Il repertorio figurato delle stele della Daunia

30

Transcript of Il repertorio figurato delle stele della Daunia

Il repertorio figuratodelle stele della Daunia:iconografie e teminarrativi tra Greciae Adriatico meridionaleGiulia Rocco

Alle stele antropomorfe della Daunia èstato da tempo riconosciuto un ruolo fon-damentale per la conoscenza della cultu-ra delle popolazioni indigene della Pugliasettentrionale. ' Dopo gli studi pionieristi-ci avviati da S. Ferri,2 cui spetta il meritodi aver compreso V importanza di questimonumenti e il loro paziente recupero, laprima pubblicazione sistematica è statacompiuta da M.L. Nava nel 1980, la qua-le ne ha proposto una datazione tra il VIIe la fine del VI secolo a.C.; ' queste cro-nologie sono state basate sull'analisi ti-pologica di fibule, monili ed elementidell'armamento, " poiché nessuna stele èstata rinvenuta in situ e casi di reimpiegosono attestati già nel VI secolo a.C.5

Le stele presentano un ornato di tipo geo-metrico, che riproduce quello di vesti ce-rimoniali, e scene figurate realizzate a in-cisione e rifinite con la policromia. Unaspetto che sembra meritare un'analisipiù approfondita è quello relativo allosviluppo del repertorio iconografico checaratterizza i monumenti 'sipontini', ''senza comunque entrare nel merito delleinterpretazioni delle scene stesse, del lo-ro significato e delle loro connessionicon tradizioni mitologiche, sulla scia del-le proposte del Ferri, o con le valenze ce-rimoniali e simboliche assunte dai diver-si temi nella società daunia.7

A prescindere dallo stile originale concui questo repertorio viene espresso,sembra infatti necessario ricercare qualisiano stati gli eventuali modelli ispiratorisul piano iconografico, soprattutto per ilsuo carattere spiccatamente narrativo, perla cui origine non si possono richiamarele stele dell'età del bronzo o della primaetà del ferro, sulle quali sono del tutto as-senti sia le partiture ornamentali, che lescene figurate. Questo è ancor più singo-lare se si considera la continuità dellaproduzione di questi monumenti dall'etàdel bronzo a quella del ferro, che permet-

1 [Saggi]

te, in base a recenti rinvenimenti, di evi-denziare già nella fase più antica caratte-ri peculiari, come la presenza di teste ico-niche e aniconiche, che contraddistinguo-no anche quella successiva.* Le sculturedi Monte Saraceno, provenienti da unanecropoli con deposizioni databili tra il Xe il VII secolo a.C., sono infatti prive diqualsiasi tipo di decorazione incisa di ti-po geometrico o figurato.9

Per la comparsa delle scene narrative, ein particolare di un nucleo di motivi ico-nografici, non si riscontrano precedenti oparalleli nel panorama delle produzioniartigianali daumt? vuwu, uu esempio nel-la ceramica. La ceramografia della fasegeometrica (IX-VIII sec. a.C.) e subgeo-metrica (I 700-550 a.C., II 550-400 a.C.)è infatti caratterizzata da un ornato pura-mente geometrico e le sporadiche attesta-zioni di soggetti figurati, databili non pri-ma della metà del VI secolo a.C., e quin-di in gran parte successive all'inizio del-la produzione di questa classe di monu-menti, sembrano ispirate ad un repertorioanalogo a quello cui attingono gli artigia-ni nella decora/ione delle stele stesse.I0

Le scene figurate sulle stelc della Dauniahanno una loro coerenza interna dal pun-to di vista iconografico, a prescinderedalle varianti e trasformazioni dovute al-le differenti officine di produzione e allacronologia degli esemplari. Sui monu-menti "sipontini", infatti, non solo il re-pertorio ornamentale geometrico, del tut-to corrispondente a quello della coeva ce-ramica daunia, ma anche quello narrati-vo, sembra al suo primo apparire già uninsieme codificato di motivi, temi e so-prattutto iconografie. Queste ultime ri-mangono invariate fino ad un periodomolto tardo " e l'ipotesi avanzata dallaNava dell'utilizzo di 'cartoni' potrebbespiegarne il conservatorismo; n a prescin-dere dalle diverse proposte di classifica-zione esse non subiscono, infatti, signifi-cative trasformazioni e il nucleo maggio-re e più vario si concentra sulle stele di I-III tipo. "Le scene figurate e narrative rivelano unanotevole varietà e complessità nei temi,nelle iconografie e negli schemi compo-sitivi adottati, citati spesso come esempiodel carattere di autonomia culturale e di'anellenicità' della Daunia, regione chesolo a partire dal Subgeometrico III, incoincidenza con l'interrompersi dellaproduzione delle stele stesse, avrebbe ri-sentito dell'influsso delle aree colonialimagno-greche, perdendo progressiva-mente la propria indipendenza nel campodelle arti figurative. '"Per una ricerca sulle caratteristiche e lagenesi degli stilemi e dei motivi icono-

grafici di questi monumenti sembra op-portuno riprendere in esame alcuni deisoggetti figurati, cercando di individuarese, al di fuori della Daunia, la tradizionedi qualche altra area abbia contribuito al-la nascita di questo gusto narrativo, for-nendo spunti sviluppati in maniera auto-noma nell'ambito della cultura locale.Precedenti o paralleli per l'iconografia disingoli motivi o scene articolate, come siè detto, non si trovano nella coeva cera-mica daunia, che, al contrario, mantenen-dosi fedele ad una sintassi ornamentale ditipo aniconico e di tradizione geometrica,pipatala apuiudii-uuiciiu; In lipiuduzionc

stilizzata della figura umana e solo in ca-si isolati tematiche che sembrano attinge-re al repertorio delle stele. Sembra per-tanto necessario ricercare in quale ambi-to possano individuarsi le origini di uncerto nucleo di raffigurazioni e soprattut-to l'impulso alla nascita di una tradizionefigurata di carattere narrativo, prima deltutto assente nelle produzioni artigianalidella Daunia, della cui cultura diventa co-munque l'espressione.l5 A questo propo-sito non è solo la presenza di determinatielementi iconografici, schemi compositi-vi o di alcuni particolari dettagli che in-duce a considerare la possibilità che al-l'origine di questo repertorio vi sia statala tradizione ellenica, ma soprattutto losviluppo di un insieme vario e articolatodi scene di tipo narrativo, che non hannoantecedenti e seguito al di fuori dell'arcocronologico in cui si inquadrano le stele.Il repertorio figurato è stato suddiviso se-condo le tematiche o l'interpretazioneper esse proposta: sono state riconosciuteraffigurazioni di momenti della vita quo-tidiana dei Dauni, che comprendono col-loqui o commiati tra coppie di figure, of-ferte, processioni, banchetti, scene eroti-che, sacrifici, attività produttive (molitu-ra, tessitura), cacce a piedi e a cavallo,scene di pesca e navi. Ad eventi bellici siriferiscono i combattimenti a piedi e a ca-vallo, i guerrieri appiedati o su bighe.Palmipedi e volatili di vario tipo, pesci,cani e alcune creature fantastiche com-pletano questo insieme, spesso inseriticome riempitivi tra le diverse scene.l6 Seda un'analisi dei temi narrativi in genera-le si passa ad esaminare i loro caratteriiconografici e quelli dei gruppi di figureche li compongono, si può osservare il ri-proporsi, con notevole costanza, di alcu-ni schemi compositivi, anche in scene ditipo differente.Per alcuni di questi motivi figurati sonostati chiamati in causa modelli offerti daipiù disparati ambiti artistici tra l'VIII e ilVI secolo a.C., ipotizzando una loro deri-vazione dall'area ellenizzata della Cam-

la-b (lato A); c-d (lato B). Stele daunia inv. 1008. Manfredonia,Museo Nazionale Garganico (da Nava 1980, tav. 257, n. 775, A, B). [Saggi] 3