Museologia e museografia 1: dalle raccolte rinascimentali ai moderni musei e parchi archeologici

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Università degli Studi di Siena Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di laurea in Scienze dei beni culturali -Curriculum Archeologico Corso di museologia e museografia (L-ART/04) a.a.2009-10 Museologia e museografia: dalleraccolterinascimentaliaimodernimuseieparchiarcheologici Carlo Citter

Transcript of Museologia e museografia 1: dalle raccolte rinascimentali ai moderni musei e parchi archeologici

Università degli Studi di Siena

Facoltà di Lettere e Filosofia

Corso di laurea in Scienze dei beni culturali -Curriculum Archeologico

Corso di museologia e museografia (L-ART/04)

a.a.2009-10

Museologia e museografia:

dalleraccolterinascimentaliaimodernimuseieparchiarcheologici

Carlo Citter

Numero e argomento lezione Data

1: storia del collezionismo e dei musei (secoli XV-XIX) 22/02

2: la nascita e lo sviluppo della moderna museologia e museografia 24/02

3: musei e parchi archeologici italiani 26/02

4: musei e parchi archeologici europei 01/03

5: musei d’arte (antica, medievale, moderna e contemporanea) 03/03

6: musei etnografici ed etnologici 05/03

7: musei della scienza e della tecnica 10/03

8: musei e parchi naturalistici 12/03

9: musei e parchi tematici 15/03

10: progettazione e allestimento diun museo e di un parco 17/03

11: visita alMuseo di S.Maria della Scala–lavoro per gruppi – schede divalutazione 19/03

12: visitaalla Pinacoteca di Siena –lavoro per gruppi – schede divalutazione 19/03

13: visitaal Museo Archeologico della Maremma eMuseolabdella città di Grosseto– lavoro per gruppi – schede di valutazione 22/03

14: impostazione per gruppi dei lavori individuali sulle visite effettuate o sui temi trattati durante lelezioni 24/03

15: ricapitolazione condiscussione 26/03

voci generali contenute in enciclopedie

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Museologia e museografia sono due termini simili, ma non

uguali. Nell’uso corrente degli operatori del settore essi

hanno assunto specifiche accezioni, che non compaiono nel

mondo anglosassone dove esiste il solomuseologyMUSEOLOGIA

Con questo termine, che entra più tardi nella tradizione italiana,

si intende talora un sinonimo di museografia, ma più spesso

un’accezione più ampia che riguarda tutti gli aspetti di

un’esposizione, la riflessione teorica, la comunicazione

MUSEOGRAFIA

Con questo termine di origine antica (XVIII secolo) si indica la spazio della collezione, la

sua dimensione architettonica, la progettazione

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

l’uomo ha sempre collezionato oggetti, magari da portare

con sé nella tomba, tanto che alcuni ritengono il rituale

funebre una forma molto antica di collezionismo

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storia del collezionismo e dei musei

il collezionismo aveva anche una funzione religiosa sia

che fosse il tesoro di un tempio costituito da oggetti

votivi, sia che fosse il bottino di un popolo vinto esposto

per darsi lustro

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storia del collezionismo e dei musei

Mousei˜on,thesaurussono termini usati nelle fonti antiche

per indicare luoghi dove venivano custoditi oggetti di

particolare valore

In particolare ilMousei˜onera parte del complesso

architettonico, che oggi potremmo definire città della

scienza, realizzato da Tolomeo I ad Alessandria in Egitto,

strettamente collegato alla famosa biblioteca

La concezione ciclica della storia dell’arte, come della civiltà

(nascita sviluppo, apice e declino) è ancora oggi parte

integrante di un sentire comune, errato secondo i nostri moderni

criteri scientifici, ma ben radicato

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dalla visione ciclica della storia nasce l’idea di collezionare opere

ritenute esemplari di un periodo aureo

questa forma di collezionismo nasce in Grecia, sviluppandosi a

Roma fra la fine della Repubblica e i primi secoli dell’Impero

A Costantinopoli all’inizio del Medioevo si raccolgono ingenti quantità di opere originali in un disperato sforzo di

conservare il patrimonio artistico dell’antichità

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

E già in Grecia abbiamo attestazione di una specializzazione degli

spazi espositivi a seconda del contenuto (pinacoteche,calchoteche)

accanto al già citato museo di Alessandria dove lavorarono e studiarono i più

importanti scienziati dell’antichità greca e romana

le ville di Tiberio a Capri e di Adriano a Tivoli sono i più noti esempi di raccolte di opere

d’arte antiche

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storia del collezionismo e dei musei

esporre e raccogliere sono due aspetti oggi inscindibili di una collezione museale,

mentre a Roma gli Imperatori usavano i due registri per due differenti livelli di

comunicazione della loro potenza: una rivolta al popolo, l’altra all’aristocrazia

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storia del collezionismo e dei musei

la fine dellaparsoccidentisnon pose fine al desiderio dei ceti

dirigenti di collezionare oggetti rari, preziosi o esotici

imobilia, come venivano definiti, di proprietà di principi ed

enti ecclesiastici erano, ancora nelmeltingpotdell’Europa

post romana e merovingia, un efficace segno di distinzione

sociale, ma la composizione di queste prime collezioni non

dipendeva quasi mai dal gusto del collezionista

esporre e raccogliere sono due aspetti oggi inscindibili di una collezione

museale, mentre a Roma gli Imperatori usavano i due registri per due

differenti livelli di comunicazione della loro potenza: una rivolta al popolo,

l’altra all’aristocrazia

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storia del collezionismo e dei musei

allo stesso modo il tesoro di una chiesa o di un monastero era tanto ricco quanto prestigioso era il santo cui

era dedicata o le reliquie che vi si conservavano

non era frutto della scelta dei custodi, ma era la somma dei doni ricevuti dai

fedeli

elemento di prestigio sociale, ma, all’occorrenza, convertibile in moneta

le reliquie o gli oggetti entrati in contatto con i santi erano

essi stessi parte della collezione, spesso impreziositi da

contenitori realizzati in metalli nobili e pietre preziose

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le collezioni medievali sono quindi diverse da quelle

antiche e rinascimentali perché erano proprietà di

un’istituzione che non ne dirigeva il processo

formativo

a partire dall’età carolingia cresce la

domanda di oggetti da tesaurizzare e

quindi cresce lo scambio all’interno di

circuiti ristretti e la produzione che

spesso rifonde e smonta oggetti

antichi per produrne di nuovi

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storia del collezionismo e dei musei

archivio

tesoro

biblioteca

bottino

reliquie

prestigio sociale

beni privati anche quando formalmente di proprietà di

un re o di un ecclesiastico

prodotti esotici, come quelli portati in occidente dopo il saccheggio di

Costantinopoli nel 1204 che aumentò notevolmente il volume delle transazioni

soprattutto di pietre e cammei

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la Chiesa fece dunque da intermediario fra il

collezionismo antico e il moderno concetto di museo,

perché nelle chiese si raccolsero e catalogarono oggetti

con un’attenzione che oggi definiremmo museografica

ma era pur sempre un collezionismo che salvava solo oggetti dal forte valore simbolico,

escludendo ad esempio tutto il patrimonio archeologico anche del costruito, sentito fino a

tempi recenti piuttosto come cava di materiali da costruzione

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con il basso medioevo si avvertono segni di un cambiamento: i proprietari di collezioni hanno un rapporto

più stretto che nel passato con i loro oggetti

il trevigiano OlivieroForzetta(1300-1373) e il francese Jean

de Berry (1340-1416) sono fra i primi collezionisti di questo

nuovo clima culturale che apre le porte al collezionismo

rinascimentale nel quale, tuttavia, si tende tradizionalmente

a mettere come capostipite Francesco Petrarca

il re di Francia Carlo V (1338-1380) fu forse il più grande collezionista medievale, le cui collezioni furono minuziosamente inventariate come quella di Berry a testimoniare l’interesse

specifico

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l’umanesimo porta a maturazione questa tendenza

oltre al valore artistico le testimonianze dell’antico sono indicate come

modello per il presente

curiosità - erudizione

museo

l’antico è ormai distante, è altro dal

presente e come tale può essere

contemplato

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una figura importante in questo periodo di formazione del

collezionismo moderno è PaoloGiovioche costruì sulle rive

del lago di Como una villa con giardini, portici e cortili per

ospitare le sue collezioni

una delle sale che ospitava ritratti di

uomini famosi fu decorata con

immagini delle muse e da questo trae

origine la riscoperta rinascimentale

del terminemuseo

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si sviluppa nelle corti rinascimentali lo studiolo: una prima, embrionale,

piccola e privata versione dei musei ottocenteschi

ancora curiosità e interesse sono alla base delleWunderkammerneuropee che

si svilupparono nello stesso periodo

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spazio chiuso, di modeste dimensioni, ma prossimo ad un piacevole paesaggio

naturale dove rigenerarsi

lo studiolo è quindi il luogo più riservato delle ricche dimore

rinascimentali

l’inventario dello studiolo di Lorenzo il Magnifico riporta ben 358 oggetti provenienti da

tutto il mondo, frutto del collezionismo di almeno tre generazioni

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lo studiolo di Federico da Montefeltro (1444-1482) è un

tipico esempio di questa prima forma di museo

Vi si accede solo dagli appartamenti del duca, è riccamente

decorato e pieno di oggetti, fra cui strumenti scientifici e codici

miniati, oggi ampiamente dispersi in diversi musei fra cui il Louvre

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storia del collezionismo e dei musei nella seconda metà del XVI secolo un palazzo fiorentino, gli Uffizi, progettato dal

Vasari per ospitare uffici pubblici, viene parzialmente riconvertito a luogo di

esposizione di opere d’arte aperto al pubblico, seppure non nel senso moderno

del termine

ma al tempo stesso vertice di un lungo percorso cominciato con il palazzo dei Medici, luogo

ameno di passeggiate e discussioni, circondati da pitture raffiguranti gli uomini illustri del

passato

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storia del collezionismo e dei musei Si sviluppano così a Roma gallerie private delle

principali famiglie magnatizie, come i Borghese,

iLudovisii Chigi e iPamphilij

i due corridoi fiorentini fecero scuola in Italia, perché da allora la

galleria divenne per estensione il luogo dell’esposizione di opere

d’arte antica

da luogo di transito quindi a luogo di esposizione

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei museiun altro esempio è il complesso delle gallerie del palazzo ducale di Mantova realizzate dai Gonzaga fraXVIe XVII secolo

fra queste meritano menzione la galleria dei marmi, la galleria

della mostra e ilLogionserrato che illustrano, grazie anche ad

approfonditi studi sulla formazione delle collezioni, questo

importante tassello della storia del collezionismo

nella galleria dei marmi per la prima volta il

collezionista va alla ricerca di oggetti con

caratteristiche e misure particolari che si

adattino all’ambiente dove verranno esposti

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storia del collezionismo e dei musei una galleria tutta particolare è quella delle carte geografiche nel palazzo

del Vaticano a Roma

Lunga 120 metri fu terminata nel 1580. Voluta da papa Gregorio XIII è decorata sulle pareti da 32

carte geografiche di grandi dimensioni intervallate da finestre e da 8 di dimensioni minori.

É la più vasta rappresentazione geografica mai realizzata, con una ricchezza di toponimi straordinaria,

impreziosita da piante e prospetti di città e animata da grandiose scene di battaglia che l'Atlante

riproduce con grande precisione.

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agli inizi del XVII secolo la galleria era dunque un luogo abbastanza

comune nelle residenze aristocratiche dove si poteva passeggiare,

trascorrere piacevolmente del tempo in compagnia di opere d’arte e

di un paesaggio naturale rilassante

alla fine dello stesso l’accademia della Crusca così definisce

la galleria:stanza da passeggiare, dove si tengono le pitture,

statue e altre cose di pregio

quadreria

antiquarium

gabinetto

curiosa enaturalia

comincia una divis

ione per categorie

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei è in questo contesto che nasce la galleria Savoia a Torino che

raccoglieva oltre mille dipinti in una cornice architettonica ricca.

le gallerie cominciano ad aprirsi al pubblico, sebbene selezionato

nel 1727KasparFriedrichNeickelconia il termine

museografia per intendere la disciplina che studia i

criteri di catalogazione delle opere nelle gallerie e

musei

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il XVII secolo è anche il tempo del cardinale milanese

Federico Borromeo, cugino del più famoso Carlo,

celebrato anche nelle pagine manzoniane, fondatore e

finanziatore della biblioteca, della Pinacoteca e

dell’Accademia di Belle Arti

nelMusaeumBibliothecaeAmbrosianaeegli pubblica al tempo stesso un

trattato e una guida all’esposizione

l’intera operazione intendeva promuovere le arti nella visione della

chiesa cattolica post-tridentina

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nella stessa direzione andavano altre esperienze come ad esempio il museo

epigraficomaffeiano, voluto dal grande erudito veronese Scipione Maffei nella prima

metà del XVIII secolo

un museo che attraverso una raccolta mirata di oggetti, in questo caso epigrafi,

diventasse un luogo di visita per eruditi e studiosi italiani e stranieri

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ma fra ilXVIe i primi decenni del XVII secolo erano occorsi anche eventi non

particolarmente favorevoli per il collezionismo italiano: dal sacco di Roma

all’estinzione di numerose famiglie protagoniste del Rinascimento fino al vorace

collezionismo dei nuovi potenti d’Europa come Carlo I d’Inghilterra che acquistò le

collezioni dei Gonzaga

quindi nello stesso periodo in cui si andavano realizzando le gallerie (XVII-XVIII), una parte non trascurabile

del patrimonio artistico italiano cominciava a prendere il largo per l’Inghilterra, la Spagna, la Francia e la

Germania

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alla metà del XVIII secolo due musei, collocati all’interno di

residenze reali, fecero da base per la costruzione del Reale

Museo Borbonico di Napoli

esso era parte integrante di un complesso che prevedeva anche

l’Università, laboratori di restauro, la pinacoteca, la biblioteca,

l’accademia di pittura

in questo esempio il museo diventa parte di un più ampio progetto culturale che prevede non solo

la collezione e la fruizione della stessa, ma anche l’istruzione

un’istituzione illuminista, sebbene sia rimasta sempre proprietà

privata e mai trasferita ai beni della corona

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era dunque il re che concedeva ai sudditi per

magnanimità il godimento delle opere d’arte

ma nel 1807 la nascita del Museo reale e Soprintendenza agli scavi del Regno delle dueSiciliesegna un

punto di svolta nella storia della fruizione e della tutela del patrimonio culturale italiano

museo

territorio

scavo

tutela

storia nazionale

percorso storico universale

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nell’ambito del collezionismo

illuminista un ruolo importante giocò

la corte sassone di Dresda, animata

dai due sovrani Federico

AugustoIIeIIIfra la fine delXVIIe la

prima metà del XVIII secolo

la formazione del regio museo di Dresda, centrato su dipinti

(Gemäldegalerie), ma contenente all’inizio anche statue, su

cui si esercitòWinkelmann, è esemplificativa del gusto vorace,

ma al tempo stesso selettivo del collezionismo settecentesco

se ormai l’apertura ad un pubblico selezionato era la norma,

allora non stupisce che si sviluppasse anche un dibattito sul

cosa e come esporre

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storia del collezionismo e dei musei

venti anni dopo che Nickel aveva coniato la

parola museografia,

FrancescoAlgarottiproponeva il riordino del

regio museo di Dresda

i suoi suggerimenti non erano dettati solo dal gusto, ma dall’esigenza di sviluppare le prospettive di una raccolta così ricca (per esempio

ampliare la sezione delle stampe e riproduzioni)

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la stagione delle gallerie volgeva al termine quando fu inaugurata a Firenze la

Galleria Palatina o GalleriaPitti, dal nome del palazzo che la ospitava

che era anche la residenza dei Medici

caduto in stato di abbandono, è con l’arrivo di Leopoldo I di Lorena nel 1765 che si inaugura una nuova stagione per le

collezioni fiorentine e in particolare prende corpo verso la fine del secolo la struttura della Galleria Palatina che sarà di

esempio per le corti europee fra cui Monaco di Baviera

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storia del collezionismo e dei musei nella seconda metä del XVIII secolo si moltiplicano in tutta Europa i

musei e le collezioni

dopo la rivoluzione francese si fa strada un altro concetto: il

museo come luogo dove i giovani potevano apprendere

direttamente sugli originali (sculture e pitture)

l’inaugurazione della GrandeGalerieduLouvre nel 1793 a

Parigi segna l’inizio di un nuovo modo di pensare e

costruire un museo: le opere prima della corona

diventano patrimonio pubblico

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negli anni dell’occupazione napoleonica dell’Italia una vera e

propria orda di collezionisti ufficiali veniva a rifornirsi in

questo grande mercato, alimentata e incoraggiata da un

secolo di letteratura delGrandTour

l’operazione di saccheggio non mancava perciò di presupposti

ideali anche nobili, come spesso accade: si riteneva giusto

liberare i maestri dell’arte dai tiranni per darli agli uomini liberi,

espressione di un pubblico ben diverso da quello ristretto e

colto delle gallerie

e ancora oltre: Napoleone obbliga ogni comunità che ha una raccolta

ad allestire una pubblica esposizione

un museo gratuito e aperto ad ogni cittadino

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

il Louvre non è un museo progettato in un momento definito, ma è piuttosto il

punto di arrivo di un lungo percorso cominciato come fortezza

fra ilXVIe il XVII secolo divenne residenza reale e si sviluppò

come complesso architettonico ad esempio con la grande

galleria di 442 m. di lunghezza

nella sua veste definitiva il museo occupa

una superficie di 40 ettari nel centro della

città

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le collezioni di opere d’arte, in primo luogo pitture, cominciano

ad essere considerevoli sotto Luigi XIV, ma è solo con il

successore che fu autorizzata la creazione di un vero e

proprio museo che ebbe ulteriore vivace sviluppo con Luigi

XVI

nel 1765Diderotpubblica nell’Encyclopédieun

programmamuseologicorivolto proprio alle collezioni reali

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storia del collezionismo e dei musei

durante il breve periodo napoleonico il museo si arricchisce di

una quantità considerevole di opere provenienti da tutti i paesi

occupati

e infatti al congresso di Vienna uno dei temi fu la richiesta di

restituzione del bottino in parte anche realizzata

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storia del collezionismo e dei musei

un nuovo periodo di crescita si ebbe con Napoleone III quando furono

completate le ultime opere e fu cambiato il nome

inMuséeNationalduLouvre

L’attuale museo ha raggiunto la sua veste definitiva nel 1981 per volere diMitterand,

si compone di 7 dipartimenti e 9 collezioni

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storia del collezionismo e dei musei l’esperienza del Louvre, ovviamente, non fu unica

la cultura romantica, la spinta nazionalistica, ma anche la diffusione europea delle idee napoleoniche

fecero da crogiolo per molte altre grandi imprese

Amsterdam, Berlino, Monaco e Bruxelles si

muovono nella direzione di Parigi. A Londra

viene fondata la NationalGallery

una fitta rete di antiquari, informatori,

conservatori e restauratori instaura un vivace,

anche se oggi poco condivisibile, sistema di

acquisizione e circolazione delle opere

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei al volgere fraXVIIIe XIX secolo nascono in tutta Europa accademie di arte,

scienza, lettere nelle quali le nuove generazioni si formano e rielaborano i

modelli culturali che circolano con grande velocità

Vienna è il centro propulsore di questa particolare forma di museo

Accademie di belle arti nascono così a Milano, Firenze,

Napoli, ma anche in città a torto considerate minori

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

in particolare a Milano l’accademia di Brera si arricchisce di una

pinacoteca, di un orto botanico, di un osservatorio astronomico e di una

biblioteca nel breve periodo napoleonico che, come per i musei e le

gallerie, aveva favorito la diffusione di nuovi concetti e soprattutto l’idea

che il museo dovesse essere di pubblica fruizione

la soppressione di enti ecclesiastici favorì, nello steso periodo, l’acquisizione di opere d’arte altrimenti conservate

in chiese e monasteri fra cui anche le pale d’altare che costituirono una novità nel panorama espositivo museale

dell’epoca

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

Uno spartiacque fra preistoria e

storia dei musei è pertanto

l’intervento dello Stato nella

conservazione e fruizione del

patrimonio culturale

ad un’istituzione che si

preoccupi di renderla fruibile

agli studiosi e al pubblico. Il

parlamento inglese la compra

e costituisce nel 1759

ilBritishMuseum

nel 1749 il nobile inglese Sir HansSloanevende la sua collezione

naturalistica

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

l’Inghilterra diventava una, anzi, la sola grande potenza

mondiale, costruendo un impero che abbracciava tutti i

continenti

nel 1816 il Parlamento deliberò l’acquisto delle metope del

Partenone dal governo turco e per ospitarle degnamente costruì la

nuova sede delBritishMuseumterminata nel 1853

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

che si configurò subito come collezione pubblica, ma le cui

collezioni originali non prevedevano materiale archeologico,

bensì libri, oggetti di storia naturale, dipinti

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storia del collezionismo e dei musei

accanto ai grandi musei nazionali nascevano e si sviluppavano nel XIX

secolo i musei frutto del collezionismo delle grandi dinastie regnanti, come

ilKunsthistorischesMuseumdi Vienna, ilPradodi Madrid e l’Hermitagedi San

Pietroburgo, vero e proprio scrigno degli Zar

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

questo museo, dalle dimensioni del tutto

proporzionate alla grandeur che gli Zar volevano

imprimere nella loro capitale rivolta verso l’Europa

(25.000 mq), oltre 3 milioni di opere e 300 sale di

esposizione è un punto di riferimento centrale

nella storia della museografia

sebbene la raccolta cominci prima, è con Caterina II (1762-1796) che essa acquista la fisionomia attuale anche mediante la costruzione del

piccolo e grandeHermitage, edifici dove nel 1774 vengono sistemate le copiose collezioni e la biblioteca

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

a seguito di un incendio nel 1851 si inaugura il

nuovoHermitageaperto al pubblico, separato dal palazzo e

dotato di un catalogo

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

Nasceva negli stessi anni laMuseuminsela Berlino,

vera e propria isola, architettonicamente modellata sul

modello rinascimentale, che voleva dare a questa

nuova capitale europea un biglietto da visita, ricreando

il clima e l’atmosfera dei grandi principi collezionisti

rinascimentali

nascono in rapida successione l’altesMuseum,

ilneuesMuseum, laNationalgalerie, ilBodeMuseume infine

ilPergamonMuseum

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

la riscoperta scientifica dell’antico, l’inizio degli scavi a

Pompei ed Ercolano, le idee illuministe e l’opera

diWinkelmannsono il terreno nel quale affondano le radici

per una delle più grandi esposizioni di statue antiche, in

gran parte copie romane di statue greche: il museo pio

clementino, oggi parte del complesso Musei Vaticani

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storia del collezionismo e dei musei

Pio VII (1800-1823) ampliò notevolmente le raccolte di Antichità Classiche,

aggiungendovi il MuseoChiaramontie il Braccio Nuovo e arricchì la Raccolta

Epigrafica ospitata nella Galleria Lapidaria. Gregorio XVI (1831-1846) fondò il

Museo Etrusco (1837) con i reperti provenienti dagli scavi dell'Etruria meridionale,

il Museo Egizio (1839) con i monumenti egiziani provenienti da esplorazioni fatte in

Egitto e con quelli che si trovavano già in Vaticano e nel Museo Capitolino, il

Museo Profano Lateranense (1844), con statue, bassorilievi, mosaici di età romana

che non potevano trovar posto nei Palazzi Vaticani

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storia del collezionismo e dei musei

al Museo Profano Lateranense, Pio IX (1846-1878) aggiunse nel 1854 il Museo

Cristiano, comprendente sculture cristiane antiche, specialmente sarcofagi, e

iscrizioni. Sotto il pontificato di Pio X (1903-1914), nel 1910, venne aggiunto il

Lapidario Ebraico. Queste ultime raccolte (Museo Gregoriano Profano, Museo Pio

Cristiano e Lapidario Ebraico) sono state trasportate, per volere di Giovanni XXIII

(1958-1963), dal Palazzo Lateranense ad un nuovo edificio appositamente eretto

in Vaticano; nel 1970 sono state riaperte al pubblico

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storia del collezionismo e dei musei

fanno parte inoltre dei Musei: la Galleria degli Arazzi, con una raccolta di arazzi di

diverse manifatture dei sec. XVI e XVII; la Galleria delle Carte Geografiche,

decorata da Gregorio XIII (1572-1585) e restaurata da Urbano VIII (1623-1644);

le saleSobieskie dell'Immacolata Concezione; le Stanze e la loggia di Raffaello,

fatte decorare da Giulio II e Leone X (1513-1521); la Cappella del Beato

Angelico, dipinta sotto il pontificato di Nicolò V (1447-1455); la Cappella Sistina,

che prende il nome dal suo fondatore Sisto IV (1471-1484);

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storia del collezionismo e dei musei

l'Appartamento Borgia, già abitazione di AlessandroVI(1492-1503); la Pinacoteca

Vaticana, collocata da Pio XI (1922-1932) nel 1932 in un apposito edificio presso il

nuovo ingresso dei Musei; il Museo Missionario-Etnologico fondato da PioXInel

1926, ordinato nei piani superiori del Palazzo Lateranense, e successivamente

trasportato anch'esso, per volere di Giovanni XXIII, in Vaticano, dove è stato

riaperto al pubblico nello stesso edificio che accoglie le collezioniex-Lateranensi.

Nel 1973 fu aggiunta la Collezione di Arte Religiosa Moderna e Contemporanea

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

nel solco dell’Illuminismo il museo assunse anche

connotati più marcatamente scientifici, sviluppando una

componente che era comunque sempre stata presente

nelle più antiche collezioni: la raccolta di strumenti

scientifici e curiosi, come i fossili

il precursore di questa tendenza è l’AshmoleanMuseumdi Oxford, realizzato nel 1683 da

EliasAshmole, appassionato di astrologia, geologia e storia

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storia del collezionismo e dei musei

in esso erano stati previsti e realizzati un laboratorio, una

biblioteca e una scuola

vi si entrava a pagamento e si potevano vedere e toccare tutti gli

oggetti

nel 1713 fu pubblicato un regolamento che prevedeva gli orari di

apertura, il comportamento dei custodi, il funzionamento del

museo

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

sebbeneilNatural History Museum diLondraaffondile

sueradicinelcollezionismoseicentesco,essoaprìibattentisolonel1881ed

avevacome base lariccacollezionedi Sir Hans Sloane

primaconservataal British

Museumincrementatadaaltriimportantlasciti,fruttodeiviaggideglistudios

iinglesialseguitodelleesplorazioniscientificheintuttoilpianeta

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lasistemazionedellecollezionituttavianon fudefinitafinoal 1963

eoggicontieneoltre70milionidicampionidaimeteoritiaglischeletridi

balena, dalepianterareaifossilioltreadunabenfornitabiblioteca

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ilNaturalHistoryMuseumdi New York fu aperto nel 1869 ad opera di Albert

SmithBickmoree qualche anno dopo vennero realizzate alcune mostre

nell’Arsenale diCentralPark, la sua primitiva collocazione che crebbe ad una

tale velocità da rendere necessaria una nuova sede, sempre nella stessa area,

la cui prima pietra fu posata dal presidente Grant nel 1874

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

il nuovo museo fu attore principale di numerose spedizioni

scientifiche in tutto il pianeta, raccogliendo quantità davvero

considerevoli di oggetti e soprattutto dati in tutti i settori delle

scienze della terra e vanta oggi una delle più importanti

collezioni antropologiche mai allestite

nella stessa direzione di uno sviluppo ad ampio raggio del concetto di museo, favorito dalla forte

industrializzazione che trasformava in modo radicale abitudini e costumi secolari, vanno i musei

etnografici il cui primo esempio fu ilNordiskaMuseetdi Stoccolma IlNordiskaMuseet, situato

all’interno delDjurgården. è il museo dedicato alla storia e alla cultura tradizionale dei popoli nordici

degli ultimi 500 anni

fondato nel 1872, il museo fu trasferito nell’attuale edificio neorinascimentale scandinavo

nel 1907.

La sua ricca collezione riunisce oggetti d’uso quotidiano, armi, arredi, costumi, attrezzi per il

lavoro artigianale e per la pesca, ai quali si aggiunge un’ampia raccolta di oggetti

provenienti dalla tradizione lappone

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

in Francia, a Parigi, nel 1854 fu progettato il museo etnografico che fu inaugurato nel

palazzo delTrocaderoin occasione dell’esposizione internazionale del 1878

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

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storia del collezionismo e dei musei

dal museo etnografico nasce l’idea del museo all’aperto o open air oFreilichtmuseum. Ancora una

volta la Svezia ebbe il primato, accorpando alNordiskaMuseetloSkansen, che riunisce il museo

all’aperto più antico del mondo e lo zoo di Stoccolma. Qui sono stati trasportati, smontandoli dai

loro contesti originari, laboratori, edifici abitativi, chiese

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

il XIX secolo portò numerose altre

novità nel panorama espositivo e

nella concezione stessa di museo

la crescita economica favoriva l’aumento di

richieste di prodotti prima destinati,

commissionati e realizzati in ambito di corte

produzione industriale e museo trovano quindi

un nesso nella necessità di esporre gli originali, i

modelli cui ispirarsi per una produzione seriale

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

il palazzo dell’esposizione universale di Londra e il regio

museo industriale italiano di Torino sono due esempi

significativi del clima culturale intorno alla metà del XIX

secolo

seguiti a breve distanza dalMuseumfürKunst und Industriedi Vienna

edalKunstgewerbemuseumdiBerlino

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

l’unificazione della penisola fra 1860 e 1870 e la promulgazione di numerosi decreti

circa la soppressione di enti religiosi, la laicizzazione della proprietà e in seconda

istanza della cultura sono gli ingredienti base della nascita di una nuova tipologia di

museo: il museo civico

per la prima volta emerse l’esigenza di una

catalogazione dei beni pubblici al fine di sancirne

l’inalienabilità

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

è solo con il 1867 però, che viene sancita da un lato l’inalienabilità dei beni

pubblici, di cui il museo diventa il custode, dall’altro lamission, diremmo oggi,

di promozione culturale dell’istituzione stessa

decentrare e responsabilizzare le comunità

locali per la tutela del loro patrimonio

accentrare in musei provinciali per ottimizzare

?

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

tendenzialmente si scelse la prima opzione, ma

nella tipica variante italica: mancanza di risorse, di

controllo di qualità e di strategie condivise

tuttavia ciò favorì la costruzione di una nuova

identità delle comunità cittadine, basata sul

recupero consapevole del proprio passato

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

fino alla fine del XVIII secolo il museo o la galleria erano luoghi dove venivano conservate,

prevalentemente, opere d’arte antica, eredità di un passato spesso mitizzato, anche se non

mancavano esempi in senso contrario

ma è con il pieno XIX secolo che si sviluppò un

crescente interesse intorno all’arte contemporanea

del resto i rivolgimenti politici ed istituzionali occorsi a

cavallo dei due secoli avevano mutato

profondamente il concetto di committente: nuovi

soggetti si erano affacciati sul potenziale mercato

orientando anche la produzione degli artisti

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

intorno alla metà del secolo nascevano ovunque società che

promuovevano la produzione artistica e all’esposizione

internazionale di Parigi del 1855 vi fu in un certo senso

anche una “celebrazione della merce”

Torino e Firenze sono due fra i pochi casi italiani in

cui questa nuova tendenza si sviluppò

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

nonostante questi impedimenti verso la fine del secolo le nuove idee cominciarono a diffondersi in modo più

capillare

ne è esempio la galleria nazionale d’arte

moderna di Roma aperta nel 1883 e dal 1915

trasferita nel palazzo per l’esposizione

internazionale di belle arti del 1911 a valle

Giulia

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

quanto abbiamo presentato suggerisce un’ulteriore

considerazione

ad ogni cambiamento del concetto di museo era

necessario pensare ad una nuova strategia di

allestimento e a nuove tipologie di edifici più adatte

ad accogliere le nuove collezioni e i nuovi fruitori

in sostanza la riflessione e il dibattito sulla museografia,

anche se non esplicitati, sono un elemento sotto traccia

rilevante, quasi una spina dorsale delle trasformazioni

occorse

fraXVIIIe XIX secolo prese campo la

discussione sul contenitore, cioè sul museo

come edificio

la forma architettonica, spesso con evidenti

richiami al tempio classico su alto podio, ben

visibile ma con scala d’accesso, segnava ad un

tempo una certa sacralità del luogo e, per

quanto aperto ad un pubblico sempre più vasto,

la sua distanza da esso

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

le campagne napoleoniche avevano dato un forte impulso alla

particolare forma di museo che oggi chiameremmo archeologico

molto più che gli scavi di Ercolano e Pompei

l’Egitto e poi il medio oriente divennero i territori privilegiati di un vero e proprio

saccheggio nel quale gareggiavano le principali istituzioni museali degli stati coloniali

Museologia e museografia 1.1

storia del collezionismo e dei musei

come contraltare e quasi in preparazione ai musei civici,

nasceva l’interesse romantico per il proprio passato e

questo produceva la formazione di vaste collezioni

archeologiche di oggetti provenienti dal territorio, non

esotici

ne è un chiaro esempio il museo sorto nell’Hotel de

Cluny a Parigi, sulle rovine delle terme romane