MANETTA C., “Sistemi decorativi delle tombe dipinte di età tardo antica e paleocristiana della...

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Nelle aree corrispondenti al territorio dell’attuale Bulgaria è attestata l’esistenza di alcuni monumenti funerari di epoca tardo antica e paleocristiana, nei quali sono conservate tracce più o meno cospicue della decorazione pittorica che ne ornava originariamente i comparti interni. Talora si tratta di documenti noti nel panorama pittorico provinciale e variamente esaminati — è il caso, ad esempio, della celebre tomba rinvenuta accidentalmente nel 1942 sul sito dell’antica Durostorum 1 —, talaltra, invece, di contesti solo genericamente descritti, la conoscenza dei quali è circoscritta a comunicazioni — spesso notizie preliminari di scavo — che non varcano i confini del territorio nazionale bulgaro 2 . 1 Desidero esprimere un sincero e affettuoso ringraziamento ai Professori Margherita Bonanno Aravantinos e Totko Stojanov: l’una per aver incoraggiato, l’altro per aver agevolato e seguito con entusiasmo, fin dall’inizio, le mie ricerche in territorio bulgaro. Preziosi consigli e informazioni devo, inoltre, alla professoressa Vanja Popova. Amichevole gratitudine rivolgo, inoltre, ai dottori Daniela Stojanova e Ivaylo Lozanov per il continuo supporto fornitomi nella raccolta del materiale edito sull’argomento trattato. Alle professoresse Trinidad Nogales Basarrate e Isabel Rodà de Llanza, direttori scientifici dell’XI Coloquio Internacional de arte romano provincial, va la profonda riconoscenza per aver rivolto l’invito a presentare nella prestigosa sede del Convegno l’argomento del mio progetto di ricerca, inquadrandone problematiche e profilandone — sebbene qui espressi in maniera ancora del tutto preliminare — i possibili sviluppi. Desidero, infine, esprimere sincera gratitudine alla Professoressa Beatrice Palma Ventucci, per i preziosi stimoli e spunti di ricerca ricevuti, seguìti all’incontro, avvenuto proprio in sede di convegno. Un raccolta completa della bibliografia relativa alla Tomba di Silistra fino al 1999 è riportata in calce alla scheda dedicata al monumento in Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 22-28). In aggiornamento si aggiungano: Popovich, Donevski (1999); Atanasov (2005 a); Atanasov (2005 b); Atanasov (2006). Riferimenti alla decorazione della Tomba di Silistra compaiono, inoltre, in Baldassarre, Pontrandolfo, Rouveret, Salvadori (2002: 360-364, con immagini). 2 Il numero dei monumenti funerari dipinti che è oggi possibile passare in rassegna in area bulgara ammonta a cinquanta unità. Quarantatre contesti risultano, in parte, trattati nell’imprescindibile Corpus der spätantiken und frühchristlichen Wandmalereien Bulgariens edito nel 1999 a cura di R. Pillinger, V. Popova e B. Zimmermann, che ha, tra gli altri, il merito di aver effettuato uno spoglio completo dell’edito sull’argomento, aggiornato alla data della pubblicazione, a cui, in questa sede, di volta in volta, si rimanda. Lo studio comprende anche contesti di ambito religioso (basiliche cristiane) e civile. Cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 12-13, n. 3, T. presso Batovo; 13-16, n. 4, T. presso Ossenovo; 18-19, n. 8, T. presso Shkorpilovchi; 19-21, n. 9, T. Devnija/1889; 21, n. 10, Devnija/1963; 21-22, n. 11, Devnija/1958; 22-28, n. 13, T. di Silistra; 36, n. 24, T. Stara Zagora/1942; 37, n. 26; T. Stara Zagora/1954; 38-39, n. 28, T. Stara Zagora n.2; 39, n. 29, T. Stara Zagora, n. 4; 40, n. 30, T. Stara Zagora n. 252; 42-46, n. 35, T. con banchetto da Plovdiv; 46-47, n. 36, T. Plovdiv/1957; 47-48, n. 37, Plovdiv/1940; 48-50, n. 38, T. Hisar/1957; 51, n. 40, T. Hisar/1938; 60-61, n. 43, T. Sofia 1/1896; 61-62, n. 44, T. Sofia n. 2/1910; 62, n. 45, T. Sofia n. 3/1914; 62-64, n. 46, T. Sofia n. 4/1912; 64-65, n. 47, T. Sofia n.5; 65-66, n. 48, t. Sofia n. 6; 66-67, n. 49, T. Sofia, n. 7/1921; 67-68, n. 50, T. Sofia n.8/1910; 68-72, n. 51, T. Sofia n.9, cosidd. Degli Arcangeli; 72, n. 52, Sofia, T. Gospodinov 52; 72, n. 53, Sofia, T. Gospodinov n. 23; 72-73, n. 54, Sofia, T. Gospodinvo n. 7; 73, n. 55, Sofia, T. Gospodinov n. 48; 73, n. 56, Sofia,T. Gospodinov n. 41; 73-74, n. 57, Sofia, Tomba 1/1989; 74-75, n. 58, Sofia, Tomba 2/1989, cosiddetta di Honorius; 75-76, n. 59, Sofia, T. sotto la Biblioteca Nazionale/1940; 76-77, n. 60, Sofia, T. cosidd. Gerasimov; 77-78, n. 61, Sofia, T. in via Benkovski/1938; 78, n. 62, T. presso Bistritsa; 81-83, n. 66, Tombe nn. 1-2- 3-4-5 da Gǎrmen (Nicopolis ad Nestum); 92, n. 72, Sandanski, T. cosidd. Gerasimov/1937. Ad essi, è possibile aggiungere: la Tomba dipinta di Pomorie (ant. Anhialos) rinvenuta nel 1990 (ma non inclusa nel Corpus del 1999), cfr. Boneva Paskie (1995: 37-41); due tombe rinvenute nell’ambito del mausoleo di una villa a Montana (Bulgaria nord –occidentale), cfr. Aleksandrov (1993, 241-247); le due Tombe da Odessos (nei pressi dell’odierna Varna), cfr. Mirchev (1958: 569-582); la Tomba rinvenuta in anni recenti nel cortile di una precedente domus a peristilio, Abstract The paper presents the initial results of research conducted on the Late Antique and Early Christian painted tombs that have been discovered in the area corresponding to present-day Bulgaria. The analysis entails an inventory and study of both the artistic and iconographical themes represented, and subsequently contextual- izes these in terms of topography, socio-politics, and local culture. Moreover, the paper furnishes the latest data regarding the number of known painted tombs in Bulgaria, totalling 50 monuments thus far, and pro- poses for the first time a typological classification of the decorative wall schemes. SiStemi decorativi delle tombe dipinte di età tardo antica e paleocriStiana della bulgaria: una propoSta di claSSificazione tipologica Consuelo Manetta

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Nelle aree corrispondenti al territorio dell’attuale Bulgaria è attestata l’esistenza di alcuni monumenti funerari di epoca tardo antica e paleocristiana, nei quali sono conservate tracce più o meno cospicue della decorazione pittorica che ne ornava originariamente i comparti interni. Talora si tratta di documenti noti nel panorama pittorico provinciale e variamente esaminati — è il caso, ad esempio, della celebre tomba rinvenuta accidentalmente nel 1942 sul sito dell’antica Durostorum1 —, talaltra, invece, di contesti solo genericamente descritti, la conoscenza dei quali è circoscritta a comunicazioni — spesso notizie preliminari di scavo — che non varcano i confini del territorio nazionale bulgaro2.

1 Desidero esprimere un sincero e affettuoso ringraziamento ai Professori Margherita Bonanno Aravantinos e Totko Stojanov: l’una per aver incoraggiato, l’altro per aver agevolato e seguito con entusiasmo, fin dall’inizio, le mie ricerche in territorio bulgaro. Preziosi consigli e informazioni devo, inoltre, alla professoressa Vanja Popova. Amichevole gratitudine rivolgo, inoltre, ai dottori Daniela Stojanova e Ivaylo Lozanov per il continuo supporto fornitomi nella raccolta del materiale edito sull’argomento trattato. Alle professoresse Trinidad Nogales Basarrate e Isabel Rodà de Llanza, direttori scientifici dell’XI Coloquio Internacional de arte romano provincial, va la profonda riconoscenza per aver rivolto l’invito a presentare nella prestigosa sede del Convegno l’argomento del mio progetto di ricerca, inquadrandone problematiche e profilandone — sebbene qui espressi in maniera ancora del tutto preliminare — i possibili sviluppi. Desidero, infine, esprimere sincera gratitudine alla Professoressa Beatrice Palma Ventucci, per i preziosi stimoli e spunti di ricerca ricevuti, seguìti all’incontro, avvenuto proprio in sede di convegno.Un raccolta completa della bibliografia relativa alla Tomba di Silistra fino al 1999 è riportata in calce alla scheda dedicata al monumento in Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 22-28). In aggiornamento si aggiungano: Popovich, Donevski (1999); Atanasov (2005 a); Atanasov (2005 b); Atanasov (2006). Riferimenti alla decorazione della Tomba di Silistra compaiono, inoltre, in Baldassarre, Pontrandolfo, Rouveret, Salvadori (2002: 360-364, con immagini).2 Il numero dei monumenti funerari dipinti che è oggi possibile passare in rassegna in area bulgara ammonta a cinquanta unità. Quarantatre contesti risultano, in parte, trattati nell’imprescindibile Corpus der spätantiken und frühchristlichen Wandmalereien Bulgariens edito nel 1999 a cura di R. Pillinger, V. Popova e B. Zimmermann, che ha, tra gli altri, il merito di aver effettuato uno spoglio completo dell’edito sull’argomento, aggiornato alla data della pubblicazione, a cui, in questa sede, di volta in volta, si rimanda. Lo studio comprende anche contesti di ambito religioso (basiliche cristiane) e civile. Cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 12-13, n. 3, T. presso Batovo; 13-16, n. 4, T. presso Ossenovo; 18-19, n. 8, T. presso Shkorpilovchi; 19-21, n. 9, T. Devnija/1889; 21, n. 10, Devnija/1963; 21-22, n. 11, Devnija/1958; 22-28, n. 13, T. di Silistra; 36, n. 24, T. Stara Zagora/1942; 37, n. 26; T. Stara Zagora/1954; 38-39, n. 28, T. Stara Zagora n.2; 39, n. 29, T. Stara Zagora, n. 4; 40, n. 30, T. Stara Zagora n. 252; 42-46, n. 35, T. con banchetto da Plovdiv; 46-47, n. 36, T. Plovdiv/1957; 47-48, n. 37, Plovdiv/1940; 48-50, n. 38, T. Hisar/1957; 51, n. 40, T. Hisar/1938; 60-61, n. 43, T. Sofia 1/1896; 61-62, n. 44, T. Sofia n. 2/1910; 62, n. 45, T. Sofia n. 3/1914; 62-64, n. 46, T. Sofia n. 4/1912; 64-65, n. 47, T. Sofia n.5; 65-66, n. 48, t. Sofia n. 6; 66-67, n. 49, T. Sofia, n. 7/1921; 67-68, n. 50, T. Sofia n.8/1910; 68-72, n. 51, T. Sofia n.9, cosidd. Degli Arcangeli; 72, n. 52, Sofia, T. Gospodinov 52; 72, n. 53, Sofia, T. Gospodinov n. 23; 72-73, n. 54, Sofia, T. Gospodinvo n. 7; 73, n. 55, Sofia, T. Gospodinov n. 48; 73, n. 56, Sofia,T. Gospodinov n. 41; 73-74, n. 57, Sofia, Tomba 1/1989; 74-75, n. 58, Sofia, Tomba 2/1989, cosiddetta di Honorius; 75-76, n. 59, Sofia, T. sotto la Biblioteca Nazionale/1940; 76-77, n. 60, Sofia, T. cosidd. Gerasimov; 77-78, n. 61, Sofia, T. in via Benkovski/1938; 78, n. 62, T. presso Bistritsa; 81-83, n. 66, Tombe nn. 1-2-3-4-5 da Gǎrmen (Nicopolis ad Nestum); 92, n. 72, Sandanski, T. cosidd. Gerasimov/1937. Ad essi, è possibile aggiungere: la Tomba dipinta di Pomorie (ant. Anhialos) rinvenuta nel 1990 (ma non inclusa nel Corpus del 1999), cfr. Boneva Paskie (1995: 37-41); due tombe rinvenute nell’ambito del mausoleo di una villa a Montana (Bulgaria nord –occidentale), cfr. Aleksandrov (1993, 241-247); le due Tombe da Odessos (nei pressi dell’odierna Varna), cfr. Mirchev (1958: 569-582); la Tomba rinvenuta in anni recenti nel cortile di una precedente domus a peristilio,

Abstract

The paper presents the initial results of research conducted on the Late Antique and Early Christian painted tombs that have been discovered in the area corresponding to present-day Bulgaria. The analysis entails an inventory and study of both the artistic and iconographical themes represented, and subsequently contextual-izes these in terms of topography, socio-politics, and local culture. Moreover, the paper furnishes the latest data regarding the number of known painted tombs in Bulgaria, totalling 50 monuments thus far, and pro-poses for the first time a typological classification of the decorative wall schemes.

SiStemi decorativi delle tombe dipinte di età tardo antica e paleocriStiana della bulgaria: una propoSta di claSSificazione tipologica

Consuelo Manetta

Sistemi decorativi delle tombe dipinte di età tardo antica e paleocristiana della Bulgaria: una proposta di classificazione tipologica

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Parte di un progetto di ricerca più ampio3, l’analisi condotta sui documenti pittorici tardo antichi e paleocristiani noti nell’area di riferimento — lì dove possibile sulla base dei dati esistenti4 — implica nelle intenzioni una duplice prospettiva di indagine, in ottica propriamente artistico-iconografica5 e, più generalemente, topografica, socio-politica e culturale, connessa tra l’altro, all’analisi degli elementi formali dell’opera figurativa (iconologia)6: il contributo qui offerto, in particolare, oltre ad aggiornare il

davanti alle mura dell’antica Augusta Traiana (od. Stara Zagora), in rapporto con una chiesa e una vicina necropoli paleocristiana (anch’essa non menzionata tra le Tombe da Stara Zagora comprese nel Corpus, cfr. Bujukliev, Kalchev, Jankov (1991: 126); Kalchev (1992: 53 e 68); Topailov (2007: 37-62). Si ritiene opportuno aggiungere nel novero delle tombe da censire, inoltre, l’ipogeo familiare da Ostrov (nel territorio dell’attuale Romania), nelle vicinanze di una villa rustica, già indagato nel 1977 e riscoperto nel 1996, a ragione del fatto che in antico il sito risultava compreso nel territorio di Durostorum (od. Silistra), cfr. Chera (1978: 137-143); Chera, Lungu (1992: 93 ss.); Chera (1997: 221-224).3 Tale studio, dal titolo “Tombe dipinte della Bulgaria dall’età tardo classica all’età tardo antica”, è stato affrontato da chi scrive nell’ambito del proprio dottorato di ricerca svolto in cotutela presso le sedi delle Università “Tor Vergata” di Roma e S. Kliment Ohridski di Sofia (sotto la direzione dei professori M. Bonanno Aravantinos e T. Stojanov).4 Non infrequentemente, a tale proposito, la ricostruzione e la corretta interpretazione del programma figurativo dei contesti sono complicate dal fatto che i monumenti funerari siano stati ricoperti immediatamente dopo lo scavo e che le pittura siano note soltanto dalle copie ad acquarello realizzate al momento della scoperta (e oggi depositati negli archivi dei diversi musei regionali).5 Connessa all’approfondimento di tematiche legate alla nascita, alla diffusione e alla circolazione di modelli decorativi, alla loro dipendenza dagli esempi urbani, all’eventuale persistenza di tradizioni iconografiche più antiche e alla loro possibile rielaborazione6 Posto che il focus della ricerca riguarda lo studio dei linguaggi decorativi e figurativi di volta in volta scelti per l’onamentazione dei vari comparti delle tombe e ferme restando le variabili legate alla casualità dei rinvenimenti, un certo interesse rivela, altresì, l’opportunità di verificare attraverso di esso e per il periodo cronologico di riferimento, fattori come: la diffusione, in termini classificatori e statistici, della tipologia funeraria a camera con interni dipinti; l’eventuale collegamento (e le dimensioni del fenomeno) tra la distribuzione di tali monumenti funerari e le dinamiche di popolamento, legate, a loro volta alle frequenti riorganizzazioni amministrative che l’area ha conosciuto nel periodo di occupazione romana; l’individuazione di una specifica committenza e l’ambito di valori culturali, confessionali e sociali in cui essa opera e a cui il corredo di immagini risulta asservito. Dal punto di vista iconologico, a tale proposito, il dossier pittorico esaminato non comprende,

Fig. 1. Sofia, necropoli orientale dell’antica Serdica, Tomba 8/1910 =Filov 16. Disegno (da Pillinger, Popova, Zimmermann 1999).

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Consuelo Manetta

numero dei contesti pittorici oggi censibili, intende proporre un’ipotesi di classificazione tipologica dei sistemi decorativi parietali7.

Sistemi decorativi

Le pareti

la tendenza alla destrutturazione che marca, nel tempo, la distanza dal sistema architettonico e pseudo-architettonico in cui è organizzata la parete dipinta di tradizione più antica8, produce in ambito bulgaro9 — senza, tuttavia, giungere agli aspetti più estremi del cosiddetto “Red and green linear style” registrabile a Roma10— esempi di articolazione per così dire “lineare” in cui è talvolta ancora possibile, pur con varianti fortemente semplificate e con i limiti della documentazione esistente, individuare elementi riconducibili alla tradizionale sintassi decorativa11. Tale sistema12 prevede, in primo luogo, una generale

sempre, elementi dirimenti l’àmbito confessionale a cui riferire, di volta in volta, l’ispirazione che anima gli interventi decorativi. Da tempo assodati in ambito scientifico, argomenti come il processo di continuità iconografica registrabile tra cultura figurativa pagana o cristiana, gli espedienti decorativi messi in atto dalla committenza, in generale piuttosto elevata, e il repertorio di immagini denso di linguaggi simbolici eppure, talvolta, ancora neutrali, che sulle pareti delle tombe mettono in campo ideologie diverse, nutrite di una stessa cultura e formatesi nel scolco di una medesima tradizione, costituiscono ancora — e anche in ambito bulgaro — preziose fonti di apprendimento delle antiche direttrici di gusto e di idee. Una prima classificazione tipologica degli impianti funerari tardo antichi in territorio bulgaro si deve a L. Getov: cfr. Getov (1970:1-12). Per un inquadramento storico-geografico della Bulgaria in epoca romana e tardo-antica e per la sua organizzazione provinciale,si confrontino, tra l’altro: Barrington (2000:333-349; 772-784); Boteva (1997); Gerov (1979: 212-239); Gudea (1986: 477-497); Hoddinott (1975); Rinaldi Tufi (2001: 180-182; 201-202, con ulteriore bibliografia); L. Rocchetti, in EAA, s.v. Moesia, V, 1963, pp. 139-140; G. C. Susini, in EAA, s.v. Thracia, vol. VII, Roma 1967, p. 837-8; Romanelli (1964: 355-358); Torbatov (2000: 58-73); Velkov (1955: 32-55); Velkov (1972: 213-221); Velkov (1981: 34-39);Velkov (1989: 5-10); Vismara (1989: 78-79); Wolff-Velkov (1990: 600-615). Va segnalato, in generale, che due appaiono, generatim atque universe, i periodi di forte sviluppo delle città di area bulgara: tra il II e il III secolo d.C. e, successivamente, in età costantiniana. In merito al dibattito intorno alle questioni di continuità iconografica tra paganesimo e cristianesimo, si rimanda, tra gli altri, a Bisconti 1994 (23-66) e a Bisconti (2000 a: 309-316); Bisconti (2000 b: 362-372).7 Dal momento che comprensibili ragioni di sintesi non consentono, in questa sede, una trattazione esaustiva di tutti gli aspetti decorativi dei contesti è parso opportuno concentrare l’analisi sulla proposta di classificazione tipologica dei soli sistemi di partizione delle pareti. L’analisi iconogafica e iconologica dei programmi figurativi in essi inseriti, così come di altri comparti decorativi (lunette e vòlte), che mostrano caratteristiche specifiche, saranno oggetto di successivi contributi e confluiranno in un prossimo lavoro monografico sull’argomento, in corso di preparazione da parte di chi scrive.8 Alcuni esempi del quale si registrano — con resa via via più pesante — in ambito urbano e provinciale ancora nell’età dell’anarchia: si vedano, ad esempio, alcune delle decorazioni dalla cosiddetta “Casa degli Araldi” presso la Domus Praeconum, sul Palatino: cfr. Ling (1991:187, Fig. 203). 9 Come in coevi contesti di ambito urbano e provinciale. A titolo puramente esemplificativo e per rimanere in area slavo-balcanica, si confrontino gli schemi decorativi della Tomba con scena di banchetto da Constantsa (ant. Tomis), nell’odierna Romania (le pareti della quale, entro il diffuso sistema di incorniciatura, sono scandite da un sistema di alti pannelli riquadrati ad imitazione di rivestimento marmoreo: cfr. Barbet (1994: 24-45) come di alcune tombe rinvenute a Viminacium: cfr. Korac’ (2000). Una scansione riquadrata , in un sistema di ortostati ad imitazione di rivestimenti marmorei si riscontra, altresì, in alcuni ambienti della Catacomba dei Santi Marcellino e Pietro: cfr. Bisconti (2002: 99, Fig. 99).10 In cui — a partire dall’età Severiana — semplici linee sottili in colore contrastante, talvolta anche a sezione leggermente curvilinea, creano un effetto “a tela di ragno” sul fondo neutro della parete in cui non è più possibile riconoscere i tradizionali comparti architettonici. Tra gli esempi si veda, a Roma, la decorazione della cosiddetta “Villa Piccola” sotto S. Sebastiano; delle vòlte nella catacomba dei Santi Marcellino e Pietro; del Cubicolo del Buon Pastore, all’interno della Catacomba di Domitilla, così come dell’Ipogeo degli Aureli: cfr. Ling (1991: Figg. 205-206); Bisconti (2000: 314, Fig. 6); Bisconti (2002: 91, Fig. 100).11 La terminologia di riferimento è quella utilizzata nella letteratura specialistica e adottata, tra gli altri, da A. Andreou (1988: 13), con riguardo ai sistemi decorativi greci: Zoccolo (composto da plinto e zona ad ortostati); Coronamento di zoccolo di parete; Zona mediana della parete; Coronamento di zoccolo superiore di parete (vale a dire, Plinthe, Orthostatenzone; Deckschicht; Hauptzone; Bekrönung) Tale ripartizione è semplificata in Ling (1991: 188) nella sequenza di Dado, Main zone, Upper zone. Il tentativo che qui si propone è quello di individuare, servendosi di essa, un sistema di classificazione tipologica applicabile ai contesti pittorici funerari tardo antichi e paleocristiani della Bulgaria. Se il principio classificatorio di Andreou – valido nel caso dei sistemi decorativi greci di età classica ed ellenistica, via via architettonicamente più complessi - procede, giustamente, dal tipo di strutturazione più semplice a quello più articolato, quello applicabile all’analisi dei sistemi decorativi tardoantichi muove, viceversa, in senso destrutturante, da un’articolazione più complessa a una più semplice. Tentativi di classificazione delle tombe dipinte della Bulgaria (i raggruppamenti si sono sempre basati,in massima parte, sul significato dei temi figurativi rappresentati), si devono, in precedenza a: Mijatev (1925), Obcharov (1977: 20-29) e, da ultimo, a J.Vǎleva, tra i vari interventi della quale sull’argomento, cfr.: Vǎleva (1989:1243-1258).12 R. Ling individua l’origine del cosiddetto “Stile lineare” in contesti decorativi di IV Stile, lì dove i più sofisticati schemi policromi degli ambienti più rappresentativi vengono sostituiti da più semplici decorazioni a pannelli, individuati da linee di incorniciatura che risaltano sul fondo neutro, applicate in ambienti di secondaria importanza. In età antonina i sistema diventa più comune, spesso arricchito da ulteriori incorniciature rese attraverso linee più sottili: cfr. Ling (1991: 188).

Sistemi decorativi delle tombe dipinte di età tardo antica e paleocristiana della Bulgaria: una proposta di classificazione tipologica

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suddivisione dello spazio compositivo monocromo13 attraverso bande di spessore maggiore in colore contrastante (per lo più rosso). Esse strutturano schemi decorativi diversi, che si propone di sintetizzare, nello specifico, come segue14:

sCheMa deCorativo desCrizione varianti attestazioni datazione

i tipo - Plinto-Coronamento di zoccolo di parete- Zona mediana;- Coronamento superiore di parete

tot. 10 seconda metà III d.C.- IV d.C. (solo due contesti sembrano proporre una datazione più tarda, che però va verificata (tomba 5 di Gǎrmen )

ii tipo - Zona mediana;- Coronamento superiore di parete

tot. 3 seconda metà IV secolo-metà V (se vera la proposta di datazione per la tomba Sofia 1/1896 anche fino al VI d.C.)

iii tipo - Plinto; - Zona mediana

tot. 2 iv d.c.- v

iv tipo - Zona mediana (da intendere nel senso di superficie liscia non articolata, ad eccezione di linee di demarcazione dello spazio delle lunette)

a) parete liscia monocroma variamente decorata

tot. 21 A) sporadici esempi alla fine del IV; gran parte dei contesti si datano tra V e VI d.c. da espungere da questo grupp, forse Philippopolis 2/1957 e 1940.

B) imitazione rivestimento in opera quadrata

B)seconda metà IV-V d.C.

totale Contesti esaminati : 36

Schemi decorativi di I tipo (Fig. 1) si riscontrano all’interno di monumenti funerari a camera con copertura a vòlta e, meno frequentemente, piana15, cronologicamente compresi tra la seconda metà del III e l’intero IV secolo d.C. 16 Il limite superiore del plinto — genericamente rappresentato da una fascia

13 Con il duplice scopo decorativo e di demarcazione dei diversi comparti architettonici.14 E’ risultato possibile condurre tale analisi su 36 contesti (la decorazione relativa ai quali è nota da descrizioni, fotografie / analisi autoptica, copie ad acquerello), rispetto al totale (50) delle attestazioni pittoriche tardo antiche e paleocristiane. Nei 14 casi di seguito indicati, invece, la documentazione esistente e lo stato di conservazione non consentono di ricostruire l’originario schema delle pitture: 2 Tombe rinvenute presso Montana (Bulgaria nord-occidentale): Aleksandrov (1993:241-247); 2 Tombe rinvenute presso Odessos (Varna, Bulgaria nord-orientale): Mirchev (1958, 569-582); 1 tomba rinvenuta presso Stara Zagora (ant. Augusta Traiana) nel 1990: cfr. Kalchev (1992: 53 e 68); Bujuklev, Kalchev, Jankov (1991: 126); cfr. Topalilov (2007: 57, nota 50); Tomba n. 252 dalla stessa Stara Zagora/1977: Pillinger, Popova, Zimmermann (1999:40, n. 30, Tav. 58, Fig. 70); Tomba di Deknija/1958: Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 21.22, n. 11; Tavv. 2, Fig. 15, n. IV); Tombe nn. 1-2-3-4 presso Gărmen (ant. Nicopolis ad Nestum): cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 81-83, n. 66; Tavv. 43, Fig. 175, n. 1; Tav. 74, Fig. 183); Tomba con busti da Ostrov (ant. Territorio di Durostorum, oggi in Romania): Chera (1978: 137-143); Chera – Lungu (1992: 93 ss.); Chera (1997: 221-224); Tombe, rispettivamente Gospodinov n. 23 e n. 48, rinvenute presso la necropoli orientale di Sofia: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 72, n. 53; 73, n. 48), con precedente bibliografia.15 Al dato statistico, forse da attribuire a ragioni puramente casuali di rinvenimento, non sembra opportuno attribuire valore tipologico. Un unico contesto (la Tomba Hisar/1957) aggiunge alla tradizionale camera di deposizione, un dromos di accesso: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 48-50, n. 38).16 L’esempio più antico risulta attestato nella tomba rinvenuta a Pomorie (Anhialos), la datazione nella seconda metà del III sec. d.C. della quale appare confermata dal ritrovamento di una moneta coniata a Deultum, con raffigurazione di Massimo (235-238 d.C.), figlio dell’imperatore Massimino, a sua volta con funzione di Cesare: cfr. Boneva Paskie (1995: 37-42). Seguono: Tomba n. 8/1910 = Filov n. 16 dalla necropoli orientale di Sofia (ant. Serdica), datata tra la fine del III e l’inizio del IV sec. d.C.: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 67-68, n. 50); Tomba con raffigurazione di banchetto da Plovidv (ant. Philippopolis), datata tra l’età tetrarchica e la prima età costantiniana: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 42-46, n. 35); Tomba di Hisar/1957, cronologicamente inquadrata all’inizio del IV sec. d.C.: Pillinger, Popova, Zimmermann (1999:48-50, n. 38); Tomba 4/1912 = n. 15 secondo la pianta di Gospodinov, dalla necropoli orientale di Sofia, variamente datata tra l’inizio del IV e la seconda metà del IV o l’inizio del V sec. d.C.: Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 62-64, n. 46); Tomba di Silistra (ant. Durostorum), variamente datata nel corso del IV sec. d.C.; all’inizio del secolo, cfr. Dimitrov (1961: 10-21) (secondo una proposta di

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Fig. 2. Ossenovo (dintorni di Varna), Tomba scoperta nel 1973. Disegno (da Pillinger, Minchev, Gheorghiev 1989).

Fig. 5 Hisar (ant. Augusta Diocletianopolis), Tomba /1928. Disegno (da Pillinger, Popova, Zimmermann 1999).

Fig. 4. Devnija (ant. Marcianopolis), Tomba/1899. Disegno (da Pillinger, Popova, Zimmermann 1999).

Fig. 3. Sofia, necropoli orientale dell’antica Serdica, Tomba 1/1896, Parete meridionale, acquerello (da Pillinger, Popova, Zimmermann 1999).

Sistemi decorativi delle tombe dipinte di età tardo antica e paleocristiana della Bulgaria: una proposta di classificazione tipologica

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liscia di altezza variabile risparmiata sul fondo monocromo della parete, quasi sempre in colore bianco17, talvolta, invece, decorato con ulteriori strisce orizzontali18 o riquadrato attraverso strisce verticali19 — risulta caratterizzato da:

a) Una singola striscia, in resa quasi esclusivamente pittorica, generalmente rossa (talvolta concepita unicamente come il limite inferiore del sistema di incorniciatura della parte mediana della parete, entro cui è compresa la decorazione centrale o sono riquadrati pannelli)20 o da una cornice aggettante modanata;21

b) Due strisce, con resa, indifferentemente, solo pittorica22 o pittorica e incisa.23

Nell’ambito della tipologia individuata l’articolazione decorativa della parte mediana della parete prevede, a sua volta, differenti possibilità: un fregio su fondo nero (h. cm 11), compreso tra linee di incorniciatura, con rappresentazione di un motivo a corda policromo24; oppure un sistema di pannelli e interpannelli con diverse possibili varianti. Nell’ambito di questa seconda, prevalente versione, si impone uno schema a pannelli rossi ricavati nel generale apparato di incorniciatura che ripartisce l’intera superficie parietale: al suo interno è frequente la presenza di interpannelli con cornici in colore contrastante25, talvolta con ulteriore filettatura, gli angoli della quale prevedono una decorazione con fogliolina più o meno stilizzata, resa per lo più mediante puntinatura26, mentre in altri casi si registra la

cronologia apparsa nelle sue prime pubblicazioni sull’argomento), seguito da Pelekanidis (1969: 215-235, Tavv.111-130); nella seconda metà di esso (350-370), secondo Popova Moroz (1991:42-49); tra il 377-378, secondo Dimitrov, Chichikova (1986); epoca tardo-costantiniana: cfr. Pillinger, Popova, Zimmernann (1999: 28, n. 13); Tomba di Ossenovo (Varna), datata nell’ultimo terzo del IV sec. d.C. : cfr. Pillinger, Popova, Zimmernann (1999: 13-16, n. 4); Tomba di Shkorpilovchi (dintorni di Varna), datata nel terzo quarto del IV sec.d.C.: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999:18-19, n. 8); Tomba 9/1909 dalla necropoli orientale di Sofia, le cui proposte di datazione vedono un terminus ante quem nel Concilio di Laodicea del 363 d.C. (Pillinger [1986: 98]; cfr. Dinkler, Dinkler von Schubert [1991: 77, s.v. Kreuz I]) e si attestano in un arco cronologico compreso tra il regno di Teodosio (379-395 d.C.) e il sacco di Serdica da parte degli Unni (447 d.C.): cfr. Văleva (1989: 1250, Figg. 36-41). L’esempio più tardo, datato approssimativamente tra il V e la metà del VI sec. d.C. (il fatto che si tratti di un contesto pressoché inedito e solo menzionato nel Corpus del 1999 impone, a tale riguardo, una certa cautela e merita ulteriori verifiche) sembra registrarsi nell’ambito della Tomba n. 5 rinvenuta al di sotto del pavimento musivo della navata laterale settentrionale della Basilica 2, scavata tra il 1978 /1979 sul sito dell’antica Nicopolis ad Nestum (in prossimità dell’odierno villaggio di Gărmen, regione di Blagoevgrad, nella Bulgaria meridionale): cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 81-83, n. 66). 17 Così, ad esempio nelle Tombe di: Ossenovo (plinto h. 40 cm); Serdica, 9/1909, Serdica 8/1910, Serdica 4/1912, Hisar, Tomba con mosaico pavimentale /1957: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 13-16, n. 4; 19-21, n. 13; 68-72, n. 51; 67-68, n. 50; 62-63, n. 46; 48-50, n. 38). Lo stato di conservazione non consente di stabilire quale fosse il colore del plinto nelle Tombe: 5/1978-79 da Gǎrmen e con raffigurazione di banchetto da Plovdiv: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 42-46, n. 35; 81-83, n. 66).18 E’ il caso, ad esempio, della Tomba rinvenuta presso il villaggio di Shkorpilovchi, nei dintorni di Varna (plinto, h. 24 cm): la decorazione prevede, più specificamente, strisce orizzontali parallele in colore blu (cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann [1999: 18-19, n. 8; Tavv. 2, Fig. 15, n. 4; 3, Fig. 18]) o verde: Mirchev (1969:10-14). 19 L’esistenza di due strisce verticali a riquadratura del plinto è, ad esempio, attestata all’interno della Tomba dipinta di Pomorie (Pomorie/1990): esse risultano visibili sia all’estremità sud orientale della parete est, sia sul lato corto meridionale: Boneva Paskie (1995: 38).20 Cfr. Tomba Sofia 8/1910 = n. 16 secondo la descrizione di Filov e Tomba 4/1912 = n. 15 nella pianta di Gospodinov, entrambe dalla necropoli orientale di Serdica : Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 62-63, n. 46; 67-68, n. 50); Tomba con raffigurazione di banchetto, da Plovdiv (Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 42-46, n. 35); Tomba con mosaico da Hisar/1957: Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 48-50, n. 38); Tomba di Silistra: tra la cospicua bibliografia, cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 22-28, n. 13); Tomba di Osenovo: Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 13-16, n. 4).21 Cfr. Tomba 5 da Gărmen: Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 81-83, n. 66), in colore rosso.22 Cfr. ad esempio, l’interno della camera di deposizione della Tomba dipinta di Pomorie: si tratta, in questo caso di due linee orizzontali alte 0,002 -0,025 m, in colore rispettivamente nero e rosso (con sequenza dal basso): Boneva Paskie (1995: 38).23 Ciò si registra nella Tomba presso Shkorpilovchi; qui, peraltro, la linea con resa esclusivamente pittorica è in colore blu: Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 19, n. 8).24 E’ quanto si registra all’interno della Tomba dipinta di Pomorie:Boneva Paskie (1995: 38 e figg. 6-7, p. 41).25 Una doppia cornice, in colore ocra (cornice più esterna di interpannello) e blu (cornice più interna di interpannello; con decorazione angolare di fogliolina stilizzata) caratterizza l’ornamentazione della Tomba 8/1910 da Serdica; all’interno, i riquadri rimangono privi di decorazione: cfr. Pillinger- Popova – Zimmermann (1999: 67-68, n. 50). La Tomba Plovdiv/1926, a sua volta, presenta interpannelli decorati da una sequenza (a partire dall’esterno) di filettatura , cornice in colore alternativamente verde e giallo ocra e ulteriore filettatura (in entrambi i casi le filettature presentano decorazione angolare con foglietta puntinata): cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 42-46, n. 35), a cui si rimanda in riferimento ai soggetti raffigurati all’interno di tali pannelli e alla loro interpretazione (banchetto su kline e processione di servitori)26 Duplice filettatura in colore rosso e decorazione angolare (della filettatura più esterna) con foglietta stilizzata resa attraverso punti nel medesimo colore si registra, ad esempio, all’interno della Tomba 8/1910 rinvenuta nell’ambito della necropoli orientale dell’antica Serdica:

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traduzione pittorica di cornici modanate reali27. Talora lo schema a pannelli si arricchisce, interrompendo la sequenza continua, di lesene28; talaltra, invece, essi adattano il loro disegno a quello della parete (in forma di pannelli rettangolari di varie dimensioni, staccati l’uno dall’altro)29, non infrequentemente interrotta dall’apertura di nicchie30; in un discreto numero di occasioni, infine, il sistema di incorniciatura prevede un unico grande riquadro della parete, all’interno del quale trova campo la decorazione parietale principale della tomba31. Un caso a sé rappresenta la decorazione della parete mediana all’interno della Tomba di Ossenovo (Fig. 2), nei pressi dell’odierna Varna (Bulgaria nord orientale): nel generale schematismo che tradisce forme quasi primitive di costruzione della figura e degli oggetti, lo spazio decorativo in cui essi sono inseriti interpreta e ricorda, a suo modo e in maniera parziale, un’articolazione in pannelli32.

Il limite superiore del sistema di incorniciatura lineare rappresenta, altresì, in molti casi, la stilizzazione del tradizionale coronamento superiore di parete, in prossimità dell’attacco della vòlta33; non è raro, tuttavia, ritrovare situazioni in cui, lì dove tale sistema non compare o è arricchito con ulteriori elementi,

Pillinger- Popova – Zimmermann (1999: 67-68, n. 50). Interpannelli caratterizzati da una semplice filettatura verde (entro pannelli di più ampie dimensioni riquadrati dalla prassica conrice rossa) ritmano le pareti della celebre Tomba di Silistra: cfr., tra gli altri, Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 22-28, n. 13), a cui si rimanda per una disamina dei temi iconografici rappresentati all’interno dei pannelli mediani (domini e processione di servitori). Varie e non sempre interamente condivisibili sono state, a mio avviso, le interpretazioni proposte per il programma figurativo della tomba, che (qui solo brevemente richiamate) possono riassumersi nella raffigurazione di una cerimonia di matrimonio — quasi una sorta di deductio sponsae — o con un periodico cerimoniale, secondo l’opinione di Schneider (Schneider 1983). Maggiormente accettabile, a tale proposito, la possibile allusione ad uno stato di concordia coniugale anche in prospettiva ultraterrena: cfr. Baldassarre, Pontrandolfo, Rouveret, Salvadori (2002: 364).27 Questo è quanto, sulla base delle poche informazioni pubblicate, si può ricostruire a proposito della decorazione della Tomba 5 da Gǎrmen: mentre le pareti occidentale e settentrionale risultano quasi completamente distrutte, la parete orientale presenta un unico pannello in colore ocra incorniciato superiormente e inferiormente da una linea rispettivamente rossa e nera; la parete meridionale a sua volta, ospita tre pannelli divisi tramite cornici in colore nero, superiormente uniti tramite una unica striscia di coronamento. Il riquadro all’estremità orientale (Largh. 30 cm) presenta una cornice esterna decorata “aus Perlen oder kleinformatigen Zahnschnittmotiv“(lett. “con perle o motivo a dentelli di piccolo formato”), secondo la descrizione fornita da Vania Popova Moroz, all’interno della quale si inscrive un interpannello; il pannello centrale (Largh. cm 73), a sua volta, presenta una cornice con motivo a dentelli; quello all’estremità occidentale (Largh. cm 57) presenta una cornice non descritta. All’interno dei pannelli figurava, in resa puramente pittorica, l’imitazione di un rivestimento marmoreo: cfr. Pillinger- Popova – Zimmermann (1999: 82, n. 66).28 Il contorno delle quali è previsto nel sistema di incorniciatura generale rossa sul fondo bianco della parete: ciò si registra nell’ambito della Tomba 8/1910 da Serdica: Pillinger- Popova – Zimmermann (1999: 67-68, n. 50). La loro decorazione interna, viceversa, presenta un motivo vegetale con foglie lanceolate in colore verde e giallo ocra. Nel senso di una sequenza di lesene laterali tra due pannelli rettangolari (linea blu di incorniciatura e interpannelli resi atraverso una striscia blu chiara) può essere letto lo schema della parete occidentale della Tomba rinvenuta a Shkorpilovchi: Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 18-19, n. 8, Tav. 3, Fig. 18).29 Una sequenza di tre pannelli sui lati lunghi e due su quelli corti staccati tra di loro si trova, altresì, all’interno della Tomba 9/1909, cosidd. degli Arcangeli, dalla necropoli orientale dell’antica Serdica; in questo caso ciascuno dei singoli pannelli prevede una doppia incorniciatura in colore nero; al loro interno, imitazione di rivestimento marmoreo: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 68-72, n. 51, Tav. 35, Fig. 142).30 E’ quanto si registra, ad esempio, all’interno della camera di deposizione della Tomba con mosaico pavimentale da Hisar (tre pannelli sulla parete lunga occidentale, due su quella orientale, interrotta dall’ingresso; due su ciascuno dei lati corti), alternati a nicchie con terminazione superiore arcuata. Ciascuna di esse, al fine di mantenere la simmetria della sintassi decorativa, è sormontata da un pannello rettangolare (della stessa larghezza della nicchia) il cui lato inferiore, concavo, segue il contorno esterno arrotondato del coronamento della nicchia. L’interno dei pannelli, per quanto il compromesso stato di conservazione delle pitture permette di dicernere, prevede una decorazione ad imitazione di rivestimento marmoreo; la superficie interna alle nicchie, invece, presenta una decorazione floreale (rosette): cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 48-50, n. 38, Tav. 24, Fig. 92).31 All’interno di una cornice rossa di 6 cm di spessore, un unico interpannello caratterizzato da una filettatura in colore nero (posta ad una distanza di 3 cm dalla cornice più ampia e contraddistinta da un motivo vegetale stilizzato agli angoli esterni, reso con sistema di punti) contraddistingue il campo decorativo mediano della Tomba 4/1912 della necropoli orientale dell’antica Serdica: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 62-63, n. 46, Tav. 31, fig. 124). Sebbene l’articolazione decorativa non risulti del tutto chiara sulla base delle informazioni e della pianta pubblicate, sembra potersi dedurre che il riquadro fosse scandito da una linea blu, con interpannelli a loro volta blu chiari, come già illustrato nel caso della parete occidentale: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 18-19, n. 8, Tav. 3, Fig. 18).32 Al di sopra del plinto, infatti, nei lati lunghi meridionale e settentrionale, insiste un sistema di riquadrature a mò di nicchie con coronamento arcuato, all’interno delle quali trova posto una teoria di personaggi, solitamente rappresentata, in esempi coevi, all’interno di un sistema a pannelli. Esse occupano gran parte dello spazio compositivo nella parete meridionale; sono di minori dimensioni nella parete settentrionale; si perdono nel fondo bianco della parete occidentale: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 13-16, n.4, Tav.1, Fig. 2), con precedente bibliografia, in particolare Pillinger, Minchev, Georgiev (1989), a cui si rimanda per l’interpretazione del programma figurativo.33 Così, all’interno di: Tomba con mosaico da Hisar/1957 : nella camera di deposizione, infatti, una linea orizzontale in colore rosso marca – all’altezza di m 1,5 dal piano di calpestio - l’attacco della vòlta.

Sistemi decorativi delle tombe dipinte di età tardo antica e paleocristiana della Bulgaria: una proposta di classificazione tipologica

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questo comparto è caratterizzato da una34 o più strisce di colore in toni contrastanti (in resa puramente pittorica o in reale aggetto), 35 o, piuttosto, da veri e propri fregi, variamente decorati36, talvolta con profilo modanato37.

Schemi decorativi di II tipo (Fig. 3) si riscontrano in contesti di tombe a camera con copertura prevalentemente a vòlta38 datati tra la seconda metà del IV e la seconda metà del V sec. d.C.39. In essi la decorazione della parte mediana della parete, rappresentata da una superficie monocroma non riquadrata40, poteva talvolta prevedere iscrizioni41.

Il coronamento superiore, inteso nel senso della decorazione della porzione superiore della parete, in corrispondenza dell’attacco della vòlta, prevede decorazioni che variano da una sovrapposizione di linee e strisce in colori contrastanti42, a semplici strisce che riquadrano un fregio; quest’ultimo può essere privo di qualsiasi decorazione e nel medesimo colore monocromo di fondo delle pareti della tomba43, oppure ornato con motivi vegetali e animali44. Va segnalata, inoltre, in alcuni casi, l’esistenza ora di una

34 Una striscia in colore rosso scuro correva lungo tutte le pareti della camera di deposizione della Tomba 9/1909 (cosiddetta “degli Arcangeli”) da Serdica: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 68-72, n. 51).35 All’interno della Tomba dipinta di Pomorie, ad esempio, due strisce orizzontali, con la medesima scansione già registrata in riferimento al coronamento del plinto, marcano il coronamento superiore di parete, appena al di sotto dell’attacco della vòlta: cfr. Boneva Paskie (1995: 38). I pannelli attualmente conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Sofia, riferibili alla Tomba 4/1912 evidenziano la presenza di una linea in colore nero che segue, in sequenza verso l’alto, la striscia rossa dell’incorniciatura superiore del sistema che riquadra la parete: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 62-64, n. 46). Una cornice superiore con profilo modanato in colore rosso caratterizza la decorazione della Tomba 5 da Gǎrmen: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999:81-83, n. 66).36 Il fregio superiore della Tomba 8/1910 da Serdica prevede, ad esempio, la trasposizione pittorica e schematizzata di un kyma lesbio trilobato in colori contrastanti, tra gli interspazi del quale compaiono fiorellini con lungo stelo ricurvo: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 67-68, n. 51). Nel caso della Tomba con raffigurazione di banchetto da Plovdiv, invece, nel fregio compreso tra due cornici rosso-marroni, compare un motivo a corda policromo, dello stesso tipo di quello rappresentato nella parte superiore della parete mediana della Tomba di Pomorie: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 42-46, n. 35). Un fregio con rappresentazione degli elementi di una travatura o di dentelli in resa prospettica in colori contrastanti e compreso tra due spesse strisce in colore rosso corre su tutte le pareti della camera di deposizione nella Tomba di Silistra: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 22-28, n. 13). Uno schematico fregio con motivo a rete in colore rosso marca, a sua volta, il limite superiore della parete all’interno della Tomba di Osenovo: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 13-16, n. 4).37 Si confrontino, a questo proposito, le due fasce a rilievo nella Tomba di Shkorpolovchi: quella inferiore “ einfach profiliert”, senza ulteriori precisazioni; quella superiore rappresentata da un fregio con treccia a due capi e bottone centrale, stuccata, nei colori giallo e blu: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999, 18-19, n. 8, con ulteriore bibliografia).38 Anche in questo caso è, più sporadicamente attestata, una copertura piana attraverso lastre lapidee. In un unico contesto (la Tomba presso Batovo, nei pressi di Varna) la camera di deposizione risulta preceduta da un’anticamera a pianta circolare, l’accesso alla quale era garantito da due gradini: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 12-13, n. 3).39 O fino al VI sec. d.C. se si accetta la proposta di datazione della Tomba da Serdica 1/1896: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 60-61, n. 43, Tav. 31, Fig. 116). Gli altri esempi si riferiscono alle Tombe rinvenute a: Batovo (Bulgaria settentrionale, dintorni di Varna), datata nella seconda metà del IV sec. d.C.; a Stara Zagora (Bulgaria meridionale), Tomba n 252, datata nel IV sec. d.C.; a Serdica (al di sotto della Biblioteca Nazionale), della metà del V sec. d.C.: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 12-13, n. 3; 40, n. 30; 75-76, n. 59).40 Ciò si verifica in tutte le tombe comprese nel secondo gruppo; a Batovo: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 12-13, n. 3); nella Tomba 1/1896 (in colore ocra), rinvenuta presso la necropoli orientale di Serdica: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 60-61, n. 43). In questo caso la monocromia era interrotta, secondo quanto noto, da un’iscirizione dipinta sulla parete d’ingresso (settentrionale): cfr. Infra, nota successiva; Tomba rinvenuta al di sotto della Biblioteca Nazionale/1940 (in colore ocra): cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 75-76, n. 59).41 L’esistenza di una iscrizione sulla parete settentrionale, d’ingresso alla Tomba 1/1896 dalla necropoli orientale di Serdica, è menzionata ma non edita: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 60-61, n. 43).42 Sulle pareti all’interno della Tomba 1/1896 da Sofia, lungo tutte le pareti all’attacco della volta correva la seguente sequenza decorativa (dall’alto verso il basso): linea rossa in colore marrone scuro; fascia in colore giallo ocra (lo stesso del fondo della parete); fascia in colore marrone scuro; fascia in colore giallo ocra (lo stesso del fondo della parete); linea in colore marrone scuro, cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 60-61, n. 43).43 Nella Tomba da Batovo, due strisce di colore non specificato corrono, rispettivamente, nella parte superiore della parete (m 0,80 di h) e a demarcazione dell’attacco della volta e delle lunette (larghezza m 0,06): cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 12-13, n. 3).44 All’interno della Tomba rinvenuta a Sofia, al di sotto della Biblioteca Nazionale, l’attacco della volta prevedeva un fregio incorniciato da due strisce in colore rosso, all’interno del quale era ripetuta una sequenza di uccelli e ramoscelli con foglie e bacche, risparmiate sul fondo giallo ocra delle pareti: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 75-76, n. 59).

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nicchia45, ora dello stesso ingresso alla camera di deposizione46 posti al centro della parte superiore di una delle pareti di ciascuna tomba, che interrompe la sintassi decorativa del cosiddetto coronamento: in tutte le attestazioni le nicchie risultano incorniciate da linee rosse di diverso spessore.

Si ascrivono al III tipo della classificazione proposta le decorazioni di due monumenti funerari47, rispettivamente attestati nella Bulgaria settentrionale48 e meridionale49 (Fig. 4) ed entrambi datati nel corso del IV sec. d.C. In essi è possibile riconoscere un sistema lineare piuttosto semplificato50 che suddivide le pareti in una sequenza di plinto e parte mediana. Il plinto risulta costituito, in ambedue i casi, da una fascia in colore bianco (lo stesso di fondo delle pareti di tutta la tomba)51; al di sopra — entro il noto sistema lineare di incorniciatura che separa il plinto (inferiormente) e la decorazione della vòlta (superiormente)52 — la zona mediana della parete è ulteriormente riquadrata attraverso filettature53, talvolta con schematizzata decorazione vegetale negli angoli esterni54, che individuano interpannelli all’interno dei quali è possibile riscontrare l’imitazione pittorica di rivestimenti marmorei di differente tipo55 o, viceversa, varie decorazioni floreali e animali56.

Un congruo numero di monumenti funerari di area bulgara, infine, presenta caratteristiche decorative che è possibile inscrivere tra i sistemi qui denominati di IV tipo. Nei documenti pittorici del gruppo la parete si presenta come un’unica zona mediana (nel senso di superficie liscia non articolata); il sistema lineare di incorniciatura, lì dove ne rimane traccia, si limita a una striscia di colore a demarcazione del campo delle lunette57 e/o a sottili strisce poste negli angoli58. La sua ornamentazione si distingue in due sottogruppi: un primo (A), caratterizzato da un rivestimento di intonaco monocromo sopra il

45 E’ quanto si registra all’interno della Tomba rinvenuta al di sotto della Biblioteca Nazionale di Sofia: in questo caso la nicchia con profilo superiore a sezione triangolare, al centro del fregio superiore della parete occidentale, interrompe la teoria di ucelli e motivi vegetali che riempie il fregio di coronamento: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 75-76, n. 59 Tav. 40, Figg. 164-165).46 All’interno della Tomba di Batovo (preceduta da un’anticamera) tale ingresso è sistemato al centro della porzione superiore della parete meridionale (la sua altezza è di poco maggiore all’alteza del fregio monocromo incorniciato dalle due strisce di colore): cfr. Pilliger, popova, Zimmermann (1999: 12-13, n. 3, Tav. 1, Fig. 1).47 Caratterizzati entrambi da copertura con vòlta a botte.48 Si tratta, nel caso specifico, della Tomba rinvenuta a Devnija (nel territorio dell’antica Marcianopolis) nel 1889: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 19-21, n. 9).49 Il riferimento è, più specificamente, alla Tomba 7/1921, rinvenuta nell’ambito della necropoli orientale dell’antica Serdica: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999:50 Vale a dire ridotto essenzialmente a linee di colore rosso.51 Cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999:19-21, n. 9), nel caso della Tomba rinvenuta a Devnija/1889 e Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 66-67, n. 49), nel caso della Tomba 7/1921 dalla necropoli dell’antica Serdica. In questo caso, va regisrata, inoltre, la maggiore altezza del plinto in riferimento alle pareti settentrionale e orientale, rispetto a quella di fondo, meridionale, nella quale si distingue, peraltro, una decorazione vegetale che occupa l’intero campo decorativo della parete privo di qualsiasi articolazione sistemica, classificabile, per questo, all’interno di questa proposta, tra gli esempi di cosiddetto “IV tipo”: cfr. Infra, IV tipo.52 Nei due monumenti esaminati si tratta di un sistema di incorniciatura che individua tre pannelli rettangolari (caratterizzati da linee in colore rosso) sulle pareti est e nord della Tomba 7 da Serdica e un unico ampio riquadro (caratterizzato da strisce in colore nero) nel caso della Tomba rinvenuta a Devnija nel 1899: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 66-67, n. 49, Tav. 68, Figg. 133-134, Tomba 7/1921 da Sofia; 19-21, n. 9, Tav. 4, Fig. 19, Tomba Devnija/1899).53 Nere nel caso sia dei tre interpannelli nella Tomba 7/1921 da Serdica che dell’unico interpannello nella Tomba Devnija/1889: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 66-67, n. 49; 19-21, n. 9).54 Foglioline rese nella tecnica del puntinato si registrano all’interno della Tomba Devnija/1889: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 19-21, n. 9, Tav. 4, Fig. 19).55 Cfr. Tomba Serdica 7/1921: Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 66-67, n. 49, Tav. 68, Figg. 133-134).56 Cfr. Tomba Devnija/1889: Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 19-21, n. 9, Tav. 4, Fig. 19). Nel caso specifico si tratta di fiori di fondo, ghirlande (una, in primo piano, con terminazioni appese agli angoli superiori del campo figurativo, due in secondo piano con una ciascuna delle terminazioni appese al centro del riquadro mediano, nella porzione superiore della cornice) e uccelli (nell’interspazio formato dall’incrocio delle tre ghirlande).57 Attraverso una semplice striscia di colore all’attacco della volta: cfr. Tombe nn. 2 e 3 da Sofia, Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 61-62, n. 44, 62, n. 45); Tomba da Plovdiv, scoperta nel 1957, cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 46-47, n. 36).58 Cfr. ad esempio, le Tombe n. 5 da Sofia e, in parte (in riferimento, cioè, alla sola decorazione del lato corto meridionale), n. 7: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 64 – 65, n. 47; 66-67, n.49).

Sistemi decorativi delle tombe dipinte di età tardo antica e paleocristiana della Bulgaria: una proposta di classificazione tipologica

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quale possono figurare decorazioni di diverso tipo59 (Fig. 5); un secondo (B), sporadicamente attestato, con imitazione, in resa esclusivamente pittorica, di un rivestimento lapideo in opera quadrata60. Se il documento con Quadermauerwerk è datato tra la seconda metà del IV e l’inizio del V sec. d.C., è possibile affermare, per quanto invece riguarda gli esempi compresi nel sottogruppo A, che, ad eccezione di attestazioni sporadiche databili entro la fine del IV sec. d. C., la maggior parte è compresa tra il V e il VI sec. d.C.61

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59 Rientrano nel sottogruppo A del Tipo IV i sistemi decorativi dei seguenti monumenti funerari: 3 tombe rinvenute a Stara Zagora (ant. Augusta Traiana), cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 36, n. 24, scoperta nel 1942, priva di decorazione figurata; 38-39, n. 28, Tomba n. 2, con croci e citazione di salmi; 39, n. 29, Tomba n. 4, con croce sulla parete settentrionale); 2 tombe da Plovdiv , cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 46 – 47, n. 36, scoperta nel 1957, con ghirlande e uccelli; 47-48, n. 37, con uccelli e motivi vegetali, sebbene lo stato di conservazione delle pitture non consenta di accertare in maniera dirimente la loro appartenenza a schemi di IV tipo); 1 Tomba ad Hisar, scoperta nel 1938, l’intera superficie della quale è decorata da un sistema di punti rossi e forse una croce nella metà superiore della parete, in corrispondenza dell’attacco della vòlta, cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 51, n. 40); ben 12 tombe dalla necropoli orientale dell’antica Serdica, cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 61-62, n. 44 = Tomba n. 2/ 1910, con rivestimento monocromo in colore ocra, eccezione fatta per una striscia marrone chiaro in corrispondenza dell’attacco della vòlta e croci; 62, n. 45 = Tomba n. 3/1914, con rivestimento monocromo in colore giallo ocra; 64-65, n. 47 = Tomba n. 5, con ghirlande su fondo monocromo; 65-66, n. 48 = Tomba 6, priva di decorazione figurata nella parte mediana delle pareti; 66-67, n. 49 = Tomba 7/1921, in riferimento al solo lato corto meridionale, decorato con trali di vite, grappoli d’uva e uccelli nascenti da un cespo di acanto; 72, n. 52 = Tomba Gospodinov n. 52, con croci dipinte; 72-73, n. 54 = Tomba Gospodinov 7, a sua volta con croci; 73, n. 56 = Tomba Gospodinov n 41, con croci; 73-74, n. 57 =Tomba 1/1989, priva di decorazione figurata nei comparti mediani della parete; 74-75, n. 58 = Tomba 2/1989, con croci e motivi vegetali; 76 - 77, n. 60 = Tomba cosidd. di Gerasimov, priva di decorazione figurata; 77-78, n. 61 = Tomba di via Benkovski, con cristogramma e croce); nei pressi di Sofia: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (78, n. 62 = Tomba presso Bistritsa, priva di decorazione figurata nel comparto mediano della parete); nella regione di Blagoevgrad, cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 92, n. 72 = T. cosidd. Gerasimov da Sandanski, con croci latine).60 L’unico esempio qui registrabile risulta rappresentato dalla Tomba rinvenuta a Devnija (antica Marcianopolis) nel 1963: i singoli blocchi (di 27 cm di lato) risultano qui marcati da una doppia linea incisa: cfr. Pillinger, popova, Zimmermann (1999: 21, n. 10, con ulteriore bibliografia e). Il principio decorativo, come peraltro già riportato dagli autori del Corpus appena citato, è lo stesso che si riscontra in due cotesti basilicali di area bulgara: la Basilica di Abrit, scavata nel 1906 e datata tra la seconda metà del V e l’inizio del VI sec. d.C. e quella presso Pirinch-tepe, entrambe nella Bulgaria nord orientale, le pitture della quale si datano al periodo giustinianeo: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 11, n. 1, con riferimento alla basilica di Abrit; 17, n. 6, con riferimento a quella di Pirinch- tepe).61 Si tratta, in generale, anche in questo caso, di tombe a camera con copertura prevalentemente voltata, sulle pareti delle quali non è infrequente registrare la presenza di nicchie, ad esempio, nelle tombe da: Plovdiv/1957, Plovdiv/1940; Sofia nn. 5, 6 e 7, Gospodinov 7; Sofia, Via Benkovski; Bistritsa: cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999:46-47, n. 36; 47-48, n. 37; 64-65, n. 47; 65-66, n. 48; 66-67, n. 49; 72-73, n. 54; 77-78, n. 61; 78, n. 62). Generalmente composte dalla sola camera di deposizione, la T. cosidd. Gerasimov da Sandanski è preceduta da un’anticamera, l’accesso alla quale era garantito da due gradini; cfr. Pillinger, Popova, Zimmermann (1999: 92, n. 72).

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