INDUZIONE DELLO SWIRL TRAMITE ALZATA DIFFERENZIATA DELLE VALVOLE DI ASPIRAZIONE
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INDUZIONE DELLO SWIRL TRAMITE ALZATA DIFFERENZIATA
DELLE VALVOLE DI ASPIRAZIONE
Emiliano Pipitone, Ugo Mancuso
Dipartimento di Meccanica – Università degli Studi di Palermo
SOMMARIO
Nel presente lavoro si indaga sulla possibilità di ottenere un moto turbolento di swirl
attraverso lo sbilanciamento delle portate smaltite dai condotti di aspirazione di un motore
plurivalvole imponendo alzate differenti alle valvole di aspirazione. Si presenteranno i risultati
delle prove sperimentali condotte, allo scopo di verificare la validità e le limitazioni del
metodo, utilizzando la testa di un motore monocilindrico 4V su un banco di flussaggio
stazionario attrezzato con un anemometro a pale rotanti per la misura dell’intensità di swirl. I
risultati sperimentali hanno confermato la possibilità di indurre in tal modo una
macroturbolenza di swirl, la cui intensità cresce più che linearmente al crescere di un fattore
adimensionale indice dello sbilanciamento indotto, a fronte di una perdita di capacità di
smaltire portata proporzionale alla riduzione dell’area di efflusso dei condotti di aspirazione,
necessaria ad indurre lo sbilanciamento delle portate.
SIMBOLOGIA UTILIZZATA
Nel seguito, tranne dove diversamente specificato, si farà riferimento a grandezze relative
all’ambiente di aspirazione utilizzando il pedice 0, ed a grandezze relative alla sezione di
misura della pressione a valle della testa con il pedice 1. Con il pedice 2, invece, si
indicheranno le grandezze relative alla sezione di misura della portata volumetrica (Figura 4).
A1 [m
2]: area della sezione 1;
Ac [m2]: somma delle aree di cortina;
B [m]: alesaggio del cilindro;
Ce [-]: coefficiente di efflusso;
Ce, rel [-]: coefficiente di efflusso relativo;
Csw, i [-]: coefficiente di swirl ideale;
Csw, r [-]: coefficiente di swirl reale;
G [kg/s]: portata massica aspirata attraverso la
testa;
h1 [m]: alzata della valvola 1 (la maggiore tra le due
alzate);
h2 [m]: alzata della valvola 2;
Δh/h1 [-]: fattore di strozzamento;
k [-]: coefficiente della isoentropica;
Ns [-]: numero di swirl;
p0 [bar]: pressione dell’aria nell’ambiente di
aspirazione;
p1 [bar]: pressione dell’aria nella sezione 1;
ρo [kg/m3]: densità dell’aria nell’ambiente di
aspirazione;
ρ1 [kg/m3]: densità dell’aria nella sezione 1;
vax [m/s]: componente assiale della velocità
all’interno del cilindro;
V [m3]: cilindrata del motore;
ω [rpm]: velocità di rotazione del misuratore di
turbolenza;
ωmot [rpm]: velocità di rotazione fittizia del motore.
1. STATO DELL’ARTE
I fenomeni turbolenti all’interno del cilindro dei motori a combustione interna influiscono in
modo sostanziale sia sul processo di combustione sia sul miscelamento tra combustibile e
comburente; varie fonti confermano lo stretto legame tra qualità del processo di combustione
ed i moti turbolenti del fluido nel cilindro (J. Heywood, 1988), (K. H. Lee et al, 1995), (D.
Zhang, P.G. Hill, 1996). Moti macroturbolenti organizzati possono essere indotti tramite una
opportuna configurazione geometrica dei condotti di ammissione, e sono pertanto generati
durante la fase di aspirazione. A partire dall’istante di chiusura delle valvole tali fenomeni
vanno incontro ad un processo di smorzamento progressivo; un flusso turbolento organizzato
come un vortice in rapida rotazione secondo un asse parallelo a quello del cilindro (swirl) è
tuttavia quello che manifesta le migliori caratteristiche di longevità, e che pertanto può
resistere fino alla fase di combustione. L’induzione di fenomeni macroturbolenti è ottenuta in
genere conferendo al flusso in ingresso in camera una decisa componente di velocità in
direzione tangenziale alle pareti del cilindro, tramite una opportuna conformazione delle
valvole e/o dei condotti di aspirazione, o tramite un opportuno posizionamento di questi
ultimi. In letteratura sono documentati numerosi metodi per l’individuazione di geometrie dei
condotti di ammissione che producano un intenso moto di swirl in camera di combustione. E’
pratica progettuale comune fare ricorso a condotti di ammissione direzionali o tangenziali
(Figura 1, a), caratterizzati da sezioni di passaggio generalmente non circolari e variabili lungo
l’asse del condotto stesso, e conformati in modo da conferire al flusso in uscita una direzione
preferenziale; i condotti di ammissione elicoidali (Figura 1.b) sono conformati nella loro parte
terminale secondo un’elica a sezione variabile, che ha lo scopo di conferire al fluido addotto
una rotazione secondo l’asse della valvola. I condotti di ammissione con deflettore (Figura 1,
c), infine, sono conformati in modo simile ai condotti tangenziali, tuttavia sono dotati di una
schermatura posizionata lungo il bordo della valvola o in prossimità dell’area di cortina che ha
la funzione di deflettere il flusso in ingresso nel cilindro secondo una direzione fissata.
Figura 1: condotti per la generazione dello swirl
Oltre ad interventi effettuati in fase di progettazione dei condotti, allo scopo di indurre un
flusso turbolento di swirl rimane la possibilità di intervenire tramite lo sbilanciamento delle
portate smaltite dai due condotti di ammissione, pratica che ovviamente comporta una
diminuzione della portata aspirata dal motore; esperienze in tal senso sono state condotte
occludendo totalmente o parzialmente uno dei condotti di aspirazione di motori plurivalvole
per mezzo di apposite valvole a farfalla (A. Floch et al., 1998), (E. Aiyoshizawa et al., 1998),
(J. Lee et al., 2000). Impiegando uno o più di tali sistemi sono state condotte varie campagne
sperimentali (H. Bensler et al., 1998), (K. Kang, R. Reitz, 1999), (Y. Kim, K. Lee, 1994) per
l’individuazione dei migliori parametri geometrici per la generazione dello swirl, mentre non
vi sono evidenze di investigazioni sperimentali relative alla generazione di swirl tramite
apertura differenziata delle valvole di aspirazione. Con il presente lavoro si intende valutare
quantitativamente il beneficio ottenuto in termini di swirl indotto e la perdita in termini di
portata smaltita.
2. INDUZIONE DELLO SWIRL TRAMITE ALZATA DIFFERENZIATA
Nonostante il ruolo dei moti macroturbolenti sulle prestazioni dei motori a combustione
interna sia intimamente legato alla loro natura non-stazionaria, è prassi comune l’impiego di
apparati sperimentali per la caratterizzazione stazionaria del sistema condotti di aspirazione-
testa, vista la scarsa praticità della realizzazione di indagini sperimentali non-stazionarie. I
vantaggi derivanti da un simile approccio sono essenzialmente legati alla semplicità di
realizzazione di un banco di flussaggio stazionario, alla rapidità con la quale possono essere
eseguite le prove e alla facilità di interpretazione dei risultati tramite l’impiego di indicatori
globali in grado di caratterizzare, sotto certe ipotesi esemplificative, il moto di swirl che si
desidera stimare.
2.1 Apparato sperimentale
In Figura 2 è rappresentata la linea di flussaggio messa a punto, dotata di un opportuno
sistema per la valutazione della intensità di swirl.
Section 2
Section 1
Swirl meter
9
32
56
7
4
8
1
Figura 2: banco di flussaggio
Il banco di flussaggio è stato attrezzato per la valutazione delle caratteristiche fluidodinamiche
della testa di un motore monocilindrico dotato di due valvole di aspirazione (1) la cui alzata
può essere regolata separatamente e misurata tramite comparimetri (2). La linea di misura, la
cui lunghezza è stata scelta opportunamente per minimizzare la mutua influenza degli
strumenti impiegati, è dotata di un misuratore di turbolenza a paletta, dotato cioè di una
girante a pale piane (paddle wheel) la cui velocità di rotazione è correlata all’intensità del
moto di swirl (3), posto a distanza opportuna dalla testa; di un misuratore di pressione
piezoresistivo (4); di un misuratore di portata a precessione di vortici (5); di termocoppie per
la misura della temperatura. Il sistema di aspirazione è costituito da una turbosoffiante
centrifuga ad 8 stadi (6), regolata tramite laminazione in aspirazione (7) e by-pass (8). I dati
ricavati dai sensori disposti all’interno della linea sono stati acquisiti tramite una scheda di
acquisizione National Instruments (9) ed analizzati in ambiente Labview 6i.
2.2 La misura del’intensità di swirl
Per la valutazione della intensità di swirl è stato impiegato un misuratore di turbolenza a pale
piane (Figura 1, Figura 3).
Figura 3: il misuratore di swirl
Tale sistema si basa sulla misura della velocità di rotazione di una girante dotata di due pale
piane, il cui asse di rotazione coincide con l’asse del cilindro, nell’ipotesi in cui il fluido si
comporti come un corpo solido in rotazione, ovvero la velocità tangenziale punto per punto sia
linearmente proporzionale alla distanza dall’asse di rotazione. A causa dell’attrito di strato
limite e della conformazione geometrica della testata, il profilo di velocità della sezione di
misura risulta distorto, discostandosi da quello ideale di corpo solido; indagini sperimentali,
tuttavia, indicano che a sufficiente distanza dalla testata l’approssimazione di profilo di
velocità a corpo solido può essere ritenuta valida (Y. Kim, K. Lee, 1994). Per determinare la
distanza della sezione di misura dalla testa in esame sono state effettuate alcune indagini
preliminari (Figura 4) che hanno mostrato che la massima intensità di swirl è misurabile ad
una distanza dalla testa pari a circa 1.75 volte l’alesaggio, indicazione confermata da prove
riportate in letteratura (J. Lee et al., 2000), (J. M. Corberán, R. Pérez, 1998), per cui tale piano
di misura è stato scelto per le misurazioni sperimentali.
0.00
0.50
1.00
1.50
2.00
2.50
0 1000 2000 3000
-depressione Dp = 0.2 [bar] -
Dis
tanza d
alla
testa
(dia
metr
i) [
-]
Figura 4: intensità dello swirl al variare della distanza dalla testa (h1 = 4mm, h2= 2 mm)
2.3 Prove sperimentali
Obiettivo di questo lavoro è una valutazione dello swirl indotto mediante apertura
differenziata delle valvole e della corrispondente perdita in termini di portata aspirata. Allo
scopo sono state impiegate alcune grandezze necessarie a stimare l’intensità della turbolenza e
le caratteristiche di efflusso attraverso la testa. Per stimare l’intensità della turbolenza si è
impiegato un coefficiente di swirl definito come segue:
ax
swirlv
BC
1)
La velocità assiale del flusso vax può essere stimata sia in base ad un calcolo di efflusso ideale
isoentropico, sia in base alla portata misurata; nel primo caso si ottiene il coefficiente di swirl
ideale (Csw, i), nel secondo il coefficiente di swirl reale (Csw, r). Un altro parametro utilizzato
per quantificare l’effetto swirl indotto è il Numero di swirl, ossia il rapporto tra la velocità
angolare della girante e la velocità di rotazione del motore.
motore
sN
2)
Quest’ultima, nel caso di prove stazionarie, viene definita come la velocità di rotazione del
motore che in una corsa aspira mediamente la portata G; segue pertanto
VG30
N
1
s
3)
Si può osservare che il rapporto tra il numero di swirl NS ed il coefficiente di swirl reale Csw,r è
una costante:
costante
B
v
AvV
30C
N ax
G
1ax
1
r,sw
s
4)
I risultati presentati faranno pertanto riferimento al solo numero di swirl NS. La permeabilità
al flusso offerta dalla testa è quantificata mediante il coefficiente di efflusso, ovvero il
rapporto tra la portata effettivamente smaltita e la portata che la stessa testa smaltirebbe se il
fluido la attraversasse in assenza di perdite; la sezione di passaggio di riferimento per il
calcolo di una tale portata ideale si riferisce convenzionalmente all’area di cortina, definita
come superficie laterale del cilindro avente diametro pari al diametro della sede valvola, ed
altezza pari all’alzata adottata. Ipotizzando che la perdita di carico si esaurisca nella sezione
subito a valle della sede valvola, e di conseguenza la pressione in prossimità dell’area di
riferimento prescelta sia pari al valore vigente nella sezione di misura 1 posta più a valle (vedi
Figura 2), il coefficiente di efflusso può essere calcolato come in (5), dove con Ac si è indicata
la sezione totale di efflusso, somma delle aree di cortina dei due condotti di aspirazione.
k
1k
0
1k
2
0
100c
e
p
p
p
pp
1k
k2A
GC 5)
Si è inoltre ritenuto utile, al fine di valutare la perdita di portata aspirata dovuta alla riduzione
della sezione di efflusso di uno dei condotti, di definire un coefficiente di efflusso relativo
come il rapporto tra le portate smaltite in configurazione di alzata differenziata e di alzate
uguali. Di seguito si riporta il numero di swirl ottenuto adottando una coppia di alzate pari a 2
e 1.2 mm, a confronto della perdita in capacità di efflusso rispetto alle condizioni di alzate
identiche: si vede che, rinunciando a circa il 20% di portata rispetto alla configurazione di
base con alzate uguali, è possibile ottenere una intensa turbolenza in camera. E’ possibile
osservare, come sarà mostrato di seguito, che, a causa della proporzionalità tra portata smaltita
e sezione di efflusso disponibile, la riduzione di portata è proporzionale alla riduzione di area
di cortina.
0.00
0.10
0.20
0.30
0.40
0.50
0.60
0 0.1 0.2 0.3 0.4
C adut a d i p ressione [ bar]
Ns [
-]
60%
65%
70%
75%
80%
85%
90%
95%
100%
Ce
,re
l [-]
N umero d i Swir l
C oef f icient e d i ef f lusso relat ivo
Figura 5: confronto tra intensità della turbolenza indotta e riduzione delle caratteristiche di efflusso
per una coppia di alzate di 2 e 1,2 mm (h/h1=0,4)
Sono state eseguite due serie di prove; una prima serie necessaria per caratterizzare la testa in
condizioni di pari alzata delle valvole di aspirazione, ed una seconda serie allo scopo di
indagare sulla possibilità di indurre lo swirl tramite apertura differenziata (Figura 6).
Figura 6: apertura differenziata delle valvole di aspirazione
Ciascuna prova è stata eseguita rilevando le caratteristiche di efflusso e l’intensità dello swirl
indotto al variare del salto di pressione tra le sezioni di controllo a monte ed a valle della testa
(Figura 2). Allo scopo di utilizzare come base di confronto l’entità dello sbilanciamento
indotto, si è impiegato come parametro geometrico non la semplice differenza tra le alzate,
bensì tale differenza rapportata alla maggiore tra le due alzate:
1
21
1 h
hh
h
h
7)
Valori di tale parametro prossimi a zero indicano un piccolo strozzamento che induce un
modesto sbilanciamento di portate, con tendenza ad avvicinarsi alle condizioni di pari
apertura; valori prossimi all’unità indicano un forte strozzamento, che induce uno
sbilanciamento prossimo a quello osservabile in condizioni di totale chiusura di uno dei due
condotti. I rilievi sperimentali hanno mostrato che l’intensità della turbolenza di swirl cresce
più che linearmente con il fattore di strozzamento h/h1 (Figura 7).
0.10
0.20
0.30
0.40
0.50
0.60
0.70
0.80
0.20 0.40 0.60 0.80h/h1
Ns [
-]
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
h1 = 7 mm
h1 = 6 mm
h1 = 5 mm
h1 = 4 mm
Figura 7: Correlazione tra numero di swirl e fattore di strozzamento, al variare di h1, per una caduta
di pressione di 0.1 bar
Dal confronto tra i coefficienti di efflusso rilevati per una coppia di alzate 2 e 1.2 mm (h/h1 =
0.4) e per la corrispondente prova ad alzate uguali e pari a 2 mm (Figura 8, sinistra) emerge
che la laminazione attraverso le luci di aspirazione mantiene buone caratteristiche
fluidodinamiche nonostante lo strozzamento di uno dei condotti; la perdita di capacità di
smaltire portata è pertanto dovuta principalmente alla riduzione dell’area di cortina. Dai dati a
disposizione, infatti, è possibile osservare l’esistenza di una correlazione lineare tra la portata
smaltita dalla testa e la somma delle alzate delle valvole, proporzionale all’area di cortina
totale, così come mostrato dalla Figura 8, destra.
0.50
0.52
0.54
0.56
0.58
0.60
0.62
0.64
0.66
0.68
0.70
0 0.1 0.2 0.3 0.4
Caduta di pressione [bar]
Co
eff
icie
nte
di eff
lusso
Ce [
-]
h1=h2=2mm
h1=2; h2=1.2
0
0.02
0.04
0.06
0.08
0.1
0.12
0.14
0.16
0 2 4 6 8 10 12 14
h1+h2 [mm]
G [
Kg
/s]
Figura 8: risultati sperimentali- a sinistra: Confronto tra coefficienti di efflusso; a destra:
correlazione tra portata e somma delle alzate
E’ possibile inoltre osservare che, mentre il coefficiente di efflusso relativo decresce
linearmente con la diminuzione di area di cortina, il guadagno in termini di intensità di swirl
cresce esponenzialmente, come si può notare dalla Figura 9, che mostra la correlazione
esponenziale tra numero di swirl e somma delle alzate adottate, per diverse alzate base h1 e per
un salto di pressione pari a 0.1 bar.
-1
-0.9
-0.8
-0.7
-0.6
-0.5
-0.4
-0.3
-0.2
-0.1
0
0.50.60.70.80.911.11.2
log(h1+h2)
log
(Ns)
h1=4mm
h1=5mm
h1=6mm
h1=7mm
Figura 9: - risultati sperimentali- correlazione tra numero di swirl e somma delle alzate per una
caduta di pressione di 0.1 bar
Si riportano di seguito i risultati sperimentali, raggruppati per fattore di strozzamento adottato,
allo scopo di mostrare l’intensità di turbolenza ottenuta e la conseguente riduzione di portata
smaltita.
0.00
0.05
0.10
0.15
0.20
0.25
0.30
0.35
0.40
0.45
0 0.1 0.2 0.3
Caduta di pressione [bar]
Ns [
-]
h1=3 mm h1=4 mm
h1=5 mm h1=6 mm
h1=7 mm
�
45%
50%
55%
60%
65%
70%
75%
80%
85%
90%
0 0.1 0.2 0.3 0.4
Caduta di pressione [bar]
Co
eff
icie
nte
di
eff
lus
so
re
lati
vo
[-]
h1=2mm
h1=3mm
h1=4mm
h1=5mm
h1=6mm
h1=7mm
�
Figura 10: risultati sperimentali – fattore di strozzamento h/h1 =0.4
0.00
0.05
0.10
0.15
0.20
0.25
0.30
0.35
0.40
0.45
0.50
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3
Caduta di pressione [bar]
Ns [
-]
h1=4mm
h1=5mm
h1=6mm
h1=7mm
40%
45%
50%
55%
60%
65%
70%
75%
80%
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3Caduta di pressione [bar]
Co
eff
icie
nte
di
eff
lusso
rela
tivo [
-]
h1=4mm
h1=5mm
h1=6mm
h1=7mm
Figura 11: risultati sperimentali – fattore di strozzamento h/h1 =0.6
0.00
0.20
0.40
0.60
0.80
1.00
1.20
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3
Caduta di pressione [bar]
Ns [
-]
h1=4mm
h1=5mm
h1=6mm
h1=7mm
35%
40%
45%
50%
55%
60%
65%
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3
Caduta di pressione [bar]
Co
eff
icie
nte
di eff
lusso
rela
tivo
[-]
h1=4mm
h1=5mm
h1=6mm
h1=7mm
Figura 12: risultati sperimentali – fattore di strozzamento h/h1 =0.8
Dai grafici presentati è possibile notare che, una volta fissato il fattore di strozzamento e la
caduta di pressione, il coefficiente di efflusso relativo non risente in modo significativo
dell’alzata adottata. Ciò si spiega considerando che fissare un rapporto di strozzamento
equivale ad imporre una riduzione di area di cortina rispetto alla configurazione di riferimento
ad alzate uguali; dal momento che, come mostrato dalla a destra in Figura 8, la portata
smaltita dipende quasi esclusivamente dall’area di cortina, anche il rapporto tra le portate
smaltite in configurazione di alzata differenziata e in configurazione originale risulterà fissato,
e con esso il coefficiente di efflusso relativo. Allo scopo di mostrare il legame tra la perdita di
portata conseguente allo sbilanciamento di portata tra i due condotti e la turbolenza di swirl
indotta, si riportano di seguito gli andamenti del numero di swirl e del coefficiente di efflusso
relativo in funzione della portata smaltita per una fissata caduta di pressione, raggruppati per
fattore di strozzamento h/h1.
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
0 0.05 0.1 0.15
G [kg/s]
Ns [
-]
0.6
0.65
0.7
0.75
0.8
0.85
0 0.05 0.1 0.15
G [kg/s]
Ce
,re
l
Figura 13: numero di swirl e coefficiente di efflusso relativo per h/h1 =0.4 e p=0.1 bar
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
3.5
0 0.05 0.1 0.15
G [kg/s]
Ns [
-]
0.3
0.35
0.4
0.45
0.5
0.55
0.6
0.65
0.7
0.75
0 0.05 0.1 0.15G [kg/s]
Ce
,re
l
Figura 14: numero di swirl e coefficiente di efflusso relativo per h/h1 =0.6 e p=0.1 bar
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
3.5
4
4.5
0 0.05 0.1 0.15
G [kg/s]
Ns [
-]
0.2
0.25
0.3
0.35
0.4
0.45
0.5
0.55
0.6
0 0.05 0.1 0.15
G [kg/s]
Ce
,re
l
Figura 15: numero di swirl e coefficiente di efflusso relativo per h/h1 =0.8 e p=0.1 bar
3. CONCLUSIONI
Impiegando un banco di flussaggio stazionario sono state rilevate le caratteristiche
fluidodinamiche di una testata monocilindrica quattro valvole. In particolare si è indagato
sulla possibilità di indurre il moto di swirl mediante l’apertura differenziata delle valvole di
aspirazione. Le prove sono state effettuate variando il fattore di strozzamento h/h1, un
parametro geometrico indice dello sbilanciamento tra le portate smaltite dai due condotti di
aspirazione. E’ stata confermata la possibilità di ottenere una turbolenza di swirl, tanto più
intensa quanto più prossime sono le condizioni di strozzamento a quelle di chiusura completa
di uno dei due condotti. L’analisi dei risultati sperimentali ha mostrato una dipendenza più che
lineare del numero di swirl dal fattore di strozzamento. Il prezzo di una tale pratica è una
riduzione delle prestazioni della testata in termini di portata smaltita, principalmente a causa
della riduzione della sezione di passaggio complessiva; tale riduzione tuttavia si mantiene
proporzionale alla riduzione di area di cortina necessaria per indurre lo sbilanciamento di
portata richiesto per la generazione dello swirl. Ulteriori sviluppi delle indagini presentate in
questa memoria prevedono la valutazione ed il confronto con le prestazioni offerte da altre
tecniche di generazione dello swirl tramite sbilanciamento di portate aspirate dai condotti di
aspirazione di motori plurivalvole. In particolare sarà valutato il comportamento di un sistema
di induzione di swirl basato sulla occlusione parziale di un condotto di aspirazione ottenuta
tramite una saracinesca posta a monte della valvola.
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port shapes and various valve lifts in an SI engine - Proceedings of KSAE Conference, pp. 476-472;
10. J. M. Corberán, R. Pérez 1998 - An Alternative Technique for Swirl Measurement - SAE technical
paper series 980486.
SUMMARY
This paper describes an experimental investigation about the possibility of inducing swirl
turbulence by means of a flow unbalancing between the two intake ports of a four-valves,
single cylinder engine head. This flow structure was achieved using different lifts for the
intake valves, inducing flow unbalancing through a valve curtain area reduction, and forcing
the flow to be non-uniform between the intake ducts, so that the inlet flow has a net angular
moment about the cylinder axis. The goal of this study was to evaluate the intensity of the
swirl motion through the experimental investigations performed on a steady-flow test rig
equipped with instrumentation for discharge coefficient and swirl intensity measurement. A
series of test were performed for a wide range of flow conditions and valve lifts, up to 7 mm,
and the in-cylinder flow was quantified in terms of breathing performances and swirl
intensity, which was obtained by the measurement of the angular velocity of a paddle wheel
anemometer. It was confirmed that differentiated lifts method is effective in swirl generation,
and the strong dependence of the mass flow on the area of the intake section was also
demonstrated: a linear correlation between the mass flow rate and the total curtain area was
found. Experimental investigation shown that a correlation exists between swirl intensity and
the amount of the flow unbalancing between the inlet ports, measured by a non-dimensional,
geometrical factor, the throttling factor. It was also observed a different correlation between
the curtain area reduction and the two parameters mass flow rate and swirl ratio: while the
former decreases linearly, the second grows exponentially. Naturally the highest values of
swirl intensity were obtained at a throttling factor close to 1: this geometrical configuration
leads to the full closing of one of the intake ports. In such situation a heavy loss in breathing
capability is the price for strong swirl induction; for lower values of the throttling factor,
however, it was possible to obtain intermediate values of swirl intensity, with higher breathing
performances.