Archivi di famiglia, fondi e carte personali in Archivio Segreto: materiali per una possibile guida

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CITTÀ DEL VATICANO ARCHIVIO SEGRETO VATICANO 2015 RELIGIOSA ARCHIVORUM CUSTODIA IV Centenario della Fondazione dell’Archivio Segreto Vaticano (1612-2012) Atti del Convegno di Studi Città del Vaticano 17-18 aprile 2012 ESTRATTO COLLECTANEA ARCHIVI VATICANI 98

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CITTÀ DEL VATICANOARCHIVIO SEGRETO VATICANO

2015

RELIGIOSA ARCHIVORUM CUSTODIAIV Centenario della Fondazione

dell’Archivio Segreto Vaticano (1612-2012)

Atti del Convegno di StudiCittà del Vaticano

17-18 aprile 2012

ESTRATTO

COLLECTANEA ARCHIVI VATICANI

98

AAS = Acta Apostolicae Sedis, Roma – Città del Vaticano 1909-ADB = Allgemeine Deutsche Biographie, Leipzig 1875-1912AHP = Archivum Historiae Pontificiae, Roma 1963-Ann. Pont. = Annuario Pontificio, Roma – Città del Vaticano 1912-ASR = Archivio di Stato, RomaASS = Acta Sanctae Sedis, Roma 1865-1908ASV = Archivio Segreto Vaticano, Città del VaticanoAtt. S. Sede = L’Attività della Santa Sede, Città del Vaticano 1939-BAV = Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del VaticanoBBKL = Biographisch-bibliographisches Kirchenlexikon, Hamm 1990-BS = Bibliotheca Sanctorum, Roma 1961-2000.CATH = Catholicisme hier, aujourd’hui, demain, Paris 1948-2000DBE = Deutsche Biographische Enzyklopädie, hrsg. von Walther Killy und

Rudolf Vierhaus, München [et al.] 1995-1999.DBF = Dictionnaire de biographie francaise, Paris 1933-DBI = Dizionario biografico degli italiani, Roma 1960-DDI = I Documenti diplomatici italiani, Roma 1952-DHCJ = Diccionario histórico de la Compañia de Jesús, Roma – Madrid 2001DHEE = Diccionario de historia eclesiastica de España, Madrid, 1972-1987DHGE = Dictionnaire d’histoire et de géographie ecclesiastiques, Paris 1912-DIP = Dizionario degli Istituti di perfezione, diretto da Guerrino Pelliccia e

da Giancarlo Rocca, Roma 1969-2003DNB = Dictionary of National Biography, London – Oxford 1882-EC = Enciclopedia Cattolica, Città del Vaticano 1949-1954EI = Enciclopedia Italiana, Roma 1949-EP = Enciclopedia dei papi, Roma 2000HC = Hierarchia catholica ..., Monasterii – Patavii 1913-2002LThK = Lexikon für Theologie und Kirche, Freiburg – Basel – Rom – Wien

1993-2001Moroni, Dizionario = Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S.

Pietro fino ai nostri giorni, Venezia 1840-1879NCE = New Catholic Encyclopedia, San Francisco – Detroit – Washington

1967-NDB = Neue Deutsche Bioghraphie, Berlin 1953-ÖBL = Österreichisches Biographisches Lexikon, Graz – Köln 1954-ODNB = Oxford Dictionary of National Biography from the earliest time to the

year 2000, Oxford 2004OR = L’Osservatore Romano, Città del Vaticano 1861-Sussidi = Sussidi per la consultazione dell’Archivio Vaticano. Lo Schedario

Garampi - I Registri Vaticani - I Registri Lateranensi - Le «Rationes Camerae» - L’Archivio Concistoriale, nuova ed. riveduta e ampliata a cura di Germano Gualdo, Città del Vaticano 1989, pp. 51-52 (Col-lectanea Archivi Vaticani 17)

COLLECTANEA ARCHIVI VATICANI, 98ISBN 978-88-85042-95-7

Segretario di redazione: Francesco Lippa

tutti i diritti riservati

© 2015 by Archivio Segreto Vaticano

Gianni Venditti

ArchiVi di fAmiGliA, fondi e cArte personAli in ArchiVio seGreto:

mAteriAli per unA possibile GuidA

premessa – 1. l’incremento del patrimonio archivistico. una cronologia attraverso le Guide – 1.1 la prefettura di Angelo mercati – 1.2 la prefettura Giusti e gli anni recen-ti – 2. Guide ed inventari. lo “stato dell’arte” – Appendice

Premessa

undici archivi di famiglia più o meno estesi e articolati e decine di com-plessi documentari personali, per un totale di 84 fondi, 1 rappresentano oggi una porzione non piccola del nostro patrimonio archivistico.

da tempo presente in Archivio segreto o di nuova acquisizione 2 questa documentazione – di natura “privata” 3 o mista che sia – ha assunto nel tempo varie denominazioni: archivio, carte, fondo, collezione.

1. L’incremento del patrimonio archivistico. Una cronologia attraverso le Guide

Agli inizi del secolo scorso, a pochi anni dall’apertura dell’Archivio segre-to agli studiosi, Gisbert brom riservò poche pagine della sua Guide 4 a quelle

1 per motivazioni diverse e per la loro peculiarità non sono stati qui considerati gli Archi-vi particolari dei pontefici benedetto XV, Gregorio XVi, pio iX e pio X, le carte pio X, le carte pio Xi, ed il fondo particolare di pio iX. Allo stesso modo non rientrano nel computo gli “spogli” dei cardinali e officiali di curia, conservati nell’omonima serie dell’Archivio della segreteria di stato.

2 si veda più avanti passim e la Tabella alle pp. 486-488.3 uso volutamente l’espressione nella sua accezione generale di materiale archivistico non

prodotto da pubbliche istituzioni, avendo però ben presente come soprattutto per l’età me-dievale e moderna il confine tra le due definizioni sia più che labile. sulla questione si veda soprattutto Archivi nobiliari e domestici. Conservazione, metodologie di riordino e prospettive di ricerca storica, a cura di laura casella e roberto navarrini, udine 2000; roberto NavarriNi, Gli archivi privati, lucca 2005.

4 Gisbert Brom, Guide aux Archives du Vatican, rome 1910. il lavoro di brom, ristampato l’anno successivo (sarà a questa edizione che d’ora in poi si farà riferimento), avrebbe voluto

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che chiamò Collections diverses; 5 partendo dagli indici e dagli inventari allora disponibili, indicò quelle a suo parere più importanti, prevenendo comunque il lettore «que les surprises ne sont pas impossibles» e sarebbero anzi state «probables dans des recueils composés de façon aussi arbitraire». 6

fatta dunque eccezione per il materiale archivistico non pertinente al no-stro argomento 7 – parte del quale fu destinato negli anni successivi ad altre collocazioni 8 – lo storico olandese individuò in Archivio segreto nove nuclei documentari genericamente riconducibili a raccolte private: la biblioteca 9 (que-

essere (e in buona parte è così) «la prima guida che ambisse a completezza […] e fino all’appari-zione della Einführung di Karl August fink nel 1943 sarebbe stata la guida con cui si orientava-no gli storici nel labirinto dell’AsV»; cfr. peter J. Van Kessel, L’Archivio Segreto Vaticano e l’Isti-tuto Olandese a Roma, in L’Archivio Segreto Vaticano e le ricerche storiche, città del Vaticano, 4-5 giugno 1981, a cura di paolo Vian, roma 1983, pp. 121-139, in particolare le pp. 132-133. non che negli anni precedenti fossero mancati altri tentativi di descrivere il contenuto dell’Archivio, ma – per restare ai materiali di nostro interesse – tutti quegli sforzi furono comunque estre-mamente generici quando non addirittura lacunosi: Gottlob, che dopo il 1881 fu tra i primi a ripercorrere brevemente la storia dell’Archivio, dedica a queste carte poco più che due righe; cfr. Adolf GottloB, Das Vatikanische Archiv, in «historisches Jahrbuch», 6 (1885), pp. 271-284, in particolare a p. 274. haskins nel suo breve articolo non prese neanche in considerazione questi fondi; cfr. charles h. HasKiNs, The Vatican Archives, in «American historical review», 2/1 (1896), pp. 40-58. il padre Guérard per parte sua si limitò ad accennare en passant alle biblioteche Albani, carpegna, pio, bolognetti e spada, segnalando la presenza di un “fondo borghese” ma senz’altro aggiungere; cfr. louis Guérard, Petite introduction aux Inventaires des Archives du Vatican, roma – paris 1901, rispettivamente alle pp. 25 e 27. e così anche berlière sulle orme di Guérard; ursmer Berlière, Aux Archives Vaticanes, in «revue bénédictine», 20 (1903), pp. 132-173, in particolare alle pp. 146-147. pur con i suoi difetti comunque, per la sua organicità, il lavoro di brom può essere posto come terminus a quo tra le “guide” all’Archivio segreto. mentre per gli anni immediatamente successivi ci si limitò ad elencare sommaria-mente il patrimonio archivistico complessivo; così la voce The Vatican Archives, curata da paul maria baumgarten in The Catholic Encyclopedia, XV, new York 1912, pp. 286-290.

5 Gisbert Brom, Guide aux Archives du Vatican, rome 19112, pp. 95-104. 6 Ibid., p. 96. 7 per restare al lavoro di brom: i cosidetti Codici Dandini; la raccolta De Charitate S. Sedis

apostolicae erga Gallos (oggi AsV, Segr. Stato, Emigrati Riv. Francese. sulla nuova denominazio-ne, si veda qui avanti alla nota 9); gli Avvisi (basandosi sull’Indice 194 del 1901, ff. 5-6, brom censì 124 volumi. il fondo consta oggi di 159 unità ed è conservato in AsV, Segr. Stato, Avvisi; Indice 1026, ff. 87-109); la serie iii dei cosidetti Bandi (allora 80 pacchi descritti dall’Indice 194, ff. 3-4; oggi AsV, Bandi sciolti i-ii; Indice 1079); una sezione definita Varia Diplomata, nel-la quale fece cenno ad alcuni fondi provenienti da archivi spettanti a congregazioni religiose.

8 per tutti basterà citare il fondo della congregazione del buon Governo che sul finire del 1918 verrà in parte ceduto all’Amministrazione archivistica italiana. sulle trattative ed il felice esito della vicenda, si veda I diari di Achille Ratti, i. Visitatore apostolico in Polonia (1918-1919), a cura di sergio pagano e Gianni Venditti, città del Vaticano 2013, p. 205 (collectanea Archivi Vaticani 93); più di recente sergio PaGaNo, Per la storia dell’Archivio Segreto Vaticano fra XIX e XX secolo. I verbali dei «congressi» (1884-1922), in Dall’Archivio Segreto Vaticano. Miscellanea di testi, saggi e inventari, Vii, città del Vaticano 2014, pp. 165-260 (collectanea Archivi Vaticani 96), in particolare le pp. 226 e segg.

9 È probabile che il sostantivo venisse abbandonato per quello attuale di fondo durante

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sta la denominazione da lui utilizzata) del cardinale pio di savoia, 10 quella dei cardinali Gaspare e ulderico carpegna, 11 quella di filippo Antonio ronconi, 12 quella di clemente Xi, 13 le carte del cardinal Garampi, 14 ed i manoscritti di Giovanni battista confalonieri. 15 con l’eccezione del Fondo Bolognetti che era probabilmente giunto in Archivio segreto dopo il 1810, 16 tutte queste acqui-

la prefettura di Angelo mercati che nel suo Schema della disposizione dei fondi nell’Archivio Vaticano – pubblicato nel «bulletin of the international committee of historical sciences», 5 (1933), pp. 909-912 – ne stigmatizzò l’uso. nello stesso articolo il prefetto stabilì la nuova denominazione della raccolta De Charitate S. Sedis apostolicae erga Gallos (si veda sopra, alla nota 7).

10 ora AsV, Fondo Pio (Carlo di Savoia, card.); AsV, Indici 218, 704, 1091. i manoscritti e gli stampati, appartenuti al cardinale, furono acquistati e versati in Archivio Vaticano nel 1753. sulle vicende del fondo, originariamente consistente in oltre 400 unità, ora ridotte a 292, si veda Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli Archivi della Santa Sede e negli Archivi ecclesiastici d’Italia, a cura di lajos pásztor, città del Vaticano 1970, pp. 223-224 (collectanea Archivi Vaticani 2).

11 AsV, Fondo Carpegna (Gaspare e Ulderico, card.); cfr. Indici 140-141 (relativi ai voll. 1-85) e 1050 (redatto e annotato da Angelo mercati negli anni 1930-1931; rivisto e integrato nel 2010 da sabrina corarze). consta di 131 volumi (numerati 1-237, ma con lacune) conte-nenti documenti prodotti da congregazioni ed uffici di curia (dataria Apostolica; Vescovi e regolari, dei riti, de Propaganda Fide, dell’immunità ecclesiastica, delle indulgenze e re-liquie) presso i quali i due cardinali ulderico e Gaspare carpegna svolsero la loro attività. il fondo fu incamerato durante la prefettura di Giuseppe Garampi che con motu proprio del 17 febbraio 1753 era stato incaricato di valutarne l’acquisizione agli archivi pontifici. le vicende della documentazione sono ben ripercorse in dries vaNysacKer, Les activités archivistique et historique de Giuseppe Garampi au Vatican (1749-1772), in «bulletin de l’institut historique belge de rome», 65 (1995), pp. 121-184.

12 AsV, Fondo Ronconi; cfr. anche Indice 1061, redatto da Angelo mercati. consta attual-mente di 23 volumi (brom ne segnalò solo 20) di memorie, allegazioni, scritti diversi prodotti o utilizzati da filippo Antonio ronconi in ragione del suo ufficio di prefetto dell’Archivio segreto, incarico ricoperto dal 1741 al ’50.

13 oggi AsV, Fondo Albani; cfr. Indici 143, 144. il fondo (265 volumi), dotato di un in-ventario analitico coevo (AsV, Fondo Albani 267-268), acquistato nel 1751 durante la prefet-tura Garampi, contiene soprattutto documentazione relativa ad affari di curia trattati sotto il pontificato di clemente Xi (Giovanni francesco Albani). si veda anche lajos Pásztor, Per la storia dell’Archivio Segreto Vaticano nei secoli XVII-XVIII (Eredità Passionei, Carte Favoriti-Casoni, Archivio dei cardinali Bernardino e Fabrizio Spada), in «Archivio della società romana di storia patria» 91 (1968), pp. 157-249.

14 ora AsV, Fondo Garampi; Indici 157, 1068. il fondo consiste oggi di 361 tra volumi e pacchi, contenenti carteggi diplomatici, ma anche lavori storici promossi da Giuseppe Garam-pi. cenni in Sussidi, pp. 51-52.

15 AsV, Fondo Confalonieri. Gli 89 volumi conservano alcune relazioni sui viaggi com-piuti in portogallo e in spagna da Giovan battista confalonieri; minute di lettere scritte in qualità di segretario del collettore biondi e del nunzio caetani; opuscoli a stampa; copie di brevi, cataloghi e appunti diversi relativi agli anni in cui il confalonieri fu prefetto dell’Archi-vio di castello (1626-1638). Allo stesso modo erano probabilmente già conservati in Archivio segreto i 19 volumi dai quali, negli anni sessanta del secolo scorso, è stato “creato” il Fondo Ottoboni; cfr. AsV, Indice 1283A-b, pp. 3-4.

16 oggi AsV, Fondo Bolognetti. la data d’ingresso in Archivio segreto, solitamente ac-

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sizioni ed altre ancora erano state promosse da Giuseppe Garampi nei primi anni della sua direzione 17 (cfr. Tabella a p. 486-488). A questi piccoli fondi “an-tichi” si erano andati aggiungendo sul finire del XiX secolo le cosidette Carte Farnesiane 18 ed un consistente nucleo documentario (circa 2.000 unità) che fu inizialmente denominato Archivio Borghese. 19

Vale qui sottolineare che qualcosa sfuggì alla ricognizione di brom, come ad esempio il piccolo Archivio Ubaldini, il Fondo Spada ed il Fondo Favoriti-Casoni la cui presenza in Archivio rimontava anch’essa alla prefettura Ga-rampi. 20 Altri poi non furono visti, probabilmente perché di recentissima ac-quisizione come ad esempio il Fondo Santini 21 e il Fondo Castellani, 22 oppure di natura particolare come il Fondo Tizzani, 23 o infine perché allora organici

cettata sulla scorta di Kehr (cfr. paul fridolin KeHr, Papsturkunden in Rom. Zweiter Bericht, in Nachrichten der K. Gesellschaft der Wissenschaften zu Gottingen. Philologisch-historische Klasse, 1900, p. 395), viene posta in dubbio da pásztor nella sua Guida delle fonti per la storia dell’America Latina, p. 239, senza che tuttavia l’autore spieghi le sue perplessità.

17 Garampi com’è noto resse la prefettura dell’Archivio pontificio dall’estate del 1751 al 1772, assumendo anche quella dell’Archivio di castello nel settembre del 1759. sull’attività di Garampi in Archivio Vaticano si veda lajos Pásztor, Per la storia dell’Archivio Segreto (XVII-XVIII), passim; vaNysacKer, Les activités archivistique, pp. 121-184, in particolare p. 140.

18 e’ stato finora dato per certo che le “carte”, estratte dall’archivio generale di casa far-nese (oggi conservato presso l’Archivio di stato di napoli), fossero state acquisite all’Archivio pontificio intorno al 1890. tuttavia, in un suo recente articolo, sergio pagano ha contestato questa ricostruzione ipotizzando che il materiale farnesiano sia giunto in Archivio segreto per successive acquisizioni e qualche anno prima, intorno al 1880; cfr. PaGaNo, Per la storia dell’Archivio Segreto Vaticano, p. 188. come che sia, l’attuale inventario (AsV, Indice 1067) venne redatto tra gli anni 1926-1948 da Joseph marx; cfr. sergio PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano e la prefettura di Angelo Mercati (1925-1955). Con notizie d’ufficio dai suoi diari, in Dall’Archivio Segreto Vaticano. Miscellanea di testi, saggi e inventario, V, città del Vaticano 2011, pp. 3-155 (collectanea Archivi Vaticani 84), in particolare la p. 19.

19 i documenti vennero acquistati dalla santa sede nel 1891. l’iniziale classificazione di “Archivio” venne abbandonata per quella meno impegnativa di “fondo” solo nel 1932, all’arrivo in Archivio segreto dell’Archivio borghese propriamente detto. sul successivo ver-samento in Vaticano di questo imponente archivio gentilizio (poco meno di 9.000 unità tra buste, filze, registri, mappe, ecc.) si veda da ultimo PaGaNo, Per la storia dell’Archivio Segreto Vaticano, p. 58 e segg. sulla possibile formazione, partendo dal Fondo Borghese, dei fondi denominati Carte Borghese, Carte Salviati e Instrumenta Burghesiana, si considerino i percorsi archivistici ipotizzati ultimamente da rita romaNelli, «Questa misera pianticella salmastra» e i suoi giardinieri: archivio e archivisti di casa Borghese, in Dall’Archivio Segreto Vaticano, Vii, pp. 261-344, in particolare le pp. 277 e segg.

20 cfr. Pásztor, Per la storia dell’Archivio Segreto (XVII-XVIII), passim; vaNysacKer, Les activités archivistique, pp. 134, 139 e segg.

21 Acquistato nel 1909 dagli eredi di Giuseppe santini, ufficiale della dataria. Altro mate-riale facente oggi parte del fondo giunse in Vaticano nel 1936. cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 96.

22 si tratta di documentazione relativa agli anni 1848-1849, pertinente alla legazione di Ve-nezia a roma (Giovan battista castellani ne fu ministro). il piccolo fondo, 18 buste, giunse in Ar-chivio segreto nell’agosto del 1908, venduto dalla famiglia (AsV, Segr. Stato, an. 1908, rubr. 67).

23 fonte diretta per la storia del concilio Vaticano i (1869-1870), il fondo fu venduto alla

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ad altri fondi: sembra questo il caso delle Carte Canosa 24 (si veda qui avanti Appendice, n. 2), della Collezione Brancadori, 25 dell’Archivio Tosi e delle Carte Mazio 26 che per il loro particolare carattere saranno ancora a lungo conservati nell’archivio della segreteria di stato. 27 solo un rapido accenno riservò invece brom al Fondo Cybo di cui vide gli indici ma non trovò i volumi. 28

1.1 – la prefettura di Angelo mercati

nominato primo custode dell’Archivio segreto l’11 dicembre 1918, du-rante la prefettura di monsignor ugolini, 29 Angelo mercati avrebbe coronato la sua carriera il 14 giugno 1925 con la nomina a prefetto, reggendo l’istituto

santa sede nel 1908, rimanendo probabilmente a lungo nell’Archivio della prefettura. per l’accessione, cfr. AsV, Arch. Prefettura, b. 17.

24 il piccolo fondo (10 buste) era giunto in Archivio segreto sin dal 1838, dopo la scom-parsa del principe di canosa Antonio capece minutolo, già ministro di polizia del regno delle due sicilie nel 1816 e nel 1821 e poi consigliere di stato. il principe era morto esule a pesaro ma, contenendo il suo archivio personale documentazione interessante sia per lo stato pontificio che per il regno, si giunse ad un accordo tra i due stati per la “spartizione” di quelle carte che, per quanto riguarda la parte pontificia, furono poste nell’archivio della segreteria di stato dove si trovavano ancora perlomeno fino al 1944, quando furono viste da Walter maturi per il suo Il principe di Canosa edito in quell’anno a firenze da le monnier (studi e documenti di storia del risorgimento 27).

25 probabilmente non fu vista da brom perché ancora frammista all’archivio della segre-teria di stato che l’aveva acquistata nel 1859. cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 84.

26 per questi ultimi fondi si rimanda a p. 480, quando si accennerà alla prefettura Giusti.27 Ancora diverso il caso delle Carte Morelli, confuse nell’archivio del consolato pontifi-

cio a Venezia ed individuate solo recentemente (si veda avanti, a p. 485).28 cfr. Brom, Guide aux Archives du Vatican, p. 96. corre qui dunque l’obbligo correggere

Germano Gualdo che datava al 1917 l’ingresso in Archivio segreto dei 26 volumi del Fondo Cybo; cfr. Germano Gualdo, Archivi di famiglie romane nell’Archivio Vaticano, in «Archivio della società romana di storia patria», 104 (1981), pp. 147-158 1981, in particolare p. 151.

29 la direzione di mariano ugolini (sotto-prefetto, questa la denominazione ufficiale) ebbe inizio con biglietto della segreteria di stato del 29 maggio 1909 (cfr. AsV, Palazzo Ap., Titoli 244, fasc. 5, f. 179; AAs, 1 (1909), p. 571) e si protrasse fino al giugno 1925. per le ac-cessioni di quegli anni si rimanda alla Tabella di pp. 486-488. Varrà qui la pena notare come tra i fondi che pervennero in Archivio ve ne furono di importanti come il Fondo Colonna e una prima tranche delle cosidette Carte Erzberger (si veda anche più avanti, a p. 476). in par-ticolare, per quanto riguarda il versamento del Fondo Colonna durante la prefettura ugolini possiamo solo muoverci per congetture, ipotizzando che il piccolo fondo (105 buste) sia giunto in Archivio Vaticano immediatamente dopo il 1911, anno della seconda edizione della Guide di brom, e comunque prima del 1925, quando cominciò la prefettura mercati, essendo più che certo che quest’ultimo, se la consegna del fondo fosse avvenuta in quegli anni, ne avrebbe lasciato memoria nei suoi Diari. Allo stesso modo e con le stesse motivazioni ci sembra di po-ter ascrivere alla prefettura ugolini anche l’arrivo in Archivio segreto delle Carte Mazzei, del Fondo Santacroce e del Fondo Zarlatti, mentre le Carte personali di Attilio Aiuti, officiale della segreteria di stato e poi dell’Archivio segreto, rimasero probabilmente nel nostro istituto dopo la morte del loro proprietario.

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per i trent’anni successivi. 30 come è noto furono anni segnati da una curiosità inesausta, testimoniata più che a sufficienza dalla sua produzione scientifica, 31 e caratterizzati ad un livello più “istituzionale” da un dinamismo che con l’acquisizione di documenti e interi archivi e con la redazione sistematica di opportuni strumenti di ricerca 32 avrebbe segnato di sé indelebilmente la sto-ria dell’Archivio segreto, conferendogli i tratti che ancora oggi conserva. 33

nel decretare il successo dell’azione del prefetto 34 concorsero, da un lato, fattori tutti interni alla vita del Vaticano e dell’Archivio segreto (la vicinanza di un illustre fratello, il cardinale archivista e bibliotecario Giovanni, ed il fa-vore di pio Xi 35 e pio Xii), e dall’altro le dinamiche politico-economiche del tempo che portarono le grandi casate a disfarsi, più o meno volontariamente, di biblioteche e archivi. 36

Quando dunque nel 1929 bruno Katterbach curò la voce Archivio Vaticano per l’Enciclopedia italiana, 37 potè aggiornare la Guide di brom, segnalando – per restare al nostro specifico ambito d’interesse: gli archivi familiari, i fondi personali, le collezioni – l’acquisizione all’Archivio segreto di ben 6 nuovi fon-di il cui versamento è certificabile: le Carte Macchi, 38 le Carte Pasolini-Zanelli, 39

30 la prefettura si concluse solo il 3 ottobre 1955, con la morte del grande studioso.31 cfr. Omaggio a Mons. Angelo Mercati prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano nel LXX

compleanno (con l’indice bibliografico dei suoi scritti), città del Vaticano 1940: l’elenco delle sue pubblicazioni è alle pp. 21-37; Miscellanea archivistica Angelo Mercati, città del Vaticano 1952, con gli scritti elencati alle pp. ix-xxvii.

32 per una esaustiva panoramica di questo attivismo si veda PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, passim.

33 il giudizio complessivamente positivo sulla prefettura non può comunque prescindere da una valutazione sull’ortodossia archivistica di mercati accusato da più parti, e giustamente, di un’eccessiva benevolenza nei confronti della biblioteca Apostolica verso la quale dispose spesso il trasfemento di materiale propriamente archivistico (cfr. PaGaNo, Per la storia dell’Ar-chivio Segreto Vaticano, pp. 208-209).

34 pochi gli insuccessi, se così si può dire, della prefettura mercati; tra questi il mancato acquisto dell’Archivio Altieri, proposto alla santa sede una prima volta già nel 1901 e succes-sivamente, prefetto mercati, nel 1937 e nel 1942 (cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, pp. 114 e segg.; id, Per la storia dell’Archivio Segreto Vaticano, pp. 208-209). un’altra “sconfitta” fu il fallimento delle trattative per l’acquisizione dell’Archivio doria-pamphili, iniziate nel 1937 e naufragate definitivamente nel 1951 (id., L’Archivio Segreto Vaticano, pp. 97 e segg.).

35 Achille ratti, che certamente era più intimo con Giovanni mercati, aveva tuttavia co-nosciuto ed apprezzato Angelo sin dai tempi della biblioteca Vaticana.

36 sergio PaGaNo, Archivi di famiglie romane e non romane nell’Archivio Segreto Vaticano: una indagine sull’«azienda famiglia», in «roma moderna e contemporanea», 1/3 (settembre-dicembre 1993), pp. 189-231, in particolare le pp. 189-190.

37 cfr. bruno KatterBacH, Archivio Vaticano, in ei, iV, 1949, pp. 88-90.38 donate nel 1919, furono provviste di un elenco sommario da emilio ranuzzi. ora si

veda Le Carte Macchi dell’Archivio Segreto Vaticano. Inventario, a cura di ottavio cavalleri, città del Vaticano 1979, pp. 5-6 (collectanea Archivi Vaticani 7); PaGaNo, Per la storia dell’Ar-chivio Segreto Vaticano, p. 220.

39 Ibid., p. 238. entrato in Archivio Vaticano nel 1920 per donazione. nel novembre 1931

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il Fondo Finy, 40 il Fondo Origo-Del Palagio, 41 il Fondo Gioazzini 42 ed il Fondo Benincasa. 43

Gli anni tra il 1930 e la morte di mercati furono tuttavia quelli più proficui. cinque lustri segnati dall’ingresso in Archivio Vaticano dei grandi archivi di famiglia. Già prima del deflagrare del secondo conflitto mondiale furono versati l’Archivio Ruspoli-Marescotti, 44 l’Archivio Rospigliosi, 45 l’Archivio Bor-ghese 46 e l’Archivio Beni. 47 né meno fruttuosa fu la raccolta di piccoli fondi

la famiglia pasolini-Zanelli vendette alla santa sede un ulteriore tranche di documenti (cfr. PaGaNo, Archivi di famiglie romane, p. 192).

40 trentasei volumi provenienti dall’eredità del cardinale francesco Antonio finy, donati nel 1925. cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 24.

41 denominato da Katterbach “Archivio della banca origo-del palagio”, il piccolo fondo (94 unità) venne acquistato nel 1926. cfr. ibid., p. 26.

42 96 unità provenienti dallo studio dell’avvocato rotale filippo Gioazzini. cfr. ibid., p. 35. si veda anche qui avanti Appendice, n. 3.

43 classificato da Katterbach come “Archivio del marchese benincasa di Ancona”, fu ac-quistato nell’estate del 1928. cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 35.

44 consistente in 2400 unità, fu versato in Archivio Vaticano nel giugno del 1930. cfr. ibid., pp. 46-47, 51.

45 nelle more delle trattative di acquisto, l’archivio – allora allocato in quattro stanze del palazzo di famiglia al Quirinale – fu oggetto nel febbraio del 1931 di una ricognizione da parte di monsignor pio cenci (allora archivista dell’Archivio segreto Vaticano) che di quella visita lasciò una relazione descrivendo le cause e gli effetti dell’incendio che nel gennaio del ’25 aveva gravemente danneggiato la documentazione. essendo questa una delle rare relazioni di sopralluogo su questi archivi conservate in Archivio segreto, mi sembra utile e doveroso riportarne un ampio stralcio: «in una delle pareti correva la canna di un caminetto, ancora in uso. la parete lentamente è andata sgretolandosi e per fenditure nascoste dalle scanzie una sera il fuoco si è intromesso attaccando il legno delle vecchie scanzie, prima nascosto, indi divampando con fiamme spaventose. presto la seconda sala fu tutto un braciere: per spegnerla furon chiamati i pompieri, che domarono l’incendio, ma in modo da danneggiare ancor più di quanto no. passato il disastro, si volle esaminare quale era l’entità della perdita. risultò che dei volumi e fascicoli della seconda sala, una parte era perduta totalmente; di una parte restavano grossi mozzoni presi dal fuoco arsi ai bordi, ma leggibili ancora, sebbene disfatti in fascicoli; che nella terza sala era stata partialmente delibato dalle fiamme, che però il contenuto era presso che intatto; che della quarta sala tutto era intatto, ma anneriti i dorsi delle legature e bruciato ai bordi» (cfr. AsV, Arch. Prefettura, «Accessioni e cessioni di materiale d’archivio», ff. n. n.). come che sia, cenci ne raccomandò l’acquisto, che fu perfezionato nel maggio dello stesso anno con il trasporto in Vaticano. Qui l’archivio fu successivamente diviso in due fondi distinti: il rospigliosi propriamente detto, ed il rospigliosi-Gioeni che include anche l’archi-vio del ramo siciliano dei colonna; cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, pp. 18, 55.

46 le trattative per l’acquisto iniziate nella primavera del 1931 si conclusero felicemente tra il gennaio ed il febbraio del 1932 con il trasporto in Vaticano delle circa 9000 unità (tra buste, registri, filze, pacchi). più correttamente, il grande archivio fu per più di un anno depo-sitato presso la biblioteca Apostolica dove si provvide a separare il materiale bibliografico (ma anche stampe, quadri, ecc.) da quello propriamente archivistico. Al termine di questa opera di “scrematura”, nel marzo del ’33, l’archivio giunse finalmente in Archivio Vaticano. cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, pp. 58, 64, 65. contestualmente si decise di “declassare” a “fondo” il preesistente “Archivio borghese” (cfr. sopra, a p. 472).

47 le 354 unità furono acquistate il 1° agosto 1933; cfr. pier paolo PierGeNtili, L’archivio

476 GiAnni Venditti

personali: le pergamene carinci, 48 le Carte Kanzler, 49 la Collezione Mencacci, 50 le Carte Degola, 51 il Fondo Gramiccia-Pagliucchi, 52 il Fondo Benigni 53 e le Carte Erzberger. 54 di tutte queste novità diede conto nel 1943 Karl August fink che era stato a roma come collaboratore di Kehr al preu�ischen historischen in-preu�ischen historischen in-stituts. 55 proprio in quell’anno lo storico tedesco pubblicò a roma il suo Das Vatikanische Archiv. 56 il lavoro – seppure nato nella prospettiva germanocen-

dei conti Beni di Gubbio (note storiche e inventario), città del Vaticano 2003 (collectanea Ar-chivi Vaticani 50); PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 75.

48 ora Fondo Carinci. Alle 43 pergamente (strumenti notarili di area marchigiana, rogati tra il 1420 e 1863) donate nel dicembre 1930 da monsignor Alfonso carinci, allora segretario della congregazione dei riti, se ne aggiunsero altre negli anni, fino a raggiungere l’attuale consistenza di circa 90 unità. cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 53, 110, 123.

49 una prima tranche fu acquistata nell’agosto del 1931 (cfr. ibid., p. 60). Altri spezzoni giunsero in Archivio segreto nel 1937 (ibid., p. 97), nel 1946 (ibid., pp. 127-128) e nel 1948 (ibid., p. 154).

50 i sette volumi, acquistati nel marzo 1935 dagli eredi dello storico paolo mencacci (1827-1897), consistono di carte e documenti diversi (relazioni, telegrammi, stampe) utilizzati dal mencacci per la stesura dei suoi lavori storiografici, con particolare riferimento alle sue Me-morie documentate per la storia della rivoluzione italiana, uscite a roma per Armanni tra il 1879 e il 1888; pochi mesi dopo il versamento, nel giugno dello stesso anno, monsignor mer-cati cedette un volume alla biblioteca Apostolica (ora bAV, Vat. lat. 14003). Altro materiale (probabilmente l’attuale volume 1) arrivò in Archivio segreto nel febbraio 1937. cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, pp. 83, 85-86, 96.

51 Acquistate nel 1936. Al momento del versamento 5 buste rimasero in Archivio segreto Vaticano, mentre 3 manoscritti furono consegnati alla biblioteca Apostolica (bAV, Vat. lat. 13134-13136). cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 90.

52 un grosso pacco (l’attuale busta 17, divisa in tre parti) venne versato il 29 luglio 1936, mentre il 22 maggio del 1951 giunse la maggior parte della documentazione che venne poi organizzata in 16 buste. cfr. ibid., p. 94, 142. si veda anche qui avanti Appendice, n. 4.

53 pur risalendo le trattative e l’acquisto al 1935 (cfr. AsV, Arch. Prefettura, «Accessioni e cessioni di materiale d’archivio», ff. n. n.), il fondo, stipato in 19 casse, giunse in Archivio segreto solo nel febbraio 1938. rimasero in Archivio le 61 buste di cui oggi consiste il fondo, mentre il materiale librario passò alla biblioteca Vaticana; cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vati-cano, pp. 102-103.

54 più propriamente vennero versate (nel febbraio 1938) due buste contenenti il carteggio fra il cameriere segreto di benedetto XV, rudolph Gerlach, e l’uomo politico tedesco mat-thias erzberger. Altra corrispondenza di erzberger (2 buste) era già stata versata in Archivio segreto l’anno precedente, unitamente ai documenti della nunziatura pacelli a monaco di baviera. le quattro buste costituiscono oggi, appunto, le Carte Erzberger, recentemente stu-diate da carlotta BeNedetti, Le Carte Erzberger, in Dall’Archivio Segreto Vaticano, Vii, pp. 3-103, con cenni biografici, bibliografia e inventario. si veda anche PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 103.

55 per un quadro generale dell’attività scientifica di fink (costanza, 10 maggio 1904-rot-tweil, 4 aprile 1983) e per la sua biografia si rimanda a hermann dieNer, Karl August Fink 1904-1983, in «Quellen un forschungen aus italienischen Archiven und bibliotheken», 63 (1983), ff. 1-19; rudolf reiNHardt, Fink, Karl August, in bbKl, XiV (1998), pp. 990-994.

56 Karl August FiNK, Das Vatikanische Archiv. Einführung in die Bestände und ihre Erfor-schung unter besonderer Berücksichtigung der Deutschen Geschichte, 2. Aufl., rom 1943 (biblio-

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trica confessata sin dal sottotitolo – forniva agli studiosi una valida ricognizio-ne del patrimonio archivistico conservato in Archivio segreto, 57 riportando per ogni fondo la consistenza, gli estremi cronologici, quando possibile l’anno del loro versamento in Archivio, il contenuto, la presenza o meno di stru-menti di corredo e le eventuali pubblicazioni collegate. il lavoro insomma si presentò allora – ed in buona misura ancor’oggi nella sua seconda edizione, 58 fatti salvi i necessari aggiornamenti – come la più valida guida introduttiva all’Archivio Vaticano.

A guerra ormai conclusa, tra il 5 ed l’11 dicembre del 1945, fu traspor-tato in Vaticano l’Archivio Patrizi-Montoro 59 e quasi contestualmente, l’anno successivo, il sacerdote polacco Walerian meysztowicz 60 compì una nuova ri-cognizione del patrimonio archivistico conservato in Archivio segreto, com-pilando una Archivi Secreti Vaticani prospettica descriptio in schedis. l’elabo-rato – rimasto purtroppo dattiloscritto 61 e probabilmente riservato alla sola disponibilità della prefettura (tanto da non essere citato nella letteratura im-mediatamente successiva) – ripeteva in estrema sintesi gli elementi principali

thek des deutschen historischen instituts in rom 20). negli anni che separavano il lavoro di fink dalla Guide di brom del 1911 erano comunque stati pubblicati altri contributi, tra i quali andranno sicuramente segnalati quelli promossi dallo stesso mercati (ad esempio i Sussidi per la consultazione dell’Archivio Vaticano, a cura della direzione e degli archivisti, roma 1926 [studi e testi 45]) più volte riediti ed aggiornati.

57 oltre alle già accennate nuove accessioni venivano per la prima volta menzionati due piccoli fondi: la Curia Savelli e il Fondo Scaramucci (rispettivamente alle pp. 123 e 143). mentre nulla sappiamo del secondo, è invece certo che il primo fosse conservato in Archivio almeno dalla seconda metà del XViii secolo quando lo vide Giovan pietro chattard in uno dei locali detto oggi “soffittoni”, insieme, tra l’altro, alle carte della legazione di Avignone. Aggiungeva il francese che quei libri e scritture furono «trasportate dal loro Archivio in questo luogo dopo la morte dell’ultimo principe di detta casa» (Giovanni pietro cHattard, Nuova descrizione del Vaticano, o sia della sacrosanta Basilica di S. Pietro, iii, in roma, dalle stampe del mainardi 1767, p. 103). solo recentemente da quei documenti (soprattutto registri e filze) si sono potuti isolare i materiali di stretto interesse famigliare (ora AsV, Miscellanea Savelli) da quelli propriamente spettanti alla curia savelli, ovvero al tribunale riservato ai laici appartenenti alla corte ponti-ficia. un brevissimo cenno alla storia archivistica dei due fondi in AsV, Indice 1255.

58 si veda più avanti, a p. 478.59 circa 2400 unità (buste, pergamene e volumi) con documentazione spettante anche alle

famiglie naro e chigi; cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 125.60 canonico di s. pietro, fu professore dell’università di Vilnius, consigliere dell’Amba-

sciata polacca presso la santa sede e fondatore dell’istituto storico polacco di roma. negli ultimi anni del secondo conflitto mondiale pubblicò un Repertorium bibliographicum pro Re-bus polonicis Archivi Secreti Vaticani, roma 1943, e De archivio Nuntiaturae Varsaviensis quod nunc in Archivo Secreto Vaticano servatur, roma 1944. cfr. Karolina laNcKoroNsKa, Walerian Meysztowicz (1893-1982), in memoriam con bibliografia, in Institutum Historicum Polonicum Romae, XXVI Antemurale, roma 1982-1983, pp. 218-223; elżbieta WilemsKa, Meysztowicz Walerian, in Encyklopedia Katolicka, 12, lublin 2008, coll. 674-675.

61 se ne conservano due esemplari, l’uno nella sala indici dell’Archivio segreto, l’altro in biblioteca Apostolica.

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dei fondi, semplificando fink, peraltro abbondantemente citato, segnalando in più la possibilità o meno di consultazione. 62

nell’immediato dopoguerra, con l’arrivo in Vaticano dell’Archivio Bon-compagni-Ludovisi 63 e del piccolo Archivio Della Valle-Del Bufalo, 64 fink tornò sul suo lavoro nel 1951 con una seconda edizione, 65 allargandone il respiro ad una dimensione più “universale” e aggiornandolo alle nuove accessioni (cfr. Tabella). lo stesso anno uscì tra le pubblicazioni dell’institut historique belge de rome una guida alle fonti vaticane per la storia del belgio. 66 il lavoro, di per sé non innovativo e anzi estremamente sintetico, elencava almeno un fon-do, la miscellanea fantuzzi 67 (si veda qui avanti Appendice, n. 1) che non era stato visto da fink e mai prima d’allora elencato. essendo state le prefazioni ai due lavori redatte l’una qualche mese di distanza dall’altra, 68 potrebbe darsi che il fondo, probabilmente già conservato in Archivio segreto, fosse stato rintracciato o creato ex novo in quel torno di tempo. 69 Altro materiale giunto

62 risultavano accessibili previa autorizzazione dei depositari gli Archivi rospigliosi, ru-spoli ed il fondo colonna. occorreva la licenza del prefetto per il fondo santacroce, le carte mazzei e Zarlatti. meysztowicz, evidentemente, aveva concluso e consegnato l’elaborato prima del versamento dell’Archivio patrizi-montoro che difatti non venne citato. Anche la consul-tazione di quest’ultimo fondo, così come quella dell’Archivio borghese, venne subordinata all’autorizzazione della famiglia (cfr. AsV, Arch. Prefettura, «Accessioni e cessioni di materiale d’archivio», ff. n. n.).

63 più di 2200 unità (filze, pergamene, volumi, mappe), cedute dalla famiglia alla santa sede nel 1947; cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, pp. 129, 131. un’ulteriore versamento avvenne nel 1952 (ibid., p. 145) e alcuni documenti furono restituiti alla famiglia l’anno se-guente (cfr. AsV, Arch. Prefettura, «Accessioni e cessioni di materiale d’archivio», ff. n. n.).

64 Anche quest’ultimo acquisito nel 1947, per donazione del duca rivera, erede della fa-miglia del bufalo-della Valle; cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 131. il trasferimento in Vaticano dell’archivio, avvenuto evidentemente senza le necessarie autorizzazioni di legge, generò un contrasto tra santa sede e Amministrazione archivistica italiana che si protrasse ol-tre la seconda metà degli anni ’50 (AsV, Segr. Stato, an. 1950, tit. Archivi, biblioteche e musei Vaticani, n. 51, con documentazione fino al ’56).

65 Karl August FiNK, Das Vatikanische Archiv. Einführung in die Bestände und ihre Erfor-schung, 2. Aufl., rom 19512 (bibliothek des deutschen historischen instituts in rom 20). il volume – dello stesso formato del precedente, ma consistente di ben 30 pagine in più (153 contro 185), era dedicato a mercati per il suo 80° compleanno.

66 Les sources de l’histoire de la Belgique aux Archives et à la Bibliotheque vaticane: état des collections et répertoire bibliographique, par léon-e. halkin et denise Van derveeghde, bruxelles – rome 1951 (bibliothèque de l’institut historique belge de rome 3).

67 Ibid., p. 98. 68 Ad agosto quella del tedesco, a novembre quella belga.69 sul fondo (questa l’attuale classificazione, ma meglio sarebbe forse, stante la sua natu-

ra, definirlo collezione) i Diari di Angelo mercati non danno notizie, anche se è presumibile che il materiale fosse gia presente in Archivio, forse tra gli spogli dei cardinali.

ArchiVi di fAmiGliA 479

in quegli anni restò comunque escluso dalle guide: le Carte Fornari, 70 le Carte Luschin, 71 le Carte Dengel 72 e le Carte Soderini-Clementi. 73

1.2 – la prefettura Giusti e gli anni recenti

Ad Angelo mercati subentrò martino Giusti che resse l’Archivio tra il 4 gennaio 1956 74 e l’aprile 1984. durante la sua prefettura furono sicuramente acquisite le Carte Procaccini, 75 il Fondo Evangelisti-Spada, 76 le Carte Bea e le Carte Ciriaci, 77 le Carte Muzzioli (cfr. Appendice, n. 7), le Carte Berzi 78 e le Carte Cerretti 79 (cfr. Appendice, n. 8), mentre è incerta la data di versamento dell’Ar-chivio Belli che andrà comunque posta prima del 1970. 80 Ancora durante la

70 Versate nel 1943. cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 143.71 Giunte nel 1948 (ibid., p. 154).72 le carte ed i libri di ignaz philipp dengel (elbigenalp, 22 giugno 1872-innsbruck, 9

settembre 1947), che dal 1929 al 1938 era stato direttore dell’istituto Austriaco di roma, furo-no da questi lasciati, rispettivamente, all’Archivio segreto Vaticano ed alla biblioteca Aposto-lica. le 17 casse di documenti furono dapprima conservate nel convento austriaco di reutte e poi inviate in Vaticano dove giunsero nel novembre 1949. Altra documentazione fu invece donata all’Österreichisches staatsarchiv (AsV, Segr. Stato, an. 1948, tit. Archivi, biblioteche e musei, n. 11, ff. n. n.). sul contenuto del fondo si rimanda all’Indice 1215, compilato da sergio pagano nel 2006.

73 Versate solo nel dicembre del 1955, ma ascrivibili alla prefettura mercati che iniziò le trattative per l’acquisto. cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 219.

74 cfr. Att. S. Sede, 1956, p. 103. lo stesso giorno veniva nominato vice prefetto hermann hoberg.

75 si tratta di 5 fascicoli di carte personali e di famiglia donate all’Archivio della segna-tura di Giustizia dal prelato ferdinando procaccini-de rohrlach (napoli, 25 maggio 1859-roma, 6 agosto 1937) che fu, tra l’altro, segretario e direttore dell’Annuario Pontificio tra il 1912 ed 1934, condividendo per qualche tempo l’incarico con Angelo mercati; cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 9. dopo essere state a lungo conservate nella floreria Apostolica le Carte vennero finalmente versate all’Archivio segreto Vaticano nel 1961. cfr. AsV, Indice 1293 curato da sergio pagano nel 2012.

76 donato il 15 maggio 1964 dai fratelli filippo e massimo spada, pronipoti di Giuseppe spada, era destinato ad integrare la Collezione Spada, conservata in Archivio fin dal 1870, ma in seguito, per il suo contenuto eminentemente famigliare (amministrazione, componimenti, carteggi, ecc.), andò a formare un fondo a sé stante. cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, pp. 69-70.

77 i due piccoli fondi (rispettivamente 30 e 19 buste) giunsero in segreteria di stato e poi in Archivio segreto nel 1969, subito dopo la morte del cardinal Augustin bea (avvenuta il 16 novembre 1968) che insieme a ciriaci aveva preso parte al concilio Vaticano ii. cfr. sergio PaGaNo, Riflessioni sulle fonti archivistiche del Concilio Vaticano II. In margine ad una recente pubblicazione, in «cristianesimo nella storia», 23/3 (2002), pp. 775-812, in particolare le pp. 781-798. da segnalare come dei due porporati non si siano conservati gli spogli (cfr. AsV, Indice 1143A).

78 consistente in 34 buste, fu donato all’Archivio segreto nel 1976 da monsignor luigi fossati. cfr. Att. S. Sede, 1976, p. 686; ottavio cavalleri, Le carte Berzi dell’Archivio Segreto Vaticano, in «commentari dell’Ateneo di brescia» per l’anno 1982 (1983), pp. 129-155.

79 donate all’Archivio pontificio nel 1981.80 si tratta dell’archivio (9 unità tra buste e volumi) dello spedizioniere pontificio luigi

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direzione di Giusti furono probabilmente acquisite le Carte Pagliucchi 81 e le Carte Serafini, 82 mentre vennero “creati” ex novo i Fondi Sperelli 83 e le Carte Tosti, 84 ed altri fondi infine furono resi consultabili come, ad esempio, le carte del prefetto theiner 85 (giunte in Vaticano nel 1878 86 e fino ad allora riposte nell’Archivio della prefettura) l’Archivio Tosi 87 e le Carte Mazio. 88

belli e del suo successore Vincenzo donati. il terminus ad quem è posto dalla pubblicazione, avvenuta proprio nel 1970, della Guida delle fonti per la storia dell’America Latina che cita il fondo alle pp. 238-239.

81 Giungeranno a più riprese dopo la sua morte, avvenuta nel marzo 1960. si veda anche qui avanti Appendice, n. 6.

82 materiali di lavoro (14 tra buste, scatole e schede) dello storico e sacerdote ravennate Alberto serafini (1879-1962) per il suo saggio su pio iX. dell’opera venne pubblicato il solo primo volume (Pio Nono. Giovanni Maria Mastai Ferretti: dalla giovinezza alla morte nei suoi scritti e discorsi editi e inediti, città del Vaticano 1958) per la sopravvenuta morte dell’autore che lavorò forse per qualche tempo presso l’Archivio segreto Vaticano e poi certamente come minutante della segreteria di stato vaticana. Anche in questo caso si può solo ipotizzare una data di acquisizione immediatamente successiva alla morte di serafini.

83 il fondo, che era inizialmente formato di soli 34 volumi provenienti dall’Archivio della congregazione del concilio, fu progressivamente incrementato con materiali estratti dagli ar-chivi delle altre congregazioni di cui fu membro il cardinale sperelli, fino a raggiungere l’at-tuale consistenza di 96 volumi (cfr. Guida delle fonti per la storia dell’America Latina, p. 148).

84 carte personali e d’ufficio, provenienti presumibilmente dallo spoglio di Antonio tosti (AsV, Segr. Stato, Spogli Curia, tosti), cardinale in pectore nel 1838 pubblicato l’anno seguente, tesoriere generale della camera Apostolica dal 1834 al 1839.

85 l’oratoriano Augustin theiner (breslau, 11 aprile 1804-civitavecchia, 8 agosto 1874) resse l’Archivio segreto Vaticano dal 1855 al 1870; cfr. Klaus-Gunther WesseliNG, Theiner, Augustin, in bbKl, Xi (1996), pp. 791-795.

86 le carte furono consegnate alla segreteria di stato nel gennaio 1878 dal canonico di s. Girolamo degli illirici nikola Voršak (1836-1880) che le aveva avute dallo stesso theiner (cfr. AsV, Arch. Prefettura b. 13, theiner, ff. n. n.) provviste di un Inventario sommario tuttora utilizzato (AsV, Indice 1157). le Carte consistono quasi esclusivamente di corrispondenza del theiner negli anni in cui resse l’Archivio segreto o in quelli immediatamente precedenti. non mancano poi note e relazioni su lavori d’archivio, nè carte personali o originali e copie di documenti utilizzati dal prefetto per ragioni di studio; sul fondo e sulla attività archivistica di theiner si veda hermann h. scHWedt, Augustin Theiner und Pius IX, in Romische Kurie, Kirchliche Finanzen, Vatikanisches Archiv, Studien zu Ehren von Hermann Hoberg, a cura di erwin Gatz, vol. 1, roma 1979, pp. 825-868 e la bibliografia citata.

87 si tratta dell’Archivio personale del contestato vescovo di Anagni Gioacchino tosi – di-messosi nel 1815 e scomparso nel 1836 –, già da tempo in Archivio segreto, come si deduce da un passo dei Diari di mercati che nel giugno del ’29 ipotizzò si potesse aprire alla consultazione essendo «passati ormai 100 anni»; cfr. PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 42.

88 le 59 buste riguardanti affari di politica estera ed ecclesiastica trattati da raffaele ma-zio (1765-1832) come collaboratore dei cardinali segretari di stato ercole consalvi (1806-1806, 1814-1823) e Giulio maria della somaglia (1823-1828), furono versate in segreteria di stato alla sua morte, nel 1832, e successivamente divise e redistribuite in diversi fondi dell’Archivio segreto (Epistulae ad Principes, Segreteria di Stato, ecc.). nel 1979 lajos pásztor, sulla base di quanto indicato nell’elenco di versamento (AsV, Arch. Prefettura, Archivietto 1, ff. 2-9), riuscì (con poche eccezioni) a ricostituire il fondo pressoché integralmente, rintracciandone

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per forza di cose negli anni a noi più vicini il numero delle acquisizioni è an-dato sempre più diminuendo. con la prefettura di Josef metzler 89 furono sicu-ramente versate le Carte De Gregorio 90 e, probabilmente, le Carte Garroni; 91 du-rante quella di sergio pagano, 92 tuttora in corso, altri 5 fondi: le Carte Messner, 93

la documentazione e stralciandola, ove possibile, da dove era stata artificiosamente collocata, non mancando comunque di segnalarne la provenienza nel nuovo inventario. Altro materiale attinente mazio, creato cardinale nel 1830, si conserva in AsV, Segr. Stato, Spogli Curia, mazio (2 bb. di corrispondenza riguardante in particolare i paesi bassi per gli anni 1830-1832; cfr. Indice 1143A) e in alcuni istituti italiani. per la storia del fondo e la sua attuale organizzazione, si rimanda alle pagine introduttive dell’Indice 1137 e a lajos Pásztor, La Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari tra il 1814 e il 1850, in Ahp, 6 (1968), p. 239; id., Il cardinale Raffaele Mazio e il suo archivio, in Studi in onore di Leopoldo Sandri, a cura dell’ufficio cen-trale per i beni archivistici e della scuola speciale per Archivisti e bibliotecari dell’università di roma, iii, roma 1983, pp. 707-734 (pubblicazioni degli Archivi di stato 98. saggi 1), in particolare le pp. 707-710.

89 fu prefetto dal maggio 1984 al giugno 1995.90 il fondo, conservato in 47 buste, contiene: carteggi dei cardinali Giovanni ed emanuele

de Gregorio, documentazione relativa all’amministrazione dei beni di famiglia, autografi del cardinal emanuele (composizioni poetiche, esercitazioni scolastiche, ecc.), documenti utili alla storia della famiglia ed alla biografia dei suoi membri, con particolare riferimento al cardinale emanuele ed al marchese emanuele, documenti relativi all’esercito pontificio. le carte furono trovate nel palazzo de Gregorio di Albano laziale, lasciato dalla famiglia alla società san paolo e donate all’Archivio segreto nel giugno del 1996 da don silvio pignotti, superiore generale della società (cfr. AsV, Arch. Prefettura, prot. 28705; Att. S. Sede, 1996, p. 1050). Altra documentazione proveniente dall’archivio de Gregorio si conserva tuttora nel Fondo De Gregorio dell’Archivio Generale della famiglia paolina. per lo “spoglio” del car-dinal emanuele, si veda AsV, Segr. Stato, Spogli Curia, de Gregorio (6 bb. relative all’attività del porporato come penitenziere maggiore e come membro di congregazioni cardinalizie; cfr. AsV, Indice 1134A).

91 il fondo era così denominato nell’elenco posto in appendice al volume l’Archivio Se-greto Vaticano, a cura di terzo natalini, sergio pagano, Aldo martini, firenze 1991, che per la prima volta ne dava notizia alla p. 269. si trattava di una sola busta di carte riferibili a don ignazio Garroni che era stato prelato domestico (nominato nel 1905), economo del pontificio seminario romano negli anni in cui fu frequentato da Angelo roncalli e, soprattutto, procu-ratore del cardinal Gaetano de ruggiero (1816-1896) in una sua causa contro l’ordine dei ss. maurizio e lazzaro. Andrà segnalato come nel corso dell’ultima revisione dei fondi dell’Ar-chivio segreto la busta sia risultata introvabile, essendo andata, presumibilmente, a costituire l’unica busta degli spogli del cardinal de ruggiero che contiene appunto incartamenti relativi a quella causa (AsV, Segr. Stato, Spogli Curia, de ruggiero).

92 iniziata il 7 luglio del 1997.93 due buste contenenti autografi e materiali di studio del teologo e filosofo sociale sviz-

zero Johannes messner (schwaz, 16 febbraio 1891-Vienna, 12 febbraio 1984) inviati in Archi-vio segreto il 9 ottobre del 2000 dal padre Ambrogio esszer, op, su incarico di marie louise Gogelli di sankt-Gallen, biografa dello studioso (cfr. AsV, Arch. Prefettura, prot. 35304). il fondo, con documenti interamente compresi nel cosidetto “periodo chiuso”, non è attualmen-te consultabile ed è privo di strumenti di corredo.

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il cosiddetto Lascito Perrat, 94 le Carte Ermini 95 (cfr. Appendice, n. 9), le Carte Ploscaru 96 e le Carte De Merode. 97

2. Guide ed inventari. Lo “stato dell’arte”

se pure, come abbiamo detto, le acquisizioni di fondi personali ed archivi di famiglia di questi ultimi anni sono stati poca cosa rispetto alle prefetture mercati e Giusti, non per questo tuttavia è venuta meno nel tempo l’atten-zione che l’Archivio ed i suoi officiali hanno voluto rivolgere a questi nuclei documentari.

nel 1970, promossa dall’unesco e dal consiglio internazionale degli Ar-chivi, curata da lajos pásztor, vide la luce la Guida delle fonti per la storia dell’America Latina 98 che segnalando, tra gli altri, documenti conservati negli archivi di famiglia e tra i fondi e le carte personali, offriva brevi informazioni sul loro contenuto, la consistenza, ecc.; 99 così fu anche nella successiva (uscita

94 si tratta 71 suppliche originali di età medievale, appartenute al paleografo francese charles perrat (lione, 14 gennaio 1899-ivi, 4 luglio 1976), professore dell’École nationale des chartes. la collezione fu lasciata all’École française de rome e poi donata all’Archivio segreto nel giugno 2005; cfr. Att. S. Sede, 2005, p. 1190.

95 sette buste di documentazione prodotta dall’attività di ufficio di Alessandro ermini (1826-29 gennaio 1905), primo minutante del ministero dell’interno pontificio. le carte furo-no donate dal pronipote massimo nel 2007.

96 due buste versate nel 2008 (AsV, Arch. Prefettura, prot. 48034) contenenti documenti (circa 800, esaurientemente descritti nell’elenco di versamento) appartenuti a ioan ploscaru (frata, 19 novembre 1911-lugoj, 31 luglio 1998), vescovo greco-cattolico di lugoj dal 1990 al 1995, relativi quasi esclusivamente ai rapporti del presule con il Governo rumeno negli anni della Guerra fredda e immediatamente successivi. Anche questo fondo, per le motivazioni già esposte in nota 93, è chiuso alla consultazione.

97 le carte (350 fascicoli descritti nell’Indice 1271, curato da francesco lippa nel 2010) sono state versate in Archivio Vaticano il 29 aprile 2009. il fondo è di grande interesse per chi voglia studiare la storia dello sviluppo urbanistico di roma a ridosso dell’unità d’italia e prende le mosse dalla documentazione relativa alla gestione dei beni della famiglia de mérode – frédéric-françois-Xavier de mérode fu pro-ministro pontificio delle Armi durante il pon-tificato di pio iX – con particolare riferimento al ricco patrimonio immobiliare. Attraverso compravendite, locazioni, mappe catastali, planimetrie, materiali relativi alla ristrutturazio-ne di immobili, permute, canoni e ipoteche, questo materiale offre un interessante quadro del patrimonio della famiglia de mérode, i cui beni erano situati essenzialmente nella cinta urbana capitolina o nell’immediato suburbio. sul ministro de mérode, cfr. thomas-louis lamy, sub voce, in Biographie nationale publiée par l’Académie royale des sciences, des lettres et des beaux-arts de Belgique, XiV, bruxelles 1897, coll. 581-590; da ultimo sergio PaGaNo, Mérode, Frédéric-François-Xavier de, in dbi, 73, 2009, pp. 735-739. il fondo comprende anche documentazione relativa ad altri membri della famiglia, come charles Werner de mérode (Villersexel, 13 gennaio 1816-1905) e françois hermann de mérode (parigi, 18 aprile 1853-ivi, 20 aprile 1824).

98 cfr. nota 10.99 Ibid., ad indicem. sulla scorta di fink, negli anni ’40 lo studioso ungherese aveva a sua

ArchiVi di fAmiGliA 483

ben 13 anni più tardi!) Guida delle fonti per la storia dell’Africa a sud del Sa-hara. 100 nel 1972 leonard e. boyle, con uno sguardo rivolto alla documenta-zione medievale, pubblicò A Survey of the Vatican Archives and of its Medieval Holdings 101 che però, a dispetto del titolo, segnalava anche documentazione più recente proveniente dai fondi di nostro interesse, trascurando tuttavia di offrire informazioni ulteriori.

fondi e carte personali furono finalmente affrontati in modo privilegiato solo nel 1981 quando Germano Gualdo diede alle stampe il suo articolo sugli Archivi di famiglie romane nell’Archivio Vaticano 102 che, pur limitato ad un am-bito geograficamente circoscritto – l’urbe appunto e l’aristocrazia romana – si pose come un primo abbozzo di guida.

dodici anni dopo quel primo tentativo, nell’autunno 1993, sergio pagano riprese alcuni degli spunti di Gualdo, ampliandone tuttavia il respiro geogra-fico e le prospettive, suggerendo alcune linee di ricerca per una «indagine sull’Azienda famiglia» che da quegli archivi prendessero le mosse. 103

Ancora sul finire del secolo scorso lo stesso sergio pagano, ormai prefetto dell’Archivio segreto, accolse il progetto di una guida generale agli Archivi Vaticani promossa da francis blouin, 104 i cui esiti purtroppo non corrisposero alle iniziali ambizioni, 105 ma che ha comunque almeno il merito di fornire un quadro generale del nostro patrimonio archivistico.

volta tentato una sommaria guida all’Archivio segreto; cfr. lajos Pásztor, A Vatikáni Levéltár, in «levéltári Közlemények», XX-XXiii (1942-1945), pp. 100-129.

100 Guida delle fonti per la storia dell’Africa a sud del Sahara negli Archivi della Santa Sede e negli Archivi ecclesiastici d’Italia, a cura di lajos pásztor, Zug 1983 (collectanea Archivi Vaticani 3). solo recentemente sono state colmate le lacune “geografiche” di quei lavori con la pubblicazione della Guida delle fonti per la storia dell’Africa del Nord, Asia e Oceania nell’Ar-chivio Segreto Vaticano, a cura di francesca di Giovanni, sergio pagano e Giuseppina roselli, città del Vaticano 2005 (collectanea Archivi Vaticani 37); anche qui come già nei lavori di pásztor non sono pochi i fondi personali e gli archivi di famiglia citati.

101 pubblicato a toronto nel 1972 dal pontifical institute of mediaeval studies della locale università, nella collana Subsidia Mediaevalia.

102 Gualdo proponeva per mera comodità espositiva di dividere questi complessi docu-mentari a partire dalla loro diversa natura e struttura, distinguendoli in macro categorie: a) documentazione afferente a personalità legate alla curia: es. Fondo Albani, Fondo Carpegna, Collezione Spada, ecc.; b) documentazione mista, ovvero comprendente allo stesso tempo ma-teriale proveniente dall’attività amministrativa del soggetto produttore e carte di natura priva-ta: es. Fondo Borghese; c) archivi famigliari in senso proprio.

103 PaGaNo, Archivi di famiglie romane, pp. 189-231.104 Vatican Archives: an inventory and guide to historical documents of the Holy See, general

editor francis X. blouin Jr. et al., new York 1998.105 concorrono tuttora ad inficiare il valore di questo lavoro i tanti errori nella termino-

logia utilizzata ed una certa farraginosità descrittiva, pecche dovute, probabilmente, ad una cattiva se non pessima traduzione.

484 GiAnni Venditti

Al di là delle guide generali e tematiche, miglior fortuna hanno avuto le iniziative più recenti volte a valorizzare i singoli fondi, partendo dai meno consistenti, ma, come vedremo, non escludendo i grandi archivi famigliari. solo per restare a questo inizio di secolo, sono state quindi dotate di inventari più o meno analitici le Carte Aiuti, 106 le Carte Cerretti, 107 le Carte de Merode, 108 le Carte Degola, 109 le Carte Dengel, 110 le Carte Ermini, 111 le Carte Fornari, 112 le Carte Luschin, 113 le Carte Muzzioli e Pagliucchi, 114 le Carte Procaccini, 115 i fondi Fantuzzi e Gioazzini e le Carte Vallega, 116 il Fondo Origo-del Palagio, 117 il Fondo Ottoboni 118 ed il Fondo Scaramucci. 119

di altri ancora sono stati aggiornati, corretti ed integrati gli inventari pre-esistenti: il Fondo Bolognetti, 120 il Fondo Carpegna, 121 il Fondo Castellani 122 ed il Fondo Confalonieri. 123

Altri fondi hanno dato origine a saggi e articoli specifici, non di rado com-prendenti l’inventario: così le già citate Carte Bea e Ciriaci, studiate ed inven-

106 cfr. sopra a p. 473. sul contenuto si veda AsV, Indice 1242 curato da enrico flaiani nel 2007.

107 si veda sopra, a p. 479 e qui avanti Appendice 8; cfr. anche AsV, Indice 1301 curato nel 2013 da Gianni Venditti.

108 cfr. sopra a p. 482. si veda il già citato Indice 1271.109 cfr. sopra a p. 476. marco Grilli ha curato l’Indice 1256 nel 2008.110 cfr. sopra a p. 479. si veda il già citato Indice 1215.111 si veda sopra, a p. 482 e qui avanti Appendice n. 9; cfr. anche AsV, Indice 1301 curato

nel 2014 da Gianni Venditti.112 Già citate a p. 479, sono ora provviste dell’Indice 1203 curato da Alejandro m. dieguez

nel 2008.113 cfr. sopra a p. 479; AsV, Indice 1294, curato da sergio pagano nel 2012.114 le carte di Giovanni muzzioli e di pio pagliucchi (cfr. sopra pp. 479-480, e qui avanti

in Appendice, rispettivamente ai numeri 6 e 7), sono descritte nell’Indice 1301 curato da Gianni Venditti nel 2014.

115 cfr. sopra a p. 479. si veda il già citato Indice 1293 (sergio pagano, 2012).116 cfr. sopra rispettivamente alle pp. 478 e 475, e qui avanti in Appendice, ai numeri 1, 3 e

5; i tre fondi sono descritti nell’Indice 1301 curato da Gianni Venditti nel 2014.117 Già citato alla p. 475, è provvisto dell’Indice 1194 redatto da pier paolo piergentili e

Gianni Venditti, 2002.118 luca becchetti ne ha redatto un nuovo inventario (AsV, Indice 1283A) nel 2010.119 si veda sopra, alla nota 57; AsV, Indice 1301 curato nel 2014 da Gianni Venditti.120 l’Indice 1049 curato da Angelo mercati è stato rivisto ed integrato nel 2010 da Anna

marchica.121 l’Indice 1050, redatto ed annotato anch’esso da monsignor mercati negli anni 1930-

1931, è stato completamente rivisto nel 2010 da sabrina corarze.122 l’originale Indice 1270 è stato rivisto da luca carboni nel 2011.123 l’Indice 1051 redatto nel 1944 da riccardo ceccopieri maruffi, e stato rivisto e inte-

grato nel 2010 da Annalisa lorenzetti.

ArchiVi di fAmiGliA 485

tariate da sergio pagano, 124 le Carte Erzberger, 125 le Kanzler-Vannutelli, 126, le Morelli, 127 e le Soderini-Clementi. 128

riguardo agli archivi famigliari – quasi sempre giunti in Archivio segreto provvisti di strumenti di ricerca più o meno analitici 129 redatti dagli archivisti di famiglia – sono stati anch’essi ultimamente oggetto di studio e valorizzazio-ne. Grazie a nuove sensibilità, competenze e tecnologie, a quegli antichi stru-menti si sono progressivamente affiancati – spesso sostituendoli – inventari sempre più completi (e complessi) sia da un punto di vista storico che archivi-stico: grazie a queste nuove pubblicazioni, l’Archivio Beni, 130 il grande Archivio Boncompagni-Ludovisi 131 ed il più modesto Della Valle-Del Bufalo 132 sono forse

124 cfr. sopra a p. 479.125 BeNedetti, Le Carte Erzberger, pp. 3-103.126 Le Carte Kanzler-Vannutelli dell’Archivio Segreto Vaticano. Inventario, a cura di Vanes-

sa polselli, città del Vaticano 2013 (collectanea Archivi Vaticani 91).127 Gianni veNditti, Le Carte Morelli in Archivio Segreto Vaticano, in Dall’Archivio Segreto

Vaticano, Vii, pp. 345-382, con cenni biografici e inventario.128 sergio PaGaNo, La mancata pubblicazione dell’opera «Pio IX e il Risorgimento italiano»

di Giuseppe Clementi ed Edoardo Soderini, in Dall’Archivio Segreto Vaticano. Miscellanea di testi, saggi e inventari, iV, città del Vaticano 2009, pp. 279-434 (collectanea Archivi Vaticani 70), con l’inventario del fondo alle pp. 355-434, e cenni biografici su clementi e soderini.

129 fa eccezione il già ricordato rospigliosi-Gioeni; cfr. supra alla p. 475. insieme a que-sto, altri fondi (una decina circa) sono tuttora sprovvisti, per motivazioni diverse, di indici ed inventari: le Carte Baumgarten, Mazzei e Serafini; i fondi Colonna, Evangelisti-Spada, Sperelli, Tizzani e Zarlatti; il Lascito Perrat e la Miscellanea Savelli.

130 PierGeNtili, L’archivio dei conti Beni di Gubbio. Questo lavoro – nato come tesi di lau-rea della facoltà di conservazione dei beni culturali dell’università della tuscia – può a buon diritto essere considerato l’antesignano di un nuovo approccio alla descrizione archivistica ed all’indagine di un archivio di famiglia sotto tutti i suoi aspetti e potenzialità. da quelle carte lo stesso autore ha preso lo spunto per un suo saggio su Il diritto e la vendetta. Battaglie legali e faide familiari di una fraterna compagnia al servizio dei Montefeltro (1487-1507), in Dall’Archivio Segreto Vaticano. Miscellanea di testi, saggi e inventari, V, città del Vaticano 2011, pp. 257-399 (collectanea Archivi Vaticani 84).

131 Archivio Boncompagni Ludovisi. Inventario, a cura di Gianni Venditti, con la collabo-razione di beatrice Quaglieri, voll. 1-5, città del Vaticano 2008 (collectanea Archivi Vaticani 63). mi piace segnalare come, proprio negli anni in cui si attendeva al faticoso compimento di questo lavoro, trovavano in qualche modo ragione i suggerimenti di sergio pagano sull’uti-lizzo del grande archivio per la storia economica (cfr. PaGaNo, Archivi di famiglie romane, pp. 201-207). È del 2003 infatti l’edizione del bel saggio di luigi aloNzi, Famiglia, patrimonio e finanze nobiliari. I Boncompagni, secoli XVI-XVIII, manduria 2003 (europa mediterranea 3) che a quell’archivio aveva attinto largamente, mentre direttamente collegate alla nuova fruibi-lità dell’Archivio sono oggi le tante pubblicazioni promosse, oltre che dal centro di documen-tazione di Vignola, da molti e qualificati ricercatori.

132 Archivio Della Valle-Del Bufalo. Inventario, a cura di Gianni Venditti, città del Vati-cano 2009 (collectanea Archivi Vaticani 65). da questo lavoro sono nati alcuni divertissement in forma di saggio: luca BeccHetti, Gianni veNditti, Un blasonario secentesco della piccola e media aristocrazia romana, roma 2008 (documenti rari e curiosi dall’Archivio segreto vatica-no 2); pier paolo PierGeNtili, Gianni veNditti, Scorribande, lanzichenecchi e soldati ai tempi del Sacco di Roma: papato e Colonna in un inedito epistolario dall´archivio Della Valle-Del Bufalo

486 GiAnni Venditti

oggi più facilmente fruibili, anche a chi si accosti per la prima volta ad un fondo archivistico, e con lo stesse finalità si sta ora attendendo alla completa schedatura ed inventariazione dell’imponente Archivio Borghese. 133 il lavoro, particolarmente ambizioso e di lunga durata, contribuirà forse a far compiere un altro passo avanti nella redazione di quella Guida generale dell’Archivio Segreto Vaticano, sempre vagheggiata ma per mille motivi mai giunta a com-pimento, che in un prossimo futuro possa orientare lo studioso nell’immenso patrimonio che, forse immeritatamente, è stato affidato alla nostra gelosa ed orgogliosa custodia.

Tabella

elenco cronologico dei versamenti e delle acquisizioni (per prefettura)

Giuseppe GaramPi (1751-1772) Fondo Albani (Clemente XI) 1751Fondo Ronconi 1751Archivio Ubaldini > 1751Fondo Carpegna 1753Fondo Pio 1753Fondo Favoriti-Casoni 1759Fondo Spada 1759Fondo Ottoboni 1731-1741Fondo ConfalonieriCollectanea-Miscellanea Garampi, Collezione Garampi, Fondo Ga-rampi

carlo altieri (1809-1815) Fondo Bolognetti 1810

marino mariNi e altri (1815-1855) Archivio Tosi > 1828Carte Mazio 1832Carte Canosa 1838

Augustin tHeiNer (1855-1870) Collezione Brancadori 1859Carte Tosti > 1866Collezione Spada < 1870

(1526-1527), roma 2009 (documenti rari e curiosi dall’Archivio segreto vaticano 3); Gianni veNditti, Un episodio ignoto nella vita di Pietro della Valle, in Studi in onore del cardinale Raffaele Farina, ii, a cura di Ambrogio m. piazzoni, città del Vaticano 2013, pp. 1099-1142 (studi e testi 478).

133 come è noto il grande archivio è intimamente connesso con altri nostri fondi già ricor-dati nelle pagine precedenti: le Carte Borghese, gli Instrumenta Burghesiana, le Carte Salviati ed il Fondo Borghese. sulla possibile “filiazione” di questi fondi da un’unica «misera pianticella salmastra» si rimanda al già citato articolo di rita romanelli.

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carlo cristoFori (1873-1877) Carte Theiner 1878

Joseph HerGeNrötHer (1879-1890) Carte Farnesiane 1880

Agostino ciasca (1891-1892) Carte Borghese 1891Carte Salviati 1891Fondo Borghese, serie I-V 1891Fondo Salviati 1891Instrumenta Burghesiana 1891

peter WeNzel (1894-1909) Fondo Tizzani 1898Carte Morelli 1904Fondo Castellani 1908Fondo Santini 1909

mariano uGoliNi (1909-1925) Carte Piastrelli > 1909Carte Aiuti 1917Fondo Cybo 1917Carte Macchi 1919Carte Pasolini-Zanelli 1920Carte Erzberger 1921Fondo Santacroce < 1929Fondo Zarlatti < 1929Carte Mazzei < 1929Fondo Colonna < 1929

Angelo mercati (1925-1955) Fondo Finy 1925Fondo Origo-Del Palagio 1926Fondo Benincasa 1928Fondo Gioazzini 1928Carte Baumgarten 1929Fondo Scaramucci > 1929Archivio Ruspoli-Marescotti 1930Fondo Carinci 1930Archivio Rospigliosi 1931Archivio Rospigliosi-Gioeni 1931Carte Kanzler-Vannutelli 1931Archivio Borghese 1932Archivio Beni I-II 1933Collezione Mencacci 1935Carte Degola 1936Fondo Gramiccia-Pagliucchi 1936Fondo Benigni 1938Carte Fornari 1943Carte Vallega > 1944Archivio Patrizi-Montoro 1945Archivio Boncompagni-Ludovisi 1947Archivio Della Valle-Del Bufalo 1947Carte Luschin 1948

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Carte Dengel 1949Fondo Fantuzzi < 1951Carte Soderini-Clementi 1955

martino Giusti (1956-1984) Carte Pagliucchi > 1960Carte Procaccini 1961Fondo Evangelisti-Spada 1964Carte Muzzioli 1965Carte Bea 1969Carte Ciriaci 1969Archivio Belli < 1970Carte Berzi 1976Carte Cerretti 1981Carte Serafini < 1981Fondo Sperelli

Josef metzler (1984-giu. 1995) Carte Garroni < 1991Carte De Gregorio 1996

sergio PaGaNo (gen. 1997-…) Carte Messner 2000Lascito Perrat 2005Carte Ermini 2007Carte Ploscaru 2008Carte De Merode 2009

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aPPeNdice

1 – Fondo Fantuzzi

secc. XVii-XViii volumi 42Gaetano fantuzzi, nato a savignano sul rubicone il 1° agosto 1708, fu pre-

lato domestico di clemente Xii nel 1738 e referendario delle due segnature. nominato uditore di rota nel 1743 e camerlengo del medesimo tribunale, resse la penitenzieria apostolica e fu consultore della congregazione dei riti. creato cardinale nel 1759, fu componente di diverse congregazioni romane (buon Governo, indice, immunità, Vescovi e regolari, e concistoriale). morì a roma il 1° ottobre 1778. 134

il fondo conserva documentazione prodotta o utilizzata dal fantuzzi nell’esercizio dei suoi incarichi di curia. in particolare: otto volumi sono re-lativi alla congregazione dell’immunità ecclesiastica (1716-1778); sette a pro-blemi diversi di politica estera (1762-1778); tre volumi all’Annona di roma (1721-1778); tre volumi alla penitenzieria Apostolica (1751-1759); sette volumi alla sacra rota (secc. XVii-XViii); due volumi conservano biglietti e memo-rie del cardinal fantuzzi (1762-1778); tre volumi di «lettere» (1764-1778); due volumi relativi a congregazioni speciali (1745-1767); un volume sulla congre-gazione fermana (1750-1759) istituita da innocenzo Xi nel 1686 per il governo della città marchigiana e soppressa da clemente Xiii nel 1761; due volumi miscellanei di argomento diverso e infine un volume di «Voti particolari» e memorie (1778).

Varrà qui la pena segnalare l’assenza dei tomi i-iii, Vi-Vii, iX, Xiii. tut-tavia, alcuni caratteri estrinseci (in particolare le legature ed i cartigli posti sul dorso di alcune unità della serie dei Diaria della rota romana) hanno recente-mente permesso di identificare gli odierni Diari nn. 4, 21 e 8 rispettivamente con i suddetti tomi ii, iii e Vi. Altra documentazione prodotta dal fantuzzi nel suo ufficio di uditore è tuttora conservata in AsV, Sacra Romana Rota.

poco si sa delle vicende del fondo, tuttavia alcuni dei volumi recano una numerazione ottocentesca che rimanda allo spostamento a parigi degli archivi romani. per restare ai tre Diari di rota, è dunque probabile che il loro trasfe-rimento nell’Archivio della rota sia avvenuto dopo il ritorno del materiale archivistico a roma. È elencato tra i fondi dell’Archivio segreto a partire dal 1951 – AsV, Indice 1301 (Gianni Venditti, 2014).

134 si veda Guido FaGioli vercelloNe, Fantuzzi, Gaetano, in dbi, 44, 1994, pp. 702-706.

490 GiAnni Venditti

2 – Carte Canosa

1824-1838 buste 10Antonio capece minutolo, principe di canosa, nacque a napoli il 5 marzo

1768 e morì a pesaro, in esilio volontario, il 4 marzo 1838. politico e pubblici-sta fermamente antiliberale, fu ministro di polizia del regno delle due sicilie nel 1816 e nel 1821, e poi consigliere di stato. dopo il 1822 venne privato di ogni incarico e allontanato dal regno. prima a firenze, poi a roma infine a pesaro, non cessò tuttavia la sua attività politica, rimanendo in corrisponden-za con gli ambienti reazionari del regno e degli altri stati italiani. 135

delle 185 unità archivistiche facenti parte dello spoglio del canosa ne sono oggi conservate in Vaticano poco meno che cinquanta. il loro contenuto, estremamente eterogeneo, riguarda indifferentemente affari politici (rapporti di polizia su episodi di ribellismo, rifugiati, ecc., provenienti non solo dal regno, ma anche dagli altri stati italiani) o personali (memorie difensive in relazione alla sua rimozione da ministro del regno ed al contenzioso con i riccini; libelli polemici in funzione antiliberale).

si conserva il manoscritto del volume Perché il Sacerdozio dei nostri tempi e la Moderna Nobiltà Dimostrati non siansi egualmente generosi ed interessanti come l’Antichi per la causa della Monarchia, e del Re. Epistola di Antonio Ca-pece Minutolo Principe di Canosa al Sacerdote dottore Don Pasquale Panvini, seguita da LIV Disertazioni in forma di Note corrispondenti al testo dell’epistola che viene da questa commentata e dilucidata, uscito a pisa nel 1818.

Alla morte del canosa, le carte rimaste a pesaro (tre bauli ed una cassa per un totale di 185 tra volumi, buste e fasci di carte) vennero inviate a roma dal cardinale tommaso riario sforza – allora delegato apostolico per urbino e pesaro. il cardinale segretario di stato luigi lambruschini consegnò parte della documentazione alla legazione del regno di napoli a roma (cfr. Ar-chivio di stato di napoli, Archivio Borbone 722-750, Carte Canosa) e parte ne versò in Archivio segreto Vaticano, dove giunsero, presumibilmente nell’esta-te del 1838 (AsV, Segr. Stato, Esteri, b. 371, an. 1838, rubr. 166, fasc. 3, ff. n. n., con accluso l’elenco complessivo e parziale, diviso per baule, del materiale inviato) e qui suddivise nelle attuali 10 buste 136 – AsV, Indice 1301 (Gianni Venditti, 2014).

135 sul canosa resta fondamentale, seppur datato, Walter maturi, Il principe di Canosa, firenze 1944 (studi e documenti di storia del risorgimento 27); una sua approfondita biogra-fia è quella offerta da Alberto PostiGliola, Capece Minutolo, Antonio, in dbi, 18, 1975, pp. 452-459.

136 una breve citazione del fondo in leonard e. Boyle, A Survey of the Vatican, p. 96. sul materiale conservato a napoli si veda renata oreFice, Le carte Canosa nell’Archivio Borbone, in «Archivio storico per le province napoletane», lXXX (1961), pp. 326-366.

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3 – Fondo Gioazzini

sec. XVii-1902 buste 96filippo Gioazzini, nato a roma il 24 novembre 1815, fu avvocato rotale

e concistoriale nel 1845. nominato docente di diritto romano alla sapienza nel 1852, resse la cattedra fino alla fine dello stato pontificio. negli anni ’50 del 18° secolo fu direttore della sezione legale dell’Accademia dei Quiriti e giureconsulto del comune di roma. conservatore delle ipoteche di roma e comarca nel 1869, si ignora la data della morte. 137

il fondo conserva circa 1.000 fascicoli, con ordinamento generalmente al-fabetico, relativi soprattutto all’attività dell’avvocato Gioazzini come libero professionista e rappresentante legale di enti pubblici (comuni di roma, An-cona, mentana, ecc.), privati (istituti bancari) ed ecclesiastici. Vi sono inoltre carte di carattere amministrativo e contabile dello studio legale.

contiene inoltre corrispondenza con enti, amministrazioni ed associazio-ni diverse, tra le quali l’opera dei congressi cattolici, la società primaria romana per gli interessi cattolici, l’unione romana per le elezioni ammini-strative. biglietti di convocazione del collegio degli Avvocati concistoriali e carte personali dell’avvocato come ad esempio il diploma di aggregazione all’Accademia tiberina.

Altra documentazione infine è riconducibile a Vincenzo Gioazzini, figlio di filippo ed anch’egli avvocato, ed a Gaetano Gioazzini, minutante della prefettura generale di Acqua e strade.

il fondo giunse in Archivio segreto nel marzo 1928 138 –AsV, Indice 1301 (Gianni Venditti, 2014).

4 – Fondo Gramiccia-Pagliucchi

1702-1864 buste 17pietro Gramiccia, nato a Genzano nel 1800 (si ignora la data della morte), fu

prelato domestico e referendario delle due segnature nel 1846. resse succes-sivamente le delegazioni apostoliche di benevento (1847-1851), Ascoli (1852), civitavecchia (1853-1856), ferrara (1856-1859) e perugia (1859-1869). 139

le buste 1-5, organizzate cronologicamente dal 1846 al 1850, contengono memoriali, allegazioni, disposizioni sovrane, editti e regolamenti per il go-verno delle delegazioni e delle comunità; disposizioni in materia di ordine pubblico, finanza, ecc.; stampati, opuscoli e periodici (tra questi «la pallade»,

137 Alcune sue notizie biografiche in AsV, Fondo Gioazzini, b. 64, fasc. 668.138 sul fondo cfr. FiNK, Das Vatikanische Archiv, p. 136; Vatican archives, p. 368; si veda

anche la breve nota in PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 35.139 su monsignor Gramiccia si vedano le brevi note poste da Angelo mercati sulla retro-

coperta della busta 1.

492 GiAnni Venditti

«diario di roma», «la speranza», «Giornale militare e delle Guardie civi-che italiane», «la rivista di firenze», «il Giornale romano», «l’epoca», «la presse», «la sentinella dell’esercito», «l’epoca», «Giornale costituzionale del regno delle due sicilie», «l’Araldo», «Giornale di roma», «il tempo», «l’omnibus», ecc.), ma anche composizioni letterarie, erudite, satiriche, ecc.

le buste 6-16 sono distinte per argomento: «stato pontificio. trattati e convenzioni col regno di sardegna, regno delle due sicilie, impero d’Au-stria e Granduca di toscana» (busta 6); «stato pontificio. Viaggio del ponte-fice pio iX a ferrara» (b. 7); «stato pontificio. commercio, industria, Agri-coltura, pascoli, lavori pubblici» (b. 8); «stato pontificio. stampa e polizia, sanità marittima ospedali, Archivi e notari, statistica della popolazione» (b. 9); «stato pontificio. stato degli impiegati, provincie e comuni» (b. 10); «stato pontificio. milizia e marina» (b. 11); «stato pontificio. finanza» (bb. 12-14); «stato pontificio. tribunali, contenzioso Amministrativo, polizia» (b. 15); «Guardia civica. regolamento e circolari di ministri» (b. 16).

la busta 17 infine contiene documentazione (circolari, corrispondenza, editti, relazioni, ecc.) raccolta o prodotta da monsignor Gramiccia negli anni in cui fu responsabile delle delegazioni Apostoliche di benevento, Ascoli, civitavecchia, ferrara e perugia.

le carte Gramiccia furono donate alla santa sede da pio pagliucchi (ciò giustifica il nome dato al fondo) e arrivarono in Archivio Vaticano in due riprese: un grosso pacco (l’attuale busta 17) venne versato il 29 luglio 1936; il 22 maggio del 1951 giunse invece la maggior parte della documentazione che venne organizzata in 16 buste 140 – il fondo è tuttora privo di strumenti di ricerca.

5 – Carte Vallega

1910-1934 busta 1Giovanni battista federico Vallega, nato a Genova il 12 aprile 1876, nel

1921 fu nominato vicario apostolico in Asia minore e arcivescovo di smirne (resse la sede fino al 1929). morì a roma il 4 dicembre 1944.

contiene, suddivisa in 7 fascicoli, documentazione relativa agli anni in cui monsignor Vallega fu presente in Asia minore ed al periodo immediatamente successivo. in particolare: corrispondenza diversa (1922 maggio 1°-1923 luglio 4) tra Vallega e i cardinali pietro Gasparri e Willem van rossum, la delega-zione apostolica a costantinopoli, il consolato italiano a smirne, ecc., relativa soprattutto alla situazione dei Greci, degli Armeni e dei cattolici nel paese, anche in riferimento all’incendio della cattedrale di smirne, con richiesta di

140 per il versamento del fondo in Archivio segreto, si veda Att. S. Sede, 1951, p. 378, e da ultimo PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, pp. 94, 142, con alcune note biografiche.

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notizie su profughi e dispersi; corrispondenza relativa all’opera della pro-pagazione della fede (1921 ottobre 26-1923 giugno 13), e in particolare con il consiglio centrale di parigi e lione e il consiglio superiore di roma, il collegio di san Giuseppe dei fratelli delle scuole cristiane di smirne e la se-greteria di stato vaticana; periodici e opuscoli a stampa (1922), tra i quali «la Quinzane catholique de smyrne», 1ère année, nn. 12, 13, 1er-15 août 1922 e il «corriere d’italia», a. XVii, n. 225, 24 settembre 1922; «monsignor migone. Appartamento Genovesi» (1922-1932) con corrispondenza tra Vallega e le pie fondazioni di san Giovanni battista de’ Genovesi in roma, relativa ad alcune elargizioni liberali in denaro destinate a restauri diversi e migliorie allo stabile della fondazione; «propagazione della fede. fondo culto» (1923 ottobre 13-1928 giugno 27); documentazione bancaria (1910-1920) relativa alla gestione economica del Vicariato; contabilità personale (1919-1934).

si conserva inoltre il lasciapassare concesso dalla segreteria di stato a mon-signor Gian Antonio Zucchetti, vicario apostolico nel 1910, ed un prospetto di entrate e uscite della cattedrale di smirne.

si ignora quando il fondo sia giunto in Archivio segreto – AsV, Indice 1301 (Gianni Venditti, 2014)

6 – Carte Pagliucchi

secc. XiX-XX buste 3pio pagliucchi nacque a roma il 24 aprile 1872 e vi morì il 22 marzo 1960.

storico e scrittore dell’Archivio segreto dal 1896 al 1907, fu poi fino al 1950 officiale e archivista della segreteria dei brevi. 141

il fondo contiene, divisi in fascicoli cronologici, il manoscritto (busta 1), le bozze di studio (busta 2) e di stampa (busta 3) di un saggio rimasto inedito il cui titolo sarebbe presumibilmente stato La Milizia Pontificia nella Storia di Roma dal secolo VII a tutto il XVIII, oppure La Milizia Pontificia nella Storia dei Papi e di Roma dal secolo VII a tutto il XVIII.

il lavoro (consistente in bozza di oltre mille fogli) arricchito di citazioni bibliografiche e, più raramente, archivistiche (tratte dai fondi dell’Archivio segreto e dell’Archivio di stato di roma), come si desume dai sommari acclusi ai singoli fascicoli, avrebbe dovuto ripercorrere la storia dell’esercito pontifi-cio, distinta dall’autore in otto periodi, a partire dal 649, per concludersi con l’invasione francese e la deportazione e morte di pio Vi. Avrebbe completato il lavoro una appendice tematica divisa in sette sezioni così distinte: i. Capitani generali della Chiesa, Gonfalonieri della Chiesa ed altri comandnati e personaggi che militarono al servizio della Santa Sede dal secolo XII a tutto il XVIII; ii. Co-

141 su di lui si veda la breve nota biografica in PaGaNo, L’Archivio Segreto Vaticano, p. 94.

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mandanti generali della Guardia del Palazzo e del Corpo del Sommo Pontefice; iii-iV. Cavalleggeri della Guardia detti Lancie Spezzate; V. Capitani generali dell’Artiglieria; Vi. Architetti militari e civili; Vii. Comandanti e Capitani della Marina Pontificia; Vii. Capitani della Guardia Svizzera Pontificia e Capitani degli Alabardieri e Lanzi Tedeschi.

non è certo se le carte siano rimaste in Archivio segreto dopo il passaggio del pagliucchi in segreteria di stato, se vennero versate dopo il suo pensiona-mento nel 1950, oppure, come probabile, dopo la sua morte nel 1960 – AsV, Indice 1301 (Gianni Venditti, 2014)

7 – Carte Muzzioli

secc. Xiii-XVii busta 1Giovanni muzzioli, nato a forlì il 30 settembre 1915, fu paleografo, con-

sultore storico della congregazione dei riti, vice direttore della casanatense e direttore dell’istituto per la patologia del libro dal 1956 alla morte, occorsa in roma il 6 settembre 1961. 142

il piccolo fondo conserva, in 6 fascicoli, documenti diversi (in originale o in copia), probabilmente posseduti dal muzzioli in ragione del suo lavoro e dei suoi interessi scientifici, provenienti da archivi pubblici (tra questi l’Ar-chivio segreto Vaticano) e privati. tra l’altro, una «dissertatio i delle lettere formate, recitata in roma a dì giugno 1747»; «copie di bolle, atti, regesti» provenienti dall’Archivio di san fortunato di todi (1201-1300); copia della «constitutio Alexandri V contra errores Johannis de poliaco, et aliorum, su-per confessione sacramenti», tratto «ex libro i de diversis formis, tit. de re-gularibus, anno primo, pag. 180»; appunti diversi sulle differenze tra le bolle e i brevi pontifici; un «regestum bullarum et brevium diversorum summo-rum pontificum ad familiam ursinam spectantium, ab anno 1243 ad 1610, in Archivio Vaticano asservatorum»; gli introiti ed esiti della camera Apostolica relativi al gennaio 1408; atti della Synodus Lyciensis del 1628, con annotazione del 6 dicembre 1965 «d n. 3980. restituire mons. Giusti».

Al momento del suo versamento il fondo comprendeva anche un rotolus supplicationum (cartaceo, cm 43×35) databile al 1399 presentato all’antipapa benedetto Xiii e approvato per fiat. il documento è ora conservato tra gli Instrumenta Miscellanea dell’Archivio segreto Vaticano, al n. 7971. 143

142 su muzzioli si veda Augusto camPaNa, Ricordo di Giovanni Muzzioli, in «bollettino dell’istituto di patologia del libro ‘Alfonso Gallo’», XXi (1962), fascc. 3-4, pp. 97-115; emma coNdello, Muzzioli, Giovanni, dbi, 77, 2012, pp. 643-645.

143 per il regesto del rotolus (edito dallo stesso muzzioli come Rotulo originale di suppliche «per fiat» di Benedetto XIII antipapa, roma, s.n.t. 1947) si veda sergio PaGaNo, Additiones agli «Instrumenta Miscellanea» dell’Archivio Segreto Vaticano, città del Vaticano 1989, pp. 19-20 (collectanea Archivi Vaticani 57).

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il fondo giunse in Archivio segreto nel 1965, venduto alla santa sede da lyda ricca rosellini, vedova dello studioso romagnolo 144 – AsV, Indice 1301 (Gianni Venditti, 2014).

8 – Carte Cerretti

1917-1932 fascicolo 1bonaventura cerretti, nato a bardano di orvieto il 18 giugno 1872 e morto

a roma il 9 maggio 1933, fu uditore della delegazione apostolica di Washing-ton dal 1906 al 1914. nominato segretario degli Affari ecclesiastici straordi-nari nel 1917, fu designato nunzio apostolico in francia nel 1921 e resse la nunziatura fino 1926. creato cardinale nel 1925, l’anno successivo divenne prefetto del tribunale della segnatura apostolica. 145

l’unico fascicolo contiene documentazione di natura privata e confidenzia-le, relativa in parte agli anni in cui cerretti fu negli stati uniti. in particolare: lettere a cerretti di francesco marchetti-selvaggiani, nunzio in Venezuela, di luigi fumi, che segnala la possibilità di acquisto di un codice contenente gli statuti degli ostiari pontifici, di Giovanni bonzano, delegato apostolico negli stati uniti d’America, e di Joseph schrembs, vescovo di toledo (ohio); comu-nicazione di nicola festa, custode generale dell’Arcadia, per il conferimento del titolo di socio onorario a cerretti (maggio 1927); comunicazioni della equitable trust company of new York, della new england Gas and electric Association e della chase national bank relative a transazioni finanziarie, accrediti, azionariato, ecc.

donate da monsignor carlo Graziani, giunsero in Archivio segreto il 20 aprile 1981. provvide al riordino e alla numerazione sergio pagano il 21 mag-gio dello stesso anno – AsV, Indice 1301 (Gianni Venditti, 2014).

9 – Carte Ermini

sec. XiX buste 7Alessandro ermini (1826-29 gennaio 1905) fu primo minutante del mini-

stero dell’interno pontificio. 146

144 cfr. Att. S. Sede, 1965, p. 835.145 cfr. Il Cardinale Bonaventura Cerretti, a cura di elvira cerretti, roma 1939, riedito nel

1971 da Giuseppe de luca; Vittorio de marco, Un diplomatico vaticano all’Eliseo: il cardinale Bonaventura Cerretti (1872-1933), roma 1984 (politica e storia 52); si veda infine francesco marGiotta BroGlio, Cerretti, Bonaventura, in dbi, 24, 1980, pp. 2-4, e la bibliografia citata.

146 su Alessando ermini poche notizie in Il terz’ordine secolare del Padre S. Francesco in Aracoeli: Memorie storiche, roma 1907, p. 146.

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documentazione diversa relativa agli incarichi ministeriali dell’ermini. in particolare: regolamenti, motu proprio, notificazioni, editti, ecc., su materie diverse di competenza camerale o ministeriale (sistema annonario, panifica-zione, regolamenti giudiziari, regime daziario, gabelle, aziende manifatturie-re, agricoltura); «casi singoli», fascicoli nominativi o collettivi di suppliche, istanze, memoriali, documentazione in genere presentata al santo padre, al segretario di stato, al ministro dell’interno, alle legazioni pontificie o di-nanzi ai diversi tribunali dello stato; «elenchi carcerati», conserva fascicoli collettivi, divisi alfabeticamente per cognome, relativi alla posizione di con-dannati (contiene di norma dichiarazioni, memorie difensive, istanze di grazia e, spesso, la minuta della relativa determinazione sovrana), registri di condan-nati e reclusi per motivi diversi (la gran parte politici), contenenti una breve notizia del reato ed il relativo provvedimento giudiziario; repertori di atti e provvedimenti giudiziari.

le carte furono donate alla santa sede nel 2007 da massimo ermini, pro-nipote di Alessandro 147 – AsV, Indice 1301 (Gianni Venditti, 2014).

147 cfr. Att. S. Sede, 2007, p. 1104.