TITOLI DI CREDITO

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TITOLI DI CREDITO I titoli di credito sono documenti costitutivi, nel senso che attraverso la confezione di essi si crea il diritto cartolare, destinati alla circolazione del diritto di credito che attribuiscono il diritto ad una determinata prestazione. Questa può consistere: Nel pagamento di una somma di denaro, come avviene nella cambiale, nell’assegno bancario e circolare, nelle obbligazioni di società e nei titoli del debito pubblico (titoli di credito in senso stretto). Nel diritto alla riconsegna di merci depositate o viaggianti, come avviene nella fede di deposito, nella polizza di carico, nel duplicato della lettera di vettura e così via (titoli di credito rappresentativi di merci). Inoltre con riferimento ai titoli di credito si riconoscono: Titoli di partecipazione titoli di credito che rappresentano una situazione giuridica complessa ed i relativi diritti, come le azioni di società e le quote di partecipazione a fondi comuni di investimento. Titoli individuali titoli di credito emessi ognuno per una distinta operazione economica e si presentano perciò come individuali, come cambiali ed assegni. Titoli di massa titoli che rappresentano frazioni di uguale valore nominale di una unitaria operazione economica di finanziamento ed attribuiscono ciascuno uguali diritti, come azioni e obbligazioni. Al fine di regolare questa varietà tipologica, il legislatore ha previsto: Disciplina speciale alcune leggi speciali regolavano prima dell’emanazione del codice civile e regolano tuttora alcune figure tipiche di titoli di credito. Così ad es.: cambiale (r.d.n.1669/1933); assegno bancario e circolare (r.d.n. 1736/1933); titoli azionari (r.d.n.1148/1941). Disciplina generale il codice civile del 1942 ha nel contempo introdotto una disciplina generale dei titoli di credito (artt. 1992-2027). La previsione di regole comuni a tutti i titoli di credito consente di colmare eventuali lacune delle discipline speciali (art. 2001). A fronte di una varietà di tipi, rimane sempre unica la funzione principe dei titoli di credito: la funzione di mobilizzare la ricchezza, prevedendo la circolazione rapida, semplice e sicura del diritto di credito, neutralizzando così i rischi e gli inconvenienti che 1

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TITOLI DI CREDITO

I titoli di credito sono documenti costitutivi, nel senso che attraversola confezione di essi si crea il diritto cartolare, destinati allacircolazione del diritto di credito che attribuiscono il dirittoad una determinata prestazione. Questa può consistere:

Nel pagamento di una somma di denaro, come avviene nellacambiale, nell’assegno bancario e circolare, nelleobbligazioni di società e nei titoli del debito pubblico (titolidi credito in senso stretto).

Nel diritto alla riconsegna di merci depositate o viaggianti,come avviene nella fede di deposito, nella polizza di carico,nel duplicato della lettera di vettura e così via (titoli di creditorappresentativi di merci).

Inoltre con riferimento ai titoli di credito si riconoscono: Titoli di partecipazione titoli di credito che rappresentano una

situazione giuridica complessa ed i relativi diritti, come leazioni di società e le quote di partecipazione a fondi comunidi investimento.

Titoli individuali titoli di credito emessi ognuno per unadistinta operazione economica e si presentano perciò comeindividuali, come cambiali ed assegni.

Titoli di massa titoli che rappresentano frazioni di ugualevalore nominale di una unitaria operazione economica difinanziamento ed attribuiscono ciascuno uguali diritti, comeazioni e obbligazioni.

Al fine di regolare questa varietà tipologica, il legislatore haprevisto:

Disciplina speciale alcune leggi speciali regolavano primadell’emanazione del codice civile e regolano tuttora alcunefigure tipiche di titoli di credito. Così ad es.: cambiale(r.d.n.1669/1933); assegno bancario e circolare (r.d.n.1736/1933); titoli azionari (r.d.n.1148/1941).

Disciplina generale il codice civile del 1942 ha nel contempointrodotto una disciplina generale dei titoli di credito(artt. 1992-2027).La previsione di regole comuni a tutti i titoli di creditoconsente di colmare eventuali lacune delle discipline speciali(art. 2001).

A fronte di una varietà di tipi, rimane sempre unica la funzioneprincipe dei titoli di credito: la funzione di mobilizzare la ricchezza,prevedendo la circolazione rapida, semplice e sicura del dirittodi credito, neutralizzando così i rischi e gli inconvenienti che

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al riguardo presenta la disciplina della cessione del credito(artt. 1260 ss. c.c.).

La cessione del credito è un degli istituti giuridici chedisciplinano i rapporti tra i soggetti in relazione allacircolazione della ricchezza. Attraverso la cessione del credito,un soggetto, il cedente, si spoglia di un suo dirittotrasferendolo ad un terzo, il cessionario. Il soggetto tenutoall’adempimento nei confronti del cessionario prende il nome dicreditore ceduto.Le ragioni economiche della cessione del credito risiedonoprincipalmente nella possibilità di rendere attuale edimmediatamente disponibile quella ricchezza che diventeràesigibile solo con la futura scadenza del credito o, comunque, conl’effettivo pagamento da parte del debitore. Ad es. l’imprenditorepuò decidere di cedere alla banca i propri crediti verso iclienti, ottenendo in cambio dalla banca cessionaria dei creditiun corrispettivo, cioè una liquidità monetaria, che potràimmediatamente utilizzare per i suoi bisogni correnti senza doverattendere la futura scadenza dell’obbligazione.

Ma gli inconvenienti della cessione sono quelli:a. Che se l’alienante non è titolare del credito ceduto, o lo

stesso non è sorto o è stato già oggetto di una precedentecessione opponibili, allora nessun effetto acquisitivo siproduce per il cessionario.

b. Al cessionario risultano opponibili tutte le eccezioniopponibili al cedente, salvo la comprensione della cessioneaccettata senza riserve.

Ai rischi esposti si aggiungono anche oneri di tipo formale:

a. Il Concessionario deve dare prova della cessione b. Egli deve sottostare all’onere della tempestiva comunicazione

al debitore dell’avvenuta cessione per evitare un pagamentodeliberatorio al cedente.

L’eliminazione di questi inconvenienti è data dall’estensione allacircolazione dei crediti della disciplina, tipica della

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circolazione dei beni mobili, che garantisce all’acquirente inbuona fede l’acquisto della titolarità del bene pur in difettodella stessa. Questo è dovuto alla nascita del credito cartolare,che origina da una dichiarazione unilaterale con la quale chi ègravato dell’obbligazione nei confronti di un altro soggetto, inbase ad un rapporto tipico, ne trasfonde i termini essenziali inun documento, con il quale s’impegna ad eseguire la prestazionestabilita, a favore del possessore del titolo.Le regole di circolazione più semplici e sicure sono proprioquelle previste per i beni mobili: la proprietà dei beni mobili sitrasferisce con il semplice consenso (art. 1376) ed inoltrel’acquirente di un bene mobile è tutelato contro il rischio dellamancanza di titolarità nel trasferente dalla regola “possesso dibuona fede vale titolo” (art. 1153).Ecco che per rendere parimenti più semplice e sicura lacircolazione della ricchezza immateriale la soluzione è quella dicreare un modello alternativo di circolazione del credito, unmodello che consenta di far circolare i crediti secondo regoleanaloghe a quelle che governano la circolazione dei beni mobili.Da questa semplice idea la disciplina dei titoli di credito muovee questa idea realizza con un complesso di regole che, sia puresulla base di una finzione giuridica, elevano il documento adequivalente materiale del diritto.Incorporazione La finzione giuridica consiste nel ritenere che

oggetto della circolazione sia il documento (cosamobile) anziché il diritto in esso menzionato, mentrein realtà è l’opposto.Tale collegamento si esprime affermando che neldiritto di credito il diritto è incorporato neldocumento.

In sintesi si può dire che il titolo di credito è un documento necessario esufficiente per la costituzione, circolazione ed esercizio del diritto letterale ed autonomo inesso incorporato.

Per effetto dell’incorporazione, il credito cartolare presenta leseguenti caratteristiche:

Autonomia chi acquista la proprietà del documento (cosamobile) diventa titolare del diritto in esso menzionato atitolo originario. Diventa titolare del diritto cartolareanche se ha acquistato il titolo a non domino (esempio da unladro), purché sia in buona fede ed entri in possesso deltitolo.

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È questo il principio dell’autonomia in sede di circolazionedel diritto cartolare fissato dall’art. 1994 c.c., con normache sostanzialmente ricalca il principio “possesso di buonafede vale titolo” proprio dei beni mobili ex art. 1153 c.c.Ed è il principio che consente di neutralizzare il più gravedei rischi della cessione del credito: il rischio cioè che chitrasferisce il credito non sia titolare dello stesso, così chenulla il cessionario acquista.

Letteralità chi acquista un titolo di credito acquista undiritto il cui contenuto è determinato esclusivamente daltenore letterale del documento. Acquista inoltre un dirittoche è di regola immune dalle eccezioni fondate sui rapportipersonali intercorsi tra debitore e precedenti possessori deltitolo.Sono questi i principi della letteralità e autonomia in sededi esercizio del diritto cartolare fissati dall’art. 1993 c.c.E sono principi che consentono di superare l’ulteriore rischiocui è esporto il cessionario del credito: il rischio cioè divedersi opposte tutte le eccezioni che il debitore potevaopporre al cedente.

Legittimazione chi a conseguito il possesso materiale deltitolo di credito, nelle forme prescritte dalla legge(diverse per i titoli al portatore, all’ordine e nominativi),è senz’altro legittimato all’esercizio del diritto cartolare.Può cioè pretendere dal debitore la prestazione senza esseretenuto a provare l’acquisto della proprietà del titolo e dellatitolarità del diritto. D’altro canto, il debitore paga benese paga in buona fede al possessore qualificato del titolo,anche se questi non è il titolare del diritto.È questa la funzione di legittimazione del titolo di creditofissata ex art. 1992 c.c.

Vincoli i vincoli sul diritto menzionato in un titolo dicredito (pegno, sequestro, pignoramento) devono essereeffettuati sul titolo e non hanno effetto se non risultanodal titolo (art. 1997 c.c.).

CREAZIONE DEL TITOLO DI CREDITO

La creazione ed il rilascio di un titolo di credito trovanogiustificazione in un preesistente rapporto tra emittente e primoprenditore: c.d. rapporto fondamentale o causale.

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La messa in circolazione del documento avviene attraverso la c.d.convenzione di rilascio o esecutiva: con il passaggio del titolo dalla sferagiuridica dell’emittente a quella del primo prenditore. Adesempio, in una vendita con pagamento differito (rapporto causale)si pattuisce (convenzione esecutiva) che il compratore rlasci alvenditore un pagherò cambiario per importo corrispondente alprezzo dovuto.(c’è poi anche il c.d. contratto di trasmissione: sancisce il passaggiodalla sfera giuridica di un prenditore a quella di un altroprenditore).Si sottolinea che entrambi i contratti hanno la funzione diattribuire al prenditore la proprietà del titolo in via derivativae la titolarità del diritto in via originaria.Il titolo di credito, emesso in attuazione della convenzione dirilascio, riproduce in forma semplificata e schematizzatal’obbligazione derivante dal rapporto fondamentale. Nell’esempiofatto, la cambiale menzionerà solo l’obbligo dell’emittente(compratore) di pagare al prenditore (venditore) una determinatasomma (il prezzo della vendita) ad una determinata scadenza. Ladichiarazione risultante dal titolo di credito costituisce ilrapporto cartolare ed il conseguente diritto cartolare ( dirittoincorporato in un documento così da non poter essere esercitatosenza la presentazione di questo). Nell’esempio fatto, il dirittocartolare è il diritto al pagamento di una somma di denaro daparte dell’emittente e tale diritto sarà acquistato dal terzo cuila cambiale è trasferita da parte del primo prenditore. E saràacquistato immune dalle eccezioni derivanti dal rapportofondamentale intercorso tra emittente e primo prenditoretrattandosi di eccezioni a lui personali (art. 1993 c.c.).Dunque la “causa” che giustifica l’emissione del titolo va sottoil nome di rapporto fondamentale, che si distingue dal rapportocartolare che nasce appunto con l’emissione del documento.Pur essendo obbligato in base ad ambedue deve evitarsi che ildebitore sia chiamato a pagare due volte; e a tal fine l’art. 663°c legge cambiaria, estensibile a tutti i titoli di credito,stabilisce che “il portatore non può esercitare l’azione causale(quella che trae origine dal rapporto fondamentale) se nonoffrendo al debitore la restituzione della cambiale edepositandola presso la cancelleria del giudice competente(…)”.

In base al rapporto fondamentale i titoli di credito possonodistinguersi in 2 grandi categorie:

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Titoli astratti sono astratti quei titoli di credito chepossono essere emessi in base ad una pluralità di rapportifondamentali e che inoltre non contengono alcuna menzione delrapporto che in concreto ha dato luogo alla loro emissione.Es.: titolo astratto è la cambiale: chi emette una cambiale lopuò fare per vari motivi (perché ha acquistato merce acredito, perché ha contratto un mutuo, per liberalità, ecc…),ma la cambiale non contiene e non può contenere per leggealcun riferimento al rapporto causale. Lo stesso vale perl’assegno bancario e l’assegno circolare.Questi titoli si definiscono a letteralità completa perché neititoli di credito astratti il contenuto del diritto cartolareè determinato esclusivamente dalla lettera del titolo: in essimanca ogni riferimento al rapporto fondamentale che ha datoluogo all’emissione ed anche se apparisse è per leggeirrilevante. Nei rapporti tra emittente e terzo prenditoreresta perciò preclusa in radice ogni possibilità di farriferimento ad altre fonti regolamentari, anche legali, perintegrare quanto risulta dalla lettera del titolo.

Titoli causali sono invece causali quei titoli che possonoessere emessi solo in base ad un determinato tipo di rapportofondamentale, predeterminato per legge e che risulta dalcontesto del titolo.Es.: le azioni e le obbligazioni di società; le quote dipartecipazione a fondi comuni di investimento; i titolirappresentativi di merce.Questi titoli si definiscono a letteralità incompleta perché neititoli di credito causali il contenuto del diritto cartolare èinvece determinato non solo dalla lettera del titolo, ma anchedalla disciplina legale del rapporto obbligatorio tipicorichiamato nel documento. E ciò anche se tale disciplina non èriprodotta nel titolo, dovendosi ritenere da questoimplicitamente richiamata. Es.: le obbligazioni emesse da unaS.p.A. sono assoggettate alla relativa disciplina legale,anche se questa non è riprodotta nel titolo. La società potràperciò opporre al terzo portatore una modifica dellecondizioni del prestito approvata dall’assemblea degliobbligazionisti, anche se la stessa non risulta dal titolo. Anche ai titoli causali è invece applicabile il principiodell’autonomia del diritto cartolare in sede di esercizio(art. 1993 2°c c.c.). Il rapporto cartolare resta indipendentedal rapporto fondamentale ed al terzo portatore non sonoopponibili le eccezioni derivanti da quest’ultimo rapporto in

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quanto eccezioni fondate su rapporti personali. Così, ad es.,è pacifico che, se il sottoscrittore del prestitoobbligazionario non ha versato la somma corrispondente, lasocietà non potrà eccepire tale circostanza al terzo portatoreper contestarne il diritto al rimborso del capitale.E discorso analogo vale per gli altri titoli “causali” cheattribuiscono il diritto al pagamento di una somma di denaro(es.: libretti di deposito al portatore e quote dipartecipazioni a fondi comuni).

Qualche ulteriore puntualizzazione riguardo ai Titoli rappresentativi dimerce (fede di deposito, polizza di carico, duplicato dellalettera di vettura) Questi titoli attribuiscono al possessore:

a) il diritto alla consegna delle merci che sono in essespecificate;

b) il possesso delle medesime; c) il potere di disporne mediante trasferimento del titolo

(art. 1996). Rappresentano quindi strumenti per la circolazione documentaledi merci viaggianti o depositate nei magazzini generali e sicaratterizzano per il fatto che l'obbligazione cartolare delvettore o del depositario ha per oggetto la riconsegna di cosedeterminate ed analiticamente descritte nel documento (ad esempio,cento quintali di grano di una data qualità).Orbene, il vettore o il depositario potranno opporre al terzoportatore, che chiede la riconsegna, che la merce indicata neltitolo non gli è stata mai consegnata o è difforme da quellaricevuta per il trasporto o in custodia (c.d. eccezioni ex recepto)?E se sì, deve ritenersi che per tali titoli di credito non operail principio dell'autonomia (in sede di esercizio) del dirittocartolare?La risposta affermativa al primo quesito non è pacifica. Da piùparti si ritiene infatti che anche i rischi ex recepto ricadano

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sull'emittente del titolo rappresentativo, esposto alrisarcimento danni nei confronti del terzo possessore,trattandosi pur sempre di eccezioni personali derivanti dalrapporto fondamentale.Inoltre, anche chi propende per la soluzione affermativa hachiarito che l'opponibilità delle eccezioni ex recepto non contrastacon l'autonomia del rapporto cartolare rispetto al rapportosottostante. È solo conseguenza della natura di cosa determinatadella prestazione promessa, che ne rende oggettivamente impossibilel'adempimento se non vi è stata effettiva consegna. Resta perciòfuori contestazione l'inopponibilità al terzo possessore di ognialtra eccezione desunta dalla disciplina convenzionale delrapporto di trasporto o di deposito che ha dato luogoall'emissione del titolo, così come previsto dall'art. 1993.

CIRCOLAZIONE DEL TITOLO DI CREDITO

Uno dei profili caratterizzanti la disciplina dei titoli dicredito è la distinzione tra titolarità del diritto cartolare elegittimazione all’esercizio dello stesso:

Titolare del diritto cartolare è il proprietario del titolo;

Legittimato al suo esercizio è invece il possessore deltitolo nelle forme prescritte dalla legge (possessorequalificato); forme che sono diverse per i titoli alportatore, all’ordine e nominativi.

Le qualità di proprietario-titolare e di possessore-legittimato diregola circolano congiuntamente e coincidono nella stessa persona.Nel corso della circolazione del titolo si può tuttavia verificareuna dissociazione delle due posizioni reali sul titolo (proprietàe possesso). Al riguardo è necessario distinguere tra:

Circolazione regolare si ha circolazione regolare quando iltitolo viene trasferito dall’attuale proprietario ad altrosoggetto in forza di un valido negozio di trasmissione, chedi regola trova fondamento in un preesistente rapportocausale tra le parti.Es.: in una vendita (rapporto fondamentale) si può convenireche il compratore pagherà il prezzo mediante girata di unassegno circolare a lui intestato. Il compratore quindi dovrà

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dare attuazione a tale accordo (negozio di trasmissione)girando (girante) l’assegno e consegnandolo al venditoreaffinché questi lo possa riscuotere (giratario).

In questo esempio: BANCA: emittente

║COMPRATORE: primo prenditore

║VENDITORE: secondo prenditore

È tuttavia opinione prevalente che, anche in materia di titolidi credito, trovi applicazione il principio consensualisticofissato in via generale dall’art. 1376 c.c. per iltrasferimento della proprietà di una cosa materiale. Neconsegue che, nella circolazione regolare, il solo consenso èsufficiente per il trasferimento della proprietà del titolo edil conseguente acquisto della titolarità del diritto.L’investitura dell’acquirente nel possesso qualificato è percontro necessaria solo per l’attribuzione della legittimazioneall’esercizio del diritto e solo sotto tale profilo rileva ladistinzione tra titoli al portatore, all’ordine e nominativi.

Circolazione irregolare si ha circolazione irregolare quando la

circolazione del titolo non è sorretta da un valido negoziodi trasferimento.Es.: il titolo di credito è stato rubato. In tal caso ilpossessore del titolo (il ladro) non acquista la proprietà deltitolo e la titolarità del diritto, che restano al derubato;ha però la possibilità di fatto di esercitare il diritto(legittimazione) e di far circolare ulteriormente il titolo.Si ha quindi una dissociazione tra (proprietà) titolarità e(possesso) legittimazione.Chi ha perso il possesso del titolo contro la sua volontà nonè senza tutela: potrà esercitare azione di rivendicazione neiconfronti dell’attuale possessore e riottenere così ildocumento necessario ai fini della legittimazione. Inoltre, sesi tratta di titoli all’ordine o nominativi potrà ancheavvalersi della procedura di ammortamento, che gli consente diottenere un surrogato del titolo smarrito o distrutto.Tutto ciò però fin quando il titolo non pervenga nelle mani diun terzo di buona fede, ignaro cioè del difetto di titolarità

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dell’alienante. Infatti a tutela di colui che acquista a nondomino scatta il principio dell’autonomia in sede dicircolazione: art. 1994 c.c. stabilisce che “chi ha acquistatoin buona fede il possesso di un titolo di credito, inconformità delle norme che ne disciplinano la circolazione,non è soggetto a rivendicazione”; vale a dire che diventaanche proprietario del titolo e titolare del dirittocartolare.Ecco che allora la sua posizione diviene inattaccabiledall’ormai ex proprietario spogliato, che potrà esercitaresolo l’azione di risarcimento danni nei confronti di colui chegli ha sottratto il titolo.In sintesi, per esigenze di sicurezza della circolazione, iltitolare spossessato prevale sul ladro, ma non su colui che inbuona fede ha acquistato il titolo dal ladro.

Perché si perfezioni l’acquisto a non domino di un titolo dicredito devono ricorrere 3 presupposti:

1. un negozio astrattamente idoneo a trasferire laproprietà del titolo; un negozio cioè in tutto valido edefficace salvo che per il difetto di titolarità deldante causa.

2. l’investitura dell’acquirente nel possesso del titolo,con l’osservanza delle formalità prescritte dallarelativa legge di circolazione (legittimazione).

3. la buona fede dell’acquirente, cioè l’ignoranza, nondovuta a colpa grave (art. 1147 c.c.), del difetto diproprietà del documento nell’alienante.

In base alla legge di circolazione i titoli di credito sidistinguono in:

Titoli al portatore (artt. 2003-2007 c.c.) sono alportatore i titoli di credito che recano la clausola “alportatore”, anche se contrassegnati da un nome.I titoli al portatore circolano mediante la semplice consegnadel titolo.Il possessore è legittimato all’esercizio del diritto in essimenzionato in base alla sola presentazione del titolo al debitore(art. 2003 c.c.).

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Dato che la semplicità di circolazione li rende idonei afungere da surrogato della moneta legale, l’emissione dititoli di credito al portatore contenenti l’obbligo di pagareuna somma di denaro è ammessa solo nei casi stabiliti dallalegge (art. 2004 c.c.).La libertà riconosciuta per l’emissione di titoli atipicitrova un limite, all’autonomia privata, nell’art. 2004 chesancisce il divieto di emettere titoli atipici al portatoreaventi ad oggetto il pagamento in denaro, pena la nullità Ratio serve ad evitare la formazione di documenti suscettibilidi fare concorrenza alla moneta legale. Vi sono dueinterpretazioni: Estensiva, include quei documenti che svolgono di fatto una

funzione generalizzata, uguale alla moneta (buono acquisto) Restrittiva, esclude dalla ratio, l’ipotesi in cui il pagamento

in il pagamento in denaro non sia l’oggetto esclusivo dellapromessa.

Possono essere al portatore: gli assegni bancari, i librettidi deposito, le azioni di risparmio, le obbligazioni disocietà, le quote di partecipazione a fondi comuni, le azionidi SICAV (società di investimento per azioni a capitalevariabile), i titoli del debito pubblico.Per i titoli al portatore non è, di regola, ammessol’ammortamento.

Titoli all’ordine (artt. 2008-2020 c.c.) i titoliall’ordine sono titoli intestati ad una persona determinata.Essi circolano mediante consegna del titolo accompagnata dallagirata. Il possessore del titolo all’ordine si legittima inbase ad una serie continua di girate (art. 2008 c.c.).Sono titoli di credito all’ordine: la cambiale, l’assegnobancario e circolare, i titoli rappresentativi di merci.

GIRATA la girata è una dichiarazione scritta sul titolo (diregola sul retro) e sottoscritta, con la qualel’attuale possessore (girante) ordina al debitorecartolare di adempiere nei confronti di altrosoggetto (giratario) (Es.: Caio fa un assegno a Tizioin qualità di suo debitore; Tizio, l’attualepossessore dell’assegno, lo gira (girante) aSempronio (giratario), così facendo Tizio dà ordine a

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Caio, suo debitore cartolare, di adempiere neiconfronti di Sempronio). Con riferimento alla forma si rilevano 2 tipologie:

Girata in pieno. Girata in bianco.

La girata è piena quando contiene il nome del giratario (art. 2009).La forma consueta è “per me pagate a…..”, con la sottoscrizionedel girante.La girata è in bianco quando non contiene il nome del giratario. Diregola essa è costituita dalla sola firma del girante. Chi riceveun titolo girato in bianco può:

a) Riempire la girata col proprio nome o con quello di altrapersona;

b) Girare di nuovo il titolo in pieno o in bianco; c) Trasmettere il titolo ad un terzo senza riempire la girata e

senza apporne una nuova (art. 2011 2°c.). In questo caso lacircolazione successiva avviene mediante semplice consegnamanuale del titolo, analogamente a quanto avviene nei titolial portatore. Il titolo resta però sempre un titoloall’ordine dato che il debitore è pur sempre tenuto acontrollare quanto meno che la prima firma di giratacorrisponde al nome del primo prenditore.

La girata non può essere sottoposta a condizioni e qualsiasicondizione apposta si considera non scritta.È nulla la girata parziale (art. 2010).

Funzione di legittimazione effetto costante della girata è quello dimutare la legittimazione all’esercizio del diritto cartolare. Inquesto senso va infatti interpretata la formula legislativa “lagirata trasferisce tutti i diritti inerenti al titolo” (art.2001), una volta accolto il principio che la proprietà del titolo

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e la titolarità del diritto si trasferiscono col sempliceconsenso.Continuità delle girate quando vi siano state più girate, l’attualepossessore del titolo si legittima in base ad una serie continuadi girate, di cui l’ultima a lui intestata o in bianco. Ènecessario cioè che il nome di ogni girante corrisponda a quellodel giratario della girata precedente, fino a risalire al primoprenditore. Il debitore è tenuto a controllare solo la regolaritàformale delle girate. Non è invece tenuto a verificarnel’autenticità e la validità.Funzione di garanzia di regola la girata non ha funzione di garanzia.Salvo diversa disposizione di legge (come per i titoli cambiari) oclausola contraria risultante dal titolo, il girante non assumealcuna obbligazione cartolare: non è responsabile verso i giratarisuccessivi per l’inadempimento da parte dell’emittente.

Il giratario acquista nei confronti dell’emittente un dirittoletterale ed autonomo ed è di regola libero di trasferireulteriormente il titolo.Il codice regola però 2 tipi di girata con effetti limitati:

1. Girata per l’incasso o per procura (art. 2013) nella girataper procura, il giratario assume la veste di rappresentante perl’incasso del girante.Titolare del credito cartolare resta il girante ed ilgiratario non acquista alcun diritto autonomo. Perciò,diversamente che nella girata pura e semplice, il debitore puòopporre al giratario per procura tutte e soltanto le eccezionipersonali opponibili al girante; non invece quelle personalial giratario. Inoltre, il giratario per procura non puòulteriormente girare il titolo se non per procura.

2. Girata a titolo di pegno (art. 2014) la girata a titolo dipegno (detta anche girata in garanzia o valuta in garanzia) attribuisceal giratario un diritto di pegno sul titolo, a garanzia di uncredito che il giratario stesso vanta nei confronti delgirante. Il giratario acquista perciò un diritto autonomo,sia pure limitato. Come nella girata pura e semplice (ediversamente che nella girata per procura), al giratario nonsono opponibili le eccezioni personali al girante (art. 20142°c.).Il giratario in garanzia può inoltre esercitare tutti idiritti inerenti al titolo per il soddisfacimento del propriocredito verso il girante. Non può però trasferire ad altri il

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titolo in quanto non è proprietario dello stesso. Perciò, lagirata da lui fatta vale solo come girata per procura.

Titoli nominativi (artt. 2021-2027) i titolinominativi sono intestati ad una persona determinata. Essi sicaratterizzano per il fatto che l’intestazione deve risultarenon solo dal titolo, ma anche da un apposito registro tenutodall’emittente (doppia intestazione). Il possessore di un titolonominativo è perciò legittimato all’esercizio dei relatividiritti per effetto della doppia intestazione a suo favore:sul titolo e nel registro dell’emittente (art.2021).Possono essere titoli nominativi: le obbligazioni, le quote dipartecipazione a fondi comuni di investimento, i titoli deldebito pubblico.La nominatività è inoltre obbligatoria per le azioni diverse daquelle di risparmio e delle Sicav (Società di investimento acapitale variabile). Complesse sono le procedure per il trasferimento della legittimazione nei titolinominativi: è in ogni caso necessaria la cooperazionedell’emittente dovendosi procedere al mutamentodell’intestazione non solo sul titolo, ma anche sul registroda questi tenuto. La doppia annotazione del nomedell’acquirente può avvenire secondo 2 diverse procedure:

1. Una prima procedura prevede il cambiamento contestuale delle2 intestazioni (o rilascio di un nuovo titolo), a cura esotto la responsabilità dell’emittente (c.d. transfert). Iltransfert può essere richiesto sia dall’alienante siadall’acquirente. Diverse sono però le formalità che nei duecasi debbono essere osservate:

L’alienante deve esibire il titolo e deve provare lapropria identità e la propria capacità di disporre(cioè, la capacità d’agire), mediante certificazione diun notaio, di un agente di cambio (art. 2022 2°c.) o,per le azioni, anche di una banca a ciò autorizzata.

L’acquirente che richiede il transfert deve invece esibireil titolo e deve inoltre dimostrare il suo diritto (cioèl’acquisto del titolo), mediante atto pubblico oscrittura privata autenticata da un notaio o da unagente di cambio (art. 2022 2°c.).

2. più snella, veloce e quindi più diffusa è la seconda forma ditrasferimento prevista per i titoli nominativi: il trasferimentomediante girata (art. 2023).

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Nel trasferimento per girata la doppia annotazione è eseguitada soggetti diversi ed in tempi diversi: l’annotazione sultitolo (girata) è fatta dall’alienante; quella nel registrodell’emittente ad opera di quest’ultimo e si rende necessariasolo quando l’acquirente voglia esercitare i relativi diritti.Nel frattempo, l’acquirente può trasferire ad altri il titolo,mediante ulteriore girata, dato che dal documento già risultal’intestazione a suo favore.La girata dei titoli nominativi è assoggettata a particolariregole di riforma e produce effetti diversi dalla girata deititoli all’ordine:

Forma la girata deve essere datata.deve contenere l’indicazione del giratario (non può perciòessere in bianco).deve essere sottoscritta anche da quest’ultimo se il titolonon è interamente liberato.deve essere autenticata da un notaio o da un agente di cambio(art. 2023) o, per le azioni, da un funzionario di banca o dauna Sim (Società di intermediazione mobiliare).

Effetti a differenza della girata dei titoli all’ordine,la girata di un titolo nominativo attribuisce alpossessore solo la “legittimazione ad ottenere lalegittimazione”; ad ottenere cioè l’annotazione deltrasferimento nel registro dell’emittente. Solo inseguito a quest’ultima il giratario consegue lalegittimazione all’esercizio dei diritti inerenti altitolo, mentre prima di tale momento il trasferimentomediante girata non ha efficacia nei confronti dell’emittente(art. 2023 3°c.).

ESERCIZIO DEL DIRITTO CARTOLARE

/ Legittimazione /

La disciplina dei titoli di credito si caratterizza per lanotevole semplicità delle modalità di esercizio del diritto.Il possessore qualificato del titolo può infatti far valere ildiritto cartolare nei confronti del debitore senza essere tenuto aprovare il valido acquisto della proprietà del titolo e ilconseguente acquisto della titolarità del diritto.

Legittimazione attiva a conferma di quanto appena detto, l’art.1992 1°c. stabilisce che il possessore di un titolo di credito,legittimato nelle forme previste dalla legge, “ha diritto alla prestazione

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in esso indicata verso presentazione del titolo” (c.d. legittimazione attiva). Ècosì spostato sul debitore l’onere di provare il difetto dititolarità, ove intenda resistere alla richiesta di adempimento.Legittimazione passiva nel contempo, “il debitore che senza dolo o colpagrave adempie la prestazione nei confronti del possessore, è liberato anche se questi nonè il titolare del diritto” ex art. 1992 2°c.E si presti attenzione: la liberazione del debitore non èsubordinata alla sua buona fede, bensì all’assenza di dolo o colpagrave. Ciò significa che il debitore è liberato non solo quandoignora il difetto di titolarità del legittimato (buona fede), maanche quando, pur essendone a conoscenza, non disponga di mezzi diprova pronti e sicuri per contestare il difetto di titolarità o,quanto meno, non sia in grado di procurarseli con l’ordinariadiligenza.

/ Eccezioni /

Il regime delle eccezioni che il debitore cartolare può opporre alportatore del titolo per sottrarsi al pagamento è fissatodall’art. 1993: norma che pone i principi della letteralità edell’autonomia (in sede di esercizio) del diritto cartolare.Le eccezioni cartolari si distinguono in 2 categorie:

1. Eccezioni reali opponibili a qualunque portatore del titolo.2. Eccezioni personali opponibili, invece, solo ad un

determinato portatore e non si ripercuotono sugli altri.

Danno luogo ad eccezioni reali:a) Le eccezioni di forma: vale a dire la mancata osservanza dei

requisiti formali del titolo richiesti dalla legge a pena dinullità (ad es. la mancanza nel titolo cambiario delladenominazione cambiale).

b) Le eccezioni fondate sul contesto letterale del titolo (principio dellaletteralità del diritto cartolare).

c) La falsità della firma: da ritenersi nel senso che la sottoscrizionenon è giuridicamente riferibile a colui che figura dal titolocome debitore (vi rientra perciò il caso di firma apposta daun omonimo; non invece quello della contraffazioneautorizzata di firma altrui).

d) Il difetto di capacità o di rappresentanza al momento dell’emissione del titolo:al momento cioè in cui l’obbligazione cartolare divieneoperativa con l’immissione del titolo in circolazione.

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e) La mancanza delle condizioni necessarie per l’esercizio dell’azione: Ad es.nella cambiale la mancata levata del protesto, necessario perl’esercizio dell’azione contro gli obbligati di regresso.

Sono invece eccezioni personali tutte le eccezioni diverse daquelle reali. Tra queste rientrano:

1) Le eccezioni derivanti dal rapporto fondamentale che ha datoluogo all’emissione del titolo (eccezioni ex causa),opponibili solo al primo prenditore.

2) Le eccezioni fondate su altri rapporti personali con iprecedenti possessori (ad es. concessione di unadilazione di pagamento), opponibile solo a colui che èstato parte del relativo rapporto.

3) L’eccezione di difetto di titolarità del diritto cartolare,opponibile al possessore del titolo che non ne haacquistato la proprietà (mancanza di un valido negoziodi emissione o di trasmissione) o l’ha successivamentepersa (vendita del titolo senza consegnaall’acquirente).

Le eccezioni di cui ai punti 1) e 2) si definiscono “eccezionipersonali fondate su rapporti personali”; quelle di cui al punto 3) “eccezionipersonali in senso stretto” in quanto non trovano fondamento in unrapporto tra debitore e portatore del titolo.La distinzione non è senza rilievo pratico. Il legislatoreinfatti, per evitare che l’inopponibilità delle eccezionipersonali possa dar luogo ad abusi, pone dei temperamenti a taleregola; ammette cioè che a determinate condizioni esse possanoessere opposte anche ai portatori successivi. Queste condizionisono però diverse per i 2 tipi di eccezioni personali:

Per le “eccezioni personali in senso stretto” (difetto dititolarità) è applicabile la regola dettata dall’art.1994 per l’acquisto a non domino. L’eccezione di difettodi titolarità è quindi opponibile nei confronti di tuttii successivi possessori in malafede o colpa grave; che cioèconoscevano o dovevano conoscere il difetto di titolaritàdi un precedente possessore.

Condizioni più rigorose sono invece richieste perl’opponibilità ai successivi possessori delle “eccezionipersonali fondate su rapporti personali”. Ciò è possibile solo sel’attuale possessore nell’acquistare il titolo “ha agitointenzionalmente a danno del debitore” (art.1993 2°c.).

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È questa la c.d. exceptio doli questa richiede non solo laconoscenza (mala fede) o conoscibilità (colpa grave)dell’eccezione, ma una situazione più grave: il dolo. Vale adire, un accordo fraudolento (collusione) tra chi trasmette echi riceve il titolo o, quanto meno, lo specifico intento diquest’ultimo di danneggiare il debitore privandolo dieccezioni che questi avrebbe potuto opporre al precedentepossessore.

/ Ammortamento /

Portato alle estreme conseguenze, il principio dell'incorporazionedovrebbe comportare che l'esercizio del diritto cartolare èprecluso anche in caso di perdita involontaria del titolo (smarrimento,sottrazione o distruzione). A queste estreme conseguenze la legge tuttavia non giunge. A fa-vore di colui che ha perso il possesso del titolo e lalegittimazione sono infatti apprestati rimedi che, pur nelrispetto dell'esigenza primaria di sicurezza della circolazione,consentono di svincolare l'esercizio del diritto dal possesso deltitolo. Questi rimedi sono diversi per i titoli all'ordine onominativi e per i titoli al portatore.

Per i titoli all'ordine e nominativi è previsto l'istituto dell'ammortamento(artt. 2016-2020 e 2027) E questo uno speciale procedimentodiretto ad ottenere la dichiarazione giudiziale che il titolooriginario non è più strumento di legittimazione (decreto di ammortamento).Chi ha ottenuto l'ammortamento può infatti esigere il pagamento supresentazione del relativo decreto e, se il titolo non è scaduto,può ottenere dall'emittente un duplicato del titolo perduto(art.2019, 2° comma).La procedura di ammortamento è ammessa solo in caso di smarrimen-to, sottrazione o distruzione del titolo (perdita involontariadel possesso) e si articola in due fasi: la prima essenziale, laseconda eventuale.La procedura di ammortamento inizia con la denuncia al debitoredella perdita del titolo e con il contestuale ricorso dell'expossessore al presidente del tribunale del luogo in cui iltitolo è pagabile; ricorso con il quale si richiede appuntol'ammortamento del titolo (art. 2016).Il presidente del tribunale, dopo gli opportuni accertamentisommari sulla verità dei fatti e sul diritto del denunziante,pronuncia con decreto l'ammortamento. Il decreto deve essere

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pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e deve essere notificato aldebitore, a cura del ricorrente. Solo con la notifica deldecreto il debitore non è liberato se paga al detentore del ti-tolo (art.2016, 5°c.). Il titolo perde cioè, a partire da talemomento, la sua funzione di legittimazione.Il debitore non può però pagare neppure all'ammortante primache siano decorsi trenta giorni dalla pubblicazione del decretonella Gazzetta Ufficiale.Entro questo termine, infatti, il terzo detentore del titolo puòproporre opposizione contro il decreto di ammortamentodepositando il titolo presso la cancelleria del tribunale.Si apre così un ordinario giudizio di cognizione, che ha peroggetto l'accertamento della proprietà del titolo e si chiude con larevoca del decreto se l'opposizione è accolta. Se invecel'opposizione è respinta, il decreto di ammortamento diventadefinitivo ed il titolo è consegnato al ricorrente.

La procedura di ammortamento non è ammessa per i titoli al portato re , salvoalcune eccezioni tassativamente previste per i titoli acircolazione ristretta (libretti di deposito e assegni bancari alportatore). Il possessore del titolo al portatore che ne provila distruzione, ha tuttavia diritto ad ottenere dall'emittenteil rilascio di un duplicato o di un titolo equivalente (art.2007).Nel caso invece di smarrimento o sottrazione del titolo (e didistruzione non provata), chi ha subito tali eventi e li abbiadenunziati all'emittente, dandone la prova, ha diritto allaprestazione, decorso il termine di prescrizione del titolo (art. 2006).Solo così, infatti, il debitore è posto al riparo dal pericolodi un doppio pagamento.

/ Documenti di legittimazione e titoli impropri /

I titoli di credito vanno tenuti distinti dai documenti che hannosolo una funzione di legittimazione, ma non presentano gliulteriori caratteri propri del titolo di credito; nonattribuiscono cioè un diritto letterale ed autonomo.L’art. 2002 prevede 2 categorie di tali documenti:

1) Documenti di legittimazione questi “servono solo adidentificare l’avente diritto alla prestazione”. Sonodocumenti di legittimazione: i biglietti di viaggio, dicinema o teatro, i biglietti della lotteria, gli scontrini dideposito di bagagli.

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Questi documenti legittimano il possessore semplicemente cometitolare originario del diritto e non svolgono alcun ruolo ai finidella circolazione dello stesso. Il diritto, quando non èdichiarato incedibile, potrà perciò circolare solo nella formae con gli effetti propri della cessione.

2) Titoli impropri consentono “il trasferimento del dirittosenza l’osservanza delle forme proprie della cessione”, macon gli effetti di quest’ultima. È, ad es., titolo improprio,la polizza di assicurazione all’ordine o al portatore (art.1899).I titoli impropri agevolano la circolazione in quantodispensano il cessionario dalla formalità della notifica aldebitore. Non attribuiscono però un diritto letterale edautonomo, dato che legittimano il possessore come cessionariodel diritto documentato.

A questi documenti non si applica la disciplina dei titoli dicredito (art.2002). È applicabile solo l’art. 1992, in quantoriguardo alla legittimazione svolgono funzione analoga ai titolidi credito. Resta invece ferma l’inapplicabilità degli artt. 1993e 1994.

LA CAMBIALE

La cambiale è un titolo di credito la cui funzione tipica, anchese non esclusiva, è quella di differire/rinviare il pagamento diuna somma di denaro.È quindi essenzialmente uno strumento di credito.In sostanza chi non ha al momento disponibilità liquide può, alfine di rinviare nel tempo un pagamento, emettere una cambiale aduna data scadenza. Il creditore poi potrà o far circolare lacambiale (che in tal caso può assumere anche funzione solutoria),ovvero detenerla per poi presentarla all’incasso una volta venutoa scadenza il termine.Se il debitore non opera tempestivamente il pagamento, ilpossessore della cambiale non dovrà citarlo in giudizio perottenere una sentenza di condanna (come dovrebbe fare il mutuantein caso di mutuo o il cessionario in caso di cessione del credito)ma potrà iniziare direttamente l’esecuzione forzata, dal momentoche la cambiale costituisce titolo esecutivo al pari di una sentenza dicondanna passata in cosa giudicata.La cambiale è regolata dal r.d. n. 1669/1933, con il quale è statadata attuazione in Italia alla Convenzione di Ginevra del 1930 perl’unificazione internazionale del diritto cambiario: la cambiale è

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perciò un titolo di credito la cui disciplina è largamentecoincidente in molti paesi europei ed extraeuropei (da qui siparla di “legge uniforme”).2 tipi di cambiale:

1. Cambiale tratta una persona (traente) ordina ad un’altrapersona (trattario) di pagare una somma di denaro alportatore del titolo. La cambiale tratta ha perciò lastruttura di un ordine di pagamento. In essa figurano 3 persone:il traente che dà l’ordine e per legge garantiscel’accettazione ed il pagamento del titolo; il trattario che èil destinatario dell’ordine di pagamento e che diventaobbligato cambiario ed obbligato principale solo in seguitoall’accettazione; il prenditore che è il beneficiariodell’ordine di pagamento.In pratica: se il debitore (il traente) ha, a sua volta, unproprio debitore può ordinare a costui (il trattario) dipagare il debito al terzo creditore (il prenditore).L’obbligazione principale in capo al trattario nasce solo aseguito di sua accettazione, che si esprime mediantesottoscrizione del titolo presentato dal portatore (↓)

2. Vaglia cambiario (o pagherò cambiario) questo tipo di

cambiale ha invece la struttura di una promessa di pagamento. Inesso figurano solo 2 persone: l’emittente che promette ilpagamento assumendo la veste di obbligato cambiarioprincipale; il prenditore che è il beneficiario dellapromessa di pagamento.

La cambiale tratta ed il vaglia cambiario, pur diversi per struttura,presentano alcuni caratteri fondamentali comuni che è bene teneresubito presenti:

a) La cambiale (tratta e pagherò) è un titolo di creditoall'ordine; circola quindi mediante girata.

b) La cambiale è un titolo astratto. Qui è solo da aggiungere che la cambiale può essereemessa, e talvolta viene emessa, anche se manca unpreesistente debito del traente o dell'emittente neiconfronti del prenditore; ciò al fine di dare aquest'ultimo uno strumento per procurarsi temporaneamentedisponibilità di denaro negoziando il titolo (adesempio, scontandolo presso una banca). È questa la

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cosiddetta cambiale di favore, nella quale il rapporto causaleè costituito dal relativo accordo fra emittente e primoprenditore (convenzione di favore).

c) La cambiale è un titolo rigorosamente formale. Solo il titolo,che presenta le indicazioni prescritte dalla legge, valecome cambiale e solo le clausole previste dalla leggepossono essere efficacemente apposte sulla cambiale.

d) La cambiale è un titolo che può incorporare e di regolaincorpora una pluralità di obbligazioni: quelle del traente,dell'accettante, dei giranti, dei loro avallanti edell'accettante per intervento, nella cambiale tratta;quelle dell'emittente, dei giranti e dei loro avallanti,nel vaglia cambiario. Gli obbligati cambiari sono obbligatiin solido verso il portatore del titolo, ma nel contempo sonodisposti per gradi e distinti per legge in obbligati diretti(emittente, accettante e loro avallanti) ed in obbligati diregresso (traente, giranti, loro avallanti ed accettante perintervento).

e) La cambiale è un titolo esecutivo ed è assistita da particolariagevolazioni processuali in modo da consentire al portatore unpronto soddisfacimento in caso di mancato pagamento. Ènecessario però che siano state osservate le disposizionitributarie in tema di imposta di bollo.

La cambiale è di consueto redatta su appositi moduli prestampati,predisposti dall’amministrazione finanziaria, con i quali vieneassolta l’imposta di bollo sulle cambiali.Il modulo bollato è qualificabile cambiale solo se contienedeterminate indicazioni, fissate dagli artt. 1 (cambiale tratta) e100 (vaglia cambiario) della l. cambiaria: sono questi i requisitiformali della cambiale, la cui mancanza comporta che il titolo nonvale come cambiale (artt. 2 e 101).Si distinguono:

Sono requisiti formali essenziali della cambiale:1) La denominazione di cambiale inserita nel contesto del titolo ed

espressa nella lingua in cui il titolo è redatto. Per il vagliacambiario possono essere utilizzate in alternativa ledenominazioni «vaglia cambiario» o «pagherò cambiario».

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2) L'ordine incondizionato nella cambiale tratta («pagherete a...») o la promessa incondizionata nel vaglia cambiario («pagherò a...»)di pagare una somma determinata. Somma che è di regola espressa sia inlettere sia in cifre. In caso di discordanza, prevale la sommascritta in lettere. Se la somma è scritta più volte, in lettere oin cifre, in caso di discordanza la cambiale vale per la sommaminore (art. 6).

3) L'indicazione nella cambiale tratta del nome di chi è designatoa pagare (trattario). Trattario può essere anche lo stesso traente.

4) Il nome del primo prenditore, che nella cambiale tratta puòessere lo stesso traente (art. 3, 1° comma).

5) La data di emissione della cambiale; ossia l'indicazione delgiorno in cui il titolo è messo in circolazione.

6) La sottoscrizione del traente o dell'emittente.A differenza di tutti gli altri requisiti, la sottoscrizione deveessere autografa; cioè apposta manualmente dal traente odall'emittente. Inoltre, deve contenere il nome ed il cognome oalmeno la ditta di colui che si obbliga. È valida tuttavia lasottoscrizione nella quale il nome sia abbreviato o indicato con lasola iniziale (art. 8). Identica regola vale per ogni altradichiarazione cambiaria.

Sono requisiti formali naturali della cambiale:1) L'indicazione della scadenza. Questa infatti può essere omessa ed

in tal caso la cambiale si considera pagabile a vista. Se indicata, lascadenza deve rientrare, a pena di nullità, in uno dei quattro tipiprevisti dalla legge: a vista, a certo tempo vista, a certo tempo data, a giornofisso (art. 38).

2) L'indicazione del luogo dove la cambiale è emessa. In mancanza, lacambiale si considera sottoscritta nel luogo indicato accanto alnome del traente (art. 2, 4° comma) o dell'emittente (art. 101, 4°comma). Mancando anche quest'ultima indicazione, la cambiale ènulla.

3) L'indicazione del luogo di pagamento. In mancanza, la cambialetratta è pagabile nel luogo indicato accanto al nome del trattario(art. 2, 3° comma); il vaglia cambiario, nel luogo di emissione deltitolo (art. 101. 3° comma). É possibile indicare come luogo dipagamento anche il domicilio di un terzo (ad es. di una banca), edin tal caso la cambiale si dice domiciliata (art. 4).

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Bollo non costituisce requisito di validità della cambiale ilpagamento, all’atto dell’emissione, dell’imposta proporzionale dibollo. La mancanza o l’insufficienza originaria del bollo privanoperò la cambiale della qualità di titolo esecutivo (art. 104). Lasuccessiva regolarizzazione fiscale è comunque necessaria affinchéil portatore possa esercitare in giudizio i diritti cambiari,ferma restando la perdita della qualità di titolo esecutivo.

/ Cambiale in bianco /

Il titolo privo di alcuno dei requisiti (essenziali) sopraindicati non vale come cambiale. È pur vero che non è necessarioche tutti i requisiti siano presenti all’atto dell’emissione deltitolo. Basta infatti che la cambiale sia completa al momento incui il portatore ne chiede il pagamento.La cambiale che circola sprovvista di uno o più requisitiessenziali si chiama cambiale in bianco e perché si possa parlaredi titolo di credito cambiario, sia pure in bianco, basta la solasottoscrizione autografa apposta sull’usuale modulo bollato oanche su un qualsiasi foglio di carta che porti la denominazione“cambiale”. Tutto il resto può essere aggiunto dopo ad opera delprenditore del titolo. Di regola, l’emissione della cambiale in bianco è accompagnata daun accordo di riempimento tra emittente e primo prenditore, con ilquale si fissano le modalità del successivo riempimento deltitolo. All’emissione della cambiale in bianco si ricorre infattiquando alcuni dati cambiari (ad es. importo e/o scadenza) non sonoattualmente determinabili, ma lo saranno in futuro in relazioneallo svolgimento di un determinato rapporto tra le parti.Chi rilascia una cambiale in bianco resta esposto al rischio chela stessa sia riempita dal prenditore in modo difforme da quantopattuito nell’accordo di riempimento: cioè al rischio di un abusivoriempimento. Tale rischio è limitato se il pagamento della cambialeviene richiesto da colui con cui è intercorso l’accordo diriempimento: a questi l’emittente potrà sempre opporre laviolazione dell’accordo di riempimento, pur restando a suo caricol’onere di provare in giudizio il riempimento abusivo.Il rischio è ben più grave se l’immediato prenditore, dopo avercompletato il titolo in difformità degli accordi, lo giri ad unterzo. L’eccezione di abusivo riempimento è infatti un’eccezionepersonale. Essa non è opponibile al terzo possessore “a meno chequesti abbia acquistato la cambiale in mala fede, ovvero abbiacommesso colpa grave acquistandola” (art. 14 1°c.). In difetto di

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tale prova, il debitore dovrà pagare la cambiale e potrà solochiedere il risarcimento dei danni all’autore dell’abusivoriempimento.Il portatore decade dal diritto di riempire la cambiale in biancodopo 3 anni dal giorno dell’emissione del titolo.

/ Obbligazioni cambiarie /

La cambiale è un titolo di credito destinato ad incorporare piùobbligazioni. Nasce con l’obbligazione del traente odell’emittente ed altre se ne possono aggiunger durante la vitadel titolo: quella del trattario-accettante; quella dei singoligiranti; degli avallanti e dell’accettante per intervento.Le obbligazioni cambiarie sono rette da alcuni principi peculiari:

Indipendenza reciproca l’invalidità della singolaobbligazione cambiaria non incide sulla validità delle altre.Ad es.: se l’obbligazione del traente è invalida perché lostesso è incapace o la sua sottoscrizione è statafalsificata, l’accettante o i giranti, che si sonovalidamente obbligati, non possono sottrarsi al pagamentodella cambiale.

Obbligati solidali tutti gli obbligati cambiari sonoobbligati in solido nei confronti del portatore del titoloalla scadenza, che perciò può chiedere a ciascuno di essi ilpagamento dell’intera somma cambiaria.

Obbligati diretti e di regresso nei confronti delportatore del titolo, gli obbligati cambiari sono distinti in2 categorie:

o Obbligati diretti: l’azione nei loro confronti (azionediretta) non è subordinata a particolari formalità.Sono obbligati diretti: l’emittente, l’accettante edi loro avallanti.

o Obbligati di regresso: l’azione nei loro confronti (azionedi regresso) presuppone invece il verificarsi dideterminate condizioni sostanziali (rifiutodell’accettazione o del pagamento) ed è subordinataa specifici adempimenti formali (levata delprotesto).Sono obbligati di regresso: il traente, i giranti, iloro avallanti e l’accettante per intervento.

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Gradi cambiari diversa è anche la posizionedegli obbligati cambiari nei rapporti reciproci: uno solo diessi deve sopportare il peso definitivo del debito cambiario,mentre gli altri sono, per legge, garanti di grado successivo delpagamento.Nei rapporti interni gli obbligati cambiari sono disposti pergradi, secondo un ordine tassativamente fissato per legge:

o Nella cambiale tratta accettata: obbligatodi I° grado è l’accettante, obbligato di II° gradoè il traente, obbligato di III° grado è il primogirante e seguono poi nell’ordine i successivigiranti.

o Nel vaglia cambiario: obbligato di I°grado è sempre l’emittente, seguono poi i girantinell’ordine sopra indicato.

L’avallante assume invece un grado cambiario immediatamentesuccessivo a quello dell’obbligato per il quale l’avallo èstato dato (ad es., chi avalla l’accettante si colloca dopo diquesti e prima del traente), ed identica regola vale perl’accettante per intervento.La graduazione delle obbligazioni cambiarie comporta che, sepaga l'obbligato di primo grado, tutti gli altri sonoliberati non solo nei confronti del portatore, ma anche neirapporti interni. Per contro, il pagamento effettuato da unobbligato di grado intermedio libera definitivamente soloquelli di grado successivo, dato che il solvens ha azionecambiaria per il recupero dell'intera somma pagata nei confrontidegli obbligati di grado anteriore (art. 56 1. camb.). Adesempio, se paga il traente, questi ha azione di rivalsa perl'intero solo verso l'accettante, mentre tutti gli altriobbligati restano definitivamente liberati. Oltre che obbligazioni di grado diverso, la cambiale puòcontenere anche obbligazioni di pari grado. E ciò siverifica quando più persone assumono la stessa posizionecambiaria: coemittenti, coavallanti

/ l’Accettazione /

L’accettazione è la dichiarazione con la quale il trattario siobbliga a pagare la cambiale alla scadenza.Con l’accettazione il trattario diventa obbligato principale e diretto.La presentazione per accettazione è obbligatoria:

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a) Nella cambiale a certo tempo vista, dato che in tal caso lapresentazione è necessaria per determinare la scadenza deltitolo.

b) Quando la presentazione per l’accettazione èprescritta dal traente o da un girante, con eventualefissazione del termine.

L’accettazione deve essere scritta sulla cambiale ed è espressa con le parole“accetto”, “visto” o altra equivalente, seguite dallasottoscrizione del trattario, con indicazione del luogo e delladata di nascita ovvero del codice fiscale.Vale tuttavia come accettazione anche la semplice sottoscrizionedel trattario apposta sulla faccia anteriore della cambiale.L’accettazione deve essere incondizionata. Può però esserelimitata ad una parte della somma.In caso di mancata accettazione o di inadempimento del trattario,se la tratta è stata accettata, il debitore emittente risponderàin via di regresso (ex art. 1299 c.c.).Per evitare questa conseguenza la legge prevede l’istituto, inverità desueto, dell’accettazione per intervento (artt. 75-77) in casodi rifiuto da parte del trattario, l’accettazione può essere fattada un terzo. L’accettante per intervento non diventa in alcun casoobbligato principale. Egli è infatti obbligato nello stesso mododi colui per il quale interviene e, nel silenzio, l’accettazionesi reputa data per il traente. La sua posizione è quindi,sostanzialmente, quella di un obbligato di regresso di gradosuccessivo a quello dell’obbligato per il quale l’intervento èstato dato.

DIRITTO DI REGRESSO: è il diritto del garante ad essere rimborsatodella somma pagata in esecuzione della garanzia prestata che puòessere fatto valere contro il debitore garantito ed i suoicoobbligati.

/ Avallo /

L’ avallo è una dichiarazione cambiaria con la quale un soggetto (avallante) garantisce il pagamento della cambiale per tutta oparte della somma (art. 35 1°c. l. camb.) mediante la formula “peravallo” sottoscritta dall’avallante sulla cambiale o suo foglio di allungamento (foglio che accoglie ulteriori firme di girata che nonpossono più figurare sul titolo oramai privo di spazio).

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L’avallo può essere dato in favore di uno qualsiasi degliobbligati cambiari, ma se nulla è al riguardo specificato siconsidera in favore del traente o emittente.L’avallante è obbligato nello stesso modo di colui per il qualel’avallo è stato dato: e quindi in via principale se, ad es., è statogarantito l’emittente ovvero in via di regresso se la garanzia è statadata nei confronti di un girante.L’avallo può essere prestato anche da più persone congiuntamenteper lo stesso obbligato cambiario: si ha in tal caso la figura delcoavallo.I coavallanti restano obbligati di grado successivo rispettoall’avallato, ma sono obbligati di pari grado tra loro.L’avallo è una garanzia personale tipica: la sua autonomia(ovvero, il suo essere valida malgrado un’eventuale invaliditàdell’obbligazione garantita) la differenzia dalla fideiussione.Malgrado l’autonomia, comunque, la rilevanza della causa digaranzia dell’obbligazione dell’avallante porta ad una limitataaccessorietà: l’avallante non è infatti l’obbligato principale ecomunque può opporre al creditore cartolare la nullitàdell’obbligazione garantita. La giurisprudenza ritiene anche chel’avallante possa opporre le cause di estinzione propriedell’obbligazione garantita.

/ Circolazione cambiale /

Come tutti i titoli all’ordine anche la cambiale circola mediantegirata, con l’avvertenza, peraltro, che ogni girante rispondesolidalmente nei confronti di tutti i successivi giratari perl’eventuale mancata accettazione della cambiale tratta o perl’inadempimento dell’emittente nel caso di pagherò.Il trasferimento della cambiale mediante girata può essere esclusodal traente o dall’emittente apponendo sul titolo la clausola “nonall’ordine” o altra equivalente. In tal caso la cambiale ètrasferibile solo nella forma e con gli effetti di una cessioneordinaria. L’acquirente subentra cioè a titolo derivativo neidiritti cambiari e resta esposto a tutte le eccezioni opponibiliai precedenti portatori.Pena nullità, la girata deve essere apposta sulla cambiale (o sufoglio di allungamento della stessa) e deve essere sottoscrittadal girante. Anche la girata della cambiale può essere piena o inbianco.La girata deve essere incondizionata e qualsiasi condizioneapposta si ha per non scritta. È invece nulla la girata parziale.Come per i titoli di credito in generale, anche nella cambiale:

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La girata trasferisce la legittimazione all’esercizio deidiritti cartolari.

Il possessore di buona fede del titolo, che si legittimain base ad una serie continua di girate, diventaproprietario del titolo e titolare del diritto, prevalendosul proprietario spossessato.

A differenza però della disciplina generale, nella cambiale ilgirante risponde per legge, come obbligato di regresso,dell’accettazione e del pagamento della cambiale. Però conapposita clausola “senza garanzia” il girante può esonerarsi daogni responsabilità.La cambiale può essere girata “per procura” o a titolo di pegno.

/ Pagamento cambiale /

Legittimazione legittimato a chiedere il pagamento èil portatore della cambiale che giustifica il suo diritto conuna serie continua di girate , anche se l’ultima è in bianco. Le girate cancellate si hanno per non scritte.Chi paga alla scadenza è tenuto a controllare solo la regolaritàformale delle girate e la continuità delle stesse (coincidenzadel nome di ogni girante con quello del giratario precedente) ese il titolo contiene girate in bianco si presume che ilsottoscrittore della girata successiva sia il beneficiario diquella in bianco. Chi paga non è invece tenuto a controllarel’autenticità della firma dei giranti e, più in generale, lavalidità sostanziale delle girate.Eseguiti tali controlli ed identificato l’attuale possessore, ildebitore cambiario è liberato anche se paga al non titolare, ameno che da parte sua non vi sia stato dolo o colpa grave.Il possessore della cambiale, una volta scaduto il termine,dovrà chiedere il pagamento all’emittente nel caso di pagherò eal trattario che ha accettato in caso di cambiale tratta ovvero,in entrambi i casi, all’avallante.

Presentazione per il pagamento La cambiale deve esserepresentata per il pagamento al trattario nella cambiale tratta eall’emittente nel vaglia cambiario, ovvero alla diversa personadesignata nel titolo a pagare per loro.Nella cambiale “a giorno fisso” e “a certo tempo data o vista”,la presentazione deve essere effettuata nel giorno dellascadenza o in uno dei due giorni feriali successivi.La cambiale “a vista” deve invece essere presentata per ilpagamento entro un anno dalla data di emissione.

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L’omessa presentazione nei termini comporta la perditadell’azione cambiaria nei confronti degli obbligati di regresso.

Termine essenziale in deroga al diritto comune (art. 1184c.c.), il termine di scadenza della cambiale è termine essenzialenon solo per il creditore ma anche per il debitore cambiario. Ilportatore della cambiale non è tenuto a ricevere il pagamentoprima della scadenza. Inoltre, anche se consentito dalportatore, il pagamento anticipato avviene a rischio e pericolodel debitore.

Pagamento parziale sempre in deroga al diritto comune (art.1181 c.c.), il portatore della cambiale non può rifiutare unpagamento parziale.

Pagamento per intervento come l’accettazione, anche ilpagamento della cambiale può essere effettuato ad opera delterzo c.d. accettante per intervento, ovvero, se già indicato nellacambiale, indicato al bisogno (o bisognatario).Il pagamento per intervento non può essere parziale e deveessere effettuato al più tardi nel giorno successivo all’ultimogiorno consentito per elevare il protesto per mancato pagamento.Se alla scadenza il possessore rifiuta di accettare il pagamentodel terzo, non potrà più rivolgersi in regresso a colui neiconfronti del quale l’intervento è stato operato, che può essereun qualsiasi obbligato cambiario.

/ Azioni cambiarie /

In caso di rifiuto del pagamento, e nella cambiale tratta anche incaso di rifiuto di accettazione, il portatore del titolo può agirecontro tutti gli obbligati cambiari, individualmente ocongiuntamente, per ottenere il pagamento. La relativa azione èperò regolata diversamente a seconda che si tratti di obbligatidiretti o obbligati di regresso:

Azione diretta non è soggetta a particolari formalità edin particolare non è subordinata alla levata delprotesto.

Inoltre non è soggetto ad alcun termine di decadenza. Ilportatore è tenuto ad osservare solo il termine diprescrizione di 3 anni, che decorre dalla scadenza dellacambiale.

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Azione di regresso l’azione contro gli obbligati diregresso può essere innanzitutto esercitata alla scadenza,se il pagamento non ha avuto luogo.

Può essere esercitata anche prima della scadenza:1. se l’accettazione è stata rifiutata in tutto o in parte.2. in caso di fallimento del trattario, abbia o non abbia

accettato, o dell’emittente nel pagherò cambiario; dicessazione dei pagamenti da parte degli stessi o diesecuzione infruttuosa sui loro beni.

3. in caso di fallimento del traente di una cambiale nonaccettabile.

Nel caso di fallimento, per esercitare il regresso basta produrrela relativa sentenza dichiarativa.

Negli altri casi l’esercizio dell’azione di regresso è perlegge subordinato alla preventivaconstatazione del rifiuto di accettazione (nella tratta) o dipagamento (nel pagherò) con attoautentico denominato protesto: il protesto per mancato

pagamento deve essere elevato nei 2 giorniferiali successivi alla scadenza dellacambiale. Ai giorni festivi sonoequiparati quelli feriali nei quali glisportelli bancari sono chiusi.L’omessa levata del protesto nei terminicomporta che il portatore decade dalle azioni diregresso.Il portatore può essere tuttaviadispensato dal protesto, ma non dallapresentazione nei termini, con appositaclausola inserita nella cambiale(clausola “senza spese” o “senzaprotesto”) dal traente, girante oavallante.

Pur se dispensato dal protesto, il portatore è inoltre tenutoa dare avviso della mancata accettazione o del mancatopagamento al traente, al proprio girante ed ai loroavallanti, entro i 4 giorni feriali successivi alla levatadel protesto o al giorno della presentazione, se la cambialeè “senza spese”.L’omissione dall’avviso determina la conseguenza che ilportatore non decade dal regresso, ma deve risarcire i danni

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eventualmente arrecati nei limiti dell’importo dellacambiale.L’azione di regresso è soggetta al termine breve di prescrizionedi 1 anno, che decorre dalla data del protesto levato in tempoutile o dalla scadenza, se vi è la clausola “senza spese”.

Gli obbligati cambiari, benché distinti in obbligati diretti e diregresso, sono tutti obbligati in solido nei confronti delportatore: perciò in virtù della responsabilità solidale degli obbligatie rispettate le condizioni necessarie per l’esercizio dell’azionedi regresso, il portatore può agire a sua scelta, per l’interasomma cambiaria, contro uno qualsiasi degli obbligati e non ètenuto ad osservare l’ordine nel quale si sono obbligati.La disposizione per gradi degli obbligati cambiari acquista invecerilievo per regolare i rapporti fra gli stessi, conseguenti alpagamento del portatore del titolo. L'obbligato cambiario che hapagato libera infatti definitivamente i coobbligati di gradosuccessivo, dai quali non potrà ripetere alcunché. Ha invece azione cambiaria di ulteriore regresso contro gli obbligatidi grado anteriore e può chiedere a ciascuno di essi il rimborsointegrale di quanto pagato, oltre gli interessi e le spese (art. 56).Non si ha cioè divisione del debito nei rapporti fra obbligaticambiari di grado diverso.L'obbligato cambiario che ha pagato non ha invece azione cambiaria,neppure pro quota, nei confronti degli eventuali coobbligati di parigrado (ad esempio, coavallanti). Contro costoro potrà agire soloin via extra-cambiaria ed i relativi rapporti restano regolati dalladisciplina di diritto comune delle obbligazioni solidali.

/ Protesto /

Il protesto è l'atto autentico necessario per la conservazione delleazioni di regresso. Con esso si constata la mancata accettazioneo il mancato pagamento della cambiale da parte del designato apagare in via principale (trattario o emittente). Il protesto deveessere elevato, dietro presentazione del titolo, contro isoggetti designati nella cambiale per l'accettazione o ilpagamento (art. 70).Sono abilitati alla levata del protesto i notai, gli ufficialigiudiziari e i loro aiutanti o, in mancanza (anche temporanea),i segretari comunali (artt. 68 1. camb. e 1 legge 12-6-1973,n.349).

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Il notaio e l'ufficiale giudiziario possono avvalersi dellacollaborazione di «presentatori», nominati su loro indicazionedal presidente della corte di appello. I presentatori, investitianch'essi della qualità di pubblico ufficiale, presentano iltitolo, ne incassano l'importo o constatano il mancato pagamento.L'atto di protesto è invece redatto successivamente dal notaio odall'ufficiale giudiziario ed è sottoscritto anche dalpresentatore (artt. 2-4 legge 349/1973).Il protesto può essere annotato sulla cambiale o può esserefatto con atto separato, ma in tal caso deve contenere latrascrizione del titolo e se ne deve fare menzione sulla cambiale(art. 69 1. camb.). Il protesto ha valore di atto pubblico.I protesti per mancato pagamento (ma non quelli per mancataaccettazione) sono pubblicati in un apposito «registro informatico deiprotesti » tenuto a cura delle camere di commercio (legge 12-2-1955,n. 77, più volte modificata e art. 3-bis legge 480/1995. attuatocon d.m. 9-8-2000, n. 376).L'illegittima levata del protesto può essere fonte diresponsabilità per danni del creditore richiedente e/o delpubblico ufficiale, per il discredito che arreca al debitore.Il protesto può essere sostituito da una dichiarazione sostitutivascritta di rifiuto dell’accettazione o del pagamento, datata esottoscritta dal trattario.

/ Processo cambiario /

L’azione cambiaria (diretta e di regresso) gode di un particolareregime processuale volto a consentire al creditore un più rapidorecupero della somma dovutagli:

Procedura esecutiva la cambiale originariamente inregola col bollo vale come titolo esecutivo. Il possessore dellastessa può perciò iniziare la procedura esecutiva sui beni deldebitore senza doversi preventivamente munire di unprovvedimento giudiziale di condanna.

Procedimento ordinario il portatore della cambiale puòavvalersi in alternativa dell’ordinario procedimento dicognizione diretto ad ottenere sentenza di condanna. Inoltre èquesta la sola via praticabile qualora la cambiale non siaoriginariamente in regola con il bollo, purché sia statasuccessivamente regolarizzata.Su istanza del creditore, il giudice deve emettere sentenzaprovvisoria di condanna se le eccezioni opposte dal debitore

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sono di lunga indagine, imponendo al creditore il versamento di unacauzione ove lo ritenga opportuno.Quanto alle eccezioni opponibili nel processo cambiario operanole distinzioni:

Eccezioni reali: opponibili a qualsiasi portatore. Eccezioni personali: opponibili solo ad un determinato

portatore.

Eccezioni oggettive: opponibili da tutti gli obbligati cambiari. Ad es.,l’eccezione di invalidità della cambiale per difetto deirequisiti formali ex art. 2.

Eccezioni soggettive: opponibili solo da un determinato obbligato.

Il binomio eccezioni reali-personali è volto ad individuare iportatori della cambiale ai quali una data eccezione èopponibile.

Il binomio eccezioni oggettive-soggettive è volto invece ad individuaregli obbligati che possono opporla.

/ Azioni extracambiarie /

Azione causale L'emissione e la circolazione della cambialetrovano di regola fondamento in un preesistente rapporto didebito fra chi dà e chi riceve il titolo (emittente-primoprenditore; girante-giratario). Questo rapporto non si estinguecon l'emissione o con la girata della cambiale, salvo che non siprovi che il rilascio della cambiale ha prodotto novazione delrapporto causale (art. 66, 1° comma, 1. camb.). Per realizzareil proprio credito il possessore della cambiale ha perciò adisposizione, oltre le azioni cambiarie (diretta e di regresso),anche l'azione causale nei confronti del debitore che è stato partedel relativo rapporto.L'esercizio dell'azione causale, in alternativa o cumulativamentecon quelle cambiarie, è però subordinato ad una serie di cauteleper evitare che il debitore contro cui si agisce con l'azionecausale sia esposto al rischio di un doppio pagamento, nonchéper mantenere integre le eventuali azioni cambiarie che allostesso competono contro gli obbligati di grado anteriore.

Per poter esercitare l'azione causale è necessario che:a) siano stati accertati col protesto la mancata accettazione oil mancato pagamento della cambiale; b) il portatore offra aldebitore la restituzione della cambiale, depositandola pressola cancelleria del giudice competente;

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c) il portatore abbia inoltre adempiute tutte le formalitànecessarie per conservare al debitore le azioni di regresso chepossono competergli (ad esempio, levata tempestiva del protesto,atti interruttivi della prescrizione).L'inosservanza di queste condizioni, fissate dall'art. 66 1.camb., comporta la decadenza dall'azione causale.

Azione di arricchimento Può infine verificarsi che ilportatore della cambiale abbia perduto, per decadenza oprescrizione, tutte le azioni cambiarie e non abbia alcuna azionecausale da esercitare. In tal caso l'art. 67 l. camb. gliconsente di agire contro il traente, l'accettante o il girante«per la somma di cui si siano arricchiti ingiustamente a suodanno». L'azione, inquadrabile in quella generale di ingiustificatoarricchimento (art. 2041 cod. civ.), sarà in concretoesercitabile solo nei confronti dell'obbligato cambiariobeneficiario dell'arricchimento. Quindi, di regola, nei confrontidell'accettante nella cambiale tratta e dell'emittente nel pa-gherò. L'azione di arricchimento cambiario si prescrive in unanno dal giorno della perdita dell'azione cambiaria (art. 94, 40

comma).

/ Cambiali finanziarie /

Le cambiali finanziarie costituiscono un nuovo strumento difinanziamento delle imprese.La loro funzione è quella di offrire alle imprese, ed inparticolare a quelle non abilitate ad emettere obbligazioni, unostrumento per raccogliere direttamente tra il pubblico il capitaledi credito a breve termine, alternativo rispetto al ricorso alcredito bancario spesso troppo costoso.Le cambiali finanziarie sono titoli di credito all’ordine emessi inserie, con scadenza non inferiore a 3 mesi e non superiore a 12 mesidalla data di emissione e con un taglio minimo che non deve essereinferiore ai € 51.645,70.La loro struttura è quella del pagherò cambiario: contengono cioè unapromessa incondizionata di pagamento da parte dell’emittente.

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L’ASSEGNO BANCARIO

L’assegno bancario è un titolo di credito che contiene l’ordineincondizionato diretto ad una banca di pagare a vista una somma determinata all’ordine di una determinata persona o al portatore.Funzione tipica dell’assegno bancario è quella di consentirel’utilizzazione di somme disponibili presso una banca pereffettuare pagamenti a terzi, evitando l’utilizzo materiale deldenaro: l’assegno è quindi uno strumento di pagamento alternativorispetto alla moneta legale.

L’assegno bancario è redatto dal traente su appositi moduliprestampati fornitigli dalla banca (carnet di assegni) ed ha lastessa struttura della cambiale tratta:

Infatti nell’assegno bancario figurano 3 persone: il traenteche dà l’ordine di pagamento alla banca e risponde ex lege delmancato pagamento; la banca-trattaria alla quale l’ordine dipagamento è rivolto; il prenditore dell’assegno.

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Anche l’assegno bancario è un titolo di credito astratto, formaleed esecutivo.

Anche l’assegno bancario di regola incorpora una pluralità diobbligazioni (quelle del traente, dei giranti e dei loroavallanti) reciprocamente indipendenti, solidali e disposte per gradi.

Se identica è la struttura, diversa è però la funzione tipica deidue titoli:

Strumento di pagamento l’assegno bancario. Strumento di credito la cambiale tratta.

Le principali differenze di disciplina dell'assegno bancariorispetto alla cambiale tratta possono essere così sintetizzate:

a) trattario può essere solo una banca; b) il rapporto di provvista fra traente e banca trattaria può

essere costituito esclusivamente da fondi disponibili esistenti pressola banca e utilizzabili mediante l'emissione di assegni bancari;

c) l'assegno bancario non può essere accettato dalla bancatrattaria, che perciò non può assumere la posizione di obbligatocambiario principale, né, come si vedrà, può risultare obbligatacome girante o avallante;

d) l'assegno bancario è sempre pagabile a vista e deve inoltreessere presentato per il pagamento entro brevi termini;

e) l'assegno bancario è assistito da una particolaredisciplina sanzionatoria, di recente depenalizzata (legge 15-12-1990, n. 386, nel testo introdotto dal dlgs. 507/1999), volta areprimere l'uso abusivo di assegni bancari (assegni non autorizzatied assegni a vuoto).

In riferimento all’assegno bancario si distinguono:

Requisiti (formali) di validità la cui mancanza comportache il titolo non vale come assegno bancario. Sono requisiti divalidità:

1) La denominazione di assegno bancario inserita nelcontesto del titolo, ed espressa nella lingua in cuilo stesso è redatto.

2) L’ordine incondizionato di pagare una sommadeterminata, di regola espressa in lettere ed incifre.

3) L’indicazione del trattario che può essere solo unabanca.

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4) L’indicazione del luogo di pagamento, ma in mancanzavale come luogo di pagamento quello indicato accantoal nome del trattario.

5) La data ed il luogo di emissione dell’assegno.6) La sottoscrizione del traente, per la quale valgono

regole identiche a quelle dettate per la cambiale.

Requisiti di regolarità la cui mancanza,invece, espone a sanzioni amministrative pecuniarie, ma noncomporta né l’invalidità del titolo, né l’invaliditàdell’obbligazione del traente e degli altri firmatari. Sonorequisiti di regolarità:

1) L’esistenza presso la banca trattaria difondi disponibili, per somma almeno pari all’importodell’assegno emesso. (altrimenti si parla di assegno avuoto).

2) L’esistenza di una convenzione, espressa otacita (c.d. convenzione di assegno), che attribuisce altraente il diritto di disporre mediante assegnibancari dei fondi disponibili. (altrimenti si parla diassegno non autorizzato).

In pratica, entrambe le condizioni sono soddisfatte quando iltraente intrattiene con la banca un rapporto di conto correntebancario e questo presenta un saldo a favore del cliente.

L’emissione di assegni bancari senza l’osservanza dei requisiti diregolarità configura un illecito, oggi depenalizzato ecolpito da sanzioni pecuniarie ed accessorie.

Semplice requisito di regolarità è anche l’osservanza dellenorme sul bollo. In mancanza, l’assegno bancario perde laqualità di titolo esecutivo.

/ La Banca trattaria /

A differenza che per la cambiale tratta, per l’assegno vige ildivieto di accettazione: ogni menzione di accettazione appostasull’assegno dalla banca trattaria si ha per non scritta.D’altro canto, la disciplina dell’assegno bancario esclude che labanca trattaria possa diventare obbligato di regresso come giranteo come avallante. La banca trattaria non assume quindi in alcuncaso la posizione di obbligato cartolare (diretto o di regresso)nei confronti del portatore del titolo.È altresì non riconosciuta in capo alla banca alcuna obbligazioneextracartolare verso il portatore, quindi nel caso rifiuti il

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pagamento dell’assegno non è esposta al risarcimento dei danniverso quest’ultimo.Certamente, con l’apertura del conto corrente la banca si obbligaad onorare gli assegni nei limiti dei fondi disponibili. Ma sitratta di un’obbligazione ex mandato che la banca assumeelusivamente nei confronti del cliente-traente e non nei confrontidei prenditori degli assegni, anche perché la convenzione diassegno non è configurabile come contratto a favore di terzi.Ne consegue che il rifiuto ingiustificato di pagare l’assegnoespone la banca a responsabilità contrattuale solo nei confrontidel traente, non nei confronti del prenditore.

Visto è uno strumento di tutela dell’aspettativa del portatoredi pagamento dell’assegno. Il visto, scritto sull’assegno e firmatodalla banca trattaria, non comporta un obbligo di pagamento dellastessa, ma “ha soltanto l’effetto di accertare l’esistenza deifondi ed impedirne il ritiro da parte del traente prima dellascadenza del termine di presentazione”.Se l’attestazione è falsa o la banca consente al traente didisporre diversamente dei fondi, la banca stessa dovrà risarcireal portatore i danni subiti.Il visto ha tuttavia avuto scarsa diffusione, anche perché esso èsottoposto ad un’imposta di bollo suppletiva.

Benefondi più diffuso, soprattutto nei rapporti tra banche, è ilbenefondi: consiste nella conferma, per lo più telefonica,dell’esistenza dei fondi da parte della banca trattaria, surichiesta della banca cui il titolo è girato per l’incasso.Di regola, il benefondi ha il valore di semplice informazionesull'esistenza attuale dei fondi e non comporta alcuna obbligazioneextracartolare di pagamento da parte della banca trattaria (c.d.benefondi informativo). Questa perciò sarà tenuta al risarcimento deidanni solo qualora abbia fornito informazioni inesatte.La banca può però impegnarsi espressamente a bloccare i fondi corri-spondenti all'ammontare dell'assegno (c.d. benefondi con blocco). Intal caso essa è anche obbligata extracartolarmente a pagarel'assegno qualora questo risulti regolare.

/ Circolazione e Pagamento /

L’assegno bancario è normalmente un titolo all’ordine (vale perciòla disciplina generale per i titoli all’ordine).

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Può però essere emesso anche al portatore, e come tale valel’assegno rilasciato senza l’indicazione del prenditore (valeperciò la disciplina generale per i titoli al portatore).

L’assegno bancario è sempre pagabile a vista ed ogni contrariadisposizione si ha per non scritta.L’eventuale postdatazione dell’assegno non impedisce al portatoredi presentarlo anticipatamente per il pagamento, né alla banca dipagarlo.L’assegno bancario non solo è pagabile a vista, ma deve esserepresentato per il pagamento, presso lo sportello della bancatrattaria indicato nel titolo, entro 8 giorni dalla data diemissione, se l’assegno è pagabile nello stesso comune in cui fuemesso, entro 15 giorni, se è pagabile in altro comune.L’omessa presentazione dell’assegno nei termini comporta laperdita dell’azione di regresso contro i giranti ed i loroavallanti, non però verso il traente.La banca è perciò libera di pagare anche dopo la scadenza deitermini, salvo che abbia ricevuto dal traente l’ordine di nonpagare.Inoltre, la facoltà della banca di pagare l’assegno permane anchein caso di morte o di sopravvenuta incapacità del traente.Nell’assegno all’ordine, la banca che paga è tenuta ad accertarela regolare continuità delle girate, ma non a verificarel’autenticità delle firme dei giranti. La banca è tenuta inoltread identificare colui che incassa ed a verificare che la firma deltraente corrisponde a quella dallo stesso depositata al momentodell’apertura del contro corrente (c.d. specimen).Tutti questi sono controlli necessari perché la banca non versi incolpa grave nel pagamento e possa legittimamente addebitare altraente l’importo dell’assegno pagato. Inoltre si tratta dicontrolli che la banca deve eseguire con la diligenzaprofessionale dell’accorto banchiere (art. 1176 2°c. c.c.), peresonerarsi da responsabilità nei confronti del traente.

In caso di mancato pagamento da parte della banca trattaria ilportatore dell'assegno può agire in regresso contro il traente, igiranti ed i loro avallanti. La disciplina della relativa azione(artt.45-65 1. ass.) ricalca quella dettata per la cambiale, macon una significativa differenza.La presentazione del titolo alla banca trattaria nei termini dilegge e la constatazione del rifiuto di pagamento mediante

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protesto (o dichiarazione sostitutiva del trattario) sononecessarie solo per agire contro i giranti ed i loro avallanti.Non sono invece necessarie per l'esercizio dell'azione diregresso contro il traente (ed i suoi avallanti), fermo restandoche il pagamento deve essere preventivamente richiesto allabanca trattaria. Nei confronti del traente, la presentazionetardiva comporta come unica conseguenza che, se dopo la scadenzadel termine di presentazione la disponibilità della somma èvenuta meno per fatto del trattario, il portatore perde idiritti verso il traente per la somma che è venuta a mancare(art. 45, 2° comma).L'azione di regresso del portatore contro il traente, i girantie gli altri obbligati si prescrive in sei mesi dal termine dipresentazione (art. 75, 1° comma). L'azione di ulterioreregresso dell'obbligato che ha pagato l'assegno contro gliobbligati di grado anteriore si prescrive invece in sei mesi dalgiorno del pagamento o dal giorno in cui l'azione di regresso èstata promossa contro di lui (art. 75, 2° comma).

Tipiche dell’assegno bancario sono alcune clausole, apposte daltraente o dal prenditore, volte a ridurre i rischi connessi alfurto o allo smarrimento del titolo:

Assegno sbarrato è un assegno cui vengono apposte due retteparallele sulla faccia anteriore. La sbarratura può essere di2 tipi:

1. generale: quando tra le sbarre non vi è alcuna indicazioneo la parola banchiere.

2. speciale: quando tra le sbarre è scritto il nome di undeterminato banchiere, che può essere lo stessotrattario.

Lo sbarramento non impedisce la circolazione dell’assegno, macircoscrive i soggetti legittimati ad incassarlo: l’assegnocon sbarratura generale può essere pagato solo ad un banchiere;l’assegno con sbarratura speciale può invece essere pagatosolo al banchiere designato tra le sbarre, il quale può se vuoleavvalersi per l’incasso di altro banchiere.La banca trattaria che non osserva tali disposizioni è tenutaal risarcimento dei danni, nei limiti dell’importo

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dell’assegno, nei confronti del portatore che ha subito losmarrimento o la sottrazione del titolo.Lo sbarramento offre una tutela limitata contro i rischi difurto o di smarrimento, evitando che il pagamento siaeffettuato a persona che non abbia già avuto rapporti con labanca trattaria. Al contempo però non impedisce l’acquisto anon domino del titolo (art. 1994 c.c.) da parte del terzo inbuona fede cui l’assegno sia stato girato dal ladro.

Assegno da accreditare è un assegno a cui è stata appostala clausola “da accreditare”, così che non può essere pagatoper contanti, ma regolato dalla banca trattaria solo mediantescritturazione contabile: accreditamento in conto, giroconto,compensazione con un credito dalla stessa vantato.

Tutte modalità che presuppongono un preesistente rapporto deltrattario col soggetto che presenta il titolo.

Assegno non trasferibile l’assegno emesso con tale clausolapuò essere pagato solo all’immediato prenditore o accreditatosul suo conto. La girata apposta nonostante il divieto si haper non scritta. La cancellazione della clausola si ha pernon avvenuta.L’unico mezzo a disposizione dell’immediato prenditore, chenon possa o non voglia riscuotere personalmente l’assegno nontrasferibile, è quello di girarlo per l’incasso ad una banca, chea sua volta non può ulteriormente girarlo.Gli assegni bancari (e circolari) di importo superiore a €10.329,14 devono essere emessi con la clausola di nontrasferibilità, al fine di prevenire operazioni di riciclaggiodi denaro proveniente da reati.La banca che paga un assegno non trasferibile a personadiversa dall’originario prenditore risponde del pagamento.

Assegno turistico L'assegno turistico (o traveller's check) è unassegno bancario che viene tratto da una banca su una propriafiliale o corrispondente estera. È di regola stilato in valutaestera e rilasciato al prenditore dietro contestualeversamento dell'importo corrispondente. Chi si deve recareall'estero dispone perciò di un titolo agevolmente negoziabilein quanto la copertura è sicura. Inoltre, il pericolo dismarrimento o furto è attenuato.Caratteristica peculiare dell'assegno turistico è infatti cheil pagamento è subordinato alla presenza sul titolo di una

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doppia firma conforme del prenditore (art. 44 1. ass.). Laprima firma è apposta al momento del rilascio del titolo; laseconda al momento del pagamento o della negoziazione. La bancatrattaria o il giratario possono così agevolmente controllarel'autenticità della seconda firma confrontandola con quellaesistente sull'assegno.

La disciplina dell'ammortamento dell'assegno bancario (artt. 69-74) è modellata su quella della cambiale (41.16.). È da tenerepresente solo che:

a) l'art. 69 1. ass. non distingue fra assegno all'ordine eassegno al portatore e perciò la procedura di ammortamento èeccezionalmente ammessa anche per quest'ultimo;

b) la procedura di ammortamento è esclusa per l'assegno nontrasferibile, dato che lo stesso non può circolare. Il prenditoreha senz'altro diritto di ottenere un duplicato, a proprie spese,denunziandone lo smarrimento, la distruzione o la sottrazione siaal trattario sia al traente(art. 73).

L’ASSEGNO CIRCOLARE

L'assegno circolare è un titolo di credito all'ordine che contienela pro messa incondizionata della banca emittente di pagare a vista una somma di denaro. La sua emissione avviene dietro versamento da parte del richiedentedell'importo corrispondente.L'assegno circolare è un mezzo di pagamento come l'assegno banca-rio. Si differenzia però da quest'ultimo in quanto ha la strutturadel vaglia cambiario e non della cambiale tratta: incorporainfatti un'obbligazione diretta di pagamento della banca emittente.L'assegno circolare è perciò un mezzo di pagamento più sicurodell'assegno bancario. Chi lo riceve in pagamento può fare infattiaffidamento sulla solvibilità della banca emittente e dispone di untitolo che può agevolmente negoziare o riscuotere presso tutti irecapiti della banca che lo ha emesso. L'assegno circolare sipresta quindi efficacemente a sostituire la moneta legale neipagamenti da piazza a piazza. Per evitare tuttavia che l'assegnocircolare possa far concorrenza alla moneta legale, lo stesso nonpuò mai essere emesso al portatore.

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L'emissione degli assegni circolari è inoltre subordinata ad unaserie di condizioni di regolarità (art. 82 1. ass.), volteessenzialmente a consentire un controllo della massa fiduciaria incircolazione a salvaguardia della stabilità monetaria.Al riguardo è previsto che:

a) l'emissione di assegni circolari è consentita solo allebanche specificamente autorizzate dalla Banca d'Italia (art.49, 1° comma, Tub);

b) la banca può emettere assegni circolari solo per somme chesiano presso di essa disponibili al momento dell'emissione(versamento in contanti o contestuale addebito sul conto correntedel richiedente);

c) la banca autorizzata ad emettere assegni circolari deve co-stituire presso la Banca d'Italia una cauzione in titoli agaranzia dei medesimi.

Costituiscono invece requisiti formali di validità dell'assegno circolare: 1) la denominazione di assegno circolare inserita nel contesto

del titolo; 2) la promessa incondizionata di pagare a vista una somma

determinata; 3) l'indicazione del prenditore; 4) l'indicazione della data e del luogo nel quale l'assegno

circolare è emesso; 5) la sottoscrizione della banca emittente (art. 83).

Non è invece richiesta l'indicazione del luogo di pagamento, datoche l'assegno circolare è pagabile presso tutti i recapiti(filiali, agenzie, ecc.) della banca emittente.All'assegno circolare si applica, in quanto compatibile, ladisciplina del vaglia cambiario a vista. Tuttavia, data la funzionedi mezzo di pagamento dell'assegno circolare:

a) la girata a favore dell'emittente estingue il titolo; b) il possessore deve presentare l'assegno per il pagamento

entro trenta giorni dall'emissione, pena la decadenza dalleazioni di regresso.

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Nel contempo, si applica all'assegno circolare parte delladisciplina dell'assegno bancario: quella in tema di assegnosbarrato, da accreditare, non trasferibile e turistico (art. 86, 1°

comma); nonché la disciplina dell'ammortamento (art. 86, 3° comma).Però, il prenditore di un assegno circolare non trasferibile,decorsi venti giorni dalla denunzia dello smarrimento o dellasottrazione, può senz'altro ottenerne il pagamento dalla filialealla quale fu fatta la denunzia (art. 86, 6° comma).La legge sugli assegni disciplina, oltre l'assegno bancario ecircolare, alcuni titoli speciali di pagamento emessi dalla Bancad'Italia e dai Banchi di Napoli e Sicilia.Il più diffuso è il vaglia cambiario della Banca d'Italia (artt.87-97 1. ass.), largamente utilizzato per i pagamenti della pubblicaamministrazione ed in particolare per l'estinzione dei titolidi spesa dello Stato.È questo un titolo di credito all'ordine che contiene la promessaincondizionata della Banca d'Italia di pagare a vista una sommadeterminata. È rilasciato solo dietro versamento in contanti delrelativo importo (art. 89) ed è pagabile presso tutte le filialidella Banca d'Italia.La disciplina di questo titolo coincide, salvo marginali differenze,con quella dell'assegno circolare.

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