La biblioteca Marconi: un polo culturale in continuo dialogo con il territorio

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LA BIBLIOTECA MARCONI UN POLO CULTURALE IN CONTINUO DIALOGO CON IL TERRITORIO Di Cristiana Luzi Università La Sapienza, Facoltà di Lettere , L. M. Archivistica e Biblioteconomia Indirizzo Biblioteconomia, Management delle Biblioteche, cattedra Prof. Solimine Anno Accademico 2011-2012.

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LA BIBLIOTECA MARCONI

UN POLO CULTURALE IN CONTINUO DIALOGO CON IL

TERRITORIO

Di Cristiana Luzi

Università La Sapienza, Facoltà di Lettere , L. M. Archivistica e Biblioteconomia

Indirizzo Biblioteconomia,

Management delle Biblioteche, cattedra Prof. Solimine

Anno Accademico 2011-2012.

INTRODUZIONE

Il presente lavoro, che non vuole ovviamente avere carattere di esaustività, desidera analizzare il

rapporto, a nostro avviso positivo e in continua evoluzione, tra la biblioteca pubblica comunale “G.

Marconi” e il territorio cui si rivolge, ponendo particolare attenzione agli scambi che avvengono

con le scuole. Quanto segue si basa su un’osservazione diretta del territorio e della struttura, su

materiale informativo di pubblica consultazione, su colloqui con la direzione della biblioteca, su

esperienze personali.

IL TERRITORIO

Abbiamo preso in considerazione un’area ristretta del vastissimo Municipio XV, area limitata da

un lato da via Oderisi da Gubbio, dall’altro dal Lungotevere di Pietrapapa e dei Papareschi, chiusa

da Piazzale della Radio a Nord e da Ponte Marconi a Sud. Questa scelta è stata effettuata sia per

motivi pratici (restringere l’area di ricerca) sia perché nella prassi quotidiana i cittadini che si

rivolgono alla biblioteca sono quelli che abitano nelle sue più immediate vicinanze. Si vuole però

segnalare che il bacino di utenza della biblioteca Marconi abbraccia anche quartieri come San Paolo

e Magliana.

La biblioteca Marconi si trova in via G. Cardano n.135, a poche centinaia di metri

dall’affollatissimo Viale Marconi; si tratta di una zona ad altissima densità demografica e

commerciale, abitata principalmente da italiani (si segnala la presenza di una numerosa e radicata

comunità ebraica), ma che negli ultimi anni ha visto crescere in modo massiccio il numero di

cittadini extracomunitari residenti (soprattutto nordafricani e asiatici); si rivolge perciò ad un

pubblico eterogeneo per età, lingua madre, estrazione sociale, formazione (nelle immediate

vicinanze troviamo la scuola elementare e media, un liceo scientifico, un grande istituto tecnico con

diversi indirizzi, a qualche centinaio di metri c’è l’università Roma Tre), bisogni.

La zona è servita dalle linee 170 (che dall’EUR conduce fino a Via Nazionale e alla Stazione

Termini), 766 (San Paolo, metro B) e 791 (Monteverde), nonché dalla linea ferroviaria Orte-

Fiumicino Aeroporto (stazione Trastevere). Si tratta perciò di una struttura di facile accesso e

raggiungibilità, a patto però di muoversi con i mezzi pubblici, perché la zona non offre possibilità di

parcheggio.

“Marconi” non è l’unica biblioteca del Municipio XV (abbiamo un’altra struttura comunale al

Corviale e la biblioteca federata BiblioTrulloTeca al Trullo), ma rimane sicuramente il più

importante punto di riferimento della zona. Il limitrofo Municipio XVI offre altri 3 centri (Colli

Portuensi, Casa dei Teatri e il bibliopoint del Liceo Montale), tutto sommato decentrati rispetto alla

zona presa in considerazione; sulla via Ostiense (Municipio XII), nella zona degli ex Mercati

Generali si trova il Bibliocafè (circuito biblioteche di Roma), che nei fine settimana offre orari di

apertura prolungati fino alle 24.

La biblioteca Marconi non rappresenta l’unica opportunità di avvicinarsi al libro e alla cultura in

generale: nel quartiere sono presenti anche tre grandi librerie (Feltrinelli, Mondadori, Club libro

Mondadori, tutte posizionate su viale Marconi; una quarta libreria – Book City – esisteva fino a

pochi anni fa), due fumetterie, alcuni supermercati con rivendita di giornali e libri, un punto vendita

Natura Sì che offre editoria specializzata (ambiente, medicina alternativa, cucina vegetariana et

similia), diverse edicole.

L’offerta culturale del quartiere è completata dal Teatro India, dal più piccolo Teatro Arvalia, dal

multisala UCI CINEMA; nelle vicinanze ci sono musei (es. Centrale Montemartini, su via

Ostiense) ed alcune emergenze archeologiche .

LA BIBLIOTECA MARCONI: STORIA, STRUTTURA, COLLEZIONI

La prima sede della biblioteca si trovava in Piazzale della Radio, in alcuni locali presi in affitto dal

Comune. La situazione non era delle più felici: non solo ci si trovava sotto il livello stradale, ma

non esisteva nemmeno la possibilità di eseguire lavori di ristrutturazione, benché ci fossero

problemi di spazio, l’ambiente non fosse luminoso e l’intera struttura risultasse decentrata rispetto

al quartiere.

Alla fine degli anni ’90, i locali passarono all’Università Roma Tre e la biblioteca fu spostata in via

Cardano, dove si trova attualmente, in un edificio che era stato fino a poco tempo prima una scuola

media.

All’inizio i servizi erano ridotti al minimo: la struttura, ancora divisa internamente in “aule”, non

offriva grandi spazi e possibilità di ampi allestimenti ed inoltre una parte dell’edificio venne da

subito destinata ad uno sportello anagrafico del Comune; però in questi anni venne allestita la prima

postazione multimediale delle Biblioteche di Roma, molto apprezzata e frequentata.

Finalmente nel 2005 iniziarono i lavori di ristrutturazione e la biblioteca ha riaperto le porte nel

dicembre 2006, rinnovata ed ampliata. La superficie di circa 4000 mq si divide su quattro piani,

accessibili anche ai disabili tramite ascensore e scala attrezzata:

- al piano interrato troviamo la sala multimediale. Vi sia accede da una scala, ma l’intera sala è

visibile dal piano terra tramite l’affaccio offerto dal ballatoio della sala esposizioni. Oltre alle

postazioni internet, vi si trova il punto Informagiovani.

- al piano terra troviamo l’area di ingresso , dove è posizionata una “vetrina” legata ai temi delle

mostre allestite nella adiacente sala delle esposizioni, un tavolo basso su cui sono esposti alcuni

libri/DVD/cd che suggeriscono percorsi di lettura o di interesse, p.e. “Il giardino”. Purtroppo

spesso si tratta di materiali in copia unica, quindi per prenderli in prestito bisogna attendere che

siano ricollocati al loro posto; sulla destra, l’area di accoglienza (informazioni, prestiti e iscrizioni),

un po’ decentrata rispetto all’ingresso: sicuramente entrando qui non ci sente intimoriti, tanto più

che spesso e volentieri gli impiegati del banco non dimostrano particolare attenzione all’utente che

si avvicina loro in modo discreto e continuano a chiacchierare del più e del meno. Di fronte al

banco dei prestiti (su cui sono a disposizione depliant informativi e altro materiale), una

bacheca/calendario informa delle varie attività culturali in programmazione. A sinistra

dell’ingresso troviamo la caffetteria (automatica, si trova in un’area separata da vetrate, dotata di

tavoli), poi un corridoio con i libri in lingua straniera che conduce alla sala ragazzi e alla sala Nati

per Leggere. Completano l’insieme alcune postazioni internet, il banco per la restituzione

automatizzata, gli armadietti per gli effetti personali degli utenti e il “cesto dei regali”, un cesto in

cui chiunque può depositare i libri che non desidera più e da cui chiunque può prelevare ciò che più

gli interessa.

Il cesto dei libri in omaggio

Angolo della sala “Nati per leggere”

- al primo piano troviamo la sala studio/lettura informale (frequentata in massima parte da studenti

universitari), lo spazio dei periodici (dotato di divanetti), la sala audiovisivi (dove sono esposti i

DVD, ma che comprende anche quattro postazioni per la visione e un grande tavolo), la vetrina

delle novità, gli scaffali dei “suggerimenti”, una sala conferenze, la sala grande per gli eventi,

alcune postazioni internet.

Lezione di italiano

- al secondo piano gli uffici.

- il terzo piano (con ingresso separato) al momento accoglie alcune associazioni (Banca del Tempo,

Genitori Democratici e Servizio Civile Internazionale) che non hanno però rapporti continuativi con

la biblioteca.

(per le piantine, si vedano gli allegati)

I lavori sono stati svolti in modo molto attento. Bisogna dire però che, se all’interno lo spazio è

stato recuperato e attrezzato in modo funzionale ( seppure con i limiti oggettivi imposti dalla

struttura originaria), la facciata esterna è rimasta quella di una scuola o di un ufficio pubblico in

generale e non basta qualche cartello (tra l’altro di ridotte dimensioni) a far immediatamente

individuare la biblioteca per quello che è. L’architettura della zona, inoltre, è quella tipica delle

periferie, con palazzi di dieci piani l’uno accanto all’altro, pochi giardini, molto traffico, assenza di

parcheggi: la biblioteca risulta quasi invisibile all’occhio di un normale passante.

L’edificio

L’ingresso

Per quanto riguarda il patrimonio librario, oggi (dicembre 2011) la Biblioteca Marconi possiede

circa cinquantacinquemila volumi (più di cinquemila per ragazzi) e alcuni fondi particolari: fondo

Sandro Penna (donato dall’autore stesso), fondo Giorgio Caproni (acquistato dagli eredi) e il fondo

Niccolò Gallo, a cui nel tempo si sono aggiunti i fondi Aldo Bartoccini, Luigi de Nardis, Auro

d’Alba, Agostino Lombardo e Walter Vaccari. La quasi totalità dei libri è esposta a scaffale aperto

ed offerta all’utenza senza la diretta mediazione di un impiegato: ciò da un lato favorisce la libera

circolazione all’interno degli spazi, dall’altra però ci si può sentire disorientati, anche se

nell’ingresso esiste una mappa di come sono distribuiti i materiali.

L’ingresso

LA BIBLIOTECA: GLI UTENTI E LE ATTIVITA’. QUALCHE NUMERO

Per venire incontro alla vasta tipologia di utenti presenti sul territorio, Marconi, oltre ai consueti

servizi di prestito e informazioni, negli ultimi anni (da quando cioè sono stati effettuati i lavori e

soprattutto da quando è cambiata la dirigenza) ha proposto un’offerta culturale ampia e

diversificata: aderisce al programma Nati per Leggere (rivolto ai più piccoli), organizza rassegne

cinematografiche a tema, mostre, concerti, circoli di lettura, circoli di teatro e tanto altro. Negli

ultimi anni, ha avviato anche corsi di lingua spagnola gestiti dall’Istituto Cervantes (a prezzi

concorrenziali) e corsi di italiano per stranieri (gratuiti), in particolare corsi per donne tenuti da

donne (vista la numerosa comunità islamica, si è voluto venire incontro ad una utenza con bisogni

particolari; è stata istituita anche una sezione di libri in lingua araba). Importante sottolineare gli

orari di apertura della struttura, che , tranne il lunedì e il sabato, rimane aperta dalle 9.00 alle 19.00,

permettendo in questo modo l’accesso anche agli adulti lavoratori. Ultimamente sono state

programmate alcune attività anche di sabato pomeriggio.

Libri in lingua araba

Insomma, l’ambiente è familiare e accogliente, gli spazi luminosi e ampi, i servizi differenziati e

con orari piuttosto flessibili: come ha risposto l’utenza a questo tipo di offerta?

Vediamo qualche numero :

rea Sud

Ovest

Totale prestiti

Nuovi iscritti

Affluenza in biblioteca

Rapporto affluenza prestiti

Consultazioni multimediali

Utenti Attività culturali

Utenti Attività con le scuole

Utenti totali

Giorni di apertura

Totale documenti posseduti (libri e audiovisivi)

Sandro Onofri

36.016 1.143 64.706 1,8 1.505 2.095 1.637 3.732 295 23.700

Casa dei Teatri

5.271 295 50.675 9,6 1.497 7.560 - 7.560 276 16.534

Colli Portuensi

20.921 563 49.418 2,4 1.158 100 372 472 286 26.989

Corviale 30.910 1.038 55.285 1,8 3.536 5.546 1.184 6.730 292 28.373

Longhena 17.974 327 27.502 1,5 222 1.310 1.600 2.910 291 18.525

Marconi 56.136 1.616 93.795 1,7 11.781 11.691 927 12.618 278 62.730

Morante 50.233 1.934 156.010 3,1 7.762 7.562 1.449 9.011 286 40.332

Bibliocaffè Letterario

29.016 1.103 39.257 1,4 7.294 3.500 375 3.875 249

9.289

Pasolini 23.520 478 30.940 1,3 - 519 557 1.076

289 34.080

Tabella 1. Dati generali. Fonte: rapporto “I numeri delle biblioteche di Roma” 2010.

Per quanto riguarda, quindi, il totale dei documenti posseduti, i prestiti in generale, le consultazioni

multimediali e gli utenti totali delle attività, Marconi è la prima del suo quadrante (per un numero di

giorni di apertura entro la media o poco al di sotto di essa), in particolare è prima fra tutte le

biblioteche di Roma per il numero dei prestiti e per numero di libri posseduti (se si esclude

Biblioteche in carcere); invece, per l’affluenza generale e il numero dei nuovi iscritti è superata

dalla Morante (che però è l’unica biblioteca di Ostia), da alcune altre biblioteche per quanto

riguarda altre voci. Da notare la scarsa affluenza (superiore comunque a quella registrata a Colli

Portuensi o alla Pasolini, biblioteche più simili per tipologia di utenti) alle attività organizzate con le

scuole, fenomeno però legato anche alla diminuzione del numero delle visite effettuali dalle scuole

durante l’anno.

Area

Sud

Ovest

0-4 ANNI

5-9 ANNI

10-14 ANNI

15-18 ANNI

19-24 ANNI

25-34 ANNI

35-44 ANNI

45-54 ANNI

55-64 ANNI

65-74 ANNI

75 ANNI E OLTRE

Sandro Onofri 545 2.770 2.637 1.375 1.667 1.680 4.344 3.609 2.168 2.141 714 Casa dei Teatri 0 3 4 15 298 612 496 311 237 73 38 Colli Portuensi 192 977 834 494 956 1.540 2.030 2.701 2.596 2.176 945

Corviale 559 1.249 1.037 581 834 1.003 3.228 2.346 1.645 1.221 563

Longhena 526 1.808 2.049 909 542 973 1.949 1.888 1.906 684 603

Marconi 404 1.612 1.329 1.127 3.340 6.326 6.738 5.409 4.886 4.168 1.183

Morante 605 3.627 2.010 1.337 2.289 2.676 5.042 3.989 3.605 2.507 918 Bibliocaffè Letterario 1 43 92 114 410 1.419 1.647 1.520 1.017 569 277

Pasolini 644 1.432 608 688 527 1.024 2.586 2.866 2.821 1.709 1.032

Tabella 2. Età degli utenti. Fonte: rapporto “I numeri delle biblioteche di Roma” 2010

Come si evince dalla tabella, Marconi vanta una grande affluenza di pubblico generale, la più ampia

del suo quadrante. La fascia più presente è quella degli adulti (19-74), mentre tra i giovani la fascia

più “debole” è quella rappresentata dagli adolescenti in età scolastica (10-18), dato che conferma la

bassa affluenza degli utenti delle attività con le scuole. In ogni caso, la maggior parte dei libri è

stata presa in prestito da studenti (tabella 3); degno di nota il fatto che le fasce professionali che

hanno registrato il più basso tasso di accesso al prestito siano state quella degli operai (più

comprensibile) ma soprattutto quella dei dirigenti; sarebbe interessante scoprire se i dirigenti

acquistano i libri destinati al loro aggiornamento professionale, allo svago e al tempo libero o

proprio non leggono.

Area

sud

Ovest IMP

RE

ND

ITO

RI E

L

IB.

PR

OF

ES

SIO

NIS

T

I

LA

VO

RA

TO

RI

AU

TO

NO

MI E

C

OA

DIU

V.

IMP

IEG

AT

I

DIR

IGE

NT

I

OP

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AI E

A

SS

IMIL

AT

I

AL

TR

I

LA

VO

RA

TO

RI

DIP

EN

DE

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I

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UP

AT

I

RIT

IRA

TI

DA

L

LA

VO

RO

CA

SA

LIN

GH

E

ST

UD

EN

TI

IMP

RE

ND

ITO

RI E

LIB

.

PR

OF

ES

SIO

NIS

T

I

Sandro Onofri 2.360 443 8.958 115 533 397 989 3.648 2.960 14.365 2.360 Casa dei Teatri 723 148 1.257 9 53 184 118 461 155 1.894 723 Colli Portuensi 1.776 345 5.474 310 300 636 511 2.420 1.583 5.831 1.776

Corviale 1.770 409 9.125 138 632 1.038 1.151 3.024 2.147 10.050 1.770

Longhena 756 471 4.321 26 367 562 376 1.469 1.318 7.407 756

Marconi 3.916 1.634 14.187 239 525 2.104 2.323 6.334 2.622 18.654 3.916

Morante 2.565 692 12.253 399 1.298 1.310 2.067 4.820 4.117 17.719 2.565 Bibliocaffè Letterario 4.607 1.358 9.109 230 106 2.062 1.248 1.743 662 7.187 4.607

Pasolini 1.060 427 8.139 323 141 826 246 2.586 1.932 6.902 1.060

totale 17.173 5.484 63.865 1.674 3.422 8.722 8.040 22.857 14.536 75.644 17.173

Tabella 3. Prestito e professioni. Fonte: rapporto “I numeri delle biblioteche di Roma” 2010

LA BIBLIOTECA MARCONI : RAPPORTI CON LE SCUOLE, RAPPORTI CON IL FUTURO

Il fatto che non ci fosse una grande affluenza di pubblico in età scolastica non è sfuggita alla

direzione della biblioteca, che ha avviato negli anni diversi tentativi di collaborazione con gli istituti

della zona; come prevedibile, le scuole che hanno aderito con maggiore convinzione sono state le

elementari (programmi e regolamenti più flessibili), mentre le scuole medie e soprattutto quelle

superiori sono rimaste un po’ sorde. Bisogna dire che , rispetto ad altre zone di Roma, qui le scuole

superiori sono soltanto due (l’istituto tecnico Colomba Antonietti e il liceo scientifico Giovanni

Keplero, escludendo la succursale del liceo classico Montale, già su via Portuense) e nemmeno

troppo affollate. Negli ultimi due anni però c’è stato un incremento delle attività con il Keplero,

grazie anche al fatto che in questa scuola si è andato consolidando un team di lavoro (Figura

strumentale per i rapporti con il territorio, attività europee e intercultura) orientato all’apertura

verso l’esterno in un’ottica di “sistema”, nella convinzione che la scuola deve assolutamente

dimostrare la propria appartenenza, il proprio radicamento in una determinata area anche e

soprattutto attraverso gli scambi che riesce ad effettuare con le altre realtà, pubbliche e private, in

essa presenti.

Sono state così effettuate e programmate diverse attività che possiamo così suddividere:

- attività “con” gli alunni

- attività “per” gli alunni

- attività (suggerite) “dagli” alunni

1) per attività “con “ gli alunni si intendono tutte quelle iniziative, organizzate e attuate in

biblioteca, in cui gli studenti del liceo sono stati attori dell’evento stesso, non pubblico. Ci

riferiamo, per esempio, all’evento “Un brindisi in Biblioteca” organizzato il 17 dicembre del

2010: alcuni studenti hanno suonato nei diversi locali della biblioteca, prima e dopo la lettura di

un racconto di Natale effettuata da un attore professionista. L’evento, programmato di sabato

mattina, ha avuto un grande afflusso di pubblico e si è concluso con un brindisi augurale.

L’iniziativa ha sicuramente fatto sentire i giovani musicisti parte di una comunità, unita, se non

altro in occasione delle festività natalizie, in un luogo pubblico di forte rilevanza.

La Dott.ssa Taccone presenta uno studente del

liceo Keplero; sullo sfondo, la sala esposizioni ospita una mostra di Amnesty International.

Un’ altra iniziativa, di più ampio respiro, è quella che vede coinvolta la biblioteca, il liceo e gli

Istituti di cultura di alcuni paesi europei (per l’anno scolastico 2011/12 Polonia, Cipro e Lituania)

nell’organizzazione di eventi sulla cultura del Paese in questione: il liceo, insieme ad altri sei Paesi

europei, sarà infatti impegnato fino all’aprile del 2013 in un Progetto Comenius finalizzato alla

creazione e all’allestimento di uno spettacolo teatrale; dopo ogni viaggio effettuato dagli studenti, i

tre “enti” organizzano, appunto, un incontro aperto al quartiere in cui i ragazzi illustrano la loro

esperienza di scambio internazionale, mentre la biblioteca e l’Istituto di cultura curano

l’approfondimento sullo specifico Paese; per l’organizzazione, la scuola contatta per prima

l’Ambasciata o l’Ente del turismo per verificare l’attuabilità del progetto, e poi li mette in contatto

con la biblioteca per i dettagli tecnici. Anche in questo caso la biblioteca diventa un luogo di

incontro tra “attori” culturali che difficilmente si sarebbero incontrati altrimenti e offre i propri

spazi ad un evento che davvero allarga gli orizzonti, stavolta ad una dimensione europea, di tutto il

quartiere.

Il liceo Keplero inoltre partecipa in modo attivo con performance teatrali, letture ed altre espressioni

artistiche al ciclo di conferenze “La storia antica oggi” organizzato da Pia Mazziotti delle

Biblioteche di Roma, un altro appuntamento che vede proficuamente coinvolte scuole ed istituzione

bibliotecaria. Nel mese di dicembre 2011 uno degli appuntamenti sarà anche alla Marconi,

nell’ambito dell’iniziativa “Le vie della scienza”.

2) Per attività “per” gli studenti si intendono principalmente tutte quelle iniziative specificamente

indirizzate al pubblico degli studenti: lezioni con esperti su diversi argomenti (per esempio, è in

atto l’iniziativa “Le vie della scienza” che oltre a film e conferenze sui matematici a cui sono

intitolate le vie della zona, prevede sessioni di “teatro dell’oppresso”, effettuate di mattina nei

locali della biblioteca), per offrire ai ragazzi una didattica e una esperienza culturale

complementare a quella scolastica. Ci sono poi le visite vere e proprie, che illustrano ai ragazzi i

locali della biblioteca e tutti i servizi che essa può offrire loro, dal supporto allo studio allo

svago.

3) Alle visite si lega l’attività che abbiamo definito “dagli” studenti: dopo aver mostrato tutto ciò

che l’istituzione può fare per loro, si chiede ai giovani cosa loro possono fare per l’istituzione,

cioè in che modo la biblioteca può migliorare i servizi loro destinati o cosa loro vorrebbero

trovare. Dalle prime rilevazioni effettuate sono emersi molti suggerimenti interessanti:

innanzitutto tutti i ragazzi (per il momento un campione selezionato di 26 studenti, tra i 15 e i 17

anni; quasi tutti hanno rinnovato o sottoscritto la Bibliopass o la Bibliocard) hanno apprezzato i

servizi, gli spazi accoglienti, la possibilità di collegarsi wi-fi, il catalogo on- line consultabile da

casa, la possibilità del prestito interbibliotecario, la presenza di libri in lingua straniera (per

correttezza dobbiamo dire che la biblioteca del Keplero è chiusa ormai da due anni: gli studenti

avvertono il bisogno di un luogo dove reperire informazioni e supporti per lo studio, un luogo

tranquillo dove potersi riunire per studiare insieme). Tra le note dolenti, la mancanza di una

consistente e aggiornata offerta di libri fantasy, dvd e cd, la mancanza di una adeguata

collezione di fumetti, in particolare manga; hanno chiesto più postazioni internet e video, più

libri in lingue non europee, più dvd “classici”; alcuni hanno chiesto che vengano effettuate

rassegne di film legate al periodo dell’anno o più vicine ai loro interessi: Horror ad Halloween,

per esempio, o rassegna natalizia, oppure fantascienza; l’attività andrebbe organizzata nel

pomeriggio del venerdì, perché in genere il sabato mattina l’orario di scuola è ridotto oppure si

fa la settimana corta.

Un angolo della sala “Nati per leggere”

Al momento sono in calendario altri appuntamenti con altre classi, per approfondire e verificare

impressioni e suggerimenti; non si esclude la possibilità di organizzare un focus group o degli

incontri maggiormente strutturati per ideare insieme iniziative o attività (a proposito di fumetti,

per esempio, sulla scia del “ROOMIX” si era suggerito di organizzare un “MARCOONIX” con

tanto di sfilata, laboratorio creativo per la creazione di maschere, stands di librerie specializzate,

ecc. Per il finanziamento, si potrebbero coinvolgere in qualità di sponsor gli esercizi

commerciali della zona, sempre nell’ottica dell’appartenenza al territorio e del radicamento).

CRITICITA’ RILEVATE. PROPOSTE

Il quadro che emerge dalla nostra indagine è quindi decisamente positivo. Non ci sono dunque

aspetti negativi da segnalare? In realtà un problema di fondo c’è ed è anche abbastanza

evidente: tutte queste attività sono legate alla capace iniziativa di alcune persone dotate di

creatività, buona volontà, amore per la cultura, determinazione nel perseguire i propri obiettivi e

una certa dose di abnegazione: non a caso, fino a qualche anno fa, le uniche iniziative erano

quelle rivolte ai ragazzi più piccoli, sempre organizzate dalla dott.ssa Taccone (insieme ad altre

valide collaboratrici). Per una politica di più ampio respiro c’è stato bisogno di un cambiamento

della direzione in biblioteca e, in ogni caso, le figure maggiormente impegnate sono rimaste le

stesse. Nel momento in cui, per un qualsiasi motivo, queste persone dovessero perdere il loro

entusiasmo o dovesse cambiare la politica culturale scelta dalla biblioteca (o dalla scuola, nel

caso specifico), temiamo che tutte le attività conoscerebbero un drastico ridimensionamento

anche perché, allo stato attuale delle cose, non è prevista nessuna retribuzione aggiuntiva per il

tempo impiegato, oltre il normale orario di servizio, per organizzare le attività, contattare i vari

enti, analizzare le schede di feedback, accompagnare i ragazzi fino alla fine della visita, ecc.

Inoltre, né a scuola né – crediamo- in biblioteca è previsto l’affiancamento di un collega più

giovane che impari metodi e procedure, che soprattutto conosca faccia a faccia i rappresentanti

dei vari enti per instaurare quel dialogo personale fondamentale in una collaborazione così

profonda; senza tutto questo (copertura finanziaria e adeguato turn over) non è possibile

assicurare la continuità di tali programmi.

Per quanto riguarda il personale, poi, sebbene la maggior parte degli impiegati appaiano

motivati, disponibili, orientati verso l’utente, nelle nostre visite abbiamo notato (sinceramente

da parte di pochi) una certa demotivazione e anche, ci dispiace dirlo, una certa sciatteria: parlare

dei fatti propri, criticare colleghi o addentare un panino al salame davanti all’utente non è certo

un buon esempio non solo di educazione ma anche e soprattutto di serietà nel proprio lavoro.

Purtroppo il cittadino italiano è talmente abituato, e direi rassegnato, a questo tipo di

comportamenti da non farci più troppo caso; ciò che rimane, invece, è una sensazione

sgradevole di disagio e disaffezione legato ad un luogo, la biblioteca, che invece per il suo

stesso status di istituzione culturale dovrebbe comunicare ben altro. Per fortuna, in questo caso,

si tratta di episodi isolati, perché alla lunga un atteggiamento del genere potrebbe scoraggiare

quella parte dell’utenza meno motivata. Forse si dovrebbero rimotivare gli impiegati,

incentivarli, prevedere un aggiornamento continuo: sicuramente la motivazione deve nascere

dalla consapevolezza della dignità e dell’importanza del lavoro bibliotecario nell’economia – in

senso allargato, culturale e sociale - del proprio quartiere e, in ultima analisi del proprio Paese,

ma anche in questo caso ci sembra che, al di là di possibili motivazioni personali, il nodo

scorsoio sia sempre quello economico: non posso sentirmi motivato se non mi vengono pagati

gli straordinari né essere soddisfatto delle aperture del sabato pomeriggio se alla lunga questo

comporta una remissione in termini economici o di tempo da dedicare alla famiglia.

un angolo dell’ingresso

A proposito dell’utenza, infine, nelle nostre frequentazioni abbiamo notato innanzitutto la

presenza di ogni fascia di età (ad esclusione ovviamente dei bambini molto piccoli), lungo tutto

l’orario di apertura, interesse e sorpresa ma anche una certa “pigrizia”: ci si lamenta che la

biblioteca non mette a disposizione determinati documenti o non fornisce determinati servizi

senza però chiedersene le ragioni. L’impressione è che alla biblioteca si chieda molto ma si

restituisca poco; forse si tratta anche di un problema di comunicazione : a meno di chiedere, non

sappiamo se sia possibile svolgere attività di volontariato, non è stata fatta nessuna campagna (o

se è stata fatta, non ne siamo a conoscenza, il che è la stessa cosa) per attirare donazioni in

denaro (per esempio la devoluzione del 5%00) o in libri.

In effetti la collaborazione e la comunicazione proficua tra le tre componenti (la direzione, gli

impiegati e l’utenza) potrebbe presentare molte positive sorprese; se pensiamo al problema

delle aperture straordinarie, si potrebbe per esempio prevedere l’utilizzo di volontari sotto la

supervisione di un ridotto numero di impiegati su turnazione : questo non per sostituire un

lavoratore pagato con uno non pagato, ma per ampliare l’offerta di servizi grazie alla fattiva

collaborazione di quegli stessi utenti che l’hanno chiesta: in questo modo si alleggerirebbero gli

impiegati e si responsabilizzerebbe il quartiere, aumentando il senso di appartenenza e

l’affezione verso l’istituzione; certo poi si aprirebbe il problema del reclutamento di questi

volontari, ma il discorso ci porterebbe troppo lontano dal presente lavoro. Per ovviare alla

cronica mancanza di fondi, si potrebbe pensare, anche in questo caso, al coinvolgimento diretto

o indiretto del quartiere e di tutte le sue componenti: per esempio, è stato rilevato come la

biblioteca sia poco visibile; ci è stato spiegato che la cartellonistica istituzionale dipende dal

Comune e deve essere uguale per tutte le biblioteche di Roma; nulla vieta però di indire un

concorso tra le scuole, tipo “Disegna la tua biblioteca”, e di realizzare poi il progetto vincitore

con la sponsorizzazione, in denaro o in servizi, degli esercenti della zona per la realizzazione di

strutture/cartelloni/altro che possano essere esposti al mattino e rimossi alla chiusura; anche in

questo caso, la biblioteca si gioverebbe dell’aumentata visibilità, nell’utenza aumenterebbe il

senso di responsabilità e la partecipazione diretta alla cosa pubblica (altra nota dolente della

nostra “democrazia”), i sostenitori avrebbero un ritorno se non altro di immagine.

Un altro esempio: gli adolescenti lamentano la mancanza di collezioni di manga e romanzi

fantasy ricche e aggiornate, ma, essendo la loro la fascia che meno frequenta la biblioteca e

considerando l’esiguità dei fondi a disposizione per gli acquisti, diventa difficile accontentarli;

perché allora non pensare ad un progetto finalizzato e chiedere, anche qui, un contributo (poi

adeguatamente pubblicizzato) agli esercizi commerciali della zona, il cui target siano proprio gli

adolescenti (negozi di elettronica, cartolerie, abbigliamento, ma anche ristorazione, la banca che

prevede prodotti per i giovani risparmiatori)? In fin dei conti, una maggiore frequentazione della

biblioteca da parte dei ragazzi porterebbe una ricaduta economica, oltreché di visibilità, a tutti i

soggetti coinvolti. Infine, considerando il dialogo in atto con la scuola superiore, si potrebbe

pensare di organizzare corsi o altro avvalendosi della collaborazione (gratuita o con rimborso

spese simbolico) di professori, alunni o ex alunni specializzati: per esempio, sempre nell’ambito

dei fumetti, un corso di fumettistica a prezzi competitivi (come già fatto per i corsi di spagnolo)

potrebbe essere tenuto da ex alunni del Keplero che frequentano la Scuola del Fumetto; i

giovani “insegnanti” comincerebbero ad costruire il proprio curriculum in modo prestigioso, la

biblioteca offrirebbe un servizio in più, gli utenti avrebbero un nuovo motivo per avvicinarsi

(questa strada è stata percorsa dal Liceo Keplero per l’ideazione del logo del Progetto

Comenius, realizzato da Chiara Galizzi, ex alunna ed ora grafic designer; il suo nome figura sul

sito della scuola tra i collaboratori del progetto europeo, come anche i tre commercianti che

hanno versato un contributo, seppur piccolo, finalizzato allo stesso progetto; da sottolineare

come grandi realtà aziendali come Poste Italiane e Feltrinelli non abbiano risposto in alcun

modo alla richiesta di finanziamento straordinario).

Se la biblioteca avesse a disposizione dei locali idonei da affittare, si potrebbe infine pensare

all’organizzazione di “feste” di laurea, di pensionamento (uso le virgolette perché il significato

corrente della parola “festa” ci sembra ossimorico se accostato alla parola biblioteca,

comunemente associata all’idea di silenzio e concentrazione; si potrebbero però scegliere degli

orari o dei giorni di minor affluenza o avvertire l’utenza; alcune librerie del centro si sono

attivate in questo senso ) o di compleanno per i più piccoli, magari a tema (es. “Il libro della

giungla” di R. Kipling) con la collaborazione di cooperative specializzate, ma non vogliamo

esagerare.

un altro angolo della sala dei piccoli

Comunque sia, in quest’ultimo paragrafo si è voluto delineare uno scenario che vede da un lato ,

lo Stato che assicura un servizio standard, dall’altro la comunità locale che “personalizza” e

sostiene i servizi di cui ritiene di avere più bisogno, in un’ottica di cooperazione tra utenti,

istituzione bibliotecaria, istituzioni politiche locali, diversi enti e realtà economiche e

commerciali presenti sul territorio; con questo non si vuole trasformare la biblioteca in un centro

commerciale o in un parco giochi: se però la biblioteca vuole essere veramente “pubblica” e

sopravvivere, proprio sulla base della sua identità di “istituzione culturale” deve saper orientare

in un certo modo anche le abitudini sociali, di svago, di gestione del tempo libero e delle

relazioni; per essere incisiva, non può rimanere sorda alle sollecitazioni che le giungono dal

territorio. Per riuscire in questo, anche la biblioteca, come è già accaduto per le scuole,

dovrebbe avere una maggiore autonomia decisionale: ogni biblioteca dovrebbe poter agire

nell’autonomia, entro un quadro istituzionalizzato di intenti e finalità, certamente, ma che lasci

una maggiore libertà di iniziativa e decisionale. Solo così la biblioteca potrà essere in grado di

rispondere in modo efficace alle richieste del territorio in cui è radicata. Forse è troppo

ottimistico immaginare gruppetti di adolescenti che, invece di bighellonare al centro

commerciale , decidono di passare il pomeriggio del sabato in biblioteca guardando un film tutti

insieme o leggendo fumetti, o pensionati che pianificano il loro prossimo viaggio insieme

servendosi delle guide a disposizione in biblioteca, però “se puoi immaginarlo, puoi anche

farlo”, recita un vecchio adagio, quindi vogliamo essere ottimisti.

CONCLUSIONI

A prescindere dalle considerazioni e dalle proposte (forse irrealizzabili) di cui sopra, ci sembra

importante sottolineare l’apertura dimostrata dalla direzione verso un modo nuovo di intendere

lo spazio biblioteca, un modo che da un lato garantisce i servizi classici di reference e prestito,

dall’altro dimostra un impegno concreto per venire incontro al futuro, attraverso una

collaborazione fattiva e creativa con chi del futuro sarà protagonista: da chi, quindi, dipenderà

anche il domani della biblioteca.

RINGRAZIAMENTI

Si ringrazia tutto il personale della biblioteca Marconi e in particolare la direzione nelle

persone della dirigente, Dott.ssa Girardet, della responsabile delle attività culturali, Dott.ssa

Taccone, per la disponibilità dimostrata; Alessandro Sferruzza per i suggerimenti tecnico-

informatici.

ALLEGATO: PIANTINE DELLA BIBLIOTECA

Piano terreno: ingresso e front office

Piano Terreno: ingresso e sala ragazzi

Primo piano: sala studio e sala consultazione

Primo piano: sala periodici, sala audio/video, sala cineforum

Piano interrato: sala multimediale e magazzini.