Un gruppo di lucerne cipriote dal \"Regio Museo Egizio e di Antichità\", in QSap 24, 2009, pp....

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UN GRUPPO DI LUCERNE CIPRIOTE DAL “REGIO MUSEO EGIZIO E DI ANTICHITÀ” Nella collezione del Museo Egizio di Torino è presente un gruppo di circa 50 lucerne 1 , che si dispongono lungo un arco cronologico piutto- sto ampio (VI secolo a.C. - VII secolo d.C.), accomunate da caratteri- stiche omogenee 2 e riportabili con sicurezza all’ambito cipriota, sia per tipologia sia per motivi decorativi attestati 3 . Le lucerne qui presentate sono state individuate nell’ambito del lavoro di riordino dei materiali del “magazzino vasi” del Museo Egizio, anche in vista del prossimo conferimento in uso alla Fondazione Museo Egizio dei reperti egizi conservati nei depositi. Si tratta di un insieme di oggetti che, come altri materiali, provengono da contesti non riferibili all’Antico Egitto, e sono rimasti nella sede del Palazzo dell’Accademia delle Scienze quando la Collezione di Antichità venne divisa per dare origine ai due attuali musei, il Museo di Antichità e il Museo Egizio 4 . Due esemplari 5 sono riferibili, grazie alla presenza dell’originario cartellino con numero di inventario (tav. VII, c) e la corrispondenza con il Catalogo del “Vecchio Fondo” dell’allora Regio Museo Egizio e di Antichità 6 , alla donazione di Marcello Cerruti, già Console del Re di 1 A questo gruppo si aggiungono quelle facenti parte della donazione fatta da Ales- sandro Palma di Cesnola, già edite in D’AMICONE et al. 2006. Le autrici desiderano rin- graziare la dott.ssa Elvira D’Amicone e l’allora Soprintendente, dott. ssa Marina Sapel- li Ragni, per la fiducia dimostrata nell’affidare lo studio dei materiali “non Egizi” con- servati nei magazzini del Museo Egizio, al fine di poterne dimostrare l’originaria appartenenza alle Collezioni Sabaude. In particolare, Valentina Barberis si è occupata delle lucerne tipo Vessberg 2, 3, 5, 10, 11, 15, 20 e Luisa Ferrero di quelle tipo Vess- berg 1, 13, 14, 16, 18, 19. 2 Nella quasi totalità dei casi l’argilla è di colore chiaro, beige o biancastra, dura, compatta, non polverosa e ben depurata; la vernice, quando è presente è di colore nero o bruno rossastro negli esemplari più antichi (Vessberg 2, 3) bruno o rosso arancio in quelli più recenti (Vessberg 10, 11, 14, e 15) sottile e spesso disomogenea. 3 Le lucerne sono presentate in ordine cronologico, per quanto riguarda i tipi si fa riferimento alle tipologie di lucerne cipriote di Vessberg (VESSBERG 1953 e VESSBERG, WESTHOLM 1956) e di Oziol (OZIOL, POUILLOUX 1969; OZIOL 1977). 4 Per la storia del Regio Museo, dalla formazione alla istituzione dei due Musei, di Antichità ed Egizio, si vedano: MERCANDO 1984, MERCANDO, LAZZARINI 1995 e MICHELETTO 2006 con dettagliata bibliografia precedente. 5 N1535, N1541. 6 Per l’Inventario della sezione greco-romana, redatto negli anni Sessanta dell’Ot- tocento, ed oggi noto come “Vecchio Fondo”, si veda MICHELETTO 2006, pp. 41-44. Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, 24 (2009), pp. 29-51.

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UN GRUPPO DI LUCERNE CIPRIOTE DAL “REGIO MUSEOEGIZIO E DI ANTICHITÀ”

Nella collezione del Museo Egizio di Torino è presente un gruppo dicirca 50 lucerne1, che si dispongono lungo un arco cronologico piutto-sto ampio (VI secolo a.C. - VII secolo d.C.), accomunate da caratteri-stiche omogenee2 e riportabili con sicurezza all’ambito cipriota, sia pertipologia sia per motivi decorativi attestati3.

Le lucerne qui presentate sono state individuate nell’ambito dellavoro di riordino dei materiali del “magazzino vasi” del Museo Egizio,anche in vista del prossimo conferimento in uso alla Fondazione MuseoEgizio dei reperti egizi conservati nei depositi. Si tratta di un insieme dioggetti che, come altri materiali, provengono da contesti non riferibiliall’Antico Egitto, e sono rimasti nella sede del Palazzo dell’Accademiadelle Scienze quando la Collezione di Antichità venne divisa per dareorigine ai due attuali musei, il Museo di Antichità e il Museo Egizio4.

Due esemplari5 sono riferibili, grazie alla presenza dell’originariocartellino con numero di inventario (tav. VII, c) e la corrispondenza conil Catalogo del “Vecchio Fondo” dell’allora Regio Museo Egizio e diAntichità6, alla donazione di Marcello Cerruti, già Console del Re di

1 A questo gruppo si aggiungono quelle facenti parte della donazione fatta da Ales-sandro Palma di Cesnola, già edite in D’AMICONE et al. 2006. Le autrici desiderano rin-graziare la dott.ssa Elvira D’Amicone e l’allora Soprintendente, dott. ssa Marina Sapel-li Ragni, per la fiducia dimostrata nell’affidare lo studio dei materiali “non Egizi” con-servati nei magazzini del Museo Egizio, al fine di poterne dimostrare l’originariaappartenenza alle Collezioni Sabaude. In particolare, Valentina Barberis si è occupatadelle lucerne tipo Vess berg 2, 3, 5, 10, 11, 15, 20 e Luisa Ferrero di quelle tipo Vess -berg 1, 13, 14, 16, 18, 19.

2 Nella quasi totalità dei casi l’argilla è di colore chiaro, beige o biancastra, dura,compatta, non polverosa e ben depurata; la vernice, quando è presente è di colore neroo bruno rossastro negli esemplari più antichi (Vess berg 2, 3) bruno o rosso arancio inquelli più recenti (Vess berg 10, 11, 14, e 15) sottile e spesso disomogenea.

3 Le lucerne sono presentate in ordine cronologico, per quanto riguarda i tipi si fariferimento alle tipologie di lucerne cipriote di Vess berg (VESSBERG 1953 e VESSBERG,WESTHOLM 1956) e di Oziol (OZIOL, POUILLOUX 1969; OZIOL 1977).

4 Per la storia del Regio Museo, dalla formazione alla istituzione dei due Musei, diAntichità ed Egizio, si vedano: MERCANDO 1984, MERCANDO, LAZZARINI 1995 eMICHELETTO 2006 con dettagliata bibliografia precedente.

5 N1535, N1541.6 Per l’Inventario della sezione greco-romana, redatto negli anni Sessanta dell’Ot-

tocento, ed oggi noto come “Vecchio Fondo”, si veda MICHELETTO 2006, pp. 41-44.

Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, 24 (2009), pp. 29-51.

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Sardegna a Cipro, nel 18477 (tav. V). Per le altre lucerne, prive dellanumerazione di catalogo originaria, non è stato invece possibile reperi-re alcuna documentazione riguardo le modalità di acquisizione, anchese è comunque proponibile la pertinenza alle donazioni di reperticiprioti fatte al Museo torinese nel corso dell’Ottocento8.

Le lucerne più antiche sono riconducibili al tipo Vesseberg 19: si trat-ta di sette esemplari realizzati a mano, di forma aperta a basso piattino,caratterizzati da serbatoio poco profondo con fondo piano o con picco-lo piede ad anello e da orlo piatto a tesa, pizzicato in un punto a forma-re uno stretto sostegno per lo stoppino (N1535, P3812-P3817, tavv. VI,a-f; VII, a). L’argilla è color camoscio, con una vernice biancastra, spes-so si conservano tracce di bruciato nel punto in cui veniva posto lo stop-pino. Il tipo, definito “Cananeo”, ha origine in area siro-palestinese, eviene diffuso dai Fenici sulle coste del Mediterraneo; a Cipro è moltofrequente, con alcune varianti, per un lungo periodo, dal IX secolo a.C.(Cypro-Geometric III) fino all’età ellenistica10. Per le caratteristichemorfologiche11 le nostre lucerne si datano dal VI al IV secolo a.C. Èdocumentata anche una variante un po’ più tarda del tipo, con l’orloripiegato e unito a chiudere la parte superiore del serbatoio (P2119, tav.VII, b), databile dal III al I secolo a.C.12.

Le più antiche lucerne chiuse e realizzate al tornio di ambito grecorinvenute a Cipro risalgono al VII secolo a.C. e sono di produzionegreco orientale. Accanto alla presenza di manufatti importati dal mondogreco che continua anche in età classica iniziano a comparire nel corso

7 Il Cerruti donò un gruppo di circa 90 oggetti ciprioti, tra cui 8 lucerne fittili (LOPORTO 1986, pp. 7 e 23).

8 Per la presenza di reperti da Cipro nel Regio Museo cfr. LO PORTO 1986 e D’A-MICONE et al. 2006, pp. 76-79.

9 VESSBERG 1953, pp. 117-118, tav. 1 nn. 1-4; VESSBERG, WESTHOLM 1956, p. 184,fig. 37 nn. 1-4.

10 OZIOL, POUILLOUX 1969, tav. I; OZIOL 1977, pp. 17-19, tavv. 1-3; MENZEL 1969,tav. 1, nn. 6-7, p. 10; FORTIN 1996, pp. 95-96, 242-243, nn. 358-365 e pp. 133 e 270 n.498; FAHY ROBERTSON 1986, p. 26, nn. 98-99; WEBB 1986, pp. 22 e 52-53, nn. 34-35;GJERSTAD 1948, p. 171 fig. 37, 16-17, tipo 3; LAFFINEUR, VANDANABEELE 1990, tav.XXXVII nn. 11-14, p. 68; HAYES 1980, p. 4, tav. 1 nn. 1,3; BAILEY 1965, pp. 23-25,tavv. III-IV nn. 1-7; LUBSEN, ADMIRAAL 2004, pp. 204-205, nn. 420-423; alcuni esem-plari sono presenti al Semitic Museum di Harvard (www.fas.harvard.edu).

11 Per una discussione recente sulla definizione cronotipologica del tipo si vedaLUBSEN, ADMIRAAL 2004, pp. 201 e 204.

12 VESSBERG 1953, pp. 117-118, tav. 1 n. 6; VESSBERG, WESTHOLM 1956, p. 184,fig. 37 n. 6; MENZEL 1969, tav. 1, n. 8, p. 10; SCHÜRMANN 1984, p. 54 n. 217 a-b; LAF-FINEUR, VANDANABEELE 1990, tav. XXXVII n. 15, p. 68; HAYES 1980, pp. 4-5, tav. 3nn. 4-5.

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del IV secolo a.C. alcune lucerne a vernice nera realizzate da maestran-ze locali, che riprendono con estrema precisione le caratteristiche degliesemplari importati. Tali lucerne di imitazione locale presentano in unprimo tempo un’ansa orizzontale a nastro, che viene successivamentegradualmente sostituita da una piccola presa forata13. A questa tipologiasono riferibili alcune lucerne di età ellenistica di probabile produzionecipriota facenti parte della nostra collezione. Tre esemplari sono ricon-ducibili al tipo Vess berg 214, che riprende prototipi del tipo Howland25A, e sono caratterizzati da un serbatoio di forma globulare, che pog-gia su un basso piede cilindrico incavato sul fondo esterno. La lucernapiù antica15, databile alla fine del IV secolo a.C. o poco dopo, ha paretidella vasca curve e foro di alimentazione definito da uno stretto labbroarrotondato separato dalla spalla da una scanalatura. Il beccuccio èabbastanza allungato e si restringe leggermente verso il centro termi-nando con un piccolo foro arrotondato per lo stoppino. È dotata di unapiccola presa laterale, forata e presenta un’accentuata ombelicatura sulfondo interno (N1541, tav. VII, d-e). Le altre due lucerne, databili trafine IV ed inizio III secolo a.C., hanno invece corpo globulare schiac-ciato, labbro arrotondato e leggermente sopraelevato, lungo beccucciodiritto con superficie piatta (P2277 e P2090, tav. VII, f-g)16. Si tratta dimanufatti appartenenti ad un tipo assai diffuso nel mondo mediterra-neo, ben attestato a Cipro dove è prodotto tra l’ultimo quarto del IV ela metà del III secolo a.C. 17.

13 LUBSEN ADMIRAAL 2004, p. 205; OZIOL, POUILLOUX 1969, p. 16; OZIOL 1977,pp. 31-35.

14 VESSBERG 1953, pp. 116, 118, tav. 1 n. 7; VESSBERG, WESTHOLM 1956, pp. 121-122, 184-185, fig. 37, 7 (è datata da epoca tardo-ellenistica al I d.C. perché trovata incontesti di questo periodo, ma è in realtà più antica).

15 Tale lucerna è riferibile alla donazione di Cerruti (cfr. supra e nota n. 7) e recaun cartellino con l’indicazione “Larnaca antica Citium Cipro” (tav. VII, d).

16 Entrambe le lucerne come altre appartenenti a questo gruppo recano un cartel-lino rettangolare con angoli smussati, bianco con i bordi blu, privo di numero. Talecartellino senza numero scritto, che si trova solo su alcune lucerne di produzionecipriota e non compare mai su altri reperti conservati al Museo Egizio, è presenteanche su altri reperti del “Vecchio Fondo del Museo di Antichità”, quindi deve esse-re riferito al Museo di Antichità della Regia Università di Torino.

17 CESNOLA 1885-1930, tav. CXXXIX, nn. 1027, 1029; GJERSTAD 1948, pp. 170-171, n. 8, fig. 37; BAYLEY 1965, p. 63, tavv. III, X, n. 214; BAILEY 1975, pp. 227-228,tavv. 96-97, nn. Q497-498; OZIOL, POUILLOUX 1969, pp. 16-18, 35-36, tavv. II, XV, nn.39-42; OZIOL 1977, p. 39, tav. 5, in particolare n. 62; FAHY ROBERTSON 1986, pp. 26,58, nn. 100-101; LAFFINEUR, VANDENABEELE 1990, p. 68, n. 191, tav. XXXVII, 8;LUND 1993, p. 117, tav. 52, nn. C345, C346; alcuni esemplari sono presenti al SemiticMuseum di Harvard (www.fas.harvard.edu).

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Un poco più recenti sono invece tre esemplari appartenenti al tipoVess berg 318, con serbatoio a profilo biconvesso e piriforme e beccoallungato e rigonfio (P2097-P228419-P227620, tav. VIII, a-c). Le lucerne,che presentano analogamente alle precedenti una piccola presa lateraleforata, sono datate a Cipro tra il II e la prima metà del I secolo a.C.21.

Le più antiche lucerne della nostra collezione realizzate a matricesono due esemplari del tipo con presa ad “S”, riferibili al tipo Vess -berg 522, con serbatoio biconvesso decorato sulla spalla da un motivoa raggi, base circolare delimitata da un leggero solco e lungo beccotubolare appiattito nella parte superiore (P2285-P228623, tav. VIII, d-e). Questo tipo, diffuso in Grecia ed in diverse regioni del Mediterra-neo, è caratterizzato a Cipro dalla consueta argilla beige molto depu-rata, ricoperta in taluni casi da una vernice poco resistente. La crono-logia non è definita in modo univoco dagli studiosi ma per gli esem-plari provenienti da Cipro si propone una datazione tra la fine del IIIed il I secolo a.C. 24.

Tra le lucerne derivate da prototipi centro italici di età romanaimportati e di cui ricalcano fedelmente il tipo25 ben rappresentate sonoquelle a doppie volute con becco ad ogiva e serbatoio troncoconico: siconservano un solo esemplare con ansa verticale del tipo Vess berg 1126

(P2118, tav. IX, f) e nove prive di ansa riferibili al tipo Vess berg 1027

(P2249, P2250, P2251, P2252, P2253, P2254, P3818, P3819, P3820,tavv. VIII, f-i; IX, a-e). Queste lucerne sono caratterizzate dalla spallapiana, parallela alla base, decorata da due modanature, disco concavo,

18 VESSBERG 1953, pp. 115-116, P18, tav. 1 nn. 9-11; VESSBERG, WESTHOLM 1956,pp. 121,185, fig. 37 nn. 9-11.

19 La lucerna reca il medesimo cartellino presente su P2277 e P2090.20 Cfr. supra nota n. 19.21 BAILEY 1965, pp. 25-26, tavv. III-IV n. 9; OZIOL 1977, pp. 35-36, 42-43, tav. 6

nn. 77-78, 80-84; FORTIN 1996, pp. 134, 270-271, nn. 502-504; alcuni esemplari sonopresenti al Semitic Museum di Harvard (www.fas.harvard.edu).

22 VESSBERG 1953, pp. 116, 118-119, tav. 1 nn. 16-17; VESSBERG, WESTHOLM 1956,pp. 126, 185-186, fig. 37 nn. 16-17.

23 Cfr. supra nota n. 19.24 OZIOL 1977, pp. 52-53, 55, tav. 8 n. 115.25 Talora le lucerne realizzate a Cipro venivano fabbricate producendo nuove

matrici mediante calchi da prototipi importati, più spesso riprendevano con estremaaccuratezza il modello delle lucerne realizzate in Italia.

26 VESSBERG 1953, pp. 116, 121-123, tavv. III nn. 12-13, IV n. 7; VESSBERG,WESTHOLM 1956, pp. 123, 126, 187-189, figg. 38 nn. 12-13, 40 n. 7.

27 VESSBERG 1953, pp. 116, 121-123, tavv. II nn. 4-9 (in particolare II, 5), IV n. 5;VESSBERG, WESTHOLM 1956, pp. 123, 126, 187-189, figg. 38 nn. 4-9, (in particolare38,5), 40 n. 6.

LUCERNE CIPRIOTE DAL REGIO MUSEO EGIZIO E DI ANTICHITÀ 33

spesso occupato da una decorazione a rilievo (aquila con ali spiegate28,leone29 o cervo in corsa30, fiore a quattro petali, quadrifoglio, conchi-glia31) e piede piano, appena incavato sul fondo esterno, delimitato dauna scanalatura circolare. I nostri esemplari, identificabili con sicurezzacome produzioni locali grazie alla vernice rossa, ora opaca ora lucida,caratteristica degli ateliers ciprioti di epoca primo imperiale ed alla sin-golare foggia dei motivi decorativi32, si collocano cronologicamente nellaseconda metà del I secolo d.C.33 Tra la fine del I e l’inizio del II secolod.C.34 si data infine un esemplare di lucerna a volute semplici con ansaverticale, spalla piana decorata da ovuli impressi e disco delimitato datre circonferenze a rilievo alternate a solcature e decorato da una coro-na di mirto con foglie e frutti, riconducibile, come quella a doppie volu-te con ansa, al tipo Vess berg 1135.

Assai frequenti sono le lucerne a disco, prodotte nell’isola anche setalora realizzate su imitazione di esemplari importati dall’area centroitalica.

28 L’aquila stante con la zampa sinistra sollevata è un motivo decorativo ben atte-stato a Cipro ed in particolare a Salamina; questo volatile può forse essere ricondottoa Zeus, divinità cui era sacro, ed il cui culto era assai diffuso sull’isola (BAILEY 1988,pp. 78-79, 304, fig. 99 nn. Q2414-Q2417, Q2443, Q2518, tav. 64; LUBSEN ADMIRAAL2004, pp. 202 e 208; LARESE, SGREVA 1996, p. 141 n. 230 e p. 418 n. 116).

29 Il motivo del leone in corsa è assai frequente sulle lucerne romane realizzatenelle province (BAILEY 1988, pp. 66-67, 303-304, fig. 82 in particolare nn. Q2402-Q2406, tav. 63; LARESE, SGREVA 1996, p. 139 nn. 219-220 e p. 424 n. 147)

30 BAILEY 1988, pp. 70, 304, fig. 88 nn. Q2407-Q2409.31 Si tratta di una conchiglia di St Jacques, motivo decorativo molto frequente sulle

lucerne prodotte a Cipro (LAFFINEUR, VANDENABEELE 1990, pp. 34-35, n. 125, tav.VII,3), ed in particolare a Salamina (LUBSEN ADMIRAAAL 2004, pp. 202 e 207, n. 432)ed a Cnido, ricollegabile alla figura di Afrodite cui era sacra (BAILEY 1988, pp. 85-87).

32 Per una discussione dettagliata dei motivi decorativi: LUBSEN ADMIRAAL 2004,p. 202; OZIOL 1977, p. 117, tav. 16 n. 280 (fiore a quattro petali); pp. 117-118, tav. 16nn. 283-285 (quadrifoglio), p. 120, tav. 17 n. 295 (conchiglia), pp. 126-127, tav. 19 nn.326-329 (aquila); p. 131, tav. 19 nn. 346-353 (cervo), pp. 133-134, tav. 20 nn. 360-364(leone).

33 BAILEY 1965, pp. 27-37, tavv. IV-V nn. 14-72; OZIOL 1977; pp. 113-115; HAYES1980, pp. 77-79, pls. 38-39 nn. 309-322; STERNINI 1998, pp. 30-33; BLIQUEZ 1978, pp.18, 32, fig. 32 n. 33; alcuni esemplari sono presenti al Semitic Museum di Harvard(www.fas.harvard.edu).

34 Per il tipo in generale: BAILEY 1965, pp. 38-40, tav. VI, nn. 78-89; BAILEY 1988, p.297, tavv. 66-67; OZIOL 1977, pp. 113-115, tav. 26, nn. 488-489 e 494-503, HAYES 1980,pp. 79-80, tav. 39 nn. 323-324. Per i motivi decorativi sulla spalla e sul disco: OZIOL 1977,pp. 123-124, tav. 18, nn. 312-313, dove però è indicata come corona di ulivo e BAILEY1988, pp. 89-90, fig. 114, n. Q2545. Si tratta di un tema decorativo assai frequente aCipro, attestato però anche in altri siti del mondo romano in diverse varianti.

35 Supra, nota n. 26.

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Sono presenti alcune lucerne a disco del tipo Vess berg 1336, prive diansa e con becco corto e rotondo sottolineato da un anello a leggerorilevo, che si differenziano per le decorazioni: una ha il disco non deco-rato e la spalla con ovuli semplici impressi (P2264, tav. IX, h), la secon-da ha un anello a rilevo sul disco e ovuli semplici sulla spalla (P2269,tav. IX, g). Le prime lucerne di questo tipo sono fabbricate, sia a Ciproche in Oriente, intorno alla metà del I secolo d.C. e sono poi ampia-mente diffuse nell’isola fino al II secolo d.C. Le caratteristiche princi-pali degli esemplari di produzione cipriota sono il foro del becco sot-tolineato da un ingrossamento a cuore e l’assenza di vernice, come bensi vede in una delle nostre lucerne, che trovano stretti confronti con imateriali dell’isola e si datano tra l’ultimo quarto del I e la prima metàdel II secolo d.C.37.

Un gruppo piuttosto numeroso appartiene al tipo Vess berg 14, chela Oziol suddivide in 14a e 14b38: gli esemplari raggruppati in questotipo dal Vess berg presentano infatti alcune differenze morfologicheconsiderate in classificazioni più recenti indicative dell’appartenenza atipologie diverse. Si tratta di lucerne a disco con ansa longitudinaleforata, serbatoio circolare a profilo troncoconico e spalla obliqua, chesi differenziano per alcuni particolari del becco, però sempre corto earrotondato, e per i motivi decorativi. La lucerna con fiore a otto peta-li sul disco e foglie di quercia a rilievo sulla spalla (P3821, tav. IX, i),attribuibile alla variante Oziol 14a, trova stretti confronti con esempla-ri da Vasa e da Salamina, sia con ansa che senza ansa, databili al II seco-lo d.C.39.

Alla stessa variante 14a appartiene una lucerna che conserva ancoratracce del rivestimento di vernice bruna, con ansa ad anello verticale

36 VESSBERG 1953, pp. 124-125, tav. III nn. 1-4; VESSBERG, WESTHOLM 1956, pp.189-190, fig. 39 nn. 1-4; OZIOL, POUILLOUX 1969, p. 20; OZIOL 1977, pp. 179-182.

37 Per la lucerna con disco privo di decorazione: OZIOL 1977, tav. 31 n. 557;SCHÜRMANN 1986, pp. 54-55 nn. 226, 228-229; BAILEY 1965, tav. VII n. 126; per lalucerna con anello a rilievo sul disco: BAILEY 1988, p. 310, tav. 67 Q2501; OZIOL,POUILLOUX 1969, nn. 191, 194; SCHÜRMANN 1986, p. 55 n. 227; VESSBERG 1953, tav.III, n. 2; VESSBERG, WESTHOLM 1956, fig. 39 n. 2; BAILEY 1965, tav. VII nn. 115-116;entrambe le lucerne trovano confronto con esemplari del Semitic Museum di Harvard(www.fas.harvard.edu).

38 VESSBERG 1953, pp. 124-125, tav. III nn. 7-10; VESSBERG, WESTHOLM 1956, pp.189-190, fig. 39 nn. 7-10; OZIOL, POUILLOUX 1969, pp. 20-21. La Oziol divideva il tipoVess berg 14 in 14a e 14b, ma si tratta essenzialmente di una differenziazione basatasulle misure delle lucerne più che su eventuali variazioni morfologiche).

39 VESSBERG 1953, tav. III n. 3; VESSBERG, WESTHOLM 1956, fig. 39 n. 3; DU PLATTAYLOR 1940-48, p. 40, tav. IV, 3 (Vasa, tipo B); OZIOL, POUILLOUX 1969, nn. 369-376(Salamina); BAILEY 1988, tav. 67, 145, Q2493.

LUCERNE CIPRIOTE DAL REGIO MUSEO EGIZIO E DI ANTICHITÀ 35

leggermente appiattita, serbatoio molto basso e spalla piuttosto strettaornata da ovuli semplici impressi. Sul disco, concavo e nettamente deli-mitato da un codolo a rilievo, una corona di foglie di quercia a rilievo,formata da due rami annodati in corrispondenza dell’ansa40. Il foro dialimentazione è posto al centro del disco, mentre un piccolo foro di sfia-to si trova in prossimità del becco. Il becco, corto e rotondo, è impo-stato ad un piano appena inferiore alla spalla, è completamente esternoal serbatoio ed è delimitato da un segmento orizzontale, il foro per lostoppino è perfettamente circolare (P2261, tav. X, a). La nostra lucernatrae origine da un tipo diffuso in Italia alla metà del I secolo d.C. e trovapuntuali confronti con esemplari da Cipro41, che permettono di definir-ne la datazione alla fine del I - inizio del II secolo d.C.

Alla produzione cipriota sono riconducibili anche le lucerne conpavone che fa la ruota sul disco e 14 foglie di ulivo (sette per parte)impresse sulla spalla (P2257, P2217, tav. X, b-c), riferibile alla variante14b della Oziol. Il pavone è un tema decorativo piuttosto diffuso sullelucerne di I e II secolo d.C.42, ma questo modo di trattare il motivo ètipicamente cipriota e si ritrova su un gran numero di esemplari iden-tici databili fra la metà del II e il primo quarto del III secolo d.C. pro-venienti da Salamina e da altre località dell’isola43, mentre fuori daCipro è noto solo su una lucerna da Tarso e, con qualche leggera diffe-renza, su una da Cartagine44. Le lucerne di tipo Vess berg 14 sono già

40 Per il motivo decorativo, molto comune sulle lucerne del I - inizio del II secolod.C., mentre diventa più raro nei periodi successivi, quando il ramo è più comune-mente usato nella decorazione della spalla, si vedano: DI FILIPPO BALESTRAZZI 1988,pp. 158-159; BAILEY 1980, p. 300, tav. 57 n. Q1212; BAILEY 1988, p. 89, fig. 113, nn.Q2486-2491.

41 BAILEY 1965, pp. 45-48, tav. VII, nn. 131-135; BAILEY 1988, p. 309, tav. 67, n.Q2486; OZIOL, POILLOUX 1969, p. 73, n. 206, 8, tavv. VII e XVIII, tipo 14b; OZIOL1977, pp. 205-206, nn. 601-607, tav. 33-34, tipo 14.

42 Per il motivo del pavone e la sua diffusione: BAILEY 1988, pp. 81-82 fig. 100Q2521-34.

43 Per il motivo del pavone associato a foglie sulla spalla: BAILEY 1988, tav. 68, pp.311-312, Q2521, Q2528. Per lucerne simili: KARAGEORGIS 1973, p. 15 n. 38, tavv.XLI, CCXVIII (Necropoli di Salamina, tomba 79); OZIOL, POUILLOUX 1969, pp. 97-98 nn. 383-406, tavv. VIII, XII; FAHY ROBERTSON 1986, p. 27 nn. 107-109; VESSBERG1953, tav. III n. 10; VESSBERG, WESTHOLM 1956, fig. 39 n. 10; OZIOL 1977, pp. 208-209, nn. 616-619, tav. 34; BAILEY 1965, pp. 48-50 nn. 142-153 (da Salamina); WALTERS1914, nn. 1075 e 1090 (da Kourion); PIERIDOU 1963, p. 37 n. 69 tav. VII n. 11 (daKyra); alcuni esemplari sono presenti al Semitic Museum di Harvard(www.fas.harvard.edu).

44 GOLDMAN 1950, n. 436 (da Tarso); DENEAUVE 1969, n. 774 (da Cartagine).

36 V. BARBERIS - L. FERRERO

attestate in età claudio-neroniana, e rimangono in uso a Cipro fino alIII secolo d.C.45.

Al medesimo tipo Vess berg 14, Oziol 14b appartengono tre lucerneacrome di piccole dimensioni, che si distinguono per il becco con attac-co cuoriforme, tangente il bordo del disco. La spalla è decorata da unmotivo a triplici ovuli impressi, di forma e dimensione irregolare, men-tre il disco è ornato da una circonferenza a rilievo e l’ansa è verticale, adanello (P2103, P2263, P2265, tav. X, d-f). Questi esemplari, che trova-no stringenti confronti solo con lucerne di provenienza cipriota, si data-no tra il secondo quarto del I e la prima metà del II secolo d.C. 46.

Tre lucerne con spalla inclinata verso l’esterno, disco concavo deli-mitato da linee a rilievo, foro di alimentazione centrale, becco tondo conpanello trapezoidale tangente al disco, delimitato da due cerchietti inci-si, fondo piano segnato da una scanalatura circolare sono attribuibili altipo Vess berg 1547, considerato dalla Oziol una variante più tarda deltipo 1448 e attestato a Cipro dalla fine del I a tutto il II secolo d.C.49. L’e-semplare più semplice, con il solo bordo del disco modanato (P2088,tav. X, g), risale alla fine del I-II secolo d.C.50, mentre gli altri due conovuli doppi sulla spalla (P3822, tav. XI, a) e con decorazione a raggi suldisco e ovuli doppi sulla spalla (P2089, tav. X, h)51 sono databili tra il100 e il 160 d.C.

È invece attribuibile al tipo Vess berg 1652 la lucerna con disco con-cavo, delimitato da due scanalature concentriche e decorato con unafigura di Erote; sono presenti due fori di alimentazione di dimensioni

45 BAILEY 1965, pp. 42-51, tavv. VI-VIII e supra, nota n. 25.46 BAILEY 1965, pp. 44-45, tav. VII, nn. 117-121; BAILEY 1988, p. 310, tav. 67, nn.

Q2505-2510; OZIOL, POUILLOUX 1969, pp. 87-92, nn. 308-348, tav. VII, 322, tipo 14δ; QUILICI 1971, pp. 117 e 122, fig. 70, n. 37; OZIOL 1977, p. 204, n. 598, tav. 33, tipo 14;LAFFINEUR, VANDENABEELE 1990, p. 68, nn. 205, 207-208, tav. XXXVIII, 7, 9, 10.

47 VESSBERG 1953, tav. III n. 12 (da Soli); VESSBERG, WESTHOLM 1956, fig. 39 n.12; BAILEY 1965, pp. 42-43, tav. VII n. 105; BAILEY 1988, tav. 68, p. 313, Q2547.

48 OZIOL, POUILLOUX 1969, p. 21 fig. 1049 VESSBERG 1953, pp. 125-126, tav. III nn. 12-14; VESSBERG, WESTHOLM 1956, pp.

190-191, fig. 39 nn. 12-14; OZIOL, POUILLOUX 1969, p. 21 fig. 10.50 Per questo tipo di lucerne: PALMA DI CESNOLA 1885-1903, tav. CXL, n. 1033;

BAYLEY 1965, pp. 43-43, tavv.VI-VIII, nn. 98-102; OZIOL, POUILLOUX 1969, p. 103,nn. 418-422, tav. X, 420 (tipo 15); Oziol 1977, p. 201, nn. 583-58; STERNINI 1998, pp.40-41, fig. 14.

51 BAILEY 1988, tav. 68, p. 313, Q2548, un esemplare simile ma con spalla priva didecorazione si trova anche in STERNINI 1998, p. 39, fig. 12.

52 VESSBERG 1953, pp. 126-127, tav. III nn. 15-16; VESSBERG, WESTHOLM 1956, p.191, fig. 39 nn. 15-16; OZIOL, POUILLOUX 1969, p. 22, fig. 11; OZIOL 1977, pp. 213-214, nn. 629-632, tav. 35.

LUCERNE CIPRIOTE DAL REGIO MUSEO EGIZIO E DI ANTICHITÀ 37

ridotte e decentrati per lasciare spazio alla decorazione; la spalla, leg-germente inclinata all’esterno, con due barrette trasversali, è decoratacon una teoria di piccoli ovuli impressi; il becco tondo è tangente aldisco; l’ansa longitudinale non è forata, il fondo piatto. Interessante è larappresentazione dell’Erote, di tre quarti girato verso destra, con lagamba destra leggermente avanzata, volge la testa verso il braccio destroche tiene staccato dal corpo, nella mano destra porta un oggetto cilin-drico munito di un’ansa che si può interpretare come situla o come lan-terna e nel braccio sinistro, ripiegato, tiene una coppa o un cesto di frut-ta, porta una clamide sulle spalle e un drappo sventola dietro al suaschiena (P2759, tav. XI, b).

Le caratteristiche di fabbricazione, l’iconografia e la presenza di piùdi un foro di alimentazione indicano che si tratta di una produzionecipriota53; la spalla ampia interrotta da una banda rettangolare a rilievoe la forma del becco richiamano le lucerne corinzie o attiche del tipoBroneer XXVII54, databili dall’inizio del II secolo d.C. Nelle lucerne daCipro l’ampliarsi dei fori di alimentazione e la presenza o l’assenza delforo nell’ansa indicano probabilmente l’ordine cronologico e la serie eanche le diverse caratteristiche della decorazione della spalla sono indi-ce dell’evoluzione del tipo: gli esemplari con spalla più ampia, più file dipuntini impressi e ansa non forata sembrano infatti più tardi55. Le sceneraffigurate sul disco delle lucerne di questo tipo riflettono spesso pro-totipi scultorei, per lo più con soggetti mitologici56; in particolare, ilmotivo presente sulla nostra lucerna, ampiamente diffuso a Cipro dallafine del II al IV secolo d.C.57, non è finora noto su lucerne di Atene,Corinto o di altri siti non ciprioti; solo una lucerna da Cartagine, peròdi un tipo diverso, mostra un motivo analogo58. Per quanto riguarda lacronologia il nostro esemplare, sulla base delle caratteristiche già indi-cate, si data fra la metà del III e l’inizio del IV secolo d.C.

53 BAILEY 1965, p. 51; BAILEY 1988, pp. 298-299.54 BRONEER 1930, pp. 90-92.55 OZIOL 1977, p. 213; BAILEY 1965, pp. 51-52.56 Vess berg 1953, p. 126; OZIOL, POUILLOUX 1969, p. 22 fig. 11.57 STERNINI 1998, pp. 42-43 L16 figg. 16 a-b; PERLZWEIG 1961; DU PLAT TAYLOR

1958 p. 41 tav. IV.12 (Vasa tipo E1); BAILEY 1965, pp. 52-53 tav. VIII figg. 163-164-165; KARAGEORGIS 1978, tav. XVII n. 16 (da Ayios Seryios, tomba 1); ROSENTHAL,SIVAN 1978, p. 52 n. 208; HAYES 1980, p. 197 tav. 39 nn. 329-330 (Collezione, da Cipro);BAILEY 1988, p. 12, e p. 314 tav. 69 Q2557-Q2561 (da Salamina); HUBINGER 1993, p.111 n. 204 tav. 26 (da Larnaca); FAHY ROBERTSON 1986, pp. 27-28 n. 110; almeno unesemplare, proveniente dalla Collezione di Luigi Palma di Cesnola, è conservato alSemitic Museum dell’Harvard University (www.fas.harvard.edu).

58 DENEAUVE 1969, tav. LXI n. 593.

38 V. BARBERIS - L. FERRERO

Nel corso del III secolo le lucerne a disco con becco corto ed arro-tondato assumono una forma progressivamente più allungata, indicatadal Vess berg con il numero 18 e dalla Oziol come 18a e 18b59. A que-sto tipo rimandano tre lucerne: la prima ha forma ovale, disco concavocon due fori di alimentazione, ansa non forata e decorazione ormaiilleggibile (P2756, tav. XI, c), mentre le altre due sono caratterizzatedalla spalla separata dal disco da un cerchio fatto di puntini impressi,decorata a chevrons e disco decorato, nella parte esterna, da un altromotivo circolare a chevrons e, al centro, da una palmetta a nove foglie,con ai lati i due fori di alimentazione; la base è delimitata da un cerchioinciso (P2141, P2255, tav. XI, d-e). Questi esemplari appartengono altipo Vess berg 18, Oziol serie a per le lucerne con decorazione a pal-metta e corona di foglie di quercia e Oziol serie b per quella con deco-razione illeggibile, e sono frequentemente attestati a Cipro fra il III e ilIV secolo d.C.60.

Al tipo Vess berg 19, corrispondente alle serie I, II, III, IV dellaOziol61 sono riconducibili sei lucerne di forma allungata, con il becconon distinto dal serbatoio e l’ansa ormai trasformata in una presa a bot-tone più o meno allungata. Tre esemplari, riferibili alle serie Oziol I e II,presentano un disco ampio e piatto separato dalla spalla da un motivo arilievo tangente il foro per lo stoppino, il disco è decorato da otto sol-cature disposte a raggio intorno al grande foro di alimentazione centra-le, la spalla, stretta e a profilo inclinato, è priva di decorazione o deco-rata da due linee parallele che partono dalla base della presa e termina-no nei pressi del foro per lo stoppino (P2279, P2280, P2281, tavv. XI,g-h; XII, a). Un’altra lucerna, della serie III Oziol, si differenzia perchéil motivo a rilievo che delimita il disco si interrompe in prossimità delbecco e forma un angolo rientrante con il vertice rivolto verso il foro di

59 VESSBERG 1953, pp. 127-128, tav. III nn. 18-21; VESSBERG, WESTHOLM 1956, pp.191-192, fig. 39 nn. 18-21; per l’evoluzione delle lucerne a disco con becco corto etondo dal II al IV secolo d.C. dal tipo Vess berg 14 al tipo Vess berg 18 e per il tipo defi-nito “lucerne cipriote a becco corto di IV secolo” si vedano OZIOL 1977, pp. 219-221e LUBSEN ADMIRAAL 2004, pp. 203, 212-214 nn. 449- 455, ma con una diversa deco-razione sul disco.

60 Per la lucerna con decorazione illeggibile: FAHY ROBERTSON 1986, p. 28 nn. 111-112; SCHÜRMANN 1984, p. 55 n. 230; OZIOL 1977, pp. 219 sgg. fig. 8 d, pp. 240 sgg.nn. 717-738 tavv. 40-41; HAYES 1980, p. 82 n. 339 tav. 40; per le lucerne con decora-zione a palmetta: OZIOL 1977, p. 227, nn. 659-663, tav. 37; BAILEY 1965, tav. VIII nn.169-171; BAILEY 1988, p. 316, tav. 70, Q2585-Q2588; HAYES 1980, pp. 81-82, n. 332,tav. 40.

61 VESSBERG 1953, p. 128, tav. III nn. 22-24; VESSBERG, WESTHOLM 1956, p. 192,fig. 39 nn. 22-24; OZIOL 1977, pp. 253-256.

LUCERNE CIPRIOTE DAL REGIO MUSEO EGIZIO E DI ANTICHITÀ 39

alimentazione (P 2297, tav. XII, c). Le lucerne di questo tipo sono fab-bricate in grande quantità a Cipro fra la fine del IV e il VI secolo d.C.62.

Due esemplari appartengono invece alla IV serie Oziol: il serbatoioè ovoide a profilo biconico, la spalla è separata dal disco da un cordonea rilievo che include anche il becco e il foro di bruciatura formando unasorta di canale, il foro di alimentazione, di grandi dimensioni, occupagran parte del disco. La spalla è decorata da motivi a rilievo: raggi, lineeoblique, punti, triangoli, linee ondulate (P2111, P2758, tavv. XI, f; XII,b). Queste lucerne costituiscono varianti di produzione cipriota di untipo molto diffuso nelle sepolture cristiane del Medio Oriente, soprat-tutto nell’area siro-palestinese, fino a Tarso ed Antiochia. Le numeroseattestazioni a Cipro coprono un arco cronologico molto ampio; peralcuni la produzione inizia già con la fine del III e rimane in uso fino alVI secolo d.C.63, mentre per altri la massima diffusione si ha fra il tardoVI e l’VIII secolo d.C.64.

Tre lucerne, infine, realizzate a mano, appartengono al tipo Vess berg2065 e sono di forma subcircolare, con serbatoio molto basso e beccoindistinto rispetto al corpo. Due esemplari presentano nella parte supe-riore la medesima decorazione impressa a motivi geometrici, consisten-te in una circonferenza che contorna il foro di alimentazione, una fasciaornata da punti e compresa tra due linee impresse che delimita unmedaglione occupato da semicerchi ornati da punti. La parte inferiorereca, in un caso, un medaglione centrale definito da una fascia campitada punti, da cui si dipartono due fasce simmetriche ed al cui interno sitrova un triangolo circondato da punti e, nell’altro, una più semplicedecorazione a circonferenze, linee e punti impressi (P219766-P3823, tav.XII, e-f). La terza lucerna è ornata sulla parte superiore da più circon-ferenze impresse, la maggiore delle quali è sottolineata all’esterno dapunti e definisce all’interno un medaglione. Quest’ultimo è compostoda un anello contenente una linea ondulata circondata da punti e da unsecondo più piccolo, ornato di punti che circonda il foro di alimenta-zione. Il fondo presenta una decorazione a circonferenze impresse e

62 BAILEY 1988, p. 318 tav. 71 Q2614, Q2615 MLA; OZIOL 1977 tavv. 42-43 nn.757-770; OZIOL, POUILLOUX 1969, nn. 437-443

63 OZIOL, POUILLOUX 1969, p. 24 fig. 16, tav. X n. 465; MENZEL 1969, tav. 81,5 p.100 n. 651; LUBSEN ADMIRAAL 2004, pp. 203 e 215 n. 456.

64 HAYES 1980, p. 84, tav. 41 n. 346; OZIOL 1977, nn. 771-776 e 780-781; SELE-SNOW 1988, p. 179 n. 370 tav. 48.

65 VESSBERG 1953, pp. 117, 128, tav. III n. 25; VESSBERG, WESTHOLM 1956, pp.127, 192-193, fig. 39 n. 20.

66 Supra nota n. 18

40 V. BARBERIS - L. FERRERO

doppie linee divergenti (P214667, tav. XII, d). Questo tipo di lucerne,completamente sconosciute nel Mediterraneo occidentale e per le qualisi è ipotizzata la produzione in ateliers ciprioti vista la particolare fre-quenza di attestazioni sull’isola, si data tra il V ed il VII d.C.68.

CATALOGO

TIPO VESSBERG 1

N. inv. N1535h 3,2 cm.; lungh. 11,9 cm.; largh. 10,6 cm.Argilla dura, compatta, ben depurata, non polverosa, colore Munsell: 10 YR 7/4Vernice assenteStato di conservazione: buono, integra

N. inv. P3812h 3,5 cm.; lungh. 11,3 cm.; largh. 11,2, cm.Argilla dura, compatta, ben depurata, non polverosa, colore Munsell 10 YR 6/4Vernice assenteStato di conservazione: discreto, ricomposta da due frammenti, presenta una pic-cola lacuna sul fondo ed alcune scheggiature superficiali

N. inv. P3813h 3,3 cm.; lungh. 11,2 cm.; largh. 10,2, cm.Argilla dura, compatta, ben depurata, non polverosa, colore Munsell: 10 YR 6/4Vernice assenteStato di conservazione: buono, integra

N. inv. P3814h 3,1 cm.; lungh. 12,7 cm.; largh. 12,4, cm.Argilla dura, compatta, ben depurata, non polverosa, colore Munsell: 10 YR 6/4Vernice assenteStato di conservazione: buono, integra

N. inv. P3815h 3 cm.; lungh. 11,2 cm.; largh. 10,5, cm.Argilla dura, compatta, ben depurata, non polverosa, colore Munsell: 5 YR 5/8Vernice assenteStato di conservazione: buono, integra, presenta una piccola lacuna sul becco erare scheggiature superficiali

67 Supra nota n. 19.68 CESNOLA 1891, p. 282, fig. 311; OZIOL, POUILLOUX 1969, p. 24, fig. 18; OZIOL

1977, pp. 279-280, 284-285, tav. 47 nn. 872-873; ÅSTRÖM, 3, 290-291, tav. 61 nn. 2349-2353; un esemplare è presente al Semitic Museum di Harvard (www.fas.harvard.edu).

LUCERNE CIPRIOTE DAL REGIO MUSEO EGIZIO E DI ANTICHITÀ 41

N. inv. P3816h 3,1 cm.; lungh. 11,6 cm.; largh. 10,8, cmArgilla dura, compatta, ben depurata, non polverosa, colore Munsell: 10 YR 7/4Vernice assenteStato di conservazione: buono, integra

N. inv. P3817h 3,5 cm.; lungh. 10,2 cm.; largh. 8,2, cm.; diam. base: 4,4 cm.Argilla dura, compatta, ben depurata, non polverosa, colore Munsell: 5 Y 7/2Vernice assenteStato di conservazione: buono, integra

N. inv. P2119h 2,7 cm.; lungh. 7,25 cm.; largh. 5,25, cm; diam. base 4,5 cm.Argilla dura, compatta, ben depurata, non polverosa, colore Munsell: 7.5 YR 6/6Vernice di colore nero, opaca, sottile, omogenea, scrostata e consunta in piùpuntiStato di conservazione: buono, integra

TIPO VESSBERG 2

N. inv. N1541h 4 cm.; lungh. 8,9 cm.; largh. 6,1 cm; diam. base 4,9 cm.Argilla dura, compatta, ben depurata, non polverosa, colore Munsell: 7.5 YR 6/6Vernice di colore nero, opaca, sottile, omogenea, scrostata e consunta in piùpuntiStato di conservazione: discreto, lacunosa nella parte terminale del becco, pre-senta alcune scheggiature sul serbatoio

N. inv. P2277h 3,8 cm.; lungh. 9,1 cm.; largh. 6,4 cm.; diam. base 4 cm.Argilla abbastanza dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell7.5 YR /6Vernice di colore variabile tra il rosso (2.5 YR 5/6) ed il bruno (5 YR 4/2) acausa della cottura, sottile, abbastanza omogenea, opaca, scrostata in alcuni puntiStato di conservazione: buono, integra, alcune scheggiature superficiali

N. inv. P2090h 3,4 cm.; lungh. 7,8 cm.; largh. 5,6 cm.; diam. base 3,3 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 7.5 YR 6/4Vernice assenteStato di conservazione: ottimo, integraOsservazioni: evidenti tracce di utilizzo sul becco

42 V. BARBERIS - L. FERRERO

TIPO VESSBERG 3

N. inv. P2097h 2,7 cm.; lungh. 8,4 cm.; largh. 5,8 cm.; diam. base 3,6 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 5 Y 7/3Vernice marrone giallo (10 YR 5/6), sottile, diluita, disomogenea, opaca, conser-vata per brevi trattiStato di conservazione: ottimo, integraOsservazioni: impronte digitali parziali in più punti

N. inv. P2284h 3,2 cm.; lungh. 8 cm.; largh. 4,8 cm.; diam. base 3,1 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 5 YR 7/6Vernice di colore rosso (10 YR 4/6) di cui si conservano rare tracce.Stato di conservazione: molto buono, integraOsservazioni: tracce di utilizzo sul becco; la parte inferiore del becco reca traccedi lavorazione a mano

N. inv. P2276h 3,8 cm.; lungh. 9,2 cm.; largh. 5,7 cm.; diam. base 4 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, molto ben depurata, colore Munsell 10YR 7/4Vernice bruno scuro (7.5 YR 3/1) conservata solo parzialmente, spessa, omoge-nea, semilucida, scrostataStato di conservazione: molto buono, rare scheggiature superficialiOsservazioni: impronte digitali parziali sul becco

TIPO VESSBERG 5

N. inv. P2285h 2,4 cm.; lungh. 8,6 cm.; largh. 5 cm.; diam. base 2,6 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR 6/2Vernice di colore bruno (7.5 YR 4/3), opaca, sottile, disomogenea, sulla partesuperiore; alcune colature sulla parte inferioreStato di conservazione: ottimo, integra

N. inv. P2286h 2,4 cm.; lungh. 8,2 cm.; largh. 5,1 cm.; diam. base 2,7 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 10 YR 6/2Vernice bruna (10 YR 4/1), opaca, sottile, omogenea, parzialmente conservatanella parte superioreStato di conservazione: ottimo, integra

LUCERNE CIPRIOTE DAL REGIO MUSEO EGIZIO E DI ANTICHITÀ 43

TIPO VESSBERG 10

N. inv. P2249h 1,9 cm.; lungh. 8,6 cm.; largh. 6,3 cm.; diam. base 2,7 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 7.5 YR 7/4Vernice semilucida, sottile, omogenea, di colore rosso (5 YR 5/6)Stato di conservazione: buono, si conservano il disco, parte della spalla e delbeccoOsservazioni: tracce di impronte digitali sulla vernice

N. inv. P2250h 2,1 cm.; lungh. 8,5 cm.; largh. 5,9 cm.; diam. base 3,5 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 7.5 YR 7/6Vernice assenteStato di conservazione: discreto, ricomposta da due frammenti, priva di buonaparte del discoOsservazioni: il becco annerito, presenta chiare tracce di utilizzo

N. inv. P2251h 2,2 cm.; lungh. 9 cm.; largh. 6,1 cm.; diam. base 3,5 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, depurata con inclusi litici di minutissimedimensioni, colore Munsell 10 YR 7/4Vernice assenteStato di conservazione: ottimo, integraOsservazioni: matrice “stanca”, la superficie presenta lisciature a stecca in corri-spondenza della sutura delle parti ottenute con le due differenti matrici

N. inv. P2252h 2,1 cm.; lungh. 8,6 cm.; largh. 6,1 cm.; diam. base 3,4 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 7.5 YR 7/6Vernice semilucida, abbastanza spessa ed omogenea, di colore rosso (2.5 YR4/8), tendente al bruno (2.5 YR 4/2) in alcuni puntiStato di conservazione: molto buono, integra, piccole scheggiature ed abrasionisuperficialiOsservazioni: tracce di impronte digitali sulla vernice. Il corpo presenta unamodesta schiacciatura su un lato dovuta ad un difetto di produzione

N. inv. P2253h 2,1 cm.; lungh. 8,5 cm.; largh. 6 cm.; diam. base 3,3 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 5 YR 7/4Vernice semilucida, abbastanza spessa ed omogenea, di colore rosso (2.5 YR 4/8)tendente al rosso bruno (2.5 YR 4/3) in alcuni puntiStato di conservazione: molto buono, mancante di parte del beccoOsservazioni: tracce di impronte digitali e colature sulla vernice

N. inv. P2254h 2,4 cm.; lungh. 8,7 cm.; largh. 6,1 cm.; diam. base 3,4 cm.

44 V. BARBERIS - L. FERRERO

Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 7.5 YR 7/4Vernice semilucida, abbastanza spessa ed omogenea, di colore variabile tra ilrosso (5 YR 4/6) ed il bruno (5 YR 3/3) a causa di vampate di caloreStato di conservazione: buono/discreto, la superficie è abrasa e scheggiata inalcuni puntiOsservazioni: tracce di impronte digitali sulla vernice; il becco annerito presentachiare tracce di utilizzo

N. inv. P3818h 2,1 cm.; lungh. 9,1 cm.; largh. 6,5 cm.; diam. base 3,5 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 7.5 YR 7/6Vernice semilucida, sottile in alcuni punti, disomogenea, di colore variabile tra ilrosso (2.5 YR 4/8) ed il bruno (2.5 YR 3/1) a causa di vampate di caloreStato di conservazione: discreto, manca la parte centrale del disco

N. inv. P3819h 2,2 cm.; lungh. 9 cm.; largh. 6,3 cm.; diam. base 3,7 cm.Argilla abbastanza tenera, compatta, poco polverosa, ben depurata, colore Mun-sell 7.5 YR 6/6Vernice semilucida, abbastanza spessa ed omogenea, di colore variabile tra ilrosso (2.5 YR 4/6) ed il bruno (2.5 YR 3/2) a causa di vampate di caloreStato di conservazione: buono/discreto, la vernice è scrostata in alcuni puntiOsservazioni: tracce di impronte digitali sulla vernice

N. inv. P3820h 2 cm.; lungh. 8,8 cm.; largh. 6,2 cm.; diam. base 3,4 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 7.5 YR 6/6Vernice semilucida, spessa, abbastanza omogenea, di colore variabile tra il rosso(2.5 YR 5/8) ed il rosso bruno (2.5 YR 4/3) per vampate di caloreStato di conservazione: buono, piccola scheggiatura sul fondo, vernice scrostatain pochi puntiOsservazioni: matrice “stanca”, la spalla presenta una depressione dovuta ad unerrore nella lavorazione

TIPO VESSBERG 11

N. inv. P2118h 4,2 cm.; lungh. 10,3 cm.; largh. 6,4 cm.; diam. base 3,5 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 10 YR 7/6Vernice assenteStato di conservazione: molto buono, integra, scheggiature sul beccoOsservazioni: matrice piuttosto “stanca”; evidenti tracce di lisciatura a stecca nelpunto di sutura tra le parti ottenute con due differenti matrici

LUCERNE CIPRIOTE DAL REGIO MUSEO EGIZIO E DI ANTICHITÀ 45

TIPO VESSBERG 13

N. inv. P2264h 2 cm.; lungh. 7,3 cm.; largh. 6,3 cm.; diam. base 3,5 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 7.5 YR 7/6Vernice assenteStato di conservazione: molto buono, integra

N. inv. P2269h 2,7 cm.; lungh. 7,1 cm.; largh. 6,2 cm.; diam. base 3 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 7.5 YR 7/6Vernice assenteStato di conservazione: molto buono, integra

TIPO VESSBERG 14

N. inv. P3821h 3,4 cm.; lungh. 8,9 cm.; largh. 6,4 cm.; diam. base 3,4 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 7.5 YR 7/6Vernice assenteStato di conservazione: molto buono, integra

N. inv. P2261h 4 cm.; lungh. 10,2 cm.; largh. 7,2 cm.; diam. base 4,4 cm.Argilla dura, compatta, poco polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR8/6Vernice di colore variabile tra il rosso (5 YR 5/6) ed il bruno (5 YR 4/3), opaca,sottile, disomogeneaStato di conservazione: molto buono, integra, vernice conservata solo in alcunipuntiOsservazioni: impronta digitale parziale sulla vernice sull’ansa

N. inv. P2117h 3,5 cm.; lungh. 8,7 cm.; largh. 6,2 cm.; diam. base 3,2 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 7.5 YR 7/6Vernice assenteStato di conservazione: molto buono, integra

N. inv. P2257h 3,4 cm.; lungh. 8,5 cm.; largh. 6,2 cm.; diam. base 3,4 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell 7.5 YR 7/6Vernice assenteStato di conservazione: buono, presenta una lacuna sul fondo

N. inv. P2103h 3,4 cm.; lungh. 7,9 cm.; largh. 6,1 cm.; diam. base 3,5 cm.

46 V. BARBERIS - L. FERRERO

Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 5 YR 7/6Vernice assenteStato di conservazione: buono, integra, alcune scheggiature sulla superficie, pic-cola lacuna nella parte inferiore in prossimità del beccoOsservazioni: impronte digitali parziali sull’ansa, tracce di utilizzo sul becco

N. inv. P2263h 3,5 cm.; lungh. 8,2 cm.; largh. 6,5 cm.; diam. base 3,8 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR 8/6Vernice assenteStato di conservazione: molto buono, integra

N. inv. P2265h 3,4 cm.; lungh. 8 cm.; largh. 6,3 cm.; diam. base 3,6 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR 7/4Vernice assenteStato di conservazione: molto buono, integra, piccole scheggiature sul beccoOsservazioni: impronta digitale parziale sull’ansa

TIPO VESSBERG 15

N. inv. P2088h 4,8 cm.; lungh. 11 cm.; largh. 8,7 cm.; diam. base 5,2 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR7/6-8/4Vernice assenteStato di conservazione: molto buono, integra

N. inv. P2089h 5,35 cm.; lungh. 9,8 cm.; largh. 8,1 cm.; diam. base 4,8 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR 6/4Vernice bruna con zone rossastreStato di conservazione: molto buono, integra

N. inv. P3822h 4,7 cm.; lungh. 10,8 cm.; largh. 8,5 cm.; diam. base 5 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR7/6-8/4Vernice assenteStato di conservazione: molto buono, integra

LUCERNE CIPRIOTE DAL REGIO MUSEO EGIZIO E DI ANTICHITÀ 47

TIPO VESSBERG 16

N. inv. P2259h 3,35 cm.; lungh. 8,5 cm.; largh.6,8 cm.; diam. base 4,2 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR 6/6Vernice assenteStato di conservazione: molto buono, ansa lacunosa

TIPO VESSBERG 18

N. inv. P2756h 3,5 cm.; lungh.8,4 cm.; largh. 6,2 cm.; diam. base 3,5 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR 6/4Vernice assenteStato di conservazione: discreto, integra

N. inv. P2141h 3,7 cm.; lungh. 9,2 cm.; largh. 7,1 cm.; diam. base 4 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR 6/4Vernice assenteStato di conservazione: ottimo, integraOsservazioni: impronte digitali sull’ansa

N. inv. P2255h 3,2 cm.; lungh. 9,1 cm.; largh. 7,1 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR 7/4Vernice assenteStato di conservazione: molto buono, manca la parte inferioreOsservazioni: impronte digitali sull’ansa

TIPO VESSBERG 19

N. inv. P2758h 4,8 cm.; lungh. 9,8 cm.; largh. 6,7 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 5 YR 5/6Vernice assenteStato di conservazione: molto buono

N. inv. P2281h 4,8 cm.; lungh. 9,8 cm.; largh. 6,7 cm.; diam. base 4,4 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR 6/6Vernice assenteStato di conservazione: molto buono, integra con piccola scheggiatura nei pressidel foro di alimentazioneOsservazioni: tracce di utilizzo in corrispondenza del becco

48 V. BARBERIS - L. FERRERO

N. inv. P2279h 3,6 cm.; lungh. 8; cm.; largh. 6,8 cm.; diam. base 4 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR 6/4Vernice assenteStato di conservazione: molto buono, integraOsservazioni: impronte digitali parziali sul disco, lisciatura a stecca nel punto disutura tra le matrici superiore ed inferiore, tracce di utilizzo in corrispondenza delbecco

N. inv. P2280h 3 cm.; lungh. 8,5; cm.; largh. 6,8 cm.; diam. base 4,2 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 10 YR 6/3Vernice assenteStato di conservazione: molto buono, integra

N. inv. P2111h 4,1 cm.; lungh. 8,65; cm.; largh. 7,2 cm.; diam. base 4,6 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR 6/6Vernice assenteStato di conservazione: buono, conservata per poco più di metà

N. inv. P2297h 3,6 cm.; lungh. 8,2; cm.; largh. 6,7 cm.; diam. base 4 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR 6/6Vernice assenteStato di conservazione: molto buono, integra

TIPO VESSBERG 20

N. inv. P2146h 2,4 cm.; lungh. 8,2 cm.; largh. 7,4 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR 8/3Tracce di ingubbiatura biancastraStato di conservazione: ottimo, integraOsservazioni: lisciatura a stecca sui lati, tracce di utilizzo sul becco

N. inv. P2197h 2,2 cm.; lungh. 8,8 cm.; largh. 8,3 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 7.5 YR7/6-10 YR 8/3Tracce di ingubbiatura biancastraStato di conservazione: ottimo, integra

N. inv. P3823h 2 cm.; lungh. 8,7 cm.; largh. 8 cm.Argilla dura, compatta, non polverosa, ben depurata, colore Munsell: 10 YR 7/4Ingubbiatura assenteStato di conservazione: molto buono, integra ma attraversata da alcune crepeOsservazioni: impronte digitali nella parte superiore, abbondanti tracce di utiliz-zo sul becco e sulla parte anteriore del serbatoio

VALENTINA BARBERIS - LUISA FERREROSoprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte

e del Museo Antichità Egizie

LUCERNE CIPRIOTE DAL REGIO MUSEO EGIZIO E DI ANTICHITÀ 49

50 V. BARBERIS - L. FERRERO

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