“‘Building Towers, Forming Gardens’: Il Landscape Gardening di William Beckford, tra testo e...

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RISCRITTURE DELTEDEN IL GIARDINO NELLIMMAGINAZIONE I-ETTERARIA DA ORIENTEA OCCIDENTE Volume quarto d cura di Andrea Mariani

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RISCRITTURE DELTEDENIL GIARDINO NELLIMMAGINAZIONE

I-ETTERARIA DA ORIENTEA OCCIDENTEVolume quarto

d cura di Andrea Mariani

Qrresto volurnc è srr ì ro real iz-zrr to con icorr t r ibut i c le l [ ) ipart i r t rento c l i Sciet lz .c l - ingrr isr ichc

e l -ct terar ie c le l l 'LJpivers i tà c lesl i Studi " ( ì . c{ 'Annunz- io" c l i ( .h iet i - l 'cscrrre e c lc l Ministcr t r

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Rcdnziorte (t (urd di l:/eonort sassa r hlicl,rle Russo

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Riscritture dell'Eden. Il giardino nell'immaginazione letternria: da Oriente a Occidente.

Volume quartolAnclrea N'llrirrni (a cura cli)

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Is f ìN ( )7 t { - l ì t t - l . l 8 l l 4 - t l ' t -

l - i r car ta r - r r i l iz-zata pcr la stanr i ra c l i c lucsto volunte è inal tcrr rb i le, pr iva di acicì i . r l I )H l lcLl t ro.

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da pl iantagioni r innovabi l i e proclot t i aLrs i l iar i assolr r t r rnrente naturrr l i , t . ton i t rc l l t i t tant i c totr ì lnte l ì tc

biocle eraclabi l i .

..BUILDING TO\ùTERS, FORMING GARDENS'':IL I}IND S CAPE GARDENING

DI \ùTILLIAM BECKFORD, TRA TESTO E CONTESTO

di Mario Faraone

Sor r rc pcop lc d r ink to l t r rgc r rhc i r unh lpp iness .I t l o no t d r ink , I bu i l d . Rn t l i t r t r i ns n rc .Beckfòrd, Letter oJ'June 17, 18121

r.Il diciottesimo secolo è uno dei momenti fondamentali nel panorama

estetico-culturale europeo e, per quanto riguarda la cultura inglese, svolgeun ruolo seminale. La storia delle idee, le arti raffigurative, la letteratura ri-cevono in questo periodo uno stimolo continuo ed eterogeneo e molti sonoi campi del sapere e delle espressioni artistiche che assistono a vere e proprierivoluzioni concettuali.

Il giardino inglese, espressione culturale ed artistica tra le maggiori del-la civiltà inglese, è forse tra quelle che attraversano veri . proprì sconvol-gimenti, radicali ripensamenti, programmatiche e talvolta contraddittorieteorizzazioni, nonché profonde e sistematiche trasformazioni, ed è una delleattività umane che mostrano in maniera piu evidente i segni di una multidi-

' Lcttera dcl l7 giugno l8l2 citata da iìoyd Alexander, I. lè ar l-ontlt i l l , tB07-1822, u4th Inter-ludes in htr is and [ ,or tdort ( l .ondon: Rupert-Hart [ )avies, 1957), p.37.1carteggi e le corr ispondenzedi Wi l l iam Beckfòrd, d i propr ietà del duca di Hanr i l ton, sorìo in gran nr isura rLrmora inedir i anche semolt i brar t i e prers ino letrere interc sono f ru ib i l i arr raverso gl i s tudi d l Boyd Alexander, John Val tcrOl iver , Malcolr lJack e l -cwis Melv i l le . N4clv i l le , in part icolarc, ncl t910 pubbl ica una cospicua sele-z ione di quest i scr i t t i , dal la quale prroviene la c i taz- ione r iporrata nel r i to lo, che conrpare in una ler teragiovani le d i Beckf ì r rd, scr i t ta i l 2 apr i le lTBl a Cather ine Bar low, pr ima t .ady Hami l ton. Cfr . LewisMelvil ie,

' lhe L{è and Ltters oJ-Will iam Ileckford of I 'onthil l (London: Heinernann, l9l0), p. 105.

I Ó O RIS( IRI ' l ' l 'URL: DF. l l - 'F. l )HN

sciplinarietà e di una eterogeneità di apporti. Molti,, infatti, sono i fenomeni

che presiedono la nascita di questa modernità di intenti e di realizzazioni: da

quello letterario come la poesia e la saggistica; a quello estetico e raffigr-rrati-vo, come i l dibatt i to sui concett i di "Beauti ful", "Sublime" e "Picturesque"r;

da quello architettonico come il "landscape gardening", . quello più pro-

priamente culturale e individuale, come il Grand Tour, fenomeno elitario

cerramenre, ma che permette all ' intellighenzia benestante inglese di viaggia-

re, aprire i propri orizzonti, confrontarsi con sistemi di pensiero diversi e con

diverse tecniche realizzative, importando di conseguenza ventate di novità e

approcci dinamici di estremo interesse.William Beckford è una personalità eclettica nel mondo artistico e cultu-

rale dell'ultima parte del XVIII secolo e clella prima metà del XIX. Inquieto

amanre delle arti e delle stesse modalità di espressione artistica, dotato di

raffinata sensibilità e di brillante acume, provvisto di una ir-rcredibile fortuna

grazie alle ricchezze delle piantagioni di canna da zucchero nelle lndie Occi-

dentali, Beckford si invaghisce spesso di mode e correnti che lo spingono a

perseguire con furore e passione strade e percorsi che proprio in quegli anni

vanno aprendosi nel panorama artistico,, culturale e sociale d'lnghilterrar.

' ' l l secolo XVI i I assisre rr urr conr inuo f ior i rc c l i tcst i seminal i su quest i concet t i estct ic i , e d i

consesl lenr i d ibat t i r i conrradcl isr int i ta lvol ta de l teroci polenr iche, ta la l t ra c la sot t i l i i ronic e profonde

r i f lcssioni sLr conìe mccl iarc t ra concct t i spcsso s i rn i l i e contr i ìddi t tor i a l tempo stesso. [ .addove c im-

possib i le r racciare seppl l rc brevernentc una stor ia c l i qucsto dibat t i to cul turale, è certo che alcutr i test i ,

t ra g l i a l r r i , s iano stat i c lecis iuÌ Ìentc s isni f ìcat iv i a l la l r - rce c le l d ibat t i to stesso c dcl lc r i f ìessioni , degl i

scr i r t i e dcl lc opere archi tet tonic l ' rc e prresrrggist iche di Wi l l iam Beckfòrd. Mi r i fèr isco, ovviemcntc, a

F.dnrund Burke, A Philosophicttl I:nquir.y (/port the Origitt rl'Our Ideas oJ'rhe Sublimc and rhe Beattti'

Jìtl (l'ondon, 1757); a l{cv. \ùTilliam (ìilpin, Art L;sa1 on Prints; conraining rernarbs upon rhe principlcs

o.f'picturesque bemtty (l.onclon: J. Robson, l7(rtì) c Obsen,atiorts ort the Rit,trW)te, artd Seuarttl l\rts oJ

SourhWales tlz'. Relnriue (. 'hicfy to l)icturesque Bertury (London, 17tì2); e a Sir Uvcclele Pricc, "()n thc

Picttrresque", nel sr.ro Art I:ssit-y ott the Pìcturcsquc, as (,ov:pxvsd uitlt tl,e Sublirne nnd the Beautifu/;

and on the Use of'studying Picturcs,Jòr tha Purp0se oJ'ltnprouing Rcd Landst'rtpe (lrtndon: J. Robsort,

1794).r F inc conoscirore c le l l 'arabo, del pers iar"ro c c lc l la t racl iz . ione novel l is t ica or icntale, del la qu:r lc col-

lez iona con cura e dediz. ione mol t i nranoscr i t t i , Bcckfbrd scr ive cgl i s tesso stor ie, raccol . t t i c pcrs i t to ut t

ronranzo completc'r, i l Vatheb, che, r-ion limitanc{osi ad essere mcra imitazione clella moda "orictrtalcg-

gianre" c l i mol t i scr i t t i del prer iodo, pcr conoscenz-a dcl la cul tura is lamica c competerìz-a del le t racl iz iot t i

e dei costumi or ienral i v ienc spcsso colrs ide rato conle af l ìnc a l la novel l is t ica or ientale t radiz iot ta lc che

vecle nelle Mi/le e unú u()tt(,, ovvi:rnrcnrc, i l punto cli rifèrimento principe. A qucsto proposito si veda

Mario Faraclne, " ' l< l t i raccclntcr ì r una stor ia, in cui , se [ ) io vucr le, sarà la salvczzrt ' : t ra gcni , cal iHì c

i r r ferr- r i , Wi l l iam Beckf ì r rc l comc r ìarratore or ientale" , ' l rarue,

Cassino, 2000: pp. 151- l t ì2.

IL LAN I)S(.A I 'L GA RD I N I,^ ' I ( ; t 6 t

Fine conoscitore, collezionista e patrono delle arti, Beckford pianifica ecostruisce giardini paesaggistici di raffinata bellezza e d'impianto estrema-mente sofisticato non solo nella dimora avita di Fonthill, nel \ùTiltshire, ein quella acquistata in seguito di Lansdown Crescent a Bath, nell'Avon, mapersino nella Quinta di Montserrate, vicino a Sintra in Portogallo. Lautoresi inserisce or,rriamente in una corrente culturale, filosofica ed estetica moltoimportante che sin dagli inizi del XVIII secolo propugna un allontanamentodai canoni artistici del giardino rinascimentale "all'ltaliana", preferendo quel-lo che via via viene individuato come il landscape gardening dapprima unamoda, poi una forma artistica, infine un'attività vera e propria, che vede ilfiorire di abili menti, come Lancelot "Capabiliry" Brown, e di giardini e di-more splendide, come quella di Lord Cobham a Stowe nel Buckinghamshire.Beckford è influenzato profond.amente clai numerosi "tollrs" europei, in par-ticolar modo in ltalia, in Spagna e in Portogallo, vere e proprie esperienze nel-I'ambito del "pittoresco", un termine che nel XVIII secolo è continuamentesoggetto a riflessioni, teorizzazioni e dispute estetico-filosofiche. In particolarmodo, sono le teorie di Sir Uvedale Price in questo campo, a costituire unodei sostegni formidabili nell'attività di Beckford come "landscape improver."

Infatti, la ricerca di un ambiente il più "naturalistico" possibile e quindiI'evasione dalle rigide forme geometriche del giardino "all ' italiana", ritenu-to invece lo standard da conseguire almeno fino alla fine del secolo XVII,pur essendo dettami comuni anche agli scritti di altri teorici del landscapegardeningcome Horace Walpole e Thomas Whately, sono certamente tra glielementi fondanti del testo di Price:

It has been observed in a former part, that symmetry, which perlectly ac-cords with the beautiful, is in the same degree adverse to the picturesque;and this circumstance forms a strongly marked distinction berween the rwocharacters i I A beautiful tree, considered in point oFflorm only, must havea certain correspondence of parts, and a comparative regularity proporrion;whereas inequality and irregr,rlarity alone will give to a tree a picturesqueappearance, more especiallv ilr the effccts of age as well as of accident areconspicuous'.

Linfluenza di Price su Beckford è nota e ben documentata. Del resto,egli stesso crede in molti dei dettami del nuovo landscaping grà, prima della

' S i r Uvedale Pr ice, " ( )n the Picturesque. ( ìhapter IV", consul tabi lc on- l ine al l 'URL: <ht tp: / /

www.en gl ish. upenr-r .edu/ - mganrer/L, texts/pr ice. html#anchor 1 >.

t 6z RIS(]R]TTURE DF,LI]EDEN

comparsa di questi studi sull 'argomento, e nei diari dei suoi viaggi com-paiono frequenti accenni in questo senso. Si veda, ad esempio,, il commentoche Beckford esprime sui giardini di Nymphenburg a Monaco, nel palaz-zo dell'Elettore, dei quali ammira "bosquets, jets-d'eaux, and parterres [...]Beds of poppies, hollyhocks, scarlet lychnis, and the most flaming flowers,borderfing] the edge of the walks, which extend till the perspective meets

i...]", ma dei quali disapprova la qualità artificiosa: "The Queen of Golcon-das gardens in a French opera are scarcely more gaudy and artificial. [...].Then, having viewed Pagodenburg, which is, as they told me, all Chinese;and Marienburg, which is most assuredly all tinsel; we paraded by a varietyof fountains in full squirt, and though they certainly did their best (for

many were ser a-going on purpose), I cannot say I greatly admired them"5.Tuttavia, se è pur vero che è possibile collocare I'esperienza di Beckford

come "garden builder" in questo contesto estetico-culturale; se è certo cheFonthill mostri volontà rappresentative di elementi connotativi del genere"gotico" tanto amato da Beckford, come il fàscino per il "Sublime" e il gustoper la visualizzazione pittorica; è altrettanto certo che Fonthill e la sua aba-zia, r suoi giardini e il suo "landscape park" posseggano motivazioni specifi-che precise che sono ascrivibili alle esperienze e necessità personalissime delloro idearore, motivazioni sulle quali è bene riflettere a fondo per mettere inevidenza come I'esperien za di Beckford sia ancora una volta esemplare nelcontesto culturale ed estetico suo contemporaneo.

II.La struttura del giardino del XVII secolo, fondamentalmente basata su

quella del giardino rinascimentale "all ' italiana", è di rigida forma geometri-ca, organizzata in parti sostanzialmente simmetriche, a loro volta suddivisein aiuole fiorite, in prati d'erba e in sentieri che permettono un percorsoomogeneo e strutturale del giardino, percorso pensato per permettere al vi-sitatore di osservare il giardino stesso in ogni suo aspetto secondo un ordine

' Lcrrer YllI, July 23rcl. in William lleckford, Dream, Wkings, 'Ihoughx

and Incidents, in

(ìuy Chapman, (ed.), 'Ihe'lr 'tt,e/

Diaries of Will iarn lleckftrd oJ'I;onrhil l(Cambridge: (lonstable &

Houghton, 1928; Kraus Repr int , 1972),Volume l , pp.57-58. L)aquesto momento in poi , fàro r i fèr i -

menro a quesra ediz ione di ret tamente in corpo testo, usando I 'acronirno T'D, segui to dal l ' indicazione

del volurne e dal nunrcro di pagina del la c i tazionc.

IL LA IV DS CA P E GA IID E N I NG r63

e una logica ben precisi, stabiliti "a tavolino" dal proprietario e dal cosrrur-tore. Inoltre, il giardino del '500 e del '600

è circondato da alti muri o dasiepi in modo d.a essere separato dal resto dello spazio esrerno, e quindi dalpanorama che lo circonda. Nella seconda metà del XVIII, quesr'egemoniadel giardino "geometrico", "all ' italiana", o "continentale" che dir si voglia,viene meno: il "giardino moderno", come lo definisce Walpole, o "all ' ingle-se", come viene subito definito nel continente, prende il sopralwento('. Lalimitazione e la recinzione, elementi del giardino classico e rinascimentaleche permettono di considerare lo spazio come un elemento personale, chesalvaguarda I'intimità, la riservatezza e la seclusione, tendono a sparir.. Èproprio l'abolizione del concetto di "hortus seclusus" a cosrituire uno deglielementi spartiacque tra il giardino classico e rl landscape gardening dell'll-luminismo tardo settecentesco: la separazione dallo spazio esterno ha a chevedere con la necessità dell'uomo di crearsi un rifugio su misura per isolarsidal caos esterno, laddove l'abolizione di barriere confinarie e di limitazioniin genere permette all 'uomo e al suo sguardo di spaziare sulla natura senzaalcuna restrizione.

La teorizzazione sulla necessità di affrancarsi dalle rigide regole geome-triche del giarclino classico e rinascimentale inizia già con Joseph AddisonT,ma è con il già citato testo di Horace Walpol e, On Modern Taste in Garde-ning, che I'intellighenzia whig sistematizza il rifiuto delle vecchie modalitàdi "giardinismo", plaudendo alle nuove istanze estetiche e culturali. A talproposito, Valeria La Paglia sottolinea l' importanza:

[...] di una concezione di t ipo etico-religioso che vede la narura come per-fetta, che aspira alla purezza (anche in altri ambiti artistici) e che porta adannullare la distinzione tra giardino (inteso come risultato dell 'opera dell 'uo-mo) e paesaggio i ] la nuova concezione del giardino porta ben presto alladefinizione della nuova forma di sti le "pittoresco". In essa vengono banditetutte le regole del giardino classico, la rigida progerrazione prime fra tutte lariduzione delle piante in forme prestabilite attraverso i metodi dell'ars topia-ria, dell'impianto rispetto ad un asse e la netta definizione dei limiti del giar-dino, e vengono piuttosto promossi l ' impiego delle specie vegetali in forme

6 Cfi. (ìiovanna Franci ecl Ester Zago, "lntroduzione" alla loro edizione di Horace \)7alpole, Sagliosu/ g iardino moderno (On Modern Tàste in Gardening, l77l e 17t10; Fi renz,e:Le lerrcre, 1991), p. 8.-

I suoi saggi sull 'argonrento, comp:riono sullo Spect,ttor nel giugno del 1712, i piir importantit ra iqual i sono certamente quel l i con-ìunemente not i con i l t i to lo "The Pleasures of the Imaginat ion",pubb l i ca t i ne i numer i 412 e 414 .

164 RrsctRll ' t 'uRF. t)Elrtt lt)rlN

e in raggruppamenti più l iberi, i percorsi tortuosi ed irregolari e I 'abolizionedel margine del giardino frnalizzata ad una totale integrazione di quest'ulti-mo con il paesaggio circostantes.

Secondo Thomas Williamson'), la maggior parte degli studi architettonici,letterari ed estetici mostra come i giardini del XVIII secolo sembrino esserespror,visti di una matrice sociale e culturale: esaminati come se fossero un'espres-sione di pura arte, ecco che appaiono ideati e creati da indiviclui ricchi e poten-ti, senza alcun legame con la società e la cultura che questa ricchezza e questapotenza hanno prodotto. Williamson sottolinea che I'esistenzadel "landscape"

accanto al "garden" è previa a qualunque dibattito estetico-filosofico settecen-tesco. In effetti, "areas called

'parks', consisting of pasture irregularly scattered

with timber trees and interspersed with blocks ofwoodland, had been a featureof the English landscape since the time of the Doomsday book"r0. \(/illiamsoninsiste sul legame che intercorre tra la mutazione delle tecniche di costruzionedei giardini e la moda sociale della sfida tra famiglie benestanti a mostrare lapropria opulenza, e indica come la società che produce questa sfida e che è allabase del landscape gardeningnon abbia in efretti un tessuto sociale ben definito,essendo composta di vecchia e nuova nobiltà, landed gentry, commercianti eborghesi arricchiti, con un retaggio culturale molto eterogeneo.

Ad ogni modo, per \X/ill iamson molti cambiamenti sono dovuti ad esi-genze pratiche: ad esempio, la sparizione della simmetria è dovuta soprat-tutto all 'aumento delle dimensioni del giardino; un parametro, quello dellasimmetria, utile se il giardino può essere colto nel suo insieme con un unicocolpo d'occhio, ma di fatto inutile se si sviluppa su alcune decine di ettari.Anche la sparizione del muro di cinta (o della siepe), accompagnata dallanascita del la cosiddetta tecnica "Ha! Ha!"rr, è dovuta piùr a motivi contin-

s Valer ia [ .a Pagl ia, " [ .a 'natural iz :z ' t ' t ione'del l ' impianto: i l g iarc l ino paesist ico inglese (pr inra par-

rc)" , Promrtheus, l I : -14: lunecl ì l6 sct tenrbrc 2002, consul tabi le onl inc a l l 'URL: <ht tp: / /wu'w.r iv is ta-

p ro nreth eu s. i t / ri v i s ta/ i i 3 1+ / gi a rcl i n o. h t rn > .

" l ho rnas V / i l l i an rson , " ( ìa rdcns and Soc ic t r . i n F , i eh tcen th - ( . cn tu rv F ,ng lanc i " , 94 -114 in S teven

[-ubar and W. f)avicl Kinscr1,, (cds.), Historl, From '[bìrt,{s:

lissd_ys on Matr:ritlCu/ture (\ùTashington ancl

l -ondon: Smithsonian Inst i t r r t ic ' rn l ) rcss, I993).ro l homas \T i l l i a rnson , Op . c i r . , p . 100 .rr [ -a tecnica "Ha! Hal" consistc ncl sost i t t r i re imur i d i c inta con dei fbssat i asciut t i non v is ib i l i

d , r l la d istanza, in modo da pcrn.rcrerc s ia i r chi guarda dal l ' in terno del la propr ietà che a chi guarda

dal l 'csterno c l i spaziare la v ista senza alcun i r " r rpecl imento f ìs ico archi tet tonico. I l cur ioso appcl lat ivcr

sembra dovuto al lo st l rpore del l 'osservatore i l quale, una vol ta awic inatosi a l la propr ietà, scoprc I 'es i -

stenzrì imprevista dcl lossaro.

lL LA|V DS (.A I) I') ( ; A RD Ei^l I lV ( ; ú j

genri che a sceke estetiche: i muri impediscono la visuale dal giardino verso

il p"..o, elemento architettonico e culturale questo che ben presto diviene

inseparabile dal giardino stesso. I sentieri del giardino perdono ogni soluzio-

ne di continuità con quelli del parco, si uniscono ad essi e quindi divengono

un tutruno nei confronti del quale il muro di cinta, nato soprattutto come

prorezione del giardino originario e delle piante in esso contenuto, viene

rapidamente visto come ostacolo.Pur non essendo piii possibile sostenere una lettura rigorosamente teleo-

logica della nascita del landscape gardening inglesert, quel che è certo è che

piu o meno dalla metà del secolo,, il gusto estetico della società di nuovi (e

ip.so vecchi) ricchi borghesi capitalisti cambia e, spinta dal dibattito sul"bello", sul "sublime" e sul "pittoresco", la cultura inglese si muove fuori

dagli schemi geometrici, sempre di più in direzione della visione "Paesag-

gisiica" del giardino, opinione fortificata dalla popolarità delle opere pitto-

ii.h. di Salvador Rosa, Nicolas e Gaspard Poussin, e Claude Lorrain, che

vengono sempre più spesso indicate come elemento di fascinazione visuale e

quindi .r.-pio da seguire nella costruzione di giardini. William Beckford,

ad esempio, è talmente afhscinato da questi pittori, da ricorrere ad essi come

esempio di riferimento, nel descrivere un paesaggio campestre visitato du-

rante il suo viaggio in Portogallo del 1787:

Letter XXIX, September 22"'t I7B7 - Penha Verde itself is a lovely spot. Thevilla, with its low, flat roofs, ar-rd a loggia projectir-rg at one end, exactly resem-bles the edifices in Gaspar Poussin's landscapes. Before one of the fronts is a

, r La ccrrezza di porer c lescr iverc conre proccsso l incare, tur i tar io e progressivo i l passaggio dal

"gegmetr ico" dcl XVl l secolo a l "1-r i t toresco" del XVII I nel l 'ar te s iarc l in ist ica inglese e di fòrmulare

cs.sì una " t imel inc" c{ i qt rcst , r proccsso, è stata c la rerr ìpo conf ì r t r r ta c l r r nunrerosi studi s ia in arnbi to

rrr r is t icc l -archi tet tonico che in arnbi to let tcrar io-ct t l turale. Si vecla acl cscmpio John [ ) ixon Hunt,

(ìreurr Pc(iction: 7/te Pmctict: oJ'(ìarden'[hertr.y (' lharnes & [' ltrclson 2000) e Stephen Binding, "Ho-

race .ùlallrole and Eiehreenth-(lenturv Garden FÌistory", .founm/ oJ'tlrc Wrburg and Oourtauld Insti-

turcs, 57: 1994: 209-226. Bindine, in parr icol r r re, csamina una se r ie d i test i teor ic i s t r l "g iardin isrr- ro"

del '700

irrglcse, rra iquali i l celcbre Ort h'lodern (iardening cli Horace V/alpole e I'altrettanto rìoto

Obsert,,tt iotts ort Modertt (ìardertirtg (1770) di Thonras Whatell ', c sottolinea come la volontà di trac-

ciare una sroria sistenrarica dell 'arte clel /nndscape gardeningsitrsostnnz-ialntente unrt clellc strategie con

le qual i le f range u,higdelhborghesia ccrchino c l isostcnerc I 'or ig inal i tà e inrportanza del la Engl ishness

cle l g iardino paesaggist ico inglese per nrot iv i nazioual is t ic i e pol i t ic i . A ploposi to c l i c luesto intento

srgr iograf ìco del prer-rs icro whig, s i veda Michael l .es l ie, "Histo ly and l - l is tor iograph; ' in the L,ngl ish

l-,rndscape (ìardcn", 9l-106 in Michel (.onan, (ed.). I 'ersltectiues ort (ìarden Histories ('Washington,

DC: Durnbar ton Oaks , 1999) .

ú6 RISCTRn-I 'uRE I) t rLLEr)rrN

square parterre with a fountain in the middle [...]. Above these walls a varieryof trees and shrubs rise to a great elevation, and compose a mass of the richestfoliage. The pines, which, by their bright green colour, have given the epithetof verdant to this rocky point (Penha Verde), are as picturesque as those I usedto admire so warmly in the Negroni garden at Rome t. .].(TD,II;126)13.

Nel corso del secolo, ar.valendosi delle teorie espresse da eruditi ed espertidell'arte del giardinismo paesaggista come \William Gilpin e Uvedale Price,la moda del landscape gardening vede sempre di più la necessità di trasfor-mare la natura per ricrearla secondo il proprio gusto, un "atto creativo" veroe proprio che si ammanta di "atto artistico" p.r intervenire sul territorio inmodo da creare un nuovo insieme personalissimo:

El genio del lugar, cualquiera que sea su significado, no es, obviamente, unarealidad exterior ob.ietiva que se impone al creador del jardín paisajista [...]sino una figura poética que el mismo creador inventa y utiliza para su propó-sitos. De hecho, aunque no lo pàrezc^,la mayoría de las veces la construccióndeljardín paisajista suponía la transformación radical del paisaje original, congrandes movimientos de tierra, la destrucción de antiguos caminos, granjas yaldeas entera, y con ello la violación del carícter original del lugar y de la vidade su gente, es decir, lo que nosotros entenderiamos por genio del lugar'4.

Questa "moda" del landscape gardening, forma espressiva della culturaborghese inglese del'700, rivendicazione "politica'di un fenomeno culturaleautoctono, ben presto condiziona ogni proprietario terriero che intende co-struire un giardino e permette la nascita di nuove professioni, molto spesso benremunerate, come quella del "landscaper" o dell"' improver", del "projecter"

e del "designer": personalità come Charles Bridgeman, tùTilliam Kent (attiviperò nella prima metà del secolo) e Lancelot'Capability' Brown.

Il "boom" di storie, resoconti, sisternatizzazioni del giardino paesaggi-stico dal 1760 in poi è da attribuire alla volontà politica della nuova classe

r ì Nel secolo XVII I , i l legame tra p i t tura e g iardin ismo paesaggista è ef fet t ivamente mol to sol ido.

Horace Waipole, nel suo On Modern Gardening, originariamente inteso corìre parte del prirno volume

del suo Anecdotes oJ'Painting in Eng/and, aflerma che le tre nuove n-rr-rse de ll'arte sorìo la pittura, la poe-

sia e i l g iardin isrno appunto. E s in dagl i anni quaranta Henry Soare I I (1705-1785), r icco bar-rchiere

col lez ionista d 'ar tc, proget ta e r iproduce le scene di a lcuni d ip int i d i Lorrain ncl la sua residenza di

Stourhead nel \ùTi l tshi re, non lonano dal la zona dove Bcckford er igerà Fonthi l l Abbey.'"

Juan F. Ren'rón Menéndez, "Jardín y genio del lugdr en la cultura inglesa del siglo XVIII", Reuista

de occidente, 209: octubre l99B: p. 92.

TL LAN D SCA PE GARD EIV I N G ,67

di ricchi proprietari terrieri di affermare legittimità e continuità alla propriacultura, in un contesto di relativamente recente scalata sociale: "It is at this

point that we see a major stage in the pubblication of garden histories; ali-

gning aesthetic with dynastic change, such histories reasserted the rights

óf p-p.rty, the position of the great landowners as the natural leaders of

sociery, and the hanoverian monarchy as the natural rulers of the nation"l5.

Nella moda del landscape gardening, nella volontà di seguire il gusto per il"picturesque" come impianto naturalistico ed estetico nella progettazione e

realtzzazione del landscape gardening, è rawisabile una vera e propria "lettura

politica' del giardino inglese della seconda metà del XVIII secolor6.

III.Per comprendere il più profondamente possibile le motivazioni che

spingono Beckford alla realizzazione dei progetti faraonici di Fonthill e di

quelli decisamente più contenuti realizzati a Monserrate e a Lansdown, non

possiamo tuttavia limitarci a considerare Fonthill come una rigida espressio-

ne di quesro dibattito estetico-culturale del XVIII secolo, ma vederlo come

inserito in un contesto più ampio di espe rienze, che certamente si awalgono

dell'arricchimento culturale e artistico che viene a Beckford dai viaggi ed

esperienze europee' tra i quali la visita alla Grande Chartreuse nel 1778;11

GiandTour del 1780-I7Bl; la composizione del suo Varheh del 1786, e dei

successivi Episodes; il viaggio in Portogallo e Spagna del l787 , e la escursione

ai monasteri di Alcobaqa e Batalha durante il successivo soggiorno porto-

ghese del t 794-1795.In altre parole, laddove ad esempio I'idea generale che

,ott..td. il progetto di Lord Cobham a Stowe è quella dell'emblema, basato

a sua volta su procedimenti allusivi che si rifanno alla mitologia e alle valenze

allegoriche e simboliche religiose e tradizionalirT, i giardini di Beckford, e in

, t Stephen Bending, 'A Natural Revolut ion? ( ìarden Pol i t ics in L, ighteenth-( lentr- r rv England", in

Kevin Sharpe and Stephen N. I-wicker", (cds.), Re/ìguring Reuolutions. Aesthetics and Politics Jrom the

English Reuolution to the Romantic Reuolutiarz (Berkeley: Urriversityof Califòrnia Press, 1998), p.243.

rr ' ( ì f r . Stephcn Bcndine, "A Natural Revolut ion?", c i t . , p.252 " . lhus cotrceivecl , the L,ngl ish swle

of gardening is both a cre:r t iorr and a ref lect ion of h,ngland's hard-rvon l ibcrry and is set f i rmlyagainst

thc falsc t:rstc of the resular, indeed, accorcling to this rethoric, ryrantrical designs characteristic of

fòreign, part icular ly French, gardens."I A questo proposi to, s i vedaJohn Dixon Hunt, "L,mblem and Expressionism in the Eighteenth-

Cerrturv Landscape Garden", Eighteenth'(.entttry Studies,4: 3: Spring 1971 294-317.

i

I{fl'

r68 RISCRI^I' 'I 'URE DELI]F,t)EN

special modo quello di Fonthill Abbey sul quale si concentra questa brevetrattazione, mostrano di essere concepiti per finalità in gran misura diverseda quelle degli altri giardini del tempo.

Tra questi motivi, due in particolare paiono essere dominanti: i l primoè la propensione a visualizzare rn modo personale e permanente gli elementi

naturalistici e architettonici di fascinazione esotica ed estetica che Beckfordincontra nel corso dei suoi viaggi,, delle sue letture, delle sue riflessioni, ten-sione che vede ad esempio realizzati in Vathek la passione per la culturaorientale e che vede nella progettazione e reahzzazione di Fonthill la volontàdi creare un mondo naturale ed architettonico personalissimo, frutto delleesperienze acquisite e dei luoghi visitati durante i viaggi all 'estero appunto;si veda ad esempio in Vathek, dove I'immagine del giardino contribuisce a

creare un procedimento sinestetico che coinvolge il senso dell'olfatto e quel-lo della vista, e di notevole incisività espressiva:

"The Palace of Perfumes," which was ternìed likewise "'Ihe Incentive to Pleas-ure," consisted of various halls, where the different perfumes which the earthproduces we re kept perpetually burning in censers of gold. Flambeaux and

lromatic lamps were here lighted in open day. But the too powerful effectsof this agreeable delirium might be avoided by descending into an immensegarden, where an assemblage of every fragrant flower diffused through the airthe purest odours ' t .

I l secondo motivo è I 'essere incline all ' isolamento, non alla solitudine

come imposizione esterna ma all 'estraniamento come scelta, atteggiamento

talvolta splinetico, talaltra esuberante e incontrollabile che lo spinge spes-

so a vagabondare nella boscaglia, per monti e vallate, elemento caratteriale

che Beckford rnostra sovente durante i l Grand Tour in ltalia. Un esempio

eclatante è i l comportamento tenuto in occasione della visita alla tomba di

Virgil io, nei pressi di Chiaia:

Letter XXII, lVouember 6t' l7B0 - t I I retreated without proceeding anyfarther, ancl followed a narrow path which lecl me, after some windings andturnings, along the brink oF the precipice, across a vineyard, to that retirednook of the rocks which shelters Virgil 's tomb, most venerably mossed over,and more than half concealecl by bushes and vegetation. [...] One instant Iclimbed up the branches of a chestnut, and sat almost on its extremity, my

rn \XTilliam Beckford, Vdtheb, in Malcolrl Jack, (ed.), Varltel< dnd Other Stories. AWilliam Bechlìtrd

Reader (Harrnondsrvorth: Pcnsuin, l985), p. 30.

IL LA N DS (.4 P I:' GA RD EM lVG úg

feet impending over the chasm below; another I boldly advanced to the edgeof the rock, and saw crowds of people and carriages, diminished by distance,issuing from the bosom of the mountain, and disappearing almost as soonas discovered in the windings of its road. F{aving clambered high above thecavern, I hazarded -y neck on the top of one of the pines, and looked con-temptuously down on the race of pigmies that were so busily moving to andfro. f . . .) (TD,l; 204-205)

Il brano illustra diversi elementi che torneranno nelle "opere" di Be-ckford. I sentieri tortuosi saranno una delle costanti nell'organizzazionedei viali e dei tratturi che percorreranno la tenuta di Fonthill, amplificandoI'effetto di "pittoresco" nella visione complessiva del landscape gardening.,secondo i dettami di Gilpin e Price; la visione distanziata dagli altri mortalie il senso di superiorità nei loro confronti torneranno nelle prime paginedel Vathe,É, quando il protagonista avrà una simile percezione dall'alto dellasua torre; il senso di isolamento come officina della riflessione e della ricercadisperata e spesso frustrata dell'armonia estetica e individuale trasparirà dalettere e carteggi che Beckford scambierà con amici e conoscenti, ricercacomplicata e pur necessaria che molto contribuirà all 'alone di fascino miste-rioso e di misantropia che sempre circonderà I'autore.

Molti sono gli elementi che rendono possibile una lettura del giardinodi Beckford come difforme dai dettami dei maggiori teorici del landscapegarden come espressione della cultura inglese, tra i quali Horace Walpole eWilliam Falconer. Nell'ottica Whig della rivendicazione nazionalista e del-I'esaltazione del giardino come prodotto della grande civiltà borghese libera-le, frutto del pensiero non autoritario, per Falconer il giardino inglese deveessere espressione razionale della cultura nazionale e di una forma di governocorretta, giusta, di un regime non totalitario, né dispotico. Perché questo siaancora più chiaro, non solo gli arredi ma anche la vegetazione deve essereil piu possibile autoctona: "Natural beauties, or resemblances thereof, arechiefly arrempted; which are the more proper, as being confortable to theclimate and situation of the country, and disposition of the people, who arebest pleased with great and sublime objects, which are found only in na-rure".re Inoltre, Falconer afferma che la quercia inglese è certamente I'alberoda preferire rispetto ad altre essenze esotiche o estranee all ' isola, una sorta di

re Will iam Falcone r, "lhoughts on the Sryle and -Iàste

of (larde ning among the Ancients" ( I 789)

pubblicato in Memoirs oJ'the [,iterary and Philosophical SocietV of Manchester, 1789: l:297-325; il

brano c i tato è a p. 321.

Í7C- RIS(]RI]-] 'U RF DI.,I,I ]E,DF,N

simbolo politico che deve sostituire I' ipotesi di ricorrere ad alberi legati allatradizione classica arcadica, come I'olivo mediterraneo.

Anche \Walpole esalta la solidità e la maggiore afferenza della quercia aiprogetti paesaggistici ispirati ai grandi ladscapers come Kent e Bridgeman:"Liberi di seguire la loro forma, gli alberi estesero indisturbati i loro rami;laddove un'imponente quercia o un nobile faggio erano sfuggiti alla muti-lazione riuscendo a sopra'u.vivere nella foresta,, si prowedeva a liberarli dasterpaglie e rovi; restituiti agli antichi onori, essi tornarono a ornare e adombreggiare la pianura"2O. E anche uno dei maggiori teorici del "Picture-

sque", Uvedale Price, nella sua "ricetta" su quale siano gli elementi e gliarredi paesaggistici che meglio si confanno all ' idea generale di "pittoresco",

sembra sostenere la bontà delle essenze autoctone come la quercia e I'olmo,frequenti nel panorama della campagna inglese:

Among trees, it is not the smooth young beech nor the fresh and tenderash, but the rugged old oak or knotty whych elm that are picturesque; noris it necessary they should be of great bulk - it is sufficient if they are rough,mossy, with a character of age, and with sudden variations in their forms. Thelimbs of huge trees shattered by lightning or tempestuous winds, are in thehighest degree picturesque; but whatever is caused by those dreaded powersof destruction, must always have a tincture of the sublime2'.

Pur chiaramente in sintonia con i fondamentali criteri estetici del pitto-resco, owero il prospetto e la varietà, che a loro volta sono alla base di tuttala teorizzazione tardo-settecentesca del landscape garden, i giardini e il parcodi Fonthill non si uniformano affatto alla necessità delle essenze aurocro-ne per esaltare la qualità di Englisbness del giardino stesso. Estesi boschi diconifere europee e intere zone piantate ad essenze americane costituisconoanzi una delle attrattive più caratteristiche, riportate praticamente da ogniguida o descrizione della tenuta di Beckford. Se è pur vero che la strutturadell'abbazia è immersa in un fitto bosco di querce e di "scotch fir", Beckfordimpiega varie tecniche di impianto per conseguire differenti tonalità di co-lore nel fogliame in modo da amplificare gli effetti paesaggistici conseguenti,e quindi non esita a mescolare zone piantate a betulla e a larice, che è pianta

r(r Horace \ù7alpole, Sagio sul giardino moderno, a cura di (ìiovanna Franci e Ester Zirgo; (Firenze:

L e L e t t e r e , l 9 9 l ) , p . B B .t' Sir Uvedale Price, An Essay on the Picturesque, cit., p. 56. Consultabile on-line all 'URl.: <htrp://

www.lancs.ac.uk/users/ph ilosophl,/awaymave/onlinere sou rces/price3.htrn>.

IL LANDSCAPE GARDENING 17r

decisamente alpina; e a far convivere gli uni accanto agli altri noccioli e gi-

nestre, cespugli e alberi esotici:

He confined himself entirely to the introduction of exotic trees and shrubs in

secluded places only; and these he disposed in what may be called by-scenes in

the woodì, in such a manner as that a person who knew nothing of trees could

never suspect that they were not natives. There was an American ground in the

place, coÀsisting of many oF the trees and shrubs of that country, disposed in

g.o,tpr and thickets, as if they had sprung up naturally, with glades.of turf kept

smoóthly mown to admit of walking through among them, and examining

their separate beauties. There was a rose-ground, a thornery, an{ a_ pinetum

treated ìn the same manner; but, along the numerous walks and drives, the

common trees and shrubs of the countr were those principally introduced22.

Una delle prime descrizioni di Fonthil l è particolarmente indicativa per

illustrare la vegetazione ibrida ed eterogenea del giardino, che fa sì che qug-

sro esca dalla rìgida normativa che regola rl landscape gardening in questo fnde siècle. Compare in una guida anonima, pubblicata nel lB22,l 'anno in cui

Beckford mette all 'asta e poi vende Fonthil l Abbey e i suoi giardini:

From the Lake, the visitor passes along a shaded walk, bordered on one side

by heaths of various f owers, but all of a hardy kind, which leads to the Amer-

ican Planrarion, which is seen broken into picturesque forms by the margin

of the warer. This planrarion stands upon ground much varied into declivity,

and covers many ".r.r.

To the west is an island, which exhibits a great va-

riety of the Rododendron, Magnolia, and Aza\ea tribes, which,.considering

the'short t ime they have been-planted, are of wonderful growth, and have

almost the appearance of the spontaneous produce of the soil, flowe_ring with

grear luxuriince, and the Rododendrons in particular, assuming the height

of some of our most majestic treeslr.

Come si vede, la fioritura esotica costituisce gran parte del fascino della

descrizione di questo luogo incantevole nella proprietà di Beckford. Inoltre,

,r John Claudius I-oudon, "Fonthil l Abbey, H. Bennett Esq. August 28. (1833)", The Gardener's

Magazine, XI : September 1835: pagg.441-442.I1brano è r iportato in l -aurent Chatel , "Landscap-

ing Utopias: Beckford's Gardens and the Polit ics of the Sublime", 213-54 in Graham, Kenneth \W.;

Berland, Kevin (ed,s). William Becleford and the neu millennium (New York: AMS Press, 2004); ed e

consultabile online all 'URl, <http://www.gardenvisit.cot-n/garden-history/loudon-gardcn-tours/>.)t A New Guide to Fonthill Abbey, Wiltshire, the Seat oJ'William Becbford, Esq.; Comprising rt De-

scription of rhe lrarks and Buildings 1...1 (l.ondon: G. and W.B. Whittaker, 1822), p. 16.

172 RIS(]RI'f-f UR}i Dh,I,LL,DEN

aver chiamaro uno dei boschi piantati accanto al lago 'American Planta-rion", collega la proprietà sia a un generale effetto di esotismo, sia alle fortu-ne americane del proprietario.

Questa fascinazione esotica è significativa ai fini del nostro discorso: daun lato sottolinea un efretto di distanza tra il progetto Beckfordiano e irequisiti minimi che il landscape garden inglese deve avere per costituire,, nel-I'ottica di Walpole e del pensiero whig, un tratto rappresentativo del propriocodice culturale; dall'altro sottolinea invece il forte legame sentimentale emnemonico di Beckford nei confronti del Grand Tour e degli altri viaggi eu-ropei realizzati in gioventùr. La ricchezza di essenze e fioriture e l'esoticità dialcune specie, del resto, è un tratto distintivo della personalità di Beckford,è compare spesso nei suoi resoconti di viaggio e persino nel Vathek, come in

questa descrizione di una montagna nei pressi di Samarah:

[...] whose sides were swarded with wild thyme and basil, and its summitoverspread with so delightful a plain, that it might be taken for the paradisedestined for the faithful. Upon it grew a hundred thickets of eglantine andother fragrant shrubs, a hundred arbours of roses, jessamine, and honey-suckle, as many clumps of orange trees, cedar, and citron, whose branches,interwoven with the palm, the pomegranate, and the vine, presented everyluxury that could regale the eye or the taste. The grouncl was strewed withviolets, hare-bells, and pansies, in the midst of which sprang forth tufts ofjonquils, hyacinths, and carnations, with every other perfume that impreg-nares the air. Four fountains, [...], seemed profusely placed here to make thescene more resemble the garden of Eden, [...]t '.

In particolare, la realizzazione nel giardino di Fonthill di un vero e pro-prio angolo "alpino" sembra una delle caratteristiche poste maggiormentein risalto da chi visita, e quindi descrive, la proprietà di Beckford, come nelcaso di John Britton, che descrive un itinerario nella vallata del lago e attra-verso un bosco, su per una collina, dove si trova un capanno di pastori moltosimile, egli afferma, a quello in uso nelle zone più interne della Calabria:

We find this rocky scenery continued to some distance from the first en-trance, exhibiting, in its different passages and excavations, broad masses ofstones, tinted with numberless lichens, mosses, and such other incrustrations1.. .]. W" now pass through a small wild copse, scattered here and there withfragments of rock and stone, and in issuing from it, we catch a lovely bright

)1 \X/il l iam Beckford, Vathek, cit., p.36.

lL L AN DS(,AI'L (;ARbL:l\t I NG 173

glimpse of the lake. Turning to the right, we next cross a smooth lawn, fre-quently swell ing into pleasant knolls, and afterwards mount a wooden hil l ,round which runs a gloomy walk, leading the spectator to a brow of a steepprecipice, high above the warerrt.

I l pittoresco della zona intorno al lago si mescola al sublime suscitato dal

riferimento allo scenario roccioso e al ripido precipizio, elementi simbolo dimolti romanzi gotici dell 'ult ima parte del XVIII secolo e anche presenti in

parecchi dipinti del periodo, tra i quali quell i di Phil ip James De Louther-

bourg26. La "alpine region" a cui fa rifcrimento i l seguito del brano di Brit-

ton è chiaramente esemplif icativa della volontà di Beckford di rappresentare

nel suo landscape proprio quegli scenari delle Alpi e degli Appennini, da lui

arrraversati in occasione del Grand Tour del 1780:

Following a narrow path-way for some time, we keep descending by vari-ous turns through the lofty hanging woods, hich clothe the declivous shoreof the lake. At the bottom we come to a small creek, opening on the water

[...]. Ascending from this point, we first catch the summit of the oppositeplantations, which seem to move, and enlarge themselves with every step ofthe spectator; who, when arrived at the top of the ascent, beholds the wholesylvan mass at once fronting the eye. This is the boundary of one of the larg-est spaces of open ground within this alpine region; it falls gradually in slopesof verdure to the water's edge. This scene, adorned with clamps of almonds,double blossoming cherries, peaches, &c. all highly embell ished with sur-rounding borders of fowers, might be called the garden of Flora27.

ri Johrr Britton, 7be Beauties ofWiltshire, Dispkyed in Statisrical, Historical and Descriptiue Sketch-

rs, \b l . 1 "Chapter X - Fonthi l l " (London: Vernor and Hood Poul t ry, 1801), pp.245-246.16 Celebre è ilsuo An Aualanche in the Alps (1803), quadro che, attraverso uno scenario angoscian-

te e mozzafiato di una poderosa valanga che investe un passo di montagna, visualizza sia i l tema del

Gran Tour, sia I 'elenrento estetico del Sublime, entrambi cari alla cultura inglese di fine XVIII secolo.

f)e l.ourherbourg è molto stimato da lìeckfòrcl, i l quale lo frequenta in gioventìi, e gli commissiona

I ' impianto scenograf ico ed i l lLrminotecnico del celebre r icevimento del Natale l78 l , tenuto a Fonthi l l

Splendens.t'

Johrr Brirton, 7y'te lJeauties oJ'Wiltshire, cit., p 246. A tal proposito si notino lc strette somiglianze

con il seguente brano che descrive una tappa appenninica del Gran Tour italiano, lasciando Bologna

diretti a Lognone. Ij insistenza sull 'ascesa, i sentieri tortuosi, la vegetazione fitta, sono elementi che

Beckford puntigliosamerìte e bril lantemente riproduce nella crcazione dei giardini paesaggistici di

Fonthi l l :

LetterXIII, September l3'/ ' - [] proceeded immediately after dinner towards the mountains. We

were soon in the midst oF crags and stony channels, that stream with ten thousand ril ls in the

winter sea.son, but during thc summer months reflect every sunbeam, and harbour half the scor-

174 RI SC]Rì'I"I'U Rts D T.,LI ] 1-,DL,N

Infatti, molti sono gli elementi in comune tra queste descrizioni di vi-

sitatori di Fonthil l e diversi luoghi nei diari e corrispondenze di viaggio diBeckford. Per esempio, ecco le impressioni riportate durante un giro per i

castell i della Lucchesia:

Letter XIV Lucca, September 25'/' [...] Th. sun was tempered by light clouds,and a soft autumnal haze rested upon the hil ls, covered with shrubs andolives. The distant plains and forests appeared tinted with deep blue, andI am now convinced the azure so prevalent in Velvet Breughel's landscapesis not exaggerated. [...] *. began to ascend a rough slope, overgrown withchestnuts; here ancl there some vines streaming in garlands displayed theirclusters. A great many loose fragments and stumps of ancient pomegranatesperplexed our route, which continued, turning and winding through thissort ofwilderness, t i l l i t opened on a sudden to the side of a lofty mountain,covered with tufted groves, amongst which hangs the princely castle of theGarzonis, on the very side of a precipice. [...] *. proceeded to a long avenue(bordered by aloes in bloom, forming majestic pyramids of flowers thirtyfeet high), which led us to the palace. 1...1 Then, mounting our horses, wewound amongst sunny vales, and inclosures with myrtle hedges, till we cameto a rapid steep. We felt the heat most powerfully in ascending it, and wereglad to take refuge under a bower of vines, which runs for miles along itssummit , a lmost wi thout interrupt ion. (TD,I ; 150-152)

Come si vede, il riferimento a essenze e panorami caratteristici dell'appen-

nino mediterraneo, in un tipico scenario contraddistinto dall'elemento del

Sublime, è al centro di questa descrizione che si alryale di forti componenti

cromatiche che rafforzano la qualità pittoresca dell'insieme. Lintenzione diBeckford è proprio quella di ricreare un simile scenario, desolato, solitario efortemente evocativo, proprio nel landscape garden che allestisce a Fonthill.Scorci particolarmnete suggestivi, viali e sentieri nel bosco che, proprio perchécostruiti nel modo più "naturalistico" possibile, si allontanano dalle simmetrie

geometriche del giardino classico "all'italiana' del secolo XWI e soddisfano i

dettami teorici del landscape gardening tanto in voga verso la fine del XWII.

pions in the country. [ . . . ] the scene increased in ster i l i ty and desolat ion; [ . . . ] the landscape began

to alter for the better: l itt le green valleys at the base of tremendous steeps, discovered themselves,

scattercd over with oaks, and freshened with running waters, which the nakedness of the im-

pending rocks set of f to advantage. [ . . . ] their summits are smooth and verdant, and cont inual ly

browsed by herds of white goats, which were gambolling on the eclge of the precipices as we

p a s s e d b c n e a t h . t . . . 1 ( f D , l ; 1 3 5 )

E nel 1838, Henry Venn Lansdown fornisce la seguente dettagliatissima

descrizione del giardino attraversato diversi anni pri-ma, per recarsi a un ap-

puntamen,o.on Beckford nei pressi della torre, conferendo al luogo proprio

quell'asperro peculiare e decisamente fuori degli schemi che I'intento pro-

gettuale di Beckford voleva suscitare:

As we d.raw nearer to the -fower the ground is laid out in a wilder and more

picturesque manner, the walk, "r.

-óre serp.entine. \7e turned a corner, and

Mr. B..kford [...] welcomed me ir-r the kindest way, and immediately began

pointing o'.r, ,À. various curiotrs plants and shrubs. How on this !."W.f tlo1

ip..i-Jns of the productions of every country in the world unite! Shrubs and

,r..r, whose .r"tnirl climates are as opposite as the Antipodes, here flourish in

the most astonishing manner. tVe *ére shown a rose tree brought from Pekin

and a fir tree broughì from the highest part of the Himalaya Mountains; many

have been broughi to this .o,rr,riy, but^Mr. Beckford's is the only one that has

survived. Here ie pine trees of every species and variery - a^tree that once veg-

etated at Larissa, ir-, Greece , Italian'piÀes, Siberian pines, Scotch firs, -a lovely

specimen of Irish yew, and other trees which it is impossible to describeZs.

Beckford, insomma, seglre certamente i dettami delle teorie contempo-

ranee sul pittoresco e sul lindscape gardening, salvo applicarli in modo per-

sonalissimo e l imitatamenre agli elementi che soddisfano il suo g".tt9. P..".afferma Giuseppe Massara: "Ée.kford polemicamente escludle] \ l Sublime

quale termine àtitetico aI Beautifu/. Nella sua concezione estetica, infatti,

1.ron ,.-bra trovar posro un'opposizione dei due termini; al sublime si sosti-

tuisce invece tl pittiresro, , trgoria che esprime un raccordo ornamentale più

che un'opposiz ione strut turale [ . . . ] " t ' .Nella r,r".r."rione architettonica e paesaggistica, Beckford ha soprattut-

to intenzione di far rivivere i molti luoghi dell ' immaginazione e della realtà

de i suoi viaggi, che costiruiscono per lui parte integrante del proprio bagaglio

arrisrico . ..t lrnr"le e della propria sensibil i tà. Questa doppia comPonente

IL I.AN D SLA P E CA R N F. IV IV ( ; 175

r8 F{enry Venn Lanscl own, Recollections oJ'the Lnre Will iam Beckford (1893)' P.26.ll testo' scrit-

to i l 21 agosto 1838, è pubbl icato in ecl iz ione pr ivata c l inr i tata per la cura del la f ig l ia del l 'autore,

Char lot te, c lest inatar io c l i c1r-resta lunga let tcra che cont iene un dct tagl iat iss imo resoconto di una v is i ta

cl i l -ans4own a Beckf ì r r t l c lualche anno prr ima. È. co.s ' l tabi le onl ine al l 'URL: <l - r t tp: / /beckford.c l t l .

net / recol lect lansdown. h tml>.r') Cìiuseppe Massara, "La vertigine clcll 'asscnz.a in'sfl i l l iam Beckford", in Rosa Maria Coiombo, (a

cura di), Settecento Seruza Amore. Studi sul/a Narratiua Inglese (Roma: Bulzoni' 1983)' p,175'

176 RI S(]RI] "I 'U Rti DELt-'E,D I.,N

nell'intento progettuale di Beckford sembra essere abbastan za chiara anche auno dei pochi visitatori ammessi nel suo "regno vegetale", John Rutter,, chefornisce il seguente giudizio sul "garden within the barrier":

The great principle upon which this labyrinth of groves has been construcred,is that of exhibiting an union of the wildest and the mosr ornamenred scen-ery, the picturesque and the beautiful in close society. The utmost profusionof expense has been bestowed, not to arr'aze the senses by some rich andmagical effect of art, but to keep the mind in a perpetual enjoyment of themost striking beauties and richest decorations of nature; they go far to realizethe descript ion of the gardens of Armida [. . . ]r".

I l brano è importante perchè sottol inea I 'aspirazione al la massima na-turalezza possibi le e quindi la volontà di adeguarsi ai dettami di Gilpin,Price e Repton, allontanandosi dall'artificiosità e dalla rigidità geometricadei giardini del secolo XVII. Túttavia, il riferimenro ai giardini di Armida,e di conseguenza all 'opera di Tasso, riferimento che prontamenre rrovaechi in diversi luoghi degl i scri t t i di viaggio di Beckford3r, lega quesro pro-getto paesaggistico anche alla tradizione classica, disprezzata invece dallacontemporanea teorrzzazione del landsc(tpe gardening!2. Questa commi-st ione di intenzioni, questa coesistenza di modali tà del giardino classico eistanze estetiche dei dettami contemporanei producono un risultato ibri-do più unico che raro, un'opera beckfordiana nella sua stessa concezioneed esistenza. I l contrasto str idente eppure del tutto armonico lo si nora

r" John Rutter, Delineations of'Fonrhil l Abbey, "Chapte r IV. lhe Walk Within the Barricr", cit.,

p. 83 .r, Cfr. Letter III, Anrwerp, June 23 1780, dove commentando negativamenre i giardini olandesi

del defunto conte di Bentinck nei pressi di Le Hague, descrivc "parrerres and bosquets by no rìeansresembl ing (one should conjecture) the gardens of the Hesper ides." (TD,I ; lB) Che i l confronto coni g iardin i del la c lassic i tà s ia per Beckford un metro di g iudiz io sempre val ido, lo d imostra i l r icorre,re allo stesso paragone molti ar-rr-ri dopro, dcscrivenclo la valle portoghese di Clollares: " Letter XXX,October 19th, 1757 - The scenery is truly elysian, and exactly such as poers assign fbr rhe resort ofh"ppy spir i ts . [ . . . ] the exot ic cast of vegetat ion, rhe v iv id green of the c i t ron, the golc len f ru i tage ofthe orange, the blossoming mvrtle, and the rich fragrance of a turf, embroidered with the brightest-coloured and most aromatic flo'uvers, allow me without a violent stretch of fancy to believe myself inthe garden of the Hesper ides t . . .1" . ( TD, I i ; 140)

rr Mi riferisco al già citato tcsto di \Talpole il quale, nell ' intenro di celebrare il carattere originale enazionale dell 'Eng/ish landscaping, pur passando in rassegna igiardini della classicirà, come quello del-I 'Eden, o quel lo d i Alc inoo nel l 'Odissea, i g iardin i pe nsi l i d i Babi lonia o i l celebre giardino di Pl in io,indica come i l conte rnporaneo giardino inglese nul la debba a quest i esempi del gusto passaro.

II. LA IV DS(.4 I)E GA RD EiV I N G 177

se si osservano in parallelo descrizioni del "garden within the barrier" edel "garden without the barrier", i l giardino al l ' interno del muro di cin-ta e il landscape gardening costituito dall'intero possedimento terriero diBeckfordsl. Anche nella necessità di creare, accanto a viali perfettamentel ineari, altr i vial i e sentieri i l più possibi le tortuosi e immersi nel la ve-getazione si riscontra questo elemento. Beckford sostituisce negli uni enegli altr i i l ghiaietto con l 'erbetta, r iuscendo in questo modo a garantireulteriormente I'aspetto "naturale" dell' insieme, aspetto naturale rafforzatoanche dal la disposizione "irregolare" e quindi più naturale di alberi e ce-spugli a f ianco dei vial i stessir".

Nel delineare una storia delle vicende architettoniche mirate alla crea-zione e successivi ampliamenti di Fonthill Abbey e del suo giardino paesag-gistico, John

\ùTilton-Elyr5 accenna a Fonthill Splendens, la dimora erettadal padre di Beckford tra'LI1754 e i l 1768, e successivamente in gran partedemolita per lasciar spazio alla creazione di William. Come altre dimoredel tempo, Splendens era immersa in un panorama alla Claude Lorrain, unparco paesaggistico con un lago a serpentina, e numerose grotte, circondatoad ovest da una serie di alture collinari che culminavano in Stop's Beacon,dove il padre di Beckford aveva iniziato a costruire una torre già nel 1770.Secondo \ùTilton-Ely i concetti di Sublime e di Pittoresco, entrambi bennori a Beckford, presiedono all ' ideazione e alla progettazione di FonthillAbbey seppure in misura e modalità differenti. Ad esempio, la subitaneaapparizione di una struttura architettonica nel bel mezzo di una foresta,srruttura la cui torre può sì essere vista da lontano, ma le cui effettive di-mensioni sono celate fino all 'ultimo momento proprio dalla densità delterritorio boschivo attraversato, è una qualità inerente allo stile del gotico,certo evocata in moltissimi romanzi di questo genere letterario, comunqueperfettamente in sintonia con la volontà di stupire e di produrre la sensa-

r r Cl f i . Daniele Niedda, " l g iardin i d i Wi l l ianr Beckford", in Mirc l la Bi l l i , (a cura di ) , Giardin i

(Vi tcrbo: Set te Ci t tà,2000), pag. 137: "Se nel g iardino interno gl i spet tator i deambulant i , secondo i

canorr i d i f ru iz ione dinamica propr i del g iardino inglese, vengono cont inuamente del iz iat i da bel lezze

natural i sempre nuove e diverse, I 'aspet to "wi ld and neglected" del l 'esterno regala loro impressioni

di urr pittoresco meno artif iciale, che a tratti raggiunge punte di sublime. Vi si raggruppano Alpine

Gardens, i l lago piìi grande , i l vecchio parco, le rovine dell 'Hermitage, la cava e altri elementi di un

complesso che emoziona soprattutto per l:r sua asperità e rudezza."r/r Cfi. Boyd Alexander, Englandi Wealthiesr Son, cir., pp. 173-174.ì'

John Wilton-h,ly, "'Ihe Genesis and Evolution of Fonthil l Abbey", Architectural History, 23:

1 980 : pp . 40 -51 , 172 , 180 .

178 RISCRI'I 'I-URE Dt.,I,I ]L,DL,N

zione del Sublime che Beckford va spesso indicando nelle sue lettere ad

Alexander Cozens sin dal suo viaggio in Svizzera del 1777-1778i6.

Questa impror,visa apparizione sembra colpire più d'uno dei visitatori

ammessi da Bèckford alla sua straordinaria creazione artistico-naturalistica.

Uno rra quesri è John Rutter, autore di ben tre guide su questa gemma del\ùTiltshire:

To those who recollect the wild scene of naked barrenness formerly exhib-

ited by the whole of the ground, which is now enriched with magnificent

buildings ancl an exrensive plantations, the contrast produces impressions

"ppto"Jhing as nearly as póssible, to what is felt, when having. the.fancy

.hàr.tt.d by delightful ideas, we call i t enchantment t...1 tTh: abbeyl now

burst occasionatly upon the anxious eye, shrouded at intervals by projecting

masses of wooded sèenery, or shut out by the edge rows of the narrow road

t. ] [From the Great Avenue] the Abbey burst upon the view in solemn

and imposing majesty [ . . . ì [From Bitham Lake] a most interest ing and

.o-*.nding south-wesr view of the Abbey burst l ike enchantment uPon

the sightr'.

16 La v ista improvvisa di una dimora di grandi d imensioni , s ia essa un'abbazia nel la foresta, o

un castel lo sul l 'or lo d i un precip iz io, rnomcnto 1.rro1' r iz- io per susci tare nel let tore la sensazione c i i

Sublime, èun topos comune di romanzi gotici quali 'Ihe

Mysteries oJ'L/do/plto e The ltalian di Anne

Radcl i f [è, o Northanger Abbey di Jane Austen, chc prropr io in quanto parodia ins iste sr ' t s i tuazioni

notc a i let tor i . Più sot t i le è invece I 'ef fet to sorpresa del l 'abaz- ia d i Fonthi l lprcr fet tamctr te v is ib i le solo

dopo I 'avvic inamento at t raverso un bosco f ì t to, lung,r un sent iero volutamente tor tuoso in on' raggio

al dettame della "serpenrina", molto in vo5;a nel /andscape gnrdening di fine Settecentc'r. Nclle scelte

cl i BeckFord ha in qualche rnoclo reci tato un ruolo d i pr imo piano la sua f : rsc inazione per i grandi

ternpl i d i cul to del cat to l icesimo, v ist i durante i suoi Grand' lour europei . Se in qualche modo è

evidente I ' in f luenza del la Clrandc ( lhart reuse, credo che i l model lo a cui Beckford s i r i fà s ia i l centro

del cat to l icesimo pcr anronomasia, San Pietro a Roma, v is i tato t ra i l 29 e i l 30 ot tobre del 1780.

Nella nota lter October 29t',Reckford affernra che "St. Peter's colonnacle opened upon me, and fixed

me, as i f spel l -bound, under the obel isk, lost in wonder. [ . . . ] I could hardly take my eyes f rom of f

the beaut i fu l symmetry of i ts f ror-r t , contrasted wi th the magni f icent thor-rgh i r regr i lar cot l t ts of the

Va t i can tower ing ove r the co lonnade t ] " ( - l 'D , I ;186- l87 ) . ' l an to è I ' i ncan to pe r ques to l uogo

che Beckford non ptro fare a meno di v is i tar lo anche i l g iorno successivo. Infat t i , nel la not : r per

October-11l ' , Beckford espr ime i l desider io c l i poter v ivere al l ' in terno del la grande basi l ica: " [ . ' . ] *"

would takc our evening walks on the fie ld of marble; for is not the paveme Iìt vast e nor-rgh to cxcuse

the extravagance of the appel lat ion? Somet imcs, inste i rd of c l imbing a mountain, we should ascend

the cupo la , and look down on ou r l i t t l e encampment be low. " (TD, l ;187- l BU) .r? I brani si rifcriscono rispettivamente a John Rutter, A Description o.f'Fonthil l Abbey and De-

mesne, in the Courtty ofWilts (Shafìesbury: Longman, Hunt & Co, 1822), Pp. l4- 15; Delinearions of

Fonrhil lAL,óry (Shaftesbury: Longman, Hunt & Co, 1823), PaE.2; A Description of Fontlti l l AbbeY'

cit., p. 19: A New Descriptiue Guide oJ'l"onthil lAbbey and De7/tesne (Shafìesbr-rry: Longnran, Hunt &

C o , 1 8 2 3 ) , p . 7 3 .

IL I,A IV D.S CA P E GA R D L: N I IV ( ; 179

Inoltre, questa "apparizione" dell'abbazia, nascosta da un fitto bosco e datortuosi percorsi di awicinamento, amplifica il senso di isolamento del luo-go e della dimora di Beckford. Il fascino per il romitaggio del monachesimomedievale, e per la qualità esclusiva di una vita da condurre con pochi inti-mi, lontano da un mondo gretto e meschino, colpisce subito Beckford ed èalla base stessa dell' idea della torre come seclusioners, torre che trova dappri-ma realizzazione letteraria nel Vathek, non a caso progettato e realizzato (al-meno secondo la leggenda) durante il mitizzato e favoloso Christmas Partydel 1787, tenuto con pochi intimi proprio a Fonthill Splendens. All' ideadi isolamento e di reclusione dal mondo esterno è certamente da attribuireanche il progetto di un muro di recinzione capace di contenere i 5I9 acridella tenuta di Fonthill,, progetto già chiaro nelle intenzioni di Beckford al-meno nell'autunno del 1793, e comunicato a James Vyatt, architetto leaderdella moda del "neo-gotico", che di fatto lavora su commissione di Beckforda molti progetti di Fonthill almeno dal 1790 in poi. E la costruzione di unmuro insormontabile è in netta contraddizione sia con la moda di eliminarele barriere architettoniche,, sia con un'altra delle motivazioni sociali e cul-turali che fanno da impulso al boom de| landscape gardening nella secondametà del XVIII secolo.

Infatti, a detta di molti degli studiosi pirì accreditati, uno degli elementifondanti del landscape gardez è costituito dalla natura di "status symbol"ostentato dalla nuova borghesia latifondista e capitalista, attraverso il qualefacilitare la propria scalata sociale3". Il giardino, in altre parole, è visto comeuno strumento culturale ed economico per la stratificazione della societàinglese del XVIII secolo in classi sempre piu distanziate e isolate economi-camente tra di loro:

Cometido del jardín paisajista sería, entonces, establecer fronteras entre losque pertenecen a este grupo social y los excluidos, y definir la natural eza delas relaciones de los elegidos. El elegante y alavez informal paisaje del jardínrefleja, de un cierto modo, el caricter de naturalidad que se quiere para elnuevo sistema de relaciones sociales que se establece en la Inglaterra del siglo

JrJ A tal proposito si veda Katarzyna Murawska, 'An

Image of Mysterious Wisdom Won By Toil:

The Tower as Symbol of .fhoughrfìrl

Isolation in L,nglish Art and Literature from Milton to Yeats",

Artibus et Historiae, III: 5: 1982 141-1(r2. Murawska sottolinea la rìatura escapistica della passione

di Beckfbrd per lc torri, e nìette ir-r ri l ievo come l'autore sia certamente influenzato dalla "devotional

seclusion" di Milton, autore che Beckf-ord cita spessissimo nei suoi diari di viaggio.Je Cf i . Thomas Wi l l iamson, Op. c i t . , p. I12.

r8o

XVIII, con el acercamiento socialciamiemto económico entre ricossociedad de consumo"".

RISCRIT]'LJ RE I) F,I,I; F,DEN

entre las clases altas y las medias, el distan-y pobres y el ascenso del capitalismo y la

Se , tra i motivi che presiedono alla costruzione di Fonthill, vi è anche que-sta esigenza di apparenza sociale, è certo che ben presto \X/illiam Beckford virinuncia quasi totalmente: contrariamente ai proprietari terrieri del periodo,i quali spesso permettono a viaggiatori, botanici, studiosi', visitatori stranierie curiosi in genere di poter vagare e stupirsi nelle loro creazioni pittoresche,Beckford molto raramente concede un simile permesso a estranei o persino aconoscenti. Lunico grande evento pubblico a\.venuto a Fonthill, del quale siha un qualche riscontro sulla stampa dell'epoca, è il ricevimento tenurc il23dicembre 1800 per la visita di Lord Horatio Nelson, Sir William Hamilton econsorteat: spesso il carattere scontroso, umorale e discontinuo di Beckfordtiene a distanza visitatori e appassionati' 'r.

Un atteggiamento misantropico unito alla passione per la rifessione e lameditazione in solitudine contraddistinguono Beckford praticamente dalloscandalo Powderham in poi. Questo è sicuramente una delle motivazioniche lo spingono ad erigere, intorno al "garden within the barrier" un muroalto e robusto. che racchiude ben 600 dei 2000 acri della tenuta di Fonthillar.

"" Juan F. Ramón Menéndez, C)p. c i t . , p. 100.4r Cfr. Gentleman's Magazine, April1801, pp. 206-208,297-298.4) Curioso I'aneddoto raccontato da W.P. Frith, rinomato pittore, i l quale riferisce un evento ca-

pitato molti anni prima al cugino: costui, affascinato clai racconti leggendari che circolano intorno

a Fonthil l Abbe1,, decide di visitarla nonostante gli espressi divieti del padrone. lntrodottosi appro-

fittando del cancello momentaneamente aperto, riesce effettivamente a visitare i giardini, i l parco e

persino la pr incipesca dimora, con I 'ausi l io d i un s impat ico e disponibi le i r ,c{ iv iduo, i l quale s i r ivela

poi lo stesso Beckford che finisce addirittura pe r invitarlo a cena. Dopo aver goduto di una cena eccel-

lente e della splendida conversazione di Beckford, i l protagonista del racconto vede il padrone di casa

spar i re nel le sue stanze e lasciare al maggiordomo I ' incar ico di a l lontanare i l malcapirato v is i rarore,

abbandonandolo nel la not te buia, in quegl i s tessi g iardin i , senz.a luce per raggiungere I 'usci ta, a l la

completa mercè dei mastini di guardial Clfì. \7. P. Frith, My Autobiography and Reminiscences (London,

1 8 8 7 ) , v o l . I I , p p . 1 3 1 - 1 3 7 .'1'r l,e notizie su questo muro sono discordanti e spesso esagerate, anche "ad arte" dallo stesso Be-

ckford. Quella che è certa è I' impressione che genera in chi lo vecle: un ostacolo sia alla visuale della

zona interna che all 'accesso verso I'abazia vera e propria. Clr. la descrizione di Lady Ann Hamilton,

sorella del tredicesimo duca di Hamilton, genero di Beckford, nelle pagine del settembre 1803 nel

suo diario: "Leaving the House IFonthil l Splendens] on our left, we began a drive of l2 miles by

entering thro'a gate in a wall B feet high, at the top of which a wooden rail of 2 feet broad leaning

inwards, the edge of which is covered wi th i ron spikes [ . . . ] lh is wal l encloses 2,000 acres and is 12

mi les round." I l brano è r iportato da Laurent Chatel , Op. c i t . , p.226, saggio che, in nota 5(r , r iporta

Il. LA N D.S(.4 P I: ( ; A Il D t: N I N (, r B I

È possibile tuttavia affemare che esiste almeno una doppia motivazione perI'erezione del muro che finisce per racchiudere tutto il "Garden within theBarrier": in un momento in cui la tecnica dell"'Ha! Ha!" tende a rimuoveretutte le barriere architettoniche, Beckford ne eleva una perché infastiditodai cacciatori di frodo che penetrano nei suoi domini, corne egli stesso af-ferma, in una conversazione con Cyrus Redding: " [. . . ] some say that I builtthe wall before I built the house , ro cur myself from mankind. Why, I hadalways one or rwo hundred workmen with me, and I superintended all my-self, I built the wall because I would not be intruded upon by sportsmen"'4.Eppure, anche in questa "giustificazione" offerta da Beckford, che 1o mostracome un "ambientalista' ante-litteram, sembra evidente l' importanza gioca-ta dall'elemento della "intrusione" da parte di estranei, dell' infrazione a uncodice di priorità e di valori del tutto comprensibile nella classe della landedgentr! del periodo, ma ancora più rigido e vincolante nel caso di Beckford.Ed evidenze testuali della sua misantropia sono continuamente presenti nel-la sua corrispondenza e nei suoi diari, come nel caso di questo brano da unalettera a Lady Craven:

I am extending my forests and sticking them full of hideous traps and spring-guns, that snap legs offas neatly as Pinchbeck's patents snufÌers snuffcandles.In process of t ime, when my hil ls are completely blackened with fir, I shallrerrear into the center of this gloomy circle, l ike a spider into the midst ofhis web t. . .] I sigh for the pesti le ntial breath of an african serpent to destroyevery Englishman who comes in my wayot.

Limmagine di un ragno in agguato al centro della ragnatela si confà

perfettamente all ' immagine di Beckford sulla sua torre, una specie di osser-

vatorio panottico dal quale tutto vedere, tutto controllare, tutto l imitare. La

stessa struttura deI landscape gardeningdi Fonthill, pur essendo sprolvista di

un intento progressivo e pur essendo contraddistinta da un senso generale

anchc la descrizione fòrnita da Jarne s Srorer nel suo A Description oJ'Fonthil l Abbey, Wibsltire (London:

W'. ( l larke, 1Bl2) : " - lh is pr incely mirnsion stands wi th in an enclosure, seven mi les in c i rcumference,

and is defendcd by a stone wall and chevrrux dc frise ." Cavalli di frisia e pur-ìte di ferro: la residenza del

califfo Beckford assomiglia proprio a un carcere di massima sicurezz:r, a un fortino la difèsa del quale

è preoccupazione pr imar ia per i l suo propr ietar io.4'' (ìyrus Redding, Meruoirs of Williarn BeckJòrd of Fonthìll, Aurhor of Vathek (London: Charles J.

Skeet, 1859), volume I I , ; rag. 94.'5 l-etrer to Lady Craven, undated. Cit. in J.'W. Oliver, The Lfe of William Beckford (London:

O.U.P., 1932), pp. 257 -258.

t8z RISCIRI ' I ' l 'URE DITI .LEDEN

di indeterminatezza, cionondimeno ricorda "an intricate web of avenues andpaths"4(', un luogo dove è difficile orientarsi senza attingere all 'elemento diangoscia, che quindi amplifica I'effetto del Sublime, come sottolinea HenryVenn Lansdown: " [Bitham Lake] was so buried in wood that it was notwithout some difficulty we found it. Never in h.ppy England did I see aspot that so forcibly reminded me of Switzerland. Though formed by Art, sohappily is it concealed that Nature alone appears, and this lovely lake seemsto occupy the crater of an extinct volcano"47.

La misantropica volontà di seclusione di Beckford, unita alla sua capacitàvisualizzatrice dèl mondo utopico che da sempre va progettando e realiziandosulle pagine dei suoi romanzi e sui terreni della sua tenuta, contribuiscono agenerare un alone mitologico intorno alla sua persona, alle sue opere e ai suoigiardini: "Conceive fthe abbey] surrounded by all that the art of gardeningin England can effect by the aid of a picturesquely-varied ground, luxuriantvegetation, and a great mass of natural running water; and you will have ageneral idea of this magic spot, which so far maintained this character thatfor a long time no strange foot was permitted to intrude""B.

IV[...] Th. grounds of Fonthil l exhibit the true spirit of English Gardening, car-ried to its utmost extent of a bold and varied simpliciry. Every tree, every shrub,and every flower, has contributed to the production of one unequalled effect ofwild profusion. The woodbine and the jasmine not only interlace the thicketswith their green and fragrant tendrils, but the rose and rhododendron bloombeneath the larch and the hawthorn, and the furze and the lily bloom in equalcompanionship. [...] Th. union of the garden and the grove is almost universal;and it is impossible to imagine a more charming feature of the place [...]t ' .

Molti sono i motivi, non sempre evidenti, del "furor hortensis" che vi-vif ica i l dibattito letterario e culturale dell ' intero secolo XVIII inglese, dal-I ' istanza patriottica alle motivazioni economiche; dalle mode e cambiamentidel gusto artistico all 'anelito di un luogo di riposo e rifessione; dall 'utopia

46 I -aurent Chatel , Op. c i t . , pag.231.

Henry Venn Lansdown, Op. cit., pag.47.'itÌ

Gustav Friedrich Waagen, Worhs o/'Art and Artists in England (1838; Facsimile reprint; London:

Cornmarket Press, 1970.) , pp. 129-130.u'

Jolrn Rutter, Delineations of Fonthill Abbey, cit., p. 84.

IL. LAN DSCA ]'L' GA RD LN I N( ; I83

miltoniana di una realizzazione terrestre dell' ideale edenico alla querelle po-litica tra membri dell' intellighenzie "rories" e "whig"50. La riflessione di JohnRutter mostra come I'armonia e il gusto siano comunque le parole chiaveper interpretare il "testo naturalistico ed estetico" di William Beckford cherisponde al nome di Fonthill Abbey and Gardens.

Le dimensioni stupefacenti dell'opera commissionata da Beckford e losplendore dei mezzi impiegati per la sua realizzazione coinvolgono una mol-titudine di lavoranti, abili artigiani e operai giornalieri, aspetto questo stretta-mente connesso al fenomeno culturale del landscape gardening, e spesso emer-gente nelle descrizioni e nelle rifessioni del tempo. Un articolo sul Times del15 settembre 1 796, ad esempio, illustra succintamente i lavori in corso d'operaper la realizzazione dell'abbazia e del giardino paesaggistico ad essa annesso:

\ùTilliam Beckford, Esq. of Fonthill, is collecting the materials for a building ofwonderfulgrandeur and utiliry: It is to consist of a tower, to be erected on Stops'Beacon, near Fonthill, the loftiest scite in that neighbourhood: It is to have asquare of 80 feet clear, within the walls, at the base, and to be 280 feet high, witha lantern at the top, so that it will command a view of near B0 miles every way,and the lantern be seen by night at a greater distance. [...] This str-rpendous workwill probably employ hundreds of the neighbouring poor for near ten years5r.

Anche John Britton è colpito dal numero di braccia salariate che ven-gono impiegate nell'esecuzione delle varie tranche di lavori, e fornisce undettagliato resoconto dei lavori in corso d'opera:

A vast number of mechanics and labourers were employed, to advance theworks with rapidiry. The neighbouring villages were thronged with inhabit-ants, and a new village, or hamlet, was built to accommodate some of the newsettlers. All around was activiw and energy; whilst the growing works of theedifice, as the scaffolding and walls were raised above the surrounding trees,excited the curiosiry and speculations of the p:rssing traveller, as well as theinhabitants of the neiehbourhood. [t was senerally inferred that somethine

i0 A questo proposito, si veda lo stimolante stuclio di Max F. Schulz, "The Circuit \X/alk of the Eight-

eenth-Century l-irndscape Garden and the Pilgrim's (l ircuitous Progrcss", Eighxenth-Century Studies,

l 5 : l : F , r l l l ( ) B l : l - 2 5 .

" 7he 'f imes,

Scptember 15, 1796. Il brano, come molti altri articoli e testimonianze inerenti al

progetto beckfordiano, è citato testualmente sul sito l leckJòrdiana, all 'URL <http://beckfirrcl.clB.net/

becklòrdiana.html>. Il sito, sestito dal Centre international d'étude du XVIlle siècle, Ferney-Vtltaire, è

attualmcnte la maggior risorsa online di materiale testuale e crit ico, inerente agli stLrdi su \Will iam tseck-

lo rd e su i suo i v iagg i e sc r i t t i .

,84 RrscRrrruRE DF,I.IF.DEN

wonderful was in progress; for, as the enclosed grounds were carefully guardedagainst the admission of strangers, these naturally became the more inquisitive,and were the more vague, extravagant, and marvellous in their inferences andreports. 1...] nearly five hundred men were successively employed, night andday, to expedite the works [...]tt.

Ma che effettivamente i lavori per Fonthill Abbey e per il giardino pro-ducessero benessere per la classe lavoratrice e per la comunità circostante èmateria opinabile già all 'epoca dei fatti. Laurent Chatel sottolinea Ia naturapersonalissima del progetto faraonico commissionato da Beckford, il suocostante comportamento dispotico ed autoritario nell'assegnare compiti,assumere personale, sovrintendere i lavori. E, che le popolazioni dei villaggilimitrofi di Hindon, Fonthill Bishop, Castle Town e Tisbury potessero trarreeffettivi benefici dall'esecuzione di lavori di simili proporzioni e dalla rea-lizzazione di una dimora, sì splendida ma di fatto esclusa dalla fruizione ar-chitettonica pubblica, è argomento quanto meno dubbio, come ad esempio

John Claudius Loudon pone in ril ievo nel 1835, quando Fonthill Abbey haormai cambiato proprietario e Beckford si è trasferito a Bath:

Though Mr. Beckford spent immense sums of money at Fonthill (we wereinformed, on that we consider good authority, that the place in all cost himI ,600,000 €), it does not appear that he has at all e levated the character of thelabouring classes in the neighbourhood; on the contrary, [...] the effect wasdirectly the reverse. The men, in Mr. Beckford's time, were sunk past recoveryin habits of drunkenness; and the consequence is, that there are now only rwoor three of the village labourers alive who were then employed. [...]tt.

Come si vede, anche se in apparenzagusto per il pittoresco, moda per 1l lan-dscape gardening, esigenza sociale per I'immagine e per il ruolo di appartenentealla landed gentry sembrano costituire solide argomentazioni, appare evidente

5r John Britton, Graphical and Lirerary lllustrarions of Fonthill Abbey, Wibshire; with Heraldic artd

Genealogical Notices oJ'the llecblòrd Family (London, lB23).llbrano è citato nella recensione anonima del

libro di Britton, pubblicata nel (.ountry Literary Chronicle andWeehly Reuiew,226: Saturday, September

1 3, 1 823 pagg. 577 -57 8.tr

John Claudius Loudon, "Fonthil l Abbey, H. Bennett Esq. August28. (1833)", cit., pp. 441-449.

l,oudon è esplicito nell'indicare l"'egoisnro" dispotico del committente: "'$le must, however, enter our

protest against the rccklessness w.ith which lBeckford] employed his wealth to grati$' his wishes, without

regard to its demoralisine effects on the labouring population of his neighbourhood [. . .]. Far happier will it

always be for a country gentleman to cultivate feelings of kindness and sympathy for all those that are about

him, and to encourage similar fèelings in them towards him, than merely to lavish money upon them."

II, LAIV DS (:A P E GA II D L.N I N G t85

che le vere morivazioni del "giardinismo" di Beckford siano sostanzialmente dinarura personale, una delle quali è proprio la fuga misantropica da una societàe da un mondo che lo aveva rifiutato e ferito. Le motivazioni che sono a montedella trasformazione paesaggistica che il giardino inglese subisce tra la fine delX\.II secolo e I'intero lungo XVIII secolo, nel caso di Beckford costituisconosolo delle spiegazioni collaterali alle istanze estremamente personali. Insomma,I'esempio di Fonthill Abbey e dei suoi gardini paesaggistici rappresenta unelemento piuttosto isolato nel panorama di simili esperienze nel XVIII secolo,sia per modalità di costruzione che per finalità di progettazione.

Pur nato come realizzazione del gusto del gotico e del sublime che avevanoaffascinato Beckford per tanti anni, Fonthill Abbey finisce per essere' al paridel Vathek e degli scritti di viaggio, il suo ennesimo ridotto contro I'ipocrisiae il dispregio con cui la sua società lo aveva attaccato e condannato. Il biso-gno di isolamento per fuggire dalla mediocrità e dallo squallore della societàcontemporanea è evidente da molte delle afrermazioni di Beckford in letteree convers azioni private a conoscenti e ai pochi amici rimastigli. Ad esempio,è esplicito in una lettera scritta a ridosso della rocambolesca ma vantaggiosavendita di FonthillAbbey, che pure era stata da lui considerata per decenni unadelle sr-re migliori creazioni: "Let me announce a great piece of news: Fonthillis sold very advantageously. I am rid of the Holy Sepulchre, which no longerinterested me since its profanation; I am delivered of a burden and of a longstring of insupportable expenses. [...] For rwenty years I have not found *y-

self so rich, so independent or so tranquil"5a. Un'affermazione in questo sensoè contenuta nella già citata guida a Fonthill Abbey ad opera di John Britton:

Determined to prodtrce an edificc unconlrnon in design, and adorn it withsprlendour; knorving and prope rl1, appreciating the insatiable curiosity of theL,nglish, and rl-rat no comnlon nleans wor.rld restr:ì in it from breaking inupon dornestic prrivacl', and encroaching on the regular occupation of artif i-cers and workers, lt4r. Beckford commenced his work by rising a high wallaround a t ract of lancl , about s ix mi les in extent55.

Un uomo col t iss imo, i r requieto, dotato di insaziabi le cur iosi tà, cerca di

sfuggire all ' insaziabile curiosità del mondo, costruendo un giardino di gran-

" l -errera in f ranccse, senza dat : r (nra probabi lnrente del 7 or tobre iu22), a l L)r . Schol l . Cf i . I ìoyd

Alex,rncler, (ed.), LiJà tt l-.ottr/till, t807-lD2;.frorn rlte t'orrcsl,ottdence oJ'Willidru BeckJòrd (1957;

Stror-rd: Nonsuch. 2006), p. 304.

"Johr-rBritton, Graphicdlartdl,irerdr.yll lustnttionsrl 'Fontlti l lAbbcy,cir., in(.ountryLiterary(.'hrorr

icle and Wcekly Reuieut, cit., pry. 577 .

ú6 RISCRI'f 'I 'LJ RE, I)E,LT] ED F,N

de estensione, chiuso da un muro, al centro del quale erige una torre altissi-ma, per dominare un'ampia visuale sul panorama circostante. Il giardino di\ùTilliam Beckford non ha le motivazioni estetiche e sociali di quelli del suorempo, ma assomiglia moltissimo all ' isola di Prospero nella quale il vecchiomago, circondandosi di incantesimi della stessa sostanza di cui sono fatti isogni, progetta una personale vendetta contro chi lo ha danneggiato.

Esattamente come Prospero, Beckford per tutta la vita seguita a crearee ricreare quel mondo d'irnmaginazione che egli sa di poter controllare, nelquale si rifugia dal disprezzo del mondo reale e dal fastidio per l'invadenza,la sciatteria e la mediocrità degli altri: tl Vatheb come realizzazione delle sueimmagin azioni orientaleggianti che avevano trovato corpo nella celebre festa

di Natale, nell' intimità delle poche persone a lui care; le torri come luogoda cui poter osservare distaccato la realtà del mondo e dove visualizzare lapossibilità di distacco e di isolamento, dove riflettere, meditare e seguitare aimmaginare; i landscape gardens di Fonthill Abbey, di Monserrate e di Lan-sdown, come creazione artistica della natura, come realizzazione naturalisti-ca dell'arte, come visualizzazione nel piccolo del suo dominio, rigidamentechiuso da un muro, degli spettacolari luoghi naturali, a metà tra il sublimee il pittoresco, che ha potuto vedere dal vivo durante i suoi "gran tour" inEuropa.

-festi e contesti di un personalissimo "rapporto col mondo":

If)uring the 1800 reception of Nelson] Beckford was re-creating his unfor-gettable experience in York Minster during his English tour in 1779.1...1Beckford was not just a clever theatrical producer, intent on impressing hisguests. He was always creating a dream-world and, above al[, reviving youth-ful memories of his happier past. In a way, he was like a magician, with powerover Time: for a fleeting moment he could summon back the Past, as if it hadnever disappeared fbr ever down the corr idors of Time5t' .

Un mago, come Prospero. E, come per Prospero, anche per Beckford tut-to si dissolve in "thin air": I'amaÍezza finale lo spinge ad abbandonare il suoridotto contro le armate della maldicenza e della mediocrità, per trovare rifu-gio in un altro paradiso utopico, Lansdown a Bath. Ma questo lui lo aveva giàprevisto: "The thought that the day is not distant when all that I have done oram doing will dissolve into thin air, fi l ls me with bitterest melancholy"st.

tt' Boyd Alexander, Englandi Wea/thicst Son: App .163 -164 .

" l-etter to (ìregorio Franchi, I B I 5. Cfr. Bo-vd

srudy o/'William ReckJòrd (London: Centaur, 1()62),

Alexancler, (ed.), Lirl'a at I'ontltil/, IB07-1822, cir.