I passeggeri low cost tra crisi economica e politiche dei vettori: tendenze all'aeroporto di Orio al...

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I PASSEGGERI LOW COST TRA CRISI ECONOMICA E POLITICHE DEI VETTORI: TENDENZE ALL’AEROPORTO DI ORIO AL SERIO Andrea Macchiavelli e Andrea Pozzi 1 L’aeroporto internazionale di Orio al Serio, nei pressi di Bergamo, è oggi il quarto scalo italiano per numero di passeggeri dopo Fiumicino (Roma), Malpensa e Linate (Milano) e si caratterizza per un traffico quasi interamente gestito da compagnie low cost, fra le quali la principale è Ryanair (Sacbo, 2013), che l’ha scelto come base operativa italiana dal 2003. Nell’ultimo decennio la forte crescita dello scalo ha trainato lo sviluppo turistico dell’area bergamasca che, soprattutto nella città e nel suo immediato circondario, ha beneficiato di nuovi consistenti flussi di turismo internazionale, modificando così la fisionomia del turismo provinciale. Tuttavia nel corso degli anni sono cambiate anche la composizione e le caratteristiche dei turisti che utilizzano i voli low cost. Le ragioni sono molteplici: la crescente familiarità con questi voli anche da parte del turismo business; il modificarsi delle convenienze economiche, soprattutto attraverso l’evoluzione dei cambi valutari per alcuni dei paesi di origine dei flussi più consistenti (es. Gran Bretagna); le politiche delle compagnie aeree, che hanno offerto nuovi collegamenti con paesi turisticamente emergenti (es. Spagna ed Est Europa); e, negli anni più recenti, gli effetti della crisi economica, che ha fatto sentire il suo peso in particolare su alcuni mercati. Questo contributo intende mettere a fuoco i fenomeni più significativi, di segno positivo e negativo, che hanno caratterizzato l’evoluzione dello sviluppo turistico nell’area bergamasca e, più in generale, di quello derivante dal ruolo dell’aeroporto. In particolare: 1. l’influenza che le scelte strategiche delle compagnie low cost di base ad Orio hanno avuto sulla domanda turistica presente sul territorio in termini quantitativi e qualitativi (profilo, comportamento e capacità di spesa); 2. gli effetti locali che la congiuntura economica internazionale e il modificarsi delle convenienze economiche hanno avuto sulla propensione al turismo e 1 Andrea Macchiavelli è professore aggregato di Economia del Turismo all’Università di Bergamo e direttore del Centro Studi per il Turismo e l’Interpretazione del Territorio (CeSTIT) della stessa Università. Andrea Pozzi è ricercatore presso ERSAF-Regione Lombardia e collaboratore del CeSTIT. 1

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I PASSEGGERI LOW COST TRA CRISI ECONOMICA E POLITICHEDEI VETTORI: TENDENZE ALL’AEROPORTO DI ORIO AL SERIO

Andrea Macchiavelli e Andrea Pozzi1

L’aeroporto internazionale di Orio al Serio, nei pressi diBergamo, è oggi il quarto scalo italiano per numero dipasseggeri dopo Fiumicino (Roma), Malpensa e Linate (Milano) esi caratterizza per un traffico quasi interamente gestito dacompagnie low cost, fra le quali la principale è Ryanair (Sacbo,2013), che l’ha scelto come base operativa italiana dal 2003.Nell’ultimo decennio la forte crescita dello scalo ha trainatolo sviluppo turistico dell’area bergamasca che, soprattuttonella città e nel suo immediato circondario, ha beneficiato dinuovi consistenti flussi di turismo internazionale,modificando così la fisionomia del turismo provinciale.Tuttavia nel corso degli anni sono cambiate anche lacomposizione e le caratteristiche dei turisti che utilizzano ivoli low cost. Le ragioni sono molteplici: la crescentefamiliarità con questi voli anche da parte del turismo business;il modificarsi delle convenienze economiche, soprattuttoattraverso l’evoluzione dei cambi valutari per alcuni deipaesi di origine dei flussi più consistenti (es. GranBretagna); le politiche delle compagnie aeree, che hannoofferto nuovi collegamenti con paesi turisticamente emergenti(es. Spagna ed Est Europa); e, negli anni più recenti, glieffetti della crisi economica, che ha fatto sentire il suopeso in particolare su alcuni mercati. Questo contributo intende mettere a fuoco i fenomeni piùsignificativi, di segno positivo e negativo, che hannocaratterizzato l’evoluzione dello sviluppo turistico nell’areabergamasca e, più in generale, di quello derivante dal ruolodell’aeroporto. In particolare:

1. l’influenza che le scelte strategiche delle compagnie lowcost di base ad Orio hanno avuto sulla domanda turisticapresente sul territorio in termini quantitativi equalitativi (profilo, comportamento e capacità di spesa);

2. gli effetti locali che la congiuntura economicainternazionale e il modificarsi delle convenienzeeconomiche hanno avuto sulla propensione al turismo e

1 Andrea Macchiavelli è professore aggregato di Economia del Turismoall’Università di Bergamo e direttore del Centro Studi per il Turismo el’Interpretazione del Territorio (CeSTIT) della stessa Università. AndreaPozzi è ricercatore presso ERSAF-Regione Lombardia e collaboratore delCeSTIT.

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sulle politiche delle compagnie aeree, attraverso i 2casi di studio relativi alle provenienze dalla GranBretagna e dalla Spagna. Il decennio trascorso èstato,come noto caratterizzato da forti turbolenze dinatura economica che su alcuni mercati hanno avutomaggiore impatto. Per quanto attiene al nostro campo dianalisi ciò è maggiormente visibile, per ragioni in partediverse, sul mercato britannico e su quello spagnolo; ilprimo per effetto del modificarsi dei cambi, il secondoper una sensibile contrazione dei consumi.

Sotto il profilo metodologico il lavoro si fonda sull’Indaginesul Turismo Internazionale condotta trimestralmente dallaBanca d’Italia, attraverso quasi 200 mila interviste annue,dirette ai turisti stranieri in entrata e a quelli italiani inuscita, presso tutti i valichi di frontiera. Grazie a questaindagine viene oggi quantificata la bilancia turisticanazionale, ma la stessa fornisce altresì informazioniparticolarmente utili, non acquisibili dai dati Istattradizionali che sono fondati sui pernottamenti presso lestrutture ricettive, quali ad esempio, il profilo del turista,le motivazioni al viaggio, le modalità di pernottamento,l’entità della spesa e altro. La differenza nella metodologiadi rilevazione tra i dati ISTAT e quelli della Banca d’Italiafa sì che si registrino differenze, talvolta significative,dal momento che i primi considerano solo i turisti pernottantinelle strutture “ufficiali”. Il CeSTIT (Centro Studi per ilTurismo e l’Interpretazione del Territorio) dell’Università diBergamo, al quale gli autori afferiscono, raccoglie, a partiredal 2004, ogni due anni i dati dell’Indagine esclusivamenteriferiti all’aeroporto di Bergamo Orio al Serio, che vengonoappositamente estratti a questo scopo. Ai fini di questolavoro vengono considerati solo i dati riferiti agli stranieripernottanti (“i turisti”, dunque, secondo la definizione delUNWTO) giunti all’aeroporto, dei quali solo una parteminoritaria, come vedremo, pernotta in territorio bergamasco;si tratta di un campione che, su base annua, varia tra i1.500 e i 2.000 casi e, considerato che l’aeroporto di Orio èdi fatto quasi esclusivamente caratterizzato da voli di lineagestiti da compagnie low cost, costituiscono una fonte originaledi conoscenza del comportamento del turista che utilizzaquesto tipo di voli in Italia.

1. Lo sviluppo aeroportuale e i suoi effetti sul turismo bergamascoL’aeroporto di Orio al Serio nasce nel 1939 ma apreall’aviazione civile solo nel 1972, configurandosi come terzoscalo di Milano e andandosi ad aggiungere agli altri dueoperanti (Milano Linate e Malpensa). Agli inizi degli anni2000 le compagnie low cost iniziano a interessarsi all’aeroporto

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attratte dall’essenzialità della struttura e dalla rapiditàdei tempi di erogazione dei servizi. Queste caratteristichesono considerate ottimali poiché permettono un turnaround piùveloce e quindi una maggiore frequenza dei voli, oltre checonsentire costi inferiori (Malighetti et al., 2009; Orsini,2008; Warnock-Smith e Potter, 2005; Francis et al., 2004). Fragli altri fattori che influenzano la scelta dell’aeroportobergamasco gioca un ruolo decisivo la posizione decisamentefavorevole alla connessione con il bacino di utenza potenziale– Orio al Serio si trova infatti al centro della Lombardia, asoli 5 km da Bergamo e 45 km da Milano – e il supporto dellasocietà di gestione dell’aeroporto (Sacbo) e delleamministrazioni locali.Ryanair sceglie Bergamo come base italiana nel 2003,posizionando inizialmente 3 aeromobili ed attivando 15 voligiornalieri per destinazioni comunitarie. Questa scelta portaaltri vettori low cost ad attivare nuovi collegamenti, generandocosì un rilevante aumento del livello di traffico: nel 2003 ipasseggeri sono 2,8 milioni, con un incremento pari al 127%rispetto all’anno precedente (Sacbo, 2004). Il dato appareancora più rilevante se si considera il panorama italiano,caratterizzato dalla crisi del principale vettore nazionale(Alitalia) e da una moderata crescita dei passeggeri a livellonazionale (+10,4%) e regionale (+4,4% per i due scali lombardidi Malpensa e Linate) (ENAC, 2004).Negli anni successivi il numero dei passeggeri ad Oriocontinua a crescere fino a toccare gli 8,8 milioni nel 2012;il tasso medio annuo di crescita registrato (+13,5%) è moltosuperiore di quello nazionale (+4,3%) e dei due principaliaeroporti lombardi, Malpensa e Linate (+0,5%) (elaborazioni sudati ENAC). Ciò è legato al forte aumento dei passeggeri deivoli di linea2 operati quasi interamente dai vettori low cost (inprimis Ryanair), decisamente più accentuato verso ledestinazioni internazionali; solo negli ultimi anni, con lapenetrazione di queste compagnie anche sul mercato domestico,è cresciuto sensibilmente anche il numero dei passeggerinazionali (dati Assaeroporti), pur rimanendo decisamentemaggioritario il traffico con l’estero. Oggi l’aeroporto diOrio al Serio è il quarto scalo italiano per numero dipasseggeri (nel 2003 era al nono posto) ed è caratterizzatodalla forte presenza di Ryanair, che ha una quota di mercatopari all’84%3.

Le attività di servizio all’interno dell’aeroporto (es.negozi, servizi di ristorazione, autonoleggi, …) e all’esterno2 La quota dei charter, molto bassa, è progressivamente calata negli anni,passando dal 18% del 2003 al 5% del 2012 (dati Sacbo).3 Elaborazioni Gruppo Clas su dati OAG. Il dato si riferisce all’inverno2013.

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(es. alberghi, locali, T.O, strutture commerciali, …) hannoavuto grandi benefici economici dall’incremento dei passeggeri(Gruppo CLAS, 2005). Lo stesso territorio ne ha beneficiato intermini di maggiore visibilità e attrattività. Questoparticolare effetto legato alla funzione dell’aeroporto comestrumento di marketing territoriale – definito effetto“dinamico” (Senn e Zucchetti, 2001) – ha stimolato e favoritoin particolar modo la crescita del turismo a Bergamo(Macchiavelli, 2010), come si vedrà più avanti. Si trattaperaltro di un fenomeno comune ad altre città e regioni chehanno aeroporti con caratteristiche simili, sia in Italia(Alivernini et al., 2012b; Pulina e Cortes-Jimenez, 2010) cheall’estero (Rey et al., 2011; Ribeiro de Almeida, 2011; Whyte etal., 2007).La Fig.1 mostra come allo sviluppo dei voli di lineadell’aeroporto vi sia stata una concomitante crescita deiflussi turistici. Dal 2004, anno successivo alla decisione diRyanair di scegliere lo scalo bergamasco come base italiana,il numero di arrivi turistici in provincia di Bergamo è quasiraddoppiato – passando da 553 a 956 mila – mentre le presenzesono aumentate del 33,4% per effetto di un sensibile calodella permanenza media, che da 2,5 giorni è scesa oggi a 1,9.Il maggiore incremento degli stranieri (arrivi +91,7%)rispetto agli italiani (+62,9%) è conseguenza, e al tempostesso indice, del fatto che la nuova domanda generatadall’aeroporto è prevalentemente straniera. Se questo è iltrend espresso dal turismo provinciale, ben più vistoso èperaltro l’incremento degli arrivi turistici nella sola areaurbana, che dal 2002 al 2012 ha raggiunto il 130%.

Fig.1. Evoluzione del numero dei passeggeri dei voli di linea ad Orio alSerio (italiani e stranieri), degli arrivi e delle presenze turistiche sulterritorio provinciale. Numeri indice (2004=100). Fonte dati: ISTAT e

Osservatorio Turistico della Provincia di Bergamo (arrivi e presenze);Sacbo (passeggeri).

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Lo sviluppo della funzione turistica del territorio bergamascoappare ancora più significativa se si considera che, inpassato, la provincia era interessata solo in parte dalturismo leisure. La città, pur possedendo un patrimonio storico-artistico di grande valore, aveva sempre avuto una capacitàd’attrazione modesta; solo il turismo d’affari legato alsistema produttivo locale aveva un certo peso (Gruppo CLAS,1996). La provincia, invece, era conosciuta grazie allelocalità montane delle Valli Orobiche (quali Foppolo, Selvinoe la Presolana) e a quelle che si affacciano sul Lago d’Iseo.Favorite dalla vicinanza con Milano, le prime hanno conosciutoun forte sviluppo durante gli anni del boom economico, siacome località di villeggiatura estiva che come stazionisciistiche in inverno; le seconde erano interessate da unturismo vacanziero caratterizzato da una quota significativadi stranieri, in buona parte attratti grazie ai numerosicampeggi presenti (Macchiavelli, 2010).Oggi Bergamo e i comuni limitrofi sono una realtà turisticaimportante: nel 2012 le presenze nelle strutture ricettive (lamaggior parte delle quali straniere) hanno rappresentato lametà dei flussi turistici registrati nell’intera provincia.Seppure con un certo ritardo, anche l’area bergamasca del lagod’Iseo ha mostrato di beneficiare dei flussi internazionali inarrivo ad Orio, mentre l’area montana, prevalentemente vocataad un turismo di prossimità e condizionata da altri fattoricritici, non solo non ne ha beneficiato, ma mostra chiarisegni di declino (Fig.2).

Fig.2. Evoluzione delle presenze in provincia di Bergamo: aree-sistema.Fonte dati: Osservatorio Turistico della Provincia di Bergamo.

L’aeroporto rappresenta quindi il grande motore dello sviluppoturistico territoriale, avendo portato e portando tuttorabenefici alla città e al suo circondario; ma, come si avrà

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modo di vedere nei prossimi paragrafi, ad esso è connessoanche il tipo di turismo che caratterizza la città e la suaconseguente evoluzione. Infatti, la nuova domanda generata daicollegamenti attivati, principalmente straniera, ha modificatola composizione dei flussi turistici sul territorio e, diconseguenza, ne sono cambiate sia le caratteristiche sia icomportamenti di spesa.

2. L’influenza delle politiche di mobilità dei vettori low cost sulla domanda turisticaIl mercato del trasporto aereo è, per sua natura, in grado diincidere e condizionare la filiera del turismo. Anzituttodetermina il grado di accessibilità di un’area in termini dicosti e tempi; in secondo luogo influenza la domanda nellascelta della località, orientandola verso aree con il minorcosto di accessibilità. Lo sviluppo delle compagnie low cost ha influenzatopositivamente il settore per tre ragioni principali: ladiminuzione del prezzo dei voli, che ha contribuito a generareuna nuova domanda turistica (Wei e Hansen, 2006); l’avvio diattività presso gli aeroporti minori, che ha ampliato ilnumero di destinazioni raggiungibili (Bieger e Wittmer, 2006);e, infine, l’incentivo al “fai da te” (Baccelli, 2008). Alcontempo il volo a breve raggio è andato a configurarsi semprepiù come un commodity business, la cui scelta non si basa piùsolo sulle condizioni di servizio – quali sicurezza,regolarità e puntualità – ma soprattutto sul prezzo (Baccelli,2006). Di fatto le compagnie low cost hanno fornito maggioripossibilità di viaggiare, facendo volare chi prima non avrebbevoluto o potuto farlo.Per quanto riguarda l’Italia, questa nuova domanda turisticaha, da un lato, portato benefici economici all’aeroporto e aiterritori circostanti (Alivernini et al., 2012b); dall’altro, èandata a modificare nel tempo e in modo sostanziale lacomposizione dei flussi turistici sul territorio. In Versiliae in provincia di Livorno, ad esempio, tra il 1996 e il 2000gli arrivi di turisti britannici sono aumentati dell’836%grazie all’avvento di Ryanair all’aeroporto di Pisa (Mantarro,2012). Un discorso analogo può essere fatto per l’aeroporto di Orioal Serio. L’evoluzione dei collegamenti che ha caratterizzatoquesti ultimi anni ha portato sostanziali modifiche nellacomposizione dei passeggeri4. La Fig.3, che riportal’evoluzione negli anni dei passeggeri trasportati da e versol’aeroporto di Orio per alcune aree europee, mostra come nel2004 oltre il 75% di questi si muoveva lungo tratte checollegavano i principali paesi dell’Europa centro-occidentale,quali Regno Unito, Germania, Irlanda, Francia, Belgio ed4 Per passeggeri s’intendono sia quelli in partenza che in arrivo.

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Olanda, mentre nel 2012 la percentuale è scesa al 43%. Ipasseggeri in transito su queste rotte sono aumentati di soli20 mila unità a fronte di un incremento complessivo di oltre1,9 milioni. Nel corso degli anni i collegamenti si sono spostatiprogressivamente verso destinazioni dell’Europa meridionale(Spagna) e orientale (Polonia e repubbliche baltiche), mercatimeno maturi e con maggiori margini di crescita per lecompagnie low cost; a ciò si è aggiunta negli ultimi anni unacrescente domanda di traffico interno: nel 2012 ben 7 delleprime 10 destinazioni per numero di passeggeri sono statenazionali (Sacbo, 2013).

Fig.3. Passeggeri all’aeroporto di Orio al Serio. Composizione percentualeper alcune aree di provenienza e destinazione. Fonte dati: Sacbo.

Nota:Est Europa: Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Rep. Ceca, Russia, Slovacchia,Ucraina. Nord Europa: Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia. Sud Europa: Spagna. Centro-Nord Europa: Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Olanda, Regno Unito.

La stessa composizione dei flussi di turisti stranieriall’aeroporto si è modificata in base all’attivazione e/ospostamento delle tratte aeree. L’analisi dei dati in seriestorica dell’Indagine sul Turismo Internazionale della Bancad’Italia evidenzia una contrazione dei flussi provenienti daipaesi dell’Europa centro-occidentale (D, F, GB, B, NL) e unforte aumento dei turisti provenienti da altre regioni (sud edest Europa), in linea con quanto evidenziato in precedenza. Seanalizziamo l’evoluzione delle quote dei principali paesi(Fig.4) notiamo che:

a. i turisti tedeschi, in particolare quelli che si sonofermati in provincia di Bergamo, hanno subito una forteflessione, soprattutto nel biennio 2004/06;

b. la Spagna è divenuta in pochi anni il primo paesestraniero in aeroporto e, in seguito, anche in città

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(Osservatorio Turistico della Provincia di Bergamo,2013);

c. dopo una fase di forte espansione i turisti britannicihanno subito un brusco crollo, pur rimanendo uno deiprincipali gruppi presenti in aeroporto e in provincia;

d. i Paesi dell’Est Europa, fra i quali spicca la Polonia,hanno acquisito una sempre maggiore rilevanza. In questiflussi sono peraltro certamente incluse (e moltiindicatori lo stanno a dimostrare) provenienze connesseagli attuali o futuri movimenti migratori.

Fig.4. Evoluzione dei turisti stranieri all’aeroporto di Orio al Serio.Principali paesi di provenienza. Valori percentuali sul totale del turisti

in aeroporto (sx) e sul totale di quelli che si sono fermati solo a Bergamo(dx). Fonte dati: Banca d’Italia. Nota:Est Europa: Bielorussia, Bulgaria, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Rep.Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ucraina, Ungheria. A tutto ciò si è aggiunto, nel 2012, un vistoso calo deituristi che hanno scelto come meta la provincia di Bergamo(Tab.1). Negli anni, l’evoluzione del network di collegamentidell’aeroporto ha contribuito ad accrescere la capacità diattrazione della città e, in misura minore, della provincia;tuttavia nel 2012, anche in seguito alla crisi economica cheha fatto diminuire il numero di turisti leisure in aeroporto,Orio ha contribuito in misura minore al turismo bergamasco edè diventato uno scalo per andare verso altre province lombarde(es. Milano) o altre regioni italiane. Insomma il volo low costsembra ritornato ad essere preferito per il suo prezzocompetitivo e non solo perché conduce – a prezzi low cost – versodestinazioni interessanti dal punto di vista turistico.

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Tab.1. Evoluzione dei turisti per tipo di destinazione. Valori percentualisul totale. Fonte dati: Banca d’Italia.

2004 2006 2008 2010 2012Turisti che rimangono a Bergamo e provincia (%)

8,8% 12,3% 14,3% 17,5% 12,2%

Turisti che si fermano in Lombardia (%)

45,7% 60,9% 59,6% 64,6% 59,8%

Turisti che vanno verso le altre regioni (%)

54,3% 39,1% 40,4% 35,4% 40,2%

Il progressivo calo del passeggero nord europeo a favore diquello del sud e dell’est Europa ha modificato la domandaturistica anche in termini qualitativi (profilo, comportamentoe capacità di spesa). La Tab.2 sintetizza i principalifenomeni che i dati della Banca d’Italia mettono in evidenzaper quanto riguarda il territorio bergamasco. La complessitàdei fenomeni esige una loro interpretazione, che tentiamo difornire:

a. il numero di viaggiatori stranieri con destinazione laprovincia di Bergamo è cresciuto, ma ha fatto registrareun ridimensionamento nel corso degli ultimi due anni, pereffetto sia della condizione di crisi economica, che delmodificarsi dei collegamenti aerei che hanno portato piùpasseggeri destinati ad altre aree. A fronte del calo deipasseggeri provenienti dall’estero si è inoltreriscontrato un sensibile aumento dei voli (e quindi deipasseggeri) provenienti da località italiane (il cuicomportamento non viene analizzato in questa sede);

b. la durata del soggiorno è aumentata considerevolmente dal2008 (quasi un giorno e mezzo); il fenomeno, lungidall’essere considerato un segno positivo per il turismoleisure locale, è invece il sintomo della presenza di unapiù consistente componente di viaggiatori che trovanonella destinazione Bergamo un’opportunità di soggiornoper motivi di lavoro o di studio; in questo spostamentorientra senz’altro un maggiore uso delle compagnie low costda parte dei turisti business, ma non ci si può nascondereche molti spostamenti preludono o sono connessi afenomeni migratori;

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c. la conferma l’abbiamo dalla riduzione della componenteleisure5, che negli ultimi anni è vistosamente calata;

d. la spesa media per turista ha registrato un forte calonel biennio 2004/06 per poi recuperare parzialmente nelperiodo successivo. Questa tendenza va letta in relazioneal tipo di turista prevalentemente trasportato e alladurata del suo soggiorno: nel 2004 nella composizione deiflussi stranieri era molto forte la presenza di turistidell’Europa centro-occidentale (soprattutto britannici),con interessi prevalentemente leisure e con elevatapropensione alla spesa; successivamente si è via viainnestata (sostituendo in parte la precedente) unacomponente di turisti da paesi meno disponibili allaspesa (prima Spagna e poi Est Europa), ma al contempo condurata di soggiorno più lunga. L’esito è che la spesamedia per turista ha tenuto, ma…

e. …la spesa media pro-capite giornaliera è vistosamentecalata. Oggi, infatti, il turista straniero in arrivoall’aeroporto di Orio che si ferma sul territoriobergamasco spende giornalmente quasi il 22% in menorispetto a quattro anni fa; è soprattutto calata – comesi vede nella Tab.2 – la spesa pro-capite per l’alloggio,segno che vengono ampiamente utilizzate anche forme dialloggio non propriamente turistiche. La conseguenza èovviamente quella di una diminuzione complessiva dellaspesa totale da parte dei turisti stranieri nellaprovincia di Bergamo, effetto, come si è visto, di unsovrapporsi di fenomeni;

f. come ulteriore conferma, si nota che i turisti si sonoorientati sempre più verso forme di ricettività extra-alberghiera quali B&B, casa in affitto e agriturismo(Macchiavelli, Licandri 2013); si tratta di alloggieconomici, flessibili, situati in posizione favorevole(specialmente i B&B) e quindi più adatti alle esigenzedei nuovi turisti, i quali spendono meno, si fermano piùa lungo e anche per motivi diversi dalla vacanza.

Tab.2. Caratteristiche e spesa dei turisti stranieri sul territoriobergamasco. Fonte dati: Banca d’Italia.

2004 2006 2008 2010 2012Viaggiatori (stima) 103.300 190.305 268.244 316.870 198.417

Notti (stima) 571.069 508.933 901.385 1.472.661 939.066Permanenza media 5,5 gg 2,7gg 3,4 gg 4,6 gg 4,7 gg

Spesa media per turista € 414 € 259,7 € 274,4 € 264,9 € 302,2

5 Per leisure si intende la motivazione di vacanza; per non-leisure tutte lealtre.

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Spesa media p/c giornaliera

€ 74,9 € 97,1 € 81,7 € 57 € 63,9

di cui destinata all’alloggio € 45,9 € 40,1 € 31,7 € 25,3 € 28,7

Spesa totale €42.768.607

€49.425.404

€73.617.370

€83.943.010

€59.955.685

Se dunque, nei primi anni d’intensa attività dell’aeroporto diOrio la maggior quota di passeggeri mostrava un comportamentonon dissimile a quello di un passeggero tradizionale, ovveroal low cost del volo non corrispondeva un comportamento low pricesul territorio (Macchiavelli 2010), oggi la tendenza sembraessersi modificata, in parte per un diverso comportamento deipasseggeri stessi quale conseguenza delle condizioni di minoredisponibilità economica e in parte, forse prevalente, per unmodificarsi della composizione dei passeggeri, buona parte deiquali oggi provengono da paesi con minori disponibilitàeconomiche.

3. Gli effetti della crisi economica sulla domanda turistica all’aeroporto e inprovincia: i casi delle provenienze dalla Spagna e dalla Gran BretagnaNel 2012 il turismo in Europa è cresciuto del 3%, un risultatoragguardevole se si considera l’andamento mondiale (+4%) e lacongiuntura economica particolarmente negativa (UNWTO, 2013).Malgrado ciò, l’Italia ha fatto registrare una diminuzionenelle presenze (-3,9%) e anche negli arrivi (-2,2%) (Politi,2012); l’anno precedente, invece, i risultati erano statipositivi nonostante la recessione fosse già in atto. Anche ilterritorio bergamasco ne ha risentito, seppure in misuraminore: le presenze sono diminuite del 2,2% rispetto al 2011 egli arrivi dell’1%. Il dato degli stranieri è stato miglioredi quello degli italiani, per i quali il calo del reddito hainciso sulla propensione al viaggio e alla vacanza; ciò hapermesso di evitare che la situazione fosse peggiore. Focalizzando l’attenzione sui principali mercati esteri si èregistrato un minore peso sul territorio della Spagna (6,6%sul totale dei turisti stranieri nel 2012, contro l’8,3% del2011) mentre, per contro, una moderata ripresa del Regno Unito(Osservatorio Turistico della Provincia di Bergamo, 2012).Questo andamento riflette quanto evidenziato a livellonazionale: i paesi con un profilo di spesa tradizionalmentepiù elevato, fra cui il Regno Unito, hanno mostrato un aumentodi flussi e di spesa; la Spagna ha invece subito unaflessione, peraltro attesa, a causa della crisi economica delpaese (Manente, 2013).Questi due paesi, in momenti successivi, hanno trascinato losviluppo turistico di Bergamo e del suo circondario; un ruolochiave, com’è stato evidenziato nei paragrafi precedenti, l’hagiocato l’aeroporto, che ha permesso a questa nuova domanda

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portata dalle compagnie low cost di conoscere e visitare lacittà e la sua provincia. Per tali ragioni è utileapprofondire come la congiuntura economica internazionale hainfluenzato la propensione al turismo e le politiche dellecompagnie aeree e valutare quali sono stati gli effetti sulturismo bergamasco in termini di flussi e di spesa.

3.1. Sviluppo e contrazione del turismo spagnolo A partire dal 2006 la quota dei turisti spagnoli in arrivo aBergamo attraverso l’aeroporto è andata crescendo sino araggiungere la sua punta massima nel 2010 con il 34,1% sultotale degli stranieri.Le compagnie low cost hanno acquisito tra il 2004 e il 2010quote crescenti di mercato in Spagna e Italia, in particolarmodo sulle rotte internazionali (ENAC e KPMG, 2011). Fraquesti due paesi il numero di passeggeri è aumentato del 70%6 eil numero di città collegate con questa tipologia di volo haraggiunto i valori più alti al mondo (Enit, 2012a). Abeneficiarne è stata anche la propensione al viaggio deglispagnoli, stimolata dalla positiva congiuntura economica, allaquale si è associata una crescita del turismo outgoing versol’Italia. Non va inoltre dimenticato il ruolo esercitato dagliscambi connessi al Programma Erasmus, che ha visto in questianni un consistente afflusso di studenti – particolarmentesensibili ai voli low cost - provenienti dalle Universitàspagnole, dei quali peraltro ha beneficiato anche l’Universitàdi Bergamo e quindi il territorio bergamasco. Per quanto riguarda l’aeroporto di Orio al Serio, la maggioredisponibilità di voli low cost e di destinazioni da/per laSpagna, insieme alla tendenza del turista spagnolo a sceglierela meta del viaggio in base all’offerta di collegamenti abasso prezzo (Enit, 2012a), ha portato a un forte incrementodei passeggeri e favorito la permanenza di questi turisti sulterritorio fino al 2010 (Tab.3). Ne è prova la crescita dellepresenze di spagnoli nelle strutture ricettive, passate dallequasi 16 mila del 2004 alle oltre 63 mila del 2010 (datiOsservatorio Turistico della Provincia di Bergamo). Tab.3. Evoluzione dei turisti spagnoli attraverso un confronto fra i datidi Sacbo e Banca d’Italia. Fonte dati: (1) Sacbo; (2) Banca d’Italia.

Destinazionicollegate (1)

(n.)

Passeggeri suivoli (IT+ES)(1) (v.a.)

Turisti all’aeroporto (2)

Incidenza su tot. adOrio (%)

Incidenza su quotacon soggiorno a

Bergamo (%)2004 11 375.932 7,3% 7,6%

2006 15 836.514 18,9% 19,4%

6 I dati riportati si riferiscono al numero di passeggeri internazionalicommerciali (arrivi e partenze). Fonte dati: ENAC.

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2008 17 988.617 26,2% 29,9%

2010 20 1.378.803 31,7% 34,1%

2012 17 1.439.763 24,1% 28,1%

Oggi la situazione è cambiata. La forte recessione che hacolpito la Spagna ha inciso fortemente sui consumi dellefamiglie spagnole, che nell’ultimo quadriennio (2008-2012)sono scesi di ben 6,9% contro una media europea7 dell’1,3%(dati Eurostat). Fra le conseguenze vi è stata una diminuzionedella propensione al viaggio in Italia e, quindi, un calo nelflusso turistico (-11,1%) e nella spesa (-12,4%) (Manente,2013). A questa inversione di tendenza ha contribuito nelcorso del 2012 la decisione di Ryanair di cancellare rotte ediminuire la frequenza dei voli da/per gli aeroporti spagnoli– in particolare Madrid, Barcellona (El Prat) e quelli delleisole Canarie – avvenuta in seguito all’aumento delle tasseaeroportuali stabilito dal governo (Ryanair, 2012).Per quanto riguarda lo scalo di Orio al Serio questa scelta haportato ad una diminuzione delle destinazioni spagnolecollegate, passate dalle 21 del 2011 alle 17 del 2012; il calodei passeggeri (italiani e stranieri) è stato comunquecontenuto (da 1,5 a 1,4 mln). Il comparto turistico ha inveceavuto ripercussioni maggiori: le presenze in provincia sonocalate del 20,5% rispetto all’anno precedente. In aeroporto laquota dei turisti spagnoli si è ridotta del 6% nel biennio2010-12, mentre il totale dei viaggiatori stimato dalla Bancad’Italia è sceso da 87,5 a 55,5 mila (Tab.4), a questadiminuzione del flusso si è accompagnata una consistentecontrazione della spesa complessiva, passata da quasi 22milioni di Euro a poco più di 13 (-40,2%), e della capacitàindividuale di spesa (misurata come spesa media e p/cgiornaliera) – come mostra la Tab.4. Tab.4. Caratteristiche e spesa dei turisti spagnoli atterrati ad Orio alSerio sul territorio bergamasco. Fonte dati: Banca d’Italia.

Viaggiatori (stima)

Notti(stima)

Permanenzamedia

Spesatotale

Spesamedia procapite

Spesamedia procapite

giornaliera

2010 87.453 317.207 3,6 gg €21.982.203 € 251,4 € 69,3

2012 55.474 192.309 3,5 gg €13.136.345 € 236,8 € 68,3

Con uno sguardo al lungo periodo, constatiamo perciò comel’aeroporto di Orio abbia contribuito in modo decisivo a far7 Il dato si riferisce all’Europa a 27 paesi.

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sì che i turisti spagnoli fossero una delle componenti piùsignificative del turismo bergamasco fino al 2010, quando intermini quantitativi eguagliarono i tedeschi, gran parte deiquali raggiunge il territorio in auto. Negli anni più recentiè stata proprio la forte crisi economica, che ha colpito quelpaese a ridimensionare i flussi dalla Spagna e, con essi, ilruolo del mercato spagnolo nel turismo; le compagnie aereehanno dovuto prendere atto della situazione e ridurre ilnumero di voli.

3.2 L’effetto cambio sul turismo britannicoI turisti britannici sono stati i primi a “scoprire” Bergamograzie ai voli low cost e, grazie a questi, sono diventati unodei principali gruppi stranieri in provincia di Bergamonell’ultimo decennio. Tuttavia, come nel caso della Spagna, laloro presenza (sia in termini quantitativi che qualitativi) èstata influenzata da variabili economiche esogene rispetto alcontesto locale.La crisi economica che ha colpito il Regno Unito nel biennio2008/2009, la conseguente diminuzione dei consumi interni (-2,8%, dati Eurostat) e il concomitante forte indebolimentodella sterlina nei confronti dell’Euro (Fig.5) sembrano averefortemente influenzato negli anni successivi la propensionealla vacanza dei turisti britannici sia a livello complessivoche verso l’Italia (Enit, 2012b). In termini di spesa laBanca d‘Italia ha stimato un calo annuale dell’8,3% tra il2007 e il 2011, un risultato in netto contrasto con il passato(Alivernini et al., 2012a). I primi segnali di ripresa si sonoavvertiti nel 2011; l’anno successivo i risultati sono statimigliori, con un forte incremento in termini di flussi e,soprattutto, di spesa (+17,9%) (Manente, 2013).

Fig.5. Andamento del tasso di cambio Euro/Sterlina. Serie storica 2004-2012. Medie mensili. Fonte dati: Banca d’Italia.

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Alla luce di questo scenario va analizzata la situazione deiflussi turistici britannici in provincia di Bergamo. Nel 2006– quando dunque la Sterlina era particolarmente forte neiconfronti dell’Euro – i britannici rappresentavano il 37,1%dei turisti stranieri in arrivo all’aeroporto di Orio e ben il41,9% di quelli con destinazione il territorio bergamasco.Ryanair aveva da poco identificato in Orio la propria baseitaliana e i collegamenti con i paesi anglosassoni eranonumerosi, soprattutto in rapporto agli altri, ancora scarsi(Macchiavelli 2008). Nel biennio successivo (2006-08) siriscontra una riduzione della quota di mercato del RegnoUnito, determinata essenzialmente da un aumento dei flussiprovenienti da altre località, sempre più in crescita; non c’èinfatti una diminuzione dei turisti, che, al contrario,continuano ad aumentare, quanto piuttosto uno spostamento deicollegamenti aerei in partenza/arrivo a Orio al Serio verso ledestinazioni dei mercati emergenti (Spagna ed Est Europa), cheha portato sul territorio nuovi turisti; il Regno Unito,infatti, iniziava ad essere un mercato maturo per le compagnielow cost, avendo beneficiato prima degli effetti dellaliberalizzazione del trasporto aereo (ENAC e KPMG, 2011).La forte diminuzione dei flussi turistici britannici sulterritorio successiva al 2008 è avvenuta durante il periodo dicrisi e di minor potere d’acquisto della sterlina; la Tab.5evidenzia come, contrariamente a quanto successo inprecedenza, si sia verificata una riduzione del numero deipasseggeri sui voli da/per il Regno Unito (-43% nel biennio2008/2010) e una minore presenza di questi turisti inaeroporto; di riflesso, si è registrato un calo nelle presenzein città e in provincia, passate dalle quasi 70 mila del 2008alle 51 mila del 2010 (-27%, dati Osservatorio Turistico dellaProvincia di Bergamo).

Tab.5. Evoluzione dei turisti britannici attraverso un confronto fra i datidi Sacbo e Banca d’Italia. Fonte dati: (1) Sacbo; (2) Banca d’Italia.

Destinazionicollegate (1)

(n.)

Passeggeri suivoli (IT+GB)(1) (v.a.)

Turisti all’aeroporto (2)Incidenza su tot. ad

Orio (%)Incidenza su quota

con soggiorno a

15

Bergamo (%)2004 11 725.370 16,5% 15,1%

2006 12 907.051 37,1% 41,9%

2008 13 976.248 21,8% 22,0%

2010 11 552.482 10,4% 10,5%

2012 13 609.295 17,3% 16,1%

La Tab.6 mostra le ricadute in termini di spesa: ladiminuzione del numero di turisti britannici all’aeroporto haportato ad una forte contrazione della spesa complessiva (-73,4% rispetto al 2008), che tuttavia non si è accompagnata aduna minore propensione individuale alla spesa (misurataattraverso la spesa media e pro capite giornaliera), adifferenza di quanto accaduto per la Spagna. Il turistabritannico quindi continua ad essere un turista interessanteper il territorio, prevalentemente orientato al turismo leisure equindi con una buona propensione alla spesa, anche se intermini quantitativi ha sensibilmente ridotto il proprioapporto al turismo bergamasco. Un dato significativo che loconferma è anche l’incidenza dei turisti per shopping: sebbenei numeri piuttosto bassi del campione di questa tipologiasconsiglino di addentrarsi in quantificazioni, si può tuttaviaaffermare con ragionevole certezza che la percentuale deituristi per shopping tra i britannici (3-4% a seconda deglianni) sia nettamente superiore a quella media (attornoall’1%) e ancor di più a quella degli spagnoli (pressochènulla) . Nel 2012, come si è detto, si comincia a registrarequalche timido cenno di ripresa.

Tab.6. Caratteristiche e spesa dei turisti britannici atterrati ad Orio alSerio sul territorio bergamasco. Fonte dati: Banca d’Italia.

Viaggiatori (stima)

Notti(stima)

Permanenzamedia

Spesatotale

Spesamedia procapite

Spesamedia procapite

giornaliera

2008 69.253 215.163 3,1 gg €18.589.505 € 268,4 € 86,4

2010 25.194 102.887 4,1 gg €8.080.691 € 320,7 € 78,5

2012 14.632 59.416 4,1 gg €4.942.846 € 337,8 € 83,2

4. Conclusioni e prospettiveL’aeroporto di Orio al Serio nell’ultimo decennio ha portatosul territorio una nuova domanda turistica straniera. Ne ha

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beneficiato soprattutto la città e, in misura minore, alcunearee della provincia, grazie ad una maggiore visibilità eattrattività internazionale legata allo scalo; oggi Bergamo,per i collegamenti aerei, non è più solo la porta di accessoalla città di Milano, ma una meta turistica riconosciuta e unadestinazione culturale di primo livello, tanto da proporre lapropria candidatura a Capitale Europea della Cultura per il2019. Tuttavia in questo decennio le caratteristiche della domandaturistica sono considerevolmente mutate per effetto di uninsieme di fattori diversi, non facilmente isolabili l’unodall’altro; lo sviluppo quantitativo di voli e passeggeri, ilcontinuo modificarsi dei collegamenti aerei da parte dellecompagnie (in primis Ryanair), alla continua ricerca del massimolivello di load factor, la crisi economica, che si è manifestatacon entità e fasi temporali diverse nei vari paesi, e ilfattore valutario, particolarmente rilevante in Gran Bretagna,sono le principali determinanti di un cambiamento che ha avutoe presumibilmente continuerà ad avere un significativo impattosull’economia turistica del territorio. Così se inizialmenteil turista in arrivo ad Orio era rappresentato principalmentedal turista dell’Europa centro-occidentale con fortepropensione alla vacanza e quindi anche alla spesa, nel tempoè stato via via affiancato e in parte sostituito da turistiprovenienti da paesi meno disponibili alla spesa ed anche allavacanza. Il sempre maggiore afflusso di turisti stranieri (+186% inaeroporto tra il 2004 e il 2010 secondo le stime della Bancad’Italia) ha comunque compensato la minore spesa individuale,tant’è che la spesa turistica complessiva generata dallapresenza dell’aeroporto è quasi raddoppiata in 6 anni,passando dai 42,7 mln di Euro del 2004 agli oltre 83 del 2010.A questo processo hanno concorso anche le politicheaeroportuali; agli inizi del suo sviluppo l’aeroporto di Orioal Serio era infatti uno dei pochi a caratterizzarsi perun’offerta pressoché totale di voli low cost. Oggi sono molti gliaeroporti che ospitano queste compagnie, anche tra quelliprincipali, e questo ha concorso a modificare la mappa diquesti viaggiatori sul territorio. La forte recessione che hacolpito i vari stati europei dal 2008, seppure con modi etempi differenti, ha inoltre influenzato sia la propensione alturismo, sia le politiche delle compagnie low cost – le qualiattivano nuove rotte soprattutto in base alle agevolazionieconomiche concesse (Baccelli, 2008). Per quanto riguardaBergamo, nel 2012 si è registrata una flessione dei flussituristici sul territorio e all’aeroporto e, di conseguenza,anche una forte contrazione della spesa complessiva (-28,6%rispetto al 2010). Ciò ha riguardato soprattutto i turistispagnoli, i quali nel corso degli anni erano diventati grazie

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all’aeroporto i primi turisti stranieri per numero di arrivi;gli effetti congiunti della crisi economica e delle scelte diRyanair legate alla politica fiscale adottata dal governospagnolo hanno ridotto la presenza di questi turisti e la lorocapacità di spesa. In passato anche i turisti britannici – iprimi a “scoprire” Bergamo grazie ai voli low cost – eranodiminuiti; la crisi del 2008 e il conseguente indebolimentodella sterlina nei confronti dell’Euro avevano influenzato laloro propensione alla vacanza. Oggi la loro presenza è inripresa e la capacità di spesa individuale non ne harisentito.In conclusione, è logico aspettarsi che anche in futurol’evoluzione economica e le politiche delle compagnie low costpresenti ad Orio andranno fortemente ad incidere sulla domandaturistica presente sul territorio. La collaborazione traaeroporto e operatori turistici (soprattutto con chi agiscesul terreno del marketing internazionale) sarà una condizionefondamentale per sostenere strategie di aggiustamento eadattamento all’evoluzione dei collegamenti.É evidente che gli strumenti su base locale per invertire itrend negativi considerati sono pressoché nulli, stante la loroorigine macroeconomica; è tuttavia importante che da partedegli stakeholders maturi una consapevolezza su questi fenomeniproprio per sviluppare un azione di accompagnamento checonsenta di correggere, per quanto possibile, le implicazioninegative e di prevenire eventuali aggravamenti. La prima traqueste potrebbe essere fondata su una più stretta azionesinergica tra istituzioni preposte alle politiche turistiche esocietà di gestione aeroportuale; un dialogo più intenso conle maggiori compagnie e un uso più oculato e mirato delleagevolazioni concesse, nelle più diverse forme, alle compagnieaeree potrebbero favorire la scelta di collegamentipotenzialmente più produttivi sotto il profilo turistico. Sulpiano del marketing dovrà essere valutata la possibilità diazioni mirate sui singoli mercati con un possibile dupliceorientamento da valutarsi nello specifico di ogni situazione:quello di introdurre condizioni incentivanti per i mercati cheavvertono maggiormente le difficoltà economiche e, d’altrocanto, quello di sviluppare azioni di promozione verso i nuovimercati collegati con l’aeroporto. Probabilmente un mix dientrambe le linee di politica turistica potrà essere lasoluzione più efficace; l’evento Expo 2015, ormai alle porte,può rappresentare una formidabile opportunità per una nuovaazione di promozione sui mercati internazionali che ponga alcentro l’aeroporto di Orio.

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