rappresentazioni della retorica in atto in pagine della narrativa ...
Ippica, in attesa della riforma
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I libri di
La filiera dell’Ippica Con il termine Ippica si indicano le discipline dell'equitazione sportiva dove
il cavallo corre su pista (ippodromo). La filiera dell’ippica raggruppa gli attori e
settori economici coinvolti dalle gare ippiche e dalle relative scommesse. Questo
comparto di grande tradizione, elemento d’identità della cultura europea è anche una
complessa realtà economica che si sviluppa per i sottosettori dell’allevamento di
qualità, della veterinaria-farmaceutica specializzata, dei centri equestri sportivi e delle
scuderie, degli ippodromi e gestori corse, delle scommesse off e on line, dei media e
del web specializzati. La filiera ippica occupa ca. 50.000 operatori diretti e indiretti.
Malgrado le differenze sostanziali settoriali, l’intera filiera è strettamente unitaria e le
sue dinamiche generali influenzano direttamente tutti i sottosettori. Dai risultati delle
gare deriva sia il volume di gioco e scommessa, sia il ritorno delle royaltes per gli
allevatori, sia la sostenibilità delle attività degli impianti e delle scuderie. Il punto
centrale quindi è che il business della filiera dell’ippica è fondamentalmente di gioco
e di intrattenimento, accostabile da un lato allo spettacolo dal vivo all’aperto ed alla
fieristica e dall’altra al gaming. Le riprese televisive, e le scommesse interattive, che
ne conseguono sono fonti economiche vitali per le corse, ma la televisione gioca
anche un altro ruolo estremamente importante nello sviluppo. La TV dà all’ippica un
profilo vitale che è importante per gli sponsor, per il marketing, e per creare attorno a
questo sport un interesse sia che si tratti di spettatori, partecipanti che di
scommettitori.
La filiera presenta poi ulteriori aspetti le cui potenzialità non sono state
completamente utilizzate. Essendo strettamente connesso alla natura ed al mondo
animale, l’ippica ha anche forti potenzialità di turismo ambientale che per esempio gli
ippodromi francesi utilizzano a fondo. Il valore turistico è poi rafforzato dalla
peculiarità della tradizione ippica, esempio di storia vivente. Gran parte degli
ippodromi sono pubblici, in particolare comunali e costituiscono enclaves
urbanistiche di grande interesse di visita e di ricerca. Si prestano ad essere parte attiva
del patrimonio turistico locale che spesso ripropone l’esibizione ippica nel contesto
della rievocazione storica e tradizionale. Oltre l’ippica professionistica, c’è quella
sportiva che con la prima condivide molti passaggi e soprattutto gli impianti. Così ai
precedenti sottosettori principali, sono da aggiungere gli enti locali, gli operatori
turistici ed ambientali collegati e collegabili e le strutture equestri sportive. L’ippica
italiana si è trovata coinvolta dal paradosso di trasformare grandi risorse di storia e
geografia in ostacoli all’economia.
I libri di
Europa
Come è noto, l’evoluzione della filiera dell’ippica in questi anni in Europa si è
diversificata molto paese per paese. L’ippica europea, in Francia, Uk, Irlanda gode di
buona salute, malgrado che sia coinvolta da molti dei problemi già elencati. In
Europa le scommesse ippiche di 20 milioni di giocatori raggiungono i 30 miliardi con
un ritorno di 1,5 miliardi al settore, composto da 500 ippodromi, 100mila proprietari
di cavalli, 40mila allevatori, 200mila lavoratori, 80mila cavalli. Si ricordano
l’associazione europea Epma, l’Associazione proprietari galoppo francese
(http://www.action-galop.com/association/asso2.html), l’Atg Svezia associazioni
trotto e galoppo, gli ippodromi di Vichy (http://www.courses-de-vichy.fr/), e di
Ascot (https://www.ascot.co.uk/),
La diffusione di Internet e del gioco on line ha fatto diminuire le scommesse in
Inghilterra, patria dello sport ippico, negli Stati Uniti e in Germania ma non in
Francia, in Irlanda (che nel 2007 aveva il record di maggiore affluenza mondiale
secondo l’IFHA) e nei paesi asiatici. In Francia si ha sia un aumento nei volumi di
gioco che di pubblico. La ragione più plausibile quindi è da cercare non tanto nella
dimensione ludica o nell’aspettativa dell’azzardo, ma piuttosto in quella sportiva e
culturale. L’ippodromo si è fatto anche parco, luogo di riposo e di svago prima
dell’avvio delle gare. In Italia è stato invece perso il 94% degli spettatori degli
ippodromi proprio durante la massiccia proliferazione del gioco d’azzardo degli
ultimi anni.
Il caso inglese Il National Horseracing Museum inglese si presenta ricordando “Although it is not
essential to bet to enjoy an afternoon at the races”… In realtà il complesso sistema
ippico non può transigere dalla principale fonte economica rappresentata dalla
scommessa. La sua dimensione ludica non può essere né sottovalutata, né
sopravvalutata fino a schiacciare gli aspetti culturali – comunitari del mondo delle
corse.
In Gran Bretagna, malgrado la diminuzione nelle scommesse per le tante alternative
(cani greyhounds, numeri, corse virtuali, scommesse sportive etc.) il pubblico degli
ippodromi è rimasto costante, secondo solo al calcio, in termini di affluenza,. L’Uk
registra numeri notevoli a partire di circa 8miliardi di sterline di ricavo annuo delle
scommesse sulle corse inglesi. 59 ippodromi da Perth a Newton Abbot; più di 14mila
cavalli da corsa in allenamento; 9500 proprietari di cavalli che corrono più di 6
milioni di spettatori; 1340 incontri di corse l’anno, sia su piste in erba che allweather;
I libri di
60mila persone impiegate direttamente o indirettamente, più altre 40mila nel mondo
delle scommesse; premi annuali da 100 milioni di sterline, ritorno fiscale di 250
milioni di sterline al governo sotto forma di tasse.
I media sono stati presenti con Attherraces (consorzio di Channel 4, BSyB e Arena
Leisure) che per più di 300 milioni di sterline ha diffuso per 10 anni su satellite
specializzato e televisione terrestre le corse di 49 dei 59 ippodromi. Fino al 2004
Arena Leisure possedeva anche un certo numero di ippodromi, incluso i 3 allweather.
Poi si sono diffusi broadcaster che propongono anche scommesse.
Ippodromo inglese
L’ippica, proprio per i “numeri” che riesce a muovere in termini di pubblico dal vivo
e tv, ha catalizzato ricche sponsorizzazioni private da parte di grandi gruppi del lusso
o di attori finanziari interessati ad una proficua pubblicità. L’ippodromo stesso, di
fronte ad una simile domanda di servizi, viene utilizzato in modo peculiare, con una
grande attenzione al cliente-spettatore-scommettitore. Si pensi alla programmazione
annuale dell’ippodromo di Newmarket, ad esempio, dove oltre molti avvenimenti
collaterali, come conferenze, concerti, mostre artistiche e commerciali, si organizzano
diversi percorsi guidati dietro le quinte, appena prima dell’inizio delle corse o nelle
fasi di allenamento.
Oppure al National Horseracing Museum, un intero edificio dedicato alla cultura del
cavallo da corsa o alla storica sede londinese delle Subscription Rooms, in Hight
Street 99. Gli ippodromi offrono un’ampia gamma di attività culturali, ricreative e
socialmente utili attraverso giardini e parchi botanici, esperienze didattiche e
formative per le scuole, risorse per la ricerca scientifica nei settori delle scienze
ambientali, delle discipline veterinarie e in tutte quelle che sono, più o meno
direttamente legate al mondo del cavallo. Tutto reso possibile dalla passione
nazionale per le corse e l’equitazione vissuti come fenomeni socio-culturali e
ricreativi.
2004 privatizzazione dell’Ippica inglese
Il successo di questo modello è stato individuato nella filosofia “amatoriale” adottata,
con una sostanziale deregolamentazione, avviata con la privatizzazione del
Totalizzatore, venduto nel 2006 al consorzio Racing Trust, e l’abolizione del sistema
fiscale sulle corse dei cavalli (Horserace Betting and Olympic Lottery Bill 2004). Il
settore è rimasto regolamentato dallo statuto del BHB (British Horseracing
Authority) che regolamenta le corse secondo i bisogni dei fruitori e dei partecipanti
delle corse nella competitività tra ippodromi e manifestazioni. Non sono mancate
frizioni tra il BHB e l’Authority OFT (Office of Fair Trading, cui si associa il
I libri di
Comitato Parlamentare del Joint Scrutiny on the Draft Gambling Bill, che
regolamenta le scommesse) che accusava la prima di scarsa apertura alla
competitività, non in linea con il Competition Act. Più gravi gli scontri con il mondo
delle scommesse online dopo che il bookmaker William Hill ha pubblicato su
Internet i dati pre-corsa.
Tote
Si è imposto il sistema Tote, l'abbreviazione di Totalizzatore. Le scommesse Tote
sono simili a una lotteria in cui le puntate confluiscono in un montepremi comune. I
profitti del pool operator sono generati da una detrazione fissa applicata al
montepremi. Le scommesse vincenti sono determinate in base al risultato delle corse
al quale il montepremi è associato. Il montepremi, dopo la detrazione, è suddiviso in
base alle unità vincenti per distribuire un dividendo. I clienti Tote versano le proprie
scommesse in un montepremi comune. I partecipanti scommettono l'uno contro
l'altro, mentre tradizionalmente scommettono tutti contro il bookmaker. Le quote
Tote potrebbero fluttuare in base all'andamento delle scommesse e all'importo
puntato su ciascuna selezione. Come accade in una lotteria, i clienti Tote sperano in
un montepremi elevato e nel minor numero di vincitori fra i quali suddividerlo. I
montepremi Tote possono essere associati a una sola corsa (montepremi a serie
singola) o a più corse (montepremi multiserie). Le scommesse terminano al via di
ciascuna corsa per i montepremi associati a un solo evento, oppure al via della prima
corsa nel secondo caso. Tutto il peso del sistema ippico è rimasto a carico del BHB
che ha cercato di superare la rappresentanza frammentata degli interessi settoriali
dell’ippica, dando più voce agli indipendenti ed agli executive e migliorando gli
studi veterinari, il miglioramento delle razze equine e non solo dei purosangue.
2015, si torna a finanziare l’ippica
Dopo 9 anni, il governo ha deciso di tornare ad una forma di corrispettivo per legge a
favore dell’ippica: un new Horserace betting right, a carico dell’industria del
gaming. Si è così tornati nel 2015 allo spirito della tassa del 1963 HorseraceBetting
Levy. Soltanto che il fee non viene pagato allo Stato ma direttamente al Comitato
ippico (https://www.gov.uk/government/publications/budget-2015-documents).
E’ stato così risolto il problema sollevato dall’ippica che pretendeva un proprio diritto
sui dati pre-corsa utili a divenire accettabile sostituzione della tassa. La separazione
tra attività governative e commerciali dell’ippica è comunque la caratteristica del
sistema dal 2004, lasciato alla concorrenza fra attori privati. Le logiche di
organizzazione delle giornate di gara, delle corse e degli ippodromi sono volte
principalmente a garantire che le corse siano il più possibile “meeting” in grado di
I libri di
suscitare interesse, non in diretta concorrenza fra loro, con valenze relazionali ed
emozionali.
I mestieri dell’ippica in UK Fermo falsa partenza
Analista scommesse
Bloodstock Agent
Bookmaker
Catering Staff
impiegato di corsa
impiegato pesa fantino
Equine Welfare
IntegrityOfficer
Event Manager
Maniscalco
Finance Controller
Finance Assistant
Groundstaff
Giudice Handicap
Capo terra
HorseTransporter
Inspector of Courses
Investigating Officer
Specialistaostacoligaloppo
Pubblicitario specialista
Journalist
Giudice
Nominations Executive
Operations Manager
Ricercatore Pedigree
Personal Assistant
Executive gare
Sicuezza gare
Responsabile gara
Allenatore cavalli
Amministrazione gare
Segreteria gare
Sponsorizzazioni e Iva
Stable Staff
Tutor stalloni
Starter
Assistente condizioni gara e cavallo
Manager e formazione scuderia
manager corse
Manager welfare equino
Rapporti con proprietari
Allenatore e manager di scuderia
trasportatore cavalli
veterinario
allenatore cavalli
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Gioco in Italia
Pochi popoli annoverano ben 35 milioni di giocatori, sia tradizionali che digitali. Il
gioco in Italia supera la spesa del fabbisogno energetico nazionale ed è triplicato in
un decennio. Porta il fardello di 700mila ludodipendenti.
L’articolo 721 del Codice penale definisce i giochi d’azzardo come quelli “nei quali
ricorre il fine di lucro e la vincita o la perdita è interamente o quasi interamente
aleatoria”. Il gioco si distingue tra scommesse lecite (competizioni sportive e lotterie
automatiche), scommessa tollerata e non proibita, che ha luogo tra privati,
indirettamente tutelata attraverso la mancanza d’azione e scommessa proibita e
penalmente rilevante, giochi d’azzardo organizzati senza aver ottenuto regolare
autorizzazione o concessione .
Il 60% della raccolta giochi, 48 miliardi, sono legati a 57mila gaming machines (su
cui è leader Snai) mentre 12 miliardi al consumo (Lotto, Superenalotto, Bingo off e
on line, Lotterie off e on line, skill games) per 80.000 esercizi generici di cui 60mila
tabaccherie e 284 sale bingo. Si dividono i restanti 25 miliardi, i 4 Casinò (Venezia,
Sanremo, Campione d’Italia e Saint-Vincent), 16.300 i punti vendita specializzati e
998 agenzie di scommesse. 1,5 miliardi vanno all’Ippica.
Italia
Il mondo dell’ippica italiana lamenta da anni una crisi strutturale, causata da diversi
fattori: la flessione del sostegno statale, la trasformazione delle scommesse,
l’incidenza negativa della politica fiscale e del gioco, il crollo di popolarità tra il
pubblico, la cattiva immagine presso il mondo ambientalista, l’aggressione della
pervasività digitale. La crisi ha messo a rischio una tradizione di 38 ippodromi,
18mila corse, 50mila posti di lavoro, di migliaia di cavalli e di decine di migliaia di
ettari di verde.
Scommesse ippiche
Il complesso sistema ippico non può transigere dalla principale fonte economica
rappresentata dalla scommessa. La sua dimensione ludica non può essere
sottovalutata e nemmeno sopravvalutata fino a schiacciare gli aspetti comunitari del
mondo delle corse.
mercato giochi 2003 2004 2005 2006 2007 2010
scommesse ippiche 2° posto 3° 3° 4° 5° 6°
anno 1999 2004 2008 2009 2010 2011 2013
Fatturato miliardi 17,7 (3,5% Pil) 24 48 53 58(3,8% Pil) 80 85
I libri di
Le scommesse ippiche sono calate perdendo il 37% tra 2005 e 2010. Le agenzie
esterne hanno perso il 20% sulle corse italiane guadagnando il 58% sulle estere.
Gioco Ippica (milioni) 2010 2009 2005-2010
Totale 1700 2800 (-13%) -37% per 2005-2010
ippodromi italiani (on-track) 64 -19% -54%
scommesse a libro, a quota fissa 2000 -26,47%
Totalizzatore 46,3 -21,54%
scommesse simulcasting fra ippodromi collegati 16 -9,70%
agenzie esterne\ ricevitorie (off-track) -20% su corse italiane
+58% su corse estere
L’associazione gioco scommesse A.GI.SCO (già Associazione Nazionale
Concessionari Sale Corse, poi Sindacato agenzie ippiche, poi ASSOSNAI fino al
2013) rappresenta circa 2mila concessionari o gestori, operatori mono punto o grandi
gruppi nazionali del gioco. L’associazione si confronta con il gruppo Snai
(acquistato nel 2011 dalla Global Games Spa di Palladio Finanziaria, Venice
European Investment Capital Spa e di Global Entertainment Sa, Investindustrial).
La recente fusione di Cogemat/Cogetech in SNAI ha creato tra la Toscana, Roma e
Milano, il primo polo quotato in Italia dell'entertainment, leader nel mercato delle
scommesse e co-leader al 15% nel segmento delle gaming machines, integrando il
mondo delle scommesse e quello delle macchine da gioco anche sul canale on-line e
mobile. Snai è leader del gioco non in monopolio in Italia e delle scommesse ippiche
e sportive; provider della rete di raccolta delle scommesse e leader in Italia nella
fornitura di servizi telematici per la raccolta e la gestione di scommesse ippiche,
sportive, concorsi pronostici e apparecchi automatici da intrattenimento, gestore di
media (network Tv satellitare di quattro canali, Unire Verde, Unire Grigio, Unire
Blu, SNAI Satsu Sky, e radioweb Snai) relative a informazioni e pronostici sulle
corse degli ippodromi. E’ proprietario del complesso storico monumentale
dell'ippodromo del galoppo di Milano e degli ippodromi del trotto di Milano
e Montecatini Terme. Controlla Festa srl, Trenno Srl, Immobiliare Valcarenga srl,
Mac Horse srl, Connext Srl, Società Gestione Capannelle Spa, Alfea Spa Società
Pisana Corse Cavalli, Solar sa, New Game Srl.
Ippodromo
In Italia l’agenzia che trasmette in diretta tutte le corse in svolgimento sugli
ippodromi nazionali ed esteri ha anticipato il processo di dematerializzazione
dell’ippodromo e la virtualizzazione della scommessa, allontanando dall’ippodromo
ancora prima che si potesse giocare da casa.
I libri di
2010 trotto galoppo scommesse ippodromi italiani 55,65% 26,90%
stranieri 2,06% 15,40%)
Quello dell’ippodromo è un equilibrio delicato, prezioso per l’ampio spazio verde,
sua principale struttura, ma anche per le caratteristiche urbanistiche e architettoniche,
inserite nell’assedio urbano. Se l’ippodromo enfatizza troppo il ruolo di luogo
privilegiato per la scommessa e il gioco, come è storicamente avvenuto, fa venire
meno aspetti importanti di pura amatorialità e di turismo che devono convivere con
l’ambiente del gioco d’azzardo e con la passione sportiva. La scommessa ippica ha
una componente sociale fondamentale. Il crollo delle presenze negli ippodromi è
stato conseguenza della rottura di un equilibrio. In gran parte ha contribuito la grande
offerta di giochi alternativi, promossi dagli stessi gestori con maggiore
remunerazione. Sui siti online di SISAL, Lottomatica e SNAI è possibile accedere a
qualunque tipologia di gioco. Solo il sito di SNAI dà delle informazioni sui cavalli,
requisito fondamentale per qualunque giocata seria, Lottomatica e SISAL no.
Gioco Ippica (milioni) 2010 2009 2005-2010
Totale 1700 2800 (-13%) -37% per 2005-2010
Il sistema ippica conta su un ritorno del 65% delle scommesse in Europa come in
Italia. La concorrenza perversa in Italia non è venuta dai sistemi clandestini o digitali
quanto dalla rigidità di regole delle scommesse e della promozione selvaggia di altre
lotterie più proficue per lo Stato. Si è perso però il distretto comune, la
comunicazione, il rapporto con sport, salute, urbanistica, marketplace digitale.
L’Ippica è tutela e valorizzazione dell’allevamento di qualità, dell’agricoltura no
food, dell’ambiente e del paesaggio rurale. Ed è tutela e valorizzazione di grandi
parchi cittadini chiamati ippodromi che preservano l’urbanistica storica. E’ sport,
legato alla Federazione italiana sport equestri (FISE), una delle specialità (come il
rugby, la danza sportiva, l’automobilismo, il volley, il basket, il tennis, il
motociclismo, il nuoto, il golf) che si finanziano da sole all’80%, ricevendo solo il
20% dal CONI. Tutti gli operatori del settore possono valorizzare la cultura, la storia,
le tradizioni, l’arte dell’ippica creando un marketplace orientato al turismo specifico,
capace di preservare questa tradizione. L’ippodromo è spettacolo e gioco dai quali
provengono fatturati e lavoro diretto e indiretto nella misura di 2 lavoratori per
cavallo. Spettacolo e gioco usufruibili off e on line. L’ippodromo è assimilabile ad un
distretto sul quale convergono molte e diverse attività. Gli ippodromi d’Europa sono
un circuito internazionale ancora non percepito come un network di comune offerta,
di stabili flussi di lavoro e formazione.
I libri di
Allevamento
L’ippica fa parte dell’agricoltura, dello sport, dello spettacolo. I suoi stadi sono parte
importante dell’urbanistica e del verde urbano. Muove stampa e tv specializzata. E’
un tema ambientale e animalista. E’ mondo dilettante di sport olimpico e
professionista legato al gaming. E’ tradizione storica, fieristica, turistica, circense
dell’abilità a cavallo. Ed è scommessa off e online. Ogni aspetto della filiera è vissuto
nella completa autonomia, unito solo dall’attesa del finanziamento pubblico. La crisi,
come per altri settori contigui, è conseguenza proprio del venir meno dell’intervento
dello Stato che non ha più rimediato finanziariamente ai danni fatti dalle sue stesse
politiche discriminanti il cavallo.
L’allevamento ricopre un ruolo primario per tutta la filiera e interessa, con la sua
attività, 600.000 ettari di territorio nazionale, 45.000 aziende agricole, ca. 400.000
capi equini, ca. 2.000 allevatori del galoppo e del trotto, ca. 12.000 occupati diretti e
più di 50.000 praticanti. L’allevatore incassa alla vendita dei puledri e
secondariamente dalla royalty del 20 % dei premi che il cavallo percepisce al
traguardo. Ogni allevatore studia gli incroci per poter far nascere cavalli competitivi.
Aste o semplici trattative private vendono i cavalli e li affidano a centri di
allenamento (doma e preparazione all’agonismo) Le corse dei cavalli (al trotto e al
galoppo, nazionali e Gran Premi internazionali) si tengono in ca.40 ippodromi
rappresentando un'eccellenza italiana a livello mondiale, come dimostrano i risultati
sportivi. Tuttavia, tale attività è oggi gravata da onerosi costi (strutture con scuderie e
paddocks, mantenimento di vastissimi pascoli, mantenimento qualitativo di fattrici e
puledri, mascalcia, spese veterinarie per la fecondazione e per i dovuti controlli
durante la gravidanza, onerosi costi dei tassi di monta, trasporti, costi inerenti alle
spese di registrazione dei puledri negli appositi registri genealogici) che stanno
mettendo seriamente in crisi tutto il comparto, con gravi ripercussioni anche su tutto
l’indotto. Tali costi hanno infatti ridotto drasticamente il numero dei prodotti nati,
perché molti allevatori o hanno ridotto il loro parco fattrici o addirittura hanno
cessato l'attività a causa dell’elevato rischio d’impresa, derivante dal mancato
ingravidamento della fattrice oppure da eventuali infortuni in cui possono incorrere i
puledri e che possono renderli non in grado di svolgere attività agonistica.
Riforma normativa
E’ in corso di costruzione una riforma normativa del settore che dovrebbe sostituire
gli enti soppressi (Unire ed Assi) con la nuova Lega Ippica, associazione degli
operatori del settore; e cambiare la fiscalità sul gioco, ridando respiro alle scommesse
ippiche. La politica non intende finanziare più il settore ma è stata superata l’idea di
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sganciare il finanziamento dell’ippica dalle scommesse. In questo contesto si va verso
un modello inglese e sono attesi un nuovo contratto di categoria ed una nuova
programmazione dell’ippica che coinvolga gli enti locali, in particolare i Comuni,
proprietari di molti ippodromi, con il sostegno dei fondi strutturali del piano di
Partenariato. Le nuove disposizioni relative al comparto giochi inserite nell'ambito
della Legge di Stabilità art. 14 e l’atteso provvedimento cornice, ancora in bozza,
affidano sotto l’egida dei Ministeri Agricolo ed Economico, al futuro ente privato
rappresentativo dell’ippica, la gestione del comparto con le risorse dell’attuale
contributo statale (150 milioni) in quantità decrescente fino alla fine del 2017 ed alla
successiva autonomia autofinanziata dal 2018. La riforma delle Scommesse in ambito
ippico è stata affidata con delega al Governo dalla Legge di Stabilità c. 650
(Palinsesto Complementare e Quota Fissa). La scommessa ippica è oggi poco
concorrenziale e fuori mercato anche dal punto di vista dei prelievi e non è allineata
alle corse virtuali, che stanno dando percentuali di ritorno a favore dell'ippica. I
concessionari (operatori autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per
scommesse sportive a quota fissa -SSQF- e Ippica d’agenzia - IPA) potrebbero già
creare un palinsesto complementare per la quota fissa con l'ippica straniera.
Gli attori
Il comparto dell’ippica italiana è un settore di attività complesso, caratterizzato da
una tradizione di eccellenza e un forte radicamento nel Paese, con un elevato numero
di attori coinvolti. La crisi li ha uniti, dalle associazioni delle società di corse e degli
ippodromi (Fsc-Uni, Coordinamento ippodromi, Federippodromi) ai lavoratori e
sindacati del settore, nei confronti delle Istituzioni (MIPAAF e Mef). Non è riuscita
però a farli dialogare tra di loro. Stanno discutendo attorno alla costituzione del
futuro ente privato rappresentativo due gruppi con diverse idee progettuali: la Lega
Ippica Italiana (con Hippogroup, gestore degli ippodromi di Roma, Cesena, Bologna,
Torino e Imprenditori Ippici Italiani, associazione di proprietari e allevatori) e
l’IHRA (Italian Horse Racing Association con la Federazione Italiana del Trotto e
quella del Galoppo, con Trenno, gestore dell’ippodromo di Milano ed i gestori degli
ippodromi di Follonica, Taranto, Siracusa) vicina a Snai. Alla fine potrebbe essere il
governo a definire per legge uno statuto del futuro soggetto unico che dovrà
concludere un intesa, attesa già dallo scorso marzo, con il sistema gioco.
Lega Ippica Italiana è un progetto di ristrutturazione del settore Ippico del 2012
realizzato da Federippodromi col sostegno di Confindustria e di Sistema Gioco Italia,
poi condiviso da un gruppo di Allevatori e Proprietari del Trotto e del Galoppo.
L’IHRA – Italian Horse Racing Association- è stata costituita dal Comitato Nazionale
Galoppo (Agri-Anac-Anap-Anapco-Fia-Sire-Uif-Unag-Unpcps); dalla Federazione
I libri di
Nazionale Trotto (Anact-Upt-Fipt-Federnat) e dalla Federazione Italiana Società di
Corse (Ippodromi di Firenze, Follonica, Milano, Montecatini, Napoli, S.S. Cosma e
Damiano, Siracusa e Taranto).
Il nuovo soggetto ippico
Lega Ippica e IHra hanno l'obiettivo di affidare l’ippica Italiana ad una gestione
manageriale per riqualificare i prodotti Corsa e Scommessa Ippica, e
proporre ippodromi attraenti ed accoglienti per il pubblico e per i giocatori. Il
dibattito è tra un governo ippico, più basato sugli ippodromi con preponderanza di
numeri e di rappresentanza; ed uno più distribuito numericamente tra tutte le
componenti della filiera ippica, che includa le categorie professionali (guidatori,
allenatori, fantini). C’è anche l’ipotesi su modello americano di arricchire
l’ippodromo di altri centri di gioco per diversificare le forme di autofinanziamento.
Si sono interessati nella ricerca sull’ippica, il Centro di Studio cavallo sportivo
dell’Università di Perugia, il Dipartimento Documentazione Storica Università di
Milano e l’ Economia Aziendale Università di Pisa.
Ogni attore guarda però alle sue difficoltà, diffidente che la visione d’insieme della
filiera le sottovaluti. Non esistono nel settore ippico forme istituzionali di dialogo
sociale, né di comitati aziendali, né di comitato di settore come quelli dell’agricoltura
e del football (quest’ultimo l’unico a livello sportivo). Data l’estrema
specializzazione dei diversi sottosettori di filiera, la carenza di scambio di
consultazione, documentazione e informazione precipua tra l’insieme degli addetti e
delle imprese aumenta le diffidenze invece di valorizzare le sinergie. Come spesso
succede in Europa, manca un network di scambio e integrazione tra i settori
nazionali. Per altro verso, il contesto italiano sulla carta è pieno di opportunità.
L’Italia punta molto sul ritorno del turismo legato ad arte e cultura. Sente molto il
tema ambientale, della salute e del verde pubblico. Punta a riqualificare gli spazi
urbani in smartcities. L’Italia vuole essere digitale. L’Ippica è parte della risposta a
tutti questi temi.
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Ippodromi (attivi a gennaio 2015) inglesi
Racecourse Location Code Owner
Aintree Racecourse Merseyside Ostacoli Jockey Club
Ascot Racecourse Berkshire Mixed Ascot Racecourse Ltd.
Bath Racecourse Somerset Flat Arena Racing Company
BeverleyRacecourse East Riding Yorkshire Flat Beverley Race Company
Brighton Racecourse East Sussex Flat Arena Racing Company
CarlisleRacecourse Cumbria Mixed Jockey Club
CartmelRacecourse Cumbria Ostacoli
Catterick Bridge Racecourse North Yorkshire Mixed
CheltenhamRacecourse Gloucestershire Ostacoli Jockey Club
Chelmsford City Racecourse Essex Flat Syndicate di Fred Done
Chester Racecourse Cheshire Flat Chester Race Company
Doncaster Racecourse South Yorkshire Mixed Arena Racing Company
EpsomDownsRacecourse Surrey Flat Jockey Club
Exeter Racecourse Devon Ostacoli Jockey Club
FakenhamRacecourse Norfolk Ostacoli
Fontwell Park Racecourse West Sussex Ostacoli Arena Racing Company
GoodwoodRacecourse West Sussex Flat
Great YarmouthRacecourse Norfolk Flat Arena Racing Company
Haydock Park Racecourse Merseyside Mixed Jockey Club
HexhamRacecourse Northumberland Ostacoli
HuntingdonRacecourse Cambridgeshire Ostacoli Jockey Club
Kempton Park Surrey Mixed Jockey Club
Leicester Racecourse Leicestershire Mixed
Lingfield Park Racecourse Surrey Mixed Arena Racing Company
LudlowRacecourse Shropshire Ostacoli
Market RasenRacecourse Lincolnshire Ostacoli Jockey Club
NewburyRacecourse Berkshire Mixed
Newcastle Racecourse Tyne and Wear Mixed Arena Racing Company
NewmarketRacecourse Suffolk Flat Jockey Club
Newton Abbot Racecourse Devon Ostacoli
Nottingham Racecourse Nottinghamshire Flat Jockey Club
PlumptonRacecourse East Sussex Ostacoli
PontefractRacecourse West Yorkshire Flat
RedcarRacecourse North Yorkshire Flat
RiponRacecourse North Yorkshire Flat
RiponRacecourse North Yorkshire Flat
SalisburyRacecourse Wiltshire Flat
Sandown Park Racecourse Surrey Mixed Jockey Club
I libri di
Racecourse Location Code Owner
SedgefieldRacecourse County Durham Ostacoli Arena Racing Company
SouthwellRacecourse Nottinghamshire Mixed Arena Racing Company
Stratford-on-Avon Racecourse Warwickshire Ostacoli
TauntonRacecourse Somerset Ostacoli
ThirskRacecourse North Yorkshire Flat
TowcesterRacecourse Northamptonshire Ostacoli
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Windsor Racecourse Berkshire Flat Arena Racing Company
Wolverhampton Racecourse West Midlands Flat Arena Racing Company
Worcester Racecourse Worcestershire Ostacoli Arena Racing Company
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I libri di
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