Isozaki Superstudio ... e gli Uffizi di Firenze

6
ARCHITETTURA E ARTE DEL PRINCIPATO MEDICEO € 75,00 Architettura e Arte del Principato mediceo a cura di Ferruccio Canali Vasari, gli Uffizi e Michelangelo: dall’ ‘invenzione’ del Rinascimento al mito di Firenze La Società di Studi Fiorentini ha inteso ricordare con questi due “Bollettini SSF” – il n.22 e il n.23, riuniti sotto un unico titolo “Architettura e Arte del Principato mediceo [1512- 1737]. Vasari, gli Uffizi e Michelangelo: dall’’invenzione’ del Rinascimento al mito di Firenze– la ricorrenza dei 500 anni dalla nascita di Giorgio Vasari (1511-2011) e i 450 anni dalla morte di Michelangelo Buonarroti (1564-2014), due Artisti e Architetti sommi che hanno contribuito, attraverso il Genio (Michelangelo) e la Norma (la sistematizzazione vasariana), alla Cultura dell’Umanità, con lasciti che sono poi rimasti fermenti vitali per le epoche successive e nei contesti più vari. Da una parte il ‘racconto’ delle “Vite” vasariane, quale fonte primaria per la nascita della moderna Storia dell’Arte e l’impianto della Galleria degli Uffizi, quale concretizzazione somma, nei secoli successivi, di quel racconto; dall’altra la Bellezza e l’Armonia raggiunte dalle forme michelangiolesche, sono divenute acquisizioni che hanno interessato generazioni di Uomini, che si sono avvicinati all’Arte e alla Cultura del Principato mediceo, specie nella sua ‘stagione dell’Oro’ cinquecentesca, cercandone modelli e suggestioni ritenute sempre spendibili nella Contemporaneità. Una stagione che ha dunque raggiunto vertici sommi, sia di produzione teorica sia artistica, e che ha costituito un vero e proprio “Indimenticabile Antico” per tutta l’Umanità. Timed to coincide with the 500th anniversary of the birth of Giorgio Vasari (1511-2011) and the 450th anniversary of the death of Michelangelo Buonarroti (1564-2014), issues n.22 and n.23 of the SSF Bulletins have been united under the singular title of “Architecture and Art of the Medici Principality (1512-1737): Vasari, the Uffizi and Michelangelo From the invention of the Renaissance to the myth of Florence”. Within these issues the Society of Florentine Studies wishes to remember these two master artist-cum-architects who, through the genius of Michelangelo and the systemisation of Vasari contributed to the heritage of Humanity, leaving a legacy which proved vital to the fermentation of future generations in numerous different contexts. Through the “Lives of the Artists”, a primary source of the birth of modern Art History, and the systemisation of the Uffizi Gallery, Vasari left a legacy, both written and systematic, which was to be cemented over the following centuries. Michelangelo, on the other hand, gifted the world with the beauty and harmony achieved through his forms. These legacies affected generations of men who, in a quest to find models or examples for the contemporary world, looked to the art and culture of the Medici principality, especially in its “Golden Age”. It was an age that reached the highest apex both in theoretical and artistic terms, and that created a truly “Unforgettable Ancientness” for all mankind. 2013 22 2014 23 2013 22 2014 23 BOLLETTINO DELLA SOC Bulgarini BOLLETTINO SSF SOCIETÀ DI STUDI FIORENTINI IETÀ DI STUDI FIORENTINI

Transcript of Isozaki Superstudio ... e gli Uffizi di Firenze

architettura e arteDeL principato meDiceo

€ 75,00

a

rchi

tett

ura

e a

rte

del p

rinc

ipat

o m

edic

eo

a cura di Ferruccio canali

Vasari, gli Uffizi e Michelangelo: dall’ ‘invenzione’ del Rinascimento

al mito di Firenze

La Società di Studi Fiorentini ha inteso ricordare con questi due “Bollettini SSF” – il n.22 e il n.23, riuniti sotto un unico titolo “Architettura e Arte del Principato mediceo [1512-1737]. Vasari, gli Uffizi e Michelangelo: dall’’invenzione’ del Rinascimento al mito di Firenze” – la ricorrenza dei 500 anni dalla nascita di Giorgio Vasari (1511-2011) e i 450 anni dalla morte di Michelangelo Buonarroti (1564-2014), due Artisti e Architetti sommi che hanno contribuito, attraverso il Genio (Michelangelo) e la Norma (la sistematizzazione vasariana), alla Cultura dell’Umanità, con lasciti che sono poi rimasti fermenti vitali per le epoche successive e nei contesti più vari. Da una parte il ‘racconto’ delle “Vite” vasariane, quale fonte primaria per la nascita della moderna Storia dell’Arte e l’impianto della Galleria degli Uffizi, quale concretizzazione somma, nei secoli successivi, di quel racconto; dall’altra la Bellezza e l’Armonia raggiunte dalle forme michelangiolesche, sono divenute acquisizioni che hanno interessato generazioni di Uomini, che si sono avvicinati all’Arte e alla Cultura del Principato mediceo, specie nella sua ‘stagione dell’Oro’ cinquecentesca, cercandone modelli e suggestioni ritenute sempre spendibili nella Contemporaneità. Una stagione che ha dunque raggiunto vertici sommi, sia di produzione teorica sia artistica, e che ha costituito un vero e proprio “Indimenticabile Antico” per tutta l’Umanità.

Timed to coincide with the 500th anniversary of the birth of Giorgio Vasari (1511-2011) and the 450th anniversary of the death of Michelangelo Buonarroti (1564-2014), issues n.22 and n.23 of the SSF Bulletins have been united under the singular title of “Architecture and Art of the Medici Principality (1512-1737): Vasari, the Uffizi and Michelangelo From the invention of the Renaissance to the myth of Florence”. Within these issues the Society of Florentine Studies wishes to remember these two master artist-cum-architects who, through the genius of Michelangelo and the systemisation of Vasari contributed to the heritage of Humanity, leaving a legacy which proved vital to the fermentation of future generations in numerous different contexts. Through the “Lives of the Artists”, a primary source of the birth of modern Art History, and the systemisation of the Uffizi Gallery, Vasari left a legacy, both written and systematic, which was to be cemented over the following centuries. Michelangelo, on the other hand, gifted the world with the beauty and harmony achieved through his forms. These legacies affected generations of men who, in a quest to find models or examples for the contemporary world, looked to the art and culture of the Medici principality, especially in its “Golden Age”. It was an age that reached the highest apex both in theoretical and artistic terms, and that created a truly “Unforgettable Ancientness” for all mankind.

2013

222014

232013

222014

23

BoLL

etti

no

DeL

La S

oc

di Maria Margherita Bulgarini

BoLL

etti

no

SSF

So

cie

tÀ D

i Stu

Di F

ior

enti

ni

ietÀ

Di S

tuD

i Fio

ren

tin

i

SocietÀ Di StuDi Fiorentinianno 2013-2014

La Società di Studi Fiorentini è una Associazione culturale, che si prefigge la promozione, con spirito scientifico, di studi di argomento fiorentino, favorendo la conoscenza della illu-stre civiltà fiorentina presente anche in altre realtà geografiche. L’Associazione promuove cicli di conferenze, dibattiti, convegni i cui esiti confluiscono nella pubblicazione di scritti e saggi raccolti in collane di studi («BSSF - Bollettino della Società di Studi Fiorentini» e «Letture»). La Società si rivolge pertanto a tutti coloro che, avendo a cuore i molteplici aspetti della ‘Fiorentinità’, siano interessati, associandosi ad essa, a seguire il progresso degli studi o a inviare i loro personali contributi scientifici.

The Società di Studi Fiorentini (Florentine Studies Society)) is a cultural Association that promotes scholarly studies concerning Florentine topics, which aim at giving greater insight to the illustrious Florentine civilisation and of its presence in other geographical areas. The Association promotes conferente cycles, debates, meetings and publishes all papers and essays delivered in a studies series («BSSF - Bollettino della Società di Studi Fiorentini» and «Let-ture»). The Society, therefore, addresses to all those who, taking to heart the multiple aspects of ‘Florentinism’ (Fiorentinità), are interested in becoming a member in order to follow the studies progress; or to those who wish to submit and share their own personal scientific con-tributions.

Società di Studi Fiorentinie.mai: [email protected] <http://www.societastudifiorentini.it> Facebook: societastudifiorentini ovvero societastudifiorentini

Per associarsiAssociazione Studi FiorentiniVia del Pino, 3 - 50137 FirenzeConto Corrente Postale: 14048508IBAN: IT25 D076 0102 8000 0001 4048 508

L’adesione dà diritto al Socio: di ricevere il numero dell’anno relativo del «Bollettino della Società di Studi Fiorentini»; di partecipare alle iniziative societarie; di collaborare alle pubblicazioni, previa accettazione dei saggi da parte della Redazione del «Bollettino» sulla base della programmazione editoriale. L’ammontare dell’associazione è stabilito di anno in anno. Per Enti, Biblioteche, Musei, etc., tale quota è sempre assimilata a quella prevista per i Soci Sostenitori.

Quote per gli anni 2013 e 2014Socio Sostenitore (e per Soci eletti nelle diverse cariche sociali): € 80.00Socio Ordinario € 40.00

Presidente

Virgilio Carmine Galati

economo

Ferruccio Canali

consiglio direttivo

Soci fondatoriFerruccio CanaliGiorgio CaselliCarlo FranciniVirgilio Carmine GalatiFrancesco Quinterio ( )

Soci designatiValerio Cantafio CasamaggiGiovanna De LorenziOlimpia NiglioCarlo PicchiettiAlessandro Uras

anno 2013 vicePresidente

Valerio Cantafio Casamaggi

direttore scientifico

Ferruccio Canali

collegio dei Probiviri

Giorgio Zuliani (Presidente)Enrica MaggianiGabriele Morolli

collegio dei revisori dei conti

Paola Pesci (Presidente)Bombina Anna GodinoAntonella Valentini

Presidente

Virgilio Carmine Galati

economo

Ferruccio Canali

consiglio direttivo

Soci fondatoriFerruccio CanaliGiorgio CaselliCarlo FranciniVirgilio Carmine GalatiFrancesco Quinterio ( )

Soci elettiGiuseppe ContiGiovanna De LorenziCarlo PicchiettiStefano PaganoAlessandro Uras

vicePresidente

Alessandro Uras

direttore scientifico

Ferruccio Canali

collegio dei Probiviri

Giorgio Zuliani (Presidente)Enrica MaggianiOlimpia Niglio

collegio dei revisori dei conti

Paola Pesci (Presidente)Bombina Anna GodinoAssunta Mingrone

anno 2014

ARCHITETTURA E ARTE DEL PRINCIPATO MEDICEO (1512-1737)

FIRENZE E LA TOSCANA, VASARI E GLI UFFIZI

a cura di Ferruccio Canali

ANNO 2013 NUMERO 22

BOLLETTINO SSFDELLA SOCIETÀ DI STUDI FIORENTINI

Collana di studi storici

per i 500 anni dalla nascita di Giorgio Vasari (1511-2011)

e del “Principato mediceo” (1512-2012)

studi in memoria di Gabriele morolli

«BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ DI STUDI FIORENTINI»

comitato di lettura e di redazioneferruccio canali, valerio cantafio casamaggi, virgilio carmine galati, stefano pagano, francesco quinterio ( ), alessandro uras direttore scientifico: ferruccio canali soci corrispondentimaria beatrice bettazzi (emilia), vittoria capresi (il cairo-egitto), tommaso carrafiello (napoli-campania), bombina anna godino (calabria), enrica maggiani (liguria), olimpia niglio (kyoto-giappone), valentina orioli (romagna), massimiliano savorra (molise), leonardo scoma (sicilia), simona talenti (salerno-campania), karin templin (inghilterra), maria antonietta uras (sardegna), vincenzo vandelli (emilia), giorgio zuliani (trieste e istria)

comitato scientifico italianoferruccio canali (università di firenze), giuseppe conti (università di firenze), giovanna de lorenzi (università di firenze), virgilio carmine galati (università di firenze), valentina orioli (università di bologna), massimiliano savorra (università del molise), simona talenti (università di salerno), ulisse tramonti (università di firenze), stefano zagnoni (università di ferrara)

comitato scientifico internazionalevittoria capresi (università germanica al cairo – egitto), romeo carabelli (università di tours – francia), roberto goycoolea prado (università alcalà di madrid - spagna), adriano marinazzo (muscarellle museum of art - va,usa) olimpia niglio (università di kyoto-giappone), david rifkind (università di miami-usa), karin templin (school of architecture and landscape, kingston university, londra) Proprietà letteraria e artistica: divieto di riproduzione e di traduzioni. La Direzione della Collana Editoriale, i Membri dei Comitati Scientifici e l’Editore non si assumono responsabilità per le opinioni espresse dagli Autori, né per la corresponsione di eventuali Diritti di Riproduzione gravanti sulle singole immagini pubblicate (i costi di tali eventuali Diritti d’Autore ricadranno infatti unicamente sull’Autore/i del saggio/i liberando sia la Direzione editoriale sia l’Editore di ogni eventuale obbligo al proposito); tale liberatoria resta comunque valida unicamente per l’edizione del contributo scientifico cui tali immagini sono connesse. È la Redazione che si prende cura della correzione delle bozze, per cui i testi consegnati dagli Autori vengono considerati definitivi. L’invio di contributi per la pubblicazione non implica né l’edizione degli stessi (per ogni contributo una “Valutazione di accettazione” verrà espresso dalla Direzione o dal Curatore/i che possono consigliare o ritenere indispensabili integrazioni o puntualizzazioni sia scientifiche sia bibliografiche sia redazionali da parte degli Autori, tanto da poter eventualmente esprimere anche parere negativo alla pubblicazione del materiale inviato); né una loro edizione immediata (i tempi verranno infatti stabiliti di volta in volta sulla base delle priorità o delle esigenze editoriali indicate dalla Direzione o dal Curatore/i, in relazione alla preparazione di numeri monografici). I materiali grafici e fotografici inviati, oltre che i testi, verranno comunque soggetti, sia come dimensione di pubblicazione sia come numero, al progetto editoriale approntato. Non si restituiscono i dattiloscritti, né le immagini, né i disegni pubblicati o non; il materiale inviato viaggia a rischio del mittente. La pubblicazione di foto, disegni e scritti da parte degli Autori implica la loro totale rinuncia alla corresponsione di ogni compenso di Diritto d’Autore o di rimborso spese sia da parte della Direzione sia da parte dell’Editore, trattandosi di pubblicazione scientifica e senza fini di lucro. Al momento dell’edizione le presenti condizioni si considerano accettate, anche tacitamente, da parte degli Autori a partire dalla consegna dei testi per la stampa (che da parte degli Autori è quella di inoltro alla Direzione al Curatore/i).

referee - peer reviewI contributi scientifici inviati vengono valutati, per conto della Direzione e del Curatore, ai fini della procedura di peer review, da un Lettore interno, membro della Redazione, e da un secondo Lettore, individuato come Esperto (adottando la procedura di clear peer review, con indicazione, in ogni saggio, dei due Lettori). Segue poi un la valutazione finale da parte di un Lettore anonimo (blind peer review).

ARCHITETTURA E ARTE DEL PRINCIPATO MEDICEO (1512-1737)FIRENZE E LA TOSCANA, VASARI E GLI UFFIZI«Bollettino SSF» », 22, 2013ideazione e cura scientifica di Ferruccio Canaliprogetto e cura grafica: sbaf – firenze (Ferruccio Canali e Virgilio Carmine Galati)revisione editoriale: Maria Natalina Brigliadorirevisioni e traduzioni in inglese: Karin Templin

copertina, logo e fascetta grafica: Virgilio Carmine GalatiI disegni presenti in questo volume sono di Ferruccio Canali (pp. 10, 446); Virgilio C. Galati (pp.8, 226, 364, 412, 464)

Il «Bollettino» è stato registrato presso il Tribunale di Firenze al n.4777 del 2 marzo 1998 fino all’anno 2002. Poi è stato trasformato in “Collana editoriale” non potendo garantire regolari uscite periodiche. Il «Bollettino» è registrato nel sistema U-GOV (sistema per la governance degli Atenei universitari italiani del “Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica”) con codice: ISSN 1129-2800. Il “Bollettino” è compreso nella “Lista delle Riviste Scientifiche” dell’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca della Repubblica Italiana) aggiornata al 10 febbraio 2014. Finito di stampare nel Novembre 2014 da Litografia I.P., Via Giovanni Boccaccio 26 rosso, 50133 Firenze

ISSN 1129-8200 - ISBN 978-88-89999-84-4

Copyright 2014 by emmebi edizioni firenze-Proprietà letteraria riservata

428 ferruccio canali

il complesso rapporto che si è instaurato tra il ce-leberrimo architetto arata isozaki e firenze, dopo la vittoria da lui conseguita nel concorso interna-zionale per la qualificazione della nuova uscita dei “Grandi uffizi” su piazza del castellani, è stato ca-ratterizzato da opinioni diverse, da valutazioni oppo-ste, da critiche, da lodi ... il risultato, sotto gli occhi di tutti, è che però la sua proposta di costruzione di una grande loggia moderna, a segnare appunto una tale uscita, non si è ancora realizzata (e probabilmen-te non lo sarà neppure a breve). nel 1999 lo stesso isozaki, su «casabella» (n.664), pubblicava il proprio progetto come “Una loggia per gli Uffizi” (pp.4-7); e nello stesso numero claudia conforti ripercorreva le fasi del concorso, a partire dal 1998, e soprattutto i suoi esiti, dovuti però ad «una concezione dell’or-ganismo architettonico. inoltre, già a partire da un «discutibile criterio di selezione ... l’elenco degli in-vitati, che pare desunto con procedimento statistico dalle ultime annate di “lotus” e “casabella”, anno-vera i nomi più ovvi del panorama internazionale ... mentre esclude un affermato architetto come adolfo natalini, che proprio nel museo fiorentino dell’opi-ficio delle Pietre dure, ha confermato le sue elevate doti espressive». in seguito la proposta vincitrice di isozaki è stata giudicata, da molti critici e in genere dall’opinione pubblica fiorentina, «estranea», «de-contestualizzata» perchè dovuta a d un architetto lontano dalla conoscenza della cultura e del conte-sto fiorentino, secondo una concezione di Globaliz-zazione (o Glocal) che caratterizzarebbe gran parte del lavoro delle “archistar” contemporanee. in verità, nel caso di isozaki, la situazione si mostra ben più complessa ... colpisce infatti come tra i rino-mati architetti che avevano a suo tempo partecipato alla competizione - Gae aulenti, Mario Botta, nor-man foster, Vittorio Gregotti, Hans Hollein e arata isozaki appunto – dell’architetto giapponese la cri-tica avesse già più volte sottolineato – e soprattutto in tempi ‘non sospetti’ - la ‘sensibilità manierista’, in una sorta di ‘fil rouge’ che, più o meno direttamen-te, sembrava legare arata isozaki a firenze fin dagli anni Sessanta del novecento; e ciò non solo per la Maniera, ma addirittura anche per l’avanguardia fiorentina. nessuno mi pare finora abbia posto in evidenza questo ‘legame’ (indiretto, ma operante an-che se condotto per sensibilità e assonanze), ma for-se anche questa puntualizzazione può aiutare a ‘fare ordine’ in una vicenda resa nebulosa in gran parte da prese di posizione anche poco culturali e ... spesso molto politiche (con le dovute eccezioni).

1.Arata Isozaki, Manierista moderno del Novecento

era lo stesso isozaki che delineava, nel 1972, i ca-ratteri della propria sensibilità con il suo lapidario “Manner is Eveything” cioè “La Maniera è Tutto” (in

Appendice

ARATA iSOZAKi ‘FiORenTinO’: «MAnieRiSTA» MOdeRnO e «RAdicAL» ‘dA SUpeRSTUdiO’ (e ... ViceVeRSA)

«architecture and urbanism», 2, gennaio, 1972); e ancora nel 1976, rilevando un proprio percorso d’e-voluzione, “From Manner, to Rethoric, to ...” lascian-do aperti campi più o meno sondati (in «The Japan architect», aprile, 1976). così, Hans ulrich Meyer sottolineava precocemente, come cifra critica per riassume quel percorso d’isozaki “Die Manier der Ambivalenz” (in «Bauen Wohnen», ottobre, 1972); e così pure anche Jurgen Joedicke (Die Maniera des Arata Isozaki, ivi, marzo, 1975). Per atsuki Miya-gawa «dal 1972, arata isozaki sviluppa il suo me-todo di lavoro attorno ad un concetto che potrebbe essere descritto meglio con la parola italiana “Ma-niera” ... con una selezione e manipolazione paral-lele del vocabolario costituitosi in vari campi ... la filosofia della Maniera rende possibile nel momento progettuale la scelta tra vari stili storici e vocabolari visivi ... in altre parole insiste su giudizi e manipola-zioni di cose come gruppi di codice in senso comune ... ma rifiuta arditamente di toccare lo sviluppo stori-co e le fasi di crescita. la sua immagine è il collage ... e il sistema della “Maniera” sta alla manipolazione di voci esistenti del vocabolario visivo come l’ordine di parole sta alla lingua». era il marzo 1976 e Miya-gawa nel suo “Isozaki, in the Blank of the Theory of ‘Maniera’ (in «The Japan architect», marzo, 1976), che ricercava appoggi teorici alla sua lettura negli scritti di roland Barthes, certo non poteva prevedere che trent’anni dopo isozaki avrebbe deciso di con-frontarsi, e a detta della “commissione” giudicatrice fiorentina nel modo più efficace, proprio con l’archi-tetto della “Maniera fiorentina” per eccellenza (dopo Michelangelo): Vasari agli uffizi.nel 1978, ancora Michael franklin ross (M. F. Ross, Beyond Metabolism: the new Japanese Archi-tecture, new York, 1978), ritornava sul tema della “Maniera moderna” di isozaki, con riferimenti an-cora più espliciti: «nella Sede centrale della Banca Sogo di fukuoka, il concetto di Manierismo in ar-chitettura è notevolissimo ... nel Museo di Gumma la hall centrale è riempita da una scala sovradimen-sionata ... e cosi ricorda la scala di Michelangelo nell’ingresso della Biblioteca laurenziana, che riem-pie anche lei il suo spazio ... Wylie Sypher suggeri-sce che forse Michelangelo “aveva inteso parodiare la logica architettonica” e che “Michelangelo fu il primo a trasformare l’architettura in un mezzo per l’espressionismo individuale”. Tutte e due queste qualità – espressionismo individuale e parodia della logica architettonica – sono dominanti nel XX seco-lo di isozaki». nel 1978-1983, del resto, il riferimen-to michelangiolesco nell’opera dell’architetto giap-ponese si faceva più esplicito ed inequivocabile nel centro civico di Tsukuba (ibaragi), dove la piazza («forum»), sprofondata rispetto al livello del terreno, mostrava chiaramente nel suo disegno della pavi-mentazione il riferimento alla michelangiolesca ro-mana piazza del campidoglio. una svolta esplicita e formale rispetto ad una sensibilità che fino ad allora, di quel “Manierismo”, non puntava ad individuarne le forme, quanto lo ‘spirito’ per modernizzarlo. una modernizzazione puntualizzata da Michael franklin ross come «ciò che Wylie Sypher ha descritto, in riferimento al Manierismo del rinascimento, come

araTa iSozaki ‘fiorenTino’ 429

“contraddistinto da sproporzione, equilibrio turba-to, ambiguità ed impulsi opposti”. fu allora una ri-sposta all’equilibrio, alle proporzioni esatte ed alla stabilità architettonica dell’alto rinascimento»; e così «in modo simile nel XX secolo, architetti come isozaki reagiscono [con spirito manierista] alla pu-rezza e alla stabilità dei progetti articolati e logici ... in cui il corporativo Stile internazionale aveva ridot-to i principi dell’architettura moderna». in italia, in quegli anni Settanta a e ottanta del novecento, sia «Domus», che «l’architettura, cronache e Storia», sia «Modo» che «lotus» dedicavano attenzione alle opere di isozaki; ma tutte quelle testate si mostra-vano ben attente a non supportare alcun precoce, o ancora ‘arieggiato’, legame postmodernista leggibile nell’opera dell’architetto giapponese e, dunque, ben si guardavano dal far notare quelle assonanze manie-riste: per l’italia, una tale ‘lettura italiana’ all’estero allora era forse ... ‘troppo’; come sarebbe stata forse ‘troppo’, trent’anni dopo, la proposta di arata per gli uffizi, anche se, questa volta, in senso apparen-temente anti-manierista (o almeno così è stata colta) ... un architetto, evidentemente, ... sempre ‘troppo’ alla luce di quel suo Manierismo neocinquecentista, di sensibilità o di stile.

2.Ulteriori, sempre più insospettati, ‘legami fiorentini’: Isozaki, Superstudio e ... Adolfo Natalini negli occhi ‘postmodern’ di Charles Jenks

Tra chi forniva una particolare attenzione al singo-lare fenomeno dell’architettura giapponese nel 1980 c’era anche, da firenze, adolfo natalini, che com-mentava, dalle pagine di «Domus» (maggio, 1980), il Municipio di kamioka, del 1975-1978, dove nella Sala consiliare dell’ultimo piano isozaki aveva fatto chiaro riferimento al Teatro olimpico di Palladio a Vicenza (ma in relazione al quale Municipio lo stes-so isozaki, scriveva una interessante definizione di “Formalism” su «The Japan architect» del gennaio 1979 per spiegare il suo ‘eclettico’ ricorso a linguaggi diversi; finanche ‘modernisti’). in verità tra natalini e isozaki si era già instaurato da tempo, almeno se-condo la critica, un ‘dialogo più o meno a distanza’, che sarebbe ritornato negli anni Duemila proprio nella fabbrica degli uffizi in tutta ... ‘vicinanza’ (spe-cie se la loggia dell’architetto giapponese fosse sta-ta realizzata). Già nel 1976 un insospettabile charles Jenks, punta critica del nascente movimento stori-cista Postmodern, sottolineava le attenzioni di na-talini - nella sua stagione avanguardistica «radical» con il gruppo fiorentino Superstudio tanto amato negli uSa - per l’architettura giapponese e per quel-la di isozaki in particolare. ricordava Jenks: «chiesi una volta ad adolfo natalini, il leader del gruppo italiano Superstudio, se aveva mai costruito uno dei suoi bei progetti geometrici: “no” egli risposte “ma i Giapponesi sì e molto meglio di ciò che avremmo potuto fare noi qui in italia» (C.Jenks, Isozaki’s pa-radoxical Cube, «The Japanese architect», marzo,

1976). in particolare, proprio isozaki era noto per le sue ricerche sulle forme cubiche e l’attenzione che gli tributava l’avanguardia fiorentina diveniva così cifra evidente; e forse si trattava di un’attenzione re-ciproca da quando, nel 1968, isozaki aveva visitato quella Triennale di Milano animata proprio, tra gli altri, da natalini (comuni erano del resto molti studi, tra i quali quelli per le soluzioni delle forme ‘arche-tipiche’ proposte dagli architetti illuministi france-si, che avevano sempre accompagnato le ricerche di Superstudio e che isozaki avrebbe condensato nel 1980 nel suo “Les salines Royales de Chaux [Claude Nicolas Ledoux]. Architectural pilgrimage, Tokyo, 1980). Sappiamo che nel maggio del 1971 arata isozaki, in visita a firenze (dopo che probabilmente aveva conosciuto il progetto dei fiorentini del 1968 per il Padiglione italiano all’esposizione universale di osaka del 1970, edito in «Domus» nel luglio del 1969), aveva voluto incontrare Superstudio proprio mentre gli architetti fiorentini stavano elaborando una serie di progetti ‘cubici’ quali «poliedri di Pla-tone» avvolti da rivestimenti a quadri. e non solo a Jenks, ma pubblicamente, analizzando direttamente l’opera di isozaki, natalini avrebbe puntualizzato nel 1978: «isozaki ha costruito tutti i nostri sogni» (A.nAtAlini, Arata Isozaki e il Sol Levante a quadretti, «Modo», ii, gennaio-febbraio, 1978). Peraltro già nel 1976 Jenks, per evidenziare una tale consonanza che natalini gli aveva sottinteso a voce, sottolineava: «isozaki, come il Superstudio e altri, sembra essere affascinato dall’irrazionalità dell’architettura basata su quadrati o dalla pazza illogicità del mondo ad an-golo retto che noi chiamiamo razionale. la “coun-terarchitecture” di isozaki, come l’architettura del Superstudio inverte i significati convenzionali della precedente opera moderna ... è il giunto-nongiunto, l’assenza di una transizione visiva, che nell’uso del Superstudio e di isozaki è diventata una nuova con-venzione visiva dell’architettura cubica». Trent’anni dopo, però, ad apparire ‘avanguardi-sta’ non sarebbe sembrato più, ora, il ‘contestuale’ architetto fiorentino che, abbandonata la sensibili-tà radical di Superstudio, si era da decenni avviato «verso una visione progressivamente più attenta ai valori della città storica e sensibile alle poetiche re-gionaliste» e che concretamente realizzava poi agli uffizi le trasformazioni interne (il grande corpo sca-la e annessi); ad apparire ‘avanguardista’ sembrava proprio isozaki con quel suo progetto ‘minimalista’ (pur più volte rivisto) della loggia d’uscita su piazza dei castellani, certo ispirato da ‘mediazioni’ rispetto alla vicina loggia dei lanzi e al manierista porticato architravato degli uffizi vasariani, ma che con quel suo ‘modernismo’ anche ‘brutalista’ avrebbe creato un deciso contraltare al dirimpettaio – e storicistico – “uffizi center” dello stesso natalini. le circonvolu-zioni della Storia ...

FeRRuCCio CAnAli