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BROGLIANO NELL’ETÀ CONTEMPORANEA Comune di Brogliano a cura di Silvano Fornasa

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BROGLIANONELL’ETÀ CONTEMPORANEA

Comunedi Brogliano

a cura diSilvano Fornasa

206 BROGLIANO NELL’ETÀ CONTEMPORANEA

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EVOLUZIONE DEMOGRAFICA A BROGLIANO NELL’ETÀ CONTEMPORANEA

Silvano Fornasa

1. L’evoluzione demografica tra Otto e Novecento

Per tutto il XIX secolo l’andamento demografico veneto, e per quanto ci ri-guarda di Brogliano, fu ancora fortemente influenzato dalle guerre e dai rapidi cambi di regime, dalle epidemie di colera, tifo e vaiolo, dalle condizioni dell’at-tività lavorativa ancora largamente dominante, l’agricoltura, dove mezzi di pro-duzione, metodi di conduzione e rese si erano allontanati di poco da quelli tipici dei secoli di antico regime.

A Brogliano si possono individuare due fasi: nella prima (primi 3-4 decenni del secolo) la crescita della popolazione venne frenata dalle guerre napoleoni-che e dalla grande carestia del 1814-1817, che influenzarono anche il periodo immediatamente successivo; nella seconda fase la popolazione riprese a cresce-re, grazie alla flessione della mortalità e all’avvio, nella seconda metà del secolo, della cosiddetta ‘transizione demografica’. Questo fenomeno, che in alcuni pae-si europei si era verificato ormai da quasi un secolo, rappresentò il passaggio dal regime demografico premoderno, caratterizzato da elevati tassi di natalità e mortalità, a quello moderno tipico dei paesi che avevano imboccato la strada di un rapido sviluppo economico, dove la mortalità prima e in seguito la natalità si abbassarono gradatamente. Nella fase di transizione, quando la natalità rimase elevata e la mortalità si ridusse in maniera via via più consistente, la popolazione crebbe a ritmi molto sostenuti.

208 209BROGLIANO NELL’ETÀ CONTEMPORANEA Silvano Fornasa, Evoluzione demografica a Brogliano nell’età contemporanea

tabella 10 - Popolazione di Brogliano nell’Ottocento (distinta tra capoluogo e frazione)*

anno Brogliano Quargnenta totale1790 505 622 11271803 494 636 11301810 522 660 11821820 520 675 11951834 620 690 13101852 724 850 15741866 712 878 16901897 910 980 18901901 924 1003 1927

* Fonti: a. 1790 (FORnAsA 2001, p. 277); a. 1803 (Ibidem, p. 279); a. 1810 (BBV, b. DO 55 ); a. 1820 (ADV, Stato delle chiese, bb. 33 e 200); a. 1834 (BBV, b. DO 61); a. 1852 (Manuale ecclesiastico 1852); a. 1866 (ADV, Stato delle chiese, bb. 33 e 200); 1897 (ADV, Stato delle chiese, bb. 33 e 200); 1901 (Annuario Vicentino 1912).

Da noi, la fase della stagnazione demografica del primo Ottocento è ben vi-sibile dalla tabella 10, che mostra ambedue i centri del paese demograficamente fermi. Le cause vanno cercate senz’altro nelle vicissitudini storiche del periodo (passaggi di truppe ed eventi bellici legati ai frequenti cambi di regime politico, che caratterizzarono gli anni dal 1797 al 1815) e all’ultima grande carestia che imperversò tra il 1814 ed il 18171. Ma ad incidere sulla stagnazione demografica erano soprattutto gli alti valori della mortalità generale, attestati ancora intorno al 30‰ fin quasi alla metà del secolo: la ragione principale di tale fenomeno – dato che ormai erano sparite le grandi epidemie che ciclicamente colpivano le popola-zioni nei secoli dell’età moderna – era il tasso molto elevato della mortalità infan-tile, strettamente correlato al debole sviluppo economico del nostro territorio, mortalità che, come documentato da trivelli nel saggio relativo, colpiva oltre un terzo dei neonati ancora a metà Ottocento. È quanto mai indicativa una tabella anagrafica del distretto di Valdagno, riportata dal Soster, dalla quale emerge un dato impressionante: nel 1820 i bambini morti entro il primo anno di vita furo-no il 47.5% e nel 1821 il 47.6%, percentuale che saliva al 54% per i morti entro i primi 4 anni di vita2. non ultima, tra le cause di una così elevata mortalità infantile, era l’abitudine di battezzare i bambini nei primissimi giorni di vita, so-

1. FORnAsA 2009, pp. 301 e sgg.2. BBV, ms. DO 55.

prattutto nei mesi invernali. È conservata, a tal proposito, una relazione sanitaria di Giuseppe Festari sul distretto di Valdagno, redatta ai primi dell’Ottocento:

«Il trattamento dei neonati è cattivo – riferisce il medico nel 1819 – in quanto al tra-sporto dalla casa alla chiesa per il loro battesimo durante l’inverno. Massimamente nelle parti montuose, (…) tra l’una e l’altra li portatori si trattengono a bere spesso all’osteria ed in altri luoghi per riposarsi, e lasciano esposto il neonato or sopra di una scranna, or sopra di un tavolo»3.

I dati della tabella 10 evidenziano infine come l’attuale frazione di Quargnenta ab-bia avuto costantemente una popolazione superiore a quella del centro di Brogliano per tutto il XIX secolo, come d’altronde era avvenuto per tutti i secoli dell’età moder-na: il sorpasso, se così si può dire, avverrà negli anni ’30 del Novecento.

tabella 11 - Popolazione di Brogliano dal 1866 al 2011*.

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

4000

16101708 1688

1890 1927 19932228

2042 2140

23742164 2097 2191

2351

2949

3846

1866 1871 1881 1897 1901 1911 1921 1931 1941 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2010

Pop

olazione

* I dati del 1866 e del 1897 sono tratti da ADV, Stato delle Chiese, b. 33 Brogliano e b. 200 Quargnenta; il dato del 1941 è in ACB, b. Anno 1941, categorie VI-XV; il dato del 2010 è stato fornito dall’Ufficio Demografico del Comune di Brogliano e si riferisce al 31.12.2010. tutti gli altri sono dati IstAt.

Il grafico della tabella 11 ci proietta invece, con i suoi primi dati, nel periodo sto-rico iniziato con l’annessione del Veneto all’Italia: risulta subito evidente un forte aumento della popolazione, che sembra indicare, da noi, un inizio precoce della

3. Giovanni soster, Documenti storici del distretto di Valdagno, in BBV, ms. 3506.

210 211BROGLIANO NELL’ETÀ CONTEMPORANEA Silvano Fornasa, Evoluzione demografica a Brogliano nell’età contemporanea

transizione demografica rispetto al territorio regionale considerato globalmente4.seguì una prima lieve recessione, causata senz’altro, almeno in parte, dalla pri-

ma ondata migratoria degli anni ’70 dell’Ottocento, che interessò anche il nostro territorio. La seconda flessione demografica, dovuta anch’essa alla partenza di molte famiglie in cerca di lavoro fuori d’Italia, provocò, tra il 1920 ed il 1930, una diminuzione della popolazione di quasi il 9%.

Una terza recessione demografica, la più vistosa per Brogliano, è senz’altro quella degli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo, quando, costretti dalla crisi economica postbellica, centinaia di broglianesi emigrarono in cerca di lavoro, per la maggior parte nei paesi europei più industrializzati. Dal 1951 al 1971 il paese diminuì di quasi trecento abitanti, registrando una flessione del 12%: dal punto di vista demografico, Brogliano tornerà ai livelli postbellici solamente nei primi anni ’90 del Novecento. La crisi petrolifera del 1973 portò all’esaurimento definitivo della spinta migratoria, che comunque aveva già rallentato notevolmente la sua corsa. negli ultimi decenni del secolo scorso il tasso di natalità precipitava verso i minimi storici, ma era compensato in qualche modo dall’innalzamento costante della speranza di vita, passata dai 47 anni per i maschi e 49 per le donne di inizio secolo XX, ai 72 per i maschi ed 80 per le donne del 1987. Mentre la popolazio-ne locale, secondo linee di tendenza delle regioni maggiormente industrializzate d’Italia, raggiungeva la crescita zero, la disponibilità di aree di espansione edilizia attirò famiglie dai paesi vicini; questo fenomeno, unito all’immigrazione dai paesi comunitari ed extracomunitari, ha portato Brogliano ad essere – negli ultimi de-cenni – il paese della vallata a più alto incremento demografico.

Una considerazione importante si può fare relativamente alla consistenza nu-merica delle fasce d’età e alla sua variazione via via sempre più evidente lungo i due secoli dell’età contemporanea: una evoluzione tipica delle nazioni più ric-che, che hanno portato a termine ormai da tempo il processo di transizione. In particolar modo, negli ultimi decenni si sono accentuati gli elementi tipici delle società più sviluppate: un forte decremento alla base della ‘piramide demogra-fica’, che rappresenta i primi anni di vita, dovuto al declino della natalità, una espansione delle fasce d’età centrali ed un incremento nelle fasce più alte, deter-minato dall’aumento della durata media della vita. La scarsità di dati omogenei, relativamente al XIX secolo, e l’assenza di ricerche specifiche non consentono una rappresentazione di tali fenomeni nella lunga durata: un esempio parziale, ma significativo, è la tabella 12 che ci mostra un confronto fra le ‘piramidi demo-

4. ResIDORI 1984, pp. 47 e sgg.

grafiche’, molto semplificate, dei primi anni dell’Ottocento e dei giorni nostri, a due secoli di distanza.

tabella 12 - Popolazione di Brogliano per fasce d’età (1811 / 2010)

anno 1811 anno 2010< 14 anni 33% 18%14 / 60 anni 54% 65%> 60 anni 13% 17%

Che peso ha avuto Brogliano, dal punto di vista demografico, nell’ambito ter-ritoriale di pertinenza, vale a dire nella Valle dell’Agno? La risposta è molto inte-ressante e significativa, poiché Brogliano – da questo punto di vista – ha avuto una evoluzione storica peculiare rispetto agli altri centri della valle. In epoca mo-derna e fino ai primi decenni del XIX secolo la percentuale della sua popolazione all’interno del distretto valdagnese è rimasta costante e si aggirava sul 5 - 6%, con una punta massima del 6.6% nel 18035. Poi l’incidenza della popolazione broglianese è andata decrescendo in modo progressivo e costante, soprattutto a causa della sua ritardata industrializzazione rispetto agli altri centri della Valle dell’Agno (tabella 13). Ma lo sviluppo economico degli ultimi decenni e in par-ticolar modo la disponibilità di aree fabbricabili ha esercitato una particolare attrazione, determinando un incremento demografico che non trova riscontro in nessun altro paese della vallata: di conseguenza, anche in virtù del decremento verificatosi contestualmente a Valdagno e soprattutto a Recoaro, la percentuale della popolazione broglianese rispetto alla vallata è tornata al 6%, praticamente ai livelli ottocenteschi.

tabella 13 - Incidenza di Brogliano nella popolazione complessiva della Valle dell’Agno

anno abitanti Brogliano abitanti Valle dell’Agno % ab. di Brogliano1803 1130 17033 6.6%1834 1310 20420 6.4%1871 1708 26980 6.3%1901 1927 34084 5.6%1931 2042 41381 4.9%1971 2097 56550 3.7%2010 3846 64488 6.0%

5. FORnAsA 2001, p. 277.

212 213BROGLIANO NELL’ETÀ CONTEMPORANEA Silvano Fornasa, Evoluzione demografica a Brogliano nell’età contemporanea

2. La ‘rivoluzione demografica’ degli ultimi vent’anni

Brogliano negli ultimi vent’anni (1990 - 2010) ha manifestato un andamento demografico atipico rispetto agli altri centri della Valle dell’Agno: si è verificato un forte incremento complessivo, di quasi 50 punti di percentuale, dovuto preva-lentemente – lo si può facilmente immaginare – ad un alto tasso di immigrazio-ne. Le tabelle 14 e 15 sono molto chiare a questo proposito. A Brogliano (tabella 14), fino ai primi anni ’90 del secolo scorso l’incremento della popolazione si mantenne su livelli analoghi a quelli dei centri vicini, poi si verificò una forte accelerazione, che raggiunse il suo apice negli anni 2003-2008, quando l’incre-mento medio annuo sfiorava il 4%.

tabella 14 - Incremento demografico a Brogliano dal 1980 al 2010

crescita n. abitanti percentuale1981 - 1990 142 + 6%1991 - 2000 560 + 24%2001 - 2010 951 + 34%

Contemporaneamente, negli altri centri della valle le cose sono andate diversa-mente (tabella 15): Recoaro ha registrato un decremento demografico consistente, dovuto principalmente alla mancanza di condizioni per lo sviluppo abitativo e lavora-tivo; a Valdagno la flessione è stata minore, ma la tendenza è significativa; a Cornedo, Castelgomberto e trissino l’immigrazione da paesi stranieri ha determinato un au-mento della popolazione, con modalità simili nei tre centri. A Brogliano, come si vede chiaramente nella tabella 15, l’aumento demografico è stato molto più consistente.

tabella 15 - Incremento/decremento demografico nei paesidella Valle dell’Agno dal 2000 al 2010

comune percentualeRecoaro – 6.4%Valdagno – 1.3%Cornedo Vic. + 15%Brogliano + 34%Castelgomberto + 14%trissino + 12%

Brogliano, che aveva raggiunto i 1000 abitanti intorno al 1780, impiegò circa 130 anni per arrivare a 2000, altri 90 circa per raggiungere i 3000 abitanti e quasi certamente basteranno meno di 10 anni per raggiungere quota 4000.

Ma osservando da vicino i dati del forte incremento demografico che Brogliano ha registrato negli ultimi due decenni troviamo la conferma della pe-culiarità di questo comune rispetto agli altri della Valle dell’Agno. Mentre, infatti, il tasso di crescita naturale e il tasso di immigrazione straniera hanno avuto an-damenti analoghi a quelli degli altri paesi della valle, a Brogliano sono arrivate in numero rilevante famiglie, in buona misura giovani coppie, dai paesi limitrofi: il motivo va ricercato – come si diceva poc’anzi – nella maggiore disponibilità di aree abitative presenti a Brogliano, un paese posto dove la valle si allarga considerevolmente. si nota infatti, guardando la tabella 16, che sul totale degli immigrati la quota di italiani, proveniente dal territorio circostante, è costante-mente e di molto superiore alla quota di immigrati provenienti da paesi stranieri, pur essendo il numero di questi ultimi in linea, o di poco inferiore, rispetto agli altri comuni. Al 31 dicembre 2010, a Brogliano gli immigrati di origine straniera erano 236, pari al 6.1% della popolazione complessiva.

tabella 16 - Incremento demografico a Brogliano negli ultimi vent’anni

anno saldonaturale

immigraz.straniera

immigraz.italiana

totaleimmigrati

incremento complessivo popolazione

1991 10 17 - 4 13 23 23511992 19 - 7 21 14 33 23841993 8 - 2 42 40 48 24321994 4 - 1 84 83 87 25191995 -3 15 40 55 52 25711996 1 16 27 43 44 26151997 16 - 6 61 55 71 26861998 14 6 43 49 63 27491999 18 9 54 63 81 28302000 32 8 25 33 65 28952001 26 17 14 31 57 29492002 11 1 63 64 75 30242003 21 19 77 93 114 31382004 25 34 41 75 100 32352005 36 21 92 113 149 33842006 36 18 59 77 113 34972007 20 36 32 68 88 35852008 42 14 63 77 119 37042009 22 12 42 54 76 37802010 35 - 6 37 31 66 3846

214 215BROGLIANO NELL’ETÀ CONTEMPORANEA Silvano Fornasa, Evoluzione demografica a Brogliano nell’età contemporanea

tabella 17 - Popolazione straniera residente a Brogliano, distinta per paesi di provenienza

1990 1995 2000 2005 2010Africa Algeria 2 3

Benin 6 0Burkina Faso 9 1Costa D’Avorio 1 8egitto 2Ghana 6 7 9 14 14Marocco 5 1 3 0nigeria 1 1somalia 1 0tunisia 1 0

totale Africa 11 9 11 35 26America Brasile 3 2 6

Rep. Dominicana 3stati uniti 1 0Venezuela 1

totale America 3 3 10Asia Bangladesh 2 3

India 13 50 96taiwan 1

totale Asia 15 50 100europa Albania 1 5 6 1

Jugoslavia 3 21 23 0Croazia 9 9 0Moldova 1 7Romania 4 2 13 23serbia, Montenegro 36 0serbia 53Russia 2ucraina 3 4Belgio 2Germania 1 1 1 1 1Paesi Bassi 1 1 0Polonia 1 1Rep. Ceca 2 2Rep. slovacca 1 1

totale Europa 4 28 41 73 97Oceania Australia 1

totale Oceania 1totale generale 15 37 70 162 236

un’ultima considerazione è possibile fare sulla provenienza degli immigrati stranieri, analizzata nella tabella 17 e distinta per paesi e continenti d’origine. nei primi anni ’90 il nucleo più consistente fu quello proveniente dai paesi africani di Ghana e Marocco; negli anni a seguire prevalsero gli arrivi dai paesi dell’ex Jugoslavia. negli ultimi anni, pur rimanendo consistente il numero di immigrati europei e africani, il paese che ha fornito il maggior numero di immigrati è stato l’India (con una media di 10 arrivi all’anno), seguito da serbia e Romania.

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