «...ipsa, ubi empti sumus, commercia videamus...»; cfr. IDEM, In ps. 102, 6, Opere XXVII Roma 1976, p. 592: Error: Reference source not found. HERZ op. cit., p. 185 ss.

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a un insolubile debito e contemporaneamente le consente dimaturare infiniti tesori in coelis, predispone prima di tutto ununiverso linguistico-concettuale a sfondo obbligazionario nelquale gli Autori dei primi secoli cristiani struttureranno ilessici della scelta etica individuale e del comportamento so-ciale. Povertà e ricchezza saranno allora necessarie e logiche se-zioni di questo discorso, implicate in uno schema salvifico di cuipossono offrire una chiave, tanto strettamente connesse esse sirivelano alla razionalità dell'Incarnazione del Verbo.

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Il bonus mercator, che è contemporaneamente pignus offerto in garanziadi salvezza ( bene di supremo valore metafisico, percepibile

tuttavia nella sua presenza terrena ) 71, stabilisce nel cuoredella testualità patristica un progetto lessicale e semantico nontrascurabile da chi voglia studiare l'evolversi del concetto dipovertà nel mondo cristiano, sino al suo dirompere, oltre cheideologico, politico, nel XIII secolo. Sarà dunque evidente lanecessità, a voler tratteggiare, pur parzialmente, il quadro diquesti particolari presupposti patristici del vocabolario dellapovertà bassomedievale, e prima di giungere al cruciale problema

della trasmissione testuale 72, chiarire quanta nel contesto in

71 AUGUSTINUS, Sermo 130, 2 cit., ed. cit.: Error: Reference source not found. Per il rapporto che esiste fra tema dell'Incarnazione, culto delle immagini (e delle reliquie) e vita commerciale-creditizia nell'Alto Medioevo fra area greca e latina, cfr. J. STARR-B. NELSON, The legend of the divine surety and the jewish moneylender,Error: Reference source not found 7 (1939-44 ), 289-338; per questi problemi cfr. P. BROWN, Une crise des Siècles sombres. Aspects de la controverse iconoclaste (1973), in IDEM, La société et le sacré dans l'antiquité tardive Paris 1985 (1a edizione inglese: 1982), 199-244; IDEM, Reliques et statut social au temps de Grègoire de Tours (1977) ivi, 171-198; La société et le surnaturel. Une transformation médiévale (1975) ivi, 245-272. Questi temi sono da ricondursi alla storia del sacramento eucaristico, e ai problemi connessi con la sua definizione in ter-mini di Presenza reale a partire dal XII secolo: cfr. O. CAPITANI,Motivi di spiritualità cluniacense e realismo eucaristico in Odone di Cluny Roma (Istituto Storico Italiano per il Medioevo) 1959; M. MACCARRONE, Innocenzo III teologo dell'eucarestia, in IDEM, Studi su Innocenzo III Padova (Italia Sacra 17) 1972, 341-431; D. BURR, Eucharistic Presence and Conversion in Late Thirteenth-Century Franciscan Thought (Error: Reference source not found) Philadelphia 1984; C. WALKER BYNUM, Fragmentation and Redemption. Essays on Gender and the Human Body in Medieval Religion New York1991. Cfr inoltre M. SHELL, Moneta, linguaggio e pensiero Bologna 1988, p. 61 ss. (1a ediz. Berkeley 1982).72 Si consideri intanto CH. MUNIER, Les sources patristiques du droit de l'églisedu VIIIe au XIIIe siècle Mulhouse 1957; J. GAUDEMET, La formation du droit cit., p. 55 ss.; 160 ss.; 163 ss. IDEM, Les sources cit.; M. A. ROUSE-R. H. ROUSE, Florilegia of patristic texts, in AA. VV., Les genres littéraires dans les sources théologiques et philosophiques médiévales Louvain-la-

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questione sia l'importanza di una parola, avaritia/cupiditas: in chemodo si possa iniziare per suo tramite la decifrazione del di-scorso patristico sulla ricchezza e sulla povertà, celesti o ter-rene che siano.

3 . Avaritia / sterilitas / usura .

Per comprendere il funzionamento del vocabolario della povertà al-tomedievale, strutturalmente connesso alle origini dell'economiadella povertà volontaria bassomedievale, occorrerà, dunque comin-ciare a studiare qualche aspetto del lessico patristico e mona-stico della ricchezza: cercando di comprendere quali criteri sonoall'opera nella distinzione concettuale e terminologica fra ric-chezza utile o vera e ricchezza sterile o falsa. Saranno ricerche

classiche come quelle del Seipel 73 o più recenti come quelle dello

Gnilka, del Wacht o del Vasey 74 ad offrire la traccia da seguireper interpretare alcuni aspetti della testualità patristicasull'argomento.

A partire almeno dalla serie di studi lessicologici prodotti a Wa-

shington nella prima metà di questo secolo 75, come pure dalle

acute indagini della Mohrmann 76, la lingua latina cristiana appare

Neuve 1982, 165-180; OLSEN, op. cit.73 I. SEIPEL, Die wirtschaftsethischen Lehren der Kirchenväter Wien 1907; cfr. F. ZEHENTBAUER, Der Wucherbegriff in der Pseudo-Chrysostomos Opus imperfectum in Matthaeum, in Beiträge zur Geschichte des christlichen Altertums und der byzantinischen Literatur. Festgabe A. Erhard Bonn 1922, 491-501.74 GNILKA op. cit.; V. R. VASEY, The Social Ideas in the Works of St. Ambrose. A Study of the De Nabuthae Roma 1982 ; M.WACHT, op. cit.; M. WACHT, Privateigentum bei Cicero und Ambrosius, Error: Reference source not found 25 (1982 ), 28-6475 Cfr. nota 3876 Op. cit.: cfr. particolarmente Le latin langue de la chrétienté occidentale cit.: Error: Reference source not found ossia termini nuovi (neologismi) Error: Reference source not found, di modo che la

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caratterizzata sin dalle origini, ma vistosamente soprattutto a

partire da Tertulliano 77, da un intero sistema di neologismi o,ancor più frequentemente, di trasformazioni semantiche intese siacome passaggio dal senso concreto a un senso più astratto e dunquepotenzialmente metaforico di molte parole classiche, sia viceversanella direzione di una tecnicizzazione estrema dei significati di

talune di queste parole 78.Questo processo di formazione di un vocabolario o di risemantizza-zione di vocabolari precedenti, è certamente vistoso nel caso difamiglie di termini connessi alla pratica sociale cristiana, tantointesa come pratica caritativa, quanto intesa come definizione de-gli ambiti cristiani della ricchezza. Come è infatti stato osser-vato, a partire dal II-III secolo si inizia in ambito testuale pa-tristico e latino un doppio processo che, se da un lato fa entrare

Error: Reference source not found crea novità e si ripercuoteError: Reference source not found: appretiare, arrepticius, expoliatio, cooperatio (pp. 58-59); ancora su appretiare:L'étude de la latinité chrétienne(1950),ivi, I, 83-102, p. 91; si veda per importanti sviluppi di questi temi AA. VV., Mélanges offerts à Mademoiselle Chr. Mohrmann cit. Cfr. ora A. M. BAUTIER-M. DUCHET-SUCHAUX, Des néologismes en latin médiéval: approche statistique et répartition linguistique, Error: Reference source not found 44-45 (1983-1985), 43-63, p. 62 (oeconomia ).7778 Cfr. nota 55. Si veda T. P. O'MALLEY, The opposition 'caelestia'-'terrena'in Tertullian, in Studia patristica X Berlin 1970, 190-194; R. BRAUN, Deus Christianorum op. cit.; M. PIZZICA, Appunti sul lessico tertullianeo. Conditio,Error: Reference source not found 23,(1981 ), 109-12378 Cfr. in generale MOHRMANN, op. cit., Le problème du vocabulaire chrétien. Expériences d'évangélisation paléo-chrétiennes et modernes (1953), ivi I , 113-122: a proposito di munus, donum, eleemosyna, carnalis, carnalitas e dell'importante coppia kerdaino/lucror, per cui cfr. ancora MOHRMANN op. cit., Quelques traits caractéristiques du latin des Chrétiens (1956) ivi, I, 21-50: p. 44. Sul progressivo identificarsi, da Tertulliano, di eleemosyna e misericordia, dunque sul concretizzarsi economico della terminologia caritativa in questo periodo, cfr. H. JANSSEN, Kultur und Sprache cit. p. 198 ss.; M. POIRIER, Charité individuelle et action sociale. Réflexion sur l'emploi du mot munus dans le De opere et eleemosynis de Saint Cy-prien, in Studia Patristica XII1 Berlin 1975, 254-260

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nel vocabolario della Salvezza, come si vide, serie terminologichedesunte dalla pratica economica -dilatandone il senso-, d'altrocanto determina una concretizzazione sempre maggiore di vaste se-zioni del vocabolario cristiano soprattutto di argomento carita-tivo. Se, dunque, la gamma pignus-pretium-mercator-commercium ac-quisisce la capacità di indicare la dialettica salvifica, il si-stema espressivo che da caritas giunge a misericordia si vienecristallizzando intorno a una parola eleemosyna e ad espressioni(iustitiae et misericordiae opera) che la precisano come manifestazioneError: Reference source not found della gamma significante operari-

largiri: misericors si preciserà allora come opposto di sterilis, edentrambi gli aggettivi segnaleranno l'appartenenza del lessicodella caritas al campo espressivo etico-economico, al discorso che

riguarda i modi di gestione cristiana della ricchezza 79. Nonstupirà, allora, scoprire, fra IV e V secolo, che un lessico dellaricchezza produttiva, fructuosa - utilis, opposto a un lessico dellaricchezza improduttiva, sterilis - otiosa - inutilis, affiori in testi chiave

di Ambrogio e Agostino 80 che sintetizzeranno nel discorso79 POIRIER op. cit.; H. RONDET, Richesse et pauvreté dans la prédication de Saint Augustin, Error: Reference source not found 30 (1954), 193-23180 S. GIET, De Saint Basile à Saint Ambroise. La condamnation du pret à intéret au IVe siècle, Error: Reference source not found, 33 (1944); G.J.M. PEARCE,Augustine's Theory of Property, in Studia Patristica VI Berlin 1962, 496-500; D.J. MacQUEEN, St. Augustine' concept of property ownership, Error: Referencesource not found 8, (1972) 187-229; E. PATLAGEAN, Pauvreté économique et pauvreté sociale à Byzance, IVe-VIIe siècles Paris-La Haye 1977 ( Povertà ed emarginazione a Bisanzio, IV-VII secolo Bari 1986 ); M. GIACCHERO, Aspetti economici fra III e IV secolo: prestito a interesse e commercio nel pensiero dei Padri,Error: Reference source not found 17 (1977), 25-38. Sui pre-supposti stabiliti da Basilio di Cesarea al linguaggio economico della patristica latina, e ad Ambrogio in particolare, si veda: A.DIRKING, S. Basilii Magni de divitiis et paupertate sententiae quam habeant rationem cum veterum philosophorum doctrina Münster 1911; BASILIUS CAESARENSIS, Homélies sur la richesse ed. Y. COURTONNE, Paris 1935; S. GIET, Les idées et l'action sociale de S. Basile Paris 1941 ; M. GIACCHERO, L'influsso di Plutarco sulla condanna basiliana del prestito a interesse, in AA. VV., Tetraonyma. Miscella-

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antiusurario e antitesaurizzatore sia la definizione di uncomportamento salvifico che la proposta di un modello di comporta-mento economico quotidiano, entrambi riassumibili in una parola

chiave: largitio 81. Error: Reference source not foundde hoc puteo.Ignem ardentem restinguet aqua et elemosyna resistet peccatis <Eccli. 3,30>, aquaautem statiua cito uermis facit. Non stet thensaurus tuus nec stetignis tuus. Stabit in te, nisi eum operibus tuae miserationis

auerteris.» 82. Dove il continuo rinvio del vocabolario economico aquello salvifico e viceversa, in forza del vigore metaforico deltesto, predispone l'immagine di un guadagno celeste tuttaviasorretto da logiche perfettamente terrene: Error: Reference sourcenot foundtur in paupere, apud deum pullulat.» 83. Error: Referencesource not found 84. Testi che con moltissimi altri, dall'Epistola 153

nea Greco-Romana Genova 1966, 157-174; M. FORLIN PATRUCCO, Povertà e ricchezza nell'avanzato IV secolo: la condanna dei mutui in Basilio di Cesarea, Error: Reference source not found 47 (1973), 225-234;P. GRUSZKA, Die Stellungnahme der Kirchenväter Kappadoziens zu der Gier nach Gold, Silber und andere Luxuswaren..."Klio" 63 (1981), 361 ss.; M. FORLIN PATRUCCO, Social Patronage and Political Mediation in the Activity of Basil of Caesarea, in Studia PatristicaXVII Oxford 1982, 1102-1107; M.MAZZA, Monachesimo basiliano:modelli spirituali e tendenze economico-sociali nell'impero del IV secolo, in AA. VV., Basilio di Cesarea Messina, I, 1983, 55-96; C.LO CICERO, La struttura delle omelie sulla ricchezza di Basilio, ivi, 425-487; RUFIN VON AQUILEIA, De ieiunio I,II. Zwei Predigten über das Fasten nach Basileios von Kaisareia a cura di H. MARTI, Leiden 1989 (Supplements to Vigiliae Chri stianae 6).81 Cfr. L. PADOVESE, L'originalità cristiana. Il pensiero etico-sociale di alcuni vescovi norditaliani del IV secolo Roma 1983; SEIPEL op. cit., p. 209 ss.; HERZ op. cit. p. 17 ss., p. 249 ss.; RONDET op. cit.; VASEY op. cit., p. 172 ss, p. 190 ss. Su temi riferibili al dono come dinamica economica, cfr., oltre a K. POLANYI, Economie primitive, arcaiche e moderneTorino 1980 (1a edizione 1968), G. ALVI, Le seduzioni economiche di Faust Milano 1989.82 AMBROSIUS, De Nabuthae 12, 52, Opere 6 Milano-Roma 1985 (= CSEL 32/2, 469-516), p. 172.83 Ivi, 12, 53, ed. cit. p. 172.84 Ivi, sottolineatura nostra.

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ad Macedonium di Agostino 85 sino all'Ad Ecclesiam di Salviano 86, dal De

opere et eleemosynis di Cipriano 87 sino ai numerosi luoghi di GregorioMagno che articolano un sistematico vocabolario delle Error:Reference source not found88, danno inizio a quel complessoelaborato linguistico e concettuale che, trasmesso come si vedrà

85 AUGUSTINUS Ep. 153 ad Macedonium 6, 20 ss. = (CSEL 44, 419 ss.) = Opere XXII/2 Roma 1971, p. 546 ss.86 SALVIANO DI MARSIGLIA, Oeuvres. I. Les lettres. Les livres de Timothée a l'Eglise acura di G.LAGARRIGUE, Paris 1971: Ad Ecclesiam = Contra avaritiam , p. 138 ss. Cfr. M. PELLEGRINO, Salviano di Marsiglia Roma (Lateranum n. s. VI 1-2) 1940; C. LEONARDI, Alle origini della cristianità medievale: Giovanni Cassiano e Salviano di Marsiglia, Error: Reference source not found XVIII/2(1977), 491-608; J. BADEWIEN, Geschichtstheologie und Sozialkritik in Werk Salvians von Marseille Göttingen 1980.87 CYPRIANUS CARTH., De opere et eleemosynis = CSEL III; cfr. JANSSEN, Kultur und Sprache cit.; POIRIER, Charité individuelle et action sociale cit.88 Cfr. J. BATANY, Tayon de Saragosse et la nomenclature sociale de Grégoire le Grand, Error: Reference source not found XXXVII (1970), 173-192; M.FORLIN PATRUCCO, La vie quotidienne dans la correspondance de Grégoire le Grand, AA. VV., Grégoire le Grand (edd. J. FONTAINE, R. GILLET, S. PELLISTRANDI) Paris 1986 , 59-68;J. BATANY, Le vocbulaire des fonctions sociales et ecclésiastiques chez Grégoire le Grand, AA. VV., Grégoire le Grand cit.,171-180; M ROUCHE, Grégoire le Grand face à la situation économique de son temps,AA. VV., Grégoire le Grand cit., 41-57; CH. PIETRI, Les pauvres et la pauvreté dans l'Italie de l'Empire chrétien (IVe s.), in Error: Reference source not foundVI 1983, 267-300; si considererà per i singoli lessemi l'ancor valida analisi di R.M, HAUBER, The late latin Vocabulary of the Moralia of S.Gregory the Great. A morphological and Semasiological Study Washington 1938.

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per via canonistica 89, comincia a saldare identità cristiana emodelli di possibile comportamento economico.Commercium carnale e largitio deitatis si pongono come premesse logiche eretorico-linguistiche di una caritas che in quanto eleemosyna sidefinisce come prototipo dell'investimento fruttifero della

ricchezza, garantito da un supremo fideiussor 90.

89 Per ora si consideri soltanto il classico CH. MUNIER, Les sources patristiques du droit de l'église cit.; inoltre: CH. MUNIER, Vie conciliaire et collections canoniques en Occident, IVe-XIIe siècles London (Variorum Reprint) 1987 : La contribution d'Origène au Décret de Gratien (XVIII-1976); Droit canonique et droit romain d'après Gratien et les Décrétistes : une édition de la Panormie d'Ive de Chartres (XIV-1969); Nouvelles Recherches sur l'Hispana chronologique (XII-1966); L'oeuvre canonique de Denys le Petit d'après les travaux du R. P. Wilhelm Peitz S. J. (XI-1963); OLSEN, op. cit.; H. MORDEK, Kirchenrecht und Reform im Frankreich. Die Collectio Vetus Gallica, die älteste systematische Kanonessammlung des fränkischen Galliens Berlin-New York 1975; U. HORST, Die Kano-nessammlung Polycarpus des Gregor von S. Grisogono. Quellen und Tendenzen München(MGH 'Hilfsmittel'5) 1980; P. LANDAU, Erweiterte Fassungen der Ka-nonessammlung des Anselm von Lucca aus dem 12. Jh., in AA. VV., Sant'Anselmo, Mantova e la lotta per le investiture a cura di P. GOLINELLI, Bologna 1987, 324-338; G. MOTTA, Liber canonum diversorum sanctorum patrum sive collectio in 183 titulos digesta Città del Vaticano 1988; O. CAPITANI, 'Ecclesia romana' e riforma:'utilitas' in Gregorio VII (1986), in IDEM, Tradizione ed interpretazione: dialettiche ecclesiologiche del sec. XI Roma 1990, pp. 185-232. 90 Cfr. M. F. BARRY, The Vocabulary of the Moral-Ascetical Works of Saint Ambrose. A Study in Latin Lexicography Washington (The Catholic Univ. of America-Patristic St. X) 1926, p. 85; si veda AMBROSIUS, De Tobia 16,55, Opere 6 Milano-Roma 1985 (= CSEL 32/2, 519-573), p. 252 ss.: Error:Reference source not found bonum faenus de malo factum est. Ecce inreprehensibilis faenerator, ecce usura laudabilis. Nolite ergo iam me inuidentem uestris commodis aestimare. Putatis quod hominemuobis subtraham debitorem? Deum prouideo, Christum subrogo, illum demonstro qui uos fraudare non possit. Faenerate ergo domino pecu-niam uestram in manu pauperis. Ille adstringitur et tenetur, ille scribit quidquid egenus acceperit --euangelium eius cautio--, illepromittit pro omnibus indigentibus, ille dicit fidem. Quid dubita-tis dare? Si quis uobis diues huius saeculi offeratur, qui fide promittit sua pro aliquo debitore, statim numeratis pecuniam. Pau-per est uobis dominus caeli et conditor mundi huius, et adhuc de-liberatis, quem ditiorem quaeritis fideiussorem.». AUGUSTINUS, In Ps36, 6 (edizione cit. XXV Roma 1967, p. 818 ss.): « "Feneratur"

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La fructuatio che sin dalla Didascalia Apostolorum 91 aveva impostato nellatino ecclesiastico una serie di neologismi descrittivi di unaprassi del profitto spirituale, è ormai, fra IV e VI secolo, laparola-concetto che rinvia tanto a una pratica caritativa intesacome uso e fluidificazione della ricchezza 92, quanto a un'ipotesidella Salvezza espressa in termini di contabilità

quidem latine dicitur et qui dat mutuum et qui accipit; planius hoc autem dicitur, si dicamus "fenerat". Quid ad nos quid gramma_tici velint? Melius in barbarismo nostro vos intellegitis, quam in nostra disertitudine vos deserti eritis. Ergo »ustus iste "tota die miseretur et fenerat". Sed non gaudeant feneratores. Invenimus enim quemdam feneratorem, sicut invenimus quemdam panem, ut ubique aperto tecto perveniamus ad Christum. Nolo sitis feneratores, et ideo nolo, quia Deus non vult. Nam si ego nolo et Deus vult agite; si autem Deus non vult, etiamsi ego vellem, malo suo ageret qui ageret. Unde apparet Deum hoc nolle? Dictum est alio loco: "Qui pecuniam suam non dedit ad usuram". Et quam detestabile sit, quam odiosum, quam exsecrandum, puto quia et ipsi feneratores noverunt.Rursus autem ego ipse, immo Deus noster, qui te prohibet esse fe-neratorem, iubet te esse feneratorem; et dicitur tibi: Fenera Deo.Si feneras homini, habes spem; et si feneras Deo, spem non habe-bis? Si feneraveris homini, id est, mutuam pecuniam tuam dederis, a quo aliquid plus quam dedisti exspectes accipere, non pecuniam solam, sed aliquid plus quam dedisti, sive illud triticum sit, sive vinum, sive oleum, sive quodlibet aliud; si plus quam dedistiexspectas accipere fenerator es, et in hoc improbandus, non lau - dandus. Quid ergo, inquis, facio, ut sim utiliter fenerator? Ad-tende quid facit fenerator. Minus vult dare certe, et plus acci-pere: hoc fac et tu; da modica, accipe magna. Vide quam late cre-scat fenus tuum. Da temporalia, accipe aeterna; da terram, accipe caelum. Et cui dabo, forte dicis? Ipse Dominus procedit quem fene-res, qui tibi iubebat ne fenerares. Audi Scripturam, quomodo fene-res Dominum: "Fenerat", inquit, "Dominum, qui miseretur pauperis" <Prov. 19,17>. Non enim eget a te Dominus, sed habes alium qui a te egeat; illi porrigis, ille accipit. Non enim habet pauper quod tibi retribuat; et tamen ipse vult retribuere, et non invenit quid; sola in illo remanet benevolentia orandi pro te. Cum autem pauper orat pro te, tamquam Deo dicit: Domine mutuum accepi, fide-dic me. Proinde et si non tenes pauperem redditorem, sed idoneum tenes fideiussorem. Ecce Deus tibi de Scriptura sua dicit: da se-curus, ego reddo. Quomodo solent dicere fideiussores? Quid dicunt?

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dell'investimento caritativo 93. La serie dei desideria inutilia che daavaritia conducono a usura sarà dunque in questa tipologia testuale,ereditata poi dalla tradizione canonistica, contrassegno di usodeviato della ricchezza, di sterilitas, ossia di paupertas morale esociale opposta alla paupertas come autoprivazione che, anzi, del

Ego reddo, ego accipio, mihi das. Putamusne et hoc dicit Deus: Egoaccipio, mihi das? Plane si Deus Christus, quod non dubitatur, ipse dixit: "Esurivi, et dedistis mihi manducare". Et cum illi di-cerent: "Quando te vidimus esurientem", ut ostenderet se pauperum fideiussorem, omnium membrorum suorum sponsorem, quia ille caput, illi membra, et cum accipiunt membra, caput accipit: "Cum uni", inquit, "ex his minimis meis fecistis, mihi fecistis". Eia, avare fenerator, vide quid dedisti, vide quid accepturus es! Si dedissespaucam pecuniam, et ille cui dederas pro parva pecunia tua daret tibi magnam villam, incomparabiliter amplius valentem quam dederastu pecuniam; quantas gratias ageres, quanta laetitia tollereris! Audi quam possessionem det quem fenerasti: "Venite, benedicti Pa-tris mei, percipite". Quid? quod dedistis? Absit. Terrena dedistis, quae si non dedissetis, in terra putrescerent. Quid enim inde facturus esses, si non dedisses? Quod periturum erat in terra, servatum est in caelo.Ergo quod servatum est, hoc accepturi sumus. Servatum est meritum;factus est thesaurus tuus meritum tuum. (...) Ad hoc ambite, hoc emite, ad hoc fenerate. Habetis Christum in caelo sedentem, in terra petentem. Invenimus quomodo feneret iustus.» sottolineature nostre. Cfr. DG, XIV 3, 1 (FRIEDBERG I, 735).91 Cfr. E. TIDNER, Sprachlicher Kommentar zur lateinischen Didascalia Apostolorum<III s.>cit.: , p.3; cfr. Didascalia 32,5 : Error: Reference source not found che Error: Reference source not found e invece di Error:Reference source not found, ivi p. 179. Cfr. H. KRAFT, Clavis Patrum Apostolicorum cit.92 Error: Reference source not founddicimus quod vir diuitiarum sit, non diuitiae uiri. »: AMBROSIUS, De Nabuthae 15, 63, in Opere 6cit., p. 182 ss.; cfr. V. R. VASEY, The Social Ideas in the Works of St. Ambrose. A Study of the De Nabuthae cit. p. 169 ss.; CH. PIETRI, Les pauvres et la pauvreté dans l'Italie de l'Empire chrétien (IVe s.) cit., p.279 ss. Si veda anche M. GIACCHERO, Ambrosii de Tobia. Saggio introduttivo, traduzione con testo a fronte.Genova 1965 che, p. 75, rinvia a L. CRACCO RUGGINI, Economia e società nell'Italia annonaria. Rapporti fra agricoltura e commercio dal IV al VI secolo d. C. Milano (cfr. Appendice IV: Il pensiero economico dei padri della Chiesa a pro-posito dell'usura) 1961. Sulle trasformazioni della complessa

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ricco farà un pauper Domini 94. L'immagine ormai abbastanza studiata

del fiscus Christi 95 evidenzia una volta di più la precisione con cui latestualità patristica, servendosi di lessici amministrativi edeconomici, introduce nel discorso salvifico - nucleo semantico delprocesso di identificazione cristiana - l'equivalenza fra buon usodella ricchezza, ossia suo uso socialmente utile, e cristomimesi.

terminologia che va da oeconomia a commercium a dispensatio si vedano fragli altri HERZ op. cit., p. 151 ss.; ;GOELZER, op. cit., p. 14 ss., p. 194 ss.; HAUBER op. cit., p. 37 ss.; BRAUN op. cit., p. 160 ss.; ENNIS, op. cit., p. 6, p. 33; A. GRANATA, Contributo alla conoscenza del lessico in S.Pier Damiani: "Dispensatio", Milano (Istituto Lombardo-Accademia di Scienze e Lettere:Rendiconti) 1974; G. DAGRON, La règle et l'exception. Analyse de la notion d'économie , AA.VV:, Religiöse Devianz. Untersuchungen zu sozialen, rechtlichen und theologischen Reaktionen auf religiöse Abweichung im westlichen und östlichen Mittelalter Frankfurt/M. 1990, 1-18. E cfr. ora G. M. CANTARELLA, Dalla necessitas alla dispensatio: appunti sul lessico di Bernardo di Clairvaux, in Studia in honorem eminentissimi cardinalis A. M. Stickler... Roma 1991, pp. 37-50.93 «Intendite fratres; venale est. Venale est quod habeo, dicit tibi Deus; eme illud. Quid habet venale? Requiem venalem habeo; eme illam de labore. Intendite, ut simus in nomine Christi fortes christiani: iam modicum est quod restat in psalmo, non fatigemur Quomodo enim fortis poterit esse in faciendo, qui deficit in au-diendo? Aderit dominus ut vobis quod reliquum est, explicemus. Ad-tendite: quodammodo deus proposuit venale regnum caelorum. Dicis illi: Quantum valet? Pretium ipsius labor est; quomodo si diceret:pretium ipsius aurum est, non sufficeret hoc solum dicere, sed quaereres quantum aurum. Nam et solidus aurum est, et semiuncia, et libra, et tale aliquid. Ideo dixit pretium, ne laborares quae - rere quamdiu invenires. Huius rei pretium labor est: quantus laborest? Iam quaere tu quantum laborandum sit. Nondum dicitur tibi quantus futurus sit labor iste, vel quantum laboris de te exiga-tur; illud tibi dicit Deus: Ego ostendo quanta sit illa requies; tu iudica quanto labore emenda sit. Dicat ego Deus quanta futura sit ipsa requies...<Ps. 83,5>. Haec est requies sempiterna: sine fine erit requies ista, sine fine erit gaudium hoc, sine fine eritlaetitia ista, sine fine erit incorruptio; vitam aeternam habebis;requiem quae non habet finem. Quanto labore digna est requies quaenon habet finem? Si verum vis comparare, et verum iudicare, ae-terna requies aeterno labore recte emitur. Verum hoc est; sed nolitimere, misericors est Deus. Si enim haberes aeternum laborem,

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Equazione che non può non produrre importanti conseguenzemetodologiche sul piano della definizione di realtà economiche daparte del sistema di testi cristiani di ambito morale e teologico,soprattutto a partire dal V secolo. Che la pecunia-nummus 96 vengaad essere in questo contesto un termine simbolico privilegiato,non stupirà. Ma sarà forse da sottolineare l'attenzione con la

numquam pervenires ad aeternam quietem. Semper laborans quando perventurus eras ad illud quod digne quidem potest emi sempiterno labore, quia sempiterna requies est? Aequa pretium: aeterno certe labore digna est aeterna quies comparari. Sed si semper laborares,numquam ad requiem pervenires. Ergo ut aliquando pervenias ad id quod emis, non in aeternum laborandum est, non quia non valet tanti, sed ut possideatur quod emitur. Digna est quidem emi laboreperpetuo; sed necesse est ut labore temporali ematur. Certe tantusdebuit esse, id est sempiternus labor pro requie sempiterna. De-cies centena milia annorum in labore quid valent? Decies centena milia annorum habent finem: Quod tibi dabo, dicit Deus, non habe-bit finem. Qualis misericordia Dei? Nec dicit: Decies centena mi-lia annorum labora; non dicit, vel mille annos labora; non dicit: quingentos annos labora; cum vivis labora, in paucis annis: inde iam requies erit, et finem non habebit....<II Cor. 4,17> Ecce quantum pretium damus, quodam modo unam siliquam ad accipiendos thesauros sempiternos: siliquam laboris ad requiem incredibilem (...) Gaudes ad tempus: noli ibi fidere; tristis es ad tempus: noli desperare »: AUGUSTINUS Enarratio in Ps. 93, 24, in Opere XXVII Roma 1976, p. 290-294, sottolineature nostre.94 AUGUSTINUS In Ps. 93, 7 ed. cit., p. 250-254: Error: Reference source not foundnim pauperem hominem, qui quando patitur aliquam iniuriam, non adtendit nisi patronum suum, in cuius forte domo manet, cuius inquilinus est, cuius colonus est, cuius cliens est; et ideo se indigne pati asserit, quia ad illum pertinet: cor ipsius in homine, spes ipsius in homine, cinis in cinere. Sunt autem alii qui opulenti sunt, et honoribus secundum tempus humanisfulciuntur; et tamen nec in pecunia sua spem ponunt, nec in fundissuis spem ponunt, nec in familia sua spem ponunt, nec in claritatetransitoriae dignitatis; sed totam spem in illo ponunt, cui non succeditur, qui mori non potest, qui fallit et qui fallere non potest; tales etsi multa videntur habere secundum saeculum, bene ea tamen gubernant ad refectionem indigentium: inter pauperes Domini numerantur.»; cfr. IDEM: In ps. 51, 14 ed. cit. XXVI Roma 1970, pp. 24-28. Cfr. RONDET op. cit., p. 213 ss.; cfr. AUGUSTINUS

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quale i testi patristici distinguono fra pecunia metafora di gratia,pecunia come denaro astratto-qualitativo, in grado di raffigurare,nelle sue potenzialità, l'infinità del thensaurum celeste, e nummi

o monete, come segni di quantificazione, frammenti metallici, e in

quanto tali votati, se male usati 97, alla sterile tesaurizzazione;sì che per Agostino Error: Reference source not found, laddove in

Sermo 39, 4 (edizione citata XXIX, p. 714): . Cfr. P. VISMARA CHIAPPA, Il tema della povertà nella predicazione di sant'Agostino Milano 1975.95 RONDET op. cit., pp. 199 ss.; cfr. A. BOUREAU, Kantorowicz et Christus-Fiscus: la métaphore comme sujet de l'histoire, in D.S.MILO-A.BOUREAU (edd.), Alter Histoire. Essais d'histoire expérimentale Paris 1991, pp. 127-138.96 Cfr. AUGUSTINUS, Sermo 113/A, 8 in Opere XXIX Milano-Roma 1983, p. 440: Error: Reference source not found; IDEM, In Iohannis evangelium tractatus 40, 9 = CC 36, 355: Error: Reference source not found; cfr.P. C. BORI, "Date a Cesare quel che è di Cesare..."(Mt.22,21). Linee di storia dell'interpretazione antica, in IDEM, L'estasi del profeta ed altri saggi tra ebraismo e cristianesimo Bologna 1989, 53-68, p. 65; cfr.AMBROSIUS, De Tobia 5,16:Error: Reference source not foundaufragos, expuit nudos, uestitos exuit, insepultos relinquit. Nummum ergo petis et naufragium suscipis.» ed cit. p.210; 19,65: Error: Reference source not foundd aeterno, quae pecunia diuitem faciat accipientem nec aliquid imminuat faeneranti. Haec pecunia usuram habet, <ut> non centesimam eius quod dederis portionem, sed centuplum ferat fructum. Expande igitur sinum mentis, ut huius pecuniae numeratam tibi suscipias quantitatem: intende cordis optutum, ut agnoscas pecuniae huius imaginem et inscriptionem. Certe hanc pecuniam excute, tabulam su pra mensam animae tuae, quae stabilis uirtutibus sit, quadratam constitue, conde in thensauro pectoris tui de quo doctus scriba depromit noua et uetera. Vides qualis haec pecunia sit, quemadmo dum creditorem debitoremque inuisa in se coniungat nomina. Qui inuehebar in faeneratores, iam prouoco debitorem. Huius ergo faeneratores pecuniae uos esse desidero, ut ad uos qui mutuum sumant sponte festinent, per quam non nummum, sed regnum possitis adquirere, per quam non maledicta quaeratis, sed benedictionis gratiam.» ed. cit. p. 262-264, sottolineature nostre. Non sarà inutile considerare la serie di punti di vista sul problema esposti in E. BORNEMAN (ed.), Psychanalyse de l'argent. Une recherche critique sur les théories psychanalytiques de l'argent Paris 1978 (1a edizione tedesca, Frankfurt/M. 1973).97 Si ricordi AUGUSTINUS, Ep. 153 ad Macedonium 6, 25-26, Opere XXII/2 Roma 1971, p. 554 = DG XIV 4, 11 ( FRIEDBERG I 738 ): Error:

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Ambrogio all'unicità del denaro corrispondono mille nomi e millepratiche economiche, mentre l'accorto investimento spirituale

della pecunia frutterà il regnum e non certo il nummum 98. Occorrerà ancora brevemente ricordare come la ben nota polemica

antigiudaica di Ambrogio 99, e il notissimo passo (De Tobia 15, 51) 100

che sembra autorizzare l'usura come atto di guerra, si inseriscano

Reference source not found sottolineatura nostra. Cfr. AUGUSTINUS,Sermo 50, 4 (edizione cit. XXIX p. 948): Error: Reference source not foundn erit vox iusti possessoris, sed impudentis incubatoris improbitas. Quapropter si homo non importune dicit aliquid suum, non quod iniqua et stulta cupiditate occupaverit, sed quod prudentissima potestate et iustissima moderatione tractaverit, quanto magis Deus vere ac proprie suum ess dicit aurum et argentum, quod et largissima bonitate condidit, et iustissimo administrat imperio, ut sine ipsius nutu atque dominatu, nec mali ad avaritiae supplicium nec boni ad usum misericordiae possint habere aurum et argentum. Quod tamen et instituere ut sit, et ut alteri adsit alteri desit, distribuere atque ordinare non possunt », sottolineature nostre; cfr. ivi 7, p. 952-954 e la similitudinesol-aurum; ivi, 8 ss. p. 954 ss.98 Cfr. AUGUSTINUS, In Iohannis evangelium tractatus loc. cit.; AMBROSIUS, De Tobia 12,40, ed. cit. p. 236: Error: Reference source not foundhecis recondit. Vna pecunia a faeneratoribus datur et quam multa a debitoribus exiguntur! Quanta sibi fecerunt uocabula! Nummus datur, faenus appellatur: sors dicitur, caput uocatur: aes alienum scribitur, multorum hoc capitum inmane prodigium numerosamexactionem efficit: syngrapham nuncupat, chirographum nominat, hypothecas flagitat: pignus usurpat, fiducias uocat: obligationem adserit, usuras praedicat, centesimas laudat.»; IDEM, ivi, 19,65 loc. cit.99 De Tobia 19, 64, ed. cit. p. 262: Error: Reference source not foundm sacerdotium recepisset , faeneramus hodieque sacerdotes in ecclesia uerbum Iudaeis, qui de synagoga ad ecclesiam transierunt,faeneramus et nouam et uetustam pecuniam , Etenim quam habuerunt iamnon habent; oculos habent et non uident, aures habent et non audiunt , pecuniam habent et non habent, quia usum eius ignorant, pretium eius nesciunt, figuram eius et formam non cognouerunt. Nam si cognouissent, numquam auc torem eius pecuniae denegassent dicentes:Nolumus hunc regnare super nos . Qui quidem accepto regno rediens iussituocari seruos suos, quibus dedit pecuniam et eos qui faenerassent pecuniam praedicauit, ei autem qui pecuniam tenuit otio sam domini

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nella tradizione linguistica e concettuale di cui si sta quiragionando: l'antigiudaismo ambrosiano ricava senso e inqua-dramento dall'accusa metodologica rivolta agli Ebrei (intesi comerealtà scritturale più che storicamente concreta ) di incapacitànell'uso della 'nuova moneta', del messaggio cristiano. Il rifiutoebraico ad accettare la logica del commercium salutare, inducel'Autore ad includere il popolo ebraico nella metafora economicadella Salvezza in veste di deuteragonista economicamente superato,la cui moneta è fuori corso, le cui facoltà di analisi economicanon risultano più adatte a comprendere la nuova dinamicadell'investimento salvifico, legato com'è a princìpi di conserva-zione dell'antico, ossia ad un ruolo che Ambrogio legge in terminidi metaforica tesaurizzazione. Che questo ruolo di immobilità at-tribuito al mondo giudaico sia pure astrattamente inteso, predi-sponga - visto il linguaggio impiegato - ( ma si pensi anche agli

Ebrei capsarii e bibliotecari di Agostino 101 ) una definizione

sui respondit: Sciebas quod ego austerus homo sum: tollo quod non posui et meto quod non seminaui. Et quare non dedisti pecuniam meam ad mensam? Et ego ueniens cum usuris utique exegissem illam.», sottolineature nostre; cfr. Lc. 19, 22ss.100 Ed. cit. p. 248; cfr. DG XIV 4, 12 (FRIEDBERG I, 738).101 AUGUSTINUS, In Ps. 56, 9= CC 39, 700; Contra Faustum 12, 23 = CSEL 25,1,351. Oltre ai classici B. BLUMENKRANZ, Die Judenpredigt Augustins: ein Beitrag zur Geschichte der jüdisch-christlichen Beziehungen in den ersten Jahrhunderten Basel 1946; M. AVI-YONAH, Geschichte der Juden im Zeitalter des Talmud. In den Tagen von Rom und Byzanz Berlin 1962 (1a edizione ebraica 1946); M. SIMON, Verus Israel. Étude sur les relations entre chrétiens et juifs dans l'empire romain (135-425) Paris 1964, cfr. D. JUDANT, Judaisme et Christianisme. Dossier patristique Paris 1969; K. HRUBY, Juden und Judentum bei den Kirchenvätern Zürich 1971; R. L. WILKEN, Judaism and the Early Christian Mind: a Study of Cyril of Alexandria's Exegesis and Theology New Haven-London 1971;Biblia Patristica: index des citations et des allusions bibliques dans la littérature patristique (Centre d'Analyse et Documentation Patristique Strasbourg)Paris 1975 ss.; N.R.M. DE LANGE, Origen and the Jews. Studies in Jewish- Christian Relations in Third Century Palestine Cambridge 1976; C. AZIZA, Tertullien et le Judaisme Paris 1977; S. BOESCH, Per una storia degli Ebrei in Occidente tra Antichità e Medioevo, in Error: Reference source not found 8

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dell'Ebreo inteso categorialmente, metodologicamente, quale tesau-rizzatore, avarus, apparirà indubbio. Come d'altronde, ne aveva giàscritto il Nelson, l'equazione ius belli=ius usurae assumerà sensonell'ambito di una definizione della fratellanza come fratellanzafidei che Error: Reference source not found la propria verità a chi ne sia

fuori 102; sarà, cioè, un'equazione le cui radici una volta di più

(1979), 12-43; L. CRACCO RUGGINI, Pagani, ebrei e cristiani: odio sociologico e odio teologico nel mondo antico, in Gli Ebrei nell'Alto Medioevo Spoleto 1980, I,13-101; F. PARENTE, La controversia fra Ebrei e Cristiani in Francia e in Spagna dal VI al IX secolo, ivi, II, 529-639; H. SCHRECKENBERG, Die christliche Adversus Judaeos-Texte und ihr literarisches und historisches Umfeld (I-XI Jh.) Frankfurt-Bern 1982; P.C. BORI, The Church's Attitude towards the Jews. An Analysis of Augustine's Adversus Judaeos, Error: Reference source not found VI 1983, 301-311; R. L. WILKEN, John Chrysostom and the Jews. Rhetoric and Reality in the Late IVth Century, Berkeley-Los Angeles-London 1983; R. KLEIN, Die Sklaverei in der Sicht der Bischöfe Ambrosius und Augustinus Stuttgart 1988; R. RADFORD RUETHER, The Adversus Judaeos Tradition in the Church Fathers: The Exegesis of Christian Anti-Judaism, in J. COHEN ed., Essential Papers on Judaism and Christianity in Conflict. From Late Antiquity to the Reformation New York-London 1991, p. 174 ss.102 B. NELSON, Usura e Cristianesimo Firenze 1967 (1a edizione 1949); cfr. AMBROSIUS, De Tobia 15,51 ed. cit. p. 248, :Error: Reference source not found sottolineature nostre; e AMBROGIO con riferimentoa Deut. 28, 12 e ad Atti 9, 15., De Tobia ed. cit. 19, 63 p. 260 :Error: Reference source not found. Quod factum est a patribus nostris. Faenerauit Moyses gentibus, qui proselytos adquisiuit, faenerauit Iesus Naue, faenerauit Gedeon, faenerauit Samuhel Dauid Solomon Helias Helisaeus, et si quis uolebat uerbum cognoscere, ad illos pergebat: regina austri uenit audire sapientiam Solomonis .» Nel citato passaggio ivi, 19, 64 si ritrova il rinvio alla parabola dei talenti e al tema della pecunia otiosa (cfr. sopra nota 99), che indurrà a riflettere sull'utilizzo da parte di Ambrogio di questa parola come sinonimo di piger ossia non-produttivo e applicata sia apersone che a realtà economiche (la pecunia soprattutto), ma sempre con riferimento al citato passaggio di Lc. 19, 22 ss. e Mt. 25, 14 ss., ove si ha rispettivamente servus nequam (poneròs) e servus inutilis (achrèion): cfr. J. PIROT, Paraboles et allégories évangeliques cit. p. 261ss.; E. KAMLAH, Die Parabel des ungerechten Verwalter cit. Il tema dell'improduttivo seppellimento del denaro affidato in custodia è in polemica non esplicita, già in ambito protocristiano, con analoghi passi talmudici ove al contrario il bene affidato

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affondano nell'abitudine cristiana e patristica a parlare del so-ciale e dell'etico in termini economici. Se, dunque, da un lato ilpopulus Iudaeorum è proposto come figura del principio di conser-

vazione sterile 103, d'altro canto lo ius belli potrà essere ricondottoalla categoria e alla figura del faenus legitimum; in entrambi i casiil testo patristico rintraccia nello specifico scritturale o giu-ridico, nella non assimilata identità ebraica o nella dialetticadel conflitto fra differenti identità confessionali, una raziona-

lità economica: in definitiva, una utilitas 104 produttiva, o unainutilitas senza sbocchi. Usura stessa, a ben guardare, è parola

dev'essere conservato inalterato e custodito secondo modalità di occultamento: H.L. STRACK-P. BILLERBECK , Kommentar zum Neuen Testament aus Talmud und Midrasch cit., I p. 970: Baba Metsia 3,10 s.; 42a< Error: Reference source not found, p. 972>; 43a. Baba Qamma 11,2; 27a. Talmud Yerushalmi.: Qiddushin 1,60a,23,38-39. Qiddushin 23b. Megilla 16b. Lv. Rabba 18. Schabbath 102b; 152b. Aboth R. Nathan 14.Ex. Rabba 2 (68b). Tanchuma 45a. Berakhot 16b. Dt. Rabba 9 (205c). Gittin 68b. Ex Rabba 18 (80d). Tosefta Maaser Scheni 1,1 (86). La gamma terminologica tra pezitai, tokos, uparchonta, erga zomai, kerdaino èqui (p. 970 ss.) considerata nel rapporto che esiste fra le due serie testuali.103 E' una sterilitas sinonimo di servitus, opposta alla produttività - fructuatio cristiana, sinonimo di libertas; cfr. KLEIN op. cit., p. 72 ss.; cfr. Y. FRIEDMAN, Armenkultur und Literatur. Zur Entwicklung eines Motivs inder antijüdischen Polemik des 12. Jh. "Kairos" 26 (1984), 80-88. Analisi di concezioni economiche e monetarie ebraiche in AA. VV., L'argent. Données et débats. Actes du XXVIIIe Colloque des intellectuels juifs de langue française ( a cura di J. HALPERIN-G. LEVITTE ) Paris 1989. Cfr. G. TODESCHINI, La ricchezza degli Ebrei. Merci e denaro nella riflessione ebraica e nella definizione cristiana dell'usura alla fine del Medioevo Spoleto (Biblioteca degli Studi Medievali 15) 1989.104 Metodologicamente fondante per lo studio di questa terminologia O. CAPITANI, 'Ecclesia romana' e riforma:'utilitas' in Gregorio VII cit.; di grandepuntualità il dossier offerto da I. SCARAVELLI, Il valore del concetto di 'utilitas' nella pubblicistica dei secoli XI e XII, Università di Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia-Tesi in Storia Medievale A.A. 1989/90, ma cfr. ora I. SCARAVELLI, Error: Reference source not found nella libellistica dell'XI secolo; un primo sondaggio, Error: Reference source not found XXXII/1 (1991), 191-229.

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negativa soprattutto allorché cifri l'improduttività dei comporta-menti: sarà tuttavia segno positivo (eleemosyna=faenus legitimum)quando si riferisca all'investimento utilis per definizione, quellosalvifico, sezione quotidiana del divino admirabile commercium, maanche quando essa sia in grado di rappresentare la geometriadell'ostilità, quando cioè l'iniquità che essa designa abbia unasua accettabile funzionalità.

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4. Cupiditas/paupertas .

Scrive Giovanni Cassiano analizzando il peccato di filargyria: «...nonsolum pecuniarum cavenda possessio, verum etiam voluntas ipsa deanimo penitus extrudenda. Non enim tam effectus filargy_riaevitandus est quam affectus ipsius radicitus amputandus: nihil enimproderit pecunias non haberi, si voluntas in nobis fuer»tpossidendi»; e aggiunge Error: Reference source not foundanguorecontentus. Quemadmodum etiam corpore non pollutos evangelicussermo pronuntiat corde moechatos, ita pecuniae quoque pondereminime sarcinatos affectu ac mente cum filargyris condemnaripossibile est: occasio enim eis habendi defuit, non voluntas, quaesemper apud Deum solet magis quam necessitas coronari. Itaquefestinandum nobis est, ne in vanum laborum nostrorum emolumentadepereant. Miserabile namque est paupertatis ac nuditatis exitus

tolerasse, fructus vero earum cassae voluntatis vitio perdidisse»105. Così in un testo che sviluppa in modo molto efficace econsapevole oltre che tecnicamente preciso

105 JOHANNES CASSIANUS, De institutis coenobiorum et de octo principalium vitiorum remediis (a. 420-24) = J. CASSIEN, Institutions cénobitiques (ed. J.-C. GUY) Paris 1965 (=SC 109), VII 21-22 pp. 322-324.

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la tematica del commercium salutare in chiave monastica 106, e che avrà

tanta risonanza in ambienti pauperisti e francescani 107, contermini analoghi a quelli di Agostino paupertas si lega intimamentepiù a voluntas che a pecuniarum possessio: sì che è in realtà lacupidigia come desiderium inutile ad essere segnata come comportamentonegativo, ancora una volta come falso uso, mancato investimentoche fa perdere i frutti (emolumenta) delle fatiche cristiane(laborum nostrorum).Il vocabolario della povertà impostato dalla testualità patristicasembra inserirsi profondamente nel più vasto repertorio lessicaleriferibile agli equilibri salvifici, e come paupertas indicheràimitazione del comportamento autoprivativo del Cristo, dunque con-cretizzazione esistenziale di un modello oblativo, diffusore diricchezza, così cupiditas potrà indicare volontà di sterile accu-mulazione quanto al contrario desiderio utile di perfezione.

106 Si cfr. J.M.CLEMENT, Lexique des anciennes Règles monastiques occidentales Steenbrugis ('Instrumenta Patristica' VIIB) 1978 (2 voll.) e qui la fitta terminologia riferibile a capacità, uso, possesso, pro-prietà, povertà (probo-probatus; pauper-paupertas; peculium-pecunia; possessio-possideo; proprietas; thesaurus; utilis-utilitas = ivi, vol. II, s. v.). Cfr., Théologie de la vie monastique. Études sur la tradition patristique Paris 1961,su Cassiano, pp. 213 ss. (A. DE VOGÜE); J.-Cl. GUY, Jean Cassien. Vie et doctrine spirituelle Paris 1961; R. GRÉGOIRE, La place de la pauvreté dans la conception et la pratique de la vie monastique médiévale latine in AA. VV., Atti della 4a settimana di studi de La Mendola: il monachesimo e la riforma ecclesiastica (1049-1142) Milano 1971, 173-192; M. MOLLAT, Les moines et les pauvres ivi, 193-215; cfr. LEONARDI op. cit.; OLSEN, op. cit.; A. D'HAENENS, Le projet monastique de Benoît comme matrice culturelle. Essai de lecture rétrogressive de la Règle des Moines, in AA. VV., Atti del VII Congresso internazionale di Studi sull'Alto Medioevo Spoleto 1982, II 429-447.107 Cfr.J. GRIBOMONT, Histoire du texte des Ascetiques de S. Basile Louvain 1953; J. GRIBOMONT, L'Expositio d'Ange Clareno...et la tradition monastique primitive, AA. VV., Lettura delle fonti francescane... (edd. CARDAROPOLI-CONTI) Roma 1981, 389-424; e soprattutto ora G.L.POTESTA', Angelo Clareno. Dai poveri eremitiai fraticelli Roma ( Istituto Storico Italiano per il Medioevo-Nuovi Studi Storici, 8) 1990, p. 166 ss.

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Giuda, figura dell'uso distorto della ricchezza, secondo una tipo-logia riscontrabile ancora alla fine del Medioevo negli Osservantifrancescani, Error: Reference source not foundncule conpilare, sedipsum Dominum venundare maluerit. Universas enim divitiarum moles

rabies cupiditatis huius exsuperat» 108; mentre al contrario «...quinum_quam possessas pecunias cupiunt congregare et nuditatem coramho_minibus praeferentes affectu con_cupiscentiae coram Deo divitesconprobantur» 109. La capacità cristiana di imitare l'abito di largitio

divina si traduce in scelta di povertà, ossia in scelta di unamodalità d'uso dei beni terreni che ne preveda l'abbandono, oancor meglio la diffusione; è questo metodo di antiaccumulazionereale a fondare, anche a livello di vocabolario, l'identità cri-stiana come identità cristomimetica, tesa in uno sforzo soventeraffigurato con immagini atletiche, ma il cui centro è costituito

da un'opzione di astrazione e proiezione ipotetica della ricchezza110. La prospettiva del premio celeste fonda decisamente il rifiutocristomimetico delle ricchezze terrene, ma a ben guardare - e aldi là del tanto dibattuto problema dei loculi posseduti dal Cristo e

dagli Apostoli 111 - è soprattutto il paradigma teologicodell'autoprivazione divina rispetto all'infinità delle ricchezze108 CASSIANO ed. cit.,VII 24, p. 326. Cfr. G. TODESCHINI, Usus raptus. Denaro e merci in Giovanni da Capistrano, in AA. VV., A Ovidio Capitani. Scritti degli allievi bolognesi Bologna 1990, 159-188. Cfr. CASSIANO, op. cit. ed.cit. VII 14, p. 310: Error: Reference source not found; cfr. Mt. 26,6-16 e sinottici, soprattutto Joh. 12,1-8. AMBROSIUS, De Tobia 4, 12, ed. cit., p. 208.109 Ivi VII, 25, 2, p. 328.110 « ...nemo est enim qui non habeat quod dimittat. Universis re_nuntiavit facultatibus mundi, quisquis affectum possidendi eas ra_dicitus amputavit». Ivi, VII, 27, p. 328,330. Per espressioni come agonem spiritalem certare, frequenti in ambito testuale patristico,sin dal De corona di Tertulliano, cfr. J. A. SAWHILL, The Use of Athletics Metaphors in the Biblical Homilies of St. John Chrysostom Princeton 1928; A. GONZALEZ BLANCO, Economia y sociedad en el bajo Imperio segun san Juan Crisostomo Madrid 1980; HAHNER op. cit.; POQUE, op. cit.

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ultraterrene a incardinare il lessico della povertà come sistemaper definire una tipologia professionale cristiana di gestionedella ricchezza. La povertà come buon uso, la paupertas come tecnica

del desiderio legittimo 112 di vittoria-profitto spirituale, volgecupiditas ad oggetti utili -legitime-, ne fa una volontà Error:Reference source not found, opposta all'Error: Reference sourcenot found, ma per queste stesse ragioni la propone come parolachiave di una quotidianità cristiana costantemente ricondotta alle

categorie del possesso e dell'uso 113.

111 LAMBERTINI op. cit., p. 27 ss., p. 123 ss.; TABARRONI op. cit., p. 37 ss.; cfr. AUGUSTINUS, En. in Ps. 103, 3, 9, ed. cit. p. 720:Error: Reference source not foundpauper factus est, cum dives esset, ut illius paupertate nos ditaremur <II Cor. 8,9>.»; cfr. IDEM, Sermo 101, 6, Opere XXX/2 Roma 1986, p. 246: per l'interpretazione allegorica di pera-sacculus-loculi, e la metafora pecunia conclusa (= sacculus ) - occulta sapientia ( opposta a sapientia - fons unde erogetur ). Cfr. IDEM, In Iohannis evangelium tractatus 62, 5 (= CC s. l. 36, 485); e l'uso fattone in Polycarpus III, 24, 28; ANSELMO V 29 ( = THANER p. 242); DG XII, 1, 17 (FRIEDBERG I, 683).112 Cfr. CASSIANO op. cit. VII, 20, p. 322; cfr. AMBROSIUS, De Helia 21, 79, ed. cit. pp. 118-120. Comune riferimento è II Tim. 2, 5.113 Cfr. AMBROSIUS, De fide 5, 5, 57, Opere 15 Milano Roma 1984, p. 362 (con riferimento a Mt. 20, 21 ss.); In Ps. 118 20, 52, Opere 10 Milano Roma 1987, pp. 362-364. Cfr. VASEY, op. cit., p. 176. GNILKA, op. cit., p. 63 ss., 80 ss. Il tema dell'uso della ricchezza era stato particolarmente forte in Clemente Alessan-drino, op. cit., particolarmente 14 ( Ouk ara aporriptèon ta kai tous pélas ofelounta chrémata: ktémata gar esti ktetà onta, kai chrémata chrésima onta kai eis chresin antsròpon upò tou Tseou pa-reskeuasmèna : a dè parakeitai kai upobébletai katsàper yle tis kai òrgana pròs chrèsin agatsèn tois eidòsi. tò organon: eàn chrè technikos, technikòn estin: eàn usteres tes téchnes, apolauei tes ses amousìas, òn anaition. Toiouton kai o ploutos organòn esti = Non ergo abiiciendae sunt opes, quae et in proximi cedant utilitatem: etenim possessionesdicuntur, quia earum ea indoles est ut possideantur, insuper opes appellantur quia opem ferunt, et humanibus usibus sunt a Deo accomodatae.Porro divitiae ac opes praesto sunt subiacentque velut materia quaedam et instrumentum, boni usus praestandi causa, his qui vim instrumenti sciant. Si ex artis ratione utaris, artificiale est; si arte careas, imperitiae tuae labem contrahit, cum sit ipsum ab omni immune culpa. Tales divitiae quoque sunt; instrumentum sunt ), ed. cit. p. 298 = PG 9, 617-618; per

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Analogamente Salviano di Marsiglia vorrà sottolineare l'importanzadi non intendere alla lettera Mt. 16, 19-20, spiegando il monito ditesaurizzazione celeste in termini di gestione caritativa dellaricchezza: il tesoro celeste è predisposto da un buon utilizzo

terreno dei beni, non semplicemente dal loro mancato possesso 114 o,tanto meno, da una loro tesaurizzazione in senso stretto. L'arealessicale impostata dal polivalente thesaurus, utilis se futuro eceleste, dunque ipotetico, inutilis se immediato e terreno, introduceormai, fra IV e V secolo, ai modi del thesaurizare come gamma deimodi negativi dell'uso, di cui il "tesoro sepolto" non è che lamanifestazione più primitiva e semplice.

cui si veda oltre alle opp. citt., M. HENGEL, Eigentum und Reichtum in der frühen Kirche. Aspekte einer frühchristlichen Sozialgeschichte Stuttgart 1973 pp. 79 ss.; A.M. RITTER, Christentum und Eigentum bei Klemens von Alexandrienauf dem Hintergrund der früchristlichen "Armenfrömmigkeit"...,Error: Reference source not found 86,1/25 (1974 ); M.WACHT opp. citt. Cfr. B. GORDON, The Economic Problem in Biblical and Patristic Thought Leiden ('Supplements to Vigiliae Christianae' IX) 1989 pp. 84 ss. che sembra accentuare impropriamente l'unicità delle teorie dell'Alessandrino.114 SALVIANO DI MARSIGLIA, Ad Ecclesiam = Contra avaritiam ed. cit. I, II 8ss.: Error: Reference source not foundae semper infodiunt...<Mt. 6,19-20> Intellegi iuxta carnalem auditum ista non possunt. Numquid enim aut omnes mali in terra corporales thesauros suos automnes boni in coelo locant? 9. Non utique. Et ideo effectus spiritalium rerum atque virtutes vis sacrae locutionis expressit; scilicet ut, quia cupiditati et avaritiae terrena atque tartarea, misericordiae autem ac largitati caelestia ac sempiterna debentur;idcirco diversitas terreni et caelestis thesauri posita est ut quicupiditati et avaritiae thesaurizarent in inferno se opes locare cognoscerent, qui vero misericordiae et humanitati caelestes thesauros praeparare gauderent. Loca itaque thesaurorum de meritisthesaurizantium nominavit; ibi enim dicuntur esse iam thesauri, ubi sunt thesaurizantes futuri» p.144. Uno studio del vocabolario della povertà di Salviano in O. JANSSEN, 'Vastare' et ses synonimes dans l'oeuvre de Salvien de Marseille , Mélanges offerts à Mademoiselle Chr. Mohrmann cit.,103-111.

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La povertà-paupertas come rinuncia, forma dell'astensione(abrenuntiatio, nuditas, ieiunium) appare dunque nella serie testuale checomprende Basilio-Rufino, Tertulliano, Ambrogio, Agostino, loPseudo-Massimo di Torino, Salviano, Leone I, sino a GregorioMagno, come strategia economica finalizzata alla salvezza, tecnicad'uso dei beni (facultates), ma anche e di conseguenza come oggettivocriterio conoscitivo appartenente tradizionalmente alla comunità

dei Cristiani: Error: Reference source not found 115. Una hereditas

che può essere utilmente messa a frutto sulla terra per

guadagnarsi quella eterna eredità, già ben descritta da Paolo 116.Ma il tema 'ereditario', così potente in Salviano, apparechiaramente raccordato al vocabolario agostiniano del computo sal-115 RUFIN VON AQUILEIA, De ieiunio I,II. Zwei Predigten über das Fasten nach Basileios von Kaisareia cit., p. 26-28: Error: Reference source not foundditarium bonum possedisse ieiunium, unde etiam in nos usque generosa successione transfusum est. omitto illud dicere, quod origo eius in paradiso primo plantata est et pri<m>us ad hominem dei sermo ex ieiunii occasione prolatus est. omitto dicere, quod numquam in paradiso vescendae carnis usus, nusquam vini temulen-tia.» Cfr. BASILIO, Perì nestèias I = PG 31, 164-184; II=PG 31, 185-197: II 169A: tò ktèma trasmesso di padre in figlio (qui p. 26). Cfr.SEIPEL op. cit. p. 62 ss.; PADOVESE op. cit.; RONDET op. cit.; WACHT opp. citt.; PIETRI op. cit.; cfr. H. MUSURILLO, The Problem of Ascetical Fasting in the Greek Patristic Fathers, Error: Reference source not found 12, (1964) 1-64.116 Sul tema hereditas-munus-eleemosyna, cfr.POIRIER op. cit.; si veda la fortuna del lemma coheres in AUGUSTINUS, Enarrationes in Pss. = Catalogus verborum cit. s. v.; AMBROSIUS, De Nabuthae 3; 17 e passim; cfr.KRESTAN cit.; VASEY, p. 149 ss. SALVIANO, op. cit.I, I 6, ed. cit.:Error: Reference source not found}unt sua, prodigunt quae sunt sua, mandantes terrae thesauros luctuosos, heredibus breve gaudium, auctoribus longum maerorem adlaturos, fraudantes usu rerum praesentium tam alios quam se ipsos, condentes profundis specibus infernas opes, simul pecuniam suam ac spem suam infodientes secundum illud scilicet domini nostri dictum quo ait:Ubi fuerit thesaurus tuus, ibi erit et cor tuum <Mt. 6,21>» p.142. Cfr. F. HAUCK, Die Stellung des Urchristentum zu Arbeit und Geld Gütersloh 1921, p. 102 ss. per i luoghi paolini riferibili a ricchezza, lavoro, Salvezza; cfr. HENGEL op. cit., p. 47 ss.

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vifico. Il quantum valet di Agostino trova le sue corrispondenzeoltre che logiche, lessicali, nelle argomentazioni di Salviano edegli autori successivi a proposito della non commensurabilità fra

opere e premio divino 117: è proprio questa impossibilità di pagareesattamente il prezzo della Salvezza, di rifondere quanto avevapagato il Mercator caelestis, di pareggiare il debito che la terra hacon il cielo, a fare di paupertas l'unico criterio di gestioneeconomica produttivo dal punto di vista patristico e cristiano.

117 SALVIANO op. cit. I, X 53-54, ed. cit.: Error: Reference source not found}}ni quae acceperit, quia etiam quod homo habet dei ac domini sui munus est; ac per hoc in his quae offeruntur ab homine,homo non suum reddit, dominus suum recipit. 54. Itaque cum offert deo quispiam facultates suas, non offerat quasi praesumptione donantis sed quasi humilitate solventis, nec absolvere se peccata sua credat sed adlevare, nec offerat cum redemptionis fiduciam sedcum supplicationis officio, nec quasi totum debitum reddens sed quasi vel parvum de magno reddere cupiens, quia etiamsi tradat quod habet pro modo rerum, non reddit quod debet pro magnitudine peccatorum. » (p. 176-178); 56: « "Totum, inquit aliquis, oblaturus est" At ego dico esse hoc totum parum. Quid enim? iam scit aliquis an peccatorum mensuram oblata compensent? iam scit aliquis an tantum sit in officio placationis quantum est in offensione discriminis? Si novit quisquam »ominum peccatorum quanti redimere delicta possit, utatur scientia ad re demptionem. Si vero nescit, cur non tantum offerat quantum potest? ut, si compensare peccata non valet pretii magnitudine, saltim mentis devotione conpenset. Perfectum enim conscientiae fructum exhibet qui intra conscientiam nil relinquit.» (p.178-180) sottolineature nostre; cfr. anche ivi 61, p. 182: Error: Reference source not foundis, tanto plus pro malis tuis debebis quanto peccata tua vilius aestimaris...» cfr. Gal. 6,3. Cfr. HERZ op. cit. p. 73 ss. eil dossier patristico annesso.

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La caritas-eleemosyna come sistematica oblazione 118, dunque la perpetuafluidificazione della ricchezza, equivale al manifestarsi di

paupertas (come autoprivazione-largitio) nel quotidiano sociale 119, macon ogni evidenza questa manifestazione non elimina le valenzemetodologiche del pauperismo patristico che si estendono a una piùgenerale riflessione e produzione di vocabolario relative ai modi

118 Cfr. il testo efficacissimo in Sancti Leonis Magni Romani Pontificis Tractatus septem et nonaginta (ed. A. CHAVASSE) = CC 138 Turnholti 1973:XVII (a. 444) 2.Error: Reference source not found sectare commercium. Munerator tuus vult te esse munificum, et qui dat ut habeas, mandat ut tribuas, dicens: Date, et dabitur vobis. Amplectenda est tibi promissioni istius et gratulanda conditio. Quamvis enim non habeas nisi quod acceperis, non potes tamen non habere quod dederis. Qui ergo pecunias amat, et multiplicare opes suas inmodicis optat augmentis, hoc potius sanctum fenus exerceat, et hac usurarum arteditescat, ut non hominum laborantium captet necessitates, ne per dolosa beneficia laqueos incidat insolubilium debitorum, sed illius sit creditor, illius fenerator, qui dicit: Date, et dabitur vobiset qua mensura mensi fueritis, eadem remetietur vobis. Infidelis autem et iniquus est etiam sibi, qui quod aestimat diligendum non vult habere perpetuum. Quantalibet adiciat, quantalibet condat et congerat, inops de hoc mundo et egenus abscedet, dicente propheta David: Quoniam cum interierit non accipiet omnia, neque descendet cum eo gloria domus eius. Qui si benignus esset animae suae, illi bona sua crederet, qui et idoneus fideiussor est pauperum et largissimus redditor usurarum. Sed iniusta et inpudens avaritia, quae beneficium se dicit praestare cum decipit, non credit Deo veraci-ter promittenti, et credit homini trepide paciscenti, dumque cer-tiora aestimat praesentia quam futura, merito in hoc frequenter incurrit ut ei cupiditas iniusti lucri non iniusti causa sit damni.» p. 70.119 Cfr. SEIPEL op. cit. p. 190 ss., con lacune; L. W. COUNTRYMAN, The rich Christian in the Church of the Early Empire New York-Toronto 1980, p. 103 ss.; Ch. AVILA, Ownership. Early Christian Teaching New York-London 1983, p. 171 ss. (dossier testuale alquanto incompleto). Cfr. B. COULIE, Les richesses dans l'oeuvre de Grégoire de Nazianze. Étude littéraire et historique Louvain la Neuve 1985. Il tema della paupertas = largitio operata dalla divinità nella persona del Cristo appare in SALVIANO, op. cit. II,I 3 ss., ed. cit., p. 188 ss.: «...humiliatus usque ad humani exordii pudo_rem et pannorum inluviem et praesepii vilitatem, tolerans in_dignas se vitae

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di gestione produttiva della ricchezza 120. Ne sono investiti ecifrati tanto il sistema delle eredità familiari, quanto i

rapporti fra città e campagne 121, tanto il fenomeno del depositobancario come custodia inalterata di un bene, quanto il concetto

stesso di investimento produttivo (fructificatio) 122. Che, poi, questoconcetto di fruttuosità dell'autoprivazione o del comportamento

istius passiones edendi bibendi, somni vigiliarum_que ae_gras vicissitudines et caducae istius conversationis contu_meliosas necessitat»s...»; cfr. ivi II, II 8, p. 190:Error: Reference source not found; cfr. ivi 12 ss.120 SALVIANO, op. cit.I, VII 35, ed. cit. p. 164: Error: Reference source not found sottolineature nostre. Cfr. IDEM, ivi III, I 4, ediz. cit. p. 242: Error: Reference source not found con riferimento a Mt. 25, 26-30; la lezione deo redditur, come osserva il LAGARRIGUE (ibid. p. 60), appare più corretta e coerente di quellaa deo redditur ( CSEL VIII, 270) seguita dal BOGAERT, Changeurs cit., p. 245: i beni dati in usufrutto agli uomini sono investiti fruttuosamente se collocati in mano ai pauperes, ed è questa ricchezza accresciuta che viene restituita al divino proprietario che l'ha data in uso per un tempo determinato; cfr. AMBROSIUS, De Nabuthae passim e 14, 60, ediz. cit. p. 180 per la variante tematica: Error: Reference source not found.121 Oltre ai citati studi di FORLIN PATRUCCO, MAZZA, LO CICERO, cfr.sempre L. CRACCO RUGGINI, Economia e società nell'Italia annonaria. Rapporti fra agricoltura e commercio dal IV al VI secolo d. C. Milano 1961 (cfr. Appendice IV:Il pensiero economico dei padri della Chiesa a proposito dell'usura); PATLAGEAN, op.cit.122 Per questa parola ed altre ad essa collegate nella tradizione patristica sino a Gregorio Magno, cfr. HAUBER op. cit., p. 7 ss.; p. 43 ss.; p. 46 ss. (ivi anche: superfluitas, superflue); p.120-121 (Error: Reference source not found); BARRY op. cit., p. 118-119 (infructuosus-superfluus); BATANY opp. citt.; U. FAUST, Christo servire libertas est. Zum Freiheitsbegriff des Ambrosius von Mailand Salzburg-München 1983, p. 130 ss. (voluntas-merces-fructus); cfr. AMBROSIUS, De officiis II 21 Opere 13 Milano-Roma 1977 p. 244: liberalitas significherà «...largire peregrinis, non super_flua sed competentia, non redundantia sed congrua humanitati...», sì da evitare i due estremi dell' inhumanum e del prodigum. Cfr. VASEY, p. 168 (Error: Reference source not found). E si veda AUGUSTINUS, Sermo 277, 2 Opere XXXIII Roma 1986, p. 44 = ANSELMO V 31 (THANER, p. 243-244) =DG XVI, 1, 66: Error: Reference source not foundt}}m a nobis

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pauperistico che può derivarne, sia fortemente riconnesso a unvocabolario della restituzione del debito, consente di comprenderequanto il tema del praemium caeleste sia costruito con vocabolarieconomici e legali, e quanto il lessico dell'infinita abbondanzadelle ricchezze celesti e quindi future sia in rapporto con la

logica della credibilità e della opportunità economica 123, sì che

dignatus est recipere non sibi sed nobis sine dubio profuturam. Sed <si> tardius dare peccatum est, quanto magis peius est peccatum non dedisse. De militia de negotio et de artificio redde decimas. Cum enim decimas dando et terrena et caelestia possis premia promereri, per avaritiam dupli cem benedictionem fraudas . Haec est enim Domini iustissima consuetudo, ut si tu illi decimam non dederis, tu ad decimam revoceris. Dabis impio militi, quod nonvis dare sacerdoti? Benefacere Deus semper est paratus; sed hominum malitia prohibetur. Decimae etenim ex debito requiruntur, et qui eas dare noluerint res alienas invadunt, et quanti pauperesin locis suis, ubi ipse habitat, illo decimas non dante fame mortui fuerint, tantorum homicidiorum reus aeterni iudicis tribunal apparebit, quia rem a Domino pauperibus delegatam suis usibus reservavit.» sottolineature nostre. Per il tema della dispensatio opum = summa perfectio, come pure per l'opposizione necessaria/superflua cfr. SALVIANO, op. cit. II, XIII 60 ss., ed. cit.,pp. 226 ss.123 Il tema e il vocabolario della ricchezza futura e infinita si uniscono con grande efficacia di immagine a quelli della spes di guadagni futuri che si può ragionevolmente nutrire, stabilita una coerente norma d'azione; fructuosum-utile-conveniens-congruum sono le parole chiave di questo discorso: SALVIANO, op. cit.II, X 46, ed. cit. pp. 218-220: Error: Reference source not foundducuntur. Ideoque et qui militant id sibi pul chrum , et qui negotiantur id sibi utile, et qui agricolantur id sibi fructuosum esse existimant. Et quid plura? fures quoque ipsi et latrones et venefici et sicarii et omne inprobae conversationis genus id sibi quod agit congruum putat, non quod ulli prava conveniant, sed quodille qui pravis utitur, hoc sibi credat congruum esse quod pravum.» sottolineature nostre. IDEM, ivi, 47-48, p. 220:Error: Reference source not founde futurum iudicem et tremendi iudicii graves exitus, ardentem in medio populorum circumstantium vallem perennium lacrimarum, quam non solum introiri atque tolerari inaestimabilem ac summum malum, sed etiam videri ac timeri pars mali summi sit; cogitantes quoque, inter haec horrenda et

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la prosperità non potrà che scaturire dalla buona fede con cui si

farà fronte agli obblighi contratti 124. Si chiarisce a questo puntocome la raffinata tessitura metaforica dei testi, fondatasull'adattamento minutamente analitico di terminologie giuridiche

e finanziarie 125 all'argomentazione salvifica, non soltantoinserisca nel testo teologico-morale descrizioni e definizioni di

poenalissima, praeclara illa ac beatissima, novos scilicet caelos et terram novam, vultum rerum omnium pulchriorem, aeternum iustitiae habitaculum, recens aedificium creaturarum, aureas superrudes caelos sanctorum omnium do mus, aulas gemmis intermicantibus expolitas et inmortalium metal lorum fulgore pretiosas, lucem illic septuplo inlustriorem puniceo semper splendore radiantem, beatitudinem ineffabilibus bonis divi tem , laetam cum incolis suis perennitatem, patriarcharum consortium, prophetarum societatem, apostolorum germanitatem, martyrum dignitatem et in omnibus sanctis angelorum similitudinem, opum caelestium copiam, deliciarum inmortalium afluentiam, communem cum deo vitam.» sottolineature nostre, cfr. Apoc. 21,1; 21, 18-21.124 SALVIANO op. cit. I, V 25-27, ed. cit. p.156-158:Error: Reference source not foundtribuatur, isque inmemor illius a quo fructum rerum indeptus est, avertere ab eo ipso proprietatem praestitae rei atque alienare conetur, nonne ingratissimus omnium atque infidelissimus iudicetur, qui oblitus scilicet hominis benefici ac liberalissimi spoliare illum iure do minii sui velit qui eum ipsum usus possessione ditaverit? Et nos itaque usum tantum earum rerum accepimus quas tenemus; commodatis enim a deo facultatibus utimur et quasi precarii possessores su mus . Denique egredientes e mundo isto, velimus nolimus, hic cuncta relinquimus.Cur ergo cum possessores usufructuarii simus, quod nobiscum auferre non possumus, avertere a proprietate domini atque alienaretemptamus? Cur non bona fide datis a deo resculis utimur? Tenuimusquoad licuit, tenuimus quoad permisit ille qui praestitit. Quid rectius, quid honestius, quam ut ubi res ab eo discedit qui usum habuit, revertatur ad eum possessio qui utendam conces sit ?(...)Cumtotum suum sit quod ab eo accepimus, nostrum esse dicit ut demus: ideo scilicet nostram appellans proprietatem posses sionis, ut maior sit merces operantis, quia plus fructuum necesse est largitor habeat, ubi de suo videtur esse largitio.» sottolineaturenostre. 125 Cfr. J.T. MUCKLE, The De Officiis Ministrorum of Saint Ambrose.An Example of the Process of the Christianization of the Latin Language , Error: Reference source not

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pratiche economico-politiche correnti, ma - dilatandone e tuttaviarispettandone la dialettica - riconnetta la dinamica pauperisticaa quella dell'oblazione fruttifera e della credibilitàcontrattuale, faccia di largitio-paupertas parole che introducono aduna analisi dei rapporti di proprietà, possesso, uso, ad unvocabolario in grado di definire a più livelli di significato imodi di fruizione della ricchezza.

5. Lessico economico e trasmissione testuale.

Occorrerà a questo punto porsi la non facile domanda che riguardai modi di passaggio del vocabolario economico e giuridico dal si-stema testuale patristico a cui si è accennato alla testualitàpauperistica bassomedievale, e francescana soprattutto. Ma, ancorprima di affrontare un così grande argomento, bisognerà precisareche una considerazione pur incompleta del linguaggio patristicolatino lascia intravedere insieme con l'abitudine a metaforizzarein chiave economica vasti temi concernenti l'identità teologicadei Cristiani, una netta attitudine a usare delle stesse tecnichedefinitorie tanto per parlare del metodo adatto a raggiungere laSalvezza quanto per parlare del metodo adatto a gestire opportuna-mente la ricchezza terrena. Questo dato apparentemente riferibilesoltanto a realtà localizzate, in realtà identificabile attraversoun'analisi formale dei testi come struttura portante del modo di

found I (1939), 63-80; A. PORTOLANO, La dimensione spirituale della proprietà nel De Nabuthae Jezraelita di Ambrogio Napoli 1973;M. POIRIER, 'Concors naturae' chez saint Ambroise. Copropriété de la nature ou communauté de nature? = AA. VV.,Ambrosius Episcopus Milano 1976, II, 325-335; L.J.SWIFT, Iustitia et ius privatum: Ambrose on private property, Error: Reference source not found 100 (1979), 176-187; M. WACHT, Privateigentum bei Cicero und Ambrosius, cit; G. VIDEN, The Roman Chancery Tradition. Studies in the Language of Codex Theodosianus and Cassiodorus' "Variae" Göteborg 1984; oltre ai citt.RONDET, PEARCE, MACQUEEN.

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verbalizzazione patristico, corrisponde del resto all'altissimaattenzione che, come è noto se pur non sottolineato, i primi testiconciliari, e le prime collezioni canoniche, dedicano alle que-stioni usurarie, sino ai decisivi concili di Aix-la-Chapelle e diParigi che inseriranno fra i testi antiusurari e antispeculativi

notevoli florilegi patristici 126. Isolare, però, il sistema ditesti determinati dalla sequenza di canoni conciliari in materiausuraria esclusivamente come sezione penitenziale dell'antica giu-

risdizione cristiana finalizzata all' auto-regolazione 127 eccle-siastica - ma in ogni caso solo fino al suddetto concilio di Pa-rigi, che si rivolge a chierici e laici - appare già in séun'impropria delimitazione dei significati che queste prime rac-colte sembrano possedere. Non potrà infatti sfuggire che questeprime serie normative inseriscono, in un clima di multivalenza se-126 Concilia Aevi Karolini I 2 (ed. A. WERMINGHOFF) MGH Hannover/Leipzig 1908: in particolare pp.645-648 = Concilium Parisiense (a. 829); M. GIACCHERO, Introduzione a AMBROSII De Tobia Genova 1965, osserva, p.56, che è il primo concilio a condannare l'usura - c. 53 -Error: Reference source not found. Per tutto il problema cfr. MUNIER, Les sources patristiques cit., p. 33 ss.; G. MOTTA, I codici canonistici di Polirone, in AA. VV., Sant'Anselmo, Mantova cit., 349-374, p. 354 ss.127 R.P. MALONEY, Early Conciliar Legislation on Usury, Error: Reference source not found 39 (1972), 145-157; E. BIANCHI, In tema d'usura. Canoniconciliari e legislazione imperiale del IV secolo, Error: Reference source not found 61 (1983), 321-342; 62 (1984), 136-153; si consideri la seguente successione di canoni: 1) Elvira, a. 305 ( c. XX); 2) Arles, a. 312 ( c. XII); 3) Nicea, a. 325 ( c. XVII); 4) Cartagine1, a. 348 (c. XIII); 5) Laodicea ( c. IV); 6) Cartagine 4, a. 398 ( c. LXVII); 7) Arles 2, metà del V sec. ( c. XIV); 8) Orléans, a.538 ( c. XXVII) che vieta strettamente solo il prestito monetario;9) Clichy, a. 626 ( c. I); 10) Calchut, VIII secolo; 11) Parigi, a. 829 ( c. LIII): cfr. Wiener Hispana Handschrift (Vindobonensis 411) Graz (Codices Selecti 41) 1974 (fotoriproduzione); Die Kanonessammlung des Dionysius Exiguus in der ersten Redaktion ed. L. A. STREWE Berlin Leipzig 1931 (cfr. PL 67). Cfr. J. GAUDEMET, Les sources cit.; IDEM, La formation cit.; IDEM, La formation du droit canonique médiéval London 1980; IDEM, Eglise et société en Occident au Moyen Age London 1984.

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mantica palesemente alimentato da quel latino cristiano che avevanutrito contemporaneamente il sistema testuale patristico, un com-plesso accumulo di nozioni e termini economicamente precisinell'ambito del discorso giurisdizionale cristiano tanto rivoltoagli ecclesiastici che ai laici. Nonostante si sia e con autorevo-lezza affermato che la testualità patristica condiziona solo molto

relativamente la formazione del diritto della Chiesa antica 128, èstato d'altronde più volte sottolineato quanto abbia inciso siasostanzialmente che formalmente l'assunto patristico nello strati-

ficarsi della codificazione canonica 129. La contraddizione siscioglierà, considerando la testualità patristica di argomentoeconomico come sistematico contributo alla formazione di una lin-gua sociale cristiana: in tal senso i brani di Origene, Ambrogio,Agostino, Cipriano o Cassiodoro se non avranno un immediato im-patto sulla formazione del diritto, saranno tuttavia incorporatinel crescere della codificazione come sezioni del discorso e moltospesso con la funzione di chiave di volta del sistema argomenta-

tivo 130. La carica metaforica che aveva consentito al linguaggio128 GAUDEMET, La formation du droit cit., p. 161: Error: Reference sourcenot foundprincipes de vie terrestres que dans la perspective de l'au-delà. On ne saurait les utiliser comme des sources juridiques.»129 GAUDEMET, Les collections canoniques, miroir de la vie sociale (1983), in IDEM,Eglise et société cit. XIII, pp. 243-253, p. 248; cfr. IDEM, Société religieuse et Monde laïc au Bas-Empire, ivi IV (1959), pp. 86-102; MUNIER, Les sources patristiques cit., p. 27 ss., p. 125 ss.; IDEM, La contribution d'Origène au Décret de Gratien cit.130 Si cfr. le sistematiche tabelle di raffronto stabilite da HORST op. cit., p. 200 ss.; MOTTA op. cit.; vedi sopra nota 89. Un esempio di trasmissione testuale verificabile potrà intanto esserequello della Ep. 153 di Agostino, vero e proprio trattatello sul buon uso della ricchezza, per cui: AUGUSTINUS Ep. 153 ad Macedonium 6, 20 ss. (CSEL 44, 419 ss.) = Opere XXII/2 Roma 1971, p. 546 ss. =ANSELMO XI 93 (PL 149) = POLYCARPUS 6,19,17 (HORST cit.) = In 2 librosed. BERNHARD 2, 225 = 183 Titoli 167,1 (MOTTA cit.) = IVO di CHARTRES 13,4 ( = PL 161) = DG 14, 6, 1;14, 5, 15;14,4,11 (FRIEDBERG I,

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patristico di alternare neologismi e ampliamenti semantici a lemmistrettamente tecnici, e che aveva determinato un vocabolario dellaSalvezza straordinariamente carico di definizioni e di analisi deicomportamenti economici, è assorbita dal sistema testuale canoni-stico ed utilizzata per fini normativi e penitenziali, ribadendodunque all'interno del latino ecclesiastico una possibilità diparlare e scrivere di economia nei momenti di maggiore intensità

dottrinaria 131. La straordinaria frequenza di termini riconducibili742-743; 742; 738). Cfr. C. MIRBT, Die Stellung Augustins in der Publicistik des gregorianischen Kirchenstreits Leipzig 1888. Cfr. E.REYNOLDS, Basil of Caesarea and the Early Mediaeval Canonical Collections in AA. VV., Basil of Caesarea Toronto 1981, 413-532. Analogamente l'immagine di corrispondenza fra generosità umana e divina, per cui il fluire caritativo delle ricchezze, la non-tesaurizzazione, si modella sull'esempio proposto dal Cristo che ha elargito se stesso passa da Ambrogio alla tradizione canonistica e raggiunge Graziano: AMBROSIUS, De officiis I 30 ( PL 16 = Opere 13 Milano-Roma 1977, p. 110ss.) = POLYCARPUS VI,20,1 (cfr. U. HORST, Die Kanonessammlung cit.) =ANSELMO XIII,27 ( lo si veda ora nell'ambito della edizione del libro XIII curata da E. PASZTOR, Lotta per le investiture e Error: Reference source not found: la posizione di Anselmo di Lucca in AA. VV., Sant'Anselmo, Mantova cit., 375-421, p. 419-420 ) = DEUSDEDIT III,153 (ed. VON GLANVELL p. 335-336) = DG 86, 14-18. Cfr. AMBROSIUS, ivi, II, 21-22 (edizione cit., p. 244 ss.) = POLYCARPUS 20,1 = ANSELMO XIII 27 (loc. cit.) = DEUSDEDIT III 156 (= VON GLANVELL, p. 337) = DG 86,21.131 Cfr. Die Canonessammlung des Dionysius Exiguus in der ersten Redaktion cit. p.9 (cfr. PL 67): Regulae ecclesiasticae Sanctorum Apostolorum per Clementem prolatae : 40 :Error: Reference source not found cum timore omnique reverentia ministrentur. Ex his autem quae indiget, si tamen indiget, ad suas necessitates et ad peregrinorum fratrum usus ipsepercipiat, ut nihil eis possit omnino deesse. Lex enim dei praecipit, ut qui altari serviunt, de altario pascantur, quia nec miles stipendiis propriis arma contra hostes assumet.» (= ANSELMO VI 153 ed. THANER p. 340 = DG XII I 24; XII I 22 ). Cfr. Concilium Parisiense (a. 829), ed. cit., c. 53, p. 647-648: Error: Reference source not foundm cupiditatis est exigere velle quod te nescias commodasse. Hanc quidem habuit dominus Iesus Christus <Ioh. 13,29>,quam Iude tradidit erogandam, quam non dedit ad usuram, quando illam indigentibus ad informandos nos pia largitate concessit" ». Cfr. HAHNER, op. cit.; ENNIS, op. cit., p. 33 ss. Cfr. AMBROSIUS,

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al campo lessicale del credito, della finanza e della circolazionemonetaria che caratterizza - dai Libelli de Lite al Decretum Gratiani - latestualità latina antisimoniaca e che reca nettissima la tracciadi un sistema linguistico radicato nella Patristica meriterà

un'indagine tutta particolare 132; ma già questa accumulazione divocabolario efficace a molti livelli, secondo una tecnicaespressiva tradizionalmente riguardante la descrizione della veraDe Helia 20, 76, Opere 6 Milano-Roma 1985, p. 116: Error: Reference source not foundt misericordia. Elimosyna namque a peccato liberat < Tob. 12, 9> et alibi: Redemptio uiri diuitiae eius < Prov. 13, 8 > et in euange-lio: Facite uobis amicos de mammona iniquitatis < Lc. 16, 9 > . Et uenenum frequenter antidoto temperatur, hoc est ueneno uenenum excluditur,ueneno mors repellitur, uita seruatur. Fac et tu quasi bonus dispensator de instrumento auaritiae subsidium misericordiae, sinceritatis gratiam de corruptionis inlecebra. » = DG XXIII, III 76 (FRIEDBERG I, 1180): « "Medicina miseri_cordiae tol_lit peccatamagna" < Eccl. 10, 4 >. Habemus plura sub_sidia, quibus peccata nostra redimimus: pecuniam habes, redime peccatum tuum. Non venalis est dominus, sed tu ipse venalis es. Peccatis tuis ve_nundatus es, redime te oper»bus tuis, redime te pecunia tua; vilis pecunia, sed preciosa est misericordia. _.1. "Elemosina," inquit, "a peccato liberat."

Gratian. Crimina ergo elemosinis redimuntur.» Cfr. AUGUSTINUS, In Ps. 93 ed. cit., loc. cit., v. sopra nota 93; IDEM, In ps. 102, ed cit. = DG LXXVI, 8-9 (FRIEDBERG I 299-300). Sempre sul tema libe-ralitas-largitio-elemosina e sulle sue modalità, cfr. GREGORIUS I, Ep. IX 218, Registrum epistolarum, ed. HARTMANN, MGH Epistolarum T. II, Berlin

19572, pp. 205-210, p. 207: Error: Reference source not foundlicitis et iniquitate congeritur, sed quae de rebus concessiset bene adquisitis impenditur. » = POLYCARPUS II 1, 28 = ANSELMO V, 28 (THANER, p. 242) = DG I, I 27 (FRIEDBERG I 369-370); DG XIV,V, 7 (FRIEDBERG I 739); cfr. sopra nota 89.132 La ricerca potrà ora avvalersi della Libelli de Lite - Konkordanz München(MGH Institut) 1991; ove fra le molte parole-chiave si cfr.: mercari-mercatores, negotiando-negotiari-negotiatores-negotium, peculatus-peculiis-peculio-peculium, pecunia. Si consideri inoltre Wortkonkordanz zum Dekretum Gratiani bearbeitet von T. Reuter und G. Silagi 1-5, München (MGH-Hilfsmittel 10,5)1990, ove si vedrà (ma non è che un esempio indicativo ): commercium (1, 716); credere-credibilis-creditor (1, 999-1009); munus (3, 2912-2915); mercari-mercator-mercatura-mercenarius-merces-mercimonium (3, 2772-2774); pignus (4, 3488); superfluitas-superfluus ( 5, 4515);

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e della falsa ricchezza, suggerisce l'idea di una persistenza e diuna crescita bassomedievale del lessico cristiano della ricchezzaancora solidamente inserite nel campo delle argomentazioni teolo-gico-morali, liturgiche e salvifiche. Sì che analizzare la strati-ficazione dei modi medievali cristiani di percepire e verbalizzarele relazioni economiche, dovrà condurre ancora in età canonisticaad una analisi della lingua stessa che viene definendo i criteriche separano il sacro dal profano, che stabiliscono con precisionecrescente i confini dell'identità sociale cristiana. A dire cheappare fondamentale nell'epoca delle inquietudini pauperistiche edella Error: Reference source not found, l'interesse,tradizionalmente cristiano, e patristico, per l'economia-dispensatio,

tanto intesa come geometria delle relazioni salvifiche, quantointesa come gestione ordinata dei munera divini detenuti inusufrutto dall'uomo e in particolare dall'istituzione ecclesia-

stica deputata a distribuirli fra i pauperes 133. Il lessico, come

thesaurarius-thesaurizare-thesaurus (5, 4622). Cfr. CAPITANI, 'Ecclesia romana' e riforma cit.; IDEM, Episcopato ed ecclesiologia nell'età gregoriana, (1974), ivi, pp. 85-150; IDEM, L'interpretazione Error: Reference source not found dei canoni come momento della definizione di istituti ecclesiastici (secc. XI-XII), (1976), ivi, pp. 151-183, p. 170 ss.; J. GILCHRIST, Eleventh and early twelfth century collections and the economic policy of Gregory VII, Error: Referencesource not found IX (1972), 377-417; M. C. DE MATTEIS, Tematica della povertà e problema delle Error: Reference source not found: notazioni ed esemplificazioni campione su alcune collezioni canoniche del periodo della riforma ecclesiastica del sec. XI, Error: Reference source not found 90 (1982-83), 177-226; M. L. ARDUINI, 'Interventu precii'. Gregorio VII e il problema della simonia come eresia. Per una interpretazione metodologica, in Atti del Congresso internazionale su Error: Reference source not found (1985), Roma 1988, 1-15 (estratto). Cfr. DG I, I 1 ss. (FRIEDBERG I, 357 ss.). Sempre da avere presente OLSEN,op. cit.133 SALVIANO, op. cit. III, IV 23, ed. cit., p. 256: Error: Reference source not founde perfectio, ut habeant cito non habituri, beatius utique, postquam habuerint, non habentes !» Cfr.AMBROGIO, De officiis cit. I 30 ed. cit. 13, p. 110 ss.: Error: Reference source not foundsuorum aut calupnie, et non adiuves. Si sit in carcere et penis et suppliciis propter debitum aliquod

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d'altronde la sintassi concettuale, che scaturiscono da questacomplessa elaborazione dovranno essere posti in relazione strettasia con la vicenda bassomedievale che vedrà la messa a punto di unmodello di povertà accettabile da una società cristiana in cre-scita economica, sia con l'affinarsi di tecniche di gestione dellaricchezza di cui questa stessa società cristiana sarà detentrice efruitrice primaria. La capacità di formalizzazione e definizioneeconomica che, dalle metafore patristiche alla normativa antisimo-

niaca 134, offre alla Cristianità occidentale un modello logicamente

iustus excrucietur. Nam et si omnibus de betur misericordia, tamen iusto amplius, si tempore afflictionis sue nichil impetret, si tempore periculi, quo rapitur ad mortem, plus apud te pecunia tua valeat quam vita mori turi . De quo pulchre Iob dicit : " Benedictioperituri super me venit ". Personarum quidem deus acceptor non est, quia novit omnia. Nos autem omnibus quidem debemus misericordiam. Set quia plerique fraude eam querunt et affingunt erumnam, ubi causa manifestatur, persona cognoscitur, tempus urget, largius se debet profundere misericordia. Non enim avarus est dominus, ut plurimum querat. Beatus quidem, qui dimit tit omnia et sequitur eum. Set et ille beatus est, qui quod habet ex affectufacit. Ceterum Dominus non vult simul effundi opes sed dispensari;nisi forte ut Eliseus boves suos occidit et pavit pauperes ex eo, quod habuit, ut nulla cura teneretur domestica, sed relictis omnibus in disciplinam se propheticam daret. Est illa etiam probanda liberalitas, ut proximos seminis tui non despicias, si egere cognoscas. Melius est enim, ut ipse subvenias tuis, quibus pudor est ab aliis sumptum deposcere aut alicui postulare sub-sidium necessitati. Non tamen ut illi ditiores eo fieri velint, quod tu potes conferre inopibus. Causa enim prestat non gratia. Neque enim propterea te domino dicasti, ut tuos divites facias. Et infra. Consideranda etiam in largiendo aetas atque debilitas, nonnumquam etiam verecundia, quae ingenuos prodit natales. Ut se-nibus plus largiaris, qui sibi labore iam non quaeunt victum quae-rere. Similiter et debilitas corporis et haec iuvando promptius. Tum si quis ex divite ceciderit in egestatem et maxime si non vi-tio suo, set aut latrociniis aut proscriptione aut calumniis, quaehabeat, amisit». (secondo la versione di DEUSDEDIT III 153 = VON GLANVELL p. 335-336); cfr. DG 86, 14-18.134 Cfr. DG I, I 1 ss. (FRIEDBERG I 357 ss.), cfr. nota 131. Cfr. ora Die Briefe des Petrus Damiani, a cura di K. REINDEL 3, München 1989

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coerente di povertà produttiva, di autoprivazione fruttifera, diindividuazione dei valori quantificabili o meno pecuniariamente,sembra predisporre un sistema complesso di riferimenti per imovimenti della povertà istituzionale. I vocabolari e ledialettiche del salutare commercium, della largitio deitatis, dellapossibile valutazione dell'investimento caritativo non potrannoessere accantonati quando ci si accosterà ai temi della paupertas-

imitatio Christi ossia della povertà-norma di vita, della povertà chegiudica la ricchezza e le propone modalità cristiane difunzionamento, a questo punto definibili Error: Reference sourcenot found solo per convenzione.S'impone, pertanto, una decifrazione della testualità pauperista 135

e mendicante, di quella francescana in particolare, in grado diindividuarne i rapporti con la tradizione lessicale e linguisticadescritta; da questo punto di vista, la proposta minorita appariràforse più coerente con modelli di analisi economica cristiana diantica data, di quanto solitamente si creda. Occorrerà tuttaviaeliminare immediatamente l' equivoco riguardante - a questo propo-sito - l'intenzionalità o la progettualità delle fonti pauperistetanto della prima che delle successive generazioni: che in esse un

(MGH Epistolae 2, Die Briefe des deutschen Kaiserzeit, 4), che comprende gli opuscula, fra i quali cfr.: 98 = op. 24: Contra clericos regulares proprietarios; 110 = op. 9: De eleemosyna (si veda la recensione di A. GRANATA, ERROR: REFERENCE SOURCE NOT FOUND 65/2, (1991), 355-359).135 Cfr. AA. VV., Povertà e ricchezza nella Spiritualità dei secoli XI e XII (VIII convegno del Centro di studi sulla Spiritua lità medievale ) Todi 1969; AA. VV., La povertà del XII secolo e Francesco d'Assisi. Atti del II Convegno internazionale Assisi 1975; AA. VV., La conversione alla povertà nell'Italia dei secc. XII-XIV (XXVII convegno del Centro di Studi sulla Spiritualità me dievale ) Spoleto 1991, e, ivi, O. CAPITANI, Verso una nuova antro-pologia e una nuova religiosità, 447-471. Cfr. G. MICCOLI, La Error: Reference source not found del vangelo come Error: Reference source not found nelle biografie francescane: le aporie di una memoria storica in difficoltà, in IDEM, Francesco d'Assisi cit., 148-189.

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piano di discorso economico non sia dichiarato, laddove appare in-vece evidente una finalità esemplaristica o di missione, non dovràdistogliere da una lettura-decodificazione dei testi in questione,nella volontà di cogliervi continuità strutturali o innovazionirispetto al sedimentato discorso cristiano sulla ricchezza. In talsenso ( ma ci si dovrà dedicare a un'analisi specifica e ben al-trimenti puntuale ), prima che la testualità minorita giunga aprodurre sistematiche indagini delle realtà pecuniarie e contrat-

tuali 136, vi si rintracceranno motivi e parole propri ad unaconsolidata dialettica del buon uso dei beni terreni. Di questo

vocabolario non certo crematistico 137, ma piuttosto metodologica-mente economico fanno parte molteplici percorsi sememici riferi-

bili a fondamentali figure lessematiche 138 sin qui considerate: dacommercium a lucrum, da pretium a valor, da dives a utilitas. In testifondamentali alla comprensione della pietas minorita delle origini,e ben prima e più elementarmente che nelle dotte quaestiones sullaRegola o sulla moralità economica del quotidiano dei laici, inscritti, dunque, direttamente concernenti la figura del Fondatore,il centro stesso della svolta francescana, come il Sacrum commercium

o la Error: Reference source not found 139, affiora nitidamente il136 Si vedano sopra le note 10-11-12. Cfr. J. KIRSHNER, Storm over Monte Comune: Genesis of the Moral Controversy over the Public Debt of Florence cit.137 Trascurato, dunque, dalle ricerche riguardanti le fonti espli-citamente formalizzate in tal senso. Cfr. R. LAMBERTINI, Per una storia dell'oeconomica fra alto e basso Medioevo, Error: Reference source not found II (1985) (= Governo della casa, governo della città, a cura di M. BIANCHINI, D. FRIGO, C. MOZZARELLI), 45-74; si veda ora la tema-tica proposta da R. C. TREXLER, Naked before the Father. The Renunciation of Francis of Assisi New York 1989, e le osservazioni di A. BARBERO, La rinuncia di Francesco all'eredità paterna, Error: Reference source not found 3a s., XXXI/2 (1990), 837-851.138 GROUPE D'ENTREVERNES op. cit., p. 118.139 Cfr. Corpus des sources franciscaines cit. (v. sopra nota 14) III-IV; siveda il testo della Error: Reference source not found con

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raccordo con i temi e i vocabolari dello scambio salvifico, dellamixis che il pauper volontario imita in vista di un guadagnodilazionato ma certo. La povertà, domina in veste di serva che ilpauper Christi volontariamente sceglie rovesciando il proprio ruolosociale, è proposta come figura dell'auto-umiliazione divina, diuna autoprivazione che ha in sé il segno della potenza e la

sicurezza della redemptio 140. Così come ritorna il tema metaforico

della emptio-venditio141, si rintracceranno il motivo del lucrum animarum

l'aggiunta di sezioni di altre collezioni, in I fiori dei tre compagni a cura di J. CAMBELL Milano 1967.140 Sacrum commercium sancti Francisci cum domina paupertate, in Analecta cit. 17, p. 44 ( cfr. BRUFANI op. cit.):Error: Reference source not founds et umbra mortis < Psalm. 87,6 >. Cunctis viventibus odiosa non modicum existebas et omnes te fugiebant et, prout poterant, effugabant. Et, licet aliqui te fugere omnino non possent, non ideo minus eras eis odibilis et exosa.»; 18: Error: Reference source not found, ivi; 19: Error: Reference source not foundet Virginem, de qua ortus huic mundo effulsit.», pp. 44-45. La paupertas è depositaria del Error: Reference source not found, ivi 21, p. 46. Cfr. I fiori cit., 3a, ed cit., p. 18: « ...nolo verecundari ire pro elemosinis, immo volo habere et tenere secundum Deum pro magna nobilitate et regali dignitate et honore illius summi Regis, qui, cum sit Dominus omnium, pro nobis fieri voluit servus omnium, et, cum esset dives et gloriosus in maiestate sua, pauper et despectus venit in humanitate nostra.», cfr. AUGUSTINUS, sopra note 44, 46, 55. Cfr. GROSSI, Usus facti cit. ( per il nesso paupertas-dominium ).141 I fiori cit., 29, p. 68: «Quadam die cum iaceret infirmus b. Franciscus in palacio episcopatus Assisii, quidam Frater, spiritualis et sanctus homo, dixit ei, quasi ludendo et ridendo: "Quantum vendes omnes tuos saccos Domino ? Multi baldaquini et panni de serico ponentur et cooerientur super hoc corpus tuum quodmodum indutum est sacco ". habebat enim tunc S. Franciscus infulampelliceam propter infirmitatem, que cooperta erat de sacco, et indumentum de sacco. Respondit b. Franciscus, non ipse sed Spiritus sanctus per ipsum, cum magno fervore spiritus et leticia,dicens: " Tu verum dicis, quoniam ita erit !" ».

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142 e quello dell'otium, manifestazione di comportamento inutilis 143.L'elemosina e la questua saranno ricondotte, nella parola riportatadi Francesco, dives liberamente impoveritosi per acquisire maggiori

e più durature ricchezze 144, al lessico del commercium salvifico: «"...magis libere et animo gau_denti ire debetis quam ille qui deuna nummata afferret centum de_narios, quoniam offeretis illisamo_rem Dei a quibus pecieritis elemosinam, dicentes: Amore DominiDei facite nobis elemosinas, cuius comparacione nichil est »erra

vel celum."» 145. Analogamente, paupertas sarà definibile come securitas

aeternae possessionis, la sua assunzione sarà ripetizione ed imitazione142 Ivi, 19, p. 44-46: «Unde omnes fratres, tam ministros quam predicatores, informabat ad opera, dicens eis quod propter prelacionem et officium et sollicitudinem predicandi omnino non deberent dimittere sanctam et devotam oracionem, ire pro elemosinaet operari manibus suis sicut alii Fratres, propter bonum exemplumet lucrum animarum suarum et aliorum. ».143 Ivi, 5, p. 20: « " Vade viam tuam, frater musca, quoniam vis comedere laborem Fratrum tuorum et vis esse ociosus in opere Dei sicut frater apum, qui non vult lucrari et laborare et comedit laborem et lucrum bonarum apum ".». Per questa terminologia si cfr. sempre le liste di concordanze e frequenze lessicali, sopra, nota 14. Per la similitudine delle api, figura del buon uso-chresis, cfr. GNILKA op. cit., p. 102 ss.144 Cfr. IULIANUS DE SPIRA, Vita S. Francisci XII 71, Analecta Franciscana X, Firenze 1927-1941, p. 368: «Regnat ergo dives in patria pro paupertatis transitoriae copia; regnat, inquam, sibi regibus huiusmundi substratis, quos hic misera rerum pereuntium ditat inopia.»,cfr. IDEM, Officium S. Francisci, 17, VIII, ivi p. 382. 145 I fiori cit., 52b, p. 148; cfr. ivi 2, pp. 10-14. Per il riaf-fiorare del tema mercator-redemptio come metafora della Salvezza, cfr. THOMAS DE CELANO, Vita I, I, XXVIII, 77-78, Analecta Franciscana X Firenze 1926-1941, pp. 57-58, IULIANUS DE SPIRA, Vita S. Francisci IX, 41-42, ivi p. 355. Cfr. THOMAS DE CELANO, Vita II XLIV, ivi, p. 176:Error: Reference source not found. Cfr. AUGUSTINUS, Enarratio in ps. 148,8 (= CC 40, 2170): Error: Reference source not found; cfr. sopra nota 71. Cfr. anche Sacrum commercium cit. 65, ed. cit., p. 74( cfr. BRUFANI op. cit.):«De regni caelorum possessione nulla sit dubitatio, nulla sit cunctatio vobis, quoniam arrham futurae hereditatis iam tenetis et pignus Spiritus iam suscepistis, signati signaculo gloriae Christi...», per cui v. II Cor. 1, 22.

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del salutare commercium, e per tanto conferirà uno spirituale

dominium sulle cose e sui luoghi del mondo 146. L'opposto di paupertas

sarà, occorre sottolinearlo, avaritia, intesa come Error: Referencesource not found; la definizione puntualmente normativa metteefficacemente in evidenza la dissimulazione dei falsi religiosi che innome dell'antico discorso sul buon uso delle ricchezze propongonoalleanze con i poteri del mondo, dunque non un utile distacco-investimento dalle cose, ma una inutile accumulazione delle stessericonducibile alla figura del servus inutilis modello primo di

tesaurizzazione sterile 147. Ma al di là della polemica 148, condottapoi con elaborata dottrina dalla Scuola spirituale, sul

146 Sacrum commercium, ed. cit., 3, p. 36; ivi, 13, p. 41 (cfr. BRUFANI op. cit.): Error: Reference source not found; ivi, 13:Error: Reference source not found, cfr. I Mach. 3, 58; Phil. 3, 13; Ios. 1, 3; e si confronti in tal senso l'immagine del convento che ha gli stessi confini del mondo, ove è evidente l'equazione fra precarietà dell'insediamento e allargamento degli orizzonti dominativi, ivi, 63, p. 73; cfr. ENGELS, op. cit. Cfr. BONAVENTURA, Legenda minor III 5, Analecta X cit., p. 664 per il tema della ricchezza vera ( hereditas aeterna ) o falsa ( feudum ad horam concessum ). Si veda sviluppata l'equazione paupertas-potestas in BONAVENTURA, Legenda maior VII 13, ivi, p. 591-592: Error: Referencesource not foundd naturae facultas defecerat: multo magis illa merebitur, quae usitato divinae providentiae ordine communiter conceduntur. Si, inquam, petrae siccitas ad pauperis vocem abun-dans poculum sitienti propinavit pauperculo, nil iam inter omnia suum denegavit obsequium iis qui pro Auctore omnium omnia relique - runt ». Con riferimento a CELANO, Vita II cit. II 77, ed. cit. p. 177, ripreso in BONAVENTURA, Legenda maior VII 10, ed. cit., p. 590,con il commento :Error: Reference source not found (= CELANO loc. cit.: Error: Reference source not found ), sottolineature nostre. Cfr. I fiori cit. 1, pp. 9-10147 Sacrum commercium cit., 39 ss., ed. cit., p. 57 ss. ( cfr. BRUFANI op. cit.). Si veda il nesso avaritia-providentia, 45, pp. 60-61,che potrà essere utilmente paragonato ad AUGUSTINUS, Ep. 153 cit., loc. cit. Si cfr. Sacrum commercium cit., 44, ed. cit., p. 59:Error: Reference source not found, v. Mt. 25, 8; Mt. 25, 14. Cfr. sopra nota 102.148 LAMBERTINI, op. cit.; TABARRONI, op. cit.

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significato dei beni terreni, sui modi del loro uso, possesso odominio, si dovrà notare già qui, in questa testualità minorita opauperista fondamentale e linguisticamente decisiva, la forza concui si afferma la logicità economica dell'impresa salvificadeterminata dal comportamento di volontario impoverimento: « "Nondeterreat vos magni_tudo certami_nis et laboris immensitas,quoniam magnam habebitis remuneratio_nem" »; la potenza divina fidelis

in promissionibus che garantisce il mantenimento dell'impegnocontratto con gli adepti di Paupertas assume nel testo tutta laoggettiva credibilità che già era stata caratteristica, nel testo

patristico, del Cristo retributor 149. Allusioni o richiami allametaforizzazione economica dei temi caritativo-salvifici, speri-mentata a fondo dalla testualità patristica e monastica, affioranod'altronde in quella francescana sino a Bonaventura a proposito dinumerose tematiche di rilievo connesse con largitio, emptio-venditio,mutuum. Episodi centrali della biografia del Fondatore rinviano,nel linguaggio delle fonti, all'archetipo del commercio salvificoe caritativo150, al principio della elargizione come buon uso

sistematico delle ricchezze 151, al motivo dei beni detenuti in

149 Sacrum commercium cit., 66, ed. cit., p. 74 ( cfr. BRUFANI op. cit.). Cfr. SALVIANUS, op. cit. II, XII 55, ed. cit.: Error: Reference source not foundo ab eo retributionem sperare poteris, quem et inpossibilitatis et infidelitatis ipse damnaveris?" (p. 224-226). Su remunerator-retributor nel latino cristiano, cfr. BRAUN, Deus Christianorum cit., p. 120 ss. Impiego giuridico di retributio, desunto da Agostino (In ps. 108), per esempio, in DG XXIII 3, 1 (FRIEDBERG I 896).150 Emptio-venditio-pretium salutis-caritas: CELANO, Vita I cit.8, ed cit. p. 11; Vita II 88, ivi p. 183; cfr. ivi 201, p. 245: Error: Reference source not found. Cfr. BONAVENTURA, Legenda maior II 1, ed. cit. p. 563.151 Cfr. ivi, 196, p. 243; e passim. Cfr. BONAVENTURA, op. cit. I 6, ed. cit., p. 562.

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usufrutto o possesso precario e quindi continuamente monetizzabili

e spendibili 152. Non a caso Bonaventura riscoprirà, nella sua versione delle primebiografie di Francesco, il sintagma pretiosum commercium e si serviràdi un'immagine di elargizione per rendere il senso della rinuncia

totale del Fondatore dell'Ordine Minorita 153.Si rende necessaria, dunque, una rilettura delle fonti pauperisteche ne riscopra i nessi con i presupposti linguistici e concet-tuali fondanti, nel latino cristiano di derivazione patristica,un'ipotesi di identità teologica strettamente connessa con i les-sici economici quotidiani. Tale decodificazione testuale consen-tirà di rintracciare i collegamenti che sino ad oggi sono parsi, amolta storiografia, mancare fra le elaborazioni economiche pro-dotte dai Mendicanti istituzionali attivi nelle società bassome-dievali a forte sviluppo commerciale, e il discorso caritativo,ascetico o autoprivativo che ugualmente caratterizza questi gruppireligiosi tanto socialmente efficaci. L'attività di creazione econtinua riformulazione di vocabolario economico che, come inparte si è visto, contraddistingue sul lungo periodo la testualitàcristiana di argomento teologico e teologico-morale apre un frut-tuoso campo di studio a chi voglia approfondire le ragionidell'alta capacità di comprensione, analisi e definizione dei

152 CELANO, Vita II cit. 87, ed cit., p. 182, ove il mutuum che determina l'acquisizione precaria del bene materiale si riferisce più che a Lc. 6, 34, come vorrebbero gli Editori, più generalmente alla copiosa tradizione cristiana sul possesso ad tempus dei beni, per cui cfr. sopra note 93, 124. Cfr. BONAVENTURA, Legenda maior citVIII 5, ed. cit., pp. 593-594.153 Legenda minor cit. I 5, ed. cit. p. 656. Cfr. ivi I 4, p. 656:Error: Reference source not founder candi modo negotiationem mundanam in evangelicam commutare», cfr. Mt. 13, 44 ss., sottolineatura nostra. Cfr. BONAVENTURA, Legenda maior cit. IX 3, ed. cit. p. 598: Error: Reference source not foundmolaret...».

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fatti economici, che i protagonisti della imitatio Christi rivelano apartire dal XIII secolo. Una indagine di questo tipo consentirà,forse, di sottrarre alla marginalità e alla sottovalutazionequelle fonti etico-economiche o economico-politiche di cui sidiceva all'inizio di questo lavoro, mostrandone al contrario lacentralità nel sistema di significati bassomedievali che collegapaupertas a lucrum.

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