La presenza degli Antelami nei documenti genovesi, in Atti del convegno "Magistri d'Europa. Eventi,...

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Anna Decri ISCUM, Genova La presenza degli Antelami nei documenti genovesi. 1. introduzione Maestri muratori, impresari e architetti lombardi e svizzeri ( Ars magistrorum antellami nationum Helvetiæ et Longubardæ recitano, nel XVII secolo, i documenti del notaio dell’arte) sono citati a Genova da alcuni documenti tra i più antichi che il fondo notarile dell’Archivio di stato conservi, e in modo da apparire una presenza già stabile e consolidata, nel XII secolo. 1 Notizie della loro presenza e attività si hanno, e si potranno avere, da allora in modo continuo fino alla soglia dei nostri giorni. Ancora in pieno XIX secolo si incontrano maestranze originarie delle valli dei laghi a Genova e dintorni: ad esempio nel 1826 troviamo un Francesco Orsolino, scultore, che fa domanda presso le autorità competenti per cercare cave di marmo a Pietralavezzara, una località della Val Polcevera; 2 mentre nel 1852 viene inaugurato un teatro dell'architetto Felice Orsolino, peraltro già noto per la chiesa di Sant'Anna in Teglia. 3 Tuttavia, allo stato presente delle conoscenze, ancora molte questioni restano aperte sulla reale consistenza del fenomeno e sulle sue caratteristiche, conoscenze da poter anche mettere a confronto con quanto accade nei diversissimi contesti nei quali tali maestranze sono approdate nei secoli. Il presente lavoro tenta di inquadrare una ricerca in tal direzione, mettendo a fuoco le fonti scritte utili: la vastità dei fondi archivistici genovesi è nota e la quantità di documenti disponibii è tale, che, nell'ottica di voler intraprendere uno studio che vada al di là di quanto già acquisito sul tema, è necessario anzitutto mettere ordine nella materia per accedere ad una mole di dati che solo con tempi lunghi potrà essere possibile approfondire. Diversi studiosi hanno aperto questa strada a Genova, specialmente per quanto riguarda l'attività degli scultori (scalpellini, piccapietra) che appare già ben descritta e alla cui bibliografia non resta che rimandare. La continua presenza di maestri muratori lombardi a Genova è documentata, nel corso dei secoli, in vari generi di fonti scritte; alcune hanno carattere contrattuale, come i rogiti notarili per l'apprendistato o le promissiones di costruzione e testimoniano l'attività lavorativa e l'inserimento in essa; altre pag. 1 R ingrazio per la cortese e preziosa assistenza la dottoressa Raffaella Ponte, il dottor Alfonso Assini, il professor Luciano Grossi Bianchi e il professor Tiziano Mannoni. 1 Cfr M. CHIAUDANO, M. MORESCO, Il cartolare di Giovanni Scriba, Torino 1935, negli anni '50 del XII secolo alcuni magistri de antelamo stipulano atti di varia natura, come doti, prestiti o figurano come testimoni in rogiti che non li riguardano direttamente, quindi non si tratta certo di figure straniere appena arrivate in città ma di persone ben inserite nella società locale; come d'altronde già aveva osservato Bognetti, cfr G. P. BOGNETTI, I magistri Antelami e la valle d'Intelvi (sec. XII), in Periodico storico comense, ns II, Como 1938. 2 Cfr GIORGIO CASANOVA, Per una storia dell'alta Val Polcevera dalla riforma della Repubblica Genovese al Regno di Sardegna, in Studi e ricerche, cultura del territorio, n.4, Genova 1987. 3 Cfr LUIGI ALFONSO, Tomaso Orsolino e altri artisti di "Natione Lombarda" a Genova e in Liguria dal sec. XIV al XIX, Genova 1985, p. 258.

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Anna DecriISCUM, Genova

La presenza degli Antelami nei documenti genovesi.

1. introduzione Maestri muratori, impresari e architetti lombardi e svizzeri (Ars

magistrorum antellami nationum Helvetiæ et Longubardæ recitano, nel XVII secolo, i documenti del notaio dell’arte) sono citati a Genova da alcuni documenti tra i più antichi che il fondo notarile dell’Archivio di stato conservi, e in modo da apparire una presenza già stabile e consolidata, nel XII secolo.1

Notizie della loro presenza e attività si hanno, e si potranno avere, da allora in modo continuo fino alla soglia dei nostri giorni. Ancora in pieno XIX secolo si incontrano maestranze originarie delle valli dei laghi a Genova e dintorni: ad esempio nel 1826 troviamo un Francesco Orsolino, scultore, che fa domanda presso le autorità competenti per cercare cave di marmo a Pietralavezzara, una località della Val Polcevera;2 mentre nel 1852 viene inaugurato un teatro dell'architetto Felice Orsolino, peraltro già noto per la chiesa di Sant'Anna in Teglia.3

Tuttavia, allo stato presente delle conoscenze, ancora molte questioni restano aperte sulla reale consistenza del fenomeno e sulle sue caratteristiche, conoscenze da poter anche mettere a confronto con quanto accade nei diversissimi contesti nei quali tali maestranze sono approdate nei secoli.

Il presente lavoro tenta di inquadrare una ricerca in tal direzione, mettendo a fuoco le fonti scritte utili: la vastità dei fondi archivistici genovesi è nota e la quantità di documenti disponibii è tale, che, nell'ottica di voler intraprendere uno studio che vada al di là di quanto già acquisito sul tema, è necessario anzitutto mettere ordine nella materia per accedere ad una mole di dati che solo con tempi lunghi potrà essere possibile approfondire.

Diversi studiosi hanno aperto questa strada a Genova, specialmente per quanto riguarda l'attività degli scultori (scalpellini, piccapietra) che appare già ben descritta e alla cui bibliografia non resta che rimandare.

La continua presenza di maestri muratori lombardi a Genova è documentata, nel corso dei secoli, in vari generi di fonti scritte; alcune hanno carattere contrattuale, come i rogiti notarili per l'apprendistato o le promissiones di costruzione e testimoniano l'attività lavorativa e l'inserimento in essa; altre

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Ringrazio per la cortese e preziosa assistenza la dottoressa Raffaella Ponte, il dottor Alfonso Assini, il professor Luciano Grossi Bianchi e il professor Tiziano Mannoni.1 Cfr M. CHIAUDANO, M. MORESCO, Il cartolare di Giovanni Scriba, Torino 1935, negli anni '50 del XII secolo alcuni magistri de antelamo stipulano atti di varia natura, come doti, prestiti o figurano come testimoni in rogiti che non li riguardano direttamente, quindi non si tratta certo di figure straniere appena arrivate in città ma di persone ben inserite nella società locale; come d'altronde già aveva osservato Bognetti, cfr G. P. BOGNETTI, I magistri Antelami e la valle d'Intelvi (sec. XII), in Periodico storico comense, ns II, Como 1938.

2 Cfr GIORGIO CASANOVA, Per una storia dell'alta Val Polcevera dalla riforma della Repubblica Genovese al Regno di Sardegna, in Studi e ricerche, cultura del territorio, n.4, Genova 1987.

3 Cfr LUIGI ALFONSO, Tomaso Orsolino e altri artisti di "Natione Lombarda" a Genova e in Liguria dal sec. XIV al XIX, Genova 1985, p. 258.

sono normative, come le leggi della repubblica o le successive edizioni di capitoli dell'arte e inquadrano i confini di tali attività; altre sono ancora diverse come i verbali delle riunioni del consiglio dell'arte stessa o gli atti privati e forniscono indicazioni sulle presenze e le vicende personali dei maestri; inoltre nelle pratiche della magistratura dei Padri del Comune, preposta sia al controllo dell'attività edilizia che delle arti, si raccolgono ulteriori informazioni complementari, come quelle fornite dalle dispute che non hanno trovato una soluzione all'interno dell'arte stessa.

Ovviamente ogni fonte scritta ha un diverso livello di attendibilità, anche in funzione dell'informazione che si va cercando, è perciò metodologicamente molto opportuno usare un criterio di conferme per incrocio dei dati, sia tra documenti diversi sia con il confronto con quanto reperito negli archivi locali. Ad esempio, con l'informatizzazione delle liste di antelami man mano reperite, è possibile tentare un controllo dei movimenti dei maestri, come nel caso di un Bernardo Spazio, che risulta assente nel 1708 da casa, e che è stato immatricolato a Genova il 27/10/1709, con l'avvertenza, in questo caso, che la semplice coincidenza del nome è forse troppo poco per essere sicuri dell'identità.

A volte nei documenti stessi è contenuto un riferimento utile alla ricerca in un altro archivio, come succede nella procura4 con cui Bonifacio Alio q. Francesco faber murarius de loco Scarie vallis Intelvi episcopatus Comi commorans in presenti civitate Genuæ revoca il mandato fatto alla persona di Donato Alio suo fratello e Maria sua moglie e lo attribuisce a Francesco figlio del detto Donato si rimanda all'atto del notaio Giacomo Carlone di Scaria.

Una volta costituita una sistematica raccolta fatta di nomi, anni, spezzoni di vita, si hanno tracce di prosopografie e prospettive per proseguire ad indagare sui lavori svolti, sui viaggi e i matrimoni, sui sogni e le speranze, sulla situazione economica e sociale, sul conseguimento di una maggiore o minore fama e sull'eventuale raggiungimento di un buon livello di benessere.5

Nel presente lavoro si è scelto di studiare il fenomeno piuttosto sotto una prospettiva d'insieme, preferendo quei dati che riguardano la generalità di questa immigrazione costante e duratura, da una stessa area di provenienza, di maestranze operanti nel settore edile, vista nella sua estensione e nel suo impatto con la realtà locale attraverso i secoli.

Constatando che, poiché dalle stesse valli della regione dei laghi, muratori e scalpellini hanno nei secoli raggiunto una quantità notevole di terre diverse e lontane,6 ciò può essere letto come indice sia del rafforzamento di una risorsa economica che non poteva sussistere in loco sia, specialmente, della creazione

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4 ASG, Notai antichi, n. 6695, Nicolò Devoto, 17 marzo 1642.

5 Come detto da L. ALFONSO, Tomaso Orsolino… cit., p. 374 (nello stesso volume vi sono alcuni esempi di prosopografie su maestri antelami); d'altra parte risulta all'inizio del XVII secolo che il 90% dei muratori avesse un reddito appena superiore al minimo tassabile, cfr E.POLEGGI, Capi d'opera ed architetti a Genova (secc. XIII-XVIII), in Atti della tredicesima settimana di studio dell'istituto internazionale di storia economica F. Datini, Prato 1981, p. 791.

6 Come ribadito in molti interventi di questo stesso incontro e come evidenziato ad esempio in CESARE SANTI, Emigrazione in Mesolcina e Calanca , in Col bastone e la bisaccia per le strade d'Europa, migrazioni stagionali di mestiere dell'arco alpino nei secoli XVI-XVIII, Bellinzona 1991, p. 84.

di una alta specializzazione di gruppo, terreno ideale per la qualità diffusa del saper fare e favorevole allo sviluppo dell'arte dei più bravi.

2. maestri d'antelamoUna precisazione va fatta sul significato di "antelamo", o anche "magistro

d'antelamo", che sembra essere usato peculiarmente a Genova, come osserva Bognetti per il XIII secolo, nel quale i maestri si firmavano con il preciso paese d'origine eccetto che in Liguria.7

Sebbene, com'è stato detto,8 il termine avesse in origine un valore toponimico, fin dai primi documenti notarili genovesi in cui lo si legge sembra già essere usato piuttosto per indicare il mestiere (operatore del settore edile) che non la provenienza della persona. Ciò perché si osserva che se si tratta di atti il cui oggetto non riguarda il lavoro edile il mestiere dei comparenti o dei testimoni viene specificato come d'uso, mentre nei più antichi capitolati di costruzione reperiti nella fonte notarile l'esecutore o viene definito come antelamo ma ad indicare il mestiere piuttosto che l'origine, o non viene altrimenti definito, ma se ne indica il cognome, ad esempio Octobono Solario,9 il quale potrebbe persino essere genovese, visto che dei Solario compaiono in una lista dei genovesi del 1540.10

Si trova altresì nel 1190 un Johannes de Rapallo magister antellamo, la cui interpretazione più probabile, anche alla luce di quanto avverrà più tardi, mi sembra quella di definire Rapallo il luogo di provenienza e antelamo il tipo di maestro che era, ovvero il suo lavoro; in realtà per far chiarezza su questo punto occorre ancora approfondire lo studio nelle successive fonti dei secoli XIII e XIV, per le quali solo qualche esempio è riportato nella Tabella 2.

Nelle Leges genuenses,11 riferibili all'inizio del XV secolo alla colonna 697 compare l'esplicita dicitura Statuimus et ordinamus quod aliquis mazachanus, murator, vel magister Antelami…. Per lo stesso periodo il Desimoni12 conferma questa lettura, citando l'evidente magistri antelami seu fabri murari; particolarmente esplicita risulta anche l'intestazione dei capitoli dell'arte redatti nel 143913 che dice: Muratori genovesi - Incipiunt capitula huius libri totius artis

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7 Cfr G. P. BOGNETTI, I magistri Antelami…cit..

8 Cfr UGO MONNERET DE VILLARD, L'organizzazione industriale nell'Italia Longobarda durante l'Alto Medioevo, in «Archivio storico lombardo», anno XLVI, parte prima, 1919 e G. P. BOGNETTI, I magistri Antelami…citato;. "Antelamus è l'antico nome della Valle d'Intelvi" cfr C. SALVIONI, Appunti di toponomastica lombarda, in «Archivio storico lombardo», XLV, 1918, I sem., § 12, Intelvi, pp. 248-251.

9 ASG, Notai antichi, 6, Guglielmo Cassinese, pub. in e DATA DOC

10 ASCG, Padri dei Comune, Atti, filza 16, doc. 167.

11 Trascritte in Historiæ Patriæ Monumenta, tomo XVIII, Torino 1901.

12 CORNELIO DESIMONI (a cura di), Statuto dei Padri del Comune della Repubblica genovese, Genova 1866, p. XL, alla voce del glossario "Antelami, (magister)" in cui si rimanda agli Statuti civili di Genova.

13 ASCG, ms 431.

magistrorum antelami. E nell'aggiunta del 1518: i fabri murari che si chiamano maestri antelami e, più oltre, stabilendo tuttavia che tanto i genovesi quanto i lombardi, consoli e maestri antelami…

Per il periodo tra il XV e il XVI secolo fra le "denominazioni di mestieri" che sono citate nei contratti di apprendistato compaiono: laborator magistri antelami, magister antelami, magister lapidum, magister marmorum, sculptor lapidum, scultor marmorum.14

Sullo scorcio del XVI secolo così titolano i nuovi capitoli: 1596 prima decembris capitula artis magistrorum antellami lombardorum,15 evidentemente continuando a ben distinguere il senso delle parole.

D'altronde si trova ancora, alla metà del XVII secolo, ma è un caso sporadico, un uso del termine che sembra direttamente legato alla val d'Intelvi: Giacomo de Lazari q. Martino chiamato de Martino faber murarius de villa Peli superioris valis Antelami episcopatus Comi.16

3. origine delle maestranze edili lombarde a Genova Appare perciò necessario, per lo studio della presenza di maestri forestieri

in città, un approfondimento preciso riguardo al collegamento con i paesi d'origine; ciò può essere fatto con strumenti documentari diversi a seconda del periodo che si affronta.

Ad esempio, specialmente nel XV secolo, in liste redatte per il reclutamento di mano d'opera per lavori pubblici vengono spesso indicati i paesi di provenienza, o, più avanti, vengono talvolta divisi per essi i presenti alle riunioni dell'arte.

Tabella 1: Alcuni elenchi di maestri antelami

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14 Cfr Maestri e garzoni nella società genovese fra XV e XVI secolo, Quaderni del centro studi di storia della tecnica del CNR, 4, II, Genova 1980.

15 ASG, Notai antichi, n. 6379 bis, Giulio Romairone.

16 ASG, Notai antichi, n.6695, Nicolò Devoto, 30 gennaio 1641.

anno! presenze !provenienza! motivo lista! riferimento171475! 94! nel cognome! riunione arte per dare procura! doc 51486 ! 104! nel cognome! lavori al porto (molo)! doc 31499 ! 58+618! nel cognome! riunione arte per un'elezione! doc 21506! 17! nel cognome! abusivo deposito materiali! doc 121526! 51! nel cognome! lavori all'acquedotto ! doc 131596! 34! non indicata! firme redazione capitoli! doc 1b1599! 124! indicata! raccolta denaro per l'arte! doc 81598-1620!varie! non indicata! elezione consoli e consiglio! doc 141609! 162! indicata! tradizionale distribuzione focacce! doc 71618! 39! non indicata! riunione arte per un'elezione! doc 4c e 4d1620 ! 112! non indicata! riunione arte per cappella! doc 4e

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17 Il numero del documento si riferisce alla schedatura fatta nel corso della ricerca commissionata dalla Provincia di Como sui Magistri Cumacini, 1996-97, i riferimenti sono i seguenti:doc 5: ASG, Notai antichi, n. 1023, Nicolò Raggi,1475; cfr La scultura a Genova e in liguria vol. I, dalle origini al cinquecento, Genova1987doc 3: ASCG, Padri del Comune, Atti, filza 6, doc 3, a.1486; cfr ENNIO POLEGGI, Il rinnovamento edilizio genovese e i magistri Antelami nel secolo XV, in «Arte lombarda», 1966 e FRANCESCO PODESTÀ, Il porto di Genova, Genova 1913doc 2: ASG, Notai antichi, n.1038, Nicolò Raggi, doc 509, 1499; cfr Maestri e garzoni nella società genovese fra XV e XVI secolo, I, Quaderni del Centro di studio sulla storia della tecnica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, 3, Genova 1979doc 12: ASCG, Padri del Comune, Atti, filza 8,1506doc 13: questa lista è pubblicata in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… cit., p. 35, ed è desunta da ventidue diverse liste di pagamenti fatti a maestri antelami, contenute in ASCG, Padri del Comune, Atti, filza 301, 1526doc 1b: lista dei firmatari dei capitula artis magistrorum antellami lombardorum in ASG, Notai antichi, n. 6379 bis, Giulio Romairone citato in A. DI RAIMONDO, L. MÜLLER PROFUMO, Bartolomeo Bianco e Genova, la controversa paternità dell'opera architettonica tra '500 e '600, Genova 1982, p. 143doc 8: ASG, Notai antichi, n. 6379 bis, Giulio Romaironedoc 14: liste dei presenti alle riunioni dell'arte in ASG, Notai antichi, n. 6379 bis, Giulio Romaironedoc 7: ASG, Notai antichi, n. 6379 bis, Giulio Romaironedoc 4c e 4d: ASG, notai, Gio Andrea Celesia, n. 5961, 1618, si tratta di una procura citata in A. DI RAIMONDO, Maestri muratori lombardi a Genova 1596-1637, Genova 1976, e di una deputatio, entrambe del 24 agostodoc 4e: ASG, notai, Gio Andrea Celesia, n.5965, concessio 18 ottobre 1620, citato in A. DI RAIMONDO, L. MÜLLER PROFUMO, Bartolomeo Bianco e Genova… cit.doc 15: ASCG, Padri del Comune, Atti, filza 230, 340-1, ringrazio la dottoressa Raffaella Ponte per la segnalazione di questo documentodoc 6: ASCG, Padri del Comune, Atti, filza 790, vol II, matricola delle artidoc 16: ASCG, Padri del Comune, Atti, filza 235, 30doc 17: ASCG, Padri del Comune, Atti, filza 238, 128

18 I sei in più sono i cassati

1630 ! varie! non indicata! pandetta lavori in corso in città! docc vari191690 ! 82! generale! indirizzario per pubblico servizio! doc 151696-1716!varie ! non indicata! matricola dell'arte lombarda! doc 61722 ! 54! generale! riunione in seguito a Ordini dei Padri d. Comune! doc 161734-40 ! varie! (indirizzario)! liste incendi! doc 17

Da questi documenti, si nota, e viene confermata la tendenza generale, soprattutto nell'ambito delle valli del Ceresio ma anche nella più ampia zona dei laghi, come la Val Calanca o Omegna, la varietà dei paesi di provenienza, e la familiarità, ovvero la permanenza del rapporto attraverso le generazioni e la presenza contemporanea di membri della stessa famiglia.

In periodi successivi, più faticosamente, si possono raccogliere informazioni e dati personali provenienti da atti individuali, come procure, debiti, donazioni… ma specialmente da quelli riguardanti l'apprendistato.

Tra le filze dei notai che hanno rogato per le arti20 vi sono quantitativi estesissimi di accartatio o accordij discipuli, i contratti21 con cui un affidante, spesso un parente del ragazzo, promette ad un maestro che questi starà presso di lui ad artem discendam, precisando una serie di impegni e garanzie reciproci e un certo numero di anni di durata, conformemente alle norme dell'arte stessa.

Non sembra che, con il trascorrere del tempo, vi siano state notevoli variazioni alla forma e al contenuto dei contratti stessi, come neanche

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19 Nel periodo di massimo lavoro alla nuova cinta muraria della città, questo elenco è tratto da una denuncia della fabbriche in corso che tutti i muratori, lombardi o genovesi, sono tenuti a fare per ordine del Magistrato delle mura, in seguito all'ordine di sospendere qualunque attività per potersi dedicare tutti all'erezione delle mura stesse; la pandetta è pubblicata in ARMANDO DI RAIMONDO, Maestri muratori lombardi a Genova 1596-1637, Genova 1976, per il lavoro delle mura cfr anche CARLO BRUZZO, Capitolato, contratti e ordinamento dei lavori per la costruzione delle nuove mura di Genova nel 1630-32, in Atti della Società Ligure di Storia Patria, LXIV,1935, pp. 1-65, in cui sono citati diversi nomi di muratori.

20 È del 22/12/1574 un decreto dei Padri del Comune che rende obbligatorio per ogni arte di avere un notaio, ma anche prima vi era l'abitudine di usare uno stesso notaio per le pratiche della corporazione; inoltre i capitoli dei muratori del 1596 prevedevano l'obbligo di servirsi del notaio dell'arte per la redazione dei contratti di apprendistato.

21 Detti anche acordaciones famuli, la carta è il nome dello strumento stesso, cfr GIACOMO CASARINO, Maestri e garzoni nella società genovese fra XV e XVI secolo, Profilo e itineriario quantitativo della ricerca, Quaderno del Centro di studio sulla storia della tecnica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Genova, 1988, in cui a p. 29 la scheda "Analisi critica della fonte" è utile anche per un approfondimento diplomatistico; mentre in area lombarda sono chiamati pacta ad artem (discendam), cfr CESARE SIBILIA, La formazione delle maestranze nel paese dei "magistri comacini", in STEFANO DELLA TORRE, a cura di, Il mestiere di costruire, Como, 1992, p 15.

differenze significative tra contratti genovesi e lombardi o svizzeri,22 o, per Genova, tra quelli dei maestri muratori stranieri e quelli di ogni altro mestiere.23

L'accesso e la stessa pratica di un mestiere era, nei secoli di cui trattiamo, strettamente legata alla forma con la quale lo si imparava e lo si insegnava. La trasmissione del saper fare avveniva empiricamente, come caratteristico del sapere stesso, attraverso diversi anni di apprendistato, anni che se da un lato erano necessari per l'effettivo impadronirsi dell'arte erano anche una risorsa che poteva essere sfruttata dall'insegnante come mano d'opera a basso costo, come vedremo dimostrato nelle vicende dell'arte.

Inoltre la dipendenza del discepolo era molto stretta, la figura del maestro si sostituiva a quella paterna,24 e i suoi obblighi non erano di lieve entità, ma si incontrano anche casi, come le fughe o le liti, che sono forse casi eccezionali nell'ambito del rapporto tra maestro e allievo, ma sono quelli in cui vengono prodotti documenti che aprono significativi spiragli su fenomeni di vita reale e che aiutano a meglio comprendere certi fenomeni, pur con le difficoltà di interpretazione date dalla tendenzionistà dei documenti stessi…25

Come succede nella fuga26 di due allievi di Tomaso Orsolino e nella descrizione che ne danno maestro Giacomo Garvo q Leone d'anni quaranta circa e maestro Batta Muttone q Domenico d'anni vent'uno circa scultori:

venerdì passato che fu il diciotto del corrente mese di settembre Cristoffaro Spatio di Cristoffaro del luogo di Lancio e Domenico Molciano q Pietro di Ramponio garzoni del nobile Tomaso Orsolino del q nobile Antonio scultore si son partiti da detto suo maestro senza caosa alcuna e il detto Domenico era di habilità di guadagnare della detta arte del scultore soldi ventiquatro moneta di Genova corrente il giorno e il detto Cristoffaro Spatio soldi venti il giorno moneta corrente di Genova, e habbiamo sentito dire dal detto signor Tomaso che detti garzoni han portato via alcuni ferri di bottegae questa è la veritàinchiesti como lo sanno han risposto perché conoscono detti garzoni e la loro habilità per averli veduti lavorare più volte(sanno inoltre che)Tomaso ha fatto un vestito nuovo di drappo fodrato di bambacina al detto Cristoffaro il quale se lo ha portato via e per detto vestito con la fattura ha speso d.o Tomaso lire 33 e soldi 10

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22 Cfr CESARE SIBILIA, La formazione delle maestranze… citato e MARCO DUBINI, I «Pacta ad artem», una fonte per la storia dell'emigrazione, in Col bastone e la bisaccia per le strade d'Europa, migrazioni stagionali di mestiere dell'arco alpino nei secoli XVI-XVIII, Bellinzona 1991, in cui si sottolinea l'utilità dello studio dei contratti di apprendistato.

23 Cfr Maestri e garzoni nella società genovese fra XV e XVI secolo, I, Quaderno del Centro di studio sulla storia della tecnica del Consiglio Nazionale delle Ricerche 3, Genova, 1979; e Maestri e garzoni nella società genovese fra XV e XVI secolo, II, Quaderno del Centro di studio sulla storia della tecnica del Consiglio Nazionale delle Ricerche 4, Genova, 1980; in questo ambito sono stati reperiti e schedati migliaia di contratti di apprendistato per il periodo in esame.Una raccolta di essi per il secolo XVII è stata da me avviata nel corso del presente lavoro.

24 Cfr MARCO DUBINI, I «Pacta ad artem»,… citato.

25 Cfr CESARE SIBILIA, La formazione delle maestranze… cit., p. 17.

26 ASG, Notai antichi, 8348bis, Giuseppe Celesia, 24 settembre 1665 testes summarii, citato in LUIGI ALFONSO, Tomaso Orsolino… citato.

Tra i diversi punti di vista da cui può essere utilizzato uno studio sistematico dei contratti di apprendistato, si può osservare la maggiore o minore chiusura verso l'esterno di un'arte: dai dati di una ricerca del CNR in corso a Genova,27 è emerso, per il periodo tra XV e XVI secolo, che proprio l'arte dei maestri antelami è quella che più tende ad assumere parenti: su 91 contratti di apprendistato di maestri antelami ci sono 37 presentatori già maestri antelami di cui 14 padri del discepolo e 44 non indicati.

Tabella 2: Singole citazioni di maestri antelami, secoli XIV- XV28

1296! Petrus Papinus magister antelami de valle Antelami de loco Averna, Petrus de Verna filius Johannis de Quiliano de valle Antelami de Cumis! 11296 ! Martinus de Molzano, filius magistri Petrus de Molzano de Respegno, vallis Antelami! 21316! Benedictus de Cumis dictus Decius magister Antelami, già abitante a Como in Valle Antelami! 31365! Giovanni Piuma e Giacomo Scrivano e altri lavorano alle torri della darsena ! 41402! ancora alle torri della darsena lavorano come maestri muratori Giovanni di Lancia, Cristoforo Pevere, Antonio di Ancello, Giovanni da Varagine, Giacomo de Zerbi, Stefano da Lugano, Giacomo del Castello da Fegino, Giovanni da Montorsolo; fornisce beccadelli di marmo e pietra di Promontorio Antonio de Cumi detto il Piccone (cfr n° 7)! 51402! Maxiolus de Melli, mazachanus pro lapide uno marmoreo ubi sculpi debet arma regia!6

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27 Cfr Maestri e garzoni… citato.

28 I nomi hanno i seguenti riferimenti:1 - ASG, Notai ignoti, filza 4, in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto di Genova,Genova 1913, p. 79 n. 12 - ASG, Notai antichi, Corrado de Castello, f 2, f 2573 - ASG, Notai antichi, Ugo Cerrino, filza 54 e 5 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p. 2506 e 7 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p.147 n. 58 - ASCG, Padri del comune, cartulario 1412, c.13 e c.27v9 - ASCG, Padri del comune, cartulario 1429/30, c.59v10 - ASCG, Padri del comune, cartulario 1439/40, c.81v e c. 83v11 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p. 82 n.2512 e 14 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p. 11813 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p. 17515 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p. 12316 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p. 155, cfr ASCG, Padri del comune, cartulario1460, c. 13017 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p. 26818 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p. 104-7e in atti del not. Guiraldo 21/8/146519 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p. 225 n.11 e in atti del not. Guiraldo 20 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p.19821 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p. 17522 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p.19923 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p.10224 e 25 - ASCG, Atti dei Padri del Comune, f 4,1477-8026 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p. 4027 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p. 225 n. 1428 - ASCG, Atti dei Padri del Comune, f. 5, 1481-89, n.20229 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto…da ASCG, Padri del comune, cartulario 1498-99, p 206:30 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto…p. 11831 - in FRANCESCO PODESTÀ, Il porto…p. 173

1402! Antonius Pichonus, mazachanus pro postis triginta tribus bechadellorum lapidum nigrorum! 71412! Cristoforus de Lugano magister anterami! 81430 ! Johannis de Cumis, massacanus! 91439/40 Paulus de Bissono, murator; Perronus de Lanza, massacanus; Petrus Bissonus! 101439! Giovanni da Bissone erige un muro per protezione della Chiappa dei pesci! 111456 ! Giovanni di Lanzo lavora al ponte Spinola! 12 1456 ! maestro Giovanni da Gandria lavora al trogolo di Porta dei Vacca! 131459 ! Domenico da Valsoldo lavora al ponte Spinola! 141459-60 Giovanni da Bissone, Paolo da Brea e Marchetto da Gandria, magistri antelami, l a v o r a n o a P o n t e Calvi! ! 151460! Pietro Antonio da Carona fornisce canali di marmo per l'acquedotto! 161460! Leone Piuma e Filippo di Brea lavorano al muro di cinta dell'arsenale! 171465! Giovanni, Egidio, Giacomo e Martino di Gandria e Giuliano da Bissone, maestri d'antelamo costruiscono un molo in pietre piccate (in subappalto)! 181465 ! Giacomo da Spazzo, Gio da Costano, Scione da Ablae e Bartolomeo da Castellaccio forniscono pietre scalpellate e Gio da Lanzo scalini di pietra nera di Promontorio ! 191466 ! Paolo di Ablae, Giuliano da Bissone e Gio e Filippo da Gandria forniscono pietre per il m o l o vecchio! ! 201467 ! Taddeo d'Arosio di Lugano lavora al trogolo di Porta dei Vacca! 211467! Leone, Giovanni e Guglielmo da Bissone e Gio Lanza da Lanzo de Canevali e altro Gio da Lanzo, maestri d'antelamo, forniscono pietre squadrate per il massiccio del molo! 221471 ! Giuliano da Bissone, maestro piccapietra, fabricator lapidum, tiene in affitto due case! 231477! Giacomo di Ablae, Antonius de Pluma, Bartino de Pluma, Stefano de Campiono, Gio di Rezonico, Pietro di Carona, Antonio de Peresso(?) maestri d'antelamo che lavorano all’acquedotto in città e fuori! 241480! Stefano de Campiono e Giuliano da Bissone! 251481! Pietro da Gandria restaura il palazzo del mare! 261481 ! Domenico di Lanzo e Giorgio di Carona maestri d'antelamo ! 27 1489! Martinus de Gandria , Johannes de Arezario! 281491! Martino da Gandria, Antonio da Lugano, Bastiano da Carabio, Jacopo d'Aroza, e Maffeo da Migona, massachani forniscono pietre scalpellate per il molo! 291502 ! Beltrame da Bissone esegue lavori al ponte Spinola! 301508 ! Carlo da Carona lavora a una fontana a Fossatello! 31

4. l'arte La riunione dei maestri muratori in una corporazione, come avveniva,

presto o tardi, per qualunque mestiere, lascia cospicue tracce nei documenti scritti, ma persino in lavori appositamente commissionati, come nel caso dell'arredo e degli abbellimenti della cappella, fino a spingersi nei paesi d'origine come documentato da una serie di opere d'arte che vengono eseguite all'estero per essere portate dai vari luoghi d'emigrazione al paese natio.29

Un'osservazione generale è che a Genova (come altrove) si verifica un continuo flusso immigratorio per l'approvigionamento di mano d'opera in tutte le specializzazioni richieste e questo fenomeno viene formalizzato, per poter

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29 Questo è l'oggetto della ricerca di LAURA DAMIANI CABRINI, Presenze pittoriche "italiane" nella Lombardia Svizzera tra Cinquecento e Seicento, in Seicento ritrovato, a cura di Laura Damiani Cabrini, Pinacoteca Züst, Rancate, Milano 1996.

meglio tutelare gli interessi degli stessi immigrati, con la creazione di diverse arti esplicitamente straniere e possibilmente in regime di monopolio.30

Quella dei maestri antelami si dota di capitoli ufficiali nel 1439, ma, come dice il primo dei capitoli stessi, era già esistente nella forma di patti di tipo privato e regolata da norme pubbliche; la sua storia si dipana nel conflitto tra forestieri e genovesi e tra muratori e scalpellini: la prima concessione ai lombardi viene fatta in questi stessi capitoli, il testo De consulibus elligendis è di questo tenore:

"Considerando che nell'arte dei maestri antelami vi sono molti lombardi e forestieri che esercitano l'arte stessa in Genova e nei suburbi, e che nell'elezione dei consoli sono consueti litigi tra essi, e volendo evitare tali liti, è stabilito che ogni anno debbano esservi due consoli, da eleggersi al tempo in cui si eleggono i consoli delle altre arti, e che essi debbano essere genovesi e si intendano genovesi non solo quelli che traggono origine da Genova e distretto ma anche quelli che siano stati in città per 10 anni continuativamente con moglie e famiglia e che abbino pagato le tasse del comune di Genova nonostante traggano origine da fuori distretto e nonostante capitoli statuti od ordinamenti o sentenze in contrario, che si intendono derogati in questa parte."

Quasi un secolo dopo, nel 1518, la situazione si evolve…sapendo che da qualche mese i fabri murari che si chiamano maestri antelami non vivono con animi abbastanza sereni tra di loro, anzi hanno in mente reciproci conflitti, e i fabbri genovesi sono favorevoli ai genovesi, i lombardi ai lombardi, coltivando odii reciproci, volendo eliminare le discordie si stabilisce che i fabri murari genovesi eleggano chi abbia cura soltanto dei maestri genovesi, e più i maestri lombardi eleggano due consoli lombardi, tra il numero dei lombardi, cioè, che siano rimasti a Genova per dieci anni, i quali abbiano cura soltanto dei lombardi, dichiarando che gli uni non abbiano alcuna giurisdizione sugli altri.Stabilendo tuttavia che tanto i genovesi quanto i lombardi, consoli e maestri antelami, vivano sotto le medesime leggi e norme dei capitoli, sotto le quali hanno vissuto fino ad ora, e che da questo decreto non nasce alcun pregiudizio e deroga alle convenzioni dell'Ufficio di San Giorgio, se ve ne sono.

Nel 155631 viene presentata, dai quattro consoli delle arti, ancora giunte però differente, all'apposita magistratura, una proposta di modifica volta a sistemare scorrettezze ed inadempienze nei confronti dei capitoli, in cui si sostiene che pene troppo leggere causavano troppo facili trasgressioni alle norme con conseguenti ingenti danni alle fabbriche ed erano ormai forti le proteste dei cittadini, inoltre, per far più presa sui magistrati, pene più severe avrebbero portato più denaro nelle casse pubbliche, perché erano sempre divise tra l'arte e i Padri.

Entrando nel vivo delle questioni si attribuisce la maggior responsabilità dei danni alle fabbriche ad una mala introduttione che li forastieri et ogni altro che non ha imparato l'arte in questa città niente di meno la essercitano, questi forestieri sono definiti inesperti e, per di più, non si fanno immatricolare, perché la pena pecuniaria, se trovati in fallo, è troppo lieve, per cui si avanza la proposta di elevarla da venti soldi a ben venticinque lire.

Un altro disordine viene dal costume di tenere più garzoni di quelli previsti (sei o più) del che ne segue che essendo inesperti dell'arte li fanno passar per

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30 Cfr Maestri e garzoni nella società genovese… citati.

31 ASCG, Padri del comune, Atti, filza 22, doc. 177.

maestri et lavorano tanto male che ognuno grida e si lamenta nelle fabbriche; ovvero si tenta di sfruttare il lavoro dei garzoni per poter affrontare lavori impegnativi senza ricorrere alla collaborazione di altri maestri e poter così guadagnare di più, visto che il pagamento delle opere è quasi sempre forfettario.

Anche l'apprendistato va risistemato con il ridare forza all'obbligo di un'accartatio di almeno quattro anni, visto che il costume, sempre a causa di pene troppo leggere, è di pigliar denari dai suoi garzoni illecitamente in capo di due anni e poi li fanno passar per maestri anche se non sono ancora esperti, da cui sembra che un apprendistato lungo sia gravoso non tanto per chi impara ma per chi insegna.

Per ottenere regolarità si prevede inoltre che ogni straniero che arriva in città per esercitare l'arte sia obbligato a presentarsi ai consoli entro tre giorni, inoltre si chiede che sia emanata una grida per far regolarizzare tutti coloro che non sono iscritti entro un mese, oltreché farne una revisione ogni quattro mesi.

I Padri del Comune elaborano una lunga risposta in cui esaminano ogni punto e decidono per esso la forma e l'importo della nuova pena; ad esempio ribattono che le arti sono state fatte così che quando capitasse qualche forastero che fusse maestro suficiente (benché non habbi imparata l'arte in questa città), e così fosse provato dai consoli si possa iscrivere e paghi l'ingresso, e non possa esercitare se non dopo l'iscrizione all'arte stessa; oppure che la grida per l'iscrizione dei nuovi arrivati sia obbligatoria per i consoli e vada rinnovata di anno in anno.

Si giunge poi, a cavallo del cambio di secolo, ad un'azione dell'arte dei lombardi che si darà regole proprie, con il pretesto formale della vecchiaia dei capitoli in vigore, infatti sono passati158 anni nei quali la variatione dell'usi e la malitia dell'huomini hanno aportato e aportano che poco o nulla essi capitoli più giovano […] e non v'è obedienza né ordine in molto danno di detta arte e del ben publico.

Alcune frasi denotano una situazione tutt'altro che facile: al capitolo 10 sulla concorrenza sleale: perché l’invidia è pessima bestia e sempre sta rodendo i cuori delli huomini e così l’avaritia perciò e per oviar molti disordini si statuisse e ordina… e al capitolo 12 sul potere dei consoli di intervenire nelle liti: Per oviar li molti disturbi inconvenienti e spese che sogliono aportar certe pisime ch’occorano tra li huomini di detta arte di cose minime le quali per esser masime loro huomini di giornata l’aportano molto danno e alle volte si vedano seguire dell’homicidij et altri misfati e scandali per non esservi persone che se v’intromettino perciò si statuisse e ordina…

In questa nuova redazione vengono eliminate questioni ormai rese inutili dal consolidarsi della pratica o dei controlli pubblici, come De rebus dicte artis non collocandis de nocte,32 De famulis non accipiendis ad iornatam nisi ut infra, De servis non admitttendis ad dictam artem, De tectis, bene, et apto modo

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32 In cui si stabilisce che "mattoni chiapelle e calce che vengono portati a Genova di notte, non possano essere collocati da alcuno dell'arte nelle volte o scale o luoghi degli stessi appartenenti all'arte o di alcuno di essi di notte, acciocchè se qualcuno di essa arte o altri cittadini ne avessero bisogno possano averne. E l'appartenente all'arte che avrà fatto portare mattoni chiapelle e calcina in città sia tenuto, a richiesta di qualunque cittadino che ne voglia prima che esse siano collocate nelle volte scale o luoghi, a vendergliene fino alla quarta parte del totale al prezzo che l'avrà comprata computate le spese."

faciendis, De non incantandis domibus vel apotecis vel bancho hominum dicte artis

Ma soprattutto si modifica ciò che riguarda l'elezione dei consoli e del consiglio, non è più richiesto che siano genovesi almeno d'adozione ma, anzi, si stabilisce che ogn’anno nel mese di ottobre si congregarà per parte de i consoli dell’arte suddetta l’università de i detti maestri talmente che convenghino insieme al meno li doi terzi d’essi maestri che all’hora si troverano a Genova, et entro le tre podestarie di Besagno, Polcevera e Voltri, cioé si considera esplicitamente la possibilità per i maestri di essere assenti da Genova, per qualunque motivo.

Per garantire una certa alternanza negli incarichi e nei conseguenti vantaggi, si dichiara che non possa essere eletto alcun parente nello stesso anno di qualsivogli parentella sino in terzo grado e neanche nei due anni precedenti, né possa esser elletto alcun dell’istessa terra o villa di quelle che siano console o consigliero fussi elletto al governo di quell’istesso anno, talmente che sempre debbino esser elletti tutti di terre o ville diverse.

Si provvede inoltre ad introdurre il sindaco e i massari, della carità e della cappella, con i seguenti compiti

L'officio del sindico serà d’invigillare che li presenti capitoli sijno inviolabilmente osservati, e d’instare che siano condennati li contrafacienti, e serà obligato a far fare l’essequtioni d’esse condanne, e scoderle e darne conto reale con pagamento e sodisfatione del resto alli consoli ogni mese, e tutti li atti neccessari in giudizio e fuori per detta arte, talmente che sia procuratore ad lites amplissimo in domande e in difense del’arte suddetta nanzi detti consoli e conseglio e qualsivolgi magistrato della città.(…) Di più doverà detto sindico racordare alli consoli quando si doverano far le congregationi e solecitar che si faccino, con trovar il targieta o messo per esse,e racordar a detti consoli e conseglio quando serano insieme de quelle cose che se doverano fare regier trattar e deliberare per benefizio di detta arte, e starvi ben sopra per utilitarla e che tutto si facci secondo gli ordini.Il massaro della carità harà obligo di riscodere la tassa di detta carità, che si farà da consoli e conseglio con li doi terzi de balle come in l’altre deliberazioni, e di solcitar a tutte quelle cose che pertengano a detta carità conforme al solito.E il massaro della capella doverà aver cura d’essa e servirla e tenerla netta e curar l’altar di detta capella, racordando sovente ali consoli e conseglio li bisogni d’esso altare e capella, e che faccino comandare alli maestri e altri di detta arte che sian soleciti ogni matina dela prima domenica del mese di venir a udir la messa a detta capella, e così la festa delli Santi Quatro Incoronati de quali sono molto devoti li huomini di detta arte, e che osservino le feste sotto le pene contenute nelli presenti capitoli a fin che li huomini dell’arte sudetta non siano fredi nel culto divino; harà cura d’andar atorno tra detti maestri per racoglier l’ellemosine per li poveri di detta arte et altri bisognid’essa e consignarle alli consoli et scodere le condanne de quelli che non venirano alla Messa (…)harano ad agiutar detti consoli in quelle cose li richiederano però lecite et honeste.

Per quanto riguarda l'apprendistato si eleva il periodo minimo da quattro a cinque anni, esclusi i figli dei maestri che possono far la detta arte senza carta, e si prevede il caso di discepoli lombardi e forestieri33 che non siano del dominio della Repubblica di Genova e che haverano imparato l’arte con alcuno mastro genovese quando serano usciti da maestro e statoli cinque anni con la carta nel modo detto di sopra se farano scrivere come nel capitolo soseguente e li genovesi e quelli del Dominio di detta Serenissima Repubblica che imparerano con mastro lombardo o altro forastiero detta arte se farano scrivere dal suo consolato dell’arte suddetta de mastri genovesi.

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33 Così nel testo del 1596, in quello approvato del 1600 il 'forestieri' diventa 'piemontesi'.

Un capitolo, molto esplicito sulla situazione economica, viene redatto perché gli maestri di detta arte per la maggior parte non hanno domicilio né beni da potersi appegnare, quindi risultano insolventi alle multe inferiori alle cinque lire, per le quali non si prevede la carcerazione, e ciò vanifica la sanzione stessa, il problema viene risolto con una licenza speciale a ciascun maestro per essere detenuto!

Dopo alcuni anni l'arte si dota di una propria cappella e sede in un luogo diverso, come già preannunciava il capitolo 11: de celebrar la Messa et andarla ad udire e la pena nella cappella dell’arte in san Giovanni di Pré o in altra futura cappella dell’arte, .

Tra il 1606 e l'anno seguente l'arte degli scultori lombardi aveva già ottenuto una cappella in Santa Sabina, in capo alla nave sinistra, con l'impegno di costruire un nuovo altare entro sei anni;34 tra il 1618 e 162035 anche gli antelami ottengono la loro seu ius eiusdem capelle site seu fabricande in cornu sinistro della stessa chiesa nonché in essa la sepoltura seu monumento per gli uomini dell'arte e le loro famiglie.

Santa Sabina era situata nel quartiere dove v'era maggiore concentrazione di abitazioni dei maestri stessi, i registri parrocchiali lo dimostrano ampiamente,36 e come osserva Podestà la cosa era di lunga tradizione: "di un vicolo presso s. Sabina il quale s'intitolava appunto «dei lombardi» è menzione in cartina del 1298, posseduta già dal Federici."37 Ancora a cavallo tra il '600 e il '700 permane la stessa tendenza, come dimostrato dalle liste, ordinate per indirizzi, redatte per l'intervento in caso di incendio.38

I genovesi, riuniti in un'arte unica ma con liste separate,39 avranno il loro Oratorio dei Cinque Santi Martiri Incoronati40 a Castelletto solo nel 1674.

Alla fine del secolo una nuova richiesta ai Padri del Comune porta ventiquattro firme di muratori in parte lombardi e svizzeri e in parte genovesi, evidentemente si tratta di una vicenda che riguarda tutti: in seguito al crollo di una fabbrica, con morte di quattro huomini e quindeci all'ospedale feriti, si tenta

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34 Cfr VENANZIO BELLONI, Caröggi crêuze e môntæ, Genova 1975 p. 160 e ASG, ms 836, cc 390 e 416.

35 Cfr ARMANDO DI RAIMONDO, LUCIANA MÜLLER PROFUMO, Bartolomeo Bianco e Genova, la controversa paternità dell'opera architettonica tra '500 e '600, Genova 1982, pp 146-8.Ed inoltre ASG, Notai antichi, n.5961, Gio Andrea Celesia, anno 1618, deputatio 24 agosto.

36 Cfr LUIGI ALFONSO, Tomaso Orsolino… citato.

37 In FRANCESCO PODESTÀ, Il porto… p. 88, n. 55.

38 ASCG, Padri del Comune, Atti, filza 230, doc. 340-1, filza 235, doc. 30 e filza 238, doc. 128.

39 Come risulta dalle liste contenute in ASCG, Padri del Comune, Atti, filza 632, a partire dal 1696 e ASG, Notai giudiziari 711, Giulio e Lazzaro Romairone, 1604-1641, in questa stessa filza è contenuta una edizione a stampa dei capitoli dell'arte, che risultano approvati nel 1599. Si nota che di arti di muratori genovesi ce n'erano due: i cittadini e quelli delle tre Podestarie. Ma sui muratori genovesi non è questa la sede per approfondire.

40 Cfr ASCG, Padri del Comune, Atti, filza 632. Per il numero e le vicende dei Santi Incoronati, specialmente in rapporto con le arti di cui sono patroni, cfr PIERRE DU COLOMBIER, Les chantiers des cathédrales, Paris 1973, pp. 137-143, in cui ne conta almeno tredici!

di dare qualche regolamento all'arte dei muratori, massime in distinguervi fra essi gli architetti, capi d'opera e sotto capi d'opera, in modo che non sia eguale ogni minimo muratore ad un virtuoso architetto, introducendo un esame per qualificare i maestri e assoggettando ai risultati la quantità di garzoni accartabili.41

Per quanto riguarda i difficili rapporti tra muratori e scultori o scalpellini,42 si assiste, nel secondo decennio del 1500 ad un tentativo, molto probabilmente fallito perché privo di evidente seguito, di separazione dei secondi dall'arte che tutti li comprendeva; nelle argomentazioni delle parti, nelle studiate suppliche rivolte al Senato si alternano nobili argomentazioni sul pubblico interesse, il decoro cittadino, ma anche, specialmente da parte dei muratori genovesi (che sembrano sentirsi in posizione di debolezza), sulla convenienza economica per la città, cioé sui prezzi praticati e sul regime di monopolio degli scultori: resultaret et aliud evidens preiuditium civitati et omnibus quod sicut dicti magistri antelami exercentes coniunctim dictam artem sunt et lombardi ianuenses et quoscumque, et ianuenses volentes discere dictam artem recipiunt et dicta ars augumentatur decoratur et crescit, quod dicta ars scalpelinorum restringeretur in ipsos solos lombardos et forenses quos usque in hanc diem malo animo ducti ad preiudicium ianuensium non receptaverunt nec receptant aliquem discipulum ianuensem ut in ipsos solum lombardos remaneat dictam artem et genuensium peccunias exportent nec per genuense discatur et augmentetur.

Nella proposta del 1556, che abbiamo visto, l'intestazione del documento si riferisce a magistri antelami et picapetrus, e la presentazione avviene da parte di due consoli genovesi e due lombardi (Antonio Carabia e Gio Spacio) dell'arte di picapietra et di maestri di antelamo, ma soprattutto uno dei punti di cui si tratta è proprio il rapporto tra antelami e piccapietra, poiché gli uni esercitano il mestiere degli altri indistintamente e ne consegue che, non avendo imparato l'altra arte, guastano il mestiere et fanno grandissimo danno ai cittadini, in questo caso la risoluzione proposta dai Padri del Comune riguarda specificamente soltanto i piccapietra che non possono esercitare l'arte del massacano non essendo scritto nell'arte del massacano per maestro, sotto pena di £ 20, e non viceversa.

Dopo che l'arte dei lombardi, con i capitoli del 1600, di fatto si separa da quella dei genovesi, appaiono distinte, con consoli propri e liste proprie le due arti, sempre lombarde, di scalpellini e muratori, ad adornare ciascuna la propria cappella, come visto.

Nel 1630 anche gli scalpellini genovesi, che evidentemente nel frattempo erano andati aumentando di autorevolezza, propongono loro capitoli43 che vengono approvati ma la prassi li vede ancora uniti agli antelami genovesi:

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41 ASCG, Padri del Comune, Atti, filza 230, doc.140, 27/11/1690. Cfr per un approfondimento L'attività edilizia di età moderna a Genova, in Argomenti di architettura genovese tra XVI e XVII secolo, Istituto di progettazione, Facoltà di Architettura di Genova, 1995

42 Cfr SANTO VARNI, Appunti artistici sopra Levanto, Genova 1870, pp 93-101, ASG, Arti n.178, ENNIO POLEGGI, La condizione sociale dell'architetto… cit.. e F.ALIZERI, Notizie dei professori del disegno in Liguria dalla fondazione dell'accademia, Genova 1864, vol IV pp 346.

43 ASG, Arti, n.178.

nella solenne processione del Corpus Domini, un avvenimento annuale a cui era attributa grande importanza sociale, negli anni 40 del '600 questi erano i posti occupati dai consoli delle nostre arti: n° 34 gli antelami lombardi, n° 35 gli antelami e scultori genovesi, n° 84, ultimi, gli scultori lombardi. Si nota che il 9/6/165644 i genovesi richiedono ufficialmente di passare prima.

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44 ASG, Arti, n. 448, doc. 202.

Appendice: regesti e parziali trascrizioni dei principali documenti raccolti in ordine cronologico

doc 51475 giugno 29 Genova nel chiostro inferiore della chiesa di San SiroRiunione di consoli, consiglio e uomini dell'arte dei maestri antelami di Genova per l'affidamento di un'amplissima procura al console Giovanni di Carona e al mro Giuliano di BissoneASG, Notai antichi, n. 1023, Nicolò Raggi

Baldasar de Gandrio etJohannes de CaronaconsulesStephanus de Sancto FideleGabriel de la BumaPetrus de la HumaJohannes TirollaBernardus de Arozio loco Jacobi eius fratris etMartinus de GandrioconsiliarijDomenicus de la HumaAntonius de CampionoGabriel de CaronaBertrame de CaronaBaldasar de CaronaAmbrosius de CaronaPetrus de CaronaPhilipus de LantioGalpinus de CaronaJacobus de CaronaPetrus de CaronaBertrame de CaronaAntonius de CaronaBartolomeus de la HumaPetrus de Sancto Fidele Jacobus eius fraterMartinus de Gandrio Stephanus eius fraterAndreas de GandrioAugustinus de GandrioEgidius de GandrioBartolomeus de la HumaJohannes de GandrioGeorgius de GandrioGaspar de GandrioManfredus de GandrioGeorgius de GandrioGuidus de RamponioDominicus de LantioJohannes de la HumaCaroninus de CaronaPetrus eius fraterPhilipus de CaronaGeorgius de CaronaDonatus de Lugano

Martinus de HonaDomenicus de CaronaAndreas de PetroJacobus de GandrioAlbertinus de BidonioAugustinus de CaronaJohannes de GandrioAntonius de CherexiaSilvester de MussoAntonius de CarlonoJohannes de PetroPetrus de MontronioJacobus eius fraterBernardus de LoxoAntonius de SchairaBartolomeus de GandrioBernardus de CaronaLeonus de CaronaFranciscus de MeliStephanus de MeliPetrus de HomegnaGabriel de la HumaAntonius de MeliMateus de BixonoAndreas eius fraterBernardinus de MendrixoBernardus de BixonoCristoforus de BreaSimon de BercaynoDominicus de RamponioGeorgius de BercaynoMichael de AyraBoninus de AyraAndreas de CaronaAntonius PorletiaMichael de Arozio de LeneriusGregorius de la HumaEnricus de CaronaGeorgius de MeliDominicus de CaronaMichael de Janonis de ArozioJohannes de GandrioJacobus de RamponioQuilicus de MeliMateus de Farino de BixonoJohannes de Farino de BixonoMafeus de CaronaDominicus de Huma de Ferrarijsmartinus de Gandrio dicte FanctonusPetrus de Huma de SpagnaJohannes de Gandrio de LucinoFranciscus de Brea et Julianus de Bixono omnes magistri antelami

doc 31486 ottobre 26

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dispositivo per giornate per la fabbrica del molo, tutti iscritti ad un'unica arte dei maestri antelamiASCG, Padri del Comune, Atti, filza 645

Infrascripti magistri antelami datiper scribam dicte artis et primomagister Augustinus de Monbaruciomagister Antonius de Perem consulesBonus de PeremAntonius de la PiaciaJacobus de CastelacioPaulus de MontrognoAntonius de CarlonoBapta de CarlonoAntonelus de Scaria10 Antonius de Caneno de LancioStephanus de Sancto FideleTomaxius eius fraterJacobus delo Gallo de Sancto FideleDono delo Gallo de Sancto FideleBadasal delo Gallo de Sancto FideleJulianus de Sancto FideleDominicus de Retocha de MontrognoPrimus de MontrognoGeorgius de Recionigo20 Dominicus de MucioJacobus de MucioAntonius de DonchoAntonius de GuioBernardus de OstenaPetrus de Spagno dela (cassato: gia) IhumaSimon dela (cassato: gia) IhumaPetrus deli Ferre dela IhumaGabriel dela IhumaDominicus dela Ihuma30 Jacobus dela IhumaJoannes de Fello dela IhumaAndrea de Marcu dela IhumaSimonis Supa dela IhumaJacobus de Grandria Martinus de Grandria Joannes Luzinus de Grandria Gaspar de Bordono de Grandria Joannes de Bordono de Grandria Simon de lo Lago de Grandria 40 Martinus delo Mato de Grandria Joannes de Grandria eius fraterBartholomeus de la Ba de Grandria Bartolomeus delo Sasso de Grandria Joannes de Bordono de Grandria Joannes dele Done de Grandria Martinus de Rabano de Grandria Antonius de Castagnola

Paulus de BreaBernardus de Brea eius nepos50 Cristoforus dela Scala de BreaCristoforus dela Corte de BreaGregorius de MasagnoJoannes Antonius SanoxaAresinus de ArozoJoannes eius fraterAntonius de Guidoto de ArozoMartinus eius fraterAntonius de Motino de ArozoDominicus de Mole de Arozo60 Joannes de Dosso Martinus de Canalo de ArozoBernardinus GentilomoJoannes de AlegranciaAluixio de AlegransiaAugustinus de CaronaJoannes de aprile de CaronaCarolus de CaronaBernardus eius fraterBeltrame dela Scala de Carona70 Paulus de Ambroxio de CaronaAmbroxius eius fraterGeorgius de Bono de CaronaJoannes delo Neigro de CaronaGeorgius eius fraterBadasal de Sori de CaronaJoannes de Pedrolo de CaronaMarchinus eius fraterPedronus de CaronaStefanus de Melli80 Andreas delo Pelo de MelliLeonus de BissonoElia de BissonoMatheus Tinchala de BissonoAntonius eius fraterJoannes de gazino de BissonoJoannes de Lanzano de CampionoAntonius eius generAndrea de Castelo de CampionoJoannes delo Servo de Campiono90 Bernardus eius fraterJoannes de ArzossaLeonardus eius filius Angelus GandulfusGeorgius eius fraterLazarus Bota de PulciferaJeronimus de ArozaJoannes FasaCristoforus eius fraterOdono de Ceva100 Joannes Antonius de BotinoMeninus

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45 Pubblicato in E. POLEGGI, Il rinnovamento edilizio genovese e i magistri Antelami nel secolo XV, in Arte lombarda, 1966, pp. 66-67.

Michael de SignoAlbertus de la VignaAndreas de lo Segno

doc 2 1499elenco nominativi di appartenenti all'arte per un'elezioneASG, Notai antichi, n. 1038, Nicolò Raggi

In nomine Domini Amen (cassato: Matheus de Brea q) Donati pro sua terra Johannes de Gandria q BaldasarisAndreas de Benyona pro omnibus suisPaulus de Montronio(cassato: Antonellus de Scairacassato: Bapta de Carlono)Petrus de CarlonoMateus de Bissono(cassato: Dominicus de Carona)Georgius de Carona(cassato: Michael de Laenio de Pessolo)Johannes de PlumaMichael de AiraJacobus de CampionoPetrus de GandriaBoninus de AriaTomaxio de Sancto FideliGregorius de MutioJohannes de AroxiaAntonius de LantiaAugustinus de MasaniaMartinus de A(ro)xioJohannes de Campiono de FurnoBeltrame da MeliAntonius de BissonoJeronimus de CampionoBapta de CampionoJacobus de PlumaJohannes de AroxioBastianus de CaradioStephanus de MeliTomaxius de PlumaAntonius de CaronaPetrus de BreaAndreas de GentilinoJohannes de BissonoAndreas de CaronaMichael de carlonoBartholomeus de SaxoJohannes Antonius de PlumaAugustinus de BerrmaMartinus de CaranchaAmbrosius de PlumaJohannes de MattoJohannes Antonius de CaronaAntonius de CaronaAntonius de Brea

(cassato: Stephanus de Sancto Fidelecassato: Andreas de Campiono)Remedius de CampionoMarcus de CaronaJohannes Petrus de BreaBerthamus de DomodossolaJeronimus de LainoPetrus de CaronaJohannes Antonius de CaronaFidelis de BreaMaffeus de BreaStephanus de GandriaVanonus de CaronaJohannes de CollaBeltrame […]rode de CaronaMateus de MorelisBenedictus PlumaAntonius de Valle maxio(riuniti da graffa:)Mateus de BreaJohannes PlumaMichael de AirePetrus de GandriaAndreas de Campiono

doc 121506 luglio 1I Padri del Comune avvisano ciascuno dei so t toscr i t t i massacan i che se non provvedono entro tre giorni a sgomberare dalle loro pietre e marmi i siti pubblici alla ripa, sui ponti Calvi e Cattaneo, ed altri luoghi e strade, incorreranno in una multa a meno di ricorso da effettuarsi di persona il venerdì seguente (3 luglio)ASCG, Padri del Comune, Atti, filza 8.

Johannes Antonius PlumaMichael de PesoloMichael CarlonusSimon de MeliGuidus de VarosaMateus de MataranaJeronimus IscardusJohannes de BissonoAntonius TamagninusMenapax de BissonoAntonius de BissonoPetrus de GandriaJohannes de GracioloRomerius de CampionoPetrus de CarlonoBernardus de CampionoMateus de Brea

doc 71609, 8 novembre

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Lista di tutti i maestri dell'arte, divisi per paesi di provenienza, per la distribuzione delle focacce,ASG, not. Giulio Romairone, n° 6379 bis46

Thadeo CantoneBapta Lurago consoliconsiglieriLuca AlioBartolomeo de BianchiBernardo OrsoBatta BianchiAgostino CantonePetro CremonaSteffano SpazioAndrea CalderaDomenico PelonPetro Antonio Ferradinomaestri di CabioBatta CantonBatta d'AgustoniPetro Francesco AgostoniBatta de AugustoniBernardo AgustonBatta Aguston q AngeliAntonio FontanaPietro FontanaCristofaro FontanaPetro FontanaPetro Antonio FontanaMarco FontanaJacobus Fontana di AngelinoBatta Fontana de MicheleAntonio Fontana de MicheleGio Maria MaggioGio Giacomo MaggioBattin Croce Andrea CroceBatta Maggio Andrea AgustonPetro FontanaJacopus FontanaP(ellio) sopraBatta SpacioP(ellio) sottoGiacomo CastelazoAntonio CastelazoSan FidelePetro CrsoDomenico OrsoCasascoBatta FerradinThomaso ZelpoBernardo Velio

Batta GielpoLancioAndrea CerexolaMarco Antonio CerexolaFrancesco CerexolaBernardo CerexolaBatta CerexolaGio SpacioMartino SpacioGio Maria SpacioBatta Spacio detto de MarconCipriano SpacioCesaro de NovoPetro de Novo di maestro CesaroGhiraldo de NovoGio Pietro de Novo detto de NicolòBernardo de NovoAntonio de Novo di BattaBatta de NovoBastiano de MattheoMarsilio FerradaDomenico FerradaGio de MartinBernardo LuragoLia Lurago Andrea ErnaBatta FrancoAntonio CanevaleDomenico de BisascoGiacomo FrancoDomenico ErnaBartolomeo CaminataFrancesco de NovoScariaGiacomo d'AngeloDomenico AlioAndrea AlioBonifacio AlioMarco AlioLucio AngeloAndrea AlioDomenico MoronDomenico BognoGio de CropoGiacomo CarlonLainaPetro FerraboscoFrancesco de GeorgiTornoNicolò PisonMugioBernardo SpinéAlessandro SpinéGio Maria Spiné

pag. 19

46 Sono presenti dei simboli vicino ad alcuni nomi e sono stati cassati: Stefano Zeltri, Batta Alio, Domenico Carlon, Pietro Cremona

Gio Spiné FichetoDomenico Spiné detto MafeDomenico Spiné detto FichetoMarco Antonio GrigoBartolomeo del PendoSentin CaligaroPetro BalsanrinCanesiGio CanesiRovenaStefano SulteGio SulteAntonio SulteVillaCiprian BiancoCesaro BiancoPetro Maria BiancoCastelBatta SoldaBrusadaBartolomeo de BernardiBalerniaBartolomeo QuadroFrancesco QuadroLigornetoBatta TrefiumiBatta Trefiumi q FrancescoNovasanoBernardo NovasanoCaronaLeonardo CazellaGio Maria CazellaGasparo SolaroBatta CabersoPambioAntonio CurtoLuganGieronimo LavineSimone CarabioGandriaBatta GiamboninRozioAntonio de GeorgioBartolomeo MocinBatta MocinDomenico RisioloGio ResioloAntonio MocinBartolomeo CremonaAntonio BonAntonio de MicheleRocco SerMichele SerrerBartolomeo SerBernardo de MicheleSimon MocinDomenico PelosaMartin Calosa

Giacomo GenaroAntonio GenaroAgostin GenaroGiacomo GianinoBartolomeo GianinBastian BarcaDomenico BarcaRoco BarcaGio CremonaGio Cremona q DomenicoAntonio PortogalloPietro de RossiAntonio ValmasiaGio ValmasiaDomenico Alnoldo q BartolomeoDomenico AlnoldoDomenico Alnoldo q GioValmasiaBatta ValmasiaLago MaggiorPetro Lago MaggiorGio VianoPetro TavernaPetro de LorenzoGiacomo RossiGulielmo BonetoPetro Boneto

doc 81599 1 gennaior iunione del consig l io del l 'ar te per raccogliere £ 100 per le spese di cancelleria ed altro occorse per l'approvazione dei capitoli (ad esempio £ 14 per la loro stampa); ogni maestro deve £ 0.16.5ASG, Notai antichi, n. 6379 bis, Giulio Romairone

ArosijRochus SerrusBartolomeus SerrusMichael SerrusPetrus CremonaAntonius de MichaeleBernardus de MichaeleDomenicus PelozzaJoannes Maria PelozzaJoannes ValmasiaAntonius Valmasia eius filiusBartolomeus MocinusMartinus MocinusAntonius MocinusMartinus CalozzoJacobus JanuariusAntonius de AndrioloDomenicus JanonusJacobus Janonus

pag. 20

Antonius de JaninoDomenicus de JaninoBartolomeus Janino eius filiusAntonius de Janino q. BernardiDomenicus ArnoldusDomenicus BarcaBapta JanonusDomenicus CremonaJoannes Cremona eius filiusMogene Joannes RisolusPetrus RisolusAntonius RisolusGandrieDomenicus JamboninusPaulus ScotusLecimeGaspar de CurteFranciscus de CurteJacobus de Curte filius dicti GasparisBaptista de CurteJoannes Antonius de Curte eius filiusGeorgius MutonusLantijAndreas CerexolaAntonius CerexolaBaptista CerexolaBernardus CerexolaFranciscus CerexolaBaptista detto del Bo'Cesare de NovoBaptista de NovoPaulus de NovoDominicus SpatiusJoannes CanevaleBastianus CanevaleBapta LuragusStephanus SpatiusMartinus SpatiusAntonius SelvaScarieJacobus de AngeloDominicus Alius vocatus del DonatoDominicus Alius vocatus il BonioMartinus AliusLucas AliusPetrus Maria CarlonusJacopus CironicusRamponij, Pelli inferioris et Pelli superiorisGeorgius de SimoneBaptista de SimoneAndreas LuragusJacopus CastelatiusBaptista CrostanusAntonius CastellatiusBaptista RapaBartolomeus Pelonus

Joannes RapaCaronaLeonardus CasellaPetrus CasellaCarabijSimonis de MarchiPassalliAntonius CarlonusMainusAntonius LevinaSancti FidelisBernardus l'OrsoDominicus l'OrsoPetrus l'OrsoPhilippus l'OrsoCasaschaBernardus FaradinusPetrus Antonius Faradinus eius filiusBatta Faradinus filius BernardiZelpiRoveneStephanus SulteriusAllexander BarelusAndreas SulteriusJoannes SulteriusMuchijJacobus RigolusBernardus SpineriusBernardus GrigusPetrus SpineriusCabijBaptista Spinerius dicto BarellaJoannes Jacobus MagiusBatta MagiusBatta de AgustonibusAugustus de AugustonibusThadeus de AugustonibusAntonius FontanaJoannes Maria MagiusCesar MagiusBernardus FontanaMichael FontanaBernardus MagiusJoannes FontanaJacobus FontanaCristoforus FontanaPetrus FontanaBernardinus de AugustonibusJoannes MagiusJoannes ValmagiaFranciscus MagiusAndreas LagoriusBapta Badaracusresidui Plebis BalerniePaulus Blancus de GinestratoBapta Blancus de Praela habitorans VilleCesar Blancus eius filiusFranciscus Blancus

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Ciprianus BlancusCristopanis Indune de Ginestratoet Bartolomeus Quadrus de Balerniaac Joannes Maria

doc 61696-1716elaborazione di una lista alfabetica con la data dell'iscrizione tratta dalla Matricola dell'arte de Muratori Lombardi riccavata dal suo Originale47ASCG, Padri del Comune, n. 790, vol II, matricola delle arti.

Abbaino Domenico 28 ottobre 1696Abbaino Domenico 28 ottobre 1696Abbaino Dominico 28 ottobre 1696Alio Domenico 27 ottobre 1709Alio Gio Batta 27 ottobre 1709Alio Gio Batta 29 ottobre 1702Andreola Andrea 28 ottobre 1696Aprile Pietro 28 ottobre 1696Barelli Giacomo q Giacomo 28 ottobre 1705Bernascone Lazzaro q Pietro 28 ottobre 1706Bolognino Carlo Paolo q Michele1716Bosio Stefano f d Andrea 31 ottobre 1700Bosso Domenico 27 ottobre 1709Bosso Marian 27 ottobre 1709Bozzo Domenico q Domenico 27 ottobre 1709Bozzo Gio Batta 27 ottobre 1709Bulla Antonio 27 ottobre 1709Bulla Antonio 28 ottobre 1696Bulla Antonio 28 ottobre 1696Bulla Antonio 28 ottobre 1696Bulla Domenico q Antonio 1714Bulla Gio Andrea 1716Canevale Gio Batta 28 ottobre 1696Canevale Marco Antonio 28 ottobre 1696Cantan Pietro 28 ottobre 1696Cantone Gio Marc'Antonio di Pietro 26 ottobre 1698Cantone Pietro 28 ottobre 1696Cantone Pietro 28 ottobre 1696Cantone Tadeo q Pietro 3 novembre1703Carlone Giuseppe q Domenico 28 ottobre 1697Carlone Luca 27 ottobre 1709Carlone Luca di Gio Batta 27 ottobre 1709Cavanna Paolo q … 26 ottobre 1704Ceresola Carlo Clemente 28 ottobre 1696

Clerici Carlo q Carlo1713Cranona Bernardo 28 ottobre 1696Cremona Antonio 27 ottobre 1709Cremona Antonio q Bartolomeo 26 ottobre 1704Cremona Bartolomeo1716Cremona Bernardino 27 ottobre 1709Cremona Bernardo29 ottobre 1702Cremona Gio Batta 27 ottobre 1709Cremona Gio Battista 27 ottobre 1709Cremona Michele 27 ottobre 1709Cremona Michele 28 ottobre 1696Cremona Nicolò q Michele1713Cremona Pietro 27 ottobre 1709Cremona Pietro 28 ottobre 1696Cremona Pietro di Michele 28 ottobre 1701Cremona Pietro q Michele 27 ottobre 1709Cremona Pietro q Michele 27 ottobre 1709Cremone Battista 28 ottobre 1696Da Notti Carlo 28 ottobre 1696Dall'Angelo Giuseppe 28 ottobre 1696De Battista Antonio 28 ottobre 1696De Battista Bartolomeo 27 ottobre 1709De Battista Bartolomeo q Domenico 27 ottobre 1709De Battisti Bartolomeo di Gio1713De Battisti Bartolomeo q Domenico 26 ottobre 1704Di Battista Gio 27 ottobre 1709Fello Francesco q Gio 26 ottobre 1704Ferraro Sebastiano 28 ottobre 1696Ferrone Antonio 27 ottobre 1709Ferrone Antonio q Giuseppe 28 ottobre 1708Fontana Francesco 27 ottobre 1709Fontana Francesco 28 ottobre 1696Gallo Domenico 26 ottobre 1704Gallo Gio Maria 27 ottobre 1709Gelpi Gio Batta q Carlo 3 novembre1703Gianon Antonio di Domenico 27 ottobre 1709Gianon Domenico 27 ottobre 1709Gianon Gio Pietro 28 ottobre 1696Gianon Pier Antonio 27 ottobre 1709Gianone Gio Pietro 28 ottobre 1696Gianone Gio Pietro 28 ottobre 1696Gianone Pietro Antonio 28 ottobre 1696Gianone Pietro Antonio 28 ottobre 1696Giovanazino Francesco f d i Gio 3 novembre1703Gobbo Pietro Antonio q Pietro 26 ottobre 1704Lezena Pietro Antonio 27 ottobre 1709

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47 In essa si è lasciata ogni sospetta ripetizione, così come si presenta nel documento stesso. La seconda parte del documento, qui non riportata per ragioni di brevità, contiene circa 1200 nomi di iscritti all'arte dei Genovesi, in cui compaiono anche alcuni cognomi di provenienza lombarda.

Lezena Pietro Antonio 27 ottobre 1709Macaggi Gio Batta 27 ottobre 1709Maggio Agostino di Francesco 28 ottobre 1697Maggio Gio Antonio 27 ottobre 1709Maggio Gio Antonio 28 ottobre 1696Maggio Gio Batta1716Maggio Pietro q Francesco 25 ottobre 1699Mano Gio Batta 28 ottobre 1696Mano Gio Batta 28 ottobre 1696Mano Gio Batta 28 ottobre 1696Martinchei? Giuseppe q Simone 1714Meramino Cosmo 28 ottobre 1696Meramino Francesco 28 ottobre 1696Mio Domenico 28 ottobre 1696Molciano Bartolomeo f d Domenico 28 ottobre 1705Morando Gio Batta 28 ottobre 1696Morando Mosè 28 ottobre 1696Moretti Gio Maria 28 ottobre 1696Moretto Gio Maria 26 ottobre 1704Moretto Gio Maria 27 ottobre 1709Moretto Gio Maria 28 ottobre 1696Moretto Gio Maria 28 ottobre 1696Moretto Vittorio 26 ottobre 1704Moretto Vittorio 27 ottobre 1709Moretto Vittorio 27 ottobre 1709Novi Carlo 27 ottobre 1709Novi Carlo 27 ottobre 1709Novi Carlo 27 ottobre 1709Offelli Francesco 27 ottobre 1709Orsolino Bartolomeo 27 ottobre 1709Orsolino Bartolomeo f d Carlo 28 ottobre 1705Orsolino Domenico 28 ottobre 1696Orsolino Francesco 27 ottobre 1709Orsolino Francesco 27 ottobre 1709Orsolino Francesco d Bartolomeo 28 ottobre 1705Orsolino Francesco 27 ottobre 1709Orsolino Gio Batta di Giuseppe 1716Orsolino Gio Batta1715Orsolino Giuseppe 27 ottobre 1709Orsolino Pietro 28 ottobre 1696Orsolino Pietro 28 ottobre 1696Orsolino Pietro 28 ottobre 1696Orsolino Pietro q Carlo1713Orsolino Rinaldo 28 ottobre 1696Orsolino Rinaldo 28 ottobre 1696Paera Vittore 28 ottobre 1696Paerna Vittore 27 ottobre 1709Pallavicino Bartolomeo 27 ottobre 1709Pallavicino Bartolomeo q Carl'Antonio 27 ottobre 1709Pasquale Gio Batta di Guglielmo 31 ottobre 1700Pasquello Gio Batta 27 ottobre 1709Penuco Gio Batta1716

Perrucho Giuseppe figlio di Gio Batta 28 ottobre 1697Perucca Tomaso 28 ottobre 1696Porticci (?) Carlo q Bernardino1716Pozzo Gio Batta 27 ottobre 1709Rava Giacomo q Carlo 26 ottobre 1704Rava Gio 28 ottobre 1696Rava Gio Batta 27 ottobre 1709Rava Gio Batta 28 ottobre 1696Rava Pietro 28 ottobre 1696Rusca Domenico 27 ottobre 1709Rusca Domenico 28 ottobre 1696Rusca Giuseppe 27 ottobre 1709Rusca Giuseppe 27 ottobre 1709Rusca Giuseppe 27 ottobre 1709Rusca Michele 27 ottobre 1709Scotto Domenico 28 ottobre 1696Simoniti Gio Batta 28 ottobre 1696Solaro Bartolomeo q Antonio 1711Solaro Gaspare 28 ottobre 1696Sovera Andrea 27 ottobre 1709Sovera Andrea q Antonio 27 ottobre 1709Sovera Antonio Maria 27 ottobre 1709Sovera Antonio Maria 27 ottobre 1709Sovera Antonio Maria f d Carlo 27 ottobre 1709Sovera Carlo 27 ottobre 1709Sovera Carlo 27 ottobre 1709Sovera Giacomo q Gio Batta 28 ottobre 1706Spazio Bartolomeo 27 ottobre 1709Spazio Bartolomeo 28 ottobre 1696Spazio Bartolomeo 28 ottobre 1696Spazio Bartolomeo 28 ottobre 1696Spazio Bernardo 27 ottobre 1709Spazio Bernardo 27 ottobre 1709Spazio Bernardo 27 ottobre 1709Spazio Bernardo f di Bartolomeo 26 ottobre 1698Spazio Carl'Andrea 27 ottobre 1709Spazio Carlo Andrea q Giacomo 31 ottobre 1700Spazio Francesco 27 ottobre 1709Spazio Francesco f d Bartolomeo 28 ottobre 1705Spazio Giacomo 27 ottobre 1709Spazio Giacomo 27 ottobre 1709Spazio Giacomo 27 ottobre 1709Spazio Giacomo 28 ottobre 1696Spazio Giacomo 28 ottobre 1696Spazio Giacomo Antonio f di Giacomo 26 ottobre 1704Spazio Stefano 28 ottobre 1696Spazio Stefano 28 ottobre 1696Spazio Stefano 28 ottobre 1696Spiné Benedetto 27 ottobre 1709Spiné Benedetto f d Tommaso 27 ottobre 1709

pag. 23

Spiné Francesco 27 ottobre 1709Spiné Francesco di Giorgio 27 ottobre 1709Spiné Giacomo 28 ottobre 1696S p i n e t t i A n t o n i o F r a n c e s c o d i Domenico1713Suaggio Gio Batta1715Suanascin Francesco 27 ottobre 1709Suanascin Francesco 27 ottobre 1709Suanascin Gio Batta 27 ottobre 1709Suanascin Gio Batta 27 ottobre 1709Suanascin Gio Batta 27 ottobre 1709Suanascin Gio Pietro 27 ottobre 1709Suanascino Gio Domenico1715Suanascino Gio Domenico1716Suonascino Gio Pietro 27 ottobre 1709Tamante Agostino 28 ottobre 1696Tamante Antonio 27 ottobre 1709Tamante Antonio 27 ottobre 1709Tamante Antonio 27 ottobre 1709Tamante Pietro Paolo 27 ottobre 1709Torre Andrea 28 ottobre 1696Torre Bartolomeo 28 ottobre 1696Torre Domenico 27 ottobre 1709Torre Domenico 27 ottobre 1709Torre francesco di benedetto1716Torre Francesco1715Torre Giacomo 27 ottobre 1709Torre Giacomo 28 ottobre 1696Torre Gio Domenico f di Bartolomeo 26 ottobre 1698Viscardi Giacomo 28 ottobre 1696

doc 151690 maggio 8elenco di maestri consegnato ai Padri del ComuneASCG, Padri del Comune, Atti, filza 230, doc. 340-1

N o t a d e i m u r a t o r i f o r e s t i e r i d a t a all'Eccellentissimo Magistrato di Genova li 8 maggio 1690

Svicerijn° 226 da San Filippo NeriGiorgio SpinettoDomenico SpinettoCarlo Andria Spinetton° 271 dala Nonciata del GuastatoTomaso CattaneoPiaza dela Madarena 1690 primo maggion° 599 Michele Crimona console de arte de muratori di nacione svicerijGio Batta Crimonan° 33 di Santa SavinaBernardo Cremona q MicheleBernardo Cremona q BartolomeoAntonio de Battista

Giovanni de BattistaDomenico GianoneAntonio Cremonan° 29 Santa SavinaPiettro Antonio GianoneGio Piettro Gianonen° 296 vicino alla porta del albergho di CarbonaraDomenico Garevon° 473 nel ruosioBartolomeo Baguttida San Vincenzo fori dalla porta del erchoGio Batta BullaGio Vanacinon° 368 nel carogio del molinoPietro CantoneBattista MaggioAntonio FontanaGio Batta Fontanan° 363 da San Filippo NeriGiuseppe Feretton° 70 dal pocetto de ValdiciaraGio Batta TamanteAntonio TamanteVittore PaernaGiacomo SpinettiCosimo MiraninoFrancesco MaggioAntonio MaggioTomaso PeruchiPietro Antonio LezanoFrancesco Miraninon° 528 nel carogio di BeschottiPietro ContestabilePasquale Contestabilen° 62 nel carogio di CalabragheRomeo MainoBatta ManoGio Sallon° 425 dali mageli di SuzeriaPietro Fontanan° 360 nel carogetto di San SiroGaspare Aprilen° 231 nel carogio dela PiumaPietro AprilePaolo Addamon° 288 nel carogio di la PacieMariano BossioAntonio BullaRocho FontanaAntonio Bossiocarogio de Molini 1690 adi primo maggion° 26 Gio Pietro Orsolino console dei muratori di nacione spagnollaBartolomeo OrsolinoCarlo Martino RappaGio Maria OrsolinoGiuseppe Dangelli

pag. 24

n° 358 carogio de argentiCarlo OrsolinoRinaldo OrsolinoGIo Batta Spazzon° 69 strada BalbiGIo Batta DangelliGiacomo PelloneDomenico AllioAndrea Andreollan° 19 strada BalbiBartolomeo SpazzioGiuseppe Spazzion° 13 santa BrigidaBatta SpazzioFrancesco MonghinoBatta MachagniPangracio Colombinon° 228 carogio della PiumaDomenico AbadiniFrancesco AllioGio Pasquellon°186 alla piazza del CarmineBartolomeo della TorrePietro Rappan° 18 al CarmineGiuseppe RappaBatta Rappan° 363 san Filippo NeriGio Maria PelloneAndrea Torren° 348 santa SavinaBastiano FerattaGiacomo SpazzioStefano SpazzioSimone CanevaleMarc'Antonio CanevaleGio Batta CanevaleCarlo de NovioGio Gallo

doc 16 1722 maggio 14lista degli intervenuti e non intervenuti ("spagnoli" e svizzeri) ad una riunione dell'arte in seguito ad intimazione dei Padri del Comune su vari punti tangenti il pubblico interesseASCG, Padri del Comune, Atti, filza 235, doc. 30

ConsoliDomenico Torre[…]Universitàe prima maestri spagnuoliGiacomo TorreTomaso FelloGio Batta Canevaro

Giuseppe dall'AngeloGiacomo SpatioGiuseppe BertinelliDomenico dall'AglioGiuseppe GhessiGiuseppe RavaGio Maria GielpiMatteo ClericiGiacomo Antonio SpatioFrancesco SpatioGio Maria GalloPietro Francesco OrsolinoGiuseppe OrsolinoGio Batta OrsolinoPaolo CavannaFrancesco TorreCarlo Andrea Spatiomaestri svizzeriGiuseppe RindaPietro CremonaBernardo Cremona q MicheleAntonio di BattistaBartolomeo di BattistaAntonio FerroneGio Maria MorettoFrancesco FontanaFrancesco SpinéGio Antonio MaggioBatta MaggioFrancesco MaggioGiuseppe BarellaBernardo Cremona q BartolomeoDomenico GianoneGio Batta PerruchoAntonio RuscaGio Pietro SuanascinoGio Domenico SuanascinoFrancesco TorrePietro Suanascino(…) Nota, che per quanto hanno asserito li detti consoli, non sono comparsi cioéper parte de spagnoliGio Batta d'AglioPietro OrsolinoGiacomo PelloneDomenico OrsolinoGiacomo SoveraBartolomeo Orsolinoe per parte de svizzeriVittorio MorettoGio Domenico SuanascinoPietro Paolo TamanteAntonio Tamante(alcuni di essi hanno preso licenza)

doc 17 1734, 1738, 1740

pag. 25

iste di muratori chiamati a prestare pubblico servizio per l'estinzione nel caso di incendi nel quartiere dove abitanoASCG, Padri del Comune, Atti, filza 238, doc. 128

17a1734, 26 GiugnoNotta de maestri muratori lonbardi che si ritrova in GenovaConsoli Tomaso de Felli e Bartolomeo de BattistaBartolomeo Orsolino abita nel vico delli MoliniPietro Orsolino nel vico delli MoliniAndrea Orsolino nel vico delli MoliniGaetano Barelio nel vico delli MoliniFrancesco Orsolino in ValdichiaraBenedetto Orsolino ValdichiaraPietro Orsolino q Francesco ValdichiaraTadeo Orsolino ValdichiaraCarlo Orsolino ValdichiaraGio Domenico Orsolino ValdichiaraPancratio Colonbino ValdichiaraFrancesco Colonbino ValdichiaraGaetano Simoniti ValdichiaraGio Maria Orsolino in PortoriaGio Batta Orsolino da San BastianoGaetano Gallo nel Fosatto di CarbonaraCarlo Novi da Santa SavinaGiuseppe Novi da Santa SavinaStefano Viola da Santa SavinaAndrea Ranzone da Santa SavinaCarlo Andrea Spasio da Santa SavinaAndrea Daglio piasa di Santa BrigidaMartino Lazzaro piasa di Santa BrigidaCarlo Bosero piazza di Santa BrigidaGiuseppe Spazio piazza di Santa BrigidaBartolomeo Spazio piazza di Santa BrigidaGiovanni Bertinelli piazza di Santa BrigidaGio Batta Daglio strada BalbiCarlo Clerici da San Giovanni a PréCarlo Bolognino da San Giovanni a PréMatteo Clerici da San MatteoBenedetto Cavanna alla ChiappellaBartolomeo Palavecino in SoleveraGio Batta Salla nel vico della PacePietro Paolo TamanteFrancesco Maggio ValdichiaraPaolo Maggio ValdichiaraCarlo Barella vico di San CristofaGio Batta Perucho ValdichiaraMarco Perucho ValdichiaraIsobio Spinedo ValdichiaraGiacomo Solaro ValdichiaraGio Maria Moretto da Santa SavinaVittorio Moretto da Santa SavinaGiuseppe Moretto da Santa Savina

Pietro Pelegrino da Santa SavinaGio Domenico Vanasino ValdichiaraGio Pietro Vanasino ValdichiaraAndrea Vanasino ValdichiaraCarlo Antonio Maggio ValdichiaraPietro Cantone ValdichiaraAntonio Vanasino ValdichiaraBernardo Cremona da Santa SavinaGio Batta Cremona da Santa SavinaGio Domenico Cremona da Santa SavinaAntonio Gianone PortoriaDomenico Gianone PortoriaBartolomeo Rusca PortoriaMichele Rusca PortoriaMatteo Rusca PortoriaBernardo Cremona q Bartolomeo da li ServiBartolomeo Cremona da San VincenzoAntonio Ferone SoleveraPietro Rusca SoleveraAntonio Rusca SoleveraPietro Cremona da la MaddalenaMatteo Cremona da Santa FedeGiorgio Spinedo da Santa SavinaGiovanni di Battista a PréStefano Merchione da Santa SavinaSilvestro Giorgioli da Santa SavinaGiuseppe Barella nel vico di San CristoforoPaolo Curghetto Valdichiara

17b1738 Nota delli muratori Lonbardi abitanti in Genova soto il consolato di Taddeo Orsolino et Antonio Suanasino

Prima sotto il quartiere del CarmineBartolomeo Orsolino ! 1Andria Orsolino ! 2 +Gaietano Simonisi ! 3Francesco Simonisi ! 4Francesco Spazi ! 5Bartolameo Spazi ! 6Bartolameo Torre ! 7Gaetano Gallo! 8Gaetano Bareglio! 9Domenico Orsolino! 10Gio Batta Cantone! 11Pietro Taddeo Orsolino! 12Carlo Orsolino! 13Taddeo Orsolino! 14Gio Batta Maggio! 15Francesco Maggio! 16+Paolo Maggio ! 17Isobio Spinedi! 18Giuseppe Spinedi! 19+Antonio Spinedi! 20Bartolameo di Battista! 21Giuseppe Novi! 22+Antonio Lazaro! 23

pag. 26

Andrea Andretti! 24Carlo Andrea Spazio! 25Stefano Viola! 26Pietro Paolo Samanti! 27Quartiere di PréTomaso de Felli! 28Gio Batta Cappio ! 29+Andrea Aglio! 30Pietro Orsolino ! 31Antonio Orsolino! 32+Giovanni de Battista! 33Giovanni Bertinelli ! 34Antonio Bertinelli! 35Abondio Bertinelli! 36+Bartolameo Spazio! 37Francesco Colombino! 38Martino Lazaro! 39Gio Batta Cremona! 40Carlo Clerici! 41Matteo Clerici! 42Matteo Cremona! 43Gio Ambrogio Pelegrino!44+Pietro Pelegrino ! 45Antonio Suanasino! 46Carlo Barela! 47Giuseppe Barrella! 48quartiere della MaddalenaPietro Cremona! 49Bartolameo Pallavicino! 50+Antonio Rusca! 51Antonio Ferone! 52Pietro Rusca! 53+Gio Batta Servetto! 54quartiere di PortoriaDomenico GianoneAntonio GianoneGio Maria OrsolinoMichele RuscaBartolameo Rusca

17c1740, Adi 2 febraroNotta de maestri svizeri che di presente si ritrovino in GenovaMro Pietro Pauolo Tamanti: abita ala Porta di CarbonaraMro Gio Batta Perucho: abita in lo CampoMro Francesco Moggio: abita in ValedichiaraMro Antonio Suanasino: abita nel carogio della PasseMro Giuseppe Barela: abita nel carogio della PasseMro Carlo Barela: abita in San Pier d'ArenaMro Michele Barela: abita alla MaddalenaMro Vittorio Moretti: abita in S. Savina

Mro Domenico Genone et Antonio Genone: abitano all'OspitaleMro Pietro Cremona: abita alla MaddalenaMro Bernado Cremona et Gio Batta Cremona: abita di S. SavinaMro Matteo Cremona: abita di S. SavinaMro Michele Rusca et Bartolomeo Rusca: abitano in PortoriaMro Antonio Ferone ala MadalenaMro Gio de Battista e Bartolomeo de Battista: abitano di S. SiroMro Pietro Cantone: abita di S. Agnese

17d1740 milanesiN° 235 Carlo Chlerici abitante di S. Gio a PréN° 18 Matteo Chlerici abitante di S. Brigida sopra la piazzaN° 65 Gio Bertinelli abitante sopra la piazza di S. BrigidaN° 65 Antonio Bertinelli abitante sopra la piazza di S. BrigidaN° 6 Martino Lazaro abitante sopra la piazza di S. BrigidaN° 58 Bartolomeo Palavicino abitante deli Maceli dela ManzaN° 128 Andria Alio abitante averte alla Chiesa di S. SabinaN° 128 Giosepe Novio abitante parimente di S. SabinaN° 309 Tomaso de Felli abitante ali Maceli del DarsenaleN° 146? Bartolomeo Tore abitante nel fosato dell'AlbergoN° 117 Gaetano Gallo abitante nel fosato dell'AlbergoN° 146 Francescho Ferar i abi tente parimente nel fosatoN° 117 Gio Domenicho Orsolino abitante nel fossato pureN° 393 Carlo Orsolino abitante nel vico Brutto in ValiceraN° 393 Pietro Orsolino abitante parimente nel detto vicoConsole Andrea Orsolino abitante nel vico delli MolinettiN° 719 Bartolomeo Orsolino abitante nel detto vicoN° […]3 Gaetano Bareglio abitante nel vico Bruto

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