CULTURA E SVILUPPO PER LA CRESCITA DELLE COMUNITÀ

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Bimestrale del Coppem, anno 8 n.29/30 gennaio 2008 CoppemNews DUBAI, FORUM DELLE CITTÀ EURO-ARABE 29/30

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Bimestrale del Coppem, anno 8 n.29/30 gennaio 2008

CoppemNews

DUBAI, FORUM DELLE CITTÀ EURO-ARABE

29/30

L’EDITORIALE DI PIERO FAGONE

COPPEMNEWSPERIODICO EDITO DAL COPPEM REGISTRAZIONE TRIB. DI PALERMO N.22 DEL 23.12.1986

direttoreFABIO PELLEGRINIvice direttoreLINO MOTTAdirettore responsabilePIERO FAGONE

redazioneROBERTA PUGLISIGIOVANNA CIRINONINO [email protected]

traduzioniELVIRA CALABRESE, MARIA CONCETTA SPINOSA, GIOVANNA PAGANO (INGLESE)DOMINIQUE PASTA (FRANCESE)SONIA YAKOUBI (ARABO)

graficaLUIGI MENNELLAstampaFOTOGRAF - PALERMO

foto di copertinaPALERMO, BURJ AL ARABIIN

I problemi della pace e dello sviluppo sostenibile caratterizzano fortemente la regione araba eeuropea e le conferiscono una funzione essenziale nei rapporti a livello mondiale. Per risolve-re quelle questioni drammaticamente ancora aperte, le difficoltà sono enormi anche per le ri-gidità delle posizioni tenute in molti casi dagli stati nazionali. Ma oggi si apre un nuovo spira-glio:sulla ribalta tornano ad affacciarsi le città di questa grande area pronte a offrire il loro con-tributo al superamento dei conflitti e delle diseguaglianze. Il 10 e l'11 Febbraio, a Dubai, avràluogo il Forum delle città euro-arabe che è da considerare come la prosecuzione di un rappor-to che ha subito lunghi intervalli ma che, probabilmente, non si è mai interrotto, come di-mostra l'esperienza maturata assieme dall'Ato e dal Coppem, impegnati entrambi nel far cre-scere il partenariato euromediterraneo. Si, perché il Mediterraneo è considerato “zona idealed'incontro” e luogo deputato per far nascere “un vigoroso processo di cooperazione, nel qualecittà e regioni europee e arabe di sponde e continenti opposti devono recitare un ruolo consa-pevole e determinante”.Questa prospettiva, oltre tutto, è stata delineata dai rappresentanti di alcuni tra i maggiori pae-si europei a cominciare dal presidente francese, Nicolas Sarkozy che ha ipotizzato la nascitadell’Unione Mediterranea, dal cancelliere della Germania, Angela Merkel, e dal premier spa-gnolo José Luis Zapatero che in sede Onu ha lanciato l’idea di un’Alleanza delle civiltà. Tut-te queste indicazioni hanno originato un ampio e vivace dibattito che sembra lungi dalla for-mulazione di una concreta proposta largamente condivisa. Ma al di là dell’evoluzione del con-fronto un dato è finora emerso chiaramente: il riconoscimente del peculiare ruolo del Medi-terraneo in una dimensione nuova dell’economia e dello sviluppo. In poche parole, si sta re-cuperando un’antica dimensione geopolitica, naturalmente aggiornata in rapporto ai profondicambiamenti intervenuti negli assetti a livello mondiale.L'imminente Forum di Dubai recupera non soltanto la memoria ma anche i valori ispiratori diuna storia assai interessante, seppure relativamente recente, che ha tre tappe fondamentali:l'accordo di amicizia e di cooperazione firmato a Valencia nel 1984, la prima Conferenza eu-ro-araba delle città tenuta a Marrakech nel 1988, la seconda Conferenza celebrata a Valencianel Settembre 1994. A distanza di quasi 14 anni si riapre il confronto diretto in un Forum chefin dal momento dell'annuncio della sua celebrazione ha suscitato nella comunità internazio-nale grande interesse e creato molte aspettative. Lo testimonia l'affollata Conferenza Stampadi presentazione tenuta a Roma, in Campidoglio ad iniziativa di tutti gli organismo promoto-ri. È forte il convincimento che le Autonomie possono svolgere un ruolo fondamentale ap-punto per la pace e lo sviluppo essendo la più diretta e immediata espressione dei cittadini eperché, attraverso la cooperazione, dispongono di margini di manovra ampi e assai più flessi-bili di quelli adoperati dai singoli Stati. La XII Assemblea generale del Coppem, nell'economia dei suoi lavori, ha dedicato ampio spa-zio ai temi inseriti nell'agenda di Dubai nella consapevolezza che ci si trova di fronte ad un av-venimento di assoluta rilevanza politica, economica e culturale dal quale potranno scaturire ri-cadute importanti per intraprendere una nuova strada nel difficile cammino che le comunitàdelle due regioni stanno compiendo verso una pace stabile e duratura e uno sviluppo a di-mensione d'uomo e compatibile con la salvaguardia dell'ambiente, un bene prezioso non con-trattabile. Il Coppem ha sviluppato, negli anni della sua attività, un'azione coerente con que-sti obiettivi, com'è documentato anche dai più recenti progetti realizzati o ancora in cantiere.Non si è mai affievolito il suo impegno per l'affermazione della democrazia, dei principi del-l'eguaglianza e delle pari opportunità fra uomo e donna, per la crescita civile e lo sviluppo eco-nomico sapendo bene che occorre individuare modelli meglio rispondenti all'esigenza di tra-guardare il futuro in una dimensione che garantisca processi di autentica crescita per l'oggi eper il domani. E, a guardar bene, è questa la grande scommessa del Forum di Dubai.

L'apertura di una nuova fase nei rappor-ti di collaborazione tre le città arabe edeuropee presuppone che ci si intenda suitemi decisivi, quali sono quelli posti alcentro del confronto di Dubai. In pocheparole, se riusciremo a realizzare signifi-cativi progetti finalizzati allo svilupposostenibile, non soltanto aiuteremo lecittà a percorrere la strada dello svilup-po locale, sempre più qualificato, ma da-remo anche una mano, un sostegno achi si batte nel mondo per affermare chele questioni più aspre si risolvono con ildialogo e la pace e non certo con laguerra. Ora, l'intendimento degli orga-nizzatori dell'incontro di Dubai è quellodi dare sistematicità ai rapporti tra lecittà, stabilendo, ad esempio, che il Fo-rum abbia cadenza biennale e che cittàeuropee e arabe si alternino nell’ospita-re il confronto. Inoltre dovrebbe esserecostituito un Comitato di coordina-mento ma, soprattutto, nell'intervallotra un incontro e l'altro, dovrebbe porsimano concretamente alla compiuta rea-lizzazione del programma concordato.Le relazioni tra le città a livello interna-zionale offrono grandi vantaggi ancheperché si riducono i vincoli propri deirapporti tra gli Stati e si ha l'opportuni-tà di mobilitare le risorse umane di cuidispone ogni città, a cominciare dal co-involgimento dei giovani, delle ragazzee dei ragazzi.Nella storia dell'umanità non si è maicostruito qualcosa d'importante senzapossedere una grande carica ideale e unprogetto concreto, in grado di tradursianche in risultati parziali riconducibilialla cifra complessiva degli obiettiviindividuati.I sindaci delle città sono chiamati, ognigiorno, a misurarsi con problemi assil-lanti, e tuttavia noi siamo certi che lapolitica di gestione non impedirà aglistessi sindaci di accettare la sfida di “unnuovo ruolo delle città euro-arabe perun nuovo tipo di sviluppo”.

LE CITTÀ E UNA NUOVA CULTURA DEL DIALOGOIL FORUM DI DUBAI APRE NUOVE PROSPETTIVE DI COLLABORAZIONE TRA EUROPA E MONDO ARABO

DI SALVATORE CUFFARO PRESIDENTE COPPEM, CARMELO MOTTA SEGRETARIO GENERALE COPPEM

Il dibattito politico e culturale, che haconnotato i lavori della XII Assembleagenerale del Coppem, ha fatto emergerechiaramente la comune consapevolezzache il Forum delle città euro-arabe, inprogramma a Dubai per il 10 e l'11 Feb-braio prossimi, dovrà costituire un gran-de evento a livello internazionale. In-fatti, a tredici anni di distanza dallaConferenza di Valencia, si riannoda latrama del dialogo tra le comunità localicon l'obiettivo di contribuire alla causadella pace, dello sviluppo economico,della crescita sociale e culturale in unaritrovata dimensione della cooperazionee della solidarietà. È del tutto evidente,e il Forum la confermerà ulteriormente,che la prospettiva di un'intensa e co-struttiva collaborazione tra le città euro-pee e quelle arabe non è contro chicc-chessia. Anzi, affermiamo in modo deci-so, anche a nome dei nostri partner, chela cooperazione delle città euro-arabe èaperta al contributo di tutti quei sogget-ti che mostrano di voler partecipare ainiziative politiche e a progetti indiriz-zati verso traguardi di crescita comples-siva dei sistemi istituzionali e delle loroeconomie. Piuttosto occorre prendereatto delle mutate condizioni del quadrodei rapporti economici a livello interna-

zionale e a livello mondiale e, non sem-bri una contraddizione, recuperare ap-pieno il ruolo delle Autonomie locali ele loro potenzialità nella determinazio-ne e nella gestione delle scelte adottatein ambito governativo. Siamo semprepiù convinti di vivere una stagione cheha l'assoluta necessità della cultura deldialogo. Nessun paese, anche il più po-tente, può gestire da solo il governo del-la complessità. I problemi assai difficili,e per certi aspetti drammatici, che l'u-manità ha di fronte non si risolvono,come sosteneva Jean Jacques Russeau,tracciando un cerchio attorno a se stes-si e proclamando: “Questo è mio”. La difesa di interessi particolari, peggiose in contrasto con quelli generali, nonporta da nessuna parte. Occorre invececooperare, progettare insieme, occorreperseguire, con ferma determinazione,gli obiettivi concordati tra gli Stati eu-romediterranei nel 1995, a Barcellona.Pace e sicurezza, partenariato economi-co e finanziario, partenariato sociale eculturale sono i nostri obiettivi, daestendere su vasta scala, per sostituirealla logica dello scontro, a volte esaspe-rato fino al punto da esser presentatocome scontro di civiltà, valori e politi-che di socializzazione e di fratellanza.

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I POTERI LOCALI SOGGETTI DI SVILUPPO E DEMOCRAZIAIL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DELL’INCONTRO EURO-ARABO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Comitato organizzatore:Municipalità di Dubai, E.A.U.; Organiz-zazione delle Città Arabe - ATO; Istitu-to Arabo per lo Sviluppo Urbano - AU-DI; COPPEM - Comitato Permanenteper il Partenariato Euro-mediterraneodei Poteri Locali e Regionali; Congressodelle Autorità Locali e Regionali – Con-siglio d’Europa; CCRE – Consiglio deiComuni e delle Regioni d’Europa

PREMESSA

Nell’era della globalizzazione, che solle-cita veloci evoluzioni dei processi socio-economici, e che porta ad uno svilupporegolato da complessi e delicati equilibria livello sovranazionale e globale, le cit-tà e le regioni vogliono e devono recupe-rare un ruolo determinante nel rendere etrasmettere con rinnovato vigore alle co-munità dei cittadini condizioni e pro-spettive di prosperità e benessere.Non vi può essere sviluppo senza svilup-po locale, che conferisca ai singoli unamigliore qualità di vita, nello stesso mo-do in cui non può esservi democraziasenza democrazia locale che coinvolgatutti i cittadini.La sostenibilità dello sviluppo è certa-mente determinata dal consenso dei sin-goli a politiche decisionali e pianificato-rie condivise e partecipate, delle quali leautorità locali devono essere ponte di col-legamento con i poteri governativi nazio-nali e con le istituzioni internazionali.Il Forum delle città euro-arabe è stataorganizzato a Dubai per approfondire ta-li temi, e per confrontare le sfide checiascuno di noi si trova a fronteggiare,alcune uguali per tutte noi, altre conuna loro specificità.Questo Forum è stato preceduto da altrieventi che hanno riunito le città delmondo europeo ed arabo: • l’accordo di amicizia e cooperazionefirmato a Valencia nel 1984

• la Prima Conferenza euro-araba dellecittà svolta a Marrakech nell’ottobre del1988• la seconda Conferenza euro-arabadelle città che ha avuto luogo a Valen-cia nel settembre 1994

AUTORITÀ LOCALI DELL'EUROPAE DEL MONDO ARABO

Le città e le regioni dell'area europea edaraba caratterizzano un'area geo-politicacon differenti tradizioni, culture, religio-ni, assetti politici, economici e sociali,che nel passato ed ancor più oggi dannoorigine a dialoghi e dibattiti fra i loro rap-presentanti, nella comune ricerca di mo-delli convergenti di sviluppo armonico.La zona ideale di incontro che storica-mente rappresenta lo snodo di tali pro-blematiche e pone di fronte tali argomen-ti di confronto è il Mediterraneo, comu-ne culla di civiltà che oggi è avviata a re-cuperare il suo ruolo cruciale per il rag-giungimento della pace e della prosperità,non solo nel contesto europeo ed arabo,ma nel mondo intero.Sul Mediterraneo è incentrata l'attenzio-ne delle nazioni e delle istituzioni inter-nazionali, poiché si ritiene possibile farsorgere e maturare da esso un vigorosoprocesso di cooperazione, nel quale città eregioni europee ed arabe di sponde e con-tinenti opposti devono recitare un ruoloconsapevole e determinante.E’ inutile nascondere che gli attuali mo-delli di sviluppo presentano ancora dis-equilibri e contraddizioni che rendonodifficoltoso e rallentano questo processodi cooperazione . Allora, è necessario da-re un vigoroso impulso al dialogo ed allareciproca conoscenza e comprensione innome di obiettivi di comune interesse.

ASSOCIAZIONI E PARTENARIATI

Le città e le regioni del contesto europeoed arabo trovano espressione in numero-

se associazioni di respiro mondiale, euro-peo, arabo, ed euromediterraneo.Un produttivo dialogo fra questi sogget-ti è già avviato, e già si rivela molto atti-vo e certamente promettente.Interazioni con associazioni di Organiz-zazioni Non Governative e con altreistituzioni internazionali quali ad esem-pio la Lega Araba, la Fondazione AnnaLindh, L'Assemblea di ParlamentariEuromediterranei, l'Unione delle Uni-versità del Mediterraneo e così via, siprofilano come estremamente interes-santi e di fondamentale importanza peril sostegno e la cooperazione con essiche ne può derivare alle città e regionieuro-arabe.Il Partenariato Euromediterraneo, av-viato dalla dichiarazione di Barcellonadel 1995 si propone come un processo dicooperazione fra Europa e Paesi dellasponda sud del Mediterraneo.La politica di vicinato dell’Unione Eu-ropea rinvigorisce le attenzioni verso iPaesi limitrofi nella ricerca di nuove esostanziali forme di sostegno e coopera-zione allo sviluppo.Infine, organismi a scala globale come laBanca Mondiale, e agenzie delle Nazio-ni Unite quali UNESCO, UN-Habitat,UNDP sono ormai decisamente indiriz-zati anche a stimolare e promuovere co-operazioni fra autorità locali nelle areequi considerate.Questa vasta platea di apporti e di con-tributi deve essere opportunamente va-lorizzata e finalizzata ad un’azione daconcertare a livello di città e regioni.In tale scenario, le Associazioni devonoassumersi il compito di essere propulsivedi uno sviluppo locale mirato e rispon-dente agli effettivi bisogni.

LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Le profonde trasformazioni socio-eco-nomiche, degli stili di vita e dei com-portamenti delle popolazioni, indotti

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In un contesto in cui emerge una inelu-dibile competitività, è interesse e com-pito delle singole città e regioni intra-prendere ogni iniziativa utile a rendereattuabili tali obiettivi.

IL FORUM

Il Forum delle città euro-arabe, in pro-gramma a Dubai nel febbraio del 2008,appare certamente come una difficilesfida, in cui però sono in gioco possibilireali progressi nel rafforzamento dellaconvinzione che solo da un dialogo lea-le e costruttivo possano derivare benefi-ci per le città sia europee che arabe.Gli autorevoli partecipanti sono chia-mati a confrontarsi su complessi temisopra accennati, ma sui quali valutazio-ni e chiarimenti potranno dare slancio asinergie e intese verso programmi mira-ti a perseguire, in un clima di fiducia ecooperazione, quello sviluppo sostenibi-le che oggi appare come l’unico indiriz-zo attuabile per salvaguardare le attualie future comunità di cittadini.La qualificata presenza di organizzazioniinternazionali, di associazioni di città eregioni, della Commissione Europea, delConsiglio d’Europa, della Lega Araba, diesponenti di massimo livello del mondouniversitario e imprenditoriale, potrà of-frire a Sindaci e Governatori delle piùimportanti città dell’area europea edaraba spunti di riflessione, e stimoli pernuovi e più approfonditi dialoghi.In definitiva, il Forum delle città euro-arabe del 2008 vuole rinvigorire lo slan-cio verso una pacifica costruzione di unprocesso di prosperità che parta dal bas-so e fornisca autorevoli e chiare poten-zialità e prospettive di cooperazione,che influiscano sui processi decisionaligovernativi, intergovernativi e globali,nel rispetto della pacifica convivenza enella ricerca di nuove forme di partena-riato per promuovere un efficace svilup-po sostenibile.

prevalentemente da inarrestabili con-centrazioni degli insediamenti e dal-l’accelerata introduzione di nuove tec-nologie e di nuovi processi produttivi eindustriali, ha progressivamente postoin crescente evidenza il concetto che losviluppo non può evolvere illimitata-mente, se le sue fonti vengono imprevi-dentemente depauperate o eliminate.Proseguendo nella applicazione degliattuali modelli, le ricadute sulla collet-tività altereranno profondamente gliequilibri esistenti fino ad eliminare neltempo i vantaggi dello sviluppo stesso ead inficiarne dunque la validità dei pre-supposti ispiratori.Il concetto di sviluppo sostenibile, defi-nito come “lo sviluppo che può aiutarea soddisfare i bisogni della presente ge-nerazione senza tuttavia compromette-re i bisogni di quelle future”, è statoportato alla attenzione della comunitàinternazionale in occasione della con-ferenza di Rio de Janeiro nel 1992 e ri-esaminato in occasione della conferen-za di Johannesburg nel 2002. E’ dunque iniziato un processo di rifles-sioni e di ricerche dal quale scaturiscela necessità che venga perseguito l’o-biettivo del rafforzamento di tutti glistrumenti per una concertazione multi-laterale e multidimensionale per unnuovo ordine culturale e sociale.Risalta con evidenza che lo svilupposostenibile passa attraverso una com-plessa concertazione fra Governi, Isti-tuzioni, Organismi e Poteri Locali. Sol-tanto un più stretto dialogo fra le po-polazioni oltre che fra i Paesi, può co-stituire le premesse per disegnare per-corsi che conducano verso obiettivi disviluppo nella salvaguardia delle risor-se, delimitati da vincoli cui tutti sonochiamati ad attenersi in nome dell’in-teresse comune.Da questa visione, emerge il fondamen-tale ruolo che città e regioni sono chia-mate a svolgere.

LA COOPERAZIONE FRA CITTA' EREGIONI EUROPEE ED ARABE

Il rispetto delle peculiarità e delle diffe-renze politico-istituzionali delle cittàeuropee ed arabe deve essere il presup-posto e lo stimolo per piani strategico-operativi da attuare in cooperazione.Questi ultimi devono tener conto deidifferenti sistemi di decentramento, del-le differenti normative a livello nazio-nale e locale, delle caratteristiche socio-economiche dei territori, delle condi-zioni e dei bisogni delle popolazioni. La stabilità politica e il clima di pace so-no presupposti da considerare e perse-guire con determinazione.Le possibili direttrici di cooperazionesono quelle nord-sud, sud nord, sud-sude nord-nord, in cui il contributo e lapartecipazione di città della sfera euro-pea ed araba possano comunque inte-grarsi e sostenersi reciprocamente.I temi di cooperazione possono riguardarenumerosi settori, quali l’ambiente, i feno-meni migratori, gli strumenti finanziari,la pianificazione territoriale, le infrastrut-ture, i trasporti e la mobilità, la formazio-ne, la comunicazione, la ricerca scientifi-ca e tecnologica, le risorse idriche e la dis-tribuzione, la sanità, il turismo, il patri-monio culturale, l’impiego, e così via.Adeguate modalità di cooperazione pos-sono essere individuate nella costituzio-ne di reti di città che svolgano il ruolodi nodi di reciproco interscambio, suproblematiche da trattare assimilabilifra loro, e inizialmente nella organizza-zione di incontri attraverso i quali av-viare rapporti di consultazione prima epoi di collaborazioni vere e proprie, siain campo politico e normativo, sia incampo di sostegno operativo allo svilup-po sostenibile.Per giungere a tali obiettivi è indispen-sabile creare un clima di reciproca fidu-cia e condividere criteri e modelli disviluppo.

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La XII Assemblea Generale del Coppem,che si è tenuta nell'imminenza del Forumdelle città euro-arabe in programma a Du-bai il 10 e 11 febbraio 2008, è stata la se-de per un un serrato confronto sulle que-stioni di più scottante attualità che inve-stono la regione mediterranea: la pace inMedio-oriente, la sicurezza, lo sviluppo,l'emigrazione. Il dibattito culturale e poli-tico che, su questi temi si sviluppa, ha tro-vato nuovo alimento nelle dichiarazionifatte e nelle proposte formulate dal presi-dente della Repubblica francese, NikolasSarkozy da un lato, e dal cancelliere dellaGermania, Angela Merkel, dall'altro. In-dicazioni politiche e proposte che, all'As-semblea Generale del Coppem, sono statevagliate con la dovuta attenzione e un for-te senso critico, che ha permesso di consi-derare certo gli aspetti positivi, ma anchei limiti insiti nei progetti di cui si è tantoparlato. Per quanto riguarda la propostafrancese di creare un'Unione Mediterra-nea, durante i lavori dell'Assemblea Ge-nerale, a voce del Governatore di Qalyub-yia e Vicepresidente del Coppem, AdlyHussein, il Segretariato è stato invitato aorganizzare una riunione ad hoc per defi-nire una posizione comune. Difatti, alcunidelegati turchi hanno sostenuto che lacreazione del nuovo organismo potrebberappresentare un escamotage per esclude-re il loro Paese dalla politica mediterraneaed europea. Le conclusioni deludenti della riunione diAnnapolis, il ruolo dipendente degli Statieuropei dalle politiche statunitensi per laquestione medio-orientale, la forte pre-senza della comunità cinese nella regionearaba, sono, secondo l'opinione di Hus-sein, elementi e segnali preoccupanti peril partenariato euromediterraneo, chesempre più è caratterizzato da un approc-cio prevalentemente in chiave di sicurez-za. Il Governatore ha sostenuto la necessi-tà di investire, invece, sullo sviluppo perfrenare il dramma dell'emigrazione e laminaccia incombente del terrorismo. Per

tale ragione ha invitato il Coppem a svi-luppare ulteriormente le iniziative di dia-logo, che oggi appare compromesso, pun-tando sulle grandi capacità di cooperazio-ne dei poteri locali. Sulla stessa linea, Fa-bio Pellegrini, Presidente Fondatore delCoppem, che giudica necessario creareuna cerniera tra Africa e Europa anzichétrasformare in un'isola la regione mediter-ranea, limite insito nella proposta di Sar-kozy. Da qui l’esigenza che l'Europa operiper la pace e lo sviluppo col risultato dieliminare lo squilibrio determinato dal-l'allargamento a Est dell'Ue. Così come èindispensabile una più stretta collabora-zione tra i paesi destinatari dei flussi mi-gratori e quelli che li originano mettendoa frutto le esperienze maturate dalle auto-rità dei due fronti. Nel quadro della politi-ca dell'emigrazione, Nourredine Sbia, hasostenuto che il fenomeno migratorio puòessere risolto con un'efficace e concretapolitica di sviluppo e, in questo senso, ilCoppem può stimolare l'Europa a interve-nire con efficaci misure finalizzate proprioalla crescita economica e civile.Quanto è avvenuto in Europa, con l'allar-gamento ai paesi dell'Est potrebbe essereopportunamente ripetuto con i paesi delMediterraneo e della regione del Magh-reb. In relazione alla questione dell'ade-sione della Turchia all'Unione Europea,importante è stato l'intervento di Muzaf-fer Baca, vicepresidente del Coppem, cheha sostenuto che i leader europei seguonouna politica a doppio binario riguardo atale problematica. Oltre a considerare laproposta Sarkozy un ostacolo all'adesioneturca, Baca critica Angela Merkel, primoMinistro tedesco, per la proposta di attri-buire alla Turchia soltanto uno status spe-ciale. Inoltre Baca riprende le parole delPrimo Ministro turco, Erdogan, che consi-dera urgente che i paesi dell'UE non per-dano l'opportunità del dialogo tra religio-ni e culture offerta dal Millennio e chel'ingresso della Turchia nell'UE favorireb-be senz'altro. Un effetto della politica eu-

ropea è la scarsa fiducia dei Musulmaniverso l'Europa, con la conseguenza di ag-gravare i problemi nella regione invece diallargare la cooperazione. L'Assemblea generale ha posto in rilievo,come costante punto di riferimento, ilruolo degli enti locali per un'efficace econcreta politica di cooperazione. E pro-prio, attraverso le autonomie locali, potràtrovare compiuta attuazione una politicadi sussidiarietà. Janine Haddad, neo-presi-dente della V Commissione “Pari oppor-tunità”, ha insistito sul ruolo dei poteri lo-cali in una prospettiva di crescita della re-gione mediterranea. In tale ambito assu-me un valore particolare la politica di sus-sidiarietà. Anche Micallef ha ribadito ilruolo dei poteri locali e il valore della po-litica di sussidiarietà, analizzando il feno-meno dell'emigrazione e come questo sitraduca in un ulteriore impoverimento deipaesi interessati. Il problema si risolve coninterventi in loco e specificatamente nelcampo della formazione, della casa, del-l'assistenza, delle infrastrutture e dei di-stretti industriali. Micallef propone che lanecessaria partecipazione attiva delle au-tonomie locali alla politica europea, av-venga attraverso l'Assemblea Euromedi-terranea per le autorità locali e regionali. La volontà e l'impegno dei poteri locali amisurarsi con la complessa sfida posta daitemi dello sviluppo della regione medi-terranea e del vicino oriente, troverannouna verifica nel forum delle città euro-arabe di Dubai, venuto a dare un seguito,in termini assolutamente rispondenti al-le mutate condizioni politiche, economi-che e sociali alla Conferenza delle cittàeuro-arabe che ha avuto i primi appunta-menti a Marrakech e Valencia. Oggi ilForum, del quale il Coppem è organizza-tore insieme alla Municipalità di Dubai,al Congresso del Consiglio d'Europa, allaOrganizzazione delle Città Arabe, alConsiglio dei Comuni e delle Regionid'Europa, all'Istituto Arabo per lo Svi-luppo Urbano, si presenta con nuovi ca-

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CRESCITA ECONOMICA PER ARGINARE L’EMIGRAZIONELE INDICAZIONI OFFERTE DALLA XII ASSEMBLEA DEL COPPEM IMPEGNATA SUI PROBLEMI PIÙ SCOTTANTI

DI ALESSANDRA PRUDENTE RESPONSABILE RELAZIONI ESTERNE COPPEM

XII ASSEMBLEA GENERALE

ratteri e con una visione più ampia della cooperazione e dello sviluppo. Il suo obiettivoprincipale consiste nel rinvigorire lo slancio verso una pacifica costruzione di un proces-so di prosperità che parta dal basso e fornisca autorevoli e chiare potenzialità e prospetti-ve di cooperazione, che influiscano sui processi decisionali governativi, intergovernativie globali, nel rispetto della pacifica convivenza e nella ricerca di nuove forme di partena-riato per promuovere un efficace sviluppo sostenibile. Il Forum mette assieme le città deipaesi partner dell'area mediterranea e dei paesi del Golfo. L'Assemblea Generale ha proceduto anche ad alcuni adempimenti: approvazione del bi-lancio preventivo, la conferma del revisore dei conti, l'assetto delle Commissioni in cuisi articola l'attività del Coppem. Tra tali adempimenti uno in particolare, assume un va-lore significativo ed è l'elezione alla Vicepresidenza del Coppem di Ghassan Samman, re-sponsabile delle relazioni internazionali e della comunicazione dell'Organizzazione delleCittà Arabe.

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XII ASSEMBLEA GENERALE

PIÙ VICINI EUROMED E MONDO ARABO SOTTOSCRITTO A MARRAKECH UN PROTOCOLLO D’INTESA TRA ATO E COPPEM

I rapporti tra mondo Arabo e la regioneEuromediterranea si allargano ulterior-mente grazie ad un Protocollo di coope-razione siglato nei mesi scorsi a Marra-kech tra l’ATO, l’organizzazione delle Cit-tà Arabe, e il Coppem. Il documentocomprende varie forme di collaborazio-ne, consultazione e scambio di espe-rienze con l’obiettivo di allargare lo svi-luppo sostenibile, tutelare l’ambiente emigliorare la gestione delle città. Ecco iltesto del Protocollo d’intesa:

L’ATO è una organizzazione non governa-tiva senza finalità politiche o religiose, consede nel Kuwait, creata il 15 Marzo 1967.Il Coppem è una associazione senza scopodi lucro con sede a Palermo, creata nel2000.Consapevoli dell’importanza della coope-razione fra città e del coordinamento nel-la realizzazione dei loro comuni obiettivinell’area dello sviluppo sostenibile, del-l’ambiente e della gestione delle città,considerando i loro mutui interessi e la lo-ro volontà di sviluppare la cooperazioneed il coordinamento per rafforzare lo svi-luppo degli insediamenti umani, nel ri-spetto dei loro statuti fondamentali, delleloro politiche e dei loro piani di azione,

entrambe le parti concordano:

Capitolo 1. L’ATO, con sede in Kuwait,rappresentata dal Segretario GeneraleSua Eccellenza Abdul Aziz Y. Al AldsaniIl Coppem, con sede in Italia, rappresen-tato dal Segretario Generale On. Carme-lo MottaCapitolo 2. Le due parti si sono impe-gnate a consultarsi l’un l’altra su questio-ne di pubblico interesse, al fine di coor-dinare le loro azioni e di informarsi reci-procamente sui rispettivi programmi.Il Presidente dell’ATO e del Coppem no-mineranno loro rappresentanti. Questiavranno la responsabilità di sviluppare leattività comuni e di stabilire regolari re-lazioni.Capitolo 3. Entrambe le parti si sono im-pegnate a:Facilitare la cooperazione e lo scambio diesperienze sui progetti ed i comuni pro-grammi di sviluppo sia a livello della lo-ro predisposizione che della loro adozio-ne fino alla esecuzione e alle azioni con-seguenti;Prendere inziative e sviluppare le relativeazioni.Cooordinare tutti gli sforzi per rafforzareil quadro di cooperazione con tutti i loro

partner, i loro programmi di sviluppo e leloro fonti di finanziamento;Rafforzare il sostegno, le azioni delle co-munità e la cooperazione con le città,con le autorità locali e la società civile,con le organizzazioni non commerciali, ildominio urbano e ambientale nella suadimensione sociale ed economica;Organizzare sessioni di formazione e diapprofondimento in relazione alle aree diinteresse e ai programmi comuni;Migliorare il meccanismo della ricercatecnica e scientifica; sostenere lo svilup-po di banche dati e di sistemi informati-vi attraverso l’uso di tecnologie dell’in-formazione e della comunicazione;Riunire comitati di esperti scientifici re-gionali e internazionali, a spese della par-te che ospiterà la dimostrazione;A tal fine il Coppem si avvarrà dell’azio-ne dell’ASEM – Agenzia di Sviluppo eu-romediterraneo, e l’ATO si avvarrà del-l’attività delle sue agenzie:Capitolo 4. Entrambe le parti si scam-bieranno informazioni, pubblicazioni,statistiche e programmi regolarmente ba-sati su unanimi accordi;Entrambe le parti si sono impegnate, en-tro i limiti previsti, a facilitare la distri-buzione degli studi e delle ricerche co-muni.Capitolo 5. Entrambe le parti si sono im-pegnate a sviluppare ogni cosa utile a fa-cilitare il coordinamento e la cooperazio-ne fra di esse, in particolare attraverso loscambio di visite, di incontri e di collo-qui a tutti i livelli.Capitolo 6. Il presente protocollo può es-sere modificato o rivisto dietro accordounanime ed entra in vigore dalla datadella sua sottoscrizione, per una durata di24 mesi, ed è rinnovabile.Ciascuna delle due parti può cancellarloa mezzo di comunicazione scritta, alme-no sei mesi prima della sua scadenza.Il presente protocollo non si applica alleorganizzazioni, ai centri ed alle istituzionicollegate alle parti.

segue da pag. 4

VARATE INIZIATIVE PER LA SANITÀ E L’ALTA FORMAZIONEPROMOSSI DALLA I COMMISSIONE IMPORTANTI PROGETTI IN DIVERSI SETTORI

DI FRANCESCO SAMMARITANO REFERENTE I COMMISSIONE COPPEM

dità giuridica nei Paesi firmatari iltrattato di Barcellona.

Ospedale virtualeL'amministratore delegato di TelespazioPaolo Binelli ha presentato durante i la-vori della XII Assemblea generale delCoppem un'interessante in campo sani-tario che consiste nella realizzazione diuna rete telematica di collegamento trastrutture ospedaliere italiane. Con bassicosti questa rete potrebbe essere estesa astrutture sanitarie di Paesi della spondaSud del Mediterraneo con il risultato dioffrire agli operatori un valido strumen-to per diagnosticare le patologie dei pa-zienti. Inoltre, grazie alla rete telemati-ca, le cliniche specializzate indichereb-bero agli altri centri connessi le cure piùappropriate da somministrare agli am-malati evitando il trasporto e il ricoveropresso altri ospedali.

Stage presso le strutture del CoppemIl Coppem è fortemente impegnato inuna costante azione che si propone difar conoscere alle nuove generazioni lepolitiche e le forme di partenariato eu-romediterraneo. In questa prospettiva dilavoro, il Comitato ha firmato con alcu-ne Università vari protocolli d'intesasulla base dei quali studenti della regio-ne euromediterranea sono stati ospitatipresso gli Uffici del Coppem per stageformativi. Appare assai significativo ilfatto che sei studenti hanno conseguitola laurea universitaria con tesi riguar-danti l'attività del Coppem nell'ambitodella politica euromediterranea. Ag-giungiamo inoltre che sono già sei le te-si di laurea presentate sul Coppem.Infine, pare opportuno sottolineare chegli uffici di rappresentanza del Coppemnei paesi euromediterranei hanno tra iloro obiettivi anche quello di favoriretra le nuove generazioni il dialogo, loscambio di esperienze e di conoscenzereciproche.

Alcune importanti iniziative, soprattut-to nel campo sanitario ma pure in quel-lo dell'alta formazione attorno ai temilegati alla politica euromediterranea,sono state sviluppate dal I Commissione“Politica Istituzionale” del Coppem. Inparticolare, sono stati messi in atto glistrumenti per raggiungere quattro obiet-tivi giudicati prioritari e individuati datempo:• Realizzazione di una Scuola di forma-zione sanitaria euromediterranea• Realizzazione della Università delMediterraneo• Ospedale virtuale • Stage presso le strutture del Coppem

Scuola di formazione sanitaria euromediterraneaIl segretariato ha presentato ufficial-mente all' Organizzazione mondiale del-la Sanità (OMS) il progetto per la rea-lizzazione di un Centro permanente perla formazione sanitaria euromediterra-nea con sede a Palermo. entro il mese di

Febbraio, l'OMS comunicherà una suaprima valutazione che, se positiva, per-metterà di redigere il progetto analiticodefinitivo. Questo progetto sarà realiz-zato congiuntamente con l' ISMETT el'ANFE e avrà una duplice valenza: unadi carattere scientifico, l'altra etico-isti-tuzionale. Infatti, oltre che assicurare loscambio di conoscenze, di esperienze, diknow how fra medici e personale para-sanitario euromediterraneo, il progettopermetterà anche di approfondire il dia-logo tra esponenti del mondo scientifi-codella stessa regione.

Università del MediterraneoSono stati già individuati i punti prin-cipali sui quali s'intende realizzarequesta iniziativa. Consistono, princi-palmente, nella realizzazione di corsiuniversitari su determinate disciplineriguardanti l'area euromediterranea. Icorsi saranno aperti a tutti gli studen-ti rivieraschi dei Paesi mediterranei eil titolo di laurea rilasciato avrà vali-

COPPEMNEWS 6

Francesco Sammaritano

XII ASSEMBLEA GENERALE

le” al fine di promuovere il rafforzamen-to della cooperazione su una base istitu-zionale duratura tra i Paesi dell’area set-tentrionale e quelli dell’area meridiona-le del Mediterraneo. La partecipazionedel Vicesindaco di Tangeri MohamedKharchich ai lavori della II Commissio-ne è stata in tal senso particolarmentepreziosa. Altri due interventi esternihanno contribuito ad arricchire i lavoridella Commissione: il Dr. Lima, in rap-presentanza dell'Assessorato alla Fami-glia, Politiche Sociali ed Enti Localidella Regione Siciliana ha presentatoun progetto regionale rivolto ai minoristranieri che arrivano in Italia non ac-compagnati, confermando inoltre l'im-pegno dell'Assessorato a sostenere ilprogetto di documentario “I diversi vol-ti dell'emigrazione” ideato dalla II Com-missione; la Dott.ssa Frazzica, direttoredel Centre for Training and Research inPublic Health, ha presentato alcuniprogetti in tema di immigrazione e for-mazione nell'area del Mediterraneo. Gliinterventi dei membri del Coppem han-no animato il dibattito sulle migrazioni,concludendo i lavori della II Commis-sione e confermando l'interesse nei con-fronti di tale tematica trasversale che difatto coinvolge tutte le delegazioni.

CITTÀ UNITE PER FAVORIRE L’INTEGRAZIONELE ATTIVITÀ E I PROGRAMMI IN CANTIERE DELLA II COMMISSIONE COPPEM

DI ILIA MAZZONE REFERENTE II COMMISSIONE COPPEM

I lavori della II Commissione sulla que-stione migratoria sono stati preceduti dauna riunione informale tra i rappresen-tanti delle autorità locali appena giuntia Palermo per partecipare alla XII As-semblea Generale del Coppem. Tale in-contro ha costituito lo spunto per un vi-vo confronto tra le autorità locali delledue sponde del Mediterraneo, nonchéper pianificare i principali obiettivi daperseguire in seno alla Commissione. Insede di Assemblea Generale è stato ri-badito l'impegno della II Commissionea rafforzare il network con le Organizza-zioni internazionali, le Istituzioni edOng che affrontano il problema migra-torio, al quale il Segretariato del Cop-pem ha cominciato a lavorare da giugnoscorso. I membri sono stati informatidella volontà del Dr. Shatzer, Direttoredell'ufficio dell'Organizzazione Interna-zionale per le Migrazioni (OIM) di Ro-ma responsabile per il Mediterraneo, divalutare le possibili linee di collabora-zione in occasione di un incontro da or-ganizzare con il Segretario Generale ed imembri della Commissione. PhilippeSanmarco ha accennato ad un accordoquadro di cooperazione tra l'OIM eMarsiglia, come concreto esempio di in-terazione tra l'Organizzazione interna-zionale e le autorità locali. Quanto al te-ma dei rifugiati e richiedenti asilo - par-ticolarmente attuale in Medio Oriente,come sottolineato da Erfan Ali (Dama-sco), Isam Akel (Associazione delle Au-torità Locali Palestinesi) e Jalal Abs(Tripoli) - sono stati attivati i contatticon il Consiglio italiano per i Rifugiati(membro del Consiglio Europeo per i ri-fugiati e gli esuli e del Network Euro-med per i diritti umani) e con l'AltoCommissariato delle Nazioni Unite peri Rifugiati. I ministeri italiani compe-tenti in materia di immigrazione sonostati resi partecipi del lavoro che il Cop-pem ha intrapreso sul tema delle migra-zioni nel Mediterraneo, che la II Com-

missione affronta con un approccio oli-stico, tenendo presente il punto di vistaeuropeo, maghrebino e mediorientale.Facendo seguito all'intervento del nuo-vo Presidente della II Commissione, IanMicallef, concernente l'approccio del-l'Unione Europea in tema di immigra-zione, ho sottolineato i punti salientidel Terzo Rapporto sull'immigrazionedella Commissione Europea, che evi-denzia l'importanza degli immigrati co-me principale fattore di crescita demo-grafica dell'Unione accennando ad unprogramma comune per l'integrazionedei cittadini di paesi terzi nell'UE. Leconclusioni Ministeriali del primo Mee-ting Euromediterraneo sulle migrazioni,inviate al segretariato della II Commis-sione dalla Presidenza Portoghese del-l'Unione Europea, sottolineano inoltreil contributo della migrazione allo svi-luppo economico e sociale, abbozzandomisure concrete di intervento. La IICommissione del Coppem parteciperàad un grande evento sulle migrazioni inMarocco, voluto dal Consiglio d'Europain collaborazione con l'Associazionefrancese Espace Alternatif. Dal 23 al 26aprile prossimi, Tangeri ospiterà un con-vegno internazionale sul tema “Migra-zione, cosviluppo e dialogo intercultura-

GENNAIO 20087

XII ASSEMBLEA GENERALE

Quando si parla di fenomeni migratori,bisogna essere coscienti del fatto chenessuno ha scelto dove nascere; nessunoha scelto la propria razza, né il coloredella pelle, né la sua religione, né tantomeno il Paese in cui vivere. Miliardi dipersone sul nostro pianeta non hanno lafortuna che tutti noi abbiamo, qui: lafortuna di disporre di confort di ogni ti-po, la fortuna di poter mangiare a sazie-tà e il lusso di buttar via poi i resti, il lus-so e il tempo di parlare dei problemi del-l’immigrazione per combatterla e indi-viduare una soluzione “introvabile” acausa della complessità dell’intera que-stione. Non siamo i primi, e nemmenogli ultimi, a parlare dei problemi del-l’immigrazione, ma giudico importantenon ripetere ciò che altri hanno già det-to e non fare ciò che altri hanno già fat-to in questo campo. Spesso si tende a di-menticare che il Canada, gli Stati Uni-ti, l’America latina, l’Australia, sono“prodotti” dell’immigrazione. Sono ori-ginario del Libano, paese che ha cono-sciuto, più di 7.000 anni fa, con i Feni-ci, le prime ondate di emigrazione, unPaese in cui la popolazione residente èdi soli 3,5 milioni di abitanti, mentre lapopolazione emigrante supera i 16 mi-lioni, sparsi in Europa, America, Cana-da, Australia, Africa, dove si sono benintegrati, quindi non posso che avereuna visione e un atteggiamento diversicirca il fenomeno. Ripetiamo che ilMondo è diventato un Grande Villag-gio, in cui si vogliono creare zone di li-bero scambio e assicurare la libera circo-lazione delle informazioni e delle merci,oltre che stimolare il dialogo tra le cul-ture, ma si è molto più discreti e riserva-ti (per non dire ipocriti) quando si trat-ta di parlare e pretendere la libera circo-lazione degli individui. Sappiamo tuttiche ottenere un visto per l’ingresso deicittadini dei paesi del Terzo Mondo neicosiddetti Paesi “sviluppati” (persinoper gli esponenti e i rappresentanti del-

le Autorità Locali invitati a conferenzeo congressi) è sempre più difficile.D’altra parte, non bisogna dimenticareche gli immigrati sono un insieme di in-dividui che reagiscono contro la miseria,il sottosviluppo e le proprie condizioni divita. Perché non cerchiamo di capirli?Perché un individuo, un essere emano, èpronto a lasciare tutto: la sua famiglia, lasua terra natia, per avventurarsi verso l’i-gnoto, su imbarcazioni di fortuna (paga-te a caro prezzo: 5-10 volte più di un bi-glietto aereo), rischiando la vita alla ri-cerca di un lavoro (un mezzo di sosten-tamento) e di condizioni di vita miglio-ri, alla ricerca di un miraggio, di un so-gno perduto? Perché non dare ai cittadi-ni dei cosiddetti Paesi “sottosviluppati”la possibilità o l’opportunità “di assorbi-re lo choc” e capire da sé che l’ideale e ilsogno non esistono, ma che sono statiloro stessi a concepirli per mezzo delleimmagini sui cosiddetti Paesi “sviluppa-ti” colte e accumulate attraverso i mass-media? Che si tratta solo di un miraggio,

che la realtà è molto più dura e che le lo-ro condizioni di vita non sarebbero poitanto migliori rispetto a quelle dei loroPaesi di provenienza?Partendo dal principio che “la naturaumana desidera tutto ciò che è proibitoe inaccessibile” e nel rispetto di noi stes-si e delle nostre convinzioni sui DirittiUmani, bisogna, senza cadere nell’Uto-pia, esigere la Libera Circolazione degliIndividui, operare per l’apertura delleFrontiere (Il Muro di Berlino è l’esem-pio più eloquente a tal riguardo) ed abo-lire le restrizioni divenute disumane, senon addirittura offensive per la dignitàdell’uomo, col pretesto di voler combat-tere il Terrorismo: Chiunque viaggi è unsospetto terrorista! Il Mondo Libero: gliStati Uniti, l’Europa, presi sempre di piùdal panico, elargiscono somme esorbi-tanti per attrezzarsi e opporsi alle onda-te migratorie. Questo denaro, se spesoin progetti di sviluppo locale nei Paesid’origine degli immigrati stessi, sarebbesicuramente più utile e più efficace.

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LO SVILUPPO ANTIDOTO ALL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINAFINANZIAMENTI AI PROGETTI DI CRESCITA ECONOMICA E SOCIALE NEI PAESI DI ORIGINE DEL FENOMENO

DI JALAL ABS VICE PRESIDENTE II COMMISSIONE COPPEM

XII ASSEMBLEA GENERALE

menti di fondamentale importanza.Certo, il fenomeno migratorio è undramma planetario che ha da sempre se-gnato il percorso di vita normale di ogniindividuo, sia in termini di tempo chedi spazio. Tutte le istituzioni socio-poli-tiche e scientifiche hanno così preso inesame tale problematica, nell’intento dielaborare un approccio razionale capacedi rispondere adeguatamente a problemispinosi e che hanno assunto particolarecarattere di complessità. È fuor di dubbio che la questione dell’e-migrazione deve essere affrontata in ma-niera globale, cercando di evitare un ap-proccio che privilegi l’ordine pubblico odi tipo dogmatico. In altre parole, è dif-ficile individuare soluzioni magiche edefinitive a un problema di tale e siffat-ta complessità; tuttavia, in un primotempo, è possibile intraprendere inizia-tive ben ponderate, allo scopo di lenirele sofferenze delle popolazioni interessa-te, rafforzando in maggior misura il par-tenariato Nord-Sud basato su una poli-tica di cooperazione a tre livelli: Stato,enti locali e società civile dei due fron-ti. Contiamo, infine, sulla vostra pre-senza a Tangeri, nel prossimo mese diaprile, per ampliare la sfera del dibattitoe riflettere più approfonditamente circal’elaborazione di un piano d’azione, ingrado di soddisfare le aspettative dei no-stri concittadini.

Data la sua posizione geo-strategica, lacittà di Tangeri, nei secoli votata all’a-pertura, alla tolleranza e al dialogo in-terculturale, è punto di congiunzioneper eccellenza tra l’Africa e l’Europa,luogo di transito e tramite tra l’Occi-dente e l’Oriente. A questo proposito,occorre evidenziare che Tangeri è unacittà che non ha mai smesso di affasci-nare i suoi visitatori, soprattutto quellipiù colti ed informati: diplomatici, scrit-tori ed artisti. Miticità, prestigio e fasci-no le hanno valso la fama di luogo efonte di eccezionale ispirazione. All’inizio del XIX secolo, Tangeri è di-ventata de facto la capitale diplomaticadel Marocco. Accoglieva le delegazioniconsolari di tutte le potenze straniere,prima di entrare negli anni ’20 del seco-lo scorso nell’orbita internazionale, inseguito alla firma, nel 1923, del cosid-detto “Statuto speciale di Tangeri”, aconclusione di un lungo processo di ne-goziati e trattative diplomatiche tra lepotenze interessate e in particolare con

la Francia e l’Inghilterra. Tutti dati,questi, che dimostrano chiaramente cheTangeri da diversi anni assiste ad unareale convivenza tra le varie comunità eche il dialogo interculturale è semprestato una delle sue caratteristiche sa-lienti. È questo il motivo per cui tengo aconfermare che la mia città avrà il pri-vilegio di ospitare gli “Incontri euro-mediterranei”, che saranno centrati sutemi d’attualità, quali: l’immigrazione, ilcosviluppo e il dialogo interculturale, esupportati da istituzioni autorevoli ingrado di vantare una larga reputazione. Ma occorre anche ricordare il fatto chenel corso degli ultimi dieci anni, Tange-ri ha registrato un dinamismo socio-eco-nomico senza precedenti, concretizzato-si nella realizzazione di numerosi proget-ti strutturanti, dando quindi vita a unanotevole e rapida trasformazione. Nonci resta che accogliere con favore e so-stenere una simile iniziativa, intesa astimolare un dibattito costruttivo e pro-mettente, puntando i riflettori su argo-

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TANGERI CITTÀ DEL DIALOGO E DELLA TOLLERANZAQUI SARANNO OSPITATI GLI “INCONTRI EUROMEDITERRANEI” SUI TEMI DI MAGGIORE ATTUALITÀ

DI MOHAMED KHARCHICH VICESINDACO DI TANGERI

Mohamed Kharchich

XII ASSEMBLEA GENERALE

La riunione dei membri della III Com-missione “per la cooperazione econo-mica e finanziaria” tenutasi nell’ambi-to della XII Assemblea Generale delCoppem, si è svolta in un clima di fat-tiva collaborazione e vivo interesseper i membri che hanno partecipato.Relazioni sono state svolte da PaoloCarrara, referente per il Segretariato,Mustafa Aydin, rettore della AydinUniversity di Istanbul e BenedettoMineo, amministratore delegato del-l'Asem. Nella relazione introduttiva,il referente della III Commissione hainformato l'Assemblea sulle attivitàsvolte dalla Commissione. Inoltre ha illustrato i documenti pre-sentati all'Assemblea sul tema con-cernente i trasporti nell'EuroMediter-raneo, presentando i documenti re-datti dalla Commissione Europea il25 settembre: Il Libro verde sulla mo-bilità urbana. Il documento aiuta i la-vori della III Commissione ad esplo-rare quali siano gli ostacoli a una mo-

bilità urbana sostenibile e a indivi-duare i modi per superarli e presentainoltre un'agenda europea per la mo-bilità urbana, pur rispettando le com-petenze delle autorità locali, regiona-li e nazionali nel settore, e accordaparticolare rilievo al modo in cui laricerca può contribuire al raggiungi-mento degli obiettivi europei in ma-teria di trasporti. Redatto a seguito di una vasta consul-tazione con diverse parti interessate,elenca cinque sfide fondamentali chei sistemi di trasporto urbano devonoaffrontare, in particolare la congestio-ne, le questioni ambientali, le infra-strutture per i trasporti, l'accessibilitàe la sicurezza. Il Libro verde sulla mo-bilità urbana vuole essere la naturaleprosecuzione del precedente Librobianco, sulla mobilità sostenibile e lapolitica marittima dei trasporti redat-to dalla Commissione Europea stessa epresentato ai membri del Coppem inoccasione della precedente Assemblea

Generale svoltasi a Palermo il 26 mag-gio 2007. Mustafa Aydin, ha illustratoall'Assemblea il seminario su “Geo-grafia Urbana e la Città Multietnicain Europa e nell'area mediterranea”che si è tenuto presso la Aydin Uni-versity di Istanbul, nell'ambito delprogetto Interreg IIIc City to City sul-le politiche migratorie. Il seminario èstato un importante momento di in-contro tra gli istituzionali partecipan-ti al progetto e che ha visto la parteci-pazione, tra gli altri, del Presidentedella Regione Calabria, on. AgazioLoiero, l'Assessore alle attività Socia-li del Comune di Palermo, on. Giam-piero Cannella, i coordinatori del pro-getto Interreg IIIc ed i rappresentantidegli Enti partecipanti ai progetti pi-lota Re.La.Te (Rete dei LaboratoriTerritoriali) tra i quali figura anche ilCoppem. Benedetto Mineo, amministratore de-legato dell'Asem, ha illustrato le atti-vità dell'Agenzia, ricordando, tra lealtre, che il Coppem e l'Asem hannoorganizzato a Catania una serie di in-contri tra una delegazione di impren-ditori egiziani con imprenditori localial fine di continuare sulle politiche discambio di know-how e di best practi-ce ma soprattutto di allacciare profi-cui rapporti commerciali e di scambitra imprese presenti nel territorio diQualibya e le aree industrialmente piùavanzate come quelle catanesi e paler-mitane.Inoltre il 9 giugno 2006 si èsvolto a Palermo presso la Fiera delMediterraneo un workshop “Artigia-nato per lo sviluppo locale e per la co-operazione tra i Paesi Mediterranei”,organizzato dall'Ente Fiera del Medi-terraneo ed il Coppem, che ha visto lapresenza di Autorità politiche ed eco-nomiche dei paesi euromediterraneioltre che di esperti della cooperazionee della produzione artigiana locale eu-romediterranea.

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CONTRIBUTO DEL COPPEM PER LA MOBILITÀ URBANA PROPOSTE INTEGRATIVE AL “LIBRO VERDE” DELL’UE IN MATERIA DI TRASPORTI

DI PAOLO CARRARA REFERENTE III COMMISSIONE COPPEM

XII ASSEMBLEA GENERALE

proprio nel momento in cui, alivello mondiale i capitali ab-bondano. Ebbene, noi ci proponiamo co-me tramite tra i bisogni talvol-ta primari delle piccole e mediecomunità e il mondo della fi-nanza con le sue esigenze, i suoitempi, i suoi tecnicismi. È uncampo molto delicato, con tan-ti risvolti, ma pensiamo di esse-re in grado di affrontare i pro-blemi legati ai tempi tecnico-fi-nanziari e quelli propri dellerealtà locali e ambientali. Ma ilmaggior capitale di Asem è larete di partnership sviluppatein questi anni dal Coppem e,muovendo da questa piattafor-ma, noi punteremo allo svilup-po del nostro business, che èpoi il business delle imprese chesi vorranno avvalere dei nostri

servizi e della nostra rete. Al riguardo,faccio solo presente che normalmenteun imprenditore impiega dai tre aicinque anni per la penetrazione in unqualsiasi mercato estero. Asem per-metterà alle aziende che usufruisconodei suoi servizi, di ridurre notevol-mente tali tempi di avviamento. Nelribadire la piena disponibilità dell'A-sem nei confronti delle Autonomielocali e delle realtà economiche dellaregione mediterranea, va sottolineatoche l'Agenzia sollecita il concorso ditutti anche attraverso suggerimenti,proposte, contributi all'elaborazionedi progetti, di eventi e network. Sonoconsapevole che molto è ancora da fa-re, nella consapevolezza del più largoappoggio da parte di tutti i soggettiche danno vita al Coppem e, in parti-colare, del Consiglio d'Amministra-zione, dal presidente Omar El Bar-haoui, al vicepresidente Ramòn Poloe ai consiglieri Lino Motta e AdlyHussein.

L’ASEM VOLANO DELLO SVILUPPO IMPRENDITORIALEL’AGENZIA IMPEGNATA A RISOLVERE I PROBLEMI TECNICO-FINANZIARI DELLE REALTÀ LOCALI

DI BENEDETTO MINEO AMMINISTRATORE DELEGATO ASEM

L’Area del Mediterraneo sta di-ventando finalmente attrattivaper gli investimenti e si sperache, con l'auspicata conclusionedell’accordo di pace fra Israele ePalestinesi, si tolga un grandeostacolo al definitivo decolloeconomico di alcuni importantiPaesi e che questa area possa di-ventare un motore di sviluppoeconomico e sociale. L’Asem,infatti, ha nel proprio DNA losviluppo imprenditoriale dellaregione e da qualche tempo haincominciato a operare in que-sta direzione e già sono stati ot-tenuti alcuni piccoli ma pro-mettenti risultati: abbiamo or-ganizzato una missione commer-ciale dall’Egitto in Sicilia, cheha portato all’acquisizione diuna cartiera siciliana da parte dioperatori egiziani e alla realizza-zione di un oleificio in Egitto da partedi operatori siciliani; organizzato unamissione commerciale in Marocco,Rabat e contribuito alla definizione diun accordo per forniture in Tunisia diattrezzature per la pesca. Guardandoal futuro, il 2008 ci vedrà impegnatisu più fronti, che quivengono presen-tati in maniera estremamente sinteti-ca ma sui quali potranno essere ric-vhiesti maggiori dettagli. Nello speci-fico, intendiamo operare sulla base dialcune direttrici strategiche:• progettazione su fondi nazionali ointernazionali, sia come soggetto ca-pofila sia come partner;• promozione di accordi commercialio industriali tramite la nostra rete dirapporti;• selezione di aziende potenzialmenteoggetto di investimento da parte diFondi di investimento;• organizzazione e realizzazione dimissioni commerciali;• promozione ma anche adesione a

Consorzi;• implementazione di un'appositabranca che si occuperà di Project Fi-nancing;• promozione e costituzione di net-work aziendali;• realizzazione di un sito Internet concontenuti interattivi, con lo scopo difar sì che il nostro sito web costituiscaun vero e proprio strumento di servi-zio per le aziende.Tra i vari servizi che offriremo, sonocompresi quelli riguardanti l’informa-zione sulle “Schede Paese”, sulle di-verse “Opportunità d’Affari” sia pub-bliche sia private, sui “Bandi e Finan-ziamenti” ma anche sulle “Gare d’Ap-palto” indette di volta in volta dai va-ri Paesi dell’Area Euro Mediterranea.In particolare va sottolineata l’impor-tanza della Project financing per losviluppo delle comunità locali, le qua-li spesso hanno tanti bisogni da soddi-sfare ma alle quali manca il know-howper accedere al mercato dei capitali,

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Benedetto Mineo

XII ASSEMBLEA GENERALE

CULTURA E SVILUPPO PER LA CRESCITA DELLE COMUNITÀNUMEROSE LE INIZIATIVE SVILUPPATE DALLA IV COMMISSIONE COPPEM CON PARTNER DIVERSI

DI NATALE GIORDANO REFERENTE IV COMMISSIONE COPPEM

Le connessioni tra la cooperazione cul-turale, intesa nel suo senso più vasto,con le politiche di sviluppo sostenibile,con il dialogo tra i popoli, con la for-mazione del capitale umano e, infine,con la riconoscibilità e la mutua com-prensione delle identità sono, ad oggi,comunemente riconosciute imprescin-dibili in tutta la comunità internazio-nale. Anche i risultati delle analisi edegli incontri svolti nell'ambito delleattività della IV Commissione delCoppem, dal 2001 al 2005, hanno con-solidato l'idea ispiratrice che le dina-miche di sviluppo, al netto di ognistandardizzazione, debbano essere svi-luppate con un approccio integrato as-segnando centralità strategica alla ri-sorsa culturale quale catalizzatore e vo-lano di sviluppo per i settori del turi-smo culturale di qualità e dell’industriaculturale nella sua accezione allargata,ed in quanto tale in grado di: rafforzarei processi di identità culturale di areeterritoriali; promuovere lo sviluppo so-

cio-economico locale; sviluppare pro-cessi di sviluppo sostenibile e destagio-nalizzato dei flussi turistici. Tale otticaintegrata è stata confortata non solodal dibattito politico-istituzionale in-terno alle dinamiche della IV Commis-sione del Coppem, ma anche dagli in-dirizzi strategici internazionali e dallepolitiche comunitarie che, supportatida numerosi riscontri empirici, hannosempre più evidenziato come le risorseculturali materiali ed immateriali pos-sano costituire componente di redditi-vità e armatura socioculturale strategi-ca per lo sviluppo delle economie loca-li, a patto che gli attori operanti sulterritorio gestiscano tali risorse in ma-niera integrata: Beni Culturali, identi-tà culturale, ambiente naturale e pro-dotti tipici devono, quindi, essere inse-riti in reti o sistemi di offerta. Questoprincipio ha ispirato le attività proget-tuali che sono emerse dagli orienta-menti della IV Commissione nella se-conda metà del 2005:

Ecomuseum district network of theMediterranean Maquis – Interreg IIIB ArchimedLa messa in valore dei territori, usando iprincipi di ciò che negli anni '70 venivadefinita “nuova museologia”, attraversola gestione integrata e partecipata da par-te delle comunità, del Patrimonio e delterritorio medesimo è stato l'obiettivoprincipale del progetto Ecomemaq, cheha visto la partecipazione di partner ita-liani, greci e libici, e di cui il Coppem èstato capofila. Il progetto, che ha avutouna durata di 18 mesi, ha prodotto studisulla Macchia mediterranea, ricerche so-cioeconomiche sui prodotti della mac-chia e sul loro utilizzo in ambito gastro-nomico, farmaceutico, cosmetico, oltread eventi culturali e progetti pilota, fina-lizzati a creare consenso delle governan-ce locali sul movimento ecomuseale. Leattività sono state realizzate anche attra-verso incontri periodici tra i partner (so-no stati organizzati meeting in Italia aPalermo, a Roma e a Bari, in Grecia aCreta, ad Iraklion e a Chania). Il proget-to si è concluso nel dicembre 2007, conuna Conferenza Internazionale a cuihanno partecipato esperti internazionali,attori socioeconomici e rappresentanti diautorità locali provenienti da circa dieciPaesi Euromediterranei. I lavori dellaConferenza hanno dato vita ad un Grup-po di Esperti, che ha presentato un Do-cumento Finale, con l'obiettivo di stimo-lare il legislatore regionale ad emanareuna norma che regoli l'approccio ecomu-seale alle dinamiche di sviluppo parteci-pato e con la funzione di animazione delterritorio e delle comunità verso il rico-noscimento di patrimoni in grado di fun-gere da “idee-forza” dello sviluppo. È giàin preparazione la pubblicazione del pro-getto, che oltre alla descrizione delle at-tività progettuali delinea una descrizionedel movimento ecomuseale nello spazioeuromediterraneo. Il sito internet delprogetto, attualmente esclusivamente in

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Roberto Albergoni e Natale Giordano

XII ASSEMBLEA GENERALE

coordinatore delle azioni di sensibilizza-zione e di divulgazione seminariale e do-vrà curare una pubblicazione inerente lepolitiche di sviluppo territoriale me-diante attività di cooperazione sociocul-turale. Il sito Internet del progetto, almomento interamente in francese, è cu-rato dall'Università di Granada, ed ècorredato da una Intranet tra i partner diprogetto: www.invisiblemedins.org

Beni Culturali e Sviluppo Locale – Eu-ropean Social FundLe organizzazioni e le istituzioni impe-gnate sui fronti della tutela, conservazio-ne e valorizzazione del patrimonio cultu-rale hanno negli ultimi anni sviluppatomodelli ed esperienze volte a favorire lapartecipazione attiva del patrimonioculturale nei processi di sviluppo territo-riale. Tale impostazione si è fondataprincipalmente sul riconoscimento dinuovi valori e specificità del patrimonioculturale, che tengono in considerazionele sue multiformi implicazioni di natura

lingua inglese, corredato da dati GISconcernenti la Macchia Mediterraneanei territori coinvolti nelle attività pilo-ta è: www.ecomemaq.ntua.gr

Medins: Identity is future – Mediter-ranean Intangible Space – Interreg IIIB MedoccI processi in atto nell'ambito del ricono-scimento delle risorse culturali immate-riali, come Patrimonio da identificare,tutelare e valorizzare, trovano giustifica-zione nella Dichiarazione UNESCO del2003 “Convenzione per la salvaguardiadel Patrimonio Culturale Immateriale”.La Dichiarazione, infatti, rappresenta unpunto di approdo di un percorso di rico-noscimento dei beni culturali immate-riali, intesi come fattori di “benesse-re”(così come anche quelli materiali co-me i beni ambientali, artistici e monu-mentali), portatori di memorie colletti-ve diverse ed esclusive, che necessita,quindi, per essere fruibile dai cittadini ditutto il mondo, di politiche e operatori

consapevoli della sua vastità e del suovalore. In quest'ottica nasce il progettoMedins, che ha un partnerariato vasto ecomposito (21 partner di oltre dieci Pae-si mediterranei – cui almeno otto mem-bri del network Coppem). Il progetto,della durata di 24 mesi, per la prima vol-ta riesce a cumulare un Fondo della Po-litica di Coesione dell'Unione Europea– il Fondo Regionale per lo SviluppoRegionale (FESR) con lo strumento del-la cooperazione euromediterranea ME-DA. Nel corso del progetto si è identifi-cata una scheda comune per l'inventa-riazione del Patrimonio Culturale Im-materiale, si è realizzato un sito internete sono stati realizzati seminari e incontripubblici a Palermo, a Murcia, a Rabat, aEvora, a Bagheria e a Malta, mentre ilCoppem ha presentato Medins nel qua-dro del Festival della Cultura Immate-riale di Nador. I prossimi incontri si ter-ranno ad Atene, a Palermo, al Cairo eancora a Palermo per la Conferenza diChiusura nell'ottobre 2008. Il Coppem è

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INTERCULTURALITÀ AL ROSMARINO PER IL PROGETTO ECOMEMAQ

Un evento multisensoriale quello tenutosi il 16 di-cembre scorso a Palermo targato ECOMEMAQ epromosso dal COPPEM, in collaborazione con ilCe.S.I.E. Inebriare il palato con degustazioni di pro-dotti mediterranei, mentre si sollecita l'orecchio conmusica popolare e l'occhio con mostre fotografichee spettacoli di giocoleria, per una fruizione a tuttotondo di una identità mediterranea che travalica gliangusti confini nazionali. Forte il riscontro da partedella popolazione locale (nella duplice componenteautoctona e immigrata), vero attore nella promozionequotidiana della macchia; più di trecento, infatti, i vi-sitatori che hanno affollato piazzetta Ballarò, luogoove si è svolta la manifestazione. (i.p.)

XII ASSEMBLEA GENERALE

immateriale e intangibile, e la sua valen-za sociale in quanto fattore d’identità ed’inclusione. Questa complessa visionedel patrimonio culturale lo colloca a pie-no titolo tra le risorse che partecipano aiprocessi di sviluppo locale, con l’acquisi-zione di una rilevanza socio economicagrazie alla ricaduta che una gestione so-stenibile delle attività e dei servizi cultu-rali può produrre sul territorio. Su questepremesse è stato realizzato il progetto“Beni culturali e sviluppo locale”, che hainteso tessere una rete relazionale nelterritorio siciliano, scelto a pilota nellospazio mediterraneo, tra una molteplici-tà di attori. Autorità locali, decisori del-la gestione del Patrimonio, e attori so-cioeconomici, interessati a parteciparealle dinamiche di sviluppo sostenibilesono stati coinvolti in processi di anima-zione integrata del territorio attraversoattività di ricerche, di formazione e disensibilizzazione delle comunità. Nelleattività di formazione sono stati coinvol-ti funzionari di 41 Amministrazioni lo-cali e, tra queste, nove sono state rico-nosciute Antenne culturali locali. Il sitointernet del progetto, interamente initaliano è: www.sviluppoecultura.it e alsuo interno è possibile scaricare anche iltesto della ricerca che sarà presto pubbli-cata. Di interesse la parte dedicata allacooperazione culturale euromediterra-nea e alle organizzazioni internazionalioperanti nel settore culturale.

Sun&Wind – LIFEGli obiettivi del progetto Sun&Wind,coordinato dal Comune di Palermo, so-no centrati su temi di strettissima estringente attualità. Il recente rapporto(2005) dello IEMED di Barcellona sullostato delle Città Mediterranee, eviden-zia come le politiche sulla sostenibilitàurbana rappresentino una sfida già incorso e verso la quale le risposte sono an-cora oggi, inadeguate e in ritardo. Èquindi necessario attrezzarsi adeguata-

mente, soprattutto in un settore, quelloenergetico, di valenza geostrategica, an-che a livello internazionale. Il recuperodelle tradizionali tecniche edilizie, unitoall'uso di materiali innovativi, in gradodi mantenere la temperatura costante,senza l'ausilio di condizionamenti, nellemaggiori città mediterranee, potrà con-tribuire in maniera considerevole allepolitiche di risparmio energetico pro-mosse da Sun&Wind. Il progetto, che siconcluderà il prossimo novembre 2008 aPalermo, con una Conferenza Interna-zionale sul tema del risparmio energeticoe dell'architettura bioclimatica, ha rag-giunto il suo ultimo anno di attività. Intale prospettiva le azioni che il Coppemsarà chiamato a svolgere ne rappresenta-no il valore aggiunto: il completamentodel database con i casi di studio dell'ar-chitettura tradizionale mediterranea, l'a-nimazione territoriale e la sensibilizza-zione delle comunità e infine la costitu-zione del network delle città euromedi-terranee SUN&Wind per il risparmioenergetico. Il sito del progetto, in ingle-se e italiano, all'interno del quale è pos-sibile trovare tutte le informazioni sul-l'architettura bioclimatica mediterra-nea, è www.sunandwind.it

Balat – European Social FundLa connessione tra sviluppo culturale eformazione del capitale umano è elemen-to decisivo per il perseguimento di strate-gie di sostenibilità a medio e lungo termi-ne. Realizzare percorsi formativi in setto-ri che sono connessi alla gestione integra-ta del Patrimonio culturale e in particola-re nell'ambito del restauro dei Beni Cul-turali architettonici è l'obiettivo del pro-getto Balat – finanziato dal Fondo Socia-le Europeo, nell'ambito del programma diIstruzione e Formazione Tecnica Superio-re. Il progetto, che si svolgerà a Mazaradel Vallo, è indirizzato alla formazione dicirca trenta operatori del restauro, sia dinazionalità italiana che migranti residen-

ti e sarà propedeutico alla realizzazione diazioni progettuali con la vicina Tunisianel settore dei piani di recupero urbano.Il sito del progetto, in italiano, èwww.istitutoadriamazara.it Inoltre, a fianco delle attività progettuali,il segretariato della IV CommissioneCoppem, ha sviluppato un tessuto di rela-zioni tra attori della cooperazione cultu-rale e istituzioni, regionali, nazionali edinternazionali, al fine di mettere a sistemai risultati ottenuti nel corso delle azioni diprogetto e ottimizzarne la sostenibilità,oltre a partecipare ad azioni di formazio-ne e di costruzione di reti relazionali lega-ti ai temi dei Diritti Umani e alla loro ap-plicazione nell'ambito della cooperazioneculturale euromediterranea, come nel ca-so della partecipazione al seminario “Di-ritti Umani e apprendimento Intercultu-rale”, della durata di una settimana e te-nutosi dal 2 al 9 settembre scorso, pressola Heindrich Kramer Haus di Berlino. Il perseguimento di comuni obiettivi,con Herimed, l'Agenzia per la gestionedel Patrimonio culturale mediterraneo,nata dal progetto UCH II – finanziatodal programma MEDA, i continui rap-porti col CESIE, per interventi di coope-razione giovanile euromediterranea, lerelazioni con il Glocal Forum, l'opera diintervento e restauro in corso al sito ar-cheologico di Chellah e soprattutto ilcontinuo e incessante rapporto con laFondazione Anna Lindh per il Dialogotra le Culture di Alessandria d'Egitto econ la sua Rete Italiana, hanno garantitoun continuo confronto sui temi dello svi-luppo e del patrimonio. Proprio il Segre-tariato dell'ALF di Alessandria d'Egittoha inteso sottolineare i comuni interessiche sin dalla Sua fondazione ha intessutocol Coppem, presentando, nell'ambitodei lavori della IV Commissione durantela XII Assemblea Coppem lo scorso di-cembre, la proposta di progetto “La Not-te del Dialogo”, su cui riferiamo più am-piamente in altra parte del giornale.

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XII ASSEMBLEA GENERALE

mazione antidiscri-minazione, 31 inda-gini e 21 concorsiche hanno interes-sato le scuole, ilconcorso canoroEurovisione tenuto-si a Helsinky.Si è parlato anche

delle campagnepubblicitarie con-dotte in Austria ein Belgio e degliimportanti festival

musicali e giovanili che si sono svolti inFrancia e a Cipro che hanno veicolatoil messaggio della diversità. In Italia ilMinistero del Lavoro ha presentato ilprogetto bollino rosa “Sono” (StesseOpportunità Nuove Opportunità), perla qualità di genere nel lavoro. In Litua-nia l'ufficio dell'Ombudsman per le pariopportunità è stato selezionato per unpremio televisivo nazionale e di granderilievo sono stati i nuovi partenariaticreati per promuovere la parità. Per laprima volta gli Stati membri hanno svi-luppato strategie nazionali rivolte a tut-te le cause di discriminazione impostan-do un dialogo tra i diversi ministeri e lacosiddetta 'società civile', iniziative vol-te a fare della parità una realtà per tuttiin Europa. L'obiettivo della V commis-sione Coppem è quello di prendere lemosse dai risultati positivi dell'Annoeuropeo per far sì che le sue attività ab-biano un effetto duraturo e di sostenereun lavoro comune per incrementare lapartecipazione femminile alla vita poli-tica e sociale, favorendo l'eliminazionedi stereotipi e pregiudizi. Per usare le pa-role di Pier Virgilio Dastoli, direttoredella rappresentanza in Italia dellaCommissione europea «c'è un ponte fragaranzia dei diritti e delle pari opportu-nità e dialogo fra diverse culture: allabase c'è il comune rispetto per le diffe-renze e la volontà di confronto».

PROGRAMMA “PROGRESS” CONTRO LE DISCRIMINAZIONIAPPELLO DELLA V COMMISSIONE PER PREVENIRLE E COMBATTERLE NEL MONDO DEL LAVORO

DI GIOVANNA CIRINO REFERENTE V COMMISSIONE COPPEM

La francese JanineHaddad, vice presiden-te del Consiglio Regio-nale d’Ile-de-France,esperta nei rapporti traEuropa e Paesi del Me-diterraneo, è la nuovaPresidente della VCommissione Pari Op-portunità del Coppem.Madame Haddad, cheprende il posto di Luci-le Schmid, durante laXII Assemblea Gene-rale di Palermo, ha aperto i lavori dellacommissione illustrando le attività svol-te nel corso del 2007, soffermandosi inparticolare sui legami avviati con asso-ciazioni euromediterranee, università,istituzioni e reti.Obiettivo della V Commissione è quel-

lo di declinare il tema delle Pari Oppor-tunità in diverse forme: dialogo tra le duesponde del Mediterraneo, confrontocontinuo sui differenti aspetti legislativi,riflessione sul significato della lotta con-tro le discriminazioni in un mondo incontinua evoluzione, rafforzamento dellerelazioni di rete e sensibilizzazione dell'o-pinione pubblica sui benefici che offreuna società che valorizza le diversità, of-frendo a tutti i cittadini pari opportunitàsenza discriminazioni. Nel 2008 unanuova iniziativa della Commissione eu-ropea affronterà il problema della discri-minazione che si registra al di fuori delposto di lavoro. Da recenti indagini,emerge infatti, che nonostante la legisla-zione progressista dell'UE - volta a com-battere le discriminazioni fondate sul ses-so, la razza o l'origine etnica, la religione,le tendenze sessuali, l'età e gli handicap -molti cittadini rimangono all'oscuro ditali diritti e non sanno come farli valere.Le idee migliori elaborate nel corso del-l'anno verranno valorizzate nel contestodel nuovo programma Progress. Un invi-to esplicito è stato rivolto dalla V com-

missione “Pari Opportunità” del Cop-pem a tutti i delegati presenti a Palermo,rappresentati di enti locali e poteri terri-toriali, della sponda nord e sud del Medi-terraneo, affinché s'impegnino per pre-venire e combattere la discriminazionesul lavoro, mettendo in campo politichee strumenti adeguati per migliorare l'in-clusione sociale e lavorativa in un'otticaglobale di sviluppo e mobilità. Relatori ed esperti della V commissionehanno analizzato alcuni progetti quali adesempio l'Eu partnership for peace pro-ject e avanzato proposte per il prossimofuturo, consapevoli del fatto che sonoancora molte le discriminazioni presentinella società. Un'indagine Eurobarome-tro, pubblicata all'inizio di quest'anno,ha rivelato che soltanto un terzo dei cit-tadini dell'UE intervistati riteneva di co-noscere i propri diritti nel caso si trovas-se ad essere vittima di discriminazione oazioni persecutorie.Diritti, rappresentatività, riconoscimen-to e rispetto, sono stati i concetti chiaveribaditi all'incontro palermitano dalledelegate che hanno ricordato gli obietti-vi prefissi dall'Anno europeo delle PariOpportunità per tutti, celebrato nel2007, che si stava concludendo. Sonostate citate anche le tante attività lancia-te nei Paesi dell'Unione: premi per la di-versità attribuiti alle imprese, spot creati-vi su MTV, 47 diversi programmi di for-

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JANINE HADDAD ALLA GUIDA DELLA V COMMISSIONEHA MATURATO IN FRANCIA UN’INTENSA ATTIVITÀ POLITICA E AMMINISTRATIVA

Janine Haddad, personalità di spicco delmondo politico francese è stata chiama-ta alla guida della V commissione che sioccupa della condizione femminile nellospazio pubblico e delle pari opportunità.Convinta sostenitrice della politica Euro-mediterranea su questo versante ha ma-turato una preziosa esperienza nell’am-bito degli incarichi ricoperti nel Consiglioregionale Ile-de-France, all’interno delquale si occupa, appunto, dei rapporti traEuropa e i Paesi della riva sud. Di segui-to il discorso di insediamento:

In occasione dell’odierna XII Assem-blea Generale del Coppem, ho l’onoredi essere eletta Presidente della VCommissione per le pari opportunità.Onore per il quale desidero nuovamen-te ringraziare il Presidente e i vice-pre-sidenti del Coppem. È la prima volta,peraltro, che partecipo ai lavori delCoppem, che trovo interessantissimi dadiversi punti di vista. Innanzitutto, hoapprezzato la qualità degli interventi,

che denotano grande esperienza e nonpoca franchezza, soprattutto politica, ein secondo luogo, ed è questo uno deimotivi principali per cui era mio auspi-cio far parte del Coppem, reputo positi-va la scelta di lavorare al processo euro-mediterraneo. Mi occupo di rapporti traEuropa e Paesi del Mediterraneo già dadiversi anni, nell’ambito del ConsiglioRegionale d’Ile-de-France, un tema checerco di approfondire tutte le volte chene ho l’opportunità. Inoltre, quest’an-no, la Francia, con il vertice organizza-to dal governo, che dovrebbe tenersi agiugno e in previsione della Presidenzafrancese dell’Unione Europea, entrerànel vivo della problematica. E infine, laquinta Commissione. Mi è data regolar-mente la possibilità di far parte di com-missioni per le pari opportunità, a livel-lo europeo e internazionale, e in parti-colare all’interno della CGLU. Tutta-via, a Palermo, ho incontrato donneche offrono testimonianze precise, cheparlano di progressi importanti e di pro-

poste oltremodo concrete, che mi per-mettono di avere una visione più cheottimistica del nostro lavoro. Al mo-mento della sua stessa creazione, lascelta della commissione è stata di la-vorare sulle pari opportunità in tutti icampi della vita e, in effetti, tengo mol-tissimo a questa pluralità. È indispensa-bile affrontare argomenti quali i dirittidelle donne, la lotta contro ogni formadi violenza, l’educazione al rispetto, laparità in tutti gli ambiti professionali esociali, ma anche la partecipazione atti-va alla vita pubblica. La presenza delledonne in ambito pubblico è stato tral’altro l’argomento della V commissio-ne all’ultima Assemblea generale, untema di capitale importanza, in quantodà, nel complesso, un’idea del ruolodella donna all’interno della società.Desidero pertanto continuare il lavorocosì ben avviato dalla commissione«Pari opportunità», sulla base dei se-guenti principi chiave: trasversalità eoperatività.

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JANINE HADDAD, VICEPRESIDENTE DELLA REGIONE ILE-DE-FRANCE, RESPONSABI-LE DEGLI AFFARI INTERNAZIONALI ED EUROPEI. IN SINTESI, I PRINCIPALI INCARICHIRICOPERTI:

• Consigliere comunale di Sarcelles (Val d’Oise) – 1989• Assessore alle Politiche sociali e per l’infanzia presso il Comune di Sarcelles, durante

la sindacatura di Dominique STRAUSS-KAHN – 1995• Consigliere regionale d’Ile-de-France – 1998• Presidente della Commissione Finanze del Consiglio regionale d’Ile-de-France – 2002• Responsabile dei lavori della Convenzione sul futuro dell’Unione Europea presso l’Uf-

ficio di Jean-Paul HUCHON, Presidente della Regione Ile-de-France – 2002• Consigliere regionale e vicepresidente in carica con delega alle attività internazionali ed

europee della Regione Ile-de-France – 2004• Presidente della Commissione per la Parità di genere delle Città e dei Governi Locali

Uniti (CGLU) – 2005• Segretario generale per l’Europa di “Metropolis” (Associazione mondiale delle Metro-

poli e delle Città capitali) – 2006

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ne e amministrazione decentralizzata,vengono anche discusse in seno al Consi-glio municipale.• Inoltre, sono fiero di avere proposto labozza di legge sul congedo parentale retri-buito per la nascita dei figli per lavoratoridel settore pubblico e di quello privato, se-condo il quale il periodo di permesso è di16/18 settimane.• Con i cambiamenti apportati al Codicedel Lavoro nel 2003, sono stati raggiuntiprogressi significativi nel garantire qualitàdi genere nella vita lavorativa. Va anche menzionato il fatto che il nu-mero di donne nel processo decisionaleed in politica non raggiunge livelli suffi-cienti. Sebbene le donne abbiano rag-giunto livelli alti, come è accaduto unavolta in Turchia, quando una donna èstata eletta primo ministro, oggi nellaGrande Assemblea Nazionale Turca sie-dono 50 parlamentari donne, rappresen-tando così il 10% del totale. La rappre-sentanza femminile risulta inadeguata an-che nel governo locale. Nelle elezioni lo-cali del 2004, 18 donne furono elette sin-daco, ma abbiamo già iniziato a adopera-re degli sforzi per incrementare la rappre-sentanza femminile negli incarichi di go-verno locale e nazionale. Tuttavia, inTurchia, la proporzione delle donne nelleprofessioni che richiedono una certacompetenza è abbastanza elevata. Oggi-giorno, nell’ambito dell’Università, lapercentuale delle donne tra il personaledocente è del 36% e il 25% dei professo-ri universitari sono donne. Negli altri set-tori, la rappresentanza femminile si atte-sta rispettivamente al 31% tra gli archi-tetti, al 29% tra medici e chirurghi ed al26% tra gli avvocati. In conclusione,nonostante i risultati ottenuti, siamoconsapevoli che i progressi compiuti nonsono sufficienti. Qui vorrei manifestare lanostra determinazione ad andare avanti eringraziare il Coppem e i suoi partners perl’impegno comune volto a edificare unmondo migliore per le donne.

LA MANCATA PARITÀ UN DANNO PER UOMINI E DONNEIN TURCHIA VA AVANTI IL PROCESSO PER L’UGUAGLIANZA DI GENERE, MA MOLTO RESTA ANCORA DA FARE

DI ZEYNEP KARAHAN USLU PRESIDENTE DEL TURKEY RESEARCH CENTRE AYDIN UNIVERSITY, ISTANBUL

Sebbene la definizione delle donne come“architetti della società” rifletta una real-tà, non vi è mai stato un periodo nella sto-ria mondiale nel quale le donne abbianocondiviso il mondo in modo paritario congli uomini. Tale profonda e fondamentaledisuguaglianza non danneggia solo le don-ne ma anche gli uomini che condividonocon loro lo stesso mondo. Di conseguenza,una vita migliore è possibile soltanto at-traverso un’uguale partecipazione e condi-visione della vita stessa. Tuttavia, se purecon disparità proporzionali ai diversi livel-li di sviluppo in ogni paese, le donne sonoancora molto indietro in confronto agliuomini riguardo a molti indicatori fonda-mentali quali istruzione, sanità ed occupa-zione in tutti i paesi. A tal riguardo, la glo-balizzazione ha aggiunto, accanto allenuove opportunità ricche di nuove sfide eproblematiche, una dimensione diversaalle disuguaglianze esistenti. In questocontesto, credo che la nuova impresa del-la V Commissione del Coppem rappre-senterà un valore aggiunto di grande im-portanza. In altre parole, migliorare la po-sizione delle donne, proteggerne i diritti egli interessi, sfruttarne il potenziale ed as-sicurare l’uguaglianza di genere sono di-ventati un’intesa comune tra la comunitàinternazionale e le autorità nazionali, raf-forzando così le aspettative secondo cuiquesta disuguaglianza universale verrà ri-mossa entro la fine di questo secolo. Con-tinuano ad aumentare gli sforzi incessantiper concretizzare e migliorare l’attuazionee i meccanismi di controllo di tale intesa.Uno dei contributi di questa politica aipaesi in cui la disuguaglianza di genere stadiminuendo è lo sviluppo raggiunto sianel settore affaristico che in altri settori.Ciò si deve principalmente al fatto chel’integrazione delle donne nella vita socia-le permette un uso produttivo delle risor-se umane in quei paesi. In tale contesto, ilfatto che la Turchia abbia firmato senza ri-serve la Dichiarazione di Pechino e sia trai primi venti stati firmatari del Protocollo

Opzionale alla Convenzione, confermal’impegno di questo paese nell’eliminazio-ne della discriminazione di genere controle donne. Il Protocollo Opzionale è entra-to in vigore in Turchia nel gennaio 2003.Nello specifico, per quanto riguarda laTurchia nel processo di accesso alla UE, inaggiunta agli importanti emendamenti al-la Costituzione che hanno reso l’ugua-glianza di genere una responsabilità fon-damentale dello Stato, le leggi principalidell’ordinamento giuridico turco sono sta-te del tutto modificate nel quadro dellastessa prospettiva. In tale contesto:• Nel 1998 è stata adottata una legge sul-la Protezione della Famiglia che mira aprevenire le violenze domestiche. • Il nuovo Codice Civile Turco conte-nente disposizioni più egualitarie è entra-to in vigore nel 2002. • La legge sulla creazione dei TribunaliFamiliari è stata adottata dalla GrandeAssemblea Nazionale turca ed è entrata invigore il 18 gennaio 2003.• Il nuovo Codice Penale Turco, redattocon l’intenzione di assicurare l’uguaglian-za di genere, è stato emendato con dispo-sizioni che prevedono sanzioni severe alfine di prevenire la violenza sulle donne,ed è entrato in vigore il 1 giugno 2005. • Un altro importante miglioramento ècostituito dall’entrata in vigore nel no-vembre 2004 della legge istituzionale ri-guardante il meccanismo nazionale re-sponsabile dell’uguaglianza di genere. • In conformità al nuovo diritto comuna-le, i comuni con più di 50.000 abitanti edi comuni di dimensioni maggiori sono te-nuti a fornire ricoveri per donne e bambi-ni. In tal modo, sarà possibile erogare ser-vizi di prevenzione e protezione alle don-ne che hanno subito violenza. • Conformemente allo stesso diritto, ilConsiglio cittadino è formato da rappre-sentanti di pubbliche istituzioni, ONG,sindacati, università e ordini professiona-li. Le decisioni dei Consigli cittadini, as-sunte secondo il principio di partecipazio-

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LA GRANDE SFIDA PER L’UGUAGLIANZA IN MAROCCOLE MAGGIORI DIFFICOLTÀ RISCONTRATE NELL’ESERCIZIO DELLE ATTIVITÀ POLITICHE E NELLA VITA DI PARTITO

DI OUAFAE BENFEDDOUL CONSIGLIO COMUNALE DI RABAT (MAROCCO)

Il Marocco, nel corso degli ultimi anni,ha conosciuto importanti trasformazioniriguardanti il ruolo sia pubblico sia pri-vato della donna. Davanti al diritto, nel-lo spazio pubblico, le donne sono sogget-ti autonomi. L'uguaglianza di principio ela non discriminazione tra uomini e don-ne è sancita dalla Costituzione maroc-china, in particolare per quanto riguardai diritti politici, civili e il diritto al lavo-ro. L'uguaglianza di diritti proclamatadalla Costituzione marocchina e daiTrattati internazionali ratificati dal Ma-rocco è confermata da diversi testi di leg-ge, tra i quali quelli che riguardano l'ele-zione e la composizione del Parlamento.Ma i dati sulla partecipazione politicafemminile, però, dimostrano che, di fat-to, non esiste piena eguaglianza, anche senegli ultimi anni si è registrato qualcheavanzamento. La presenza femminile ri-sulta scarsa nei luoghi del potere e delladecisione, ma le donne hanno maturatouna partecipazione viva nel settore asso-ciativo. Tuttavia, dal 6 settembre 2000,giorno in cui il Re Mohammed VI ha no-minato la prima donna ministro a capodel Ministero degli Affari Sociali, la pre-senza femminile nel governo, anche se li-mitata, è in crescita. Lo ha rilevato Qua-fe Benfeddoul, presidente della commis-sione Affari legali e Conflitti del Consi-glio comunale di Rabat, che, durante laXII Assemblea generale del Coppem haparlato appunto delle pari opportunitànella legislazione marocchina, nella co-stituzione, nel diritto privato e in quellopubblico. Ecco il quadro della condizionefemminile in Marocco com’è emerso dalsuo intervento.La Costituzione garantisce a tutti i citta-dini i diritti politici e civili. Le pari op-portunità nel diritto privato marocchinohanno significativi punti di riferimentonel Codice di famiglia e nel Codice nellavoro. Il primo garantisce i diritti delledonne (preambolo del codice) e assicu-ra la parità tra uomini e donne. Il Codi-

ce del lavoro, al di la del preambolo, as-sai importante, sancisce il divieto di dis-criminazione in ambito lavorativo e pro-fessionale e la parità salariale. Le pari op-portunità nel diritto pubblico marocchi-no hanno riscontro nel Codice elettora-le e nella Legge sulle organizzazioni po-litiche. In base al Codice elettorale,hanno diritto al voto i cittadini maroc-chini di entrambi i sessi che abbiamo 18anni compiuti e che godano dei diritticivili e politici e non risultino in alcunmodo interdetti. La Legge sulle organiz-zazioni politiche riconosce ai cittadinimarocchini maggiorenni di entrambi isessi il diritto di aderire liberamente aqualsiasi partito politico legalmente co-stituito, il cui statuto dovrà prevedere unnumero proporzionale di donne e di gio-vani che siederanno nei ranghi dirigen-ziali dello stesso partito.E ora uno sguardo alle problematicheconnesse con la partecipazione agli orga-nismi di massa. Ancora oggi si registrauna scarsa adesione ai partiti, sia per ra-gioni coniugali e familiari, sia per ragionisociali. Il che implica: partecipazione in-significante delle donne alla cellula, alcircolo, alla sezione di partito; presenzascarsa e alle riunioni, ai meeting, ai con-gressi organizzati la sera tardi e nel wee-kend; assenza di contatto con i cittadinie, persino, con i membri del partito; man-canza d’esperienza politica a livello loca-le, regionale, nazionale. Inoltre è dato ri-levare una scarsa partecipazione delledonne al livello degli organi dirigenzialidei partiti per molteplici cause: mancan-za di donne responsabili a livello locale;molteplicità di mansioni fuori e dentrocasa; la concessione dell’alternanza a li-vello di responsabilità locali e nazionaliviene spesso fatta a scapito delle donne.Un capitolo a se stante è quello dei limi-ti riscontrati nell’attribuzione delle quotefemminili. Le quote costituiscono la por-ta d’ingresso per la partecipazione delledonne al potere decisionale, e, tuttavia ri-

mangono proporzionate e limitate a livel-lo non locale ma nazionale. In pratica,l’uso delle quote è stato distolto dagliobiettivi perseguiti durante le lunghe lot-te delle ONG femminili. Le quote riguar-danti la rappresentanza femminile al li-vello degli organi consultivi e deliberati-vi dei partiti politici è del 20%, percen-tuale iscritta negli statuti di alcuni partiti,ma non da tutti rispettata. In ogni caso, ipartiti politici non fissano quote per lecandidature elettorali locali, provinciali eregionali. A livello locale, la pratica della“democrazia interna” ai partiti determinanegativamente la designazione dei capili-sta. In caso di elezione, le donne maroc-chine soffrono delle ambizioni degli uo-mini, desiderosi tutti di essere presidentidi un Comune o almeno vicepresidenti (atitolo d’esempio, a capo del Municipiodella capitale del Marocco, non vi è nep-pure un vicepresidente donna, tuttavia èpossibile trovare, anche se in via eccezio-nale, donne presidenti di comuni rurali).A livello regionale, non vi sono quoteprestabilite, questa circostanza spinge laconsigliera locale a lottare per ottenereun seggio in consiglio regionale per mez-zo della “democrazia interna” al partitopolitico, e quindi tramite votazione inter-na. Un altro campo di battaglia, non fa-vorevole alle donne, per le ragioni sopraevidenziate, è quello della costituzionedell’Ufficio del Consiglio.In conclusione, rimane aperto la “gran-de sfida” per rafforzare la prassi delle pa-ri opportunità in Marocco a livello dirappresentanza politica femminile. I par-titi politici rivestiranno un ruolo positi-vo adottando le quote a livello di candi-dature locali, provinciali e regionali,mentre gli uomini dovranno prenderecoscienza di avere un solo partner nellalotta contro la povertà e la disoccupazio-ne: la donna, appunto. La donna è fau-trice di sviluppo umano, ma perché nonviene considerata anche artefice dellosviluppo locale e regionale?

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giovani lavoratori che operano nel-l’ambito di organizzazioni giovanili, or-ganizzazioni civili che hanno a che fa-re con i giovani. Il programma fu pro-gettato per facilitare incontri, partena-riati e reti all’interno del partenariatoEuromediterraneo. Il programma Euro-med per la gioventù acquista un’impor-tanza sempre maggiore nel contestodella politica europea di vicinato, cheha sottolineato l’importanza del dialo-go tra civiltà e dei legami umani tra ipopoli dell’Europa allargata e i loro vi-cini. La cooperazione diretta “Peopleto people”, ossia tra le società civili,può contribuire considerevolmente al-la stabilità politica, allo sviluppo eco-nomico e alla coesione sociale nelle re-gioni. Per non dilungarmi, mi auguroche si riesca ad utilizzare la nostra espe-rienza per conseguire non solo gliobiettivi delle singole commissioni, matutti gli obiettivi del Coppem. Unen-domi a voi, mi auguro di poter incre-mentare il mio bagaglio di esperienza edi offrire il mio impegno per il raggiun-gimento dei nostri scopi.

Per prima cosa vorrei esprimere la miaprofonda gratitudine per essere statoaccolto da voi nell’ambito della fami-glia del Coppem, il che mi carica diuna grande responsabilità non solo neiriguardi degli impegni all’interno dellamia commissione, ma anche per il rag-giungimento degli obiettivi del Cop-pem e per lavorare in armonia con tut-ti gli stimati partner. La mia esperienzasi è sviluppata in veste di responsabiledell’Unità Euromed per la Gioventù inEgitto; questa unità, che è affiliata alConsiglio Nazionale della gioventù, la-vora per il raggiungimento degli obiet-tivi del Processo di Barcellona nella se-zione “Gioventù e società civile”. Il programma “Euro-med per la Gio-ventù” (Euro-Med Youth) è un pro-gramma regionale istituito all’internodel capitolo terzo del processo di Bar-cellona intitolato “Partenariato neisettori sociale, culturale e umano”. LaDichiarazione di Barcellona, adottatanel 1995, ha gettato le basi per il pro-gramma Euro-Med per la Gioventùsottolineando che “gli scambi tra i gio-vani dovrebbero essere gli strumenti

adatti a preparare le generazioni futuread una cooperazione sempre più strettatra i partner Euromediterranei”. Il pro-gramma Euro-med per la Gioventù siconcentra sulla mobilità, l’istruzionenon formale e l’apprendimento inter-culturale tra giovani, giovani leader e

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UN NUOVO STRUMENTO DI COESIONE PER LA GIOVENTÙFONDAMENTALE REINDIRIZZARE LE NUOVE GENERAZIONI VERSO UNA STRETTA COOPERAZIONE

DI GEHAD GALAL AMER RESPONSABILE PER IL PROGRAMMA EUROMEDITERRANEO SULLA GIOVENTÙ IN EGITTO

Giovanna Cirino e Gehad Galal Amer

Ouafae Benfeddoul e Fatiha Bakkali

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UN MOTORE PER IL PARTENARIATO EUROMEDITERRANEODIBATTITO APERTO SUL RILANCIO DEL PROCESSO DI BARCELLONA

DI FABIO PELLEGRINI PRESIDENTE FONDATORE COPPEM

Sono trascorsi più di dodici anni dallaDichiarazione di Barcellona (27-28 no-vembre 1995) ed anche se i bilanci do-vrebbero essere fatti alla fine dei per-corsi, possiamo almeno fare il puntodella situazione a tre anni dall’anno li-mite, quel 2010 entro il quale si do-vrebbe raggiungere uno degli obiettivipiù importanti, quello della creazionedi una zona di libero scambio eurome-diterraneo. Un obiettivo, questo, cherichiede riforme importanti di carattereeconomico, sociale, politico, giuridicoed istituzionale, tali da modificare pro-fondamente la sostanziale natura deiPaesi Terzi Mediterranei. Processi diprofonda trasformazione che non solorichiedono volontà e stabilità politica,ma anche tempo, strumenti e risorse fi-nanziarie notevoli. Queste condizioninon ci sono tutte, né in tutti i Paesi me-diterranei; le risorse messe a disposizio-ne per realizzare le condizioni di succes-so delle riforme sono state poche e conmeccanismi di utilizzazione tutt’altroche semplici ed efficaci. Alcuni obietti-vi previsti dal “Processo di Barcellona”

sono poi in gran parte il risultato di al-tri successi, come la crescita ed il raffor-zamento del ruolo delle società civili,che sono legati alla crescita economica,al funzionamento delle istituzioni pub-bliche, all’esistenza di uno Stato di di-ritto, alla diffusione del settore privato,alla crescita e stabilizzazione di sistemidemocratici quale intreccio sinergico.La società civile s’intende una forma-zione articolata della società che crescecon le forme associative di ogni tipo:economiche, sociali, sindacali dei lavo-ratori e degli imprenditori, professiona-li, culturali, politiche (partiti), ecc..Certo non tutto è fermo e statico: mol-te realtà sono in movimento ed in tra-sformazione, ma le tendenze sono lenterispetto alle sfide che provengono dallasoluzione di problemi che non lascianotroppo margine di tempo per essere tro-vate: la creazione di milioni di posti dilavoro per masse di giovani per le qualialtrimenti ci sono solo rassegnazione edinedia, rivolta o emigrazione, ancheclandestina, alla ricerca di migliori op-portunità di vita. L’emigrazione non

può essere una soluzione per risolvere laquestione del lavoro. Può alleggeriretemporaneamente le tensioni e soddi-sfare le esigenze dei Paesi europei aiquali servono nuove forze di lavoro, manel medio-lungo periodo c’è il rischiodi un depauperamento di risorse umaneche potrebbero compromettere l’oppor-tunità della crescita locale. Il “Processodi Barcellona” dovrebbe produrre, al dilà della scadenza del 2010, un pacificorivoluzionamento della realtà del Baci-no del Mediterraneo, con un notevoleimpiego di risorse umane, di contributiculturali ed intellettuali, di innovazio-ne e trasferimenti di nuove tecnologie ,di risorse economiche. Ma l’Unione eu-ropea non ha forza, non ha coesione edunità d’intenti; gli Stati sono deboli e iloro dirigenti incerti e confusi, nonhanno autorevolezza e qualità politicheall’altezza delle sfide, ma impediscono,o ritardano nei migliori dei casi, un pro-cesso più avanzato di integrazione e diUnione economica, politica ed istitu-zionale per poter definire politiche co-muni, prendere decisioni rapide ed effi-caci, parlare con una sola voce e mette-re a disposizione le risorse economico-finanziarie per sostenere e realizzareobiettivi ambiziosi sul piano internazio-nale e nello specifico nell’ambito delMediterraneo. Non è con la somma deirisultati, anche se positivi, di un limita-to numero di progetti più o meno im-portanti che si può promuovere ed ac-compagnare un tale profondo rivolgi-mento che richiede, appunto, molte ri-sorse assieme ad una visione strategicadi grande respiro, ma anche di rapportidemocratici tra i partner. Non solo noi,ma anche il Parlamento europeo ha va-lutato negativamente il meccanismodelle intese bilaterali tra i Paesi membridell’Unione europea e quelli apparte-nenti ai PTM, proponendo di superareuna procedura lenta e complessa, affi-dando alla Commissione europea la

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COMMENTI

Fabio Pellegrini

scorso sono state avanzate proposte diuna nuova iniziativa istituzionale. Ilnuovo Presidente della Repubblicafrancese, sia nel corso della campagnaelettorale che successivamente, ha lan-ciato l’idea di una “Unione Mediterra-nea”. L’Assemblea Nazionale francese,nel mese di dicembre ha prodotto uncorposo documento a tale proposito,ma ancora non sono chiari i termini edil carattere che dovrebbe assumere unatale “Unione”. Si parla di complemen-tarietà al “Processo di Barcellona”. Nel-l’ultima riunione di Lisbona dei 37 Mi-nistri degli Esteri si è discusso della pro-posta di Sarkozy, con posizioni favore-voli accompagnate da varie sfumature.Quelle prevalenti sono che dovrebbecomunque inserirsi nel “Processo diBarcellona”, non essere alternativa, po-tendo comunque rappresentare unaspinta di volontà politica e di operati-vità progettuale per realizzare più rapi-damente ed efficacemente il partena-riato euromediterraneo. Ma è ciò cheva sostenuto, anche se le incognite del-le intenzioni non sono ancora chiare.

competenza di definire le convenzionicon i PTM aumentandone l’efficacia ela possibilità di realizzare progetti dipartenariato. Gli Stati, anche in questocaso riservandosi le competenze hannoprodotto un meccanismo inefficace erelegato la Commissione ad un ruoloinsufficiente. Inoltre i rapporti bilatera-li tra gli Stati non hanno consentito al-le collettività territoriali di inserirsi eportare il loro contributo al partenaria-to euromediterraneo. Alla luce degliscarsi risultati più che mai resta ancoravalida la necessità di istituire un Comi-tato permanente rappresentativo dellecollettività territoriali, come hannochiesto anche il Parlamento europeo edil Comitato delle Regioni. La nascitadell’Assemblea Parlamentare Eurome-diterranea (APEM) e la FondazioneAnna Lindt sono da registrare tra le de-cisioni positive e saranno utili per favo-rire gli scambi istituzionali e per soste-nere la cooperazione ed il dialogo inter-culturale attraverso la Fondazione chaha sede in Alessandria d’Egitto. Un ri-tardo grave va registrato anche per

quanto concerne la creazione di unaBanca euromediterranea. Si è parlato dialtre soluzioni, collegate alla BEI od al-tro, ma la soluzione della Banca è quel-la su cui è necessario spingere in quan-to strumento più strutturato sul pianooperativo, ma soprattutto per quanto ri-guarda la possibile disponibilità finan-ziaria da utilizzare ai fini della coopera-zione e del partenariato. L’esistenza diuna Banca di questo tipo potrebbe fa-vorire l’interesse dei ricchi Paesi Arabidel Golfo che già oggi dispongono dinotevoli risorse (“petrodollari”) attual-mente attratte dalle opportunità di af-fari in Occidente piuttosto che investi-re nei Paesi arabi mediterranei e delnord Africa. Secondo alcune previsioniattendibili, nei prossimi venti anni, iPaesi Arabi del Golfo incasseranno 24mila miliardi di dollari dalla vendita dipetrolio e gas. Se solo una minima par-te di questa ingente somma trovassenella Banca la via degli investimentinell’area mediterranea almeno il pro-blema delle risorse si sarebbe molto ri-dimensionato. Nel corso dell’anno

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COMMENTI

IL FUTURO DELL’UMANITÀ È QUELLO DELLE SUE CITTÀSEMINARIO SULLA COOPERAZIONE FRA LE AUTONOMIE LOCALI

DI NOUREDDINE SBIA PRESIDENTE DEL FORUM ALGERINO PER LA CITTADINANZA E LA MODERNITÀ

Su invito del-l'Amministra-zione civicadel Comunedi Favara, si ètenuto il 29Novembrescorso, nelcentro dell'A-grigentino,ilSeminario sultema “La Co-operazione eu-romediterra-nea tra città”.Ilavori sonostati aperti dalVicesindaco diFavara on. Fi-lippo Lentiniche dopo ave-re salutato ipartecipanti,ha affermatodi considerare come un fatto di grandeinteresse per la città l'invito che il Cop-pem, in occasione del Seminario, ha ri-volto ad alcuni dei suoi membri più pre-stigiosi, tra i quali il prof Said El Dak-kak, il Prof Ali Abu Ganimeh, il profPhilippe Sanmarco, il dr NouredinneSbia, Fatiha Bakkali, deputata dal Par-lamento del Regno del Marocco. Glieminenti relatori, nei loro interventi,hanno prospettato possibili e concreteazioni di cooperazione tra Città e Regio-ni in ambito euromediterraneo. Taliazioni potrebbero svilupparsi principal-mente in campo sociale in quello deigiovani. Ai lavori, che hanno avuto l'attentomoderatore in Francesco Sammaritano,ha partecipato anche il Segretario gene-rale del Coppem, Lino Motta. In parti-colare, Nourreddine Sbia, presidente delForum algerino per la cittadinanza e lamodernità, ha affermato che “la globaliz-zazione degli scambi e l'esigenza, per le

città del Mediterraneo, di elevarsi al li-vello delle grandi metropoli del Nord,induce l'Algeria a ricercare forme di co-operazione con un forte valore aggiuntoe, di conseguenza, a stringere rapporti dipartenariato tra gli organi istituzionalidei Paesi delle due sponde del Mediter-raneo”. Tali accordi vanno definiti so-prattutto tra i protagonisti della societàcivile, tra le autorità cittadine e univer-sitarie, con il trasferimento di conoscen-ze e lo scambio di esperienze e di know-how in modo da assicurare lo svilupposostenibile delle città, conformementeagli standard internazionali, in quanto,come è stato adeguatamente sottolinea-to dall'Onu, ad apertura del III ForumUrbano Mondiale, tenutosi a Vancouver(Canada), “il futuro dell'umanità dipen-de da quello delle sue città”. Il professor Sbia ha ribadito la ferma vo-lontà dell'Algeria di aprirsi a livellomondiale ed ha citato, in questa pro-spettiva, la fondazione dell'Unione del

Maghreb Ara-bo (UMA)quale obietti-vo strategicodi prim'ordineper tradurre inrealtà la pro-gettata zona dilibero scambiodell'intera re-gione; e anco-ra, la progetta-ta area di libe-ro scambioaraba e gli ac-cordi sotto-scritti con laNigeria e ilSudafrica cheper mettonodi realizzare, difatto, un polodi sviluppoafricano. Il

rappresentante algerino ha dato atto alCoppem degli sforzi compiuti per avvici-nare le Istituzioni locali all'interno dellospazio euromediterraneo e ha collocatotali iniziative nell'ambito di tutta una se-rie di positive iniziative a livello inter-nazionale cui l'Algeria ha partecipatocon interesse, e a prese di posizione chetestimoniano anche dell'impegno a fa-vorire di nuovi processi di collaborazio-ne per lo sviluppo, a cominciare daglisforzi diplomatici del premier spagnoloZapatero per l'Alleanza delle Civiltà,lanciata in sede Onu nel Settembre2004. Occorre progredire lungo questastrada, favorendo una presa di coscienzaeuromediterranea, e uscire dai paradigmilegati ai problemi della sicurezza con ilcorollario di allarmismi, per riconciliarsicon la grande tradizione del dialogo,.Della circolazione delle idee e della pro-ficua cooperazione, a vantaggio del pro-gresso condiviso e del comune sviluppodelle nostre società.

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PROPOSTE E COMMENTI

Noureddine Sbia

liani hanno per-tanto illustrato illoro progetto alCoppem, che haimmediatamenteindividuato leenormi potenzia-lità del progetto,ovvero quello dicreare in pochimesi un OspedaleVirtuale, che ab-bracci tutti i paesiaderenti al Cop-pem. A regimel'Ospedale Vir-tuale potrebbeoperare nel se-guente modo: fratutte le struttureospedaliere con-

nesse verrebbero scelte, per ciascuna del-le specializzazioni, nelle quali viene sud-divisa la medicina, 2 o 3 centri di eccel-lenza per ciascuna specializzazione ed aqueste, a secondo casi, si rivolgerebberole altre strutture in caso di consulto o diemergenza sanitaria: ancora una voltaciascuna struttura potrebbe diventarecentro di eccellenza o fruitore di un ser-vizio. Giusto a titolo di esempio si elen-cano alcune delle specializzazioni, giàpresenti nella rete attuale: Allergologia,Dermatologia, Cardiologia, Ematologia,Malattie Infettive, Neurologia, Oculisti-ca, Oncologia, Pediatria, Urologia ecc.Come detto il Progetto è ambizioso e so-lo alcuni mesi fa poteva essere catalogatonel libro dei sogni, ma oggi i tre partnersono convinti che nel 2008, con il sup-porto del Coppem, l'Ospedale VirtualeMediterraneo diventerà una realtà ope-rativa, abilitando a tutti i soggetti pub-blici e privati, collegati ad HCSat, pro-cessi e metodologie innovative di comu-nicazione con standard elevati di qualitàe di sicurezza, come solo il satellite bidi-rezionale può garantire.

L'OSPEDALE VIRTUALE AL SERVIZIO DEL MEDITERRANEOIL SUPPORTO DEL COPPEM PER RENDERE OPERATIVA UNA NUOVA RETE DI CENTRI D’ECCELLENZA

DI PAOLO BINELLI AMMINISTRATORE DELEGATO TELESPAZIO

Agli inizi del2005, per dare se-guito ad un'intui-zione dell'Ing. Vi-liani di HospitalConsulting (real-tà operativa sulterritorio italianoda oltre 20 anniper dare Serviziall'ambienteospedaliero nazio-nale), si incontra-vano a Firenze lostesso Viliani conPaolo Binelli diTelespazio e Pog-giolini di Tele-com Italia. Inquella occasioneveniva messa apunto quella che in pochi mesi sarebbediventata una realtà operativa in Italia:l'Ospedale Virtuale (HCSat). Grazie alletecnologie messe a disposizione da Tele-com Italia e da Telespazio, che ha realiz-zato un'infrastruttura satellitare unicanel suo genere, ed alla caparbietà di Ho-spital Consulting, che ha progettato e re-so disponibili una serie di servizi telema-tici per gli ospedali italiani e che soprat-tutto ha svolto un'attività massiccia diconvincimento della bontà dell'iniziati-va verso i potenziali beneficiari dellastessa, già da fine 2007, 30 strutture ospe-daliere italiane sono collegate in rete fradi loro con collegamenti a larga bandaper scambiarsi informazioni e mettere adisposizione, ciascuno a beneficio di tut-ti, il know how specifico disponibile. Ho-spital Consulting, attraverso HCSat, haindividuato uno strumento innovativocapace di creare una vera e propria retedi comunicazione fra le varie strutture, difacile e semplice impatto sugli utilizzato-ri, in grado di permettere il confronto, illavoro di gruppo e lo scambio di espe-rienze fra tutti i soggetti coinvolti. Ogni

struttura è un potenziale fruitore ed allostesso tempo un potenziale erogatore diun servizio grazie alla disponibilità, pres-so ciascuna sede, di una stazione satelli-tare di dimensioni ridotte (circa 1 m. didiametro) che permette di ricevere e tra-smettere informazioni fino a circa 700Kbit/s in qualsiasi zona d'Italia, senza al-cuna limitazione di natura logistica. Ilprogetto è ambizioso ed i tre partner nonintendono fermarsi a questo già presti-gioso risultato, in quanto stanno lavoran-do per estendere la rete nel 2008 a 60strutture ospedaliere italiane e raggiun-gere le 100 a fine 2009. Ma non è finitaqui, in quanto il satellite sul quale operala rete ha una copertura non solo italia-na, ma comprende anche tutta l'Europaed il Bacino Mediterraneo, fino ad esten-dersi a gran parte del mondo arabo: ciòvuol dire che qualsiasi stazione satellita-re, installata presso una struttura ospeda-liera, situata nell'area di copertura del sa-tellite, può immediatamente connettersialla rete di ospedali già operativa in Ita-lia e diventare immediatamente fruitoreed erogatore dei servizi. I tre Partner ita-

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PROGETTI

IN SICILIA UN CENTRO PER I MINORI NON ACCOMPAGNATI LA REGIONE INTERVIENE CON UN’INIZIATIVA CHE AFFRONTA UN ASPETTO DRAMMATICO DELL’EMIGRAZIONE

DI BEPI LIMA RAPPRESENTANTE DELL’ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI DELLA REGIONE SICILIANA

Sia nel 2005 che nel 2006 sono approda-ti circa 1500 minori stranieri non accom-pagnati: poiché la legge italiana non neprevede l'espulsione, è doveroso occupar-si della loro accoglienza. Allo sbarco dalnatante i minori vengono presi in conse-gna dalle forze di polizia, che nella mag-gior parte dei casi non parlano la linguadel minore e non possono avere cognizio-ne delle sue effettive necessità. Cominciapoi la ricerca affannosa di una comunitàper minori che abbia posti disponibili;queste comunità generalmente non sonodotate di un interprete né di un mediato-re culturale, quindi è abbastanza com-prensibile che, nell’arco di una settimana,circa il 70 per cento dei minori stranieri,senza alcuna figura di riferimento, fugga,facendo perdere le tracce. Secondo i daticonfrontati con il Ministero dell'Internoitaliano, dei 1500 ragazzini stranieri chearrivano non accompagnati, soltanto 300vengono poi regolarmente identificati edavviati lungo il percorso legale dell'inte-grazione. Ciò significa che ogni anno nel-la sola Sicilia ci sono 1200 bambini chemolto probabilmente sono vittime dellacriminalità organizzata e dello sfrutta-mento, solo alcuni, infatti, riescono a rag-

giungere i parenti già emigrati in Europa.Questo tipo di accoglienza non può esse-re considerato degno di un paese civile, èessenziale quindi che al momento dellosbarco ci sia un'organizzazione pronta aprendere in carico questi ragazzini, e so-prattutto ad avviare un percorso reale diintegrazione in una struttura che sia dota-ta delle figure professionali essenziali pergarantire una vera comprensione delle lo-ro esigenze e inclinazioni. L'idea è dicreare un centro temporaneo per non piùdi 3 mesi con la presenza di psicoterapeu-ti, psicologi, assistenti sociali ed educato-ri, alcuni anche di madrelingua (per que-sto abbiamo avviato un percorso di colla-borazione con i paesi del Mediterraneoperché ciascuno possa indicare tali figureprofessionali). In questi 3 mesi si dovràfare innanzi tutto uno screening non solosanitario del minore, accertando anche lasua effettiva provenienza, allo scopo divalutare: 1. possibilità di affidamento afamiglie originarie; 2. assegnazione a co-munità multietniche che siano effettiva-mente dotate delle figure indispensabiliper garantire l'integrazione del ragazzo. Èun percorso non facile: ma l'AssessorePaolo Colianni ha già stanziato 6 milioni

di euro per la creazione di questi centriindividuando anche un modello operati-vo. Riteniamo che il Coppem, con la suaesperienza e con la sua capacità di aggre-gazione di tante esperienze, possa essereal fianco dell'Assessorato per la gestionedi questo momento così importante chepuò garantire un'accoglienza degna di unpaese civile. Sono già state reperite lestrutture che dovranno accogliere questainiziativa con l'Assessorato alla sanitàdella Regione Siciliana e all'inizio delprossimo anno dovremmo partire conuna fase di sperimentazione. Il ministerodegli Interni italiano parteciperà a questainiziativa che riteniamo possa diventareun esempio di accoglienza che l'interaUnione Europea possa poi prendere co-me riferimento.“I diversi volti dell'Emigrazione”Il Coppem ha promosso la realizzazione diun documentario su “I diversi volti dell’e-migrazione” con l’obiettivo di far cono-scere i difficili problemi legati al fenome-no nella sua complessità. Riteniamo chela conoscenza del fenomeno dell'immi-grazione sia importante. La Sicilia puòcomprenderlo ancora meglio perché havissuto questo fenomeno dal primo dopo-guerra. Questo concetto di accoglienza èparticolarmente spiccato nel popolo sici-liano perché sa cosa vuol dire andare al-l'estero e trovare a volte un ambienteostile, dove è difficile integrarsi. Per que-sto la capacità di accoglienza del nostropopolo è mediamente più sviluppata ri-spetto a quella di altri. Riteniamo che ciòche favorisce la capacità di conoscenzadel fenomeno può contribuire a facilitarel'integrazione dei migranti che arrivanoin Sicilia o la attraversano come territo-rio di passaggio. L'Assessore Colianni perquesto è stato molto lieto di poter assicu-rare il contributo del nostro Assessoratoaffinché questo documentario possa ve-dere la luce e possa essere diffuso per au-mentare la capacità di integrazione so-prattutto sul piano culturale.

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PROGETTI

della domanda di beni, servizi e opportuni-tà lavorative. Lo sviluppo di questi compo-nenti ICT permetterà, oltre a sostenere eaccompagnare la formazione residenzialemediante la FAD, di costituire una rete traquanti, attori italiani, locali e mediterra-nei, siano interessati ad aderire al progetto.L’area della comunicazione accompagnal’evoluzione del progetto e prevede, nellafase iniziale, un’attività di pubblicizzazionefinalizzata a presentare l’intervento e amettere in rete i vari attori, mediante larealizzazione di convegni, incontri, bro-chure informative, locandine, pubblicitàattraverso mass media, comunicati stampae il sito web del progetto. Nella fase finale,sarà realizzato un convegno di chiusura eun volume che raccoglierà i risultati rag-giunti, i contributi dei diversi attori dellarete e le esperienze più interessanti, tra lequali i migliori Project Work realizzati daicorsisti nell’ambito del Master. Il conve-gno di apertura si è tenuto il 17 novembrepresso il Cefpas, e ha visto l’intervento dinumerose autorità e di pubblico, per unapartecipazione complessiva di circa 100persone. In particolare si è registrata la pre-senza del Segretario Generale del Coppem(Comitato Permanente per il PartenariatoEuromediterraneo dei Poteri Locali e Re-gionali) Carmelo Motta che ha illustratol'attuale stato di avanzamento nella realiz-zazione della free-trade-area prevista dallaConferenza di Barcellona. Ha presieduto i lavori il SottosegretarioAntonio Montagnino. Il direttore genera-le per le politiche e l’orientamento e la for-mazione del Ministero del Lavoro, VeraMarincioni, ha tenuto una relazione su“Transnazionalità e rafforzamento del ca-pitale umano: l’esperienza del Fondo socia-le europeo a servizio dell’area euromediter-ranea”, mentre il Direttore Generale delCefpas, Rosa Giuseppa Frazzica, ha illu-strato il progettonel suo complesso. Ampiarisonanza all’evento è stata data dai massmedia: dalla carta stampata ai network ra-diotelevisivi regionali e locali.

Il CEFPAS (Centro per la formazione per-manente e l’aggiornamento del personaledel servizio sanitario), ente strumentaledella Regione Siciliana con sede in Calta-nissetta, ha avviato il progetto “Master-Med - Leader nella mediterraneizzazionedella Sicilia”, nato dall’intesa con il Mini-stero del Lavoro. Il Cefpas, istituito con laLegge regionale 30/93, ha avviato le sueattività nel gennaio del 1996 e da allora harealizzato migliaia di eventi formativi dieccellenza e decine di progetti innovativinazionali, europei ed internazionali rivoltiessenzialmente ai settori della salute, aquello sociale e al mondo del lavoro. Que-sto progetto intende realizzare un Masterinnovativo con l’obiettivo di formare unpool di giovani laureati per assumere posi-zioni di leadership nel processo di interna-zionalizzazione dell’economia siciliana nelbacino del Mediterraneo, in vista dell’atti-vazione, nel 2010, dell’area di libero scam-bio (free-trade-area) prevista dalla Confe-renza di Barcellona del 1995. Alla fine del percorso formativo, i parteci-panti avranno acquisito una elevata cono-scenza delle realtà sanitarie, sociali, econo-miche, bancarie e culturali dei paesi delMediterraneo e degli organismi internazio-nali che vi operano, e avranno approfon-dito la conoscenza della lingua araba, in-glese e francese. I destinatari del progettosono 80 giovani laureati, disoccupati, e dietà non superiore ai 30 anni, laurea specia-listica con votazione non inferiore a105/110, conoscenza di base della linguainglese, conoscenze informatiche di base,residenza da almeno due anni in Italia. Learee più rilevanti del progetto sono quellaformativa, quella tecnologica e quella del-la comunicazione. L’area formativa preve-de 2.000 ore di formazione teorica e prati-ca in un periodo di 2 anni, articolate in1040 ore di formazione teorica, 900 ore diformazione sul campo, 60 ore di Formazio-ne a distanza (FAD), e un esame finale.Per la formazione teorica sono previste 540ore di formazione di base, con laboratori

linguistici di arabo, inglese e francese, unlaboratorio informatico e 4 moduli forma-tivi con argomenti di carattere generale(antropologia culturale, i sistemi politici,sociali, sanitari, economici dell’area euro-mediterranea), e 500 ore di formazionespecialistica/professionalizzante in 4 diffe-renti aree tematiche: i sistemi sociosanita-ri, i sistema degli enti locali e delle orga-nizzazioni no profit, i sistemi bancari e imercati azionari, il commercio internazio-nale. Per la formazione sul campo sonopreviste 400 ore di tirocinio in Italia, 400ore di tirocinio all’estero e 100 ore per l’e-laborazione di un Project Work. Altre 60 ore di formazione saranno eroga-te in modalità FAD/e-learning. A conclu-sione della formazione teorica, ai parteci-panti sarà rilasciato un certificato di fre-quenza, mentre i corsisti che avranno se-guito anche i due tirocini e superato l’esa-me finale, nel corso del quale sarà discussoil Project Work da loro elaborato, riceve-ranno il certificato di Master. L’area tecno-logica prevede la realizzazione di un sitoweb, una piattaforma KMS (KnowledgeManagement System) e l’“Agorà”, nellaquale si svilupperù la comunità di praticavirtuale. In particolare, la piattaformaKMS sarà il supporto per l’erogazione deicontenuti e-learning, per la costituzione diun repertorio di normativa generale e disettore dei diversi paesi, per l’attivazione dilaboratori tematici on-line e di forum,mentre nell’Agorà si avranno azioni discambio di informazioni ed esperienze(benchmarking), e l’incontro dell’offerta e

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UN MASTER PER IL MEDITERRANEOIL PROGETTO “MASTERMED” SVILUPPATO IN SICILIA DAL CENTRO DI FORMAZIONE CEFPAS

PROGETTI

IL PROGETTO “RELATE” PER LA PIANIFICAZIONE URBANAPUNTI DI FORZA SONO LA PARTECIPAZIONE SOCIALE E LA CONVIVENZA CIVILE

Le città, invenzione dell'uomo sono alcentro dei processi di globalizzazione, ditrasformazione tecnologica e di ricom-posizione economica e sociale dei terri-tori. Sono per definizione e per tradizio-ne cosmopolite e l'urbanesimo unisce econcentra su un territorio ristretto indi-vidui di culture differenti e provenientida luoghi diversi. Ciò rappresenta ilpunto di forza delle città, ma al tempostesso il suo tallone di Achille (MarioPolèse). Le città multiculturali, multiet-niche, mediterranee sono tutte caratte-rizzate da uno spazio urbano pieno dicontraddizioni, difficoltà, elementi dis-greganti e disomogenei. Al progetto C2C Relate hanno dato vi-ta il Comune di Palermo, il Coppem,l’Unione degli Assessorati e il Cresm, esi è sviluppato attraverso i “LaboratoriTerritoriali” di Palermo, Villa San Gio-vanni, Crotone e Valencia. Nel corsodella sua implementazione, il progettoha inteso essere uno strumento demo-cratico di partecipazione in cui gli immi-

grati non siano solo i destinatari delleazioni, ma abbiano un ruolo attivo nelledinamiche di partecipazione sociale cit-tadine. Nel quadro delle numerose atti-vità importante è stata l'applicazione dimetodologie di partecipazione che haconsentito l'implementazione delle fasiprogettuali come ad esempio: la capacitàdi condivisione e di cointeresse, il ri-spetto e la conoscenza della cultura del-l'altro, il dialogo interreligioso come fat-tore di coesione sociale e come strumen-to di pace. Esso rappresenta un esperi-mento capace di modificare la città mul-ticulturale in città interetnica che rendapossibile lo scambio e la partecipazioneattiva della comunità locale e stranierapresente nel territorio.Due sono i documenti finali del proget-

to pilota, che saranno presentati alleistituzioni comunitarie, la Carta europeadelle città multicultural oriented e ilManuale Relate sui nuovi scenari urba-ni. La Carta è un patto tra le città in cuisono evidenziati i principi e le linee gui-

da per una migliore gestione sociale e ur-bana delle città da parte di tutti. Quattrosono i diritti chiave della Carta: dirittoalla residenza, diritto alla fruizione dispazi pubblici, diritto alla partecipazionee diritto all'istruzione e alla formazione.Il Manuale Relate descrive le esperienzematurate all'interno dei singoli Labora-tori Territoriali, esperienze che possanorisultare buone prassi da diffondere intutta la regione euromediterranea. Il progetto pilota C2C Relate ha contri-buito in una forte partecipazione degliimmigrati, nel coinvolgere maggiormen-te le associazioni già esistenti nel territo-rio, quindi nel favorire le azioni di realtàgià esistenti e già operative sul campo.Soprattutto ha contribuito nel mettereattorno allo stesso tavolo amministrato-ri locali, rappresentanti di associazioni diimmigrati, architetti, sociologi, antropo-logi, studenti al fine di sensibilizzare e direndere consapevole della realtà urbanae sociale del proprio territorio chi gesti-sce le decisioni politiche che ricadonosulle tematiche prese in considerazione.I risultati del Progetto pilota sono il ten-tativo di proporre alla città progetti di ri-qualificazione urbana, su cui potersi con-frontare in relazione ai problemi qualita-tivi e alle riflessioni sugli spazi, esperien-za che possa essere messa a servizio dellecittà. L'approccio è totale e il modelloproposto a una parte della città rappre-senta il tentativo di pensare a spazi chepossano esprimere diverse voci e diversimodi per cui la gente che vive la cittàpossa riconoscersi, pensare a un modo diarredo urbano, accogliere esigenze chearrivino direttamente da chi vive la cit-tà. Due sono stati gli ambiti del progettola visione urbanistica e la visione socia-le. La visione urbanistica ha caratterizza-to soprattutto i Laboratori territoriali diVilla San Giovanni e di Palermo, men-tre l'approccio sociale, di partecipazioneattiva della città ha caratterizzato i La-boratori di Valencia e Crotone.

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PROGETTI

char, dell'Università Mohammed V,Mohammed Kbiri Alaoui, Conservato-re del sito di Chellah, Aomar Acherraz,responsabile dell'INSAP, l'archeologaLayla Es-Sadra). Un ruolo importanteai fini dell'attuazione dell'accordo va ri-conosciuto all'associazione Lapis e alsuo presidente, dott. Sebastiano Di Bel-la. Ai primi di dicembre dello scorsoanno ha avuto inizio il piano operativo(tra i partecipanti anche studenti di Be-ni culturali), nel corso del quale i grup-pi di lavoro italiani e marocchini han-no messo a punto le priorità di inter-vento e le metodologie conservativepiù appropriate da applicare su alcunimanufatti di chellah. La seconda faseoperativa, della durata di un mese, avràinizio nel periodo maggio - giugno2008, nel corso del quale i gruppi di la-voro metteranno in pratica le cono-scenze acquisite nel corso della primafasa. L'accordo per il recupero e la valo-rizzazione di Chellah va inserito nelcontesto più ampio della cooperazioneculturale e scientifica tra Italia e Ma-rocco e rappresenta un contributo aldialogo tra i due paesi.

NUOVA VITA PER IL SITO ARCHEOLOGICO DI CHELLAHGRAZIE ALL’ACCORDO ITALO-MAROCCHINO SOSTENUTO DAL COPPEM E DALLA REGIONE SICILIA

DI SALVO BAIO PRESIDENTE CONSORZIO UNIVERSITARIO “ARCHIMEDE”

Nasce dalla collaborazione tra il consor-zio universitario Archimede, il Ministe-ro della Cultura del Marocco, l'IstitutoUniversitario della Ricerca scientifica,l'Università Mohammed V Souissi, l'I-stituto Nazionale delle Scienze, dell'Ar-cheologia e del Patrimonio (INSAP)del Marocco il progetto di recupero e re-stauro del prestigioso sito archeologicodi Chellah (Rabat). Tale collaborazioneè prevista dal protocollo d'intesa siglatonel mezzo dello scorso anno tra i predet-ti partners con gli auspici della RegioneRabat-Salà-Zemmour-Zacr, della Regio-ne Sicilia (va segnalato a tale propositol'autorevole sostegno del presidenteCuffaro) e del Coppem, cui va ricono-sciuto un ruolo decisivo nella prepara-zione dell'accordo. È stato concordatoper il 2007-2008 un programma di in-terventi finalizzati da un lato alla valo-rizzazione di Chellah e dall'altro allacollaborazione tra l'Università Moham-med V e l'Università di Catania (inparticolare il corso di laurea in Beniculturali e la Facoltà di Lettere). Sonostati costituiti a tal fine gruppi di lavo-ro dei quali fanno parte esperti di parteitaliana (tra questi l'architetto France-

sco Mannuccia, specialista del restauro,il professore Lorenzo Lazzarini dell'Uni-versità di Venezia, petrografo di famainternazionale, il preside della facoltàdi Lettere di Catania, Enrico Iachello,l'archeologo Francesco Tomasello, EvaCantarella dell'Università di Milano,nota studiosa di diritto greco e romano)e di parte marocchina (Amina Aou-

GENNAIO 200827

PROGETTI

1001 AZIONI PER IL DIALOGO NEL 2008LA CAMPAGNA DI MANIFESTAZIONI CULMINERÀ IL 22 MAGGIO NELLA “NOTTE EUROMEDITERRANEA”

DI ELEONORA INSALACO ALF ALESSANDRIA D'EGITTO, NATALE GIORDANO COPPEM PALERMO

Il Coppem e la Fonda-zione Euro-Mediterra-nea Anna Lindh per ilDialogo tra le Culturehanno stabilito un par-tenariato al fine di lavo-rare insieme per la cam-pagna “1001 Azioni peril Dialogo”. Si tratta diun’operazione regionalelanciata per il 2008 -l’anno europeo per ildialogo interculturale -con lo scopo di incorag-giare, in uno stesso pe-riodo di tempo, l’orga-nizzazione di un gran nu-mero di azioni con unasignificativa partecipa-zione di persone per lapromozione della convi-venza pacifica ed il dia-logo interculturale nellospazio Euro-Mediterra-neo. Le iniziative da svi-luppare nell’ambito del-l’operazione saranno di-verse per dimensioni emodalità, ma include-ranno tutte un momentodi dialogo e avranno loscopo di promuovere laconoscenza e il rispettodell’altro. Il momento amaggiore visibilità dellacampagna sarà la Notte Euromediterra-nea del Dialogo, un evento che avràluogo contemporaneamente in ognunodei trentasette Paesi del PartenariatoEuromediterraneo. L’evento si terrà il22 maggio 2008, una settimana primadella Conferenza Euro-Mediterraneadei Ministri della Cultura, in Grecia; inoccasione della quale saranno presenta-ti i messaggi raccolti durante la Nottedel Dialogo. Eventi già pianificati per laNotte del Dialogo includono dibattipubblici culminanti in concerti, spetta-

coli teatrali con artisti locali, festivalculinari con comunità straniere con l’o-biettivo di offrire al pubblico un’espe-rienza culturale e ricreativa attraverso laquale conoscere meglio il proprio vicinoe stimolare il senso di curiosità versol’altro. La Fondazione Anna Lindh hagià informato ed attivato i membri dellasua rete che conta attualmente circa1600 organizzazioni, i Ministri degli Af-fari Esteri che compongono il suo Con-siglio dei Governatori ed i Ministri del-la Cultura dei trentasette paesi partner

Euro-Mediterranei. IlCoppem, dal canto suo,ha invitato tutti i suoiaderenti ad unirsi nel so-stenere la campagna conl’organizzazione di unaNotte Euro-Mediterra-nea del Dialogo il 22maggio 2008. Ogni sin-golo evento sarà connes-so attraverso mezzi tec-nologici a tutti gli altriche avranno luogo neitrentasette paesi partnerEuro-Mediterranei edassicurerà una grande vi-sibilità alla città ospitan-te. A questo proposito,sia la Fondazione AnnaLindh sia il Coppem sisono impegnati a pro-muovere la visibilità de-gli eventi e dei loro or-ganizzatori a livello in-ternazionale presso ilgrande pubblico ed iquadri politici. La Fon-dazione Anna Lindh halanciato un bando permicro-finanziamenti asostegno di iniziative peril dialogo nell’ambitodella campagna. La pro-cedura di domanda èmolto semplice ed on-li-

ne ed ha scadenza il 31 gennaio 2008.Tutte le informazioni relative al bandosono disponibili sul sito www.1001ac-tions.org. Il Direttore Esecutivo dellaFondazione Anna Lindh, AmbasciatoreLucio Guerrato, partecipereà al Forumdelle Città euro-arabe di Dubaie quipromuoiverà ulteriormente la campa-gna “1001 actions for dialogue”. Perogni altra informazione contatti poy-tranno essere presi con il Coppem tra-mite il dott. Natale Giordano ([email protected]).

COPPEMNEWS 28

PROGETTI

UFFICIO DI PRESIDENZA

PRESIDENTE: Salvatore Cuffaro (IT)

VICE PRESIDENTE VICARIO: Omar Bahraoui (MA)

VICE PRESIDENTI: Adly Hussein (EG), Andrzey Porawski (PL), NikolasPapamikroulis (GR), Nourredine Sbia (DZ), Muzaffer Baca (TR),Ghassan Samman (KWT)

SEGRETARIO GENERALE: Carmelo Motta (IT)

PRESIDENTE FONDATORE: Fabio Pellegrini (IT)

I COMMISSIONE - POLITICA ED ISTITUZIONALE

PRESIDENTE: Jan Mans (NL)1° VICE PRESIDENTE: Said El Dakkak (EG)VICE PRESIDENTE: Marc Thoulen (BE)relatori: Toivo Riimaa (EE), Nabil Shawagfeh (JO)Referente segretariato: Francesco Sammaritano (IT)

MEMBRIOmar El Bahraoui (MA), Jan Mans (NL), Mohammed Said El Dakkak(EG), Marc Thoulen (BE), Harrie Jeurissen (NL), Jirí Bytel (CZ), SalvatoreCuffaro (IT), Betty De Wachter (BE), Dahmane Derhem (MA), Gina Fasan(IT), Adly Hussein (EG), Abdel Ilah Hssissen (MA), Luigi Minardi (IT),Fabio Pellegrini (IT), Giacomo Spissu (IT), Mohammed Taibi (DZ), SaiedZourob (ANP), Francesco Crocetto (IT), Mohammed Ibrahim El Fayoumi(EG), Iwona Kowalska Nawrocka (PL), Andrzej Porawski (PL), Erol Kaya(TR), Nourredine Sbia (DZ), Miguel Sanchez de Alcázar Ocanoa (ES),Ramón Ropero Mancera (ES), Nabil Shawagfeh (JO), Toivo Riimaa (EE)

II COMMISSIONE - PER LA COOPERAZIONE TRA CITTA’ E REGIONI

PRESIDENTE: Jan Micallef (MT)1° VICE PRESIDENTE: Mr. Tamer Alhajeh (SY)VICE PRESIDENTE: Jalal Abs (LB)relatori : Philippe Sanmarco (FR), Jalal Abs (LB)Esperto: Pina Frazzica (IT)Referente Segretariato: Ilia Mazzone (IT)

MEMBRIIan Micallef (MT), Muzzafer Baca (TR), Tamer Alhajeh (SY), Jalal Abs(LB), Claudio Basso (IT), Jan Mans (NL), Pierre Wies (LU), VladimírBártl (CZ), Mohamed Boudra (MA), Hamid Chabat (MA), José MacárioCorreia (PT), Manuel Antonio da Luz (PT), Riccardo Di Palma (IT),Ahmet Duyar (TR), Adi Eldar (IL), Athos Germanos (CY), Frank Godfrey(IE), Harrie Jeurissen (NL), Nikos Papamikroulis (GR), AvrahamRabinovitch (IL), Catalina Schezzini (IT), Driss Sentissi (MA), Erfan Ali(SY), Med-Meziani Mouloud (DZ), Kahina Abderrahmane (DZ),Jacques De Grave (BE), Philippe Sanmarco (FR), Mohammed Said ElDakkak (EG), Doru Laurian Badulescu (R).

III COMMISSIONE - PER LA COOPERAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA

PRESIDENTE: Abdelkarim Misbah (TN)1° VICE PRESIDENTE: Katalin Sabjan (HU)VICE PRESIDENTE: Francisco Iglesias Garcia (ES)Relatori: Jan Maciej Czajkowski (PL), Mimoune Bouras (DZ)Referente Segretariato: Paolo Carrara (IT)Esperti: Lorenzo Barbera (IT), Alberto Tulumello (IT), Giuseppe Salmé (IT).

MEMBRIAbdelkarim Misbah (TN), Katalin Sabjan (HU), Francisco IglesiasGarcia (ES), Isabelle Compagnie (BE), Lakhdar Haddouch (MA),Waleed Hamad (ANP), Ibrahim Karaosmanogolu (TR), AndrisJaunsleinis (LV), Abbes Mohsen (TN), Mara Scagni (IT), MicheleScandroglio (IT), Rachid Alami Talbi (MA), Kiriakos Virvidakis (GR),Cveta Zalokar Orazoem (SL), Jan Maciej Czajkowski (PL), HayrettinKilic (TR), Mimoune Bouras (DZ), Mohamed Thaminy (DZ), MohammedHashem Almasri (ANP), Haitham Al-Hyasat (JO)

IV COMMISSIONE - PER LA CULTURA, LA TECNOLOGIA, IL TURISMOE L’AMBIENTE

PRESIDENTE: Falah Al Omoush (JO)1° VICE PRESIDENTE: Keith Whitmore (GB)VICE PRESIDENTE: Antonio Cabrita (PT)Relatori: Mustafa Aydin (TR), Viera Krakovska (SK)Referente Segretariato: Natale Giordano (IT)

MEMBRIFalah Al Omoush (JO), Keith Whitmore (UK), Antonio Cabrita (PT),Sara Akavia (IL), Francisco Caimoto Amaral (PT), MohamedAtouani (MA), Ramon Polo Bernardo (ES), Krzysztof Chromy (PL),Petros Filippou (GR), Ali Abu Ghanimeh (JO), Moncef Ben Gharbia(TN), Mohamed Karimine (MA), Fikri Köse (TR), Eliahu Levy (IL),Kathleen Maher (IE), Catherine McDermott (Nord-Irlanda UK),Michele Picciano (IT), Hassan Sayed Ahmed Sherif (EG),Mohamed Belhaj Taib (TN), Kevin Thorp (IE), Jasmina Vidmar (SL),Viera Krakovska (SK), Boris Tonhauser (SK), Maa’n Chibli (SY),Jalal Abs (LB), Naif Alibeyodlu (TR), Mustafa Aydin (TR), RamonPolo Bernardo (ES), Ahmed Mezmaz (DZ), Hocine Cherhabil (DZ),Pirkko Paranko (FI), Assaad Barrak (LB), Povilas Kuprys (LT),Vytautas Kvietkauskas (LT)

V COMMISSIONE - PARI OPPORTUNITÀ

PRESIDENTE: Janine Haddad (FR)1° VICE PRESIDENTE: Hala Mansor Abdul Rahman (EG)VICE-PRESIDENTE: Gina Fasan (IT)Relatori: Zeynep Karahan Uslu (TR), Nikolas Papmikroulis (GR)Referente Segretariato: Giovanna Cirino (IT)Esperte: Maria Teresa Coppo Gavazzi (IT), Patrizia Dini (IT)

MEMBRIJanine Haddad (FR), Lucile Schmid (FR), Hala Mansor Abdul Rahman(EG), Betty De Wachter (BE), Gina Fasan (IT), Iwona KowalskaNavrocka (PL), Gehad Galal Amer (EG), Catalina Schezzini (IT), KahinaAbderrahmane (DZ), Isabelle Compagnie (BE), Mara Scagni (IT), CvetaZalokar Orazoem (SL), Nadya Kssaibi (SY), Sara Akavia (IL), KathleenMaher (IE), Catherine McDermott (IE), Jasmina Vidmar (SL), VieraKrakovska (SK), Pirkko Paranko (FI), Ramon Polo Bernardo (ES),Philippe Sanmarco (FR), Nikos Papamikroulis (GR), Marc Thoulen (BE),Jan Micallef (MT), Ali Abu Ghanimeh (JO), Veronika Krausz (HU),Zeynep Karahan Uslu (TR), Saime Yildiz (TR), Samar Bouhairi (LB),Latifa Remki (DZ), Hiba-Soraya Belarbi (DZ)

INVITATE PERMANENTISandra Ceciarini (FR), Antonella Cagnolati (FR) Marijke Vanbiervliet(IT), Azza Nardini (EG), Claudia Serio (IT), Halima Hadir (MA),Giovanna Livreri (IT), Rosalia Schirò (IT), Stefania Toriello (IT), NajouaMahjoub (TN), Hayet Mrabet (TN), Cristina Stimolo (IT), OuafaeBenfeddoul (MA), Fatiha Bakkali, (MA), Maria Luisa Troja (IT), FiorellaFriscia (IT), Isabella Rauti (IT)

COPPEMVia E. Amari, 16290139 Palermo (Italia)tel. +39 091.662.22.38www.coppem.org

SEDI DI RAPPRESENTANZA

EGITTOc/o Governorate BenhaKornish El-Nil st.113111 Egypt

tel: [email protected]

ISRAELEat Red Sea Tourism AdministrationP.O box 4298Eilat 88,000

Tel: +972-8-6340253Fax: [email protected]

MAROCCOc/o Association Nationaledes Collectivités locales du MarocAv. Mohamed Bel Hassan El Ouazani Hay EnnahdaRabat

Tel./fax +212 37754294

PALESTINAAt APLA - Association of Palestinian local AuthoritiesP.O. Box 3633 Al-Bireh - AL Quds st.El Bireh/Ramallah

Tel 00972.22.980601Fax [email protected]

POLONIAUl. Robocza 46 a – 61-517, Poznan

tel: + 48 61 633 50 61fax: + 48 61 633 50 [email protected]

TURCHIAINTERNATIONAL RELATIONS OFFICE

Adnan Kahveci Bulvari No:78Bahcelievler, Istanbul

Tel: +90 212 441 10 95www.anadolubil.edu.tr

ORGANI DEL COPPEM

UN NUOVO DIALOGO PER LO SVILUPPO

FORUM DELLE CITTA' EURO-ARABEDubai – E.A.U. , 10-11 febbraio 2008