La necropoli di Bellapais Vounous a Cipro - Thomas Milan

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1 Archeologia e Antichità Cipriote Sp. A.A. 2011-2012 La necropoli di Bellapais Vounous a Cipro Thomas Milan Matr. 810554

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Archeologia e Antichità Cipriote Sp.

A.A. 2011-2012

La necropoli di Bellapais Vounous a Cipro

Thomas Milan

Matr. 810554

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Storia degli scavi

Il sito di Bellapais Vounous è una grande necropoli della prima Età del Bronzo o Prehistoric Bronze

Age rinvenuta sulla collina di Vounous, un’altura prospiciente il mare della propaggine

settentrionale della catena dei Monti Kyrenia sulla costa nord di Cipro, a circa 2,5 km a est

dell’abbazia di Bellapais1, unica testimonianza, assieme a Lapithos Vrysi tou Barba, di

insediamento costiero in questa regione2 (Fig. 1).

Le prime notizie3 riguardanti presenze archeologiche nella zona risalgono al 1931, quando il

Dipartimento delle Antichità di Cipro fu allertato dal Distretto di Polizia di Kyrenia circa la vendita

illecita di vasi Red Polished provenienti dal saccheggio di alcune tombe nell’area di Vounous4;

l’allora Curatore del Cyprus Museum, Porphyrios Dikaios, dopo un sopraluogo per verificare

l’estensione e i danni degli scavi clandestini, informò le autorità sulla necessità di salvare un sito

che appariva molto promettente, ottenendo l’autorizzazione e i fondi (per quanto molto scarsi)

per una prima campagna di scavo d’emergenza. L’emergere delle prime tombe provò l’importanza

oggettiva del sito archeologico e rese chiara la necessità di scavi sistematici ed estensivi. Grazie

alla donazione di ulteriori fondi da parte del Museum Committee, gli scavi di Dikaios si protrassero

per tre stagioni nel biennio 1931-1932 e portarono alla luce un numero complessivo di 48 tombe,

la maggior parte delle quali situate nella parte Ovest della necropoli, caratterizzata da roccia di

buona qualità, più facilmente oggetto di operazioni clandestine5.

Nel giugno 1933 il Museo Nazionale Francese, rappresentato da Claude F. A. Schaeffer, ottenne il

permesso di scavare a Vounous in collaborazione con Dikaios, ampliando il numero di sepolture

rinvenute nell’area a 79 tombe.

L’ultima campagna di scavo a Vounous fu condotta negli anni 1937-1938 da parte di una

spedizione della British School at Athens, diretta da James R. Stewart, che concentrò le indagini

nella parte orientale della necropoli, fino a quel momento non indagata6. Gli scavi britannici

1 DUNN-VATURI 2003, p. iii.

2 KNAPP 2008, p. 73. 3 In realtà la prima, seppur non corretta, pubblicazione avvenne per opera del Prof. Gjerstad (Studies on Prehistoric

Cyprus del 1926) sotto il titolo Kasafani, il quale pose erroneamente il sito in relazione con la località di Gerani, 1,5 km

a ovest di Vounous, occupata da resti di epoca tolemaica e da alcune tombe più tarde. (STEWART 1950, pp. 40-41).

4 DUNN-VATURI 2003, p. iii. 5 DIKAIOS 1940, pp. 2-3. 6 Ibid.

3

portarono a 164 il totale delle tombe rinvenute nella necropoli (considerando entrambi i siti A e B,

di cui si parlerà in seguito), la maggior parte di quelle scavate da Stewart non intaccate da

saccheggi.

Tutte e tre le spedizioni archeologiche effettuarono, senza successo, indagini di superficie attorno

al sito per cercare un insediamento connesso alla necropoli.7

Il sito

La necropoli di Vounous (Fig. 2) è situata a circa 2,5 km rispettivamente a N-E del centro di

Bellapais e a S-E di Kazaphani e si estende sul versante settentrionale di una collina, delimitata ad

E e O da precipizi e separata dai Monti Kyrenia a N da una profonda valle che si protende verso il

mare.8 Vounous si trova in una delle aree più pittoresche dell’isola, un paesaggio di rocce calcaree,

piccoli torrenti e olivi, densamente occupato durante la Prehistoric Bronze Age da centri di

particolare importanza, come dimostrano le evidenze provenienti dai contesti funebri9.

L’analisi dei corredi funebri ha permesso di riconoscere due distinti gruppi di tombe, che

rappresentano anche due fasi di vita della necropoli. Le sepolture situate sui lati N e O della

collina, indagate principalmente da Dikaios e Schaeffer, sono indicate come Vounous B, con

cronologia che va dall’Antico Cipriota II al Medio Cipriota II. Il lato E della collina è invece occupato

dal numero meno consistente di sepolture (Vounous A), appartenenti alla fase più antica della

necropoli e datate all’Antico Cipriota I10. Entrambi i siti A e B sono stati esplorati in modo

estensivo, ma i confini di Vounous B, che ha un’estensione di metri 130x100, non sono del tutto

definiti e il lato settentrionale della collina potrebbe nascondere altre tombe11.

Le tombe, intagliate nel sostrato roccioso della collina, sono costituite da un pozzetto d’accesso

scavato nella roccia, detto dromos (a volte dotato di alcuni gradini nella parte esterna), che

conduce ad una o più camere sotterranee artificiali. La Camera Principale è posta sullo stesso asse

del dromos, mentre le Camere Laterali si aprono sui lati lunghi. Gli stretti accessi alle camere, detti

stomia, sono chiusi da una lastra o da un muro di pietra. La forma del dromos è grossomodo

7 DUNN-VATURI 2003, p.iii. 8 DIKAIOS 1940, p. 4. 9 DUNN-VATURI 2003, p. iv. 10 Ibid. 11 STEWART 1950, p. 40.

4

rettangolare, mentre le camere hanno pianta ovale o pressappoco circolare, con misure che

variano in diametro (da 2 a 4 metri) e in profondità (da 1.5 a 2.5 metri).

Ogni tomba contiene una o più sepolture, spesso collocate a destra dell’entrata, con il defunto

generalmente deposto sul pavimento o su una panchina e accompagnato da corredi composti da

un numero variabile di oggetti ceramici e non ceramici. Ossa animali, soprattutto di bovino e

pecora, sono presenti in quasi tutte le tombe, raccolte in contenitori o sparse sul pavimento della

camera.

Le ottime condizioni geografiche e topografiche devono essere state il fattore primario nella

distribuzione delle tombe, la maggior parte delle quali ha un orientamento N-S, con l’ingresso alla

Camera Principale affacciato a nord.

La datazione della necropoli è stata effettuata sulla base degli studi di Dikaios, Schaeffer e Stewart

e fissata, come già indicato, ad un periodo che va dall’Antico Cipriota I al Medio Cipriota II, con una

concentrazione di tombe maggiore appartenenti all’ Antico Cipriota III – Medio Cipriota I. 12

Danni notevoli sono stati apportati non solo dai ripetuti saccheggi, che hanno interessato

entrambi i siti A e B (con danni maggiori in Vounous A)13, ma anche da inondazioni che hanno

provocato lo spostamento e la distruzione di scheletri e manufatti, con effetti devastanti nella

stratigrafia delle singole camere che rendono difficile l’attribuzione degli oggetti a specifici corredi,

soprattutto nel caso di sepolture multiple. La distruttiva presenza di fosse dell’Età del Ferro

complica ulteriormente lo studio della necropoli.14

Presenze preistoriche sono state identificate nelle vicinanze di Vounous, come i siti neolitici di

Erimi, Ayios Epiktitos e Troulli.15

L’insediamento legato alla necropoli di Vounous non è stato ancora identificato con sicurezza16.

Nell’ipotesi di Dikaios esso potrebbe trovarsi nel sito chiamato Tzeranies (o Gerani17), al di là della

scarpata ovest di Vounous, occupato da resti di epoca successiva (tolemaica e probabilmente

bizantina) ed è possibile che tutte le fasi precedenti siano di conseguenza scomparse.18

12 DUNN-VATURI 2003, p. vi. 13 STEWART 1950, p. 40. 14 DUNN-VATURI 2003, p. vi. 15 DIKAIOS 1940, p. 4-5. 16 DUNN-VATURI 2003, p. 182. 17 Il sito indicato da Gjerstad. Vedi nota 2. 18 DIKAIOS 1940, p. 4-5.

5

Vounous A

Composta da 55 tombe appartenenti all’AC I, l’area indicata come Vounous A è stata

estensivamente esplorata, benché non tutte le tombe colpite da saccheggi siano state scavate e

documentate. L’identificazione dei limiti della necropoli sembra essere accurata e si escludono

ulteriori espansioni del sito se non in direzione N-E dove il terreno adiacente all’area di scavo non

è stato esplorato per mancanza di un accordo legale19.

Alla luce dei dati attuali, Vounous A si presenta una piccola necropoli di dimensioni ben inferiori

rispetto a Vounous B, da cui appare ben distinta, elemento che ha indotto il Dr. Sjöqvist della S.C.E.

a suggerire che i due siti debbano essere posti in relazione a due distinti insediamenti. Nel quadro

delineato da Sjöqvist, l’abitato connesso al Sito A giacerebbe a Est della necropoli, forse distrutto

da un improvviso innalzamento del livello marino, a seguito del quale gli abitanti, o i sopravvissuti

avrebbero fondato l’insediamento di Gerani20. Mancano tuttavia gli elementi per convalidare con

sicurezza questa teoria.

Di seguito, la descrizione di alcune tra le tombe più rappresentative di questo settore della

necropoli.

Tomba 87 (Fig. 3)

Dimensioni (lung. x larg. x prof.)

Dromos 2.80 x 2.42 x 1.36

Camera A 2.46 x 2.32 x 1.64

Camera B 2.24 x 2.06 -

Il dromos si presenta di forma approssimativamente squadrata con angoli arrotondati21; il

pavimento, leggermente concavo in sezione, scende in maniera irregolare dal limite esterno fino a

circa metà della lunghezza del dromos per poi risalire di fronte all’ingresso della camera A che si

19 STEWART 1950, p.42. 20 Id., p. 45. 21 Id, p. 72.

6

apre lungo il lato di S-O. La camera A è di forma pressoché ovale, con pavimento e soffitto

(parzialmente crollato) inclinati verso il lato opposto allo stomion.

La camera B si apre lungo il lato di N-O, con forma quasi circolare. Il pavimento è ad un livello di

poco superiore rispetto al dromos ma considerevolmente inferiore rispetto allo stomion,

particolarmente basso in altezza se paragonato a quello della camera A. Anche in questa camera il

tetto è crollato, lasciando tuttavia intatto lo stomion.22

Camera A (Fig. 4)

La camera era chiusa da una singola lastra di pietra23. L’unica sepoltura contenuta nella camera era

ricoperta di fango, terra e numerosi detriti prodotti dal crollo di parte del soffitto. Il corpo,

probabilmente di genere maschile, era stato deposto lungo la parete di fondo della camera,

disteso sulla schiena con la testa rivolta a N-O. Le braccia erano incrociate sul petto mentre gli arti

inferiori erano inclinati a sinistra con la gamba destra distesa e la gamba sinistra leggermente

flessa. Una grossa pietra era collocata a destra della testa del defunto. Gli oggetti del corredo

erano disposti in due gruppi, presso la testa e presso i piedi del defunto. Due pugnali e una cote

giacevano poco sopra la spalla destra e un altro pugnale era invece disposto in prossimità del

gomito sinistro.24 Diciotto contenitori ceramici completano il corredo funebre (Fig. 5); si tratta di

ceramica Red Polished, rappresentata per lo più da brocche a becco di tipo anatolico, alcune con

raffigurazioni plastiche di serpenti applicate al collo del vaso e decorazioni incise riempite con

pasta bianca (Fig. 6). Tra le altre forme vascolari, sono presenti un paio di anfore, delle milk bowls

con sgrondo tubolare (Fig. 7), una piccola coppa con ansa a cornetto e delle tulip bowls con ricca

decorazione incisa. Spicca in particolare il cult vessel 15 (Fig. 8) privo di anse ma caratterizzato da

quattro protomi zoomorfe poste verticalmente lungo l’orlo del vaso; dei festoni plastici

connettono ogni protome, scendendo verso il centro del vaso. Anche in questo caso sono presenti

decorazioni incise riempite con pasta bianca25. Ossa animali, di pecora o capra, sono state

rinvenute sparse tra i reperti ceramici vicino alla testa del defunto.

22 STEWART 1950, p. 74. 23 Ibid. 24 Ibid. 25 Id., p.76-79.

7

Camera B (Fig. 9)

La tomba è stata danneggiata dall’azione dell’acqua e i manufatti del corredo furono rinvenuti

ricoperti da uno strato di fango e detriti provocati dal crollo del tetto. Anche in questo caso la

camera conteneva una sola sepoltura, con il corpo del defunto adagiato al centro della camera

approssimativamente parallelo al muro di fondo26. Il corpo si presentava disteso sulla schiena, con

il braccio destro flesso al di sopra del bacino, quest’ultimo ruotato a sinistra, con le gambe ritratte

verso il busto. La ceramica era raggruppata attorno ai piedi e di fronte al corpo; una singola

fuseruola in ceramica era collocata tra le gambe del defunto e il muro di fondo della camera27. Il

corredo ceramico è composto da ceramica Red Polished (Fig. 10), in gran parte piccole coppe con

ansa a cornetto, una bassa scodella bi-ansata con anse orizzontali e una tulip bowl di piccole

dimensioni con anse teriomorfe. Ossa animali di pecora o capra erano sparse tra i contenitori

ceramici. La presenza della fuseruola potrebbe indicare una sepoltura di genere femminile28.

La stratificazione del dromos e il rinvenimento in esso di un’anfora, situata presso l’ingresso alla

camera B, indica, con l’eccezione dell’angolo di S-O, che questo spazio deve essere stato

completamente ripulito per far posto ad una successiva sepoltura. La riapertura della tomba

avvenne quasi certamente in occasione della sepoltura del corpo presente nella camera B, il cui

materiale osseo appartiene ad un unico individuo, ma tra i frammenti ceramici rinvenuti al di sotto

della scodella bi-ansata sono presenti resti di una grande brocca a becco con decorazione incisa,

non dissimile da uno degli esemplari rinvenuti nella Camera A. Le cattive condizioni di

rinvenimento dei manufatti della Camera B non sono tuttavia così negative da poter essere la

causa della sparizione dei frammenti mancanti della brocca, più probabilmente eliminati perché

appartenenti ad una precedente sepoltura. Considerando l’assenza di qualsiasi traccia di disturbo

nella Camera A, sembra che la sepoltura nella Camera B sia stata ultimata in periodo più tardo

rispetto alla Camera A, occupando il posto di un corpo precedente che invece alla Camera A

doveva essere più o meno contemporaneo.29

26 STEWART 1950, p. 74. 27 Id., p.76. 28 Id, p. 79-80. 29 Ibid.

8

L’eccezionale qualità dei reperti ceramici rinvenuti nella Camera A trova confronti solamente con

la Tomba 164 della stessa necropoli, rappresentando forse i manufatti di più elevata qualità

dell’Antico Cipriota I.30

Tomba 164 (Fig. 11)

Dimensioni

Dromos 3.30 x 3.18 x 1.70

Camera A 3.70 x 3.50 -

Camera B 2.30 x 2.44 -

La tomba è costituita dal tipico pozzetto d’accesso, o dromos, sul quale si aprono due camere

funerarie A e B. Il pavimento del dromos, quest’ultimo di forma grossomodo squadrata con angoli

arrotondati, sale di livello in prossimità degli accessi alle camere funerarie, mentre nel punto più

esterno del pozzetto è da notare l’insolita profondità che separa il piano di campagna dal

pavimento del dromos31. La Camera A si apre lungo il lato di S-O del dromos e presenta una pianta

di forma ovale, leggermente concava a livello pavimentale. Lo stomion si inserisce senza

interruzioni nel rialzo della pavimentazione che parte dal dromos. Buona parte del tetto della

camera risulta intaccato da un crollo, con un’altezza massima che doveva essere di circa 1.70 m.

La Camera B, collocata lungo il lato S-E del pozzetto, è anch’essa di pianta ovale, con

caratteristiche analoghe alla Camera A. Anche in questa camera il tetto risulta crollato32.

Dromos

Uno strato di 20-30 cm di terreno ricopriva il pavimento del dromos, mischiato con piccole pietre,

materiale giallo-biancastro e una quantità di frammenti ceramici di epoca successiva che

rappresentano evidentemente detriti scivolati all’interno della tomba dalla superficie esterna.

30 STEWART 1950, p. 80. 31 Id., p.223. 32 Id, p. 225.

9

Sotto questo strato di disturbo non sono stati ritrovati frammenti di ceramica Red Polished ma

solo un discreto numero di pietre.

Entrambi gli accessi alle camere erano chiusi da grossi massi, di fronte ai quali sono state rinvenute

delle piccole pile compatte di pietre. Una piccola fossa era stata scavata al si sopra della pietra di

accesso alla Camera B, con la distruzione di circa 30 cm di strato roccioso e la creazione di un

ulteriore disturbo nella stratigrafia33. In questo punto sono stati rinvenuti dei frammenti

appartenenti ad una piccola coppa Red Polished, ricostruita quasi interamente, che al momento

della deposizione doveva essere intatta. La sua posizione, esattamente sopra l’ingresso alla

Camera B, suggerisce che doveva essere contenuta in una cassetta, distrutta poi dalla fossa

scavata in quel punto. Se ciò fosse esatto, si avrebbe in questo caso la più antica attestazione di

questa forma di contenitore per l’offerta funebre. Il ritrovamento in un contesto di disturbo non

può però rendere certa questa ipotesi34.

Camera A (Fig. 12)

Uno strato di fango e terra ricopriva il pavimento della camera, mescolandosi ai numerosi detriti

causati dal crollo del tetto. Due sepolture sono state identificate: si tratta di due corpi, deposti

paralleli l’uno all’altro nella parte posteriore della camera, con il corpo B di fronte al corpo A.

Entrambi gli scheletri erano in posizione semi contratta sul lato sinistro, con l’asse del corpo rivolto

approssimativamente a N e le braccia piegate in avanti. Un dato interessante riguarda la chiara

dislocazione dei crani rispetto agli scheletri: I due crani C e D sono stati lungo la parete N della

camera, anch’essi paralleli tra loro ma disposti più in basso dei corpi, quasi in prossimità

dell’ingresso della Camera. In mancanza di ulteriori resti umani, è certo che i due crani

appartengono agli scheletri rinvenuti nella camera, ma è dubbia l’origine della loro collocazione

separata dai corpi. È in effetti possibile, come è più propenso a ritenere Stewart35, che tale

disposizione sia da attribuire all’azione dell’acqua o comunque agli eventi naturali che hanno

provocato i numerosi danni al contesto funebre. Di ipotesi diversa è invece Keswani, secondo la

quale “è possibile che i corpi siano stati interrati con i teschi intatti e che in un momento

successivo, probabilmente dopo la decomposizione delle carni, la tomba sia stata riaperta e i crani

33 STEWART 1950, p. 226 34 Ibid. 35 Ibid.

10

deliberatamente separati dai corpi. Alternativamente, prima dell’interramento, i defunti

potrebbero essere stati oggetto di una qualche sorta di trattamento che include la separazione del

teschio dal resto dello scheletro”36. Di questa pratica della ri-manipolazione delle ossa disarticolate

un altro esempio potrebbe essere rappresentato dalla Tomba 31 di Vounous B, dove tre scheletri

sono stati rinvenuti deposti disordinatamente all’interno della camera funeraria, in posizione non

chiara poiché, secondo la descrizione dello scavatore P. Dikaios37, molte delle ossa lunghe furono

trovate raggruppate assieme, elemento che potrebbe indicare una sepoltura secondaria

successiva alla decomposizione, con il deliberato raggruppamento delle parti dei corpi precedenti,

o appunto, secondo l’ipotesi Keswani, un altro tipo di manipolazione successiva alla deposizione

dei corpi.

In aggiunta a queste ipotesi, i resti ossei sono stati esaminati per verificare la presenza di eventuali

segni di decapitazione, di cui però non si ha avuto riscontro.38

Il corredo ceramico (Figg. 13-15) è disposto in tre gruppi, dei quali il più consistente e importante è

collocato ai piedi dei corpi, occupando completamente la parte Sud della camera sepolcrale. È

composto da circa sessanta manufatti in ceramica Red Polished, per la maggior parte costituita da

piccole coppe con ansa a cornetto, brocche a becco a base piatta, anfore, basse scodelle con anse

orizzontali traforate, un paio di pithoi, alcune coppe ad alto piede dette “fruit stands”, dei vasi

poppatoio o milk bowls e alcuni notevoli esemplari di tulip bowls caratterizzati da una ricca

decorazione geometrica incisa a rombi e fasce di linee spezzate parallele, riempita di pasta bianca,

tipica dello stile Red Polished.39 Gli altri esemplari presentano anch’essi talvolta delle decorazioni

incise, ma sono per lo più caratterizzati da sfumature cromatiche dell’ingobbio rosso spesso

tendente al marrone o rosso vicino alla bocca del vaso. Di particolare pregio artistico è il cult vessel

n.1340 (Fig. 16) con largo corpo ovoidale a base piatta sormontato da un alto collo a bocca larga ed

orlo leggermente svasato, privo di anse ma dotato di uno sgrondo tubolare che parte

diagonalmente dalla spalla del vaso. L’elemento che lo contraddistingue come oggetto di prestigio

è la raffigurazione plastica applicata alla spalla del vaso (Fig. 17) dal lato opposto a quello occupato

dal beccuccio tubolare; si tratta della rappresentazione miniaturistica di un abbeveratoio montato

su supporti con terminazioni a forma di corna su ciascun lato, che scarica all’interno di una

36 KESWANI 2004, p. 43. 37 DIKAIOS 1940, p. 65. 38 KESWANI 2004, p.43. 39 STEWART 1950, p.230-236. 40 Id., p.232.

11

riproduzione miniaturistica dello stesso cult vessel. Al di sopra dell’abbeveratoio è raffigurata una

brocca a becco che sembra versare su di esso. L’intero vaso è ricoperto dall’ingobbio rosso poi

lucidato caratteristico di questo stile ceramico, in questo caso in tonalità leggermente più scura,

con l’eccezione della parte inferiore interna che non presenta rivestimento. La decorazione è

completata dalle tipiche incisioni a fasce di linee parallele ondulate e diagonali riempite di pasta

bianca.

Dato interessante sull’organizzazione del corredo funebre è che alcuni reperti ceramici sono stati

ritrovati all’interno di altri (es. all’interno dello stesso cult vessel era collocata una brocca a becco),

altri ancora contenevano ossa animali o, nel caso della tulip bowl 17, una lama in metallo,

probabilmente un coltello. Diverse piccole coppe e alcune scodelle o piatti sono stati rinvenuti

quasi accatastati l’uno sull’altro e due esemplari di brocche a becco si presentavano sottosopra, a

dimostrazione di come l’intera camera sia stata colpita da eventi di disturbo che hanno sconvolto

la posizione degli oggetti del corredo41.

Il secondo gruppo di 7 manufatti era collocato lungo la parete opposta della camera funeraria nel

punto dove si sarebbero dovuti posizionare i crani dei defunti. Il terzo gruppo è invece costituito

da un solo oggetto, una piccola fiaschetta o ampolla dal corpo globulare con collo lungo e stretto e

orlo svasato, priva di ansa, rinvenuta a destra dell’ingresso della camera e identificata come il

manufatto tipologicamente più tardo dell’intero corredo.

Delle quattro lame in rame facenti parte del corredo (Fig. 15), due erano disposte presso la zona

lombare del corpo A, una è stata rinvenuta all’interno del secondo gruppo di oggetti di fronte alla

parte superiore di B e la quarta era invece, come già menzionato, contenuta in una tulip bowl del

primo gruppo di oggetti a metà tra i piedi dei due defunti.

Una discreta quantità di ossa bovine è stata identificata ai piedi dei due scheletri e all’interno di

alcuni vasi.42

41 STEWART 1950, p.227. 42 Ibid.

12

Camera B (Fig. 18)

Benché anche in questa camera il corredo e le sepolture si presentino ricoperte da uno strato di

fango e detriti, il quadro complessivo risulta meno disturbato rispetto alla situazione riscontrata

nella Camera A.43

Le sepolture identificate appartengono a due individui, deposti al centro della camera, con le teste

rivolte a Ovest, verso destra rispetto all’ingresso della camera, paralleli al muro di fondo. Il corpo

A, più lontano dall’entrata, è stato deposto sulla schiena, con le gambe piegate a sinistra e le

braccia flesse con i gomiti in prossimità della zona pelvica. Il corpo B, posto di fronte ad A, giaceva

sul lato sinistro del corpo con le gambe semi-contratte e le mani probabilmente al volto.

Il corredo ceramico (FIg. 19-20) risulta disposto a ferro di cavallo attorno i corpi dei defunti,

occupando i tre lati della camera sepolcrale. Una milk bowl era invece situata presso lo stomion. La

maggior parte dei manufatti copre quasi interamente il corpo A, mentre in associazione con B

erano sicuramente una piccola brocca posta tra le braccia del defunto, un paio di tazze disposte ai

due lati del cranio, un’altra tazza contenente una bottiglietta sempre presso il cranio e una piccola

bottiglia rinvenuta parallela alla spina dorsale. Il resto del corredo è costituito dalle consuete

forme ceramiche dello stile Red Polished, soprattutto brocche a becco, piccole anfore, scodelle,

tazze, milk bowls, tulip bowls e un grosso cucchiaio con manico orizzontale e orlo svasato. La gourd

juglet n. 37 si distingue dal resto dei manufatti come tipologicamente più tarda44 (Fig. 19).

I piccoli oggetti metallici (Fig. 20) sono di particolare interesse soprattutto per la loro posizione. Un

piccolo ditale in rame e una testa di bastone in lamina d’oro con motivo decorato a rilievo erano

disposti ai due lati e sotto al cranio del corpo A, così come due aghi rinvenuti uno presso il teschio,

sul lato sinistro e il secondo poco discosto dalla zona pelvica sul lato destro.

Frammenti ossei di capra o pecora sono state identificate tra i due corpi.

Le condizioni del dromos fanno ipotizzare che in un momento successivo al primo utilizzo della

tomba esso sia stato ripulito, con un processo che ha probabilmente distrutto un muro di pietre

costruito di fronte all’ingresso della Camera A, cui dovevano appartenere le pietre che emergono

dallo strato di copertura della stratigrafia.

43 STEWART 1950, p.229. 44 Id., p.237-240.

13

La posizione dei corpi nella Camera A suggerisce una doppia contemporanea sepoltura, forse di

due guerrieri, a giudicare dalla presenza delle lame in rame rinvenute.45 Nonostante l’intero

contesto presenti notevoli tracce di disturbo, è evidente l’uniformità che caratterizza il corredo

funebre, rendendo impossibile distinguere l’appartenenza dei singoli manufatti a l’uno o all’altro

defunto e supportando l’ipotesi di contemporaneità delle inumazioni. In ultima analisi, sembra

sicuro affermare che entrambe le Camere funerarie A e B contengono deposizioni primarie. Molto

più incerta è invece l’attribuzione di una successione cronologica tra le due camere, argomento

per il quale in assenza di elementi determinanti, non è possibile giungere a una conclusione.

L’analisi delle forme ceramiche data la tomba all’inizio della fase di transizione tra l’Antico Cipriota

I e l’Antico Cipriota II, per la presenza nella Camera A della fiaschetta o bottiglia n.1 e nella Camera

B della gourd juglet n.37, entrambe tipologie di fine Antico Cipriota I – inizio Antico Cipriota II.46

Vounous B

Con la denominazione Vounous B viene indicato l’insieme di 109 tombe scavate nei settori Nord e

Ovest della collina omonima, datate complessivamente tra l’AC I finale e il MC II, con una

concentrazione maggiore tra l’Antico Cipriota III e il Medio Cipriota II. Scavate da Dikaios,

Schaeffer e Stewart, anche questa parte della necropoli di Vounous è stata nel tempo oggetto di

scavi clandestini e di spoliazioni in misura ancora maggiore rispetto a Vounous A. L’intero contesto

risulta ancora più complicato da un gran numero di fosse scavate durante l’Età del Ferro,

probabilmente alla ricerca di spazi liberi per nuove tombe47.

Le tombe occupano un’area di 130x100 m, i cui limiti non sono stati tuttavia circoscritti in maniera

soddisfacente. Nuove indagini, soprattutto oltre il confine settentrionale, potrebbero ampliare

ulteriormente il numero di tombe della necropoli.

Di seguito, la descrizione di alcune tra le tombe più rappresentative di questo settore della

necropoli.

45 STEWART 1950, p.241. 46 Id., p.242. 47 Id., p.244

14

Tomba 19 (Fig. 21)

Dimensioni

Dromos 3.55 x 2.00 x 1.70

Camera Principale 3.60 x 3.90 -

Camere Laterali - - -

Il dromos, con orientamento N-S, dà accesso alla Camera Principale a Sud e a tre Camere Laterali,

una ad Ovest e due ad Est, tutte e tre vuote al momento dello scavo.

La Camera Principale, a pianta circolare, era chiusa da una lastra litica rettangolare, attorno alla

quale erano disposte delle pietre più piccole. Il tetto della Camera era crollato, ricoprendo di uno

strato di detriti le sepolture e i corredi.48

Due corpi sono stati rinvenuti deposti nella parte orientale della Camera, il primo disteso sulla

schiena, con le gambe dirette verso il secondo defunto, situato leggermente a sinistra. Il braccio

destro, parallelo al corpo, sembra reggere nella mano una piccola scodella, mentre il braccio

sinistra sembra stringere la mano destra dell’altro corpo. Il secondo defunto giaceva anch’esso

sulla schiena, con la gamba destra in asse con il resto del corpo e la sinistra piegata con il ginocchio

verso Est. Tutto attorno ai corpi e sotto di essi sono state rinvenute ossa animali, mentre a livello

degli arti inferiori erano disposti dei piccoli contenitori. Circa 60 cm ad O del primo scheletro è

stata rinvenuta una collana di dodici perline di impasto blu e poco oltre una fuseruola ed un lungo

spillone bronzeo. Poco più a Sud erano un altro spillone e altre due fuseruole.49

Lungo il lato orientale della camera, a Est dei due defunti, era disposto un insieme di ossa animali

e tazze Red Polished, tra cui è stata rinvenuta anche una tazza White Painted (Fig. 22) a corpo

basso con piccolo sgrondo tubolare sull’orlo e un beccuccio semi-circolare orizzontale poco al di

sotto, sul lato opposto del manufatto. La tazza è ricoperta da un ingobbio di colore chiaro con

decorazione dipinta in vernice rossa a bande di linee ondulate racchiuse da linee rette che vanno

dall’orlo alla base.50 Di particolare pregio artistico è il vaso composito Red Polished n. 67 (Fig. 23)

con decorazione incisa rinvenuto presso il muro di fondo della camera. Il corpo del vaso è formato

da tre brocchette globulari unite tra loro con colli stretti e lunghi che supportano una quarta

48 DIKAIOS 1940, p.43 49 Ibid. 50 Id., p.45

15

brocchetta con tre beccucci verticali.51 Nel punto d’unione delle tre brocche inferiori sono

attaccate tre piccole riproduzioni della brocca superiore, due con due beccucci e una con tre.52

Tutte le brocche sono comunicanti tra loro. L’intera superficie del vaso è decorata da incisioni, con

bande di linee parallele alternate a linee oblique sui colli, e file di triangoli riempiti a tratteggio sui

corpi.

Il lato Ovest della camera è occupato da vasi di dimensioni maggiori, soprattutto grandi brocche e

anfore, tra cui una grande giara Red Polished a corpo globulare e largo collo cilindrico con orlo

leggermente svasato. In questo gruppo ceramico erano anche una pisside in Red Polished a corpo

schiacciato con decorazioni incise e un interessante esemplare di grande brocca Red Polished (Fig.

24) a corpo ovale, alto collo cilindrico con orlo leggermente svasato e una piccola ansa verticale tra

collo e spalla. La parte superiore del collo è decorata da un’applicazione plastica a forma di

serpente racchiusa tra due bande orizzontali, decorazione che si ripete sul resto del collo ma in

senso verticale. Caratteristica principale del vaso è la presenza di una iscrizione incisa sull’ansa,

realizzata prima che venisse applicato l’ingobbio.53 Sulla spalla del vaso compaiono dei dischi e dei

crescenti lunari. Un altro manufatto di rilievo è una brocca (Fig. 25) a corpo globulare

caratterizzata da un doppio collo ad orli svasati e una piccola ansa tra collo e spalla. Il vaso è

decorato a rilievo con figure umane e animali, mentre tra i due colli è rappresentato un uccello. Le

figure umane che decorano uno dei due colli consistono in un uomo e una donna affiancati, con

l’uomo che abbraccia con il braccio sinistro il collo della donna e le appoggia la mano destra sul

basso ventre. L’altro collo è invece ornato dalla rappresentazione di un animale cornuto. Entrambi

i colli presentano sul retro la raffigurazione di due bucrani. Sul resto del vaso sono presenti fasce

di cordicelle decorative a rilievo che scendono dalla spalla al corpo.54

Tra gli oggetti deposti lungo il lato occidentale della camera era presente un secondo vaso

composito (Fig. 26), formato da quattro scodelle emisferiche unite tra loro, tre dello stile Red

Polished e la quarta realizzata in tecnica White Painted, sormontate da un alta e spessa ansa a

forma di scala con decorazione incisa.55

51 DIKAIOS 1940, p.45 52 GRAZIADIO 1998 , p.32. 53 DIKAIOS 1940, p.44. 54 Id., p.45. 55 Ibid.

16

Una tazza emisferica a decorazione incisa è l’unico contenitore realizzato in tecnica Black Polished

presente nel corredo. Altri manufatti ceramici di particolare interesse sono delle fuseruole Red

Polished e Black Polished a decorazione incisa.

Per quanto riguarda i manufatti bronzei, il corredo comprende dei chiodi, delle pinzette e delle

lame di coltello e un lama di pugnale a foglia di salice. Di grande importanza è una seconda lama di

pugnale (Fig. 27), priva di codolo, con due rivetti sui lati e tre bande di linee a rilievo che si

restringono e uniscono verso la punta. Di origine non cipriota, ma più probabilmente cretese, la

lama è essenziale alla datazione dell’intera tomba.56

Dall’analisi della stratigrafia non risultano elementi che possano contraddire l’ipotesi che i due

corpi rinvenuti nella Camera Principale rappresentino una sepoltura primaria, come sembra

confermare anche il corredo funebre che non presenta elementi di discordanza tipologica o

cronologica al suo interno. L’inusuale posizione dei corpi, con i defunti che sembrano tenersi per

mano, sta tuttavia a sottolineare come i danni provocati dal crollo del soffitto della camera non

debbano essere stati importanti. La presenza nel corredo di oggetti appartenenti alla sfera

femminile, come la collana e le fuseruole, e alla sfera maschile, come i pugnali e le lame di coltello,

supportano i dati osteologici che identificano i corpi come appartenenti ad un individuo di sesso

maschile e ad uno di sesso femminile. Potrebbe quindi trattarsi di una sepoltura di tipo coniugale.

La presenza di alcuni manufatti in tecnica White Painted, unitamente alla massiccia quantità di

oggetti Red Polished data l’intero contesto agli inizi del Medio Cipriota I, ma la lama di pugnale d i

origine cretese, datata all’inizio del Medio Minoico I, fa retrocedere la datazione della tomba alla

fase di transizione tra L’Antico Cipriota III e il Medio Cipriota I.57

56 DIKAIOS 1940, p. 44. 57 Id., p.164.

17

Tomba 50 (Fig. 28)

Dimensioni

Dromos 3.20 x 1.55 x 1.75

Camera Principale 3.15 x 4.00 x 2.10 (circa)

Camera Laterale A 1.90 x 2.25 -

Camera Laterale B 1.65 x 1.80 -

L’accesso alla tomba avveniva tramite un dromos di forma oblunga, che si allarga nella parte finale

in prossimità dell’accesso alla camera principale. Dalla superficie esterna due gradini conducevano

all’interno del pozzetto dove il pavimento a sezione concava scende verso la Camera Principale

situata lungo lo stesso asse. L’accesso alla Camera era chiuso da una grande lastra di p ietra

rettangolare, che sigillava uno stomion relativamente stretto ma caratterizzato da un forte

dislivello con il pavimento della camera, a formare una sorta di ripida rampa discendente.

La Camera Principale è a pianta ovale, con il pavimento leggermente concavo che scende dallo

stomion fino alla parete di fondo dove è presente una sorta di basso ripiano orizzontale. Il soffitto,

crollato, sembra essere stato caratterizzato da una bassa volta.

Sul lato nord del dromos si apre la Camera Laterale A, anch’essa ovale in pianta e con il soffitto

crollato, ma priva di lastra di chiusura all’accesso.

La Camera Laterale B si apre sul lato sul del dromos, attraverso un largo stomion chiuso da una

lastra litica mantenuta in posizione da piccole pietre incastrate attorno ad essa. Anche questa

camera presenta pianta ovale.58

Camera Principale (Fig. 28)

Al momento del rinvenimento il contenuto della camera era ricoperto da strati di fango, ma i

danni apportati dall’azione dell’acqua non sembrano essere stati eccessivi. Tre corpi erano

inumati all’interno della camera, disposti lungo le pareti a sinistra e a destra dell’entrata e lungo il

muro di fondo.59 Il corpo A giaceva parallelo alla parete Sud, deposto sulla schiena con la testa

rivolta a O-SO con le gambe e il braccio sinistro distesi e il braccio destro piegato a portare la mano

58 DUNN-VATURI 2003, p.2 59 Ibid.

18

sul petto. Associati al corpo erano una tazza White Painted (Fig. 29, n 50.4) a corpo basso con ansa

orizzontale a sezione circolare posta diagonalmente sotto l’orlo e decorazione marrone scuro su

fondo chiaro a linee multiple, un piatto, una fuseruola e una brocca in Red Polished, disposti a

sinistra del teschio e infine altre due brocche e un’anfora (Fig. 29, n 50.2) sempre realizzati in

tecnica Red Polished situati poco più a N del corpo.60

Il defunto B, giaceva lungo il lato N della camera, anch’esso disteso sulla schiena ma con la gamba

sinistra flessa a lato del corpo, il braccio destro piegato al petto e quello sinistro inclinato a 45°

rispetto al tronco. Gli unici oggetti associati al defunto sono un piccolo amphoriskos (Fig. 29, n

50.8) in Black Slip con anse caratterizzate da piccole proiezioni verticali simili a cornetti, e una

testa di mazza in pietra rinvenuta a destra del teschio che parrebbe indicare il defunto come

maschio.

Il corpo C, parallelo al muro di fondo con la testa a Nord, era deposto come gli altri due defunti

sulla schiena, con il braccio destro parallelo al corpo, il sinistro piegato a portare la mano al pube,

la gamba sinistra distesa e la destra flessa a far quasi toccare i piedi. Oggetti del corredo erano una

lama di coltello in rame o bronzo (Fig. 29, n 50.3) collocata presso la spalla sinistra del defunto e

due contenitori, una brocca Red Polished e un’anforetta in White Painted poste a destra del

corpo.61

Camera Laterale A (Fig. 28)

Al momento dello scavo, il contenuto della camera si presentò in completo disordine con gli

oggetti e il materiale osseo sparsi per tutta la camera. I reperti ossei comprendono una mandibola

di un individuo anziano rinvenuta accanto ad una tazza e due teschi in cattivo stato di

conservazioni contenuti in una ciotola. Altri frammenti ossei umani, come dei denti di prima

dentizione ritrovati anch’essi presso una ciotola, erano mescolati a ossa animali di pecora o capra.

Gli elementi del corredo (Fig. 30), per quanto in cattive condizioni, consistono in manufatti

realizzati tutti i tecnica Red Polished, soprattutto brocche, ciotole, piatti e una fuseruola.62

60 DUNN-VATURI 2003, p. 4. 61 Id., p. 3. 62 Id., p. 5.

19

Camera laterale B (Fig. 28)

Il contenuto della camera era disposto lungo il muro di fondo, dove sono stati ritrovati i resti

alquanto deteriorati di uno scheletro, probabilmente di un individuo molto giovane, come

attestano il rinvenimento di una mandibola di bambino e le dimensioni ridotte dei resti ossei. Gli

oggetti del corredo consistevano in quattro manufatti ceramici (Fig. 31), una tazza, una brocchetta

a becco, e una brocca in White Painted e i frammenti di due tazze Red Polished.63

La collocazione a destra dell’entrata e la peggior condizione dei resti ossei e dei manufatti del

corredo parrebbe indicare il corpo A della Camera Principale come la prima sepoltura deposta

nella camera. Successivamente venne deposto il corpo B, caratterizzato da una condizione

leggermente migliore del corredo rispetto ad A ma peggiore rispetto al corpo C che è invece

chiaramente la sepoltura più tarda. Dall’analisi dei manufatti, il corpo A potrebbe appartenere ad

una donna, vista la presenza di una fuseruola ceramica, mentre le sepolture B e C sono attribuibili

a due individui di sesso maschile, come attesta il rinvenimento della testa di mazza in pietra e della

lama di coltello in rame o bronzo. Per la presenza di manufatti in tecnica White Painted e Black Slip

le sepolture in questa camera sono datate al Medio Cipriota I.64

Per quanto riguarda la Camera Laterale A, le disastrose condizioni dei reperti ossei e ceramici non

permette una chiara analisi della sequenza di utilizzo della camera. Lo studio tipologico dei

manufatti tende tuttavia a indicare una datazione di poco precedente alle sepolture presenti nella

Camera Principale, per la presenza unicamente di oggetti Red Polished databili ad una fase

precedente al Medio Cipriota I. Secondo la tesi della Dunn-Vaturi, tutti i reperti presenti in questa

camera potrebbero in origine essere appartenuti alla prima sepoltura della Camera Principale,

successivamente spostati in questa camera laterale dopo una selezione degli oggetti, in occasione

della riapertura della Camera Principale per deporre il corpo B. La Camera Laterale sarebbe quindi

una sorta di deposito utilizzato per contenere parte del corredo del Corpo A, che verrebbe perciò

retrodatato ad una fase di transizione tra l’Antico Cipriota IIIB e il Medio Cipriota I.65

63 DUNN-VATURI 2003, p. 8. 64 Id., p. 3. 65 Id., p. 5.

20

Molto più definita appare invece la situazione nella Camera Laterale B in cui, secondo Schaeffer,

parte del contenuto primitivo della camera venne ammucchiato nell’angolo S-O per far posto alla

sepoltura di bambino, databile per l’analisi tipologica dei manufatti White Painted al Medio

Cipriota II. Secondo questa ipotesi, le due tazze Red Polished sarebbero cronologicamente

anteriori agli altri manufatti.66

Complessivamente la tomba sembra avere una cronologia di vita che dalle fasi finali dell’Antico

Cipriota III arriva fino al Medio Cipriota II.

Rituale Funerario67

Circa due terzi delle sepolture appartenenti a Vounous A vedono il defunto deposto sul lato

sinistro del corpo con le gambe flesse, spesso con le braccia piegate sopra al busto e sollevate

verso il volto. In altre deposizioni i defunti erano invece adagiati sula schiena con le gambe piegate

a varie angolazioni.

In Vounous B quasi tutti i corpi sono deposti sulla schiena, alcuni con entrambe le gambe distese,

altri con una gamba flessa.

Difficile da generalizzare è l’asse di orientazione dei corpi nel settore Vounous B, dove non viene

replicata la tendenza di Vounous A di deporre i defunti in direzione N-S o, in alcuni casi, S-N.

Sono stati riscontrati casi in Vounous B (es. Tombe 17 e 19 di Dikaios) in cui i defunti sembrano

tenere tra le mani una piccola tazza e in un caso (Tomba 19) i due corpi sembrano essere stati

deposti mano nella mano.

Benché la maggior parte delle tombe contengano deposizioni primarie, vi sono casi di trattamenti

secondari, in cui le sepolture precedenti sono state spinte da parte nella camera funeraria, a volte

con interventi sugli scheletri come disarticolazione di alcune ossa o la sola presenza dei teschi ad

attestare la deposizione. Un esempio di intervento sullo scheletro dopo la decomposizione del

corpo è ben illustrato dalle sepolture della Tomba 164 di Vounous A (se si ritiene corretta l’ipotesi

Keswani), in cui, come si è già visto, i due scheletri risultano mancanti dei teschi, rinvenuti in un

altro punto della camera. Un altro esempio di rituale funerario coinvolgente lo spostamento di

ossa disarticolate è rappresentato dalla Tomba 31 di Vounous B scavata da Dikaios in cui tre

66 DUNN-VATURI 2003, p. 8. 67 KESWANI 2004, p.42-43.

21

scheletri sono stati ritrovati completamente scomposti in posizione non definibile poiché tutte le

ossa lunghe risultavano raggruppate assieme.

La Tomba 36 di Dikaios a Vounous B contiene invece il più maggior numero di defunti sepolti in

un'unica tomba, con i resti di almeno nove individui, di cui solo uno rinvenuto articolato,

probabilmente rappresentante la deposizione più tarda.

Le evidenze che emergono dalle tombe di Vounous A e B suggeriscono che i trattamenti secondari

dei defunti, soprattutto quelli che coinvolgono la manipolazione dei crani, siano stati praticati per

individui presumibilmente adulti, in molti casi deposti in camere di grandi dimensioni, in sepolture

accompagnate da corredi di oggetti di rilevanza non ordinaria, come testimoniato dai preziosi

oggetti della Tomba 164. È possibile che il complesso rituale ideologico rappresentato da queste

tombe comprendesse dei trattamenti di venerazione del defunto per membri importanti del

nucleo familiare.

I Corredi

I corredi funebri di Vounous comprendono soprattutto ceramica, ma sono attestati anche armi e

ornamenti.

La ceramica proveniente dal Sito A offre un quadro esaustivo dello stile Red Polished delle prime

fasi dell’Antico Cipriota, con corredi composti quasi interamente da oggetti realizzati secondo

questa tecnica, che nelle tombe del sito B è rappresentata in tutti i suoi stadi evolutivi fino

all’inizio del Medio Cipriota.68

Oltre a brocche a becco di tipo anatolico, gourd juglets, tazze, piatti e anfore, il repertorio

ceramico Red Polished (Fig. 32) comprende vasi multipli e compositi, contenitori spesso decorati

con applicazioni plastiche di protomi umane, figurine di animali, bucrani, etc realizzati a tutto

tondo o a rilievo, un tipo di decorazione frequente nei recipienti di forma aperta.69 Di notevole

pregio artistico sono alcuni contenitori definiti cult-vessels, il cui utilizzo non è detto si limitasse ad

un ambito rituale. Uno degli oggetti più famosi provenienti da Vounous è un modellino Red

Polished di temenos (Fig. 33) proveniente dalla Tomba 22 di Vounous B, scavata da Dikaios, un

68 GRAZIADIO 1998, p. 30. 69 Id., p. 32.

22

recinto in terracotta di forma aperta circolare, al cui interno è raffigurata una scena di culto.70

Dinanzi al rilievo di tre esseri, probabilmente divinità con serpenti tra le mani aperte e sul viso

maschere taurine, posti su una bassa piattaforma dalla parte opposta all’ingresso, è inginocchiato

un personaggio cui sono rivolti alcune delle figure umane del gruppo centrale. Di fronte al rilievo è

raffigurato anche un personaggio seduto su di un trono rialzato, che potrebbe rappresentare

un’autorità religiosa o politica della comunità. Nel recinto sono rappresentati anche alcuni animali

(forse destinati al sacrificio) e una figura con un bambino in braccio.71 Particolare interessante è

una figurina all’esterno del recinto che sembra stia spiando ciò che avviene all’interno della

struttura, forse ad indicare che si tratta di un rituale non aperto a tutti, a carattere quasi

“misterico”.

Un altro modellino in Red Polished (Fig. 34) rinvenuto da Dikaios in una delle tombe saccheggiate

rappresenta una scena di aratura, con due gruppi di buoi e due aratori, due personaggi che

reggono un recipiente per il grano e un’altra figurina che guida un animale, tutto realizzato a tutto

tondo su di una tavola piata con cinque basi.

Prettamente femminili sono le numerose fuseruole in terracotta diffuse in quasi tutte le tombe

della necropoli.

Oltre alla ceramica Red Polished, in larga parte dominante, nei corredi sono presenti anche

manufatti in Black Polished e soprattutto nelle tombe appartenenti alla fine dell’Antico Cipriota e

al Medio Cipriota I e II si rivela una notevole diffusione di ceramica White Painted con esemplari di

grande valore artistico (Fig. 35).72

Tra gli oggetti metallici, nei corredi si segnala soprattutto la presenza di coltelli e pugnali, sia del

tipo cipriota a foglia di salice (Fig. 36) con nervatura centrale e lungo codolo incurvato

all’estremità, sia di altri tipi con lame prive di codolo e dotate invece di rivetti alla base o sui lati.73

Il lungo pugnale di probabile origine cretese rinvenuto nella Tomba 19 di Dikaios a Vounous B

potrebbe rappresentare un indizio di iniziali, seppur sporadiche, importazioni da Creta, già alla fine

dell’Antico Cipriota III.74

Oltre alle armi, nei corredi sono spesso presenti spilloni, chiodi e talvolta pinzette, tutti oggetti in

rame o bronzo.

70 DIKAIOS 1940, p. 118-119. 71 KNAPP 2008, p. 88. 72 Id., p. 36. 73 Id., p. 34. 74 DIKAIOS 1940, p. 164.

23

Conclusione

Nonostante l’intensa attività di scavo portata avanti dalle missioni di Dikaios, Schaeffer e Stewart

negli anni Trenta, l’analisi complessiva delle informazioni relative al sito di Bellapais Vounous

soffre fortemente della mancanza di nuove indagini che completino il quadro mai concluso di

questa grande necropoli dell’Antico e Medio Bronzo Cipriota.

La conoscenza e lo studio del sito attraverso i resoconti delle singole missioni, solo recentemente

editi in maniera completa con la pubblicazione da parte della Dunn-Vaturi dei dati di Schaeffer del

1933, sono comunque resi difficoltosi dalla mancanza di un’opera unitaria che riassuma e riveda i

lavori dei tre grandi scavatori alla luce degli oltre settant’anni di studi sulla Cipro dell’Età del

Bronzo ormai trascorsi.

Sarebbe inoltre auspicabile una ripresa delle indagini archeologiche con l’obiettivo di identificare

in modo inequivocabile i limiti spaziali di entrambi i settori della necropoli.

24

Bibliografia

DIKAIOS 1940 = DIKAIOS P., The Excavations at Vounous-Bellapais in Cyprus 1931-2,

Londra 1940.

DUNN-VATURI 2003 = DUNN-VATURI A-E., Vounous: C.F.A. Schaeffer’s Excavations in

1933 Tombs 49-79, in Studies in Mediterranean Archaeology, CXXX, 2003.

GRAZIADIO 1998 = GRAZIADIO G., Cipro nell’Età del Bronzo, Pisa 1998.

KESWANI 2004 = KESWANI P., Mortuary ritual and society in Bronze Age Cyprus,

Londra 2004.

KNAPP 2008 = KNAPP B., Prehistoric and protohistoric Cyprus : identity, insularity,

and connectivity, Oxford 2008.

STEWART 1950 = STEWART E. & STEWART J., Vounous 1937-38 : Field-report on the

excavations sponsored by the British School of Archaeology at Athens, in Acta

Instituti Romani Regni Sueciae, XIV, 1950.

La necropoli di Bellapais Vounous

a Cipro

Apparato Iconografico

Thomas Milan Matr. 810554

Figura 1 – Mappa dei siti della Prehistoric Bronze Age a Cipro. (da KNAPP 2008, p. 70, fig.9)

Figura 2 – Pianta del sito di Vounous. (da STEWART 1950, fig.3)

Figura 3 – Vounous A, Tomba 87. (da STEWART 1950, p.73, fig.33)

Figura 4 – Tomba 87, Camera A. (da STEWART 1950, p.75, fig.34)

Figura 5 – Tomba 87A. Ceramica Red Polished. (da STEWART 1950, Pl. VII)

Figura 6 - Brocche a becco dalla Tomba 87A. (da STEWART 1950, Pl. XLVIII)

Figura 7 – Milk Bowl dalla Tomba 87A. (da STEWART 1950, Pl. LXXXIX)

Figura 8 – Cult Vessel n. 15 dalla Tomba 87A. (da STEWART 1950, Pl. VII)

Figura 9 – Tomba 87, Camera B. (da STEWART 1950, p. 75, fig.35).

Figura 10 – Ceramica Red Polished dalla Tomba 87B. (da STEWART 1950, Pl. VII)

Figura 11 – Vounous A, Tomba 164. (da STEWART 1950, p. 224 fig. 164)

Figura 12 – Tomba 164, Camera A. (da STEWART 1950, p. 227 fig. 165)

Figura 13 – Ceramica dalla Tomba 87A. (da STEWART 1950, Pl. XXVII)

Figura 14 – Ceramica dalla Tomba 87A. (da STEWART 1950, Pl. XXVII)

Figura 15 – Ceramica e oggetti metallici dalla Tomba 87A. (da STEWART 1950, Pl. XXVIII)

Figura 16 – Cult Vessel n.13 dalla Tomba 87A.

(da STEWART 1950, Pl. LXXXVII)

Figura 17 – Dettaglio del Cult Vessel n.13 dalla Tomba 87A.

(da STEWART 1950, Pl. LXXXVIII)

Figura 18 – Tomba 87, Camera B. (da STEWART 1950, p.228 fig.166)

Figura 19 – Ceramica dalla Tomba 87B. (da STEWART 1950, Pl. XXIX)

Figura 20 – Manufatti dalla Tomba 87B. (da STEWART 1950, Pl. XXIX)

Figura 21 – Vounous B, Tomba 19, Camera Principale.

(da DIKAIOS 1940, p.43 fig.17a)

Figura 22 – Esemplare di Tazza White Painted di tipologia analoga a quello rinvenuto nella

Tomba 19, Vounous B. (da DIKAIOS 1940, Plate LV)

Figura 23 – Vaso Composito Red Polished n.67 dalla Tomba 19.

(da DIKAIOS 1940, Plate XXXII)

Figura 24 – Brocca Red Polished dalla Tomba 19.

(da DIKAIOS 1940, Plates XXX e XLVIII)

Figura 25 – Brocca Red Polished dalla Tomba 19. (da DIKAIOS 1940, Plates XIX-XX)

Figura 26 – Vaso Composito Red Polished dalla Tomba 19.

(da DIKAIOS 1940, Plate XXVII)

Figura 27 – Pugnale minoico dalla Tomba 19.

(da DIKAIOS 1940, Plate XLII)

Figura 28 –Vounous B, Tomba 50.

(da DUNN-VATURI 2003, p. 3 fig. 3)

Figura 29 – Oggetti dal corredo della Tomba 50.

(da DUNN-VATURI 2003, Pl. II)

Figura 30 – Oggetti del corredo dalla Tomba 50A. (da DUNN-VATURI 2003, Pl. III)

Figura 31 – Oggetti dal corredo della Tomba 50B. (da DUNN-VATURI 2003, Pl. III)

Figura 32 –Ceramica Red Polished da Bellapais Vounous. (da DIKAIOS 1940, Plates XIV e XXI)

Figura 33 – Modellino Red Polished di temenos da Bellapais

Vounous. (da DIKAIOS 1940, Plate VII)

Figura 34 – Modellino Red Polished con scena di aratura

da Bellapais Vounous. (da DIKAIOS 1940, Plate IX)

Figura 35 – Ceramica White Painted da Bellapais Vounous.

(da DIKAIOS 1940, Plates II e XL)

Figura 36 – Pugnali a foglia di salice da Bellapais

Vounous. (da STEWART 1950, Pl. CII)