Schede tematiche sul diritto dell'immigrazione - edizione 2010

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SCHEDE TEMATICHE Iniziativa di informazione per cittadini e cittadine immigrate realizzata nell’ambito del progetto SIRIO - coordinato dal Comune di Udine giugno 2010 PROGETTO MIGLIORE DIFFUSIONE DEI DIRITTI E DOVERI DEGLI IMMIGRATI REALIZZATO DA CON IL CONTRIBUTO DI

Transcript of Schede tematiche sul diritto dell'immigrazione - edizione 2010

SCHEDE TEMATICHEIniziativa di informazione per cittadini

e cittadine immigrate realizzata nell’ambito del progetto SIRIO - coordinato dal Comune di Udine

giugno 2010

PROGETTO MIGLIORE DIFFUSIONE DEI DIRITTI E DOVERI DEGLI IMMIGRATI

REALIZZATO DA CON IL CONTRIBUTO DI

Indice delle schedescheda 1 - INGRESSO IN ITALIA

scheda 2 - DICHIARAZIONE DI PRESENZA

scheda 3 - PERMESSO DI SOGGIORNO

scheda 4 - TITOLI DI SOGGIORNO

scheda 5 - ACCORDO DI INTEGRAZIONE

scheda 6 - RICEVUTA DEL PERMESSO DI SOGGIORNO

scheda 7 - PERMESSO DI SOGGIORNO CE S.L.P.

scheda 8 - UTILIZZABILITÀ E CONVERSIONE DEL PDS

scheda 9 - RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE

scheda 10 - SOGGIORNO PER STUDIO

scheda 11 - DISOCCUPAZIONE

scheda 12 - CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI

scheda 13 - MOBILITÀ

scheda 14 - AMMORTIZZATORI IN DEROGA

scheda 15 - LAVORI SOCIALMENTE UTILI

scheda 16 - LAVORI DI PUBBLICA UTILITÀ

scheda 17 - MATERNITÀ RESPONSABILE

scheda 18 - STRANIERI IN FVG

scheda 19 - ASSISTENZA SANITARIA

scheda 20 - MATRIMONIO E CITTADINANZA

scheda 21 - CITTADINANZA PER RESIDENZA

scheda 22 - PROTEZIONE INTERNAZIONALE

scheda 23 - RESPINGIMENTO ED ESPULSIONE

scheda 24 - COMUNITARI

Ingresso in Italia

SOGGIORNI BREVI - VSU

Per il soggiorno di breve durata (massimo 3 mesi) il visto d’ingresso - VSU, Visto

Schengen Uniforme di tipo C:• non è obbligatorio per quei Paesi con i quali vigono accordi internazionali di esenzione

del visto = Andorra, Argentina, Australia, Bolivia, Brasile, Brunei, Canada, Cile, Corea del Sud, Costa Rica, Croazia, Ecuador, El Salvador, Giappone, Guatemala, Honduras,

Israele, Malesia, Messico, Monaco, Nicaragua, Nuova Zelanda, Panama, Paraguay,

Singapore, Stati Uniti, Uruguay e Venezuela. I cittadini di Serbia, Montenegro e Macedonia sono esenti da visto solo se possiedono un passaporto biometrico;

• è obbligatorio per tutti gli altri i Paesi.

SOGGIORNI LUNGHI - VN

Per tutti i tipi di soggiorno di durata superiore a 90 giorni, il visto (VN - Visto

Nazional di tipo D) è sempre obbligatorio – tranne per chi ha già un permesso di

soggiorno o un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (per i quali è necessaria solo una comunicazione all’autorità di frontiera al momento del re-ingresso).

LA RICHIESTA DEL VISTO DʼINGRESSO

Il visto d’ingresso è rilasciato dalle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane nel Paesi di origine o di stabile residenza dietro presentazione di richiesta su apposito modulo.

Alla domanda deve essere allegata la documentazione (ad esempio: lettera d’invito,

biglietto andata/ritorno, polizza sanitaria, fidejussione, ecc…) utile a dimostrare il motivo e la durata del viaggio, i mezzi di trasporto utilizzati; la disponibilità di mezzi di sussistenza

sufficienti per la durata del viaggio e del soggiorno; le condizioni di alloggio.I cittadini di San Marino, Santa Sede e Svizzera sono esenti dall’obbligo di visto in

qualunque caso.

ATTENZIONE!Chi ha ricevuto un’espulsione non può rientrare in Italia per 10 anni (o comunque non prima di 5 anni previa apposita autorizzazione del Ministero dell’Interno).

Non è ammesso in Italia chi è considerato una minaccia per l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato o è stato condannato per reati di: droghe, libertà sessuale, favoreggiamento

dell’immigrazione clandestina, reclutamento delle persone da destinare alla prostituzione,

sfruttamento della prostituzione, sfruttamento dei minori per attività illecite.

L’ingresso e soggiorno irregolare (senza visto, documenti o senza permesso di soggiorno) sono un reato punito con un’ammenda da 5.000 a 10.000 euro.

SCHEDA 1 - Ingresso in Italia - 1/4

NUOVO CODICE DEI VISTI SCHENGEN

Dal 05/04/2010 è entrato in vigore il nuovo codice dei visti Schengen relativo ai

visti per ingressi e soggiorni di breve durata. Il regolamento riguarda 22 stati membri Ue (NO: Gran Bretagna e Irlanda e al momento Bulgaria, Romania e Cipro) + 3

Stati associati (Norvegia, Islanda e Svizzera).Il visto UE (tipo C) è unico e permette di restare nel paese per un totale di 90 giorni su un

arco temporale di 6 mesi.

E’ stato abolito il visto D+C ma i visti di questo tipo rilasciati prima del 05 aprile 2010 sono validi fino alla data di scadenza.

Sono stati aboliti i visti collettivi e dunque a tutti i richiedenti un visto d’ingresso, compresi i coniugi e i figli registrati sullo stesso passaporto, dovranno essere rilasciati visti adesivi

individuali da apporre sullo stesso documento di viaggio del titolare.

Il visto di transito (tipo B) è stato abolito ed è stato inglobato nel visto di ingresso (VSU e VTL - potrà essere quindi superiore a 5 giorni). Hanno bisogno di questo visto:

Afghanistan, Bangladesh, Repubblica Democratica Del Congo, Eritrea, Etiopia, Ghana, Iran, Iraq, Nigeria, Pakistan, Somalia, Sri Lanka.

TEMPI DI RICHIESTA SECONDO IL CODICE VISTI SCHENGEN

2 settimane per chiedere il visto e 15 giorni per ottenere una risposta, che in caso di

rifiuto dovrà sempre essere motivata.

ELENCO NON ESAUSTIVO DI DOCUMENTI GIUSTIFICATIVI DEI VIAGGI (E SOGGIORNI) IN BASE AL CODICE DEI VISTI SCHENGEN

A. DOCUMENTI RELATIVI ALLA FINALITÀ DEL VIAGGIO1) Per viaggi d’affari:

a) l’invito da parte di un’impresa o di un’autorità a incontri, conferenze o manifestazioni di carattere commerciale, industriale o di servizio;

a) altre pezze d’appoggio dalle quali risulti che si tratta di rapporti d’affari o di servizio;

b) biglietti d’ingresso per fiere e congressi, se del caso; c) documenti che attestino le attività dell’impresa; e) documenti che attestino lo status del

richiedente nell’impresa.

2) In caso di viaggi per motivi di studio o di formazione:

a) il certificato d’iscrizione a un istituto di insegnamento al fine della partecipazione a

seminari teorici o pratici di formazione e di perfezionamento;b) il tesserino dello studente o il certificato attestante i corsi da frequentare.

3) In caso di viaggi turistici o privati:a) documenti relativi all’alloggio:

— un invito del soggetto ospitante, se del caso,

— un documento fornito dalla struttura che fornisce alloggio o qualsiasi altro documento appropriato che indichi l’alloggio previsto;

2/4 - SCHEDA 1 - Ingresso in Italia

B) DOCUMENTI RELATIVI ALLʼITINERARIO:— conferma della prenotazione per un viaggio organizzato o qualsiasi altro

documento appropriato che indichi il programma di viaggio previsto,— in caso di transito: visto o altra autorizzazione di ingresso nel paese terzo di

destinazione; biglietti per il proseguimento del viaggio.

4) Per viaggi intrapresi per manifestazioni politiche, scientifiche, culturali,

sportive o religiose o per altre ragioni:

— inviti, carte di ingresso, iscrizioni o programmi indicanti ove possibile il nome dell’organizzazione ospitante e la durata del soggiorno, o qualsiasi altro documento

appropriato che indichi lo scopo del viaggio.

5) Per viaggi di membri di delegazioni ufficiali che, su invito ufficiale indirizzato al

governo del paese terzo interessato, partecipano a riunioni, consultazioni, negoziati o

programmi di scambio ovvero a eventi organizzati nel territorio di uno Stato membro da organizzazioni intergovernative:

— una lettera emessa da un’autorità del paese terzo interessato attestante che questi è membro della delegazione ufficiale in viaggio verso uno Stato membro per

partecipare ai suddetti eventi, corredata di una copia dell’invito ufficiale.

6) In caso di viaggi per motivi di salute:— un documento ufficiale dell’istituto di cura attestante la necessità di cure

mediche presso quell’istituto e la prova della sufficienza dei mezzi finanziari per pagare il costo delle cure mediche.

B. DOCUMENTI CHE PERMETTONO DI VALUTARE LʼINTENZIONE DEL RICHIEDENTE DI LASCIARE IL TERRITORIO DEGLI STATI MEMBRI

1.Biglietto di ritorno o biglietto di andata e ritorno o relativa prenotazione;2.prova relativa ai mezzi economici nel paese di residenza;

3.attestazione di impiego: estratti bancari;4.prova della proprietà di beni immobiliari;

5.prova dell’integrazione nel paese di residenza: vincoli familiari, situazione

professionale.

C. DOCUMENTI RELATIVI ALLA SITUAZIONE FAMILIARE DEL RICHIEDENTE1) Consenso dell’autorità parentale o del tutore legale (quando il minore non

viaggia con essi);2) prova del vincolo familiare con la persona ospitante/che invita.

SCHEDA 1 - Ingresso in Italia - 3/4

MEZZI DI SUSSISTENZA

La Direttiva del Ministero dell’Interno del 30.03.2000 ha indicato i requisiti minimi dei

mezzi di sussistenza richiesti per l’ingresso per: affari, cure mediche (per l’eventuale accompagnatore), gara sportiva, motivi religiosi, studio, transito, trasporto, turismo.

Nei casi di ingresso per motivi di lavoro, la disponibilità di mezzi e di alloggio è documentata dalla richiesta di autorizzazione presentata dal datore di lavoro.

Durata del viaggio 1 partecipante2 o più

partecipanti

Da 1 a 5 giorni: quota fissa complessiva € 269,60 € 212,81

Da 6 a 10 giorni: quota a persona giornaliera € 44,93 € 26,33

Da 11 a 20 giorni: quota fissa € 51,64 € 25,82

Quota giornaliera a persona € 36,67 € 22,21

Oltre i 20 giorni: quota fissa € 206,58 € 118,79

Quota giornaliera a persona € 27,89 € 17,04

COSTI DEI VISTI

VSU - 60 € di diritti di visto per tutti (35 € per i bambini dai 6 ai 12 anni e per i cittadini di

paesi terzi che hanno un accordo di facilitazione con l'UE).VN - I Visti nazionali (tipo D) possono avere costi diversi: per l’Italia il costo è di 75 € a

persona.

Le seguenti categorie di richiedenti di paesi terzi sono esenti dal pagamento dei diritti per

il trattamento delle domande di visto:• studenti (breve e lungo soggiorno);

• minori di 6 anni (breve soggiorno);• parenti fino al IV grado di cittadini UE (breve e lungo soggiorno);

• ricercatori quali definiti nella raccomandazione 2005/761/CE del 28.09.2005

• alcune categorie di beneficiari rientranti nell'Art. 6 di ciascun Accordo di facilitazione con l'UE.

ATTENZIONE! DOPO LʼINGRESSOEntro 8 giorni dall’ingresso bisogna perfezionare la propria posizione rispetto al soggiorno con la dichiarazione di presenza (soggiorno breve per turismo) o con richiesta di permesso

di soggiorno

4/4 - SCHEDA 1 - Ingresso in Italia

Dichiarazione di presenza

Per il soggiorno di durata non superiore a 90 giorni, per motivi di turismo, affari,

visite, studio, NON è richiesto il permesso di soggiorno ma è obbligatoria la DICHIARAZIONE DI PRESENZA.

ATTENZIONE!Per i soggiorni brevi per altre ragioni è invece necessario richiedere il permesso di soggiorno corrispondente alla motivazione del soggiorno.

ATTENZIONE!La dichiarazione di presenza per soggiorni brevi (o il permesso di soggiorno in caso di

motivi diversi da turismo, affari, visite, studio) è sempre obbligatoria, anche quando la persona entra in Italia dall’esterno dell’area Schengen in esenzione dal visto di ingresso

INGRESSO DALLE FRONTIERE ESTERNE DELLʼAREA SCHENGEN

Chi entra da una frontiera esterna (ad esempio: aeroporto internazionale) deve:• avere il visto d’ingresso di tipo C (se richiesto)

• sottoporsi ai controlli di frontiera.

Dopo il controllo sulla regolarità dell’ingresso, il cittadino o cittadina straniera deve presentare la dichiarazione di presenza (usando un apposito modello) direttamente al

personale della polizia di frontiera.

INGRESSO DALLE FRONTIERE INTERNE DELLʼAREA SCHENGEN

Chi entra da una frontiera interna (sono interne le frontiere fra i Paesi aderenti all’Accordo

di Schengen: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia,

Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Lituania, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania,

Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria) deve• avere il visto d’ingresso (se richiesto) rilasciato dall’autorità diplomatica o consolare

dello Stato UE dal quale proviene;

• avere tutta la documentazione necessaria a giustificare il motivo del soggiorno e la sua durata;

• presentare la dichiarazione di presenza al Questure della provincia italiana in cui si trova entro 8 giorni dall’ingresso.

SCHEDA 2 - Dichiarazione di presenza - 1 /2

DICHIARAZIONE DI PRESENZA DI CITTADINO O CITTADINA STRANIERA IN POSSESSO DI PERMESSO DI SOGGIORNO RILASCIATO DA UN ALTRO STATO UE

Chi si trova in questa situazione deve dichiarare la propria presenza al Questore della

provincia dove intende soggiornare entro 8 giorni dall’ingresso in Italia. Il Questore rilascia una ricevuta dell’avvenuta presentazione della dichiarazione di

presenza. Se non presenta la dichiarazione:

• è prevista una sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 103 a €

309;• trascorsi 60 giorni dall’ingresso senza dichiarazione, il prefetto può disporre l’espulsione

(in questi casi è però un provvedimento discrezionale e facoltativo e non obbligatorio).Non può essere espulso lo straniero o la straniera titolare di un permesso di soggiorno CE

per soggiornanti di lungo periodo rilasciato da altro Stato UE.

CONSEGUENZE DELLA MANCATA O RITARDATA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE DI PRESENZA

Il cittadino o cittadina stranieri che non fanno la dichiarazione di presenza oppure la presentano in ritardo (ed il ritardo non dipende da cause di forza maggiore), sono soggetti

ad espulsione (ai sensi del D.Lgs. 286/1998 art. 13).

CONSEGUENZE DELLA PERMANENZA IN ITALIA OLTRE IL PERIODO STABILITO

Chi si trattiene in Italia oltre il periodo di tempo previsto (massimo 90 giorni o il minor

tempo indicato nel visto d’ingresso) è espulso (ai sensi del D.Lgs. 286/1998 art. 13).

Non è previsto nessun termine di tolleranza perché la dichiarazione di presenza non permette alcuna proroga o rinnovo del soggiorno.

IN ENTRAMBI I CASI: l’espulsione si presenta come un atto obbligatorio, privo di margini di discrezionalità.

ATTENZIONE!

Entrare nel territorio italiano e non rendere la dichiarazione di presenza o rimanere in

Italia oltre il termine della dichiarazione di presenza costituisce un reato penale (Reato di ingresso o soggiorno illegale) punibile con una ammenda da 5.000 a 10.000 €.

Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che vengano a conoscenza della commissione di tale reato nell'esercizio o a causa delle loro funzioni o del loro servizio,

hanno l'obbligo di denuncia scritta, anche quando non sia individuata la persona alla quale

il reato è attribuito - eccezion fatta per quanto attiene alle prestazioni sanitarie per stranieri non iscritti al SSN e alle prestazioni scolastiche obbligatorie.

2/2 - SCHEDA 2 - Dichiarazione di presenza

Permesso di soggiorno

ATTENZIONE!Il rilascio del primo permesso di soggiorno deve essere richiesto entro otto giorni

lavorativi dall’ingresso il Italia. Il ritardo è giustificato solo per cause di forza maggiore. L’inosservanza dell’obbligo è punita con l’espulsione e con tutto quanto collegato al reato

di ingresso e soggiorno illegale.Il rinnovo del permesso deve essere richiesto almeno 60 gg. prima della scadenza.

La mancata richiesta di rinnovo è insanabile salvo cause di forza maggiore oltre 60 gg.

dopo la scadenza e dà luogo ai provvedimenti di allontanamento ed espulsione dall’Italia.

COME FARE

Primo rilascio - Il permesso di soggiorno va richiesto alla Questura competente per

territorio con una delle seguenti modalità:• direttamente in questura;

• tramite gli uffici postali con apposito kit distribuito da Poste italiane;

• tramite gli uffici postali previa compilazione della domanda presso lo Sportello Unico dell’Immigrazione della Prefettura.

Rinnovo - Il permesso di soggiorno va richiesto alla Questura competente per territorio con una delle seguenti modalità:

• direttamente in questura;

• tramite gli uffici postali con apposito kit distribuito da Poste italiane.

ATTENZIONE! Per assistenza nella compilazione e invio delle domande di rilascio del permesso di

soggiorno ci si può rivolgere agli uffici dei Patronati (non è necessario il kit postale).

ATTENZIONE! La persona che richiede il permesso di soggiorno è sottoposta a rilievi foto dattiloscopici

(tranne i casi di soggiorno per cure mediche o per lavoro stagionale per un periodo non

superiore a 30 giorni).

ATTENZIONE!Se il regolamento ora in discussione verrà approvato, da gennaio 2011 la persona che

richiede il primo permesso di soggiorno, se di durata non inferiore ad un anno, dovrà firmare l’Accordo di integrazione al momento della richiesta di rilascio del primo permesso

di soggiorno.

Per le persone già presenti in Italia non sarà necessario firmare questo accordo, nemmeno al momento della richiesta di rinnovo del permesso.

SCHEDA 3 - Permesso di soggiorno - 1/4

DURATA DEL PERMESSO DI SOGGIORNO

In generale, la durata del permesso di soggiorno è:

• fino a un massimo di 9 mesi per lavoro stagionale; • fino ad 1 anno, per lavoro subordinato con contratto a tempo determinato, per la

frequenza di un corso di studi o formazione professionale;• fino a 2 anni per lavoro autonomo, per lavoro subordinato con contratto a tempo

indeterminato e per ricongiungimenti familiari.

Il permesso rinnovato ha la durata massima uguale a quella stabilita col rilascio iniziale, in

presenza della corrispondente documentazione.Il permesso di soggiorno per motivi di lavoro, con contratto a tempo determinato, ha la

durata corrispondente a quella del contratto e comunque non superiore ad un anno.

LA DOMANDA DIRETTAMENTE IN QUESTURA

Si devono richiedere in Questura i permessi di soggiorno per motivi di: Cure mediche; Gara sportiva; Integrazione minore; richiesta Status di apolide (rilascio); Giustizia;

Minore età; Asilo politico (richiesta-primo rilascio); Protezione sussidiaria (primo rilascio; rinnovo); Motivi umanitari (primo rilascio; rinnovo); Vacanze lavoro

LE DOMANDE TRAMITE UFFICI POSTALI

Si chiede tramite Ufficio Postale (utilizzando il kit giallo) il rilascio dei seguenti permessi di

soggiorno: Affidamento; Motivi religiosi; Studio (se superiore a 90 giorni); Missione; Tirocinio formazione professionale; Attesa riacquisto cittadinanza; Attesa occupazione;

Ricerca scientifica; Famiglia minore 14-18 anni; Richiesta dello status di apolidia (rinnovo); Residenza elettiva; Lavoro autonomo

LE DOMANDE COMPILATE ALLO SPORTELLO UNICO (SUI)

Chi entra per la prima volta in Italia con un visto per lavoro subordinato o per

ricongiungimento familiare deve presentarsi entro 8 giorni lavorativi dall’ingresso allo Sportello Unico della Prefettura che ha rilasciato il nulla osta.

Qui, dopo aver concluso tutte le procedure legate al tipo di ingresso (ad esempio, firma del contratto di soggiorno) compila la richiesta di rilascio del permesso di soggiorno che

poi deve essere spedita alla Questura tramite l’ufficio postale.

Il passaggio al SUI è obbligatorio solo per il rilascio del primo permesso di soggiorno e non è più necessario per il rinnovo.

Al SUI, però, dovrà sempre essere inviato il contratto di soggiorno firmato dallo straniero soggetto a questo obbligo per l’inizio di un nuovo rapporto di lavoro.

2/4 - SCHEDA 3 - Permesso di soggiorno

IL KIT POSTALE

In caso di richiesta tramite posta, deve essere utilizzato il cosiddetto “kit giallo” (e i moduli

che contiene). Dopo aver compilato il modulo (meglio se utilizzando una penna di colore nero, facendo

attenzione a scrivere bene tutti i caratteri dentro le caselle del formulario, senza uscire dagli spazi predefiniti), la domanda e gli allegati (fotocopia del passaporto e tutti gli altri

documenti necessari a seconda del tipo di permesso richiesto) vanno inseriti nella busta

che deve essere consegnata aperta ad uno degli uffici postali abilitati alla ricezione delle domande (“Sportello Amico”).

Insieme alla busta devono essere consegnati anche:• una marca da bollo da € 14,62;

• la ricevuta del versamento di € 27,50 per il permesso di soggiorno in formato

elettronico (se il soggiorno è superiore a 6 mesi);• € 30,00 per le spese del procedimento postale.

ATTENZIONE! La L. 94/2009 ha stabilito che con la domanda del permesso di soggiorno (tranne i permessi per asilo-protezione internazionale, richiesta d'asilo, protezione sussidiaria,

motivi umanitari) essere pagato un contributo da 80 a 200 €. In questo momento (maggio

- giugno 2010) l’ammontare del contributo NON è stata stabilita e il pagamento non è richiesto.

ATTENZIONE!Se le disposizioni sull’accordo di integrazione verranno approvate, in sede di rinnovo del permesso si procede alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di integrazione

contenuti nell'accordo stesso.

La perdita integrale dei crediti comporta la revoca del permesso, tranne in caso di permesso per asilo, richiesta di asilo, protezione sussidiaria, motivi umanitari, motivi

familiari, permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, carta di soggiorno per familiare straniero di cittadino dell'Unione europea e di straniero titolare di altro

permesso di soggiorno che ha esercitato il diritto al ricongiungimento familiare (L.

94/2009).La perdita parziale dei crediti comporta il rinnovo per altri 12 mesi dell’accordo di

integrazione, per permettere alla persona di raggiungere l’obiettivo di 30 punti che corrisponde al pieno rispetto dell’accordo stesso.

Il possesso di un numero di crediti uguale o superiore a 30 rappresenta il pieno rispetto

dell’accordo di integrazione, che viene perciò concluso e dà luogo al rinnovo del permesso di soggiorno senza ulteriore necessità di stipula dell’accordo stesso.

SCHEDA 3 - Permesso di soggiorno - 3/4

DOCUMENTI NECESSARI

Per ottenere il rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno è necessario preparare:

• il modulo di richiesta + tutti gli allegati; • il passaporto, o altro documento equivalente, in corso di validità con il relativo visto di

ingresso, se richiesto; • una fotocopia del documento stesso;

• 4 foto formato tessera, identiche e recenti;

• una marca da bollo da € 14,62; • la documentazione necessaria al tipo di permesso di soggiorno richiesto.

ATTENZIONE! Le fotografie (4 formato tessera) si portano in Questura dopo aver ricevuto la lettera raccomandata di convocazione - che arriva all’indirizzo indicato nella domanda.

ATTENZIONE! La ricevuta rilasciata dall’ufficio postale vale come “titolo” per attestare la regolarità del

soggiorno ma solo in alcuni casi (lavoro subordinato, motivi familiari) permette di accedere subito all’iscrizione anagrafica, sanitaria, al lavoro e alla formazione

professionale.

TITOLO DI SOGGIORNO ELETTRONICO

Per i soggiorno di durata superiore a tre mesi (inclusi i soggiorni per motivi di giustizia,

richiesta asilo politico/apolidia, cure mediche, minore età o per esigenze di carattere

temporaneo e socio-assistenziale), in attuazione del Regolamento CE 1030/02, è previsto il rilascio obbligatorio del permesso di soggiorno o il permesso di soggiorno CE s.l.p. (ex

carta di soggiorno) in formato elettronico.

FIGLI MINORI DI 14 ANNI

Ai figli minori di anni 14 da iscrivere sul permesso di soggiorno o nel permesso di

soggiorno CE s.l.p. (ex carta di soggiorno) dei genitori regolarmente soggiornanti in Italia

viene rilasciata una tessera complementare, la "CARTA MINORE" che ha validità solo se esibita insieme a quella del genitore (ha la stessa numerazione e scadenza).

ATTENZIONE!Il permesso di soggiorno (o ill permesso CE slp) deve sempre essere mostrato in originale non solo alle forze dell’ordine, ma anche agli uffici della pubblica

amministrazione per il rilascio di licenze, autorizzazioni, iscrizioni e altri provvedimenti in

favore dello straniero, tranne per quelli attinenti allo svolgimento di attività sportive e ricreative a carattere temporaneo, alle prestazioni sanitarie per stranieri non iscritti

al SSN e alle prestazioni scolastiche obbligatorie.L’obbligo di esibizione del permesso non sussiste per lo straniero che acceda alla struttura

carceraria per visita al familiare detenuto (Circ. DAP 21/12/2009).

4/4 - SCHEDA 3 - Permesso di soggiorno

Titoli di soggiorno

Motivo del pds Destinatario Durata

Acquisto della

cittadinanza o status di apolide

straniero in possesso di altro pds

che ha richiesto l’acquisto della cittadinanza italiana o dello status

di apolidia

come la durata del

procedimento di concessione o di

riconoscimento

Attesa occupazione straniero già in possesso di pds

per lavoro che si trova temporaneamente senza lavoro

6 mesi

Lavoro ex art. 27:

casi particolari

chi entra per motivi di lavoro

come categoria particolare

come definita dalla ragione

dell’ingresso

Affidamento minorenne straniero in stato di

affidamento

fino alla maggiore età nel

periodo di affidamento

Asilo chi, essendo nel proprio paese

perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità,

appartenenza ad un particolare gruppo sociale o per opinioni

politiche, si trova fuori dal paese

di cittadinanza e non può o non vuole avvalersi della protezione di

questo paese;chi non avendo cittadinanza ed

essendo fuori dal paese di

residenza abituale non possa farvi ritorno a causa dei motivi già

citati

5 anni (rinnovabile) e

comunque sino al perdurare dello status di

rifugiato

Assistenza minore genitore di minore che si trova in

Italia in situazione di gravità connessa allo sviluppo psicofisico

- su decisione del tribunale per minorenni

fino a quando

l’autorizzazione è revocata dal tribunale dei minori per

il venir meno dei gravi motivi che ne giustificavano

il rilascio o per attività del

familiare incompatibile con le esigenze del minore o

con la permanenza in Italia

SCHEDA 4 - Titoli di soggiorno - 1/4

Motivo del pds Destinatario Durata

Culto straniero presente in Italia per

motivi religiosi

sino a che permane la

necessità di rimanere in Italia

Cure mediche

(gravidanza)

straniera incinta (o con bimbo

sino a 6 mesi) non in possesso di altro permesso di soggiorno

fino alla data presunta del

parto e max fino a 6 mesi di vita del bambino

Cure mediche straniero che intende ricevere

cure mediche in Italia dietro pagamento di tutte le

prestazioni necessarie

come la durata del

trattamento terapeutico

Emigrazione in altro

paese

straniero che intende trasferirsi

in altro Stato

sino a conclusione del

procedimento

Espletamento degli

esami di abilitazione professionale

straniero che ha conseguito il

diploma di laurea in un’università italiana

fino a conclusione degli esami

di abilitazione professionale

Integrazione sociale

e civile del minore

minore straniero non

accompagnato ammesso per un periodo non inferiore a 2 anni

ad un progetto di integrazione sociale e civile previo parere

del Comitato per i minori

stranieri

fino alla maggiore età

Lavoro autonomo straniero che esercita attività di

lavoro autonomo

max 2 anni (rinnovabile)

Lavoro stagionale straniero presente in Italia per

svolgere un’attività di lavoro stagionale

max 9 mesi (stagione); è

prevista anche la possibilità di permesso stagionale di 3 anni

Lavoro subordinato straniero presente in Italia per

motivi di lavoro subordinato a tempo determinato o

indeterminato

max 2 anni (rinnovabili) in

presenza di contratto a tempo indeterminato; come la durata

del contratto sino a 1 anno per contratti a tempo

determinato

Motivi familiari - art.

19

straniero convivente con

parente cittadino italiano entro il 2° grado

max 2 anni (rinnovabile) e

comunque fino a quando permane la convivenza e il

vincolo di parentela

2/4 - SCHEDA 4 - Titoli di soggiorno

Motivo del pds Destinatario Durata

Motivi familiari

(ricongiungimento)

straniero figlio, coniuge o genitore

di straniero regolarmente soggiornante in Italia

per la stessa durata del pds

dello straniero “trainante” (max 2 anni -

rinnovabile)

Motivi umanitari straniero che si trovi in oggettive

e gravi situazioni personali che non ne permettono

l’allontanamento dall’Italia

1 anno (rinnovabile o

convertibile) e comunque sino a quando permane la

situazione che non consente l’allontanamento

Motivi umanitari -

art. 18

straniero vittima di violenza o di

grave sfruttamento, in concreto pericolo per effetto dei tentativi di

sottrarsi ai condizionamenti di un’associazione dedita ad uno dei

delitti di riduzione in schiavitù,

sfruttamento, ecc..., e che partecipa ad un programma di

assistenza ed integrazione sociale

sino alla conclusione del

programma di integrazione (6 mesi o 1 anno)

Residenza elettiva straniero titolare di una rendita o

di una pensione percepita in Italia

2 anni (rinnovabile) o fino a

quando viene percepita la pensione o la rendita

Richiesta di asilo straniero richiedente asilo politico 3 mesi rinnovabili per la

durata della procedura occorrente ad ottenere o

negare lo status di rifugiato

Studio straniero che frequenta un corso

di studi

1 anno (rinnovabile fino

alla conclusione del corso di studi)

Tirocini formativi straniero che svolge un corso di

formazione o un tirocinio in Italia

durata del corso di

formazione o del tirocinio

Motivi di giustizia straniero che deve esercitare il

proprio diritto alla difesa in un procedimento pensale o come

parte offesa

per la durata dell’udienza;

fino a 3 mesi prorogabili per lo stesso periodo su

decisione del giudice

Minore età minore straniero non

accompagnato affidato dal giudice

fino alla maggiore età

SCHEDA 4 - Titoli di soggiorno - 3/4

SOGGIORNO PER LAVORO

Il permesso di soggiorno per lavoro è collegato all’esistenza di un impiego formalmente

riconosciuto e al possesso del contratto di soggiorno. Ha una durata di • 2 anni se il contratto di lavoro è a tempo indeterminato

• 1 anno se il contratto di lavoro è a tempo determinato con contratto di durata non iferiore ad 1 anno

• come la durata del contratto di lavoro in caso di lavoro a tempo determinato di durata

inferiore ad un anno.

PRIMO RILASCIO

Dopo aver accertato la regolarità del visto e del rapporto di lavoro e la disponibilità di un alloggio idoneo per il lavoratore, lo Sportello Unico competente per territorio fa firmare al

lavoratore straniero il contratto di soggiorno e consegna un modulo precompilato di

richiesta del permesso di soggiorno con apposita busta da spedire presso gli Sportelli Postali abilitati al Centro Servizi Aministrativi di Roma.

RINNOVO

La domanda di rinnovo va presentata 60 giorni prima della scadenza del titolo.

E’ comunque ritenuto illegittimo un provvedimento di espulsione nei confronti di chi, dopo

aver ricevuto il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno, può dimostrare nuovi elementi sopraggiunti. In questo caso si deve procedere al riesame tenendo conto

dell’attualità della situazione dello straniero.• Documenti necessari per il rinnovo sono:

Modulo 1 e 2 del Modello 209 del kit gialli;

• fotocopia di tutte le pagine del passaporto (anche quelle vuote);• fotocopia del permesso di soggiorno in scadenza;

• fotocopia della dichiarazione di ospitalità o contratto di affitto relativi all’alloggio di domicilio;

• fotocopia del contratto di soggiorno e fotocopia della ricevuta di avvenuta trasmissione

allo Sportello Unico;• fotocopia della documentazione attestante la disponibilità di un reddito da lavoro o da

altra fonte lecita (Cud, Unico, etc) non inferiore all’importo dell’assegno sociale: ultima dichiarazione dei redditi oppure buste paga relative al periodo di assunzione;

• nel caso di lavoro domestico: fotocopie dei versamenti dei contributi previdenziali

all’INPS.

Attenzione!La valutazione sulla capacità reddituale sufficiente al sostentamento NON PUO’ ESSERE

AUTOMATICAMENTE RIFERITA all’importo dell’assegno sociale INPS (per il 2010 di € 5.349,89 €) ma deve tener conto delle prospettive future di reddito e della situazione

reddituale pregressa.

In caso di mancanza di contratto di lavoro alla scadenza del permesso può essere richiesto un permesso per attesa occupazione, della durata di 6 mesi, presentando la

documentazione di iscrizione al Centro per l’Impiego.

4/4 - SCHEDA 4 - Titoli di soggiorno

Accordo di integrazione

ATTENZIONE!In questo momento (maggio 2010) l’accordo d’integrazione NON è ancora operativo

perché la discussione sul regolamento è ancora in corso. Il provvedimento - approvato nel Consiglio dei Ministeri del 20/05/2010, diventerà definitivo solo dopo avere

acquisito i pareri del Consiglio di Stato e della Conferenza unificata. E’ probabile che le nuove norme saranno operative da gennaio 2010

Per informazioni sui cambiamenti in corso rivolgersi ai servizi per immigrati del

territorio o all’UCAI .

DESTINATARI

L’Accordo riguarda gli stranieri maggiori di 16 anni che entrano per la prima volta nel

territorio italiano e che sono titolari di un permesso di soggiorno della durata di almeno 1 anno.

Dovrà essere firmato presso lo Sportello unico per l’immigrazione o in Questura

contestualmente alla presentazione della domanda di permesso di soggiorno.

ESCLUSIONI

Non firmano l’accordo di integrazione:

- i titolari di permesso di soggiorno < 1 anno;- coloro che sono affetti da patologie o handicap tali da limitare gravemente

l’autosufficienza o da determinare gravi difficoltà di apprendimento linguistico e

culturale.Per i minori non accompagnati affidati o sottoposti a tutela l’accordo è sostituito dal

completamento del progetto di integrazione sociale e civile.Per le vittime di tratta, di violenza o grave sfruttamento, l’accordo è sostituito dal

completamento del percorso di protezione sociale.

IMPEGNI DELLO STRANIERO

- conseguire entro 2 anni una conoscenza almeno di livello A2 dell’italiano e una sufficiente conoscenza della cultura civica e della vita civile in Italia, in particolare dei

settori della sanità, della scuola, dei servizi sociali, del lavoro e degli obblighi fiscali;- assolvere il dovere di istruzione dei figli minori;

- conoscere l’organizzazione delle istituzioni pubbliche ed aderire alla “Carta dei valori

della cittadinanza e dell'integrazione” del Ministero dell’Interno;- adottare tutti quei comportamenti che impediscono la perdita o, al contrario, che

favoriscono l’aumento dei crediti (punti) associati all’accordo.

SCHEDA 5 - Accordo di integrazione - 1/2

INTEGRAZIONE A PUNTI

Gli impegni si misurano che dei crediti (punti) che possono essere incrementati ma che

non devono essere persi. Con il primo permesso,il monte crediti è pari a 16 crediti ma 15 possono essere sottratti in

caso di mancata frequenza alla sessione di formazione civica prevista nei primi mesi di soggiorno in Italia.

INCREMENTO DI CREDITI• acquisizione di determinate conoscenze (es: la conoscenza della lingua italiana, della

cultura civica e della vita civile in Italia);• svolgimento di determinate attività (es.: percorsi di istruzione e formazione

professionale, conseguimento di titoli di studio, iscrizione al servizio sanitario nazionale, stipula di un contratto di locazione o acquisto di un’abitazione, svolgimento di attività di

volontariato).

PERDITA DI CREDITI• condanna penale anche non definitiva;• sottoposizione a misure di sicurezza personali anche in via non definitiva;

• commissione di gravi illeciti amministrativi o tributari.

VERIFICA DEI CREDITIDopo 2 anni, lo Sportello Unico per l’Immigrazione verifica il rispetto dell’accorto vagliando

la la documentazione presentata dallo straniero (attestati di frequenza a corsi, titolo di

studio ecc.); se questa manca, lo sottopone a un test.

ESITO DELLA VERIFICA• 30 crediti, livello A2 lingua e sufficiente conoscenza cultura civica = estinzione

dell’accordo perché rispettato (si prevede inoltre la possibilità di fruizione di attività culturali e formative premiali a carico del Ministero del Lavoro = 40 o più crediti);

• crediti da 1 a 29 = proroga dell’accordo per 1 anno;

• crediti pari o inferiori a 0 = risoluzione dell’accordo ed espulsione dello straniero, fatta eccezione per le ipotesi in cui l’espulsione non sia possibile a norma di legge

ATTENZIONE!Il diniego di rinnovo o la revoca del permesso di soggiorno è previsto anche per l’inadempimento dell’obbligo scolastico da parte dei figli minori, salvo la prova di essersi

adoperato per garantirne l’adempimento.

ATTENZIONE!Per tutte le informazioni su questo tema è IMPORTANTE rivolgersi ai servizi per immigrati del territorio o all’UCAI .

2/2 - SCHEDA 5 - Accordo di integrazione

Ricevuta del permesso di soggiorno

IN GENERALE...

Chi ha chiesto il rinnovo del permesso entro i 60 gg. successivi alla scadenza ed è in

possesso di ricevuta attestante l'avvenuta presentazione dell'istanza completa della documentazione prescritta e dell'originale del permesso in scadenza, mantiene tutti i

diritti connessi al soggiorno, che cessano solo in caso di mancato rinnovo, revoca o annullamento del permesso

È consentita la prosecuzione del rapporto di lavoro nelle more dell’accoglimento della

richiesta di rinnovo del permesso effettuata entro i termini - salvo orientamento contrario della Procura della Repubblica competente per territorio, consultata previamente sul punto

dalle Direzioni provinciali e regionali del lavoro.Durante il rinnovo è possibile l'instaurazione di un nuovo rapporto di lavoro ed il lavoratore

o la lavoratrice conserva pienezza di diritti in ambito previdenziale (riferimento: Messaggio

INPS n. 2226/2008), incluso il diritto alle prestazioni di disoccupazione (riferimenti: Messaggio INPS n. 6449/2008 e n. 11292/2008) previa presentazione del cedolino /

ricevuta attestante l'avvenuta presentazione della richiesta di rinnovo e della copia del permesso in scadenza.

RICEVUTA DEL RILASCIO DEL PRIMO PERMESSO PER LAVORO SUBORDINATO, LAVORO AUTONOMO O PER MOTIVI FAMILIARI

La persona può:

• esercitare legittimamente i diritti derivanti dal permesso richiesto ed essere ammesso a svolgere l’attività lavorativa (riferimento: Direttiva Ministero dell’Interno del

20/02/2007);• iscriversi all’anagrafe (riferimento: Circolari Ministero dell’Interno n.16 del 2/4/2007 e

n. 43 del 2/8/2007);

• iscriversi al servizio sanitario nazionale (riferimento: Circolare Ministero della Salute del 17/04/2007);

• prendere la patente e la carta di circolazione (riferimento: Circolare Ministero dei Trasporti del 14/09/2007);

• può effettuare il reingresso in esonero dall’obbligo di visto, purché uscita e reingresso

avvengano con attraversamento di soli valichi di frontiera esterna (anche diversi tra loro); deve esibire: documento di viaggio valido + visto + ricevuta (riferimenti:

Circolare MinInterno del 7/8/2007, del 12/12/2007 e del 28/7/2008); la polizia di frontiera deve timbrare sia il passaporto sia la ricevuta.

SCHEDA 6 - Ricevuta del permesso di soggiorno - 1/2

RICEVUTA DEL RINNOVO DEL PERMESSO PER LAVORO SUBORDINATO, LAVORO AUTONOMO O PER MOTIVI FAMILIARI

La persona può:

• godere dei pieni diritti connessi al tipo di permesso di soggiorno posseduto (riferimento: Direttiva Ministero dell’Interno del 5/8/2006);

• continuare a lavorare se ha il permesso scaduto e ne ha chiesto il rinnovo entro e non oltre 60 giorni dopo la scadenza (riferimento: Circolare Min. Lavoro del 5/12/2006);

• cambiare lavoro e iscriversi all’INPS se ha il permesso scaduto e ne ha chiesto il rinnovo

entro e non oltre 60 giorni dopo la scadenza (riferimento: Messaggio INPS del 18/10/2006);

• iscriversi al centro per l’impiego se ha il permesso scaduto e ne ha chiesto il rinnovo entro e non oltre 60 giorni dopo la scadenza;

• ottenere i trattamenti di disoccupazione (ordinaria o con requisiti ridotti) (riferimento:

Messaggio INPS n. 6449 del 18/03/2008);• può presentare richiesta di autorizzazione al lavoro per lavoratore Extra UE nell’ambito

del decreto flussi (riferimento: FAQ del Ministero dell’Interno del novembre 2007);• ottenere il nulla osta al ricongiungimento familiare (riferimento: Circolare Min. Interno

del 17/10/2006);

• ottenere un permesso per i figli fino a 14 anni iscritti sul PS che consenta anche a loro di lasciare l’Italia (riferimento: Circolare Min. Interno del 27/06/2007);

• lasciare l’Italia e farvi regolare rientro in qualunque periodo dell’anno senza passare dai Paesi Schengen (riferimento: Direttiva Ministero dell’Interno del 5/8/2006);

• iscriversi all’anagrafe (riferimento: Circolare Min. Interno del 24/11/2006);

• ottenere e rinnovare la carta di identità (riferimento: Circolare Min. Interno del 2/4/2007), con la sola esclusione della validità per l'espatrio;

• restare iscritta al servizio sanitario nazionale (Circolare Min. Salute del 17/04/2007);• può sostenere gli esami di guida e ottenere rilascio, rinnovo, duplicati e aggiornamento

dei documenti di abilitazione alla guida e la carta di circolazione (riferimento: Circolare

Min. Trasporti del 20/9/2006 e del 14/09/2007);• ottenere l’attestato di conducente (riferimento: Circolare Min. Lavoro del 27/11/2007);

• può immatricolarsi all'università, se lo studio e/o questo percorso formativo rientra tra le facoltà associate al permesso (riferimento: Circolare MIUR del 16/7/2009).

ATTENZIONE!Il Reg. UE 265/2010 ha esteso la libertà di transito e di circolazione per periodi di durata

non superiore a 90 gg ai titolari di visto di ingresso di lunga durata in corso di validità e rilasciato conformemente alle disposizioni del Regolamento stesso.

Ciò dovrebbe garantire la libertà di uscita e reingresso, anche con attraversamento di frontiere Schengen, a tutti coloro che, entrati in Italia con un visto di questo tipo, siano

in attesa di rilascio del primo permesso di soggiorno di durata superiore a 3 mesi.

2/2 - SCHEDA 6 - Ricevuta del permesso di soggiorno

Permesso di soggiorno CE per s.l.p.

Il PERMESSO DI SOGGIORNO CE PER SOGGIORNANTI DI LUNGO PERIODO (ex cartadi

soggiorno) è a tempo indeterminato e permette di:• entrare in Italia senza visto

• accedere alla richiesta di prestazioni socio-assistenziali, previdenziali, ecc.. previste nell’ordinamento italiano

• vivere e lavorare nei Paesi UE che hanno recepito la Direttiva Europea 2004/38/CE,

purché il documento sia in formato elettronico.

Il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo• può essere richiesto anche per i seguenti familiari (senza il requisito dei 5 anni -

ma sulla questione il Ministero dell’Interno ha promesso chiarimenti):

- coniuge di età non inferiore a 18 anni, purché non sia intervenuta separazione legale;

- figli minori del richiedente o del coniuge non coniugati; minori affidati o adottati; - genitori a carico, se privi di altri figli nel paese d'origine o di provenienza ovvero

se hanno più di 65 anni e gli altri figli sono impossibilitati a mantenerli per gravi e

documentati motivi di salute; - figli maggiorenni a carico, se non possono provvedere alle proprie indispensabili

esigenze di vita in ragione di uno stato di salute che ne comporti l'invalidità totale;• è valido come documento di identificazione personale per 5 anni (rinnovo senza

ulteriore dimostrazione di requisiti);

• è soggetto a validazione decennale (ogni 10 anni devono essere aggiornate le fotografie);

• non può essere rilasciato allo straniero pericoloso per la sicurezza dello Stato e l'ordine pubblico;

• non può essere richiesto dai titolari di permesso di soggiorno per studio, formazione

professionale, protezione temporanea, motivi umanitari, richiesta asilo, asilo, né dai titolari di permesso di soggiorno di breve periodo.

ATTENZIONE!La richiesta del Permesso di soggiorno CE per soggiornanti lungo periodo (ex-carta di soggiorno) si presenta consegnando il Kit postale di colore giallo presso l’ufficio postale

abilitato (Sportello Amico). La busta andrà consegnata aperta.

Per assistenza alle pratiche, ci si può rivolgere agli uffici di un Patronato (non è necessario il “kit giallo”).

SCHEDA 7 - Permesso di soggiorno CE s.l.p. - 1/4

REQUISITI

• Essere titolare di un permesso di soggiorno e soggiornane in Italia da almeno 5 anni,

con permesso di soggiorno in corso di validità al momento della richiesta;• dimostrare di avere un reddito derivante da fonti lecite nel minimo pari all’importo

annuo dell’assegno sociale [per il 2010 è di 5.317,65 € - si tiene conto anche del reddito annuo complessivo dei familiari conviventi con il richiedente];

• disponibilità, solo in caso di richiesta per i familiari, di alloggio idoneo che rientri nei

parametri minimi previsti dalle leggi regionali per l'edilizia popolare o la cui idoneità igienico-sanitaria sia certificata dalla ASL

• assenza di reati per i quali è previsto l'arresto in flagranza, o di condanne anche in via non definitiva e non costituire un pericolo per l’ordine pubblico o la sicurezza dello

Stato;

• superamento, da parte del richiedente, di un test di conoscenza della lingua italiana, con modalità di svolgimento da determinarsi con apposito decreto del Ministro

dell'interno e del MIUR.

ATTENZIONE!Nel calcolo dei 5 anni non si contano: i periodi trascorsi per soggiorni di breve durata,

per motivi diplomatici o per missioni speciali o in rappresentanza di organizzazioni

internazionali e quelli per volontariato. Possono essere conteggiati: i periodi trascorsi con permessi per studio o formazione

professionale o ricerca scientifica, asilo, motivi umanitari, protezione temporanea, richiesta di asilo (permessi di soggiorno che di per se' non abilitano alla richiesta di

permesso CE slp); assenze di durata inferiore a 6 mesi consecutivi e a 10 mesi

complessivi, o anche più lunghe se causate da gravi e comprovati motivi, inclusi motivi di salute e la necessità di adempiere agli obblighi militari.

LA DOMANDA

Alla domanda è necessario allegare:• copia del passaporto o documento equipollente, in corso di validità;

• copia della dichiarazione dei redditi (CUD, Mod. 730 o UNICO); per i collaboratori

domestici: bollettini INPS o estratto contributivo analitico rilasciato dall'INPS;• certificato casellario giudiziale e certificato delle iscrizioni relative ai procedimenti

penali;• un alloggio idoneo documentato se la domanda è presentata anche per i familiari;

• copie delle buste paga relative all'anno in corso;

• documentazione relativa alla residenza e allo stato di famiglia;• bollettino postale di pagamento del permesso di soggiorno elettronico (€ 27,50)

• contrassegno telematico (marca da bollo) da € 14,62.Il costo della raccomandata è di € 30.

2/4 - SCHEDA 7 - Permesso di soggiorno CE s.l.p.

IL TEST DI LINGUA ITALIANA

È stato approvato il decreto interministeriale che stabilisce le modalità per il test di italiano

obbligatorio per il rilascio del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo. Il test si svolge in prefettura, su richiesta (in modalità telematico) della persona

interessata, che viene convocata entro 60 dalla domanda mediante una lettera in cui si indicano il giorno, l'ora ed il luogo di svolgimento del test.

Il test si svolge con modalità informatiche, ed è strutturato sulla comprensione di brevi

testi e sulla capacità di interazione; per chi non ha familiarità con l’informatica, il test può essere svolto con metodi tradizionali (scritto).

Il livello di conoscenza della lingua italiana richiesto è almeno il livello A2 del Quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue approvato dal Consiglio

d'Europa.

Sono esonerati dal test:

a) i figli minori di 14 anni; b) chi è affetto da gravi limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico derivanti

dall'età, da patologie o da handicap, attestate mediante certificazione rilasciata dalla

struttura sanitaria pubblica.Non è tenuto allo svolgimento del test:

• chi è in possesso di un attestato di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2, rilasciato da uno di questi enti certificatori: Università degli studi di Roma

Tre; Università per stranieri di Perugia; Università per stranieri di Siena; Società Dante

Alighieri;• chi ha frequentato un corso di lingua italiana presso i Centri provinciali per l'istruzione

degli adulti (CTP) ed ha ottenuto un titolo finale di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2;

• chi ha ottenuto, nell'ambito dei crediti maturati per l'accordo di integrazione, il

riconoscimento di un livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2;

• chi ha conseguito il diploma di scuola secondaria di primo o secondo grado presso un istituto scolastico italiano, o chi frequenta un corso di studi presso una Università

italiana statale o non statale legalmente riconosciuta, o frequenta in Italia il dottorato o

un master universitario;• chi è entrato in Italia ai sensi dell'art. 27, comma 1, lettere a), c) d), e q), del TUI e

svolge una di quelle attività lavorative.

Il risultato della prova è comunicato allo straniero ed è inserito nel sistema informativo del

Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'interno.In caso di esito negativo, si può ripetere la prova, presentando una nuova richiesta alla

Prefettura.

SCHEDA 7 - Permesso di soggiorno CE s.l.p. - 3/4 .

STRANIERO TITOLARE DI PDS CE S.L.P. RILASCIATO DA UN ALTRO STATO UE

Lo straniero titolare di un permesso di soggiorno CE, rilasciato da altro Stato dell’U.E., può

rimanere in Italia oltre i 3 mesi, per:• esercitare un'attività economica come lavoratore regolare;

• frequentare corsi di studio o di formazione professionale;• soggiornare, dimostrando di avere sufficienti mezzi di sostentamento (reddito superiore

al doppio dell'importo minimo previsto per l'esenzione della spesa sanitaria) e

stipulando un'assicurazione sanitaria per l'intero periodo del soggiorno.In questo caso lo straniero titolare ottiene un permesso di soggiorno rinnovabile alla

scadenza mentre ai familiari verrà rilasciato un permesso di soggiorno per motivi di famiglia.

DIVIETI E REVOCHE

Non è possibile richiedere il permesso di soggiorno CE nei seguenti casi:

• per motivi di studio o formazione professionale e ricerca scientifica;• per soggiorni a titolo di protezione temporanea o per motivi umanitari;

• per asilo o in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato;• per possesso di un permesso di soggiorno di breve durata;

• ai diplomatici, i consoli, i soggetti che godono di funzioni equiparate e i membri di

rappresentanze accreditate presso organizzazioni internazionali di carattere universale.

Il permesso di soggiorno CE è revocato:• se acquisito fraudolentemente;

• in caso di espulsione;

• quando vengono a mancare le condizioni per il rilascio;• in caso di assenza dal territorio dell'Unione Europea per un periodo di 12 mesi

consecutivi;• in caso di ottenimento di un permesso di soggiorno di lungo periodo da parte di un altro

Stato membro dell'Unione europea;

• in caso di assenza dal territorio italiano per un periodo superiore a 6 anni.

AGGIORNAMENTO PERMESSO DI SOGGIORNO CE

E' possibile aggiornare il Permesso di soggiorno CE per soggiornante di lungo periodo

quando • si deve inserire il figlio minore di 14 anni nato in Italia o ricongiunto;

• si devono rivedere i dati di passaporto, di domicilio o anagrafici;

• si devono aggiornare ogni 5 anni le foto se il Permesso di soggiorno CE è utilizzato come documento di identificazione personale.

La richiesta di aggiornamento va presentata alla Questura tramite l'Ufficio postale abilitato compilando l'apposito modulo (kit giallo).

4/4 - SCHEDA 7 - Permesso di soggiorno CE s.l.p.

Utilizzabilita’ e conversione del pds

UTILIZZABILITÀ DEI PERMESSI PER MOTIVI DIVERSI DA QUELLO DEL RILASCIO

il permesso di soggiorno può essere utilizzato per svolgere attività diverse da quelle

previste al momento del rilascio. In particolare, i seguenti permessi possono essere utilizzati anche per:

• motivi familiari: per lavoro subordinato, lavoro autonomo (anche come socio lavoratore di cooperative), studio;

• lavoro autonomo: per lavoro subordinato o studio;

• lavoro subordinato: per lavoro autonomo (anche come socio lavoratore di cooperative) o studio;

• motivi umanitari: per lavoro autonomo o lavoro subordinato, per studio; • integrazione del minore: per lavoro autonomo, lavoro subordinato o studio;

• affidamento: per lavoro autonomo, lavoro subordinato o studio

• minore età: per studio (circ. Mininterno 13/11/2000: non per lavoro); • motivi di studio o formazione: per lavoro subordinato con tetto massimo di 1040 ore

per anno; in caso di permesso per formazione professionale, consentiti anche rapporti di tirocinio funzionali al completamento del percorso di formazione;

• motivi umanitari per protezione sociale o sicurezza pubblica: per lavoro subordinato o

studio;• asilo/protezione internazionale: per lavoro subordinato o autonomo o studio;

• protezione sussidiaria: per lavoro subordinato o autonomo o studio; • richiesta di asilo: per lavoro subordinato o autonomo, se dopo 6 mesi dalla

presentazione della domanda, la decisione non è stata adottata e il ritardo non possa

essere attribuito al richiedente, anche in caso di proposizione di ricorso avverso la decisione della Commissione territoriale o avverso la sentenza del tribunale;

• attesa riacquisto cittadinanza: per lavoro subordinato e autonomo;• adozione: per lavoro subordinato e autonomo;

• assistenza minore: per lavoro subordinato o autonomo;

• ricerca scientifica: per attività di insegnamento collegata con il programma di ricerca e compatibile con le disposizioni statutarie e regolamentari dell'istituto ospitante.

SCHEDA 8 - Utilizzabilità e conversione del permesso di soggiorno - 1/2

CONVERSIONE DEL PERMESSO DI SOGGIORNO

A) SENZA VINCOLO DI QUOTE:• lavoro subordinato: in lavoro autonomo o residenza elettiva;

• lavoro autonomo: in lavoro subordinato o residenza elettiva; • ogni permesso: in permesso per motivi familiari;

• motivi familiari: in lavoro subordinato o autonomo, studio, accesso al lavoro (verosimilmente, “attesa occupazione”), esigenze sanitarie o di cura, o residenza

elettiva (anche per i titolari di permesso per motivi familiari rilasciato in base ad art. 28

DPR 394/1999, in particolare familiari di terzo e quarto grado di cittadini italiani, che con l'entrata in vigore della L. 94/2009 non possono più rinnovare il permesso);

• affidamento (di qualunque tipo, incluso l'affidamento di fatto a familiari entro il quarto grado): in lavoro subordinato o autonomo, accesso al lavoro (verosimilmente, “attesa

occupazione”), studio, esigenze sanitarie o di cura;

• integrazione del minore (per minori non accompagnati affidati ai sensi dell'art. 2 L. 184/1983 o sottoposti a tutela): in lavoro subordinato o autonomo, studio, accesso al

lavoro purché con requisiti aggiuntivi; • motivi umanitari per protezione sociale o sicurezza pubblica: in lavoro subordinato,

lavoro autonomo (dubbio) o studio;

• studio: in lavoro subordinato o autonomo per soggetti che al compimento della maggiore età hanno preferito la conversione da motivi familiari a studio, o dopo laurea

o laurea specialistica (laurea triennale, laurea specialistica/magistrale, diploma di specializzazione, master universitario di I livello ovvero attestato o diploma di

perfezionamento di durata annuale, corrispondente a 60 crediti, cui si accede con il

diploma di laurea o con la laurea specialistica magistrale) a conclusione di corso di studi svolto in Italia; per chi ha conseguito il dottorato di ricerca o il master di II livello, la

conversione è consentita alla scadenza del permesso, anche se non tutto il corso è stato frequentato in Italia;

• studio: in motivi religiosi;

• motivi religiosi: in residenza elettiva; in lavoro per le attività lavorative di cui all'art. 27 T.U.I.;

• protezione sussidiaria e motivi umanitari: in lavoro subordinato o autonomo;

B) ENTRO QUOTE (A PRESCINDERE DAL TIPO DI LAVORO SUBORDINATO E DAL PAESE DI PROVENIENZA DELLO STRANIERO)• motivi di studio o formazione (anche per lo svolgimento di tirocinio formativo): in

lavoro subordinato o autonomo (l'accoglimento della domanda da presentare allo

Sportello Unico della provincia in cui soggiorna il richiedente, è condizionato al rispetto della quota assegnata a quella provincia);

• lavoro stagionale: in lavoro subordinato, dalla seconda stagione;• motivi religiosi: in lavoro, per le attività lavorative diverse da quelle di cui all'art. 27

T.U.I.

2/2 - SCHEDA 8 - Utilizzabilità e conversione del permesso di soggiorno

ricongiungimento familiare

Il ricongiungimento familiare permetto allo/a straniero/a in possesso di determinati

requisiti di chiedere l’ingresso in Italia di uno o più familiari per costituire o ricostituire l’unità del nucleo familiare, insieme in Italia.

CHI PUOʼ FARE LA DOMANDA

Può chiedere il ricongiungimento con familiari stranieri chi è titolare di permesso CE slp o di permesso per motivi di lavoro subordinato o autonomo di durata non inferiore ad 1

anno, asilo, protezione sussidiaria, motivi umanitari rilasciato su richiesta della

Commissione territoriale, studio, motivi religiosi, motivi familiari, attesa cittadinanza e lo straniero titolare di permesso per ricerca scientifica di qualsiasi durata.

QUALI FAMILIARI POSSONO ESSERE RICONGIUNTI

• Coniuge di età non inferiore a 18 anni, purché non sia intervenuta separazione legale• figli minori del richiedente o del coniuge non coniugati, anche nati fuori del matrimonio,

a condizione che l’altro genitore, se esistente, abbia dato il suo consenso; i figli adottivi

e i minori affidati o sottoposti a tutela sono equiparati ai figli naturali.• genitori a carico, se privi di altri figli nel paese d'origine o di provenienza o, se hanno

più di 65 anni, gli altri figli sono impossibilitati a mantenerli per gravi e documentati motivi di salute; ai genitori viene inoltre richiesto il requisito di non essere coniugati

con altra persona già soggiornante in Italia;

• figli maggiorenni a carico, se non possono provvedere alle proprie indispensabili esigenze di vita in ragione di uno stato di salute che ne comporti l'invalidità totale..

Possono inoltre esercitare il diritto al ricongiungimento familiare:• il genitore naturale di un minore regolarmente soggiornante in Italia che dimostri il

possesso dei requisiti di disponibilità di alloggio e di reddito previsti dalla procedura per

il ricongiungimento. Ai fini della sussistenza di tali requisiti si tiene conto del possesso degli stessi da parte dell’altro genitore;

• ascendenti diretti di primo grado del minore non accompagnato titolare dello status di protezione internazionale (asilo).

SCHEDA 9 - Ricongiungimento familiare - 1 / 4

REQUISITI DA DIMOSTRARE

• disponibilità di alloggio "conforme ai requisiti igienico-sanitari, nonché di idoneità

abitativa, accertati dai competenti uffici comunali";• disponibilità di un reddito da fonti lecite non inferiore all’importo dell'assegno

sociale aumentato di metà per ciascuno dei familiari che si vogliono ricongiungere. (il reddito viene dimostrato con il mod. CUD o mod. 730 o mod. UNICO);

• disponibilità di una assicurazione sanitaria o di altro titolo idoneo a garantire la

copertura di tutti i rischi nel territorio nazionale per il genitore di età superiore a 65 anni, ovvero l'iscrizione del genitore stesso al SSN, previo pagamento di un

contributo (in attesa del contributo: stipula di una assicurazione senza scadenza temporale che copra i rischi relativi a malattia, infortunio e maternità).

NOTA BENE: Si prescinde dai requisiti di reddito e alloggio se il richiedente è un rifugiato

REDDITI NECESSARI PER IL 2010

La regola generale per calcolare il reddito necessario all’autorizzazione al ricongiungimento familiare, al rinnovo del permesso insieme alla famiglia o alla richiesta di permesso di

soggiorno CE slp per una persona ed i propri familiari è la seguente:reddito minimo (5.349,89 €) + 1/2 del reddito (2674,95 €) x n. familiari

La tabella dei redditi utili per le richieste di documenti nel 2010 è la seguente:

n. persone reddito annuo mensile

Richiedente € 5.349,89 € 411,53

con 1 familiare € 8.024,59 € 617,28

con 2 familiari € 10.699,78 € 823,06

con 3 familiari € 13.374,48 € 1.028,81

con 4 familiari € 16.049,67 € 1.234,59

con 2 o più minori di 14 anni € 10.699,78 € 823,06

con 2 o più minori di 14 anni e un familiare € 13.374,48 € 1.028,81

in caso di ricongiungimento con titolare di protezione sussidiaria la quota è pari al doppio dell'importo dell'assegno sociale (10.699,78 € annuali), anche se il numero di familiari è

superiore a due. I titolari dello status di rifugiato non devono dimostrare questo requisito.Per dimostrare la disponibilità del reddito si tiene conto anche del reddito prodotto dai

familiari conviventi con il/la richiedente, opportunamente documentato.

La Sentenza Corte di Giustizia Europea del 4 marzo 2010 - procedimento C-578/08 ha stabilito che in tutti i casi, la valutazione sulle risorse economiche non può

essere un’applicazione automatica del limite minimo stabilito ma deve tener conto della natura e solidità dei vincoli familiari, della durata dell’unione matrimoniale, della durata del

soggiorno nello Stato UE, dei legami familiari, culturali o sociali con il Paese d’origine.

2/4 - SCHEDA 9 - Ricongiungimento familiare

DISPONIBILITÀ DI ALLOGGIO

Documentazione richiesta per la dimostrazione di un alloggio:

a) copia del contratto di locazione, contratto di comodato gratuito o atto di proprietà dell’alloggio;

b) idoneità abitativa e certificazione igienico-sanitaria, cioè il certificato comunale attestante che l’alloggio rientra nei parametri previsti dalla legge e che sia conforme alle

norme sanitarie;

c) nel caso il richiedente sia ospitato: dichiarazione autenticata del titolare dell’alloggio, attestante il consenso al ricongiungimento dei familiari nominativamente

indicati con riferimento alla parte di alloggio messa a disposizione del lavoratore dipendente;

d) nel caso di un figlio di età inferiore agli anni 14: l’idoneità abitativa può essere

sostituita dal consenso del titolare dell’alloggio nel quale il minore effettivamente dimorerà.

I titolari dello status di rifugiato non devono dimostrare questo requisito.

La certificazione disponibilità di un alloggio che risponda ai requisiti di idoneità abitativa e

conforme ai criteri igienico-sanitari è rilasciata dai competenti uffici comunali.

I criteri attualmente applicabili per l’idoneità abitativa (consigliati da una circolare ministeriale) sono:

• Superficie per abitante1 abitante – 14 mq

2 abitanti – 28 mq

3 abitanti – 42 mq4 abitanti – 56 mq

per ogni abitante successivo +10 mq

• Composizione dei locali

Stanza da letto per 1 persona – 9mq

Stanza da letto per2 persone – 14mq+ una stanza soggiorno di 14mq

• Per gli alloggi mono-stanza1 persona – 28 mq (comprensivi del bagno)

2 persone – 38 mq (comprensivi del bagno)

• Altezze minimeGli alloggi dovranno avere una altezza minima di 2,70 m derogabili a 2,55 m per i

comuni montani e a 2,40 m per i corridoi, i bagni, i disimpegni ed i ripostigli.

• Aerazione: Soggiorno e cucina devono essere muniti di finestra apribile mentre i bagni

dovranno essere dotati (se non finestrati) di impianto di aspirazione meccanica.

• Impianto di riscaldamento: Gli alloggi dovranno essere muniti di impianto di riscaldamento ove le condizioni climatiche lo rendano necessario.

SCHEDA 9 - Ricongiungimento familiare - 3/4

COME FARE

La richiesta può essere presentata solo per via telematica:

• con l’assistenza dei Patronati;• da soli, seguendo con questa procedura: registrazione tramite il sito del MinInterno >

scaricamento del software dal sito del MinInterno > compilazione off-line della domanda (i moduli consentono di presentare richiesta per un massimo di 5 familiari) >

spedizione della domanda, tramite collegamento col sito del MinInterno.

Il richiedente viene poi convocato presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione (SUI - in Prefettura) per la consegna della documentazione e rilascio di copia della domanda e della

documentazione presentata con data e firma dell’addetto.Lo Sportello Unico verifica la completezza della documentazione: in caso di

documentazione completa, la pratica è inserita nel sistema informatico, e la procedura è

avviata; in caso contrario, viene chiesta l'integrazione della documentazione.ATTENZIONE! Se l'interessato non si presenta per integrare la documentazione, la

domanda è respintaDal momento di presentazione completa della pratica decorrono i 180 giorni previsti dalla

normativa per la definizione della pratica.

il SUI, dopo aver acquisito il parere dalla questura sull’insussistenza di motivi ostativi all’ingresso del familiare per cui si chiede il ricongiungimento e dopo aver verificata

l’esistenza dei requisiti, rilascia il nulla osta, oppure emette un provvedimento di diniego (contro il quale è possibile fare ricorso presso il Tribunale Ordinario del luogo di

residenza).

Ottenuto il nulla osta, il familiare all’estero deve presentare i documenti che provano il rapporto di parentela e ogni altra documentazione comprovante i presupposti di parentela,

coniugio, minore età o stato di salute presso il Consolato italiano del proprio paese di residenza, che effettua tutti gli accertamenti necessari. Se la verifica ha esito positivo il

Consolato o l’Ambasciata rilasciano entro 30 giorni il visto per ricongiungimento.

INGRESSO IN ITALIA

Entro 48 ore dall’ingresso in Italia del familiare autorizzato al ricongiungimento, il familiare ospitante deve presentare la dichiarazione di Cessione fabbricato (dichiarazione

di ospitalità) all’Ufficio competente (Questura, Carabinieri o Polizia locale) e tenerne copia.Entro 8 giorni dall’ingresso deve comunicare al SUI l’arrivo del familiare ed attendere

la convocazione per ritirare la documentazione necessaria alla richiesta del permesso di

soggiorno per motivi di famiglia, o del Pds Ce di lungo periodo. Con questa documentazione il familiare si reca in un ufficio postale per formalizzare la

richiesta di permesso di soggiorno per motivi di famiglia o di lungo periodo. L’Ufficio Postale rilascia una ricevuta recante due codici identificativi personali (userid e password)

tramite i quali il richiedente potrà conoscere, collegandosi a www.portaleimmigrazione.it lo

stato della pratica.

4/4 - SCHEDA 9 - Ricongiungimento familiare

Soggiorno per studioL’istruzione è considerata come un diritto-dovere: diritto a ottenere istruzione e

insieme obbligo di frequentare le scuole fino all’età di 16 anni.Il diritto-dovere all’istruzione è garantito al cittadino straniero regolarmente

soggiornante in Italia a parità di condizioni con il cittadino italiano.

DIRITTO ALLʼISTRUZIONE DEI MINORI STRANIERI  GIÀ PRESENTI IN ITALIAI minori stranieri:

• hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla loro regolarità, nelle forme e

nei modi previsti per i cittadini italiani;• sono soggetti all’obbligo scolastico secondo le disposizioni vigenti in materia;

• possono richiedere l’iscrizione in qualunque periodo dell’anno scolastico.Se privi di documentazione anagrafica o in possesso di documentazione irregolare o

incompleta, uno dei genitori, o chi ne esercita la tutela, ne dichiara sotto la propria

responsabilità i dati anagrafici. In tal caso i minori sono iscritti con riserva e questo non pregiudica il conseguimento dei

titoli conclusivi dei corsi di studio delle scuole di ogni ordine e grado.I minori soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti, a cura dei genitori o di chi ne

esercita la tutela, alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il collegio dei

docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto di una serie di elementi (ordinamento degli studi del Paese di provenienza, accertamento di competenze, abilità e

livelli di preparazione dell’alunno, corso di studi eventualmente seguito nel Paese di provenienza, titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno).

Per l’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione non è richiesta l’esibizione del permesso

di soggiorno.

ATTENZIONE!la bozza di regolamento sull’Accordo di attuazione prevede il diniego di rinnovo o revoca

del permesso di soggiorno in caso di inadempimento dell’obbligo scolastico da parte dei figli minori, salvo la prova del genitore di essersi adoperato per garantirne l’adempimento.

DIRITTO ALLʼISTRUZIONE DEI MAGGIORENNI GIÀ PRESENTI IN ITALIAIl diritto allo studio è riconosciuto per legge anche ai maggiorenni nelle forme di:

• corsi di alfabetizzazione articolati su vari livelli per la conoscenza dell’italiano;• possibilità di conseguire la licenza media;

• prosecuzione degli studi per conseguire il diploma di scuola media superiore, puoi iscriverti direttamente ai corsi di istruzione superiori;

• possibilità di accesso all’università.

In tutti questi casi, però, è necessaria la condizione di regolarità del soggiorno (e il permesso di soggiorno è uno dei documenti da esibire per l’iscrizione al corso prescelto).

SCHEDA 10 - Soggiorno per studio - 1/4

PERMESSO DI SOGGIORNO PER MOTIVI DI STUDIOIl permesso di soggiorno per motivi di studio è rilasciato

• ai cittadini stranieri che vogliono venire a frequentare un corso di studio - universitario o di formazione - in Italia a seguito di rilascio di apposito visto per studio dalla

rappresentanza diplomatica italiana nel paese di origine o residenza;• ai minori che, divenuti maggiorenni e regolarmente iscritti ad un corso di studio

universitario, convertono il loro permesso di soggiorno per motivi familiari in motivi di

studio.

INGRESSO PER STUDIOChi è residente all’estero e intende frequentare in Italia corsi superiori di studio o

d’istruzione tecnico-professionale può richiedere il visto di ingresso per motivi di studio all’Ambasciata o al Consolato italiano presente nel Paese di origine.

REQUISITI OCCORRENTI:• età superiore ai 14 anni;

• certificato di iscrizione al corso di formazione professionale o di specializzazione prescelto, rilasciato dalla scuola o dall’ente italiano;

• polizza assicurativa per cure mediche e ricoveri ospedalieri, se non si ha diritto all’assistenza sanitaria in Italia;

• documenti che comprovano la disponibilità di mezzi di sostentamento non inferiori alla

metà dell’importo annuo dell’assegno sociale;• documenti comprovanti la disponibilità della somma necessaria per il viaggio di ritorno

nel Paese di origine dopo aver seguito il corso di studi. Inoltre dovrà essere accertata:

• la coerenza dei corsi da seguire in Italia con la formazione da te acquisita nel Paese di

provenienza;• la rispondenza del programma scolastico da seguire in Italia alle tue effettive esigenze

formative e culturali;• Se si tratta di minore: anche l’esistenza di misure di adeguata tutela a favore dello

stesso.

Entro 8 giorni lavorativi dall’ingresso in Italia con visto per motivi di stusio, il cittadino straniero deve richiedere il permesso di soggiorno per motivi di studio tramite il kit

postale (kit giallo).

ATTENZIONE!Anche lo studente, al momento della richiesta di rilascio del primo permesso di soggiorno

per motivi di studio, sarà tenuto a sottoscrivere l’Accordo di integrazione - che è

attualmente in fase di discussione.La frequenza al corso di studi e alle attività formative connesse darà lugo al

riconoscimento di crediti utili al raggiungimento della soglia di 30 valevole per l’assolvimento dell’Accordo.

2/4 - SCHEDA 10 - Soggiorno per studio

IL PERMESSO DI SOGGIORNO PER STUDIOIl permesso ha durata massima di 1 anno - o conforme al corso di studi frequentato.

60 giorni prima della scadenza deve essere chiesto il rinnovo, tramite kit postale ed allegando, nel caso di studente universitario, la fotocopia della certificazione

attestante il superamento di almeno un esame di profitto per il primo rinnovo e di due per i successivi (si fa riferimento all’anno accademico e non all’anno solare). A seguito

dell’entrata in vigore del decreto legislativo n. 154/2007 il permesso di soggiorno per

studio può essere rinnovato anche qualora si cambi il corso o la sede del corso.Il permesso per studio non può essere comunque rinnovato per più di tre anni oltre la

durata del corso di studio.

FACOLTÀ CONCESSE AL TITOLARE DI DEL PERMESSO PER STUDIOIl titolare di permesso di soggiorno per studio può:

• recarsi nei paesi dell’Area Schengen per periodi inferiori a 3 mesi senza adempiere a

nessun obbligo formale ed esente da visto di ingresso;• richiedere la cittadinanza italiana dopo 10 anni di residenza, in presenza di tutti gli altri

requisiti;• fare richiesta di nulla osta al ricongiungimento familiare;

• iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale volontariamente pagando una quota forfettaria

a titolo partecipativo o sottoscrivere un’assicurazione per malattia ed infortunio privata (eccetto coloro che hanno convertito il permesso da motivi familiari a motivi di studio al

compimento della maggiore età per i quali l'iscrizione al SSN continua ad essere obbligatoria e quindi gratuita);

• svolgere un’attività lavorativa di tipo subordinato, per un tempo non superiore alle 20

ore settimanali, fino ad un massimo di 1040 ore annuali, previa autorizzazione della istituzione scolastica e ferme restando, per i minori, le limitazioni e le cautele poste

dalla legge italiana al lavoro minorile (non è necessaria la stipula del contratto di soggiorno);

• beneficiare degli interventi di natura previdenziale connessi all’instaurazione di un

regolare rapporto di lavoro. A seguito della sentenza della Corte Costituzionale 306/2009 può beneficiare anche degli interventi di assistenza sociale.

ATTENZIONE!Il permesso di soggiorno per studio non permette il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo ma i periodi di studio possono essere conteggiati per

raggiungere i 5 anni di soggiorno legale richiesti per la domanda di questo documento.

SCHEDA 10 - Soggiorno per studio - 3/4

CONVERSIONE DEL PERMESSO DI SOGGIORNO

A) AL TERMINE DEGLI STUDIIl permesso per studio rilasciato

• agli studenti che hanno conseguito in Italia uno di questi titoli accademici:• Laurea (3 anni, 180 crediti formativi universitari);

• Laurea specialistica/magistrale (300 crediti, comprensivi dei 180 crediti universitari della Laurea o 180 CFU della Laurea oltre ai 120 CFU per la Laurea

magistrale);

• Diploma di specializzazione (minimo 2 anni);• Dottorato di ricerca (minimo 3 anni);

• Master Universitario di I livello (durata minimo 1 anno-60 crediti),cui si accede con la Laurea;

• Master Universitario di II livello (minimo 60 crediti universitari) cui si accede con

il diploma di laurea, ex legge n. 341/90 o con la laurea specialistica o con la laurea magistrale.

• o agli stranieri regolarmente soggiornanti sul territorio al compimento della maggiore età

può essere convertito al termine degli studi in permesso per lavoro chiedendo - in

qualsiasi momento - specifica richiesta di convocazione, tramite la compilazione del modello V2, presso lo Sportello unico immigrazione competente per territorio, per la

stipula del contratto di soggiorno. Ottenutolo sarà sufficiente allegarlo alla richiesta di conversione del permesso che deve

essere inoltrata tramite il kit postale alla Questura competente.

Gli studenti stranieri che hanno conseguito in Italia il dottorato o il master universitario di 2° livello possono al momento della scadenza del permesso di soggiorno per motivi di

studio, se iscritti nell'elenco anagrafico, richiedere un permesso di soggiorno per attesa occupazione nel caso in cui siano privi di attività lavorativa.

B) SENZA AVER TERMINATO GLI STUDII titolari di permesso di soggiorno per studio o per formazione professionale possono

chiedere la conversione in permesso di soggiorno per lavoro subordinato o per lavoro autonomo nell'ambito delle quote annualmente stabilite con il decreto flussi.

Le domande di conversione possono essere presentate solo dopo la pubblicazione del decreto annuale di programmazione dei flussi di ingresso ed a decorrere dalla data

indicata nel decreto stesso.

Lo Sportello Unico ricevuta la domanda invia la richiesta alla Direzione Provinciale del Lavoro, la quale provvede a verificare la disponibilità delle quote di ingresso e ne

comunica l'esito allo Sportello. Nell'ipotesi in cui non vi sia disponibilità di quote, lo Sportello Unico ne dà comunicazione allo straniero.

In caso di sussistenza della quota, lo straniero verrà convocato presso lo Sportello Unico

per sottoscrivere il contratto di soggiorno e richiedere il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato. Lo Sportello provvede ad informa lo straniero circa la data in cui

potrà ritirare il permesso di soggiorno.

4/4 - SCHEDA 10 - Soggiorno per studio

Disoccupazione

ATTENZIONE!La domanda non può essere presentata dal/dalla titolare di permesso di soggiorno per

lavoro stagionale. Può essere presentata da chi è titolare di permesso di soggiorno che permette di svolgere attività lavorativa.

INDENNITÀ ORDINARIA DI DISOCCUPAZIONE

Il diritto è riconosciuto a chi rimane senza lavoro in caso di licenziamento, fine contratto o a coloro che sono stati sospesi da aziende colpite da eventi temporanei

non causati né dai lavoratori o dal datore di lavoro

Spetta a chi si dimette volontariamente solo quando le dimissioni avvengono durante il periodo di gravidanza o nel primo anno di vita del figlio o derivano da giusta causa

(mancato pagamento della retribuzione, molestie sessuali, mobbing ecc..).

COMELa domanda di disoccupazione va presentata entro il 68° giorno successivo alla data di

sospensione o di licenziamento.

E' indispensabile presentare contestualmente al centro per l’impiego la dichiarazione di immediata disponibilità.

L’indennità decorre dall’8° giorno dal licenziamento se la domanda è stata presentata entro i primi 7 giorni o dal 5° giorno dopo la presentazione della domanda negli altri casi.

ATTENZIONE!La dichiarazione di disponibilità al centro per l’impiego deve essere presentata PRIMA della

scadenza del permesso di soggiorno. Se il permesso è scaduto e non è stato chiesto il rinnovo la dichiarazione non può essere accolta.

DURATA• 8 mesi per i lavoratori con età inferiore a 50 anni; 12 mesi per i lavoratori con età

superiore a 50 anni.

• Ai lavoratori sospesi spetta nel limite massimo di 65 giorni.

MISURALa misura dell’indennità è pari al 60% della retribuzione per i primi 6 mesi, per il 7° e 8° mesi al 50% e per i successivi è al 40%.

REQUISITI PER IL DIRITTO• 52 settimane di contribuzione nel biennio precedente l’inizio del periodo di

disoccupazione;

• 2 anni di assicurazione per la disoccupazione involontaria nel biennio precedente l’inizio

del periodo di disoccupazione.

SCHEDA 11 - Disoccupazione - 1 / 4

DISOCCUPAZIONE CON REQUISITI RIDOTTI

Hanno diritto all'indennità di disoccupazione i lavoratori dipendenti comuni (anche

agricoli), gli insegnanti non di ruolo, i dipendenti a tempo determinato dell’ente poste, i lavoratori a domicilio, i lavoratori dello spettacolo, i lavoratori domestici, gli apprendisti

purché facciano valere:• 2 anni di anzianità assicurativa (almeno un contributo con assicurazione per la

disoccupazione versato due anni prima dell'evento di disoccupazione).

• Almeno 78 giornate di lavoro retribuito nell'anno solare precedente la domanda (compresi i periodi di ferie, maternità e malattia purchè inseriti in un periodo

lavorativo).• Presentazione della domanda

COMELa domanda deve essere presentata entro il 31 marzo dell'anno successivo a quello in

cui sono state totalizzate almeno le 78 giornate di lavoro.

LA DURATA E LA MISURA DELLE GIORNATE INDENNIZZABILISpetta per un numero di giornate pari a quelle effettivamente lavorate nell’anno

precedente la richiesta e nel limite massimo di 180 giornate. La misura del trattamento è del 35% della retribuzione media giornaliera per i primi 120

giorni e del 40% dei successivi giorni.

IL PAGAMENTO DELLʼINDENNITÀ

L'indennità può essere riscossa: con assegno circolare; con bonifico bancario o postale; allo sportello di un qualsiasi ufficio postale del territorio nazionale.

Viene liquidata anche a coloro che sono in attesa di rinnovo del permesso di soggiorno (con la ricevuta della richiesta).

ATTENZIONE!I lavoratori e lavoratrici in attesa di rilascio del primo permesso di soggiorno o di

rinnovo, insieme alla domanda di disoccupazione devono presentare anche la seguente documentazione:

➡ se in attesa di rilascio del primo permesso• copia del modello di richiesta del permesso di soggiorno, rilasciata dallo Sportello

Unico per l'immigrazione al momento dell'ingresso in Italia;

• ricevuta dell'avvenuta presentazione della richiesta del permesso stesso, rilasciata dall'ufficio postale.

➡ se in attesa di rinnovo del permesso• ricevuta dell'avvenuta presentazione della richiesta di rinnovo, rilasciata dall'ufficio

postale;

• copia del permesso di soggiorno in scadenza o scaduto.

2/4 - SCHEDA 11 - Disoccupazione

INDENNITÀ ORDINARIA PER L'AGRICOLTURA

Spetta:

• agli operai iscritti negli elenchi dei lavoratori agricoli a tempo determinato;• agli operai agricoli a tempo indeterminato che hanno lavorato per parte dell'anno.

REQUISITI NECESSARI• iscrizione negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti per l'anno cui si

riferisce la domanda;

• avere almeno 2 anni di assicurazione per la disoccupazione involontaria;

• avere 102 giorni di contribuzione nel biennio formato dall'anno per il quale si fa domanda e da quello precedente.

MISURA E DURATAL'indennità è corrisposta:• nella misura del 30% della retribuzione convenzionale o, se superiore, del salario medio

giornaliero;

• per un numero di giorni pari a quello di effettivo lavoro nell'anno.

LA DOMANDALa domanda va presentata alla sede INPS competente dal 1° gennaio al 31 marzo

dell'anno successivo a quello della disoccupazione

DISOCCUPAZIONE SPECIALE AGRICOLA  

Spetta ai lavoratori agricoli iscritti negli appositi elenchi e che:

• hanno i requisiti richiesti per l'indennità ordinaria;

• hanno lavorato a tempo determinato nell'anno in cui richiede la prestazione;• hanno lavorato almeno 151 giornate come lavoratore dipendente o risultano iscritti

negli elenchi nominativi per un numero di giornate comprese tra 101 e 150.

QUANDO SPETTAAl lavoratore spetta un'indennità che varia, a seconda di particolari condizioni, tra il 40% e

il 66% della retribuzione media convenzionale.

LA DOMANDAIl modulo di domanda va presentato alla Sede INPS competente entro il 31 marzo dell'anno successivo a quello della disoccupazione.

SCHEDA 11 - Disoccupazione - 3 /4

DISOCCUPAZIONE E SOGGIORNO ALL'ESTERO   Il titolare di indennità di disoccupazione ordinaria, può continuare a percepirla anche

se si reca in un altro Paese comunitario per cercare lavoro. Spetta all'Ente preposto in quello Stato erogare l'indennità di disoccupazione, che deve poi essere rimborsata

dall'Ente di ultima occupazione. Questo tipo di indennità di disoccupazione, pagata mese per mese anche per lunghi

periodi (8/12 mesi), è esportabile (per un periodo di tempo limitato e a determinate

condizioni).

Le indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti ridotti e di disoccupazione agricola (con requisiti normali e ridotti) non sono esportabili ma resta la possibilità che il

pagamento venga effettuato all'estero, se l'assicurato lo richiede.

ATTENZIONE!Nel caso in cui il lavoratore si sia recato, nell'anno di riferimento della prestazione, in un Paese extracomunitario non convenzionato, il periodo di assenza dall'Italia non è

indennizzabile per disoccupazione anche se il lavoratore conserva il diritto alla prestazione, purché l'assenza dal territorio nazionale non comporti l'inosservanza delle prescrizioni alla

disponibilità all'impiego

E' indennizzabile solo se il motivo del soggiorno all'estero sia uno dei seguenti:a) 15 giorni per matrimonio;

b) l’intero periodo di malattia propria o di un familiare;c) 3 giorni, più quelli necessari per il viaggio, per il lutto di un familiare;

d) per turismo.

I motivi di soggiorno all'estero indicati ai punti a.,b. e c. devono essere comprovati da idonea documentazione (certificato di matrimonio, certificati medici, certificato di morte

ecc.) rilasciata da Enti o Organismi del Paese straniero.

Nel caso in cui il lavoratore si sia recato in un Paese comunitario, il periodo di assenza

dall'Italia è sempre indennizzabile (a meno che non si sia svolta attività lavorativa).

ATTENZIONE!L'indennità di disoccupazione percepita in Italia è, in base alla regolamentazione

comunitaria, compatibile, e quindi cumulabile, con un'eventuale pensione percepita in un altro Stato membro dell'Unione Europea.

4/4 - SCHEDA 11 - Disoccupazione

Cassa integrazione

ATTENZIONE!

La domanda non può essere presentata dal titolare di permesso di soggiorno per lavoro

stagionale. Può essere presentata da tutti i titolari di un permesso di soggiorno che permette di svolgere attività lavorativa.

CIG = CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI La cassa integrazione guadagni è un ammortizzatore sociale attraverso il quale il lavoratore è sospeso o lavora ad orario ridotto a causa di riduzione dell’attività

dell’impresa derivante da reali difficoltà produttive e percepisce un’integrazione alla

retribuzione.

CIG ORDINARIA E' prevista in presenza di sospensioni o riduzioni di attività per eventi temporanei e

contingenti non imputabili all’impresa o ai lavoratori ovvero da crisi temporanee di mercato.

Settori: INDUSTRIA, COOPERATIVE DI PRODUZIONE, EDILIZIA, AGRICOLTURA.

LAVORATORI BENEFICIARI• operai, intermedi ed equiparati, impiegati, quadri, soci di cooperative di produzione e

lavoro, lavoratori assunti con contratto di formazione, operai addetti a lavori stagionali,

lavoratori apprendisti il cui rapporto di lavoro si sia trasformato a tempo indeterminato.

DURATA• fino ad un massimo di 13 settimane consecutive prorogabili eccezionalmente fino ad un

massimo di 52 settimane.

MISURA• L'80% dell'ultima retribuzione globale che ai lavoratori beneficiari sarebbe spettata per

le ore di lavoro non prestate. La misura del trattamento è erogata nel limite di un

massimale retributivo mensile rivalutabile annualmente in base alla variazione annuale dell’indice ISTAT.

Per retribuzione si intende tutto ciò che il datore di lavoro corrisponde, con carattere di

continuità ed obbligatorietà, al lavoratore in denaro e in natura al lordo delle ritenute.

SCHEDA 12 - Cassa Integrazione Guadagni - 1/2

CIG STRAORDINARIA E’ un intervento previsto nei casi di ristrutturazione, riorganizzazione, conversione,crisi

aziendale, fallimento, liquidazione coatta amministrativa.

SETTORI• INDUSTRIA -EDILIZIA -COMMERCIO, TURISMO , SPEDIZIONE E TRASPORTO.

• Le imprese industriali, artigiane, vigilanza appaltatrici di servizi di pulizia, anche cooperative, operanti presso aziende in crisi che abbiano occupato, nel semestre

precedente la domanda, più di 15 dipendenti;

• le aziende del Commercio, turismo, spedizioni e trasporto con oltre 50 dipendenti.

LAVORATORI BENEFICIARI• Operai, intermedi, impiegati e quadri.

DURATA• 12 mesi in caso di crisi aziendale, 18 mesi in caso di procedure esecutive concorsuali e

24 mesi in caso di riorganizzazione, ristrutturazione e riconversione aziendale.

Spesso intervengono disposizioni di legge, anche a carattere transitorio, che modificano i

limiti temporali.

MISURA• l'80% dell'ultima retribuzione globale che ai lavoratori beneficiari sarebbe spettata per

le ore di lavoro non prestate. Il trattamento non può superare i massimali stabiliti anno per anno, dal 1 gennaio 2008 la rivalutazione dei massimali è determinata nella misura

del 100% dell’aumento dell’indice ISTAT.

Non si può chiedere l’intervento straordinario per le unità produttive per le quali è stato richiesto, per lo stesso periodo, l’intervento ordinario.

CIGS-ROTAZIONE  Tra i lavoratori da collocare in CIGS che esplicano le medesime mansioni, nella stessa unità produttiva, deve essere effettuata la rotazione secondo i criteri tra azienda RSU

e Sindacato Territoriale.

La mancata attuazione della rotazione comporta una penalità per l'azienda .

RINNOVO PERMESSO DI SOGGIORNO IN CIG/CIGSCon CIG/CIGS il rapporto di lavoro non è finito ma il lavoratore è semplicemente sospeso

e, soprattutto, gode di un trattamento economico - previsto dalla legge - che è idoneo a garantire il suo sostentamento e costituisce una lecita ed affidabile fonte di reddito. Il

lavoratore in questione non è dunque un disoccupato ma ha il diritto ad essere trattato

come una persona che sta proseguendo un rapporto di lavoro.Ciò significa che il suo permesso di soggiorno va rinnovato alle stesse condizioni in cui

dovrebbe rinnovarlo se il rapporto di lavoro fosse ancora in atto.

2/2 - SCHEDA 12 - Cassa Integrazione Guadagni

Mobilita’

ATTENZIONE!La domanda non può essere presentata dal titolare di permesso di soggiorno per lavoro

stagionale. Può essere presentata da tutti i titolari di permesso di soggiorno che permette di svolgere attività lavorativa.

LA MOBILITÀ

L'indennità di mobilità è una prestazione erogata a favore dei lavoratori licenziati da un'azienda in seguito a:

• licenziamento per riduzione di personale o trasformazione di attività o di lavoro;

• licenziamento per cessazione dell'attività aziendale;• esaurimento della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS).

LAVORATORI BENEFICIARI

Operai, impiegati, quadri, soci lavoratori e lavoratori a domicilio.La procedura non si applica:

• alle eccedenze di personale determinate da fine lavoro nelle imprese edili e nelle attività

stagionali o saltuarie, e per i lavoratori assunti con contratto a termine;• ai datori di lavoro non imprenditori, alle associazioni sindacali, politiche, di

volontariato, gli enti senza fini di lucro.

REQUISITI

• iscrizione nelle liste di mobilità compilate dai centri per l’impiego;

• anzianità aziendale complessiva di almeno 12 mesi;

• far valere almeno 6 mesi di effettivo lavoro (sono compresi i periodi di ferie, festività, infortuni, gravidanza e puerperio).

DOMANDA

La domanda di indennità, a cui deve essere allegato il modulo DS 22 compilato dall'ultimo datore di lavoro, va indirizzata all' INPS e presentata al Centro per l'impiego entro 68

giorni dal licenziamento.

L'indennità di mobilità decorre:• dall' 8° giorno dal licenziamento se la domanda è stata presentata entro i primi 7

giorni;• dal 5° giorno successivo alla presentazione della domanda, negli altri casi.

L’iscrizione nella lista dovrebbe determinare un più agevole collocazione

lavorativa.

SCHEDA 13 - Mobilità - 1 /2

DURATA

Il lavoratore straniero è iscritto nelle liste di mobilità nei limiti del periodo di

validità residua del permesso di soggiorno e, comunque, per un periodo non inferiore a 6 mesi. La durata dell'indennità varia in relazione all'età del lavoratore al

momento del licenziamento e all'ubicazione dell'azienda.

Età del lavoratore Aziende del centro-nord Aziende del Sud

fino a 39 anni 12 mesi 24 mesi

da 40 a 49 anni 24 mesi 36 mesi

da 50 anni 36 mesi 48 mesi

In ogni caso, non può essere corrisposta per un periodo superiore all’anzianità aziendale.

MISURA

E’ determinata con riferimento al trattamento straordinario di integrazione salariale

percepito dal lavoratore, o che comunque sarebbe spettato ed e' pari al• 100% della misura della CIGS per i primi 12 mesi

• all'80% dal tredicesimo mese in poi.

Il trattamento non può superare i massimali stabiliti anno per annoL'indennità è pagata ogni mese dall'INPS direttamente al lavoratore ed è sospesa quando

l'interessato è assunto con contratto a tempo determinato o a tempo parziale.

ATTENZIONE!Il lavoratore viene cancellato dalle liste di mobilità e perde la relativa indennità quando:

• viene assunto con contratto a tempo pieno e indeterminato o con contratto di lavoro

parasuboridnato (co.co.pro. e mini co.co.co.);• diventa titolare di un trattamento pensionistico diretto (pensione di vecchiaia, di

anzianità, pensione anticipata, pensione di inabilità o assegno di invalidità).

Il lavoratore in mobilità che intende intraprendere un'attività autonoma viene cancellato

dalle liste e, a richiesta, può percepire anticipatamente l'intero ammontare di indennità di

mobilità spettante. Il lavoratore in mobilità che viene assunto con contratto di lavoro part-time o a tempo determinato: mantiene l'iscrizione nella lista; l'indennità di mobilità rimane

sospesa; le giornate di lavoro non vengono calcolate ai fini della determinazione del periodo di durata dell'indennità spettante.

ATTENZIONE!E’ illegittimo il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno se nel periodo indicato ha

percepito sussidi di disoccupazione, indennità di mobilità o sussidi del Comune.Con la mobilità si può accedere al permesso per attesa occupazione e la mobilità è una

delle condizioni da considerare per il rinnovo del permesso di soggiorno.

2/2 - SCHEDA 13 - Mobilità

Ammortizzatori in deroga

ATTENZIONE!La domanda non può essere presentata dal titolare di permesso di soggiorno per lavoro

stagionale. Può essere presentata da tutti i titolari di un permesso di soggiorno che permette di svolgere attività lavorativa.

COSA SONO GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGAGli ammortizzatori sociali in deroga (trattamento di cassa integrazione guadagni in deroga e trattamento di mobilità in deroga) sono concessi in base ad accordi regionali tra

Regione, organizzazioni datoriali e organizzazioni sindacali dei lavoratori, per sostenere

lavoratori licenziati o sospesi, privi di qualsiasi tipologia di trattamento di sostegno al reddito connesso alla sospensione o cessazione del rapporto di lavoro.

Gli accordi determinano i beneficiari dei trattamenti e prevedono limiti e vincoli relativi alla concessione dei trattamenti.

In FVG: L'intesa regionale dell’11 dicembre 2009 ha disciplinato la concessione degli

ammortizzatori sociali in deroga nel 2010. L’intesa è stata poi modificata il 18 marzo 2010 e il 19 aprile 2010.

MOBILITA' IN DEROGA ALLA NORMATIVA VIGENTEE' un'indennità che garantisce ai lavoratori licenziati un reddito sostitutivo della retribuzione.

A CHI SPETTAA tutti i lavoratori subordinati, compresi apprendisti e lavoratori con contratto di

somministrazione che hanno perso il posto di lavoro dall’1.1.2010 al 31.12.2010 perché:- lavoratori licenziati da aziende non destinatarie della normativa sulla mobilità;

- lavoratori che hanno fruito della mobilità ordinaria e per i quali, sulla base di accordi regionali, è prevista una proroga del trattamento.

DOMANDALa domanda deve essere presentata dal lavoratore alla sede dell'INPS provinciale

competente per territorio, anche per il tramite dei patronati, corredata dalla seguente documentazione:

• dichiarazione di disponibilità rilasciata al Centro per l'impiego in cui è domiciliato il lavoratore.

• copia del contratto di lavoro individuale

• lettera di licenziamento, ovvero in caso di risoluzione del rapporto di lavoro per giusta causa, copia di documentazione comprovante l'attivazione della vertenza.

La domanda deve essere presentata entro 68 giorni dalla risoluzione del rapporto di lavoro.

SCHEDA 14 - Ammortizzatori in deroga - 1/4

MISURAUn'indennità pari all'80% della retribuzione teorica lorda spettante. L'importo non può

superare un limite massimo mensile stabilito di anno in anno.

REQUISITIA) 12 mesi di anzianità aziendale (alla data di licenziamento) presso il datore di lavoro che

ha effettuato il licenziamento, di cui 6 mesi effettivamente lavorati, comprese ferie, festività e infortunio.

Nel computo sono comprese eventuali mensilità accreditate dalla medesima

impresa presso la gestione separata a condizione che:non si tratti di redditi derivanti da arti e professioni;

• il lavoratore operi in regime di monocommittenza;• il reddito conseguito sia superiore a € 5.000 (anche se relativo a più di un anno

solare);

B) aver reso dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro o ad un percorso di riqualificazione professionale. In caso di rifiuto il lavoratore perde il diritto a qualsiasi

prestazione.

DURATA DEGLI INTERVENTI DI MOBILITÀ IN DEROGAAi lavoratori subordinati licenziati dall’1.1.2010 al 31.12.2010 privi di sostegno al reddito è

erogato un trattamento di mobilità in deroga per un periodo non superiore a 6 mesi.

Ai lavoratori licenziati dall’1.1.2010 al 31.12.2010 da imprese del settore delle spedizioni e dell'autotrasporto sono erogati 12 mesi di mobilità in deroga.

Ai lavoratori del settore delle spedizioni e dell'autotrasporto che al 31.12.2009 avevano in corso trattamenti di mobilità in deroga sono concessi i seguenti periodi di proroga:

- 12 mesi per i lavoratori che alla data dell’1.1.2010 hanno un età anagrafica pari o

superiore a 50 anni; - 12 mesi per i lavoratori che alla data dell’1.1.2010 hanno percepito un periodo non

superiore a 18 mesi di mobilità in deroga; - 12 mesi alle lavoratrici;

- 8 mesi in tutti gli altri casi.

ATTENZIONE!L'indennità di mobilità in deroga è sospesa quando l'interessato è assunto con contratto a tempo determinato o a tempo parziale.

L'indennità di mobilità in deroga si interrompe quando l'interessato:

• viene assunto con contratto a tempo indeterminato

• raggiunge il diritto alla pensione di vecchiaia, o diventa titolare di pensione di anzianità o anticipata, ovvero di pensione di inabilità o di assegno di invalidità senza aver optato

per l'indennità di mobilità ; • trova un'occupazione di tipo autonomo, compresi i contratti di lavoro a progetto.

2/4 - SCHEDA 14 - Ammortizzatori in deroga

CIG IN DEROGA ALLA NORMATIVA VIGENTE   È un intervento di integrazione salariale a sostegno di imprese o lavoratori non destinatari

della normativa sulla cassa integrazione guadagni.

A CHI SPETTAA tutti i lavoratori subordinati, compresi apprendisti, lavoratori con contratto di

somministrazione e lavoranti a domicilio, dipendenti da aziende che operino in determinati settori produttivi o specifiche aree regionali, individuate in specifici accordi governativi.

DOMANDADeve essere presentata dal datore di lavoro entro 20 giorni dalla sospensione dell’attività,

corredata dal verbale di accordo sindacale e dall’elenco dei lavoratori interessati, alla Regione competente che autorizza le richieste di CIG in deroga.

QUANDO SPETTA• dopo aver esaurito gli interventi ordinari (indennità di disoccupazione per lavoratori

sospesi) previsti in caso di sospensione del rapporto di lavoro in presenza

dell’intervento integrativo degli enti bilaterali;

• per accesso diretto ai trattamenti in deroga, laddove non vi sia intervento degli Enti Bilaterali.

QUANTO SPETTA• Indennità pari all’80% della retribuzione, comprensiva di eventuali ratei di mensilità

aggiuntive, che il dipendente avrebbe percepito per le ore di lavoro non prestate tra le

zero e il limite dell’orario contrattuale e comunque non oltre le 40 ore settimanali.

• L’importo della prestazione non può superare un limite massimo mensile stabilito di anno in anno. Sulla prestazione compete l'assegno al nucleo familiare.

REQUISITII lavoratori devono:A) avere un’anzianità lavorativa, presso la ditta richiedente il trattamento, di almeno 90

giorni alla data della richiesta.

Nel computo sono comprese anche eventuali mensilità accreditate dalla medesima impresa presso la gestione separata a condizione che:

• non si tratti di redditi derivanti da arti e professioni;• il lavoratore operi in regime di monocommittenza;

• il reddito conseguito sia superiore a € 5.000 (anche se relativo a più di un anno

solare).B) aver reso, presso il Centro per l’impiego, dichiarazione di immediata disponibilità al

lavoro o ad un percorso di riqualificazione professionale. In caso di rifiuto il lavoratore perde il diritto alla prestazione.

Il datore di lavoro deve raccogliere i modelli DID, di dichiarazione di immediata

disponibilità al lavoro compilati dai lavoratori e conservarli presso di sé.

SCHEDA 14 - Ammortizzatori in deroga - 3/4

DURATA• La durata è stabilita negli accordi territoriali o nei provvedimenti di concessione.

• I periodi di CIG in deroga non devono essere computati ai fini del raggiungimento del limite dei 36 mesi nel quinquennio previsto per la CIGS.

DECADENZADecade dal diritto il lavoratore in CIG in deroga che svolge contemporaneamente attività retribuita senza averne dato preventiva comunicazione alla Struttura INPS territorialmente

competente.

ANTICIPAZIONE CIG IN DEROGAIn via sperimentale per il periodo 2009-2010, in attesa dell’emanazione dei provvedimenti di autorizzazione dei trattamenti di integrazione salariale in deroga con

richiesta di pagamento diretto, l’INPS, sulla base della domanda corredata dagli accordi conclusi dalle parti sociali e dall’elenco dei beneficiari, è autorizzato ad anticipare la

prestazione per un periodo massimo di 4 mesi, con riserva di recupero nei confronti del

datore di lavoro delle somme indebitamente erogate ai lavoratori.Il datore di lavoro deve presentare la domanda di anticipazione all’Inps in via telematica e,

contestualmente, domanda di autorizzazione alla CIG in deroga alla Regione (oalla Direzione Regionale del Lavoro).

CUMULO DEI COMPENSIPer il 2010 l’indennità di mobilità in deroga e di CIG in deroga sono cumulabili solo con i

compensi derivanti dai "voucher o buoni lavoro" (lavoro accessorio). Fino a 3.000 euro per anno solare non vi è l’obbligo di comunicazione preventiva all’INPS.

I PERCORSI DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO IN FVGLa partecipazione ai corsi di formazione è obbligatoria ed è condizione necessaria all'erogazione della cassa integrazione in deroga e della mobilità in deroga.

Nel caso di CIG in deroga, la partecipazione deve avvenire all'interno del periodo di

sospensione. La mancata partecipazione alla formazione comporta la decadenza dal diritto di percepire il sostegno al reddito.

Ciascun lavoratore per il quale la partecipazione a percorsi di politica attiva è obbligatoria deve recarsi entro 3 giorni lavorativi dall'inizio della propria sospensione presso uno degli

enti di formazione attuatori dell'offerta formativa portando con sé copia della dichiarazione

di disponibilità sottoscritta e copia del verbale di accordo sindacale con allegata la programmazione delle sospensioni.

I contenuti della formazione devono essere coerenti con le indicazioni contenute nell'accordo sindacale allegato alla domanda di ammissione al trattamento.

Per informazioni, nel sito della Regione Autonoma FVG: http://www.regione.fvg.it/rafvg/

istruzione/dettaglio.act?dir=/rafvg/cms/RAFVG/AT2/ARG13/FOGLIA16/

4/4 - SCHEDA 14 - Ammortizzatori in deroga

Lavori socialmente utili

ATTENZIONE!

La domanda non può essere presentata dal titolare di permesso di soggiorno per lavoro

stagionale. Può essere presentata da tutti i titolari di un permesso di soggiorno che permette di svolgere attività lavorativa.

LSU = LAVORI SOCIALMENTE UTILISono attività volte a realizzare opere e fornire servizi di utilità collettiva al fine di migliorare la qualità della vita, dell’ambiente, degli spazi urbani e del territorio.

La gestione dei lavori socialmente utili e le azioni di politica attiva del lavoro riferita ai

lavoratori LSU, è demandata alle Regioni, che agiscono sulla base di convenzioni con il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale.

TIPOLOGIE DI ATTIVITÀ • lavori di pubblica utilità mirati alla creazione di occupazione (durata 12 mesi ,

rinnovabile per altri 12);

• lavori rivolto al tirocinio formativo in settori formativi (durata 12 mesi);

• lavori di carattere straordinario (durata 6 mesi rinnovabili per altri 6 mesi)• lavori rivolti esclusivamente a soggetti titolari di trattamenti previdenziali.

NOTA BENE

L’impegno nei lLSU non costituisce instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato e di conseguenza non comporta la cancellazione dalle liste di collocamento e di mobilità

LAVORATORI CHE POSSONO ACCEDERE AI LSU• lavoratori in cerca di prima occupazione o disoccupati, iscritti da più di 2 anni nelle liste

del collocamento• lavoratori iscritti nelle liste di mobilità, che non percepiscono indennità di mobilità o

altro trattamento speciale di disoccupazione• lavoratori iscritti nelle liste di mobilità e che percepiscono indennità di mobilità o altro

trattamento speciale di disoccupazione

• lavoratori che godono del trattamento straordinario di integrazione salariale, sospesi a zero ore

• gruppi di lavoratori espressamente individuati in accordi per la gestione di esuberi nel contesto di crisi aziendali, di settore e di area

• categorie di lavoratori individuate, anche per specifiche aree territoriali, mediante

delibera della Commissione regionale per l'impiego• persone detenute per le quali sia prevista l'ammissione al lavoro esterno

SCHEDA 15 - Lavori Socialmente Utili - 1/2

SOGGETTI PROMOTORII progetti relativi di cui ai punti precedenti possono essere proposti:dalle amministrazioni

pubbliche; dagli enti pubblici economici; dalle società a totale o prevalente partecipazione pubblica; dalle cooperative sociali e loro consorzi; da altri soggetti identificati con decreto

ministeriale.

RIFIUTO ALLʼAVVIAMENTO AI LAVORII titolari di trattamento previdenziale che, senza un giustificato motivo rifiutino

l’assegnazione ai LSU sono cancellati dalle liste di mobilità e perdono la relativa indennità

economica. Contro questo provvedimento si può ricorreree entro 30 giorni alla Direzione regionale del lavoro che ha tempo, 20 giorni per decidere.

Il rifiuto al LSU viene giustificato quando l’attività a cui si è chiamati si svolge in un luogo distante oltre 50 KM da quello di residenza o si partecipa ad attività di formazione.

Se il lavoratore non partecipa con regolarità all’attività o non rispetta le condizioni

impartite, decade dal trattamento economico, viene cancellato dalle liste di mobilità e cessa la partecipazione ai LSU.

REGOLAMENTAZIONE DEI LAVORI E TRATTAMENTO ECONOMICOI lavoratori utilizzati che percepiscono trattamenti previdenziali verranno impegnati per un orario determinato dalla proporzione tra l’entità del trattamento percepito e la retribuzione

iniziale previsto per i dipendenti dell’azienda promotrice considerato al netto delle

trattenute previdenziali, comunque per un minimo di 20 ore settimanali e con un massimo di 8 ore giornaliere.

Ai lavoratori che non percepiscono nessun trattamento previdenziale è corrisposto un assegno mensile, rivalutato nella misura dell’80% degli indici ISTAT, erogato dall’INPS,

previa certificazione delle presenze dall’ente utilizzatore. L’orario settimanale è di 20 ore e

per non più di 8 ore giornaliere.Nel caso di impegno lavorativo superiore è dovuta l’integrazione a carico dell’ente

utilizzatore.L’assegno LSU è cumulabile con redditi da attività di lavoro autonomo occasionale e di

collaborazione.

Ai lavoratori socialmente utili, titolari del sussidio, che siano sprovvisti di trattamento previdenziale o assistenziale, spetta il riconoscimento d'ufficio della contribuzione

figurativa. Tale contribuzione, a partire dal 1° agosto 1995, è utile solo ai fini del diritto alla pensione, e non più ai fini della misura.

L’assegno è incompatibile con:

• i trattamenti di pensione diretta dell’AGO del Fondo pensione dei lavoratori dipendenti , delle gestioni sostitutive, esclusive ed esonerative e delle gestioni speciali dei lavoratori

autonomi;• pensionamento anticipato.

2/2 - SCHEDA 15 - Lavori Socialmente Utili

Lavori di pubblica utilita’

ATTENZIONE!

La domanda non può essere presentata dal titolare di permesso di soggiorno per lavoro

stagionale. Può essere presentata da tutti i titolari di un permesso di soggiorno che permette di svolgere attività lavorativa.

LAVORI DI PUBBLICA UTILITÀ PER LAVORATORI DISOCCUPATI PRIVI DI AMMORTIZZATORI SOCIALILa Regione Friuli Venezia Giulia ha approvato (DPR 28 maggio 2010, n. 0116/Pres.) il regolamento sulle iniziative di lavoro di pubblica utilità (LPU) prestate a favore di

Amministrazioni pubbliche.

Si tratta di una serie di interventi per sostenere le iniziative progettuali delle pubbliche amministrazioni (in particolare i Comuni, le Province e gli Uffici periferici dello Stato) per

l’occupazione, seppure in via temporanea, a lavoratori privi di lavoro e di reddito.

SOGGETTI PROPONENTI E CONTENUTI DEI PROGETTIPossono presentare progetti di LPU le Amministrazioni pubbliche.

I contenuti progettuali devono essere scelti fra queste macroaree, definite dal

regolamento regionale: • 1) valorizzazione patrimonio pubblico urbano e rurale, compresa la relativa

manutenzione; • 2) valorizzazione di beni culturali e artistici anche mediante l’attività di salvaguardia,

promozione, allestimento, e custodia di mostre relative a prodotti, oggetti attrezzature

del territorio, nonché riordino o recupero e valorizzazione di testi o documenti di interesse storico e culturale;

• 3) riordino di archivi e recupero di lavori arretrati di tipo tecnico o amministrativo; • 4) servizi di custodia e vigilanza finalizzati a migliorare la fruibilità degli impianti e

attrezzature sportive, centri sociali, educativi o culturali gestiti dalle Amministrazioni

pubbliche.• 5) servizi ausiliari di tipo sociale a carattere temporaneo;

SCHEDA 16 - Lavori di Pubblica Utilità - 1/2

Nei progetti, le Amministrazioni pubbliche individuano il numero dei componenti della

squadra di lavoro, la durata del progetto (minimo 4 mesi e massimo 8), affidano l’incarico di gestione del progetto ad una impresa privata tramite avviso pubblico,

cofinanziano l’iniziativa progettuale con il 20% dei costi complessivi, scelgono i lavoratori redigendo una graduatoria di quelli domiciliati nel proprio territorio sulla base di una lista

di criteri e punteggi definiti dal regolamento (età, durata dello stato di disoccupazione,

valore dell’ISEE, disabilità riconosciuta).

Le iniziative progettuali vanno presentate al Servizio lavoro della Direzione centrale lavoro, università e ricerca della Regione, entro il 30 settembre 2010.

SOGGETTI ATTUATORI DELLE INIZIATIVE PROGETTUALISono le imprese private attraverso l’assunzione della squadra di lavoro indicata dal

soggetto proponente. Alle imprese viene riconosciuto il costo dei lavoratori impegnati nel progetto. Il regolamento riconosce all’imprese il costo complessivo dell’intervento di cui

almeno il 70% deve essere rappresentato dal costo del personale, mentre il restante 30% può essere costituito dai costi dei materiali, del tutor del progetto, delle altre spese di

gestione dell’iniziativa progettuale.

SOGGETTI BENEFICIARISono lavoratori e lavoratrici residenti in regione, anche stranieri che:a) siano in stato di disoccupazione da almeno 18 mesi;

b) se donne, abbiano già compiuto 35 anni di età;c) se uomini abbiano già compiuto 40 anni di età;

d) non percepiscano alcun tipo di ammortizzatore sociale;

e) non abbiano maturato il diritto al trattamento pensionistico secondo la normativa vigente;

f) siano inseriti nelle liste di disponibilità presso il Centro per l’Impiego.

Chi ha questo profilo deve, a partire dall’entrata in vigore del regolamento medesimo e

fino al 15 luglio 2010, dichiarare la propria disponibilità per lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità iscrivendosi alle apposite liste costituite presso i Centri per l’impiego.

I Centri per l’impiego raccolgono la disponibilità dei lavoratori per lo svolgimento dei LPU

articolata nelle cinque liste settoriali e, dopo avere verificato il possesso dei requisiti,

redigono le liste mettendole a disposizione delle pubbliche amministrazioni interessate alle iniziative progettuali.

2/2 - SCHEDA 16 - Lavori di Pubblica Utilità

Maternita’ responsabile

AVERE UN FIGLIO

Ogni donna ha diritto ai controlli sanitari che sono per legge gratuiti in corrispondenza di

determinati periodi della gravidanza. I controlli di base sono gratuiti. Molte analisi specialistiche sono a carico delle future mamme eccetto quelle prestazioni da eseguire se il

medico teme che ci possano essere delle malformazioni nel feto.Il/la bimbo/a ha diritto a visite specialistiche, analisi di laboratorio ed altri accertamenti,

gratuitamente fino all’età di sei anni. Tutti gli esami devono comunque essere prescritti

prescritti dal medico di base e vanno effettuati presso le strutture pubbliche (ospedali e consultori) o presso quelle private convenzionate con il SSN.

STATO DI GRAVIDANZA E MANCANZA DI PERMESSO DI SOGGIORNO

La donna incinta irregolare o clandestina ha diritto a richiedere il permesso di soggiorno per gravidanza (motivi di salute) che sarà valido fino a 6 mesi di età del bambino. Questo

permesso di soggiorno dà il diritto all’iscrizione al SSN per la donna e per il bambino; si

ottiene portando in questura un certificato medico che attesti il mese di gestazione e la presunta epoca del parto. Il permesso può essere rilasciato al padre del bambino purché

coniuge convivente con la madre. Il permesso non può essere convertito.In ogni caso, la donna irregolare ha diritto, nelle strutture pubbliche e private accreditate

del SSN, a tutte le cure urgenti (non differibili, se non con danno per la vita o per la

salute) o comunque essenziali (relative a patologie non pericolose nell’immediato, ma che col tempo potrebbero determinare maggior danno per la salute o rischi per la vita), anche

a carattere continuativo (ciclo terapeutico e riabilitativo completo), e in particolare alle prestazioni relative:

• alla tutela della gravidanza e della maternità;

• alla tutela della salute del minore;• a vaccinazioni nell’ambito di campagne di prevenzione autorizzate dalle Regioni;

• a interventi di profilassi internazionale; • a profilassi, diagnosi e cura di malattie infettive e bonifica dei focolai;

• a cura, prevenzione e riabilitazione in materia di tossicodipendenza;

• a disagio mentale.L’accesso alle strutture sanitarie dello straniero illegalmente soggiornante non può

comportare segnalazione (da parte di alcun operatore che agisca nella struttura, inclusi poliziotti, mediatori, tecnici, paramedici, amministrativi) all’autorità di P.S., salvo il caso di

obbligo di referto, a parità col cittadino italiano; la struttura sanitaria ha comunque obbligo

di rilevare le generalità dello straniero, ai fini di• accertamento eventuali responsabilità dei sanitari

• comunicazione alle autorità diplomatiche del paese di appartenenza• notifica obbligatoria di malattie infettive e diffusive.

SCHEDA 17 - Maternità responsabile - 1/4

INTERRUZIONE VOLONTARIA DELLA GRAVIDANZA

Tutte le donne italiane e straniere anche non in regola con il permesso di soggiorno o

clandestine, possono ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) entro 90 giorni di gestazione presso le strutture pubbliche.

Per farlo, deve rivolgersi ad un medico di fiducia o ad un consultorio, in grado di offrire supporto e orientamento alla donna. Al termine di questo colloquio, la legge prevede che il

medico inviti la donna a un periodo di riflessione non inferiore a 7 giorni e che rilasci un

certificato che attesti l’avvenuto colloquio. Con questo certificato può fissare l’appuntamento per l’interruzione di gravidanza in un ospedale pubblico o in una casa di

cura autorizzata dalla regione. L’ ASL ha l’obbligo di assicurare alla donna il diritto all’interruzione di gravidanza entro i termini previsti dalla legge (90gg) o di metterla in

contatto con la struttura più vicina in grado di farlo.

TUTELA DELLA MAMMA LAVORATRICE

La lavoratrice dipendente incinta non può essere licenziata fino a quando il/la bambino/a compie 1 anno, a meno che l’azienda non vada in fallimento o la donna commetta una

colpa grave sul lavoro per la quale viene licenziata, o il contratto sia comunque scaduto.Durante la gravidanza, la donna ha diritto ad ottenere permessi lavorativi retribuiti per

poter effettuare visite mediche o esami specialistici. Per ottenerli deve presentare dei

certificati che attestano data e ora delle visite.E’ vietato far lavorare le donne in stato di gravidanza (incluse lavoratrici a domicilio e

colf): • durante i 2 mesi precedenti la data presunta del parto: si deve far riferimento alla data

indicata sul certificato medico, anche se vi può essere errore di previsione.

Durante i 3 mesi dopo il parto. L’astensione obbligatoria dopo il parto è stata estesa anche al padre lavoratore nel caso in

cui l’assistenza della madre al neonato sia diventata impossibile per decesso o grave infermità della madre stessa. Tale disposizione è applicabile anche al padre lavoratore

autonomo.

Il periodo di astensione obbligatoria è considerato come attività lavorativa a tutti gli effetti anche per scatti di anzianità, durante la quale la donna percepisce l’80% dello stipendio

(anche se alcuni CCNL prevedono che lo stipendio venga corrisposto per intero). L’astensione dal lavoro può essere estesa per un massimo di altri sei mesi (dieci se

mamma single) durante i quali la mamma ha il diritto ad una retribuzione pari al 30%

dello stipendio.Dopo il parto, la lavoratrice dipendente ha diritto a riposi giornalieri per l’allattamento: due

ore al giorno per un orario di lavoro pari o superiore a 6 ore, un’ora al giorno per un orario di lavoro inferiore a 6 ore.

2/4 - SCHEDA 17 - Maternità responsabile

NON RICONOSCIMENTO LEGALE DEL NEONATO

La donna che ha partorito ma non riesce/vuole tenere il figlio ha il diritto di non

riconoscere il/la bimbo/a e di darlo/a in adozione in assoluta segretezza ad una famiglia che lo accoglierà come se fosse il proprio.

Non riconoscere legalmente il/la bambino/a partorito/a non è un reato. La legge cerca di rendere questa decisione più agevole possibile: basterà specificare ai

medici prima del parto la volontà di non riconoscere il/la neonato/a.

La donna non verrà segnalata a nessuna autorità e il certificato di assistenza al parto non riporterà alcuna informazione su di lei, rendendo impossibile la sua identificazione come

madre del neonato.

ATTENZIONE! La donna che sceglie questa soluzione non è costretta a partorire da sola senza assistenza

medica né deve vergognarsi o nascondersi, né abbandonare il bambino/a per strada.

Se entro 10 giorni dalla nascita il/la neonato/a non viene riconosciuto/a, verrà segnalato dall’ospedale al Tribunale dei minori, riceverà un nome dall’Anagrafe del Comune in cui è

nato e acquisterà la cittadinanza italiana. Potrà quindi essere affidato ad una famiglia adottiva.

ATTENZIONE! Abbandonare il neonato per strada senza accedere alla procedura di mancato

riconoscimento, è un reato penale punito con la reclusione da 6 mesi a 5 anni che può essere aumentata per il fatto che il reato sia stato commesso dal genitore.

I CONSULTORI FAMILIARI

Il consultorio familiare, gestito dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL), è un servizio pubblico gratuito prevalentemente rivolto alla salute della donna e dove i singoli, le coppie, i

giovani e le famiglie possono rivolgersi per chiedere aiuto e supporto su problemi sociali e

sanitari. I consultori familiari sono tenuti ad assistere gratuitamente tutte le donne incinte, anche

se sprovviste di permesso di soggiorno, nonché i loro figli fino alla maggiore età. L’accesso ai consultori è anonimo e gratuito e non è necessaria alcuna richiesta del medico

di famiglia.

ASSISTENZA ALLA MAMMA NON LAVORATRICE

Se la donna è disoccupata oppure casalinga - italiana o straniera con permesso di

soggiorno CE s.l.p. (non basta il solo permesso di soggiorno) può richiedere un’indennità di maternità dopo la nascita del bambino, per cinque mesi ed entro i sei mesi di vita del

bambino.

SCHEDA 17 - Maternità responsabile - 3/4

AFFIDAMENTO FAMILIARE

In caso di temporanea difficoltà (malattia, carcerazione, difficoltà economiche, educative

ecc.) che impediscono alla mamma di prendersi cura del/la figlio/a, questi può essere dato in affidamento temporaneo ad un famiglia in grado di assicurargli il mantenimento,

l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui ha bisogno. La durata dell’affidamento è temporanea (da pochi mesi a 2 o 3 anni, eventualmente

rinnovabili) e la mamma può concordare con la famiglia affidataria i giorni o gli orari in cui

andare a far visita al figlio, impegnandosi affinché le condizioni di difficoltà si risolvano in

un tempo ragionevole.

GENITORI LAVORATORI DI FIGLI DISABILI IN SITUAZIONE DI GRAVITÀ 

I genitori, sia padre che madre, anche adottivi o affidatari, di bambini portatori di

handicap in situazione di gravità riconosciuta, oltre all’astensione obbligatoria, hanno

diritto: • al prolungamento ininterrotto dell’astensione facoltativa al 30% della retribuzione fino

al compimento del 3° anno di età del bambino, a condizione che il bambino non sia ricoverato a tempo pieno in istituto specializzato;

• in alternativa, ad un permesso giornaliero di 2 ore, fino al compimento del 3° anno di

età normalmente retribuiti;• dal 3° anno del bambino, a 3 giorni di permesso mensile, fruibili anche

continuativamente, e normalmente retribuiti. La copertura contributiva figurativa agisce in tutti i casi, compresi i 3 giorni di permesso

mensili.

ATTENZIONE!La Regione autonoma Friuli Venezia Giulia garantisce a tutti i minori di 14 anni, comunque presenti, in possesso della tessera sanitaria o del codice STP, l'assistenza sanitaria di base,

tramite l'accesso al pediatra di libera scelta.

4/4 - SCHEDA 17 - Maternità responsabile

.Stranieri in FVG

La regione Friuli Venezia Giulia - come tutte le regione - ha un sistema di welfare e di

sostegno a famiglie, lavoratori, studenti, ecc.Per accedere a queste prestazioni è opportuno rivolgersi ai servizi sociali dei Comuni che

offrono informazioni e supporto alla richiesta per prestazioni di:- assistenza sociale;

- assistenza alla famiglia, ai minori, alla maternità;

- assistenza al pagamento di affitti o altre prestazioni;- carta famiglia o altre forme di supporto ai genitori.

Le leggi che regolano queste prestazioni sono spesso in cambiamento e perciò è

importante chiedere informazioni tutte le volte che si vuole presentare una domanda o si

sente parlare dell’esistenza di una prestazione.Negli ultimi anni molte prestazioni sono state vincolate al possesso non solo della

cittadinanza italiana (ad esempio, la carta acquisti, riservata ai soli cittadini italiani), ma anche al permesso di soggiorno CE per soggiorno di lungo periodo (ad esempio, contributi

per la maternità a mamme non lavoratrici) e soprattutto a periodi più o meno lunghi di

residenza in Italia e/o in Friuli Venezia Giulia.Brevemente, le più importanti prestazioni sociali e i requisiti importanti per gli stranieri

sono:

PROVVEDIMENTO REQUISITI BASE RIFERIMENTO DI LEGGE

Fondo povertà cittadinanza italiana o

comunitaria + 3 anni di residenza.

Il regolamento esclude esplicitamente gli

extracomunitari

Legge regionale 14 agosto

2008 n.9, art. 9, commi 5-9

Carta famiglia 8 anni di residenza in Italia di cui

almeno 1 anno di residenza in FVG

Legge regionale 23 luglio

2009, n. 12, art. 11 comma 13.

Fondo bebè 10 anni di residenza in Italia di

cui almeno 5 in FVG

Legge regionale 30

dicembre 2009 n. 12, art. 10 comma 25

Assegnazione alloggi

case ATER

Permesso di soggiorno almeno

biennale + 10 anni di residenza in Italia di cui 5 in FVG

Legge regionale 5

dicembre 2008 n.16, art. 38

SCHEDA 18 - Stranieri in FVG- 1/2

PROVVEDIMENTO REQUISITI BASE RIFERIMENTO DI LEGGE

Fondo per

l’abbattimento delle rette per gli asili nido

1 anno di residenza. Legge regionale 15

ottobre 2009 n. 18

Assegno di studio per la

frequenza delle scuole dell’obbligo non statali

5 anni di residenza in Italia di cui

almeno 1 in FVG.

Legge regionale 15

ottobre 2009 n. 18

Interventi di sostegno

alle locazioni in materia di edilizia residenziale

pubblica

10 anni di residenza in Italia di

cui almeno 1 in FVG

Legge regionale 15

ottobre 2009 n. 18

Accesso agli interventi e

ai servizi del sistema integrato (*)

Cittadini comunitari: 36 mesi di

residenza.Cittadini extracomunitari: non è

chiaro se possono accedere

Legge regionale 30

dicembre 2009 n. 24, art. 9 commi 51-55

Sostegno alle nascite (o

assegno regionale di natalità)

10 anni di residenza in Italia di

cui almeno 5 in FVG

Legge regionale 30

dicembre 2008 n. 17, art. 10

Vari interventi a

sostegno della genitorialità

Priorità a nuclei familiari in cui

almeno un genitore sia residente in Italia da almeno 8 anni di cui

almeno 1 in FVG

Legge regionale 24

maggio 2010 n. 7

(*) Questa norma è stata impugnata dalla Corte costituzionale

ATTENZIONE!Il Comune di Udine ha deciso di intervenire con propri fondi per permettere agli stranieri

residenti nel territorio comunale di accedere a determinati servizi e prestazioni in deroga ai requisiti di residenza richiesti dalla normativa regionale.

Per questi motivi è opportuno rivolgersi per informazioni ai vari servizi comunali o tenersi

aggiornati attraverso il sito internet del Comune: http://www.comune.udine.it/Per informazioni e aggiornamenti ci si può rivolgere anche all’Ucai.

2/2 - SCHEDA 18 - Stranieri in FVG

assistenza sanitariaLa salute è un diritto fondamentale di ogni essere umano, a sancirlo la dichiarazione dei

diritti umani, nel patto sui diritti economici e sociali della persona e sancito dalla costituzione italiana, articolo 32, che lo enumera tra i bisogni primari della persona che si

trova sul territorio italiano.Per questi motivi:

• il titolare di permesso di soggiorno ha diritto all'assistenza sanitaria assicurata dal

Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.), con parità di trattamento e uguaglianza di diritti rispetto ai cittadini italiani;

• chi si trova in condizione di irregolarità giuridica e clandestinità ha diritto alle cure urgenti, a quelle essenziali, continuative ed ai programmi di medicina preventiva. Per

non ostacolare l’accesso alle cure, è vietata, da parte delle strutture sanitarie, la

segnalazione all’autorità di polizia la presenza di immigrati clandestini che richiedono aiuto medico.

Per l’accesso alle prestazioni mediche non è necessario esibire il permesso di soggiorno.

ISCRIZIONE AL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)

Per ottenere l'assistenza sanitaria bisogna iscriversi al SSN direttamente presso l'Azienda

Sanitaria Locale (ASL) della zona di abitazione presentando i seguenti documenti:

in caso di prima iscrizione, la ricevuta rilasciata dalla Questura ed il passaporto;il permesso di soggiorno o la ricevuta se il Permesso di Soggiorno è in fase di rinnovo;

autocertificazione dello stato di famiglia, della residenza o del domicilio; il codice fiscale; dichiarazione nella quale ci si impegna a comunicare ogni variazione delle proprie qualità

personali;

se disoccupati: autocertificazione dell'iscrizione all'Ufficio di collocamento.Alle ASL ci si rivolge per:

• scegliere il medico di famiglia e il pediatra,• ottenere certificati medici e richieste per esami e visite specialistiche,

• richiedere l'assistenza a domicilio,

• eseguire vaccinazioni obbligatorie.L’iscrizione al SSN comporta il rilascio della tessera sanitaria

TESSERA SANITARIA

E’ il documento che dimostra l'iscrizione al SSN e viene rilasciata dall'ASL di competenza.In caso di smarrimento e furto della tessera sanitaria è necessario recarsi in uno sportello

della propria ASL e compilare l'apposita denuncia per ottenere una nuova tessera

sanitaria.

SCHEDA 19 - Assistenza sanitaria - 1/2

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA AL SSN

Devono chiedere obbligatoriamente l'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale presso il

presidio territoriale della ASL del Comune di residenza o di dimora i titolari di permesso di soggiorno per: lavoro subordinato; motivi familiari (eccetto genitori over 65); motivi

umanitari; affidamento; protezione sussidiaria; lavoro autonomo; richiesta asilo; asilo politico; attesa acquisto della cittadinanza.

L'assistenza sanitaria spetta anche ai familiari che convivono con il/la richiedente e che

risultano a suo carico; per la loro l'iscrizione si deve presentare l'autocertificazione dello stato di famiglia e quella attestante la condizione di familiare a carico.

ISCRIZIONE VOLONTARIA

Possono iscriversi volontariamente al servizio SSN, pagando un contributo pari a 388,00 €: i dirigenti di una società aventi sede in Italia,i dipendenti di società con sedi principali

all'estero,giornalisti tenuti a pagare le imposte qui in Italia,i titolari di permessi di

soggiorno di durata superiori a tre mesi (es. per affari, lavoro artistico, ecc.). L'iscrizione volontaria si estende anche ai familiari a carico e conviventi.

Chi ha un permesso di soggiorno per studio può chiedere l'iscrizione volontaria (anche se il permesso ha durata inferiore ai tre mesi ma in questi casi 'iscrizione volontaria non è

valida per i familiari a carico) pagando un contributo di 149,77 €.

Documenti necessari per l'iscrizione volontaria: autocertificazione di residenza oppure in mancanza una dichiarazione di effettiva dimora così come risulta sul permesso

di soggiorno; permesso di soggiorno in corso di validità o richiesta di rinnovo dello stesso; codice fiscale o autocertificazione; dichiarazione nella quale ci si impegna a comunicare

ogni variazione delle qualità personali; ricevuta del versamento su conto corrente postale

intestato al fondo sanitario regionale della somma dovuta; per gli studenti: autocertificazione di iscrizione al corso di studio.

VALIDITÀ DELL'ISCRIZIONE

L'iscrizione obbligatoria o volontaria al S.S.N. è valida per tutta la durata del permesso di soggiorno e può essere rinnovata; se il permesso di soggiorno copre un anno solare, la

tessera viene emessa con scadenza al 31 dicembre.

L'iscrizione cessa se il permesso non è rinnovato o se è revocato o annullato o nel caso di espulsione. Si può comunque beneficiare ancora dell'iscrizione esibendo la

documentazione che prova la pendenza di un ricorso contro i suddetti provvedimenti.

I CITTADINI STRANIERI DETENUTI

I detenuti sono iscritti automaticamente al SSN per il periodo di detenzione, siano essi

regolari o clandestini e sono esclusi dal pagamento del ticket. Sono iscritti anche i detenuti

in semilibertà o coloro che vengono sottoposti a misure alternative alla pena.

2/2 - SCHEDA 19 - Assistenza sanitaria

Matrimonio e cittadinanza

SPOSARSI IN ITALIA

La circolare n. 19 del 7 Agosto 2009 fornisce le indicazioni relative al matrimonio dello

straniero in Italia, dopo le modifiche contenute nella L. 94/2009.Lo straniero deve presentare all'ufficiale dello stato civile una dichiarazione dell'autorità

competente del proprio paese, dalla quale risulti che nulla osta al matrimonio e un documento attestante la regolarità del soggiorno nel territorio italiano.

Questa regola vale sia per il matrimonio fra stranieri sia per il matrimonio fra

straniero ed italiano.

CASI PARTICOLARI

A)STRANIERO PRESENTE PER SOGGIORNO DI BREVE DURATA (max 90gg)

Deve presentare, oltre al nulla osta della propria Ambasciata/consolato• il timbro Schengen apposto sul documento di viaggio dall'Autorità di frontiera o la copia

della dichiarazione di presenza resa al Questore entro 8 giorni dall'ingresso o la copia

della dichiarazione resa ai gestori di esercizi alberghieri e di altre strutture ricettive.

B) STRANIERO IN ATTESA DEL RINNOVO DEL PERMESSO DI SOGGIORNODeve presentare, oltre al nulla osta della propria Ambasciata/consolato

• la ricevuta della richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno;

• il permesso da rinnovare, al fine di verificare che la presentazione dell'istanza sia avvenuta nei termini di legge.

c) STRANIERO IN ATTESA DEL RILASCIO DEL PRIMO PDS PER LAVORO

SUBORDINATO

Deve presentare, oltre al nulla osta della propria Ambasciata/consolato:• il contratto di soggiorno stipulato presso lo Sportello unico per l'immigrazione;

• la domanda di rilascio del permesso di soggiorno presentata allo Sportello unico per l'immigrazione;

• la ricevuta rilasciata dall'ufficio postale attestante l'avvenuta presentazione della

richiesta del permesso di soggiorno.

C) STRANIERO IN ATTESA DEL RILASCIO DEL PDS PER RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE

Deve presentare, oltre al nulla osta della propria Ambasciata/consolato:

• il visto d'ingresso;• la copia non autenticata del nulla osta rilasciato dallo Sportello unico dell'immigrazione;

• la ricevuta rilasciata dall'ufficio postale attestante l'avvenuta presentazione della richiesta del permesso di soggiorno.

SCHEDA 20 - Matrimonio e cittadinanza - 1/4

CITTADINANZA DEI FIGLI DI STRANIERI O CON GENITORE ITALIANO

Di norma, i figli seguono la cittadinanza dei genitori.

Per questo motivo:- i bambini e le bambine nate in Italia da genitori non italiani avranno la cittadinanza dei

genitori (fra 18 e 19 anni potranno chiedere la cittadinanza italiana purché dimostrino di aver avuto la residenza in Italia durante questo periodo);

- i bambini e le bambine nate in Italia o all’estero da almeno un genitore italiano (non

importa se sposato o meno con l’atro genitore), avranno la cittadinanza italiana, unitamente a quella dell’altro genitore, se la legge nazionale del Paese di origine del

genitore lo permette.

CITTADINANZA PER MATRIMONIO CON ITALIANO/A

La cittadinanza italiana per matrimonio può essere chiesta dal cittadino o cittadina

straniero coniugato con un cittadino o cittadina italiano.

La domanda può essere presentata:• dopo DUE ANNI di residenza se risiede in Italia;

• dopo TRE ANNI dalla data del matrimonio se residente all’estero.I tempi sono ridotti della metà in presenza di figli nati o adottati dai coniugi.

La domanda può essere presentata se non sono intervenuti lo scioglimento,

l’annullamento, il divorzio o la cessazione degli effetti civili del matrimonio e non sussiste una separazione legale.

ATTENZIONE!Il matrimonio deve durare sino al momento dell’adozione del decreto di concessione della cittadinanza italiana. Se dopo la presentazione della domanda i coniugi si separano,

divorziano o il matrimonio viene annullato, la richiesta di cittadinanza decade.

Dopo la concessione della cittadinanza e il giuramento, la fine del matrimonio non comporta la perdita della cittadinanza italiana.

COME FARE

• SE LA COPPIA RISIEDE IN ITALIA: La domanda di cittadinanza va presentata alla Prefettura del luogo di residenza, utilizzando uno specifico modello (MODELLO A - si

può trovare anche su internet:http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/

assets/filesCOMEFARE/cittadinanza/Modello_A_cittadinanza.doc) + tutta la documentazione richiesta in allegato + marca da bollo da 14,62 euro + € 200 di

contributo.• SE SE LA COPPIA RISIEDE ALL’ESTERO: la domanda può essere presentata alla

competente autorità consolare italiana, utilizzando uno specifico modello + tutta la

documentazione richiesta in allegato + € 200 di contributo.

2/4 - SCHEDA 20 - Matrimonio e cittadinanza

DOCUMENTAZIONE RICHIESTA

Alla domanda vanno allegati i seguenti documenti:

• estratto dell’atto di nascita completo di tutte le generalità;• certificato penale del Paese di origine e degli eventuali Paesi terzi di residenza;

• titolo di soggiorno;• atto integrale di matrimonio;

• stato di famiglia;

• certificato storico di residenza;• certificato di cittadinanza italiana del coniuge;

• certificato del casellario giudiziale e dei carichi pendenti;• certificato di riconoscimento dello status di rifugiato o dello status di apolide;

• ricevuta di versamento del contributo di € 200,00 sul conto corrente n.809020 intestato

al “Ministero dell'Interno DLCI- cittadinanza”. Il bollettino si trova presso le Prefetture e gli uffici postali dotati di Sportello Amico.

Il rifugiato che non può produrre l’estratto dell’atto di nascita e/o il certificato penale, può

ricorrere ad un atto di notorietà in sostituzione dell’atto di nascita e una dichiarazione

sostitutiva di certificazione in cui attesti la posizione giudiziaria nel Paese di origine.

I documenti esteri dovranno essere legalizzati dall’Autorità diplomatica o consolare italiana presente nello Stato di loro formazione, salvo le esenzioni previste per gli Stati aderenti

alle convenzioni internazionali.

Gli atti dovranno essere tradotti in lingua italiana dalla suddetta Autorità oppure in Italia dall’Autorità diplomatica o consolare del Paese che ha rilasciato l’atto (in questo caso la

firma del funzionario straniero dovrà essere legalizzata dalla Prefettura competente), oppure da un traduttore ufficiale o da un interprete che ne attesti con le formalità previste

la conformità al testo straniero.

ATTENZIONE!Se al momento della presentazione dell’istanza la documentazione è irregolare e/o incompleta, la Prefettura o l’Autorità diplomatico-consolare inviterà a regolarizzarla,

fissando un termine per provvedere all’integrazione. Se la persona non provvede nei termini richiesti, la Prefettura o l’Autorità diplomatico-

consolare dichiarerà inammissibile la domanda.

TEMPI DI ATTESA

Il termine per la definizione del procedimento è di 730 gg. (2 anni) dalla data di presentazione della domanda, se questa è stata presentata con la documentazione

regolare e completa.

SCHEDA 20 - Matrimonio e cittadinanza - 3/4

CONCESSIONE DELLA CITTADINANZA

Se la domanda viene accolta, il Ministero dell’Interno predispone il decreto di concessione

della cittadinanza italiana che viene trasmesso al Prefetto competente, che ne cura la notifica al/alla richiedente entro i successivi 15 giorni.

Entro 6 mesi dalla notifica del provvedimento si deve prestare giuramento presso il Comune di residenza; dal giorno successivo al giuramento, la cittadinanza italiana sarà

pienamente acquisita.

Al momento del giuramento verrà consegnata una copia della Costituzione italiana

ATTENZIONE!In caso di cambiamento di residenza mentre la procedura è in corso, avvisare

immediatamente la Prefettura così da rendere possibile la notifica del provvedimento.

CAUSE OSTATIVE

L'acquisto della cittadinanza per matrimonio non è possibile se

• sussistono comprovati motivi relativi alla sicurezza dello Stato

• La persona straniera è stata condannata (a meno di successiva riabilitazione)- per uno dei delitti previsti nel libro secondo, titolo I, capi I, II e III del Codice

penale (delitti contro la personalità interna ed internazionale dello Stato – spionaggio, attività sovversiva, distruzione o sabotaggio di opere militari, ecc.. – o

diretti ad impedire l’esercizio dei diritti politici dei cittadini italiani)

- per un reato non colposo per il quale la legge preveda una pena massima superiore a 3 anni di reclusione

- all’estero (con sentenza riconosciuta dallo Stato italiano) ad una pena detentiva superiore ad 1 anno per un reato non politico.

Nota beneIn caso di procedimento penale in corso per uno dei reati per i quali può essere negata la

cittadinanza, ovvero in pendenza di riconoscimento di una sentenza straniera di condanna, il procedimento di acquisto della cittadinanza è sospeso, fino alla conclusione definitiva di

questi procedimenti.

4/4 - SCHEDA 20 - Matrimonio e cittadinanza

cittadinanza per residenza

REGOLE GENERALI

La cittadinanza, ai sensi dell’articolo 9 della legge 5 febbraio 1992 n. 91, può essere

concessa:• Allo straniero non comunitario che risiede legalmente da almeno 10 anni nel territorio

italiano• Al comunitario se risiede legalmente da almeno 4 anni nel territorio italiano

• All’apolide e al rifugiato politico che risiede legalmente da almeno 5 anni nel territorio

italiano• Allo straniero del quale il padre o la madre o uno degli ascendenti in linea retta di

secondo grado sono stati cittadini per nascita o che è nato nel territorio della Repubblica e, in entrambi i casi, vi risiede legalmente da almeno 3 anni

• Allo straniero maggiorenne adottato da cittadino italiano che risiede legalmente nel

territorio italiano da almeno cinque anni successivamente all’adozione• Allo straniero che ha prestato servizio, anche all’estero, per almeno 5 anni alle

dipendenze dello stato italiano.

DOPPIA CITTADINANZA

La legge sulla cittadinanza italiana ammette il possesso di una doppia e persino tripla

cittadinanza, in base al “principio di rispetto della sovranità degli Stati”.

COME FARE

La domanda di cittadinanza va presentata alla Prefettura (Ufficio cittadinanza) del luogo di residenza, utilizzando l’apposito modello (MODELLO B - si può trovare anche su internet:

http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/filesCOMEFARE/cittadinanza/Modello_B_cittadinanza.doc) sul quale va apposta una marca da bollo da

14,62 euro e deve essere accompagnato dalla documentazione allegata richiesta.

Della domanda e di tutti i documenti deve essere portata anche una fotocopia

ATTENZIONE!Dal 08/08/2009 occorre effettuare un versamento di 200 € (utilizzando il mod. 451) sul C/

C n. 809020 intestato a: MINISTERO INTERNO D.L.C.I. - CITTADINANZA con causale: “Cittadinanza - contributo di cui all'art. 1, comma 12, legge 15 luglio 2009, n. 94".

Il contributo viene versato solo per le domande presentate dopo il 08/08/2009 e non per

le domande presentate prima di quella data ma non ancora concluse.

SCHEDA 21 - Cittadinanza per residenza - 1/2

IL REDDITO NECESSARIO

Il parametro di reddito annuale preso a riferimento per la domanda di cittadinanza è la

somma prevista per l’esenzione della partecipazione alla spesa sanitaria (circa 8.300 €).Nella valutazione si terrà conto della capacità economica dell’intero nucleo familiare di

appartenenza del richiedente (comprovata allegando alla domanda il mod. CUD, Mod. 730 o mod. UNICO dei familiari).

DOCUMENTAZIONE RICHIESTA

• Modulo di domanda compilato in tutte le sue parti, completo di firme e con marca da

bollo da € 14.62• Estratto dell'atto di nascita tradotto e legalizzato secondo le indicazioni contenute nel

modello di domanda;.• Certificato penale del paese di origine (e degli eventuali Paesi terzi di residenza)

legalizzato e munito di traduzione legalizzata.

• Certificato storico di residenza.• Stato di famiglia.

• Dichiarazioni dei Redditi relative ai 3 anni antecedenti la presentazione della domanda.• Certificato del casellario giudiziale e dei carichi pendenti in Italia

• Eventuale copia autenticata della dichiarazione di status di rifugiato

• Eventuale dichiarazione di discendenza da cittadino italiano• Eventuale sentenza di adozione

• Fotocopia di un documento in corso di validità.• Fotocopia del Permesso di Soggiorno o attestazione di soggiorno per comunitari.

• Ricevuta del versamento del contributo di 200 €

Se al momento della presentazione della domanda la documentazione è irregolare o incompleta, l’interessato sarà invitato ad integrarla e regolarizzarla entro il termine

comunicato dalla Prefettura. In caso di mancata integrazione, la Prefettura dichiarerà l’inammissibilità dell’istanza.

CONCESSIONE DELLA CITTADINANZA

Se la domanda viene accolta, il Ministero dell’Interno predispone il decreto di concessione

della cittadinanza italiana che viene trasmesso al Prefetto competente, che ne cura la notifica al/alla richiedente entro i successivi 15 giorni.

Entro 6 mesi dalla notifica del provvedimento si deve prestare giuramento nel Comune di residenza; dal giorno successivo la cittadinanza italiana è pienamente acquisita. Al

momento del giuramento viene consegnata una copia della Costituzione italiana.

ATTENZIONE! In caso di cambiamento di residenza mentre la procedura è in corso, avvisare immediatamente la Prefettura così da rendere possibile la notifica del provvedimento.

2/2 - SCHEDA 21 - Cittadinanza per residenza

Protezione internazionaleLa legge individua due profili di protezione internazionale ai quali corrispondono due status

ben definiti:• Rifugiato

• Persona ammissibile alla protezione sussidiaria.Ad entrambi si accede tramite Domanda di protezione internazionale, sulla quale è

chiamata ad esprimersi una Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione

internazionale.Un altra possibilità di protezione è quella per motivo umanitario.

RIFUGIATO

Rifugiato = colui/colei che, temendo a ragione di essere perseguitato/a per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue

opinioni politiche, si trova al di fuori del Paese di cui è cittadino/a e non può o non vuole, a

causa di tale timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che non avendo una cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di

tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra .

BENEFICIARIO DI PROTEZIONE SUSSIDIARIA

Beneficiario/a di protezione sussidiaria = non possiede i requisiti per essere

riconosciuto come rifugiato, ma nei cui confronti sussistono fondati motivi per ritenere

che, se tornasse nel Paese di origine o, nel caso di un apolide, se ritornasse nel paese nel quale aveva precedentemente la dimora abituale, correrebbe un rischio effettivo di subire

un grave danno e non può o, a causa di tale rischio non vuole avvalersi della protezione di detto Paese.

LA RICHIESTA

La domanda di protezione internazionale (domanda di asilo) viene presentata

• All'Ufficio di Polizia di Frontiera, al momento dell'ingresso in Italia o• all’Ufficio immigrazione della Questura competente per territorio in qualsiasi momento

successivo all’ingresso.Vengono utilizzati dei moduli da compilare e nei quali è importante:

• spiegare le motivazioni per le quali si chiede lo status di rifugiato;

• fornire ogni altra informazione o documentazione a sostegno dei motivi della richiesta.Alla domanda va allegato se posseduto copia di valido documento di identificazione

personale (passaporto, carta d’identità, ecc.), oppure devono essere fornite le proprie generalità all’autorità di polizia, indicando l’eventuale domicilio ove far pervenire le

comunicazioni di interesse.

La Polizia di Frontiera o la Questura rilascia copia sia della richiesta che della documentazione prodotta e provvede alla foto-segnalazione.

SCHEDA 22 - Protezione internazionale - 1/2

ATTENZIONE!In seguito alla richiesta di protezione internazionale NON verranno contattate né informate

le autorità del Paese di origine.Non vi è un termine entro e non oltre il quale il/la richiedente può presentare la domanda

di protezione internazionale, e la domanda non può essere esclusa o respinta in caso di mancata tempestività nella formulazione dell’istanza

Se una donna presentala domanda di protezione internazionale, può godere della

partecipazione di personale femminile a tutte le conseguenti attività che vengono poste in essere dalle autorità di pubblica sicurezza.

Per tutti i/le richiedenti deve essere garantita la presenza di un interprete in ogni fase del procedimento

LA DECISIONE

La domanda, corredata della documentazione necessaria, viene inoltrata dalla Questura

alla competente Commissione Territoriale per il Riconoscimento dello Status di Rifugiato (per il FVG: sede di Gorizia) che entro 30 giorni dal ricevimento dovrebbe provvedere alla

convocazione del/della richiedente.La decisione dovrebbe essere presa entro i 3 giorni successivi all’audizione, tranne nei casi

in cui la Commissione ritenga di dover acquisiste nuovi elementi utili ad una corretta e

completa valutazione del caso. La Commissione territoriale può decidere di riconoscere lo status di rifugiato o la

protezione sussidiaria o invitare la Questura a rilasciare un permesso per motivi umanitari.In caso contrario, può rigettare la domanda, qualora ritenga non sussistano presupposti

validi per il riconoscimento della protezione internazionale.

PERMESSO DI SOGGIORNO

Il permesso di soggiorno per richiesta protezione internazionale (o richiesta asilo) è valido (e rinnovato) sino alla definizione della procedura di riconoscimento.

Al rifugiato viene rilasciato un permesso di soggiorno della durata di 5 anni, rinnovabile.Al beneficiario della protezione sussidiaria viene rilasciato un permesso della durata di 3

anni, rinnovabile.

I titolari dei due status hanno diritto di godere del medesimo trattamento previsto per il cittadino italiano in materia di lavoro subordinato, lavoro autonomo, per l’iscrizione agli

albi professionali, per la formazione professionale e per il tirocinio sul luogo di lavoro, nonché in materia di assistenza sociale e di istruzione. Godono altresì del diritto al

ricongiungimento familiare.

Il permesso di soggiorno del beneficiario di protezione sussidiaria è rinnovabile previa verifica della sussistenza dei requisiti che ne hanno determinato il rilascio. In ogni caso è

possibile convertire il permesso di soggiorno in motivi di lavoro.Il permesso di soggiorno per motivi umanitari ha validità di 1 anno e può essere convertito

in motivi di lavoro.

2/2 - SCHEDA 22 - Protezione internazionale

Respingimento ed espulsione

IL RESPINGIMENTO

È un provvedimento amministrativo e avviene:

• quando la polizia di frontiera respinge gli/le stranieri/e che si presentano ai valichi di frontiera senza avere i requisiti richiesti per l’ingresso regolare nel territorio italiano;

oppure• quando il Questore dispone l’allontanamento di persone entrate nel territorio italiano

sottraendosi ai controlli di frontiera e sono state fermate subito dopo o sono state

temporaneamente ammesse per necessità di pubblico soccorso.Il respingimento non ha come conseguenza il divieto di reingresso in Italia

LʼESPULSIONE

MOTIVAZIONI CHE POSSONO PORTARE ALLʼESPULSIONE:• ordine pubblico e sicurezza dello Stato o in azioni di contrasto delle attività terroristiche• come misura di sicurezza aggiuntiva alla pena

• come sanzione sostitutiva della pena detentiva (all’atto della pronuncia della sentenza)

o alternativa alla detenzione (in fase di espiazione)• come misura di prevenzione

• per soggiorno illegaleL’espulsione è un provvedimento che:

• obbliga la persona ad uscire dal territorio italiano (i minori seguono la famiglia mentre

se sono “non accompagnati” non posso essere espulsi);• comporta un divieto di reingresso di 10 anni a decorrere dalla data documentata (col

timbro a data o con altro documento) di uscita dall’Italia; il divieto non si applica allo straniero espulso per ingresso o soggiorno illegale per il quale sia rilasciato il nulla-osta

al ricongiungimento. Il termine può essere ridotto a non meno di 5 anni previa

autorizzazione da parte del Ministro dell’interno;• comporta la segnalazione dei dati al SIS (Sistema di Informazione Schengen) per

impedire che la persona espulsa dall’Italia possa entrare nel territorio degli Stati membri dell’Accordo di Schengen.

SCHEDA 23 - Respingimento ed espulsione - 1/2

ACCOMPAGNAMENTO IMMEDIATO, TRATTENIMENTO, ORDINE DEL QUESTORE

In generale, l’espulsione è immediatamente esecutiva: se non ci sono impedimenti

all’accompagnamento alla frontiera il questore provvede immediatamente allo stesso, mediante la forza pubblica, previa richiesta al giudice di pace della convalida del

provvedimento con il quale è disposto l’accompagnamento.Se non è possibile eseguire immediatamente l’espulsione, la persona può essere

trattenuta in un CIE - Centro di Identificazione ed Espulsione fino a 180 giorni.

Se il trattenimento non è possibile (o sono trascorsi i termini di permanenza senza aver eseguito l’espulsione o il respingimento) il questore ordina allo/a straniero/a di lasciare il

territorio dello Stato entro il termine di 5 giorni. In caso di mancato rispetto del termine di 5 gg., senza giustificato motivo da parte dello

straniero espulso:

• per mancata richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno: arresto da 6 mesi a 1 anno con rito direttissimo, trattenimento in CIE e nuova espulsione con accompagnamento

immediato• per altre forme di soggiorno illegale: reclusione da 1 a 4 anni con arresto obbligatorio,

rito direttissimo, trattenimento in CIE e nuova espulsione con accompagnamento

immediato.

LIMITI ALLʼESPULSIONE

Una persona non può MAI essere respinta o espulsa verso uno Stato in cui possa essere

oggetto di persecuzione per motivi di razza, sesso, lingua, cittadinanza, religione, opinioni politiche, condizioni personali o sociali, ovvero possa rischiare di essere rinviata verso un

altro Stato nel quale non sia protetta dalla persecuzione.

Non possono essere espulsi (salvo motivi di ordine pubblico e sicurezza dello Stato):• stranieri minori di anni diciotto, salvo il diritto a seguire il genitore o l’affidatario

espulsi;• stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE SLP;

• stranieri conviventi con parenti entro il quarto grado o con il coniuge, solo se questi

sono di nazionalità italiana;• donne in stato di gravidanza o nei sei mesi successivi alla nascita del figlio cui

provvedono; questo divieto si estende anche al padre coniuge della donna;• rifugiati.

REATO DI INGRESSO E SOGGIORNO ILLEGALE

Si prevede un’ammenda da 5.000 a 10.000 euro per lo straniero che faccia ingresso

illegale nel territorio dello Stato (salvo che sia respinto per essersi presentato al valico di frontiera privo dei requisiti per l'ingresso) o vi soggiorni illegalmente (art. 10-bis T.U.,

introdotto da L. 94/2009). Non è ammessa l'oblazione con conseguente estinzione del reato ma un procedimento di competenza del Giudice di pace.

2/2 - SCHEDA 23 - Respingimento ed espulsione

Cittadini Comunitari

SOGGIORNI FINO A 3 MESI

Il cittadino dell'Unione e i suoi familiari hanno diritto di soggiornare nel territorio nazionale

per un periodo non superiore a tre mesi senza alcuna condizione o formalità, salvo il possesso di un documento d’identità valido per l’espatrio secondo la legislazione dello

Stato di cui hanno la cittadinanza. In ragione della prevista durata del soggiorno, il cittadino dell'UE o il familiare può

presentarsi ad un ufficio di polizia per dichiarare la propria presenza nel territorio

nazionale. Se non si effettua tale dichiarazione di presenza, si presume, salvo prova contraria, che il soggiorno si sia protratto da oltre tre mesi.

ATTENZIONE!Il cittadino dell'Unione ed i suoi familiari non godono del diritto a prestazioni d'assistenza sociale durante i primi tre mesi di soggiorno, salvo che tale diritto sia automaticamente

riconosciuto in forza dell'attività esercitata o da altre disposizioni di legge.

In caso di soggiorni inferiori a tre mesi per turismo (o ricerca lavoro), i cittadini UE non hanno diritto all'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale. Fanno eccezione i lavoratori

stagionali con regolare contratto di lavoro e i titolari di modelli E106 con validità 3 mesi e coloro che nei tre mesi avviano regolare attività lavorativa autonoma o subordinata

(acquistano cioè il profilo di lavoratori). Tutti gli altri, se non titolari della tessera sanitaria

europea (TEAM), sono personalmente tenuti al pagamento, per intero, delle tariffe relative a tutte le prestazioni ricevute.

SOGGIORNI SUPERIORI A 3 MESI

In caso di ingresso per un soggiorno superiore a 90 giorni per motivi di lavoro, studio, familiari o residenza elettiva, è necessario motivare il soggiorno e rivolgersi agli uffici

anagrafici del Comune di appartenenza per richiedere l'attestato di iscrizione anagrafica,

che verrà rilasciato immediatamente e conterrà l’indicazione del nome, della dimora e la data di richiesta.

La richiesta di attestato di iscrizione anagrafica deve essere corredata da marca da bollo da 14,62 euro ed il rilascio del documento da una marca da bollo di pari valore.

DOCUMENTI RICHIESTI

• Soggiorno per motivi di lavoro subordinato: documento d’identità (passaporto o

carta d’identità); l’ultima busta paga o la ricevuta di versamento di contributi all’INPS, ovvero, alternativamente, il contratto di lavoro contenente gli identificativi INPS e

INAIL, oppure la comunicazione di assunzione al CPI (Centro per l’impiego) o la ricevuta di denuncia all’INPS del rapporto di lavoro, ovvero la preventiva comunicazione

SCHEDA 24 - Cittadini comunitari - 1/4

all’INAIL dello stesso. Il diritto di soggiorno riguarda anche il lavoratore comunitario

distaccato. Per l’iscrizione anagrafica occorrerà acquisire la dichiarazione della filiale italiana della casa madre.

• Soggiorno per motivi di lavoro autonomo: Documento d’identità (passaporto o carta d’identità); attestazioni prescritte per esercitare attività lavorativa (il certificato

d’iscrizione alla camera di commercio, ovvero l’attestazione di attribuzione di partita

IVA da parte dell’Agenzia delle entrate, per quanto riguarda l’esercizio di libere professioni basterà la dimostrazione dell’iscrizione all’albo del relativo ordine

professionale).

• Soggiorno per motivi di istruzione o formazione professionale: Documento

d’identità (passaporto o carta d’identità); documentazione attestante la disponibilità di

risorse economiche (anche autocertificazione che deve indicare la fonte di reddito dichiarato e ogni altro elemento utile a poter effettuare le verifiche); Certificazione di

iscrizione al corso e durata dello stesso; polizza di assicurazione sanitaria idonea a coprire tutti i rischi sul territorio nazionale (durata minima: 1 anno o pari al corso di

studi o di formazione professionale, se inferiore all’anno).

• Altri motivi: Documento d’identità (passaporto o carta d’identità); Documentazione attestante la disponibilità di risorse economiche (anche con autocertificazione che deve

comunque indicare la fonte di reddito dichiarato e ogni altro elemento utile a poter effettuare le verifiche); Polizza di assicurazione sanitaria o altro titolo idoneo.

ATTENZIONE!Il lavoratore comunitario in Italia e i suoi familiari hanno la copertura delle spese sanitarie

garantita dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), alla pari con il cittadino italiano.Ai fini dell’iscrizione anagrafica anche i formulari comunitari E106, E120, E121 (o E33),

E109 (o E37), soddisfano il requisito della copertura sanitaria. Al contrario, la tessera sanitaria europea (TEAM) rilasciata dal Paese di provenienza non

sostituisce la polizza sanitaria.

DIRITTO DI SOGGIORNO PERMANENTE

Il/la cittadino/a dell’Unione che soggiorna legalmente e in via continuativa da almeno 5 anni sul territorio nazionale acquisisce un diritto di soggiorno permanente e può

chiedere al Comune di residenza l’attestazione del soggiorno permanente.La continuità del soggiorno, attestata dall’iscrizione anagrafica, si mantiene anche in caso

di assenze non superiori complessivamente a 6 mesi l’anno, di assenze di durata superiore

giustificate dall’assolvimento di obblighi militari ovvero fino a 12 mesi consecutivi per motivi rilevanti quali gravidanza, maternità, malattia grave, studi o formazione

professionale, distacco per motivi di lavoro in un altro Stato membro o in un Paese terzo. L’assenza superiore a 2 anni consecutivi fa invece scattare la perdita del diritto.

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ACCESSO AL LAVORO PER CITTADINI BULGARI E RUMENI

I cittadini di Bulgaria e Romania (cosiddetti neocomunitari) possono accedere

direttamente al mercato del lavoro solo nei settori:• agricolo,

• turistico alberghiero, • lavoro domestico e di assistenza alla persona,

• edilizio e metalmeccanico,

• dirigenziale e altamente qualificato. Per i restanti settori è ancora necessario inviare richiesta di nulla osta allo Sportello unico

per l’immigrazione direttamente dall’Italia. Ottenuto il nulla osta, non è necessario tornare in Patria per ulteriori formalità (non sono infatti necessari visti o ulteriori

autorizzazioni) e la persona interessata potrà essere regolarmente assunta.

DIRITTI

Il cittadino comunitario titolare di attestato di iscrizione anagrafica può:• chiedere la cittadinanza dopo 4 anni di residenza legale continuativa;

• ricongiungersi con i propri familiari comunitari o non comunitari;• iscriversi al Ssn - Servizio sanitario nazionale - per iscrizione obbligatoria o volontaria;

• può beneficiare dell'assistenza sociale al pari del cittadino italiano - assegno sociale,

pensione agli invalidi civili, assegno di maternità, assegno per il nucleo familiare con tre figli minori - in presenza di tutti gli altri requisiti eventualmente richiesti per accedere a

tali misure.

ATTENZIONE!Si è in stato di disoccupazione involontaria (licenziamento, termine del contratto di lavoro

a tempo determinato, etc.), dopo aver esercitato un'attività lavorativa per oltre 1 anno in

Italia, e si è alla ricerca di una nuova occupazione, si mantiene la qualità di lavoratore e il collegato diritto di soggiorno.

Si è in stato di disoccupazione involontaria al termine di un contratto di lavoro a tempo

determinato inferiore ad 1 anno, oppure si è perso il lavoro durante i primi 12 mesi di

soggiorno in Italia e si è in cerca di un nuovo lavoro, si conserva la qualità di lavoratore subordinato (e connesso diritto di soggiorno) per il periodo di un anno.

In caso di ingresso per ricerca lavoro, durante i primi 90 giorni non è possibile iscriversi

al Centro per l’impiego (se non dopo il primo rapporto di lavoro) ma è possibile utilizzare

tutti gli altri strumenti di ricerca attiva di lavoro presenti nel territorio.L’accesso al lavoro avviene negli stessi termini e modalità previste per il cittadino italiano,

ad eccezione delle limitazioni previste per i cittadini bulgari e rumeni. Il lavoratore o lavoratrice comunitaria gode degli stessi diritti e deve adempiere ai

medesimi obblighi previsti per i lavoratori italiani.

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RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE

Hanno diritto al soggiorno in Italia per ricongiungimento familiare con un cittadino

comunitario il coniuge, i discendenti diretti di età inferiore ai 21 anni o a carico e quelli del coniuge o partner, gli ascendenti diretti a carico o quelli del coniuge ed ogni altro familiare

se è a carico o convive nel paese di provenienza e motivi di salute impongono che il cittadino comunitario lo assista.

Il nostro ordinamento non permette il ricongiungimento del partner convivente (unione

civile) e non permette l’iscrizione anagrafica di un coniuge dello stesso sesso. In questi casi, le persone dovranno essere titolari di un proprio diritto di soggiorno e non potranno

godere del diritto di soggiorno “per estensione” di quello del partner o del coniuge.

Il cittadino comunitario titolare del diritto al soggiorno dovrà però dimostrare di avere un

reddito adeguato pari all’importo annuo dell’assegno sociale (per il 2010 = € 5349,89 annui - pari a 411,53 € mensili) aumentato della metà per ogni familiare con il quale

intende ricongiungersi.

Se il familiare è cittadino comunitario: può entrare in Italia senza formalità (con

documento di identità o passaporto) e poi recarsi al comune per l’attestato di iscrizione anagrafica, munito di documento di identità e di certificato che attesti il legame di

parentela, dell’attestazione anagrafica del parente comunitario e la dimostrazione della disponibilità, da parte di quest'ultimo, di risorse economiche sufficienti per sé e per i suoi

familiari.

Se il familiare è cittadino extraUE: se proviene da un paese per i quali è prevista

l’obbligatorietà del visto di ingresso, deve presentare apposita istanza di visto all’ambasciata italiana allegando i documenti che provano il legame di parentela, la

residenza legale in Italia del parente e le sue risorse economiche sufficienti per sé e per i

propri familiari. Il visto viene rilasciato gratuitamente e in via prioritaria. Dopo l’ingresso in Italia deve richiedere la carta di soggiorno per parente di cittadino UE (che ha validità 5

anni) alla Questura competente per il luogo di domicilio.Trascorsi 5 anni ha diritto alla Carta di soggiorno permanente per familiare di cittadini

europei, con domanda presentata direttamente in Questura prima dello scadere del

periodo di validità della carta di soggiorno ed è rilasciata entro 90 giorni gratuitamente salvo il rimborso del costo degli stampati.

Se si tratta di familiare - non compreso fra quelli precedentemente indicati - a carico o

convivente con il cittadino comunitario nel paese di residenza, si deve allegare una

autodichiarazione del cittadino dell'Unione che certifichi la qualità di familiare a carico o convivente ovvero della sussistenza di gravi motivi di salute che impongono l'assistenza

personale da parte del cittadino comunitario. In tal caso, se si tratta di persona con cittadinanza extraUE, verrà rilasciato un visto per residenza elettiva e si potrà chiedere il

rilascio di un permesso di soggiorno per residenza elettiva.

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SCHEDE  PROGETTO  MIGLIORE  DIFFUSSIONE  DEI  DIRITTI  E  DOVERI  PER  GLI  IMMIGRATI    Realizzazione  tecnica  e  scientifica    Dott.ssa  Paola  Tessitori  Ricercatrice  libro-­‐professionista,  laureata  in  Storia,  opera  da  quasi  15  anni  nei  settori  dell’immigrazione,  della  cooperazione  decentrata,  nel  project  management  aree  sociali,  nella  gestione  e  coordinamento  di  progetti  per  conto  di  associazioni  ed  Enti  locali.  Svolge  attività  di  formazione  in  italiano  L2,  diritto  dell’immigrazione,  mediazione  culturale  e  interculturale,  diritto  del  lavoro,  sicurezza  e  salute  sui  luoghi  di  lavoro,  project  management  nella  cooperazione  decentrata,  formazione  e  aggiornamento  docenti  e  operatori  sociali.  Autrice  di  pubblicazioni  a  carattere  storico,  normativo  e  sociologico:  l’ultima  pubblicazione  è  “Il  lavoro  femminile  tra  vecchie  e  nuove  migrazioni”,  a  cura  di  A.  Verrocchio  e  P.  Tessitori,  Roma,  Ediesse  edizioni,  gennaio  2010.      Per  informazioni  e  contatti    e-­‐mail:  [email protected]                  La  documentazione  cartacea  e  le  informazioni  sul  progetto  possono  essere  richieste  a  Ucai  FVG  –  Unione  delle  comunità  ed  associazioni  di  immigrati  del  Friuli  Venezia  Giulia  Via  Pracchiuso  85  33100  Udine    e-­‐mail:  [email protected]  -­‐  www.ucaifvg.it