“Itinerari e tappe di Lamberto Loria nella Nuova Guinea britannica”, in Lares, Vol. LXXX/1,...

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FABIANA DIMPFLMEIER ITINERARI E TAPPE DI LAMBERTO LORIA NELLA NUOVA GUINEA BRITANNICA ESTRATTO da LARES Quadrimestrale di studi demoetnoantropologici 2014/1 ~ a. 80 Monografico a cura di Paolo De Simonis e Fabiana Dimpflmeier (Fascicolo su Lamberto Loria)

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FABIANA DIMPFLMEIER

ITINERARI E TAPPE DI LAMBERTO LORIANELLA NUOVA GUINEA BRITANNICA

ESTRATTOda

LARESQuadrimestrale di studi demoetnoantropologici

2014/1 ~ a. 80Monografico a cura di Paolo De Simonis e Fabiana Dimpflmeier

(Fascicolo su Lamberto Loria)

Anno LXXX n. 1 – Gennaio-Aprile 2014

Leo S. OlschkiFirenze

LAR

ES

1 2014

LARES«Lares» dedica al suo fondatore, Lamberto Loria, un numero monografico concepito per celebrarne il centenario della morte (1913-2013). I diversi saggi segnano una svolta rispetto alla tradizione di studi: per la natura delle fonti impiegate, e in molti casi lette-ralmente ‘scoperte’, nonché per il loro uso. Lettere e diari, appunti e foto, ci restituisco-no ‘cosa’ Loria vide e collezionò ma anche la sua ‘persona’: colta nel suo tempo entro una ragnatela di significati e relazioni. Ne nasce una vera intensa biografia costituita da viaggi in Lapponia, Caucaso, Turkmenistan, Nuova Guinea non meno che nelle aree marginali delle regioni italiane: e da imprese organizzative che vanno da un primo fio-rentino Museo di Etnografia Italiana alla grande Mostra Etnografica che in Roma cele-brò nel 1911 il mezzo secolo dell’unità e della varietà culturale dell’Italia. L’eredità di Loria vive oggi nella storia degli studi ma anche negli oggetti e nelle imma-gini da lui donate a vari musei italiani. Il dono ‘lega’, crea rapporti e induce a ‘ricambia-re’: come attesta la gratitudine manifestata in altrettanti testi da ognuno dei musei che conservano ed espongono testimonianze dei suoi viaggi.

ISSN 0023-8503

al suo fondatore

Lamberto Loria

Anno LXXIX n. 1 GENNAIO-APRILE 2013

LARESRivista quadrimestrale di studi demoetnoantropologici

Fondata nel 1912 e diretta da L. Loria (1912), F. Novati (1913-1915),P. Toschi (1930-1943; 1949-1974), G.B. Bronzini (1974-2001), V. Di Natale (2002)

REDAZIONE

Pietro Clemente (direttore), Fabio Dei (vicedirettore),Caterina Di Pasquale (coordinamento redazionale),

Elena Bachiddu, Paolo De Simonis, Antonio Fanelli, Maria Federico, Mariano Fresta,Martina Giuffre, Maria Elena Giusti, Costanza Lanzara, Emanuela Rossi

COMITATO SCIENTIFICO INTERNAZIONALE

Dionigi Albera (CNRS France), Sergio Della Bernardina (Universite de BretagneOccidentale), Daniel Fabre (CNRS-EHESS Paris), Angela Giglia (Universidad

Autonoma Metropolitana, Unidad Iztapalapa), Gian Paolo Gri (Universita degli studidi Udine), Reinhard Johler (Universitat Tubingen), Ferdinando Mirizzi (Universitadegli studi della Basilicata), Fabio Mugnaini (Universita degli studi di Siena), SilviaPaggi (Universite de Nice-Sophia Antipolis), Cristina Papa (Universita degli studi diPerugia), Leonardo Piasere (Universita degli studi di Verona), Alessandro Simonicca

(Universita degli studi di Roma «La Sapienza»).

SAGGI

PIETRO CLEMENTE, L’attualita di Antonio Pigliaru: note introduttive . . . . . . . . . 5

GAETANO RICCARDO, Conflitto di ordinamenti e conflitto di paradigmi in Antonio Pigliaru . . 11

COSIMO ZENE, Riflettendo su Antonio Pigliaru: tra ordinamenti e paradigmi – dono e/o ven-detta? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

DOMENICO COPERTINO, Autorita in questione. Islam e modelli di soggettivita devota nelle di-scussioni in moschea a Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45

LAURA CHERUBINI, Arpie dalle belle chiome. Di capeli e turbini fra mondo antico e survivalsmoderni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73

MARIANO FRESTA, L’identita culturale alla prova dei fatti. Il caso della val Germanasca 1981-82 95

ARCHIVIO

PIETRO CLEMENTE, Evocare la «barbuira». Riti calendariali e memorie di ricerca . . . . . 113

Gli autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127

Pubblicato nel mese di ottobre 2014LEO S. OLSCHKICASA EDITRICE

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LARESQUADRIMESTRALE DI STUDI DEMOETNOANTROPOLOGICI

Direzione Prof. Pietro Clemente

RedazioneDipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo Università degli Studi di Firenze Via Gino Capponi, 9 50121 Firenze

Tel. (+39) 055.27.57.025 Fax (+39) 055.27.57.049 e-mail: [email protected]

nota per gli autoriGli articoli sottoposti alla redazione dovranno essere inviati per e-mail alla Re-

dazione in forma anomima, accompagnati da una nota biografica dell’autore (circa 10 righe) e da un riassunto-summary in italiano e in inglese (circa 10 righe ciascu-no). I saggi presi in considerazione per la pubblicazione saranno rivisti secondo le norme redazionali e, in un secondo momento, valutati in ‘doppio cieco’ (peer review). Sulla base delle indicazioni del coordinamento redazionale e dei referees, l’autore può essere invitato a rivedere il proprio testo. Sarà nostra cura informare l’autore sull’intero procedimento fino all’eventuale pubblicazione.

AmministrazioneCasa Editrice Leo S. Olschki

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Numero monografico a cura di Paolo De Simonis e Fabiana Dimpflmeier

Premesse di: Francesco di Gennaro, Maura Picciau, Maria Gloria roselli, ilaria Pulini,Giuliano doria, rossana Piccioli

Pietro cleMente, Editoriale, Lamberto Loria e la ragnatela dei suoi significati . . . . . 21

Parte PriMa – IN NUOVA GUINEA

sandra Puccini, La raccolta, la caccia, i costumi. Prime riflessioni sui manoscritti inediti del sog-giorno di Lamberto Loria in Papuasia (1889-1897). . . . . . . . . . . . . 35

Fabiana diMPFlMeier – sandra Puccini, Una eredità. Diari, note etnografiche, appunti di viag-gio, fotografie dei soggiorni di Lamberto Loria nella Nuova Guinea Britannica (1888-1897) 63

Fabiana diMPFlMeier, Dal campo al museo. Per una storia delle collezioni antropologiche, etno-grafiche e fotografiche della Nuova Guinea Britannica di Lamberto Loria . . . . . 87

Fabiana diMPFlMeier, Itinerari e tappe di Lamberto Loria nella Nuova Guinea Britannica . . 103

Parte seconda – L’ITALIA

Paolo de siMonis, «Un progetto campato in aria»: cornici fiorentine attorno al primo Museo diEtnografia Italiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127

Ferdinando Mirizzi, Loria e i raccoglitori regionali per la Mostra di Etnografia Italiana del 1911: il caso della Basilicata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 189

Francesca castano, La Mostra di Etnografia Italiana del 1911. La raccolta di Filippo Graziani per la Puglia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 203

arcHiVio

laMberto loria, La Nuova Guinea Britannica – Conferenza (1898). Con premessa di Sandra Puccini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 225

Piero ciVidalli, La zia Lina (Lina Anau) – Un ritratto . . . . . . . . . . . . . 241

Gli autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 245

Pubblicato nel mese di aprile 2015

Anno LXXX n. 1 Gennaio-aPrile 2014

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Fondata nel 1912 e diretta da L. Loria (1912), F. Novati (1913-1915), P. Toschi (1930-1943; 1949-1974), G.B. Bronzini (1974-2001), V. Di Natale (2002)

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Pietro Clemente (direttore), Fabio Dei (vicedirettore),Caterina Di Pasquale (coordinamento redazionale),

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Numero monografico

Lamberto Loria e la ragnatela dei suoi significati

a cura di

Paolo De SimoniS e Fabiana DimPFlmeier

Leo S. OlschkiFirenze

Tutti i diritti riservati

CaSa eDitriCe leo S. olSChki

Viuzzo del Pozzetto, 8 50126 Firenze www.olschki.it

Anno LXXX n. 1 – Gennaio-Aprile 2014Anno LXXIX n. 1 – Gennaio-Aprile 2013

Rivista fondata nel 1912

diretta da

Pietro Clemente

Il volume è stato realizzato grazie alla partecipazione di

In copertina: Lamberto Loria, 1884, Raccolta Levier [1912]. Foto Bettini - Livorno (al-bumina; 157 × 80 mm). Per gentile concessione della Biblioteca dell’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Padova.

Fabiana DimPFlmeier

ITINERARI E TAPPE DI LAMBERTO LORIA NELLA NUOVA GUINEA BRITANNICA

A cento anni dalla sua morte, e in preparazione del volume che racco-glierà la trascrizione dei diari e degli appunti etnografici del suo soggiorno nella Nuova Guinea britannica fra il 1888 e il 1897, questo articolo ricostru-isce gli itinerari papuani di Lamberto Loria, distinti fra primo (1888-1890) e secondo viaggio (1891-1897).1 Si tratta di quell’ossatura che deve precedere l’esame contenutistico dei manoscritti dell’esploratore, come accenna Sandra Puccini in La raccolta, la caccia, i costumi. Prime riflessioni sui manoscritti ine-diti del soggiorno di Lamberto Loria in Papuasia (1888-1897):2 quella griglia etno-geografica che può aiutarci a seguire il percorso di Loria e a localizzare i luoghi e i villaggi dove avvennero i suoi incontri con i nativi, oltre che le rac-colte naturalistiche ed etnografiche. Un’operazione indispensabile per guar-dare al composito corpus dei materiali cartacei, fotografici e oggettuali del naturalista con un’ottica agevolata rispetto al passato, posizionandolo nello spazio e nel tempo superando le principali difficoltà incontrate dai precedenti studiosi nell’affrontare datazioni e attribuzioni.

Lo spoglio, il riordino e la trascrizione dei materiali cartacei (diari e ap-punti) sono stati il primo e decisamente più importante passo per la ricostru-zione dei percorsi. Una volta ottenuti i nomi delle località – la maggior parte dei quali, a parte i più noti (come Port Moresby, la Baia d’Orangerie, o l’isola Kiriwina di malinowskiana memoria), si ripeteva esotica e oscura – e le date dei soggiorni, si trattava di localizzare quei piccoli villaggi, quelle sperdute isole, quelle popolazioni all’interno di un’area appena toccata dall’uomo bian-co, in un periodo in cui esploratori e viaggiatori piuttosto che seguire mappe o carte nautiche, erano in genere intenti a tracciarle ex-novo. La difficoltà era acuita dal fatto che, come lo stesso Loria confessa in uno dei suoi diari, i nomi dei villaggi andavano modificandosi in continuazione, spesso abbandonati o trasferiti, confondendosi con quelli delle tribù e viceversa.3

1 La British New Guinea venne rinominata Papua nel 1906 quando passò sotto l’amministra-zione australiana.

2 Qui alle pp. 35-62.3 «Prima di intraprendere la narrazione della mia gita in moroCa (nella carta del MacGregor

trovasi scritto erroneamente meroka) debbo premettere che sono incorso nell’errore di nominare i

FABIANA DIMPFLMEIER104

Loria ha provato a lasciarci alcuni schizzi, tentando anche di calcolare distanze e altitudini con i mezzi a sua disposizione; ma di suo pugno ci è ri-masto ben poco.4 Nei suoi appunti fa però riferimento a mappe e carte inglesi della seconda metà e della fine dell’Ottocento: dell’ammiragliato inglese e «del MacGregor», soprattutto, ed è da queste che si è cercato di partire per la ricostruzione.5

Alcune, per una serie fortuita di circostanze, erano in mio possesso già da anni, salvate dal macero da mio padre grazie al suo sviscerato amore per il mare e alla sua simpatia per quegli oggetti che percepisce come familiari e pieni di ricordi. Insomma, in un baule dello scantinato dei miei genitori – che benché lupi di mare non hanno mai veleggiato lungo le coste della Papua Nuova Guinea – in mezzo ad un migliaio, sono conservate più di trenta carte nautiche della regione, e alcune di esse sono l’esatta riproduzione delle rico-gnizioni inglesi del periodo di nostro interesse. Altre, più importanti, sono riportate in appendice agli «Annual Report on British New Guinea» (d’ora in poi «ARBNG») degli anni che corrono dal 1888 al 1902, inizialmente redatti da Sir William MacGregor, governatore della Nuova Guinea britannica.

Per completare e chiarire il quadro sono state poi condotte necessarie verifiche e riscontri incrociati su diversi materiali cartografici presenti nell’ar-chivio on-line della National Library of Australia.6

In conclusione, benché sia difficile stabilire oggi con certezza quali carti-ne, tavole o disegni Loria abbia effettivamente adoperato nella sua esplora-

diversi nomi dei villaggi da dove sono passato. Ciò indica poco o nulla. I villaggi sono colla stessa facilità abbandonati o costruiti. Il villaggio prende il nome della piccola porzione di terra e variano di nome perciò continuamente. Ciò che non varia mai è il nome della tribù. La terra boreani ove presentemente vi è un villaggio può fra qualche settimana non contenere alcun abitante e gli indigeni che ora l’abitano andando altrove a fabbricare un villaggio, questi prendono il nome della terra su cui giace. Gli abitanti a mo’ d’esempio di Boreani appartengono alla tribù di maGhibiri e per quanto possano emigrare di posto in posto rimangono sempre in un piccolo circuito di terreno appartenente alla tribù di Maghibiri. Perciò se al ricevere di queste mie note, Flaminio [cognato di Loria] crede opportuno di pubblicare qualcosa sul Bollettino della Società Geografica, deve certo ricordarsi di questa mia osservazione», in Archivio Storico del Museo Nazionale Preistorico Etnografico ‘Luigi Pigorini’ (d’ora in poi AS), busta 247c, fascicolo 2, pagina 3, Diario della Nuova Guinea britannica (d’ora in poi DNGB), II viaggio, III quaderno, Port Moresby, 27 Maggio 1892, pp. 284-285.

4 Per riportare un solo esempio: «L’altezza del fiume Hunter ai piedi di Hughibagu e di Siro Iarumi è data dall’osservazione seguente: Ipsom: 99°.3 – Aneroide 735°.5 – Term. 25°.4. L’altezza di Hunghibagu per i dati delle due osservazioni: Ipsom.: 98°.9 – Aneroide 725°.5 – Term. 23°.6; Ipsom.: 98°.9 – Aneroide 726°.2 – Term. 23°. Ieri in Siro Iarumi il tempo continuò ad essere cattivo, ma non tanto da non permettermi di prendere delle osservazioni geodetiche le quali mi serviranno per fare la carta della regione. Dalla cima del monte ove è posto il villaggio di Siro Iarumi la bussola mi ha dato: M.te Lilo = 239°.30’ – M.te Bride 86°.35’; M.te Lacumi – 1° villaggio 150°.15’; M.te La-cumi – 2° villaggio 145°.45’; – 3° vill. – 139°; M.te Iarumi 26°.40’. Il sestante mi ha dato gli angoli se-guenti corretti dall’errore strumentale: M.te più lontano di Lacumi a Lacumi 3° villaggio 18°,39,3’’; Iarumi a Lacumi 3° villaggio 99°,33’,13’’; Lacumi a Iarumi 2° villaggio 107°,42’,43’’; Lacumi a Iarumi 1° villaggio 112°,59’,13’’; M.te che vedesi fra il Bride e Lacumi in gran lontananza a Lacumi 3° villaggio 81°,29’,23’’; Bride a Lacumi 3° villaggio all’incirca 52°,40’» (AS, 247c, 2.2, DNGB, II, II, Hughibagu, 23 agosto 1891, pp. 147-148).

5 Un elenco completo della cartografia utilizzata si trova in calce al presente articolo.6 V. http://catalogue.nla.gov.au/.

ITINERARI E TAPPE DI LAMBERTO LORIA NELLA NUOVA GUINEA BRITANNICA 105

zione, al fine della ricostruzione dei suoi itinerari papuani si può affermare che l’analisi di queste fonti ha permesso di localizzare con relativa sicurezza i luoghi da lui visitati.

Partiamo quindi dall’Italia, e dal 1888.

Da Genova a Port Moresby e ritorno: il primo soggiorno papuano

Non conosciamo la data precisa della partenza di Loria;7 ma da quanto riportato da Giacomo Doria sul «Bollettino della Società Geografica Italiana» (d’ora in poi «BSGI») nell’anno 1890, l’esploratore dovette lasciare l’Italia verso la fine del 1888, dopo essere partito da Genova nel maggio dello stesso anno, e aver sostato a Roma per qualche tempo.8 Il 24 dicembre 1888 indi-rizzava da Alessandria d’Egitto una missiva all’allora segretario della Società Geografica Italiana, Giuseppe Dalla Vedova, nella quale chiedeva lettere di presentazione per le Società Geografiche di Singapore, Batavia, Sidney e Mel-bourne. Il 7 gennaio 1889 era a Suez, dove si imbarcava per la lunga traversata che lo avrebbe portato fino all’isola di Java. Così, dopo aver toccato Bombay in India, Pulo Penang in Malesia (che visita con Leonardo Fea di ritorno dalla Birmania), il 21 febbraio si trovava in Singapore, per poi arrivare a Batavia (Jakarta) intorno ai primi dell’aprile del 1889. Il 10 ripartiva con destinazione Australia, facendo tappa a Timor Cupang e Pulo Semau (entrambe nell’attua-le Timor ovest), e dopo essere arrivato a Port Darwin, il 18 maggio approdava a Thursday Island, nello Stretto di Torres.9

Al 2 luglio 1889 risale la prima lettera destinata a Doria proveniente da Port Moresby: Loria è finalmente giunto in Nuova Guinea. Da lì organizzerà le sue prime spedizioni, prenderà i primi contatti e radunerà gli uomini: da lì prenderanno il via tutte le sue esperienze in terra papuana.10

7 Potrebbe essere però ricavata da uno spoglio minuto di tutta la sua corrispondenza, tenuta con le più importanti personalità scientifiche e letterarie del tempo e dispersa in diversi archivi e fondi.

8 l. loria, Lamberto Loria alla Nuova Guinea, in «Bollettino della Società Geografica Italiana (BSGI)», III, 1890, pp. 479-494: 479; 558-586. Queste informazioni si ricavano parzialmente anche dalla lettera scritta il 24 dicembre 1888 a Giuseppe Dalla Vedova e conservata presso l’Archivio Sto-rico della Società Geografica Italiana (Società Geografica Italiana. Fondo Amministrativo. Subfon-do: Presidenza Francesco Nobili Vitelleschi. UA 52. Corrispondenza 1889. L. 10. Loria Lamberto, 24/12/1888-05/03/1889).

9 l. loria, Lamberto Loria, cit., pp. 479-488. Tre sono state le fonti principali nella ricostruzione degli itinerari di questo primo viaggio: le lettere spedite a Giacomo Doria e pubblicate sul «BSGI»; l’unico quaderno rimastoci del viaggio del primo soggiorno (1888-1890) – il quinto e ultimo – e un reso-conto, incompleto, indirizzato presumibilmente a Flaminio Anau e intitolato Principio di mia relazione intono alle isole, ora conservato presso il Museo Nazionale Preistorico Etnografico ‘Luigi Pigorini’ di Roma (AS, 247c, MISC. 3 (1-13)). Dal confronto di queste tre fonti, in aggiunta ad ulteriori lettere con-servate in archivio e ad altri appunti rimasti, sono state ottenute le date degli spostamenti di Loria. La ricostruzione sarà quindi restituita in alcuni punti solo a grandi linee, mentre in altri in maniera estrema-mente puntuale. Cfr. F. DimPFlmeier – S. PuCCini, Una eredità. Diari, note etnografiche, appunti di viag-gio, fotografie dei soggiorni di Lamberto Loria in Papua Nuova Guinea (1888-1897), qui alle pp. 63-85.

10 l. loria, Lamberto Loria, cit., p. 480.

FABIANA DIMPFLMEIER106

Quattro sono i percorsi che sembrano prospettarglisi: seguire il fiume La-roki (o Laloki), perlustrare la zona del monte Yule,11 recarsi presso il Vanapa River; oppure risalire il Kemp Welch, fino ad allora quasi del tutto inesplora-to. Quest’ultima opzione lo attira particolarmente, e decide di intraprendere una missione esplorativa in quelle zone.12 Ma il progetto, non sappiamo esat-tamente per quali ragioni, non viene messo in pratica fino al maggio dell’anno successivo. Dal 3 luglio fino al 26 settembre del 1889 il naturalista costeggia il litorale che da Port Moresby arriva fino al punto più orientale della Nuova Guinea britannica. Da una parte sembra che stia effettuando delle prime rico-gnizioni, dall’altra che voglia crearsi una visione d’insieme del più vasto terri-torio sotto i domini inglesi. Partendo da Capa-Capa (Kapa-Kapa),13 poco più a sud di Port Moresby, e facendo soste nei villaggi lungo la costa e nell’interno di Beagle Bay, Hood Bay e il Golfo di Aroma (Keakoro Bay), arriva fino alla piccola isola di Samarai (Dinner Island, nello stretto di China). A Capa-Capa si ferma per circa due settimane a partire dal 3 luglio 1889, approfittando dal 5 al 26 per visitare Rigo Station (Kopogolo) e Sarova (Saroa) nell’interno. Ritornato a Port Moresby riparte la mattina del 3 agosto, disponendosi «a gite più lunghe e più interessanti».14 Giunto l’8 agosto navigando verso sud-est a Beagle Bay, visita Irupara, formato dai villaggi di Quabulo e Hulà, per poi dedicarsi ad esplorare l’interno fino a Calo (Kalo), passando per Papaca (Ba-baka) e Camali (Kamali). Dal 25 al 30 agosto pernotta a Calo per assistere ad una grande festa indigena, e da lì riparte a piedi il 31 per giungere fino a Che-repunu (Kerepunu o Keapara) e poi dirigersi al Golfo di Aroma, composto da almeno tredici villaggi, di cui Maùpa (Maopa) è il più importante.15 Dopo aver fatto tappa nella Baia di Farm e aver pernottato a Suau il 30 settembre, giunge a Samarai. Da lì torna in Australia.

Dalla seconda lettera spedita a Doria il 21 ottobre 1889, veniamo infatti a sapere che Loria ha lasciato la Nuova Guinea per recarsi a Cooktown, dove

11 Mentre decide a quale zona dedicare le proprie esplorazioni, Loria si reca a Yule Island, alle foci del fiume S. Giuseppe, che nasce dal monte Yule, per prendere informazioni di prima mano. Situata lungo la costa che da Port Moresby prosegue verso nord-ovest fino al Fly River, Yule Island era stata già precedentemente esplorata da D’Albertis. V. l.m. D’albertiS, Alla Nuova Guinea. Ciò che ho veduto e ciò che ho fatto, Torino, Roma, Firenze, Fratelli Bocca 1880.

12 l. loria, Lamberto Loria, cit., pp. 488-489.13 Nell’articolo utilizzerò i nomi delle località usati da Loria, specificando tra parentesi i loro

moderni corrispettivi (o quelli riscontrati con più frequenza sulle mappe). Bisogna comunque tenere presente che l’esploratore non sempre adotta la stessa ortografia.

14 l. loria, Lamberto Loria, cit., p. 561.15 Ivi, pp. 566-572. Dalle mie ricostruzioni, Irupara (Trupara o Ru-Para), Quabulo e Hula si

affacciano su Beagle Bay; Papaca (Babaca) e Camali (Kamali) sono situati nell’interno, fra Beagle Bay e Hood Bay, mentre Calo (Kalo) si trova sul versante Ovest di Hood Bay, vicino alle foci del Kemp Welch; Cherepunu (Kerepunu) è invece sul versante est, e si compone di quattro villaggi: Hamoa, Cheapara (Keapara), Carara (Karawa) e Hula’a (Bula’a). Nel Golfo di Aroma (Keakoro Bay) Loria indica tredici villaggi, non tutti di facile individuazione – sono infatti molto vicini l’uno all’altro e probabilmente nelle mappe sopravvivono solo i nomi di quelli più grandi: Paramata (Paranama), Pelacòi (Pelagai), Maùpa (Maopa), Iluone (Iruone), Ualo (Waro).

ITINERARI E TAPPE DI LAMBERTO LORIA NELLA NUOVA GUINEA BRITANNICA 107

vuole far riparare il suo cutter. Sua intenzione sembrerebbe quella di farvi ritorno quanto prima, per risalire la costa fino a Port Moresby.16 Da questa data in poi le notizie che ci sono rimaste diventano però scarse, e le lettere scarne: sappiamo che il 20 novembre è nuovamente in Samarai, da cui parte il 16 dicembre per intraprendere un nuovo viaggio non più diretto a Ovest, ma verso Nord, che lo avrebbe portato a risalire le coste nord orientali della Papuasia e a toccare le grandi isole limitrofe.

Passato infatti lo stretto di China, Loria attraversa Milne Bay e veleggia tra le isole Mei-Mei-Ara e Boia-Boia-Waga. Doppiato il capo più a Est della Nuova Guinea supera Goodenough Bay e si ferma nei pressi di Punta Har-dy, esplorando il 27 dicembre una insenatura che denomina Kerr, dal nome del capitano del suo cutter. Si dirige poi verso Capo Nelson e Porlock Bay, sostando nella baia di Dyke Acland i primi di gennaio (precisamente in una piccola insenatura che lui stesso nomina Lina, in onore della nipote) per poi, tornando indietro, visitare le isole Goodenough e Fergusson.17 Parte l’8 gennaio 1890 per approdare il 13 sulla costa nord di Goodenough, ove ri-mane per cinque giorni. Il giorno successivo è a Fergusson, all’Hygeia Cave, a circa cinque miglia da Seymour Bay, dove rimane fino al 22.

Non avendo notizie dall’Italia da oramai due mesi, decide di far rotta verso Sud: spedisce il cutter a Samarai mentre lui si ferma fino al 31 sull’iso-la di Killerton, in Milne Bay, a raccogliere i costumi locali, e da cui scrive a Doria il 26 gennaio 1890.18 Dopo una ulteriore tappa a Samarai, riparte per la ‘sua crociera’ alle isole Fergusson, Trobriand e Woodlark (vi arriva il 10 marzo).19 Il viaggio dovrebbe essersi concluso a metà marzo, se consideria-mo che il 17 di quel mese è nuovamente in Samarai, da dove spedisce una lettera al cognato Flaminio Anau.20

Alla fine di aprile Loria torna in Australia, a Cooktown. È un momento importante e difficile: è qui infatti che riceve la sconvolgente notizia della morte della amatissima sorella Corinna, e decide di «trovare il suicidio alla Nuova Guinea».21

Fin qui la ricostruzione compiuta attraverso la poca corrispondenza rima-sta. Dal 4 maggio 1890, prima data riportata sul quinto quaderno del primo viaggio, è più facile seguire i suoi spostamenti (l’ultima lettera a Doria è del 1° maggio). Ripresosi lentamente dalla morte della sorella, verso la fine del mese

16 Ivi, p. 574.17 Ivi, pp. 583-585. La baia Lina appare in una mappa ricostruita da Guido Cora in «Cosmos»,

X, 1889-1891, Tav. IV.18 Ivi, p. 585.19 In Principio di mia relazione intorno alle isole Loria ammette di non essere riuscito ad ap-

prodare esattamente sull’isola di Kiriwina (che lui chiama sempre Trobriand), ma solo su di un’isola limitrofa. Visita anche Jurien Island (l’attuale Kitava). V. AS, 247c, MISC. 3 (1-13).

20 l. loria, Lamberto Loria, cit., p. 585. Il Principio di mia relazione intorno alle isole si inter-rompe con la sua partenza per Woodlark.

21 Ivi, p. 586.

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si ritrova seriamente intenzionato a esplorare il Kemp Welch.22 Il 26 parte quindi da Port Moresby e viaggia verso sud fino ad Irupara e Kalo, da dove inizia i preparativi per la ‘risalita’ del fiume, non senza incontrare difficoltà e ritardi. Finalmente il 20 giugno arriva a Waicunina (e non Waicuni, come lui stesso si corregge), a circa 4 ore di cammino via terra da Kalo (12/14 via fiu-me), prima tappa della spedizione. Passa poi per i villaggi di Punata Vanoga e Dilo, di difficile individuazione – ma situati lungo il fiume prima di Sarova-ke (Saroake o Saroakei). L’11 luglio giunge nell’area di Tabolo (o Taboro), presso Igibirei, ai piedi del Monte Douglas.23 Inizia così le esplorazioni nei dintorni e le sue collezioni, a Uale (Kuali o Quaile) in cima al Monte Douglas, e a Ke-leolo, su di una collinetta ai piedi del Monte Giles, sul lato sinistro del fiume. Decide quindi di costruire lì vicino un campo base.24

Il 14 agosto troviamo Loria fremere nell’attesa che si rimargini una ferita a un piede che lo ha costretto a letto per giorni: e queste sono le ultime notizie che abbiamo di lui prima del 13 ottobre 1890, quando si imbarca da Cook-town per fare ritorno in Italia, dove approderà il 26 novembre, a Napoli.25 Sappiamo che il suo progetto era quello di arrivare fino a Kokoela, poco più avanti, dove il Margaret River (Ekoru River o Umani River) si immette nel Kemp Welch e da lì proseguire ulteriormente nell’interno per collezionare. Degli effettivi suoi spostamenti, però, non ci è rimasta traccia.26

Sei anni in Nuova Guinea britannica: il secondo soggiorno

Dopo pochi mesi passati in Italia con i suoi cari a onorare la morte della sorella e a trovare conforto, il 20 aprile 1891 Loria si imbarca nuovamente per

22 «È mia intenzione di risalire il Kemp Welch con canoe fino a che potrò – stabilire una stazione principale e abbandonarla per andare poi nelle montagne a collezionare» (AS, 247c, 1, DNGB, I, V, Irupara, 27 maggio 1890, p. 866).

23 Dal catalogo degli oggetti riportati dal I viaggio e venduti al Museo Nazionale Preistorico Et-nografico ‘Luigi Pigorini’, risulta che Loria abbia soggiornato anche a Bujacori (Bujakori) e Alevele. Bujacori dovrebbe trovarsi vicino a Igibirei, alle coordinate 09°43’S, 147°45’E.

24 «Era mia ferma intenzione di fissare qui il mio campo principale e di lasciarlo in custodia ad Anthony. Perciò voglio costruire qui una capanna per porre il mio bagaglio al riparo dalla pioggia. Nella riva destra del fiume dove sono accampato non vi è un posto buono a tale scopo – ho [sic] con Guise un buon posto sulla riva sinistra su una collinetta scoperta, tutta coperta di erba e con pochi alberi. Una capanna costruita in cima ad essa collinetta avrebbe il vantaggio di dominare la situazione nel caso di un attacco per parte degli indigeni e di essere in una posizione asciutta giacché tutta l’acqua piovana scorrendo nella china renderebbe l’abitazione assai asciutta e quindi sana. Decido adunque di fabbricarla su questa collinetta» (AS, 247c, 1, DNGB, I, V, Igibirei, 16 luglio 1890, pp. 985-986).

25 l. loria, Dall’interno della Nuova Guinea, in «BSGI», IV, 1891, pp. 905-911: 905; AS, 247c, 2.1, DNGB, II, I, in mare, 28 aprile 1891, pp. 1-2.

26 Roberta Ajmone, che discute una tesi di laurea presso l’Università La Sapienza di Roma nell’A.A. 1955-1956 dal titolo La vita e l’opera scientifica di Lamberto Loria, riporta anche i nomi dei villaggi Kelesi e Kunibira presso il torrente Sayers, Garadobu (terza stazione sul Kemp Wech tra Igibirei e Dilo) e Tuajagoro (vicino a Bujakori). Quale sia la sua fonte – appunti manoscritti non ben precisati – non è dato sapere.

ITINERARI E TAPPE DI LAMBERTO LORIA NELLA NUOVA GUINEA BRITANNICA 109

la Nuova Guinea, questa volta su di un «bel piroscafo della British India», il Tara, che parte da Napoli.27 La nave effettua più o meno gli stessi scali del primo viaggio: Port Said, Aden, Batavia, Thursday Island e Cooktown, dopo aver costeggiato il Queensland. Il 27 maggio arriva in Port Moresby.

Il progetto di Loria questa volta è di esplorare la zona di Iarumi (o Ia-rummi), sulle montagne oltre le sorgenti del fiume Hunter. I preparativi sono lunghi e più volte Loria e Amedeo Giulianetti (il suo aiutante di campo) sono costretti a fare avanti e indietro da Port Moresby a Kapa-Kapa, il punto prescelto per l’inizio della nuova escursione. Loria è intenzionato a rimanere nell’interno anche durante la stagione delle piogge e questo sprona ad una perfetta organizzazione. Dal 29 maggio fino ai primi di agosto rimane in atte-sa a Kapa-Kapa, dove inizia a stendere le prime note sui costumi di Bula’a.28 Finalmente l’11 agosto la spedizione parte, risalendo il fiume Hunter, “di cui una parte proviene in direzione della catena dell’Astrolabe e un’altra sembra aver nascimento nei Monti di Sogeri o Moroka”,29 fino all’area conosciuta con il nome di Lacumi (Lakumi), da cui raggiunge il villaggio abbandonato di Siro Iarumi e quello di Hughibagu. Localizzare esattamente questi due siti è piuttosto difficile, anche se le descrizioni di Loria ci possono essere di qualche aiuto:

mercoledì 19 del mese accompagnato da Said, dal fratello del capo di Lacumi e da qualche indigeno di Hughibagu come portatori, mi incamminai per Siro Iarumi. La via che vi mena, scende al “Hunter” per risalire poi una collinetta alta circa 600 m. dal livello del mare. La salita è ripidissima – non la ho misurata, ma allo scendere la misurerò – fortunatamente che è corta. Il terreno argilloso, pregno d’acqua causa le continue piogge, è sdrucciolevole al sommo e rende ancor più malagevole la salita. Giunto però alla cima, la vista che si gode compensa largamente la fatica dell’ascen-sione. La catena dell’Astrolabe che si stende da ovest ad est parallelamente alla costa si manifesta in tutto il suo orrido grandioso. […] Al lato un’altra catena che ha prin-cipio dal monte Lacumi stende quasi parallelamente agli Astrolabe e pare abbia fine in una terza catena che si stacca dagli Astrolabe e scorre ad essi perpendicolarmente. Queste tre catene di monti racchiudono una vallata tutta piena di colline più o meno ripide dalla vegetazione povera che si stendono da Siro Iarumi fino al mare. Al di die-tro della catena che trovasi all’est il monte Bride erge la sua cresta e farà forse parte di un’altra catena. Nella vallata di cui ho parlato sopra scorre il fiume Hunter.30

27 l. loria, Dall’interno, cit., p. 905. La ricostruzione del secondo soggiorno nella Nuova Guinea britannica si è basata sui materiali contenuti nei quaderni manoscritti di Loria (19 in tutto) che formano il suo II viaggio papuano, sugli appunti etnografici e su altre carte conservate nell’AS del Museo Nazionale Preistorico Etnografico ‘Luigi Pigorini’ di Roma (che verranno di volta in volta specificate). In aggiunta, vanno tenute in considerazione le lettere pubblicate sul «BSGI».

28 Da quanto riporta in una lettera a Doria, «vennero, contrariamente a quello che accade in giugno, delle piogge torrenziali; portatori e bagagli ritardavano ad arrivare; per peggio, m’andò in suppurazione una ciste ad una gamba, che mi costrinse ad un assoluto riposo. Per non sciupare inutilmente il tempo ho raccolto qualche insetto, e preso appunti sui costumi della popolazione di Hula [Bula’a]» (Ivi, p. 908).

29 Ivi, p. 910.30 AS, 247c, 2.2, DNGB, II, II, Siro Iarumi, 21 agosto 1891, pp. 142-143.

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Proseguendo con la descrizione del viaggio, in base a quanto riportato nel II quaderno del II viaggio in Papuasia, in data 21 agosto 1891, Loria decide quindi di fare due campi base, uno sul monte Lakumi, l’altro sul Monte Bride. Ma del periodo che va dal 26 agosto 1891 fino all’aprile 1892 non abbiamo più informazioni: solo la Società Geografica Italiana riceve una breve lettera scritta il 10 novembre da Port Moresby (per mano di Giulianetti – Loria è ferito alla mano destra), in cui si danno informazioni sulla riuscita scalata – primo fra gli Europei – del Monte Obree della catena dell’Owen-Stanley, e dell’intenzione di ritornarvi per un lungo periodo verso la fine dell’anno: un periodo durante il quale, anticipa, sarebbe stato difficile mantenere le comunicazioni.31 Grazie alle collezioni zoologiche – molti esemplari portano il cartellino con il luogo e la data di raccolta – sappiamo che nel gennaio 1892 è a Hula e Kamali.

Nel II quaderno la narrazione riprende con la data del 17 aprile 1892. Il nuovo proposito dell’esploratore è manifesto sin da subito: sta cercando por-tatori per intraprendere una spedizione fra la tribù dei Maghibiri (Macabiri o Maghebiri), situata sul versante interno della catena dell’Astrolabe. Da Port Moresby si sposta quindi a Tubussereia (Tupusseleia o Tupusele nelle carte inglesi), attraversa la pianura che divide il mare dalla catena, e dopo aver risalito una delle cime più alte di questa, ridiscende lungo il versante Nord dell’Astrolabe.32 Loria soggiorna fra i Maghibiri, e precisamente nel villaggio di Boreani, dal 19 aprile fino alla metà di maggio, registrandone costumi e abitudini. Per chiarire la posizione della tribù e di quelle adiacenti, lascia scritte queste poche righe, dirette a Flaminio Anau:

al versante Sud dell’Astrolabe ed in quella parte che è dietro a tubuSSereia (erronea-mente nella altre carte chiamato tuPuSele) abita la tribù di eFara. Nel versante Nord vicino al Monte aStrolabe della catena aStrolabe (vedi le carte dell’Ammiragliato inglese, quelle del MacGregor, ecc.) abita la tribù maGhibiri. Da Maghibiri seguendo un corso che ora non ricordo ma che noterò in seguito si giunge in hoGGheri (Hogge-ri erranoneamente nelle altre carte marcato come SoGeri) per poi giungere alla tribù di haveri ai piedi del Monte briDe per poi finalmente giungere a Moroca. […] Prima di andare ad altro argomento debbo dire che Maghibiri, Efasa, Hoggeri con Taburi e molte altre tribù formano come una sola famiglia che parla una stessa lingua, ha gli stessi costumi, gli stessi … sentimenti e che chiamasi Coiari.33

Il 10 maggio il naturalista decide di inoltrarsi nell’area popolata dai Mo-roca (Moroka o Meroka), nell’interno, ancora più a Est, a caccia di paradisee. Dal suo diario sappiamo che il 27 maggio è nuovamente in Port Moresby, da

31 l. loria, Spedizione Loria nella Nuova Guinea, in «BSGI», V, 1892, pp. 50-51. Il cognato Flaminio Anau era al corrente degli spostamenti di Loria, come suggerito nella stessa lettera. Di que-sto carteggio, tuttavia, non rimane più traccia.

32 La posizione della tribù (spesso confusa con un luogo specifico, e non solo da Loria), è confermata dalla mappa Rough Tracing showing (approximately) Route Travelled on Trip Serimina, di O. Ballantine, 3.8.1900, in «ARBNG», 1 luglio 1901-31 giugno 1902, Brisbane, Government Printer 1902.

33 AS, 247c, 2.3, DNGB, II, III, Port Moresby, 27 maggio 1892, pp. 385-386.

ITINERARI E TAPPE DI LAMBERTO LORIA NELLA NUOVA GUINEA BRITANNICA 111

cui ricapitola i fatti: ma la narrazione si interrompe bruscamente proprio al momento della sua partenza. Dal 28 maggio ai primi del settembre 1892 non abbiamo più notizie.

Nelle prime pagine del IV quaderno Loria descrive la sua partenza da Port Moresby alla volta di Yule Island. Il 7 settembre si imbarca sulla Merrie England assieme a Sir William MacGregor per visitare la stazione dei mis-sionari del Sacro Cuore di Gesù presente sull’isola. Sua intenzione sarebbe quella di collezionare nella pianura del distretto di San Giuseppe (a Innawi e Mekeo), ma decide invece di lasciare tale compito al suo assistente Giu-lianetti: sembra infatti motivato a tornare quanto prima a Moroka per farvi una lunga spedizione, sostando prima fra i Maghibiri e i Sogeri (Sogheri).34 Dalle pagine lasciate appare chiaro che vuole «rientrare nelle grazie di quegli indigeni».35 È probabile quindi che la precedente spedizione in Moroka non abbia avuto luogo per non precisati disguidi con quegli abitanti.

Decisosi a tornare personalmente sull’Astrolabe per chiarire la questione, Loria si imbarca nuovamente sulla Merrie England diretta a Motu-Motu, ver-so nord-ovest, per poi ridiscendere a Yule Island e approdare il 26 settembre a Port Moresby.36 L’8 ottobre ha finito di preparare i bagagli per la spedizio-ne e parte per Tupusseleia. Il 12 è in Maghibiri e da lì perlustra le zone di Sogeri e Taburi, comprese le Rouna Falls (Moo Ma Falls).37 Il 22 ottobre è nuovamente in Tupusseleia, appagato: «il risultato di questa mia gita fu dei più soddisfacenti. Trovai gli indigeni mal disposti verso me e con pazienza e regali me li sono resi amici e li ho convinti ad aiutarmi nelle mie collezioni; a caricare le mie casse e credo fermamente di potere fra qualche mese stabilirmi in Moroka e collezionare finalmente nelle montagne».38

Si può dedicare ora ad organizzare la sua nuova spedizione, che lo occu-perà per i mesi successivi, fino quasi al marzo del 1893: veleggiare lungo la co-sta sud-est fino all’isola di Mailu, per poi risalire a tappe. I preparativi richiedo-no però tempo e Loria incontra molte difficoltà nell’ingaggio dell’equipaggio. Partito quindi da Kapa-Kapa il 18 gennaio, il 19 è a Hula, il 20 a Kerepunu, il 21 a Cape Rodney, il 22 a Dedele (Dedere). Il 25, finalmente, in Mailu, dove si trattiene per quasi due settimane per raccogliere i costumi del luogo: ripro-duzione, aritmetica, medicina, vitto, delitti, omicidio, suicidio, mutilazioni, stupro, ratto e seduzione, maltrattamento dei bambini, bastonature, adulterio,

34 Giulianetti si aggrega alla spedizione lungo il fiume San Giuseppe capeggiata da Korwald, agent di MacGregor.

35 AS, 247c, 2.4, DNGB, II, IV, Yule Island, 10 settembre 1892, p. 407. Già il 9 settembre aveva scritto: «durante il tragitto ho parlato con Anthony e l’ho preso al mio servizio. Egli fra un mese lascia il servizio del MacGregor ed ho trattato con lui che deve andare in Maghibiri e Sogheri a persuadere quegli indigeni del loro errore» (AS, 247c, 2.4, DNGB, II, IV, Yule Island, 9 settembre 1892, p. 407).

36 Loria rimane affascinato dai costumi e dalle costruzioni dei villaggi di Motu-Motu, estre-mamente diversi da quelli fino ad allora osservati e vorrebbe tornare (AS, 247c, 2.4, DNGB, II, IV, Motu-Motu, 24 settembre 1892, p. 443).

37 Loria continua a riferirsi alle zone con il nome delle tribù.38 AS, 247c, 2.4, DNGB, II, IV, Tupusseleia, 22 ottobre 1892, p. 450.

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religione, feticci, spiriti e demoni, medicina, tabù, stregoneria, superstizioni, magia, commercio. Il 4 febbraio decide di ripartire, e risalendo la costa il 13 è a Velerupu e il 14 a Maopa, dove rimane fino al 17, ancora una volta per motivi etnografici e antropologici (raccoglie i costumi del distretto di Aroma).39

Sappiamo dal diario del 2 giugno 1893 che dopo il 18 febbraio il natura-lista risale ancora verso nord-ovest, passando per Kerepunu, Bula’a e Tupus-seleia: la durata di questi soggiorni è però sconosciuta. A questo punto l’av-ventura papuana subisce un arresto, perché Loria scopre di avere un tumore a una gamba e di doversi operare al più presto.40 Si reca quindi a Thursday Island per sottoporsi all’operazione (2 aprile) e passa il periodo di ricovero successivo in Australia, prima a Cairns, poi a Herberton e Cooktown. Riparte per Samarai il 20 di maggio.

Ritornato il 30 a Port Moresby, inizia i preparativi per la tanto agognata gita in Moroka: il 14 è in Tupusseleia, da dove riprende il percorso tante al-tre volte attraversato alla volta delle montagne e dell’interno. Il 19 scrive da Maghibiri, il 22 è in Hoggheri (Sogeri), il 28 si è spinto fino a Haveri (Faveri). Giunge in Moroka il 1 di luglio e stabilisce il suo campo base in una grotta, presso una località chiamata Gorigodeani. Per il successivo mese e mezzo Loria passa tutto il suo tempo a cacciare e collezionare (felice) in queste zone, muovendosi fra il campo base, Faveri e Sogeri. Il 15 settembre torna in Ma-ghibiri e il 19 a Tupusseleia.41

Le notizie successive che abbiamo risalgono al 20 novembre e sono scritte da Port Moresby. Loria ci informa di essere appena tornato da una spedizione dall’interno (potrebbe essere un secondo soggiorno in Moroka, dopo la pausa presa alla fine di settembre), e che ha ora intenzione di trasferirsi a Bula’a e Irupara per raccogliere costumi, oggetti e scattare fotografie: luoghi in cui rimane fino al 26 novembre. Nulla ci è dato sapere del periodo fino al 27 dicembre, quando inizia il suo VIII quaderno a bordo della Merrie England diretta a Nord. Ha infatti deciso di accompagnare MacGregor nella spedizio-ne che esplorerà il fiume Purari, nel Golfo di Papua.

Le informazioni che abbiamo al riguardo sono scarsissime: sappiamo che fa tappa a Yule Island, a Kerema, Orokolo Bay e infine a Opiopi (Apiope) sul delta del Purari, dove viene stabilito il campo principale. Ma il 20 febbraio

39 Loria raccoglie seguendo i più comuni paradigmi ottocenteschi: brevi soste che garantiscono un grande accumulo di informazioni. Anche i costumi del distretto di Aroma passano dall’albinismo alla riproduzione, all’aritmetica alla medicina, per arrivare al vitto, ai delitti, l’omicidio, le mutilazio-ni, lo stupro e il maltrattamento, l’adulterio, l’incendio, il furto, la religione, i feticci, il sotterramento dei morti, i tabù, il commercio, la guerra, la caccia e la pesca.

40 La sua salute e quella di Amedeo Giulianetti sono molto cagionevoli: devono cambiare clima e alimentazione.

41 La ricostruzione di questo periodo si ricava anche da altri materiali di mano di Loria, sempre conservati presso il Museo Nazionale Preistorico Etnografico ‘Luigi Pigorini’ di Roma, dove è pre-sente una cartella intitolata Costumi di Moroka N.G. contenente un foglio di carta velina intitolato Relazione della gita in Moroka (2 pagine) e un foglio ripiegato in 3 parti con dicitura Appunti di Mo-roka che raccoglie 13 pagine numerate intitolate Relazione alla Società Geografica della gita a Moroka (AS, 247c, MISC. 6 (1-12); cfr. F. DimPFlmeier – S. PuCCini, Una eredità, cit.).

ITINERARI E TAPPE DI LAMBERTO LORIA NELLA NUOVA GUINEA BRITANNICA 113

1894 è già di ritorno a Port Moresby, da dove scrive di non aver dato più notizie perché malato.

La narrazione continua con la data del 5 marzo, mentre è a bordo della Niue: è appena partito dall’isola di Kwato, poco più a Ovest di Samarai. Dopo aver attraversato lo stretto di China si dirige verso l’isola Killerton, dove ha già soggiornato durante il primo viaggio in Nuova Guinea. L’obiettivo questa volta è di esplorare la baia di Milne: da Killerton si dirige così a Mita e poi a Waga Waga nella Discovery Bay; attraversa la baia e si ferma a Rapi, fa vela verso Gabagabuna, dove esplora brevemente le zone limitrofe e torna a Waga Waga. Da lì fa ritorno all’isola Killerton e il 9 marzo si ferma a Bou, lungo la costa, per prendere i costumi del luogo, che riporta su apposito libretto. Dal 19 marzo al 7 agosto 1894 non abbiamo nuovamente informazioni.42

La narrazione del IX quaderno riprende l’8 agosto da Suau, vicino l’isola di Kwato e Logea (Rogeia), poco distante da Samarai, dove Loria ha intenzio-ne di stare 2 o 3 settimane per «misurare gli indigeni». L’esploratore dice di essere appena tornato da Kwato, dove ha avuto modo di registrate i costumi di Logea.43 Il 28 agosto vi fa ritorno, ma è un periodo piuttosto ozioso, come confessa il 25 settembre: sta aspettando un passaggio per Port Moresby che non arriva. Spazientito, prende alla fine una rapida decisione:

in tali condizioni che cosa sto io a fare qui? Non perdo forse il mio tempo? Non è me-glio che io torni in Port Moresby ove coll’aiuto di Amedeo potrò prendere i costumi e misure antropometriche lungo la costa da Dedele fino a Port Moresby? Ed è ciò che ho deciso di fare. Ho noleggiato per 20 sterline uno schooner di circa 10 tonnellate col quale partirò domani per Hulà [Bula’a].44

Detto fatto. Facendo piccole tappe lungo la costa (Brummer Island, Mul-lens Harbour, Mailu, Grange Island – di fronte ad Aroma – Irupara), il 29 settembre Loria è a Bula’a e il 1 ottobre a Port Moresby. Il 18 ottobre (riscen-dendo verso Est) è a Dedele (Dedere), fra Cloudy Bay e Baxter Bay: ma le sue aspettative vengono deluse perché si accorge di non poter prendere le misure antropometriche che desidera. Si sposta quindi a Domara il 6 novembre, circa 12 miglia a Ovest di Dedele. Risalendo lungo la costa il 16 novembre è a Vele-rupu (Viliupe),45 dove si trattiene con soddisfazione fino al 19 dicembre: «ho

42 Nel primo quaderno dei Costumi di Velerupu (d’ora in poi CdV) riferisce che nel giugno 1894 di trovava in Mailu, ma nulla più (AS, 247c, 6.1, CdV, p. 1).

43 Notizia confermata dagli appunti etnografici: in Costumi di Logea (d’ora in poi CdL) dice di scrivere nella metà del luglio 1894 (AS, 247c, 8.1, CdL, p. 22).

44 AS, 247c, 2.9, DNGB, II, IX, Kwato, 25 settembre, pp. 13-14.45 La corrispondenza fra Velerupu e Viliupe non è certa; dalla descrizione di Loria, che riporta

che da punta Paramata (Paramai o Paramana a seconda delle mappe) a Velerupu si sussegue una serie di villaggi (gli stessi descritti durante il primo viaggio e facenti parte della zona denominata Aroma), e da una mappa del 1920 trovata nel fondo della National Library of Australia che resti-tuisce il nome Viliupe (una forma storpiata di Velerupu?), si può tuttavia considerare il riscontro relativamente attendibile. Secondo Loria, il villaggio si trova inoltre all’entrata di una laguna, con molta probabilità la Marshall Lagoon. Negli «ARBNG» e in una carta geografica conservata presso

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impiegato assai bene la settimana passata. Tanto i costumi quanto le misure antropometriche procedono assai bene. Ho preso pure alcune fotografie arti-stiche piuttosto ben riuscite».46 Il 20 è in Maopa e il 22 in Kerepunu.

Dalla fine del dicembre 1894 al novembre 1895 la narrazione si interrom-pe: dal poco che si riesce a ricostruire, l’esploratore ha soggiornato sull’isola di Dobu, fra Fergusson Island e Normanby Island per raccogliere i costumi indi-geni. Un appunto ritrovato all’interno dei Costumi di Dobu (d’ora in poi CdD) recita infatti: «oggi 13 aprile 1895 ho fatto una gita col Sig. Bromilow nell’inter-no dell’isola ed ho fotografato alcune case aventi questi pali ove pongono il vitto pel festino».47 Nel sesto quaderno degli stessi appunti compare la data 8 maggio. Sappiamo inoltre che da Dobu scrive una lettera sui costumi guerreschi di Lo-gea, successivamente pubblicata sugli «ARBNG» nel 1896.48 Ma niente di più.

Nel 1895 si reca anche nell’area del fiume San Giuseppe, fermandosi in luoghi quali Bebeo, Innawi (di cui ci rimangono 2 quaderni di appunti et-nografici), Babiko, Mou, Pinupaka o Delena.49 Dal 24 al 27 novembre 1895 scrive da Yule Island, che lascia però per Port Moresby il 28: è intenzionato a dirigersi nuovamente verso Sud, per andare a «prendere» altre consuetudini di Bula’a e proseguire per Samarai.

Il 17 dicembre inizia la discesa toccando Tupusseleia (Tupusele), Gaile, Rigo Station (Kopogolo), Maopa, Keapara e Bula’a. Si ferma nella zona di Hood Bay e visita i villaggi di Irupara, Kalo, Kamali e Babaka. Da gennaio a metà aprile 1896 registra costumi e scatta moltissime fotografie; mette per esteso gli appunti di Dobu, finisce quelli di Innawi e fa progetti per il futuro:

questa idea di pubblicare i miei studi su Bula’a nell’Archivio di Antropologia ed Et-nologia non mi dispiace punto. Anzi credo che farò lo stesso per quanto si riferisce a Dobu eccetera. Io poi potrò fare un libro paragonando i costumi papuani che sono a mia conoscenza: ossia quelli di Maghebiri, Innawi, Rigo, Bula’a, Kamali, Mailu, Velerupu, Logea e Dobu – in tutto 9 tribù sparse quasi ad egual distanza fra l’isola di Yule e l’arcipelago di D’Entrecasteaux. Ma di ciò avrò tempo di pensare in Italia e consultarmi con Flaminio.50

Si sta avvicinando il momento della partenza: dopo un ultimo soggiorno di una decina di giorni in Port Moresby, Loria riprende infatti la sua ultima veleggiata verso sud-est e il 30 aprile è in Kwato, dove sappiamo che resterà fino al 7 giugno.

i Queensland State Archives (QSA, Item 631447, Map 1897) si parla poi dei fiumi Balana e Upugau presenti nel Distretto di Velerupu, confermando la precedente localizzazione.

46 AS, 247c, 2.10, DNGB, II, X, Velerupu, 25 novembre 1894, p. 53.47 AS, 247c, 9. 2.1, CdD, p. 39.48 l. loria, Notes on the Ancient War Customs of Natives of Logea and Neighbourhood, in

«ARBNG», 1 luglio 1894-31 giugno 1895, Brisbane, Government Printer 1896, pp. 39-43.49 I Costumi di Innawi (d’ora in poi CdI) riportano i mesi di settembre 1895 (p. 140) e novem-

bre 1895 (p. 265), in cui Loria scrive dalla veranda della casa di P. Vitale (AS, 247c, 4.1, pp. 140; 265).50 AS, 247c, 2.13, DNGB, II, XIII, Kamali, 26 marzo 1896, p. 129.

ITINERARI E TAPPE DI LAMBERTO LORIA NELLA NUOVA GUINEA BRITANNICA 115

La data successiva del suo XIV quaderno è il 20 luglio: ma l’esploratore è già nel Queensland, a bordo del Wadonga, diretto a Townsville. Il 5 luglio aveva lasciato Samarai e la Nuova Guinea britannica per l’Australia, dirigen-dosi a Cooktown.

Ha qui inizio la fase australiana di Loria, precedente la partenza defi-nitiva, durante la quale si sveste delle sue spoglie di naturalista e si fa acuto osservatore della società della colonia inglese e della sua corsa al progresso. Visita diverse località della costa e dell’interno del Queensland per interessi che sembrano molto più legati a fattori commerciali che scientifici: descrive città, impianti per l’estrazione del carbone, miniere, stabilimenti adibiti alla macellazione e conservazione della carne, a volte usi e costumi australiani. Da Townsville si dirige verso Sud a Charters Towers, Rockhampton e Mount Morgan; muove poi per Maryborough e il 16 agosto è a Brisbane, dove visita le collezioni del MacGregor conservate nel Museo, rimanendone affascina-to – è suo proposito tornare apposta per studiarle, magari qualche anno più tardi. Da lì ritorna a Nord (Gympie, Maryborough, Bundaberg), per poi, il 1 settembre 1896, essere nuovamente in Brisbane. E con questa data termina il XIX quaderno del II viaggio.

L’ultima lettera che ci rimane di pugno di Lamberto Loria fu inviata a Giacomo Doria il 29 aprile 1897, da Roma.51 L’avventura papuana era finita e Lamberto Loria era tornato in Patria. Nella Nuova Guinea britannica non avrebbe mai più fatto ritorno.

Riferimenti cartografici

Map of part of southeast New Guinea embracing its northern and southern waters. Compiled from Surveys and Explorations made by the Government of British New Guinea, from the Admiralty Charts, and from the explorations of Messrs. H.O. Forbes, F.R.G.S. and W.R. Cuthbertson, 1890, in «ARBNG» from 4th Sep-tember, 1888, to 30th June, 1889 with map and appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1890.

Rough sketch plan of St. Joseph district. British New Guinea, from Map by Bishop Verjius, admiralty Charts and observations in the district, 1890 (enclosure 1 in dispatch n° 69 of 9th June 1890), in «ARBNG» from 1st July, 1889, to 30th June, 1890 with appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1890.

Rough sketch plan of Hall Sound & Yule Island showing mouths of St. Joseph and Bioto Rivers, 1890 (enclosure 2 in dispatch n° 69 of 9th June 1890), in «ARBNG» from 1st July, 1889, to 30th June, 1890 with appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1890.

Sketch map of Murua (Woodlark Island), British New Guinea by Captain Hennessy s.s. “Merry England”, 1890 (enclosure to dispatch n° 98 of 1890), in «ARBNG»

51 L. loria, I viaggi del dott. Lamberto Loria nella Nuova Guinea, in «BSGI», VI, 1897, pp. 156-166.

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from 1st July, 1890, to 30th June, 1891 with appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1892.

Sketch map of part of South East coast from Cloudy Bay to Mugula (Dufaure Island), British New Guinea, 1891 (enclosure to dispatch n° 46 of 1891), in «ARBNG» from 1st July, 1890, to 30th June, 1891 with appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1892.

Map of part of Moratau (Fergusson Island) and Duau (Normanby Island), British New Guinea, 1891(enclosure to dispatch n° 48 of 1891), in «ARBNG» from 1st July, 1890, to 30th June, 1891 with appendices, by authority: James C. Beal, Govern-ment Printer, William Street, Brisbane, 1892.

Sketch map of part of Goodenough Island and Moratau (Fergusson island), British New Guinea, 1891 (enclosure to dispatch n° 51 of 1891), in «ARBNG» from 1st July, 1891, to 30th June, 1892 with appendices, by authority: James C. Beal, Govern-ment Printer, William Street, Brisbane, 1892-1893.

Sketch map of the Kiriwina Group (Trobriand Islands), British New Guinea, 1892 (en-closure to dispatch n°51 of 4th August 1891, but now amended), in «ARBNG» from 1st July, 1891, to 30th June, 1892 with appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1892-1893.

N°1 Geological sketch map to accompany report on geological observations in British New Guinea by A. Gibb Maitland, F.G.S., assistant geologist, geological survey of Queensland, 1892, in «ARBNG» from 1st July, 1891, to 30th June, 1892 with appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1892-1893.

N°3 Geological sketch map to accompany report on geological observations in British New Guinea by A. Gibb Maitland, F.G.S., assistant geologist, geological survey of Queensland, 1892, in «ARBNG» from 1st July, 1891, to 30th June, 1892 with appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1892-1893.

Sketch map showing the rivers and an outline of the coast from Long 144°30’ E. to Long 146°30’ E. Gulf of Papua, British New Guinea, surveyed by Ship compass, distan-ces by estimation, or rate of Launch by officers of the government, supervised and compiled by J.B. Cameron, G.S. March, 1893 (enclosure in dispatch n° 32 of 3rd May 1893 – appendix G), in «ARBNG» from 1st July, 1892, to 30th June, 1893 with appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1894.

Sketch map showing the rivers and an outline of the coast from Long 144°30’ E. to Long 146°30’ E. Gulf of Papua, British New Guinea, surveyed by Ship compass, distances by estimation, or rate of Launch by officers of the government, super-vised and compiled by J.B. Cameron, G.S. March, 1893, extended and revised to February 1894 (enclosure in dispatch n° 2 of 15th February 1894), in «ARBNG» from 1st July, 1893, to 30th June, 1894 with appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1894.

British New Guinea North East coast Collingwood Bay and Cape Nelson from a run-ning survey by M.A.Jones, commander S.S. “Merrie England”, March 1894 (di-spatch n° 19 of 30th April 1894), in «ARBNG» from 1st July, 1893, to 30th June, 1894 with appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1894.

British New Guinea, N.E. Coast, Chart of D’Entrecasteaux Islands, including Kiriwina Group (Trobriand Is.), Amphlett Group & Lusancay Group, from a Sketch Sur-vey by M.A. Jones Com. Gov. S.S. Merrie England 1894, Latitudes by Sir W.

ITINERARI E TAPPE DI LAMBERTO LORIA NELLA NUOVA GUINEA BRITANNICA 117

MacGregor M.D., K.C.M.G., F.R.S.G., etc., Longitudes dependent on Samarai being in Long. 150°39’46’’ E. drawn at the Surveyor General’s Office, Brisba-ne, Queensland, Aug, 1894 (enclosure to dispatch n°51 of 18th August 1894), in «ARBNG» from 1st July, 1893, to 30th June, 1894 with appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1894.

British New Guinea. Sketch survey of Tauwarra or Milne Bay, by R.J. Kennedy, 1894, in «ARBNG» from 1st July, 1893, to 30th June, 1894 with appendices, by authori-ty: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1894.

Sketch map of Duau (Normanby Bay), D’Entrecasteaux Group, British New Guinea, printed at the Gov. Engraving, & Lithographic Office, Brisbane, Queensland, 1894, in «ARBNG» from 1st July, 1893, to 30th June, 1894 with appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1894.

British New Guinea, South Coast, Round Head to Orangerie Bay, partly adapted from Admiralty Chart n° 2122 and revised from Hood Bay to Table Bay, from sketch and running surveys under the direction of Sit W. MacGregor M.D., K.C.M.O., F.R.S.O.S., etc. Corrections drawn at the Surveyor General’s Office Brisbane September 1894, in «ARBNG» from 1st July, 1893, to 30th June, 1894 with appen-dices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1894.

Sketch Maps by Mr. W.E. Armit, F.L.S., F.R.G.S. of Districts lying to eastward of Port Moresby, 1893, in «ARBNG» from 1st July, 1897, to 30th June, 1898 with appen-dices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1899.

Map of the Eastern part of British New Guinea (Sheet n° 1-4), from the latest astrono-mical observations surveys and explorations, by His Excellency Sir William Mac-gregor M.D., K.C.M.G.C.B. and officers of the British New Guinea Government (Douglas J. Brown, Draftsman), 1899, in «ARBNG» from 1st July, 1897, to 30th June, 1898 with appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1899 (http://nla.gov.au/nla.map-rm2726-b1; http://nla.gov.au/nla.map-rm2726-b2; http://nla.gov.au/nla.map-rm2726-a1; http://nla.gov.au/nla.map-rm2726-a2).

Map of the Western Part of British New Guinea, from the latest astronomical observa-tions, surveys and explorations, by His Excellency Sir William MacGregor M.D., K.C.M.G.C.B. and Officers of the British New Guinea Government, by authori-ty: Edmund Gregory Government Printer, William Street, Brisbane (D.J. Brown & W. Mackay, Draftsmen),1899, in «ARBNG» from 1st July, 1898, to 30th June, 1899 with appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1900 (http://nla.gov.au/nla.map-rm2733-a1; http://nla.gov.au/nla.map-rm2733-a2; http://nla.gov.au/nla.map-rm2733-a3; http://nla.gov.au/nla.map-rm2733-b1; http://nla.gov.au/nla.map-rm2733-b2; http://nla.gov.au/nla.map-rm2733-b3; http://nla.gov.au/nla.map-rm2733-c1; http://nla.gov.au/nla.map-rm2733-c2; http://nla.gov.au/nla.map-rm2733-c3).

Survey of Yodda Valley via Brown River Valley (Enclosure in Appendix I.), in «AR-BNG» from 1st July, 1898, to 30th June, 1899 with map and appendices, by autho-rity: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1900.

Report of Inland Journey by Mr D. Ballantine (Enclosure to Appendix R.), in «AR-BNG» from 1st July, 1898, to 30th June, 1899 with map and appendices, by autho-rity: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1900.

Rough Tracing showing (approximately) Route Travelled on Trip Serimina, by O. Bal-lantine, 3.8.1900, in «ARBNG» from 1st July, 1900, to 30th June, 1901 with map

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and appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Stre-et, Brisbane, 1902.

Map III. Appendix Q2 (Map of Kemp Welch), in «ARBNG» from 1st July, 1900, to 30th June, 1901 with map and appendices, by authority: James C. Beal, Govern-ment Printer, William Street, Brisbane, 1902.

Map VI. Appendix Q2 (Map of Kemp Welch), in «ARBNG» from 1st July, 1900, to 30th June, 1901 with map and appendices, by authority: James C. Beal, Govern-ment Printer, William Street, Brisbane, 1902.

riaSSunto – Summary

Il viaggio di Lamberto Loria in Papua Nuova Guinea, e precisamente nella parte inglese dell’isola, allora nominata British New Guinea, è rimasto fino ad oggi per gran parte oscuro, a causa del poco materiale da lui pubblicato. Se rimanevano le lettere che descrivevano parte del primo soggiorno (1888-1890), del secondo viaggio (1891-1897) si sapeva infatti ben poco. Oggi, grazie al recente spoglio, al riordino e alla trascrizione dei diari e delle note di campo dell’etnologo italiano, è stato possibile ricostruire quasi completamente le sue tappe. Si restituiscono qui gli itinerari seguiti nei sette anni passati nella Nuova Guinea britannica, minuziosamente verificati – per la corrispondenza dei nomi dei luoghi – su mappe e carte nautiche dell’epoca.

The journey of Lamberto Loria in Papua New Guinea, and specifically in the English part of the island – the British New Guinea – remained largely unknown until today due to the lack of published materials. In fact, if the letters describing the first stay (1888-1890) survived, very little was known of the second voyage (1891-1897). Today, thanks to the recent examination, reorganization and transcription of the diaries and the field notes of the Italian ethnographer, it is possible to reconstruct almost completely the stages of his journey. The paths he followed in the seven years he spent in British New Guinea are here reconstructed and meticulously verified on contemporary maps and charts for the matching of the names of the places.

J. Bartholomew, The British colonial pocket atlas, a complete series of maps illustrating the geography of the British Empire; with complete index and geographical statistical notes, London, Walker, 1887.

Sezione di Map of part of southeast New Guinea embracing its northern and southern waters. Compiled from Surveys and Explorations made by the government of British New Guinea, from the Admiralty Charts, and from the explorations of Messrs. H.O. Forbes, F.R.G.S. and W.R. Cuthbertson, 1890, in «ARBNG» from 4th September, 1888, to 30th June, 1889 with map and appendices, by authority: James C. Beal, Govern-ment Printer, William Street, Brisbane, 1890.

Rough sketch plan of St. Joseph district. British New Guinea, from Map by Bishop Verjius, admiralty Charts and observations in the district, 1890 (enclosure 1 in Dispatch n° 69 of 9th June 1890), in «ARBNG» from 1st July, 1889, to 30th June, 1890 with appendices, by authority: James C. Beal, Government Printer, William Street, Brisbane, 1890.

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4.

GLI AUTORI

FranCeSCa CaStano, conseguite le lauree di primo e secondo livello tra Matera e Roma, si è specializzata in Beni Demoetnoantropologici nel I ciclo della Scuola dell’Università “La Sapienza”.

Pietro Clemente Professore di Antropologia Culturale presso l’Università di Fi-renze, in pensione, già docente nelle Università di Siena e di Roma. Presidente onora-rio della Società Italiana per la Museografia e i Beni DemoEtnoAntropologici (SIMB-DEA), insegna Antropologia del patrimonio culturale nelle Scuole di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici dell’Università di Roma, è direttore della rivista «La-res» e membro dei consigli scientifici dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE) della Sardegna, della Fondazione Museo Guatelli, della Fondazione Lelio e Lisli Basso e della redazione delle riviste Antropologia Museale e Cooperazione edu-cativa. Si è occupato di cultura popolare, di storie di vita, di migrazioni, di musei, al centro dei suoi studi la Toscana e la Sardegna, connesse anche dai temi dell’improvvi-sazione poetica, della memoria e della miniera. Tra gli scritti recenti: Pietro Clemente, Le parole degli altri. Gli antropologi e le storie della vita, Pisa, Pacini, 2013.

Paolo De SimoniS, fiorentino e del 1946: ha lavorato nelle «150 ore», per le pa-gine toscane de «L’Unità» e, da scardinato, nelle Università di Pisa, Scutari e Firenze. Trascorrendo dalla Dialettologia all’Antropologia lungo canti, mostre e musei, scrit-tura popolare, oralità autobiografica, ambiti contadini e artigianali. Tra i suoi lavori: “Noi e loro” Note su identità e confini linguistici e culturali in Toscana (1984); Rappre-sentare se stessi. Autobiografie, diari e lettere di emigrati (1994); I percorsi, navigando tra pagine e canti (2002); Fissazioni. Tempi e metodi nell’accogliere e conservare voci e immagini di Toscana (2007); Luoghi comuni e singolari. Fratture antropologiche nel paesaggio (2009); Ricordare e scordare: quando il cuore non basta (2012).

Fabiana DimPFlmeier è dottore di ricerca in Antropologia Culturale (“La Sapien-za” di Roma 2013). Si occupa di storia dell’antropologia italiana. Fra i suoi principali interessi l’analisi delle formazioni discorsive post-unitarie con particolare riferimento al periodo coloniale e fascista; le rappresentazioni dell’alterità contenute nelle rela-zioni di viaggio e il loro rapporto con la costruzione identitaria italiana; l’immaginario ottocentesco e novecentesco tra visioni dell’esotismo, resoconto scientifico e narrati-va d’evasione. Autrice di numerosi saggi, attualmente sta lavorando con Sandra Puc-cini alla stesura di un volume sulle inedite osservazioni etnografiche dell’esploratore Lamberto Loria nella Nuova Guinea britannica (CISU 2014) e alla pubblicazione della sua tesi dottorale. Dal 2011 è impegnata a livello nazionale e internazionale a sostegno e miglioramento delle condizioni dei giovani ricercatori come delegata di Eurodoc (European Council of Doctoral Candidates and Junior Researchers).

GLI AUTORI246

FerDinanDo mirizzi insegna Discipline demoetnoantropologiche presso l’Uni-versità della Basilicata, dove è attualmente direttore del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni Culturali (DiCEM). È socio fondatore e membro dei Consigli Direttivi dell’anuaC e della SimbDea, pre-sidente dell’Osservatorio Scientifico Regionale «Edward C. Banfield» per la salva-guardia del patrimonio etno-antropologico della Basilicata, con sede a Chiaromonte (Pz), e direttore responsabile della rivista «Archivio di Etnografia». I suoi interessi di ricerca sono incentrati su temi e questioni di antropologia museale e dei patrimoni culturali, oltre che di storia e antropologia della cultura materiale, del territorio e de-gli insediamenti rurali; sui culti santuariali, i pellegrinaggi e gli ex voto; sui riti arborei e i carnevali in area meridionale; su aspetti di storia degli studi DEA e sui rapporti tra scrittura e costruzione della tradizione; sulle relazioni tra patrimoni culturali e turismo; sulla fotografia etnografica; sulle forme di autorappresentazione e la scrittura autobiografica e popolare.

SanDra PuCCini ha insegnato Antropologia culturale all’Università degli studi della Tuscia. I suoi studi riguardano prevalentemente la storia dell’antropologia. Tra i suoi scritti: Andare lontano. Viaggi ed etnografia nel secondo ottocento, (Roma, Ca-rocci 1999); L’itala gente dalle molte vite. Lamberto Loria e la Mostra di Etnografia italiana del 1911 (Roma, Meltemi, 2005); Mondi narrati. Contaminazioni e incontri tra antropologia e letteratura (Roma, CISU, 2007); Uomini e cose. Esposizioni, collezioni, musei (Roma, CISU 2012² riveduta e ampliata [2007]); In casa e fuori. Antropologi, etnologi e viaggiatori, in Scienze e cultura nell’Italia unita a cura di F. Cassata e C. Po-gliano, Annali della storia d’Italia. Vol. 26, Torino, Einaudi, 2011 (pp. 547-573). Lavo-ra da tempo alla sistemazione dei manoscritti inediti relativi al soggiorno di Lamberto Loria in Nuova Guinea che sono ora in corso di pubblicazione in un volume in colla-borazione con Fabiana Dimpflmeier.

Direttore ResponsabileProf. Pietro Clemente

Università degli Studi di FirenzeDipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo

Registrazione del Tribunale di Firenze n. 140 del 17-11-1949

FINITO DI STAMPARE

PER CONTO DI LEO S. OLSCHKI EDITORE

PRESSO ABC TIPOGRAFIA • SESTO FIORENTINO (FI)

NEL MESE DI APRILE 2015

Direttore ResponsabileProf. Pietro Clemente

Università degli Studi di FirenzeDipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo

Registrazione del Tribunale di Firenze n. 140 del 17-11-1949

Anno LXXIX n. 1 GENNAIO-APRILE 2013

LARESRivista quadrimestrale di studi demoetnoantropologici

Fondata nel 1912 e diretta da L. Loria (1912), F. Novati (1913-1915),P. Toschi (1930-1943; 1949-1974), G.B. Bronzini (1974-2001), V. Di Natale (2002)

REDAZIONE

Pietro Clemente (direttore), Fabio Dei (vicedirettore),Caterina Di Pasquale (coordinamento redazionale),

Elena Bachiddu, Paolo De Simonis, Antonio Fanelli, Maria Federico, Mariano Fresta,Martina Giuffre, Maria Elena Giusti, Costanza Lanzara, Emanuela Rossi

COMITATO SCIENTIFICO INTERNAZIONALE

Dionigi Albera (CNRS France), Sergio Della Bernardina (Universite de BretagneOccidentale), Daniel Fabre (CNRS-EHESS Paris), Angela Giglia (Universidad

Autonoma Metropolitana, Unidad Iztapalapa), Gian Paolo Gri (Universita degli studidi Udine), Reinhard Johler (Universitat Tubingen), Ferdinando Mirizzi (Universitadegli studi della Basilicata), Fabio Mugnaini (Universita degli studi di Siena), SilviaPaggi (Universite de Nice-Sophia Antipolis), Cristina Papa (Universita degli studi diPerugia), Leonardo Piasere (Universita degli studi di Verona), Alessandro Simonicca

(Universita degli studi di Roma «La Sapienza»).

SAGGI

PIETRO CLEMENTE, L’attualita di Antonio Pigliaru: note introduttive . . . . . . . . . 5

GAETANO RICCARDO, Conflitto di ordinamenti e conflitto di paradigmi in Antonio Pigliaru . . 11

COSIMO ZENE, Riflettendo su Antonio Pigliaru: tra ordinamenti e paradigmi – dono e/o ven-detta? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

DOMENICO COPERTINO, Autorita in questione. Islam e modelli di soggettivita devota nelle di-scussioni in moschea a Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45

LAURA CHERUBINI, Arpie dalle belle chiome. Di capeli e turbini fra mondo antico e survivalsmoderni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73

MARIANO FRESTA, L’identita culturale alla prova dei fatti. Il caso della val Germanasca 1981-82 95

ARCHIVIO

PIETRO CLEMENTE, Evocare la «barbuira». Riti calendariali e memorie di ricerca . . . . . 113

Gli autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127

Pubblicato nel mese di ottobre 2014LEO S. OLSCHKICASA EDITRICE

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Istituzioni - INSTITUTIONSLa quota per le istituzioni è comprensiva dell’accesso on-line alla rivista. Indirizzo IP e richieste di informazioni sulla procedura di attivazione

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LARESQUADRIMESTRALE DI STUDI DEMOETNOANTROPOLOGICI

Direzione Prof. Pietro Clemente

RedazioneDipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo Università degli Studi di Firenze Via Gino Capponi, 9 50121 Firenze

Tel. (+39) 055.27.57.025 Fax (+39) 055.27.57.049 e-mail: [email protected]

nota per gli autoriGli articoli sottoposti alla redazione dovranno essere inviati per e-mail alla Re-

dazione in forma anomima, accompagnati da una nota biografica dell’autore (circa 10 righe) e da un riassunto-summary in italiano e in inglese (circa 10 righe ciascu-no). I saggi presi in considerazione per la pubblicazione saranno rivisti secondo le norme redazionali e, in un secondo momento, valutati in ‘doppio cieco’ (peer review). Sulla base delle indicazioni del coordinamento redazionale e dei referees, l’autore può essere invitato a rivedere il proprio testo. Sarà nostra cura informare l’autore sull’intero procedimento fino all’eventuale pubblicazione.

AmministrazioneCasa Editrice Leo S. Olschki

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Numero monografico a cura di Paolo De Simonis e Fabiana Dimpflmeier

Premesse di: Francesco di Gennaro, Maura Picciau, Maria Gloria roselli, ilaria Pulini,Giuliano doria, rossana Piccioli

Pietro cleMente, Editoriale, Lamberto Loria e la ragnatela dei suoi significati . . . . . 21

Parte PriMa – IN NUOVA GUINEA

sandra Puccini, La raccolta, la caccia, i costumi. Prime riflessioni sui manoscritti inediti del sog-giorno di Lamberto Loria in Papuasia (1889-1897). . . . . . . . . . . . . 35

Fabiana diMPFlMeier – sandra Puccini, Una eredità. Diari, note etnografiche, appunti di viag-gio, fotografie dei soggiorni di Lamberto Loria nella Nuova Guinea Britannica (1888-1897) 63

Fabiana diMPFlMeier, Dal campo al museo. Per una storia delle collezioni antropologiche, etno-grafiche e fotografiche della Nuova Guinea Britannica di Lamberto Loria . . . . . 87

Fabiana diMPFlMeier, Itinerari e tappe di Lamberto Loria nella Nuova Guinea Britannica . . 103

Parte seconda – L’ITALIA

Paolo de siMonis, «Un progetto campato in aria»: cornici fiorentine attorno al primo Museo diEtnografia Italiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127

Ferdinando Mirizzi, Loria e i raccoglitori regionali per la Mostra di Etnografia Italiana del 1911: il caso della Basilicata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 189

Francesca castano, La Mostra di Etnografia Italiana del 1911. La raccolta di Filippo Graziani per la Puglia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 203

arcHiVio

laMberto loria, La Nuova Guinea Britannica – Conferenza (1898). Con premessa di Sandra Puccini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 225

Piero ciVidalli, La zia Lina (Lina Anau) – Un ritratto . . . . . . . . . . . . . 241

Gli autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 245

Pubblicato nel mese di aprile 2015

Anno LXXX n. 1 Gennaio-aPrile 2014

Rivista quadrimestrale di studi demoetnoantropologici

Fondata nel 1912 e diretta da L. Loria (1912), F. Novati (1913-1915), P. Toschi (1930-1943; 1949-1974), G.B. Bronzini (1974-2001), V. Di Natale (2002)

redazione

Pietro Clemente (direttore), Fabio Dei (vicedirettore),Caterina Di Pasquale (coordinamento redazionale),

Elena Bachiddu, Paolo De Simonis, Antonio Fanelli, Maria Federico, Mariano Fresta, Martina Giuffrè, Maria Elena Giusti, Costanza Lanzara, Emanuela Rossi

coMitato scientiFico internazionale

Dionigi Albera (CNRS France), Sergio Della Bernardina (Université de Bretagne Occidentale), Daniel Fabre (CNRS-EHESS Paris), Angela Giglia (Universidad

Autónoma Metropolitana, Unidad Iztapalapa), Gian Paolo Gri (Università degli studi di Udine), Reinhard Johler (Universität Tübingen), Ferdinando Mirizzi (Università

degli studi della Basilicata), Fabio Mugnaini (Università degli studi di Siena), Silvia Paggi (Université di Nice-Sophia Antipolis), Cristina Papa (Università degli studi di Perugia), Leonardo Piasere (Università degli studi di Verona), Alessandro

Simonicca (Università degli studi di Roma “La Sapienza”)

Anno LXXIX n. 1 GENNAIO-APRILE 2013

LARESRivista quadrimestrale di studi demoetnoantropologici

Fondata nel 1912 e diretta da L. Loria (1912), F. Novati (1913-1915),P. Toschi (1930-1943; 1949-1974), G.B. Bronzini (1974-2001), V. Di Natale (2002)

REDAZIONE

Pietro Clemente (direttore), Fabio Dei (vicedirettore),Caterina Di Pasquale (coordinamento redazionale),

Elena Bachiddu, Paolo De Simonis, Antonio Fanelli, Maria Federico, Mariano Fresta,Martina Giuffre, Maria Elena Giusti, Costanza Lanzara, Emanuela Rossi

COMITATO SCIENTIFICO INTERNAZIONALE

Dionigi Albera (CNRS France), Sergio Della Bernardina (Universite de BretagneOccidentale), Daniel Fabre (CNRS-EHESS Paris), Angela Giglia (Universidad

Autonoma Metropolitana, Unidad Iztapalapa), Gian Paolo Gri (Universita degli studidi Udine), Reinhard Johler (Universitat Tubingen), Ferdinando Mirizzi (Universitadegli studi della Basilicata), Fabio Mugnaini (Universita degli studi di Siena), SilviaPaggi (Universite de Nice-Sophia Antipolis), Cristina Papa (Universita degli studi diPerugia), Leonardo Piasere (Universita degli studi di Verona), Alessandro Simonicca

(Universita degli studi di Roma «La Sapienza»).

SAGGI

PIETRO CLEMENTE, L’attualita di Antonio Pigliaru: note introduttive . . . . . . . . . 5

GAETANO RICCARDO, Conflitto di ordinamenti e conflitto di paradigmi in Antonio Pigliaru . . 11

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Anno LXXX n. 1 – Gennaio-Aprile 2014

Leo S. OlschkiFirenze

LAR

ES

1 2014

LARES«Lares» dedica al suo fondatore, Lamberto Loria, un numero monografico concepito per celebrarne il centenario della morte (1913-2013). I diversi saggi segnano una svolta rispetto alla tradizione di studi: per la natura delle fonti impiegate, e in molti casi lette-ralmente ‘scoperte’, nonché per il loro uso. Lettere e diari, appunti e foto, ci restituisco-no ‘cosa’ Loria vide e collezionò ma anche la sua ‘persona’: colta nel suo tempo entro una ragnatela di significati e relazioni. Ne nasce una vera intensa biografia costituita da viaggi in Lapponia, Caucaso, Turkmenistan, Nuova Guinea non meno che nelle aree marginali delle regioni italiane: e da imprese organizzative che vanno da un primo fio-rentino Museo di Etnografia Italiana alla grande Mostra Etnografica che in Roma cele-brò nel 1911 il mezzo secolo dell’unità e della varietà culturale dell’Italia. L’eredità di Loria vive oggi nella storia degli studi ma anche negli oggetti e nelle imma-gini da lui donate a vari musei italiani. Il dono ‘lega’, crea rapporti e induce a ‘ricambia-re’: come attesta la gratitudine manifestata in altrettanti testi da ognuno dei musei che conservano ed espongono testimonianze dei suoi viaggi.

ISSN 0023-8503

al suo fondatore

Lamberto Loria