Udine Economica n. 3 Marzo 2001

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Attualità: Festa del lavoro della Cciaa il 4 maggio con Vespa Pag. 2 Attualità: Intervista a Sergio Cecotti sindaco di Udine Pag. 3 Imprenditorialità femminile 25 Competitività delle provincie 26-27 Gasolio agricolo, le tabelle 28 Il Friuli è in lutto ha perso tre figli Il nostro mandi a Michelutti, Cosetti e Cesca Fiere, ora occorre coordinare i calendari La Regione ha già messo i ferri in acqua I l tormentone Fiera è giunto al capolinea e di quest’esito va dato atto, cavallerescamen- te, all’assessore Dressi che ha infine mantenuto la promessa di sciogliere, o in subordine di allentare, un cappio vieppiù ine- stricabile con il passar del tempo. Ma, una volta dentro il circui- to virtuoso, l’assessore all’in- dustria ha fatto qualcosa di più: nei giorni scorsi ha convocato i responsabili dei quattro enti fieristici per dar loro un segnale forte del coordinamento codifi- cato nella legge quadro appro- vata il 20 dicembre. Ce n’era bi- sogno, anche se - a onor del vero - sono stati fatti molti passi in avanti per evitare le sovrappo- sizioni constatate nel passato, con contorno di equivoci e di ris- sosità. È tuttavia sorprendente che il giorno inaugurale del G8 a Trieste i “Grandi” siano incap- pati in tre striscioni, tesi a poca distanza l’uno dall’altro, an- nuncianti altrettante fiere al- lestite quasi contemporanea- mente nei capoluoghi della no- stra piccola, piccolissima re- gione. D’accordo, i “target” erano diversi, le date più o meno sfa- sate (più per Bio-casa a Trie- ste, meno per Orto-giardino a Pordenone); ma forse bastava poco a evitare che il richiamo dell’una incrinasse l’eco del- l’altra. Che quest’altra sia stata Alimenta è puramente casua- le. Più che il problema organiz- zativo, qui si vuol richiamarne uno di mentalità, rintracciabi- le ovunque si intersechino ini- ziative coinvolgenti le quattro province; a cominciare dall’e- qua ripartizione delle risorse pubbliche, puntualmente ac- compagnata da feroci “rendez- vouz”. Lungi da queste note la platonica esortazione all’ ar- moniosa convivenza: conflitti e impuntature sono il sale dello sviluppo. Ma a patto siano go- vernati. Nella nostra realtà re- gionale questo vuol dire che il contrasto fa bene quando sti- mola competizione e non quan- do si risolve nella reciproca esclu- sione o nell’emarginazione. La prima rincorre il miglioramen- to e comprende le ragioni al- trui; la seconda esprime inve- Tutti pazzi per la trota e l’oca (segue a pagina 2) di Ulisse di Enrico Bertossi T utti pazzi per la trota. Sono andati letteralmente a ruba gli assaggi di trota e di prodotti a base d’oca offerti dalla Camera di commercio di Udine agli ospiti dell’area Vip nella Camera Nazionale della Moda durante le sfilate di Milano Collezioni che si sono appena concluse. Consolidata ormai la fama del prosciutto di San Daniele, che la mag- gior parte dei frequen- tatori dello spazio alle- stito dalla Cciaa Udine- se ormai chiede espres- samente, adesso è il mo- mento delle “novità”. Gli stuzzichini con i salumi di Wolf, la trota di Pi- ghin, il patè de fois gras di Jolanda de Colò e le freschissime gubane hanno entusiasmato il sempre più numeroso pubblico che, dai saloni dove si svolgono le pas- serelle, aspetta solo le pause fra una sfilata e l’altra per dirigersi senza esitazioni verso il buffet dei prodotti enogastro- nomici presentati dalla Camera di commercio e “assaggia” alla grande, accompagnando le de- gustazioni con l’ottimo vino dei Colli Orientali del Friuli. “In questa edi- zione – commenta il pre- sidente della Cciaa En- rico Bertossi – abbiamo dovuto addirittura “ra- zionare” le scorte, ritar- dando l’apertura del buf- fet perché rischiavamo davvero di ritrovarci sguarniti a metà setti- mana. Nonostante que- sto piccolo trucco, però, il vino rosso è finito prima del previsto. L’ultima bot- tiglia è stata aperta per lo stilista Cavalli, uno dei più entusiasti estimatori dei nostri prodotti e dei nostri vini”. O gni persona, quan- do viene a man- care, scava una sorta di buco nero tra noi e la sua memoria. Una frattura incolmabi- le, un vuoto affettivo in- sostituibile. Alcune per- sone, lasciano anche un vuoto culturale, perché con la loro morte vengo- no a mancare preziosi punti di riferimento. A noi - a me - la morte di Manlio Michelutti, di Gianni Cosetti e di Gio- vanni Cesca ha provo- cato entrambi. Ci sono delle persone che, anche senza voler essere pro- tagonisti, lasciano una traccia del loro passag- gio. E loro tre, pur es- sendo diversi, avevano un comune denominato- re: l'amore per il Friuli e per l'attività che svol- gevano, sforzandosi di fare di più di quello che il loro ruolo chiedeva e spesso - quasi sempre direi - senza nulla avere in cambio se non la sod- disfazione di averlo fatto bene. Michelutti ha speso tutta la sua vita per pro- muovere la lingua e la cultura friulane: orga- nizzando corsi per cit- tadini e per insegnanti, pubblicando libri e dis- pense. Cosetti, l'Orso della Carnia, ha speso la sua vita per reinven- tare la cucina della mon- tagna, per preparare, con i frutti della sua terra, piatti da gran ristoran- te, dando dignità e va- lore a quelle poche, po- vere cose. Cesca ha de- dicato la sua vita alla promozione delle perso- ne attraverso la forma- zione, dando a molti gio- vani una professione e quindi la chiave del ri- scatto sociale. Tutti e tre avrebbero potuto colti- vare il loro orticello, tutti e tre, invece, hanno fatto di più. In silanzio, con umiltà. Per tutto questo il vuoto che lasciano è molto grande. Udine Economica Mensile di attualità economica politica e culturale edito dalla Camera di Commercio di Udine - Marzo 2001 - N. 3 Registrazione Tribunale di Udine n. 7 del 18 Febbraio 1984 Spedizione in Abbonamento Postale - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Udine Taxe percue - Tassa riscossa 33100 Udine - Italy Pubblicità inferiore al 70% Per la pubblicità rivolgersi a: Centro di documentazione della CCIAA di Udine Telefono 0432-273542-3 Milano apprezza il Friuli da gustare L’approfondimento a pag. 21

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Attualità:Festa del lavoro della Cciaail 4 maggio con VespaPag. 2

Attualità:Intervista a Sergio Cecottisindaco di UdinePag. 3

Imprenditorialità femminile 25

Competitività delle provincie 26-27

Gasolio agricolo, le tabelle 28

Il Friuliè in luttoha persotre figliIl nostro mandia Michelutti,Cosetti e Cesca

Fiere, oraoccorrecoordinarei calendariLa Regione ha già messo i ferri in acqua

Il tormentone Fiera è giuntoal capolinea e di quest’esito vadato atto, cavallerescamen-

te, all’assessore Dressi che hainfine mantenuto la promessadi sciogliere, o in subordine diallentare,un cappio vieppiù ine-stricabile con il passar del tempo.Ma, una volta dentro il circui-to virtuoso, l’assessore all’in-dustria ha fatto qualcosa di più:nei giorni scorsi ha convocato iresponsabili dei quattro entifieristici per dar loro un segnaleforte del coordinamento codifi-cato nella legge quadro appro-vata il 20 dicembre. Ce n’era bi-sogno,anche se - a onor del vero- sono stati fatti molti passi inavanti per evitare le sovrappo-sizioni constatate nel passato,con contorno di equivoci e di ris-sosità.

È tuttavia sorprendente cheil giorno inaugurale del G8 aTrieste i “Grandi” siano incap-pati in tre striscioni, tesi a pocadistanza l’uno dall’altro, an-nuncianti altrettante fiere al-lestite quasi contemporanea-mente nei capoluoghi della no-stra piccola, piccolissima re-gione.D’accordo, i “target”eranodiversi, le date più o meno sfa-sate (più per Bio-casa a Trie-ste, meno per Orto-giardino aPordenone); ma forse bastavapoco a evitare che il richiamodell’una incrinasse l’eco del-l’altra. Che quest’altra sia stataAlimenta è puramente casua-le.

Più che il problema organiz-zativo, qui si vuol richiamarneuno di mentalità, rintracciabi-le ovunque si intersechino ini-ziative coinvolgenti le quattroprovince; a cominciare dall’e-qua ripartizione delle risorsepubbliche, puntualmente ac-compagnata da feroci “rendez-vouz”. Lungi da queste note laplatonica esortazione all’ ar-moniosa convivenza: conflitti eimpuntature sono il sale dellosviluppo. Ma a patto siano go-vernati. Nella nostra realtà re-gionale questo vuol dire che ilcontrasto fa bene quando sti-mola competizione e non quan-do si risolve nella reciproca esclu-sione o nell’emarginazione. Laprima rincorre il miglioramen-to e comprende le ragioni al-trui; la seconda esprime inve-

Tutti pazzi per la trota e l’oca

(segue a pagina 2)

di Ulisse di Enrico Bertossi

Tutti pazzi per latrota. Sono andatiletteralmente a

ruba gli assaggi di trotae di prodotti a base d’ocaofferti dalla Camera dicommercio di Udine agliospiti dell’area Vip nellaCamera Nazionale dellaModa durante le sfilatedi Milano Collezioni chesi sono appena concluse.Consolidata ormai lafama del prosciutto diSan Daniele, che la mag-

gior parte dei frequen-tatori dello spazio alle-stito dalla Cciaa Udine-se ormai chiede espres-samente, adesso è il mo-mento delle “novità”. Glistuzzichini con i salumidi Wolf, la trota di Pi-ghin, il patè de fois grasdi Jolanda de Colò e lefreschissime gubanehanno entusiasmato ilsempre più numerosopubblico che, dai salonidove si svolgono le pas-

serelle, aspetta solo lepause fra una sfilata el’altra per dirigersi senzaesitazioni verso il buffetdei prodotti enogastro-nomici presentati dallaCamera di commercio e“assaggia” alla grande,accompagnando le de-gustazioni con l’ottimovino dei Colli Orientalidel Friuli. “In questa edi-zione – commenta il pre-sidente della Cciaa En-rico Bertossi – abbiamo

dovuto addirittura “ra-zionare” le scorte, ritar-dando l’apertura del buf-fet perché rischiavamodavvero di ritrovarcisguarniti a metà setti-mana. Nonostante que-sto piccolo trucco, però,il vino rosso è finito primadel previsto. L’ultima bot-tiglia è stata aperta perlo stilista Cavalli, uno deipiù entusiasti estimatoridei nostri prodotti e deinostri vini”.

Ogni persona, quan-do viene a man-care, scava una

sorta di buco nero tranoi e la sua memoria.Una frattura incolmabi-le, un vuoto affettivo in-sostituibile. Alcune per-sone, lasciano anche unvuoto culturale, perchécon la loro morte vengo-no a mancare preziosipunti di riferimento. Anoi - a me - la morte diManlio Michelutti, diGianni Cosetti e di Gio-vanni Cesca ha provo-cato entrambi. Ci sonodelle persone che, anchesenza voler essere pro-tagonisti, lasciano unatraccia del loro passag-gio. E loro tre, pur es-sendo diversi, avevanoun comune denominato-re: l'amore per il Friulie per l'attività che svol-gevano, sforzandosi difare di più di quello cheil loro ruolo chiedeva espesso - quasi sempredirei - senza nulla averein cambio se non la sod-disfazione di averlo fattobene.

Michelutti ha spesotutta la sua vita per pro-muovere la lingua e lacultura friulane: orga-nizzando corsi per cit-tadini e per insegnanti,pubblicando libri e dis-pense. Cosetti, l 'Orsodella Carnia, ha spesola sua vita per reinven-tare la cucina della mon-tagna, per preparare, coni frutti della sua terra,piatti da gran ristoran-te, dando dignità e va-lore a quelle poche, po-vere cose. Cesca ha de-dicato la sua vita allapromozione delle perso-ne attraverso la forma-zione, dando a molti gio-vani una professione equindi la chiave del ri-scatto sociale. Tutti e treavrebbero potuto colti-vare il loro orticello, tuttie tre, invece, hanno fattodi più. In silanzio, conumiltà. Per tutto questoil vuoto che lasciano èmolto grande.

UdineEconomicaMensile di attualità economica politica e culturale edito dalla Camera di Commercio di Udine - Marzo 2001 - N. 3

Registrazione Tribunale di Udine n. 7 del 18 Febbraio 1984

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Per la pubblicità rivolgersi a: Centro di documentazione della CCIAA di Udine Telefono 0432-273542-3

Milano apprezzail Friuli da gustare

L’approfondimento a pag. 21

2 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

B runo Vespa grandcommis della pre-miazione del La-

voro e del Progresso eco-nomico, l ’annuale ap-puntamento della Ca-mera di commercio con ilavoratori e le aziende.Fissata per il 4 maggio,quest’anno la cerimoniacoincide con l’anniver-sario di un evento, ilsisma del 1976, che hafortemente segnato tuttoil Friuli. L’Ente camera-le, per ricordare quantiin quell’occasione hannoperso la vita, ma ancheper mettere in luce la fortecapacità dimostrata daifriulani nel reagire allatragedia, ha voluto chia-mare a raccolta tutti iprotagonisti della rico-struzione, affidando laregia dell’incontro a ungiornalista, Bruno Vespa,che ne ha conosciuto la

maggior parte proprio inquell’occasione.

La rinascita sociale edeconomica che è seguitaal devastante terremotodel 1976, ha portato oggiil Friuli a un livello dibenessere fra i più altid’Italia. “Si è trattato diun processo che ha coin-volto tutta la società friu-lana - spiega il presidentedella Cciaa, Enrico Ber-tossi - e che è stato pos-sibile grazie a un mix difattori: tenacia, determi-nazione, concretezza e incerti casi perfino ostina-zione. A queste caratte-ristiche, tipiche del po-polo friulano, si sono af-fiancate ovviamente le ri-sorse messe a disposizionedallo Stato, la consulen-za e la solidarietà forni-ta dai Paesi vicini”.

Fortissima capacità direagire, ferrea volontà di

ricominciare a produrree a ricostruire, rappre-sentanti delle istituzio-ni determinati a non la-sciarsi travolgere dallaburocrazia, aiuti arriva-ti con tempestività eun’amministrazione re-gionale che in quegli anniha dato il meglio di sé.Sono questi gli elementida cui è partita la spin-ta che ha permesso ai ter-ritori della regione scon-volti dal sisma di recu-perare in tempi relati-vamente brevi e chehanno convinto Bruno

Vespa, contattato dal pre-sidente della Camera dicommercio Enrico Ber-tossi, a “trasferirsi” aUdine per raccogliere,dalla viva voce dei pro-tagonisti di quegli anni,una testimonianza di-retta.

Così, venerdì 4 maggio,nella prestigiosa cornicedel Teatro Nuovo Gio-vanni da Udine, dopol’assegnazione dei rico-noscimenti, toccherà al-l'arcivescovo monsignorPietro Brollo, all’epocaparroco di Gemona, aCarlo Burgi, Andrea Pit-tini e altri imprenditori,oltre che a Giuseppe Zam-berletti il cui ruolo fu de-terminante per il coordi-namento di tutti gli in-terventi, ripercorrere letappe di un cammino cheè stato preso a modelloin tutti i Paesi dove, pur-

troppo, ci si è trovati afare i conti con eventi si-smici della stessa porta-ta.

Contatti sono in corsoanche con il senatore Giu-lio Andreotti, che in que-gli anni era presidentedel Consiglio dei mini-stri, e con numerosi espo-nenti del mondo dellospettacolo dalle originifriulane. Per consentirea quante più persone pos-sibile di assistere allamanifestazione, oltre alladiretta con Telefriuli, laCamera di commercio stapredisponendo anche unadiretta Internet, “che por-terà sugli schermi dei pcdi tutti i friulani sparsinel mondo - ha sottoli-neato Bertossi - le im-magini di un pezzetto distoria del Friuli di cuilegittimamente tutti an-diamo orgogliosi”.

Il 4 maggio al teatro Giovanni da Udine

Festa del Lavoro della CciaaBruno Vespa “grand commis”

Attualità(segue da pagina 1)

ce una negazione. Perché siabbia concordia di - come diceil poeta -armoniosi sensi, vasradicato il campanilismo, ma-lattia infantile di una societàpassatista, rivolta all’indietroanziché proiettata nel doma-ni.

A contrastarne l’emersioneieri c’erano i meccanismi isti-tuzionali, la cui efficienza èstata però infiacchita dalla crisidella Politica, ma soprattuttodal radicale cambiamento diruolo geopolitico di quest’an-golo d’Europa, ieri antemura-le dirimpetto a un mondo ra-dicalmente diverso, oggi ele-mento indistinto di un tutt’u-no unitario. È dunque urgen-te trovare altre e nuove ragio-ni di convivenza all’interno delFriuli-Venezia Giulia per evi-tare che l’allargamento del-l’Ue ne svilisca la tradizionalefunzione di “cerniera”. È ur-gente trovare dei meccanismiistituzionali capaci di esaltarequesta vocazione. È altrettan-to necessario che la politicatrovi un punto di convergen-za, al di là delle distinzioni chegiustamente la caratterizzano,nell’interesse strategico,di lungotermine, della Regione.

Raggiunta l’intesa sul fattoche questo obiettivo realizza iltornaconto di tutti, sarà facile,per una politica lungimirante,contemperare i vantaggi con-tingenti e dare uno sbocco po-sitivo alla tendenza (naturale)a privilegiare un territorio piut-tosto che l’altro. Un buon ini-zio sarebbe l’abitudine a con-siderarci non tanto parte diuna regione divisa in quattroprovince,quanto piuttosto un’a-rea omogenea, da chiamare in-differentemente euroregione omacroregione europea. La so-stanza non cambia. È essen-ziale avere la consapevolezzache, stante l’interdipendenzal’uno dall’altro, non c’è alter-nativa all’integrazione. O la sirealizza dominandola, e allorasi è protagonisti; o la si subisce,pagando il fio della sconfitta.Ma l’integrazione è possibile,nel concreto, se il campanili-smo e lo sciovinismo provin-ciali vengono sradicati.

Per tornare al nostro picco-lo, la svolta di Dressi nella po-litica fieristica sembra andarein questa direzione. L’impor-tante è che sia il frutto di unconvincimento meditato, comepare, e non di una casuale co-incidenza. Se è come auspi-chiamo, presto saranno risol-te anche altre questioni dive-nute materia di contesa in que-sti ultimi mesi. Come il Wtc(world trade center), che de-v’essere strumento di promo-zione regionale e non referen-te di un interesse esclusiva-mente territoriale.

Chissà che la politica e l’”altaamministrazione” non abbia-no imboccato una buona voltala strada di un superiore inte-resse (l’interesse che Kant de-finiva “generale”), anziché ilvantaggio contingente e ciecodi una parte. Poteva funziona-re forse ieri, quando pure il no-stro ‘piccolo mondo antico’ eradiviso in compartimenti sta-gni; ma adesso no, con l’inte-grazione galoppante, i cam-biamenti e le accelerazioni, lalira che svapora e l’euro che simaterializza. Ora che questaterra sembra diventata ancorapiù piccola di quanto già non sia.

Lo “Sportello unico”,strumento previstodai decreti Bassanini

per garantire tempi piùbrevi e soprattutto certi aipercorsi burocratici del-l’imprenditoria, arriva inFriuli-Venezia Giulia conun certo ritardo rispetto alresto d’Italia. Ma la mag-gioranza regionale, che ne haapprovato la legge istituti-va lo scorso dicembre, as-sicura che la cosa, alla fine,si traduce in un vantaggio,perché si è fatto tesoro deglierrori compiuti altrove edelle mancanze di coordi-namento che in alcuni casihanno trasformato in unasorta di semplice ufficio in-formazioni quella che de-v’essere una struttura emi-nentemente operativa.

L’assessore all’Industria,Sergio Dressi, e il presidentedelle Regione, Roberto An-tonione, sottolineano so-prattutto l’effetto semplifi-catorio del provvedimento,che ha cancellato da un gior-no all’altro oltre 300 leggie norme precedenti. Ma checosa prevede il nuovo testo,entrato in vigore, con la pub-blicazione sul Bur, lo scorso1 marzo? Innanzi tutto, ap-punto, lo Sportello unico,cioè un solo ufficio per tuttele autorizzazioni afferentialla Regione. I tempi dellerisposte che saranno forni-te da questo referente daoggi diventano certi: novemesi per le autorizzazioniche prevedono la Valuta-zione d’impatto ambienta-le e cinque per le altre, 45

giorni per quelle che sonodefinite “strutture sempli-ci” e sessanta per le “strut-ture complesse”, per le qualiè possibile ricorrere all’au-tocertificazione.

Poi ogni pratica avrà un

funzionario delegato, indi-viduabile, responsabile inprima persona dell’interaprocedura. Se nel corso del-l’espletamento dell’iter, que-sti rileverà la necessità diacquisire documenti inte-grativi, potrà farlo (anzidovrà farlo, per salvaguar-dare la tempistica), ma unavolta soltanto.

Soppresso il Comitato tec-nico regionale, la Confe-renza dei servizi potrà poidecidere non più all’unani-

mità, ma anche a maggio-ranza (ed è questo uno deifattori di innovazione piùforti, visto l’effetto paraliz-zante spesso prodotto daiveti incrociati degli enti),mentre i contatti con la Re-

gione potranno essere te-nuti via Internet, inclusi lapresentazione delle domandee il monitoraggio dell’iter.Di fatto, dal proprio ufficio,ogni imprenditore dovreb-be avere la possibilità di sa-pere a che punto è l’appro-vazione della pratica. Cisarà infine, sempre al ser-vizio dell’imprenditoria, undata bank interattivo, ingrado di fornire informa-zioni via modem.

Come detto, dopo la pub-

blicazione sul Bollettino re-gionale, la legge è vigente.Mancano però i regolamenti,ancora da adottare con de-creto presidenziale. E oc-correrà che i Comuni si at-trezzino, dal momento cheè a loro che compete inter-facciarsi con il cittadino (lopotranno fare direttamen-te, o consorziandosi, o col-legandosi on line con le Ca-mere di commercio). E inparecchi casi ci sarà da re-perire le professionalità ne-cessarie: funzionari cioè ingrado di affrontare le pra-tiche con una visione onni-comprensiva e non setto-riale. Negli uffici regiona-li, così, non si nasconde ilfatto che la fase di “startup” dello Sportello non potrànon richiedere diversi mesi.A essere ottimisti, potreb-be andare a regime entrol’anno.

C’è infine un ultimo det-taglio, piuttosto importan-te, relativo a quella che èstata chiamata la “normaUniversiadi”.

La legge sullo Sportellounico, infatti, è stata inte-grata in sede di discussio-ne con un altro testo. Il di-segno, inizialmente fina-lizzato a creare una corsiapreferenziale per le realiz-zazioni necessarie ai giochiuniversitari invernali del2003, ha poi “aperto” ancheagli interventi relativi alDocup, e alla fine si è tra-sformato in un mezzo checonsente all’esecutivo di ac-celerare, discrezionalmen-te, qualsiasi opera. Lo snel-

limento straordinario dellaprocedure è infatti riser-vato a ciò che è giudicato“di particolare urgenza” daparte della giunta. Proprioper questo, anche dopo l’ap-provazione del testo da partedel Governo, il consigliereMario Puiatti, dei Verdi, haannunciato che intende sol-levare personalmente il pro-blema della liceità di que-sto passaggio davanti allaCorte costituzionale.

Luciano Santin

Sportello unico al via, la Camera di commercio partner di molti comuni

La Regione ha approvato la legge

“Non casuale lacoincidenza conl’anniversariodel 6 maggio”

mensile fondato nel 1984

Direttore editoriale:Enrico Bertossi

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Bruno Peloi

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UdineEconomica

3 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

Quarantacinque anni,laureato alla Nor-male di Pisa, do-

cente di Fisica in Italia enegli Usa, Sergio Cecottiè arrivato all’attività am-ministrativa tardi. L’im-pegno politico friulanistaperò viene da lontano: ade-rente al Movimento Friu-li, ha studiato il federali-smo seguendo dei corsi inAmerica e in Catalogna.All’improvviso, l’impetuo-sa ascesa di Lega Nord l’haportato in Consiglio re-gionale, dove la scorsa le-gislatura è arrivato all’as-sessorato alle Autonomiee alla Presidenza, per pas-sare, nel 1998, al verticedel municipio di Udine. Dasindaco, è presidente delComitato per l'assembleadelle province friulane. Inquest’intervista, ragionadi Atenei e di Rai, dei re-ferendum e del progetto dimettere insieme assem-blearmente le province diUdine, Gorizia e Pordeno-ne (nonché, in previsione,Tolmezzo), e soprattuttodella riforma di architet-tura istituzionale che laRegione è chiamata a darsi.Avvertendo che il proces-so sarà lungo, perché, farlodi corto respiro, sarebbetradire le aspettative.

Parliamo un po’ di Gran-de Friuli, signor sindaco.Innanzi tutto, il nome le vabene?

“E qual è il Grande Friu-li? Quello che arriva finoalla Sava? No, il nome nonmi va bene, mi sembra dievocare la Grande Ger-mania, non mi piacciononeanche Friuli storico oNuovo Friuli, sorta di rap-presentazione archeologi-ca l’uno, tentativo di nuo-vismo a tutti i costi l’altro.Mi pare che non ci sia bi-sogno di aggettivi. A mebasta la parola Friuli”.

Passiamo, dall’etichettadella proposta, al conte-nuto. Questo slancio per lapiccola patria sembra unpo’ un geyser elettorale, al-

meno per i politici.“Io non vedo tutta que-

sta intermittenza sull’ar-gomento. Oltre a tutto, sepuò avere un senso usarlostrumentalmente all’ap-prossimarsi delle consul-tazioni regionali, in cui èin gioco la legislazione avenire, in occasione dellepolitiche vale meno”.

Quindi secondo lei i po-litici che ne parlano oggici credono davvero? E’ unvero obiettivo?

“E’ sicuramente un va-lore di riferimento gene-rale. Dal punto di vista del-l’agenda politica, poi, moltodipende dal contesto. Inalcuni momenti il proble-ma può diventare uno deiprimi punti, in altre con-giunture incontrare unasituazione poco favorevole”.

Parliamo della con-giuntura attuale, allora.E’ buona?

“Direi di sì. Peraltro lasoluzione dei problemi sto-rico- istituzionali relativiall’assetto territoriale dellaRegione rappresenta unprocesso destinato a du-rare alcuni anni. Non èpensabile, realisticamen-te, che tutto si risolva conun fiat di volontà politica,perché le questioni sonocomplesse materialmente,e non solo politicamente.Quindi ogni momento èbuono per cominciare lastrada, tenendo ben chia-ra la consapevolezza chenon è questo il momentoin cui si completerà”.

Ma il punto di arrivo, èchiaro anche quello? E del-l’iniziativa di FerruccioSaro, con il gruppo di la-voro sulla Legge 2, che nepensa?

“Ognuno ha la possibi-lità di vedere il propriopunto di arrivo, che non èdetto debba necessaria-mente coincidere alla per-fezione con quello deglialtri. L’importante però èla direzione. Per esempio,io condivido molte dellecose dette da Ferruccio

Saro, perché vi vedo l’iniziodi un percorso i cui esitivanno comunque nel sensodi un maggior ruolo delFriuli”.

Quindi il riordino dellaautonomie locali va nelladirezione “friulanistica”auspicata?

“Dobbiamo ancora ve-derne gli sviluppi, ma sipuò bene sperare nell’ini-zio di una fase riformatri-ce. Questo vuol dire stabi-lire i principi e gli stru-menti. In particolare glistrumenti: una volta chequesti sono stati definiti,si possono fare ulterioripassi verso un assetto re-gionale più decentrato, incui le decisioni vengonoprese vicino al livello deicittadini, e in cui le iden-tità territoriali sono valo-rizzate. Mi sembra, ripe-to, che si stia andando inquesta direzione, anche sesiamo all’avvio. Come detto,il percorso sarà lungo; anzi,mi auguro non si fermitroppo presto: vorrebbe direche si sono fatte riformepoco ambiziose, mentrequesto è il momento di es-sere molto ambiziosi”.

Tra gli strumenti, c’è chi

crede molto nel referendum,risolutivo per tagliare even-tuali nodi gordiani. Con-divide?

“Si tratta di uno stru-mento previsto, e, in quan-to tale, non credo che laRegione possa non nor-marlo. Ci si augura sem-pre che i processi rifor-matori vadano avanti conle procedure ordinarie. Peròè sempre bene avere unasoluzione di riserva”.

Il problema sarebbe poicosa scriverci, in questoquesito rivolto a carnici,isontini, pordenonesi, friu-lani della Bassa. Perché,se fosse solo per Udine eTrieste, magari le difficol-tà non sarebbero molte…

“Gli svizzeri, che sonomaestri nell’arte referen-daria, dicono in effetti chea esercitare il vero poterenon è il corpo elettoraleche si esprime, ma chi ha lafacoltà di scrivere la do-manda. E io non vorreiesercitare questo poteretroppo presto. Anche perchéla questione è complicataper le divisioni esistenti inprovincia di Pordenone edi Gorizia”.

Chiariamo questo punto.“Esiste una forte e para-

lizzante dialettica inter-na. Credo che goriziani epordenonesi abbiano tuttala volontà e tutto l’inte-resse a collaborare. Ma sirendono conto che, fino aquando non hanno rag-giunto un sufficiente gradodi coesione a casa propria,non possono presentarsial tavolo con gli altri. Lapresenza di interessi con-flittuali è una remora psi-cologica a cogliere quelliconvergenti”.

E allora?“Credo che gli udinesi,

ma anche i triestini, deb-bano lavorare per garan-tire una coesione internaalle altre due province. E

rassicurarle”.Parliamo del “suo” co-

mitato di raccolta firme.Visto che ormai si vive disondaggi, avete provato afare una ricerca di merca-to sul “prodotto Friuli”?

“No queste cose costanocare e ci indovinano poco.Ma abbiamo il polso, il co-mune sentire della gente:se uno va per strada conla sua cartella di raccoltaadesioni, e tutti firmano,vuol dire che il terreno èfertile”.

A che quota siete?“Non seguo molto i nu-

meri. Mi pare che a metàfebbraio fossero state rag-giunte le 20 mila firme,senza tener conto dei sot-tocomitati locali. Ma ades-so ci sarà un’accelerazio-ne. Ci siamo dati, come sca-denza, il mese di aprile, ecredo che raggiungeremouna cifra importante. Ilproblema comunque nonsta nel consenso, ma nel-l’organizzazione. Quandosi chiede di firmare “per ilFriuli” - perché il messag-gio recepito è quello -, nes-suno si tira indietro”.

Ragionevolmente, noncrede al pericolo di unafrattura, magari persegui-ta da qualcuno? Al rischiodi andare non verso un mo-dello Trentino-Alto Adige,ma Abruzzi e Molise?

“Possibilità di esiti ne-gativi ce ne sono sempre.Però è una predica che nonci tocca: quando diciamoche le Province friulanedevono parlare tra di loroper scoprire e attuare gliinteressi comuni, perse-guiamo la collaborazionetra i diversi territori, nonaltro. E’ chiaro che gli in-teressi comuni tra le Pro-vince del Friuli sono in nu-mero superiore, se non altroper ragioni di contiguità.Ignoro invece quale sia lascelta maggioritaria fra i

triestini. Scelta che co-munque rispetteremmo,perché siamo per la liber-tà e l’autogoverno dei sin-goli territori”.

Dietro le scelte ci sonoperò anche dei problemiconcreti. Mi spiego: oggimolti dicono che due uni-versità, a settanta chilo-metri di distanza, e in unaregione di un milione e due-centomila abitanti sonouna follia.

“Chi lo dice? A Boston,popolazione di 600 milaabitanti, mi pare che gliatenei siano tredici. Har-vard, come iscritti, è moltopiù piccola sia di Triestesia di Udine. Ho letto le di-chiarazioni sull’Universi-tà della California fattedall’assessore regionalealla cultura Franzutti: mipaiono i discorsi di chi haapprofondito il problemasu “Topolino”. Io sono unodei pochi politici che èanche un funzionario delloStato di California. Sonoancora un docente, sia puresolo per numero di matri-cola. Lì ci sono molte uni-versità, e quelle di Statosi chiamano “Universitàdella California”. Cosa equi-valente al Murst che esi-ste in Italia”.

Inutile chiedere che cosane pensa della Rai, e del-l’ordine del giorno regio-nale per il “riequilibrio”dell’informazione…

“Il Consiglio comunale diUdine ha già votato undocumento analogo. E ilsottoscritto, quale mem-bro del comitato ministe-riale per le minoranze lin-guistiche, ha dato un con-tributo alla soluzione delproblema, ottenendo chele trasmissioni in linguafriulana abbiano comesede di produzione Udine.Questo è ormai un obbli-go previsto dal contratto diservizio tra ministero delleComunicazioni e Rai”.

Un’ultima domanda. La“bicefalia” del Friuli-Ve-nezia Giulia viene ac-campata come motivo perdare alla Regione unalegge elettorale maggiori-taria, con il presidente elet-to dal consiglio. Se no untriestino non potrebbe maidiventare presidente, sidice. E’ d’accordo?

“Preferisco astenermida analisi e commentisulla legge elettorale. Notosoltanto, però, che nel pe-riodo della cosiddetta“Prima Repubblica”, nonc’è mai stato un giulianoeletto alla presidenza delFriuli-Venezia Giulia.Dunque le vie della poli-tica sono ancora più im-perscrutabili di quelledella divina provviden-za”.

Intervista esclusiva al sindaco di Udine che avverte: “Basta contrapposizioni sterili”

Cecotti: “È tempo che il Friuli eserciti un ruolo maggiore”

Attualità

Il sindaco di Udine Cecotti

di Luciano Santin

4 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

S ono due gli interventiindispensabili perconsentire alla mon-

tagna friulana uno sviluppoeconomico che freni lo spo-polamento e incentivi lanascita di nuove imprese:una galleria di valico alpasso di Monte Croce Car-nico per collegare il Friulicon la Carinzia e il trafo-ro della Mauria per ridur-re le distanze fra Carniae Cadore, due aree semprepiù legate fra loro.

La galleria di valico alPasso di Monte Croce Car-nico (a mille metri di quota,della lunghezza di tre chi-lometri, per un importo dispesa stimato in 70 mi-liardi) che potrebbe sosti-tuire il vecchio progettodel Traforo, ormai abban-donato, ha trovato unosponsor convinto nel pre-sidente della Camera dicommercio Enrico Bertos-si che, raccogliendo le istan-ze degli imprenditori mon-tani, ha riunito intorno aun tavolo rappresentantidelle istituzioni del Friu-li-Venezia Giulia e dellaCarinzia, dell’Anas regio-nale e delle associazioni dicategoria per verificare lafattibilità del progetto.

Tramontata da tempo lapossibilità di realizzare untraforo sul Passo di MonteCroce Carnico, la Cameradi commercio ha indivi-duato in un’opera alter-nativa, la galleria di vali-co appunto, la soluzionepiù praticabile e concre-tizzabile in tempi relati-vamente brevi (circa quat-tro anni considerando itempi tecnici per la pro-gettazione e i tempi di co-struzione). Un tunnel ditre chilometri che colleghiil versante friulano conquello carinziano dellePrealpi carniche, trasfor-merebbe finalmente lastrada statale 52 bis inun’arteria a vocazione pret-tamente turistica, dedica-ta al traffico leggero, men-tre il flusso dei veicoli pe-santi continuerebbe a uti-lizzare la rete autostrada-le. Duplici i benefici, siaper il Friuli-Venezia Giuliasia per la Carinzia: redi-stribuzione del flusso ditraffico su più direttrici esviluppo della viabilità tu-ristica con notevoli rica-dute positive su tutto il ter-ritorio. La proposta è statadiscussa e approfonditadurante l’incontro che ha

avuto luogo in Camera diCommercio e al qualehanno preso partel’arch.Pietro Marchesi perla direzione regionale allaviabilità, l’ing.FabrizioRusso, capo del comparti-mento Anas del Friuli-Ve-nezia Giulia, il dottor ErichRibitsch e l’ing. HelmutLang funzionari del repartoviabilità del Land austriaco,oltre a una rappresentan-za degli industriali tol-mezzini. A fare gli onori dicasa il presidente EnricoBertossi, che ha aperto ilavori della riunione, illu-strando agli ospiti le mo-tivazioni che stanno allabase della proposta. “Lamontagna friulana – ha af-fermato Bertossi – ha estre-ma necessità di interven-ti sulla viabilità per mi-gliorare i collegamenti conle regioni contermini, conle quali i rapporti econo-mici e commerciali sono incostante sviluppo. A bene-ficiarne per primo sareb-be il turismo che usufrui-rebbe in questo modo diun collegamento privile-giato fra Tolmezzo e Lienz”.

Sulla necessità della gal-leria di collegamento, hainsistito molto anche Mauro

Saro dell’Assindustria diTolmezzo, il quale ha ri-cordato, fra l’altro, che sonopiù di cinquanta i lavora-tori che dalla Carnia si re-cano qutodianamente inAustria per lavoro. “I rap-porti fra le regioni conter-mini – ha detto Saro – purgià solidi, possono riceve-re un ulteriore impulsoanche grazie a migliori col-legamenti viari e l’operain questione, da questopunto di vista, rappresen-ta secondo noi un inter-

vento strategico irrinun-ciabile”.

Massima la disponibili-tà assicurata dai funzio-nari della Carinzia a so-stegno del progetto. Dopoavere spiegato nei detta-gli i lavori già realizzatidal Governo del Land sulversante austriaco (per unimporto che sfiora i 100miliardi), tutti finalizzatia migliorare la viabilità ea mettere in sicurezza itratti più pericolosi dellastrada, l’ing. Lang e il dot-

tor Ribitsch hanno sotto-lineato la necessità di unastretta collaborazione frai tecnici progettisti per in-dividuare le soluzioni piùidonee e più economica-mente convenienti.

Richiesta condivisa intoto dall’ing. Fabrizio Russo,che ha ribadito la valenzaturistica della statale 52bis, mettendo in luce comei lavori in programma suquesta strada siano orien-tati al suo ammoderna-mento e miglioramento.

Importante incontro a Udine voluto dal presidente Bertossi

Passo di Monte Croce Carnicoecco la ricetta della Cciaa

Èfinalmente positivo,di 120 unità, il saldofra imprese iscritte e

imprese cancellate al Regi-stro imprese della Cciaa Udi-nese relativamente all’anno2000. I dati, elaborati daUnioncamere e diffusi dallaCamera di commercio diUdine, confermano, come da

previsioni, la crescita dell’e-conomia provinciale che se-gnala un incremento dell’1,7%rispetto al 1999, in linea conquanto accade nel resto delFriuli-Venezia Giulia.

Un risultato atteso da anni,che sancisce l’avvio di un pe-riodo di ripresa diffuso, conpunte di eccellenza in de-

terminati settori, ma so-prattutto destinato a ripro-porsi anche per l’anno incorso. Crescono molto i ser-vizi (+4%) e le costruzioni(+3%), tiene l’industria men-tre calano sia il commerciosia l’agricoltura, il cui arre-tramento è ormai struttu-rale.

“Un dato in particolare -mette in rilievo il presiden-te della Camera di commercioEnrico Bertossi commen-tando i risultati - dà la mi-sura di come, anche in Friu-li, l’economia stia cambian-do: l’incremento registratofra le società di capitale chesegnano un +6%. Questo si-gnifica che sta nascendo uncerto tipo di impresa,di mediedimensioni, un’impresa chelascia una traccia determi-nante nel tessuto economi-co locale e questo di per sérappresenta un elemento dimaggiore stabilità”.

“Se confrontassimo il nostrotasso di crescita con quello

del vicino Veneto, che sfiorail 2,5% - prosegue Bertossi -, potremmo pensare che ilgap negativo sia ancora piut-tosto elevato, ma non dob-biamo dimenticare che l’e-conomia friulana è cresciutain modo compatibile con ilterritorio, a differenza diquanto è accaduto in Veneto,dove lo sviluppo è stato in-controllato e quindi moltopiù ‘pesante’ da gestire”.

In Friuli, secondo Bertos-si, il modello di crescita èmolto vicino a quello mitte-leuropeo, che tiene sempred’occhio la qualità della vita.“Noi abbiamo buone poten-zialità logistiche - conclude

il presidente della Camera dicommercio di Udine - e pos-siamo già fin d’ora vendereun buon “sistema Friuli”,perché disponiamo di unadiscreta organizzazione delterritorio. Certo, va mante-nuta e resa ancora più effi-ciente, orientata verso l’Eu-ropa piuttosto che verso ilNord-Ovest, e implementa-ta sul versante tecnologico.

Oltre alle relazioni stra-dali infatti ci vogliono anchequelle telematiche e la retedi fibre ottiche che percorrela regione, da questo puntodi vista, rappresenta certa-mente una potenzialità ipiù”.

La tendenza nel 2000 si è finalmente invertita

Crescono le imprese in provincia di Udine

Attualità

L e a z i e n d e i n f o r m a n o L e a z i e n d e i n f o r m a n o L e a z i e n d e i n f o r m a n o

“Curve che arre-dano”: si pre-senta con que-

sto slogan una nuova lineadi complementi di arredoche si caratterizzano perl’uso del legno curvato. E’una iniziativa che con-traddistingue una diver-

sificazione industriale eallo stesso tempo eviden-zia un passaggio genera-zionale, tipico di moltemedie imprese italiane.Protagonista dell’iniziati-va è la L.T.A., un’Aziendaoperante a San Giovannial Natisone (nel Distrettodella sedia, in provincia diUdine) che vanta un’espe-rienza pluridecennale nellalavorazione della curva-tura del legno che forni-sce - come terzista - i piùimportanti marchi nazio-nali nel settore della sediae dell’arredamento in ge-nere.

Andrea Cicigoi e Massi-mo Caon, le nuove leve im-prenditoriali dell’Azienda,hanno intrapreso una di-versificazione produttivacreando una prima seriedi nove complementi d’ar-redo che si fregiano delmarchio “Anime”.

Curve a tutto tondo…dalla sinuosità dell’azzec-cato logo di Anime all’im-postazione stilistica di tuttii prodotti che - nelle decli-nazioni dei porta cd, dellemensole, delle tasche por-taoggetti eccetera - fannopropria la caratteristicapeculiare della curvatura

del legno, fornendo a que-sti prodotti una personali-tà unica e inimitabile. Noveprodotti realizzati in quat-tro essenze (faggio, roveredecapato, ciliegio e noce ca-naletto) che prevedonoanche il trattamento dellalaccatura in quattordici va-rianti di colore e che sonoproposti al pubblico senzadifferenziazione di prezzo.

Il significativo traguar-do è stato raggiunto, neigiorni scorsi, dalla Geste-co Spa che ha ottenuto lacertificazione Uni En Iso9002 per gli impianti dismaltimento e per le tre

unità operative: la sedecommerciale e logistica aGrions del Torre, il labo-ratorio d’analisi ad Arte-gna e il centro polifunzio-nale di selezione e inertiz-zazione a Pannellia di Se-degliano.

La società, che fa capo alGruppo Luci, e che operaa Udine dal 1987, è una

delle prime, in regione, adaver ottenuto per i propriimpianti, adibiti allo smal-timento di rifiuti industrialispeciali, tossici e nocivi, lacertificazione italiana deisistemi di qualità confor-me alla norma Uni En Iso9002.

Questo riconoscimentofornisce un’ulteriore con-ferma della costante se-rietà e dell’indiscussa pro-fessionalità di un’aziendaattiva da anni nel settoredello smaltimento rifiuti eda sempre attenta alle esi-genze del cliente e al ser-vizio offerto.

ANIME: UNA NUOVA LINEA DI COMPLEMENTID’ARREDO

Gesteco Spaè certificataUni EnIso 9002

5 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

La cultura friulanapiange un grandeprotagonista: Man-

lio Michelutti, presidentedella Società Filologicafriulana deceduto la seradel 10 febbraio, stroncatoda una leucemia fulmi-nante. Nato a Flagognadi Vito d’Asio il 12 maggio1933, si era laureato inlettere e aveva insegna-to per molti anni all’Isti-tuto Deganutti di Udine.Era poi stato chiamato acollaborare con il Prov-veditorato agli Studi diUdine e aveva ottenutoun comando presso l’I-stituto di filologia ro-manza dell’Università di

Udine.Molti erano gli incari-

chi culturali che il pro-fessor Michelutti rico-priva. Era membro del-l’Accademia di ScienzeLettere ed Arti di Udineper la quale aveva rea-lizzato i due fondamen-tali volumi della “Biblio-grafia Storica Friulana”.Membro anche della De-putazione di Storia Pa-tria per il Friuli e araldodel Ducato dei vini friu-lani. Il meglio delle sueforze il professor Miche-lutti lo ha speso nell’am-bito della Società Filolo-gica friulana. Segretariodal 1981 al 1986, vice-

presidente per il Friulicentrale dal 1992 al 1995,anno in cui fu eletto allamassima carica dell’en-te. Intensa, continua lasua attività. Fra le rea-lizzazioni più significati-ve sono da ricordare i Nu-meri Unici redatti per icongressi di Vito d’Asio,Val di Gorto e Klagenfurt,dove si è tenuto il gran-de congresso della Filo-logica, nel settembre del2000, con il coinvolgi-mento delle Universitàdi Udine e di Klagenfurt.Questa importante tra-sferta ha rappresentato,per Michelutti, un fioreall’occhiello perché aveva

condotto la Filologica sullatraccia della strada ro-mana che da Aquileia por-tava a Virunum.

I suoi più stretti colla-boratori sostengono “chefu sicuramente un presi-dente innovatore e rifor-matore, non sulla base diproclami o di atteggia-menti reclamizzati, maper la sua grande sensi-bilità e disponibilità pertutte le iniziative utili arafforzare la friulanità,non puramente lingui-stica, e per la diuturnaapplicazione delle sue dueprincipali virtù: la pru-denza e l’equilibrio”.

Umanista di grande cul-tura, poliglotta, era straor-dinariamente aperto aigiovani e alle innovazio-ni tecnologiche per per-mettere alla Filologica un

ruolo d’avanguardia. “Allasse un grant vueit - hadetto il professor LucioPeressi nell’ultimo salu-to - che al sarà dificil in-colmâ pal fat che il prof.Michelut al jere un om digrande competence cul-turâl, di grant impein tesô incarighe e cun di pluidi grande sensibilitât. Ilso amôr par dut il Friûlnol cognosseve paradanisni di caratar ideologjic,ni di caratar di puliticheculturâl”.

E proprio per questedoti era stimato in Italiae all’estero. Curava per-sonalmente i rapporti conle Università della nostraregione e con quelle diPadova, di Lubiana e dellavicina Austria, con risul-tati davvero straordinari.

Ci teneva anche a es-

sere alpino. Un alpino au-tentico, senza enfasi. Nel-l’ultimo saluto, sulla bara,un segno, un simbolo, unmito: il cappello con lapenna.

L'ultimo saluto a Michelutti, Cosetti e Cesca

Il Friuli ha perso tre dei sui figli miglioriMandi Manlio MIicheluttidi Silvano Bertossi

Ho avuto la fortuna diconoscere GiovanniCesca, direttore del

Cfp per 45 anni, uomo di ri-ferimento indiscusso per laFormazione professionalenella nostra regione. Con ilcontributo dell’Ente friula-no assistenza fondazione,hacondotto una realtà forma-tiva che è stata in grado diformare dal punto di vistaeducativo e professionale12.000 giovani, inserendolinel mondo del lavoro, valo-rizzandoli e identificando perognuno di essi un progettodi vita che potesse consen-tire loro uno spazio nella so-cietà attraverso una quali-fica professionale. Giovanni

era in possesso di profondivalori educativi uniti a in-discusse capacità manage-riali. Nel 1955, utilizzandole strutture di proprietà del-l'Efa, avvia i primi corsi perfalegnami,rivolgendosi a gio-vani, in gran parte ospitatinella struttura collegiale an-nessa. Da allora si sono ag-giunti, attraverso gli anni, isettori di formazione mec-canico,elettrico,grafico,edile,alimentare e ristorazione,attualmente presenti, com-prendenti laboratori e at-trezzature tecnologicamen-te rispondenti alle esigenzedel mondo del lavoro e per-sonale qualificato in gradodi trasferire a tutti gli allie-

vi i valori educativi moralie professionali, indispensabiliper il loro inserimento nelmondo del lavoro.

Giovanni Cesca ha sapu-to guidare la realtà del Cen-tro formazione professiona-le Cividale con presenza co-stante, assidua, identifican-dosi in padre e guida di ognisingolo allievo, in quanto inognuno di essi vedeva unarisorsa per il futuro,sul qualela società avrebbe potuto undomani contare, assumen-dosi questa responsabilitànei confronti delle famigliee delle imprese con le qualiha cercato e instaurato rap-porti di collaborazione co-stanti, irrinunciabili per ga-

rantire una formazione pro-fessionale di qualità. Graziealla sua opera oggi il Cfp haassunto un ruolo di riferi-mento indiscusso sul terri-torio regionale nel contestodella formazione professio-nale e servizio alle imprese,riassumibile attraverso i1.500 allievi (giovani e adul-ti) provenienti da 20 nazioni,210 dei quali ospitati in modoresidenziale, e le oltre 35.000ore di formazione erogate inpercorsi di qualifica e ag-giornamento professionale. Ilcostante collegamento contutti coloro i quali hanno fre-quentato in passato il Cfpviene mantenuto tramitel’associazione degli Ex allie-

vi, da lui voluta e fondata,in quanto egli ha sempre ri-tenuto importante il ruolodel Centro nei confronti deipropri allievi quale parte delloro progetto di vita anchedopo il conseguimento dellaqualifica professionale, atti-vando iniziative di informa-zione, aggiornamento, inse-rimento e reinserimento la-vorativo divulgate opportu-namente con la ideazione diun periodico, tuttora testi-monianza della sua presen-za. A Giovani Cesca e allasua instancabile opera deveessere attribuito l’alto rico-noscimento da parte di tuttoil mondo della Coopera-zione. (*Presidente del Cfp)

Mandi Giovanni CescaDi Giampaolo Zamparo*

Una vita troppo breve,quella di Gianni Co-setti, spentosi a Tol-

mezzo a 62 anni. Con lui sen’è andato un interprete unicodella gastronomia nostrana,capace di riscoprire e valo-rizzare una cucina, quelladella sua montagna, che sipensava persa per sempre.In gioventù, l’incontro con IsiBenini era stato determinante:il giornalista stimolava la vi-vace fantasia del cuoco,il qualeaffinava continuamente unacucina che con gli anni sa-rebbe assurta a valenze as-solute.Il “principe”delle pennegastronomiche nostrane gliaveva anche appioppato unnomignolo singolare, legatoal suo carattere solo in ap-

parenza burbero: Orso dellaCarnia. Grazie a una certo-sina ricerca fatta su ricettevecchie di secoli,Gianni Cosettiera riuscito a compiere il suo“miracolo” rielaborativo. AlRoma di Tolmezzo erano cosìnati piatti semplici e unici perbontà, proposti sempre congusto e presentati con nomirigorosamente carnici. Qual-che esempio: Toc’ in braide,Persut in croste, Frico-fricocun strissulis di malga, Pa-nolis tal’ont (pannocchie bru-ciacchiate conservate nel burrofuso), Salam e muset, Gnocsdi cavòces (gnocchi di zucca),Umit cu la polente zale, Li-dric cu lis frizzis (radicchiocon le cicciole). Ma anche ilRagù carnico (titolo in italia-

no!), grazie al quale era ri-uscito a far mangiare Sopedi cais (zuppa di chiocciole,questo il vero nome) a centi-naia di invitati al RistoranteDel Doge,a Passariano, in unconvivio del Ducato dei vini.Fu un successo, con apprez-zamenti convinti anche daparte dei più schizzinosi an-corché “ignari”degustatori disimile prelibatezza. Lo stes-so Benini aveva “dipinto”Co-setti come cuoco capace di cu-rare i suoi piatti "con le virtùe i semplici preziosismi, l’in-canto, la regale modestia, laforza degli antichi sapori edegli antichi profumi" di que-sta sua terra.

"Gianni Cosetti - così havoluto ricordarlo Enrico Ber-

tossi, presidente della Cciaaudinese - ha il grande meritodi essere riuscito a vestire conabito moderno l’antica tradi-zione gastronomica friulana,di proporre piatti semplici eraffinati a un tempo, da po-tersi consumare in una malgacosì come in un locale ele-gante. Grande cucina, dun-que,dalla quale ha tratto be-neficio anche il turismo car-nico".

L’ultimo incontro con Gian-ni Cosetti cuoco l’abbiamoavuto qualche mese addietroal Carnia di Venzone. Nel lo-cale di Livio Treppo, l’Orsoaveva una sua “tana”sempreaperta: un attaccapanni conappesa la sua giacca bianca,la grande cucina, i fornelli e

il personale a disposizione.Lìl’abbiamo visto contento, maaffaticato. I reni l’avevano tra-dito da tanto tempo. Talché,qualche anno prima, alla vi-gilia di un appuntamento conla dialisi, ci aveva amara-mente confidato: "Non sop-porto l’idea di dover dipen-dere da una macchina.Ci saràpure un posto dove se ne possafare a meno".Quel posto,ades-so, Gianni Cosetti l’ha trova-to. Ci mancheranno la suacucina,ma soprattutto la suapersonalità, il suo modo d’es-sere carnico d’antico stampoe a nello stesso tempo chef divalenza internazionale. Cimancherà l’intenditore di viniche, a fine serata - nella saladi mescita del mitico Roma,

condivideva con gli amici ilpiacere del bicchiere dellastaffa.

Mandi Gianni Cosettidi Bruno Peloi

Attualità

Manlio Michelutti

Gianni Cosetti

Giovanni Cesca

8 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

È il regno di Edison.Quando si varca la so-glia del negozio di Giu-

seppe e Fiordalisa Facile sientra veramente nel regnodell’illuminazione. Sontuo-si lampadari in acciaio a 50lampadine, murrine illu-minate, Venini da tavolo,buffe lampade con spilli epiume, piantane tecniche eminimali, faretti, controfa-retti, applique, ministeria-li rivisitate e paralumi av-veniristici. Insomma, tuttoquello che può irradiare luce,in migliaia di varianti. Dalle100 mila lire fino agli 84 mi-lioni del lampadario "Porcamiseria" creato dal genialedesigner tedesco Ingo Mau-rer.

Sono circa 2.000 i "gioiel-li" esposti nella showroomdi piazzale Chiavris a Udine,aperto nel 1997 e progetta-to dall’architetto Carla Ba-ratelli dello studio "Asia" di

Agrate - un team specializ-zato nella realizzazione dinegozi d’illuminazione dialto livello - e che è statogiudicato un contenitore tal-mente riuscito da vincerenel 1998 il 3° premio exaequo al concorso di pro-gettazioni "Riabita". Subi-to dopo l’ingresso ci si trovaa varcare un grande porta-le che introduce il visitato-re al mondo della luce. Perseguire il percorso espositi-vo basta guardare una "fe-rita rossa" nel soffitto, unacurva innervata da centi-naia di fibre ottiche che ac-compagna come una come-ta alla visita dell’esposizio-ne.

Tra gli addetti ai lavori,architetti, designer, arre-datori, ingegneri, gira voceche questo sia uno, se non"il", dei negozi più belli d’I-talia nel settore illumina-zione. Una voce che è gira-

ta anche all’estero, visto chei Facile lavorano da tempocon Austria, Slovenia, Ger-mania, Croazia, Bosnia.

Le forniture Facile sonoarrivate addirittura in Ma-dagascar, in Marocco e inaltre zone dell’Africa. Qualè la ragione di questo suc-cesso? "L’esperienza, la pas-sione che io e mio maritomettiamo da quando siamoragazzi in questo lavoro",racconta Fiordalisa Coda-rini che assieme al maritoGiuseppe ha "creato" il pic-

colo impero della luce, cheora continua a crescereanche nelle mani dei figliGiorgio e Andrea, e delle ri-spettive consorti, Danielaed Emanuela.

"Mio marito da giovanefaceva il piccolo imprendi-tore edile assieme al fratel-lo. Quando ci sposammo de-cisi che non volevo fare solola casalinga. Pensammo cosìdi aprire nel 1961 un pic-colo punto vendita al det-taglio, nell’immediata peri-feria di Udine, che alloracommercializzava articolivari per l’illuminazione, ma-teriale elettrico e casalin-ghi.Con il passare degli annile vendite incrementarono,si ampliò la cerchia dellaclientela e il piccolo negoziostava "stretto". Nacque cosìnel 1969 il punto vendita diviale Volontari della Liber-tà, sempre a Udine, "PuntoGF" che da poco abbiamocompletamente rinnovato.Man mano ci siamo semprepiù specializzati, abbiamoabbandonato il ramo casa-linghi e ci siamo dedicati aquello dell’illuminazionetout-court, rifornendoci dallemaggiori aziende del setto-re".

Un altro successo. Tantoche anche questo negoziodiventa troppo piccolo perle esigenze del giro di mer-cato.

E’ così che nasce il nuovogioiello di casa Facile, inpiazzale Chiavris. Ma qualè il target cui si rivolge laFacile? "Soprattutto archi-tetti, ingegneri, professio-nisti che qui trovano oltreal prodotto anche un per-sonale tecnicamente pre-parato e pronto a forniretutte le informazioni, risol-vere i problemi di proget-tazione e installazione deipunti luce per interni edesterni". Le scrivanie colo-rate del negozio sono inva-se da selve di progetti, lostaff tecnico disegna, di-

scute, progetta."Il servizio di consulenza

si è ampliato nel tempo -spiegano i tecnici -, fino amettere a disposizione spe-cifici programmi Cad per laprogettazione illuminotec-nica".Molti clienti sono ancheinstallatori.Alla Facile tro-vano un vasto assortimen-to di materiale elettrico ditutti i tipi, dalle lampadinepiù comuni a quelle più dif-ficilmente reperibili sul mer-cato.

Dunque solo architetti emaestri della luce? No, il ne-gozio dei Facile è meta ditantissimi privati che amanoil fai da te quanto all’arredodella casa, oppure che cer-cano oggetti di con cui ren-dere più "calda" e lumino-sa la propria abitazione o ilproprio studio. "C’è statauna grandissima evoluzionenel nostro settore di vendi-ta - commenta la signoraFacile -: una volta le fami-glie che mettevano su casa

venivano da noi e chiede-vano "una lampada per lacucina": oggi questo non ac-cade più. La tecnica è en-trata nella casa. Oramai lelampade che una volta sivendevano solo per gli uffi-ci sono le stesse che si ven-dono per la camera da lettodelle abitazioni. I sistemiche vanno per la maggioresono quelli modulari e moltopersonalizzati".

Artemide, FontanArte,Flos, Leucos, Luceplan, Ve-nini sono solo alcune dellemigliori aziende di cui laFacile è rivenditrice. "Sonoquasi tutte aziende italia-ne, noi in questo settoresiamo i migliori al mondo".

La concorrenza? "C’è, maqui in regione direi chesiamo gli unici. Occorreandare a Treviso per tro-vare qualcosa di simile. Inquesto senso - aggiungo-no i coniugi Facile -, me-ditiamo progetti di "espan-sione"".

Lampadari dalle 100 mila lire agli 84 milioni di lire

Udine, Giuseppe Facile la boutique dell’illuminazionedi Elisabetta Pozzetto

Pmi al microscopio

“Un mercatoallargatoall’Africa:Madagascare Marocco”

Facile Srl è un’azienda spe-cializzata nella distribu-zione di materiale e og-

getti di illuminazione (tra lemarche commercializzate: Ar-temide, FontanArte, Flos, Leu-cos, Luceplan, Venini). La sedeprincipale è in piazzale Chia-vris a Udine, ma c'è anche unaltro "Punto GF", non distante,in viale Volontari.Capitale so-ciale di 40 milioni, la Facile Srlha una decina di dipendenti.La quota di export è del 25%. Insinergia con la Facile Srl lavoraun’altra azienda di proprietàdei coniugi Giuseppe e Fiorda-lisa Facile, la "Facile Giuseppe",impresa edile che si occupa anchedi installazioni e restauri e hauna quarantina di dipendenti.

Profilo d’impresa

La commessa è im-pegnativa, l’inca-rico è delicato. Ri-

strutturare uno deisimboli della Triestemitteleuropea, uno deitempli della vitalitàculturale della cittànel periodo d’oro dellaBelle époque, ritrovodei più interessanti in-tellettuali d’inizio se-colo. Tocca proprio al-l’azienda friulana dei

Facile mettere manoal restauro del Caffèdegli specchi in piaz-za Unità d’Italia, a Trie-ste.

I locali in cui era so-lito attardarsi in lun-ghe conversazioni ItaloSvevo, circa 500 metriquadrati, di proprietàdelle Assicurazioni Ge-nerali, saranno com-pletamente rinnovatidall’impresa di Udine.

"E’ dagli Anni 70 chenon si mette mano arinnovi - spiega Ange-lo Sessa, titolare del-l’attività commercia-le che gestisce il caffè,aperto nel 1839 -. Quel-la non fu un’operazio-ne molto rispettosa del-l’ambiente. Oggi inve-ce cercheremo di re-cuperare quanto di sto-rico è rimasto, tantoda riportare questo

caffè al fasto che glispetta".

Sono migliaia le lamedi cristallo dei pode-rosi vecchi lampadariche verranno restau-rate e sistemate dai Fa-cile.

"Oltre al lavoro di re-cupero dell’illumina-zione - spiega Giusep-pe Facile -, in cui siamoparticolarmente esper-ti, ci stiamo occupandoanche dei pavimenti,realizzati in legno e se-minato, e degli stuc-chi".

I lavori sono aglisgoccioli, l’aperturaè prevista per finemarzo.

A Trieste rifarà il look al mitico “Caffè degli specchi”

9 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

Dalla passione per letelecamere alla rea-lizzazione di filmati,

web, cd-rom, dvd di qua-lità elevatissima. Da unlavoro come operatore te-levisivo in un network ita-liano alla scommessa,ormai vinta, di un’azien-da competitiva e all’a-vanguardia nel settoredella multimedialità. E’la storia di Giuseppe Tis-sino e Claudio Zorzenone della loro azienda, laArte Video Snc di Palma-nova. Una storia che havissuto una svolta deci-siva nel 1998 e che neglianni ha conosciuto uno

stimolante incontro tra lamultimedialità e la rico-struzione storica. ArteVideo progetta e realizzafilmati di qualsiasi gene-re con apparecchiaturebroadcast e professiona-li di elevata qualità cer-tificate Ebu 10, con uncentro di post-produzio-ne interno digitale ingrado di fornire sui piùdiffusi supporti magneti-ci (video cassette) e otti-ci (cd-rom e dvd) le pro-prie produzioni.

“I lavori - precisa Tis-sino - sono completamenteeseguiti internamente al-l’azienda da personale

qualificato. La post-pro-duzione basata su siste-mi digitali component realtime consente di mani-polare l’immagine videocon estrema semplicità ele potenzialità di questosistema fanno sì che i pro-dotti finiti possano esse-re rielaborati con le stes-se caratteristiche in ognimomento”. “Accordi con lepiù importanti case diproduzione audio califor-niane e canadesi - prose-gue il titolare della so-cietà palmarina - ci con-sentono inoltre di utiliz-zare nei nostri audiovisi-vi colonne sonore e sotto-

fondi musicali senza pro-blemi di autorizzazione.Disponiamo anche di uncentro di duplicazione ingrado di effettuare vastetirature in tempi brevi,con incluso un servizio ditipografia per la realiz-zazione di cartoncini edetichette”.

La nascita di Arte Videorisale al 1993. “Zorzenone io da sempre siamomossi da una grande pas-sione per il settore di pro-duzione video - raccontaTissino - e in quegli annientrambi lavoravamocome operatori presso te-levisioni italiane. Chiusaquell’esperienza, sfrut-tando le nostre conoscenzedi informatica ed elabo-razione dati, ci siamo lan-ciati in un’avventura inproprio”.

Nei primi anni di atti-vità Tissino e Zorzenonsi dedicano esclusiva-mente alle produzionivideo professionali rea-lizzando filmati azienda-li, spot pubblicitari e do-cumentari. Un paio d’an-ni fa si incamminano sullastrada di un ulteriore saltodi qualità. Dal 1998, in-fatti, la società inseriscenelle proprie lavorazionianche le produzioni mul-timediali come cd-rom in-terattivi, siti internet,conversioni di filmati infiles per la rete e per cd.La più recente novità èla produzione di dvd.

“Dalla metà del ’99 - diceTissino - abbiamo inizia-to a consegnare filmati indvd. Convertiamo in for-mato digitale molti fil-mati propostici da tele-visioni nazionali e inter-nazionali, studi di pro-duzione e agenzie di mar-keting”.

Sono questi i clienti

principali, ma non sonopoche le aziende friulanee italiane, tra queste Par-malat, Simac e Weissen-fels, che commissionanolavori ad Arte Video. Enon manca neppure il rap-porto con l’estero. “Lavo-riamo per conto terzi -spiega Tissino -, ci ap-poggiamo a uno studio efacciamo riprese per al-cune televisioni mondia-li. Abbiamo realizzato perla Cnn a Venezia un fil-mato di circa sedici mi-nuti, che è andato in ondaanche in America e nonsolo sul circuito europeo,sulla mostra dello scul-tore Augusto Rodin”.

Palmanova: quando la passione di due ragazzi diventa professionalità

Arte Video: all’avanguardia nella multimedialitàdi Marco Ballico

PMI al microscopio

La Arte Video Snc è aPalmanova: in BorgoUdine 5/b ci sono gli

studi, al civico 33/a la sedelegale. Fondata nel 1993per volontà degli attualisoci Giuseppe Tissino eClaudio Zorzenon, l’azien-da per anni si è dedicataalle produzioni video pro-fessionali e dal ’98 è di-ventata una presenza im-portante nel settore dellamultimedialità come unadelle maggiori società nellaproduzione di filmati, web,cd-rom e dvd. Dispone anchedi server per internet per-sonali, con la possibilità diaggiornamenti in temporeale, e gestisce, tra gli altri,i siti di Grado.it,Aquileia.nete Palmanova.it. Il fattura-to sfiora il mezzo miliardodi lire. Attualmente, con idue soci, trovano impiegonella ditta una dipenden-te e due collaboratori ester-ni per il multimediale. Aloro si aggiungono alcuniliberi professionisti, esper-ti di storia, dato che ArteVideo è anche impegnatanella produzione di filma-ti di ricostruzione storica.

Profilo d’impresa

“Fra i clientiParmalat,Simac eWeissenfels”

La computer grafi-ca e l’animazionevirtuale sono parti

integranti dei servizi diArte Video. Si basanosu tecnologia Macintoshe Silicon Graphics esono in grado di pro-durre realtà virtualianche molto complessecon una qualità finaled’immagine pari a 32bit. Il realismo è senzaparagoni. “Le poten-zialità del sistema diediting component di-gitale - spiega Giusep-pe Tissino - consentonodi ‘animare’ i foto-grammi, evitando il clas-sico ‘passo uno’ dei vi-deoregistratori, moltocostoso e con tempi lun-ghi, e di integrarli conestrema facilità in qual-

siasi punto del filmato”.Le realizzazioni par-

tono dai semplici loghi,fino ad arrivare alle piùcomplesse rappresen-tazioni industriali e ci-vili. Questa versatilitàha consentito ad ArteVideo anche lo sbarconella cultura.

L’azienda di Palma-nova, che ne ha curatoimmagine, luci e tecni-che di ripresa, ha rea-lizzato due opere di altovalore storico-schermi-stico: due video didat-tici, ‘Combattimento me-dievale’ e ‘Il fior di bat-taglia’, scritti da Mas-simo Malipiero, istrut-tore regionale di scher-ma olimpica, maestrodi scherma antica e pre-sidente dell’associazio-

ne udinese ‘Compagniade Malipiero’. “Con que-sti due audiovisivi - af-ferma Tissino - si è vo-luto rendere omaggio aun personaggio impor-tante del Friuli, Fioredei Liberi da Cividale.Pur se poco conosciutoin regione, fu il primoa redigere in Italia untrattato sul combatti-mento dal titolo ‘Flosduellatorum’. Lo scris-se, accompagnandolocon disegni molto espli-cativi realizzati da unpittore della corte esten-se, nel 1409, quando,ormai vecchio, si tro-vava alla corte del mar-chese Niccolò III d’E-ste”.

Dalla conoscenza delletecniche sull’armeggio

di Fiore dei Liberi ènata l’esigenza di crea-re una cornice oppor-tuna per far conoscereschermidore e perso-naggio. I video sono statigirati nei luoghi oveFiore crebbe e combat-té. Di grande sugge-stione e impatto emoti-vo, le scene sono statecurate fin nei minimidettagli, costumi e mu-siche sono stati scelti altermine di una precisaricostruzione filologi-ca. I disegni inanimatidi ‘Flos duellatorum’ ri-vivono dunque come fos-sero personaggi attua-li. Nella loro versioneinglese i due video sonostati acquisiti dal museodelle Royal Armouriesdi Leeds e dalla Walla-

ce Collection a Londra,fanno parte della bi-blioteca del Paul GettyMuseum di Malibù inCalifornia e sono uti-lizzati come supporti di-dattici nell’universitàdi San Diego negli StatiUniti. Inoltre, ‘Combat-timento medievale’ èstato presentato nel feb-braio del 1998 all’Inter-national medieval con-gress di Londra.

La serie di autori-produzioni di ArteVideo, iniziatasi nel ’93con ‘La Basilica di Aqui-leia’, documento uffi-ciale per il Giubileo, èproseguita recente-mente con il cortome-traggio ‘Ala de vita’, unviaggio, nella lingua gra-dese del poeta BiagioMarin, nel microcosmolagunare di Grado, che,dopo la ‘prima’ di duemesi fa, ha partecipatoa molti concorsi italianie vinto quello per corti‘Hypergonar’ presso l’ac-cademia delle Belle artidi Reggio Calabria.Anche questo è ArteVideo di Palmanova.

Hanno realizzato “Combattimento medievale”

La ricostruzione storica entranelle video-produzioni

11 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

PMI al microscopio

“Un uomo nondeve mai la-sciare la terra

come la trova": è la scritta,a caratteri cubitali, che sistaglia sull'ingresso allecantine della tuttora mo-derna architettura firma-ta nel '67 dall'architettoValle. Un motto che ac-compagna il cammino del-l'azienda Fratelli Pighin,di Risano, la cui storia cel'hanno raccontata due tragli imprenditori vitivinico-li di seconda generazionedella famiglia: Livio e la so-rella Anna Maria.

L'attività agricola dellefamiglie di Luigi, Ercole eFernando Pighin risale acirca 40 anni fa: nel '63, in-

fatti, ai tre fratelli, impe-gnati a Pordenone in altraattività, si presentò l'op-portunità di un acquisto inprovincia di Udine. Comeha ricordato Livio Pighin,arrivò l'occasione "di rile-vare l'azienda dei conti Agri-cola che non avevano unadiscendenza in linea ma-schile".

Da allora, l'azienda è sem-pre stata gestita dalla fa-miglia Pighin: ancora oggi,infatti, la società è condot-ta da un consiglio di am-ministrazione la cui presi-denza è affidata ad AnnaMaria, affiancata da Fer-nando (uno dei tre soci fon-datori), Livio (responsabi-le delle vendite Italia), Ro-

berto (responsabile vendi-te estero) e Sonia, figlia diErcole. Livio e Sonia sonoambedue diplomati in eno-logia alla Scuola di Cone-gliano.

Visitando l'azienda, ap-pare subito evidente che cisi trova di fronte a una real-tà con programmi ben chia-ri volti, come ha spiegatoLivio Pighin, "a valorizza-re sempre di più il territo-rio". E in questo modo siviene a parlare di produ-zione: "Stiamo predispo-nendo - ha ricordato - unbianco e un rosso che avran-no nome "Risano", saran-no prodotti con vitigni friu-lani, vini che abbiamo in-tenzione successivamentedi far diventare "cru". Stia-mo lavorando, appunto, suvitigni autoctoni. E, par-lando di vitigni teniamomolto a sottolineare che al-l'interno dell'azienda si la-vorano uve provenientiesclusivamente dai vigne-ti di proprietà e che sonofrutto del lavoro dei dueprincipali collaboratori: l'e-nologo Paolo Valdesolo, pre-ziosa presenza in cantina.A lui, infatti, è assegnatala responsabilità del setto-re della vinificazione intutte le sue fasi. Il settorecampagna è invece curatodall'esperto Italo Signor.Entrambi interagiscono conla proprietà nella continuaricerca per il miglioramentodella produzione".

Valorizzazione del terri-

torio, dunque, ma anche l'a-spetto commerciale nonviene mai perso di vista: laPighin, infatti, è semprepresente alle irrinuciabili"vetrine" per le aziende diqualità, tra le quali vannocitate le partecipazioni an-nuali al Vinitaly (la mani-festazione più importanteche si svolge ogni anno inItalia a primavera),al Pro-wein in Germania e allaBiennale di Bordeaux, oltreche ad altre presenze a ma-nifestazioni in EstremoOriente.

Anche per i Fratelli Pi-ghin, come succede per legrandi "sorelle" della moda,l'unità familiare porta allavoro d'équipe. Un "modusoperandi" che permette "unaconduzione molto più snel-la", come sottoliena lo stes-so Livio, aggiungendo: "Lanostra è un'azienda con-dotta proprio in termini fa-miliari, ma con un occhioattento alle novità. Infat-ti, è computerizzata dallafine degli Anni 70. E anchea livello di cantina è all'a-vanguardia, ha impiantitecologici modernissimi".Sottolineatura, questa, ri-marcata anche da AnnaMaria.

E, così, il miglioramentotecnologico procede in ma-niera incessante, in canti-na così come in campagna:ogni anno, infatti, la socie-tà destina un consistenteimpegno finanziario pernuovi investimenti. Occhio

alla tecnologia, dunque, masoprattutto alla qualità:"Infatti, la produzione mediaè al 30% al di sotto di quan-to previsto dai disciplina-ri dei vini a denominazio-ne di origine controllata.Non abbiamo mai supera-to i 90 quintali di uva per et-taro nelle Grave e i 60-70nel Collio. E le densità d'im-pianto sono proiettate aoltre 4.000 ceppi per etta-ro".

E la cantina? "Ha unacapacità complessiva di 26mila ettolitri, ma ne lavo-ra 10 mila l'anno". Tra itanti vini che ne escono,quello che può essere defi-nito un "divertissement"per compiacere il mercatoè il Novello (sempre pre-sente, e tra i più apprez-zati, alla Mostra nazionaleche i primissimi giorni dinovembre si tiene a Vicen-za). Ma c'è anche la novi-tà, il "Merlot riserva", che èprodotto in 15 mila botti-glie, 10 mila delle quali giàprenotate dai clienti chehanno acquistato a scato-la, anzi a "bottiglia" chiu-sa, fidandosi della garan-zia di qualità della "firma"Fratelli Pighin.

L'azienda di Risano non rinuncia alla qualità dei suoi prodotti

Pighin, oltre un milione di bottiglievendute in tutti i continentidi Mariarosa Rigotti

La Fratelli Pighin diRisano si estende su200 ettari (l'impianto

dei vigneti è quasi comple-tamente a Guyot e Sylvoz),con una parte di frutteto edi colture tradizionali e perrinnovi. I vigneti sono perlarga parte nelle Grave delFriuli, ma ci sono anche 30ettari sul Collio goriziano,a Capriva.

Vanno citate anche le pro-spettive legate al vigneto:l'azienda si sta rinnovan-do, in quanto sono pro-grammati reimpianti paria 15 ettari l'anno.

Ampia estensione per laPighin che corrisponde auna ricca varietà produtti-va. Così, citando i bianchi,ci sono: Pinot grigio (colti-vato su 60 ettari), Sauvi-gnon, Chardonnay, Pinotbianco, Tocai friulano e Ri-esling. Invece, passando airossi, il "principe" è il Mer-lot (coltivato su 20 ettari),poi ci sono Cabernet sauvi-gnon, Cabernet franc e Re-fosco dal peduncolo rosso.In carnet anche due uvag-gi: il "Baredo", un rosso (Mer-lot, Cabernet e Refosco inquantità pari a un terzo cia-scuno), e "Soreli", uvaggiobianco (Pinot bianco, Tocaie una piccolissima percen-tuale di Sauvignon). Allalista vanno aggiunti, oltreagli spumanti Pinot e Rosé,la grappa "distillata da unodei più antichi distillatori

del Friuli", con vinacce diSauvignon, naturalmente"firmate" Pighin), il Picolite poi una novità che "debu-terrà" proprio al 35° Vini-taly in programma a Vero-na in aprile: è il Merlot ri-serva '98 delle Grave.

Una produzione varie-gata, dunque, che trova unampio mercato. Infatti, i viniPighin sono degustati intutti i continenti, eccettol'Australia. Precisamente,ben il 65% delle vendite èrivolto all'estero: Stati Uniti,Sudamerica, Giappone (aTokyo c'è il cliente più lon-tano) e altri Paesi dell'E-stremo Oriente, ma natu-ralmente anche l'Europa,con maggior presenza Ger-mania e Austria. Invece, inItalia il mercato riguardasoprattutto il Centro-Nord,anche se va segnalata, sep-pur in maniera molto limi-tata, una presenza al Sud.Facendo alcune cifre, si trat-ta di oltre un milione di bot-tiglie l'anno che vengonovendute esclusivamente inristoranti ed enoteche. E pro-prio per questo anche l'im-ballaggio delle bottiglie -dalla caratteristica etichet-ta con gallo e tromba, stam-pata dalle Grafiche Tonut-ti, che simboleggia "un buonrisveglio per la campagnae l'azienda" - viene curatocon attenzione, fatto a mano,affinché la presentazionesia perfetta.

Profilo d’impresa

12 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

Pmi al microscopio

Ci sono dati oggettiviche parlano di un au-mento della micro-

criminalità e dei furti negliappartamenti, negli ultimianni. Dati che possono aiu-tare a capire come mai, nel-l'ultimo periodo, si stia as-sistendo a un vero e proprioboom dei sistemi di allar-me, un tempo consideratialla stregua di uno statussymbol o poco più, e oggi in-vece sempre più diffusi,anche nelle abitazioni di chinon è di certo un Paperonde' Paperoni. In mezzo a unmercato tutto da scoprireesistono realtà come la Elsi,ditta di Pradamano cheormai da oltre una dozzinad’anni si occupa di sistemiintegrati di sicurezza - inparticolare impianti anti-furto, tv a circuito chiuso eimpianti di controllo accessi- oltre che di sistemi e im-pianti antincendio e di ap-parecchiature di “supervi-sione”, quelle per esempioper la visualizzazione dellostato degli impianti.

Una ditta ad alto livellodi progettualità tecnica,quella alle porte di Udine,che si muove anche nel-l’ambito dell’automazioneindustriale e della cosid-

detta “domotica”, ossia l’au-tomazione a livello civile."La ditta - spiega il titolaree fondatore, Giovanni Zap-pone - è nata nell’87, e si èevoluta col passare del tempo.All’inizio era solo un’agen-zia che si occupava del set-tore della sicurezza negliistituti di credito, con l’in-stallazione e la manuten-zione degli impianti. Ora,invece, si può ‘permettere’anche di occuparsi di auto-mazione, oltre che, natural-mente, degli impianti negliappartamenti. In quest'ul-timo caso, il boom è partitoun paio di anni fa,più o menodalla fine del ’99, e questoha coinciso con l’incrementodegli episodi di furti nelleabitazioni, che ha portato aun’impennata delle richie-ste. Il nostro ambito lavo-rativo più sostanzioso è peròquello degli impianti di si-curezza, soprattutto negliistituto di credito.

Si tratta di impiantimedio-piccoli che gestiamointeramente, dalla fase diprogettazione fino all’in-stallazione e alla successi-va manutenzione. Per quan-to riguarda impianti più

grandi, come quelli realiz-zati per imprese, industrieeccetera., si lavora sullabase di specifiche, ossia acapitolato su appalti pub-blici, e quindi sul progettoassegnato”.

In un campo davvero “de-licato” come quello della si-curezza, non è più sufficiente- anche per la contempora-nea “evoluzione” delle tec-niche ladresche - affidarsia impianti che appena pochianni fa potevano essere con-siderati sufficienti per lapropria sicurezza. E' noto,per esempio, il fatto che inmolte località, spesso iso-late, i ladri agiscono in ma-niera apparentemente sem-plice, ossia “schiumando” lasirena per bloccare l'allar-me. “Questo è un fatto veroma ormai inutile, perchétutti gli impianti fanno par-tire automaticamente la te-lefonata con richiesta diaiuto alla polizia. E ancheil vecchio trucco di taglia-re i cavi telefonici non fun-ziona più, visto che preva-lentemente si utilizza il si-stema Gsm, così la chia-mata avviene in ogni caso.Ma la tecnologia ha fatto

passi da gigante proprio apartire dalle tecniche dibase, ed è questo che ha per-messo una maggiore affi-dabilità: una volta, peresempio, per i sensori si usa-vano solo gli infrarossi, orasiamo passati prima allemicroonde e poi agli im-pianti a ‘doppia tecnologia’,che comprendono entram-bi i metodi. Ogni tipologia,comunque, è adeguata altipo di installazione scelta,ed è quello che interessa alcliente, che dopotutto vuolesolo un impianto sicuro, chefunzioni quando deve e cheperò non si metta a suona-re a caso, ogni momento”.

Per dare - è proprio il casodi dirlo - più “sicurezza” alcliente, non basta insommagarantire un impianto d'al-larme: ci vuole qualcosa inpiù, quel qualcosa che allaElsi si chiama “sistemi in-tegrati”. “Le richieste neglianni sono aumentate sem-pre di più, e il privato è sem-pre più esigente, specie daquando ha cominciato a es-sere più informato. Noi comeinstallatori cerchiamo dimantenerci sempre a un li-vello elevato, molto quali-

ficato: è naturale che vo-gliamo dare una garanziamaggiore rispetto agli im-pianti che si possono ac-quistare ormai al super-market, e far installare dal-l’elettricista di fiducia. Perquesto privilegiamo un nu-mero di clienti limitato, macon la garanzia di fornireuna elevata qualità di pro-dotto.

Le centrali che gestisco-no i nostri impianti hannoun vantaggio: sono sofisti-cate e costano poco. Gesti-scono rilevatori e sensoriin modo differenziato, fa-cendo in modo, per esem-pio, che si possano ‘allar-mare’ solo determinate zonedella casa, oppure fare delledistinzioni tra la modalitànotturna e quella giorna-liera, e via dicendo. Gli altri,

insomma, fanno solo im-pianti di sicurezza, ma arealizzare applicazioni conautomazioni integrate siamodavvero in pochi, e noi siamodecisamente più avanti ri-spetto alla concorrenza...”.

con quella proposta dalCongafi, argomento questoripreso in toto da GilbertoNoacco e Giorgio Candus-so della Federazione delleBcc il quale, dopo aver de-scritto nei dettagli tutti ipossibili interventi dellabanca grazie alle diverseconvenzioni sottoscritte conil Consorzio, ha ricordatol’importanza, per l’impren-ditore, di potersi affidare aconsulenti di provata espe-rienza e in grado di indi-

rizzarne le scelte, indivi-duando proprio il mix di fi-nanziamenti più idoneo allediverse situazioni.

Fin qui la sicurezza “incasa”: ma la Elsi - che entrol'anno arriverà a ottenerel’Iso 9002 (“per gli appaltipubblici, in futuro, sarà ne-cessario, ma sicuramentedà all’azienda qualcosa inpiù anche dal punto di vistadell’immagine...”) - progettai suoi sistemi anche all'in-terno degli istituti banca-ri (“non sono poi tanto di-versi da quelli civili: solopiù elaborati”), e opera inmaniera sempre più in-tensa nell'ambito dell’au-tomazione industriale.“Siamo partiti - continuail titolare - da una compe-tenza diretta, raccoglien-do le esigenze di piccoleaziende della zona, che chie-devano di migliorare alcu-ne operazioni funzionaliall’interno dei processi pro-duttivi. Anche in questocaso, abbiamo cominciatofacendo piccoli lavori di au-tomazione, e, col cresceredella tecnologia nell’ambi-to della programmazione,abbiamo visto aumentarel’orizzonte delle applica-zioni.

“Entro l’annoarriverà l’Iso 9002”

Una piccola impresa di Pradamano leader nella produzione di sistemi d’allarme

Elsi, impianti di sicurezzae automazioni industrialidi Andrea Ioime

La Elsi di GiovanniZappone è una dittaindividuale con sede

in via Nazionale 60/8 aPradamano (nel CentroPatriarcato). L’oggetto è laprogettazione, installazio-ne e manutenzione di si-stemi integrati di sicurez-za. Con un fatturato uncrescita costante negli ul-timi anni, nel 2000 la Elsiè arrivata attorno al mi-liardo, ma si prevede ulte-riore aumento per l’annoin corso, frutto di un 80%di commesse pubbliche edi un 20% di vendite nelsettore privato. Attualmente,nella ditta nata nel 1987per iniziativa di Giovan-ni Zappone, lavorano - oltreal titolare - altre sei per-sone. Informazioni al sitoInternet http://www.elsi-sistemi.com.

Profilo d’azienda

Per qualcuno è solo fan-tascienza. Per altri, in-vece, è la realtà, anche

se per ora la diffusione è ab-bastanza “limitata”. Parlia-mo della “domotica”, o auto-mazione domestica, un set-tore che in un futuro non trop-po lontano potrebbe esserefondamentale.Alla Elsi si stagià pensando: o meglio, si stagià lavorando a questo tipodi realizzazioni, dalle possi-bilità illimitate: in pratica,la casa “controllata” comple-tamente con l’elettronica. “Infondo - spiega Simone Fasa-no, che alla Elsi si occupadella parte informatica e dellaprogettazione dei controllo-ri programmabili -, abbiamo

solo travasato l’esperienzaindustriale all’interno delleapplicazioni civili. Finora, al-l’interno degli edifici, c’era-no sempre impianti distinti:uno per l’antifurto, uno perl’antincendio, uno per il con-trollo accessi, e così via. Equesto, per chi deve gestirli,per esempio il responsabiledella manutenzione, è un belproblema. Ecco quindi l’esi-genza di trovare un’inter-faccia semplice, che permet-ta di tenere sotto controllocostante lo stato di funzio-namento dell’impianto nelcomplesso. Per fare questo,abbiamo pensato di inter-facciare ogni singola centra-le con controllori program-

mabili che possono colloquiarecon delle centrali, e quindiinviare i dati al monitori diun Pc. Alla fine, siamo arri-vati a impianti controllabiliproprio da un Pc, e con dellepossibilità altrimenti pre-cluse. In pratica, i Plc (con-trollori a logica programma-bile, ndr) permettono di com-piere compiti di tipo diverso:accendere e chiudere le luci,aprire o chiudere la serran-da di un condotto d’aria ec-cetera. Il risultato è così so-fisticato che dallo schermodel computer ti puoi accor-gere persino se una porta èrimasta aperta…”.

Anche se la casa del futu-ro sembra già a portata di

mano, le applicazioni finorasono limitate a edifici di uncerto tipo. “Le applicazionidomestiche sono realistiche- spiega ancora Fasano -,anche se per ora i costi nonsono giustificabili per un pri-vato. La tecnologia c’è, e potràavere buoni sviluppi: abbia-mo avuto richieste da parte digrandi alberghi, case di ri-poso… Si può raggiungereun sicuro risparmio a livellodi gestione dell’edificio. Pen-siamo solo a cosa può porta-re un impianto che permet-ta, accendendo un computer,di regolare il riscaldamento,l’accensione delle luci, persi-no il funzionamento delle tap-parelle… A livello civile, co-

munque, finora abbiamo la-vorato solamente per entipubblici, realizzando impiantiper i palazzi della Regione aTrieste e Gorizia, ma ancheper quelli dell’Insiel a Udine,Pordenone e Gorizia. In que-sto caso, dalla sede centraledi Trieste, possono addirit-tura controllare quello chesuccede a Udine! A Cividale,inoltre, abbiamo realizzatoun impianto per la Faber In-dustrie che permette il con-trollo degli accessi, e lo stes-so stiamo per fare per l’o-spedale triestino di Cattina-ra. Il punto di forza, in questiimpianti, ovviamente, è chetutto ma proprio tutto puòessere gestito in rete”.

Con un unico impianto ad alta tecnologia elettronica

Domotica: la casa sotto controllo

Investire in tecnologia.Offrire al cliente un ser-vizio della massima ef-

ficienza. Su questi due ca-pisaldi la Thermokey heatexchanger technology diRivarotta di Teor ha co-struito le basi di una for-midabile crescita. L’e-spansione su Internet, conla gestione on line degli or-dini, è l’ultimo traguardoraggiunto dall’azienda friu-lana. La Thermokey pro-duce scambiatori di calo-re per condizionamento erefrigerazione. Titolari delladitta sono tre soci non friu-lani, l’amministratore de-legato Walter Maiocchi, ilpresidente ingegner Gian-ni Candio e Renzo Golin.La Thermokey è sita dal1991 a Rivarotta di Teor,“in un’area del Nord-Estdove - spiega Maiocchi -,oltre al facile reperimen-to del sito per la fabbrica,si trovava agevolmente ma-nodopera e c’erano le con-dizioni giuste per lancia-re questo tipo di prodotto”.

Quella che allora pote-va essere una scommessa

è diventata negli anni unasolida realtà produttiva.“Siamo partiti da zero -puntualizza Maiocchi - ela crescita si è rivelata co-stante e piuttosto rapida.I salti di qualità sono statisempre di carattere tecni-co, non abbiamo mai esi-tato nell’investire in nuovetecnologie. Nel 2000 ab-biamo fatturato circa 36miliardi e contiamo di rag-giungere alla fine di que-st’anno, con un’ulteriorecrescita del 40%, i 50 mi-liardi”.

La prova di questa filo-sofia si trova nella storiarecente della Thermokey.L’ottica del ‘job creation’ edell’espansione delle proprieattività -, che aveva por-tato la ditta a confermare,unica impresa italiana nelsettore del freddo e dell’‘air conditioning’, la pro-pria presenza entro la clas-sifica dei top 500 europeielaborata dall’associazio-ne di imprenditori Growthplus e relativa alla cresci-ta nel lustro 1993-98 - haregistrato una nuova e im-

portante evoluzione l’an-no scorso con l’introduzio-ne sul mercato dei primicampioni degli scambia-tori a piastre saldobrasate.

Il completamento dellagamma, reso possibile dal-l’introduzione delle pia-stre, ha proiettato la Ther-mokey nel ristretto noverodelle aziende produttricidi scambiatori di calore ingrado di offrire ai propripartners ‘global solutions’che spaziano dalle batte-rie a pacco alettato e loroapplicazioni ventilate finoai fasci tubieri.

L’industria ha introdot-to, contemporaneamentealla propria gamma, ap-plicandolo per prima allepiastre saldobrasate, unsistema di autocheck dellatenuta degli scambiatorichiamato LC System che,oltre a evitare in caso dirottura miscibilità dei flui-di in gioco, lascia fuoriu-scire dalle stesse, per per-colazione, il medium rela-tivo al circuito in avaria.Tale sistema, segnalandovisivamente il problema,

evita i rischiconnessi al-l ’ i n q u i n a -mento deifluidi agentigarantendo,per esempio,un’elevataprotezionedel compres-sore.

A Rivarot-ta si guardada sempre almercato estero, tanto cheuno dei tre stabilimentiproduttivi (gli altri sonoquello friulano, 15 mila mqdi area coperta, e quello diLonigo, in provincia di Vi-cenza, 3.500 mq) si trovaa Curitiba, nello stato bra-siliano del Paranà, 7 milamq. “Come export siamoal 50% del fatturato - af-ferma Maiocchi -, quellieuropei sono i nostri primimercati, ma esportiamoanche in Asia e in MedioOriente”.

I numeri testimonianol’ottima salute della Ther-mokey. Altrettanto signi-ficativa è l’attenzione che

lo staff aziendale rivolgecostantemente al cliente.“Se parliamo di filosofia -precisa l’amministratoredelegato -, questa è la no-stra: offrire al cliente unservizio che risolva i di-versi problemi di gestionedel mercato dell’industriamanifatturiera”. La gran-de novità del 2001 è unaltro passo verso lo svi-luppo del ‘customer care’:un software per la gestio-ne degli ordini on line. LaThermokey ha voluto chel’ingresso in rete non fosselimitato all’unico scopo dipresentare il prodotto at-traverso un sito Internet.

13 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

Pmi al microscopioA Rivarotta di Teor si guarda sempre con molta attenzione al mercato estero

Nuove tecnologie e servizi la filosofia vincente di Thermokey di Marco Ballico

La Thermokey heat ex-changer technology deitre soci Walter Maioc-

chi, Gianni Candio e RenzoGolin produce dal 1991scambiatori di calore percondizionamento e refrige-razione. Ha sede a Rivarottadi Teor in via dell’Industria1. L’azienda, che ha tre sta-bilimenti produttivi (a Ri-varotta, 15 mila mq di areacoperta, a Lonigo, in pro-vincia di Vicenza, 3.500 mq,e, dal marzo dello scorsoanno, a Curitiba, nello Statobrasiliano del Paranà, 7mila mq), collabora com-mercialmente con la Ref-comp di Lonigo, presentecon i suoi uffici in oltre unasessantina di Paesi delmondo.

Il suo fatturato ha tocca-to nel 2000 i 36 miliardi,con un 50% di export. Si pre-vede di raggiungere nel 2001quota 50 miliardi. Attual-mente lavorano per la Ther-mokey circa 150 persone,120 a Rivarotta e una tren-tina tra Lonigo e Curitiba.

Profilo d’azienda

Dal marzo di que-st’anno è il nuovobiglietto di visita

della Thermokey heat ex-changer technology di Ri-varotta di Teor. Dopo averdistribuito, in occasionedella fiera Ikk di Norim-berga, sia la nuova ver-sione del programma diselezione Keycomp 6.0, de-dicato a prodotti quali re-moti ventilati e fasci tu-bieri, sia il nuovo softwa-re Calcex riferito alle pia-stre saldobrasate, ha in-

trodotto presso la propriapiù affezionata clientelaun nuovo importante ser-vizio on line, partito in fasesperimentale nei primigiorni di gennaio ed en-trato in piena efficienzanella seconda metà di feb-braio.

Da sempre, l’aziendadella Bassa friulana offreai suoi clienti Oem discambiatori di calore apacco alettato la possibi-lità di operare una piani-ficazione mensile del fab-

bisogno, riservando aglistessi una quota parte con-cordata della capacità pro-duttiva globale. In sinto-nia con le dinamiche diun mercato dell’’air con-ditioning’ che evolvonoverso tempi di consegnasempre più ridotti, appia-nando le stagionalità, Ther-mokey ha aperto al futu-ro come è nella sua tradi-zione, sviluppando, in in-terfaccia con la propriapagina web, un softwarededicato alla gestione degli

ordini in rete.“E’ un sistema che con-

sente ai nostri clienti digestire gli ordini come seavessero loro stessi unafabbrica - spiega l’ammi-nistratore delegato WalterMaiocchi -, come se fosse-ro all’interno del loro sta-bilimento. Il pacchetto, ac-cessibile tramite una pas-sword, permetterà non solola visura costante dei pro-pri ordini, con relativostato di avanzamento euna gestione ‘scientifica’

del carico produttivo ri-servato, ma anche, ed èquesta la novità, la ge-stione diretta, entro un de-terminato tempo prefissa-to, delle priorità, garan-tendo quindi non solo in-formazioni in ‘real time’,ma anche e soprattuttoquell’elasticità del servi-zio che sta diventando, suogni mercato, la chiave delsuccesso”.

Al progetto hanno col-laborato numerose azien-de friulane e venete nel set-

tore dell’hardware e delsoftware e la stessa Ther-mokey ha assunto alcuniingegneri informatici chesi occupassero di gestireal meglio la fase operati-va. Ci sono già i primi ri-scontri. “Il pacchetto - af-ferma Maiocchi - è statoaccettato a braccia aper-te; soprattutto i grossi grup-pi americani e tedeschi concui lavoriamo, già abituatia questo tipo di innova-zione, lo hanno accolto conparticolare soddisfazione”.

Un servizio partito nei primi giorni dello scorso gennaio

La gestione degli ordini oggi viaggia “on line”

16 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

Il Consiglio direttivodel Consorzio ha ela-borato un program-

ma di lavoro articola-to e impegnativo per il2001, ma indispensabi-le per consolidare ilruolo acquisito dal Con-gafi, che ormai è di-ventato un punto di ri-ferimento per le im-prese e un interlocuto-re privilegiato per gliistituti di credito. L’ac-cesso al Fei, il Fondoeuropeo investimenti,è uno degli obiettivi pri-mari che il Consorziodi garanzia fidi all’In-dustria della provinciadi Udine ha inserito nelfitto programma di la-voro per il 2001. Poterusufruire dei contributidella Comunità euro-pea, infatti, è diventa-to ancora più impor-tante da ora in avanti,poiché le risorse na-

zionali e regionali a dis-posizione dei Consorzisono sempre più esigue.La finanziaria regio-nale recentemente ap-provata, per esempio,ha ridotto lo stanzia-mento a favore dei Con-gafi, da 7 a 4 miliardi,una riduzione non dapoco considerando chei Congafi in regionesono ben cinque.

Accertato che non èpiù necessario costi-tuire un Consorzio digaranzia di secondogrado per accedere alFei, i Consorzi di ga-ranzia fidi all’Industriadi Udine, Gorizia e Por-denone stanno stu-diando, di concerto conla direzione regionale,le modalità per dar vitaa un coordinamento fratutte le realtà, che con-senta di presentarsi aBruxelles con un “giro

d’affari” sostanzioso ein grado di dimostrarela validità di questestrutture come motoredello sviluppo e dellacrescita delle piccole emedie imprese.

“Accanto a questo -spiega il presidente delCongafi, Michele Bor-tolussi - stiamo verifi-cando anche la possi-bilità di ottenere l’ac-cesso gratuito al Me-diocredito centrale.Questo ci permette-rebbe di disporre di ul-teriori risorse da met-tere a disposizione delleimprese, non gravateperò dalle commissio-ni attualmente richie-ste dall’istituto di cre-dito nazionale per con-trogarantirci oneri che,di fatto, vanificano i be-nefici”.

L’attività del Conga-fi industria per il 2001,

oltre a una nutrita at-tività convegnistica percontribuire a crearenegli associati quellacultura d’impresa cosìimportante per affron-tare efficacemente lesfide che attendono ilmondo imprenditoria-le nei prossimi anni,comprende anche la ri-visitazione di una seriedi convenzioni già inatto per renderle piùmoderne ed efficaci.“Con la Banca di Civi-dale lo abbiamo giàfatto - annuncia Bor-tolussi -, individuandoun meccanismo “a sche-de” per le diverse lineedi finanziamento cherende molto più snellotutto l’iter procedura-le e adesso passeremoalle altre, partendo daquella con il Medio-credito di Udine”.

Restilyng completo

del sito Internet, certi-ficazione di qualità perla struttura, formazio-ne del personale so-prattutto per quantoriguarda l’imminentearrivo dell’euro che ri-chiederà un impegnonon da poco a tutti co-loro che sono impegnati

sul versante ammini-strativo: sono questi glialtri punti “caldi” delprogramma che sonostati illustrati e ap-profonditi nei dettaglidurante l’assemblea del-l’ente, celebratasi allafine dello scorso feb-braio.

Qui Congafi

È stato un anno no-tevolmente positivoil 2000 per il Con-

sorzio garanzia fidi all’In-dustria della provincia diUdine, un anno che ha vistoraggiungere il massimostorico nei volumi dell’at-tività consortile, con affi-damenti per 61 miliardi,a fronte dei 42 miliardi del-l’anno precedente. I datidi bilancio sono stati illu-strati dal presidente delConsorzio, Michele Borto-lussi, durante l’annualeassemblea che ha avutoluogo nella sala convegnidella Camera di commer-cio di Udine, un appunta-mento al quale i soci par-tecipano sempre più nu-merosi perché, oltre a es-sere il momento di verifi-ca dell’attività svolta, rap-presenta anche l’occasio-ne per approfondire e ana-lizzare i cambiamenti delloscenario economico regio-nale.

Il notevole incrementodegli affidamenti garanti-ti rappresenta solo il datopiù eclatante fra quelli pre-sentati dal presidente Bor-tolussi, cui vanno ad ag-giungersi la crescita dellegaranzie in essere, che dai54 miliardi del 1999 arri-vano ai 76 nel 2000, e l’in-cremento del patrimonioconsortile, passato dai 19miliardi del 1999 ai 21 del2000.

Molto interessante cometrend anche il cambiamentoverificatosi nel campo delle

insolvenze: nel 2000, in-fatti, sono stati prelevati181 milioni, ma ne sonostati recuperati 267, conun saldo positivo di 86 mi-lioni. Solo tre infine le im-prese “insolventi” su 643consorziati (erano 614 gliassociati nel 1999), a di-mostrazione che le realtàproduttive in Friuli si stan-no consolidando e hannoavviato un processo di cre-scita e sviluppo corretta-mente impostato.

“Si tratta di risultati for-temente voluti - ha com-mentato il presidente Mi-chele Bortolussi, riferen-dosi in particolar modo al-l’incremento delle garan-zie erogate e all’amplia-mento della base associa-tiva -, frutto di un lavorocollettivo di tutto il Con-siglio direttivo, che ha pri-vilegiato, in questo primoanno di gestione, l’obietti-vo di ampliare le possibi-lità di ricorso al credito perle imprese, individuandonuove tipologie di linee dicredito e nuovi prodotti,più idonei al mutato qua-dro del mercato finanzia-rio”.

Analizzando nei detta-gli le linee di interventopiù utilizzate dalle azien-de, emerge chiaramentel’incremento degli inter-venenti a medio terminerispetto a quelli a breve,predominanti fino a qual-che anno fa. Sui 61 miliardidi garanzie erogate, infat-ti, nel 2000, 34 miliardi

sono stati utilizzati per ilbreve termine e 27 per ilmedio, mentre nel 1999erano, rispettivamente, 24miliardi per il breve e 18per il medio.

“E’ la chiara dimostra-zione - afferma Bortolus-si - del fatto che le impre-se adesso investono per-ché sono più forti e posso-no effettuare scelte ancheimpegnative con una certatranquillità”. Decisamen-te soddisfatto, il presiden-te Bortolussi ha altresìmesso in evidenza come icosti della struttura sianoparticolarmente contenu-

ti, nonostante la mole dilavoro costantemente increscita. A questo propo-sito ha annunciato un po-tenziamento dello staff con-sortile che attualmente èformato da tre persone,“perché vogliamo avviareanche una forte attività dipromozione dei servizi dicui il consorzio dispone -ha detto -, incrementandoil rapporto diretto con i socie specializzando ancora dipiù le già buone capacitàdi offrire consulenza qua-lificata agli associati”.

Per quanto riguarda ilfuturo, fra gli obiettivi da

perseguire, secondo il pre-sidente Bortolussi, di pri-maria importanza rimanela costituzione di un coor-dinamento fra i CongafiIndustria della regione,per poter accedere a risorsecomunitarie o ad altre fontidi finanziamento, indi-spensabili per erogare ga-ranzie di importo unitariosuperiore, ripartendo il ri-schio di ciascun consorziosui fondi rischi di tutti equattro gli organismi re-gionali, e realizzando unaserie di economie di scalasia sul versante dei servi-zi interni sia su quello dei

servizi complementari allegaranzie che il consorzio

Dai dati del bilancio presentati dal presidente Michele Bortolussi emerge un quadro soddisfacente

Duemila: un anno record per l’attività del Consorzio

Elaborato un programma di lavoro articolato

Un ulteriore salto di qualità

INDUSTRIA

Il presidente Bortolussi

Le novità nei servizi

Banche dati – Com-pletato il lavoro diraccolta e sistema-

tizzazione delle informa-zioni, le banche dati di cuiil Consorzio dispone sonoa disposizione degli im-prenditori interessati ausare strumenti nuovi,come gli indici di settore,per verificare lo stato disalute della propria azien-da. Si tratta di un’oppor-tunità unica dal punto divista dell’analisi econo-mico-finanziaria, perchépermette di individuareimmediatamente i puntidi forza e di debolezza diuna realtà produttive equindi consente di inter-

venire tempestivamente perapportare eventuali corre-zioni alla strategia azien-daleConti correnti – Gli as-sociati possono richiedereallo staff del Consorzio, l’a-nalisi delle condizioni pra-ticate sui conti correnti,per verificare l’incidenzadei costi di gestione e laconvenienza delle formuleproposte dagli istituti ban-cariSito Internet – In fase dicompleta ristrutturazione,il sito del Congafi Indu-stria sarà implementatocon le notizie dettagliateriguardanti tutti i prodot-ti offerti.

GARANZIE A BREVE PER TIPO DI OPERAZIONE

18.000

16.000

14.000

12.000

10.000

8.000

6.000

4.000

2.000

0

1.323

c/c ec/speciale

investimentiRolo

castelletti exp/imp fondistraord.

fondiCCIAA

camb.Finanziaria

exportspec.

125

15.904

3.960

1.082 600 1.15050

GRAFICO N. 6: RECUPERI SU INSOLVENZE (in milioni)

300

250

200

150

100

50

0

94

1997 1998 1999 2000

7191

248

GRAFICO N. 7: AFFIDAMENTI IN ESSERE (in milioni)

90.000

80.000

70.000

60.000

50.000

40.000

30.000

20.000

10.000

0

51.398

408

GRAFICO N. 8: PATRIMONIO CONSORTILE (in milioni)

25.000

20.000

15.000

10.000

5.000

0

14.466

1994 1995 1996 1997 1998 1999 20001997 1998 1999 2000

14.360

15.84716.697 18.053 19.273

21.249

49.993

500

54.934

454

76.992

486

17 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

ABBIGLIAMENTO/TESSILI

RICERCA TESSUTOABITI LAVORO IN RUSSIAGrossista della RepubblicaRussa ricerca tessuti perabiti da lavoro, tessuti percompleti uomo-donna e percappotti.(Rif.2001.03.01)

RAPPRESENTANZAINTIMO IN GRECIA Offresi servizio rappresentan-ze/intermediazioni in Greciaper produttori intimo.(Rif. 2001.03.02, BRE 200100810)

AGROALIMENTARE

AROMATIZZATORIBRANDY PER LA RUSSIAProduttore russo di bevandealcoliche cerca additivi earomatizzatori per brandy,bottiglie di vetro per brandy.(Rif.2001.03.03)

PRODOTTI DA FORNOSPAGNOLIProduttore spagnolo di pro-dotti da forno congelaticerca distributori e agenticommerciali.(Rif.2001.03.04, BRE200100796)

ORTAGGI SLOVENIGrandi quantità di ortaggi(patate, barbabietole rosse,cavoli, carote, cipolle) a dis-posizione dalla Slovenia.(Rif.2001.03.05)

FRUTTA SLOVENA PER YOGURT, GELATI,PREPARATIAzienda slovena offre i pro-pri preparati di frutta perproduttori di yogurt, gelati,estratti vegetali, marmellateeccetera.(Rif.2001.03.06)

CARTA

CELLULOSA DI COTONEImpresa russa interessataall'acquisto di cellulosa dicotone.(Rif.2001.03.07)

LEGNO/ARREDAMENTO

INFISSI SLOVENISi offre produzione slovenadi finestre, infissi, pergolati inlegno.(Rif.2001.03.08)

SEGATI DI LEGNODALLA RUSSIAIn Russia si cerca partneritaliano per offerta ingrossosegati di legno di conifere(pino e larice).

(Rif.2001.03.09)

MOBILI RESTAURATIDALLA ROMANIASocietà romena specializza-ta nel restauro mobili sta cer-cando distributori italiani.(Rif.2001.03.10, BRE 200100750)

AGENTE COMMERCA-LE PER SEMILAVORA-TI POLACCHISocietà polacca specializza-ta nell'export semilavorati,elementi per arredo, Epalpallets ricerca agenti.(Rif.2001.03.11, BRE 200100814)

COOPERAZIONE CON LA POLONIAAzienda polacca specializza-ta nell'importazione di rivesti-menti per pavimenti, com-mercio arredo per comunitàricerca cooperazione.(Rif. 2001.03.12, BRE 200100860)

DALLA POLONIAMOBILI PER UFFICIOProduttore polacco di mobiliufficio (Iso 9001) cerca inter-mediari, distributori.(Rif. 2001.03.13)

MECCANICA

IMPIANTO PER SALDATURA IN RUSSIAIn Russia si cercano produt-tori di impianti per saldaturatubi di rame per frigoriferi,apparecchiature per il con-trollo dell'ermeticità gruppifrigoriferi, macchine utensiliper produzione corpi frigori-feri.(Rif.2001.03.14)

PER LA RUSSIA RETEACCIAIO INOXSi cercano produttori/forni-tori rete acciaio inox.(Rif.2001.03.15)

RICERCA RUSSA DI ALESATRICECercasi alesatrice di grandidimensioni contro segati dilegno di conifere.(Rif.2001.03.16)

PRODOTTI CHIMICI

RAPPRESENTANZAPRODOTTI CHIMICISLOVENI CERCASIImportante società slovenasta cercando agenti per rap-presentanza prodotti chimici(fertilizzanti, protezione pian-te eccetera).(Rif. 2001.03.17)

MATERIE PLASTICHE

INVESTITORE PER LA RUSSIARicerca russa di un investi-tore per la produzionenuova, anche joint-venture,di contenitori polimeri perl'industria cosmetica.(Rif. 2001.03.18)

ESTRUSIONI PROFILIPVC PER IL BELGIODal Belgio si cercano azien-de italiane attive nell'estru-sione di profili in Pvc.(Rif. 2001.03.19)

VARIE

ARTICOLI VETRO PER LA SLOVENIAIn Slovenia si cercano forni-tori di articoli in vetro.(Rif.2001.03.20)

DISTRIBUZIONE VITERIE IN POLONIADistributore polacco cercafornitori di viterie, lastre, rac-cordi in acciaio inox.(Rif.2001.03.21)

PUBBLICITA' PORTA A PORTA IN SLOVENIASi offre attività porta a portaper la distribuzione volantini,circolari in Slovenia.(Rif.2001.03.22, BRE 200100702)

INTERMEDIAZIONE IN ROMANIASocietà romena, specializza-ta nella vendita di gioielleriain argento, ricerca aziendeitaliane interessate alla distri-buzione propria gamma diprodotti in territorio romeno.(Rif. 2001.03.23, BRE 200100739)

TRADUZIONI VIA INTERNET DALLA POLONIADalla Polonia offresi serviziotraduzioni legalizzate anchevia internet.(Rif. 2001.03.24, BRE 200100312)

OSPEDALE PAKISTANO RICERCAGENERATOREPer l'Ospedale di Rahim sicerca generatore gas/dieselnuovo o usato.(Rif. 2001.03.25)

RICERCA BELGA DI GRUCCE PER ABITI In Belgio ricercano fabbrican-ti di grucce per abiti.(Rif. 2001.03.26)

Euro Info Centre NewsPagina a cura dell’E.I.C. IT 388del Friuli-Venezia GiuliaTel. 0432-248805-248826Fax 0432-503919e-mail: [email protected]

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FINLANDIAKEURUU PRODOTTIALIMENTARI E BEVANDEProdotti alimentari e bevan-de. Prodotti lattiero-caseari.Carne.Termine per il ricevimentodelle offerte: 17.04.2001(16.00)Lingua o lingue: finlandese.

ITALIACALTAGIRONETUBAZIONIFornitura tubazioni e pozzet-ti in Pead, saracinesche esfiati in ghisa, pezzi speciali enolo a freddo macchina sal-datrice per tubi in Pead. Termine per il ricevimentodelle offerte: 18.04.2001.Lingua o lingue: italiano.

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BELGIOBRUXELLES PARTI DI MACCHINE O MOTORI IDRAULICIParti di macchine o motoriidraulici.Termine per il ricevimentodelle offerte: 25.04.2001(11.00)Lingua o lingue: Francese oNeerlandese.

EUROAPPALTISelezione di gare d'appalto aperte a tutte le piccole e medie imprese dell’UnioneEuropea pubblicate nell'apposito spazio della Gazzetta Ufficiale UE serie S.U na panoramica delle

notizie legislative se-condo noi più rilevanti

pubblicate sulle Gazzette Uf-ficiali UE serie L (Legislazio-ne) e C (Comunicazioni ed in-formazioni) nei mesi di gen-naio e febbraio 2001.

- Decisione n. 163/2001/CEdel Parlamento Europeo edel Consiglio del 19 gen-naio 2001 relativa all'attua-zione di un programma diformazione per gli operatoridell'industria europea deiprogrammi audiovisivi (Media-formazione) (2001-2005).(Guce L 26 del 27 gennaio2001)-Invito a presentare propo-ste per azioni indirette di Rstnell'ambito del programmaspecifico di ricerca, di svi-luppo tecnologico e didimostrazione dal titolo "Lasocietà dell'informazione difacile uso" (1998-2002).(Guce C 27 del 27 gennaio2001) - Invito a presentare propo-ste per azioni di Rst nell'am-bito dei programmi specificidi ricerca, di sviluppo tecno-logico e di dimostrazione"Società dell'informazioneconviviale" e "Crescitacompetitiva e sostenibile" inmateria di "Sistemi intelli-genti di fabbricazione"(Intelligent ManifacturingSystems- Ims).(Guce C 27 del 27 gennaio2001)- Direttiva 2000/84/CE del

Parlamento Europeo e delConsiglio del 19 gennaio2001 concernente le dispo-sizioni relative all'ora legale.(Guce L 31del 2 febbraio2001)- Regolamento CEN.290/2001 del Consigliodel 1 febbraio 2001 che rin-nova il programma di inco-raggiamento e di scambidestinato agli operatori dellagiustizia in materia di dirittocivile. (Grotius-civile)(Guce L 43 del 14 febbraio2001)- Invito a presentare propo-ste per azioni indirette di Rstnell'ambito del programmaspecifico di ricerca, di svi-luppo tecnologico e didimostrazione denominato"Accrescere il potenzialeumano di ricerca e la basedelle conoscenze socioeco-nomiche".Borse Marie Curie di ospita-lità nelle imprese(Guce C 49 del 15 febbraio2001)- Invito a presentare propo-ste per azioni indirette di Rstnell'ambito del programmaspecifico di ricerca, di svi-luppo tecnologico e didimostrazione intitolato"Accrescere il potenzialeumano e la base di cono-scenze socioeconomiche”.Borse Marie Curie: soggior-ni presso i centri di forma-zione e Borse Marie Curie diospitalità per lo sviluppo(Guce C 49 del 15 febbraio2001) - Media Plus - sviluppo, dis-

tribuzione e promozione(2001-2005)Attuazione del programmadi sostegno allo sviluppo,alla distribuzione e alla pro-mozione delle opere audio-visive europee(Guce C 53 del 20 febbraio2001)- Preavviso di invito con-giunto a presentare propo-ste nel quadro dei program-mi specifici di ricerca, svi-luppo tecnologico e dimo-strazione "Qualità della vitae gestione delle risorse bio-logiche" ed "Energia,ambiente e sviluppo soste-nibile", parte A: Ambiente esviluppo sostenibile (1998-2002) finalizzato a creareuna rete europea di infor-mazione sulla biodiversità(Enbi)(Guce C 53 del 20 febbraio2001)Grotius-civileProgramma annuale e con-dizioni di partecipazione peril 2001(Cuce C 54 del 21 febbraio2001)

Proposte di collaborazione pervenute all’Euro Info Centre di Udine direttamente da aziende estere oppure attraverso il BRE (Bureau de Rapprochementdes Entreprises), rete ufficiale creata dalla Commissione Europea per promuovere la cooperazione transnazionale tra le piccole e medie imprese.

FLASH NORMATIVE

19 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

La programmata in-tervista rischia d’es-ser rinviata. A meno

che… a meno che il croni-sta non accetti di fare unagita su un carro agricolo,accoccolato su confortevoliballe di paglia, in compa-gnia d’una famigliola au-striaca. La pariglia di ca-valli è docile. A cassetta,Christopher Ulmer e la dolceconsorte, la baronessa Ale-xandra von Maltzan. Sce-nario germanico? Macché!Siamo a Tissano (SantaMaria la Longa), dove ap-punto avviene l’incontro colprofessore, proprietario o,più correttamente, unicosocio della Villa di TissanoSrl. L’antica residenza gen-tilizia è oggi il solo esem-pio in regione di albergo invilla. Un’iniziativa studia-ta e realizzata per rispon-dere alle esigenze d’un tu-rismo d’élite, desideroso discoprire la cultura locale.Ecco spiegata, dunque, lagita a cavallo: il gruppettoaustriaco ospite della villamanifesta il desiderio di ve-dere la circostante campa-gna. Meglio dunque aggre-garsi piuttosto che perde-re l’appuntamento. E allo-ra via. Buona parte della“chiacchierata” avviene inun’atmosfera accattivante,al piccolo trotto lungo stra-de e viottoli, da Tissanoverso Ronchiettis, SantaMaria, Mereto di Capitolo eritorno. Oltre un’ora di pas-seggiata, sotto il cielo tersoe con l’aria frizzante, perfare conoscenza con questo

straordinario personaggio,uomo di cultura e murato-re (lavora personalmentenelle ristrutturazioni dellavilla), saggista e imprendi-tore turistico. Ma soprat-tutto “vulcano” d’idee.

Christopher Ulmer, te-desco di Stoccarda, conoscebene la nostra terra peraverla frequentata sin dagiovinetto; nel 1992 dà unatesi di dottorato con argo-mento le Ville friulane; at-tualmente è sovrintenden-te della Villa Manin a Pas-sariano. Ha dunque le ideechiare sulle difficoltà at-traversate dal turismo lo-cale, che non riesce a de-collare. “Tutta la regione -afferma -, e il Friuli in par-ticolare, è ricchissima diopere d’arte. Basterebbepensare alle tante chieset-te di campagna e agli au-tentici tesori che conten-gono. Ma si tratta di benipressoché sconosciuti. Edunque la gente, non sa-pendo che esistono, non licerca e non ne divulga lebellezze. Le cause di que-sto stato di cose sono di-verse. La prima è ricondu-cibile all’insensata mode-stia del friulano, che si tra-sforma in ‘follia’ quandopensa che soltanto le gran-di città, come Venezia, pos-sano attrarre turismo diqualità. C’è poi una re-sponsabilità degli ammi-nistratori, prodighi di aiutial mare o alla montagna,ma poco sensibili ai pro-blemi del retroterra, di unapianura così ricca di cultu-

ra. C’è infine un ostacoloformale: il nome della re-gione, Friuli-Venezia Giu-lia. Bisognerebbe parlaredi Friuli e Trieste perché -specie all’estero, ma soventeanche in Italia -, la parolaVenezia nel turista evocaimmagini che nulla hannoa che fare con questa splen-dida realtà”.

Però la Villa di Tissanocome struttura alberghie-ra funziona bene. Può con-tare su 3.000 pernottamentil’anno, vale a dire 6.000 per-sone…

“E’ vero - precisa il pro-fessor Ulmer -, ma in mag-gioranza sono austriaci etedeschi; arrivano anchepiccoli gruppi di belgi, sta-tunitensi, coreani. Gli ita-liani sono meno dell’1 percento. Si capisce dunquequanto grande sia l’impor-tanza di incentivare il tu-rismo locale. Soprattuttocon strutture.Anche di pococosto, come potrebb’essereuna fitta rete di strade in-terne collegate tra loro, perconsentire escursioni in bi-cicletta mirate alla cono-scenza del territorio e dellesue bellezze. Quelli che ar-rivano a Tissano - dice an-cora il professor Ulmer -sono turisti particolari, dialto livello. Vengono da noisenza chiedere il prezzo.Non cercano le camere stan-dardizzate. Vogliono “vive-re” la località nella qualesi fermano. La promozionela faccio personalmente.Quando all’estero illustrole mie opere (Castelli del

Friuli, editore Magnus,50.000 copie vendute in Ger-mania, o Friuli e Trieste -Guida storico-artistica delFriuli, edizioni Dumont,40.000 copie sul mercatoamericano-inglese), parloanche di questa bellissimaterra e dei suoi prodotti. Ebado bene a non pronun-ciare mai quella parolina,Venezia, che farebbe soloconfusione. Nonostante que-sto grande sforzo - conclu-de il professor Ulmer -, c’èla burocrazia che ci frena.Oggi la società che dirigoha una licenza di albergocon diritto di cucina allepersone alloggiate. Io puntoad avere quella di struttu-ra turistica di attrazionepermanente. Il ristorante

così sarebbe aperto a tutti,con villa e parco fruibili.Purtroppo, gli ammini-stratori sono restii a sbi-lanciarsi nelle concessioni.

Perché, qui in Italia, se in-terpretano male una dispo-sizione pagano loro di per-sona, anche se lo fanno afin di bene”.

Siamo in villa, constucchi, affreschi, tap-peti, quadri… Ep-

pure, quando si accede alvasto cortile, il motivettotorna in mente: Nella vec-chia fattoria. Sì, perché nellaVilla di Tissano si “respi-ra” l’ambiente agreste. Cisono le galline che razzo-lano beccando tra il ghiai-no; ci sono cani di diverserazze, mansueti e sempredisposti alla carezza; ci sonodue maialini, portati dallaGermania, pelo color gri-gio scuro simili a cinghia-li, ma il cui avvenire nonha altre alternative se nonquella di fare la gioia deibambini che li possono av-vicinare e toccare. Una gran-de voliera con uccelli eso-tici introduce ai tre ettaridi parco, con tanto di pozzo,piscina e laghetto. C’è infi-ne la stalla, dove alberga-no cinque cavalli. Con gliequini, gli ospiti possono

fare lunghe passeggiatenella campagna circostan-te, accompagnati dalla si-gnora Alexandra Ulmer (dapoco mamma del bellissi-mo Ferdinand).

Accanto alla casa genti-lizia c’è anche una depen-dance, un vecchia costru-zione agricola, dotata difienile, oggi in fase di ri-strutturazione. “Ai bambi-ni piace un mondo tuffarsinel fieno - dice il propositoil professor ChristopherUlmer -. Quando arrivanoda noi, dai più piccoli aipiù grandicelli, chiedonosubito della tv. Ma è que-stione di ore. Non appenascoprono il fienile, diventail loro punto d’incontro pre-ferito, il luogo ideale perdare sfogo a un’innata fan-tasia ludica. Se a questoaggiungiamo la possibili-tà di vedere e toccare glianimali, la loro vacanzadiventa ineguagliabile”.

Nella vecchia fattoria

L ’offerta è semplice eintelligente: attrarreil turista grazie alla

possibilità di realizzareuna vacanza calandosi nelcostume della vita di cam-pagna, per conoscere davicino sia il modo di vive-re signorile sia quello con-tadino. Il professor Chri-stopher Ulmer in questoprogetto s’è buttato a ca-pofitto. Lui stesso cerca iclienti. Poi li ospita alla

Villa Tissano in camere(22) arredate in stile friu-lano. Qui, il professore sitrasforma in anfitrione,cuoco e sommelier. I turisti,infatti, mangiano quasisempre in sede. E lui pro-pone sia i menù leggeri sia,un paio di volte la setti-mana (giovedì e sabato),quelli più impegnativi, con6-7 portate, accompagna-te da “verticali” di vini pre-stigiosi.

La cucina ovviamente sirifà alla cultura agreste.Si propongono insaccati,frittate alle erbe, frico croc-cante, orzotti e pasticci alleverdure, carne di faraona,formaggi e dolci vari (sututti, la Pinza abbinata alPicolit). La cantina - e nonpoteva essere diversamente- elenca soltanto etichetteregionali, tutte di qualità:Rocca Bernarda, d’AttimisManiago, Zamò, Castel-vecchio, Perusini, Russo-lo, Masut da Rive (Silva-no Gallo), Tenuta Villano-va, Venica. C’è poi il vinodella casa, gradevole e “be-verino”:Tocai e Merlot dellaCantina di Porcia (se neconsumano circa 5.000 bot-tiglie l’anno).

Il costo di una camerava dalle 90 alle 110 milalire per la singola e dalle120 alle 220 per la matri-moniale. Diversificati anchei prezzi dei menù: quellopiù semplice (antipasto,primo, contorno, bevande

e caffè) incide per 25 milalire; quello più ricercatoper 80 mila, grandi vinicompresi.

Molto spesso, Christo-pher Ulmer organizzaescursioni in tutta la re-gione con argomento la sto-ria dell’arte. Naturalmen-te, le guida di persona. Ein lui si riscopre il profes-sore. La comunicazione ladà agli ospiti quando scen-dono a fare colazione tra-mite una lavagna. “Oggivisitiamo…” vi scrive. E lagita, manco a dirlo, è com-presa nel prezzo del sog-giorno.

L’attività alla Villa diTissano è continuativa(escluse tre settimane dichiusura per ferie, a ca-vallo tra gennaio e feb-braio). Vi trova occupazio-ne una dozzina di perso-ne, 7 delle quali part-time.Le prenotazioni possonoessere fatte telefonicamente(0432 990399) o tramite e-mail: [email protected].

Oggi… a lezione di storia dell’arte

AttualitàL’incontro col professor Christopher Ulmer, proprietario della Villa di Tissano Srl

In gita su un carro agricolo per conoscere meglio il Friulidi Bruno Peloi

21 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

Cristina Parodi

Èstato - come riporta-to in prima pagina ecome documentano

queste foto - un vero e pro-prio assalto alla diligenza,con il rischio di restare an-zitempo senza scorte. E, sei vini rossi non ce l'hannofatta a resistere, per fortu-na la scorta dei bianchi siè rivelata sufficiente a sod-disfare i tanti bis richiesti,e così pure l’acqua mine-rale Goccia di Carnia, ap-prezzatissima, nella ver-sione leggermente frizzan-te, soprattutto dalle mo-delle. Ospiti soddisfatti esempre più sorpresi dellaqualità del Made in Friuliagroalimentare, dunque,che si è rivelato una verae propria scoperta. Sonostati proprio molti, poi, ipersonaggi del mondo dellamoda e i giornalisti del set-tore che hanno voluto sa-pere, seduta stante, se c’erala possibilità di “prenota-re” con anticipo un certoquantitativo di prodotti dausare come regali del pros-simo Natale. E allora viacon il materiale promozio-

nale, un panino e un de-pliant, un calice di biancoe un biglietto di presenta-zione.

“E proprio a questo noivolevamo arrivare - mettein luce il presidente Ber-tossi -: a far conoscere le ca-ratteristiche di elevata qua-lità dei prodotti friulani,perché avevamo la certez-za che, una volta scoperti, laloro bontà avrebbe fatto ilresto. E così è stato”. Sfi-lata nella sfilata, l’angolofriulano - arredato con i di-vanetti, le poltrone, i tavo-li e le sedie messi a dispo-sizione dalla Montina diSan Giovanni al Natisone eda Moroso - è stato metacostante di attrici, model-le, stilisti, personaggi delmondo del cinema, del tea-tro e della televisione, oltreche di parecchi giornalisti erappresentanti delle isti-tuzioni. Da Antonella Bo-ralevi a Barbara Bouchet,da Mila Schon a VanessaKelly, da Sabrina Ferilli aCristina Parodi, per nonparlare delle modelle comeBrooke, Meredith, Isabele

Papa, Nicole e Natalia, finoai Dj di Mtv, nessuno è “sfug-gito” al gusto irresistibiledi uno spuntino d’autore.

Seduti davanti a una ele-gante tavola imbandita, maanche di fronte a un buffetin piedi o a un vassoio ri-colmo che “passa” veloce.Lo confermano, senza ombradi dubbio, i primi numeriforniti dalla Camera di com-mercio di Udine, in questigiorni “presenza fissa” aMilano Collezioni. Nei primidue giorni, si sono volati-lizzati qualche cosa come7 forme di formaggio, 3 pro-sciutti, 50 chili di pane, 40bottiglie di vino e più di 100d’acqua minerale Goccia diCarnia, senza contare i 600“paninetti”, offerti agli ospi-ti per gustare gli assaggidi trota e i prodotti a based’oca.

“La cosa più sorprendente- afferma soddisfattissimoil presidente della Cciaa,Enrico Bertossi - è l’attesache ormai si è creata neiconfronti della nostra pro-duzione agroalimentare”.

Le modelle saranno anche

efebiche e in dieta peren-ne, ma non altrettanto dicerto si può dire del nume-roso e variegato ambara-dan di persone che le cir-conda. Buyers nazionali estranieri, stilisti, giornalisti,guardie del corpo, perso-naggi del mondo dello spet-tacolo e dell’economia, senzacontare le autorità e i vipstranieri con tutto il loroseguito. E’ lunghissimo l’e-lenco dei personaggi che unpizzico di Friuli lo hannovoluto assaggiare, per laprima volta, come DeboraCaprioglio e il principe Gio-vannelli, o perché ormaisono diventati habitué del-l’ospitalità friulana comeMartina Colombari, KatiaNoventa, Justine, Jo Squil-lo, Gaspare senza Zuzzur-ro e perfino il dottor Bo-nelli, mitico medico dellasoap opera Vivere (tra l’al-tro pare abbia casa a Grado)che si è intrattenuto a lungochiedendo informazioni esuggerimenti dei posti davisitare in Friuli.Alla lungalista di vip bisogna poi ag-giungere numerosissime

modelle emer-genti (da Janaa Jennifer, daBarbara aDiariata), gio-vani, carinis-sime e curio-se, non anco-ra preoccupa-te dalla lineae quindi “as-saggiatrici” in-defesse ditutte le delizieproposte daifriulani. Oltreai salumi, aiprosciutti, alformaggio e aiprodotti d’oca,rigorosamen-te serviti conil vino “giusto”scelto fra quel-li messi a dis-posizione dalConsorzio tu-tela dei Colli orientali, ilbuffet propone anche gu-bana e grappe. Il dolce tra-dizionale delle Valli del Na-tisone sta letteralmente“spopolando”, è apprezza-tissimo e non è rara la ri-

chiesta di un bis dopo ilprimo assaggio. Una sor-presa i cui segnali si eranogià avvertiti nell’edizioneprecedente di Milano Col-lezioni, che farà felici i pro-duttori del gustoso dolce.

Ballantini “Valentino” e staff

Sara Ricci e Jo Squillo

Debora Caprioglio

Ottavio Missoni

AttualitàAncora un grande successo per l’enogastronomia friulana

Assalto allo stand della Cciaa con i prodotti del Made in Friuli

22 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

Donne imprenditrici

I geni del “battitore libe-ro” glieli hanno tra-smessi, per sua stessa

ammissione, i genitori, in-segnandole fin dalla piùtenera età a non dare nien-te per scontato. “Da miopadre ho imparato il ri-spetto delle regole, l’im-portanza della professio-nalità e il valore dell’etica,mia madre mi ha passatol’energia, la vitalità e ilsenso della misura”. Dalconnubio di queste quali-tà è nata una personalitàforte, dove spirito d’inizia-tiva e disponibilità nei con-fronti degli altri si mesco-lano con equilibrio, unapersonalità che si sposaperfettamente all’aspettofisico. Non potrebbe esse-re diversa infatti RossanaGirardi, la giovane im-prenditrice che ha “inven-tato” un nuovo modo di“vendere” abiti su misura.Una massa di capelli rossiincorniciano un viso viva-cissimo dove gli occhi, chia-ri e luminosi, alternanolampi di curiosità a sguar-di penetranti e riflessivi.Fisico atletico (pratica ilnuoto e le arti marziali) eabiti rigorosi, ma molto ele-ganti, creano un gradevo-le contrasto con il sorrisoaperto e cordiale.

E’ una donna che nonpassa inosservata Rossa-na Girardi, imprenditricefai da te la quale, dopo unpercorso aziendale svoltoin completa autonomia (hasempre collaborato con l’a-zienda di famiglia, ma comelavoratrice autonoma), hadato vita a un’attivitànuova, dove il target di ri-ferimento è formato pro-prio da chi le aziende le di-rige: si occupa infatti diabiti sartoriali che realiz-za andando direttamentea trovare il cliente, ac-compagnata dal sarto e daicampionari dei tessuti.

“L’idea è nata dalla miaesperienza personale didonna impegnata e con pocotempo a disposizione - spie-ga Rossana Girardi -, manon per questo insensibi-le al fascino di un abito sumisura da un lato e ap-passionata di tutto ciò cheè creativo, artistico, origi-nale, dall’altro. Mi sonodetta: quante sono le per-sone, imprenditori, liberiprofessionisti, manager chenon trovano il tempo perscegliere le stoffe, andareda un sarto per le misure eritornarci poi per le prove?Molte, non c’è dubbio. E al-lora, perché non pensare aun progetto di sartoria mo-bile? Detto e fatto.

Costituita la società conun partner dalla vasta espe-rienza nel settore dei tessutiall’inizio del 2000, oggi, adistanza di un anno emezzo, Rossana Girardipuò vantare un pacchetto

clienti di tutto rispetto e,guardando lontano, giàpensa a trasformare la suaesperienza in un progettodi franchising. “Avviarel’attività non è stato sem-plice, soprattutto per quan-to riguarda i finanziamenti.Ho preferito seguire la po-litica dei piccoli passi - spie-ga - e cominciare con unaéquipe di base compostada un sarto, una camiciaiae una magliaia con i qualiho stipulato degli accordimolto precisi per quantoriguarda i prezzi e i tempidi consegna. Tutte perso-ne dall’elevata professio-nalità e di provata espe-rienza. Anche sul versan-te della promozione all’i-nizio ho adottato uno stru-mento molto artigianalema efficace, il passaparo-la, proprio perché mi per-metteva una gestione piùsemplice del lavoro”.

I risultati, per questa gio-vane donna che ama ri-schiare, non si sono fattiattendere. Dopo neancheun anno di lavoro la suasquadra si è rinforzata enon di poco. Il sarto ha ac-quisito un collaboratore, lecamiciaie sono diventatedue e hanno a loro voltaaumentato lo staff dei la-voranti e la magliaia ha

ampliato la quantità ditempo che dedica a “Nonsolo cashmere store”, l’im-presa di Rossana Girardi.

Agli abiti da giorno e allecamicie, che confeziona inversione maschile e fem-minile, si sono aggiungi viavia i tight, gli smoking egli abiti da sera femmini-li, accompagnati da acces-sori sempre e rigorosa-mente su misura: dallescarpe alle cinture realiz-zare con i migliori pella-mi, dai foulard alle cravattea tre o sette pieghe. Senzacontare i capi di maglieria,dai tradizionali maglion-cini da uomo ai twin set incashmere lana o seta, unmust nel guardaroba fem-minile, a cui Rossana haaggiunto, da poco, anche ivestiti.

Determinanti, per il suc-cesso dell’iniziativa, i rap-porti con i fornitori. “Devodire con la massima sin-cerità - ammette RossanaGirardi - che sono stati pro-prio loro i primi a crederenella bontà della mia ideae a sposarla in pieno. Nonsolo. Mi hanno proprio in-coraggiata di fatto, inve-stendo sull’idea, non de-naro in senso stretto, matessuti. Trattandosi di unapiccola iniziativa, infatti,io non potevo certo acqui-stare grandi quantitatividi stoffa, anzi. Avevo la ne-cessità di piccole quantitàdi qualità elevata, cosa que-sta difficilmente accetta-bile da chi è abituato a for-nire sartorie di grandi di-mensioni. Ebbene, loro cihanno creduto, lo ripeto, equesto mi ha consentito dipartire con maggior sere-nità”.

A distanza di nemmenoun anno (l’avvio vero e pro-prio risale al giugno 2000),il primo bilancio è certa-mente positivo e altrettantosi può dire delle prospetti-ve. “La maggior parte deimiei clienti sono in Friuli-Venezia Giulia - fa presente-, ma comincio ad avere leprime richieste anche dalVeneto. Non ci sono, perora, realtà analoghe allamia in Italia, salvo a Na-poli, dove opera una socie-tà con le stesse caratteri-stiche”.

Guarda con interesseanche al mercato austria-co Rossana Girardi, “per-ché si tratta di un merca-to molto attento a tutte le

nuove iniziative nel setto-re della moda e dell’arti-gianato sartoriale”, ma ilsuo obiettivo più immediatoè quello di “fidelizzare” ul-teriormente la clientela dicui dispone.

“Per questo punto sem-pre di più sulla persona-lizzazione dell’abito - sot-tolinea - perché la gente èstanca della moda massi-ficata e cresce il numerodelle persone che, pur se-guendo la tendenza del mo-mento, vogliono caratte-rizzare i loro abiti con det-tagli molto personali. Mi ècapitato un cliente, peresempio, che ha voluto tuttii vestiti con il portasigaroall’interno delle giacche. Equesta certamente è lachance in più di cui dispo-ne un servizio sartoriale diun certo livello: la capaci-tà di rispondere a ogni ri-chiesta, anche la più sin-golare”.

Il laboratorio “fisso”, lasede di “Non solo cashme-re store” è a Latisana, invia Gaspari n. 5. Uno stu-dio-atelier-show room doveRossana Girardi progetta,studia, riceve i fornitori.“La cosa più curiosa chemi è capitata - ricorda - ri-guarda proprio l’avvio del-l’attività. Nessuno sapevabene in che categoria in-serire questa impresa. Nonnel commercio, ma nem-meno nell’artigianato, per-ché non ne aveva le carat-teristiche. Insomma nonc’era un codice nel qualepotesse rientrare. Alla fineè stato deciso per l’azien-da di servizi, anche se purein questo caso la defini-zione è impropria”.

Questo, in effetti, è unodegli episodi che danno lamisura di quanto stia cam-biando il mercato del la-voro. Nascono attività nuovein settori nuovi e ciò a voltecomplica ulteriormente l’i-nizio, fase già di per sé de-licata. “Ma chi è sicuro diavere l’idea giusta non siscoraggia” - ribadisce Ros-sana Girardi, che, alledonne interessate a segui-re la strada del lavoro au-tonomo, consiglia di valu-tare bene per prima cosal’impegno in termini ditempo che una scelta del

genere comporta. “Io nonpotrei lavorare in altromodo - dice sicura - perchénon so rinunciare alla crea-tività e all’indipendenzache una attività in propriopermette, ma devo direanche che non si tratta diuna decisione semplice. Lerinunce da fare ci sono esono tante, soprattutto sulversante della famiglia edel tempo dedicato ai figli,per lo meno fino a quandola società non sarà strut-turata diversamente dalpunto di vista dei servizi.Essere imprenditrici si-

gnifica non contare le oredi lavoro, non conoscere isabati o le domeniche, nonpensarci due volte a ri-mandare le vacanze seserve all’azienda”.

“Quello che manca piùdi ogni altra cosa, però -conclude Rossana Girardi-, per rendere un poco piùpercorribile alle donne ilcammino verso il lavoroautonomo, è come sempreil reperimento dei capita-li per cominciare. Io credodavvero che anche in Ita-lia, come avviene in Ame-rica, le banche dovrebbe-ro partecipare al rischiod’impresa, cosa che inve-ce ben di rado succede. Pro-prio per questo, come con-sigliere del Gruppo giova-ni imprenditori dell’Asso-ciazione industriali diUdine, sto elaborando unprogetto per la costituzio-ne di una Commissionemista, formata da rappre-sentanti delle associazio-ni di categoria, degli isti-tuti di credito, delle fi-nanziarie regionali fina-lizzata alla valutazione deiprogetti d’impresa. Il loroparere su un’iniziativa po-trebbe fungere da garan-zia e rendere le banche piùdisposte al finanziamentodell’idea”.

“Una piccolarealtàdai grandirisultati”

“Le vere“banche”sono statii fornitori”

“Il creditoè il problemapiù sentitodalleimprenditrici”

Da un'idea innovativa Rossana Girardi ha inventato un nuovo lavoro

Non solo cashmere store Ecco la “sartoria mobile”di Raffaella Mestroni

Fervono i preparativiper allestire il neo-nato Centro di eccel-

lenza per lo studio dellaplasticità muscolare dellaFacoltà di Medicina del-

l’ateneo friulano, ilcui costo complessi-vo sarà di un mi-liardo 700 milioni:un miliardo 360 mi-lioni sono stati messia disposizione dalMurst, mentre il re-stante finanziamen-to arriverà dall’Uni-versità di Udine. L’at-tività del centro par-tirà a fine giugno ei fondi “servirannoall’acquisto, alla ge-stione e manuten-zione di macchinariall’avanguardia - fasapere il professor

Pietro Enrico di Pram-pero, che appartiene al con-siglio scientifico del Medesed è il direttore del nuovoCentro di eccellenza diUdine, nonché del Dipar-timento di Scienze e tec-

nologie biomediche e coor-dinatore del corso di lau-rea in Scienze motorie aGemona -, oltre che a co-prire i costi derivati dalmateriale di consumo e dalmaggior impegno richiestoalla segreteria ammini-strativa del dipartimento”.L’Università di Udine, gra-zie a progetti effettuati conla collaborazione di agenziespaziali nazionali e inter-nazionali, studia già dal-l’inizio degli Anni 90 la mo-dificazione dell’attività mu-scolare riscontrata sia du-rante la vecchiaia sia incondizione di volo spaziale.Con il nuovo centro, però,le risposte dell’organismo al-l’inattività saranno stu-diate anche a livello dellecellule molecolari e delleproteine muscolari, quin-di in maniera molto più ap-

profondita. All’attività par-teciperanno, oltre a tuttoil personale del Diparti-mento di Scienze e tecno-logie biomediche della Fa-coltà di Medicina, anche ilprofessor Franceso Save-rio Impiombato Ambesi eil professor Francesco Cur-cio, rispettivamente ordi-nario e associato al Dipar-timento di patologia e me-dicina sperimentale e cli-nica. Per ora il centro saràospitato nei locali del Di-partimento di Scienze e tec-nologie biomediche, in piaz-zale Kolbe a Udine, dovel’aspetto logistico delle strut-ture resterà sostanzial-mente invariato, in quan-to i laboratori del Diparti-mento sono operativi giàda due anni. Ma in futurol’ubicazione potrebbe es-sere modificata. “Se i ri-

sultati scientifici sarannosoddisfacenti - conclude diPrampero -, potrebbe es-sere costruita una strut-tura ad hoc per ospitare ilcentro”.

Uno dei primi progetti apartire grazie al nuovo Cen-tro sarà quello di simula-zione dei processi di inat-tività forzata. L’Universi-tà di Udine, grazie al nuo-vissimo Centro di eccel-lenza, potrà collaborare conil Medes, il braccio opera-tivo del Centro nazionaledi studi spaziali francese.Saranno dei veri e propri“forzati del riposo” i 36 vo-lontari che, a gruppi di 12,parteciperanno al proget-to che studierà gli effettidell’inattività obbligata, lacondizione a cui sono co-strette numerose personeanziane che, a causa di

gravi patologie, devono tra-scorrere a letto periodianche molto lunghi, congravi conseguenze a livel-lo muscolare. Il recluta-mento dei volontari ter-minerà a fine agosto, quan-do a Tolosa partirà la primafase del progetto che pre-vede i controlli dello statodi salute delle persone chesi sottoporranno all’espe-rimento. “È un progetto al-l’avanguardia - dichiara diPrampero -. Un esperi-mento simile era già statoeffettuato a Mosca alcunianni fa, ma i risultati nonerano stati soddisfacenti,a causa della scarsa curacon cui i soggetti erano statiselezionati. Quella volta,inoltre, la prevalenza erastata data agli effetti del-l’inattività sul sistema va-scolare e non muscolare”.

Finanziato dal Murst, il progetto partirà alla fine del mese di giugno

Nuove prospettive per la ricercagrazie al Centro di eccellenza

Università

Prof. Pietro Enrico di Prampero

24 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

Non bastano i libri ditesto per studiare lanew-economy: per ca-

pire le strategie alla basedelle aziende che hanno in-trapreso la strada di inter-net e della multimedialitàè necessario utilizzare lenuove tecnologie della co-municazione, la cui “rivolu-zione” non coinvolge soltantoil mondo degli affari e delleimprese, ma anche la di-dattica e la formazione uni-versitaria. Partono da que-sto presupposto i 6 incontricon imprenditori della new-economy organizzati dallaprofessoressa Cristiana Com-pagno, titolare del corso diStrategie di impresa dellaFacoltà di Economia del-l’Università di Udine. “Stu-diare la new-economy at-traverso gli strumenti di cuisi avvale la stessa new-eco-nomy - spiega la professo-

ressa Compagno, già datempo sensibile all’impor-tanza di stabilire un con-tatto diretto tra imprendi-tori e studenti - consente aigiovani di accedere in ma-niera adeguata al mercatodel lavoro, in assenza di unaletteratura scientifica e ma-nageriale che affronti in ma-niera soddisfacente lo sce-nario evolutivo di questenuove aziende”. Gli im-prenditori, alcuni dei qualicollegati in videoconferen-za, hanno esposto agli stu-denti le caratteristiche dellapropria business idea, in ter-mini di prodotti e mercati,e le linee di sviluppo stra-tegico della new-economy:dall’analisi strategico-orga-nizzativa a quella settoria-le, fino a quella inerente aiprincipali indicatori econo-mici e finanziari.“È un esem-pio di innovazione tecnolo-

gica - sottolinea il professorFlavio Pressacco, presidedella Facoltà di Economia,presente agli incontri in vi-deoconferenza - che dimo-stra come l’Università diUdine sia all’avanguardiasia nelle proposte didatti-che sia nei rapporti con lerealtà economiche a livelloterritoriale, nazionale e in-ternazionale”. Ma gli incontrinon si sono ridotti a merelezioni teoriche.

Al termine del modulo di-dattico, infatti, gli studenti,organizzati in dieci gruppie coordinati da tre tutor,hanno preparato alcuni “casestudies”, applicando gli stru-menti di analisi strategicache hanno appreso dagliesperti. Gli elaborati pro-dotti da studenti stranieri,ospitati dall’ateneo friula-no attraverso il progetto So-crates, sono stati presenta-ti anche in lingua inglese.“L’iniziativa è stata accoltacon entusiasmo dagli stu-denti - spiega la professo-ressa Compagno - che si sonodimostrati motivati ed in-teressati, in quanto le azien-de studiate rappresentanola nuova via dell’imprendi-torialità giovanile. Basti pen-sare che gli imprenditoripossiedono un’età mediamolto bassa e quindi costi-tuiscono esempi vicini aglistudenti”. Grazie a una pas-sword, gli iscritti al corso distrategie d’impresa hannoavuto anche la possibilità dirimanere in contatto con ivertici delle società.

Evidenziare l’impat-to costante dell’in-formatica sugli altri

rami del sapere, dalla ma-tematica alla fisica, finoalla letteratura e alle arti,è stato l’obiettivo dellaXI Edizione delle Gior-nate scientifiche, dal ti-tolo “Pitagora e la Sfin-ge nell’era digitale”. Ilricco programma dell’i-niziativa,che ha coinvoltol’Università degli Studidi Udine e una decina discuole della provincia diUdine dal 6 al 17 marzo2001, è stato presentatodal professor Furio Hon-sell, prorettore vicario, edalla professoressa Ma-risa Michelini, direttricedel Centro interdiparti-mentale di ricerca di-dattica. “È sbagliato - haspiegato Honsell - avereun timore reverenziale

nei confronti dell’infor-matica che non è un set-tore fine a se stesso, mauno strumento da appli-care a diversi campi delsapere e che coinvolgeanche numerose e ina-spettate attività della vitaquotidiana”.

Attraverso un percor-so composto da una seriedi conferenze a tema, mo-stre didattiche, attivitàteatrali e laboratori, l’i-niziativa, rivolta agli in-segnanti e agli alunnidelle scuole elementari,medie e superiori, ha vo-luto far comprenderequanto e come l’infor-matica abbia trasforma-to i modi di interpretarela realtà, rivolgendo l’at-tenzione anche ad ambi-ti non tecnologici, comearte, musica, linguistica,biologia, pedagogia. Le

Giornate scientifiche sonostate organizzate dell’U-niversità degli studi diUdine (Centro interdi-partimentale di ricercadidattica, Centro orien-tamento e Tutorato, Di-partimento di Fisica, Di-partimento di Matema-tica e informatica,Facoltàdi Scienze matematiche,fisiche e naturali) e dalLiceo scientifico “Coper-nico” di Udine, con la col-laborazione dell’Itc “De-ganutti”, dell’Istituto d’ar-te “Sello”, del Liceo clas-sico “Stellini” di Udine,dell’Iti “Solari” di Tol-mezzo e con il contributodell’Iti “Malignani”, delLiceo scientifico “Mari-nelli”, del Conservatorio“Tomadini”, delle Sezio-ni di Udine di Aif e Ma-thesis e del Mce del Friu-li-Venezia Giulia.

Quando le nuove tecnologie coinvolgono anche la didattica

E adesso la new-economy si studia in videoconferenza

Dal 6 al 17 marzo XI Edizione delle Giornate scientifiche

L’informatica alla scopertadelle influenze reciproche

Prof. Cristina Compagno e prof. Flavio Pressacco Prof. Marisa Michelini e prof. Furio Honsell

25 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

Èstata pubblicatasulla Gazzetta Uf-ficiale del 1 marzo

la Circolare esplicativache ha aperto i terminiper la presentazione delledomande di contributoall’imprenditorialità fem-minile previsti dallaL.215/92. Questo quar-to Bando presenta alcu-ne importanti novità tesea rendere maggiormen-te flessibile lo strumen-to agevolativo e accessi-bile a un più vasto pub-blico. Per la regione Friu-li-Venezia Giulia, la dis-ponibilità finanziaria èdi 2 miliardi 900 milio-ni ed è, quindi, impor-tante conoscere i requi-siti di ammissibilità e icriteri di priorità in baseai quali saranno erogatii fondi per capire se ilproprio investimento ri-entra tra quelli ammis-sibili e per presentarecorrettamente la do-manda.

Le agevolazioni posso-no essere richieste dallepiccole imprese del set-tore artigiano, industriale,del commercio, del turi-smo, dei servizi e dell’a-gricoltura costituite comeimprese individuali ge-stite da donne; società dipersone e società coope-rative in cui il numerodi donne rappresenta al-meno il 60% della com-pagine sociale; società dicapitali in cui le donnedetengono almeno i dueterzi delle quote di capi-tale e rappresentano al-meno i due terzi del to-tale dei componenti del-l'organo d'amministra-zione.

Il finanziamento è con-cesso a fronte delle spesesostenute a partire dal1° gennaio 1999 per larealizzazione di pro-

grammi di investimentovolti all’avvio di nuoveattività, all’acquisto diattività preesistenti, allarealizzazione di proget-ti aziendali innovativi eall’acquisizione di servi-zi reali. In particolare,l’acquisto di un’attivitàgià avviata può avveni-re, oltre che mediantecessione dell’attività stes-sa, anche tramite ces-sione di un ramo azien-dale ovvero tramite uncontratto di affitto quin-quennale. Sono, comun-que, escluse dal finan-ziamento agevolato lespese sostenute per l’ac-quisto di terreni, fabbri-cati, i beni acquistati me-diante commesse inter-ne ovvero oggetto di au-tofatturazione.

I soggetti interessatihanno la possibilità dirichiedere l’agevolazio-ne secondo il regime “deminimis” che prevede l’e-rogazione di un contri-buto in conto capitale -a fondo perduto - pari al50% del valore dell'inve-stimento (60% nei comuniin deroga 87.3.c). Le do-mande di finanziamen-to, predisposte utilizzandol’apposita modulistica,dovranno essere inviateal Ministero dell’Indu-stria con raccomandataAR entro il 31 maggio2001. Nel termine di 90giorni, il Ministero prov-vederà a stilare le gra-duatorie e successiva-mente a trasmettere aibeneficiari i decreti diconcessione.

Le graduatorie saran-no formate sulla base diprecisi indicatori che pre-mieranno la imprese checreano occupazione, so-prattutto femminile, quel-le che investono in nuovibeni e le imprese la cui

compagine sociale è in-teramente composta dadonne e che attivano si-stemi di commercio elet-tronico e certificazionedi qualità. Il Ministerorenderà disponibile laprima quota del contri-buto, pari al 30% del to-tale, entro 30 giorni dallapubblicazione della gra-duatoria, mentre il saldofinale sarà erogato soloa completamento dei la-vori e dietro presenta-zione della documenta-zione finale di spesa.

La Camera di com-mercio di Udine, in col-laborazione con il Comi-tato per la promozionedell’imprenditorialitàfemminile, organizza peril 23 marzo 2001 un con-vegno dal titolo “Impre-sa Donna - la legge 215e oltre” cui partecipe-ranno, tra gli altri, unfunzionario ministeria-le che spiegherà le ca-ratteristiche e le pecu-liarità della legge e unprofessionista che illu-strerà le modalità per lapredisposizione della do-manda di contributo. Perinformazioni, modulisti-ca e adesioni al convegnocontattare il Punto nuovaimpresa della Camera dicommercio di Udine aiseguenti numeri telefo-nici: 0432/273542-273540-273508.

Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la Circolare esplicativa

Imprenditorialità femminile:disponibili quasi 3 miliardi

La Camera di commer-cio di Udine, forte del-l'esperienza maturata

con il sito www.madein-friul.com, in collaborazionecon l’Azienda Speciale Ricer-ca & Formazione, organizzadegli incontri operativi di unagiornata su argomenti “caldi”legati all’e-commerce e al mar-keting online. I seminari si ri-volgono a imprenditori e anuovi imprenditori friulaniche desiderano lanciare unprogetto di commercio elet-tronico, e si propongono di of-frire dei validi strumenti ope-rativi per affrontare il nuovocontesto Internet. I workshop

sono dei momenti di incontrotra i docenti, che provengonoda esperienze web di succes-so, e operatori del settore:delletavole rotonde per la discus-sione di tematiche specifichelegate al lancio dell’impresanel web.

I workshop specialisticimetteranno a fuoco le pro-blematiche legate al com-mercio del vino, al commer-cio di alimentari, all'eroga-zione di servizi turistici on-line e ne approfondiranno pe-culiarità, punti di forza e didebolezza, proponendo unapossibile rosa di soluzioni.Due workshop di più ampio

respiro accompagneranno iseminari specialistici, af-frontando le tematiche lega-te allo sviluppo di un pianodi impresa, il business plan,necessario strumento per lamessa in atto di un progettoimprenditoriale in internet;le strategie di marketing daadottare per promuovere ilsito online.

I workshop conteranno sullapresenza di esperti del setto-re legati a siti di fama na-zionale come Paolo Tomboli-ni di Esperya <http://www.esperya.com/> , Fa-brizio Moglia della VencoComputer che ha curato il

progetto del sito di Catana-buta <http://www.catana-buta.it > , Pierpaolo Maggi,consulente di Etnoteam, cheha curato il sito di Cisalpi-na <http://www.cisalpi-na.it/>, Massimo Pulcini eMonica Rudes di Simulwa-re <http: //www.simulwa-re.it/>e Valerio Mondini, con-sulente e formatore per Ifoae Istud. Gli esperti, che hannocurato la messa online di pro-getti di impresa recensiti dallemigliori riviste del settore,quali E-business News e Com-mercio elettronico, illustre-ranno i loro casi di successoe riveleranno agli imprendi-

tori friulani le strategie e letattiche per avere successo sulweb.

Data la peculiarità degliargomenti trattati, i works-hop si terranno in aula in-formatica, per cui si richiedeuna conoscenza di base dellanavigazione con Internet Ex-plorer o Netscape. I corsi sonoa numero chiuso. Ogni works-hop sarà ripetuto in tre edi-zioni diverse, tra marzo e mag-gio: le date saranno pubbli-cate sul sito della Camera dicommercio <http:/www.ud.camcom.it/> , dove sarà pos-sibile scaricare il modulo perl’adesione ai workshop, le

istruzioni per la compilazio-ne e i programmi dei semi-nari. Le iscrizioni sono aper-te fin d’ora. I costi per la par-tecipazione ai workshop sonoi seguenti: partecipazione unworkshop: 200.000 lire (Ivainclusa) partecipazione a treworkshop: 500.000 lire (Ivainclusa); partecipazione aquattro workshop: 650.000lire (Iva inclusa); partecipa-zione a cinque workshop:750.000 lire (Iva inclusa). Perulteriori informazioni: PuntoNuova Impresa,via Morpurgo12, 3° piano con tel. 0432273270, 0432 273509. [email protected]

Da marzo fino a maggio all’Azienda Speciale Ricerca & Formazione gli incontri specialistici per l’e-commerce e il webmarketing

Workshop su commercio elettronico

CCIAA NEWS

Si è conclusa alla finedi febbraio l’inda-gine condotta dal

Catas di San Giovanni alNatisone, su incarico del-l’Enea, finalizzata a in-dividuare un percorsoideale per il recepimen-to della direttiva comu-nitaria “sulla limitazio-ne di composti organicivolatili dovuti all’uso disolventi”. Nell’arco di duemesi, sono state contat-tate 170 aziende che alloro interno effettuanola verniciatura del legnocon prodotti a base di sol-venti, alle quali un teamdi intervistatori ha sot-toposto un questionarioformulato dal Catas. Cen-toquindici le intervisteeffettuate fino a ora, delladurata media di 2 ore cia-scuna. Delle aziende in-tervistate, 70 hanno con-sentito il prelievo di cam-pioni per l’analisi chimi-ca del residuo secco con-tenuto nel prodotto ver-niciante pronto all’uso,analisi effettuata gratui-tamente nei laboratoridel Catas, mentre 20hanno rifiutato di esse-re intervistate adducen-do, come motivazione, dinon avere sufficientetempo a disposizione perrispondere alle doman-de. In realtà le imprese,soprattutto quelle di pic-cole dimensioni, sonopoco propense a divul-gare dati di tipo am-bientale per il timore chenon siano trattati con ri-servatezza.

Nonostante le rassicu-razioni fornite dai ricer-catori e dai tecnici delCatas, che hanno garan-tito l’utilizzo dei dati rac-colti a puro fine statisti-co e in forma assoluta-mente anonima, la diffi-denza è rimasta moltoelevata. Nonostante ciò, ilCatas ritiene che la per-centuale di adesioni siada ritenersi positiva e havalutato in modo parti-colarmente favorevolel’atteggiamento degli im-prenditori,che hanno ma-nifestato un buon inte-resse ad approfondire leconoscenze sulle tecno-logie “più pulite”, che tral’altro in molti casi con-sentono di ottimizzarel’utilizzo delle materieprime e dei cicli produt-tivi. La prossima fase delprogetto di ricerca ri-guarderà la valutazione,dal punto di vista tecnico

ed economico, delle mo-dalità migliori per l’ade-guamento delle impresealla normativa europea.

Il direttore del Catas,ingegner Angelo Spe-ranza, ha ricordato infinealle imprese che la pos-sibilità offerta dal legis-latore italiano non va sot-tovalutata: “Le aziende,infatti - spiega Speranza-, per la prima volta sonochiamate a farsi parte at-tiva nel recepimento diuna normativa europea,dando così modo, a chimaterialmente la tra-sformerà in legge, di pre-disporla a misura d’im-presa, fornendogli anchetutti gli elementi indi-spensabili per individuaregli strumenti agevolati-vi più idonei a sosteneregli oneri a cui le impre-se medesime andrannoincontro per adeguarsialle nuove norme”.

Incaricato dall’Enea sull’uso dei solventi

Il Catas ha “testato” 170 aziende in 2 mesi

“Convegnoalla Cciaail 23 marzodal titoloImpresaDonna”

26 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

Cercare di capire qualè la forza competiti-va della provincia di

Udine all’interno dello sce-nario nazionale ma so-prattutto in confronto con lerealtà economiche vicinenon è molto semplice poi-ché tanti sono gli indicato-ri sociali, economici, am-bientali, relativi alle infra-strutture, alla popolazioneche si possono utilizzare equindi, dalla scelta di al-cuni piuttosto che di altriemergono classifiche checollocano la nostra provin-cia in posizione diverse. Ac-cade poi che i valori degliindicatori presentino unaforte omogeneità, al puntoche una posizione arretra-ta di una provincia non im-plica necessariamente unasituazione di disagio o discarsa competitività.

Recentemente l’Union-camere ha pubblicato l’At-lante della competitivitàdelle province che proponeoltre trecento tra dati sta-tistici e relative elabora-zioni. Da questa grandemassa di informazioni ab-biamo sintetizzato gli in-dicatori che sembrano piùefficaci per capire il Friu-li, la sua società e la suaeconomia, in particolare ab-biamo provato a confron-tarlo con il Nord-Est nelquale e collocato e con ilquale compete (Nord-Estche comprende oltre alla

nostra regione anche il Ve-neto, il Trentino-Alto Adigee l’Emilia Romagna), oltreovviamente all’Italia, maanche di capire la posizioneoccupata nella graduatoriadelle 103 province italianee in quella del Triveneto(sono 13 le province del Tri-veneto).

Questi indicatori sonostati raggruppati in sei areetematiche: indicatori de-mografici, del mercato del la-voro, indicatori riguardan-ti la società, indicatori sul-l’ambiente, l’economia e leinfrastrutture. Osservan-do la demografia si notanodue importanti cambia-menti: il primo, noto da di-versi anni, riguarda l’in-vecchiamento della popo-lazione. La popolazione conetà inferiore a 15 anni inprovincia di Udine (cioè lapopolazione giovane) è ap-pena l’11,6% del totale afronte di una media nazio-nale del 15%. In realtà so-lamente la provincia di Bol-zano presenta un indica-tore superiore al valore na-zionale. Udine si colloca incoda alla classifica sia na-zionale (82° posto) sia delTriveneto (terzultima po-sizione prima di Gorizia eTrieste).

Il secondo carattere ri-guarda l’immigrazione: inprovincia di Udine si regi-strano 1.953 stranieri per100mila abitanti. Attual-

mente gli immigrati rap-presentano una componenteancora ridotta se confron-tata con la popolazione. Ildato della provincia si pone,infatti, sotto la media na-zionale (2.170), è inferioreanche a quella del FriuliVenezia Giulia (3.318) e delNord-Est (2.649). Udine sicolloca al 39° posto dellaclassifica nazionale e al 9°posto nel Triveneto (in-dubbiamente dove le eco-nomie sono maggiormenteindustrializzate come Ve-rona, Vicenza, Treviso piùelevata è la presenza distranieri). Ma l’immigra-zione è destinata ad esse-re sempre più una compo-nente importante della po-polazione se già i dati re-lativi al 1999 indicano chei residenti stranieri in pro-vincia di Udine sono pas-sati in un anno da 8.300 a9.500 unità.

La situazione del mer-cato del lavoro in provin-cia di Udine si presenta mi-gliore se confrontata con lamedia nazionale e sostan-zialmente in linea con ilNord-Est dove però emer-gono alcune province contassi di partecipazione allavoro particolarmente ele-vati le cui economie si pon-gono a ridosso delle regio-ni del nord Europa. Il tassodi attività provinciale è del48,8%, percentuale supe-riore a quella nazionale

(47,9%), al punto da occu-pare la 42.a posizione, manel Triveneto, Udine si col-loca solo al 10°, posto benlontana da Bolzano e da Vi-cenza che guidano la clas-sifica sia del Nord-Est sianazionale con una percen-tuale rispettivamente del57,4% e del 56,5%. Dallasituazione dell’occupazio-ne, invece, si nota come pocomeno di un terzo degli oc-cupati risulti indipenden-ti (28,1% e 6° posto occu-pato tra le province del Tri-veneto). Tra i giovani com-presi nella fascia di età cheva dai 15 ai 24 anni, in pro-vincia di Udine il 33,6% èoccupato. Questo dato è su-periore alla media nazio-nale che è di 25,2% ma èinferiore rispetto alle altreprovince del Triveneto, so-prattutto rispetto alle pro-vince venete (Padova, Vi-cenza e Treviso in partico-lare) con le quali il “gap” èanche di 10 punti percen-tuali. Il tasso di occupazio-ne totale per la provinciadi Udine è del 46%, tale per-centuale colloca la provin-cia al 42° posto nazionalee all’11° posto nel Trivene-to. Un altro dato interes-sante è il tasso di disoccu-pazione che in provincia diUdine è del 5,7% ben al disotto della media naziona-le di 11,4% e che pone Udineal 35° posto nella classifi-ca nazionale, ma superio-

re al 4,6% che rappresen-ta la percentuale del Nord-Est. Nella sostanza si trat-ta valori fisiologici che ma-nifestano una sostanzialepiena occupazione.

Infine se si osservano leunità di lavoro non regola-ri sul totale delle unità la-vorative Udine con un va-lore del 15,2% si attesta al87° posto molto al di sottodella media nazionale cheè di 22,6% ma anche delleprovince del Triveneto su-perata solo da Venezia,Trie-ste e Gorizia.

L’economia presentamaggiori elementi di preoc-cupazione se confrontatacon le altre province del Tri-veneto. In provincia diUdine, nel triennio 1996-1999, il tasso di natalitàdelle imprese è stato inmedia di 6,6, un valore in-feriore sia alla media na-zionale (7,6 infatti la pro-vincia è agli ultimi postidella classifica, 97.a) chealla media del triveneto(7,8) dove occupa la penul-tima posizione (all’ultimoposto Belluno).

Per quel che riguarda ilsettore delle imprese arti-giane in provincia di Udineci sono 27 imprese artigia-ne ogni 100 imprese. Lamedia nazionale è di 24,7imprese artigiane su 100,mentre nel Nord-Est la per-centuale sale al 28,3%. In-dubbiamente nella provin-

cia di Udine l’artigianato èuna realtà molto impor-tante e colloca la nostra pro-vincia al pari di Treviso,Verona e Vicenza, che sonole economie più forti delTriveneto.

Il valore aggiunto pro-dotto dalle imprese arti-giane provinciali è pari al14,9% del totale, superiorealla media italiana che èdell’11,9%. Udine nella clas-sifica nazionale si collocaal 35° posto mentre, consi-derando le province del Tri-veneto, si attesta al 8° postoal di sotto la media che èdi 16,2%. In questo casol’artigianato di Treviso eVicenza, che come abbia-mo visto, costituisce simil-mente ad Udine una parterilevante dell’economia lo-cale, concorre per circa il20% alla formazione del va-lore aggiunto provinciale.

Le imprese di grandi di-mensioni (con oltre 200 ad-detti) sono ridotte nel Tri-veneto, ma l’intero Nord-Est, è caratterizzato da unanotevole presenza di pic-cole e medie imprese. Glioccupati nella grande im-presa (con oltre 200 addet-ti) a Udine sono solo il 9,7%del totale degli addetti. InItalia invece questa per-centuale sale al 21,5%, nelNord-Est al 15,3%.

L’economia del Nord-Estappare trainata soprattut-

Dall’Atlante dell’Unioncamere sulla competitività delle province

I punti di forza e di debolezzadella provincia di Udine

CCIAA NEWS

INDICATORI SOCIALI Udine Italia Nord-Est Posiz. in Italia

Posiz. nelTriveneto

Consumi finali procapite (in migliaia di lire)

Autovetture circolanti per mille abitanti

Incidenti stradali per mille abitanti

Incidenti stradali per autovetture circolanti (*1000)

Diffusione Stampe per mille abitanti (migliaia di copie)

Dotazione di infrastrutture sociali (Italia=100)

Delitti per 100mila residenti

Indice Censis presenza crimine associato

26.843

581

4,2

7,3

76,9

96,6

4.882

1,11

22.014

534

3,6

6,7

52

-

5.365

-

26.426

559

4,7

8,4

68

-

4.756

-

17°

14°

33°

40°

12°

50°

41°

INDICATORI SUL MERCATO DEL LAVORO Udine Italia Nord-Est Posiz. in Italia

Posiz. nelTriveneto

Tasso di attività

Tasso di occupazione

Tasso di occupazione (classe 15-24)

Tasso di disoccupazione

Occupati indipendenti (%)

Lavoro "sommerso"

48,8%

46,0%

33,6%

5,7%

28,1%

15,2%

47,9%

42,4%

25,2%

11,4%

28,4%

22,6%

51,7%

49,4%

n.d.

4,6%

29,8%

17,1%

42°

42°

43°

35°

68°

87°

10°

11°

12°

10°

INDICATORI DEMOGRAFICI Udine Italia Nord-Est Posiz. in Italia

Posiz. nelTriveneto

Popolazione fino a 15 anni

Stranieri per 100mila abitanti

11,60%

1.953

15%

2.170

12,30%

2,649

82°

39°

11°

(segue a pagina 27)

27 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

to dalle esportazioni. Pos-siamo dire che è “un’areaproiettata all’esterno”. Iltasso di apertura (inter-scambio commerciale sulPIL) in provincia di Udineè di circa 45 in linea con lamedia nazionale che è di43,4, ma molto alto è ri-sultato il tasso di apertu-ra di alcune province delTriveneto come Pordenone(61,6), Treviso (58,4) e Vi-cenza (addirittura 84,8). Lapropensione all’esporta-zione per Udine è pari a30,7, un dato sempre su-periore alla media nazio-nale che è di 23, ma infe-riore alla media del Trive-neto (31,3) e del Friuli Ve-nezia Giulia (33,9).

Il reddito procapite inprovincia di Udine è di circa37 milioni di lire mentre ildato nazionale si attestaintorno ai 31 milioni di lire.Udine occupa nella classi-fica generale la 25°posi-zione. Tra le province delTriveneto Udine occupa la9.a posizione. Il valore ag-giunto per addetto occupa-to in attività extra-agrico-le è stato in Italia di 100,in provincia di Udine 101,2.

I consumi pro capite inprovincia sono stati di quasi27 milioni (17° posto in Ita-lia) rispetto alla media na-zionale che è di poco più di22 milioni. Sono elevati iconsumi delle province delNord-Est, Udine si collocaall’8° posto nel Triveneto.Il numero dei protesti inprovincia rispetto alla po-polazione è di 1.493 ogni100mila abitanti, molto aldi sotto della media nazio-nale che è di 5.160. Questodato colloca Udine al 5°posto nella classifica na-zionale (in questo caso ilvalore dell’indicatore valetto in ordine crescente)preceduta in classifica daBelluno, Trento, Treviso e

Bolzano.Tra gli indicatori socia-

li, relativi alla vita quoti-diana, il numero di auto-vetture circolanti in pro-vincia di Udine per milleabitanti è di 581; questonumero è superiore allamedia nazionale che risul-ta essere di 534. Udine sipone al 14° posto in Italia eal 3° posto nel Trivenetodopo Gorizia e Pordenone.Superiore alla media èanche il dato relativo agliincidenti stradali. In pro-vincia di Udine si verifica-no 4,2 incidenti stradaliogni mille abitanti mentrela media nazionale è di 3,6.Elevato in regione è ancheil rapporto tra gli inciden-ti stradali ed il numero diautovetture in circolazione(9,8) contro una media na-zionale di 6,7. La provinciadi Udine ha un rapporto di7,3 (8.a posizione nel Tri-veneto).

Se consideriamo il nu-mero quotidiani e dei set-timanali stampati si regi-stra per Udine un valoredi quasi 80 mila copie permille abitanti contro unamedia nazionale di 50 milastampe (12.o posto in Ita-lia) mentre nel Nord-Est sihanno 68mila copie sem-pre per mille abitanti (Udineoccupa la 5.a posizione nelTriveneto).

Buona è la situazione re-lativa alla sicurezza. I datidel Censis indicano cheUdine è tra le 10 città inItalia con meno organizza-zioni malavitose anche se,il numero dei reati rispet-to alla popolazione, è ab-bastanza alto (4.882 ogni100mila abitanti) rispettoalle province del Trivene-to (4.756 per 100mila abi-tanti) ma sempre inferiorealla media nazionale (5.365ogni 100mila abitanti).

Per quel che riguarda ladotazione di infrastruttu-re la provincia di Udine ri-

sulta essere in una posi-zione superiore alla medianazionale per la rete fer-roviaria con 107,2 (Ita-lia=100) e la dotazione diacquedotti e depuratori con110,7 (Italia=100). Scarsoinvece il peso per la pro-vincia dell’aeroporto di Ron-chi e dei porti della regio-ne. Considerando i servizialle imprese Udine si col-loca al 29° posto naziona-le, ma al 3° posto nel Tri-veneto preceduta solo daTrieste e Padova.

L’indice generale collocaUdine al 45° posto in Ita-lia (=100) con un valore di88,7 e al 8° posto nel Tri-veneto. Infatti la dotazio-ne infrastrutturale appareinadeguata: la provincia haun gap medio di 11 puntipercentuali rispetto al dato

medio nazionale e di 14punti rispetto al dato medioregionale. L'indicatore ge-nerale delle infrastrutturedel Nord-Est, messo a con-fronto con le altre realtàterritoriali, evidenzia par-ticolari carenze rispetto alCentro e al Nord-Ovest d'I-talia. Tale scenario porta aconsiderare il problema in-frastrutturale con partico-lare attenzione, tale da es-sere inserito al centro del-l’agenda degli interventi darealizzare nei prossimi anni.

Osservando l’indice Le-gambiente, Udine occupail 18° posto (=82,6) nellaclassifica nazionale guida-ta da Pavia (=100), mentrenel Triveneto è al 3° postopreceduta solamente dalleprovince di Trento e Bol-zano. In conclusione Udine,

pur occupando una posi-zione assai competitiva nelcomplesso dell’Italia, pre-senta alcune “distanze” im-portanti con le economiedel vicino Veneto che co-stituiscono, per affinità pro-duttiva e organizzativa isuoi competitor più ag-guerriti. Emerge l’esigen-za di individuare un nuovopercorso di sviluppo che va-lorizzi i punti di forza pre-senti sul territorio (che puresono emersi in questa breveanalisi) e attenui i fattoridi criticità in modo da farequel "salto di qualità" cherappresenti non più un’e-conomia periferica ma “eu-rocentrica”. I settori suiquali lavorare sono sicura-mente l’interscambio com-merciale con l’estero (doveva rafforzata la posizione

competitiva del Friuli, vannoavviate azioni di marketingterritoriale), la diffusionedell’imprenditorialità (cherappresenta un punto diforza di questa economia),l’ammodernamento del si-stema relazionale (strade,ferrovie ma anche le retitelematiche) che nel pas-sato hanno consentito alFriuli uscire dall’isolamentosociale ed economico mache ora diventa motivo perun nuovo e più pericolosoisolamento economico, in-fine il mercato del lavoropoiché sulle professionalitàumane si potrà avviare quel“salto di qualità” verso unsistema economico “ad altovalore aggiunto” e quindiinnovativo e competitivo.

Ufficio Statistica

CCIAA NEWS

INDICATORI INFRASTRUTTURALI Udine Italia Nord-Est Posiz. in Italia

Posiz. nelTriveneto

Strade e Autostrade

Rete ferroviaria

Metanodotti

Impianti elettrici

Acque e depuratori

Telecomunicazioni

Porti

Aeroporti

Servizi alle imprese

Indice generale

114,1

107,2

84,7

73,9

110,7

98,5

67,3

40,8

87,3

88,7

100

100

100

100

100

100

100

100

100

100

110,4

97,2

98,7

97,2

114,2

102,4

107,2

48,1

82,9

96,6

28°

24°

56°

42°

27°

52°

43°

66°

29°

45°

INDICATORI SULL'ECONOMIA Udine Italia Nord-Est Posiz. in Italia

Posiz. nelTriveneto

Tasso di natalità delle imprese (1996-99)

Imprese artigiane (%)

Valore Aggiunto artigianato (%)

Addetti per classe oltre 200 addetti

Propensione all'esportazione (1998)

Tasso di apertura (1998) delle esportazioni

Valore Aggiunto procapite (in migliaia di lire)

Valore aggiunto per addetto attività extra-agricole (N.I. Italia=100, 1996)

Protesti per 100mila abitanti

6,6

27,0%

14,9%

9,7%

30,7

45,1%

37.391

101,2

1.493

7,6

24,7%

11,9%

21,5%

23

43,4%

31.729

100

5.160

7,8

28,3%

16,2%

15,3%

31,3

51,2%

39.486

102,3

2.125

97°

42°

35°

49°

27°

35°

25°

24°

99°

12°

10°

(segue da pagina 26)

28 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

In base al Decreto del 24 febbraio 2000 del Ministero delle Politiche Agricole

Ecco le tabelle per l’assegnazionedel gasolio agricolo agevolato

CCIAA NEWS

PRODUZIONI AGRICOLE

VIVAIO - BARBATELLE Lt/Ha VIVAIO Lt/Ha ORTI GENERICI Lt/HaLavori preparatori di base (scasso) 80 Zappatura (e altri lavori al terreno) 120 Lavori preparatori di base (scasso) 80Aratura 90 Concimazione 13 Preparazione terreno 110Fresatura 30 Trattamenti/diserbo 60 Trapianto/semina 34Concimazione 13 Trapianto 41 Concimazione 14Trapianto (con agevolatrice) 40 Espianto 60 Diserbo/trattamenti 13Rincalzatura 12 Trasporti vari 32 Raccolta (agevolatrice) 49Trattamenti 120 Irrigazione 204 Trasporti vari 26Potatura 40 Irrigazione 299Raccolta (agevolatrice) 40Trasporti vari 32Irrigazione 204

ASPARAGO Lt/Ha FRAGOLA Lt/Ha PRATO PASCOLO Lt/HaLavori preparatori di base (scasso) 80 Lavori preparatori di base (scasso) 80 Decespugliamento infestanti 22Apertura asparagiaia 20 Preparazione terreno 90 Falciatura 13Chiusura asparagiaia 60 Concimazione 28 Arieggiamento/andanatura 13Concimazione 18 Diserbo/trattamenti 52 Raccolta 13Trattamenti 13 Trasporti vari 26 Trasporti vari 32Trasporti vari 26 Irrigazione 185Irrigazione 185

SET-ASIDE NON COLTIVATO Lt/HaAratura/Estirpatura/Fresatura 90Erpicatura 30Falciatura 13Diserbo 12

TABELLA ASSEGNAZIONE GASOLIO AGEVOLATO PER L’AGRICOLTURA ANNO 2001'Consumi medi dei prodotti petroliferi per produzioni agricole, interventi saltuari, silvicoltura, macchine a benzina, non contemplate nell'allegato al'Decreto 24 febbraio 2000 del Ministero delle Polit. Agric. e Forestali, come da Decreto della Direz. Reg. dell'Agricoltura n. 18 del 01 febbraio 2001

, ,

ALTRE LAVORAZIONI ED OPERAZIONI U.M. Litri OPERAZIONI Lt/Ha Lt/OraAbbattimento pioppi: Taglio ora 1 Ripuliture con decespugliatore 10Abbattimento pioppi: Trasporto ora 6,4 Taglio ed allestimento con motosega 15Carico bietole t 0,75 Esbosco 20Decespugliazione con braccio decespugliatore ora 5 Spaccatura legna 8Disinfestazione con stereovaporizzatore mq 1,5 Trasporti vari 25Essiccazione foraggi q.le 20Essiccazione Mais q.le 2,2

Essiccazione Soia q.le 2,2MACCHINE ALIMENTATE A BENZINA

Estirpatura ha 34Estirpo ceppaie ora 10

MACCHINE ED OPERAZIONI Lt/Ha Lt/Ora

Frangizollatura media ha 30ATOMIZZATORI a spalla 1

Fresatura ha 25CARRI RACCOLTA FRUTTA - raccolta/potatura 35

impianto vigneto (distribuzione/inserimento pali/fili) ora 15DECESPUGLIATORE 1

Irrigazione antibrina e antigelo ha 30MOTOCOLTIVATORE - Fresatura 20

Legatura viti ha 10MOTOFALCIATRICI - Falciatura 10

Pacciamatura ha 10MOTOSEGA - Taglio legno 1

Pescicoltura - pulizia vasche e ripristino argini ora 20MOTOZAPPA - zappatura 10

Pescicoltura - ricircolo acque per ossigenazione ora 10Preparazione terreno colture poliennali ha 90Pulizia-espurgo fossi (Consorzi bonifica) ora 20Rincalzatura ha 20Ripuntatura ha 50Riscaldamento (forzatura) barbatelle mcxgg/365 40Riscaldamento latte hl 1,8Riscaldamento serre (Ltxmcxgiorni/365) mcxgg/365 18Ruspatura e livellamento terreno ora 30Sarchiatura ha 10Spandimento letame (compreso caricamento) ha 30Spandimento liquame ha 20Trattamento piralide con trampolo ha 6Trivellazione ora 20Vibrocoltura media con scarificatore ha 30

Le lavorazioni evidenziate sono maggiorate del 50% come previsto dalla delibera regionale 133 del 19 gennaio 2001 che,in applicazione dell'art. 1 comma 5 del DM 24/02/2000, considera la condizione pedologia prevalente del F. V.-G. quellaa medio impasto.

*I consumi si riferiscono alla specie base tenendo conto nella trasformazione dei coefficienti di normalizzazione previ-sti dal D.M. 18.3.1998.

29 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

Non è solo la ricon-ferma e la tenutadei 30 mila visita-

tori a chiudere positi-vamente la 15^ edizionedi Alimenta, quanto piut-tosto la qualificata e ac-cresciuta presenza dioperatori e addetti delsettore, pari al 40%, chehanno fatto visita aglistand delle aziende espo-sitrici. Ma nel bilanciofinale di Alimenta 2001si dovranno aggiungerei riscontri che da qui aqualche mese registre-ranno le aziende regio-nali dell’agro-alimenta-re che hanno partecipa-to alla convention d’af-fari “Alimenta by Fvg”incontrando in Fiera 60buyer italiani, europeie extra-Cee.

Il cammino intrapre-so dalla Fiera per con-fezionare un’ Alimentasempre più attraente siadal punto di vista espo-sitivo che commercialeè quello giusto: si tratta,ora, di perseguire e raf-forzare tutti quegli in-gredienti che concorro-no a specializzare ulte-riormente questo ap-puntamento rendendo-

lo l’evento espositivo delnord – est per l’agro-ali-mentare e la ristorazio-ne dove convivono due“anime” distinte ma traloro complementari: tra-dizione e innovazione,vale a dire prodotti dinicchia da salvare o ri-scoprire e nuove pro-duzioni legate a nuoveabitudini alimentari.

Dopo le passerelle de-

dicate ai prestigiosi Crudi Cialla, di Rossazzo eal “futuro” Cru Refoscodi Faedis, l’attenzione eil palato degli espertisono stati catturati daicinque campioni pre-sentati in forma anoni-ma nella degustazioneguidata del Cru di Ra-mandolo, prima Docg(Denominazione Origi-ne Controllata e Garan-tita) del Fvg: a presen-tare questo straordina-

rio prodotto dell’enolo-gia friulana è interve-nuto Paolo Comelli, pre-sidente del ConsorzioTutela Ramandolo diNimis (60 ettari coltiva-ti) al quale fanno capo21 produttori 16 dei qualisono anche imbottiglia-tori per una produzioneannua di 150.000 botti-glie.

Un inaspettato profu-mo di tartufo nero no-strano – proveniente daTorreano di Cividale eraccolto in oltre 120 pre-giati pezzi da Lauro DeVincenti, presidente del-l’azienda vinicola Val-chiarò – ha degnamen-te accompagnato la de-gustazione di chiusurache ha messo in tavolaalcuni dei prodotti piùinteressanti tra quelliche per cinque giorni diesposizione sono stati alcentro della curiosità edell’interesse dei visita-tori nell’area espositivadedicata alle produzio-ni tradizionali, ai sapo-ri da salvare e ai prodottisimbolo dei presidi diSlow Food accostandogiacimenti enogastro-nomici del Friuli.

I visitatori hanno superato quota 30 mila

Coi prodotti tipici cresce Alimenta

Attualità

Una doppia primoge-nitura. E' quantopuò vantare il "Ra-

mandolo", l'inconfondibilevino bianco dal caratteri-stico abboccato prodotto inun ambiente unico per mi-croclima e microzona. Spie-ghiamo il perchè: il "Ra-mandolo" è stato il primo"cru" della regione al qualesono seguiti Cialla e Ro-sazzo, mentre è allo stu-dio il Refosco di Faedis.Mentre, ora, è arrivata laseconda grande occasioneper il "Ramandolo", rico-nosciuto prima Docg delFriuli-Venezia Giulia. Unaprestigiosa tappa che benpreannuncia il futuro inquest'inizio di terzo mil-lennio. La Docg, presen-tata ad Alimenta 2001, rap-presenta un cammino cheparte da lontano, passan-do appunto attraverso il"cru", quando significati-vo fu l'impegno dell'allorapresidente della Coopera-tiva agricola di Ramando-lo, Dario Coos, e dall'as-sessore comunale all'agri-coltura del tempo Giusep-pe Longo. "E' un premio -ha osservato Longo - allatenacia con cui i viticolto-ri si sono impegnati in que-

sti anni dopo il riconosci-mento della Doc, che si èrivelata un eccezionale sti-molo al rilancio della viti-vinicoltura, soprattuttonella zona di Ramandolo.Tanto da essere indicatacome modello nella regio-ne. E' il premio - ha os-servato ancora l'ex sinda-co di Nimis - anche di 20anni di lunghe battaglie,avviate quando c'era an-cora poca sensibilità nelsettore riguardo all'esi-genza di salvaguardare unprodotto così pregiato. Unrisultato, oggi, di cui esse-re orgogliosi, produttori eamministratori".

"E' una bella soddisfa-zione - ha osservato ancheDario Coos -.". Giusta sod-disfazione e un pensieroper il futuro: "La Docgpotrà portare un miglio-ramento, anche se dob-biamo vedere come saràaccolta dalla gente. La Docgè un passo importante, lazona è piccola, le aziendealtrettanto. E' difficile oraquantificare quali potran-no essere i risultati. Peròla Docg rappresenta unagaranzia per i consuma-tori, un passo avanti moltosignificativo". Ma Coos fa

ancora una considerazio-ne: "Il "Ramandolo" potràdiventare come il Sauter-ne in Francia". Sulla Docgabbiamo sentito anchePaolo Comelli. "Siamomolto contenti - affermal'attuale presidente - deltraguardo che abbiamo rag-giunto. La Docg la vede-vamo come un punto di ar-rivo. Abbiamo fatto passiimportanti: sia per eleva-re la qualità dei vigneti,sia in cantina, investendoin macchinari e tecnolo-gia. Ma adesso che abbia-mo raggiunto il traguardosappiamo che è solo un pas-saggio intermedio per ar-rivare a una qualità sem-pre più elevata".

E i progetti? "Con la Docgporteremo il primo pro-getto del 5B cofinanziatodall'Unione europea. Poi,a breve, ci sarà l'uscita delvolume "Il Ramandolo suiColli orientali del Friuli",un libro finanziato puredalla Camera di commer-cio di Udine, che illustreràparticolarità del vino e ter-ritorio di produzione, conl'obiettivo di invogliare iconsumatori a visitare lesplendide colline di Ra-mandolo".

La novità presentata ad Alimenta

Al Ramandolo la prima Docg Mariarosa Rigotti

“Gli operatoriin Fiera sono aumentati del 40%”

30 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

Ottomila metriquadrati d’artenel capoluogo

friulano, dal 6 al 9 apri-le, per un evento che sipreannuncia senza pre-cedenti. È Arte ExpoUdine 2001, inedita mo-stra-mercato d’operefirmate dai più quota-ti artisti moderni e con-temporanei, che trove-rà spazio in quattro pa-diglioni rinnovati del-l’Ente Fiera, con la par-

tecipazione dei massi-mi galleristi italiani ed’importanti nomi stra-nieri.

Ideatore e promoto-re dell’inedita rassegnaè il dottor Simone Gril-lo, trentenne residen-te a Padova, con allespalle una “fulminan-te” carriera nel campodell’organizzazione dieventi culturali d’im-portanza nazionale.Giovane e intrapren-dente, Grillo ha forma-to due anni fa una so-cietà con ValentinaVanni, perita d’arte delTribunale di Padova,nell’intento di creareuna struttura di riferi-mento nel campo del-l’arte in Italia.

Lo spirito d’iniziati-va e il coraggio im-prenditoriale sono statipremiati da notevolesuccesso, tanto che al-cuni tra gli ultimi even-ti curati dalla società,cioè un’esposizione d’i-

cone russe dal XIV alXIX secolo, allestita aTreviso, e l’Arte Expoa Jesolo nell’estate 2000,hanno riscosso unani-mi consensi da partedel pubblico e degli ad-detti ai lavori. “Il no-stro motto è fare arte -esordisce Simone Gril-lo -, il che significa de-dicare tutte le nostreenergie e risorse almondo artistico, di cuisiamo innamorati. Apartire da quest’ideasiamo riusciti a entrarein contatto con la mag-gior parte degli opera-tori del settore, tra ar-tisti, galleristi e criti-ci”. Così, grazie alla fittarete di rapporti intes-suta con pazienza cer-tosina e fiuto da inten-ditori, la coppia Grillo-Vanni è in grado di met-tere in moto e far fun-zionare una complessamacchina organizzati-va in vista dell’obietti-vo finale: offrire a col-

lezionisti, artisti e ap-passionati l’opportuni-tà di prendere parte aun evento espositivo dispessore davvero in-ternazionale. E proprioquesto accadrà a Udine,quando per tre giorninel quartiere fieristicosi daranno appunta-mento decine di espo-sitori, con oltre duemi-la opere d’arte prove-nienti da tutt’Italia eda varie parti delmondo. “Abbiamo pen-sato di venire qui inFriuli - spiega Grillo -,perché da qualche annomancavano in regionemostre del genere de-dicate in particolare al-l’arte moderna e con-temporanea. Dunque lanostra rassegna rap-presenta un’assolutanovità, che ci auguria-mo possa anche risol-levare le sorti d’un mer-cato locale fino a oggipiuttosto statico e son-nolento”.

Inedita mostra-mercato internazionale d’arte contemporanea alla Fiera di Udine

Oltre duemila opere ad Arte Udine Expo 2001 di Alberto Rochira

Attualità

Simone Grillo

La gestione dell’ini-ziativa è tutta pri-vata, anche se al-

cune istituzioni pubbli-che hanno dato il pro-prio appoggio. In primalinea, ovviamente, laFiera di Udine, ma ancheil Comune e la Provin-cia hanno dato il loro pa-trocinio. “È stata moltoproficua la collabora-zione con Gabriella Zon-tone, commissario spe-ciale della Fiera di Udine- afferma Grillo - e pureil rapporto con gli altrienti locali è stato deci-samente soddisfacente”.Oltre che per curare lepartnership e intratte-nere le indispensabilipublic relations a vasto

raggio, la società si èfatta in quattro ancheper coinvolgere le nu-merose realtà presentiin loco, perché vi fosseuno stretto legame trala manifestazione e ilterritorio. E infatti ad“Arte Expo Udine” pren-deranno parte moltissi-me gallerie friulane: daArtesegno a Palladio, daColussa a Friuli, da ArtePoli a Laboratorio 2 e aNuovo Spazio. “Ci è sem-brato importante - pre-cisa Grillo - raccoglierein un’unica grande ras-segna i principali ope-ratori della regione e igrossi nomi che si di-stinguono a livello na-zionale”.

Una iniziativa privataattenta al territorio

Tra i giganti italianiche parteciperannoad “Arte Expo Udine

2001”, le gallerie “Cafiso”di Milano, “Cardelli e Fon-tana” di Lucca, “San Gior-gio investimenti d’arte” diBari, “Farsetti” di Cortinad’Ampezzo, “Fidesarte” diVenezia, “Astuni” di Fano,“Arte e arte” e “Forni” di Bo-logna. Solo per citarne al-cuni, perché la lista sareb-be lunghissima. Non man-

cheranno stand di esposi-tori esteri, come “MonacoArt” di Montecarlo e la “Vi-sconti”, che possiede galle-rie in tutta Europa, da Vien-na a Lubiana. Quanto aipittori in mostra, si va daOntani (artista dell’annopresentato in esclusiva daAstuni) a De Marchi aBiasi, ma sono presentianche alcuni tra i più gran-di nomi del passato recen-te, come De Chirico, Picas-

so, Mirò, Christo (presen-tato da Arte e arte di Bo-logna). “I pezzi in esposi-zione - fa sapere SimoneGrillo - saranno tantissi-mi, con valori di mercatoche vanno dal milione aitre miliardi di lire”.

In programma anche dueeventi collaterali, pensatinel segno del Friuli: unomaggio al genio di AfroBasaldella, con opere pro-venienti dall’omonima Fon-dazione da poco esposte neimassimi musei statuni-tensi, e un ricordo di Gio-vanni Toffolo Anzil, conuna rassegna di quadri vi-sibili per la prima voltadal pubblico friulano.“Saràdisponibile anche il volu-me della Divina Comme-dia illustrata da Anzil -spiega Grillo -, con tavole af-fiancate dalle terzine tra-dotte in friulano”.

L’intero allestimento, supannelli in velluto, è statocurato con amore per il det-taglio dallo stesso Grillo,che si è avvalso in questocaso della collaborazionedella Europe Stand di Pa-dova. “Abbiamo cercato diorganizzare tutto con lamassima professionalità -dichiara il coordinatore di“Arte Expo Udine” - perchéquesta manifestazione siadi richiamo per tutti i col-lezionisti della regione edel Nordest che fino a oggihanno dovuto percorrere

chilometri per trovare operee autori di loro interesse”.La mostra, però, non è ri-volta solo agli operatori delsettore, ma anche al gran-de pubblico. “Sarà un’oc-casione d’oro non solo perchi aspira ad ampliare ilproprio campo d’acquisto- sottolinea Grillo -, maanche per i curiosi e gliamanti dell’arte che vo-gliono ammirare opere maiviste prima”.

Per il giovane curatored’eventi culturali, la mo-stra-mercato udinese harappresentato un grossosforzo in termini sia d’in-vestimento sia d’organiz-zazione, ma l’attesa è chel’impegno profuso sia ri-pagato dalla piena riusci-ta. La società ha puntatomolto anche sulla promo-zione della rassegna, chesarà pubblicizzata sui mag-giori quotidiani naziona-li, austriaci e sloveni, e sullepiù importanti riviste ita-liane di settore, da “FlashArt” a “Arte” di Mondado-ri, ma anche attraverso stri-scioni, locandine, manife-sti, spot radiofonici e tele-visivi. “Vogliamo dare aquesto evento la massimarisonanza, e non solo in re-gione”, conclude Grillo, cheper la cerimonia inaugu-rale ha già in pista alcunitestimonial d’eccezione, tracui Vittorio Sgarbi e Gio-vanna Melandri. Senza titolo - Olio su tela 1962 (Campigli)Le Arpie (Ausil)

Le gallerie Cafiso di Milano, Cardelli e Fontana di Lucca, San Giorgio di Bari

Ecco i nomi dei protagonisti

31 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

“Preàit, o bonPopul, ne la ue-stra lenga", al

racomandave tal 1820 l’Ar-civescul di Gurize, bons.Josip Walland, biel scrivintla jentrade di un libri diorazions pai siei cristiansdal Friûl orientâl.

Chê sensibilitât e chêusance che, ancje framieçdi improibizions e di per-secuzions (massime te etede ditature fassiste), no sonmai stadis bandonadis daldut, tal mês di Zenâr dichest an a an vût un rico-gnossiment decisîf de bandede Glesie catoliche.

Ai 23 di chel mês, alfin,la Congregazion vaticane“pal cult divin e pe dissi-pline dai sacraments” e àfat bon il decret di aprova-zion de traduzion furlanedal “Lezionari pes dome-niis e pes fiestis”, al ven astâi il libri cu lis leturis deBiblie pes celebrazions eu-carestichis.

Lis Glesiis furlanis diConcuardie-Pordenon, diGurize e di Udin, ch’a ancurade la vore in convigne,a an saludât il decret vati-can cun braure e cun sodi-sfazion.

Il decret, difat, al sblochel’iter pal ricognossimentuficiâl dal furlan tant chelenghe liturgjiche e, in curt,al è di prossumâ ch’al saràpossibil di prontâ in mari-lenghe e di doprâ in formeuficiâl, in dutis lis glesiisde Patrie, ducj ju imprescjch’a coventin par ogni sortedi celebrazion (dal “Mes-

sâl”, cul rituâl pe SanteCene, ai “Rituâi” pe cele-brazion dai Sacraments...).

Su la strade par rivâchest ricognossiment - che,dongje dal valôr liturgjic egleseastic, al à une im-puartance culturâl e sociâlindiscutibil -, a son di me-moreâ al mancul la schiriedes tapis plui resintis, las-sant di bande la tradizionplui antighe di “incultura-zion de fede” e di “evangje-lizazion de culture e des cul-turis” ch’e à marcât la Gle-sie dal Friûl fintremai teete sflandorose de Mari-glesie di Aquilee.

Tal 1971, e salte fûr a Gu-rize, cul “imprimatur” dalArcivescul gurizan bons.Pieri Cocolin, la prime edi-zion dal “Messal furlan seontla edizion tipiche vaticane”,voltât de clape “Int furla-ne” cu la vore di un scjap dipredis e di cristians: Save-rio Beinat, Vigji Filiput,Pieri Londar, Vigji Marcuç,Etelredo Pascul, Checo Pla-cerean, Lelo Pucchio e Eu-logjo Sabadin.

Tal 1979, pe prime voltela Congregazion vaticane“pal cult divin e pe dissi-pline dai sacraments” e no-mene tai siei documents ufi-ciâi la lenghe furlane, no-tantle framieç des fevelisdal grop reto-romanic (“No-titiae” 15).

Un altri moment decisîf alcole tal 1984, cuant ch’etache a saltâ fûr la primeedizion integrâl de Bibliepar furlan. E je l’edizion in8 grancj volums dal editôr

Mario Ribis, cu la traduziondi pre’ Checo Placerean edi pre’ Antoni Beline, cheai 2 di Març dal ’84 e otenancje l’“imprimatur” de pres-sidence de “Conference epi-scopâl taliane”, domandâtdai Vescui bons. Fredo Bat-tisti di Udin, bons. AntoniVitâl Bommarco di Gurizee bons. Abram Freschi diConcuardie-Pordenon.

Tal 1997, lis Glesiis dalFriûl a butin fûr un’ediziongnove de Biblie (voltadechest viaç di plante fûr dipre’ Antoni Beline e publi-cade intun volum unic), ch’eoten un’autorizazion gnovede “Conference episcopâltaliane”, daspò di jessi stadefate buine dai Vescui fur-lans (bons. Fredo Battisti,bons. Antoni Vitâl Bom-marco e bons. SennenCorrà).

Chest test uficiâl al è de-ventât la fonde par prontâil “Lezionari” te edizion ch’esarà “tipiche” e “uficiâl palûs liturgjic” e ch’e saltaràfûr in curt fra lis publica-zions dal “Institût Pio Pa-schini pe storie de Glesiedal Friûl”, in gracie dal co-ordenament dal Vicjari peculture de Arcidiocese diUdin, bons. Duili Corgna-li. La jentrade dal bielvolum, insiorât cu lis mi-niaduris dal “Salteri diSante Lisabete” di Cividât,le an firmade i gnûfs Ve-scui di Udin, bons. PieriBrollo, di Gurize, bons. DinoDe' Antoni, e di Concuar-die-Pordenon, bons. OvidioPoletto.

La lenghe furlane e je uficiâlmentri “lenghe liturgjiche” de Glesie catoliche

“Preàit, o bon popul, ne la uestra lenga”

Pagjine furlane

par cure di Luche Nazzi

“L’Union e varà dirispietâ la di-viersitât cultu-

râl, religjose e lenghisti-che": al sune cussì l’articul22 de “Cjarte europeane paiderits fondamentâi”, fatebuine al “summit” di Nice.E tal articul 21, il gnûf do-cument al improibìs ancjeogni forme di discrimina-

zion par vie di lenghe o dipartignince a une mino-rance nazionâl.

Sichè, il “Bureau euro-péen pour les langues moinsrépandues” (l’Ufici euro-pean pes lenghis manculpandudis), che in dì di vuêal è pressiedût dal sloventriestin Bojan Brezigar, alà rivât adore di otignî un

ricognossiment che, fin talultin, al someave destinâta restâ de bande.

Cundut che lis comuni-tâts lenghistichis e regjo-nâls de “Union europeane”si spietavin alc di plui -difat, ricognossi il “dovê dirispietâ” al vâl dal sigûrdi mancul che no fâ bon ilprincipi di “promovi lis di-viersitâts” -, il pas inde-nant al è ritignût fonda-mentâl. Ancje in previsiondal slargjament de Uniona Soreli jevât e considerantche i Paîs candidâts a sonducj interessâts de presin-ce di lenghis, di culturis edi religjons disferentis.

La sensibilizazion daiguviers e dai componentsdal “summit” e je stadepuartade indevant ancjemidiant dal “Intergrop peslenghis regjonâls e mino-ritariis” dal Parlament eu-ropean.

Il derit a la diviersitât te “Cjarte” dal “Summit di Nice”

La ricjece d’Europe

“Idea d’Oc: inovacion,identitat e esvilup":al è chel chi il titul

sielzût dal Assessorât a lamontagne de Regjon Pie-mont, de clape “Espaci Oc-citan” e de Comune di Ro-cavion par un concors par-dabon origjinâl. Tal mês diFevrâr, a Rocavion su lisAlps piemontesis, a sonstâts premiâts imiôr progjets palsvilup economicideâts di Comuns odi Comunitâts mon-tanis des valadisocitanis e realizâtstal rispiet de iden-titât ocitane (len-ghe, storie, art, te-ritori e culture ma-teriâl).

A podevin conco-ri lis ministrazionspublichis ocitanisdes provinciis diTurin/Torin e di

Coni/Cuneo (Auta Val Susa,Valadas Cluson e Germa-nascha, Pinerolès al pè dimonts, Val Pelis, ValadasPo’-Bronda-Enfernòt-ValVaracha, Val Maira, ValGrana, Val Estura, Vala-das Gés-Vermenanha-Pés,Valadas Monregalesas), lisComunis di Briga Alta eOrmea e chês di Triora e

Olivetta San Michele teprovincie di Imperie, su lisAlps liguris.

Lis condizions pe amis-sibilitât al concors a jerin:la complete realizazion daiprogjets tra 1998 e 1999,une fuarte caraterizaziondi promozion economichee culturâl e un caratar ino-vatîf cetant marcât.

Un concors pe montagne ocitane di Piemont e di Ligurie

Svilup economic e identitât

Un centenâr di fa-çadis di culture,di leteradure e di

memoriis di plante fûrpar furlan: cussì si pro-ferìs la diesime otaveedizion des “Gnovis pag-jinis furlanis”, la rivi-ste de “Union scritôrsfurlans” direzude diRenzo Balzan.

Tal numar dal 2000 aan colaborât autôrs sicuPaola Beltrame, AnnaBogaro, Adrian Ceschia,William Cisilino, LucioPeressi, Agnul Pittanae Lucian Verone.

Cun di plui a compa-rissin, intune traduzionpar furlan, oparis di AnaBlandiana, Dino Buz-zati, Emily Dickinson,Luisa Famos, Lawren-ce Ferlinghetti, VerenaHaller, Hans Kitzmül-ler e Joan Solé i Durany.Insom de riviste, il no-tiziari de “Union”, unesielte di fats furlans ca-pitâts fra 1999 e 2000,la bibliografie dal 1999e la traduzion de leç sta-tâl (n. 482/1999) di dife-se e di promozion desetniis ch’a vivin in Ita-lie (albanese, catalane,gjermaniche, greghe,slovene, crauate, fran-cese, franc-provençâl,furlane, ladine, ocitanee sardegnule).

Tai “Ats de Union”, simarche la nomine dalgnûf president. Tal puestdi Agnul Pittana, ch’alà direzude la clape daiscritôrs furlans d’in-spirazion cristiane par18 agns, tacant dal an

de fondazion, al à stâtsielzût William Cisilino,ch’al varà par conseîrsRenzo Balzan, Anna Bo-garo, Alessandro Car-rozzo, Sergio Fantini,Donato Toffoli e DarioZampa.

La riviste de “Union scritôrs furlans”

Gnovis pagjinis furlanis

Il parlament european

La cuvierte de riviste

33 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

Com’è bello andar perUdine in primavera.La città è godibile

anche soltanto a cammi-narci. Basta guardare casee palazzi, soffermandovi unpo’ lo sguardo, per capirequanto sia vivibile. La genteè sì presa dai ritmi moder-ni, ma non esasperatamentefrenetici. Si può passeg-giare, conversare, bere iltajut anche per strada. Epoi ci sono le mostre. Ap-pena conclusa quella sul-l’Oro degli Avàri, è ancoraaperta Le Arti a Udine nel900 (sede principale nell’exchiesa di San Francesco e“succursale” alla Galleria

d’arte moderna). Sia im-mergendosi nelle piccole esemplici cose del quotidia-no sia cercando esperien-ze di maggiore impegno cul-turale, lo spirito finisce sem-pre per essere appagato. Aquel punto, una pausa ri-storatrice non guasta mai.

Come sempre alla ricer-ca della ristorazione di qua-lità, in questo ancor friz-zante mese di marzo fac-ciamo dunque tappa nel ca-poluogo friulano, al Vitellod’oro, oggi proprietà di An-tonio Sabinot e della suafamiglia. Negli Anni 60-70divenuto famoso per le pro-poste di pesce, il ristoran-

te ha oggi diversificato lesue specialità. “La nostracucina - dice Massimilia-no, figlio di Antonio e chefdel locale - è sì frutto dellatradizione friulana, ma èanche legata a un attentopercorso di innovazione edi creatività. I sapori e iprofumi antichi ci sono an-cora, ma abbiamo puntatomolto al contenimento deivalori calorici dei cibi. I no-stri clienti devono alzarsida tavola soddisfatti nelpalato, ma non appesanti-ti. Naturalmente, nelle pie-tanze entrano soltanto pro-dotti di assoluta qualità”.

Si spiega anche così lafama acquisita dal locale.Negli anni è diventato metadi una clientela raffinata.Politici e artisti di passag-gio a Udine vi si sono fer-mati sempre volentieri.Qualche nome: il presidenteSandro Pertini qui ha gra-

dito Minestra e fagioli e hafatto il “resentin” con lagrappa. E poi il grande Vit-torio Gassman, Sting, JoeCocker…

Al Vitello d’oro, il pesce(rigorosamente di mare, emai proveniente dall’este-ro) occupa tuttora un postoimportante nel menu. Maaltrettanto spazio è riser-vato alle carni. Da tempo,prim’ancora dei recenti fattidi cronaca, la famiglia Sa-binot ha optato per non met-tere in “lista” né filetti nécostate (che a richiesta sonocomunque disponibili), va-lorizzando invece prodotticon i quali la fantasia delcuoco può sbizzarrirsi: maia-lini da latte, anatre, agnel-li, conigli, oche e altri ani-mali da cortile.

“Per la composizione deinostri piatti - è sempre lochef Massimiliano che parla-, le stagioni rivestono unruolo importante. In que-sto periodo primaverile, peresempio, il pesce va per lamaggiore. Un piatto moltorichiesto è il Filetto di SanPietro in cocotte (cotto inumido, col il suo brodo ri-stretto all’olio d’oliva). Inestate, fanno il loro ingressole spezie fresche, tutte col-

tivate da mamma Gigliolanell’orto di casa: basilico,dragoncello, menta, origa-no, cerfoglio… Sono profu-mi che arricchiscono bene lepietanze. Molto apprezza-te, nella stagione calda, leSeppioline al bacon su con-fettura di pomodoro e timo.In autunno, largo ai pro-dotti di bosco: porcini fre-schi e tartufi (bianchi di Ac-qualagna e neri di Norcia)danno corpo a manicaret-ti da gourmet, come i Ra-violini di gallina. D’inver-no, a scelta pesci e carni.Degno di menzione, il Bac-calà in filo (in umido, conpatate e latte), tratto dauna ricetta elaborata nelNovecento dai cuochi deiconti Asquini”.

Al Vitello d’oro il servi-zio è molto curato (tova-gliato in lino, sottopiatti eposateria in argento). Unpasto medio “alla carta”

costa 60-70 mila lire a per-sona, bevande comprese.Ma ci sono anche altre dueproposte: il menu degusta-zione a 75 mila lire (più be-vande) e il menu friulano.Quest’ultimo (almeno peruna coppia, 55 mila lire apersona, più bevande) è adir poco allettante. In marzo,col titolo Aghis di Maran,

propone: Gjambars di la-gune, Sope di caparots, Sar-dons crostolats, Brudiet diromb e, per dessert, Milucssaurits cun spongie e ca-nele (tratto da un’idea delgrande Gianni Cosetti).

Non mancano il carrellodei formaggi e le carte deidolci e dei vini. La cantinaè seguita personalmente

dai fratelli Sabinot. Sonoelencate circa 250 etichet-te, regionali, toscane, pie-montesi e francesi. “Ma noi- conclude Massimiliano -puntiamo soprattutto suivini friulani. Perché, anchein questo segmento dellaristorazione, ci teniamo avalorizzare i prodotti dellanostra terra”.

Al Vitello d’oro, ristorante “in” del centro storico udinese, dove opera la famiglia Sabinot

Carne e pesce della tradizione e un delizioso menu friulanodi Bruno Peloi

Gastronomia

Massimiliano Sabinotpropone ai lettori diUdine Economica una

ricetta adatta alla stagione:Aspa-ragi verdi con piccolo soufflé alpesto e formadi frant (partico-lare formaggio che lo stesso chefsi procura a Nonta, un paesinodella Carnia).

Ingredienti per 4 persone: 1kg di asparagi verdi,125 gr di ba-silico, 1 decilitro di olio extra-vergine d’oliva, 50 gr di Mon-tasio stagionato grattugiato, 15gr di pinoli,10 gr di noci,3 tuor-li d’uovo,4 albumi,100 gr di for-madi frant, sale e pepe. Esecu-zione: lavare e asciugare il ba-silico, frullarlo in un cutter pre-cedentemente raffreddato in con-gelatore, aggiungendo 30 gr diMontasio, i pinoli, le noci e unpizzico di pepe.Ottenuto un com-posto ben omogeneo,unire primai tuorli e in seguito gli albumimontati a neve. Versare il tuttonegli stampi da soufflé ben im-burrati, riempiendoli per trequarti, cospargere con il restanteMontasio e cuocere a bagno-maria per circa 15 minuti a 180gradi.Nel frattempo pelare e la-vare gli asparagi verdi (in que-sta stagione sono reperibili quel-li campani) e cucinarli a vapo-re per 5 minuti circa.Sfornare isoufflé e servire sui piatti con gliasparagi e il formadi frant sbri-ciolato a piacere.

Da abbinare con un vino de-bolmente aromatico, asciutto,snello di corpo, come la Ribollagialla di Walter Filiputti.

La ricetta

La storia del locale èantica. Una significa-tiva traccia della sua

lunga vita si trova su unannuncio economico del gior-nale Il Friuli n. 21 di saba-to 27 gennaio 1849, quan-do il quotidiano costava “Liretre mensili, pagate anteci-patamente”. E’ il periodo incui si combattevano le guer-re d’indipendenza che sol-tanto nel 1861 avrebberoportato all’unità d’Italia.Leggiamo dunque quellacomunicazione commerciale:“Il Trattore al Vitello d’oroin contrada S. Pietro Mar-tire avverte que’ signori, iquali si degneranno ono-rarlo di loro frequenza, chesaranno serviti con tuttasollecitudine e pulitezza inuna Sala decentementeadobbata, che avranno perLire una un pranzo com-posto di minestra, allessocon verdura, rosto, cacciocon frutta, pane e vino, ene’ giorni festivi un piattoin più. L’ora fissata per ilpranzo alla tavola comuneè dalle 1 alle 2 e dalle 3 alle4. Questa specie di abbuo-namento comincia col gior-no primo di febbraro p.v.”.

Edificato certamenteprima del 1849, lo stabiledel Vitello d’oro è stato co-

struito sui resti della se-conda cinta muraria del-l’antica Udine: sull’ingres-so della cucina c’è una la-stra marmorea che l’atte-sta. Ma, anni e date a parte,nei secoli non sono cambiatela “sollecitudine” e la “pu-litezza” riscontrabili ancoroggi nel ristorante “in” udi-nese, riaperto in questi gior-ni dopo un puntiglioso ma-quillage. Dal 1990, il Vitel-lo d’oro è proprietà di An-tonio Sabinot. Con lui col-laborano la consorte Gigliolae i figli Gianluca e Massi-miliano. “Da quando, unadecina d’anni or sono, la ge-stione è passata completa-mente alla nostra famiglia- dice Massimiliano -, ab-biamo apportato continuemigliorie: alla cucina, al-l’ingresso-bar, al giardinet-to, alla cantina.Adesso agliinterni. Ma non abbiamomai snaturato le caratteri-stiche del locale. Vestitonuovo, insomma, però divecchia tradizione”.

Ai clienti è sempre ga-rantita la discrezione. Unaventina di commensali pos-sono trovar posto nell’ap-partata saletta di lavoro.Altrettanti nella sala del-l’antico caminetto-fogolar.La cosiddetta sala delle bot-

tiglie può ospitarne 15. Peraltri venti ancora c’è postonella sala centrale. D’esta-te, nella frescura del ri-chiestissimo giardinetto siaccomodano fino a 50 per-sone.

Massimiliano, giovane edentusiasta, è lo chef del lo-cale. L’arte l’impara dap-prima alla scuola alber-ghiera di Trieste, ma la vera“università” la frequentaall’Astoria di Udine, col “pro-fessore” emerito Giorgio Bu-sdon. Il suo aggiornamen-to è continuo, talché Mas-similiano, appena il tempoglielo consente, fa semprenuove esperienze sul campo,visitando cantine (è som-melier professionista) e ri-storanti di tutt’Italia. In cu-cina, con lui collaborano duecuochi e uno stagista.

In sala, Antonio e Gian-luca Sabinot, con due ca-merieri.

Situato nel centro stori-co di Udine (in via Erasmodi Valvason 4, a due passida piazza San Giacomo), illocale rimane chiuso il mer-coledì per turno di riposo.Prenotazioni e altri contattiallo 0432 - 508982 (anchefax); e-mail: [email protected]; sito internet:www.vitellodoro.com.

Quando il pasto costava soltanto una Lira

35 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

Mangiar bene nelle nostre osterie e trattorie - Sosta alla Frasca di Lauzacco

Deliziosa marcundele piatto antico per gourmet d’oggidi Bruno Peloi

Attualità

Il lavoro in agricoltura hai suoi costi. Come fare aprocurarsi la liquidità

necessaria per dare impulsoall’attività? Semplice! Basta“inventarsi” un agrituri-smo e il gioco è fatto. Dettamolto semplicemente, que-sta è la storia de La Fra-sca, con sede a Lauzacco(Pavia di Udine), in viaGrado numero 10. Una sto-ria iniziatasi nel 1988 quan-do Valter Scarbolo rileval’azienda agricola paterna.

La bella pensatatrova riscontro seianni dopo, nel1994, con l’avviodella ristorazione.Il successo è im-mediato. La clien-tela apprezza e cre-sce. Nel 1998 c’èun ulteriore saltodi qualità: nella ge-stione entra la si-gnora Maria Gra-zia Beltrame, con-sorte di Valter, el’agriturismo di-venta trattoria. Manon cambiano nél’impostazione nélo “spirito” del lo-

cale né, tantomeno, la qua-lità dei prodotti proposti.

La Frasca è facile da rag-giungere. Sullo stradoneUdine-Palmanova, si trovasubito dopo il semaforo al-l’incrocio per Risano: cin-quecento metri sulla sini-stra, in direzione città stel-lata. Il locale è il punto disbocco di tutti i prodotti del-l’azienda agricola di ValterScarbolo: vino, carne suina,ortaggi. I vigneti attual-mente si estendono su una

dozzina di ettari e altret-tanti sono già stati indivi-duati per un futuro svi-luppo. Siamo in zona DocGrave. Qui i bianchi hannoun’ottima riuscita: Tocai,Chardonnay, Sauvignon ePinot grigio. Di qualità purei rossi, tra i quali spiccanoCabernet, Merlot e Refo-sco. Nelle grandi annate,per quest’ultimi due si im-bottigliano dei cru di qua-lità, con l’etichetta Campodel Viotto (restano in bar-rique dai 18 ai 24 mesi). Lacantina accontenta peròtutti i gusti: sono disponibilietichette toscane, piemon-tesi, venete e umbre. Oltreall’attività di vignaiolo inproprio,Valter Scarbolo col-labora nei vigneti (a Casa-li Ottelio di Premariacco)di Joseph Bastianich, ri-storatore a New York epunto di riferimento pertutti i friulani che appro-dano alla Grande Mela.

Degno di nota il lavorosvolto nell’allevamento disuini. Nelle porcilaie ruo-tano in continuazione unaquarantina di maiali: sonoallevati fino alla macella-

zione, effettuata in proprio.I norcini aziendali sono tal-mente bravi che recente-mente sono stati invitatinegli Stati Uniti a dar provadella loro abilità.

Non mancano, natural-mente, gli ortaggi. Tuttiprodotti freschi e legati alciclo delle stagioni.

I cibi proposti da La Fra-sca sono semplici e gusto-si a un tempo. Gli antipa-sti - stagionati al punto giu-sto in due stanzoni con con-dizionatore per tempera-tura e umidità - sono untrionfo di sopressa, osso-collo, costa arrotolata confiletto, guanciale, salame epancetta (quest’ultimi due,anche affumicati). Il “crudo”è invece “importato” dalladitta Lorenzo D’Osvaldo,di Cormons. Primi e secondi,per gli ingredienti base, pe-scano a piene mani nellaproduzione della casamadre. Da ricordare lezuppe (con cipolla o porro),le gustose paste (strigoli ogarganelli) al sugo di sal-siccia o salame. Oppure lapancetta affumicata ai pe-peroni. Per non dire dei piat-

ti classici: braciole, taglia-ta alla rucola, filetto ai ferricon verdure grigliate, co-techino.

Su tutti, consigliamo peròla marcundele, piatto an-tico, riproposto per i gour-met moderni: 30 per centocarne di salsiccia, per ilresto fegato, reni e polmo-ne. Il tutto ben drogato connoce moscata, cannella,chiodi di garofano, pimen-to. L’impasto viene infineavvolto della rete di fega-to e cotto al forno. Si man-gia come secondo. La mar-cundele si può gradire anchecome antipasto: in questocaso durante la cottura vausato vino Verduzzo. Siserve su un lettino di po-lenta fresca. Per l’abbina-mento va bene un Refoscodi buona intensità.

Tra poche settimane LaFrasca inaugurerà duenuove sale: una al pianoterra, una in taverna. I postidisponibili passeranno cosìda 100 a 160. La nuovastruttura, provvista diascensore e dotata d’im-pianto d’amplificazione, èstata studiata per ospita-

re anche riunioni di lavo-ro.

Lo chef è Stefano Miani,aiutato da Arti Kuqi. Insala, Valter Scarbolo conotto camerieri. Il menu variaogni dieci giorni. Il costomedio di un pasto è di 30-35 mila lire più bevande.C’è anche un menu degu-stazione a 40.000 lire. Gior-no di chiusura mercoledì.La sera del giovedì le cenesono accompagnate da An-gelo alla chitarra. Sempremeglio prenotare, telefo-nando allo 0432675150.

Un popolo che vive elavora lascia sempredelle tracce. E che

tracce! Sono quelle che ser-vono a dare autenticità alleradici e - perché no? - a se-gnare i confini della storiae quelli della geografia. Den-tro ci sono l’uomo e i segniche lo stesso uomo lascia.Sono graffiti che, letti anchemoltissimi anni dopo, ser-vono a definire le origini ele peculiarità di una ap-partenenza, in questo casoquella friulana. Sono os-servazioni che nascono alprimo sfogliare delle pagi-ne del volume “L’arte po-polare in Carnia”, edito

dalla Società Filologica friu-lana, una pubblicazione digrande formato, di 435 pa-gine, che fa vedere al me-glio le testimonianze in-telligentemente raccoltenel Museo carnico delle artie tradizioni popolari.

Il testo del volume è statoripreso dalla prima edizio-ne del catalogo “L’arte po-polare in Carnia” (1965)scritto da Michele Gorta-ni, che è stato professoreall’Università di Bologna,accademico per la sezionegeologia dell’Accademia na-zionale dei Lincei e presi-dente dell’Ente Museo car-nico delle arti e tradizioni

popolari. E’ stato proprioGortani che, negli AnniVenti, ha iniziato a racco-gliere in Carnia del mate-riale etnografico, che inprincipio è stato ospitatonella Scuola professionaleCandoni e che, nel 1964, haavuto la sua collocazionedefinitiva, quella attuale,a Palazzo Campeis.

Si è ritenuto indispen-sabile riproporre il libro conil corredo illustrativo ori-ginario, arricchendolo dellenuove acquisizioni degli ul-timi decenni - scrive nellapremessa la professoressaRaffaella Cargnelutti, pre-sidente della Fondazionedel Museo carnico - perché,

condividendo il pensiero diLuigi Ciceri (che fu accan-to a Gortani nella primaedizione e curò la seconda),si auspica che la disposi-zione del Museo per am-bienti rimanga così comel’ha voluta Michele Gorta-ni ancora per molti anni,essendo ormai un allesti-mento storicizzato, che do-cumenta criteri museograficicondivisi a livello europeonegli Anni Sessanta.

L’artigiano, il restaura-tore e l’appassionato tro-vano nel libro - si continua-, riprodotto fedelmente, unpatrimonio di inestimabi-le valore, puntigliosamen-te illustrato.

Il bel volume cominciacon il descrivere la casa car-nica, gli stavoli in legno, lecase in muratura, le casein legno e muratura, le casecon archi e loggiati che sitrovano a Pesariis, Ovaro,Paularo, le case antiche diVerzegnis, le chiese e lepievi, luoghi di culto e dipreghiera.

Illustrata magnificamentela cucina, centro e cuoredella casa rustica della Car-nia. Nel Museo di Tolmez-zo è ben visibile la cucina“Giuseppe Marchi”, con laserie di rami sbalzati, lesuppellettili di peltro e ibronzini, che risale allaprima metà del Settecen-to. La cucina denomi-nata “Società Filolo-gica friulana” rac-coglie invece ele-menti di varia pro-venienza. Dallacucina ai mobili,agli abiti, al co-stume popolare,alle ceramiche,agli strumenti dalavoro per la vitaagricola e pasto-rale. Sono testi-moniati anche l’ar-tigianato e la reli-

giosità popolare.Un volume, ottimamen-

te illustrato, molto utile perentrare nel vivo della sto-ria della Carnia. Consul-tare questo libro ed effet-tuare una visita al Museocarnico, dove il visitatore èaccolto come in una casaospitale, serve a cogliere iparticolari della vita di untempo, una vita di intelli-gente lavoro, di fedeltà alletradizioni, di pietà religio-sa senza affettazioni né so-prastrutture.

Il ritorno di Gortani con “l’arte popolare in Carnia”L’angolo della letteratura friulana

di Silvano Bertossi

Valter Scarbolo

36 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

Il segretario generale dell’Anita, Luigi Sestieri a Palazzo Torriani

L’autotrasporto schiacciatoda costi crescenti e vincoli

Industria

Rinnovo del contrat-to collettivo nazio-nale di lavoro del

settore con particolare ri-guardo agli accordi di for-fettizzazione; restituzio-ne del bonus fiscale; lanuova normativa di ac-cesso alla professione; eco-punti Austria e la ridu-zione dei costi di eserci-zio per le imprese: sonostati questi i temi af-frontati a Palazzo Torrianinel corso di un incontroinformativo sulle proble-matiche dell’autotrasportomerci in conto terzi cuihanno partecipato il dot-tor Luigi Sestieri e l’av-vocato Giovanna Salim-beni, rispettivamente se-gretario generale ed esper-ta in materia contrat-tualistica dell’Anita diRoma.

Sestieri, introdotto dalcapogruppo delle impre-se di autotrasporto merciin conto terzi aderenti al-l’Assindustria friulana,dottor Michele Bortolus-

si, si è espresso in ter-mini positivi sul nuovocontratto collettivo na-zionale di lavoro “all’in-terno del quale è stato co-dificato un principio am-messo solamente comeipotesi nei precedenti ccnl:ovvero la possibilità di ac-cordi aziendali di forfet-tizzazione tra datore dilavoro e propri dipendentisulle trasferte intrapre-se, uno strumento che con-sente un contenimentodei costi a parziale com-pensazione della previstariduzione dell’orario di la-voro del personale, viag-giante e no”.

Il segretario generaledell’Anita si è poi soffer-mato sulla battaglia inatto relativa alla richie-sta di restituzione delbonus fiscale di 1.500 mi-liardi di lire da parte delGoverno alle imprese diautotrasporto. “L’esecuti-vo - ha commentato Se-stieri - pare intenzionatoa trovare delle soluzioni

indolori. Un disegno dilegge che prevede la re-stituzione, seppur com-pensata, del bonus giaceperò fermo al Senato, vuoianche per l’opposizione alprovvedimento per fini distrumentalizzazione po-litica di alcune associa-zioni di categoria. Il ri-schio che si corre è che lalegge non passi in questalegislatura”.

Né meno lineare è la si-tuazione sul rilascio dinuovi ecopunti per iltransito dell’Austria. “Anzi- ha spiegato Sestieri -, ilproblema è destinato adaggravarsi sotto le spin-te protezionistiche di Vien-na che si trincerano dietroal principio della salva-guardia ambientale. A te-stimonianza di ciò, citoun dato dell’Agenzia eu-ropea per l’ambiente chefa riflettere: da quando èstato introdotto il siste-ma degli ecopunti e invirtù del miglioramentosotto il profilo ecologico

del parco automezzi degliautotrasportatori euro-pei, i transiti in Austriadei Tir appartenenti aPaesi Ue è aumentato delsolo 13% rispetto al quasi58% dei Tir austriaci”.Evidentemente esistonodue pesi e due misure.

Altra ombra per il com-parto è anche la nuovanormativa sull’accessoalla professione. Per Se-stieri è “una regolamen-tazione tutta da rifaredal momento che nega alleimprese forme di tuteladei propri diritti dinanzialle sanzioni che vengo-no comminate. Per esem-pio, è assurda la previ-sione che a pagare con laradiazione dall’Albo sial’intera azienda di auto-trasporto qualora un pro-prio dipendente incorrain tre sanzioni nell’arcodi dieci anni”.

Per fortuna che all’o-rizzonte per l’autotra-sporto si profila anchequalche luce: una è quel-

la derivante dal calo delprezzo del gasolio. “Ulti-mamente c’è stata una in-versione di tendenza - haevidenziato il segretariogenerale dell’Anita -,anche se i prezzi del car-burante restano una va-riabile dipendente delledecisioni dei Paesi pro-

duttori dell’Opec. Per ilcomparto, comunque, unimportante segnale è ar-rivato pure dal Governoche ha ridotto l’accisa sulprezzo del gasolio di 100lire per l’ultimo quadri-mestre del 2000 e che in-tende riproporre lo scon-to anche per l’anno 2001”.

La visita del giornali-sta Bruno Vespa al-l’Associazione picco-

le medie industrie di Udineha avuto un significato cheè andato al di là dell’averavuto ospite un personag-gio che ha seguito in questianni le vicende politichedel nostro Paese. L’invitogli è stato rivolto dal grup-po Media impresa dell’As-sociazione di categoria friu-lana il cui presidente MarcoSimeon lo ha sollecitato aun confronto su un temadi particolare attualità im-perniato sullo scenario delleconsultazioni elettorali chesi terranno probabilmen-te a maggio.

L’occasione è stata pro-pizia per ricavarne un’o-pinione su quello che po-trebbe essere il ruolo degli

imprenditori in questo con-testo, protagonisti o spet-tatori?

Di particolare attenzio-ne è stato l’intervento d’a-pertura di Marco Simeon,in felice digressione sugliscenari che gli stessi im-prenditori reputano pos-sano aprirsi da qui al pros-simo maggio.

Fino ad oggi - ha affer-mato Simeon - siamo statipiù spettatori, anche per-ché le nostre scelte di vitaci portano sempre più nellenostre aziende e sempremeno fuori, anche se si staconsolidando ormai unaidea che forse dobbiamostare più fuori dalle nostrefabbriche ed essere più par-tecipi alle scelte che ci ri-guardano da vicino. “Lafabbrica delle idee” (il nome

dato al ciclo di incontri chesta portando all’Api diUdine giornalisti e scrit-tori di chiara fama, primadi Vespa il direttore del Tg5 Enrico Mentana) ha que-sto scopo; dicevo già tempofa che fabbrica delle ideevuole fare sintesi su comemigliorare la nostra labo-riosità quotidiana e la no-stra normale genialità”.

“Sono convinto - ha pro-seguito Marco Simeon nelproprio intervento di aper-tura - che avere idee vuoldire innovare, e questa è lagrande sfida degli anni avenire. Le nostre aziendesi stanno affacciando alnuovo decennio con moltapiù grinta rispetto al pas-sato e, soprattutto, con unainiezione di fiducia in unmiglioramento diffuso delcontesto socio-economicoin cui operano.

Ci sono, infatti, più oc-casioni di confronto. C’èpiù voglia di cercare e ap-plicare l’innovazione checaratterizza un nuovo mododi fare impresa.

Questa maggiore fidu-cia ci consente di affron-tare consistenti investi-menti per introdurre nelnostro sistema produttivonuove tecnologie e forse,poi, la debolezza dell’euroci ha consentito di essereancora competitivi nell’areadel dollaro.

Tutto ciò naturalmentecontribuisce a consolidarequesto clima diffuso di fi-ducia sul futuro”.

“E’ sempre più facile in-trecciare alleanze; è sem-pre più facile affrontaremercati e investimenti,quasi fosse il risultato diuna nuova voglia di ri-schiare.

Non è che sia cambiatoil contesto in cui stiamooperando, ma, sicuramen-te, siamo di fronte a unnuovo scenario che è la ri-sultanza di tanti fattoricomposti che ci fanno an-dare avanti. Lo scenariopolitico ha anche la suaimportanza e chi sarà ilvincente della prossimacompetizione elettorale avràl’occasione di imprimereanche alla nostra econo-mia un ulteriore stimolocompetitivo. E’ ben vero chese vincerà la coalizione dicentro-sinistra con tuttaprobabilità pagheremo leconseguenze dell’afferma-zione dello stato sociale,pensiamo alla riforma dellepensioni cui deve esseremessa mano forse una voltaper tutte e in maniera de-finitiva”.

“Ai governi di centro-si-nistra dobbiamo dare attodi uno sforzo per un cam-biamento in particolare sulpiano normativo, anche sequesto cambiamento sta

avvenendo con assolutalentezza e, quindi, forse ciòche influisce sulla nostrafiducia verso il sistema sonopiù fattori legati al mer-cato che alla politica eco-nomica.

Se vincerà, invece, la co-alizione di centro-destra èpiù probabile che ci sia piùattenzione verso la libera-lizzazione dei mercati equindi nuovo impulso perlo sviluppo. Se pensiamoche elementi determinan-ti per la nostra economiacome l’aumento del costodei prodotti petroliferi edelle materie prime non cihanno di fatto preoccupa-to oltre modo, e neppurehanno influenzato i contipubblici, in modo tale dasubire contraccolpi da primiAnni 70, si può ritenere che

il seppur cauto ottimismoche deriva anche da unasituazione congiunturaleeconomica ancora positi-va ha superato o quantomeno sta superando uncomportamento tipicamentefatalista”.

“La funzione della fab-brica delle idee è quella didiffondere le informazionie le conoscenze e ci siamoresi conto, in questo conte-sto, che è fondamentale oggi,per stare sui mercati, farerete, quindi confrontarsiin maniera attiva con chiopera su quei mercati. Farerete significa anche averecome partner la politica eper questo forse non pos-siamo stare solo alla fine-stra a guardare, ma do-vremo avere forse un ruolopiù attivo”.

Il vicepresidente: “Imprenditori protagonisti o spettatori della politica?”

Simeon, ecco perché Vespa ospite all’Api

37 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

L ’Ascom è da sempreimpegnata nella tu-tela delle piccole e

medie imprese del com-mercio, del turismo e deiservizi, affrontando i temipiù scottanti della cate-goria: dal fisco alla pre-videnza, dalla formazio-ne agli incentivi per lePmi, dal sostegno ai pro-cessi di modernizzazionetecnologica e organizza-tiva al supporto della com-petitività. Molti però nonsanno che, da diversi anni,l’Ascom di Udine - di con-certo con le altre Asso-ciazioni della nostra re-gione - offre ai propri as-sociati anche un serviziodi assistenza sanitariadagli standard qualitati-vi elevati. Fin dal 1995 ilservizio viene gestito dallaMutua Commercio e pre-vede un’ampia serie diservizi accessori a van-taggio di tutto il nucleofamiliare.

Poiché la salute è unbene fondamentale e l’at-tuale qualità dei servizisanitari pubblici è piut-tosto precaria, la MutuaCommercio è stata re-centemente potenziata as-sicurandosi con un pri-mario Gruppo assicura-tivo. Grazie a questa con-venzione, ai soci è garan-tita la massima sicurez-za oltre ovviamente a realie tangibili risparmi sulcontributo richiesto perle prestazioni sanitarieofferte. La Mutua Com-mercio annovera più di2.000 soci, suddivisi trale quattro Ascom provin-ciali e le new entry extra-regionali: l’Ascom di Bel-luno e l’Unione Commer-cio Turismo e Servizi diVenezia.

Previsioni e obiettivi

fanno pensare a un ulte-riore rafforzamento, comespiega anche il suo pre-sidente Giovanni DaPozzo: “La nostra filoso-fia è quella di aumenta-re gradualmente il nu-mero dei nostri soci al finedi poter garantire loro unservizio ancora più esclu-sivo. Anche se - non di-mentichiamo - attual-mente siamo in grado difornire prestazioni sani-tarie universalmente va-lide, uniche e soprattut-to convenienti. Basti pen-sare che le prestazioni sa-nitarie offerte dalla Mutuacomprendono anche il rim-borso spese per cure odon-toiatriche e odontosto-matologiche". Per acce-dere ai servizi offerti dallaMutua Commercio biso-gna essere titolari o di-pendenti di aziende ap-partenenti ai comparti delcommercio, del turismo edei servizi, ma è possibi-le estendere la coperturaassicurativa anche ai pro-pri familiari.

Per iscriversi alla MutuaCommercio è sufficientesottoscrivere una schedadi adesione e consegnar-la alla propria Ascom pro-vinciale. Inoltre, da que-st’anno, le Ascom - al finedi fornire un servizio sem-pre più qualificato - hannoinserito gratuitamentenella propria quota asso-ciativa una copertura as-sicurativa della MutuaCommercio, che dà dirit-to a una diaria di £. 50.000in caso di ricovero ospe-daliero per infortunio. Iservizi offerti dalla Mutuasono suddivisi in quattrotipologie a seconda deltipo di prestazioni eroga-te: Assistenza Standard,Assistenza Extra, Assi-

stenza Super e Assisten-za Plus. Per dare un’ideadelle prestazioni offertevengono illustrate - di se-guito - la formula base equella top.

Si ricorda, comunque,che rivolgendosi a unaqualsiasi sede Ascom èpossibile ottenere ognichiarimento e assistenzanell’utilizzo delle presta-

zioni della Mutua Com-mercio, nonché tutte lespiegazioni sulle modali-tà di accesso al serviziodi assistenza sanitaria of-ferto dalla Confcommer-

cio regionale.(Per informazioni si-

gnora Sonia Liuzzi - tel.0432/538743; Ufficio Ena-sco - signora Gazza Di-letta tel. 0432/538707).

Alla scoperta del servizio di assistenza sanitaria proposto dall’Ascom

Ecco la mutua del commercio molte coperture, costi contenutidi Caterina Segat

Commercio

• PRESTAZIONI EXTRAOSPEDALIERE- Visite mediche specialistiche- Accertamenti diagnostici- Esami di laboratorio

• RICOVERO OSPEDALIERO- indennità giornaliera di ricovero

• PRESTAZIONE POST-OSPEDALIERA- indennità giornaliera di convalescenza

• PRESTAZIONE PER INGESSATURA- indennità giornaliera

COSTO ANNUO PER NUCLEO FAMILIARE

NUCLEI DI 1 PERSONA £. 380.000 NUCLEI DI 2 PERSONE £. 630.000 NUCLEI DI 3 PERSONE £. 860.000 NUCLEI DI 4 PERSONE £. 1.030.000 NUCLEI DI 5 PERSONE £. 1.180.000

Per ogni persona in più £. 160.000

• PRESTAZIONI EXTRAOSPEDALIERE

£. 2.000.000 è la somma globale massima per annomutualistico e per nucleo familiare, destinata al rim-borso delle spese:• per visite mediche specialistiche;• per accertamenti diagnostici;• per esami di laboratorio.

Detrazioni a carico dell'assistito :

A ogni rimborso si applica la detrazione del :- 20%, con il minimo di £. 70.000 per le visite medi-che specialistiche ;- 20% con il minimo di £. 50.000 per gli accertamen-ti diagnostici e gli esami di laboratorio.

Non si rimborsano le spese per le prestazioni odon-toiatriche, odontostomatologiche e ortodontiche.

• RICOVERO OSPEDALIERO

£. 60.000 d'indennità giornaliera a partire dal quar-to giorno di ricovero presso Istituti di cura pubblici oprivati, in Italia o all'estero, per un massimo di 90giorni per evento o per anno mutualistico.

* La giornata di entrata e quella di uscita sono consi-derate un'unica giornata, qualunque sia l'ora di rico-vero o di dimissione.

• PRESTAZIONE POST-OSPEDALIERA

£. 30.000 d'indennità giornaliera di convalescenza post-ospedaliera per ricoveri di durata superiore a settegiorni completi.

Precisazioni :

* L'indennità giornaliera viene corrisposta, su pre-scrizione medica, per la durata effettiva della degen-za ospedaliera, ma con il limite massimo di 30 giorni perogni ricovero e di 90 giorni per anno mutualistico.

* La giornata di entrata e quella di uscita sono consi-derate un'unica giornata, qualunque sia l'ora di rico-vero o di dimissione.

• PRESTAZIONE PER INGESSATURA

£. 30.000 d'indennità giornaliera con decorrenza dalprimo giorno d'ingessatura o di applicazione di tutoriequivalenti, applicati e tolti da personale medico, perun massimo di 90 giorni per evento e per anno mu-tualistico.

Precisazioni:

* L'indennità giornaliera non è cumulabile con quelladi ricovero e di convalescenza post-ospedaliera, salvo ildiritto dell'assistito di chiedere quella di durata mag-giore.

* Le giornate in cui viene applicata e tolta l'ingessa-tura sono considerate un'unica giornata.

Sono state recen-temente inaugu-rate la cantina e

la contigua sala degu-stazione del ristoran-te Al Ferarùt di Rivi-gnano. La famiglia To-nizzo ha così aggiuntoun tocco di classe a unambiente già noto e ap-prezzato per una ri-storazione d’élite, nellaquale il pesce è il veroprotagonista.

La cantina - si trovanella parte sotterraneadel locale - è semplice,lineare, con tanti boxricavati da strutturedi mattoni a vista. Inogni nicchia sono po-sati i migliori vini non

solo d’Italia, ma anchestranieri. Natural-mente, le parte delleone la fanno le eti-chette nostrane, quel-le dei bianchi in parti-colare, deliziosi abbi-namenti alla cucina dipesce.

Accanto alla cantina,la splendida sala de-gustazione. Anche qui,pavimento in cotto,muri in mattone rosso,travi in legno a vista.Alle pareti, alcune ve-trinette incavate nellepareti, nelle quali, sa-pientemente illumina-ti, fanno bella mostradi sé le migliori grap-pe friulane e i liquori

di tutto il mondo. Alcentro della sala, ungrande tavolo in legno.Vi si possono accomo-dare una quindicina dipersone: per semplicidegustazioni, per piùimpegnative “vertica-li”, per convegni e peril puro piacere di sor-seggiare, a fine pasto,un cicchetto di sgnapefurlane e commentareuna serata di sicurosuccesso.

Guerrino Tonizzo èsempre stato grandeintenditore di vini e li-quori di qualità. Que-sta sua passione ades-so è continuata dal fi-glio Alberto, sommelier

professionista.Per festeggiare de-

gnamente l’inaugura-zione dei nuovi locali,la famiglia Tonizzo haallestito una piccolafesta, un licof per dirlaalla friulana, durantela quale gli ospiti - trai quali il prefetto Ro-mano Fusco, il questo-re Giuseppe De Donno,il presidente della Ca-mera di commercio En-rico Bertossi, il sinda-co di Rivignano PaoloBattistutta - hanno po-tuto sì constatare bel-lezza e funzionalità dicantina e sala degu-stazione, ma ancheavere conferma della

grande cucina “ittica”del Ferarùt. Dopo l’a-peritivo con Spuman-te brut 1991 di Girola-mo Dorigo e gli stuzzi-chini (si fa per dire) abase di astice, scampi,pesce spada e muggi-ne, una puntualissimabrigata di sala ha viavia servito Zuppa d’a-stice, Rollini di pastaverde ripieni con pe-scatrice e scampi sucrema di farro e pata-te, Filetto di go su let-tino di polenta, PesceSan Pietro al forno conprofumi dell’orto. Perdessert, Cannolo inpasta filo ripieno dicrema Chantilly, sca-

glie di cioccolato e ge-lato fior di latte. Di as-soluta qualità i vini:Tocai friulano 1999Ronco dei Tassi (Cor-mons), Braide Alte 1998di Livon (Dolegnano),Picolit 1999 Il Roncal(Spessa di Cividale).Una simpatica curio-sità della serata: per laprima volta, GuerrinoTonizzo s’è seduto a ta-vola con gli ospiti. E’stato servito dai suoicamerieri, guidati dal-l’impeccabile figlio Al-berto. Ha potuto cosìconstatare di personacon quanta signorilitàsi trattino i commen-sali Al Ferarùt.

La nuova cantina del Ferarùt

A s s i s t e n z a s t a n d a r d

38 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

La Camera approva definitivamente il ‘Collegato mercati’

Faleschini (Uapi) soddisfattola “Srl artigiana” è legge

Artigianato

Grazie alla volontà diquasi tutti i Gruppiparlamentari e del

Governo, sono state abbat-tute anacronistiche barriered’accesso al mercato. L’ar-tigianato e le piccole im-prese sono più liberi da vin-coli, discriminazioni e pre-giudizi incompatibili con lesfide della nuova economia.Da oggi possono affronta-re la competizione econo-mica con strumenti moderniche rappresentano conqui-ste di civiltà giuridica peril nostro Paese”. Lo ha dettoil presidente dell'Unione

Artigiani e Piccole Impre-se - Confartigianato CarloFaleschini commentando ilvia libera definitivo da partedella Camera (il 27 febbraio)al Collegato ordinamenta-le alla Finanziaria 2000“Apertura e regolazione deimercati”. “Sono state ap-provate - sottolinea Fale-schini - quelle che conside-riamo ‘rivoluzioni’ per losviluppo dell’artigianato edelle Pmi. In particolare,la possibilità per gli arti-giani di costituire Societàa responsabilità limitata fagiustizia di un’assurda dis-

criminazione rispetto adaltre piccole imprese, con-sente di separare il capita-

le personale da quello im-piegato nell’azienda e di ac-cedere a forme moderne diagevolazione finanziaria eal capitale di rischio, su-perando così il grave osta-colo della sottocapitalizza-zione e proiettando l’im-presa verso un’organizza-zione aziendale più solidae agile”.

Un'altra disparità - ag-giunge Faleschini - è stataabbattuta con l’abbassa-mento della soglia di con-sumo per accedere al mer-cato libero dell’energia elet-trica. In questo modo, anche

le piccole imprese, che oggipagano l’elettricità il 40%in più delle grandi aziendee il 30% in più rispetto allamedia Ue, potranno acqui-stare l’energia alle condi-zioni più convenienti. Sonostate superate anche le bar-riere d’accesso agli incen-tivi per potenziare gli in-vestimenti e l’attività di in-ternazionalizzazione, gra-zie alla semplificazione del-l’utilizzo dei contributi dellalegge 488 e delle risorse perl’export”. “Il ‘Collegato’ - fanotare ancora Faleschini -accompagna le piccole im-

prese nel mercato anchecon nuove norme che raf-forzano il controllo e le san-zioni dell’Antitrust e dellamagistratura contro l’abu-so di dipendenza economi-ca e contro i comportamentiscorretti di imprese chesfruttano i vantaggi di con-dizioni monopolistiche. E'uno strumento efficace con-tro la ‘legge del più forte’,per migliorare la regola-zione e il funzionamentodel mercato e permetterea tutti i soggetti economi-ci di competere ad armipari”.

Saranno gli sportellidelle Banche di Cre-dito Cooperativo della

provincia di Udine a vende-re, con uno sconto del 4%,senza obblighi contrattuali,senza prenotazione, con fles-sibilità nella quantità e nelvalore, i buoni pasto dellaRistomat a tutti gli associa-ti all’Unione Artigiani e Pic-cole Imprese Confartigiana-to di Udine. E’ questo il sensodi un accordo di collabora-zione sottoscritto dal presi-dente della Federazione re-gionale delle Bcc Italo DelNegro, dal presidente del-l’Uapi Carlo Faleschini e daldirettore vendite di Ristomat

Rosario Candilio.“Quella adottata in Friu-

li - ha detto Candilio - è unaformula assolutamente in-novativa in Italia per il no-stro gruppo e crediamo chesarà adottata anche in altreregioni”. Ristomat è una so-cietà del gruppo Onama, lea-der in Italia nella ristora-zione collettiva, con 900 mi-liardi di fatturato e 7.500 di-pendenti. Responsabile peril Nord-Est, dove Ristomatè presente da tre anni conquasi 5 milioni di buoni pastovenduti ogni anno (il 50%dei quali in Fvg), è DavideManzato. “Fra i nostri clien-ti in Fvg, oltre alle Bcc, an-

noveriamo Autovie Venete, laCciaa e l’Acegas di Trieste.In Italia - ha spiegato anco-ra Manzato - sono 55 milagli esercizi convenzionati conRistomat, in provincia diUdine 1.500”.

L’accordo, per il qualehanno espresso soddisfazio-ne Faleschini e Del Negro,prevede che le Bcc della pro-vincia di Udine assumanoil ruolo di canale distributi-vo dei buoni pasto, mentre imandamenti dell’Uapi quel-lo di promozione del servi-zio buono pasto Ristomatagli associati. “Gli artigianie i piccoli imprenditori cheoperano con cantieri sul ter-

ritorio, cambiando spesso lo-calità - ha commentato Fa-leschini -, saranno partico-larmente agevolati daquesta opportunità inquanto potranno ac-quistare i buoni pastoovunque si trovino inqualsiasi sportello delleBcc, senza alcun altroonere. A fine mese ri-ceveranno regolare fat-tura. Un nuovo servi-zio -, ha concluso Fa-leschini - che ci augu-riamo gradito, agli as-sociati Uapi”. “Attra-verso questa operazio-ne - ha evidenziato DelNegro - le Banche di

Credito Cooperativo confer-mano la loro vicinanza alleesigenze degli artigiani e il

loro ruolo nell'erogazione diservizi innovativi rivolti allapiccola e media impresa”.

Sottoscritto da Carlo Faleschini, Italo Del Negro e Rosario Candilio un progetto innovativo

Buoni pasto con lo sconto per gli artigianigrazie alla convenzione Bcc, Uapi e Ristomat

“Nel testo unico sul-l'artigianato, chea breve sarà esa-

minato dalla competentecommissione regionale, tro-veranno posto anche arti-coli di legge per la istitu-zione in Friuli-Venezia Giu-lia dei distretti artigiana-li”. E' questa la novità cheha anticipato l'assessore re-gionale all'artigianato Gior-gio Venier Romano nel corsodi un incontro alla Cna pro-vinciale di Udine. Ospitedel presidente Denis Pun-tin, del vice-presidente CarloTudech, del direttore Gio-vanni Forcione e di tutto ilconsiglio direttivo dell'As-sociazione, Venier Romanoha evidenziato l'opportuni-tà di prevedere una nor-mativa ad hoc per l'istitu-zione dei distretti artigia-

nali sulla falsariga di quel-la già esistente per i distrettiindustriali. In pratica, sa-rebbe attuata una sorta di“par condicio”: ovvero, comeattualmente viene consen-tita alle imprese artigianela possibilità di svolgere lapropria attività all'internodei distretti industriali così,in futuro, sarà permesso allerealtà industriali di opera-re all'interno dei distrettiartigianali. Venier Roma-no, nel suo intervento, hapoi passato in rassegnaanche gli altri emendamentiche ha inteso apportare,prima dell'esame delle com-missioni consiliari, al testounico sull'artigianato. Traquesti spicca il manteni-mento, pur con competenzediverse, delle commissioniprovinciali e regionali per

l'artigianato - la cui venti-lata abolizione aveva messoin allarme le associazionidi categoria - e, soprattut-to, la previsione del “dopo-Esa”. A tal riguardo, l'En-te per lo sviluppo dell'arti-gianato, destinato a scom-parire definitivamente conil prossimo 30 settembre,sarà sostituito da un orga-nismo con competenze inmateria di sicurezza sulposto di lavoro, di certifica-zione della qualità, di suc-cessione di impresa e di pro-mozione del settore. “L'ipo-tesi cui stiamo lavorando -ha spiegato l'assessore - èquella di una società perazioni mista con capitalepubblico e privato. Valute-remo questa nostra propo-sta con le associazioni di ca-tegoria che hanno dato già

vita a un tavolo tecnico perla discussione delle varieproblematiche connesse altesto unico”. Tuttavia, unprimo “no” all'ipotesi di unaSpa è arrivato proprio dalpresidente della Cna, Pun-tin, secondo cui “il dopo-Esapotrebbe essere gestito conaltre forme di interventopubblico. Una società perazioni rischierebbe infattidi non salvaguardare le rap-presentanze delle piccolerealtà artigiane”. A partequesto rilievo, Puntin ha co-munque espresso, a nomedella Cna, un parere posi-tivo sugli emendamenti ap-portati dall'assessore VenierRomano al testo unico, dalmomento che recepisconogran parte delle istanze for-mulate dalla propria asso-ciazione.

L'assessore regionale Giorgio Venier Romano alla Cna

“Nel testo unico per il settorevia libera ai distretti artigianali”

Due nuove aziende,la Ugo Nodale e laRenzo Stefanutti,

hanno ottenuto recente-mente la certificazione diconformità del Sistemaqualità alla norma UniEn Iso 9002. Lo annunciail presidente di Confarti-gianato Servizi, RobertoMestroni, spiegando chesi tratta delle prime dueimprese edili a consegui-re la certificazione tra unnutrito gruppo che ha par-tecipato ai progetti pilo-ta organizzati da Confar-tigianato Servizi, societàdell'Unione Artigiani ePiccole Imprese, in colla-borazione con Orga Nord-est. Mestroni, che espri-me grande soddisfazioneper il lavoro svolto, ha evi-denziato come stia dando

i propri frutti l’accordo av-viato a suo tempo conOrga Nordest, società lea-der in Friuli-Venezia Giu-lia nel settore della for-mazione e ricerca del per-sonale oltre che nell’assi-stenza allo sviluppo di si-stemi per la gestione dellaqualità nelle aziende.

“La certificazione del si-stema di gestione qualitàè ormai un requisito de-terminate per le aziendeche mirano - ha aggiuntoMestroni - a consolidaree ampliare la propriaquota di mercato o che la-vorano con enti pubblicie grandi aziende, tutti am-biti nei quali conseguirela certificazione è condi-zione indispensabile perpoter operare con succes-so”.

La Ugo Nodale e la Renzo Stefanutti

Due aziende certificate soddisfazione dell’Uapi

Carlo Faleschini

39 - UdineEconomica Marzo 2001 N. 3

A Regione e Governo chiesta una profonda riforma della politica agricola

Coldiretti è ora forza socialee rilancia la concertazione

Agricoltura

“La Coldiretti nonè più un’orga-nizzazione cor-

porativa di rappresentan-za, ma una vera e propriaforza sociale che costitui-sce il punto di riferimentonelle politiche di sviluppoeconomico sostenibile, disicurezza e qualità dell’a-limentazione, della vita edell’ambiente e rilancia la

concertazione come meto-do di confronto”. Lo ha dettoil 16 febbraio il presiden-te Roberto Rigonat all’as-semblea provinciale dellaColdiretti, che si è svoltanella sala riunioni di Con-sorzio agrario a Organo diBasiliano.

Rigonat, dopo una ri-flessione sull’attività svol-ta negli ultimi mesi, che

hanno visto la Coldirettiimpegnata su molti fron-ti, ha chiesto a Governo eRegione nuovamente “unariforma sostanziale del set-tore per arrivare a una agri-coltura più a misura d’uo-mo e d’ambiente, nellaquale siano centrali la qua-lità e la salubrità dei pro-dotti”. “L’attività sindaca-le di questi ultimi anni -

ha aggiunto Rigonat - hadimostrato come Coldiret-ti avesse ragione su temifondamentali quali la sa-lubrità delle colture e del-l’ambiente (ha lanciatoCampagna amica, Seminasicura e Allevamento si-curo tre anni fa) e anchel’impegno sindacale recenteè stato premiato a livellonazionale con la Finan-ziaria e con i provvedimentiper la Bse.

Ma non basta. L’impe-gno della Coldiretti è in-tenso anche al proprio in-terno, come ha spiegato ildirettore Mauro Donda:“Per riformare profonda-mente l’agricoltura italia-na, condizione indispen-sabile per un suo rilancio,serve anche una Coldiret-ti rinnovata. Coldiretti hagià cambiato marcia av-viando una nuova politicasindacale, istituendo Im-presa Verde, la nuova so-cietà che gestirà i serviziagli associati, società col-legata al Caf Triveneto, elanciando Campagnaamica, un nuovo modo diconcepire l’agricoltura e iprodotti agricoli, e inten-de proseguire su questastrada perché è convinta

che la battaglia sulla com-petizione possa essere vintadalle aziende agricole semesse nella condizione diessere competitive”.

Il direttore regionale Oli-viero Della Picca, ha ri-cordato la strada percorsadalla Coldiretti in questiultimi anni. “Un processodi rinnovamento avviatonel 1997 che ha fatto delnostro sindacato un sog-getto autonomo, organiz-zato sul territorio con lenuove società di ImpresaVerde legate al Caf Trive-neto. Un processo - ha con-cluso Della Picca, che haportato i saluti del presi-dente regionale Filipuzzi -che ha reso la Coldiretti

protagonista sia a livellonazionale sia a livello re-gionale”. Sono fra gli altriintervenuti PierantonioZonin, Gianpaolo Venuti,Azzo Pasqualini, LuiginoZorutti, Stefano Michelut-ti e Milo Geremia. L’as-semblea ha infine provve-duto a eleggere i delegatialle assise regionali svol-tesi il 20 febbraio al Con-sorzio Agrario a Orgnanodi Basiliano. Si tratta diPierina Alessio, Dino Baron,Mirco Beinat, Dante Den-tesano, Bruno Di Giorgio,Milo Geremia, Adriano Gi-gante, Daniele Marango-ne, Loreta Nascivera, MarioRossi, Gianpietro Tomat eGraziano Zanello.

Bse, dopo la mani-festazione regio-nale della Coldi-

retti del 9 febbraio aUdine e le successive“sollecitazioni” alla Re-gione sempre da partedi Coldiretti, finalmen-te, qualche cosa simuove. Sono, infatti, par-tite le domande per l’ab-battimento volontarioe questo significa che il

meccanismo sta comin-ciando a funzionare.

“A oggi - annuncia laColdiretti - abbiamo rac-colto, nella sola pro-

vincia di Udine, unaprima significativa tran-che di domande. Masiamo soltanto all’inizioe ci aspettiamo uno svi-

luppo maggiore non ap-pena gli allevatori per-cepiranno che le do-mande saranno accoltee che si tratta quindi di

una strada percorribi-le”.

Soddisfazione è stataespressa a questo pro-posito dal presidente

provinciale della Col-diretti Roberto Rigonate dal direttore MauroDonda che spiegano chetutti gli uffici centralie periferici di Coldiret-ti sono a disposizionedegli allevatori per rac-cogliere o predisporrele domande che saran-no poi “girate” all’Agea(ex Aima) per il risarci-mento.

“Denunceremo leamministrazio-ni comunali ina-

dempienti, cioè quelle chenon intendono applicare lacircolare 50 del ministerodelle Finanze del marzo del2000 con la quale si speci-fica che tutti i soggetti cheutilizzano fabbricati ruraliin qualità di coltivatori deb-bono essere esonerati dal pa-gamento delle imposte co-munali, visto che la rendi-ta dei fabbricati rurali è as-sorbita dal reddito domini-cale del terreno". Lo ha detto,preannunciando iniziativein tal senso, Luigi Cenicola,dell'Ufficio fiscale della Col-diretti nazionale, interve-nendo recentemente al con-vegno su "Fiscalità e acca-tastamento dei fabbricatirurali" organizzato dal CafTriveneto (Centro assistenzaimprese Coldiretti del Tri-veneto) in una gremita salaconvegni della Fiera diUdine.

I lavori sono stati intro-dotti dall'amministratoredelegato del Caf Trivento,Olivero Della Picca, che hadato le dimensioni del Cen-tro di assistenza fiscale dellaColdiretti che raggruppatutte le federazioni provin-ciali della Coldiretti di Ve-neto, Trentino-Alto Adige eFriuli-Venezia Giulia: è dis-tribuito su tutto il territoriocon oltre 100 uffici nei qualioperano quotidianamenteoltre 600 persone, in gradodi assicurare agli associatiservizi asseverati e certifi-cati. Significativi anche altrinumeri del lavoro del CafTriveneto: 100.000 dichia-

razioni dei redditi e oltre50mila dichiarazioni an-nuali Iva.

Dati che danno anche ladimensione del fenomenodell'accatastamento nel Tri-veneto. "Se si considera cheogni dichiarazione dei red-diti implica almeno 2 o 3fabbricati rurali da sotto-porre a censimento obbli-gatorio - ha detto Della Picca-, si ha la dimensione delproblema che ha due facce:quella dell'individuazionedel fabbricato e quella delladeterminazione della ren-dita".

Un problema con moltesfaccettature, tante sono le

interpretazioni della leggeda parte delle amministra-zioni comunali. "Se con ilministero delle Finanze econ gli uffici tecnico-erarialii rapporti sono buoni - spie-ga il direttore del Caf Tri-vento, Paolo Mingardo -,non si può dire lo stesso perquanto riguarda le ammi-nistrazioni comunali (spes-so non hanno avuto anco-ra modo di prepararsi ade-guatamente per gestire anchel'imposizione fiscale), le qualiinterpretano ognuna a modoproprio le norme, creandoproblemi interpretativi econtroversie con gli agri-coltori".

Il solo sistema Coldiretti,con Impresa Verde e Caf Tri-veneto, sta gestendo nelle treregioni almeno 5.000 prati-che di pre-contenzioso". Perquesto occorre - è l'appellolanciato dal Caf Triveneto -che il ministero delle Finanzeprecisi meglio i criteri dautilizzare per considerareun fabbricato rurale e quin-di stabilisca una corretta eunivoca interpretazione diruralità ai fini dell'appli-cazione delle imposte co-munali, mentre alle ammi-nistrazioni comunali è statochiesto di uniformare i prin-cipi adottati per le esenzio-ni in modo da non creare

figli e figliastri.Hanno dato un significa-

tivo contributo ai lavori delconvegno del Caf TrivenetoEdoardo Monassi dell’A-genzia delle entrate del Friu-li-Venezia Giulia sul tema“L’impostazione fiscale deifabbricati rurali”, il diret-tore dell’Ufficio provincialedell'agenzia per il territoriodi Udine (ex Utes) GiorgioLi Vigni su “Norme per l’ac-catastamento dei fabbrica-ti rurali”, Roberto Pierini,responsabile Catasto del Col-legio nazionale periti agra-ri, che ha parlato delle “Dif-ficoltà nell’accatastamentodei fabbricati rurali” e delvicepresidente Anci Friuli-Venezia Giulia, GiancarloTonutti, sul tema “L’Ici e ifabbricati rurali”. In parti-colare Tonutti, ha dichiara-to la disponibilità dell'An-ci a semplificare e a unifor-mare il più possibile le po-litiche fiscali delle ammini-strazioni comunali.

Sono già 5.000 i casi di contenzioso con i Comuni

Accatastamento, oltre 100.000le posizioni nel Triveneto

Soddisfazione del presidente Roberto Rigonat e del direttore Mauro Donda

Bse, è partito l’abbattimento volontarioalla Coldiretti le prime domande

Della Picca, Donda, Rigonat, Marangone