La colometria della sezione lirica della parodo dei Persiani (vv. 65-139)

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LA COLOMETRIA DELLA SEZIONE LIRICA DELLA PARODO DEI PERSIANI (vv. 65-139) (*) ABSTRACT. – This paper offers a collation of the colometry of the parodos of the Persae transmitted by the sixteen most important Aeschylean manuscripts. The colometry of codex M appears to be almost always correct and coherent (only in two places there is divergence beetwen the strophe and the antistrophe); deviations from this colometry in other manuscripts are probably due to corruption. Manuscripts I A O N K Q Pd preserve, more than others, a colometry close to that of M. The collation of the colometry gives some evidence for the relation between manuscripts of the same family. On the basis of the colometry of M the metrical structure of the parodos and its relationship with the semantic-synctatic level are investigated. The colometry of M is also compared with that of modern editors, who often join two or three cola of M together and in doing so sometimes overshadow metrical and textual symmetries. L’indagine sulla metrica della sezione lirica della parodo dei Persiani ha avuto come momento preliminare la collazione della disposizione colometrica offerta dai principali manoscritti: Laur. 32, 9 (M); Athous jIbhvrwn 209 (I); Mosqu. gr. 508 (D); Heidelberg. Palat. gr. 18 (H); Laur. 86, 3 (B); Lugd. Batav. Voss. gr. Q4A (O); Lugd. Batav. Voss. gr. Q6 (Y); Ambros. gr. C 222 inf. (886) (A); Vat. gr. 1332 (W); Ambros. gr. G 56 (D); Marc. gr. 468 (V); Matrit. gr. 4677 (N); Par. gr. 2884 (Q); Laur. conv. suppr. 11 (K); Laur. 32,2 (L); Par. gr. 2789 (Pd) (1) . La colometria di M è apparsa coerente e corretta ed è stata quindi assunta come base dell’analisi metrica. Discrepanze tra la strofe e l’antistrofe si osser- vano in M solo ai vv. 114-115 = 120-121; 119 = 125 (in entrambi i casi è la strofe a offrire la colometria corretta). Ai vv. 114-115 la colometria di M (come quella di I N Q K) restituisce una successione di due lecizi, omogenea alla prosecuzione della strofe. Ai corrispondenti vv. 120-121 invece M, dividendo (1) Si tratta di tutti i manoscritti citati constantemente da West (b) (di cui adotto i sigla) per le tragedie della triade (cfr. p. LXXXI), con l’aggiunta di D e di Pd. Fleming, p. VI per i Persiani ha scelto di riportare le informazioni relative alla disposizione colometrica dei soli MIKAPd, ritenendo che questi fossero gli unici manoscritti utili sul piano colometrico. (*) Le indicazioni bibliografiche date in forma abbreviata rinviano alle ‘Abbreviazioni Bi- bliografiche’ poste alla fine del contributo. Il contributo riproduce la relazione tenuta nel corso del seminario «Per l’edizione nazionale di Eschilo: la triade bizantina» (Sestri Levante – Fondazione Mediaterraneo, 12-13 febbraio 2010).

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LA COLOMETRIA DELLA SEZIONE LIRICADELLA PARODO DEI PERSIANI

(vv. 65-139)(*)

ABSTRACT. – This paper offers a collation of the colometry of the parodos of the Persae transmitted by the sixteen most important Aeschylean manuscripts. The colometry of codex M appears to be almost always correct and coherent (only in two places there is divergence beetwen the strophe and the antistrophe); deviations from this colometry in other manuscripts are probably due to corruption. Manuscripts I A O N K Q Pd preserve, more than others, a colometry close to that of M. The collation of the colometry gives some evidence for the relation between manuscripts of the same family. On the basis of the colometry of M the metrical structure of the parodos and its relationship with the semantic-synctatic level are investigated. The colometry of M is also compared with that of modern editors, who often join two or three cola of M together and in doing so sometimes overshadow metrical and textual symmetries.

L’indagine sulla metrica della sezione lirica della parodo dei Persiani ha avuto come momento preliminare la collazione della disposizione colometrica offerta dai principali manoscritti: Laur. 32, 9 (M); Athous jIbhvrwn 209 (I); Mosqu. gr. 508 (D); Heidelberg. Palat. gr. 18 (H); Laur. 86, 3 (B); Lugd. Batav. Voss. gr. Q4A (O); Lugd. Batav. Voss. gr. Q6 (Y); Ambros. gr. C 222 inf. (886) (A); Vat. gr. 1332 (W); Ambros. gr. G 56 (D); Marc. gr. 468 (V); Matrit. gr. 4677 (N); Par. gr. 2884 (Q); Laur. conv. suppr. 11 (K); Laur. 32,2 (L); Par. gr. 2789 (Pd)(1).

La colometria di M è apparsa coerente e corretta ed è stata quindi assunta come base dell’analisi metrica. Discrepanze tra la strofe e l’antistrofe si osser-vano in M solo ai vv. 114-115 = 120-121; 119 = 125 (in entrambi i casi è la strofe a offrire la colometria corretta). Ai vv. 114-115 la colometria di M (come quella di I N Q K) restituisce una successione di due lecizi, omogenea alla prosecuzione della strofe. Ai corrispondenti vv. 120-121 invece M, dividendo

(1) Si tratta di tutti i manoscritti citati constantemente da West (b) (di cui adotto i sigla) per le tragedie della triade (cfr. p. LXXXI), con l’aggiunta di D e di Pd. Fleming, p. VI per i Persiani ha scelto di riportare le informazioni relative alla disposizione colometrica dei soli MIKAPd, ritenendo che questi fossero gli unici manoscritti utili sul piano colometrico.

(*) Le indicazioni bibliografiche date in forma abbreviata rinviano alle ‘Abbreviazioni Bi-bliografiche’ poste alla fine del contributo. Il contributo riproduce la relazione tenuta nel corso del seminario «Per l’edizione nazionale di Eschilo: la triade bizantina» (Sestri Levante – Fondazione Mediaterraneo, 12-13 febbraio 2010).

Giovanna Pace36

dopo po (per un fenomeno comune nei manoscritti medievali, lo slittamento di una sillaba da un colon al successivo), presenta una disposizione meno coerente con il contesto: - + - + - + / - - + - + - + -: la seconda sequenza è un dimetro giambico, mentre la prima, in sina�a verbale, potrebbe essere un itifallico se si ammettesse, come si è recentemente sostenuto(2), che l’elemento �nale di tale colon fosse non lungo, ma libero. Nell’antistrofe la colometria corretta è offerta dal solo I(3), la cui testimonianza andrà quindi tenuta nella debita considerazione per la ricostruzione della colometria antica anche delle altre sezioni liriche dei Persiani. L’errata divisione del v. 125 in due cola (- + - - + - / + - + - 2cr / ia) dipende dall’omissione delle parole pevsh/ lakiv" in M, aggiunte in un rigo successivo dalla mano che trascrisse gli scolii: la colometria corretta è restituita da un numero abbastanza ampio di codici (I O A V N Q K Pd).

Tutti gli altri casi di deviazione dei manoscritti dalla colometria tràdita da M non sembrano testimoniare l’esistenza di disposizioni colometriche alternative, ma appaiono riconducibili piuttosto a forme di corruzione, più o meno rilevanti nei differenti codici. Anche quando le colometrie divergenti da quella di M si prestano a un’interpretazione metrica(4), la maggiore regolarità e/o coerenza con il contesto della colometria di M, il suo essere attestata (diversamente dalle altre) in forma identica nella strofe e nell’antistrofe e la possibilità di ricondur-re le deviazioni alle tipologie più comuni di errori colometrici (l’eliminazione della tmesi di parole, dell’enjambement e l’aggregazione di cola(5)) inducono a ritenere che le divergenze da M siano dovute ad accidenti intercorsi nella tradi-zione manoscritta.

Tra i manoscritti che offrono una colometria più aderente a quella di M si segnalano, allo stato attuale dell’indagine, quelli stessi già indicati come porta-tori della colometria corretta per il v. 125 (con l’eccezione di V, in generale ab-bastanza trascurato): non solo quindi I A K Pd (già ritenuti utili da Fleming(6)), ma anche Q (che presenta colometria pressoché identica a K, ma ne evita due errori(7)) O N. La diffusione che de�nirei ‘trasversale’ di numerosi errori colo-

(2) Cfr. Natale.(3) La maggior parte degli altri manoscritti unisce i vv. 120-121.(4) Tra i casi più rilevanti cfr. ad es. vv. 74-77 2ionmin / 2ionmin / 2ionmin / ionmin M: 3 ionmin

L

/ 3cho / adon IL (L unisce e[k te qalavssh" al colon successivo); vv. 85-86 2ionmin / anacl MIN-QKPd: 2ionmin

L / cho reiz BOA (vv. 84-85 con. BO, 86-87 con. B); la sequenza cho reiz è attesta-

ta, fin da Anacr. fr. 60 Gent. = PMG 346 fr. 1, 1, in contesti ionici, eolo-coriambici o misti (cfr. da ultimo Gentili - Lomiento, pp. 48 s., 148; per le attestazioni in tragedia cfr. Pace (a), p. 38); 109-110 2ionmin

L / 2ionmin

L / 2ionmin M: ionmin ionmin

L ionmin / ionmin

L 2ionmin HOYAWDVNLPd; 111-

113 2ionmin/ 2ionmin / ionminL / anaclom

L MI: 2ionmin / 2ionmin

L / cho anaclom

L AWD: 4ionmin

L / cho

anaclomL DHBO.

(5) Per le tipologie di deviazione colometrica nei manoscritti medievali cfr. Pace (a), p. 8, con bibliografia precedente; Battezzato, p. 139 n. 1.

(6) Cfr. n. 1.(7) Ai vv. 103-104 Q divide correttamente dopo palai, anche se pone un dicolon dopo palai-

ovn; a differenza di K non unisce i vv. 107-108.

La colometria della sezione lirica della parodo dei Persiani 37

metrici, ossia la loro presenza in manoscritti di differenti famiglie, è probabil-mente casuale: essi consistono generalmente in fenomeni comuni (l’unione di due cola su di un unico rigo e l’eliminazione della tmesi di parola); uno stes-so errore può quindi essersi veri�cato indipendentemente in diversi rami del-la tradizione. Non mancano naturalmente errori che accomunano i manoscritti di una stessa famiglia. In alcuni casi l’esame della disposizione colometrica (la cui trasmissione dif�cilmente può essere stata soggetta a contaminazione) sembra offrire elementi che permettono di precisare i rapporti tra manoscritti all’interno delle famiglie individuate da West. È il caso della famiglia b, nella quale si osserva uno stretto legame tra i codici D e B rispetto a H(8). I tre princi-pali manoscritti della famiglia d (AWD) presentano molti errori in comune, ma emerge come elemento nuovo lo stretto rapporto tra W e D, che (se confermato da una più ampia collazione della colometria) potrebbe forse portare a rivedere lo stemma proposto da West per questa famiglia, nel quale ad essere più stretta-mente connessi sono invece A e D(9).

Scopo di questo contributo è proporre un esame della struttura metrica della sezione lirica della parodo basato sulla colometria di M (riservando particolare attenzione al rapporto tra il livello metrico e quello sintattico-semantico) e met-tere a confronto tale colometria con le disposizioni del testo adottate dal XIX secolo a oggi.

pepevraken me;n oJ persevptoli" h[dh 65 str. 1

basivleio" strato;" eij" ajn-

tivporon geivtona cwvran,

linodevsmw/ scediva/ por-

5 qmo;n ajmeivya"

jAqamantivdo" {Ella", 70

poluvgomfon o{disma

zugo;n ajmfibalw;n aujcevni povntou.

poluavndrou d jAsiva" qouvrio" a[rcwn ant. 1

ejpi; pa'san cqovna poima-

novrion qei'on ejlauvnei 75

dicovqen, pezonovmoi" e[k

5 te qalavssa"

ojcuroi'si pepoiqw;"

stufevloi" ejfevtai", cru-

sogovnou genea'" ijsovqeo" fwv". 80

(8) Ciò confermerebbe la tesi di Turyn, pp. 53, 56, 62, 64, secondo il quale per i vv. 1-220 H sarebbe legato non a D e a B, ma al gruppo formato da W (vv. 1-201), D (vv. 1-214), A (vv. 1-214).

(9) West (b), p. IX s.

Giovanna Pace38

kuavneon d∆ o[mmasi leuvsswn str. 2

fonivou devrgma dravkonto",

poluvceir kai; polunauvta"

Suvriovn q∆ a{rma diwvkwn

5 ejpavgei douriklutoi'" ajn- 85

dravsi toxovdamnon a[rh.

dovkimo" d∆ ou[ti" uJposta;" ant. 2

megavlw/ rJeuvmati fwtw'n

ojcuroi'" e{rkesin ei[rgein

a[macon ku'ma qalavssa". 90

5 ajprovsoisto" ga;r oJ Persa`n

strato;" ajlkivfrwn te laov".

dolovmhtin d∆ ajpavtan qeou' ep.

tiv" ajnh;r qnato;" ajluvxei;

tiv" oJ kraipnw/' podi; phdhv- 95

mato" eujpetevo" ajnavsswn;

5 filovfrwn ga;r saivnou-

sa to; prw'ton paravgei

broto;n eij" ajrkuvstata,

tovqen oujk e[stin uJpe;r qna- 100

to;n ajluvxanta fugei'n.

qeovqen ga;r kata; Moi`r∆ str. 3

ejkravthsen to; palai-

ovn, ejpevskhye de; Pevrsai"

polevmou" purgodai?ktou" 105

5 dievpein iJppiocavrma"

te klovnou"

povlewvn t∆ ajnastavsei".

e[maqon d∆ eujrupovroi- ant. 3

o qalavssa" poliai- 109b

nomevna" pneuvmati lavbrw/ 110

ejsora'n povntion a[lso",

5 pivsunoi leptodovmoi" peivs-

masi la- 112b

opovroi" te macanai'".

La colometria della sezione lirica della parodo dei Persiani 39

tau'tav moi melagcivtwn str. 4

frh;n ajmuvssetai fovbw/ 115

“oja'

Persikou' strateuvmato"”,

tou'de mh; povli" puvqh-

5 tai, kevnandron mevg∆ a[stu Sousivdo":

kai; to; Kissivwn polivsm∆ 120 ant. 4

ajntivdoupon a/[setai,

“oja'”,

tou`t∆ e[po" gunaikoplh-

qh;" o{milo" ajpuvwn,

5 bussivnoi" d∆ ejn pevploi" pevsh/ lakiv". 125

pa'" ga;r iJpphlavta" str. 5

kai; pedostibh;" lew;"

smh'no" w}" ejklevloi-

pen melissa'n xu;n ojrcavmw/ stratou',

5 to;n ajmfivzeukton ejxameivya" 130

ajmfotevra" a{lion

prw'na koino;n ai[a".

levktra d∆ajndrw'n povqw/ ant. 5

pivmplatai dakruvmasin:

Persivde" d∆ aJbropen- 135

qei'" eJkavsta povqw/ filavnori

5 to;n aijcmaventa qou'ron eujna-

th`r∆ ajpopemyamevna

leivpetai monovzux (10).

[Codd.: MIDHBOY (vv. 110-113, 127-135 non leguntur in Y) AWDVNQKLPd]65 me;n | DB 65-66 oJ - strato;" | DB, qui post persevptoli" interpungunt 66-67 eij" | QK ajntiv | I ajntivporon | HVL geivtona | O 66-67 con. YAWDN 66-68 eij" - li-nodevsmw/ | D B (D post cwvran interpungit) 67-68 geivtona - linodevsmw/ | VL (L post cqovna interpungit) 67-68 con. Pd 67-69 cwvran - ajmeivya" | O 68-69 porqmo;n | H aj-meivya" | VL 68-69 con. YAWDNPd 68-70 scediva/ - ajqamantivdo" | DB 69-70 {Ella" | H 70-71 o{disma | D 70-71 con. OYADV 70-72 {Ella" - ajmfi | B 71-

(10) Riproduco il testo di West (b), distaccandomene per la punteggiatura dei vv. 89-90 (cfr. n. 27), la posizione dei vv. 93-101, il testo dei vv. 97-99 (cfr. n. 34), le cruces per ejsora'n al v. 111 (cfr. n. 41). Il testo è accompagnato da un apparato colometrico negativo, nel quale si dà conto delle deviazioni dei manoscritti dalla colometria accolta (che riproduce in massima parte quella di M). Il segno | indica fine di colon.

Giovanna Pace40

72 zugo;n | L ajmfibalw;n | H, qui post povntou interpungit 72-73 ∆Asiva" | HB 73-74 qouvrio" - poi | B 73-75 qouvrio" - poimanoiv | H 74 cqovna | K 74-75 poimanovrion | IL 74-75 con. DOYAWDVNPd 74-76 manovrion - pezonovmoi" | B 75-76 pezonov-moi" | IHL 76-77 ejk te qalavssh" | I 76-77 con. OYAWDVNPd 76-78 dicovqen - ojcuroi'si | D ejk - pepoiqw;" | L 76-79 ejk - stu | B ejk - stufevloi" | H 78-79 ejfevtai" | OYAWDVNPd 79 ejfevtai" | L 78-80 pepoiqw;" - crusonovmou | D 79-80 fevloi" - genea~" | B ejfevtai" - ijsovqeo" | H fwv" | OYAWDVNL 80-81 leuvsswn | DHB (post fw;" interpungunt DB) 81-82 con. A 82-83 con. DBOA 84-85 ejpavgei | HL dori | Y dourikluvtoi" | BO 85 dourikluvtoi" | A 84-86 ajsuvrion - ajndravsi | D 85-86 ajndravsi | WDV a[rh | HOYAL 85-87 ajndravsi - uJposta;" | B, qui post a[rhn interpungit 86-87 uJposta;" | DWDV (post a[rhn interpungunt DWD) V 87-88 me-gavlw/ | H 87-88 con. OY 88-89 e{rkesin | V 88-89 con. DB 89-90 qalavssh" | V 89-90 con. O 90-91 con. D 90-92 a[macon - strato;" | B 91-92 strato;" | O te | Y 92 strato;" | D 92-93 ajlkivfrwn - ajpavthn | DB qeou' | O 92-94 lao;" - qnhto;" | Y 93-94 qeou' – qnato;" om. D 93-95 qeou' - kraipnw/ | B 94-96 ajluvxei - eujpetevo" | DY 95 ph | QK 95-96 phdhvmato" | VL eujpetevo" | H ajnavsswn | BQK 95-96 con. OAWD 96-97 ajnavsswn – ga;r om. D 97 filovfrwn ga;r om. B 96-97 eujpetevo" - ga;r | V 96-98 ajnavsswn - saivnousa | HY (H post ajnavsswn interpungit) 97-98 saivnousa | IHOAWDNLPd paravgei | V 97-99 saivnousa – ajrkuv-stata DB 98-99 ajrkuvstata | HOYAWD 99-100 uJpe;r | VNPd 100-101 qnato;n | HYAWDL fugei'n | VNPd 100-101 con. DBO 101-102 ajluvxanta - ga;r | L ajluv-xanta - kata; | HWD, qui post fugei'n dicolon ponunt ajluvxanta - Moi'r∆ | Y 101-103 ajluvxanta - ej | A 102-103 Moi'r∆ej | NPd ejkravthse | O 102-104 qeovqen - palaio;n | DBVWD moi'r∆ - Pevrsai" | H, qui post palaio;n interpungit 103-104 gh'n kekravthke - de; Y pavlai | Q, qui dicolon post palaio;n ponit palaio;n | ANKLPd Pevrsai" | O 104-105 purgodai?ktou" | DBY 106-107 con. DHBOYAWDVNLPd 107-108 con. K 108-109 e[maqon | Y 109 eujri | D 108-109b povlewn - eujrupovroio | DB 109-109b eujrupovroio | I qalavssh" | HOYAWDVNLPd 109b-110 poliaino | QK lavbrw/ | DBHOYAWDVNLPd 111-112 pivsunoi | V leptodovmoi" | DHBO 112 leptodovmoi" | AWD 112-112b peivsmasi | L 112-113 mhcanai'" | DHBOAWDV (post peivsmasi di-colon ponit D, interpungit V) 112b-113 mhcanai'" | L 112b-113 con. NQKPd 114-115 ajmuvssetai | V 114-115 con. DHBOYAWD (fovbw/ om. W, ajmuvssetai fovbw/ add. D in fine lineae) 115-117 fovbw/ - strateuvmato" | V 116-122 om. Y 116-117 con. HOANQKLPd (post oja; interpungunt HQ) 116-118 oja' - tou'de | DB (D post oja' interpun-git) oja; - povli" | WD, qui post strateuvmato" interpungunt 118-119 puvqhtai | IHAVN LPd Sousivdo" | DBWD 118-119 con. O 120 povli | I pov | M 120-121 ajn | QK ajntivdoupon | L 120-121 con. DHBOAWDVNPd 121-123 e[ssetai - e[po" | L 122-123 gunaiko | Nac, qui post oja interpungit gunaikoplh | plhqh;" Pd 122 om. D 122-123 con. Pd 122-124 o{milo" | HBWD (BWD post oja; interpungunt) 122-124 con. AV (post oja; dicolon ponit V) 123-124 gunaikoplhqh;" | N2 o{milo" | D 123-124 gunaikoplhqh;" o{milo", cum e[setai s. l. Y gunaikoplhqh;" - ajpuvwn | L 122-124 con. OAV 124-125 ajpuvwn - lakiv" | DHBYWD (post ajpuvwn interpungunt BW) 125 pevploi" | M (sed pevsh/ lakiv" om. M, add. Ms) 126-127 pedo | L: pedostibh;" | HWD 126-127 con. DBOYV 127-129 ejklevloipe | HWDL (post lew;" interpungit W) 128-129 ejk-levloipe | OAVNQacPd 128-129 ojrcavmw/ | DBY 129-134 stratou' - pivmplatai | V (ut videtur) 129-131 stratou' - ajmfotevra" | DB (post ajmfivzeukton interpungit D) 131-132 koino;n | V 131-132 con. HOAWDNLPd 131-133 a{lion - povqw/ | DB 132-133 povqw/ | V 133-134 con. OL (post povqw/ interpungit L) 134-136 pivmplatai - ajkropen-qei'" | DB dakruvmasin - eJkavsth | V 135-136 ajkropenqei'" | I (sed qei'" om. I, spatio vacuo relicto ante eJkavsta, et add. I2) HOAWDVNLPd 136-137 eJkavsth - aijcmhtaevnta | V eJkavsth - qou'ron | DB 136-138 eujnathra | Y 137-138 eujnathr∆ | HOWDL 137-

La colometria della sezione lirica della parodo dei Persiani 41

139 eujnath'r∆ - leivpetai | DB qou'ron - monovzux | V (sed leivpetai monovzux add. in fine lineae) 138-139 ajpopemyamevnh - mono | L monovzux | HOYWD 138-139 con. ANPd

Analisi metrica

str. 1 + + - - + + - - + + - - 3ionmin

+ + - - + + - - 2ionmin

+ + - - + + - - 2ionmin

+ + - - + + - - 2ionmin

5 + + - - ionmin

+ + - + + - - ionminL

ionmin

+ + - + + - - ionminL

ionmin

+ + - + + - - + + - -||| ionminL

2ionmin

str. 2 + + - - + + - - 2ionmin

+ + - - + + - - 2ionmin

+ + - - + + - - 2ionmin

+ + - - + + - - 2ionmin

5 + + - - + + - - 2ionmin

+ + - + - + - -||| anaclom

ep. + + - - + + - - 2ionmin

+ + - - + + - - 2ionmin

+ + - - + + - - 2ionmin

+ + - + - + - - anaclom5 + + - - - - ionmin sp (reiz) + + - - + + - 2ionmin

L

+ + - - - + -±|| anaclomL

+ + - - + + - - 2ionmin

+ + - - + + -||| 2ionminL

str. 3 + + - - + + - 2ionminL

+ + - - + + - 2ionminL

+ + - - + + - -||H 2ionmin

+ + - - + + - - 2ionmin

5 + + - - + + - - 2ionmin

+ + - ionminL

+ + - + - + -||| anaclomL

str. 4 - + - + - + - lecyth - + - + - + -

H|| lecyth oja' extra metrum - + - + - + - lecyth

- + - + - + - lecyth5 - + - - + - + - + -||| cr lecyth

Giovanna Pace42

str. 5 - + - - + - 2cr - + - + - + - lecyth - + - - + - 2cr - + - - + - + - + -±|| cr lecyth5 + - - - + - + - - ba ithyph - + + - + + - hem - + - + - -||| ithyph

La sezione lirica della parodo dei Persiani si articola in una prima parte in ionici (vv. 65-113), metro frequentemente associato con il mondo orientale(11) e che qui corrisponde al tema dell’invincibilità e della grandezza persiana(12), e in una seconda parte prevalentemente in trochei (vv. 114-139)(13), metro che accompagna qui (come anche altrove in Eschilo) i presentimenti funesti(14).

La prima coppia stro�ca presenta una struttura metrica circolare, con evi-denti rispondenze tra il piano metrico e quello sintattico-semantico. Il trimetro di apertura introduce il tema: il passaggio (pepevraken) e la capacità distruttiva (persevptoli") dell’esercito persiano nella strofe (v. 65), la sua numerosità (po-luavndrou) e l’arditezza di Serse (qouvrio") nell’antistrofe (v. 73). Esso è richia-mato dal trimetro di clausola che, in forma participiale nella strofe (ajmfibalw;n v. 72) e appositiva nell’antistrofe (ijsovqeo" fwv" v. 80), chiarisce rispettivamente il modo in cui si è realizzato il passaggio e la somiglianza del sovrano con la di-vinità. I due dimetri 2-3, di tono narrativo e, per così dire, neutro, rappresentano il completamento del trimetro iniziale, con il quale sono in forte enjambement; ad essi corrispondono i due dimetri 6-7, che circostanziano l’azione narrata con l’indicazione del luogo (lo stretto di Elle, il passaggio chiodato) nella strofe (vv. 70-71) e della condizione che ha reso possibile l’impresa (la �ducia riposta nei comandanti) nell’antistrofe (vv. 78-79). In posizione centrale, quindi in forte rilievo, il dimetro e, in sina�a, il successivo monometro (4-5) indicano il mezzo eccezionale attraverso il quale si è realizzato il passaggio: il ponte di barche (li-nodevsmw/ scediva/) nella strofe (v. 68), la duplice strada seguita dall’esercito di Serse (dicovqen, pezonovmoi" e[k te qalavssa") nell’antistrofe (vv. 76-77)(15).

Le aggregazioni dei cola realizzate da molti editori moderni si ispirano al principio di eliminare la tmesi di parola(16), disponendo su di un unico rigo le

(11) Cfr. Thomson, pp. 54-57; Dale (a), p. 124; Irigoin (b), p. 175; Irigoin (c), p. 5.(12) Cfr. Korzeniewski (b), p. 167.(13) Cfr. Garzya, p. 237 s.(14) Ved. Garvie, p. 46, che confronta Suppl. 154-175; Ag. 160-191; cfr. anche Broadhead , p.

48 ad 65-139.(15) Non mi sembra condivisibile l’interpretazione di Korzeniewski (b), p. 166, che individua

un’incisione dopo il colon 3 nella strofe e dopo il colon 5 nell’antistrofe e per questo motivo respin-ge il tràdito pezonovmoi" in favore di pezonovmo" t∆ di Blaydes, p. 96.

(16) Cfr. Fleming, p. 1.

La colometria della sezione lirica della parodo dei Persiani 43

sequenze tra le quali in M vi sia sina�a verbale. Benché tale operazione in astratto sia assolutamente lecita, in questo caso essa incrina l’equilibrata archi-tettura metrica della coppia stro�ca. L’unione contestuale dei cola 2-3 e 7-8(17) comporta la perdita della simmetria chiastica tra la sequenza iniziale (trimetro / dimetro / dimetro) e quella �nale (dimetro / dimetro / trimetro, con catalessi nel primo metron)(18). L’aggregazione dei cola 4-5(19) mira ad eliminare non solo la tmesi di parola, ma anche (e forse soprattutto) il monometro ionico isolato. L’isolamento del monometro (nella colometria di M attestato anche in str. 3, 5(20)) sembra però avere la funzione di creare una sospensione prima del com-pletamento del pensiero (con le indicazioni jAqamantivdo" {Ella" nella strofe e pepoiqw;" ... ejfevtai" nell’antistrofe) e del passaggio dagli ionici completi dei cola 1-5 agli ionici con il primo metron catalettico dei cola 6-8. L’unione dei cola 4-6(21), ponendo in un singolo colon l’espressione linodevsmw/ scediva/ porqmo;n ajmeivya" jAqamantivdo" {Ella" (vv. 68-70), mira a realizzare nella strofe la coincidenza del piano metrico con quello sintattico-semantico (non così nell’antistrofe, dove pepoiqw;" è in forte enjambement con stufevloi" ej-fevtai"); tale unione presenta però l’ulteriore svantaggio di annullare la separa-zione tra sequenze di ionici completi e sequenze di ionici con il primo metron catalettico. Inoltre l’aggregazione dei cola 4-6 e 7-8 elimina la costante colloca-zione del metron catalettico in posizione iniziale nei tre cola �nali. Si ispirano a una logica di rigida normalizzazione metrica le proposte (prive di seguito) di ridurre i cola 1-5 a una successione di dimetri(22) o l’intera coppia stro�ca (ad eccezione del dimetro clausolare) a una successione di trimetri(23).

Per la seconda coppia stro�ca la colometria di M, conservata dalla maggior parte degli editori, presenta una successione di dimetri ionici puri chiusi da un anaclomeno in sina�a verbale col colon precedente24. I cola 1-4, compo-

(17) Dindorf; Page; West; Hall; Garvie. (18) Su questa struttura cfr. Kraus (a), p. 50.(19) Dindorf; Weil; Murray; Wilamowitz; Schroeder; Broadhead; Korzeniewski (b), p. 165;

Dale (b), p. 303; Belloni; West (b); Hall. Porson colizza + + - - + + - / - + + - - 2ionminL

/ adon. (20) Ved. infra. Un monometro ionico è isolato in M anche in PV 527 - tipalon Zeu;" = 538

- pisi fanai'" (cfr. Fleming, p. 69 s.): la colometria in questo caso non è però coerente col contesto di kat∆ejnovplion-epitriti ed è stata giustamente modificata dagli editori.

(21) Page; Garvie.(22) Hermann (b).(23) Mazon.(24) Al v. 81 kuavneon richiede la scansione + + - : gli editori sono discordi sulla possibilità

di ottenerla ammettendo la sinizesi di eon o la consonantizzazione di u. Per la consonantizzazione di u Wellauer, p. 319 ad loc.; Broadhead, p. 282 n. 1; Dale (b), pp. 303, 305; West (b) confrontano Aesch. Pers. 559 kuanwvpide", dove però testo e metrica sono dubbi sia nella strofe sia nell’antistrofe e la consonantizzazione può essere evitata o accogliendo al corrispondente v. 549 ejkkekenwmevna di Hermann per il tràdito ejkkenoumevna o ammettendo nei giambi lirici la possibilità di responsione - (così U.v. Wilamowitz-Moellendorff, Aischylos: Interpretationen, Berlin 1914, p. 54): sui pro-

blemi testuali e metrici di Aesch. Pers. 549 = 559 cfr. Pace (c) kuanw'pi" è attestato in lyricis anche in Aesch. Suppl. 743, senza consonantizzazione. La poesia greca precedente a Eschilo non offre

Giovanna Pace44

sti ciascuno da tre parole(25), mostrano signi�cative corrispondenze nell’ordo verborum tra strofe e antistrofe. In particolare si osservino al colon 1 l’agget-tivo in posizione iniziale (kuavneon - dovkimo") e il participio in posizione �nale (leuvsswn - uJposta;"), al colon 2 la successione aggettivo (fonivou - megavlw/)(26) – sostantivo complemento del verbo (devrgma - rJeuvmati) – genitivo di speci-�cazione (dravkonto" - fwtw'n), al colon 3 l’allitterazione di p nella strofe e di e nell’antistrofe, al colon 4 la sequenza aggettivo (Suvrion - a[macon) – comple-mento oggetto (a{rma - ku'ma)(27). L’aggregazione dei cola 1-2 e di 3-4(28), che ha motivazioni esclusivamente sintattiche e non metriche, oscura tali rispondenze. L’unione dei cola 5-6(29), che elimina la tmesi di parola, rende meno percepibile la funzione di clausola svolta qui (come anche altrove in Eschilo(30)), dall’ana-clomeno.

L’epodo si articola, sia sul piano semantico - sintattico sia su quello me-trico, in tre sezioni. La prima (1-4), comprendente due domande retoriche sull’impossibilità dell’uomo di sfuggire all’inganno divino(31), è chiusa da un anaclomeno(32), mentre la seconda (5-7), che indica il motivo di tale impos-sibilità, termina con una non comune forma di anaclomeno catalettico ed è

un significativo termine di confronto perché kuavneo" (che ricorre in esametri, distici elegiaci e nei kat∆ ejnovplion-epitriti della lirica) presenta per motivi metrici quasi sempre la prima sillaba lunga (solo eccezionalmente essa è breve) e conseguentemente mai la sinizesi delle due vocali fina-li: sarebbe tuttavia singolare che Eschilo nei Persiani avesse consonantizzato uno u che il pubblico nelle performances poetiche era abituato a sentire misurato come lungo. La consonantizzazione di u in tragedia ricorre solo prima di sillabe lunghe o dittonghi; la consonantizzazione nel gruppo ua± in Pind. P. 2, 28 in ajuavtan riposa su un originario ajÛavtan (cfr. Gentili - Lomiento, p. 25). Per tale motivo sembra preferibile ammettere la sinizesi di eo (comune nell’epica), che è rara in tragedia (cfr. Broadhead, p. 52; Garvie, p. 77 ad 81-86), ma non inesemplata (cfr. Soph. El. 178, Eur. Her. 907 qeov"; Ion 211, Bacch. 100 qeovn); non è forse da escludere che attraverso di essa Eschilo abbia voluto conferire un colorito “ionico/epico” alla prosodia della parodo dei Persiani; cfr. Garzya, p. 240 (ionismi/epicismi linguistici, garantiti dalla metrica, sono persevptoli" 65; douriklutoi'" 85; cfr. anche ajmuvssetai 115; ai[a" 132). Analogamente è probabile che al v. 96 si verifichi la sinizesi in eujpetevo" (il fenomeno rende inutile la correzione eujpetou'" di Porson), anche se non si può escludere che il secondo longum dell’anaclomeno sia soluto (così West (b); Hall; Garvie).

(25) Cfr. Korzeniewski (b), p. 166. (26) Con la differenza che nella strofe l’aggettivo è riferito al genitivo di specificazione,

nell’antistrofe al sostantivo immediatamente successivo.(27) West (a), p. 77 propone di porre punto in alto alla fine del v. 89 (così West (b) ) e di inter-

pretare a[macon ku'ma qalavssa" come una proposizione esplicativa di quanto detto in precedenza, ma contra cfr. le giuste obiezioni di Kraus (b), p. 54; Belloni, p. 97 ad loc.; Garvie, p. 79 ad loc., alle quali si può aggiungere proprio il parallelismo tra strofe e antistrofe.

(28) Page; Garvie.(29) Dindorf; Page; Dale (b), p. 303; Hall; Garvie.(30) Cfr. Suppl. 1025 = 1033, 1042 = 1051; in generale per la funzione di clausola dell’anaclo-

meno nella lirica del dramma cfr. Dale (a), p. 125.(31) Cfr. Korzeniewski (b), p. 173; sul parallelismo delle due domande cfr. anche Kraus (a), p.

51.(32) Per la funzione di clausola interna svolta da quest’anaclomeno cfr. Irigoin (b), p. 178;

Irigoin (c), p. 7.

La colometria della sezione lirica della parodo dei Persiani 45

separata attraverso la brevis in longo dalla terza sezione (8-9), che riprende in forma asseverativa il tema iniziale(33) ed è chiusa da un dimetro cataletti-co puro(34). Il risalto che i cola 1-2 danno rispettivamente ai due temi centrali dell’epodo, l’inganno divino e l’impossibilità per l’uomo di sfuggirvi, risulta attenuato se essi vengono uniti in un tetrametro coincidente con l’estensione della proposizione(35). L’unione dei cola 3-4(36) e 8-9(37), mirante a eliminare la tmesi di parola, oscura la funzione clausolare svolta rispettivamente dall’ana-clomeno e dal dimetro ionico catalettico. Non è questa la sede per entrare nella complessa questione relativa all’opportunità di mantenere l’epodo nella posi-zione che occupa nei manoscritti o di spostarlo dopo la terza coppia stro�ca, secondo la proposta di Müller(38), il quale sul piano metrico osservava che in tal modo l’epodo chiuderebbe la sezione ionica della parodo(39). Mi limito qui a consentire con Garzya(40), il quale, difendendo l’ordine del testo tràdito dai ma-noscritti, osserva che l’insolita collocazione dell’epodo corrisponde all’inatteso insinuarsi del dubbio nella descrizione della spedizione dell’armata persiana e della sua invincibilità.

La terza coppia stro�ca si apre con due dimetri catalettici e un dimetro acata-letto in sina�a verbale, chiusi dallo iato, che crea una pausa prima che nel colon 4 (l’unico non in sina�a verbale nella coppia stro�ca) vengano indicati rispetti-vamente il compito assegnato ai Persiani dagli dèi (polevmou" purgodai?ktou") e ciò che essi hanno appreso (ejsora'n povntion a[lso")(41). La fusione dei cola

(33) Cfr. v. 94 tiv" ajnh;r qnato;" ajluvxei; con v. 100 s. oujk e[stin uJpe;r qna-/to;n ajluvxanta fugei'n.

(34) Il testo dei vv. 97-99 è stato messo in dubbio per motivi soprattutto (ma non esclusiva-mente metrici) ed è stato fatto oggetto di varie congetture; per una discussione e una difesa del testo tràdito rimando a Pace (b), dove ho indicato paralleli, sia in tragedia sia nella lirica corale, per le insolite forme metriche dei cola 5 e 7.

(35) Dindorf; Page; Garvie.(36) Dindorf ; Page; Hall; Garvie.(37) Dindorf; Page; West; Hall; Sommerstein; Garvie.(38) Müller, p. 368 s. e n. 11.(39) Cfr. anche Irigoin (c), p. 6. Per una recente difesa della proposta di Müller cfr. Garvie, pp.

46-49 (cui rimando per la bibliogra�a precedente), che sintetizza un suo precedente articolo (A.F. Garvie, Text and dramatic interpretation in Persae, «Lexis» 17, 1999, pp. 21-34, in part. pp. 21-26, con discussione a pp. 34-40 da parte degli intervenuti al convegno in cui il contributo fu presentato).

(40) Garzya, p. 246; per la funzione di raccodo dell’epodo cfr. anche Cerbo, p. 123 s., che con-fronta Eur. Ph. 222-238.

(41) West (b) e Sommerstein pongono tra croci rispettivamente ejsora'n e pneuvmati lavbrw/ ejso-ra'n, ritenendo molesto lo iato in una sequenza in ionici metricamente omogenea e misconoscendone così il valore espressivo, messo in risalto da Korzeniewski (b), p. 167, che individua un momento cul-minante prima dello iato, al quale segue come “nuovo attacco” lo spiegamento dell’esercito persiano, e confronta per un simile effetto dello iato Soph. Ant. 102 = 119 (su cui cfr., oltre a Korzeniewski (a), p. 127, Kraus (a), p. 122); ved. anche Dale (b), p. 305. Nelle successioni di ionici in tragedia lo iato è attestato in Eur. Bac. 82 = 98; 372 = 388; 380 = 396; se nei primi due casi esso coincide con pausa sintattica, nel terzo (con effetto paragonabile a quello del passo in questione) cade nella strofe prima dell’indicazione del terzo e più importante dono di Dioniso, la cessazione degli affanni.

Giovanna Pace46

1-3(42) in due trimetri, che fa coincidere la �ne del primo colon con �ne di parola sia nella strofe sia nell’antistrofe (ejkravthsen - qalavssa"), comporta all’inter-no dei versi una disposizione irregolare dei metra ionici catalettici(43) . Essi nella colometria di M sono invece collocati alla �ne dei primi due cola, con struttura speculare rispetto a str. 1, 6-7(44), in entrambi i casi, come osservano Dale(45) e Gentili – Lomiento(46), con probabile protrazione della sillaba lunga del metron catalettico, qui favorita dalla sina�a. L’isolamento della sequenza + + - (un anapesto, interpretabile in questo contesto come monometro ionico catalettico) al colon 6 è singolare: secondo Schroeder essa avrebbe la funzione di preparare l’anaclomeno di clausola, anch’esso catalettico(47), ma non si può escludere che sia invece preferibile aggregarla al colon 5(48), ottenendo un trimetro catalettico.

La quarta coppia stro�ca si presenta articolata in due sezioni (1-2; 3-5), se-parate dallo iato e dall’interiezione extra metrum oja', e presenta uno sviluppo tematico di tipo chiastico: nella strofe al lutto e alla paura (v. 114 s. melagciv-twn ... fovbw/) segue l’annuncio della notizia (vv. 117-119 puvqhtai), mentre nell’antistrofe al riecheggiare dell’annuncio (v. 120 ajntivdoupon) segue il mo-mento del lutto. Il colon di clausola, nel quale il lecizio è ampliato attraverso il cretico(49), rappresenta il momento culminante: nella strofe il vuoto di uomini (kevnandron) nella città, nell’antistrofe la manifestazione concreta, �sica del lut-to. L’associazione di oja' al colon 3(50), oltre a introdurre una sequenza (

Lcr lecyth

= do ia) che rompe l’uniformità dei lecizi(51), rende meno evidente lo stacco tra le due sezioni. L’unione dei cola 1-2(52) elimina nella strofe la collocazione in forte rilievo, in �ne di colon e in enjambement, di melagcivtwn(53), termine

(42) Hermann (b); Weil; Mazon; Page; West (b); Hall; Sommerstein; Garvie. Dindorf unisce i cola 1-3 su di un unico rigo.

(43) Cfr. Kraus (a), p. 50 n. 1.(44) Cfr. ibid.; Dale (a), p. 124. Sulla presenza di ‘anapesti’ negli ionici della prima e nella terza

coppia strofica cfr. già Hermann (a), p. 497 s.(45) Dale (a), p. 124.(46) Gentili - Lomiento, p. 181.(47) Schroeder, p. 16, seguito da Irigoin (b), p. 179, che evidenzia come l’anaclomeno catalet-

tico segni la fine dell’intera sezione ionica.(48) Porson; Broadhead; Dale (b), p. 303 (a p. 305 evidenzia le due catalessi successive).

L’unione dei cola 5-6 nella strofe in ∆HBOYAWDVNLPd (dove il monometro catalettico è isolato in MIQ) non è significativa, perché l’aggregazione di un colon breve al precedente o al successivo è una tendenza comune dei copisti.

(49) Kraus (a), p. 51, pensa che il cretico prima del lecizio finale possa controbilanciare l’inte-riezione o valere come ‘Hinauszögern’ prima della chiusa.

(50) Weil; Murray; Weir Smyth; Mazon; Korzeniewski (b), p. 167; Page; Belloni; Hall; Som-merstein; così anche in HOANQKLPd nella strofe (post oja; interpungunt HQ) e in Pd nell’antistro-fe, ma cfr. n. 48.

(51) Cfr. Fleming, p. 5.(52) Page; Hall; Garvie.(53) Sulla necessità di partire da un esame della colometria antica per studiare l’enjambement

nella lirica greca (corale e drammatica) cfr. Lomiento, p. 21 s.; questo studio è stato condotto per gli Eraclidi da Fileni.

La colometria della sezione lirica della parodo dei Persiani 47

che esprime icasticamente l’atmosfera luttosa dominante nella quarta e quinta coppia stro�ca.

Nella quinta coppia stro�ca, composta prevalentemente da cola trocaici, cre-tici e bacchei, il ritmo si fa più spezzato(54), conformemente alla ripresa del tema �nale della sezione anapestica, la partenza dei soldati al seguito del re (vv. 56-60 ~126-132) e il dolore delle spose rimaste a casa (vv. 61-64 ~ 133-139)(55). La presenza di cretici e bacchei rende ambigue in questo contesto sequenze quali i lecizi e gli itifallici, interpretabili rispettivamente anche come cr ia e cr ba(56). Strofe e antistrofe si articolano in due sezioni separate dalla brevis in longo nell’antistrofe alla �ne del colon 4.

Nella prima sezione due cola identici (2cr) sono intervallati da un lecizio. Il colon 4 corrisponde al colon 2 ampliato premettendovi un cretico, ma rappre-senta anche una sorta di fusione delle sequenze precedenti, realizzata facendo coincidere il cretico �nale dei cola 1 e 3 con l’inizio del colon 2. A livello tematico il colon 4 segna una climax(57), che nella strofe porta a compimento il parallelismo tra realtà (l’esercito) e similitudine (lo sciame d’api), mentre nell’antistrofe richiama il tema iniziale della nostalgia per lo sposo, con la ripre-sa variata ajndrw'n povqw/ (v. 133) ~ povqw/ filavnori (v. 136). L’unione dei cola 1-2 e 3-4(58) oscura la struttura metrica del periodo. Inoltre l’interpretazione dei cola 3-4 come 3cr lecyth(59) misconosce l’identità, probabilmente non casuale, tra il colon 4 di questa coppia stro�ca (che ha funzione di clausola interna) e la clausola della quarta coppia, tra i quali esiste anche un’af�nità tematica(60): la città vuota di uomini (v. 119) e la partenza dell’esercito al seguito del coman-dante (v. 129), nella strofe; il lutto delle donne (v. 125) e la loro nostalgia per i mariti lontani (v. 136), nell’antistrofe.

La seconda sezione (5-7) indica attraverso una costruzione participiale la circostanza che ha condotto all’attuale situazione: il passaggio (ejxameivya" v. 130) dell’Ellesponto e il congedo (ajpopemyamevna v. 138) dei mariti. La clausola (forma decurtata del colon 5) nell’antistrofe con leivpetai riprende il tema dell’abbandono già introdotto nella strofe da ejklevloipen (v. 128 s.), men-tre con monovzux evidenzia l’innaturale condizione delle donne prive dei loro

(54) Cfr. Schroeder, p. 18.(55) Sulla ripresa tematica cfr. Garzya, p. 239 s.; Garvie, p. 46.(56) Gli itifallici sono interpretati in questo senso da Korzeniewski (b), p. 168; Dale (b), p. 305;

per l’ambiguità cfr. Irigoin (b), p. 179; Irigoin (c), p. 58, che preferisce un’interpretazione giambica.(57) Korzeniewski (b), p. 168 s.(58) Dindorf; Page; Hall; Garvie e, per i cola 1-2 anche Weil, per i cola 3-4 anche Sommer-

stein.(59) Così anche Burney; Blomfield; Hermann (b); Weil; Wilamowitz; Weir Smyth; Murray;

Schroeder; Broadhead; Korzeniewski (b), p. 168; Dale (b), p. 305; Belloni, che però colizzano 3cr / lecyth.

(60) La quinta coppia strofica esprime il timore che in futuro si verifichi ciò che la situa-zione descritta nella quarta coppia strofica già lascia presagire; la relazione è evidenziata dal connettivo gavr al v. 126.

Giovanna Pace48

mariti(61), analoga e opposta all’innaturale aggiogamento (ajmfivzeukton v. 130) dell’Ellesponto. Singolare in questo contesto è l’hemiepes (colon 6): qualsiasi sia la funzione che gli si voglia attribuire(62), appare inopportuno aggregarlo al colon precedente(63), dal quale è ritmicamente difforme.

La sezione lirica della parodo presenta, come si è visto, una struttura metri-ca lineare e regolare, che non pone generalmente problemi per la disposizione colometrica del testo. Le modi�che apportate alla colometria di M dagli editori moderni consistono o nell’unione di due o tre cola successivi o, meno frequen-temente, in una differente articolazione delle successioni di ionici o di cretici. Mentre M presenta una divisione del testo per cola (prevalentemente dimetri, ma anche monometri e trimetri, spesso legati da sina�a verbale), le edizioni mo-derne, in una misura che varia anche sensibilmente dall’una all’altra, mostrano invece di preferire spesso un’articolazione in ‘versi’ (uso qui per comodità il termine ‘verso’ nell’accezione attribuitagli da Irigoin(64), ossia sequenza che ter-mina con �ne di parola, ma è in sina�a prosodica con la sequenza successiva). In altri termini gli editori moderni tendono a eliminare la tmesi di parola, le sequenze considerate troppo brevi (come i monometri) e spesso a cercare di far coincidere la struttura metrica con quella sintattico-semantica. Questo fenome-no è particolarmente evidente nell’edizione di Page, seguita per quest’aspetto quasi integralmente da Garvie, mentre tra gli editori recenti minori innovazioni nella colometria della parodo sono state introdotte da West e da Sommerstein.

Benché gli interventi degli editori moderni non abbiano carattere sostanziale, in varî casi sembra che la disposizione colometrica di M permetta di rappresen-tare con maggiore chiarezza ed evidenza la struttura metrica della parodo(65) e di rendere più facilmente percepibili le simmetrie esistenti sia sul piano metrico sia (non di rado parallelamente) su quello testuale. Non è inoltre da escludere che le mancate coincidenze tra il piano sintattico-semantico e quello metrico, e in particolare l’isolamento di segmenti di testo non provvisti di un senso au-tonomo, abbiano valore espressivo (anche se la perdita della musica, privando-ci delle informazioni relative alla performance, obbliga alla prudenza) e che eliminarle signi�chi perdere un aspetto importante dell’interazione tra livello verbale e livello metrico nel testo poetico(66).

(61) Cfr. Korzeniewski (b), p. 169.(62) Secondo Korzeniewski (b), p. 169, l’hemiepes nella strofe sottolineerebbe il compimento

dell’impresa, nell’antistrofe l’agitazione angosciosa delle donne; Irigoin (b), p. 180; Irigoin (c), p. 9, pensa che preannunci la fine della coppia strofica e dell’intera parodo.

(63) Dindorf; Page; West (b); Hall; Sommerstein; Garvie.(64) Irigoin (a), p. 72: lo studioso definisce invece il colon la sequenza in sinafia verbale con

quella successiva e chiama periodo la sequenza che termina con brevis in longo e/o iato.(65) Cfr. Zuntz, p. 58, che, dopo aver osservato che nell’edizione dei testi lirici non è sufficiente

indicare i confini di periodo, afferma «Das Schriftbild soll die metrische Struktur der Gedichte vor Augen stellen, und dabei sind die Unterabteilung, also die Kola, entscheidend».

(66) In generale sulle sfasature tra il livello retorico e il livello metrico come tratto caratteristico della poesia greca (osservato già dagli antichi) cfr. di recente Lomiento, p. 19 s.

La colometria della sezione lirica della parodo dei Persiani 49

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