Don Luigi Guanella dal papa. Incontri e udienze 1903-1915 (in collaborazione con Francesca Bucci e...

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Centro Studi Guanelliani - Roma SAGGI STORICI - 18 NUOVE FRONTIERE EDITRICE Don Guanella e Roma Cento anni della presenza dell’Opera 1903 - 2003 a cura di FRANCESCA BUCCI FABRIZIO FABRIZI

Transcript of Don Luigi Guanella dal papa. Incontri e udienze 1903-1915 (in collaborazione con Francesca Bucci e...

Centro Studi Guanelliani - RomaSAGGI STORICI - 18

NUOVE FRONTIERE EDITRICE

Don Guanella e RomaCento anni della presenza dell’Opera1903 -2003

a cura diFRANCESCA BUCCIFABRIZIO FABRIZI

CENTRO STUDI GUANELLIANI - ROMASAGGI STORICI - 18

DON GUANELLA E ROMACento anni della presenza dell’Opera

1903-2003

Atti del Convegno di Studi StoriciRoma 20, 21, 22 Novembre 2003Pontificia Università Urbaniana

a cura diFrancesca Bucci e Fabrizio Fabrizi

NUOVE FRONTIERE EDITRICEROMA 2004

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© 2004 Editrice Nuove Frontieredella Provincia Italiana dellaCongregazione dei Servi della CaritàOpera Don Guanella S.A.S.Vicolo Clementi, 41 - 00148 RomaTel. 06.65753121 - Fax [email protected]

ISBN 88-7501-010-2

Contiene allegato

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Il Convegno è stato organizzato dall’Opera Don Guanella (Servi dellaCarità - Figlie di S. Maria della Provvidenza) in collaborazione conl’Istituto Luigi Sturzo e la Libera Università Maria SS. Assunta - Lumsa

Pubblicato con il contributo delComune di Roma

Alle religiose e ai religiosiche in questo secolo hanno diffuso

la carità del Fondatore nella Città eterna

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SIGLE ED ABBREVIAZIONI

ACIVCSVA Archivio della Congregazione per gli Istituti di vi-ta consacrata e le Società di vita apostolica, Roma

ACR Archivio della Congregazione per i Religiosi,Città del Vaticano

ACS Archivio Centrale dello Stato, Roma

ACSG Archivio Centro Studi Guanelliani, Roma

AFSMP Archivio Curia Figlie S. Maria della Provvidenza,Roma

AG Archivio Guanelliano, Como

AGSC Archivio generale dei Servi della Carità, Roma

AGVR Archivio Generale del Vicariato di Roma

AS Archivio di Stato

ASC Archivio Salesiano Centrale, Roma

ASCS Archivio Suore Carmelitane Scalze, Antignano

ASDC Archivio storico della diocesi di Como

ASV Archivio Segreto Vaticano, Città del Vaticano

ASVR Archivio storico del Vicariato di Roma

AG, Super Virtutibus Aloysii Guanella, Positio Super Virtutibus, Romae,Typis Guerra et Belli, 1950

DBI Dizionario biografico degli Italiani, voll. 62, Ro-ma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1960 - ...

DSMCI FRANCESCO TRANIELLO - GIORGIO CAMPANINI, Diziona-rio storico del movimento cattolico in Italia, voll.5, Torino - Casale Monferrato, Marietti, 1981-1984

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E Epistolario di don Luigi Guanella

EC Enciclopedia cattolica, voll. 12, Città del Vatica-no, Ente per l’Enciclopedia Cattolica e per il Li-bro Cattolico, 1949-1954

LDP «La Providenza» (dicembre 1892 - ottobre 1895)«La Divina Providenza» (novembre 1895 - mag-gio 1899)«La Divina Provvidenza» (giugno 1899 - ...)

SMC LUIGI GUANELLA, Opere edite ed inedite, vol. III,Scritti morali e catechistici, a cura di Fabrizio Fa-brizi, introduzione di Piero Pellegrini, Roma,Centro Studi Guanelliani - Nuove Frontiere, 1999

SpC LUIGI GUANELLA, Opere edite ed inedite, vol. IV,Scritti per le Congregazioni, introduzione di PieroPellegrini, schede introduttive, note e indici diBruno Capparoni, Roma, Centro Studi Guanellia-ni - Nuove Frontiere, 1988

SSA/1 LUIGI GUANELLA, Opere edite ed inedite, vol. II,Scritti storici e agiografici, t. 1, Scritti storici, acura di Bruno Capparoni e Fabrizio Fabrizi, Ro-ma, Centro Studi Guanelliani - Nuove Frontiere,1995

SSA/2 LUIGI GUANELLA, Opere edite ed inedite, vol. II,Scritti storici e agiografici, t. 2, Scritti agiografici,a cura di Bruno Capparoni e Fabrizio Fabrizi, in-troduzione di Piero Pellegrini, Roma, Centro Stu-di Guanelliani - Nuove Frontiere, 1997

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DON LUIGI GUANELLA DAL PAPA.INCONTRI E UDIENZE 1903-1915

FRANCESCA BUCCI - ALEJANDRO DIEGUEZ - FABRIZIO FABRIZI

Più delle scarne e relativamente poche lettere conservate, le udien-ze sono senz’altro il termometro più significativo per sondare l’inten-sità dei particolari rapporti che intercorsero tra don Luigi Guanella edi pontefici del Novecento. Così si giustifica questo iniziale tentativo dirilevare gli “incontri” (udienze, visite in anticamera pontificia e collo-qui con i segretari papali) di don Guanella con Pio X e, per pochi me-si, con il successore Benedetto XV.

È compito arduo, se non addirittura impossibile, provare a defini-re un elenco completo ed esaustivo delle udienze concesse dai papi alfondatore delle Figlie di S. Maria della Provvidenza e dei Servi dellaCarità: innanzitutto nel fondo «Palazzo Apostolico» dell’Archivio Se-greto Vaticano non risulta essere conservato alcun elenco delle udien-ze particolari di quel periodo, ma va anche considerata la naturainformale e spesso improvvisata di molti incontri, che così sfuggivanoalle esigenze del protocollo di corte1.

L’elenco che segue è stato quindi ricostruito sulla base delle solefonti interne, sostanzialmente l’epistolario di don Luigi Guanella e gliarticoli de «La Divina Provvidenza» (oltre a poche altre sempre di am-bito guanelliano). I riscontri incrociati cui sono state sottoposte hannopermesso di individure o precisare alcuni riferimenti, senza tuttaviaeliminare la possibilità di inesattezze e la presenza di impressioni sog-gettive che tale tipo di documentazione inevitabilmente comporta.

Dalle 46 occasioni in poco più di un decennio qui attestate, si de-ducono le diverse circostanze nelle quali don Guanella poteva goderedegli incontri con il papa: le udienze generali, quelle particolari a cuiveniva spesso introdotto dai segretari, e quelle “di passaggio” (cioèconcesse dal papa durante i suoi spostamenti all’interno dei palazzivaticani o le sue passeggiate nei giardini). Da tutte trapela quel clima

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1 È noto come monsignor Giovanni Bressan, segretario particolare di Pio X, intro-duceva spesso per via diretta persone di fiducia al cospetto del papa, con gran fastidio,bisogna dirlo, del maestro di camera Gaetano Bisleti, cui «non era molto gradito questosistema di accordare udienze fuori della via ordinaria». Romana Beatificationis et Cano-nizationis Servi Dei Pii Papae X Positio super virtutibus, Romae, Typis Polyglottis Vatica-nis,1949, p. 272).

di fiducia, di stima e di collaborazione che caratterizzò i rapporti delfondatore comasco con i pontefici.

Padre Claudio Benedetti, che ebbe modo di conoscere intimamen-te don Guanella, ricordava come Pio X — sia pure dopo un periodoiniziale in cui confondeva don Guanella con altri celebri religiosi al-trettanto benvoluti — lo ammetteva volentieri alla sua presenza nelleore libere e conversava con lui «come un padre, anzi come un ami-co», non disdegnando talvolta «di discendere anche a qualche grazio-sa lepidezza per sollevarsi o per sollevarlo»2.

I racconti delle udienze segnano un tracciato che ripercorre la vitae le iniziative di don Guanella dal 1903 al 1915, poiché egli portava alcospetto del pontefice le «minime opere sue», già realizzate o che ave-va in cuore di intraprendere. Durante tali incontri maturarono i pro-getti di diverse fondazioni (San Cassiano del Meschio, Vicosoprano,Trionfale e San Pancrazio a Roma), l’approvazione delle Figlie diS. Maria della Provvidenza e le “correzioni di rotta” per ottenere quel-la dei Servi della Carità, il viaggio negli Stati Uniti...

Argomento delle udienze, per quanto è dato sapere, era l’anda-mento delle varie case, l’espansione delle due congregazioni, il progre-dire delle nuove fondazioni, con particolare interesse a quelle romane.Non mancarono tuttavia occasioni in cui don Guanella trattò questio-ni di più vasto respiro, come l’ipotesi dell’erezione della diocesi diSondrio (1905) e le accuse di modernismo mosse nel 1911 contro i se-minari, la diocesi e l’arcivescovo di Milano.

La venerazione di don Guanella verso il papa era contraccambiatacon una stima che trapelava anche nelle udienze concesse ad altri per-sonaggi.

Giovedì 7 marzo 1912, quindi pochi giorni prima dell’inaugurazio-ne di San Giuseppe al Trionfale, Pio X ricevette le dame dell’Associa-zione romana per le Chiese povere. Dopo aver osservato con attenzio-ne gli arredi sacri offertigli, il papa chiese: «Non c’è nessuna tra voiche non conosca quello straccione di don Luigi Guanella?». «Io lo co-nosco», rispose la moglie di Lino Galli, direttore della Cassa Depositie Prestiti, e allora il papa soggiunse: «Ebbene fatene avere un po’ diquesti arredi a lui». Probabilmente il discorso cadde poi su don Gua-nella e sullo stile di povertà con cui voleva condurre le sue istituzioni,non sempre condiviso dalle nobildonne romane. Pio X, fattosi serio escandendo le parole, soggiunse: «Però don Guanella ha a sua disposi-zione i miracoli»3.

In una delle ultime udienze private si trovano la sintesi e l’apicedi questa lunga storia di benevolenza e fedeltà. Il 17 settembre 1913

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2 AG, Super virtutibus, Summarium, p. 116 (teste padre CLAUDIO BENEDETTI).3 Cfr. AG, Super virtutibus, Summarium, p. 99 (teste don BENIAMINO GIACOMINI), pp.

590-591 (teste don LEONARDO MAZZUCCHI).

Pio X chiedeva a don Guanella notizie sulle opere appena avviate inAmerica. Il sacerdote gli fece allora vedere una lettera del parroco diChicago sull’attività delle sue suore. Il papa prese la lettera, la lesse ela riconsegnò dicendo: «Io e voi ci siamo intesi!».

A. D.

PIO X

1. Giovedì 22 ottobre 1903

Le ho telegrafato la conferma della Onorificenza a Camerier Segre-to di Sua Santità [...] Coi Pellegrini fui all’udienza comune ed ho trova-to in Pio X il Papa della Democrazia buono e pio, una vera delizia.

Lettera di don Luigi Guanella a mons. Giovanni Battista Baroni, Roma, 22 ot-tobre 1903, AG, Como, E 166.

Il Santo Padre nella udienza privata di jeri ebbe parole di moltabontà per le opere nostre nel Veneto, accettò il nome e la protezionedel Ricovero a S. Cassiano del Meschio, lodò quest’opera di MonteMario eccitando a lavoro ed [a] preghiera insieme, mostrò di essereedotto delle opere nostre in generale e lasciò ampie benedizioni a tuttied a V.S. Rev.ma in modo speciale [...] Ieri le ho inviato telegramma etosto di poi la conferma della Onorificenza che io auspico ad multosannos.

Lettera di don Luigi Guanella a mons. Giovanni Battista Baroni, Roma, [23ottobre 1903]. Copia del documento in Casa Sacra Famiglia, Fratta Polesine.

2. Venerdì 30 ottobre 1903

Io penso quanto tu abbia sofferto e quanto desiderato e ti accom-pagno una speciale Benedizione del Santo Padre che mi ebbi nellaudienza privata del 30 decorso ottobre.

Lettera di don Luigi Guanella a don Leonardo Mazzucchi, Roma, [3 novem-bre] 1903, AG, Como, E 1791.

3. Martedì 1 dicembre 1903

In udienza privata al Santo Padre del 1º Dic. la stessa Santità Suaha detto che imparte auguri e benedizioni a tutti i benefattori delle

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opere nostre e quindi alla E.V. a mons. Schmidt ed ai professori reve-rendissimi.

Lettera di don Luigi Guanella a mons. Fedele Battaglia, [inizi 1904], Archiviodella Curia vescovile, Coira.

La Provvidenza mi ha accordato una udienza particolare con Pio X,il Vicario di Gesù Cristo, e ne ho provato un pregusto di Paradiso. Bendue volte ho potuto baciare l’anello al Santo Padre, e sentire il fuocovivificatore dell’autorevole e dolce sua parola. Esso, l’Uomo della pace,vi saluta, vi benedice, vi predica la pace.

[LUIGI GUANELLA], Et in terra Pax, in LDP, dicembre 1903, p. 91.

Nella privata udienza accordata all’umile Direttore delle opere del-la Casa della Divina Provvidenza, il Sommo Gerarca si mostrò edottodell’indole e dello sviluppo delle opere stesse, e questo fu di immensaconsolazione all’umile Prete. Il Santo Padre commendò altamente laColonia di Monte Mario assunta da poco in Roma stessa, e benedissespecialmente il ricovero erigendo a S. Cassiano del Meschio, vicinissi-mo a Riese, patria del Sommo Pontefice, incaricando Don Guanella disalutare per Lui l’Arciprete del luogo Rev. Pozzobon, ed aggiunse que-ste testuali parole: «Benedico in modo speciale il Ricovero erigendo diS. Cassiano del Meschio, e godo sia denominato Ricovero Pio X». SuaSantità accordò inoltre speciali favori allo scrivente, lo confortò conparole dalle quali trapelava tutta la tenerezza del suo cuore paterno egli disse: «Pregate molto per lavorar molto. Benedico voi, i ricoveratidelle vostre Case, i Benefattori delle vostre opere». Parve a me in quelmomento felice, che la benedizione del Vicario di Gesù Cristo fosse laconferma di quella data in Cielo da Gesù Cristo istesso, e me ne partiidai piedi “del Successor del maggior Piero” pieno di quel giubilo cheapporta la pace nelle anime. Pace a me, pace a voi tutti Sacerdoti chedate mano nella direzione e nell’ordine delle nostre Case. Pace ai Coa-diutori nostri, ai nostri cari Ricoverati, pace a chi nella pienezza dellasanità lavora e merita, pace a chi nella malattia si strugge e si credealtrui di peso. La pace del Signore consoli tutti e faccia loro sentireche la pienezza ed il merito consistono unicamente nel far propria lasanta volontà di Dio. Pace alle Suore che dirigono ed assistono le no-stre Case, già tanto numerose. Ad esse ripeto le parole del Papa: «Pre-gate molto se molto volete operare». Pace alle nostre ricoverate, alleorfane, alle adulte, alle anime tutte alle quali sospiriamo di fare delbene. Imploriamo sopra tutto la pace ed ogni bene ai Benefattori delleminime opere nostre. Il Vicario di Cristo, il Sommo Pio X, vuole chein nome suo io tutti vi benedica perché vi troviate in perfetta pace.

LUIGI GUANELLA, Quant’è buono Pio X, in LDP, dicembre 1903, p. 92.

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4. Giovedì 28 gennaio 1904

Ieri fui con cinque suore e qualche sacerdote qui ad udienzaprivata del Santo Padre che ebbe parole confortanti di molta bene-volenza.

Lettera di don Luigi Guanella a mons. Teodoro Valfrè, Roma, 29 gennaio1904, AG, Como, E 2653.

Ai 28 io e la superiora e Suor Fusi e le tre fummo in udienza pri-vata al Santo Padre che disse: prosperino le Case della D. Providenza— Il Ricovero di S. Cassiano è incominciato?... Sì Santità ... ed avrà iltetto a fine Giugno... Che prosperi. E rivolto alle Suore: Siate buone...aiutatelo... aiutatevi... Alla Purificazione sono onorato presentare il Ce-reo al Santo Padre e lo presenterò per lei perché poi obbedendo ai co-mandi ed ai consigli del Santo Padre, preparerà qualche migliaia di li-re alla scadenza della cambiale 20000 in Aprile prossimo.

Lettera di don Luigi Guanella a mons. Giovanni Battista Baroni, Roma, 31gennaio 1904, AG, Como, E 175.

Il 28 Gennaio del 1904Questa data resterà scritta a lettere d’oro nell’albo della Casa della

Divina Provvidenza. Il Sacerdote D. Luigi Guanella, con alcuni suoiSacerdoti dell’Istituto del Sacro Cuore, aveva avuto la fortuna altravolta di essere ammesso ad udienza privata dal Sommo Pontefice PioX; era quindi giusto che almeno ad una rappresentanza delle quattro-cento Suore della Casa fosse concesso il favore di prostrarsi davanti alVicario di Cristo. Il 28 Gennaio fu il giorno fortunato in cui il Diretto-re colla Superiora generale Suor Marcellina Bosatta, coll’Assistentedella Casa di Milano Suor Giuseppina Fusi, e le tre Suore che assisto-no la Casa-ricovero testé iniziata di S. Pietro in Montorio, in rappre-sentanza anche di tutte le altre Suore, ebbero l’alto onore di essere ri-cevuti privatamente dal sommo Gerarca. Pio X ebbe l’alta bontà comenella prima volta, di mostrarsi edotto delle minime opere della Casa, es’interessò particolarmente della nuova fondazione di S. Cassiano delMeschio sotto il titolo di Ricovero Pio X. Oh! le parole del Ponteficerimarranno mai sempre impresse nel cuore del Guanella e delle sueSuore! Il Santo Padre con aria amorevole e paterna disse al Direttore:Prosperino le opere vostre! indi rivolto alle Suore raccomandò loro:Siate buone, aiutatelo, aiutatevi! Le parole del Vicario di Cristo nonhanno bisogno di commento, anzi pare quasi temerità farne anche so-lo un cenno; eppure ci pare non inutile riassumerle per conforto ed in-segnamento a tutti i figli del Sacro Cuore, alle figlie di Santa Mariadella Provvidenza ed a tutti i nostri ricoverati. Augurando prosperitàalle case ed alle opere della D. Provvidenza, Pio X approvava impli-

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citamente il bene che si fa da esse, e faceva voti perché le opere stes-se abbiano a consolidarsi ed a moltiplicare la loro benefica azione.Quando ripeté alle Suore Siate buone, esse lo sentirono, il Santo Padrevolle incoraggiarle nella penosa opera loro, volle incuter loro un salu-tare orrore non solo del male, ma altresì delle apparenze di esso, edanimarle a vincere le difficoltà, le imperfezioni, ed a operare il benecon retta intenzione, deliberate a curare unicamente la salvezza delleanime compiendo in tutto e sempre la volontà del Signore. Ed aggiun-se alle Suore Aiutatelo, per indicare ad esse e a tutti gli amici e bene-fattori delle opere della Divina Provvidenza di non contrastar mai, maaiutare anzi colui che da Dio fu scelto, benché senza merito suo, adessere stromento delle opere divine. Aiutate dunque il povero Diretto-re, abbracciatene lo spirito, prestate l’opera vostra innalzate calda aMaria la vostra preghiera, perché Essa ottenga da Gesù lumi ed aiutiper le opere aperte e già mature, come per le altre iniziate e per quelleda iniziarsi. Potrebbe anche sbagliare chi vi dirige, quantunque essopure dipenda da’ suoi Superiori, ma non sbaglieranno mai gl’inferioricoll’obbedire cecamente e prontamente poiché sta scritto: Qui vos au-dit me audit che significa che chi ascolta e segue la voce dei Superiori,obbedisce a Dio stesso. Lo spirito di preghiera e l’obbedienza prontaed ilare, sono grande aiuto e inestimabile conforto per chi ha l’ufficiograve e penoso di dover rispondere a Dio per molte persone e molteopere a lui affidate. Aiutatevi, aiutatevi, aggiunse Pio X, per raccoman-dare a tutti quell’agire spigliato scevro da dubbi e da sgomenti mole-sti, quell’amor santo per Iddio e per i prossimi che dà fuoco al cuore,ali alla mente per difendersi dalle insidie, ed approdare sicuro a salva-re i fratelli dalla duplice miseria del corpo e dell’anima, e restituire alSignore una falange di servi fedeli, di figli devoti. Oh! il 28 Gennaio diquest’anno resterà indelebile nella nostra memoria! Una sola parola,un sorriso di Pio X sono fecondi di santi affetti, riempiono il cuore diconsolazione intima, fanno pensare al Venite benedetti che sarà pro-nunciato un giorno dal Giudice benigno per i fortunati che avrannodato da mangiare a chi ha fame, da vestire all’ignudo, da riposare altapino. Chi ebbe la gioia di essere ricevuto in privata udienza da Pio Xne è partito consolato e in certa guisa spiritualizzato. O porte di bron-zo che difendete la terrena Gerusalemme, insegnate a noi a difenderel’anima nostra da ogni assalto di dubbio o di umano sgomento: a te-ner pura la nostra bocca da ogni lamento insano, quella bocca che eb-be la sorte di imprimere caldi baci sull’anello del grande Pescatoredelle anime. E voi, Figli dell’Istituto del Sacro Cuore, voi Figlie di San-ta Maria della Provvidenza, incidete nel vostro cuore e nella vostramente le parole di Pio X al Direttore: «Prosperino le vostre opere» e lealtre dirette alle Suore ed ai Sacerdoti delle Case «Siate buoni, aiuta-telo, aiutatevi!».

[LUIGI GUANELLA], Il 28 gennaio del 1904, in LDP, marzo 1904, pp. 24-26.

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5. Sabato 11 febbraio 1905

Addì 11. per buon tempo ebbi udienza privata col Santo Padre ein argomento rispose: niente separazione... tengo a concentrare... e ri-peté per tre volte: niente separazione e ne diede ragioni sue. Quanto alPro Ecclesia senza una raccomandazione del Vescovo se ne fa niente.

Lettera di don Luigi Guanella a don Pietro Buzzetti, Roma, 14 febbraio 1905,AG, Como, E 776.

Agli 11. Febbraio stando per circa mezz’ora in udienza privata alSanto Padre ho comunicato l’idea dei Valtellinesi per l’autonomia e gliho brevemente esposte le ragioni, ma il Santo Padre con pari prestez-za espose il suo parere negativo e disse che anche i Sacerdoti Valtelli-nesi ben riflettendo non avrebbero appoggiato perché stralciandosi dauna estesa diocesi si diminuirebbe il modo di elevarsi a dei posti peruna maggiore carriera... ragione che io fatto capire che non compren-devo e lì finì tutto, né io oserei direttamente conferire nemmeno colS.r Cardinale al quale dovrei riferire il consiglio del Pontefice ond’iosarei in pericolo E mi pare che Mons. Visitatore aveva già allora con-segnata la sua relazione perché egli da qui partì assai tempo prima eda Milano pure. Nondimeno non starò del tutto inoperoso. A Roma hopur conferito col S.r Cardinale Cavicchioni che in argomento ha lemani in pasta, e questi mi fece intendere

1. la maggior difficoltà essere il patrimonio per la Sede.2. la difficoltà che il Ministero acconsenta.3. Appianate queste due lasciò credere che la Santa Sede avrebbe

in fine facilmente aderito.Qualche prelato aggiunse che Mons. Valfrè probabil.e appoggiava

l’idea per sollevarsi in parte un pesante fardello. In Maggio ritorno aRoma e vi dimorerò per qualche settimana. Relazioni ne ho colà pa-recchie nell’ordine ecclesiastico ed anche nel civile se potrò qualchecosa non recuso laborem. In Domino carissimo D. Alfredo. Coraggioché il suo progetto è tanto importante. Non si potrebbe almeno ot-tenere che il S. Padre pur nominando il Vescovo di Como il facessecolla riserva condizionata dell’eventuale autonomia ecclesiastica val-tellinese.

Lettera di don Luigi Guanella a don Alfredo Miotti, Como, 31 marzo 1905,AG, Como, E 1917.

In udienza privata dell’undici febbraio decorso Sua Santità Pio Xdegnavasi raccomandare al sottoscritto Sacerdote Luigi Guanella per-ché sollecitasse presso Sua Eminenza il Sig. Cardinale Ferrata l’esamedelle Regole per l’approvazione dei due Istituti detti delle Figlie diSanta Maria della Provvidenza e dei Servi della Carità, già incoraggia-

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ti dalla S. Congregazione dei Vescovi con rescritti 7 Febbraio 1898 e27 Agosto 1901.

Lettera circolare ai vescovi diocesani, Como, 14 maggio 1905, ACIVCSVA, C46/1; la copia spedita a mons. Alfredo Peri Morosini, Como, 14 maggio 1905,in AG, Como, E 2124.

6. Sabato 24 giugno 1905

Oggi [i.e. Domani] sarò in udienza privata al Santo Padre e poi ri-partirò.

Lettera di don Luigi Guanella a mons. Andrea Bosatta, Roma, 23 giugno 1905,ASDC, Como, Istituzioni canoniche, cart. Monastero - Traona, fasc. Traona.

Sabato fummo adunque in udienza privata al Santo Padre con imembri della Colonia e partimmo ben soddisfatti. Presentai al SantoPadre un memoriale per l’acquisto di Villa Pia col prezzo da convenir-si e che si rimette alla benevolenza del Santo Padre, del S.r CardinalVicario fra le 75 e le 100 m. lire: ma credo che a centomila non arrive-remo, e il Signore per quella somma provvederà, molto più che ba-sterà anticiparne una trentina di mila.

Lettera di don Luigi Guanella a suor Marcellina Bosatta, Arcevia, 27 giugno1905, AG, Como, E 529.

La sera della festa di S. Giovanni Battista, il Santo Padre si degnòricevere in privata udienza il M.R. Don Luigi Guanella coi Sacerdo-ti, fanciulli e operai della Colonia agricola di Monte Mario, dedicataa S. Giuseppe. L’udienza fu improntata di dolcezza tutta paterna, ePio X s’intrattenne a lungo, e disse che il lavoro fu nobilitato da Dioquando ne fece un dovere a tutti gli uomini. Disse pure che il lavoro èespiazione della colpa, è fonte di abbondanza e di felicità, perché fon-te di religione. Indi benedisse Sacerdoti e Ricoverati, ripetendo la pa-rola detta loro altre volte: Crescete, crescete! Dal M.R. Parroco di San-ta Dorotea, furono presentate al Santo Padre le Suore e le buone Fi-glie della Casa della Divina Provvidenza, residenti nel Palazzo degliArcadi in S. Pietro in Montorio. Esse pure ebbero la gioia dolcissimadi un’ampia benedizione Pontificia e gioirono nel sentirsi rinnovarel’augurio: Crescete, Crescete! E l’augurio del Vicario di Cristo pare stiaper avverarsi, poiché si spera di avere fra non molto una casa in Ro-ma, con terreno capace di ricoverare almeno ventisei povere sceme.Nelle Case della Divina Provvidenza, le povere sceme sono chiamatebuone figlie, forse per riconoscere loro la dignità di figlie di Dio, ben-ché velata o guasta dalla deficienza dell’intelletto. Quando si pensi chenella capitale d’Italia manca assolutamente un ricovero per queste po-

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vere infelici, si capisce come Sua Santità ne abbia altamente incorag-giata la fondazione, accordandogli il nome proprio — Ricovero Pio X,— ed assicurandogli la sua apostolica protezione. Se Dio aiuta, primache si chiuda quest’anno, il nuovo Istituto sarà aperto per dare ricettoa molte infelici. Aiuterà? Lo speriamo. L’accoglienza entusiastica collaquale è stato accolto in Roma questo pensiero, ci danno fidanza di ot-timo successo.

[LUIGI GUANELLA], Udienza Pontificia e le opere nostre in Roma, in LDP, luglio1905, pp. 99-100.

7. Sabato 1 dicembre 1906

Ieri sera ho passati momenti felicissimi, i più felici della vita, inudienza privata al Santo Padre che si mostrò al solito assai benevolocon le Opere della Casa della D. Providenza e di S. Pancrazio in ispe-cie. Benedice naturalmente a tutti ed esorta i due Istituti alle pratichedella carità e del santo costume [...] Il S. Padre par bene inclinato an-che a favore dei nostri Chierici e meravigliò che voi Martorelle sietecresciute al numero di Cinquecento e gode il Santo Padre che SuorRosa Bosatta succeda a Suor Rosa Colombo.

Lettera di don Luigi Guanella a suor Marcellina Bosatta, Roma, 2 dicembre1906, AG, Como, E 543.

Ieri sera passai momenti di Paradiso col Santo Padre il quale inmodo speciale benedì anche la S.V. e della famiglia e mostrò ampiasoddisfazione per lo acquisto di S. Pancrazio e per l’opera di questaColonia e del complesso delle Opere della Casa della D. Providenza.

Lettera di don Luigi Guanella al comm. Giuseppe Canevelli, Roma, 2 dicem-bre 1906, AG, Como, E 802.

Nella sera di sabato 1º dicembre fui ammesso all’udienza del San-to Padre, tremante di fede e di amore. Là dinanzi al Vicario di Cristomi sentii in una atmosfera di pura spiritualità, e più guardavo il SantoPadre, e più mi parve di essere vicino ad un uomo che toccando coipiedi la terra, ha l’anima in cielo. Vi ho passati momenti di contentez-za inesprimibile e al fulgore de’ suoi raggi sentiva tutta la mia picco-lezza e pregavo Iddio di elevarmi ad altezza di vedute e di opere. SuaSantità volle essere informato del prossimo Ricovero di San Pancrazionel Convento già dei Carmelitani Scalzi e disse: Voi siete stato più for-tunato di me. Io non lo fui punto nell’acquisto di un locale per i Sacer-doti a S. Cosma. Parlando della Colonia di Monte Mario, la qualificòvignona promettente e mi diede adito di aprirgli l’animo mio come fi-glio a padre, e dirgli dei diversi bisogni dei due Istituti, delle persone e

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delle opere inerenti. Quanta paternità nelle espressioni, quanta tene-rezza! Faceto ed ameno nel suo natio dialetto si attira l’affetto di tutti,e la famiglia Pontificia è per questo fatto doppiamente famiglia perchéattaccatissima al Sommo Pontefice. Veramente fortunati i Sacerdotiche lo circondano e lo servono! Con effusione di cuore il Santo Padrebenedì i nostri Sacerdoti Servi della carità, le figlie di Santa Maria del-la Provvidenza, tutti i nostri Ricoverati, e i Benefattori, coll’augurioche crescano ancora nella pratica della virtù e della carità. Partii dalVaticano coll’anima inondata di gioia, col proposito di ripassare a Fro-sinone e a Ferentino, dove si aprirebbero nuove vie di lavoro e diprovvidenza.

LUIGI GUANELLA, Patriarcalità di Pio IX e Pio X, in LDP, dicembre 1906, p. 175.

8. Domenica 10 febbraio 1907

Domenica sarò in udienza al S. Padre col S.r Canevelli e colla S.raOlivari la quale è finalmente riuscita a noleggiarmi una carrozzellaper 15. giorni.

Lettera di don Luigi Guanella a suor Marcellina Bosatta, Roma, 5 febbraio1907, AG, Como, E 547.

Vi ho detto dell’udienza privata di Domenica scorsa. La S.ra Oli-vari ancora se ne sta gongolando e vi saluta.

Lettera di don Luigi Guanella a suor Marcellina Bosatta, Roma, 14 febbraio1907, AG, Como, E 548.

Il 10 del mese, il Sacerdote Guanella col Commendatore GiuseppeCanevelli Consigliere di Stato, e la nobile signora Luigia Olivari Canes-sa, principali cooperatori delle opere della Divina Provvidenza in Ro-ma, ebbero l’onore e la gioia di essere ricevuti in udienza privata dalSanto Padre. La Casa doveva ringraziare Sua Santità di aver ricevutosotto la sua particolar protezione il Ricovero per le deficienti povere edi avergli concesso di portare il Suo augustissimo nome. E doveva purringraziarla per avergli appianata e preparata la via, accordando e con-tinuando le pratiche col Rev.mo Padre generale dei Carmelitani Scalzi,al quale apparteneva il Convento di S. Pancrazio prima del 1870, vale adire prima che passasse al Municipio di Roma. Ora, come si sa, è pas-sato in proprietà della casa. All’ambasciata il Santo Padre rispose cheera lieto di veder finalmente sorgere in Roma un’opera che mancavaproprio, in favore delle giovani deficienti della città e della provinciaromana, rilevando lo stato miserabilissimo di questa classe di derelittidi peso e di ingombro alla società e alla famiglia. E notò che il pericoloe la compassione sono maggiori per le donne. Tornò quindi a lodare il

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ritiro delle povere sceme come tra le più eccellenti fra le opere di ca-rità. La sig. Olivari colla nobile eloquenza che la distingue, disse alSanto Padre aver ella osservato nelle case nostre di Milano, di Como, enelle colonie di S. Salvatore e di S. Giuseppe al Monte Mario, che i po-veri deficienti ammaestrati e applicati ai più semplici lavori di campa-gna, se ne sentono riabilitati, e par loro di venire con essi a far parte at-tiva della società. La Santità Sua, facendo atto di assentimento prorup-pe: «Questo è il vero metodo di riabilitazione! Questa è la rigenerazio-ne che l’uomo compie per mezzo della carità». Il Commendator Cane-velli colta l’opportunità per far conoscere al Sommo Pontefice le buonedisposizioni dei poveri deficienti quando si vedono trattati non più col-la verga, ma colla dolcezza evangelica, e la loro facile e larga corrispon-denza sentì rispondersi: «Ah! quella benedetta educazione laica! senzalo spirito di Cristo chi darebbe pazienza agli educatori dei deficienti dicontinuare la loro penosa missione fino al punto di averne compen-so?». Indi chiese al Guanella il numero delle sue case, e sentito che ol-tre a trenta ricoveri, dirige venti tra asili e ospedali domandò: «E i de-nari? Voi siete un gran ricco, perché la Provvidenza vi aiuta largamen-te!». Genuflessi chiedemmo al Santo Padre una fede sempre maggiorein quella Provvidenza che non ci ha fatto mancare mai il necessario, eallora Pio X levandosi in piedi, stese la destra e: «Benedico Voi, i vostriSacerdoti, le vostre Suore e tutti i vostri ricoverati. Benedico i vostriCooperatori e i pii Consorzi di Milano, Como, Roma, perché vi hannoaiutato nella fondazione di una Colonia e del Ricovero a S. Pancrazio.Benedico in modo speciale queste opere e tutti i vostri benefattori. Be-nedico le vostre intenzioni e quelle di tutti i vostri...». Ci togliemmo daquella visita commovente con fede più viva, con speranza raddoppiatae con una carità più ardente, disposti di abbandonare tutte le nostreopere alla Divina Provvidenza, forti della parola e della benedizione delVicario di Cristo. Godano i Sacerdoti, le Suore, i Ricoverati delle nostreCase, e tutti quanti i nostri Benefattori della Pontificia Benedizioneche, ne supplichiamo Dio, varrà a portare nei loro cuori e nelle loro fa-miglie una gioia intensa, una pace durevole, e tutte le grazie onde han-no bisogno.

LUIGI GUANELLA, Udienza del Santo Padre, in LDP, febbraio 1907, pp. 19-20.

9. Domenica 24 febbraio 1907

Domenica sarò in udienza privata al S. Padre e gli dirò che ti be-nedica.

Lettera di don Luigi Guanella a don Giovanni Bruschi, Roma, 32 [i.e. 23] feb-braio 1907, AG, Como, E 681.Non sono stati reperiti documenti posteriori a conferma che l’udienza sia poi ef-fettivamente avvenuta.

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10. Lunedì 13 gennaio 1908

Lunedì il Santo Padre mi volle in udienza privata per aggiungereincoraggiamenti e ne fui lietissimo.

Lettera di don Luigi Guanella a mons. Alfonso Archi, Roma, 15 gennaio 1908,AG, Como, E 22.

Lunedì ebbi udienza privata nella quale il S. Padre volle benedirea te a parenti ai desideri tuoi tutti.

Lettera di don Luigi Guanella a don Mario Scanagatta, Roma, 15 gennaio1908, AG, Como, E 2411.

Nobil donna! Ritorno dunque dalla udienza Pontificia alla qualefui invitato per la bontà dell’Augusto Pontefice e che mi rese tanto con-tento. Sempre ameno l’augusto Vegliardo mi salutò: Ah D. Luigi Gua-nella siete qui — non siete in prigione... e voleva alludere alle inchiestefamose. Risposi: Sì Santità sono qui e son tanto contento di trovarmialla presenza dell’Augusto Pontefice. Siamo stati visitati e inquisiti intutte le Case ma nessuno ha trovato veruna cosa in contrario e abbia-mo potuto contentar tutti. O vedete dunque che il diavolo non è sì brut-to come lo descrivono. Se potesse tanto e con tante miserie umane dioggidì come potremmo stare? Appunto siamo salvi ma non avremo ar-gomento a temere?... Il Signore è grande e poi non siete in casa vostra?Voglia di farvi a voi tutti del male la vi è ma confidate... e qui alludevaai pericoli del fisco... Voi avete Case e Chiese nella Svizzera? lo so — fa-te del bene ai poveri italiani colà perché e nella Svizzera e nella Germa-nia e nelle Americhe è da desiderare che portino il buon esempio. Noisacerdoti siamo rispettati all’estero nel mezzo dei protestanti. Recente-mente a Vicosoprano di Val Pregallia potemmo far acquisto di un ter-reno per disporvi una Chiesa in ajuto dei numerosi italiani colà. Proba-bilmente si imiterà un disegno di Chiesa monumentale ai passi dei duevalichi del Septimer e del Maloia. Il valente e fervoroso Ingegner S.rGiussani sta disponendo il disegno ed il preventivo: e siccome avvici-nerà per quanto si può un modello lodatissimo di stile lombardo goticocosì si avrebbe in animo di farne la dedica al Giubileo Sacerdotale ed alGiubileo Episcopale insieme della Santità Vostra. — Sì sì — fate fate...approvo e benedico. Ma voi pensate che nella vostra Colonia di MonteMario avete un avvenire... sappiatene approfittare... e replicò per due etre volte... potrete ricavare soldi assai e allora come soldi odo che aveteun pensiero lontano di fare etc. Vi auguro che quel pensiero lontano sifaccia più vicino... avete pure esperimentato l’effetto della D. Provvi-denza... non tentar Dio... ma confidate... vedrei tanto volentieri fareuna Chiesa oltre Porta Trionfale, fatela pure: è necessaria... io vi aiu-terò quanto posso. Dicono che sono ricco e che ricevo milioni ma non è

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punto vero... nemmeno un centesimo da quelle fonti alle quali vorreb-bero alludere... ma se posso vi aiuterò perché una Chiesa là è necessa-ria. Avete Sacerdoti molti e buoni? Non assai di numero, ma buoni perquanto comporta la fragilità umana; ne abbiamo dei buoni nella pietà enello ingegno dei buoni nella pietà e sufficienti nello ingegno. Basta co-sì — voi per i vostri istituti avete bisogno di tutti questi; moltiplicateliper quanto potete che lo scopo dei vostri istituti è providenziale... San-to Padre... fra le suore abbiamo special.e due che defunte or fannovent’anni sono in odore di Santità e il Consultore P[adre] C[laudio]B[enedetti] è di parere che si potrebbe iniziare la causa di venerabi-lità... fate... fate... incaricate la Commissione di Como che vi ponga stu-dio. Anche un giovinetto Alessandrino Mazzucchi fu dal Sr. Cardinal diMilano salutato per un piccolo S. Luigi: è vivo o morto? È morto il po-verino. Diffondete quanto si può il buon odore del buon esempio chene abbiamo si gran bisogno. Infine si presentarono in rassegna il nomedei principali benefattori delle Case, specie quelli dei Consorzi di Mila-no di Como di Roma per una speciale benedizione e a tutti con grandeeffusione benedisse. Fu pregato di stendere qualche autografo e il fecedi grande animo — fra questi autografi uno è per il carissimo confratel-lo Luigi Ferrario Paroco di Rebbio che nel corrente anno celebra il 50ºanniversario di ordinazione. Sorrise il S. Padre e soggiunse: come no?Le benedizioni che voi mi augurate nel mio Giubileo Sacerdotale, leauguro al vostro buon confratello ed amico. Dopo questo esposi a SuaSantità talune cose intime sulle quali rispose con pari bontà e chiarez-za. Che momenti felici si passano ai piedi del Vicario di Gesù Cristo!Quanta carità in petto del Pontefice Pio X! Impossibile avvicinarlo enon amarlo. Al Papa ho parlato di lei e di suoi libri e della compilazio-ne del periodico. Conosco rispose Donna Madd. Albini... dite che bene-dico a lei ed ai libri suoi. Accennai a Mons. Brera ed ebbe pure paroledi compiacenza et hic finis. Ora lei si compiaccia in prima pagina delperiodico inserire questa udienza pontificia e faccia pur emergere laspeciale benevolenza del Santo Padre finché intorno alle minime operenostre si faccia quel lume che è necessario ed utile allo svolgimentodelle stesse. La saluto auguro e ringrazio. Oggi attendo articolo delCorriere d’ltalia che manderò con questa o tosto di poi.

Lettera di don Luigi Guanella a Maddalena Albini Crosta, Roma, 14 gennaio1908 [timbro postale], AG, Como, E 6.Pubblicata con modifiche in LUIGI GUANELLA, Udienza Pontificia, in LDP gen-naio 1908, pp. 2-5.

11. Martedì 14 gennaio 1908

Invitato ad una udienza privata del S. Padre, gli ho letto stamanesuo viglietto riguardo al giovine Fusoni e mi ha risposto che segua pure

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le inspirazioni del cuore, ma bisognerà che V. Eccellenza titulo mensaeo titulo paupertatis pensi Ella ad ordinarlo per i nostri Istituti. Peraltronon mi consta che finora abbia battuto alle nostre porte. Il S. Padreestese ancora a V.E. ed alla diocesi sua apostolica Benedizione.

Lettera di don Luigi Guanella a mons. Alfredo Peri Morosini, Roma, 14 gen-naio 1908, AG, Como, E 2128.

12. Domenica 26 gennaio 1908

Domenica coi martorelli delle due Case saremo ancora in udienzaal S. Padre che di nuovo vi benedirà tutti.

Lettera di don Luigi Guanella a don Giacomo Rota, Roma, 24 gennaio 1908,AG, Como, E 2274.

Al Direttore delle nostre Opere il Santo Padre ha accordato beni-gnamente una privata udienza, nella quale ha benedetto tutti coloroche danno mano a Don Guanella.

Notizie, in LDP, gennaio 1908, p. 15.

13. Giovedì 30 gennaio 1908

Oggi si è concluso col S. Padre che desso accetta la intestazione evuole la Chiesa a Porta ossia Via Trionfale e allora ne porsi nuova alS.r Avv. fratello e feci domanda alla Banca del terreno che credo inbreve ci sarà concesso e ne parleremo.

Lettera di don Luigi Guanella a padre Claudio Benedetti, Roma, 30 gennaio1908, AG, Como, E 298.

Quando il sacerdote L. Guanella pregò Sua Santità di accordare lasua protezione ed il suo nome al Ricovero pei deficienti in Roma, ilSanto Padre rispose sorridendo: Sì, sì, immortalate il mio nome coiscemi.

LDP, febbraio 1908, p. 17.

14. Lunedì 8 giugno 1908

Domani sarò al S. Padre e conto ritornare Mercoledì o Giovedì.

Lettera di don Luigi Guanella a suor Marcellina Bosatta, Roma, Pentecoste[7 giugno] 1908, AG, Como, E 562.

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Ieri ebbi udienza del S. Padre e si trattarono cose buone e con-solanti.

Lettera di don Luigi Guanella a suor Marcellina Bosatta, Roma, [9 giugno1908], AG, Como, E 563.

15. Anteriore a lunedì 16 novembre 1908

Risaluto di cuore la voce del Chiavennasco e le mando una ecodelle Feste Giubilari del Santo Padre allo svolgimento delle quali as-sisto da parecchi giorni. La prima eco è l’arrivo di numerosi e ferven-ti pellegrinaggi dalle varie regioni d’Italia e dalle nazioni europee.Fra pellegrini notavansi spesso cospicue autorità ecclesiastiche e se-colari. La seconda eco è il mondo mondiale di jeri che attruppavasisull’immenso piazzale di S. Pietro [...] Ho potuto avvicinare nei pas-sati giorni il S. Padre. Fra l’altro ascoltò con piacere della Chiesadi Vicosoprano, e fece plauso alla Colonia Cattolica di Promontognoche sì poderosamente cooperò alla erezione di quella Chiesa. Feceplauso ai sacerdoti di Villa che intendono provvedere all’altare... Feceplauso anche speciale ai Sacerdoti della Pieve ed ai fedeli del Man-damento che intendono supplire alle spese di copertura della Chie-sa dedicata al Giubileo Sacerdotale del Santo Padre. Esposi al S. Pa-dre il desiderio che nel prossimo anno ricorrendo il suo GiubileoEpiscopale un copioso drappello di pellegrini si presentasse alla oc-casione della posa della prima pietra fondamentale di S. Giuseppeed il S. Padre dimostrò sempre più vivo l’applauso. Volle di nuovobenedire alla costruzione che si incomincia appunto di questi giorni.Ieri poi volle far pervenire a questo Ospizio Pio X speciale Benedi-zione accompagnata da preziosa offerta in danaro. Auguro che l’Ecodi Chiavenna rinfocoli il suo fervore pure nella vita del movimentocattolico.

Lettera di don Luigi Guanella al direttore de « L’Eco di Chiavenna », Roma,17 novembre 1908, AG, Como, E 2901.

16. Domenica 14 febbraio 1909

Domenica sarò in udienza privata al S. Padre e gli dirò che ancorbenedica al suo dolore ed alla sua confidenza, e insieme che benedicaa tutti noi ed ai parochiani tutti.

Lettera di don Luigi Guanella a don Sante Peviani, Roma, 8 febbraio 1909,AG, Como, E 2177.

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17. Anteriore a venerdì 4 giugno 1909

Fui in udienza privata al S. Padre e mi ha concesso benedire tuttigli amici e benevoli delle opere nostre: lei è nel novero e noi le profes-siamo viva gratitudine.

Lettera di don Luigi Guanella a Francesco Clericetti, Roma, 4 giugno 1909,AG, Como, E 916.

18. Lunedì 18 ottobre 1909

Dirò oggi al S. Padre che vi benedica tutti e me con voi.

Lettera di don Luigi Guanella a don Alfredo Ferrario, Roma, 18 ottobre 1909,AG, Como, E 1122.Non sono stati reperiti documenti posteriori a conferma che l’udienza sia poieffettivamente avvenuta.

19. Sabato 29 gennaio 1910

Sabato 29 gennaio D. Luigi Guanella recavasi in Vaticano a ringra-ziare Monsignor Pescini del dono splendido annunciatogli a nome delSanto Padre d’una statua artistica di Giovanna d’Arco per la pesca chesi terrà in Chiavenna a favore della Chiesa di S. Gaudenzio a Vicoso-prano, inaugurata già quest’estate in commemorazione del duplice giu-bileo del Santo Padre. Mentre Monsignore licenziava il Guanella dan-dogli l’appuntamento per l’indomani per condurlo ai piedi del SommoPontefice, entra Aristide Leonori Architetto della Chiesa di S. Giusep-pe, amico benefattore della casa e Cavaliere di servizio del Santo Padre.Leonori prendendo pel braccio il povero Don Guanella se lo conduceaddirittura, senza dir motto, nella sala delle udienze e lo mette in codaad un pellegrinaggio spagnolo capitanato dal Cardinale Vives-y-Tuto ead un gruppo di tedeschi ed inglesi. Il Guanella riusciva primo della fi-la e il Santo Padre vedendolo fece atto di meraviglia, ma poi finito ilsuo giro fè qualche passo indietro e voltosi a lui, invitandolo paterna-mente gli disse, accennando anche colla mano: « Dentro, venitedentro!» e senz’altro lo condusse in privata, particolarissima udienza,chiamando insieme il Cavalier Leonori. Il povero Prete nella commo-zione grande ratteneva il fiato e fu primo il Pontefice a dire: «Che aveteadirmi? Che le fondamenta di San Giuseppe guardano in su ad aspetta-re la provvidenza? — Sì, Padre Santo, rispose l’altro, le fondamentaaspettano davvero la provvidenza da tutti e magari anche da VostraSantità». — Sorridendo Pio X replicò: «Ma la provvidenza non viene daDio?». «Sì Padre Santo, e le opere della divina Provvidenza tutto ebbe-ro ed hanno da Dio, quindi noi e gli amici nostri non abbiamo speran-

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za all’infuori di Dio» — «Dunque, torna a dire il Papa, voi non lo voletel’aiuto?» — Sì, Padre Santo, l’aiuto di Vostra Santità è appunto quelloche noi vogliamo perché Voi rappresentate Dio stesso; ma tuttavia sisperava molto nella vendita del vasto terreno di Monte Mario». «Lo so,lo so, ma per ora non vi pensate che non è il momento adatto. Quel ter-reno aumenta di prezzo giorno e notte e bisogna lasciarlo lì ad aspetta-re. Intanto non fate debiti, e ricorrete alla fonte di... (e qui l’accennò) ese potrete attingere acqua di argento io vi unirò un’ altro rigagnolo e laChiesa di S. Giuseppe verrà su e si aprirà al culto». Indi continuò di-cendo della necessità della Chiesa in quel rione di 50.000 abitanti. Nona torto diceva un Eminentissimo che tanto vale aiutar la fede in Romaquanto nell’Africa, perché nella capitale della cristianità la fede è peri-colosamente insidiata. Interrogato da Sua Santità se aveva altro da dir-gli, Don Guanella gli narrò come nel Tribunale ordinario di Como erainiziata la causa di venerabilità della serva di Dio Caterina Guanella. IlSanto Padre, celiando con bontà tutta paterna, disse che abbiamo biso-gno non solo di santi in cielo, ma più di santi che camminino e lavori-no sulla terra, poi cambiando tono e assumendo un’aria autorevole,soggiunse dopo breve pausa: «Sì, sì, fate dei santi, fatene molti che viaiuteranno». Il Guanella disse altresì che le due Diocesi di Como e diLugano si uniscono per glorificare il Servo di Dio Nicolò Rusca Arci-prete di Sondrio, martirizzato a Thusis durante la Riforma protestante;disse ancora che probabilmente si avanzeranno presto le pratiche perSuor Chiara Bosatta sorella della Superiora generale delle Figlie diSanta Maria. «E chi ve l’ha detto che costoro son santi?» uscì a chiede-re a bruciapelo il Pontefice; e sentito che il Guanella ne era statoconfortato dal Rev.mo Consultore Padre Benedetti il quale ne avevaesaminati i documenti, poscia altresì dall’Em. Cardinale Ferrata il qua-le si era offerto come Ponente ad honorem nelle varie cause, ripigliò:«Bene bene, allora camminate sicuro e a gonfie vele, e il Signore bene-dica voi, i vostri Santi, tutte le opere vostre, e quanti vi aiutano in esse.Benedico altresì gli scrittori ed i lettori tutti del vostro periodico chetalvolta mi passa tra le mani». Indi parlato di molte altre cose, chiese alGuanella se con tanti pensieri trovasse il sonno la notte, e questi riden-do rispose: «Si, si, dormo anche troppo in casa e fuori, e m’accade per-fino a Milano che il tram che dovrebbe lasciarmi in piazza del Duomomi conduca poi oltre Porta Ticinese, e che in treno invece di scendere aLodi mi svegli invece a Piacenza. «E allora?» — E allora mogio mogio eriposato torno indietro; e acqua in bocca per non farmi canzonare».«Ma con tanti pensieri che vi opprimono?» «Fino a mezzanotte ci pen-so io; dopo lascio ci pensi Iddio». Sua Santità rise di gusto, benedissedi nuovo, e il povero Prete nella confusione gioconda uscendo sentì ap-pena chiedere al Cav. Leonori che lo accompagnava chi fosse quel pre-te montanaro e domandargli di farglielo conoscere.

[LUIGI GUANELLA], Udienza particolare, in LDP, febbraio 1910, pp. 21-23.

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Pio X mi domandò un giorno se dormissi di notte; e risposi: an-che di giorno se posso — ai fastidi fino a mezzanotte ci penso io, dopomezzanotte ci pensa Iddio... I poveri sono i nostri beniamini, i nostripadroni. Dobbiamo lavorare per loro ecc.

LEONARDO MAZZUCCHI, Fragmenta vitae et dictorum sac. Aloysii Guanella [1912-1915], manoscritto, AG, Como, VII a 2, f. 46.

Un giorno l’augusto pontefice Pio X chiedeva: « Dormite voi dinotte? ». « Sì, Santo Padre, e qualche volta anche di giorno ». « Nonavete fastidi?». «No, Santo Padre, perché fino a mezzanotte ci pensoio e poi so che ci pensa Iddio».

LUIGI GUANELLA, Le vie della Provvidenza. Memorie autobiografiche, Roma, Nuo-ve Frontiere, 2003, II ed. (edizione divulgativa), p. 78.

20. Anteriore a martedì 8 febbraio 1910

Con aiuti provvidenziali venuti d’onde meno si sarebbe sperato [...]cinquantamila lire ci piovvero sopra dopo aver lungamente supplicatole anime benedette di Caterina Guanella e di Suor Chiara Bosatta, e al-tre cinquantamila le verserà sopra come una manna Sua Santità [...]Con tali aiuti abbiamo fondamento a sperare di poter mettere, dentrol’anno, il tetto alla Chiesa. In udienza privata di febbraio il Santo Padrediceva al Guanella [...] di avere già delineati i confini della futura Par-rocchia di S. Giuseppe comprendente ventimila abitanti su per giù.

Lo sappiamo già..., in LDP, marzo 1910, p. 38.

Le do buona nuova che fatte molte divozioni alla Serva di DioCaterina Guanella jeri si ottennero in dono L. 50/m per la chiesadi S. Giuseppe. Il S. Padre aggiungerà altra somma e allora potremomettere il tetto alla chiesa di S. Giuseppe.

Lettera di don Luigi Guanella a mons. Domenico Bianconi, Roma, 8 febbraio1910, Archivio della Curia vescovile, Ferentino.

La Provvidenza dispose che si traesse fuori dalle fondamenta ilbellissimo tempio, quando il D. Guanella espone al Santo Padre: Percontinuare il tempio di San Giuseppe la leggera scorta è terminata. Ri-spose il Santo Padre: Cercate una somma di aiuto ed io ve ne aggiun-gerò eguale somma. Nello spazio di 8 giorni la Provvidenza fece trova-re al D. Guanella lire 50.000. Ebbene, replicò Pio X, 50.000 lire avretepure da me. Prima della fine d’anno 1910 Pio X aveva donato la som-ma pattuita e lire 50.000 furono pure versate dall’altra parte e così ab-biamo fiducia che nella primavera ventura di quest’anno 1911 si copra

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il gran tempio ornato da 10 splendide colonne del nostro granito rossodi Baveno.

[LUIGI GUANELLA], Appunti sulla storia della Casa di Provvidenza, [1910-1911],manoscritto, AG, Como, VIII a 5, ff. 47-48.

21. Venerdì 1 aprile 1910

Sono giunto jeri — stamane già fui in udienza al S. Padre e neascoltai anche la SS. Messa dallo stesso celebrata.

Lettera di don Luigi Guanella a padre Claudio Benedetti, Roma, 1 aprile 1910,AG, Como, E 321.

Stamane ebbi la fortuna di ascoltar la SS. Messa celebrata dalS. Padre, di sentirne altra — un centinaio di fedeli — specie signore fo-rastieri ricevettero da Lui la SS. Comunione — tosto dopo entrai inudienza privata e poi mi fu dato di celebrare nella Cappella e sull’Alta-re del S. Padre. Pio X si mostrò al solito assai benevolo come vi dirò.

Lettera di don Luigi Guanella a suor Marcellina Bosatta, Roma, 1 aprile 1910,AG, Como, E 579.

In data 1 aprile riceviamo la lettera del Fondatore, e ne trascrivia-mo una parte.

Domenica 3 corrente aprile terremo una conferenza preparatoriaper la costituzione di un Comitato di persone influenti italiane e stra-niere a profitto dell’erigenda Chiesa-Parrocchia di San Giuseppe, dazelare in Italia e all’estero. Già si riprendono con alacrità i lavori dellaChiesa, e si continueranno senza intermissione fino alla copertura; inpari tempo si erigerà la casa per allogarvi i Servi della Carità destinatia funzionare la Chiesa e ad accudire alle opere già iniziate di oratori escuole, ed alle altre che si fonderanno di ricovero pei fanciulli, pei vec-chi e per gli allievi del Santuario. Stamane dopo aver avuta la fortunadi ascoltare la S. Messa celebrata dal Vicario di Cristo, ebbi l’altra diessere ammesso ad udienza privata del Santo Padre. Questi mi chieseridendo chi mi aveva introdotto, e balbettando io che era stato Monsi-gnor Bianchi, il Papa ripigliò: Ah! voi due siete in lega! Porsi dappri-ma a Sua Santità gli ossequi del nostro Cardinale Arcivescovo che be-nevolmente ci assiste sempre e volle onorare anche la festa patronaledi S. Ambrogio ad Nemus. E Sua Santità lodò l’infaticabile CardinalFerrari e lo disse vero imitatore di San Carlo, notando che già due vol-te compì la visita dell’intera e vastissima Diocesi. Mi domandò dellaChiesa e si disse sempre pronto ad aiutarmi. Poscia benedisse la Pescadi S. Ambrogio ad Nemus, la Casa, le Dame e perfino i Medici che viprestano i loro uffici, indi ribenedetto me con tutti i miei benefattori,

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mi accennò l’uscita privata. Dicono che i malanni vengono a tre a tre.Questa volta invece erano tre le fortune a me riservate. La prima disentire la Messa del Santo Padre; la seconda di averne senza punto in-dugiare l’udienza privata, e una terza, pensi un po’ qual era? Fui invi-tato nientemeno a celebrare nella Cappella Papale, proprio sullo stessoAltare Papale ... Immagini se me lo facessi dire due volte! Commosso,quasi tremante, celebrando la Santa Messa, mi sentiva in unione piùintima col Vicario di Cristo, e pregando mi figuravo di pregare collasua gran fede, col suo gran cuore; e credo che le mie opere e chi leaiuta ci avranno certo guadagnato. Riguardo alla domanda intorno aiChierici ordinandi mi fece sperare un decreto favorevole; ma per oraacqua in bocca e preghiamo. Da fonte sicura mi è stato detto che nel-la Segreteria Pontificia si sta preparando una lettera di encomio perl’autrice di Fiore di cielo, lo dica pure ai lettori del Periodico. Qui Fio-re di cielo è molto piaciuto e ricercato. La Santa Missione tenuta daiR. P. Passionisti nella provvisoria Basilichetta, ebbe all’inizio pochiuditori; ma poi andarono crescendo talmente che la chiesina non po-teva contenerli tutti. A metà della Missione si collocò sull’altare unabella Madonna in mezzo alla generale commozione. Moltissime furo-no le Confessioni e le Comunioni. La processione di chiusa fatta sullefondamenta della Chiesa riuscì toccante. Quei paraggi risonanti perl’addietro d’imprecazioni, echeggiarono allora di Evviva Maria e vide-ro atti e udirono parole di pentimento e di viva pietà. Si iniziarono leAssociazioni delle Figlie di Maria, delle Madri cristiane e di San Giu-seppe per la buona morte, e domani per la prima volta MonsignorGiuseppe Pescini terrà la prima conferenza mensile, indi le successivealle Figlie di Maria, delegato a ciò dal Santo Padre. Intanto la Basili-chetta possiede già un bell’armonium e molti oggetti sacri, senza chevi ci abbia speso un quattrino. È sempre Pio X che me li ha donati.

LUIGI GUANELLA, Ricovero di Pio X - Roma, in LDP, aprile 1910, pp. 52-53.

22. Domenica 3 aprile 1910

Ho ottenuto per lei dal Santo Padre in udienza privata del 3 cor-rente una speciale Benedizione e gliela comunico con ferma speranzadi ogni bene fisico e morale. Alla sua volta ella ci ricordi al Signore emi saluti la buona Suor Pia quando la viene visitando. La benedizionedel S. Padre è pure per la Suora e per i parenti e cari suoi.

Lettera di don Luigi Guanella alla sig.ra Erminia, Roma, 11 aprile 1910, AG,Como, E 2866.

Il S. Padre in udienza privata lascia di benedirvi tutti.

Lettera di don Luigi Guanella a don Giovanni Bruschi, Roma, 8 aprile 1910,AG, Como, E 740.

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Fui in udienza privata al S. Padre. Vi benedice tutti.

Lettera di don Luigi Guanella a don Paolo Panzeri, Roma, 8 aprile 1910, AG,Como, E 1997.

23. Giovedì 17 - Venerdì 18 - Sabato 19 novembre 1910

Godo riferirle che jeri sera in udienza privata il S. Padre haespressa tutta la sua soddisfazione nello intendere che nella prossi-ma primavera la Chiesa di S. Giuseppe sarebbe alla copertura. Offrìil resto di somma promessa, lire trentamila e gli risposi che il S.rLeonori sarebbe venuto lui in breve anche per soddisfare in partele colonne che in Dicembre si sarebbero alzate. Il S. Padre espose ilparer suo di dare fondo al terreno di Monte Mario quando se ne ab-bia un prezzo ragionevole perché nel 1912 potrà venire crisi edilizia.Il S.r Pacelli fece intendere che avrebbe dato un mutuo anche di200.mila lire quando vi fosse favorevole il parere di qualche perso-naggio influente della S. Sede. Esposi il caso al S. Padre e risposeche sì e si adoprerebbe L. 100/m. per la Chiesa e il resto per estin-guere il mutuo esistente in L. 40/m. e per coprire urgenze che tenia-mo nell’Alta Italia. Ma se è possibile vendere si venda. Tanto per nor-ma sua.

Lettera di don Luigi Guanella all’ing. Aristide Leonori, Roma, 18 novembre1910, AG, Como, E 1592.

Domani sera sarò in udienza privata al S. Padre.

Lettera di don Luigi Guanella a don Guglielmo Bianchi, Roma, 18 novembre1910, AG, Como, E 425.

Venerdì per oltre mezz’ora fui in udienza privata e si parlò di piùcose.

Lettera di don Luigi Guanella a don Giovanni Tam, Roma, 24 novembre 1910,AG, Como, E 2568.

Durante la lunga dimora che il nostro Superiore fece ultimamentea Roma ebbe la singolare consolazione di una udienza privata colS. Padre. Gli fu accordata il 18 del mese scorso, dalle quattro e mezzoalle cinque pomeridiane. Fu una mezz’ora di dolce paradiso, se si pen-sa che Pio X non solo tiene il posto di Gesù Cristo, ma ne rispecchiala incantevole affabilità, la semplicità divina.

Venga Don Luigi!, in LDP, dicembre 1910, p. 2.

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24. Domenica 27 novembre 1910

Domenica fui in udienza al S. Padre che benedice lei e tutti suoi.

Lettera di don Luigi Guanella a don Carlo Santelli, Roma, 29 novembre 1910,AG, Como, E 2393.

25. Domenica 22 gennaio 1911

Oggi condussi in udienza al S. Padre le due martorelle assegnateper Ferentino. Suor Bertani è buona ma qui ci vorrebbe anche o Lan-doni o Carnago. Mandate Carnago e supplite a Menaggio come sapetemeglio. Che ne dite? Suor Bertani sarà ottima direttrice di asilo altro-ve. Si potrebbe richiamare anche Landoni ma è pur opportuna a Fe-rentino con tanta robba che vi bolle.

Lettera di don Luigi Guanella a suor Marcellina Bosatta, Roma, 22 gennaio1911, AG, Como, E 583.

Domenica fui in udienza al S. Padre e mi lasciò comunicare SuaBenedizione a tutti i nostri benevoli e benefattori ed a lei e famiglia inispecie per quanti buoni uffici sarà per prestare e già ha prestato inservizio ai legati Corticelli compianta maestra della quale ella è buonesecutore testamentario.

Lettera di don Luigi Guanella ad Alfonso Dell’Orto, Roma, 29 gennaio 1911,AG, Como, E 1064.

26. Giovedì 2 febbraio 1911

A giorni sarà di ritorno da Roma il nostro Superiore. Ebbe lafortuna di un’udienza particolare dal S. Padre, il quale nuovamentebenedice alle Opere della Provvidenza ed ai Comitati delle Pie Dameche ne sono sostegno tanto valido. Un tratto di graziosa e squisita ar-guzia ebbe il S. Padre col nostro Superiore il giorno della Purifica-zione. Gli presentava, com’è costume di tutte le Congregazioni reli-giose, il cereo di omaggio, vistoso lavoro della Cereria Pontificia Mi-lanese. Il Papa sorrise e disse: « Ah D. Luigi! Due anni fa mi avetedato un cereo piccolo, piccolo; l’anno scorso niente; quest’anno uncereo signorile: come si spiega questo? ». E D. Luigi si deliziava pertanta affabilità del Papa.

Spigolando, in LDP, febbraio 1911, p. 40.

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27. Mercoledì 12 aprile 1911 - Settimana santa

Oggi fui in Udienza privata del Santo Padre, il quale mostrò lasua augusta compiacenza per l’elevarsi al tetto ormai della Chiesa diS. Giuseppe, il progresso della causa in favore della Serva di Dio Cate-rina Guanella. Esposi pure la sua compiacenza ai seminari di Milanoe di Como che appoggiano lo studio e la ordinazione dei Chierici delloIstituto dei Servi della Carità, Istituto che desidera essere approvatodefinitivamente e mi incaricò delle pratiche presso il Signor CardinaleVives. Volli alludere ai gravi dispiaceri toccati alla Eminenza Vostraed alla Diocesi, e rispose non doversi dare troppo peso al giudizio digiornalisti; che della Diocesi Milanese ne ebbe sempre stima assai alpunto di presentare al S. Padre Leone XIII ben 20 ecclesiastici distintiper il peso della mitra e lui averne già consacrati ben 23 Vescovi ulti-mo il Parroco di Carate. Mi permisi osservare al Santo Padre chel’Em.mo di Milano è in voce comune di alta estimazione di santità emi adoperai a raccontargli aneddoti che ascoltò con viva attenzione econchiuse dicendo che talun gruppo di sacerdoti fosse motivo allaspiacevole vertenza. Era pur presente con me il Signor Leonori, Cav.di Cappa e Spada, nostro Architetto nella chiesa di S. Giuseppe, ondel’udienza si protrasse a tre quarti d’ora ed io me ne son partito lieto diaver potuto dire un discorso alquanto prolungato per cose che special-mente mi premevano.

Lettera di don Luigi Guanella al card. Andrea Carlo Ferrari, Roma, 12 aprile1911, AG, Como, E 1097.

Il S. Padre vi benedice tutte e tutti per la S. Pasqua — è di parereche voi almeno in 10 o 12 andiate a Chicago come quel Vescovo desi-dera e come il S.r Leonori preparerà la via nel viaggio che fa colà neimesi prossimi: Siete contenta? Dite a Suor Rosa Bosatta se è conten-ta lei che aspirava sempre all’America, ma di questo zitta per ora. IlS. Padre pure vuole che i Servi della Carità sieno presto approvati edatene notizia ai Sacerdoti della Casa perché preghino e sieno buoni.Scriverò in proposito a Como ed a Milano. Lo stesso S. Padre dimo-strò sua augusta compiacenza per il processo della Serva di Dio, lamartorella Caterina Guanella e informatene pure mia cognata. Tuttepoi in alto e in basso e dai Servi della Carità fate cominciare una spe-ciale Novena alla Serva di Dio per ottenere altre somme in favore del-la Chiesa che omai raggiunge il tetto ed è bellissima. Qui tutto bene ingenere. Mi fermerò qualche settimana per pescar danaro che spero ot-tenere. La udienza privata in compagnia del S.r Leonori durò per trequarti d’ora e potei conferire con la confidenza di figlio al padre.

Lettera di don Luigi Guanella a suor Marcellina Bosatta, Roma, 12 aprile1911, AG, Como, E 586.

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28. Martedì 9 maggio 1911

Domani mi attende il S. Padre per concludere sulla inaugurazionea termine di detta chiesa che il S. Padre vuole sia presto terminata oraa fine maggio saremo alla copertura.

Lettera di don Luigi Guanella al card. Andrea Carlo Ferrari, Roma, 6 maggio1911, AG, Como, E 1101.

Domani ad ore 9 mi attende il Santo Padre accompagnato daMons. Bressan. Riferirò.

Lettera di don Luigi Guanella a Pio Leonori, Roma, 7 maggio 1911, AG, Co-mo, E 1680.

Oggi il S. Padre ci ha versato altre L.50/m. Domani sarò a ringra-ziarlo: omai per il S. Giuseppe 1912 potremo inaugurare il gran tem-pio e sarà gioia per noi e per tutti i buoni.

Lettera di don Luigi Guanella a suor Marcellina Bosatta, Roma, 8 maggio1911, AG, Como, E 588.

Ritorno or ora dal S. Padre col quale si è concluso che per ilS. Giuseppe del 1912 si abbia a funzionare il nuovo grandioso tempio.Sia lodato Gesù Cristo.

Lettera di don Luigi Guanella a Paolo Morandi, Roma, 9 maggio 1911, AG,Como, E 1934.Probabilmente l’udienza venne dapprima fissata per il 7 maggio ma fu poi spo-stata al giorno successivo. Si può quindi presumere che l’8 maggio don LuigiGuanella fu ricevuto solo da mons. Bressan e il 9 tornò a ringraziare personal-mente il pontefice.

Il Santo Padre, in segno dell’augusta sua benevolenza per le Operedi D. Guanella, ha elargita una nuova e cospicua somma per il compi-mento della nostra chiesa di S. Giuseppe in Roma. Vadano al S. Pon-tefice le nostre grazie più intime e più devote.

Spigolando, in LDP, maggio 1911, p. 75.

29. Mercoledì 25 ottobre 1911

Oggi fui in Vaticano e conclusi bene per completare la costruzio-ne della nostra Chiesa che la dicono una delle migliori fra le modernecostruite in Roma. Salutami tuoi novizi chierici e laici. Domenica sera

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sarò probabilmente in udienza al S. Padre e parlerò pure di loro. Nel-le imminenti feste dei Santi e dei Morti pregate molto.

Lettera di don Luigi Guanella a don Leonardo Mazzucchi, Roma, 25 ottobre1911, AG, Como, E 1839.

30. Mercoledì 8 - Giovedì 9 - Venerdì 10 novembre 1911

Nell’udienza privata del giorno 8 il S. Padre mi usò al solito moltabenevolenza. Sta bene ma taluno si preoccupa tuttavia per la sua salu-te. Me mi ha benedetto perché il Signore mi mantenga in salute. Vabene così? In salute me e voi come vorrà il Signore.

Lettera di don Luigi Guanella a suor Marcellina Bosatta, Roma, 13 novembre1911, AG, Como, E 595.

Fui oggi in udienza al S. Padre. Le manderò a giorni BenedizionePontificia scritta.

Lettera di don Luigi Guanella ad Angelo Bianchi, Roma, 9 novembre 1911,AG, Como, E 394.

Ieri fui in udienza al S. Padre che trovai bene e benedice tutti digran cuore.

Lettera di don Luigi Guanella a don Clino Crosta, Roma, 11 novembre 1911,AG, Como, E 978.

Fui in molta benevola udienza del S. Padre che al solito benedicea tutti ed a lei in ispecie. Qui ho messe ferme pratiche per ottenere ilplacet a D. Pietro Conca: ne ho un poco di speranza ma non ne parliper ora. Il S. Padre L. 110/m e così la Chiesa di S. Giuseppe sarà inau-gurata nella prossima primavera, accompagnando per quanto si puòun pellegrinaggio.

Lettera di don Luigi Guanella a don Beniamino Giacomini, Roma, 13 novem-bre 1911, AG, Como, E 1340.

Intanto accompagno a Lei ed alla Signora Sua benedizione delS. Padre che vidi in udienza privata di fresca data.

Lettera di don Luigi Guanella all’avv. Angelo Bonzanigo, Roveredo, 22 novem-bre 1911, Bellinzona, presso famiglia Bonzanigo.

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31. Sabato 6 gennaio 1912

In ossequio alla solennità porgiamo il poco bene che da noi si faperché il Divino Infante benedica a V. P. a noi pure i quali teniamoomai completo il carteggio dei documenti per la approvazione deiServi. Attendo in giornata udienza dal S. Padre e quindi ne farò pre-sentazione dei documenti voluti. Bacio la Sacra porpora al S.r Cardi-nale.

Lettera di don Luigi Guanella a padre Claudio Benedetti, Roma, 6 gennaio1912, AG, Como, E 331.

Il S. Padre mi salutò semplicemente: Don Luis — e voleva signifi-care che ci saremmo trovati con lei.

Lettera di don Luigi Guanella all’ing. Aristide Leonori, Roma, 6 gennaio 1912,AG, Como, E 1603.

32. Tra sabato 9 e martedì 19 marzo 1912

Poco prima delle feste inaugurali, don Luigi fu accolto in privataudienza dalla consueta bontà di Pio X. — Siamo pronti, chiese face-tamente il S. Padre, siamo pronti per l’inaugurazione della Chiesa? — Santità sì, grazie alla Provvidenza e alla sollecitudine dell’architetto.— Va bene: però non potrete dire di essere fornito di tutto l’occorrenteper gli altari, per le funzioni... — Santità, conto sempre sulla Provvi-denza... — La Provvidenza sarò io anche stavolta... andate nelle saledella Floreria... v’è tanta roba, venuta specialmente dai Bertarelli...scegliete e provvedetevi...

A[URELIO] B[ACCIARINI], Sursum Corda!..., in LDP, aprile 1912, p. 67.Per il termine post quem cfr. lettera di don Luigi Guanella al rag. Vincenzo Fos-sati, Milano, 8 marzo 1912, AG, Como, E 1214.

33. Domenica 24 marzo 1912

Posso affermare che in Vaticano e fuori il nome del Servo di Dioera circondato della più alta venerazione. Cito Mons. Bianchi Cappel-lano di Pio X, Mons. Laurenti ora Cardinale, Padre Alisiardi gesuita,ora confessore di Pio XI, P. Benedetti dei Redentoristi, Mons. Pescinie moltissimi altri. Pio X amava di tenero amore il Servo di Dio e si ve-deva che ne avesse il più alto concetto. Nella prima udienza che io eb-bi presso il S. Pontefice egli si interessò meco con visibile affetto delServo di Dio e delle sue opere. Mons. Bianchi e Mons. Pescini che

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spesso venivano alla parrocchia nostra mi hanno sempre parlatodell’affetto speciale di Pio X che nutriva per il Servo di Dio. Fu perquesto affetto che Pio X disse a me una volta che egli si consideravacome parrocchiano di S. Giuseppe. Mi rimase molto impressa l’udien-za del 24 marzo 1912. A quella udienza io accompagnai il Servo diDio. Siccome c’erano anche parecchie altre persone fummo ricevuti altronetto. Pio X dopo qualche attesa entrò e appena iniziato il giro fra ipresenti disse: «Io cerco D. Guanella e non lo trovo; dov’è questo DonGuanella?». Il Servo di Dio si levò in piedi e disse: «Santità, siamo ve-nuti a presentare la nuova Chiesa e la nuova Parrocchia di San Giu-seppe che si devono alla generosità di Vostra Santità». «Oh, interrup-pe Pio X, voi volete farmi il discorso: ebbene prego il Signore che be-nedica tutti e specialmente benedica l’opera di Don Luigi per il beneche ha fatto, che fa e che farà». E pronunciò queste parole con enfasiparticolare.

AG, Super Virtutibus, Summarium, p. 292 (teste mons. AURELIO BACCIARINI).

Sua Santità Pio X nella udienza speciale concessa a noi in occa-sione della inaugurazione di S. Giuseppe a Roma ci disse: « Aiutatequell’uomo, perché egli è proprio un uomo di Dio; ha fatto tanto bene,ne fa e ne farà più ancora».

AG, Super Virtutibus, Summarium, pp. 395-396 (teste don SILVIO VANNONI).

34. Giovedì 28 marzo 1912

Caro Asinello. Fui stamane in Vaticano. Il S. Padre benedice ate, a D. Colombo, a D. Bon[acina] ai professori ai postulanti Dislere Villa. Benedice specialmente la testa di Villa perché si faccia grave,seria pensante ora che è per essere egregio professore, e sovratuttoesemplare religioso.

Lettera di don Luigi Guanella a don Sperandio Filisetti, Roma, 28 marzo1912, AG, Como, E 1174.

35. Mercoledì 23 ottobre 1912

Stamane fui in Vaticano, il S. Padre benedice a lei alla sposa suaa’ suoi desideri tutti.

Lettera di don Luigi Guanella all’ing. Enrico Vitali, Roma, 23 ottobre 1912,AG, Como, E 2720.

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36. Domenica 10 novembre 1912

Domani alle 10,30 sarò in udienza Pontificia e parleremo anchedella Chiesa S. Elena. Alle tre pom. le RR. Suore ci attendono di do-mani stesso. Accompagno copie disegno arazzi — ne abbiamo tante.

Lettera di don Luigi Guanella al comm. Giuseppe Canevelli, Roma, 9 novem-bre 1912, AG, Como, E 839.

Domenica fui in udienza al S. Padre e gli ho domandato specialeBenedizione per codesto Seminario piccolo segno di gratitudine ancheper il passaggio del nostro Ch. Lorenzi per essere poi Sacerdote Sagre-stano.

Lettera di don Luigi Guanella al rettore del Seminario, Roma, 11 novembre1912, AG, Como, E 2765.

Domenica fui in udienza privata e il S. Padre mi diede anche perlei quante benedizioni desidera il suo cuore. Stanotte attendiamo ilpellegrinaggio Piccinelli che si trovò allogare per bene.

Lettera di don Luigi Guanella a don Beniamino Giacomini, Roma, 12 novem-bre 1912, AG, Como, E 1343.

L’udienza pontificia del 10 novembre - L’amabilità del Santo Padre -«Che cosa mi portate?»

Il Sommo Pontefice è la prima autorità della terra. Il presentarsia Lui suscita sentimenti di alta riverenza e di gioia inesprimibile. Mipresentai genuflesso ai suoi piedi; ed egli tosto mi rialzò e mi fecesedere, e mostrandomi le mani concave mi disse scherzosamente:«Che cosa mi portate? Non avete niente da mettere in queste mani?»Risposi: « Sì, santo Padre, la vita, il lavoro delle due Congregazioni,specialmente dei Servi della Carità a cui Vostra Santità ha dato nelloscorso agosto prova di speciale benevolenza, dei Servi della Caritàche lavorano nella vicina parrocchia di S. Giuseppe ». « Lo so chelavorate: applicatevi con intensità, perché possiate ben regolare quel-la vostra parrocchia». Dissi pure ridendo: «Quando si possa venderea Montemario, spero di poter versare a V. Santità un discreto fa-scietto di carte valori». Ed Egli: «Non pensate a vendere ora: il Mon-te Mario ha un avvenire... ma bisogna attendere». Feci cenno al San-to Padre di certo progetto tanto utile; e mi disse: « Avete i soldi? »« Tengo l’equivalente » « Convertite l’equivalente in moneta sonante,e farete quello che il vostro cuore molto grosso desidera e che io ap-proverò».

LUIGI GUANELLA, Da Roma, in LDP, dicembre 1912, p. 193.

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37. Domenica 17 novembre 1912

Dal Santo Padre di nuovo - «Voi siete cosmopolita» - Il discorso e la be-nedizione del Santo Padre - «Quanto è buono!»

Ci si incamminò tutti al Vaticano, dove il Papa ci avea a riceverein udienza. Il S.P., quando mi vide, disse scherzosamente: «Anche voiquì? Anche voi siete comasco? Voi siete cosmopolita». E poi: «Lascia-temi sedere, perché le mie gambe non reggono come le vostre». E salìil piccolo trono. Ringraziò i pellegrini, elogiò la carità e il sacrificio dimons. Scalabrini; e concluse: «Portate tutti a tutti la benedizione delPapa». E dispensando la sua augusta benedizione, la estese in modospeciale agli infermi, nominando il venerando Priore del SS. Crocefis-so. Il centinaio di pellegrini avrebbe voluto prostrarsi al bacio del sa-cro anello; ma il S. Padre disse in gergo veneto: «non guastate, nonguastate», cioè: «non mi trattenete che ho troppe cose a fare». E sitolse il S. Padre ai nostri occhi, mentre tutti si ripeteva commossi:«Quanto è buono! Quanto è buono!».Roma, 17 novembre 1912.

LUIGI GUANELLA, Da Roma, in LDP, dicembre 1912, p. 193, p. 194.

38. Sabato 23 novembre 1912

Oggi con il consenso del S. Padre e con felice accompagnamentoavrei data promessa di partire per l’America sicuro ormai di disporreper voi martorelle un campo di lavoro negli Stati Uniti [...] Ieri D.Bacciarini fu con 100 dame di S. Vincenzo in udienza privata. Il S. Pa-dre disse: — Amo la Chiesa di S. Giuseppe — Sono ancor io quasi par-rochiano di S. Giuseppe... e buono il vostro Paroco — Se lo amate da-tegli delle anime — Riferite questo a D. Leonardo nel periodico. Il Va-ticano è molto a nostro favore — Pregate.

Lettera di don Luigi Guanella a suor Marcellina Bosatta, Roma, 23 novembre1912, AG, Como, E 609.

Jeri il S. Padre vedendomi accompagnato dal R. Superiore degliscalabriniani P. Gregori a Boston mi benedì perché in quella città odove meglio esperimentassi una fondazione femminile.

Lettera di don Luigi Guanella a padre Claudio Benedetti, Roma, 24 novembre1912, AG, Como, E 337.

Jeri il S. Padre vedendomi bene appoggiato mi benedisse per unviaggio negli Stati Uniti per una fondazione in favore delle nostre Suo-

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re. Preghi e ci benedica, in unione al Venerando Vescovo Battaglia.Ossequi Mons. Loretz e Professori tutti.

Lettera di don Luigi Guanella a mons. Giorgio Schmid von Grünek, Roma,24 novembre 1912, AG, Como, E 2437.

Ieri il S. Padre mi volle benedire per un viaggio agli Stati Uniti al-lo scopo di qualche fondazione femminile.

Lettera di don Luigi Guanella a Sofia Kufenstein, Roma, 24 novembre 1912,ASCS, Antignano.

Ieri il S. Padre vedendomi bene accompagnato mi benedisse perun viaggio nelle Americhe per una fondazione delle nostre martorelle.

Lettera di don Luigi Guanella a mons. Giovanni Cazzani, Roma, 24 novembre1912, AG, Como.

39. Mercoledì 5 marzo 1913

Sbarcò a Napoli dal Mendoza il 22 febbraio, venne prima a Fe-rentino [...] e da Ferentino venne a Roma. Chiese l’udienza Ponti-ficia; ma, veduto in Vaticano, fu introdotto dal S. Padre, con toc-cante preferenza, sul momento; e fu il 5 marzo passato. Pio X rice-vette l’amato nostro Superiore in presenza delle sorelle; si interessòbenignamente ad ascoltarne un resoconto generale sul viaggio com-piuto, udendo con viva soddisfazione la notizia dell’istituzione fattad’un’opera delle nostre Suore a Chicago e dicendo parole care al-l’indirizzo di quell’Eccellentissimo Vescovo e del presidente cattolicodello stato dell’Illinois (di cui Chicago è capitale), disposti ad appog-giare in modo particolare la fondazione d’un ricovero — con nostroindirizzo — a favore degli scarsi di mente e degl’impotenti special-mente fra i nostri italiani. L’attenzione viva, la conversazione amena,la disposizione benevola del S. Padre riempirono l’anima di vivo sen-timento di gratitudine verso l’Augusto Pontefice; confortarono a spe-rare — scrive Don Luigi — nell’aiuto della D. Provvidenza per un piùsicuro consolidamento delle opere nostre ora a Chicago e più tardi,forse, altrove.

MADDALENA [ALBINI CROSTA], Spigolando, in LDP, aprile 1913, p. 60.

Nella udienza Pontificia 13 — 2 Febbraio [i.e. 5 Marzo] il S. Padreebbe parole confortanti improntate di amenità alla presenza delle so-relle: ricevette con interessamento le nuove americane in genere e conviva soddisfazione la notizia dello impianto di nostre Suore a Chicago,ed ebbe parole care per quel Vescovo e per il Presidente Catt. dello

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Stato di Illinois disposto per appoggiare in modo speciale la fondazio-ne di un Ricovero con indirizzo nostro a favore degli scarsi di mente edegli impotenti specie fra’ nostri italiani. — Le disposizioni del S. Pa-dre sempre più confortano a sperare nello ajuto della D. Providenzaper un più probabile consolidamento delle opere nostre a Chicago enon forse più tardi altrove pure.

Lettera di don Luigi Guanella a don Leonardo Mazzucchi, [Roma, posterioreal 5 marzo 1913], AG, Como, E 1873.

40. Mercoledì 17 settembre 1913

Stamane ne parlai al S. Padre il quale ne mostrò compiacenza.

Lettera di don Luigi Guanella a padre Claudio Benedetti, Roma, 17 settembre1913, AG, Como, E 344.

Il nostro Superiore amato, dopo una breve dimora, è ritornato te-sté dall’Eterna città con l’anima ringiovanita per la gioia che si provasempre andando vicino alla Cattedra di Pietro e vedendo il dolce Cri-sto. Fu, come sempre, amabile e confortantissimo l’incontro avuto conPio X, cui poté vedere, per accondiscendenza di m.r Bressan, il matti-no del 17 settembre.

A Roma, in LDP, ottobre 1913, p. 159.

41. Lunedì 2 febbraio 1914

Oggi sarò dal S. Padre e le otterrò benedizione copiosa a Lei, allazia, alle Suore che mi saluta e dalla sua tignosella che è tanto buonache vidi ieri a S. Pancrazio e che migliora assai assai. Il Rev. P. Sala famiracoli di guarigione.

Lettera di don Luigi Guanella a don Giovanni Schlenk, Roma, 2 febbraio1914, AG, Como, E 2422.

Scrivo a te perché mi dia ragguaglio minuto di tutti e singoli i ns.chierichetti, in senso morale di studio e di pietà. Comunica loro laspeciale benedizione che personalmente stamane il S. Padre mi porseper voialtri tutti per i chierici e per le due Case al basso e all’alto. At-tendo di giorno in giorno il rescritto pontificio per l’apertura dei pro-cessi della ns. Serva di Dio.

Lettera di don Luigi Guanella a don Leonardo Mazzucchi, Roma, 2 febbraio1914, AG, Como, E 1872.

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Pare che anche a S. Pancrazio convenga iniziare un asilo. Il S. Pa-dre benefica continuamente tanto S. Giuseppe che S. Pancrazio. Sta-mane mi lasciò di benedirvi.

Lettera di don Luigi Guanella a suor Marcellina Bosatta, Roma, Purificazione[2 febbraio] 1914, AG, Como, E 626.

Eccolo il mancator di parola! Promisi di ritornare dopo la visita alS. Padre ma un telegramma mi richiamò ai primi di febbraio a Mila-no. A quella vece d’una visita accompagno un brano della veste usatada Pio X che come Ella sa è in fama di taumaturgo e che molte graziesi ottengono usando con fede di oggetti appartenutigli. Sono poi lietoriferire che il S. Padre benedice di gran cuore la casa tutta.

Lettera di don Luigi Guanella a Sofia Kufenstein, Milano, 19 luglio 1914,ASCS, Antignano.

42. Martedì 30 giugno 1914

Era il 30 giugno 1914, il giorno dopo la funzione fatta dal Cardi-nale Vicario: Fu l’ultima udienza collettiva che quel Papa santo con-cesse e fu per noi. E con noi era anche quel santo di don Guanella.

Lettera circolare di don Luigi Orione ai Figli della Divina Provvidenza, Torto-na, 3 agosto 1920, Archivio Generale Orionino, Roma, Scritti, vol. 52, p. 34.

Don Luigi a Roma. Il nostro Superiore, che nel giorno del suoonomastico abbiamo avuto fra noi nella Casa di Como [...] si portò poia Roma, gustò soddisfazioni vivissime nella sua fede e nel suo amoredi Sacerdote col vedere ed ascoltare il Sommo Pontefice.

Spigolando, in LDP, luglio 1914, p. 105.

43. Primi di luglio 1914

A Lei ed all’ottima sua Signora col ritratto di Pio X accompagnole benedizioni che mi lasciò parteciparle nella ultima visita che gli feciai primi di Luglio, e sia questo un piccolo segno di gratitudine al mol-to bene che la Signoria V. e della eccellente sua Signora continuanofare a questo ricovero.

Lettera di don Luigi Guanella all’avv. Angelo Bonzanigo, Roveredo, 20 luglio1914, Bellinzona, presso famiglia Bonzanigo.

Il Sommo Pontefice i primi di luglio mi diceva sorridendo: « Ahvoi siete qui per costruire il campanile della Chiesa di S. Giuseppe, e

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so che lo farete presto: vorrete anche stendere il pavimento nella nuo-va Chiesa...».

LUIGI GUANELLA, Lettera da Roma, in LDP, settembre 1914, p. 134.

BENEDETTO XV

44. Lunedì 19 ottobre 1914

Don Luigi era a Roma anche per visitare il Santo Padre BenedettoXV e offrirgli l’omaggio delle nostre Congregazioni e delle nostre Case.E il giorno fausto dell’udienza privata fu il 19 ottobre.

Notizie e confidenze di casa per gli amici delle nostre Opere, in LDP, novembre1914, p. 164.

Recati personalmente tosto alla S.ra Delizia Nidasio a Stimianicoe rinnova Benedizione del S. Padre data jeri e riferisci tosto di suostato di salute. Sarei venuto io per sera ma proprio non mi sento. IlS. Padre è contento del Noviziato come teniamo e dei Sacerdoti comeprepariamo alla S. Ordinazione.

Lettera di don Luigi Guanella a don Leonardo Mazzucchi, Roma, 20 ottobre1914, AG, Como, E 1880.

Sua Santità Benedetto XV appena eletto Papa manifestò il deside-rio di conoscere il Servo di Dio. Infatti gli diede un’udienza di unamezz’ora. In seguito parlando con Mons. Bacciarini Superiore Genera-le, disse: «Ho parlato una volta sola con Don Luigi, ma rimasi proprioedificato del suo modo semplice e chiaro e delle sue opere e mi ha la-sciata l’impressione di un uomo del Signore».

AG, Super Virtutibus, Summarium, p. 396 (teste don SILVIO VANNONI).

Le partecipo la Benediz.e del S. Padre Benedetto XV visitato nellascorsa settimana.

Lettera di don Luigi Guanella a suor Giuseppina Scazziga, Como, 1 novembre1914, AG, Como, E 2412.

45. Giovedì 18 febbraio 1915

Ieri io e Don Bacciarini ci presentammo al Santo Padre con le di-chiarazioni della Sacra Congregazione e il Santo Padre benevolo pro-

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mise di occuparsene personalmente col Sig. Card. Giustini che ci è pu-re benevolo e che visiteremo stasera stessa. Pregate e state zitti [...]Saluta confratelli e chierici ai quali confratelli e chierici ai quali che sifacciano santi.

Lettera di don Luigi Guanella a don Leonardo Mazzucchi, Roma, 19 febbraio1915, AG, Como, E 1889.

Ieri il S. Padre si mostrò tanto benevolo e disse il nostro Istitutotanto ben voluto e doversi sostenere, ed Egli stesso il S. Padre se nedarebbe pensiero e volle per sé la copia di lettera della S. Congrega-zione.

Lettera di don Luigi Guanella a padre Claudio Benedetti, Roma, 19 febbraio1915, AG, Como, E 354.

Ho rappresentato ai Monsignori Morganti e Marelli la persona delcarissimo Papà Francesco e mi hanno lasciato per lui speciale benedi-zione. Il S. Padre visitato due volte da me nei decorsi mesi mi lasciòsue benedizioni per il caro nostro Patriarca. In fine saluto ed auguro aLei che prego fare per il carissimo infermo quello che al momentonon posso far io.

Lettera di don Luigi Guanella a don Martino Pfister, Como, 29 marzo 1915,AG, Como, E 2178.

46. Martedì 14 settembre 1915

Nello scorso martedì il S. Padre mi lasciò benedire a V. S. e a tut-ti i benefattori della nuova fondazione in Castel San Pietro. Gli hoparlato di un Santuarietto nostro in Stimianico erigendo dedicato aS. Maria della Pace, e della probabilità di un tempietto consimile nelTicino a Castel San Pietro e ne mostrò soddisfazione tanto che io nepresi animo di proporgli la elezione di una Basilichetta scuola in valled’Inferno di monte Mario per convertire quella valle di disperazione invalle di speranze e di preghiera.

Lettera di don Luigi Guanella a don Francesco Donada, Gatteo, 18 settembre1915, AG, Como, E 1079.

Da pochi giorni ci era tornato da Roma, dove — nel settembre —

avea avuto dal S. Pontefice un’udienza particolarmente preziosa edimportante per gli interessi della Congregazione.

La malattia di don Luigi Guanella, in LDP, ottobre 1915, p. 145.

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