Sommario Rassegna Stampa - ANICA

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Anica Rubrica 10 Pubbli.comnow! 15/03/2021 MEDICINEMA ITALIA ONLUS COMUNICA CON DIESIS GROUP 5 19 La Voce (Roma) 13/03/2021 CORTI "SOCIALI" AL GEMELLI 6 Anica Web Rubrica E-Duesse.it 15/03/2021 EDITORIALE: BASTA FALSE PARTENZE 7 Ansa.it 13/03/2021 CINEMA: CINECITTA' BENE COMUNE ITALIA 8 Ilfoglio.it 12/03/2021 VIDEO - LA RIAPERTURA SI ALLONTANA MA IL CINEMA NON SI E' FERMATO, DICE RUTELLI 9 Ilmessaggero.it 12/03/2021 "CINECITTA' BENE COMUNE DEL CINEMA ITALIANO": AL VIA L'INIZIATIVA IN STREAMING DELL'ANAC 10 Mediakey.tv 12/03/2021 MEDICINEMA ITALIA ONLUS INSIEME A DIESIS GROUP PER COMUNICARE I NUOVI PROGETTI 13 Cinema Rubrica 24 Il Giornale 15/03/2021 NINO MANFREDI, UN FILM-DOC PER I 100 ANNI DALLA NASCITA 14 37 Il Messaggero - Cronaca di Roma 15/03/2021 AMORE E GAG SUL SET PER IL DEBUTTO DI MAMMUCARI (F.Rinaudo) 15 19 Il Tempo 15/03/2021 NELLO STREET MUSICAL SI RISCOPRE IL VALORE DELLA COMUNITA' (G.Bia.) 16 13 La Gazzetta del Mezzogiorno 15/03/2021 "NEI MIEI FILM, EROI SENZA MANTELLO" (F.Pierleoni) 17 13 La Gazzetta del Mezzogiorno 15/03/2021 RIDLEY SCOTT, 83 ANNI A PROVA DI COVID (F.Gallo) 18 30 La Repubblica 15/03/2021 AL VIA LA CORSA ALL'OSCAR, L'ITALIA SPERA IN "NOTTURNO" DI ROSI 19 31 La Repubblica 15/03/2021 TOSCA, L'ALTRA MUSK "SOGNO UN CINEMA TUTTO AL FEMMINILE" (S.Bizio) 20 1 La Repubblica - Cronaca di Roma 15/03/2021 Int. a M.Giordana: MARCO TULLIO GIORDANA "VIVO DA NOMADE, FRA MOTO E FILM" (R.Di Giammarco) 22 13 La Repubblica - Cronaca di Roma 15/03/2021 DALL'ISOLA TIBERINA I FILM DELLE DONNE MAI VISTI IN SALA (F.Montini) 25 19 QN- Giorno/Carlino/Nazione 15/03/2021 L'ECO DEL DAMS: FORMIDABILI QUEI CREATIVI (C.Cumani) 26 20 QN- Giorno/Carlino/Nazione 15/03/2021 "IO, BIPOLARE". KIM E LE ALTRE DIVE FRAGILI (G.Bogani) 28 21 Corriere della Sera 14/03/2021 Int. a R.Tognazzi: "IO NON VOLEVO SPOSARLA, RICORDO LE SCENATE DI SIMONA I FRATELLI? CI VEDIAMO POCO" (E.Costantini) 29 30 Corriere della Sera 14/03/2021 AI CESAR IL SANGUE (FINTO) DELL'ATTRICE NUDA: "RIDATE IL FUTURO ALLE SALE" (C.Maf.) 32 30 Corriere della Sera 14/03/2021 I SEGRETI DI DIABOLIK (V.Cappelli) 33 31 Corriere della Sera 14/03/2021 ADDIO A WARREN DAI FILM SEXY AGLI HORROR DIVENTATI CULT 36 31 Corriere della Sera 14/03/2021 NOMINATION DEGLI OSCAR L'ITALIA SPERA IN "NOTTURNO" 37 1 Il Fatto Quotidiano 14/03/2021 Int. a C.Gioe': "LE PRIME RECITE IN PIAZZA E PURE LE LODI DA RIINA" (A.Ferrucci) 38 21 Il Fatto Quotidiano 14/03/2021 CESAR, PREMI E RIVENDICAZIONI 41 46 Il Messaggero - Cronaca di Roma 14/03/2021 Int. a F.Frizzi: "LE MIE NOTE PER FULCI, VERO GENIO DELL'HORROR" (I.Ravarino) 42 12/13 La Lettura (Corriere della Sera) 14/03/2021 LA BANDIERA (INZUPPATA) DELL'ITALIA (E.Trevi) 43 36 La Lettura (Corriere della Sera) 14/03/2021 C'E' SHAKESPEARE NEL CARCERE AFRICANO (C.Bressanelli) 47 10 La Repubblica - Ed. Milano 14/03/2021 ARTE, CINEMA, DANZA, TEATRO LA NUOVA PIATTAFORMA NEXO+ (S.Spaventa) 49 22 La Stampa 14/03/2021 DUJARDIN, LA SPIA CHE RIDEVA TORNA NEL RUOLO DELL'IMBRANATO 007 FRANCESE (L.Martinelli) 50 22 La Stampa 14/03/2021 Int. a F.Amato: "DOPO IL SEQUEL DI IMMA TATARANNI GIRO UN FILM SU UMBERTO BOSSI .. (F.Accatino) 51 Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag.

Transcript of Sommario Rassegna Stampa - ANICA

AnicaRubrica

10 Pubbli.comnow! 15/03/2021 MEDICINEMA ITALIA ONLUS COMUNICA CON DIESIS GROUP 5

19 La Voce (Roma) 13/03/2021 CORTI "SOCIALI" AL GEMELLI 6

Anica WebRubrica

E-Duesse.it 15/03/2021 EDITORIALE: BASTA FALSE PARTENZE 7

Ansa.it 13/03/2021 CINEMA: CINECITTA' BENE COMUNE ITALIA 8

Ilfoglio.it 12/03/2021 VIDEO - LA RIAPERTURA SI ALLONTANA MA IL CINEMA NON SI E'FERMATO, DICE RUTELLI

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Ilmessaggero.it 12/03/2021 "CINECITTA' BENE COMUNE DEL CINEMA ITALIANO": AL VIAL'INIZIATIVA IN STREAMING DELL'ANAC

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Mediakey.tv 12/03/2021 MEDICINEMA ITALIA ONLUS INSIEME A DIESIS GROUP PERCOMUNICARE I NUOVI PROGETTI

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CinemaRubrica

24 Il Giornale 15/03/2021 NINO MANFREDI, UN FILM-DOC PER I 100 ANNI DALLA NASCITA 14

37 Il Messaggero - Cronaca di Roma 15/03/2021 AMORE E GAG SUL SET PER IL DEBUTTO DI MAMMUCARI (F.Rinaudo) 15

19 Il Tempo 15/03/2021 NELLO STREET MUSICAL SI RISCOPRE IL VALORE DELLACOMUNITA' (G.Bia.)

16

13 La Gazzetta del Mezzogiorno 15/03/2021 "NEI MIEI FILM, EROI SENZA MANTELLO" (F.Pierleoni) 17

13 La Gazzetta del Mezzogiorno 15/03/2021 RIDLEY SCOTT, 83 ANNI A PROVA DI COVID (F.Gallo) 18

30 La Repubblica 15/03/2021 AL VIA LA CORSA ALL'OSCAR, L'ITALIA SPERA IN "NOTTURNO" DIROSI

19

31 La Repubblica 15/03/2021 TOSCA, L'ALTRA MUSK "SOGNO UN CINEMA TUTTO ALFEMMINILE" (S.Bizio)

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1 La Repubblica - Cronaca di Roma 15/03/2021 Int. a M.Giordana: MARCO TULLIO GIORDANA "VIVO DA NOMADE,FRA MOTO E FILM" (R.Di Giammarco)

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13 La Repubblica - Cronaca di Roma 15/03/2021 DALL'ISOLA TIBERINA I FILM DELLE DONNE MAI VISTI IN SALA(F.Montini)

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19 QN- Giorno/Carlino/Nazione 15/03/2021 L'ECO DEL DAMS: FORMIDABILI QUEI CREATIVI (C.Cumani) 26

20 QN- Giorno/Carlino/Nazione 15/03/2021 "IO, BIPOLARE". KIM E LE ALTRE DIVE FRAGILI (G.Bogani) 28

21 Corriere della Sera 14/03/2021 Int. a R.Tognazzi: "IO NON VOLEVO SPOSARLA, RICORDO LE SCENATEDI SIMONA I FRATELLI? CI VEDIAMO POCO" (E.Costantini)

29

30 Corriere della Sera 14/03/2021 AI CESAR IL SANGUE (FINTO) DELL'ATTRICE NUDA: "RIDATE ILFUTURO ALLE SALE" (C.Maf.)

32

30 Corriere della Sera 14/03/2021 I SEGRETI DI DIABOLIK (V.Cappelli) 33

31 Corriere della Sera 14/03/2021 ADDIO A WARREN DAI FILM SEXY AGLI HORROR DIVENTATI CULT 36

31 Corriere della Sera 14/03/2021 NOMINATION DEGLI OSCAR L'ITALIA SPERA IN "NOTTURNO" 37

1 Il Fatto Quotidiano 14/03/2021 Int. a C.Gioe': "LE PRIME RECITE IN PIAZZA E PURE LE LODI DARIINA" (A.Ferrucci)

38

21 Il Fatto Quotidiano 14/03/2021 CESAR, PREMI E RIVENDICAZIONI 41

46 Il Messaggero - Cronaca di Roma 14/03/2021 Int. a F.Frizzi: "LE MIE NOTE PER FULCI, VERO GENIODELL'HORROR" (I.Ravarino)

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12/13 La Lettura (Corriere della Sera) 14/03/2021 LA BANDIERA (INZUPPATA) DELL'ITALIA (E.Trevi) 43

36 La Lettura (Corriere della Sera) 14/03/2021 C'E' SHAKESPEARE NEL CARCERE AFRICANO (C.Bressanelli) 47

10 La Repubblica - Ed. Milano 14/03/2021 ARTE, CINEMA, DANZA, TEATRO LA NUOVA PIATTAFORMA NEXO+(S.Spaventa)

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22 La Stampa 14/03/2021 DUJARDIN, LA SPIA CHE RIDEVA TORNA NEL RUOLODELL'IMBRANATO 007 FRANCESE (L.Martinelli)

50

22 La Stampa 14/03/2021 Int. a F.Amato: "DOPO IL SEQUEL DI IMMA TATARANNI GIRO UN FILMSU UMBERTO BOSSI .. (F.Accatino)

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Sommario Rassegna Stampa

Pagina Testata Data Titolo Pag.

CinemaRubrica

29 QN- Giorno/Carlino/Nazione 14/03/2021 OSCAR, L'ITALIA SPERA IN 'NOTTURNO' I FILM FAVORITI PER LENOMINATION

52

10 Specchio (La Stampa) 14/03/2021 I FILM DI TARCISIO TESORO PER TUTTI COSA RINASCE CINEMAPARADISO (M.Contino)

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34 Specchio (La Stampa) 14/03/2021 PICCOLE PIATTAFORME PER SALVARE IL GRANDE CINEMA (T.LoPorto)

54

23 Corriere della Sera 13/03/2021 IL GIALLO DEL SUICIDIO DI LOSITO ATTORI E STAR TV IN PROCURA(G.Cavalli/I.Sacchettoni)

55

43 Corriere della Sera 13/03/2021 BANVILLE & C. I PREMIATI DI NOIR IN FESTIVAL 57

1 Corriere della Sera - Ed. Roma 13/03/2021 CINEMA E TEATRI: "TROPPI ANNUNCI A SINGHIOZZO" (F.Manzitti) 58

12 Corriere della Sera - Ed. Roma 13/03/2021 RAI MOVIE UNA MARATONA DI FILM PER CARLO VANZINA 59

70 D La Repubblica delle Donne (LaRepubblica)

13/03/2021 NUOVE VISIONI DI VITA (INSIEME) (L.Messina) 60

26 Il Mattino 13/03/2021 "FACCIO IL REGISTA GRAZIE AI SACRIFICI DI MIA MOGLIE" (M.Pirro) 61

12 Il Sole 24 Ore 13/03/2021 TAX CREDIT, PRONTO IL DECRETO: PLAFOND DA 313 MILIONI(A.Biondi)

62

9 Italia Oggi 13/03/2021 Int. a P.Avati: MOLTO DI ME NEL FILM SU SGARBI (A.Ricciardi) 63

17 La Gazzetta del Mezzogiorno 13/03/2021 QUEL "CAROSELLO CAROSONE" (N.Tamberlich) 64

XVI/17 La Gazzetta del Mezzogiorno 13/03/2021 I CINEMA NON RIAPRONO "ALTRO CHE 27 MARZO QUI SIAMO ALLOSTREMO" (P.Bellini)

65

XVII La Gazzetta del Mezzogiorno 13/03/2021 Int. a F.Cerasi: "LA MIA MUSICA VI SEPPELLIRA'" CERASI E ILWESTERN PUGLIESE (N.Morisco)

67

19 La Repubblica 13/03/2021 IL CINEMA IN CAMERA A PARIGI HOTEL CON VISTA SUL GRANDESCHERMO (A.Ginori)

68

35 La Repubblica 13/03/2021 LA SVOLTA DEI FRATELLI RUSSO "DOPO TANTI SUPEREROI UN FILMSU UN ANTI-EROE" (S.Bizio)

70

17 La Repubblica - Ed. Milano 13/03/2021 DUE FILM SUI PERDENTI NELLO SPORT 72

25 QN- Giorno/Carlino/Nazione 13/03/2021 NOIR IN FESTIVAL, ECCO I MIGLIORI STASERA LA CERIMONIA INDIRETTA

73

Audiovisivo & MultimediaRubrica

24 Il Giornale 15/03/2021 "VI INSEGNO A ESSERE VINCENTI CON LA VOCE" PAROLA DI PINOINSEGNO (P.Scotti)

74

1 Il Sole 24 Ore 15/03/2021 CONTENUTI PIU' RICCHI E GRAFICA PIU' EFFICACE L'INNOVAZIONECONTINUA SU APP E SITO (A.Orioli)

75

19 Il Tempo 15/03/2021 CONTRO LA MINACCIA GLOBALE TORNANO GLI AVENGERS(G.Bianconi)

78

13 La Gazzetta del Mezzogiorno 15/03/2021 UNA SERIE TV SULLE DONNE DI CASA AGNELLI 80

30 La Repubblica 15/03/2021 PAOLO CALABRESI "DOPO STREHLER IL BUIO MI HA SALVATOBIASCICA" (A.Finos)

81

34 L'Economia (Corriere della Sera) 15/03/2021 IL LAVORO E' CENTRALE MA NON PER LA POLITICA (E.Segantini) 83

19 QN- Giorno/Carlino/Nazione 15/03/2021 L'AUDITEL DI SABATO 13 MARZO 84

1 Avvenire 14/03/2021 Int. a M.Ammirati: AMMIRATI: "NOI, LA FABBRICA DELLESTORIE" (M.Castellani)

85

39 Corriere della Sera 14/03/2021 ASCOLTI DIGITALI IN CRESCITA: AUMENTANO LE VISIONI INSTREAMING

88

1 Il Fatto Quotidiano 14/03/2021 AMAZON IMPERA, MA L'ANTITRUST UE NON SA MULTARLA (V.DellaSala)

89

22 Il Messaggero 14/03/2021 ASCOLTI 91

26 Il Tempo 14/03/2021 Int. a D.Manish: "VI SPIEGO PERCHE' IN TV I MEDICI HANNOSUCCESSO" (G.Bianconi)

92

1 La Gazzetta del Mezzogiorno 14/03/2021 Int. a M.Anzaldi: "GIORNALI SACCHEGGIATI TV E RADIO ORAPAGHINO" (L.Petrocelli)

93

Sommario Rassegna Stampa

Pagina Testata Data Titolo Pag.

Audiovisivo & MultimediaRubrica

10 La Lettura (Corriere della Sera) 14/03/2021 LA FORMULA BBC PER IL WEB (F.Colonna) 95

55 Corriere della Sera 13/03/2021 TRADIMENTO DI MONTALBANO? E' CAMBIATO LO "SPIRITO DEITEMPI" (A.Grasso)

96

21/26 D La Repubblica delle Donne (LaRepubblica)

13/03/2021 -CONSUMI, + RISPARMI (V.Puledda) 97

21 Il Fatto Quotidiano 13/03/2021 "QUIZ'; IL COLPO DI TOSSE DA TRUFFA MILIONARIA (E.Balcone) 101

20 Il Giornale 13/03/2021 TIM E MEDIASET COSTANO A VIVENDI 2,35 MILIARDI 103

20 Il Messaggero 13/03/2021 Int. a E.Scarpetta: CAROSONE "L'ALLEGRIA DI UN GIGANTE PERRITROVARE LA FELICITA'" (G.Satta)

104

22 Il Messaggero 13/03/2021 ASCOLTI 106

12 Il Sole 24 Ore 13/03/2021 EDITORIA, RAI LIBRI PUNTA SUI VOLTI NOTI DEL PICCOLOSCHERMO (E.Di Caro)

107

13 Il Sole 24 Ore 13/03/2021 CORSA INARRESTABILE DEI VIDEO, LA REALTA' A MISURA DISMARTPHONE (G.Colletti)

108

16 Il Sole 24 Ore 13/03/2021 M6, LA TENTAZIONE FRANCESE CHE FA CAPOLINO A COLOGNO 110

15 Italia Oggi 13/03/2021 FEDELTA', LA PAGANO I CONSUMATORI (M.Capisani) 111

19 Italia Oggi 13/03/2021 CHESSIDICE IN VIALE DELL'EDITORIA 112

19 Italia Oggi 13/03/2021 RTL CONFERMA: M6 E' IN VENDITA (M.Capisani) 113

Internazionale WebRubrica

Deadline.com 14/03/2021 LONG WEEKEND' OPENS IN THEATERS TO ADD COINS TO SPECIALTYBOX OFFICE; COME TRUE' AND DUTCH' DEBUT

114

Hollywoodreporter.com 14/03/2021 BOX OFFICE: 'RAYA AND THE LAST DRAGON'STAYS NO. 1 WITH $5.5M,CROSSES SUBDUED $50M GLOBALLY

116

TheWrap.com 14/03/2021 RAYA AND THE LAST DRAGON' ADDS $5.6 MILLION AT BOX OFFICEAS LOS ANGELES THEATERS PREPARE TO REOPEN

119

Variety.com 14/03/2021 BOX OFFICE: RAYA AND THE LAST DRAGON' REPEATS NO. 1 WITH$5.5 MILLION

121

AlloCine.Fr 13/03/2021 BOX-OFFICE : AVATAR DE'PASSE AVENGERS ENDGAME COMMEPLUS GROS SUCCE'S MONDIAL

123

Deadline.com 13/03/2021 AVATAR' OVERTAKES AVENGERS: ENDGAME' AS ALL-TIMEHIGHEST-GROSSING FILM AT GLOBAL BOX OFFICE; CHINA R

125

Hollywoodreporter.com 13/03/2021 'AVATAR'PASSES'AVENGERS: ENDGAME' TO ONCE AGAIN RULE ASTOP-GROSSING PIC AT GLOBAL BOX OFFICE

126

Variety.com 12/03/2021 WHAT OVERSEAS BOX OFFICE MEANS FOR U.S. EXHIBITIONCOMEBACK

128

InternazionaleRubrica

46 El Pais 15/03/2021 "TENEMOS QUE ACOMPANAR AL ESPECTADOR EN SUS AVANCESSOCIALES"

129

20 Financial Times 15/03/2021 LEX. 130

1 Wall Street Journal Usa 15/03/2021 STATES TAKE UP BATTLE OVER BIG TECH'S POWER 131

35 El Pais 14/03/2021 "ME ENCANTA HABLAR DE POLITICA, NO ME GUSTA EL CINEPOLITICO"

133

28 Specchio (La Stampa) 14/03/2021 DA WEST SIDE STORY A DICK TRACY: COSI' HO CERCATO UN PO'D'ORDINE NEL CAOS .. (A.Monda)

134

31 El Pais 13/03/2021 EL MEJOR CINE ESPANOL EN CASA 135

7 Financial Times 13/03/2021 A TECH INVESTOR DOING GOD'S WORK (M.Mackenzie) 136

14 Frankfurter Allgemeine Zeitung 13/03/2021 STAR AM STEUER, FILM IST TEUER! (D.Dath) 137

33 Le Figaro 13/03/2021 CULTURE, ART DE VIVRE CREER COUTE QUE COUTE(F.Dargent/C.Merlin)

138

111 M Le Magazine du Monde (LeMonde)

13/03/2021 LE FILM NOIR DE JAY-JAY JOHANSON (P.Potdevin) 145

Sommario Rassegna Stampa

Pagina Testata Data Titolo Pag.

InternazionaleRubrica

1 The New York Times - InternationalEdition

13/03/2021 48 ARTISTS LOOK BACK ON ONE VERY BAD YEAR 146

8 The New York Times - InternationalEdition

13/03/2021 SOUTH KOREA'S ANSWER TO AMAZON (C.Sang-hun/L.Hirsch) 149

3 Wall Street Journal Usa 13/03/2021 EXCHANGE HBO WITH ADS SET TO LAUNCH IN JUNE 150

6 Wall Street Journal Usa 13/03/2021 OFF DUTY ON SCREEN 151

Sommario Rassegna Stampa

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15-03-202110CC?~P~~'ll

PUBBLI5

BUDGET IN MOVIMENTO

MediCinema Italia Onlus comunica con Diesis GroupMediCinema Italia Onlusha scelto Diesis Group perla comunicazione delleprossime attività e la ge-stione delle relazioni coni media. Nata nel 2013con l'obiettivo di utiliz-zare il cinema come curaper pazienti degenti efamiliari e per interven-ti di sostegno e soccor-so psicologico in ambitosociale e socio sanitario,

MediCinema ha allestitodelle vere sale cinemato-grafiche senza barriereall'interno delle struttureospedaliere e case di curaitaliane. Ad oggi il pro-getto — con il patrociniodel Ministero della Salutee di Anica — è presenteall'interno del PoliclinicoUniversitario A. GemelliIRCCS di Roma, dell'ASSTGrande Ospedale Metro-

MEC CINEMAR DIESISGROUP

politano Niguarda di Mi- l'infanzia Ronald McDo-lano, di Fondazione per nald's Italia di Brescia.

PuBeut ~.,

Oazn dà visibilità alle atlete che hanno .L. w.sfidalo pregiudizi in pChooscToChallenge

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Quotidiano

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13-03-202119laVoce

L"`Adua Film Festival" sbarca al Policlinico. Appuntamenti a tema dedicati ai malati ricoverati

Corti "sociali" al GemelliImportanti patrocini e partnership sposano il tema di Aqua FilmFestival, tra cui, per il primo anno Enit - Agenzia Nazionale delTurismo, che ha instituito il nuovo Premio Enit Aqua & Turismo. Per ilmiglior film che coniughi ed esalti il turismo e la sostenibilità ambienta-le nei viaggi, con l'aggiunta di un apposito giurato. Primo anno di par-tnership anche con Federpesca con l'intento di promuovere la sestenibi-lità nel settore marittimo, mentre si consolida la partnership conMediCinema Italia Onlus che propone l'utilizzo del cinema a scopocurativo e riabilitativo presso la Fondazione Policlinico UniversitarioAgostino Gemelli Irccs. A causa delle precauzioni anti Covid-19 la salacinema Medicinema Gemelli è chiusa, ma grazie all'alta tecnologia del-l'ospedale verrà attivata una modalità che invierà il segnale all'internodei monitor tv presenti nelle stanze di degenza, per permettere aipazienti ricoverati di poter visionare una sintesi dei migliori film in con-

corso. A margine del festival, anche l'ormai consueto Workshop"Filmare con lo smartphone" a cura di Francesco Crispino che sarà rea-lizzato su piattaforma video a distanza. Una durata totale di 9 ore su 3incontri, che si terranno mercoledì 7 aprile (dalle ore 17.00 alle ore 20.00);martedì 13 aprile (dalle ore 17.00 alle ore 20.00) e martedì 20 aprile (dalleore 17.00 alle ore 20.00). il workshop toccherà vari aspetti della ripresacon lo smartphone, dalle nozioni base delle tecniche di ripresa alla post-produzionee al termine verrà rilasciato un Attestato di Partecipazione.Non sono richiesti requisiti base, per iscrizioni visitare il sito internet delworkshop. Il festival è patrocinato da: Unesco - Commissione NazionaleItaliana con il supporto di Wwap Unesco Risorse idriche mondiali,Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, UnicefItalia, Enit - Agenzia Nazionale del Turismo, Federpesca, ConsolatoOnorario del Principato di Monaco a Firenze, Coni - Comitato Olimpico

UAFILMFESTIVAL

Nazionale Italiano, Anica, Istituto Cine-Tv 'R. Rossellini', Unimed -Mediterranean Universities Union, MediCinema Italia Onlus, NuovoImaie, Istituto Svizzero. Partner dell'Aqua Film Festival, inoltre, sono:Ancim - Associazione Nazionale Comuni Isole Minori, MarinaCorazziari Gioielli. Technical partner sono: Aquaniene, Artemare,Fenice Comunicazione. Media Partner: Spettacolo News. Sostenitori delfestival: Fondazione Bio Architettura, Marevivo, Tevere Day.

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

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Quotidiano

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CINEMALUNEDI' 15 MARZO 2021 - AGGIORNATO ALLE ORE 10:01

E-DUESSE.IT

L

share Paolo Sinopoli

15 MARZO 2021 09:42

EDITORIALE: BASTA FALSE PARTENZE

(© iStock)

Pubblichiamo in anteprima l’editoriale del numero di Box Office di aprile

o scenario è ancora incerto e la preannunciata riapertura dei cinema è un lontano miraggio. Lasituazione pandemica in Italia si sta aggravando, sono state superate le 100mila morti per

Coronavirus dall’inizio dei contagi e ora il nostro Paese è nuovamente blindato con forti misurerestrittive su quasi tutto il territorio. Sembra averci visto lungo, quindi, l’industria cinematografica,che sin dall’inizio non ha preso in considerazione la data del 27 marzo, ritenuta utopistica visto loscenario in continua evoluzione e le limitazioni imposte per una riapertura. Riapertura che, comeribadito più volte, non può essere a macchia di leopardo solo in alcune regioni, magari anche lemeno redditizie. Per questo il settore avrebbe individuato proprio nel mese di maggio il periodo piùindicato per una ripartenza reale e graduale delle sale, sperando di poter fare affidamento su quelprodotto americano che, se tutto va bene, dovrebbe uscire in Nord America e nel resto del mondo.Film che, si spera, saranno poi accompagnati da film italiani sempre più importanti. Del resto, nonsi possono riavviare i motori in pochi giorni senza un minimo di programmazione. Serve, quindi,una pianificazione unitaria che coinvolga subito le tre major e le principali distribuzioni indipendenti,oltre a una forte campagna di promozione su cui Anica è già al lavoro da diverso tempo. Non cipossiamo più permettere false partenze.

A R T I C O L O P R E C E D E N T E A R T I C O L O S U C C E S S I V O

EDITORIALISTI29 Gennaio 2021

I cinema vanno riaperti

Ora che il vaccino è arrivato, pur con tutti i limiti del

caso, si apre un orizzonte di speranza.

Paolo Sinopoli

Box Office3185 "Mi piace"

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ACCADDE OGGI15 Marzo 2 0 1 3Apulia FC, al via il corso di formazione

Closing the Gap

Il Cineporto di Bari ospiterà i 20 partecipanti a Closing

the Gap 2013, corso mirato alla formazione di

produttori cinematografici e televisivi a...

ARREDOBAGNOARREDOBAGNO BIANCO & PEDBIANCO & PED CINEMACINEMA CONS. ELECTRONICSCONS. ELECTRONICS CUCINE & BUILT INCUCINE & BUILT IN GIOCATTOLIGIOCATTOLI HOME VIDEOHOME VIDEO TELEVISIONETELEVISIONE VIDEOGIOCHIVIDEOGIOCHI

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15-03-2021

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ROMA

13 marzo 202118:16

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(ANSA) - ROMA, 13 MAR - Cinecittà Bene comune Italia. L'iniziativa degli autori cinematografici sul futuro degli stabilimenti siè tenuto, in live streaming, sulla piattaforma AnacKino(www.anackino.it) e sulla pagina Facebook dell'Associazionenazionale autori cinematografici (Anac). L'evento è stato promosso dall'Anac per riflettere su come si possasostenere la rinascita degli stabilimenti. Rinascita in cui l'intero settoredeve essere coinvolto dopo il periodo di privatizzazione. Sonointervenuti: Pupi Avati, Giovanna Gagliardo, Giuseppe Gaudino, MimmoCalopresti, Dante Ferretti, Enzo De Camillis, On. MassimilianoSmeriglio (Parlamento europeo, Europa Creativa), Nicola Borrelli(MiC), Donatella Palermo, Roberto Perpigliani (Fidac) FrancescoRutelli (ANICA), Gian Luca Curti (CNA), Marina Marzotto (Agici),Sabina Di Marco (Slc Cgil), Luciano Sovena (Roma Lazio FilmCommission), Giorgio Gosetti (Casa del Cinema), Pasquale Cuzzupoli(tecnico del colore). Pupi Avati ha tra l'altro evidenziato: "Cinecittà è il cinema italiano. Iomi trovo a preparare un film sulla vita di Dante Alighieri, quindi unprogetto con ambizione sterminata che affronteremo con i mezzi dellaproduzione del cinema italiano abituale quindi non americana".Giovanna Gagliardo che ha realizzato un bellissimo documentario suCinecittà: Io sono qui, ma sono incompetente a decidere. L'istituzionesi è fatta carico di tenere in piedi Cinecittà, ora bisogna arrivare ad unpasso ulteriore e cioè rendere competitiva e imprenditorialitàCinecittà". Dante Ferretti: Cinecittà è stata la mia casa. Ho cominciatotanti anni fa, lavorando con grandi registi. Grazie a Fellini hoconosciuto tanti altri registi". Per Nicola Borrelli: "In questo momento ilproblema è la mancanza di spazi, degli studi". Francesco Rutelli ha sottolineato: "Il governo ha fatto uninvestimento su Cinecittà senza precedenti. Stiamo parlando delprincipale investimento di natura urbanistica che possa avvenire nellacittà di Roma. Esige che si faccia un piano industriale, che ci sia unasquadra e anche un capoprogetto all'altezza di un disegno di questotipo che è il raddoppio dell'attuale Cinecittà con investimento pubblicomolto rilevante anche se, per adesso, solo sulla carta". (ANSA).

Cinema: Cinecittà bene comune ItaliaIncontro streaming su futuro stabilimento. da Avati a Rutelli

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VIDEO ANSA

13 MARZO, 18:20

ANSA LIVE ORE 19

13 marzo, 18:02Covid, Brasile: l'ex presidente Lula si vaccina

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SPETTACOLIVenerdì 12 Marzo - agg. 18:39

CINEMA SERIETV MUSICA EVENTI GIORNO & NOTTE TROVAFILM

APPROFONDIMENTI

› ROMA

"Cinecittà bene comune del cinemaitaliano": al via l'iniziativa instreaming dell'AnacSPETTACOLI > CINEMA

Venerdì 12 Marzo 2021

CEB

Al via il webinar "Cinecittà

bene comune del cinema

italiano". L'iniziativa degli autori

cinematografici sul futuro degli

stabilimenti si terrà, in live

streaming, il 13 marzo alle 11

sulla piattaforma

AnacKino (www.anackino.it) e

sulla pagina Facebook

dell'Associazione nazionale

autori cinematografici (Anac). Tra i partecipanti ci saranno anche Pupi Avati, Gianni

Amelio e Paolo Taviani. L'evento è promosso dall'Anac, che sulla propria

piattaforma ospita autori, produttori e tutti i professionisti del cinema italiano per

riflettere su come si possa sostenere la rinascita di Cinecittà. Rinascita in cui l’intero

settore deve essere coinvolto dopo il periodo di privatizzazione.

CINEMA

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Un nuovo appuntamento sulla piattaforma AnacKino www.anackino.it Sabato 13 marzo 2021 alle ore 11.00, il webinar CINECITTA’ BENE COMUNE DEL

CINEMA ITALIANOSaranno ospiti gli autori, i produttori, i professionisti, i lavoratori e le Istituzioni del cinemaitaliano in un LIVE STREAMING per riflettere su come si possa sostenere la rinascita diCinecittà, rinascita nella quale l’intero settore deve essere coinvolto dopo l’inconcludenteperiodo della privatizzazione.Presie... Altro...

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Anac Autori7 ore fa

Cinema per gli studenti, il progetto ArtMedia con i registi Alex Infascelli e Francesco

Bruni

All'evento presiede Francesco Ranieri Martinotti (Anac) e parteciperanno alla diretta

Pupi Avati, Gianni Amelio, Paolo Taviani, Giovanna Gagliardo, Giuseppe Gaudino,

Mimmo Calopresti, Dante Ferretti, Enzo De Camillis, On. Massimiliano Smeriglio

(Parlamento europeo, Europa Creativa), Nicola Borrelli (MibaC), Donatella Palermo,

Matteo Levi, Francesco Rutelli (Anica), Gian Luca Curti (Cna), Marina Marzotto

(Agici), Sabina Di Marco (Slc Cgil), Luciano Sovena (Roma Lazio Film Commission),

Giorgio Gosetti (Casa del Cinema)(siamo in attesa delle conferme di altri invitati tra i

quali i rappresentanti di Roma Capitale e Istituto Luce – Cinecittà).

Gli attori sperano «Ma solo da giugno»

L'appello

Il 10 luglio del 2014 con l’appello "Salvate Cinecittà" l'Anac chiedeva alle Istituzioni

che «Cinecittà e l'Istituto Luce tornassero ad essere punto di riferimento produttivo del

cinema mondiale e fossero restituiti a quel ruolo pubblico di volano per il

rinnovamento e il rilancio del cinema italiano», così in una nota. Tra i firmatari di

quell’appello c’erano tra gli altri Giuseppe Tornatore, Gianni Amelio, Marco

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Gianni Morandi, migliorano lecondizioni del cantante: ustioniprofonde a mani e gambe dopol'incidente

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Croccantini e cibo per il tuo gatto:come renderlo felice provvedendoalla sua salute

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maestri del cinema europeo come Ken Loach, Michel Hazanavicius, Bertrand

Tavernier e Costantinos Costa Gavras.

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attraverso le 20 regioni italiane

L'appello arrivava dopo anni di battaglie condotte dall’Anac insieme ai sindacati per

evitare che sui terreni degli stabilimenti di via Tuscolana si realizzassero i progetti

edilizi speculativi gestiti da una cordata di imprenditori che poco avevano a che fare

con il cinema. Fu impedita così la costruzione di una multisala e di un centro

commerciale, prima, e di un albergo con la palestra e il centro benessere,

successivamente. Il 3 luglio 2017 si realizza finalmente quanto richiesto dagli autori e

dai lavoratori: Cinecittà ritorna in mano pubblica. Con l'ultima legge di Bilancio è stata

infine approvata la trasformazione in società per azioni dell’Istituto Luce Cinecittà, a

cui dal 2017 fanno capo gli "studios".

#PUPIAVATI: “TUTTE LE ENERGIE DEL CINEMAUNITE PER IL RILANCIO DI #CINECITTÀ” APPUNTAMENTO DOMANI SABATO 13 MARZO DALLEORE 11.00 SU #ANACKINO HTTPS://T.CO/AX7T68MGFUE SULLA PAGINA FB DI ANAC AUTORIPIC.TWITTER.COM/BRO6R5GKEV

— ANAC AUTORI (@ANACAUTORI) MARCH 12, 2021

Con la possibilità che Cassa depositi e prestiti entri nella compagine societaria

insieme al ministero dei Beni culturali e a quello dell'Economia per un serio effettivo

rilancio di Cinecittà, nella diretta streaming si discuterà delle prospettive strategiche

di sviluppo considerando anche le dichiarazioni d’intenti contenute nel Piano

nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Secondo cui si «investirà nello sviluppo

dell’industria cinematografica attraverso il potenziamento degli studi cinematografici

di Cinecittà per migliorare il livello qualitativo e quantitativo dell’offerta produttiva».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Archivio News

MediCinema Italia Onlus insieme a Diesis Group per comunicare inuovi progetti

MediCinema Italia Onlus ha scelto Diesis Group –

associata UNA e Confindustria Intellect – per la

comunicazione delle prossime attività e la gestione

delle relazioni con i media. La Onlus è nata nel

2013 con l’obiettivo di utilizzare il cinema come cura

per pazienti degenti e familiari e per interventi di

sostegno e soccorso psicologico in ambito sociale e

socio sanitario, con monitoraggio e misurazione

costante dei benefici prodotti. A tal proposito MediCinema ha allestito delle vere sale cinematografiche

senza barriere all’interno delle strutture ospedaliere e case di cura italiane. Ad oggi il progetto – con il

patrocinio del Ministero della Salute e di ANICA – è presente all’interno del Policlinico Universitario A.

Gemelli IRCCS di Roma, dell’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, di Fondazione

per l’infanzia Ronald McDonald’s Italia di Brescia. Gode inoltre della collaborazione del Centro Clinico

Nemo di Milano e Roma, Spazio Vita Coop Sociale, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Associazione LMVP

(La Miglior Vita Possibile) ed è parte della rete QuBi di Milano Niguarda.

“Il nostro obiettivo per i prossimi mesi è quello di incrementare la nostra presenza a livello nazionale e di

diffondere l’uso della cineterapia adattandola ai vari ambiti sociali e socio sanitari, per il mantenimento e

il miglioramento della qualità della vita di adulti e minori”, ha dichiarato Fulvia Salvi, Presidente di

MediCinema Italia Onlus. “Abbiamo scelto Diesis Group perché riteniamo che abbia la giusta esperienza

e le competenze utili per costruire insieme un percorso di comunicazione, reputazione e informazione

nell’ambito della valorizzazione della cultura e del cinema nella cura”.

“MediCinema è una Onlus che impiega le proprie risorse per la qualità della vita e il benessere della

persona, temi fondamentali soprattutto in un periodo come questo”, ha dichiarato Giorgio Tedeschi,

cofondatore di Diesis Group – Ha progetti straordinari che danno un concreto aiuto alle persone. Siamo

orgogliosi di poter dare il nostro contributo a questa organizzazione”.

12/03/2021 | Comunicazione

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15-03-202124il Giornale

L'ANNIVERSARIO

Nino Manfredi, un film-docper i 100 anni dalla nascita

II grande attore Nino Manfedi, all'anagrafe Saturni no Manfredi (Ca- scena», che andrà in onda in prima tv questa sera alle 21.15 su Rai5 estro dei Volsci, 22 marzo 1921 - Roma, 4 giugno 2004), "compie" in in replica domenica 21 marzo alle 18.15 circa. Dei quattro "moschettie-questi giorni no anni. Per ricordarlo Rai Cultura gli dedica il docu- ri" della Commedia all'italiana, insieme ad Alberto 5ordi, Vittorio Gass-menta firmato da Francesco D'Arma e Barbara Pozzoni per «In man e Ugo Tognazzi, Manfredi è stato l'ultimo a lasciarci, nel 2004.

ALBUM

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Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

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15-03-202137+50

CRONACAd ROMA

Primo ciakAmore e gagsul setper il debuttodi MammucariRinaudo all'interno

SUL SET

«Ho letto la sceneggiatura, mipiace. Ci sarò», così hanno ri-sposto, senza esitazioni, gli at-tori chiamati da Teo Mammu-cari per girare il film che lo ve-de dietro la macchina da presaperla prima volta come regista.Una storia tragicomica, "Dovesto domani", che trae spunto daun'esperienza personale dell'at-tore, che ha scritto anche il sog-getto e la sceneggiatura, emo-zionato per il fatto di dirigereun cast decisamente stellare. Einiziare le riprese in questo pe-riodo molto particolare. In pri-mis Stefania Sandrelli, che si ècommossa nel girare alcunescene. Mannnuca-ri la definisce unacomplicità imme-diata: «Si è accesauna bella magiasul set, una sirito-nia inaspettata.Pur provenendoda percorsi diver-si siamo entrati inempatia e questoha inevitabihnen-te arricchito edagevolato il miocompito. E poi ve-dere tanti grandiattori e uno stafftecnico numero-so mi ha dato unaspinta in più, So-prattutto visto ilperiodo storicodifficile».L'entusiasmo sulset è alle stelle. Lasimpatia di Fran-cesco Pannolinotravolge tutti, scherza, fa le vocie poi rilegge la parte, poi Vale-ria Solarino, talento e fascinoper una parte ancora avvoltanel mistero. Dal centro storicoall'Eur si gira senza sosta conAlessandro FIaber, Nadia Ri-naldi, Antonio Catania, DarioBandiera, Sara Zanier. Presen-ti anche Natalia Andrade e Ire-ne Antonucci.Nella trama il protagonista, lostesso Mammucari, intrecciauna intensa relazione d'amorecon una giovane donna, nellaquale investe molto nonostan-te la differenza di età e di nazio-nalità. II sogno del per sem-pre', la delusione amara della

Debutto alla regia per Mammucari con il film"Dove sto domani" con Sandrelli e Pannofino

Gag e copioniper un ciak

tutto da ridere

Sopra, Alessandro Habere di spalle Nadia RinaldiAccanto, Dario Bandieracon Christian MarazzitiISA, SERGIO FARTI

Accanto,TeoMammucari edall'altraparte dellascrivaniaFrancescoPannofinonelle primeriprese delfilmSotto,ValeriaSolarino

t- .IrrMl~

fine e il coraggio di affrontareogni giorno con un sorriso chenasconde l'immenso dolore. Iltitolo della pellicola "Dove stodomani" (che si avvale anche diun cast artistico di spessore co-me il produttore Fabio Alirnon-ti, il direttore della fotografiaTani Canevari, la supervisionetecnica di Fabrizio Marzolino,Paolo Blandano, Cluistian Ma-razziti), trae origine da un bra-no dei Pooh, con il quale Mann-mucari ha inteso rendereomaggio a Stefano D'Orazio,suo storico amico, che ha ispi-rato ancor più emozioni.

Federica Rinaudo

k•RIPRODU]IUNC IUS€RVAIA

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15-03-202119'ILTEMP

AL CINEMA

Nello street musical si riscopre il valore della comunitàEsce il trailer di «Sognando a New York - In The Heights». Nelle sale la prossima estateParla dell'importanza di inseguire ipropri sogni e del valore di essereuna comunità «Sognando a NewYork-In the Heights», il film trattodall'omonimo musical di successodel 2005, con musica e testi diLin-Manuel Miranda e libretto diQuiara Alegría Hudes. Da oggi intutto il mondo è disponibile il trailerdella pellicola musicale, che usciràla prossima estate con Wamer Bros.Pictures. E proprio in occasione dellancio i creatori, il regista Jon M. Chue i protagonisti hanno approfittatoper svelare, in un evento mondiale,qualcosa di più del film ambientatonel vibrante quartiere di Washing-ton Heights a New York, dove vivo-no dominicani-americani. Tra loroc'è il carismatico Usnavi de la Vega(Anthony Ramos), che dal banconedella sua bottega, per evadere dalla

routine quotidiana, spera, immagi-na e canta una vita migliore.«E un grande musical latino che par-te dall'idea di comunità e dal signifi-cato della parola casa, celebrandoquesti temi importanti - ha spiegatoMiranda, creatore statunitense, diorigini portoricane, anche del musi-cal "Hamilton" - Oggi più che mai,con la pandemia e il lockdown, ab-biamo compreso quanto sia impor-tante ed essenziale l'interazione trale persone. E questo film è una lette-ra d'amore al senso di comunità».Per la sceneggiatrice Hudes «casa èovunque ci troviamo. E stato interes-sante realizzare un musical cinema-tografico apportando al genere dellenovità, così da farlo riscoprire al pub-blico».«Non è solo uno street musical pie-no di gioia, perché ambientato sulle

strade di Washington Heights tramusica e balli. "In The Heights" èsoprattutto un dream musical - haaffermato Jon M. Chu, regista di "Cr-azy & Rich" - Tutti i personaggi han-no un sogno e ognuno di loro vuoletrovare la propria strada». Della stes-sa idea l'attore e cantante Ramos,che ha aggiunto, emozionandosi: «Evero, ognuno in questo film insegueun sogno, ma questo vale universal-mente per le persone di tutto il mon-do». Insieme a lui nel lungometrag-gio ci sono grandi interpreti del musi-cal, da Daphne Rubin-Vega a OlgaMerediz, che impersona AbuelaClaudia, e Gregory Diaz IV. Nel cast,infine, Corey Hawkins, la cantautri-ce Leslie Grace, Melissa Barrera, Ste-phanie Beatriz, Dascha Polanco eJimmy Smits. GIU. BIA.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Altro Tempo

Contro la minaccia globaletornano gli Avengers

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15-03-202113RGAZZETfADEIINEZZO GIORNO

«Nei miei film, eroi senza mantello»Aaron Sorkín racconta com'è nato «il processo aí Chicago 7» e aggiunge: credo negli ideali

di FRANCESCA PIERLEONI

ull'assalto al Campido-glio del 6 gennaio «e su-gli ultimi cinque anninegli Stati Uniti, a Hol-

lywood si scriverà molto, ma se-condo me si preferirà lasciareTrump soprattutto fuori scena,perché è un personaggio invero-simile. E molto difficile scriver-ne, verrebbe fuori come la suaparodia a Saturday Night Live. Inun film ci possono essere buoni ecattivi, ma un personaggio peressere interessante deve cunfron-tarsi con la propria coscienza.Con lui è impossibile, a lui noninteressa». Ne è convinto AaronSorkin, classe 1961, commedio-grafo, sceneggiatore, showrun-ner e registacon una car-riera ricca disuccessi e pre-mi fra teatro,cinema e tv.

Il suo ultimofilm Il processoai Chicago 7,su uno degliepisodi centrali delle protestegiovanili di fine Anni 60 in Ame-rica sta conquistando nomina-tione riconoscimenti e ci si aspet-ta sia fra i protagonisti anche agliOscar. Sorkin è alla vigilia delleriprese del suo terzo film dietro lamacchina da presa, Being the Ri-cardos, con Nicole Kidman e Ja-vier Bardem nei panni dei mitidella commedia Lucille Ball e ilmarito Desi Arnaz: «Dovrei ini-ziare fra tre settimane e come intutti i miei altri film sono entratonel progetto non pensando che nesarei stato anche il regista».

Il suo interesse per il processoai Chicago 7, era nato nel 2006,quando Steven Spielberg cheavrebbe dovuto dirigere il film,gli aveva chiesto di scrivere lasceneggiatura: «gli dissi certo,bellissima idea, ma come sonouscito da casa sua, ho chiesto amio padre di spiegarmi di cosa siparlasse, non ne sapevo nulla».Da lì ha iniziato a studiare, «holetto tutto il possibile, comprese20 mila pagine di verbali del pro-cesso. Poi mi ha molto aiutatoTom Hayden (uno dei leader del-

UN CIAK SU TRUMP?«Sarebbe inverosimileDiventerebbe subitouna specie di parodia»

la protesta, diventato poi politi-co, morto nel 2016; a interpretarlonel film è Eddie Redmayne) chemi ha permesso di acquisirequalcosa che non avrei potutoavere, una prospettiva più per-sonale, parlandomi di aspetti co-me la tensione tia lui e AbbieHoffman (un altro dei simbolidella protesta, interpretato da Sa-cha Baron Cohen)». Fin dall'ini-zio «non ho mai voluto fosse unfilm sul 68 ma sull'oggi, solo nonavrei mai immaginato fino a chepunto lo sarebbe diventato, dopoomicidi come quelli da parte del-la polizia di Breonna Taylor,George Floyd o la reazione delleForze dell'Ordine avallata daTrump, alle proteste del BlackLives Matter nelle strade».

Grazie al ca-st straordina-rio (che com-prende, fra glialtri, anche Jo-seph Gor-don-Levitt, Mi-chael Keaton,Frank Langel-la, John Car-

ro, Lynch, Mark Rylance, Jere-my Strong, Alex Sharp) «sapevodi avere a disposizione le chiavidi una Formula 1, il mio solo com-pito era cercare di non farlaschiantare contro un muro».

Piuttosto che scrivere di su-pereroi «a me piace scrivere dieroi senza mantello perché noinon possiamo fermare proiettilicon il petto o volare ma possiamoalzarci e realizzare delle aspira-zioni umane. Vengo sempre ac-cusato di avere una poco salutaremancanza di cinismo, ma io cre-do che sia possibile anche avereservitori pubblici con degli idea-li» spiega nell'incontro onlinemoderato dall'amico Rob Lowe,organizzato dall'American Cine-mateque. Al momento dello scop-pio della pandemia, Sorkin avevain scena a Broadway un suo adat-tamento de Il buio oltre la siepe:«Pensare a una riapertura oradei teatri a New York è moltocomplicato perché tutta la città èmolto legata al turismo e ci vorràancora un po' prima che i turistitornino, però si sta cercando unasoluzione».

NEL CASTA sinistraSacha BaronCohen in«II processoai Chicago 7»di Aaron Sorkinprodottoda Netflix

Ridlcy Scott, 83 aiïnáa prona diCrnidnamxieombvpetrmouöcdivzi.~

F`.

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15-03-202113IAcAZZETfApHMEZzoGIoR.vo

PERSONAGGI AL LAVORO CONTEMPORANEAMENTE SU «THE LAST DUEL», «HOUSE OF GUCCI» E «KITBAG»

Ridley Scott, 83 annia prova di Covid11 celebre regista è impegnato su tre diversi set

di FRANCESCO GALLO

Forse l'età, 83 anni, può essere un valoreaggiunto se sei un genio e ti chiami SirRidley Scott e hai fatto capolavori assoluticome Blade Runner e Alien. Così non me-

raviglia affatto che il regista e produttore cinema-tografico britannico guardi al futuro con l'ottimismodi chi, in epoca Covid, ha ben tre film da realizzare.Lavori poi non da poco come: House of Gucci, di cuisono in corso le riprese a Milano; The Last Duel,interrotto e poi ripreso per la pandemia (ora è inpost-produzione), e nel prossimo futuro, addiritturaun film su Napoleone che sarà interpretato da Joa-chim Phoenix dal titolo Kitbag. Intanto The LastDuel, ambientato nel Medioevo e scritto e interpre-tato da Ben Affleck e Matt Damon. Thriller storicobasato sul libro The Last Duel: A True Story of TrialCombat in Medieval France di Eric Jager, raccontauna storia vera: l'ultimo giudizio di Dio di Francia,autorizzato dal re Carlo VI e avvenuto il 29 dicembredel 1386, durante la guerra dei Cento Anni con l'Eu-ropa in piena peste. I duellanti erano Jean de Car-rouges (Damon) e il suo scudiero Jacques Le Grises(Adam Driver). Il primo aveva accusato il secondo di

aver stuprato sua moglie Marguerite de Carrouges(Jodie Comer) mentre lui era impegnato in battaglia.Ad Affleck l'onore di interpretare re Carlo VI. Il 13marzo 2020 le riprese del film furono interrotte causapandemia, quando erano finite le riprese in Francia ela produzione era già in Irlanda. Da qui sono ripartitesolo quando Hollywood ha iniziato a stabilire le pri-me regole comportamentali da tenere sui set.House of Gucci, tratto dal libro del 2001 The House of

Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Gla-mour, and Greed di Sara Gay Forden, racconta lastoria di Patrizia Reggiani, processata e condannataper aver orchestrato l'assassinio del suo ex marito eleader della famosa casa di moda, Maurizio Gucci. Vadetto che il film, di cui sono iniziate le riprese aMilano, parte da molto lontano. Inizialmente dovevaavere come protagonisti Angelina Jolie e LeonardoDiCaprio e anche per la regia si pensò per un certotempo a Wong Kar-wai. Oggi invece prevede nei ruoliprincipali Lady Gaga e Adam Driver, ma il cast è allstar: Al Pacino, Jared Lete, Jack Huston, Reeve Car-ney e Jeremy Irons. Il distributore MGM pensa difarlo uscire il 24 novembre 2021, mentre secondoDisneyi20th Century Studios The Last Duel dovrebbeessere in sala il 15 ottobre.

INGLESE Ridley Scott, 83 anni

Manca all'appello Kitbag con Joaquin Phoenix neipanni di Napoleone. Secondo molti dovrebbe essereJodie Comer a interpretare Josephine de Beauhar-nais, la prima moglie di Napoleone. L'attrice, deltutto sconosciuta al regista e incontrata sul set di TheLast Duel, lo avrebbe del tutto affascinato tanto dautilizzarla anche per questo film, un po' come èaccaduto a Driver per House of Gucci. Ha detto Scott diquesto suo ultimo progetto: «Joaquin ha dato vita auno degli imperatori più complessi della storia delcinema con la sua interpretazione ne I! Gladiatore econ Kitbag grazie al suo Napoleone ne creeremo unaltro. La sceneggiatura scritta da David Scarpa è a dirpoco brillante e oggi non esiste un partner migliore diApple per realizzare una storia come questa e por-tarla a un pubblico globale». Una curiosità, il titoloKitbag rimanda a un detto britannico, che in italianopotrebbe suonare così: «C'è lo staff di un generalenascosto nello zaino (kitbag) di ogni soldato».

Ri( ccScott, 83annia MCAadie id

nNï:mici tilri.ami senza mwtéllm»

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15-03-202130la Repubblica

Oggi l'annuncio delle nomination: la premiazione si svolgerà i125 aprile

Al via la corsa all'Oscar, l'Italia spera in "Notturno" di RosiOggi a Los Angeles, alle nostre14.10, gli attori Nick .l onas e Priyan-ka Chopra annunceranno le candi-dature agli Oscar 2021, i premidell'Academy che a causa dellapandemia sono slittati al 25 aprile.

Il favorito numero uno secondogli esperti, a iniziare da Variety. èNomadland, vincitore del Leone al-la 77esima Mostra del cinema di Ve-nezia e di due Golden Globe: il filmdi Chloé Zhao potrebbe portare acasa ben sette nomination, tra cuiquella da attrice protagonista aFrances McDormand, la vedova inviaggio nell'America dell'Ovest

Quattro candidature potrebberoandare al film coreano Minori, di-retto da Lee isaac C hung e prodot-to dalla Plan B di Brad Pitt. che hagià vinto il Golden Globe come filmstraniero, Stessi numeri per il tito-lo Netfiix di Aaron Sorkin sul pro-cessi) ai Chicago Seven (da cui pren-de il titolo), gli attivisti contro laguerra in Vietnam processati dopole proteste del '68. Altri favoriti perun premio potrebbero essere MaRainer sBlackBottom, la storia a rit-mo di blues che ha segnato l'ultimainterpretazione di Chadwick Bose-man, al fianco di Viola Davis. L'atto-

Ma Rainey's Black BottomLa protagonista Viola Davis

re scomparso, che ha vinto per ilruolo il Golden Globe da protagoni-sta, potrebbe essere nominato co-nie non protagonista anche per ilfilm di Spike Lee Da 5 Bloods. Allacorsa per la cinquina del migliorfilm potrebbero aggiungersi quellifirmati da altre due registe: Unadonnapramettente, ali Emerald Fen-neil e One Night in Miami, di ReginaKing. Tra gli attori protagonisti c'èanche Anthony Hopkins per TheFather, tra le attrici Vanessa Kirbyper il drammatico Pieces af a Wo-meri, storia di una madre che per-de il figlio durante il parto, chele è

valso la coppa Volpi all'ultima Mo-stra di Venezia. L'Italia spera nellacinquina dei documentari con Not-turno di Gianfranco Rosi e per lacanzone del film La vita davanti asé di Edoardo Ponti, con cui LauraPausini hai già vinto il Golden Glo-he. Ma c'è anche Filippo Meneghet-ti, il giovane regista il cui Deux, sto-ria d'amore tra due vicine di piane-rottolo, è appena stato premiato co-me migliore film d'esordio ai Cés-ar: rappresenta la Francia nella ca-tegoria dei film non in Lingua ingle-se. -aliti.

Spettacoli

Paolo Calabresi"Dopo Strebler il buio

Ÿ'- Mi ha salvato Biascica"

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15-03-202131la Repubblica

La regista sul set a Firenze per "Gabriel's Rapture"

Tosca, l'altra Musk"Sogno un cinematutto al femminile"

di Silvia Bizio

«Quando sognavo di diventare re-gista ho sempre pensato di girarefilm tratti dai romanzi d'amore,mi ci perdevo fin da piccola quan-do vedevo mia madre soffrire conmio padre, che era un uomo vio-lento e inaffidabile. Ma è molto dif-ficile adattare romanzi rosa per ilcinema o la tv. Per questo ho crea-to una piattaforma di distribuzio-ne dedicata proprio a questo gene-re».Essere la sorella, per di più ama-

tissima, del magnate visionarioElon Musk , e la figlia della top mo-del Maye, che nel 2017, a 69 anni, èfinita sulla copertina di Cover Girl,potrebbe avere i suoi vantaggi. MaTosca Musk, 46 anni, quattro annipiù giovane di Elon, cui è legatissi-ma, nata e cresciuta a Johanne-sburg, in Sud Africa, poi trasferita-si in Canada coi fratelli dopo il di-vorzio dei genitori, ha scelto di af-fidarsi alle sue forze per lanciareun piccolo impero mediatico conla sua piattaforma Passionflix.Centrata non su auto elettriche onavi spaziali, come il suo cogno-me potrebbe far pensare, ma sustorie d'amore. Creata nel 2017,Passionflix può contare su ungran numero di fan in tutto il mon-do, dal Giappone all'America Lati-na. Tosca (nome scelto dal padre,

amante dell'opera e di Puccini),produce e dirige film tratti fedel-mente da romanzi rosa best-sel-ler: il titolo più importante del suocatalogo è Gabriel's Inferno, da cuiverranno ricavati tre film che sa-ranno distribuiti attraverso Pas-sionflix.Dopo Gabriel's Inferno del 2019,

le riprese del secondo episodio,Gabriel's Rapture, sono in corso inquesti giorni a Firenze: i due prota-gonisti sono l'italiano Giulio Berru-ti (visto recentemente in Downhille compagno di Maria Elena Bo-schi) e l'australiana Melanie Zanet-ti. Sul set Musk spiega la scelta diportare sullo schermo i romanzidell'autore canadese Sylvain Rey-nard: «Sono convinta che quel ti-po di racconti possa rendere ledonne più forti perché è capace dicancellare la vergogna della ses-sualità. Riconosce alle femmine ilpotere sui maschi. Quanto a Rey-nard, cercavamo qualcosa sul ge-nere di 50 sfumature di grigio, ma isuoi libri sono decisamente mi-gliori ».

Il suo obiettivo, svela, è quellodi girare storie di donne dirette dadonne:«Vorrei poterli dirigere tut-ti io, ma non posso, non avrei iltempo materiale per farlo, e alloradelego. In realtà con noi lavoranoanche molti uomini, ma mi rende

Sorella del magnateElon ha creatola piattaforma

Passionflix perfilme libri sentimentali

felice poter dare spazio alle don-ne». Quando si sofferma sulla suafamiglia, Musk spiega quanto suamadre sia stata importante per im-parare l'etica e la disciplina del la-voro: «I miei fratelli e io abbiamosempre lavorato, perché così vole-va mia madre. Dopo la scuola laaiutavo nel suo studio professiona-le, rispondevo al telefono e alle let-tere, facevo da centralinista, hoimparato tutto da lei. Non lo face-vamo per dare un contributo eco-nomico, non ce n'era bisogno, maabbiamo imparato a provvedere anoi stessi».La sua capacità di sostenere con-

temporanemente il ruolo di regi-sta, quello di responsabile di Pas-sionflix e quello di madre suscital'ammirazione di Giulio Berruti(«Noi maschi siamo infinitamentepù semplici e limitati»), ma averein casa l'esempio di Elon potrebbeanche ribaltare alcune certezze:«Con Elon abbiamo un legame pro-fondissimo. Condivido in pieno ilsuo interesse per l'ambiente, lospazio, l'energia pulita. Dobbiamoimpegnarci tutti per ricreare unpianeta sostenibile, l'energia ver-de è l'unica strada percorribileper il futuro. Dobbiamo assicura-re all'umanità una sopravvivenzapiù lunga possibile su questo pia-neta e, perché no, anche su altri».©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Al lavoroTosca Musk sul seta Firenze. Sotto, idue attori GiulioBerruti e MelanieZanetti

To.sca,falvaMuskSogilo un cinemano» al. fenuninilc"

eti Articolazionistanche e rigide d

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L'intervista

Marco Tullio Giordana"Vivo da nomade, fra moto e film"

II regista Marco Tullio Giordana

di Rodolfo di Giammarco

«Volevo fare cinema e nei primianni Settanta la discesa da Milanoa Roma mi valse occupazioni conil grande sceneggiatore RodolfoSonego, uno degli artefici dellacommedia all'italiana e di svariatifilm di Alberto Sordi — raccontaMarco Tullio Giordana e Sone-go, da cui ho imparato tantissimo,dettava e non scriveva, faceva mo-nologhi». alle pagine12 e13

HLM

durone Cinematografica

"Sn ri diranno di me"

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t7 RegistaMarco TullioGiordana è nato nel1950. Tra i suoi filmpiù noti: "La megliogioventù" e "Pasolini,delitto italiano"Ha vinto QuattroDavid di Donatello

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la Repubblica

Roma

Roma CulturaL mtert=ista

Marco T. Giordana"Sono un nomade

che ha radici a RomaTra cinema e motori"

di Rodolfo di Gianmarco

«Volevo fare cinema e nei primianni Settanta la discesa daMilano a Roma mi valseoccupazioni con il grandesceneggiatore Rodolfo Sonego,uno degli artefici dellacommedia all'italiana e disvariati film di Alberto Sordiracconta Marco Tullio Giordanae Sonego, da cui ho imparato

tantissimo, dettava e nonscriveva, faceva monologhiperipatetici, con noi lì a prendereappunti, mentre la città eternanon era una Sodoma e Gomorradispersiva come al Nords'immaginava. Di fattoincombevano terrorismo ecriminalità, ma io avevo ilconforto delle foto a VillaBorghese di mio padre romanoper nascita, e di Roma percepivol'età dell'oro di gallerie, cineclube scene sperimentali. Violenza esangue coesistevano con losplendore di musei e chiese, conuna società di pittori comeSchifano e Tano Festa, o diteatranti come Memè Perlini chem'impressionò con "LocusSolus". Per non dire dellagenerosità di amici, della vita checostava poco, di un climaaccogliente che col tempo nonsarebbe più stato lo stesso».Grazie al cinema Marco TullioGiordana ha ripercorso concoraggio le nostre storie piùcontroverse, riservandoci filmcome "Maledetti vi amerò","Pasolini, un delitto italiano", "I

cento passi", "La megliogioventù", "Sanguepazzo","Romanzo di una strage" e"Nome di donna", ma ha ancheforgiato un suo teatro, da "The

Coast ofUtopia" di TomStoppard a "Questi fantasmi" diEduardo.Per lei lo strappo da Milano fu

doloroso?«Io ero un milanese per modo didire. Sono stato più cremasco. Hovissuto da bambino e da ragazzoin campagna. A Milano è natamia figlia Alice. La madre,Valentina Crepax, è scomparsal'estate scorsa. Sono diventatocittadino romano stabile dal 1977.Qualche anno fa ho accarezzatol'idea di tornare in Lombardia,ma la Capitale fa sempre sentireun richiamo della foresta. E direche sono un nomade. Il girarefilm su e giù m'aveva indotto atrasferirmi a Napoli, o a Palermo,dove mio nonno aveva direttoL'Ora. Ma niente».

In che scenari romani haallestito la sua vita privata perquarant'anni?«Mai stato fermo. La prima casa aCampo de' Fiori mi fu prestata,sveglia alle 5 di mattina coicarretti del mercato. Poi ospiteper 4 anni in un palazzo accantoal Valle in via dei Redentoristidove nacque il Belli e all'ultimopiano ci fu Palazzeschi. Hovissuto in via Ennio QuirinoVisconti con restrizioni per laprossimità a Cossiga. Dopo, una

casa in in prestito a via delleMura Aurelie. Quindi viaRuggero Fauro prima dellabomba per Maurizio Costanzo.Tre anni in un loft a San Lorenzodove c'è il Pastificio Cerere. Dopoho vissuto con ViolantePallavicino a casa sua a viaCampo Marzio. Più tardi a via diGrottapinta. Poi mi sono sposato

con l'attuale moglie, e con libri ecollezioni di chitarre ci siamostabiliti nel 2015 ai Parioli, inaffitto (non ho mai possedutouna casa), in via Lima, di frontealla casa di produzione di AngeloBarbagallo. Appartamentoscoperto perché arrivai lì inanticipo, io non porto mail'orologio».

Si pente di nulla,professionalmente?«Dopo il successo di "Maledetti viamerò" feci "La caduta degliangeli ribelli", un insuccesso, e

fui esposto ai venti contrari. Perfortuna a cambiarmi la vitam'aiutarono conoscenzeimportanti come quelle conFrancesco Rosi, BernardoBertolucci, Marco Bellocchio,Roberto Andò o Marco Risi.Transfughi come me a Roma,che dava il benvenuto aifermenti della provincia».

Quali altre fascinazioni, oltreil cinema, Roma le permise?«Roma m'ha offerto di spaziarein due passioni: le vecchiemacchine storiche e la musica. Ioero sempre stato amico diartigiani carrozzieri. Quandonon facevo cinema campavo colcommercio di auto d'epoca,competente in materia di vettureprodotte dal 1950 al 1975. Avevoun piccolo fondo ereditario dimia nonna, e, ancora senzapatente, con un meccanicocremasco compravo autod'occasione a basso costo, Ferrarie Maserati, le nascondevamo ericostruivamo, per poi venderle.Una mania che più tardi m'hapermesso di scriverne suRepubblicaMotori. II saperci fare

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la Repubblica

Romanegli smontaggi salvò la vita a mee a miei amici quando neldeserto d'Algeria si ruppe unabalestra della Land Rover e ioseppi sostituirla. Le più belleauto messe a posto furono unaFerrari 250 coupé GTPininfarina, e una Maserati 3500GT. Uno smercio che ora nonfaccio più, per i prezzi proibitivi,e per l'introvabilità di modelli dipregio dagli sfasciacarrozze».E in che consiste il suo

collezionismo musicale?«Da ragazzo studiavo chitarraclassica, poi abbandonai, ma 15anni fa ho sofferto di psoriasi, lemani si piagavano, non potevostringerle, e mi venne l'idea disuonare di nuovo la chitarra,perché c'è una componentenevrotica nelle dermatiti. Sonoguarito, entrando in confidenzacon chitarristi e liutai. Hoaccumulato un certo numero distrumenti, anchecommissionandoli a un liutaio,Franco Iemmi, residente vicino aReggio Emilia, che ne rigenera icolori timbrici».E le sue camminate, dove

risuonano a Roma?«Rimpiango il centro storico cheti invoglia alle passeggiate, leparti archeologiche traArgentina e Campidoglio. Giornifa ho fatto 10.300 passi da piazzaRe di Roma a casa mia mettendo

piede sulla zona esternapostunitaria delle mura, travisioni multietniche earchitetture alla francese.Importanti, per me che ho moltoviaggiato. Ma che ora non sononeanche sui social».

Cultura e politica?«Sono due potenze nemiche. Iorispetto la politica, ma ho semprepensato che bisogna darsi del lei.Non ne ho diffidenza névenerazione. Mio nonno è statouno dei fondatori del PartitoLiberale, diresse La Tribuna, dal1921 fu costretto a smettereperché antifascista, fece laResistenza in montagna. Miopadre l'8 settembre resistette afascisti e tedeschi, poi si unì aglianglo-americani, e al CLN. Ideeferme, nessuna tessera.L'isolamento ha reso anche menon emulsionabile».Cosa raccomanderebbe alla

sua città? E lei che esempioimpersona?«C'è bisogno di scuola, diformazione (è demotivata), di

competenza, e di un saperelontano dai riflettori. Per contomio, faccio poca vita di società,osservo diete, sono un bravocuoco con mia moglie Caterina».E che rapporti ha col lavoro?

«Ho finito per Netflix il film"Yara" su Yara Gambirasio,prodotto da Pietro Valsecchi, trapoco sulla piattaforma. Gravitàdella pandemia a parte, cinema eteatri sono massimamentepenalizzati, anche se luoghicontrollabili.Nella sciagura i film si salvano,ma la scena è drammaticamenteferma. Aspetto, nelle sale, lerepliche di "Fuga a tre voci", conle lettere d'una amicizia per vocedi Alessio Boni e MichelaCescon».©RIPRODUZIONE RISERVATA

GG

Nei primi anniSettanta la città eratutt'altro che quellaSodoma e Gomorra dicui si parlava al NordMacera lo splendoredelle chiese e il buio

del terrorismo

Oggi c'è bisognodi formazionedi competenza

di sapere lontanodai riflettori

La politica ?Hosempre pensato chebisogna darsi del lei

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la Repubblica

Roma

Cinema

Dall'Isola tiberinai film delle donnemai visti in sala

di Franco Montini

a m_yrnamiVïe,..Sezione: MyMovies Live,gratis doporegistrazionesul portale

~-.

Per i cinéphiles romani è in arrivouna bella sorpresa: un'edizionespeciale de l'Isola del Cinema, inprogramma per undici giorni dal18 al 28 marzo. Dall'isola Tiberina,il popolare appuntamento dell'E-state Romana, che lo scorso annonon si è potuto svolgere, si trasferi-sce in rete, con un ricco cartellonecentrato sulla produzione nazio-nale, il cinema del reale, l'attenzio-ne alle tematiche ambientali. Adinaugurare la kermesse, giovedìprossimo, sarà il documentarioinedito "Sustainable Nation" delregista israeliano Micah Smith,che racconta tre progetti finalizza-ti ad individuare soluzioni idricheche consentano a milioni di indivi-dui sparsi nel pianeta di risolvereancestrali problemi legati alla sic-cità.Insomma anche nell'edizione

in rete l'Isola del Cinema resta fe-dele alle proprie tradizioni, a co-minciare dallo spazio riservato al-le opere prime e seconde del cine-ma italiano, organizzato allo sco-po di dare visibilità a film, che non

hanno ottenuto nell'uscita in sa-la la visibilità meritata, come nelcaso de "Il corpo della sposa" diMichela Occhipinti e di "Seminail vento" di Danilo Caputo. Lapromozione dei nuovi autori è te-stimoniata anche dalla vetrinadedicata al cortometraggio, do-ve, su otto titoli, si segnala la pre-senza di cinque registe donne:dai nomi noti di Alice Rohrwa-cher e Jasmine Trinca, quest'ulti-ma all'esordio dietro la cinepre-sa, a quelli poco conosciuti di An-gelica Gallo, Sara Bonaventura,Ludovica Anzaldi.Accanto alle novità, ci sarà spa-

zio anche per sguardi sul passa-to, con un omaggio a CharlieChaplin che propone otto brevicomiche, fresche di restauro;una rassegna di corti realizzatinegli anni '50 da Vittorio De Setae, sempre in tema di documenta-ri due titoli indimenticabili: "Es-sere donne" di Cecilia Mangini e"Il pianeta azzurro" di FrancoPiavoli.@RIPRODI)2IO N E.WS ERVATA

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EL GIORNO a Resto del Carlino LA NAZIONE

L'Eco del Dams: formidabili quei creativiMezzo secolo del Dipartimento arti-musica-spettacolo. Ferretti: «Eravamo affamati di vita». Scabia: «La nostra ribellione era la fantasia»

di Claudio CumaniBOLOGNA

Formidabili quegli anni. Gli an-ni in cui ogni giovedì, nell'aulagrande stracolma all'inverosimi-le di ragazzi, Umberto Eco si lan-ciava in un pirotecnico assoloche mischiava la semiotica allaletteratura, il cinema al fumetto.Gli anni in cui Giuliano Scabiacostruiva piccole mongolfiereda lanciare sul cielo di Bolognacome atto d'amore per ricucireil rapporto fra la città e gli stu-denti. Gli anni nei quali se chie-devi un'intervista sui suoi film aNanni Loy, docente di cinema,lui ti rispondeva che l'intervistala concedeva solo se era colletti-va e se potevano intervenire an-che i suoi studenti.«Era l'inizio del '70, arrivai a Bo-logna affamato di vita e precipi-tai in un vortice», racconta l'exleader dei CCCP Giovanni LindoFerretti, uno dei tanti allievi illu-stri. Il Dams di Bologna, il primoa nascere in Italia, compie 50 an-ni (un giorno preciso non c'è) el'università del capoluogo emi-liano dedica all'anniversario uncalendario di eventi che vuoledocumentare questo mezzo se-colo di creatività e talento, di ri-gore e ricerca. Difficile rinuncia-re alla corda nostalgica.«Ho deciso di iscrivermi scen-dendo al volo da un treno di pas-saggio a Bologna - raccontaPaolo Fresu, matricola dei primianni '80 - Ho chiesto dov'eral'università e, dopo due ore, so-no ripartito con il libretto in ma-no». E Patrizio Roversi, matrico-la 409, anno di iscrizione 1972:«Per me le due colonne portantierano Umberto Eco e il bidello

Paolo, uno che in quell'enormecaos sapeva sempre tutto».Fu un grecista, Benedetto Mar-zullo, ad avere l'intuizione di uncorso di laurea che formassenuove professionalità in arte,musica e spettacolo rispetto aquelle tradizionalmente propo-ste dai corsi umanistici. Era laprimavera del 1971, a Sanremoavevano vinto Nada e Nicola diBari, a Venezia il festival del ci-nema era bloccato da un paiod'anni dalle contestazioni, lacappa degli anni di piombo eravicina. «Fu così - ricorda il pro-fessore Giacomo Manzoli, diret-tore del Dipartimento delle Artidell'ateneo - che fra molte resi-stenze, fraintendimenti e pre-giudizi nacque il Dams».La carta vincente furono i do-centi, molti del Gruppo 63, gen-te che arrivava non da un ambi-

to accademico ma dalla praticasul campo. Luigi Squarzina inse-gnava regia, Gianni Polidori sce-nografia, Renato Barilli arte con-temporanea. «Scelsi il Dams - ri-corda Fresu, che alla fine ha da-to un solo esame - soprattutto

perché ci insegnava una autori-tà di musica etnica come Rober-to Leydi». Un docente che ado-

rava anche Lindo Ferretti: «Era il

mio professore. Non avevo al-cun interesse per la musica ma

subivo il fascino dell'etnologia e

quell'incontro ha segnato la mia

vita adulta».I ragazzi (il primo anno furono115, a fine decennio 3500) ama-vano Gianni Celati con quel suostorico seminario-happeningsull'Alice di Lewis Carroll, unaAlice 'disambientata' che benpresto diventò icona pop; PieroCamporesi che raccontava laparabola del potere partendodalla maschera inquietante di

Bertoldo; Giuliano Scabia con lesue azioni teatrali di strada chepotevano ribaltare i Persiani diEschilo come le leggende popo-lari della montagna reggiana.«Quando mi chiesero di venirea insegnare al Dams - ricorda lui- ero travestito da cavaliere emi trovavo sul monte Velinonell'Aquilano. Stavo lavorandocon dei bambini che dovevanosimboleggiare il drago. Arrivòun messo comunale a dire chemi cercavano».A docenti famosi, allievi altret-tanto celebri: da Piero Chiam-bretti a Daria Bignardi, da AlanSorrenti a Chiara Alessi. Alcuninon ci sono più come il registaCarlo Mazzacurati, il padre deldemenziale Freak Antoni, il fu-mettista Andrea Pazienza, loscrittore Pier Vittorio Tondelli.Tante le lauree ad honorem as-segnate: una, nel 2015, a ToniServillo. Gli esami di gruppo, glieterni dibattiti, le performan-ce... Arriva il '77 con le sue vetri-ne rotte e le sue violenze. «Ma ilDams non è stato il detonatoredi quello che è successo - preci-sa Roversi - Ha mediato il con-flitto, ha offerto al movimentostudentesco il linguaggio dellacreatività».«È stato, anzi, il momento in cuila fantasia ha placato il sanguee la morte», ribatte Scabia. Da al-lora è passato quasi mezzo seco-lo e tutto è cambiato. I docentinon arrivano ovviamente piùper chiamata spontanea e le atti-vità pratiche di un tempo hannoassunto nuove forme. Restanovecchie foto in bianco e nerodel tempo andato. In una si ve-de un enorme manifesto conscritto: "Decreto lo stato di feli-cità permanente". Formidabiliquegli anni.

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IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE

Toni Servillo,

62 anni, laurea

ad honorem

al Dams

nel 2015. Nella

sua lectio

magistralis

ricordò Lucio

Dalla e Leo

De Berardinis

La festa di compleanno

Conduce Bignardi

NOMI ECCELLENTI A BOLOGNA

Le lezioni del padredella semiotica,di Loy e SquarzinaStudenti dì successo:da Pazienza a Tondelli

Oltre trenta eventi per

festeggiare il mezzo secolo

del Dams di Bologna, il primo

Dipartimento delle Arti

in Italia. Il programma

di 'Dams50' prenderà il via

giovedì con Daria Bignardi

che inaugurerà in streaming

un ciclo con gli ex studenti

In bianco e nero

due scatti

di Enrico Scuro:

un'immagine

storica

del Dams

e Umberto Eco

(1932-2016)

a fianco

del regista

e drammaturgo

Luigi Squarzina

(1922-2010)

L'Eco del Dams: formidabili quei creativi

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EL GIORNO ii Resto del Carlino LA NAZIONE

Spettacoli Polvere di stelle

«lo, bipolare». Kim e le altre dive fragiliA 88 anni la Novak si confessa: «Mi davo pace solo dipingendo». In una lunga intervista l'attrice cult di Hollywood racconta i suoi dolori

di Giovanni Bogani

Bellissima. Bionda, capelli cor-ti, occhi chiari, movenze feline,languide. Se c'è un'attrice chenella Hollywood degli anni '50ha incarnato dolcezza, sensuali-tà e trasgressione è lei, Kim No-vak. Lei che strappa dall'abissoil tossicodipendente Frank Sina-tra ne L'uomo dal braccio d'orodi Otto Preminger; lei che tienetesta a Dean Martin in Baciami,stupido! di Billy Wilder. Lei che,in Vertigo di Hitchcock, è vellu-to e musica, icona perfetta delcinema hitchcockiano, simbolodell'ossessione erotica.Oggi, Kim Novak si confessa inuna lunga intervista, un mesedopo il suo ottantottesimo com-pleanno. E racconta una vitache non è stata tutta rose e fiori.Una vita segnata anche dal di-sturbo bipolare. Il suo nome siaggiunge ad una lunga lista diattrici segnate dalla sofferenzamentale: un lungo camminoche va da Frances Farmer, divadi Hollywood finita nell'infernodell'elettroshock e della loboto-mia, a Winona Ryder tormentatadalla depressione, a Emma Sto-

ne che ha vinto una battagliacon gli attacchi di panico.Una strada che passa anche daMarilyn, vittima di un cocktailmortale di barbiturici. A lei vameglio. Il padre, racconta, soffri-va di malattie mentali.Sperava nel suo affetto Kim,ma trovava in risposta solo silen-zi. Un giorno, quando era ragaz-zina, fu violentata da un gruppodi ragazzi del vicinato in un'au-to. Non lo disse mai ai genitori.Non furono più felici gli esordi.Capitò alla Columbia per un pro-vino, doveva dire alla telecame-ra: «Quello che voglio dalla vitaè essere amata». Lo disse, pen-sandolo. E fu presa. Ma il capodella Columbia, Harry Cohn,non era proprio l'immaginedell'amore. Aveva una foto diMussolini nello studio, pensavaalle attrici come a del "materia-le"; urlò alla segretaria «portate-mi quella grassa polacca sce-ma», nonostante lei non fossené grassa, né polacca, né sce-ma.Il suo è stato l'ultimo volto concui la Hollywood classica si èpresentata al mondo. E pochianni dopo, la sua carriera eragià praticamente finita. Negli an-

Kim Novak, oggi (88 anni) e ai tempi del grande successo: indimenticabile

la sua interpretazione in Vertigo, diretta da Alfred Hitchcock nel 1958

ni '70, si ritirò in un ranchnell'Oregon con i suoi cani,di-menticò il cinema. Lì, a dipinge-re e guardare l'oceano. Nel 1976sposa un veterinario, RobertMalloy. E a volte lo accompagnanelle sue visite a domicilio. Iclienti che si fanno curare il ca-vallo vedono apparire una cheassomiglia a Kim Novak, e resta-no stupefatti. «Ma... ma è lei?».Malloy è morto l'anno scorso.«La pandemia non ha cambiatomolto nella mia vita - sospira l'at-trice - . Vedevo solo lui, e ades-so non vedo nessuno».Infine, Kim Novak rivela una dia-gnosi che spiega, forse, i suoisentimenti ambivalenti versoHollywood. «Scoprii di essere bi-polare. E ho pensato: ecco, tut-to ha un senso. Capisco megliola mia storia», le sue parole.Per tenere sotto controllo il suodisturbo, dipinge. Acquarelli,pastelli, colori a olio. A cui affi-da i suoi fantasmi e le sue osses-sioni. Gli ultimi quadri sono ispi-rati al movimento #Metoo.«Ho avuto le mie esperienze diquel genere, con produttori e al-tri», dice. Lo dice tranquilla, co-me se tutto facesse parte diquel tritacarne che è la vita.

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«Quello che vogliodalla vita è essereamata» dissea un provino. Si ritiròpresto dalle scene

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14-03-202121CORRIERE DELLA SERA

ITALIANI p RICIY TOGNA7.7.I

In non volevo sposarla,ricordo le scenate di SimonaI frateffi? Ci vediamo poco»L'attore: i miei genitori erano dei separati ante litteramdi Emilia Costantin

e case dove ho vissuto erano botteghe di arti-sti: mia madre ballerina, mio padre attore, re-gista e appassionato di cucina. Sono stato nu-trito a pane e cinema e, a un certo punto, ti do-mandi: cosa vuoi fare da grande?».Ricky Tognazzi, figlio di Ugo Tognazzi e Pat

O'Hara, si è posto la domanda molto presto,dato che ha iniziato a frequentare i set del pa-dre sin da bambino.

«I miei genitori erano separati e quandol'estate trascorrevo le vacanze con papà passa-vo il tempo a vederlo recitare: lui vestito damessicano, da latin lover o da donna mentreimpersonava la drag queen Madame Royalenel film del 1970 diretto da Vittorio Caprioli, ilprimo che affrontava il tema dell'omosessuali-tà, che all'epoca era praticamente un tabù. Edevo dire che quando lo vedevo atteggiarsi alfemminile, il che gli riusciva molto bene, hoavuto un attimo di perplessità, ero preoccupa-to e mi dicevo: oddio che è sta succedendo, èmamma o papà? E anche un'altra volta mi hafatto molto preoccupare, anzi piangere...».

Perché?«Mentre girava II Federale, nel 1961, ero dav-

vero molto piccolo, ingenuo, ignaro di tutto...seguivo le riprese e, vedendo al lavoro i trucca-tori, il sangue finto, le botte finte, capivo che sitrattava di una pura, innocua mascherata. Maquando, qualche mese dopo, andammo insie-me a vedere il film al cinema, di fronte alla sce-na in cui lui, orgoglioso di vestire la divisa dafascista arriva a Roma ignaro del fatto che lacittà era stata liberata, e viene assalito, rincor-

so dalla folla inferocita... beh mi sono scioltoin lacrime: mi sembrava tutto vero!».

In altri termini, era più convincente sulloschermo che dal vivo?

«Esatto. Papà cercò di spiegarmi con dolcez-za che era soltanto un film, che non era suc-cesso niente, che era tutto finto. E li ho capitoche il cinema, a volte, è più potente della real-tà. Siccome, però, in altre occasioni mi diverti-va e mi faceva tanto ridere ho capito un'altracosa fondamentale».Quale?«Che fare questo. mestiere è meglio che la-

vorare. Per questo ati sento un privilegiato: be-ato colui che scambia il lavoro per tempo libe-ro. Scoprire qual è la propria vocazione da gio-vani è una delle conquiste più importanti».

Attore o regista? Lei ha fatto entrambe lecose.

«Ugo mi sconsigliò di fare l'attore, dicendo:è un mestiere limitato, sei nelle mani degli al-tri, perché non provi a studiare da regista, è unlavoro più completo. Così, dopo aver studiatoin Inghilterra dove vivevo principalmente conmia madre, venni in Italia e mi iscrissi allascuola di segretario di edizione e produzione,dove ho imparato tutto il percorso per la rea-lizzazione di un film. Per dieci anni ho fatto lagavetta, poi Ettore Scola mi chiama per il suomeraviglioso film La famiglia, dove interpre-tavo Paolino, il figlio di Vittorio Gassman, el'anno dopo mi dà la possibilità del vero debut-to da regista, nella serie Piazza Navona, perl'episodio intitolato Fernanda. Considero Sco-la il mio maestro, lo definisco il mio "preside",mi ha insegnato tanto: è il mio padre putati-vo».Ma quello vero, invece, che padre è stato: as-

sente?«Come dicevo prima, sono figlio di genitori

separati ante litteram, oltretutto entrambi ap-partenenti al mondo dello spettacolo, e anda-vo a scuola dai preti, quindi ero figlio di duepeccatori... Ma per me erano entrambi presen-ti, nell'ambito di quella che è diventata una fa-miglia allargata, avendo avuto in seguito trefratelli».

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14-03-202121CORRIERE DELLA SERA

Thomas è figlio dell'attrice Margarete Rob-sahm, Gianmarco e Maria Sole sono figli diFranca Rettoja: con chi dei tre si sente mag-giormente in sintonia?

«Sarà perché ci vediamo poco, e questo incerti casi può essere un vantaggio enorme, mavado d'accordo con tutti. Thomas e io ci somi-gliamo anche fisicamente, forse perché siamoentrambi nati da due donne nordiche. Gian-marco ha dei tempi cornici eccezionali, è buf-fo, mi diverte e mi fa anche tanta tenerezzaperché ha il candore che è tipico degli attori,perché per fare questo lavoro si deve restare unpo' bambini. Maria Sole è forse quella più ta-gliente, acuta, ha sempre la battuta pronta,sardonica... però resta la mia sorellina più pic-cola».La famiglia, poi, ha continuato ad allargarsi

con l'arrivo di Simona Izzo...«Le donne che incontri ti modificano nel

Dna: forse se avessi incontrato una donnachef, una "cheffa", avrei aperto un ristorante inMessico. Invece Simona mi chiamò per inter-pretare il suo primo film, Parole e baci, che di-rigeva con la sorella Rossella e il nostro incon-tro era un destino: anche lei è cresciuta a pane,scrittura e doppiaggio... però le nostre rispet-tive situazioni familiari non erano facili, faci-li... Io provenivo dalla mia unione con FlaviaToso, da cui era nata nostra figlia Sarah e an-che lei aveva avuto un marito, Antonello Ven-ditti, un figlio, Francesco... Insomma, una fac-cenda complicata».E Simona voleva convolare a nozze...«Eh già, ma io non mi sentivo pronto... E

una volta, mentre andavamo in macchina pro-prio a trovare mia madre, lei mi fa una scenatache dura dal casello di Roma nord fino a Venti-miglia. Io cercavo di spiegarle che il matrimo-nio non era necessario, che avevamo una casain comune, un lavoro in comune, persino ilconto in banca in comune... e a un certo puntole chiesi: perché dobbiamo sposarci? La sua ri-sposta fu solenne: per educazione... E su que-sto mi sono arreso. Quando però finalmentearrivammo a casa di mia madre, le dissi con to-no brusco: ciao mamma, io e Simona ci spo-siamo. Lei sorrise felice, ma replicò: Ricky c'èun altro modo di dare una bella notizia. E io lerisposi: sì, ma non c'è altro modo per dare unacattiva notizia...».Proprio una cattiva notizia non si direbbe,

dato che il vostro legame regge da oltre tren-t'anni

«Verissimo. Abbiamo creato la famiglia To-gnizzo, una sorta di minoranza etnica, dovesiamo tutti padri e madri dei figli e nipoti ditutti e due che amiamo, senza togliere nulla aigenitori biologici. Nel cuore c'è posto per tutti.Simona e io abbiamo anche un'ulteriore fortu-na».Quale?«Oscar Wilde scriveva: il matrimonio è una

croce che deve essere portata in tre... riferen-dosi all'amante incomodo. Nel nostro rappor-to, il terzo incomodo è il lavoro che ci unisce e,in certi casi, ci divide: il dibattito accalorato tranoi è perenne, siamo molto diversi. Io sonopieno di difetti: pigro, ansioso, nevrotico... So-no un ottimo pessimista».Nessuna qualità?

«Sono tenace, questo me lo riconosco... Ag-giungo che mia moglie afferma di amare lamia parte femminile a volte mi chiedo se amianche quella maschile... mi auguro di sì. La ve-rità è che chi fa il nostro mestiere deve essereun po' maschio e un po' femmina, fluido neisentimenti: la mela deve essere intera, affin-ché una torta abbia più sapori».A proposito di sentimenti, si è mai pentito

di non aver chiesto scusa a qualcuno?«Sensi di colpa ne ho tanti, ma soprattutto

nei confronti di mio padre. Quando si amma-lò, ho sottovalutato il suo grave stato di salute enon sono andato a trovarlo spesso in clinicadove era ricoverato. Quando finalmente ci an-dai, era troppo tardi: mi piacerebbe chiedergliscusa per questo. Ho messo il mio impegno dilavoro al primo posto rispetto alla sua malat-tia».E l'impegno lavorativo, ora, si concentra

sulla storia di una donna con una figlia malatadi leucemia: «Svegliati amore mio» è il titolodella nuova fiction in tre puntate, su Canale 5dal 24 marzo, con Sabrina Ferilli protagoni-sta.

«Racconta la storia di una madre che lottaper la sua bambina di dodici anni, la cui unicacolpa, se così si può dire, è quella di vivere a ri-dosso di un'acciaieria, dove lavora il padre, e diaver respirato, come tanti bambini, non labrezza del mare che è lì vicino, bensì il ventorosso foriero di morte. Un doloroso dilemma,un grande dramma accaduto a tante famiglie,il dover scegliere tra il morire di fame o avvele-nati... che è un po' quello che stiamo vivendoadesso tutti quanti, un amletico dubbio concui dobbiamo fare i conti: chiudere tutto per lapandemia e salvarci dal Covid-19, oppure tene-re aperto, salvandoci dalla fame? Quando ab-biamo iniziato a scrivere questa storia non era-vamo in pericolo pandemico, però dentro leacciaierie gli operai indossano da sempre lemascherine, per proteggersi dalle polveri sot-tili».Quando la pandemia finirà, qual è il suo più

grande desiderio?«Ho tanta voglia di tornare a vedere film nel-

le sale e spettacoli teatrali. Per quanto le piat-tafoinie, in questo brutto periodo, ci abbianoregalato le emozioni di cinema e serie tv, il bu-io della sala, quegli attimi prima che appaianoi titoli quando tutti trattengono il respiro co-me di fronte a un atto magico, sono cose irri-nunciabili che non si possono riprodurre, nétantomeno rivivere seduti su un divano di ca-sa. Jean Cocteau affermava che al cinema tuttigli spettatori sognano lo stesso sogno e io vo-glio rivivere questo sogno assieme agli altri...manca poco, spero».

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Con Ugo Ricky Tognazzi da ragazzosul palco con il padre (Ar Isa) -

La malattia del padreHo sensi di colpa neiconfronti di mio padreQuando si ammalò hosottovalutato il suo statodi salute e non sonoandato a trovarlo spessoin clinica. Poi fu tardi

I difetti e il maestroSono pieno di difetti:pigro, ansioso, nevrotico,sono un ottimopessimista. ConsideroScola il mio maestro, lodefinisco il mio "preside",mi ha insegnato tanto

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La scheda

• RiccardoTognazzi,attore e regista,nasce a Milanoil 1' maggiode11955

• È figlio degliattori UgoTognazzi(1922-1990)e Pat O'Hara(1933-2018) eha trefratellastri,nati dai duesuccessivimatrimonidel padre:ThomasRobsahm,Gianmarcoe Maria SoleTognazzi

• Inizia sin dabambino afrequentare iset su cuilavora il padre.Studia inInghilterra e poial Dams diBologna e sidiploma nel '75all'Istituto diStato perlaCinematografiae Televisione«RobertoRossellini»di Roma. Laprima chancealla regia arrivagrazie a EttoreScola

InsiemeRicky Tognazzi,65 anni,assiemealla moglieSimonaIzzo, attrice,doppiatrice,sceneggiatricee regista.In precedenzaTognazziera statoconiugatocon FlaviaToso, da cuiha avutola figliaSarah,e Simona 'zioera stata a suavolta sposatacon AntonelloVenditti,dal qualeha avuto il figlioFrancesco(foto Ansa)

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W. I.Ir[i`.

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el.l.westa ai Fraif+uarrsi

Ai César il sangue (finto) dell'attrice nuda: «Ridate il futuro alle sale»a scorsa notte, l'attricefrancese Corinne Masieroavrebbe dovuto consegnare

il premio per i migliori costumi,durante la cerimonia dei César,gli Oscar francesi. Ma senzadubbio, quello che resterà piùimpresso a tutti, è il suo.L'interprete, 57 anni, si èpresentata sul palco durante lapremiazione con un costumeraffigurante un asino, avvoltoattorno al corpo come unacoperta. Qualche istante disconcerto, vicino allaconduttrice, poi la decisione difar cadere questo finto corpod'animale morto per lasciarelibero il suo, nudo e imbrattatodi vernice rossa, usata comefosse sangue. Sulla pelle, anchedelle scritte per protestare control'abbandono della cultura:«Nessuna cultura, nessunfuturo», si leggeva sul suo busto,mentre sulla schiena: «Ridaccil'arte, Jean», riferendosi a JeanCastex, l'attuale primo ministrofrancese. Una performance cheera iniziata — pur con toni piùmoderati — già sul red carpet,quando Masiero aveva indossatoun gilet con la scritta: «Nessunacultura, nessun futuro». E che,inevitabilmente, ha catturatol'attenzione in una serata che èstata però anche il trionfo dellacommedia amara, Addio idioti,del regista Albert Dupontel, cheha vinto sette premi, tra cuiquello per il miglior regista. Lastatuetta per il miglior filmstraniero è andata invece aldanese Another Round, direttoda I1ìomas Vinterberg, quella peril miglior attore a Salili Bouajilaper Un figlio di Mehdi Barsaoui eLaure Calamy è vinto quella dimigliore attrice per Antoinettedans les Cévennes di CarolineVignal. Riconoscimentiprestigiosi, ma finiti in secondopiano rispetto alla protesta diMasiero. Questo dopo che loscorso dicembre, in Francia,centinaia di attori, registi teatrali,musicisti, tecnici e criticicinematografici e molti albiesponenti del mondo dellacultura francese hannoprotestato in diverse città controla chiusura dei luoghi di culturada parte del governo. (e. maf.)_

c§, RIPRODUZIONE RISERVATA

Sul palco L'attrice Corinne Masiero mostra la scrittasulla sua schiena nuda. «Ridacci l'arte, Jean»,

riferendosi al premier Castex, durante la cerimonia

Spettacoli

I tiegretidi Diaholik

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Cinema e fumetti \11 i'slival Noir di Courmayeur le prime immagini del film. Parlano i fratelli registi

I segretidi Diabolik

Manetti Bros: «Un vero eroe darkin una Milano irriconoscibile

La nostra passione da bambini»

iabolik nei fumettiè la luce dei dia-manti, il ghiacciodel pugnale, le om-bre della notte.

«Diabolik lo leggevamo di na-scosto alle elementari, nelcortile della scuola. C'erascritto: fumetto per adulti. Ciappassiona da quando siamobambini, è il film che sogna-vamo», dicono Antonio eMarco Manetti, per tutti i Ma-netti Bros.

Usciti dalla nicchia cult nel2017 alla Mostra di Veneziacon Ammoree malavita (lacommediamusicale sul-l'amore traun'infermierae lo scagnoz-zo di un ca-morrista pre-miata conquattro Daviddi Donatello), hanno finito digirare il film sul ladro ma-scherato, «il re del terrore».Uno dei più attesi, inghiottitodalla pandemia, soggetto allostillicidio degli slittamenti,ma tuttora destinato alle sale.I Manetti Bros, che filmano

..MUNIIAutori

f Antonio eMarco Manetti,per tutti iManetti Bros,sono duefratelli romani,in passatoconsideratialfieri delcinemaunderground.Hanno giratoepisodi de «li

CommissarioRex», «Song'eNapule» e, con«Ammore emalavita»,hanno vintoquattro Daviddi Donatello

con la cinepresa rivolta almondo dei fumetti, hannomosso i primi passi al Noir Fe-stival dí Courmayeur direttoda Giorgio Gosetti e MarinaFabbri. Dicono che tutti i lorofilm hanno una tinta di nero,«anche quando sono conta-minati. E abbiamo sempre unsottofondo di commedia. Sta-volta però siamo stati attenti anon metterla». Dunque, me-no Manetti style e più Diabo-lik, con la sua lama affilata, lasua calzamaglia nera, gli oc-chi che fuoriescono, pronto aescogitare il prossimo furto.Sono stati gli ospiti d'onore

alla chiusura della trentesimaedizione, in streaming. Han-no portato, grazie a Rai Cine-ma e oi, le immagini ineditedel backstage di Diabolik, do-ve il protagonista, Luca Mari-nelli, con i suoi occhi chiariche sprizzano oscurità, è ilpersonaggio immaginarioche si riallaccia ai romanzid'appendice pubblicati nel-l'80o sui quotidiani francesi.

Il primo numero rappre-sentava una donna che urllava.di terrore, c'era la dicitura.«brivido», «diabolico».«Era il primo novembre

Spettacoli

L segretidi Diabolik

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1962», dicono i fratelli registi,consapevoli che se sbaglianoun giorno vengono ammanet-tali dai talebani del genere. «D -numero 3 è l'episodio da cui ètratto il film». E' quello intito-lato L'arresto di Diabolik incui appare per la prima voltaEva Kant, bionda vedova in-gioiellata, diversa dallo stere-otipo dell'eroina classica, di-venterà la sua compagna idea-le, fidanzata e complice.I registi hanno ricordato la

genesi di Diabolik, formatotascabile, buono per i pendo-lari che due sorelle milanesiosservavano la mattina nella

loro casa accanto alla stazio-ne. All'epoca dei fotoromanzipatinati, dalla fantasia di An-gela e Luciana Giussani, idea-trici e editrici, uscì il primofumetto nero italiano.Lo Stato fittizio di Clerville

(situato probabilmente inProvenza, confinante in altrenazioni immaginarie) è statoricreato in parte nella cittadi-na che tanto ha significatonella carriera dei Manetti,Courmayeur, all'Hotel Royal,«dove durante il festival in-contravamo registi e scritto-ri». Qui avviene l'incontro traEva Kant, impersonata da Mi-

CoppiaLuca Marinelli eMiriam Leone(nella foto)sono Diabolik eEva Kant: conMastandrea iprotagonisti delfilm

riam Leoni, e l'ispettoreGinko, che ha il volto di Vale-rio Mastandrea. Lei, nelle im-magini mostrate nel backsta-ge, dice a lui senza girare in-torno alle parole: «Se è così,ispettore, piacere di non aver-la mai incontrata prima».Le riprese, dove Clerville,

reinventata in molte città «sicompone come un puzzle», sisono svolte nel Nord Italia, traun pezzo di Liguria, Bologna,Trieste e soprattutto Milano.Ma sono luoghi «svuotati»,

poco riconoscibili. «Nel fu-metto erano francesizzati, neltempo si sono italianizzati. Cisiamo chiesti, come si fa a ri-costruire un non luogo? E' laprima volta che facciamo un

911,

Noialfieri del genereunderground? No, cipiace la cultura popolareda Argento a Willis

film in costume, se fosse di-peso da noi avremmo am-bientato la storia nel mondodi oggi e avremmo sbagliato.E' stato Mario Gomboli, l'edi-tore di Diabolik, .a insistere.Ha fatto bene. Siamo soddi-sfatti di come è venuto».

II modello di Mario Bava(1968), con John Phillip Lawtroppo simile a James Bond eMarisa Mell, è molto lontanoda questi cinquantenni al sot-tile confine «tra realismoestremo e la fantasia più sfre-nata». A lungo considerati al-fieri del cinema underground(«ma a noi piace la roba popo-lare, siamo cresciuti con Bru-ce Willis, Dario Argento e Hi-tchcock»), sono padri di fa-miglia dalla vita morigeratache trasfigurano la ribellionenella creatività. Con Song'eNapule sono usciti dal tombi-no della fama sotterranea, co-me Diabolik esce dai tombiniprima delle sue scorribande.«Lo sappiamo che su questofilm c'è una grande attenzio-ne, è 11 più complesso che ab-biamo fatto, ed e quello in cuici siamo divertiti di più».

Valerlo CappelliC RIPRODUZIONE RISERVATA

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BacioUn'immaginedel fumetto,nato nel 1962grazie a duesorelle milanesi,Angela eGiulianaGiussani

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II regista inglese

Addio a Warrendai film sexyagli horrordiventati cult

I1 regista britannicoNorman John Warren(foto), autore di film

horror diventati cult, èmorto dopo una lungamalattia. Aveva 78 anni. Lanotizia della scomparsa,l'n marzo, è stata riferitadal suo manager,precisando che da unanno le concli7ioni disalute del regista eranopeggiorate. Nato a Londrail 25 giugno 1942, Warrenaveva debuttato comeregista con i film sexy«Pagine proibite dalla vitadi una fotomodella»(1968) e «Loving Feeling»(1968). Quindi era passatoall'horror, mettendo inscena l'adorazione deldiavolo in «Satan's Slave»(1976) con Michael Gough,seguito da «Tenore adAmityville Park» (1977).Nel 1978 aveva poi diretto«Delirium House - La casadel delirio» (1978) e treanni dopo «Inseminoid -Un tempo nel futuro».

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® «Alla ticaln la lezione di DI, h1»

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II doc di Rosi

Nominationdegli OscarL'Italia sperain «Notturno»

Ia corsa per gli Oscarentra nel vivo: con

J due mesi di ritardo,domani sarannoannunciate le nominatione 'Italia spera nel doc«Notturno» dí GianfrancoRosi «Nomadland» conFrances McDormand è ilfavorito della vigilia, e laregista Chloe Zhao, dopola vittoria ai Globes,potrebbe fare la storia.Fino a dieci nomination inpalio per il miglior film, ilpremio più prestigioso:con «Nomadland» i piùquotati sono «The Trial ofthe Chicago 7»,«Promising YoungWoman», «Minaci» e«Mark», «BoratSubsequent Moviefilm».Probabile una candidaturapostuma per ChadwickBoseman, il protagonistadi «Black Panther» mortolo scorso agosto per «MaRainey». Con lui siimmaginano in finale altriattori afro-americani tracui Viola Davis, RizAhmed, Leslie Odom Jr. eDaniel Kaluuya. LauraPausini, infine, è nellashortlist perla migliorcanzone («Io s'v>) dal film«La vita davanti a sè». Nonesclusa una nominationper Sophia Loren.

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. ® «y1Ila 9caln Ialezione diBm, h1»

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"Le prime recite

in piazza e purele lodi da Riina"O FERRUCCI A PAG. 20 - 21

Ho conosciutoCarmelo Benein camerino:umile e investaglia rossa

L'INTERVISTA. Claudio Gioè L'attore è il protagonista della nuovaserie tv in onda da domani sera su Rail: "Màkari"

"I sogni con Guadagnino, le prime recite in piazza

e i complimento` di Rima"»Alessandro Ferrucci

n po' Pirandello, un po' Scia-scia, un po' Brancati, un po' Ca-milleri, insomma sotto il filonedell'alta letteratura siciliana,dove verità e apparenza nonsempre coincidono, dove ilgiallo non è solo una variantecromatica, ma quel pizzico disapore dentro l'esistenza di o-gnuno.

Claudio Gioè sta li.Allo stesso modo, sotto quel-

le tonalità, gioca con le rispo-ste, avolte si cela, in altre si pa-lesa, ín altre ancora aspetta dicapire se la copertura costruitaal momento, regge; se la ma-schera è quella giusta, o se,semplicemente, l'interlocuto-re è in grado di capire.

Così è, se vi pare."Unavoltaho dichiarato che

avrei voluto diventare astro-nauta. Ci hanno creduto". Casostrano, vuoi la nemesi, vuoi lacatarsi, l'ipotesi "astronauta"torna anche nei desiderata diClaudio Gioè nei parami di Save-rio Lamanna ("Ma davvero?Non lo ricordavo") in Màkari,mini serie in onda da domani suRail, basata sui romanzi diGaetano Savatteri, in cui Gioèdiventa un giornalista-investi-gatore tra le maglie della natiaSicilia. "Però sono un abbonatodel Fatto, e dalla prima ora".Insomma, astronauta.

E tipico deí palermitani diven-tare "cazzari" quando si trova-no di fronte alle domande dif-ficili, magari quelle esistenzia-li, del tipo: Cosa avresti fattonella vita oltrel'attore?'; avolteme lo chiedono ancora.Risposta?

Mi vergogno un po' ad ammet-tere di non aver mai avuto dub-bi sull a mia voglia e passione ri-

spetto alla recitazione; perquesto in alcune occasioni misono inventato qualche pianoB credibile o assurdo, come nelcaso dello sceriffo o dell'astro-nauta.Però lei si è iscritto alla fa-coltàdi Lettere. Sembraunpiano B...

Sì, prima di partire per Roma:allora vivevo a Palermo equell'estate ero a San Vito; aquel tempo sognavo di entrarein Accademia... C'era un pal-chetto al centro della piazza,dove di notte, con la birra inmano, ragionavo di futuro congli amici.Cosa recitava?

Ricorda con rabbia di John O-sborne, un testo inglese deglianni Cinquanta che poi ho por-tato in Accademia per il provi-no; ero iscritto a Lettere perchénon ci pensavo proprio, tuttiquanti mi dicevano che era im-possibile passare la selezione;(cambia tono) è un po' un'as-surdità del nostro sistema di-dattico: è come se ci fosse un u-nico conservatorio per chi vuo-le imparare a suonare il violinoe con soli quindici posti dispo-nibili all'anno.A Roma cosa ha trovato?

Sono arrivato nella Capitalecon gli occhi totalmente sgra-nati dalla curiosità di capire:quella realtà sterminata inqualche momento mí ha susci-tato timore; anche solo trovareposteggio per l'auto era, perme, un'impresa di ore...Però...

Sono rimasto sorpreso dallatempesta culturale: passavanospettacoli lontanissimi dallarealtà palermitana, spettacoliesaltanti come quelli diCarme-lo. Bene, di Luca Ronconi odi

Leo de Berardinis...Bene lo ha conosciuto?

Ci ha ricevuti ín camerino.Non vi ha insultato?

Era avvolto da una vestagliarossa damascata, al centro delpetto aveva lunghe cicatrici cheraccontavano la sua lotta con lasalute; mi sorprese la sua estre-ma umiltà, con noi imbarazzatiperchénontrovavamoleparolegiuste per esprimere la nostra

ammirazione.Bene umile?

Si schermiva,dava i meriti altesto.

Torniamo a Palermo:quando era ragazzo im luo-go di culto era la videotecadi Maresco e Cipri.<.

Ci andavo, ma senza frequen-tazione assidua e privilegiatacome quella di Luca (Guada-gnino); (sorride) probabil-mente, già a 13 o 14 anni, Lucadiscuteva con loro dí cinemacoreano, mentre io mi limita-vo ad affittare qualche bloc-kbuster.Eil protagonista del primocorto di Guadagnino, ma ènel cassetto perché nonfir-ma la liberatoria.

Non è vero.Lo sostiene Guadagnino.

Ne abbiamo parlato a Los An-geles e gli ho dato il via libera;(cambia tono) all'inizio abbia-

mo sognato insieme questolavoro, e lui era già così, eragià un candidato all'Oscar,o almeno era mentalmentenelle dinamiche di Los An-geles, senza che alcun dub-bio lo pervadesse.

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Addirittura.Da critico cinematograficoqual è, aveva grande lucidi-tà, conosceva perfettamen-te la geografia artistica, sa-peva dove puntare da regi-sta, eppure intorno lo pren-devano per pazzo o mito-mane.Anche lei?

Partecipavo ai suoi film, mipiaceva la sua visione criti-ca nei confronti del cinemamondiale e per me è stataun'iniziazione alla macchi-na da presa, perché ve-nivo dal teatro, ero a-sciutto rispetto a certecoordinate; Luca, inqualche modo, è statoun mentore, e insiemeandavamo a vedere filmrari, preziosi, belli.Se Guadagnino eraproiettato all'Oscar,di sé cosa pensava?

Amavo la recitazione enon avevo chiara la direzione,quindi scrivevo per il teatro efacevo regie; il mio mondo eraun piccola compagnia, un'as-sociazione culturale con laquale mi divertivo e puntavo suciò che mi piaceva; (sorride) ungiorno Lucatracciò unavisionedi me: "Sarai il nuovo Montai-bano".Risposta?

"Tu sei pazzo".Molti suoi colleghi, da Va-lentina Cervi a Sonia Ber-gamasco, da Claudio Ca-strogiovanni allo stessoGuadagnino la considera-no un fuoriclasse.

(Inizia a rallentare l'emissionedi vocaboli e agrattarsi la spal-la) Li ringrazio.Imbarazzato?

Devo ancora imparare a riceve-re i complimenti; (per "salvar-

si" torna a prima) con Luca ciha accomunato una passione,una passione tale da mettere insecondo piano tutto il resto.A cosa ha rinunciato?

E stata una forma di vocazionemonacale, dove tagli legami,affetti e tutto quello che nonrientra in quel cono visuale.

Il lato B dei complimenti diprima è che ha ottenutomeno di quel che doveva.

Per carità, ringrazio il cielo perquello che ho realizzato; ho ri-schiato con ruoli di personaggi

brutti, antipatici, cattivi, mal'arte deve restare selvaggia,senza regole, di rottura rispet-to alle connessioni delle so-cietà; dall'altra parte la vitaprivata deve restare tale,mentre l'arte è senza freni, ebisogna essere pronti a do-narsi totalmente, altrimentiil gioco diventa uno scherzo.Riesce sempre a separarearte e vita?

Siamo una categoria un po' arischio, siamo frutto di unagrande patologia psicologicama è spesso l'unico modo nelquale riusciamo a esprimerequalcosa di noi; poi sono unpo' cinico, e mantengo una di-visione netta tra le due faccedell'esistenza.Come?

Attraverso uno sguardo iro-nico.Più Depardieu o De Ni-ro?

Il primo.Bicchiere di vino pri-ma di entrare in scena?

Per aiutarmi è capitato, magariinterpretavo un ubriaco; co-munque, finita la scena, tolgola maschera.Molti attori si avvicinanoalla recitazione come for-ma di psicoanalisi.

Selafinalitàè rispar-miare i soldi dello p-sicologo, qualcosanon va; ma è innega-bile che il teatro hauna potenza tera-peuticasiain chilo e-sercita sia in chi loosserva, altrimentinon si spiegherebbela longevità di que-sta arte.In questo annodistop, le è manca-to più il palco o il ciak?Il palco, mi manca quello spiri-to di collettività.Per Lavia il teatro è soprat-tutto il dopo spettacolo.

La domanda di molti attori pri-ma di entrare in scena è: Dovesi va a cena dopo? Hai prenota-to?'; mi sono trovato in spetta-coli, con la regia proprio di La-via, in cui il primo attore saltavapezzi di monologo sennò chiu-deva il ristorante; in tournéesuccede di tutto, è letteratura.Nella serie è un uomo-se-duttore...

Per questo è forse il ruolo piùdifficile della mia carriera; co-munque Saverio Lamanna, neiromanzi, è un femminaro, unpiacione, tutte le donne che in-contra gli vanno dietro; con larecitazione ho cercato di sop-perire alla mia reale indole.Per Valentina Cervi lei a 20anni ne dimostrava 50.

E vero, non mi riconoscevomolto nella mia generazione,vivevo in un mondo tutto mio,anche come abbigliamento:vestivo con i pantaloni con lepence, le bretelle, capelli lun-ghi e tutto il repertorio del gio-vane teatrante.Secondo la BergamascoLameglio gioventù ha unitoun gruppo di attori...

Sì, perché quella stagione cine-matografica ha provato a de-

scrivere un Paese checercava di uscire dallepastoie degli anni No-vanta; è stata un'espe-rienza che ci ha amalga-mato, e il mio personag-gio ha regalato moltesoddisfazioni, ancoraoggi mi fermano per icomplimenti.Per quali ruoli la ri-conoscono?

In primis per mina (neIl capo dei capi), poi perI centopassi, e per bilan-ciare aggiungo il Tredi-cesimo apostolo, gransuccesso, soprattuttotra le signore.Un cinepanettoneno?

Non credo di essere unnome appetibile.Ha ricevuto i com-plimenti da Riinastesso...

Attraverso i suoi legali;uno di loro una volta miha fermato in aeropor-to, in un altro caso, ed e-ra un legale differente,in un ristorante: "Le fac-cio i complimenti percome ha interpretato il

mio cliente". "Chi è lei?" "Sonol'avvocato" Allora chieda a mi-na se mi racconta tutti i segretidella trattativa Stato-Mafia".E loro?

Un sorriso come risposta;(cambia tono) così ho aggiun-

to: "Se Riina si è riconosciutonel personaggio, allora, di fat-to, ha ammesso, per la prima

volta, di essere il capo dei capi.Avvocato, che mi dice?". "Non ècosì, non è così". "Avvocato, ri-peto: se si riconosce nella fic-tion, allora non è il manovaleche sostiene di essere". Ed è fi-nitalì.Come andava a scuola?

Bene al ginnasio, poi mi sonospaventato, temevo di passareper secchione e venir escluso datutto; ho puntato al sei.Scherza...

Diciamo che mi sono lasciatoprendere dal cazzeggio.Cosa legge?

Negli ultimi anni ho un po' ab-bandonato la letteratura, perdedicarmi alla saggistica: epi-stemologia, cibernetica, teoriadelle informazioni, per me so-no affascinanti quanto un ro-manzo di vita, perché riguar-dano l'intimo, le modalità dicome apprendiamo, quali sonoi processi mentali e cognitivi.Libri che ti sbarellano la testa.Con chi ne parla?

Con nessuno.Si sente mai in missioneper conto di Dio?

Capita, ma è un lavoro appesoal nulla, quindi è inevitabile persopravvivere; il nostro status diprecari è insito nel mestiere. Miricordo quando alla fine delturbocapitalismo americanodegli anni Novanta è arrivataquesta precarietà diffusa, an-che per il posto fisso, e lì ho pen-sato: benvenuti nellacondizio-ne dei teatranti.Che poster aveva nella suacamera da ragazzo?

Nessuno.I suoi miti a 14 anni?

(Pausa lunghissima) E un'e-poca troppo fumosa.Tenta la lotteria?

Non ho questo vizio.Gioca a Natale?

Al massimo perdevo, ma inquelle tavolate natalizie parte-cipavo più per le ragazze.Le donne l'hanno distrat-ta?

Sempre, se non fosse così, chis-sà dove sarei oggi.Scherza.

E una battuta alla Lamanna.Oroscopo.

In passato mi prendevo il lussodi leggerlo, oggi no.Chiesa.

Sono stato chierichetto, assi-stente alla messa; ricordo que-gli spettacoli straordinari, eracome stare a teatro.

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La messa come spettaco-lo?

Si citano le parole di Cristo,quindi è una rappresentazionesacra, è un archetipo teatrale, eil mio primo costume di scena èstato quello di chierichetto.La descrivono come pocotecnologico.

Avolte il mio è uno schermo perevitare le rotture; però non stosui social, non ho molta fami-liarità con certi meccanismi,ma ne conosco i pericoli.Chi è lei?

Sto cercando ancora di capirlo,e in questo percorso il teatro misarà amico.(Luigi Pirandello ne l'Enrico IV

"Confidarsi con qualcuno,questo sì, è veramente da

pazzo! ")O RIPRODUZIONE RISERVATA

No lavoratocon colleghiche, purdi andare acena prima,saltavanole battute

BIOGRAFIA

CLAUDIO CIOÈE nato a Palermonel 1975e si è diplomatoall'Accademianazionale d'artedrammatica "SilvioD'Amico", oltre afrequentarei seminari di LucaRonconi. Sul grandeschermo ha esorditocon LucaGuadagnino (1998) in"The Protagonista;poi "I cento passi"(2000) e "La megliogioventù" (2003);è stato Riinane "Il capo di capi".Ora è il protagonistadi "Màkari",nuova serie di Rail

LASERIE

Mäkari

Miniserie tv,tratta dai libridi Savatterie interpretatada Claudio Gioè

l

CinemaIn alto conLo Cascione "I centopassi";in basso "Lamafia uccidesolo d'estate"FOTO ANSA

Sul setAl centrouna dellescene dellanuova serie,"Màkari",con ClaudioGioè comeprotagonista

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César, premi e rivendicazioni"Adieu les cons" di Dupontel ha vinto gliOscar francesi, mentre l'attrice CorinneMasiero è salita sul palco nuda, con unapelle d'asino insanguinata, per protesta

Musi

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CRONACAd ROMA

L'INTERVISTA

È stato l'Ennio Morricone di Lu-cio Fulci, collaboratore, composi-tore e infine amico, capace di in-tendersi al volo con il regista ro-mano dal carattere "fumantino"per cui compose colonne sonorecult di film come Zombi 2, Pauranella città dei Morti viventi o ...Etu vivrai nel terrore! L'aldilà. A 25anni dalla scomparsa di Fulci, na-to a Roma nel 1927 e morto il 13marzo del 1996, il musicista Fa-bio Frizzi - fondatore del proget-to musicale F2F-Frizzi to Fulci -firma l'unico brano musicale delbel documentario in streamingsu Chili Fulci Talks, che insiemeal docufiction Fulci For Fake (daieri su Now TV) celebra il registapiù amato da QuentinTarantino,"terrorista dei generi" tra horror,commedia, thriller e western.Perché Fulci è amato piùall'estero che in Italia?»Mi dispiace dirlo perché amo ilmio paese. Ma nessuno è profetain patria. Lucio è partito facendocinema considerato di serie B,minore rispetto a quello di Anto-nioni, Fellini o Petri. Eppure luiaveva la tigna, questa grande vo-glia di esprimersi. Girava in in-glese, sapeva che il mercato veroera fuori dai confini nazionali. Fuuna delle sue più grandi intuizio-ni».Se lo immagina, oggi, a girareper le piattaforme?«Era un combattente nato quan-do era convinto di un'idea. A Net-tiix chiederebbe l' ultima parola».Sopporterebbe il politicamen-te corretto?

«HO SCRITTO DIVERSECOLONNE SONOREPER I SUOI FILMDA"ZOMBI 2" E "PAURANELLA CITTA DEI MORTIVIVENTI" A "L'ALDILA"»

Il compositore Fabio Frizzi parla del regista romano, morto 25 anni fa, e del progettomusicale che ha portato in giro per il mondo: «Lucio, più amato all'estero che da noi»

«Le mie note per Fulci,vero genio dell'horror»

«Figuriamoci. Lucio avrebbemandato a quel paese chiunque.Nell'horror, l'ipocrisia del politi-camente corretto ha meno pre-sa».Che rapporto aveva con l'altrogenio dell'borror romano, Da-rio Argento?«Avevano ruoli e identità simili.Mala forza di Lucio era la duttili-tà. Diceva: mi accusano di essereincoerente, ma io mi vanto per-chél'incoerenza è fantasia».Come è nato il progetto Frizzito Fulci?«E partito a Londra nell'Hallo-

«SI VANTAVA DI ESSEREINCOERENTE, PERCHESINONIMO DI FANTASIA»UN BRANO DEL MUSICISTANEL DOCUMENTARIO"FULCI TALKS" SU CHILI

A sinistra, undisegnomontaggiocon LucioFulci, FabioFrizzi ealcune"maschere"proprie deifilm cultdel registaromanoSotto, FabioFrizzi,69 anni

ween del 2013, un concerto allaUnion Chapel con 900 persone.Da li abbiamo preso il volo, contante tappe in Europa. Siamo ar-rivati anche in Libano, a Beirut, epoi in America. In italia i fan diFulci sono tanti, ma la vera mas-sa è fuori. Pensavamo di ripartirecon il tour a maggio. Ma il covidha fermato tutto».Come lavoravate insieme?«I registi o sono buoni o sono cat-tivi. Lucio non era buono, era to-sto, ma sapeva quello che voleva.Nell'horror diceva chela gentedoveva essere impressionata "da

dentro". Era amico di molti jazzi-sti, avevo un gran rispetto perlui».Ha un aneddoto da un set roma-no?«Un giorno andai sul set deL'aldi-là, agli studi De Paolís. Si giravala scena in cui Emi ly sta per esse-re ammazzata dal cane. C'erauna ricostruzione bellissima diuna villa, e un pianoforte scorda-to in un angolo. Mi sono avvicina-to, ho cominciato a suonarlo. Lu-cio èvenuto cha detto: questo ar-peggio dissonante è il suono diEmily. Sono tornato a casa con leidee chiare».Come capiva che un brano glipiaceva?«Era esigente, ma mi apprezza-va, Avevamo un bel rapporto, co-nosceva mio papà, che era un uo-

mo di cine-ma (FulvioFrizzi, pro-duttore,ndr). io regi-stravoun'idea, poiandavo daIuiconlacas-settina. Qua-si sempreera entusia-sta. Una solavolta, perPaura nellacittà dei mor-ti viventi,portai unamusica che

giudicò troppo romantica. Fu unbrutto quarto d'ora».Ha eredi?«Migliaia. Quentin Tarantino glipiaceva, fu colpito dal suo primo.film, Le iene».Che film consiglierebbe a un ra-gazzo oggi?«Dei film fatti con me, Zombi 2.Aveva interpreti straordinari euna storia magica. E un filmestremo con gli zombi che fannopaura davvero: lenti e ineluttabi-li, come la morte.

paria RavarinoLRIRROMIZI6MERISEF1'ATP

~~ -ì c mie note per ivlci.ci,' genio dcll horror.'

•,. .. '

Q®"IriAunlJl Slorle'. CLvadiNraceuuea sua ARnpplmiCé la= da Ta' Bella Plonºa

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DosuaeE DELLA ELaelaLettura

Teatro, musica, danza, cinema, televisione AfricanoAsia eAmerica LatinaMibno 20 —20 moro 2021

«La nuit des rois» è tra i 15 titoli che lunedì si giocano la nomination agli Oscar peril miglior film internazionale e apre i120 il Festival milanese del Cinema africano,d'Asia e America Latina. Ne abbiamo parlato col regista, l'ivoriano Philippe Lacôte

C'è Shakespearenel carcere africano

di CECILIA BRESSANELLI

ALa Maca, centro di detenzionedi Abidjan nel mezzo della fo-resta ivoriana, arriva un giova-ne condannato. La prigione ègovernata da un detenuto,

Barbe Noire. Ma il Dangôro, il capo su-premo, è malato, non può più comanda-re. La lotta per la successione è già inizia-ta. Perla legge della Maca il «re» deve to-gliersi la vita. Prima di morire però impo-ne al nuovo arrivato il ruolo di Roman:dovrà narrare una storia che arrivi fino almattino — anche per tardare lo scoppio

'delle violenze — o verrà ucciso.Presentato lo scorso settembre nella

sezione Orizzonti della Mostra di Vene-zia, il film La nuit des rois rappresenta laCosta d'Avorio agli Oscar. E tra i 15 titoliche lunedì 15 marzo si giocano la nomi-nation come miglior film internazionale.Prodotto con Francia e Canada, non haancora una distribuzione italiana. Il 20marzo apre il 30° Festival del Cinemaafricano, d'Asia e America Latina, rasse-gna milanese quest'anno online. «La Let-tura» ne ha parlato via Zoom con il regi-sta Philippe Lacôte appena tornato a Pari-gi da Abidjan, le città dove vive e lavora.Come è nato «Le nuit des rois»?«E stato un amico a raccontarmi del ri-

tuale del Roman, "romanzo" (la parte del-l'uccisione l'ho aggiunta io). A questo siunisce un ricordo personale: mia madre

è stata incarcerata a La Maca per ragionipolitiche. Ero piccolo e andavo a trovarlain un taxi collettivo. E una prigione moltoaperta, i visitatori possono stare tra i de-tenuti. Di questo luogo così particolareho voluto fare il primo personaggio delfilm. Osservo la prigione come una socie-tà con i suoi codici e le sue leggi».Dove avete effettuato le riprese?«Gli esterni della prima scena li abbia-

mo girati nei pressi della Maca, il resto indue edifici a Grand-Bassam, vicino adAbidjan. Volevo essere il più possibile au-tentico: i disegni e le scritte che si vedonosui muri vengono da varie prigioni, e trale comparse ci sono 25 ex detenuti».

Il cast è molto variegato.«Ci sono attori africani noti come Ra-

smané Ouédraogo, Issaka Sawadogo, Ab-doul Karim Konaté e, con loro, i francesiDenis Lavant (Holy Motors) e Steve Tien-tcheu (I miserabili). Ma anche attori gio-vani e non-attori: Bakary Koné, il Roman,è alla prima esperienza. In due anni di ca-sting in Costa d'Avorio abbiamo trovato40 giovani attori, danzatori, cantanti, lot-tatori di arti marziali. Dopo due mesi diworkshop sapevamo cosa sarebbe dovu-to accadere attorno al nostro narratore».

Il film si svolge nell'arco di una notte:la notte di luna rossa. Il Roman narradi Zama King, capo dei «microbes»giovani criminali che terrorizzano Abi-djan. Prima la morte e poi la nascita,forse al tempo dei re e delle regine: la

storia di Zama King si intreccia al mitoe alla storia recente della Costa d'Avo-rio: la guerra civile, l'arresto dell'expresidente Laurent Gbagbo nel 2o11...E i frammenti del racconto sono inter-rotti da ciò che accade nella prigione.

«La scelta di porre al centro un narra-tore è un omaggio alla tradizione oraleafricana. In Africa Occidentale i griot, uo-mini o donne, sono allo stesso tempo po-eti, cantori e storici. Per noi eventi storici,poesia, mitologia sono strettamente con-nessi. Per questo il racconto del Romanunisce passato, presente, leggende, so-gni, conflitti politici: lavoro sempre inequilibro tra realtà e magia».La Maca è strutturata come nel film?«È stata davvero governata da un pri-

gioniero: Yakou le Chinois, un gangsterivoriano che nel 2011 ha preso parte allarivolta militare, poi condannato per omi-cidio. La legge per cui il Dangôro malatodebba togliersi la vita è finzione. Volevosottolineare l'importanza del corpo per iprigionieri: salvaguardano i loro corpiimmobili e quindi non vogliono un capoil cui corpo sia malato».«La nuit des rois» è il titolo francese

de «La dodicesima notte» di WilliamShakespeare.

«Se si parla di potere il riferimento aShakespeare è naturale. La prigione è co-me un regno, con un re e persone che vo-gliono prendere il comando. Attorno allastoria del Roman ruotano altre vicende,

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Dnu m i DELLA naelaLettura

la lotta per il potere già in corso al suo ar-rivo. Il film è metafora dei conflitti che daoltre 20 anni attraversano la Costa d'Avo-rio, ma anche del potere in generale, dicui volevo osservare il meccanismo».

Il racconto del Roman si fa raccontocollettivo, coinvolge tutti i detenuti.

«All'inizio è solo, ma poi tutti parteci-pano al suo racconto con danze, canti,performance: la narrazione permette aidetenuti di evadere con la mente».

Verso il finale, la macchina da presasi sofferma su una scritta: «Se Dio dicesì, nessuno può dire no!». Un riferi-mento alla religione?

2

II registaPhilippe Lacôte (Abidjan,Costa d'Avorio, 1969; qui

sopra) ha studiato in Franciae vive tra Parigi e Abidjan.Radiocronista, ha diretto

cortometraggi sulla Costad'Avorio dopo la crisi politica

del 2002. Con Run (2014)ha rappresentato la Costa

d'Avorio agli Oscar, compitoora affidato a La nuit des rois:qui alcune scene. Nella foto

grande: Bakary Koné (ilRoman). In alto: IssakaSawadogo (la guardia

Nivaquine); Denis Lavant(Silence), Laetitia Ky (laregina), Steve Tientcheu

(Barbe Noire)II festival

II 20 marzo La nuit des roisapre il 30° Festival del Cine-ma africano, d'Asia e Ame-

rica Latina (ore 20.30, seguel'incontro con il regista).

L'edizione online della ras-segna milanese (organizzatada Coe, direzione artistica di

Annamaria Gallone eAlessandra Speciale) si terrà

su Mymovies.it fino al 28marzo. 150 film saranno instreaming con un abbona-mento (€10130). Incontri

ed eventi speciali saranno indiretta sui canali Facebook e

YouTube del festival (gliiscritti alla newsletter delfestival possono accedere

agli incontri su Zoom). Info eprogramma su fescaaal.org

«L'ho letta in una prigione in Sierra Le-one. Si riferisce al destino. In Costad'Avorio il 70 per cento della popolazioneha meno di 4o anni. Quando vivi in unluogo in cui tutto è difficile, ti sembra dinon avere il controllo, che tutto dipendeda qualcosa di esterno: il destino».Dopo «Run» (2014), «La nuit des ro-

is» è il suo secondo film che rappresen-ta la Costa d'Avorio agli Oscar. Primac'era stato solo «Bianco e nero a colori»del francese Jean-Jacque Annaud chenel 1977 vinse la statuetta. Cosa signifi-ca per lei e per il cinema ivoriano?«E una grande opportunità. L'Africa

viene esclusa dai discorsi politici, econo-mici e anche nel cinema vogliamo esserepresenti. In Africa Occidentale abbiamomolte storie nuove. E arrivato per noi ilmomento di raccontarle».Cosa serve oggi al cinema africano?«In Africa servono sale e accesso allo

streaming per raggiungere il pubblico in-terno. Servono poi produttori e registiche sappiano rendere le nostre storieuniversali. Il Roman di La nuit des rois ècome la Shahrazad delle Mille e una not-te. La sua vicenda, la riflessione sulla nar-razione come antidoto alla violenza, èuna questione in cui tutti, in ogni partedel mondo, si possono riconoscere».

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(''ì' Shaliespearenel carcere africano

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la Repubblica

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La novità

d II sodalizioGuccini e Paganinel film Note diviaggio, dietrole quinte delfamoso album

Arte, cinema, danza, teatrola nuova piattaforma Nexo+

di Simona Spaventa

Sperimentatori di nuove formulee formati, quelli di Nexo Digitalben prima dell'isolamento forzatoda pandemia avevano capito cheuna larga fascia di pubblico avreb-be apprezzato il godersi in poltro-na su grande schermo gli spettaco-li di teatro, musica e balletto e legrandi mostre d'arte. Così, già nel2020 si erano inventati la formuladegli eventi in diretta live e delleproiezioni speciali "solo per tregiorni", con bel successo di pubbli-co. Adesso Franco Di Sarro, ad del-la casa di produzione e distribuzio-ne milanese nonché gestore dei ci-nema Arcobaleno e Ducale, fa unpasso ulteriore e lancia Nexo+, lanuova piattaforma streaming "perun divertimento di qualità". Filmd'autore, documentari, arte, musi-ca, opera, balletto, teatro sono leproposte, di netta impronta cultu-rale, che animano la nuova piatta-forma, dove già sono disponibili

Millecinquecento oredi contenuti culturali,

suddivisi in novearee tematiche

1.500 ore di contenuti (nexo-plus.it, abbonamento mensile9,99 euro). Per evitare ricerchesnervanti, Nexo+ ha suddiviso que-sta offerta già ampia, destinata adarricchirsi, in nove aree tematichee quaranta playlist per lasciarsi an-dare alla curiosità e alla scoperta.Nove "mondi", li definiscono. So-no "La grande arte" con musei, mo-stre e artisti, "Cinema" con filmd'autore, "Classica" con opere,concerti e musica sinfonica, "Bio-grafie" con le vite di personaggi dirilievo, "Musica" con concerti eprotagonisti del pop e del rock,"Storia" con documentari a tema,"Danza" con i balletti più celebri ei protagonisti della danza classicae contemporanea, "Current" con i

temi attuali, dalla sostenibilità algenere, ai diritti civili, "Performan-ce" con gli spettacoli teatrali, i con-certi e i balletti registrati on stage(e in futuro in diretta). Nei prossi-mi mesi si aggiungeranno dellemasterclass e nuove sezioni, dallamoda all'architettura, dallo sportal design. Già online ci sono anchequattro "Costellazioni", ossia delleselezioni affidate a personalità e fe-stival di arte, cinema, cultura, edi-toria: sono le scelte di ElisabettaSgarbi, del Far East Film Festival diUdine specializzato nel cinemadell'Estremo Oriente, di FeltrinelliReal Cinema che ha uno sguardodi prima mano sul documentario,e della Scuola Holden con le sueletture e performance a cavallo trateatro e letteratura. Tra le novitàproposte in occasione del lancio,la lezione-spettacolo di Alessan-dro Baricco su Beethoven, la seriesul Black Lives Matter, Vaccini. No-ve lezioni di scienza con ElisabettaSgarbi e, dal 17 marzo, il film suFrancesco Guccini Note di viaggio.

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IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE

Domani le candidature: riflettori puntati su 'Nomadland'

Oscar, l'Italia spera in 'Notturno'I film favoriti per le nominationAlmeno due le registe donnenella cinquina dei 'directors':Chloe Zhao e Regina Kingper "Quella notte a Miami"

La corsa per gli Oscar entra nelvivo a chiusura dell'anno più or-ribile di Hollywood: con due me-si di ritardo sul solito calenda-rio, domani saranno annunciatele nominations e l'Italia spera inNotturno (foto) di GianfrancoRosi. Nomadland con FrancesMcDormand è il favorito della vi-gilia; la categoria miglior regi-sta potrebbe fare la storia dopoche ai Globes sono entrate in

corsa Chloe Zhao di Nomad-land, Emerald Farrell (Promisingyoung woman) e Regina King(One night in Miami) e alla fineha vinto la cinese, seconda don-na dopo Barbra Streisand.Notturno di Rosi è entrato nellashortlist dei documentari accan-to a Laura Pausini per la migliorcanzone originale (Io sì) di La vi-ta davanti a se di Edoardo Ponti.

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14-03-202110Specchio LA STAMPA

Venezia

I film di Tarcisiotesoro per tutticosì rinasceCinema ParadisoMARCO CONTINO

a memoria risalelungo la pellicola esi mescola al nitra-to d'argento. Si av-volge sui rulli delproiettore, diventa

luce e poi esplode sullo scher-mo. E l'emozione di un film ritro-vato, di una immagine perdutache riemerge dal passato. Comeaccadeva a Totò, il protagonistadi "Nuovo Cinema Paradiso",nel rivedere da adulto ibaci cen-surati da Don Adelfio. Forse è co-sì che si sente Tarcisio Basso tut-te le volte che scopre materialid'archivio: un film dimenticato,un cinegiornale, un documenta-rio dell'epoca. Proprio come To-

Tarcisio Basso

tò nel film di Giuseppe Tornato-re, Tarcisio Basso, classe 1949,originario di Camponogara inprovincia di Venezia, da ragazzi-no trascorreva intere giornatenella cabina del cinema parroc-chiale che dirigeva suo padre in-segnante. Una vita scandita dalgrande e dal piccolo schermo:prima il lavoro nell'agenzia cine-matografica di famiglia, poi illancio di una videoteca (l'Anto-niana, la prima in Italia) che,per anni, da Padova, è stata ilpunto di riferimento per moltis-simi appassionati di cinema. Eancora la fondazione di una so-cietà di produzione e post-pro-duzione e la distribuzione di pro-

grammi per le emittenti private.E, infine, il primo deciso passoverso ilfuturo, o meglio, il passa-to. Tarcisio Basso, negli anni dilavoro, scopre quanti archivigiacciano impolverati nei capan-noni delle televisioni: pellicole,videocassette, supporti e mate-riali di ogni tipo. E come un no-vello Guy Montag — custode dipellicola anziché di libri — la suamissione diventa la memoria.Mette in piede un laboratorio direstauro e fonda Cineteca delVeneto, raccogliendo una libra-ry con migliaia di titoli che digi-talizza e sottrae alla distruzionee all'oblio. E nel 2019, getta lebasi per Teca Tv: una finestra na-turale sul mondo della tv on de-mand per divulgare questo enor-me giacimento della memoria econdividerlo con tutti. Ci sono igrandi classici del cinema, i cine-giornali (impressionanti quellisul disastro del Vajont), tuttol'archivio di Victor De Sanctis,uno dei primi registi a realizzaredocumentari in immersione, emoltissimi altri documenti tele-visivi, altrettanti scrigni che cu-stodiscono le più varie testimo-nianze delpassato. —

m R I FWUU UZIUNE RI SERVAIA

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TIZIANA LO PORTO

Piccole piattaformeper salvareil grande cinema

n anno terribileper il cinema. Sa-le chiuse, produ-zioni bloccate e

soprattutto numeri negati-vi: il mercato nel 2020 haregistrato il 93 per centocirca in meno di incassi edi presenze rispetto al2019, per una differenzanegativa di più di 460 mi-lioni (i dati sono stati rac-colti da Cinetel, la societàche rileva la quasi totalitàdel box office italiano).Dietro i numeri ci sono per-sone, autori, famiglie, la-voratori. Un intero univer-so che chiede di tornarenelle sale.In attesa che riaprano,

in quest'epoca di lockdo-wn è nata Iwonderfull(iwonderfull.it) un'impec-cabile piattaforma di strea-ming indipendente. Adaprirla è stata lo scorso di-cembre la casa di produzio-ne e distribuzione cinema-tografica bolognese "IWonder Pictures" che inpartnership con la piatta-forma MyMovies ha deci-so di mettere in rete e ren-dere disponibile per lostreaming on demand ilproprio listino. Svettanotra i nomi dei registi già incatalogo quelli di WernerHerzog, qui presente con itre ottimi lungometraggiLo and Behold — Internet: Ilfuturo è oggi, Herzog incon-tra Gorbaciov e Family Ro-mance. Tra i più recenti e

imperdibili c'è l'ottimo lun-gometraggio rumeno Col-lective di Alexander Na-nau, quest'anno in shortli-st per l'Oscar e qui accom-pagnato da una master-class del regista in cui rac-conta com'è nato il film.Ci sono i documentari, i

classici, persino la celebreserie di quattro documen-tari dedicati a JFK realizza-ti tra il 1960 e i11963 da undream team di cineasti(D.A. Pennebaker e i fratel-li Maysles tra gli altri) coor-dinato dal regista america-no Robert Drew. Il costoper la visione di un singolofilm è 4,99 euro per i titolidi catalogo e 7,99 euro pergli inediti presentati ognigiovedì. Cifre piccole chepossono portare un gran-de aiuto. Sempre a propo-sito di cinema, segnalia-mo un paio di campagnedi crowdfunding in corso.La prima è aperta fino adaprile sulla piattaformakickstarter.com e servirà afinanziare la 25& edizionedell'Umbria Film Festival,dal 7 all'11 luglio nel bor-go di Montone, in provin-cia di Perugia. La secondaè sulla piattaforma pro du-zionidalbasso.com, è unprogetto del Comune diMilano e servirà ad aprireil CineMarmocchi, cinemaper bambini e ragazzi nelquartiere multietnico delGiambellino a Milano.—

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13-03-202123CORRIERE DELLA SERA

Il giallo dei suicidio cli LositoAttori e star tv in ProcuraL'inchiesta sulla morte dello sceneggiatore. La testimonianza di Garko

di Giovanna cavallie Ilaria Sacchettoni

Ecosì è entrato in scenaanche Viso d'angelo (leammiratrici irriducibi-li ancora lo sognano

così). Esterno giorno. Ufficidella Procura di Roma, undicidel mattino di ieri. Loden ver-de e mascherina nera, GabrielGarko si è avviato sorridente(per poi uscirne imbronciato)verso l'ufficio del pm CarloVillani, che ha aperto un'in-chiesta sul suicidio di Teodo-sio Losito — sceneggiatore ditante fiction di successo che siimpiccò nella sua casa roma-na l'S gennaio 2019 — per ca-pire se qualcuno lo spinse alladisperazione e al gesto estre-mo, come suggerito dalle ri-velazioni (avventate o mirate)di Adua Del Vesco (ora tornata

semplicemente RosalindaCannavò) e MassimilianoMorra, i due coinquilini ed ex(fintissimi) fidanzati, duranteuna diretta notturna dalla Ca-sa del Grande Fratello Vip.

Il bel Dario Gabriel Olivieroin arte Garko, che di quei tele-romanzi melodrammatici eraquasi sempre protagonista as-soluto, spesso cattivissimoma comunque irresistibile,l'unica vera star della scuderiadi Alberto Tarallo, il produtto-re che gli ha dato fama, fortu-na e fidanzate inventate perposare in copertina (Eva, Ma-nuela, Adua, prima dell'ou-ting liberatorio ovviamente intv), è rimasto a colloquio conil pm fino alle quattordici etrenta, come persona infor-mata sui fatti. Rievocando glianni ruggenti in cui le fictiondel duo (professionale e sen-timentale) Losito-Tarallo un catalogo dai titoli sugge-stivi che comprende L'Onoree il Rispetto, Il Peccato e laVergogna, Il Sangue e la Rosa— inchiodavano milioni dispettatori sulle reti Mediaset.

Garko avrebbe ricostruito ilrapporto non sempre pacificocon i vertici della Ares Film,un tempo gloriosa, ormai fal-lita, fornendo come si dice— elementi utili agli inqui-renti, che dovranno capire co-sa e quanto c'è dí vero nel gial-lo della misteriosa setta che,agli ordini di un perfido «Lu-cifero», avrebbe soggiogatogli attori della Ares, deciden-do per loro chi essere, cosa in-dossare, chi frequentare e chiamare. Una figura, non si saquanto reale o quanto inven-tata, che per molti corrispon-derebbe proprio ad AlbertoTarallo, ex visagista/parruc-chiere/performer in locali al-ternativi, coltissimo di cine-ma, che sui feuilleton televisi-vi costruì un impero, governa-to dalla villa-factory diZagarolo. «Ci siamo liberati.dal Male», sussurrava Adua,nella penombra di quella di-retta da Cinecittà.

Il presunto «Lucifero»aspetta anche lui la convoca-zione del magistrato. «Per orascelgo il silenzio, sono ancoratroppo provato da una feritache non riesce a rimarginar-si», confida all'amico Massi-mo Ghetti, l'unico che lo in-tervistò su La7 lo scorso otto-bre. «Teo era depresso da unanno, ma il suicidio è stato unlampo a ciel sereno», raccon-tò allora, commosso. «Lamattina in cui si è tolto la vitaci siamo visti e abbiamo lavo-rato, era rilassato, sembravache il peggio fosse passato. Lesue ultime parole per me so-no state: ricordati che io tiamo e ti amerò per sempre».Pare che il povero Teodosio,esaurita forse la vena creativa,fosse caduto in depressionedopo la morte della mamma.Per impiccarsi al termosifonein alto, si annodò al collo unasciarpa che ancora trattenevail suo profumo.«Non posso dire nulla, non

ancora», spiega MassimilianoMorra al telefono, ma non

sembra né affranto né preoc-cupato. A breve sfilerà davantial pm, come pure BarbaraD'Urso che sull'Ares-gate hacostruito ore e ore di trasmis-sione, interrotte da una pe-sante diffida di Tarallo. Tuttisolo per fornire informazioni,niente di più, sia chiaro. Almomento si procede controignoti per istigazione al suici-dio, poi si vedrà,il finale èaperto.

G RIPRODUZIONE RISERVATA

• La parola

ARES GATE

Indica lo scandalo cheriguarda la società diproduzione televisiva«Ares Film» (ora chiusa)scoppiato dopo alcunefrasi al «Grande FratelloVip 5» di due concorrentisu un passato traumaticomentre lavoravano per laAres. In quegli scambi si èarrivati a ipotizzare ancheche Teodosio Losito nonsia morto suicida

L'ex compagnoIl produttore AlbertoTarallo: «La suascomparsa è una feritache non si rimargina»

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13-03-202123CORRIERE DELLA SERA

La vicenda

Trovato mortonella sua casa

OLo sceneggiatore tvTeodosio Losito vennetrovato impiccato a casaa Roma l'8 gennaio2019. Aveva 53 anni

I sospettial reality show

O Durante il «GrandeFratello Vip» Adua DelVesco e MassimilianoMorra hanno espressodubbi sul suicidio

La denunciae le indagini

® I parenti di Losito hanno

presentato denuncia ela Procura di Roma haavviato un'indagine peristigazione al suicidio

I testimoni sentitiin Procura a Roma

OGiovedì Adua Del Vescoè stata sentita in Procu-ra come personainformata dei fatti. Ieri ètoccato a Gabriel Garko

Alberto Tarallo Produttore tv con«Ares Film», 67 anni, e compagnodello sceneggiatore Losito

Massimiliano Morra L'attore,34 anni, ha recitato in alcuneproduzioni di «Ares Film»

Adua Del Vesco L'attrice, 28 anni, Barbara D'Urso La conduttrice tv,al «GF Vip» ha parlato con Morra 63 anni, sarà sentita in Procuradel suicidio di Losito a proposito della morte di Losito

Gabriel Garko L'attore 48enne èstato il volto più noto delle serie tvdi «Ares» come L'onore e il rispetto

ArtistaTeodosioLosito, dettoanche Teo, eranato a Milanonel 1965:ha scritto lasceneggiaturadi 22 fiction perla tve tre filmper il cinema

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13-03-202143DELLA ~CORRIERE ~~~~~~~^~ SERA

Cinema e letteratura

Banville & C.~~[l\/~~~ I premiati'~'''~~^~~^~'

Noir in ~/~\l~~~~-~~~T~...|

Sono stati assegnati ieri in diretta suMymovies i premi dei 30 Noir in Festival.La giuria cinema ha assegnato il BlackPamherAwavdaMid(un4 opera primadella regista danese Jeanette Nordahl,mentre la menzione speciale è andata aNo matarOs di David Victori, La giuriapopolare ha assegnato il Premio Caligari2020 a Favotacce dei fratelli D'Innocenzo.Kurosawa Kiyoshi e Brian Yuzna hanno John Banville è

edito da Guanda

ricevuto rispettivamente HonoraryAward 2020 per l'insieme dell'opera e ilPremio Luca Svizzeretto 2020. Ancora:allo scrittore irlandese ]ohnBanv|||eèandato il Raymond Chandler Award allacarriera. Tullio Avoiedo ha conquistato ilPremio Giorgio Scerbanenco 2020 perNero come la notte (Marsillo) e aPq«hokÜ(m'(Sen)di Paolo Roversiéandato infine il Premio del Pubblico.

cultura pio ~~~m~~~~~~

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CORRIERE DELLA SERA

ROMALA CRISI 2

Cinema e teatri:«Troppi annuncia singhiozzo»Dovevano riaprire il 27

marzo cinema e teatri e, in-vece, dicono amareggiatiesercenti ed artisti, tuttosaltato dopo «troppi rinviia singhiozzo». Gli oltre 500schermi del Lazio restanospenti. E rimane incerto ilfuturo di migliaia di lavora-tori gravemente danneg-giati. a pagina 5 Manzittl

Cinema e teatri: «Amareggiatiper i troppi annunci a singhiozzo»Esercenti e artisti, gravemente danneggiati, nonostante tutto guardano avanti

La notizia della mancatariapertura di cinema e teatrinon sorprende esercenti e ar-tisti. Le condizioni sembrava-no proibitive anche prima delpassaggio del Lazio in zonarossa, che fa decadere defini-tivamente l'ipotesi di un ritor-no del pubblico in sala dal 27marzo, come annunciato dalministro Dario Franceschini afine febbraio.

«Sarebbe comunque statosolo uno spiraglio, non unaripartenza totale», ammetteMario Lorini, presidente del-1:Anec (Associazione naziona-le esercenti cinema) in unapausa durante una call contutti i rappresentanti regiona-li dell'associazione-. «Ma ècomunque con amarezza —aggiunge - che prendiamo at-to di questo nuovo cambio dipasso. Ci riposizioneremo inbase ai dispositivi di legge,per fortuna il canale di dialo-go con il ministero della Cul-tura è attivo».E così i circa cinquecento

schermi distribuiti sul territo-rio laziale resteranno spentifino a nuovo ordine. Lo stessovale per i palcoscenici: «Sonomolto preoccupata - raccontaManuela Kustermann, che di-rige il Teatro Vascello - purnell'inevitabilità di questiprovvedimenti riscontro unamancanza di serietà nei con-fronti del mondo dello spetta-colo. Gli annunci a singhiozzosono deleteri per noi. Aveva-

In salaI cinquecentoschermi sparsisul territorioresterannospenti fino anuovo ordine.Avrebberodovuto riaprireil 27 marzo

mo un programma con Asca-nio Celestini e il vincitore del-la Biennale 2020, LeonardoMazan. Tutto da rivedere».

Dal Teatro di Roma (Argen-tina, India, Valle) il presidenteEmanuele Bevilacqua non èpiù ottimista:

«Il comparto culturale con-tinuerà a soffrire con questo

nuovo blocco — dichiara - manoi continueremo a evocare ilteatro attraverso numeroseiniziative digitali, nella con-vinzione che sia parte inte-grante della vita culturale».C'è anche chi aveva rinunciatoin partenza alla riapertura, co-me il Quirino e il suo direttoreGeppy Gleijeses che parla an-

che da produttore: «Econo-micamente insostenibile peresercenti e compagnie, lo ab-biamo dichiarato subito. E poicon quale serenità gli spetta-tori sarebbero potuti tornarein sala: bardati, distanziati?Questo, come lo streaming,non è teatro».E gli artisti? Parla Maria Pa-

iato: «Credo mi verrà un infar-to quando tornerò sul palco.Non sono più abituata. A tea-tro vado solo per fare prove dispettacoli che poi rimangonocongelati - racconta l'attricePremio Ubu 2019 - Non ènemmeno più una questionedi lavoro, è che il mondo si èammalato per colpa nostra enon possiamo che prenderce-la con noi stessi».

Si concede il lusso dell'iro-nia il mondo dei cinema indi-pendenti con Gino Zagari delCaravaggio, zona Parioli:«Nell'assurdità di questo mo-mento mi aspettavo una di-chiarazione sulla possibilitàdi riaprire le sale senza pub-blico — scherza - Bisogneràpoi capire seriamente qualeprodotto sarà disponibilequando riapriranno, davvero,le sale, e per chi. Sconcertaperò che si continui a consi-derare insicuro un luogo incui non si mangia e non siparla. E non c'è nemmeno unprete sul pulpito, solo unoschermo e degli altoparlanti».

Federica Manzitti~~ RiPRUUU?>OWE PI$FRV»T.4

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CORRIERE DELLA SERA

ROMA

Rai MovieUna maratona di filmper Carlo VanzinaO i Carlo Vanzìnascomparsonel luglio 2018, avrebbecompiuto 70 anni e Rai Movie(canale 24 del digitale terrestre)lo ricorda con una maratona dei

suoi film, scritti insieme alfratello Enrico. Alle 13.55va|nonda il suo primo film, Luna dimiele in tre con Renato Pozzettochp.aUpvigU|ade|viauziod|nozze, scopre di aver vinto unsoiorno in Giamaica con unafotomodella. Alle 1540 baruffe esentimenti all'italiana nel celebrelt pranzo della domenica con

Giovanna RaDi. Quindi il classicodegli anni '80Eccezzzivnnle'.veramente che lanciò DiegoAbatantuono che si fa in tre: ilcamionista juventino Tirzan, ilcapo degli ultras milanistiDonato Cavallo e l'interistaFranco Alfano E alle 19lO||sequp|Eccezzziunobveramente- Capitolo secondo... me.

MiaNatura, Itori e archeologia

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-) la Repubblica

CINE-SAGHE

Nuove visionidi vita

(insieme)

di Liana Messina

LA FAMIGLIA, UN MONDO di storie a cui attingere per creare film e serie tv

che, attraverso le relazioni, si allargano al mondo indagando sui cam-biamenti della società e sui problemi quotidiani. In Italia avremo Nan-ni Moretti e il suo Tre piani (dal libro di Eshkol Nevo) e Daniele Vicaricon Il giorno e la notte. E dall'estero un'ondata in st eaming. punti di vi-sta che si alternano tra quello degli adulti, dove le coppie si amano, siodiano ma continuano a vivere insieme, e quello dei bambini, che in

casa ricevono affetto, stimoli... O incomprensioni. Ma si cresce, sempre.

YES DAYREGIA DI MIGUEL ARTETA,

SU NETFLIX DAL 12 MARZO

"Il giorno del Si", 24 ore in cuifare di tutto: idea feliceo pericolosissima? Ispiratoall'omonimo libro per ragazzidi Amy Krouse Rosenthal, invitai genitori a un esperimentoliberatorio: come Alison e CarlosTorres, mamma Jennifer Garnere Papà Edgar Ramirez, stanchidi essere noiosamente severi,decidono di bandire i loro noper una giornata. In cui i ruoli siinvertono e i figli diventano i capi.Prima regola: via telefonini, retee tecnologie, largo alle divertentiavventure per tutta Los Angeles,capaci di dare alla parolafamiglia un significato più reale.

D70

THE ATTACHÉDI ELI BEN-DAVID, SU STARZPLAY

DAL 14 MARZO

Una delle serie più vistein Israele nel 2020,10 episodiin cui il protagonista Avshalom(interpretato dallo stessoEli Ben-David) è un musicistaebreo di origini marocchine.Ha problemi ad ambientarsia Parigi, dove si trasferisceper seguire la moglie neoassuntaall'Ambasciata israeliana.Lo stesso giorno in cui arrivain Francia con il figlio, scoppianogli attentati terroristici (quelliterribili del 2015): le sue peggioripaure si mischiano a ostilitàe razzismo, differenze di cultura.Un incubo che mette a dura provail suo amore e il suo ruolo di padre.

MINARIREGIA DI LEE ISAAC CHUNG

Vincitore al Sundance 2020e di un Golden Globe, chelo candida così alla corsa versogli Oscar come migliore filmstraniero, racconta il classicoinseguimento di un immigratodell'american dream, La storiaè ispirata ai ricordi d'infanziadel regista: proprio come fecesuo padre, il protagonista,lacob Yi, vuole provarea coltivare e vendere in propriofrutti e verdure coreanetrasferendosi dalla Californiaa un paesino rurale dell'Arkansas.Moglie e figli però non ne sonoentusiasti e faticano ad adattarsialla nuova vita. Le tensionicrescono e l'arrivo dellastravagante nonna dalla Coreacomplica ancora di più le cose...

COUNTRY COMFORTDI CARYN LUCAS, SU NETFLIX

DAL 19 MARZO

Ha un titolo rubato a una canzonedi Elton John questa serie, in dieciepisodi, che mostra una famigliamescolata alla musica. Bailey(Katharine McPhee, la Tatapiù nota in tv) vorrebbe farela cantante country, ma quandola sua vita privata e il suo lavorovanno in crisi, finisce per accettareun posto come governante nellacasa di un cowboy, con cinquefigli. Non è un compito facile, macon grinta ed energia sarà capacedi conquistare tutti diventandoun'amatissima mamma bis.E, inaspettatamente, trovare ancheuna talentuosa band, perfettaper riaprire le porte al suo sogno.

Family Issue

FRENCH EXITDI AZAZEL JACOBS

Obiettivo sul rapporto madree figlio: Michelle Pfeifferè una vedova (molto chic)della buona società newyorcheseche, avendo dilapidatoin una decina d'anni tutti i soldiereditati dal marito, decidedi vendere casa e opere d'arte,attraversando l'oceanoper rifugiarsi nell'appartamentodi un'amica a Parigi. Con lei portaun gatto nero (in cui forsesi cela il fantasma del consortedefunto) e il figlio Malcolm,con cui ha un rapportopericolosamente simbiotico.Tra chiromanti, detectiveimprobabili, ex fidanzate e tocchidi follia, Pfeiffer si muovecon classe, in bilico tra farsae gelido humour.

LOVE VICTORSU DISNEY+ STAR ORIGINAL

La famiglia vista dalla partedegli adolescenti: spin-offdel film Tuo, Simon, ha la stessaambientazione, il liceoCreekwood, ma al centro dellastoria c'è il nuovo studenteVictor (Michael Cimino), appenaarrivato in città con i suoi genitori,di origini latine, che hannoscelto di trasferirsi per provarea superare una crisi coniugale.Ricerca di nuovi amici, confusionesulla propria identità sessuale,paura che la famiglia non possaaccettarlo. Un mare di dubbiche lo spinge a chiedere aiutovia Instagram a Simon, ormaidiplomato e lontano, ma sempreidolo della scuola.

13 MARZO 2021

GRZP

LAY - EVERETT/CONTRASTO

FOTO COURTE Y NET

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13-03-202126ILMATTINO

La storia/l

«Faccio il registagrazie ai sacrificidi mia moglie»LA OIEdBCA

Maria Pirro

«Io sono fortunato perché hopotuto sempre lavorare negliultimi dieci mesi, ma voglioringraziare pubblicamentemia moglie Clara». E un regi-sta napoletano promettente,Massimiliano Pacifico: appe-na l'altro giorno, è stato inter-vistato dal Guardian per ilsuo film in inglese su Gelso-mina Verde, vittima innocen-te della guerra di camorra aScampia. Ora è l'autore delmessaggio, dal tono più inti-mo, postato su Facebook,mentre la Campania torna dinuovo in zona rossa perl'emergenza Coronavirus. Incoincidenza con 1'8 marzo,«la festa della donna», fa nota-re il professionista che segueproduzioni cinematografichedi livello, dal mattino alla se-ra, spiegando che la sua con-sorte resta invece a casa. Peramore, solo per amore.

LA SCELTA«Lei - spiega Pacifico - ha ac-cantonato temporaneamentela sua professione di medicoveterinario per permettere aimiei figli di studiare, giocare,

imparare, magiare sano, cresce-re e soprattutto di non soffrireeccessivamente questo isola-mento, inventandosi mille atti-vità, mille giochi, mille impe-gni. E poi, ha permesso medi la-vorare e di inseguire i miei so-gni, di continuare a sperare chel'obiettivo sia vicino». La suacarriera è costruita su passionee sacrifici. Con collaborazioni e

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PACIFICO: LEI BADAAI DUE BAMBINIMA DOPO IL ÇOVIDMI IMPEGNEROPERCHE POSSATORNARE A LAVORARE

punte di eccellenza: Massimilia-no ha anche documentato, intempo reale, la tournée teatrale«Trilogia della Villeggiatura»,di Goldoni, interpretata da ToniServillo e andata in scena perquattro anni a Roma, Berlino,Mosca, Parigi e New York. Giàqualche anno fa, il libro con dvdedito da Feltrinelli. Ma questo èsoltanto uno dei suoi successi.«Inutile dire che senza di lei nonavrei potuto fare nulla, perquanto mi ha sostenuto e spro-nato, incoraggiato e migliora-to», aggiunge il marito innamo-rato più del primo giorno.

LA MOGLIEClara Angelino, sua moglie, ri-sponde al telefono, senza maiperdere di vista i figli, di quattroe sette anni. Racconta che i suoibambini in quel preciso istantesi divertono in terrazzo. «Con ilCovid, le scuole di entrambi so-no chiuse, e anche con la prece-dente riapertura, gli orari eranoridotti, troppo limitati: impossi-bili da conciliare con qualsiasiimpiego». Già prima del lockdo-wn, la mamma ha avuto difficol-tà a conciliare famiglia e lavoro.E, per questo, ha scelto senzaesitazioni. «Non ho voluto sacri-ficare la crescita dei bimbi, affi-dandoli a una baby-sitter a tem-po pieno, visto che i nonni nonavrebbero potuto essere cosìtanto presenti». Meglio rinun-ciare ad ambizioni e anche a unsecondo stipendio. Ma suo mari-to pubblicamente promette: «Ilmio impegno sarà che presto,appena questo maledetto lock-down termini, lei possa ripren-dere il suo percorso professio-nale. Io le sarà affianco, sem-pre». Intanto, le ripete: «Grazieamore mio», e condivide sui so-cial network una loro foto. Conla testa poggiata, l'una sull'al-tra.

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L grandcnïeï

m«Covid, i clan si espandonoa rischio l5Qmila famiglie»

-Papa 0011 puòpagare II numiuiïl dolo aiuto-

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13-03-202112Il Soleka

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CINEMA E AUDIOVISIVO

Tax credit, prontoil decreto: plafondda 313 milioniIl ministro Franceschini:«Italia più attrattivacon aliquote più elevate»

Andrea Biondi

Semplificazione e incremento dellealiquote; aumento dei tetti massimidi spesa; semplificazione delle pro-cedure con la cessazione delle fine-stre per richiedere i contributi e do-mande possibili sempre fino al-l'esaurimento del plafond; risorse acopertura delle spese «per adem-piere alle previsioni del Protocollodi sicurezza dei lavoratori cineau-diovisivi» relativo all'emergenzaCovid. Per questo capitolo, com-prensivo di «costi assicurativi e pertamponi per tutto il personale coin-volto nella produzione» il creditod'imposta sale al 100% dell'am-montare fino a 400mila euro..È stato pubblicato, dopo la regi-

strazione della Corte dei Conti, ildecreto 7o del 4 febbraio 2021 delministero della Cultura, di concertocon il ministero dell'Economia con-tenente le «Disposizioni applicativein materia di credito di imposta perle imprese di produzione cinemato-grafica e audiovisiva», come previ-sto dalla legge sul cinema e sull'au-diovisivo (220/2016).

Le misure di sostegno sono ava-lere sul Fondo per il cinema e l'au-diovisivo la cui dotazione quest'an-no è salita a 640 milioni dai 400 dimedia dal 2016. Nello specifico deltax credit "produttori" la dotazionecomplessiva per il 2021 (come dadecreto del Ministero della cultura65 del 3 febbraio 2021) è di 313 mi-

lioni per quest'anno, di cui 85 mi-lioni per la produzione di opere ci-nematografice; 215 per quelle au-diovisive e 13 milioni per «opere te-levisive a contenuto videoludico».

«Con l'innalzamento perma-nente al 40% del tax credit cinema,l'Italia rende ancora più attrattival'industria cinematografica e au-diovisiva nazionale. Le riprese suiset sono ricominciate dallo scorsoluglio e in questo momento nel no-stro Paese si stanno girando molteproduzioni internazionali: è impor-tante incoraggiare questa riparten-za», spiega al Sole 24 Ore il ministrodella Cultura Dario Franceschini.

Entrando nello specifico, il prov-vedimento, come detto, semplificasulle aliquote: una per il cinema chesalirà dal 30 al4o% e due, invece diquattro, per l'audiovisivo (3o oppu-re 40%). È stata invece posticipata al2022la riduzione della quota eleg-gibile, dal 100% all'85%, sulla qualegenerare il credito d'imposta. Altramisura è l'incremento dell'ammon-tare massimo pari 18 milioni, qua-lora concorrano fino al 30%«risorseprovenienti da Paesi fuori dall'Ita-lia». In questo caso ai 9 milioni del2021 potranno seguire tre milioniper ciascuno degli esercizi successi-vi. L'aliquota del 40% vale anche peri videoclip. Molto importante è infi-ne la definizione di «produttore au-diovisivo originario» nella parte incui si legge che deve svolgere inproprio anche «l'acquisizione deirelativi diritti esclusivi di elabora-zione e utilizzazione necessari perla realizzazione e lo sfruttamentodell'opera audiovisiva». Messaggiochiaro alle piattaforme Ott.

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13-03-20219ItalìaOggi

La l'i/!l di plpà di Elisabetta e di Fi/Lorl.ó, è la sintesi di Un matrimonio di 65 anni

Molto di me nel film su SgarbiI lunghi matrimoni, mio compreso, sfociano nella felicitàDI ALESSANDRA RICCIAItDI rischi dell'attualità e non sarà quello che era incluso, diciamo,

un caso che molti dei nuei film nel pacchetto del regista.egli occhi di mia continuano ad andare in onda D. Diciamo che se ne è

« moglie rivedo la in televisione. approfittato un po'.mia vita,è il mio D. Film immortali. R. Sì, ho approfittato un po'hard disk, den- R. Direi che hanno dimo- squallidamente di quella sì-

tro di lei ci sono tutti i miei strato di poter sopravvivere tuazione, e questo ha fatto sifile. Se non avessi ricostruito al tempo che passa. Il cinema che il nostro matrimonio si fer-ii matrimonio oggi sarei più di solito è come un farmaco, masse lì. Intanto avevamo duepovero, meno realizzato, più ha la data di scadenza, ha il figli, il fine settimana li anda-solo». Pupi Avati, regista di suo valore per il momento nel vo a trovare, portavo loro ognifilm come «Regalo di Natale», quale viene fatto. Un libro, un volta dei regali, quasi non li«Storie di ragazzi e ragazze» e brano musicale lascia sempre scartavano. Mi sono reso con-«Il papà di Giovanna», tre Da- uno spazio all'immaginazio- to che li stavo privando dellavid di Donatello e un Nastro ne, un film invece 99 volte su figura paterna, e l'ho avvertitod'Argento, racconta della sua 100 ha scarso potere evocati- come una grande scorrettezzaultima opera, «Lei mi parla an- vo, costruisce una sola realtà, nei loro confronti. Dopo quasicara» (on demand su Sky cine- anche quelli che consideriamo un anno abbiamo fatto una ri-ma), tratta dal libro omonimo capolavori. Penso a molti film flessione io e lei, e ci abbiamodi Giuseppe Sgarbi (ed., La della Nouvelle vague, oggi riprovato. Fortunatamente ènave di Teseo). «A un giova- sono imbarazzanti, mi chiedo andata bene.ne che si sposa suggerirei di come abbia fatto a rimanerne D. Qual è stato il segre-prepararsi a un'impre- to?sa difficile», dice Avati. A un giovane che sta per sposarsi R. AbbiamoChe confessa: «Avrei ricominciatovoluto girare una scena direi di prepararsi a un'impresa dif- con un approc-a cui invece ho rinun- fieile, una deve sapere che ne vale la cio totalmenteciato, me l'ha racconta- pena. Un matrimonio che duro è un diverso, arava-ta Elisabetta Sgarbi, risultato non trascurabile nel lungo mo preparati alma temevo di urtare fatto che sareb-alcune sensibilità. Ora

vuaggut che è una vita. Quando si be stato difficile

ha la fortuna di arrivare tt tana certasono pentito». Del resto stare assieme.ogni film, dice Avati, è età, nel momento in cui si fanno i Eravamo peròuna sfida, a partire dal- conti con se stessi, ecco allora ci si consapevoli chela scelta degli attori: rende conto di quali soro state le era importante«Non amo i casting pi- stelle giuste riuscirci non sologri. Per il ruolo di Nino - per i bambini maho scelto Renato Poz- anche per noi. Ezetto, un attore comico, fuori sedotto. dopo tanti anni mi rendo con-dal giro da un po'. E stata una D. Lei però da ragazzo to che è stata una scelta ap-scelta controcorrente, sono le voleva fare l'ambasciato- pagante, io oggi sarei più solo,scelte giuste. Pozzetto ha dato re. più triste, meno ricco senza dimolto a Nino». Avati, 82 anni, R. Ero sedotto da mestieri lei. Quando guardo i suoi oc-bolognese di origini, studi in belli, ho studiato Scienze poli- chi vedo scorrere tutta la miaScienze politiche (.<ero sedotto tiche a Firenze. vita, le mie stagioni, lei hadai mestieri belli»), passione D. Poi la passione per il vissuto con me il meglio e ilper il jazz, dal 1959 al 1962 fa jazz, suona come clarinetti- peggio. Lei è il mio hard disk,parte della Doctor Dixie Jazz sta nella Doctor Disie Jazz dentro ci sono tutti i miei file.band come clarinettista («ma band. Così è per lei quando guardaun giorno nella mia orchestra R. Ma un giorno nella mia me. E così ci si innamora ogniarrivò Lucio Dalla e capii ette orchestra arrivò Lucio Dal- giorno dell'altro per dei valorinon era la mia strada»), per la- la e capii che non era la mia che non sono quellivarare diventa rappresentante strada. di 55 anni fa, è undei surgelati Findus («gli anni D. Ha pure fatto il rap- amore molto piùpeggiori della mia vita»), poi presentante. profondo.l'incontro folgorante con Fel- R. Di surgelati Findus, gli. D. Che coppialini che lo porta sulla strada anni peggiori della mia vita. siete?del cinema. Sono stato salvato dal cinema, R. Siamo mol-

dall'incontro folgorante con 8½ to diversi, com-Domanda. D suo cinema di Federico Fellini. plementari, lei è

fugge sempre da ciò che è D. D suo ultimo film rac- molto bella conattuale, contingente, anche conta di un matrimonio un carattere forte,dalla politica. Perché? eterno, di un'unione che molto razionale,Risposta. Perché voglio che va al di là della morte della mentre io vivo di

duri, le cose che contano vola- sposa. Come è stato il suo sogni, sono rima-no più in alto del contingente. matrimonio? sto un ragazzettoNelle nostre case, nelle nostre R. C'è stata una prima sta- della provinciavite ogni giorno entrano tante gione, quella dell'invaghimen- italiana.storie, tante beghe, gente che to, dell'innamoramento. Mia D. Che consiglio darebbetutte le sere parla di tutto nei moglie era una delle ragazze a un giovane che sta perprogrammi di informazione, più belle di Bologna e volevo sposarsi?sono sempre gli stessi, la so- averla solo per me, che fosse R. Di prepararsi a un'impre-lita compagnia di giro. Sono una donna intelligente, simpa- sa difficile, ma deve sapere chestupito e anche ammirato dal tica, colta non lo sapevo, non mi ne vale la pena. Un matrirno-fatto che, con tutte le cose belle interessava, il fatto che fosse aio che dura è un risultato nonche si possono fare, c'è chi sta bella bastava, era appagante, trascurabile nel lungo viaggiolà a dire la sua su tutto, senza i maschi di allora erano così. che è una vita, può sfociaretentennamenti. Io rivendico Dopo i primi anni è successo nella felicità. Quando si hainvece il diritto anche a non che le cose non andavano, per- la fortuna di arrivare a unaavere un'opinione su una vi- ché non bastava più la hellez- certa età, nel momento in cuicenda, o a cambiare idea. za, ma occorreva anche altro. si fanno i conti con se stessi,D. Torniamo al suo cine- In quegli anni avevo cambiato ecco allora ci si rende conto

ma. mestiere per fare il cinema, ed di quali sono state le scelteR. Le cose che ho fatto io si erosedotto dalla professione e giuste, quali quelle sbaglia-

sono sempre affrancante dai dai relativi atteggiamenti, da te. La condizione di pienezza

rf

PIMMO

esistenziale che sto vivendo èuna sensazione che non si puòdescrivere se non la si vive: leiè la mia metà, l'altra parte dime stesso: Ed è un premio alsopportarsi reciproco neglianni, alle liti, alle giornatein cui non sí comunica. Tuttoalle spalle, resta il buono e ilbello di quello che abbiamocostruito.D. La storia del film è

quella di Nino Sgarbi, pa-dre di Elisabetta e VittorioSgarbi, edella amata moglieRina, morta dopo 65 annidimatrimonio. Quanto c'è diPupi Avati in Nino?R. Molto, nella storia di Nino

rivivo il mio amore. In uno deidialoghi c'è una battuta, si diceche a una certa età si smette diabbracciarsi. E di mia moglie.Mi assale il panico se penso cheun giorno potrei non rivederla.Quando hai paura di perderela persona che ami vuol direche l'aeri veramente.D. Lei declina il «per

ché so cosa significa accom-pagnare un film in sala congli spettatori, rivederlo con ilpubblico amplifica le emozio-ni, da ancora più profondità aidialoghi e ai silenzi. Sarebbestata un'esperienza profonda.Ma lo sarà, nella sale ci ritor-neremo.D. L'epidemia ha costret-

to tutti a rivedere la socia-lità, ad essere più soli. Perlei la solitudine cos'è?R. E un'opportunità, posso

pensare, creare. Se non si ècapaci distare da soli vuol direche non si è creato ïl propriomondo. Poi quando si ha unacerta età si pensa ai libri chenon bai letto, ai viaggi che nonhai fatto, alle parole che nonhai detto o hai detto male...D. Perché ha scelto un at-

tore come Pozzetto per laparte di Nino?R. Non ho mai fatto casting

pigri, genuflessi verso l'ulti-mo film di successo, l'ultimoattore sulla cresta. Non civuole molta fantasia a coin-volgere un Elio Germano oun Pierfrancesco Favíno oun Checco Zalone. Puntareper il ruolo di Nino su Rena-to Pozzetto, un attore comico,fuori dal giro da un po', erainvece un'impresa, una sfida.Mi piace andare controcor-rente. Pozzetto ha dato tantoa Nino. Del resto ho fatto unfilm che parla della vecchiaiae della morte, di un matri-monio che dura una vita, diun amore eterno. Credo chesia stata una delle mie sfidepiù grandi.D. Ora che il fihn è uscito,

c'è qualcosa che avrebbevoluto fare diversamente?R. Ci ho pensato, c'è una

scena che non ho messo e cheera quella che avevamotivato il film. Unmomento che mi haraccontato Elisabetta:ogni fine settimanaandava a trovare aFerrara il padre cheera rimasto vedovo.Quando non potevaraggiungerlo, il padrela chiamava davantialla tomba della mogliee insieme recitavano ilPadre nostro.D. Perché non l'ha

girata?R. Temevo di esagerare, ho

fatto un film in cui parlo del-la sacralità del matrimonio,Mi sembrava già abbastanza.Ora sono pentito dí non aver-la inserita, visto il calore e lapartecipazione con cui il film èstato accolto avrei dovuto osa-re di più. Prossimo film oseròdi più.D. Da anni vorrebbe rea-

lizzare un film sulla vita diDante Alighieri.R. Spero sia il mio prossimo

film. Un personaggio miste-rioso, con qualità profeticheda indagare.

O tópn,d,eian, rise'am,,--~

La condizione di pienezza esistenzia-le che sto rivendo è una sensazioneche mori si può descrivere se non la sirive: raia moglie è la mia meta. l^al-tra parte di tue stesso. E questo è ilpremio al sopportarsi reciproco neglianni, alle liti, alle giornate in cuinon si comunica. Tratto alle spalle,

resta il buono e il bello di quello cheabbiamo costruito

sempre», che una volta erail sogno romantico di tantigiovani. Oggi molti matri-moni nascono nella consa-pevolezza che il per semprenon sarà realtà.R. Io dico cose scandalose

per i nostri tempi, ne sonoconsapevole, ma ho trovatoun'infinità di persone a cui ilfilm è piaciuto, evidentementec'è chi ancora ci crede.D. Il film non è andato

nelle sale cinematografi-che, chiuse per l'epidemia.Le è mancato?R. Mi è mancato molto, con

questo film in particolare, per-

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13-03-202117RGAZZETfADEIINEZZO GIORNO

SU RAIUNO 11 18 A CENT'ANNI DALLA NASCITA IL FILM TV CON EDUARDO SCARPETTA E CON LE MUSICHE ARRANGIATE DAL MAESTRO BOLLANI

Quel «Carosello Carosone»di NICOLETTA TAMBERLICH

er i tanti fan e no-stalgici di RenatoCarosone, e i giovaniche avranno modo di

conoscerlo, Rail offre giovedì18 marzo una grande oppor-tunità. A cent'anni dalla suanascita (Napoli il 3 gennaio1920), e a venti dalla sua morte(Roma 2001), in prima seratava in onda Carosello Carosone,un film per la tv di LucioPellegrini (una produzioneGroenlandia con Rai Fiction)con musiche curate dal mae-stro Stefano Bollani. A inter-pretare il grande musicista na-poletano, autore di brani in-dimenticabili come Tu vuò fàl'americano, c'è Eduardo Scar-petta, trisnipote omonimo delgrande commediografo, qui nelsuo primo ruolo da protago-nista, dove lo vedremo cantaremagnificamente e suonare, giàapprezzato in tv con L'amicageniale (pronto a tornare nellaterza stagione ndr) e al cinemain Capri-Revolution (di MarioMartone). Al suo fianco Vin-cenzo Nemolato che interpretaGegè Di Giacomo, il batteri-sta-fantasista di Carosone.Eduardo, perché un film su

Carosone? «Lui è una leggen-da, un mito. È la storia dellasua vita. Ma il film è un omag-gio molto musicale ad un ar-tista eterno, geniale». Comeviene ricordato? «Dai 17 annidi Carosone quando si diplomaa Napoli in pianoforte al con-servatorio di San Pietro a Ma-jella, fino ai 39, con il ritirodalle scene. Lui si è reso contodi essere arrivato al massimo.Ne faccio anche un discorsofilosofico: quando ha intuitoche sarebbe arrivato il rock nroll a mio parere ha pensato difare un passo indietro. Oggiinvece è immortale, molti, casounico, cantano a memoria lesue canzoni e non conoscono ilnome. Talento a parte, grandeinfluenza l'ha avuta il periodoin Africa, dove ha conosciutoLita Levidi (Ludovica Marti-no) che diventa sua moglie, edha riconosciuto il figlio». Si-

bilia e Matteo Rovere confer-mano che quanto raccontatonel film, ovvero che Pino èfiglio naturale di Lita e non diCarosone che ha sposato e cre-sciuto il bambino: «Potete chia-marlo scoop».

Inoltre, Carosello Carosone èanche titolo del primo albumdi Renato Carosone e il suoQuartetto, pubblicato il 14 di-cembre 1954. Un successo checulmina nel 1958 con l'esibi-zione di Carosone e del suoSestetto alla Carnegie Hall diNew York. Stefano Bollani ri-vela che quando aveva 11 anniscrisse una lettera a Carosonee che il grande musicista glirispose dicendogli di studiareprima di tutto il blues.

«Spesso - spiega il maestro -dei musicisti si presenta il latoscuro, come monito. Carosonecapisce il proprio talento e lapropria missione, e vive unavita in cui incontra quello chegli serve quando gli serve. Co-me a dire che -si può fare-, ilmondo ti sostiene nell'impresadi trovare il proprio percor-so».In merito alla scelta di ab-

bandonare la carriera alla vi-gilia dei 40 anni, Bollani si èfatto una sua idea: «Immagi-niamo che quest'uomo stessevivendo una vita difficile perl'epoca. Andare in giro per ilmondo, registrare dischi, suo-nare la sera in un night. Credoavesse bisogno di staccare laspina.». Nel film-tv si vede ilSestetto cantare con delle mol-lette al naso. Pellegrini: «Ab-biamo provato a rimettere inscena lo spettacolo di Caro-sone, momenti in cui davano ilmassimo. Effettivamente, uti-lizzavano le mollette, ma soloper fare commedia, non percreare un sound».

Infine Scarpetta, nel 2025 sicelebrano i 100 anni dalla mor-te del suo illustre trisnonnocommediografo di cui portanome e cognome, lei quando hainiziato a recitare? «A 9 annicon mio padre Mario nellacommedia Feliciello Feliciello,poi è morto che ne avevo 11, holasciato, andavo a scuola, e ho

IN TV II film di Lucio Pellegrini nei cent'anni dalla nascita e a venti dalla morte

non avevo un entourage a so-stenermi tranne la mamma, horicominciato da capo dopo ildiploma sono stato ammesso eho terminato il Centro spe-rimentale di cinematografia. Ilnome non è una colpa, ma devidimostrare di essere all'altez-za». La prima parte importanteè stata l'Amica Geniale, con iprovini, Poi è arrivato MarioMartone». Ma lei i de Filippo liha conosciuti? «Eduardo ov-viamente no è morto molti an-ni prima della mia nascita,Luca l'ho incrociato tre volte».Scarpetta il trisnonno diedeforma al nuovo teatro dialet-tale moderno. Ebbe molti figli,soltanto 3 riconosciuti, tra cuiEduardo, Titina e Peppino DeFilippo, figli di Luisa, nipote diRosa De Filippo, moglie uf-ficiale del commediografo.Eduardo Scarpetta jr ipotizzache «forse in giro ce ne sa-ranno anche altri di figli enipoti, uno è il grande poetaErnesto Murolo figlio natura-le».Con Martone Il giovane

Eduardo ha girato anche TuRidi «si deve uscire un filmsulla mia famiglia, EduardoScarpetta senior lo fa TonyServillo, io Sono Vincenzo. Epoi sono iniziate le riprese diun altro film La donna per medi Marco Martani, con Ales-sandra Mastronardi, AndreaArcangeli e Stefano Fresi».

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1 ue «Carose I ó Carosone»

Sia,;itgii.Giannini.onn

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13-03-2021XVI/17IAcAZZEMPEMEZzoc>IoR.vo

Santalucia: in estateall'Arena presenzescarse. Bisceglie:

neanche saggi di danza

I cinema non riaprono«Altro che 27 marzoqui siamo allo stremo»Bari, dal Galleria a Showville: troppe incertezze

di PASQUALE BELLINI

Anche i cinema pian-gono. E sono lacrimeroventi, al pari diquelle dei confratelli

teatri, nel digiuno di questa qua-resima interminabile da Coro-navirus. Penitenti loro malgra-do, scontenti fino allo strappodei capelli o quasi, i responsa-bili in Bari delle strutture ci-nematografiche più importanti(le Multisale Galleria e Showvil-le) non nascondo malumori, ma-lanimi e (in parte) maledizionianche versus condizioni disagia-te o, il che è peggio, rispetto a

provvedimentisquilibrati efuorvianti. Peresempio, un po'unanimementevituperato, 1'annunzio forseazzardato forsebenaugurantedel ministro

Franceschini di riapertura il 27marzo delle sale teatrali e ci-nematografiche, annunzio desti-nato in tutta evidenza a restarenel libro dei sogni.

«Altro che 27 marzo - lamentaFrancesco Santalucia, il diretto-re del Galleria - qui in questogioco dei colori, questa specie diCarosello delle regioni, con laPuglia che in tutta evidenza si

avvia a uscire dalla zona giallaverso più robuste colorazioni, èimpossibile programmare aper-ture di nessun tipo. Fra l' altrole misure eventuali di affolla-mento sono troppo stringenti,fissate al 25 per cento delle ca-pienze, con le prenotazioni no-minali, eccetera. Non resta cheaspettare e sperare in migliorisituazioni a partire dalla prima-vera-estate. Nel frattempo nonresta che stringere anzi digri-gnare i denti, con le nostre 15unità di personale in cassa in-tegrazione!».

Santalucia, nella semiaperturadella passata estate, qual è sta-ta la partecipazione del pub-blico?«Sinceramente è stata scarsa,

con un calo, allora, del 70/80 %anche nel nostro spazio all'aperto, la celebre Arena 4 Pal-me. La gente aveva, ed ha an-cora probabilmente, molta pau-ra. Anche la mancanza di filmdi richiamo in uscita non hacerto giovato. Ora attendiamo 1'estate, con 1' attesa uscita sulmercato di film importanti (al-meno dal punto di vista com-merciale) dagli Stati Uniti. Chis-sà cosa ne sarà della Biennale diVenezia, fra agosto e settembre,o in ottobre del Bifest a Bari,alla cui programmazione il Gal-leria ha sempre partecipato.Sempre Coronavirus permetten-

do e sempre in Dio Vaccino spe-rando».Dal centro di Bari verso le

propaggini cittadine, lo Showvil-le si associa al grido di dolorenelle parole di Michele Bisce-glie, responsabile della Multisa-la.

Bisceglie, da quando lo Sho-wville è inattivo?

«Dopo la riapertura parziale ametà del giugno scorso, abbiamochiuso del tutto dal mese di set-tembre. E' francamente una si-tuazione insostenibile. Anche sesi potesse riaprire, e non è pro-prio il caso direi, non ci sono almomento titoli giusti per unaprogrammazione "di massa", co-me quella spesso dello Showvil-

le. Più avanti si vedrà, forse damaggio-giugno se le condizionilo pet metteranno. Nel frattem-po... "non ci resta che piangere"per dirla con Troisi e Benigni,in compagnia dei nostri 30 di-pendenti in cassa integrazione».Cosa lamentate in particolare,nella prospettiva dí una ria-pertura come quella anticipata

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13-03-2021XVI/17IAcAZZETfApHMEZzoc>IoR.vo

dal ministero di Franceschini3«Una riapertura, quella del 27

marzo, che chiaramente è giàsaltata. Poi la riduzione al 25 %

della capienza in sala, più leprenotazioni on line obbligatecon nome e cognome: tutto mol-to inibente. Penso ai nostri an-ziani, spesso frequentatori dellenostre sale. Per non parlare delBar chiuso e della impossibilità(per noi Showville) di usare lasala col palcoscenico per deglispettacoli, per dei saggi di dan-za, ecc. Un disastro. E nel frat-tempo, magari, gli ipermercatirestano aperti, la movida impaz-za - salvo le nuove chiusure - egli aperitivi scorrono allegra-mente».E invece purtroppo piangono,

i botteghini piangono.

80 1.,..

.e ;,w

«LA GENTEHA PAURADELLE SALE»Da sinistra:l'ingresso delmultisala Galleriaormai diventatotristementericovero persenzatetto checercano diripararsi dalfreddo. Sotto, fileal botteghino,ricordi passati.Sopra, la salavuota delmultisalaShowville

iuta. Digttetti Prenotati

l cinema non liapronu

«Altro che 27 marzoqui siamo allo stremo»

— L>1 teatro vamstreanw7*

A :

«La mia musica vi seppellirà„Celasi eilwesternpugliese

l.a gentili= è coraggio

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13-03-2021XVIIIAGAZZETfApHMEZZOGIORNO

I CIAK ANCHE A GRAVINA, SPINAllOLA, ALTAMURA IL MUSICISTA: «DALLA CAVA DI BAUXITE ALLA BELLEZZA DEI LUOGHI, LA MIA ISPIRAZIONE»

«La mia musica vi seppellirà»Cerasi e il western puglieseParla il compositore autore della colonna sonora del film girato in Puglia

di NICOLA MORISCO

e musiche del primo western gi-rato in Puglia, sono di FrancescoCerasi. Il 40enne compositore ba-rese, infatti, è autore della colon-

na sonora del film Il mio corpo vi seppelliràdi Giovanni La Pàrola e interpretato da ungruppo di bringantesse: Miriam Dalmazio,Antonia Truppo, Margareth Madé e RitaAbela.Un cast artistico che si completa con Gio-

vanni Calcagno, Guido Caprino, Filippo Pu-cillo, Simona Di Bella, Gabriele Gallinari,Fiodor Passeo e Giuseppe Schillaci. La par-ticolarità di questo film, da ieri sulle piat-taforme on demand Chili, Amazon, GooglePlay, Apple Itunes, Rakuten Tv, Timvision eInfinity, è che il genere western segna unanuova stagione per la Puglia cinematogra-fica. Prodotto da Cinemaundici e Ascentcon Rai Cinema e il sostegno di Apulia FilmCommission e Regione Puglia, infatti, il filmè stato girato nel 2018 tra Monte Sant'An-gelo, San Giovanni Rotondo, Gravina, Gi-nosa, Altamura, Spinazzola e Fasano.La vicenda è ambientato nel 1860, nel

Regno delle due Sicilie, all'alba dello sbarcodelle truppe garibaldine, in una terra an-cora senza legge, quattro bandite chiamatele Drude sono alla ricerca della loro per-sonale vendetta. Tornado a Cerasi, che perla prima volta si è cimenta per la prima conun film western, in questi anni di carrieraartistica ha collaborato con alcuni dei piùimportanti registi italiani, scrivendo ad og-gi quasi 70 colonne sonore e ottenendo ri-conoscimenti importanti come il Nastrod'Argento e diverse nomination al Globod'Oro. Nel suo percorso non manca il ri-conoscimento e la stima del geniale EnnioMorricone e, non ultimo, H prestigioso Pre-mio Nino Rota, consegnato a Bari- Torre aMare l'anno scorso dal sindaco Antonio De-caro, una manifestazione voluta dal Comu-

ne di Bari e diretta da Gianluigi Trevisi.«Non mi sarei mai aspettato una cosa del

genere, fino a poco tempo fa era difficile chesi facessero film western. Questa pellicolain realtà, è ispirata a un cortometraggiodello stesso La Pàrola, uscito nel 2010, pro-posta ai festival prima dell'arrivo nelle saledi Django di Quentin Tarantin, film che poiha lanciato una tendenza. Il western, co-munque, ti dà una grande possibilità espres-siva, però bisogna tenersi lontano dagli ste-reotipi e dai mostri sacri delle soundtrack.Fare un western è un'idea molto ambiziosa,anche se questo film in particolare ha qual-cosa in più. E ispirato a fatti veri con unaprospettiva dell'Unità d'Italia che, forse,non era mai stata raccontata con una vi-sione femminile. Infatti, evidenzia il ruolodeterminato che le donne avevano sulla po-litica nell"800, soprattutto nel Sud. Non lodefinirei del tutto un film di genere, ma unfilm molto ironico».Come ha affrontato la fase composítíva?«Per la scrittura delle musiche, ho cercato

di andare dalla parte opposta dell'epico, misono aiutato molto con i suoni concreti.Sono stato sul set e ho registrato un po' disuoni d'ambiente. Gli archi, tranne un paio

SULLEPIATTAFORME°MINEA sinistra,FrancescoCerasi e unascena delfilm diGiovanni LaParòla

di volte, sono mischiati con altri suoni perdare un'atmosfera tra l'ottocentesca e latrance, quindi molto notturna con questisynth analogici molto lunghi. Nell'ultimoepisodio, invece, mi sono concesso un ri-chiamo-omaggio a Morricone».Quanto l'hanno aiutato le location puglie-si?«Essendo girato in luoghi che già cono-

scevo bene, riuscivo a immaginare anchegli odori che, in un film dove ci sono tantiesterni, è la cosa fondamentale. Conoscendoi luoghi, penso a posti come la cava di bau-xite di Spinazzola, riuscivo a intuire primale atmosfere. Vedere cose a me molto fa-miliari, è stato di grande aiuto».Adesso a cosa sta lavorando?«Sto scrivendo le musiche della serie Tv

Rai Nudes di Laura Luchetti incentrato sul"Revenge porn" ("Vendetta pornografica",ricatto attraverso la pubblicazione di foto evideo sui profili), reato di recente legisla-zione che il più delle volte vede come vittimegiovani donne perseguitate dai loro ex ma-riti e fidanzati. Poi, un nuovo film con pro-tagonista l'attrice Claudia Cerini e il nuovofilm di Guido Chiesa con protagonisti DiegoAbbatantuono e Frank Matano».

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13-03-202119la Repubblica

LA STORIA

Il cinema in cameraA Parigi hotel con vistasul brande schermoPoltrone di velluto

e locandine: con le salechiuse per il Covid,nasce il "Paradiso"

dalla nostra corrispondenteAnais Ginori

PARIGI — L'ingresso del cinema èsbarrato. Eppure, a due passi da pia-ce de la Nation, c'è aria di festa sottoall'insegna "Hotel Paradiso". Le lucisi spengono, buio, cominciano ascorrere le immagini sullo schermo.La magia del cinema è tornata a Pari-gi, anche se le sale sono chiuse da fi-ne ottobre. «E purtroppo non abbia-mo idea di quando riapriranno»,spiega Elisha Karmitz che insiemeal fratello Nathanaël guida Mk2, ilpiù grande circuito francese diart-et-essai. Lo dice con un sorrisoperché da qualche giorno vede la lu-ce in fondo a un anno nerissimo.

«E un progetto a cui lavoriamodal 2015, e alla fine si inaugura nelmomento giusto», spiega il trenten-ne Karmitz facendoci visitare il pri-mo cinema-hotel del mondo. Trenta-quattro camere con vista su grande

schermo, incorniciato da due tendedi velluto rosso. Il sogno può avereinizio. Non mancano neanche i pop-corn biologici. Dal letto, scorrendoun tablet, si può scegliere nel catalo-go dei film Mk2, da Truffaut a Lyn-ch. Le suite all'ultimo piano hanno ilproiettore dei cinematografi, lo stes-so che viene usato negli Mk2 quan-do potranno riaprire. Allora sarà an-che possibile prenotare la visioneprivata dei nuovi film in una loggiaspeciale dell'Hotel Paradiso.Ogni dettaglio ricorda la settima

arte. Le poltrone di velluto, i muri dicemento grezzo con vecchie locan-dine, scene di film rivisitate dall'arti-sta Ruben Brulat, la collezione didvd nei corridoi, H gigantesco neonfirmato da Christian Boltanski conla scritta "Cinéma-Vie-Art". Davantial palazzo, costruito nuovo di zeccasopra al Mk2 Nation, l'artista Jr hafatto un gigantesco murale di Char-lie Chaplin ne Il Monello. D'estate cisarà una piccola arena sulla terraz-za con panorama mozzafiato fino al-la Tour Eiffel. Gli operai stanno fi-nendo una sala karaoke battezzataLa La Land, omaggio alla commediamusicale di Damien Chazelle. «Nonabbiamo paura di contaminazioni»,racconta Karmitz, che ha sempreguardato con diffidenza un certo

snobismo dei puristi. «Posso alzar-mi leggendo Hegel, vedermi un filmdi Kiarostami e la sera giocare allaPlaystation».

Un'esperienza ibrida, concetto og-gi tanto in voga che i due fratelli Kar-mitz hanno adottato da tempo, conprogetti come "Cinema Paradiso",drive in organizzato nel 2013 dentroal Grand Palais. Il riferimento allapellicola di Tornatore non è casuale.

«È un film che racconta come il cine-ma sia l'anima di un villaggio», ricor-da il giovane direttore di Mk2, crea-to ne11974 da suo padre, il produtto-re Marine Karmitz con un approcciopoliticamente impegnato. In una fa-se in cui il settore s'interroga sul fu-turo, Karmitz è convinto che «biso-gna andare a cercare nuovo pubbli-co». Hotel Paradiso ha aperto qual-che giorno fa ma è già completo peri prossimi weekend e comincia ariempirsi anche in settimana. A pre-notare sono parigini che voglionoevadere dal coprifuoco, dalle restri-zioni, dimenticare per qualche orale notizie sul Covid. Karmitz insisteanche sulla qualità dei letti, il pillowmenù, i bagel del cuoco newyorche-se. In questi giorni di non ancora pri-mavera già ritrovare per qualche at-timo la meraviglia del cinema è unasublime trasgressione. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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13-03-202119la Repubblica

ROMAIN RICARD

Le stanzeUna delle 34 stanzedell'Hotel Paradisoa Parigi

L'albergoL'Hotel Paradiso ha apertoil10 marzo a Parigi, nei pressidi Place de la Nation

L'ideaIl progetto è dei fratelliKermitz, che guidanoil circuito di salecinematografiche Mk2

Le camereSono 34: poltrone di velluto,muri di cemento grezzoe vecchie locandinealle pareti.Ogni dettaglio ricordala settima arte

Il cinema Li canxaa4 Parigi hotel con vistasul :;rande schermo

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13-03-202135la Repubblica

Su Apple Tv+ "Cherry", dai registi di "Avengers: Endgame"

La svolta dei fratelli Russo"Dopo tanti supereroiun film su un anti-eroe"

di Silvia Bizio

LOS ANGELES — Hanno conquistatoil pantheon di Hollywood conAvengers: Endgame (2019), tra imaggiori incassi della storia del ci-nema. Ora Anthony e Joe Russo, 51e 49 anni, italoamericani di Cleve-land, Ohio, possono fare ciò che vo-gliono. Ma le loro radici sono benpiantate nel cinema indipendentee lì tornano spesso, come con Cher-ry - Innocenza perduta, ora su Ap-ple Tv+, «il film più personale cheabbiamo mai fatto» e anche unodei pochi portati a compimentoprima della chiusura dei set causapandemia.Cherry, protagonista Tom Hol-

land, tratto dal romanzo autobio-grafico di Nico Walker, è un dram-ma sulla guerra, l'amore, la tossico-dipendenza, girato on the road nelMidwest, un bagno di realismo do-po gli effetti speciali dei supereroi.«Siamo cresciuti a Cleveland —spiega Joe — conoscevamo Wal-ker, ha vissuto a un isolato da noi,ha lavorato nello stesso ristorantein cui ho lavorato io. Siamo cresciu-ti nello stesso contesto ma abbia-

AutoriI registi Joe eAnthony Russo,49 e 51 anni.II loro Avengers:Endgame è nellastoria del cinema

mo seguito percorsi diversi, è que-sto che volevamo esplorare».La storia è narrata dal punto di

vista di Cherry, reduce della guer-ra in Iraq. Rientrato dal fronte conla sindrome da stress post trauma-tico, curato con oppiacei, diventatossicodipendente e rapinatore,trascinando con sé la giovane mo-glie (Ciara Bravo). «Mio fratello edio — continua Joe — non abbiamoservito nell'esercito ma abbiamoavuto sempre grande interesseper la letteratura militare, il gior-nalismo di guerra, i film bellici.Tra i nostri preferiti ci sono Catch22, Apocalypse Now, Full Metal Jac-ket, hanno restituito il drammadella guerra a noi che non l'abbia-mo vissuta. Il romanzo ci ha colpi-to per la prospettiva originalesull'esperienza in Iraq e le sue con-seguenze su una persona. Anchenella nostra famiglia abbiamo avu-to vittime della droga, abbiamoamici che combattono ancora, edè un flagello legato al tessuto socia-le, a una crisi che morde il Midwe-st. Cleveland è andata in recessio-ne negli anni 70, con una disoccu-pazione simile a quella degli anni20. Credo che l'Ohio sia il "groundzero" delle dipendenze: malattiementali, depressione, gente che si

abbandona a droghe di strada a po-co prezzo, prodotte dalle compa-gnie di Big Pharma che sanno be-ne come si crea una dipendenza».E una crisi generazionale, rifletteAnthony, «Cherry è un "giovaneHolden" della Generazione Z, uo-mini che non possono guadagnarecome i loro genitori o vivere tran-quillamente, non hanno un futu-ro».

In attesa della riapertura del-le sale, i Russo hanno creato una"Pizza Film School" virtuale: ognisettimana affrontano un classico ene discutono via Zoom con ospitidi prestigio. «È doloroso aver per-so quell'esperienza di comunitàche il cinema rappresenta — osser-va Joe — per noi vedere la prima diAvengers: Endgame al cinema è sta-ta una prova senza eguali, il pubbli-co gridava, rideva, piangeva. Maogni storia ha il suo modo per arri-vare al pubblico, siamo felici cheCherry esca, benché in una sala vir-tuale: Apple+ significa milioni dipersone. I film indipendenti che fa-cevi negli anni 90 con 10 milioni didollari, ora li fai con Netflix con15-20 milioni. Per un autore — con-clude Joe — la distribuzione digita-le è un bene. Sempre che le storiesiano belle e meritino di essere rac-contate». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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13-03-202135la Repubblica

A Attore

Tom Holland,24 anni, è unreduce dellaguerra in Iraqnel film Cherry,su Apple Tv+

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13-03-202117

la Repubblicanilano

Cinemino

Due filmsui perdentinello sport

Nello sport ci vuole disciplina.Ma qualche volta chi non ne ha, ola vede in modo eccentrico, rega-la storie degne di essere racconta-te. Succede da oggi sulla piatta-forma streaming del Cinemino,che mette online due documenta-ri (al prezzo speciale di 2,99 euroa film, info ilcinemino. it) su altret-tante figure sportive. Uomini cheavevano il talento per diventarecampioni ma, ciascuno a modosuo, hanno mancato l'obiettivo.Storie di loser, per dirla all'ameri-cana. Il primo titolo, in antepri-ma nazionale, è Stro: The MichaelD'Asaro Story di Gregory LynchJr. e Doug Nichols. Il film segue lavita di Michael D'Asaro, mancatocampione di sciabola ma grandeallenatore, un uomo a cui lascherma salvò la vita togliendolodalle strade pericolose di Broo-

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- II film su Michael D'Asaro

klyn, in cui era cresciuto negli an-ni 50, figlio di operai, e dove nei`60 aveva sperimentato tutto ilmeglio e il peggio. Abile con lasciabola, la spada e il fioretto, èarrivato fino ai campionati mon-diali di Varsavia, in Polonia. Maera una persona originale e im-prevedibile, portava i capelli lun-ghi e aveva abbracciato la filoso-fia dei figli dei fiori. Anticonfor-mista per natura, riuscì in un'im-presa bizzarra: portare la scher-ma a San Francisco durante laSummer of Love ed essere il pri-mo, o forse l'unico, istruttore hip-py, così dotato da superare i pre-giudizi dei borghesi e diventareallenatore di cinque campionati

nazionali di college. Il secondofilm, Crash andBurn dell'irlande-se Sean O Cualáin, racconta inve-ce la vita di Tommy Byrne, talen-to ribelle della Formula Uno. Ir-landese, classe 1958, all'inizio de-gli anni 80 è considerato unagrande promessa, un pilota desti-nato a competere con Senna eSchumacher. Ma un carattere in-stabile e la passione per le dro-ghe segneranno per sempre lasua carriera agonistica.- Simona Spaventa

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13-03-202125QJV

EL GIORNO Resto del Carlino LA NAZIONE

Menzione speciale a "No matará " per i giovani vince "Fävolacce"

Noir in Festival, ecco i miglioriStasera la cerimonia in direttaLa giuria presiedutada Carlo Degli Espostiha assegnato il Black PantherAward al film "Kod & blod"

Con la serata di premiazione siconclude oggi la XXX edizionedel Noir in Festival, che prose-gue con film e incontri a disposi-zione su MYmovies, e che per laprima volta ha portato online ilmeglio del genere, dal cinemaalla letteratura passando per leserie Tv. Durante la diretta daglistudi Gedi Visual, la giuria cine-ma, presieduta da Carlo DegliEsposti (produttore) insiemeall'attrice Camilla Filippi e al re-

gista Gianluca Maria Tavarelli,ha assegnato il Black PantherAward a Kod & blod (Wildland),opera prima della regista dane-se Jeanette Nordahl «per aversaputo raccontare la scelta diun'adolescente che abbracciauna famiglia maledetta pur disentirsi parte di un gruppo.Menzione speciale a No mata-rás (Non uccidere) di David Vic-tori, «Un incubo notturno visio-nario, intricato e avvincente».La giuria popolare del PremioCaligari, composta da 90 tra stu-denti universitari e appassionatidi cinema e guidata da ClaudioGiovannesi, ha assegnato il Pre-mio Caligari 2020 a Favolaccedei fratelli D'Innocenzo.

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15-03-202124il Giornale

TORN : SU 12 AsOiCE A,N A'l'OIb9i'Ys

«Vi insegno a esserevincenti con la voce»Parola di Pino InsegnoPaolo Scotti

Sapete di chi è la voce italiana di Vig-go Mortensen, Jamie Foxx, Matt Dillon,Sacha Baron Cohen? È quella di MarioPersichetti. E agli appassionati di dop-piaggio che perplessi obietteranno «Manon è di Pino Insegno?», lui stesso preci-sa: «Sì, che è la mia. Solo che quando eronoto come attore comico non mi voleva-no per doppiare i ruoli drammatici. E al-lora mi presentavo ai provini sotto falsonome: Mario Persichetti. E li vincevo tut-ti».Amato dai cultori del genere, premiato

dagli esperti del settore, Insegno ripropo-ne il fortunato programmo a Voice Anato-my (da martedì in seconda serata su Rai-due), proprio per rendere «visibile» il piùscontato - ma sottovalutato - dei mezziespressivi. «Non solo la voce, magica emagnetica, dei doppiatori. Ma anchequella che ciascuno di noi dovrebbe im-parare ad usare nel quotidiano: per con-vincere un capufficio , ammaliare unadonna, esporre un'opinione, imporreun'idea...». Nato da una esperienza ana-loga su Radio 24, il programma esplorain forma semiseria le infinite, possibilisfaccettature dell'ugola grazie ad un tito-

lato parterre di ospiti:dal foniatra FrancoFussi («il vocal coachdelle star canore, liri-che e pop») all'esper-to di dizione AndreaPapalotti; dall'imitato-re Claudio Lauretta aTheMerluz, influen-cer e doppiatore, eall'attrice Nicole Ma-golie. Ospite dellapuntata di martedì sa-rà il cantautore Mor-gan, il quale racconte-rà il suo rapporto conla paura: tema dellapuntata sarà infatti illegame tra la voce e lapaura, e il modo incui con la prima si

possa dominare la secondsa. «Molti annifa il doppiaggio era un lavoro da carbona-ri - riflette Pino Insegno - Oscuro e misco-nosciuto, gli attori si sentivano mortifica-ti a praticarlo. Per me, invece, è semprestato fonte d'orgoglio: vai a scuola dai

PolÈ un'armamicidialeanche seinvisibile

migliori. E col loro dimostri anche il tuotalento». Fra le voci mitiche del passatoInsegno non esita: la più favolosa appar-teneva a Peppino Rinaldi. E incredibilecome riuscisse a passare da Marlon Bran-do a Peter Sellers, da James Dean a ClintEastwood. E a renderli tutti diversi. Se glichiedevi "come la faccio, la voce di que-sto qui?, lui ribatteva serafico: "Come lafa lui"»Oggi che il mestiere è diventato popola-

rissimo, con i suoi fan, i suoi cultori e isuoi premi, a chi ancora lo contrasta Inse-gno ribatte: «Doppiare un film è cometradurre un libro. Rendere comprensibi-le Laurence Olivier è importante quantotradurre Umberto Eco». Non è un casoche gli italiani siano considerati più gran-di doppiatori al mondo: «Quando michiedono "Non ti secca di prestare la tuavoce ad altri attori?", rispondo sempre:"Sono io, che mi faccio prestare il corpoda loro"».

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15-03-202119'ILTEMP

TELEVISIONELa nuova serie debutta sulla piattaforma Disney+ da venerdì 19 marzo con sei puntate

Contro la minaccia globaletornano gli Avengers

Anthony Makle e Sebastian Stan in «The Falcon and The Winter Soldier»DI GIULIA BIANCONI

Tfan della Marvel li hannovisti insieme l'ultima voltanel finale di «Avengers.

Endgame» del 2019, duranteil drammatico addio a IronMan. Ora Sam Wilson e Buc-kyBarnes dovranno stringereun'alleanza per affrontareuna minaccia globale chemetterà a dura prova le lorocapacità. Da venerdì 19 mar-zo debutta in esclusiva sullapiattaforma Disney+ «The Fal-con and The Winter Soldier»,la serie dei Marvel Studioscon protagonisti i due supere-roi interpretati da AnthonyMackie e Sebastian Stan. Di-retti da Kari Skogland, conMalcolm Spellman come ca-po sceneggiatore, i sei episo-di vedono nel cast anche Da-niel Brühl nei panni di Zemo,Emily VanCamp in quelli diSharon Carter e Wyatt Russellnel ruolo di John Walker.Sam e Bucky hanno personali-tà completamente diverse,ma sono uniti da un comundenominatore, l'amico SteveRogers, alias Capitan Ameri-ca, o sarebbe meglio dire or-mai ex Capitan America. Idue sono come il fuoco e ilghiaccio. Il primo, ex-paraca-dutista dell'aeronautica degliStati Uniti diventato poi unAvenger e braccio destro diRogers, è un uomo istintivo,che reagisce di pancia. Il se-condo, il migliore amico diRogers e veterano della Se-conda Guerra Mondiale, cheè stato trasformato dall'Hy-dra in un villain e successiva-mente è tornato a essere uneroe, è invece molto più fred-do e calcolatore.Proprio partendo dal loro le-

game di amore e odio, i film-maker hanno voluto appro-fondire i due personaggi perdare vita a una storia epica. Aspiegarlo, nel corso di unaconferenza mondiale e virtua-le su Zoom, è stato il produtto-re esecutivo Kevin Feige, an-che presidente di Marvel Stu-dios e Chief Creative Officerdi Marvel: «Volevamo scopri-re qualcosa di più su questipersonaggi e Disney+ ci haofferto l'opportunità. In qual-che modo avranno un impat-to importante su tutto il Mar-vel Cinematic Univers e chis-sà che non si possa realizzareanche una seconda stagione.Abbiamo delle idee».«In questa serie vedremo co-me andrà avanti il legame traSam e Bucky tra azione, comi-cità, ritmo, volti familiari enuovi personaggi», ha raccon-tato la regista Skogland, cheha approcciato allo show co-me a un film di sei ore. «C'èstato un momento di circa 12secondi nel film "CaptainAmerica: Civil War" - ha ag-giunto lo sceneggiatore Spell-man - in cui ogni singolo fandella Marvel ha capito chequesti due ragazzi sarebberostati in grado di supportareun film o una serie (l'autoresi riferisce alla scena in cui idue bisticciano sul posiziona-mento del sedile di Sam,ndr). Ci siamo basati suquell'alchimia e l'abbiamoespansa nella serie, dove sa-pranno ricreare quella stessamagia».«The Falcon and The WinterSoldier» si svolge subito dopogli eventi raccontati in «Aven-gers: Endgame», a partiredall'indimenticabile momen-to in cui Steve Rogers, visibil-mente invecchiato dopo aver

vissuto una vita alternativa,affida il suo scudo da CapitanAmerica a Sam. Ma Falcon èriluttante e in quel momentola storia finisce.«Sam ha intrapreso il suo viag-gio grazie a Steve. E addolora-to perché è andato via. Insom-ma, è un suo fan proprio co-me tutti gli altri - ha spiegatoMackie - Sam è solo un ragaz-zo normale che ha vinto lalotteria quando Black Widowha bussato alla sua porta e siè innamorato. Forse speravadi avere uno spin-off con lei».Guardando all'evoluzionedel suo personaggio, dal pri-mo film a cui ha preso partealla serie, l'attore della Loui-siana ha poi spiegato: «Samera un imbroglione, ma attra-verso l'evoluzione della cultu-ra afroamericana, Stan Lee (ilfamoso fumettista papà deisupereroi della Marvel, scom-parso nel 2018, ndr) ha fattoevolvere anche lui. In questaserie il pubblico vedrà unaversione nuova e miglioratadi Sam».«Ho passato dodici anni conil personaggio, sono cresciu-to con lui - ha detto Stan delsuo Bucky - Sembrava avertrovato la sua strada, e inveceora si fa domande sulla suaidentità. Deve rieducare sestesso nel mondo in cui sitrova e accettare il suo passa-to. La scomparsa di Steve haportato sia Sam che Bucky adaffrontare le loro vite e porsidelle domande».E sul rapporto tra Falcon e ilSoldato d'inverno, l'attore hapoi aggiunto: «Puoi esseresempre migliore grazie allepersone che hai intorno, an-che se sono differenti da te».A pensarla allo stesso modo è

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15-03-202119ILTEMP

il collega Mackie: «Sono due nutrono però rispetto e com- possono essere d'insegna-persone molto diverse, che prensione l'uno per l'altro, e mento l'uno per l'altro».

©PIPRODUZIONE RISERVATA

SupereroiAnthony Mackie eSebastian Stan sono«The Falcon and TheWinter Soldier»

Altro Tempo

ont ro la minaccia glohailetornano gli Avengers

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15-03-202113RGAZZE1TADEIMEZZOGIORNO

Una serie tvsulle donnedi casa Agnelli

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la mia fami-glia attra-verso lo

sguardo delle donne della miafamiglia: partendo dal matri-monio dei miei bisnonni fino aquello dei miei nonni». L'haannunciata Ginevra Elkann aVerissimo su Canale 5. La pro-duttrice cinematografica, nipo-te di Gianni Agnelli, figlia diMargherita Agnelli e di AlainElkann, sorella di John e Lapo,con Magari ha debuttato allaregia. La serie internazionale èin sviluppo, «ci stiamo lavo-rando», ha detto, con LorenzoMieli per The Apartment, so-cietà del gruppo Fremantle, Gi-nevra Elkann per Asmara Filme Virginia Valsecchi per CapriEntertainment.

«I miei nonni si amavanomolto, erano una coppia, unasquadra. Mio nonno aveva ungrande senso della famiglia»,ha aggiunto Ginevra Elkann,raccontando lo studio dei ma-teriali, i ricordi, le lettere chesta rileggendo per la prepara-zione del progetto.

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15-03-202130la Repubblica

L intervista

Paolo C alabresi"Dopo Strehler il buioVii ha salvato Biascica"

di Arianna Finos

Paolo Calabresi è il trasformista delcinema italiano. In attesa dirivederlo col cappello "asshole" diBiascica, l'elettricista di Boris,l'attore romano, 56 anni, è stato ilconvincente, malinconico maestrodi Nada in La bambina che nonvoleva cantare. Dà voce a unumanissimo gigante nel cartoneDisneyRaya e l'ultimo drago, sarà ilprete di casa Totti in Speravo demori'prima e ha quattro film cheaspettano il grande schermo.

II suo maestro Leonildo è statoapprezzato.«Un uomo fuori dal tempo, la suavita sentimentale è tutta dentro lamusica. L'incontro con Nada lomette in discussione, lei compie ilsuo percorso di crescita, lui riesce afare i conti con il suo mondosommerso».

Il suo rapporto con la musicaviene da lontano.«Prima di entrare alla scuola delPiccolo Teatro da Strehler, miavevano proposto di fare ilcantante, ho una voce da baritono».A quel provino arrivò per caso.

«Non dovevo fare questo mestiere,vengo da una famigliacompletamente diversa: avvocati,commercialisti, costruttori. Hostudiato al liceo di Draghi, l'IstitutoMassimo, sono più giovane, maabbiamo avuto gli stessi professori.Decido di fare l'attore, faccio daspalla a un mio amico al provinoper Strehler, che prende me».Come mai?

«Forse perché ho affrontato laprova con grande disincanto.Strehler vedeva in me qualcosa dianomalo che lo incuriosiva, la miaaltezza smisurata e questa miaingenuità un po' incosciente, su cuiha lavorato molto. Fino alla suamorte, nel 97, ho fatto tutti i suoi

spettacoli. Mi ha trasmesso lavoglia di giocare con i personaggi,cambiare spesso».La sua morte è stata un colpo.

«E arrivata insieme a quella deimiei genitori. Mia mamma avevauna malattia incurabile, mio padresi fece venire un infarto prima e leandò ad aprire la porta delparadiso. Era un signore educato,per il maestro di Nada mi sonoispirato a lui. Senza punti diriferimento nella vita, ho persol'interesse nel lavoro».E si è finto Nicolas Cage.

«Sì. Non avevo i biglietti perMilan-Roma a San Siro, chiamo ilcentralino dicendo che sonol'agente di Cage. Hanno fatto tuttoloro. Non avevo niente da perdere.

Mi sono truccato, un po' di fard neicapelli, lenti a contatto azzurre.Allo stadio hanno annunciato lamia presenza, mi sono trovato alfianco di Galliani, che aveva uninglese così scarso da nonaccorgersi del mio, e poi nellospogliatoio con i giocatoriseminudi. Ero in un set di TimBurton, i campioni venivano da mea ringraziarmi per i film»

Antesignano di Borat.«Infatti. Poi quando sono stato intour teatrale a Los Angeles mi sonopresentato con il cd delle mieavventure alla villa di Cage aBeverly Hills, non c'era nessuno eho buttato il cd oltre il cancello.Sono piombati dieci addetti allasicurezza, mi hanno restituito il cdcon aria schifata».E iniziato il trasformismo.

«Sì, lo facevo in parallelo alla vitanormale, al lavoro e alla famiglia,quattro figli con una sola moglie.Da capo africano ho incontrato ilsindaco Walter Veltroni, ci siamoscambiati dei doni, truccato daMarilyn Manson sono andato nelgalà della pubblicità di Mediaset,

mi sono finto John Turturro aiDavid di Donatello, al fianco di

Alberto Sordi. Era una forma didipendenza».E poi ecco "Boris" e Biascica.

«Per me è stato riconquistare lafiducia nel mondo televisivo.Biascica nella scrittura era solovessatorio, un po' violento, il redella savana del set, con Mattia(Torre), Giacomo (Ciarrapico) eLuca (Vendruscolo), già dallapuntata pilota gli abbiamo dato uncontrappeso di fragilità, debolezza,incapacità di mettersi in relazionecon le persone. È orsacchiottodentro un corpo da Yeti».Aveva fatto il provino per René

Ferretti.«Si, in disaccordo tra loro, mi fecerofare il provino. Giacomo arrivò inritardo e senza vederlo mi disse"devi fare Biascica, sei tu". Econvinse gli altri. A posteriori l'ho

adorato. Misono ispirato aun tecnicoconosciuto inuna stagione diDistretto dipolizia. Gli hoaggiunto un po'di malinconia.Cercava divendere oggettisul set, comeDuccio in Borisfa con i saraghi».Ha

conservatoqualcosa delset?«Il cappello conla scritta"asshole" è mioda prima diBoris, l'ho presoa Los Angeles inquel famosoviaggio. Lo tirai

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fuori alle provecostume diBoris. L'ho inmano in questo

momento, è una reliquia. Pronto atornare in campo».

Cinema e tv

Il capo elettricistaNei panni di Biascica conFrancesco Pannofino in Boris

II maestroCon Tecla Insolia in La bambinache non voleva cantare

DoppiatoreHa prestato la voce per il filmDisney Raya e l'ultimo drago

Fa il prete di casa Totti nellaminiserie Sky "Speravo de mori'prima". Il suo rapporto con laRoma è sempre forte.«La Roma mi ha cambiato la vita,anche per via di Cage... Mio figlio

Arturo ha fatto le giovanili dellaRoma, è arrivato nella nazionaleUnder 21e oggi è nel Cagliari. Ilfatto che lui sia un professionistami ha tolto la follia del tifoso cieco,sono più distaccato. Ma quandosegna la Roma il cuore batte comeuna volta». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

GGQuando misonofinto

Nicolas Cageallo stadio igiocatori miringraziavanoper ifulm

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Sl beliacoli

Paolo Calabresi"Dopo Suehier il buioMi ha salvato Biascica"

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15-03-202134Economia

deiCOMMEDELASERA

, ece digit 4o

IL LAVOROE CENTRALEMA NONPER LA POLITICA

di Edoardo Segantiniedoardosegontini2pgmail.com

@Seganti n i E

M ai come oggi è stato tantocruciale il tema del lavoro.

Eppure non c'è nemmeno unpartito che a cominciare dalnome — esplicitamente vogliarappresentarlo. Cruciale il temadel lavoro lo era già ben primadella pandemia. Da tempo si ècreata una distanza tra lemigliori imprese, capaci dimettere le persone al centrodell'innovazione tecnologica, dacui sanno trarre vantaggio intermini di produttività, dicompetitività e di soddisfazionedei singoli lavoratori, e il restodelle aziende, meno brave agestire le innovazioni in corso.Che si sono dimostrate tantopiù efficaci quanto più e quantomeglio sono usate e condivisedai lavoratori. Questa distanza èancora più larga tra il settoreprivato e il pubblico impiego esi è drammaticamenteaggravata con la pandemia. Lemigliori imprese valorizzanol'intelligenza umana e mettonoal suo servizio quella artificiale.Sanno che il lavoro è unatastiera molto ampia, fatta ditoni alti e toni bassi, ma tuttiindispensabili. Le imprese dicui parliamo fanno cresceretutte le professionalità, dalle piùcomuni alle più rare. E sonobrave soprattutto a organizzare.Quando è necessario adottanolo smart working: maridisegnando il loro modo difunzionare. Se il ministro dellaFunzione pubblica Renato

Brunetta guarderà a questeimprese, troverà molti spuntiper migliorare la pubblicaamministrazione. A cominciaredal rapido ricambiogenerazionale, dalla formazionedel personale e dalla creazionedi un sistema basato sui risultatie sulle responsabilitàindividuali. Valorizzare il lavoro,che è l'opposto di quei modelliorganizzativi in cui la tecnologiaviene usata contro le persone(vedi i rider o le aziende chenon riconoscono i diritti deilavoratori), non dovrebbe esseresoltanto uno strumento chiavedelle imprese per competere edello Stato per migliorare laburocrazia: dovrebbe esserel'identità dei partiti popolari, disinistra e di centrosinistra. Ogginon lo è. Uno spunto diriflessione per la politica e pergli elettori è quello di chiedersiperché.

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EL GIORNO a Resto del Carlino LA NAZIONE

L'AUDITEL DI SABATO 13 MARZO

iO C'è

posta per te Canale 5

6.518.000 spettatori, 30.9% di share

© Captain Phïil ps - Raiuno3.137.000 spettatori, 13.1% di share

© F. B. I. Rrù,d ire1.406.000 spettatori, 5.2% di share

O Pets. Vita da animali - Italia Uno

1.064.000 spettatori, 4.1% di share

© I,.? ehiaMPh,,Yarb75 I rllldozzer a Retequattro1.055.000 spettatori, 4.4% di share

L'Eco del Dams: formidabili quei creativi

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14-03-202139CORRIERE DELLA SERA

u TELEVIISKIIENM

Ascolti digitali in crescita: aumentano le visioni in streaminge Sanremo è lo specchio del Paese, le mo-dalità con cui è stato seguito sono lo spec-chio dei cambiamenti che stanno inve-stendo l'industria Tv. Torniamo sugliascolti digitali del 71° Festival. Una delle

peculiarità dell'edizione è la sua «crescita digita-le», nelle visioni in streaming, aumentate rispet-to all'evento 2020 di quasi il 30%: complessiva-mente, durante la settimana del Festival (28 feb-braio/6 marzo), poco meno di 20 milioni di stre-am su siti e app Rai (contro meno di 15 milioni loscorso anno). Il dato va però messo in contesto.Come rilevato da Sensemakers, fra giugno e di-cembre 2020, causa pandemia, le visualizzazionidigitali della Tv sono aumentate del 63% rispettoallo stesso periodo dello scorso anno (4o milionial giorno). Insomma, Sanremo digital è sì cre-sciuto (la metà di tutta la Tv online), ma non ci siaspettava nulla di diverso, considerato il boomdell'intero «mercato dello streaming». I singolivideo dal Festival (il più visto: il duetto Mane-

Top lii flop

0á511ß1101111C111111111LERANDLuca Zingaretti9.017.000 spettatori,38,45% di share. Rai1,lunedì 8 marzo, ore 21.40

Francesca Periscile394.000 spettatori,

1,61% di share.

Rai2, giovedì 11 marzo,

ore 21.30

skin/Agnelli, con 734.000 stream) sono superatida quelli di Grande Fratello (Zorzi vincitore:1.362.000 stream) e di Masterchef («le perle»:1.246.000 stream). In termini di tempo speso, Raibatte Rai, coi contenuti della fiction (Montalbanooltre 18 milioni di minuti, Ricciardi 15 milioni; laprima serata del Festival poco sopra i 12 milionidi minuti). Sempre sui minuti, la soap Daydrea-mer ne raccoglie on-demand in settimana 73 mi-lioni (contro i 71,6 complessivi del Festival). Infi-ne, con oltre 5o milioni di visualizzazioni (dal 2 al7 marzo) Sanremo tira la volata a YouTube, piùche a RaiPlay (ferma a 20 milioni). La piattaformadel gigante Google «cannibalizza» gli ascolti piùgiovani. E come se Netflix, per promuovere i pro-pri contenuti esclusivi, li «affittasse» a Disney+. Econsiderato che si tratta di servizio pubblico...

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In collaborazione con Massimo Scaglioni,elaborazione Geca, iPort Nielsen, Sensemakers,

dati Auditel

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POSIZIONE DOMINANTE

Amazon impera,ma l'Antitrust Uenon sa multarla.

O DELLA SALA A PAG.11

L'INDISCREZIONE L'indagine per abuso di posizionedominante procede a rilento per limiti tecnici e di legge

L'Antitrust Uc fa fatica a stanareAmazon: algoritmi poco chiariN VirginiaDellaSala

Due anni di indagini eapprofondimenti chepotrebbero culmina-reinunnulladifattoo

comunque in una sanzione abasso impatto: l'Antitrust eu-ropea, ha raccontato qualchegiorno fa il Financial Times,sarebbe preoccupata per leprove raccolte contro Amazonrelative all'accusa di abuso diposizione dominante sul mer-cato. Per la precisione, sonopreoccupati per le prove chenon sono riusciti a raccogliere,a causa dell'impenetrabilitàdegli algoritmi della piattafor-maedelle omissioni, legi ttima-te dal segreto industriale, sulleinformazioni richieste.

LE INDAGINI preliminari eranoiniziate a luglio del 2019, quan-do l'autorità di regolamenta-zione per la libera concor-renza ha accusato il gigantedell'e-com,inerce mondiale difavorire l'esposizione di propriprodotti a discapito di quellidei venditori autonomi cheutilizzano la piattaformacome "vetrina", ovvia-mente pagando la loroquota.Traleaccuseci sa-re b b e anche quellasull'utilizzo di dati sen-sibili dei vendi tori terzi:vi è il sospetto che l'algo-ritmo che assegna la bu-ybox (il pulsante "compraora" dal quale transita1'80% delle vendite) fa-vorisca le offerte di A-mazon che infatti - co-me raccontato qual-che mese fa proprioqui sul Fatto - conmeno del 10% dei li-

DA DUE ANNIMONITORATA ANCHEAPPLE: A BREVEL'ACCUSA FORMALE,ALLERTA SU GOOGLE

stings genera il 45 % dei rica-vi, e che dia priorità ai sellerche ricorrono ai servizi dispedizione di Amazon (pa-gano commissioni più alte). Anovembre, dunque, èstatauf-

ficializzata l'indagine: A-- y mazon ha 2,3 milioni di

venditori globali diterze parti eli utilizze-rebbe per ostacolare iconcorrenti, nonchéper tenere in ostag-gio i venditori."Dobbiamo garan-tire che le piatta-forme a doppio mo-

lo con potere di mer-cato, come Araazon,

non distorcano la concor-renza - aveva spiegato ilcommissario europeo allaConcorrenza, MargretheVestager -1 dati sull'atti-vità di venditori di terzeparti non devono essereutilizzati a vantaggio di

Amazon quando questa agiscecome concorrente degli stessivenditori. Anche le condizionidi concorrenza sulla piattafor-ma Amazon devono essere e-que". "Non si amo d'accordo conle affermazioni preliminaridella Commissione europea econtinueremo a impegnarciper assicurare un'accuratacomprensione dei fatti" avevaribattuto l'allora Ceo, Jeff Be-zos, da qualche mese passato aoccuparsi di come portare A-mazon nel futuro.

Eppure, secondo il Finan-cial Times, i funzionari Uestanno ancora lottando per ca-pire come funziona l'algorit-mo, nonostante abbiano invia-to domande dettagliate all'a-zienda sui criteri utilizzati peraumentare la visibilità di unprodotto. Tra i diversi proble-mi, anche il non riuscire a vi-sualizzare direttamente il codi-ce proprietario del rivenditorea causa delle barriere legali suisegreti commerciali. lnsom-ma,le cosiddette "scatole nere"degli Over the top sono un belproblema. Gli algoritmi sonocomplessi "per natura" e lo di-ventano ancoradi più in caso diinformazioni incomplete. Cer-to, Bruxelles non ha il compitodi dettare le caratteristiche del-lostrumento (anche se in parte,coi nuovi regolamenti in itine-re, è ciò che si prova a fare), l'a-zienda deve dimostrare che diarisultati equi. Ma se la narra-zione dell'azienda appare coe-rente, diventa difficile contro-battere senza prove tangibili.

Molto meno problematico,infatti, è il caso dell'indaginecontro Apple: l'Antitrust èpronta a mettere Cupertinoformalmente sotto accusa per

aver distorto la concorrenzanello streaming di musica.L'indagine, partita da una de-nuncia della piattaforma dimusica online rivale Spotify,sta infatti per essere conclusa.Anche in questo caso si tratta diuna inchiesta durata due anni:ad aprile del 2019, la svedeseSpotify aveva denunciato Ap-ple per aver limitato l'accesso aiservizi di streaming musicaledei rivali e imposto unarbyaltydel 30% agli sviluppatori diapp. I regolatori europei riten-gono che le pratiche di Applepossano incidere sui consuma-tori impedendo loro di accede-re a una scelta più ampia e aprezzi più bassi. Si tratta di si-tuazioni difficili da contes tare enon dipendenti da automazio-ne o algoritmi insondabili.

SONO LE ULTIME DUE cartucce e-secutive della Vestager su BigTech, dopo l'ok a Google perl'acquisizione di Fitbit e quindia un a fettadi mercato basatasumilioni di utenti che registranoinformazioni su forma fisica eabitudini. Nelle scorse ore, lacommissaria ha ribadito il suo"interesse" per il sistema dipubblicità di Big G e ricordatodi avere sott'occhio anche i datidi Facebook. Accelera invecel'America, con contenziosi a-perti da decine di Stati su temiche vanno dalla concorrenzaalla privacy e con l'annunciodella fine della clausola del"porto sicuro" che finora li haprotetti dalla regolamentazio-ne più severa degli altri Paesi.Un primo passo verso una webtax che si spera possa divenglobale. Intanto, a giugno, sal-vo sorprese dovrebbe arrivareuna proposta in sede Ocse.

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14-03-202126'ILTEMP

IL MEDICAL DRAMA ARRIVA SU DISNEY+

Parla Manish Dayal, che nel telefilm «The Resident» interpreta lo specializzando Devon Pravesh. Dal 17 marzo nella sezione Star

«Vi spiego perché in Tv i medici hanno successo»DI GIULIA BIANCONI

Da venerdì 19 marzo sarannodisponibili su Star, la nuovasezione di Disney+, le prime

tre stagioni di «The Resident», Unodei protagonisti è Manish Dayal,che nel medical drama veste i neipanni di Devon Pravesh, un giovanelaureato ad Harvard che approda daspecializzando al Chastain Park Me-morial Hospital di Atlanta. Sulle pa-gine de II Tempo l'attore statuniten-se di origine indiana, 37 anni, rac-conta il suo percorso all'interno del-la serie di successo, arrivata attual-mente alla quarta stagione, e di co-me la pandemia abbia avuto un for-te impatto sullo show durante leriprese e a livello narrativo.Dayal, come descriverebbe il suoDevon al pubblico di Star?«È un personaggio unico, perché ini-zia il suo viaggio professionale nellamedicina subito dopo la scuola. Lovediamo nel suo primo giorno dadottore e con lui lo spettatore vivràuna vasta gamma di esperienze inuna prima stagione piuttosto esplo-siva che mette in luce tutti i suoipersonaggi».Devon vive una specie di sogno

americano, ma quando arriva inospedale si rende conto presto chela realtà è molto più dura.«Nella sua vita accademica ha sem-pre eccelso e per questo mostra spa-valderia e sicurezza, che però vengo-no abbattute abbastanza rapida-mente. In ospedale impara che peressere un bravo dottore ci vuole benaltro che aver studiato. Capisce cheil mondo è un posto spaventoso ecompetitivo, e nella vita reale deviprendere decisioni anche sulla mor-te. E un personaggio che si evolvecostantemente e io sono cresciutocon lui in questi anni. Da quando èiniziata la prima stagione a oggi èmolto diverso. Sembrano quasi duepersone».Quanto sono importanti le sue radi-ci nei ruoli che interpreta?«Enormemente. Questa è la primavolta che da attore do vita a un perso-naggio che fa parte della maggioran-za. Le scuole di medicina e terapiaintensiva cardiaca in America sonopopolate di indiani, sud-asiatici enigeriani. Quindi essere un immi-grato in questo mondo non è raro. Einteressante impersonare un perso-naggio che vive tra persone di etniadiversa e può essere compreso daloro. E qualcosa di speciale».

Come è cambiata la serie da quan-do c'è la pandemia?«A livello lavorativo moltissimo, vi-sti i protocolli che siamo obbligati arispettare sul set. Ma anche a livellonarrativo ha subito dei cambiamen-ti. Nel primo episodio della quartastagione la pandemia colpirà i no-stri personaggi e l'ospedale in modomolto forte. Noi medici affrontere-mo il primo caso di Coronavirus e

cercheremo di fare del nostro me-glio per assisterlo. Il mio personag-gio, in particolare, va in una sorta dispirale discendente e inizia un viag-gio con se stesso perché perde qual-cuno a causa del Covid. E mentrecerca di dare un senso a ciò che gli èaccaduto e capire come sia succes-so, mette in dubbio anche il suolavoro».Secondo lei come mai il medicaidrama è un genere che appassionacosì tanto?«Perché le storie di questi pazienti edi questi dottori possono essere pro-fondamente personali e unire il pub-blico di tutto il mondo. Spesso lepersone si trovano a rivivere delleesperienze e delle condizioni chehanno provato sulla loro pelle. Sivedono riflesse e rappresentate ed èaccaduto anche con questa pande-mia».Per quanto ancora interpreterà De-von?«Solo il tempo può dirlo. Per oravivo scena per scena. Sono onoratodi far parte di questa serie, ma èchiaro che per un attore è sempreimportante cambiare e affrontaresfide differenti».

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Ecco i naufraghinell'Isola di Ilary

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14-03-20211+5RGAZZETfADEIINEZZO GIORNO

• «Giornali saccheggiatitv e radio ora paghino»

PETROCELLI A PAGINA 5»

«Tv e radio s echeggianoi giornali? Paghino la Siae»La proposta alla Camera. Anzaldi (lv). cosìsi può porre fine a un paradosso assurdo

LEONARDO PETROCELLI

L'idea è semplice: tutelare tra le opere protette dal dirittod'autore anche gli articoli giornalistici. Non è infatti unmistero che i mezzi di comunicazione audiovisivi «sac-cheggino» ampiamente le notizie riportate dai quotidianisenza però corrispondere alcunché. La proposta depositataalla Camera dal deputato siciliano di Italia viva MicheleAnzaldi, giornalista e segretario della commissione di Vi-gilanza Rai, prova a contrastare quello che lui stesso definisceun «drammatico paradosso». «Nessun veto - osserva - ma tuttele notizie e gli scoop pubblicati da agenzie, giornali e riviste,su cartaceo o su web, potranno essere utilizzati dal ra-diotelevisivo solo dopo un versamento da far confluire in unFondo a tutela del giornalismo».Anzaldi, iniziamo da principio: qual è il problema chemotiva la sua propo-sta?

«La carta stampata attra-versa una crisi gigantesca.Una crisi di vendita, dilettori, di pubblicità. E tut-tavia è proprio da quelmondo, pur ferito, cheemerge la gran parte dellenotizie che animano il di-battito pubblico. Chiun-que può notare come spes-so i telegiornali siano, alpari dei talk show, costrui-ti integralmente sul lavorodei quotidiani che, maga-ri, non vengono nemmenocitati».E questo il «dramma-tico paradosso»?

«Facciamola ancora più semplice. Da un lato c'è un lavoroimpegnativo e quotidiano, pieno di inciampi, a iniziare dallequerele. Dall'altro un comparto, quello televisivo, molto ricco,che non fa altro che pescare a mani basse dal primoschermandosi così anche da eventuali rischi. Quanti dibattititelevisivi, guidati da conduttori strapagati, muovono dainterviste rilasciate su carta dal politico di turno? È undisallineamento grave che va ridotto intervenendo sul rie-quilibrio dei fondi».Quindi cosa propone di fare?

«La Rai paga la Siae per la musica e non mi sembra ci sia

I°'ái árva Michele Anzaldi

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nessuna protesta per questo. E naturale. Bene, bisognaricopiare questo modus operandi anche in riferimento allaproduzione di giornali, riviste e agenzie. Certo, è una tassa.Ma si tratterebbe, come specificato nella proposta, di pagareun forfettario periodico da far confluire in un Fondo per latutela del Giornalismo secondo modalità e criteri che l'Ordinedovrà definire con il Mef».Crede che la seguiranno?

«I giornalisti o la politica?»Cominciamo dai giornalisti.

«Spero davvero di sì anche perché c'è bisogno di un'operanotevole di pressione a cominciare dall'Ordine e dal sin-dacato. Sono convinto che una proposta come questa con-venga a tutti, non solo a chi lavora nel cartaceo o percontribuire a sanare alcune situazioni complesse come quelladell'Inpgi. Le stesse Tv ne trarrebbero beneficio. Se la cartachiude i battenti sono guai anche per loro. Ormai non sono piùattrezzati per produrre il necessario volume quotidiano dinotizie e inchieste».E la politica?

«La proposta è sul tavolo. Faccio parte di un piccolo partito eda soli non ce la facciamo, dunque deve essere presa in caricoda tutti i gruppi. Si faccia una riunione e affrontiamo questacosa. Altrimenti potrebbe essere direttamente il Governo aprendere in mano la questione girandola nel primo prov-vedimento disponibile. La crisi della carta stampata è dram-matica. E il tempo non è più molto»

LsGAZZE1TAPnMEZZOGlORNO

k.vn Le ultime ore di semi-libertà

LA PARMA DEM.

Pd, il giorno di Letta«Sarà un partito aperto»

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rae.uer uuu ,®aIaLettura

LA FORMLTA BBC PER lt WEBdi FEDERICA COLONNA

Tra l'incudine degli Stati, orientati a stringere lemaglie della censura online, e il martello dellepiattaforme, che praticano il censimento dei

comportamenti digitali. Così è la società contempora-nea descritta in Libertà vigilata (Treccani) da DavidKaye, docente alla University of California e fino alloscorso anno Relatore speciale Onu per la promozionedella libertà d'espressione. Se gli anni alle NazioniUnite sono raccontati dall'autore come una testimo-nianza alla frontiera della difesa democratica, il testoè per Kaye l'occasione per interrogare con urgenza ilettori sul concetto stesso di libertà.Non possiamo più limitarci alla ricerca di soluzio-

ni tecnologiche e normative per proteggere i nostridati dalla sorveglianza esercitata da governi e grandicompagnie web, spiega Kaye. Come cittadini abbia-mo, invece, il dovere di andare in profondità chieden-doci che cosa può significare libertà in un mondodominato dalle piattaforme dove a perdere centralità

sono gli utenti, stretti nella morsa tra il potere cre-scente dei colossi di internet, la spinta alla regola-mentazione prodotta dagli Stati occidentali e il con-trollo sugli spazi di espressione esercitato dai governiautoritari. E se una formula magica non c'è, Kayeindividua soluzioni sperimentali a protezione dellademocrazia: trasparenza radicale, valutazione pub-blica delle aziende e, soprattutto, adozione di un nuo-vo paradigma da parte dei governi.

Gli Stati sono infatti chiamati a superare l'approc-cio normativo e a progettare un'inedita forma di in-ternet pubblico. Un servizio ispirato, ad esempio, almodello Bbc, in grado di offrire spazi per la comuni-cazione, il dibattito, l'informazione dei media indi-pendenti. La libertà di espressione è un'infrastruttu-ra da promuovere con investimenti pubblici, spiegaKaye. Proteggerla non è semplice ma è un compitonon più rinviabile.

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Manifesto per l'Italia digitale

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la Repubblica

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consumi,+ risparmiÈ LA "FORMULA" DEL BUDGET FAMILIARE ITALIANO, CAUSA PANDEMIA. SI SPENDE MENO(10% CIRCA), SI METTONO PIÙ AL SICURO I SOLDI IN BANCA. E IL RISCHIO È CHE PRIMA

DI TORNARE A FIDARCI PASSINO ANNI, PER COLPA DELL'EFFETTO "MORSO DEL SERPENTE"...

di Vittoria Puledda Illustrazioni di Alvvino

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DAL MONDO

V IAGGI? NEMMENO A PARLARNE. Piuttosto boom delle secondecase trasformate in residenze, almeno fino al vaccino. Cro-ciere, soggiorni in Spa, sfide sulle piste da sci? Tutto riman-

dato a tempi migliori. Nel frattempo, crisi profonda del rossetto, manon della cosmetica (che ha visto l'inaspettato trionfo delle tinte fai-da-te) e degli acquisti dei piccoli elettrodomestici; riscoperta dell'a-bitazione - un po' per virtù, tanto per necessità - e piccoli aggiu-stamenti nel carrello della spesa, perché bisogna pur sopravvivere.Inutile girarci intorno: per l'economia e per le famiglie italiane il2020 è stato un anno da dimenticare. La fotografia relativa al primosemestre del 2020 - forse aggiornabile, ma scattata da una fonte del-la massima autorevolezza: la Banca d'Italia - mostra che i redditi delsettore privato non finanziario hanno vissuto la contrazione peggio-re degli ultimi 20 anni e il reddito da lavoro dipendente delle famigliesi è ridotto dell'8,7% rispetto all'anno prima. Hanno addolcito la pillo-la le (molte) misure pubbliche di sostegno, tanto che il reddito lordodisponibile delle famiglie si è contratto "solo" del 3,8%. Ma quello chenon ha fatto la mancanza di risorse disponibili l'ha fatto la paura diavere meno reddito in futuro: così i consumi sono scesi del 9,8% e, diconseguenza, è aumentato (anzi meglio, più che triplicato, dice sem-pre la Banca d'Italia) il tasso di risparmio. Nel dubbio, prevale la pru-denza e sale la ricchezza finanziaria netta, che molto spesso ha pre-so la strada dei conti correnti, l'equivalente moderno del materasso.

D22

Family Issue

VITE SOSPESELa famiglia "sospesa".La definisce così uno studiocondotto da un gruppodi ricercatori psico-socialidell'Università Cattolica di Milano.È il nucleo famigliare dellapandemia, quello che ha subitolockdown, smart working e scuolechiuse. Come sono cambiatele dinamiche dei rapporti?Per rispondere i ricercatori hannointerpellato 3.000 persone trai 18 e gli 85 anni. "I risultati rivelanoil profilo di una famiglia sospesa,in bilico tra difficoltà evidentie la capacità di renderei cambiamenti che sta attraversandooccasione di crescita», spieganoi ricercatori. Sono i nucleicon figli piccoli o adolescentiad avere i livelli più bassidi benessere psicologicoe le difficoltà maggiori a conciliarelavoro e cura della famiglia,che ricade soprattutto sulle donne.Lo stare chiusi in casa ha anchealimentato una certa insofferenzareciproca, ma emerge un datointeressante: la maggioranzadelle persone segnalaun incremento della coesionetra i componenti della famigliae la riscoperta di nuovi valori.Deborah Amen

L'Osservatorio Findomestic, in collaborazione con Prometeia, scattauna fotografia ancora più impietosa dei consumi relativa all'intero2020: gli acquisti di beni durevoli (la macchina, gli oggetti di design,gli elettrodomestici grandi e piccoli) sono diminuiti del 10,3%. All'in-terno del campione ci sono alcuni grandi sconfitti, per esempio le im-matricolazioni auto segnano un -27,7%; male anche i mobili (-12%) so-prattutto perché le famiglie continuano a preferire il punto venditafisico per questo shopping, con tutte le ovvie conseguenze negativedel lockdown. In compenso la tecnologia consumar ha segnato un ri-alzo del 4%, con l'information technology in crescita del 29,6%. In al-cuni casi è boom: le webcam fanno un balzo del 60%, i pc portatili del53,1% e i tablet del 20,7%, complici lo smart working e la didattica adistanza. Ma anche della necessità di rendere più piacevoli le serate,con tante serie guardate sulle smart tv.E adesso? «La preoccupazione resta elevata, soprattutto per i ri-tardi legati alla campagna di vaccinazione», spiega Claudio Bar-dazzi, responsabile dell'Osservatorio Findomestic, dopo un anno di-sastroso sotto il profilo dei consumi, continuano a prevalere alcunimacro trend. In primo luogo la paura di spendere, per non intacca-re il proprio gruzzoletto, così anche quando si avrebbero le disponi-bilità si preferisce risparmiare, rinviare o rateizzare l'acquisto. L'al-tro elemento che si è ormai radicato nelle abitudini delle famiglie èl'acquisto online: si è perso il piacere di andare per negozi, percepito

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DAL MONDO

come meno sicuro. Così la tendenza già in atto, di comprare sul web,si è consolidata: ormai più della metà del campione dichiara di pre-ferire lo shopping online». Però oltre la metà del campione continua

ad affermare che spende meno rispetto al periodo pre-Covid e qua-si un intervistato su cinque dichiara di avere un reddito più basso.Prudenza, quindi, anche quando il portafoglio è gonfio: secon-

do una ricerca realizzata da Aipb (Associazione Italiana PrivateBanlflng) con Ipsos a settembre 2020 sugli impatti della pandemiatra 650 decisori finanziari di famiglie italiane con portafogli supe-riori ai 500mila euro, l'82% degli intervistati vuole risparmiare inversione precauzionale anche se poi conserva un atteggiamentopiù proattivo rispetto agli investimenti ed è molto meno propensoa tenere i soldi parcheggiati sul conto corrente rispetto alla media.

Certo, chi ha a disposizione 500mila euro di ricchezza finanziaria(esclusi gli immobili) è una frazione dell'universo censito dall'Istat,25 milioni e 700mila famiglie, mediamente formate da 2,3 compo-nenti (e per un terzo formate da un solo membro). Ma un po' tuttihanno cercato di dedicarsi alla cuna della persona e ai piccoli hobbycoltivabili in ambito domestico. La Direzione studi e ricerche di Inte-sa Sanpaolo ha dedicato un'analisi specifica sulla cosmetica. La ridu-

zione del fatturato (-12,8%) è stata forte, ma il settore appare capacedi recuperare terreno nonostante il calo del 20% dei prodotti di pro-fumeria alcolica, a fronte di un boom di tinte per capelli (+30%) e di

D24

Family Issue

ALLARME ADOZIONINel 2019 circa mille coppie italiane hanno accolto1.205 bambini in adozione, provenienti da diverseparti del mondo. Nel 2020 i neogenitori adottivi sonoscesi a 526 e i bimbi a 670. lI Covid ha colpitoduramente le adozioni internazionali, «ma poteva andaremolto peggio», fa notare Cinzia Bernicchi dell'Ai.BI,l'Associazione Amici dei Bambini che raggruppa famiglieadottive e affidatarie. «Fino all'estate dell'anno scorsosi è fermato tutto. All'inizio della pandemia avevamo46 coppie all'estero che siamo riusciti a fare rientraresolo a maggio. Poi, verso la metà dello scorso anno,abbiamo cominciato a riorganizzarci. Molti Paesi si sonoattivati come meglio potevano, in Sud America hannocercato di predisporre collegamenti video trale famiglie e i bambini, l'Ucraina ha fatto delle udienzea distanza, per mandare avanti le pratiche. Purtroppo,due Paesi rimangono tuttora completamente chiusi:la Russia e la Cina». Sono una trentina le coppiein attesa di partire per Mosca, molte di più quelle cheaspettano un'apertura da Pechino e di poter abbracciareper la prima volta i loro figli. De. Am.

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DAL MONDO

SENZA ARCOBALENOPer l'nps le famiglie arcobaleno quasi non esistono.

Le richieste di bonus babysitter e congedi parentalisi sono perse nella burocrazia statale che non prevede

la possibilità di un nucleo con genitori dello stesso sesso,tranne che in situazioni straordinarie. E per questomamme e papà gay, in molti casi, non hanno potutobeneficiare di alcun aiuto. «Un modo per avere accessoagli incentivi era farne richiesta come genitori single,

poiché l'altro genitore, per la legge italiana, è comeun fantasma», ci spiega Stefano Zucchini, portavoce

dell'associazione Famiglie Arcobaleno. Paradossalmente,però, la richiesta va presentata calcolando l'Isee

sui redditi di entrambi i conviventi. Niente diritti, quindi,ma solo oneri. Un altro problema, sorto durante il primolockdown, ha riguardato gli spostamenti dei genitoriche vivevano lontano dai figli, magari in regioni diverse.

Non essendo per la legge né madri né padri era lorovietato il ricongiungimento famigliare. Per fortuna, spiegaZucchini, i successivi decreti hanno previsto una lineapiù morbida e oggi anche i genitori gay separatipossono vedere i bambini senza violare la legge. De. Am.

D26

Family Issue

NONNISITTERNon solo babysitter.I nonni sono un pilastrodelle famiglie italianee svolgono tanti ruoli:

autisti, intrattenitori, tutor

per i compiti,chef, consulenti psicologi.

Dovessimo pagarlidovremmo sborsare

quasi 2.300 euro al mese.Tanto vale Io stipendio

di un nonno secondoil portale ProntoPro,che lo ha calcolato

in base alle tariffe orarie

correnti. In questaemergenza sanitaria

si sono rivelati preziosi.Mettendo anche a rischio

la propria salute,si stanno occupandodei nipoti, spesso a casada scuola e alle presecon la Dad. E moltidi loro sono stati "assunti"dai figli per usufruire

del bonus babysittermesso a disposizione

dal governo. L'Inps, infatti,ha permessoche il contributo potesseessere versato anchea famigliari purchénon conviventi. De. Am.

prodotti per lo skincare e per il make up degli occhi. Alla grande an-

che i piccoli elettrodomestici per la cura della persona, dal regola-

barba al tagliacapelli, al ferro per stirare i ricci. Così come sono anda-

te a ruba pure le macchine impasta/centrifuga/cuoci: i vari robottini

hanno vissuto veri momenti di gloria, accanto alla macchina per fare

il gelato e persino il formaggio. Non è detto che la mozzarella home

made sopravviva, forse lo yogurt ha più speranze di farcela ma, pri-

ma di tornare al tacco dodici, è possibile che le scelte di acquisto pun-

tino a rendere più piacevole stare in casa. Compreso l'edutainment, i

programmi di intrattenimento educativo che hanno avuto rm boom.

Consumi culturali, ma sempre consumi. Per cercare di vivere

meglio. «Per la mente vivere nell'incertezza è come vivere all'infer-

no», spiega Matteo Motterlini, docente di Economia cognitiva e neu-

ro-economia al San Raffaele, «si smette di investire e persino di pen-

sare agli investimenti. Scatta la trappola del "presentismo": è come se

pensassimo che la situazione attuale durerà per sempre. Siamo più

irrazionali, aumenta la propensione al risparmio e quando compia-

mo scelte di investimento sono più conservative. In media si stima

che occorrano 10 anni prima che la propensione al rischio torni ai

livelli precedenti a una crisi finanziaria: scatta quello che gli ingle-

si chiamano szzake bite e.(fect, l'effetto morso di serpente, difficile da

dimenticare. Però potrebbe scattare il fenomeno opposto, l'euforia

per la voglia di vivere. E il futuro potrebbe tornare a sorprenderci».

13 MARZO2021

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13-03-202120il Giornale

VALORI A BR/Abile C

Tim e Mediasetcostano a Vivendi2,35 miliardi

Si amplia il buco tra il valo-re di bilancio delle partecipa-zioni italiane di Vivendi e il lo-ro prezzo di Borsa. Come emer-ge dalla relazione di bilanciodel gruppo francese, consulta-ta da Radiocor, il valore del23,75% di Telecom ammonta a3,179 miliardi contro un valoredi mercato a fine anno di 1,374miliardi, con una perdita teori-ca di 1,8 miliardi, in amentorispetto al 2019. «Al 31 dicem-bre 2020 la quotazione di Bor-sa delle azioni ordinarie di Te-lecom (0,377 euro) resta infe-riore al costo di acquisto daparte di Vivendi (1,071)». Ilgruppo francese rispetto allaquota detenuta in Tim «ha ef-fettuato un impairment test» eha stabilito che «nonostante leincertezze create dalla pande-mia Covid-19, Vivendi ritieneche la diminuzione del prezzodelle Telecom non sia perma-nente». Vivendi ha, quindi,concluso che «non vi sono statieventi tali da indicare una dimi-nuzione del valore della suapartecipazione in Telecom Ita-lia rispetto al 31 dicembre2019». E, quindi, non ha proce-duto ad alcuna svalutazione.Anche sulla quota in Media-

set si è allargato il gap di valo-re: nel bilancio 2020 il 28,80%della società italiana - al centrodi complessi contenziosi - vale710 milioni, con una differenzanegativa di 195 milioni rispettoal 2019 che porta la minusva-lenza latente complessiva accu-mulata a 549 milioni di euro. Ilprezzo medio di acquisto è in-dicato in 3,7 euro per azionecontro i 2,09 euro della quota-zione di Borsa finale del 2020.Tra Tim e Mediaset Vivendi ac-cusa quindi perdite potenzialidi oltre 2,35 miliardi.

leáNrynnA

Carige torna in pista e complica i giochi

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13-03-202120~1 ~ "maga°

Il giovane attore napoletano, trisnipote omonimo del grande commediografo. è il protagonisEduardo Scarpetta del film dedicato all'indimenticabile artista: «Un vero talento, campione d'ironia e generosità,'

«L'allegria di un giganteper ritrovare la felicità»

«u n film felice propriomentre stiamo com-battendo contro lapan-demia e abbiamo tan-to bisogno di ottimi-smo». Così il protagoni-

sta Eduardo Scarpetta, 27 anni, na-poletano, trisnipote omonimo delfamoso commediografo, definisceCarosello Carosone che andrà in on-da su Rail giovedi 18 marzo comeomaggio al grande musicista, ama-to in tutto il mondo, nato sotto il Ve-suvio 100 anni fa e scomparso a Ro-ma nel 2001. Tratto dal libro Caroso-nel00. Autobiografia dell'americanodi Napoli di Federico Vacalebre, di-retto da Lucio Pellegrini, musicatoda Stefano Bollani e prodotto daGroenlandia con RaiFiction, il filmcoloratissimo e allegro raccontal'avventurosa vita di Renato Caroso-ne, i suoi successi immortali (Tuvuoi fa' l'americano, Torero, Chellalà...), l'amore per la moglie Lita (l'at-trice LudovicaMartino), il ritiro dal-le scene a 39 anni, all'apice della no-torietà, per stare vicino alla fami-glia L'estroverso Eduardo, bellafac-cia aperta ed entusiasmo contagio-so, già visto in Capri Revolution,L'amicagenialee interprete di Qui ri-do io diretto da Mario Martone, rac-conta il suo Carosone, prima provada protagonista di una carriera inascesa nel segno della dinastia Scar-petta-De Filippo: i fratelli Eduardo,Titina e Peppino erano infatti figlinaturalidiEduardo ScarpettaCosa può rappresentare oggi

per i giovani il grande musici-sta? «La celebrazione del talen-to, dello studio e del merito inun'epoca in cui la musica ri-schia di dimenticare la sua es-senza, cioè il valore degli stru-menti, ma preferisce esaltare icantanti. Proprio come ha dimo-strato il festival di Sanremo».Cosa intende?«Di Carosone tutti ricordano lecanzoni mentre la musica attua-le punta sugli interpreti: la gen-te si concentra sui cantanti-per-sonaggi e dimentica quello chefanno».I trapper dotati di autotunenon sono roba per lei?«Esatto, detesto la trap che fati-co a considerare un genere mu-sicale».Vuole andare controcorren-te?«È così. Se la mia cartella Spoti-fy potesse parlare rivelerebbeche amo il blues, lo swing, laclassica. Siamo rimasti in pochiad apprezzare la musica fatta daartisti disposti a mettersi in se-condo piano per lasciare tutta laluce al loro lavoro. Invece Caro-sone è stato un magnifico esem-pio di generosità e altruismo ar-tistico, tanto che lasciò il suo se-stetto al batterista-fantasista Ge-gè Di Giacomo. Oggi purtroppoprevale il narcisismo».Come si è preparato a inter-pretare il mitico musicista?«Con tanto studio, mi sono mes-so a testa bassa e con l'aiuto diun maestro di musica ho impa-

rato a suonare il piano e a canta-re, non l'avevo mai fatto prima.Durante le riprese ho vissuto inun hotel con tutta la troupe, èstato bellissimo, sembravamouna compagnia teatrale».Ha conosciuto Pino, il figliodella moglie di Carosone, ama-tissimo anche dal maestro?«Purtroppo no, il covid ha impe-dito l'incontro ma so che dopoaver visto il mio provino per il

film ha esclamato: "È perfetto,ha la stessa ironia di Renato". Lasua benedizione è stata prezio-sa».Con il nome che porta si è sen-tito obbligato a fare l'attore?«Ho iniziato a recitare a 9 annicon mio padre Mario che si erafatto le ossa con Eduardo De Fi-lippo. In scena ero il bambinopiù felice del mondo e quando asoli 11 il destino mi ha tolto pa-pà, non ho pensato nemmenoper un secondo al piano B: ho ca-pito che avrei dovuto farcelacon le mie gambe e, sostenutoda mia madre attrice Maria Ba-sile, ho affrontato il provino perentrare al Centro Sperimentale.Mi hanno preso».Qualcuno l'ha mai accusata diessere un privilegiato perchéappertiene a una dinastia tea-trale importante?«Porto un cognome scomodo,ma nessuno me l'ha fatto pesareanche perché non mi sono ri-sparmiato la gavetta come com-parsa e figurante. Negli anni delCentro Sperimentale sono arri-

vato a servire in un bar e oggicontinuo a lavorare con umiltàe rispetto».Gli attori della sua generazio-ne sono tanti, come pensa diarrivare lontano?«Lavorando solo con le personeche credono nel loro mestiere escegliendo progetti capaci di tra-smettere dei valori, diciamo pu-re dei messaggi. L'intratteni-mento fine a sé stesso non m'in-teressa».Ha conosciuto qualcuno deiDe Filippo?«Eduardo ovviamente no, èmorto molto prima che nasces-si. Suo figlio Luca l'ho incrocia-to tre volte».Che ruolo interpreta in "Quirido io"?«Il mio bisnonno Vincenzo Scar-petta. Il film di Martone raccon-ta la causa intentata da GabrieleD'Annunzio contro suo padreEduardo per il plagio del dram-ma La figlia Iorio. Ma il mio tri-snonno ne aveva fatto una paro-dia, Il figlio di brio, e il tribunalesancì che ne aveva il diritto».Cosa ha imparato da Toni Ser-villo che interpreta Eduardo?«L'immensa tecnica, la passio-ne incrollabile e la capacità discegliere progetti di grandespessore artistico».Ha un sogno?«Voglio creare una mia compa-gnia teatrale e portarla a recita-re dappertutto. Si realizzerà, ca-scasse il mondo».

Gloria SattaRIPRODUZIONE RISERVATA

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¡; Carosone

Eduardo Scarpetta, 27 anni, nelfilm. Sotto, Renato Carosone,morto a 81 anni nel 2001

IN UN PERIODO COSÌBRUTTO COME QUELLOCHE STIAMO VIVENDO,RACCONTIAMO LA VITAAVVENTUROSA E SERENADI UN UOMO UNICO

SONO NEL CASTDEL NUOVO LAVORODI MARIO MARTONE,"QUI RIDO IO", CONTONI SERVILLO. LUIE UN VERO MAESTRO

Cultura & SpctLacoli

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Editoria, Rai Libripunta sui volti notidel piccolo schermoMEDIA

L'ad Teodoli: tra le novitàdel 2021 anche un volumedi Fazio in preparazione

Eliana Di Caro

Da Alberto Angela ad AntonellaClerici, da Bruno Vespa ad AntonioDi Bella, Rai Libri ha puntato - e in-tende farlo sempre più — sulle figu-re che identificano e alimentano lacasa madre con programmi di suc-cesso, dunque riconoscibili e amatedal loro pubblico.

La società erede dellavecchia RaiEri e collocata all'interno della com-positagalassia diRai Com (piattafor-ma che commercializza i prodottiRai: cinema e fiction, diritti sportivie musica) rilancia con nuovi titoli:«L'obiettivo è estendere alivello edi-toriale il raggio d'azione dei protago-nistitelevisivi, rivelandone l'aspettopiù umano» e meno conosciuto,spiega Angelo Teodoli, 65 anni, unavita alla Rai - anche come direttore direte aRaiie Rai 2-e ora amministra-tore delegato di Rai Com, i cui ricavisono intorno ai loo milioni di euro.

«La pandemia ha comportatoper Rai Libri una flessione nei ri-sultati del 2020 che non sono statiall'altezza delle aspettative di par-tenza. Le attese erano alte perché il2019 aveva visto un aumento note-vole delle vendite sul 2018 (179mi1asu 72mila), anche grazie al boom diAlberto Angela che — con Meravi-glie. Alla scoperta della penisola deitesori - aveva venduto 44mila co-pie. Nel 2020 c'è statala frenata, i 22titoli proposti hanno portato a untotale di u8mila copie vendute. C'èda dire che noi siamo piuttosto tra-dizionali, siamo solo in libreria»,osserva Teodoli. Questo spiegal'esito in controtendenza rispettoall'andamento del mercato del li-bro, che non ha sofferto delle rica-dute da Covid-19: l'editoria di varia(romanzi e saggistica) è cresciutanel 2020 del 2,4%, trainata dal digi-tale. La fotografia dell'Associazio-

ne italiana editori, infatti, dice cheil leggero calo delle copie di libri(-0,8%) è stato ampiamente com-pensato dal balzo degli e-book, pa-ri al 36,6 per cento. Nel complesso,gli italiani hanno acquistato 104,5milioni di libri, al netto degli audio-libri che registrano un vero e pro-prio exploit (+94%), peri quali nonè possibile avere un valore "a co-pia" perché acquistati soprattuttoin abbonamento. In generale Re-gno Unito, Olanda e Finlandia han-no fatto meglio dell'Italia che hasuperato Francia e Germania.

Rai Libri punta nel 2021 su alcu-ne uscite forti e identitarie, a partiredaMamma ti ricordi di medi «MaraVenier, che racconterà gli ultimitempi accanto alla madre malata diAlzheimer», una testimonianza in-

104,5MilioniI libri acquistati dagli italianinel 2020, al netto degliaudiolibri (+95%)

tima e un messaggio importanteper chi vive quel tipo di esperienza,racconta Teodoli. La stessa venaprivata percorre le pagine di Unfriccico ner core. 1100 volti di mio pa-dre Nino di Luca Manfredi, un ri-tratto — appena uscito - dell'attorea ioo anni dalla nascita firmato dalfiglio. E mentre si lavora a una pub-blicazione di Fabio Fazio, restano ipilastri del fronte politico: ad aprileuscirà un nuovo libro di Vespa,mentre Di Bella ha prodotto un in-stantbook, L'assedio, in cui raccon-ta l'attacco dei seguaci di DonaldTrump a Capitol Hill,116 gennaioscorso (tema di cui si parlerà ancoraa lungo, destinato anon esaurirsi inun episodio che, come ha twittatorecentemente lo scrittore Don Win-slow con parole pesanti, non vachiamato «"rivolta ma "attacco ter-roristico interno"») .

S:RkPRODUZIONE RISERVATA

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CONTENUTI DIGITALI Il racconto della realtà irrompe nelle produzioni dei brand e negli stream sulle piattaforme social degli utenti,Come cambia Io storytelling così il documentario di qualità viene declinato nella visione a misura di smartphone adulto potenziale di viralità

Corsa inarrestabile dei video,la realtà a misura di smartphone

Giampaolo Colletti

Altro che messaggi a retiunificate o dirette inprime time sui networktv generalisti. La sceltacontrocorrente del-l'Eliseo è racchiusa tra

i pixel degli schermi miniaturizzatidegli smartphone. È l'approdo diEmmanuel Macron su Brut, piatta-forma leader tra i giovanissimi. Ilpresidente della repubblica franceseha parlato di crisi sanitaria, ambien-tale, sociale. Una conversazione atutto tondo in presa diretta durata ol-tre due ore che ha fatto scuola nellecancellerie di mezzo mondo e trai co-municatori d'azienda. «La guidafrancese cerca il canale giusto perdialogare con i giovani. D'altrondeuna parte di questa popolazione si èallontanata dai media tradizionali,mala questione della comunicazioneè resa ancora più urgente dalla crisisanitaria che ha sottolineato una cri-ticità: il governo non è riuscito a con-vincere questa generazione a rispet-tare le regole», hanno scritto Alexan-dre Lemarié e Olivier Faye su LeMonde. Nasce così la diretta su que-sto media verticale nato cinque annifa e che vanta 13 milioni di views algiorno con percentuali bulgare tra igiovanissimi. «I1100% degli under 25è esposto ai nostri video», ha dettoRenaud Le Van Kim, fondatore diBrut. Questo ex produttore tv soltan-to due anni fa è riuscito a raccogliere

40 milioni di euro di investimentoper un modello di business incentra-to sulla realizzazione di brandedcontent: a scegliere questa narrazio-ne verticale e social sono colossi co-me Netflix, Société Générale, Nestlè.Oggi i brand d'Oltralpe si tuffano acapofitto su narrazioni espanse inlo-gica stream. Trionfa il documentario,ossia la presa diretta con audio am-bientale. Dopo decenni di copioniben scritti e video patinati ora è lavi-ta, quella vera, con i suoi alti e i suoibassi, a prendere forma.

11 mondo in verticaleMa partiamo dal formato e daglismartphone perennemente accesidelle nuove generazioni. Per Hubspotl'85% dei nuovi consumatori ricercacontenutivideo legati alle esperienzedelle marche, 1172% vorrebbe cono-scere un prodotto o un servizio tra-mite una narrazione multimediale,mentre 9 utenti su io che guardanovideo su dispositivi mobili tendono acondividerli sulle proprie bacheche.Anche il traffico dati è incrementatoesponenzialmente, passando dal69% del 2017 all'82% del 2020, secon-do il rapporto annuale promosso daEricsson. La realtà non è mai statacosì reale, recita Contently, agenziaamericana impegnata nella narra-zione video. È la nuova vertical tv,una rivoluzione che ha un impattonella scrittura, ma anche nel forma-to. «La streaming video revolution,che ha avuto un'accelerazione dal2020 a causa della pandemia, ha por-tato ad una crescente frammentazio-ne del pubblico. Perle aziende la sfi-da, che si gioca sul campo dell'enga-gement, è quella di creare una narra-zione che sia condivisa e partecipata,ma nello stesso tempo mirata alI'au-dience precisa di consumatori che sivuole raggiungere», afferma EsterCorvi, autrice di"Streaming Revolu-tion" per Dario Flaccovio Editore.

Il video diventa partecipato e con-diviso. In fondo fa emozionare e im-medesimare. «Tra i settori che per-formano meglio c'è lo sport, quandoil brand è tenuto sottotraccia e il fo-cus è sui temi di diversità, inclusionee sostenibilità ambientale. Penso aNike e North Face. Un altro esempiointeressante è Ikea, con una narra-zione incentrata sull'economia cir-colare e sul corretto riciclo dei mate-riali», precisa Corvi. Mala differenzapassa dalla posizione dello smar-tphone. L'obiettivo è strizzare l'oc-chio a quegli utenti che nei prossimianni costituiranno il 4.0% dei consu-matori, arrivando ad orientare gli ac-quisti. Per la generazione Z è inverti-cale, per le fasce più mature in oriz-zontale, retaggio della cultura televi-

siva. Ma attenzione: se lo scopo èdichiarato, il percorso per raggiun-gerlo è pieno zeppo di ostacoli. «Ibrand dovrebbero prestare attenzio-ne al fatto che la narrazione sia sem-pre coerente con la propria culturaaziendale e dovrebbero esplorareformati con potenzialità transme-diali», dice Corvi.

Verismo in salsa italiana«Si sta verificando una naturale evo-luzione della narrazione di marca.Nell'era della trasparenza se le azien-de scelgono di comunicare, allora de-vono essere solide nel farlo, credibilie schierarsi. La documentazione delreale è un'esigenza non più rimanda-bile», afferma lacopo Tonini, fonda-tore e Ceo di VD, media companypartecipata da Startupitalia e con unteam di sedici professionisti distri-buiti tra Firenze e Milano, navigabilesui social nelle pagine @Vdnews. «InVD parliamo di "nuovo verismo", unanarrazione della realtà senza troppifronzoli, che si sviluppa mediante lepersone che parlano dei temi di cuisono esperti o delle situazioni chestanno vivendo. Vogliamo portare lemarche nella realtà», dice Tonini. Perparlare di trattamento documentari-stico real su mobile occorre partiredai formati. «È diventato complicatolavorare con le piattaforme: sono sa-ture di contenuto e gli utenti semprepiù istruiti al loro utilizzo. La batta-glia dell'attenzione si gioca su rangetemporali corti: in redazione i primitre e dieci secondi del video sono itouchpoint sacri. Tutto questo impli-ca nuove competenze professionali,con i videomaker che devono puntaresu quattro caratteristiche chiave: ri-levanza, universalità, divisività e at-tualità», precisa Tonini. In questomondo sommerso da una valanga diinformazioni il modo migliore perraccontare storie è puntare sul video:lo ha dichiarato Nicola Mendelsohn,vice-presidente di Facebookin Euro-pa. Contenuti e piattaforme. Ancorauna volta la partita dell'attenzione sigioca in questo difficile equilibrio.

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I CASI ESEMPLARI

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Le vite sospesedi Gabriele Muccino

H racconto cinematograficoracchiuso nello schermo di unosmartphone, che diventa anche ilmezzo di produzione dell'operaCon un film realizzato da GabrieleMuccino, Xiaomi ha presentato inItalia il nuovo Misi 5G. Ilcortometraggio, che prende ilnome di "Living in a move",indaga il senso di smarrimentodelle nuove generazioni chevivono sospese tra finzione erealtà. «L'evoluzione del cinema elo sviluppo tecnologico vanno dipari passo. Il grande schermo hasempre saputo rispondere alleesigenze del proprio pubblico e loha sempre stupito adeguandosialle diverse innovazionitecnologiche, anche se la suaessenza non è mai cambiata», haaffermato Gabriele Muccino. Ilfilm è disponibile sul canaleYouTube di Xiaomi Italia

Per Hub-spot l'BS%dei nuoviconsuma-tori ricercacontenutivideo legatialle espe-rienze dellemarche

Da Xiaomía Seletti,i brandscommet-tono sem-pre di piùsu produ-zioni origi-nali audioe video

SELETTI

Storie di aziendain presa diretta

Metterci la faccia con interviste inpresa diretta, autentiche eautobiografiche. Perchéattraverso la storia della guida sileggono in filigrana la visione e ivalori dell'azienda: è il senso di"Talk With Stefano Seletti",prodotto realizzato da VD conuna declinazione legata ad unacampagnadiffusa in occasionedel Black Friday. Tutto ruotaattorno al brand d'eccellenzalegato al design e all'arredo, natonel 1264 in Italia e poi approdatoanche in Cina nel1972 conl'allargamento della produzionenel mercato di largo consumo.Nel documentario c'è la storiadell'azienda, la scommessa con laCina, la visione del nuovo designdemocratico, l'approdo al MoMADesign Store di New York, le millecollaborazioni con designer ditutto II mondo

VANS

Musica livein format tv e social

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Messi al bando i concerti live,Vans ha lanciato Channel 66, unproprio canale navigabile suVans.com/channel66 e suInstagram. Così il palcoscenico sisposta anche nel feed e nellestories del social di casaZuckerberg. Si tratta di unaprogrammazione culturalerivolta ai giovani creata da questobrand Usa nato nel 1266 comefabbrica di scarpe da skate edivenuto produttore di capisportivi d'abbigliamento.Channel 66 trasmette in diretta 5giorni a settimana concerti dalvivo, talk show, dj set.Collegamenti con gli studi Vansdi New York, Chicago, Città delMessico e Los Angeles. Unarisposta all'azzeramentodell'industriadell'intrattenimento live,reiventatasui social e navigabile

COCA-COLA

Voci e suonicome mai prima

Il nuovo verismo si respira neisuoni e nelle voci, oltre che nellenarrazioni video: è questo ilsenso di "Come Mai Prima", seriepromossa da Coca-Cola cheracconta sei storie inedite Informato podcast Credere neipropri sogni, resistendo conintuizioni geniali e resi lienza allacrisi: si tratta di baristi, cuochi eprofessionisti legati allaristorazione e che si ritrovano allafine delle loro giornate di lavoronei luoghi a cui sono affezionati.Il richiamo è alla campagna dellamultinazionale ispirata dalconcept "Open like neverbefore". I suoni dei luoghi e le vocidelle persone sono l'elementodistintivo. Le puntate -reportageaudio raccontati dalla vocenarrante di Glanluca Gazzoli -sono state scritte, dirette eprodotte dal media digitale VD

Palazzo a portatadi smartphone.Il Presidentefrancese Macronha optato per unalungaconversazionetrasmessa suBrut, piattaformadi brandedcontentriferimento inFrancia per lefasce più giovanidella popolazione.L'intervista è poiandata suYouTube eSnapchat in unalogicamultipiattaforma

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M6, la tentazione franceseche fa capolino a ColognoLa tentazione francese fa capolino dalle parti di Mediaset. IIdossier M6 — il gruppo francese ha in pancia la seconda retetelevisiva privata più seguita (dietro Tfi) ed è partecipato al48,26%daRtl Group che fa capo aBertelsmann — èsul tavoloa Cotogno. IlBiscione non è solo visto che sono stati contattativari potenziali acquirenti (perla quota valutata sul miliardoemezzo). Tra questi Vivendi, Bouygues,Altice, il magnate cecoDaniel Kretinsky, il trio XavierNiel, MathieuPigasseePierre-AntoineCapton. Perla vendita di M6 — confermata daRtl cheha diffuso i conti 2020 con fatturato a 6 miliardi (-9,5%) edEbita a 853 milioni (-26%) —la stampa transalpina scommet-te per una soluzione francese. Ma Cotogno sul dossier starebbelavorando. Nel caso, perMediaset sarebbe un ritorno in Fran-cia dopo la non felice esperienza di La Cinq. Ma rappresente-rebbe anche una nuova occasione di dare forma ai piani diespansione internazionali. Affossati con la Mfe battuta sulfronte legale da Vivendi, ma mai abbandonati. (A. Bio.)

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13-03-202115ItalìaOggi

Lo studio McKinsey sui piani eli, fidelizzazione con quote all'ingresso. Un paradosso? Per nulla

Fedeltà, la pagano i consumatoriGli abbonati pay comprano di più. Fattore chiave: l'esclusivitàDI MARCO A. CAPISANI

Tutti

la vogliono, pochiinvestono per otte-nerla: è la fiducia deiconsumatori che porti

a una fidelizzazione dellaclientela, costante nel tempo,in una fase che di suo ha pocodi certo. Nasce cosi il parados-so apparente dei programmifedeltà a pagamento, dovesono gli stessi consumatori aversare una quota per entra-re in piani fedeltà e ricevereprodotti e servizi esclusivi,che li fanno sentire parte del-la comunità diun marchio odi un'insegna.Si tratta diuna tenden-za emergenteche fa sem-brare distantianni luce letradizionaliraccolte puntigratuite. Que-sto succedeperlomeno ne-gli Stati Uniti,secondo un'in-dagine McKinsey 2020, dove ipaid loyalty program sono giàuna realtà e continuano a cre-scere: i servizi di fidelizzazio-ne americani valgono oltre 25miliardi di dollari (quasi 21miliardi di euro) e, tra i suoisottoscrittori, il 63% è abbo-nato anche più programmi.Il vantaggio per i marchi

non è tanto incassare la quotad'ingresso (che serve perlopiù

a coprire i costi di gestionedel programma fedeltà) masoprattutto sta nel 59% díclienti che tende a comprarepiù prodotti del marchio a cuisi è legato, contro il 30% degliiscritti ai programmi fedeltàgratuiti. Il 43% aumenta lafrequenza d'acquisto e il 62%assume l'abitudine di riempi-re carrelli più grandi, proprioperché tutti si sentono chia-ramente parte di una comuni-tà che rispecchia meglio i lorodesideri e bisogni.Ma cosa ci guadagna il con-

sumatore a offrire al marchiola propria leal-tà e a pagareper questo?'Innanzitut-to, proviamoa chiarire idubbi su unapparenteparadosso deiprogrammi fe-deltà a paga-mento», spiegaa Italia OggiMarco Cate-na, partner diMcKinsey &

Company. «ll modello pay peraccedere a servizi aggiuntivinon si rivolge per forza a unpubblico di fascia alta. Il suosuccesso dipende piuttostodal prezzo fissato all'ingresso,che può essere tenuto basso,ma soprattutto è legato allatipologia di prodotti e serviziofferti: il cliente deve ritenerlidi facile accesso e utilizzabilidi frequente, in numerose e

Il programma fedeltà dell'azienda di abbigliamento sportivoLululemon, che offre l'accesso a corsi di varie discipline

differenti occasioni. Solo inquesto contesto il consumato-re è disposto a pagare. Quin-di la bontà o meno del pro-gramma fedeltà non risentedella crisi economica attualee di un eventuale contrazio-ne dei budget familiari. Lasua utilità va intesa invece,sempre secondo Catena, siada un punto di vista funzio-nale (pensando per esempioa servizi su misura per gio-vani mamme lavoratrici) siaper soddisfare bisogni aspira-zionali, emozionali (nel casodi ingressi in club dì fasciaalta) sia infine con obiettiviesperienziali (come fanno peresempio alcune aziende diabbigliamento sportivo cheaggiungono la possibilità diseguire lezioni di specifichediscipline). Dalla varietà deibisogni da soddisfare derivache i programmi fedeltà apagamento siano adattabili

a molte categorie di marchee insegne: in Italia, infatti,li studiano il mondo dell'in-trattenimento, della bellezza,dell'informazione e in parte lastessa grande distribuzionealimentare, che rimane peròancora legata soprattutto allatradizionale raccolta punti. InItalia o all'estero che sia, co-munque, il modello di riferi-mento torna a essere Amazondopo essersi allargato da unservizio di solo e-commerce econsegna a domicilio fino allacostruzione di un vero e pro-prio catalogo di film e serie tvcon Prime.Semmai il punto critico per

far funzionare un paid loyaltyprogram è superare indenni ilmomento del rinnovo. La sen-sazione di esclusività inizia-le, sentita al momento dellasottoscrizione, dura poco. «,Lapercezione dell'esclusività diun club è un fattore chiave»,

sottolinea il partner di McKin-sey. «Se però il consumatoreinizia a mettere in discussio-ne l'utilità dei servizi offerti,non rinnoverà probabilmentela sottoscrizione. Per questo imarchi devono costantementeinvestire per rinnovare l'of-ferta e continuare a stupire ilpubblico. E», conclude Catena,penso che «sarebbe opportu-no concentrarsi su program-mi in chiave digitale, perchépermettono servizi rapidi esu misura per il cliente. Alcontempo, instaurano unarelazione diretta che permet-te ai brand di profilare meglioil proprio target e di esseremeno ridondanti nelle comu-nicazioni». A conferma, standoall'indagine della società in-ternazionale di consulenza, ilgiusto equilibrio per raggiun-gere una consolidata fedeltànel tempo può essere puntareinizialmente su prodotti e ser-vizi esclusivi, per incentivarele sottoscrizioni, ma poi pas-sare a un'offerta di premi piùesperienziali che hanno unbeneficio prolungato, almenonel percepito del consumatore.Un obiettivo non trascurabilein un mercato in cui, Covid onon Covid, arriva al 35% laquota di clientela che nonha remore a lasciare i vecchibrand per provarne di nuovi e,addirittura, tocca quota 77%quella di chi ha rivoluzionatonon singole scelte di prodot-ti ma interi comportamentid'acquisto.

-a1taerth, ouue r aeruatu

® Marketing e ,,,rvr.g;

fiYlelr;a, la pagano i consumatori

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13-03-202119ItalìaOggi

CHESSIDICE IN VIALE DE 'EDITORIA

Diritti tv, l'assemblea della Lega Serie Aconvocata il 16 marzo. L'assemblea dellaLega SerieA è stata convocata per il 16 marzoprossimo alle ore 11,30. I lavori si terrannoin videoconferenza. Tra i punti all'ordine delgiorno l'assegnazione dei diritti televisivimassimo campionato di calcio italiano perZiistagioni 2021-2024,.:

Netflix mette nel mirino la condivisionddelle password La piattaforma streanu igNetflix sta sperimentando una nuova polieffidsulle password con i suoi clienti, per rept .merne la condivisione delle password. Netflixha storicamente ignorato la condivisione diquesti dati privati, tuttavia la compagnia staeffettuando test di prova con clienti. selezionatia cui ha inviato un invito a registrarsi con unproprio account se non si stanno guardandovideo assieme all'abbonata. Il 33% degli ab-bonati a Netflix ha dichiarato di condividerei dati di abbonamento almeno con un'altrapersona. La piattaforma ha annunciato adinizio d'anno di aver superato i 200 milioni diabbonati in tutto il inondo, male sue quotazio-ni. in Borsa non hanno risposto all'annuncio';;con i ricavi sperati, da qui probabilmentegiro di vite aziendale

Rakuten crea legami con Japan Posti?;Tencent, Walmart. Il principale operatoràgiapponese dell'e-coni merce Rakuten ha an;nunciato che emetterà pi-oprie azioni destinato::;a un collocamento chiuso, limitato a Japart,.,Post, Walmart e una controllata della cinese".;Tencent. Si tratta di un passo importante da•parte del gruppo nipponico, che sta soffrendo.la concorrenza di colossi come Amazon. Inparticolare, a Japan Post andrà an 8% del:..gruppo di e-commerce, per un investimento dl.'149,9 miliardi di yen (1,4 miliardi di euro)La partnership consentirà alle due parti dirafforzare la loro trasformazione digitale nelcampo della logistica. Gli altri due partner:sono la Image Frame Investment, controllatada Tenceggfolding che acquisterà un 4Y in'.

Rakuten per 65 miliardi di yen (501 milioni,di euro), e Walmart che comprerà azioni per 16'.miliardi di yen (123,3 milioni di euro), dopeche lo scorso anno Rakuten aveva acquisito207 della controllata giapponese di Walmartche si chiama Seyu. Rakuten userà questl;..fondi per potenziare il suo settore di telefoniamobile, che è partito lo scorso anno e che h:iraccolto finora circa 3 milioni di utenti. Sl;rafforza anche la collaborazione conWalmart;iniziata già dal 2018 attorno al sito internet,della catena di supermarket e al catalogo dt$ibri dell'e-reader di Rakuten, Kobo. Rakutenha spiegato che oltre all'e-commerce, la siner,gia con Tencent si svilupperà nel comparto.dell'entertainment digitale.

Su Timvision arriva I libri di Sonia Dalunedì su Tim.vision arriva I libri di Sonia;:;'il programma nel quale Sonia Bruganelliincontra gli autori per conoscere l'ispirazione`;che li ha spinti alla scrittura. Venti puntatoognuna delle quali proporrà un faccia a fac'ia con uno scrittore per parlare del titolo in

libreria e per approfondire la personalità e let;Storia dell'autore. Lunedì saranno disponibilil primi quattro appuntamenti con il PremioStrega Sandro Veronesi, vincitore con Il Coli-brì, con Paolo Bonolis e il libro Perché parlavoda solo, Raul Bova con Le regole dell'acqua. eri,Francesco Sole con Così è l'amore.

Hearst perForestamni. Hearst è media part- .ner di Forestarni, il progetto di sostenibilitc,ambientale che ha l'obiettivo di piantare 3milioni di alberi nella Grande Milano entrò;il 2030 e avrà quindi dirette ripercussioni sul;:benessere del territorio. Il gruppo editoriale slprepara anche a celebrare la giornata Interna';zionale della Terra, il 22 aprile trasmettendo;::in diretta live social l'evento Hearst GoodEnergy Talks. L'iniziativa, strutturata come'una talk conference, è pensata per motivare'.;`ciascuno a fare la propria parte nella salvaguardia del pianeta proponendo ispirazionistimoli concreti a favore dell'ambiente.

Fill cuiv'erma: NFb e in ‘elidila

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13-03-202119ItalìaOggi

Presentate le ofkrte per il gruppo francese. L'ostacolo è superare le norme anlitrnsl

Rtl conferma: M6 è in venditaL'a.d. Rabe: il mercato

DI MARCO A. CAPISÁNI

Ci sono un n po' tutti iprincipali networkeuropei ma nonsolo: Vivendi, Tfl,

Altice, persino gli editoride Le Monde Xavier Niel eMatthieu Pigasse assiemea Pierre Antoine Captoncon la loro società d'investi-menti Mediawan, suppor-tati da Bernard Arnault,patron del polo del lussoLvmh, e infine c'è pure Da-niel Kretinsky, l'impren-ditore ceco con la passioneper l'editoria. Non mancanemmeno l'italiana Me-diaset che ha preso visionedel dossier M6. Nei giorniscorsi, infatti, i tedeschi diRtl hanno confermato l'in-tenzione di cedere la quotadi controllo della franceseM6 (48%). Secondo indiscre-zioni di stampa, vale oltreun miliardo di curo l'ope-razione per aggiudicarsile attività diversificate delgruppo, che spaziano dallatelevisione (in chiaro e pay)fino alla radio. Ecco perchési sono affrettati in molti

a presentare un'offerta eognuno ha le sue motiva-zioni (senza dimenticarecomunque il potenziale diripresa del mercato pubbli-citario francese).

C'è innanzitutto Tfl dellafamiglia Bouygues, che èuno dei principali canali tvd'Oltralpe, interessato siaalle attività televisive di M6sia soprattutto a quelleradio, che ancora nonpossiede. Tra i pre-tendenti c'è Vivendidi Vincent Bol-loré, attivo su piùtavoli in Franciae in Italia, tanto r'•che la sua parte-cipazione è statainterpretata anchesolo con l'obiettivod'indurre ArnaudLagardère a cedere,prima dei tedeschila sua emitten-

Thnnza.sRube

tv in Europa deve consolidarsite in fin (Europei). Bollore,comunque, con Rtl del grup-po Bertelsmann aveva giàstretto contatti al momentodell'acquisto dei magazinedi Prisma Media (Géo, Voi-ci, Gala). Infine si sono fattiavanti anche Patrick Dra-hi (Altice) e Daniel Kretin-sky (editore tra gli altri deiperiodici Elle, Marianne e

Télé 7,jours).Insomma, nonmanca quasi piùnessuno ma ilproblema è cheper molti di que-sti imprendito-ri, in caso diacquisizione,scatterebberoin Francia le

clausole anti-trust. Ipotesi pro-babile almeno perTfl, che control-

lerebbe così il75% del

mercato pubblicitario, e perAltice sul fronte radiofoni-co.Così, innanzitutto, biso-

gna capire se e come pro-cederà questo processo divendita. Al momento, il ceodi Rtl e soprat-tutto dellacapogruppoBertelsmannT h o m a sRabe nonha reso notescadenzetemporali néha lasciatointenderedi avere •fretta divendere, sebbene il gruppoRtl abbia chiuso il 2020 conricavi giù del 9,5% per 6miliardi di euro, il risultatoante imposte a 853 min daiprecedenti 1,2 mld e con unrisultato netto pari a 492min (rispetto ai 754 mindel 2019). Non solo, Bertel-smann è anche impegnatonel progetto principale diriorganizzarsi sul mercatodomestico tedesco, portandola sua offerta tv ribattezzata

Rt1+ su tutte le piattaforme.Obiettivo numero uno: fron-teggiare l'avanzata degliott americani stile Netflix,Disney e Amazon Prime. Inquesto senso vanno letti sial'accordo con Deutsche Te-

lecom sia l'in-teresse per lateutonica Pro-siebensat.In defini-

tiva, quelloche adessoemerge mag-giormenteè che Rabecontinua aesprimersia favore di

un consolidamento del mer-cato audiovisivo su più am-pia scala, in tutta Europa(sempre in chiave anti ott).Dichiarazioni non scontateda parte dei network tv solofino a poco tempo fa e che infuturo potranno portare anuove ipotesi di alleanze. Daqui nasce l'effervescenza in-torno a M6, non per forza daintendersi come un'operazio-ne su mera scala nazionale. 6dtip,orinzinne riºanra,'a

Rtl eoniermua: M4 è in vendila

(> emm

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March 14, 2021 2:07pm

HOME BOX OFFICE BREAKING NEWS

‘Long Weekend’ Opens In Theaters To Add Coins ToSpecialty Box Office; ‘Come True’ And ‘Dutch’ Debut

Stage 6 Films

Theaters are beginning to open up on both coasts and the specialty box office life

is starting to get some shine with each passing week. Things are slowly yet surely

are gravitating to something a little more — dare I say — normal?

This weekend, the Stage 6 Films rom-com Long Weekend from director Steve

Basilone played in 814 theaters. The pic starring Finn Wittrock and Zoë Chao

debuted with an estimated $245K with a per-theater average of $300.

Other new theatrical releases this weekend included the IFC Films’ Come True.

The sleep-study-gone-wrong sci-fi thriller from filmmaker Anthony Scott Burns

and starring Julia Sarah Stone played in 96 theaters across the country to earn an

estimated $27.5K with an average of $671.

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Almodovar's Short 'The Human Voice' Debut In

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Theaters; 'Yes Day' Drops On Netflix - Specialty

Preview

The drama Dutch from Preston A. Whitmore II, also posted its box office

numbers, debuting in 202 theaters and is projected to earn $135,618 with an

average of $671.

As more theaters open, perhaps titles like Focus Features’ Boogie will get more

moviegoers in seats. Eddie Huang’s feature directorial debut earned an estimated

$730K to bring its cume to over $2 million. Also in its second weekend is IFC

Films’ My Salinger Year which is played in 80 theaters this weekend to the tune of

$7,250.

As we are on the eve of the big announcement of the Oscar nominations and as

theaters open their doors, awards season frontrunners may get more coins in their

piggy bank next week. Eyes are on A24’s Lee Isaac Chung-directed film Minari

starring Steven Yeun as it is a buzzy title that is expected to snatch many

nominations. This weekend, the American family drama played in 100 theaters

and is on track to earn $56K to bring its cume to $420K

NEW RELEASES

Come True (IFC Films) – [96 Theaters] Weekend $27,500, Average $286

Dutch (Faith Media Distribution) – [202 Theaters] Weekend $135,618; Average

$671

Long Weekend (Stage 6 Films) [814 Theaters] Weekend $245,000; Average

$300

SECOND WEEKEND

Boogie (Focus Features) [1,272 Theaters] Weekend $730,000; Average $574;

Cume $2,300,000

My Salinger Year (IFC Films) [80 Theaters] Weekend $7,250; Average $91;

Cume $45,308

THIRD WEEKEND + HOLDOVERS

Blithe Spirit (IFC Films) [41 Theaters] Weekend $14,500; Average $354; Cume

$261,582

Crisis (Quiver Distribution) [130 Screens] Weekend $36,000; Average $276;

Cume $365,000

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Land (Focus Features) [859 Theaters] Weekend $117,000; Average $136; Cume

$2,507,000

4 'The Talk' Goes On Brief Hiatus Amid ProbeInto Heated Debate Involving SharonOsbourne

5 Donald Trump Relays Comments OnMeghan Markle Interview: "She's No Good"

6 Marvel Congratulates 'Avatar' ForReclaiming Global Box Office Crown: "WeLove You 3000"

7 Grammys Winners List: Beyoncé, BillieEilish, Kanye West, Rachel Maddow, TiffanyHaddish, John Legend Take Early Prizes(Updating)

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‘Raya and the Last Dragon’ Adds $5.6 Million at BoxOffice as Los Angeles Theaters Prepare to Reopen

Disney film stays No. 1 while the industry takes another step towards recovery

Jeremy Fuster | March 14, 2021 @ 8:41 AM

Last Updated: March 14, 2021 @ 8:44 AM

Photo: Walt Disney Studios

This weekend’s top 5 at the box office remained the same as lastweekend’s, with Disney’s “Raya and the Last Dragon” staying No. 1 with$5.4 million from 2,163 locations in its second weekend and a 10-daydomestic total of $15.8 million and $52.6 million globally. But a boostmay be coming next week as theaters in Los Angeles have been given theclear to reopen.

A combination of increased vaccinations and lower COVID-19 infectionand hospitalization rates has allowed L.A. County to move to the secondtier of California’s reopening tier system, which permits movie theaters toreopen with a 25% capacity limit. That milestone, combined withcontinued reopenings in other major cities like New York, should beenough to push the number of open cinemas in the country to over 3,000next week.

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But for now, Comscore reports that the reopened theater count hasactually decreased slightly from 2,848 last weekend to 2,713. This isattributed in part to some independently-owned cinemas temporarilyclosing again to mitigate operating costs until a major title that ownersbelieve can bring out moviegoers will arrive in theaters. That may be intwo weeks, as Warner Bros. will release “Godzilla vs. Kong” in theatersand on HBO Max on March 25.

Aside from “Raya,” the top 5 reads as follows: Warner Bros.’ “Tom &Jerry” remains at No. 2 with $4.1 million from 2,434 locations in its thirdweekend and a domestic total of just under $26 million. Lionsgate’s“Chaos Walking” is in third with $2.25 million from 1,995 locations in itssecond weekend and a total of $6.9 million.

Grosses then sink below $1 million per film, with Focus Features’ “Boogie”in fourth with $730,000 from 1,272 screens and a $2.2 million total after10 days. Universal’s long-lasting “The Croods: A New Age” completes thetop 5 with $530,000 and a domestic total of $54.3 million after fourmonths in theaters.

Down in tenth place on the charts is Sony Pictures Classics’ “The Father,”an adaptation of Florian Zeller’s critically-acclaimed play about a mansuffering from dementia. Directed by Zeller and starring AnthonyHopkins and Olivia Colman, the film was released at 900 locations thisweekend and grossed $390,000. With a 99% Rotten Tomatoes score,the film is expected to be a contender in several major categories at theOscars, which announces its nominations on Monday.

Finally, Disney reports that “Avatar,” which reclaimed the all-time boxoffice crown from “Avengers: Endgame” on Saturday, earned $21.1million from a re-release in China, making the 2009 James Cameronblockbuster the first non-Chinese film this year to lead the country’s boxoffice charts. “Avatar” made $202 million in China during its initial run,then a huge number for the country but has since been dwarfed by filmslike “Endgame” and the “Fast & Furious” films as China has developedinto a box office titan during the 2010s. Disney now estimates the all-timegross total for “Avatar” at just over $2.8 billion.

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HOME FILM BOX OFFICE Mar 14, 2021 9:11am PT

Box Office: ‘Raya and the LastDragon’ Repeats No. 1 With $5.5MillionB y R e b e c c a R u b i n

Courtesy of Disney

Disney’s animated adventure “Raya and the Last Dragon” remained

victorious at the domestic box office, collecting $5.5 million from 2,163

venues over the weekend.

Those ticket sales, representing a 35% decline in its second weekend of

release, push its overall total to $15.8 million domestically. “Raya and the

Last Dragon” has generated another $36 million at the international box

office for a global haul of $52.6 million. The family film is also available to

rent on Disney Plus, the company’s streaming service, for an extra $30 fee.

In traditional times, movie theater operators would likely refuse to

showcase a film that is also streaming online. But these days, new releases

are few and far between and film exhibitors are happy to offer customers

what they can. Many are optimistic that a moviegoing revival could be on

the horizon because theaters in Los Angeles were given permission to

reopen for the first time in nearly a year. Few L.A.-based venues were able

to resume operations in such short notice, but several plan to begin selling

tickets again next weekend. Across the country, New York City movie

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theaters are newly allowed to welcome patrons again, meaning the

country’s two biggest movie markets are back in business after a brutal,

desolate 12 months.

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In Hollywood and beyond, many are hoping the reopening of theaters in

NYC and L.A. will encourage studios to put out their biggest movies.

Disney’s “Black Widow” and Paramount’s “A Quiet Place Part II” are some

of the anticipated titles slated for May.

In the meantime, family offerings have been a popular draw. Warner Bros.’

live-action-animated hybrid “Tom and Jerry” nabbed second place, pulling

in $4 million from 2,454 locations in its third weekend of release. The film,

starring Chloe Grace Moretz, Colin Jost and Michael Pena, has made $28

million in North America. It’s also streaming on HBO Max at no extra cost

to subscribers.

In third place, Lionsgate’s “Chaos Walking” brought in $2.25 million from

1,995 theaters. In total, the sci-fi thriller with Daisy Ridley and Tom

Holland has made $6.9 million. Internationally, the film added $1.5 million

from 33 countries, bringing its cumulative overseas total to $5 million.

“Boogie,” a drama from Focus Features, landed at No. 4 with $730,000

from 1,272 locations. The film, about a Queens basketball prodigy that was

written and directed by chef and author Eddie Huang, has made $2.2

million to date. “The Croods: A New Age” rounded out the top five, earning

$520,000 from 1,440 screens. The Universal animated adventure, which

debuted theatrically last November, has amassed $54.3 million

domestically.

More to come…

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Raya and the Last Dragon, Tom and Jerry

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Accueil > News cinéma, films et séries TV > Actus Ciné > News cinéma: Box Office > Box-office : Avatar dépasse Avengers Endgame comme plus gros succès mondial

Box-office : Avatar dépasse Avengers Endgame commeplus gros succès mondial

Par Yoann Sardet — 13 mars 2021 à 23:19

James Cameron est à nouveau le maître du monde : grâce à sa ressortie en Chine ce week-end, "Avatar"repasse devant "Avengers : Endgame" au sommet du box-office mondial.

Les Na'vi récupèrent leur couronne. Grâce à une ressortie ce week-end dans les salles chinoises, Avatar a pu rapidement récolter les 7,8

millions de dollars qui le séparaient de Avengers Endgame au sommet du box-office mondial.

Congratulations to @JimCameron ,@JonLandau , and ALL of Na'vi Nation for reclaiming the box office crown! We love you 3000.

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@OfficialAvatar pic.twitter.com/WlMWRcL15y

— Marvel Studios (@MarvelStudios) March 13, 2021

Avec des recettes désormais au-delà des 2,8 milliards de dollars (contre 2,797 milliards pour le film du MCU), l'épopée SF sur Pandora

devient donc le plus grand succès de tous les temps en dollars courants de l'histoire du cinéma. Autant en emporte le vent reste intouchable en

dollars constants, avec des recettes estimées à 3,4 milliards de billets verts.

RANGFILM RECETTES MONDIALES (dollars courants)

1 Avatar 2,802,013,640

2 Avengers : Endgame 2,797,501,328

3 Titanic 2,471,754,307

4 Star Wars - Le réveil de la Force2,068,455,919

5 Avengers : Infinity War 2,048,359,754

source : www.boxofficemojo.com

Beau joueur en juillet 2019, quand Iron Man et ses super-compagnons avaient dépassé Neytiri & Cie, James Cameron a reçu à son tour un joli

message de la part des studios Marvel et des frères Russo, qui font comme lui partie de l'écurie Disney. Le cinéaste travaille toujours

sur Avatar 2 et ses suites, attendues en salles en décembre 2022, 2024, 2026 et 2028.

Passing the gauntlet back to you... @JimCameron

Thanks for the beautiful art @bosslogic. pic.twitter.com/URSxUMzf8D

— Russo Brothers (@Russo_Brothers) March 13, 2021

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Avatar 2 : le succès d'Avengers Endgame redonne de l'espoir à James Cameron

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8:59 AM PST 3/13/2021 by Pamela McClintock

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'Avatar' Passes 'Avengers: Endgame' toOnce Again Rule as Top-Grossing Pic atGlobal Box Office

James Cameron's epic movie is being rereleased in China thisweekend, where it earned more than $8 million by Saturday afternoonalone.Sorry, Avengers.

James Cameron's 2009 epic blockbuster Avatar has passed up Marvel's 2019 superhero extravaganza Avengers: Endgame to once again rule as

the top-grossing film of all time at the global box office, not adjusted for inflation.

Avatar's surprise victory is a result of the movie's rerelease in China this weekend, where it earned more than $8 million through Saturday

afternoon alone, according to Disney. That puts Avatar's total box office at $2.8 billion, versus $2.797 billion for Endgame, which was released

in 2019.

Commenting on the achievement, Avatar producer Jon Landau, said: "We are proud to reach this great milestone, but Jim and I are most

Courtesy of Twentieth Century Fox

Box Office International The Race Heat Vision Behind the Screen THR Presents

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PAMELA MCCLINTOCK [email protected]

@thr

thrilled that the film is back in theaters during these unprecedented times, and we want to thank our Chinese fans for their support. We are

hard at work on the next Avatar films and look forward to sharing the continuation of this epic story for years to come."

The good news for Disney, which owns Marvel Studios — it also is now home to Avatar as a result of the merger with 20th Century Fox.

Cameron's movie was among a short list of historically popular blockbuster titles China's Film Bureau requested for rerelease in March, when

China's cinemas were attempting a staged reopening as the country began to get a handle on local spread of the novel coronavirus.

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ith the long-awaited return of the New York City and Los

Angeles box office markets underway, pondering when

domestic gross will roar back to life is more prescient than

ever. Studios are already ex ...

B y K a a r e E r i k s e n

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12-03-2021

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15-03-202146EL PAIS

DANIEL ÉCIJA Productor

"Tenemos que acompañar alespectador en sus avances sociales"HÈCTOR LLANOS MART(NEZ. MadridHace 25 años, cuando una come-dia dramática canonica como Me-dico de família superaba los nevemillones de espectadores en Tele-cinco, era difieil hnaginar la soltu-ra con la que ahora combinan gé-neros otras de las ficciones de Da-niel P.cipá (Wittenoom, Australia,58 años). Estoy vivo, cercana al có-mic y con reminiscencias de la bri-tánica Doctor Who, acaba de estre-nar su cuarta temporada en losmiércoles de La 1. Comenzó cornoun thriller policiaco con tintes fan-tásticos y ha evolucionado hastaenfrentar a la ciencia ficción conun costumbrismo muy particularque cae muy cerca del centro degravedad de su creador.

Parte de la trama se sitúa en el

barrio madrileño de Vallecas, don-de se crió su padre, emigranteque falleció a los 55 años, tras suregreso a España. por las conse-cuencias de su trabajo en las mi-nas de Australia. "Esta serie estámuy conectada a él, a su pérdidademasiado prematura y a lo mu-cho que le echo de menos", expli-ca el productor. Todo lo que tieneque ver con el campo de fútboldel Rayo Vallecano, con la aveni-da de la Albufera e incluso con lascomisarías de la zona ha configu-rado la ambientación más terre-nal de esta historia. "Y a mí, queno tenia pueblo al que ir en lasvacaciones de mi infancia, me so-braba todo el tiempo del mundopara leer comics y para que miimaginación echara a volar. Al ha-

Danlel Écija, en su despacho la semana pasada. i klNe PARA

cerme mayor, todavía muchas deesas cosas me rondan por la cabe-za", dice.

Con el paso del tiempo, la serieha ido evolucionando y sus res-ponsables se centrar en estos mo-mentos en mantener su peculiartono. "Queremos que sea un trajea medida de nuestros actores, denuestra cultura española y de miforma de entender la vide, que esla tragicomedia". confiesa. Si Eci-ja siente tan próximo este proyec-to es también por la presencia delactor Javier Gutiérrez, una cons-tante en su carrera desde Periodis-tas y Los Serrano.

En la línea del tiempo que resu-me su trayectoria como creador,o como productor y guionista, delas pretéritas Aída y Un paso ade-

El responsable de`Médico de familia'o Aida' regresa con`Estoy vivo', en TVE

"La gente buscauna serie buena,en cualquier tipode soporte"

¡ante a las recientes Vis a Vis y Lavalla, se resume la ficción televisi-va española y también su impara-ble evolución. El cambio, admiteél mismo, comenzó con el estrenoen 2007 en Antena 3 de El Interna-do, en la que se añadía un compo-nente de misterio sobrenatural ala fórmula de los exitosos dramasadolescentes de la época. "Fueuna ida de olla que funcionó. Seme vino a la cabeza viendo unapelícula de M. Night Shyamalan(Múltipie, El sexto sentido]", re-cuerda su máximo responsable."Pero para que algo así ocun•a,necesitas de la cadena se atreva adarte libertad en el momento ade-cuado. Es esa complicidad la quepermite este tipo de cambios enlas producciones españolas. Cuan-do llegó 7 vidas a Telecinco, porejemplo, no existían las teleeome-dias en nuestro país".

Sin la libertad creativa que ledio Televisión Española haceunos años tampoco hubiera existi-do Estoy vivo. La serie, protagoni-zada por Alejo Sauras, se colocóla semana pasada en tercera op-ción de su franja de emisión, traslas ficciones turcas Mujer y Loveis in the air; pero es una de lasmás seguidas de la cadena públi-ca en diferído, a través de su weby su aplicación para dispositivosportátiles. Esta paradoja es un cla-ro ejemplo del cambio de hábitosde consumo en televisión. Su nue-va comedia, Deudas, con CarmenMaura al frente de una guerra en-tre dos familias, ha engrosado elcatálogo de la plataforma digitalde pago Atresplayer Premium an-tes de que, en un futuro, puedaverse en Antena 3. "Si una serie esbuena, el espectador va a buscar-la en su emisión tradicional o enun soporte digital", defiende.

Horarios tardíosPara triunfar exclusivamente enla televisión en abierto, con hora-rios tardíos que no facilitan el se-guimiento por los espectadoresde sus programas, hace falta "en-ganchar a través de la horizontali-dad que te permite la emisión adiario", explica Ecija. "Me atreve-ría a decir que al horario de máxd-ma audiencia le vendría muybien las series diarias". Por esolos culebrones turcos, que se emi-ten varias veces por semana, ypropuestas de telerrealidad comoLa isla de las tentaciones, "que ade-más alimentan de contenidos elresto de la parrilla de su cadena",sí consiguen convocar a la audlen-cia a una hora fija. "Solo cuandologras crear una sensación deevento puedes pennitirte ser unformato semanal en la televisióntradicional".

Pero, a pesar de todos los cam-bios, la televisión siempre va a serel campo de las emociones, defien-de: "Solo tenemos que acompa-ñar al espectador en sus avancessociales". Con Aida, desafió,juntoa su egtupo los límites del humormucho antes de que se convirtie-ran en un debate en las redes so-ciales. Recuerda cuando les llega-ban a la sede de la productora Glo-bomedia cartas de distintas aso-ciaciones expresando su males-tar. "Ahora pasamos por momen-tos en los que tenemos que estarmuy atentos de la autocensura,porque a menudo se entiendeuna critica como una apologia. Alhumor hay que darle espacio. Tie-ne que ser tremendamente atrevi-do, transg•esor y libre".

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15-03-202120FINANCIAL TIMES

r Streaming: spottingstealth Bridgertons

How popular was Bridgerton'?Series ranking in January

1 5 10 15 20 25 30Netflix

35 40

♦ - _an8<C8••8•C♦e•ea•♦e•♦e•Netflix puts the series at numberone with 82m views in 28 days

Nielsen•

Nielsen places it at number two with` 936m minutes watched In one week

Parrot Analytics

Tracking Google searches and fan sites to measurepopularity, Parrot Analytics ranks it at number 36

Sources: Neflix; Nielsen; Parrot Analytics ' Global ranking

Streaming subscribers Cm)

Netflix

Amazon Prime"

Disney+ s

HBO Max

NBCUniversa•eacOck Latest Prime subscriptiomfigure January 2020

0 50 100 150 200Sources; Netflix; AmazenRrime:Oisney+; HBO Max; NBCUniversal.Peacock

Netflix announced in January that

Bridgerton, its flouncy Regency

romance, had become its most-watched

original series, with 82m views in the

first 28 days. It was a rare disclosure.

The aim was to inspire confidence

that its strategy of signing expensive

deals with producers such as Shonda

Rhimes was paying off. But metrics

from one data start-up suggest flesh-

eating giants garnered more attention

than Bridgerton's tight-breeched beaux.

Box office figures measure movie

releases and Nielsen ratings cover TV

shows. Streaming services release only

selected viewership numbers.

Amazon Prime, Disney+ and Netflix

are keen to avoid disclosing information

that might be useful to competitors.

Comparisons are made more

complicated by the fact that Netflix

changed its viewership metric in 2019.

Instead of only counting shows after

users watch 70 per cent or more, the

company now counts any show that has

been watched for just two minutes.

Without comprehensive streaming

figures, investors are left to rely on user

numbers instead. Netflix subscribers

have grown from 22m in 2011 to 203.6m

at the end of last year. Disney+ passed

100m less than two years after launch.

More granular information would be

useful for producers and investors. The

job of providing estimates falls to

external organisations. Ratings giant

Nielsen began reporting viewership for

streaming services last summer,

measured by total minutes watched. It

says procedural series Criminal Minds

was the most viewed show on Netflix in

the last week of January, watched for

984m minutes, versus 936m for

Bridgerton. But Nielsen tracks only

views through TV sets — missing other

screens used for streaming services.

Netflix has disparaged its data as not

reflecting real viewing figures.

Start-up Parrot Analytics offers

another metric — audience attention

measurement. It claims that this

captures a wider data set. Based in LA,

it produces a daily leaderboard of TV

shows it says have captured the most

audience attention by tracking Google

searches, fan sites and even numbers of

pirate downloads. It plans to release a

version for movies.

According to Parrot Analytics, the

most popular show in the US at the end

of January was not Bridgerton but

Attack on Titan. Parrot compares how

popular shows are to the average. The

sci-fi anime captured 66 times more

attention than the average series.

Bridgerton did not make the top 10.

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15-03-20211+6THE WALL STREET J0i NAL

States TakeUp Fight onTech FirmsContinued from Page Oneaction, as with California's2018 privacy law, which gaveconsumers both the right to ac-cess personal information thatbusinesses collect from themand the right to request thatdata be deleted and not sold.

Facebook Inc. initially op-posed the California measures,but supported them after theytook effect. Companies such asMicrosoft Corp. have opted tohonor the new rules across thecountry."So much has happened

since California passed theoriginal privacy act," said SamMcGowan, a senior analyst atpolicy research firm BeaconPolicy Advisors LLC. Lawmak-ers' concerns now stretch wellbeyond privacy to such topicsas anticompetitive behaviorand how social-media compa-nies police content, he said.

In Arizona, a closelywatched bill regarding app-store payments has clearedthe state House and is ex-pected to be debated in theSenate in the next severalweeks. The legislation wouldfree some software developersfrom fees that Apple andGoogle place on apps, whichcan run up to 30% of sales

States Take Up BattleOver Big Tech's PowerBY SESASTTAN HEdtRERAAND DAx FROSc$

Tech companies are turningtheir attention to statehousesacross the country as a waveof local bills opens a new fron-tier in the push to limit SiliconValley's power.

Arizona, Maryland and Vir-ginia are among states wherelawmakers are seeking to limitthe power of tech companieslike Alphabet Inc's Google andApple Inc. on a range of is-sues, from online privacy anddigital advertisements to app-store fees. State policy propos-als have bipartisan supportfrom lawmakers who want totemper companies' influenceand financial clout, which have

from paid apps and in-apppurchases. App developerswould be able to charge peo-ple directly through the pay-ment system of their choice.The bill would apply to Ari-zona-based app developersand consumers yet could set awider precedent.

State Rep. Regina Cobb, aRepublican and the legisla-tion's chief sponsor, said thebill is about "consumer protec-tion and transparency," andsaid a final vote could takeplace within the next month.Ms. Cobb said she believesthere are sufficient votes topass the bill in the narrowlydivided Senate. Apple andGoogle have lobbied heavilyagainst the bill, Ms. Cobb said.

Apple declined to commenton lobbying in Arizona. Acompany spokeswoman saidApple "created the App Storeto be a safe and trusted placefor users to download the appsthey love and a great businessopportunity for developers.This legislation threatens tobreak that very successfulmodel and undermine thestrong protections we've putin place for customers."

Google declined to com-ment on the legislation or any

grown during the pandemic.Google, Apple and others

are hiring local lobbyists andimmersing themselves in theminutiae of proposed legisla-tion, according to state repre-sentatives. Tech companiesface potential rules that wouldcurb the reach of their plat-forms, crimp revenues withtaxes or force them to facilitateadditional privacy disclosures.

While federal lawmakershave held hearings and are indiscussions about policies toregulate tech companies, de-bates and votes could occur instates first. If passed, statelaws matter because they canbecome de facto national stan-dards in the absence of federal

Please turn to page A6

lobbying efforts in the state.In February, Maryland law-

makers passed legislation thatwould tax the revenue of com-panies such as Google, Face-book and Amazon.com Inc.from digital ads. This monthVirginia Gov. Ralph Northam, aDemocrat, signed into law newprivacy rules similar to thosein California, with added lim-its on the consumer data thatcompanies can collect online.Some states have targeted

online content moderation,with Texas proposing a mea-sure that would prohibit social-media companies from banningusers based on their view-points. New York state recentlylooked into changing its anti-trust laws to make it easier forit to sue tech companies.

States might have an easierpath to pass laws than Con-gress does, Mr. McGowan said,because many state govern-ments have fairly short legis-lative sessions lasting a fewweeks or months, meaningbills can swiftly make theirway through committees andto votes.

Tech companies' soaringgrowth and influence duringthe pandemic have raised ur-gency at the state level, ac-

cording to Robert Siegel, a lec-turer in management and abusiness-strategy researcherat Stanford University.

The biggest five compa-nies—Amazon, Google, Face-book, Apple and Microsoft—allsaw staggering growth in 2020,as stuck-at-home Americansturned to online shopping,smart devices and streaming.Those companies' combinedrevenue grew by a fifth, to $1.1trillion, and their collectivemarket capitalization soared to$8 trillion during the pandemic.

Given the stakes and whatsome view as the inevitabilityof more regulation, tech com-panies must play a more activerole in influencing legislation,Mr. Siegel said. Facebook andGoogle are among tech compa-nies calling for federal rules onissues such as data privacy andartificial intelligence.

"Large technology compa-nies have no choice but to en-gage," Mr. Siegel said. "Somuch money has been made bythese companies, and that haseveryone gunning for them.They have a size and scale andreach that nobody has."

Facebook's vice president ofstate and local policy, WillCastleberry, said the company

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15-03-20211+6THE WALL STREET JOURNAL

"will continue to support billsthat are good for consumers,but a patchwork approach toprivacy doesn't give the consis-tency or clarity that consumersor businesses need. That's whywe hope Congress will pass anational privacy law."

Technology companies havestepped up legislative spend-ing at different levels of gov-ernment recently. Facebookand Amazon outspent all otherU.S. companies in federal lob-bying last year, The WallStreet Journal has reported.

Facebook spent nearly $20million, up 18% from the previ-ous year, while Amazon spentabout $18 million last year, up11%. Apple disclosed $6.7 mil-lion in lobbying spending,down from a record $7.4 mil-lion in 2019, and Google alsoreported a drop, spending $7.5million. Google and Facebookare facing multiple antitrustlawsuits, and Amazon and Ap-ple have been the subject ofpreliminary inquiries thatcould advance further underthe Biden administration.

States are also using courtsto seek change. A Colorado-ledcoalition of attorneys generalfiled an antitrust suit againstGoogle in December over itsdominance in online search.Meanwhile, California is look-ing into how Amazon treatssellers in its online market-place, and authorities in Con-necticut are investigating howAmazon sells digital books.Amazon declined to com-

mant

Google is hiring lobbyists as it braces for laws curbing its power.

MowEoltllyerali.ywlth

lLir, WALL STREET JOURNAL.

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14-03-202135EL PAIS

J01A1_~; frOS1 Actriz

"Me encanta hablar de política,no me gusta el cine politico"

GREGORIO BELINCHÓN, MadridSe activa la conexión y apareceJodie Foster (Los Angeles, 58años) realizando un mohín. Esun gesto divertido, casi infantil,que concuerda con sus cascoscon micrófono al más puro estilogamer, y algo menos con su albo-rotado pelo cano. Ha debido deverse en pantalla. Saluda sonrien-do, pillada por la sorpresa, y consu habitual afabilidad comienzala conversación. Foster se prodi-ga poco; no porque rehúya a laprensa, sino por su exhaustiva se-lección de trabajos: ha hecho solo12 películas en las últimas dos dé-cadas, y de ellas cinco en los pasa-dos 10 afios. The Mauritanian, enla que encarna a la abogada deun preso de Guantánamo, la hadevuelto a las carteleras —en Es-paña se estrena el próximo vier-nes en cines y plataformas— y alos premios, con un Globo de Oroa la mejor actriz secundaria. Yeso que no la atraen las películaspolíticas. "Me encanta hablar depolítica, no me gusta el cine politi-co. Los personajes suelen diluir-se en el mensaje. Hay excepcio-nes, como Salvador, porque prio-rizan a la gente por encima de lasideas", subraya. "Pero lei Diariode Guantánamo, de MohamedouSlahi, y sentí que quería estar eneste viaje. Quiero que la genie co-nozca su historia".

Su Nancy Hollander es unaabogada pótrea tras años de per-cutir contra la cara más insidiosadel sistema judicial estadouni-dense. Y por eso, perfecta paraencarar la defensa del mauritanoMohamedou Ould Stahl, que estu-vo 14 años encerrado en elpenal de la base de Guantá-namo, en Cuba, (y anterior-mente otro más entre Alga-nistán y Jordania tras serdetenido en su casa en Mau-ritania) sin haber sido acu-sado de ningún delìto. SI-ahi, icono de la injusticia deesa cárcel, fue liberado atres meses de que acabarala presidencia de BarackObama, y ya era famosoporque aprendió inglés es-cuchando a sus carcelerosy porque en 2005 escribióen su celda de aislamientoDiario de Guantánamo. reco-pilación de los abusos quepadeció en prisión y que fueronconfirmados en investigacionesoficiales. El libro se publicó en2015, después de que el Gobiernoestadounidense tachara más de2.500 palabras "por seguridad".

A Slahi le perseguía la sombrade ser integrante de Al Qaeda.¿Motivo? Cuando vivió en Alema-nia y Canadá, estuvo entrenandoen los años noventa en un campodelgrupo terrorista y combatió alGobierno comunista de Afganis-tán, entonces enemigo de EE UU.Lo increíble —y es lo que cuentaThe Mauritanian, del todoterrenoKevin Macdonald— es que en2010 un juez federal decretó suliberación al aceptar la peticiónde habeas corpus hecha por Ho-

do Oscar—, Nell (1994), Un diossalvaje (2011) y cuatro películasirrefutables conio directora. "Sies raro. Esta de The Mauritaniany hace mucho la Anna de Ana y elrey, recuerda. "No me gustan losbiopics; yo me relaciono con el ti-ne a través de los personajes y lashistorias, y las películas biográfi-cas suelen centrarse en hechos yacontecimientos gloriosos".

En la promoción en Madriden 1999 de Ana y el rey se confesa-ba desencantada de la industria."Cierto, mala época. Desde enton-ces, la industria ha cambiado tan-to en tantas facetas. Creo que aho-ra hay más oportunidades, quelos estudios de Hollywood solo sededicarán a las megaproduccio-nes, que mucho cine se hará enlas plataformas y no sirve de na-da llorar". Eso abrirá más cami-nos "a directores de películas in-dies". Y sabe de qué habla: a Fos-ter le ha costado mucho levantarcada uno de sus proyectos comodirectora. Es más, la producciónde El pequeño Tate formaba partede su contrato para actuar en Elsilencio de los corderos. "Ahorabien", vuelve a la actualidad."¿quién pronosticaba una pande-nua? Nadie, y ella ha aceleradolos cambios, sobre todo en los há-bitos de consumo. Me interesaver hacia dónde nos encaminare-mos este verano, cuando empie-cen a abrirse las salas". ¿Volveráa dirigir? "Desde luego. Por cier-to; cuando interpretamos, los di-rectores-actores somos los másdisciplinados en los rodajes. Por-que sabemos todos los retos queencara el realizador. y le ayuda-mos a sacar adelante su visión".

La prisión de Guantánamo for-ma parte de la cara más oscurade la historia estadounidense."Par eso ahora, en tiem pos de re-construcción y reconciliación, ne-cesitamos conocernos, ver dedónde venimos y cómo hemoscambiado. Es momenm de hacer-nos muchas preguntas, porquesolo así sanarán las heridas". Y

The Mauritanian, a su vez.ilustra la peor faceta de lapresidencia de Obanra dela que él mismo se arre-piente en sus memorias,Una tierra prometida. "Em-pezó su mandato con lapromesa de cerrarla; perosupongo que recibió enor-mes presiones. Guantána-mo es un simbolo de Is in-justicia, porque EL UUcreó un sitfo fuera de las!eyes. Y rue un fracaso.¿De qué sirvió? A los pre-sos se les envió a sus paí-ses... Yo misma no sabíabien lo que ocurría allí an-tes de rodar la pelicula".

Lo que no ha variado es su per-cepción de Obama "11a sido lamayor inspiración de nuestraépoca, vivimos unos años de espe-ranza. Aunque es cierto que si co-noces casos como el de Slahi tedas cuenta de que hay algunamancha". Y añade: "Entiendo quelos europeos tengáis una perspectiva muy distinta del 11-5, y queen EE UU el público verá de otramanera The Mauritanian. Macdo-nald lo entendió rápidamente:los militares no son los tipos ma-los, sino gente que reacciona an-te acontecimientos, amenazas ymiedos. Aunque sus sentintien-tos provocaron reacciones catas-tróficas en el pianeta. En fin, soyuna actriz, no una politica".

Arrióa, la actriz Jodie Faster, en Madrid en 2016. Aia», el actor Tahar Rahim y laintérnrete estadounidense, en una secuencia de The Mauritanian. r SAliIl1EL sAwcr+W

llander. El Gobierno estadouni-dense recurrió y el caso cayó enun laberinto burocrático-judicialhasta 2016. "De Hollander meatrajo que es la más dura de latrama, reservada, enfática... Laauténtica Nancy es más agrada-ble, y aun asl intimida bastante.Diría que Slahi la cambió en sus15 años de amistad", recuerda.

Llama la atención que Fostersolo haya encarnado a dos perso-najes basados en mujeres realesa lo largo de una carrera quearrancó a finales de los sesentacomo actriz infantil en anuncios,explotó con Taxi Driver (1976) yconfirmó su talento con Acusados(1988) —primer Oscar—, El silen-cio de los corderos (1991) —segun-

La actriz interpretaen 'The Mauritanian'a la abogada de unpreso de Guantánamo

"Obama ha sido lamayor inspiración denuestra época; fueronaños de esperanza"

lie ClICILlualmblar de palliano aie gliela el cine potitieS

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14-03-202128Specchio LA STAMPA

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Carta d'identità

oLa vitaNato a NewYork ne11930 inun'agiata famiglia ebrea me-dio-borghese. Poco primadel suo decimo compleannoi genitori divorziarono

oL'incontroIl piccolo Stephen lasciò M an-hattan per trasferirsi con lamadre in Pennsylvania, di-ventando vicino di casa diOscarHammerstein

oIl successoNel 1957, diretto da Jero-me Robbins, scrisse i testi di«West Side Story», che aBroadway fu un successoscandito da 732 repliche

oI musical«EveningPrimrose» (1966)«Company» 1970), «Fol-lies»(1971),«SrmdayinthePark with George» (1983)«Passion» (1994)

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t.

STEPHEN SONDHEIM compositore

"Da West Side Storya Dick Tracy: così ho cercato;tun po' d'ordine nel caos"

ANTONIO MONDA

tephen Sondheim è un uomoaffascinante e geniale, macon un carattere ombroso e so-litario, segnato dalla privazio-ne e dal dolore.

L'ho conosciuto in occasionedi un omaggio che il MoMA or-ganizzò in suo onore una venti-nadiannifa,emiaccorsisubitoche l'aria vagamente annoiata,di chi aveva già visto tutto, an-dava dipari passo con un'ammi-revole libertà intellettuale.Non ha mai avuto paura di an-dare controcorrente, e ora cheè arrivato a novant'anni raccon-ta di aver preferito da sempre«la gente nevrotica: amo senti-re ilrombo deltuono sotto la su-perficie». Ha vinto ogni tipo dipremio: 1 Oscar, 1 Pulitzer, 8Grannny e 8 Tony, record asso-luto per un compositore. Tutta-via, i riconoscimenti a cui tienemaggiormente sono il teatroche porta il suo nome a Broad-way, quello che sta per essereinaugurato in suo onore a Lon-dra, e la Medaglia Presidenzia-le della Libertà conferitagli daBarack Obama. «La mia idea diparadiso è non scrivere», dissein quest'ultima occasione disseai giornalisti, e loro risero, malui non scherzava affatto.È nato in una facoltosa fami-

glia ebraica dell'Upper West Si-de di Manhattan, dove il padreHerbertvendeva abiti disegna-ti dalla madre Etta. La famigliaSondheim era benestante e am-mirata da tutti ed entrò in crisiquando il padre lasciò la mo-glie per un'altra donna: dopo ildivorzio Stephen crebbe in so-litudine al San Remo, uno deipalazzi più esclusivi di CentralPark West. Venne quindi man-dato a studiare in un'Accade-mia Militare e poi alla GeorgeSchool, un istituto privatoquacchero, dove scrisse il suoprimo musical,By George. Ave-va capito che avrebbe dedica-to la sua vita allo spettacolo as-sistendo a nove anni a una re-plica di Very Warnr forMay, diJerome Kern e Oscar Hammer-stein II: «il sipario si apri e ap-parve un maggiordomo che simise a spazzolare, con le chia-vi che tintinnavano: pensaiche fosse eccitante».Ma lo spettacolo aveva assun-

to anche un altro molo: era lafuga da un mondo di benessereil quale aveva tutto tranne il ca-lore dei genitori. Sondheimaveva un pessimo rapporto so-prattutto con la madre, che, daquanto racconta, sfogava su dilui unta la robbia e lafrustrazio-ne per l'abbandono del marito:lo picchiava e abusava dilui psi-cologicamente, e in una letteraarrivò a scrivergli che «il mio

più grande rimpianto nella vitaè stato averli fatto nas cere».Quando lei mori, nel 1992,

Sondheim non andò al suo fu-nerale, e da allora non ne hamai più voluto parlarne. Pocotempo dopo aver vistolo spetta-colo che gli cambiò la vita, di-ventò amico di James Hammer-stein, figlio del compositore,che lo presentò al padre, il qua-le lo accolse in famiglia e diven-tò il suo mentore, al punto dadirgli che il musical scritto ascuola era «la cosa peggiore

che avesse ascoltato». Sond-heim sul momento rimase ma-le, ma ora, ripensando a comeHammerstein analizzò la suaprima opera e gli spiegò perchénon funzionasse, dice: «ho im-parato in quel pomeriggio piùdi quanto una persona possaimparare inun interavita».

L'educazione al fascinoE il periodo in cui scrisse unaversione diMaryPoppita, inti-tolata Bad Tuesday, poi, dopola laurea, si trasferì a Holly-

Stephen Sondheim, autore di alcuni fra i più celebri musical americani

wood, dove si mantenne lavo-rando perla televisione. E sin-tomatico che non amasse i mu-sical, preferendo invece classi-ci come Furore o Quarto Pote-re, ed è di quel periodo holly-woodiano una battuta che gliè rimasta attaccata addosso:«Sono stato educato a essereaffascinante, non sincero».Dopo un primo musical an-

cora acerbo, intitolato Satur-day Night, conobbe ArthurLaurents, il quale lo coinvol-se nel progetto, suo e di Leo-

nard Bemstein, di ambienta-re Romeo e Giulietta a NewYork: è così che nacque We-st Side Story, ambientato inun primo momento nel Lo-werEast Side con il titolo Ea-st Side Story.

La critica a WiseLa creazione di questo capo-lavoro fu caratterizzata dagliincredibili orari di lavoro:Bernstein si applicava al pro-getto soltanto dopo la mezza-notte, mentre Jerome Rob-bins, che firmava la coreogra-fia, unicamente la mattinapresto. Sia lo spettacolo cheil film, diretto da Robert Wi-se, furono un enorme succes-so, ma Sondheim dice tutto-ra di non essere soddisfattodel libretto che scrisse perl'occasione e detestò la regiadi Wise: «Ma ti pare normaleche dei teppisti vestano inquel modo, con abiti perfetta-mente in tinta?», mi disseuna volta. «E secondo te c'èqualcuno al mondo che puòessere intimorito da una ban-dadiqueltipo?».E lunga la serie di capola-

vori che scrisse da quel mo-mento: Gypsy, Dolci vizi al fo-ro, Into the Woods, Sundav inthe Park with George, Follies,SweeneyTodd ePassion, basa-to suPassioned'amore diEtto-re Scola. Parallelamente, di-verme un apprezza to enigmi-sta e cominciò a pubblicarecruciverba sul New York Ma-gazine: «La cosa bella dei cru-civerba è che sai che esisteuna soluzione», teorizzò. Di-venne il mentore di alcunidei più interessanti giovanicompositori, come Jona-than Larson, l'autore diReni, che aveva fatto per luiOscar Hammerstein. Proba-bilmente la sua canzone piùfamosa è la splendida Sendin the clowns, ma quandogliene ho parlato mi ha det-to: «Preferisco Someone in ntree e Tlte Miller's son».«Quando ero giovane», mispiegò a Capri, dove venneper Le Conversazioni «il tea-tro aveva un effetto sul pub-blico e sulla vita civile. Oraho l'impressione che ogniesperienza finisca nel mo-mento in cui cala il sipario».La malinconia di questa

costatazione non gli ha im-pedito di continuare a scrive-re con l'energia e la passionedi un esordiente, cimentan-dosi anche in operazionipop come Dick Traçy, per cuivinse un oscar. Nell'ultimaserata caprese incantò il pub-blico per il modo in cuiriusci-va a mescolare continua-mente l'highbrow e il low-brow, la cultura alta e quellapopolare. Parlò a lungo di co-sa significasse per lui l'arte,poi, il giorno in cui partì, miconfidò di non aver detto lacosa ,che gli stava più a cuo-re: «E il tentativo di portareordine nel caos».—

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13-03-202131EL PAIS

Algunas de las películas de la colección Cine Goya de EL PAIS.

El mejor cine español en casaEL PAÍS publica la colección Cine Goya con las cintas más premiadas de esta edición

EL PAIS. MadridHace una semana que el cine es-pañol vivió su gran fiesta, la en-trega de los premios Goya, aun-que en esta ocasión se pareciómás a una videoconferencia. LaAcademia de Cine decidió orga-nizar una ceremonia semipre-sencial debido a la pandemia, enla que la mayoría de los invita-dos participó de manera remo-ta, pero eso no restó lustre a lanoche, que se convirtió en un

gran evento televisivo. Las pelí-culas Las Niñas, Adú, la boda deRosa o Akellare, acapararon al-gunos de los premios más impor-tantes. Todas ellas, junto a otrasgalardonadas y nominadas; es-tán recogidas en la colección deEL PAIS Cine Goya, que Ilega alos quioscos mañana con el dia-rio por 9,95 euros. Está tambiéndisponible en la página web deColecciones (colecciones.elpais.com).

La película Adú, que partíacomo la favorita con el mayornúmero de candidaturas de estaedición, 13, estrena esta colec-ción. Aunque finalmente Las ni-ñas, de Pilar Palomero, tarnbiénincluida en la colección Cine Go-ya, se Ilevó el premio a mejorpelícula, su autor Salvador Cal-vo consiguió el de mejor dìrec-ción. Adú, una historia coral so-bre migración, se llevó tambiénel Goya a mejor sondo, direc-

ción de producción y actor reve-lación, que recayó en el francésAdam Nourou, de 18 años, queexplotó en alegría al conocer lanoticia.

La segunda entrega de estacolección es La boda de Rosa,una cinta de Iciar Bollaín, quepartía con ocho nominaciones.Nathalie Poza se Ilevó el galar-dón a mejor actriz de repartopor su interpretación de Violeta,una mujer despegada de su fami-

lia que ofrece algunos de los mo-mentos más agridulces de la cin-ta, que aborda el peso que sopor-tan las mujeres como cuidado-ras dentro de la familia.

El cine vasco mostró su exce-lente momento con Ane y Akela-rre, tercera y cuarta entrega deCine Goya. El director David Pé-rez Sañudo adapta enAne su pro-pio cortometraje, lo que le havalido el Goya al mejor guionadaptado. Además, las actricesPatricia Lopez Arnaiz y JoneLaspiu recibieron sendos Goyasa mejor actriz protagonista y me-jor actriz revelación. La pelíeu-la, que ya había sido premiadaen con el Irizar al cine vasco y elPremio al mejor guion vasco enel Festival de San Sebastián, tra-ta el conflicto entre una madre ysu hija.

Los premios a mejor direc-ción artistica, efectos especiales,música original, vestuario y ma-quillaje y peluquería recayeronen Akelarre, lo que confirma lafuerza audiovisual que consigueesta intrigante película de PabloAgiiero.

Las entregas continúan conSentimental, por la que AlbertoSan Juan se Ilevó el premio amejor actor de reparto. Le segui-rán, además de Las niñas, Mymexican Bretzel, El inconvenien-te, No matards, Uno para todos,Un mundo normal, Los europeos,El plan, Explota explota, Anato-mía de un dandy, Nieva en Beni-dorm, Cartas mojadas, La gallinaturuleca, El agente topo y CorpusChristi.

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13-03-20217FINANCIAL TIMES

Wildly successful fundmanager rides herinvestment creed amici aspeculative market boom,writes Michael Mackenzie

— arlier this week, and for noobvious reason, CathieWood's $23bn flagship Arkinvestment innovation fundrose 10 per cent in a day. On

Wall Street that kind of bounce is usu-ally a warning sign of frothy markets,especially given Ark's recent price falls.Not for Wood. "Buy the dip," is a catch-phrase.Wood is the public face of a specula-

tive tech boom many kiken to thedot.com boom and bust of the early2000s. The success of Tesla and othertechnology stocks that Ark owns has,together with massive investor inflows,propelled the combined value of the fiveexchange traded funds she manages toS60bn from $3bn just ayear ago.This extraordinary performance has

made Wood a cult figure among someinvestors. Doubters say her bull run isdue to a mix of self-publicity and inves-tor mania fed by abundant financialliquidity. Supporters are undaunted: animage of her face with the slogan "investwith conviction" adorns a clothingrange created for fans, with profitsdonatedto charity."What happened in the past year was

a recognition among asset managersand advisers that they were missinginnovation in their portfolios," Woodexplained this week during Ark'smonthly webinar, where she extolledthe shares of companies that she hokds,such as music streaming service Spotifyand telemedicine provider TeladocHealth. "Innovation . . . finally gotsome recognition."The open secret to Wood's investment

beliefs lies in the name of her fund — adirect reference to the gold-coveredchest described in the Boole of Exodus ascontaining the two stone tablets of theTen Commandments.Indecd, the 65-year-old divorced

mother of three is a devout Christianwho starts every day by reading theBible while her coffee brews, and whorelies on her faith during testingmoments, such as the many marketupheavals she has experienced over afour decade career in finance. "Each ofthose times was atime of deepening myfaith," Wood has said.Born in 1955, Wood is the eldest child

of can-do Irish immigrants — her fatherjoined the US air force as an engineer. Atthe peak of her career, today she radi-ates a congenial air with colleagues,most of them young researchers whotrack technological innovation and arefervent about why investors need to"stayonthe right side of change".She got her start in finance when her

life-long mentor, Arthur Laffer, helpedher get her first job. 'l'he Reagan-eraeconomist taught Wood at the Univer-sity of Southern California, and recom-mended her to Capital Group, where sheworked as an economist before graduat-ing in 1981. She then moved to NewYorkto work at Jennison Associates, anequity portfolio manager. It was therethat the penny dropped for her.Wood covered data publishing conr

panies, such as Reuters and Telerate,which "nobody wanted", as she laterrecalled. Yet the concept they embed-

Person in the News Cathie Wood

A tech investordoing God's workded "ended upbecoming the world wideweb". This made her appreciate howinnovation is underestimated, and"how exponentially explosive growthcan be". They also shaped the invest-ment philosophy that made her nameand fortune."Cathie is an expansive dreamer and

an absolutely tireless consumer ofresearch," said Lisa Shalett, chief invest-ment officer at Morgan Stanley wealthmanagement who was Wood's bosswhen she moved in the early 2000s toAllianceBernstein, a fund manager."She can see the big trend and has noproblem being very patient, not a typi-cal quality of mostgrowth investors."That patience is also true of her

career. Wood only struck out on her ownin 2014, aged 58, when she founded Arkwith her own money. It was a difficultfirst few years, but she stuck to herinvestment style, with its emphasis ondisruptive companies that could shapethe future. "This is where the world isgoing and innovation will be in core

investment portfolios in the next 10 to15 years," she told the Financial Timeslast month.Tesla is one bet that turned out spec-

tacularly well. In early 2018, with thecarmaker's share price around S300,Wood shocked Wall Street when sheprojected a share price of $4,000 in five

An image of her Face withthe slogan 'invest with

conviction' adorns aclothíngrange created for flns

years. Based on its five for one stock splitlast year, Tesla blasted through theadjusted $800target in Januacy.Recent weeks have been tough. Mar-

kets have moved against tech stocks,betting instead that companies beatenup during the pandemic will bounceback as vaccination spreads. At onemoment this week, the Ark Innovation

fund stood 30 per cent down from itsmid-Februarypeak.Sceptics think Ark's tech holdings are

wildly overvalued, an inevitable reck-oning will burn retail investors, and seein Ark a replay of the Janus Twentyfund, which enjoyed a huge run up inthe 1990s but hit a wall after the 2000crash. "These companies need to exceedhigh expectations and that's where itgets difficult;'says Peter Garmy; head ofequitystrategy atSaxo Bank.Wood is unrepentant. She dismisses

talk of abubble, and is open with inves-tors that her bets are long term. Afterall, Amazon's share price took a decadeto reclaim its 1990s internet bubblepeak — but investors who held on even-tually made huge gains.As Wood sees it, it's all God's work

anyway. "It's not so much about me andmy promise. It's about allocating capitalto God's creation in the most innovativeand creative way possible."

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13-03-202114~rant jurterAUgemeine

Star am Steuer,Film ist tener!Dem KinoregisseurWolfgang Petersenzum Achtzigsten

Eine besonders dürftige, naive undphantasielose Idee davon, was eineGroßproduktion für den internationa-len Kinomarkt eigentlich ist, brauchtund kann, bildet sich gern ein, es gin-ge bei solchen Erzeugnissen um gro-ße Gefühle und körperliche Ausein-andersetzungen, die man, anders alsim Theater, nicht auf eine enge Büh-ne setzt und mit Geräten am freienFuchteln hindert, sondern in einenRiesenhaufen Statisterie hinein frei-stellt, bis es in der Hauptsache so aus-sieht, als wären Kamera und Studiound Crew gar nicht da: Das berühmteSchauspielpersonal soll maximal ex-pressiv die Illusion uneingeschränk-ter Handlungs- und Ergriffenheitsfrei-heit ausagieren, jeder Schlag das Pu-blikum treffen, jeder Kuss die heißenStirnen im Saal kühlen. Bahn frei fürdie Übergeschnappten!Wolfgang Petersen weiß es besser.

Er hat Leute wie Jürgen Prochnow(in „Das Boot" 1982), Dennis Quaidund Louis Gossett Jr. (in „EnemyMine" 1985) oder Harrison Ford (in„Air Force One" 1997) nicht einfachmachen lassen, was ihnen auf derGrundlage der vorgegebenen Dialogeso einfiel, sondern sie in beklemmen-de U-Boot-Röhren, zerknautschteRaumschiffwracks und rumpelndeFlugzeuge gesperrt, um sie dortselbstmit Geräteversagen, menschlicherNiedertracht und unverständlichenSinnesreizen zu bewerfen, damit siebegreifen, dass er sie nur wieder raus-lässt, wenn sie etwas abliefern, dasdie Leute unterhält.

Petersen macht seinen Ensemblesgleichsam die objektive Situation amDrehort („Gigantischer Aufwandwill uns zermalmen!") bewusst undlässt sie dann nicht mehr aus dem Ka-mera-Auge, bis sie uns ihre Grenzengezeigt haben, denn die sind nunmal, als Schnittstellen zwischen demKünstlichen und dem Menschlichen,ihr Bestes. Man kann die inhumaneMaschinerie, die ein Einzelwesen anden Rand der Geduld und jede Grup-pe an den Rand der kannibalischenSchlägerei schiebt, auch durch TilSchweiger ersetzen, dann kriegt man

etwas wie Petersens reizendes Spät-werk „Vier gegen die Bank" (2016),worin Matthias Schweighöfer undJan Josef Liefers gelegentlich wirken,als wären sie lieber unter Wasser aneinen Torpedo gefesselt als in Krimi-kulissen an Herrn Schweiger.

Wolfgang Petersens Vater war beider Marine. Der filmnötige Sinn fürdas Problem, wilde Naturelementemittels Technik in Schach halten zusollen, mag daher ein Erbteil sein; ge-

nauso gut könnte der Sohn sich die-sen Sinn aber auch bei ersten Filmver-suchen mit der Super-8-Kamera inHamburg während der frühen fünfzi-ger Jahre erarbeitet haben. Das Regie-handwerk lernte er beim Kinderthea-ter; wie man vorhandene dramaturgi-sche Formate zugleich bedient undkreativ dehnt, erfuhr er beim Fernse-hen, zum Beispiel 1977 als Regisseurder bemerkenswerten „Tatort"-Folge„Reifezeugnis" mit Will Quadfliegund Nastassja Kinski. Völlig verrannthat sich Petersen in seinem Regie-leben wohl nur einmal, nämlich beider konfusen Karambolage „Troja"(2004), und selbst die ist, mit etwasAbstand betrachtet, auch nicht dooferals Oliver Stones „Alexander" ausdemselben Jahr oder Ridley Scotts„Exodus: Gods and Kings" (2014).Vielleicht sollten die drei an ihren je-weiligen altertümelnd epischen Exzes-sen gescheiterten Herren zusammenThomas Manns „Joseph und seineBrüder" verfilmen; das wäre dann we-nigstens ein krachender Untergangdes Kinos anstelle des flauen Able-bens, dem beizuwohnen uns die Um-stände derzeit nötigen.

Materialschlachten, Mythenmassa-ker: Film, heißt es immer mal wieder,sei Krieg. Wolfgang Petersen, keineoutrierte Natur, gewinnt seineSchlachten öfter als aufgeregtere Leu-te in der Branche. Am Sonntag wirder achtzig Jahre alt. DIETMAR DATI-I

Wolfgang Petersen .Foto dpu

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La cuisine des auteurs passe atable, à la Comédle-Française.

MALGRE LEUR FERMETURE, SALLES DE SPECTACLES,RESTAURANTS, MUSÉES ONT MONTRÉ UNE FORTE a,-

CAPACITÉ DE RÉSISTANCE À LA CRISESANITAIRE,

PAGES 34, 35 ET 36 -

Défilé Louis Vuitton au Louvre.

Aida, à l'Opera Basttlle.

— _ ~' *t , Alexandre Mania dans son.• _• food truck Marselli e.

r+~

I-Vi-\ E E \T COVID 19 L'ANNÉE QUI A CHAN-G.2 LE MONDE

CULTURE, MODE, GASTRONOMIE... U\

FRANÇOISE DARGENT rdargentrá)lefigaro_ir

Qn a remis les César sans pu-blic à l'Olympia mais les ar-tistes et techniciens occu-pent les théâtres de France.A Paris et à Marseille, on

s'apprête à organiser des concerts maisce sont des tests grandeur nature avecdes personnes volontaires qui seront dtt-ment testées pour pouvoir y assister.Dans Ies musées, les expositions montéesattendent désespérément leur public,mais, au Louvre, des mannequins profi-tent de l'absence de visiteurs pour défilerdevant la V'tetoire de Samothrace dans lecadre d'un défilé retransmis en digital.Partout en ville, des livreurs transpor-tent des repas, des restaurants au domi-cile des clients. On voit des affiches pour

les nouvelles pièces de théátre, les Lilntsqui sortent ou les expositions, mais ellessont obsoletes, oubliées dans quelquecouloir du métro parisien. Qui il y a unan tout j'uste aurait imaginé ces scènes ?Le 14 mars 2020, les lieux de culture,

les restaurants, les h8tels fermaient leurporte en raison de la pandémie et dustrict confinement imposé, mais tousimaginaient qu'ils rouvriraient deuxmois plus tard et que tout repartiraitcomme avant. Or, rien n'est reparti ou sipeu pendant quelques semaines à l'été2020, douchant les espoirs d'artistes etd'artisans dont la raison de vivre est decréer. Pourtant, passé la sidération despremiers jours du confinement, le besoinde jouer, de s'exprimer, de chanter, derecréer a pris le pas. Répondant, en face,au besoin de culture d'un public brutale-ment privé de librairies, de cinémaa, de

E CRÉATIUITÉ E

théâtres, de concerts, de restaurants.Contre mauvaise fortune, il a fallu

trouver un moyen d'exister. Ce futd'abord le règne des diffusions faitesmaison via les réseaux sociaux. Leschanteurs dans leur salon, les danseursde l'Opéra sur pointe chez eux avec en-fants et conjoints, les conservateurs demusée sortant de leur réserve pour descours d'histoire de l'art en ligne. Et im-médiatement le sacre des plates-formesexistantes comme Netflix, grand pour-voyeur de programmes de cinéma, viterejoint par d'autres.

Aujourd'hui, la culture est devenueindissociable de l'écran. La digitalisa-tion, qui, il y a quelques mois encore, ju-rait avec spectacle vivant et art de vivre,a fait son nid. Force est de constater quepour Le deuxième confinement les insti-tutions ont aussitót dégainé leur propre

EVEL

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plate-forme de diffusion. Tout le mondes'y est mis désormais, convaincu quec'est une des clefs de l'avenir avec sescorollaires : démocratisation et accès auplus grand nombre. En décembre, le tra-d'ttionnel ballet de Noël de l' Opera de Pa-ris, La Bayadère cette année, n'était jouéqu'une seule fois pour être capté puisdiffusé sur la plate-forme de l'Opéra, ac-cessible pour 11,90 C avec un résultat de613.57 vues, avant La Flûte enchantée quien a attiré 16 042.

Maintenir le lienavec le publicDepuis près d'un an, les acteurs de la Co-médie-Française se relaient quotidien-nement sur leur chaïne YouTube pourmaintenir le lien avec le public. Ce n'estpas seulement le lieu pour rejouer legrand répertoire mais aussi l'endroit

exact pour proposer des lectures ou dé-voiler les secrets d'une création. Résul-tat s trois millions de vues. Le public apris le pli, comme au Louvre virtuel, fortde ses 9,3 millions d'abonnés, qui vientde lancer de facéti.eux podcasts. Et s'il estun secteur qui a mieux résisté qued'autres, c'est bien celui du marché del'art. Un domaine qui a capté un nouveaupublic, là aussi, plus jeune, moinsconventionnel et très à l'aise avec le nu-mérique.Tout cela pourrait paraitre dérisoire

pour ce monde de la culture et de l'art devivre, toujours privé de lieux où l'onrêve, se rencontre et partage des émo-tions, et qui continue de se battre pour saréouverture. Cela lui a cependant permisd'être présent chaque jour de cette lon-gue et douloureuse année et de préparersa remissance.

TI Utrc.cinittw. uiu.,íxy, ciwccrts...

Culture le~ t?ubliésdu déconlïnetnenl,

28 AVRIL 2020La une du Figarotitre surles interrogationsdu mondede la cultureconcernantles consequencesde la pandemie.MARC)

FRAPPÉS DE PLEIN FOUETPAR LA CRISE, CES SECTEURSONT CONTINUÉ D'EXISTER,NOTAMMENT GRÂCEAU NUMÉRIQUE, TÉMOIGNANTDE LEUR RÉSISTANCE,EN ATTENDANT DE POUVOIRREVENIR AUX BEAUX JOURSD'AUANT,

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LA MUSIQUETIENT CÉCRANCHRISTIAN MERUN

À partir du moment où théâtres lyriqueset orchestres symphoniques ont eul'autorisation de reprendre le travailsans public, le monde classique a faitpreuve d'une grande réactivité. II y eutbien sùr des ajustements, dont certainsne vont toujours pas de soi: répéter avecmasque pour les chanteurs, jouer avec1,50 m à 2 m d'écart pour les musiciensd'orchestre, obligeant à repenserl'écoute mutuelle et la cohésion sonore.Mats partout la soif dejouer l'a emporté.

11 y eut d'abord la généralisation descaptations vidéo en streaming. Là où lePhilharmonique de Berlin avait étépionnier avec son Digital Concert Hall,nombre d'institutions musicales fran-çaises ont pris le pli, soit avec leur plate-forme (Philharmonie Live), soit avecleur propre matériel (Audi to 2.0 à l'Or-chestre national de Lille), soit enfaisantappel à des prestataú•es. Voire avec lesmoyens du bord. Les producteurscomme Camera Lucida ou FrançoisRoussillon et Associés, les diffuseurscomme Medici. tv, les chaines de télévi-sion comme Arte ou Mezzo ont joué unrále considérable. Sans oublier l'impor-tance cruciale des chaines régionales,comme viàVosges pour les spectacles del'Opéra du Rhin_ Au risque d'embou-teillage: les dates de diffusions sont an-noncées de plus en plus tardivement carles diffuseurs en ont trop ! Pour un ma-dèle économique encore à inventer.SI le streaming ne remplacera jamais

l'émotion du spectacle vivant dam unesalle, il peut avoir pour effet bénéfiquede faire évoluer la maniere de filmer lamusique classique. On pene à la réus-

site absolue de Quinte et Sens, film deGordon et François-René Martin quimet en scene l'Orchestre de Paris danstous les lieux de la Philharmonie, avecune imagination visuelle sans limitemais toujours au service de la musique.Une vraie entreprise de popularisationhaut de gamme de la musique sym-phonique.

Le nouveau soufflede la vieille TSFMais la vraie nouveauté est un retour icelui de l'audio, avec une réhabilitationspectaculaire du disque et de la radio.Alors que l'on n'enregistrait plus d'opé-ras en studio depuis belle lurette, lelabel Alpha est allé poser ses micros àBordeaux pour intmortaliser Pelléas etMélisande, à Rouen pour La Clémence deTitus. Et puis c'est le retour de la bonnevieille TSP. Rappelons que, quand lesorchestres de radio ont été créés avant-guerre, c'était pour alimenter l'antenneet non jouer en public: voici donc lesorchestres de Radio France qui retrou-vent leur mission première, eux dontcertains mettaient en dome la raisond'étre 11 y a peu ! Certaines formationsde région, comme le Philharmonique deStrasbourg, ont clairement opté pour lesonore de préférence au visuel, misantsur la qualité des prises de son de FranceMusique ou de Radio Classique, supé-rieure á celle des vidéos, mais aussi surla capacité du media radiophonique àstiuiuler l' imagination, alors que la las-situde des écrans guette. ll n'en restepas moitts que ces constats optimistesconcernent les structures permanentes,dont les reins sont plus solides que lesensembles indépendants, pour qui sepose la question de la survie.

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MUSÉES: RECOURS MASSIFET GAGNANT AU NUMERIQUEÉRIC BIETRY-RIVIERREe.,,éryr,.lEr. ,,efiì;-rnfr

De 2020, l'amateur de musées se sou-viendra sans regret de ces moments de-vant son écran, visitant virtuelleinentles salles fame de mieax. Mais pas seu-lement. Sur la toile, les propositions sesont multipliées. Mooc (cours en ligne),zooms sur des oeuvres ou des thèmes,pastilles ludiques pour enfants ou adul-tes, conférences en live ou podcasts...Méme le matériel didactique des expo-sitions avortées ou en cours mais pasencore ouvertes (notices d'oeuvres,présentations, résumés filmés, etc.) aété «destocké». Et se trouve en accèslibre sur le net. Des concours ou défissont nés sur les réseaux sociaux, tel@entreartetquarantaine (@tussen-kunstenqurantaine) où l'on doit repro-duirechez soi, avec les moyens dubord,le tableau ou la sculpture de son choix.

Etudiants, conservateurs et jusqu'auxdirecteurs d'institution ont aussi conti-nue à faire vivre les collections viales si-tes officiels et leurs fils Twitter, Face-book ou Instagram. Au Musée Guimet,par exemple, la directrice Sophie Maka-riou descend régulièrement dans les ré-serves, filmée pour une découverte deces espaces secrets. Comme au Muséedu Quai Branly-Jacques Chirac, pourson exposition sur l'art contemporain etses rapports avec l'art africain ancien, età l'instar d'autres musées, elle a optépour un vernissage «en live plutótquepas de vernissage. On découvre ainsi surordinateur sa dernière exposition-dos-sier qui commémore la destruction desbouddhas de Bàmlyàn (nos éditions duLI mars). Méme tendance partout. A

Manhattan, les conservateurs de la trésselect Frick Collection se sont relayéspour parler d'une oeuvre assortie d'uncocktail dont ils communiquent la re-cette. On a pu ainsi régulièrement, à17 heures, participer en «distantiel» àun happy hour intelligent et raffiné (unecinquantaine de ces moments sont vi-sionnables sur YouTube).Au Grand Palais, fermé pour travaux

jusqu'aux Jeux olympiques de 2024,l'équipe maison axe pareillement sonaction sur le lrirntel. Et le Louvre?

!! L'activité digitale,qui auparavantétait une option, estdésormais la norme SipCOMITE FRANÇAIS DU CONSEIL INTERNATIONALDES MUSEES

Fermé six mois en 2020 (et pour com-bien de temps en 2021?), il affiche9,3 millions d'abonnés sur les réseauxsociaux, soit un million de plus qu'en2019. Et son site, modernisé et considé-rablement enrichià partir du26 mars, aété visité 21 millions de fois l'an dernier.Globalement, «l'activité digitale, quiauparavant était une option, est désor-mais la norme »•, se félicite le comitéfrançais du Conseil international desmusées. Mais d'ajouter que «bien quecelapuisse être perçu comme une victoirepour l'accessibilité aux collections, lesinstitutions ne sont pas toutes équipéespour mener à bien cette transition. Et lescitoyens du monde ne disposent pas nonplus tous des mêmes moyens pour accé-der aux activités en ligne des musées, enconstante évolution ».

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LE MARCHÉ DE [ARTPROFITE DU « ON LINE» BEATRICE DE ROCHEBOUËTbde. c'chebouet¡álefig s o.t:

Le marché de Part a plutét bien survécu àl'onde de choc du Covid-19. La demandereste forte méme si l'offre s'est rétrécie(peu ou pas d'ceuvres au-dessus de50 millions de dollars) et les chiffres 2020pour h France sont en baisse: jusqu'à45 ! pour Drouot, contre 24%, pour Art-curial,31 % pour Sotheby's et 13,5 % pourChristie's. Une ehute compensée parl'explosion des ventes privées: plus d'unmilliard d'euros pour les deux leaders,Christie's et Sotheby's, plus 50%, en2020. Masquant les diffictdtés, les réstd-tats sont parfois insolents: deux ventes engants blancs - 100 % de vendu! - pour lacollection du couple d'artistes Christi) etJeanne-Claude (8 millions d'euros), le17 février chez Sotheby's, et pour la col-lection Treillard, l'assistant de Man Ray(6 millions d'euros), le 2 mars, chezChristie's.Les résultats dans les galeries étant

moins transparents, celles-ci n'ont qu'unseul credo : «On ne s 'en sort pas si mal! Letaux deJréquentation, malgré les réglessa-nitaires, n'a jamais été aussi élevé, preuvede l'appétit des collectionneurs. » Récem-ment, toutes les toiles de Paul de Flerschez Almíne Rech et Pierre Seinturierchez Vallois, deux artistes trentenaires àmoins de 20 000 euros, ont été vendues enun éclair. La réalité est plus contrasteechez les plus petites enseignes...

La fetmettue des musées et l'annula-tion (ou le report) des grandes foires (ArtBasel, Frieze ou Fiac) ont fait des maisonsde ventes comme des galeries les seulslieux culturels accessibies au public. Ellesen ont nettement profité car les foires

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« on line», pas assez révolutionnaires, nesont pas près de remplacer les habitudesdu monde de l'art qui alme échanger etvoir. Mais la révolution est en marchedans la jeune génération qui croit à fondau digital et à la blockchain. Le record,pulvérisé jeudi 11 mars, de 69,3 millionsde dollars pour la première ceuvre 100'X,numérique, signée Mike Winkelmann,dit Beeple, et achetée en cryptomonnaie,en dit long sur l'avenír de ce nouveausecteur daps Part contemporain.

Marier les genresSi le domaine des enchères a bien resiste,c'est qu'll a montrë sa capacité à s'adap-ter en décloisonnant les frontières et enmariant les genres. Il s'est rapidementréinventé avec de nouveaux modèles.Ainsi en fut-il des quatre heures et de-mie de vente marathon en juin, pendantlesquelles Oliver Barker, président deSotheby's Europe, a réalisé un show té-lévisé, face à huit écrans en direct deLondres, New York et Hongkong(363 millions de dollars). Et aussi de lavene d'art du XXe siècle, un mois plustard chez Christie's, baptisée «One»,sur le principe d'une course relais entreHongkong, Paris, Londres et New York(421 millions de dollars). Le « on line » afait un bond de géant (plus de 200 ventespour Christie's, contre 87 en 2019), no-tantment pour le luxe (horlogerie, sacs àmain, bijoux, vin...), dont les ventes ontquadruplé chez Sotheby's (230 contre56 en 2019). Le domaine des bijouxcompte 82 "/•, de ventes en plus cette an-née pour Cluistie's, 32 % de nouveauxacheteurs. Sans la crise, cette dernièren'aurait jamais osé vendre en ligne undiamant de 28,8 carats adjugé 2,1 mil-lions de dollars !

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LES DÉFILÉS AU CHEVETDES CHÂTEAUX FRANÇAISPAUUNE CASTELLANI

On n'a jamais vu la façade du château deChambord d'aussi près. La camera ef-fleure les toits terrasses, tournoie autourdes foréts de tourelles, s'attarde sur lesincrustations géométriques d'ardoisedans la pierre, zoome sur les détails de lafameuse tour lanterne... « Dans ce film-déf'ilé pour Celine (diffusé sur les réseauxsociaux en février dernier, NDLR), IlediSlimane a fait de Chambord un acteur, unesorte d'étre vivant, un personnage plut8tqu'un simple décor, se félicite Jeand'I-laussonville, directeur général duchâteau. Le directeur artistique connais-sait déjà les Ueux, il en avait méme unecompréhension profonde et une approcheesthétique qui m'ont beaucoup frappé. Il yavait dans son projet une cohérence avecl'imagerie de la Renaissance. » Chemisesà collerettes, blousons cuirassés et bom-bers à damier, les mannequins de ce de-file homme de l'hiver 2021-2022 multi-pliaient les elins d'oeil aux portraits decour exposés à l'intérieur du château.Le lien semblait tout aussi évident,

quelques semaines auparavant, avec lacollection Métiers d'art de Chanel filméeen huis clos dans le château de Chenon-ceau, autre joyau des monuments histo-

riques également «shooté-» sous toutesles coutures pour l'occasion par le pho-tographe star Juergen Teller. «Au-delàde la fascination de Gabrielle Chanel pourCatherine de Médicis et de ces deum C en-trelacés, le choix de Chenonceau faisaitsens pour mettre en avant les plumassiers,les brodeurs, les plisseurs et autres arti-sans de la mode. Car, nous aussi, n'em-ployons que des experts à longueur d'an-née avec les restaurateurs de tableaux, lesdoreurs, les tapissiers, insiste CarolineDarrasse, directrice de la communica-tion, des relations publiques et de lamarque du château de Chenonceau. Tousces métiers représentent l'excellencefrançaise à !'international. »

Toucher un publicplus jeune et internationalPour les marques de mode (égalementDior qui vient de présenter sa collectiondans la somptueu.se galerie des Glaces deVersailles et Louis Vuitton qui a défilé aumilieu des sculptures du Louvre), c'estavant tout une façon de s'ancrer dans unpatrimoine hexagonaL « Et pas n'importequel patrimoine, souligne l'historienneAudrey Millet, spécialisée dans l'écosys-tème de la mode et auteur du Livre noirde la mode (le 18 mars aux Ed. Les Péré-grines). Versailles, Chambord, Chenon-

ceau, c'est François lef, Colbert,Louis XIV. Ce sont eux les premiers créa-teurs du "made in France", qui ont déve-loppé les savoir-faire et le gout français.Eux encore qui sont à l'origine des manu-factures de soieries à Tours au XV" sièclepuis à Lyon au XVIIe. Versailles est égale-ment le lieu des premiers défilés de mode,lù où paradent nobles et courtisans et oùles marchands viennent présenter leurstissus, leurs bijoux. En élisant ces lieuxchargés d'histoire, la mode retourne auxsources de l'exceUence française et faitrayonner ses chdteaux, ses dorures, sesparquets, ses miroirs... »En plus d'offrir un spectacle enchan-

teur, des références poétiques et debelles images, précieuses en ces tempschaotiques, les défilés permettent auxmonuments et musées de toucher un pu-blic différent, plus jeune, plus interna-tional, mais surtout d'ouvrir leurs portesvirtuellement. « Ce sont des images de laFrance reprises dans le monde entier, in-siste Caroline Darrasse. Les retombéessont phénoménales pour nous. Versailles,Chambord et Chenonceau sont les chd-teaux français les plus internationaux etnous avons tous beaucoup souffert. Ici,nous comptabilisions d'habitude 50'%, devisiteurs étrangers venus de loin, tous per -dus avec la crise sanitaire.»

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13-03-202133+34/LE FIGARO

LA MODE HEXAGONALESE PAIE LE LUXE DE RAYONNERHÉLÈNE GUILLAUME hguíllaumeCáilefigaro.ir

«On a traverse ce moment avec beau-coup de discipline», résume NicolasGhesquière, le directeur artistique deLouis Vuitton. Si d'un point de vue éco-nomique, les raisons de la relativebonne tenue du secteur sont connues(des entreprises déjà fortes sur le nurné-rique, une reprise du marché chinoisquand l'Europe se confinait, la fidélitéde la clientèle locale...), la résilience dela mode française mérite qu'on s'y at-tarde. Pour rappel, la psychose du coro-navirus - comme on dit à l'époque -commence en Europe autour du 19 fé-vrier, par l'Italie et la région lombarde,au moment où s'achève la FashionWeek de Milan. Dans la foulée, les défi-lés de Paris ont lieu comme si de rienn'était, ou presque - le président Ma-cron invitant mème PDG, créateurs etjournalistes à l'Élysée au diner de lamode, le 22 février. À l'époque, lesconversations ne tournent quasimentpas autour de ce virus qui, pourtant, amis un coup d'arrét brutal dès janvier,au business en Chine.Le 17 mars, comme toute la société

française, les boutiques, les studios decréation, les ateliers et les fournisseurs(les fabricants italiens sont confinés de-puis déjà une semaine) baissent le rideau.Jusqu'à la mi-mai où les équipes retrou-vent le chemin de leurs entreprises. Aus-sitöt, les créateurs - qui, dans la grandemajorité, n'ont jamais arrété de tra-vailler durant les deux mois de confine-ment - lancent rapidement la produc-tion. Chanel sera la première marque à

présenter une collection, le 8 juin sur sonsite et sur les réseaux sociaux. Cette vi-déo va sonner l'heure de la reprise. De-puis, ces neuf derniers mois, toutes lesmarques ont continué de créer, de fabri-quer et de présenter leurs vétements etaccessoires, dont la vente sur e-shop alogiquement fait un bond sans précé-dent. « Ces derniers mois, le commerce enligne de l'habillement est passé de 14 % à21 %, précise Pascal Morand, présidentexécutif de la Fédération de la haute cou-ture et de la mode. La maturité numéri-que des marques créatives, leur interna-tionalisation, qui leur a permis deperformer sur les marchés quí rouvraientquand d'autres fermaient, et les chiffressurprenants des ventes en France malgré'Immense perte du tourisme ont permis derééquilibrer les choses. Mais íl existe unautre facteur à cette résilience : la capacitéd'adaptation très rapide de ces entrepri-ses, qui est une partie intégrante de leurculture. La mode fonctionne sur le lance-ment très régulier de collections et une re-mise en cause despratfques tout aussi fré-quente. Si dans la plupart des industrie.scréatives, les projets se montent en plu-sieurs mois, voire en années, les collectionsse comptent par deux, quatre ou plus paran et une saison ratée est très compliquéepour une marque. Ily a donc une exigencedans la rapidité qui leur permet de s'adap-ter plus facilement aux crises. Globale-ment, le secteur peut se targuer d'un hautniveau de compétence. C'est une consé-quence de sa place particulière, entreculture et économie. »

Un pas de géantQuand d'autres pans de la vie culturellecomme le cinéma ont été trop peu sou-tenus par leurs acteurs - au sens proprecomme au figuré -, la mode n'a pas re-noncé aux événements qui rythmentson calendrier, en jouant sur l'expres-sion numérique et/ou physique quandcelle-ci était possible. « On auraitpu an-nuler la Fashion Week comme l'a fait leFestival de Cannes sous prétexte qu'uneédition numérique ne rnarcheraftpas, iro-nise un patron d'une maison de luxe.Certes, tous les formats et les initiativestentés par les marques n'ont pas fonction-né, mais on avance en marchant et en dixmois, nous avons fait un pas de géant. »Cette résilience est métne devenue unfacteur d'innovation, dans les modèlescomme dans les usages. « Nous assistonsà un phénomène de "créativité augmen-tée" : les marques ont eu recours à des ar-tistes, des cinéastes, des ingénieurs, desdéveloppeurs de jeux video, qui contri-buent à la virtualisation de l'identité es-thétique, poursuit M. Morand. A la faveurde la Fashion Week, Paris a été exposée àtravers ses musées, ses clubs, ses cafés ouencore, ses hôtels dans les collectionsprésentées en ligne. »

De gauche à droite:en décembre, le ballet de Noëlde l'Opera de Paris, La Bayadérecette année, n'était joué qu'uneseule fois pour étre captépuis diffuse sur la plateformede l'Opera.La vente d'art du XXe siècle, enjuillet chez Christie's, baptisée«One », sur le principe d'unecourse relais entre Hongkong,Paris, Londres et New York.Le chateau de Chenonceaua eté «shootè» sous toutesles coutures par le photographeJuergen Teller pour la collectionMétiers d'art de Chanel.Le domaine de Chamborda servi d'écrin pour le defilehomme de l'hiver 2021-2022 deCeline, diffusé sur les réseauxsociaux, en février dernier.

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LE GOi1T

Le film noir deJay-Jay JOHAYSOY.POUR SON TREIZIÈME ALBUM, "RORSCHACH TEST", LE CHANTEURSUÉDOIS A PLONGÉ DANS LES TRÉFONDS MÉLANCOLIQUESDE SA PSYCHÉ, RENOUANT AVEC LES ARRANGEMENTS ÉLÉGANTSET LES RYTHMES CAVERNEUX DE SES DÉBUTS.

Texte Pascaline POTDEVIN — Photo Hannah MODIGH

DANS LE CLIP DE "WHY WAIT UNTIL

TOMORROW", l'un des titres de son nouvel album,lay-Jay Johanson est un homme en mouvement.Un homme seul qui, d'un pas alerte, parcourt lesnies de Paris désertes. Des images tournées pen-dant le deuxième confinement, un soir de la finoctobre 2020 parle photographe islandais BenniValsson: «Beyoncé a eu l'autorisation de tournerau Louvre pendant une semaine: on s'est dit qu'onallait faire pareil avec tout Paris, le temps d'unenuit», sourit le musicien joint par vidéo dans samaison de Stockholm. «Ce que l'on cherchait sur-tout, c'était capter un moment á part, uneambiance qui ne se reproduirait jamais, poursuit-fl. Nous avíons toutes les autorisations nécessaires:Personne ne nous a jamais arrétés.»Rien n'arrête, de toute façon, Jay-lay Johanson.Crooner à la mélancolie élégante et surannée,révélé il y a vingt-cinq ans en pleine fureur trip-hop avec le vénéneux Whiskey (1996), le Suédoisa signé des tubes confidentiels mais beaux àpleurer, aux nuances de jazz ou de pop sixties;exploré des contrées synthétiques (sur l'albumAntenna, 2002); semblé parfois disparaïtre dansle souvenir des années 1990 dont il était issu. Puisil a su ressurgir et prouver, au détour d'une mélo-die évidente ou d'un gimmick siFfloté (HeardSomebody Whistle, stir le beau Kings Cross,en 2019), qu'il ne s'était jamais essoufflé. Son trei-zième album, Rorschach Test, le voit revenir auxpulsations caverneuses et aux pianos'flous de sesdébuts. Avec, d'une harmonie gospel (Amen) à unmorceau instrumental (Andy Warhol's Blood forDracula), des trouvailles ornementales qui l'em-pêchent de tomber dans la redite.Rorschach Test a été terminé plus tôt que prévu,à la faveur du premier confinement, au prin-temps, pendant lequel Jay-Jay Johanson nousrévèle qu'il a « bu beaucoup plus de vin rouge qued'habitude» et mis la touche finale à ses arrange-ments. Pas question, pour lui, de ceder à la stu-peur devant le temps qui s'arrête, à se laisserabattre par une pandémie qui a mis la culture, et

les musiciens sur pause. Jay-Jay Johanson, quisort un album à peu près tous les deux ans, nes'arrête jamais : « 11 le faut. Si je ne travaillais pas,je resterais au lit toute la journée. Quand c'estvraiment trop difficile, qu'une chanson ne vientpas, je change de perspective : je fais de la peintureou je vais marcher. Marcher vous place dans unautre état d'esprit : peu á peu, on se met it fredon-ner, siffloter, ca libère quelque chose.»En l'occurrence, des mélodies, des mots maisaussi des images. Rorschach Test en est rempli :de Romeo, qui demande conseil à l'icöne shakes-pearienne pour raviver la fiamme d'un amour quis'étiole, à Vertigo, hommage avoué à AlfredHitchcock, que Jay-lay Johanson chérit depuistoujours, les titres de l'album mettent en scenedes personnages et des décors. Une qualité ciné-matographique qui nourrit toute sa discogra-phie : «Cela vient du mélange entre ma manièrede raconter des histoires et la production de mesmorceaux, explique-t-il. Le cinéma ne m'influencepas lorsque je les compose, mais davantage pen-dant que je les arrange. Même si l'on n'a pas vu unfilm, sa bande originale bénéficiera toujours d'unedramaturgie que la pop n'aura jamais. C'est celaque je veux introduire dans mes chansons.»Et c'est ce qui inspire aussi les textes de Jay-JayIohanson, récits aussi clairs que ses mélodies,énoncées en termes simples parce que l'anglaisn'est pas sa langue maternelle. Des mots désar-mants, presque naïfs, qui font naïtre des imagesaux contours francs : dans l'un de ses premierstubes, So Tell the Girls That I Am Back in Town(Whiskey), le frêle Suédois se rêvait en hommefatal, dont les mélodies ravissent le coeur desfilles aussi sûrement que le joueur de flûte deHamelin ensorcelle les enfants. Dans lay-JayJohanson (Tatoo, en 1998), il devait répondre deses crimes amoureux en se soumettant à uninterrogatoire mystérieux (mené par ValérieLeulliot, la chanteuse d'Autour de Lucie - franco-phile, Jay-Jay a longtemps vécu à Paris).Aujourd'hui, on le retrouve, dans Amen, faisant

l'inventaire de présents adolescents (des disques,une cassette, des tickets de concert) offerts parun être cruel qui, hélas, refuse de lui donner soncoeur. Et sur How Can 1 Go On, se demandant, lavoix mêlée à un saxo crépusculaire, commentcontinuer à vivre quand se sont éloignées leslèvres et l'étreinte de 1 ëtre aimé.Les chansons de lay-Jay Johanson sont des enti-tés immatérielles dans lesquelles on distinguedes formes, des images et des couleurs. Commeles dix cartes du test de Rorschach, qui ont ins-piré autant de chansons sur son nouvel album.Et qui fêtent leurs cent ans cette année : « C'estune forme d'hommage, explique Jay-JayJohanson. J'aime l'idée que ces cartes aient étécréées comme une thérapie, pour en savoirdavantage sur les autres. »Mais, cette fois, en écoutant Rorschach Test, c'estsur Jay-Jay Johanson lui-même qu'on en apprendun peu plus. Et notammentsur When Life Has LostIts Meaning, ou il chante que, « lorsque la vie perdtout son sens », il s'empare simplement d'un carnetsur lequel il fait la liste («qui risque de ne pas étrelongue ») de ce qui le raccroche à l'existence, d'unebalade en forêt à la contemplation de la mer. Lemusicien décrit le titre comme le mélange inat-tendu du standard My Favorite Things, tiré de laprimesautière comédie musicale La MéIodie dubonheur, et d'une obsession qui l'habite depuislongtemps: «A ii ans, je ne sais pas pourquoi, maisj'étais fasciné par le suicide. IIy avait un livre sur lapoétesse Sylvia Plath á la bibliothéque de ma petiteville : c'est le seul que j'ai jamais volé, parce qu'ilparlait de son suicide et que je ne voulais pas quece soit inscrit dans mon dossier. Le titre suédois setraduisait par "Quand la vie a perdu tout son sens':Cette phrase m'accompagne donc depuis que je suispetit. Trois ans plus tard, en voyant Furyo aucinéma, je suis également devenu totalement obsédépar le hara-kirL J'avais 14 ans, cela a eu beaucoupd'e f fet sur moi. le n'aurais jamais pu écrire sur lesuicide auparavant. J'ai tourné autour du sujet,mais je ne l'aí jamais abordé aussi profondément.D'habitude, j'écris des chansons d'amour qui parlentde regrets, de cceurs brisés. Ici, c'est très personnel,ça n á rien ci voir avec quelqu'un d áutre.11 s'agit degérer ses propres problèmes, ses propres fantômes.Le fait que la santé mentale soit un sujet de plus enplus abordé a sans doute aidé.» Et met en lumièreune ombre latente qui, si elle a toujours été pré-sente dans ses disques, devient plus concrete quele simple reflet d'un film noir. Comme une tachesombre qui, soudaín, s'incarne, se fait nette,devient une silhouette. Une gueule-de-loup, unpaysage ou un papillon de nuit. Bien plus que del'extirperdu réel le temps d'un instant, ce sont leschansons de Jay-lay Johanson qui l'ont maintenuen mouvement. Et donc en vie. CD

RORSCHACH TEST, DE JAY-JAY JOHANSON(29 MUSIC/KURONEKO).

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48 ARTISTSLOOKBACK ONONE VERYBAD YEAR

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Great art wzll be madefrom this time, a aoutthis time, inspired bythis time. While wewait for that toemerge, we asked theartists writers,filaralxaalcers, ma_asi--cians, composers,painters, photogs.•a-phers, illustrators —seven questions aboutwhat their life andwork over the last yearhave been like.Through interviews

and written answers,edited and collectedhere, they opened upa.bout the dark ano4rnents, they sharedthe glimmers of good,they let us into the lifeof a creative mind inquarantine. But beforethey answered, theyasked to share onecaveat.

"Obsessing overwhat it dici to me speWcrfic,aCCy almost inex-

48 artists,7 questions,one verybad year

cusably leaves out myconstant awareness ofthe damage to mycommunity, the arts ingeneral, to say nothingof the half a milliondead Americans,"wrote the conaposerNico Mu hly. "Even ifthere are small uplift.._.9.ng moments to befound, they do notrepresent the totalityof this disastea; andcan't be treated asbellwethers for anysort of greater trend.This whole thing isVery Bad "And far from over,

With that in mind, weset out to capture arecord of what it waslike to be an artist dur-ing the pandena.ic.. lt'snot scientific, or ex-haustive, but it givesus a window into thepast .— and maybe adoor to the future.What's one thing you made this year?AARON DESSNER, MUSICIAN-PRODUCER:

Right as the quarantine started, I

started writing so much music, and Ihad no idea what it was. There was nohorizon line, there was a lot of uncer-tainty — so I just made a lot of music thatI didn't know what it was for. And that'swhen Taylor Swift approached me.TIG NOTARO, COMEDIAN: I made two pod-casts. I'm considering a third. And Isomehow ended up being green-screened into a zombie action filmwhere I'm a helicopter pilot. I didn't seethat coming. It was kind of like when Iwas doing "Star Trek" and I was like,"Really? Me?" And then oddly when Iwas in my "Star Trek" suit it was like,"Oh I guess it doesn't seem so weird."KYLE ABRAHAM, CHOREOGRAPHER: I proba-bly made seven or eight works. It's im-portant to note I don't think peopleshould feel like they needed to do any-thing. I think there was a pressurearound that in the early months, thatpeople felt they needed to be creating.SHARON HORGAN, ACTOR-WRITER: I made afew good things, thank God. I wrotetons. I hope that's not a smug answer. Itwas like work or be damned.PERFUME GENIUS, THE MUSICIAN MIKE

HADREAS: In the beginning, I was writinga lot. It was all kind of fragments, but itfelt like it was starting a new project,and then it just kind of died. I thought:What if I started drawing again, or doingthings that were just creative practicesfor me? But I'd rather just, like, have asnack, you know?MAKAYA MCCRAVEN, MUSICIAN: I was on theroad when the pandemic was an-nounced, and we had to come home. Itook three months where I didn't reallyplay or do anything, but the uprisingsaround George Floyd's murder is a mo-ment that woke me, creatively. It waslike, "You got to get off your ass andkeep hustling and doing the work."EDDIE MARTINEZ, ARTIST: My older themeshave been coming back into my work. Ihave been painting tabletops, flowers,still lifes and figures, boomeranging toearlier themes. And tennis balls. I havepainted tennis balls for at least fiveyears. I don't think I ever paint the coloraccurately. It's a funky color. There is awhole debate over the color of tennisballs. Are they yellow or are they green?I think that every tennis ball shifts be-tween that range in the course of theirlife. They start off neon, like a toxicsludge, but once a ball starts to lose itsfuzz and pick up the residue of whateversurface you're playing on, they get dull. I

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would say they start off neon green andgo more toward yellow over time.TIWA SAVAGE, MUSICIAN: I've made peacewith myself. I chose to no longer stressover the things I have no control over.MEGHA MAJUMDAR, NOVELIST ("BURNING"): Imade a lot of food. I haven't seen my par-ents in more than a year, as travel hasbeen impossible, but I've felt close to mymother in cooking the Bengali dishesshe made for us at home.KAREN RUSSELL, NOVELIST ("ORANGE

WORLD"): I made a googly-eyed owl out oftoilet paper rolls. It was supposed to be acollaboration with my 4-year-old son,but we had artistic differences and heleft to be a Ninja Turtle. My baby daugh-ter pulled the wings off, and now the owllooks the way we all feel. We've got ourfingers crossed for the Whitney Bienni-al.ALI SMITH, NOVELIST ("SUMMER"): A com-post heap.

AIDY BRYANT, ACTOR-WRITER: We wrote,shot and edited the third season of"Shrill" Weirdly, the endless parame-ters of Covid made us get creative in away that helped the show.JULIA BULLOCK, CLASSICAL SINGER: I re-corded a voice/piano recital in Blaibach,a tiny village in Germany. It helped mebegin to more clearly determine what Iwanted to make of virtual concert set-tings — a hybrid between an album anda livestream experience.PHOEBE BRIDGERS, MUSICIAN: I haven'tbeen able to face my writing head-onthis year. If I were to write the way I nor-mally do, which is just glorified com-plaining, it would be the same as everysingle other person. I don't know whatnew experience I can bring to it, otherthan the fact that I had a pretty success-ful album cycle — which also nobodywants to hear about.SHEILA HICKS, TEXTILEARTIST: I have nevergotten so much work done! There are sofew distractions or interruptions. Evenif you choose to do nothing, you can do itwith intensity.CAMILLE A. BROWN, CHOREOGRAPHER: I'vecreated a mentorship program for Blackartists. It brings together past and cur-

rent dancers from my company; I al-ways want them to feel like they have ahome to go back to.ANICKA YI, CONCEPTUAL ARTIST: Maintain-ing my studio is a lot like making an on-going meta work of art. There is a mythabout the redistribution of time duringthe pandemic, that we have fewer inter-ruptions. I've experienced the opposite.YOUNG JEAN LEE, PLAYWRIGHT ("STRAIGHT

WHITE MEN"): I taught a free, three-hourplaywriting workshop on Zoom that wasbased on the classes I teach. I was frus-trated with the structures that make thetheater industry inaccessible to low-in-come artists, and I wanted to give awider audience access to the tools I'dpicked up over the years. I'm tired ofpeople thinking the only worthwhile artis being made in New York or L.A. or be-ing fostered within expensive M.EA.programs, when a first-time writer inTuscaloosa could be inventing some-thing even more interesting.MIKE IR BIGLIA, COMEDIAN: The fundamen-tal shift I made this year is taking my

profession — live performance of myown comedy — and I digitized it. For ev-ery run of virtual shows we give a big do-nation to food banks. Which sort of en-

capsulates this year for me — how do Ientertain people and support peoplewho are struggling at the same time?This is what I came up with.SEAN SCULLY, ARTIST: Lately, I have fallenin love with yellow. At the moment, Iseem to be using it in every painting. I'mnot sure I understand why, though may-be it offers a kind of protection againstthe cold, or against the sorrows of Covid.One of my new paintings is called "Yel-low Yellow." Another is called "Wall Or-ange" and has blurs of yellow and or-ange seeping into each other. Yellow iscomplicated.NICO MUHLY, COMPOSER: I found it,strangely, much easier to write thingswhich were commissioned inside theconfines of the pandemic than to finishthings I'd been working on before.JENNY HOLZER, ARTIST: I used my electric-sign fixation in service of the vote. Ipracticed applied art, maybe agitprop,for the elections. Also, I indulged in uglywatercolors on formerly secret docu-ments, that I littered with filthy words.Women should swear more.TRACY LEfTS, ACTOR-PLAYWRIGHT: I'vemade nothing. On four separate occa-sions, I arranged my schedule with [mywife] Carrie so I could have six uninter-rupted hours a day to write. All fourtimes, I emerged from my office aftertwo or three weeks, rattled, defeated,feeling lousy about myself. My wife fi-nally said, "Here's what you have to do:read books, watch movies, cook dinnerand take care of our boy." That is whatI've done. And while my family is my fo-cus and my joy, from a creative stand-point, this year for me has been a duststorm. I'm normally involved in a num-ber of creative endeavors, in differentforms, but the theater is my lifebloodand I don't know who I am without it.The plug getting pulled on [his play]"The Minutes" was truly devastating forme. I feel like a heel even saying thatsince so many people in this country andaround the world are suffering as a re-sult of this pandemic in ways I can't evenfathom. But it's the simple truth. I can'tdo the computer theater, it's too depress-ing for me, and I've turned down a cou-ple of on-camera jobs because I am justas scared of this virus as I was a yearago. Creatively, I'm lost. It's why I'm do-ing this interview. I'm guessing thereare some other artists who identify.

What art have you turned to in thistime?

PERFUME GENIUS: In the beginning, I waslistening to a lot of stuff I listened towhen I was younger, revisiting musicfrom when I was a teenager, like GreenDay. It was just comforting. I didn't feellike listening to "Dookie" just as, like, a39-year-old man — I think it was some-thing about remembering a time when Ifelt invulnerable.HAYLEY WILLIAMS, MUSICIAN: I've had suchan emotional response to theater andclassical art forms experienced onlythrough little screens — namely, "Danc-

ing at Dusk: A Moment With PinaBausch's The Rite of Spring," and thenthere was the video that went viral of theUceli Quartet performing for a packedhouse of nothing but plants at LiceuOpera in Barcelona. It was called "Con-cert for Biocene." It made me cry.PHOEBEBRIDGERS: I had never really doveinto Gabriel García Márquez, and nowI'm very deep into him. I read "One Hun-dred Years of Solitude" and "Love in theTime of Cholera."AIDY BRYANT: It's been a very odd mixthat I have chosen not to question: Lis-tening to Liberace, watching '90s "Sab-rina the Teenage Witch" and "The So-pranos."JUSTIN PECK, CHOREOGRAPHER: I've beendown a rabbit hole of the classic GoldenAge of Hollywood — reading a lot aboutthe era, and watching and rewatching aton of films. Other than that, "I May De-stroy You" was pretty mind-blowing.ALI SMITH: Everything from Beethoven tobox sets. Right now it's Six Bagatelles,"The Bureau" and "Call My Agent!" Aprofoundly meditative album called"Airs" by the composer Mhairi Hall, whotakes ancient Scottish tunes andbreathes her new air through them.Wynton Marsalis's "The Democracy!Suite." Ella Fitzgerald's newly discov-ered "Berlin Tapes." And the novels ofMichelle de Kretser. Good writing, goodmusic and the kind of story that opensand opens to more.DEREK DELGAUDIO, MAGICIAN: Run the Jew-els and Francis Alÿs.ARTISTS, PAGE 20

Giorgia Lupi Information Designer

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Daniel Arnold Photographer

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South Korea's answer to AmazonSEOUL. SOUTH KOREA

Start-up upends shoppingin a fast-growing marketfor online transactionsBY CIIOE SANG-HUNAND LAUREN HIRSCH

The small white delivery trucks zipdown streets all over South Korea. Theuniformed workers send photos ofsafely delivered packages to impatientcustomers. Workers can move so fast,their employer promises, that it can callthe service "rocket delivery."The trucks and the operation belong

to Coupang, a start-up founded by a Har-vard Business School dropout that hasshaken up shopping in South Korea, anindustry long dominated by huge, but-ton-down conglomerates.

In a country where people are ob-sessed with "ppalli ppalli," or gettingthings done quickly, Coupang has be-come a household name by offering"next-day" and even " same-day" and"dawn" delivery of groceries and mil-lions of other items at no extra charge.The company, which is sometimes

called the Amazon of South Korea, got abig endorsement on Thursday fromWall Street. Its shares rose 41 percentfrom an initial public offering price of$35 to close the day at $49.25.The I.P.O. raised $4.6 billion and val-

ued the company at about $85 billion,the second-largest American tally for anAsian company after the Alibaba Groupof China in 2014.Coupang may need the money. South

Korea's big conglomerates, called chae-bol, and others are building their owndelivery networks as Coupang plans itsexpansion. It faces other issues, too,such as growing concerns about work-ing conditions after the death of severalCoupang warehouse and delivery work-ers that some relatives and labor activ-ists attributed to overwork and poor la-bor practices.For the moment, Coupang is South

Korea's biggest e-commerce retailer, itsstatus further cemented by people stuck

AUSH SMTN/RËI.TERB

Boia Suk Kim wants his customers to wonder: "How did I ever live without Coupang?"

at home during the pandemic and thosein the country who crave faster delivery.

"I won't go so far as to say 1 can't livewithout Coupang, because there are somany other online shopping optionsavailable here fiercely competing witheach other, and some of them can be asfast as Coupang or cheaper," said KimSu-kyeong, a Coupang shopper andmother in Seoul. "But Coupang hasbranded itself so well, it's the name thatfirst comes to my mind when I think ofshopping online."As Bom Suk Kim, who started

Coupang in 2010, likes to say, "Our mis-sion is to create a world wherecustomers wonder, 'How did I ever livewithout Coupang?"'Mr. Kim, 42, ran an unofficial and

short-lived Harvard alumni magazine inthe United States before returning to hisbirth country to revolutionize its e-com-merce industry.Coupang's rapid growth was driven

by a combination of daring en-trepreneurship and branding. That in-cludes spending heavily on infrastruc-ture to limit the inconveniences that typ-ically come with online orders and re-turns, like cardboard boxes.Customers who belong to its member-

ship program, Rocket Wow, can return aCoupang product by leaving it outside

their door, without a box or return label."It's not just free — it's a stress-free

experience," Mr. Kim said in an inter-view on Thursday. "We've really tried togo to those extremes that have a reallyhigh bar to not make something incre-mentally different, but think about howwe can just change the actual frame of it— the framework."The company's name is a mix of the

English word "coupon" and "pang," theKorean sound for hitting the jackpot. Inan industry where most delivery work-ers drive around in nondescript truckswearing drab jackets, Coupang's fleet offull-time drivers — known as CoupangMen, but recently renamed CoupangFriends — wear bright uniforms andcruise around in branded, company-is-sued vehicles."Coupang has grown fast by meeting

two most important needs ofcustomers: cheap prices and fast deliv-ery," said Ju Yoon-hwang, a professor ofdistribution management at JanganUniversity. "Coupang also offers moregoods than competitors, so consumersbelieve they can find anything onCoupang."Only a few start-ups — like Naver,

South Korea's dominant web portal andsearch engine, and Kakao, its leadingmessaging app and online hank — have

been as successful as Coupang. ButNaver and Kakao are both listed inSouth Korea. Mr. Kim took Coupang toWall Street aiming to court bigger in-vestors and a higher valuation thatwould allow his company to eclipse itsrivals back home.Coupang's first rivals were eBay-

style marketplaces where customersfound sellers. Deliveries were made bythird-party logistics companies thatcontracted with independent couriers.Deliveries could take several days.When Coupang began its "rocket de-

livery" service in 2014, it set off a priceand delivery war. It has since built itsown network of logistics hubs, with 70percent of the population now livingwithin seven miles of a Coupang logis-tics center, according to the company.The company says it uses machinelearning to predict demand and stock-pile goods at warehouses. It also runs itsown fleet of 15,000 full-time CoupangFriend couriers.

It also doubled its work force to 50,000in 2020, becoming South Korea's third-largest private-sector employer. It plansto create 50,000 more jobs by 2025.Analysts said Coupang had borrowed

from Amazon's playbook by seeking tobecome a dominant market force beforeturning a profit.The company's revenues almost dou-

bled last year, to $12 billion. But its hugeinvestments in its logistics network,made possible by the funding from for-eign investors like Japan's SoftBank andits Vision Fund, have kept it in the red.Its annual net loss ballooned to $1 billionin 2018 before narrowing to $475 millionlast year."The picture is pretty clear about the

strength of the business," Mr. Kim said.While the company has not offered anytimeline of when it might make a profit,he said Coupang "will continue to be in aposition to be self-funding" and "ag-gressive with reinvestments."

It recently introduced Coupang Eats,a meal-delivery service, and CoupangPlay, a video streaming app. But unlikeAmazon, Coupang doesn't have otherbusinesses, like cloud computing, thatcan easily generate the cash needed forbig expansions. And rivals are puttingup fierce competition.

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13-03-20213THE WALL STREET JOURNAL

HBO With Ads SetTo Launch in June

AT&T Inc. said a long-plannedversion of its HBO Max stream-ing service supported by ads willlaunch in June, attaching com-mercials to a brand that for de-cades stood for premium contentwithout interruption.

Company executives wary ofalienating their existing customerbase said Friday that the adswon't affect "HBO Originals" like"The Sopranos" and "Game of

Thrones" that have long giventhe premium service its cachet.But they said there is pent-updemand from marketers seekingto reach the HBO Max audience,pointing Friday to $80 million inupfront commitments from ad-vertisers for the new version ofthe service.

"Advertising, when executedthoughtfully and elegantly, is apowerful way to lower prices foreveryone," said WarnerMediaChief Executive Jason Kilar, whopreviously led rival streamingservice Hulu.

The telecom giant has yet to

disclose the price of the new ser-vice, which is expected to costless than the $15 monthly priceof ad-free HBO Max so that itcan appeal to a wider pool of po-tential customers.

HBO gained a reputation forcritically praised TV series soldthrough cable providers. Its on-line cousin went to market lastyear with a cache of added con-tent from Warner Bros. studiosand new licensing deals. The ser-vice was designed to adapt thebrand for a streaming-mediaboom dominated by cheaper ser-vices like Netflix and Disney+.

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u Eo.e..;~.,;~Ÿr~~Satellare-Laaualung StarLaa

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13-03-20216THE WALL STREET JOURNAL

On Screen FILMS THAT CAPTURE THE SPIRIT OF THECITY., FROM SCREWBALL COMEDIES TO SPY THRILLERS

Berlin-based filmmaker AnnaWinger, co-creator of theminiseries 'Unorthodox' andthe Deutschland'trilogy, on afew of her favorite depictionsof her adopted city:

'One, Two, Three' (1961)1"Billy Wilder's hilarious com-edy—starring James Cagneyas a Coca-Cola executive—provides a window into theearly days of the dividedcity. Wilder started out as adirector in Weimar Berlinand returned years later tomake this film, only to havethe Berlin Wall go up—notjust during his production,but through it, along theBrandenburg Gate" DVDfrom kinolorbercom

'The Lives of Others' (2006)

I "Of all the Berlin film clas-sics, this is my favorite. It'sabout a Stasi spy who falls inlove with the artists he's sur-

Director Billy Wilder on theset of 'One, Two, Three.'

'The Lives of Others'

veilling in East Berlin inthe 1980s." Streaming onmultiple platforms

'Orna & Bella' (2012) I "AI-exa Karolinski's documentaryabout her grandmother andher grandmother's bestfriend—Holocaust survivorsfrom Poland who settled inCharlottenburg after thewar—shows how these twowidows in their 80s stayconnected to their sharedhistory through food:'Streaming on Amazon Prime

'The Most Beautiful Girl inthe World' (2018) l'AronLehmann's rom-com is set

during a high-school class tripto Berlin, in which the stu-dents sneak out to attend rap m

battles in local clubs." Blu-rayDVD from Amazon

urnunrs s rsimus,rwa

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