il Bianconero - Attiva-Mente

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il Bianco nero 9 gennaio 2011 - anno 1 - numero 10 - copia omaggio ORGANO UFFICIALE CESENA CALCIO Cesena Since 1940 Cesena- Genoa domenica 9 ore 15,00

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il Bianconero9 gennaio 2011 - anno 1 - numero 10 - copia omaggio organo ufficiale cesena calcio

Cesena Since 1940

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fotoVittorio Calbucci

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il Bianconero9 gennaio 2011 - anno 1 - numero 10 - copia omaggio organo ufficiale cesena calcio

Cesena Since 1940

cesena-genoadomenica 9 ore 15,00

periodico sportivo bianconeroAutorizzazione in corso di registrazione editore e direttore responsabileAndrea Agostini

in copertina:Jimenez, autore del gol vincentecol Cagliari, contrastato dall’ex bianconero Biondini

Via Terni 35, San Vittore - Cesena (FC)tel. 0547.660468

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via IX Febbraio 70 - tel. 0547.28620

Con ancora negli occhi la sontuosa vittoria contro il Cagliari e smaltite le scorie di un pausa campionato in verità con-sacrata al lavoro, il Cesena torna al centro del ring per

la sfida vibrante contro il Genoa. Sono state “vacanze” serene in casa Cesena dopo la flebo di fiducia iniettata dalla brillante prestazione contro il Cagliari. I tre punti, ottenuti dopo una par-tita giocata con grande personalità, hanno spazzato via la risma di polemiche che aveva ottenebrato il futuro bianconero dopo il derby perso col Bologna. Quei novanta minuti giocati contro i sardi, come hanno unanimemente riconosciuto tutti i critici, sono stati il compendio del grande lavoro effettuato in questi mesi da mister Ficcadenti, bravissimo a motivare il gruppo e a plasmarlo in un progetto tattico ordinato, spettacolare e, fi-nalmente, anche efficace. Certo, ancora una volta il saldo fra occasioni create e reti segnate non torna del tutto e c’è voluta la giocata da “globe trotter” di Jimenez per coronare una supe-riorità tattica devastante, ma al di là delle alzate d’ingegno dei singoli, nessuno ha messo in dubbio la legittimità di un succes-so che ha proiettato il Cesena in piena area salvezza. A spar-gere lapilli di ottimismo anche l’impeccabile performance del pacchetto difensivo che, al cospetto di un attacco di spaventosa prolificità, non ha rischiato praticamente nulla, chiudendo ogni spiffero ai celebrati bomber cagliaritani. Si diceva del Genoa, squadra alterna, capace di passare con disarmante disinvoltura da prove convincenti a black-out sconcertanti. I Grifoni, nel mer-cato di gennaio, hanno perso in difesa Ranocchia e il dettaglio non può passare inosservato, ma resta la bontà di un organico che ha nella tre quarti la sua arma più efficace e in Luca Toni il suo terminale più mortifero. Ci vorrà, come sempre, un Cesena da battaglia per riuscire a schienare un avversario decisamente più avvezzo ai palcoscenici della serie A, anche se - dopo 17 domeniche - il Cesena si è ormai scrollato di dosso la targa di matricola e, imparando dagli errori commessi, sembra offri-re oggi garanzie più solide anche sul piano dell’esperienza. La classifica, scongiurato il rischio di un gap che avrebbe potuto avere, soprattutto sul piano mentale, conseguenze deflagranti, è tornata ad essere positiva. Alle spalle dei romagnoli ci sono adesso tre squadre e tanto basta per ritenersi perfettamente in gioco per la salvezza, magari sperando che, là davanti, qualche squadra rallenti il passo, allargando il “club delle pericolanti”. Certo, indulgendo più al realismo che agli oroscopi, è probabile che ci sarà da soffrire fino all’ultima giornata, ma se dopo le in-coraggianti indicazioni emerse contro il Cagliari, il Cesena saprà dare continuità al suo rendimento, allora - chissà - non è detto che si debba trascorrere il 2011 perennemente sulla graticola. Nella sua ultima esibizione del Manuzzi, i tifosi si sono stretti attorno alla squadra, indossando per 90 minuti la maglia nume-ro dodici. Il dettaglio non è marginale, come dimostra la meta-morfosi di molti giocatori, che hanno giocato senza le pressioni smodate del risultato, esibendo grande serenità psicologica. La chiave dunque è tutta qui, nell’unità d’intenti di una squadra che, per ripetere le storiche gesta dell’anno appena concluso, ha bisogno come l’aria della spinta del suo pubblico. E allora, cari tifosi, scaldate l’ugola e cominciate ad urlare: la serie A si conquista in campo, ma anche in tribuna.

andrea agostini

parolo e Jimeneztandem di spinta bianconero

L’editoriale

Sull’asse Cesena - Genoa tante storie in comune tanto che, spulciando negli almanacchi del calcio, riunendo tutti i

giocatori che hanno vestito sia la casacca del Grifone che quella del Cavalluccio, si potrebbe assemblare una formazione (4-3-3) di grande livello: Micillo; Morabito, Franceschini, Biasi, Ambrogioni; Della Morte, Botta, Papa Waigo; Ciocci, Comandini, Greco. All. Ballardini

micillo: talentuoso portiere, esordisce in Se-rie A proprio con i rossoblu del mitico Franco Scoglio. Inizialmente relegato in panchina, la discontinuità tra i pali dell’ormai trenta-settenne mito ex juventino Stefano Tacconi, spingono “Il Professore” a puntare sull’allora ventitreenne. A fine stagione, dopo 18 presenze da titolare, viene girato al Cesena in Serie B: spinti dal capocannoniere Dario Hubner, i bianconeri disputano un buon campionato anche grazie al portiere di Vercelli, giungendo infine de-cimi.

morabito: una stagione al Cesena, una mez-za stagione al Genoa, dove a metà 2004 viene ceduto alla Reggina, squadra dove tra l’altro è nato e ha iniziato i primi passi da calciatore. Nelle file dei bianconeri, Morabito è tra i pro-

tagonisti della cavalcata quasi trionfale del Cesena dei miracoli 2005-2006 della coppia Castori-Gadda: squadra che arrivò a sfiorare la promozione ai playoff, eliminata solo dalla corrazzata Torino, che sarà poi la compagine che effettuerà il salto di categoria.

franceschini: 28 presenze da titolare e perno della difesa genoana nel campionato di serie B 1999-2000, nella scorsa trionfale stagione l’ex Reggina e Torino è stato acquistato da svincolato a campionato in corso dal Cesena, aumentando il peso specifico della rosa di Bi-soli e contribuendo anch’egli alla promozione in Serie A. Curiosità: la prima esperienza nella massima serie di un campionato di calcio non arriva nelle file di una squadra italiana, bensì nel 1996, quando faceva parte della rosa del glorioso Olympique Marsiglia.

biasi: il fido scudiero dell’ex allenatore del Cesena Bisoli, protagonista del recente dop-pio salto dalla C1 alla Serie A, è stato anche fino al mercato di riparazione della stagione 2006-2007 nella rosa del Genoa, Genoa che a fine stagione raggiungerà il terzo posto nel campionato di Serie B più nobile che si ricordi dietro a Juventus e Napoli e ottenendo dun-que la promozione. Attualmente nella rosa del Cagliari, la grande occasione di cimen-tarsi nella massima categoria ancora non è però arrivata.

ambrogioni: qualunque tifoso del Cesena ricorderà con nostalgia e affetto il nome di questo terzino destro, che da gregario per al-meno una partita si trasformò in protagonista. La partita in questione era la finale dei playoff di Serie C1 tra Lumezzane e appunto i bian-coneri, finale che sancì la promozione nella serie cadetta degli uomini di mister Castori

e consegnò alla storia del Cavalluccio alcuni dei ricordi più belli della storia recente. Dopo che la stagione successiva venne schierato da titolare per 32 volte nel Cesena in Serie B, tornò in C1 al Genoa dove fu giocatore cen-trale di un’altra promozione.

della morte: centrocampista esterno di clas-se e talento, bloccato in più di un’occasione da alcuni infortuni fisici che ne hanno pena-lizzato il rendimento. In effetti le presenze sia in Liguria, sotto contratto per due anni tra il 2003 e il 2005, e in Romagna dove fu nel 2006, sono in totale 29, con un non cer-to lusinghiero bottino di zero gol in tre anni. Non un rendimento all’altezza, dunque, di un giocatore che esordì a soli 18 anni in Serie A, e fece parte in due occasioni della nazionale Under 21.

botta: talento in forza al Vicenza, è stato pro-tagonista del doppio salto rossoblu dalla Se-rie C1 alla Serie A tra il 2005 e il 2007 con 36 presenze e due gol. L’anno successivo però non esordisce nella massima categoria, ma viene trasferito proprio al Cavalluccio: stagio-ne decisamente sfortunata per il Cesena, che rimedierà una cocente delusione e lo smacco di una nuova retrocessione in C1 in virtù di

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chiuso domenica

Quanti ex sull’asse Cesena-Genoa

micillo

ambrogioni

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Per l’affermazione dell’ideale sportivo e dei suoi valori

morali e culturali

cesenadi Maurizio Salvigni

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una classifica che vede i bianconeri all’ultimo posto.

papa Waigo: apprezzatissima ala offensiva in forza al Cesena tra il 2005 e il 2007, anni in cui i bianconeri furono autori di prestazio-ni sorprendenti nel campionato cadetto. Il “Papa” colleziona la bellezza di 73 presenze condite da ben 20 gol attirandosi le attenzioni di squadre importanti e blasonate. La prima di esse che riesce a mettere le mani sul gioiello del Cesena è proprio il Genoa: il giocatore se-negalese vi si trasferisce non ritrovando però la gloria che ci si aspettava, venendo dopo una sola stagione (e nove presenze) trasferito alla Fiorentina.

ciocci: promessa dell’Inter, la sua classe convinse addirittura Trapattoni a portarlo in prima squadra, dove però in tre anni non riuscì mai a sfondare in una squadra farcita

di campioni. Al Cesena finisce nella stagione 1990-1991, annata che purtroppo culmine-rà con la retrocessione in serie cadetta per i bianconeri: Ciocci però dimostra una verve realizzativa invidiabile, mettendo a segno ben 13 gol sui 28 totali di squadra, arrivando tra i primi dieci marcatori del campionato. Questo exploit convince l’Inter a riportare alla base il talento di casa: ma di nuovo Ciocci delude. Da lì in poi, una carriera da girovago che l’ha portato anche per un paio di stagioni in Ligu-ria tra le file rossoblù.

comandini: talentissimo virgulto cesenate, altro fulgido esempio della grande qualità del vivaio bianconero, ha terminato a soli 29 anni una carriera molto promettente per persistenti problemi fisici. Protagonista della promozione in B del Cesena nel 1997-1998 e della successiva salvezza, dopo un’annata da 20 gol al Vicenza viene notato nienteme-no che dal Milan, che sul giovane scommette fortissimo: i già citati problemi di infortuni però ne compromettono il rendimento, il Mi-lan lo cede all’Atalanta dove in tre anni mette a segno 7 gol. Nel 2004 arriva al Genoa: solo 10 presenze e 1 rete.

greco: anch’egli, come Franceschini, uno dei giocatori che ha rinforzato in corsa l’organi-co bianconero la scorsa stagione, quando si è capito che la promozione poteva non più essere un sogno irrealizzabile ma una splen-

dida realtà con alcuni innesti mirati. Mai stato un goleador di razza ma più una seconda punta, nel Cesena dello scorso cam-pionato si è trovato più volte ad agire da cen-travanti: 14 presenze e 3 gol il bottino. Nella sua carriera, a più riprese ha militato nelle file del Genoa. La stagione migliore in maglia rossoblu è quella di Serie B 2006-2007, la famigerata annata della promozione della compagine ligure dietro a Juventus e Napoli: per lui 30 presenze e 7 gol.

ballardini: attuale allenatore genoano, il mi-ster romagnolo ha mosso i primi passi proprio nel Cesena, di cui è stato istruttore giovanile dal 1993 al 1996 prima di trasferirsi da capo allenatore nella squadra della propria città di nascita, il Ravenna. Da lì al Milan e al Parma, sempre da allena-tore giovanile. Tecnico lanciatissimo dai risul-tati ottenuti a Cagliari nel 2007-2008, dove ottenne un’insperata salvezza, a Palermo nel 2008-2009, e con la Lazio la scorsa stagione dove, nonostante l’esonero, può fregiarsi del-la vittoria in Supercoppa italiana contro l’Inter di Jose Mourinho. Subentrato a Gasperini, in 5 giornate è riu-scito a portare nel carniere della classifica genoana ben 10 punti.ciocci

comandini

papa Waigo

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De Ponti, Shachner, Agostini, Silas: nel ta-bellino dei marcatori dei precedenti “all time” fra Cesena e Genoa passa in rasse-

gna una bella fetta di storia bianconera. In serie A, sull’erba amica della Fiorita prima e del Manuz-zi poi, sono sei le partite fra romagnoli e liguri e l’andamento, se si eccettua la sconfitta di misura del 10 ottobre 1982, obbedisce ad un equilibrio granitico: ben cinque delle sei partite disputate, infatti, si sono chiuse con il punteggio di 1-1. Nella massima serie, la prima sfida contro i Grifoni è datata 2 dicembre 1973. Il Cesena, appena pro-mosso in serie A e guidato in panchina dal “ser-gente di ferro” Gigi Radice, pareggia 1-1 con reti di Corso e Toschi. Da segnalare che, al termine di quel campionato, i genoani (battuti nel return-match del Luigi Ferraris per 2-1) retrocessero nella serie cadetta. Per incrociare nuovamente i guantoni con i rossoblù, il Cesena deve aspettare il 1° maggio del 1977 e, anche in quell’occasione, il match finì 1-1, con i sigilli del compianto Gil De Ponti e del bomber Oscar Damiani. In quell’occa-sione furono i bianconeri romagnoli, a fine cam-pionato, a retrocedere in serie B. Le due squadre tornarono ad affrontarsi il 7 febbraio 1982 e fu ancora 1-1: il Cesena passò in vantaggio con il bomber austriaco Walter Shachner, ma il Genoa pareggiò con Iachini. Il campionato successivo, il 10 ottobre 1982, il Cesena - allenato da Pippo Marchioro - fu sconfitto in casa dai liguri con un gol siglato da Antonelli, una sconfitta che - a conti fatti - contribuì a decretare, a fine campionato, la retrocessione del Cesena in serie B. La sfida si rinnovò nella stagione 89-90 e, anche in quell’oc-casione, si concluse con il “rituale” 1-1, firmato dalle reti di “Condor” Agostini e Fiorin. L’ultimo precedente risale a quasi 20 anni fa: il 21 apri-le 1991, Cesena e Genoa si divisero, per l’ultima volta, la posta in palio con tabellino tutto sudame-ricano: rete iniziale di Silas e pareggio genoano con Aguilera. A fine stagione, dopo un girone di ritorno disastroso, il Cesena retrocesse in serie B.

vittorio calbucci

Cesena-Genoa:i precedenti

serie a 1973/74 cesena-cagliari 1-1. ammoniaci, in azione offensiva, “spara” sul portiere

serie a 1981/82, 7 febbraio 1982, cesena-genoa 1-1. schachner autore del gol bianconero

serie a 1973/74, 2 dicembre 1973, cesena-genoa 1-1. savoldi ii, contrastato dall’ex di turnosidio corradi.

serie a 1990/91, 21 aprile 1991, cesena-genoa 1-1. il brasiliano silas,suo il gol dei cesenati.

Archivio storico Vittorio Calbucci

La squadra che vince

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Non tutti sanno che per partecipare alle competizioni Uefa occorre avere una licenza. Dal 2000 la Uefa ha imposto un sistema di certi-ficazione della qualità della gestione di una società di calcio profes-sionistica in tutti gli aspetti che la compongono: attività sportiva della prima squadra, attività giovanile, gestione dello stadio, organizzazione interna, gestione economico-finanziaria. In base a tale sistema, sono ammesse a partecipare alle Coppe Europee solo le società che, oltre ad avere conseguito il titolo sportivo nei rispettivi campionati nazio-nali, dimostreranno di essere in possesso di una serie di requisiti di natura sportiva, legale, infrastrutturale, organizzativa ed economico-finanziaria, ottenendo in questo modo la concessione della Licenza UEFA. I criteri necessari per l’ottenimento della Licenza UEFA, infatti, sono classificati in cinque macro-categorie: criteri sportivi, criteri in-frastrutturali, criteri organizzativi e relativi al personale, criteri legali e criteri economico-finanziari. Lo scopo dell’introduzione della Licenza da parte dell’UEFA non è quello d’imporre restrizioni alle Federazioni o alle Leghe o di rendere più difficile la partecipazione delle società alle competizioni europee, ma di favorire la crescita organizzativa e gestionale dell’intero sistema calcistico europeo. Se una società ha dirigenti più preparati, un’organizzazione più efficiente, programmi di formazione più moderni, impianti più sicuri e funzionali, una maggio-re solidità finanziaria, a beneficiarne è tutto il sistema calcistico. Più in particolare, obiettivo dell’introduzione del sistema delle Licenze da parte dell’UEFA è quello di rafforzare e migliorare le condizioni di par-tecipazione delle singole società alle competizioni europee, attraverso: - il miglioramento generalizzato degli standard organizzativi e gestio-nali del calcio europeo;- il miglioramento delle infrastrutture, con particolare attenzione alle condizioni di sicurezza e alla qualità dei servizi per spettatori e media;- il miglioramento delle relazioni tra giocatori, allenatori e arbitri;- la promozione della formazione e dell’educazione dei giovani talenti;- il miglioramento della gestione economica e finanziaria dei club, - l’aumento della loro trasparenza e credibilità e la protezione degli in-teressi dei creditori;- la garanzia della regolarità delle competizioni, anche sotto il profilo economico-finanziario;- la garanzia del regolare svolgimento delle competizioni internazionali per l’intera stagione sportiva.È significativo ricordare, a questo proposito, che il Sistema delle Li-cenze è stato introdotto simultaneamente in 52 Federazioni calcistiche europee; è stato promosso, sviluppato e realizzato dall’UEFA, ma l’im-pulso iniziale, nel 1999, è venuto da una precisa richiesta delle società professionistiche. Il processo non è statico ma dinamico, vale a dire volto al continuo miglioramento del sistema calcio in tutti i suoi aspet-ti. Le società vengono valutate ad una data prestabilita, ma sono poi costantemente monitorate per verificare il mantenimento nel tempo dei requisiti previsti. La Licenza deve essere obbligatoriamente richie-sta da ogni società regolarmente iscritta al Campionato di Serie A ed ha validità per una sola stagione sportiva. La mancata richiesta della Licenza da parte di una società equivarrebbe, infatti, ad una dichia-razione preventiva di rinuncia alla partecipazione ad una eventuale competizione europea. La Licenza è rilasciata dalla Federazione Italia-na Giuoco Calcio (FIGC), su delega dell’UEFA in conformità ai principi fissati dal Manuale delle Licenze UEFA.

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igor budan

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Scambio di auguri di fine anno fra il Centro Coordinamento Clubs e A.C. Cesena

Un serata ricca di emozioni, gioie e ricor-di. Così si può sintetizzare la notte bian-conera, l’ormai classico appuntamento,

che ogni anno il Coordinamento Clubs Cese-na organizza, riunendo tifosi, giocatori e staff tecnico per scambiarsi gli auguri per l’anno nuovo e trascorrere un simpatico momento assieme. La scorsa stagione la festa visse sul sogno di una serie A che pareva irraggiungi-bile, quest’anno - tagliato lo storico traguar-do - il clima era sereno e gioioso, anche se tutt’altro che appagato.Tra una portata e l’altra si scherza, si ride, si parla di calcio, di Cesena ovviamente, degli acquisti possibili e anche di quelli impossibili,

sullo sfondo la voce di Daniele Magnani allieta la serata. Il momento più atteso è sicuramente la gara canora, dove tre squadre (giocatori, staff diri-genziale e tifosi) si sfidano a colpi di... karao-ke. Quest’anno, dopo una sfida vibrante senza esclusione di acuti, hanno (stra)vinto i gioca-tori grazie al brano “Romagna e Sangiovese”.Durante la serata giocatori e tifosi si sono messi alla prova anche nel gioco del 13. Sono state cioè consegnate ai giocatori delle sche-de con 13 domande a risposta multipla, ogni giocatore doveva risolvere correttamente tut-ti i quesiti con l’aiuto dei tifosi. Il più bravo è stato Marco Parolo, che ha avuto l’onore di

indossare una preziosa corona e di stappare una bottiglia di spumante piena di coriandoli.I momenti più belli, più ricchi di emozioni, si sono però vissuti quando i piccoli fan, i bambi-ni, si sono diretti festanti verso i tavoli dei loro beniamini, dei loro eroi, in cerca di una foto, di un autografo da poter sfoggiare con gli amici.Verso le 22.45, come protocollo impone, i gio-catori e il mister hanno salutato i tifosi e si sono diretti verso casa, in vista della ripresa degli allenamenti e del campionato. Una se-rata divertente in cui gli eroi che ci fanno so-gnare sono parsi più vicini di quanto si possa immaginare.

martina burgini

dirigenti bianconeri alla prova canora...

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l’angolo dei club

... rispondono i rappresentanti dei club

è il turno dei giocatori bianconeri... foto di gruppo dei vincitori della gara canora

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... alla fine ci prova anche mister punteggio da delirio per la squadra bianconera

foto di gruppo dei vincitori della gara canora

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PAOLO SAMMARCOData di nascita Como 17 marzo 1983

Paese ITALIA

Altezza 181 cm

Peso 76 kg

Ruolo Centrocampista

Giovanili Milan

Squadre di club

2002-2003 Viterbese

2003-2004 Prato

2004-2006 Chievo

2007-2009 Sampdoria

2009-2010 Udinese

2010-2011 Sampdoria

2011 Cesena

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Paolo Sammarco è un centrocampista cresciuto nelle giovanili del Milan. Nella stagione 2002-2003

inizia la carriera tra i professionisti andando a “farsi le ossa” in C1 con la Viterbese, squadra con la

quale collezione 24 presenze. Nella stagione successiva passa al Prato in C1 e raccoglie 30 pre-

senze corredate da un goal. Nella stagione 2004-2005 arriva la Serie A con il Chievo Verona e nel 2006

si impone con 32 presenze e due reti esordendo anche nei preliminari di Champions League e in Coppa

Uefa. Nel 2007 passa alla Sampdoria con la quale collezione 65 presenze e 6 goal fino al 2009 anno in

cui passa all’Udinese in prestito e raccoglie 25 presenze prima di infortunarsi. Nella stagione 2010-2011

fa ritorno alla Sampdoria e esordisce in Europa League contro il Debrecen. Il 3 gennaio 2011 passa in

prestito al Cesena.

paolo sammarco al suo arrivo a villa silvia accolto dal mister massimo ficcadenti

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Lauro e Giaccherini: un gol per lasolidarietà

Il Cesena Calcio scende in campo al fianco della solidarietà, sposando la nobile causa di alcune associazioni locali e promuoven-

do, anche tra i suoi supporters, la cultura del volontariato. Anche i tifosi bianconeri potran-no infatti contribuire ad aiutare i più deboli, semplicemente navigando sul sito del Cesena Calcio ed individuando, tra un assortito cam-pionario di alternative, le “azioni” e le “cause” a cui dedicare un po’ del loro tempo.Tra le Associazioni Partner: Avis, Auser, Avsi, Angland, Anffas, Anteas, Aci. Stom, Centro Servizi per gli stranieri, Centro Interculuturale Movimenti, Cooperativa CILS, Associazione il Disegno, Ass. I. Pro. V, ENAIP, Ior, Il Mandor-lo, Associazione Piccolo Mondo, Associazione “Claudio i giovani e il sorriso, Oasi, Attivamen-te. Novità assoluta di quest’anno è la scelta da parte dei giocatori della Prima Squadra di le-gare l’immagine di ciascuno di loro ad un’as-sociazione del territorio, divenendone, di fatto, il testimonial ufficiale e partecipando attiva-mente alle iniziative organizzate dai volontari.Così, con la fine del 2010, l’attaccante Franco Chiavarini ha partecipato alla Colletta alimen-tare al Centro Commerciale Montefiore, il ca-pitano Giuseppe Colucci ha inaugurato il nuo-vo reparto di Pediatria dell’Ospedale Bufalini, l’attaccante Jimenez ha partecipato ad una speciale conferenza stampa organizzata per i ragazzi del Centro Diurno di Cesena che so-gnano di imparare il mestiere di giornalista.Ultime iniziative abbracciate in casa Cesena sono quelle proposte dalle associazioni Attiva-Mente ed AVIS, rispettivamente promosse dai giocatori Maurizio Lauro ed Emanuele Giac-cherini, che vogliamo presentarvi in queste ri-ghe. Attiva-Mente è un Associazione Sportiva e Culturale, nata con l’obiettivo di far conosce-

re a chi vive la disabilità, le possibilità che ci sono a livello sportivo e non solo, di migliorare la qualità della propria vita. Un Progetto, basa-to sul volontariato, per abbattere le “barriere” che, anche nel 2011, rendono questa condi-zione di svantaggio, ancor più difficile. Il di-fensore Maurizio Lauro ha scelto di legarsi a questa associazione: “Attraverso lo sport prin-cipalmente e mediante iniziative culturali di vario genere, l’Associazione vuole giocarsi le proprie idee ed investire le proprie forze, prova del fatto che lo sport è per tutti, unisce e offre a chi lo pratica possibilità infinite”.cosa si puo’ fare per “scendere in campo”? I volontari possono proporsi per servizio di accompagnamento persone disabi-li, di gestione e manutenzione e dei materiali, e della Sede, Contatto:Presidente Mirko Tomassoni Cell AssociazioneCell. 331 3927546mail: [email protected]

L’Avis ha invece lo scopo di promuovere la donazione di sangue volontaria, periodica, gratuita, anonima e consapevole, intesa come espressione di solidarietà e di civismo. Attra-verso campagne di comunicazione sociale, di informazione e promozione del dono del sangue, l’Avis sostiene i bisogni di salute dei cittadini favorendo il raggiungimento dell’au-tosufficienza di sangue e dei suoi derivati a li-

vello nazionale e dei massimi livelli di sicurez-za trasfusionale possibili e la promozione per il buon utilizzo del sangue; tutela il diritto alla salute dei donatori e dei cittadini che neces-sitano di essere sottoposti a terapia trasfusio-nale; promuove l’informazione e l’educazione sanitaria dei cittadini, favorendo lo sviluppo del volontariato. Emanuele Giaccherini ha scelto di appoggiare la nuova campagna di comunicazione sociale di AVIS: “Il fabbisogno di sangue e dei suoi componenti è particolar-mente drammatico in questo momento. L’Avis, quindi, ha lo scopo fondamentale, per una so-cietà civile, di ricercare nuovi donatori di san-gue e di plasma per soddisfare il sempre più elevato fabbisogno di questi componenti vitali da parte delle strutture sanitarie locali, regionali e nazionali”.cosa si puo’ fare “per scendere in campo”? L’Avis di Cesena, inoltre, ha biso-gno anche di numerosi volontari per sostenere le proprie attività in sede e all’esterno (vedi le numerose manifestazioni organizzate durante l’anno in tutto il Cesenate). Per diventare do-natori di sangue basta avere fra i 18 e i 60 anni di età, un peso corporeo di almeno 50 Kg ed essere in buona salute.contattiAvis Cesena, via Serraglio 14,tel. 0547 613193 - 352615.www.aviscesena.it

elisa aletti

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Quattro domandea Bruno Conca

Bruno Conca, una carriera da centrocampista iniziata nel 1981 in serie A con la maglia del Catanzaro, passando per Salernitana, Triestina, Atletico Catania, Fermana, Ravenna e

Fiorenzuola. Poi, nel 1999, la scelta di chiudere col calcio giocato. Da dieci anni lavora come allenatore in seconda.

nel 1999 si è conclusa la sua esperienza da calciatore, ma di certo non si può dire che gli scarpini gli abbia appesi al chiodo...Sì, in effetti non ho mai abbandonato il mondo del calcio. Ho fatto prima qualche esperienza in interregionale e poi, dal 2001, ho ini-ziato a collaborare come vice di Massimo Ficcadenti sin dai tempi di Verona. Il ruolo del vice è molto delicato, diciamo che seguo tutto il gruppo assieme al mister, con lui ho un confronto continuo e quotidiano, io do i miei pareri e i miei consigli e poi l’allenatore fa le sue scelte; dopo anni che lavoriamo assieme posso dire che il mio è un ruolo di fiducia, siamo amici oltre che colleghi di lavoro e questo è fondamentale.

ci racconti una settimana tipo di allenamento...Per noi la preparazione di una partita inizia il martedì. La prima cosa che facciamo è lavorare sugli errori commessi la domenica precedente, poi andiamo in campo per gli esercizi. Il mercoledì inizia il lavoro propedeutico alla partita che ci aspetta: si parte stu-diando la parte offensiva della squadra avversaria e poi si scende in campo simulando la fase difensiva che in partita ci troveremo a dover applicare. Ad esempio, se un’avversaria gioca con il tre-quartista e due punte, ci alleneremo anche in base alle situazioni di gioco che questo schema può determinare. Il giovedì è il giorno della partitella mentre il venerdì studiamo la fase difensiva degli avversari e poi andiamo in campo allenando il nostro reparto of-fensivo. Sabato invece è il giorno dei calci piazzati.

Qual è il giorno più importante?Sono tutti importanti, ogni giorno viene studiata e ci si allena su una delle fasi della partita, per questo le giornate hanno tutte lo stesso valore. Visto che nel calcio odierno il 60% dei gol viene segnato su calcio piazzato, non si può proprio trascurare niente.

gennaio sarà un mese denso di partite: cosa cambia nell’al-lenamento?I turni infrasettimanali ci imporranno di privilegiare il lavoro di re-cupero atletico dei giocatori, quindi si caricherà poco. Ma questo discorso non riguarderà solo noi ma tutte le squadre.

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Lo scambio della maglia: quel gesto d’altri tempi

Lo scambio delle maglie a fine partita è ormai da anni un rito consolidato e, come tale, col passar degli anni, finisce

per passare inosservato. Ma se ci si ferma un po’ a riflettere ci si può rendere conto come questo semplice gesto affondi le sue origini in una tradizione antica che poco ha a che spar-tire coi tempi del calcio moderno.Stando a quanto riporta il sito ufficiale della Fifa, il gesto dello scambio della maglie tra i giocatori a fine partita, risale precisamente al 1931, anno in cui i giocatori della Nazionale di calcio francese - dopo una storica vittoria per 5-2 contro i rivali di sempre dell’Inghilter-ra - chiesero le maglie ai rivali come ricordo dell’impresa appena compiuta.Quella partita del 1931 fece un po’ da pre-cedente e poi lentamente il gesto divenne sempre più usuale tra i professionisti, diven-

tando una forma di rispetto tra avversari, un simbolo del Fair Play. Storici scambi di maglia si registrano durante i Campionati del Mondo, uno su tutti è lo scambio di maglia tra Pelè e Bobby Moore dopo un Brasile-Inghilterra ai mondiali del 1970 in Messico. Sempre su Pelè, la leggenda vuole che la sua maglia era talmente richiesta dagli avversari che se ne portava venticinque a partita in modo da poter accontentare tutti. È però negli anni 90’, con l’arrivo dei cognomi sulle casacche, che il ge-sto esce dalla tradizione e si standardizza fino a diventare lo scambio che tutti vediamo dopo il triplice fischio.Chiediamo qualche informazione ad Emanuele Giaccherini, uno degli esordienti in Serie A del Cesena, che ci spiega: “Non c’è una regola, spesso ci si accorda fuori dagli spogliatoio pri-ma del riscaldamento con gli avversari e ci si

promette le maglia, poi appena finisce la par-tita ce le scambiamo, spesso direttamente in campo, ma a volte negli spogliatoio, dipende anche dal clima”.Ma l’interrogativo che sorge spontaneo è il se-guente: cosa ne fanno poi di queste maglie i giocatori?C’è chi da anni le mette all’asta per beneficen-za, altri le custodiscono gelosamente come cimeli gloriosi da far vedere ai nipoti, Giacche-rini ci racconta: “Per il momento le tengo tutte in un armadio ma sto pensando in un futuro prossimo di destinare una stanza della mia casa a queste maglie”. Lo scambio che più ti è rimasto impresso? “Di sicuro il primo, con Totti. E’ stato davvero emozionante trovarsi a chiedere la maglia a un campione del suo calibro”.

matteo gozzoli

fine partita: il consueto scambio di maglie

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Posta Bianconeraper le vostre domande potete scrivere all’indirizzo mail: [email protected].

Le domande più interessanti e curiose verranno pubblicate con le relative risposte su queste pagine.

la vittoria col cagliari ha riportato la fiducia in casa cesena: può essere la svolta?

Giorgio (Forlì)

Contro il Cagliari ho visto un ottimo Cesena, ma anche in altre occasioni, pur senza il conforto del risultato pieno, avevamo giocato su questi livelli. Il problema è che, nel calcio, il risulta-to è un “dettaglio” che condiziona, nel bene e nel male, critiche ed opinioni. Compito di un allenatore, invece, è quello di analizzare, con obiettività, soprattutto il gioco e la prestazione del collettivo, tralasciando gli episodi, anche se, nel calcio, sono proprio questi che, spesso, de-terminano il risultato di una partita. Dopo la vit-toria sono piovuti gli elogi, ma è già da qualche settimana che, sul piano del gioco, la squadra ha una sua precisa fisionomia. Contro il Cagliari abbiamo semplicemente monetizzato la nostra superiorità, mentre in altre circostanze - pur esprimendoci sugli stessi livelli - non eravamo riusciti a capitalizzare le occasioni create.

mister ficcadenti

che effetti potrà avere un periodo così lungo di vacanze sul rendimento del cesena?

Mario (Cervia)

Magari fossero state vacanze! In realtà la squadra, pur non giocando per i tre punti, ha lavorato con grande intensità, disputando alcu-ne amichevoli e affinando la preparazione per migliorare ulteriormente la propria condizione atletica. Il break del campionato? Se ci fossimo fermati solo noi, si poteva temere un allenta-mento della tensione agonistica, ma visto che il periodo d’inattività ha riguardato tutte le squa-dre, non credo che si possa parlare di vantaggi o handicap. Certo, una sosta così prolungata potrebbe aver un po’ sparigliato le carte, ma non credo che, alla fine, possa sovvertire le for-ze in campo. Forse qualche risultato a sorpre-sa domenica potrebbe anche scapparci, ma in tutta sincerità, dubito che i giocatori genoani si presentino al Manuzzi in sovrappeso.

giuseppe colucci

Quanto perde il genoa con la cessione di ra-nocchia?

Giulio (Cesena)

Parliamo di un giocatore che, benché ancora gio-vane, è già nel giro della nazionale maggiore e che, in queste prime domeniche di campionato, aveva dimostrato di meritare ampiamente la con-siderazione dei grandi club italiani. Ranocchia, che era reduce da un grave infortunio, ha dimo-strato di essere un prospetto di grandi potenziali-tà, un predestinato al ruolo che, in azzurro, è stato di Nesta e Cannavaro. Per questo, credo che il Ge-noa, che pure ha in Dainelli un centrale di grande affidabilità, qualcosa in difesa potrebbe perdere, soprattutto in queste prime partite. Per i nostri at-taccanti, non trovare Ranocchia sarà un vantag-gio innegabile, anche se poi ce lo ritroveremo con la maglia dell’Inter. In ogni caso, non è un solo giocatore che può fare le fortune di una squadra, dunque sono sicuro che mister Ballardini saprà trovare, nella sua rosa, un sostituto all’altezza.

lorenzo minotti

19a gIORnATAdomenica 9 gennaio ore 15:00

Bari - BolognaCatania - Inter

Cesena - GenoaChievo - Palermo

Fiorentina - BresciaLazio - Lecce

Milan - UdineseNapoli - Juventus (ore 20:45)

Parma - CagliariSampdoria - Roma (ore 12:30)

20a gIORnATAsabato 15 e domenica 16 gennaioNapoli - Fiorentina (sabato ore 18:00)

Inter - Bologna (sabato ore 20:45)Cagliari - Palermo (domenica ore 12:30)

Brescia - ParmaCatania - ChievoCesena - Roma

Genoa - UdineseJuventus - Bari

Lazio - SampdoriaLecce - Milan (domenica ore 20:45)

21a gIORnATAdomenica 23 gennaio ore 15:00

Bari - NapoliBologna - LazioChievo - Genoa

Fiorentina - LecceMilan - Cesena

Palermo - BresciaParma - CataniaRoma - Cagliari

Sampdoria - JuventusUdinese - Inter

Prossimi turni

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La ripresa dei campionatiPianeta giovani

Con l’inizio del nuovo anno riparte a pie-no regime l’attività delle squadre del settore giovanile bianconero. Ri-

prendono, infatti, dopo la pausa, i campionati nazionali e regionali di categoria. La Primave-ra di Massimo Agostini, nel periodo natalizio, per scongiurare la sindrome del capitone, ha disputato due gare amichevoli contro le prime squadre di Real Misano (vinta per 3-1 con le reti di Filippi, Turchetta e A.Rodriguez) e Bella-ria (terminata 2-2 con i gol messi a segno da Filippi e Tommaso Arrigoni). Tornerà in campo sabato 15 gennaio affrontando il Parma per l’ultima giornata del girone di andata. A par-tire dal 21 febbraio sarà ai nastri di parten-za della 63^ edizione della Coppa Carnevale Viareggio Cup - World Football Tournament, la massima rassegna giovanile di categoria a livello mondiale. Il Cesena, vincitore nel 1990, sarà alla sua ottava partecipazione. Gli Allievi Nazionali di Filippo Medri - che occupano il quinto posto della classifica con 20 punti, frut-to di sei vittorie, due pareggi e tre sconfitte

- affronteranno alle ore 11,15 di domenica 16 gennaio al C.S. Romagna Centro di Martorano il Bologna, squadra che li affianca in classifica. Tre giorni più tardi, mercoledì 19, sullo stesso terreno di gioco, ma con inizio alle ore 16,00, l’avversario sarà il Sassuolo per il recupero della tredicesima giornata. Gli Allievi Regionali di Maurizio Gior-dani, che hanno chiuso il girone di andata al comando del loro campionato con 31 punti - dieci vittorie un pareggio ed una sconfitta, 28 reti segnate (miglior attacco) e otto subite (miglior difesa) - torneranno in campo dome-nica 16 gennaio in casa del Bologna, per il recupero dell’undicesima giornata. I Giovanis-simi Nazionali di Filippo Masolini, secondi in graduatoria a quota 31 punti, a tre lunghezze dalla capolista Par-ma, dopo l’impegno del 6 gennaio in casa contro la Lucchese, inizieranno il girone di ritorno affrontando la Giacomense domenica 9 gennaio con inizio alle ore 11 al C.S. Fio-renzuola. I Giovanissimi Regionali di Daniele

Abbondanza lo stesso giorno saranno di scena in casa del Modena per il recupero della quin-ta giornata, mentre la ripresa del campionato avverrà domenica 30 gennaio con la partita casalinga contro la Reggiana. Gli Esordienti A di Danilo Donati e Domenico Ricci Petitoni, in attesa dell’inizio del girone di ritorno fissato per domenica 5 febbraio in casa della Reggia-na, affronteranno in amichevole il Fontenova sabato 8 e la Rappresentativa della Federa-zione Sammarinese domenica 9 gennaio, sempre sul terreno di gioco del C.S. Romagna Centro di Martorano. Gli Esordienti B di Elvio Gozi e Daniele Facchini, terminata la fase di andata del loro campionato, apriranno il 2011 con l’ amichevole contro il Sassuolo. Impegni di inizio anno anche per i Pulcini A di Enrico Casadei e Luca Scattolari che sfideranno in amichevole i pari età del Mantova ed i Pulcini B di Elvio Sanna e Stefano Cassani con la par-tecipazione al Torneo Super Baby Christmas Ball.

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