IL FLAUTO MAGICO DI MOZART. Proposte di costume

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IL FLAUTO MAGICO DI MOZART Proposte di costume Matteo Lelli

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IL FLAUTO MAGICO DI MOZART Proposte di costume

Matteo Lelli

Università Iuav di Venezia

Dipartimento di progettazione e pianificazione in ambienti complessi

Corso di laurea magistrale in scienze e tecniche del teatro

ANNO ACCADEMICO 2013-2014

IL FLAUTO MAGICO DI MOZARTProposte di costume

Laureando: MATTEO LELLI

Matricola n. 278276

Relatore:Prof. MASSIMILIANO CIAMMAICHELLA

INDICE

Introduzione

Teatro, moda e tecnologia

Costumi per il Flauto Magico

Il progetto

Conclusioni

Bibliografia

Articoli

Fonti web

Appendice: Die Zauberflöte di W. A.Mozart e E. Schikaneder

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INTRODUZIONE

Lo sviluppo tecnologico influenza sempre più la nostra società e le nostre vite: oramai siamo avvezzi al fatto che quasi qualsiasi nostra azione quotidiana sia in qualche modo suppor-tata da uno o più apparati tecnologici. Nell’industria aumenta-no i sistemi automatizzati che permettono di risparmiare tempo e denaro, mantenendo standard qualitativi elevati, ed un livello di precisione senza pari. La tecnologia è entrata senza troppa diffi-coltà anche nelle particolari “industrie” del campo artistico di cui la moda è probabilmente il maggior esponente.

Essendo un prodotto della società a cui appartiene e delle sue ten-denze, la moda, e specialmente il Fashion design, si lascia volen-tieri influenzare dalle nuove scoperte, soprattutto quando queste permettono di offrire al pubblico prodotti stupefacenti ed inno-vativi e, magari, di presentarli in modo altrettanto sorprendente.

Nel suo modo di esporsi al pubblico, con sfilate e Fashion Show, la moda diventa sempre più teatrale: si circonda di scenografie ed usa ogni mezzo, dalle proiezioni alla realtà aumentata, per rende-re accattivante ciò che propone.

Ma nell’industria del Fashion design non sono solo le sfilate ad essere intrise di novità. Ogni livello di produzione, dalla creazio-ne di stoffe al taglio, dalla confezione alla vendita, viene spinto verso nuove direzioni che permettano di giungere a numeri sem-pre più elevati di clienti e, contemporaneamente, risparmiare sui costi di produzione.

Negli ultimi anni, ricercatori di vari paesi hanno sviluppato ma-teriali innovativi e “multiuso”: stoffe intessute di microchip che

Introduzione

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ci permettano di rendere i nostri vestiti dei “computer lavabili”, organze “fatte di luce” grazie alla fibra ottica, t-shirt intelligenti e abiti “mimetici” che si fondono completamente con l’ambiente che li circonda.

Esistono poi sfilate completamente digitali, dove il modello è so-stituito da un avatar generato a computer ed altre ancora che ven-gono proiettate direttamente sulle lenti di particolari occhiali per la realtà aumentata. Nel prêt-à-porter assistiamo alla nascita dei camerini virtuali tramite i quali i clienti possono provare gli abiti direttamente dalle loro case o, come nel caso di Macy’s, in nego-zi dotati di “specchi magici”. Attraverso questi ultimi è possibile sfogliare il catalogo del negozio, provare virtualmente il capo e condividere la propria scelta con amici e colleghi tramite i social network, il tutto senza essere usciti dalla dressing room.

Altra rivoluzione è costituita dall’avvento dei body scanner, mac-chine in grado di mappare il corpo e ricostruirlo digitalmente, dando modo di creare capi d’abbigliamento perfettamente calzan-ti. Di questa serie di ricerche in particolare si andrà a svolgere uno studio approfondito, analizzandone passo passo gli sviluppi e le innovazioni, sino ad arrivare ad i moderni software di simulazio-ne tridimensionale per il Fashion design.

La moda ha imparato rapidamente a far uso di tali software, inte-grandoli in tutti i suoi processi produttivi: aiutano il designer nella progettazione, i product manager nella catalogazione delle colle-zioni e, tramite appositi macchinari, i sarti nel taglio di precisione e nella confezione finale del prodotto.

Simile alla moda, nel suo intento di creare prodotti indos-sabili e di origine artistica, è l’ambito del costume teatrale, che però appare fermo a tecniche e modi di pensare oramai datati. Il teatro in generale non ha saputo adattarsi e farsi ispirare fino in fondo dallo sviluppo tecnologico, che si applica solamente a livello di messa in scena, con luci, proiezioni ed uso di apparec-

chi informatici di vario genere, mentre risulta quasi o totalmente assente a livello di creazione.

Soprattutto per quanto riguarda le grandi produzioni, come nel teatro d’opera, nel campo del costume, sarebbe utile ed oppor-tuno fare uso delle tecniche e tecnologie di cui si dota la moda, accelerando e semplificando più passaggi della creazione di un progetto di costume, dalla sua ideazione alla effettiva costruzio-ne. Tali strumenti facilitano lo scambio di idee tra costumisti e sarti, permettendo talvolta di ricavare direttamente da un’idea tridimensionale i cartamodelli necessari alla produzione effettiva di un costume. I software permettono inoltre di effettuare simu-lazioni che rendono meno complesse decisioni su colori, stoffe e taglio, risparmiando notevolmente sui materiali e sul tempo di costruzione.

A dimostrazione di ciò, si è provveduto all’ideazione di un proget-to di costume per il Flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart. Partendo da un’atmosfera iniziale, che porta i personaggi dell’o-pera verso una dimensione animalesca e misteriosa, e passando per lo sviluppo di bozzetti su carta, si giunge alla costruzione di-gitale del modello di ciò che si andrà a mettere in scena ed alla sua relativa simulazione, che si potrà evolvere nella confezione vera e propria di un abito.

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TEATRO, MODA E TECNOLOGIA

1 Si veda ad esempio la sfilata Haute Couture Spring/Summer del gennaio 1997, disponibile sul sito www.youtube.com.

2 Si veda ad esempio Alexander McQueen Spring/Summer 2010 (Platos Atlantis Spécial Edition), disponibile su www.youtube.com.

3 “CHARLIE LE MINDU” Paris Haute Couture Autumn Winter 2014, disponibile su www.fashionchannel.it.

4 Momix è una compagnia teatrale di ballerini-acrobati, capeggiata dall’americano Moses Pendleton, nota nel mondo per le opere di eccezionale bellezza ed inventiva. Fin dalla nascita la compagnia ha acquisito grande fama per la sua capacità di evocare un mondo di immagini surreali usando corpo, costumi, attrezzi, giochi d’ombra e soprattutto attraverso la luce: intervenendo su di essa riescono a ingigantirsi o scomparire, fondersi o raddoppiarsi, creando in scena fisicità sempre nuove. Per approfondire, si veda il sito ufficiale del fondatore www.mosespendleton.com.

Quello della manifatture per il teatro e della produzione sono set-tori spesso vicini, confinanti, in particolar modo quando si con-siderano il costume teatrale e il capo del fashion design. L’ap-proccio di entrambi i settori è quello di cominciare da un’idea, un concetto, per poi giungere ad un prodotto indossabile, sia esso un capo d’abbigliamento o accessorio, passando attraverso un’i-deazione grafica ed un progetto che può essere di varia natura, cartaceo nella maggior parte dei casi e, più recentemente, digitale.

Costume e moda sono ambiti che, si compenetrano e si mesco-lano, delineando le tracce di una lunga storia: il costume teatrale attinge a piene mani dalla tendenza del suo tempo, basti pensare che i primi costumi di scena, dalla Grecia all’Età Elisabettiana, altro non erano che comuni abiti del tempo con minimi accessori atti a definire il ruolo del personaggio (maschere ed orpelli per i greci, abiti più o meno “ricchi” ed altri accessori per gli Elisabet-tiani), mentre il design per la moda assume via via aspetti sempre più teatrali, come documentano i fashion show e le sfilate. Basti pensare a stilisti come il francese Thierry Mugler1 o all’inglese Alexander McQueen2 e le loro confezioni dal gusto quasi “sceno-grafico” che sono spesso accompagnate da passerelle con sceno-grafie ed un accurato studio di light design, o alla casa di Haute Coiffure francese Charlie Le Mindu che nel defilé autunno/inver-no di Parigi del 20143 porta in scena un vero e proprio spettacolo, in parte grottesco ed in parte eco di quel “teatro coreografico” di cui i Momix sono i principali rappresentati4.Va ricordato, inoltre, che sin da fine Ottocento le scene calcate da attrici, cantanti e ballerine hanno assolto la funzione di passerelle d’eccezione per le creazioni dei couturier, e la moda si è alimen-

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tata delle idee e delle suggestioni che lo spettacolo ha contribuito a creare, rinnovare, o semplicemente a far circolare mettendo in contatto culture diverse, fra loro lontane e apparentemente preclu-se ad ogni forma di comunicazione e di confronto.Sono stati e sono tutt’oggi molti i direttori creativi che prestano la loro abilità alle diverse forme di spettacolo come teatro, danza, cinema: basti pensare a Mariano Fortuny5, che vestiva attrici e ballerine del calibro di Eleonora Duse e Isadora Duncan, o alla stilista Biki6, alla quale Maria Callas affidava la sua immagine di tutti i giorni; più “recentemente”, Giorgio Armani ha vestito il divo hollywoodiano Richard Gere nel film American Gigolò7.Tuttavia, vi è un aspetto che teatro e moda non condividono: l’ap-proccio che questi hanno con le nuove tecnologie. È vero che entrambi gli ambiti fanno ampio uso di alcune innovazioni della tecnica, ma, mentre la moda fa si che l’innovazione penetri in profondità anche nei processi creativi e produttivi, integrando an-che tecnologie non prettamente pensate per il campo sartoriale, il teatro ed in particolar modo il settore della costumistica teatrale, ne rimane parzialmente impermeabile.

«La macchina da cucire fu certamente un’innovazione importante nel campo della moda e sicuramente migliorò la vita ai sarti ma di snodi tecnologici se ne sono registrati di ben più significativi in questo campo»8. Nel capitolo: Tecnologie e distretti della moda: come cambia la produzione9, Maria Muzzarelli ci parla dell’evo-luzione nel campo della tessitura: dall’invenzione del telaio mec-canico (1787) a sostituzione della lavorazione manuale, sino alla vera e propria industrializzazione della tessitura con la costruzio-ne di grandi impianti meccanizzati, prima a vapore e poi elettrici, che hanno costituito la base della moderna industria tessile. Molto tempo è passato e molte altre sono state le innovazioni dovute al progresso scientifico cui la moda ha saputo adattarsi, il computer in primo luogo ha aperto al fashion design un’infinita gamma di possibilità.

10 «Abbiamo mostrato come combinare cucito tradizionale e tecniche di elettronica con una nuova classe di materiali per creare dispositivi digitali interattivi. Tutti i dispositivi di input possono essere fatti da sarte o fabbriche di abbigliamento, interamente in tessuto. Questi “sensori-tessili”, pulsanti ed interruttori sono facilmente scalabili in dimensioni. Possono anche essere adattati a qualsiasi forma desiderata, il che è un grande vantaggio rispetto maggior parte dei sensori tattili esistenti, delicati sensori tattili che devono rimanere in posizione piana per funzionare totalmente. I sottosistemi possono essere collegati tra loro mediante ordinarie raccordi e dispositivi di fissaggio tessili. Infine, la maggior parte di ciò che è stato descritto può essere messo a lavare, se contaminato dal caffè, o la sabbia di una spiaggia.» (trad. mia) Da E. R. Post, M. oRth, Smart Fabric, or Wearable Clothing, in Wearable Computers, 13-14 Oct 1997 pp. 167-168. Disponibile per la consultazione sul sito web.media.mit.edu.11 La United States Navy (abbreviato in U.S. Navy o USN) è la marina militare degli Stati Uniti, una delle forze armate degli Stati Uniti d’America.

Nel campo tessile l’invenzione di nuove fibre sintetiche e di mec-canismi di propagazione delle informazioni e degli impulsi ad esse correlati, come fibra ottica e microchip, portano alla creazio-ne di nuove tipologie di vestiario, non più capi inermi e passivi rivestimenti del nostro corpo, pelli funzionali, costruite con stoffe ibride. Il Media Lab dell’MIT di Boston ad esempio, propone una nuova tipologia di “tecnologia portatile”, ciò che viene definito Wearable computers (o ironicamente Washable Computing), abiti creati con un particolare tessuto definito Silk Organza: una seta il cui ordito è di pura seta, ha elevata resistenza alla trazione e può sopportare temperature elevate, mentre la trama è di fili di seta avvolti in minuscoli fogli di rame, che creano una sorta di enorme circuito. Il processo non è per nulla inedito, intessere fili metallici assieme a normali fili “organici” per impreziosire le stoffe è una pratica che i maestri tessitori di Venezia attuavano già nel Seicen-to, tuttavia lo sviluppo tecnologico ne ha rivoluzionato la funzio-ne. I vestiti in Silk Organza possono essere dotati di micro sensori a pressione, fonti luminose e LED direttamente saldati sul tessuto, creando così dispositivi elettronici interattivi, quali tastiere musi-cali e superfici d’input grafiche, o possono costituire “superfici di controllo”, che rivelino l’aderenza di un capo al fisico del cliente o che siano in grado di rilevare le condizioni atmosferiche che questi attraversa.

We have shown how to combine conventional sewing and electronics techniques with a novel class of materials to cre-ate interactive digital devices. All of the input devices can be made by seamstresses or clothing factories, entirely from fab-ric. These textile-based sensors, buttons, and switches are easy to scale in size. They also can conform to any desired shape, which is a great advantage over most existing, delicate touch sensors that must remain flat to work at all. Subsystems can be connected together using ordinary textile snaps and fasteners. Finally, most of what has been described can be thrown in the wash if soiled by coffee, food, or sand at the beach10.

Ulteriore implementazione viene messa a punto dall’istituto Ge-orgia Tech che, finanziata dal 1996 dalla US Navy11, crea la Smart

5 Mariano Fortuny y Madrazo (Granada, 11 maggio

1871 – Venezia, 3 maggio 1949) è stato un pittore, stilista, scenografo e designer spagnolo

naturalizzato italiano. Nel 1889 si trasferì con la famiglia a Venezia

e stabilì il suo laboratorio nel Palazzo Pesaro Orfei, dove si

dedicò alla pittura, all’incisione, alla scenografia, alla scenotecnica

e illuminotecnica e concepì le sue famose creazioni di moda:

recuperando l’abbigliamento greco, le stampe di William Morris

(uno dei padri del movimento delle Arts and Crafts) e motivi

decorativi catalani, Fortuny creò uno stile caratterizzato

da lunghe tuniche (Delphos) realizzate con tessuti leggeri

lavorati a sottilissime piegoline. A lui si ricollega l’ideazione

della plissettatura, con il relativo brevetto nel 1909.

6 Elvira Leonardi Bouyeure in arte Biki (Milano, 1906 – Milano, 24

febbraio 1999) è stata una delle più celebri sarte italiane tra gli anni

Quaranta e gli anni Sessanta. Il suo atelier milanese, luogo d’incontro di molte personalità della cultura,

è stato anche frequentato da Maria Callas, della cui “trasformazione” Biki è stata la principale artefice.

Il suo pseudonimo, e marchio della sua casa di mode, deriva dal soprannome “Bicchi” (derivato da

“birichina”) datole da Giacomo Puccini.

7 American Gigolò regia di Paul Joseph Schrader, 1980.

8 M. G. MuzzaRElli, Breve storia della moda in Italia, il Mulino,

Bologna 2011, p. 179.9 Ivi, pp. 179-192.

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Shirt, una camicia costruita con metodologia simile alla Silk Or-ganza, ma in grado di poter trasmettere impulsi wireless ad altri dispositivi. Ciò permette di monitorare la salute del soldato che la veste e, in caso di ferita, di identificare più rapidamente il danno riportato in battaglia. La tecnologia della Smart Shirt viene com-mercializzata anche per gli sportivi che vogliono monitorare le proprie prestazioni e per la prevenzione della sindrome da morte improvvisa (SIDS)12 nei lattanti.

L’azienda italiana Luminex13, invece, lavora sul “Tessuto di luce”, ordito con fibre ottiche che può essere trattato come una qualsiasi stoffa: tagliato, cucito e confezionato l’abito “di luce” è munito di microchip, che gli permette di cambiare colore con la sempli-ce pressione di un pulsante. Una combinazione simile al tessuto di luce prevede l’utilizzo di EL (sottili cavi elettoluminescenti) in aggiunta ai LED, che permettano la creazione di particolari disegni e motivi sui capi d’abbigliamento, tecnica utilizzata da Fashion Designer come Vega Wang14 e, assieme a migliaia di cri-stalli Swarovski, anche da Hussein Chalayan15, l’inventore dell’a-nimatronic in fashion.

Il capo d’abbigliamento che diventa interfaccia grafica viene poi collegato ad una o più telecamere che riprendono l’ambiente che circonda “l’indossatore”: abbiamo così l’X’tal Vision (storpiatura di Cristal Video) di Susumu Tachi16, una sorta di fiabesco “man-tello dell’invisibilità”. Il panorama ripreso da delle microcamere viene proiettato sulle fibre dell’abito, o meglio, dalle stesse fibre, elettrificate come nella Silk Organza, permettendo così una sorta di camaleontico mimetismo.

Le innovazioni non sono unicamente nel campo del tessi-le, molte nuove forme di interattività e rappresentazione digitale sono messe al servizio dei pionieri del fashion design. Il digitale entra in modo pervasivo in tutti i livelli delle aziende di moda: dai processi di progettazione alla produzione, dalla distribuzione alla

12 La sindrome della morte improvvisa del lattante, nota anche come “morte in culla”

(in inglese Sudden Infant Death Syndrome o SIDS), è un fenomeno

anomalo che si manifesta provocando la morte improvvisa

ed inaspettata di un neonato apparentemente sano. Le morte

rimangono infatti inspiegate anche dopo l’effet tuazione di esami

post-mortem. La sindrome colpisce i bambini nel primo anno di vita

ed è a tutt’oggi la prima causa di morte degli infanti nati sani.

13 www.luminex.com.14 Vega Wang collezione In to

the Deep, 2010. Si veda www.vegawang.com.

15 Hussein Chalayan collezione Readings, 2007.

16 www.tachilab.org.

vendita al dettaglio, fino a “contaminare” persino la performance e le sfilate.

Nel 1998 Thierry Mugler presentò in prima mondiale un défilé virtuale della sua collezione, attraverso un sofisticato sistema di motion capture in grado di associare i movimenti e la cammina-ta di una modella reale ad un avatar, facendo si che il panneggio e le dinamiche dei tessuti fossero realisticamente riproposte17.

Ad oggi, una sfilata interamente digitale non rappresenta un’idea eccessivamente rivoluzionaria, siamo ormai avvezzi alla visione di visi e corpi interamene realizzati al computer, di cui film e vi-deogiochi fanno costante uso, e persino il mondo della moda è passato oltre: la stilista Dianne Von Fustenberg, nel 2012 organiz-zò un defilé facendo uso della realtà aumentata18 tramite i Google Glasses19.

Gli occhiali di Google debuttano sulle passerelle di New York. Con Sergei Brin , uno dei fondatori del motore di ricerca, sul front row insieme a Wendi, la moglie di Rupert Murdoch, la stilista Diane von Furstenberg ha diffuso le immagini del back-stage e poi dello show per la primavera-estate 2013 scattate con i Google Glass. È la prima volta che gli occhiali supertecnolo-gici che utilizzano l’avveniristico sistema Big G vengono pre-sentati a un pubblico allargato rispetto a quelli degli addetti ai lavori. Finora Google si era limitato a presentare i suoi occhiali ipertecnologici nel corso degli appuntamenti riservati agli svi-luppatori20.

Tuttavia la sfilata di modelle virtuali di Mugler potrebbe essere vista come il trampolino di lancio di una nuova ricerca tecnologica: quel-la della digitalizzazione di corpi umani, che poterà allo sviluppo di software specifici per la moda.

L’anno successivo infatti, in seguito al boom dei videogiochi 3D, ca-peggiati dall’eroina Lara Croft, dal videogioco Tomb Rider, nasce Webbie Tookay, modella dal corpo perfetto ed interamente digita-le, creata dalla collaborazione di John Casablancas, fondatore del-la Elite models Inc., e l’illustratore Steven Stahlberg. Le modelle ed in generale gli Avatar 3D hanno caratteristiche ottimali, rap-presentano la perfezione, ciò che molti vorrebbero essere, e, non

17 M. CiaMMaiChElla, Disegno digitale per la moda. Dal figurino all’avatar, Aracne, Roma, 2011, p. 49.18 Per realtà aumentata (in ingle-se augmented reality, abbrevia-to AR), si intende l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elet-tronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi. Gli elementi che “aumentano” la realtà possono essere aggiunti attraverso un dispositivo mobile, come uno smartphone, con l’uso di un com-puter dotato di webcam o altri sensori, con dispositivi di visione (per esempio occhiali a proiezione sulla retina), di ascolto (auricolari) e di manipolazione (guanti) che aggiungono informazioni multime-diali alla realtà già normalmente percepita.19 Google Glass è un programma di ricerca e sviluppo di Google Inc. con l’obiettivo di sviluppare un paio di occhiali dotati di realtà aumentata. Il prodotto (Google Glass Explorer Edition) è stato reso disponibile per gli sviluppato-ri di Google I/O, negli Stati Uniti, a inizio 2013. 20 Da www.ilsole24ore.com, sezio-ne “moda-mediacenter24”.

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meno pregevole, si possono creare su di loro abiti dal Fit perfetto. Il necessario passo successivo è quindi quello di digitalizzare veri corpi umani al fine di poterli usare come base per la costruzione di abiti perfettamente su misura.

Per la sua collezione primavera estate del 2005, Tristan Webber sperimenta la scansione laser 3D sulla modella inglese Jodie Kidd con l’obbiettivo di creare il jeans perfetto e su misura. La scansio-ne laser tridimensionale è una costosa tecnica basata sugli stessi principi di funzionamento dei distanziometri utilizzati per i rilievi urbanistici o architettonici: il dispositivo è in grado di emettere un impulso elettromagnetico e di ricevere un segnale riflesso quan-do questo incontra una superficie opaca. Misurando l’intervallo tra emissione e riflesso, calcola la distanza del punto scelto, at-tribuendogli delle coordinare spaziali. Tramite un meccanismo di deflessione a specchi rotanti vengono effettuate più misurazioni relative all’oggetto solido e si ottiene quella che viene chiamata nuvola di punti da cui viene poi generato il modello tridimen-sionale. La tecnica dello scanning 3D nasce principalmente per il campo architettonico-ingegneristico e quello archeologico e di restauro, modelli virtuali di frontoni o statue danneggiati possono essere ricostruiti digitalmente e prototipati con apposite macchine a controllo numerico (stampanti 3D) creando così un modello di riferimento per il restauro. Oggi macchine simili sono utilizzate anche in campo medico, ad esempio nella chirurgia plastica per creare modelli pre-intervento o protesi, oppure per la diagnosti-ca di alcuni problemi fisici e malformazioni21. Con un principio simile lavorano i body scanner22, che ogni viaggiatore può vede-re negli aeroporti più avanzati, si tratta di macchine di imaging23 dell’intero corpo umano, utilizzate per lo screening di sicurez-za: indumenti ed altri materiali organici divengono traslucidi se osservati impiegando alcune bande radio ad altissima frequenza, dette onde millimetriche. Queste vengono trasmesse contempo-raneamente da due antenne mentre ruotano attorno al corpo e la

21 Per maggiori informazioni si veda il sito www.scan3dlaser.it

22 Per correttezza va detto che il termine body scanner in generale

viene riferito ad un dispositivo particolare: il body scanner a onde

millimetriche. 23 Con i termini

di imaging o imaging biomedico ci si riferisce solitamente al generico

processo attraverso il quale è possibile osservare un’area di un organismo non visibile dall’esterno. La radiologia è la branca della medicina che

principalmente si occupa di ciò.

loro energia riflessa viene utilizzata per costruire un’immagine tridimensionale, visualizzata su un monitor remoto per l’analisi.

Albert Charpentier, ingegnere elettronico statunitense responsa-bile, tra le altre cose, della costruzione dei chip della piattaforma Commodore 6424, è attualmente responsabile (nonché fondatore) del reparto tecnologia di Intelli-Fit25, una società americana che realizza specifici body scanner per acquisire le misure del corpo di una persona, realizzando un sistema di prova di vestiti virtuali, chiamato camerino virtuale, per meglio accontentare i desideri dei clienti.

La virtual dressing room è un’applicazione di recente creazione che sta divenendo sempre più disponibile sui siti web del settore moda e si sta diffondendo anche nella filiera dell’abbigliamen-to. Essa permette al consumatore, comodamente seduto in casa o presso la boutique, di provare virtualmente indumenti ed acces-sori, permettendo così di valutarne lo stile complessivo prima di procedere all’acquisto. Sono molte le aziende che hanno preso in considerazione questa particolare tecnologia, ad esempio la giap-ponese Toshiba e Digital Fashion

Stanno approntando una tecnologia in grado di digitalizzare i corpi dei clienti, per trasformarli in manichini virtuali che po-tranno provare vestiti, abbinare accessori, simulare trucco. E così diremo addio ai camerini e alle commesse che, con un sor-riso, ci recitano la filastrocca su come quella maglia, o quel pantalone, sembrano proprio tagliati per noi26.

Nell’ottobre del 2010, la catena statunitense Macy’s ha introdotto il Magic Mirror, uno specchio virtuale che consente ai clienti di selezionare la merce desiderata utilizzando un tablet ed uno spec-chio touch screen (dotati di password protetta) ed di effettuare una prova virtuale ed eventualmente chiedere il parere di amici e parenti condividendo la propria immagine sui social network.

Macy’s shoppers can now check their look in a “magic mirror” in a fitting room, thanks to touchscreen computing. A large mir-ror, linked up to a touch screen tablet computer, lets visitors to

24 Il Commodore 64 fu un home computer della Commodore Business Machines inc. commercializzato dal 1892 al 1993 in vari stati del mondo. Charpentier progettò il MOS VIC, chip preposto alla gestione dell’audio e della grafica del Commodore VIC-20 e diresse il gruppo di ingegneri che sviluppò il MOS VIC-II, presente nel Commodore 64.25 Si veda il sito www.it-fits.info.26 M. CiaMMaiChElla, Digital Fashion. Le nuove tendenze dettate dall’informatica, in Il giornale dell’architettura, n.46, dicembre 2006, p.38.

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the iconic department store chain’s flagship New York location scroll through their options, then digitally “try on” clothes in the mirror. Then they can get quick feedback from friends by posting their image to Facebook or sending it in an e-mail or text. A camera attached to the mirror can send images, along with a computer-generated password, to the shopper’s friends.

“As the role of retail changes and the lines between physical and digital continue to blur, agencies are tasked with providing innovative solutions, “said Christopher Enright, chief innova-tion officer with LBi, the digital marketing company that helped build the installation. […]”Reaching out to and engaging with the digital-savvy, young consumer is something all retailers are striving to do” said Joe Feczko, Macy’s senior vice president for innovation. The mirror will be in the store’s 34th Street lo-cation through November, Macy’s said27.

Tra le prime versioni di camerini virtuali troviamo Fits.Me, di una start up estone. Operativo nel 2010 per abiti maschili d’alta sartoria, il programma è semplice, il cliente non deve fare altro che immettere le sue misure di altezza, girocollo, circonferenza torace, vita, lunghezza di braccio e tronco per trovare il proprio “modello robotico”. La fitting room connessa a webcam invece, viene introdotta nel 2009 da Zugara28 ed è chiamata Fashionista. Il negozio online al dettaglio Tobi.com è il primo ad utilizzarla: il cliente può tranquillamente provare i vestiti da casa, utilizzando una webcam ed un particolare codice AR (Agumented Reality, os-sia Realtà Aumentata) stampabile.

Online shopping may be convenient, but without being able to try on clothes, it doesn’t always end well. A new shopping ap-plication called Fashionista, available at the site Tobi.com from Zugara and Rich Relevance, brings together augmented reality, motion capture, and social networking to create a virtual fitting room where you can “try on” items and hopefully do away with the disappointment of getting a dress, shirt, or sweater that’s totally wrong. […]Fast Company explains,

When you’ve chosen an item of clothing you like the look of, you print out a special AR barcode-like tag and hold it up in front of you while you stand before your Webcam. Zugara’s software then displays an image of the clothing you’re inter-ested in superimposed on your body. By maneuvering the AR tag around you can position the apparel exactly how you want it to match your body – so you get to see a rough image of what you’d look like wearing the actual garment. You can save items

27 «Gli acquirenti di Macy’s possono ora controllare il

loro aspetto in uno “specchio magico” in un camerino, grazie al touchscreen computing.Un grande specchio, collegato a un computer

tablet touchscreen, permette ai visitatori dell’ammiraglia di New York dell’iconica catena di grandi

magazzini di scorrere le varie opzioni con le loro opzioni, e poi

provare i vestiti nello specchio. In seguito si può ottenere un feedback

rapido dagli amici inviando loro immagine su Facebook o in una e-mail o SMS. Una telecamera

collegata allo specchio può inviare immagini, accompagnate da una password generata dal computer,

per gli amici del cliente. “Man mano che il ruolo del retail cambia

e le linee di confine tra fisico e digitale continuano a sfumare, le agenzie hanno il compito di

fornire soluzioni innovative”, ha affermato Christopher Enright,

capo innovatore di LBi, la società di marketing digitale che ha

contribuito a costruire l’impianto. […]”Raggiungere e coinvolgente

i digitalmente esperti, giovani consumatori è qualcosa che tutti i rivenditori stanno cercando di

fare”, ha detto Joe Feczko, senior vice presidente per l’innovazione

di Macy’s. Lo specchio sarà nel negozio della 34th Street fino a

novembre, ha dichiarato Macy’s.» (traduzione mia).

D. GRoss, Macy’s ‘Magic Mirror’ let’s shoppers don virtual clothes,

CNN International, 14 ottobre 2010. Da www.edition.cnn.com,

categoria “innovation”.28 Zugara è un team di strategisti,

esperti designer ed informatici che lavora per far diventare le

interazione con i computer più naturali. Sfruttano la forza dei

gesti, la voce e la realtà aumentata per creare esperienze innovative e

convincenti.

you like in a shopping cart with a “thumbs up” button, toss the ones you hate with the “thumbs down” button, or snap a picture of yourself in an outfit and send it to a friend for his (or her) opinion29.

Un prodotto simile a Fashionista, in cui il cliente si pone di fronte ad uno specchio che mostra il risultato virtuale delle sue scelte d’abbigliamento, è stato presentato anche all’International Ces30 di Las Vegas del 2013.

La tecnologia della virtual dress room è certamente un gigantesco passo avanti, ed è in costante evoluzione. Tuttavia è più indirizzata alla clientela di grandi magazzini e generici onli-ne-shopper e certamente le sue applicazioni in campi differenti sono relative, se non addirittura scarse. Di maggior rilievo, sia per il campo del fashion design che per quello del costume, sono invece le tecniche di digitalizzazione del corpo umano con con-seguente possibilità di costruzione di modelli di vestiario digitali. Non si tratta unicamente di body scanner in grado di tradurre le forme di un fisico in dati, prima numerici e poi grafici, ma soprat-tutto di software che permettono al designer di creare digitalmen-te costumi o collezioni utilizzando il computer anziché schizzi su carta.

29 «Lo shopping online può essere conveniente, ma senza essere in grado di provare gli abiti, non sempre finisce bene. Una nuova applicazione commerciale chiamata Fashionista, disponibile presso il sito Tobi.com sviluppata da Zugara e Rich Relevance, riunisce realtà aumentata, motion capture, e il social networking per creare una camerino virtuale dove si possono “provare” i prodotti - e speriamo farla finita con la delusione di ottenere un abito, una camicia, o un maglione totalmente sbagliato. […]Fast Company spiega,Quando scegliete un capo di abbigliamento che vi piace, potete stampare uno speciale codice a barre AR e tenerlo di fronte a voi mentre state in piedi di fronte alla Webcam. Il software di Zugara visualizza l’immagine degli abiti che vi interessano sovrapposti al vostro corpo. Spostando l’AR tag è possibile posizionare l’abbigliamento perché combaci perfettamente con il vostro corpo - così si giunge a vedere un’immagine approssimativa di come sareste indossando l’indumento reale. È possibile salvare gli articoli che gradite in un carrello della spesa con un pulsante “pollici in su”, buttar via quelli che odiate con il “pollice verso”, o scattare una foto di se stessi in un abito e inviarlo a un amico (o amica) per il suo parere». (trad. mia). B. BostER, Tobi.com Fashionista: Online Shoppers Get Virtual Fitting Room, in Huffington Post, 16 novembre 2009. Si veda www.huffingtonpost.com.30 L’International Consumer Electronics Show è, a livello mondiale, una delle più importanti fiere dell’elettronica di consumo, allestita dalla Consumer Electronics Association (CEA) negli Stati Uniti d’America. Attualmente si tiene una volta all’anno, in gennaio, al Las Vegas Convention Center, in Nevada. Durante il suo svolgimento spesso vengono presentati, prima della loro commercializzazione, nuovi prodotti dell’elettronica di consumo.

Teatro, moda e tecnologia

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La corretta simulazione della superficie corporea è però una procedura complessa e necessita di tener conto di una gran-de quantità di variabili, prima fra tutte quella delle “differenze di taglia”: un modello corporeo deve essere modificabile, ma i suoi cambiamenti devono essere precisi e limitati. Ad esempio il passaggio da una taglia 48 ad una taglia 50 non è un banale “al-largamento” della figura complessiva, ma richiede particolari mo-difiche in punti specifici, un avatar digitale atto alla progettazione di capi d’abbigliamento deve poter considerare queste particolari differenze.

Ancor più arduo è rendere la fisicità propria di un tessuto a con-tatto con un corpo. Questo ha una sua materialità, un suo peso ed una particolare modalità di adattamento alle forme del corpo e non solo, possiede anche una sua struttura quando non è aderente: una gonna, un cappotto, o un qualsiasi drappeggio hanno una par-ticolare forma che deriva dalle caratteristiche fisiche della stoffa e dal modo in cui questa è tagliata.

Gli studi sulla simulazione digitale per la moda, ed in generale sull’uso dei computer nel design e nella produzione di vestiario, sono innumerevoli e si sono evoluti assieme alle tecnologie in-formatiche, a partire dalle prime applicazioni dei sistemi digitali all’incirca a metà degli anni ‘70, come testimonia Zoran Stjepa-novič, nel suo saggio Computer-aided process in garment pro-duction, del 199531.

Introduction of computer-aided processes and appropriate in-formation systems to support the area of technological prepa-ration of production, started in the clothing industry in the

31 Z. Stjepanovič, Computer-aided processes in garment

production:features of CAD/CAM hardware, in International Journal of Clothing Science and Technology, Vol.7, fascicoli 2/3,

pp. 81-88.

mid-1970s. This was a logical result of rapid development in computer technology and is becoming both a matter of urgency and a decisive factor in the clothing producer’s success32.

Inizialmente parte di questi studi si focalizzava sulla creazione di precisi cartamodelli digitali in due dimensioni (2D pattern) in cui è però difficilmente leggibile la complessa forma tridimen-sionale del corpo umano. Francessann L. Heisey e K. D. Haller33, nel 1988, svilupparono un algoritmo per modellare superfici a tre dimensioni con tessuti piani e vice versa ed in seguito Masaki Aono, David E. Brenn e Michael J. Wozny presentarono uno stu-dio sulla modellazione di superfici con curvatura doppia sempre con l’utilizzo di modelli piani34. Ad ogni modo, tali ricerche pre-sentavano inevitabili limitazioni, causate dalla difficoltà nell’ac-quisire dati relativi a misurazioni tridimensionali ed il loro even-tuale e seguente trattamento matematico-geometrico. L’interesse si è quindi spostato sulla problematica della rappresentazione tri-dimensionale delle superfici, sia per la possibile ricostruzione di un manichino, sia per la simulazione di pattern a tre dimensioni.

Il punto di svolta si ha con l’ideazione di strumenti di misurazio-ne non-contact, ossia quella serie di macchinari, come i prece-dentemente citati body scanner, che effettuano rilevamenti senza contatto diretto con l’oggetto o il corpo, in questo caso. Ora la difficoltà si presenta in quella che potremmo definire organizza-zione dei dati, ossia il trasformare le informazioni della scansione in elementi comprensibili e dai quali si possa ricavare una base per la costruzione di una superficie tridimensionale. La primaria necessità è quella di definire una serie di parametri con cui ana-lizzare la nuvola di punti generata dal body scanning, in modo da identificare più facilmente la loro posizione nello spazio e poter stabilire un legame tra loro, così da poter in seguito costruire delle facce poligonali (solitamente si utilizzano facce triangolari o qua-drangolari) che origineranno una Mesh35.

Le macchine utilizzate, come la WB4 – whole body scanner della

32 Ivi, p.81. 33 K. sunGMin, P. K. ChanG Kyu PaRK, Basic garment pattern generation using geometric modeling method, in International Journal of Clothing Science and Tecnology, Vol.19, N.1, 2007, pp.7.34 M. aono, D. E. BREnn, M. J. Wozny, Fitting a Woven-cloth Model to a curved surface: mapping algorithms, in Computer-Aided Design, vol.26, n.4, 1999, pp. 278-292.35 Le Mesh, o maglie poligonali, sono modelli numerici, poliedri composti di molte facce, generalmente triangolari, quadrangolari o miste. Sono caratterizzate da vertici, o punti dei quali conosciamo le coordinate spaziali, gli spigoli che sono descritti da segmenti che uniscono i vertici nella formazione dei poligoni e le normali, che definiscono la direzione perpendicolare uscente dalle facce. Le Mesh riescono con buona approssimazione a rappresentare forme complesse e sono facilmente gestibili dai software, la loro applicazione spazia dall’animazione al rilievo con scanner laser 3D, al rendering, così più alto sarà il numero dei poligoni, maggiore sarà il livello di accuratezza delle superfici. Dal corso di Teorie e tecniche della rappresentazione digitale per il teatro, lezione 3: Modelli matematici e numerici della Rappresentazione, di M. CiaMMaiChElla, 24 febbraio 2014. Disponibile sulla piattaforma Moodle dell’ univeristà Iuav, moodle2.iuav.it.

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Cyberware USA, citata nello studio di Kim e Kang del 200236, dispongono di quattro sensori CCD37 che si muovono in senso verticale posti attorno al corpo e ne scansionano il profilo oriz-zontale ad intervalli di 2 mm, da quattro differenti punti di vista. La scansione così effettuata genera quattro nuvole di punti leg-germente sovrapposte tra loro, della dimensione di circa 23 MB e constano di circa 180.000 punti38. Riordinando i punti in base alla loro altezza si ottiene un modello composto da innumerevoli livelli virtuali separati, a circa 2 mm l’uno dall’altro. «La parte più complessa del corpo da coprire con un indumento» afferma-no i due studiosi «è solitamente il bodice»39 poiché la sua forma differisce da persona a persona e le differenze di curvatura nei vari casi sono ampie40. Per questo motivo, solitamente, si predi-lige individuare per primi i punti relativi alla zona del busto del modello 3D; nel caso di Kim e Kang, per identificare la posizione esatta di alcuni punti (in particolare se questi fossero all’interno o all’esterno del modello) si è deciso di approssimare il torso ad un cilindro, in un sistema di coordinate cilindrico. Una volta identifi-cata la posizione esatta di ogni punto, la distanza tra punti facenti parte di un medesimo livello e la relazione tra differenti livelli, si procede alla connessione tra questi tramite facce triangolari (in questo caso) tramite algoritmi di posizione.

Si ottiene così la ricostruzione digitale di un busto e, in seguito, applicando tecniche similari, di un intero corpo umano. A questo vengono applicati dei “marcatori” (landmarks) in particolari pun-ti di riferimento, che in seguito aiuteranno nella disposizione dei pattern digitali.

Poiché il modello del corpo è stato generato per esprimere la complicata struttura superficiale del corpo umano, è stato diffi-cile creare un modello di indumento direttamente dal modello corpo. Pertanto, un modello di indumento è stato costruito ba-sandosi sulla forma superficiale di un generico manichino per costruire una struttura di corpetto convessa, utilizzabile nella generazione automatica di pattern41.

36 T. J. KanG, s. M. KiM, Garment pattern from body scan data, in

Computer-Aided Design, Vol.35, N.7, 2002, pp. 611-618.

37 Il dispositivo ad accoppiamento di carica, acronimo

CCD (dall‘inglese Charge-Coupled Device), consiste in un circuito integrato formato da una riga, o una griglia, di

elementi semiconduttori in grado di accumulare una carica

elettrica proporzionale all’intensità della radiazione

elettromagnetica che li colpisce. Questi elementi sono accoppiati

in modo che ognuno di essi, sollecitato da un impulso elettrico,

possa trasferire la propria carica ad un altro elemento adiacente.

Inviando al dispositivo una sequenza temporizzata d’impulsi,

si ottiene in uscita un segnale elettrico grazie al quale è possibile ricostruire la matrice dei pixel che

compongono l’immagine proiettata sulla superficie del CCD stesso. Questa informazione può essere utilizzata direttamente nella sua forma analogica, per riprodurre l’immagine su di un monitor o

per registrarla su supporti magnetici, oppure può essere

convertita in formato digitale per l’immagazzinamento in file che ne

garantiscano il riutilizzo futuro.38 T. J. KanG, s. M. KiM, Garment

pattern from body scan data, in Computer-Aided Design, op. cit.,

p. 612.39 Ho preferito, in questo caso,

riportare il termine anglosassone, poiché la sua traduzione italiana,

“corpetto” o “corsetto”, trae spesso in inganno, facendo pensare ad un

antiquato elemento di biancheria rinforzato portato dalle signore. Il termine bodice, invece, indica in

sartoria ed in anatomia la parte di un abito (solitamente femminile, ma non solo) che copre il corpo dal collo al punto vita, eccezion fatta delle maniche. Il termine è

riferito a qualsiasi abito, senza connotazioni temporali o contesto

storico.40 Ibidem.

41 Ivi, p.613. Traduzione mia.

In termini più ampi, possiamo dire che non è possibile costruire dei cartamodelli partendo dal corpo digitale appena creato poiché questo non “contiene” le informazioni topologiche necessarie a strutturarli ed adagiarli in modo realistico. È necessario costruire una seconda superficie “controllabile”, da adattare al primo mo-dello. Una volta generata la seconda struttura, si procede con la definizione di una serie di parametri tramite nuovi algoritmi che vengono chiamati constraint condition scripts.

Per i cambiamenti di forma, devono essere definite alcune con-dizioni particolari sul prototipo: ad esempio dei landmarks per il successivo allineamento ed alcune caratteristiche di design pro-prie dell’abito, che devono essere mantenute anche nei cambi di forma e taglia. Si passa poi all’allineamento iniziale del capo su manichino digitale.

L’allineamento iniziale consiste nell’adattare la superficie del pattern alla forma del corpo, cercando di avvicinarsi quanto più possibile a quella di un abito reale, quando il livello di precisione ottenuto non è sufficiente, si utilizzano altri metodi di correzio-ne delle curvature e di perfezionamento delle superfici, come il metodo di interpolazione di Bezier42 per la correzione del retico-lato strutturale della superficie43. L’idea è sempre quella di rende-re sviluppabili superfici geometriche che nella realtà non lo sono (superfici sghembe), adattandole alla dimensione piana del carta-modello sartoriale.

Una volta che il prototipo del capo risulta soddisfacente, bisogna “appiattirlo” per generare i cartamodelli bidimensionali necessari a produrlo. Poiché il garment 3D ha spesso la forma di una super-ficie a doppia curvatura, vengono aggiunte alcune linee di taglio chiamate darts nel processo di sviluppo. Comunemente il numero di linee di taglio è relativo alla capacità del designer, a quanto questo sia avvezzo alle tecniche di modellistica sartoriale. Nello studio coreano, viene sviluppato un algoritmo di proiezione basa-

42 Le curve di Bézier sono particolari curve parametriche, largamente usate nella computer grafica per modellare curve smussate. Esse sono contenute completamente nell’insieme convesso dei propri punti di controllo, punti che possono essere visualizzati graficamente ed usati per manipolare le curve intuitivamente. Trasformazioni geometriche come traslazione, omotetia e rotazione possono essere applicate ad una curva applicando le rispettive trasformazioni sui suoi punti di controllo. Le più importanti curve di Bézier sono le quadratiche e cubiche. 43 Il reticolato strutturale di una superficie tridimensionale si compone essenzialmente dell’insieme delle sue direttrici e generatrici.

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to sulla tecnica di minimizzazione della deformazione, in grado di sviluppare una superficie incorporando automaticamente nello sviluppo i darts.

Come si può notare i primi procedimenti di simulazione di mani-chini e vestiario comprendono una notevole quantità di passaggi con un discreto coefficiente di difficoltà, che non portano ancora ad un risultato del tutto soddisfacente. Lo sviluppo tecnologico ed il continuo studio maturano via via risultati sempre migliori ed alle tecniche proposte da Kim e Kang, ne vengono affiancate di nuove e più raffinate.

Nel loro studio del 2006, Sungmin Kim e Chang Kyu Park intro-ducono il concetto di fashion zone e fit zone44, basandosi su quel-li che ritengono essere aspetti problematici della progettazione CAD.

Un problema più significativo è che i progettisti e modellisti non credo che il metodo CAD sia migliore rispetto al metodo manuale tradizionale. Benché tale fenomeno ha sempre affian-cato il periodo iniziale di sviluppo dei sistemi CAD per scopi diversi, è più grave e naturale nell’industria dell’abbigliamento poiché la valutazione della qualità del prodotto dipende più da senso estetico umano che da prestazioni fisiche ottimali45.

In sintesi, la progettazione CAD garantisce la funzionalità, spes-so però a discapito della forma, dell’apparenza, essenziale invece nell’ambito della moda e del costume. Interviene quindi la divi-sione del capo d’abbigliamento sopracitata: la fit zone viene mo-dellata digitalizzando un corpo, in modo da provvedere al perfetto fitting ed alla forma ideale del capo, questa parte può essere ri-modellata e ridimensionata secondo parametri antropomorfici; la fashion zone è plasmata usando parametri che determinino l’ap-parenza estetica dell’abito, tramite varie silouette che rendano il processo più intuitivo.

La fit zone è quella che va a diretto contatto con il corpo, potrem-mo considerarla la parte “aderente”, e perciò deve essere perfet-

44 S. Kin, C. K. PaRK, Basic garment pattern generation using

geometric modeling method, in International Journal of Clothing

Science and Tecnology, Vol.19, N.1, 2007, pp.7-17.

45 S. Kin, C. K. PaRK, Basic garment pattern generation using

geometric modeling method, op. cit., p.7. (trad. mia).

tamente adattata alla persona. Come nel precedente studio, per la costruzione del garment si utilizza la scansione di un manichino generico con l’aggiunta di un piccolo espediente: sulla superficie reale del modello è disegnata un griglia tramite un sistema multi articolare di misura46 che la suddivide in quadrilateri, questa verrà poi ricostruita digitalmente utilizzando delle B-spline47. Per veri-ficare la fluidità della superficie così ottenuta, si applica la tecnica detta Zebra stripping, che consiste nell’assegnare colori alterna-tivamente diversi alle “facce” in cui si divide il modello, ed inter-venendo sulla posizione di ogni punto delle spline manualmente (si veda la figura 1).Per rendere più semplice e funzionale la fase di aggiustamento di taglia e forma, viene fatta in modo parametrico, seguendo alcuni parametri definiti dallo studio stesso.

La fashion zone solitamente non è a diretto contatto con il corpo ma è drappeggiata liberamente, costituendone l’aspetto estetico. Viene formata parametricamente in 3D e modificata fino ad otte-nere l’aspetto desiderato, viene poi proiettata in 2D tramite una serie di algoritmi di taglio che generano i cartamodelli del capo d’abbigliamento complessivo.

Altri studi, si focalizzano su specifici passaggi del processo de-scritto, per migliorarne, precisarne o semplicemente sveltirne lo svolgimento. Uno di questi, ad esempio ha approfondito la que-stione relativa al manichino virtuale, creandone uno di cui tutte le misure sono parametricamente modificabili, con limiti posti da un attento studio anatomico48, mentre Sul e Kang nel 2005, perfezionano il metodo di virtual scissoring (taglio virtuale) «by NURBS49 cutting curve and a mesh cutting algorithm imitating draping techiniques»50.

Grazie a questi studi, oggi possiamo disporre di una va-sta serie di differenti software CAD51 per la progettazione tridi-mensionale di capi d’abbigliamento, con diversi approcci meto-

46 Si tratta di una particolare macchina che consiste in un braccio articolato che termina con una sorta di penna, collegato ad un computer.47 Una curva spline è una curva composita, costruita congiungendo con continuità opportuna segmenti adiacenti di curve polinomiali. Le B-splines incollano tra di loro più curve di Bézier e si dividono principalmente in tre tipi: b-splines uniformi, b-splines non uniformi, b-splines non uniformi razionali, dette nurbs, definite come rapporto di curve polinomiali.48 Y. Cho, M. taKatERa, K. tsuChiya, s. shiGERu, y.shiMizu, h. PaRK, Computerized pattern making focus on fitting to 3D human body shape, in International Journal of Clothing Science and Technology, vol. 22, fascicolo: 1, pp.16-24.49 NURBS è acronimo di Non Uniform Rational B-Splines, si tratta di curve e superfici descritte da Spline. Il termine Non-uniforme dell’acronimo, è inerente alla distribuzione dei punti di controllo delle spline, la cui distanza, l’uno dall’altro, non necessariamente deve essere costante, così come i pesi degli attrattori, che nel caso delle B-spline sono tutti uguali. Le curve NURBS sono la massima generalizzazione delle spline, in genere sono descritte da polinomi di terzo grado e vengono anche chiamate polinomiali cubiche.50 «Per mezzo di curve di taglio NURBS ed un algoritmo di taglio delle mesh che imita le tecniche di drappeggio» (trad. mia) da J. H. PaRK, h. J. lEE, Computer Aided Technical Design, in Journal of Textile and Apparel, Technology and Management, vol.7, fascicolo 1, 2011, p. 2.51 Acronimo di Computer-Aided Design, cioè “progettazione assistita dall’elaboratore”: in questa accezione, la più comune, CAD indica il settore dell’informatica volto all’utilizzo di tecnologie software e in particolare della computer grafica per supportare l’attività

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Figura 1La costruzione della fit zone secondo Kim e Park, dal loro studio Basic garment pattern generation using geometric mod-eling method, in International Journal of Clothing Science and Tecnology, Vol.19, N.1, 2007, p. 9.

dologici. Va detto che i programmi sul mercato purtroppo sono spesso incompleti e poco intuitivi, ma si può presumere che in breve tempo, con il continuo processo di sviluppo tecnologico cui assistiamo, potranno diventare strumenti perfetti, all’altezza delle menti dei migliori fashion designer. Nella moltitudine dei softwa-re si possono individuare due differenti tipi d’approccio al pro-getto: costruzione tridimensionale del capo su avatar incarnanti le varie taglie e costruzione del cartamodello piano con seguente passaggio al fitting 3D su manichino virtuale, con simulazioni di caduta del tessuto. Esistono inoltre particolari programmi finaliz-zati al NC cut, taglio a controllo numerico, e macchinari specifici ad essi collegati.

di progettazione (design) di manufatti sia virtuali che reali. Ad esempio, un sistema CAD Design può essere impiegato da un progettista meccanico nella creazione di un modello 3D di un motore, che può essere utilizzato per calcoli quali analisi statiche, dinamiche e strutturali ed in tal caso si parla di Computer Aided Engineering (CAE), disciplina più vasta di cui il CAD costituisce il sottoinsieme di azioni e strumenti volti alla realizzazione puramente geometrica del modello.

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Tra i programmi che prevedono la diretta creazione dell’a-bito in digitale troviamo Virtual Fashion professional, della Reyes Infografica, che permette tramite varie interfacce di modellare l’abito, associarvi uno o più tessuti attraverso una libreria ag-giornabile di materiali, simularne la caduta ed il drappeggio ed effettuare una sorta di photoset con la possibilità aggiuntiva di truccare le modelle. Si tratta di un software con interfaccia suf-ficientemente intuitiva, predispone di alcuni avatar predefiniti e di macro categorie di capi d’abbigliamento (Cape, Shoe, Skirt, Trousers) modificabili che compaiono sul manichino sotto forma di curve circolari tangenti al corpo, di cui possiamo modificare posizione, forma e proprietà. Una volta decisa la loro geometria, un algoritmo di tipo skinned52 provvederà ad interpolare le varie curve, giungendo così alla costruzione del capo, il cui draping (letteralmente il “drappeggio”) verrà simulato nel pannello fitting room. Il grosso difetto di VF professional sta nella completa as-senza della fase relativa allo sviluppo delle superfici in cartamo-dello: il programma premette di ideare e simulare un abito digital-mente, ma ne esclude completamente un possibile passaggio alla sua prototipazione.

Nel 1998 la società di soluzioni CAD per la moda OptiTex53 ha promosso il pacchetto 3D Runaway Suite of Tools, che permette una drastica riduzione di costi e tempi di produzione, nonché l’ab-battimento dello spreco dei materiali nella confezione di abiti. Il software vanta un potente motore di simulazione che permette una trasposizione digitale dei progetti molto vicina alla realtà, soprat-tutto per quanto riguarda i materiali, «così, se per una collezione

52 Le superfici Skinned vengono descritte da una serie di generatri-ci parallele tra loro, la cui quantità e forma è arbitraria. L’algoritmo provvede ad interpolare queste cur-ve (generatrici u) generando una schiera di direttrici (v) ed intessen-do la superficie.

53 Si veda www.optitex.com.

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stagionale lo sviluppo dei prodotti richiede tempi molto prossimi alle sei mensilità, le soluzioni OptiTex 3D sono in grado di ridurre i processi, portandoli a soli trentacinque giorni»54. Il pacchetto si suddivide in 2 sezioni principali: C-DESIGN Fashion, che con-sente ai designer di sviluppare le loro creazioni attraverso il dise-gno bidimensionale e, a modellisti e product manager di creare le schede tecniche relative alla collezione, catalogandone i capi in vetrine digitali. PDS – Pattern Design System, si occupa, invece, della gestione dei cartamodelli, aiutandone la creazione tramite una libreria aggiornabile di capi ed una relativa ai possibili ma-teriali con i quali confezionarli. Nella fase di simulazione si uti-lizzano avatar di cui è possibile modificare le fattezze fisiche, in funzione delle vestibilità individuate dalle taglie, ed è permesso tenere costantemente sottocontrollo le geometrie dei cartamodelli con cui andranno vestiti; inoltre il software è in grado di gesti-re modelli numerici complessi come quelli originati da scansioni laser 3D, dando così la possibilità di rendere più precisa la fisici-tà dei manichini digitali utilizzati. Il 3D Runaway Suite of Tools è certamente più completo come pacchetto software e prende in esame più fasi del processo creativo, agevolandone alcune, proba-bilmente perché pensato per grandi produzioni. Purtroppo, per il medesimo motivo, non è un’interfaccia di semplice utilizzo, poi-ché pensata per i professionisti, e la Suite completa è “gravosa” se non si possiedono le macchine adeguate per supportarla. Tuttavia rimane tra i software migliori in commercio.

Creato principalmente per aziende di fast fashion e tra i pochi più avanzati della precedente suite OptiTex, Lectra Fashion PLM assiste tutta la filiera della moda, a partire dalla creazione, pas-sando per lo sviluppo, sino ad arrivare alla gestione della pro-duzione. Lectra Fashion55 è un’azienda leader a livello mondiale nel settore del fashion design, che fornisce innovative soluzioni tecnologiche per la moda da oltre trent’anni, e PLM è un insie-me di pacchetti software atti a soddisfare ogni possibile esigenza

54 M. CiaMMaiChElla, Disegno digitale per la moda. Dal figurino

all’avatar, op. cit., p.132.

55 www.lectra.com.

di produzione. La fase di creazione è affidata a Kaledo, che aiu-ta i progettisti nella fase di disegno piano vettoriale dei figurini, nell’abbinamento di materiale e texture alle campiture, attraverso una libreria aggiornabile di tessuti. Ambiti specifici della proget-tazione, come la creazione di inediti stampati e tessili è demanda-ta a moduli specifici (Kaledo Print, KaledoWave e Kaledo Knit) che rendono possibile modificare le armature dei tessuti tramite interfacce grafiche. Modaris e PGS sono i software CAD per la modellistica sartoriale, che consentono di digitalizzare in forma vettoriale i cartamodelli, modificarli e passare conseguentemente dalla bidimensionalità alla tridimensionalità, ponendoli su mani-chini virtuali attraverso tecniche di clothing simulation. In Lectra, anche la produzione è affidata al software: Diaminofashion, MGS e ProSpinFashionST, affiancati dal programma Optiplan, provve-dono al trasferimento dei pattern su stoffa ed al successivo taglio con riduzione degli sprechi di materiale ed eventuale calcolo del materiale necessario ad ultimare il progetto. Inoltre Mosaic prov-vede a garantire la qualità del taglio, tenendo conto dei motivi ricorsivi nel tessuto ed occupandosi di mantenerne la continuità geometrica nei raccordi in fase di cucitura. Infine, la parte di PLM (Product Lifecyrcle Management) «cerca di prevedere le evolu-zioni del mercato puntando sull’innovazione, attraverso un’offer-ta completa di soluzioni, mirate a favorirne l’intero ciclo di vita dei prodotti»56.

Utili alla creazione digitale di modelli e simulazioni inerenti al fashion design, ma di natura ed impostazione completamente dif-ferenti, sono software come Poser della SmithMicro57 e Cinema 4D, oggi giunto alla release 16 dell’azienda Maxon58.

Poser non è pensato per la modellazione di capi o accessori, ma piuttosto per l’animazione di avatar tridimensionali, le cui pro-porzioni possono essere modificate con tecniche di deformazione puntuali e possono assumere diverse pose ed espressioni facciali, oltre che, ovviamente, essere vestiti. Il programma possiede una

56 M. CiaMMaiChElla, Disegno digitale per la moda. Dal figurino all’avatar, op. cit., p.137.57 Si veda il sito my.smithmicro.com. 58 Per maggiori informazioni, si veda il sito www.maxon.net.

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libreria di abiti preesistenti ed una particolare finestra di lavoro atta alla clothing simulation, con cui è possibile gestire animazio-ni relative alle collisioni dell’abito sul corpo, è possibile, inoltre, importare modelli di abiti creati con altri software. Poser possiede un buon motore di rendering predisposto principalmente per le animazioni, ma può integrare programmi (come Virtual Fashion) che non ne possiedono uno.

Cinema 4D è orientato alla generica rappresentazione ed ani-mazione di modelli tridimensionali, dai modelli matemtici alle superfici di suddivisione degli avatar, ed è in grado di suppor-tare simulazioni complesse come quelle relative all’animazione di capelli o pelo. La sua interfaccia ha la particolarità di essere molto intuitiva, rendendo così semplici anche operazioni molto complesse, e permette, tra le altre cose, anche la modellazione di abiti digitali. Non facendo parte della gamma di programmi esclu-sivamente orientati alla moda, non dispone di opzioni relative al cartamodello e quindi alla successiva parte produttiva, tuttavia è un ottimo strumento per la simulazione con un efficace motore di rendering.

Di nascita relativamente recente è invece un ulteriore programma specifico per il fashion design: Marvelous Designer59 della CLO Virtual Fashion Inc. ad oggi alla terza release. Il software si dota di avatar modificabili, dei quali è possibile regolare le misure a piacimento e permette l’importazione di modelli di avatar od og-getti tridimensionali. Consta principalmente di due schermate af-fiancate: nella prima si costruiscono tramite superfici poligonali i cartamodelli, di cui è possibile determinare materiale, colore e cuciture, che verranno “composti” nella seconda finestra in cui è presente il manichino 3D. L’interfaccia di Marvelous Designer risulta sufficientemente intuitiva ed il motore di simulazione è potente e veloce, permettendo di vedere in pochi secondi il drap-peggio di un pattern da noi disegnato. È possibile anche attivare una serie di visualizzazioni utili alla vestibilità del capo da noi

59 Per informazioni sul software si veda www.marvelousdesigner.

com.

progettato, come la Strain Map (relativa alla tensione del tessuto). Marvelous risulta essere un ottimo software per la simulazione e per questo viene spesso utilizzato per la creazione di costumi per personaggi di videogiochi e film60, tuttavia, per ottenere buoni risultati occorre possedere dei rudimenti di modellistica ed una buona conoscenza delle tecniche di confezione.

60 Dal sito ufficiale apprendiamo che è stato usato per videogiochi con altro livello di realismo grafico come Assassin’s Creed della Ubisoft e film che fanno largo uso della computer grafica come la recente saga de Lo Hobbit di Peter Jackson.

Teatro, moda e tecnologia

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Le possibilità che lo sviluppo tecnologico offre sono infi-nite e le numerose innovazioni trovano il loro posto lungo tutta la filiera delle attività produttive dell’industria della moda, modifi-candone e migliorandone i meccanismi, con programmi di design, fibre sintetiche intelligenti, modellazione digitale e automazione dei processi di fabbricazione. Quella che potremmo chiamare la “meccanizzazione” di molti dei processi produttivi permette di ridurre i tempi di fabbricazione e non solo, macchine come quelle a controllo numerico, permettono anche un notevole taglio degli sprechi di materiale, e si può giungere ad un’estrema semplifica-zione delle procedure di confezione, permettendo così di lavorare su standard qualitativi molto elevati. La moda ed il fashion design sfruttano a pieno le opportunità offerte dalla tecnologia, cosa che purtroppo il teatro sembra in grado di fare solo parzialmente.

In teatro possiamo vedere il progresso tecnologico solo a livello visivo, nella messa in scena: proiezioni, giochi di luce ed interazione tra uomo e computer, sono artifici che vengono di buon grado utilizzati negli spettacoli non solo per la costruzione di un’atmosfera, ma possono divenire a volte protagonisti della stessa drammaturgia. È il caso di Hikikomori, del drammaturgo austriaco Holger Schober, che, nella regia di Vincenzo Picone, vede il protagonista H. solo in scena rapportarsi unicamente con apparecchi tecnologici: il suo computer, su cui visiona videoclip o effettua chiamate in Skype, alcuni schermi, perennemente pre-senti in scena, e telecamere che riprendono le sue azioni dal vivo61.

Una semplice luce è in grado di cambiare completamente il clima di una messa in scena, ed il light design è forse la branca del teatro

61 Hikikomori di Holger Schober, per la regia di Vincenzo Picone,

novembre-dicembre 2014, Teatro Due di Parma. Si veda anche www.

teatrodue.org.

che più risente delle scoperte scientifiche e si dota di macchinari avanzati. Partendo dai primi PC62, oggi si può disporre di proiet-tori teste mobili completamente automatici: tramite pochi input dalla consolle permettono di creare una vastissima gamma di ef-fetti luminosi. Le proiezioni multimediali sono un altro ambito della tecnologia che spesso viene utilizzato soprattutto nelle regie d’opera. Dalle semplici riproduzioni di video d’atmosfera, come nella Lady Macbeth di Mcensk di Sergio Renán63, a più complesse proiezioni di effetti grafici accompagnati dalla tecnica del video mapping, come nella Lou Salomè di Sinopoli, messo in scena dal-la collaborazione dell’università Iuav con il Gran Teatro la Fenice di Venezia64, i cui palchetti subiscono effetti di morphing65 digita-le, sino a smaterializzarsi in un incendio.

Questi sono solo alcuni degli espedienti tecnologici utilizzati dal teatro che però rimane tecnologicamente fermo nei suoi settori di progettazione. Per quanto le messe in scena possano risultare a volte all’avanguardia, la fase di costruzione di queste rimane qua-si completamente priva di quelle semplificazioni a cui lo sviluppo può provvedere.

Il teatro è riconosciuto come settore in cui l’artigianalità della produzione è ancora viva e vibrante, tuttavia potrebbe ben con-cedersi alcune “comodità” dell’era contemporanea onde rendere più efficienti i complessi meccanismi di produzione cui deve far fronte. In particolare, alle brevi tempistiche di lavorazione di cui necessita.

Non si vuole certo affermare che tutti i teatri dovrebbero fornirsi dei grandi macchinari per il taglio a controllo numerico di cui si è fatta menzione, anche perché il loro costo elevato potrebbe ri-sultare accessibile solamente ai grandi enti lirici, ma piuttosto di software più semplici e adatti all’ambito della progettazione dei costumi teatrali.

Nello sviluppo dei costumi di uno spettacolo, la parte più com-

62 PC ossia Proiettori Piano Convesso, sono una particolare tipologia di apparecchi luminosi muniti di una lampada la cui luce viene amplificata da una lente, appunto, a piano convesso.63 Lady Macbeth di Mcensk di Dmitrij Šostakovič, regia di Sergio Renán, coproduzione del teatro San Carlo di Napoli ed il teatro Real di Madrid, stagione 1999/2000. Per maggiori informazioni, si veda il sito di forniture per proiezioni teatrali www.peroni.com. 64 Lou Salomè di Giuseppe Sinopoli, diretta dal maestro Lothar Zagrosek, proiezioni ed elaborazione digitale a cura di Massimiliano Ciammaichella e Camillo Trevisan. Progetto nato dalla collaborazione del dipartimento di Teatro e Arti visive dell’università Iuav ed il teatro La Fenice di Venezia, andato in scena nel gennaio 2012.65 Il Morphing, è una tecnica di deformazione di immagini bidimensionali che consiste nella trasformazione fluida, graduale e senza soluzione di continuità tra due immagini di forma diversa. Il morphing non è altro che l’uso in contemporanea di una dissolvenza incrociata e di un effetto di deformazione chiamato warping (termine inglese che significa, appunto, deformazione), che prevede la selezione nelle due immagini di “punti chiave” su cui basare l’interpolazione tra le due immagini.

Teatro, moda e tecnologia

3130

plessa e dispendiosa, sia in termini di costi che di tempo, è quella relativa all’ideazione di un progetto generale che deve non solo adattarsi al carattere dei personaggi in scena, ma anche abbinarsi alla scenografia e alle eventuali luci presenti. Risulta frequente-mente difficile per un costumista presentare un’idea che possa ri-sultare immediatamente comprensibile ad un regista, il quale non sempre conosce a fondo la storia del costume e tutte le possibilità che questa offre. Altrettanto difficile può risultare il comprendere quanto possano funzionare complessivamente le scene di gruppo: un costume può sembrare perfetto singolarmente, ma completa-mente errato se visto nella totalità dello spettacolo, senza contare che spesso, per le ragioni più disparate, i costumi definitivi si han-no solo pochi giorni, se non il giorno stesso della prima. È inoltre quasi impossibile calcolare che effetti potrà avere una determi-nata luce o un particolare sfondo, quando la “costruzione fisica” delle due cose non è ancora ultimata.

Ecco che i software di simulazione e i CAD in generale, possono dare un grande aiuto. È possibile progettare un intero “cast” di costumi, creandoli su misura per gli attori che li dovranno indos-sare grazie ad avatar modificabili, deciderne in seguito il colore, la stoffa, il taglio e poterli vedere complessivamente, valutandone così l’effettiva concordanza. Sarebbe possibile inoltre acquisire da altri software CAD, come Autocad, solitamente usati dai dipar-timenti di scenotecnica, i modelli tridimensionali delle scenogra-fie, con la possibilità di simulare i personaggi con i loro costumi, trasposti nella scenografia effettiva, magari, con una simulazione delle luci presenti in palco. Il tutto può essere sottoposto al regista che può stimare la qualità e l’efficacia del progetto ed eventuali cambi di taglio, stoffa e colore, che possono essere applicati con pochi click.

L’avatar passeggia, e il progettista osserva come “cade l’abito”, valuta la dolcezza del drappeggio, può decidere di cambiare tessuto, modificare la foggia, abbinare accessori, può scoprire

che per certi movimenti il capo non ha l’ampiezza necessaria, senza aver cucito un punto66.

Concludendo, un progetto di costume può essere preparato in un tempo relativamente breve ed essere presentato nella sua totalità, una volta approvato si hanno già pronti i cartamodelli su misura, che possono essere stampati e trasferiti direttamente alle sartorie. Questo rende più diretto anche il rapporto tra costumisti e sarto-rie: spesso per un sarto può essere difficile capire il taglio di un costume da un bozzetto su carta, e non è raro il caso di costume designer che nei loro disegni fanno prevalere “l’artisticità” piut-tosto che la comprensibilità, rendendo impossibile idearne la rea-lizzazione pratica. Tramite i software, non solo è possibile fornire pattern completi e su misura, ma anche una simulazione della loro confezione, così il costumista può verificare quali siano le possibilità relative al taglio di un abito.

Anche nella loro attuale “imperfezione”, i programmi di simu-lazione permettono comunque di risparmiare tempo nella pro-gettazione e nelle decisioni di specifiche caratteristiche dei per-sonaggi, la possibilità di capire se ad un determinato attore sia meglio fornire una camicia grigia piuttosto che azzurra, si verifica semplicemente cambiandone il colore a computer, piuttosto che con l’acquisto di due capi differenti con successiva prova in sce-na. Qualsiasi decisione relativa ai cambiamenti di ciò che sta in scena può essere prima verificata digitalmente, risparmiando in materiali e tempo e dando quindi, come per le aziende di moda, la possibilità di lavorare su standard qualitativi più elevati.

Il problema più pregnante del “far entrare il computer in sartoria” è relativo alla staticità mentale alla quale buona parte degli arti-giani del costume sono abituati: da un lato il progettare a compu-ter viene visto come una pratica complessa e dispendiosa e si pre-ferisce procedere alla cieca senza poter vedere in anticipo quello che potrebbe essere il risultato finale di un lavoro, dall’altro alcu-

66 M. CiaMMaiChElla, Design della moda, in AA.VV. La didattica del disegno nei corsi di laurea in design, giornata di studio, Politecnico di Milano, 27 maggio 2009, Maggioli editore, Santarcangelo di Romagna (RN),

2009, p.103.

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ni software non sono di immediata comprensione e per un lavoro ben sviluppato nascerebbe la necessità di un attento studio delle interfacce che si vanno ad usare.

Nella pratica progettuale la rappresentazione digitale sembra latitare o apparire episodicamente. Ciò è dovuto alla difficoltà di dialogare con strumenti altri da quelli del disegno tradiziona-le, che invece perdurano nelle pratiche del fare67.

Si tratta quindi di attuare una piccola rivoluzione nel modo di pensare tradizionale ed investire affinché si prendano in conside-razione metodi non convenzionali per rappresentare e progettare costumi di scena. Allo stesso tempo bisogna svecchiaree ripen-sare il ruolo del Costume Designer, così, alle necessarie cono-scenze di confezione fondamentali per il lavoro sartoriale, si deve affiancare uno studio della rappresentazione digitale dei progetti, di modo che, con un minimo utilizzo di tempo iniziale, si possa-no ridurre di molto i tempi di produzione futuri. In un’era come quella in cui viviamo, dove i nativi digitali fanno da padroni, è assurdo pensare di rimanere fermi a metodi produttivi pluri da-tati. Forse un giorno i software di elaborazione dei cartamodelli saranno così avanzati da permettere anche ad un “profano” della confezione di disegnare liberamente abiti e costumi per renderli istantaneamente prototipabili tramite algoritmi di sviluppo delle superfici disegnate, ma fino ad allora il filone tradizionale e quello tecnologico dovrebbero convivere e supportarsi, rendendo quella magnifica e complessa macchina: il Teatro, in grado di stare al passo coi tempi, rinnovandosi ed adattandosi alle novità per con-tinuare a stupire ed ammaliare i suoi spettatori pur riducedo i costi di produzione.

67 M. CiaMMaiChElla, Design della moda, op. cit., p.102.

Nell’analisi dell’opera mozartiana ho individuato alcune caratteristiche che mi hanno portato ad una particolare scelta per il progetto costumi. Prima fra tutte, la divisione tra il regno della notte e quello della luce, rappresentati dai loro sovrani, la Regina della Notte e Sarastro; secondariamente la non appartenenza di alcuni personaggi (in particolare Papagheno) a tali regni e l’ulte-riore divisione che, dal mio punto di vista, è presente tra il “non luogo” della scena iniziale e i due reami sopracitati.

Ho immaginato il luogo iniziale come un sito di passaggio, la cui caratterizzazione è fittizia e designata unicamente per creare una frattura rispetto alle zone successive. L’impressione è che Tamino si trovi sul ciglio del Rabbit Hole1 di cui narra Lewis Carrol, in procinto di cadervi dentro, attraverso la porta che apre un’altra dimensione, o come sostiene Maria Soresina2, sulla soglia dell’in-ferno come un novello Dante, personaggio con cui avrebbe in comune parecchi aspetti, soprattutto inerenti il suo percorso ini-ziatico. Dal mio punto di vista Tamino si trova inizialmente nel mondo reale, inseguito dal serpente3, attraversa, per così dire, la soglia di un nuovo mondo, giungendo nel Regno della Notte. Il che giusti-ficherebbe le parole del protagonista al suo risveglio, dato che non riconosce il luogo in cui si trova:

Dove sono? È un sogno ch’io viva ancora?o una forza superiore mi ha salvato?[…]Cosa sento? Dove sono? Che luogoignoto è questo?.4

1 «Metaphor for the conceptual path which is thought to lead to the true nature of reality». Da Urban Dictionary, dizionario online dedicato ai neologismi e allo slang in lingua inglese. La via che porta verso la vera natura della realtà, esattamente ciò che Tamino ricercherà in seguito.2 Si veda M. soREsina, Mozart come Dante. Il Flauto magico: un cammino spirituale, Moretti & Vitali, Bergamo, 2012.3 O dal drago. A seconda della traduzione che si vuole seguire o, più spesso, delle scelte registiche, il Schlange (appunto il serpente) diventi spesso una fiera mitologica, che forse meglio giustifica la fuga del protagonista.4 FonDazionE tEatRo REGio Di PaRMa, Die Zauberflöte (il flauto magico), Grafiche Step, Parma, 2006, p 17.

COSTUMI PER IL FLAUTO MAGICO

Costumi per il Flauto Magico

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Oppure, potrebbe, come Alice, non essere in un luogo fisico, ma bensì in uno d’origine onirica, generato esclusivamente dalla sua mente. Ritengo affascinante ambientare l’intera vicenda in un so-gno, poiché fornisce ulteriori sfumature alla dimensione fiabesca senza per questo intaccarne la drammaturgia.

Ora, da libretto, Tamino si trova dinnanzi ad un tempio che si rivelerà essere della Regina della Notte, la quale successivamente si manifesterà con boati e fragori, squarciando lo scenario mon-tuoso (sempre citato nel libretto), per apparire sul suo trono ador-nato di stelle trasparenti5. Spesso tale scena viene resa con fondali dipinti o scenografie che ricordino un cielo stellato come nel progetto di Karl Friederich Schinkel (vedi immagine fig.01). In alcune regie, la Regina della Notte scende addirittura da una falce di luna sospesa alla gratic-cia. Guardando il disegno di Schinkel ho cercato di immaginare un’ambientazione lievemente differente: trattandosi del Regno della Notte, ho pensato alla creazione di possibili luoghi bui, privi di illuminazione solare, notturni. Mi sono lasciato ispirare da al-cune immagini, tra cui una messa in scena dell’opera al Giardino di Boboli (Firenze), per mano di Aldo Tarabella con le scene di Nicola Visibelli, del luglio 20106, ed il mondo sommerso creato da Csaba Antal, nella regia di Michela Lucenti del gennaio 20147. Ho ideato così una diversa immagine degli astri fiammanti.

Ho quindi situato il regno della Notte in una grotta, luogo dove per antonomasia la luce solare non si vede quasi mai, quindi l’o-scurità regna sovrana. In particolare, l’ambiente che vorrei creare è quello delle Waitomo Caves8, della regione del Waikato, in Nuo-va Zelanda. Si tratta di un enorme complesso di caverne, abitato da un particolare insetto, l’Arachnocampa luminosa, altrimenti noto come glow-worm, una sorta di lucciola che conferisce alle superfici l’aspetto di un cieli stellato.

5 Ivi, p.256 Si veda l’indirizzo www.flickr.

com sotto la categoria “opera festival”, 2010.

7 Si veda l’indirizzo www.mtglirica.blogspot.com negli

articoli del gennaio 2014.8 Per approfondire si veda: www.

waitomo.com

Karl Friederich Schinkel, Ingresso della Regina della Notte, progetto di scena per Die Zauberflöte, Berlino, 1815.

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Il Flauto magico di Aldo Tarabella, 2010.

3938

Il Flauto magico di Michela Lucenti, 2014.

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4140Parte del complesso di Waitomo, immagini tratte dal sito ufficiale dedicato al complesso geologico www.wai-tomo.com e dal sito per turismo www.nexttripturism.com.

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4342Particolare del soffitto di una grotta, immagini tratte dal sito ufficiale dedicato al complesso geologico www.waitomo.com e dal sito per turismo www.nexttripturism.com.

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4544Particolare soffitto con caduta di piccole gocce d’acqua., immagini tratte dal sito ufficiale dedicato al comples-so geologico www.waitomo.com e dal sito per turismo www.nexttripturism.com.

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Il Regno della Notte è dunque una Caverna, tempestata di piccole creature bioluminescenti, piccole stelle che ne popolano gli anfratti. Ad esso è legato il primo gruppo di personaggi: la Regina della Notte e le sue tre damigelle.

La Regina della Notte è l’antagonista principale dell’opera, non-dimeno la sua è una figura ambigua, cerca di apparire differente da ciò che realmente è per ingraziarsi il giovane Tamino e poter beneficiare del suo aiuto per combattere Sarastro: si presenta a lui come madre preoccupata e distrutta dal dolore di una figlia rapita, eco di una Demetra a seguito del ratto di Persefone9. Tuttavia nel-la sua richiesta d’aiuto compare un ben poco celato imperativo, «una ingiunzione che non concede replica»10, che poco ha a che fare con la figura di tenera madre che vorrebbe mostrare:

Tu andrai a liberarla,Tu sarai il salvatore di mia figlia! -E se ti rivedrò trionfatore,Allora lei sarà tua per sempre11.

La sua reale natura diviene esplicita nella seconda aria (atto II, scena 8), l’aria di vendetta con cui chiede alla figlia di uccidere il suo nemico. In quel frangente la Regina della Notte si mostra come un personaggio crudele, vendicativo ed impositivo, con-scio del proprio potere dal quale non esita a trarre vantaggio per i propri intenti. Un personaggio la cui statura e forza vengono resi egregiamente, da Diana Damrau ne Il Flauto magico della Royal Opera House12.

Per la creazione della Königin der Nacht ho fatto riferimento pri-ma di tutto al suo carattere di ammaliatrice, al suo mascherarsi da personaggio positivo per attrarre tra le sue spire Tamino, poi ho cercato una via stilistica affinché questo suo aspetto risaltasse e si abbinasse al luogo da me scelto per il suo regno. L’atmosfera di oscurità della grotta mi ha indirizzato verso quelle creature che si sono adattate alla mancanza di luce e che della luce ne fanno quasi una malattia: organismi che hanno una “luce propria”, come

9 M. soREsina, Mozart come Dante. Il flauto magico: un

cammino spirituale, pp.51-52.10 F. alFiERi, Mozart. Il viaggio

iniziatico nel “Flauto magico”, Luni editrice, Milano, 2014, p.57.

11 FonDazionE tEatRo REGio Di PaRMa, op. cit., p 25.

12 Per la regia di David McVicar, andato in scena dal 25 gennaio del

2002.

del resto i glow-worms di Waitomo, e la usano per ingannare altri animali per attrarli. Spicca una tipologia su tutte, per l’aspetto terribile e temibile perfettamente in linea con il carattere della regina: quella degli animali abissali, creature del buio dall’aspetto spaventoso, che catturano le proprie prede ingannandole con la bioluminescenza. Quello dall’aspetto più spaventoso è sicuramente il Chaulio-dus sloani, altrimenti conosciuto come pesce vipera o vipera di mare, animale che vive tra i 500 e i 3000 metri di profondità e si avvicina alla superficie solamente di notte; attrae le prede con dei fotofori13 posti nella bocca irta di denti aguzzi. Seguono la famiglia degli Idiacanthus, o draghi di mare, creature serpentine e bioluminescenti e infine la famiglia dei Melanoceti, con la loro antenna luminosa.

13 Fotoforo è il termine che si riferisce, nel caso di organismi marini, ad un organo in grado di produrre luce, dando così origine al fenomeno della bioluminescenza.

Costumi per il Flauto Magico

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(sopra) La vipera di mare, particolare, da www..turmadableia.com.

(sotto) La vipera di mare, da www.marepesca.it, enciclopedia online delle specie marine.

(sopra) Il drago di mare, particolare, da www.ilgiornaledeimarinai.it.

(sotto) Un pesce della famiglia dei Melanoceti, da www.marepesca.it.

Costumi per il Flauto Magico

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Alla temibile ed ingannevole Regina della Notte si affiancano le tre damigelle, creature simili tra loro, forse sorelle, spesso viste come una sola voce in tre diversi personaggi14. Nella mia interpre-tazione, le damigelle hanno un aspetto più etereo e meno concreto della loro sovrana. Le immagino come fossero spiriti, quasi fanta-smi, parti di una sola anima e in un certo senso emanazioni della regina stessa. Ho quindi ripreso la ricerca degli organismi lumino-si, cercando la specie dall’aspetto più etereo, che ho riconosciuto nelle meduse provviste di questa particolare abilità.

Rendere l’aspetto di tali organismi con un costume di scena può apparire complesso, se non impossibile, tuttavia ci vengono nuo-vamente in aiuto le nuove tecnologie sviluppate nel campo del fashion design: il “tessuto di luce”, prodotto dall’azienda italiana Luminex16, ordito interamente con fibre ottiche trattate come co-muni filati.

«Ne risulta una superficie leggera, tagliabile e cucibile, in grado i varia-re la luce emessa in uno spettro di 256 colori ammissibili»17.

14 Si veda F. alFiERi, op. cit., p. 20.15 ManuEla CaMPanElli, Troppe

meduse nei nostri mari. A rischio la biodiversità, 14 maggio 2015.

16 www.luminex.it17 M. CiaMMaiChElla, Digital

Fashion. Le nuove tendenze dettate dall’informatica, “Il giornale

dell’architettura”, n. 46, dicembre 2006, p. 38.

Meduse bioluminescenti, da www.ilcorriere.it , categoria “scienze”15.

Costumi per il Flauto Magico

5352(sopra) Scialle in “tessuto di luce”, da www.lumigram.com.

(nella pagina a fianco) Abito in “tessuto di luce”dalla collezione per la primavera/estate 2015 di Richard Nicoll. Sponsoriz-zato dalla Disney, l’abito è ispirato alla Tinkerbell (Campanellino) di Peter Pan.

Costumi per il Flauto Magico

5554

In sintesi, scenograficamente il Regno della Notte si figura come una cupa caverna, il cui aspetto “stellato” verrebbe ripro-dotto dai minuscoli insetti bioluminescenti che la abitano. In sce-na andrà fatta una ricostruzione almeno parziale di una grotta con stalattiti e stalagmiti, il tutto illuminato, oltre che da luci di scena possibilmente lievi e fredde (con gelatine azzurre e bluastre), da una vasta quantità di piccole luci a LED o fibre ottiche, che simu-lino i microrganismi sopracitati.I suoi abitanti, ossia le damigelle, avranno l’aspetto etereo di me-duse bioluminescenti, grazie al “tessuto di luce” della Luminex, mentre la loro sovrana, la Regina della Notte, avrà su di sé un abito regale, ispirato al taglio d’epoca cinque-seicento: un busti-no, costruito con tessuto che ricordi le squame del terribile Drago di mare e le cui cuciture saranno costellate di piccole luci (LED o fibra ottica, a seconda di quali siano più pratiche), ed un ampia gonna a balze multiple, che ricordino le esili pinne di un pesce, anch’esse in tessuto di fibra ottica.

Il Regno della Luce deve essere diametralmente opposto a quello della regina della notte: ai toni bui e grevi della caverna, che dovranno essere sottolineati anche attraverso il light design, si opporranno i toni caldi, luminosi e limpidi del reame di Sarastro. Nella mia idea, i due territori sono vicini, confinanti. In un certo senso, essi si compenetrano in quella che è la stanza in cui è im-prigionata Pamina: questa sarà parte del Regno luminoso, ma avrà ancora aspetti di quello notturno, come ad esempio l’illuminazio-ne, che sarà flebile e non calda, anche se non gelida come quella della grotta. Alla stessa regione di compenetrazione appartengono le sale in cui Tamino e Papagheno affronteranno le diverse prove d’iniziazione, ed in cui vedremo comparire le ancelle della Regi-na della Notte (come del resto nella stanza di Pamina). Il palazzo di Sarastro sarà una reggia lussuosa, non estremamente sfarzosa e roccocò, come solitamente viene rappresentata nelle re-gie che la vogliono residenza nobiliare18, né “archeologica” come quelle che la pongono in una sorta di antico Egitto19. Il regno di

18 Ad esempio la versione di David Mcvicar, in scena alla Royal Opera

House nel 2010, molto valida nel complesso, pecca, a mio avviso,

di un Sarastro ed un Palazzo della Luce troppo sfarzosi.

19 Ad esempio la versione di Giovacchino Forzano, con

direzione di Arturo Toscanini, andata in scena al Teatro alla Scala

di Milano nel maggio 1923.

Sarastro deve portare con sé l’idea di ordine ed intelletto, e si con-trappone metaforicamente al caos e all’ignoranza che impedisco-no di arrivare alla verità, rappresentato dal Regno della Notte. Per questo, a parer mio, il design della scena non deve essere ricco e pacchiano, né eccessivamente antico e mitologico, ma minimale, ordinato, arrivando a rappresentare così più lo studio di un lette-rato che non il palazzo di un aristocratico. In primo luogo, e per contrasto al Regno della Notte deve essere luminoso: ogni cosa deve essere posta in piena luce, essere quasi candida, pura. La figura di Sarastro è quella di una semi-divinità, un profeta, il suo stesso nome ci ricorda Zoroastro o Zarathustra, ed una possibile interpretazione metaforica del Flauto magico vede Sarastro come la rappresentazione dello stesso Dio20, quindi in parte è possibile immaginare il suo, come il “regno dei cieli”. Questo non è un fattore di secondaria importanza, anzi, simbo-licamente è necessario che vi sia luce in un tale regno, una luce pura, calda, ma soprattutto è necessario che sia possibile vedere il cielo. L’aspetto chiuso e claustrofobico della caverna del Regno della Notte rappresenta la chiusura mentale e l’oscurantismo di quel mondo: per contrasto, è fondamentale che sia immediata-mente percepibile l’apertura e la volontà di illuminare la verità, del “quartier generale dell’intelletto”.Per questo la mia scelta volge verso un palazzo con alte finestre ed una sala principale il cui soffitto reca un’orbe, simbolo del sole, via d’accesso della luce e apertura verso il cielo. In contrasto con il nero ed i toni scuri del regno notturno, vi saranno colori chiari, caldi, tonalità oro, che ricordano la luce ed il divino: dopotutto l’oro è detto anche la «luce minerale»21.Sarastro dovrà essere il sommo rappresentante della purezza e della luminosità di tale luogo, nonché stendardo della lotta contro il buio e l’oscurantismo. Tenendo conto di quello che è il corteo della sua prima apparizione22, ho scelto di legare simbolicamente il personaggio al leone bianco, simbolo di potenza e sovranità, nonché animale solare.

20 Vedi M. soREsina, op. cit..21 J. ChEvaliER, a. GhEERBRant, Dizionario dei simboli, Bur Rizzoli, Milano, 2011, vol. 2, p.164.22 Sarastro entra in scena «su un carro trionfale, tirato da sei leoni», scena sedicesima, primo atto.

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Il leone in molte religioni è simbolo della divinità stessa: Krishna è il “leone tra gli animali”, Budda è il “leone degli Shakya” e Cri-sto è anche detto “il leone di Giuda”. Il leone:

È la forma di Narashimha (uomo-leone), la forza e il coraggio, il distruttore del male e dell’ignoranza.23

Ho scelto in particolare il leone albino poiché trovo che il suo colore meglio rappresenti la purezza che il Regno della Luce ha, inoltre perché nell’aspetto di Sarastro vorrei riprendere in parte l’iconografia classica cristiana che vede Dio come un uomo an-ziano dalla lunga barba bianca, facilmente assimilabile alla cri-niera del grande felino.

Come il suo regno, l’abito di Sarastro deve essere regale, ma non eccessivamente sfarzoso, e soprattutto deve essere portatore di luce. La mia idea è che vesta una tunica od una cappa con un collo di folto pelo bianco, che insieme alla barba, riprenda l’idea di cri-niera, ma che contemporaneamente possa ricordare il sole, poiché sarebbe costruita con una tecnologia simile a quella degli abiti luminescenti del Regno della Notte, soprannominata electro fur24.

I toni rimarrebbero tenui, dal bianco all’oro, affini con quelli del suo regno.

(nella pagina a fianco) Leone albino, particolare, da www.city-data.com, Africa:Views from different parts, 13 febbraio 2009.

23 J. ChEvaliER, a. GhEERBRant, op. cit , vol. 2, p.13.

24 Letteralmente pelo elettrico, si tratta di pelo sintetico che viene

intessuto assieme alla fibra ottica o a LED. Per approfondire: www.

electrofur.com.

Costumi per il Flauto Magico

5958(sopra) Pelliccia costruita interamente in electro fur. Da flickr “Glowfur”.

(nella pagina a fianco) Bordatura in electro fur, da www.flickrhivemind.net, “electrofur”.

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Per i sacerdoti, sia coloro che fanno parte del coro che le prime parti (primo e secondo sacerdote ed oratore), ho optato per la fi-gura del pavone, perché porta con sé un’ambiguità di significato, ma anche per la sua correlazione con l’occhio, nei disegni del piumaggio.

Colui che ha occhi designa espressamente presso gli Eschimesi lo sciamano, il chiaroveggente.25

I numerosi occhi sulla coda del pavone rappresentano l’onniveg-genza della divinità, o, in altri casi più affini al mondo simbolico del Flauto magico, la conoscenza ed il futuro, mentre la ruota che compone da spiegata è simbolo della volta celeste stellata26. Quest’ultimo aspetto assieme ai colori stessi dell’animale, ren-derebbe il passaggio dal Regno della Notte a quello della Luce più graduale, mantenendo l’iniziale ambiguità su quale sia il reale antagonista dell’opera.

I colori propri del pavone rimarrebbero però solo in alcuni dei sacerdoti, il primo in particolare e l’oratore, che fanno parte del-le zone di confine precedentemente trattate, mentre per gli altri personaggi del Regno luminoso vorrei optare per colori più chia-ri tendenti all’oro, mantenendo tuttavia la foggia degli abiti e il disegno a “occhi di pavone”. Tale decorazione non dovrebbe es-sere eccessivamente vistosa nelle tuniche/mantelle dei sacerdoti, ma usata come fodera o in decorazioni minimali, che ricordino l’animale senza essere eccessivamente sgargiante. Importante, inoltre, ricordare che «nella tradizione massonica l’occhio è il simbolo “sul piano fisico del Sole visibile da cui emanano la Vita e la Luce; sul piano intermedio astrale del Verbo, del Logos, del Principio creatore, sul piano spirituale o divino del Grande Archi-tetto dell’Universo»27.

(pagina a fianco) Ibrido uomo-pavone, da Hybrides, dell’illustratore Antoine Helbert.28

25 J. ChEvaliER, a. GhEERBRant, op. cit., p.148.

26 Ivi, pp. 193-194.27 Ivi, p. 152.

28 Per maggiori informazioni si veda il sito ufficiale

dell’illustratore: www.antoine-helbert.com

Costumi per il Flauto Magico

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Totalmente differente è invece la figura di Monostato che, pur facendo parte del Regno della luce, non ha nulla di luminoso, anzi, è lussurioso, vile, e pronto a tutto pur di raggiungere i suoi scopi, tant’è che cambierà “schieramento” senza troppi proble-mi. Il “moro”, come viene più volte definito nel libretto29, è parte dell’oscurantismo proprio della Regina della Notte, ed infatti a lei si alleerà nel secondo atto. Secondo alcune interpretazioni, se Sa-rastro è la rappresentazione di Dio stesso, Monostato rappresen-ta il clero cattolico all’epoca di Mozart, o più precisamente una critica al clero30 e a quella Chiesa che dovrebbe essere al servizio di Dio, ma pare troppo occupata a soddisfare le proprie esigenze nel cercare di “possedere” i propri credenti, tanto che invece di avvicinare gli osservanti a Dio, in questo caso Pamina, finisce per allontanarli da esso. Acquistano così senso le parole di Pamina nella scena diciottesima del primo atto:

Signore, io sono davvero colpevole,Io volevo sfuggire alla tua potenza.Ma la colpa non è solo miaQuel moro malvagio voleva sedurmi;Per questo, Signore, volevo fuggire via da te.31

In particolare, secondo questa interpretazione, l’aggettivo “moro” non sarebbe da attribuirsi alla carnagione del personaggio, quanto ai suoi abiti: il nero della tonaca clericale, appunto32. La mia impressione è che Monostato quasi si nasconda nella “cor-te di Sarastro”, tentando di avere il suo favore per raggiungere i propri scopi. Il suo aspetto viscido mi ha suggerito la figura di un serpente, animale viscido ed anticamente simbolo della libido, a parer mio calzante con il moro servitore.Il serpente è ritenuto una creatura “involuta”, opposto e comple-mentare all’essere umano:

Se l’uomo è il risultato di un lungo sforzo genetico, bisogna necessariamente porre questa creatura fredda, senza zampe, né peli, né piume, all’inizio dello stesso sforzo […] in questo sen-so vi è anche qualcosa del serpente nell’uomo e particolarmente in colui che controlla meno l’intelletto33.

29 FonDazionE tEatRo REGio Di PaRMa, op. cit.. e W. A. MozaRt,

Die ZauberFlöte. Il Flauto magico, a cura di F. Tammaro, Edizioni

Ariele, Milano, 1995. 30 M. soREsina, op. cit., pp. 60-62,

pp. 80-88 e pp.95-97.31 W. A. MozaRt, Die ZauberFlöte.

Il Flauto magico, op. cit., p. 89.32 Ivi, pp.95-97.

33 J. ChEvaliER, a. GhEERBRant, op. cit., p.358.

Gli si attribuisce una sorta di bassezza, inferiorità intellettuale, in un certo senso una meschinità, che ritengo propria di Monostato, inoltre, la capacità del rettile di cambiare il proprio aspetto con la muta34 ben rappresenta la facilità con cui il servitore cambia pa-drone. Monostato è l’unico personaggio a non avere un vero cor-rispettivo all’interno dell’opera: Sarastro è l’opposto della Regina della Notte, Tamino ha la sua controparte in Pamina e Papagheno in Papaghena, mentre il moro è solo. Ciò ci riporta ad un altro aspetto simbolico del serpente che «gioca con i sessi come gioca con tutti i contrari: è femmina e maschio insieme, gemello di se stesso»35. Stona volutamente con l’ambiente del padrone e dissonante sarà il suo costume rispetto agli altri individui del palazzo, legando-si maggiormente all’ambiente notturno della Regina della Notte. Immagino un abito dalla foggia vagamente religiosa, una sorta di tonaca di colore scuro, cangiante, che rifletta la luce invece di emanarla come i costumi dei sacerdoti, ed una sorta di coprica-po che ricordi il “cappuccio” del cobra (un po’come i copricapo dei faraoni egiziani). Alla tunica principale, che potrebbe portare decorazioni che ricordino le squame dei rettili, si sovrappone una seconda tunica, aperta, di colore più vicino a quelli della reggia di Sarastro, una sorta di seconda pelle, in procinto di staccarsi, che verrà rimossa una volta che Monostato si porrà al servizio della Regina della notte.

34 La muta è un rinnovamento periodico della pelle nei rettili. Avviene ad intervalli regolari, da poche settimane ad alcuni mesi: per poter crescere, i serpenti cambiano tutta la loro pelle, quasi sempre in un solo colpo. Contorcendosi e strofinandosi contro le rocce e altri oggetti duri, i serpenti escono dalla loro vecchia pelle come da un vestito, mettendo a nudo il nuovo strato cheratinizzato formatosi al di sotto ed abbandonando il vecchio strato di pelle, spesso intero. 35 J. ChEvaliER, a. GhEERBRant, op. cit., p.358.

Costumi per il Flauto Magico

6564

In quest’amalgama di colori e caratteri, quattro sono quel-li che definirei i personaggi “limitrofi”: Tamino e Pamina, i pro-tagonisti della vicenda, e le loro controparti, nonché i personaggi che personalmente prediligo, la seconda coppia, Papagheno e Pa-paghena.Con l’aggettivo limitrofi intendo qualificare quei personaggi che non appartengono, in modo totale o parziale, ai regni appena de-scritti. Come già accennato, Tamino appartiene ad un luogo al-tro, alla realtà, e viene trasportato in questi mondi onirici; Pamina apparterrebbe al regno della Notte in quanto figlia della Regina, ma caratterialmente e “spiritualmente”36, non vi è affine; infine l’uccellatore viene da un luogo indefinito e non conosce quello in cui si trova, come non conosce i suoi natali:

TAMINO[…]Ora dimmi tu in quale paese ci troviamo.PAPAGHENOA ciò so risponderti altrettanto poco, quanto so come son venu

to sulla terra.TAMINO(ride)Che? Tu non sapresti dove sei nato, o chi erano i tuoi genitori?PAPAGHENOPer nulla! So bene solo che non lontano da qui c’è la mia capan-na di paglia, che mi ripara da pioggia e vento.37

Lo stesso vale per la sua controparte femminile, Papaghena, che pare quasi generata dal nulla dal cacciatore di volatili, unicamente per esaudire il desiderio di avere una compagna.

Secondo la mia visione dell’opera, Tamino è l’unico essere uma-no “reale”, connesso in qualche modo al mondo vero e proprio, e per questo sarà l’unico personaggio (eccetto Pamina, per ra-gioni analoghe) a non essere legato ad un’animale simbolico. È descritto come un principe, di piacevole aspetto, così piacevole da incantare le tre damigelle, restie ad allontanarsi da lui dopo averlo salvato. È un viaggiatore, proviene da un paese lontano (come da tradizione delle più famose favole), probabilmente orientale. La

36 Farò cenno più avanti alla questione “spirituale”, se così vogliamo definirla, delle due

coppie nel Flauto magico.37 FonDazionE tEatRo REGio Di

PaRMa, Die ZauberFlöte (il flauto magico), pp. 18-19.

prima didascalia, infatti, ci riferisce che porta un «abito da caccia giavanese»38, ossia abitante dell’isola di Giava, in Indonesia, e che, appunto, è un cacciatore. Tamino è un viaggiatore, fisicamente e metaforicamente, trova il coraggio di proseguire di fronte ad ogni ostacolo che gli si pone di fronte. La sua tenuta sarà sobria, ma al contempo appropriata per un altolocato, ricca, ma non sfarzosa e parzialmente logorata dal tempo e dai suoi lunghi viaggi. Non intendo dare una preci-sa connotazione storica al personaggio, potrebbe appartenere ad un’epoca qualsiasi, anche se, nella mia mente, lo vedo più come un nostro contemporaneo o quasi (1800-1900) piuttosto che come un damerino del Seicento. È importante che i suoi siano “abiti da viaggio”, come ad esempio un cappotto o una lunga giacca logo-rata dal tempo, e che siano contemporaneamente vesti di pregio, eleganti, di un uomo raffinato ed altolocato.

Pamina è una sorta di proiezione spirituale di Tamino, è «l’eterno femminino che ci trae verso l’alto, oltre la vita e la morte, verso il mondo degli dei, del trascendente, del metafisico, verso Dio e verso noi stessi»39, la sua parte spirituale, la sua Beatrice, la sua Laura. Per questo, i due personaggi sono strettamente legati e molti dei principi adottati per Tamino, sono altrettanto validi per lei. L’ambientazione onirica darà ulteriore spicco a tale aspetto di Pamina in quanto questa sarà non solo proiezione metaforica, ma anche effettiva della mente di Tamino, dato che ci troviamo ad esplorare la sua stessa coscienza. Ella rappresenta l’ideale di “principessa da salvare” che ogni ipotetico principe può sognare, fragile e bella, ma tuttavia si potrà mostrare anche determinata ed impavida, nel momento in cui si affiancherà all’amato per le prove finali. I suoi vestiti non devono richiamare l’idea di “costu-me teatrale”, non devono essere finti, creati ad hoc, e, come per Tamino, devono essere propri del personaggio, “reali”. Idealmen-te sono gli abiti di una ragazza rapita, integri, poiché comunque viene trattata con riguardo, ma logori, con colori tenui, che pos-

38 Ivi, p. 16.

39 M. soREsina, op. cit., p.14

Costumi per il Flauto Magico

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sano contrastare con la sala in cui è imprigionata. In lei Tamino deve vedere il proprio simile: sconvolto e confuso da un assurdo mondo fiabesco, deve ritrovare in lei la normalità del suo luogo d’origine, l’equilibrio perduto nel caos del panorama onirico.

Ultimi, ma non ultimi… i due “volatili” dell’opera: Papa-gheno e Papaghena.Sin dalla prima lettura dell’opera non si può non provare una certa simpatia per il personaggio dell’allegro uccellatore, con i suoi più o meno ridicoli costumi piumati e la grande uccelliera portatile, diviene ancor più arduo vedendo l’acrobatico Simon Keenlyside40

spuntare da una botola con un’anatra sul capo. Papagheno è la parte comica dell’opera, stempera costantemente la rigidità e la serietà del protagonista: mentre questi appare del tutto votato alla sua causa, l’uccellatore si accontenta di un bicchiere di vino per sentirsi realizzato. Egli rappresenta la «sfera terrena dei sensi»41 e per questo la sua figura è spesso osteggiata dai critici che non ne amano la “bassezza morale”, tuttavia è il personaggio che sta più a lungo in scena e canta il maggior numero di arie. Il suo ruolo è fondamentale, gran parte dell’insegnamento che si può trarre dal Flauto magico, deriva infatti dal confronto tra Papaghe-no e Tamino, tra l’impegno ed il coraggio dell’uno e la paura e la noncuranza dell’altro. La sua massiva presenza nel libretto viene collegata anche a Schikaneder stesso, che, oltre ad essere l’autore del libretto assieme a Mozart, fu anche colui che per primo inter-pretò Papagheno: pare fosse «un vero maestro nell’arte di destare simpatia nel pubblico»42.La bizzarria che presenta il carattere del Vogelfanger è pienamen-te rispecchiata da quelle che sono le indicazioni sul suo aspetto: porta con sé una grossa voliera e il più delle volte viene fatto cenno al suo essere coperto di piume. Non si capisce mai chia-ramente quanto sia uomo e quanto animale, viene infatti definito “uomo-uccello” anche perché alcune sue frasi hanno senso solo se riferite ai volatili, per esempio quando dice «vorrei strapparmi

40 “Il Flauto magico” regia di David McVicar.

41 s. saBliCh, “Tutto il mio divertimento è Teatro”, in Die Zauberflöte (il flauto magico),

FonDazionE tEatRo REGio Di PaRMa, Parma, 2006, p. 90.

42 M. soREsina, op. cit., p.47.

tutte le penne, quando penso che Papageno non ha ancora una Papagena»43.La maggior parte delle volte il suo aspetto viene codificato come buffo, pagliaccesco, eppure, il suo essere ibrido spaventa Mono-stato nella scena decima del primo atto e si può notare un certo timore, o quantomeno una sorta di preoccupazione nelle parole di Tamino al loro primo incontro, dato che il principe arriva a pensa-re che quello strano animale possa avere una «forza da gigante»44.

PAPAGHENO[…] come mi guarda fisso! Quasi comincio ad avere paura di lui. – (forte)Perché mi guardi così sospettoso e malizioso?TAMINOPerché – perché io dubito che tu sia un uomo.PAPAGHENOCome sarebbe?TAMINODalle penne che ti coprono mi sembri – (gli si avvicina)PAPAGHENOMica un uccello?[…]45

Di Papagheno, conosciamo anche la povertà: vive unicamente di ciò che gli viene dato dalle tre damigelle in cambio degli uccelli che egli cattura, abita in una capanna di paglia. Essenzialmente è un servitore: della regina in qualità di “caccia-tore”, e in seguito di Tamino come “aiutante”, è una sorta di Lepo-rello per Don Giovanni. Questi sono gli aspetti che ho preso in considerazione per la co-struzione del costume di scena di Papagheno: un povero che si accontenta di poco, un ibrido fra volatile ed essere umano.Ho immaginato che il suo aspetto pennuto derivi dal compito affi-datogli dalla Regina della Notte, ovvero, che l’uccellatore tenti di mimetizzarsi tra gli uccelli per poterli più agilmente acchiappare, e che in qualche modo il suo continuo mimetismo sommato alla vita solitaria, l’abbiano portato a smarrire in parte la sua identità

43 FonDazionE tEatRo REGio Di PaRMa , op. cit, p. 32.44 Ivi, p. 20.45 Ibidem.

Costumi per il Flauto Magico

6968

umana a favore di quella animale. Il costume è una sua stessa cre-azione per confondere le sue prede, un abito mimetico costituito da stracci, pellame e piume, materiali non pregiati e alla portata di un “artigiano povero”. Porta una maschera sul viso, che all’occor-renza può spostare sul capo o tenere al collo, ricorda un muso di uccello ed è costruita con materiali di scarto, ritagli di pelle grez-za e cuoio cuciti assieme, un paio di occhiali e pezzi di metallo; la sua capigliatura e lunga, crespa e scompigliata, una via di mezzo tra penne e capelli, mentre il resto del suo abito è fatto ancora una volta di stracci logori, piume e pellame. Porta un paio di guanti, anch’essi piumati, ed ognuna delle cose di cui necessita (la corda del secondo atto, altri oggetti) è portata addosso, alla cintura o infilata in qualche anfratto dell’abito. Il suo aspetto così delineato è tra il buffo e l’inquietante, esattamente come interpreto il perso-naggio. Per orientarsi nel buio del Regno della Notte, due piccole luci fanno capolino di fianco agli occhi della maschera, rendendo forse più inquietante la sua apparizione. Non fa parte né della “luce” del Regno sarastriano, né del buio di quello della Regina: Papagheno è un essere a sé stante, in tutta la sua particolarità.La maschera di pelle che ricorda un becco è basata sulla forma dello zanni46 veneziano e sulla maschera da dottore della peste, sempre relativa al carnevale lagunare, nonché su alcune immagini che ho tratto dalla rete di ibridi umano-volatili, relative allo sti-le Steam-punk47, molto in voga in film e telefilm d’oltreoceano48. Tale stile mi è stato implicitamente suggerito dalla «macchina vo-lante» che compare nella scena dodicesima del secondo atto: uno strano anacronismo tecnologico coincidente con la base ideologi-ca dello Steam-punk.

Il resto del look di Papagheno rimane in parte legato al filone sopracitato, in parte è ispirato ad un trucco di scena del reality americano Face Off 49 di un reale ibrido umano volatile incredi-bilmente realistico basato su un esemplare di avvoltoio egiziano, creato dal makeup artist Bryan “Tate” Steinsiek.

46 Lo Zanni è una maschera della commedia

dell’arte il cui nome non è altro che una versione veneta del

nome Gianni, molto diffuso nel contado veneto-lombardo da dove

venivano la maggior parte dei servitori dei nobili e dei ricchi

mercanti veneziani. Lo Zanni è un personaggio fra i più antichi

della commedia dell’arte, che inizialmente veniva definita

anche Commedia degli Zanni, ed identifica generalmente la casta dei servitori. Le testimonianze

iconografiche lo mostrano come il classico villano, con un costume

a falde larghe color canapa, normalmente indossato dai

contadini durante il lavoro nei campi ed un cappello particolare

con una visiera lunga, un po’ come quello dei goliardi universitari di qualche decennio fa. La sua

maschera è solitamente di cuoio bianco ed è caratterizzata da un

naso aquilino e ricurvo .Zanni è fortemente legato alla

terra, alla vita rurale, simbolo per eccellenza del carattere grezzo e

volgare del contadino. Egli più che un uomo assomiglia ad un animale

per i suoi modi di fare, dato che i suoi motori istintivi principali

sono il sesso e la fame. Egli appare sempre spassoso e divertente

al pubblico e agli interlocutori perché è in grado di generare

equivoci col padrone e addirittura cercare di elevarsi al di sopra della

sua figura, venendo però subito ammonito dall’interlocutore.

Le sue caratteristiche principali sono lamentarsi in continuazione della sua situazione e delle varie

circostanze e in particolare essere affamato e supplicante come un

barbone.47 Lo steampunk è un filone della

narrativa fantastica-fantascientifica che introduce una tecnologia

anacronistica all’interno di un’ambientazione storica,

solitamente l’Ottocento ed in particolare la Londra vittoriana dei libri di Conan Doyle e H.G. Wells.

Le storie steampunk descrivono un mondo anacronistico - a volte

una vera e propria ucronia - in cui armi e strumentazioni vengono

azionate dalla forza motrice

(In alto) Maschera di un uomo-uccello appartenente alla cultura steampunk, di Tom Banwell (giugno 2011), tratta da www.steampunkempire.com, (in basso) Miss Ava Fortune, Steampunk Bird Hybrid, fotografia Dim Horizon studio.

Costumi per il Flauto Magico

7170(sopra) Tratto dal sito ufficiale del reality show Face Off 50, un primo piano dell’ibrido uomo-uccello creato dal makeup artist Bryan “Tate” Steinsiek.

(nella pagina a fianco) Tratto dal sito ufficiale del reality show Face Off, l’ibrido uomo-uccello a figura intera.

Costumi per il Flauto Magico

7372

Papaghena è la controparte femminile di Papagheno in tutto e per tutto: da libretto, quando questa svela il suo vero aspetto, appare «vestita esattamente come Papagheno»51. È parte dell’anima stes-sa di Papagheno, di quell’aspetto spirituale che si contrappone al materiale, che per Tamino è Pamina, per Dante è Beatrice. I due “volatili” sono parte della stessa persona, vanno a completarsi l’un l’altra, giustificando così la loro somiglianza. Nell’aspetto però, Papaghena ha un duplice ruolo: deve apparire brutta e vec-chia nei primi incontri con l’amato e identica a lui, giovane e bella a fine opera.

Basandomi sulla maschera-becco di Papagheno ne ho elaborata una più piccola e delicata per la versione femminile, un becco più corto e curvo, che ricorda quello di un gufo o di una civetta so-vrastato dagli stessi occhiali di Papagheno per somigliare contem-poraneamente al naso adunco di un’orrenda vecchia. Il costume finale ricorderà ovviamente quello piumato dello “sposo”, anche se con un taglio più aggraziato e meno goffo, ma sarà tuttavia coperto da una pulciosa mantella con cappuccio, che camuffi ulte-riormente l’aspetto della giovane. Per la sua immagine, oltre che sullo stesso uccellatore mi sono basato su altre fonti iconografiche di ibridi di donna-uccello.

del vapore (steam in inglese) e l’energia elettrica torna a

essere, come nella fantascienza ottocentesca, un elemento narrativo

capace di ogni progresso e meraviglia (come sarà poi l’energia

nucleare o le interpretazioni della meccanica quantistica nella

fantascienza successiva). Un modo per descrivere l›atmosfera

steampunk è riassunto nello slogan «come sarebbe stato il passato se il

futuro fosse accaduto prima».48 Si vedano ad esempio Ritorno

al futuro – Parte III (Back to the Future Part III ) di Robert

Zemeckis, Wild Wild West di Barry Sonnenfeld, La leggenda degli

uomini straordinari (The League of Extraordinary Gentlemen) di Stephen Norrington o The

Prestige di Christopher Nolan .49 Face Off è un reality show statunitense originariamente

trasmesso sulla piattaforma via cavo Syfy, in cui un gruppo

di truccatori cinematografici si sfidano per creare trucchi

e maschere come quelle utilizzate nei film horror e di fantascienza. Lo show è

condotto dall’attrice Mckenzie Westmore (figlia del famoso make

up artist Michael Westmore) mentre i tre giudici sono tutti

esperti di effetti speciali e protesi.50 Si veda www.syfy.com categoria

“Faceoff”.51 FonDazionE tEatRo REGio Di

PaRMa , op. cit., p. 74.

Ibrido donna-uccello tratto dai concept-art della serie tv americana Grimm.

Costumi per il Flauto Magico

7574

In questo progetto ho ritenuto necessario collegare ognu-no dei personaggi principali dell’opera, eccezion fatta per Tamino e Pamina, ad un particolare animale, che li rappresenti in modo fisico (come per Papagheno) o simbolico. Questa mia scelta si basa su presupposto fondamentale dell’opera: i poteri magici del flauto donato dalla Regina della Notte a Tamino. Lo strumento in-fatti sarebbe capace di «mutare le passioni umane / il triste diver-rà lieto / l’amore conquisterà lo scapolo»52, tuttavia, analizzando attentamente l’opera, ci si può facilmente accorgere che il magico strumento non viene mai utilizzato a tale proposito, funge piutto-sto da richiamo quando Papagheno o Pamina sono lontani:

PAPAGHENO Zitta, zitta, io so far meglio.(zufola)

(Tamino risponde da fuori col suo flauto)

A DUEQuale gioia è mai più grande L’amico Tamino ci ode già,il suono del flauto è giunto fin qui.53

L’unica scena in cui effettivamente il flauto viene usato per incan-tare è la tredicesima del primo atto, nella quale Tamino, ricevuta la gioiosa notizia che Pamina è ancora in vita, lo suona finendo per incantare un gruppo di animali selvatici. Metaforicamente, però, potremmo dire che Tamino incanta colo-ro che incontra: le tre damigelle sono ammaliate dal suo aspetto e lo vorrebbero emulare; la Regina della Notte è persuasa a dargli in sposa la figlia e ad affidargli il delicato compito di salvarla; Sarastro e i suoi sacerdoti scelgono di sottoporlo a delle prove che gli permettano di “evolvere”(o se vogliamo vederlo dal punto di vista massonico, decidono di concedergli la chance di entrare a far parte della fratellanza), così Pamina si innamora di lui anche solo sentendone parlare da Papagheno. Tutti questi personaggi subiscono la sua influenza, senza la necessità di un qualche stru-

52 FonDazionE tEatRo REGio Di PaRMa , op. cit., p. 27.

53 Ivi, pp. 38-39.

mento fatato, dunque è forse Tamino stesso il “flauto incantato” e sono costoro gli “animali selvatici” che egli ipnotizza. Questa è la lettura che mi ha portato a dare ad ognuno di loro una qualche somiglianza con i suddetti animali, premurandomi che ognuno di questi corrispondesse all’atmosfera che ogni personaggio porta con sé.

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IL PROGETTO

7978Studio (sopra) e bozetto iniziale (a fianco) per la Regina della Notte

8180Alcuni bozzetti per la Regina della Notte

8382Bozzetti iniziali per Papagheno

8584Fasi successive dell’elaborazione del costume di Papagheno

8786Dettagli della maschera e delle mani (pagina a fianco) e particolare della “voliera a motore” (sopra)

8988Bozzetti iniziali per Papaghena

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IL PROGETTO

Per il progetto digitale, ho scelto di sviluppare tre elemen-ti che ritengo i più rappresentativi della mia visione del Flauto magico: l’abito luminescente della Regina della Notte e le ma-schere da volatili di Papagheno e Papaghena.

Per la loro costruzione, mi sono affidato a due dei software di cui ho trattato nel primo capitolo, Marvelous designer 3 e Cinema 4D R.15, affiancandoli con altri programmi di “supporto” come Photoshop.

In Marvelous Designer ho, prima di tutto, creato un avatar con delle misure a me note, per facilitare la successiva trasposizione dei cartamodelli su piano analogico.

In primo luogo ho costruito una sottogonna a pieghe molto ampia, atta a dare volume a tutta la parte inferiore dell’abito, partendo da un semplice cartamodello rettangolare. Dopo averlo adattato al manichino, sono passato al disegno delle “pinne”, pannelli di stoffa a forma di punta di lancia di varie dimensioni, che una volta cuciti ed arricciati possano ricordare, appunto, le pinne dei pesci dai quali ho tratto ispirazione per l’abito.

Ho creato tre fasce principali (una sul fianco destro, una sul sini-stro ed una centrale sul retro della gonna) composte a loro volta da tre pannelli di dimensioni e forma leggermente diversi che an-dranno sovrapposti, andando a creare una sorta di balze.

Completata la parte inferiore, ho sviluppato i cartamodelli del bu-stino, a cui successivamente ho applicato le maniche ed un collet-to che arriva sin sotto il mento della modella.

Il Progetto

9392

Per rendere più evidente la somiglianza con la fauna ittica ho ap-plicato alcune velette alle maniche, dei pannelli drappeggiati a mo di pinne dorsali sul dorso del bustino e delle decorazioni sul colletto che possano ricreare l’effetto delle branchie dei pesci.Per rendere più efficace la simulazione ho applicato alcuni tes-suti di prova ad i cartamodelli, un broccato per il corpetto e la sottogonna, dell’organza chiara per le diverse velette di gonna e bustino e dell’organza rossa per le “branchie”.

Simulazione della gonna della Regina della Notte con Marvelous Designer 3

Il Progetto

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(a sinistra) La gonna in fase di lavorazione, schermate dal software Marvelous Designer 3. Nella prima (in alto) si possono vedere i cartamodelli “stesi” in fase di preparazione, mentre nella seconda (in basso) i cartamodelli sono “adagiati” all’a-vatar.(sopra) Prova di simulazione di alcune texture della gonna per la Regina della Notte con Marvelous Designer 3

Il Progetto

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(sopra) Schermata di lavorazione dell’abito della Regina della Notte con aggiunta di corpetto, collo e maniche. Oltre all’a-vatar vestito a sinistra possiamo vedere, al centro, i cartamodelli dell’abito e, a destra, le texture utilizzate.

(sotto) Rendering Stress Map - modalità di visualizzazione di Marvelous Designer che permette di valutare lo “stress” del tessuto ed individuare i punti di tensione del costume (evidenziati in rosso).

Prova di simulazione di alcune texture con Marvelous Designer 3

Il Progetto

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(sopra e nella pagina a fianco) Tre differenti visuali del primo abbozzo di abito costruito con Marvelous Designer 3. Il costume verrà poi esportato e modificato con Cinema 4D

Il Progetto

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L’interfaccia di Marvelous Designer purtroppo non con-sente di otttenere i cartamodelli creati in un formato utilizzabile, per cui è stato necessario riprodurli manualmente.

Ho effettuato alcuni Screen-shot della schermata contenente i Pattern ed in seguito ho importato le immagini così ottenute in Photoshop, rielaborandoli per renderli più delineati e rimettendo il tutto in scala.

I cartamodelli così preparati non hanno un livello di precisione assoluto, ma possono essere stampati senza troppi problemi. Nel-la finestra del software predisposta per i cartamodelli è possibi-lie inoltre ottenere le misure precise di ogni linea tracciata, dan-do così maniera di scalare correttamente i Pattern ottenuti dagli Screen-shot.

L’insieme di tutti i cartamodelli costituenti il costume della Regina della Notte

Il Progetto

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Cartamodello del bustino completo di colletto e dei decori in organza che simulano le “branchie”.

Il motore di simulazione di Marvelous Designer rende molto bene la pesantezza ed il drappeggio dei tessuti, tuttavia è carente nella simulazione di texture complesse, in particolare, è impossibile rendere l’effetto “tessuto di luce” fondamentale per il costume della Regina della Notte, oltre che rendere molto mac-chinosa la costruzione di strutture rigide, come può essere un col-lo rigido o una gorgiera. Ho deciso, quindi, di salvare l’intero modello completo di texture ed importarlo in seguito nel software Cinema 4D che permette una maggior libertà di costruzione.

In Cinema ho modellato un collo rigido, simile a quelli che pos-siamo osservare in alcuni dipinti dei regnanti del Cinque-Seicen-to, e delle spalline, anch’esse strutturare. Entrambe le strutture sono “sorrette” da delle stecche LED (Led Sticks), un po’ come nei bustini, che saranno non solo sostegni strutturali ma anche ulteriori punti luminosi.

Il costume è ora completo, manca solamente “raffinare” le texture ad esso applicate. Per creare l’effetto “Tessuto di luce” ho appli-cato alle velette dell’abito una texture di base semi-trasparente che somigliasse all’organza ed in seguito vi ho sovrapposto una seconda texture di punti luminosi provvista di canale alpha. In seguito ho provveduto ad adattare le texture alle parti del modello a cui sono applicate, modificando il numero di punti luminosi e la loro dimensione. Ho creato anche alcune texture che fossero in grado di emanare luminosità da applicare alle LED Sticks.Al bustino ho prima applicato un materiale cangiante che ricor-dasse i colori degli animali abissali ed in seguito ho applicato un secondo materiale con canale alpha per simulare il disegno del broccato.

Come ultimo tocco per distaccarsi dal comune manichino di Mar-velous Designer, utilizzando lo strumento Hair54 di Cinema, ho creato una parrucca di folti capelli per la Regina.

54 Hair è uno degli strumenti di simulazione del software Cinema 4D (gli altri sono Particles, Cloth e Dinamics) che permette di simulare capelli, peli o piume. Tramite Hair è possibile generare capelli sulle superfici prescelte ed in seguito tagliarli, pettinarli, arricciarli ed acconciarli nel modo preferito.

Il Progetto

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Il Progetto

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Il Progetto

109108Simulazione dell’effetto “astri luminosi” dato dal tessuto di luce

Il Progetto

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Per quanto riguarda le maschere della coppia di volatili, invece, il procedimento è stato differente.Trattandosi di strutture rigide, di cuoio e metallo, ho utilizzato unicamente Cinema 4D per la loro costruzione.

Ho preso come riferimento il viso di una persona reale, caricando-ne una foto frontale e di profilo come sfondo delle relative finestre del programma, di modo che la costruzione delle maschere por-tasse a risultati effettivamente indossabili.

Partendo da un banale cubo reso modificabile, ho modellato pri-ma le forme dei becchi e successivamente quella delle mascherine (la parte a contatto col viso), andando poi ad aggiungere tutti i dettagli, come gli “occhiali”, le cinghie per rendere i due oggetti indossabili, i rivetti e, nel caso di Papagheno, le luci LED a fianco degli occhi ed un puntale in acciaio posto sul becco.

Per rendere più completo il progetto digitale, ho costruito, basan-domi sui bozzetti iniziali, le bizzarre acconciature che accompa-gneranno i due ibridi in scena, sempre facendo uso dello strumen-to Hair.

Il Progetto

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Il Progetto

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Il Progetto

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Il Progetto

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I nuovi metodi di progettazione e confezione di abiti e costumi teatrali sono principalmente volti a diminuire le tempistiche di produzione ed i grandi sprechi di materiali a cui spesso si deve far fronte. In un futuro non lontano, i software Cad specifici per il Costume e Fashion Design potrebbero raggiungere un livello di perfezione tale da permettere anche ad un profano dei metodi di confezione di creare abiti con tanto di cartamodelli e poterli in seguito produrre.

Fino a quel momento, tali programmi vanno affiancati a cono-scenze e metodi tradizionali come supporto ed aiuto, rendendo possibile una migliore comunicazione tra Designer e sarti e tra Designer e registi e sveltendo la creazione di un progetto di co-stume e le sue eventuali modifiche. La possibilità di realizzare simulazioni realistiche, che tengono conto di scenografie, luci e proprietà fisiche dei tessuti, rende estremamente precisa la previ-sione sulla totalità della messa in scena di uno spettacolo addirit-tura con mesi di anticipo rispetto a una prima. Non solo, qualsiasi cambio, voluto o imprevisto, come la sostituzione di un attore, può essere facilmente simulato, permettendo ad esempio di ria-dattare la taglia di un costume e quindi dei cartamodelli relativi alla sua confezione. Seguendo i metodi tradizionali sarebbe possi-bile arrivare allo stesso risultato esclusivamente attraverso lunghi periodi di prove e tentativi ripetuti.

Oggi ai teatri viene chiesto di proporre numeri sempre maggiori di spettacoli e produzioni per poter ottenere le sovvenzioni ed i finanziamenti necessari alla loro sopravvivenza. Quindi più che mai in questo momento vi è la necessità di ridurre gli sprechi

CONCLUSIONI

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e accelerare i tempi di lavorazione di uno spettacolo. Come già scritto precedentemente, è essenziale provvedere ad un cambio di mentalità in un mondo che, finora, è stato prevalentemente, se non solamente, artigianale.

Questo non significa che artigiani con anni di esperienza alle spal-le debbano essere soppiantati da nativi digitali con buone abilità informatiche, ma forse sprovvisti di altre competenze professio-nali. Al contrario, sarebbe auspicabile che a partire dal lavoro arti-gianale si affiancassero tecniche di progetto moderne che possano semplificare processi lunghi e dispendiosi.

Non si tratta di un vero e proprio cambio di direzione, ma, come nel caso della moda, di far incontrare due strade che per ora scor-rono parallele e distanti, integrando correttamente il moderno e la tradizione, per ottenere una via di produzione semplice ed effica-ce, che aiuti il mondo dello spettacolo a progredire, permettendo-gli inoltre di lavorare su standard qualitativi elevati.

Un investimento nella formazione di persone “ibride”, in grado di utilizzare ciò che la tecnologia offre, ma non a scapito dell’aspet-to artistico del lavoro del costumista, sembra la cosa più sensata da fare. Affiancare ai maestri artigiani, designer moderni nel loro modo di pensare e progettare.

Un cambio di mentalità come ce ne sono stati tanti nel teatro, che aiuti questo fantastico ambiente a perdurare e a seguire i ritmi della società di cui fa parte, continuando a creare meraviglie di cui l’uomo possa ancora stupirsi.

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Die Zauberflöte di

Wolfgang Amadeus Mozart e Emanuel Schikaneder

APPENDICE

131130

Die Zauberflöte(Il flauto magico)

PERSONAGGI

SARASTRO bassoTAMINO tenoreORATORE bassoPRIMO SACERDOTE bassoSECONDO SACERDOTE tenoreTERZO SACERDOTE voce recitanteLA REGINA DELLA NOTTE sopranoPAMINA sopranoPRIMA DAMA sopranoSECONDA DAMA sopranoTERZA DAMA sopranoPRIMO FANCIULLO sopranoSECONDO FANCIULLO sopranoTERZO FANCIULLO sopranoUNA VECCHIA (PAPAGENA) sopranoPAPAGENO bassoMONOSTATO tenorePRIMO ARMIGERO tenoreSECONDO ARMIGERO basso

Sacerdoti, schiavi, seguito

Karl Friedrich Schinkel, Ingresso della Regina della Notte,progetto di scena per Die Zauberflöte, Berlino, 1815

[Ouverture]

ATTO PRIMO

La scena rappresenta un paesaggio roccioso,qua e là ricoperto di alberi; ai lati vi sonobalze praticabili, presso un tempio rotondo.

[1. Introduzione]

SCENA PRIMA

Tamino scende da una roccia in splendidoabito da caccia giavanese, con un arco masenza freccia; un serpente lo insegue.

TAMINOAiuto! aiuto! o io sarò perduto,Vittima destinata dell’astuto serpente -Dèi misericordiosi! Già si avvicina!Ah, salvatemi, proteggetemi!

(Cade svenuto; s’apre improvvisamente il por-tale del tempio; escono tre dame velate, ognu-na con una lancia d’argento)

LE TRE DAMEMuori, mostro, per nostro potere!Trionfo! Trionfo! È compiutaL’impresa eroica! Egli è liberoGrazie al valore del nostro braccio.

PRIMA DAMA(osservandolo)Un giovane incantevole, soave e bello.

SECONDA DAMA Così bello, come non ne ho mai visto

[uno.

TERZA DAMA Sì, sì, veramente! bello da farne un

[quadro.

[Ouverture]

ERSTER AUFZUG

Das Theater ist eine felsige Gegend, hie undda mit Bäumen überwachsen; auf beidenSeiten sind gangbare Berge, nebst einem run-den Tempel.

[1. Introduction]

ERSTER AUFTRITT

Tamino kommt in einem prächtigen javoni-schen Jagdkleide rechts von einem Felsen her-unter, mit einem Bogen, aber ohne Pfeil; eineSchlange verfolgt ihn.

TAMINOZu Hilfe! zu Hilfe! sonst bin ich verloren,Der listigen Schlange zum Opfer erkoren -Barmherzige Götter! Schon nahet sie sich,Ach rettet mich, schützet mich!

(Er fällt in Ohnmacht; sogleich öffnet sich diePforte des Tempels; drei verschleierte Damenkommen heraus, jede mit einem silbernenWurfspieß)

DIE DREI DAMENStirb Ungeheur, durch unsre Macht!Triumph! Triumph! Sie ist vollbrachtDie Heldentat. Er ist befreitDurch unsres Armes Tapferkeit.

ERSTE DAME(ihn betrachtend)Ein holder Jüngling sanft und schön!

ZWEITE DAMESo schön, als ich noch nie gesehn.

DRITTE DAMEJa ja gewiß! zum Malen schön.

Die Zauberflöte

A TRESe consacrassi il mio cuore all’amore,Allora dovrebbe essere di questo giovane.

Corriamo dalla nostra Sovrana,Per comunicarle tale notizia.Forse questo bel giovanePuò darle la serenità perduta.

PRIMA DAMADunque andate a parlarle,Mentre io rimango qui. -

SECONDA DAMANo, no, andateci voi,Io veglio qui su lui!

TERZA DAMA No, no, ciò non può essere.Lo proteggo io sola!

A TRE (ognuna fra sé)Io dovrei andarmene! Oh, oh! che

[grazioso!Loro starebbero volentieri sole con lui,No, no! Ciò non può essere.

Che cosa non dareiPer poter vivere con questo giovane!Ah, lo avessi, così, tutto per me!Ma nessuna se ne va, e ciò non può

[avverarsi.Al momento la cosa migliore è che me

[ne vada io.

A te, giovane, bello e amabile,A te caro giovane, addio,Fino a quando ti rivedrò.

(Partono tutte e tre verso il portale del tempio,che da solo si apre e si richiude)

ALLE DREIWürd’ ich mein Herz der Liebe weihn,So müßt’ es dieser Jüngling sein.

Laßt uns zu unsrer Fürstin eilenIhr diese Nachricht zu erteilen.Vielleicht daß dieser schöne MannDie vor’ge Ruh’ ihr geben kann.

ERSTE DAMESo geht und sagt es ihr,Ich bleib’ indessen hier. -

ZWEITE DAMENein nein, geht ihr nur hin,Ich wache hier für ihn!

DRITTE DAMENein nein, das kann nicht sein,ich schütze ihn allein.

ALLE DREI(jede für sich)Ich sollte fort! Ei ei! wie fein!

Sie wären gern bei ihm allein,Nein nein, das kann nicht sein.

Was wollte ich darum nicht geben,Könnt’ ich mit diesem Jüngling leben!Hätt’ ich ihn doch so ganz allein!Doch keine geht, es kann nicht sein.

Am besten ist es nun, ich geh’.

Du Jüngling, schön und liebevoll,Du trauter Jüngling lebe wohl,Bis ich dich wieder seh’.

(Sie gehen alle drei zur Pforte des Tempels ab,die sich selbst öffnet und schließt)

Wolfgang Amadeus Mozart

133132

[Dialog]

TAMINO (erwacht, sieht furchtsam umher)Wo bin ich? Ist’s Phantasie, daß ich nochlebe? oder hat eine höhere Macht michgerettet?(steht auf, sieht umher)

(Man hört von fern ein Waldflötchen, worun-ter das Orchester piano accompagniert.Taminospricht unter dem Ritornell)

Was hör’ ich? - Wo bin ich? Welch unbe-kannter Ort! - (versteckt sich hinter einem Baum)

[2.Aria]

ZWEITER AUFTRITT

Papageno kommt den Fußsteig herunter, hatauf dem Rücken eine große Vogelsteige, diehoch über den Kopf geht, worin verschiedeneVögel sind; auch hält er mit beiden Händenein Faunen-Flötchen, pfeift und singt.

PAPAGENO(pfeift von ferne - kommt heraus)Der Vogelfänger bin ich ja -Stets lustig heißa hopsasa!Ich Vogelfänger bin bekanntBei Alt und Jung im ganzen Land.

Weiß mit dem Locken umzugehnUnd mich aufs Pfeifen zu verstehn.(pfeift)Drum kann ich froh und lustig sein,Denn alle Vögel sind ja mein.(pfeift)

Der Vogelfänger bin ich ja -Sets lustig heißa hopsasa!Ich Vogelfänger bin bekanntBei Alt und Jung im ganzen Land.

Ein Netz für Mädchen möchte ich,Ich fing’ sie dutzendweis für mich.(pfeift)Dann sperrte ich sie bei mir ein,

[Dialogo]

TAMINO(si sveglia, guarda attorno intimorito)Dove sono? È un sogno ch’io viva anco-ra? o una forza superiore mi ha salvato?

(si alza, guarda intorno)

(S’ode di lontano un piccolo flauto silvano, ac-compagnato leggermente dall’orchestra.Taminoparla sul ritornello)

Cosa sento? Dove sono? Che luogoignoto è questo? (si nasconde dietro un albero)

[2.Aria]

SCENA SECONDA

Papageno scende dal sentiero, ha sulle spalleuna grossa uccelliera, che gli arriva fin sopra latesta e nella quale si trovano uccelli diversi;tiene inoltre con entrambe le mani un flautinodi Pan, zufola e canta.

PAPAGENO(zufola da lontano - entra)L’uccellator ecco son io -Sempre allegro, olà, oplà!Io son noto come uccellatoreA vecchi e giovani in tutto il paese.

So come attirare gli uccelliE me ne intendo di zufoli!(zufola)Perciò posso essere felice e contento,Ché tutti gli uccelli, ah sì, sono miei.(zufola)

L’uccellator ecco son io -Sempre allegro, olà, oplà!Io son noto come uccellatoreA vecchi e giovani in tutto il paese.

Vorrei una rete per ragazze,Ne acchiapperei a dozzine per me.(zufola)Poi me le chiuderei in gabbia,

Die Zauberflöte

Und alle Mädchen wären mein.(pfeift)

Wenn alle Mädchen wären mein,So tauschte ich brav Zucker ein,Welche mir am liebsten wär’,Der gäb’ ich gleich den Zucker her.

Und küßte sie mich zärtlich dann,Wär’ sie mein Weib und ich ihr Mann.(pfeift)Sie schlief ’ an meiner Seite ein,Ich wiegte wie ein Kind sie ein.(pfeift)

(Will nach der Arie nach der Pforte gehen)

[Dialog]

TAMINO (nimmt ihn bei der Hand)He da!

PAPAGENOWas da?

TAMINO Sag mir, du lustiger Freund, wer du seist?

PAPAGENOWer ich bin?(für sich)Dumme Frage!(laut)Ein Mensch wie du. - Wenn ich dichnun fragte, wer bist du? -

TAMINO Mein Vater ist Fürst, der über vieleLänder und Menschen herrscht; darumnennt man mich Prinz.Nun sag du mir, in welcher Gegend wirsind. -

PAPAGENODas kann ich dir ebensowenig beantwor-ten, als ich weiß, wie ich auf die Weltgekommen bin.

E tutte le ragazze sarebbero mie.(zufola)

Se tutte le ragazze fossero mie,Mi farei pagare in zucchero,E a quella che fosse la mia preferitaDarei volentieri lo zuccherino.

Lei allora mi bacerebbe affettuosa,Sarebbe mia moglie ed io suo marito.(zufola)Si addormenterebbe al mio fianco,E io la cullerei come un bambino.(zufola)

(Dopo l’aria, fa per andare verso il portale)

[Dialogo]

TAMINO(lo prende per la mano)Ehilà!

PAPAGENOChe c’è?

TAMINODimmi, amico buontempone, chi sei?

PAPAGENOChi sono?(tra sé)Che domanda stupida!(forte)Un uomo, come te. - E se io ti chiedessiora chi sei tu? -

TAMINOMio padre è un sovrano, che dominamolte terre e uomini; perciò mi chiama-no Principe.Ora dimmi tu in quale paese ci trovia-mo. -

PAPAGENOA ciò so risponderti altrettanto poco,quanto so come son venuto sulla terra.

Wolfgang Amadeus Mozart

TAMINO (lacht)Wie? Du wüßtest nicht, wo du geborenoder wer deine Eltern waren? -

PAPAGENOKein Wort! - Ich weiß nur so viel, daßnicht weit von hier meine Strohhüttesteht, die mich vor Regen und Kälteschützt.

TAMINO Aber wie lebst du?

PAPAGENOVon Essen und Trinken, wie alleMenschen.

TAMINO Wodurch erhältst du das?

PAPAGENODurch Tausch. - Ich fange für die stern-flammende Königin und ihre Jungfrauenverschiedene Vögel; dafür erhalt’ ich täg-lich Speis’ und Trank von ihr.

TAMINO (für sich)Sternflammende Königin? - (laut)Sag mir, guter Freund! warst du schon soglücklich, diese Göttin der Nacht zusehen?

PAPAGENOSehen? - Die sternflammende Königinsehen? - Welcher Sterbliche kann sichrühmen, sie je gesehen zu haben? - (für sich)Wie er mich so starr anblickt! bald fang’ich an, mich vor ihm zu fürchten. -(laut)Warum siehst du so verdächtig undschelmisch nach mir?

TAMINOWeil - weil ich zweifle, ob du Menschbist. -

TAMINO(ride)Che? Tu non sapresti dove sei nato, o chierano i tuoi genitori? -

PAPAGENOPer nulla! - So bene solo che non lonta-no da qui c’è la mia capanna di paglia,che mi ripara da pioggia e freddo.

TAMINOMa come vivi?

PAPAGENOMangiando e bevendo, come tutti gliuomini.

TAMINOE come te lo procuri?

PAPAGENOFacendo degli scambi. - Io catturo variuccelli per la Regina astrifiammante e lesue dame; in cambio di ciò ricevo da leiogni giorno cibo e bevande.

TAMINO (fra sé)Regina astrifiammante? - (forte)Dimmi, buon amico, hai già avuto la for-tuna di vedere questa dea della notte?

PAPAGENOVedere? - Vedere la Regina astrifiamman-te? - Quale mortale può vantarsi di aver-la mai vista? -(tra sé)Come mi guarda fisso! quasi comincio adaver paura di lui. -(forte)Perché mi guardi così sospettoso e mali-zioso?

TAMINO Perché - perché io dubito che tu sia unuomo.

Die Zauberflöte

PAPAGENOCome sarebbe?

TAMINODalle penne che ti coprono mi sembri -(gli si avvicina)

PAPAGENOMica un uccello? - Sta’ indietro, dico, enon azzardarti, perché io ho una forza dagigante, quando afferro qualcuno. -

(tra sé)Se non si spaventa subito, io me la batto.

TAMINOForza da gigante?(guarda al serpente)Sei stato allora certamente tu il mio sal-vatore, che ha combattuto contro questoserpente velenoso.

PAPAGENOSerpente?

TAMINOMa a proposito, amico, come hai fatto avincere questo mostro? - Tu sei senzaarmi.

PAPAGENONon ne ho bisogno! - Posseggo nellemani una potenza più forte delle armi.

TAMINOL’avresti dunque strangolato?

PAPAGENOStrangolato!(fra sé)Nella mia vita non sono mai stato cosìforte come oggi.

PAPAGENOWie war das?

TAMINONach deinen Federn, die dich bedecken,halt’ ich dich -(geht auf ihn zu)

PAPAGENODoch für keinen Vogel? - Bleib zurück,sag’ ich, und traue mir nicht; - denn ichhabe Riesenkraft, wenn ich Jemandpacke. -(für sich)Wenn er sich nicht bald von mirschrecken läßt, so lauf ’ ich davon.

TAMINORiesenkfraft?(er sieht auf die Schlange)Also warst du wohl gar mein Erretter,der diese giftige Schlange bekämpfte?

PAPAGENOSchlange?

TAMINOAber um alles in der Welt, Freund! wiehast du dieses Ungeheuer bekämpft? -Du bist ohne Waffen.

PAPAGENOBrauch’ keine! - Bei mir ist ein starkerDruck mit der Hand mehr als Waffen.

TAMINODu hast sie also erdrosselt?

PAPAGENOErdrosselt!(für sich)Bin in meinem Leben nicht so starkgewesen als heute.

Wolfgang Amadeus Mozart

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DRITTER AUFTRITT

Die drei Damen,Vorige.

DIE DREI DAMEN (drohen und rufen zugleich)Papageno!

PAPAGENOAha! das geht mich an. - Sieh dich um,Freund!

TAMINOWer sind diese Damen?

PAPAGENOWer sie eigentlich sind, weiß ich selbstnicht. - Ich weiß nur so viel, daß sie mirtäglich meine Vögel abnehmen und mirdafür Wein, Zuckerbrot und süße Feigenbringen. - Hier, meine Schönen, über-geb’ ich meine Vögel.

ERSTE DAME (reicht ihm eine schöne Bouteille Wasser)Dafür schickt dir unsre Fürstin heutezum ersten Mal statt Wein reines, hellesWasser.

ZWEITE DAMEUnd mir befahl sie, daß ich, stattZuckerbrot, diesen Stein dir überbringensoll. - Ich wünsche, daß er dir wohlbekommen möge.

PAPAGENOWas? Steine soll ich fressen?

DRITTE DAMEUnd statt der süßen Feigen hab’ ich dieEhre, dir dies goldene Schloß vor denMund zu schlagen.(Sie schlägt ihm das Schloß vor. - Papagenohat seinen Scherz durch Gebärden)

ERSTE DAME Du willst vermutlich wissen, warum dieFürstin dich heute so wunderbar bestraft? (Papageno bejaht es)

SCENA TERZA

Le tre dame, detti.

LE TRE DAME(minacciano e gridano insieme)Papageno!

PAPAGENOEcco! questo è per me. - Guardati intor-no, amico!

TAMINOChi sono queste dame?

PAPAGENOChi siano veramente, non lo so nean-ch’io. - So solo che ogni giorno ritiranoi miei uccelli e mi portano in cambiovino, pan di zucchero e fichi dolci. - Eccoqui, mie belle, vi consegno i miei uccelli.

PRIMA DAMA(gli porge una bella bottiglia d’acqua)In cambio la nostra Sovrana ti mandaoggi per la prima volta, invece di vinoschietto, acqua pura.

SECONDA DAMAE a me ha ordinato, invece del pan dizucchero, di portarti questa pietra. -Spero che ti possa essere gradita.

PAPAGENOCosa? Dovrei mangiare pietre?

TERZA DAMAE al posto dei fichi dolci io ho l’onore dichiuderti la bocca con questo lucchettod’oro.(Gli mette un lucchetto. - Papageno si esprimea gesti)

PRIMA DAMAProbabilmente vorrai sapere perché oggi laRegina ti abbia punito in modo così strano.(Papageno annuisce)

Die Zauberflöte

SECONDA DAMAÈ perché in futuro tu non menta più aglistranieri.

TERZA DAMAE non ti vanti mai delle gesta eroichecompiute da altri. -

PRIMA DAMADi’ un po’! Sei tu che hai combattutocontro questo serpente?

(Papageno fa cenno di no)

SECONDA DAMAChi dunque?(Papageno fa cenno di non saperlo)

TERZA DAMAFummo noi, o giovane, a salvarti. - Nontemere, ti attendono gioia e soddisfazio-ni. - Ecco, la grande Sovrana ti inviaquesto dipinto, è il ritratto di sua figlia -se tu trovi, disse, che questi lineamentinon ti sono indifferenti, allora felicità,onore e gloria saranno il tuo destino. -Arrivederci!(parte)

SECONDA DAMAAdieu, Monsieur Papageno!(parte)

PRIMA DAMAAttento a non bere troppo in fretta!(Parte ridendo. - Papageno avrà sempre prose-guito nella sua recita muta. Non appena rice-vuto il ritratto,Tamino si è immerso in con-templazione; il suo amore aumenta, sebbeneparesse sordo a tutti questi discorsi)

[3.Aria]

SCENA QUARTA

Tamino, Papageno.

TAMINOQuesto ritratto è meravigliosamente bello,

ZWEITE DAMEDamit du künftig nie mehr Fremdebelügst.

DRITTE DAMEUnd daß du nie dich der Heldentatenrühmst, die andre vollzogen. -

ERSTE DAME Sag an! Hast du diese Schlangebekämpft?

(Papageno deutet nein)

ZWEITE DAMEWer denn also?(Papageno deutet, er wisse es nicht)

DRITTE DAMEWir waren’s, Jüngling, die dich befreiten.- Zittre nicht! Dich erwartet Freude undEntzücken. - Hier, dies Gemälde schicktdir die große Fürstin; es ist das Bildnisihrer Tochter - findest du, sagte sie, daßdiese Züge dir nicht gleichgültig sind,dann ist Glück, Ehr’ und Ruhm deinLos. - Auf Wiedersehen!(geht ab)

ZWEITE DAMEAdieu, Monsieur Papageno!(geht ab)

ERSTE DAME Fein nicht zu hastig getrunken!(Sie geht lachend ab. - Papageno hat immersein stummes Spiel gehabt;Tamino ist gleichbeim Empfange des Bildnisses aufmerksamgeworden; seine Liebe nimmt zu, ob er gleichfür alle diese Reden taub schien)

[3.Aria]

VIERTER AUFTRITT

Tamino, Papageno.

TAMINODies Bildnis ist bezaubernd schön,

Wolfgang Amadeus Mozart

Wie noch kein Auge je gesehn.

Ich fühl’ es, wie dies GötterbildMein Herz mit neuer Regung füllt.

Dies Etwas kann ich zwar nicht nennen,

Doch fühl’ ich’s hier wie Feuer brennen:

Soll die Empfindung Liebe sein?Ja, ja die Liebe ist’s allein.

O wenn ich sie nur finden könnte!O wenn sie doch schon vor mir stünde!Ich würde - würde - warm und rein -Was würde ich? - Ich würde sie voll

[EntzückenAn diesen heißen Busen drücken,Und ewig wäre sie dann mein!(will ab)

[Dialog]

FÜNFTER AUFTRITT

Die drei Damen,Vorige.

ERSTE DAME Schöner Jüngling! - Die Fürstin -

ZWEITE DAMEHat mir aufgetragen, dir zu sagen -

DRITTE DAMEDaß der Weg zu deinem künftigenGlücke nunmehr gebahnt sei.

ERSTE DAME Sie hat jedes deiner Worte gehört, so dusprachst; - sie hat -

ZWEITE DAMEJeden Zug in deinem Gesichte gelesen. -Ja noch mehr, ihr mütterliches Herz -

DRITTE DAMEHat beschlossen, dich ganz glücklich zumachen. - Hat dieser Jüngling, sprach sie,

Quanto ancora occhio alcuno ha visto [mai.

Sento come tale immagine divinaRiempia il mio cuore d’un nuovo

[sentimento.Questo qualcosa non so invero come

[chiamarlo,Eppure lo sento qui bruciare come

[fuoco.Potrebbe tale sensazione essere amore?Sì, sì, non è che amore.

Oh, se solo la potessi trovare!Oh, se ella fosse già dinanzi a me!Io farei - farei - ardente e puro -Cosa farei? - Tutto estasiato

La stringerei a questo petto infuocato,E così sarebbe eternamente mia.(fa per partire)

[Dialogo]

SCENA QUINTA

Le tre dame, detti.

PRIMA DAMABel giovane! - La Regina -

SECONDA DAMAMi ha incaricato di dirti -

TERZA DAMAChe la strada verso la tua felicità futurad’ora in poi è spianata.

PRIMA DAMAElla ha udito ogni parola che hai detto; -ella ha -

SECONDA DAMALetto ogni sentimento sul tuo volto. - Eancor più il suo cuore materno -

TERZA DAMAHa deciso di farti pienamente felice. - Sequesto giovane, ha detto, ha anche tanto

Die Zauberflöte

coraggio e valore quanto è affettuoso, ohallora mia figlia è sicuramente salva.

TAMINOSalva? Oh tenebre eterne! Cosa sento? -La fanciulla del ritratto? -

PRIMA DAMAL’ha rapita un potente demone maligno.

TERZA DAMAOltre al cuore malvagio egli possiedeanche il potere di mutarsi in ogni formaimmaginabile; in tale maniera anchePamina -

PRIMA DAMAQuesto è il nome della regale figlia, cheadorate.

TAMINOOh Pamina! tu rapita a me - tu in poteredi un malvagio lussurioso! - Tu forse inquesto istante - ah, pensiero orribile! -

Oh ditemi, fanciulle! ditemi: dov’è ladimora del tiranno?

SECONDA DAMAVive assai vicino ai nostri monti, in unavalle incantevole e deliziosa. - Il suocastello è meraviglioso e attentamentecustodito.

TAMINOVenite, fanciulle! guidatemi! - Pamina siasalvata! - Il malvagio cada per mia mano;lo giuro sul mio amore, sul mio cuore! -(S’ode improvvisamente un violento, impres-sionante accordo di note)

TAMINOOh dèi! cos’è mai?

LE TRE DAMECàlmati!

auch so viel Mut und Tapferkeit, als erzärtlich ist, o so ist meine Tochter ganzgewiß gerettet.

TAMINOGerettet? O ewige Dunkelheit! Was hör’ich? - Das Original? -

ERSTE DAME Hat ein mächtiger, böser Dämon hat sieihr entrissen.

DRITTE DAMEEr hat die Macht, sich in jede erdenkli-che Gestalt zu wervandeln; auf solcheWeise hat er auch Pamina -

ERSTE DAME Dies ist der Name der königlichenTochter, so Ihr anbetet.

TAMINOO Pamina! du mir entrissen - du in derGewalt eines üppigen Bösewichts! - Bistvielleicht in diesem Augenblicke -schrecklicher Gedanke! -O sagt, Mädchen! sagt, wo ist desTyrannen Aufenthalt?

ZWEITE DAMESehr nahe an unsern Bergen lebt er ineinem angenehmen und reizenden Tale. -Seine Burg ist prachtvoll, und sorgsambewacht.

TAMINOKommt, Mädchen! führt mich! - Paminasei gerettet! - Der Bösewicht falle vonmeinem Arm; das schwör’ ich bei meinerLiebe, bei meinem Herzen! -(Sogleich wird ein heftig erchütternder Akkordmit Musik gehört)

TAMINOIhr Götter! was ist das?

DIE DREI DAMENFasse dich!

Wolfgang Amadeus Mozart

137136

ERSTE DAME Es verkündet die Ankunft unsererKönigin.(Donner)

DIE DREI DAMENSie kommt! -(Donner)Sie kommt! -(Donner)Sie kommt!

Die Berge teilen sich auseinander, und dasTheater verwandelt sich in ein prächtigesGemach.

[4. Recitativo ed Aria]

SECHSTER AUFTRITT

Die Königin sitzt auf einem Thron, welchermit transparenten Sternen ist;Vorige.

KÖNIGINO zittre nicht, mein lieber Sohn,Du bist unschuldig, weise, fromm -Ein Jüngling so wie du, vermag am

[besten,Dies tiefbetrübte Mutterherz zu trösten. -

Zum Leiden bin ich auserkoren,Denn meine Tochter fehlet mir -.Durch sie ging all mein Glück verloren:Ein Bösewicht entfloh mit ihr.Noch seh’ ich ihr ZitternMit bangem Erschüttern,Ihr ängstliches Beben,Ihr schüchternes Streben.Ich mußte sie mir rauben sehen,Ach, helft! - war alles, was sie sprach -Allein vergebens war ihr Flehen,Denn meine Hilfe war zu schwach.

Du wirst sie zu befreien gehen,Du wirst der Tochter Retter sein! -Und werd’ ich dich als Sieger sehen,So sei sie dann auf ewig dein.(mit den drei Damen ab)

PRIMA DAMAEsso annuncia l’arrivo della nostraRegina.(Tuono)

LE TRE DAMEElla giunge! -(Tuono)Ella giunge! -(Tuono)Ella giunge! -

I monti si squarciano e la scena si trasforma in una splendida sala.

[4. Recitativo ed Aria]

SCENA SESTA

La Regina siede su un trono, adornato di stel-le trasparenti; detti.

REGINAO non tremar, mio caro figliolo,Tu sei puro, saggio, devoto -Un giovane come te saprà al meglio

Confortar questo cuor materno [profondamente afflitto.

Al dolore sono stata eletta,Da che la mia figliola mi è lontana -.Con lei se n’è andata ogni mia felicità:Un malvagio fuggì portandola via.Ancora vedo il suo tremareD’impressionante terrore,I suoi palpiti impauriti,I suoi sforzi atterriti.Dovevo vedermela rapire,Ah aiutatemi! - è tutto ciò che disse -Ma inutile fu il suo supplicare,Poiché il mio aiuto era troppo debole.

Tu andrai a liberarla,Tu sarai il salvatore di mia figlia! -E se ti rivedrò trionfatore,Allora lei sarà tua per sempre.(parte con le tre dame)

Die Zauberflöte

La scena si muta di nuovo com’era prima.

SCENA SETTIMA

[5. Quintetto]

PAPAGENO(indica triste il lucchetto sul muso)

Hm! hm! hm!

TAMINOIl poveretto può ben parlare di punizione,Visto che gli è svanita la parola!

PAPAGENOHm! hm! hm!

TAMINOIo non posso far altro che compiangerti,Perché sono troppo debole per aiutarti!

PAPAGENOHm! hm! hm!

SCENA OTTAVA

Le tre dame, detti.

PRIMA DAMA(a Papageno)La Regina ti concede la grazia,Tramite me ti condona la colpa. -(gli toglie il lucchetto dal muso)

PAPAGENOOra Papageno può nuovamente

[chiacchierare!

SECONDA DAMASì, chiacchiera pure! Solo non mentire

[più!

PAPAGENONon mentirò mai più, no, no!

LE TRE DAMEQuesto lucchetto ti sia d’ammonimento!

Das Theater verwandelt sich wieder so, wie esvorher war.

SIEBENTER AUFTRITT

[5. Quintetto]

PAPAGENO(mit dem Schloß vor dem Maul, winkt traurigdarauf)Hm! hm! hm!

TAMINODer Arme kann von Strafe sagen,Denn seine Sprache ist dahin!

PAPAGENOHm! hm! hm!

TAMINOIch kann nichts tun, als dich beklagen,Weil ich zu schwach zu helfen bin!

PAPAGENOHm! hm! hm!

ACHTER AUFTRITT

Die Drei Damen,Vorige.

ERSTE DAME (zu Papageno)Die Königin begnadigt dich,Entläßt die Strafe dir durch mich. - (nimmt ihm das Schloß vom Maul weg)

PAPAGENONun plaudert Papageno wieder!

ZWEITE DAMEJa plaudre - lüge nur nicht wieder!

PAPAGENOIch lüge nimmermehr, nein, nein!

DIE DREI DAMENDies Schloß soll deine Warnung sein!

Wolfgang Amadeus Mozart

PAPAGENODies Schloß meine Warnung sein!

ALLEBekämen doch die Lügner alleEin solches Schloß vor ihren Mund:Statt Haß,Verleumdung, schwarzer GalleBestünde Lieb’ und Bruderbund!

ERSTE DAME (zu Tamino)O Prinz, nimm dies Geschenk von mir,Dies sendet unsre Fürstin dir.(gibt ihm eine goldene Flöte)Die Zauberflöte wird dich schützen,Im größten Unglück unterstützen.

DIE DREI DAMENHiemit kannst du allmächtig handeln,Der Menschen Leidenschaft verwandeln,Der Traurige wird freudig sein,Den Hagestolz nimmt Liebe ein.

ALLEO so eine Flöte ist mehrAls Gold und Kronen wert,Denn durch sie wird MenschenglückUnd Zufriedenheit vermehrt.

PAPAGENONun, ihr schönen Frauenzimmer -Darf ich? - so empfehl ich mich?

DIE DREI DAMENDich empfehlen kannst du immer,Doch bestimmt die Fürstin dich,Mit dem Prinzen ohn’VerweilenNach Sarastros Burg zu eilen.

PAPAGENONein, dafür bedank’ ich mich.Von euch selbsten hörte ich,Daß er wie ein Tigertier.Sicher ließ’ ohn’ alle GnadenMich Sarastro rupfen, braten,Setzte mich den Hunden für.

DIE DREI DAMENDich schützt der Prinz, trau ihm allein,Dafür sollst du sein Diener sein.

PAPAGENOQuesto lucchetto mi sia d’ammonimento!

TUTTISe a tutti i bugiardi si mettesseUn tale lucchetto sulla bocca:Invece di odio, calunnia e rabbia nera,Ci sarebbe amore e fratellanza!

PRIMA DAMA(a Tamino)Oh Principe, accetta da me questo dono,Te lo manda la nostra Sovrana.(gli dà un flauto d’oro)Il flauto magico ti proteggerà,Ti sosterrà nelle maggiori sventure.

LE TRE DAMECon questo puoi ritenerti onnipotente,Puoi mutare le passioni umane,Il triste diverrà lieto,L’amore conquisterà lo scapolo.

TUTTIAh, un tale flauto valePiù di oro e corone,Perché con lui s’accresceràLa fortuna dell’uomo e la felicità.

PAPAGENOOra, belle figliole -Mi è concesso dunque di salutarvi?

LE TRE DAMESempre ti è concesso di salutare,Ma la Sovrana ti comandaCol Principe senza indugioDi correre al castello di Sarastro.

PAPAGENONo, grazie tante.Da voi stesse ho uditoCh’egli è una tigre.Certamente senza tanti complimentiSarastro mi farà spennare, arrostire,E mi cucinerà per i suoi cani.

LE TRE DAMETi proteggerà il Principe, fìdati solo di lui,Perciò sarai il suo servitore.

Die Zauberflöte

PAPAGENO(tra sé)Che se ne vada al diavolo, il Principe.La mia vita mi è cara.E alla fine, mi gioco la testa,Egli se la svignerà da me come un ladro.

PRIMA DAMA(gli porge uno strumento d’acciaio)Ecco, prendi questo gioiellino, è tuo!

PAPAGENOOh! oh! cosa potrà mai esserci dentro? -

LE TRE DAMESentirai dentro i campanelli!

PAPAGENOSaprò poi suonarli anch’io?

LE TRE DAMEOh sicuro! sì, sì, certo!

TUTTICampanelli d’argento e flauto magicoSono necessari alla vostra/nostra

[protezione!Addio! dobbiamo andare!Addio - arrivederci!(tutti fanno per andarsene)

TAMINOUn momento, belle dame, ditemi…

TAMINO E PAPAGENOCome si fa a trovare il castello? -

LE TRE DAMETre fanciulli, giovani, belli, leggiadri e

[saggi,Vi sorvoleranno nel vostro cammino.Saranno le vostre guide,Seguite esclusivamente i loro consigli.

TAMINO E PAPAGENOTre fanciulli, giovani, belli, leggiadri e

[saggi,Ci sorvoleranno nel nostro cammino? -

PAPAGENO(für sich)Daß doch der Prinz beim Teufel wäre.Mein Leben ist mir lieb.Am Ende schleicht, bei meiner Ehre,Er von mir wie ein Dieb. -

ERSTE DAME (gibt ihm ein stahlnes Gelächter)Hier nimm dies Kleinod, es ist dein!

PAPAGENOEi! ei! was mag darinnen sein? -

DIE DREI DAMENDarinnen hörst du Glöckchen tönen!

PAPAGENOWerd’ ich sie auch wohl spielen können?

DIE DREI DAMENO ganz gewiß! ja ja gewiß!

ALLESilberglöckchen, ZauberflötenSind zu eurem/unserm Schutz vonnöten!

Lebet wohl! wir wollen gehn!Lebet wohl - auf Wiedersehn!(alle wollen gehen)

TAMINODoch schöne Damen saget an…

TAMINO UND PAPAGENOWo man die Burg wohl finden kann? -

DIE DREI DAMENDrei Knäbchen, jung, schön, hold und

[weiseUmschweben euch auf eurer Reise.Sie werden eure Führer sein,Folgt ihrem Rate ganz allein.

TAMINO UND PAPAGENODrei Knäbchen, jung, schön, hold und

[weise Umschweben euch auf unsrer Reise? -

Wolfgang Amadeus Mozart

139138

ALLESo lebt wohl! wir wollen gehn;Lebt wohl, lebt wohl, auf Wiedersehn!(alle ab)

Prächtiges ägyptisches Zimmer.

[6.Terzetto]

NEUNTER AUFTRITT

Monostatos, Pamina, die von Sklaven herein-geführt wird.

MONOSTATOSDu feines Täubchen nur herein.

PAMINAO welche Marter, welche Pein!

MONOSTATOSVerloren ist dein Leben.

PAMINADer Tod macht mich nicht beben;Nur meine Mutter dauert mich,Sie stirbt vor Gram ganz sicherlich.

MONOSTATOSHe Sklaven legt ihr Fesseln an;Mein Haß soll dich verderben!(Sie legen ihr Fesseln an)

PAMINAO laß mich lieber sterben,Weil nichts, Barbar, dich rühren kann!

(sinkt in Ohnmacht auf ein Sopha)

MONOSTATOSNun fort! Laßt mich bei ihr allein.(Die Sklaven gehen ab)

ZEHNTER AUFTRITT

Papageno,Vorige.

PAPAGENO(am Fenster von außen, ohne gleich gesehenzu werden)Wo bin ich wohl! wo mag ich sein?

TUTTIDunque addio! dobbiamo andare;Addio, addio, arrivederci!(escono tutti)

Sontuosa sala egizia.

[6.Terzetto]

SCENA NONA

Monostato; Pamina, che viene introdotta daschiavi.

MONOSTATOTu, leggiadra colombella, avvicinati.

PAMINAOh, che supplizio, che angoscia!

MONOSTATOLa tua vita è perduta.

PAMINALa morte non mi fa tremare;Solo mia madre mi fa pietà,Morirebbe sicuramente di pena.

MONOSTATOOlà, schiavi! Mettetele le catene!Il mio odio ti rovinerà!(Le mettono le catene)

PAMINAAh lasciami piuttosto morire,Giacché nulla, barbaro, ti può

[commuovere!(cade svenuta su un sofà)

MONOSTATOOra via! Lasciatemi solo con lei.(Gli schiavi escono)

SCENA DECIMA

Papageno, detti.

PAPAGENO(alla finestra dal di fuori, dapprima non visto)Dove mi trovo mai! dove potrei essere?

Die Zauberflöte

Aha, ecco gente!Coraggio, entriamo.(entra)Bella fanciulla, giovane e candida,Più bianca ancor del gesso…

MONOSTATO E PAPAGENO(si vedono, si spaventano l’uno dell’altro)Uh - questo è - il diavolo sicuramente!Abbi pietà! risparmiami! -Uh - uh - uh -(corrono via entrambi)

[Dialogo]

SCENA UNDICESIMA

Pamina sola.

PAMINA(parla come in sogno)Madre - Madre - Madre! -(si riprende, si guarda intorno)Come? - Non è ancor distrutto? -Risvegliata a nuovi supplizi! - Per me piùamaro della morte!

SCENA DODICESIMA

Papageno, Pamina.

PAPAGENONon sono un pazzo, io, che mi lasciospaventare? - Ah, guarda là! ecco la bellaragazza del ritratto. -

PAMINAChi sei tu?

PAPAGENOUn inviato della Regina astrifiammante.

PAMINA(con gioia)Mia madre? - Oh gioia! - Il tuo nome?

PAPAGENOPapageno.

Aha! da find’ ich Leute,Gewagt; ich geh’ hinein.(geht herein)Schön Mädchen, jung und rein,Viel weißer noch als Kreide…

MONOSTATOS UND PAPAGENO(sehen sich, - erschrickt einer über den andern)Hu - das ist der Teufel sicherlich.Hab Mitleid! verschone mich! -Hu - hu - hu -(laufen beide ab)

[Dialog]

ELFTER AUFTRITT

Pamina allein.

PAMINA(spricht wie im Traum)Mutter - Mutter - Mutter! -(sie erholt sich, sieht sich um)Wie? - Noch nicht vernichtet? - Zuneuen Qualen erwacht! - Mir bitterer alsder Tod!

ZWÖLFTER AUFTRITT

Papageno, Pamina.

PAPAGENOBin ich nicht ein Narr, daß ich michschrecken ließ? - Ah, sieh da! hier ist dasschöne Fräuleinbild noch. -

PAMINAWer bist du?

PAPAGENOEin Abgesandter der sternflammendenKönigin.

PAMINA(freudig)Meiner Mutter? - O Wonne! - DeinName!

PAPAGENOPapageno.

Wolfgang Amadeus Mozart

PAMINADu kennst also meine gute, zärtlicheMutter?

PAPAGENOWenn du die Tochter der nächtlichenKönigin bist - ja!

PAMINAO ich bin es.

PAPAGENODas will ich gleich erkennen.(Er sieht das Porträt an, welches der Prinzzuvor empfangen, und Papageno nun aneinem Bande am Halse trägt)Die Augen schwarz - richtig, schwarz. -Die Lippen rot - richtig, rot. - BlondeHaare - blonde Haare. - Alles trifft ein,bis auf Händ’ und Füße. - Nach demGemälde zu schließen, sollst du wederHände noch Füße haben; denn hier sindauch keine angezeigt.

PAMINAErlaube mir - Ja ich bin’s - Wie kam esin deine Hände?

PAPAGENOEben, als ich im Begriff war, meine Vögelabzugeben, sah ich einen Menschen vormir, der sich Prinz nennen läßt. - DieserPrinz hat deine Mutter so eingenom-men, daß sie ihm dein Bildnis schenkteund ihm befahl, dich zu befreien. - SeinEntschluß war so schnell, als seine Liebezu dir.

PAMINALiebe?(freudig)Er liebt mich also? Aber Lieber Freund!wenn der unbekannte Jüngling Liebe fürmich fühlt, warum säumt er so lange,mich von meinen Fesseln zu befreien? -

PAPAGENOZur Sicherheit war der Prinz so fein,mich voraus zu schicken, um dir unsreAnkunft anzukündigen. -

PAMINATu conosci dunque la mia buona, teneramadre?

PAPAGENOSe tu sei la figlia della Regina notturna - sì!

PAMINAOh, lo sono.

PAPAGENOVoglio accertarmene subito.(Guarda il ritratto, che il Principe aveva rice-vuto in precedenza e che ora Papageno portalegato al collo)Gli occhi neri - esatto, neri. - Le labbrarosse - esatto, rosse. - Capelli biondi -capelli biondi. - Tutto coincide, eccettomani e piedi. - A dedurre dal dipinto,non devi avere né mani né piedi, vistoche qui non sono mostrati.

PAMINAPermettimi - Sì, sono io - Come è giun-to nelle tue mani?

PAPAGENOPer l’appunto, mentre ero in procinto diconsegnare i miei uccelli, ho visto unuomo davanti a me, che si fa chiamarePrincipe. - Questo Principe ha talmenteconquistato tua madre che lei gli hadonato il tuo ritratto e gli ha ordinato diliberarti. - La sua decisione fu tanto rapi-da quanto il suo amore per te.

PAMINAAmore?(con gioia)Dunque egli mi ama? Caro amico! se ilgiovane sconosciuto prova amore per me,perché esita tanto a liberarmi dalle cate-ne? -

PAPAGENOCosì per sicurezza il Principe è statotanto sensibile da mandarmi avanti adannunciarti il nostro arrivo. -

Die Zauberflöte

PAMINAFreund, du hast viel gewagt! - WennSarastro dich hier erblicken sollte -

PAPAGENOSo wird mir meine Rückreise erspart -das kann ich mir denken.

PAMINADein martervoller Tod würde ohneGrenzen sein.

PAPAGENOUm diesem auszuweichen, so gehen wirlieber beizeiten.

PAMINAWohl denn, es sei gewagt!(sie gehen, Pamina kehrt um)Aber wenn dies ein Fallstrick wäre? -wenn dieser nun ein böser Geist vonSarastros Gefolge wäre? -(sie sieht ihn bedenklich an)

PAPAGENOIch ein böser Geist? - Wo denkst Ihr hin,Fräuleinbild? - Ich bin der beste Geistvon der Welt.

PAMINAFreund, vergib! vergib! wenn ich dichbeleidigte. Du hast ein gefühlvolles Herz,das sehe ich in jedem deiner Züge.

PAPAGENOAch freilich habe ich ein gefühlvollesHerz - aber was nützt mir das alles? - Ichmöchte mir oft alle meine Federn aus-rupfen, wenn ich bedenke, daß Papagenonoch keine Papagena hat.

PAMINAGeduld, Freund! Der Himmel wird auchfür dich sorgen; er wird dir eine Freundinschicken, ehe du dir’s vermutest. -

PAPAGENOWenn er’s nur bald schickte.

PAMINAAmico, tu hai rischiato molto! - SeSarastro ti dovesse scorgere qui -

PAPAGENOIn tal caso mi risparmierò il viaggio diritorno - posso immaginarmelo.

PAMINALa tua morte sarebbe all’insegna di tortu-re senza limiti.

PAPAGENOPer evitarla, è dunque meglio che ce neandiamo per tempo.

PAMINABene, allora si tenti!(s’avviano, Pamina torna indietro)Ma se questa fosse una trappola? - secostui fosse uno spirito maligno delseguito di Sarastro? (lo guarda pensierosa)

PAPAGENOIo uno spirito maligno? Da cosa lo pen-sate, ragazza? Io sono il miglior spiritodel mondo.

PAMINAAmico, perdona! perdona! se ti ho offeso.Tu hai un cuore tanto sensibile, lo vedoin ogni tuo lineamento.

PAPAGENOAh, certamente ho un cuore pieno disensibilità - ma a cosa mi serve? - Tantevolte vorrei strapparmi tutte le penne,quando penso che Papageno non haancora una Papagena.

PAMINAPazienza, amico! Il cielo provvederàanche a te; ti invierà un’amica prima diquanto tu creda. -

PAPAGENOSe solo la inviasse presto!

Wolfgang Amadeus Mozart

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[7. Duetto]

PAMINABei Männern, welche Liebe fühlen,Fehlt auch ein gutes Herze nicht.

PAPAGENODie süßen Triebe mitzüfuhlenIst dann der Weiber erste Pflicht.

BEIDEWir wollen uns der Liebe freun,Wir leben durch die Lieb’ allein.

PAMINADie Lieb’ versüßet jede Plage,Ihr opfert jede Kreatur.

PAPAGENOSie würzet unsre Lebenstage,Sie wirkt im Kreise der Natur.

BEIDEIhr hoher Zweck zeigt deutlich an:Nichts Edlers sei, als Weib und Mann.

Mann und Weib, und Weib und Mann,

Reichen an die Gottheit an.(beide ab)

Das Theater verwandelt sich in einen Hain.Ganz im Grunde der Bühne ist ein schönerTempel, worauf diese Worte stehen: «Tempelder Weisheit»; dieser Tempel führt mit Säulenzu zwei andern Tempeln, rechts auf demeinen steht: «Tempel der Vernunft». Linkssteht: «Tempel der Natur».

[8. Finale I]

DREIZEHNTER AUFTRITT

Drei Knaben führen den Tamino herein, jederhat einen silbernen Palmenzweig in der Hand.

DIE DREI KNABENZum Ziele führt dich diese Bahn,

[7. Duetto]

PAMINANelle persone che provano amoreAlberga certo un cuore buono.

PAPAGENOCondividere i dolci desideriÈ poi il primo dovere di una donna.

A DUEDobbiamo rallegrarci dell’amore,Noi viviamo solo grazie all’amore.

PAMINAL’amore addolcisce ogni pena,A lui si offre ogni creatura.

PAPAGENOCondisce la nostra esistenza,Regna su tutta la natura.

A DUEIl suo alto fine indica chiaramente:Che nulla è più nobile di un uomo e una

[donna.L’uomo con la donna e la donna con

[l’uomoS’innalzano fino alla divinità.(escono entrambi)

La scena si trasforma in un bosco. Sul fondoestremo si trova un bel tempio, sul quale stanno scritte queste parole: «Tempio dellaSaggezza»; questo tempio conduce tramite un colonnato a due altri templi, su quello didestra sta scritto: «Tempio della Ragione»;su quello di sinistra: «Tempio della Natura».

[8. Finale I]

SCENA TREDICESIMA

Tre fanciulli introducono Tamino, ognuno hain mano un ramoscello di palma argentato.

I TRE FANCIULLIQuesta strada ti conduce alla meta,

Die Zauberflöte

Tu, giovane, devi veramente vincere da [uomo.

Perciò ascolta il nostro consiglio:Sii fermo, paziente e riservato. -

TAMINOVoi, leggiadri fanciulli, preannunciate,Se potrò salvare Pamina.

I TRE FANCIULLIRivelarti questo non compete a noi;Sii fermo, paziente, e riservato!Rifletti su ciò; in breve, sii un uomo. -E allora, giovane, vincerai da uomo.(escono)

TAMINOIl saggio insegnamento di questi fanciulliMi sia sempre impresso nel cuore.Dove sono ora? - cosa sarà di me?È questa la sede degli dèi? Pur indicano questi portali - lo indicano

[queste colonne,Che sapienza, e lavoro, e arte qui

[dimorano.Dove impera l’attività e l’ozio retrocede,

Il vizio mantiene a fatica il suo dominio.

Mi arrischio con coraggio a valicare il [portale.

L’intenzione è nobile e manifesta e pura.Trema, vile malvagio!Salvar Pamina è mio dovere.(Va al portale di destra, lo apre, e allorché staper entrare, si ode da lontano una voce)

UNA VOCEIndietro!

TAMINOIndietro? - dunque tenterò qui la mia

[fortuna!(va al portale di sinistra)

UNA VOCE(di dentro)Indietro!

Doch mußt du Jüngling männlich siegen,

Drum höre unsre Lehre an:Sei standhaft, duldsam, und

[verschwiegen! -

TAMINOIhr holden Kleinen saget an,Ob ich Paminen retten kann? -

DIE DREI KNABENDies kund zu tun steht uns nicht an;Sei standhaft, duldsam, und verschwiegen!Bedenke dies, kurz, sei ein Mann. -Dann, Jüngling, wirst du männlich siegen.(gehen ab)

TAMINODie Weisheitslehre dieser KnabenSei ewig mir ins Herz gegraben.Wo bin ich nun? - was wird mit mir?Ist dies der Sitz der Götter hier? -Doch zeigen die Pforten - es zeigen die

[Säulen,Daß Klugheit, und Arbeit, und Künste

[hier weilen.Wo Tätigkeit thronet und Müßiggang

[weicht,Erhält seine Herrschaft das Laster nicht

[leicht.Ich wage mich mutig zur Pforte hinein.

Die Absicht ist edel, und lauter, und rein.Erzitt’re feiger Bösewicht!Pamina retten ist mir Pflicht.(Geht an die Pforte rechts, macht sie auf, undals er hinein will, hört man von fern eineStimme)

EINE STIMMEZurück!

TAMINOZurück? - so wag’ ich hier mein Glück!

(geht an die Pforte links)

EINE STIMME(von innen)Zurück!

Wolfgang Amadeus Mozart

TAMINOAuch hier ruft man «zurück»?(sieht sich um)Da seh’ ich noch eine Tür.Vielleicht find’ ich den Eingang hier.(Er klopft, ein alter Priester erscheint)

ERSTER PRIESTERWo willst du, kühner Fremdling, hin?Was suchst du hier im Heiligtum? -

TAMINODer Lieb’ und Tugend Eigentum.

ERSTER PRIESTERDie Worte sind von hohem Sinn!Allein, wie willst du diese finden?Dich leitet Lieb’ und Tugend nicht,Weil Tod und Rache dich entzünden.

TAMINONur Rache für den Bösewicht.

ERSTER PRIESTERDen wirst du wohl bei uns nicht finden.

TAMINO(schnell)Sarastro herrscht in diesen Gründen?

ERSTER PRIESTERJa, ja, Sarastro herrschet hier.

TAMINODoch in der Weisheit Tempel nicht? -

ERSTER PRIESTER(langsam)Er herrscht im Weisheitstempel hier! -

TAMINOSo ist denn alles Heuchelei! -(will gehen)

ERSTER PRIESTERWillst du schon wieder gehn?

TAMINOJa ich will gehen, froh, und frei -Nie euren Tempel sehn! -

TAMINOAnche qui si grida «indietro»?(si guarda intorno)Vedo lì ancora un portale.Forse qui trovo l’entrata.(Bussa, compare un vecchio sacerdote)

PRIMO SACERDOTEDove vuoi andare, audace forestiero?Cosa cerchi qui nel tempio? -

TAMINOIl regno dell’amore e della virtù.

PRIMO SACERDOTE Sono parole di alti sentimenti -Ma come intendi trovarlo?Non ti guida né amore né virtù,Poiché ti infiammano morte e vendetta.

TAMINOVendetta solo per il malvagio.

PRIMO SACERDOTENon lo troverai certo fra noi.

TAMINO(rapidamente)Sarastro regna in queste terre?

PRIMO SACERDOTE Sì, sì, Sarastro regna qui.

TAMINOMa non nel tempio della saggezza? -

PRIMO SACERDOTE(lentamente)Egli regna qui nel tempio della saggezza! -

TAMINOAllora è tutto ipocrisia! -(vuole andare)

PRIMO SACERDOTEVuoi già andartene via?

TAMINOSì, voglio andarmene, felice, e libero -Non vedere mai il vostro tempio! -

Die Zauberflöte

PRIMO SACERDOTESpiègati meglio,Un errore ti inganna! -

TAMINOSarastro abita qui,Ciò mi basta.

PRIMO SACERDOTESe tu ami la tua vita,Allora parla, rimani qui! -Tu odii Sarastro?

TAMINOLo odio per l’eternità! sì! -

PRIMO SACERDOTE Ora indicami le tue ragioni! -

TAMINOEgli è un mostro, un tiranno! -

PRIMO SACERDOTEÈ dimostrato ciò che hai affermato?

TAMINODimostrato da una donna infelice,Che da pena e strazio è oppressa!

PRIMO SACERDOTEUna donna ti ha dunque incantato? -Una donna fa poco e chiacchiera molto.Tu, giovane, credi al turbinio di una

[lingua? -Oh, se Sarastro ti spiegasseLo scopo del suo gesto. -

TAMINOLo scopo è fin troppo chiaro;Quel brigante non strappò senza pietàPamina dalle braccia della madre?

PRIMO SACERDOTESì, giovane, ciò che dici è vero! -

TAMINODov’è colei che ci ha rapito?Sarà forse già stata immolata? -

ERSTER PRIESTERErklär dich näher mir,Dich täuschet ein Betrug! -

TAMINOSarastro wohnet hier,Das ist mir schon genug! -

ERSTER PRIESTERWenn du dein Leben liebst,So rede, bleibe da! -Sarastro hassest du?

TAMINOIch haß’ ihn ewig, ja! -

ERSTER PRIESTERNun gib mir deine Gründe an! -

TAMINOEr ist ein Unmensch, ein Tyrann! -

ERSTER PRIESTERIst das, was du gesagt, erwiesen?

TAMINODurch ein unglücklich Weib bewiesen,Das Gram und Jammer niederdrückt!

ERSTER PRIESTEREin Weib hat also dich berückt? -Ein Weib tut wenig, plaudert viel.Du Jüngling glaubst dem Zungenspiel? -

O legte doch Sarastro dirDie Absicht seiner Handlung für. -

TAMINODie Absicht ist nur allzuklar!Riß nicht der Räuber ohn’ Erbarmen,Paminen aus der Mutter Armen? -

ERSTER PRIESTERJa Jüngling, was du sagst, ist wahr! -

TAMINOWo ist sie, die er uns geraubt?Man opferte vielleicht sie schon? -

Wolfgang Amadeus Mozart

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ERSTER PRIESTERDir dies zu sagen, teurer Sohn,Ist jetztund mir noch nicht erlaubt. -

TAMINOErklär dies Rätsel, täusch mich nicht!

ERSTER PRIESTERDie Zunge bindet Eid und Pflicht!

TAMINOWann also wird die Decke schwinden? -

ERSTER PRIESTERSobald dich führt der Freundschaft HandIns Heiligtum zum ew’gen Band.(geht ab)

TAMINO(allein)O ew’ge Nacht! Wann wirst du

[schwinden? -Wann wird das Licht mein Auge finden? -

EINIGE STIMMEN(von innen)Bald, Jüngling, oder nie!

TAMINOBald, sagt ihr oder nie? -Ihr Unsichtbaren saget mir:Lebt denn Pamina noch? -

EINIGE STIMMEN(von innen)Pamina lebet noch! -

TAMINO(freudig)Sie lebt! Ich danke euch dafür.(nimmt seine Flöte heraus)

O wenn ich doch im Stande wäre,Allmächtige, zu eurer Ehre,Mit jedem Tone meinen DankZu schildern,(aufs Herz deutend)wie er hier, entsprang.

PRIMO SACERDOTEDirti questo, caro figliolo,Ora e a me non è ancora concesso. -

TAMINOChiarisci questo enigma, non m’ingannare!

PRIMO SACERDOTEGiuramento e dovere legano la mia lingua!

TAMINOQuando dunque cadrà il velo? -

PRIMO SACERDOTEAppena la mano dell’amicizia ti condurràNel Tempio verso il vincolo eterno.(parte)

TAMINO(solo)Oh notte eterna! quando svanirai? -

Quando la mia vista troverà la luce? -

ALCUNE VOCI(interne)Presto, giovane, o mai più!

TAMINOPresto, dite, o mai più? -Voi, esseri invisibili, ditemi:Vive dunque ancora Pamina? -

LE VOCI(interne)Pamina vive ancora! -

TAMINO(lieto)Ella vive!Io vi ringrazio.(prende fuori il suo flauto)

Oh se fossi almen capace,Onnipotenti, in vostro onoreDimostrar coi suoni la miaGratitudine,(indicando il cuore)come sgorga ora da qui!

Die Zauberflöte

(Suona; escono animali selvatici di tutte lespecie per ascoltarlo. Egli smette, ed essi fuggo-no. Nel contempo gli uccelli fischiettano)

Quant’è mai potente la tua voce magica,Caro flauto, se al tuo suonoGli stessi animali selvaggi provano gioia. -(suona)Eppur Pamina sola resta lontana.(suona)Pamina! ascolta, ascoltami! -(suona)Invano! -(suona)Dove? ahimè, dove ti trovo?(suona)

(Papageno risponde da dentro con il suo zufolo)

Ah, questo è il suono di Papageno! -(Suona. Papageno risponde)

Lui forse ha già visto Pamina! -Fors’ella s’affretta con lui verso me! -La musica - forse mi condurrà da lei.(corre via)

SCENA QUATTORDICESIMA

Papageno, Pamina senza catene.

A DUEPiedi veloci, animo pronto,Proteggon dal nemico astuto e irato.Trovassimo almeno Tamino!Altrimenti ci acchiappan di nuovo.

PAMINACaro giovane! -

PAPAGENOZitta, zitta, io so far meglio.(zufola)

(Tamino risponde da fuori col suo flauto)

A DUEQuale gioia è mai più grande,L’amico Tamino ci ode già,

(Er spielt; es kommen wilde Tiere von allenArten hervor, ihm zuzuhören. Er hört auf,und sie fliehen. Die Vögel pfeifen dazu)

Wie stark ist nicht dein Zauberton,Weil, holde Flöte, durch dein SpielenSelbst wilde Tiere Freude fühlen. -(spielt)Doch nur Pamina bleibt davon.(spielt)Pamina! höre, höre mich! -(spielt)Umsonst! -(spielt)Wo? ach, wo find’ ich dich? -(spielt)

(Papageno antwortet von innen mit seinemFlötchen)

Ha, das ist Papagenos Ton! -(Er spielt. Papageno antwortet)

Vielleicht sah er Paminen schon! -Vielleicht eilt sie mit ihm zu mir! -Vielleicht - führt mich der Ton zu ihr!(eilt ab)

VIERZEHNTER AUFTRITT

Papageno, Pamina ohne Fesseln.

BEIDESchnelle Füße, rascher MutSchützt vor Feindes List und Wut.Fänden wir Tamino doch!Sonst erwischen sie uns noch!

PAMINAHolder Jüngling! -

PAPAGENOStille, stille! ich kann’s besser! -(pfeift)

(Tamino antwortet von innen auf seiner Flöte)

BEIDEWelche Freude ist wohl größer,Freund Tamino hört uns schon,

Wolfgang Amadeus Mozart

Hieher kam der Flötenton.Welch ein Glück, wenn ich ihn finde.Nur geschwinde! Nur geschwinde! -(wollen hineingehen)

FÜNFZEHNTER AUFTRITT

Vorige, Monostatos.

MONOSTATOS(ihrer spottend)Nur geschwinde, nur geschwinde…Ha! - hab’ ich euch noch erwischt!Nur herbei mit Stahl und Eisen;Wart, man will euch Mores weisen!

Den Monostatos berücken! -Nur herbei mit Band und Stricken,He, ihr Sklaven, kommt herbei! -

PAMINA UND PAPAGENOAch, nun ist’s mit uns vorbei!(Die Sklaven kommen mit Fesseln)

PAPAGENOWer viel wagt, gewinnt oft viel!Komm, du schönes Glockenspiel,Laß die Glöckchen klingen, klingen,Daß die Ohren ihnen singen!(Papageno spielt auf seinem Glockenspiel.Sogleich tanzen und singen Monostatos unddie Sklaven, und gehen unter dem Gesangemarschmäßig ab)

MONOSTATOS UND SKLAVENDas klinget so herrlich,Das klinget so schön!La ra la, la la ra.Nie hab’ ich so etwasGehört und gesehn!La ra la, la la ra.(marschmäßig ab)

PAPAGENO UND PAMINA (lachen)Könnte jeder brave MannSolche Glöckchen finden,Seine Feinde würden dannOhne Mühe schwinden.

Il suono del flauto è giunto fin qui.Quale felicità se lo trovo.Ma rapidi, ma rapidi! -(vogliono andare)

SCENA QUINDICESIMA

Detti, Monostato.

MONOSTATO(schernendoli)Ma rapidi, ma rapidi…Ah! - vi ho acchiappati di nuovo!Presto qui con ferri e acciar;Aspettate, v’insegneremo le buone

[maniere!Farla a Monostato! -Presto qui con catene e funi,Olà! schiavi, venite qui! -

PAMINA E PAPAGENOAh! per noi è finita, adesso!(Gli schiavi vengono con catene)

PAPAGENOChi molto osa, ottiene spesso molto!Su, bella cassettina,Fa risuonare i campanelli,Sì che gli cantino le orecchie.(Papageno suona il Glockenspiel. SubitoMonostato e gli schiavi danzano e cantano, ese ne vanno marciando sul ritmo del canto)

MONOSTATO E SCHIAVISuona così bene,Suona così bello!La la ra, la la ra.Mai nulla di simileHo udito nè veduto!La la ra, la la ra.(si allontanano a passo di marcia)

PAPAGENO E PAMINA(ridono)Potesse ogni brava personaTrovare simili campanelli,I suoi nemici alloraScomparirebbero senza fatica.

Die Zauberflöte

Ed egli vivrebbe senza di loroNella migliore armonia!

Solo l’armonia dell’amiciziaAttenua i dissidi;Senza questa simpatia d’affettiNon c’è felicità sulla terra.

CORO(dall’interno)Evviva Sarastro! Sarastro viva! -

PAPAGENOCosa può significare ciò?Io tremo, io fremo! -

PAMINAOh amico! ora è finita per noi!Ciò annuncia Sarastro!

PAPAGENOOh fossi un topolino,Come vorrei nascondermi -Fossi piccolo come una chiocciola,Allora striscerei dentro alla mia casina!Bambina mia, cosa diremo ora?

PAMINALa verità - la verità,Fosse anche un delitto!

SCENA SEDICESIMA

Corteo del seguito; da ultimo esce Sarastro suun carro trionfale, tirato da sei leoni. Detti.

COROEvviva Sarastro, Sarastro viva!A lui con gioia ci sottomettiamo!

Possa sempre rallegrarsi di una vita [saggia. -

Egli è il nostro idolo, cui tutti si [consacrano.

(Questo coro viene cantato fino a che Sarastroè sceso dal carro)

Und er lebte ohne sieIn der besten Harmonie!

Nur der Freundschaft HarmonieMildert die Beschwerden,Ohne diese SympathieIst kein Glück auf Erden.

CHOR(von innen)Es lebe Sarastro! Sarastro lebe! -

PAPAGENOWas soll das bedeuten? Ich zitt’re, ich bebe! -

PAMINAO Freund! nun ist’s um uns getan!Dies kündigt den Sarastro an!

PAPAGENOO wär’ ich eine Maus,Wie wollt’ ich mich verstecken! -Wär’ ich so klein wie SchneckenSo kröch’ ich in mein Haus! -Mein Kind, was werden wir nun

[sprechen?

PAMINADie Wahrheit! die Wahrheit,Sei sie auch Verbrechen! -

SECHZEHNTER AUFTRITT

Ein Zug von Gefolge; zuletzt fährt Sarastroauf einem Triumphwagen heraus, der von sechsLöwen gezogen wird.Vorige.

CHOREs lebe Sarastro! Sarastro soll leben!Er ist es, dem wir uns mit Freuden

[ergeben!Stets mög’ er des Lebens als Weiser

[sich freun. -Er ist unser Abgott, dem alle sich

[weihn.(Dieser Chor wird gesungen, bis Sarastro ausdem Wagen ist)

Wolfgang Amadeus Mozart

145144

PAMINA(kniet)Herr, ich bin zwar Verbrecherin! -Ich wollte deiner Macht entfliehn. -Allein die Schuld liegt nicht an mir!Der böse Mohr verlangte Liebe,Darum, o Herr, entfloh ich dir! -

SARASTROSteh auf, erheitre dich, o Liebe;Denn ohne erst in dich zu dringen,Weiß ich von deinem Herzen mehr,Du liebest einen andern sehr.Zur Liebe will ich dich nicht zwingen,Doch geb’ ich dir die Freiheit nicht - .

PAMINAMich rufet ja die Kindespflicht,Denn meine Mutter -

SARASTROSteht in meiner Macht,Du würdest um dein Glück gebracht,Wenn ich dich ihren Händen ließe. -

PAMINAMir klingt der Muttername süße.Sie ist es -

SARASTROUnd ein stolzes Weib. -Ein Mann muß eure Herzen leiten,Denn ohne ihn pflegt jedes WeibAus ihrem Wirkungskreis zu schreiten.

SIEBZEHNTER AUFTRITT

Monostatos,Tamino,Vorige.

MONOSTATOSNa, stolzer Jüngling; nur hieher!Hier ist Sarastro, unser Herr.

PAMINAEr ist’s, ich glaub’ es kaum.

TAMINOSie ist’s, es ist kein Traum.

PAMINA(in ginocchio)Signore, sì, è vero, sono colpevole! -Io volevo sfuggire al tuo potere. -Solo che la colpa non è mia!Quel moro malvagio pretendeva amore;Per questo, oh Signore, son fuggita da te! -

SARASTROAlzati, rasserénati, o cara:Poiché, sin prima di interrogarti,Io so ancor più del tuo cuore,Che tu ami un altro con passione.Io non ti voglio costringere all’amore,Tuttavia non ti concedo la libertà.

PAMINAMi chiama però il dovere filiale,Poiché mia madre -

SARASTROÈ in mio potere.Perderesti la tua felicità,Se io ti lasciassi alle sue mani. -

PAMINAIl nome materno mi suona dolce.Lei è -

SARASTROUna donna superba. -Un uomo deve guidare i vostri cuori,Poiché senza di lui suole ogni donnaDeviare dalla via che le è propria.

SCENA DICIASSETTESIMA

Monostato,Tamino, detti.

MONOSTATOEbbene, superbo giovane; ora eccoci!Questo è Sarastro, il nostro Signore.

PAMINAÈ lui, lo credo appena.

TAMINOÈ lei, non è un sogno.

Die Zauberflöte

A DUEIl braccio mio si stringa intorno a lui/lei,E fosse anche la mia fine!

TUTTIChe significa ciò?

MONOSTATOChe sfacciataggine!Separatevi subito,Questo è troppo!(li separa; - s’inginocchia)Il tuo schiavo giace ai tuoi piedi,Fa’ che l’audace scellerato sia punito!Considera quanto è sfrontato il ragazzo!Con l’astuzia di questo strano uccelloTi voleva rapire Pamina.Ma io sono riuscito a braccarlo.Tu mi conosci! - il mio vigilare -

SARASTROMerita che lo si sparga d’allori;Olà! Date subito a questo galantuomo -

MONOSTATOGià la tua benevolenza mi fa ricco!

SARASTROSolo settantasette frustate sotto i piedi.

MONOSTATO(s’inginocchia)Ahimè, Signore, non speravo in tale

[ricompensa.

SARASTRONessun ringraziamento! è solo il mio

[dovere!(Monostato viene condotto via)

TUTTIEvviva Sarastro, il saggio divino,Egli premia e punisce in eguale misura.

SARASTROConducete questi due forestieriNel nostro Tempio della Prova;

BEIDEEs schling mein Arm sich um ihn/sie her!Und wenn es auch mein Ende wär’!

ALLEWas soll das heißen?

MONOSTATOSWelch eine Dreistigkeit!Gleich auseinander,Das geht zu weit!(trennt sie; - kniet)Dein Sklave liegt zu deinen Füßen,Laß den verwegnen Frevler büßen!Bedenk, wie frech der Knabe ist!Durch dieses seltnen Vogels ListWollt’ er Paminen dir entführen,Allein, ich wußt’ ihn aufzuspüren.Du kennst mich! - Meine Wachsamkeit -

SARASTROVerdient, daß man ihr Lorbeer streut!He, gebt dem Ehrenmann sogleich -

MONOSTATOSSchon deine Gnade macht mich reich!

SARASTRONur sieben und siebenzig Sohlenstreich’.

MONOSTATOS(kniet)Ach Herr, den Lohn verhofft’ ich nicht!

SARASTRONicht Dank! es ist ja meine Pflicht!

(Monostatos wird fortgeführt)

ALLEEs lebe Sarastro, der göttliche Weise,Er lohnet, und strafet in ähnlichem

[Kreise.

SARASTROFührt diese beiden FremdlingeIn unsern Prüfungstempel ein,

Wolfgang Amadeus Mozart

Bedecket ihre Häupter dann -Sie müssen erst gereinigt sein.(Zwei bringen eine Art Sack und bedeckendie Häupter der beiden Fremden)

CHORWenn Tugend und GerechtigkeitDen Großen Pfad mit Ruhm bestreut,

Dann ist die Erd’ ein HimmelreichUnd Sterbliche den Göttern gleich.

Poi coprite i loro capi -Essi devono prima essere purificati.(Due uomini prendono una specie di sacco ecoprono il capo dei due forestieri)

COROQuando virtù e giustiziaCospargono di gloria il cammino dei

[grandi,Allora la terra è un regno celeste,E i mortali eguagliano gli dèi.

Die Zauberflöte

ZWEITE AUFZUG

Das Theater ist ein Palmenwald; alle Bäume sind silberartig, die Blätter von Gold. 18 Sitze von Blättern; auf einem jeden Sitze steht eine Pyramide und eingroßes schwarzes Horn mit Gold gefaßt. Inder Mitte die größte Pyramide, auch die größten Bäume.

ERSTER AUFTRITT

Sarastro nebst andern Priestern kommen infeierlichen Schritten, jeder mit einemPalmzweige in der Hand.

Sarastro, Sprecher, Priester.

[9. Marcia]

[Dialog]

SARASTRO (nach einer Pause)Ihr, in dem Weisheitstempel eingeweih-ten Diener der großen Götter Osiris undIsis! - Mit reiner Seele erklär’ ich euch,daß unsre heutige Versammlung eine derwichtigsten unsrer Zeit ist. - Tamino, einKönigssohn, dieser Jüngling will seinennächtlichen Schleier von sich reißen undins Heiligtum des größten Lichtesblicken. -

ERSTER PRIESTER(steht auf)Er besitzt Tugend?

SARASTRO Tugend!

ZWEITER PRIESTERAuch Verschwiegenheit?

SARASTRO Verschwiegenheit!

DRITTEN PRIESTERIst wohltätig?

ATTO SECONDO

La scena rappresenta un palmeto, tutti glialberi sono d’argento, le foglie d’oro. 18 seggidi foglie; su ognuno dei seggi si trova unapiramide e un grande corno nero incastonatod’oro. Nel mezzo la piramide più grande eanche gli alberi più grandi.

SCENA PRIMA

Sarastro e altri sacerdoti entrano con passosolenne, ognuno con un ramo di palma inmano.

Sarastro, Oratore, sacerdoti.

[9. Marcia]

[Dialogo]

SARASTRO(dopo una pausa)Oh voi, servitori iniziati dei grandi dèiOsiride e Iside nel Tempio dellaSaggezza! - Con animo puro vi annuncioche la nostra assemblea di oggi è unadelle più importanti dei nostri tempi. -Tamino, figlio di re, questo giovane vuolestrappare da sé il suo velo delle tenebre evolgere gli occhi al tempio della massimaluce. -

PRIMO SACERDOTE(si alza)Possiede virtù?

SARASTROSì, possiede virtù!

SECONDO SACERDOTEE anche discrezione?

SARASTROAnche discrezione!

TERZO SACERDOTEÈ caritatevole?

Wolfgang Amadeus Mozart

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SARASTROÈ caritatevole! - Se voi lo ritenete degno,allora seguite il mio esempio.(Suonano tre volte i corni)Commosso dalla unità dei vostri cuori,Sarastro vi ringrazia a nome dell’umanità.- Pamina, la tenera e virtuosa fanciulla,gli dèi l’hanno destinata al caro giovane;questo è il motivo per cui io l’ho strap-pata alla madre superba. - Quella donnacrede di essere molto potente; spera attra-verso inganno e superstizione di incanta-re il popolo e di distruggere il nostrosolido tempio. Ma non le riuscirà;Tamino, il caro giovane istesso, lo conso-liderà insieme a noi, e quale iniziato saràpremio alla Virtù, ma punizione al Vizio.

(Il triplice accordo coi corni viene ripetuto datutti)

ORATORE(si alza)Grande Sarastro, comprendiamo e ammi-riamo la tua parola piena di saggezza; maTamino combatterà anche contro le dureprove che lo attendono? - Se ora, immer-so nel dolore, il suo spirito lo abbando-nasse ed egli soccombesse alla dura lotta?- Egli è un Principe! -

SARASTROAncor di più - Egli è un uomo!(Il triplice accordo viene ripetuto)Si conduca Tamino col suo compagno diviaggio nell’atrio del Tempio.(all’Oratore, che s’inginocchia davanti a lui)E tu, amico, - compi il tuo santo ufficioe insegna ad entrambi con la tua saggezzaqual sia il dovere dell’umanità, insegnaloro a riconoscere il potere degli dèi.

(L’Oratore esce con un sacerdote, tutti i sacer-doti si raccolgono con i loro rami di palma)

SARASTRO Wohltätig! - Haltet ihr ihn für würdig, sofolgt meinem Beispiele.(Sie blasen dreimal in die Hörner)Gerührt über die Einigkeit eurer Herzen,dankt Sarastro euch im Namen derMenschheit. - Pamina, das sanfte, tugend-hafte Mädchen, haben die Götter demholden Jünglinge bestimmt; dies ist derGrundstein, warum ich sie der stolzenMutter entriß. - Das Weib dünkt sichgroß zu sein; hofft durch Blendwerk undAberglauben das Volk zu berücken undunsern festen Tempelbau zu zerstören.Allein, das soll sie nicht;Tamino, derholde Jüngling selbst, soll ihn mit unsbefestigen und als Eingeweihter derTugend Lohn, dem Laster aber Strafe sein.(Der dreimalige Akkord mit den Hörnernwird von allen wiederholt)

SPRECHER(steht auf )Großer Sarastro, deine weisheitsvollenReden erkennen und bewundern wir;allein, wird Tamino auch die hartenPrüfungen, bekämpfen? - Wenn nun imSchmerz sein Geist ihn verließe, und erdem harten Kampfe unterläge? - Er istPrinz! -

SARASTRO Noch mehr - Er ist Mensch!(Der dreimalige Akkord wird wiederholt)Man führe Tamino mit seinem Reisege-fährten in den Vorhof des Tempels ein.(zum Sprecher, der vor ihm niederkniet)Und du, Freund! - vollziehe dein heiligesAmt und lehre durch deine Weisheitbeide, was Pflicht der Menschheit sei,lehre sie die Macht der Götter erkennen.

(Sprecher geht mit einem Priester ab, allePriester stellen sich mit ihren Palmzweigenzusammen)

Die Zauberflöte

[10.Aria con coro]

SARASTROO Iside e Osiride, procurateLo spirito di saggezza alla nuova coppia!Voi che guidate il passo al viandante,Rinvigoriteli indulgenti nel pericolo.

CORORinvigoriteli indulgenti nel pericolo.

SARASTROFate che vedano i frutti della prova;Ma se dovessero andare alla tomba,Allora premiate l’audace percorso di virtù,Accoglieteli nella vostra dimora!

COROAccoglieteli nella vostra dimora!(Sarastro esce, poi tutti lo seguono)

Notte; il tuono rimbomba di lontano. La scenasi muta in un ristretto atrio del Tempio, dovesi vedono resti di colonne e piramidi diroccate,insieme ad alcuni rovi.Ad entrambi i latistanno alte porte praticabili antico-egizie, chesottintendono altri edifici laterali.

[Dialogo]

SCENA SECONDA

Tamino e Papageno vengono introdottidall’Oratore e dall’altro Sacerdote; questi slac-ciano loro il cappuccio, poi escono.

TAMINOChe notte terribile! - Papageno, mi seiancora vicino?

PAPAGENOOh, sicuro!

TAMINODove pensi che ci troviamo ora?

[10.Aria con coro]

SARASTRO O Isis und Osiris, schenketDer Weisheit Geist dem neuen Paar!Die ihr der Wandrer Schritte lenket,Stärkt mit Geduld sie in Gefahr.

CHORStärkt mit Geduld sie in Gefahr.

SARASTROLaßt sie der Prüfung Früchte sehen.Doch sollten sie zu Grabe gehen,So lohnt der Tugend kühnen Lauf,Nehmt sie in euren Wohnsitz auf!

CHORNehmt sie in euren Wohnsitz auf!(Sarastro geht voraus, dann alle ihm nach ab)

Nacht; der Donner rollt von weitem. DasTheater verwandelt sich in einen kurzenVorhof des Tempels, wo man Rudera von eingefallenen Säulen und Pyramiden sieht,nebst einigen Dornbüschen.An beiden Seiten stehen praktikable hohe, altägyptischeTüren, welche mehr Seitengebäude vorstellen.

[Dialog]

ZWEITER AUFTRITT

Tamino und Papageno werden vom Sprecherund dem andern Priester hereingeführt; sielösen ihnen die Säcke ab; die Priester gehendann ab.

TAMINOEine schreckliche Nacht! - Papageno, bistdu noch bei mir?

PAPAGENOI, freilich!

TAMINOWo denkst du, daß wir uns nun befinden?

Wolfgang Amadeus Mozart

PAPAGENODove? Eh, se non fosse buio te l’avrei giàdetto - ma così -(Tuono)Ahimè!

TAMINOChe c’è?

PAPAGENOUn gelo mi corre lungo la schiena.(Forte tuono)Ahimè!

TAMINOBah, Papageno! Sii un uomo!

PAPAGENOVorrei essere una fanciulla!(Un tuono molto forte)Oh! Oh! Oh! Questo è il mio ultimoistante!

SCENA TERZA

Oratore e l’altro sacerdote con fiaccole. Detti.

ORATOREVoi, forestieri, cosa cercate o pretendeteda noi? Cosa vi spinge a penetrare nellenostre mura?

TAMINOAmicizia e amore.

ORATORESei tu pronto ad ottenere ciò combatten-do con la tua vita?

TAMINOSì!

ORATORETi sottoponi ad ogni prova?

TAMINOAd ognuna!

PAPAGENOWo? Ja wenn’s nicht finster wäre, wollt’ich dir’s schon sagen - aber so -(Donnerschlag)O weh! -

TAMINOWas ist’s?

PAPAGENOEiskalt läuft’s mir über den Rücken.(Starker Donnerschlag)O weh!

TAMINOPfui, Papageno! Sei ein Mann!

PAPAGENOIch wollt’, ich wär’ ein Mädchen!(Ein sehr starker Donnerschlag)O! O! O! Das ist mein letzterAugenblick.

DRITTER AUFTRITT

Sprecher und der andere Priester mit Fackeln,Vorige.

SPRECHERIhr Fremdlinge, was sucht oder fordertihr von uns? Was treibt euch an, in unsreMauern zu dringen?

TAMINOFreundschaft und Liebe.

SPRECHERBist du bereit, sie mit deinem Leben zuerkämpfen?

TAMINOJa!

SPRECHERDu unterziehst jeder Prüfung dich?

TAMINOJeder!

Die Zauberflöte

SECONDO SACERDOTEVuoi anche tu ottenere combattendo l’a-more per la saggezza?

PAPAGENOCombattere non è cosa per me. - E poiin fondo io non pretendo affatto alcunasaggezza. Io sono una persona così sem-plice, che si accontenta di dormire, man-giare e bere; - e se fosse mai possibileuna buona volta che mi pigliassi unabella ragazzina -

SECONDO SACERDOTENon la otterrai mai, se non ti sottoporraialle nostre prove.

PAPAGENOIn che cosa consiste questa prova? -

SECONDO SACERDOTESottometterti a tutte le nostre leggi, senzatemere la morte stessa.

PAPAGENOIo rimango scapolo!

ORATOREMa se tu potessi acquisire una fanciullavirtuosa e bella?

PAPAGENOIo rimango scapolo!

SECONDO SACERDOTEMa insomma, se Sarastro avesse serbatoper te una fanciulla che fosse propriouguale a te in colore e abito? -

PAPAGENOUguale a me! È giovane?

SECONDO SACERDOTEGiovane e bella!

PAPAGENOE si chiama?

SECONDO SACERDOTEPapagena.

ZWEITER PRIESTERWillst auch du dir Weisheitsliebeerkämpfen?

PAPAGENOKämpfen ist meine Sache nicht. - Ichverlang’ auch im Grunde gar keineWeisheit. Ich bin so ein Naturmensch,der sich mit Schlaf, Speise und Trankbegnügt; - und wenn es ja sein könnte,daß ich mir einmal ein schönesWeibchen fange -

ZWEITER PRIESTERDie wirst du nie erhalten, wenn du dichnicht unsern Prüfungen unterziehst.

PAPAGENOWorin besteht diese Prüfung? -

ZWEITER PRIESTERDich allen unsern Gesetzen zu unterwer-fen, selbst den Tod nicht scheuen.

PAPAGENOIch bleibe ledig!

SPRECHERAber wenn du dir ein tugendhaftes,schönes Mädchen erwerben könntest?

PAPAGENO Ich bleibe ledig!

ZWEITER PRIESTERWenn nun aber Sarastro dir ein Mädchenaufbewahrt hätte, das an Farbe undKleidung dir ganz gleich wäre? -

PAPAGENOMir gleich! Ist sie jung?

ZWEITER PRIESTERJung und schön!

PAPAGENOUnd heißt?

ZWEITER PRIESTERPapagena.

Wolfgang Amadeus Mozart

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PAPAGENOCome?- Pa -?

SECONDO SACERDOTEPapagena!

PAPAGENOPapagena? - Mi piacerebbe vederla, persemplice curiosità.

SECONDO SACERDOTEVederla tu puoi! -

PAPAGENOMa quando l’avrò vista, dopo devo mo-rire?(Il secondo sacerdote fa un gesto ambiguo)

PAPAGENOSì? - Io rimango scapolo!

SECONDO SACERDOTEPuoi vederla, ma non puoi dire parolacon lei; avrà il tuo spirito tanta fermezzada tenerti a freno la lingua?

PAPAGENOOh sì!

SECONDO SACERDOTEQua la mano! Tu la vedrai.

ORATOREAnche a te, Principe, gli dèi impongonoun salutare silenzio; senza ciò sieteentrambi perduti.Tu vedrai Pamina manon potrai mai parlarle; questo è l’iniziodel vostro periodo di prova. -

[11. Duetto]

SECONDO SACERDOTE E ORATOREPreservatevi dalle insidie delle donne:Questo è il primo dovere della

[confraternita!

PAPAGENOWie? - Pa -?

ZWEITER PRIESTERPapagena!

PAPAGENOPapagena? - Die möcht’ ich aus bloßerNeugierde sehen.

ZWEITER PRIESTERSehen kannst du sie! -

PAPAGENOAber wenn ich sie gesehen habe, hernachmuß ich sterben?(Zweiter Priester macht eine zweideutigePantomime)

PAPAGENOJa? - Ich bleibe ledig!

ZWEITER PRIESTERSehen kannst du sie, aber kein Wort mitihr sprechen; wird dein Geist so vielStandhaftigkeit besitzen, deine Zunge inSchranken zu halten?

PAPAGENOO ja!

ZWEITER PRIESTERDeine Hand! Du sollst sie sehen.

SPRECHERAuch dir, Prinz, legen die Götter einheilsames Stillschweigen auf; ohne diesesseid ihr beide verloren. - Du wirstPamina sehen - aber nie sie sprechendürfen; dies ist der Anfang eurerPrüfungszeit. -

[11. Duetto]

ZWEITER PRIESTER UND SPRECHERBewahret euch vor Weibertücken,Dies ist des Bundes erste Pflicht;

Die Zauberflöte

Qualche uomo saggio si lasciò incantare,Sbagliò, e non si era preparato a ciò.Si vide infine abbandonato,La sua fedeltà ricambiata con scherno! -Inutilmente si torse le mani,Morte e disperazione furon sua

[ricompensa.(Entrambi i sacerdoti escono)

[Dialogo]

SCENA QUARTA

Tamino, Papageno.

PAPAGENOEhi, luce qui! Fate luce! - È proprio stra-no, ogni qualvolta quei signori ci abban-donano, non si vede più nulla con gliocchi spalancati.

TAMINOSopporta con pazienza, e pensa che è ilvolere degli dèi.

[12. Quintetto]

SCENA QUINTA

Le tre dame dalla botola; detti.

LE TRE DAMECome? come? come?Voi in questo luogo di terrore?Mai! mai! mai!Ne uscirete felicemente!Tamino! la morte ti è assicurata!Tu, Papageno! sei perduto!

PAPAGENONo, no, no, sarebbe troppo.

TAMINOPapageno, taci, zitto!Vuoi infrangere il tuo voto,Di non parlare a donna alcuna?

PAPAGENOTu ben odi, noi siamo entrambi perduti!

Manch weiser Mann ließ sich berücken,Er fehlte und versah sich’s nicht.Verlassen sah er sich am Ende,Vergolten seine Treu mit Hohn! -Vergebens rang er seine Hände,Tod und Verzweiflung war sein Lohn.

(Beide Priester ab)

[Dialog]

VIERTER AUFTRITT

Tamino, Papageno.

PAPAGENOHe, Lichter her! Lichter her! - Das istdoch wunderlich, so oft einen die Herrnverlassen, sieht man mit offenen Augennichts.

TAMINOErtrag es mit Geduld, und denke, es istder Götter Wille.

[12. Quintetto]

FÜNFTER AUFTRITT

Die drei Damen aus der Versenkung;Vorige.

DIE DREI DAMENWie? wie? wie?Ihr an diesem Schreckensort?Nie! nie! nie!Kommt ihr wieder glücklich fort!Tamino, dir ist Tod geschworen!Du, Papageno, bist verloren!

PAPAGENONein, nein, nein, das wär’ zu viel!

TAMINOPapageno, schweige still!Willst du dein Gelübde brechen,Nichts mit Weibern hier zu sprechen?

PAPAGENODu hörst ja, wir sind beide hin!

Wolfgang Amadeus Mozart

TAMINOZitto, ti dico - taci, zitto!

PAPAGENOSempre zitto e sempre zitto!

LE TRE DAMELa Regina vi è ben vicina,È penetrata nascostamente nel Tempio! -

PAPAGENOCome? Cosa? Lei sarebbe nel Tempio?

TAMINOZitto, io dico - taci, zitto!Sarai sempre così temerarioDa trascurare il dovere del tuo

[giuramento? -

LE TRE DAMETamino, ascolta! Tu sei perduto!Pensa alla Regina!Si sussurra molto in giroDei falsi sentimenti di questi sacerdoti.

TAMINO(tra sé)Un saggio non prende in considerazioneCiò che dice la plebe comune.

LE TRE DAMESi dice che chi giura per la loro

[confraternitaVenga precipitato all’inferno a capofitto.

PAPAGENOSarebbe il diavolo! Inaudito!Di’,Tamino, è vero?

TAMINOChiacchiere, riportate da donneE ideate da ipocriti.

PAPAGENOMa lo dice anche la Regina.

TAMINOElla è una donna, ha cervello da donna!

TAMINOStille, sag’ ich - schweige still!

PAPAGENOImmer still und immer still!

DIE DREI DAMENGanz nah ist euch die Königin,Sie drang im Tempel heimlich ein! -

PAPAGENOWie? was? Sie soll im Tempel sein?

TAMINOStille, sag’ ich - schweige still! -Wirst du immer so vermessenDeiner Eidespflicht vergessen? -

DIE DREI DAMENTamino, hör’! Du bist verloren!Gedenke an die Königin! Man zischelt viel sich in die OhrenVon dieser Priester falschem Sinn!

TAMINO (für sich)Ein Weiser prüft und achtet nicht,Was der gemeine Pöbel spricht.

DIE DREI DAMENMan sagt, wer ihrem Bunde schwört,

Der fährt zur Höll’ mit Haut und Haar.

PAPAGENODas wär’ der Teufel! Unerhört!Sag an,Tamino, ist das wahr?

TAMINO Geschwätz, von Weibern nachgesagt,Von Heuchlern aber ausgedacht.

PAPAGENODoch sagt es auch die Königin!

TAMINO Sie ist ein Weib, hat Weibersinn!

Die Zauberflöte

Sei still, mein Wort sei dir genug,Denk deiner Pflicht und handle klug.

DIE DREI DAMEN(zu Tamino)Warum bist du mit uns so spröde?(Tamino deutet bescheiden, daß er nicht spre-chen darf)

DIE DREI DAMENAuch Papageno schweigt - so rede! -

PAPAGENO(zu den Damen, heimlich)Ich möchte gerne - woll -

TAMINO Still!

PAPAGENOIhr seht, daß ich nicht soll!

TAMINO Still!

TAMINO UND PAPAGENODaß du/ich nicht kanns/kann das

[Plaudern lassen,Ist wahrlich eine Schand’ für dich/mich!

DIE DREI DAMEN,TAMINO UND PAPAGENOWir/Sie müssen sie/uns mit Scham

[verlassen:Es plaudert keiner sicherlich!Von festem Geiste ist ein Mann,Er denket, was er sprechen kann!(Die drei Damen wollen gehen; - dieEingeweihten von innen)

PRIESTEREntweiht ist die heilige Schwelle!Hinab mit den Weibern zur Hölle!(Donner, Blitz und Schlag, zugleich zweistarke Donner)

DIE DREI DAMENO weh! o weh! o weh!(sie stürzen in die Versenkung)

Sta’ zitto, la mia parola ti sia sufficiente.Pensa al tuo dovere e agisci da intelligente.

LE TRE DAME(a Tamino)Perché sei così scontroso con noi?(Tamino fa cenno con semplici gesti che nonpuò parlare)

LE TRE DAMEAnche Papageno tace - suvvia, parla! -

PAPAGENO(alle dame, furtivamente)Mi piacerebbe - vorr -

TAMINOZitto!

PAPAGENOVoi vedete che non posso!

TAMINOZitto!

TAMINO E PAPAGENOChe tu/io non possa smetterla di

[chiacchierare,È veramente una vergogna per te/me.

LE TRE DAME,TAMINO E PAPAGENOCon vergogna dobbiam/devono

[lasciarli/ci:Qui non si parla di sicuro!Di animo forte è quell’uomoChe sa quando può parlare!(Le tre dame fanno per andare; gli iniziatidall’interno)

SACERDOTIProfanata è la soglia sacra!All’inferno le donne!(Tuono, lampo e boato; due forti tuoni con-temporaneamente)

LE TRE DAMEAhimè! ahimè! ahimè!(sprofondano nella botola)

Wolfgang Amadeus Mozart

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PAPAGENO(cade a terra)Ahimè! ahimè! ahimè!(Indi il triplice accordo)

[Dialogo]

SCENA SESTA

Tamino, Papageno; Oratore e secondo sacerdo-te con fiaccole.

ORATORESalute a te, giovane! la tua condottaferma e virile ha vinto. - Vogliamo quindicon cuore puro proseguire oltre il nostroviaggio. - (gli mette il cappuccio)Ecco! Ora vieni.(escono)

SECONDO SACERDOTECosa vedo! Amico, àlzati! come stai?

PAPAGENOGiaccio svenuto.

SECONDO SACERDOTESu! Ricomponiti, e sii un uomo!

PAPAGENO(si alza)Ma ditemi un po’, cari signori miei, per-ché io devo provare tutti questi tormentie spaventi? - Se gli dèi mi hanno davverodestinato una Papagena, perché alloraottenerla attraverso tanti pericoli?

SECONDO SACERDOTEA questa domanda curiosa può risponde-re il tuo raziocinio.Vieni! il mio dovererichiede di portarti avanti.(gli mette il cappuccio)

PAPAGENOCon un viaggio così eterno, a unopotrebbe anche passare per sempre lavoglia dell’amore.(escono)

PAPAGENO(fällt zu Boden)O weh! o weh! o weh!(Dann fängt der dreimalige Akkord an)

[Dialog]

SECHSTER AUFTRITT

Tamino, Papageno; Sprecher, zweiter Priestermit Fackeln.

SPRECHERHeil dir, Jüngling! dein standhaft männli-ches Betragen hat gesiegt. - Wir wollenalso mit reinem Herzen unsereWanderschaft weiter fortsetzen. -(er gibt ihm den Sack um)So! Nun komm.(ab)

ZWEITER PRIESTERWas seh’ ich! Freund, stehe auf! wie ist dir?

PAPAGENOIch lieg’ in einer Ohnmacht!

ZWEITER PRIESTERAuf! Sammle dich, und sei ein Mann!

PAPAGENO(steht auf)Aber sagt mir nur, meine lieben Herren,warum muß ich denn alle die Qualenund Schrecken empfinden? - Wenn mirja die Götter eine Papagena bestimmten,warum denn mit so viel Gefahren sieerringen?

ZWEITER PRIESTERDiese neugierige Frage mag deineVernunft dir beantworten. Komm! meinePflicht heischt dich weiterzuführen.(er gibt ihm den Sack um)

PAPAGENOBei so einer ewigen Wanderschaft möcht’einem wohl die Liebe auf immer ver-gehen.(ab)

Die Zauberflöte

La scena si muta in un piacevole giardino;alberi, che sono disposti a ferro di cavallo; nelmezzo si trova un pergolato di fiori e rose, incui Pamina riposa. La luna illumina il suovolto. Sul davanti si trova un sedile erboso.

SCENA SETTIMA

Giunge Monostato, si siede dopo una pausa.

MONOSTATOAh, ecco che trovo qui la bella ritrosa! -E per causa di un fiorellino così piccolosi volevan percuotere le mie piante deipiedi? - Qual era poi di fatto il miodelitto? - che avevo perso la testa per unfiore trapiantato in suol straniero? - Equale uomo rimarrebbe freddo e insensi-bile a una vista siffatta? - Per tutte le stel-le! questa fanciulla mi farà di nuovo per-dere la testa. - Il fuoco che arde in memi consumerà ancora.

(si guarda intorno ovunque)

[13.Aria]

Chiunque prova le gioie dell’amore,Scherza, amoreggia, accarezza, bacia -Ed io dovrei astenermi dall’amore,Perché un negro è brutto!Non mi è dunque stato dato alcun cuore,Non sono anch’io di carne e sangue? -Vivere sempre senza una donnettaSarebbe davvero il fuoco dell’inferno!

Perciò, poiché vivo, io voglioAmoreggiare, baciare, essere affettuoso! -Cara buona luna, perdona,Una bianca m’ha conquistato!Bianco è bello - io devo baciarla.Luna! perciò cèlati! -Se questo ti dovesse seccare troppo,Oh allora chiudi gli occhi.(si avvicina strisciando, lento e sommesso)

Das Theater verwandelt sich in einen angenehmen Garten; Bäume, die nach Arteines Hufeisens gesetzt sind; in der Mittesteht eine Laube von Blumen und Rosen,worin Pamina schläft. Der Mond beleuchtetihr Gesicht. Ganz vorn steht eineRasenbank.

SIEBENTER AUFTRITT

Monostatos kommt, setzt sich nach einerPause.

MONOSTATOSHa, da find’ ich ja die spröde Schöne! -Und um einer so geringen Pflanzewegen wollte man meine Fußsohlenbehämmern? - Was war denn eigentlichmein Verbrechen? - daß ich mich in eineBlume vergaffte, die auf fremden Bodenversetzt war? - Und welcher Menschwürde bei so einem Anblick kalt undunempfindlich bleiben? - Bei allenSternen! das Mädchen wird noch ummeinen Verstand mich bringen. - DasFeuer, das in mir glimmt, wird michnoch verzehren.(er sieht sich allenthalben um)

[13.Aria]

Alles fühlt der Liebe Freuden,Schnäbelt, tändelt, herzt und küßt -Und ich sollt’ die Liebe meiden,Weil ein Schwarzer häßlich ist!Ist mir denn kein Herz gegeben,Bin ich nicht von Fleisch und Blut? -Immer ohne Weibchen lebenWäre wahrlich Höllenglut.

Drum so will ich, weil ich lebe,Schnäbeln, küssen, zärtlich sein! -Lieber guter Mond, vergebe,Eine Weiße nahm mich ein.Weiß ist schön - ich muß sie küssen.Mond! verstecke dich dazu! -Sollt’ es dich zu sehr verdrießen,O so mach’ die Augen zu.(er schleicht langsam und leise hin)

Wolfgang Amadeus Mozart

[Dialogo]

SCENA OTTAVA

Detti. La Regina giunge fra tuoni dalla botolacentrale, in modo da venirsi a trovare propriodavanti a Pamina.

REGINAIndietro!

PAMINA(svegliatasi)Oh dèi!

MONOSTATO(rimbalza indietro)Ahimè! - (rimane completamente immobile)

PAMINAMadre! madre! madre mia! -(le cade fra le braccia)

REGINALo si deve alla violenza con la quale tihanno sottratta a me, se io ancora michiamo tua madre. - Dov’è il giovaneche ti ho inviato?

PAMINAAh madre, è tolto per sempre al mondo eagli uomini. - Egli è consacrato agli ini-ziati.

REGINAAgli iniziati? - Figlia infelice, così mi seisottratta per sempre. -

PAMINASottratta? - Oh fuggiamo, cara madre!Sotto la tua protezione resisto a qualsiasipericolo.

REGINAProtezione? Cara figliola, tua madre nonpuò più proteggerti. - Con la morte dituo padre il mio potere è svanito.

[Dialog]

ACHTER AUFTRITT

Vorige. Die Königin kommt unter Donneraus der mittleren Versenkung, und so, daß siegerade vor Pamina zu stehen kommt.

KÖNIGINZurücke!

PAMINA(erwacht)Ich Götter!

MONOSTATOS(prallt zurück)O weh! - (steht ganz still)

PAMINAMutter! Mutter! meine Mutter! -(sie fällt ihr in die Arme)

KÖNIGINVerdank es der Gewalt, mit der man dichmir entriß, daß ich noch deine Muttermich nenne. - Wo ist der Jüngling, denich an dich sandte?

PAMINAAch Mutter, der ist der Welt und denMenschen auf ewig entzogen. - Er hatsich den Eingeweihten gewidmet.

KÖNIGINDen Eingeweihten? - UnglücklicheTochter, nun bist du auf ewig mir entris-sen. -

PAMINAEntrissen? - O fliehen wir, liebe Mutter!Unter deinem Schutz trotz’ ich jederGefahr.

KÖNIGINSchutz? Liebes Kind, deine Mutter kanndich nicht mehr schützen. - Mit deinesVaters Tod ging meine Macht zu Grabe.

Die Zauberflöte

PAMINAMio padre -

REGINAConsegnò volontariamente agli iniziati ilsettemplice Cerchio del Sole.

PAMINACara madre, non potrei allora amare ilgiovane come iniziato, altrettanto affet-tuosamente quanto lo amo ora? - Miopadre stesso era invero legato a questiuomini saggi; parlava continuamente diloro con entusiasmo, lodava la loro bontà- la loro intelligenza - la loro virtù. -Sarastro non è meno virtuoso. -

REGINACosa sento! - Tu, mia figlia, saresti capacedi difendere i princìpi abbietti di questibarbari? - Vedi qui questo acciaro? - Èstato affilato per Sarastro.Tu lo uccideraie mi consegnerai il potente Cerchio delSole.

PAMINAMa madre carissima! -

REGINANon una parola!

[14.Aria]

La vendetta dell’inferno ribolle nel [mio cuore,

Morte e disperazione m’infiamman [tutt’intorno!

Se Sarastro non patisce le pene della [morte,

Tu non sei più mia figlia!Sii per sempre ripudiata, per sempre

[abbandonata,Distrutti sian per te tutti i legami

[naturali,Se Sarastro non impallidirà a causa

[tua! -Udite, dèi della vendetta - udite! il

[giuramento di una Madre! -(sprofonda)

PAMINAMein Vater -

KÖNIGINÜbergab freiwillig den siebenfachenSonnenkreis den Eingeweihten.

PAMINALiebe Mutter, dürft’ ich den Jüngling alsEingeweihten denn nicht auch ebensozärtlich lieben, wie ich ihn jetzt liebe? -Mein Vater selbst war ja mit diesen wei-sen Männern verbunden; er sprach jeder-zeit mit Entzücken von ihnen, preisteihre Güte -ihrenVerstand - ihre Tugend. -Sarastro ist nicht weniger tugendhaft. -

KÖNIGINWas hör’ ich! - Du, meine Tochter, könn-test die schändlichen Gründe dieserBarbaren verteidigen? - Siehst du hierdiesen Stahl? - Er ist für Sarastro geschlif-fen. Du wirst ihn töten und den mächti-gen Sonnenkreis mir überliefern.

PAMINAAber liebste Mutter! -

KÖNIGINKein Wort!

[14.Aria]

Der Hölle Rache kocht in meinem [Herzen,

Tod und Verzweiflung flammet um [mich her!

Fühlt nicht durch dich Sarastro [Todesschmerzen,

So bist du meine Tochter nimmermehr!Verstoßen sei auf ewig, verlassen sei

[auf ewig,Zertrümmert sei’n auf ewig alle

[Bande der Natur,Wenn nicht durch dich Sarastro wird

[erblassen! -Hört, Rachegötter, - hört! der Mutter

[Schwur! -(sie versinkt)

Wolfgang Amadeus Mozart

153152

[Dialogo]

SCENA NONA

Pamina con il pugnale in mano.

PAMINAIo dovrei commettere un assassinio? -Dèi! nol posso. - Nol posso!(rimane pensosa)

SCENA DECIMA

Detta, Monostato.

PAMINAChe fare, ora?

MONOSTATOAffidarti a me!(le prende il pugnale)

PAMINA(si spaventa e grida)Ah!

MONOSTATOPerché tremi? per il progettato assassinio?

PAMINA(impaurita)Tu sai dunque? -

MONOSTATOTutto. - Io so anche che non solo la tua,ma anche la vita di tua madre è in manomia. - Tu hai dunque solo una strada, persalvare te e tua madre.

PAMINAChe sarebbe?

MONOSTATOAmarmi!

PAMINA(tremando, fra sé)Dèi!

[Dialog]

NEUNTER AUFTRITT

Pamina mit dem Dolch in der Hand.

PAMINAMorden soll ich? - Götter! das kann ichnicht. - Das kann ich nicht!(steht in Gedanken)

ZEHNTER AUFTRITT

Vorige, Monostatos.

PAMINAWas soll ich nun?

MONOSTATOSDich mir anvertrauen!(nimmt ihr den Dolch)

PAMINA(erschrickt und schreit)Ha!

MONOSTATOSWarum zitterst du? vor dem ausgedach-ten Mord?

PAMINA(schüchtern)Du weißt also? -

MONOSTATOSAlles. - Ich weiß sogar, daß nicht nurdein, sondern auch deiner Mutter Lebenin meiner Hand steht. - Du hast also nureinen Weg, dich und deine Mutter zuretten.

PAMINADer wäre?

MONOSTATOSMich zu lieben!

PAMINA(zitternd, für sich)Götter!

Die Zauberflöte

MONOSTATO(felice)Ebbene, fanciulla! - Sì, o no!

PAMINA(risoluta)No!

MONOSTATO(pieno d’ira)No? - Ah, dunque muori!(l’afferra per la mano)

PAMINAMonostato, guardami qui in ginocchio! -risparmiami!

MONOSTATOAmore o morte! Parla! La tua vita è all’e-stremo.

PAMINAIl mio cuore l’ho offerto a quel giovane.

MONOSTATOCosa m’importa della tua offerta - parla!

PAMINA(risoluta)Mai!

SCENA UNDICESIMA

Detti, Sarastro.

MONOSTATOAllora, addio!(Sarastro rapido lo trattiene)Signore, la mia impresa non è riprovevo-le; si è giurata la tua morte, perciò volevovendicarti.

SARASTROSo fin troppo. - E punirei questa neraimpresa col più grande rigore verso di te,se una donna malvagia non avesse a ciòforgiato il pugnale. - Va’!

MONOSTATOS(freudig)Nun Mädchen! - Ja, oder nein!

PAMINA(entschlossen)Nein!

MONOSTATOS(voll Zorn)Nein? - Ha so stirb!(er ergreift sie bei der Hand)

PAMINAMonostatos, sieh mich hier auf meinenKnien! - schone meiner!

MONOSTATOSLiebe oder Tod! - Sprich! dein Lebensteht auf der Spitze.

PAMINAMein Herz hab’ ich dem Jüngling geop-fert.

MONOSTATOSWas kümmert mich dein Opfer. - Sprich! -

PAMINA(entschlossen)Nie!

ELFTER AUFTRITT

Vorige, Sarastro.

MONOSTATOSSo fahr denn hin!(Sarastro hält ihn schnell ab)Herr, mein Unternehmen ist nicht straf-bar; man hat deinen Tod geschworen,darum wollt’ ich dich rächen.

SARASTRO Ich weiß nur allzuviel. - Auch würde ichdies schwarz Unternehmen mit höchsterStrenge an dir bestrafen, wenn nicht einböses Weib den Dolch dazu geschmiedethätte. - Geh!-

Wolfgang Amadeus Mozart

MONOSTATO(uscendo)Ora faccio visita alla madre, visto che lafiglia non mi è destinata.(esce)

SCENA DODICESIMA

Detti, senza Monostato.

PAMINASignore, non punire mia madre! Il doloreper la mia assenza -

SARASTROSo tutto. - So che vaga nei luoghi sotter-ranei del Tempio e trama vendetta controme e l’umanità: - ma tu vedrai come mivendico di tua madre.

[15.Aria]

In queste sacre saleNon si conosce la vendetta!E se un uomo è caduto,L’amore lo conduce al dovere.Condotto da mano amica, camminerà poiContento e lieto in terra migliore.

In queste sacre mura,Dove l’uomo ama l’uomo,Non può nascondersi nessun traditore,Perché il nemico viene perdonato.Chi non onora tali insegnamenti,Non merita di essere un uomo.(Escono entrambi)

La scena si muta in una sala, nella qualepossa muoversi la macchina volante. La mac-china è circondata di rose e fiori, nel punto oves’aprirà poi uno sportello. Sul davanti vi sonodue sedili erbosi.

MONOSTATOS(im Abgehen)Jetzt such’ ich die Mutter auf, weil dieTochter mir nicht beschieden ist.(ab)

ZWÖLFTER AUFTRITT

Vorige, ohne Monostatos.

PAMINAHerr, strafe meine Mutter nicht! DerSchmerz über meine Abwesenheit -

SARASTRO Ich weiß alles. - Weiß, daß sie in unterir-dischen Gemächern des Tempels heru-mirrt und Rache über mich und dieMenschheit kocht; - allein, du sollstsehen, wie ich mich an deiner Mutterräche. -

[15.Aria]

In diesen heil’gen HallenKennt man die Rache nicht!Und ist ein Mensch gefallen,Führt Liebe ihn zur Pflicht.Dann wandelt er an Freundes HandVergnügt und froh ins bessre Land.

In diesen heil’gen Mauern,Wo Mensch den Menschen liebt -Kann kein Verräter lauern,Weil man dem Feind vergiebt.Wen solche Lehren nicht erfreun,Verdienet nicht ein Mensch zu sein.(Gehen beide ab)

Das Theater verwandelt sich in eine Halle, wodas Flugwerk gehen kann. Das Flugwerk istmit Rosen und Blumen umgeben, wo sichsodann eine Türe öffnet. Ganz vorne sindzwei Rasenbänke.

Die Zauberflöte

[Dialogo]

SCENA TREDICESIMA

Tamino e Papageno vengono introdotti senzacappuccio dai due sacerdoti.

ORATOREA questo punto sarete lasciati soli. - Nonappena il trombone risuona, allorariprenderete il vostro cammino. - Ancorauna volta, non dimenticate il precetto:silenzio.(esce)

SECONDO SACERDOTEPapageno, chi in questo luogo rompe ilsuo silenzio, gli dèi lo puniscono contuoni e fulmini.Addio!(esce)

SCENA QUATTORDICESIMA

Tamino, Papageno.Tamino si siede sopra un sedile erboso.

PAPAGENO(dopo una pausa)Tamino!

TAMINO(rimproverando)St!

PAPAGENOChe bella vita allegra! - Fossi piuttostonella mia capanna di paglia o nel bosco,così ogni tanto sentirei certamente unuccello fischiettare.

TAMINO(rimproverando)St!

PAPAGENOCon me stesso potrò ben parlare; edanche noi due possiamo parlare insieme,noi siam uomini!

[Dialog]

DREIZEHNTER AUFTRITT

Tamino und Papageno werden ohne Säckevon den zwei Priestern hereingeführt.

SPRECHERHier seid ihr euch beiden allein überlas-sen. - Sobald die röchelnde Posaune tönt,dann nehmt ihr euren Weg dahin. -Noch einmal, vergeßt das Wort nicht:Schweigen. -(ab)

ZWEITER PRIESTERPapageno, wer an diesem Ort seinStillschweigen bricht, den strafen dieGötter durch Donner und Blitz. Lebwohl! (ab)

VIERZEHNTER AUFTRITT

Tamino, Papageno.Tamino setzt sich auf eine Rasenbank.

PAPAGENO(nach einer Pause)Tamino!

TAMINO(verweisend)St!

PAPAGENODas ist ein lustiges Leben! - Wär’ ich lie-ber in meiner Strohhütte, oder im Wald,so hört’ ich doch manchmal einen Vogelpfeifen.

TAMINO(verweisend)St!

PAPAGENOMit mir selbst wird’ ich wohl sprechendürfen; und auch wir zwei könnenzusammen sprechen, wir sind ja Männer.

Wolfgang Amadeus Mozart

155154

TAMINO(rimproverando)St!

PAPAGENO(canta)La la la - la la la! - Neppure una gocciad’acqua si può avere da questa gente;men che meno qualcos’altro.

SCENA QUINDICESIMA

Detti. Una donna vecchia e brutta giungedalla botola, tiene su un vassoio una grossacoppa con acqua.

PAPAGENO(la guarda a lungo)È per me?

DONNASì, angelo mio!

PAPAGENO(la guarda di nuovo, beve)Né più e né meno che acqua. - Dimmi,bella sconosciuta! tutti gli ospiti forestierivengono accolti in questa maniera?

DONNA Naturalmente, angelo mio!

PAPAGENOBene! - Allora i forestieri non verrannocerto di frequente. -

DONNAMolto poco.

PAPAGENOPosso immaginarmelo. - Su, vecchia, sie-diti qui accanto a me, il tempo mi èmaledettamente lungo. - Dimmi dunque,quanti anni hai?

DONNAQuanti anni?

TAMINO(verweisend)St!

PAPAGENO(singt)La la la - la la la! - Nicht einmal einenTropfen Wasser bekommt man bei diesenLeuten; viel weniger sonst was. -

FÜNFZEHNTER AUFTRITT

Vorige. Ein altes häßliches Weib kommt ausder Versenkung, hält auf einer Tasse einengroßen Becher mit Wasser.

PAPAGENO(sieht sie lang an)Ist das für mich?

WEIBJa, mein Engel!

PAPAGENO(sieht sie wieder an, trinkt)Nicht mehr und nicht weniger alsWasser. - Sag du mir, du unbekannteSchöne! werden alle fremde Gäste aufdiese Art bewirtet?

WEIBFreilich, mein Engel!

PAPAGENOSo, so! - Auf diese Art werden dieFremden auch nicht gar zu häufig kom-men. -

WEIBSehr wenig.

PAPAGENOKann mir’s denken. - Geh Alte, setze dichher zu mir, mir ist die Zeit verdammtlange. - Sag du mir, wie alt bist du denn?

WEIBWie alt?

Die Zauberflöte

PAPAGENOSì.

DONNA18 anni e 2 minuti.

PAPAGENO18 anni e 2 minuti?

DONNASì!

PAPAGENOAh ah ah! - Che giovane angioletto! Haianche un amante?

DONNAOh, certo!

PAPAGENOÈ anche lui giovane come te?

DONNANon proprio, è circa 10 anni più vecchio. -

PAPAGENOCirca 10 anni più di te? - Deve essere unbell’amore! - E come si chiama il tuoinnamorato?

DONNAPapageno!

PAPAGENO(si spaventa, pausa)Papageno? - E dove si trova, questoPapageno?

DONNASiede qui, mio angelo!

PAPAGENOIo sarei il tuo innamorato?

DONNASì, angelo mio!

PAPAGENOJa!

WEIB18 Jahr und 2 Minuten.

PAPAGENO18 Jahr und 2 Minuten?

WEIBJa!

PAPAGENOHa ha ha! - Ei du junger Engel! Hast duauch einen Geliebten?

WEIBI, freilich!

PAPAGENOIst er auch so jung wie du?

WEIBNicht gar, er ist um 10 Jahre älter. -

PAPAGENOUm 10 Jahre ist er älter als du? - Dasmuß eine Liebe sein! - Wie nennt sichdenn dein Liebhaber?

WEIBPapageno!

PAPAGENO(erschrickt, Pause)Papageno? - Wo ist er denn, dieserPapageno?

WEIBDa sitzt er, mein Engel!

PAPAGENOIch wär’ dein Geliebter?

WEIBJa, mein Engel!

Wolfgang Amadeus Mozart

PAPAGENO(prende veloce l’acqua e gliela spruzza inviso)Dimmi, e tu come ti chiami?

DONNAMi chiamo -(Forte tuono. La vecchia esce velocemente zop-picando)

PAPAGENOAhimè!(Tamino si alza, minaccia col dito)

PAPAGENOOra non dico più una parola!

SCENA SEDICESIMA

I tre fanciulli giungono su una macchinavolante coperta di rose.Al centro si trova unabella tavola apparecchiata. L’uno ha il flauto,l’altro la cassettina coi campanelli. Detti.

[16.Terzetto]

I TRE FANCIULLISiate di nuovo i benvenuti,Voi uomini, nel regno di Sarastro -Egli invia ciò che vi era stato tolto:Il flauto e i campanelli ecco a voi.Vogliate non sdegnare queste vivande,Mangiatene, bevetene in allegria! -Quando ci vedremo per la terza volta,La gioia sarà ricompensa al vostro

[coraggio!Tamino, animo! - La meta è vicina! -Tu, Papageno! zitto e taci!(Durante il terzetto pongono la tavola al cen-tro e s’alzano in volo)

[Dialogo]

SCENA DICIASSETTESIMA

Tamino, Papageno.

PAPAGENOTamino, non vogliamo mangiare?(Tamino suona il flauto)

PAPAGENO(nimmt schnell das Wasser und spritzt sie insGesicht)Sag du mir, wie heißt du denn?

WEIBIch heiße -(Starker Donner; die Alte hint schnell ab)

PAPAGENOO weh!(Tamino steht auf, droht ihm mit dem Finger)

PAPAGENONun sprech’ ich kein Wort mehr!

SECHZEHNTER AUFTRITT

Die drei Knaben kommen in einem mitRosen bedeckten Flugwerk. In der Mitte stehtein schöner bedeckter Tisch. Der eine hat dieFlöte, der andere das Kästchen mitGlöckchen.Vorige.

[16.Terzetto]

DIE DREI KNABENSeid uns zum zweiten Mal willkommen,Ihr Männer in Sarastros Reich!Er schickt, was man euch abgenommen,Die Flöte und die Glöckchen euch.Wollt ihr die Speisen nicht verschmähen,So esset, trinket froh davon! -Wenn wir zum dritten Mal uns sehen,Ist Freude eures Mutes Lohn!

Tamino, Mut! - Nah ist das Ziel!Du, Papageno! schweige still!(Unter dem Terzett setzen sie den Tisch in dieMitte und fahren auf)

[Dialog]

SIEBZEHNTER AUFTRITT

Tamino, Papageno.

PAPAGENOTamino, wollen wir nicht speisen? -(Tamino bläst auf seiner Flöte)

Die Zauberflöte

PAPAGENOContinua pure a suonare il tuo flauto, iovoglio suonare i miei bocconi. Il SignorSarastro ha una buona cucina. - (Il flauto tace)

SCENA DICIOTTESIMA

Pamina, detti.

PAMINA(lieta)Tu qui? - Dèi benevoli! - Ho udito il tuoflauto - e così sono corsa dietro al suosuono, veloce come una freccia. - Ma tusei triste? - Non dici una sillaba alla tuaPamina?

TAMINO(sospira)Ah!(le fa cenno di andare via)

PAMINACome? io ti devo evitare? tu non mi amipiù?

TAMINO(sospira)Ah!(le fa cenno di nuovo di allontanarsi)

PAMINAIo devo fuggire, senza sapere perché? -Tamino, caro giovane! ti ho offeso? - Tunon mi ami più?(Tamino sospira)

PAMINAPapageno, dimmi tu, dimmi, cosa è suc-cesso all’amico mio?(Papageno ha un boccone in bocca, tiene il cibocon entrambe le mani, fa segno di andare via)

PAMINACome? anche tu? - Spiegami almeno ilmotivo del vostro silenzio.

PAPAGENOBlase du nur fort auf deiner Flöte, ichwill meine Brocken blasen. - HerrSarastro führt eine gute Küche. - (Die Flöte schweigt)

ACHTZEHNTER AUFTRITT

Pamina,Vorige.

PAMINA(freudig)Du hier? - Gütige Götter! - Ich hörtedeine Flöte - und so lief ich pfeilschnelldem Tone nach. - Aber du bist traurig? -Sprichst nicht eine Silbe mit deinerPamina?

TAMINO(seufzt)Ah!(winkt ihr fortzugehen)

PAMINAWie? Ich soll dich meiden? liebst dumich nicht mehr?

TAMINO(seufzt)Ah!(winkt ihr wieder fort)

PAMINAIch soll fliehen, ohne zu wissen warum?- Tamino, holder Jüngling, hab’ ich dichbeleidigt? - Liebst du mich nicht mehr?(Tamino seufzt)

PAMINAPapageno, sage du mir, sag, was ist mei-nem Freund? (Papageno hat einen Brocken in dem Mund,hält mit beiden Händen die Speisen zu,winkt fortzugehen)

PAMINAWie? - auch du? - Erkläre mir wenig-stens die Ursache eures Stillschweigens.

Wolfgang Amadeus Mozart

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PAPAGENOSt!(le indica di andarsene)

PAMINAOh, questo è più di un’offesa, più dellamorte!(pausa)Carissimo, unico Tamino! -

[17.Aria]

Ah lo sento, è svanita!Andata per sempre la felicità dell’amore!Non tornerete ore di gioiaMai più al mio cuore!

Guarda Tamino! queste lacrimeScorrere, caro, solo per te.Se tu non senti il desiderio d’amore -Allora la quiete sarà nella morte! -(esce)

[Dialogo]

SCENA DICIANNOVESIMA

Tamino, Papageno.

PAPAGENO(mangia in fretta)Non è vero,Tamino? anch’io so tacerequando è necessario. Sì, in un’impresa delgenere so essere un uomo.(Triplice suono di tromboni. - Tamino fa segnoa Papageno che deve andare)

PAPAGENOVai avanti tu, io verrò giusto dopo.

(Tamino vuole portarlo via con la forza)

PAPAGENOIl più forte rimane qua!(Tamino lo minaccia e parte da destra, ma eravenuto da sinistra)

PAPAGENOVoglio prima spassarmela come si deve.

PAPAGENOSt!(er deutet ihr fortzugehen)

PAMINAO, das ist mehr als Kränkung - mehr alsTod! (Pause)Liebster, einziger Tamino! -

[17.Aria]

Ach, ich fühl’s, es ist verschwunden!Ewig hin der Liebe Glück! -Nimmer kommt ihr WonnestundenMeinem Herzen mehr zurück!

Sieh Tamino! diese Tränen,Fließen Trauter dir allein!Fühlst du nicht der Liebe Sehnen -So wird Ruh’ im Tode sein! -(ab)

[Dialog]

NEUNZEHNTER AUFTRITT

Tamino, Papageno.

PAPAGENO(ißt hastig)Nicht wahr,Tamino, ich kann auchschweigen, wenn’s sein muß. - Ja, bei soeinem Unternehmen, bin ich Mann. -(Dreimaliger Posaunenton. - Tamino winktPapageno, daß er gehen soll)

PAPAGENOGehe du nur voraus, ich komm schonnach.(Tamino will ihn mit Gewalt fortführen)

PAPAGENODer Stärkere bleibt da!(Tamino droht ihm und geht rechts ab; istaber links gekommen)

PAPAGENOJetzt will mir’s erst recht wohl sein lassen.

Die Zauberflöte

Ora che sono nel mio migliore appetito,devo andarmene. - Io lascio ben perdereciò! - Adesso non vado via, nemmeno seil Signor Sarastro mi trascina con i suoisei leoni.(Escono i leoni, egli si spaventa)Oh misericordia, dèi clementi! - Tamino,salvami! i signori leoni fanno di me unpasto. -

La scena si muta nella volta interna dellepiramidi.

SCENA VENTESIMA

Sarastro, l’Oratore e alcuni sacerdoti. Duesacerdoti portano sulle spalle una piramideilluminata; ogni sacerdote ha in mano unapiramide trasparente della grandezza di unalanterna.

[18. Coro di sacerdoti]

CORO DI SACERDOTIOh Iside e Osiride, qual gioia!Lo splendore del sole scaccia la tetra

[notte! -Presto il nobile giovane proverà nuova

[vita,Presto sarà completamente al nostro

[servizio.Il suo animo è ardito, il suo cuore è puro. -Presto sarà degno di noi.

[Dialogo]

SCENA VENTUNESIMA

Tamino, che viene introdotto. Detti. Più tardiPamina.

SARASTROPrincipe, il tuo contegno è stato fin quivirile e pacato; ti rimangono ancora duestrade pericolose da percorrere. - Si con-duca Pamina!(Il silenzio regna fra tutti i sacerdoti; Paminaviene introdotta col cappuccio proprio degli ini-ziati; Sarastro ne scioglie la legatura)

- Da ich in meinem besten Appetit bin,soll ich gehen. - Das laß’ ich wohl blei-ben! - Ich ging’ jetzt nicht fort, undwenn Herr Sarastro seine sechs Löwenan mich spannte.(Die Löwen kommen heraus, er erschrickt)O Barmherzigkeit, ihr gütigen Götter! -Tamino, rette mich! die Herren Löwenmachen eine Mahlzeit aus mir. -

Das Theater verwandelt sich in das Gewölbevon Pyramiden.

ZWANZIGSTER AUFTRITT

Sarastro, Sprecher und einige Priester. - ZweiPriester tragen eine beleuchtete Pyramide aufden Schultern; jeder Priester hat eine transpa-rente Pyramide, in der Größe einer Laterne,in der Hand.

[18. Chor der Priester]

CHOR DER PRIESTERO Isis und Osiris, welche Wonne!Die düstre Nacht verscheucht der Glanz

[der Sonne! - Bald fühlt der edle Jüngling neues

[Leben,Bald ist er unserm Dienste ganz ergeben.

Sein Geist ist kühn, sein Herz ist rein -Bald wird er unser würdig sein.

[Dialog]

EINUNDZWANZIGSTER AUFTRITT

Tamino, der hereingeführt wird;Vorige, späterPamina.

SARASTROPrinz, dein Betragen war bisher männlichund gelassen; nun hast du noch zweigefährliche Wege zu wandern. - Manbringe Paminen!(Eine Stille herrscht bei allen Priestern;Pamina wird mit eben diesem Sack, welcherdie Eingeweihten bedeckt, hereingeführt;Sarastro löst die Bande am Sacke auf)

Wolfgang Amadeus Mozart

PAMINA Dove sono? - Qual terribile silenzio! -Dite, ov’è il mio giovane? -

SARASTROEgli ti attende, per darti l’ultimo addio.

PAMINAL’ultimo addio? - Oh, dov’è? -Conducimi da lui!

SARASTROEcco!

PAMINATamino!

TAMINOIndietro!

[19.Terzetto]

PAMINADovrò, caro, non più vederti? -

SARASTROVi rivedrete felici! -

PAMINATi aspettano pericoli mortali! -

SARASTRO E TAMINOGli dèi possano proteggerlo/mi!

PAMINATu non sfuggirai alla morte,Mi suggerisce questo un presagio!

SARASTRO E TAMINOPossa avverarsi il volere degli dèi,Il loro cenno gli/mi sia di legge.

PAMINAAh se tu amassi com’io ti amo,Non saresti così tranquillo.

PAMINAWo bin ich? - Welch eine fürchterlicheStille! - Saget, wo ist mein Jüngling? -

SARASTRO Er wartet deiner, um dir das letzteLebewohl zu sagen.

PAMINADas letzte Lebewohl? - O wo ist er? -Führe mich zu ihm! -

SARASTRO Hier! -

PAMINATamino!

TAMINO Zurück!

[19.Terzetto]

PAMINASoll ich dich,Teurer, nicht mehr sehen? -

SARASTRO Ihr werdet froh euch wiedersehn! -

PAMINADein warten tödliche Gefahren!

SARASTRO UND TAMINODie Götter mögen ihn/mich bewahren!

PAMINADu wirst dem Tode nicht entgehen,Mir flüstert dieses Ahndung ein!

SARASTRO UND TAMINODer Götter Wille mag geschehen,Ihr Wink soll ihm/ihr Gesetze sein!

PAMINAO liebtest du, wie ich dich liebe,Du würdest nicht so ruhig sein.

Die Zauberflöte

SARASTRO E TAMINOCredimi, egli sente/io sento gli stessi

[impulsi,Sarà/Sarò sempre il tuo fedele.

SARASTROSuona l’ora, or dovete separarvi!

TAMINO E PAMINACome sono amare le pene del distacco!

SARASTROTamino or deve nuovamente andare!

TAMINOPamina, or devo veramente andare!

PAMINATamino or deve veramente andare!

SARASTRO E TAMINO Or deve/devo andare!

PAMINACosì devi andare!

TAMINOPamina! addio!

PAMINATamino! addio!

SARASTROOra affrèttati a partire!Ti chiama la parola data!Suona l’ora!Ci rivedremo!

TAMINO E PAMINAOh aurea quiete!Torna ancora!Addio!(Si allontanano)

TAMINO UND SARASTROGlaub mir, er fühlet/ ich fühle gleiche

[Triebe,Wird/Werd’ ewig dein Getreuer sein.

SARASTRO Die Stunde schlägt, nun müßt ihr

[scheiden!

TAMINO UND PAMINAWie bitter sind der Trennung Leiden!

SARASTRO Tamino muß nun wieder fort!

TAMINO Pamina, ich muß wirklich fort!

PAMINATamino muß nun wirklich fort!

SARASTRO UND TAMINONun muß er/ich fort!

PAMINASo mußt du fort!

TAMINOPamina, lebe wohl!

PAMINATamino, lebe wohl!

SARASTRO Nun eile fort! Dich ruft dein Wort!Die Stunde schlägt!Wir sehn uns wieder!

TAMINO UND PAMINAO goldne Ruhe! Kehre wieder!Lebe wohl! (Entfernen sich)

Wolfgang Amadeus Mozart

159158

[Dialogo]

SCENA VENTIDUESIMA

Papageno.

PAPAGENO(da fuori)Tamino! Tamino! Vuoi dunque abbando-narmi del tutto?(cerca dentro)Se solo sapessi almeno dove mi trovo. -Tamino! Tamino! - Per quanto io viva,non starò più lontano da te - solo perstavolta, non abbandonare il tuo poverocompagno di viaggio!(giunge alla porta, attraverso la quale Taminoè stato condotto via)

UNA VOCE(grida)Indietro!(Poi un tuono; il fuoco divampa uscendo dallaporta; forte accordo)

PAPAGENODèi misericordiosi! - Dove mi dirigo? Sesolo sapessi dove sono entrato.

(va alla porta donde era venuto)

LA VOCEIndietro!(Tuono, fuoco e accordo come sopra)

PAPAGENOOra non posso andare né indietro, néavanti.(piange)Forse alla fine dovrò persino morir difame - Ben mi sta! - Perché mi sonofatto coinvolgere?

SCENA VENTITREESIMA

Secondo sacerdote con la sua piramide,Papageno.

SECONDO SACERDOTEUomo! tu avresti meritato di vagare persempre nei tetri baratri della terra; gli dèi

[Dialog]

ZWEIUNDZWANZIGSTER AUFTRITT

Papageno.

PAPAGENO(von außen)Tamino! Tamino! - Willst du mich denngänzlich verlassen?(er sucht herein)Wenn ich nur wenigstens wüßte, wo ichwäre. - Tamino! - Tamino! Solang ichlebe, bleib’ ich nicht mehr von dir - nurdiesmal verlaß mich armenReisegefährten nicht!(er kommt an die Türe, wo Tamino abgeführtworden ist)

EINE STIMME(ruft)Zurück!(Dann ein Donnerschlag; das Feuer schlägtzur Tür heraus; starker Akkord)

PAPAGENOBarmherzige Götter! - Wo wend’ ichmich hin? Wenn ich nur wüßte, wo ichhereinkam.(er kommt an die Türe, wo er hereinkam)

DIE STIMME Zurück!(Donner und Feuer and Akkord wie oben)

PAPAGENONun kann ich weder zurück, noch vor-wärts!(weint)Muß vielleicht am Ende gar verhungern! - Schon recht! - Warum bin ich mitgereist?

DREIUNDZWANZIGSTER AUFTRITT

Zweiter Priester mit seiner Pyramide,Papageno.

ZWEITER PRIESTERMensch! du hättest verdient, auf immerin finstern Klüften der Erde zu wandern;

Die Zauberflöte

clementi tuttavia ti condonano la puni-zione. - Ma per contro non proverai maii piaceri celesti degli iniziati.

PAPAGENOEmbè, ci saranno certo anche altri nellemie condizioni. - Per quanto mi riguar-da, il piacere più grande sarebbe ora unbuon bicchiere di vino.

SECONDO SACERDOTEDunque non hai alcun desiderio in que-sto mondo?

PAPAGENOPer ora no.

SECONDO SACERDOTESarai servito! -(esce)

(Subito dal suolo giunge una grossa coppa,piena di vino rosso)

PAPAGENOUrrà! è già qui! (beve)Magnifico! - Celestiale! - Divino! - Ah!ora sono così soddisfatto che vorrei vola-re fino al sole, se avessi le ali. - Ah! - misento tutto strano attorno al cuore! - Iovorrei - desidererei - sì, ma cosa?

[20.Aria]

(suona i campanelli)Una fanciulla o una donnettaVorrebbe Papageno per sé!Oh, una delicata colombellaSarebbe per me la beatitudine!

Allora berrei e mangerei di gusto,Allora potrei misurarmi coi principi,Godermi la vita al par di un saggioE sentirmi come nell’Elisio.

- die gütigen Götter aber entlassen derStrafe dich. - Dafür aber wirst du dashimmlische Vergnügen der Eingeweihtennie fühlen.

PAPAGENOJe nun, es gibt ja noch mehr Leute mei-nesgleichen! - Mir wäre jetzt ein gutGlas Wein das größte Vergnügen.

ZWEITER PRIESTERSonst hast du keinen Wunsch in dieserWelt?

PAPAGENOBis jetzt nicht.

ZWEITER PRIESTERMan wird dich damit bedienen! -(ab)

(Sogleich kommt ein großer Becher, mit rotemWein angefüllt, aus der Erde)

PAPAGENOJuchhe! da ist er ja schon! -(trinkt)Herrlich! - Himmlisch! - Göttlich! - Ha!ich bin jetzt so vergnügt, daß ich bis zurSonne fliegen wollte, wenn ich Flügelhätte! - Ha! - mir wird ganz wunderlichums Herz! - Ich möchte - ich wünschte- ja, was denn?

[20.Aria]

(schlägt das Glockenspiel)Ein Mädchen oder WeibchenWünscht Papageno sich!O so ein sanftes TäubchenWär’ Seligkeit für mich!

Dann schmeckte mir Trinken und Essen,Dann könnt’ ich mit Fürsten mich messen,Des Lebens als Weiser mich freun,Und wie im Elysium sein.

Wolfgang Amadeus Mozart

Una fanciulla o una donnettaVorrebbe Papageno per sé!Oh, una delicata colombellaSarebbe per me la beatitudine!

Possibil che non piaccia a nessunaDi tutte quelle deliziose fanciulle?Almeno una mi aiuti a uscir da questo

[stato,Altrimenti mi affliggerò fino a morire.

Una fanciulla o una donnettaVorrebbe Papageno per sé!Oh, una delicata colombellaSarebbe per me la beatitudine!

Se nessuna mi accorderà amore,Allor l’ardore mi consumerà,Ma se mi bacia una bocca femminile,Allora io son già di nuovo guarito!

[Dialogo]

SCENA VENTIQUATTRESIMA

La vecchia, che danza e nello stesso tempo siappoggia al suo bastone; Papageno.

DONNAEccomi qui, angelo mio!

PAPAGENOTi sei impietosita di me?

DONNASì, angelo mio!

PAPAGENOUna vera fortuna!

DONNASe tu mi prometti di rimanermi semprefedele, allora vedrai quanto teneramente tiamerà la tua mogliettina.

PAPAGENOMa non così in fretta, angelo caro! - Unpatto siffatto richiede una certa rifles-sione.

Ein Mädchen oder WeibchenWünscht Papageno sich!O so ein sanftes TäubchenWär’ Seligkeit für mich!

Ach kann ich denn keiner von allenDen reizenden Mädchen gefallen?Helf ’ eine mir nur aus der Not,

Sonst gräm’ ich mich wahrlich zu Tod.

Ein Mädchen oder WeibchenWünscht Papageno sich!O so ein sanftes TäubchenWär’ Seligkeit für mich!

Wird keine mir Liebe gewähren,So muß mich die Flamme verzehren,Doch küßt mich ein weiblicher Mund,So bin ich schon wieder gesund.

[Dialog]

VIERUNDZWANZIGSTER AUFTRITT

Die Alte, tanzend und auf ihren Stock dabeisich stützend; Papageno.

WEIBDa bin ich schon, mein Engel!

PAPAGENODu hast dich meiner erbarmt?

WEIBJa, mein Engel!

PAPAGENODas ist ein Glück!

WEIBUnd wenn du mir versprichst, mir ewigtreu zu bleiben, dann sollst du sehen, wiezärtlich dein Weibchen dich lieben wird.

PAPAGENONur nicht so hastig, lieber Engel! - Soein Bündnis braucht doch auch seineÜberlegung.

Die Zauberflöte

DONNAPapageno, io ti consiglio di non esitare. -La tua mano, o tu resterai per sempre quiimprigionato.

PAPAGENOImprigionato?

DONNAAcqua e pane saranno il tuo cibo quoti-diano. - Dovrai vivere senza amici esenza amiche, e rinunciare per sempre almondo. -

PAPAGENOBere acqua? - Rinunciare al mondo? -No, in tal caso preferisco prendere unavecchia che niente del tutto. - Ebbene,hai qui la mia mano, con l’assicurazioneche ti rimarrò sempre fedele,(fra sé)finché non ne vedrò una più bella.

DONNATu lo giuri?

PAPAGENOSì, io lo giuro!(La donna si muta in una giovane, vestitaesattamente come Papageno)

PAPAGENOPa-Pa-Papagena! -(la vuole abbracciare)

SCENA VENTICINQUESIMA

Secondo sacerdote, detti.

SECONDO SACERDOTE(la prende in fretta per la mano)Vattene via, giovane donna, egli non èancora degno di te!(la trascina dentro, Papageno vuole seguirla)Indietro, ti dico, o trema! -

PAPAGENOPrima ch’io mi ritiri, la terra mi deveinghiottire.(egli sprofonda)Oh dèi!

WEIBPapageno, ich rate dir, zaudre nicht. -Deine Hand, oder du bist auf immer hiereingekerkert.

PAPAGENOEingekerkert?

WEIBWasser und Brot wird deine täglicheKost sein. - Ohne Freund, ohneFreundin mußt du leben, und der Weltauf immer entsagen. -

PAPAGENOWasser trinken? - Der Welt entsagen? -Nein, da will ich doch lieber eine Altenehmen, als gar keine. - Nun, da hast dumeine Hand, mit der Versicherung, daßich dir immer getreu bleibe,(für sich)solang ich keine Schönere sehe.

WEIBDas schwörst du?

PAPAGENOJa, das schwör’ ich!(Das Weib verwandelt sich in ein junges Weib,welches ebenso gekleidet ist wie Papageno)

PAPAGENOPa-Pa-Papagena! -(er will sie umarmen)

FÜNFUNDZWANZIGSTER AUFTRITT

Zweiter Priester,Vorige.

ZWEITER PRIESTER(nimmt sie hastig bei der Hand)Fort mit dir, junges Weib! Er ist deinernoch nicht würdig.(er schleppt sie hinein, Papageno will nach)Zurück, sag ich! oder zittre! -

PAPAGENOEh’ ich mich zurückziehe, soll die Erdemich verschlingen.(er sinkt hinab)O ihr Götter!

Wolfgang Amadeus Mozart

161160

La scena si muta in un piccolo giardino.

[21. Finale]

SCENA VENTISEIESIMA

I tre fanciulli giungono dall’alto.

I TRE FANCIULLIPresto ad annunciare il giornoIl sole splenderà sulla via dorata,Presto la superstizione scomparirà,Presto l’uomo saggio vincerà! -

Oh cara quiete, scendi quaggiù,Torna di nuovo nei cuori degli uominiAllora la terra sarà un regno dei cieli,Ed i mortali uguali agli dèi.

PRIMO FANCIULLOEhi guardate, la disperazione straziaPamina!

SECONDO E TERZO FANCIULLOMa dov’è?

PRIMO FANCIULLOÈ fuor di senno! -

I TRE FANCIULLILa strazia il dolore dell’amore respinto.Portiamo consolazione alla poveretta! -Veramente, la sua sorte ci sta a cuore!Oh fosse qui ora il suo giovane! -

Ella viene! mettiamoci da parte,Così vediamo cosa fa.(si fanno da parte)

SCENA VENTISETTESIMA

Pamina, detti.

PAMINA(fuori di sé, con un pugnale; al pugnale)

Ebbene sei tu il mio sposo -Con te concludo la mia pena!

Das Theater verwandelt sich in einen kurzenGarten.

[21. Finale]

SECHSUNDZWANZIGSTER AUFTRITT

Die drei Knaben fahren herunter.

DIE DREI KNABENBald prangt, den Morgen zu verkünden,Die Sonn’ auf gold’ner Bahn -Bald soll der Aberglaube schwinden,Bald siegt der weise Mann! -

O holde Ruhe, steig hernieder,Kehr in der Menschen Herzen wieder;Dann ist die Erd’ ein Himmelreich,Und Sterbliche den Göttern gleich.

ERSTER KNABEDoch seht,Verzweiflung quält Paminen! -

ZWEITER UND DRITTER KNABEWo ist sie denn?

ERSTER KNABESie ist von Sinnen! -

DIE DREI KNABENSie quält verschmähter Liebe Leiden,Laßt uns der Armen Trost bereiten! -Fürwahr, ihr Schicksal geht uns nah!O wäre nur ihr Jüngling da! -

Sie kommt! laßt uns bei Seite gehn,Damit wir, was sie mache, sehn.(gehn beiseite)

SIEBENUNDZWANZIGSTER AUFTRITT

Pamina,Vorige.

PAMINA (halb wahnwitzig, mit einem Dolch; zumDolch)Du also bist mein Bräutigam? -Durch dich vollend’ ich meinen Gram! -

Die Zauberflöte

I TRE FANCIULLI(a parte)Quali parole oscure sta dicendo! -La poveretta è presso a follia! -

PAMINAPazienta, mio caro, io sono tua,E presto saremo sposi! -

I TRE FANCIULLI(a parte)La pazzia imperversa nel suo cervello -Le si legge in fronte il suicidio! -(a Pamina)Cara fanciulla, guardaci!

PAMINAIo voglio morire - poiché l’uomoChe giammai posso odiare,Ha potuto abbandonare la sua amata! -(indicando il pugnale)Me l’ha dato mia madre -

I TRE FANCIULLIDio ti punirà per il suicidio.

PAMINAMeglio morire per questo acciaio,Che rovinarsi per pene d’amore. -Madre! per tua causa io soffro,E la tua maledizione m’insegue!

I TRE FANCIULLIFanciulla! vuoi venire con noi?

PAMINASì, la misura del dolore è piena!Bugiardo giovane, addio!Guarda, Pamina muore per te:Questo acciaio mi uccida! -(vuole colpirsi)

I TRE FANCIULLI(le fermano la mano)Ah infelice! ferma!Se il tuo giovane vedesse ciò,Morirebbe di dolore,Poiché egli ama solo te. -

DIE DREI KNABEN(beiseite)Welch dunkle Worte sprach sie da! -Die Arme ist dem Wahnsinn nah! -

PAMINA Geduld! mein Trauter, ich bin dein -Bald werden wir vermählet sein! -

DIE DREI KNABEN(beiseite)Wahnsinn tobt ihr im Gehirne -Selbstmord steht auf ihrer Stirne! -(zu Pamina)Holdes Mädchen, sieh uns an!

PAMINA Sterben will ich - weil der Mann,Den ich nimmermehr kann hassen,Seine Traute kann verlassen! -(auf den Dolch zeigend)Dies gab meine Mutter mir -

DIE DREI KNABENSelbstmord strafet Gott an dir. -

PAMINA Lieber durch dies Eisen sterben,Als durch Liebesgram verderben! -Mutter! durch dich leide ich,Und dein Fluch verfolget mich!

DIE DREI KNABENMädchen! willst du mit uns gehn?

PAMINA Ja, des Jammers Maß ist voll!Falscher Jüngling, lebe wohl!Sieh, Pamina stirbt durch dich:Dieses Eisen töte mich! -(will sich erstechen)

DIE DREI KNABEN(halten ihr den Arm)Ha Unglückliche, halt ein!Sollte dies dein Jüngling sehen,Würde er vor Gram vergehen,Denn er liebet dich allein. -

Wolfgang Amadeus Mozart

PAMINA(si riprende)Cosa? egli sentiva amore per me?E mi nascondeva i suoi impulsi -Volgeva il suo viso lontano da me?Perché non mi diceva niente?

I TRE FANCIULLIQuesto noi dobbiamo tacerlo,Pure vogliamo mostrartelo,E tu vedrai con stupore,Che egli ti ha consacrato il suo cuoreE che per te non teme la morte!

PAMINAConducetemi da lui, io desidero vederlo.

I TRE FANCIULLIVieni, noi vogliamo andare da lui.

TUTTIDue cuori, che ardono d’amore,La debolezza umana non può dividere. -

Sprecata è la fatica dei nemici,Perché gli dèi li proteggono.(escono)

La scena si muta in due grandi montagne;nell’una c’è una cascata, da dove si sente sibi-lare e scrosciare l’acqua; l’altra vomita fuoco;ogni montagna ha un’inferriata, da dove siintravedono fuoco e acqua; là, dove arde ilfuoco, l’orizzonte deve essere rosso chiaro, edove c’è l’acqua, si trova una nebbia nera. Lequinte sono rocce, ogni quinta si chiude conuna porta di ferro.

SCENA VENTOTTESIMA

Tamino è vestito leggero, senza sandali. Dueuomini con corazza nera introducono Tamino.Sui loro elmi arde il fuoco. Gli leggono lascritta trasparente che è su una piramide.Questa piramide sta nel mezzo, proprio incima, accanto all’inferriata.

PAMINA (erholt sich)Was? er fühlte Gegenliebe?Und verbarg mir seine Triebe -Wandte sein Gesicht vor mir?Warum sprach er nicht mit mir? -

DIE DREI KNABENDieses müssen wir verschweigen,Doch wir wollen dir ihn zeigen,Und du wirst mit Staunen sehn,Daß er dir sein Herz geweihtUnd den Tod für dich nicht scheut!

PAMINA Führt mich hin, ich möcht’ ihn sehn.

DIE DREI KNABENKomm, wir wollen zu ihm gehn.

ALLEZwei Herzen, die von Liebe brennen,Kann Menschenohnmacht niemals

[trennen. -Verloren ist der Feinde Müh’,Die Götter selbsten schützen sie.(gehen ab)

Das Theater verwandelt sich in zwei großeBerge; in dem einen ist ein Wasserfall, worinman Sausen und Brausen hört; der andrespeit Feuer aus; jeder Berg hat ein durchbrochenes Gitter, worin man Feuer und Wasser sieht; da, wo das Feuer brennt,muß der Horizont hellrot sein, und wo dasWasser ist, liegt schwarzer Nebel. Die Szenen sind Felsen, jede Szene schließt sichmit einer eisernen Tür.

ACHTUNDZWANZIGSTER AUFTRITT

Tamino ist leicht angezogen, ohne Sandalen.Zwei schwarz geharnischte Männer führenTamino herein.Auf ihren Helmen brenntFeuer. Sie lesen ihm die transparente Schriftvor, welche auf einer Pyramide geschriebensteht. Diese Pyramide steht in der Mitte ganzin der Höhe, nahe dem Gegitter.

Die Zauberflöte

I DUE ARMIGERI

Chi percorre questa strada irta di [fatiche,

Si purifica con fuoco, acqua, aria e [terra;

Se saprà vincere la paura della morte,

Balzerà dalla terra verso il cielo!Illuminato, sarà allora in gradoDi dedicarsi completamente al culto

[di Iside.

TAMINONon mi spaventa morte alcuna ad agir da

[uomo,A continuare sulla strada della virtù! -Aprite a me le porte della paura -Io tento lieto il percorso ardito. -(vuole andare)

PAMINA(da dentro)Tamino, ferma! ti devo vedere!

TAMINOCosa sento? la voce di Pamina? -

I DUE ARMIGERI

Sì, sì, è la voce di Pamina! -

TAMINO E I DUE ARMIGERIOh me/te felice, ora lei può venir con

[me/te,Ora nessun destino ci/vi dividerà più,

Anche se la morte fosse segnata.

TAMINOMi è concesso parlare con lei? -

I DUE ARMIGERI

Ti è concesso parlare con lei!

DIE ZWEI GEHARNISCHTENMÄNNERDer, welcher wandert diese Straße voll

[Beschwerden,Wird rein durch Feuer,Wasser, Luft

[und Erden.Wenn er des Todes Schrecken

[überwinden kann,Schwingt er sich aus der Erde himmelan!Erleuchtet wird er dann im Stande sein,Sich den Mysterien der Isis ganz zu

[weih’n.

TAMINOMich schreckt kein Tod, als Mann zu

[handeln,Den Weg der Tugend fortzuwandeln! -Schließt mir die Schreckenspforten auf -Ich wage froh den kühnen Lauf. -(will gehen)

PAMINA(von innen)Tamino halt! ich muß dich sehn!

TAMINOWas hör’ ich? Paminens Stimme? -

DIE ZWEI GEHARNISCHTENMÄNNERJa ja, das ist Paminens Stimme! -

TAMINO UND DIE ZWEI GEHAR-NISCHTEN MÄNNERWohl mir/dir, nun kann sie mit mir/dir

[gehn!Nun trennet uns/euch kein Schicksal

[mehr,Wenn auch der Tod beschieden wär’.

TAMINOIst mir erlaubt mit ihr zu sprechen?

DIE ZWEI GEHARNISCHTENMÄNNEREr ist erlaubt mit ihr zu sprechen!

Wolfgang Amadeus Mozart

163162

TAMINO E I DUE ARMIGERIQuale gioia, quando ci/vi rivedremo,

Andare nel Tempio mano nella mano.Una donna che non teme notte e morte

È degna, e viene iniziata.(La porta si apre,Tamino e Pamina si abbrac-ciano)

PAMINATamino mio! Oh qual felicità!

TAMINOPamina mia! Oh qual felicità!Ecco le porte della paura,Che minacciano difficoltà e morte.

PAMINAIn ogni luogoStarò al tuo fianco.Io stessa ti conduco,L’amore mi guidi!(lo prende per mano)

Esso sa cospargere il cammino di rose,Giacché le rose son sempre assieme a

[spine.Comincia a suonare il flauto magico,Ci proteggerà nel nostro cammino.Lo intagliò in un’ora magicaMio padre dalla radice più profondaDella quercia millenaria,Fra lampi e tuoni, tempesta e scrosci. -

Ora vieni e comincia a suonarlo!Ci guiderà nel difficile cammino.

TAMINO, PAMINA E I DUE ARMIGERIGrazie alla potenza della musica

[camminiamo/camminateLieti attraverso la notte tetra della morte.(Le porte vengono richiuse pesantemente die-tro di loro; si vedono Tamino e Pamina proce-dere; si ode crepitio di fiamme e ulular divento, talora anche il suono d’un cupo tuono e

TAMINO UND DIE ZWEI GEHAR-NISCHTEN MÄNNERWelch Glück, wenn wir uns/euch

[wiedersehn,Froh Hand in Hand in Tempel gehn.Ein Weib, das Nacht und Tod nicht

[scheut,Ist würdig und wird eingeweiht.(Die Türe wird aufgemacht,Tamino undPamina umarmen sich)

PAMINA Tamino mein! o welch ein Glück!

TAMINO Pamina mein! o welch ein Glück!Hier sind die Schreckenspforten,Die Not und Tod mir dräun.

PAMINA Ich werde aller OrtenAn deiner Seite sein -Ich selbsten führe dich -Die Liebe leite mich! -(nimmt ihn bei der Hand)

Sie mag den Weg mit Rosen streun,Weil Rosen stets bei Dornen sein.

Spiel du die Zauberflöte an,Sie schütze uns auf unsrer Bahn.Es schnitt in einer ZauberstundeMein Vater sie aus tiefstem GrundeDer tausendjähr’gen Eiche aus,Bei Blitz und Donner - Sturm und

[Braus. -Nun komm und spiel die Flöte an!Sie leite uns auf grauser Bahn.

TAMINO, PAMINA UND DIE ZWEIGEHARNISCHTEN MÄNNERWir wandeln/Ihr wandelt durch des

[Tones MachtFroh durch des Todes düstre Nacht.(Die Türen werden nach ihnen zugeschlagen;man sieht Tamino und Pamina wandern; manhört Feuergeprassel und Windesgeheul,manchmal auch den Ton eines dumpfen

Die Zauberflöte

rumore d’acqua.Tamino suona il suo flauto.Appena essi escono dal fuoco, si abbracciano erimangono al centro della scena)

TAMINO E PAMINACamminammo attraverso lingue di

[fuoco,Combattemmo con coraggio il pericolo,Il tuo suono sia protezione tra i flutti,Così come lo fu nel fuoco.

(Tamino suona; si scorgono scendere e dopobreve tempo risalire nuovamente; subito s’apreuna porta; si vede l’entrata di un tempio,risplendente di luce. Silenzio solenne. Questascena deve rappresentare il più perfetto splen-dore. D’un tratto attacca il Coro, fra trombe etimpani. Ma prima:)

TAMINO E PAMINADèi, quale istante!La fortuna di Iside ci è vicina! -

COROTrionfo! trionfo! tu, nobile coppia,Tu hai vinto il pericolo!La consacrazione di Iside ora è tua!Venite! entrate nel tempio!(Tutti escono)

La scena si muta nuovamente nel giardino diprima.

SCENA VENTINOVESIMA

Papageno; poi i tre fanciulli, Papagena.

PAPAGENO(zufola)Papagena! Papagena! Papagena!(zufola)Mogliettina! colombella! mia bellezza! -Inutile! - Ah! ella è perduta!Io già son nato alla sfortuna! -Ho chiacchierato - e questo era male,E perciò mi sta proprio bene! -

Donners, und Wassergeräusch.Tamino blästseine Flöte. Sobald sie vom Feuer herauskom-men, umarmen sie sich und bleiben in derMitte)

TAMINO UND PAMINAWir wandelten durch Feuergluten,

Bekämpften mutig die Gefahr,Dein Ton sei Schutz in Wasserfluten,So wie er es im Feuer war.

(Tamino bläst; man sieht sie hinuntersteigenund nach einiger Zeit wieder heraufkommen;sogleich öffnet sich eine Türe; man sieht einenEingang in einen Tempel, welcher hellbeleuchtet ist. Eine feierliche Stille. DieserAnblick muß den vollkommensten Glanzdarstellen. Sogleich fällt der Chor unterTrompeten und Pauken ein. Zuvor aber:)

TAMINO UND PAMINAIhr Götter, welch ein Augenblick!Gewähret ist uns Isis’ Glück! -

CHORTriumph,Triumph! du edles Paar,Besieget hast du die Gefahr!Der Isis Weihe ist nun dein!Kommt! tretet in den Tempel ein!(Alle ab)

Das Theater verwandelt sich wieder in denvorigen Garten.

NEUNUNDZWANZIGSTER AUFTRITT

Papageno; später die drei Knaben, Papagena.

PAPAGENO(pfeift)Papagena! Papagena! Papagena!(pfeift)Weibchen! Täubchen! meine Schöne! -Vergebens! Ach, sie ist verloren!Ich bin zum Unglück schon geboren! -Ich plauderte - und das war schlecht,Und drum geschieht es mir schon recht! -

Wolfgang Amadeus Mozart

Da quando ho assaggiato quel vino -Da quando ho visto quella bella ragazza,Ecco sento ardermi nel profondo del

[cuore,Ecco pizzica qui, ecco pizzica là.Papagena! fanciulla del cuore!Papagena! cara colombella!

È inutile, è perduta,Stanco son della mia vita!La morte pone fine all’amore,Quando nel cuore s’arde ancor così.(prende una corda dalla sua cintola)

Ecco, voglio adornare quest’albero,Legandomi il collo a lui,Giacché la vita non mi piace;Buona notte, mondo nero! -Poiché sei cattivo con me,E non mi mandi una bella bambina,La faccio finita, allora io muoio.Bella fanciulla, pensa a me! -

Se almeno una vorrà ancora impietosirsiDi me poveretto, prima ch’io m’appenda -Ebbene, per questa volta lascio perdere!Gridate solo Sì o No! -Nessuna mi ode, tutto tace!(si guarda intorno)Dunque è questo che volete!Papageno, sbrìgati!Poni fine alla tua esistenza!(si guarda intorno)

Ecco! io aspetto ancora che succeda,Finché si conti: uno, due, tre!…(si guarda intorno, zufola)Dunque orsù, è deciso!

Poiché niente mi trattiene,Buona notte, mondo bugiardo! (fa per impiccarsi)

I TRE FANCIULLI(giungono dall’alto)Ferma! Papageno, e sii assennato!Si vive solo una volta, ciò ti basti.

Seit ich gekostet diesen Wein -Seit ich das schöne Weibchen sah,So brennt’s im Herzenskämmerlein,

So zwicket’s hier, so zwicket’s da!Papagena! Herzensweibchen!Papagena! Liebes Täubchen!

’S ist umsonst, es ist vergebens,Müde bin ich meines Lebens!Sterben macht der Lieb’ ein End’,Wenn’s im Herzen noch so brennt.(nimmt einen Strick von seiner Mitte)

Diesen Baum da will ich zieren,Mir an ihm den Hals zuschnüren,Weil das Leben mir mißfällt;Gute Nacht, du schwarze Welt! -Weil du böse an mir handelst,Mir kein schönes Kind zubandelst,So ist’s aus, so sterbe ich.Schöne Mädchen, denkt an mich! -

Will sich eine um mich Armen,Eh’ ich hänge, noch erbarmen -Wohl, so laß’ ich’s diesmal sein!Rufet nur, Ja, oder Nein. -Keine hört mich! alles stille!(sieht sich um)Also ist es euer Wille!Papageno frisch hinauf,Ende deinen Lebenslauf.(sieht sich um)

Nun! ich warte noch! es sei -Bis man zählet: eins, zwei, drei!…(sieht sich um, pfeift)Nun wohlan! es bleibt dabei!

Weil mich nichts zurücke hält,Gute Nacht, du falsche Welt!(will sich hängen)

DIE DREI KNABEN(fahren herunter)Halt ein! o Papageno, und sei klug!Man lebt nur einmal, dies sei dir genug!

Die Zauberflöte

PAPAGENOAvete un bel parlare, ben da scherzare;Ma se vi ardesse il cuore come a me,

Andreste anche voi in cerca di ragazze.

I TRE FANCIULLIAllora fai risuonare i tuoi campanelli,Essi ti porteranno la tua mogliettina.

PAPAGENOChe stupido, ho dimenticato l’aggeggio

[magico! -(prende fuori il suo strumento)Risuona, cassettina, risuona!Io devo vedere la mia cara fanciulla.

(I tre fanciulli corrono alla loro macchinavolante e portano fuori la donna)

Suonate, campanelli, suonate!Conducete qui la mia fanciulla! -Suonate, campanelli, suonate!Portate qui la mia mogliettina!

I TRE FANCIULLIOra, Papageno, guàrdati attorno!

(Partono. - Papageno si guarda intorno;entrambi hanno una recitazione comica duran-te il ritornello)

PAPAGENOPa-Pa-Pa-Pa-Papagena!

PAPAGENAPa-Pa-Pa-Pa-Papageno!

PAPAGENOMi sei data ora completamente? -

PAPAGENA Ti son data ora completamente.

PAPAGENOAllora, sii dunque la mia cara mogliettina!

PAPAGENOIhr habt gut reden, habt gut scherzen;Doch brennt’ es euch, wie mich im

[Herzen,Ihr würdet auch nach Mädchen gehn.

DIE DREI KNABENSo lasse deine Glöckchen klingen,Dies wird dein Weibchen zu dir bringen.

PAPAGENOIch Narr vergaß der Zauberdinge! -

(nimmt sein Instrument heraus)Erklinge Glockenspiel, erklinge,Ich muß mein liebes Mädchen sehn!

(Die drei Knaben laufen die zu ihremFlugwerk und bringen das Weib heraus)

Klinget Glöckchen klinget,Schafft mein Mädchen her! -Klinget Glöckchen klinget,Bringt mein Weibchen her! -

DIE DREI KNABENNun, Papageno, sieh dich um!

(Sie fahren auf. - Papageno sieht sich um;beide haben unter dem Ritornell komischesSpiel)

PAPAGENOPa-Pa-Pa-Pa-Papagena!

PAPAGENAPa-Pa-Pa-Pa-Papageno!

PAPAGENOBist du mir nun ganz gegeben? -

PAPAGENANun bin ich dir ganz gegeben.

PAPAGENONun so sei mein liebes Weibchen!

Wolfgang Amadeus Mozart

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PAPAGENAAllora, sii dunque il colombello del mio

[cuore!

A DUEQuale gioia sarà,Se gli dèi ci terranno cariE manderanno bambini al nostro amore,Tanti cari piccoli bambinelli!

PAPAGENOPrima un piccolo Papageno!

PAPAGENA Poi una piccola Papagena!

PAPAGENOPoi di nuovo un Papageno!

PAPAGENAPoi di nuovo una Papagena!

A DUEÈ la cosa più bella,Se tanti/e e tanti/e Papageni/eSaranno la benedizione dei genitori.(escono entrambi)

SCENA TRENTESIMA

Il moro, la Regina con tutte le sue dame giun-gono da entrambe le botole; portano in manofiaccole nere.

MONOSTATO, LA REGINA E LE TRE DAMEMa zitti, zitti, zitti, zitti!Tra poco penetriamo nel Tempio.

MONOSTATOPerò, Regina! mantieni la parola! Sii leale!Tua figlia deve essere mia sposa! -

REGINAIo mantengo la parola! è mia volontà:Mia figlia sarà tua sposa!

LE TRE DAMESua figlia sarà tua sposa!(S’ode un tuono cupo e rumore d’acqua)

PAPAGENANun so sei mein Herzenstäubchen!

BEIDEWelche Freude wird das sein,Wenn die Götter uns bedenken,Unsrer Liebe Kinder schenken,So liebe, kleine Kinderlein!

PAPAGENOErst einen kleinen Papageno!

PAPAGENADann eine kleine Papagena!

PAPAGENODann wieder einen Papageno!

PAPAGENADann wieder eine Papagena!

BEIDEEs ist das höchste der Gefühle,Wenn viele, viele Papageno/ PapagenaDer Eltern Segen werden sein.(beide ab)

DREIßIGSTER AUFTRITT

Der Mohr, die Königin mit allen ihrenDamen kommen von beiden Versenkungen; sietragen schwarze Fackeln in der Hand.

MONOSTATOS, DIE KÖNIGINUND DIE DAMENNur stille! stille! stille! stille!Bald dringen wir im Tempel ein!

MONOSTATOS Doch, Fürstin! halte Wort! erfülle! Dein Kind muß meine Gattin sein! -

KÖNIGIN Ich halte Wort! es ist mein Wille,Mein Kind soll deine Gattin sein!

DIE DREI DAMENIhr Kind soll deine Gattin sein!(Man hört dumpfen Donner undWassergeräusch)

Die Zauberflöte

MONOSTATOMa silenzio, io sento un rumore tremendo,Come di tuoni e cascate. -

REGINA E LE TRE DAMESì, questo rumore è spaventosoCome eco di tuono lontano! -

MONOSTATOOra si trovano nelle sale del Tempio.

TUTTILà li vogliamo sorprendere,Cancellare i bigotti dalla Terra Con fiamme infuocate e spada potente!

LE TRE DAME E MONOSTATO(in ginocchio)A te, grande Regina della Notte,La nostra vendetta sia portata in offerta!(Tuoni, lampi, tempesta)

MONOSTATO, LA REGINA E LE TRE DAMEAnnientata, annullata è la nostra forza,

Noi tutti precipitiamo nella notte eterna! -(sprofondano)

Tosto l’intera scena si trasforma in un sole.

SCENA ULTIMA

Sarastro sta in alto;Tamino, Pamina, entrambiin abito sacerdotale.Accanto a loro i sacerdotiegizi da entrambi i lati. I tre fanciulli reggonofiori.

SARASTROI raggi del sole dissipano la notte,

Annullano il potere carpito con frode [da ipocriti.

CORO DI SACERDOTISia salve a voi consacrati!Voi penetraste attraverso la notte!

MONOSTATOS Doch still, ich höre schrecklich Rauschen,Wie Donnerton und Wasserfall. -

KÖNIGIN UND DIE DREI DAMENJa, fürchterlich ist dieses Rauschen,Wie fernen Donners Widerhall! -

MONOSTATOS Nun sind sie in des Tempels Hallen.

ALLEDort wollen wir sie überfallen,Die Frömmler tilgen von der Erd’Mit Feuersglut und mächt’gem Schwert!

DIE DREI DAMENUND MONOSTATOS(kniend)Dir, große Königin der Nacht,Sei unsrer Rache Opfer gebracht!(Donner, Blitz, Sturm)

MONOSTATOS, KÖNIGIN UND DIE DREI DAMENZerschmettert, zernichtet ist unsere

[Macht,Wir alle gestürzet in ewige Nacht! -(sie versinken)

Sogleich verwandelt sich das ganze Theater ineine Sonne.

LETZTER AUFTRITT

Sarastro steht erhöht;Tamino, Pamina, beidein priesterlicher Kleidung. Neben ihnen dieägyptischen Priester auf beiden Seiten. Diedrei Knaben halten Blumen.

SARASTRODie Strahlen der Sonne vertreiben die

[Nacht,Zernichten der Heuchler erschlichene

[Macht.

CHOR VON PRIESTERNHeil sei euch Geweihten!Ihr dränget durch Nacht!

Wolfgang Amadeus Mozart

Sia grazie a te, Osiride!Si rechi grazie a te, Iside!

La fermezza ha vinto,E incorona quale premioLa bellezza e la saggezzaCon lode eterna!

Dank sei dir, Osiris!Dank dir Isis gebracht!

Es siegte die StärkeUnd krönet zum LohnDie Schönheit und WeisheitMit ewiger Kron’!

Die Zauberflöte