Note preliminari per la storia e l’identificazione di una biblioteca fogliante secentesca: S....

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PUBBLICAZIONI CENTRO STORICO BENEDETTINO ITALIANO CESENA BADIA DI SANTA MARIA DEL MONTE 2015 ITALIA BENEDETTINA XXXVII SEICENTO MONASTICO ITALIANO Atti del X convegno di studi storici sull’Italia benedettina Abbazia di S. Maria di Casamari (FR), Abbazia di S. Domenico di Sora (FR), 15-18 settembre 2011 a cura di GIOVANNI SPINELLI O.S.B.

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ITALIA

BENEDETTINA

XXXVII

BADIA DI

SANTA MARIA DEL MONTE

CESENA

SEICENTOMONASTICO

ITALIANO

ISBN 978-88-98104-06-2

ATTI DELX CONVEgNO

DI STuDI STORICISuLL’ITALIA

BENEDETTINAABBAzIA DI S. MARIA

DI CASAMARI (FR),ABBAzIA DI S. DOMENICO

DI SORA (FR),15-18 SETTEMBRE 2011

PuBBLICAzIONICENTRO STORICO BENEDETTINO ITALIANO

CESENABADIA DI SANTA MARIA DEL MONTE

2015

ITALIA BENEDETTINAXXXVII

SEICENTO MONASTICOITALIANO

Atti del X convegno di studi storici sull’Italia benedettinaAbbazia di S. Maria di Casamari (FR),Abbazia di S. Domenico di Sora (FR),

15-18 settembre 2011

a cura di

gIOVANNI SPINELLI o.s.b.

Enrico Pio Ardolino

Note prelimiNari per la storia e l’ideNtificazioNe di uNa biblioteca fogliaNte seceNtesca:

s. giovaNNi battista di perugia *

legghino poco, ma attentamente, acciò l’inten-dino, e che è il principale, lo mettino in prattica, attesoche il leggere il bene senza praticarlo, è come mangiare senza digerire.1

sembra ormai essersi consolidata tra gli studiosi l’opinione che l’ana-lisi dei fondi antichi delle biblioteche pubbliche non possa non essere principiata da un imperativo: stabilirne la provenienza.2 anche se con

* ringrazio la prof.ssa maria grazia bistoni che mi ha guidato nella stesura del lavoro, allora in veste di tesi di laurea. È grazie alla segnalazione, da lei ricevuta, del corpus di manoscritti appartenuti alla biblioteca qui analizzata, che la ricerca è stata avviata e quindi allargata ad ulteriori aspetti. sono poi molto riconoscente alla dott.ssa emilia stolfi che, “per amor di scienza”, mi ha facilitato la consultazione della docu-mentazione dell’archivio di s. croce in gerusalemme di roma, sostenuto e fornito preziosi suggerimenti. ringrazio infine i bibliotecari dell’augusta di perugia, paolo renzi e margherita alfi, che mi hanno segnalato gli esemplari a loro noti appartenuti alla biblioteca di s. giovanni battista e ora presso la comunale perugina.

1. Institutione de’ nouitii della Congregatione de’ Monaci Riformati di S. Bernardo dell’Ordine Cisterciense. Composta dai primi padri della medesima Congregatione, roma, giuseppe vannacci, 1690, p. 106.

2. su questo tema si vedano: M. rossi, Provenienze, cataloghi, esemplari. Studi sulle raccolte librarie antiche, manziana, vecchiarelli, 2002; G. ruffini, “Di mano in mano”. Per una fenomenologia delle tracce di possesso, « bibliotheca », 1 (2002), p. 142-160; M. rossi, Metodologia di intervento e strumenti d’indagine per l’analisi delle raccolte librarie antiche, in Il libro antico: situazione e prospettive di catalogazione e di valoriz-zazione. Atti del convegno di studi; Trento, 17 dicembre 2001, a cura di l. BrAGAGnA e M. HAusBErGHEr, trento, provincia autonoma di trento, servizio beni librari e archi-vistici, 2003 (beni librari e archivistici del trentino. Quaderni; 3), p. 103-109; A. Gonzo, Descrizione e valorizzazione dell’esemplare: esperienze, valutazioni, prospettive, in Il libro antico, p. 111-129; P. innocEnti - c. cAvAllAro, Metodologia di indagine bibliografica dei fondi librari. La stratigrafia dei cataloghi antichi, in La biblioteca ecclesiastica del Duemila. Atti del Convegno di Studio; Trento, Palazzo Geremia - Sala Falconetto, 20-21 giugno 2000, a cura di M. GuErrini e f. ruGGEri, palermo, l’epos, 2001 (de charta, 4), p. 89-108; r. M. sErvEllo, « Habent sua fata libelli ». Testimonianze di provenienza e possessori nei fondi librari, in Dalla notitia librorum degli inventari agli esemplari. Saggi di indagine su libri e biblioteche dai codici vaticani latini 11266-11326, a cura di r. M. BorrAccini, mace-

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non poche difficoltà è infatti in questa direzione che si muovono tutte le istituzioni bibliotecarie italiane, specie quelle che hanno assistito all’in-cameramento delle raccolte librarie private ed ecclesiastiche.3 È perciò possibile riconoscere un percorso comune per numerose biblioteche italiane, perché comune è stata la loro sorte di fronte agli eventi storici. sconvolgimenti culturali, politici ed amministrativi come la rivoluzione francese prima, e l’unità d’italia poi, hanno determinato una profonda trasformazione del panorama bibliotecario italiano, concretizzatasi da un lato in un arricchimento (in alcuni casi, anche di una creazione ex novo) delle biblioteche pubbliche ed universitarie, dall’altro, nella nascita delle biblioteche nazionali di firenze e roma.4

anche per la biblioteca comunale augusta di perugia – una delle prime pubbliche italiane, il cui nucleo librario fondativo si deve al bi-bliofilo prospero podiani 5 – si è da tempo scelto di seguire il suddetto orientamento. la presenza di numerosi fondi librari provenienti sia da biblioteche private, sia da raccolte precedentemente appartenute a mo-nasteri, confraternite, chiese e conventi, ha reso evidentemente doveroso questo impegno. oggetto della presente indagine sarà allora studiare – all’interno del vasto e in gran parte inesplorato panorama delle biblio-

rata, eum, 2009, p. 61-122; si vedano inoltre le recenti linee guida: Provenienze. Metodo-logie di rilevamento, descrizione e indicizzazione per il materiale bibliografico. Documento elaborato dal Gruppo di lavoro sulle provenienze coordinato dalla Regione Toscana e dalla Provincia autonoma di Trento, a cura di K. cEstElli e A. Gonzo, trento, provincia autonoma di trento, soprintendenza per i beni librari e archivistici, firenze, regione toscana, giunta regionale, 2009 (beni librari e archivistici del trentino. Quaderni, 9).

3. « in un patrimonio immenso di manoscritti, incunaboli e volumi a stampa qual è quello italiano, la rilevazione dei fondi librari presenti nelle biblioteche è oltremodo complessa ma essenziale per approfondire le conoscenze sull’origine e la formazione dei nuclei librari storici e per permettere una coerente politica di conservazione, valorizza-zione e tutela » (sErvEllo, « Habent sua fata libelli », p. 62).

4. P. trAniEllo, Storia delle biblioteche in Italia. Dall’Unità ad oggi. Con scritti di G. GrAnAtA, cl. lEoMBroni, Gr. ruffini, bologna, il mulino, 2002; per un breve ma aggiornato profilo della storia e del patrimonio delle due nazionali centrali si veda il recente: Le Biblioteche pubbliche statali: storia e sedi nei 150 anni dell’unificazione nazionale. Vademecum delle Biblioteche pubbliche statali e degli Istituti culturali, roma, gangemi, 2011, p. 37-39 e 63-64.

5. sul profilo dell’erudito perugino (1535/1546-1615) e della sua biblioteca: M. A. PAn-zAnElli frAtoni, Bibliofilia, biblioteche private e pubblica utilità. Il caso di Prospero Podiani, tesi di dottorato in Scienze bibliografiche, archivistiche, documentarie e per la conservazione ed il restauro dei beni librari dei beni librari ed archivistici, Xvii ciclo (2005-2006), università degli studi di udine, tutori: prof. a. serrai, prof. u. rozzo); sulla storia della biblioteca augusta si veda invece il datato ma ancora valido: G. cEccHini, La Biblioteca Augusta del Comune di Perugia, roma, edizioni di storia e letteratura, 1978.

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teche ecclesiastiche perugine formatesi tra medioevo ed età moderna e confluite (in toto o in parte) presso l’augusta 6 – quella appartenuta al monastero di s. giovanni battista (nel 1802 intitolato a s. bernardo), e della quale ad oggi nulla è stato scritto.7 confluita presso la biblioteca augusta sul finire del Xviii secolo a causa della soppressione giacobina, è da considerarsi una delle prime raccolte librarie, tra quelle appartenute alle cosiddette “corporazioni religiose soppresse”, qui giunta.8

il complesso monastico di s. giovanni battista, situato nel centro storico della città e ancora oggi presente nel suo assetto originario, ap-partenne alla congregazione dei foglianti. Nata nel 1586 per volontà del monaco francese Jean de la barrière,9 essa divenne giuridicamente auto-noma nel 1592, pur traendo origine dall’antico movimento cistercense.10

6. per una panoramica delle principali biblioteche storiche perugine si rinvia a: M. A. PAnzAnElli frAtoni, Prolegomeni per una ‘Storia e cultura delle biblioteche’ in Umbria, « rara volumina. rivista di studi sull’editoria di pregio e il libro illustrato », 1-2 (2004), p. 25-55.

7. brevi cenni alla biblioteca sono in: A. BEllucci, Perugia. Biblioteca comunale, Inventario dei Manoscritti, in Inventari dei manoscritti delle Biblioteche d’Italia, a cura di G. MAzzAtinti, 5 (Ravenna, Vigevano, Perugia), forlì, bordandini, 1895, p. 58; cEccHini, La Biblioteca Augusta del Comune di Perugia, p. 521; M. G. Bistoni Grilli cicilioni, Codici della Biblioteca Augusta di Perugia, provenienti dalle soppresse corporazioni reli-giose, in Università e tutela dei beni culturali: il contributo degli studi umanistici. atti del convegno promosso dalla facoltà di magistero in arezzo dell’università di siena. arezzo-siena, 21-23 gennaio 1977, a cura di i dEuG su ed E. MEnEstò con una premessa di c. lEonArdi, firenze, « la nuova italia », 1981, p. 406, n. 4; r. liGuori, La storia del Monastero cistercense dei SS. Giovanni Battista e Bernardo. Da luogo pio a caserma, perugia, comando militare regionale - umbria, 1997, p. 114.

8. pervenute in diversi momenti, con la soppressione giacobina, napoleonica o unitaria, è oggi estremamente complesso (mancando una specifica documentazione al riguardo) stabilire con esattezza la consistenza e il profilo delle biblioteche appartenute alle comunità religiose perugine. alcune di queste: quella dei monasteri e conventi di s. pietro (benedettino), s. domenico (domenicano), s. francesco del monte (francesca-no), montemorcino (olivetano), monteluce (osservante), s. maria (servita), s. giovanni battista (cistercense riformato), e delle chiese di s. filippo Neri (oratoriano) e del gesù (gesuiti).

9. sulla vita del monaco (1544-1600) si veda: G. viti, Barrière Jean-Baptiste de la, in Dizionario degli Istituti di Perfezione, roma, edizioni paoline, 1973, 1, col. 1059-1061.

10. animata da un profondo senso di rinnovamento religioso, in direzione contro-riformistica e per questo stimata e fortemente appoggiata dalla santa sede, e decisa a ripristinare le più rigide osservanze monastiche, questa congregazione nacque sotto l’influsso e per volontà del monaco francese Jean de la barrière il 5 maggio 1586 con il breve Religiosos viros di papa sisto v. dopo l’iniziale subordinazione giuridica, il 4 settembre del 1592, attraverso il breve Pastoralis nostri muneris ratio di papa cle-mente viii, i foglianti riuscirono ad ottenere la totale esenzione dalla giurisdizione del capitolo generale dei cistercensi. a causa di irreversibili contrasti politici (dissidi nazionalistici tra le case monastiche italiane e francesi), il 22 maggio del 1630 papa

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la presenza di questo ordine nel capoluogo umbro, già viva dalla metà del Xiii secolo tra le mura del monastero femminile di santa giuliana, si arricchì dunque di una nuova fondazione nel 1620, anno in cui i primi monaci foglianti si insediarono nell’immobile.11

urbano viii, attraverso il breve Ad Uberes, fu costretto a dividere la congregazione fogliante in due rami autonomi. così, mentre in francia nasceva la Congregatio Beatae Mariae Fuliensis Ordinis Cisterciensis (con sede generalizia a feuillant), in italia prendeva vita la Congregatio monachorum reformatorum sancti Bernardi Ordinis Cisterciensis (con sede generalizia a roma, presso l’abbazia di santa pudenziana), meglio conosciuta come ordine dei bernardini riformati (e comunemente chiamato dei bernardoni). tale ordine venne poi ulteriormente diviso in due province: quella pedemontana-sabauda (compren-dente i monasteri foglianti presenti in piemonte) e quella romana (comprendente tutti i monasteri foglianti italiani ad esclusione di quelli piemontesi). in seguito alle tumultuose vicende rivoluzionarie del Xviii secolo si ebbe la definitiva scomparsa della congrega-zione fogliante. il 23 marzo 1802 papa pio vii, con il breve In summo apostolus, fece confluire la congregazione fogliante all’interno della provincia romana della congrega-zione cistercense di san bernardo in italia. il breve di pio vii, decretò, in sostanza, la fine dell’indipendenza fogliante dall’ordine cistercense. uno studio completo sulla storia dei foglianti italiani è ancora tutto da scrivere. oltre alla imprescindibile storia della congregazione del monaco fogliante morozzo (limitata cronologicamente all’ultimo scorcio del Xvii secolo), lo studio recente più esaustivo rimane quello della dal prà. si vedano dunque: c. G. Morozzo, Cistercii reflorescentis seu cong. Cistercio-monasticarum B. Mariae fuliensis in Gallia et reformatorum S. Bernardi in Italia cronologica historia, augustae taurinorum, sumptibus bartholomaei zappatae, 1690; g. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni, venezia, tipografia emiliana, 1842, 13, p. 219-221; G. viti, Foglianti, in Dizionario degli Istituti di Perfezione, 1977, 4, col. 93-94; l. J. lEKAi, I Cistercensi. Ideali e realtà, firenze, certosa di pavia, 1989, p. 167-169 e 295-296; liGuori, La storia del Monastero cistercense, p. 29-33; l. dAl Prà, I Foglianti in Italia. Note di storia e di arte, in Settecento monastico italiano. atti del i convegno di studi storici sull’italia benedettina. cesena 9-12 settembre 1986, a cura di G. fArnEdi e G. sPinElli, cesena, badia s. maria del monte, 1990, p. 545-580.

11. la presenza dei monaci foglianti a perugia, qui soprannominati “zocchetti”, fu possibile grazie alla volontà di due illustri e note personalità perugine: giovanni batti-sta pontano (sec. 16-17) e Napoleone comitoli (1548-1624). i primi foglianti giunsero a perugia nel 1620 e si insediarono nell’immobile (donato dal pontano) che intanto, grazie ai lavori iniziati nel 1617, era stato adibito a monastero con annessa chiesa. la vita reli-giosa dei foglianti di perugia dovette bruscamente arrestarsi di fronte alle note vicende della repubblica romana e alla conseguente soppressione giacobina. difatti, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno del 1798 il monastero venne temporaneamente soppresso, con la conseguente confisca di beni mobili e immobili. pur essendo soltanto provviso-ria, la soppressione arrecò ingenti danni pratici al monastero che, ad esempio, si vide definitivamente privato sia dell’archivio che della biblioteca. poco tempo dopo essersi ristabiliti all’interno dell’edificio (intorno ai primi mesi del 1800) i monaci dovettero affrontare un altro cruciale avvenimento: il definitivo scioglimento della congregazione di appartenenza e la conseguente unione alla congregazione cistercense di s. bernar-do, avvenuta nel 1802. l’aggregazione della casa monastica (che da questo momento fu intitolata a s. bernardo) determinò il susseguirsi di nuove vicende e sancì la nascita di

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prima di affrontare le vicende relative alla nascita della biblioteca e alla sua conformazione nel Xvii secolo, converrà brevemente precisare le circostanze storiche per le quali oggi il fondo librario di s. giovanni battista è entrato a far parte dell’augusta. chiarire le ragioni per le qua-li la raccolta venne rimossa dal contesto fisico ed intellettuale originario, servirà non solo a far luce su alcuni episodi ad oggi pressoché oscuri, ma più concretamente a circoscrivere i luoghi di ricerca dove è attual-mente possibile consultare la documentazione archivistica e bibliografica un tempo appartenuta ai monaci di perugia.

la raccolta libraria fu come detto custodita tra le mura del mona-stero sino al 1798, quando con il temporaneo sgretolamento dello stato pontificio e la conseguente instaurazione della repubblica romana, il monastero venne soppresso. oltre ai poderi, alle opere d’arte e agli oggetti sacri posseduti dai monaci, fu requisita appunto anche la biblio-teca, che poco dopo venne trasferita nell’augusta. lo spostamento fu definitivo e la raccolta non venne restituita al monastero neppure dopo che, con la fine della fase repubblicana, fu concesso ai monaci di riap-propriarsi dell’immobile. a nulla difatti servirono le richieste che l’allora economo del monastero rivolse alle autorità competenti: 12

d. vincenzio maria manzoli economo di questo monastero di s. giovanni battista supplica per la restituzione de libri, e scritture spettanti al detto monastero, e collocate nell’archivio generale in s. do-menico sotto la custodia del signore giuseppe belforti. [...] il suddetto rappresenta che in occasione del nominato monastero fù fatta trasportare l’intera libreria di quello nella pubblica libreria di questa città; prega pertanto per la restituzione della medesima.13

insieme alla biblioteca, dunque, anche l’archivio non venne restitu-ito ai monaci. dopo aver transitato presso l’allora archivio generale di s. domenico,14 all’epoca sotto la direzione dell’erudito perugino giuseppe

nuovi “protagonisti” che continuarono a plasmare la storia di questo monastero sino alla definitiva soppressione unitaria. per uno studio approfondito ed esaustivo circa le vicende storiche del monastero si rinvia a: liGuori, La storia del Monastero cistercense.

12. al momento della soppressione la maggior parte dei beni del monastero vennero affidati a luigi bartoccini, che ebbe l’incarico di amministrarli dalla primavera del 1798 al febbraio del 1800 (liGuori, La storia del monastero cistercense, p. 114).

13. archivio di stato di perugia (= aspg), archivio storico del comune di perugia (= ascpg), periodo 1797-1816, Governo Pontificio, b. 176, fasc. ii (107-108); datato 10 marzo 1800.

14. liGuori, La storia del monastero cistercense, p. 112. oltre all’archivio del monastero di s. giovanni battista, anche altri archivi perugini appartenenti a confraternite, luoghi pii soppressi o collegi delle arti, seguirono lo stesso iter: m. MAlAGnino - M. s. sAMPAolo,

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belforti,15 il patrimonio archivistico venne trasferito presso la basilica di santa croce in gerusalemme di roma, dove è tuttora conservato insieme a numerosi fondi provenienti da case monastiche appartenute alla congregazione fogliante.16 difatti – come noto 17 – la dislocazione perugina non fu un caso isolato, bensì un folto numero di archivi appar-tenuti alla congregazione confluirono, a causa prima delle soppressioni giacobina e napoleonica e poi di quella unitaria, nel ricco archivio della basilica romana. diversamente – e per ragioni ancora non precisate – la biblioteca rimase dunque nel capoluogo umbro. Quando questa andò ad incrementare il preesistente nucleo dell’augusta, il posto di bibliotecario era allora ricoperto da giovanni angelo cocchi.18 Quelli del cocchi furono anni importanti – forse cruciali – per la storia dell’augusta, per almeno due motivi. innanzitutto perché fu durante questa ammini-

Annibale Mariotti e la Repubblica Romana, in Annibale Mariotti 1738-1801. Cultura scienti-fica, storica e politica nell’Umbria di fine Settecento. Atti del Convegno di studi (Perugia, 13-14 dicembre 2001), a cura di M. roncEtti, « bollettino della deputazione di storia patria per l’umbria », XciX (fasc. 2, tom. 1), perugia, 2002, p. 279-293.

15. l’indefessa attività archivistica di giuseppe belforti (1731-1807), caratterizzata da un rigoroso rispetto scientifico dei fondi, è stata già in passato messa in rilievo. al riguardo si vedano: G. B. vErMiGlioli, Biografia degli scrittori perugini e delle opere loro ordinate e pubblicate da Gio. Battista Vermiglioli, perugia, tipografia di francesco baduel, 1828-1829, i (parte i), p. 202; G. dEGli Azzi, Giuseppe Belforti erudito perugino del secolo XVIII. Cenni bio-bibliografici, « bollettino della regia deputazione di storia patria per l’umbria », Xv (1909), p. 347-358; a. PEtrucci, Giuseppe Belforti, in Dizionario biografico degli italiani, roma, istituto della enciclopedia italiana, 1965, vii, p. 568-569; M. A. PAnzAnElli frAtoni, La Biblioteca di Annibale Mariotti, Annibale Mariotti 1738-1801, p. 108-109. circa l’attività del belforti archivista ricordiamo un Indice delle scritture di S. Giovanni Battista, conservato oggi presso l’archivio storico di santa croce in gerusalemme e contenente l’inventario dell’archivio del monastero, posto in essere dal belforti stesso. Nell’ultima carta dell’Indice egli si firma manu propria: « io sottoscritto ho ricevuti dal cittadino luigi bartoccini scudi sedici, e baiocchi settantacinque per aver messo in ordine, e formato l’indice dell’archivio del monastero di s. giovanni battista, per il quale sono state da me impiegate ore 203. Questo dì 15 Nevifero anno settimo repubblicano. » (a.s.c.g., fondo s. giovanni battista e bernardo di perugia, inv. 146, Indice delle scritture di S. Giovanni Battista - Inventario dei libri e delle scritture; datato 15 gennaio 1799).

16. il fondo perugino (s. giovanni battista e bernardo di perugia) conta 87 registri e 15 scatole (E. stolfi, S. Croce nel suo archivio, in La Basilica di S. Croce in Gerusa-lemme a Roma: quando l’antico è futuro, a cura di A. M. AffAnni, viterbo, betagamma, 2003).

17. sulla storia dell’archivio di santa croce in gerusalemme e dei suoi fondi si rinvia al ricco saggio: stolfi, S. Croce nel suo archivio.

18. medico (1730-1803), su di lui si veda: m. roncEtti, Profili di Bibliotecari perugini, « annali della facoltà di lettere e filosofia della università degli studi di perugia », Xi (1973-1974), p. 214-217, 258-259.

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strazione che la ricca ed importante biblioteca appartenuta al collegio gesuitico perugino, a causa della soppressione dell’ordine (1774), confluì in quella comunale. fu inoltre in questo periodo, e precisamente tra il novembre 1786 e il settembre 1787, che fu posto in essere un riordina-mento dell’intero patrimonio bibliografico, concretizzatosi nella stesura di un catalogo del patrimonio manoscritto e stampa.19 del riordinamento della raccolta gesuitica fu poi fattivamente luigi canali 20 ad occupar-sene, che allora ricopriva la carica di sostituto del cocchi ma che finì poi per assumere la direzione della biblioteca dal 1803 al 1835. il ruolo del canali, come vedremo, fu di grande rilevanza anche nella gestione della raccolta fogliante.

in definitiva, studiare oggi questa biblioteca ci sembra non significhi soltanto illustrarne storia e profilo originari, ma anche analizzare e va-lorizzare un piccolo e sconosciuto segmento bibliografico dell’augusta, che da due secoli conserva e custodisce. in base a tale principio, e in linea con le metodologie di ricerca ormai consolidatesi nell’ambito disciplinare della storia delle biblioteche,21 cercheremo di raggiungere due essenziali obiettivi. anzitutto illustrare, sulla base della documen-tazione rinvenuta, le vicende storiche della raccolta libraria perugina, limitandoci ad evidenziare i risultati di una ricerca tuttora in corso e

19. bap, ms. 3088-3089, Catalogus librorum Bibliothecae Augustae secundum aucto-rum cognomina dispositus, cuius libri partim numeris, partim litteris adnotantur, et singuli eiusdem Bibliothecae, ac Perusinae Civitatis signum praeseferunt (XiX secolo); a questi due manoscritti va affiancato il ms. bap 3090, che ne è la continuazione naturale: Sup-plementum Indicis Bibliothecae Augustae, quo plurimi Libri continentur altero catalogo non designati, qui empti vel ex duplicatis venditis vel ex huiusce Bibliothecae reditibus reliquis sunt adiecti, ut ex variis indicibus manu propria ipsius Angeli Cocchi suscriptis apparet, qui a numeris singulis Libris appositis indicantur. per una breve descrizione dei cataloghi si veda: cEccHini, La Biblioteca Augusta, p. 499-500.

20. scienziato ed erudito (1759-1841), fu anche rettore dell’università perugina; su di lui si veda: E. BottAsso, Dizionario dei bibliotecari e bibliografi italiani dal XVI al XX secolo, a cura di r. AlciAti, san giovanni valdarno, accademia valdarnese del poggio, 2009, p. 106-107.

21. per il ventaglio delle metodologie di ricerca che ruotano attorno a questa disci-plina si rinvia agli atti del convegno tenutosi a l’aquila nel 2002: La storia delle bibliote-che. Temi, esperienze di ricerca, problemi storiografici. Convegno nazionale, L’Aquila, 16-17 settembre 2002, a cura di A. PEtrucciAni e P. trAniEllo; premessa di W. cAPEzzAli, roma, associazione italiana biblioteche, 2003; per riflessioni metodologiche e approcci di ricerca relativi alle indagini storiche specificamente dedicate alle biblioteche ecclesiasti-che si veda: Claustrum et armarium. Studi su alcune biblioteche ecclesiastiche italiane tra Medioevo ed Età moderna, a cura di E. BArBiEri e f. GAllo, milano-roma, biblioteca ambrosiana-bulzoni, 2010 (accademia ambrosiana, classe di studi borromaici, fonti e studi 12); ulteriori spunti in: f. l. MAGGiorE, La gestione delle raccolte nelle biblioteche ecclesiastiche: tipologia e peculiarità, in La biblioteca ecclesiastica del Duemila, p. 45-54.

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perciò escludendo dalla trattazione, ad esempio, gli aspetti relativi alla conformazione letteraria e bibliografica della raccolta. in secondo luogo, fornire gli elementi bibliologici peculiari e distintivi degli esemplari oggi superstiti, al fine di garantirne la riconoscibilità all’interno dell’augusta.

lE fonti sEicEntEscHE dEllA BiBliotEcA

converrà subito precisare che le notizie relative alla struttura e alla consistenza della biblioteca durante il Xvii secolo risultano, ad oggi, frammentarie. l’assenza di una specifica documentazione che consenta di far luce su tali aspetti – o meglio la presenza di elenchi librari poco esaustivi in tal senso – non permette infatti né di avere un quadro chiaro ed approfondito circa la conformazione iniziale della raccolta e il suo sviluppo nel lasso di tempo che ci interessa, né di stabilire se ci fossero, all’interno del monastero perugino, specifiche norme che regolamentassero il prestito, la consultazione o l’acquisto di libri. tale lacuna – riscontrabile in alcuni inventari seicenteschi, ma che viene tuttavia compensata da un catalogo settecentesco che più avanti analiz-zeremo – mette in luce un elemento non nuovo e anzi paradigmatico di questo genere di fonti: lo scarso grado di accuratezza. Nonostante la veridicità di tale fenomeno – oltre che nel nostro caso per un gran numero di inventari compilati tra cinque e seicento (che spesso per-mettono solo di usufruire di « liste che declinano non più di una serie di titoli o nomi di autori » 22) – l’analisi si è rivelata in un certo senso obbligatoria, essendo il raggio investigativo alquanto limitato e potendo cioè usufruire esclusivamente di queste fonti. il nostro caso comprova comunque, che una tipologia di fonti così avara di informazioni può “parlare” soltanto se si ha la possibilità di incrociare le informazioni in essa contenute con quelle disponibili in altri documenti dotati di maggiore esaustività.

prima però di approfondire la questione sopra esposta, soffermia-moci brevemente sulla fase iniziale della raccolta. al riguardo, l’analisi diretta degli esemplari ha messo in luce un elemento di relativa im-portanza, che può – anche se soltanto a livello deduttivo – fungere da punto di partenza. viene in tal senso in soccorso un ex libris riscon-trato in alcuni volumi a stampa e recante la formula: « ex donatione

22. l. cEriotti, Scheletri di biblioteche, fisionomie di lettori. Gli ‘inventari di biblio-teca’ come materiali per una anatomia ricostruttiva della cultura libraria di antico regime, in Libri, biblioteche e cultura nell’Italia del Cinque e Seicento, a cura di E. BArBiEri e d. zArdin, milano, vita e pensiero, 2002, p. 373-432, p. 392.

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d. ioannis baptista de pontanis fundatoris nostri ». il personaggio in questione è il giureconsulto giovanni battista pontano,23 cioè colui che – come detto – assieme al vescovo Napoleone comitoli, fu l’artefice materiale dell’insediamento dei foglianti a perugia. ciò che qui interes-sa sottolineare è che la natura delle opere donate ad oggi rintracciate, testi paradigmatici della cultura ecclesiastica post tridentina, ci spinge ad ipotizzare che il pontano dovette dotare i monaci, una volta preso possesso dell’immobile, di un corpus di libri intorno ai quali costruire la futura biblioteca. Non è tuttavia possibile, eliminare, a causa dell’assenza di una specifica documentazione al riguardo, stabilire un profilo biblio-grafico e quantitativo esaustivo di tale (comunque simbolica) donazione, di cui si segnalano gli esemplari ad oggi riconosciuti:

– augustinus aurelius, Operum, venetiis: apud ioannem baptistam sessam, & fratres, 1584, 11 v.

bap i H 1266-1276; edit 16 cNce 3448;– azpilcueta martin de, Opera omnia, venetiis: apud ioannem gue-

rilium, 1602, 6 v.posseduto solo il v. 2: bap i iNc H 451; sbN it\iccu\cage\014380;– barradas sebastião, Commentaria in euangelicam historiam, vene-

tiis: apud iacobum de franciscis, 1612-1615, 4 v.bap i H 1047-1050; sbN it\iccu\um1e\004206;– bellarmino roberto, De ascensione mentis, romae: apud iacobum

mascardum, 1615.bap i o 641; sbN it\iccu\um1e\004445;– bersuire pierre, Reductorii moralis, venetiis: apud haeredem

Hironymi scoti, 1575.bap i d 453; edit 16 cNce 5582;– ferdinandi marcello, Il Barino quadragesimale, in venetia: appresso

gio. & varisco varisci e fratelli, 1617.bap i H 1133; sbN it\iccu\um1e\009414;

23. vissuto tra Xvi e Xvii secolo e romano di nascita, fu promotore, nel con-testo urbano perugino, di iniziative volte a rafforzare la presenza religiosa nella città (r. cHiAccHEllA, La città della Controriforma: vescovi e ordini religiosi dopo il Concilio di Trento, in Una Chiesa attraverso i secoli. Conversazioni sulla storia della Diocesi di Perugia, coordinate da G. cAsAGrAndE e l. tosi, 2, L’età moderna, a cura di r. cHiAc-cHEllA, istituto giancarlo conestabile della staffa, perugia, Quattroemme, 1996, p. 7-24). per un breve profilo dell’autore, di cui poco si sa ma che è noto scrisse un De alimentis e un De Spolio (entrambi stampati a roma presso la stamperia del popolo romano nel 1579), si veda edit 16 con annessa bibliografia (cNca 9755). sono tuttavia noti due testamenti, datati rispettivamente 1617 e 1629, entrambi conservati presso l’archivio di stato di perugia: a. s. pg., archivio notarile, Protocolli, n. 2661 (testamenti), tomo 3, c. 6r-11r; datato 7 aprile 1617; a. s. pg., archivio notarile, Protocolli, n. 2321 (testamenti), tomo 3, c. 73r-77v; datato 10 maggio 1629.

eNrico pio ardoliNo362

– luis de granada, Concionum r.p.f. Ludouici Granat., romae: in aedibus populi romani, 1577-1578 (romae, in aedibus populi romani, 1577), 2v.

posseduto solo il v. 2.: bap ald 428.2; edit 16 cNce 33944;– luis de granada, Opere spirituali, in venetia: appresso giovanni

guerigli, 1617, 2 v.bap i H 1378-1379; sbN it\iccu\um1e\002701.

relativamente alla conformazione della raccolta libraria nel Xvii secolo possediamo invece tre inventari (1681, 1687 e 1699), tutti conservati presso l’archivio storico di santa croce in gerusalemme di roma.24 si tratta, di inventari molto scarni in termini di accuratezza delle informa-zioni, che fotografano in maniera sbiadita la raccolta e non permettono né un’analisi dettagliata delle opere possedute, né dunque di stabilire lo scheletro bibliografico e la conseguente conformazione della raccolta. la stessa struttura interna degli inventari (cioè le singole voci registrate) suggerisce infatti la funzione di un elenco « di servizio ».25 sembrerebbe perciò che gli inventari – contenuti all’interno di registri intitolati Stato del monastero (documentazione che sappiamo ogni casa monastica fo-gliante trasmetteva regolarmente alla sede generalizia della congregazio-ne) 26 – venissero compilati per il valore patrimoniale dei libri e con un

24. indico qui di seguito la collocazione degli inventari, in ordine cronologico: a.s.c.g., fondo s. giovanni battista e bernardo di perugia: inv. 95, Stato del Monastero di S. Giovanni Battista di Perugia fatto per presentarsi al Capitolo Generale da celebrarsi in Roma, nel Nostro Monastero di S. Pudenziana, c. 27r; inv. 96, Stato del Monasterio di S. Gio. Battista di Perugia de i monaci riformati di S. Bernardo dell’Ordine cisterciense fatto a di II aprile l’anno MDCLXXXVII, c. 33r-35v; inv. 97, Stato del Monasterio di S. Gio. Battista di Perugia da presentarsi al Capitolo Generale da farsi nel Monasterio di Santa Pudenziana di Roma quest’anno 1699, c. 24r/v.

25. prendo in prestito l’espressione, a mio avviso particolarmente efficace, utilizzata in: c. MEzzEtti, La biblioteca degli Estensi: inventari dei manoscritti e gestione delle raccolte, in Principi e signori. Le biblioteche nella seconda metà del Quattrocento. Atti del convegno di Urbino, 5-6 giugno 2008, a cura di G. ArBizzoni, c. BiAncA, M. PEruzzi, urbino, accademia raffaello, 2010 (collana di studi e testi, 25; atti e studi, 1), p. 67-108, 104.

26. Questa preziosa tipologia di documentazione contiene informazioni di carattere generale sulla composizione del monastero (descrizione degli interni, eventuali lavori di ristrutturazione, numero dei monaci presenti, etc.), ed è il resoconto scritto che ogni insediamento monastico appartenente alla congregazione fogliante aveva l’obbligo di presentare al momento della convocazione di un capitolo generale. Questo, con sede a roma, si tenne ogni tre anni sino al 1718, anno in cui papa clemente Xi decise di convocare i capitoli generali della congregazione con una cadenza di sei anni (dAl Prà, I Foglianti in Italia, p. 568).

a tal proposito, ci dilunghiamo in una considerazione: la documentazione archi-vistica appartenuta al monastero fogliante perugino, se affiancata a quella appartenuta

la biblioteca di s. giovaNNi battista di perugia 363

fine amministrativo (del tutto distante dunque dai criteri propri dell’at-tività catalografica). in sostanza, la scarsa acribia delle registrazioni non sembra imputabile alla volontaria assenza di meticolosità da parte dei redattori, anzi si pone coerentemente in linea con il fine che sottendeva la loro azione (quello amministrativo, per l’appunto).

complessivamente tutti gli inventari – che riportiamo trascritti in appendice – hanno la medesima struttura interna. le registrazioni pre-sentano un’indicazione cumulativa per classi disciplinari, seguita da una specifica dei formati e della quantità dei volumi. attraverso questi dati, oltre a supporre che la suddivisione delle classi coincidesse con l’assetto fisico e topografico dei volumi all’interno delle scaffalature, è possibile innanzitutto quantificare sia il posseduto complessivo della biblioteca, sia l’incremento avutosi nell’ultimo ventennio del seicento (che passa da 750 a 820 opere circa).27 al di là delle cifre, accertato il dato quantitati-vo che pone in risalto il carattere provinciale e limitato di una piccola biblioteca monastica, l’aspetto di maggior rilievo è quello relativo all’ac-quisto dei volumi. Negli inventari del 1687 e del 1699 è presente infatti un’annotazione – nella quale le registrazioni comprendono l’autore e il titolo dell’opera ma non le note tipografiche – che comprende i libri acquistati in quegli anni. incrociando le formule di queste registrazioni con quelle contenute nel catalogo, è stato possibile rintracciare alcune di queste opere, che elenchiamo:

– albergati fabio, Opere del signor Fabio Albergati diuise in sette tomi, in roma : per giacomo dragondelli, 1664, 7v.

sbN it\iccu\to0e\001316;– ballo giuseppe, De foecunditate Dei circa productiones ad extra,

patavii: apud sebastianum sardum, 1635.sbN it\iccu\um1e\009740;– bartolocci giulio, Bibliotheca magna rabbinica, romae: ex typo-

graphia sacrae congregationis de propaganda fide, 1675-1693, 4v.bap aNt i d 1241-1244; sbN it\iccu\um1e\000929;

alle numerose case monastiche della congregazione fogliante, potrà contribuire a mettere in rilievo la storia e fisionomia delle sue biblioteche, sulle quali gli studiosi si sono soffermati in maniera parziale (uno studio attento, ma preliminare, della biblioteca del monastero romano di s. bernardo alle terme è in: P. sAGrAti, Storia della biblioteca di S. Bernardo alle Terme, « bibliotheca. rivista di studi bibliografici », i, 2004, p. 155-174). ad esempio, non sarà superfluo ricordare le figure degli illustri foglianti giuseppe bartolocci (1613-1687, celebre orientalista e bibliotecario della vaticana) e giovanni bona (1609-1674, cardinale ed illustre teologo), le cui preziose raccolte librarie private andarono ad incrementare, rispettivamente, le biblioteche romane di s. pudenziana e s. bernardo alle terme.

27. il numero si riferisce ai titoli presenti negli inventari.

eNrico pio ardoliNo364

– battaglini marco, Instruzione a’ parochi per ispiegare a’ popoli loro la Parola di Dio in tutte le domeniche dell’anno, in venezia: appresso andrea poletti, all’insegna dell’italia, 1696.

sbN it\iccu\um1e\010939.– bernardus claraevallensis, D. Bernardi abbatis Clarauallensis, [...]

Theologiae speculatiuae, astae : apud secundum victorium de zangran-dis, 1675-1678, 4.

sbN it\iccu\bvee\049127;– bertolotto luca, Ioannis Bona card. S.R.E. eminentissimi vita, asti:

apud secundum victorium de zangrandis, 1677.sbN it\iccu\rlze\023792;– biagio della purificazione, Sermoni detti nell’Auuento alle carmeli-

tane scalze, & altre religiose de’ monasteri di Roma, in roma: appresso gio. battista bussotti, 1685.

sbN it\iccu\um1e\000347;– boldoni ottavio, Epigraphica siue Elogia inscriptionesque, augustae

perusiae: ex typographia camerali, & episcopali, apud bartolos, & an-gelum laurentium, 1660.

sbN it\iccu\um1e\001196;– botti paolo, Il Parlar alle grate discorsi alle RR. monache, in ve-

netia: appresso pietr’antonio brigonci, 1688.sbN it\iccu\to0e\028329;– busenbaum Hermann, Medulla theologiae moralis, venetiis:

sumptibus sebastiani combi, & ioan. lanou., 1654.sbN it\iccu\um1e\007167;– evangelista da momigno, Direttorio de’ superiori regolari, in ve-

netia: presso li combi, e la Noù, 1695.sbN it\iccu\to0e\026407;– filippo di s. giuseppe, Compendio della vita, virtu’, e miracoli

del mellifluo dottore di Santa Chiesa S. Bernardo, piacenza: nella stampa vesc. del zambelli, 1695.

sbN it\iccu\bvee\049881;– Le tenebre illuminate della lingua latina, oue con mirabil chiarezza,

vengon dichiarate tutte le parti della grammatica, in roma: nella stampe-ria d’ignatio de lazzeri, 1654.

bap aNt i N 2606; sbN it\iccu\bvee\036187;– morozzo carlo giuseppe, Cursus vitae spiritualis facili, romae:

typis philippi m. mancini, 1674.sbN it\iccu\bvee\052076;– pietro d’alcantara, Trattato dell’oratione e meditatione, in roma:

nella stamperia della rev. cam. apost., 1684.sbN it\iccu\rlze\033342;– puget de la serre Jean, Il secretario alla moda, in venetia: appres-

so bartolomeo tramontino, 1675.sbN it\iccu\cfie\010768;

la biblioteca di s. giovaNNi battista di perugia 365

– rinaldi odorico, Annales ecclesiastici, romae: ex typographia varesii, 1646-1677, 10 v.

sbN it\iccu\to0e\030592;– rinaldi odorico, Annali ecclesiastici, in roma: appresso il varese,

1670, 2v.sbN it\iccu\veae\005186;– stella benedetto, Il tabacco, in roma : per filippo maria mancini,

1669.sbN it\iccu\sble\018989;– torrigio francesco maria, Vita dell’eminentiss. e reuerendiss. sig.

cardinale Roberto Nobili, in roma: per Nicolò angelo tinassi, 1675.sbN it\iccu\bvee\029898;– vieira antónio, Prediche […] dalla lingua portoghese tradotte

nell’italiana da Bartolomeo Santinelli romano, in roma: per Nicoló an-gelo tinassi stamp. cam., 1683.

bap aNt i l 1122; sbN it\iccu\um1e\001212;

il cAtAloGo sEttEcEntEsco E il trAsfEriMEnto nEll’AuGustA

la fonte più esaustiva per conoscere il fondo dei libri appartenuti ai foglianti di perugia è il catalogo manoscritto intitolato Indice della Libraria del Monastero di San Giovanni Battista di Perugia e oggi con-servato nella serie degli antichi cataloghi (fig. 1).28 l’analisi di questa fonte procederà su due fronti: il primo, che consisterà nell’indagine della logica interna del catalogo, servirà a far luce sulla struttura e consistenza della biblioteca originaria; il secondo sarà invece quello di esaminare la gestione della raccolta all’interno dell’augusta.

il codice è racchiuso in 94 c. e sebbene non indichi nessuna infor-mazione circa il compilatore o la data di stesura,29 siamo in grado di stabilire che sia stato redatto intorno alla metà del Xviii secolo, cioè quando vennero ultimati i lavori di ampliamento e ristrutturazione della biblioteca.30 È infatti probabile che all’opera di riordinamento del mate-

28. bap, serie cat. n. 18. una breve descrizione dei cataloghi di questo fondo è in: cEccHini, La Biblioteca Augusta, p. 520-526.

29. Non contiene né ex libris né segnatura.30. in questi anni la biblioteca subì un importante trasformazione, nel contesto di

una serie di lavori di ristrutturazione che interessarono l’intero complesso del monastero. Nello Stato del Monastero datato 6 maggio 1754, una breve descrizione è dedicata alla nuova biblioteca: « si è fatta la porta della Nuova libreria fatta a volta, che riesce ben grande, e nel ridurla a’ perfezione, ed uso di libreria richiedasi di molta spesa, benché in questo sessenio vi à stato fatto il nuovo derrato con anche lo mattonato, è posto in piano come già detto nella descrizione del refettorio, sopra di cui la detta libreria è situata. Ha il detto vaso di libreria due finestre, che guardano nella piazzetta ananzi

eNrico pio ardoliNo366

fig. 1 - configurazione del catalogobap, serie cat. n. 18; c. 15r

la biblioteca di s. giovaNNi battista di perugia 367

riale bibliografico sia stata affiancata una simultanea e parallela stesura di un indice dei libri aggiornato a quell’altezza temporale.31 le registrazioni presenti nel catalogo contemplano un ordine alfabetico per autori (o in assenza dell’autore per titolo),32 limitato non solo alla lettera alfabetica di appartenenza, bensì comprensivo dei relativi sottogruppi alfabetici (aa, ab, ac, etc.). attraverso l’analisi delle registrazioni è dunque possibile tracciare un quadro relativo alla collocazione fisica dei libri nell’antica biblioteca. le singole voci (fig. 2) – normalmente chiare e precise e dun-que affidabili in chiave bibliografica – contemplano i seguenti elementi:

– autore (espresso al genitivo); – titolo (di norma desunto dal frontespizio); – numero dei volumi; – formato; – data e luogo di stampa; – segnatura.

fig. 2 - esempio di registrazionebap, serie cat. n. 18; c. 1r

È l’ultima di queste voci che merita particolare attenzione, poiché analizzarne la struttura permette di comprendere quale fosse l’architet-tura, la struttura bibliografica e la fisionomia topografica dei volumi. la segnatura adottata – facilmente riscontrabile all’interno degli esemplari

la chiesa, ed un finestrone, che riceve il lume sino dalla parte del cortiletto della cucina » (a.s.c.g., fondo s. giovanni battista e bernardo di perugia, inv. 105, Stato del Monistero di S. Giovanni Battista di Perugia. Da presentarsi al Capitolo generale da celebrarsi nel Monistero di S. Pudentiana in Roma, datato 6 maggio 1654, c. 3v).

31. un riscontro in tal senso dimostra che l’opera più recente (inserita dal primo compilatore) è datata 1755 (l’opera, a c. 84v, è: G. d. MAnsi, Succinto ragguaglio della vita di Caterina Biagetti contadina dello Stato di Lucca terziaria francescana, lucca, per giuseppe salani, 1755; sbN t\iccu\rmse\062197).

32. i gruppi alfabetici sono in tutto 22. fra parentesi si trovano le c. dei singoli gruppi e il numero delle registrazioni (per autore o titolo, e per opere a stampa o manoscritte): a. (c. 1r-8r; 124), b. (c. 9r-19v; 170), c. (c. 20r-28v; 158), d. (c. 29r-32r; 65), e. (c. 32v-34r; 33), f. (c. 34v-37v; 61), g. (c. 38r-42v; 89), H. (c. 43r-45r; 36), i. (c. 46r-48r; 39), K. (c. 48v; 9), l. (c. 49r-52r; 57), m. (c. 53r-58r; 101), N. (c. 59v-61r; 32), o. (62r-63r; 28), p. (c. 63r-69v; 153), Q. (c. 70r; 2), r. (c. 70v-74r; 84), s. (c. 74v-78v; 102), t. (c. 79r-82r; 73), v. (c. 82v-86v; 111), Y. (c. 87r; 10), z. (c. 87v-88r; 18).

eNrico pio ardoliNo368

perché posta nell’angolo superiore sinistro del piatto posteriore, trascrit-ta a penna o inserita su un cartiglio rettangolare a sua volta incollato sul piatto (fig. 3) – presenta il seguente sistema:

– lettera alfabetica (ad ognuna delle quali corrisponde una classi-ficazione per materia); 33

– tabula (scaffale) con relativo numero d’ordine (i-vi); 34

– numero progressivo del volume.la biblioteca doveva dunque essere distribuita, intorno alla metà

del Xviii secolo, in 15 armadi, probabilmente sovrastati da etichette in legno con le lettere in capitali romane.35 essendo ogni singolo armadio capace di ospitare al massimo 6 scaffali (le tabulae), ne deduciamo che la biblioteca era complessivamente dotata di 90 scaffali. la capienza del singolo scaffale poteva poi ovviamente variare a seconda del formato dei singoli volumi.36 dunque, stando a quanto riscontrato nell’Indice, la biblioteca – quando alla fine del settecento confluì nell’augusta – pos-sedeva circa 1.500 opere, inclusi i manoscritti.37

33. le lettere vanno dalla a alla p.34. il numero delle tabulae è espresso in numeri romani all’interno dell’esemplare,

in numeri arabi nell’Indice (1a, 2a, etc.).35. il numero degli armadi corrisponderebbe a quello dei gruppi alfabetici desu-

mibili dalle segnature.36. ad esempio, nel primo scaffale dell’armadio b riscontriamo 46 titoli, con opere

di formato 8°, 16° o 32°; nel quinto scaffale dello stesso armadio troviamo invece soltanto 25 titoli di opere, tutte di formato in folio.

37. il numero corrisponde alle registrazioni catalografiche presenti nell’Indice. tra queste, non sono state incluse le voci di rimando (segnalate con l’espressione « vide »), mentre sono state considerate quelle espunte.

fig. 3 - collocazione della segnatura originalebap, aNt i d 545; birgitta s., Revelationes,

roma, lodovico grignani, 1628, v. 1(piatto posteriore)

la biblioteca di s. giovaNNi battista di perugia 369

il catalogo, iniziato e concluso da una stessa mano – riconoscibile anche dall’utilizzo dell’inchiostro rosso impiegato per porre risalto il cognome dell’autore – è stato successivamente aggiornato ed ampliato da altre due mani, che hanno inserito diverse integrazioni. in tempi successivi e con modalità differenti – cioè una volta concretizzatosi il trasferimento della raccolta nell’augusta – altre due mani sono inter-venute sul manoscritto. la più presente è quella del già citato luigi canali.38 soffermiamoci allora su queste tracce, poiché consentono di far luce sulle modalità di gestione della biblioteca fogliante all’interno dell’augusta, negli anni della direzione del bibliotecario perugino.39

in primo luogo, sfogliando il catalogo appare visibile un depennamen-to quasi sistematico dei nomi degli autori o dei titoli delle opere presenti. Questa traccia suggerisce che l’Indice sia stato impiegato dal canali non solo come mappa bibliografica di orientamento (capace di determinare quali opere provenissero dal monastero fogliante), ma anche come guida per effettuare un congiunto riscontro sugli esemplari, così da poter ve-rificare eventuali incongruenze (ad esempio sproporzioni tra il numero dei volumi e quello delle registrazioni presenti nel catalogo). realizzando il riscontro, il canali rese i volumi pronti per ricevere una collocazione fisica ed una nuova segnatura. Questa è infatti annotata sia all’interno dell’Indice, in molti casi aggiunta depennando quella preesistente, sia negli esemplari stessi, posizionata sul dorso dei volumi o contenuta nelle prime c. degli esemplari (fig. 4). altre tracce, di differente natura rispetto alle precedenti, suggeriscono un’ulteriore operazione di riscontro bibliografico, attuato questa volta sul preesistente patrimonio dell’augusta.

si tratta delle seguenti quattro sigle: « dup. », inserita al fine di ren-dere visibili le opere già presenti nell’augusta (e che quindi potevano essere vendute o scambiate); « lac. », utilizzata per indicare l’esemplare lacunoso; « aris. », impiegata per segnalare un’opera di e su aristotele;40 « all’indice », per indicare le opere proibite.41

38. già in passato è stata sottolineata la personalissima grafia del canali: roncEtti, Profili di Bibliotecari, p. 220.

39. in merito alla gestione dell’augusta negli anni del canali, ecco le parole dell’eru-dito giovan battista vermiglioli: « l’illustre professore, che nel 1785 ottenne la coadjuatoria alla presidenza della pubblica biblioteca di perugia, nel 1803 per morte del primo biblio-tecario angelo cocchi, ne ottenne la presidenza assoluta. Né sarebbe da ridire in breve, di quanto utile, e vantaggio egli fu a questo importantissimo letterario stabilimento; imper-ciocchè non tanto per comodo, ed utilità degli studiosi lo riordinò in un modo migliore, in cui ne’ tempi passati non era stato giammai, ma lo arricchì continuamente di molte, e rare bibliografiche preziosità » (G. B. vErMiGlioli, Biografia degli scrittori perugini, p. 265).

40. il richiamo è presente 26 volte (c. 3r, 9r, 21v, 25v, 31v, 36r, 46r, 61r, 66v, 74v, 76v, 77r, 80r, 80v, 81r, 83v, 88r).

41. il richiamo viene affiancato a 12 titoli (c. 5v, 7r, 11r, 13v, 14r, 18r, 33r, 41v, 60r, 66r, 79r).

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fig. 4 - segnatura del canali posta sul dorsobap, ms. 144 (c 27); Alphabetum asceticum; Xvii sec.

(di mano del canali è il n. 344)

va infine ricordato un poderoso Indice manoscritto di mano del canali.42 si tratta di un catalogo compilato « ad uso e consumo » del bibliotecario,43 redatto in occasione del riordinamento del patrimonio bibliografico dell’augusta (di cui si è accennato in precedenza) e che perciò contiene al suo interno anche le opere provenienti dalla biblio-teca fogliante. attraverso questo catalogo, se affiancato a quello della biblioteca di s. giovanni battista, è possibile ricostruire le segnature che il canali applicò ai libri e che in qualche caso, come detto, sono rimaste visibili sui dorsi degli esemplari stessi. l’importanza di questo Indice va dunque ricercata – almeno potenzialmente – nella possibilità che esso offre nell’indagine dei criteri del riordinamento del patrimonio bibliografico della biblioteca augusta attuato sul principio del Xviii secolo, dopo le acquisizioni delle biblioteche del collegio dei gesuiti prima, e del monastero di s. giovanni battista poi.

in definitiva, e più in generale, quella della vita dell’augusta a ca-vallo tra sette e ottocento è stata una fase delicata e interessante, che a nostro avviso merita di essere maggiormente approfondita.

42. bap, ms. 3094, Indice redatto con aggiunte della chiara memoria del Prof. Luigi Canali bibliotecario, XiX sec.; per una descrizione del ms. si veda: cEccHini, La Biblio-teca Augusta, p. 60-61 e 500.

43. ivi, p. 500.

la biblioteca di s. giovaNNi battista di perugia 371

ElEMEnti di riconosciMEnto dEl fondo

l’esame diretto del fondo ha permesso di precisare alcuni elementi chiave che consentono di distinguere, con relativa certezza, gli esemplari provenienti dalla biblioteca perugina ora conservati presso l’augusta. forniamo perciò qui di seguito – utilizzando un approccio di tipo « materiale »,44 che punta cioè all’analisi delle tracce extratestuali presenti negli esemplari sopravvissuti – le caratteristiche di questi elementi.

1. Ex libris manoscritto: posto sul frontespizio – a volte nella parte inferiore, altre al centro della pagina – è stato in molti casi depennato, pur rimanendo a volte riconoscibile; generalmente recita: « ex libris monasterii s. ioannis baptistae perusiae »; tra le varianti più significati-ve, che inevitabilmente riflettono le trasformazioni dell’assetto istituzio-nale della congregazione fogliante, ricordiamo:

– « ex libris monasterii s. ioannis baptistae perusiae congrega-tionis beatae mariae fuliensis »;

– « ex libris monasterii s. ioannis baptistae perusiae congrega-tionis fuliensis sancti bernardi reformatae ordinis cisterciensis »;

– « ex libris monasterii s. ioannis baptistae de perusia monacho-rum s. bernardi »;

– « ex libris monasteri s. ioannis baptistae perusis congregationis sancti bernardi ».

2. Legatura: pergamenacea, molle o in cartone e di color sabbia, tipica della legatura in uso tra sei e settecento; gli elementi distintivi, posti a carico del dorso, sono: titulus (autore, titolo e numero del vo-lume) nel margine superiore; contrassegno calligrafico posto nella parte centrale; segnatura di collocazione di mano del canali (posta al centro o nel margine inferiore).

3. Segnatura: inserita nel lato superiore sinistro del piatto posteriore – si rivela essere, qualora sia sopravvissuta la legatura originale, l’ele-mento maggiormente caratterizzante di questi esemplari.

4. Timbro del cardinale Giovanni Maria Gabrielli: l’analisi del fondo a stampa ha messo in luce le tracce della biblioteca privata del cardi-nale giovanni maria gabrielli, illustre esponente della congregazione

44. faccio riferimento all’espressione utilizzata in: G. PEtrEllA, Sulle tracce dei domenicani. Appunti di ricerca sulle raccolte librarie antiche, in Claustrum et armarium, p. 135-183, p. 148.

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fogliante italiana; 45 gli esemplari recano un timbro contenente lo stemma familiare dei gabrielli (ala d’angelo circondata da tre stelle e sormonta-ta dal galero cardinalizio) che recita: « card. gabriellivs [croce] ioaN. maria. » (fig. 5); la presenza del timbro, sistematicamente impresso (una o più volte) sul frontespizio e sulle pagini iniziali del testo, ne garantisce l’attribuzione; il numero degli esemplari rinvenuti è attualmente di 40 circa.

45. Nato a città di castello nel 1654 e morto a caprarola nel 1710. su di lui manca uno studio esaustivo, ma per un breve profilo si veda: E. cifErri, Tifernati illustri, città di castello, l’altrapagina, 2003, v. 3., p. 112-114.

fig. 5 - timbro del cardinale g. m. gabriellibap, aNt i d 545; birgitta s., Revelationes, roma, lodovico grignani, 1628, v. 1

(particolare del frontespizio)

la biblioteca di s. giovaNNi battista di perugia 373

APPEndicE i

Manoscritti identificati 46

1. 107 (B. 51), “alphabetum sententiarum” (Xvii sec.) cart., c. i + 479; 325 × 230 mm; legatura pergamenacea in cartone (330 × 233 mm)

2. 116 (B. 60), “iansenismi brevis et compendiosa enarratio in tres partes divisa” (1669)

cart., c. 162; 315 × 220 mm; legatura non originale in cartone rivestito in pelle (319 × 227 mm)

3. 143 (C. 26), “alphabetarium asceticum pars i” (Xvii sec.) cart., c. 485; 270 × 190 mm; legatura in cartone (276 × 225 mm) con dorso

pergamenaceo

4. 144 (C. 27), “alphabetarium asceticum pars ii” (Xvii sec.) cart., c. 402; 270 × 190 mm; legatura pergamenacea in cartone (275 × 200 mm)

5. 327 (F. 1), [controversiae teologiche e fisiche] (1675) cart., c. i + 359 + i; 205 × 150 mm; legatura pergamenacea in cartone (217 × 153 mm)

6. 361 (F. 35), “sertum sydereum stellis” (1707) cart., c. i + 71 + i; 192 × 130 mm; legatura pergamenacea in cartone (204 × 136 mm)

7. 362 (F. 36), “controversiae theologicae” (Xvii sec.) cart., c. 194; 200 × 150 mm; legatura pergamenacea in cartone (205 × 155 mm)

8. 363 (F. 37), “controversiae theologicae” (Xvii sec.) cart., c. 190; 198 × 150 mm; legatura pergamenacea in cartone (201 × 154 mm)

9. 364 (F. 38), “controversiae theologicae” (Xvii sec.) cart., c. iii + 204 + i; 197 × 142 mm; legatura pergamenacea in cartone

(200 × 145 mm)

10. 366 (F. 40), [miscellanea latina sacra e profana] (Xvii sec.) cart., c. 239; 189 × 130 mm; legatura pergamenacea in cartone con dorso

cartaceo marmorizzato in carta (194 × 135 mm)

11. 367 (F. 41), “theologiae scolasticae tomus i” (1679) cart., c. iii + 526; 189 × 128 mm; legatura pergamenacea in cartone (197 × 128 mm)

12. 368 (F. 42), “theologiae scolasticae tomus ii” (1680) cart., c. i + 547; 180 × 128 mm; legatura pergamenacea in cartone (185 ×128 mm)

46. il titolo dell’opera viene graficamente offerto in due modi: le virgolette alte “ ” indicano che è stato desunto dal manoscritto; le parentesi quadre [ ] da: BEllucci, Perugia. Biblioteca comunale, Inventario dei Manoscritti.

eNrico pio ardoliNo374

13. 369 (F. 43), “theologiae scolasticae tomus iii” (1681) cart., c. i + 472; 180 × 127 mm; legatura pergamenacea in cartone (189 × 129 mm)

14. 376 (F. 50), “institutiones logicae et metaphisicae universae philosophiae” (Xvii sec.)

cart., c. 130; 232 × 162 mm; legatura in cartone rivestito in pelle (238 × 173 mm)

15. 377 (F. 51), “elementorum geometriae, et aritmetices universali” (Xvii sec.) cart., c. i + 166 + 1; 233 × 162 mm; legatura in cartone rivestito in pelle

(238 × 173 mm).

16. 437 (G. 26), “controversiae logicae” (1676) cart., c. iii + 315 + ii; 205 × 150 mm; legatura pergamenacea in cartone

(211 × 153 mm)

17. 480 (G. 69), “copia del discorso di giovanni battista tedaldi” (Xvii sec.) cart., c. 66; 225 × 165 mm; legatura pergamenacea in cartone (227 × 171 mm)

18. 490 (G. 79), “tractatus de physica” (1624) cart., c. iii + 292 + iii; 216 × 148 mm; legatura pergamenacea in cartone

(223 × 155 mm)

19. 507 (G. 96), [compendium sacrae biblie] (1657-1658) cart., c. i + 76; 223 × 154 mm; legatura pergamenacea in cartone (225 × 155 mm)

20. 532 (H. 16), “logica institutio” (Xvii sec.) cart., c. 51; 224 × 135 mm; legatura molle pergamenacea (205 × 140 mm)

21. 533 (H. 17), “de phisica auditu” (Xvii sec.) cart., c. 173; 204 × 143 mm; legatura molle pergamenacea (205 × 147 mm)

22. 540 (H. 25), [prediche quaresimali] (Xvii sec.) cart., c. 346 (mutilo in fine); 196 × 134 mm; legatura molle pergamenacea

(208 × 138 mm)

23. 549 (H. 34), “cursus theologicus” (1676) cart. c. 313; 196 × 145 mm; legatura molle pergamenacea (202 × 147 mm)

24. 558 (H. 43), “in libros 3 aristotelis commentarius de anima” (1615) cart., c. 250 (il ms è acefalo); 194 × 142 mm; legatura molle pergamenacea

(198 × 150 mm)

25. 561 (H. 46), “Questiones in 8 phisicorum libros aristotelis” (Xvii sec.) cart., 455; 218 × 154 mm; legatura molle pergamenacea (222 × 155 mm)

26. 612 (I. 5), “philosophia peripatetica” (Xvii sec.) cart., c. 289; 189 × 128 mm; legatura molle pergamenacea (192 × 133 mm)

27. 623 (I. 16), “instruttione per le materie matrimoniali” (Xvii sec.) cart., c. 20; 184 × 130 mm; legatura molle pergamenacea (187 × 138 mm)

28. 639 (I. 33), “controversiae in logicam aristotelis” (1745) cart., c. 324; 162 × 120 mm; legatura molle pergamenacea (168 × 129 mm)

la biblioteca di s. giovaNNi battista di perugia 375

29. 684 (I. 78), [disputationes in theologiam scolasticam i] (1745) cart., c. ii + 284; 188 × 130 mm; legatura molle pergamenacea (197 × 134 mm)

30. 685 (I. 79), [disputationes in theologiam scolasticam ii] (1745) cart., c. ii + 213; 194 × 130 mm; legatura molle pergamenacea (200 × 133 mm)

31. 686 (I. 80), [disputationes in theologiam scolasticam iii] (Xvii sec.) cart., c. 319 (acefalo); 192 × 130 mm; legatura pergamenacea in cartone

(200 × 134 mm)

32. 687 (I. 81), [disputationes in theologiam scolasticam iv] (1745) cart., c. i + 253; 190 × 130 mm; legatura pergamenacea in cartone (199 × 135 mm)

33. 701 (I. 95), [teologia morale] (Xvii sec.) cart., c. 109; 195 × 130 mm; legatura molle pergamenacea (197 × 135 mm)

34. 702 (I. 96), “tractatus de incarnatione et sacramentis” (Xvii sec.) cart., c. 266; 190 × 125 mm; legatura pergamenacea in cartone (196 × 131 mm)

35. 773 (L. 25), [tractatus logica] (Xvii sec.) cart., c. 106; 131 × 97 mm; legatura pergamenacea in cartone (133 × 100 mm)

36. 792 (L. 44), “il refugio de’ peccatori” (Xvii sec.) cart., c. 46; 135 × 106 mm; legatura pergamenacea in cartone (137 × 108 mm)

37. 947 (i. 23), “descrizzione esattissima della sacrosanta basilica de ss. fabia-no e sebastiano alle catacombe fuori delle mura di roma” (Xviii sec.)

cart., c. 88; 199 × 132 mm; legatura pergamenacea in cartone con dorso marmorizzato (220 × 138 mm)

38. 2822, “compendium privilegiorum, & gratiarum congregationi b. mariae fuliensis” (Xvii sec.)

cart., c. 168 + i; 230 × 170 mm; legatura pergamenacea in cartone (230 × 173 mm)

39. 2890, [cantate] (Xvii sec.) cart., i + 100 + i; 80 × 274 mm; legatura in marocchino rosso; presente stem-

ma (non identificato) su entrambi i piatti

40. Serie Cat. n. 18, “indice della libraria del monastero di s. giovanni bat-tista” (Xviii sec.)

cart., 93; 283 × 215 mm; legatura pergamenacea in cartone (285 × 218 mm).

eNrico pio ardoliNo376

APPEndicE ii

Trascrizione inventari del XVII sec.

Inventario 1681[Tot.: 755 ca.]

libreria

sacra scriptura eiusque interpretes [tot.: 42]in fol. vol. 14vol. 16 in 4vol. 10 in 8vol. 2 in 16

ss. pp. vol. 6 in fol. [23]vol. 15 in 4vol. 1 in 8vol. 1 in 16

Historia ecclesiastica vol. 6 in fol. [48]vol. 19 in 4vol. 23 in 8

teologia scolastica vol. 15 in fol. [52]vol. 8 in 4vol. 29 in 8

controversitae vol. 6 in fol. [14]vol. 6 in 4vol. 1 in 8vol. 1 in 12

ius canonicum et civile vol. 14 in fol. [51]vol. 16 in 4vol. 21 in 8

casuistae vol. 16 in fol. [92]vol. 42 in 4vol. 35 in 8

concionatores vol. 5 in fol. [108]vol. 54 in 4vol. 45 in 8vol. 4 in 12

ascetici seu spirituales vol. 1 in fol. [61]vol. 2 in 4vol. 56 in 8vol. 2 in 24

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ritualistae vol. 4 in fol. [21]vol. 1 in 4vol. 12 in 8vol. 4 in 12

loci communes vol. 8 in fol. [11]vol. 1 in 4vol. 1 in 8vol. 1 in 12

filosophi vol. 23 in fol. [70]vol. 22 in 4vol. 25 in 8

matematici vol. 12 in fol. [36]vol. 20 in 4vol. 2 in 8vol. 1 in 12vol. 1 in 24

medicina vol. 1 in 4 [10]vol. 9 in 8

Historia prophana seu humanistae vol. 2 in fol. [17]vol. 7 in 4vol. 8 in 8

grammatici vol. 1 in fol. [31]vol. 2 in 4vol. 26 in 8vol. 1 in 12vol. 1 in 16

poetae vol. 1 in fol. [23]vol. 5 in 4vol. 15 in 8vol. 2 in 12

dictionaria vol. 2 in fol. [9]vol. 7 in 8

miscellanea vol. 1 in fol. [32]vol. 18 in 4vol. 12 in 8vol. 1 in 12

si è comprato in questo triennio tomi due in fol. della teologia del car-dinale cacherani. una in fol. della [...] del p. giudice. un dittionario. uno di Historie et altri per la soma di cinque in circa. e più si è fatta una scanzia nuova grande scornicata di noce di valor di scudi quindici.

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Inventario 1687[Tot.: 814]

bibliotheca

Habbiamo trovato che nella bibliotheca si conserva l’indice, o sia inventa-rio delli libri, et havendolo rivisto si trova confrontare fedelmente, e vi sono li seguenti libri, cioe

di sacra scrittura et interpreti in fol n. 14, in 4 n. 16, in 8 n. 10, in 12 n. 2 [42]

santi padri in fol. n. 6, in 4 n. 15, in 8 n. 1, in 12 n. 1 [23]Historia ecclesiastica in fol. n. 6, in 4 n. 19, in 8 n. 23 [48]theologia scolastica in fol. n. 15, in 4 n. 8, in 8 n. 29 [52]controversisti in fol. n. 6, in 4 n. 6, in 8 n. 7, in 12 n. 1 [20]canonisti e leggisti in fol. n. 14, in 4 n. 16, in 8 n. 21 [51]casuisti in fol. n. 16, in 4 n. 42, in 8 n. 44 [102]prediche in fol. n. 5, in 4. n. 54, in 8 n. 45, in 12 n. 4 [108]spirituali in fol. n. 1, in 4 n. 11, in 8 n. 56, in 12 n. 2 [70]ritualisti in fol. n. 4, in 4 n. 7, in 8 n. 12, in 12 n. 4 [27]loci communes in fol. n. 8, in 4 n. 1, in 8 n. 1, in 12 n. 1 [11]filosofi in fol. n. 23, in 4 n. 11, in 8 n. 30 [64]mathematici in fol. n. 12, in 4 n. 20, in 8 n. 14, in 12 n. 2 [48]medici in 4 n. 1, in 8 n. 9 [10]Historici profani in fol n. 2, in 4 n. 7, in 8 n. 8 [17]grammatici et Humanisti in fol. n. 1, in 4 n. 2, in 8 n. 26, in 12 n. 2 [31]poeti in fol. n. 1, in 4 n. 5, in 8 n. 15, in 12 n. 2 [23]dittionarii in fol. n. 2, in 8 n. 6 [8]di varie lettioni in fol. n. 1, in 4 n. 15, in 8 n. 12, in 12 n. 1 [29]

libri Novi [10]

in questo triennio come sopra, si sono comprati, et acquistati, li seguenti libri, cioe

dal m. r. p. abbate d. giulio di s. anastasia furono mandati da roma a questo monasterio li seguenti libri, cioe

bibliotheca rabbinica d. iulii bartolocii tomi 2 in fol.la politica regia di fabio albergati tomi 2 in 4.le morali del medesimo autore tomi 2 in 4.i discorsi politici del medesimo autore tom. 1 in 4.il cardinale del medesimo autore tom. 1 in 4.de foecunditate dei circa productiones ad extra, iosephi balli panormitani

tom. 1 in 4.la vita del cardinal roberto Nobili tom. 1 in 4.la vita dell’em.mo card.l bona del p. d. luca di s. carlo in 8.il tabacco, opera del p. d. benedetto stella in 8.la grammatica intitolata le tenebre illuminate in 8.

la biblioteca di s. giovaNNi battista di perugia 379

altri libri [18]

epigraphica, sive elogiastes octavii boldonii tom. 1 in fol.theologia speculativa ad mentem d. bernardi r. d. laurentii bertrand

tomi 4 in 4.annali di odorico rinaldi continuati al baronio tomi 2 in 4.trattato dell’oratione e meditatione di s. pietro d’alcantara in 8.cursus vitae spiritualis r. d. caroli ioseph morotii in 8.l’elucidario poetico di girolamo brusoni in 12.il carro trionfale di maria assunta di fra lorenzo reppi in 12.medulla theologiae moralis Hermanni busembaum in 12.rituale monasticum.il secretario alla moda di livio alessandri in 12.la galleria delle donne celebri di francesco pona in 12.sermoni per l’avvento di fr. biagio della purificazione in 8.orationes de passione domini habitae a pp. societatis iesu in 12.la vita di vincenzo de paoli fond.re della congreg.e della missione in 4.la vita di s. bernardo in elogii del p. d. luca di s. carlo in 4.prediche del p. antonio vieira della comp.a di giesù in 4.regola di s. benedetto latina e volgare in 12.un breviario mezzano monastico per il choro.libri donati dal p. d. gio. battista di s. gioseppe [2]annali d’odorico rinaldi tomi 8 in 4prosodia bononiensis in 12.

Inventario 1699[Tot.: 884 ca.]

biblioteca

bibbia sacra in 8. [1]interpreti di scrittura in fo. 14, in 4. 16, in 8. 20, in 12. 2. [52]santi padri in fo. 6, in 4. 15, in 8. 1, in 12. 1. [23]dogmatici in fo. 1., in 4. 1, in 8. 1, in 12. 1. [4]istoria ecclesiastica in fo. 6, in 4. 9, in 8. 23. [38]controversisti in fo. 6, in 4. 6, in 8. 7, in 12. 1. [20]teologi speculativi in fol. 15, in 4. 15, in 8. 30. [60]teologi morali in fo. 16, in 4. 41, in 8. 39, in 12. 2. [98]canonisti e leggisti in fo. 14, in 4. 16, in 8. 21. [51]concionatori in fo. 15, in 4. 55, in 8. 46, in 12. 6. con alcuni ms. in 4. [122]predicabili in fo. 8, in 4. 1, in 8. 1, in 12. 1. [11]filosofi in fo. 24, in 4. 1, in 8. 31, in 12. 5, con tre manoscritti in 12. [64]mattematici in fo. 13, in 4. 23, in 8. 21, in 12. 3. [60]medici in 4. 1., in 8. 1. [2]istorici in fo. 6, in 4. 15, in 8. 11, in 12. 12, in 16. 2. [46]di varia lettione in fo. 4, in 4. 22, in 8. 14, in 12. 3. [43]

eNrico pio ardoliNo380

poeti in fo. 1, in 4. 7, in 8. 18, in 12. 4. [30]rettorici e gramatici in fo. 7, in 4. 2, in 8. 37, in 12. 8. [54]spirituali in fo. 1, in 4. 5, in 8. 71, in 12. 14. [91]muscici [sic] in fo. 2, in 4. 4. [6]ditionario ebraico in 8. [1]vita di s. bernardo figurata in rame. [1]diurni, manuali, rituali, costitutioni regola di s. benedetto [1]

libri comprati di nuovo in detto triennio dal medesimo sig. priore [5]

il compendio della vita di s. bernardo n. 1 in 12.teologia morale del tamborrino in foglio.il p. evangelista momigno [sic] prediche n. 1 in 4.il p. paolo botti prediche per le monache n. 1 in 4.mon. marco battaglini vescovo di Nocera istruttione a parochi n. 1 in 4.