"La gioia nella letetratura apocrifa giudaica e nei testi di Qumran", Dizionario di Spiritualità...

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Francesco Bianchi A) La GrcA NELLA LETTERATTJRA APOCRIFA 1. Gioia profana II Terzo Libro clei Maccabei (3Mac), chc malgrado il tito- lo non ha nessun legar-ne coi libri dei Maccabei, è l'unico iibro apocrifo che ci parla clella gioizr profanar. II libro - corlrposto in Egitto verso il 20 a.C. durante il regno di Au- gustoa e conservato nclÌa Scttanta - nalra che Tolorleo IV Filopator:e, dopo aver sconfitto Antioco III a Rafia (.217 a.C.) plesso Gaza, ter-rtr) invzrno di entrare nel sancta sanctorurn del tcr-r'rpio cli Gerusaler-nme. Ritornato in E,gitto, il re la- gide pr1's5s a persegr-ritarc prima gli ebrei di Alessandria, poi qi,relli chc rrivevano nel suo regno, obbÌigancloli a sce- gliere lra il culto di Dioniso e la sclriar,'itir. Avendo gli ebrei rifiutato cli adorar:e Dionisc,r, Tolomco IV tentò per tre vol- te di ucciderli con gli clcfanti, rxer tlre r-niracoli glielo im- pedirono. Il r-e concesse agli ebrei la sua protezione e il pernìcsso di uccidere i correligionari che avevano scelto il cullo di Dioniso. Alcuni passi bastano a chiar-ire l'impoi:tanza dellzr gioia in qucsto libro. Descr-irrendo il baurchetto offcrto dal re ai cor- Ligiani prin-ra del rrano tentativo cli urccidere gli ebrei, 3Mac 5,17 recita: ull rc Ii invito a clarsi all:r p:rzza gioia e a stitr.rrLrsi assai ollorati di consicleriirc lzr icsl.:r come ttna gioia, bcnché [os- sc tardi,. Poco più arranti 3Mac 5,36 soggiunge: nll le, avendo prcparato il banchetto nllo slcsst-r modo, gli orclinò dj darsi all:r gioia,. A questa gioia., che ò mera gozz.ovi-rrlia, si oppone la gioia r col termine arpocrifi dcfinian'ro i libri nati in ambientc giuclaico non accolti ncl Canone ct'istiano, cattolico o protcstantc (chc ttsa il ter nr inc nserl.loeoi P.r'e[i ). r R. Bultrlnnn. i,crL!,ln.uinò euphrls\iué,, in GLNTIII(1967), 1203s e' nn. 16, 17 x 19. Ci. H. Cor.rzcln'rarrin, uc'lutirò', in GLNT XV(1988), 507--508. 104 r Lar -9ìoia ò dctta etLphrcsinil (c{'. 3Mac 5,17.36; 6,30.32l,7,15.16) o ò definita con la frase umetii chiiras, (cf.3Mac 4,1 .16],5,21l'6,34; 7,13.1s). IStrllii storia lcitcralia di 3Mac, ct. F. Parcntc,Il 4iutlaisrttn ale-ssan- clrirrc, tr I-. Firpo (ecl.), Szrrrra delle idea politiche, econont.iche e .so r-rri1r. Vol. [I/1. Ton'ro primo. []brai.snto e Cristioncsimo, L.lTET, Tori- no 1986, 310-317. La gioia nella letteratu.rajPocrifa giudaica e nei testi di Qumran Non esiste nessltllo str,rdio dedicato al tema clclla gioia nci libri apocrifil delì'Antico Testamcnto e negli scritti di Qurn- ran. Questa riccrca ò statzr lrustrata nella iettelaLura apo- crifa dall'origine ideologicamente e religiosan-rentc poco omogenca dei testi c dall:r lot'o tormentatar lt'asmissione tc- stuale. Quzrnto ai testi di Qumran, che pure hanno una maggiore uniformitÈr linguisticzr e ideologica, il 1er-r-ra della gioi"irron è mai stato stirdiato in manicr:a organica a dif- I"r"rru della softerenza. Ho scelto di csaminare le atte- stazioni raccolte altraveìrscl 1o spoglio deilc concordanze manuali e informatiche alla h-rce delle osservazioni di R' Bultmann sul verbo eulth.rcLittò e sul sostetn Livo euplroslnÉ2. Bultmann rilevò che nei tcsti apocrilì trasnressi ìn grecrr ettplrrtsl,né indica la gioia profnna, la gioìa cultuzrle, la gioiar esòatologica. Farò uso qr-resta classi-ticazionc pel'studiarc i brar"ri tiatti da qr-rella leftererlura senza trascttrare il con- testo storiccl e letterario. Seguirò lo stesso approccio per i testi di Qumran cerc;rnclo cli ver-iIiczrre se la concezione dcl- Ìa gioia sia la stess:r dei tcsti apocrifi o se sia invcce di- versa. 105

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Francesco Bianchi A) La GrcA NELLA LETTERATTJRA APOCRIFA

1. Gioia profana

II Terzo Libro clei Maccabei (3Mac), chc malgrado il tito-lo non ha nessun legar-ne coi libri dei Maccabei, è l'unicoiibro apocrifo che ci parla clella gioizr profanar. II libro -corlrposto in Egitto verso il 20 a.C. durante il regno di Au-gustoa e conservato nclÌa Scttanta - nalra che Tolorleo IVFilopator:e, dopo aver sconfitto Antioco III a Rafia (.217 a.C.)plesso Gaza, ter-rtr) invzrno di entrare nel sancta sanctorurndel tcr-r'rpio cli Gerusaler-nme. Ritornato in E,gitto, il re la-gide pr1's5s a persegr-ritarc prima gli ebrei di Alessandria,poi qi,relli chc rrivevano nel suo regno, obbÌigancloli a sce-gliere lra il culto di Dioniso e la sclriar,'itir. Avendo gli ebreirifiutato cli adorar:e Dionisc,r, Tolomco IV tentò per tre vol-te di ucciderli con gli clcfanti, rxer tlre r-niracoli glielo im-pedirono. Il r-e concesse agli ebrei la sua protezione e ilpernìcsso di uccidere i correligionari che avevano scelto ilcullo di Dioniso.Alcuni passi bastano a chiar-ire l'impoi:tanza dellzr gioia inqucsto libro. Descr-irrendo il baurchetto offcrto dal re ai cor-Ligiani prin-ra del rrano tentativo cli urccidere gli ebrei, 3Mac5,17 recita:

ull rc Ii invito a clarsi all:r p:rzza gioia e a stitr.rrLrsi assaiollorati di consicleriirc lzr icsl.:r come ttna gioia, bcnché [os-sc tardi,.

Poco più arranti 3Mac 5,36 soggiunge:

nll le, avendo prcparato il banchetto nllo slcsst-r modo, gliorclinò dj darsi all:r gioia,.

A questa gioia., che ò mera gozz.ovi-rrlia, si oppone la gioia

r col termine arpocrifi dcfinian'ro i libri nati in ambientc giuclaico nonaccolti ncl Canone ct'istiano, cattolico o protcstantc (chc ttsa il ternr inc nserl.loeoi P.r'e[i ).r R. Bultrlnnn. i,crL!,ln.uinò euphrls\iué,, in GLNTIII(1967), 1203s e'

nn. 16, 17 x 19. Ci. H. Cor.rzcln'rarrin, uc'lutirò', in GLNT XV(1988),507--508.

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r Lar -9ìoia ò dctta etLphrcsinil (c{'. 3Mac 5,17.36; 6,30.32l,7,15.16) o ò

definita con la frase umetii chiiras, (cf.3Mac 4,1 .16],5,21l'6,34;7,13.1s).IStrllii storia lcitcralia di 3Mac, ct. F. Parcntc,Il 4iutlaisrttn ale-ssan-clrirrc, tr I-. Firpo (ecl.), Szrrrra delle idea politiche, econont.iche e .so

r-rri1r. Vol. [I/1. Ton'ro primo. []brai.snto e Cristioncsimo, L.lTET, Tori-no 1986, 310-317.

La gioia nella letteratu.rajPocrifa giudaicae nei testi di Qumran

Non esiste nessltllo str,rdio dedicato al tema clclla gioia ncilibri apocrifil delì'Antico Testamcnto e negli scritti di Qurn-ran. Questa riccrca ò statzr lrustrata nella iettelaLura apo-crifa dall'origine ideologicamente e religiosan-rentc pocoomogenca dei testi c dall:r lot'o tormentatar lt'asmissione tc-stuale. Quzrnto ai testi di Qumran, che pure hanno unamaggiore uniformitÈr linguisticzr e ideologica, il 1er-r-ra dellagioi"irron è mai stato stirdiato in manicr:a organica a dif-I"r"rru della softerenza. Ho scelto di csaminare le atte-stazioni raccolte altraveìrscl 1o spoglio deilc concordanzemanuali e informatiche alla h-rce delle osservazioni di R'Bultmann sul verbo eulth.rcLittò e sul sostetn Livo euplroslnÉ2.Bultmann rilevò che nei tcsti apocrilì trasnressi ìn grecrr

ettplrrtsl,né indica la gioia profnna, la gioìa cultuzrle, la gioiar

esòatologica. Farò uso dì qr-resta classi-ticazionc pel'studiarci brar"ri tiatti da qr-rella leftererlura senza trascttrare il con-testo storiccl e letterario. Seguirò lo stesso approccio per i

testi di Qumran cerc;rnclo cli ver-iIiczrre se la concezione dcl-Ìa gioia sia la stess:r dei tcsti apocrifi o se sia invcce di-versa.

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dcgìi ebrei liberati dal pericolo. Secondo 3Mac 6,30 ilcomandò di fornire agli ebrei il necessario per una festasette giorni, perché

"nello stcsso luogo in t'rri avrehbcr.o Llollrlobrcssero la Icsta cli liber.azionc t.on trrlla Ialc,.

Icbrasscro la festa dei taber-nacoli, per sette giorni, in zrl_legrilr, ncl set I in ìo mcsc,',

L'autore coìloca all'epoca di Abramo l'istituzione di questae delle altre grandi lèste e la considera iÌ frutto cli un,im-mutabile decisione della corte celes[e, iscritta nelle tavolecelesti che registravano ogni evento gizì prima che acca-desse. La legge esiste dunque ab aeteino èd I statzr rirrela-ta poco a poco agli uomini, che conser-vano Ia lorc libertàmalgrado la presenza del male. euesta è la visione teolo-gica in cui si inquadra la festa delle Capanne che aveva as_sunlo una grande impor-tanza dopo il ritorno dall'esiÌio inBabilonia. Essa era una delle tre feste di pellegrinaggio altempio di GerusaÌemme, in occ:rsione deìla qùale ileclelicffettuav.ano deìle processioni intorno alÌ'altare, agitanc.loramoscelli di palme, di rnirto e di salice (i tuhb Ji ln_rttidi urrzr varietà di cedro ('etrog), fra le danze e le musichedei leviti- La gioia caratterizz.ava questi riti, cosicché la Mi-shnah al'fèrma:

nC<th-ri che nrin ha visto qucsta gioia della lesta non sa checos'è Ia gioia" (Mishnah Sukka 5,1)6.

La festa celebra l'opcra di Dio che prow,ecìc con la pioggiae coi raccolti a tuttn l'urnanità.

b) I Esdra

La siLuazione presentata da lEsdr-a7 è ben piir complessa;Ì'opera scritta in ebraico verso la metà clcl iL".. a.C. ci ègiunta in una traduzione greca databile intorno al 100 zr.C.Il r:rcconto inizier dalla Parsqua di Giosia, prosegue con lacaduta di Gen-rsalcnlme e l'esilio in Babilonizr,

"ùltu Ì'asce-

redi

morirc, cele-gioia possibi-

Infìne,-3Mac 7,15s narra l,uccisione cli trecento apostatiebrei che verrà ricordata come ..rru f"rtu gi;ì;;";-" il';i_torno a casa degli ebrei destinati al rnartir"io che awieneoindossando corone di fiori e fta grida di gioia,.-Questa gioiar va interpretata alla"luce defrovesciamentodelle sorti ben noto nél lib.o di Ester. II male -^..fri,*i,dai nemici si traslorma in bene, lo ,,rii.."r,ra e Ia É;;;_curzione in gioia c liberazione. In questo modo 1,u"t".5 àrul_La la signoria di Dio sulla storia, È ,.,r potente capacità ditlasformare il male in bene gr:azic ai frlequenti rniraco]i edi soccorrere ìl popolo in pieghier.. io gloi., p". .""Ìi_nata,eìla slc.a prolana, scalt,iis.e,"n,p,i dall'intervenrocl r\ lno, che pr.cmia la ledeltà degli ebrei nt.lla pe r.secuzio_ne scatenata daì re lagide e pt nirce invece i malvasi.

2. Gioia cultuale

a) ll libro dei Ciubilei

Per descrivere la sioiar cultuale parliar-no cla un passo dellibro dei G_iubilei,"composto fra il III e il lI sec. a.C. da unautore ostile al sercerdozi. gerosrrin-ritano e vicino aile cor-renti. apocalittiche e consérvatoci integral-"rri" - g;,;(un dialetro dell'eriopico) e in framnr""?l

"Uioi.l, É."Ji;;riaci e latini. IÌ libro è una ribera rirettura dei raò"contiàiGenesi e Esodo l-14 che segue uno ,.t,",r" ..onoiùj;basato su un calendario sola"re di 3Oa liorni e su cicli dianni-sabbalici (sette anni) e di giubileifquarantanove an_ni). Il suo autore vi affrcntò i pioblemi .À" piii f. irrt"r=.:il o"?, :io Ig.iqi": det male,- t,immortalitàdefa;ì;i;, ;tciÌtendarlo. Cìiubileì 16,27 reìcconta che al lentpo di Abra_mo

.fu stabilito sulle tar«rlc dcl cielo a carico di lsracle c]rc ce-

-'Così trarduce L. Fusclìa, 1l Lihro dei Cliubilei, in p. Sacchi, Apocriltdell'Anticct Te.stanlento I, Torino 1978, 296."-Ct 4. Botrdar-t, *Cupanne, lbsta d.elle", in Aa.Vrr., Diziottario Ertci-clopedico Jell,t Bibbio. Borla-Citrà Nuov:r, Ron-ra 199-5. 295-296.7 E i[ .onre del libro neìla Sctlanta. Ncìln Vulgata il libro si chianra3Esdra. Sul valore storico e letterario dell'opeù, cf. Sacchi, Terzo Li_bro di F)_s.drn, in Sacchi, Ap.crifi, 99-121 e ò. Garbir.ri, Storia e-iiLi,_ktgia rtell'Israele Antico, Pàidcia, Brescia 1986, 208-235.

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sa di Zorobabele e la ricostruzione del tempio di Gerusa-lemme. L'autore narra poi la missione di Esdra, 1o scio-glimento dei n-ratrimoni misti, la solenne lettura della leg-ge, alla fine della quale iI libro si interrompe bruscamen-te. lEsdra rìvisila dunque alcuni momenti ir-nportanti del-la storia di Israele in modo diverso dai libri canonici diEsdra e Neemia. Dall'analisi letteraria e redazionale con-dotta da P. Sacchi e G. Garbini emerge che lEsdra rerp-presenta la versione originale del libro canonico di Esdra,che è invece una rielaborazione piùr tarda rifusa con il li-bro di Neen-ria. lEsdra 9,39-53, rielaborerto da Ne 8,1-128,descrive la lettura pr-rbblica della legge da parte di Esclradurante la neomenia del settirno mese; dopo le spiegazio-ni dei leviti e il pianto del popolo in ascolto, il gorzernato-re esorta il popolo a non essere triste, poiché queì. giornoera sacro al Signore. Secondo lEsdra 9,53

«tutti allora se ne andarono a mangiarc, a bere c a far fe-sta».

P. Sacchie, crede che con questo inrritcl alla gioia il gover-natore voÌesse allentare Ìa tensione suscitata fta il popolodalle dure norme esclusiviste presenti nella Legge. Questenorme contenevano probabilmente delle maledizioni e in-generavano nei fedeli la paura di non riuscire a osser.var-le completamente. Non ci sentiamo di escludere, tuttavia,che la cerimonia possa trdombrare ìa riforma cultuale cheAlcimo avrebbe operato verso il 160 a.C. e che Garbini ri-trorra nel racconto di l Esdra. Questa riforrna avrebbe re-so sacro il popolo, cancellando le divisioni fra sacerdoti eleviti, uomini e donne e li avrebbe coinrrolti più diretta-mente nel rito cl"re riecheggia per qualche verso la litr-rrgiasinagogale posteriore Io.

La dimensione spirituale di quest:r seconda attestazione èpiù sfuggente della prima; si tratta di una generica descri-zione di gioia cultuale che ricorda i passi del Deuterono-n-rio sulle feste (Dt 12,7.12.18; 14,26; 16,lI.l4) e cl're si ri-

8 Cl. sr-rl problema lopogr:rf ico, Garbini, |d.,225-229.e Sacchi, Terzo Libro di Esdra,178 nota zl8.r0 Cf. M. Fishbane, Bi.blical lnterpretnlions in An.cient Israel, Oxford1988, I 13.

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trova anche nella descrizione della festa degli Azzimi inlEsd 7,14, benché sarebbe assai aifascinante vedere r-rellagioia - interpretazione probabilmente troppo moderna e

àudace - la reazione dej f-edeli aller possibilità di parteci-pare al cttlto.

3. Gioia escatologica

a) Il Libro di Enoch

Le attesl-azioni più numerose riguardano la gioia escato-logica, legata all'ar''vento del regrio di Dio, alla punizionedei n-ralvagi e al pren-rio concesso ai giusti. Questa gioia r:i-corre in primo luogo nel libro di Enoch, scritto in ebrai-co, ìna giuntoci in ge'ez (etiopico) e in lrammenti grcci e

aramaici. Il libro consta di cinque opere indipendenti -un'introduzione, il libro dei Vigilanti, il libro dell'Astrono-n-ria, il libr:o delle Parabole, l'Epistola di Enoch - compo-ste fra il IV e il II sec. a.C. e riunite da un rc-dattore. Inqucsti testi è assai ft'equente la gioia esc;Ltologica, all:r qr,ra-

le soggiace la credenza nell'immortalità dell'anima già con-lestata in Qo 3,18-21rr. Essa pt:esenta due aspetti che nonsi iasciano distinguere bene; il pt'imo aspetto che è szrlda-mente ancorato alla terra si tror,a descritlo r-rel libro dei Vi-gilanti datato da P. Sacchir2 ai IV sec. a.C. lEnoch 10,l9vuole che, dopo la punizione finale degli angeli ribelli, igir-rsti pianteranno «tutti gli alberi di letizia"rr. Dietro_que-ita descriz.ione si nasconde probabilmente l'idea che il giu-dizio divino avrebbe riguardato soltanto i giusti zrlkrra invita, che avrebbcro avuto in premio la gioia.Il secondo aspetl.o della gioia esczrlologica necessitò una ri-flessione r-rlteriore, in virtir della quale questzl gioia fui este-

ri Cl. Sacchi, lttt.rodtrz,irme, in S:rcchi, Apocrif'i l, 26; ID., Storia del -se-

t:ontlo tenqtio. IsraelefinVl .sec. a..C. e I scc. d..C., SEI, Torino 1994,154.170.330.rr Sacclri, St<tria, 118-755; l48 rroia 8.rr Per questa e Ic zrltre citazioni tratlc' dai l-ibro di Enoch, cf. L. Fu-sella, Lihro tli Ettoch, in Sacchi, Apocril'i I, 480. Nel testo ge ez editoda M.A. Knibb, The Ethio1tic Book of Henocft, Oxl'ord 1978, fa§i;ahaindica la gioia e tala§§ttha il gioire (W. Leslau, C-orlclst' Dictiottutt' ofCe2l., Wiesbaden 1989, 24la).

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sa di Zorobabele e la ricostruzione del tempio di Gerusa-lemme. L'autore narra poi la missione di Esdra, lo scio-glimento dei matrimoni misti, la solenne lettura della leg-ge, alla fine della quale il libro si interrompe bruscamen-te. lEsdra rivisita dunque alcuni momenti importanti del-la storia di Israele in modo diverso dai libri canonici diEsdra e Neemia. Dall'analisi letteraria e redazionale con-dotta da P. Sacchi e G. Garbini emerge che lEsdra rap-presenta la versione originale del libro canonico di Esdra,che è invece una rielaborazione più tarda rifusa con il li-bro di Neemia. lEsdra 9,39-53, rielaborato da Ne 8,1-128,descrive la lettura pubblica della legge da parte di Esdradurante la neomenia del settimo mese; dopo Ie spiegazio-ni dei leviti e il pianto del popolo in ascolto, il governato-re esor[a il popolo a non essere triste, poiché quel giornoera sacro al Signore. Secondo lEsdra 9,53

«tutti allora se ne andarono a mangiare, a bere e a far fe-sta».

P. Sacchie, crede che con questo invito alla gioia il gover-natore volesse allentare la tensione suscitata fra il popolodalle dure norme esclusiviste presenti nella Legge. Questenorme contenevano protrabilmente delle maledizioni e in-generavano nei fedeli la paura di non riuscire a osservar-le completamente. Non ci sentiamo di escludere, tuttavia,che la cerimonia possa adombrare la riforma cultuale cheAlcimo awebbe operato verso il 160 a.C. e che Garbini ri-trova nel racconto di lEsdra. Questa riforma avrebbe re-so sacro il popolo, cancellando le divisioni fra sacerdoti eleviti, uomini e donne e li avrebbe coinvolti più diretta-mente nel rito che riecheggia per qualche verso la liturgiasinagogale posteriorelo.La dimensione spirituale di questa seconda attestazione èpiù sfuggente della prima; si tratta di una generica descri-zione di gioia cultuale che ricorda i passi del Deuterono-mio sulle feste (Dt I2,7.12.18 14,26; 16,ll.l4) e che si ri-

8 Cf. sul problema topografico, Garbini, ld.,225-229.e Sacchi, Terzo Libro di Esdra,178 nota 48.i0 Cf. M. Fishbane, Biblical Interpretations in Ancient Isroel, Oxford1988,113.

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trova anche nella descrizione della festa degli Azzimi inlF;d 7,14, benché sarebbe assai affascinante vedere nellagioia - interpretazione probabilmente troppo moderna eàudace - la ieazione dei fedeli alla possibilità di parteci-pare al culto.

3. Gioia escatologica

a) Il libro di Enoch

Le attestazioni più numerose riguardano la gioia escato-Iogica, legata all'awento del regno di Dio, alla punizionedei malvagi e al premio concesso ai giusti. Questa gioia ri-corre in primo luogo nel libro di Enoch, scritto in ebrai-co, ma giuntoci in ge'ez (etiopico) e in frammenti greci e

aramaici. II libro consta di cinque opere indipendenti -un'introduzione, il libro dei Vigilanti, il libro dell'Astrono-mia, il libro delle Parabole, l'Epistola di Enoch - compo-ste fra il IV e il II sec. a.C. e riunite da un redattore. Inquesti testi è assai frequente la gioia_escalologica, alla qua-1è soggiace la credenza nell'immorlalità dell'anima gjà con-testatà in Qo 3,18-2111. Essa presenta due aspetti che nonsi lasciano distinguere bene; il primo aspetto che è salda-mente ancorato alla terra si trova descritto nel libro dei Vi-gilanti datato da P. Sacchit2 al IV sec. a.C' lEnoch 10,19i,uole che, dopo la punizione finale degli angeli ribelli, igiusti pianteranno "tutti gli alberi di letizia,13. Dietro-que-àta deicrizione si nasconde probabilmente I'idea che iI giu-dizio divino awebbe riguardato soltanto i giusti allora invita, che avrebbero ar,rrto in premio la gioia.II secondo aspetto della gioia escatologica necessitò una ri-flessione ulteriore, in virtù della quale qlresta gioia fu este-

1 1 Cf . Sacchi, Introduzione , in Sacchi, Apocrifi I, 26; lD . , Storia del se-

condo tempio. IsraelefraVl sec. a.C. e I sec. d.C., SEI, Torino 1994'154.170.330.12 Sacchi, Storia, 1'48-155; 148 nota 8.13 Per ouesta e Ie altre citazioni tratte dal Libro di Enoch, cf. L. Fu-sella, LTbro cli Etrcch, in Sacchi, Apocrifi I, 480. Nel testo ge'er editoda M.A. Knibb, The Ethiopic Book of Henociz, Oxford 1978,fa§§aha-indica la gioia e tafassahi il gioire (W. Leslau, Concise Dictionarlt ofGe'e2,, Wiesbaden 1.989, 24la).

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sa anche alle anime dei deftlnti che aspettavano nella val-le d'Occidente il giudizio finale di salvezza. Esse erano giàsalve, ma attendevano di ricevere dopo iÌ giudizio la gioiaattesara. In cosa consista questa gioia lo spiega un altropasso del libro di Enoch dove si racconta il viaggio cheEnoch compie insieme ad esseri angelici nei luoghi dovegli uomini sono puniti e ricompensali; in quest'ultimo luo-go lEnoch 25,6 pone un albero profumatissimo e il mon-te, sul quale Dio sieder:ì per giudicare iI mondo. I fruttidell'albero saranno dati ai giusti, che "gioiranno e saran-no lieti ncl santuario"r5. Sacchi ritiene che le anime deigiusti sarebbero ritornale coi loro corpi a vivere sulla ter-ra una vita lunga e beata, ma che alla fine sarebbero mor-ter6. Il libro delle Parabole composto verso il 160 a.C. pre-senta, invece, un giudizio e una gioia escatologica diversi.lEnoch 47,4 che appartiene a questo libro sostiene che,quando sarà sparso il sangue dei giusti, f intercessione deisanti spingerà Dio a fare giustizia e il cuore di questi ulti-mi

usi riempiva di gioia, per-che era giunto il calcolo della giu-stizia(cioè il giudiz-io),r7. lErroch 51 ,5 aggir.rnge che nil ìo-ro volto (dei gir.rsti) brilìerà di gioia, poiché in qr-rei giornil'eletto sarà sorto e la terra gioirà, i giusti dimoreranno sudi essa e gli eletti andranno e cammjneranno su di essa,18.

Anche questi ultimi clue testi dove compare l'idea della re-surrezione presentano una certa ambivalenza sulla sortefinale dei giusti, ai quali è destinata la gioia. E difficile sta-bilire se i giusti vivranno con gioia in una terra libera dalnrale o se invece 1;r gioia, che farà brillare il loro volto, si-miÌe a quello degli angeli, sia legata zrl mondo futuro.

ra 4Esdra 7,88-98, clopo aver parlato delle sette pene degli empi, men-zionzr la gioia di chi hzr conserwato le vie dell'Altissimo e erttende neidepositi deÌie anir.ne il giudizio linale e la gioia.rs Fusella, Libro di Enoch, in Sacchi, Apocrili I, 505. Il gleco legge in-vece «szÌrzìnno completamente lieti, gioiranno ecl entr-er:rnno nel setn-tuario" (lEnoch 25,6).l6 Sacchi, Storia, 153.'7 Ct. Fusella, Libro di Enoch, ìn Sacchi, Apocrit'i1,529.tB H., 534.I1 giudizio dopo ìa morte compare ancora in I Enoch 86,7;103,3-4;104,4, sottolineando sempre che ai giusti spetterà la gioiacome se fossero angeli del cielo.

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b) I Testamenti dei Dodici Patriarchi

I Testamenti dei Dodici Patriarchi sono un'opera unitariache pretende di conservare i discorsi d'addio che i dodicifigli di Giacobbe avrebbero pronunciato in punto di mor-te] ricordando i fatti salienti della loro vita e proponendoun insegnamento in forma pareneticare- I'opera, scritta inebraico-verso la metà del II sec' a.C., ci è per-venuta ir-r untesto greco con successive interpolazioni giudaìche e cri-stiane;o. Nella riflessione dell'autore sul senso della storiae sul messianismo, Ia gioia appare strettamente collegataalla resurrezione e al messianismo.II Testamento di Giuda 25,5, riprendendo il rovesciamen-to clei valori esaltato dal giudaiimo del II sec. a.C., dichia-ra che ncoloro che sono ùorti nel dolore risorgeranno nel-la gioiar2r. Graz.ie al rovesciamento dei valori, chi moriràp"iil Sigr,ore, come affermano 2Mac7,7 e 4Mac, riceveràia vita "i".ru.

II Testamento di Zebulon 10,2 presenta laresurrezione del patriarca, il quale afferma:

ulo risorgcrò di nuovo in'nezzrt a voi, conte un capo iumezzo ai'suoi figli; gioirò inntezzo alla mia tribù e a quan-ti arrranno ossen'atir i comandamcnti di Zebulon loro pa-

dre r 22.

È la ste ssa posizione del Testamento di Dan 5,1 2, nel qua-

le f inter-vento del Messia di Levi farà sì che

«riposeranno nell'Edcm (s!c) i santi e nella nuova Ger-usa-

lemme gioiranno i Giusti,23.

Dio stesso compirà il giudizio senza bisogno di nessr'rn me-diatore u-ar., è abiterà nella nuova Gerusalemme' Da que-

sta visione prettamente ebraica si stacca soltanto il Testa-mento di Aier 6,6, che riflette sul momento finale della vi-

1e Cf. Sacchi, Testcrnrcnti dei Dodici Patriuchi, in Sacchi, Apocrili \728-757.;t-òf. p". esempio il Testamento di Simeone 6,7 e il Testamento diLevi 18,4s.i Sàcchi, TestanrcrLti deì Dodici Patriarchi, inID., Apocrilì I, 828')2 ld.,845.23 (d.,853.

111

ta c sulla sor-te cleìl'uomo conteso fra gli angeii cli Beliar equelli del Signore. Se Ì'anima ha serviio il ì;e";,«essa riconoscc at[ra\/e]-so la gioia l,angelo clella pace, chela irrtrodrrce nella r ilr ctenta:,r1

c) I salnù di Solctntone

A.l quadro.delìa-gioia est.alolog.ica r a aqcirrnla ancura unacitazione dei Salmi di Salornoie, .,rro riiÉg" al alciotto sal-mi comp^osti or'ìginalrrrente in ebraico inr-oino alta metaàelI sec. cl.L., ma pervenutici in una traduzione gr.eca2s. Se-conc'lo Ia descrizione dei ten-rpi messianicia pr3or-io, sr.s

"ls.acle lodr'ru il nonre dt'r Signr,r'e Lorì rerizia e i pii ren-Jt't irIìrtu srazic n,..1I irsscnrhlca".l.,I p.p"f ,,-" O-,;, i; "i"i;dr'i nriseri t'on lclizia cl'Isracle [r'rrf,");';"ì"biJ,',';;;sia sr-rlla casa d'Isracle per una etcrna iètiz-ia,3ll"-

t-'o""-'

Queslo .testo riprende Ie descrizioni bibliche cleìra sar'ez-z.a e le incent.a su un'escarologia che si attuerà sulla ter-ra.

I plrssi studiati , ptrr neile loro c{ilf'erenze, climosl.rano chela gioia è darvr.rrr ula cifr.a indicantc i tempi 1;,.,.,,1,,, "-i.._stirlonia.no la riflessior-re del giuclaismo iiguarclo all,irn_n-rortalrtà dell'anima, al giucìizlo finale

" ulÉ ,ul"à ,À-i",giusti. Se Dio intervieneln làvore dei giusti, p". q.r"iii ,ì_rimi Ia salvezz,a e la gioizr consiston,"r-r"ilo'.?oi.'.À;bi;pr irna e.dopo il,girrdizio linalc, tìt,l «crpovolginrcnfo, cleivillon dt cut trbhramo dr,ilo c chc tor.rrera nel rangelo diLuca (Lc 1,46-56).

cordare che i testi scoperti ue^lle unclici grotte, assegnati algruppo conl.nemcrrle idcntilicato (.o, gli csseni, ii.ale,,_no a un periodo compreso fra il II r".. o.i. "

it f ,".. ,l-èÌr,.LJno spoglio di testi dimostra che Ia gioia, in "bi^i.oiimlTah, occupa un posto irnportante, Àa-rispetto ollu.tà._sificazione di Bult,rann è cli caratreie curltu;le o;;;;t.1,

gico.

1. Gioia cultuale

a) Il Rotolo del Tentpio, 4e502 Riti cli Mcitrintonio,4Q5ABPrFe.st

La gioia cr-rltuale compare nel Rotolo clel Te,rpio (1ro r)ì.?lr,"i l" nelìrr grol I ir r I rrrl ici d i OtI rn r.ap

" p"l"og,, t-i.;-;n ;;oaiaDrte rn alcune sue_parti lra il I sec. a.C. Jil I sec. d.C.

11 rotolo'uole essere iisesto libro cielia-t_egge e ir, "rr,r

riarlternano brani biblici a composirion1-autcrrroì-ìrc su pun_li oscuri deila ìegisìaz.ione mosaica o polemiche controiìn_Lerpretazi,ne del calendar-io e delra Lèg_ee

" tu p"iiiJ iii.*-ie dilcse dal sacerdozio ,ecrosolimirant,.'ò"f f , J"ir'ih;';;_sce in occasione della festa del vino nuovo ci-parla 11òi],j.8; .I figìì d'Israele si rallegreranno ,il^ d;;;";;;ynwn.. AncoriL, a proposito della neon:renia _ la fèsta le_gata al prirno giol-no del rnese _ 1leT 25,4 cc»manda che«questo sarà per voi,un giorno di felicità" e l ieT 25,9 sot_tolinezr che ntu ti ralle.gÉr-ai ìn quel !loir,o,"Assai pìù interessanti iono pero'dr-re iesti purtroppo [ram_mentari e di origine incerrC: 4e502 Riti ài M"tii,r";i;-;10:08 PrFest (pieghiere i, o..irio,"," àJf" f

"rt j. iI;;i;;testo potrebbe essc-re ,collegato alla celebrarl""" ì"'j^_à_[r'jmonio opput-e alla festa delle Capanne. Un f,,o_rr.,_,ì.,

dr rJursl() tcsro - 4Q502 [r. l0 rccira:

nBenedetto ò il Dio,di Israele che ci ha dato una fèsta perla noslra gioia per lodare il s,_,o ,ro,r-rÀ,,

B) La crcA NEt rEsrt Dt eumaau

La vicenda storica ed editoriale clei testi cli eun-rrarr è trop-po nota per essere lrattata in qtresta sede. È sufficiente rli_

21 ld., gB7.

:: Cf M Lana, Salmi di Salomone,t |d., 114.27 ltl.

112

2s Sui miu'roscritti del Mar Morto cf. J.A. soggin , r rnanos,"itti cleL Marl1llll'^f :l'llrn Conrpron. Ron.ra 21992[

" r.]-Cri.to Mar_tinei i;;fi;co,rìbor.ztone di ('. M..r-to, e'1, Testi di eurn.ran, paiderier, g."..iu f-9-9i.

in Sacchi, Apocrili LI, 41-62

113

---t

A questa benedizione seguono il ricordo e la lode di tuttala creazione in quanto opera di Dio. E possibile che si trat-ti di una lode gioiosa alla fertilità della creazione, che in-veste anche il matrimonio. Ma se così fosse, come si con-cilia questo fatto con il matrimonio a Qumran? Oppure,dobbiamo interpretare il frammento sulla scorta dei riti le-gati alla festa delle Capanne, alla quale si riferiscono an-che i frammenti 4Q 508 (PrFest) fr. 1-6 col. III.13? Questiframmenti computano

<(ancora undici giorni fino alla festa della nostra gioia e al-la cerimonia di gloria, e fanno riferimento a una notte cheè «la terza fra le feste della nostra gioia,.

Segnalo infine la seguente preghiera contenuta in 4Q508(PrFest) fr. 33 col. I. 2:

«Benedetto sei tu Signore che rinnovi la nostra gioia conla luce del giorno,.

Si potrebbe trattare di una preghiera che i membri dellacomunità recitavano al mattino, ma sarebbe temerariospingersi oltre.Questi tre testi ci danno un quadro assai interessante del-la gioia liturgica e cultuale a Qumran, poiché la comunitàdi Qumran è il nuovo Israele, che celebra le proprie festein maniera gioiosa e corretta, senza cadere nell'impurità enelle contaminazioni calendariali e cultuali presenti a Ge-rusalemme. In virtù di questa situazione, la comunità deifigli della luce benedice e ringrazia con gioia il Signore,aspettandone la visita.

2. Gioia escatologica

a) Il Rotolo della Guerua

La gioia escatologica si ritrova in 1QM, il Rotolo della guer-ra dei figli della luce contro i figli delle tenebre, un'operacomposita, Ia cui redazione finale data agli ultimi anni delI sec. a.C. Quest'opera narra la guelTa dei figli della lucecontro tutti i nemici storici di Israele e passa in rassegnal'esercito dei figli della luce, le sue armi, lo schieramentodi battaglia, i capi e gli accampamenti. In questo testo la

lr4

gioia compare al principio di una invocazione che richie_de l'inter-vento di Dio, perché faccia trionfare il suo popo_lo; 1QM 12,12;19, 5 recita infarti:

nEsulta grandemente, Sion. Risplendi con esultanza Ge_msalemme. Esultino le città di Giuda".

La fiducia nell'intervento divino fa sì che 1eM 1,9; 14,17proclami che

nla grandelza esaltala di Dio risplenderà per tutti i tempieterni, p.r.r la pacc, per Ia glor-ia e per la gioia, per la lun_ghezza di giorni pei tutti f figli delia luce,.

Lg qtglmjnio {e1 figli delle tenebre causerà la gioia dei fi_gli della luce (1QM 13,16), che esalteranno I'oiera di Dioi,991cori di gioia, (1QM 14,4) e che risplende.anrro di gioia(1OM 17,16). Questa è una gioia eterna, come la chiima-no lQS 4,7; 1QH 13,6; 18,15. È rimarchevole che nGioiadi Dio,.9o^Tp1re sugli stendardi dell'esercito dei figli del-la luc_e_(1QM 3,11; 4,12). euesra gioia escatologica]susci_tata dall'intervento di Dio nella storia, costituisòe una sor_ta di escatologia realizzata sulla terra, senza alcun riflessosulla sorte futura dei membri del gruppo2e. Ad essi bastal'elezione, in virtù della quale anché le pers.curioni inflit-te dai nemici o le correzioni proveni"rrfi d. Dio stesso so_no superate.

b) +QShirShab owero I Canti per l'olocausto clel Sabato

4QshirShab, un testo di carattere mistico conosciuto colnome di «Canti per Ì'olocausto del Sabato,, presenta la li_turgia algelica che si svolge nel tempio celèste. In occa_sione della lit_urgia del settimo sabato per il diciassettesi-mo sabato del mesc, 4Q403 Shir Shab à n. t col. I.40 co_sì invita:

«Cantate a Dio onnipolente con Ia parte spirituale scelta,cosicché sia una melodia nella gioia di Dio e una celebra-

'ze Cf. J. Carmignac, La théologie de la souffrance clans les hymnes deQurnran, oRevue de Qun'rran, 3(1963), 3S2.

115

:i&:r::l#rti i santi per un canro rneraviglioso, con feti-

Alrri trammenti narlang ,,di una settuplice esultanzar(4O401 Shir Shab tr. r...1i S-),'air",à!j_i di esulranza (4e401 Shir Shab fr. t cot.-I-.6);';"rì .hiàoono ai fedeti:uCantale con gioia,voi che condividete questa esultan_za, con eioia f1s,gl; angeli _Éiàrìglio.il, Gij4ix"èil;Shab fr. J col. r,so).

Moltì, aspetti di questa liturgia restano ^possi b ili' tegam i iln ru ;;;iù' ;È';;ir'i?,X.1; *T ?ff

,

Jchiaro, se la sioia .h",g;.gu'.à, ir#à'i" quesli lesri con_cerne la vira futura o se i ,iemb.i J"ii*ppo condividono::, cli angeli quesrareart;;;;;il"s,; vira, avendo ade_rrto a[ gruppo di eumran.

c) 4Q416;417,418 Opera Sapienziale A

Resta infine da menzionare 4e 416.417;41g Opera Sa_pienzate A, un tesr.o,di .;;;;;.;irii"""li.r" pubbiicaro re_centemenre3,, che elenca "nu i"iìà'ài'istruzioni per quei

i]:TP.i deJ gruppo i-p"g*iilr'rìurr,à dr cara*ere Dro_rano ronrano da ormrunl+e s;tw;;i niil;"fi". )".;j.lJf 5 8 consiglia dj no, conlrarre presliti, perché [n oue_sto modo sarai fetice se sarai tib;;";;i;;ii.G;;"r;;yrT;_do colui che riceve l,isLruzione ,*à fu-fJi.ità eterna e ere_9l!":à ll. gj"i3. euesra gioia non

" iiàlnir.ibite a nessunoder rre ripi di gioia desèrirri.at princlp"i.ii qìiàr;;;.,ii;e apparliene forse a quella.leti;;;l;; r;p ienziale,che vaemergendo poco a

"oòo dai ie;ii;;-r;.ora pubblicati.In conclusione, ta vision" Jàrià g,àiX',.,3i'i".ti di eumran òin accordo col pensier" .l.l ;.;;;;,*ull'o,.,trnundosi inveceda quetta dei testi apocrifi.il;;;';i;i;;" nasce a eum_

a"?rrBl Harringron, Wisclom Texrs from eumran, Rouriegde, Lon-

3r Non sappiamo chi si nasconda dietro l,espressione nda iui». §j tr21_ta di un semprice crediror_e oppure ai ,ii!r.àr. umano che finisceE5! "tt"."

u na pi et ra d' inc ia m pò p". t, .à iu")rì i"r-"rìÉà à"i ;il;:116

-

ran dall'essersi senalati dall,impurjl,à circostante, dal con-siderarsi i figri deira r,,." a"rììn;i'ulà,ruutrere queri der-le Lenebre. il iedele di Or;;;; iG;, Dio con ta sressa§t::i^:1" gti angeìi provano ,"1t, Tirr.gia cetesre, menrrree assenre qualsiasi^rifel1me1 ro ;i ji"a,i19 tui;;;,.,;ii?;;messianica così presenti nei tesLi fi.."n.

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t""riy,{f;o I manoscritti i"i uii Morto,Newton compton, Ro_

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