GENNAIO/FEBBRAIO 2021 - Associazione Nazionale ...

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GENNAIO/FEBBRAIO 2021 GENNAIO/FEBBRAIO 2021 GENNAIO/FEBBRAIO 2021 - N°1 - ANNO LXIV POSTE ITALIANE S.P.A. – SPED. IN ABB. POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN L 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1 AUT. GIPA/C/MI/36/2012

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le Fiamme d’ArgentoN°1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021Questo numero è stato stampato in 179.800 copie, di cui 179.429 inviate alle Sezioni ed ai Soci ANC in Italia e all’estero, ai comandi dell’Arma fino a livello Stazione, ad uffici ed enti pubblici, alle mamme dei giovani assistiti dall’ONAOMAC Rivista dellaAssociazione Nazionale CarabinieriDirezionevia Carlo Alberto dalla Chiesa 1/A00192 Romatel 063614891 - fax 0636000804web: www.assocarabinieri.itIndirizzi e-mailPresidenza [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] Elaborazione Dati [email protected]

Direttore EditorialeLibero Lo SardoDirettore ResponsabileVincenzo [email protected] RedattoreDario [email protected] tel 06361489320Segreteria di RedazioneMaria Rosa MoglioniAlberto Gianandrea tel 06361489325/[email protected] Hanno collaboratoLibero Lo Sardo, Enrico Peverieri, Tigellino, Otto Parigi,Luca Simonini, Raniero Mercuri, Ornella Rota, Dario Benassi, Sergio Boscarato, Sergio Filipponi, Francesco Vallacqua, Massimo Raffo, Cesare Vitale, Vincenzo Frusciante, Riccardo Palmieri, Alfio Borghese, Rita Caiani, Franco Santini, Vincenzo Ruggieri, Giuseppe del Ponte, Furio Gallina, Alberto Gianandrea, Corrado Modugno, Francesco PalmieriArt DirectorSergio [email protected]

Coordinatore EditorialeEnrico PeverieriProgetto grafico, grafica ed impaginazioneRaffoArt Communication vicolo d’Orfeo 22 - 00193 RomaStampaAdaptive Srl presso Inprint SpAvia Campobello 1C - Pomezia (Roma)tel. 069122799Registrazione Tribunale di Roma n°3400 del 23/07/53 - Iscrizione al ROC n°1306Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinionidegli autori; proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per le riproduzioni anche se parziali, dei testi, è fatto obbligo citare la fonte

ATTENZIONE: foto, articoli e notizie di cui si desiderala pubblicazione nelle varie rubriche di Vita Associativa,devono essere inviate all’indirizzo mail: [email protected] In caso di eventi di risonanzapubblica o speciale importanza riguardanti il Coman-dante Generale e l’Arma in servizio, le Alte cariche isti-tuzionali, il Presidente nazionale e gli Ispettori regionali:[email protected] Nel dubbio, inoltrare ad entrambi gli indirizzi.

N.B.: sono disponibili in Redazione alcune copie dinumeri degli anni passati più recenti, tranne il n.4/2020, ottenibili in misura di una copia per singolobimestre, senza costi a carico dei richiedenti.

Il giornale è stato chiuso il 9 febbraio 2021

editoriale4 SOLIDARIETÀ ED IMPEGNO

di Libero Lo Sardo

avvicendamento al vertice dell’arma6 GLI ORDINI DEL GIORNO

DEL 15 E DEL 16 GENNAIO DEI GENERALI NISTRI E LUZI passato presente

8 160 CANDELINE PER L’ITALIA UNITAdi Enrico Peverieri

andò così12 1821: IL PIEMONTE CI PROVA

di Tigellino

una nuova società14 EDUCAZIONE CIVICA...

di Otto Parigi

punti interrogativi16 IL FASCINO SEGRETO DELL’INNOVAZIONE

di Luca Simonini

attualità18 SOTTO CIELI STELLATI

di Raniero Mercuri

esperienze22 EPPUR CI CREDONO

di Ornella Rota

vita associativa25 VISITE IMPORTANTI IN PRESIDENZA

problem solving60 FACCIAMO MASSA

di Sergio Filipponi

approfondimenti63 NOI E IL VACCINO ANTI COVID 19

di Francesco Vallacqua

questioni legali64 QUANDO IL MALVIVENTE ENTRA IN CASA

di Massimo e Veronica Raffo

onaomac66 FORTI, NONOSTANTE TUTTO

di Cesare Vitale

nuovi orizzonti68 LA LEZIONE DEL COVID 19

di Vincenzo Frusciante

cinema&società70 IL VIRUS PIÙ FORTE DELLA CENSURA

di Riccardo Palmieri

arte&co72 BOTERO E LE SUE FORME DILATATE

di Alfio Borghese

salute&benessere74 TORNIAMO A PASSARE LE ACQUE

di Rita Caiani

enogastronomia76 UN TESORO CHIAMATO TARTUFO

di Franco Santini

l’esperto risponde78 RIMANIAMO PENALIZZATI

di Vincenzo Ruggieri e Giuseppe Del Ponte

frammenti di storia81 QUEL COLLEZIONISTA È UN QUADRO

di Furio Gallina

abbiamo letto82 LIBRI & AUTORI

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ari Soci, innanzitutto auguriamociche il 2021 porti maggiore serenitàe l’agognato esito dalla pandemiache sta alterando la qualità della vi-ta. Il 15 gennaio noi Carabinieri diieri e di oggi abbiamo avuto l’avvi-cendamento del Comandante Ge-nerale, nostro Presidente Onorario.

La cerimonia, alla presenza della Bandiera di Guerra,del Medagliere dell’Arma, del Presidente del Consiglioe alte cariche civili, militari e religiose, si è tenuta comeda tradizione nella storicaPiazza d’Armi della LegioneAllievi di Roma con il pas-saggio di consegne tra i Ge-nerali C.A. Giovanni Nistri,uscente e Teo Luzi, suben-trante. Al generale Nistri ri-volgo a nome di tutti il salu-to e l’auspicio più affettuosida estendere alla sua bellafamiglia ed un ringraziamen-to per essere stato, sin dalprimo momento, vicino al-l’ANC, sostenendoci nellevarie esigenze e assicuran-do la sua presenza ai nostrieventi importanti. Particolar-mente apprezzata, dopo lacerimonia, la sua visita aquesta Presidenza per ren-dere omaggio al Medaglieree salutare il personale e,mio tramite, tutti i Soci. So-no convinto che il generaleLuzi, da me conosciuto or-mai da molti anni, sarà unComandante sereno e lun-gimirante, doti che gli sono proprie e che ritengo indi-spensabili in questi momenti non facili per la nostra Pa-tria e per l’Istituzione che rappresenta. A lui confermo,a nome mio personale e di tutti voi, l’assicurazione chel’Associazione sarà sempre al suo fianco ed esprimo ilvivo ringraziamento per essere venuto a sua volta, dopola cerimonia, a visitare questa sede per salutare il Me-dagliere e tutti i Soci. E ora, cari ragazzi, affrontiamo unargomento delicato e della massima importanza per ilpresente ed il futuro del Sodalizio. Quanto sto per direè sicuramente fonte di rammarico per me e per quanti

(tutti mi auguro) vivono e condividono non soltanto i va-lori e gli ideali dell’ANC, ma anche l’atmosfera gioiosaed esaltante della presenza, dello stare insieme, l’or-goglio dell’identificazione concreta nelle manifestazionilocali e nazionali. Tuttavia dobbiamo accettare l’ideache i nostri eventi maggiori, come ad esempio i Radunie i concerti nei teatri e nelle piazze, cadenzati in una ri-tualità fervidamente attesa, anche quest’anno non po-tranno avere luogo. Sono inoltre ben conscio che questoe le necessarie limitazioni sanitarie potranno conseguireuna riduzione degli iscritti, magari alcuni dei nuovi e

quelli meno radicati nel no-stro spirito, ma dobbiamoreagire rendendoci contoche l’associazionismo del-l’ANC non è volto solo ai finiludici, per semplice evasio-ne dalla routine quotidiana,al contrario è anche e so-prattutto solidarietà e impe-gno, perché i nostri Alamarinon sono riposti nell’arma-dio con l’uniforme. Ricorda-te l’affermazione del gene-rale Dalla Chiesa: “sono cu-citi sulla nostra pelle”! Quin-di solidarietà: verso quelli dinoi meno fortunati cui, du-rante il mio mandato, pro-prio tramite le quote, sonostati elargiti 3 milioni di eu-ro, e verso chiunque si trovanel bisogno: basta l’interes-samento, il conforto di unatelefonata. Quindi impegnocivile: con il volontariato cheoffre alle comunità un aiutotangibile e prezioso. Inoltre

viviamo un’era in cui si può stare insieme virtualmente,attraverso i social e gli strumenti della tecnologia ormaid’uso comune, come i cellulari e il pc: usiamoli, inge-gniamoci nelle nuove forme di comunicazione, non rin-chiudiamoci in noi stessi perché ogni anno è prezioso,siamone partecipi, non vittime! Con questa ferma e ac-corata esortazione, rinnovo a voi e ai vostri cari gli auguripiù fervidi e affettuosi di un anno migliore.

Il vostro Presidente NazionaleGen. C.A. Libero Lo Sardo

LE FIAMME D’ARGENTO4 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

CSolidarietà e impegnoeditoriale

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 5

arte&storia

Giovanni Fattori - «Carabiniere in un viale nevoso» - 1890 - olio su tela cm. 25,5x34,5 - Collezione privata (Milano)

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LE FIAMME D’ARGENTO8 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

ORDINE DEL GIORNO DEL 15 GENNAIO 2021

Carabinieri di ogni ruolo e grado, in servizio e in congedo, a distanza di oltre cinquant'anni dal giorno in cui varcai il portone della Scuola Militare Nunziatella,lascio oggi il servizio attivo e la carica di Comandante Generale, che ho avuto l'ambito onore di ricoprirenell'ultimo triennio, sostenuto dalla fiducia accordatami in successione da tre Governi. Il primo, commosso pensiero va ai nostri Caduti di ogni tempo, esemplari interpreti e custodi delle piùalte virtù istituzionali, e ai loro congiunti, che abbraccio idealmente, ammirato dalla coraggiosa dignità concui sopportano il dolore dell'incolmabile vuoto lasciato da Chi non è più se non nel condiviso ricordo dei fa-migliari e dei colleghi tutti. Rivolgo il più rispettoso saluto ai Comandanti Generali che mi hanno preceduto, rinnovando loro laprofonda riconoscenza di tutti per quanto fatto a favore dell'Arma e per gli inestimabili insegnamenti di vitae professionali che hanno trasmesso. Esprimo la più sentita riconoscenza agli uomini e alle donne che compongono la nostra magnifica com-pagine, della quale sono la vera forza trainante, per l'abnegazione e la professionalità che ne contraddistinguonoil quotidiano impegno di garanti della legalità e della sicurezza, in Patria e all'estero: una dedizione speciale,interamente votata al bene collettivo, viepiù dimostrata nell'anno appena concluso, segnato dai lutti, dallesofferenze e dalle ansie indotti dalla perdurante emergenza sanitaria. Nell'intero corso di tale prolungata eve-nienza, i militari dell'Arma, volto rassicurante e presenza concreta dello Stato in ogni dove, hanno confermatola propria vocazione al servizio delle comunità, dimostrando, in stretta sinergia con le altre Istituzioni, costante,solidale e fattiva attenzione alle molteplici necessità pubbliche e private. Saluto con particolare gratitudine i Comandanti di tutti i reparti che delineano la complessa trama or-dinativa dell'Istituzione, i quali, nell'interpretare con diligenza e intelligenza le direttive ricevute, hanno postola loro professionalità e la loro responsabilità al servizio delle Autorità e dei cittadini, soprattutto quando, nelfarlo, hanno valorizzato la rilevanza del supporto ricevuto dai collaboratori. Ringrazio i componenti del Co. Ce. R. per l'impegno profuso e il contributo offertomi, ricco di importantispunti propositivi volti a elevare il benessere del personale, anche recependo le istanze degli organismi intermedie di base. Alle associazioni professionali a carattere sindacale porgo auguri di buon lavoro, che potrà esplicarsicon pienezza di contenuti appena il disegno di legge in approvazione al Parlamento ne definirà la disciplina. Un sincero apprezzamento indirizzo all'A.N.C., encomiabile vigilante dei valori fondanti la "Carabinierità",all'A.N.For., preziosa interprete, nella memoria valoriale dell'Arma, degli ideali del disciolto Corpo Forestaledello Stato, e all'O.N.A.O.MA.C., impareggiabile esegeta del meritorio impegno di solidarietà verso gli orfanie i loro famigliari.

Un omaggio del tutto particolare dedico alle nostre famiglie, che con grande amore e disinteressataconvinzione confortano il nostro impegno, sostengono la nostra motivazione, condividono i nostri sacrifici,nella professione come nella vita privata.Formulo le più sincere felicitazioni e l'augurio delle migliori fortune al mio successore, Generale di Corpod'Armata Teo LUZI, Ufficiale di eccezionale caratura professionale e di grandissime doti umane, che sapràguidare l'Arma con sensibile intelligenza e consumata accortezza al conseguimento di ulteriori grandi tra-guardi. Auguro ogni bene a Voi tutti, Carabinieri di ogni ruolo e grado, per un futuro prospero di soddisfazioni,serenità e benessere, nella speranza del rapido superamento della pandemia in atto. Considero un immensoprivilegio aver indossato i Vostri stessi Alamari, che porterò sempre cuciti nel mio animo e nei miei ricordi,e di essere stato il Vostro Comandante Generale. Nell'auspicare, infine, alla nostra amata Arma di accrescere ulteriormente l'altissimo prestigio che lederiva da una secolare storia di fedeltà e di attaccamento alla Patria e al Suo popolo, mi inchino con devozionealla nostra gloriosa Bandiera, simbolo autentico delle più elette virtù militari e faro ideale, in tutti questi anni,del mio impegno al servizio dello Stato e dell'Istituzione, e rinnovo i sentimenti della mia più profonda, gratadeferenza di cittadino e di Carabiniere al signor Presidente della Repubblica, rappresentante l'Unità nazionalee capo delle Forze Armate.

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ORDINE DEL GIORNO DEL 16 GENNAIO 2021

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DI ENRICO PEVERIERIomenica 17 marzo 1861,Palazzo Carignano a Tori-no, ultimo giorno dellasettima legislatura del Re-gno di Sardegna: l’Italia

unita nei fatti diventa ufficialmente Regnod’Italia. Nasce un nuovo Stato. MassimoD’Azeglio (patriota e politico dello schiera-mento moderato, primo ministro piemon-tese, pittore, scrittore, genero di AlessandroManzoni) ammonisce che “Pur troppo s’èfatta l’Italia, ma non si fanno gli italiani”.Lo storico inglese Christopher Duggan chia-risce che D’Azeglio non vuole rivolgere ungenerico appello “alla creazione di un’i-dentità nazionale”, ma punta a liberare gliitaliani “da vizi quali indisciplina, irrespon-sabilità, pusillanimità e disonestà (vizi che,come molti patrioti del Risorgimento, ritie-ne essere alle radici del declino dell’Italiaa partire dal Rinascimento) ed instillare inloro ciò che egli chiamava doti virili”. Co-munque la frase espone con efficacia larealtà di una nazione appena realizzata:un popolo da unificare nella lingua e nellaconsapevolezza di sé. Però da fare non so-

no solo gli italiani, c’è da costruire un in-tero Paese in ogni suo aspetto. Vota chipuò pagare 40 lire di tasse: il 2% della po-polazione. È analfabeta il 78% degli italiani,il 90% in alcune zone del Sud.La nuova Italia comprende territori dalleprofonde differenze economiche e sociali,monete diverse, diverse lingue e ammini-strazioni, e le soluzioni fornite ai vari pro-blemi pesano ancora sulla nostra vita con-temporanea. La realtà del Regno d’Italia è

fissata dalla Gazzetta Ufficiale n. 67 (legge4671 del 17 marzo 1861, appunto), cheporta per la prima volta la testata GazzettaUfficiale del Regno d’Italia. In terza paginacompare il trafiletto “Ultime notizie. Parteufficiale”, in cui si notifica che Vittorio Ema-nuele II promulga un articolo unico, appro-vato da Senato e Camera dei Deputati: “IlRe Vittorio Emanuele II assume per sé e

i suoi successori il titolo di Re d’Italia. Or-diniamo che la presente, munita del sigillodello Stato, sia inserita nella Raccolta degliAtti di Governo mandando a chiunquespetti di osservarla e di farla osservarecome Legge dello Stato. Dat. a Torino, addì17 marzo 1861”. L’Italia è fatta davvero,anche formalmente.L’attività parlamentaredel nuovo Stato inizia con l’ottava legisla-tura, il 18 febbraio, e già il 21 Cavour (nel-l'immagine grande della pagina seguente)

presenta al Senato il disegno di legge cheprevede l’assunzione da parte di VittorioEmanuele II del titolo di Re d’Italia.

Continuità batte rivoluzioneI lavori parlamentari e la stessa GazzettaUfficiale rivelano una realtà istituzionaledisorientante: il Regno d’Italia si forma incontinuità piena con il Regno di Sardegna.

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LE FIAMME D’ARGENTO8 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

La Gazzetta Ufficiale n. 67, 17 marzo 1861, riporta la legge 4671: “Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e i suoi successori il titolo di Re d’Italia”

IL 17 MARZO 1861 L'ITALIA UNIFICATA È UFFICIALMENTE IL REGNO D’ITALIA.

MA LO DIVENTA IN PERFETTA CONTINUITÀ CON QUELLO SABAUDO: IL PIEMONTE SI TRASFORMA

IN MODELLO PER TUTTO IL NUOVO STATO, GRAZIE ALLA SUPREMAZIA DEI MODERATI.

E DI FRONTE A SÉ HA TANTI, GRAVI E DRAMMATICI PROBLEMI

DA RISOLVERE

160 candeline

per l’Italiaunita

IL 17 MARZO 1861 L'ITALIA UNIFICATA È UFFICIALMENTE IL REGNO D’ITALIA.

MA LO DIVENTA IN PERFETTA CONTINUITÀ CON QUELLO SABAUDO: IL PIEMONTE SI TRASFORMA

IN MODELLO PER TUTTO IL NUOVO STATO, GRAZIE ALLA SUPREMAZIA DEI MODERATI.

E DI FRONTE A SÉ HA TANTI, GRAVI E DRAMMATICI PROBLEMI

DA RISOLVERE

160 candeline

per l’Italiaunita

passatopresente

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Vittorio Emanuele non diventa il primo Reitaliano, ma conserva l’ordine dinasticosabaudo, continua ad essere Vittorio Ema-nuele II; la legislatura che inizia la vita par-lamentare del nuovo Stato è l’ottava, pro-seguendo l’ordinamento precedente; laGazzetta Ufficiale assume il nome di Gaz-zetta Ufficiale del Regno d’Italia, ma conti-nua la numerazione subalpina. Il Regno diSardegna appare assorbire in sé quellod’Italia. Carta fondamentale resta lo Sta-tuto albertino. Inizia la cosiddetta piemon-tesizzazione dello Stato, che percorre ilprimo ventennio ed è sostenuta dai gover-ni della Destra storica, al potere dal 1861al 1876. Come affermano i professori AldoSandulli e Giulio Vesperini, “Lo Stato italia-no non si affermò quale Stato nuovo: allabase dell’unità d’Italia non vi fu alcun pro-cesso fondativo o costituente e, anzi, la li-nea cavouriana fu proprio quella della con-tinuità istituzionale tra Regno di Sardegnae Regno d’Italia, una sorta di traslazionedella monarchia e dell’apparato istituzio-nale e amministrativo sabaudo all’interoterritorio della penisola, per via di succes-sive annessioni. (…) L’intento di Cavourera di plasmare la costruzione unitaria at-torno alla monarchia sabauda, nel segnodella continuità con l’esperienza del Regnodi Sardegna.” Un’unità, aggiungono, pococostituzionale e molto amministrativa. Eanche molto centralista – sempre secondoSandulli e Vesperini – se già nel 1861 ilParlamento respinge quattro disegni di leg-

ge “che andavano nel senso di un fortedecentramento, soprattutto amministrati-vo, ma anche legislativo” presentati dalministro dell’Interno Marco Minghetti. I de-creti Ricasoli (ottobre 1861) rafforzanol’amministrazione centrale. L’affermazionedella linea politica moderata èagevolata anche dalla sceltadi Garibaldi di privilegiare lavia dell’unità nazionale (ilmotto Italia e VittorioEmanuele della spedi-zione dei Mille), e dal-la ristretta base popo-lare. La subordinazio-ne delle riforme eco-nomiche-sociali all’u-nità nazionale (sugge-risce lo storico Giam-piero Carocci) fa risulta-re “favoriti Cavour e tutti

coloro che non volevano mutare lo statusquo sociale (...) È il fenomeno osservatoda Antonio Gramsci (intellettuale, filosofo,politico comunista - ndr) con l’affermazioneche durante il Risorgimento il Partito d’a-zione lavorò per il re di Prussia”. Inoltre i

democratici (specie Mazzini) noninseriscono i contadini nel pro-cesso di unificazione la-sciandoli così ai legittimi-sti. Si avverano le con-dizioni, afferma RosarioVillari “perché la gran-de borghesia e l’ari-stocrazia imborghesi-ta (…) tenessero sal-damente nelle loromani la direzione delpaese e ne orientasse-ro lo sviluppo sociale epolitico”.

E lo storico inglese Denis Mack Smith de-nuncia che al Sud “la classe dei proprietariterrieri ottenne, risultato indiretto del Ri-sorgimento, il governo effettivo, senza ilcontrollo di un re paternalistico”.

Due Risorgimenti? La direzione della borghesia mostra peròl’assenza di una piena corrispondenza trasocietà e stato politico. Carocci sostieneche “la borghesia italiana non era statacapace di conseguire pienamente la fun-zione egemonica”. Troppe disuguaglianzesociali e fra territori: Nord e Sud, ma ancheall’interno di queste aree. Non c’è la ca-pacità di costituire una volontà collettivapermanente. Sarà per questo motivo che“in Italia è sempre mancato un vero e pro-prio vero partito conservatore (...), il partitodi coloro che avrebbero dovuto essere inaturali depositari dell’egemonia”. E l’as-senza di un partito conservatore provocaquella di una salda sinistra. Lo storico fran-cese Gilles Pécout spiega che “il ruolo diinquadramento delle classi dirigenti – che(...) si ha quando c’è omologazione traegemonia politica ed egemonia sociale –

LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 9

La nuova Italia comprende territori dalle profondedifferenze economiche e sociali, monete diverse, diverse lingue e amministrazioni. Un Paese da costruire

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si manifesta a volte con la censura politicae il fenomeno del trasformismo”. Si fastrada l’interpretazione, avanza Pécout, se-condo cui “la rivoluzione nazionale rappre-senterebbe dunque l’incontro, o lo scontro,fra una rivoluzione popolare e una impostadall’alto; ed è evidentemente quest’ultima,quella di Cavour, dei moderati e del re, chetra il 1860 e il 1870 finisce per prevalere”.Insomma: due Risorgimenti, spesso nondistinti chiaramente.

La questione meridionaleLa questione sociale è quella delle cam-pagne e del Mezzogiorno (che è per Gram-sci “grande disgregazione sociale”), con icontadini che hanno l’obiettivo della spar-tizione delle terre. Ma l’alleanza con il bloc-co sociale dei proprietari terrieri non per-mette di affrontare la questione agraria esi pongono così le basi della rivolta socialee del brigantaggio meridionale. L’analisi diGramsci vede nella mancata rivoluzione

agraria a favore della piccola proprietà con-tadina l’allontanamento delle masse con-tadine dalla costruzione del nuovo stato,che nasce senza un’adeguata base popo-lare, e lo sviluppo distorto del capitalismoitaliano, con forti squilibri sociali e territo-riali. Ma lo storico liberale Rosario Romeosi contrappone sostenendo che le potenzeeuropee non avrebbero permesso una ri-voluzione sociale così radicale e che la pic-cola proprietà contadina non avrebbe fattorealizzare lo sviluppo industriale avviatotra il 1861 e il 1867 con la politica dellaDestra. A far precipitare il Mezzogiorno (chepure non è solo zone arretrate) contribui-sce il modello economico sabaudo. Più tasse per colmare il pesante debitopubblico del Nord (l’ex Regno delle DueSicilie ha una bassa imposizione fi-scale ed è meno indebitato, anziha forti riserve); niente barrieredoganali, ma l’economia meridio-nale è protezionista; è incenti-vata l’esportazione agricola, cheè propria delle zone avanzatesettentrionali. La leva militareobbligatoria (5 anni) famancare la forza-lavoronecessaria. I terreni

pubblici suddivisi tra i contadini finisconopoi nelle mani di borghesi e proprietari, gliunici con i soldi necessari a portare avantil’impresa. Più tardi Francesco Saverio Nitti,ad esempio, sostiene che il Regno delleDue Sicilie, statico e arretrato, era finan-ziariamente dotato: la ricchezza veniva ac-

cumulata. E di questa ricchezza monetariase ne avvantaggiò lo Stato unitario al mo-mento della conversione della moneta inlire, come con la vendita dei beni dema-niali ed ecclesiastici.

Il brigantaggioAspetto drammatico della questione me-ridionale è il fenomeno del brigantaggio,sorto nel 1861, al momento dello sciogli-mento dell’esercito garibaldino. Affermalo storico Alessandro Barbero che “il Sudè una polveriera per le tensioni sociali, ladisillusione dopo la speranza portata daGaribaldi. Il brigantaggio è contempora-neamente rivolta contadina, lotta civile,delinquenza comune”. I briganti spesso sidichiarano legittimisti per avere protezione

politica (e dai Borboni rifugiati nel La-zio ricevono soldi e armi), ma simuovono per la terra e odio controi ricchi e i proprietari. Barbero pre-cisa: “Non è una guerra tra Norde Sud, ma di contadini poverissimicontro i possidenti”. Il nuovo Sta-to reagisce con l’esercito e la leg-ge. Dal ’62 proclama lo statod’assedio delle province meri-

dionali. Il 15 agosto 1863

promulga la legge Pica (n.1409/1863),definita mezzo eccezionale e temporaneadifesa: stabilisce il tribunale militare per itrasgressori; prevede il reato di camorri-smo, rende punibili anche parenti e con-cittadini dei renitenti alla leva per il con-cetto di responsabilità collettiva, permetteil diritto di rappresaglia contro i villaggi el’occupazione militare; stabilisce la fucila-zione immediata di chi ha le armi in pugno.Il deputato siciliano Vito d’Ondes Reggiodefinisce la legge Pica “profilassi di tipocoloniale”.Il generale Enrico Cialdini, alla testa di 100mila soldati, combatte la ferocia dei bri-ganti con spietate rappresaglie. Esemplareil caso di Pontelandolfo e Casalduni (ago-sto ’61) dove, in risposta all’uccisione di40 soldati e 4 carabinieri, intervengono ibersaglieri: i paesi sono bruciati, gli uominifucilati, non vengono rispettate neppure ledonne. Gilles Pécout osserva che si mani-festa la “classica convinzione secondo laquale i mali della società meridionale – so-prattutto rurale – possono essere risoltisolo con l’uso della forza e con l’instaura-zione di norme eccezionali che escludanola società civile del luogo in ragione (...)delle sue particolarità antropologiche. Stu-di sull’origine della mafia (che appare sullascena in forma organizzata proprio neglianni sessanta) (...) mostrano che dopo ilperiodo del brigantaggio la mafia si svilup-pa essenzialmente in regioni già toccateda una tipica crisi della legalità costituzio-nale dell’Italia liberale”.Contro la spietatezza della repressione Ga-ribaldi (immagine a sinistra) si dimette dadeputato nel ’63 e Massimo D’Azeglioesplode amareggiato: “Con che diritto aldi là del Tronto li si impicca prima di pro-cessarli?” Le zone militari anti brigantaggiosono soppresse solo nel 1870. ■

LE FIAMME D’ARGENTO

Il problema della questione meridionale e il drammadel brigantaggio. Garibaldi si dimette da deputato per la ferocia delle rappresaglie dell’esercito

10 / GENNAIO › FEBBRAIO 2

Rocco Marcelli, Giuseppe Schiavone, Giuseppe Petrelli, Pietro Capuano, briganti alle dipendenze di Carmine Crocco

passatopresente

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 11

arte&storia

Giovanni Fattori - «Il brigante» - 1895 - olio su tela cm. 107x130 - Collezione privata (Livorno)

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L’INSURREZIONE PER LA COSTITUZIONE, CONCESSA DA CARLO ALBERTO E POI REVOCATA DA CARLO FELICE,

SEGNA L’INIZIO DEL NOSTRO RISORGIMENTO

L’INSURREZIONE PER LA COSTITUZIONE, CONCESSA DA CARLO ALBERTO E POI REVOCATA DA CARLO FELICE,

SEGNA L’INIZIO DEL NOSTRO RISORGIMENTO

1821ilPiemonte

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andòcosì

--12-13 GEN FEB 2021 TIGELLINO.qxp_Layout 1 09/02/21 13:21 Pagina 12

DI TIGELLINOaro lettore, prima di entra-re in argomento, mi per-metto di ricordarti una co-sa (non che non mi fididella tua memoria storica,

ma... non si sa mai): nelle Monarchie as-solute (come oggi ad esempio lo Stato Va-ticano) il potere del sovrano, legittimato dal-la volontà divina (egli è tale per volere diDio stesso), non ha limiti se non quelli im-posti dall'etica e dal bene del suo popolo,il quale però non ha voce in capitolo. È unretaggio medievale perché prima in Occi-dente questo non avveniva neanche aSparta (sopra i re c'erano i Sufeti) o nellaRoma imperiale (c’era sempre, anche sefigurativo, il Senato). Ovviamente anche ilmonarca assoluto governa tramite ministrie funzionari che da lui vengono e solo a luirispondono; è chiaro che, in un contestodel genere, ci sono classi privilegiate (nor-malmente i nobili e spesso i preti), a sca-pito delle altre (borghesi, contadini, artigia-ni, operai). La Costituzione pone limiti adetto potere, compartecipando il popolo (oparte di esso) all'attività decisionale tramiteun Parlamento elettivo. E questo si chiama:Democrazia.Ciò premesso, veniamo al dunque. Comesai (perché l'hai studiato e perché te ne hogia parlato nel n. 4-2015, pag. 20-21), ilCongresso di Vienna (1° novembre 1814 –19 giugno 1815) sancì la cosiddetta Re-staurazione dei confini geografici (più o me-no) degli Stati europei e dei regnanti asso-lutisti antecedenti a Napoleone, ma nonpoté annullare lo spirito innovativo e pro-gressista diffuso nelle classi colte del con-tinente dalla Rivoluzione Francese con iconcetti di libertà, uguaglianza e fraternità.La storia e il pensiero dell'uomo non tor-nano indietro, amico mio, neanche nei pe-riodi più cupi perché la scintilla della cono-scenza e dell'esperienza si conserva nellementi elette, pronta a riaccendere il fuocodel futuro al momento buono (perbacco!!).Quindi, il ritorno forzoso ad un assetto so-cioeconomico e istituzionale ormai supe-rato, se non influì diremmo sul pro-letariato, analfabeta, supersti-zioso, sottomesso da sempreai canoni tradizionali e av-vezzo comunque alla sud-ditanza, indispose gli in-tellettuali, i nobili e i bor-ghesi illuminati, i quali sidiedero da fare per con-vincere i rispettivi sovraniche il cammino della ci-viltà aveva ormai cambia-to passo. E qui stai atten-to su un fatto non secon-

dario: nessuno voleva abbattere i Re comein Francia nel 1792, si voleva solo che go-vernassero magari anche per diritto divino(affari loro) ma secondo il principio demo-cratico costituzionale. Figurati: una vera be-stemmia per le orecchie d'alto e antico li-gnaggio, un'astrusità per il popolino! Fattosta che, sull'onda del recentissimo trascor-so napoleonico, si formarono in Europa del-le società segrete, consorterie di patriotiimpegnati a battersi per i diritti civili e, invia collaterale, per liberare territori nazionalioppressi da potenze straniere (Austria eRussia in particolare). Così iniziarono perprimi gli spagnoli il 1° gennaio 1820; in Ita-lia tra giugno e luglio dettero fuoco alla mic-cia dell'insurrezione siciliani e napoletani,il Piemonte si accese giusto duecento annifa, a marzo del 1821. Di quest'ultimo par-liamo perché qui inizia il percorso del no-stro Risorgimento. Ora ti racconto.L'11 gennaio 1821, appunto, alcuni stu-denti a Torino manifestarono contro l'inge-renza austriaca nel Regno di Sardegna, nefurono arrestati quattro e il giorno dopo nu-merosi altri occuparono l'Università: la re-

pressione fu dura. Gli adepti della societàsegreta Carboneria pensarono che l'orafosse arrivata e, sotto la guida del conteSantorre di Santarosa, il 6 marzo un gruppodi aristocratici contattò il principe Carlo Al-berto di Savoia-Carignano, nipote del re Vit-torio Emanuele I, che sembrava il più ragio-nevole della famiglia. Il resto dovresti sa-perlo, ma te lo riassumo ugualmente per-ché sono di natura indulgente. Il Principe non è che fosse un liberale (co-me pure si definivano i costituzionalisti),ma era di idee aperte e si lasciò coinvol-gere, non senza profondi dubbi, nell'avven-tura. I congiurati convinsero alcuni alti uf-ficiali e il 10, in considerazione che gli au-

striaci erano impegnati contro i ri-voltosi a Napoli, si sollevò la cit-tadella militare di Alessan-dria, quindi quelle di Torinoe Vercelli. Il Re abdicò infavore del fratello CarloFelice che, trovandosi almomento nel Ducato diModena, lasciò la reg-genza a Carlo Alberto ilquale concesse la Costi-tuzione. Era andata! Ave-vano in realtà fatto i contisenza l'oste perché Carlo

Felice si precipitò in Piemonte, revocò laCostituzione e ingiunse al nipote di ritirarsia Novara dove frattanto si costituiva un Cor-po legittimista detto l'Armata Fedele rinfor-zato da 15.000 austriaci. Carlo Alberto ob-bedì. I patrioti ne avevano sottovalutato lafedeltà al vincolo dinastico e per questo fusoprannominato con rancoroso sarcasmoRe tentenna, credo non del tutto a ragioneattesa la sua coraggiosa fermezza nel1848. Infine: gli insorti furono sconfitti l'8aprile a Novara; Carlo Felice tornò a Torinosulle baionette imperiali; Santorre di San-tarosa fuggì esule prima in Svizzera, poi inFrancia, quindi in Inghilterra e andò a morireper la libertà della Grecia dagli ottomanil'8 maggio1825, nell’assedio di Sfacteria;Carlo Alberto fu mandato nel 1823 a rifarsila faccia combattendo in Spagna, con l'e-sercito francese, contro i costituzionalistiiberici nell'assedio di Cadice, ove effettiva-mente si distinse il 31 agosto 1823 nellabattaglia del Trocadero.A questo punto non puoi non chiederti/mi:e i Carabinieri che parte hanno avuto? Bra-vo! Te lo dico subito, ma fammiti ricordare

un'altra cosa: il Corpo dei Carabinieri Reali(del Re, non Regi nel Regno) era vincolatodal giuramento alla dinastia sabauda, cuiil Comandante Generale personalmente ri-feriva. Pertanto non presero parte alla re-pressione degli studenti, non per indulgen-za, ma perché furono impigati molto mar-ginalmente, durante l'insurrezione restaro-no al loro posto a tutela dei cittadini, trat-tarono per dovere di servizio col governo li-berale (legittimato dal Reggente), ma nonlo appoggiarono e chi lo fece venne poicondannato come traditore del Re e dellaPatria (così è scritto nell'annuario militareconservato all'Ufficio Storico del ComandoGenerale) e ancora oggi i carabinieri costi-tuzionalisti (pochi), eroi per la storia, nonlo sono certamente per l'Arma, che infattinon li ricorda. Ragiona: l'Istituzione, per es-sere affidabile nei secoli, deve obbedire aiprincipi di legittimità e legalità e quello eraun colpo di stato bello e buono. I patrioti sono tali col famoso senno di poi,si capito compà'? Comunque la vicenda siconcluse quando il presidio di Torino, Co-mandante Generale (colonnello GiovanniMaria Cavasanti) in testa si riunì all'ArmataFedele partecipando allo scontro di Novara,con la benedizione e la riconoscenza di Car-lo Felice. ■

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 13

Ai moti furono presenti anche i Carabinieri Reali,ma, tranne pochi, non appoggiarono il governo liberale, per il giuramento di fedeltà fatto al Re

--12-13 GEN FEB 2021 TIGELLINO.qxp_Layout 1 09/02/21 13:21 Pagina 13

DI OTTO PARIGIelson Mandela, premioNobel per la Pace e gran-de promotore dei dirittifondamentali, ci ricordache “L’educazione è l’ar-

ma più potente che può cambiare il mon-do”. A livello internazionale sono gravi lecarenze nel campo educativo, infatti, in oc-casione della giornata mondiale dell’edu-cazione promossa dall’ONU celebrata il 24gennaio, è stato comunicato che, ad oggi,ben 258 milioni di bambini e adolescentiin tutto il mondo non frequentano la scuola,617 milioni non sanno leggere e non sonoin grado di eseguire le operazioni più sem-plici della matematica di base. È necessario rimediare quanto prima! Inquesto campo in Italia c’è invece una buo-na notizia: infatti, il Ministero dell’Istruzioneha reso obbligatoria l’educazione civica co-me specifica materia con votazione a partee richiedendo una programmazione di isti-tuto che preveda un minimo di 33 ore du-rante l’arco dell’anno. Si tratta di un signi-ficativo passo in avanti rispetto alla scarsa

considerazione nella quale, troppo spesso,è stata tenuta questa disciplina. Le diffi-coltà che sta incontrando la scuola, in que-sto tormentato periodo di pandemia, hannoreso più difficile, ma non impossibile, l’ap-plicazione delle disposizioni ministeriali,tant’è vero che, ad esempio, nell’I.I.S. G.Ga-lilei - T.Campailla di Modica è stata imposta-

ta una programmazione interdisciplinarecoordinata veramente esemplare che coin-volge tutti i docenti e che già incomincia adessere svolta nelle classi.Abbiamo chiesto al Dirigente scolastico,professor Sergio Carrubba, da dove nascequesto particolare impegno.“Il nostro Istituto è da anni impegnato aportare avanti valide iniziative culturali anchein appoggio ad esperienze di volontariatodalla forte valenza sociale che aiutano a

rafforzare l’anima generosa della città, qualila Casa don Puglisi e il cantiere educativoCrisci ranni. Riteniamo infatti che la scuoladebba favorire nei giovani la maturazionedi una cittadinanza attiva e consapevole adifesa e promozione della democrazia, dellalibertà, della giustizia. Quest’anno, tra le at-tività che ampliano l’offerta formativa rela-

tiva all’Educazione civica, s’inserisce il Pro-getto pilota Nuovo Umanesimo, di cui la re-ferente e protagonista principale è la pro-fessoressa Maria Vittoria Mulliri”.Professoressa, questo è un “Curricolo tra-sversale di Educazione civica per la co-struzione di un Nuovo Umanesimo” cheprevede il coinvolgimento di tutte le classie dei docenti dei tre licei di questo istituto.In particolare in che cosa consiste? “Seguendo le disposizioni ministeriali che

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LE FIAMME D’ARGENTO14 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

Viviamo in una società caratterizzata dalla vulnerabilità dei diritti della persona, con quelli per privacy, sicurezza, libertà e vita messi a rischio

GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’EDUCAZIONE DELLE NAZIONI UNITE. L’ALLARME DELL’UNESCO: NEL MONDO 258 MILIONI DI RAGAZZI NON FREQUENTANO LA SCUOLA E 617 MILIONI NON SANNO LEGGERE. DALLA SICILIA L’ESPERIENZA PILOTA PROMOSSA DALL’ISTITUTO “GALILEI CAMPAILLA” DI MODICA

La scuola deve favorire la maturazione di una cittadinanza attiva e consapevole a difesa e pr

Educazionecivicaperunnuovo umanesimoGIORNATA INTERNAZIONALE DELL’EDUCAZIONE DELLE NAZIONI UNITE. L’ALLARME DELL’UNESCO: NEL MONDO 258 MILIONI DI RAGAZZI NON FREQUENTANO LA SCUOLA E 617 MILIONI NON SANNO LEGGERE. DALLA SICILIA L’ESPERIENZA PILOTA PROMOSSA DALL’ISTITUTO “GALILEI CAMPAILLA” DI MODICA

Educazionecivicaperunnuovo umanesimo

unanuovasocietà

--14-15 GEN FEB 2021 PARIGI.qxp_Layout 1 09/02/21 13:22 Pagina 14

indicano tre assi attorno a cui deve ruotarel’Educazione civica: “Lo studio della Costi-tuzione, lo sviluppo sostenibile, la cittadi-nanza digitale tenendo conto degli obiettividell’Agenda 2030 dell’ONU”, partiamo dallostudio della nostra Costituzione e ne ap-profondiamo gli aspetti più salienti che poicerchiamo di tener presenti durante tuttol’arco dei cinque anni. Viene curata anchel’educazione all’Unione Europea, facendoconoscere il processo di unificazione, le isti-tuzioni comunitarie e la Carta dei diritti fon-damentali dell’U.E., così come la Dichiara-zione Universale dei Diritti dell’Uomo del-l’ONU. Un moderno corso di edu-cazione civica deve partire dall’a-nalisi della realtà territoriale-lo-cale per estendersi poi alla di-mensione regionale, a quellanazionale e quindi all’analisi con-tinentale, per toccare infine igrandi problemi planetari e leistituzioni internazionaliesistenti. Mai come oggi,infatti, le decisioni relati-ve ai problemi connessi

con la qualità della vita vengono prese lon-tano da noi in organismi e/o istituzioni in-ternazionali delle quali dobbiamo conoscereil ruolo e il funzionamento”. Qual è il motivo per cui lo si può anche de-finire progetto pilota?“La domanda che ci siamo posti e alla qua-le abbiamo ritenuto doveroso risponderenell’interesse dei nostri giovani è: «Nell’o-dierna società quali sono le problematichepiù urgenti che bisogna conoscere e qualii diritti ai quali far riferimento per poterle ri-solvere?». Siamo allora arrivati a conside-rare i diritti di terza e quarta generazione

che affrontano i problemi dovuti al mas-siccio e a volte inadeguato utilizzo delle

nuove tecnologie, che tanto stannoincidendo nella vita di tutti igiorni. Partendo dai sugge-rimenti dello stesso Ministe-ro, alla luce degli stimoli of-

ferti dall’Agenda 2030 peruno sviluppo sostenibile

dell’ONU e dalle di-chiarazioni dell’UNE-

SCO e del Consi-

glio d’Europa in materia, abbiamo ritenutodoveroso dedicare particolare attenzionealle problematiche più attuali spesso legatealle nuove tecnologiche. Si tratta di appli-cazioni che, per ora, non sono seguite daadeguati aggiornamenti normativi. Il tuttoavviene in una società caratterizzata dallacrescente permeabilità e vulnerabilità deidiritti della persona, tanto che sono messia rischio i diritti alla privacy, alla sicurezza,alla libertà e alla vita. Abbiamo ritenutoquindi doveroso coinvolgere i nostri studen-ti, soprattutto degli ultimi anni, facendoli ri-flettere su queste tematiche, affinché, qualicittadini, avvertano la necessità di contri-buire ad affrontare e risolvere, nell’interessecomune, questi problemi, evitando che siaggravino.Di quali strumenti vi siete serviti per inte-ressare i ragazzi? “In questo senso si è dimostrato partico-larmente utile il nostro incontro con UNIPAX(www.unipax.org) e i suoi progetti socio cul-turali proiettati verso la costruzione di unNuovo Umanesimo e la Pace. Basilare sista dimostrando l’utilizzo del saggio La Ri-voluzione Globale (pacifica) per un NuovoUmanesimo - Le vie d’uscita dalle emergen-ze planetarie, che si può considerare un ve-ro e proprio dizionario di educazione civicaper il terzo millennio. Per di più UNIPAX,nell’ambito del progetto che prevede l’avviodi una Community Internazionale degli Ope-ratori di Pace (www.unitedpeacers.it), hamesso a disposizione una serie di trentapillole che presentano in sintesi gli argo-menti del saggio corredati da immagini. Iltutto risulta particolarmente utile sia per illavoro dei docenti che per gli studenti, per-ché vengono presentati i problemi di attua-lità e le ipotesi delle vie d’uscita dagli stes-si. Con la fondamentale guida dei docenti,si favorisce così un collegamento alla realtàdi tutti i giorni, motivando i giovani a spe-rare, a credere nella costruzione di un mon-do diverso e migliore.”

Mi complimento per questa iniziativa cul-turale che prepara i giovani a essere pro-tagonisti del terzo millennio e concludo conle parole del Direttore Generale dell'UNE-SCO Audrey Azoulay, che sembrano confer-mare l’importanza delle scelte didattichein atto nel vostro eccellente istituto: “L'i-struzione deve essere ripensata per prepa-rare le nuove generazioni ad affrontare legrandi trasformazioni sociali ed economicheche abbiamo davanti, dalla rivoluzione digi-tale all’emergenza ambientale”. L’impegnoin atto a Modica è un modello che mi au-guro sia preso in seria considerazione, nonsolo da tanti altri istituti, ma anche dalleistituzioni competenti a livello nazionale einternazionale. ■

LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 15

fesa e promozione della democrazia, della libertà, della giustizia

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DI LUCA SIMONINIe il professor Fleming fos-se stato un po’ più ordi-nato, forse non avremmola penicillina. Ancora, seil dottor Pemberton non

avesse per caso mischiato al suo sciroppoportentoso contro l’emicrania per donne epiccini della comune acqua gasata, nonavremmo la Coca Cola, e se il chimico te-desco Kekulé non avesse sognato un ser-pente che si morde la coda, avremmo do-vuto attendere ancora a lungo per averele basi della chimica organica.L’innovazione, la scoperta, l’invenzione,sono processi spuri e curiosi, che prendo-no vie traverse e laterali, che implicano ecomportano errori e che, quegli errori, tal-volta riescono a tramutare nei successipiù clamorosi. Infatti non così raramentequanto vorremmo, o quanto siamo portatia credere, l’innovazione è figlia dell’errore,più parente del caso che delle regole o del-lo status quo. Dalla Struttura delle Rivolu-

zioni Scientifiche fino alle Rivoluzioni Con-cettuali, il concetto di innovazione è natu-ralmente al centro della domanda se siapossibile o meno attivarla, insegnarla, nu-trirla. O se l’innovazione vada semplice-mente accolta, quando accade. Insomma,per fondare la nuova Apple o la nuova Goo-gle, è necessario partire affittando il garage

dei genitori, o si possono tranquillamentegettare le basi per la nuova rivoluzione tec-nologica da un’aula universitaria?Torniamo alla scoperta della penicillina,una storia che ormai conosciamo tutti.Alexander Fleming rientrò dopo un periododi assenza dal suo laboratorio e trovò al-cune capsule Petri, che aveva lasciato in-custodite, popolate da una comune cre-

scita batterica. Solo in una piastra la pro-liferazione batterica era stata bloccatadalla presenza di una muffa. Quella sostanza era la penicillina, prodottada un fungo che era fortuitamente (fortu-natamente) finito sulla coltura batterica.Un resoconto scientifico che è diventato,nell’immaginario collettivo, l’epitome della

scoperta. Se un inserviente avesse but-tato le capsule, se il professor Flemingnon avesse prestato particolare attenzio-ne, se fosse stato più ordinato, se. Ma, adifferenza della storia, l’innovazione e l’in-venzione sono fatte di se. Nel 1968 un chimico texano sviluppò unadesivo con caratteristiche tali da poteressere spruzzato su qualsiasi superficie

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LE FIAMME D’ARGENTO16 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

La capacità dell’essere umano di governare i mutamenti tecnologici, imbrigliando il futuro. Procedure e tecniche per un avanzamento comune

AVANZARE PER ERRORI, INNOVARE PERNECESSITÀ: È IL PROCESSO CHE PORTA AL NUOVO.CON AL CENTRO SEMPRE L’UOMO E IL SUO DESIDERIO DI CERCARE SOLUZIONI

Il fascino segreto dell’innovazione

AVANZARE PER ERRORI, INNOVARE PERNECESSITÀ: È IL PROCESSO CHE PORTA AL NUOVO.CON AL CENTRO SEMPRE L’UOMO E IL SUO DESIDERIO DI CERCARE SOLUZIONI

Il fascino segreto dell’innovazione

puntiinterrogativi

--16-17 GEN FEB 2021 SIMONINI.qxp_Layout 1 09/02/21 13:22 Pagina 16

ma con un potere adesivo piuttosto debo-le. Vista la scarsa efficacia del prodotto,desistette da ulteriori ricerche, lasciandola sua invenzione nel cassetto per un paiodi anni. Questo fino a quando un suo col-lega trovò che un adesivo simile potesseessere ideale per aiutarlo in un problemache evidentemente lo angustiava parec-chio: il fatto che quando cantava in chiesa,la domenica, i ritagli di carta con i quali te-neva il segno nel suo libro degli inni con-tinuassero a cadere. Soluzione? il post-it,quei foglietti gialli onnipresenti su milionidi scrivanie. Nati da un collante che nonincolla molto, ma evidentemente abbastan-za da fare la fortuna di Spencer Silver econtribuire al rilancio della 3M. Naturalmente non possiamo immaginareche l’errore che genera qualcosa di nuovopossa diventare innovazione di per sé. Ciòche è necessario e centrale rimane l’uo-mo, con le sue competenze e il suo sape-re, il suo desiderio di ricercare soluzioni ela sfida che percepisce insita nella naturadelle cose. Un altro chimico, anch’egli fon-damentale per la nostra vita quotidiana,Louis Pasteur, a tal proposito sosteneva:“Il caso favorisce le menti più preparate”.Ma non è sempre vero. Del resto, Cristofo-ro Colombo, protagonista di uno dei piùgrandi errori della storia, era ancora con-vinto, alla sua morte, di avere raggiunto leIndie, e non di aver aperto una nuova viaverso un mondo nuovo. Il processo di innovazione e invenzione,naturalmente, chiama in causa anche loscetticismo e le resistenze della comunitàscientifica che, delle idee consolidate e

preconcette, fa il proprio collante. L’inno-vazione è insomma una strana creatura,nata il più delle volte per errore, talvoltanon riconosciuta nemmeno dai suoi geni-tori, e addirittura osteggiata dalla comu-nità. Pensiamo a Copernico, Galileo, Geor-ges Lemaître. Ma allo stesso Steve Jobs,che faticò a trovare i primi cofinan-ziatori per la sua impresa. E pos-siamo solo immaginare quantosarebbe stato remunerativocapitare per caso davantial suo garage nel mag-gio del 1976.Ma l’innovazionegenera timore,quando non ge-nera allarme, so-

spetto, diffidenza. Una delle definizioni chemeglio fotografa l’innovazione è quella chela cristallizza in questo adagio: l’innovazio-ne è ciò che nessun cittadino vuole dalloStato, nessun dipendente dall’azienda enessun figlio dalla famiglia. È una defini-zione che fa riflettere, perché chiama in

causa la caratteristica storica eumana dell’innovazione, qual-cosa che la allontana dal te-ma dell'analisi numericadei benefici che apporta,dagli aspetti quantitativi eingegneristici, pur centra-li, dal tema digitale.Allora, se letta in que-sta ottica l'innovazio-ne diventa la capacità

dell'essere umano di governare i muta-menti tecnologici, imbrigliando il futuro. La capacità di creare dal nulla e utilizzarenuove procedure, processi e tecniche perun avanzamento comune. Il coraggio dicondividere esperienza e visione del futu-ro. Senza paura degli errori, che, lo abbia-mo visto, talvolta sono generatori di for-tune. Chiudiamo con l’inventore e innova-tore per eccellenza del mondo greco. Ulis-se, l’uomo dal multiforme ingegno. Del re-sto: “fatti non foste per viver come brutima per seguir virtute e canoscenza”. L’Iliade ci racconta della sua astuzia, dellasua abilità manuale, della sua mentepronta ad innovare. Ma dove sta l’errore, generatore di sfide,racconti, crescita umana, innovazione?Suggeriscono i malpensanti che alla do-manda su cosa avrebbe fatto una voltaconclusa la guerra di Troia, Ulisse abbiarisposto che sarebbe tornato al volo adItaca: “Che volete che sia? Intanto, da quaa casa, la strada è sempre dritta”. ■

LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 17

Secondo una definizione, l’innovazione è ciò che nessun cittadino vuole dallo Stato, nessun dipendente dall’azienda e nessun figlio dalla famiglia

--16-17 GEN FEB 2021 SIMONINI.qxp_Layout 1 09/02/21 13:22 Pagina 17

ADDIO A MARADONA, DIO DEL CALCIO POPOLARE E A PAOLO ROSSI, BOMBER FELICITÀ DEL “NOSTRO”,INDIMENTICABILE, MUNDIAL ’82. ADDIO AL VECCHIO E CARO CALCIO

ADDIO A MARADONA, DIO DEL CALCIO POPOLARE E A PAOLO ROSSI, BOMBER FELICITÀ DEL “NOSTRO”,INDIMENTICABILE, MUNDIAL ’82. ADDIO AL VECCHIO E CARO CALCIO

"Un idolo e una delle persone più belleche abbia mai incontrato! Pablito per sempre": è l'omaggio che GianlucaVialli, suo compagno in maglia azzurraal Mondiale 1986, ha affidato ai social per ricordare Paolo Rossi, l'ex attaccante azzurro recentementescomparso. La spiritosa foto,pubblicata da Vialli, mostra conevidenza l'ottimo rapporto tra i due.Nella foto a destra, Diego ArmandoMaradona, anche lui scomparsorecentemente: gli è stato dedicato lo stadio del Napoli

"Un idolo e una delle persone più belleche abbia mai incontrato! Pablito per sempre": è l'omaggio che GianlucaVialli, suo compagno in maglia azzurraal Mondiale 1986, ha affidato ai social per ricordare Paolo Rossi, l'ex attaccante azzurro recentementescomparso. La spiritosa foto,pubblicata da Vialli, mostra conevidenza l'ottimo rapporto tra i due.Nella foto a destra, Diego ArmandoMaradona, anche lui scomparsorecentemente: gli è stato dedicato lo stadio del Napoli

attualità

--18-20 GEN FEB 2021 MERCURI.qxp_Layout 1 09/02/21 13:23 Pagina 18

DI RANIERO MERCURIcatta in piedi. Intorno a luire Juan Carlos di Spagnae Schmidt, cancelliere te-desco. È il minuto ottan-tuno di una notte piena

zeppa di stelle. Undici luglio ‘82. Madrid,finalissima tra Italia e Germania. SegnaAltobelli. Tre a zero. La felicità è lì, a portatadi mano, prendila e non lasciarla più.Non resiste Sandro Pertini, poco incline alcliché di corte. Si alza tra le anime inges-sate dei vicini: braccia al cielo in segno digiubilo, si gira, cerca sguardi complici, ebbridi gioia come lui, muove il dito e urla esta-tico: “non ci prendono più, non ci prendonopiù!”. Non ci presero più. A nulla servì ilconsolatorio gol di Breitner al minuto ot-tantatré. Nando Martellini, epica voce Raidi quella narrazione del cuore, ce lo an-nunciò urbi et orbi per ben tre volte. Era-vamo campioni del mondo.Già, Pertini. Presidente rispettato e condi-viso da un Paese che trova sempre il mo-do per dividersi. Lui, ex partigiano combat-tente in gioventù e quindi amato e odiatoa seconda delle appartenenze, in quellaindimenticabile avventura sportiva e so-ciale riuscì a rappresentare la gioia di tutti,senza distinzioni e le laceranti divisionicivili e politiche di quegli anni, eredità diun otto settembre ‘43 che in Italia è com-portamento quotidiano. C’era anche la po-litica pensate, che aveva certamente presouna piega orrenda negli estremismi crimi-nali, ma che almeno era viva, dibattuta,abbracciata e contestata nelle piazze. Chetempi. Pensate che non erano vietati né

gli abbracci né le manifestazioni, il distan-ziamento umano era un film dell’orrore ele festività erano aggreganti. Poi, addirit-tura, i bambini giocavano insieme e i gio-vani giravano in comitiva, uno accanto al-l’altro. Una vita fa.

La voce di MartelliniC’era ancora il calcio come fenomeno so-ciale, prima di essere annientato dal bu-siness moderno, quello tecnologico degliultimi dieci anni. La voce di Martellini rim-balzava tra i balconi, i giardini e le case ditutti gli italiani, riuniti e uniti in un’atmo-sfera indescrivibile. L’Italia di Bearzot, cheaveva in Pablito Rossi il suo centravantiiper discusso, partì per la Spagna in un cli-ma di scetticismo, per usare un eufemi-

smo. Stampa e opinione pubblica nonavrebbero mai scommesso una lira suquella squadra. Che, dopo un inizio delu-dente e una vera e propria guerra con igiornalisti al seguito (Mario Sconcerti, al-l’epoca inviato di Repubblica, per poco nonvenne alle mani con Tardelli), sbocciò.Come Rossi, bomber felicità che iniziò asegnare senza fermarsi più: fuori l’Argen-tina di Maradona, tripletta al Brasile di Zico,Falcao e Socrates, due gol alla Polonia diBoniek in semifinale. Infine, il primo dei tregol alla Germania Ovest di Rummenigge.Da non credere. Come a due date: venti-cinque novembre e sei dicembre 2020.Prima Maradona, poi Rossi. Morti. A di-stanza di poco più di dieci giorni l’unodall’altro, ultime coltellate al cuore di un

nefasto 2020. La distanza, già. Quella chec’era e non c’era tra due simboli così di-versi e uguali di quegli anni ’80, dei qualiancora ci chiediamo cosa resterà e ci ri-spondiamo poco o niente, soffocati dallamefistofelica società contemporanea.Qualche giorno dopo la morte del marito,la vedova Rossi, signora Federica Cappel-letti, ha detto: “Quando è morto Marado-na, la televisione era spenta all’ospedalema tutti ne parlavano. Mi sono avvicinataal letto di Paolo, gliel’ho detto e lui si èmesso a piangere come un bambino. Die-go lo scorso anno gli aveva mandato unmessaggio bellissimo, ricordando i tempidel Mondiale dell’82”.

Diego e Paolo, gli oppostiCosì diversi, così legati. Di carattere dia-metralmente opposto, così come le loroesistenze, ma con un punto di convergen-za: aver subìto due enormi ingiustizie giu-ridico-sportive. Rossi, squalificato per bendue anni (dall’estate 1980 all’aprile 1982)

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 19

Il calcio allora era soprattutto un fenomeno sociale,prima di essere annientato dal business moderno,quello tecnologico e televisivo degli ultimi dieci anni

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per omessa denuncia nel grave scandalodel calcio scommesse, con prove quanto-meno labili e scuse tardive.Maradona, nell’incredibile storia di poteree contropotere di quei particolari Mondialidi Usa ’94: La FIFA ha bisogno della stellapiù abbagliante per cercare di invogliare ilpubblico americano a seguire in massa ilsoccer, mai amato dal popolo a stelle estrisce. Diego però, è ridotto male. Dopoun Napoli-Bari del marzo ‘91 viene squa-lificato per cocaina: quindici mesi. Nonpassano neanche trenta giorni e a BuenosAires viene arrestato per detenzione di dro-ga. È forse il punto di non ritorno. E gli av-voltoi, come sappiamo, entrano in azionequando la carcassa è lì, indifesa.

Interessi economici altissimiJoao Havelange e Joseph Blatter, rispetti-vamente presidente e segretario della FIFAlo vogliono a tutti i costi a braccetto conla Statua della Libertà. Gli interessi eco-nomici in gioco sono altissimi.Diego, dopo un colloquio con Bilardo, pa-dre-allenatore nei trionfali Mondiali mes-sicani dell’86, rinasce. Niente più eccessi,solo allenamenti massacranti e dura dietadimagrante. Si presenta in forma invidia-bile negli States. Poi, il trappolone. Pocoprima del via inaugurale, dal ritiro argentinoDiego tuona: «Questa manifestazione èstata organizzata in malo modo. È assurdogiocare a mezzogiorno, in un clima che tisottopone a sforzi inaccettabili e che puòcausare malori e drammi. i calciatori sonosfruttati. Havelange e Blatter pensano soloai loro interessi legati alle tv e agli sponsor.In Formula 1 con Senna, poi morto, è statafatta la stessa cosa». Apriti cielo. E chiuditiMondiale. Lo trovano positivo dopo la par-tita con la Nigeria, per via di un dimagran-te. La surreale immagine dell’infermierache entra in campo, lo prende per manodavanti a migliaia di occhi increduli e lo ac-compagna negli spogliatoi è la triste fotofinale.

Un abbraccio totalizzanteLa differenza tra Rossi e Maradona è cer-tamente e soprattutto nello stile di vita,riflesso nella diversa partecipazione dellagente ai rispettivi estremi saluti. Timido,sobrio, delicato il primo. Eccessivo, fragile,tormentato il secondo. Certo, potremmoelogiare la corretta vita privata di Rossi epuntare il dito su quella nefasta di Mara-

dona. Potremmo farlo, certo. Ma sarem-mo come gli avvoltoi di cui sopra. E nonlo siamo. Le reazioni argentine e napole-tane alla morte di Diego sono l’abbraccioesagerato, scomposto e totalizzante versoil divino rappresentante del calcio popo-lare.La commozione di tutta Italia per Pa-blito è la celeste nostalgia, è il grazie piùsentito per quegli abbracci sudati di un’e-state memorabile. È il ricordo di chi nonc’è più, la rievocazione di quando eravamoancora noi. Uniti e non distanziati, semplicie battaglieri. Insieme nelle piazze, per lestrade e nei vicoli di paese. Vivi per dav-vero. Paolo e Diego.

Addio cortili polverosiPer noi l’ultimo respiro di quel mondo au-tentico e genuino, da anni malmenato dasciacalli in doppio petto. Tutto il resto sonolacrime plastificate dei soliti tedofori delpensiero stupendo, quello che appare manon è. Che piange se deve, che rinnegase può. Gelidi burattinai del consenso ar-tificiale, bersaglio incessante delle violentepallonate di Diego. Silenti assassini cheora incensano e inviano fiori sfioriti allatomba del re assoluto di quel gioco sepol-to con lui. Con Maradona e Rossi muoionoi cortili polverosi, le ginocchia sbucciate egli stinchi doloranti, gli zaini come porta,le magliette sudate, le liti e poi gli abbracci,gli stadi gremiti, le urla volgari e le risa sin-

cere, la rabbia, l’esultanza smodata, i cam-petti di terra, il fango e il prato verde, lezolle, i calci da dietro e le gioie condivise,le rivalità dure e leali, la parola data, la ten-sione pre-gara, il panino allo stadio, l’ap-puntamento al campetto, le polemiche au-tentiche, le incazzature sincere, le lacrimevere e le radioline all’orecchio. La fantasia al potere. Quella che, in un cor-tile qualsiasi di un pomeriggio domenicale,ti portava con loro: Maradona, Rossi, VanBasten, Baggio, rincorrendo il tuo amicocome fossi a San Siro o all’Olimpico. Onel sole del San Paolo, sotto gli occhi diottantamila napoletani sognanti, mentreDiego ti lancia verso la porta. Il lutto è ar-gentino perché lì è stato re. Il lutto è di Na-poli perché lì è stato amore. Noi non c’en-triamo nulla, non sappiamo delle infinitevolte che hanno fatto l’amore in sette anni.Non conosciamo le carezze, le litigate, gliaddii e i ritorni. È una questione di cuorein fondo. Lo stesso che, nel lontano giugnodel ’94, fermandosi d’improvviso, portòvia il genio di Troisi. Lui che, già malato eprossimo al trapianto, non volle sentir ra-gioni durante le ultime scene di Il postino.«Questo film lo voglio fare col mio cuore»disse sincero. Così fece, innamorandosidolcemente, nella pellicola, di una came-riera d’osteria. Morì nel sonno, dodici oredopo aver girato l’ultima scena. Con lo stesso cuore con cui si sono amati,anche Diego li ha lasciati per sempre. Neldolce ricordo del primo scudetto: diecimaggio 1987. C’era un sole splendidoquel pomeriggio. Come accecante fu lanotte incantata di Madrid. Riposa in pacePaolo, sotto cieli stellati. ■

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“Non ci prendono più, non ci prendono più!” gridava estatico il presidente della Repubblica Sandro Pertini alla finalissima Italia-Germania ‘82

La differenza tra Rossi e Maradona è nello stile di vita, riflesso negli estremi saluti. Timido, sobrio il primo. Eccessivo, fragile, tormentato il secondo

attualità

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diamoci una mano

la NostraMissione, ilNostroCredoCi sono Soci che oggi rischiano la vita, hanno bisogno di affetto, di assistenza,

di quella solidarietà che fa parte della nostra missione, perché soffrono, perché, ormai anziani, sono ricoverati in istituti di lunga degenza.

Aiutaci ad aiutarli ancora e ad aiutarne altri, devolvendo il 5x1000 alla

Associazione Nazionale CarabinieriCodice Fiscale: 80183690587

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DI ORNELLA ROTAiffidenza verso i cambia-menti e angoscia delnuovo: siano anche que-ste le colonne d’Ercoleda superare per non vi-

vere come bruti? Di certo investigare, in-tuire, proporre, dubitare, verificare - supe-rare, appunto - è ragion d’essere dellascienza, specificamente nella medicina.Eppure suscitano sospettosità diffusa lascoperta di nuove patologie e a maggioreragione l’acquisizione di terapie nuove. Quanto accade oggi con il Covid, in formesimili è già successo in tanti ieri. Durantela prima guerra mondiale ad esempio, del-la Spagnola si poteva parlare soltanto inSpagna, Paese non belligerante (altrove,sapere della malattia avrebbe abbattuto ilmorale dei soldati). Casi esemplari si sus-seguono in tutto il XlX secolo. In Sicilia, ilpatriota avvocato Mario Adorno crede cheil governo borbonico complotti per diffon-dere il colera, mentre in Calabria il ministroGiolitti nega che il virus meriti particolareattenzione (“è una febbre un po’ diversa”).

A Vienna, il medico ungherese Ignác Sem-melweis viene definitivamente emarginatodopo avere intuito e dimostrato che la feb-bre puerperale, causa prima di morte frale partorienti ricoverate, è dovuta alle par-ticelle cadaveriche sulle mani dei mediciche visitano le pazienti dopo avere effet-tuato autopsie. A Milano, Alessandro Man-zoni ne I promessi Sposi riferisce di DonFerrante cultore di astrologia ben risoluto

a negare l’esistenza della peste del XVIIsecolo. Simili attraverso il tempo pure icontesti culturali (angoscia del futuro, su-perstizioni, frustrazioni), le manipolazionipolitiche per guadagnare consenso, la pun-tuale ricerca degli untori (Sono diversi danoi e ci dominano col loro potere è una for-mula che vale per i banchieri ebrei del XlVsecolo, gli apparati militari e finanziari sta-

tunitensi del XXl, gli scienziati e imprendi-tori cinesi del III millennio).La storia dei vaccini è esemplare. Perché io che sto bene dovrei farmi iniet-tare una sostanza che può causare il vaio-lo? si chiedevano in tanti nel ‘700, quandoLady Mary Wortley Montagu, scrittrice emoglie dell'ambasciatore britannico a Co-stantinopoli, al rientro a Londra proposeai medici suoi connazionali il rimedio uti-

lizzato dalle donne mediorientali per limi-tare drasticamente le devastazioni del vaio-lo. Prelevavano del pus dalle pustole, in-cidevano la pelle e lo mettevano dentroquelle scalfitture: Lady Montagu lo chia-mava ingrafting, cioè innesto (come sullepiante). In Cina e in India, si usava trituraree sniffare croste di vaiolo. Ovunque ne ri-sultava una forma attenuata della malattia,

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Quanto accade oggi con il Covid, in forme simili è giàsuccesso in tanti ieri. Dal vaiolo al colera alla febbrespagnola storie esemplari di ostinata incredulità

esperienze

IERI E OGGI DIFFIDENZA, TIMORE, IGNORANZA, SUPERSTIZIONE, IDEE STRAVAGANTI... LE TEORIE ANTIVACCINISTE IN EPOCA DI COVID 19. INTERVISTA AL PROF. GILBERTO CORBELLINIIERI E OGGI DIFFIDENZA, TIMORE, IGNORANZA, SUPERSTIZIONE, IDEE STRAVAGANTI... LE TEORIE ANTIVACCINISTE IN EPOCA DI COVID 19. INTERVISTA AL PROF. GILBERTO CORBELLINI

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nessuna cicatrice e sopravvenuta immu-nità. Una tecnica apprezzata soprattuttodalle donne: se deturpate dal vaiolo, nes-suno le avrebbe più sposate. La diffidenzafu prevedibile reazione dell’ambiente ac-cademico, ma la scrittrice che aveva fattosottoporre a ingrafting il figlio Edward, riu-scì a persuadere un buon numero diamici, compreso il medico di fa-miglia, dottor Maitland, cheavrebbe poi trattato i figli del fu-turo re Giorgio II. Intanto l’innestoveniva praticato anche a Boston;a Mosca alla corte di Caterina diRussia, la Prussia del futuro re Fe-derico II, l’Austria di Maria Teresa,gradualmente diffondendosi in tuttol’Occidente.Le reazioni?“La prima fu di tipo reli-

gioso: il vaiolo era strumento della provvi-denza di Dio per punirci dei nostri peccati,gli uomini non dovevano perciò interferire”,ricorda il prof. Gilberto Corbellini, ordinariodi Bioetica e Storia della medicina a LaSapienza, momentaneamente distaccato

al Consiglio Nazionale delle Ricerchedove dirige il dipartimento di

Scienze Umane, sociali e Pa-trimonio Culturale.La seconda? “La medesima domanda dioggi: perché-io-che-sto-be-ne-dovrei-farmi-iniettare-una-sostanza-che-può-cau-sare-una-malattia mortale.”Già. Perché?“Per continuare a stare be-

ne. Di regola si vacci-nano le persone

sane, affinché continuino a esserlo. Noisiamo una specie biologica avversa ai ri-schi, tanto più li evitiamo se qualcuno ciobbliga a correrli. A fine 700, quando ilvaiolo delle vacche si dimostrò molto effi-cace sulle persone (secondo l’intuizionedi Jenner), diversi Stati resero obbligatoriala vaccinazione: i movimenti antivaccinistiiniziarono allora. Secondo alcuni, lo Statonon doveva interferire in scelte personalicome vaccinare se stessi o i figli; secondoaltri, inoculando materiale animale si ri-schiava la bestializzazione degli umani.” Ho l’impressione che oggi abbiamo sosti-tuito bestializzazione con robotizzazione.“Scetticismo e diffidenza dilagarono so-prattutto a fine ‘800, quando chi si vacci-nava contraeva altre malattie, o morironoalcuni tra coloro che avevano ricevuto ilvaccino di Pasteur contro la rabbia (1885);in Inghilterra ci furono anche manifesta-zioni di piazza, arresti, incidenti. A quel punto gli Stati si resero conto chenon potevano permettere a chiunque dioffrire farmaci, fossero vaccini o altro. Cosìnacquero in Occidente le prime agenzie

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Da studiare come forma di sottocultura in un’epoca,la nostra, che esige comprensione delle dimensioniscientifico-tecnologiche e fiducia nelle istituzioni

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per il controllo della sicurezza delle medi-cine - antenate delle attuali EMA, AIFA, FDAecc. Fino agli anni ‘60 del XX secolo, con-tinuando i bambini a essere a rischio dimorte per difterite, tetano, morbillo, polio-mieliti, tubercolosi, i vaccini erano moltoapprezzati e richiesti. Contrari solamentealcuni movimenti a sfondo religioso, e gliomeopati (esistono da inizio 800). A raffor-zare gli antivaccinisti sono stati da un latola scomparsa delle malattie infettive edall’altro l’avvento di Internet. Perché-de-vo-vaccinare-mio-figlio-facendogli-rischiare-effetti-collaterali: appunto. Come se deglieffetti collaterali non ci fossero pure seprendi un’aspirina.” Grosso modo, le percentuali delle varieposizioni sui vaccini, in Europa? “Direi un 60-80% favorevole; un 5-8 chenon ne vuole sapere; un 30-40 di esitan-ti. Per raggiungere l’immunità di gregge(diversa a seconda delle affezioni: mor-billo 90%, Covid intorno all’80, parotite85%, influenza 70%) dobbiamo lavoraresu questi.”Chi sono?“Per lo più di classe media, sospettosi,non di rado complottisti. Alcuni dichiarano:Non sono no vax ma – tipo: Non sono raz-zista ma. Magari hanno qualche nozionescientifica, cercano di informarsi sempredi più sul web dove trovano tutto e il suocontrario. Finita la pandemia potremo stu-diarli come una forma di sottocultura inun’epoca, la nostra, che esige compren-sione delle dimensioni scientifico/tecno-logiche e fiducia nelle istituzioni. In defini-tiva: di EMA, AIFA, FDA ecc io mi fido anchese a volte sbagliano. Mi fido perché so chesono presidi istituzionali, dotati di una mo-le di conoscenze e di procedure adeguatea gestire il controllo e l’approvazione deifarmaci. Mi seccherebbe pagarli con le mietasse e dovermi poi curare da solo, senzagaranzie che mi sto curando bene. Insomma non è che su questa materiapuoi fare un referendum, ecco.” ■

LE FIAMME D’ARGENTO

TESI POPOLARE Il Covid fu fabbricato in un laboratorio di Wuhan dai cinesi (o anchedagli statunitensi, o dai francesi) con la complicità delle élite globaliste (massoniche,ovvio) e di BigPharma. Poi un numero imprecisato di droni ha rilasciato il virus nelmondo cominciando dai cieli delle zone ricche; intanto, le neo installate reti 5G in-debolivano il sistema immunitario degli umani; infine, il microchip inoculato con ilvaccino ha avviato il processo di robotizzazione. TESI MILLENARISTA Il Covid è un castigo di Dio, punizione per i nostri peccati;questa tetra superstizione sopravvive in alcuni ambienti, malgrado il monito di papaFrancesco.TESI SEMPLIFICATORIA Il Covid non esiste, semmai è un’influenza un po’ più fortedella stagionale (“l’età media dei morti è 80 anni, di qualcosa bisogna pur morire,no?”). Un sottogruppo puntualizza: “Non esiste ma lo portano gli immigrati”. Il web dilata messaggi, deliri, paura, litanie, invettive, imprecazioni, anatemi, entu-siasmi. Filmati (il documentario francese Hold-Up spopola sui Social) gruppi asso-ciazioni, enti, personaggi, blog , youtube, emittenti, comizi, interviste; le manifestazionidi piazza evocano il più diffuso retroterra culturale. Lo sbarco sulla Luna? Costruitoin uno studio cinematografico. L’11 settembre? Organizzato dagli statunitensi stessi.Il multilaterale? L’Onu è un baraccone inutile; l’Oms, un branco di corrotti. L’inqui-namento che altera il clima? No, ci sono stati sempre mutamenti. I diritti umani?Ipocrisia, il mondo di oggi è brutto sporco e cattivo. FILO CONDUTTORE L’ostilità verso la tecnologia e lo scetticismo verso la scienza(soprattutto medica). Prontamente, il pensiero magico offre consolazioni. In alcuneantiche tradizioni rurali non soltanto africane, le malattie erano causate da SpiritiMalvagi, attraverso riti di Stregoni; alcuni preferivano un Guaritore anziché andarel’ospedale, convinti che un esorcismo potesse giovare più di un farmaco. Oggi, conpoche varianti - Globalisti invece di Spiriti Malvagi, Scienziati al posto di Stregoni,Cialtroni al posto di Guaritori - il risultato è uguale: il paziente muore. Sullo sfondo , il complotto internazionale ordito dal Deep State - i Figli delle Tenebre- in varie fasi: opera di corruzione planetaria di medici, biologi, governi, forze dell’or-dine, politici, funzionari e quanti altri affinché ingigantiscano la pandemia spargendoterrore; sistematiche e drastiche limitazioni delle libertà personali e conseguentegravissima crisi economica; impegno, da parte delle più alte istanze della finanzainternazionale, di elargire un reddito universale e cancellare ogni debito in cambiodella rinuncia alla proprietà privata e dell’accettazione del vaccino; passaporto sa-nitario e ID digitale obbligatori; universale tracciamento dei contatti; campi di de-tenzione, arresti domiciliari e confisca di ogni proprietà per chi rifiuti. Il piano si chiama Great Reset, deve compiersi entro il 2021.Chi lo ha partorito? Ma l’ideologia globalista, ovvio. Perché - spiegano i Figli dellaLuce - è collegata a reti di pedofili di trafficanti di minori; demolisce la famiglia na-turale, il rispetto per la vita umana, l’amore per la patria, la libertà di educazione edi impresa; utilizza antiche pratiche e cabale occulte; persegue gioventù e salutebevendo sangue di bambini appena uccisi. (Nei due ultimi punti affiorano echi in-sopportabili, molto verosimilmente non casuali). Investito da un alto prelato (notoin Vaticano soprattutto per l’animosità verso Francesco) della missione di salvareil mondo, invocato da milioni di militanti di varie sette statunitensi (in primis QAnon)e non soltanto, osannato dall’America profonda che in lui si riconosce, un uomo,unico e solo, avrebbe potuto sbaragliare Satana: Donald Trump.Ma è andata com’è andata.

Il fascino segreto dell'incredibile

esperienze

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 25

VISITE IMPORTANTI

IN PRESIDENZA NAZIONALE

VISITE IMPORTANTI

IN PRESIDENZA NAZIONALE

ROMA, 15 GENNAIO 2021 Dopo la cerimonia di avvicendamento, entrambi i Comandanti Generali hanno fatto visita in PresidenzaNazionale al Gen. Lo Sardo. Prima Nistri, cedente, per il saluto di commiato quale nostro Presidente onorario (nella foto) e più tardi Luzi,subentrante, per il saluto di presentazione assumendo la stessa carica onorifica, secondo l’art. 1 dello Statuto organico dell’Associazione.Distanze sociali anti-Covid permettendo, li abbiamo accolti con sincero entusiasmo sentendoci onorati dell’attenzione rivoltaci, salutandolipoi con un affettuoso arrivederci al Generale Nistri, ora Socio d’Onore, e l’augurio di buon lavoro al Generale Luzi. D.B.

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LE FIAMME D’ARGENTO26 /GENNAIO › FEBBRAIO 2021

ROMA - CERIMONIA DI AVVICENDAMENTO DEL COMANDANTE GENERALEROMA 15 GEN ‘21 Nel cortile d’Onore della Le-gione Allievi si è svolta la cerimonia di avvicen-damento nella carica di Comandante Generaledell'Arma dei Carabinieri fra i Generali GiovanniNistri e Teo Luzi, alla presenza del Presidente delConsiglio dei Ministri Giuseppe Conte, dei Mini-stri della Difesa Lorenzo Guerini e dell’Interno Lu-ciana Lamorgese, e del Capo di Stato Maggioredella Difesa Generale Enzo Vecciarelli. Date le vi-genti misure anti-Covid, è stato necessario limi-tare il numero di autorità politiche, religiose, am-ministrative e militari ai soli rispettivi vertici isti-tuzionali. Per l’Arma ai due Generali di C.A. Pre-sidenti, l’uno, della Associazione Nazionale Ca-rabinieri, Libero Lo Sardo, e l’altro, Cesare Vita-le, dell’O.N.A.O.M.A.C., nonché ad alcuni espo-nenti degli organismi di rappresentanza milita-re. La cerimonia, ripresa in diretta streaming dal-le maggiori testate giornalistiche on-line, è sta-ta preceduta da altri due eventi: all’Altare dellaPatria con la deposizione, da parte dei Genera-li Nistri e Luzi, di una corona di alloro al MiliteIgnoto, seguita con analoga deposizione al Sa-crario ai Caduti presso il Museo Storico dell’Ar-ma. Nelle foto, alcune sequenze significative del-l’evento in Legione Allievi.

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 27

AD ANGELO SFERRAZZA, GIORNALISTA E COLLABORATORE DE ‘LE FIAMME D’ARGENTO’ROMA 4 GEN ‘21 Questa é la data in cui, nellasua Parrocchia in Roma, è stata celebrata la Mes-sa di Trigesimo, a cui hanno partecipato coloro chelo avevano conosciuto, stimato ed amato e che,per via delle regole anti-Covid, non avevano potu-to rendergli l’estremo saluto prima che venisse tra-sferito a Fano, sua città natale, ove ora riposa.Un nome immancabile e qualificante sulla nostrarivista, noto a tutti i lettori in quanto per anni au-tore di tanti articoli di analisi politica internazio-nale, in cui sapeva delineare, dati di fatto alla ma-no, un quadro chiaro ed esaustivo della situazio-ne del momento dalla quale formulava, lungi dalclamore giornalistico da “scoop”, caute e limpideprevisioni di sviluppo, sempre azzeccate. Mi tornain mente un episodio che all’epoca creò scalpo-re, cavalcato da un quotidiano online di cui nem-meno conoscevo l’esistenza, teso a screditare sialui, sia l’Arma dei Carabinieri senza distinguerladall’ANC, quando la nostra rivista (n. 6 di novem-bre-dicembre 2016) uscì recando in copertina, atutta pagina, l’immagine del viso di Trump con lo“strillo” “Presidenza Trump, Europa a rischio?” L’ine-vitabile levata di scudi anche da parte di nostri il-lustri soci indignati, ben presto fu placata non danoi ma dal solo evolversi della situazione in USA.Purtroppo per quel quotidiano, le caute previsionidi Angelo SFERRAZZA si sono puntualmente veri-ficate, culminando con il recentissimo assalto alCampidoglio di Washinton D.C. del 6 gennaio scor-

so, che lui non ha potuto vedere perché mancatoun mese prima. La sua improvvisa scomparsa, al-l’alba di sabato 4 dicembre 2020, ha spento unavoce importante nell’ambito del giornalismo, del-l’UCSI - Unione Cattolica Stampa Italiana di cuiper un periodo era stato Vicepresidente e Segre-tario Nazionale, e anche dell’ANC ove era divenu-to Socio Benemerito. Formato nel quotidiano Il Po-polo quando nasceva la Carta Costituzionale, do-tato di notevole spessore intellettuale e di tempe-ramento deciso, ha percorso con successo una in-tera carriera quale valente giornalista RAI, poi, nel-l’età della pensione, Direttore de le Fiamme d’Ar-gento fino al 2005 e da allora nostro primo fede-le collaboratore. Più di recente, Direttore de Il Cor-riere dell’Unione, rivista dell’Unione Mutilati e In-validi. Duramente colpito dalla morte della moglie,ma sostenuto dall’amico e collega Vincenzo Vara-gona, ha saputo reagire con nuovo vigore, viven-do un intenso periodo, animato da entusiasmo eprofessionalità, in cui partecipava anche ad unBlog molto seguito per via della sua competenzae della conoscenza delle più intricate situazioni in-ternazionali, individuando equilibri nascosti e ipo-tesi di soluzioni che poi, puntualmente, si verifica-vano. Ai suoi cari rivolgiamo i sentimenti di cordo-glio e di affettuosa solidarietà da parte del Presi-dente Nazionale ANC, Generale C.A. Libero Lo Sar-do, dei componenti la Redazione e dai Soci tutti.

Dario Benassi, Capo Redattore

MODENA 19 DIC ’20 In occasione dello scambio di Auguri per le FestivitàNatalizie (foto in basso), diffuso alle Sezioni della Provincia in video confe-renza, sono stati consegnati al Generale Claudio ROSIGNOLI, già IspettoreRegionale ANC per l’Emilia-Romagna per un ventennio, il Diploma di Sociod’Onore e la relativa Tessera a firma del Presidente Nazionale Gen. Lo Sardo.Presenti il Com.te Provinciale Col. Pucciatti, il nuovo Ispettore Ten. Ciriello edil Presidente di Sezione Mar. Ca. Santangelo.

PALERMO 7 GEN ’21 Il 7 gennaio 2021, (a destra), Festa nazionale del Tri-colore, il Gen. B. Rosario Castello, Comandante della Legione CC Sicilia, haconsegnato il diploma e la tessera di Socio d’Onore, concessi dal Presiden-te Nazionale ANC, alla Dottoressa Francesca Benedetta RUSSO, figlia del Ten.Col. Giuseppe Russo M.O.V.C. alla “Memoria”. Presenti il Gen. B. Guarino,Com.te Provinciale, l’Ispettore Regionale ANC Buzzi ed il C.re Aus. Vallone.

L’ALBO D’ORO SI ARRICCHISCE DI DUE NUOVI SOCI D’ONORE

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LE FIAMME D’ARGENTO28 /GENNAIO › FEBBRAIO 2021

SANTA MARIA DEL DIVINO AMORE: IL PARROCO E’ CREATO CARDINALECASTEL DI LEVA (RM) 6 DIC 2020 Il Parroco DonEnrico Feroci ha celebrato la sua prima messa in-dossando la porpora cardinalizia. Nel’occasioneha voluto al suo fianco i soci della Sezione ANCDivino Amore che da circa un decennio assicura-no i servizi a favore di fedeli e pellegrini che si re-cano in visita al Santuario. Pochi giorni prima in-fatti, il 28 novembre 2020, il Sacerdote aveva ri-cevuto la berretta cardinalizia dalle mani di PapaFrancesco, il quale gli ha assegnato il Titolo cardi-nalizio, da lui istituito sotto la stessa data, dellaDiaconia di Santa Maria del Divino Amore a Ca-stel di Leva. Il Santo Padre, rompendo il cerimo-niale, dopo aver pronunciato la formula in latinogli ha detto "E' la tua parrocchia. Il papa ha fattocardinale un parroco". Nella foto, S.E il CardinaleFeroci, il Rettore Don Gerardo, il Presidente dellaSezione Lgt. Gennaro Daloiso e il Consigliere Lgt.Pierluigi Smaldone. Il santuario della Madonna delDivino Amore è composto da due chiese: quellaantica è del 1745, quella nuova del 1999, erettain virtù di un voto fatto nel 1944 con cui i fedelichiesero alla Madonna di salvare la città di Romaed il Papa Pio XII dai bombardamenti alleati e dal-la ferocia distruttiva nazista per cui l’icona dellaVergine fu portata a Roma e custodita infine nel-la chiesa di S. Ignazio di Loyola ove, dopo l’arrivodegli Alleati, il Papa poté così ringraziare: “Noi og-gi siamo qui non solo per chiederLe i suoi celestifavori, ma innanzitutto per ringraziarLa di ciò cheè accaduto, contro le umane previsioni, nel su-premo interesse della Città eterna e dei suoi abi-tanti. La nostra Madre Immacolata ancora una vol-ta ha salvato Roma da gravissimi imminenti peri-coli; Ella ha ispirato, a chi ne aveva in mano la sor-te, particolari sensi di riverenza e di moderazione;onde, nel mutare degli eventi, e pur in mezzo al-l'immane conflitto, siamo stati testimoni di una in-columità, che ci deve riempire l'animo di teneragratitudine verso Dio e la sua purissima Madre”. IlSantuario è oggi meta di pellegrinaggio cara ai ro-mani: durante l'estate ogni sabato se ne tiene unonotturno a piedi da Roma. E’ sede della parroc-chia di Santa Maria del Divino Amore a Castel diLeva, voluta dal Papa Pio X con la sua lettera apo-stolica di Quamdiu per agri romani del 24 maggio1912 e con il decreto del Cardinale Vicario Fran-cesco Marchetti Selvaggiani del 1º dicembre 1932.

UNA INTERESSANTE MEMORIA STORICAVERONA 31 DIC ’20 Trascriviamo la seguente e-mail: Spettabile Associazio-ne, invio una foto storica, che è per me molto cara in quanto rappresenta lastoria della nostra famiglia associata all'Arma. La foto, datata 1919, rappre-senta il personale delle Stazione Prati in Roma al completo. Al centro si tro-va mio nonno, Oto Cardinale, Maresciallo Capo, vicecomandante della Sta-zione; accanto a lui il Maresciallo Maggiore, Comandante della Stazione, dicui non conosco il nome. Dinanzi a mio nonno c'è mio papà, Roberto Cardi-nale, che allora aveva 5 anni. Mio papà, dopo aver frequentato la scuola su-periore, è entrato nei Carabinieri; dapprima come carabiniere semplice; poiha frequentato la Scuola Sottufficiali di Firenze e, dopo due anni di servizioè entrato all'Accademia di Modena, nel reparto riservato ai Carabinieri. Lasua carriera è stata molto lunga. Dopo vari incarichi nei gradi inferiori in Ita-lia, ha passato un periodo di guerra in Tunisia, conclusasi con un periodo diprigionia negli Stati Uniti. Ha ricoperto poi svariati incarichi, fra cui il Coman-do della Legione di Messina, il Comando della Legione Allievi di Roma e ilComando della Brigata di Roma, che allora comprendeva il Lazio e la Sar-degna. Ha terminato la carriera come ufficiale addetto alla prima Commis-sione Antimafia, assieme ad un Questore e ad un Ufficiale della Guardia diFinanza. Ha vissuto a lungo; all'ultimo, dopo la morte della moglie, mia mam-ma, viveva con noi a Verona, dove è morto a 98 anni. Un fratello di mio pa-dre, Gerardo, era anch'esso Maresciallo dei CC. Ringrazio dell'accoglienza eporgo cordiali saluti e auguri. Gianfranco Cardinale.

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 29

IL GENERALE CARMINE ADINOLFI PRESENTA UN SUO NUOVO LIBRO

Le brillanti indagini del capitano Filonida (anagram-ma di Adinolfi), raccontate con ironia e competen-

za da Carmine Adinolfi, generale dell’Arma in pensio-ne, sono racconti tratti da storie vere ma riportate conluoghi, epoche, personaggi e contenuti diversi, rispet-to alle vicende realmente accadute. Filonida, giovanecapitano, arguto e dalla grande umanità, è sposato eha un bimbo piccolo. Legatissimo alla famiglia, am-mette di avere un’amante irresistibile: l’Arma dei Ca-rabinieri a cui rimane sempre fedele. Questa fedeltà gli

consente di svolgere le sue indagini con passione egrande competenza, dimostrando intuito e fiuto per iparticolari. Ma appena può, corre dalla sua amatissi-ma famiglia. Esempio significativo di dedizione per i va-lori come lealtà, senso del dovere e amore per il pros-simo, questo libro rappresenta uno spaccato interes-sante e quanto mai attuale in un contesto lacerato co-me quello che stiamo vivendo. Tra i racconti, Il seque-stro Desirè, riesce a tenere il lettore con il fiato sospe-so fino all’ultima battuta…

LESMO (MB) 23 GEN ‘21 Giuseppe DITRIA, persona molto nota sia in Lesmosia in Arcore, si è spento il 21 gennaioscorso, all’età di 78 anni. La sua storiainizia negli anni ’60 quando lascia il pae-se natale, Minervino Murge (BT) in Pu-glia, per cercare lavoro a Milano, cosanon facile ma ben presto lo trova nel-l’Arma dei Carabinieri, in quel di Arcore,ove dopo alcuni anni di servizio, e gra-zie anche agli alamari, vince il concorsoper la carica di Comandante della Poli-zia Locale con il grado di capitano, in-carico ricoperto per circa venti anni. Lasciata l’Arma si iscrive all’ANC a cui sidedica con passione ed è co-fondatoredella nascente Sezione del luogo, dellaquale per alcuni anni è anche presidente.Amante della musica, è fra i promotoridella istituzione della Banda musicale

della cittadina brianzola, i cui compo-nenti, sapendolo ormai malato, pochesettimane fa, in occasione delle festivi-tà di fine d’anno, gli fanno la sorpresadi presentarsi a casa sua per porgergligli auguri. Iscrittosi, già dal 2012, alla li-mitrofa Sezione ANC di Lesmo, vi rico-pre il delicato incarico di Segretario ovesi distingue, per i suoi meriti è nomina-to Socio Benemerito dal Presidente Na-zionale, e lavora con serietà ed entusia-smo, fino a quando il suo stato di salu-te glie lo consente. Lascia di sé un limpido e caro ricordo,per il suo inconfondibile stile e per l’uma-nità che ha sempre caratterizzato la suaazione, qualità per le quali ha meritatoil sincero affetto di autorità e popolazio-ne arcoresi che lo hanno definito ‘il Co-mandante gentiluomo’. D.B.

LESMO E ARCORE: L’ADDIO AL “COMANDANTE GENTILUOMO”

UN GRADITO RICONOSCIMENTO

ROMA 22 NOV ’20 Il Presidente della Sezione Tor di Quinto, Andrea Santini, consegna, alla presenza dell’Ispettore Regionale ANC per il Lazio, Generale D. Pasquale Muggeo, l’attestato di Benemerenza al Socio Simp. Mario Salvatore VALENTINO, Segretario della locale Sezione,

a firma del Presidente Nazionale per i meriti acquisiti nel suo delicato incarico

DISPONIBILE IN LIBRERIA DAL 15 DICEMBRE 2020DISPONIBILE ANCHE ONLINE SUL SITO ROGIOSI EDITORE - € 18,00L’autore del libro ha rinunciato interamente agli utili a Lui spettanti, con obbligo per l’Editore di versarli direttamente alla Città della Speranza di Padova, a sostegno della ricerca sulle patologietumorali pediatriche. Gli appartenenti alle Forze dell’ordine e Militari in servizio o congedo hanno dirittoallo sconto di 3 euro sul prezzo di copertina inserendo il codice FORZEDELLORDINE nel carrello.

Storie del Capitano Filonida

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LE FIAMME D’ARGENTO30 /GENNAIO › FEBBRAIO 2021

CARNEVALE: UN RICORDO E UNA STORIA DEL “GIOVEDI’ GRASSO”

DI SERGIO BOSCARATOon era un giorno di particolare im-portanza a casa nostra, nel Veneto, inquanto i “grandi” lavoravano per l’in-tera giornata. Poiché la mia famiglia

era assai numerosa, non erano ammessi sprechi,ma in quella sera, la cena era un po’ più “condi-ta”, succulenta, più gaia e festosa del solito. Alpiatto di radicchi e fagioli, che in quella stagionenon mancavano mai, seguiva un piatto di polen-ta con salsiccia, il tutto annaffiato da un bicchie-re di vino rosso. Ma c’era una novità: le chiac-chiere (i cròstoli), del cui profumo l’intera cucinaveniva inondata fin dal pomeriggio. Si creava dav-vero un clima di festa. Più tardi andavamo tuttinella stalla per il filò. Arrivavano i morosi delle miesorelle, qualcuno del vicinato che veniva per pas-sare un’ora in compagnia. Per tutti, ancora, cro-stoli e vino bianco. Ogni tanto c’era la presenzadi qualche viandante che scendeva dalle monta-gne in cerca di lavoro o di un posto al caldo perdormire. Ed erano personaggi che non disdegna-vano di rimboccarsi le maniche per aiutare miopadre nei lavori di governo del bestiame, motivoper il quale erano anche bene accetti. Costoro, disolito, portavano qualche novità, raccolta nel lo-ro girovagare, importata da paesi stranieri doveerano stati a lavorare senza fare fortuna, o ancheretaggio dei loro paesi. Non lo so. Sta di fatto che uno di questi personaggi, una se-ra nella stalla, ed era la sera del giovedì grasso,vedendo arrivare i “cròstoli”, dopo aver bevuto unbicchiere, si sciolse a parlare, con espressionegradevole, lo ricordo, e ci chiese, rivolto a tutti noiche costituivamo un cospicuo uditorio: “Sapete

perché oggi è il giovedì grasso?” Qualcuno rispo-se: “Perché si mangiano i “cròstoli”! Ed era vero.Qualche altro: “Perché è l’ultimo giovedì di car-nevale”! Ed anche questo era vero, ma né la pri-ma né la seconda era la risposta esatta. Alloraquel personaggio, un uomo anziano con la barbabianca, secondo l’accento proveniente dalla bas-sa trevigiana, persona che dava l’impressione disapere le cose e di aver imparato molto viag-giando, cominciò a sciorinarci una sua versione. Ed ecco il racconto. “Più di mille anni fa, quandoVenezia era appena nata e si stava affermando,ebbe a misurarsi con la concorrente Aquileia, cit-tà preesistente di origine romana. Entrambe lecittà avevano interessi sul mare (l’Adriatico) perla pesca e per i commerci, e nell’entroterra, nel-la pianura veneta, da dove traevano frumento, gra-noturco, carne, formaggio e vino, tutte cose ne-cessarie per l’alimentazione della popolazione. AVenezia c'era il Vescovo, ad Aquileia il Patriarcache comandava di più e quindi dettava legge siaper terra che per mare. I Veneziani ne furono succubi per molto tempo,ma poi cominciarono a mal tollerare le angheriedi Aquileia. Fu così che un bel giorno, di fronte adun ennesimo sopruso, i Veneziani, all’insaputa delVescovo, montarono sulle loro barche e partironoper dare una lezione ad Aquileia. Arrivarono dimattina presto, ancora con il buio, armati di fru-ste e di bastoni. Colsero tutti di sorpresa, rag-giunsero facilmente la piazza principale con l’in-tento di fare i conti con il Patriarca il quale, ap-pena appresa la notizia della presenza dei Vene-ziani in città, prevedendo il pericolo, infilò la por-ticina del campanile e cominciò a risalirlo in fret-

ta alla ricerca di un riparo. I Veneziani se ne ac-corsero e qualcuno lo inseguì. Chi era presente ha poi riferito di aver udito uno“sconnesso scampanìo” da in cima la torre, quin-di un tonfo sul sagrato: non si è mai saputo co-me il Patriarca sia caduto: “el sarà sbrissà”, “for-se sarà scivolato” dissero i Veneziani che lo ave-vano rincorso con frusta e bastoni. La pace ven-ne subito fatta ed i Veneziani pretesero il rispettoper la loro città. Ritornarono in patria dopo essersifatti consegnare, sette botticelle di vino, sette ba-rili di olio, sette torelli, sette staia di grano, setteforme di formaggio ed un maiale. Arrivarono a Ve-nezia ed imbandirono, in Piazza San Marco, unagrande cena a cui partecipò tutta la popolazione,compreso il Vescovo. Era la sera dell’ultimo gio-vedì di carnevale di quell’anno! Da allora a Ve-nezia, in Italia, nel mondo, ovunque, l’ultimo gio-vedì di carnevale è chiamato, il “giovedì grasso”.Lastoria ci piacque, io me la ricordo bene, ovvia-mente non ero presente e quindi, non posso, an-che qui, dare la mia parola che le cose siano an-date proprio così, ma ogni tradizione affonda lesue radici su situazioni storiche veramente esisti-te ed è certo che Venezia, per affermarsi, ha do-vuto fare i conti con città rivali, tra le quali ancheAquileia, laddove entrambe si trovavano costret-te a dover attingere la loro alimentazione dall’en-troterra veneto, a volte anche scontrandosi. La se-rata si concludeva con qualche gioco e poi noibambini dovevamo andare a letto. Al resto ci pen-savano i più grandi, in particolare i “morosi” del-le mie sorelle che si intrattenevano in loro com-pagnia ancora un po’, per … “celebrare bene laserata del giovedì grasso”.

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 31

MERITORIA AZIONE DELLE SEZIONI IN MEMORIA DEI DECORATI DI MEDAGLIE AL VALORECARABINIERE ROBERTO TICLI DELLA MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE “ALLA MEMORIA”“Capopattuglia in servizio perlustrativo, mentre ef-fettuava, unitamente a parigrado, il controllo di unindividuo sospetto, veniva da questi fatto segno aproditoria azione di fuoco. Benche’ mortalmenteferito, con coraggiosa determinazione si ponevaall’inseguimento del malvivente, contro il qualereagiva con l’arma in dotazione, finche’ giunto al-lo stremo delle forze, si accasciava esamine al

suolo. Chiaro esempio di elevate virtu’ militari e di altissimo senso del dove-re spinti fino al supremo sacrificio”. Porto Ceresio (Varese) 1 Ottobre 1990

PORTO CERESIO (VA) 1° OTTOBRE 2020 Per commemorare il 30° anni-versario della morte del Carabiniere Roberto TICLI è stata celebrata una S.Messa alla presenza dei familiari del decorato, dei Capitani Alessandro VOL-PINI e Marco CURRAO comandanti rispettivamente delle Compagnie di Lui-no e Varese, del comandante della stazione di Porto Ceresio luogotenenteSalvatore SAMBATARO, dei rappresentanti delle forze dell'ordine e delle as-sociazioni.

BRIGADIERE EZIO LUCARELLI MEDAGLIA D'ORO AL MERITO CIVILE"Nel corso di un'operazione di perquisizione aduna carrozzeria sospettata di commercio illecitodi autovetture contraffatte, nel richiedere i docu-menti di riconoscimento ad un giovane, veniva tru-cidato con numerosi colpi d'arma da fuoco esplo-sigli contro dal malvivente, successivamente iden-tificato come terrorista. Mirabile esempio di elet-te virtù civiche e di attaccamento al dovere". Milano, 26 novembre 1980

CORI (LT) 26 NOVEMBRE 2020 Commemorato il 40° anniversario dell’uc-cisione del Brig. MOMC Ezio LUCARELLI ad opera di terroristi. Nel corso del-la cerimonia il Sindaco, dott. Mauro DE LILLIS, ha deposto una corona di al-loro ai piedi di una targa ricordo in onore del Caduto in un giardino dedica-to alla sua memoria. Presenti il Comandante della locale Stazione Carabi-nieri, il gonfalone della città e una rappresentanza della Sezione ANC di Roc-ca Massima (LT).

BRIGADIERE GERMANO CRAIGHERO MEDAGLIA D’ORO AL VALOR CIVILE “ALLA MEMORIA”“Comandante di Stazione distaccata, nel corso dicomplesse e protratte indagini su un agguerritosodalizio criminale, con sprezzo del pericolo edalto senso del dovere reiterava un rischioso servi-zio di osservazione e controllo in località sospet-ta, quando veniva improvvisamente raggiunto danumerosi colpi d'arma da fuoco, perdendo così lagiovane vita. Splendido esempio di elette virtù ci-

viche e di eccezionale coraggio spinti sino al supremo sacrificio”. Piazzola sul Brenta (PD), 21 dicembre 1991

PIAZZOLA SUL BRENTA (PD) – 21 DICEMBRE 2020 Commemorato il 29°Anniversario dalla morte del Brig. MOVC Germano CRAIGHERO. Nel corso del-la cerimonia è stata deposta una corona di alloro al monumento dedicato alvaloroso Caduto e celebrata una funzione religiosa alla quale erano presen-ti la moglie e i figli del decorato e numerose Autorità Civili e Militari.

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LE FIAMME D’ARGENTO32 /GENNAIO › FEBBRAIO 2021

CERIMONIE E MANIFESTAZIONI

CREMONA Pres. MAsUPS Giorgio TUROTTI. Deposizione Corona in occasione di commemorazione dei Caduti,

presenti Autorità civili e militari e religiose

FERRARA Pres. Vincenzo PEREZ. Celebrazioni per il 206° anniversario di fondazione Arma, presenti il C.te Provinciale Col. Gabriele Stifanelli

e il Prefetto Dott. Michele Campanaro

SPILIMBERGO (MN) Pres. Car. Paolo MISSANA. 30° anniversario di fondazione della sezione, nonché il 20° del Nucleo di P.C. in occasione

della Virgo Fidelis, presenti Autorità civili, militari e religiose

TORRE DEL GRECO (NA) Pres. Brig. Ca. Carmine CAPPETTA.Commemorazione per il 100° anniversario della morte

del MOVM V. Brig. Salvo D’acquisto

BELLOSGUARDO (SA) Pres. Mar. Ireneo SCARDINO. 60° anniversario di costituzione ed inaugurazione della nuova sede sezionale. Presenti Autorità civili, religiose e militari, tra cui l’Ispett. Reg. Gen. C.A. Domenico Cagnazzo e il C.te di Legione Gen. D. Stefanizzi

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 33

VISITE A SEZIONI ANC

ALBENGA (SV) Pres. M.M. Massimo RUFINI. Saluto di commiato del congedante Lgt. Giovanni Cerruti ex C.te della locale Stazione CC. Incontro con il C.te della locale Compagnia e consegna di un calendario 2021 fatto della Sezione

LIVORNO Pres. Lgt. Giuseppe Lignola. Dono del volume “I Carabinieri nella Storia Italiana” al C.te Provinciale Col. Massimiliano Sole e al Sindaco Dott. Luca Salvetti

MONTEFIASCONE (VT) Pres. App. Sc. Sandro Cirica. L’Ispett. Reg. Lazio Gen. D. Pasquale Muggeo in visita presso la Sezione, nello scorso mese di novembre

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LE FIAMME D’ARGENTO34 /GENNAIO › FEBBRAIO 2021

VISITE A SEZIONI ANC

AMELIA (TR) Pres. Car. Aus. Giuseppe BICCHI. Il C.te Provinciale, Col. David Milano in occasione di sua visita ai reparti Arma incontra i soci

della Sezione lodando la sede e le attività svolte da essi

CLES (TN) Brig. Ca. Ernesto TURELLI. Saluto di commiato del C.te della locale Compagnia Magg. Nunzio Stanco, destinato a nuovo incarico

DUEVILLE (VI) Pres. Car. Leandro SPEROTTO. Rappresentanza di Sezione in occasione della visita

del Gen. Parrulli presso la locale Tenenza

MONTEMURLO (PO) Pres. Car. Aus. Gianluca MESSINEO. Visita in Sezione del C.te Provinciale di Prato

Col. Francesco Zamponi

SAN GENNARO VESUVIANO (NA) Pres. Mar. Ca. Antonio ESPOSITO. Incontro con il C.te della Legione Gen. D. Maurizio Stefanizzi, in occasione della “Giornata della Legalità”

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 35

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BASILIANO (UD) Il Socio Marco Micelli è stato nominato coordinatore P.C.della regione FVGCHIUSA (BZ) Il Socio Fam. Luca Cappelletti ha conseguito la Laurea in “In-gegneria Meccanica” presso il dipartimento Ingegneria “Enzo Ferrari” di Mo-denaCONEGLIANO (TV) Il Socio Simp. Federico Cigana ha conseguito la Laureain “Ingegneria Meccanica Magistrale”FABRIANO (AN) Socio Brig. Ca. Enzo Carbini, Diploma con BenemerenzaOro, per oltre 30 anni di donazioni AVISLEGNANO (MI) Il Socio Fam. Umberto Paroni ha ricevuto il riconoscimen-to “Alessandro Volta” dal Comitato Elettrotecnico ItalianoMANZANO (UD) Il Socio Brig. Rosario Genova è stato promosso al gradodi Brig. Ca. MASERA’ DI PADOVA (PD) I Soci Fam. Davide Moro e Car. Aus. Andrea Ro-sina sono stati eletti rispettivamente Sindaco e V. Sindaco del comune diDue Carrare (PD) nelle ultime elezioni amministrativePIANEZZA (TO) Il Socio Simp. Roberto Bertinetti ha conseguito la specia-lità infermieristica forense, master in bioetica e teologia morale, master incoordinamento del personale sanitario non medicoRADDUSA (CT) Il Socio Francesco Salvatore Frazzetta ha ricevuto attesta-to di Benemerenza UNUCI per i suoi 15 anni di appartenenza al sodalizioSANTA TERESA DI GALLURA (SS) Il Socio Ufficiale E.I. Dott. Andrea Man-noni è stato promosso al grado di Magg. Com. spe.SCHIO (VI) Il Socio Fam. Federico Passaretti ha conseguito il “Brevetto diPilota d’Aereo”; Il Socio V. Brig. Michelangelo Pastore ha effettuato con esi-to positivo il corso di “Radicalizzazione e Terrorismo, elementi strutturali edevolutiviSESTO FIORENTINO (FI) La Sez. ha ricevuto dall’amministrazione comu-nale, lettera di ringraziamento per l’impegno profuso verso la cittadinanzain occasione dell’attuale pandemia da Covid-19TAORMINA (ME) Il Socio Car. Aus. Nino Panebianco è stato eletto Sindacodel comune di Malvagna (ME)

SOCI CHE SI DISTINGUONO SOCI BENEMERITICAR. AUS. PAOLO TASSETTO PadovaMAR. GINO ROSSI IserniaV. BRIG. GIUSEPPE CALIGIORE SiracusaPROF. PAOLO MARIA REALE Presidenza Nazionale

ONORIFICENZE OMRISCHIO (VI) Socio Fam. Francesco SESSEGOLO CavalierePIACENZA Socio Brig. Ca. Nicola MAZZA Cavaliere

MEMORIA STORICA

IL MAR. CA. ANTONIO ESPOSITO, Presidente della sezione di San GennaroVesuviano (NA), trasmette una foto, del maggio 1985, che lo ritrae in servi-zio di rappresentanza presso il Teatro della Scala di Milano in occasione del-la visita in Italia del Principe di Galles Carlo e la Principessa Lady Diana

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LE FIAMME D’ARGENTO36 / MAGGIO › GIUGNO 2016

BRISBANE (QUEENSLAND) - GIORNATA DELLE FORZE ARMATE

BRISBANE 8 NOV ’20 Cerimonia in memoria dei Caduti italiani, presenti il Console Salvatore Napolitano, autorità e cittadini.

NEW YORK – 4 NOVEMBRE E VIRGO FIDELIS

NEW YORK 10 NOV ’20 Deposizione corona ai Caduti italiani della Grande Guerra, nel cimitero di Farmingdale, Presenti il Gen. Micale e i rappresentanti del-le nostre Forze Armate. A destra: NEW YORK 22 NOV ’20 La Sezione celebra la Virgo Fidelis nella chiesa del Monte Carmelo nel Bronx. Presente il ConsoleGenerale Francesco Genuardi che, fra l’altro, rivolge parole di elogio all’ANC

SYDNEY – GLI APPUNTAMENTI DI NOVEMBRE

SYDNEY 4 NOV ’20A sinistra: Cerimonia in onore dei Caduti. Intervengono il Ministro allo Sportdelle Comunità Etniche Jhon Sidoti ed il Console Generale d’Italia Andrea De Felip. In alto: SYD-NEY 21 NOV ‘20 Celebrazione della Virgo Fidelis

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 37

PERTH - 4 NOVEMBRE 2020 VIRGO FIDELIS A BOSTON

a cura di D.Benassi (e-mail: [email protected])

ANNIVERSARI DI MATRIMONIOcome già comunicato in precedenti edizioni,

su queste pagine possono essere pubblicate le foto dei:50 anni di matrimonio - 60 anni e oltre

PERTH 4 NOV ’20 Cerimonia in memoria dei Caduti italiani, presenti il Con-sole Nicolò Costantini e Associazioni d’Arma

BOSTON 15 NOV ’20 Celebrazione della Virgo Fidelis nel 17° Anniversariodi fondazione della Sezione

CC SUI GIORNALI DI STOCCARDA

AUGURI A TUTTI DA SAN MARINO

SANKT GALLEN 26 DIC ’20 I giornali di Stoccarda (D) hanno pubblicatoquesta piccola grande notizia che ben si attaglia al clima del Natale, già dif-fusa in tivù in Italia nello stesso 25 dicembre: la telefonata di un anziano aiCarabinieri di Alto Reno (BO) “Buongiorno, ho 94 anni. Non mi manca nien-te: solo una persona con cui scambiare il brindisi di Natale” Eccoli!

SAN MARINO DIC ’20 Bello e originale il biglietto di auguri che il Socio Ugo-lini ha inviato a tutti da parte del Presidente Vaglio

UNA FOTO DALLA CALIFORNIA

SAN FRANCISCO OTT ’20 La Sezione partecipa ad un evento dei Vigili delFuoco. Protagonista un’autoscala d’epoca, probabile prezioso cimelio deglianni ruggenti del primo ‘900

SHORT NEWS

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LE FIAMME D’ARGENTO38 /GENNAIO › FEBBRAIO 2021

RINNOVO CARICHE SOCIALIRINNOVO CARICA ISPETTORE PER IL LAZIO

A seguito delle elezioni per il rinnovo della carica di Ispettore regionale ANC perla Regione Lazio, la Commissione costituita presso questa Presidenza nazio-nale, in data 21-12-2020 ha riconfermato eletto

il Gen. D. Pasquale MUGGEO.Firmato Il Presidente Nazionale

RINNOVO POLIZZA INFORTUNI 2020-2023A TUTTE LE SEZIONI ANC - LORO SEDI

N. 0899/12-2 DI PROT. - ROMA, 22 DICEMBRE 2020

La Presidenza Nazionale ANC ha rinnovato la polizza in oggetto in favore ditutti gli iscritti all'Associazione alle già vantaggiose condizioni economiche econtrattuali di quella precedente. Rimangono invariate le procedure amministrative per quanto concerne la de-nuncia dei sinistri. Ad ogni buon fine si allega: cosa fare in caso di sinistro;modello denuncia infortunio; modello apertura sinistro.

FirmatoIl Presidente Nazionale

(notizie e modulario sul sito web ANC e in Segreteria ANC)

ERRATA CORRIGEUn lettore ha qui segnalato che sul numero 6/2020 della rivista, alla pag.39, è stato pubblicato un evento svoltosi a Cortina d’Ampezzo, con la erratasigla della Provincia di Bolzano anziché di Belluno. Ce ne scusiamo.

COMUNICATO DEL COMANDO GENERALE DELL'ARMA

Al via la sottoscrizione pubblica per rendere pie-namente operativa e fruibile da parte dei visita-tori la Torre di Palidoro che dal 23 settembre scor-so è diventata sede di uno spazio espositivo mul-timediale e multifunzionale dedicato a Salvo d'Ac-quisto, l’eroico vicebrigadiere dei Carabinieri Me-daglia d’Oro al Valor Militare, che nel 1943 pro-prio qui trovò la morte per mano delle truppe na-ziste, offrendo la propria vita al posto di quelladi 22 civili. Tramite “Art Bonus”, strumento delMinistero dei Beni Culturali e del Turismo perla raccolta fondi attivato dalla Regione Lazio,il donatore potrà sostenere concretamente larealizzazione degli interventi di restauro. Il con-tributo sarà inoltre detraibile al 65% dalla di-chiarazione dei redditi. Il Museo, frutto del pro-tocollo d'intesa tra le due Istituzioni, presenta ilcontributo dato dall’Arma dei Carabinieri nel pe-riodo della lotta di Resistenza e Liberazione che si intreccia con gliepisodi salienti dalla vita di Salvo D’Acquisto. L’immobile, di pro-prietà della Regione Lazio, è una torre costiera situata nell'omoni-ma località del Comune di Fiumicino, attualmente in gestione alMuseo Storico dell’Arma dei Carabinieri. Alta circa 20 metri e risa-

lente al IX secolo, aveva uno scopo difensivo edi avvistamento delle navi nemiche. Inserito inun contesto di grande pregio naturalistico e pae-saggistico, nel cuore della Riserva Naturale Sta-tale del Litorale Romano, a pochi chilometri dal-la Riserva Naturale di Macchiatonda e dal Com-plesso del Castello di Santa Severa, il sito, chenel secondo conflitto mondiale è stato scenariodi questo emblematico episodio storico, è oggidiventato non solo un simbolo della memoria,ma anche un luogo di incontro, di cultura civilee ambientale, aperto alla comunità locale e al-le scuole. Sono in atto, inoltre, contatti con la se-de locale dell’Ospedale Pediatrico Bambino Ge-sù per definire un calendario di eventi dedicatiai piccoli pazienti quando la normativa sul con-tenimento dell’emergenza sanitaria in atto lo con-sentirà La Torre è circondata da un vasto parco,

curato dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, dove sono sta-ti piantati o recuperati esemplari appartenenti a specie vegetali ti-piche del litorale e allestiti diversi percorsi naturalistici creati per lescolaresche alle quali illustrare le particolarità ambientali del luo-go e i tragici eventi storici di cui è stato teatro.

Comando Generale dell'Arma dei CarabinieriV REPARTO - SM - UFFICIO STAMPA

Regione Lazio e Arma dei Carabinieri riqualificano la Torre di Palidoro, sede di uno spazio espositivo multifimzionale dedicato all’eroico vicebrigadiere dei Carabinieri

Aiutaci a riaprire in sicurezza

AL VIA LE DONAZIONI PER IL MUSEO DI SALVO D’ACQUISTO

DONA ORAwww.regione.lazio.it/rl/artbonus/donations/erogazione-liberale-art-bonus-regione-lazio-torre-di-palidoro-comune-di-fiumicino

Per maggiori informazioni: [email protected] Generale dell’Arma dei Carabinieri - Ufficio Stampa - Tel. 068092310 - [email protected] Contatto: Ten. Col. Stefano Cazora - tel: 0680982318 - cell: 3204312745 - mail: [email protected]

COMUNICATI PER I SOCI - N°1/2021a cura di D.Benassi (e-mail: [email protected])

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 39

BELLE FAMIGLIE DELL’ARMA

IL M.M. ANTONIO MARONGIU, classe 1928, socio della Sez. di Cagliari, haavuto ed ha nell'Arma: i figli Mariano V. Brig. e Franco Car. Aus.; il fratello An-tioco M.M.”A”. ed il nipote Mario App.; gli zii paterni Antioco, classe 1886, Brig.(deceduto nel 1919 colpito dal virus della "spagnola") e Giuseppe, classe1898, App.; i cugini Giovanni Cau Car. e Salvatore Cau App.;  in famiglia haanche altri appartenenti alle forze dell'ordine come il fratello Giuseppe Ispet-tore di polizia ed il nipote Matteo allievo agente di polizia presso la Scuola diAbbasanta (CA)

L’APP. SC. DOMENICO GUZZO, socio della Sez. di Lamezia Terme (CZ), ha edha avuto in servizio nell’Arma gli zii: Car. Giuseppe classe 1900, ha parteci-pato alla 1^ e 2^ guerra mondiale e Car. Francesco classe 1904; il cuginoCar. Tommaso, classe 1926; i nipoti Car. Massimiliano, in servizio presso laStazione Carabinieri di Corridonia (MC), e Francesco classe 1950, decedu-to, già Assistente Capo della Polizia di Stato

IL M.M. CATELLO CAPOLUONGO, Presidente della Sez. di Pompei (NA) haed ha avuto nell’Arma: il figlio App. Sc. Pasquale; i fratelli Brig. Ca. Carminee Car. Giuseppe; i nipoti: Magg. Giuseppe, App. Sc. Pasquale, Mar. Angelo GU-GLIELMO, App. Sc. Pasquale, All. Mar. Fabio GUGLIELMO, Car. Davide, il suo-cero Car. Antonio MARRAZZO e il cognato Lgt. Raffaele MARRAZZO

IL CAR. FRANCO MARINELLI, della Sez. di Campli (TE), ha ed ha avuto nel-l’Istituzione il fratello Car. Franco; i figli Ten. Col. Enzo e Brig. Ca. Qs. Pierluigied il nipote Mar. Davide

IL BRIG. GIUSEPPE MAIORANA classe 1954, della Sez. di Venaria Reale(TO), ha avuto e ha attualmente in servizio i seguenti congiunti: il padre Car.Antonio; il fratello Lgt. Emilio; i nipoti: Mar. Entony, in sottordine alla stazionedi Cesano di Roma, Il Car. Sc. Gianluca, in servizio presso il nucleo CC del-la corte di cassazione di Roma, App. Sc. Alessandro in servizio presso la sta-zione di Tione (TN), App. Sc. Gabriele PULA

IL LGT. CARMINE DI GIOIA, classe 1957, Vice Presidente della Sez. di Imo-la (BO), ha avuto nelle file della Benemerita: il fratello Brig. Andrea, classe1954, gli zii paterni App. Emanuele, classe 1929, Brig. Capo Michele, classe1937 e M.C. Giovanni, classe 1940, i cugini Car. Aus. Stefano, classe 1973e Car. Aus. Andrea, classe 1976

IIL SOCIO CAR. AUS. DANIO LOCATELLI, per la ricerca commilitoni del 91°Corso “Pennisi”, 4° pl. 4^Cp Scuola Allievi Fossano, apparsa sulla scorsa ri-vista, comunica il suo nuovo recapito telefonico dove possono contattarlo gliinteressati: 327-7121037 invariata rimane l’e-mail: [email protected]

RICERCA COMMILITONI

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LE FIAMME D’ARGENTO40 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

INCONTRI E RICORDI

IL BRIG. CA. ORAZIO SCANDURA classe 1951 di Aci Catena (CT), socio del-la Sez. di Macomer (NU), gradirebbe notizie dei colleghi del 13° Corso svol-tosi da aprile 1969 a gennaio 1970 presso la Scuola Allievi CC di Chieti Sca-lo. Per eventuali contatti: cellulare 3515251211 - mail: [email protected]

IL M.M. MAURIZIO BITTI classe 1952, residente a Ferrara via delle Came-lie, 9 – Tel. 335397913, gradirebbe notizie del collega di Corso A.S. 1972/1974Rodolfo VALENTINI che prima del congedo era in servizio presso un Coman-do della Capitale

IL CAR. AUS. FELICE GIORGIANNI classe 1948 (tel. 393891236591 – mail:[email protected]), gradirebbe notizie dei commilitoni del 20° Cor-so All. CC e del Centro Trasmissioni della Legione CC di Napoli nell’anno 1970

RICERCA COMMILITONI

IL MASUPS GIUSEPPE DI MA-RIA (Tel. 3494182054), sociodella Sez. di Viagrande (CT), giàC.te della stazione di Gioiosa Jo-nica (RC) da aprile 1975 a giu-gno 1986, gradirebbe notizie deicommilitoni che si riconoscononella foto in alto, risalente al1985, scattata davanti all’ingres-so della Compagnia di RoccellaJonica comandata all’epoca dalCap. Matteo LO RUSSO e nellafoto di dx risalente al 1964, scat-tata nella caserma dell’allora XIIBtg. CC “Sicilia” di Palermo

L’APP. UPG ARMANDO FABIANI (e-mail: [email protected]), gradirebbe noti-zie dei commilitoni della 5^ Cp. del 2° Btg. della Leg. All. CC di Roma (nellafoto il Campo estivo dell’anno 1955)

IL BRIG. GIUSEPPE IMPERATO (Tel. 081/7391923 o Cell. 3349822090),Presidente della Sez. di San Sebastiano al Vesuvio (NA), gradirebbe notiziedel Carabiniere motociclista Pasquale SERINO (nativo di Avellino) in serviziopresso la Stazione di Spello (PG) negli anni ’60 (ritratto nella foto unitamen-te allo scrivente ed al M.M.”A” Salvatore CONDORELLI)

IL CAR. AUS. GIOVANNI NUNZIO CANALE, della Sez. di Alanno (PE), trasmettela foto di alcuni commilitoni del 1° plotone, 3^ compagnia del 107° Corsopresso la Scuola All. CC di Chieti Scalo (ago-ott.1985) che hanno parteci-pato al 4° raduno svoltosi a Montalcino (SI) il 6 settembre u.s.

IL BRIG. CA. MICHELE CINQUEFIORI, socio della Sez. di Roma Ostia, tra-smette la foto di un raduno organizzato da alcuni militari che hanno presta-to servizio, negli anni 80-90, presso il Comando CC Camera dei Deputati. Al-l’evento che si è svolto, nel mese di settembre u.s., presso il Santuario di SanPio a Pietrelcina (BN) hanno partecipato anche le rispettive famiglie

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 41

INTITOLAZIONI ED INAUGURAZIONI

TOLENTINO (MC) Pres. Brig. Olivio BECERRICA. Inaugurazione di un monumento dedicato

ai Caduti di Nassiriya

BELVEDERE OSTRENSE (AN) Pres. Savino MORRESI. Partecipazione ad anniversario dell’inaugurazione

del Giardino delle benemerite

OSTRA (AN) Pres. Car. Aus. Ivaldo ARGENTATI.Intitolazione di un giardino alla memoria dei Caduti di Nassiriya, presente l’Ispett. Reg. Gen. T.B. Honorati, Autorità civili e militari

PORRETTA TERME (BO) Pres. Brig. Ca. Claudio GRIMALDI. Svelamento Targa per il 75° anniversario della Campagna FEB (Força Expedicionaria Brasileira, durante la seconda guerra mondiale in Italia)

ed inaugurazione di una statua in memoria del Marechal Joào Baptista Mascarenhas de Morares, loro Comandante

LE FIAMME D’ARGENTO42 /GENNAIO › FEBBRAIO 2021

VIRGO FIDELIS

CARSOLI (AQ) CAPUA (CE)

JESOLO (VE)

MARTELLAGO (VE)

MONSELICE (PD)

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 43

VIRGO FIDELIS

ASCOLI PICENO PESCIA -COLLODI (PT)

POGGIBONSI (SI)

RONCADE E CASALE SUL SILE (TV)

ROMANO DI LOMBARDIA (BG)

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LE FIAMME D’ARGENTO44 /GENNAIO › FEBBRAIO 2021

VIRGO FIDELIS

BAGNOLO MELLA (BS) CEPRANO (FR)

TRAPANI

CONSELVE (PD)

STRONCONE (TR)

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 45

VIRGO FIDELIS

AMELIA (TR) CASTELFRANCO EMILIA (MO)

PESCANTINA (VR)

MATINO (LE)

TAGLIACOZZO (AQ)

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LE FIAMME D’ARGENTO46 /GENNAIO › FEBBRAIO 2021

VIRGO FIDELIS

CITTÀ DI CASTELLO (PG) ISPETTORATO SICILIA

OSIO SOTTO (BG)

ORVIETO (TR)

VITTORIO VENETO (TV)

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 47

VIRGO FIDELIS

CASTELNUOVO DI GARFAGNANA (LU) ISERNIA

MURAVERA (SU)

PETRALIA SOTTANA (PA)

PADERNO DUGNANO (MI)

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LE FIAMME D’ARGENTO48 /GENNAIO › FEBBRAIO 2021

VIRGO FIDELIS

BENEVENTO MORTARA (PV)

MOTTA DI LIVENZA (TV)

VAIRANO PATENORA (CE)

PAESE PONZANO VENETO (TV)

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 49

VIRGO FIDELIS

BOBBIO (PC) COURMAYEUR (AO)

GUSSAGO (BS)

ODERZO GORGO AL MONTICANO (TV)

SAN POLO D'ENZA (RE)

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LE FIAMME D’ARGENTO50 /GENNAIO › FEBBRAIO 2021

CONSEGNA ATTESTATI

CASORIA (NA) Pres. MAsUPS Giuseppe CAPUTO. Attestato ai Soci con 20 anni

di iscrizione al sodalizio

COLLEGNO (TO) Pres. Mar. Croce TROIA. Ai Soci Car. Aus. Manassero Emanuele e Massimiliano, Giraudo Francesco,

Flauto Calogero e Fam. Castronovi Fabio per 20 anni d’iscrizione

MATINO (LE) Pres. S. Ten. Giorgio GIANFREDA. Per i 20 anni ai Soci S. Ten. Stifani,

Car. Aus. Marsano e Mudoni

POLIZZI GENEROSA (PA) Pres. Lgt. Gandolfo CURATOLO. Attestato di Socio Benemerito e consegna tessera associativa

all’ex Sindaco Dott. Giuseppe Lo Verde

RIMINI Pres. S. Ten. Antonio De IACO. Attestato di Socio Benemerito al Simp. Avv. Cesare Brancaleoni del Foro della città

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 51

CONSEGNA ATTESTATI

COLOGNA VENETA (VR) Pres. Mar. Renato TROLLI. 25 Ottobre - Attestati di merito e fedeltà ai Soci in occasione di incontro sezionale annuale

GARDONE VAL TROMPIA (BS) Pres. Brig. Ca. Gian Pietro TORRI. Attestati ad 8 Soci per il loro 50 anni

di appartenenza al sodalizio

SOMMATINO (CL) Pres. V. Brig. Salvatore LONGO. Attestati di Compiacimento rilasciati dall’Ispettorato Regionale Sicilia ad alcuni Soci per l’impegno dimostrato durante l’emergenza Covid-19

ZEVIO (VR) Pres. Car. Roberto PERBELLINI. Attestato di merito al Socio Car. Zenari e di fedeltà al Socio Simp. Bassi per i suoi 20 anni d’iscrizione

MERATE MISSAGLIA (LC) Pres. S. Ten. Antonio GISONNI. 13 Settembte - Attestati ai Soci con 20 anni d’iscrizione al sodalizio

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CESANO MADERNO (MB) Pres. MAsUPS Domenico CATALDO. Il Socio Car. Antonio D’Ambrosio riceve targa ricordo

in occasione del suo 95° compleanno

SAN VITO AL TAGLIAMENTO (PN) Pres. MAsUPS Giovanni MUCCIN.Consegna di un crest dell’ANC al Socio V. Brig. Fortunato

D’Argento per il suo 92° compleanno

ROVERETO (TN) Pres. S.Ten. Renato Chiappini. Il Socio App. Francesco Battista Comincioli nel suo 98° compleanno

LE FIAMME D’ARGENTO52 /GENNAIO › FEBBRAIO 2021

BEI TRAGUARDI

COLLEGNO (TO) Pres. Mar. Croce TROIA. Targa al Socio Car. Vincenzo Cucci nel suo 90° compleanno

MASERA’ DI PADOVA (PD) Pres. Car. Mauro ZANATTA. Il Socio Car. Bruno Pasotti nel suo 90° compleanno

TRIESTE Pres. Car. Franco ROZZI. Riconoscimento da parte della Sezione al Socio 94enne V. Brig. Tindaro Cardinale

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 53

BEI TRAGUARDI

POGGIBONSI (SI) Pres. S. Ten. Michele CERES. Il Socio M.M.”A” Santi Lorenzo Benesperi riceve attestato e tessera di Socio Benemerito in occasione del suo 101° compleanno

UDINE Pres. Car. Aus. Mauro BARBIERI. I Soci V. Brig. Giacomo Lipari e Fam. Ada Tonutti festeggiati rispettivamente nel giorno del loro 92° e 93° compleanno

BARI Pres. Col. Francesco CUCCARO. Il Socio V. Brig. Giovanni Torinese, nel suo 90° compleanno

insieme alla consorte 86enne Caterina

GUBBIO (PG)Pres. M.M. Giampiero GIURELLI. Il Socio App. Cesare Vagnarelli nel suo 100° compleanno

SPINEA (VE) Pres. M.M.”A” GiuseppeZECCHINATO nel suo 90° compleanno

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LE FIAMME D’ARGENTO54 /GENNAIO › FEBBRAIO 2021

VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE

LANUVIO (RM) Pres. Lgt. Antonio DI SANTO. Raccolta di derrate alimentari da parte dei volontari

destinate alle famiglie bisognose del luogo

NOVA MILANESE (MI) Pres. Lgt. Eugenio PIZZAGALLO. Volontari intervenuti durante la corsa ciclistica “Trittico Lombardo”

PAVIA Pres. Car. Aus. Enzo VIOLA. Foto di gruppo del Volontariato e Pc della Sezione

ZAGAROLO SAN CESAREO (RM) Pres. Lgt. Antimo DE PASQUALE.Riconoscimento dal Comune al gruppo Volontariato ANC per l’impegno

profuso durante l’emergenza Covid-19

RUTIGLIANO (BA) Pres. M.O. Nicola Antonio BARONE. Volontari intervenuti per garantire il rispetto delle norme anti Covid-19

in occasione della festa in onore del SS. Crocifisso, nello stadio comunale

ZAFFERANA ETNEA (CT) Pres. Brig. Ca. Giovanni MARINO. Volontari ritratti insieme al Governatore della Sicilia Dott. Musumeci,

in occasione di manifestazione sull’amicizia e la solidarietà promossa dalla “Lion Club Zafferana Jonica”

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 55

INIZIATIVE ED INCONTRI

CAVARZERE (VE) Pres. Car. Giovanni CONTIERO. Donazione da parte della Sezione di vettovagliamenti da cucina

al distaccamento dei vigili del fuoco del luogo

FASANO (BR) Pres. Brig. Adriano LOSAVIO. Dono da parte della Sezione di materiale didattico per i ragazzi

del centro socio educativo “Canonico La Torre”

SESTRI PONENTE (GE) Pres. Lgt. Giuseppe DI DIO. Passaggio di consegne tra il congendante Socio Lgt. Antonio Esposito e il Lgt. Massimo Licata nuovo C.te della Stazione CC Genova Pegli

SORRENTO SANT’AGNELLO (NA) Pres. Car. Aus. Giuseppe MARESCA. Dono di una scultura da parte del Socio Simp. Dott. Paduano,

scolpito dal padre, all’amministrazione comunale di Vico Equense (NA)

SESTO SAN GIOVANNI (MI) Pres. S. Ten. Francesco ZURLO. Concessa alla Sezione dall’amministrazione comunale, la Benemerenza Civica “SESTO D’ORO” per l’impegno profuso e costante svolto durante l’emergenza Covid-19

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LE FIAMME D’ARGENTO56 /GENNAIO › FEBBRAIO 2021

50° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO

ACI SANT’ANTONIO (CT) Socio Fam. Carmelo Petraschi

e Sig.ra M. Cormagi

BOJANO (CB) Socio Brig. Ca. Nello Bruno Falso

e Sig.ra N. Speranza

CISTERNA DI LATINA (LT) Socio M.M. Enrico Marinelli

e Sig.ra I. Zibellini

PAVULLO NEL FRIGNANO (MO) Socio M.M. Mario Puglia e Sig.ra M.D. Lazzerini

QUARTU SANT’ELENA (CA) Socio App. Giovanni Agostino Corrias

e Sig.ra A. Marotto

ARESE (MI) Socio M.M.”A” Antonio De Lorenzis

e Sig.ra Flora

BOLZANO Socio M.M.”A” Salvatore La Rosa

e Sig.ra E. Theiner

GUBBIO (PG) Socio M.M. Giampiero Giurelli

e Sig.ra R. Razzini

PONTEDERA (PI) Socio Fam. Adalberto Fossetti

e consorte

TERNI Socio S. Ten. Francesco Lattanzi

e Sig.ra L. Bellini

ATRI (TE) Socio Brig. Nello Corradi

e Sig.ra M. Di Nardo Di Maio

CASAMASSIMA (BA) Socio Car. Matteo Creatore

e consorte

LIVORNO Socio Brig. Ca. Lorenzo Alberoni

e Sig.ra B. Lepri

PONTEDERA (PI) Socio Fam. Luciano Marconcini

e Sig.ra M. Pieraccioni

TERNI Socio Simp. Gianni Natalizi

e Sig.ra V. Falcioni

AVERSA (CE) Socio Car. Giovanni Casaburi

e Sig.ra L. Andreozzi

CASSINO (FR) Socio M.M.”A” Antonio Acquaro

e Sig.ra Rosa

MISTRETTA (ME) Socio M.M.”A” Vincenzo Martorana

e Sig.ra V. Fiasconaro

PONTEDERA (PI) Socio Fam. Sauro Schiavelli

e consorte

TORINO Socio Lgt. Antonio Pascale

e Sig. ra G. Longo

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LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 57

50° E 60° DI MATRIMONIO

CAIAZZO (CE) Socio M.M. Antonio Mirto

e Sig.ra A. Rolli

MACERATA Socio Brig. Ca. Giulio Zavaglini

e Sig.ra A. Tidei

CASTELNUOVO DI GARFAGNANA (LU)Socio App. Dino Toni e Sig.ra G. Cassettari

CORTONA (AR) Socio Car. Aus. Walter Infelici

e Sig.ra C. Borgni

NAPOLI Socio Simp. Luigi Pizza

e Sig.ra Maria

MASERA’ DI PADOVA (PD) Socio Car. Bruno Pasotti

e Sig.ra U. Tiengo

FINALE LIGURE (SV) Socio App. Sc. Sergio Ghione

e Sig.ra Oriella

GENOVA SAMPIERDARENA Socio Car. Emilio Re e Sig.ra M. Valente

MERATE MISSAGLIA (LC) Socio Car. Ermelindo Marateo

e Sig.ra M. Veronesi

GARDONE VAL TROMPIA (BS) Socio Car. Aus. Gesualdo Carini

e Sig.ra Dorina

BORGO SAN LORENZO (FI) Socio V. Brig. Giuseppe Vinci

e Sig.ra R. Vaccaro

SAN GIULIANO MILANESE (MI) Socio Simp. Bruno Buccetti

e Sig.ra M. Pomiloris

60°60° 60°60°

60°60°

MISCELLANEA

Il M°PAOLO TASSETTO, socio della Sez. di Padova, trasmette una foto che loritrae con il Presidente Nazionale Gen. C.A. Libero LO SARDO, allora C.te del-l’Interregionale Carabinieri “Vittorio Veneto”, in occasione del 193° Annualedella Fondazione dell’Arma in Padova. Il M° TASSETTO, Cavaliere Ufficiale del-la Repubblica è stato preparatore atletico di riferimento di due olimpionici:lo schermidore del Centro Sportivo Carabinieri Matteo ZENNARO e il canoi-sta dei Gruppi Sportivi Fiamme Gialle Andrea FACCHIN. Maestro di Pesisticaè stato insignito dal CONI con la Palma d’argento e di bronzo al Merito Tec-nico. Recentemente è stato nominato, su delibera del Comitato Centrale, So-cio Benemerito “per la vicinanza e le benemerenze acquisite verso l’Arma el’ ANC per meriti sportivi ”

MARESCIALLO MAG. GIO-VANNI LAI, MEDAGLIA D'OROAL VALOR CIVILE, nativo di Il-lorai (SS) è scomparso loscorso dicembre 2020 a 75anni. Aveva 29 anni, l’allorabrigadiere Giovanni LAI, quan-do il 16 dicembre 1976 aBrescia, con il collega Carmi-ne DELLI BOVI, notò del fumouscire da una borsa abban-donata in piazzale Arnaldo.Non ci pensò due volte: feceallontanare la folla e dopo untentativo fallito di spegnerel’ordigno, provò a spostarloagganciandolo con un’asta diferro. La bomba, una pento-la a pressione carica di esplo-sivo, scoppiò, uccidendo laprof. Bianca Gritti Daller e fe-rendo una decina di personetra cui i due carabinieri (nel-la foto l’ultimo intervento delM.M. LAI alla cerimonia in ri-cordo dell’evento a Brescia)

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LE FIAMME D’ARGENTO58 /GENNAIO › FEBBRAIO 2021

SONO SEMPRE CON NOIBRIG. CA. ABBONIZIO ALDO 04/12/20 FRANCAVILLA AL MARE (CH)SOCIO ACCOTO IPPAZIO 12/12/20 TRICASE (LE)APP. SC. ADDOTTA ANTONINO 10/11/20 PALERMO DUESOCIO ALBERTI SALVATORE 15/10/20 MORLUPO (RM)M.M."A" ALOISIO GIUSEPPE 20/10/20 MONFALCONE (GO)V. BRIG. AMORESE MICHELE 16/09/20 MOLFETTA (BA)SOCIO ANGELOTTI ANTONIA 04/12/20 MONTERCOVINO ROVELLA (SA)APP. ANIBALLI ALDO 03/11/20 CESENA (FC)V. BRIG. ANTOGNOLI GIORGIO 21/11/20 SESTRI LEVANTE (GE)SOCIO APOSTOLICO FRANCESCO 06/11/20 CASTEL SAN GIORGIO (SA)BRIG. APOSTOLICO MARIO 16/01/20 MERCATO SAN SEVERINO (SA)APP. AREDDU DOMENICO 18/11/20 SASSARI CARBONAZZI (SS)S. TEN. BALDONI CLAUDIO 04/07/20 FRASCATI (RM)BRIG. CA. BATTIMELLI GIOVANNI 12/11/20 SANT'ANTONIO ABATE (SA)SOCIO BELOTTI GIUSEPPE 24/08/20 TRESCORE BALNEARIO (BG)CAR. AUS. BERTAZZON GIAMPIETRO 27/07/20 CISON DI VALMARINO (TV)M.C. BOCACCIA DOMENICO 29/10/20 BIBBIENA (AR)CAR. BOCCACCI GIULIANO 09/08/20 ROMAAPP. BORTONE DECIMO 08/11/20 AGROPOLI (SA)SOCIO BOZZI ANGELO 24/09/20 SANT'AGATA DEI GOTI (BN)SOCIO BRUNO FRANCESCO 05/12/20 MIRABELLA ECLANO (AV)APP. CALLARA PIETRO ANTONIO 27/11/20 SAN BARTOLOMEO IN GALDO (BN)CAR. AUS. CAMPESE MASSIMO 15/12/20 FERRARACAR. CAPELLUPO MARCO 10/12/20 VERNIO (BO)BRIG. CA. CATALDO CIRO 06/10/20 PONTEDERA (PI)M.M."A" CAVALIERE ALFREDO 12/10/20 FANO (PU)SOCIA CHIOSSO MARGHERITA 26/11/20 CHIERI (TO)BRIG. CIACCIA MICHELE 22/07/20 LAIVES (BZ)APP. CIUCCI DAVID 08/11/20 ORVIETO (TR)CAR. AUS. COLOMBINI GRAZIANO 20/11/20 DONGO (SO)CAR. AUS. COMAND MARCO 03/05/20 MORTEGLIANO (UD)APP. CRESTA SILVIO 20/10/20 ATRIPALDA (AV)SOCIO CRISTOFARI UMBERTO 03/11/20 VEJANO (RM)M.M."A" CURR0' NATALE 04/12/20 PADOVASOCIO DALOSIO NICOLA 01/11/20 MARGHERITA DI SAVOIA (BT)APP. D'ARCANGELIS GIUSEPPE 07/11/20 FIRENZES. TEN. DARONE PASQUALE 29/10/20 FIRENZESOCIA DE CARO AGATA 08/09/20 ROMA TRASTEVEREBRIG. CA. DE LUCA REMO 15/11/20 ISOLA DI CAPRI (NA)SOCIO DI BARTOLOMEO GIUSEPPE 15/04/20 CURA DI VETRALLA (VT)APP. DI FRANCESCO MARIO 08/06/20 VIAREGGIO (LU)M.M."A" DI IORIO CARMELO 01/11/20 LATINABRIG. DI MARCO GIUSEPPE 29/11/20 SANTA GIUSTINA BELLUNESE (BL)BRIG. CA. DI PEO ANTONIO 13/11/20 MONTERCOVINO ROVELLA (SA)SOCIO BEN. DI TRIA GIUSEPPE 21/01/21 LESMO (MB)SOCIA DONATI ROSETTA 10/12/20 RONCADE E CASALE SUL SILE (TV)CAR. DOTTO GIUSEPPE 30/09/20 JESOLO (VE)CAR. ELCE ARMANDO 04/01/20 ROMASOCIA FARINA ELVIRA 16/07/20 ROMAGEN. B. FILIPAZZI ROBERTO 14/10/20 MERANO (BZ)SOCIO FORLANO SILVANO 07/09/20 LANCIANO (CH)SOCIO FRECCERO BERNARDO 26/02/20 CELLE LIGURE (SV)SOCIA FRONZA IRMA 02/10/20 CIVEZZANO-FORNACE (TN)CAR. AUS. GABBIA LUCIANO 01/05/20 LAIVES (BZ)APP. SC. GAMBIRASI ANTONIO 07/12/20 RONCADE E CASALE SUL SILE (TV)SOCIO GIORDANO ALFREDO 24/10/20 MERCATO SAN SEVERINO (SA)V. BRIG. GRAZIOTTI ENRICO 02/10/20 SAN GIUSTINO UMBRO (PC)APP. SC. GRILLETTI VITO 12/09/20 SAN BARTOLOMEO IN GALDO (BN)SOCIO GUGLIETTA DANIELE 22/11/20 LADISPOLI (RM)SOCIO GUIDI ROLANDO 21/11/20 PISA

SOCIO IMBRIGHI PIERLUIGI 22/01/20 ROMAAPP. LA MALFA ANGELO 07/11/20 POGGIO MIRTETO (RI)V. BRIG. LANARI DINO 12/11/20 FANO (PU)CAR. AUS. LAVARINI GIANCARLO 22/03/20 UDINESOCIO LIOTTA CALOGERO 25/11/20 VENARIA REALE (TO)V. BRIG. LIPPOLIS FRANCESCO 18/11/20 PINEROLO (TO)CAR. LIUZZI ANGELO 29/11/20 TARANTOBRIG. LOIOTILE NICOLA 10/10/20 L'AQUILAMASUPS LORANDO FERDINANDO 16/11/20 CIVEZZANO-FORNACE (TN)CAR. AUS. MAFFEIS ALESSANDRO 13/11/20 GUSSAGO (BS)M.M."A" MALARA GIUSEPPE 27/10/20 UDINEAPP. MALLONI EGIDIO 11/11/20 SAN CASCIANO VAL DI PESA (FI)MASUPS MARCHEI LEOPARDO 16/08/20 FERRARASOCIO MARCUCCI LUCIANO 30/04/20 CURA DI VETRALLA (VT)CAR. AUS. MASIERO DAVIDE 08/12/20 PREGANZIOL (TV)APP. MELIS DOMENICO 30/10/20 ANZIO (RM)S. TEN. MODICA VINCENZO TOMMASO 06/11/20 CAGLIARISOCIO MOSCHETTI MAURO 21/04/20 AULLA (MS)M.C. ONETO GIOVANNI 26/10/20 SAVONACAR. PALMESE PIETRO 29/10/20 ABBIATEGRASSO (MI)CAR. PAPANDREA GIUSEPPE 18/11/20 SANTA TERESA DI GALLURA (SS)SOCIA PEPE MARIA 13/11/20 PARABITA (LE)V. BRIG. PERRONE MARIO FRANCESCO 03/10/19 TRICARICO (MT)SOCIO PERROTTI GABRIELE 09/12/20 S.GIULIANO TERME - VECCHIANO (PI)SOCIO PETRELLA ANTONIO 13/02/20 FRASCATI (RM)M.M."A" PIERGIOVANNI MASSIMO 10/11/20 ROMA MONTESACROAPP. SC. PIREDDU GAVINO 04/11/20 BIBBIENA (AR)CAR. AUS. POLLIONE FRANCO 14/10/20 TRECATE CERANO SOZZAGO (NO)CAR. AUS. POLTRONIERI CARLO 27/02/20 CASALMAGGIORE (CR)M.M."A" PROTO ALFREDO 11/12/20 NARDO' (LE)SOCIO REA GIUSEPPE 03/09/20 SETTIMO TORINESE (TO)SOCIO RIBECHINI SERGIO 03/11/20 PISAM.M."A" RICCIOTTI LUIGI 11/12/20 VENARIA REALE (TO)SOCIO RINAUDO MARIO 18/05/20 COSTIGLIOLE SALUZZO (CN)SOCIO RIVA LEONARDO 16/11/20 BRUGHERIO (MB)SOCIO RIVIERI NESTORE 22/10/20 CASALMAGGIORE (CR)CAR. AUS. ROGGERO ANDREA 13/04/20 PINEROLO (TO)V. BRIG. RONZINO MARINO 12/11/20 NARDO' (LE)V. BRIG. ROTOLO DONATO 16/04/20 UDINEMASUPS SALVINI DINO 30/07/20 MOLINELLA (BO)APP. SC. SANNA LUIGI 08/11/20 LAIVES (BZ)CAR. SANNINO ANGELO 12/11/20 BENEVENTOSOCIO BEN. SFERRAZZA ANGELO 04/12/20 PRESIDENZA NAZIONALEMASUPS SANTANGELO NICOLO' 22/10/20 ADRANO (CT)SOCIO SCORRANO FERRUCCIO 01/12/20 SANNICOLA (LE)SOCIO SEBASTIANI LUIGI 29/10/20 AULLA (MS)APP. SEMERARO STEFANO 22/10/20 EMPOLI (FI)V. BRIG. SERAFINI LINO 14/11/20 PADOVACAR. SOTGIU BASTIANO 18/09/20 ARZACHENA (SS)SOCIA STOLCO FRANCA 17/11/20 COMOAPP. STRACCIO GIUSEPPE 30/10/20 LAIVES (BZ)CAR. AUS. STRAVATO FRANCESCO 31/05/20 ISOLA DI CAPRI (NA)SOCIA TONUTTI ADA 15/11/20 UDINESOCIA TRENTIN ILLEANA 17/11/20 PADOVAM.C. UNGARO MICHELE 05/12/20 CAGLIARIAPP. SC. URRU DOMENICO 12/11/20 VELLETRI (RM)GEN. D. (E.I.) VELLA NICOLO' 26/10/20 PADOVASOCIO VETTORI STEFANO 29/10/20 FIRENZEV. BRIG. VIGGIANO GIUSEPPE 05/09/20 SAN PRISCO (CE)S. TEN. VUERICH MARCELLO 20/11/20 UDINE

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DI SERGIO FILIPPONIli uomini e le donne av-vertono una istintiva dif-fidenza nei confronti deipropri simili e la repulsio-ne ad avvicinarsi si acui-

sce quando gli altri sono diversi per rango,cultura, censo, attività lavorativa, sesso,origine, educazione civica o abbigliamento:pensano di avere il diritto di distanziaretutti quelli che ritengono dissimili e questoisolamento è per loro compensato dallasoddisfazione di sentirsi più importanti de-gli altri; quando però si lamentano dellaconseguente contrazione relazionale di-menticano che è l’effetto del modo di vi-vere che hanno scelto. La profonda ed in-conscia sensazione scompare però quan-do sono inseriti nella massa nella qualeavvertono il bisogno del contatto fisico co-me se gli altri non costituissero più un cor-po estraneo pericoloso, anzi lo percepisco-no come parte di una comune entità el’affollamento cancella la paura dell’altro.In genere la massa nasce con un fine pre-

ciso di natura politica, economica, sociale,religiosa o anche per vari tipi di festeggia-menti o ricorrenze a carattere locale o na-zionale; i partecipanti diventano sorpren-dentemente equivalenti, superano le dif-ferenze sopra citate e la loro compattezzae appartenenza alla massa si esprimonoanche inconsciamente attraverso il movi-mento degli arti, battendo le mani o alzan-

do le braccia ritmicamente o fischiando ocantando in coro o ballando. La caratteri-stica principale della massa, ricca di formeed esperienze affettive diversissime, è chenon conosce a priori la sua grandezza esolidità futura: è molto appariscente edimpressionante soprattutto quando si for-ma nelle città che hanno un numero rile-vante di abitanti; non è mai sazia di ag-

giungere altri proseliti e nel contempo istin-tivamente sente che la sua forza sarà in-tatta e durerà finché aumenterà la suaconsistenza. Molti ne entrano a farne par-te senza un motivo, spinti dalla curiosità,senza conoscere la meta, desiderosi dipartecipare ad un evento importante: essidiventano il nutrimento di una massa aper-ta la quale ha una spinta interiore che la

porta a crescere sempre di più perché nonvi è nessun ostacolo all’inserimento: mapuò improvvisamente decrescere se le au-torità competenti assicurano ad alcunerappresentanze l’accoglimento delle spe-cifiche rivendicazioni oppure disgregarsirapidamente se le forze di polizia sono co-strette ad intervenire al verificarsi di attidi violenza o di devastazione.

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LE FIAMME D’ARGENTO60 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

Assumendo atteggiamenti aggressivi, i componentiaggiungono il piacere nel distruggere vetrine,immagini che raffigurano un ipotetico avversario

STARE INSIEME DESTA REPULSIONE, SPECIE SE GLI ALTRI SONO DIVERSI, MA LA PARTECIPAZIONE DI MASSA ACCOMUNA E UNA VOLTA NEL GRUPPO TUTTO CAMBIA. QUELLA APERTA NON È MAI SAZIA DI NUOVI ADERENTI, LA CHIUSA SI ISOLA PER PROTEGGERSI, PERÒ...

STARE INSIEME DESTA REPULSIONE, SPECIE SE GLI ALTRI SONO DIVERSI, MA LA PARTECIPAZIONE DI MASSA ACCOMUNA E UNA VOLTA NEL GRUPPO TUTTO CAMBIA. QUELLA APERTA NON È MAI SAZIA DI NUOVI ADERENTI, LA CHIUSA SI ISOLA PER PROTEGGERSI, PERÒ...

problemsolving

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La massa apertaLa massa aperta vuole crescere senza li-miti ed ha una precisa direzione, si muoveverso un obiettivo perché sa che ha la cer-tezza della sopravvivenza finchénon sarà giunta alla metaprefissata sostenutaall’interno anche daun senso di ugua-glianza che accomu-na tutti i componen-ti. Quando si fa par-te della massa l’istin-tiva repulsione ad av-vicinarsi agli altriscompare, anzi si av-verte un certo sollievoa condividere quelladensità di corpi: come

aggiunge il bulgaro Elias Canetti, premioNobel per la letteratura nel 1981, è quellol’effetto della comune partecipazione al-l’evento in attesa di una scarica che fasentire tutti uguali e preavvisa l’imminen-

te scioglimento; poi sitorna a casa e neltragitto riemergo-no tutte quelledifferenze ed in-dividualità chesono proprie del-l’animo umano.Quando la mas-sa assume at-teggiamenti ecomportamentiaggressivi, i com-ponenti aggiungo-

no all’intima soddisfazione di farne parteil piacere della distruzione di vetrine, im-magini che raffigurano un ipotetico avver-sario, cassonetti, autovetture, cartelloni einfissi, fragori che, uniti alle urla e al disor-dine, sono inebrianti perché tra quei rumoriinsoliti si scoprono uniti e fratelli dirigentie impiegati, imprenditori e operai, lavoratorie disoccupati: avvertono tutti insieme chein quei momenti stanno finalmente abbat-tendo e superando regole e confini che lasocietà ha loro imposto: le distanze, chenella normalità sono da loro accettate edimposte agli altri, adesso sono insoppor-tabili e vanno abbattute in nome della li-bertà; emergono sentimenti e comporta-menti di insospettabile malvagità e desi-derio di distruggere dei quali si meraviglie-ranno e si pentiranno una volta che lamassa si sarà disciolta.

La massa chiusaA differenza della massa aperta, quellachiusa non si preoccupa della crescita madella durata perché il luogo dell’assembra-

LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 61

Le masse esistono anche nel mondo religioso; si aggiungono quelle dei nostri discendenti ai quali,anche se non sono ancora nati, vogliamo tanto bene

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problemsolving

LE FIAMME D’ARGENTO

mento è già stabilito e il suo aumento èlimitato a priori: intorno alla mèta vi è unfiltraggio che impedisce di entrare a chinon ne ha diritto o non milita in un gruppoprecostituito o non è munito di un bigliettoo permesso: e si può farne parte finchénella piazza o nello spazio prescritto vi èposto: gli sbarramenti isolano spiritual-mente coloro che rimangono fuori dell’areaperché, anche se assistono all’eventodall’esterno, avvertono il distacco dal grup-po; la voluta impossibilità di crescita as-sicura la durata della massa che si senteprotetta da influenze esterne che possanodisgregarla pur correndo il rischio di dif-ficili deflussi in caso di improvvisi pericoli;nei teatri l’atmosfera è diversa, la musicaaggrega ma il movimento o il rumore delvicino provoca un temporaneo effetto diestraneazione dalla massa. Quella chiusaè soggetta alla sua trasformazione in mas-sa aperta per vari motivi: quando il luogodella riunione diventa troppo esiguo peraccogliere tutti i partecipanti oppure perla constatazione che i partecipanti sonomeno numerosi del previsto e conseguen-temente si accettano elementi estranei algruppo oppure esce dallo spazio presta-bilito per attirare l’attenzione dell’interacittà sugli obiettivi della manifestazione.

Punti comuni alle due masseUna volta raggiunto l’obiettivo fisico i duetipi di massa diventanostatiche e cercano di ri-tardare la scarica che neprovoca il dissolvimentopiù o meno repentino eper tale motivo dalla fa-se di unità e di ugua-glianza si passa a quel-la della concentrazioneche si fonde con la posi-zione di attesa di un con-certo o di un comizio diuno o più attori che espri-

mano un’idea, un programma, che pronun-cino parole di speranza o promesse, nonimporta se realizzabili: il grido liberatorio,che palesa il sentimento comune dellamassa, attua la scarica che esplode quan-do il messaggio o l’evento si è verificato:nelle partite di calcio deflagra ogni qual-volta si fa un gol o il giocatore della squa-dra del cuore subisce la violenza dei suoiavversari che lo sono anche per la massaamica: in caso di sconfitta l’entusiasmoiniziale è sostituito dalla speranza di unafutura vittoria; a questo punto il singolo in-dividuo, subendo insieme agli adunati l’on-ta dell’insuccesso, percepisce all’improv-viso la coscienza della sua differenza daglialtri e comincia a distaccarsene; le masse

volgono alla disgregazio-ne rapidamente nellamaggior parte deicasi, lentamentequando l’eventoè religioso o si

tratta di un pelle-grinaggio perché ilpersonale collo-quio con la divinitàha tempi collegatialla natura della pre-ghiera.

Il fuoco principale nemicoL’elemento che la compattezza della mas-sa teme di più è il fuoco perché produceun alto livello di panico; quando è apertai componenti in genere non hanno diffi-coltà ad allontanarsi: invece in quelle chiu-se, cioè ristrette in una piazza con unicauscita o nei teatri, i convenuti trovanospesso la via di fuga insufficiente a farlidefluire rapidamente: quando ci si preci-pita all’uscita urtando, sgomitando o cal-pestando gli altri senza distinzione traadulti, anziani o minori che fino a poco pri-ma erano accomunati, la massa, che pro-teggeva e faceva sentire forti, all’improv-viso diventa minacciosa per i suoi compo-nenti.

Altri tipi di masseLe masse esistono anche nel mondo reli-gioso: sono quelle di angeli, santi, martiri,profeti, demoni e defunti che però non so-no visibili: ci sono anche le masse dei no-stri avi le cui sembianze e vicende umaneci pervengono vivide o avvolte nelle nebbiedel passato e ad esse si aggiungono an-che quelle dei nostri discendenti ai quali,anche se non sono ancora nati, vogliamotanto bene ed auguriamo una vita miglioree più giusta. ■

62 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

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DI FRANCESCO VALLACQUA*pesso alcuni si chiedono: comemai qualcuno deve impormi co-me comportarmi e quali regole

rispettare? Questa domanda sorge nellamisura in cui si pensa di essere in gradodi discernere al meglio per il proprio be-nessere. In realtà, anche qualche econo-mista come A. Smith pensava che la som-ma degli egoismi individuali formasse ilbenessere collettivo attraverso un provvidointervento di una mano economica invisi-bile. Il tema ritorna oggi alla ribalta quandosi parla di vaccino anti Covid 19 e dellapossibilità di renderlo o meno obbligatorio.Al di là degli aspetti costituzionali, che nonho la presunzione di affrontare non essen-do un costituzionalista, mi vorrei concen-trare invece sulla motivazione indipenden-temente dalla soluzione adottata. Innan-zitutto, la questione affonda le sue radicisul perché esista il diritto e sul perché pri-ma di ogni soluzione economica occorrasempre chiedersi se questa rispetti o me-no dei criteri che la collettività si è data.Se volessimo definire il diritto, in sensopratico potremmo affermare che è datodall’insieme di regole che una collettivitàsi dà per una convivenza civile.

IL DIRITTO IN UN SISTEMA DEMOCRATICO Quando ci viene chiesto di rispettare unaregola la cosa importante è capire chequesta, in un sistema democratico comeil nostro, non deriva da un arbitrio o un so-pruso, ma da un bilanciamento di interessia vantaggio del benessere collettivo. Infatti, usando le categorie tipiche di di-stinzione della politica, e cioè destra, sini-stra e centro, nei fatti, come ha scritto N.Bobbio, ci riferiamo a posizioni che hannosolo un diverso atteggiamento nei confron-ti dell’eguaglianza. Ciò che ne scaturiràsarà di conseguenza intrinsecamente de-mocratico.

MIOPIA DEGLI INDIVIDUI E RISPETTO DELLE SCELTE Il riferimento alla c.d. miopia degli individuiattiene al fenomeno per cui l’imprudenzadovuta alle singole scelte individuali può

avere delle ricadute sulla collettività. Nederiva, quindi, il perché è giusto che lo Sta-to (inteso come l’organizzazione sovranadel popolo su un territorio sotto la direzio-ne di un potere unitario) intervenga con leregole per la collettività. Da questo puntodi vista, dovremo rispettare la soluzioneche in merito al vaccino verrà presa per lacollettività. Non accettarla significherebbeinfatti confondere il diritto soggettivo (po-tere conferito ai singoli dalla norma per latutela di un proprio interesse) con il nostrodovere (imposizione di un contegno per ilsoddisfacimento di un interesse altrui).Forse un po' di umiltà ci aiuterà a salvarci

più velocemente rispettando il ruolo degliscienziati che stanno lavorando per ren-dere il nostro futuro migliore e allontanan-do tesi negazioniste che umiliano le vitti-me. Evitiamo, quindi, di criticare ciò chenon conosciamo e mi sia consentito a talfine citare la frase di uno scrittore (ArthurBloch) secondo cui “chiedere ad un gruppodi scienziati di rivedere la loro teoria è co-me chiedere a un gruppo di Carabinieri dirivedere la legge”.

*Francesco Vallacqua è Docente di Economia e gestione delle Assicurazioni vita

e dei fondi pensione Università L. Bocconi.Socio Benemerito ANC

EGOISMO INDIVIDUALE CONTROBENESSERE COMUNE: LA MIOPIADEGLI INDIVIDUI E L’IMPORTANZADELL’INTERVENTO DELLE STATO PER IL BENESSERE COLLETTIVO.QUANDO L'IMPRUDENZADELLE SCELTE PUÒ AVERERICADUTE NEGATIVE SU TUTTI

LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 63

S

Non accettare la soluzione che in merito al virus è presa per la collettività significherebbe confondere il diritto soggettivo con il nostro dovere

noi e il vaccinoanti covid 19noi e il vaccinoanti covid 19

approfondimenti

--63 GEN FEB 2021 VALLACQUA.qxp_Layout 1 09/02/21 13:35 Pagina 63

DI MASSIMO E VERONICA RAFFOosso difendermi, anchecon l’uso di arma da fuo-co, se qualcuno (io prefe-risco chiamarlo malviven-te) entra di notte in casa

mia? Per rispondere al quesito di cui so-pra dobbiamo conoscere e valutare at-tentamente l’istituto della legittima difesadomiciliare, introdotto con la Legge n.59/2006 e successivamente modificatocon la Legge n. 36/2019, che si inseri-sce nel contesto più generale della legit-tima difesa. L’istituto della legittima difesaè disciplinato nel nostro ordinamentodall’art. 52 del Codice Penale, ed è in-quadrato come causa di giustificazione(scriminante) o di esclusione della puni-bilità. Infatti, per legittima difesa s’intendeun fatto non punibile, compiuto in una si-tuazione di pericolo imminente al fine diimpedire una lesione ingiusta di un dirittoproprio o altrui, una reazione, quindi, con-

sentita dalla legge. Il legislatore, nello spe-cifico, antepone la tutela dell’interessedell’aggredito, messo in pericolo, a quellodell’aggressore leso con l’azione difensi-va. Presupposti fondamentali per l’inqua-dramento della legittima difesa sono due:l’esistenza di un pericolo reale ed attuale,

ossia che effettivamente e concretamen-te minacci in quel momento un diritto pro-prio o altrui, e la proporzionalità tra l’of-fesa e la difesa. Diversamente siamo nel-la cosiddetta legittima difesa putativa,quando chi si difende valuta erroneamen-te l’esistenza di una situazione di perico-lo, cosa che esclude comunque la puni-bilità ove l’errore sia scusabile perché ge-

nerato da elementi oggettivi e non da unaconvinzione personale: come, ad esem-pio, quando il proprietario di un negozioreagisce ad una rapina inscenata da unconoscente con un’arma finta, come suc-cesse a Luciano Re Cecconi, il calciatoredella Lazio, che nel 1977 simulò appunto

una rapina con un’arma giocattolo nellagioielleria di Bruno Tabocchini, il qualesparò e lo uccise venendo successiva-mente assolto.Presupposto cardine della legittima difesaè peraltro la proporzionalità tra offesa edifesa, che, in parole povere, non vuol diresolo pistola contro pistola, coltello controcoltello ecc., e non può derivare da nes-

P

LE FIAMME D’ARGENTO64 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

I due presupposti fondamentali per escludere la punibilità: l’esistenza di un pericolo reale ed attuale e la proporzionalità tra l’offesa e la difesa

LA LEGITTIMA DIFESA DOMICILIARE DURANTE LA NOTTE: ECCO COME POSSIAMO REAGIRE IN CASO DI INTRUSIONE DI UN MALINTENZIONATO NELLA NOSTRA ABITAZIONE, ANCHE UTILIZZANDO UN’ARMA DA FUOCO

Quando il malviventeentra in casa

LA LEGITTIMA DIFESA DOMICILIARE DURANTE LA NOTTE: ECCO COME POSSIAMO REAGIRE IN CASO DI INTRUSIONE DI UN MALINTENZIONATO NELLA NOSTRA ABITAZIONE, ANCHE UTILIZZANDO UN’ARMA DA FUOCO

Quando il malviventeentra in casa

questionilegali

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sun tipo di automatismo, ma viene valu-tata discrezionalmente dal giudice, il qua-le deve basare la propria convinzione sullanecessità ed inevitabilità dell’azione di di-fesa e la sua proporzionalità alla minacciaricevuta (un esempio, fantasioso ma nontroppo, potrebbe essere quello di un min-gherlino che spara ad uncolosso che lo sta pic-chiando a morte).Per completare l’a-nalisi dell’istitutodella legittimadifesa: nel ca-so in cui non ve-nisse rispettata laproporzionalità si

configurerebbe la fattispecie di eccessocolposo di legittima difesa disciplinatadall’art. 55 del C.P., che escluderebbe l’ap-plicabilità della giustificazione di cui all’art.52 C.P., inquadrando il fatto nel delitto col-

poso corrispondente.Passiamo ora a valu-tare l’oggetto delpresente articolo,la legittima difesadomiciliare, intro-dotta, come ac-cennato all’ini-zio, con la L. n.59 del 2006 emodificata con larecentissima L.

n. 36 del 2019. L’intervento normativo,tramite l’introduzione dell’avverbio sempreal secondo comma dell’art. 52 C.P., ha di-sposto la sussistenza della proporziona-lità della difesa laddove la situazione dipericolo riguardi la violazione di domicilio,sia privato, sia dove si esercita l’attivitàprofessionale o imprenditoriale, purchési agisca tramite l’utilizzo di un’arma legit-timamente detenuta. Inoltre, al quartocomma del medesimo articolo, si prevedeche “agisce sempre in stato di legittimadifesa” chi opera per respingere un’intru-sione di domicilio attuata con violenza ocon minaccia dell’uso di armi. Ad ulteriorerafforzamento di questo indirizzo norma-tivo è stata espressamente prevista, alsecondo comma dell’art. 55 C.P., l’esclu-sione di punibilità della condotta quandola legittima difesa domiciliare si verifichiin uno stato di grave turbamento, derivan-te dalla situazione di pericolo in atto, con-dizione che deve essere discrezionalmen-te valutata dal giudice.Pertanto, la sussistenza delle condizioniper il corretto inquadramento del fatto nelcaso di legittima difesa comporta l’esclu-sione di un illecito giuridico, sia dal puntodi vista penale con l’esclusione della pu-nibilità, sia dal punto di vista civile conl’esclusione della responsabilità per i dan-ni cagionati, come previsto dall’art. 2044del Codice Civile; ciò per evitare che chisi difende a seguito di una violazione delproprio domicilio sia poi tenuto al risarci-mento dei danni inflitti al o ai malviventi.Segnaliamo, per completezza di trattazio-ne, che la Corte di Cassazione penale Ter-za Sezione con la sentenza del 10 dicem-bre 2019 n. 49883, ha precisato che“pur a fronte della necessità di difesacontro il pericolo attuale di un’offesa di-retta soltanto ai beni, la presunzione diproporzione circa l’uso dell’arma potràdirsi operante quando il reo non desistadall’azione criminosa e sussista il pericolo– ancorché non attuale, e pur tuttavia con-creto – che questa possa trasmodare inun’aggressione alla persona”. Essendo, quindi, necessaria la minacciaall’incolumità fisica propria o altrui e nonsolo ai beni, per integrare la legittima di-fesa domiciliare. Torniamo, infine, al que-sito iniziale: “Posso difendermi, anchecon l’uso di arma da fuoco, se qualcuno(io preferisco chiamarlo malvivente) entradi notte in casa mia?” La risposta è SI!Purché in presenza delle condizioni sopraesposte e come estrema ratio.

*L’Avvocato Massimo Raffo del Foro di Tivoliesercita la professione da 30 anni

presso lo Studio Legale di Roma [email protected]

GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 65

Agisce sempre in stato di legittima difesa chi opera per respingere un’intrusione di domicilioattuata con violenza o con minaccia dell’uso di armi

LE FIAMME D’ARGENTO

--64-65 GEN FEB 2021 M.RAFFO.qxp_Layout 1 09/02/21 13:35 Pagina 65

DI CESARE VITALEiamo da pochi giorni en-trati nel nuovo anno e sia-mo ancora afflitti dalla pe-ricolosità del terribile mor-bo, che, da mesi, ha tur-

bato la nostra tranquilla serenità ed hamodificato il nostro modo di vivere.Questa pandemia costringe tutti noi ad af-frontare tante difficoltà che ricordano quel-le che i meno giovani, come me, hanno do-vuto sopportare nei giorni più bui della Se-conda Guerra Mondiale, specialmente nelperiodo della occupazione tedesca del no-stro suolo nazionale. Tra le tante limitazioninel nostro modo di vivere, certo la più im-portante, specie per voi giovani, è il diffi-

coltoso svolgimento delle attività scolasti-che. Avete già trascorso un non regolareanno scolastico alquanto tormentato dalladidattica a distanza che anche se svolta,con passione e raziocinio, da coraggiosi

insegnanti, non potrà mai eguagliare l’in-segnamento in presenza. E poi è anche ne-cessario pensare a chi non possiede nellapropria abitazione un computer. La scuolain presenza è molto più utile perché con-

sente di apprendere i vari insegnamentidalla viva voce dei docenti e, nel caso diincertezze o minori comprensioni, rendepossibile immediati chiarimenti e dirimere,quindi, eventuali dubbi che possono insor-

gere. È, poi, assai utile la presenza deicompagni di classe con i quali ci si puòutilmente confrontare sugli argomenti dellevarie materie. Voi non dovete mai dimen-ticare che sarete molto presto la classe

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LE FIAMME D’ARGENTO66 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

O.N.A.O.M.A.C.

L’importante è mantenerci sempre attivi e curiosi. Speriamo che l'emergenza si attenui presto:speranza e ottimismo non devono mai mancare!

VIVIAMO ANCORA UN PERIODO DIFFICILE, TORMENTATO CHE COSTRINGE TROPPI RAGAZZI AD ESSERE LONTANI DALLA SCUOLA. MA “IN PRESENZA” O “A DISTANZA”, SFORZATEVI SEMPRE

DI STUDIARE CON ATTENZIONE E DI APPRENDERE PER LA VOSTRA VITA

Forti, nonostante

tutto

Forti, nonostante

tuttoVIVIAMO ANCORA UN PERIODO DIFFICILE, TORMENTATO CHE COSTRINGE TROPPI RAGAZZI

AD ESSERE LONTANI DALLA SCUOLA. MA “IN PRESENZA” O “A DISTANZA”, SFORZATEVI SEMPRE DI STUDIARE CON ATTENZIONE E DI APPRENDERE PER LA VOSTRA VITA

--66-67 ONAOMAC GEN FEB 2021 .qxp_Layout 1 09/02/21 13:36 Pagina 66

dirigente di un domani che arriverà moltopresto perché, forse non ve ne siete an-cora accorti, ma il tempo scorre assai ve-loce. Tante volte vi ho raccomandato distudiare per la vita e non per gli esami ogli scrutini di fine anno. Le professioni chevoi presceglierete richiedono solide e benacquisite conoscenze, opportunatamentesedimentate e consolidate nella vostramente. Ci auguriamo tutti che gli insegna-menti in presenza possano presto aumen-tare fino ad una piena regolarizzazionedell’anno scolastico. Per ora, cercate disopperire alle difficoltà del momento stu-diando attentamente sui vostri testi di stu-dio, come se vi dovreste presentare agliesami da privatisti. Il mondo ha avuto sem-pre tanti autodidatti e voi provate ad es-serlo! Una raccomandazione importanteche desidero farvi è quella di non caderenella noia. Il non poter frequentare le pro-prie scuole può, a volte, portarvi a non sa-pere come riempire la vostra giornata.La noia va sempre bandita e riempita consane letture di libri che attirano la vostraattenzione e la vostra curiosità.Divertitevi anche con interessanti ricerchesui vostri computer, ma non esagerate erestate sempre fuori da insorgenti dipen-denze che, tra le altre cose, possono an-che essere nocive per la vostra vista.Tutti ci dobbiamo augurare che questaemergenza si attenui rapidamente e sipossa sempre arrivare ad una vita normalecome quella di un recente passato.La speranza e l’ottimismo non devono maimancare!Ed ora, accantonando le problematiche delSignor Covid-19, dobbiamo un po’ parlaredell’andamento scolastico attuale.Ci sono pervenute, un po’ in ritardo, pa-gelle e risultati universitari assai soddisfa-centi e desidero elencare tutti coloro chehanno conseguito note di apprezzamentoed elogio. Essi sono:BIANCA Sophie, Pazzano (RC);CIPOLLARI Nathan Francesco, Chieti;CALABRETTI Benedetta, Taranto;GIOVANNELLI Benedetta, Assisi (PG);DE NARDO Alessia, S. M. La Longa (UD);MARASCIULO Gianvito, Monopoli (BA);MARASCIULO Mayra, Monopoli (BA);CARAMIA Francesca, Lacco Ameno (NA);CARAMIA Gabriele, Lacco Ameno (NA);FUSCO Clelia, Roma;GRIMALDI Francesco, Cassino (FR);FAVAZZO Jennifer, Galatino (RC);FOPPA Samuel, Bressanone (BZ);

COSTANTINO Andrea, Cicala (CZ);COSTANTINO Francesco, Cicala (CZ);LUDOVICI Andrea, Napoli;DE ROSA Stefano, Reggiolo (RE);BOELIS Silvia, Roma;SANTAGA’ Giulia, Mogliano Veneto (TV);PETRUSO Lorenzo, Iglesias (CI);MARIANECCI Davide, Zagarolo (RM);ADDEZI Gabriele, Folgaria (TN);SARDU Giada, Follonica (GR);ESPOSITO Gaia, Carini (PA).

Concludendo le mie raccomandazioni devoanche dirvi che, in questi ultimi mesi, horicevuto molte lettere, ho incontrato moltidi voi ed ho avuto anche tante telefonateche mi hanno fatto comprendere bene levostre giuste preoccupazioni ed i vostri de-sideri. Nel complesso ho constatato chei nostri Allievi sono bravi ed animati da so-lidi propositi per l’avvenire. Un caro saluto a voi, alle vostre Mammeed a tutti i vostri Cari. ■

LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 67

www.onaomac.it - [email protected] - tel. 063214957

A sinistra, 1978 - La nota attrice Virna Lisi si intrattiene,in Piazza di Siena a Roma, con alcuni nostri Allievi. A destra, 2007 - La squadra di Rappresentanza dell’ Opera.In basso a destra, 2012 - Fiesole. La squadra di Rappre-sentanza alla Cerimonia per i nostri gloriosi Caduti

--66-67 ONAOMAC GEN FEB 2021 .qxp_Layout 1 09/02/21 13:36 Pagina 67

DI VINCENZO FRUSCIANTErima di considerare qualisono i provvedimenti ne-cessari a rendere il nostroSistema Sanitario Nazio-nale (SSN) in grado di rior-

ganizzarsi per fronteggiare in maniera ade-guata una crisi analoga a quella pandemi-ca che stiamo vivendo, bisogna interrogar-si sulle cause profonde che hanno creatoun terreno fertile per l’insorgere del Covid19. Si era ampiamente diffusa tra scien-ziati, politici, imprenditori la convinzioneche le nuove tecnologie della 4° rivoluzioneindustriale bastassero da sole ad assicu-rare la continuità dell’attuale modello disviluppo; gli eventi hanno evidenziato unarealtà completamente diversa, scoprendole debolezze delle nostre società. WilliamStewart (Chirurgo Generale degli Stati Uniti)nel 1969 dichiarò al Congresso USA che“la guerra contro le malattie infettive eravinta”; i fatti hanno dimostrato l’assolutafallacità dell’affermazione, ma intanto si

chiusero molti reparti di malattie infettivenon solo in America. Nel 2019 l’OMS (Or-ganizzazione Mondiale della Sanità) affermache esiste un grave rischio per l’umanitàdovuto a patogeni soprattutto virali, moltodannosi per il sistema respiratorio e conuna elevata contagiosità; il documento èstato ignorato da tutti i decisori politici e

dopo solo 3 mesi si è scatenato il drammadel Covid 19. Quell’elaborato si fonda sullavoro di ricercatori che già nel 2008 ave-vano identificato 335 malattie umane ingran parte di origine animale. L’ecosistema in molte parti del mondo èstato fortemente alterato da modalità disfruttamento delle risorse naturali, conconseguenti migrazioni di specie animali,

venute sempre più a contatto con l’uomoe spesso finite come cibo nei wet market(mercati all’aperto anche di carni selvati-che), favorendo il salto di specie. Ma an-che le nostre megalopoli iperaffollate,spesso in condizioni igieniche degradate,hanno contribuito alla contiguità tra umanie altre specie; inoltre la velocità e la fre-

quenza degli scambi hanno favorito lamondializzazione rapida di epidemie ini-zialmente localizzate. È chiaro quindi che dobbiamo ripensareglobalmente il nostro modello di sviluppo,rendendolo più ecosostenibile, meno di-suguale, meno clima-alterante, come indi-cano l’Agenda 2030 dell’ONU e il GreenNew Deal (il Nuovo Piano Verde cui la no-

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LE FIAMME D’ARGENTO68 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

In Italia dal 2010 al 2019 la Sanità ha perso 37 miliardi di finanziamento per mezzi, posti letto, personale, con livelli di assistenza diseguali tra regioni

LE NOSTRE SOCIETÀ APPARENTEMENTE AVANZATESI SONO SCOPERTE TOTALMENTE IMPREPARATE DI FRONTE ALL’INSORGERE DELLA PANDEMIA,NONOSTANTE STUDI RIVELATORI. UN SISTEMA DI SVILUPPO DA RIPENSAREPROFONDAMENTE SULLE LINEE DELL’AGENDA 2030ONU E DEL GREEN NEW DEAL

LE NOSTRE SOCIETÀ APPARENTEMENTE AVANZATESI SONO SCOPERTE TOTALMENTE IMPREPARATE DI FRONTE ALL’INSORGERE DELLA PANDEMIA,NONOSTANTE STUDI RIVELATORI. UN SISTEMA DI SVILUPPO DA RIPENSAREPROFONDAMENTE SULLE LINEE DELL’AGENDA 2030ONU E DEL GREEN NEW DEAL

La lezione delCovid19Lalezione delCovid19

nuoviorizzonti

--68-69 GEN FEB 2021 FRUSCIANTE.qxp_Layout 1 09/02/21 13:36 Pagina 68

stra Rivista si è riferita più volte) europeo. La pandemia ci ha permesso di capirequali sono le più rilevanti fragilità del no-stro SSN. Innanzitutto dal 2010 al 2019la Sanità ha perso 37 miliardi di finanzia-mento in termini di potere d’acquisto as-soluto. I tagli hanno riguardato i posti letto(anche in reparti di malattie infettive e ria-nimazione); la strumentazione; ma soprat-tutto il personale, con i blocchi delle as-sunzioni e dei rinnovi contrattuali. La logica sottesa a queste scelte era di ri-durre gli sprechi, penalizzare il cattivo usodelle risorse, calibrare i finanziamenti sullabase della popolazione residente. Gli ef-fetti sono stati una rilevante migrazionesanitaria dal Sud al Nord e il declino deilivelli assistenziali. Il secondo elemento da prendere in con-siderazione è che la Sanità è un settoredi legislazione e amministrazione concor-rente da parte dello Stato e delle Regioni,come stabilito dalla riforma del Titolo Vdella Costituzione del 2001. In realtà que-sta gestione leale e collaborativa non si èmai realizzata in misura adeguata e, negliultimi tempi la conflittualità nella Confe-renza Stato-Regioni è salita per differentilinee politiche, contrapposizione Nord-Sud,richieste di autonomia differenziata noncondivise. Si è atteso un anno per siglarel’ultimo Patto della Salute, bloccato da veticontrapposti spesso generati da motivi al-quanto diversi dalla salute pubblica. Nelladivisione dei compiti, prevista appunto dalTitolo V, allo Stato spetta il compito di sta-bilire i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza),ossia l'assistenza sanitaria minima da ga-

rantire a tutti gli italiani da Aosta ad Agri-gento. Le Regioni devono a loro volta or-ganizzare le strutture e le procedure pererogare i LEA. Lo Stato doveva stabilire glistandard e le procedure di verifica e indi-rizzo, ma ciò non è avvenuto e la conse-guenza è che abbiamo 21 differenti siste-mi sanitari regionali. I LEA sono 33 e sonorimasti invariati negli ultimi sette anni e larealtà generale è spesso negativa. I LEA dovrebbero variare nel tempo a se-conda delle necessità e dell’evoluzionedelle discipline mediche ed essere dettatie monitorati strettamente dallo Stato. Un esempio tratto dalla pandemia chestiamo vivendo: l’enorme confusione e icontrasti sul numero dei tamponi da ese-guire, nella selezione delle persone da sot-

toporvi, nella definizione delle aree di ri-schio. Se la situazione continua secondoquesto trend, la conseguenza sarà il for-marsi di un Sistema Sanitario federale,con regole e standard diversi da regionea regione, ma l’Italia è uno stato unitario,non federale e deve garantire il diritto allasalute per tutti i cittadini secondo l’art. 32della Costituzione. È importantissimo rivedere la struttura ge-nerale del SSN, quasi del tutto fondata sul-l’Ospedale. In realtà le cure primarie nonriguardano solo il Medico di Medicina Ge-nerale (MMG): si devono coordinare tra lo-ro i MMG creando Unità Operative, strut-ture intermedie come l’Ospedale di Comu-nità, le Case della Salute etc. A tutt’oggiil territorio spesso offre poco e in modo

disorganico, gli ammalati affluiscono versogli ospedali per prestazioni diagnostichee terapeutiche che potrebbero essere ero-gate localmente e addirittura, ove neces-sario, a domicilio. In questo modo, nel ca-so dell’attuale pandemia, avremmo potutoevitare l’intasamento degli ospedali curan-do tempestivamente gli ammalati menogravi a casa o in strutture di comunità, ri-ducendo anche tanti contagi; si sarebberisparmiato materiale e stress dei pazienti. Per finire, non appare più rinviabile l’inte-grazione dell'assistenza statale con la co-munità, creando un welfare dove sianocoinvolti organicamente il Terzo Settore, leparrocchie, la cooperazione sociale. La conoscenza del territorio, delle neces-sità locali, la disponibilità a fornire presta-zioni di base ed educazionali gratuite o abasso costo, sono un grande tesoro an-cora poco utilizzato, che farebbe risparmia-re tante risorse pubbliche e sarebbe in sin-tonia col principio di sussidiarietà previstodall’art.2 della Costituzione. ■

LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 69

Non basta più l’ospedale ma occorrono Unità operative di medici di medicina generale, struttureintermedie come, ad esempio, le Case della salute

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DI RICCARDO PALMIERIarebbe stato bello poterdire sì sì li vediamo tutti,questi film, non appenausciamo da questo bruttotunnel che, parlando di ci-

nema, sembra più un film dell’orrore. Il Co-vid ha bloccato tantissime, quasi la tota-lità, delle produzioni cinematografiche findall’anno scorso e, purtroppo, continua adesercitare un veto causa contagio non sce-mato e vaccini che impiegano certamentemolto tempo prima di essere somministra-ti a tutti (e facciano il dovuto effetto anchesulle varianti mutate del virus).Non stiamo parlando di X-Men o Avengerse dobbiamo avere pazienza, tenacia, at-tenzione nei comportamenti. A farci com-pagnia per fortuna ci pensano le piattafor-me digitali, che offrono un panorama va-riegato e davvero per tutti i gusti cinefili (igrandi attori, quelli di Hollywood ma anchegli altri, scelgono sempre più di essere inuna serie ben scritta, ritmata e girata enon solo per costrizione da pandemia).Fatto il punto della situazione, però, vedia-

mo quali erano e, quindi, saranno, almenoalcuni tra i titoli più ghiotti che sono statibloccati, censurati dal coronavirus cheneanche la peggior scure censoria d’altritempi avrebbe potuto fermare al montag-gio, sui set, nelle sale. Film popolari, quellida grandi numeri al botteghino, mordonoil freno ai blocchi di partenza. Prendiamo,per esempio, The Batman. Sembra che ilcinema non ne abbia mai abbastanza del-

le imprese dell’Uomo Pipistrello e dellasua gotica Gotham City. Fin dal fumettooriginario degli anni ’50, divenuto quasisubito telefilm di culto, si intuì che avrebbecavalcato l’onda della serialità anche al ci-nema. Basti pensare, nei più recenti anni’80-’90, ai film che ne fece Tim Burton,

con Michael Keaton nei panni e mantellodi Bat-Man, via via contrastato da cattividel calibro di Joker (Jack Nicholson) o Pen-guin (Danny DeVito); mentre un Batman èstato perfino George Clooney in Batman &Robin con un Mr. Freeze impersonato daArnold Schwarzenegger e Uma Thurmanquale Poison Ivy. Potente e distopico, poi,il trittico diretto negli anni Duemila da Ch-ristopher Nolan con Christian Bale, Michael

Caine (Alfred) e villain come il Joker dell’in-dimenticato Heath Ledger o il roccioso Ba-ne di Tom Hardy (ma il cast era tutto stel-lare con Gary Oldman, Joseph Gordon-Lea-vitt, Anne Hathaway e Aaron Eckhart). E ora? Beh, dovremo attendere ancora unpo’ per capire se l’ex vampiro di Twilight,

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LE FIAMME D’ARGENTO70 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

Ilvirus piùforte dellacensura

Ilvirus piùforte dellacensura

Quando le storie popolari subiscono una battutad’arresto, bloccate dal Covid 19. Ecco i film che vedremo dopo la pandemia su uno schermoche, speriamo, resti grande: quello tv non ci basta

cinema&società

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ovvero Robert Pattinson, sarà in grado didare credibilità e nuovo lustro al miliardarioBruce Wayne che, è noto, ci cela dietro l’ar-matura dell’Uomo Pipistrello. Per rimanerein temi ed atmosfere dark, sicuramente digran fascino nel cinema di questi ultimitempi, non possiamo che aspettare fidu-ciosi il ritorno di un altro tipo di cavaliereoscuro, quel Neo impersonato da Kea-nu Reeves nella trilogia di Matrix. Lasciata al suo destino e ai mondiparalleli di una realtà ipervirtuale maanche fonte di narrazione metafisica, dopoun certo letargo si riaffaccia con un quartoepisodio tutto da scoprire (tra le bracciadi Morpheus o lungo le traiettorie adrena-liniche di Trinity?).Rivoluzionario agli inizi del Millennio per lesue tecniche di ripresa innovative alla ve-locità di un proiettile, come si diceva, nonsarà da meno il nuovo appuntamento conl’agente James Bond in 007 - No Time ToDie, definitivo con Daniel Craig che qui ènuovamente anche produttore esecutivo.Si sa che Bond può invecchiare ma nontroppo e Barbara Broccoli, storica produt-trice della serie dopo suo padre Albert‘Cubby’ (come lo chiamava il compiantoSean Connery che fu il primo mitico Bond),ha lasciato a Craig quest’ultimo capitoloche si svolgerà, tra le tante solite meravi-gliose location in giro per il mondo, anchea Matera, tra i famosi Sassi. Dove le fughee gli inseguimenti in Aston Martin promet-tono di lasciarci senza fiato.Una missione impossibile quella dell’a-gente segreto con licenza di uccidere piùcelebre? E allora che dire della letteraleMission: Impossible con Tom Cruise? Giratoanche a Roma in era Covid e con un divoarrabbiato al punto da chiedere il licenzia-mento di una maestranza perché sul setnon portava la mascherina, il film ri-schia grosso. Arrivare a un settimo(settimo!) episodio non si sa quantosia in grado di non ripetere i suoi or-mai conosciuti schemi.È vero che a Hollywood da unpo’ di tempo vige la regolache squadra che vince non sicambia, ovvero film che in-cassa cifre sopra i due-tre-cento milioni di dollari si re-plica all’infinito, eppure leproduzioni hanno pensatoche solo così ci si puòmettere al sicuro, anche searriva (guarda caso) proprioun evento drammatico co-me una pandemia a mina-re anche questo settore dal-le fondamenta. Un terremotoche assomiglia ad uno di quei mo-

menti di un altro film divenuto ormai se-riale sull’onda dei vari blockbuster movie:Animali fantastici3 con Eddie Redmayne eJohnny Depp. Deve tutto alle invenzioni del-la scrittrice J. K. Rowling e di un filone tra-sversale (per non dire minore) della sagamultimiliardaria di Harry Potter e sembrache abbia ancora buone prospettive diincasso. Così come Jurassic World. Do-

minion con Chris Pratt. Figlio di quel-la saga giurassica inventata daSteven Spielberg e proseguitadopo un discreto letargo con i ni-potini dei raptor e dei T-Rex tan-to amati da grandi e piccini. Bloccato è anche la versionelive, cioè animata ma non acartoni, del cartoon La Sire-netta, fenomeno che la Di-

sney intende replicare dopo gliesperimenti (peraltro discutibili)di altri suoi classici come Ala-din e Il Re Leone. Bloccati so-no però pure film più indipen-denti o, quanto meno, liberi da

obblighi di budget impegnativi e rischiosi

ma che, proprio per questo, rischiano dipiù perché sono meno protetti e garantitisul mercato. Elvis con Tom Hanks di BazLuhrmann è uno di questi, una curiosa sto-ria che corre biograficamente accanto almito di Presley, garantisce un attore comeHanks ma la regia di Luhrmann pone in-terrogativi di riuscita, visto l’esito non pro-prio felice che fu di Australia (nonostanteil bellissimo ma non facile esordio di Mou-lin Rouge). D’accordo, siamo ora sul terri-torio del film cosiddetto d’autore, quindidi un pubblico magari più circoscritto, alquale si propongono in genere pellicole estorie di qualità spesso nascoste. Saràcosì anche per Official Competition conPenélope Cruz e Antonio Banderas? Nomi importanti, atmosfere, climi e luoghidecisamente più europei. Comunque lon-tani dalle grandi saghe. Ci siamo infatti ac-corti di aver scritto soprattutto di film peril grande schermo in termini di episodi enon di film ma… telefilm! Allora una domanda potrebbe essere: sa-prà il grande schermo rimanere grande do-po tanto contagio? ■

LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 71

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DI ALFIO BORGHESEl National Museum of Colombia fariscoprire il talento dello scultoree disegnatore colombiano cono-sciuto per i suoi soggetti dalle cur-ve generose: in tempo di Covid,

con i musei chiusi e le mostre sospese orimandate, immagine dopo immagine, pa-rola dopo parola, link dopo link, un’espo-sizione digitale a portata di click che terràincollato allo schermo chi vuole conoscereo riscoprire l’universo fantastico dei grandimaestri attraverso le loro opere, le curio-sità e materiale inedito. E consente di am-mirare le opere di Fernando Botero senzabisogno di trasferirsi in Sud America. Fa-moso in tutto il mondo per i suoi perso-naggi che potremmo definire formosi, Bo-tero è un pittore e scultore colombiano na-to a Medellin il 19 aprile 1932. La sua for-mazione è legata alla terra d’origine, conla frequentazione prima del liceo e poi

dell’Istituto di Belle Arti di Medellin. A 16anni espone le sue prime opere (1948) ecollabora al giornale El Colombiano, dise-gnandone le illustrazioni. Nel 1951 realizzala prima mostra personale, alla GalleriaLeo Matiz di Bogotà. L’anno successivo sitrasferisce nella capitale colombiana en-trando in contatto con il fervente ambiente

culturale (Rivera, Siqueiros, Orozco) e vin-cendo il secondo premio al IX Salone degliArtisti Colombiani. Si reca, con il denarodella vincita, in Europa e si iscrive primaall’Accademia Reale di San Fernando aMadrid (1952) e poi all’Accademia di SanMarco a Firenze (1953), seguendo le le-

zioni di Roberto Longhi. In Italia  Giotto edi Andrea Mantegna lo ispirano particolar-mente tanto da riprodurre diverse copiedei loro capolavori, pur non disdegnandogli altri autori della scuola senese, edella Toscana, in generale. Nel 1955 Fernando Botero ritorna in patriadove si sposa con Gloria Zea (in seguito

ministro della Cultura della Colombia) edinizia ad esporre le sue opere, ma riceveforti critiche poiché all’epoca l’ambientecolombiano è fortemente influenzato dal-l'avanguardia francese, che Botero avevainvece respinto. Incompreso, Botero si tra-sferisce in Messico, dove scopre per la pri-

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LE FIAMME D’ARGENTO72 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

ESPOSIZIONE DIGITALE DEL NATIONAL MUSEUM OF COLOMBIA ALLA SCOPERTA DELL’ARTISTA COLOMBIANO FAMOSO IN TUTTO IL MONDO PER LA SUA RAFFIGURAZIONE SPERIMENTALE DEI VOLUMI: ‘NON DIPINGO DONNE GRASSE’ SPIEGA

ESPOSIZIONE DIGITALE DEL NATIONAL MUSEUM OF COLOMBIA ALLA SCOPERTA DELL’ARTISTA COLOMBIANO FAMOSO IN TUTTO IL MONDO PER LA SUA RAFFIGURAZIONE SPERIMENTALE DEI VOLUMI: ‘NON DIPINGO DONNE GRASSE’ SPIEGA

Il suo stile, immediatamente riconoscibile, lo rendeunico al mondo. I personaggi “formosi”, l’uso del colore esprimono una pittura fiabesca e reale insieme

arte&co

--72-73 GEN FEB 2021 ARTE.qxp_Layout 1 09/02/21 13:37 Pagina 72

ma volta le possibilità di espandere e di-latare il volume delle forme in modo per-sonale. Ma è nel 1957 che scopre l’e-spressionismo astratto, grazie alla visitadei musei di New York. Sempre nel 1957 fa ritorno a Bogotá, dovevince il secondo premio al X Salone degliartisti colombiani. A Washington, nel 1958i lavori esposti alla Gres Gallery vengonovenduti tutti il giorno stesso dell'inaugura-zione. A soli 26 anni ottiene la cattedra dipittura all’Accademia d’Arte di Bogotá (finoal 1960). Dal 1959 inizia lo studio di DiegoVelazquez: realizza molte versioni del Niñode Vallecas, dove il suo stile molto incisivorisente dell’influenza dell’espressionismoastratto. La sua nomina alla Biennale co-lombiana viene contestata, per cui Boteroè costretto ad abbandonare il Paese, inprecarie condizioni economiche. La GresGallery di Washington chiude e l’artista, inforti difficoltà finanziarie, divorzia dalla mo-glie. Nel 1961 sembra cambiare qualcosa:il Museum of Modern Art di New York de-cide di acquistare il suo Monna Lisa all’etàdi dodici anni, ma la sua prima mostranewyorkese si dimostra un fallimento.Nel 1963 si trasferisce nell’East Side doveaffitta un nuovo studio. È in questo periodoche emerge il suo stile plastico in molteopere, dai colori tenui e delicati. Si appas-siona a Paul Rubens e diviene come lui unimportante collezionista di opere d’arte,più tardi donate al museo di Bogotá cheporta il suo nome.Nel 1964, dopo quattro anni dal divorzio,si sposa con Cecilia Zambrano. Arriva ilsuccesso, nasce il piccolo Pedrito e nel‘71 decide di andare a Parigi: “Non mi so-no mai sentito a casa a New York, ero una

mosca nel latte”. Smette di dipingere perun anno e si impegna a studiare l’arte del-la scultura. Tutto però si ferma quando inun tragico incidente muore il piccolo Pe-drito: si chiude nel suo studio e inizia a di-pingere una serie di ritratti, sforzandosi diricreare il viso del bambino. “Poi la vita vaavanti” commenta. Espone in sedi prestigiose e nel 1966 sitiene la sua prima grande personale euro-pea alla Staatliche Kunsthalle di Baden-Ba-den, Germania. La sua vita è divisa fraNew York, Bogotà e l’Europa; nel 1973 sitrasferisce a Parigi, dedicandosi anche allascultura e presenta la sua prima personalein Italia alla Galleria Marlborough a Roma.

Considerato una vera e propria icona del-l’arte contemporanea, il suo stile è estre-mamente riconoscibile. La caratteristicaprincipale è quella di essere basato suquelle che sono definite forme dilatate.Le donne di Botero, raffigurate con formegrasse, rappresentano un tratto distintivodell’artista, tanto da renderlo unico al mon-do. Su questo dettaglio delle forme gras-se, tuttavia, l’artista ha sempre sottolinea-to di “non dipingere donne grasse, ma vo-

lumi”. La stessa cosa fa con la natura mor-ta, i paesaggi e tutto ciò a cui dà vita conla sua arte. La dilatazione delle forme nonè altro che l’espressione della sensualità,del piacere, l’esaltazione stessa della vita,che nei suoi quadri ha segnato uno stile.Tra i quadri di Botero figura anche una co-pia della Gioconda, in cui ha dipinto laMonna Lisa con aspetto molto giovane edecisamente più allargata rispetto alle for-me originali. Da menzionare è anche lasplendida rappresentazione della via Cru-cis, che comprende una serie di dipinti aolio e disegni che ripercorrono la passionedi Cristo. La prima volta di Botero scultoreè nel 1973: fonde nel bronzo a Parigi una

piccola mano, ma il seguito e il successodel nuovo impegno artistico sono da ab-binarsi alla scoperta e alla frequentazionedi Pietrasanta, la città del marmo. Un amo-re scoppiato quando, negli anni Settanta,soggiornò in Versilia per alcuni periodi. Dal 2001 Botero è stato nominato citta-dino onorario di Pietrasanta. L’artista, delresto, sembra avere antiche origini italiane:nel 1780 i fratelli Giuseppe e Paolo Boterodal porto di Genova partirono per Medellin.Botero ha realizzato diverse opere nellefonderie artistiche e nei laboratori dellazona. Ha anche acquistato una casa pro-prio sotto la Rocca di Pietrasanta. Sononumerose le donazioni dell’artista allacittà. Basta citare Il Guerriero, una statuain bronzo realizzata nel 1992 alta circa 4metri che troneggia in piazza Matteotti. Si aggiungono, inoltre, gli affreschi dellapiccola chiesa della Misericordia di Pietra-santa. I due affreschi rappresentano l’in-ferno e il paradiso, interpretati secondo ilsuo stile. Nella Porta dell’Inferno l’artistaha inserito Adolf Hitler ai piedi di Satanae sé stesso mentre stanno per sprofon-dare nel fango. Nella stessa opera ha raf-figurato Madre Teresa di Calcutta in pre-ghiera tra i meli. Le sue opere si trovanoanche al Museo dei bozzetti, allestitonel chiostro di Sant’Agostino: si tratta inparticolare dei gessi delle opere Adamo,Eva e Donna con un ombrello, che l’artistarealizzò negli anni Settanta. ■

LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 73

Botero è cittadino onorario di Pietrasanta, e qui si dedica in particolare alla scultura. Da ricordare la statua in bronzo Il Guerriero, in piazza Matteotti

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DI RITA CAIANIin dall’antichità immergersinelle acque termali è statauna pratica molto diffusa:già nella preistoria l’uomone ha fatto uso per le loro

capacità terapeutiche. L’acqua nel mondoantico era considerata la più semplice enaturale medicina e, per questo, elementosacro, magico. Le sorgenti erano luoghidove alleviare i dolori delle ferite, curaremalattie, riposarsi, ad esempio dopo le fa-tiche della caccia. Oggi la medicina terma-le può essere ancora considerata una mo-dalità curativa per l’uomo? Inoltre: la com-mistione tra cure termali, valutazioni di in-teressi industriali e avvento delle spa e delwellness (benessere tramite lo sport) piùo meno mescolate tra loro necessita di re-gole? La parola terme, dal latino thermaee dal greco thermai (prossimi a una sor-gente), evoca la calma psicofisica data dabagni caldi in un ambiente verde e rilas-sante, dove la natura e il clima aiutano inquesto processo di serenità terapeutica.Le terme hanno avuto il loro boom nel do-

poguerra, quando si andava a passare leacque, poi hanno gradatamente perso laloro attrazione per tornare in auge di re-cente, grazie anche ai numerosi studiscientifici che ne attestano l’efficacia. Al riguardo, abbiamo posto alcune doman-de al professor Umberto Solimene, Presi-dente della Federazione Mondiale del Ter-malismo (FEMTEC).

Le terme la cui efficacia era nota fin dal-l’antichità, hanno sempre la stessa va-lenza o è diventata più una moda, un’al-ternativa alle vacanze.“No, non è una moda. Hanno sempre lastessa validità e sono sempre più attualigrazie allo sviluppo scientifico avvenutodall’ ‘800 fino ad oggi e abbiamo ben duefondazioni di ricerca, in Italia e in Francia,che si occupano di dare contenuti scien-

tifici al termalismo. Inoltre, nelle diverseforme di patologie, le terme e l’uso delleacque minerali sono importanti ai fini dellaprevenzione, della cura e del percorso ria-bilitativo, costituendo un valido coefficienteper un corretto stile di vita.”Qual è la disciplina che studia e si occupadi terme e della loro efficacia?“Con termalismo o medicina termale o an-

cora, in termini internazionali, balneologia,si intende lo studio medico applicato alleacque minerali curative, che è parte com-plementare alla medicina interna.”Quali sono le patologie che ne trovanogiovamento.“Il solo bagno termale rilassante non èprevisto dal Sistema Sanitario Nazionaleche invece, con ricetta medica, dà dirittoe autorizza le terapie per alcune malattie

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In diverse forme di patologie, le terme e l’uso delle acque minerali sono importanti ai fini dellaprevenzione, della cura e del percorso riabilitativo

LE TERME HANNO ORMAI UNA NUOVA VITA GRAZIE ALLA RITROVATAEFFICACIA RICONOSCIUTA ALLE ACQUE MINERALI CURATIVE. IL RUOLO DELLE SPA PER L’ESTETICA E IL BENESSERE. IL PUNTO DEL PROF. UMBERTO SOLIMENE E DEL PROF. ANTONIO BACCI

Torniamoapassare l

LE TERME HANNO ORMAI UNA NUOVA VITA GRAZIE ALLA RITROVATAEFFICACIA RICONOSCIUTA ALLE ACQUE MINERALI CURATIVE. IL RUOLO DELLE SPA PER L’ESTETICA E IL BENESSERE. IL PUNTO DEL PROF. UMBERTO SOLIMENE E DEL PROF. ANTONIO BACCI

Torniamoapassare l

salute&benessere

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del sistema respiratorio, dell’apparatoosteoarticolare, problemi artrosici, appa-rato locomotore, malattie dell’apparato ga-stroenterico, della pelle (psoriasi e derma-titi varie), vasculopatie (vene e arterie) e,anche se meno usate, vi sono applicazioniinteressanti per la ginecologia e l’urologia.Esistono varie acque termali per risolvereo alleviare e addirittura far regredire le pro-prie patologie, distinte da varie classifica-zioni internazionali sulla base dei contenutichimici: oligominerali, con concentrazionedi sali molto bassa; minerali; mediominerali; quindi sulfuree concontenuto di acidosolfidrico; salso-bromoiodicheche contengo-no cloruro di so-dio e sali di bromu-

dio, e quelle bicarbonate. Dunque tuttauna gamma di acque con precise indica-zioni terapeutiche, le cui strutture di frui-zione sono accreditate presso il Ministerodella Sanità.”Ci sono controindicazioni?“Le controindicazioni esistono: occorrefare attenzione alla presenza cutanea, spe-cialmente nell’apparato urinario di funghie micosi, ai problemi dati dal ritmo cardia-co o di pressione, ipertensione o ipoten-

sione (pressione alta e bas-sa), perché potrebbero risen-tire dell’acqua troppo calda,così per i fanghi o nelle so-ste troppo a lungo ingrotte, che potrebberodare luogo ad aritmiecardiache od a proble-mi respiratori. Le cu-

re termali non vanno inoltre praticate nellefasi acute infiammatorie, né in presenzadi patologie cardiovascolari serie. Il periodominimo per un ciclo è di 12 giorni, ma peruna pausa possono andarne bene anche3 o 4. Le controindicazioni sono comun-que facilmente eliminabili seguendo le pre-scrizioni del proprio medico ed evitando il“fai da te”. È preferibile andare alle termenei periodi intermedi, Primavera, Autunno.Le cure termali gravano in modo insignifi-cante sul bilancio dello Stato: circa120/150 milioni di euro l’anno contro i127, prossimi 150 miliardi di euro dellaSanità, pur se l’Italia, con oltre 300 centritermali, è la più dotata in Europa, con pre-valenza delle acque ricche di solfato, men-tre siamo carenti nelle calde termali. Ognicentro ha la sua caratterizzazione, basatasulle proprietà di una sorgente attorno cuiruotano stabilimenti, vere e proprie stazionie paesi termali, associando ai benefici del-le acque quelli del relativo microclima, del-la natura, del turismo e della biodiversità.Tra i più famosi quello di Ischia, ubicato inuna splendida posizione paesaggistica, èparticolarmente dedicato alla cura dellemalattie osteoarticolari.”Ultimamente sono molto in voga le SPAnei centri termali, trova vi sia troppo bu-siness?“Personalmente, sono sempre stato favo-revole per entrambe le forme: due culturenon in contrasto tra di loro. Si può effet-tuare nello stesso Centro la cura, con unpercorso terapeutico e, per chi non ne hanecessità, usufruire della parte estetica edi benessere. Per molti anni la situazionedel termalismo italiano e internazionaleha evidenziato una progressiva difficoltà.Questo ha richiesto un cambio di immagi-ne e un ripensamento delle strutture, chesi sono trasformate in Centri Benesseretermali e SPA, sacrificandosi sull’altare delbusiness”. Abbiamo sentito in merito anche il pro-

fessor Antonio Bacci, flebologo, medicoestetico e docente nel Master di MedicinaRigenerativa dell’Università Cattolica di Ro-ma, il quale innanzitutto ci ha spiegato cheIl termine SPA, che molti credono sia unacronimo di derivazione latina da Salus oSanus per Aquam, ossia la salute attraversol’acqua, in realtà si riferisce all’omonimacittà belga (nota anche per il circuito auto-mobilistico della Formula 1 ndr). Quindi haaffermato che “oggi si sta evidenziando unritorno del termalismo all’antico in chiavemoderna, considerandolo come beneficoe periodico percorso per la prevenzione del-le malattie croniche, affiancato dalle terapietermali prescritte dal medico e supportatedal Servizio Sanitario Nazionale”. ■

GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 75

e leacquee leacqueL’Italia, con oltre 300 centri termali, è la più dotata in Europa, con prevalenza delle acque ricche di solfato, mentre siamo meno presenti in quelle calde

LE FIAMME D’ARGENTO

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DI FRANCO SANTINIedichiamo l’approfondi-mento enogastronomicodi questo numero al tar-tufo, un prodotto agroali-mentare di cui l’Italia può

andare particolarmente fiera. Se escludia-mo infatti il gigante cinese, che da soloproduce circa il 75% dei funghi e tartufi incircolazione, il nostro Paese può conside-rarsi il primo produttore mondiale di questapreziosa e prelibata specialità alimentare.Sia per quantità, con le circa settecento-mila tonnellate medie annue, ma ancor dipiù per qualità, che qui da noi raggiungevette di eccellenza riconosciute. Il tartufo, contrariamente a quello che sipotrebbe pensare, è un fungo e non un tu-bero. Un particolare tipo di fungo, dettoipogeo, ovvero che nasce e si sviluppa sot-toterra. La corretta crescita del tartufo ri-chiede tipologie di terreno con determinatecaratteristiche morfologiche e chimiche ecome tutti i funghi, non avendo clorofilla e

non potendo sintetizzare in modo autono-mo le sostanze nutritive, necessita di unmodo alternativo per potersi nutrire. Ecco, allora, che per crescere il nostro ami-co tartufo deve sviluppare una alleanzacon piante arboree o arbusti, assorbendodalle loro radici gli zuccheri necessari al

nutrimento e restituendo in cambio saliminerali utili alla crescita, in un rapportodi aiuto reciproco. La riproduzione avviene,come per tutti i funghi, attraverso le spore,ma non potendo fare affidamento su ventoe correnti d’aria per la loro propagazione,il tartufo usa il suo potente odore per farsitrovare dagli animali. Questi se ne nutronoe spostandosi, propagano le spore digeri-te, garantendogli così la possibilità di ri-

prodursi su terreni congeniali al suo ciclovitale. Per proliferare il tartufo ha bisognodi condizioni molto precise. La sua dispo-nibilità è legata a territori circoscritti, allapresenza di piante simbiotiche adatte e acondizioni climatiche e ambientali favore-voli. Condizioni che, in opportune circo-

stanze, possono essere anche replicatedall’uomo favorendone la coltivazione nellecosiddette tartufaie. A tal proposito, un progetto originale (chepuò rivelarsi anche un’ottima fonte di in-vestimento) è stato quello lanciato inAbruzzo da Regal Truffle, una startup in pro-vincia di Teramo nata dalla passione di ungruppo di amici, che hanno pensato di ri-proporre anche per il tartufo un modello

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LE FIAMME D’ARGENTO76 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

L’Italia è il paese che offre il maggiore numero di tartufi al mondo, dopo la Cina: il gigante che da solaraggiunge il 75 per cento della produzione globale

NASCE SOTTOTERRA MA È UN FUNGO. IL SUO PROFUMO INTENSO E IL SAPORE DECISO LO HANNO RESO UNA PRELIBATEZZA DA GOURMET,CON UN PREZZO CHE A VOLTE RAGGIUNGE CIFRE ASTRONOMICHE

un tesoro chiamato

enogastronomia

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già adottato con successo in altri campi:quello della adozione. Col progetto Adottaun Re tutti gli appassionati possono adot-tare una pianta (tipicamente una quercia)con le radici micorizzate, cioè contaminatecon le spore di tartufo; questa viene inne-stata e coltivata in tartufaie ricavate in zo-ne altamente vocate e nel giro di qualcheanno diventa produttiva. A quel punto, inbase alla quantità, si può decidere se uti-lizzare il tartufo per uso personale oppurevenderlo a prezzo di mercato, cosa chepuò rivelarsi anche molto redditizia.La disponibilità di tartufi è infatti soggettaa fattori ambientali e stagionali che ne in-fluenzano il prezzo anche in modo notevo-le, non solo in relazione alla sua tipologia,ma anche in base alle annate più o menoproduttive. Molti di noi sono abituati a pensare al tar-tufo come un bene di lusso dal prezzo al-tissimo, e per alcune tipologie, come il pre-giato bianco, è in effetti così. Ma, consi-derando che per insaporire ricette e pie-tanze ne è spesso sufficiente una doserelativamente piccola, a ben guardare ilprezioso tartufo può essere ben più de-mocratico di quanto si possa credere. Di tartufi ne esistono tanti tipi, diversi perprofumo, aspetto, sapore e periodo di ma-turazione. In cima alla piramide della qua-lità troviamo, come molti sanno, il bianco(periodo di raccolta tipicamente tra set-tembre e dicembre) e il nero pregiato (danovembre a marzo). Si producono in quan-tità molto limitate solo in alcune zone d’I-talia – Alba in Piemonte o Acqualagna nelleMarche sono le città del tartufo più famo-

se, ma l’Abruzzo, l’Umbria o anche il pic-colo Molise sono terre vocatissime – epossono spuntare prezzi a molti zeri. Il mo-tivo principale, a parte la scarsità delle pro-duzioni, è che rispetto a tutte le altretipologie, la versione pregia-ta in bianco o in nero hadelle sfumature edintensità aromati-che incredibili,che li rendonoideali per acco-stamenti gour-met di altissimolivello. I pezzi mi-gliori – che si di-stinguono in base alpeso e alla forma rego-

lare – sono spesso battuti in aste interna-zionali, con prezzi di aggiudicazione folli.Basti pensare che nel 2019 un tartufobianco dal peso di quasi un chilogrammo,ritrovato nel territorio delle Langhe-Mon-ferrato, è stato venduto in Giappone aduna cifra intorno ai centomila euro! Poi ci sono il bianchetto (da gennaio

ad aprile) e il tartufo nero invernale(con la sua variante moscata,sempre disponibile nei mesifreddi dell’anno), che hanno

una qualità intermedia.Infine, quelli più dif-fusi e tipicamenteassociati dall’ap-pellativo di scor-zoni, per via della

parte esterna dura e venata, sono il tartufonero uncinato (da ottobre a dicembre) equello estivo (da maggio ad agosto). Menopregiati, sono ampiamente diffusi un po’in tutta la Penisola, e se ne fa largo con-sumo specie come insaporitore di salse econdimenti.Come si consuma e si conserva? C’è solol’imbarazzo della scelta. A scaglie, grattu-giato, o usato per impreziosire salse diogni tipo; per non parlare poi di usi piùcreativi, con salumi, formaggi, liquori e dol-ci. Che sia bianco o nero, la cosa miglioreè conservare il tartufo fresco avvolto inuna garza, oppure in un foglio di carta dacucina, all'interno di un barattolo di vetroben chiuso, messo in frigorifero, nel cas-setto della frutta e della verdura, per almassimo 8-10 giorni.Insomma, si fa presto a dire tartufo! Mauna cosa è certa: se vi piace e se di qua-lità, non vi servirà un olfatto canino per far-vi attrarre dal suo inconfondibile aroma an-che a metri di distanza! ■

LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 77

Quello bianco (periodo di raccolta tipicamente tra settembre e dicembre) e il nero pregiato (novembre-marzo) sono le qualità di tartufo più ricercate

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DI V. RUGGIERI E G. DEL PONTEuando ho appreso che ilproblema sulla correttaed uniforme applicazionedell’art. 54 del DPR1092/1973, a seguitodi contrastanti interpre-

tazioni della Corte dei Conti - Sezione Giu-risdizionale della Calabria e della Corte deiConti - Sezione Giurisdizionale della Sicilia,era stato posto al giudizio delle SezioniRiunite in Sede Giurisdizionale della Cortedei Conti, ho percepito un sussulto emoti-vo: speruma bin, speriamo bene, ipotizzan-do tuttavia che la decisione non potessenon essere presa con particolare attenzio-ne agli equilibri di bilancio. È infatti noto, e non è un mistero, che gliequilibri di bilancio, (art. 81 della Costitu-zione: “Lo Stato assicura l'equilibrio tra leentrate e le spese del proprio bilancio, te-nendo conto delle fasi avverse e delle fasifavorevoli del ciclo economico.”) dal 27aprile del 2012 prevalgono sui diritti patri-moniali dei pubblici dipendenti in generalee dei pensionati in particolare.

Purtroppo, la mia previsione era in lineacon la decisione in titolo. Una decisioneche non tiene conto della specificità deiservitori dello Stato in uniforme. Non a ca-so l’articolo 54 TU 1092/1973 recita: “Lapensione spettante al militare che abbiamaturato almeno quindici anni e non piùdi venti anni di servizio utile è pari al 44percento della base pensionabile, salvoquanto disposto nel penultimo comma del

presente articolo.” (Si precisa che il richia-mato penultimo comma stabilisce che:“Nei confronti dei graduati e dei militari ditruppa non appartenenti al servizio conti-nuativo la misura della pensione normaleè determinata nell’annessa tabella n. 2”).Va ricordato che l’art. 54 sopra richiamatoè stato emanato prima dell’entrata in vi-gore della Riforma Dini in un momento sto-

rico in cui il sistema di calcolo delle pen-sioni era totalmente retributivo.Il personale militare che alla data del31.12.1995 aveva maturato tra i 15 e i18 anni di servizio utile, oggi alle sogliedella pensione o già pensionato, si trova,ad avviso di chi scrive, erroneamente de-stinatario della normativa generale conl’applicazione dell’aliquota di cui all’art.44 in luogo di quella prevista dall’art. 54

comma 1 del TU 1092/1973, con conse-guente perdita di benefici economici chea seconda dei casi possono variare da €150,00 sino ad € 250,00 mensili lordi.La problematica delle aliquote che si ap-plicano alla retribuzione pensionabile deimilitari è stata oggetto recentemente diaccesi dibattiti giunti alle sedi Istituzionalie Giudiziarie.

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LE FIAMME D’ARGENTO78 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

L’Inps applica erroneamente l’aliquota dell’art. 44(personale civile) in luogo di quella dell’art. 54 T.U.1092/1973 (militari con 15 anni di anzianità)

IL RICALCOLO DELLE PENSIONI MILITARI E LA SENTENZA N.1/2021 DELLA CORTE DEI CONTI A SEZIONI RIUNITE. ANCORA NON SI RICONOSCE LA SPECIFICITÀ DEI SERVITORI DELLO STATO IN UNIFORME

IL RICALCOLO DELLE PENSIONI MILITARI E LA SENTENZA N.1/2021 DELLA CORTE DEI CONTI A SEZIONI RIUNITE. ANCORA NON SI RICONOSCE LA SPECIFICITÀ DEI SERVITORI DELLO STATO IN UNIFORME

Rimaniamopenalizzati

l’espertorisponde

--78-80 GEN FEB 2021 ESPERTO.qxp_Layout 1 09/02/21 13:43 Pagina 78

La Riforma Dini, infatti, ha stabilito la pro-gressiva fine del Sistema di calcolo Retri-butivo, ha introdotto un Sistema di calcoloContributivo per gli assunti a far data dal1.01.1996 e, per coloro che sono stati as-sunti prima di tale data, ha previsto un Si-stema di calcolo Misto caratterizzato da unmeccanismo di computo della pensionein parte retributivo e in parte contributivo.Va ricordato anche che per un certo perio-do di tempo risalente ai primi anni 2000,il trattamento di quiescenza del personalemilitare che cessava dal servizio con il si-stema delle doppie quote è stato calcolatofacendo applicazione del predetto articolo54, in tal senso anche la circolare ex Inp-dap n. 22 del 18/09/2009, emanata nel-lo specifico per l’Arma dei Carabinieri, di-sponeva espressamente: “Il computodell’aliquota di pensione spettante al per-sonale militare è disciplinato dall’art. 54del Testo unico...”Successivamente l’INPS, non magnanimoverso i dipendenti pubblici in generale edil personale militare in particolare, adot-tando una diversa interpretazione dellenorme del T.U. 1092/1973, ha ritenutodi dover applicare anche al personale mi-litare collocato in quiescenza con il Siste-ma Misto, ai fini del calcolo della quotaretributiva – QUOTA A della relativa pen-sione, la normativa generale prevista peril personale civile di cui all’art. 44 del me-desimo T.U. che, al comma 1, dispone:“La pensione spettante al personale civilecon l’anzianità di quindici anni di servizio

effettivo è pari al 35 per cento della basepensionabile; detta percentuale è aumen-tata di 1,80 per ogni ulteriore anno di ser-vizio utile fino a raggiungere il massimodell’ottanta per cento”.L’applicazione dell’aliquota di cui all’art.44 in luogo di quella prevista dall’art.54,comporta un’evidente penalizzazione peril personale militare, che ha maturato alladata del 31.12.1995, 15 anni di servizioutile e che, in ragione di ciò, potrebberobeneficiare dell’applicazione dell’aliquotaal 44% anziché al 35%.Occorre sottolineare che varie considera-zioni portano a ritenere errato l’orienta-mento assunto dall’INPS (applicazione ali-quota di cui all’art. 44 in luogo di quelladi cui all’art. 54 T.U. 1092/1973).Anzitutto l’interpretazione letterale delledue norme: l’art. 54 si riferisce in modo

inequivocabile al personale militare conuna anzianità di almeno 15 anni di servi-zio; l’art. 44 invece fa riferimento al per-sonale civile. Le due norme avrebbero dun-que due ambiti di applicazione diversi cheosterebbero all’estensione dell’aliquotadel 35% al personale militare.Inoltre, la circostanza che, malgrado le mol-teplici riforme, non sia stata mai previstal’abrogazione della disposizione di cui al-l’art. 54, confermerebbe la volontà del le-gislatore di prevedere per il personale mi-litare un trattamento più favorevole. Infine,la prassi applicativa consacrata nella Cir-colare Ex Inpdap n. 22 del 18/09/2009,darebbe ulteriore supporto alla tesi del-l’applicabilità dell’art. 54 per la determi-nazione delle aliquote del personale mili-tare. Né poteva essere accolta l’interpre-tazione dell’Inps che avrebbe voluto circo-

scrivere l’applicazione dell’art 54 comma1 solo nei confronti di quei dipendenti che,o per raggiunti limiti di età o per fisica ina-bilità, sono stati costretti a lasciare il ser-vizio militare con una anzianità utile tra i15 e i 20 anni, attribuendo a questi ultimiuna pensione “minima”.Infatti, una simile interpretazione, che vor-rebbe destinatari dell’aliquota pensionabileal 44% i soli militari cessati dal serviziocon una anzianità contributiva tra i 15 e i20 anni, contrasterebbe con il dettato dellanorma che, ai commi due e seguenti, di-spone, invece aumenti percentuali per ognianno successivo al 20esimo.La Corte dei Conti a Sezioni Riunite con lasentenza di cui si tratta, di ben 44 pagine,scritta da sette magistrati compreso il Pre-sidente, (sembrerebbe per convincere séstessi più che i destinatari del provvedi-mento), pone fine al contenzioso e ricono-sce, purtroppo, non tutto quello che sa-rebbe spettato: Piutost’ che nient’ l’è mejpiutost. Appare evidente un deprecabilecompromesso tra la salvaguardia del con-tenimento della spesa previdenziale, sem-

LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 79

L’istituto della donazione e le conseguenze della legge 335/1995. Ecco alcune precisazioni in relazione all’eredità e alla pensione di reversibilità

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pre nell’occhio del ciclone, ed i diritti pa-trimoniali del personale militare prossimoalla quiescenza, stabilendo che la “quotaretributiva“ della pensione da liquidarsicon il sistema “misto”, ai sensi dell’arti-colo 1, comma 12, della legge n.335/1995, in favore del personale militarecessato dal servizio con oltre 20 anni dianzianità utile ai fini previdenziali e che al31 dicembre 1995 vantava un’anzianitàricompresa tra i 15 ed i 18 anni, va calco-lato tenendo conto dell’effettivo numerodi anni di anzianità maturati al 31 dicem-bre 1995, con applicazione del relativocoefficiente per ogni anno utile determina-to nel 2,44%.Conseguentemente:L’aliquota del 44% non è applicabile perla quota retributiva della pensione in favoredi quei militari che, alla data del 31 dicem-bre 1995, vantavano un’anzianità utile in-feriore a 15 anni”.Quindi più anni di servizio cumulativi sihanno al 31.12.1995 (tra i 15 e i 18) epiù alto sarà il ricalcolo del rateo pensio-nistico. Ora per ricevere il ricalcolo dellapensione, da parte di coloro che si riten-gono destinatari di questa sentenza, do-vrebbe bastare una istanza/diffida e mes-sa in mora da inviare all’INPS.Se non sono trascorsi cinque anni, non siescludono, tuttavia, addebiti per coloro aiquali l’INPDAP ha liquidato il trattamentopensionistico più vantaggioso secondo lacircolare 22 del 18/09/2009.

L’istituto della donazioneAlcuni giorni fa ho ricevuto un quesito delseguente tenore: “Un consiglio. Sono vedova da quattro mesi.Le chiedo cortesemente quanto segue:nell’intento di evitare che la mia pensionedi reversibilità subisca le riduzioni previstedalla legge, in relazione al reddito del co-niuge superstite, ho deciso di donare al-cune unità immobiliari. Chiedo: qualiinconvenienti presenta l’istituto delladonazione? Grazie”.Gentile Signora, rispondo volentierialla sua chiamata di soccorso pre-cisando preliminarmente che la con-sulenza non è a titolo oneroso. È as-solutamente a titolo gratuito. Permotivi di spazio ho però sintetiz-zato la sua lettera. L’istitutodella donazione antici-pa, per così dire, lasuccessione. Si fa invita ma la legge pre-vede alcune limita-zioni a tutela dei di-scendenti legittimi.È noto che il no-

stro ordinamento giuridico prevede a de-terminati strettissimi congiunti del defunto

(coniuge, discendenti, ascen-denti, detti legittimari) una ri-levante quota anche controla volontà espressa del te-statore con testamento econ donazioni fatte in vita.La legge pone un limite allalibertà testamentaria e quin-

di anche alla libertà di dona-re. Essendo la donazio-

ne, come ho giàfatto rilevare, unanticipo alla pro-pria successio-ne. Va da sé chel’erede legitti-mo, dimentica-to o trascuratopotrà agire in

giudizio con la cosiddetta azione di riduzio-ne per ottenere la sua quota di legittima.La citata azione di riduzione è un istitutoche si prescrive dopo dieci anni dalla mor-te del donante.Questa una sintesi dell’inconveniente piùricorrente. Tuttavia se il donatario è unicoerede legittimo, non sussistono problemi.Ma se dovessero concorrere altri eredi le-gittimi è necessario interpellare un notaioche potrà consigliare la via più adatta, perevitare la formazione di un atto impugna-bile. Mi permetto un modesto suggerimen-to. In luogo della donazione potrebbe ce-dere l’usufrutto parziale e ridurre la renditasino alla concorrenza del limite previstodalla legge Dini in modo da non subire iltaglio della pensione.In tal modo resterebbe titolare della nudaproprietà e l’usufrutto potrebbe essere re-vocato in ogni momento. ■

LE FIAMME D’ARGENTO

l’espertorisponde

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DI FURIO GALLINANegli anni Ottantaho avuto l’occa-sione di incontraree intervistare aRoma in casa diamici comuni, ilpittore GregorioSciltian. Armeno diorigine, nato nel

1900, nella città russa di Rostov sul Don,sin da giovane orientato - dopo aver fre-quentato l’Accademia di San Pietroburgo- verso le novità delle avanguardie cubofu-turiste e successivamente alle figurazioniclassiche, rinascimentali. Dopo varie pe-regrinazioni ed affermazioni in molti Paesi(Turchia, Austria, Francia, Belgio), si stabilìdefinitivamente in Italia, a Milano, parte-cipando attivamente a molte iniziative ar-tistiche e culturali. La sua morte risale al1985 ed è sepolto presso il cimitero acat-tolico di Roma. Sulla lapide è riportata ilsuo aforisma: “L’unico vero e supremoscopo dell’arte della pittura è stato e saràsempre quello di ottenere l’illusione dellarealtà”. Famoso nel mondodella filatelia e soprattuttoin quello italiano, per un di-pinto dedicato al collezioni-sta di francobolli. Il sogget-to riprodotto è un filatelista,sicuramente appassionato,appartato su una poltronadel suo studio peraltro mol-to disordinato, tra albumsparsi alla rinfusa, franco-bolli sparsi qua e là, e og-getti vari (evidenziati da for-bici, cataloghi e libri acca-tastati, mappamondo rovesciato, tubettidi colla e altre minuzie) in contemplazione(con lente di ingrandimento e pinzette), delfrancobollo più raro della sua raccolta.Un’opera che è sempre piaciuta ai colle-zionisti, nell’ambito di un disordine appa-rentemente studiato e con un valore “pu-ramente simbolico” a detta dello stessoSciltian. Nell’intervista mi dichiarò ancheche aveva sempre avuto simpatia per ifrancobolli tanto da raccogliere, in alcunialbum, molti esemplari per la maggior par-te a tema pittorico, e che, si meravigliava

di aver avuto tanto successo tra i filatelisti,pur considerando lo sviluppo mondiale rag-

giunto da questo hobby.D’altronde il nome di Scil-tian è anche legato ad alcu-ne emissioni di Italia e SanMarino. Infatti nel 1981, perla Giornata mondiale dell’a-limentazione, le poste italia-ne misero in vendita unfrancobollo da 150 lire ripro-ducente proprio la sua Na-tura morta conservata nelmuseo delle poste a Roma.Le poste sammarinesi, in-vece, nel 1982, in occasio-

ne del Natale, realizzaronouna serie di tre valori, dedi-cati al pittore della realtà, co-me alcuni critici denominaro-no Sciltian, raffiguranti rispet-tivamente un particolare diAngelo (Accipe sal sapientiae)conservato nel Battistero del-la Basilica del Cuore Imma-colato in Roma (L.200), unparticolare della Madonnadella Città in una collezioneprivata di Milano (L.300), e

ancora un altro Angelo (Accipe lampadamardentem) sempre del Battistero della Ba-silica del Cuore Immacolato (L.450). Il suodipinto tanto prezioso per i filatelici, ha

sempre suscitato grande cu-riosità anche per chi filateli-sta non è, compreso, comedicono, anche l’interesse diNikita Krusciov. L’esordio ela rappresentazione filatelicadel dipinto risale al 1968,quando le poste cubane emi-sero un francobollo da 30centesimi per propagandarela loro Giornata nazionale delfrancobollo, stampandone130.000 esemplari. ■

Il soggetto è su unapoltrona del suo studio tra album sparsi allarinfusa, in contemplazione(con lente di ingrandimento e pinzette) del suofrancobollo più raro

‘IL FILATELICO’ DI GREGORIOSCILTIAN, UN’OPERA PITTORICADIVENTATA FRANCOBOLLO NEL ‘68GRAZIE ALLE POSTE CUBANE, HA RAGGIUNTO UNA VASTA FAMATRA GLI APPASSIONATI DI FILATELIA DI TUTTO IL MONDO

LE FIAMME D’ARGENTO GENNAIO › FEBBRAIO 2021 / 81

frammentidistoria

Quel collezionista è un quadroQuel collezionista è un quadro

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LE FIAMME D’ARGENTO82 / GENNAIO › FEBBRAIO 2021

ANTONIO CORNACCHIAGIUSTIZIA NON FATTAPasolini Moro PecorelliARMANDO CURCIO EDITORE ROMA - PAG. 405 - € 16,00

Molti di noi hanno vissuto gli anni di piombo: qual-cuno come semplice spettatore, qualcun’altro,come me, quale operatore marginale delle situa-

zioni convulse successive al verificarsi di eventi che, co-munque, hanno sconvolto la vita sociale della Nazione.Per gli uni e per gli altri la più accreditata fonte di cono-scenza sono stati i mass media che, con notizie fram-mentarie e qualche volta contraddittorie per la diversitàdelle fonti di informazione, hanno raccontato o fatto rivi-vere gli eventi. Nessuna certezza. Il generale Cornacchia,qualificato protagonista investigativo di numerosi fatti disangue degli anni Settanta ed Ottanta, in questo ultimo

suo scritto edito nell’agosto 2020, ci presenta tre vicende drammatiche con trasparenza,linearità ma soprattutto con spiccata riconosciuta professionalità attraverso la qualegli eventi, sapientemente, sono contestualizzati nei profondi mutamenti politici e socialiche hanno pervaso l’Italia, creando i presupposti per un nuovo ordine socio-politico-economico che tuttora, in misura più o meno accentuata, rivive nella nostra attualevita quotidiana. Vengono riproposte situazioni emergenti, collegate ai fatti, ma non sem-pre facilmente comprensibili per la loro lateralità rispetto all’evento stesso e che, forse,fino ad ora nessuno aveva partecipato o voluto partecipare ai cittadini comuni e che,comunque, avrebbero potuto incidere sull’equilibrio del vivere sociale interno ed ancheinternazionale. Sicuramente molte, attente ed inedite particolarità nella ricostruzionedelle vicende. In questa presentazione dell’opera, mi fa piacere sottolineare come,nella premessa dell’opera, il generale Cornacchia rivolga il suo affettuoso pensiero aicollaboratori diretti ed ai tanti commilitoni che hanno vissuto, parimenti in prima persona,gli accadimenti affinché leggendo il libro “possano rivivere quel vissuto con un pizzicodi nostalgia”. La lettura, per la linearità e per la consequenzialità temporale nella rico-struzione storica, è molto gradevole, sicuramente coinvolgente ed arrivando all’ultimapagina forse anche noi potremmo condividere, nel nostro intimo, l’essenza del titolodel libro Giustizia non fatta. Corrado Modugno

ANGHELU MARIA SODDUSU CALENDARIU SARDUOmaggiu a sa Brigata SassariCARLO DELFINO EDITORE - PAG. 157

Acent’anni dalla finedella Grande Guerra

il mito della Brigata Sas-sari è un riferimento im-portante per la storiadella Sardegna. Al ri-guardo il Comune di Ar-dara ha sposato e so-stenuto il progetto di

Luca Federico Broggio, socio della SocietàItaliana di Storia Militare, di ripubblicarequell’Omaggiu che Angelo Maria Soddudedicò alla Brigata Sassari. È la testimo-nianza di un militare che ha vissuto unacruenta esperienza e vuole ricordare i sa-crifici (in morti, feriti, dispersi) che la Sas-sari subì durante il conflitto, in battagliecome quelle del monte Vodice, della Bain-sizza, del monte San Gabriele, del Col delRosso, nonché nella epica resistenza adifesa del Piave. In conseguenza di quelleatrocità, Soddu volle anche trasmettereun forte richiamo a quei valori umani, so-ciali e morali che ancor oggi trovano at-tualità e inducono alla riflessione. La ri-stampa dell’opera è arricchita da fotogra-fie d’epoca, da nuovi documenti e dalnuovo testo, in origine solo in lingua limba(sardo-logudorese), cui è ora affiancatoquello in italiano. Alberto Gianandrea

FRANCESCO PALMIERIL’INTELLIGENCE NELLA FIABAPrefazione di Pietrangelo ButtafuocoEDITRICE NUOVA ARGOS - PAG. 332 - € 30,00

Come possano interagire l’”Intelligen-ce” (“servizi segreti”), che opera nel-l’ombra in contesti ambigui, intricati,

pericolosamente concreti e le fiabe, che alcontrario proiettano la mente in un universofantasioso e colorato, dove una realtà “ir-reale” vive di vita propria, questo è un ve-ro… mistero. Ma esiste una chiave di letturache individua un filo conduttore comune nelquale l’identificazione diviene possibile at-traverso l’analogia, la metafora e il messag-gio didascalico. Questo ci spiega FrancescoPalmieri, giornalista e scrittore, riproponendonel suo libro alcune tra le favole più note ereinterpretandone eventi, personaggi e det-tagli strutturali sia in relazione alle qualitàche deve possedere non uno stereotipato agente 007, ma unapersona normale e tuttavia dotata di profondo senso dello Statoe del dovere, senza ambizioni di platea perché il segreto è notafondamentale, addestrata all’accortezza, alla disciplina, all’ini-ziativa e al sacrificio oscuro, sia rispetto alle situazioni mutevoli,complesse, insidiose che si trova ad affrontare, ove spesso nullaè ciò che appare. E allora ecco, ad esempio, la figura del gatto

fiabesco: pragmatico, spregiudicato, astuto, dut-tile, veloce; poi c’è l’aquila: audace, forte, ge-nerosa, fiera e solare. E se da un lato i raccontidel mare richiamano i viaggi, i tesori, ma anchei pirati, le tempeste, i mostri degli abissi, in al-legoria con la navigazione virtuale tra le luci ele ombre del web, la storia della “bella addor-mentata nel bosco”, con il tempo che si ferma,la foresta che racchiude e protegge, può alludereall’agente “in sonno”, silenzioso, mimetizzatoin un quotidiano anonimo, ma pronto al risveglio,all’azione in qualunque momento, obbedienteal comando e al suo ruolo, teso allo scopo dicui conosce solo i dettagli che lo riguardano per-ché, comunque, come dice nella prefazione Pie-trangelo Buttafuoco, anche lui noto giornalistae scrittore: “un bravo agente deve obbedire an-che quando gli ordini gli risultano incomprensibilie sapere che essi hanno un valore e che nelsuccesso della missione ottiene la propria ri-

compensa”. Per concludere: l’opera rivela subito l’appassionataricerca dell’Autore per esplorare un argomento così inusuale, cheegli tratta in un’ottica psicologica ed etica. Fluido il testo, maadatto ad una lettura culturalmente attenta, capace di coglieree apprezzarne i numerosi riferimenti letterari. Molto elegante laveste editoriale, splendide le illustrazioni.

Vincenzo Pezzolet

abbiamoletto

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--pag pub imp UNICA x pdf.qxp_Layout 1 30/11/20 11:35 Pagina 101

Associazione Nazionale CarabinieriPresidenza Nazionale

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