E. GIORGI, E. VECCHIETTI (a c.), Il castello oltre le mura. Ricerche archeologiche nel borgo e nel...

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i cardini di

Il castello oltre le muraRicerche archeologiche nel borgo e nel territorio di Acquaviva Picena (Ascoli Piceno)

a cura di Enrico GIORGI ed Erika VECCHIETTI

Baanche nche datiCOMMUNICATINGC U L T U R A LH E R I T A G E

b r a d y p u s . n e t

BraDypUS s.a.COMMUNICATING CULTURAL HERITAGE

Comune diACQUAVIVA PICENA

gI S B N 9 7 8 - 8 8 - 9 0 4 2 9 4 - 1 - 5

7 8 8 8 9 0 9 4 2 9 4 1 5

roma3

Ministero dei Beni e delle Attività Culturalie del Turismo

Soprintendenza per i Beni Archeologicidelle Marche

ALMA MATER STUDIORUMUniversità di BolognaDipartimento di Storia

Culture Civiltà

Provincia di Ascoli PicenoMedaglia d’oro al Valor Militare

per attività partigiana

Bologna 2014

La genesi e lo sviluppo del progetto Groma sono profondamente legati ad Acquaviva Picena. Proprio intorno alle attività promosse da alcuni giovani archeologi dell’Ateneo bolognese tra le mura medievali GHO�ERUJR�DFTXDYLYDQR�VRQR�ÀRULWH�PROWH�GHOOH�LGHH�GLYXOJDWH�SRL�DWWUDYHUVR�OH�LQL]LDWLYH�HGLWRULDOL�GHOOD�collana Groma.)LQDOPHQWH��FRQ�LO�WHU]R�Cardine, si torna alle origini del progetto.$UJRPHQWR�GL�TXHVWR�YROXPH�VRQR�GXQTXH�OH�ULFHUFKH�DUFKHRORJLFKH�FRQGRWWH�QHOOD�IRUWH]]D�H�QHO�ERUJR�

GL�$FTXDYLYD�3LFHQD�D�SDUWLUH�GDO�������,�WHPL�LVSLUDWRUL�GHOOD�FROODQD��RVVLD�O·DWWHQ]LRQH�DJOL�DVSHWWL�metodologici e alla prospettiva adriatica, sono qui pienamente sviluppati.$O�UDFFRQWR�GHOOH�ULFHUFKH�VL�q�WHQWDWR�GL�DIÀDQFDUH�DQFKH�TXHOOR�GHOO·HVSHULHQ]D�PDWXUDWD�GDL�JLRYDQL�

DUFKHRORJL�FKH�YL�KDQQR�SUHVR�SDUWH��FKH�KD�SRUWDWR�DOOD�FRVWLWX]LRQH�GHO�&HQWUR�6WXGL�GL�3DOD]]R�&HOVR�8OSLDQL��3URSULR�OD�VWUXWWXUD]LRQH�GL�TXHVWR�SROR�FXOWXUDOH��LQVLHPH�FRQ�JOL�HQWL�ORFDOL�H�OH�6RSULQWHQGHQ]H�FRPSHWHQWL��YXROH�HVVHUH�OD�WUDFFLD�FKH�ODVFLDPR�QHO�WHUULWRULR�H�LO�SXQWR�GL�RULJLQH�GL�PROWH�LQL]LDWLYH�IXWXUH�

Enrico Giorgi, curatore di Groma

I contenuti della collana “I cardini” di Groma vengono diffusi nella versione cartacea ed elettronica secondo la licenza Crea-tive Commons, Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Italia��LO�FKH�VLJQLÀFD�FKH�L�OHWWRUL�VRQR�OLEHUL�GL��ULSURGXUUH��GLVWULEXLUH��FRPXQLFDUH�HG�HVSRUUH�LQ�SXEEOLFR�TXHVW·RSHUD��D�FRQGL]LRQH�FKH�LO�VXR�FRQWHQXWR�QRQ�YHQJD�DOWHUDWR�R�WUDVIRUPDWR��FKH�YHQJD�DWWULEXLWD�OD�SDWHUQLWj�GHOO·RSHUD�DO�FXUDWRUH�L�GHO�YROXPH�H�DL�VLQJROL�DXWRUL�GHJOL�LQWHUYHQWL��H�FKH�LQÀQH�O·RSHUD�QRQ�YHQJD�XWLOL]]DWD�SHU�ÀQL�FRPPHUFLDOL�*OL�DXWRUL�H�O·HGLWRUH�difendono la gratuità del prestito bibliotecario e sono contrari a norme o direttive che, monetizzando tale VHUYL]LR��OLPLWLQR�O·DFFHVVR�DOOD�FXOWXUD��3HU�TXHVWR�PRWLYR�ULQXQFLDQR�D�ULVFXRWHUH�HYHQWXDOL�royalties�GHULYDQWL�GDO�SUHVWLWR�ELEOLR-WHFDULR�GL�RSHUH�GL�TXHVWD�FROODQD��/·HGLWRUH�JDUDQWLUj�LQROWUH�VHPSUH�LO�OLEHUR�DFFHVVR�DL�FRQWHQXWL�GHL�YROXPL��VHQ]D�OLPLWD]LRQL�DOOD�ORUR�GLVWULEX]LRQH�LQ�DOFXQ�PRGR�

BraDypUS s.a.YLD�$��)LRUDYDQWL������������%RORJQDZZZ�EUDG\SXV�QHW��LQIR#EUDG\SXV�QHW&�)��H�3�,9$������������

la collana “I cardini” di Groma è diretta daEnrico Giorgi

OD�FXUD�H�OD�UHGD]LRQH�GHO�SUHVHQWH�YROXPH�q�GLEnrico Giorgi ed Erika Vecchietti

editing��SURJHWWR�JUDÀFR��FRPSRVL]LRQH�D�FXUD�GLBraDypUS (Julian Bogdani ed Erika Vecchietti)

Bologna 2014ISBN: 978-88-904294-7-7

4XHVWR�YROXPH�q�GLVSRQLELOH�online�DOO·LQGLUL]]Rhttp://books.bradypus.net/acquaviva

l castello oltre le mura

Saluti delle autorità Andrea Maria Antonini (Assessore alla Cultura della Provincia di Ascoli Piceno) Pierpaolo Rosetti (Sindaco di Acquaviva Picena) Tarcisio Infriccioli, Teodorico Compagnoni (ex Sindaco ed ex Vicesindaco di Acquaviva Picena) Nora Lucentini (Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche) Giuseppe Sassatelli (Direttore del Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna) Antonio Gottarelli (Direttore di Te.M.P.L.A., Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna) Introduzione Andrea Augenti

La linea d’ombra della Rocca di Acquaviva. 5LÀHVVLRQL�VXOO¶HVSHULHQ]D�H�VXO�PHWRGR�GL�ODYRUR Enrico Giorgi

Il progetto e la valorIzzazIone

3DOD]]R�&HOVR�8OSLDQL�GD�&HQWUR�6WXGL�D�SROR�FXOWXUDOH Erika Vecchietti

,O�SURJHWWR�acquaviva nella storia. ,O�FRQWHVWR�WRSRJUD¿FR�H��OD�VLQWHVL�GHL�ULVXOWDWL Enrico Giorgi, Erika Vecchietti

la StorIa delle rICerCHe e I doCumentI d’arCHIvIo

6WRULD�GHOO¶DUFKHRORJLD�QHO�WHUULWRULR�GL�$FTXDYLYD�3LFHQD Monica Cameli

/D�5RFFD�H�LO�ERUJR�GL�$FTXDYLYD�QHL�GRFXPHQWL�G¶DUFKLYLR� 'DWL�SUHOLPLQDUL Serena De Cesare

INDICE

I Ricerche archeologiche nel borgo e nel territorio di Acquaviva Picena (Ascoli Piceno)

V

VIIIX

XIXIII

XV

1-2

3-10

11

13-21

23-36

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39-49

51-62

l’evoluzIone del borgo

,O�FDVWHOOR�WUD�XUEDQLVWLFD�PHGLHYDOH�H�DUFKLWHWWXUD�IRUWL¿FDWD Enrico Ravaioli

/R�VFDYR�QHO�FRPSOHVVR�GHOO¶H[�2VSHGDOH�GL�6DQW¶$QQD Erika Vecchietti

le rICerCHe arCHeologICHe nella roCCa

(VSHULHQ]H�GL�WRSRJUD¿D�H�JHR¿VLFD� Federica Boschi, Michele Silani

/D�OHWWXUD�GHJOL�HOHYDWL�QHOOD�5RFFD Enrico Ravioli

/R�VFDYR�DUFKHRORJLFR�QHOOD�SLD]]D�G¶DUPL�GHOOD�5RFFD� Andrea Baroncioni

/H�LQGDJLQL�QHL�6HWWRUL�6(�H�62��L�UHSHUWL Gilda Assenti

$QDOLVL�0LQHUDORJLFR�3HWURJUD¿FD��$QDOLVL�'LIIUDWWRPHWULFD�DL�5DJJL�;��;5'� VX�SLHWUD�ROODUH Orestina Francioni

5HSHUWL�SDOHRIDXQLVWLFL�H�FRQVLGHUD]LRQL�VXJOL�XVL�DOLPHQWDUL Fabio Visani

appendICI

0HPEUL�GHO�JUXSSR�GL�ODYRUR�GL�$FTXDYLYD�3LFHQD

3DUWHFLSDQWL�GHL�SULPL�WUH�ODERUDWRUL������������

/LYHOOR�SURIHVVLRQDOH�GHL�UHVSRQVDELOL�GL�VHWWRUH�QHO������H�QHO�����

63

65-85

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Attorno alla Rocca di Acquaviva Pi-cena, nell’arco di qualche anno a partire dal 2004, si è sviluppato un progetto, in-centrato su alcune linee di ricerca legate soprattutto ai temi dell’archeologia, del-OD� WRSRJUD¿D�H�GHOO¶DUFKHRORJLD�GHOO¶DU-chitettura. Questo progetto per alcuni dei partecipanti si è rivelato anche un importante percorso di crescita profes-sionale, tanto che il modo stesso di la-vorare del gruppo di giovani ricercatori coinvolti ha rappresentato di per sé un ULVXOWDWR�VLJQL¿FDWLYR��D�TXHVWR�DOOXGH�LO�brano di Joseph Conrad). Per questa ra-gione nelle pagine che seguiranno verrà dato spazio non solo alla presentazione generale del progetto, ma anche al rac-conto di come è nato e si è sviluppato.

Le persone, le istituzioni, le risorse, le occasioni che fecero il progetto

Il progetto di ricerca Acquaviva nella storia� �¿J�� ��� KD� DYXWR� LQL]LR� JUD]LH�ad alcune fortunate circostanze, nella primavera del 2004, quando Andrea

a linea d’ombra della Rocca di Acquaviva Picena.L

Il castello oltre le mura.Ricerche archeologiche nel borgo e nel territorio di Acquaviva Picena (Ascoli Piceno)pp. 3-10

Si entra in un giardino dove anche le ombre sembrano promessee ogni svolta del sentiero è una seduzione.

Non è una terra inesploratasi riconoscono le orme precedenti

si va avanti sulla propria strada.E anche il tempo va avanti

�½RGLq�WM�WGSVKI�YRE�PMRIE�H´SQFVEe la giovinezza deve essere lasciata indietro.

Tratto dalla Nota introduttiva a 0E�PMRIE�H´SQFVEdi Joseph Conrad

*MK�����0E�PSGERHMRE�HIPP´IZIRXS�HM�TVIWIRXE^MSRI�HIP�TVSKIXXS Acquaviva nella storia. la Fortezza di Acquaviva Picena (2005)

enriCO GiOrGidipartimento di storia Culture Civiltà dell’università di Bologna

direttore del Progetto Acquaviva nella storia

Riflessioni sull’esperienza e sul metodo di lavoro

ENRICO GIORGI

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Infriccioli, allora Assessore al Turismo del Comune di Acquaviva Picena, ci invitò a partecipare a un’iniziativa di promozione del territorio. Nella medesima circostanza l’archeologa acquavivana Letizia Neroni, formatasi alla scuola bolonese, ci coinvolse nell’organizzazione di un incontro di carattere culturale sul tema del vino nell’antichità, al quale collaborò anche l’amico Giuseppe Lepore.

In quell’occasione nacque l’idea di struttura-re un progetto del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna (ora Dipartimento di Storia Culture Civiltà), da sottoporre al Sindaco Tarcisio Infriccioli. Si trattava di un laboratorio di-dattico sui moderni metodi di diagnosi archeologi-ca, come parte di un più ampio progetto di ricerca e valorizzazione storica. Venne subito coinvolta la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Mar-che, grazie alla consueta sensibilità del compianto Soprintendente Giuliano de Marinis e alla disponi-bilità e competenza di Nora Lucentini, funzionario di zona già esperto di archeologia acquavivana. Così il laboratorio ebbe inizio nell’estate del 2004.

Quasi contemporaneamente, grazie all’inizia-tiva di Alessandro Campedelli, giovane studio-so dell’antica Dalmazia, si andava strutturando

un’analoga iniziativa sull’altra sponda dell’Adriatico, nell’an-tico castrum romano di Bur-num, non lontano da Sebenico, nel Parco Nazionale della Krka in Croazia.

Per chi si affaccia dal mastio della Rocca di Acquaviva Pice-na per scrutare l’orizzonte ver-so levante, è evidente che questi due luoghi, pur lontani, hanno in comune il tratto di Adriatico che li bagna.

Il legame tra i due progetti, partito da una suggestione e da una circostanza occasionale, di-venne un fatto concreto grazie DOOD�¿GXFLD�DFFRUGDWDFL�GD�*LX-seppe Sassatelli, allora Preside della Facoltà di Lettere e Filo-VR¿D�GL�%RORJQD��FKH�FL�DFFROVH�sotto l’egida del Centro Studi per l’Archeologia dell’Adria-tico. I due progetti iniziarono

così in parallelo, avvalendosi in origine del me-desimo team di giovani ricercatori. Si giunse così nel 2005 a una Convenzione tra il nostro Diparti-mento, la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, il Comune di Acquaviva Picena e i partner croati dell’Università di Zara e del Museo &LYLFR� GL�'UQLã��/¶DFFRUGR�� SRL� ULQQRYDWR�¿QR� DO�2011, fu sancito il 27 maggio del 2006 con una ce-rimonia nel Palazzo Comunale di Acquaviva, tra le pareti dipinte da Adolfo De Carolis. Allora fu inau-gurata anche la sede locale del Centro Studi per l’Archeologia dell’Adriatico, accolto nel Palazzo Celso Ulpiani, sulle mura del borgo che si snoda ai piedi della Rocca. Questo è potuto accadere grazie alla volontà dell’Amministrazione comunale e in particolare del Sindaco Tarcisio Infriccioli, allora fortemente coadiuvato da Andrea Infriccioli e poi da Teodorico Compagnoni, Francesco Sgariglia e Roberto Fulgenzi (per citare solo alcuni degli amministratori più coinvolti). La continuità è at-tualmente assicurata dal lungimirante impegno del Sindaco Pierpaolo Rosetti e dal lavoro quotidiano di Margherita Verdecchia. Il progetto si è avvalso anche del supporto della Provincia di Ascoli Pice-no, e in particolare prima di Emidio Mandozzi e Olimpia Gobbi, poi di Andrea Maria Antonini. Più

Comune diAcquaviva Picena

*MK�����0E�PSGERHMRE�HIPP´IZIRXS l’Adriatico. un ponte d’acqua (2006)

La linea d’ombra della Rocca di Acquaviva Picena

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recentemente l’attuale Am-ministrazione comunale, in particolare il Sindaco Pier-paolo Rosetti, con grande sensibilità, ha voluto rin-novare il sostegno a questo progetto. Il Centro Studi è stato costituito nel 2006 grazie alla competenza e al lavoro concreto di Antonio Gottarelli, impavido dinan-zi alle nuove imprese e già maestro di metodo in arche-ologia. A lui e al gruppo di lavoro che coordina si deve molto, comprese la proget-tazione e la realizzazione dei laboratori e delle aule di lettura. Così nacque la piccola Biblioteca del Cen-tro Studi, genitrice dell’at-tuale raccolta comunale, che ancora si affaccia sulla valle del Tronto e il mare Adriatico, davanti alla costa dalmata. In quella giornata di inaugurazione del Centro si tenne l’incontro: L’Adriatico, un ponte d’acqua. Così fu intitolato il primo seminario di studi1, con una citazione dal giornalista Raffaele Nigro2��¿J������7UD�L�FRQYHQXWL�voglio ricordare studiosi come Giuliano de Mari-nis e Nora Lucentini (Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche), Gino Bandelli (Uni-versità di Trieste), Lorenzo Braccesi (Università di Padova), Gianfranco Paci (Università di Macera-ta), Antonio Curci, Pier Luigi Dall’Aglio, Sandro De Maria, Antonio Gottarelli, Giuseppe Lepore, Giuseppe Sassatelli, Maurizio Tosi (Università GL� %RORJQD��� 1HQDG� &DPEL�� 0LURVODY� *ODYLþLü��äHOMNR�0LOHWLü��8QLYHUVLWj�GL�=DUD���-RãNR�=DQLQR-

1 0´%HVMEXMGS�� YR� TSRXI� H´EGUYE�� +MSVREXE� MREYKYVEPI� HIPPE� WIHI�HM�%GUYEZMZE�4MGIRE�HIP�'IRXVS�7XYHM�TIV�P´%VGLISPSKME�HIPP´%HVMEXM-co, seminario internazionale (Palazzo Celso ulpiani, 27 maggio 2006). Gli Atti della Giornata di studi sono pubblicati in +VSQE����%VGLISPSKME�XVE�4MGIRS��(EPQE^ME�IH�)TMVS, Bologna 2007, a cura di e. Giorgi, e. Vecchietti e J. Bogdani (books.bradypus.net/gro-ma1).2 «Osservo il mare, la linea dell’orizzonte, come una linea di difesa o un ponte d’acqua» (r. nigro, (MEVMS�1IHMXIVVERIS, roma-Bari 2001).

vic e Davor Gaurina (Museo Civico di Drniš). ,O� ¿OR� URVVR� FKH� KD� FROOHJDWR� TXHVWH� SHUVRQH� VL�

è dunque dipanato e poi riannodato proprio nel borgo di Acquaviva, e ha portato alla realizzazione di un luogo di incontro per l’archeologia, con una prospettiva locale e insieme internazionale. L’idea era quella di dare spazio agli aspetti storici del Piceno e della Dalmazia ma anche dell’intero contesto adriatico. Una scommessa che non poteva che sorprendere. Ne fu conferma lo stupore di Richard Hodges, noto archeologo medievista anglosassone, quando seppe che per partecipare al seminario sulle ricerche archeologiche nell’Albania PHULGLRQDOH��SURPRVVR�GD�6DQGUR�GH�0DULD�DOOD�¿QH�di novembre del 20063, doveva raggiungere questo piccolo luogo delle Marche e non la prestigiosa sede bolognese. Nella stessa occasione, oltre agli amici Anna Gamberini, Giuseppe Lepore, Riccardo Villicich, intervennero anche alcuni importanti

3 2YSZI�VMGIVGLI�EVGLISPSKMGLI�RIPP´%PFERME�QIVMHMSREPI�E�SXXERXE�anni dai primi scavi di Phoinike (1926-2006), seminario interna-zionale (Palazzo Celso ulpiani, 23-25 novembre 2006), anch’es-so pubblicato in +VSQE���(books.bradypus.net/groma1).

*MK�����0E�PSGERHMRE�HIPP´IZIRXS�nuove ricerche Archeologiche nell’Albania meridionale a ottanta anni dai primi scavi di Phoinike (2006)

ENRICO GIORGI

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archeologi stranieri, come gli albanesi Julian %RJGDQL�� 'KLPLWsU� dRQGL�� 6KSUHVD� *MRQJHFDM� H�Luan Përzhita, ma anche gli inglesi William Bowden dall’Università di Nottingham e Oliver Gilkes dalla Butrint Foundation, oltre alla danese Inge Lyse Hansen, sempre dalla Butrint Foundation, e allo statunitense David Hernandez dall’Università di &LQFLQQDWL��/D�GLVFXVVLRQH�¿QDOH�IX�PRGHUDWD�GDOOD�JLRUQDOLVWD�&LQ]LD�'DO�0DVR��¿J�����

Seguirono negli anni molte altre notevoli inizia-tive. Tra queste ricordo il seminario sulle ricerche di Acquaviva e del territorio limitrofo del 2008, a cui parteciparono Andrea Augenti, archeologo medievista del nostro Ateneo, con Nora Lucen-tini e Andrea Rosario Staffa, funzionari di zona nell’ascolano e nel teramano. Inoltre aggiungerei almeno il secondo seminario sull’archeologia al-banese promosso ancora da Sandro De Maria nel 2009, a cui parteciparono Inge Lyse Hansen e Pier-re Cabanes, con altri esperti internazionali di storia

antica dell’Illiria e dell’Epiro4��¿J�����

$� TXHVWH� LQL]LDWLYH� GL� FDUDWWHUH� VFLHQWL¿FR�occorre aggiungere l’attività divulgativa, con vari cicli di conferenze promosse, tra il 2006 e il 2009, nell’ambito del Centro Studi e della libera università ascolana UPLEA5. Queste attività, che DYHYDQR�OR�VFRSR�SUHFLSXR�GL�DSULUH�O¶HGL¿FLR�DJOL�abitanti del borgo e della vallata, hanno goduto della forza propulsiva dell’Assessore alla Cultura Teodorico Compagnoni, allora Vicesindaco, e soprattutto della capacità organizzativa di Erika Vecchietti. Si deve a lei l’enorme e incessante lavoro sotterraneo che ha posto le basi per la buona riuscita della maggior parte delle attività GHO�FHQWUR��¿JJ��������'LHWUR� LO�VXFFHVVR�GL�PROWH�iniziative dei primi anni, ma anche dietro le fatiche misconosciute degli ultimi tempi, che ci stanno portando ora a questa bella chiusura del progetto, c’è appunto il suo lavoro competente e infaticabile.

Sempre a lei si lega non solo questo volume conclusivo, ma l’intero progetto editoriale che ha portato alla nascita di Groma, il contenitore di idee che ha diffuso a stampa e sul web, grazie a Julian Bogdani, i risultati del gruppo di ricercatori

4 *SVQE^MSRI�I�WZMPYTTS�HIP�QSHIPPS�YVFERS�RIPP´)TMVS�7IXXIRXVMS-nale, Tavola rotonda internazionale (Palazzo Celso ulpiani, 21 maggio 2009).5 università per la libera età di Ascoli Piceno.

*MK�����0E�PSGERHMRE�HIPP´IZIRXS�Formazione e sviluppo del mo-dello urbano nell’epiro settentrionale (2009)

Fig. 5. Le copertine dei volumi Groma 1. Archeologia in Piceno, dalmazia ed epiro (2009) e Groma 2. in profondità senza scavare (2010)

La linea d’ombra della Rocca di Acquaviva Picena

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ai metodi di indagine archeologica non distruttiva, disciplina che attualmente è sulla cresta dell’onda e si chiama Archeologia Preventiva. A questa scuola, che oggi è un laboratorio didattico del nostro Dipartimento, hanno preso parte tanti docenti e studenti provenienti da ogni parte del mondo. La prima edizione, nel maggio-giugno 2007, si svolse proprio ad Acquaviva Picena e a Burnum in Croazia.

Un’attività come quella appena descritta dovrebbe essere alimentata con risorse economiche adeguate, a meno che non si pensi di far coincidere molte operazioni con i doveri istituzionali di alcune delle strutture coinvolte, oppure con interessi su cui si era già deciso di investire. Ovviamente questa seconda ipotesi ci è subito parsa appetibile. L’inaugurazione di un laboratorio di ricerca e di

cresciuti intorno al progetto di Acquaviva. Groma è il nome della serie di quaderni promossi dal Centro Studi di Acquaviva Picena6. Con questo termine, che indica lo squadro agrimensorio utilizzato dagli antichi romani, si è cercato di richiamare i due temi che ci sono sempre stati a cuore: l’innovazione tecnica e lo studio del passato, nel nostro caso in ambito adriatico. Un primo quaderno è uscito nel 2007, dedicato all’archeologia di Piceno, Dalmazia ed Epiro. Un secondo ha visto la stampa nel 2009, GHGLFDWR� DOO¶DUFKHRORJLD� VHQ]D� VFDYR� �¿J�� ���� 6L�tratta del tema di una fortunata Scuola Estiva ,QWHUQD]LRQDOH� GHOO¶$WHQHR� GL� %RORJQD� �¿J�� �����curata in particolare da Federica Boschi, dedicata

6 www.groma.info, books.bradypus.net.

Figg. 6-7. Un momento di attività sul campo degli WXYHIRXM�HIPP´940)%�GSSVHMREXM�HEP�'IRXVS�7XYHM�di Acquaviva Picena: la ricognizione e schedatura delle cisterne romane nel territorio ascolano

ENRICO GIORGI

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didattica universitaria ha rappresentato uno sforzo in questa direzione, perché si tratta di assolvere a compiti che sono già propri del nostro Dipartimento �¿JJ�� ������ 1HOOR� VWHVVR� WHPSR� L� ULVXOWDWL� GL�questo lavoro hanno creato terreno fertile per la valorizzazione culturale e turistica di un borgo come Acquaviva Picena, che ha una naturale vocazione in questo senso e che perciò investe già molto in questa direzione. Questo non toglie che si debbano comunque ampi ringraziamenti al Sindaco e al Comune più in generale, per aver assicurato ampio sostegno logistico ed eccezionale ospitalità.

Una scelta così lungimirante è poi stata premiata nel 2006 dalla Provincia di Ascoli Piceno, che ha ¿QDQ]LDWR� DOFXQH� ERUVH� GL� VWXGLR� DQQXDOL� SHU� JD-rantire la fase di inaugurazione e avvio del Centro Studi. Grazie a queste scelte e all’accoglienza degli abitanti del borgo acquavivano, il progetto ha otte-QXWR�VLJQL¿FDWLYL�ULVXOWDWL�SXU�FRQ�ULVRUVH�HFRQRPL-che limitate.

E infine: quale archeologia?

Come abbiamo già accennato, il progetto Acquaviva nella storia è nato come labora-WRULR� VXO� FDPSR� FRQ� ¿QDOLWj� GL� GLGDWWLFD� H�di ricerca. La ricerca, però, non era indiriz-zata all’indagine archeologica tradiziona-le, ossia allo scavo. Piuttosto, si intendeva sperimentare tutte le possibili metodologie di diagnosi prima di giungere allo scavo, LQWHVR�SLXWWRVWR�FRPH�ULVFRQWUR�¿QDOH�GHOOH�ipotesi formulate e ovviamente come com-pletamento inevitabile della ricerca (in que-sto senso l’archeologia preventiva si pone in antitesi con l’archeologia d’emergenza e perciò non riesco a spiegarmi perché ancora VL�¿QLVFD�SHU�FRQIRQGHUOH��

Dato questo obiettivo, e costruite le pre-messe istituzionali già dette, si strutturò il gruppo di ricerca in base alle competenze necessarie. Trattandosi di argomenti ancora giovani, il coinvolgimento di ricercatori in erba fu una logica conseguenza.

Questo poneva il problema della collabo-razione tra studiosi non ancora troppo navi-

gati, ma già in possesso di proprie metodologie di ricerca. Dati i ruoli di ciascuno, tale collaborazione si doveva svolgere in assenza di un’autorità univer-sitaria di tipo tradizionale. Diversamente da quanto accade di solito, infatti, l’esperienza acquavivana non ha visto il coinvolgimento di nessun docente accademicamente affermato nella direzione del progetto. Il lavoro ha tuttavia avuto un buon esito, grazie alla condivisione di alcune linee essenziali della ricerca e nel rispetto delle reciproche compe-tenze. Si è trattato dunque di una regia non invasiva e condivisa.

Sul campo, questa esperienza si è sviluppa-ta attraverso alcune tappe. La prima fase è stata l’analisi degli studi precedenti e la lettura delle SULQFLSDOL� IRQWL� VFULWWH� �R� LFRQRJUD¿FKH��� WUD� FXL�quelle d’archivio. Di questo lavoro preliminare si è occupata Erika Vecchietti e con lei Serena De Cesare7. Quindi si giunse al laboratorio sul campo dell’estate del 2004 e del 2005, a cui parteciparo-

7 Vd. il contributo di s. de Cesare sulle fonti scritte.

*MK�����-P�TM��VIGIRXI�0EFSVEXSVMS�XSTSKVE½GS�HIP�(MTEVXMQIRXS�HM�%VGLISPSKME�HIPP´9RMZIVWMXk�HM�&SPSKRE�EH�%GUYEZMZE�4MGIRE��JIFFVEMS�����

La linea d’ombra della Rocca di Acquaviva Picena

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tempo Julian Bogdani, aiutato da Michele Silani, si è occupato GHOO¶LQTXDGUDPHQWR� WRSRJUD¿-co e del rilievo delle murature. Federica Boschi ha curato le LQGDJLQL� JHR¿VLFKH9, per cerca-re di riconoscere eventuali trac-ce di quanto Luigi Ferdinando Marsili, nel 1708, aveva dise-gnato nella corte della Rocca. Nell’inverno del 2005 Tomma-so Casci Ceccacci, con lo scavo nel complesso dell’ex-Ospedale di Sant’Anna, posto all’altro estremo del borgo, sulla “Terra Nuova”, ebbe modo di acquisi-re altri dati utili nell’ottica della comprensione più generale del contesto urbano. Tale scavo fu fortemente incentivato da Nora /XFHQWLQL� �¿J�� ����� (ULND� 9HF-chietti ha poi raccolto quei dati e li ha studiati10. Nel 2005 e nel 2006 si sono svolte le due prin-cipali campagne di scavo nella Rocca, coordinate da Andrea Baroncioni. Quindi siamo giun-WL� DOOD� IDVH� ¿QDOH� GL� VWXGLR� H� GL�edizione, che ha visto impegnato gran parte del “gruppo storico” con qualche defezione, dovuta ad altri impegni professionali, e LO� VLJQL¿FDWLYR� FRQWULEXWR� GL� DO-cuni specialisti, come Gilda As-senti e Orestina Francioni11.

Credo che questo percorso, al di là dei risultati della ricerca, sia stato utile per tutti. Questo mi pare testimoniato anche dalla crescita dei componenti del grup-

po di ricerca tra l’inizio del progetto

9� :H��MP�GSRXVMFYXS�HM�*��&SWGLM�I�1��7MPERM�WYPPI�EREPMWM�KIS½WMGLI�I�P´MRUYEHVEQIRXS�XSTSKVE½GS�HIPPE�6SGGE�10 Vd. il contributo di e. Vecchietti sugli scavi del complesso dell’ex-Ospedale di sant’Anna.11 Vd. i contributi di G. Assenti sui materiali dallo scavo e di O. Francioni sulle analisi archeometriche compiute su campioni di pietra ollare.

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no, tra gli altri, Mauro Altini, Michele Massoni e Fabio Visani. Andrea Baroncioni ed Enrico Rava-ioli si sono occupati dell’analisi degli elevati della Rocca e poi, nel 2005 e nel 2006, Enrico Ravaioli ha esteso l’analisi al resto del borgo8. Nello stesso

8 Vd. i contributi di A. Baroncioni sullo scavo nella rocca e di )��6EZEMSPM�WYPP´EREPMWM�HIKPM�IPIZEXM�HIPP´IHM½GMS�I�PE�VMGSWXVY^MSRI�urbanistica del borgo.

ENRICO GIORGI

10

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nel 2004 e la sua conclusione nel 201212. Voglio coltivare la speranza che l’esperienza acquavivana DEELD� UDSSUHVHQWDWR�XQD� WDSSD� VLJQL¿FDWLYD� DQFKH�GHOOD�ORUR�FUHVFLWD�SURIHVVLRQDOH��/D�SDUWH�¿QDOH�GL�questo volume contiene perciò una serie di appen-dici che servono proprio a chiarire schematicamen-te quanto scritto in queste pagine.

Dopo il Centro Studi

Con la pubblicazione del presente volume giunge dunque a compimento un percorso quasi decenna-le, del quale abbiamo illustrato le tappe fondamen-tali. Prima di concludere, tuttavia, ci è parso dove-roso lasciare un segno tangibile del lavoro svolto su questo territorio. Per tale ragione si è lavorato, insieme al Comune, per fare in modo che attorno al Centro Studi di Palazzo Celso Ulpiani si aggre-gassero altre funzioni, trasformandolo in un polo culturale del borgo acquavivano. In questo senso si JLXVWL¿FD�OD�GHFLVLRQH�GL�PHWWHUH�O¶DUUHGR�GHO�&HQ-

12 Vd. l’ Appendice a p. 203.

tro Studi a disposizione della Biblioteca Comunale, posta al piano terra. Tale Biblioteca, grazie a uno sforzo comune, è ormai da tempo aperta al pubbli-co ed è accessibile per le attività didattiche rivolte ai giovanissimi alunni delle scuole acquavivane. Si è deciso inoltre di liberare il piano inferiore, prece-dentemente adibito a sala convegni, per consentire la ristrutturazione dell’Archivio Storico, recente-PHQWH�LQDXJXUDWR��,Q¿QH��LO�SLDQR�VXSHULRUH�q�VWDWR�trasformato in area polifunzionale, dove sono al-lestiti poster informativi sui risultati delle ricerche archeologiche sul territorio13.

Si è inteso in questo modo restituire questi spazi alla comunità cittadina.

Grazie a questa eredità abbiamo dunque ragione di nutrire buone speranze per il futuro.

13 Per una più ampia esposizione delle attività più recenti e di quelle ancora in corso si rimanda al contributo seguente di e. Vecchietti.

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2005

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Il castello oltre le mura.Ricerche archeologiche nel borgo e nel territorio di Acquaviva Picena (Ascoli Piceno)pp. 199-200

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APPENDICI

200

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Laboratorio di Acquaviva Picena 2004 (14 giugno-19 giugno)

Coordinatore: Andrea BaroncioniOperatori: Mauro Altini, Fabio Visani, Margherita Benvenuti, Michela Carletti, Michela Randi,

Enrica Giorgioni, Serena De Cesare, Michele Massoni

Laboratorio di Acquaviva Picena 2005 (30 aprile-7 maggio)

Coordinatori Andrea Baroncioni, Letizia NeroniDocumentazione delle strutture: Mauro Altini, Federica Boschi, Enrico Ravaioli, Fabio Visani, Giulia Marcolli, Michele Silani, Serena De Cesare, Sandra Cameli, Blerina Toci, Valentina Falcioni, Cristiana Capretti, Lara Taccini, Ilaria Rossetti, Ambra Spinelli, Sara Canullo, Rita NobiliScavo e documentazione di scavo: Tommaso Casci Ceccacci, Erika Vecchietti, Julian Bogdani Alessandro Campedelli, Michele Massoni

Laboratorio di Acquaviva Picena, complesso dell’ex-Ospedale di Sant’Anna 2005 (28 novembre-8 dicembre)

Coordinatori: Tommaso Casci Ceccacci, Erika VecchiettiScavo e documentazione di scavo: Andrea Baroncioni, Federica Boschi, Alessandro Campedelli, Serena De Cesare, Federico Luppi, Michele Massoni, Michele Silani Fabio Visani, Giuseppe Frezza

Laboratorio di Acquaviva Picena 2006 (3-25 maggio)

Coordinatore: Erika Vecchietti Responsabili di settore: Andrea Baroncioni, Enrico Ravaioli, Alessandro Campedelli, Tommaso Casci Ceccacci, Julian Bogdani, Federica Boschi , Michele Silani,

Michele Massoni

artecipanti ai laboratori didattici ad Acquaviva PicenaP

Il castello oltre le mura.Ricerche archeologiche nel borgo e nel territorio di Acquaviva Picena (Ascoli Piceno)pp. 201-202

(2004-2009)

APPENDICI

202

Operatori: Cristiana Capretti, Lara Taccini, Ambra Spinelli, Ilaria Rossetti, Elisa Loprete, Elisa Costa, Giuseppe Frezza, Fabio Visani, Elena Tonini, Tobia Moroder, Serena De Cesare, Eleonora Bruni

Scuola Estiva “In profondità senza scavare”, I edizione 2007 Acquaviva Picena-Burnum (Croazia) 28 maggio-9 giugno)

Tutores (Università di Bologna): Julian Bogdani, Alessandro Campedelli, Michele Massoni, Michele Silani, Erika VecchiettiTutores (Università di Siena): Marta Bottacchi, Federica Boschi, Barbara Frezza, Maria Elena Ghisleni, Enrico RavaioliProfessionisti:Michele RicciardonePartecipanti�� $QDPDULD�(WHURYLü��0ODGHQ�3HVLü��,YDQD�-DGULü��,JRU�%RU]Lü��.HYLQ�)HUUDUL��,UHQH�/RVFKL���

Lizana Dede, Mirco Modolo, Marco Antognozzi, Adelina Ramundo, Domenico Messinò, � � 6LOYLD�%HUQDUGRQL��*LXOLD�6SDOODFFL��6WHIDQLD�'H�0DMR��'DQWH�$EDWH�

Corinna Ludovica Koch Dandolo, Angela Filazzola, Francesco Ghirardelli, Stefano Santocchi Gerg, Federica Fabbri, Debora Mazzarelli

Laboratorio di Acquaviva Picena 2009 (23-27 febbraio)

Coordinatore: Erika Vecchietti Responsabili di settore: Andrea Baroncioni, Julian Bogdani, Tommaso Casci Ceccacci, Michele Massoni, Enrico Ravaioli, Erika VecchiettiOperatori: Veronica Albanese, Claudia Cappuccino, Cristina Cordoni, Stefania Cua,

Agnese Di Donato, Federico Zaina, Fabio Visani

ivello professionale dei responsabili di settore nel 2004 e nel 2013L

Il castello oltre le mura.Ricerche archeologiche nel borgo e nel territorio di Acquaviva Picena (Ascoli Piceno)p. 203

2004 2013

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