De Marinis R. C. & Fossati A., 2012, La stele Cemmo 3, in Preistoria Alpina, 46: 283-285

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Vol. 46 II (2012) PREISTORIA ALPINA Vol. 46 II (2012) MUSEO DELLE SCIENZE Scopo della rivista e politica editoriale: Lo scopo della rivista è quello di pubblicare articoli origi- nali nel campo dell’ archeologia preistorica, con particolare riferimento alla documentazione paletnologica e paleoam- bientale dell’arco alpino, distinti in 2 categorie: articoli di ricerca e note brevi. Salvo eccezioni (pubblicazione di sup- plementi), viene pubblicato un volume all’anno. La lingua ufficiale è l’italiano, tuttavia sono ben accetti lavori in lin- gua inglese. Tutti i lavori vengono sottoposti a referaggio. La rivista è in scambio con circa 320 enti tra biblioteche, università, musei e istituti di ricerca in Italia e all’estero. I contributi sono disponibili on-line all’indirizzo: www.mtsn.tn.it/pubblicazioni. Direttore Responsabile: Michele Lanzinger Redazione: Giampaolo Dalmeri, Michele Lanzinger Assistente di Redazione: Roberto Nova Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Indirizzo della rivista: Museo delle Scienze, Via Calepina 14, 38122 Trento, Italia Comitato Scientiico del Museo delle Scienze: Leonardo Alfonsi, Università di Perugia; Luigi Boitani, Università di Roma “La Sapienza”; Aldo Gabbi, Centro formazione insegnati di Rovereto; Mikko Myllykoski, Heu- reka Science Centre Vantaa; Roland Psenner, Università di Innsbruck. La rivista Preistoria Alpina viene venduta per l’Italia a € 20,66, per l’estero a € 41,32. Versamenti sul conto corrente postale 11674389 intestato a: Museo delle Scienze, Via Ca- lepina 14, 38122 Trento, Italia. La rivista si può acquistare anche on-line all’indirizzo: www.mtsn.tn.it/pubblicazioni. Per informazioni sulle vendite contattare Claudia Marcolini, Museo delle Scienze, Tel. 0461 270309; Fax: 0461 233830; E-mail: [email protected]. Aut. Trib. Trento n. 43, Reg. Period. 02/12/1995 Finito di stampare nel mese di agosto 2012 Presso la Tipografia Alcione - Lavis (Tn) In copertina: arte rupestre della Valcamonica (Naquane), rappresentazione di Cervo © Tutti i diritti riservati Museo delle Scienze - 2012 La responsabilità di quanto riportato nel testo, nonché di eventuali errori e omissioni, rimane esclusivamente degli Autori. ISSN 0393-0157 Museo delle Scienze Via Calepina 14 38122 Trento Tel. 0461 270301, Fax: 0461 270376 Museo delle Scienze - Trento - 2012 ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA PREISTORIA ALPINA a cura di Raffaele C. de Marinis, Giampaolo Dalmeri e Annaluisa Pedrotti

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Vol. 46 II (2012)

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Scopo della rivista e politica editoriale: Lo scopo della rivista è quello di pubblicare articoli origi-nali nel campo dell’ archeologia preistorica, con particolare riferimento alla documentazione paletnologica e paleoam-bientale dell’arco alpino, distinti in 2 categorie: articoli di ricerca e note brevi. Salvo eccezioni (pubblicazione di sup-plementi), viene pubblicato un volume all’anno. La lingua ufficiale è l’italiano, tuttavia sono ben accetti lavori in lin-gua inglese. Tutti i lavori vengono sottoposti a referaggio. La rivista è in scambio con circa 320 enti tra biblioteche, università, musei e istituti di ricerca in Italia e all’estero. I contributi sono disponibili on-line all’indirizzo: www.mtsn.tn.it/pubblicazioni.

Direttore Responsabile: Michele LanzingerRedazione: Giampaolo Dalmeri, Michele LanzingerAssistente di Redazione: Roberto Nova

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Indirizzo della rivista: Museo delle Scienze, Via Calepina 14, 38122 Trento, Italia

Comitato Scientiico del Museo delle Scienze:Leonardo Alfonsi, Università di Perugia; Luigi Boitani, Università di Roma “La Sapienza”; Aldo Gabbi, Centro formazione insegnati di Rovereto; Mikko Myllykoski, Heu-reka Science Centre Vantaa; Roland Psenner, Università di Innsbruck.

La rivista Preistoria Alpina viene venduta per l’Italia a € 20,66, per l’estero a € 41,32. Versamenti sul conto corrente postale 11674389 intestato a: Museo delle Scienze, Via Ca-lepina 14, 38122 Trento, Italia. La rivista si può acquistare anche on-line all’indirizzo: www.mtsn.tn.it/pubblicazioni.Per informazioni sulle vendite contattare Claudia Marcolini, Museo delle Scienze, Tel. 0461 270309; Fax: 0461 233830; E-mail: [email protected].

Aut. Trib. Trento n. 43, Reg. Period. 02/12/1995Finito di stampare nel mese di agosto 2012Presso la Tipografia Alcione - Lavis (Tn)

In copertina: arte rupestre della Valcamonica (Naquane), rappresentazione di Cervo

© Tutti i diritti riservatiMuseo delle Scienze - 2012

La responsabilità di quanto riportato nel testo, nonché di eventuali errori e omissioni, rimane esclusivamente degli Autori.

ISSN 0393-0157

Museo delle Scienze – Via Calepina 14 38122 Trento – Tel. 0461 270301, Fax: 0461 270376

Museo delle Scienze - Trento - 2012ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA

PREISTORIA

ALPINAa cura di

Raffaele C. de Marinis, Giampaolo Dalmeri e Annaluisa Pedrotti

Vol. 46 II (2012)

PREISTORIA

ALPINA

Museo delle Scienze - Trento - 2012

IsTITuTo ITALIAno DI PREIsToRIA E PRoTosToRIA

Trento 2012

ATTI DELLA XLII

RIunIonE scIEnTIfIcA

L’ARTE PREIsToRIcA In ITALIA

Trento, Riva del Garda, Val camonica, 9-13 ottobre 2007

Volume II

Enti promotoriIstituto Italiano di Preistoria e Protostoriain collaborazione conDipartimento di Filosofia, Storia e Beni Culturali, Università degli Studi di TrentoMuseo Tridentino di Scienze Naturali Soprintendenza Archeologica della Provincia Autonoma di TrentoComunità Montana di VallecamonicaConsorzio per la Riserva Regionale delle Incisioni Rupestridi Ceto, Cimbergo e Paspardo

Sedi della riunioneFondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, via Calepina 1, TrentoRiva del Garda-Fierecongressi S.p.A., Parco Lido, Riva del Garda, TrentoFacoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Trento, via S. Croce 65Sala della Comunità Montana, Breno, Valcamonica (Brescia)

Comitato ScientiicoStefania Casini, Daniela Cocchi, Giampaolo Dalmeri,Raffaele C. de Marinis, Angelo Fossati, Renata Grifoni,Fabio Martini, Franco Nicolis, Annaluisa Pedrotti,Raffaella Poggiani Keller, Umberto Sansoni

Coordinatore del comitato scientiicoRaffaele C. de Marinis

Comitato organizzatoreGianni Ciurletti, Michele Lanzinger,Franco Nicolis, Annaluisa Pedrotti

SegreteriaFabio Cavulli, Dipartimento di Filosofia, Storia e Beni CulturaliUniversità degli Studi di Trento

Redazione degli AttiRaffaele C. de Marinis, Giampaolo Dalmeri, Annaluisa Pedrotticon la collaborazione di Fabio Cavulli

EditingRoberto Nova, Museo delle Scienze, Trento

© Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria 2012, Via S. Egidio 21, Firenze Museo Tridentino di Scienze Naturali 2012, Via Calepina 14, Trento

Raffaele Carlo De Marinis & Angelo Fossati

A che punto è lo studio dell’arte rupestre della ValcamonicaThe state of the rock art research in Valcamonica, Italy ...............................................................................................

Umberto Sansoni

Lo stato della ricerca sul contesto rupestre della Valcamonica: sintesi sulle scoperte, gli studi tematici ed i caratteri di zonaThe state of the research in the Camonica Valley rock art context ..............................................................................

Francesco Fedele

Diffusione della trazione animale in Europa: il ruolo informativo e ideologico delle raffigurazioni rupestri cen-troalpineDiffusion of animal traction in Europe: the Central Alpine rock imagery, documentary and ideological signiicance

Silvana Gavaldo

La figura del labirinto in Valcamonica: sintesi e confrontiLabyrinths in Valcamonica Rock Art ............................................................................................................................

Claudia Chiodi & Giovanna Bellandi

La roccia 2 di Castagneto (Paspardo, Valcamonica): segni della guerra, segni della terraThe rock of Castagneto 2 (Paspardo, Valcamonica): symbols of war, symbols of the land .........................................

Fabio Cavulli

I massi coppellati della Val Senales come fenomeno simbolico-funzionale legato al territorio. Metodi e risultati preliminariCup mark stones in Senales Valley as a symbolic-functional phenomenon related to the landscape. Methods and preliminary results .......................................................................................................................................................

Giuseppe Barbone, Rosa Maria Lusardi Barbone, Gaia Pignocchi & Mara Silvestrini

La roccia con incisioni del Monte Cònero: relazione preliminareThe engraved rock of Mount Conero: Preliminary report ............................................................................................

Tommaso Mattioli

L’arte rupestre preistorica e protostorica dell’UmbriaPrehistoric rock art in Umbria .....................................................................................................................................

Tomaso Di Fraia & Aurelio Manzi

Nuove scoperte di arte rupestre preistorica in AbruzzoNew inds of prehistoric rock art in Abruzzo .................................................................................................................

Cecilia Albana Buccellat1, Emiliano Tufano & Sebastiano Tusa

Una nuova lettura delle pitture della Grotta di Cala dei Genovesi a Levanzo (Trapani)A new interpretation of prehistoric painted rock art of Grotta di Cala dei Genovesi (Levanzo) ...............................

Silvana Gavaldo

Le impronte di piedi nell’arte rupestre camuna e i confronti in altre fonti iconograficheFootprints in the rock art of Valcamonica ....................................................................................................................

Enrico Savardi

Simbolo e rito nelle figure di “capanna” in ValcamonicaSymbol and rite in the Valcamonica “huts” igures .....................................................................................................

Sara Bassi

La Roccia 3 della località Plas (Capitello dei due Pini), Paspardo - Valcamonica. Esempio di arte rupestre tra prei-storia ed epoca storicaRock n. 3 of Plas (Capitello dei due Pini), Paspardo - Valcamonica. An example of rock art between prehistory and historical period ........................................................................................................................................................

Valentina Ligas

Documentazione e analisi della roccia n.18 di Seradina III, Capo di Ponte - ValcamonicaData-gathering and analysis of the rock n.18, Seradina III, Capo di Ponte - Valcamonica .........................................

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INDICE - CONTENT

Sezione Arte rupestre postglaciale. Comunicazioni e Poster 15

Ylenia Borgonovo & Sabina Ghislandi

La roccia 35 di Foppe di NadroThe Rock 35 of Foppe di Nadro ..........................................................................................................................................

Marco Capardoni

Boscatelle: una nuova area istoriata in Valcamonica. Sintesi preliminareBoscatelle: a new rock art zone in Valcamonica. Preliminary report ................................................................................

Federica Porteri

L’arte rupestre della Valcamonica: nuovi indizi di portati culturali etruschiEtruscan Inluences in Camunian Rock Art ........................................................................................................................

Manuela Zanetta

Le scene di duello nell’arte rupestre camunaThe duel scenes in the Rock Art of Valcamonica ..............................................................................................................

Angelo Eugenio Fossati

L’analisi del degrado delle rocce incise della Valcamonica attraverso la metodologia proposta dalla Carta del Ri-schio del Patrimonio CulturaleThe decay analysis of the Valcamonica petroglyphs through the methodology proposed by the “Risk Map” of the Cultural Heritage ................................................................................................................................................................

Angelo Martinotti

Simbolismo ed evoluzione dello “scutiforme topografico” nella tradizione rupestre preistorica di Valtellina (Lom-bardia)Symbolism and evolution of the “topographic shield-shaped igure” in prehistoric rock art of Valtellina (Lombardy)

Raffaella Poggiani Keller, Carlo Liborio & Maria Giuseppina Ruggiero

Tutela e documentazione dell’arte rupestre lombarda: irweb.it per un archivio informatizzatoConservation and documentation of rock art in Lombardy: irweb.it a computerized archive ...................................

Andrea Arcà

EuroPreArt, segni del passato e memorie del presente. European prehistoric art, www.europreart.netEuroPreArt, Past signs and present memories ..................................................................................................................

Rosina Chiurazzi, Mauro Cinquetti, Filippo Maria Gambari, Piero Ricchiardi & Dario Seglie

Pitture rupestri del Pinerolese. Repertorio e museologiaCave paintings of Pinerolo area. Repertoire and Museology .............................................................................................

Angelo Eugenio Fossati

L’analisi del degrado delle rocce incise della Valcamonica attraverso la metodologia proposta dalla Carta del Ri-schio del Patrimonio CulturaleThe decay analysis of the Valcamonica petroglyphs through the methodology proposed by the “Risk Map” of the Cul-tural Heritage ....................................................................................................................................................................

Anna Maria Tosatti

Incisioni rupestri delle Alpi ApuanePetroglyphs on Apuan Alps .................................................................................................................................................

Tommaso Mattioli

La datazione 14C delle concrezioni sigillanti una pittura rupestre del riparo di Pale (Foligno, Perugia)Absolute radiocarbon dating of carbonatic concretions sealing the painting of Pale rock-Shelter (Foligno, Perugia)

Patrizia Petitti & Tommaso Mattioli

Nuove scoperte di arte rupestre nella regione LazioNew discoveries of rock-art in Lazio region .......................................................................................................................

Sezione Stele antropomorfe, statue-stele, massi incisi. Comunicazioni e Poster

Francesco Fedele & Angelo Fossati

L’area cerimoniale di Anvòia a Ossimo, Valcamonica: i monoliti simbolici e il loro contestoA ceremonial site at Ossimo “Anvòia”, Val Camonica: symbolic monoliths and their context .........................................

Stefania Casini & Angelo Fossati

Le stele incise della Valtellina: analisi delle peculiarità alla luce dei nuovi ritrovamentiEngraved stelae of Valtellina: analysis of the peculiarities by the new inds .....................................................................

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Filippo M. Gambari & Andrea Arcà

Le statue-stele di Vestigné, fraz. Tina. Indagini geologiche, verifiche subacquee ed esame degli elementi iconograficiThe statue-stelae of Vestigné, Tina hamlet. Geological investigation, underwater check and iconographic overview

Emanuela Paribeni, Roberta Iardella, Ivo Tiscornia & Anna Maria Tosatti

Lo scavo delle statue-stele di Groppoli ed altre ricerche nel territorio di Mulazzo (MS)The excavation of Groppoli statue-stelae and other investigations in Mulazzo (MS) territory ..........................................

Lucia Gervasini

Una recente acquisizione dal territorio di Lerici (SP): la scultura antropomorfa della Baia BluA recent acquisition from the territory of Lerici (SP): the anthropomorphic sculpture of the “Baia Blue” .....................

Gian Luigi Carancini

Aspetti dell’iconografia delle statue-stele e dei massi incisi in Europa tra Eneolitico ed antica età del bronzo - Con-fronti e convergenze con altre fonti archeologiche nell’ambito del bacino del MediterraneoIconographical aspects of statue-stelae and engraved stones in Europe between Eneolithic and early Bronze Age. Comparisons and convergencies with other Mediterranean archaeological evidences .................................................

Daniela Cocchi Genick

Le statue-stele nel contesto ideologico e socio-economico dell’Eneolitico italianoThe statue-stelae in the ideological and socio-economic context of the Italian Chalcolithic ...........................................

Mauro Perra

Simboli, antenati e territorio: per un’interpretazione del fenomeno dei menhir e delle statue-menhir della SardegnaSymbols, ancestors and territory: for an interpretation of the phenomenon of menhirs and statue-menhirs in Sardinia

Francesco Fedele & Angelo Fossati

Massi, menhir e stele: alcuni particolari monoliti simbolici dal sito cerimoniale calcolitico di Anvòia a Ossimo (Valcamonica)Boulders, menhirs and stelae: some unusual symbolic monoliths from the Copper Age ceremonial site of Ossimo An-vòia, Val Camonica ..............................................................................................................................................................

Raffaele Carlo de Marinis & Angelo Eugenio Fossati

La stele Cemmo 3The Cemmo stele 3 ..............................................................................................................................................................

Stefania Casini

I monoliti istoriati con simbologia femminile della Valcamonica e della ValtellinaValcamonica and Valtellina engraved stelae with female symbols ....................................................................................

Raffaella Poggiani Keller

Per un Corpus delle stele italiane: proposta di database per monumenti in situCorpus of Italian stelae: database’s proposal for monuments in situ ...............................................................................

Salvatore Merella

I menhir e i massi istoriati della SardegnaDecorated menhirs and stones in Sardinia ........................................................................................................................

Sezione Arte protostorica (età del Bronzo e del Ferro). Comunicazioni e Poster

Paola Bianchi & Maria Bernabò Brea

Rappresentazioni mobiliari zoomorfe, antropomorfe e simboliche dell’età del Bronzo. Nuovi ritrovamenti dalle terramare emilianeBronze age zoomorphic, anthropomorphic and symbolic clay igurines. New inds from terramare settlements in Emilia - Northern Italy ....................................................................................................................................................................

Franco Marzatico

Testimonianze figurative nel bacino dell’Adige fra l’età del Bronzo e l’età del FerroFigurative documents in the Adige basin between the Bronze Age and the Iron Age .........................................................

Cristina Carraro

Il linguaggio degli animali nell’arte delle situle con particolare riferimento al cervoAnimals Language in situla art with reference to the deer .................................................................................................

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Antonio Affuso, Salvatore Bianco, Patrizia Lorusso & Addolorata Preite

La plastica antropomorfa e zoomorfa nelle produzioni enotrio-japigie tra Bronzo Finale e prima età del FerroThe Anthropomorphic and Zoomorphic plastic art in the Enotrian-Japigian productions between Final Bronze Age and Early Iron Age ...............................................................................................................................................................

Francesco Rubat Borel

Stili decorativi della ceramica della facies di Viverone (BM 2 - Bz B2/C1 dell’Italia nordoccidentale)Pottery Shapes and decoration from Viverone facies .........................................................................................................

Raffaella Poggiani Keller & Maria Giuseppina Ruggiero

Arte schematica dall’abitato del XIII secolo a.C. di Ponte S. Marco (Calcinato, BS)Schematic rock art from Ponte S. Marco (Calcinato, BS), a XIIIth century village ..........................................................

Raffaele C. de Marinis

L’arte figurativa schematica nella cultura di GolaseccaSchematic igurative art in the Golasecca culture ..............................................................................................................

Raffaella Poggiani Keller, Franco Magri & Maria Giuseppina Ruggiero

Arte schematica da un contesto della media età del Ferro: Cevo-Dos Curù (BS)Schematic rock art from a context of the middle Iron Age: Cevo-Dos Curù (BS) ..............................................................

Monica Bersani

La figurina ornitomorfa di Sottocastello a Civezzano (Trento): una nuova testimonianza della cultura villanoviana in area atesinaThe ornithomorphic igurine of Sottocastello in Civezzano (Trento): new evidence of Villanovian Culture in Trentino

Annalisa Costa, Valentina Copat & Paola Piccione

La decorazione come comunicazione simbolica: il caso della ceramica di CastelluccioDecoration as symbolic communication: the Castelluccio painted pottery ......................................................................

Valentina Leonelli

I modelli di nuraghe: oggetti “segnici”Models of nuraghi: sign-objects ..........................................................................................................................................

283Preistoria Alpina, 46 II (2012): 283-285 ISSN 0393-0157© Museo delle Scienze, Trento 2012

La stele frammentaria Cemmo 3 venne scoperta ca-sualmente nel 1981 durante i lavori di costruzione di un muretto di recinzione di un campo da calcio, a circa 16 metri a sud rispetto al masso Cemmo 2, in località Pian delle Greppe (comune di Capo di Ponte, BS). Si tratta di un blocco lastriforme di arenaria permiana fine, di colore grigio-verde. Della stele si conserva solo la parte mediana-superiore: quella inferiore si è frammentata per cause natu-rali, o venne spezzata, già nell’antichità. A causa di queste fratture la lettura delle incisioni di questa porzione di stele risulta particolarmente complessa. L’altezza massima do-veva essere attorno a 1,8/1,9 m. Attualmente le misure sono le seguenti: h max m 1,25; larghezza max m 0,85; spessore da m 0,12 a m 0, 38.

Si presenta qui il rilievo effettuato dagli autori in occasione della mostra Le Pietre degli Dei (Bergamo 1994) che, per problemi organizzativi, non fu possibile pubblicare nel catalogo e che differisce in alcuni punti da quello edito nel 1988.

Parte anteriore: vi si leggono 44 figure antropomorfe con busto triangolare, gambe aperte e contrapposte e braccia aperte ortogonalmente rispetto al busto. Esse sono disposte su cinque registri orizzontali e costantemente legate in una figura coreutica. Quarantuno piccole coppelle, poste all’al-tezza dei fianchi di ogni figura dei quattro registri inferiori, separano idealmente gli antropomorfi l’uno dall’altro. Nel registro superiore, invece, 5 coppelle sono poste ai lati del capo. Antropomorfi e coppelle rappresentano l’ultima fase incisoria della stele, poiché coprono tutte le restanti figure. Su questo lato della stele l’unica figura che non mostra rap-porti di sovrapposizione è la linea merlata che sovrasta tut-ta la composizione. Per quanto concerne le altre figure del

Poster

La stele Cemmo 3

Raffaele Carlo DE MARINIS1* & Angelo Eugenio FOSSATI2

1 Cattedra di Preistoria e Protostoria, Dipartimento di Scienze dell’Antichità, Università degli Studi di MilanoVia Festa del Perdono 7, 20122 Milano, Italia

2 Università Cattolica del S. Cuore di Milano, Largo Agostino Gemelli 1, Milano, Italia* E-mail dell’Autore per la corrispondenza: [email protected]

SUMMARY - The Cemmo stele - The stele Cemmo 3, discovered in 1981, is fundamental for the chronological and interpretational as-pects of the III A style. The three personages, including the “solar” anthropomorph, appear, in fact, together with the typical Bell Beaker weapons (phase III A2), also associated with animals (deer and ibexes) drawn with a curved dorsal line. The last phase is represented by rows of human figures that overlap all the composition, probably engraved in the Early Bronze Age.

Parole chiave: Cemmo, statue stele, armi, Campaniforme Key words: Cemmo, statue stelae, weapons, Bell Beaker

lato anteriore, il nuovo rilievo ha confermato in gran parte l’interpretazione fornita in occasione della mostra Le Pietre degli Dei e cioè: la prima fase presenta nella parte alta della stele tre figure umane, di cui quella mediana è fornita di una grande corona solare raggiata. Tre cervi a corna ricurve gradienti verso destra e due cani con coda ricurva verso il dorso sono chiaramente parte della medesima composizio-ne che vede inoltre più in basso l’esecuzione, in posizione contrapposta, di quattro alabarde del tipo Villafranca e due pugnali assegnabili a tipologie note in epoca campanifor-me. Quattordici figure di “tapiri”, probabili cinghiali stiliz-zati, partecipano anch’essi di questa fase. Tre di essi, tutta-via, si sovrappongono alle armi: è il caso dell’animale che copre la terza alabarda partendo dall’alto, e dei due suidi che coprono il pugnale superiore. Si tratta, comunque, di un completamento della composizione più che di una fase completamente nuova. Le tre figure umane della prima fase sono sovrapposte da una fascia con trattini verticali a merlo che corrono sia sopra che sotto la fascia stessa. La fascia è a sua volta coperta dal primo registro di figure umane più recenti. Pertanto è stata incisa in un momento interme-dio tra la prima e la seconda fase. Questa figura impedisce di osservare se i tre antropomorfi, che hanno dimensioni leggermente maggiori rispetto a quelli più recenti, fossero legati o staccati tra loro: solo la distanza notevole tra una figura e l’altra suggerisce che, come in altre raffigurazioni simili, i tre personaggi superiori non fossero collegati tra loro, probabilmente mostrando le tre dita. È il caso delle figure antropomorfe nei massi Cemmo 4, Ossimo 7, 8, e 9, Ossimo M 11 e M 14, Campolungo 2, La Bolp 2. Come in Cemmo 3, anche in Ossimo M 14 e Campolungo 2 la fase delle figure a braccia collegate si sovrappone a quella a braccia semplicemente accostate. Queste due differenti

XLII Riunione scientifica dell’I.I.P.P. L’arte preistorica in Italia. Trento, Riva del Garda, Val Camonica, 9-13 ottobre 2007

284 De Marinis & Fossati La stele Cemmo 3

tipologie, a braccia accostate o collegate, potrebbero perciò rivestire una valenza cronologica. La quarta figura umana da sinistra del secondo registro è fornita di corona solare a raggi interni e da un “gonnellino” che resterà tradizionale nelle incisioni rupestri anche di altri periodi: a questo pro-posito si ricorda un guerriero del Bronzo Finale sulla roccia 54 di Vite-’al de Fuos e i duellanti accostati al labirinto sul-la Grande Roccia di Naquane di stile IV 2 (età del Ferro). Il tapiro che copre il pugnale superiore si sovrappone anche ad una figura di stambecco che copre a sua volta l’arma. Un secondo stambecco, del tutto simile al primo, si trova sottoposto ad un suide senza coda, di forma allungata, che, a sua volta si sovrappone ad un altro suide senza coda for-nito di gobba. Suidi senza coda e di forma tozza si trovano anche in questa porzione della stele non facile da leggere. Tutti si sovrappongono ai tapiri con coda lunga e almeno in tre casi alle alabarde. La parte marginale sinistra della stele, là dove i manici delle alabarde si dipartono dalla frattura, mostra che le alabarde stesse si sovrappongono ad almeno due figure di animali di cui restano i dorsi, a testimonianza che la stele doveva essere incisa anche nella parte inferiore.

Parte posteriore: non vi sono difficoltà di lettura poi-ché le incisioni appartengono a un’unica fase. Si osservano cinque registri orizzontali con 20 figure antropomorfe (di cui tre gravemente mutile), accostate l’una all’altra, con busto triangolare, gambe aperte e contrapposte e braccia aperte perpendicolarmente rispetto al busto che mostrano la mano con l’evidenziazione delle tre dita.

La parte laterale destra non presenta figure essendo in cattivo stato di conservazione, mentre la parte laterale

sinistra, pur in cattivo stato di conservazione, mostra tre re-gistri con 5 antropomorfi a braccia collegate: essi sembrano continuare le prime tre file del lato anteriore. Almeno due di queste figure umane coprono tre diversi zoomorfi che, a giudicare dallo stile, sembrano in fase con i cervi del lato anteriore. Si tratta di due capridi, probabilmente camosci, con il dorso tipicamente arcuato. Un terzo camoscio è giu-stapposto alla figura umana del terzo registro, ma non ci sono rapporti di sovrapposizione. Un ulteriore zoomorfo, forse un bovide, è parzialmente coperto sia dall’antropo-morfo del secondo registro che da uno dei due camosci. Nella porzione inferiore la lettura delle figure è difficile a causa delle sovrapposizioni, ma si leggono quattro stam-becchi in sovrapposizione tra loro. Il più antico di questi è uno stambecco fornito di grandi corna che mostrano gli anelli di crescita, animale molto simile nella resa stilistica a quelli che presentano una composizione davvero unica sulla stele Cemmo 9 di recente scoperta. La collocazione cronologica e stilistica di questi stambecchi, chiaramente in fase con le figure di cervi del lato anteriore, fa escludere che queste figure siano state incise, come è stato supposto, durante l’età del Ferro. L’ultima parte di questo lato della stele mostra almeno due figure zoomorfe, malamente leg-gibili a causa del pessimo stato di conservazione: si tratta ancora di un camoscio e delle due lunghe zampe posteriori di quello che poteva essere uno stambecco del tutto simile a quello che abbiamo precedentemente citato. Purtroppo il resto del corpo è stato cancellato da una grande frattura.

In conclusione riteniamo che la stele Cemmo 3 ri-manga un caposaldo per l’interpretazione dello stile III A e per la cronologia delle sue fasi più tarde. Stabilisce, infatti,

Fig. 1 - La stele Cemmo3, parte anteriore (foto A. Arcà).Fig. 1 - The stele Cemmo3, frontal side (foto A. Arcà).

Fig 2 - La stele Cemmo 3, parte laterale (foto A. Arcà).Fig 2 - The stele Cemmo3, lateral side(foto A. Arcà).

Fig. 3 - La stele Cemmo 3, rilievo del lato anteriore (rilievo R.C. de Marinis, A. Fossati).Fig. 3 - The stele Cemmo3, tracing of the frontal side (drawing by R.C. de Marinis, A. Fossati).

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che l’apparire dei tre personaggi, tra cui l’antropomorfo “so-lare”, avviene contemporaneamente alla comparsa sulle stele delle armi di fase campaniforme (III A2). Riguardo a queste si nota la contemporaneità delle alabarde di tipo Villafranca con i pugnali campaniformi simili al tipo Ciempozuelos e l’associazione cronologica tra questi e gli animali con dorso arcuato. Infine, Cemmo 3 stabilisce che la fase horror vacui delle figure umane a registri, intervallate da piccole coppelle, è posteriore a tutte le altre, distaccandosene anche da un pun-to di vista compositivo, confermando, quindi, che si tratta di un momento incisorio successivo, da attribuire probabilmen-te alle fasi arcaiche dell’antica età del Bronzo.

BIBLIOGRAFIA

de Marinis R.C., 1994 - Cemmo 3. In: Casini S. (a cura di), Le pietre degli dei. Menhir e stele dell’età del Rame in Valcamo-nica e Valtellina. Catalogo della mostra, Bergamo: 160-174.

Fedele F., 2006 - Asinino-Anvòia. Il Parco Archeologico. Cerve-no, 67 pp.

Finito di stampare nel mese di Agosto 2012da Tipografia Alcione - Lavis (Tn)