Corso di Filosofia Politica Introduzione1

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CORSO DI FILOSOFIA POLITICA ANNO ACCADEMICO 2014/ 2015 Proff.ri Sebastiano Maffettone Valentina Gentile

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CORSO DI FILOSOFIA POLITICA ANNO ACCADEMICO 2014/ 2015

Proff.ri Sebastiano Maffettone

Valentina Gentile

INTRODUZIONE AL CORSO

2Introduzione alla Filosofia Politica

Lezione precedente: introduzione al programma di filosofia politica, ai testi e argomenti che tratteremo nel corso delle lezioni. Possibili accezioni del termine Filosofia Politica (Bobbio)

Di cosa ci occupiamo oggi?• L’ ambito della filosofia politica

• Relazioni tra filosofia politica e altre materie

• Introduzione all’Utilitarismo

3Introduzione alla Filosofia Politica

PRIMA PARTE

Perché studiamo la filosofia politica?

4Introduzione alla Filosofia Politica

Allegoria del Buono e Cattivo Governo, 1333-1339L’affresco di Ambrogio Lorenzetti, che copre tre delle quattro pareti della Sala dei Nove del Palazzo Pubblico di Siena, è stato dipinto tra 1333 e 1339. In questo affresco l’artista intende offrire un’interpretazione di ciò che significa buono e cattivo governo. 5Introduzione alla Filosofia

Politica

Allegoria Del Buon Governo

Questa prima parte del dipinto simboleggia il “buon governo”.

Il sovrano appare circondato dalle virtù: Coraggio, Giustizia, Magnanimità, Prudenza, Pace e Temperanza. 6Introduzione alla Filosofia

Politica

Effetti del Buon Governo

Questa è una delle sezioni dedicate agli effetti del buon governo: una città che vive nella pace e nell’ opulenza.

7Introduzione alla Filosofia Politica

Allegoria del Cattivo Governo

Questa è una sezione dedicata al cattivo governo. Pur essendo meno ben conservato il messaggio di questa sezione è chiaro: il sovrano è circondato da vizi (Avarizia, Crudeltà, ecc.)

8Introduzione alla Filosofia Politica

Effetti del Cattivo Governo

Gli effetti del cattivo governo sono qui sintetizzati nell’immagine di una città afflitta da guerre e distruzione.

9Introduzione alla Filosofia Politica

A cosa serve la filosofia politica?

La filosofia politica consiste nella “ricerca della natura, delle cause e degli effetti del buono e del cattivo governo”, Miller 2003.

--------------L’affresco di Lorenzetti può essere interpretato alla luce di tre importanti questioni:

1. La forma di governo influenza profondamente la vita degli uomini [diapositive 8 e 10]

2. La forma di governo non è predeterminata ma possiamo sceglierla [l’affresco e situato nella Sala dei Nove]

3. E’ possibile distinguere il buono dal cattivo governo

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Definizione di Governo:In filosofia politica il concetto di “governo” assume un significato ampio.

Implica tutte le ISTITUZIONI POLITICHE attraverso cui è esercitata l’AUTORITA’ (parlamento, ministeri, corti, polizia, forze armate, famiglia, eccetera).Introduzione alla Filosofia

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1. Il governo influenza la vita degli uomini

Come evidenziato dall’affresco di Lorenzetti , diverse forme di governo hanno effetti importanti sulla vita dei cittadini [slides 8, 10].

E’ possibile rintracciare anche in epoca contemporanea esempi di “cattivi governi” : Nazismo in Germania che ha portato alla morte 6 milioni di ebrei o Stalinismo in URSS che ha depauperato il paese e perseguitato centinaia di migliaia di dissidenti.

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2. La forma di governo non è predeterminata

La storia degli ultimi secoli ha dimostrato che le evoluzioni di governi e società sono il frutto di scelte politiche, non di una storia già predeterminata.

Quanto la filosofia politica può influenzare tali processi?

La filosofia politica considera questioni di vitale importanza e su cui occorre prendere decisioni politiche.

Se pensiamo alla Democrazia e al ruolo che hanno avuto i filosofi politici nel sostenere questa forma di governo, ci rendiamo conto di quanto questa disciplina possa di fatto influenzare questo processo.

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3. Si può distinguere il buono dal cattivo governo?

L’obiettivo della filosofia politica non è quello di offrire una verità universale, che si applica a tutte le società in ogni momento storico. Né la filosofia politica intende comparare diverse posizioni e punti di vista, per poi offrirne una sintesi sempre valida.

Ciò che cercheremo di mostrarvi in questo corso è che la filosofia politica può illuminare i modi di pensare circa la politica senza offrire necessariamente una verità universale e valida per tutti. Attraverso lo studio di diverse dimensioni e sfaccettature dei problemi filosofici è possibile coglierne un’essenza che è tale grazie all’intersezione dei diversi modi di pensare alla politica.

La presenza di nuove questioni e altri modi di vedere e di pensare alla politica costituiscono oggi il vero valore dell’analisi filosofico politica.

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SECONDA PARTE

La Filosofia Politica e le altre discipline

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Rapporto con la Scienza PoliticaFilosofia Politica ha una lunghissima

tradizione (Platone e Aristotele), la Scienza Politica, come disciplina, è molto più giovane (fine 800).

Approccio Normativo (filosofia politica)

vs Approccio Obiettivo/Empirico (scienza

politica)

Tuttavia, tanto nella tradizione italiana quanto in altre tradizioni le due discipline si sono incontrate: sempre più spesso indagini filosofico politiche riguardano questioni empiriche della politica .

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Rapporto con la StoriaIl rapporto tra la Filosofia Politica e la Storia è complesso e articolato.

3 tradizioni filosofico politiche: analitica, continentale, Non-Occidentale.

• Tradizione analitica: privilegia una dimensione astratta, situata nella modernità

• Tradizione continentale: maggior consapevolezza dell’influenza della storia sulla politica

• Tradizione Non-Occidentale: importante ruolo affidato alla storia (storia come ricerca di modelli alternativi alla modernità)

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TERZA PARTE

LA FILOSOFIA POLITICA CONTEMPORANEA: L’INDAGINE SULLA GIUSTIZIA

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Filosofia Politica Contemporanea: indagine

sulla GiustiziaProfondo cambiamento nella teoria politica tradizionale:

1. Visione lineare classica:

femminismo? comunitarismo?

c’è davvero fondamentale disaccordo su uguaglianza e libertà?

2. Visione pluralistica contemporanea: Pluralità di valori ultimi:• Uguaglianza (socialismo)• Libertà (Nozick)• Accordo (Rawls)• Bene comune (comunitarismo)• Androginia (femminismo)• Diritti (Dworkin)

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Sinistra=+

uguaglianza

Destra= +

libertà

Idea di

giustizia

Bisogna rinunciare ad una teoria monistica della giustizia.

Tuttavia la filosofia politica contemporanea offre un criterio di fondo comprensivo che permetta di ricomprendere questa pluralità di valori. Questo metodo sta nell’assunzione (Dworkin) che tutte le teorie politiche plausibili condividano il medesimo valore ultimo di fondo - sebbene articolato in maniera diversa:

L’uguaglianzaMa quale uguaglianza?Che tutte le persone debbano esser trattate da eguali

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IV PARTE

LA FILOSOFIA POLITICA CONTEMPORANEA: L’UTILITARISMO (PRIMA PARTE)

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• Perché iniziare dall’utilitarismo? Rawls, A Theory of Justice, 1971 (Paradigma)

R. ritiene che nella nostra società l’utilitarismo rappresenti una sorta di sfondo tacitamente riconosciuto in riferimento al quale le altre teorie devono fermarsi e difendersi.

“… Ogni persona possiede un’inviolabilità fondata sulla giustizia su cui neppure il benessere della società nel suo complesso può prevalere”

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Utilitarismo: una dottrina morale attraente (?)• È una dottrina che fa a meno di

dipendere dall’esistenza di Dio. In questo senso, è una teoria morale secolare e di portata potenzialmente universale, incentrata sull’uomo e sulla soddisfazione dei suoi bisogni.

• È una dottrina consequenzialista, che si chiede quanto del bene in oggetto (benessere, felicità, piacere...) l’azione produca. Misurabilità/non-arbitrarietà, intuitività principio massimizzazione e parsimonia teorica.

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Definizione di Utilitarismo (U)

«L’azione o la politica moralmente giusta è quella che produce maggiore felicità per i membri della società». Può essere visto come una teoria morale generale o come una moralità politica

Formulazione generale: agire in modo da produrre la maggior utilità/benessere a livello sociale.

• Dottrina bipartita: 1. Definizione di utilità.2. Individuazione meccanismi di massimizzazione.

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Struttura dell’utilitarismo:

• Consequenzialismo: L’utilitarismo è per un’ etica delle consegueqenze come contrapposta ad un etica delle intenzioni. E’ difficile pensare ad una teoria che non tenga conto delle conseguenze.

• Welfarismo: L’utilitarismo considera solo le informazioni basate sull’utilità.

• Massimizzazione: è una teoria etica che massimizza (somma algebrica di piaceri e dolori)

• Simmetria: le preferenze di ognuno hanno lo stesso valore. Teoria delle preferenze razionali. Introduzione alla Filosofia

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1. Definire l’utilità1. Come sensazione di piacere

(edonismo). Bentham: birilli/poesia (p. 23); Obiezione Nozick (Anarchia, Stato, Utopia): macchina dell’esperienza. Intuitivamente, molti di noi rifiuterebbero di esservi collegati. Esperienza del piacere non è misura ultima del bene.

2. Come un qualunque stato mentale apprezzabile (non solo piacere, ma estasi, pienezza, pace...). L’obiezione può esser la stessa. «non ci basta l’esperienza di scrivere poesie, vogliamo scriverle veramente; non ci basta l’esperienza dell’innamoramento, vogliamo innamorarci per davvero» (p. 24) Come si spiega perché alcune persone si drogano? (p. 25)

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3. Come soddisfazione delle preferenze individuali. 1) e 2) escludono troppo. 3) è una posizione troppo inclusiva.

Obiezione: quali preferenze? Potremmo avere preferenze per cose che in realtà ci danneggiano (preferenze attuali ≠ bene). Es. Avvelenamento (caso della pizza, p.25), falsa coscienza Marx. Problema di informazione ed errori di calcolo. Le cose che desideriamo avere (preferenze) non sempre coincidono con le cose che vale la pena avere.

Dworkin: tra le cose che vale la pena avere e ciò che si preferisce fare ciò che conta sono le prime, non le seconde. (Auto vs vacanza al mare)

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4. Come soddisfazione delle preferenze individuali informate. il 4 risponde al problema sbagliate: Problema di indeterminatezza (commensurabilità tra preferenze e inclusione nel pool delle preferenze rilevanti). «come stabilire se valga la pena di promuovere l’amore, la produzione poetica o il gioco infantile dei birilli, ove non esista un unico valore superiore che ci consenta di misurare tutte queste attività?»

Potremmo non avere un metodo oggettivamente plausibile di misurazione delle preferenze, ma può comunque darci indicazioni di natura ordinale anzichè cardinale. Introduzione alla Filosofia

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