Basiliskos, nuova serie, anno II (2015), Indice e Introduzione

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Anno II

RIVISTA DI STUDI STORICO-UMANISTICI

BASILISKOSRivista specialistica annuale dell’ISSBAMIstituto di Studi Storici per la Basilicata MeridionaleVia Carlo Alberto, 205 – 85044 Lauria (Pz)[email protected]

CoordinatoreCarmine Cassino

Direttore responsabileSalvatore Lanza

Comitato di redazioneAntonio Boccia, Carmine Cassino, Gennaro Cosentino, Rosanna Lamboglia, Igor Papaleo, Gaetano Petraglia

Revisione e organizzazioneCarmine Cassino,Antonella Santarcangelo

Grafica e impaginazioneZerouno | [email protected]

Fondatori dell’IstitutoAntonio Boccia, Carmine Cassino, Gaetano Petraglia

© 2015 Proprietà letteraria riservataEdigrafema – Soc. coop. editorialelargo Sant’Uberto – 75025 Policoro (Mt)www.edigrafema.itISSN 2284-2047 ISBN 978-88-98432-12-7I saggi presenti nel seguente volume sono stati sottoposti, in forma anonima, al vaglio di personalità del

mondo accademico, esterne al comitato scientifico.

Con il contributo di

In copertina: Basilisco, Nicozazo 2012.

Indice

Nota previa di Antonio V. Boccia 7

Presentazione di Carmine Cassino 9

Sezione Speciale

Rito operante e rito morente. Folklore e psicopatologia nella Basilicata di Ernesto De Martino di Roberto Evangelista 13

La pasta di Matera (e non solo). Da Cèrere a Cèrere di Giovanni Caserta 37

Storica

Note e discussioni per una storia dei “castra” nell’area del Lagonegrese in età medievale di Rosanna Lamboglia 49

Rotte migratorie calabro-lucane (e cilentane) in America Latina. Percorsi artistico-culturali e sviluppo urbano in Brasile tra ’800 e ’900 di Vittorio Cappelli 57

Internati ebrei a Lagonegro 1940-1945 di Gaetano Petraglia 75

Basilicata 1945-1975. Politica, cultura e mutamenti di Tommaso Russo 95

Come nasce un’idea. Cenni storiografici e tendenze politico-culturali nella comprensione del territorio in Basilicata (1950-1970) di Giovanni Casaletto 121

arte e dintorni

Lagonegro: la fabbrica della chiesa di San Nicola e le due sculture lignee raffiguranti Madonna Addolorata e San Giovanni di Francesca Leolini 129

L’antico scoperto. Il recupero dell’affresco quattrocentesco della cappella di San Giovanni Battista a Lauria di Francesco Sirufo, Giuseppe Pittella 147

letteratura

Ai confini di un Mezzogiorno orientalizzato. La Lucania di Levi e la Calabria di Pavese tra stereotipo e alterità di Giuseppe Domenico Basile 157

La poetica e l’ermeneutica di Mimmo Calbi per la ricerca della “lucanità” di Angelo Azzilonna 181

Gli autori dei saggi 193

Carmine Cassino

Vicepresidente ISSBAM e Coordinatore Basiliskos

Presentazione

Lo scorso anno, quando si mandava in stampa il numero precedente della nostra rivista, la comunità lucana entrava nel vivo della candidatura di Matera a Capi-tale Europea della Cultura per il 2019. A un anno esatto di distanza, quella possi-bilità è divenuta certezza, Matera è Capi-tale, e la cultura lucana si prepara al gran-de evento, dal quale ci separano quattro anni in cui bisognerà dimostrare di essere all’altezza di un ruolo così impegnativo. Nel frattempo, il popolo lucano vive con orgoglio questo straordinario successo, e ravviva il fuoco dell’appartenenza attra-

verso pratiche corali di un’ermeneutica dell’identità.

Noi animatori di questa piccola impresa (nel senso di sfida) lucana chiamata Basi-liskos, che in quella candidatura abbiamo creduto fin dal primo momento, proviamo a fare del nostro meglio fornendo un pic-colo contributo. E ci proviamo con l’usuale volume che raccoglie gli studi di afferma-ti docenti, giovani ricercatori e scrupolosi appassionati di vicende lucane, declinate in modo pluridisciplinare. Coloro che ci hanno donato tempo e competenze sono studiosi di ogni parte d’Italia che mostrano

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profondo interesse verso il bagaglio storico, antropologico, artistico e letterario della no- stra regione. Sono essi che contribuiscono a farne un attuale case study, rilanciato dai re-centi e straordinari eventi. Dunque, la Basi-licata e la sua identità si collocano sulla ribalta dell’interesse nazionale e internazionale non più solo a causa della problematica questio-ne petrolifera, ma anche in ragione della cultura.

Il presente numero di Basiliskos ha la pretesa di essere un piccolo mattoncino nella costruzione della rampa di lancio al 2019 (anno che sarà caratterizzato da cose ben più imponenti) e quindi di inserirsi nelle tante iniziative pensa-te a questo scopo. Dunque, il lettore ci consenta di credere che queste pagine appassionate siano un piccolo strumen-to di conoscenza da utilizzare sul lungo cammino che porta proprio a quel fati-dico anno. Una guida che il lettore-cam-minatore – a prescindere da quale sia la sua provenienza – sfoglierà per meglio capire cos’è la Lucania, chi sono i suoi abitanti, qual è la sua traccia nella Storia e nel pensiero.

Fissato chiaramente il nostro proposito, non potevamo che partire da uno studio dedicato a chi ha provato a scavare concet-tualmente questa terra fino a impugnarne le radici dell’essenza: Ernesto De Marti-no. Sebbene non sia facile misurarsi in ma- niera critica col lavoro di questo grande antropologo, Roberto Evangelista ci resti-tuisce pagine belle e importanti, con un contributo che mette al centro della di-scussione la proposta di liberazione insita nell’idea di etnologia propria dell’intellet-tuale napoletano.

Nella sezione speciale che apre il numero corrente abbiamo inteso omaggiare la cit-tà di Matera. Abbiamo potuto farlo gra- zie a un noto studioso e divulgatore della cultura lucana: Giovanni Caserta, il quale ci fornisce un originalissimo studio sulla pasta di Matera, dall’antichità ai nostri giorni (dal mito di Cèrere alle vicissitudi-ni dell’azienda Cèrere). Scopriamo come questa realtà, terra cerealicola per eccel-lenza, fece di quell’alimento prodotto base della sua tradizione gastronomica (insie- me al famoso pane), nonché cardine della vita comunitaria e imprenditoriale.

La sezione storica è il nucleo di origine della nostra rivista, cuore pulsante del di- venire lucano nel corso delle epoche e degli eventi che lo segnano. Il contributo di storia medievale che apre queste pagine ci è fornito da Rosanna Lamboglia: median-te un approccio divulgativo-discorsivo, chiarezza filologica e perizia interpretativa tipiche dei sui lavori, la medievista apre spiragli sull’ormai millenaria storia delle strutture fortificate (castra) del lagonegre-se, confrontandosi con l’oggettiva pro- blematicità delle fonti relative all’area e al periodo considerati.

La parte storiografica si concentra poi sull’era contemporanea, con una serie di articoli che ci aiutano a delineare e inter-pretare il Novecento lucano, in particolar modo la sua fase repubblicana. Ma l’era contemporanea della nostra regione – e nello specifico il passaggio tra XIX e XX secolo – è stata contrassegnata soprattutto dall’emigrazione. Su questo tema ci offre il suo autorevole contributo uno tra i più importanti studiosi del fenomeno mi-gratorio italiano: Vittorio Cappelli, che

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ci conduce lungo un itinerario analitico dell’emigrazione da quell’area a cavallo del Pollino e dei due mari, raccogliendo realtà campane, lucane e calabresi. Cappelli par-te dal presupposto che il fenomeno mi-gratorio vada analizzato secondo peculiari criteri interpretativi, che mostrano come le sue stesse dimensioni regionali siano molto variegate al loro interno, e spesso interconnesse. Il lettore scoprirà percorsi professionali, politici e artistici in Brasile (Rio de Janeiro e Salvador de Bahia) del-le genti provenienti da quei territori, tra Otto e Novecento.

La sezione prosegue con l’intensa nar-razione storiografica di una drammatica vicenda di guerra e persecuzione, quella degli ottanta cittadini ebrei internati a Lagonegro tra il 1940 e 1945. Attraverso un’attenta analisi dei documenti dell’ar-chivio comunale, Gaetano Petraglia svela storie inedite, emblematiche e indicative della condizione di esuli.

Il secondo dopoguerra è stato un pe-riodo di conflittualità sociale che viene da lontano. Ma è stato anche momento di partecipazione politica che si manife-sta con la comparsa dei partiti di massa; depositando, in tal modo, ansie e aspet-tative nell’ordito regionale nonostante la caduta delle illusioni legate per esempio alla sconfitta del movimento per la ter-ra. La Basilicata, con i suoi numerosi diaframmi, diviene terreno di confronto in cui le forze politiche e culturali strut-turano il loro messaggio, rivolto ai ceti vecchi e nuovi che puntellano il territorio regionale. Ricostruisce tutto ciò Tomma-so Russo con un saggio di storia politi-ca e culturale riguardante un trentennio

(1945-1975) in cui la nostra regione, as- secondando le dinamiche prevalenti nel Paese, diviene parte integrante dello svi-luppo nazionale (nonostante i tentativi di schiacciarla nel solo perimetro regionale).

Da parte sua, Giovanni Casaletto recu-pera la tematica dell’identità, conducen-do il lettore in un’interessante riflessione sul lento farsi comunità di una piccola regione del Mezzogiorno depresso. L’au-tore, analizzando gli apporti che da diversi filoni giungono al dibattito – e che con-tribuiscono all’affermazione di un’idea di arretratezza strutturale e non recuperabi-le – ripercorre alcune direttrici essenziali della discussione politica e delle pratiche istituzionali negli anni compresi tra il 1950 e il 1970 (allorquando nasce l’isti-tuto regione). Lo fa tratteggiando alcuni elementi caratterizzanti il divenire sociale, umano e culturale di una comunità regio-nale essenzialmente contadina.

La parte dedicata agli studi storico-arti- stici compresa nell’ultimo numero di Ba-siliskos ha suscitato la curiosità dei lettori; questa sezione è stata da noi pensata non solo come ambito analitico, ma anche come strumento di conoscenza del patri-monio storico-architettonico di tutta la Basilicata (con focus sull’area sud). In que-sta prospettiva proponiamo l’approfondi-to contributo di Francesca Leolini, che ci guida alla scoperta di uno dei luoghi meno conosciuti (sebbene artisticamente più in-teressanti della regione), la chiesa di San Nicola al Castello di Lagonegro. In questo luogo – una “fabbrica”, al pari di ben più celebri siti di culto – sono custodite nu-merose opere d’arte restaurate negli ultimi trent’anni. Una lettura preziosa per chi vo-

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lesse condursi sul luogo alfine di una visita approfondita.

A un importante ritrovamento artistico è invece dedicato il contributo di France-sco Sirufo e Giuseppe Pittella, che ci par-lano dell’affresco quattrocentesco raffigu-rante Madonna in trono con Bambino, San Matteo, San Giacomo Apostolo Maggiore, Sant’Antonio di Padova, venuto alla luce durante i lavori di restauro della cappella di San Giovanni Battista a Lauria. Uno studio di natura teorica e tecnica, utile a conoscere la diffusione del culto di san Giovanni nell’area in questione (che legit-tima il filone iconografico in cui si iscrive l’opera ritrovata) e a scoprire la modalità d’intervento del restauratore per preserva-re una pittura murale di cui nessuno ave-va notizia, né a livello documentale né di memoria orale.

Last but not least, la sezione dedicata alla letteratura, che ospita due scritti molto originali. Il primo proviene dall’attenta e perspicace argomentazione di un giovane e talentuoso ricercatore palermitano: Giu-seppe Domenico Basile. Studioso dell’o-pera dell’intellettuale palestinese Edward Said e del suo concetto di “orientalismo”, Basile ci propone un’analisi della visione letteraria del Sud (Basilicata e Calabria) di due noti letterati settentrionali che l’han-no conosciuto e vissuto, in qualche modo “orientalizzandolo” (quindi applicando delle categorie stereotipate): Carlo Levi e Cesare Pavese. L’adattamento dell’orien-talismo saidiano al Mezzogiorno è pro-posta di pochissimi nel panorama degli studi critici italiani, e tra essi Basile è il più impegnato a inserirlo nelle dinamiche testuali del canone letterario nazionale.

Il volume si conclude con il contributo del ferrandinese Angelo Azzilonna, che svela al lettore la poetica dello scrittore materano Mimmo Calbi, la cui opera si sta affermando nel panorama letterario re- gionale. Azzilonna si inoltra con perizia filologica nell’analisi della produzione cal-biana, evidenziandone la struttura demo-cratica, civile, etica su cui lo scrittore in-stalla l’analisi della realtà regionale lucana e delle sue anomalie sociopolitiche.

Infine, è doveroso sottolineare come an- che quest’anno il volume che avete tra le mani non avrebbe visto la luce – nono-stante l’oneroso impegno dell’issbam – senza il fondamentale sostegno del gal – La Cittadella del Sapere, che ha voluto ribadire il riconoscimento a uno sforzo intellettuale che ha come irrinunciabile missione il porsi al servizio della crescita dell’intera comunità lucana. Ai respon-sabili del Gruppo di Azione Locale va la nostra sincera gratitudine, soprattutto per aver tutelato – attraverso il loro rico-noscimento – quel sentimento di utilità che pervade l’enorme lavoro che sta die-tro queste pagine, e di cui siamo molto fieri. Fierezza che scaturisce nella consa-pevolezza di una grande verità fedriana, che è una sorta di nostra legge morale: nisi utile est quod facimus, stulta est gloria.