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Autobomba nel cuore di Roma - l'Unità - Archivio storico
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TUaiità ANNO 70. -N. 1 1 4 sMO.mikut.POtT.om.if7t>: OlORNÀLCiFONOATOlMA
Giornale^ _l]brp I capolavori del teatro
••ENRICO IV» di Luigi Pirandello
IIIV1"^!! UNIBON-
Dall'Emilia con sapore
- SABATO isMAOotoi«oa
Esplosione dopo le 21.30 vicino al teatro Parioli da cui il conduttore, rimasto illeso, era appena uscito. Semidistrutto un palazzo In mattinata era stato il presidente del Consiglio Ciampi a lanciare l'allarme: «Cosa Nostra ci sta portando fuori dall'Europa»
Autobomba nel cuore di Roma Maurizio Costanzo l'obiettivo? Decine di feriti Attentato nel cuore della capitale. Alle 21.•IO una macchina carica di tritolo e esplosa in via Fauro, dietro il Teatro Parioli. Un attentato a Maurizio Costanzo, che lì registrava il suo «show»? La polizia non fa ancora ipotesi certe. Decine i feriti. Nel palazzo, sventrato dall'esplosione, abitano anche due magistrati. In mattinata il presidente del Consiglio Ciampi aveva lanciato un accorato allarme sulla criminalità.
ENRICO FIERRO CARLO FIORINI
• • ROMA Un'autobomb.i imbottita eli tritolo e scoppiata alle 21 .'IO nel cuore di uno dei più ricchi quartieri romani, in via Kauro 62, dietro al Teatro Parioli LI aveva appena finito di registrare il suo -show- Maurizio Costanzo. Il giornalista e passato li solo pochi attimi prima dello scoppio1 e rimasto illeso per un soffio. Un intero stabile è stato sventrato dall'esplosione, decine le auto distrutte. Non ci sono morti, ma i feriti sono almeno una decina, uno grave. Sul luogo e accorso il capo della polizia Parisi: «E un attentato terroristico che vuol produrre effetti destabiliz
zanti e eversivi. Dobbiamo reagire- Per gli inquirenti non sono esagerati I paragoni con gli attentati di Capaci e di via D'Amelio a Palermo. Kra Costanzo l'obiettivo7 Gli inquirenti non l'escludono, ma non escludono neanche che possa trattarsi di un attentato contro due magistrati che abitano II- Olga Capasse, che si occupa di criminalità organizzata, e Claudio Santamaria, collaboratore del direttore degli istituti di pena Nicolò Amato. Proprio ieri mattina il presidente del Consiglio Ciampi aveva dato l'allarme sulle nuove strategie della criminalità
I SERVIZI ALLE PAGINE 3 e 4 Le auto sventrate dall'esplosione nel quartiere Parioli di Roma
La scelta dì Ingrao: oggi l'addio al Pds? Occhetto: «Rimani»
STEFANO BOCCON ETTI ALBERTO LEISS
i B Anche I tentativi dell'ultima ora '.embra non siano serviti a tarlo desistere. Ed ormai è certo che stamane Ingrao annuncerà l.i sua intenzione di lasciare il Pds Con lui. dovrebbero lasciare anche alcuni dirigenti da sempre vicini al leader comunista. K proprio riferendosi a Ingrao, ieri Occhetto parlando a Pescara ha dftto: •Ritengo che non si possa lavorare per una sinistra più unita se prima non si riesce a stare uniti denlro un partito». K poi. "Nell'ottica di una visione più ampia della funzione della sinistra, tutti i nostri militanti possono svolgere un ruolo
nuovo che dobbiamo insieme ricercare e progettare all'interno del Pds Per questo ho sentito l'esigenza di chiedere ad Ingrao di restare»
Ingrao, ma non solo In questo line settimana difficile per la Quercia, c'è anche un altro problema. Quello di «Alleanza democratica». Che sempre per slamane, ha organizzato un •faccia a faccia-eoi rappresen-lanti del Pds con Occhetto, Veltroni e Macaluso II segretario Pds: -Se Alleanza vuole diventare un nuovo partito noi del Pds diciamo chiaramente: no, grazie».
A PAGINA 5
L'uomo ha rilasciato la maestra che poi ha deciso di tornare dai suoi piccoli
Per i sei bimbi un'altra notte di terrore Il sequestro tiene la Francia sotto choc
L'infanzia svalutata SANDRA PETRIGNANI
M iliardi contro bambini. La vita di sei bambini di tre anni di
pende da 2? miliardi richiesti dal sequestratore di Parigi alle forze di polizia. L'uomo non e un pazzo, viene anzi descritto da chi l'ha avvicinato «molto intelligente, calmo e determinato». Non nasconde il .suo atto scellerato dietro motivi ideologici. Vuole i soldi, desidera soltanto diventare ricco e non esita per questo a minacciare la sanità mentale e perfino la vita dei sei piccoli. Non e. nemmeno un negro, probabilmente, come era stato rivelato con grande rilievo all'inizio. Fosse stato negro e pazzo, almeno potevamo appellarci alla malattia, alla disperazione del disadattato. Per darci ragione di un gesto inaccettabile, per continuare a spingere la barbarie fuori dai nostri confini. Per nascondere, sotto l'intramontabile razzismo, quanto degradato sia ormai l'Occidente, quanto stemperati i valori su cui si fondava la "Civiltà».
Per esempio, il valore dell'infanzia. Ma quale rispetto può avere per l'infanzia un singolo depravato quando il mondo intero tollera che masse di bambini vengano quotidianamente affamate, dilaniate, sfruttate senza che questo diventi la preoccupazione prima e costante delle moderne società? Anzi, sarà che stiamo raccogliendo i frutti dei-leggerissimi anni 80, di tanto cinismo profuso a piene mani, dei valori pressoché unici del denaro e del successo, della realtà .stravolta nello spettacolo non-stop dove anche la tragedia è intrattenimento, ma mai come oggi la violenza e il disprezzo vèrso donne e bambini erano stati più sfrenati e apparentemente inarginabilì.
Cosa è successo alle coscienze? Si prova nostalgia per l'orroie che sapevamo sentire verso le piccole vit'i-me del Biafra, per le marce contro la guerra in Vietnam, per il moralismo di sinistra
che portava a condannare ogni giorno gli orrori del capitalismo in ogni piccolo sopruso, a gridarlo instancabili nelle piazze. Era tutto un denunciare, un gridare, un minacciare contro le contraddizioni di società che certo non sono nel frattempo diventate migliori. Le giovani operaie, quasi delle bambine, mortene! rogo di Bangkok, dentro una fabbrica di bambole, dove lavoravano senza nessuna protezione mutualistica o sindacale, con ì loro figli accanto, sarebbero morte ieri come oggi, ma ieri il mondo si sarebbe sollevato a dare una voce al loro martirio. Oggi restiamo attoniti a guardare le foto degli ospedali bosniaci, ci incantiamo muti sugli occhi disperati di tutti quei bambini che guerre sempre pia insensate rendono orfani e fanno a pezzi, Sappiamo della compravendita di bambini sudamericani che vengono uccisi per essere derubati degli organi, di bambini mandati a uccidere altri bambini in lotte fratricide o resi schiavi di adulti senza scrupoli. Lo sappiamo perchè esistono cifre spaventose, dossier, documentazioni. Ma siamo muti, inerti.
Questi sono dunque gli anni 90, quel Duemila in cui •tutto cambierà» come cantava una canzone ottimista. L'asilo-bene di Parigi, occupato da un uomo che vuole soltanto partecipare al banchetto dei miliardari, far parte dello spettacolo opulento, ci dice che nessuno 0 in salvo. Il male non e relegato nelle zone depresse del pianeta, i bambini minacciati sono tutti, anche quelli belli e pasciuti della pubblicità, non soltanto i denutriti figli di nessuno di qualche landa lontana del mondo, Ma non possiamo più illuderci che i responsabili sono gli altri: i capitalisti, i comunisti, i negri, gli ebrei, gli americani. I responsabili sono, e chiaro, tutti quelli che hanno elaborato una capacità davvero colpevole di tollerare l'intollerabile.
Sei bambini sono ancora in mano all'uomo «senza volto» che giovedì mattina ha sequestrato una classe dell'asilo infantile di Ncuilly, elegante sobborgo di Parigi. Alle 20 davanti alla scuola e giunta una «Renault Espace» con i 100 milioni di franchi chiesti al governo francese dal sequestratore, che ha minacciato di usare i bimbi come scudo umano se la polizia ostacolerà la sua fuga.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GIANNI MARSILLI
questi due giorni di incubo e nuscila ad alleviare l'angoscia e il panico dei suoi piccoli alunni. Ma lei ha chiesto e ottenuto di poter tornare accanto ai suoi piccoli.Intorno alle 20, nei pressi dell'asilo e arrivata la Renault voluta dal sequestratore per allontanarsi dalla scuola. L'uomo ha chiesto anche altre due macchine, una per la polizia ed una per i giornalisti che dovrebbero 'accompagnarlo nella prima parte della fuga, ed ha precisato che non esiterebbe a servirsi come scudo umano dei bambini che porterà con sé, nel caso in cui
• • PAKICI Nell'asilo di Ncuilly, alla periferia di Parigi, oltre alla maestra, sono rimasti sei dei venti bambini che un uomo armato e col volto coperto aveva preso in ostaggio giovedì mattina. Il sequestratore ha chiesto alla polizia una «Renault Espace» per fuggire, assieme ai suoi ostaggi e con il riscatto di cento milioni eli franchi (circa 2" miliardi di lire) chiesti e, a quanto sembra, ottenuti dal governo francese. Trentaquattr'ore di febbrili ne-* goziati hanno portato alla liberazione di 11 bambini. Per ultimo, l'uomo ha fatto uscire dall'edificio Laurence Dreyfus, la ventisettenne maestra che in
la polizia cercasse di ostacolarlo. Li Francia e sotto choc e col fiato sospeso in queste ore decisive, segnate da un continuo alternarsi di speranza e pessimismo. La tensione si era attenuata ieri pomeriggio, quando nel cortile della scuola è arrivato un furgoncino bianco a bordo del quale, secondo quanto riferito da fonti attendibili, dovreblx- trovarsi il denaro del riscatto Ci si domanda se questo t>ossa essere il segno di una risoluzione imminente, insieme con il (atto che la polizia ha chiuso al traffico in serata la me de Bagutelle, la lunga strada che da Ncuilly entra nel Bois de Boulogne e sulla quale l'asilo ha un'uscita secondaria. Infine, attorno alle 19.30, il furgoncino bianco che aveva portato i soldi del riscatto è stato visto ripartire dal cortile della scuola con una scorta di auto della polizia. Soltanto poco prima del telegiornale delle 20 si e sapulo che l'uomo non era un nero, come alcuni giornali francesi avevano ipotizzato
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POSSA CONVIVERE cor* tu Pfcs ?
Zero in pagella a Michele Santoro, che l'altra sera ha consentito a un azzimato cialtrone, collegalo da una pia/za veneta, di affermare che «la Liberazione è stata una bugia, e gli unici morti sono stati quelli ammazzati dai partigiani rossi». Le opinioni sono tutte legittime, anche quelle di un perfetto imbecille. U- balle no. soprattutto se pronunciate davanti a qualche milione di persone
Santoro (che ha molli meriti, dunque molte responsabilità) aveva il dovere, di fronte ai telespettatori, di dire a quel poveruomo che era liberissimo di considerare la guerra partigiana come una grande porcheria, ma non di negarne l'esistenza. Che questo, anzi, è vietato. Vietatissimo. Ed equivale a dire, come qualcuno dice, che l'olocausto è solo propaganda degli ebrei. L'unico principio che deve sottendere ógni discussione - tanto più in un momento di animosa confusione come questo - è il rispetto ngoroso della realtà storica. (Ci sono tante verità, ma una sola realtà). Altnmen-ti. cartellino rosso. Fuori, espulso. Rinunciare a questo, anche per un solo attimo, significa rinunciare alla cultura. E rinunciare alla cultura significa sputare sulla dignità di tutti.
MICHELESERRA
ROMEO BASSOLI A P A G I N A 1 3 Un padre stringe il suo figlioletto appena rilasciato dal folle sequestratole dell'asilo nido
Denuncia Sgarbi: «Voleva violentarmi mi ha picchiata» Dalle male parole alla violenza fisica. Vittorio Sgarbi, fresco della performance in Parlamento, è stato denunciato da una giovane scrittrice colpevole di non aver accettato le sue avances. L'episodio è accaduto ieri notte, nella stanza dell'albergo romano dove il critico vive. Aimonetta Corrado ha un braccio fratturato e una contusione alla testa. Lui nega e contrattacca: «È lei ad avermi molestato».
ANNA TARQU INI
• i KOMA Una giovane scrittrice ha querelato Vittorio Sgarbi accusandolo di averla picchiata per un rifiuto. L'episodio sarebbe avvenuto la scorsa notte nella stanza dell'albergo romano dove il critico d'arte vive. Un'ultima performance consumata poche ore dopo essere slato cacciato dalla Camera per aver dato dell'assassino all'ex partigiano Arrigo Boldnni. Aimonetta Corrado, 30 anni, era arrivata da San Casciano apposta per conoscere Sgarbi e consegnarli un suo libro. -Mi ha sbattuta per terra più di una volta, poi, infuriato mi ha scaraventata
fuori della porta». Sgarbi naturalmente nega e porta a testimoni Milli D'Abbraccio e Barbara Alberti. «È lei che mi ha sedotto - voleva toccarmi i genitali e c'è anche riuscita». La ragazza ha un braccio fratturato e una tenta alla testa per la quale i dottori non hanno voluto sciogliere la prognosi. Intanto, per l'insulto ad Arrigo Bol-dnni. il presidente della Camera Napolitano ha chiesto di prendere in considerazione anche «fatti e comportamenti che sollecitano un esame anche al di fuori delle ipotesi specificatamente sanzionate dal regolamento».
SILVIA BIONDI A PAGINA 9
Più culture nel polo progressista, ma tutte di governo M L'articolo di Michele Salvati, apparso su questo giornale il 5 maggio scorso, e un'eccellente piattaforma per capire e annodare per il verso giusto i tanti fili che abbiamo oggi davanti e che dobbiamo ricomporre in un sistema politico funzionante e dotato, finalmente, di una sinistra di governo capace nel suo insieme di governare. Non sono interamente d'accordo con lui, o meglio ho le idee meno chiare delle sue su alcuni punti, in primis sulla possibile dislocazione del cosiddetto mondo cattolico e sul ruolo che potrà avere rispetto a esso la Democrazia cristiana o il partito che ne sarà l'erede.
Mi convince appieno, comunque, il metodo che propone - che e quello di guardare oltre la legge elettorale, pensando sin d'ora a costruire non la piattaforma politica della sua approvazione, ma quella del futuro che in base ad essa dovrà prendere forma; e di badare nel far ciò alla cultura politica che dovrà
animare il nascituro schieramento progressista e distinguerlo dagli altri,
È stato detto sino alla noia che la vigente legge elettorale va cambiata pcrchó, quali che siano stati (e ce ne sono stati) i suoi meriti nella fase (ondante della nostra democrazia, oggi può solo concorrere a corroderla ulteriormente, grazie alle ulteriori frammentazioni che favorirebbe, con tutte le conseguenze di instabilità e. forse, di ingovernabilità. E sono in molti ad aver sostenuto su questa base i referendum elettorali e a propugnare oggi le necessarie riforme. Ma stare insieme nel comune giudizio negativo sulla proporzionale e nel comune impegno per i referendum e per la riforma non precostituiscc uno schieramento politico per il futuro. Può generare alleanze più che legittime e anche fortemente sentite, Ma se quello è - com'ò giusto che sia - il loro vero e non dissimulato cemento, sono per
necessità alleanze di breve periodo, destinate a disciogliersi quando si passerà dalla lotta per nuove regole del gioco al gioco vero e proprio. A quel punto non potranno non emergere, o riemergere, affinità e divergenze fondate sul radicamento sociale, sui diversi mix di valori e di fini, e destinale a ripercuotersi sulle scelte di politica economica, di politica sociale, fiscale, ambientale, penale e quan-t'altro. La storia del resto ha già conosciuto traiettorie di questo genere, e ha visto quindi nascere con grande forza partiti trasversali del cambiamento, che hanno ceduto poco dopo il posto a invincibili dialettiche fra partiti (o schieramenti) conservatori o moderati e partiti (o schieramenti) progressisti.
È dunque a questo dopo che e bene guardare ed ò quello che giustamente fa Michele Salvati, prefigurando per il d o p o uno schieramen-
GIULIANO AMATO
to progressista che mi trova totalmente d'accordo. Cominciano infatti ad accendersi al riguardo dispute e contrapposizioni che non servono e non hanno del resto alcun senso. Non serve e non ha senso, rispetto al futuro nel quale entreremo, prenotare spazi liberal socialisti, o liberal democratici o ancor più vagamente democratici, isolati e distinti da quelli di altre forze progressiste a vocazione di governo. Né serve o ha senso che si . faccia l'inverso, rinverdendo magari - per non darlo a vedere - l'antica e desueta dottrina dei compagni di strada.
Due sono infatti le bussole da cui occorre farsi guidare. La prima ò quella della mutazione, che sarà sperabilmente forte e profonda, degli schieramenti conscguenti a un nuovo e, mi auguro, dirimente sistema elettorale: non più i partiti di oggi, nò loro sommatorie parziali, ma nuovi agglomerati, più vasti,
più autenticamente radicati nella società (il che significa radicati non con le loro strutture periferiche di oggi, ma attraverso il collegamento che sapranno instaurare con le molteplici «società intermedie» in cui gli italiani si riconoscono ormai assai più che nei partiti) e dotati di una testa in cui intervenga una sintesi effettiva delle culture politiche contigue e convergenti con le quali filtrare in modo coerente le domande sociali, costruire scelte e indirizzi aggreganti, promuovere i necessari consensi. Se il sistema elettorale sarà davvero dirimente (ed è possibile che il maggioritario a un turno sia per questo più efficace ) , prenotarsi gli spazi a fettine ò soltanto suicida.
La seconda bussola ò quella che investe le culture che dovranno coagularsi nello schieramento progressista. Se saranno davvero culture di governo, saranno loro a fa
re da confine. E di sicuro ci sarà un confine per isolare la sinistra di irriducibile opposizione, che probabilmente permarrà e che dovrà essere e restare un'altra cosa, senza più condizionare ne tenere congelate parti rilevanti della sinistra di governo. È per alcuni un vecchio principio che salta - il principio che non voleva nemici a sinistra -ma ò un grande spazio che si apre per una sinistra che trovi, non nella conservazione, ma nell'innovazione progressista la propria ragion d'essere e il proprio ruolo di governo: allargando la base dell 'economia reale attraverso l'eliminazione dei posti di lavoro falsi e la creazione di lavoro vero, ristrutturando i servizi sociali senza temere di connettere la solidarietà verso chi non ha con la responsabilità su se stesso di chi ha, dando all'istruzione e alla formazione il compito di prima e prioritaria difesa, sul mercato del lavoro, della forza contrattuale dei lavoratori.
È qui che bisogna scavare, trovare le ragioni dei consensi (e l'Italia di oggi su questo terreno ne offre più di quanto si pensi) e trovare la forza per contrastare i dissensi. Ed e da qui che bisogna partire per capire, c o m e dicevo all'inizio, la cosa che a me è meno chiara che a Salvati, il ruolo cioò della Democrazia cristiana o dei suoi eredi. Ci sarà ancora la De? Quella che Martinazzoli sta riplasmando è o sarà una De conservatrice? Non sarà la Lega il partito moderalo? (forse al Nord, mi si può dire, non certo al Sud) .
In politica c'è certo bisogno di un avversario e l'avversario dello schieramento progressista, a parte i residui oppositori che avrà a sinistra, sarà di sicuro lo schieramento conservatore. Ma confesso che ancora non ho capito chi, su scala nazionale, assolverà a questo ruolo né quanti, fra i protagonisti di oggi, si trovano veramente assegnato il ruolo che avranno domani.
(i.imiiii 2 Intervistc&Commenti Uno scrittore ricorda
gli anni della sua giovinezza di contestatore all'università: «È passato un quarto di secolo e siamo cambiati molto. Per fortuna...»
Il '68, roba della preistoria Ì M (lui d.i parve e Ino Ilo ab
baiidoiiato l illusioni' di i ol i
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sione d r l decennale dur de
liziose studentesse di i ronia
lisnto \enar ro a casa tuia per
interMstartm Dispiegai le mie
misere piume e fec i la ruota
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ingenuo desiderio di lari-col
pò Le une due seduttrn i pur
mostrandosi t urti'semente
attente e e redo i utnuuse-
randomi un pochino non
sembravano per nulla sedot
te Quasi subito i ma urinai
troppo tardi ) nate)instai la lu
cidità e il senso del ritiic olo. e
suspesi la < rotine a delle ime
ree elsi imprese nella pili L»IU-
rios.» siamone i l i tutti i tempi
per doni.iridare alle due in
tervistatrici quanti anni ave
vano in quella nosti.i pinna-
vera ormai sfiorita Otto mia
sette i appena compiuti i I al
tra Ah, pensai (unswnnui
tutu est Si eoncjed a rollo sul»!
to dopo ringraziando e dan
domi un casto hacetto
Insomma, sono libilo del
Mawjvjio ma noti pratico da
quintile i atuu \ e ho voglia di
unirmi alla variopinta provar
me di eroi loquaci che erano
e ontempoianeamerite a Ker-
kelev Madrid e l'anqi seti/a
tralasciare quale he capatiti.!
.1 Merlino e l'raya II maia lo
del l.S ha più (IL;II ilk'iìiltirm
di .Spartaco Ma non preten
di > . ile suino tutti v >Mop* >s'i
.ili.) macchin.i dellaventa sa
rebbe un e fistino troppo or
rendo
l'anto per cornine lare in
quel tauioso anno e i sono
stati molti »(iiaHLìi» e non uno
solo 11 Muntilo denli studenti
di Madrid e Barcellona i si
cantava «non ci siuuoveiaii
no» t ( .Tendo allegramente
contro iì\\ sbirri franchisti i
non era uguale a quello delle
barricate .il Quartiere Latino,
delle luminate eli Rudi Put
sch ke a Berlino delle eoiain
niose sommosse antu ouuiti i-
ste a Varsavia o di quelle ali
e ora più tragiche della l'Ia/a
de las Tres C'ulturas in Messi
co Anche se si condivideva
tu» certi tinti e un certo stili1
storico, l'urtien/a delle meri
die a/umi e la reazione re
|)ressiv.i erano completa
mente diverse K in ognuno di
questi scenari, diverse e con
trapposte erano le posizioni
perché nli attendamenti più
tipicamente sessantottini t in
dividualismo libertarismo
edonismo, importanza del
quotidiano e del momento
presente, ritinto delle buro
crazie rivoluzionane o reazio
narie ) ine appagano in nuovi
dogmatismi e nuovi t ollettivi-
siili si scontravano con e hi
voleva let tere i|| avvenimen
ti del presente alla luce delle
teorie della Vulgata ortodos
sa oppure si proponevano
come nuovi amministratori
F E R N A N D O SAVATER
leninisti i u peisino mu< usti
della grande contusione do
minante Di più in e iase uno
ili noi si mesi olavario la lotta
contro tutto e loche impediva
di allargare e approtondne le
liberta democ rata he con
un ostila.i verso e ut e he le
rendeva possibili u poteva
contribuire a renderle possi
bili Il tempo e le sue meta
morfosi si s.irebbero iman
c i t i poi di chiarirci le idee un
poco odtcontu i ide ic i dett i t i
to
Davvero sarebbe stalo me
nlio non cambiare cosi tanto
restare tutti inaliti er'ou a
mente e orine!.iti in un Manl io
eterno ' Quale he n^^no la in
occasione del testival di K.il
unni i Barcellona i si e torna
ti siili argomento e alcuni
con malizia o SUR eia nostal-
nia hanno tatto notare quan
ta distanza separa lo ieri dal
I unni quanto e i onte siamo
e ambiali rispetto ai discorsi
e !ie si Licevano a Kaimon un
quarto di sec olo fa .Si sono
levati sospiri imbarazzati e ti
linde si use e ale uni eoli pa
Ielle a e onvmzioiie hanno .il
Irruiato di essere rimasti n'i
stessi l inei e noli ho sentito
dire i\,\ nessuni \ e erto e he
siamo i ambiati e meno male
e he siamo cambiati In quei
niorm avevano i oiso lenale
assiiidita sinistie e peni olo
se i ome il pronetlo nuevari
sta di seminare uno e enio
mille Vietnam ni Amene a La
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ut udizione fit'Hìutnetu*' di
Mao. o I esali,izioue della
nue'mnlfii urbana e ome siste
ma di indie ale nneiieiaziolir
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supeistlZlolie più h'iliosa di
llltle e he si | n issa V l\e|e 111
perenne assemblea eci eie
ra Kssersi risvegliati da quesli
miti non r un e ediinento ma
un.1 se i-Ita sensata K li» stesso
si può dire di un i erto stile
e untesi,il.iriu a ultr.uiz.i n'i
ideali possono .ine In i oiivin
i ere quale uno a titare sani
pietrim ma e dilhe ile* he lira
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re un ideale duiutufu
K | toi e e I esemplo poc o
llle um i l i an te t oslitinto I.\,Ì
tulio quello i he non i ambia
siano persone o attenni''
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e ome aveva vissuto la ditlulti
ra traile Insta Jose Matta \z
tur rispose e he non si oc e u
pav.i tanto eh politi*, a peti he
a quel lempo si,idi.iva (' e
raiio molti eompanm i oin*
lui i lie i! niorno dello se n »pe
ro o della in unlrslazione ali
davano a dare nli esami pi t
e In erano li pet studiati i
r'ariqi la piolusld degli studenli
In,ilio unqiovdiic colpito da un noii/iotto <i Citta del Messico
lilla | Lille \t» i I il Stilile hi
qm anni t i - « i ullav.i 1 assas
si-ilo di l ' iniqui K'i.lbo !,ie eli
<|t ilo p.iss ne per una spei it
< li situ idi* i | MSSH Miai* * i si da
va da lai* p» n In B< iL'aiinn
non potessi ne I I I M K in .Spa
ima ' la ili* tra i he I ,s< u»na\a
quando sarebl>e stati > om ire
vi ili e UllllsslllH i e in Ni onni
* 111 e soli i ni] iJUVeshPiellli i
ih I pendii »te e i Mi'ornitsiiK > ul
I M U H I S I ^ a l o f ' l 'ali alila
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ineiito e <|ui Ili e he ne baimi >
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liziu e il sisti ina dell aitai i •>
persoli,ile di tipo pepsei uli >
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I i >ppi isizioiie uiM\«''sali nel
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spessi ' in MI ha sapi Me i Ljai
l< nolani ' residui i l i aliare lu
sino \< ilnau i alilllene e oli
In i I i l luiiuii isnio i ie e ideili.ile
t anlle apllalisnii - a e lliqiie
slelle Muundo quali uno di
questi iniuiobllistl di Vailo ne
nt'r'* un doni.nula Nonnino
prie hi sei i .imbuito 'al i lo '
in rispi j i idn e oti i i vi K e del
lupo Pei . ouibalterll me
non pei lare pelili*, a 1 * hi u«. ^ I | " 1 , che unni lisclnat* l U . i p n . M ^ b; <P<-'uh.,ui r ptesc a pie
i-overnt. «• uno spo.i uml'o s " " ' dall ( >nente i espressi,,
più su uro di ima volta per " , ' triodi Vaut per des ina
e Ul ,il* UHI studenti possono , r ' • ' I U " 1 1 1 ' ' , h illusioni che
penueUeisl . i l tallo >] puVu ^ eia talltnsu indurii alliel ile la
di \ziiar () di \nnuit i i he " ' ' , h ' 1 dolutosa del mondo
sostiene d i e in .Spazia m m I'» i l-opp. i lempo * * stato un
e ano i ubi Mi * a n o ih n n i • simile i e/u di /nau/ i he Ini
impedito *li vedete chiara
meni* i pn -hi, non illus.ui e Ianni-mieliti ' se ui pu i
i on qui | tre <hr slam < i ' •
s u u p i t ' i l u I I. ninisiiH • I is p. rsiiiu e lussa dolorosi d. I
su o e In tanto ha pi oliti i ito I azioni pollili a e he unni *•"
nella u Ianni"" palle dei p ni l'i deve e si può e* indurre a tet 1 non -ire i -ssunanienti * • • mine Palo i he si aw ic mano
munisti i un av.mnuatdia il le*'lezi.mi - e .un he se non si
luminal i col l imila le liste i d .iv\ re m.issi io - sarà lume n-
. mai ni u.i i |M t sol ninni s ' " * 'mia u il e oiisn'Jin ili Binili
cu ...h si aiptt IN nonie di 11 i SA hit d a poh'u a deve i ssrfe
tieni in'»ni«i di Ila putì / / a lealista la pollile .1 .leve esse-
delie essenzi I quotidi un - i le idralisla due pnne ipi e he
i anali radii iti I* v isiv i i he sono veri quando si e uniple
ball i lo se air i iati » ut, pi il l'i ri. » lai lo ' lisi quando sono sepa
p. t 1 insellili nli i di l i,i'/i MI ta'i
Delle lisi.-del l'sot MMl- 'pie,, . i .yMi ' l iMI l ' \N
Non è tempo per nuove rotture ed io mi iscrivo al Pds
CARMINEPOTIA
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Con Ingrao, ma non fuori dal Pds
L VALERIO CALZOLAIO SALVATORE VOZZA
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un i .Mio punto di latin in un i;oo inu u< , ' , 1 s\ulta IH istltUZ'i man s. n/a disi nli ibi il ; nessun 1 .umanismi 1 I e\ idi uh • il 1* ni ,'ie 1 > 1 'urinate un IIIIOM m In p. ilitn 1 1 <•• 1 1 , 1 aie le 1 lassi dlt denti I' l'ds 1 si li a d . ss, n
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lUU'i 1, il di '* nini-ntu suMi s. • Un l 1 1 In ' pi 1 1 , >n n d 1 ' |s 1 . • 11 s i, 1 , u u* 1 1 depili ali ' h 11 >rr* un 1 Inani! • ' u > ti spi 1 1 1 , , , , , u , |, „ , , , , ,,,, „ , ,i , , , , , 1M
1 |U.ili 1 lasi III in pn^ sa w li'u m u\ ( . . u . n ,i- . . ' 1 niu , 1 1 , < • i > , M >h 1 i n i s| < milita I !a | i . K o senso paitei ip in ad « IL, il 1 1 u , « • m t ; > ' 1 m s'i , in 1 - '. 1 . MI I ns sniulel '*.]s dopi, alti de. s,\ 11 I « - • s. lud MI.. , , ,,i • 1 1 1. 1 •• , I' (s n | . . i,,.i n i ' . ' , ' M I n li s\ nolano I '11 ina di le F *uss n 1, uri*» un dm < e* I ' .N S, n 1 h n 1 u m m./n ni « un el. zumi e un u s« nza li uni i\- n i'u|e / / / (/s 1 , s- un, , . 1 iiu M u , 1* 1
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n. 2281 del 17/12/1992
Din-tlure M'.illet Veliti >MI
(.'undirelture IV-ru Sinsonelti
Vki'clirelU iN'Uv -irin tìtilsep|)el',il(l.irul.i
\ H t-clirettori I Ì I . I IK urki Unsi-iii ,\i iloti io /n l l u
Ui-ilntture. ,i|n iv elllr.ile \1.irv u lìi-ni.tn u
[-".tlitric.- -,p.i ] 1 nit.t
['residente Autunni Ki -n.irili
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!'.lis.il)ett,il)il'ns.o Am.ito M.itln, \1.uio I ' . I M I K I * In
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liiri/nnH- ri-il.i/ione .iininittislr i/tuni IIIIIS7l<iilll.l w.ii lei Dui'NUi-lli-M I (
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di Irnsiiiissiuni-, levisivedi p,v no .il ni,, mitiv i - \spnll.i pili MI mi , - emittenti pells.illdo .illu troppo ili p.iiHÌi.u.l e slnl.i In loro ii'IutAissiiuu diilusione • t, , , n | mnn- i i l e s o n llnpossllillll.i pei lu 111,111 pt.itlultu .usi SIInp.ilH.I l l l l
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L i S(|ll,ldr., i l , NeMU V.l l . l l lippe il pussu e st,ltu lifeve i l'upi il.in sul]., uli-uul'i ,su , I , le / lu l l l il . Illiule di Si l ld-, le di lìullutln Holiuimu Di lui.ile I s e i un Ipn Ilo i |ili sii, V I I I unti Inni i in ', l .] i \ 1 , , | il, leni le , un I llll Islr.i/li mi t lu.ir.i Minnt ' i i MU i iluni lu li neinellunntu inni uni spi ntivi, i t ,s inni.un , i inlinui.uiii i , di ili pusi/ uni sessunl - i n n i
h \i i l i-nn i .1 uinli.it i l i , i i I I I I Vis, I.I 1', nul l i In pu si ntu i ii ir v ii,nini i su i i nn i , lussi tiotmnli I I ilidunellli, u Imi liulletinu di pioli iln e
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Autobomba a Roma
L'attentato vicino al teatro del «Maurizio Costanzo show» dal quale il conduttore si era appena allontanato Era lui l'obiettivo? Il capo della Polizia, Parisi: «Vogliono seminare il terrore» Occhetto: «Un rigurgito della strategia della tensione»
Due immagini del palazzo sventralo dalla micidiale esplosione
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Un boato, scene dì guerra ai Partali L'esplosione sventra un palazzo, poteva essere una strage Attentato nel cuore della capitale. Alle 21.40 una macchina carica di tritolo è esplosa in via Ruggero Fauro, dietro al Teatro Parioli dove Maurizio Costanzo registra il suo show. Decine i feriti. Un intero stabile sventrato. Nessuna rivendicazione. Una delle ipotesi è che l'obiettivo dei terroristi fosse il celebre conduttore, ma nella zona abitano anche due magistrati. Parisi: «Un attentato gravissimo».
CARLO FIORINI ANNATARQUINI
• i Un boato tremendo, poi le fiamme si alzano violentissime, mentre la strada si illumina di un bagliore accecante. Sono le 21 e 40. Un'autobom-ba carica di tritolo scoppia nel cuore del quartiere romano dei Parioli, in via Ruggero Fauro 62, dietro il teatro dove Maurizio Costanzo registra ogni sera il suo .show. E un intero quartiere si sveglia nel panico. Scende per strada, urla, piange, mentre da lontano si sentono già le sirene delle ambulanze e quelle dei vigili del fuoco ' che accorrono nella zona. L'impressione è fortissima. È impossibile non ricordare la • strage di Capaci, l'attentato in cui perse la vita Giovanni Falcone. O quello di Paolo Borsel
lino in via D'Amelio a Palermo. È come se qualcuno abbia voluto avvertire: «Possiamo ancora colpire, anche a Roma e possibile». I feriti vengono trasportati in barella: non se ne conosce il numero esatto. Forse dieci, forse di più, alcuni di loro sono in gravi condizioni e vengono trasportati negli ospedali più vicini. Lo spettacolo 6 agghiacciante: una voragine di circa due metri ha sventrato l'asfalto, mentre il palazzo al civico 62 ha la facciata completamente distrutta dall'esplosione. Balconi, facciata, pezzi di cornicione sono venuti giù di schianto, dalla strada si vedono quadri, mobili, suppellettili. Un pezzo di lamiera: ecco quello che resta dell'au
tomobile carica di esplosivo, in bilico sopra un albero.
Una sfida. Questo pensano gli uomini della Dia, gli esperti di antiterrorismo, i poliziotti che accorrono sul posto. -Una sfida di mafia» dicono sottovoce mentre per la strada sfrecciano le ambulanze, le volanti gli automezzi dei vigili del fuoco. C e il capo della polizia Parisi che commenta: «Per ora si può solo dire che e un attentato terroristico, di rilevantissima portata...far esplodere un'auto in un quartiere centrale della citta è un atto fortemente intimidatorio. Eravamo gii in allarme». Proprio ieri anche Si-clari aveva avvertito: «La malia può tornare a colpire». Lo notizie sono frammentarie. Si fa una ridda di ipotesi. Difficile capire quale possa essere l'obiettivo. Una delle più accreditate ù che l'obiettivo potesse essere Maurizio Costanzo. Al momento dell'esplosione la sua «Mercedes 500» stava transitando per via Ruggero Fauro, una strada obbligata, un senso unico che il conduttore televisivo percorre ogni sera dopo aver registralo lo show al Teatro Parioli. Era a venti metri circa dall'autobomba quando il
telecomando azionato a distanza ha dalo il via. Ma di ipotesi ce ne sono anche altre, non meno attendibili. In via Ruggero Fauro abiterebbero infatti due magistrati impegnati sul fronte della criminalità. Una di queste e Olga Capasse il giudice e attualmente in Sardegna, ma vive nell'attico al civico 62, proprio dove ù stata piazzata la bomba. L'altro e il giudice Claudio Santamaria, stretto collaboratore di Niccolò Amuto, ultimamente più volte minacciato dalla Falange Armata. E Nella serata una rivendicazione della Falange armata ù arrivata anche a L'Unità. Un uomo che ha fornito il codice di riconoscimento: «Questo è l'inizio di quanto avevamo promesso», ha detto una voce con accento meridionale.
Un'allra ipotesi che e circolata subito dopo rallentato è che nel palazzo abiti in incognita un pentito di mafia: «Lo escludo categoricamente», ha affermalo il capo della polizia Parisi, che ha però insistito molto sulla gravità dell'«atto terroristico rilevantissimo». La pista indicata dagli investigatori dell'attentato a Maurizio Costanzo lascia alcuni dubbi. L'auto del presentatore infatti
non è stata investila in pieno, anzi ha avuto il tempo di svoltare. «Ilo visto una luce immensa, la macchina si è sollevata», ha raccontato un uomo della scorta privata di Costanzo, Aldo Re. ricoverato in ospedale per lievi ferite. «Se ù vero che l'auloobomba era azionata da un telecomando sembra difficile che gli attentatori possano aver .sbaglialo»,
ha subito commentato uno degli investigatori che ha fatto notare che in quella stradina non è neanche posibilc andare ad una velocità sostenuta.
I a «Lancia Della» usata per l'attentato era stata imbottita con almeno 10 chili di esplosivo, forse adirittura 20, del tipo denominato «T-4». Tutte le automobili parcheggiate su via Fauro sono andate distrutte.
Il conduttore in passato aveva ricevuto minacce di stampo mafioso
Maurizio Costanzo: «Io l'obiettivo? Non credo, ma non mi fermeranno»
solo quella di Costanzo e riuscita a cavarsela con quelche vetro in frantumi. L'impressione è quella di un attentato senza un obiettivo preciso: solo per seminare paura tra la gente, uomini e donne vittime inermi.
Il ministro dell'interno Mancino, che ha tenuto informato Ciampi per tutta la notte sull'andamento delle indagini, ha convocato per oggi il comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico. Tra le prime reazioni quella del segretario del Pds Achille Occhetto. «Non vorremmo che ancora una volta in un momento delicato di passaggio della storia della Repubblica riprendesse la parola quel convitato di pietra che anche in altre fasi della nostra
."-«storia 6 intervenuto percondi-zionare con la violenza terroristica il corso della politica», ha
• detto il segretario della Quercia.
Nella zona dell'attentato, oltre alle 18 famiglie evacuate dal civico 62 di via Fauro, anche gli inquilini di altri cinque palazzi hanno dovuto lasciare le loro case, per permettere a vigili del fuoco di verificare la stabilità dei palazzi.
Maurizio Costanzo e, sotto, un'ambulanza sul luogo dell'attentato
«Ho sentito il boato. I vetri della macchina mi sono piovuti addosso. Quando sono sceso ho visto la colonna di fumo e ho capito che era una cosa grave, mi hanno portato via...»: Maurizio Costanzo è frastornato e incredulo. L'esplosione è avvenuta pochi secondi dopo il passaggio della sua auto da via Fauro: «Non credo di essere così importante da essere un obittivo per la mafia».
SILVIA QARAMBOIS
• i ROMA. La macchina stava percorrendo via Fauro, proprio dietro il teatro. Lo stesso percorso di ogni sera, la stessa ora, poco dopo le 9 e trenta. Maurizio Costanzo e la sua compagne, Maria De Filippi, hanno sentito il boato, il rumore dei vetri che si spaccavano... «Mi sono accorto di quanto e
accaduto dai vetri della macchina che mi piovevano addosso e dalla forte esplosione - ha raccontato Maurizio Costanzo al Tg5 - . L'espolosione e avvenuta dieci secondi dopo il mio passaggio, sarò stato a venti, trenta metri di distanza. Sono sceso dalla macchina, vedevo molto fumo, insieme
all'autista che era graffiato alla fronte. La scorta privata che mi segue mi 6 venuta incontro. Il primo pensiero è stato a un incidente, all'esplosione di una caldaia. Solo vedendo il fumo ho capito che era una cosa più grave. Sono stato portato via, ho raggiunto a piedi viale Parioli lasciandomi alle spalle quella colonna di fumo. Poi una macchina privata, cortesemente, mi ha accompagnato a casa».
Al teatro Parioli il portiere non si 6 reso conto di quanto stava succedendo. Anche lui ha sentito il boato, ha sentito tremare il pavimento sotto i piedi, ma la registrazione ormai era finita, la genie che aveva seguito il Costanzo sliow sfollata, Il intomo tutto sembrava tranquillo. La voce che immediatamente si stava dif
fondendo, prima ancora di contare i feriti, di capire i danni, era quella di un attentato alla macchina del giornalista: unochc in tvha sempre affrontato temi sociali, ha fatto campagne contro la mafia, contro la droga. Ma, a casa, Costanzo era incredulo, come i suoi collaboratori: «Non voglio fare ipotesi per evitare il rischio di dire sciocchezze». Invece proprio quella voce, col passar delle ore. ha preso sempre più consistenza, e alla casa del giornalista sono arrivali poliziotti e magistrati. È arrivato il capo della polizia Parisi, che gli ha detto che un paragone con l'attentato di via D'Amelio, con quello di Capaci, dove sono morti Falcone e Borsellino, non era fuori posto...
Anche ieri sera Costanzo aveva incominciato la trasmis
sione parlando di problemi d'attualità, della Serbia: «Il ministro degli Esteri Andreatta ha detto ai serbi: basta con le minacce, sapremo rispondere. Un brivido ci ha scosso: vuoi vedere che ci troviamo in guerra con Belgrado senza nemmeno esserci resi conio che la situazione stava precipitando?». E poi. ancora una volta, ha accennato a fatti di mafia, ha parlato di Totò Runa, dei suo stupore di fronte ai pentiti.
E per l'attentato di stanotte gli inquirenti pensano proprio alla mafia. Alberto Silvestri, uno dei più stretti collaboratori del giornalista, ha raccontato che di fronte a questa ipotesi Costanzo Ila aperto le braccia. «Non riesco a pensare che rallentato fosse rivolto a me. Non credo eli essere cosi importante da rappresentare un obietti
vo da colpire per la mafia». Sulla mafia Costanzo da anni torna a parlare in tv, ha invitato nel suo salotto per primi il figlio del giudice Costa, Carmine Mancuso, figlio dell'agente assassinato dalla mafia insieme al giudice Terranova, Nando Dalla Chiesa, e poi via via vittime ed «croi quotidiani» di questa lolla. Una sera ha lasciato solo davanti alle telecamere per 105 minuti il magistrato Franco Di Maggio, ma anche Ferdinando Imposima-to da questa trasmissione ha messo sotto accusa gli appalti illeciti. Nel '91 Costan/.o ha prodotto anche uno spot, che ha mandato in onda, sera dopo sera, e che tutte le volte veniva accolto dall'applauso del pubblico in sala. E ancora quell'anno, sfidando le polemiche roventi, insieme a Mi
chele Santoro e a Samarcanda ha realizzato una staffetta televisiva Rai-Fininvest per una no-stop sulla mafia in diretta. Una iniziativa a cui era stato impedito un seguito: «Troppi rifiuti eccellenti al mio invito», aveva spiegato allora il giornalista...
«Sono frastornato, non riesco a fare un'analisi lucida di quello che e successo - raccontava ormai a notte Costanzo al Tgl - : ho provalo una sensazione orribile. Minacce ne abbiamo ricevute molte, telefonate, lettere, annunci di bombe in teatro. Ma negli ultimi tempi, nell'ultimo mese, no... St, certo, io ho parlato molto di mafia in tv, sono stato a Palermo a ricordare Falcone, sono andato a capaci 18 ore dopo l'attentato a Borsellino. E inlendo continuare...»
«Ero a teatro, poi...» Il racconto di Chicco Testa • • ROMA. «Ero seduto nella platea del teatro Parioli. e all'improvviso ho sentito un bolto. Ci siamo guardali, poteva anch'essere una trovata prevista dallo spettacolo... Ma poi abbiamo sentito le prime grida, lo spettacolo s'è interrotto, ci siamo alzati All'ingresso del teatro trovo una vetrata in frantumi... Che ora era? mah, credo le 21.30...».
«Siamo usciti a piedi, c'era buio... ho voltato a destra, poi a sinistra Ma giù prima dell'angolo c'era un bagliore, e poi nell'aria l'odore di bruciato era forte. La prima cosa che vedo è un rogo, un rogo grande, quasi al centro della strada, e solo dopo ho capilo che si trattava di un'auto.. Le fiamme sono abbastanza alte, e cominciano ad aggredire un angolo di palazzo Inlanto vedo finestre in frantumi, altre macchine che cominciano a prendere fuoco, da un garage sgomma via una jeep carica di gente, una famiglia terrorizzata in fuga. Mi passano accanto persone sconvolte, c'è una ragazza che piange, un'allra si tiene il fazzoletto sul viso. Chiedo se ci sono feriti, ma nessuno mi risponde. La gente scappa, torna indietro, grida. Arrivano le prime volanti, sirene, alcuni agenti cercano di isolare la strada, lo mi volto e decido di tornare ,u teatro, per dare la notizia al-\" Unità:
«Nel teatro trovo Alberto Silvestri, il coautore del Costanzo show... Gli chiedo cos'è successo, e lui. "Un attentato. è chiaramente un attentato...". Mi dice che Maun/.io sta
bene, è vivo, è a casa. Ma la sua guardia del corpo e il suo autista sono feriti, già in ospedale. Silvestri mi spiega che dovrebbe trattarsi di un'auto-bomba, e secondo lui dovrebbe essere scoppiata subito dopo il passaggio della prima aulo. quella su cui viaggiano Costanzo e l'autista.. 1-a seconda, quella della guardia del corpo, potrebbe essere stata investita in pieno. Accanto a me c'è. casualmente, la fidanzata della guardia del corpo. Piange, è sconvolta, non capisce cosa può essere accaduto. Ma cos'è accaduto me lo ripete Silvestri- "Riceviamo troppe minacce.. No, io non ci credo alla casualità, a un allentalo destinato ad altri Era per noi, per Maurizio "».
«Quando torno sul posto dell'esplosione, trovo il primo sbarramento della polizia. Chiedo ancora se ci sono (enti, e non dovreblxro essercene, di gravi, Ma ora. dopo il panico dei primi momenti, arriva la paura. Sento uno che dice: "Ecco, bastardi., ora ricominciano con le autobom-be". La luce è andata via. molte finestre al buio. Decine di persone sono scese in strada... tutti chiedono, s'interrogano. Vorrei capire Costanzo dov'è, se è realmente a casa, ma non ci sono notizie precise Tanto più che la /T ia e stata perfettamente isolata, e avvicinarsi ormai è impossibile»
«Dall'esplosione dell'auto-bomba è trascorsa poco meno di un'ora. Non riesco a vedere, a sapere altro. .»
Il drammatico racconto dei feriti. Diciotto persone ricoverate in ospedale. Il più grave rischia di perdere un occhio
«Una luce immensa, la macchina in aria, le schegge» Almeno diciotto i feriti dell'esplosione. La prognosi più grave è di trenta giorni. Al Policlinico Umberto I Roberto Betti rischia di perdere l'occhio sinistro, colpito da una scheggia. Gli altri hanno tutti lesioni causate dai frammenti dell'autobomba. Dieci persone sono ricoverate al Policlinico, due al San Giacomo, tre al Sandro Pertini e tre al Santo Spirito. E in tanti cercano parenti persi tra la folla.
ALESSANDRA BADUEL MARISTELLA IERVASI
M ROMA Almeno diciotto i feriti dell'esplosione in via Ruggeri Fauro a Roma. Al Policlinico Umberto I, la prima ambulanza è arrivata venticinque minuti dopo l'esplosione, alle dicci e cinque minuti. Poi ' gli arrivi si sono susseguiti (in
dopo l'una di notte. In tutto dieci. Nessuno è gravissimo, secondo i medici di guardia. Tutti sono stati colpiti da schegge ed hanno ferite lacero-contuse. In tre sono stati ricoverati al reparto di chirurgia. Le prognosi sono tra i 15 e i 6
giorni, tranne una, riservata, di un mese. All'ospedale Sandro Pertini ci sono 3 forili con prognosi di 6 giorni. Al Santo Spirito altri 3, che guariranno in 8 giorni. E 2 al San Giacomo, con prognosi di 5 giorni.
Tra i primi nomi, quelli degli abitanti di un palazzo di via Fauro. Massimo Franciosa, 69 anni, Elena Sant'Antonio, Maria Teresa Crippa, Anna Roberti e Roberto Betti. Betti è stalo colpito da una scheggia all'occhio sinistro e rischia di perderlo. È stato sottoposto ad una Tac. Feriti anche un collaboratore di Maurizio Costanzo, Domenico De Palo, e l'autista del giornalista, Aldo Re. «I lo visto una luce immensa, la macchina si è sollevata per lo spostamento d'aria e i vetri si sono
rotti», ha raccontato. Re ha ferite ad una mano e in fronte e graffi dappertutto. Domenico De Palo invece a mezzanotte era sotto i ferri. Ha venti giorni di prognosi.
Nella confusione delle ambulanze che continuavano ad arrivare, i medici Massimo Coletti e Fabio Benedetti hanno dato le prime notizie sui feriti. Dopo aver spiegato che nessuno stava rischiando la vita, sono tornati al lavoro. Al pronto soccorso, intanto, oltre alle ambulanze continuava ad arrivare gente del quartiere dove e esplosa l'autobomba. Chiedevano notizie di parenti persi tra la folla, temendo che fossero feriti. Chi diceva di provare all'ospedale San Giacomo, chi al Sandro Pertini di Pictralata.
Anche in quegli ospedali, secondo le prime notizie, dovrebbero esserci altri feriti. Dal posto di polizia, gli agenti telefonavano ovunque per controllare se i dispersi erano in altri ospedali, ma all'una di notte c'era ancora un sacco di gente sparita, con i parenti che cercavano invano di avere notizie. Tra i tanti, una signora che non trovava l'anziana madre, Luciana Bellai. «Dopo il botto -spiegava la donna - siamo scese insieme in strada. Mia madre era sotto choc e l'ho persa, non so che fine abbia fatto...». Al telefono a gettoni, strappandosi la Cornelia a vicenda Claudio e Francesco tranqullizzavano i parenti sulle condizioni di Elena Sant'Antonio. «Sta bene, sta bene. Non vi
preoccupate. Ha fatto i raggi, di a zia di stare calma che va tutto bene. Il balcone di Elcna però non c'è più. Non c'è più melile. Dalla strada si vedevano solo i quadri».
Serenella Guerrieri, 50 anni, dopo l'antitetanica e i punti sulle gambe e sulle braccia, racconta: «Stavo vedendo "Renzo e Lucia" in televisione; ero sola a casa con i miei gatti ' Titti e Chicco, Ho sentilo un gran bollo, urla, non ho capito più niente. Ma come è finita in tv? Era l'ultima puntata.,.Insomma, c'ù sialo l'inferno. Un boato fortissimo, ho vislo lf fiamme e il palazzo, sembrava che fosse spazzato via. Mi è arrivalo un vento addosso. Casa mia, al quarto piano, non c'è più. Sono rimasta bloccata 11
ad aspettare i vigili del fuoco: le scale erano pericolanti e l'ascensore era crollalo. Quando mi hanno portata giù, ho chiamato mia figlia e mi ha portalo lei in ospedale. Mi sono salvata per miracolo». E la figlia Alice aggiunge: «In quel palazzo abitano due giudici, i nomi però non li so».
Quel boato l'ha sentilo, come altre centinaia di persone, anche il titolare della trattona che dà su via Ruggero Fauro: «Erano le nove e quaranta - ha detto - e stavo servendo i clienti quando ho sentilo un boato spaventoso ed ho visto subito la fiammata. I vetri ci sono caduti addosso e i clienti sono scappati terrorizzati. Non ho mai sentito niente di più forte e impressionante».
Così governa la camorra campana
Molti ricorrono alla «tradizione» o alla droga per spiegare l'evoluzione impressionate di un fenomeno criminale come quello della camorra. Ma è una spiegazione che da sola non regge. L'errore che si commette è quello di separare l'analisi della Campania contemporanea dalla presenza criminale. Non sono due cose distinte o almeno non lo sono più. Si deve prendere atto che, in una società a debole base produttiva e industriale, in una economia quasi esclusivamente dominata dalla politica e dalle istituzioni, quando l'immissione di fondi per tenere alti i consumi è l'unico intervento dello Stato, la criminalità camorristica ne diventa uno degli strumenti di regolazione e di distribuzione. «Cosa Nostra Napoletana, rapporto 1992 sulla camorra», a cura di Vito Faenza, edito dalla Publiprint (142 pagine lire 20.000) da questa settimana in libreria, analizza l'evoluzione del fenomeno criminale in Campania e la sua progressiva «mafizzazione», sviluppatasi attraverso un processo di «modernizzazione» che si fonda anche su numerosi ed importanti contatti con le altre organizzazioni criminali, non solo italiane.
LUCIANO VIOLANTE
I LÌI camorra vive una vita propria nel pa-
• norama della grande criminalità. Cosa Nostra si impone sulle scene di tutto il mondo per la sua ferocia, per le sue radici storiche, per il suo atavico rapporto di convivenza con il potere. La 'ndrangheta fatica a sottrarsi al suo destino di marginalità violenta e subalterna rispetto al vicino siciliano. La sacra corona ha trovato nella Puglia meridionale una propria area di vegetazione e di sviluppo dalla quale allunga qualche mano su altn territori, la costa romagnola, ad esempio, ma sempre rispettosa nei confronti delle consorelle con più quarti di nobiltà. •-• -
Mentre accade tutto questo la camorra spadroneggia silenziosa e feroce su amministrazioni comunali e seggi elettorali. I suoi capi hanno ville bunker da tutti conosciute. Riescono ad affittare al Banco di Napoli i locali per un'agenzia. Costruiscono un intero villaggio sportivo su terreno di proprietà comunale. In un comune il figlio de! comandante dei vigili urbani fa l'autista all'amica del boss della zona. Nei seggi di Marcianise, mi • disse un vecchio sacerdote della zona, succedono «co- , se da Sant'Uffizio»; aveva sollevato le palme delle mani e gli occhi celesti al cielo mentre il vento gli sbatteva ' la tonaca tra le gambe. Sembrava una raffigurazione barocca, di quelle fuori del tempo, che a Roma costellano le facciate delle chiese del centro. Invece era solo un vecchio onesto sacerdote: quel richiamo all'Inquisizione gli era sembrato ! unica comparazione possibile.
2 Nei rapporti fra mafia e politica la ca-
• morra occupa un pasto di prim'ordine perché ha colto immediatamente che l'ente locale 6 l'industria che tira di più nel Mezzogiorno. Ha perciò sistematicamente messo le mani sulle amministrazioni svuotandole, non sempre, ma in molti casi, di ogni rappresentatività democratica. E la • camorra che in alcuni comuni riesce a convocare a casa del boss la giunta comunale o gli assessori interessati o ilsindaco perché ascoltino gli ordini dei veri capi.
La provincia di Caserta é forse lo specchio delle degenerazioni, ma anche delle possibilità di lotta, f comuni sono 104: 12 sciolti per camorra, più del 10%; 23 sospesi e poi sciolti per varie irregolarità amministrative; sospesi più di 30 amministratori. Solo 51 comuni sono provvisti degli strumenti urbanistici. Un preletto e un questore capaci e coraggiosi lavorano sodo con risultati positivi. Convincono personalmente le ditte riottose ad abbattere le costruzioni abusive. Vigilano direttamente sulle operazioni elettorali nei comuni più inquinati per evitare che si ripetesse quello che era già accaduto a un importante uomo politico, riuscito ad ottenere in un seggio • un numero di voti di preferenza personale superiore a quelli presi dal proprio partito nel- ' lo stesso seggio. Lo zelo dei suoi fans era andato oltre il segno.
Non manca in Campania la ' reazione alla camorra. Marce, sfilate, scuole che si battono. Presidi e insegnanti che insegnano nelle scuole, anche nelle medie inferiori, come bisogna resistere, civilmente, alle profferte della camorra; come bisogna costruirsi una coscienza civile, una dignità, una fierezza. La società civile ha una sua forza detcrminata dalla cultura trasgressiva che ò propria dell educazione di gran parte della Campania. . ,
3 Ma tutto questo non riesce ancora a di-
• ventare fatto nazionale. La Campania vive di una sua aristocratica separatezza, frutto anche di una cintura di sicurezza che hanno costruito le tradizionali classi dirigenti per mantenere nelle proprie mani i
(ili del rapporto con Roma, con la spesa pubblica, con i potentati nazionali che spesso, poi, sono stati campani. L'intellettuale campano riesce a dialogare più facilmente con Parigi, con Londra o con Berlino che con il resto del paese. Napoli, che domina incontrastata, nel male e nel bene, la sua regione, si sente città mediterranea ed europea prima ancora che città italiana. Ci sono debiti profondi che lo Stato ha nei confronti di questa regione e delle sue città. Forse anche per questo riesce difficile costruire rapporti permanenti con il resto del paese. E se si tenesse a Milano un convegno sulla camorra non avrebbe lo stesso esito di un'iniziativa su Cosa Nostra.
La camorra ingrassa dentro questa separatezza. Lei s! che si espande. Ma fino a quando la vicenda campana non diventerà una questione italiana potrà stare tranquilla: sarà folklore; assenza di omicidi eccellenti di uomini dello Stato: nessun Falcone ucciso a Napoli; nessun Scopelliti. Il potere della camorra, le sue penetrazioni, il suo intrecciarsi alle strutture che contano non rende neanche necessari, sinora, questi omicidi.
4 È ritenuta, con grave errore, un fenome-
• no regionale e quindi marginale nspetto alle proiezioni, ben più preoccupanti, di Cosa Nostra. Ma alcuni suoi capi non appartenevano proprio a Cosa Nostra? E Riina non venne per un certo periodo di tempo a rifugiarsi in Campania? E Mutolo non fu fatto uomo d'onore proprio in Campania? E la vicenda Cutolo-Ci-nllo non vide in primo piano un intreccio Ira camorra, settori dei servizi segreti e del mondo politico troppo stretto e ben oleato per essere occasionale? Perché nel maggio del 1981, come ha scritto Vito Faenza, la camorra fece stampare ad Acerra e trasportare rapidamente a Milano manifesti in sostegno del presidente dell'Ambrosiano Roberto Calvi, appena arrestato? Perché Vincenzo Casillo era a Londra quando fu ucciso il banchiere e perché lo stesso Casillo ha in tasca un documento rilasciato dai servizi di sicurezza quando salta in aria con la sua Colf a Roma il 29 gennaio 1983?
Non di perifericità, allora si tratta: ma di astuzia profonda, capacità di operare senza apparire. Forse in Campania il rapporto tra camorra e politica e tra camorra e istituzioni é diventato più stretto e più inquietante che in qualsiasi altra regione proprio per la capacità di mimetizzarsi che hanno le organizzazioni camorristiche.
È certamente vero che il cuore del sistema mafioso 6 Cosa Nostra di Palermo. Ma la camorra sta assumendo una sua autonomia organizzativa, logistica e finanziaria che può consentirle di prosperare anche nei momenti difficili di Cosa Nostra. Ad esempio, dopo i colpi recentemente subiti, che hanno portato alla cattura di molti dei capi più prestigiosi, le organizzazioni camor-
. ristiche si sono frantumate e ciascun frammento si è più saldamente insediato nel temtorio di uno o più comuni adattandosi alla fase sfavorevole senza per questo' perdere peso criminale e capacità di condizionamento.
5 Perciò ò importante lanciare l'allarme e,
• insieme, indicare strade concrete per agire. Le questioni priontarie sono due. Vigilare sulle amministrazioni pubbliche, sulla regione, sulle province e sui comuni, sulla spesa pubblica e sugli istituti di credito. Sostenere l'azione delle scuole e delle associazioni che si battono per una nuova coscienza civile: sostenere l'azione del volontariato religioso e laico.
Anche in Campania la strada non è quella delle n-sposte eccezionali. Serve solo una straordinaria ordina-rietà. Ma non è poco.
Forum sull'economia criminale presentato da Luciano Violante Un business di 26mila miliardi Fanno che dà lavoro a 170mila persone
Mercato finanziario, industria e appalti: questi i settori di intervento Rischiamo di essere banditi dall'Europa Amato: «Vani i certificati antimafia»
Ciampi: strozzati dai capitali sporchi Allarme Italia. Il nostro Paese rischia di essere strozzato dall'economia criminale. «È la prima emergenza - ha detto il presidente del Consiglio Ciampi - se non l'affronteremo rischieremo di essere fuori dal consesso dei paesi sviluppati». Un giro d'affari di 26mila miliardi, 170mila addetti: questi i dati emersi nel corso del forum sul'economia criminale promosso dalla Commissione antimafia.
ENRICO FIERRO
• • ROMA. Mafia, camorra e 'ndrangheta sono un ingombrante convitato di pietra, rischiano di farci espellere dal tavolo dei paesi svi'uppati. «La presenza diffusa della criminalità organizzata mina la componente di fiducia su cui si basano le transazioni economiche, mina la liducia dell'intero sistema Italia nei suoi rapporti estemi». L'allarme, accorato, drammatico, lo ha lanciato ieri il presidente de! Consiglio Carlo Azeglio Ciampi nel corso del forum che la Commissione an
timafia ha dedicato ai rapporti tra economia e criminalità.
Con un giro di affari di 26mi-la miliardi (ma i dati sono riferiti al 1990). e con un numero di addetti che supera le nomila persone, Cosa Nostra e cartelli criminali collegati sono una potenza economica. Una holding criminale che ormai si colloca al quinto posto tra le grandi imprese italiane. Insieme a colossi come Fiat, Olivetti e Berlusconi, Ma in quali settori investe la criminalità italiana? Il 60 per cento degli inve
stimenti legali della mafia si orienta verso i mercati finanziari; il 17 punta alle speculazioni immobiliari; l'I 1 guarda al comparto commerciale; il '1 percento all'industria È in gioco, ha detto Ciampi, «la libertà di iniziativa delle imprese e dei mercati. Un bene prezioso che appartiene alla collettività e che è tutelato dalla Costituzione» Non si può più perdere tempo, questo problema, ha aggiunto il presidente del Consiglio, «si iscrive tra le questioni di fondo che il nostro paese è chiamato a risolvere al più presto per recuperare la necessaria credibilità, per mirare ad uno sviluppo economico sano, e soprattutto scevro da compromessi con l'area dell'illecito». Da ex governatore della Banca D'Italia, Ciampi ha lanciato un monito agli istituti di credito italiani: «Le banche devono selezionare la clientela». Un appello raccolto dal suo successore Antonio Fazio che ha ricordato i protocolli di inte
sa tra Bankitalia e ufficio italiano dei cambi. Ben vengano, quindi, nuove regole, la strada e quella delle recenti normative antinciclaggio e sulla trasparenza. «Le regole - ha detto Ciampi - devono avere (orza giuridica, non essere sentite come corpi estranei alla vita dei mercati. Le regole non mortificano, ma esaltano la natura dell'impresa».
Anche se, sul fronte della lotta all'economia criminale, non sempre le regole sono chiare. Giuliano Amato, ha proposto l'abolizione del certificato antimafia: «Non serve a nulla. Con le decine di miliardi spesi ogni anno perquelle carte inutili, si potrebbero assumere più uomini da impegnare nella lotta alla criminalità». È d'accordo Luciano Violante presidente dell'Antimafia, che ha sottolineato come «obiettivo del forum e proprio quello di individuare criteri per difendere le imprese senza opprimerle». Iginio obiettivo, quindi.
è quello di puntare «alla riduzione delle regole pubbliche». Spesso farraginose, inutili come il certificato antimafia, facilmente aggirabili come la normativa sugli appalti. Il colonnello Mario Mori dei Reparti operativi speciali dei caraqbi-nieri, uno dei migliori specialisti in tema di contrasto alla criminalità economica, disegna il quadro dell'ingresso di mafia, camorra e 'ndrangheta nel sistema degli appalti. «Gruppi operativi di specialisti - dice -si dedicano esclusivamente al-l'acquisizione degli appalti. Le imprese criminali giocano sui ribassi, e spesso impongono alla pubblica amministrazione il tipo di opera pubblica da fare, E per le imprese legali l'alternativa è secca: abbandonare il mercato oppure farsi cooptare nel sistema illegale». Allora, dice Giuliano Amato, «si studi una disciplina che non consenta puiù la lievitazione dei costi, in modo tale da rendere le opere pubbliched me
no appetibili». I.a potenza economica della
criminalità cresce «parallelamente - dice il professor Guido Rey, ex presidente dell'lstat - alla diminuzione della crescita della delittuosità». Insomma, meno delitti e più affari: cosi Cosa Nostra e soci diventano impresa. E stiamo attenti, avverte il dottor Alessandro Pansa. 007 anliriciclaggio del Servizio centrale operativo della Polizia, «ci sono reati che non destano particolare allarme sociale, come la truffa, sui quali sta puntando la criminalità organizzata». Contraffazione dei titoli e produzione in grande stile delle videocassette false, sono il nuovo business. I.a Walt Disney, una delle case cinematografiche più colpite dal mercato del falso, ha citato l'Italia per danni: solo per la vendita de!l<i talsa cassetta di «Biancaneve», gli eredi del padre di Topolino ci chiedono 270milioni di dollari. Ma i cartelli criminali investono anche in titoli di stato e si stan
no già jttrczzjndo, avverte Pansa. per entrare nel settore dell'informatica. Cosa Nostra ricicla le sue ricchezze in tutta una sene di sluti compiacenti, «sempre gli stessi da vent'an-ni», avvertono gli esperti. Occorre, quindi, una normativa intemazionale che permetta di isolare e colpire ì capitali sporchi. Ma cruciale, dice il professor Rey. «è la nominatività delle diverse forme di ncchezza. Perché e evidente che la forma più semplice, ed oggi anche molto redditizia, di detenere ricchezza in forma anonima e quella di investire in titoli di debito pubblico». Rey, sia pure in termini problematio, si e chiesto se non sia n caso di pensare a forme che portino alla individuazione dei possessori di titoli dittato.
Il forum, che ha visto la partecipazione di specialisti di altri paesi europei, si chiude q uesta mattina con l'intervei ito del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro
N oi Originari d'Italia e la grande iniziativa che la Coop promuove nei suoi supermercati dal 13 al 29 maggi": è l'invito u
riscoprire un'identità nazionale nel rispetto e nella comprensione dei profondi legami che ci uniscono ad essa ed alle culture altrui. A "Noi Originari d'Italia" sono legaci significativi eventi. Nei supermercati Coop troverete 2 preziosi volumi raccolti in un cofanetto, dal titolo "Vita quotidiana nell'Italia antica": un'opera unica, sugli usi e costumi in famiglia e società in voga dal VI scc. u.c. al V set. d.C. Per favorire la comprensione dei forti legami clic uniscono culture diverse, la Coop bandisce inoltre 10 Borse di Studio, del valore di I.. 10 milioni l'ima, sul tema: "Tra Oriente e Occidente, colture ed insediamenti rurali nel Mediterraneo
antico". Informazioni dettagliate sono fornite presso le principali Università d'Italia. E sopra t tu t to . N o i Originar i d ' I ta l ia è un grande concorso che mette in palio, ad estrazione, 67 collier e 653 spille d'oro, riproduzioni d'epoca romana , e oltre 500 milioni in premi immediati: 10.395 bracciali d 'argento e 100.000 morbidi Fido. Pe r vincere, basta effettuare u n a spesa di a lmeno L. 25.000, dal 13 al 29 maggio, nei supermercati Coop che espongono il simbolo del "Buon Augurio". Verri inoltre consegnato in omaggio a tutti i clienti il ricettario Coop "Le radici della cucina italiana", per scoprire come e cosa si mangiava nell'Italia antica. Dal 13 al 29 maggio, vieni e vinci alla Coop.
ooqp LA COOP SEI • TU.
" Simbolo di p.KC, feliciti e prosperiti
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Sanalo Limarlo 199,1 Politica 5 TU
Il leader dei comunisti democratici In contemporanea si terrà il confronto ha preparato sette cartelle per motivare su alleanza democratica con Occhietto la sua decisione: quasi certamente In tanti si schierano: sì alle aggregazioni sarà l'abbandono «individuale» della Quercia ma il partito «non si scioglie»
Ingrao e Pds, è il giorno dell'addio? Oggi annuncia la sua scelta. Molti appelli: non dividiamoci Fine settimana cruciale per il Pds Sono sul tappeto i dilemmi che riguardano la collocazione del partito e le sue alleanze A Frattocchie si riuniscono i comunisti democratici e qui Ingrao - ormai i dubbi sembrano pochi - annuncerà l'intenzione di lasciare la Quercia AU'Eur, confronto «Alleanza democra-tica»-Pds, con Occhetto, Veltroni e Macaluso E si attende un chiarimento dopo l'ultima sortita di Segni
S T E F A N O B O C C O N E T T I
• • ROMA h n e settimana estremamente impegnativo per il Pds II p i imo appuntamento ( in ordine cronotopi co ) è otjgi alle nove alle trattocene, nella villetta che una volta ospitava la "scuola qua dn» del Pei si riunisce la coni ponente comunista della Quercia E qui Pietro Intjrao renderà pubblica la sua deci Mone se restare o meno ne! partito Scioglierà la «riserva» Anche se ormai i margini di dubbio sono pochissimi (ledati a contatti dell ul t imerà) e tutto fa capire che I anziano leader comunista lascerà il parti lo democrat ico della sinistra A qualche chi lometro d i distanza ali Eur nel quartiere •razionalista» tutto marmi ed edici bianchi I altro appunta mento Indetto stavolta dal-1 «Alleanza democratica» Meglio dai dirigenti pidiessmi un Degnati nell «Alleanza» che hanno organizzato «un faccia a faccia» coi rappresentanti della Quercia Ci sarà Occhet
to accompagnato da Walter Veltroni e dall esponente nfor mista Macaluso Clima più disteso fra chi lavora alla riuscita di questo appuntamento Sicu ramente più disteso di quello che si respira fra dirigenti del la ex seconda mozione Ma pure per 1 assemblea ali Eur-Piera tanti problemi forse non Willer Bordon - uno dei fonda tori di «Alleanza» che anzi ora giura di non «aver mai propo sto nulla di simile» - ma qual e un altro del movimento tra sversale pensa forse allo «scio gl imento del Pds in questa al leanza
Due spinte diverse Per molti versi contrapposte Ma sicura mente a Botteghe Oscure guar dano con più apprensione alle hraltocchie Dove un «pezzo» cit i partito discute se valga la pena ancora restare Di Pietro Ingrao s é dello Si dice che anche Mavsimo D Alema I altro giorno abbia provato a far lo desistere discutendo con lui un intero pomeriggio D'Ale
ma ci ha provato e le «voci di cono di altri tentativi latti da leader ancora più in . i l io nella gerarchia del p mito Ma a tutti anche agli appelli pubblici co me quel lo della Bcbee lar. in telli I anziano dirigente comunista avrebbe risposto di aver «ormai maturato la propria scelUii Lascia L e o n i n i sembra alcuni dirigenti che gli so no stati pai vicini in questi an ni Si dice dell attuale coordi natore dell area Ciiancarlo Aresta si dice di Mario Santo stasi E forse qualche altro An che se e e da dire che Ingrao proprio in quei tentativi dell ul t imora avrebbe spiegato che non avrebbbe intenzione di promuovere una scissione Sa rebbe una «scelta individuale insomma
Se ne va dunque Anche se la «maggioranza della mino ranza> non sembra d accordo Avari di comment i abbattona-ti coi cronisti (I ulvia Bandoli «Mi dispiace ma non ho prò pno nulla d i dire ai giorn ili
sti ) dai dirigenti dell area si viene a sapere che sta\olla In grao avrebbe diviso a nube gli •irigrai ini> A Roma peresem pio in un assemblea improwi sala non appena sisonocapi te le intenzioni del leader su una quarantina di militanti solo .il cuni di loro avrebbe deciso di lasciale il Pds I os l t ssoeavu* mito a Bologna Ma a Lìottcght Oscure non si sentono ugual niente tranquilli Molti al tele fono rispondono cl ic prima \og l iono sentire cosa ha (.Ui di re Ingrao Una curiosità che sarà soddisfatta stamane verso le undici quando appun 'o e previsto l intervento più impor tante dell assemblea di I r it tocchie Un intervento dico no comunque 1 bene informati
che v i ra breve Scttt cartelle in tutto d eci minuti p t x o più Per d i r e - ma a questo puntosi va per deduzione le «voci non scendono cosi nel dett iqho che non se la sente più di restare dirigente o anche un s( mplice militante in un parti
toc he non ha voluto opporsi al .qowrno dell e \ governatore di Binkitaha Dissenso che VK ne d i lontano come sanno tutti divent.ito «inconcil iabile*dopo il referendum Quando I j p pcllo di Ingr 10 a mantenere in vita 1 "comitat idel no» (ki molti fu interpretalo come il .canale del definitivo distai co
S ira lui stesso 1 spiegare 1 motivi dell use it.i Pe r andare dove ' Allei e in questo ' aso si può rispondere se lo per sup posi / ioni Non in un altre) parti lo questo sembra certo torse m ciucilo sp tzio dove la smi str.i di opposizione deve ter eare 1 nessi che la uniscono per usare le parole i l i Bc rtmot ti che ha anticipato* Ingrao di qualche giorno Cosa sia que sto «spazio pero ancora non e defunto Si può solo agginn nere che a questo spazio are 1 o t o m e si vuol chiamare seni brano interessati anche alcuni «pezzi di Rifonda/ione
Da Ingrao .ìel «Alleanza de moer ìtica lut to un altro ne
S **t
II segretario della Quercia a Pescara difende il ruolo e l'immagine del partito «Noi non abbiamo fatto parte del sistema delle tangenti» La telefonata a Ingrao
nere di d i lemmi per il Pds Che Willer Bordon sdramm itizza Cosa si prefiggt 1 issembl ta '
Di fare in mudo che quando 1 Alleanza tlcinocr itic 1 s ira costituita il Pds 11 s i i San un passo av Diti 111 quella dirc/10 ne Problemi pero che forse 1 giudi* are d.i altre dichiara
zioni si mbrano un pei più compiessi Visto che prono I) Ale ina ieri id un issemblc 1 i l i universitari ti 1 detto ne I me» elo più chiare) possibile la de mocrazia che ha in mente il Pds (lucila Ione! il 1 siili alter iianz 1 pone 111 pn ino piano il proble in 1 della sinistra V l i tui pe re IR e IO non poss 1 coni por t ire un allt inza con lenze di centro Ma perche I alleanza |M 1 essere tale comporta il ri costituirsi di un saunetto Smi -.tra altrimenti non s nebbt un alle m/a 111 i il confluire di un celo po l i t i lo f se possi hi le poco do|K) e stale, ancora piu espil i ilo Noi dobbi une) contrastare un rischio del se unente tipo d i un 1 parte I 1 dcologismo estremista e dal I altra un opzione di s( uno li hi- r il dcmcK r inco I atta tutta tUi un ceto politico che cere i I 1 pole position nella riorna mzzazione m iggiontuna Poi per chiosare I il Pds senza ile un 1 iati inza di partito che
eleve assumere I inizi itiva di promuovere un processe; di al icanz 1 dellej forze democrati clic per il governo del paese sulla base di una costituente di sinistra di una tiscoperta di una [unzione nazionale delta
Occhetto: caro Pietro, ti chiedo di restare «Pds centrale per il polo progressista» «Le inchieste devono proseguire Ma la politica e l'informazione non possono mettere tutte le responsabilità sullo stesso piano» Parlando a Pescara, Occhetto ha difeso con nettezza l'immagine del Pds E ne ha rilanciato il ruolo centrale per la naggregazionc della sinistra, aprendo di fatto la campagna elettorale per il 6 giugno Un'ultima telefonata a Pietro Ingrao
DAL NOSTRO INVIATO
A L B E R T O L E I S S
mm PESCARA "Se sono pessimista ' No Non lo so Non vo-ilio dir lo » C un Occhetto preoccupato quello che verso le 16 si infila nella macchina blindata che lo porterà a Pescara per un comizio in piazza -Perchè poi a Pescara che nemmeno si vota7» «Achille -gli r icordano - è una manifestazione regionale Ci saranno de leqa / io i i d i 70 comuni in cui si \o ta il G aprile» Ha fretta d i buttarsi nella c a m p a l a elettorale il segretario del Pds Sa che le prossime saranno settimane decisive per capire se il progetto della svolta - si il progetto aperto quasi quattro anni (a anni densissimi e insieme rapidissimi alla Bolo-gnina - reggerà alla prova di questa tempestosa crisi italiana «Abbiamo tenuto duro su Amato abbiamo vinto il referendum abbiamo fatto bene con Ciampi e ora » R ora la Quercia e al pavsaggio forse più difficile Oggi Pietro Ingrao annuncerà con ogni probabilità la sua uscita da l partito Occhetto parlerà al con.egno di Alleanza democratica F spiegherà che la ricerca più aperta di convergenze a smi stra tutto può mettere nel conto tranne un autoscioglimento del Pds Eventi pubblici che con ogni probabil ità oscureranno un altro fatto interno della vita della Quercia a cui viene attribuito un rilevante valore concreto e simbolico la costituzione sempre oggi del Consiglio nazionale delle lavo ratnci e dei lavoratori "Non abbiamo certo dimenticato di
essere un partito della demo crazia e del lavoro - dira Oc chetto in un passaggio del suo discorso - e e un valore polit ico più generale non solo di partito nella nascita di questo nostro nuovo organismo»
Ma I insidia più minacciosa per la barca dei democratici di sinistra varata tanto faticosa mente due anni fa a Rnnim viene dalla tempesta di "Mani pulite» Occhetto ha ancora negli occhi i dat i d i quel mini sondaggio fatto I altra sera al •Rovso e il nero» il 70 percen to pensa che anche il Pds e coinvolto in 1 angentopoli A Ingrao il leader della Quercia ha rivolto un ult imo appello diretto e personale Una telefo nata a meta mattina "Caro Pie tro guarda che non e e nulla di formale nelle parole che ti ho rivolto pubblicamente Te lo chiedo anche in nome dei no stri rapporti personali » "Caro Achille I nostri rapporti non sono in discussione ma ormai una decisione 1 ho presa » Dirà davvero oggi che lascerà la Querc ia ' Che pensa più uti le per dar voce ai tanti interes si bisogni diritti negati da questa società da questa politica non stare in un partito7 Che e perduto ormai quel legame tra vita e polit ica che la sinistra ha inseguito sognato praticato lungo un secolo7 - ' lante do mande giuste - riflette tra so Occhetto - ma il p ioblema della sinistra oggi in tutta l'u ropa e d i tenerle insieme alla ricerca di una Capacita d i go verno Se separiamo le due cose può sembrare più facile
Ma allora non e ò proprio la politica
Ma che cos ò oggi la politi ca> Che cosa si aspetta dalla politica la gente e ile aspetta Achil le Occhetto in piazza' Quello di ieri e stalo un piccolo test importante 1-a prima gran de manilestazione dopo le no tizie dell arresto di Pollini Do pò I servizi della tv i titoli grida li del giornali Negli sguardi di militanti e cittadini ci sarà I ombra del dubbio d i quel 70 per cen to ' A I R he voi siete co me gli altri7 L i macchina bini data fa una piccola sosta a Pe sema prima d i arrivare a Pesca ra Un paese in cui si vota do ve il Pds e forte con tanti gio vani Piove e è un vero nubi (ragio Ma un sacco di gente con poco utili ombrel l i acco glie il segretario del Pds Ci si accalca in un salone tutu più o meno inzuppati Occhetto stringe la mano ai candidati ri ceve un lungo insistito ap plauso Un modo pei ripeter gli come ha latto qualcuno già sotto la pioggia «dai Achil le tieni duro» «Campagna f letto ra lebagnata-scherza 0< chet
lo un pò rinfrancalo campa glia tortunata
Qualcosa di simile - l a gente e molla d i più e per fortuna non piove - si ripete la sera a Pescara in piazza Salotto L i sua fortuna - sembra volerdire Occhetto - il Pds e deli r imila lo a conquistarsela II leader della Quercia ripete gli argo menti che ha già consegnato ali intervista ri lasciali ali U r i 1,1 e alla lettera apert i ai nuli tanti della sinistra I passaggi più applaudit i sono proprio quelli dedicati ali unita il n io lo e alla difesa del Pds Un par tito che non vuole rulline lare a se stesso e nemmeno alla sii da di unire la sinistra di parte cipare a più larghe alleanze progressiste "Il l'si discute di cambiare nome e simbolo ho st( s\o problema si pone la De il mondo cattolico ricorda Occhetto nel suo insieme cerca altre strade !.a Chiesa stessa da segni di una rillcssiu ne in movimento L sull i que stione dell unita dei cattolic i 11 voce di Giovanni Paolo II si e levata parlando con I IUOM ac
centi dell inevi'abile rapporto tra unita e diversità della ne cessila di salvaguardare insieme I unita e il pluralismo Pro pno per eiuesto - insiste il se gretano del Pds ripetendo un concetto che gli e c a r o - riten go che noi stessi non dubbia ino cristallizzare le posizioni V non dobbiamo cadere in giù dizi unii iterali e affrettati
Nessuna remora dunque \erso il formarsi di centri prò pulson di più vaste unita car telli federazioni alleanze Ima lizzate ili entrare in lizza in rapporto alle nuove islituzioni del l al leni itiv i De I resto que sto Occhetto lo elice salutando il latto che in gran parte dei 70 e ornimi abruzzesi sono nate le pici ricche e variegate [orme di illcanza a sinistra rompendo
in molte situazioni i vecchi schierunenti consociativ con la De «Li formazione di cartel li e lettor ili i più ampi |>crù -ragiona il leader della Quercia già pensandoaquc l loc l i c elira oggi i Alleanza democralic a -non può in nessun caso saliare il passaggio di una ricerca prò gc duale e programmatica i si
La Sinistra giovanile: noi crediamo in questo partito
M ROMA Sono 15 000 i g iovani c h e in tre mesi h a n n o ader i to al la c a m p a g n a d i tesseramento <ad hoc» per la Sinistra 1410 \ a n i l e nel Pds Questo il da to reso no to in un c o m u n i c a t o da Nico la Xingarett i c o o r cimatore naz iona le de i Rovan i de l Pds •Cont inua il nostro i m p e g n o per la costruz ione de l Pds Cond i v i d i amo e r i t en iamo i r r imandab i l c - ha det to il coo rd ina to re del la Sinistra g iovani le - mettere in c a m p o un processo per dare vita ad al leanze c l i c p u n t i n o ad una reale nagg iegaz ione del la sinistra
Il 40 per cen to del le ades ion i e relat ivo a nuov i iscritti «Ragazzi e r<.\$<ì//v - ha sol
to l ineato Zingarel t i - c h e ora si s tanno iscr ivendo . i l Pds c h e s c o m m e t t o n o su questo proget to po l i t i co per 1 al ternat iva d i sinistra nel nostro Paese che cost i tu i scono un pa t r imon io al servizio del l in tero Pds» «Non c o n d i v i d i a m o - ha agg iun to / m g a r c t t i - 1 ton i d i leggerezza e d i a m b i guita che ha assunto il d iba t t i to ant he da parte d i a lcun i d i r igent i de l part i to Cont i n u i a m o ad esserci a c redere in questo par t i to r i fo rmato c a m b i a t o r innovato Solo questa e la cond iz ione da l la qua le pai t i re per cost runc a l leanze e s i j n c i a lucut i che permet tano al la sinistra d i v incere e d i governare
ministra Dunque no i qua l s i i si ipotesi di scioglimento de! Pds [ che qiK sto UN 1.1 si 1 IH 1 Li I'sta di qualcuno lo rivela no illre presi' di posizione (fuci la di Giovanni Melandri t l n pure e Ira le prumotrici di Alleanza C he che e Non e
ali ordine de I giorno Io se logli un nW> del Pel. al contrario si t r i l la di mettere in e un pò la e iillur 1 politica la e ap le ita di e rbo raz ione e le risorse del Pds 111 un prot esso di aggrega zionc O ancora le p irò le di l ' ino Sonerò Dobbiamo vaio nzz ire il meglio I ui tonomi i ed 1 e iratten eie! Ptis per co struire convergenze non episo die he ne slninienlal i l i 1 eiiver se component i polit iche cui turali nella sinistra e fra le forze di proglircsso» () infine tome le p i ro le secche di Giuseppe Chi irante «Considero inleres sante 1 iniziativa di Alleanza deuiocratie 1 a fini eli un 1 ri slruttur izitine* t r icomposti! zinne dell ire 1 die entro Con que si are a il Pds può senza dubbio tic v ire punti di convei gt nz J ma litui mi se mbr i < he abbia ik un senso se non negativo la proposta cl ic il Pds confluisca o iddintlura sisciol g 1 in Alleanza San bbe solo uno spostamento al centro su posizione subalterne Ancora più IH Ito Gavino Anguis Non sarò ce rio 10 a costruire Al le u v a democratica 10 lavo ro pe r la costruzione del Pds e per la creazione di una nuova sinistr 1 che si candidi al gover no del paese
Achille Occhetto Sopra Pietro Ingrao
1 isira f 1 l imimelo in prati t a di un 1 iniziativa che la Quercia intende dispiegare nei prossimi giorni gii i rdando s u ille torze riformiste alla sua destra» t h e a quelle di oppo
siziont alla sua «sinistr..-I il Pds e anche determ nato
a difendere la su 1 immagine Ixi magistr itura - ripete ()c
e he t t t ) - ntm può e he proe e de re nelle inchieste sia che si tiatti tli l ingenti di decine di miliardi che di ipotesi di reato mol lo meno rilevanti 1 non si dovrebbe tinnì ni e irt troppo facilmente v he noi abbi uno sempre soste nulo 1 giudici che ibbi uno pt r primi assunto
nette posizioni sull immunità sulle autorizzazioni 1 prot ede re Non vali aitto e 10 pe r un giudizio polit ico') Ma una di stinzieme sulla storia concreta e sulle effettive responsabilità delle v ine forzt polit iche non può t ssere disinvolti unente az
ze r ila Un ton to e la magi str.itura un e ol i to 1 1 stanip 1 e la politica che non possone* mettere lutti sullo stesso pia no Ntm e*1 vero non e d imo strati» e non può essere i e t t i t ito quindi t h e il Pds ve nga ìe eusalodi iu*r fatto parie come gli i l 'n elei sistem 1 delle tan genti C tisi come none giusto giudit ire il io stesse» modo le resposnabilit 1 di un L i M illa o tli un C rasi A o n tic unric 10 complott i - insiste il leader della Qut rei 1 ma e * un uso politico della \ K encla dellt in e Ineste ci 1 parte di ». hi vorreb be te>glie rei di n ezzo Ch i ' 1-a l/.ga p< r esempio che non (oliera I 1 t o n i orrt n/ 1 tli un 1 forz 1 nuova a sinistra O q u 11 Hi vorrebbero riorganizzart la si mstra vede l ido ni 1 Pds solo un se rhatoio e lettorali da utilizza rt sotto una direzione modera t 1
Alleanza democratica Vertice con Mario Segni decisi tempi rapidi per il comitato promotore • • ROMA Si accel le-rano i tempi per il «orni-tato costituente d i A l leanza cie-moc ratica Ieri si e svolto a Largo del Nazareno un in cont ro fra Mano Segni insieme ad Ar turo Parisi per 1 Popolar i e Ferdinando Adorna to Wi l ler Bordon e Augusto Barbera per il comi ta to p romoto re
Verso I al leanza democra tica> I par tec ipami si sarebbero trovati sulla necessita di irnvare ent ro una decina d i sjiorni al varo del comi ta to cosl iuente che dovrà preparare la nascila del la vera e propr ia Al leanza democrat ica 11 29 ed il
iU m u t a l o i Roma il
c o n n t i l o p romotore d i Verso 1 al leanza democrat i e a terra la sua co l i l e renza lui z ionale programmati! , u nella quale presenterà
il propel lo per I. Malia di cu i ha bisogno I Italia ed alla quale parteciperà ar\ che Mano Sedili II leader dei popolar i dal canto suo i la convocato per ve nerdi prossimo a Roma il p r imo incontro nazionale Ira i c i rcol i local i dei Popolar i per la r i forma e per I u l t ima decade d i qiuqno la conferenza n iz ionale proqrammat ica
Lama smentisce L'Espresso «Non ho mai detto che Greganti ha dato i soldi al partito» M ROMA Smentite e
conferme tra Luciano L ima e I E spresso per un intervista al Mcepresi dente del Senato che compare nel prossimo ] *
numero del *"*" settimanale Nell intervista anticipata dal giornale l-ama esorta il Pds a raccontare tutto ciò che v i ai magistrali ' Y, a propo sito di C.reg inh tgt'iunge 1 soldi li ha dati al partito Non so come non so a chi An < he se lui nega Afferma/io ni rettificate subito dall ex segretario della Cgil «Poiché tengo pe rce r toche id ingen li del partilo dicano la venta - sostiene Lama - nego di aver mai pensato e* detto che
draganti ab bla ractol to e consegni to langui t i .ti centro de I partito 1 mia le mi i convinzione che i fatti sui qu ili sono aperte inda
Jt gnu da parie della magi stratura in
alcune località abbiano ca ratiere del tutto periferico e quindi non coinvolgono 1 amministrazione centrale d**l p irtilt ( Ì I K st i I i s n v n lita di l.*iin ì L I hsftresso ìe plica confermando la prò pria versione dei fatti ed ìf lerma che le affermazioni del vicepresidente del Sena to sono «state riportate con assoluta fedeltà» comensu l ta «dalla registrazione su n.i slro del col loquio
Polemica nel Pri La segreteria: su Ayala sbaglia Castagnetta H R O M A Polemiche nel Pn
tra Gugl ie lmo Caslu^netti e Avala da una parte e Ira la se Veler ia del l Fdera e Castagneti! dal l altra A o n credo che si possa riconoscere al I on Avala nessuna autorità nel prospettare e anticipare il ruolo e il destino del Pn» ave-va detto nel pomensjnio il ca posjruppo repubbl icano alla Camera Dopo aver rammentalo che Avala e un mdipen riente> Cuslaimetti ha ironi7-zato sul «suo formidabi le attiv ismo finalizzato alla costituzione di una nuova fo rma/ io ne polit ica qual e Alleanza democrat ica ' Secca la repli e a della segreteria del Pn che definisce «aspra e slupefacen te> la dichiarazione di Casta-ine t t i »!, assenso di un uomo come Ayala a divenire deputato a Palenno nella lista del Pn - si afferma in un comuni cato - e stato uno del sesjru piti significativi del nuovo corso che la coras>nioru polit ica repubbl icana ha dato al parti lo
Verdi Critiche a Ciampi: «Parte male» I H ROMA Non e pi.te iuta al Verd i la par ten7d de l noveri lo C iamp i in mater ia ani b ienta lc Secondo il por tavoce Car lo Ripa Di Vicarici il p r o g r a m m a esposto da l pre siderite de l cons ig l io n o n ha un adeguata a u d i z i o n e alla d imens ione ambienta le •Con t ravagl io in terno - sostiene Ripa Di Mcana - 1 Ver d i sono stali d i spon ib i l i per un dt tcqqic imento non p-e giudiz ia le e questo e il senso de l vo to d astensione pero il p iede c o n cu i e par t i to non e que l lo cjiuslo' A C iamp i i Verd i f anno r ichieste preci se fra tutte in p r i m o luoi ;o il seguito conc re to de l le mezze frasi de l min is t ro in mate ria d i r i fo rma sanitar ia I Verd i c h i e d o n o chiarezza su Monta l to d i Castro («luoi>o predi le t to d i Tangentopo l i ) n o n c h é m o d e l l e in mate ria d i a l i e n a / i o n e de i beni amb ien ta l i e in mater ia d i edi l iz ia urbanist ica
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* •
ro„, e ; '""" Politica Il responsabile del governo Ciampi per le riforme
non esclude il doppio turno e una quota proporzionale per la Camera più alta di quella uscita il 18 aprile dal voto referendario «Contesto la proposta di Cossiga. non funziona nel nostro paese»
Elia: «Dico no al presidenzialismo» Il ministro: non è tempo di pregiudiziali sulla legge elettorale
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«Un re^init* presidenziale non è funzionale alla situazione italiana Lasciamo operare ti maggioritario con un sistema neoparlamentare» Leopoldo Rlm prende le distanze da Cossiga e da quanti, nella De e nel PM, ridanno fiato al presidenzialismo K la levigo elettorale' Il ministro invita ad abbandonare posizioni preconcette Ma riconosce che il doppio turno dà maggior legittimazione all'eletto,
FABIO INWINKL
• • NOMA ' l o v c u .) L e o p o l d o Kl ia s o v n n t e n d o r e al i .) fuse e me i. i le d e l l a r i f o r n i t i e l e t t o r a le I . t 'X p r e s i d e n t e d e l l a C o r t e e u s t i t u z i o u n l e i I n u m a l o u fa i [ i u r te d e l R i v e r ì i o C i a m p i , fu i l p u n t o i n q u e s t a i n t e r v i s t a su i p r o b l e m i a p e r t i d o p o il v o t o r e f e r e n d a r i o \1,t i n t e r v i e n e a n c h e su l n o d o d e l p r e s i d e n z i a l i s m o n i .un . l u to d a l r e c e n t e i n t e r v e n t o d i Coss iga . i l S e n a t o e r i p r o p o s t o eia u l e u m se t to r i della IH ede l l ' s i
A l l o r a , p ro fessore , c 'è chi Ia\or<t a d u n po lo cara t te r i z za to d a l l ' o p z i o n e p e r un reg i m e p r e s i d e n t i ali,sta. D o v e si vuo le a r r i v a r e ?
l o r i l e vo s t i l o c h e i n i p u r e
q u a i i t o m i n o s t r a n o t o l l e r a r e
. i l i a d o z i o n e d e l s i s t e m a m a g
g i u n t a n o u n a t e n d e n z a a l p r e
s r d o n z i a l i s u i u N o n d i l u e n t i " . tua i n o e h e il m a i s o n tu r i o in i l l ese e o n v i \ e c o n la t o r m a p i l i a n t i c a d i c l e n u x r . i / i . i p a r l a m e n t a r e es i s ten te i n t ' .u rop. i Sia c l n u r o n o n d e m o n i z z o u n r e d i n e p r e s i d e n z i a l e M u l o c o n s i d e r o d i s f i m z i o u a l e ne l l . t s i t u a z i o n e i t a l i a n a
P e r q u a l i rag ion i? N o i s t i a m o a d o p p i a n d o u n a l e g g e e l e t t o r a l e m a g g i o r i t a r i a ael u n s i s t ema i i e o p u r l u m e n t . i re c a r a t t e r i z z a t o eia u n t o n t e s l u a t e r u t l o r z u i n c n t o d e l l esec u t i v o ( r u t i l o d e l p r e m i e r p ò le re d i r e v o c a d e i m i n i s t r i I K lo s<. t i e n i l i d i f o r m a i l i g o v e r n o c h e si v i e n e d e l i n c a n d o ne i la v o n d e l l a t i i c a m e r u l e Ivsso va s p e r i m e n t a t o t e n e n d o t o n t o c h e p r e s e n t a i v a n t a t i c i d e l si s te rna f r a n c e s e s e n z a s u b i r n e
g l i s v a n t a g g i l..i disi , u s t i o n e su l la f o r m a d i g o v e r n i > i n s o i n m u va so t t ta t ta a v a l u t a z i o n i e a t a s t r o l n h e s i i l i . i t r a n s i z i o n e e h e la K e p u b b h e u si u v u u u v i ve re
Cont ras to net to , d u n q u e , conCosstRa . . .
l ' n a d i f f e r e n z a i l i o p i n i o n i m a t u r a t a I K ' L ; I I u l t i m i a n n i t h e n o n f i o r a g i o n i pe r i a m b i a r e a d e s s o
V e d i a m o , a l l o r a , la riforma e l e t t o r a l e , i m p e g n o p r io r i t a r i o d e l g o v e r n o d i cui fa par te , C o m e v i muovere te?
\ b b i a n i o a v u t o u n i n c o n t r o , l ' a o l o l i u r n e i ' io e u n i p res i * l eu t i d e l l e C a m e r e e u n a l d o ne t e n e i n o tra q u a l i he g i o r n o N o n e s o l o u n a q u e s t i o n e d i l o o r d i n a i n e n t o |,e s o l u z i o n i pe r C a m e n i t .Senato n o n p o s s o n i i esse re d i v e r g e n t i o p e g g i o i m o i n p u l i b i l i l i m i l e le l i n e assen t i i l e o m u l i t e n g o n o gl i a t t u a l i p o t e r i La C o s t i t u e n t e
e p e i essa ! )osso ' t i t I o g h u l t i - v e n n e u n us . i tu d i a w r e r i a to u n d o p p i o n " M a s t o r n a m e n t e ne i lr> a n n i i he a b b u i n o v i ssu to d a u l l o i a q u e s t a sce l ta n o n d i v a n i a n t e e s ta la b e n e f k a
M a sul le quest ion i a n c o r a a p e r t e - c o m e uno o d u e turn i - i n t e r v e r r e t e con u n a vo
stra proposta?
Il L|OVI r n o si u n i i »vera si i lo in s i i o n d a b a t t u t a se dt ivesse m a n i a r e m i a u g u r i n h c n o n sia t o s i - l in tesa I l a l g r u p p i p a r l a m e n t a r i n e l l e e o m u u s s n i n i e I n a n i , i t e .1 d e f i n i t e la n i n i i na Ter riusi, i re i l i ' b b i a i n o Iu re t u l l i u n o s f o r z o per p i est. i n d e re d u l i e o p i n i o n i e s p r e s s e i n
p a s s a t o 1. o l i l e s t u d i o s i o 1 o r i l e osserva t i in d i 1 ose p i • ]nK I H I-p o ' e \ i t i , u n o d i 1 a n i . i re < ign i si epa d i e 011 s e e i l e n z e oc 1 essi Ve
In che senso?
M o l l e 1 ose a l i d i . i n m > v r i l n a 'e I 1 o m p o r t a l i K M i l i d o g l i e le t to r i d e i i a m l i d a d d e i p a t t i t i d i i r o n i e .11*11 e ' t e i t i d i u n a 1 u m i l i n a z i o n e senza p r e i e d e n t i in l ' .uropa I ra m a g g i o n t a r i o e u n i n o m i n a l i ' Ni >u s a p p i . n i n > t i n a i e l i a m m e t i t a z i o n e p o t r e i ) be d e t c r m i n a t e u n t u r n o u n i i o senza il i l i >ppio v o t o
K quaJ e il suo p a r e r e sul d o p p i o turno?
I n d u b b i a m e n t e d a l p i l l i l o i h v is ta s is le i i iK o 1 o n l e r i s i e u n a m a g g i o r l e g i t t i m a z i o n e a 1 In est e v i n i i t o re p e r c h e e t e n u t o a d o t t e n e r e p i ù v o l i i l i q u e l l i l i e i e s s a n in u n t u r n o u n n o M a a v a n z o u n • n t e r r o g u t i v o I. i m p e g n o e I in te resse de t 1 it f a d m i si ( . o l i i e n f i a n o p i ù in
u n o 0111 d u e l u m i ' I A I o u n 111 I o r n i l a d u 111 t e u e i e o n l o
Per la quota d i c o r r e / i o n e p r o p o r z i o n a l e , ritiene inevitab i le il t r as fe r imento a l la C a m e r a de l la p recen tua le -25 p e r cento - f issata da l quesi to r e f e r e n d a r i o p e r il Senato?
II p l e s l d e l l l e C i a m p i n e l l e sue d u h ia r . i z i i ' in in P a r l a m e n t o ha p a r l a ! . , d i a n a l o g a n o n iden t i t a d i m e n s i o n e I * s p t i SSK i ne n< ni e t a s u a l e l't t I e l e z i o n e d e i d e p u t a t i i l v i l l i o lo r e f e r e n d a r i o e m e n o s t re t to I, i m p o r t a r n e c i he | e l i c i l o d i I m a g g i o r i a m o in t e r n u n i d i g o v e r u a h i l i t u n o n vt 1114,1 1011 t rae lde tu . d . , u n a ' a s i la pr< 1 p o r z i o u . i l i ' t r o p p o a l ta
Nel la c o m m i s s i o n e A f f a r i
costituzionali della Camera
sono state avanzate, in que
sti Riorni, proposte di eleva
re ad un tervo la percentuale
da riservare alla proporzio
nale. Come le pare?
\ me sta bt Hi
l l governo porrà, come si
chiede da qualche parte, la
questione di f iducia sulla
legge elettorale?
K questo uno sduuienlo usato
t r o p p o spesso ne l ree e n ' e p u s
s.it» i l ' c t u n 1 in m a t e n a d i m a
un e . I \ M n u l i 1
M.11111111 li » s p f t ì
M 'a legge He ,1, q u e
ahzz i un in m i u l u l e 1 •
i u g u l o v l n
T l ' ipotesi di r i c o r r e r e al decreto l e g g e ?
i p e r l e | . ' L ' g l o | e ! | o<u l i
Ci sarà tempo, in questa legislatura, per vedere al traguardo qualcuna delle riforme istituzionali?
,i l ìn a l i l i r i l i d e \ t pr< H i - l i e te 1 I su. i l avor i i Mi tugu r i 1 e he k u n i I' u i p i | H .ss m i > essere i h n i ' i i t i l o • e I un e r tezza I l la d i n ita d i q u i s lo l 'a i l . t i o n i o
La posizione della Quercia: preferenza per il ballottaggio tra i due più votati
Il Pds rilancia la riforma con il doppio turno Ancora scontri nel Psi, Amato con Panne-Ila IL Pds mette nero su bianco la sua scelta sulla ritorma elettorale: si impegna per una legye entro luglio, maggioritaria con correzione proporzionale e a due turni. La Quercia preferirebbe il ballottaggio tra i due candidati più votati. Il tema riforma continua a dividere il Psi: Benvenuto, pur smussando gli angoli, ribadisce la preferenza per il doppio turno, Giuliano Amato fa sapere di preferire il turno unico.
M Kt >VA Cria nuova leggo elettorale entro luglio, d i e sia coerente col risiili.ito del referendum e a doppio turno, pre-tei ibilmente con b a l l o t t a l o tra 1 candidati più votati al primo turno Messa nero su bianco, con un comunicato della segreteria, è questa la richiesi.! ufficiale d i Botteghe Oscure sul problema della riforma elettorale che si appresta <a.l entrare nella fase decisiva La posizione era nota, mu il Pds intende ribadirla in una vigilia di d i
scussione sulla riforma in cui molte acque sono agitate e molte posizioni non del tutto delineate Lnu fetta consistente delle forze parlamentari vuote infatti orientarsi per il turno un i to e lo stesso ! \ i . ini-z.iulmetite favorevole al doppio turno, appare diviso sul problema
Occhetto e la segreteria. nonché D'Alema. Cluarante e Salvi, coordinatore per le riforme istituzionali, ne hanno par-luto ieri ai una riunione riba
dendo 1 he !u scelta del doppio turni- è perfettamente coerente con lo spirito de] voto refe rendano e u n i I obiettivo della derrux raziu dell'alternanza l*t segreteria del Pds-ribadiste l ' impegno a concorrere ali ap prova/ione di una riforma coerente con la scelta operata il l.S aprile dalla stragrande maggioranza degli elettori per un sistema maggioritario unino-mina leco i i correzione proporzionale»
«In questo quadro - dice «incora il Pds - confermiamo la scelta per un sistema a due- turni come il più indicato u con sentire agli elettori di scegliere la maggioranza di governo fra chiare alternative politico-pro-grummutiche" Neil ambi lo dei sistemi a due turni la (Juerc la esprime preferenza per it ballottaggio tra 1 primi due candidati più voluti al pr imo turno» ma non esclude altre ipotesi II Pds si dice "disponibile al confronto su altre soluzioni che siano tali ^U\ favorire I aggrega-
lluanzu fin i\,\\ pruno comuni proposte d
z ioneo l'< turno su governo"
Lobiett ivo complessivo del l.i riforma delincala (.\^\ Botte gfie Oscure e sempre lo stesso ha von re la democrazia del
I alternanza dove 1 cittadini possano scegliere per il go\er no del paese Ira progressisti e conservatori lv questa la prospettiva per la quale 1! Pds in tende agire sui piano del prò granulia e del progetto politico per unire l.i sinistra e le forze di progresso verso un'alleanza più largii per il governo del paese"
Kd ecco il Psi Lal t ro giorno la segreteria socialismi .iveva espresso preferenza per il doppio turno, ma moll i deputati noni, he il direttivo de! gruppo, uvevuno espresso preferenza per il turno unico, secondo lu linea Punncllu I lnu divisione (che secondo Paolo lìubbmt L l 'mia uvrebbe enfatizzato ) e che tuttavia sembra legata non solo a problemi di prospettiva
politica ma alle he a questioni
interne Ieri Benvenuto hu det-
t od i non voler correre dietro <n
pettegolezzi che lo vogliono
nel mirino degli inquisiti, e ha
smussatogli angoli «Non e 0 -
ha detto - una dee isione d'*l
direttivo del gruppo, andrò
martedì n discutere con 1 e0111-
pugni' Tuttavia lìenvennlo ha
e oi i fermuto ». he -I ipotesi di
partenza e quella di ui\ doppio
turno alla francese con e 01 re
zione proporzionale» "Lnu
sceltu che iuvorisce aggrega
zioni ampie 111.1 sulla quale
occorre uni fare tutto le venti
e he necessarie»
Mano Kaìlaelli 1 he nella se
gretena si oc e upa proprio di ri
toime elettorali, ribadisc e e he
'il problema e approfondire la
disc ussione arie he dal punto
di vista tecnico e dimostrare
Il ministro per le ritorme" Leopoldo Elia
gli se lucrami uh alte z i o n 11.itivi
•Mie U si d e l l a seg re te r i a l u i t.tv la si opp« i r r e b h e a n i he 111 pers i m u g g i i » e o i n e l ì i u h a l K
\111uto M i m m o q u e s t o r i su l te t e b h c eia u n e o l l o q u i o tra li s tesso A m a t o e u n d e p u t a l i
S I R la l is ta ( a l l o [) A m a l o a \ v e r n i l o ier i a ' i u C a m e r a V
c h e n o n e v e r o c h e u n d o p p i o c o n i l o I ) \ n t a l o I e \ c a p o d e l a i ta l u n z i o u e m o r a l e . ' e u l t i t u r n o e h e n o n sia a l l a f r a n c e s e g o v e r n o a w e b b e a n i h e n e g a le. N a p o l i t a n o l u i i nv i t a i ' t o g h e p o t e r e e o n t r a t t u a l c il t u c h e la f o r m a z i o n i d i u n o g u a r d a r e i ritte u n i e r u e m. i -p i l l i l o e se si v u o l e o I H » u n a rt se h i e r u m » * u l o p rog ress i s ta za p r e g i u d i z i a l irav ag i l i 1
t o r m a c h e fac i l i t i le a g g i o g a possa esc I n d o l e il Pds q u e s t a l eg i s la tu ra
Su l l e t i h u m e i s t M u / i o n u h e i i i1er \enu l< 1 ier i .me he il p res i d e u l e d e l l 1 l a l l i e t a \ i p o l i t u n o un o i i t r a u d o il i o i i s i g l i o e o n n i n a l e d i B o l l i m i » N a p o l i t a l l o si e d e t t o 1 o u v i t l l o e h o por 1 p a r l i t i ' t o r n a r e e n t r o il li n u l e l o n 1 a s s e g n a t o d a l l a C o s t i t u z i o n e n o n e u n i m p o v e r ì m e l i l o m a u n rit i i m o a l la l o r o
Scandaloso programma dei «lumbard» a Mantova «Vogliamo ridare vigore alla famiglia e favorire la moralità»
La ricetta della Lega per il lavoro «Donne, tornate a casa e fate più figli» Lo slogan della Lega sarà ora «donne go home»? In spregio a decenni di lotte per la parità i «lumbard» mantovani nel loro programma provinciale riecheggiano le campagne demografiche del Ventennio e propongono di incentivare «il disimpegno delie donne dal mondo del lavoro» per liberare posti, -ridare vigore al nucleo famigliare, favorire una ripresa del saldo demografico ': della moralità >
PAOLA RIZZI
• M MILANO A Milano vorreb
bero smuntellure 1 e entri di .ic •
coglieuzu per gli l ' i iuugiutl A
Mantova imoco gradirebbero
rim.melare le donne ai tornelli,
per liberare c'osi posti di lavo
ro utili per i capifamiglia e per
favorire la nascita di tanti
bambini Le intenzioni dei
- lumbard" nella bassa padana
sono ctuare il loro program
ma per le " lezioni provinciali
del b giugno riporta nel capi
tolo sul lavoro un brano into
nato alle campagne demogra
fiche del Centennio Si legge
•Lungi dal \o le i essere un di-
su-iso muse lalista e 1 ptopo-
i i ianio ci' me utivare econo
inicameiite il disimpegno df I
la donna dal inondo del lavo
ro, disimpegno che non deve
avere alcun carattere di coer
uz ione, bensì deve essere una
libeia sceltu, (Me ) in modo
che ogni capotumighu sia in
grado venendo ad oc t upure 1
posti liberatisi di assicurare a
se e alla famiglia \.Wi esistenza
libera *• dignitosa» 1 art Ah del
la Costituzione) "<• A parte la
precisazione sul carattere non
coercitivo dellu proposta, che
almeno per ora parrebbe su
perflua la preoccupazione di
liberare posti di lavoro, all 'ori
gine del testo sembra torse
e sug* mia nella provine la
manto.al ia 1 he ha lu lortunu
d i U M o s c e r e u m a l a p e n a il si-
gnif ic a l o d e l l a p a r o l a d isocc u-
p a z i o n e e < f i o e t ra Io poc h e a
v a n t a r e al le he in q u e s t o pen< >-
d o d i r e c e s s i o n e , s e g u a l i d i ri
p r e s a i n d u s t r i a l e M u in rea l ta
n o n e q u e l l o i l p u n t o 'Pos i t iv i
e f fe t t i c o l l a t e r a l i s a r e b b e r o la
r i d u z i o n e d e ! e o s t o elei l a v o r o
per le a z i e n d e 1 bas t i p e n s a r e
a l l a " l a t e t n i l a 1 h u > i z i o n e
d i I U O . I pos t i eli l , i , . .K> p> 1 1
g i o v a n i d i s o n u p a t i e a l u n g o
t e r m i n e u n a n p r e s a elei s a l i l o
d e m o g r a f i c o , c o n e 011 . e g u e i i
te r e u n p i e g o d e l p e r s o n a l e le
g a t o . i l m o n d o s c o l a s t i c o
I n o l t r e n e f a n d o v i g o r e a l n u -
t l e o f a m i l i a r e M p o t r a n n o r i
p o r t a r e n e l l a s o c i e t à m o r a l i t à
e r i s p e t t o d e l l a t r a d i z i o n e » Se
ne d e d u c e c h e se la d o n n a sta
a c a s a n o n l avo ra e tu t i g l i , la
m o r a l i t à e sa lva e la t r a d i z i o n e
a p o s t o a l t r i m e n t i va t u t t o a
r o t o l i
«Cl ie e 'e d i m a l e .1 v o l e r e
u n a f a m i g l i a c o n tan t i f i g l i ' '
c h i e d e s i n c e r o D a v i d e B o n i ,
c a n d i i Jd lo p r e s i d e n t e d e l l a
P r o v i n c i a d e i l u m b a r d - m o l t e s c i n t o , m a g a l i c o n u n v e i o e g r a m n i a si p a r l a s o l o d i d o n
d o n n e s o n o c o s t r e t t e a l u v o r u - p r o p r i o s t i p e n d i o 11 p u n t o e' ne sa res te favore-vol i .ìt\ u n o
re p e r c h e la v i l a 0 c u r a e u n o c h e u n o elei g e n i t o r i d e v o os s l i p i ' i i d i o po'- 1 « c a s a l i n g h i '
s t i p e n d i o n o n bas i i \ m uve' s o i e r c t n b u i l o 1: m o d o es i t t o R isa la k l i n o n so a l I nu l t e .
C i ' v o i r e m i n o i l u i! l o t o | i v o pet i , h e | a l l r o l es t i a 1 a sa 1 a h 1. i m m a g i n e eli q u e s t o eser
l o d o m e s t i e o ven i sse r i e n n o b l u c u r a elei f i g l i * Ne l pre» e i to d i d o n n e ' >c o s t i o l l e a l a
Una manifestazione leghista
v o l a t e por l . rare lu 1 a r i e t t a q i
in >u e d e l t u l l i 1 e 1 m d i v i s o \,Ì tu s
K< u i i u n e l l o l o s p o n s a b i l i ' l o b i
n a z i o n a l e d e l l a e o n s u l t a l e m e ip.
m i n i l e ' t i c I L i Lega \ o u i l e sa *o 1
p c v o n u l l a d i q u e s t o p r o g i a i n e 011
m a s o n o u n p ò p e r p l e s s a 0 M a
V e d i o d i a p p i * l ' o n d i l e ì l i l i n e a I o l i !
d i p i m i ip i i 1 n o i Siam* * | >er la d ic i ,
s a l v a g u a r d i a d e l l a 1 m u g l i a za |
m a su l la b a s e d e l pnne i p i o e 011
d o l i o p a n o p p o r t u n i t à <* d e l l a p i l i ,
l i b e r a si e l l a K e e r t o n o n s o n o t iva
el aec o r d o 1 h e \ iet i l b e n * It i i
a z i e n d a l e le p i n n e a d essere q u o
List i a t i ' a e as 1 s'une* 'e d o n eJid.
n e I n d i g n a l o !»• d o n n o d e l ! t m i n
i l . d i \ ; a n l o \ a s , i m o a l h h i ' i ne i
- d k » V,]'< ., I 1. ist H i , i l l l - > M I
ni M i n i e n t i I 1 e 11 1 „> d x « O H I I li I
s ic e oso 1 p o i g ra t ta g ra l
1 se i i p re e he 1 I I K e i i L v i » sa
io il p e l i s i ! m a m i ' / l l t 1 a l i l i
i t o i h e o l t i e l u l t o v i i o l e d !
l l a l l d a t e a e asa li d o n n e
p e n s i o n i d . , ole i n o s i n a
Don e s o l o la Li*ga a si. m i
i o l d i i l i a n l o u i l l a d>'l!<
1 l.ste p rese . i t . i t e ( A \ .111
ter M a n t o v a Riti i n d u z i o n e
u ins ta I M s Mst I o d a \ ,
1 l . i i m b a n l a \<i le A l t e r n a
De L e g u N o i d \ e i e i n so
pi* I la d e l I M s n s p e i l u lu
!u d e l JH j»er e o l i t o d i e a l i
i l o .11 usta , q u i n d i h a n n o '
i p i e s o IMI I Z I O I I , le • .,< I
11 d •(< I - M , , ; , , , • 011 I
lettere i «Allarmismi | ingiustificati I per l'acqua
che si beve»
i i -geo M I I ' m i a d« ' ' . m u g g n > s< 1 I-SI 1 u n .irne 1 ili » f i r m a l i • la Cnul ia in 1 l'.n ssa . .n ' I t i »lato II p . ' i u o ] o in I 111 h l l l o H o At t i n t i ,, - jue l , l i , . S1
I (ove ( | lagni , ) S< . 1 i /a ,\ 1 ce n o l o g l a ' n Ir 1 e 1 >ll|i n o n i . * aue I H SIJL'i.'* U H M ni I iot d i t o n i l ' - is i da l n i t ra t i p i e
s' III ' a c q u a ( .« i *ah i |e
l'i l i so K ht H i l l 01I d i q t i o s ' o 11 n e r i ' . o t u l i k un • .n\ i l 'ar l l i i s m i I I I L ' I I K I 'le a l ! 1 l ' i l o ' U\a N i h u t i > s ia la a p p m v il 1 s o p i u l t u l t o i l - I i n i b i t o , h u n a sern d i r i su ro ,n ' ' l i 1
gin i n n o t ' e i i i rn a m e n U I 1 q u a l i t à de l i t le q u i < p i ' p r e v e n n e 1 e u t u .1 / / izu un
| l ' o l i , e n t r . i / i o ' i i 1! 11 h a i . .iU
d a l l a D i r e l l i v u up,<a o l i o n , I I I K IH |ie r h e 1 H ' S I I U H ' u l l i 1
IH l i ra e I- • q i a l i
1 a u l e t a u i o r r a si i l ' 1 u e o n a ' i l'i re he n o n 1 l i n -d i re u n p m re d i q n a k u n o e h e se ne 1 n u u p i l ' » 11 m u
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Prof. P;ioloSequi D i i e M o r e d , Il M i l n l o
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Rifondazione Comunista e la «Costituente della strada» •
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Il modello 740 e i sacrifici di un ex dipendente statale militare
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n u l i si . u n . I n 1, M I : n m li
su I , I I I I le I 11 l i . in 111 v i r i l i
d i I1.1 .in ' \ . i 11 14 .1 s ,uni . i t i .1 1 ; . l l s ! , i | , i l l e , | h i ' s ' e
C i r m i n o Napol i tano ( n p i i M e . I r n a .
Volontari per campi di lavoro estivi
• • I gre g i o d i re t t i ne
s i a m i an g r u p p o eli \ o
I m i t a l i • In o p e r a d a l Ib(,<.
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b s o g n i isi *. e m i n i n l u e e e n t r i
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sa la l i e d i b a m b i n i i l i d i l l i
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I " p r o p r i o v ie.a l izo .u\ u t i a
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d o con c h i a r e / z a n o m e ,
c o g n o m e , i n d i r i z z o e re
c a p i t o t e l e f o n i c o . Ch i de
s ide ra che in ca lce n o n
c o m p a i a i l p r o p r i o n o m e
lo p r e c i s i . Le l e t te re n o n
f i r m a t e , s ig la te o recan t i
f i r m a i l l e g g i b i l e o la so la
i n d i c a / i o n e «un g r u p p o
d i . . . • n o n v e r r a n n o pub
b l i ca le . l*t r edaz i one si
r i se rva d i a c c o r c i a r e g l i
sc r i t t i pe r venu t i
Sabato ir>ma««io 1993 Politica IMHin.3 7ru
Il presidente dei vescovi ha cercato ieri di riportare le aperture di Giovanni Paolo II nel vecchio alveo della battaglia contro il pluralismo politico dei credenti
Il giornale del Vaticano sottolinea invece l'approccio nuovo alla realtà italiana Il cardinale nega la spaccatura tra i prelati «Solo uno contro la mia impostazione»
Ruini insiste: cattolici uniti nella De Il Papa la pensa come me». Ma l'Osservatore punta sulle novità «
Il card Ruini, giuocando abilmente sui due discorsi del Papa ai vescovi, quello scritto e quello improvvisato, ha cercato di negare che sta stata smentito il suo appello all'unità dei cattolici Per L'Osservatore Romano, invece, I esortazione pontificia ha sollecitato un approccio nuovo della Chiesa con la diversificata realtà italiana Un problema rimasto aperto ma che non potrà essere eluso
ALCESTE SANTINI
• CITTA DEL VATICANO 11 cardinale Camillo Ruini facendo appello a tutte le sue risorse dialettiche ha negato ieri di essere stato smentito dal Papa circa il modo di intendere oggi I unita politica dei cattolici ri spondendo non senza difficoltà ma abilmente alle nu merose domande dei giornali sii Ha sostenuto che con il di scorso improvvisato il Papa si è preoccupato essenzialmente dell Italia che rischia di essere •una Torre di Babele» per la confusione delle lingue e per
le troppe divisioni Mentre con il discorso scritto in quanto ha sollecitato i cattolici ad un «rinnovato slancio» con una «tensione unitiva» per «confrontarsi con le concrete circostanze storiche ma per il bene del Paese» non ha negato il suo ri badilo appello ali unita della loro presenza politica
Insomma giuocando sui due discorsi del Papa il presi dente della Cei ha cercato di affermare di non essere stato smentito nel riproporre I opportunità di una «rinnovata
presenza politica cristiana» che pur facendo ammenda degli errori passati ma senza rinnegare il suo patrimonio storico si conlronti con i prò blemi del cambiamento
Certo - ha detto nsponden do ad una nostra domanda -con il singolare ma sign ficati-vo richiamo a quanto soleva dirgli il presidente Pertini - ha affermato il card Rumi - «il Pa pa si è fatto carico delle re sponsabilita che gravano sulla Chiesa a fare di più nell interesse del Paese nel momento in cui esso vive una preoccupante crisi economica sociale politico istituzionale e mora le» 11 Papa quindi «ha voluto ricordare ai vescovi che la Chiesa come forza sociale ha un ruolo nel favorire I unita na zionale nel rispetto della plura lita delle posizioni contnbuen do ad evitare che si accentuino le divisioni e si disperdano le energie»
Quanto ali unita dei cattoh ci ha osservato che il discoso
del Papa sul pluralismo «non può essere interpretato come un avallo ad una diversità di scelte da parte dei cattolici
Ma L Osservatore Romano commentando ieri proprio il discorso improvvisalo ai ve scovi di Giovanni Paolo II fa notare che «I esortazione del Papa è chiarissima» nel senso che «muove dal nconoscimen lo della crisi italiana che nchie de impegno innovativo straor dinario e coraggioso e pavsa dall accoglienza della plunfor mila della nostra natura affel tuosamente espressa ali indo mani della visita in Sicilia» Na turalmente - aggiunge 1 orga no vaticano - «si tratt.i di vede re come 1 unica comunità ec clcsia'e possa ed anzi debba partecipare ad una realtà gè nerale che resta vana ed arti colata per collocazioni geo grafiche per interessi econo mici anche divergenti per im postazioni culturali dilformi per scelte ideologiche diverse»
Perciò il problema che il Pa
pa ha posto ai vescovi è di un rinnovalo approccio della Chiesa con una realtà italiana che è mutata per cui le vecchie formule non valgono più an che se non è facile trovarne di nuove Ecco perchè il proble ma e rimasto aperto e 1 assem blea episcopale non ha avuto il tempo di fare la riflessione necessaria
Ed ir mancanza per il mo mento di una risposta nuova il presidente della Cei ha prefe rito «condividere totalmente le motivazioni» già espresse dal card Saldarmi il quale aveva detto mercoledì scorso che senza una De rinnovata la pre senza organizzata dei cattolici scompanrebbe in Italia come e già accaduto in Francia e in Spagna Invece - ha rilevato Ruini - «una rinnovata presen JLÙ politica dei cattolici orga nizzati ha motivazioni non cer to minori che per il passato» perchè - ha precisalo - «è in atto nella società italiana un confronto con altre forze poli
Dal 24 al 27 giugno la conferenza di programma. Lo scetticismo di De Mita
Costituente de, invitati Segni e Cossiga Martinazzoli tormentato: potrei lasciare A fine giugno ci sarà una conferenza programmatica, a ottobre il congresso la De decide di cambiare pelle, apre la «costituente» e si trasforma in Partito popolare Obiettivo ncostruire un polo «centrista» per la Seconda repubblica Ieri la Direzione, aperta con l'ennesima minaccia di dimissioni di Martinazzoli, ha dato al segretano un «ampio mandato» Alla «costituente» sono invitati anche Cossiga e Segni
FABRIZIO RONDOLINO
• • ROMA Di 'ronte ad una Direzione ben più mansueta della tempestosa assemblea dei gruppi parlamentari Mino Martinazzoli ha ottenuto len i pieni poteri e un «ampio mandato» per dar vita alla «costi tuenle» che trasformerà la De nel Partito popolare europeo I tempi sono relativamente stret ti dal 24 al 27 giugno si riunirà a Roma una conferenza programmatica dedicata oltreché al programma al codice etico e alla forma-partito dopodiché fra la fine di ottobre e 1 ini zio di novembre sempre a Roma si celebrerà il congresso Sempreché naturalmente non ci siano le elezioni Ma a questa ipotesi per la verità nessuno crede a piazza del Gesù per Bianco «questo governo deve durare» e il documento approvato al termine dei lavori contiene significativamente I impegno ad affrontare dopo la legge elettorale «anche il nodo delle riforme istituzionali»
«Ma che cos è questa costituente'» andava chiedendosi Remo Gaspari l'altra sera sor mone e diffidente Una nspo-sta per la verità ancora non e è sebbene Martinazzoli voglia «tesi preparatone non va ghe e non generiche» Alla «costituente» saranno invitati un
pò tutti i cattolici democratici inclusi Mario Segni e Francesco Cossiga Ma il regista resta Martinazzoli Cinaco De Mita I unico del «gruppo storico» a frequentare ancora le riunioni di piazza de! Gesù ieri ha chiesto qualche chianmento ha storto il naso di Ironie alla pa rola scelta da Martinazzoli «costituente» appunto che proprio non gli piace Ma nel la sostanza s è detto d'accor do e più che soddisfatto «Ci riaco ha capito che non può più avere un ruolo di pnmissi mo piano - racconta Sergio Matlarella - ma si tiene molto informato» Proprio Mattarella sul Popolo di oggi scrive che la scelta della costituente è «un gesto di straordinaria potenzialità» E avverte «Si deve mettere nel conto che la costituen le possa diventare per qualcuno I occasione per registrare distanze incolmabili» Come a dire non tutta la De troverà posto nel nuovo partito
Costretti al silenzio emarginati di fatto forse delusi e spevso inquieti i generali e i colonnelli della «vecchia De» assistono agli eventi Per ora almeno La sortita presidenzia-lista di D Onofrio e Gargani non incontra troppi sostenitori ieri in Direzione ne hanno tutti parlato molto male E Marti-
Francesco Cossiga A destra Mino Martinazzoli
nazzoli' Si sforza in pubblico di cavarsela con una battuta «La differenza fra presidenzia listi e non è la stessa fra chi porta le cravatte verdi rosse o gialle I de non sono clonali parlano pensano e discutono Comunque - precisa il segretario con una punta di stizza - le decisioni sono quelle che si prendono negli organi del partito»
Aprendo i lavori della Direzione Martinazzoli aveva inve ce giudicato «sbalorditiva e pindarica la fantasia dei prota gonisti di vane sfide propomo nalistiche che oggi sognano il presidenzialismo» Ma Gerardo Bianco che ha parlato spesso con Cossiga negli ultimi giorni e che è attento più di altri agli umori della «vecchia Do ha invitato a «non demonizzar*.' il problema visto ch t alcune ragioni in favore del presidenzia lismo hanno fondamento» Insomma il dibattito n o n e chiu-
Anche la proposta di «regio nalizzazione» della De lanciata da Maslella per tutelare il parti to «in tutte le realtà in cui e an cora radicato cioè pnncipal mente al sud non e piaciuta a Martinazzoli «Sono opinioni estremamente rischiose - ha spiegato il segretario - che sol tintendono in venta la tenta zione di una dissoluzione «È un idea molto miope - coni menta Mattarella - pensare di salvarsi da soli il trend elet
torale della De 6 uniforme ed e negativo dappertutto»
f-ra inquietudini sogni di ri vincita diaspore promesse o minacciate Martinazzoli dun que ricomincia la navigazione Come sempre più spesso ac cade di questi tempi il segreta no ha aperto la Direzione tor nando a ventilare la possibilità di andarsene «Se non mi date una mano - avrebbe detto -sarò costretto a lasciare !,a
mia impresa non può essere solitaria ne contro qualcuno F la nostra stona che voglio salvare ma se resto solo que sto non ha senso Se anziché mettere assieme che 6 I unica fatica di un segretario dovessi dividere allora è meglio che vi cerchiale un altro Quando una fatica è inutile uno chiude e se ne va questo dev essere ben chiaro» Parole gravi seb bene un pò inflazionate che Martinazzoli però ha corretto nella replica
Sul cambio del nome nessu na decisione è slata presa Martinazzoli e Mattarella vor rebbero tornare al Partito pò polare Bodrato invita alla massima cautela molli ancora tacciono Nel corpo del p, rti to intanto si moltiplicano le spinte centrifughe che sono probabilmente la spia più interessante della reale posta in gioco Che è la collocazione della De nella Seconda repub
tiehe e culturali su fondamen tali problemi elici e antropolo gici che entrano sempre più in gioco nelle scelte politiche e sociali» Di qui 1 opportun ta di scommettere ancora sulla De purché si faccia leva s j -una progettualità sociale e politica organica che abbia come pun to di riferimento la dottrina della Chiesa senza la quale il rinnovamento non avrebbe fu turo
Riferendosi poi alle inler prelazioni in \enta unanimi degli orgmi di informazione che hanno parlalo di «spacca tura nella Cei» siili unita del cattolici il card Ruini ha nega to che ciò sia avvenuto A suo parere «solo un vescovo su 201 partecipanti ha espresso il dubbio se confermare I indica zione dell unita dei cattolici in politica» E siccome e stato fai to osservare che sarebbero sta te diverse le voci a sostegno di un diverso modo di vedere I impegno dei cattolici in poli tica il presidente della Cei ha
ammesso che da parte di alcu ni vescovi ci sono state «sensi bihta ed accentuazioni diverse sulla misura dell indicazione da dare e cioè se sia meglio che siano i laici a giungere au tonom ìmente alle loro con clusioni
Vale a dire che ci sono stati vescovi - si parla di un terzo del totale - i quali vedrebbero volentieri un approccio nuovo della Chiesa con I impegno politico dei cattolici Anche perche il Papa sia nel famoso intervento in Brasile di un anno fa che rivolgendosi di recente ai vescovi polacchi ha affer mato che «la Chiesa non deve identificarsi con nevsun parti to» proprio nella linea del Concilio che lo stesso Ruini non ha potuto ieri negare In somma anche per la Chiesa si e aperta una fase nuova ed il Papa nell intuirne tutta la drammalicila I ha invitata a pregare e riflettere» perchè ri
definisca il suo ruolo nell i mutata realta dell Italia
blica Pierferdmando Casini pupillo di Horlani preannun eia per giugno un convegno Tema «La De dev essere il punto di riferimento dello schieramento moderato» Rosy Bindi s aggrappa invece a Stur-zo e De Gasperi per proporre una De che guarda a sinistra aggregando «parti importanti del mondo laico su un prò gramma avanzato
Ma la novità politica della Direzione di ieri su cui quasi tutti si sono trovati d accordo e invece il rilancio in gnnde stile della-centralità democri stiana E sarà questo il noccio lo politico vero della «costi tuentei Sul Popolo di ieri Bo drato ha argomentato con un certo rigore la scelta del nuovo gmppo dirigente di piazza del Gesù I asse politico del nnno vamento possibile «l.a società contemporanea - scrive Bo drato - e cresciuta soprattutto al centro I mutamenti sociali
hanno ridotto la rilevanza ideologica dello schema clas sico destra/sinistra» Neconse gue che «vince chi conquista il centro» e che «sia i conserva tori sia i progressisti si ma scherano da moderati Sorge qui per Bodrato (e per Marti nazzoli) una domanda sem plice ma decisiva» «Per quale ragione I area eentrale della società deve concorrere divi dendosi alla vittoria del cen tro destra o del centro sini stra '• Perché invece prosegue Bodrato non dev essere il cen tro ad «aggregare sul proprio progetto le correnti progressi sto o conservatrici'» Sta qui la «continuità» fra popolarismo sturziano e centrismo dega spinano e sta qui per il verti ce di piazza del Gesù il senso del cammino inverso che dalla De dovrebbe portare al nuovo Partito popolare depurato del le tante scorie accumulate in mezzo secolo di potere
Antonio Pappalardo
Viceministri inquisiti ora scoppia il caso Pappalardo • 1 ROMA È furibondo I on Antonio Pappalardo deputa to del Psdì e quando ancora era un tenente colonnello dei carabinieri leader del Cocer I organismo parasindacale dei militari «Mi aspettavo dal governo stima e solidarietà -protesta - Invece ne ricevo una pugnalata alla schiena II presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi lo ha «formai mente invitato» a dimettersi dalla carica di sottosegretario alle Finanze Motivo Pappa lardo è slato recentemente condannato ad 8 mesi perdif famazione pluriaggravata nei confronti dell ex comandante dell Arma Antonio V.esti La condanna é stala emessa da un tribunale militare in pnmo grado Ciampi ha incontrato il sottosegretario e gli ha chie sto di abbandonare la poltrona
È lo stesso Pappalardo a raccontare I origine della sua disavventura giudiziaria «Nel 1991 - spiega - un brigadiere dei carabinieri fu ucciso da poliziotti a Padova pererrore io dissi che la responsabilità dell uccisione non andava addebitata ai poliziotti ma ai vertici della sicurezza pubbli ea per il mancato coordinamento delle attività delle vane forze Fui punito Successiva mente per protesta abbandonai il comando del mio Gruppo a Roma II Comando generale dei carabinieri rispo se con un comunicato in cui mi si accusava d aver lasciato
non per protesta ma per mo tivazioni elettoralistiche per che di II a poco mi sarei can didato nel Psdì Fu allora che replicai dicendo che le opi moni politiche di Viesti erano opposte alle mie e che era giunto i, momento di smetterla con i Comandanti generali scelti dal partiti» Pappalardo sembra intenzionato a tenere duro sostiene che la sua è stata «una battaglia di liberta e democrazia» e c h e a s u o t e m pò sbagliò la Camera a con cedere 1 autorizzazione a prò cedere Ha consegnato una lettera a Ciampi ed entrambi si sono concessi «una pausa di nflevsione» Ma secondo quanto si è appreso in am bienti govemauvi oltre che dalla condanna 1 invito di Ciampi alle dimissioni sareb be giustificato da un altra ra gione prima del giuramento dei sottosegretari Ciampi in una riunione a porte chiuse invitò gli stessi a fare un esa me di coscienza esortandoli a non giurare qualora avesse ro problemi con la giustizia Ora Pappalardo annuncia una conferenza stampa an che per replicare a que lo che giudica «I attacco di un emen to fascista e mascalzone una interrogazione del senatore leghista Borghezio che chie de di sapere se la moglie del colonnello sia o no un agente del Sismi «Mia moglie lavora da T anni a Palazzo Chigi -spiega 1 onorevole ufficiale -Ha vinto regolare concorso E le sue attivila sono fatti suoi»
L'ex capo dello Stato sul Pds «Per rifondare la Repubblica necessaria la sua tradizione»
• i ROMA Per rifondare la Repubblica e ricreare piena li ducia nelle istituzioni non si può prescindere dalle grandi correnti ideali della nostra sto ria civile e politica il sociali smo con la componente della tradizione comunista italiana il liberalismo la democrazia radicale e nazionale e il catto hcesimo politico» Lo afferma in un intervista al Messaggero il senatore a vita Francesco Cossiga offrendo la sua ncetta per una «ricostruzione nel cambiamento» Fra le altre co se Cossiga si dilunga sullo sforzo di cambiamento intra preso dal Pei Pds in sostanza contestando al gruppo dirigente di non aver ncompreso nella «svolta» il meglio della tradizio ne comunista a partire dalle scelte togliattiane sul partilo nuovo e lì Concordato e dagli «strippi» berlmguenani con 1 Est «Mi nesce impossibile ca pire - afferma Cossiga - per
che an simile patrimonio poli tico e culturale non lo si sia svi luppato criticamente fino a n confluire nel grande fiume del la sinistra europea che è il so cialismo e si sia invece andati a cercare un ancoraggio a in venzioni di carattere elitario quasi che gli operai di Sesto San Giovanni i coltivatori del I Emilia i braccianti calabn o i pastori della Sardegna possa no trasformarsi n eleganti libe ral americani innamorati di Clinton e Hillary Nell intervi sta 1 ex presidente si soffenna anche sui suoi rapporti con Scalfaro • Siamo due persone s ch i e t t e -d i ce - che non han no mai inquinato i rapporti personali Ma anche ora che ho parlato bere della sua scel ta coraggiosa per il govemoc è chi manipola le mie parole I-orse per timore che i nostri buoni rapporti personali di ventino anche buoni rapporti politici
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W^*V Ot* A Critiche alle scelte di Segni verso il polo progressista
«Vai troppo a sinistra, torna a casa» È quasi divorzio tra Mariotto e Montanelli Siamo al preludio del divorzio tra Segni e «Il Giornale» di Montanelli, uno dei più schierati nella battaglia referendaria e per l'introduzione del maggioritario7
«Torna a casa Mario», é il titolo dt un fondo, pubblicato giovedì, dove la «casa» sta per il polo liberal democratico di centro destra II leader referendario ha annunciato una risposta, intanto con Alleanza democratica punta ad un polo di centro sinistra
LUCIANA DI MAURO
M ROMA Siamo al divorzio tra Mano Segni e // Giornale di Montanelli tra i quotidiani che più decisamente hanno appoggiato Segni e ì referendum elettorali' Oppure è solo una guerra per la conquista dell elettorato di centro ' «Torna a casa Mario» senza «fare pasticci» É1 invito che // Gior
nale ha rivolto a Mario Segni con un fondo pubblicato giovedì a firma del condirettore Federico Orlando E il giorno dopo sempre // Giornale riserva un servizio con la penna intinta nell acido ali imprimatur che il leader dei popolari é andato a dare a Tonno a Valentino Castellani candidato
sindaco di Pds Verdi del Sole che ride Alleanza democratica e popolari
La «casa» alla quale Orlando richiama Segni ovviamente non sta per la De ma per il polo centrista-moderato sul modello francese dove L U mone di centro di Giscard in sieme alla destra gollista di Chirac costituisce lo schiera mento di centro destra II «pasticcio» invece starebbe nell i dea di Segni di dare vita a quella che lo stesso leader referendario ha definito «una grande forza moderna e progressista con cattolici laici e sinistra democratica»
L Alleanza democratica vista dal «Giornale» richiama Segni agli intenti originari quelli della ricostruzione qu-rantotto anni dopo del centro
degapsenano «distrutto da partitocrazia e corruzione Un alleanza che nunisea co me scrive Orlando «quel che di vivo e è nelle culture laiche-democratiche e cattoliche li berali» La leadership spelte r tbbe a Segni che dovrebbe riunire liberaldemocratici e cattolici liberali oggi dispersi e che dovrebbe attrarre anche la destra democratica alla Chirac
Ma do\ e questa destra in Italia e chi sarebbe lo Chirac italiano' Federico Orlando spiega meglio il senso del suo pezzo rispondendoci «C e qualcuno che concepisce il polo centrista come moderato conservatore fino a compren dere Fini Non è il mio caso Chirac é Cossiga I uomo delle istituzioni forti di tipo gollista
Dall altra parte in piena lo giea di scomposizione futuro logica si prefigura uno schie ramento che andrebbe dalla Quercia alla neoformazione laico socialista di Giuliano Amato fino a quella neocat tolica di Martinazzoli Questa logica che richiama Mario Segni a tornare a casa» in no me del suo passalo da «destra pulita ali interno delia De e lascia dall altra parte il popò larismo democristiano merita qualche spiegazione Rosi Bindi punta avanzata del nn novamento scudocraciato si pone sulla scia di Sturzo e De Gaspen che hanno sempre rifiutato I identificazione dei cattolici con il blocco liberal conservatore F in nome del «socialismo bianco» alla Dos selti attento ai problemi so- Mano Segni
eiali e dell equità si scaglia contro il progetto del «cartello persidenzialista e consevatore che mira a trasformare la De in un partito di destra» Seeon do Rosi Bindi la posizione di Martinazzoli riportata guarda caso proprio in un intervista al Giornale in base alla quale la De si e sempre contraddistinta per «un ispirazione moderata della politica anti radicale» non e sinonimo di moderati smo» Siamo proprio in tema di quel popolansmo de che non può piacere i un polo moderalo di centro destra che ha il suo contrassegno fonda mentale nel liberismo e in una concezione dell autonomia del mercato che non tollera regole
Tutto C ancora confuso sol to il cielo dei futuri schiera menli soprattutto se si consi dera il fallo che la legge elet torale di tipo maggioritario non garantisce che venga prodotta automaticamente una maggioranza Segni ha prò messo una risposta a breve al I invito del Giornale e non é detto che si tagli tutti ponti al centro La posta in gioco è proprio la conquista dell elet torato di centro s e d a d e s t i a o da sinistra La parabola del
leader refendano non é dettata dal suo inizio ali interno della De con la sua prima voi ta da deputato nel 76 nel gruppo degli «hiltonian » allo ra definiti tecnocratici e mo dermsti C e questo ma soprat tutto e é la parabola referen dana
Sul fronte dell ni ' io\a/ione con 1 esponente de ali inizio e è soprattutto la sinistra L ec cezionee/ZCiomo/eschifrato in partenza con la battaglia re ferendana in piena logica maggionlana Nelle foto di fa miglia ben esposte nella pie cola sai i del Nazzareno roe caforte del Corel ci sono Se gm e Occhetto insieme alla vittoria del 9 di giugno Segni e Pannella Segni e La Malfa Nella foto di gruppo spiccano esponenti della sinstra cattoh ca non democristiana aclisti pidiessim e radicali
La partita e aperta per ora il pendolo oscilla verso un eentro sinistra alla conquista del suggello elettorale da par te del 60 percento dell eletto rato Per questo Segni ha biso gno del Pds e della squadra martinazzoliana per eoinvol gere gran parte dell elettorato de
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Questione morale
^tó^r^ L4i<À in Italia
Milano, due nuovi arresti per i lavori di restauro al museo di Firenze, alla reggia di Caserta, alle mura di Lucca «Antonio Altobelli non ha detto d'aver incontrato Pollini » Stefanini, tesoriere del Pds: «Sono pronto a testimoniare»
Tangenti, Nobili va via dalPIri E i giudici ora scoprono le mazzette archeologiche A Milano sono spuntate anche le «tangenti archeologiche». Due arrestati a causa di appalti per il museo archeologico di Firenze, le mura di Lucca, il centro storico di Benevento, la reggia di Caserta, alcune scuole e una strada. Si dimette, dopo l'arresto, il presidente dell'Iri Franco Nobili, che ha respinto ogni accusa. Il tesoriere del Pds Marcello Stefanini comunica di essere a disposizione come teste.
MARCO BRANDO
• • MILANO. Dopo i guai per Franco Nobili, presidente dell'Ili in cella da mercoledì e dimissionario da ieri, il cilindro della Fiat ha fatto spuntare pure le «tangenti archeologiche». E due persone sono finite in cella. Beco mazzette frutto di interventi di restauro e conservazione dedicati al museo archeologico di Firenze, alle mura di Lucca, alla reggia di Caserta, al centro storico di Benevento. Poi stecche più «banali». per strade e scuole. I magistrati hanno aperto questa nuova pista anche grazie al memoriale di Cesare Romiti, amministratore delegato della Fiat, e alle dichiarazioni di altri manager di corso Marconi, dopo l'armistizio tra gruppo Agnelli e pro
cura di Milano. Le persone arrestate sono
l'ex provveditore alle Opere Pubbliche di Milano. Ciriaco D'Alessio, attualmente in servizio a Perugia, e l'architetto-im-prenditore napoletano Antonio Gallitclli. Sono accusati di corruzione aggravata e violazione della legge sul finanziamento dei partiti per somme ricevute dalla Fiat Engineering, dalla Cogefar-lmpresit (gruppo Fiat) e da allre imprese. Ciriaco D'Alessio, 44 anni, originario di Bonito (Avellino). secondo gli inquirenti ha ottenuto dalla Cogefar-lmpresit 400 milioni per appalti nella costruzione della strada «Sorrentina 2». Antonio Gallitclli, 53 anni, di Napoli, democristiano.
e invece sospettato di aver ricevuto quasi due miliardi: 600 milioni da Fiat Engineering, Borini e Guerrinl per interventi fatti alla reggia di Caserta, al Museo Archeologico di Firenze e a Lucca; 300 milioni da Fiat Engineering e Borini per il restauro del centro storico di Benevento; un miliardo dalla Cogefar-lmpresit per la realizzazione di 30 complessi scolastici nel Napoletano.
La Cogefar-lmpresit preoccupa anche il deputato Claudio Signorile (Psi), ex ministro dei Trasporti. Ha chiesto alla Procura di Milano di essere ascoltato «al più presto» sui suoi rapporti con la Cogcfar Impresit. Ma chi è stato veramente inguaiato dalla Cogefar, per quel che riguarda la sua gestione prima che venisse acquisita dalla Fiat nel 1989. è Franco Nobili, ormai ex presidente dell'Iri. Nobili è stato arrestato mercoledì scorso per corruzione e finanziamento illecito dei partiti, accuse che si riferiscono al periodo in cui è stato presidente della Cogefar (controllata prima da Bastogi poi da Acqua Marcia) e, in parte, al penodo in cui è stalo, dal novembre 1989, presidente
Iri. Ieri si sono appresi alcuni passaggi dell'interrogatorio reso da Nobili mercoledì, in occasione della convalida del suo arresto. «Prendo atto delle contestazioni - ha detto - ed intendo rispondere dichiarandomi estraneo ai fatti contestatimi». Per quel riguarda le tangenti legate alla centrale Enel di Montalto di Castro ha detto: «Nessuno mi chiese nulla ne
normativa comunitaria
come Cogcfar ne come presidente del consorzio (di imprese, ndr). Nessuno mi disse che si doveva essere grati nò a partiti nò a uomini politici. Io nulla ho dato. Nessuna richiesta mi venne fatta neppure per ammi-nistraton Enel». Tangenti per la centrale Enel di Brindisi: «Quando assunsi la presidenza dell'Iri, Tomich (manager lri. ndr), non mi parlò mai di ri-
Parlano i dirigenti Coop: «Le nostre imprese sono state sempre discriminate e il Pei non ci ha mai aiutato» «Ma c'è stato anche qualcuno che è sceso a patti con il «sistema» e, forse, non abbiamo reagito a sufficienza»
Le cooperative: «Pochi appalti e niente tangenti» Coop e tangenti: un binomio tutt'altro che scontato. I dirigenti delle imprese cooperative protestano anzi per la «discriminazione» subita nei grandi appalti: «non ce mai stata una fetta di appalti garantita dal Pei, a cui non abbiamo mai pagato tangenti». Ma negli anni Ottanta qualcosa s'è incrinato: «C'è chi è sceso a patti col mercato distorto». «Non abbiamo reagito a sufficienza contro le degenerazioni».
DALLA NOSTRA REDAZIONE
WALTER OONDI
Wm BOLOGNA. «No, guardi, la storia delle cooperative è tutt'altro che una storia di appalti facili». Cesare Rinaldi fi da molti anni al vertice di una delle maggiori coop di costruzioni della Lega, la Cmb di Carpi. Una di quelle chiamate in causa da Giulio Caporali e che si sarebbero aggiudicate il famoso 20% di lavori delle Fs in «quota Pei» e che per questo avrebbero versato tangenti a Botteghe Oscure. «Ho giò avuto modo di spiegare che noi dal 1976 non abbiamo mai avuto un appalto dalle ferrovie. Ma oggi dico di più: nel piano delle Fs dall'83 all'88 sono stati fatti investimenti per 29 mila miliardi. Ebbene, in quegli anni, tutte le coop della Lega hanno acquisito lavori per 700 miliardi, cioè 100 l'anno. Altro che 20%! Il fatto è che ci sono imprese private, di di-rrensioni simili alla Cmb, ciascuna delle quali ha avuto 5/600 miliardi, cioè i 2/3 o i 3/4 di tutto ciò che hanno avu
to insieme centinaia di cooperative. E perchè non si parla delle migliaia di miliardi dall'Anas. gestione Prandini, affidati a trattativa privata?». Per Rinaldi è indiscutibile la «discriminazione» operata ai danni delle cooperative. Polemica non di oggi, che richiama alla mente battaglie storiche della sinistra per l'applicazione dell'articolo 45 della Costituzione che impegna alla tutela e alla promozione della cooperazione.- Silvio Miana, che è stato presidente nazionale della Lega dal 1 965 al '74 e successivamente parlamentare del Pei ricorda «il muro che le cooperative si trovavano davanti, anche quando per capacità imprenditoriale erano del tutto in grado di competere con le imprese private e pubbliche». Di •esclusione sistematica delle cooperative dai grandi lavori pubblici» parla anche Enea Mazzoli, presidente di Unipol assicurazioni, socialista, da quarantanni in responsabilità
di direzione nel movimento cooperativo. Dunque, tutt'altra Immagine di quella che in queste settimane si è cercato di accreditare. Anzi, semmai uno come Rinaldi (ma non è il solo) contesta il Pci-Pds e !e forze della sinistra per non avere combattuto a sufficienza questa discriminazione e non essere stati capaci di rimuoverla.
Ecco allora una chiave di lettura dei rapporti tra Pei e sinistra e cooperative, che ribalta la tesi, o teorema, corrente che vuole le coop come braccio economico del partito. Dice Mario Viviani, studioso e ricercatore di Smaer, una società di consulenza: «Dalla fine degli anni Settanta i rapporti tra la Lega, le cooperative e Pei si sono fatti sempre più critici e freddi. Entrambi risentono del consociativismo politico che si era andato instaurando. Si trovano stranieri in un meccanismo a cui partecipano senza riuscire a trovare, insieme, il modo di reagire. Anche perchè nessuno si riconosce più nell'altro, non dialogano più». Ma una situazione di questo genere è in grado di spiegare la nascita di un rapporto tan-gentizio tra la Lega, le cooperative e il Pei? «No - replica Vi-viani - lo scambio economico inteso come corruzione non c'è mai stato. C'è invece un fenomeno storico di vicinanza, di scambio di uomini, tra i partiti di sinistra e la cooperazione, ma che ha impressalo anche il sindacato. Può esserci
stato poco confine, una dialettica debole tra partito e cooperazione, ma nulla di assimilabile alla corruzione».
L'idea di una contiguità meri che lecita è respinta anche da Mazzoli. «Intanto, la Lega in quanto tale non può avere pagato perchè i soldi non li ha e ha sempre stentato a fare il proprio di bilanci. In secondo iuogo, si può parlare di convergenze politiche, di affinità stonco-politica tra sinistra e cooperative. Del resto, negli anni Cinquanta la cooperazione era considerata un reparto ausiliario della lotta di classe. No, le tangenti non appartengono alla storia dei rapporti tra sinistra e cooperative. A meno che - dice - partecipare alle feste de l'Unità o dell' Avanti!, fare pubblicità su un giornale di partito non diventi un reato». Mazzoli fa riferimento anche alla situazione europea: «Conosco un'importante cooperativa europea che per regolamento interno destina a una parte dei suoi utili di gestione a opere di solidarietà e a sostegno del Partito socialista di quel paese».
Dunque, se sembra assodato il rapporto tradizionale tra cooperazione di Lega e sinistra (ma non è un mistero che in Italia esistono altrrc due centrali cooperative che hanno lo stesso tipo di legami, una con la De e mondo «bianco» e l'altra con socialdemocratici e repubblicani), forse vale la pena di cercare di capire cosa
può essere accaduto negli ultimi dieci-quindici anni. Quelli, per dirla con Viviani, del consociativismo che ha coinvolto sia le cooperative che il Pei. Cosa fi accaduto dunque nei rampanti anni Ottanta? Qualche mese fa un gruppo di dirigenti della Lega scrisse un documento in cui chiedeva un deciso cambio di rotta rispetto all'affermarsi di logiche «affaristiche» e alle «degenerazioni» che avevano colpito una parte della cooperazione. Pier Luigi Stefanini, giovane presidente della Lega di Bologna fi stato uno dei primi a denunciare «l'allentarsi della tensione ideale e sociale» all'interno del movimento. Spiega che nel decennio passato le cooperative hanno lavorato per «accrescere la propria presenza nel mercato attraverso un salto imprenditoriale. Questo fatto, di per sé positivo, ha avuto anche conseguenze negative. In alcuni casi ha prevalso un adeguamento ai valori e alla cultura dominanti che lasciavano ben pochi spazi alla socialità e alla solidarietà». E c'è addirittura chi, come Walter Guiduzzi, uno delle nuova generazione di dirigenti cooperativi, presidente della Edilcoop di Creval-core, parla di «due anime della cooperazione». Dice: «Anche tra di noi c'era chi diceva che non si poteva fare altrimenti, che "il mondo va cosi" e tanto valeva adattarsi alle logiche di un mercato distorto». Si riteneva che «il prezzo da pagare fos
se alto ma non si poteva morire con la bandierina in mano». Certo, rileva ancora Stefanini, «c'è stata una insufficiente reazione delle cooperative alle storture del mercato, un mercato che peraltro ci discriminava abbondantemente». Insomma, di fronte al dilemma: «o paghi o non lavori» c'è chi ha scelto la strada di pagare per difendere la cooperative e l'occupazione dei soci. Perchè non si è fatta una battaglia allora contro questo sistema? «Non è neppure vero che non ci abbiamo provato - rileva Guiduzzi - ma la possibilità di incidere era pressoché nulla. Non dimentichiamo che quel sistema era stato costruito proprio contro di noi, per escluderci. Fino a poco tempo fa chi ha provato a opporsi è sempre stato bloccato, giudici compresi». Ma questo «adattamento» è giunto fino a coinvolgere il Pci-Pds. Funzionava o no il «do ut des»? Qui la risposta è un «no» univoco. Lo pronuncia Mazzoli per il quale «anche i dirigenti socialisti sapevano che al Pei non andavano i soldi delle cooperative». Nega Guiduzzi che fa riferimento al caso di quella cooperativa di Reggio i cui amministratori hanno ammesso di avere pagalo Psi e De, ma non il Pei. E Rinaldi: «Non abbiamo mai pagato il Pei. Per il semplice motivo che. come ho spiegato, le cooperative non hanno mai avuto una "fetta" di appalti garantita».
Saltalo inailo 1993
Il giudice Di Pietro
y festeggiato alla '-•Arf-^<«,", 'està della
'" "" *~ Polizia Sotto il presidente dimissionano dell'In Franco Nobili. Nella foto piccola Giancarlo Pasquini
chieste dallo stesso avute come amministratore delegato di Italimpianti e poi di in-Tecna, in relazione a somme che lo slesso doveva versare o aveva concordato di versare». Nobili ha affermato di essere del tutto estraneo anche ad eventuali fattacci consumatisi all'ombra del consorzio lntermetro (metrò di Roma). Insomma, non ha mai sapulo niente di niente.
Anzi, per quel che riguarda la Cogefar, ha affermato: «Alla gestione finanziaria della Cogefar era preposto il do». Parola, che era anche espressione dell'azionista di controllo». Il dottor Parola non può dire la sua perchè è morto.
Sul fronte dell'indagine che riguarda il Pei, si è appreso che Renato Pollini, ex tesoriere del partito arrestato martedì scorso, non ha ancora ricevuto la visita dei periti che dovrebbero accertare, su richiesta della difesa, se le sue condizioni di salute sono compatibili con la detenzione. L'avvocato Marco De Luca, difensore dell'amministratore delegato della Sasib (gruppo De Benedetti) Antonio Altobelli, ha smentito che il suo cliente, al contrario di quanto hanno riportato alcuni organi d'informazione, abbia detto di essersi incontrato con Pollini all'epoca dei fatti contestati. Intanto Marcello Stefanini, senatore ed attuale tesoriere del Pds, ha fatto sapere alla procura che può presentarsi come testimone. Avrebbe potuto farlo già una ventina di giorni la ma dovette rinunciarvi per gravi motivi di salute. Ora sta meglio.
Vizzini e il padre sotto inchiesta Tre miliardi Asst mt MII.ANO «Unii volta tanto non devo fare dichiarazioni a voi ma di giudici» Cosi ieri l'ex segretario del Psdì Carlo Vizzi-ni, ministro delle Poste e Tele-comunica/ione dal 1991 al 1992. h,i affrontato i cronisti di Tangentopoli. Poco dopo le 13 è arrivato nell'ulficio del pubblico ministero milanese Antonio Di Pietro, all'unisono con la notizia che aveva ricevuto un avviso di garanzia. Le accuse ricettazione e violazione della legge sul finanziamento dei partiti.
L'originalità della situazione in cui si trova Vizzini sta nel fatto che, con lui, fi finito sotto inchiesta il padre Casimiro: assieme, tra il 1991 e il 1992, avrebbero ricevuto tre miliardi e mezzo da Giuseppe Parcella. ex direttore generale della Azienda di Stato per i Servizi Telefonici (che dipendeva dal ministero delle Poste). Questi, arrestato nei giorni scorsi, è sospettato di aver distribuito •IO miliardi di mazzette ai partiti di governo, attraverso un sistema di fondi neri simile a quello dell'Eni, e anche di essersi te
nuto un bel po' di soldi (gli sono st.iti sequestrati tre conti bancari). Parcella a sua volta avrebbe ricevuto il denaro da imprenditori interessati a ottenere commesse perla ristrutturazione della rete telefonica dell'Assi Per altro si fi appreso che anche l'ex ministro de Paolo Cirino Pomicino, raggiunto ieri da un avviso per n-cettazionc e finanziamento illecito dei partiti, è sospettato di aver ricevuto 1 miliardo da Par-rella A quest'ultimo Pomicino avrebbe detto di dare un altri miliardo a! finanziere Giuseppe Ciarcapico. che sa'l interrogato m carcere questa mattina.
Carlo Vizzini ieri ha lasciato in silenzio e in tutta fretta il pm Di Pietro verso le 15,30, attra-\cr\o una scala secondaria. Poi ha diffuso un comunicato-stampa: «Trovo assolutamente corretto che... gli inquirenti indaghino per l'accertamento della venta senza guardare in laccia nessuno. ..Voglio ribadire piena fiducia nell'operato della magistratura... Ho consegnato ai magistrati tutta la documentazione personale e patrimoniale che mi riguarda».
M MODENA II presidente Giancarlo Pasquini attacca cosi: «c'è la volontà di colpire la struttura associativa in quanto tale». Ribadisce fiducia nei giudici, respinge quel che chiama «il grande polverone», se la prende con la «grande sproporzione fra l'entità dei fatti e il risalto che ne è stato dato», e ai duecento cooperatori riuniti a Modena per l'assemblea provinciale dice: «rispondiamo rinsaldando la nostra unità». Sì, ma in attesa che la polvere si deponga e le inchieste facciano il loro corso, restano i dubbi sul grado di "pulizia" delle coop-rosse... «Intanto vorrei ricordare che si parla di dieci quindici casi su 11 mila aziende - nbatte Pasquini - Certamente non siamo fuori da certi fenomeni, ma noi non facevamo parte del sistema di tangenti imposto da chi ha dominato a lungo il mercato e su quel terreno ci sfidava a confrontarci. Dobbiamo manifestare solidarietà ai dirigenti che hanno agito in un contesto ostile che per tanti anni discriminato le nostre imprese». La solidarietà va estesa anche a quanti, per cosi dire, hanno sbagliato? «Bisogna distinguere le responsabilità. Presto definiremo un codice di comportamento che definirà meglio ideali, valori, regole, e prevederà sanzioni anche pesanti, a partire dal licenziamento. Per i dirigenti rinviati a giudizio bisognerà prevedere una diversa collocazione all'interno delle aziende in modo da evitare che queste vengano escluse dall'albo dei costruttori. Questo, detto per inciso, sarà il destino del presidente della coopera-
Presidente della Lega «Chi sbaglia, rischia
licenziamento» tiva costruttori d: Argenta, Domgaglia, accusato di turbativa d'asta e finanziamento illecito ai partiti. Quanto al passato nbadisco: dobbiamo essere solidali con quei gruppi di dirigenti che
' hanno agito in un sistema del quale, sia chiaro, noi ci sentiamo vittime».
Dunque non ritenete di avere nulla di cui rimproverarvi? «Niente alfatto, c'è un'autocritica obbligata da fare: avere ignorato che negli anni in cui si escludevano le cooperative dai lavori pubblici non pesavano solo i motivi ideologici ma anche elementi di corruttela. Non possiamo dire di essere fuori perche- abbiamo visto e non abbiamo capito, insomma abbiamo avvertito troppo in ritardo la situazione senza condurre le necessarie battaglie: in altri tempi si sarebbero portati i cooperaton in piazza... C'è stata una ccrtaaccondiscendenza». Mica male come ripensamento.
A cosa va attribuito il coinvolgimento, per quanto marginale e in parte da dimostrare, di talune aziende associate alla Lega delle cooperative, in meccanismi illegali?
Al fatto che per molti anni volevamo scimmiottare l'immagine di una holding senza esserlo. La slida a concorrere nel cosidetto libero mercato ha fatto si che la cooperazione attenuasse qualche suo valore. Non avendo ncevu-to indirizzi chiari su come comportarsi in frangenti come quelli che emergono oggi si fi aperto il varco agli erron».
Il ministro Valdo Spini e l'ex ministro Claudio Vitalone si difendono, mentre la procura ridimensiona il loro ruolo L'inchiesta di Stato a Tirana coinvolge l'ex presidente della Repubblica e il capo del locale partito socialista
Aiuti all'Albania, arrivano smentite e precisazioni Ridimensionato il ruolo di Spini nell'affare Albania. Quanto alla «Levant Co», è a capitale italo-serbo-montenegrino. A Tirana c'è già un'inchiesta dello Stato: sotto accusa l'ex presidente della Repubblica e il capo del locale partito socialista. Comunicati all'Italia il coinvolgimento della «Levant Co» e dell'al-lora ambasciatore Cardilli. Nell'inchiesta terzo avviso di garanzia a Lenoci.
ALESSANDRA BAOUEL
• I ROMA II giorno dopo l'esplosione dell'affare Albania, fioccano smentite e precisazioni, mentre dalla procura di Roma emergono un ridimensionamento , della posizione del ministro > dell'Ambiente Valdo Spini, marginale rispetto ' a quelle dell'ex ministro degli • Esteri De Michelis e dell'ex sot
tosegretario Claudio Vitalone, ed un particolare sul capitale della «Levant Co», che è italo-serbo-montenegrino. Ed in Albania, per la vicenda aiuti, la commissione di controllo ha da tempo accusato, oltre all'ex presidente della Repubblica, anche l'allora- ambasciatore italiano a Tirana Torquato Car
dilli. Nell'ambito del filone principale dell'inchiesta sulla cooperazione, il socialista Claudio Lenoci, ex sottosegretario al ministero degli Esteri, è stato raggiunto da un terzo avviso di garanzia, per corruzione aggravata e violazione della legge sul finanziamento dei partiti. Il provvedimento chiesto dal pm Vittorio Paraggio farebbe rifenmento ad agevolazioni concesse alla «Cogefar» per appalti di opere pubbliche nel Terzo mondo. Lenoci ha smentito ed annuncia che andrà dal pm nei prossimi giorni per chiarire la sua posizione: «Non avevo la delega per la cooperazione, non potevo dunque aiutare la Cogefar all'estero».
Quando Spini prese rincari- > co di sottosegretario alla FaM-nesina, il contratto per gli aiuti •'
all'Albania con la «Levant Co» era stato firmato da tempo. La precisazione proviene sia dal palazzo di giustizia che dallo stesso Spini. «Sono diventato sottosegretario agli Esteri solo il primo luglio del '92 - ha spiegato il ministro - Tutto quello che precede tale data non mi riguarda». Mettendosi a disposizione dell'autorità giudiziaria, Spini ha poi ipotizzato che «a postenori» una pratica già completata gli sia stata sottoposta da firmare. Su Spini, Chicco Testa, pds, ha detto che la natura del reato contestato non gli sembra tale da richiedere le sue dimissioni, mentre il portavoce dei verdi, Carlo Ripa di Meana, si è detto certo che Spini saprà provare la sua «completa estraneità ai •fatti» ed ha poi rilevato che Amato non faceva resistenza
se gli inquisiti se ne andavano, mentre Ciampi sembra avere un'altra linea, su cui i verdi si riservano di esprimersi. Quanto all'ex ministro del Commercio estero Claudio Vitalone, ha mostrato ai giornalisti la comunicazione della trasmissione degli atti al tribunale dei Ministri, in cui si ipotizza il reato di concorso in abuso d'ufficio commesso fino al 25 maggio 1992. Ora Vitalone chiederà al tribunale dei Ministri di essere sentito il prima possibile ed intende anche sollecitare da parte del Csm la sospensione da stipendio e (unzioni dell'incarico di presidente di sezione della Cassazione che ora ricopre. «Lo ritengo deontologicamente doveroso», ha spiegato. Ha poi detto di non aver mai avuto contatti con la «Levant Co» e di essere intervenuto per
i soccorsi alla popolazione albanese nell'agosto del '91. Infine, ha negato di aver mai avuto notizie di irregolarità e sottolineato che gli interventi erano sottoposti al controllo di «un organismo estemo al ministero degli Esteri», mentre «le stesse autorità di quel paese ringraziarono il governo italiano per la sua efficacia».
In Albania, però, c'è attualmente una commissione di controllo dello Stato che per la vicenda aiuti ha messo sotto inchiesta l'ex presidente della Repubblica Ramiz Alia e il segretario del Partito socialista locale. Sotto accusa, da parte degli albanesi, sono anche la «Levant Co» e l'allora ambasciatore italiano a Tirana Torquato Cardilli. Tutti insieme, avrebbero guadagnato più di 8 ' miliardi. E delle loro indagini
gli albanesi hanno riferito da tempo alle autontà italiane. Ma l'inchiesta romana è partita, la scorsa estate, da un esposto di un cittadino: aveva letto sui giornali che dietro agli aiuti poteva esserci una speculazione ed ha preso carta e penna per rivolgersi alla magistratura. Quanto all'accusa di abuso d'ufficio, sembrerebbe che si riferisca non solo alla scelta della «Levant Co», ma anche ai prezzi pagati per cibo e medicine, che sarebbero stati acquistati sia in Italia che in altri paesi europei. I pagamenti sarebbero avvenuti solo in base alle fatture presentate, senza i necessari controlli. E sarebbero stati anche riscontrati fatti da cui emergerebbe, per alcuni degli indagati, l'ipotesi di peculato.
Per l'indagine dei Nebrodi il Pds precisa «Merito nostro»
• • MESSINA. In mento all'inchiesta sulla «Tangentopoli dei Nebrodi», Angela Bonari, della segreteria regionale del Pds. ha precisato: «Confermo di avere ricevuto, assieme all'intero consiglio comunale di Milazzo, un'avviso di garanzia in cui si ipotizza il reato di abuso d'ufficio. L'indagine riguarderebbe una delibera votata all'unanimità. Ritengo di avere compiuto un'atto amministrativo corretta, legittimo, trasparente e nell'interesse della comunità.». E il segretario del Pds siciliano Angelo Capodicasa: «Siamo tranquillissimi. Fra l'altro, quest'ultima fase di indagini prende le mosse dall'azione di denuncia del Pds dei Nebrodi».
Patriarca inquisito anche per camorra
•*•• NATOLI Inquisito per camorra l'ex senatore della De Francesco Patriarca, già in carcere per le inchieste sulla Usi di Castellammare. L'avviso di garanzia sarebbe stato notificato a Patriarca tre giorni fa nel carcere di Poggioreale dal sostituto procuratore Giovanni Mehllo, il pm che indaga oltre che sulla Usi stabiese anche sui rapporti fra politica e camorra, nell'inchiesta che è è partila con le dichiarazioni di Pasquale Galasso. L'interrogatorio dell'ex parlamentare sarebbe stato infruttuoso, anche se gli episodi di cui parlerebbe il «superpentito» sono molti: i rapporti fra malavita e politici in occasione delle elezioni, il caso Cinllo, i rapporti con i clan Alfieri e Galasso.
Saltalo 15 mastio 1993 in Italia pa«in, ,9ru
Aimonetta Corrado, 30 anni Lei ha 7 giorni di prognosi ha denunciato il deputato Lui nega tutto e ripete: « Mi è saltato addosso «Veramente era la ragazza dopo una cena con amici » che mi toccava i genitali... »
«Mi ha picchiato e molestato» Ma Sgarbi dice: «Tutto falso» Una giovane scrittrice ha querelato Sgarbi accusandolo di averla picchiata ripetutamente. Ieri notte, nella stanza di un albergo romano, il critico d'arte avrebbe aggredito Aimonetta Corrado. 30 anni, arrivata fino a Roma per conoscerlo e dargli un suo libro. Lui nega, ma il referto medico stilato a Roma è inequivocabile: la ragazza ha un braccio fratturato e una ferita alla testa per cui i medici non hanno voluto sciogliere la prognosi.
ANNATARQUINI
• • ROMA. Dalle male parole alla violenza fisica. L'ultima performance. Vittorio Sgarbi l'ha consumata l'altra notte verso le tre, ne! chiuso della sua stanza d'albergo. Appena poche ore dopo essere stato cacciato dalla Camera per avere dato dell'«assassino» ad Arrigo Boldrini, il critico d'arte avrebbe aggredito una ragazza di 30 anni, Aimonetta Corrado: •Mi ha afferrato per i polsi cercando di sbattermi fuori dalla stanza - ha raccontato lei, dopo avere presentato una querela alla polizia - . Poi mi ha sbattutocontroilmuro»
Un secondo caso Scarparo-Marramao? Questa volta non si tratta della parola di una aspirante scrittrice contro quella di un filosofo. Co un referto, stilato dai medici del pronto soccorso all'ospedale San Giacomo, che parla di «contusioni . alla regione occipitale, sacro cocclgea e al polso sinistro». Aimonetta Corrado ha un braccio fratturato e una prognosi di 24 ore per la ferita alla testa. Sgarbi nega e si difende: «Il molestato sono io: ha cercato per tutta la serata di toccarmi i genitali e c'è anche riuscita. Per di più continuava a leggere le pagine del suo libro orrendo». Non e la prima volta che il critico sostiene questa tesi. In altre occasioni ha ripe- . tuto che «la molestia sessuale non esiste e che sono gli uomini ad essere spesso vittime di avances». • » ; . • ' .
Una vicenda pesante. Con un epilogo grave. Da un lato c'è il mondo di Sgarbi, la corte di persone delle quali si circonda e che proprio ieri sera, il giorno dell'insulto a un vecchio partigiano, avevano organizzato un festeggiamento sul
la terrazza dell'hotel Majestic. Dall'altro, una giovane donna bruna, una delle tante fan rimaste colpite dal fascino del critico d'arte che spera di introdursi in quel mondo dorato. Aimonetta c'e riuscita, per una sera. Dalle dieci di sera alle quattro CJ mattino è stata in compagnia di Sgarbi del suo segretario, della sua fidanzata, la pornostar Milli D'Abbraccio, e di un'amica, Barbara Alberti. A cena prima, nella stanza del critico poi. Ed 0 qui, che improvvisamente, a notte inoltrata, e avvenuta la violenza.
Questi i fatti. Aimonetta si era presentata alle otto nell'albergo di via Veneto dove il critico d'arte ha preso la sua residenza. Voleva, semplicemente, mostrargli il suo libro. L'appuntamento era stato concordalo una settimana prima, da San Casciano dove fa ragazza, separata dal marito, vive con i genitori, proprietari di un albergo a quattro stelle, e la figlia, una bambina di dieci anni.
Ma quando la ragazza arriva, il critico non c'e. Si fa vivo .solo dopo due ore, alle dieci. Insieme a lui, una corte di circa quindìu persone riunite per una cena sulla terrazza. Simonetta vi partecipa: poi Sbarbi si apparta nella sua stanza con pochi intimi e, naturalmente, con Aimonetta che pazientemente aspetta di poter mostrargli il suo libro. Aspetta fino alle quattro del mattino. Una volta rimasta sola con Sgarbi, accade il peggio, Ma qui le versioni diventano diversissime.
«Mi si è buttato addosso per provarci - ha raccontato la ragazza alla polizia - . Quando ho detto di no, mi ha gettato a
terra, poi ha aperto la porta della stanza e mi tia scaraventalo contro il muro». «È stata lei a cercare di sedurmi - dice invece Sgarbi - . Continuava a toccarmi tra le cosce, tra le gambe, e come se non bastasse continuava a leggere le pagine del suo libro noiosissimo». Testimoni Barbara Alberti e Milli D'Abbnccio. «Per tutta la sera quella ragazza ha guardato tutti con odio - conferma la Alberti - . Voleva stare da sola con Vittorio. Lo ha ripetuto più volle. In camera, eravamo tutti sul divano, lei leggeva il suo libro. Ho visto che faceva strane manovre: gli toccava il sesso. Allora sono andata via». Stessa versione dallA pornostar
Milli D'Abbraccio. «Milli se n'e andata - conti
nua Sgarbi - e io ho invitato Simonetta a restare, a patto che smettesse di leggere il suo libro. Lei mi ha insultato, ha minacciato di denunciarmi e io l'ho cacciata fuori». Secondo la versione di Sgarbi, una volta fuori dalla stanza, la ragazza avrebbe continuato a bussare forsennatamente contro la porta. È così che si sarebbe procurata le lesioni al polso. Pochi minuti dopo Sgarbi, scende nella hall dell'albergo e telefona al 113. «Guardate che ho litigato con una signora. Molto probabilmente verrà da voi». Sono le 4.40. Dieci minuti dopo i centralinisti del
pronto intervento ricevono un'altra telefonata. Quella di Simonetta.
Una volante la raccoglie nell'albergo dove aveva preso alloggio e la porta al pronto soccorso del San Giacomo. 1 medici riscontrano le lesioni. Scatta la denuncia.
Ieri pomeriggio, mentre Simonetta era sul treno che la riportava a casa, contro Sgarbi e stata presentata un'altra denuncia. È stata firmata dalla Camera del Lavoro di Milano, dall'Anpi. l'associazione partigiani, e dall'istituto lombardo di storia del Movimento di liberazione, per vilipendio alle forze armate dello Stalo e di quelle della liberazione.
Una raffica di sgarberie M ROMA. Irrefrenabile, spavaldo, provocatore, il cntico d'arte Vittorio Sgarbi finisce sui giornali un giorno si e uno no. Dagli insulti in Tv alle risse in Parlamento, dagli apprezzamenti (poco graditi) sul genere femminile alle gaffe sulle opere d'arte. Ecco una brevissima e incompleta cronologia delle sue ultime «imprese».
13-4-1992 La lava minaccia il paese di Zafferana. ai piedi dell'Etna. Arriva Vittorio Sgarbi e sentenzia: «Spero di vedere la lava distruggere quelle case, .quelle brutture che stanno di fronte alla colata andrebbero cancellate dalla faccia della terra». Gli abitanti del paese, in pena per le loro case, non gradiscono e lo circondano furenti. La rissa viene evitata per un soffio.
1-2-1993 Dopo il senatore Luciano Benetton anche l'onorevole Sgarbi appare nudo sulla copertina dell'Espresso.
25-4-1993 Inizia il processo al cittadino Vittorio Sgarbi accusato di essersi assentato, con la scusa di inesistenti malattie, per ben sette mesi dal suo posto di lavoro alla Sovrintendenza dei beni artistici di
Venezia. L'accusa e di falso ideologico e truffa aggravata ai danni dello Stato.
30-4-1993 II critico d'arte se la prende Agostino Cordova, giudice della procura di Palmi, impegnato in delicate inchieste sulla camorra. «Un grande attore - dichiara Sgarbi all'Europeo -, un grande comico, uno dei personaggi più divertenti degli ultimi tempi è il giudice Cordova. Potrebbe recitare qualunque parte, la parte del poliziotto, la parte del giudice, potrebbe fare anche la parte del mafioso».
6-5-1993 Durante la sua trasmissione. Sgorbi quotidiani, l'onorevole boccia i prodotti Barilla. E il colosso alimentare minaccia di rompere i contratti pubblicitari con la Pininvest (13 miliardi di lire). Alla fine lutto si risolve con una scusa formale, via video.
13-5-1993 Palazzo Madama. Sgarbi inveisce contro Carmine Mancuso, senatore della Rete: «Stai zitto bastardo». E poi insulta pesantemente il senatore Arrigo Boldrini, medaglia d'oro al valor militare: «Zitto, assassino».
Il drammatico racconto di Aimonetta Corrado: «Si è subito tolto i pantaloni e le mutande. Diceva che non dovevo parlare del libro» La ragazza ora è a casa, nella sua splendida villa di S. Casciano. Ha un braccio ingessato e trauma cranico
« Mi ha sbattuta contro un muro, credevo di morire» «Si è tirato giù pantaloni e mutande, mi ha aggredita alle spalle, insultandomi. Poi mi ha picchiata, sbattendomi in terra e scaraventandomi fuori dal suo ufficio». Voleva far leggere il suo romanzo al critico d'arte ed, invece, è finita in ospedale . Aimonetta Corrado con un braccio ingessato e un bernoccolo dietro la testa racconta: «Credevo di morire, pensavo c h e non avrebbe mai smesso di picchiarmi».
DALLA NOSTRA REDAZIONE
SILVIA BIONDI
• • KIRKNXi:. Annona, la figlia di 10 anni e mezzo, piange. Graziella, la madre, la supplica di riattaccare il telefono. Lei. Aimonetta Corrado, prima chiede come sia stato possibile che la notizia sia già arrivata ai giornali, poi supplica di chiamare domani (oggi, ndr). Sono le 20.30 di una giornata incredibilmente lunga, iniziata alle quattro del mattino al pronto soccorso dell'ospedale San Giacomo di Roma e finita all'ospedale traumatologico toscano di Firenze. Aimonetta
è tornata a casa, nella splendida «Villa Poggio ai grilli» di San Casciano, un albergo di elite nel verde delle campagne toscane, con un braccio ingessato ed un trauma cranico su cui i medici si pronunceranno definitivamente solo tra 48 ore. «Volevano ricoverarmr a tutti i costi - racconta con un filo di voce al telefono - ho dovuto firmare pervenire via. Per favore, non parliamone, sono troppo sconvolta». Ma Vittorio Sgarbi, da lei accusato di molestie sessuali e di aggressione.
ha parlato. E le ha rivoltato l'accusa contro, l'ha accusata di essere stata lei a molestarlo affinché lui leggesse il suo romanzo. Profilo di nuvola.
«Però all'ospedale ci sono finita io - replica Aimonetta, con una ritrovata grinta - Credevo di morire. Mi ha picchiata con violenza, ripetute volte. Mi ha preso per il braccio e mi ha fatto letteralmente volare fuori dal suo ufficio, all'hotel Majestic. Sono andata a sbattere con la testa contro la parete, poi sono caduta». Tanta violenza perché «voleva lare del sesso e io no. lo ero andata per fargli leggere il mio libro, lui invece voleva portarmi a letto».
Il racconto della ragazza parte dalle 21 di giovedì, quando e arrivata all'hotel Majestic di Roma, piena di speranze. È bruna, alta, una tipica bellezza italiana. È giovane e ricca, am-mmistratrice della villa-albergo a quattro stelle di proprietà del padre a San Casciano. Una villa dove i Corrado vivono da 20 anni e che hanno poi trasfor
mato in hotel di lusso, con piscina e cucina tipica toscana, riservata ad una clientela che cerca il meglio e non ha problemi a spendere. I la 30 anni, Aimonetta. Sposata a diciannove con un romano, madre a venti. Del suo matrimonio sono rimaste le ultime due udienze prima del divorzio. Insieme a sua figlia e all'albergo, in questi anni, ha tiralo su il suo sogno. Un romanzo eclettico, con dentro di tutto. Scritto con calma, su fogli spessi. «È diventato una specie di enciclopedia Treccani», spiega orgoglioso il padre Luciano. Un sogno che, invece di stare chiuso in un cassetto, trova riposo in una valigia. Un libro che Aimonetta tratta con la cura che riserverebbe alla sua seconda figlia, se l'avesse. Per quel romanzo voleva . uno sponsor capace di trasformare la sua fatica in successo. Per raggiungerlo si 6 affidata alla madre Graziella, che, a detta del padre Luciano Corrado, «vanta conoscenze altolocate
a Roma». Quelle stesse conoscenze che gli hanno permesso, tempo fa, di telefonare a Vittorio Sgarbi e di ottenere un appuntamento con il vulcanico ed irascibile critico d'arte.
Giovedì, finalmente, il grande giorno e arrivato. Aimonetta carica sulla sua Vol"o grigia metalizzata la preziosa valigia, la madre e la figlia e parte alla volta di Roma. Lascia madre e figlia all'hotel Panama e. all'ora stabilita, raggiunge il Majestic in Uxi. Sgarbi e gentile e in compagnia di amici. L'invita a cena e lei accetta. Dopo cena. tutti insieme, salgono nell'ap-partamento-studio che il enti-co d'arte ha nell'albergo. Parlano, scherzano, ridono. Fin quando, ormai sul tardi, la compagnia si scioglie. Aimo-netta Corrado e Vittorio Sgarbi restano soli. «Ho preso i fogli dalla valigia, pensavo che fosse venuto il momento di leggerli - ricorda Aimonetta - Ma lui si e subito tolto i pantaloni e le mutande. Gli ho chiesto se
era scemo, gli ho detto che io ero 11 per il libro non per fare il sesso. Lui mi e venuto alle spalle, io cercavo di evitarlo raccogliendo i miei fogli per andarmene. Gli parlavo di "Profilo di nuvola" e lui ha cominciato ad insultarmi. Diceva che non dovevo parlare del libro, che non gli tirava. Che ero cretina e demente e che se lui prima non fa quello, non legge niente, lo ho continuato a dire di no, che non scopavo. Allora ha cominciato a picchiarmi. Mi ha buttata a terra, poi rialzata, poi nuovamente buttata a terra. Avevo paura di morire. Sentivo dolore ovunque, tentavo di ribellarmi. Poi mi ha preso per un braccio, mi ha (atto girare su me stessa e mi ha scaraventato fuori dal suo ufficio. È così che ho picchiato la testa nella parete». Il resto e la cronaca della corsa al pronto soccorso dell'ospedale San Giacomo, la denuncia alla polizia e il ritorno a Firenze.
Un viaggio di ritomo che Aimonetta ha fatto semisvenuta
sul sedile dell'auto, con la madre che si fermava ai motel dell'autostrada per rifornire di ghiaccio l'asciugamano da bidè che si è fatta dare dall'hotel Panama prima di partire. Ad ottanta chilometri da Firenze, la madre ha telefonato al manto pregandolo di raggiungerle al traumatologico per portare ' a casa la bambina. «Avevo un gran dolore all'avambraccio ed ero molto preoccupata per la botta alla testa - racconta Aimonetta -1 medici mi hanno tenuta sotto controllo lutto il pomeriggio, facendomi tutte le lastre. Poi ho firmato, perché volevo tornare a casa da mia figlia». Luciano Corrado ascolta. E tutto il pomeriggio che, insieme alla nipotina, attende il ritorno della figlia e della moglie. «Quello Sgarbi è un essere putrido - dice - con mia figlia si ò comportato da criminale. L'ha aggredita violentemente solo perché lei non ha soddisfatto le sue bramosie di maschio».
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Quei pomoshow a Montecitorio È possibile che le accuse dell'aspirante scrittrice Aimonetta Corrado contro l'onorevole Vittorio Sgarbi vengano valutate, nei prossimi giorni, dall'Ufficio di Presidenza della Camera. Al quale, il presidente Napolitano si era già rivolto giovedì, dopo le ingiurie del critico d'arte al senatore Boldrini, e considerando anche certi altri suoi atteggiamenti: gli insulti ai magistrati, e gli show a Montecitorio in compagnia di pornostar.
• • ROMA. Raccontano che, giovedì pomeriggio, nei saloni del Parlamento di questo Paese, l'onorevole Sgarbi cercava di sbollire la tensione accumulata nelle disgustose » ore precedenti, in compagnia di una delle sue amiche celebri per le vertigi- . nose minigonne e gli altissimi tacchi a spillo. • .••!••-'
C'erano stati momenti di notevole « tensione. Prima, con lo show offerto al Senato - nel pieno del dibattito sull'autorizzazione a procedere nei confronti di Giulio, Andreotti - per insultare Arrigo Boldrini, senatore del -Pds, medaglia d'oro al valor militare, capo partigiano; al ; quale aveva gridato: «Stai zitto tu, assassino! SI, tu sei un • assassinooooo!». E poi, alla Camera, dove aveva tentato un bis. intervenendo nel dibattito che ha preceduto il voto per l'abolizione dell'immunità, e che invece lui. Sgarbi, aveva difeso, argomentando forte del tradizionale, feroce sbraitare. • . ,
Insomma, un giovedì parlamentare di ; straordinari tacchi a spillo e terribili insulti, con mille provocazioni e accanto il solito paio di tette al vento dell'amica di turno esibita a Montecitorio,
per poi finire in via Veneto, all'hotel Majestic, nella celebre suite da un milione a notte, la sua «casa» romana ormai da più di due anni, su al secondo piano, dove l'aspirante scrittrice Aimonetta Corrado racconta di essere stata molestata sessualmente, e picchiata.
Un giovedì di cui però si continuerà a parlare: sicuro. Le accuse di Aimonetta Corrado rischiano infatti di avere un peso importante anche nella discussione che il presidente della Camera, Giorgio Napolitano, ha chiesto di avviare all'Ufficio di presidenza della Camera, subito dopo gli insulti che Sgarbi aveva rivolto, dalla tri-bunetta del Senato, ad Arrigo Boldrini.
Giorgio Napolitano, nella lettera inviata a Vittorio Sgarbi, oltre a esprimere la sua «vivissima deplorazione», per «un comportarnento incompatibile con elementari doveri di correttezza che ogni deputato deve sentirsi obbligato a osservare», annuncia di aver invitato l'Ufficio di Presidenza a prendere in considerazione anche «fatti e comportamenti che sollecitano un esame che va al di fuori delle ipotesi specificatamente sanzionate dal
Il deputato liberale Vittorio Sgarbi; sotto, il critico invitato da un commesso del Senato a lasciare l'aula dopo gli insulti
• ì t ad H Ì Amgo
Boldnni
regolamento». Napolitano, appare suffi
cientemente chiaro, si riferisce ai comportamenti, sempre prossimi all'esagerazione, per i quali Vittorio Sgarbi è diventato famoso. Come le rituali e indiscriminate dosi di insulti rivolte ai colleglli parlamentari e ai magistrati dallo schermo televisivo, e con particolare frequenza da quello di Canale 5, nel corso della sua trasmissione: «Sgarbi quotidiani».
E tuttavia probabile che, nel calderone dei comportamenti non adeguati a un deputato, finiscano, adesso, anche queste accuse pesanti di molestie sessuali.
L'impressione che l'onorevole e critico d'arte Vittorio Sgarbi abbia superato ogni limite è, a questo pun
to, piuttosto diffusa. Certo, le complicate vicende politiche delle ultime settimane non lasciano al professore eccessivo spazio, attenzione; perchè più gravi e impellenti paiono giustamente altri problemi. Ma intanto il deputato del Pds Valerio Calzolaio spera che «Vittorio Sgarbi trovi il coraggio di dimettersi». E non solo: «Spero ' pure che i consiglieri comunali di San Severino Marche, la cittadina di cui il critico d'arte è sindaco, votino la sfiducia nei suoi confronti e promuovano rapidamente elezioni anticipate».
Il senatore della Rete, Carmine Mancuso - uno dei senatori rimasti coinvolti nella «rissa» dialettica scatenata giovedì - è invece molto più sintetico: «Basta con questi
istrioni che a suon di miliardi guadagnati facilmente, fanno i giullari del regime...».
Poi una certa indignazione generale, un senso di nausea per quel «modo arrogante e insolente» di fare politica, di imbrattare la politica. E per quei tacchi a spillo. Che finora ha però respinto, con composta durezza, solo il deputato del Pds Chicco Testa.
Accadde alcune settimane fa, e fu una scena assai spiacevole. Con la pornostar Milly D'Abbraccio che cercava di avventarsi addosso a Chicco Testa per cingerlo con una poderosa stretta, e lui, il deputato, che l'allontanava prima allibito, e poi stizzito. «Ma chi è lei?... Ma vada via, s'allontani, la prego......
CONSIGLI PER IL VOTO
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nelle sezioni o federazioni del Pds o presso le cooperative soci de l'Unità.
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FU „i„aÌO in Italia Sabato mawjio 1993
«Giallo» sui prossimi esami di Stato Il ministero ha scordato una materia In compenso ha previsto docenti diversi per storia e letteratura italiana
Sotto accusa il calcolatore centrale Il ministero ipotizza rimedi d'emergenza Cgil: «E vorrebbero organizzare la riforma?» I presidi: «Non spariamo sui cadaveri... »
Maturità, pasticcio nei licei scientifici «Dimenticati» i commissari di scienze. Colpa del computer? «Giallo» sugli esami di maturità nei licei scientifici: il ministero ha scordato di prevedere i commissari per scienze naturali (materia degli orali). In compenso, per storia e italiano ci saranno due docenti diversi. Errore «umano»? Forse. Ma l'ipotesi più accredita è quella del «tilt»: si sarebbe, cioè, sbagliato il computer. Il ministero conferma tutto ed è in difficoltà. Cgil e Associazione presidi sul piede di guerra.
CLAUDIA ARLETTI
• i ROMA. Al ministero della Pubblica istruzione i vulcani non devono piacere, né forse son gradite costellazioni e fasi lunari: sì, perché gli uffici di Roma, per i prossimi esami di maturità, hanno «dimenticato» di prevedere i commissari di scienze naturali. I licci scientifici, perciò, in questo momento si trovano con un docente di meno: hanno quelli di stona, italia-
"no, matematica e lingua straniera; ma per scienze naturali, niente.
Negligenza? Infortunio? O, sotto sotto, un motivo logico c'è? Pare, in realtà, che si tratti di un errore dell'elaboratore centrale, sorta di elefante elettronico, vecchiotto e un
po' scombinato, che di tanto in tanto dà forfait.
L'ipotesi del tilt non è peregrina; e la suffraga un'altra stranezza. Accade che fra le materie d'esame sia compresa anche storia. Nulla d'insolito, in questo: è successo mille altre volte. Però, qualcosa non va. Il professore d'italiano (presente comunque) . generalmente, interroga gli studenti anche in storia. Un solo docente, perciò, «copre» le due materie. È sempre stato cosi. Ma quest'anno, no. Tutto cambiato. Inspiegabilmente, dal ministero è arrivato l'ordine che un docente si occupi di storia e un altro di italiano.
Una commissione d'esami di maturità
A questo punto, se di errore elettronico si tratta, bisogna dare atto al calcolatore di avere cercato in tutti i modi un rimedio: avendo previsto un docente di troppo, per fare quadrare i conti ha tolto di mezzo una materia.
Ufficialmente, però, non c'è niente di certo, Nella sede del ministero, ieri, si respirava lo smarrimento. Tanti «forse», molti «chissà» e, infine, la conclusione. «A pensarci bene, la commissione è ugualmente perfetta, basterà ricor
rere al membro aggregato...». Basterà, cioè, che i presi
denti di ciascuna commissione d'esame nominino di persona (scavalcando gli uffici romani), un professore abilitato per interrogare gli studenti in scienze naturali.
Soluzione estrema, questa, che farebbe del liceo scientifico un caso unico; sarebbe il solo ordine di studi ad avere sei commissari, invece dei cinque regolamentari. E c'è un altro problema. All'espediente del «membro aggregato', si ricorre in rari casi: quando un docente, durante gli esami, si ammala: o magari quando la classe è bilingue...
Insomma, è un salvagente per le emergenze. Ora, invece, bisogna rimediare a un vuoto generalizzato, che riguarda tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia: sono interessati circa 6-10 licei, ovvero migliaia di studenti. Domanda: 6 logico applicare una «toppa» a un pasticcio di queste proporzioni?
La Cgil e l'Associazione nazionale presidi sono già sul piede di guerra. E lanciano un appello a Rosa Russo Jervolino, responsabile della Pubblica istruzione, perché dia l'ordine di rifare l'elenco dei commissari. Giorgio Rembado, presidente del-l'Anp, ha detto: «Non vorrei sparare sui cadaveri, cioè sul
ministero, ma questo è proprio troppo. Ora, comunque, bisogna rimediare. E, poiché la maturità è ancora lontana, mi pare ci sia il tempo per rimettere mano all'elenco. Devono essere revocati dei commissari e nominati quelli di scienze naturali. Anche perché l'ipotesi del "membro aggregato" comporta dei costi aggiuntivi. In uno Stato che si rispetti, pagherebbero i responsabili dell'errore. Poiché in Italia ciò non accade, che almeno si evitino nuovi danni all'erario...».
E il segretario della Cgil-scuola, Emanuele Barbieri: «Che roba. E questo sarebbe il ministero che vuole riformare la maturità? Ogni commento mi pare superfluo. Pensiamo, invece, a cosa si deve fare per trovare una soluzione. Le commissioni, prima degli esami, devono essere al completo. Non si possono combinare pasticci su queste cose. E c'è anche un interrogativo: nessuno ha considerato che scienze naturali, nel liceo scientifico, è una materia importantissima?».
Camion-manifesto leghista sequestrato Viola; il codice
DAL NOSTRO INVIATO MICHELESARTORI
• • VERONA Fino all'altro giorno, se giravate per la bassa veronese, era quasi inevitabile incappare nel furgone del signor Aio, impegnato a trasportare latte dalle stalle alla centrale. Impossibile confonderlo. Più che un camioncino pareva un comizio a quattro ruote. Scritte cubitali sul muso, sulle fiancate, sul retro. «La Lega ce l'ha duro» «Repubblica del Nord». «Paga e tasi. mona». •Comune demaliosizzato». «Lega Nord». «La Lega ce l'ha duro». Un supplizio, stargli dietro in colonna nelle stradine attorno a Bovolone. Dall'altra mattina il Carroccio diesel è malinconicamente spento e parcheggiato in un deposito. Sequestrato dai carabinieri, che promettono: «Finché quelle scritte non spariscono, in strada non toma». Ma Antonio Roberto Aio, il padroncino travolto da un'attrazione fatale per Bossi, ne fa una questione di principio: «Mai. Piuttosto sto senza lavorare». E si è rivolto ai legali della Lega. Ce l'ha duro o no? «Boh. Vediamo un pòchi ce l'ha più duro», scrolla le spalle il maresciallo che comanda la stazione carabinieri del paesotto. È un romano dde Roma. Aio si è lascialo scappare, con un giornalista: «Stavolta i carabinien si sono comportati da terroni». Il maresciallo sorvola: «A me personalmente non l'ha mai detto. Mica mi offenderei. Mio fratello, carabiniere pure lui, ha una moglie bosniaca». Come dire, fatta la media... «Ad ogni modo la politica non c'entra. Avesse scril-to ABCDE sarebbe lo stesso. Questo è un problema di sicu
rezza stradale». Insomma, quel furgone-manifesto nschia di distrarre gli automobilisti, magari di provocare incidenti. Lo scontro va avanti da un anno. Racconlo del carabiniere: «Ha comincialo a scriverci Lega Nord, poi ha aumentato le scritte. Il nuovo codice della strada parla chiaro. Articolo 23: scritte, insegne luminose o rifrangenti sono consentite "purché sia escluso ogni rischio di abbagliamento o distrazione dall'attenzione nella guida per i conducenti di altri veicoli". L'ho avvisato più volte di toglierle». Lui, invece, ne aggiungeva di nuove, ritagliando lelteroni di carta adesiva bianca. Qualche giorno fa la prima multa: mezzo milione. L'ennesimo battibecco- «Ed ora le togli?». «No. E non pago». Ovvio, non ò «mona». Denuncia alla procura della pretura. Diffida scritta del giudice Mariella Fino, in base all'articolo 650, «inosservanza di provvedimenti dell'autorità». Ma Aio, niente. «È una questione di principio. Qui è in ballo la libertà di pensiero, di espressione, di opinione». «Togline almeno qualcuna», ha provato a contrattare il maresciallo, «hai solo quel furgone per lavorare, guarda che rischi il sequestro». Figurarsi. Insomma, l'altra mattina il cannoncino è finito in prigione. «Se Aio viene qui ed elimina le scritte, glielo dissequestro subito, appena ha finito. Se insiste rischia la confisca». Il leghista però è un duro. Già si era fatto sequestrare l'u'iUno-bile dai carabinieri nel 19S5: l'aveva avvolta in un bandiero-ne del Verona Calcio.
La gita da Ravenna a Firenze con la sua classe è stata un incubo. Intervengono i giudici?
Non c'è posto in treno per Diletta Quindicenne disabile umiliata e offesa Arroganza e umiliazione sul treno. Per una ragazzina disabile di 15 anni di Ravenna, la gita a Firenze con la sua classe, si è trasformata in una sequenza di disagi e offese gratuite. Nonostante la madre avesse svolto tutte le pratiche per avere il vagone per disabili. Diletta non ha trovato nemmeno un posto a sedere. Al compartimento di Firenze prendono tempo ma potrebbe intervenire la magistratura.
DALLA NOSTRA REDAZIONE GIULIA BALDI
M FIRENZE. Un intercity pieno zeppo. Tanta gente è stipata nei vagoni, troppa. Non ci sono più posti, nemmeno in piedi sul predellino. Non c'è posto neanche per Diletta. E nemmeno per la gentilezza e la cortesia. Anche se sarebbe un gesto dovuto. Diletta è una ragazzina di Ravenna venuta a Firenze il 1 maggio scorso, per un giorno soltanto, in gita con la sua classe. Diletta è giovane, ha 15 anni, potrebbe benissi mo stare in piedi, Ma è anche disabile, cammina malissimo.
Costretta su una sedia a rotelle è seguita passo passo dalla sua mamma, Manuela Minguzzi. La donna ha premura di svolgere tutte le formalità necessarie per permettere alla figlia di viaggiare in treno comodamente: fare i biglietti, spedire i telegrammi per avvertire per tempo le Ferrovie dello Stato di prevedere carrozze per disabili e per far si che nelle stazioni di arrivo e di partenza ci sia il personale per aiutare la figlia a salire e scendere dal treno.
Diletta ha diritto a tutte que
ste cose. Ma a Firenze non le ha trovate. E quando la madre, insieme ai suoi professori, le ha chieste al macchinista e al capotreno, è stata trattata in malo modo. Cosi il viaggio da Firenze a Bologna, iniziato alle 18.14 del 4 maggio, si è Irasfor-mato in un incubo umiliante di pieno di offese e sgarbatezze. Arrivata a Ravenna, la donna ha sporto reclamo alla Polfer. Poi ha scritto una lettera di protesta in cui racconta l'incredibile vicenda ai direttori compartimentali delle Ferrovie di Firenze e di Bologna. La storia ha dell'incredibile. All'arrivo a Firenze la donna si era accertata che tutto fosse in regola per il rientro. E le è stato garantito che tutto era a posto, bastava che si fosse presentata un mezz'oretta prima della partenza del treno.
Alle 17.30 la mamma di Diletta si presenta alla stazione dove le indicano il binario dove l'intercity 536, con i 33 posti
prenotati per l'intera scolaresca, sarebbe partito per Bologna, e da II a Ravenna. 1 facchini sollevano madre e figlia insieme perchè la carrozzina era più larga della passerella. Infatti quel vagone non era adibito al trasporto degli invalidi. Non solo: non c'era un posto a sedere nemmeno a pagarlo oro. Né per Diletta né per i suoi compagni (eppure avevano prenotato i posti). La gente era stipata dappertutto, anche nel corridoio. La donna viene lasciata in cima alle scalette, con la figlia di 70 chili da sorreggere insieme ad un insegnante e la sedia a rotelle piegata. Impossibile aprirla in quella calca. Si avvicina l'ora della par-lenza e comincia la caccia a un posto a sedere, qualunque esso sia, per Diletta. Un insegnante scende dal treno per cercarlo in altri vagoni. Ma è seguito dal macchinista che, si legge nella lettera, lo sollecita a salire e poi segnala al capo
treno che si può partire. «Le lascio immaginare - scrive la donna - sperando lo vorrà fare, in quali condizioni ero quando, messosi in movimento il treno, sono stala costretta a reggere il peso di mia figlia». Di questo particolare, probabilmente si occuperà ma magistratura. Comunque racconta ancora la donna, poco dopo l'uomo torna indietro e, vedendola molto adirata, trova un posto per Diletta.
A questo punto la donna va a cercare i due ferrovieri campioni di cortesia. A tutti e due chiede nome e spiegazioni ma ottiene risposte arroganti e delle generalità nemmeno a par-lame. Cosi ha deciso di scrivere la lettera. Al compartimento di Firenze nessuno si vuole sbilanciare: dicono di aver ricevuto la lamentela da mezz'ora appena. Che faranno gli accertamenti necessari per capire quanto è accaduto e chi sono i ferrovieri. «Ma ci vuole un po' di tempo», dicono.
A- ?&v- •., -*, "" :KTS; : ^ >fi. f>H Caglian. Un pensionato ucciso, la condanna del nipote Poi una confessione e un nuovo «colpevole». Ma ha un alibi di ferro. Il caso Costa è riaperto
Due «innocenti» per un delitto Un pensionato viene ucciso per rapina. Viene arrestato e condannato il nipote. Poi spunta fuori un tossicodipendente che si autoaccusa dell'omicidio, e consente la scarcerazione del condannato. Ma la confessione è falsa, il caso è riaperto. Da un colpo di scena all'altro, l'omicidio di Emanuele Costa, è sempre più un giallo. E adesso il primo accusato, Pino Costa, potrebbe tornare in carcere.
DALLA NOSTRA REDAZIONE PAOLO BRANCA
• • CAGLIARI. La prova decisiva, un biglietto di nave. Linea Cagliari-Civitavecchia, data 31 gennaio 1990. Quel giorno, in un piccolo appartamento dej quartiere San Benedetto, veniva commesso un omicidio: un anziano pensionato, Emanuele Costa, ucciso con un pugno durante un tentativo di rapina. Il biglietto di nave è appunto la prova che scagiona il presunto assassino, Massimo Tolu, 27 anni, ex tossicodipendente in «recupero» in una comunità della provincia. Anzi, la prova che lo incastra. Perchè di quel delitto il giovane si è accusato spontaneamente, dopo che la
• giustizia aveva già trovato e condannato il (presunte) responsabile, Pino Costa, '12 anni, nipote della vittima. E ora il
«non reo»-confesso, è in carcere con l'accusa di «autocalunnia e calunnia» (aveva chia-
• malo in causa infatti un complice come mandante della rapina), mentre l'altro rischia di tornarci per scontare la condanna a 12 anni per omicidio preterintenzionale.
Il caso Costa cosi torna in allo mare. Uno strano giallo, con un innocente di troppo. O forse no: perchè non è detto che l'uscita di scena del tossicodipendente richiami automati-camnetc in causa il primo colpevole. Pino Costa. Potrebbe esserci, insomma - come ipotizza il difensore di Costa, l'avvocato Leonardo Filippi - un terzo uomo, forse il vero beneficiario della falsa confessione. Ma per quale motivo? Soldi, af
fetti? Nel primo interrogatorio nel carcere di Buoncammino, Massimo Tolu non ha sciolto gli interrogativi: anzi avrebbe ripetuto al sostituto procuratore Mariano Fadda. l'iniziale versione dei fatti, cioè che è lui l'assassino (involontario) del pensionato.
Un piccolo passo indietro, fine dicembre '92. Pino Costa è già due mesi nel carcere-lager (secondo la sua definizione) di Buoncammino, dove dovrà scontare una condanna (definitiva) a 12 anni. Ce l'hanno mandato tre sentenze di fila e (soprattutto), la testimonianza di una studentessa universitaria che sostiene di averlo visto nel palazzo del pensionato la sera del delitto. E lui, dopo essersi proclamato sempre innocente, è ormai rassegnato a scontare una pena ingiusta. Ma una sera, nello studio del suo legale, l'avvocato Filippi, si presenta un giovane, Omero Etzi, che dice di conoscere il vero assassino: si tratta di un suo amico, Massimo Tolu ex tossicodipendente, ospite di una comunità religiosa a Mor-gongion. provincia di Cagliari. L'avvocato informa subito la Procura, che mette a punto la
«trappola» per il presunto killer. Attraverso un microfono-spia, applicato ai jeans di Etzi. viene registrata una conversazione tra i due amici, proprio sull'omicidio del pensionato. Tolu ripete all'amico il racconlo del delitto. Un caso di mito-mania? Diversi elementi lanno pensare di no: tra l'altro il riferimento ad una radio dalla forma insolita (a pistola) che il giovane avrebbe portato via in tutta fretta, dopo aver colpito con un pugno il pensionato sull'uscio dell'appartamento. Incastrato, e - cosi dice - in preda ad una crisi di coscienza, Massimo Tolu, accetta di ripetere la sua confessione davanti agli inquirenti. E poi persino davanti alle telecamere tv, in una spettacolare conferenza stampa-confessione, nello studio del suo avvocato Ariuccio Carta, ex ministro de.
Ma tutto questo non basta a far uscire di galera Pino Costa. Perchè la confessione del «vero» colpevole sia considerata nuova prova ai fini della revisione del processo Costa, occorre che anche la nuova condanna passi in giudicato: cosi argomenta la Procura generale di Cagliari, E in tanti insorgono: avvocati, giuristi, giornali
sti, parlamentari. Probabilmente anche di Ironte alla pressione dell'opinione pubblica, la Corte d'appello di Cagliari decide qualche giorno più tardi - siamo allo scorso 12 marzo - di sospendere l'esecuzione della pena e quindi di scarcerare Costa. Ma non sulla base della confessione di Tolu: la nuova «prova» ammessa dai giudici per l'eventuale processo di revisione è una testimonianza, mai resa prima, della madre dell'imputato, che sostiene che il figlio era con lei nelle ore del delitto.
E adesso? A rigore di legge, per Costa non cambia nulla: «La sua posizione - ripete l'avvocato Filippi - è formalmente indipendente da quella di Massimo Tolu». Ma è evidente, che il ricorso della Procura generale contro la sua scarcerazione adesso sarà esaminato sotto una nuova luce. La Corte di Cassazione deciderà Ira tre settimane, il 9 giugno. E non è più cosi scontato che si faccia il processo di revisione. Pino Costa, l'innocente finito in galera e sulle pagine di tutti i giornali, ammette di avere paura: «Questo fatto nuovo mi ha sconvolto, mi sento un perseguitato...».
Fermato al Foro Italico con una valigia piena di coltelli
Lo hanno bloccato all'esterno dello Stadio del tennis al Foro Italico, mentre erano in corso gli Internazionali d'Italia. Herbert Uebele, tedesco, si era fatto notare per il suo abbigliamento eccentrico e l'atteggiamento «stravagante». Agli agenti del servizio d'ordine,
l'uomo ha risposto di chiamarsi James Bond. Era senza docu menti, con frasi sconnesse ha cercato di spiegare dove era alloggiato, e rintracciato l'albergo, nella sua stanza sono stati scoperti una valigelta che conteneva dei coltelli, una parrucca, una foto della tennista argentina Sabatini e due biglietti di prima fila per domani. La vigilanza è stata notevolmente ralforzata, dopo l'aggressione a Monica Seles ad Amburgo ( nella foto).
Il regista annuncia querele
Salvatores furibondo «Non ho mai chiesto soldi per andare nelle scuole» • • ROMA. «Quattro milioni per un seminario in una scuola? Neanche per sogno, ho partecipato a tanti dibattiti recentemente, ma per parlare non chiedo una lira, non la considero una prestazione». Gabriele Salvatores nega di aver chiesto agli studenti del liceo romano «Orazio» quattro milioni di lire per partecipare a un seminario, e annuncia di aver chiesto un risarcimento danni a «La Stampa» «per l'uso che ha fatto di questa "notizia"».
Contro la parola del regista, che ha vinto l'Oscar con Mediterraneo, c'è quella di un ragazzo del liceo «Orazio», Gabriele Paolini, che con un comunicato stampa ricostruisce la vicenda. «Lo scorso anno incontrai il regista Gabriele Salvatores e gli domandai di partecipare ad un incontro nella scuola - spiega lo studente -. Mi rispose che non c'erano problemi, ma pervenire a scuola voleva <1 milioni».
Il ragazzo, che è un appassionalo di cinema e organizza ogni anno seminari e incontri con i registi, ha raccontalo l'episodio ad una giornalista del quotidiano «La Stam
pa» in occasione di un seminario con Nino Manfredi che si è tenuto nel liceo il 5 maggio e il giorno dopo Gabriele Salvatores ha potuto leggere sul giornale quanto sosteneva il ragazzo. «Non volevo assolutamente offuscare l'immagine di un regista come Salvatores - spiega il ragazzo -. La mia voleva essere una semplice dichiarazione (alta ad una giornalista di mia conoscenza perché mi ero meravigliato di come dei giovani autori italiani non avessero il desiderio di partecipare a incontri con gli studenti».
Gabriele Salvatores comunque nega, e si dice disgustato poiché «il fatto è gravissimo, soprattutto in un momento in cui è fondamentale distinguere tra chi sbaglia e chi cerca più o meno latico-samente di comportarsi in maniera corretta». Il regista afferma poi che ha intenzione di devolvere il risarcimento danni ai centri sociali autogestiti. «I ragazzi del Leonca-vallo, del Conchetta, del Faro, del Forte Prenestino e dell'Officina 99 preparino un bell'elenco di cose che gli servono...», ironizza Salvatores.
Un pregiudicato a Salerno Per vendicarsi violenta il convivente dell'ex moglie
M SALERNO Ha sequestralo e violentalo il convivente della sua ex moglie. Gerardo Pa-gnotli, un pregiudicalo di Siano, è stato arrestato dai carabinieri di Mercato San Severino e Castel San Giorgio, con l'accusa di violenza carnale, minacce e detenzione abusiva di arma da fuoco. Le cose sarebbero andate cosi; giovedì sera a Salerno, verso le 22, Pagnotti ha avvicinato il giovane M.R., di 23 anni, di Pisciotta, che convive con la moglie del pre
giudicato Antonietta De Maio. Lo ha costretto a seguirlo ir.
- macchina e. raggiunta una collinetta nei pressi del Trivio di Castel San Giorgio, ha costretto minacciandolo con la pistola.M.R. a subire violenza. A questo punto, non si sa bene come, il ragazzo è riuscito a fuggire, quindi, terrorizzalo e dolorante è andato alla caserma dei carabinieri dove ha denuncialo Gerardo Pagnotti. Il violentatore è ora nel carcere di Fuorini.
UDINE Piazza Venereo
(in caso di maltempo Sala Ajace)
LUNEDÌ 17MAGGÌO ORE 21.00
Manifestazione con
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OCCHIETTO segretario nazionale del PDS
Storie di mare
Tutti i giovedì
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Sabato 1") inailo U)M
Dramma Bosnia
~ ~ ".~~~,. T7 nel Mondo """"7" Il presidente aveva convocato un'assemblea interparlamentare per cercare di ottenere un sostegno al piano di pace Vance-Owen Il leader ultra Seselj abbandona l'aula con i suoi per protesta Riprendono i combattimenti con i musulmani a Brcko
I fratelli serbi snobbano Milosevic Fallisce il summit di Belgrado, oggi referendum di Karadzic A Belgrado i deputati serbi e montenegrini approvano una risoluzione favorevole al piano Vance-Owen per la Bosnia. Prima del voto gli ultranazionalisti di Seselj abbandonano l'aula per protesta. Oggi il piano Vance-Owen sarà sottoposto al giudizio degli elettori nel referendum voluto da Karadzic per ottenere l'avallo popolare al no pronunciato dal Parlamento di Pale. Combattimenti a MostareBrcko.
ma BELGRADO I serbi di Bosnia votano oggi e domani nel referendum indetto sul piano Vance-Owen dal loro Parlamento. Il quale punta su questo pronunciamento popolare per ottenere una sorta di sanzione al proprio no, pronuncialo una settimana fa nella drammatica riunione a Pale. In quella seduta esplose il contrasto con Belgrado, i cui leader tentarono invano di indurre i serbo-bosniaci ad un atteggiamento di maggiore realismo.
Quella frattura si è ripercosso ieri nella profonda divisione emersa fra i dirigenti politici di Serbia. Il partito radicale, cioè la formazione politica ul-tranazionalista di Voislav Se-
sel|. si 0 clamorosamente dissociato dal sostegno che la maggioranza dei parlamentari della piccola Jugoslavia (Serbia e Montenegro) ha espresso verso il piano Vance-Owen per la Bosnia.
Seselj ed i suoi hanno abbandonato l'aula al momento in cui è stata messa ai voti una dichiarazione che definiva quel piano «la sola soluzione proposta dalla comunità internazionale per mettere fine ai combattimenti». «Esso -si affermava nel documento-co-stituisce una buona base per regolare con dei negoziati tutti i contrasti».
A quel punto, usciti tutti i deputati radicali, la dichiarazione e stata approvata «all'u-
II presidente serbo Milosevic, il presidente della Federazione Cosic e quello del Montenegro Bulatovic
nanìmità», informa l'agenzia Taniug. Magra soddisfazione per il presidente serbo Milosevic, il suo omologo montenegrino Bulatovic. ed il capo di Stato federale Cosic. La loro iniziativa nell'insieme si e dimostrata fallimentare.
E non solo per la «diserzione» di Seselj. In ongine, se
condo la proposta fatta da Milosevic, la riunione avrebbe dovuto essere estesa anche al parlamenti serbi di Bosnia e di Croazia. Ma il primo ha rifiutato di partecipare, il secondo si ò limitato ad inviare cinque osservatori.
Inoltre a Belgrado ieri erano attesi settecento deputati.
tanti quanti fanno parte dei tre parlamenti (serbo, montenegrino, federale), e si sono presentati solo 370.
Infine, i promotori della riunione avrebbero preferito varare una risoluzione che non si limitasse ad approvare il piano Vance-Owen, ma esortasse i serbi di Bosnia a fare
altrettanto. E invece nel testo alla fine adottato, l'incitamento a questi ultimi non compare affatto Ad ogni modo in serata i capi dei serbi di Bosnia hanno duramente criticato la dichiarazione approvata dall'assemblea svoltasi a Belgrado: «Questa assemblea non ha portato alcun importante contributo. Specialmente se si considera che un consistente gnippo di deputati ha abbandonalo la riunione». Cosi ha detto il presidente dell'autoproclamato parlamento dei serbi di Bosnia, Momcilo Krajisnik alludendo al plateale gesto compiuto dai nazionalisti radicali guidali da Seselj. La dichiarazione inoltre, ha aggiunto Krajisi-nik, non e stata nemmeno dibattuta.
La consultazione di questo fine- settimana nei territori bosniaci controllati dai serbi è molto attesa, benché offra poche garanzie di legalità- sia per i combattimenti in corso, sia perche nemmeno si sa quanti siano gli elettori.
Le previsioni generali sono per una vittoria del no al piano di pace. Ma non lutti danno per scontalo un esito del
genere Ad esempio il primo ministro greco, Conslantm Mitsotakis. che ha inviato un messaggio ai serbi di Bosnia, invitando l'elettorato ad accettare il piano di pace
Il referendum si svolge mentre la guerra riesplode in tutta la sua virulenza. Radio Sarajevo ha riferito ieri che a Mostar proseguivano i combattimenti tra musulmani e croati. Un incontro, avvenuto nella Erzegovina occidentale, tra i comandanti delle due parti contrapposte, il musulmano Sefer Halilovic e il bosmaco-croato Milivoje Pelko-vic. non è servito a pervenire a un accordo di cessazione del fuoco. Le stesse forze combattono anche nella Bosnia centrale, mentre, per la prima volta da domenica scorsa, i serbo-bosniaci hanno preso a bombardare Brcko. La località si trova nel punto più stretto (circa cinque chilometri) del «corridoio della Sava», che collega la Serbia con le regioni serbe della Croazia e della Bosnia. I serbo- bosniaci hanno le loro posizioni nel mezzo dell'area, a nord vi sono i croati e a sud i musulmani.
«Nessuno Scud in Serbia»
Il ministro Fabbri teme più l'insidia del terrorismo «Sarebbero atti di guerra» M MODKNA Guardali dagli all.irmi.smi e dalle sottovalutazioni Questa la filosofia enunciata ieri dal ministro Fabbn, di fresca nomina alla dilesa che, di fronte all'insistenza delle voci che attribuiscono alla Ki-de-razione serbo-montenegnna un piccolo arsenale missilistico di media gittata ha chiesto ai servizi italiani e alleati un supplemento di indagine. L'unico missile di cui e accertala la presenza nell'area ex jugoslava è il Frog, con gittata di 90 chilometri, Il ministro della Difesa italiano Fabio Fabbri rassicura ancora una volta, questa volta utilizzando la tribuna dell'accademia militare di Modena. Il ministro e, invece, più preoccupato dai «nschi legati ad atti di terrorismo», minaccia più realistica e insidiosa, aveva detto giovedì alla Camera, e afferma che «azioni terroristiche rappresenterebbero azioni di guerra e come tali non potrebbero restare senza nsposta». Il ministero degli Interni ha raddoppiato, per far fronte a questa eventualità, la vigilanza.
Non ci sono, dunque ordigni capaci di raggiungere il nostro territorio insiste ti ministro anche se da più lonti si insiste a parlare di Scud o SS-20 in dotazione dell'arsenale serbo. Ma, per ogni evenienza, «teniamo pronti tutti i mezzi di neutralizzazione di cui disponiamo». Inoltre, ha detto il ministro, «la vigilanza sarà continua, anche per non escludere che domani possa essere acquisito ciò che non c'è oggi» Sempre dal ministro è venuta
la smentita a notizie diìfuw dal Tgl secondo cui lo stato maggiore serbo sarebbe in posses-so di SS-20. «Ap|)are del lutto sorprendente e irreale, contraria a tutti gli accertamenti - ha detto - la notizia secondo cui l'esercito serbo-montenegrino sarebbe in possesso di quelle testate». Insomma le intimidazioni e le notizie vanamente diffuse sarebbero parte di una sorta di controffensiva psicologica volta a suscitare paura. Di questa opinione anche opinioni anonime emerse dal dipartimento di Stato americano che considerano le minacce partile dalla Serbia «poco credibili tanto più che non vengono dai dingenti serbi ma da frange estremiste» Dal dipartimento di Stato Usa arriva anchela conferma di quanto dicela Difesa italiana. «Non abbiamo nessuna prova credibile per pensare che la Serbia o i serbo-bosniaci abbiano Scud o altri missili a media gittata».
Tranquillizza anche, secondo l'opinione di Fabbri, il fatto che nell'Adnatico vi sia uno spiegamento di mezzi senza precedenti che, «se necessario», concorrerebbe alla difesa delle nostre coste di fronte all'eventuale minaccia costituita dai missili ss-2 installati sul naviglio serbo. Alla Camera, giovedì. Fabbri aveva definito i criteri ispiratori del ministero della Difesa come improntati «alla prudenza, lealtà verso gli alleali, responsabilità». Il contrano. aveva sostenuto Fabbri, del-l'«interventismo che qualcuno sulla stampa ci artnbuisce».
Il presidente americano si dice disposto ad autorizzarli solo nel quadro di una strategia per riarmare i musulmani È prevalsa la preoccupazione di vedersi trascinare dopo eventuali bombardamenti in un'altra serie di azioni «non desiderabili»
Clinton lascia cadere l'ipotesi di raid aerei «Inutile bombardare se manca una strategia per riequilibrare le forze in campo». Frustrato dalla «fluidità» della crisi nell'ex Jugoslavia, e dai no europei, Clinton si dice pronto a considerare opzioni «meno estreme» rispetto a quelle che avrebbe preferito. Ma obtorlo collo, senza molta convinzione. Rilanciando in sostanza la proposta di puntare al riarmo dei musulmani, già bocciata dagli alleati.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE SIEGMUND QINZBERQ
• • NEW YORJC Contrordine. Niente bombardamenti Usa in Bosnia se non si inseriscono in una più vasta strategia per rie-quilibrarc le disparità militari sul campo, dar tempo ai musulmani bosniaci di riarmarsi. Alla domanda se ritiene di poter raggiungere l'obiettivo del ^equilibrio con i blitz aerei da soli se continua ad avere le mani legate dal veto europeo sulla fine dell'embargo per le armi, la risposta di Clinton è un secco no: «lo penso che il miglior uso della (orza acrea sia
quello che ho delineato, e non sono in questo momento in favore di altre opzioni». No perchè l'esperienza, anche quella della guerra nel Golfo, ha mostrato che i bombardamenti da soli servono a poco. «La maggior parte della gente che ha tanto fede (nei bombardieri Usa) non risiede negli Stati uniti», ha osservato en passant. No perché se i blitz aerei non fanno parte di una «strategia integrata», si rischia che i bombardamenti «trascinino ad una serie di altre opzioni che non
vogliamo». Insomma, o bombardamenti e armi ai musulmani, o niente dell'una e dell'altra cosa. Prendere o lasciare.
Clinton ha affrontato ieri quello che definisce «il più intricato problema di politica estera che abbiamo avuto da fronteggiare da mol'o, mollo tempo a questa parte», nella terza conferenza stampa alla Casa Bianca da quando è presidente e in un'ampia intervista al «Washington Post». Non nascondendo la frustrazione: «Vorrei risolverlo..., ma ad un certo livello (questo è un conflitto) che è andato avanti per secoli, ad un altro livello è andato avanti per un bel pezzo. Non è detto che riusciamo a risolverlo cosi rapidamente, ma vorrei, spero che riusciremo a concordare sul procedere aggressivamente».
Nel più articolato sforzo si-nora fatto per spiegare quelli che appaiono come indecisio
ni, ordini e contrordini, tira e molla sulla crisi nei Balcani, Clinton ha in sostanza rilanciato la sua proposta originaria, già bocciata con perdite durante le frenetiche consultazioni del suo segretario di Stato Christopher in Europa. «Ritengo che dobbiamo continuare ad esercitare pressione e, come sapete, la mia posizione è che il modo migliore di farlo sarebbe togliere l'embargo sulle armi, con un'autorizzazione all'uso della forza aerea nell'evento che la situazione attuale venga interrotta dall'uso dell'artiglieria da parte dei serbi bosniaci. Questa posizione ù ancora sul tavolo, non è stata rigettata tout court. Anzi alcuni degli europei hanno concordato con essa mentre altri non sono ancora pronti ad accettarla. Ma dobbiamo continuare ad esercitare pressione», ha detto. Nel frattempo il presidente Usa non dice di no alle altre proposte sul tappeto e in
discussione all'Onu, si dice aperto a vedere se funzionano quelle che definisce «opzioni meno estreme». Ma senza troppa convinzione, con riserve che suonano «ni» anziché «si» Gli va bene che si metta alla prova la novità di Milosevic che prende le distanze dai serbi estremisti bosniaci, che si in-vnno - come si appresta a decidere il Consiglio di sicurezza - truppe Onu alla frontiera tra Serbia e Bosnia a venficare che effettivamente si chiudano le linee di rifornimento da Belgrado ai serbi bosniaci. Ma non mostra di crederci molto, lo fa, ha spiegalo esplicitamente, solo perchè hanno in-sitito gli europei. E comunque ci tiene a precisare che non gli è stato chiesto di contribuire con truppe americane a questa specifica missione. Non dice no a un contributo di caschi blu Usa in Macedonia e nel Kossovo. Non esclude più cosi categoricamente nemmeno di
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In crisi l'alleanza del leader ultranazionalista con il presidente Milosevic
Seselj resta solo col suo fanatismo L'uomo che minaccia di scagliare missili contro l'Italia, Voislav Seselj, è il capo dei «cetnici», gli ultranazionalisti che combattono apertamente per il progetto della Grande Serbia. In Bosnia alcune bande armate fanno capo a lui. Nella piccola Jugoslavia (Serbia e Montenegro) il suo Partito radicale è la seconda forza politica in Parlamento. Ma la rottura con Milosevic potrebbe giocare a suo danno.
GABRIEL BERTINETTO
UU II «rosso» Seselj. Rosso di pelo, rosso di furore in volto quando si scaglia come un fiume in piena contro i «traditori», un vocabolo che affiora di frequente alle sue labbra, buono per ogni invettiva e contro qualunque avversario. Non rosso certo di idee, anche se la sua militanza politica iniziò da giovane nei ranghi della Lega dei ' comunisti (ma già nel 1977, quando la Jugoslavia di Tito era ancora viva e vegeta fu imprigionato sotto l'accusa di «nazionalismo»).
Non gli manca il coraggio a Voislav Seselj, un coraggio fisico quasi temerario, tempratosi negli anni della prigionia. Non gli manca la coerenza delle sue idee, al limite del fanatismo e probabilmente oltre. E a fare da cemento tra il piglio ar- ' dimentoso e il rigore cieco del '
suo nazionalismo pan-serbo, un carattere iroso ed irriflessivo, che prorompe di quando in quando in clamorosi exploit. Come quando aggredì i taxisti in sciopero lo scorso giugno a Belgrado, prima a parole, poi a spintoni, poi a colpi di pistola (in aria). O quando, più recentemente, insultò e minacciò i caschi blu al confine tra Serbia e Bosnia, intimando loro di sgombrare la strada e lasciarlo passare, altrimenti avrebbe fatto fuoco su di loro (il che avvenne pochi minuti dopo, ad opera di una delle sue guardie del corpo).
Nel Partito radicale serbo e più che un leader un dittatore. La sua automa all'interno del gruppo dirigente è indiscussa, li partito fa quello che lui vuole. La svolta che ha segnato la sua fortuna politica è stata
l'appoggio a Milosevic, che dodici mesi fa portò i radicali clamorosamente alla ribalta, quando le elezioni legislative (disertate dall'opposizione) ne sancirono il ruolo di seconda formazione politica del paese. Una posizione confermata successivamente nella consultazione dello scorso dicembre.
La rottura di quell'alleanza,
che ieri si e manifestata nell'abbandono in massa dell'aula da parte dei deputati radicali quando i parlamenti serbo, montenegrino e federale hanno votato a favore del piano Vance-Owen per la Bosnia, potrebbe provocare per Seseli l'inizio della parabola discendente. Finora ha vissuto a rimorchio del nazionalismo di Milosevic, atteggiandosi a punta avanzata dello schieramen
to. Oggi si ritrova isolato politicamente, mentre l'opinione pubblica sembra convinta dal realismo di «Slobo» sull'atteggiamento da tenere verso i serbi di Bosnia.
Il programma di Seselj si riassume in un solo punto: unire tutti i serbi della ex-Jugoslavia sotto un'unica bandiera, In sostanza i confini attuali della mini-Jugoslavia (Serbia e
mandare truppe di terra Usa a difendere le cnclaves musulmane dichiarato zone protette dall'Onu. Ma con una sene di distinguo e riserve che equivalgono a un non sequitur, avvertendo che non ha ancora deciso («non ci siamo ancora, stando a come il progetto e slato descritto »), perché «non credo che sarebbe saggio, a meno che non abbiamo un'idea di come questo possa portare ad una soluzione politica comprensiva».
Tutto questo potrà anche andare bene ma non risolve il problema a lungo termine, insiste. E anticipa che ritornerà invece alla carica sulla sua proposta originaria di riarmare i musulmani non appena sia levalo di mezzo il diversivo dilatorio del referendum di domani tra i serbo-bosniaci sul piano di pace Onu firmato ad Atene dal loro presidente e respinto dal loro Parlamento. •Avremo con gli europei molle
altre discussioni quando sarà passato questo referendum, e allora vedremo cosa si può fare», dice
Non poteva premere di più anche prima, se é cosi convin. to che finiranno per dirgli di si? «Sarebbe un errore madornale pensare che Clinton possa fare la voce più forte con i governi europei, traballanti come sono», la chiosa di uno dei suoi più stretti collaboraton.
L'unico punto fermo: che gli Usa non agiranno da soli e al di fuori dell'Onu. Quindi siamo intrappolati dal multilaterali-sino?, gli hanno chiesto nell'intervista al «Washington Post». «Non direi che siamo intrappolati, ma in questo caso dobbiamo tenere bene in mente che qualsiasi cosa, compreso (il por line all') embargo sulle armi è un'iniziativa che spelta alle Nazioni unite. Certo che siamo intrappolati dal multilate-ralismo, a meno che non si voglia violare un risoluzione dell'Onu...». ha risposto.
Vopslav Seselj, accanto i suoi fedelissimi cetnici
Montenegro) dovrebbero allargarsi sino a comprendere in un unico Stato le due autopro-clamale Repubbliche serbe di Croazia e di Bosnia e la stessa Macedonia. Appunto la Grande Serbia. Il progetto cosi frequentemente attribuito a Milosevic, e da questi mai apertamente enunciato, echeggia tuttora in tutta la sua dogmatica assolutezza nelle parole d'ordine dei radicali. Un mito a tulio tondo. E a prova di ogni ragionamento.
Si dice che vadano cercati fra i «cetnici», i miliziani organizzati e foraggiati dal partilo radicale, i responsabili di molte efferatezze nella guerra civile bosniaca. A cominciare da quel capitan Dragan, intrepido e spietato capo-banda dal misterioso passato, che tanto ha
affascinato i mass-media. Cetnici: un nome che evoca memorie tragiche della guerra civile jugoslava negli anni dell'occupazione nazista. Cetnici erano i combattenti di Draza Mihajlovic. difensori della religione ortodossa, tradizionalisti, filo-monarchici, anti-tede-schi ma talvolta con i tedeschi alleati per contrastare i partigiani di Tito. Rivitalizzando quel passato, quei simboli, quelle idee-forza, Seselj ed i suoi, mentre la Jugoslavia socialista si frantumava hanno cercato di dare al popolo serbo frastornato da cambiamenti cosi repentini nuovi punti di riferimento, nuovi o per meglio dire vecchi valori in cui ritrovare una propria identità. In alcuni strati sociali quel messaggio ha avuto presa.
Offensiva croata a Mostar
La Germania a Tudjman «Zagabria rischia sanzioni se non cessa l'attacco» •H ZAGABRIA. Parole dure, ieri, del ministro degli Esteri tedesco Klaus Kinkel contro gli attacchi delle formazioni croate a Mostar. Kinkel e volato a Zagabria, per una visita di ventiquattro ore, per dire a Tudjman che la -«Croazia è corresponsabile delle azioni di fronte alla comunità intemazionale delle azioni compiute dai croati di Bosnia» Una nsposta diretta alla lettera inviata da Tudjman al presidente di turno della Cee, il danese Petersen, di assoluzione dell'operato del suo governo: «La Croazia non può in alcun modo essere ritenuta responsabile di atti commessi su territon stranieri da persone che non sono cittadini croati». Non è questa l'opinione dei dodici e tanto più pesante risulta l'avvertimento n-petuto da Kinkel uis ù vis con la dirigenza croata: «La comunità europea potrebbe votare delle sanzioni contro la Croazia se a Mostar e nella zona circostante non sarà ristabilito l'ordine», in quanto la Croazia si sente sotto l'ala protettrice tedesca da quando Kobl ne riconobbe, bruciando tutte le tappe, l'indipendenza.
KinkH ha reso pubbliche le sue dichiarazioni al presidente Tudjman e al ministro degli Esteri Zdenko Skrabalo, smentendo in una conferenza stampa l'aspettativa prospettata dai giornali croati secondo i quali la visita aveva lo scopo «di n-mediare al freddo nelle relazioni fra Bonn e Zagabria generate dal conflitto bosniaco». Anche se il ministro tedesco ha tenuto a ribadire «l'amicizia della Germania per la Croazia» e come «amichevole consiglio» deve essere considerato l'avvertimento circa la possibilità delle sanzioni: «La Germania non sostiene coloro che chie
dono le sanzioni contro la Croazia». Franio Tudjman ha promesso al capo della diplomazia ledesca «di andare sul luogo dei combattimenti per tentare di porre fine al conflitto». Kinkel ha replicato che «il governo e il presidente non possono essere ovunque ma esiste una responsabilità politica e la comunità internazionale si aspetta da lui un impegno a porre fine al conflitto». L'incontro fra Tudjman e il presidente serbo Izetbegovic dovrebbe tenersi la settimana prossima alla presenza dei negoziatori Owen eStoltenberg.
A Mostar i combattimenti fra croati e musulmani sono continuati nella notte fino a len mattina per cedere poi (secondo alcune fonti) a una certa calma forse legata all'attesa per rincontro fra Izetbegovic e Tudjman. Dal colloquio potrebbe denvare un nuovo cessate il fuoco dopo quello, violato, dei giorni scorsi. Radio Sarajevo, invece, parla di combattimenti corpo a corpo per il controllo della nva destra della Neretva. Sul fiume sono dislocati ì caschi blu dell'Unprofor che dovrebbero cercare di far rispettare il cessate il fuoco firmato mercled!
In parallelo a quella tedesca, a nome della comuntà europea, si svolge in Croazia la missione del vicemimstro degli Esten RISSO Ciurkin che. martedì prossimo farà incontrare a Topusko (nella Crazia controllata dai serbi) responsabili croati e responsabili serbi della Krajina. Ciurkin è convinto che si tratterà di un incontro «molto difficile» che tuttavia «potrebbe apnre la via alla normalizzazione dei rapporti fra Knin (la capitale autoproclamata dei serbi di Croazia) e Zagabna».
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Solo il 45 per cento degli americani approva la linea della Casa Bianca «Ho errato, serve almeno un mese per varare il mio piano economico»
È il peggior esordio eccetto Ford Reagan: «Torneremo presto noi» Il fratellastro aggredisce un tifoso «Ha insultato il presidente»
Il «mea culpa» dì Clinton ex superata? Conclusi in affanno i suoi primi cento giorni da presidente, Glint ip è oggi nel pieno d'una nuova controffensiva propagandistica E ieri, nel corso di una conferenza stampa, s'è bravamente difeso dagli attacchi di una stampa ostile Ma i sondaggi d'opinione lo condannano: solo il '15 percento degli americani, ormai, approva il suo lavoro. Il suo è il peggior debutto presidenziale degli ultimi quarant'anni.
DAL NOSTRO INVIATO
M A S S I M O C A V A L L I N I
M NI V. ' IOKIS Wil l iam Jefferson Clinton i|uarantaduesimo presidente denli Siati Uniti non ha fin qui per i orso che uno dodicesima porte del suo quadriennale commino Via l>er lui nia e prepotentemente si o leato I ora della pruno ali tocritica E questo e I "er ror i " ct i i-tjli ho ieri pubbl icamente confessato in una lumia intervista ol Washington /Visf trop pò trotta Ovvero troppa voglio (Il tare e troppo poca lapaci ta i l i selezionare il fattibile trop pa fona rifonuatrii-e e troppa riluttanza nel sottoporre tonto fervore alle tiranniche lenni del tempo e dei rapporti di forza • Dopo il discorso sullo stato dell Unione lo scorso 17 febb r a i o - ha detto Clinton ai nior liutisti del / - W - abbiamo avuto una settimana di strategia per venderlo ( i l programma economico n ci r ) Avevamo in risiila bisogno di almeno quattro settimane Questa io credo, e stala la mia colpa- L' u n nel primaverile scenario
del Kose Garden - dove ho te liuto lo suo terza conferenza stampa little iole - I O S I il presi dente ha cercato eli ne ollocare il p iopno lavoro in uno m o n o si ib i le prospettiva storie a >lt r 10 anni - ha sottolineato - la
vita del paese e stato manata dalle esigenze dello lotta, i l co munisino e dalla convinzione che la prosperità americana fosse un dato se cullato (inni questi due pilastri sono caduti Lei il nostro compi to e quello di garantire lo conijx-tit iviLi combattere il deficit federale creare lavoro ridare funzionalità al sistema polit ico A questo punta il mio programma b questo programma intendo oij i j i r iproporre al popolo ame m a n o
Chiusi i suoi pr imi lui) giorni in ritirata su quasi tutti i fronti dunque Bill Clinton si e ora lancialo in una nuovo eontrof tensivo nene-ralc L lo ho (otto previ clibilmi'i ite riprescntan do al pai si ed ,-i medio lo più lo l loudoto ed eff icaie immani
I presidente americano Bill Clinton
ne di se slesso riprendendo tra ('leve loncì Chicago New York San Diego e l ue \ugi Ics
o battere le strodc e he ovivo no visto I suoi Inol i l i i l i campa glia I lo riallaccialo quei rap porti con i medio Ir idizionali e h i d.i lui t ioppo i lungo Ira siurol i gli sono ili questi uns i volsi un evitabile surplus di
Bill cita Machiavelli «Tanti nemici ha chi muta vecchi ordini»
1 B M.iU .i sentiri qiH'Mu li,ick-Uu Clinton ai f io r i i i lMi del \\aduniti'>n / J OS/UIL* si appresta wmo id •!«. t u t u lata rsi dopo I iute rvista in L U I t r i tu awi la "Ui'tura permanente di ostacolo at cambiamento eli una Washington «troppo do minata ila quel che succede ai pol i t i t i .indiche da quello che sue e e de alla cjuite e ha tirato Inori un focil i Ito N o n i e osa più diftit ile i trattare ni piti dubbia a mise ire ne più pericolosa a mane'Ljieiuire t h e farsi capo a introdurre nuovi ordini l'ere tu lo introduttore ha per ninne i tutti quelli e he elelli ordini \ecchi fauno bene et ha tiepidi difensori tutti quelli che delli ordini nuo\ i farebbero bene L i quale t iepide/za nasce par te per paura delli »\M isani che hanno le le i ^ i dal canto loro parte dalla incredulità, clelli uo mini li quali non e r i dono in veni t le cose imo w st non IH v e d o n o naia una (erma espenen A I Machiavelli ( l l p n i u i p e 1 ÌJ M)
Per la prima volta missione militare fuori dalla Nato
Gira pagina la Germania Ha 50 soldati in Somalia Erano una cinquantina, non di più Ma i soldati della Bundeswehr che ieri sera, quasi a mezzanotte, si sono imbarcati su un Boeing 707 all'aeroporto di Colonia-Bonn pe rdbu t i , hanno cambiato una politica durata quasi mezzo secolo È la prima stolta che i soldati tedeschi si impegnano in una missione militare fuori dalla Nato ed è la prima volta che reparti tedeschi si troveranno in zona di guerra
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
P A O L O S O L D I N I
M BLKl I V ) Per la prima volta dalla fine della seconda tjuerra mondiale soldati tedeschi partono per una mivsione militare fuori dalla Nato pronti se necessario a sparare per difendersi Qualche preceden* t»\ a voler essere pignoli in realta e era stato av.aton tedeschi parteciparono alle m i s s i ni desili Awacs durante la i^uer ra del Golfo (anche se in Cier mania all 'epoca la cosa fu tenuta nascosta) piloti eli elicotteri hanno preso parte alle operazioni di difesa dei curdi nell trak settentrionale e medici militari sono in servizio agli ordini dell Onu in Oambo-itia Senza contare i soliti equipaggi degli Avsacs che si teli gemo pronti a contribuire alle eventuali operazioni per far rispettare ai serbi la «no flv zo
ne- sullaBtjsnia In questo caso pero e di ver
so i 1 (ìOO militari che a se a glioni raggiugeranno la regio ne del Belet Uen $1)0 chi lome tri a Nord di Mogadiscio nella Somalia centrale dove si met teranno a costruire strade e ri parare ponti sotto il comando del generale Georg Bernhardt rappresentano davvero il pn ino contingente che la derma ma invia in una zona di guerra con la prospettiva che venga impegnato in operazioni l'ro pno in considera/ ione di que sta tutt altro remota possibilità gli uomini pur essendo in grande maggioranza soldati del genio sono accompagnati da 160 soldati di fanteria ar mali d i tutto punto pronti a d i fenderli nel caso t h e le bande di irregolari che si aggirano
nella zona si prenseutiuo con qualche cattiva intenzione Co me e> successo negli ultimi tempi coinvolgendo i soldati canadesi e in i tedeschi adesso daranno i lcambio
La regione del Beici Uen m fatti è" tutt altro che pacifica ta> a differenza di c|uelle d<i
serticlie del Nord della Soma Ila dove in un pr imo tempo si era detto che il contingente della [iundeswelir sarebbe sta tu schierato 11 mutamento eli obiettivo che ha rafforzato il e ai altere «militare^ della mis sione ha contribuito a r in fo to lare le polemic he sulla sua t>p portumi t !.. opposizione so ciaklemocratica pur non es sendo contraria m linea eli principio a un intervc nlo urna intano in Somalia ha sollevati) seri dubbi sulla legittimila co stituzioualedcll invio di truppe armati in una regione che a tutti gli effetti va considerata z o n i di guerra Secondo gli esperti della Spcl clic hanno presentato immediato ricorso alla Corte costituzionale 1 intervento in Somalia nella for ma in e in s sta svolgendo Ira valica gli scopi puramente umanitari e configura un opc razione mil i tari ' in quanto tale non consentita dalla legge fondamentale della ^epubbl i e a lede rate
ostilità Ld ha infine cominci l i to a r.izion ilizz ire in una scontata ed assai parziale .un missione eh colpa gli insut ce ssi di chiesta tumultuosa lu u. id i miele la mia politica ha detto in sostanza e giusta So lo il metodo * si i lo lm qui in parte sbaglialo Date mi il te in pò per umetti n a Hioto i miei
obiettivi ed il «cambiarne nlo che vi ho promesso diventerà presto una realtà
Il problema per Clinton e che il frenetico ed arruffalo an i laniento del suo debutto seni bra aver molt ipl icalo con preoccupante rapidità (ed in termini non facilmente re versi bil i) lo scetticismo che lo t i r
e onda I. ult imo sondaggio Gallup commissionalo da l SA It)da\ edal la Cun eollcx a I in dici di approvazione1 del suo lavoro prt sidenziale al 1r> per cento appena un punto al eli sopra eli c|uel!o di disapprov t / ione ben d i e punti a l d i sol lo dr i livelli eli popolarità che lo gratificavano appena tre set tini ine orsouo Ed ancor più inpielosi sullo alla luce di questa flessione I risultati eli un inalisi storica comp irata Clinton in effetti si rivela il più unpopolaie neo presidente degli ult imi 10 inni superato soltanto da quel Gerald Porci e l ie giunto alla C a sa Bianca in seguilo ali unpfaclimt'tU di Ri-ch.ud N I \ ( J I I subito brucio la propria immagine nel sacriti-e io d un intempestivo ed inde eoroso perdono del predeces suri
Possibil i 'che tanto negativi usultati siano come afferma t hntoii il se mplice prodotto di qualche «errore di metodo u di qual i he giovanile eccesso di buona volontà ' Possibile e he - come il presidente ha so stentilo nella conferenza stani p.i di ieri - tutto e io sia solo il riflesso del duro lavoro di i . imbuire le c o s e ' Difficile e rederlo Td assai più verosi u n i t e al contrario t h e il neo presidente stia pagando il fio eli e olpe ben più organa .une u te presenti nella sua politica t i meglio e assai probabile che proprio molte delle sue ne ono
st inte virtù di propagandola abbuino finito per traelursi nel iiiome nlo della verifica politi ca nella zavorr . di riconose i bili vizn Venduti come ino menti c'i -svoli ì epocale e so vraccaricali di simbologie i suoi programmi si sono troppe» spesso rivelali alla prova dei fatti eclettici e fragili tentativi di concil iare gli opposti
Ora Clinton sta raccoglie n tlo i pezzi sparsi della sua prò posta politica • si propone di riprese ntarli questavoltu in ordine nconoscibile ali opimo ne pubb l i c i imene aita Al pn mo punto la riduzione del de fie il ( ieri approvala dalla coni missione del Senato) Ma dal lato opposto del Ironie già giunge come un sinistro ani monimento l e t o dei canti di vittoria repubblicani C linlon - ha ironizzalo Ron ild Keagan - sta prc parando l i ' e ondizioni per 2P) anni di presidenza re pubbhiana La meteora Cini tori passera presto uiche un tifoso ieri lo lui gril lalo ni l.ie eia ai fr.itellaslio di Bill che as sislev i alla partita di basket eiei Knicks Ira tre anni Bill sarà fuori II tuo quarto d ora di ce lebnta e' quasi finito ha inveì lo Devili Arkinson al Medison Square Garden facendo anda re su tu'to le fune Koger Clinton Ì7 anni e \ space latore di droga e aspirante musicista rock Ha afferrato per l i gola I agente di borsa e solo 1 m'i r vi nto della sua gu ìrdia eli*! l o i p o e m i s c ito.» lerm.irlu
Il «Times» raccoglie la tesi che scagiona gli agenti dei servizi segreti
Deputati conservatori accusano «È Diana la talpa degli scandali» È Didtid la «talpa» È lei che ha registrato tutto e poi ha fdtto pervenire il materiale ai giornali Questa è la tesi di un gruppo di deputati conservatori a proposito della nuova ondata di indiscrezioni scandalistiche che s; è riversata sui tabloid londinesi II governo saprebbe tutto ma sarebbe preda di un «imbarazzo istituzionale» 1 servizi segreti, in questa ipotesi, sarebbero del tutto innocenti
NOSTRO SERVIZIO
• i l ! A l ) K / \ I servizi senrcli non e f i l t r ano Non e stato I MI5 a registrare prima e a far pervenire poi ,n tabloid popò i.in londinesi la trascrizioni- di i onversazioii i Ira membr i del la laminila reale La- ta lpa va cena ta altrove probabi lmente nella l e rc lna (lei pai slrelti con f lu i r l i della reijina Quasi sicuramente si tratta della stessa moglie del principe ereditano la franile ma perii da Diana t' questa la tesi pubbl icamente espressa ieri da un nruppo di deputati con serbatori e r ice olla con buon rilievo dal l aulorevole quol i d iano londinesi ! heT imes
La (una di not i / le viene di retlaniente da Buckmnhcim Palaci' questo e certo sostiene 1 accusa L curiosa infatti si arnome-ita le clivernen/u
nelle interpreta/ ioni ufficiali da parte della famiglia reale e del noveri lo La prima cont i nua a sostenere che le reni strazioni sono un falso il se concio ha invece riconosciuto che non i servizi secreti ma certamenle qualcun altro sta contro l lando effettivamente pr incipi e principesse La spie-nazione secondo i parla mentari conservatori, starei) be nel latto che i ministri di lohn Major hanno in realta prove precise ma mol lo un barazzanh conoscerebbero 1 identità della «talpa- ma sa rebbero per evidenti ranioni nell impossibil i ta di rivelarla
I onorevole leddv Tavlor annull ine un ulteriore arno mel i lo Perche si chiede alle sedi del Sun- e del «Dailv Mir ror i niornali e he hanno pub
bl icalo le trascrizioni non e siala mandala la polizia in modo che si potesse svolnere un indaninc e torse anche ri salire anli autori delle registra / i on i La risposta e implicita ma ovaia perche si sapeva in ant ic ipo che cosa si sarebbe trovato e si voleva evitare di trovarlo
La principessa Diana e per la ver Li solo 1 indiziata numero uno Nessuno si azzarda ad indie ari.i apertamente con io l.i sicura autrice del comp lo l 10 L analisi dei latti induce a puntare sunli inqui l in i dei pa lazzi reali e tra questi per ra nioui che peraltro non venno no chiaramente espresse la consorte di Carlo viene rito nula in e ima alla lista dei so spetti»
Qualche dubb io la sortila dei deputati conservatori per la venta lo solleva La lesi elicac i reditano ha la conscnuen /.i di stornare i sospetti danli ambient i dei servizi secreti e he da più parti cont inuano a esseri denunciat i come nli unici autori dell operazione 11 nunisl io i lenl i Interni Ken nelh Clarki insiste nel definì re tutta la (accenda una stupida montatura d i due n i o r
nali e di un uomo che ha il
problema di vendere un suo l ibro- .Se si confermasse 1 ipo lesi che propr io I V115 sta dietro la ricspiosione di quesli scandali renali il caso assu merebbe un rilievo pol i t ico di pr imo piano che andrebbe ben ol ire I inevitabile attuale imbarazzo istituzionale D al tra parte non -i può neppure escludere che le nuove ipotesi messe in circolazione siano lo strumento attraverso il qua le i responsabili novi mutivi fanno conoscere in modo non compromettente quanto effettivamente sono venuti a sapere
Sul fronte delle rivelazioni anche ieri le novità non sono mancale Chiuso il capi to lo Carlo Diana si e dato spazio a quel lo Andrea bara Sem prc il .Sun ha pubbl icalo uno stralcio di una eoiivesazione lelefonica avvenuta tra I due nel 149(1 Niente di slraordi nano Sar i si lamenta del do veri che nli impone il suo ruo lo d i membro della (.ninnila reale Andrea c e n a di confor tarla Nessuno scoop e la moroso ma una via per tene re comunque desta 1 atlenzio ne del lettori in attesa delle al Ire punit i le che il niornule sostiene di avere n'-1 nel casse! lo
Il presidente russo Boris Eltsm
Vice di Khasbulatov passa con Eltsin sulla Costituzione Nella battaglia per la nuova Costituzione della Russia qualcosa si muove sul fronte delle alleanze Una clamorosa defezione tra le file di Khasbulatov il suo vice al Soviet supremo, Nikolaj Rvabov. si schiera con Eltsin e sostiene I iniziativa dell'assemblea del 5 giugno II Parlamento denuncia la mossa del presidente alla Corte costituzionale Nove paesi della Csi firmano una dichiarazione per l'unione economica.
DALNOSTROCORRISPONDENTC
S E R G I O S E R G I
• • MOM. A Che farà adesso Kuslau khasbulatov 'Griderà al tradimen'o o e anibiera la prò pria l a t i n a ' Per il presidente del Sowet supremo e arrivata ieri proprio inallesa la notizia di una delezione clamorosa dal pro| jno campo Lo ha abbandonato in piena aula del pai lamento riunito tic-resami ilare 1 in len/ lone di Ivltsin di eonvexarc un assemblea costi ti izionale ì lsuovice il de pula lo Nikola) Rvabov considerato sino ali altro le ri quale unti dei più puri e di l l i della squadra Ld invece Pvaboc ha (alto dietrofront ed e passato armi e banani' dalla parte di Boris Ut sin Come un lulmine a cic-1 se le no I la preso la parola nel corso della seiiuta delle Camere e- ha sosleiiuto la decisione del presidente di convocare per il ri ninnilo una riunione" dei rappresentami renionali due pei ciascuna tea!*a una sor*.! di assemblea eostituzio naie e he sii nda definil ivati ien le il lesto della nuova lenn*' loudami-nlale de Ila Russia Rvabov ha detto L a i r e i z i o n c di una tale assemblea e più che niuslidcata come un mez zo per il ranniunqimcnto di un accordo N tratta d i un problema che riguarda il futuro della Russia il futuro del nostro par lamento
Khasbuldloe i> sembrato es ser stato 10II0 di sorpresa d i l discorso del suo collaboratore uno del due vice del parla mento ( Nikolai Voronin e I al Irò primo vicepresidente I Lo li i più volle inle-rrotto per sostenere il pericolo che corri il p ìr lumento se verrà trascinalo ne Ila creazione di strutture an ticoslituziouuli ma Rvabov ha tiralo avanti invitando i elepu tali a considerare nello stesso interesse de! parlamento a ln i ni elementi del pronelto di Co soluzione preparato dal presi dente Lltsiu Addirittura in so slenno di Rvabov e sopran niunto un altro deputato Ve-nvamin Sokolov aneli enli del Ironie ali l i u ls in per invitare Mlasbulatoe a noli e scrutare pressioni sui parlaineiVari-eejn le sue mie rruzioui E anco ra alle he il capo di uno dei ra un del parlamento Ramazan Abilulatipov presielenle della Camera delle nazionalità ha sottolineato la necessita di un d iu lonoda avviare i o l i la parte presidenziale lutt i senni ejue sii che dimoslre reblK-ro lesi slenza di un tentativo di con latto per un l.tsoro e o i i iune si
come ha ipotizzato il vicepre-mier Sernhei Shakhrai, si vorrà ev itare uno sbejcco v ìolcnlo
Il Soviet supremo tuttavia a nrande mannioranza ieri ha sposato la via del muro contro muro a proposito della decisione- di Ellsin di svolnere il 5 vninno la riunione dei «soggetti delle federazione» che, in una seconda fase si vorrebbe tra-s'ormare in quel -Cons i l i o di I e-derazione- che nella nuova Costituzione altro non sarebbe che uno dei due rami del parlamento (insieme alla Duma la Camera bassa) 1 deputati ' ia l ino posto davanti alia Corte t ostili,zionale presieduta da Valeri) Zorkin il problema della leniltimita da parte del presidente di convocare la riunione di niunno Ma Eltsin è deler Ululato a svolnere quell incontro preso e om e a capitalizza re il risultato del leferendum del 25 aprile Secondo alcune (onu il presidente potrebbe
ii iehe ae i c Ilare di far valutare il proprio pronetto di Costilu zioi ie dal -Connrevso dei deputali» ma solo allo scopo d i provocare uno scontato pronunciamento negativo del vasto consesso promuovere le dimissioni d i una consistente (ella di deputati - c i r ca 3 5 0 - in modo da far mancare il quorum ed automaticamente avviare lo scionlimento del massimo ornanismo legislativo Da i|ui a nuove elezioni per un parlamento del tutto diverso sarebbe un passo del tul io scontato e nei essano Ma quanto pacil ico potrebbe essere questo percorso' Sliakh n i Ila definito semplicemente i (lille- variante - fantastica • 1 ap-provaziouc della Costituzione da parte del «nc-mno» Con-nresso Più realistica nli sembra un approvazione da parie di un assemblea costituzionale, ancor di più e he per mezzo di un referendum Eltsin ancora non avrebbe deciso tutte le mosse di questa nuova lase della battaglia politica per la nuova Russia Ieri il presidente, nel Iral lempo ha niocato una tar la p e n o s i dire internazio naie esaltando la firma di una
dichiarazione» tra nove paesi della Csi che si impennano a e re-are una unione economica K una svolta - ha detto - nella
vita de'la Comunità» Ma l'ucraino Mav ì mk unode i li-ma-tan ha smorzato n'i entusia smi M tratta solo d i una di-c hiarazione Non e e ancora ile una unione-
CHE TEMPO FA
NEVE MAREMOSSO
IL TEMPO IN ITALIA: I Italia e il bacino del Mediterraneo sono ancora compresi entro un area di bassa pressione in seno alla quale affluiscono masse d aria umide ed instabili di origine atlantica Tuttavia la pressione atmoslenca tende ad aumentare e noi prossimi giorni potrebbe dare al corso del tempo un aspètto più primaverile Per il momento tutte le regioni italiane sono comprese entro i limiti della variabilità mentre la temperatura rimane allineata con i valori normali del periodo stagionale che stiamo attraversando Non dimentichiamo però che spesso la primavera alle nostre latitudini si presenta come una stagione bizarra con lenomeni che talvolta hanno poco di primaverile TEMPO PREVISTO: su tutte le regioni della penisola e sulle isole maggiori la giornata trascorrerà con formazioni nuvolose molto irregolari a tratti accentuate a tratti alternate a schiarite L attività nuvolosa sarà più frequente nel pomeriggio e non e da escludere che dia luogo a qualche piovasco o qualche temporale specie in prossimità dei rilievi Durante le ore notturne e quelle della prima mattina causa il notevole contenuto di umidità nelle masse d aria in circolazione si avranno foschie dense sulle località pianeggianti e lungo i litorali VENTI: deboli provenienti dai quadranti occidentali MARI poco mossi i bacini di ponente calmi gli altri man DOMANI: il tempo se. tutte le regioni italiane r i marrà contenuto entro i limiti della variabilità ma con minoro attività nuvolosa e maggiore persi-sten?a di schiarite
T E M P E R A T U R E IN ITALIA
Genova Bologna Firenze
12 23 "Ti 22
Ancona Perugia Pescara
T E M P E R A T U R E ALL'ESTERO
Amsterdam
Bruxelles 1J Copenaghen 1? 23 Ginevra 11 19
L A q u i l a
R o m a U r b e
R o m a F i u m i c
C a m p o b a s s o
Ba r i
Napo l i
Po tenza
S M L e u c a
R e g g i o C
M o s s i n a
P a l e r m o
C a t a n i a
A l g h e r o
C a g l i a r i
10
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ESTERO
L o n d r a
M a d r i d
M o s c a
O s l o
Par ig i
S t o c c o l m a
V a r s a v i a
V i e n n a
11
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ItaliaRadio
Oggi vi segnaliamo Ore 6 30 Buongiorno Italia Ore 7 10 Rassegna stampa Ore 7 55 Da Cannes La sveglia di Alberto
Crespi Ore 8 15 Dentro i latti. Con Luciano Violan'e Ore 8 30 Ulllmora Ore 9 10 Voltapaglna loeMobyDickconVi l
torio Gassman e Walter Weltroni Orp 10 10 Filo diretto Risponde Giorgio Rul-
folo Tel 06/6791412-6796539 Ore 11 10 Cronache Italiane P Bassetti G
Borghini Ore 12 30 Otto ore. Settimanale di informazio
ne sindacale Ore 13 10 Consumando ambiente Ore 14 30 Week End Sport Ore 15 30 lo e il Pei Intervista ad Alessandro
Natia Ore 16 10 II villaggio del sabato Con Enrico
Palando e Ferdinand Braudel Ore I M O Libri da scrivere e libri da leggere.
Con R Cotroneo Ore 18 15 Sabato Rock
Nel corso della giornata collegamenti interviste e commenti dalla Fiera di Roma per I incontro Pds-AI-lednza democratica e da Frattoc-chie per I Assemblea dei comunisti d einac.Ldjjcj .
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Italia Annuo .Semestrale 7 numeri L <Jrit)tKI I. 165 00(1 li numeri L J40 001) L 156 000
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Drammatica tensione a Neuilly La Banca di Francia in una notte L'uomo è rimasto con sei ostaggi ha messo insieme il riscatto dopo aver cacciato l'insegnante in banconote di piccolo taglio In cortile pronta una Renault Espace «Voglio la tv quando scapperò »
«Fuggirò con lo scudo dei bimbi» D sequestratore di Parigi ottiene i soldi e l'auto L'incubo di Neuilly continuava ieri mentre scendeva la notte. L'uomo armato di pistola ed esplosivo teneva prigionieri nel loro asilo ancora sei bambini tra i due e i quattro anni. Intorno, tutto sembrava pronto per la fuga: la macchina chiesta dal sequestratore, i soldi, l'atteggiamento della polizia. Il Roverno ha dato una sola indicazione: che i bambini escano incolumi da questa orribile storia.
• • - '•DAL NOSTRO CORRISPONDENTE • GIANNI MARSILLI
• • l'AKiCI. È stato appena qualche minuto dopo le 17.30 che qualcosa ha cominciato a '' muoversi intorno alla scuola '• •Commandant - Charcot» - a -Neuilly sur Seme. Un corteo di, macchine e entrato nel cortile. ' fermandosi a poca distanza ' dall'edificio in cui sei bambini . erano ancora prigionieri, dopo più di trenta ore, di un forsen- ' nato armato di pistola e di esplosivo. In testa un furgoncino bianco, che portava tre casse color blu smalto. Al loro intemo c'erano almeno 40 dei • cento milioni di franchi rlchìe- ' sti in cambio della liberazione • dei piccoli. Dietro il lurgonci- -no, in una Renault 21 della pò- . lizia con targa civile, una coppia dall'atteggiamento strano: non orano genitori, si coprivano il volto, la donna piangeva cercando di evitare l'occhio • delle telecamere. Probabil- ; mente qualcuno della famiglia -del sequestratore, di cui la pò- ' lizia ieri sera non aveva ancora •• fornito le generalità. I due sono scomparsi all'interno del com- -plesso scolastico, (orse . per -parlamentare. Poi • ancora macchine ufficiali, con il sindaco di Neuilly Nicolas Sarko- . zy, che è anche ministro del Bi
lancio nel governo Balladur, e ' altri responsabili del ministero ' dell'Interno e della polizia. Quindi un'ambulanza blindata, la stessa che è talvolta al seguilo di Francois Mitterrand. E verso le sette una Renault Espace, come l'uomo misterioso aveva chiesto per potervi imbarcare i suol piccoli ostaggi e farsene scudo. Da quel momento il black-out più assoluto e secso sulla vicenda, dai negoziatori non si e saputo più nulla, mentre i gendarmi bloccavano le strade di accesso intorno alla scuola. •
Fino al tardo pomeriggio la giornata era trascorsa in una interminabile, insostenibile attesa. Fino a notte fonda l'uomo aveva liberato quindici
1 bambini con il contagocce, •uno stillicidio crudele che ave-• va tutta l'aria di essere preme-: dilato. L'ultimo dei piccoli era i partito poco dopo l'una. avvolgo in una coperta nelle braccia
•• di suo padre. A quel punto ne erano rimasti sei, più la maestra Laurence Dreyfus. Il sequestratore ha • interrotto le trattative, non ha voluto più vedere nessuno. Secondo il prefetto Marcel Ledere, capo di gabinetto del ministro degli In
terni Charles Pasqua, ha preso probabilmente il tempo di assopirsi un po', dopo aver chiesto e ottenuto grandi quantità di caffo. Il negoziato è ripreso in mattinata, sulla base dei documenti che l'uomo aveva indirizzato già giovedì a Pasqua. Scritti con un computer, con perfetta padronanza del francese, i fogli contenevano dettagliate richieste: la Renault Éspacc per partire con sei bambini, una macchina della polizia dietro come scorta, seguita a sua volta da una macchina della televisione che riprenda tutta la scena. Dentro l'asilo, intanto, Laurence Dreyfus ricominciava a giocare con i bimbi. Si riusciva a sapere che l'uomo appariva sempre calmo e detcrminato: «È molto intelligente, colto ed estremamente pericoloso», diceva un poliziotto. A mezzogiorno via libera ad un po' di cibo: pollo, puree di patate, creme cara-mei. Poi un'altra interruzione del dialogo. Ieri sera correva voce che l'uomo, poco prima dell'arrivo del furgoncino con i soldi, avesse cacciato la maestra dall'aula e che fosse rimasto solo con i sei bambini. Impossibile averne conferma, impossibile penetrare nel complesso scolastico dove erano in attesa i genitori e tutto il gruppo dei diversi negoziatori.
I documenti che l'uomo ha invialo a Charles Pasqua hanno offerto una labilissima pista agli inquirenti. Li ha infatti firmali con la sigla «HB», la stessa apparsa sabato 8 maggio sul -luogo di un attentato. Era accaduto proprio a Neuilly, in un garage sotterraneo. Un ordigno esplosivo aveva provocato pochi danni, ma molta per-
Laurence Dreyfus, 27 anni, ha un piccolo di 20 mesi
Tenerezza e nervi saldi il miracolo della maestra Si chiama Laurence Dreyfus, ha ventisette anni, un bimbo di venti mesi. Sulla maestra della scuola materna di Neuilly si appuntano per due giorni le speranze e la fiducia dei genitori angosciati. Salvo brevissime pause non ha mai lasciato i bambini presi in ostaggio, li ha fatti giocare, li ha tranquillizzati. «È un. gioco, presto finirà». Nessuna dichiarazione ai giornalisti. La sua forza «tenerezza nervi saldi».
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
M PARICI. E stata lei la chia- -ve di volta psicologica di questi * due giorni d'incubo. Lei a ga- , rantire che per i bimbi non ci fosse trauma, rottura di equilibrio, che non s'installasse nella loro memoria il segno della violenza implicita del sequestro. Lei a impedire i pianti dirotti che avrebbero potuto in
nervosire quell'uomo incappucciato. Lei a far sperare ai
; genitori angosciati che le cose. 11 dentro, procedessero senza scosse devastanti. - -,
Laurence Dreyfus, 27 anni, maestra, madre di un bebé di venti mesi, non ha lasciato la sua nidiata di ostaggi che nel corso della notte per una man
ciata di minuti, per prendere una boccata d'aria e dare un'occhiata al suo bambino a casa, prima che il sequestratore l'allontanasse.
Un casco di capelli biondi, l'aria decisa, la maestra lavora alla scuola «Commandant Charcot» da un anno appena. Il suo preside non può che tesserne le lodi: -È una ragazza solida, equilibrata, attenta, rigorosa. Tutti le referenze che abbiamo avuto su di lei depongono in questo senso, sono tutte convergenti. Del resto lo sta dimostrando in condizioni straordinarie, sta dando il meglio di sé».
Il «meglio di sé» consiste nella sua tranquilla abnegazione. Si è ritrovata rinchiusa con il sequestratore fin dal primo
plcssità, Gli inquirenti avevano trovato dei volantini di rivenda-zione: con tono minaccioso, il misterioso «HB» prometteva gesti tali da «far tremare il governo» e da costringere alle dimissioni ministro degli Interni e presidente della Repubblica. Il contenuto era alquanto sconnesso e incoerente, ma il linguaggio era senza errori. La polizia aveva fatto una retata negli ambienti dell'estrema sinistra vicini ad «Action direc-le», la formazione terrorista attiva negli anni '80. Ma non era andata al di là di qualche fermo, in assenza di riscontri seri. La risposta è forse venuta giovedì mattina, con l'irruzione dell'uomo incappucciato nell'asilo. Ma gli inquirenti sono prudentissimi anche su questa
pista: se l'attentato nel garage aveva un vago sapore politico, il folle sequestro dei bambini, a detta del suo stesso autore, ha fini unicamente finanzian. Quale sarebbe dunque il filo che lega i due episodi?
La Francia intera è con il fiato sospeso. Il governo ha scelto una sola linea: fare di tutto perché ì bambini ne escano senza un graffio. L'ha deciso lo stesso Edouard Balladur, in un rapido vertice nella notte tra giovedì e venerdì. È la prima volta in Francia che si chiede un riscatto allo Stato. E lo Stato, davanti alla sacralità dei bambini, ha ceduto. Anche Francois Mitterrand, che ieri era ad Atene in visita ufficiale, viene tenuto al corrente ora per ora di quanto avviene a
Neuilly. Gli inquirenti sembrano colpiti dalla calma e dalla freddezza dell'uomo. Da una parte se ne rallegrano, meglio cosi - dicono - che un esagitato con il dito sul grilletto. Ma da un'altra parte lo trovano inquietante, come la calma di una lucida follia capace di andare fino in fondo. Appare certo ormai che l'uomo abbia preparato tutto con cura: il posto, il momento, la lunghezza delle trattative, le richieste. Ieri sera qualcuno dei poliziotti che lo sorvegliano (i tetti formicolano di tiratori scelti) diceva che appariva finalmente stanco, provato. La tensione era al massimo, mentre la notte avvolgeva Neuilly. Tutti erano pronti, ma niente, disperatamente niente, accadeva ancora.
Una madre stringe il suo piccolo dopo il rilascio. Sotto l'attesa ansiosa di un'altra donna che '
aspetta la liberazione di suo tiglio
momento, e mai ha voluto lasciare i bambini né farsi sostituire. L'uomo l'ha lasciata fare, convinto dalla sua calma e, probabilmente, dall'opportunità di avere un tramite con i • suoi difficili e imprevedibili ostaggi. Lei è entrata e uscita più volte, ha pensato a nutrirli, farli giocare, cantare, addormentarli. La notte scorsa si é allontanata per un'oretta, poi, prima dell'alba, ò rientrata nella trappola infernale. Nessun contatto con i giornalisti che stazionano 11 davanti, nessuna dichiarazione. Soltanto la sua missione, Incoraggiata e sostenuta dai responsabili presenti, Anche gli esperti ne apprezzano la generosità e il sangue freddo. Secondo lo psichiatra Gerard Lucas i piccoli, anche
se al momento non risentono traumi, potrebbero veder riemergere lo choc più tardi, se una situazione, anche banale, un adulto agitato, un litigio tra genitori ricreassero improvvisamente il clima di ostilità che non può essere estraneo ad un sequestro di persona. Per questo il ruolo di Laurence Dreyfus è stato estremamente importante: perché il trauma sia attenuato, raddolcito, in modo che sia riassorbibile, cicatriz-zabile rapidamente. • .
È stata lei ancora a collaborare con un medico venuto a visitare i bambini e a somministrare loro un calmante, a spiegare ai piccoli che si trattava di un gioco e che presto sarebbero tornati a casa. Perchè al secondo giorno il problema era
questo: che i bimbi, tra i due e i quattro anni, cominciavano a chiedere di mamma e papà. Laurence ha dunque raddoppiato gli sforzi per sostituirsi ad essi, per rappresentare pienamente l'adulto rassicurante di cui i bambini hanno bisogno. Jean Pierre Benichou, uno dei, docenti del corso di specializzazione che Laurence Dreyfus ha terminato appena da un anno, racconta anch'egli che la donna ha i nervi saldi e molta sicurezza di sé. E ricorda che comunque «nulla e nessuno avrebbero potuto prepararla ad affrontare un dramma ; come questo». La maestra, in quarantott'ore, ', è diventata un'eroina. Radio e tv ne sottolineano il ruolo, i genitori ringra
ziano commossi e ammirati. Sono aiutati anch'essi dalla calma dimostrata da Laurence: «Hanno un comportamento esemplare - ha testimoniato un responsabile delle forze dell'ordine - si fidano della maestra, e ciò li aiuta a fidarsi di noi, di quello che stiamo facendo». È come se i nervi saldi e il coraggio di Laurence si fossero comunicati agli altri intorno, innanzitutto ai genitori. Certo lei non aveva mai pensato che, facendo la maestra, si sarebbe trovata un giorno a confrontarsi con un forsennato armato di bomba e pistola. Pare proprio che ci abbia messo poco ad adeguarsi alla situazione. E tutti gliene rendono merito. • C. M.
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«Non sarà facile ridare serenità a quei bambini»
ROMEO BASSOLI
M «Il problema è il tempo: se passano più di 3-4 giorni in quelle condizioni, i danni possono essere irreversibili».
Ilaria De Agostini, psicologa infantile milanese, é ovviamente molto preoccupata per quel che sta accadendo nell'asilo parigino.
Dottoressa De Agostini, quale è, assieme al tempo, il problema più grave per quei bambini?
La loro età. Paradossalmente, sarebbe meglio se fossero più picco'i, due. tre anni. O,
'più grandicelli:'"otto, "nove inni. Più piccoli, avrebbero ina percCKioffcfliÉflrtr'tTrtfW *
re del pericolo. Più grandi, sarebbero già in grado di elaborare difese psicologiche contro la paura, di razionalizzarla. A tre, quattro anni invece sono allo stesso tempo consapevoli del rischio ma incapaci di difendersi, quindi più soggetti al panico. Questa è l'età del panico, degli incubi, delle grandi paure.
Sembra che U sequestratore stia rispettando in qualche modo i ritmi dei bambini, permettendo alla loro maestra e ad un medico
. di intervenire su di loro, mantenendo i cicli di sonno, gioco, pasti. Che può significare?
Questo può significare che i bambini tengono i contatti con presenze adulte ma soprattutto amiche, come la maestra e il medico. Quindi possono essere meno terrorizzati. Nella mente del bambino c'è una separazione netta tra bene e male e quindi la prsesenza di maestra e
medico li aiuta ad «allearsi» con gli «adulti buoni» che spiegano loro le cose. Il rischio infatti è che i bambini siano . lasciati in balla del «cattivo», solo. Il pompiere che parlava ad Alfredino Rampi calando nel pozzo un microfono aiutò moltissimo ii bambino in quel momento terribile.
Nonostante questo, però, se l'esperienza si prolungasse a lungo e avesse delle svolte drammatiche, quali sono i danni che possono subire questi bambi-
l„) siili istori*- ri» "'".-"isc-'-i r ..paura crvÉMuatuarnei le ferite profondissime ciie difficilmente possono essere rimarginate, li danno può essere irreversibile e situazioni come queste danno solo una possibilità di npresa: che duri poco. Quali danni, lei mi chiede. Panico, incubi, paura delle persone, difficoltà di relazione.
Dottoressa De Agostini, secondo lei, quando i bambini usciranno da questa terribile avventura, quale terapia psicologica può essere più adatta per uscire da quel panico, da quegli incubi, da quelle difficoltà di relazione?
Probabilmente, una terapia che, lavorando sul gruppo permetta di rielaborare il vissuto. Occorrerà che i bambini siano seguiti da terapeuti che riescano a far metabolizzare l'angoscia. Poi • ogni bambino dovrà essere seguito con molta attenzione dalla famiglia, sperando che il tempo e l'affetto li restituisca ad una vita normale.
Quarto omicidio di un ragazzo nero nel famoso quartiere londinese, Stephen è stato accoltellato mentre aspettava l'autobus L'assassinio ha suscitato aspre polemiche. Scontri con la polizia davanti alla sede di un partitino nazista che copre la gang
A Greenwich batte l'ora del delitto razzista La morte del ragazzo nero Stephen Lawrence, accoltellato da una gang di bianchi mentre aspettava l'autobus, sta suscitando, a Londra, un moto di sdegno. É il quarto omicidio razzista nello stesso quartiere londinese vicino a Greenwich. Scontri con la polizia, numerosi arresti e feriti davanti alla sede del British National Party che si presume stia coprendo la gang di assassini.. ' " ' ' , ' v '
ALFIO BERNABE!
; • • LONDRA. ' li brutale assassinio di un ragazzo nero di di-ciott'anni, accoltellato da una gang di bianchi nello stesso •* quartiere dove altri tre omicidi '• razzisti sono stati commessi ', negli ultimi due anni, ha dato
j; luogo ad lina serie di manife- .' stazioni di protesta che hanno •
; causato scontri con la polizia, . • numerosi feriti ed arresti. Il ra-
•ji gazzo. Stephen Lawrence, sta- -" ir| va aspettando un autobus per •' ; tornare a casa dopo aver fatto -*; visita ad una zia quando .la ». : gang di sci giovani bianchi lo
Ita accoltellato recidendogli le ,'• '.' arterie del collo. L'attacco è '
avvenuto in un quartiere nel sud-est della capitale, vicino all'osservatorio di Greenwich * che marca il famoso meridiano del tempo. E la preoccupazione sale parallelamente all' incremento nel numero di attacchi contro i neri. Secondo un portavoce del Greenwich Action Committee Against Ra-cial - Attacks (Comitato di Greenwich contro gli attacchi razziali) quattro neri sono stati uccisi in simili circostanze in questa zona di Londra dal 1991 e durante lo scorso anno sono stati registrati 241 attacchi razzisti di vario tipo fra cui
accoltellamenti, percosse, tentativi di incendiare case abitate da neri e abusi d'altro genere fra cui l'introduzione di escrementi nelle buche delle lettere. 11 portavoce ha detto: «Il fatto che nei primi quattro mesi di quest'anno gli attacchi già de- ' nunciati sono 194 non lascia dubbi che la situazione si sta facendo sempre più grave».
L'assassinio di Lawrence si è imposto all'attenzione dell' intero paese quando i suoi genitori di origine giamaicana e residenti nel quartiere da oltre vent'anni invece di chiudersi nel loro dolore hanno partecipato a numerosi programmi radio-televisivi per denunciare la presenza della gang di killer» che ritengono associata alla sede, a poca distanza da dove abitano, del British National Party, (partito nazionale britannico) di estrema destra. La madre di Lawrence ha criticato la polizia: «Sono sicura che che conosce i membri della gang. Perchè vengono lasciati in pace? Gli assassini camminano, mangiano e bevono mentre mio figlio è steso su
una lastra di marmo». Ha criticato anche il primo ministro John Major per_non aver mandato neppure le condoglianze. Ha rivelato poi che il giorno dopo l'uccisione di suo figlio si è lei stessa trovata minacciata da una donna bianca che brandiva un mattone. D'altro canto perù ci sono state numerose testimonianze di solida-. rietà verso i Lawrence e gli alunni del college dove il ragazzo studiava per diventare architetto hanno tenuto una vigilia davanti alla sua casa e deposto fiori alla fermata dell'au- -tobus dove è stato ucciso. E diversi gruppi antirazzisti hanno organizzato manifestazioni di protesta in vari punti della capitale per denunciare il British National Party e condannare l'aumento del razzismo in Gran Bretagna.
Una delle manifestazioni è . avvenuta nei dintorni della stazione Vittoria dove la polizia si è presentata a cavallo ed In assetto antiguerriglia per tenere separati i militanti antirazzisti dai membri del Bnp che con le
loro insegne nazi-fascisle hanno poi marciato lungo Victoria Street in direzione del parlamento di Westminster. Un'altra manifestazione organizzata da Youth Against Racism in Europe (Gioventù contro il razzismo in Europa) e dalla Panther U.K. è sfociata in violenza quando pietre e spranghe di ferro sono state lanciate contro una libreria di estrema destra e gli uffici del Bnp. Ci sono stati diversi arresti e feriti quando la polizia è intervenuta per disperdere i dimostranti. I Panther hanno distribuito volantini in cui si legge fra l'altro: •Dobbiamo organizzare la difesa delle comunità nere ed asiatiche e combattere il razzismo secondo l'insegnamento di Malcolm X». La lettera «X» si sta imponendo come elemento decorativo e segno di militanza sui berretti e giubbotti di molti giovani neri londinesi. Un altro organismo antirazzista, l'Anti-racisl Alliance che gode del sostegno del partito laburista e dei sindacati ha indetto una dimostrazione a lume di candela presso la ferma
ta dell'autobus dove Lawrence è stato accoltellato ed ha organizzato una manifestazione per oggi alla quale parteciperanno diversi deputati ed i genitori del ragazzo.
Il Bnp é costituito da appena 3.500 iscritti a livello nazionale, ma sta cercando di rafforzare le sue fila approfittando dell'eco suscitata da manifestazioni razziste in altri paesi europei. La decisione di aprire degli uffici nel quartiere di Welling. nel sud est della capitale,, sembra sia stata presa con l'intenzione di reclutare giovani bianchi in un'area ad altissimo livello di disoccupazione e forte tensione sociale. Nel quartiere dove vive la 'amiglia Lawrence la disoccupazione raggiunge vette del 60%. Richard Edmonds. uno dei lea-ders del Bnp, appartenente alla «scuola» di coloro che negano che ci sia stato lo sterminio degli ebrei, chiede il rimpatrio della popolazione di colore e, come ha dichiarato l'altro ien nel programma della Bbc The Moral Maze, fa tesoro di una famosa frase della signora
Thatcher nella quale l'ex premier disse che la Gran Bretagna non poteva correre il rischio di ntrovarsi «impantanata». Secondo i membri di un'inchiesta parlamentare il Bnp è collegalo a simili gruppi in Europa ed in America. Il mese scorso è stata notata la presenza di un altro organismo neonazista inglese chiamato Combat 18 (l'I sta al posto della prima lettera dell'alfabeto (A) , e l'8 rappresenta l'ottava (H), cioè le iniziali di Adolf Hitler). Considerevole scalpore ha poi suscitato la notizia che in questi ultimi mesi lettere e volantini di natura razzista o anti semita sono giunti per posta in migliaia di case inglesi. -Lo scorso gennaio un giornale rivelò che dietro una campagna razzista molto simile a questa c'era la signora Genke Young, vedova dell'ex • vicedirettore dei servizi segreti ' britannici George Kennedy Young, noto fra l'altro per la sua attività nel controspionaggio inglese in Italia verso la fine della seconda guerra mondiale.
I due bambini accusati negano «Non uccidemmo il piccolo James»
I due bambini di 10 anni accusati di aver rapito e ucciso il piccolo lames Bulger, di due anni, il 12 febbraio scorso, a Bootle, un sobborgo di l'vcr-pool, si .sono ieri dichiarati innocenti davanti al tribunale. I!
^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ giudice hd stabilito che il pro-^^^^^^^^^^^™""™"" ,"— cesso a carico dei due bambini avrà inizio il primo novembre a Preston. 1 due imputati hanno anche respinto l'accusa di aver tentato di rapire, lo stesso Riorno, un altro bambino di due anni. Nell'udienza di ieri il giudice ha per la prima volta presentato formalmente ai dur- bambini le tre imputazioni a loro carico, il delitto del piccolo James sconvolse non solo la Gran Bretagna ma anche l'opinione pubblica intemazionale. Quel giorno James si era allontanato per qualche minuto dalla madre che stava effettuando acquisti in un negozio di • Boolle. La scena fu ripresa da due telecamere a circuito chiuso e ciò permise alla polizia di identificare i rapitori ed arrestarli. Ieri ì giornali inglesi hanno dato con grande risalto la notizia che la madre della piccola vittima attende un altro figlio per Natale.
FINANZA E IMPRESA
• PARMAIAT. Massiccio aumento di capitale della Parmalat finanziaria società quotata in Borsa Lo ha deciso nel pomeriggio il consiglio di amministrazione che ha proposto agli azionisti di versare alm 427 miliardi nelle casse della società (più altri 142 nel prossimo tnennio) per consentirle di puntare su nuove acquisizioni Calisto Tarai azionista di controllo del gruppo (con il 50.2% del capitale) non tirerà fuon di tasca neppure una lira La prima acquisizione della linanziana riguarderà il 21 42% della Parmalat Spa ancora non in portafoglio E di chi è questa quota' Di Tanzi ovviamente (oltre che per l ' I * della famiglia Lari-ni) Il finanziere parmense otterrà cosi i mezzi (230 - 240 miliardi) per continuare a garantirsi la maggioranza della finanziaria grazie ai soldi della stessa società L'n autentico capolavoro che consentirà a Tanzi di prepararsi alla imminente spartizione dell industria alimentare pubblica
• SAI. La Sai compagnia di assicu
razione del gruppo Ligresti ha chiuso il 92 con un piccolo incremento del 1 utile netto, salito del 2% a 75 1 miluir di 11 consiglio di amministrazione della società, convocando 1 assemblea dei soci per il 28 giugno prossimo ha annunciato che proporrà in quella sede un dividendo invariato di 160 lire per le azioni ordinane e di 200 per quelle di nsparmio Un altro pò di os sigeno per le finanze di Ligresti impe gnato nell arduo tentativo di conserva re il controllo del gruppo nonostante 1 alto Irvellodei debiti • JOBS. Inaugurato nel Piacentino il nuovo stabilimento della Jobs la piccola società italiana che in pochi anni ha conquistato la leadership mondiale nella produzione di sistemi di automazione industnale Con 35 miliardi di fatturato annuo la Jobs controlla il 70% del mercato mondiale 11 nuovo stabilimento copre una superficie di 80mila metn quadrati e ospita anche una scuola per la qualificazione prò fessionale
La Borsa con il segno meno chiude il ciclo di maggio • • MILANO La Borsa ha chiuso il ciclo di maqgio con cedenze diffuse con un Mib che dopo essere rimasto invariato nella prima fase della seduta dedicata come e noto ai riporti risultati a tassi decrescenti ha poi imbocca to la strada in discesa della flessione sia pure in termini contenuti (verso la fincdel listino il Mib segnava -0 3/u) Gli scambi sono apparsi sostenuti Uniche stelle solitane nel ciclo dei ribassi le Stet ( i 3 71 oì e le Sip (+ 2 59" 0 che anche ieri hanno continuato la loro corsa al rial/o grazie anche a compero dal estero Ma il fatto nuovo i rave e inquietante 6 la scoperta che alme
no il titolo di una finanziaria da tempo decotto balzato allo cronache borsistiche per lo sue escursioni sia in basso che in alto le Ferrovie Nord Torino risulta in possesso di un clan camorristico e mafioso Titolo che imperterrito e stato trattato anche ieri con un rialzo del 5% Forse la Consob non legge le crona che della criminalità organiz zata7
Sotto i rifletton anche le Mondadori dopo I annuncio della operazione Sbc I titoli d inparmionc sono stati sospesi dal gruppo di intervento dopo aver toccato nel durante le 8300 lire contro le 6905 della seduta di mercoledì (giovedì erano state so
spese per t u f i la seduti) Impennata anche dclk ordì nane pur trattate regolar mente Un titolo in forte CJ duta risulta quello delle Assi talia (INA) dopo la not i /u del probabile mancato divi derido E uno dei pnvali/za bili Le Fiat wevano chiuso invariate ma sopno poi perg gioratc Le Gone-ali in flcs sione dell 1 39^ si sono poi riprese Notevoli perdite han no subito Colide( 3 46 ) Olivetti (-3 76 u) e Ifi privilegiate i 2 82 ) Sul telematico Le Cir sono calate del 3 20-6 mentre flessioni supe non al 2% hanno registrato Credit Fcrfin Fiat privilegia te kalcemcnti e Pirellone
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CALZ VARESE
CIBIFMMCPL
CON ACO ROM
CRACRARBS
CRBCRGAMAS
C ROMAGNOLO 11330
10/00
11400
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MERCATO AZIONARIO TITOLI DI STATO Hill
FONDI D' INVESTIMENTO binili
ALIMENTARI AGRICOLE F E R R A R E S I
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2 5 8 0 0
SS80
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0 7 2
ASSICURATIVI A S S I T A L I A
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BANCARI! B C A A G R M I
B C A L E G N A N O
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- 1 2 5
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- 0 7 8 '
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CARTARI! EDITORIALI B O R G O
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CHIMICH! IDROCARBURI A L C A T E L
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COMUNICAZIONI A L I T A L I A C A
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FINANZIAR» A V I R F I N A N Z
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CONVERTIBILI
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C E N T n o e - S A F R M 8 7 5 K
C E N T R O B - V A I T » 4 1 0 %
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I M I - N P I O N W W I N 0 -
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10015
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M E D I 0 B - C I R f f l S N C 7 %
MEOIOB-FTOSI97CV7V.
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M E 0 I 0 B - I T A L G 9 5 C V 6 %
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118
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10015
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5 0 6 0
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C C T M G 9 8 I N D
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C C T M Z 9 9 I N D
C C T N V 9 8 I N D
C C T N V 9 9 I N D
C C T O T 9 8 I N D
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llllìllllllll OBBLIGAZIONI TERZO MERCATO INDICI MIB ORO E MONETE
( P r e z z i I n f o r m a t i / l )
SAN PAOLO BRESCIA
C R BOLOGNA 1/1/93
S A I
INA BANCA
S G E M S A N P f l O S P
B NAZ.C0MUN
N0R0ITALIA
FINCOMID
IFITAUA
W ALITALIA
W S IPRIS
W GAICRIS
2270
23500
13000
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310
2000/2050
1570
15
445
85
INDICE MIB
ALIMENTARI
ASSICURAT
BANCARIE
CART EDIT
CEMENTI
CHIMICHE
COMMERCIO
C0MUNICAZ
ELETTR0TEC
FINANZIARIE
IMMOBILIARI
MECCANICHE
MINERARIE
TESSILI
DIVERSE
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103»
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I M I
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•0 49
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151
denaro/lattora
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ARGENTO (PER KG|
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STERLINA NC (A 74)
STERLINA NC(P 74|
KRUGERRANDD
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50 PESOS MESSICANI
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MARENGO BELGA
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MARENGO FRANCESE 100000/113000
MARENGO AUSTR
20 DOLLARI S T C A U
10 DOLLARI LIBERTY
10 DOLLARI INDIANI
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4 DUCATI AUSTRIACI
100000/113000
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Dopo una resistenza di due giorni ieri l'ex presidente ha inviato le dimissioni prima di essere interrogato dai giudici Lasciano anche i vertici Saipem e Pignone
Giornata di febbrili riunioni e consultazioni ma nessuna comunicazione ufficiale Se l'economista bolognese non accetterà probabile soluzione-ponte con Glisenti
Per Fin il governo punta su Prodi Le dimissioni di Nobili aprono la strada ad un clamoroso ritomo Dopo due giorni di tergiversazioni, Franco Nobili si è dimesso dalla presidenza dell'In. Per la sostituzione il governo punta sul clamoroso ritorno di Romano Prodi che però sembra aver già opposto molte riserve. In caso di rifiuto potrebbe toccare a Giuseppe Glisenti. L'annuncio della designazione atteso per oggi. Dopo il vertice Snam, dimissionari anche i consigli di Saipem e Nuovo Pignone.
GILDO CAMPESATO
• I ROMA. Alla fine Nobili ha ceduto alle pressioni e si e dimesso da presidente dcll'lri. Il manager andrcottiano avrebbe preferito rimanere al suo posto nonostante il mandato di cattura dei giudici di Mani Pulite, ma le pressioni arrivate direttamente da Palazzo Chigi lo hanno alla fine convinto a lasciar libera la sua poltrona. Una ulteriore resistenza sarebbe stata interpretata non come una rivendicazione di innocenza, ma come una pervicace ostinazione dai gravissimi ridessi per l'immagine e la sta
bilità gestionale dell'In. Nobili ha firmato la lettera di dimissioni ieri, prima di affrontare l'interrogatorio dei magistrati che lo accusano di aver pagato tangenti a De e Psi, non solo quando era alla guida della Cogefar ma anche dopo essersi installato alla testa dcll'lri.
Già oggi si dovrebbe conoscere il nome del successore. La lunga lista di candidati affacciatasi nei giorni scorsi e- ormai ridotta a due soli nomi: l'economista Romano Prodi - si tratterebbe di un clamoroso ri
torno - e Giuseppe Glisenti, l'anziano ex presidente di Fin-meccanica Per quanto sorprendente possa apparire, ù proprio Romano l'rodi l'uomo che il governo sembra aver scelto per l'In. Due sere fa il ministro del Tesoro Piero Ba-rucci, azionista unico dell'In, era stato visto aggirarsi al villaggio Vip degli Internazionali di tennis di Roma. Un tianquil-lo relax prima di una decisione non certo facile. La legge sul riassetto delle Partecipazioni Statali prevede che la desi-gnanzionc venga decisa di comune accordo dai ministri del Tesoro, del Bilancio e dell'Industria. E proprio con Luigi Spaventa e Paolo Savona Ba-rucci ha messo a punto il progetto che punta al ritorno di Prodi nel vecchio ufficio di Via Veneto. Ovviamente con l'assenso del presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi, preoccupato di dare una guida forti" ad un ente che prima di annaspare nella bufera di Tangentopoli era finito nei marosi
del dissesto finanziano La telefonata del governo ha
raggiunto Prodi ieri, sembra a Piacenza dove l'economista democristiano si era recato per l'inaugurazione del nuovo stabilimento della Jobs. La risposta sarebbe stata gentile ma non cosi positiva come ci si aspettava a palazzo Chigi. Li situazione finanziaria dcll'lri è drammatica, quella produttiva non e certo migliore, non si tratta certo di uno scenario esaltante per uno come Prodi che già una volta, dal 1982 al 1989, ha provalo a risolvere i problemi dcll'lri r che. nemmeno un mese fa, era candidalo per la poltrona di presidente del consiglio. L'interessato, comunque, ha glissato le domande dei giornalisti limitandosi ad un laconico «nocomment».
Il nome del .successore di Nobili era atteso già ieri sera, soprattutto dopo la convocazione di un vertice a palazzo Chigi tra Ciampi, Banicci, Spaventa e Savona. Ma le attese
sono siate deluse Segno di complicazioni dell'ultimo momento'' K probabile Del icslo, sempre che decida di tornare, è diflicile che Prodi accetti la presidenza dell'In senza una nconsiderazione delle deleghe che oggi vedono il potere concentrato nelle mani dell'amministratore delegato Michele
Tedeschi. Il quale, a sua volta, non potrebbe accettare di essere ridimensionato dall'arrivo di Prodi. L'innesto dell'economista bolognese avrebbe dunque come inevitabile conseguenza un terremoto sull'intero vertice dell'In.
Meno traumatica, invece, sarebbe la soluzione Glisenti.
Settantatreenne, democristiano, sarebbe il classico candidato di transizione, giusto il tempo di rinviare all'assemblea di bilancio di giugno la decisione sul team che dovrà guidare l'In nella fase più difficile della sua storia. Infine, dopo la Snam si sono dimessi anche i vertici di Saipem e Nuovo Pignone.
Per l'Istat, attività produttiva in frenata del 2,1 per cento
La crisi dell'industria continua Anche in marzo meno produzione
ROBERTO GIOVANNINI
• 1 ROMA. Tanto evocata, la ripresa economica ancora non si sente nel nostro paese. Ancora una volta i dati Istat sull'andamento della produzione industriale invece confermano la «gelata» del nostro sistema produttivo, che invece continua a perdere colpi. Nel mar/.o 1993, rispetto al marzo del 1992, il volume della produzione ha segnato un nuovo calo del 2.1%, nonostante una giornata lavorativa in più. Il perdurare della fase stagnante e confermato dall'andamento della produzione media giornaliera, che ha registrato una diminuzione del 5,8% tra i due mesi a confronto. E nei primi tre mesi del 1993. la frenata e stata del
5.7% rispetto allo stesso periodo del '92, a parità di giornate lavorative (63).
L'andamento dell'attività industriale di marzo nel confronto col mese precedente, dice l'Istat, ha visto peggioramenti produttivi nei settori dei mezzi di trasporto, macchine per ufficio ed elaborazione dati, fibre artificiali e sintetiche, strumenti di precisione, prodotti in metallo, produzione e prima trasformazione dei metalli, calzature e abbigliamento. In controtendenza invece carta e stampa, alimentari, petrolifere, macchine e materiale meccanico. Nei primi tre mesi del '93, si sono registrate diminuzioni nelle industrie dei mezzi di tra
sporto (-19,6"',), minerali e prodotti non metallici (-12,6%), minerali ferrosi e non ferrosi (-9,2%). Sempre nel primo trimestre del '93, mentre più o meno limitano i danni i comparti che producono beni di consumo (-2,4"'., con risultati peggiori per i beni durevoli), va malissimo per il settore che produce beni di investimento (-9,5%, con punte davvero drammatiche per i mezzi di trasporto (-21.6%) e delle macchine e apparecchi (-8%).
Insomma, non solo non c'è ripresa, ma si annunciano tempi ancora più duri, visto che i comparti produttivi più in difficoltà sono proprio quelli dei beni d'investimento, che dovrebbero teoricamente anticipare un futuribile fase di con
giuntura positiva. D'altro canto, e pur vero che con questo elevatissimo costo del denaro chi ha intenzione di investire forse attende un ribasso dei tassi d'interesse.
Una conferma del brutto stato di salute dell'economia italiana - visto che non si può certo parlare di un improvviso drastico miglioramento dell'efficienza energetica - viene anche dai dati sui consumi petroliferi nel nostro paese, che in aprile per il settimo mese consecutivo mostrano una flessione. Secondo l'Unione Petrolifera, la domanda di petrolio è caduta, con 7,4 milioni di tonnellate, del 3% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso La richiesta petrolifera nei primi quattro mesi del '93 ha regi-
Romano Prodi, l'economista ex presidente dell'In acuì Ciampi ha chiesto di tornare a ricoprire la carica
strato così una flessione del 13.7" (con 32,3 milioni di tonnellate consumate) rispetto al periodo gennaio-aprile dell'anno scorso. Sempre nei primi quattro mesi dell'anno, solo i consumi di benzina hanno registralo un incremento del 2,6'ì. rispetto allo stesso periodo del '92. mentre prevale il se
gno meno per il gasolio duto (-8,4%), il gasolio riscaldamento (.-10,1%), e l'olio combustibile (.•9,3%).
E se l'industria va male, l'a-gucoltura non «ride». Ieri l'I-smi'a (l'istituto che controlla l'andamento del settore) ha diffuso i dati sull'andamento della produzione lorda vendi
bile nel 1992: 59.696 miliardi di lire, con un calo del 2,7 per cento rispetto al 1991. Si registra un crollo per le produzioni delll'olivicoltura (-44%); in caduta anche gli ortaggi (-4%). e i cereali (-3%). mentre c'è stala und crescita del 3% per la /ootncnia e del 4,5% per la frutticoltura.
La Ig-Metall costringe gli industriali dei Lànder orientali a rimangiarsi la denuncia unilaterale dell'intesa sugli aumenti salariali La parità (teorica) di retribuzione tra lavoratori dell'Est e dell'Ovest verrà raggiunta gradualmente entro il 1996
È vittoria per i metalmeccanici tedeschi Si conclude con una vittoria dei sindacati il primo grande scontro sociale nei Lànder orientali della Germania. Dopo due settimane di scioperi, gli industriali metalmeccanici tedeschi si sono rimangiati la denuncia unilaterale dell'accordo sugli aumenti salariali che aveva innescato la vertenza. L'intesa vale solo per la Sassonia, ma quasi sicuramente verrà estesa a tutti i lavoratori della Germania orientale.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PAOLO SOLDINI
• 1 BERLINO. La prima grande battaglia sociale nell'Est della Germania si è conclusa con una vittoria dei sindacati. Dopo due settimane di scioperi e 21 ore ininterrotte di negozialo, l'organizzazione degli industriali metalmeccanici si e rimangiata la denuncia unilaterale dell'accordo sugli aumenti salariali che aveva innescato la vertenza, la prima, di questa dimensione, che si sia verificata nella Germania orientale da oltre 60 anni.
Proprio questa rinuncia, accompagnata da una specie di promessa a «non farlo più», ù l'elemento più importante dell'intesa che i rappresentanti della Ig-Metall, il sindacato dei metalmeccanici, sono riusciti a strappare nel negoziato a oltranza che si è svolto, a Dre-. sda, con la mediazione del capo del governo della Sassonia Kurt Biedenkopf (Cdu). Si tratta, per ora, di un accordo di
massima, che dovrà essere ratificato dalle assemblee dei lavoratori (nelle quali per essere accettato dovrà superare il 25% dei voti) e che riguarda in teoria, solo le aziende della Sassonia. Ma non c'è dubbio che se, come è quasi scontato, sarà ratificato dai lavoratori, servirà da modello per tutti i Lànder dell'Est. .
Vediamo nel dettaglio che cosa prevede lo schema d'intesa, che il negoziatore sindacale Hasso Duvel ha definito «un buon risultato, da accettare», mentre secondo il rappresentante della Gesamtmetall, l'organizzazione degli industriali, Hans Peter Mùnter è «un doloroso compromesso». Intanto, come si è detto, i datori di lavoro ritirano la denuncia unilaterale dell'ultimo accordo, quello che, siglato due anni fa, prevedeva a partire dal 1 ° aprile scorso aumenti salariali del 26%. I.a Gesamtmetall si Un particolare di uno degli scioperi degli operai tedeschi nell'ultimo mese
impegna anche a riconoscere che le denunce unilaterali di intese già raggiunte non sono «uno strumento adeguato» al confronto sindacale. E il punto di principio che più stava a cuore ai sindacati, preoccupali, e giustamente, che con la sua disdetta (lu prima verificatasi dal lontano 1928) l'organizzazione degli industriali volasse soprattutto creare un pre-c edentc.
Li Ig-Metall, in cambio, accetta uno scaglionamento degli aumenti salariali che diluisce nel tempo l'obicttivo essenziale del sindacato, che resta quello di ottenere la parità di salario dei lavoratori dell'Est con quelli dell'Ovest, l o schema d'intesa prevede, infatti, che i circa 170mila metalmeccanici della Sassonia (quelli degli altri Lànder dovrebbero poi seguirli a ruota) raggiungano il 100% del salario dei loro colleghi occidentali il 1" luglio del 1996 (con la possibilità di un ulteriore breve dilazione se la situazione economica a quella data continuerà ad essere drammaticamente difficile), anziché, come era stato previsto, il 1" aprile del '94. Nell'arco di questi tre anni ci sarà un'avvicinamento progressivo: da qui al 1" giugno prossimo varranno gli aumenti del 9% che erano stati autonomamente offerti dalla Gesamtmetall insieme con la rescissione dell'accordo come «ulti
ma offerta»; dal 1" giugno il salano dei metalmeccanici orientali sarà aumentato al 75% di quello medio dell'Ovest; dal 1" settembre salirà al 78% e dal 1° dicembre all'80%. Al 1" luglio dei prossimi tre anni gli aumenti porteranno le retribuzioni orientili rispettivamente all'87%. al 94% e infine al 100",', di quelli occidentali.
Gli aumenti, come si vede, sono molto graduali, e c'è da aggiungere che anche nel '96 l'equiparazione ai salari occidentali sarà più teorica che reale, tenuto conto degli aspetti integrativi (per esempio le retribuzioni delle ferie e la tredicesima) e quelli relativi all'orano di lavoro, che per i metalmeccanici dell'Est si assesterà sulle 38 ore settimanali, mentre all'Ovest è di 35. Ma nella situazione drammatica in cui versa l'industria dell'Est in materia di competitività il sindacato ha ottenuto davvero il massimo che poteva realisticamente sperare senza assestare un colpo troppo duro alla traballante economia dei Lànder orientali. La Ig-Metall ha dato prova di realismo e di buona volontà accettando anche, ed è la prima volta che un sindacato tedesco lo fa, un principio di flessibilità salanale che prevede, in casi del tutto eccezionali e in aziende che davvero rischiano altrimenti la chiusura, anche retribuzioni inferiori a quelle del contratto.
In recupero Marco a 922
DOLLARO
In frenata In Italia 1484 lire
Cgil: «Caro d'Antoni pensi ad un futuro fatto di scissioni»
BRUNO UGOLINI
i B ROMA II sindacato che diventa Stato con la proposta di legge di iniziativa popolare proposta dalla Cgil9 L'accusa era stata mossa da Sergio D'Antoni in una intervista all'Unità. E Altiero Grandi, segretario Cgil replica: «Forse è la reazione nervosa da parte di chi si è chiuso in difesa di una posizione indifendibile...Predicano l'unità sindacale e danno per scontate le scissioni» L'eco delle polemiche fra le tre centrali sindacali entra di prepotenza nell'incontro dibattilo promosso dalla Cgil, con giuristi ed esponenti politici. È prevista anche la presenza del ministro del Lavoro Gino Giugni, ma all'ultimo momento dichiara forfait. Eppure qui e molto elogiato, proprio per le sue dichiarate intenzioni di fa-vonre una soluzione legislativa dei problemi della rappresentanza sindacale. E quei toni aspn visti nell'intervista di D'Antoni vengono giudicati, da Alfiero Grandi, come un attacco non tanto alla Cgil. quanto allo stesso ministro del Lavoro. Il quale avrebbe perciò preferito disertare il confronto in casa Cgil. Ma intanto qualcosa si muove anche nella Cisl. Raffaele Morose, segretano generale aggiunto, fa sapere di una disponibilità a formare un comitato di sindacalisti e intellettuali «che definisca entro un breve lasso di tempo un progetto, che non è un pape-echio, né una banale mediazione». Una apertura, anche se in ntardo. La Cgil, ricorda Guglielmo Epifani, aveva proposto a Cisl e Uil, prima di presentare la propria proposta di legge, di compiere una operazione simile a quella prospettata oggi.
Ma vediamo quel che emerge da questo confronto, brillantemente guidato da Giovanni Naccan. il responsabile della «consulta giundica». E fa capolino un altra discussa iniziativa, quella della raccolta di firme (promotori un gruppo di consigli) per l'abrogazione dell'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori. Marida Bolognesi, deputata di Rifondazione Comunista, propone di unificare le due iniziative, quella dei Consigli e quella della Cgil. Una proposta che. però, non troverà accettazione Quel referendum, appoggiato dal Pds, fa notare Angius (responsabile dell'area «lavoro» del Pds). ha avuto una funzione di stimolo, ha già ottenuto dei risultati, ha in qualche modo costretto i sindacati ad accelerare la discussione interna. Oggi bisogna passare alla fase positiva: la legge. E l'opposizione di D'Antoni? Sembra non cogliere, osserva Angius, uno stato di
sofferenza presente nel rapporto tra lavoratori e sindacati E a prospettare una chiusura dentro l'associazionismo l«i rinuncia, in sostanza, a svolge-re un ruolo generale. I tempi stringono, ammonisce il dirigente del Pds E meno male che c'è la dichiarata volontà di Giugni di accompagnare la ripresa della trattativa tra snida cali, governo e imprenditori alla definizione di una legge Tempi brevi. 6 7 settimane fa notare Guglielmo Epifani, neo-segretario generale aggiunto della Cgil. anche perchè incombono le scadenze contrattuali per molte categorie 11 rischio è di andare a queste seconde trattative senza le regole risultanti dal maxi-negoziato a palazzo Chigi Li Cunlindu-stna infatti mantiene posizioni negative proprio sui poteri delle rappresentanze sindacali aziendali e sui criteri della loro elezione (da parte di iscritti e non iscritti). Un perno del progetto di democrazia sindacale. E allora potrebbe anche saltare il tavolo della maxi-trattativa. Ma come rispondere alla Cisl7 Epifani invita alla serenità e all'apertura Sono da difendere con i denti aspetti della legge Cgil. come quelli relativi alle rappresentanze aziendali (tutti elettori e tutti eleggibili; e quelli relativi o alla richiesta di un «mandato vincolante» o alla richiesta di un appi ovazione di tutti ì lavoratori nel momento finale di una tutlativa. Ma Epifani è aperto alla definizione dei diversi strumenti atti a ottenere questi risultati. E polemizza con D'Antoni per il suo rifiuto relativo al diritto di lutti i lavoratori a poter decidere Ma prende in considerazione la preoccupazione di coniugare democrazia con solidarietà: «Nuove regole possono anche dar luogo-a una frammentazione • ppirticolan-sta». Alfiero Grandi, però: -non crede che questa sia là preoccupazione della Cisl. Essa espone una concezione assolutista del sindacato associazione, dando per scontata la nascita di altri sindacati, promotori di altri accordi. È una contraddizione. Il sindacato di D'Antoni addita l'obietttivo dell'unità sindacale e poi propone un futuro fatto di separazioni E Grandi propone anche una sorta di «forum giuridico» con i diversi esponenti di partiti auton di proposte di riforma sindacale (Pds. Psi, ^fondazione, Lega e altri) Perchè i temili urgono E quel referendum abrogativo dell'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori, e nnsidorato ^Ui Grandi un errore avrà luogo, se k- cose slatina ferme, nella primavera dui 19ÌM E sarà «una macchina in iemale»
La Pirelli ancora in rosso
Diminuito l'indebitamento e migliorata la gestione ma persi altri 92 miliardi • 1 MILANO Migliorano sensibilmente i conti del gruppo Pirelli, sottoposto alla energica cura dimagrante ordinata dal vicepresidente esecutivo Marco tronchetti Provera. Ma nonostante i tagli del personale, le cessioni delle attività diversificale e l'uscita dalla Continental i conti finali restano desolatamente in rosso
La Pirelli e C, l'accomandita per azioni che è al vertice della catena di controllo, per la prima volta presenta un bilancio consolidalo di gruppo con la Société Internationale Pirelli e la Pirelli Spa, evidenziando 95,7 miliardi di perdite nette.
Ciononostante al quartier generale della Bicocca si mostrano soddisfatti per i nsultati raggiunti in un anno - si fa notare - tra i più difficili per la congiuntura economica internazionale (con particolare riguardo per l'auto e i veicoli commerciali, ai quali si indirizzano i pneumatici del gruppo) .
Il rapporto tra debiti e patrimonio netto, per esempio, si è drasticamente invertito.
I debiti del gruppo alla fine del '91 ammontavano a 3.201 miliardi, contro un patrimonio di 2.314. Al 31 dicembre del '92 i debiti erano scesi a 2.632 e il patrimonio netto ha superato per la prima volta i 3.000
miliardi (3,005 per la precisione) . Con le cessioni realizzate nella prima parte di quest'anno, inoltre, l'indebitamento complessivo è sceso a poco più di 2.100 miliardi
1 dipendenti sono siati ridotti di altre 6 000 unita, e ugualmente, notano alla Bicocca, la capacità produttiva degli impianti è rimasta inalterata, tanto che il fatturato globale si è mantenuto sostanzialmente sui livelli dell'anno precedente, e cioè attorno agli S 250 miliardi.
Ma soprattutto è la gestione industriale a mostrare significativi segni di ripresa. In altre parole, la Pirelli torna a fare soldi con il suo mestiere tradizionale, con i cavi e i pneumatici. L'utile lordo sale da 178 o 278 miliardi e il margine ope-rauvo lordo aumenta del 35%, a 809 miliardi.
Sono segnali incoraggianti, dicono fonti del gruppo, ma ugualmente a breve e medio termine le previsioni di redditività nmangono quanto mai incerte: «Per quanto concerne l'esercizio '93, si afferma, non vi sono prospettive di miglioramento del quadro economico». La ripresa si fa attendere e i conti del gruppo ne risentiranno.
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ru«.n»i6 Economia&Lavoro S;ili;iin
Il ministro della Funzione pubblica Cassese Nei primi tre mesi dell'anno la stretta di ammette che è allo studio un provvedimento Amato produce un forte incremento di Irpef di ulteriore rinvio di aumenti salariali Irpeg e Ilor. Ma il governo deve far fronte nelle buste paga dei dipendenti dello Stato a nuovi sfondamenti della spesa pubblica
Salari bloccati nel pubblico impiego? Aumentano le entrate, ma per sanità e statali c'è un buco nero Anche nel '94 statali sotto torchio? Il ministro Casse-se accenna ad un possibile blocco degli stipendi, ed è subito polemica. Ma secondo i calcoli dei tecnici che stanno predisponendo la legge finanziaria per il prossimo anno, proprio il pubblico impiego - insieme alla sanità - è il settore in cui la spesa corre di più. Meglio del previsto le entrate tributarie, ma la crisi riduce al lumicino il gettito Iva.
RICCARDO LICUORI
M ROMA Manovra, documento di programmazione, legge finanziaria. Un blocco di questioni strettamente intrecciate e ormai sull'agenda dei ministri economici di Ciampi. Tredicimila miliardi da trovare subito, per tamponare la (alla che si ù aperta in questi mesi nei conti pubblici. La "mano-vrma" sta per arrivare, nonostante i molti dubbi espressi sulla sua opportunità. Poi, a luglio, sarà il turno di un'altra manovra. Questa volta ben più corposa.
Il punto di partenza 6 la maxi-stangata da 93mila miliardi varata alla fine del '92.
Ogni ipotesi di lavoro sulla "manovnna" e sulla prossima Finanziaria non può infalti prescindere da una valutazione degli effetti delle misure introdotte da Amato. Le entrate fi
scali dei primi tre mesi del '93 - diffuse ieri dalle Finanze -rappresentano la radiografia della stangata dello scorso anno; grazie alla stretta liscale volano Irpef ( + 12'V, rispetto allo stesso periodo del '92). Irpeg ( + 51,5'.',',) c-llor ( + 12,8V).e altrettanto fanno le imposte di consumo, le concessioni governative e le imposte dì registro. Ma allo stesso tempo, grazie alla recessione, si apie un buco non piccolo in una delle maggiori voci di entrata dello Stato. l'Iva. Il gettito ò in flessione del 9.4X. E questo può essere solo in parte spiegato con il cambio di regime introdotto nella Cee all'inizio dell'anno.
Complessivamente, nel primo trimestre le entrate ammontano a 88.365 miliardi, YH,7% m più dell'anno passato. Un po' meglio - sostengono
alle Finanze - delle previsioni contenuti' nell'ultima relazione di cassa.
Ma se dal fisco arnv.i un po' d'ossigeno, non altrettanto si può dire per altri settori della pubblica amministrazione. Sono soprattutto i conti della sanità e del pubblico impiego a preoccupare. In questi giorni sono stati sottoposti ad un vero e proprio monitoraggio. Sulla sanità si prospetta una voragine da lOmila miliardi, nonostante l'introduzione di ticket e bollini, stando alle stime dei centri di ricerca e delle regioni.
Ma anche per il pubblico impiego sono allo studio misure di contenimento della spesa. La Finanziaria per il prossimo anno, che verrà anticipata a luglio, prcvcderà una correzione nell'ordine dei 50mila miliardi. Di questi, all'inarca 20mila dovranno essere repenti attraverso il fisco, il resto grazie a risparmi e tagli alla spesa pubblica. E buona parte di questi tagli si potrebbero abbattere proprio sugli statali, per i quali si prefigura anche nel prossimo anno un blocco degli stipendi.
Che qualcosa su questo fronte si stia muovendo, e che si tratti di più di un normale "studio tecnico" lo conferma-
E dai sindacati un coro di «no» • • KOMA I sindacati respingono l'ipotesi di mantenere anche nel '94 il blocco di contratti e salari dei dipendenti pubblici. Una proroga del blocco, per il segretario generale aggiunto della Funzione pubblica Cgil, Paolo Nerozzi, sarebbe «gravissima» e renderebbe «inevitabile il ricorso a forme di agitazione dei lavoratori». Per Nerozzi, l'impegno di Ciampi a onorare l'intesa già raggiunta con il Governo va mantenuto assieme alla copertura del potere di acquisto delle retribuzioni per il '92 e '93, «anni - ha osservato - nei quali il tasso di inflazione è stato sensibilmente superiore alla crescita dei salari dei pubblici dipendenti». «Se fossero confermate le voci circolate - ha detto il segretario confederale della Uil Antonio Foccillo - si tratterebbe per questo governo di un brutto esordio nella gestione delle relazioni sindacali. Attendiamo con fiducia - ha aggiunto - la ripresa della trattativa triangolare». L'ipotesi di proroga, per Foccillo, «e impraticabile». Per Raffaele Morese (Cisl) quanto prospettato dal ministro Cassese «ò incomprensibile. Ciampi farebbe bene a far ripartire la trattativa sul costo del lavoro im|>edendo ai ministri di parlare ognuno per sé».
no le parole del ministro della funzione pubblica, Sabino Cassese «È un argomento molto seno, e le ipotesi si debbono valutare attentamente», ha dichiarato ieri.
È bastato questo per scatenare le reazioni inferocite dei sindacati. Gli statali sono del resto una delle categorie più sotto tiro, da un po' di tempo a questa parte. Finiti gli anni delle vacche grasse, già nell'estate del '92 ù arrivata la Vuelta, calcolala in poco meiìo di IOrnila miliardi. Una tornata contrattuale praticamente saltata a pie' pari con la sospen-
Un progetto di legge dopo la privatizzazione del pubblico impiego
Così il Pds propone di pagare e far lavorare i docenti universitari Il P d s in «po le pos i t i on» n e l l a c o r s a a l la l e g g e su l l a lema e Franco Bassanini du- in stipendio base (comprer d o c e n z a un ive r s i t a r i a , p e r ev i t a re c h e a d e s s a si ranle il vivace dibattito fra mol- vo della scala mobile) e trai Il Pds in «pole position» nella corsa alla legge sulla docenza universitaria, per evitare che ad essa si estenda la privatizzazione del pubblico impiego. Riserva di legge per i principi dell'attività negli atenei dotati di grande autonomia, e per la struttura della retribuzione. Sullo stipendio base decide il governo, su quello accessorio l'università. Facoltativa l'Agenzia per le relazioni sindacali, malvista dai prof.
RAULWITTENBERG
M ROMA. Manca poco più di un anno alla privatizzazione dei docenti universitari - c o m e è avvenuto per il resto del pubblico impiego - in assenza di una apposita legge, e il Pds si e affrettato a presentarne una. Si tratta di un progetto sottoposto a una sorta di referendum tra i docenti (sotloogniarticoloc'ò una casella per indicare il si, il no o il dubbio), e si prevede la stesura del disegno di legge per settembre-ottobre. Un di
segno di legge strettamente legato a quello sull'autonomia delle Università che la Quercia ha già depositato. Il tutto e oggetto di una conferenza del Pds e di Aurora, organismo che accoglie anche docenti non pidiessini, iniziata ieri con una relazione di Giovanni Ra-gone che annuncia un piano per immettere nel sistema universitario italiano 20.000 nuovi ricercatori nei prossimi 5 anni: e il contributo di Massimo D'A-
lema e Franco Bassanini durante il vivace dibattito fra molti prof.
In sostanza il progetto prevede una contrattuaiizzazione del rapporto di lavoro molto parziale e «facoltativa», con i docenti che passano alle dipendenze degli atenei invece che del ministero dell'Università com'è adesso. Si sopprime l'aggancio delle progressioni normative e retributive a quelle della dirigenza statale, e si unificano nella figura dei «docenti di ruolo» gli ordinari, gli fisso-ciati e i ricercatori riguardo allo stato giuridico. Allaìegge sono riservati la disciplina della libertà d'insegnamento e dell'autonomia professionale, i livelli standard delle prestazioni, i principi organizzativi, le incompatibilità, l'organico complessivo, le norme per l'accesso, la mobilità e le collaborazioni; e «i principi sulla struttura della retribuzione». Retribuzione che viene distinta
in stipendio base (comprensivo della scala mobile) e trattamento accessorio. Il primo viene determinato dal governo, con un decreto del Presidente della Repubblica su delibera del Consiglio dei ministri. Il secondo, non pensionabile e diviso in quattro indennità (produttività scientifica, maggiori oneri didattici, responsabilità di gestione, passaggio in sedi meno qualificate), viene invece determinato - non meno del 30% dello stipendio base -dai singoli atenei a fronte di «prestazioni effettivamente rese».
Ma come si arriva alla definizione del trattamento economico? Le Conferenze dei rettori degli atenei possono chiedere la costituzione di una Agenzia per le relazioni sindacale ad immagine e simiglianza di quella istituita per il pubblico impiego, e sede per l'esercizio della contrattazione nazionale e decentrata nella quale inter
vengono i sindacati che rappresentino almeno il 10°'» dei docenti. Se le Università rinunciano all'Agenzia, allora decide il governo. In questo senso la «contrattuaiizzazione» ò facoltativa, riservata all'autonoma decisione degli atenei. Franco Bassanini ha definito questa soluzione della spinosissima questione dello stato giuridico un realistico «mix» fra disciplina legislativa, autonomia universitaria e autonomia
contrattuale, che «garantisce dall'invadenza partitica più di una disciplina totalmente legislativa». Al prof. Alessandro Figa Talamanca, che aveva duramente attaccato in blocco la delegificazione anche nel pubblico impiego («l'ultimo attacco dei partili alla Pubblica amministrazione per distruggerla») , Bassanini ha fatto notare che leggi e leggine son fatte dal Parlamento, «sono un atto di volontà del potere politico»
sione lino al dicembre di que-sl'anno. la limitazione del turn over, il blocco dei compensi e delle indennità accessorie (misura in parte rimasta sulla cartai, la sospensione degli ef-Ictti economici delle promozioni, il blocco degli automatismi salariali per dirigenti e insegnanti. Senza contare l'abolizione della scala mobile, solo in parte compensala dall'aumento di 20mila lire scattato nel '93, e la stretta fiscale (tasse, contributi, sanità) piombale su tutu i lavoratori dipendenti con le stangale di Amalo. L'erosione del potere d'acquisto ò stata torte nel '92 e sarà forte anche nel '93: le retribuzioni degli statali aumenteranno dell'1%, contro un'inflazione che corre tra il A e il 5%. Proprio la restituzione del potere d'acquisto perduto e- uno degli obiettivi delle trattative sul nuovo contratto del pubblico impiego. È verosimile immaginare uno scambio: niente blocco degli stipendi nel '91 in cambio di una rinuncia alla restituzione? Certo e che una proposta del genere troverebbe orecchie attente anche in qualche parie del movimento sindacale. Magari in cambio di una «sistemazione dei precari», cui ha accennato sempre ieri lo stesso ministro Cassese.
L'interno di un archivio in un ufficio dello Stato
Da parte sua il segretario della Cgil Alfiero Grandi, uno dei protagonisti della riforma del pubblico impiego, si domanda se alla fine la competenza per le vertenze di lavoro sarà del far o del giudice ordinario, e annuncia un progetto della sua confederazione.
Una grande novità nella proposta Pds e la valutazione dell'attività didattica e di ricerca dei docenti - finora fuori da ogni controllo - disciplinata dal Regolamento di ateneo, e a stanare i fannulloni concorreranno anche gli studenti. Si e molto parlato della «mortalità lenta» della popolazione studentesca, solo il 30% giunge alla laurea (contro il 60-70% di Gran Briegna e Francia), e dell'affollamento nei primi anni di corso. La proposta è quella di un tetto di 250 studenti percorso, ma 0 stata criticata da tutti, a cominciare dal prof. Carlo Bernardini: 100 sarebbero già troppi.
Dopo l'annuncio dell'azienda, ieri corteo e blocco dell'autostrada
Snia-Bpd (Fiat) di Colleferro È rivolta contino 600 espulsioni Un maxi-corteo e tanta rabbia tra gli operai della Snia Bpd difesa-spazio di Colleferro, dopo l'annuncio di 600 licenziamenti. Tutto il paese ha aderito, ieri mattina, alla protesta indetta da Cgil-Cisl e Uil in sostegno dei lavoratori Bpd, una pietra miliare nella storia della zona. Se il provvedimento viene attuato si rischia lo smantellamento. «Sarebbe un colpo gravissimo» dice la Cgil, e annuncia lotta dura.
BIANCA DI GIOVANNI
M ROMA. Gli operai si sono incatenati ai cancelli e più di 3mila persone hanno manifestato per quattro ore. È stata la risposta di Colleferro all'annuncio di circa 600 licenziamenti da parte della Snia Bpd difesa-spazio. L'intera cittadina della provincia Sud di Roma ha aderito allo sciopero generale indetto da Cgil-Cisl e Uil territoriali in sostegno dei dipendenti della fabbrica bellica più importante della zona, oggi di proprietà Fiat. Un corteo di lavoratori, studenti, commercianti e gente comune, guidati da nove gonfaloni dei comuni del comprensorio, ha attraversato le strade del paese, praticamente paralizzato: saracinesche abbassate e uffici
pubblici in assemblea. Poi i lavoratori si sono diretti verso l'autostrada Roma-Napoli e hanno bloccato per più di due ore il tratto tra Valmontone e Anagni. Un'atmosfera di rabbia incontenibile, «esplosiva» tanto quanto le polveri che la stessa Bpd produce, o almeno, ha prodotto fino a ieri. I 600 destinati a scomparire, infatti, appartengono tutti al settore munizionamento, mentre resterebbe intatto quello dello spazio, con altrettanti dipendenti.
La Snia Bpd rischia, cosi, di essere «dimezzata» dopo i numerosi tagli di occupazione già effettuati negli ultimi tempi. Dall'87 a oggi la fabbrica e passata da 4mila dipendenti
agli attuali 1.250. Oggi c'è chi teme che l'intero stabilimento venga smantellato. «Sarebbe un colpo gravissimo all'economia di un territorio già provato da un processo continuo di deindustrializzazione», dice Walter Schiavella, segretario generale della Camera del lavoro di Pomezia, Castelli e Col-lelerro. Per questo i sindacati bocciano decisamente il provvedimento, preso unilateralmente dall'azienda. «Ecco le nostre richieste - spiega Stefano D'Alterio, segretario generale della Filcea laziale - Primo: certezza che l'azienda acquisisca la commessa del vettore Scout, il missile prodotto dall'Agenzia spaziale italiana. Secondo: non siamo favorevoli alla chiusura totale del settore munizionamento, che potrebbe trovare nuove commesse nell'ambito della sicurezza civile. Terzo: chiediamo un progetto concreto per la riconversione della fabbrica nella produzione automobilistica, come la Fiat Ita già promesso da tempo, ma soltanto a parole». Le segreterie territoriali hanno indetto un'assemblea aperta per martedì mattina, a cui parteciperanno anche i sindaci della zona, per mettere a pun
to una strategia di lotta. Nel (rattempo 0 già stato fissato un incontro tra delegati sindacali e dirigenti aziendali al Ministero del lavoro, che si terrà entro una decina di giorni. «Abbiamo chiesto il coinvolgimento del ministero della Difesa e dell'Industria - prosegue D'Alleno - e vogliamo l'intervento della presidenza del Consiglio, a cui fa capo l'Agenzia spaziale italiana, una committente della Bpd».
Gli esponenti Cgil dicono a chiare lettere che di licenziamenti non vogliono neanche sentir parlare. «Questa decisione - afferma un sindacalista -tradisce in pieno l'ultimo accordo firmato nel '91, che aveva già messo in mobilità 600 persone, tra cui le ultime 150 sono uscite a dicembre '92». AII'e]X>ca l'azienda aveva assicurato un anno di stabilità nel '93 e addirittura una ripresa nel '94. Invece ancora espulsioni. Una situazione insostenibile, attorno a cui si è stretto tutto il paese, che continua a vedere nella Bpd la «sua» fabbrica, un'immensa distesa di padiglioni (1000 ettari) che da 70 anni segna la storia di Colleferro.
L'indagine riguarda il tentativo di scalata alla Bna
Bancarotta, nuovo arresto per il finanziere Gennari
DALLA NOSTRA REDAZIONE
GIORGIO SGHERRI
tm FIRENZE. Il finanziere sardo-toscano Giuseppe Gennari, amministratore unico del gruppo Fidifin, 0 stato arrestato ieri a Milano dalla Guardia di Finanza per ordine del giudice delle indagini preliminari di Firenze Eva Celotti con le accuse di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio. Con il finanziere, che era già stato arrestato il 15 luglio scorso su ordine del Gip di Bologna con le accuse di associazione a delinquere, truffa e falso, è finito in carcere anche un commercialista milanese. Mario Vizzotto, presidente del collegio sindacale della Fidifin. Il debutto di Giuseppe Gennari nel mondo della finanza risale a quindici anni fa, quando rilevò la Finanziaria Centro Nord. Da allora iniziò una rapida e brillante carriera centrata su ardite operazioni finanziarie spesso legate al settore agroa-limcntare. Legato ad ambienti democristiani, grande amico di Carlo Magnoni (genero di Sindona), un solido rapporto con il gruppo Monte dei Paschi di Siena, il finanziere trapiantato a Firenze ha goduto di un decenniodi splendore Fu proprio Gennari, nel 1989, a
guidare il salvataggio della Par-malat di Calisto Tanzi. Una manovra spericolata, condotta raccogliendo parte dei fondi proprio tramite la sua Fidifin, stipulando contratti di riporto staccato con la clientela della commissionaria. Un metodo che attirò l'attenzione della magistratura. Poi Gennari puntò più in alto: la Banca nazionale dell'Agricoltura controllata dal conte Giovanni Auletta Armenise mediante la Bonifiche Siele. Il tinanziere chiese ingenti finanziamenti al Monte dei Paschi tramile la Parfina srl. cassaforte del suo gruppo. Contestualmente, tramite la rete della stessa Fidifin e di altre controllate, iniziò a raccogliere fondi presso i risparmiatori che, a fronte di contratti di riporto su titoli mai consegnati, gli affidarono circa 415 miliardi di lire. Gennari continuava a rastrellare azioni sul mercato e la quotazione di Bonifiche Siele saliva incessantemente, finche annunciò di averne acquistato la maggioranza dallo stesso conte Àuletta Armenise, notizia immediatamente
smentita dal diretto interessato. La Consob apri un inchiesta, mentre il titolo Bonifiche
Siele precipitava in Borsa. La Fidifin, schiacciata da una montagna di debiti, non riuscì più a far fronte ai suoi impegni verso i clienti-finanziatori che all'inizio di marzo '92 non ricevettero gli interessi sui contratti di riporto stipulati. Immediatamente il quadro fu chiaro: Gennari aveva bluflato con Bna, e la Fidifin stava per crollare lasciando a mani vuote i suoi creditori. Gennari e Vizzotto riuscirono a limitare momentaneamente i danni, presentando una proposta di concordato per evitare il fallimento. I sostituti procuratori fiorentini Ferrucci e Singlitico poco convinti avviarono una indagine approfondita sulla Fidifin, che sarebbe stala utilizzata per attività di intermediazione mobiliare illegale e violazione della legge sull'«insider trading». Ieri l'ordine di custudia cautelare, Ma i guai di Gennari non finiscono qui: la magistratura fiorentina ha ricevuto dalla Procura di Siena un fascicolo sul tinanzic re. raggiunto in gennaio da un avviso di garanzia in cui sì ipotizza il reato di tentata truffa pluriaggravata ai danni di un industriale senese. Una vicenda che nei prossimi giorni potrebbe avere clamorosi sviluppi.
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Gruppo Pds - Informazioni parlamentari I senatori del gruppo Pds sono tenuti ad essere presenti senza eccezione alla seduta antimeridiana di martedì 18 e SENZA ECCEZIONE ALCUNA ad iniziare dalla seduta antimeridiana di mercoledì 19 (conversione decreti)
Le deputate e i deputati del gruppo Pds sono tenuti ad essere presenti SENZA ECCEZIONE ALCUNA alla seduta pomeridiana (ore 18) di mertedi 18 maggio, a quelle antimeridiana e pomeridiana di mercoledì 19, a quella antimeridiana di giovedì 20. Avranno luogo votazioni su: decreti, ritornici Cda Rai, modifiche al Regolamento.
CONSULTA NAZIONALE SULLA CASA
introduce Gianni Melitta
conclude Fulvia Bandoli
Martedì, 18 maggio 1993 - ore 10 Direzione del Pds
via delle Botteghe Oscure, 4
PRIMA RIUNIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE
DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI
"Iniziative di lotta dei Pds per i diritti dei lavoratori"
introduce
Gavino Angius della segreteria del Pds
sabato 15 maggio ore 9.30 presso la Direzione Nazionale del Pds
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Cultura È morto a Roma il pittore Enzo Brunori
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I rapporti segreti tra letteratura «gialla», eros e gastronomia sono al centro di un convegno. Critici, sociologi e scrittori riuniti a Piombino si sono trasformati in detective per svelare insieme che i legami non sono poi così casuali come sembra a prima vista.,
Sesso, delitti e gourmet • I Cros e parola talmente usala e abusata da consentire a chiunque di inventare una def inì / ione e trovarla confermata da qualche parte II imo tema poi non C-1 eros ma I e-ros nel «tiiallo- e nel c ibo e pertanto mi sarà perdonalo se non i n d u c o in una analisi sto neo-critica del termine D altro canto non posso procedere se non definisco in qualche modo la problematica alla qualcun riferisco usando il termine-eros Cercherò di individuare una traccia consolidala dal t e m p o c c h e pur essendo i las sica non manca di arbitrarietà [.a traccia e costituita da due mcli/.i il mito platonico raccontato da Pausarna nel Simposio e una [rase di Uio vanni nel Diario del sociu(torteli Kierkegaard Per quanto riguarda il mito mi l imilo alla premessa e alla conclusione L u o m o originano aveva quat tro quinbe e quattro braccia su un busto rotante, una testa con due volti e si distinmieva in tre SCSM il maschio la femmina I androgino l'er la sua super bla e, in qualche modo per 1 invidia d i Giove fu p u n i l o e d i viso da Giove, in due Da allora otjni meta cerca I altra sua meta e ciò spicca le diverse incl inazioni sessuali e tale ricerca infinita ò I eros «I. essenza della donna - dice Giovanni -
0 un abbandono la cui forma 0 resistenza- l i i frase di Giovanni non e su eros ma sull essen / . i della donna cioè sull ot-qetto erotico poiché per Giovanni la passion predominante e la giovili principiante Le-ros e- qui la tensione infinita tra 1 intelligenza erotica del seduttore e I e labora/ ione riflessa della naturale femminil i tà Le-lomento comune di questi due indizi 01 identificazione di cros nei movimenti dell infinitezza, in quella terra dove si confondono poesia e realta venta e invenzione nella tensione as soluta tra i due poli del movi mento Se ora a questi indizi ne aggiungiamo un terzo che prendiamo dalla cultura del Novecento possiamo rischiare una definizione
Tale indizio e la considera zionc d i Freud che la civil la deve necessariamente deviare spostare dalla meta la potenza delle pulsioni aggrevsivc- del-1 uomo e che l 'amore e la subl imazione delle pulsioni erotiche La definizione che propongo e la seguente se assumiamo che I «imore e la sublimazione delle pulsioni eroti
che si può affermare che l erotismo e la riconversione pulsionale della sublimazione degli istinti di aggressività Eros sarebbe dunque il doppio movimento tra «ordo amoris- e disordine erotico I. inferenza che traggo da questa definizione òche nello spazio di eros e n d l infinitezza del suo movimento I esercizio della sc-s sualita e il godimento sono as solutamente inessenziali La te-si che intendo sostenere e che la scrittura del «giallo- ò essenzialmente erotica È generalmente condiviso che la cui tura «grilla- ha la sua preistoria intorno alla meta del XIX secolo negli Stali Uniti con la figu ra del detett ive Dupin creato da Poe nel 1811 in t'Ite Mur ders tu lite Rue Morette e in Inghilterra ce>n il romanzo poliziesco eli Wilkie Collins 'Pie Moonstorte OXGH)
Ui t lomanda che viene spontanea ò perche- la se riltura «gialla nasce soltanto nella modernità Le risposte possono essere molte ma a mio avviso si riassumono in due d i verse ma convergenti ragioni La prima ce l l e la liberta individuale, cosi come la conosciamo ora e un effetto strutturale della società industriale e del mercato e questo ce lo ha insegnato Mar-e e ricordato Sim-mel Li seconda e la nasuta della grande citta moderna ed aneli essa e figlia cicli -aceti mutazione originaria- Solo I e sistenza concreta di individui liberi sciolti dai v in to l i istilu zionali della società tradizio naie poteva consentire di immaginare la figura del detective e solo la grande citta mo clerna poteva essere il suo spa zio esistenziale (C capitato di scrivere «gialli» ambientati nel-I antica Grecia ma solo una coscienza moderna poteva pensarne I intrigo)
La prima tappa della mia argomentazione e che nella ino dcrnita il pendolo di eros tra amore e erotismo si sposta de usamente verso I erotismo che pertanto assume una enorme rilevanza sociale l*i seconda e-- che il «giallo» scrii tura moderna per eccellenza anche nel senso che non va mai oltre- la modernità e per tale rag one resta sempre anche nei suoi moment i più alti una letteratura minore esprime nel modo più immediato la tensione erotica e i temi della modernità Neil avviare tale ra gionamento seguirò una trac
Delitti, pistole, investigatori e ricette Oqgi a Piombino un convegno organizzato dalla Coop Toscana La/.io riunisce esperti e scrittori per indagare ì rapporti profondi che legano il sesso e il cibo al «giallo».Una trama comune, come sostiene Baldissera Di Mauro sociologo all'Università di Perugia di cui anticipiamo la relazione al convegno, perno fondamentale di un genere letterario diventato sinonimo di modernità
BALDISSERA DI MAURO
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Lo scrittore Montatane a fianco un dipinto di Boterò In alto Sherlock Holmes in un disegno
eia simmc'Iiana L atteggiamento blasé che Simmel considera peculiare della persona Illa metropolitana 0 1 effetto d i difesa dal l eccesso di stimolazione nervosa metropolitana, e si presenta in un impasto di uniformità e stravaganza L individuo metropolitano per proteggersi dall e-ccesso di stimolazioni deve reagire con I intelletto piuttosto che con il cuore (E solo un caso che Sherlock Ht>lmes e> stato pen
sato come intelletto puro7) «Questo stato d animo - scrive Sunni t i - e il fedele riflesso soggettivo eli una completa in tenorizzazione del l 'economia del denaro -
Puntualità calcolo esattezza sono determinazioni impo ste dalla complessità della metropoli e cosi pure il processo di «spiritualizzazione» poicho la vicinanza fisica e la spazialità ridotta rendono evidente la disianza spirituale Si e avuta
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con la modernità una dilata r ione dello «spinto oggettivo» poichC le scienze specialisti che procedono con un passo diverso dal sapere del singolo individuo e pertanto a l landu zionc della cultura individual i corrisponde un enorme au mento di quella collettiva Noi usiamo una quantità enorme eli tecnologia che non cono sciamo L u o m o moderno fa molta più fatica dell uomo pn mitivo per superare le distanze
Ira lui e gli oggetti del suo volere ma egli avvicina i si- una quantità infinitamente maggio re di cose idealmente* con il desiderio i realmente con il sacnlicio lavorativo Per I uo ino moderno e ne>rmu!e il tlif lorimepto del piacere e il vaio re delle cose e determinato dalla misura del differimento Nella società moderna la leu sione erode ti riduce progressi v iinenle il calori un t i l o dell i i I.
ni .lume ni i ,a disiai , . i soggetto e ugge Uo t. ne-1 differimento del piacere determina la relazione Ira desiderio e va lori- In conclusione il proces so di modernizzazione e an che un processo di erotizza-zione-sociale
Proviamo ora ad elencare I titoli delle argomentazioni fin qui svolte tensione erotica al leggiamento blasé (disincan lo) iritellctluulizzuzione delle percezioni calcolo differì menlo del piacere Sono allo stesso lempo temi della mo
domita modalità dell erotismo selciale Henienti strultu-ali come vedremo della scrittura «gialla» L i tensione erotica Ira tletective e assassino sostiene sempre il ritmo narrativo e non consente alla scrittura -gialla-parentesi contemplative I ale-specificità della scrittura da un lato evita il calligrafismo ma d.i un altro lalo impedisce I in-diiRio letterario 11 romanzo «giallo propone continua meli le il gioco erotico del na-scondimenlo-svclamcnlo elicne- costituisce una componen te strutturale L atteggiamento bl.ise il dismcantamenlo co stiluisce la peculiarità pstcolo gica universale del deleclive che e individuo sempre libero da- pregiudizi e dai condizio namcnti sociali convenzionali e proprio per questo e quasi sempre vittima di manie rilutili ossessivi che ne definiscono la personalità (Wolfc Pepe Cirvalho Sherlock Holmes Marlowe eie 1 L intellettualizzazione delle percezioni trova in Sherlock I lolmes la sua massima espressione ma eo stituisce il presupposto del ri separamento che opera il detective nel commercio di sentimenti approdati in un emg ina tragico II calcolo uniforma il detective ali assassino nella scommessa che costituisce- la posta di un romanzo II differimento del piacere e nel «gial lo» il differimento della solu 7ioneet l e I espediente narr i l i vo fondamentale In moll i ro manzi si arriva al virtuosismo del differimento attraverso It false soluzioni che si inseguo no fino alla conclusione impo sia dtill economia del racconto La tecnica del differenzia inculo ci conduce id un lenit i estraneo anzi opposto rispei lo ali erotismo persuasivo del la scrittura «gialla e cioè allo sgravio finale alla soluzione dell enigma La soluzione e chiaramente il presupposto dell i narrazione ma lo i i l io
rio n in
sino sociale L i soluzione si presenta sempre soltanto co me un presupposto il presup posto di una nuovti indugine cosi come I ordine sociale ( in qualsiasi modo si configuri) si presenta sempre e soliamo co me presupposto della vitti Poi viene 1 eros Quanto ho cerca Io di sostenere finora e che-erotismo modernità e «giallo-ibi lano una trama comune e
elle in qualche modo il «gial lo ' ti una metafora della ino-dernit.i
Un convegno del Goethe Institut sul filosofo tedesco riletto come capostipite del «moderno»
Hegel profeta e critico dell'individualismo Hegel, filosofo dello stato organico è stato anche un teorico della «nascita" dell'individuo e delle sue molteplici implica/iioni moderne. Questo il tema di fondo di un convegno del Goethe e del dipartimento di Filosofia «La Sapienza», a cui hanno partecipato tra gli altri studiosi come Chiereghm, Bourgeois, P5ggelcr, Cesa, Sandkuhuler, Lcgros, Verrà, Vinci, Valentin), Sichirollo
B R U N O G R A V A G N U O L O
I H K O M A Vi fu un periodo recente in cui «dividersi» su I le gel era davvero un affare capitale Parliamo degli anni 00-70 quell i del dibattito M.irx-I legel da una parte i seguaci di Galvano della Volpe aristotelici e kantiani dall altra gli hegelo-mari ist i dialettici e storicisti Era Li riedizione elei Io scontro di fine secolo tra neokantiani e neoidealisnio nascente, ma questa volta sotto il segno di una diversa co-stcllazionecuItLirale la rinascita del marxismo oce identale Qual era la posta in pal io in quel lo scontro ' Era il significa to stesso dell opera d i Marx, la sua «scientificità» il rapporto in essa fra tradizione e rivoluzio ne Essere «hegeliani • significa /a far leva sulla complessità lei movimento storico e sulla
.-"•"«sita evolutiva della me
diazione politica Ira sialo e società civile Essere «anti» invece valorizzare 11 «rottura» con I economia politica borghese e le sue istituzioni giuridiche
Non che tutti questi problemi abbiano smarrito interamente il loro significato teorico Ma certamente la perdita di centralità de] marxismo come-integrale concezione e metod o storico ha trascinato con se-anche il d i lemma «Hegel si Hegel no> Ed e stata quesiti "sdrammutizz.aztone' eli foni lo la nota d avvio d i un convegno t o m e quello organizzalo a Koma dal Goethe Institut e dal d i partimento d i Studi filosofici dell Università «Li Sapienza» Individuo e comunità Hate/fra ti suo e ;/ nostro tewpo( 12/14-5-19'M) Proprio il titolo con il r ichiamo oli «individuo» dava il se nso di uriti nuova e ben
precisa «costellazione- di interessi entro i ui rileggere oggi il filosofo tedesco I csplosione tlellt i «soggettività» dell indivi dual ismo di massa oltre le «appartenenze • nella società occidentale E vice-versa I c-splosione delle «appartenen ze- comunitarie, delle differenze- etniche rivendicate oltre I egemonia del grandi siati na zione I legel come «classilo» ele-llu modernità al pari di Marx diviene allora nella nuova prospettiva un arsenale di concetti anticipatori da sczio nare con occhio crit ico e non apologetuo Cominciamo
dunque dal «sincretismo» polit ico sociale dello slato hegeliano che I I t ins l lo lz dell Università d i Groningen ha tentato di illustrare nella siiti circolarità solo apparentemente risolta DA una parte e e in esso I eco nonna politica di Smith e Rit a r d o dall altro 1 antindividua-lismo corporativo che risucchia i singoli nell eticità pubblica Giustamente chiedeva ali inizio Roberto Fmelli dell l>-niversita d i Roma «come si conci l iano i due aspetti»? Probabilmente non si conci l iano alfatto o meglio come ha sostenuto I rancesco '1 micia si conci l iano solo al prezzo di fare dell individuo I involucro puntiforme della totalità so c ioeconomi ia creatura di
quel «regno animale dello spinto che si svolgerà a a stato E allora se le cose stanno cosi che ne e dell individuo? Due relazioni ci aiutavano a nspon dcrc quella di Robert Lcgros e eh Marcella I) Abbiero Nella prima veniva del incalo 1 irrompere della «soggettivila» cosciente come valore elico «convincimento morale» che deve accompagnare ogni azione pubblica o privata Nella seconda la soggettivila era il punto d approdo di un labo noso e secolare superamento dell-autorità- separata I autorità del «padrone» elaborala e •inlroietlatti- dal «servo» attraverso il «lavoro- ehe nel «moderno» e fonie di riconosci mento reciproco (e di lolla evolutiva) Quale potrebbe es sere 1 utopia di un hegelismo di sinistra' Nient alt-o che I u lopia di Alexandre Koieve ( lo ricordava Ol io Pòggeler), rilet la peraltro in modo un pò su pcrf iuale dal liberale fukuvu ma tii nostri giorni il «riconoscimento» universale di ciascu no con 1 «altro- il cosmopol i t i smo di una u l tadinanza universale ben piantata sulle varie nazionalità Obbiettivo a dire il vero a cui il l iberalismo appare inadeguato Visio che un assel to equil ibrato delle risorse presupporrebbe forti polit iche re golatrici a scala mondiale Ma
torniamo ali individuo l legt I ne scopre il ruolo entro la mo derna divisione elei lavoro i ne segue I affacciarsi fin dalla dissoluzione della comuni lu antica e de! feudalesimo Solo che .ili.) fine la «singolarità di viene una «disposizione e t i c i un assenso «motivali)' .ilio Sia to che a sua volta e insieme moderno e premoderno nella celebre Filosofia del Omto Per un verso gli individui possono coltivare il proprio destino so na ie entrando ed uscendo dalla «corporazione- Per I .il tro de-vono a l i e n a r e d i «farsi sialo • lasciandosi «rappreseli Lire- dai «funzionari' da una camera «alla» nobiliare e d.i una camera bassa eletta dal l i corporazioni RimanDono fuori l.i -plebe-' minacciosa riversa bile nelle imprese colonial i e Iti sovranità popolare hcgelia namentc l a o l n a per il suo «atomismo» irrisolto e instabi le
E ad intendere bene que st ult imo punto era utile dawe ro la relazione di Francesco Valentini distesa Ini avventura storica del l I l luminismo in Eli ropa e «terrore" rivoluzionano in Francia I termini del rappor lo sono tutti nella Feiiotneno/o tifa dello Spinto testo cript ico di cui Vtilc-ntini stuthoso elcllu filosofiti francese e da tanti .in ni sottile cscgcla L Il lumini
smo «produce lerron ovvero un agire della sovranità popò lare tompa l to e massilicato Comeide eoli I astrazione sles S.1 cicli.! «ragione utilila mani polaliVtie indise umil iala L -fede nella ragione e ho dalla su perslizione della l i d i - re-ligio s.i laicizzata e sconfitta eredi la un iltcggiamenlei volontari st.i i intransige lite come-quello eli Robespiert hdue i.ino dell «Usseri supremo L i so vruiiita politica e una euinipo tenti e nessuno può esscrne i on certe-zzu il vero interprete Ecco quindi -le fazioni» i so spelli la ghigliottina rozza macchina filosofica della veri t.i discesa in terra Ma in sotlo fondo operano 11 «società eivi li • gli interessi i quali funseo no col rovesciare il l i rrore e col metter capo al « lermido ro L i nazione e si ila forgiala attraverso il terrore e ormai di esso sopravvive solo I idea gè nerale della totalità nazionale articolata però nel si Iton del suo pluralismo vitali ( fami gli i corpoi. iz ioin opinione-pubblica islituzioin) In Ger mania I c r i di l. i della rivoluzione francese arriva con la lezio ne intransigente di Kant e di l'i l i l l e olire che con Li nuova economia incluslrale incor.ig gialli dalle campagne di Napo leone («Il gran professore di diritto pubblu o e he siedi- a Pa
rigi» secondo una famosa defi nizione hegeliana) Certo non si può fare a meno di nettare ehe tutta la critica n o v e l l i n e scu dell I l luminismo l ipua dei Irunc ofortesi e di I leidegger sia gi.i «dentro» quelle- pagine hegeliane E inoltre non si può non osservare come il filosofo cere hi a modo suo eli far qua tirare i conti Ira logica spei u Itiliva ed eventi i o n i ri li Quel che sl.i a l u o r e al pensatore e dimostrare che lo «spirilo» i un tulio» in mov imi nlo dolalo di
bussola razionale da non -spezzare» o mettere a rischio con una democrazia i n t u ì tulli siano eguali nel deliberare Penti la regressione totalitaria o I an.irclna Ancora un osserva zione un secolo mezzo dopo 1 legel lutla que sia problemali e a tonier.i in vano modo nella critica alla Democrazia totali lana» di lacob 1 al inol i e nella «Critica della rivoluzione frali c i ' sc di Francois Kuret Noi cercheremo di non farci traviti re dal fatalismo incantatore di I legel Sappiamo infalli e he la democrazia come «universale p rob lcmu l i i o ' ccn l ra lo sui sin goli può senz allro (anela a sopravvivere Senza «supplì-melili» autoritari Ma la - ino
Jenni.i di un autore a parie le le sue ricclle non si t .incile-I H Ila qualità di certe sue m qnie!unti prt mon iz ion i '
La Fondazione Burri a Citta di Castello e al centro I artista al lavoro
Ronchey toglie i fondi al suo museo
Salvate Burri, «adottatelo»! Quattrocento opere di Alberto Burri e il capitale della Fondazione di Città di Castello che raccoglie i lavori del grande artista italiano Ora questa Fondazione rischia di «annegare» visto che il ministero dei Beni culturali ha tagliato i fondi La denuncia parte ÓÓ Salvagente, e il problema non vale solo per questa Fondazione Bisogna trovare una risposta e se i privati «adottassero» queste strutture^
ENRICO CRISPOLTI I M llSoh ui*enk'\\\ t ditole! in que sii giorni lun i n un j lLirnu.' sul futuro delti). ! ond i i / iono Uurn di C Ht.i d i C\isk Ilo \m sit-dul i dd Nei.io Sarto.UHM \ c l l i i cosidden.i idlx' l ld «Amai f i U n o d e l l e isl i lu/ ium t u l l u r j l i Lhe t;odono di sov\en/ iom lis s.i annuale, da pdrk del mini siero dei Beni Culturali la I un d. i / ione i imbr.i e stata infatti d e p e n i u U Al di la dell mimo d ala reazione dovuta dll mop portunita del prov\ed inKnlo I episodio pone ultenoimenle in lue e» una piultoslo irrisolta questione relativi alle fonti di f inan/ iumento non da reddito p itnmoniaJe (eiot di ujtofi
due l l o ; delle une nlo honda/iont culturali
Nella loro n.Uura più ti pica que sie infatti sono ist i lu/ ioniehe godono di una dota / in ne patrinm male che non soltanto ne costituisce I o t t e t t o spe tifice) (pe-r esemplo ope
spazio d alli Mia (edifK i loeali) ma rapprese nl.i alle he una rendita di au lonomo so slentaniente) Cosi per esempiu fra le altre e sia I i strutturata a suo tempo la honda/ io-ne Corrente a Milano per in i /Mt i \a di Lrnesto I re e e «ini O lo e 'a Fonda/ ione Magnani Ro eea a Corte di Vidimano presso Panna I ne Ila cui si de e ora presenzia l a c u l k / i o ne Barilla) esistono tu t t i ua anche altre I onda/ ion i delle qu ili .il eli la della eonsisle n/a patrimoniale e dell.i dispenuhi i i 'aei una sede il soslcnt nnen to non eeeMinesso ad una prò pria re udita p tlrimoniale ma MÌ an i en i i l r i lx i / ione annuale d i p irle di i^ ' i tu/iom pubbl i ehe che abbiano concorso nella eosl i tu/ ione de Ila Honda /ione stessa o ehe comunque' contribuiscano a sostenere la sua attività V ne e parlato an che a pre>pe>sitode I progetto eli tr islorma/ionc in I ond.i/ ione per la Biennale di Venezia I d e ee'rto il taso de Ila I onda/ io ne Bruno ( t i n t i .1 Fiesole ( u me appunto della I onda/10 ne Bum a Citta di C istello il cui p i tnmonio risulta costituì toda lk opere (tire 1 100) prò prie donate d^ Mberlo Bum in tu i re la sede e il B i l a / / o M b i / / i n i (uve la r ice olla e stat i aperta al pubblico ne I l ' M ) ottenuto in comodato per '*<) anni da parte della Cassa di Ri spanino di W rui^ia t lo sono anel l i 14I1 t \ essìte iteti del ta bacco acquistali ne 1 10HM dala t o n d i / i o n e medesima Ma il e ui soste ni imenlo e affidalo al contr ibuto fisso di I ( oinune di ( ilta di Casti ||o ( r> mil ioni ) i della Regione Umbria ( 10 mi l ioni) nonché al l on tnbu to ora dissalo de) ministero elei Beni Culturali (00 mi ' 0111) Ui m i iK. tn / . i de I quale ult imo in troito erta appunto o r i i^ravi difficoltà per la s o p r a v u u n / 1 d i Ila I onda/ ione lv>u il i os 1 del Lje ni re rise hi i d i I ri slo di
accadere alla 1 onda/ione Conti a I u sole alla quale e sfato e inceli i to 1! contr ibuto annuale di uno de Qli enti loe a li
A Firenze si sta premendo alfine he non si \enn 1 m i no ad un impegno e osUuhu i Qu in to alla I onda/ ione Bum // V;/ ( udenti' propone un fac simile di app i Ilo al ministro Ronthos affinchè intervenga per scon giurare la chiusura dell istilli / ione II certo 'a 1 onda/ ione ( onti rappiesenta 0 ^ 1 un punto di riferimento archivisti co doeunic ntano fondami u tale per 14I1 studi sulla cultura jrMs* .a d ivun^Udidia 11 pai
ticolare d**lla prima meta de! nosjro se colo Mentre la I onda/10 ne Bum e un esempio ini portanti di im/ialiv 1 niu stale rei iliva ali opera di p robab i l i s ta dell avan guardia arti stica della se conda meta del M i m o l^i n t i h e / z di dite uni i Ut dell una e di opere dell al tra si offrono in provMtien-/ la l i fun/10 ne vie.1111 ri spello ali 1 parallela si . i rsi . / /a do t umt maria quanto patri moniak i l i pubbliche istituzioni a tornine lari dall 1 Liallen 1 nazionale d arte motU-r n,i roni ma Dovi an th i ciò t h e u n i s.ilme n l i ' vi e conservalo non sempre risiili 1 ictes
si bile (t il taso ora d*. Il archi vio Mi ra i t i \ o n e possibili niltavia immaginare di a. 1 olla r i I oneri n i a i ^ i oT del so\ \< n/ ion. imento delle ! onci 1 / i on i e ult imil i allo Stato 1 al concorso pubbl ico locale 1) altra parie queslo va inqua dralo in un piano incan i to ri lalivo al si Itore culturale di Iterili 1111/ i ad 1 vita re sprechi spi reqi ia/ ioni i ut nìiijt n/e offrendo inve i i i t i l e / / e pui si limitai* ( omunqui il con 1 orso non polr 11 he esse i ean 1 hi in lari; 1 p irle pma lo
< kcor re istituire i l lomo alle I orni i / ioni a tutti 1 livelli for mi issitc lalrvt di volontariato nel ione orso e i o n o n u i o 1 au / i t u l t o i Hual tos 1 di più dr i l l i saltuarietà d e l L sponson/Ai / i o n i Un 1 sorta di i i foziom da parte di soe let.i o un con torso associativo i l i parie di persone singoli L i realtà e «JH la consistenza d i I nostro patr imonio cu l lu r i le cun 'em poraneo risulta ormai una pn si n/a t l u pon i seri p iob l i mi di to i iserva/ iont 1 valori/za / i on i Si tratta di mi/ iat ivi al Inali 111 p i r l i tolare in inni re t i liti c o m i di molle t l u ' ' in no ma'ur.mdo Rispetto ilk quali oc corre una stral icia pò litica di va ìon / /a / ione i d in tentiv i / ione di ione orse» \ o n sovvenzioni a piotala dun que ma iniziative di supporto e he offrano 1 ertezze stimolali i lo sia la r tal izzazioln sia la v ilonzz i / ioi i t Nell i p i r t u r i al e o l i i orso issociativodi 1 pn v ito 1 di I volontariato
rUpaBlnal8 pagina Scienza&Tecnologia .-.;IIM|II ir» M i i i ^ i n lìti):-;
Una società farmaceutica Usa: ecco il vaccino per l'epatite C
Una società farmaceutica degli Siati Uniti ha annunciato di aver realizzato un vaccino contro l'epatite di tipo C. Presentando una relazione al Convegno di cpatologia virale in corso in questi giorni a Urayasu, vicino a Tokyo. Michael Hou-ghton, ricercatore capo della Chiron Corporation, ha precisato che il prototipo del vaccino ha già dato risultati positivi su un gruppo di scimpanzè , e che la fase di sperimentazione clinica dovrebbe cominciare 1' anno prossimo.,Houghton ha anticipato che se la sperimentazione clinica procederà secondo le previsioni, il vaccino potrà essere messo in commercio entro il 1997. La maggiore difficoltà legata alla creazione di un vaccino • ha ricordato Houghton - sta nell' estrema variabilità del virus responsabile dell' epatite C, malattia cronica del fegato che spesso evolve in cirrosi o tumore. Il prototipo del vaccino usato nei primi esperimenti e riuscito a immunizzare contro l'epatite C cinque scimpanzè su sette. Houghton ha detto che dovrà dunque essere rielaborato prima di procedere alla sperimentazione clinica.
Accordo con la Tecnagro per il recupero del lago Arai
Una delegazione del governo del Kazakhstan ha firmato un accordo di cooperazione tecnico-scientifica con Tecnagro per il recupero ambientale dell' area e del bacino del lago Arai. L' asso-
—"•^™"^^™"^^™^~™ dazione di ricerca, costituita da Confagricoltura, Enichem agricoltura, Tecnimont e Fiat, e stata designata dal Ministero degli Affari Esteri a curare i rapporti con 1' ex repubblica sovietica in vista della definizione del protocollo di collaborazione tra stati che verrà siglato nel prossimo giugno dal presidente del Kazako Nazcr-baev. La rappresentanza kazaka guidata dal vice presidente Karamanovc composta da ministri ed esperti dell' agncoltu-ra, dell' ambiente, dell' idrometeorologia e di problemi sanitari, ha avuto nel corso della missione italiana una serie di incontri con i soci di Tecnagro e aziende agroalimentari per avviare prossime intese economiche e industriali. Massimo Bartorelli, amministratore delegato di Tecnagro ha precisato che l'accordo non si limiterà a risolvere i problemi del lago Arai (un bacino idrico soggetto a grave desertilicazione e indispensabile per cinque stati) ma 6 l'inizio di un programma di coopcrazione di più larga scala economica. Karama-nov ha annunciato, tra I' altro, l'inizio di un piano di privatizzazioni che potrà coinvolgere le principali industrie italiane.
Ruffini esonerato per la seconda volta dal comitato scientifico Asì
Il prolcssor Remo Ruffini è stato esonerato dal comitato scientifico dell'Asi. l'Agenzìa spaziale italiana, che non veniva convocato da circa sei mesi dallo stesso Ruflini, che ne era presidente. L'al-
^™""™^^™™^^"™^^ tro ieri il comitato è stato convocato dal presidente dell'Agenzia, Luciano Guerriero, e subito dopo la seduta è stata chiusa da Remo Ruflini che l'ha considerata illegittima come riunione e come ordine del giorno, Rulfini ha quindi abbandonato la seduta. Guerriero ha chiesto al prof. Ugo Ponzi, decano del comitato, di riaprire la seduta, ma Ponzi si è rifiutato in base a interpretazioni giuridiche ed ha abbandonato la riunione. Ha invece accettato il più vecchio dei presenti, il prof. Rodolfo Monti. Ha poi abbandonato la seduta il prof. Giorgio Fiocco ritenendola anch'eglì illegittima. Un altro componente del comitato, il prof. Salvatore Monaco ha detto di non condividere le eventuali decisioni. Gli otto rimanenti hanno revocato la fiducia a Ruffini e nominato presidente il prof. Sigfrido Leschiutta, del Politecnico di Torino. Ora questa situazione dovrà essere esaminata dal consiglio di amministrazione. In una lettera a Guerriero, Ruffini afferma di aver ricevuto (insieme alla famiglia) «alcune minacce, di tipico stampo mafioso» per farlo desistere dal denunciare uno «stato dì cose scandaloso».
Una nuova strategìa dell'Oms contro l'Aids
Si prepara una svolta nella lotta mondiale contro I' Aids: l'esame di una nuova strategia, dove non solo I' Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ma an-che altre agenzie specializ-
^™™™™™•"^™"',^—"" zale delle Nazioni Unite uniscano i loro sforzi per combattere la propagazione del virus Hiv, è infatti richiesta da una risoluzione pesentata a Ginevra davanti all' Assemblea mondiale della sanità . «Il testo - ha affermato il Direttore del Programa di lotta contro l'Aids dell' Oms, Michael Mcrson - chiede che venga svolto uno studio per determinare come le numerose organizzazioni membri della famiglia dell' Onu potrebbero collaborare per sconfiggere 1' epidemia. Firmata da più di 30 paesi di tutti i continenti, la risoluzione dovrebbe essere adottata senza modifiche ed entro nove mesi le conclusioni dello studio dovrebbero essere note». All' inzio del 1993,1' Oms aveva ufficialmente registrato un totale di 611.500 casi di Aids, ma le stime valutano a più di 2 milioni e mezzo il numero effettivo di malati nel mondo. Inoltre, dall' inìzio della pandemia circa 13 milioni di persone hanno contratto il virus.
MARIO PETRONCINI
Scoperto a Tokyo ominide antico 500.000 anni •f i TOKYO. Archeologi giapponesi hanno scoperto a nord di Tokyo alcuni strumenti di pietra che dimostrano che un homo abilis, un antenato dell'uomo moderno, è vissuto in Giappone oltre 500 mila anni fa. Questo ominide sarebbe contemporaneo del più famoso Homo pekinensis, e • gli studiosi giapponesi non escludono che si tratti dello stesso antenato cinese emigrato verso est quando l'arcipelago giapponese nella età della pietra era ancora unito al continente asiatico.
Gli archeologi, dando la clamorosa notizia, hanno calcolato che, a piedi, l'uomo di Pechino non dovrebbe aver impiegato più di 100 giorni per raggiungere l'attuale Tokyo. La scoperta, compiuta a Takamori nella provincia di Aomori, è destinata a far riscrive la storia del
Giappone poiché finora si poneva in data molto più recente la comparsa dell'uomo in Giappone.
Gli strumenti scoperti dagli archeologi del «Tohoku hi-story museum» sarebbero stati usati da una comunità di uomini appartenenti all'homo erectus (300-500 mila anni avanti Cristo), il successore dell'australopithecus apparso in africa circa 4 milioni di anni fa e poi emigrato verso l'Asia e l'Europa. L'antropologo Bin Yamaguchi, del National science museum di Tokyo, non crede che gli attuali giapponesi discendano da questi uomini primitivi, e sostiene invece che provengono da tribù asiatiche venute fra il 300 avanti Cristo e il 300 dopo Cristo con le quali i giapponesi di oggi hanno in comune il Dna.
.Freud e la creazione di una bioantropologia, il tradimento di Lacan, la cosmologia di Bateson Parla il sociologo e filosofo francese Edgar Morin
Lo shuttle dell'inconscio • I Possiamo ben dire che oggi Edgar Morin, in Italia, e uno dei filosofi-sociologi più seguiti. Alcuni temi su cui si 6 soffermato sono diventati ormai parole d'ordine in larga parte deH'intellighentzja italiana; basti pensare alle sue riflessioni sui problemi della complessità.
Assieme a Niklas Luh-mann, Francisco Varela, Henri Atlan, Paul Watzla-wick, llya Prygogine, Isabelle Stengers, possiamo considerare Morin come uno dei massimi esponenti del filone cosiddetto sistemico. Un approccio che non ha limiti disciplinari: virtualmente si occupa dì tutto, investe tutlo, dalla fisica all'economia alla letteratura. Cosi anche la psicoanalisi è entrata nella sfera di interessi di Edgar Morin e, in questa intervista, il sociologo francese la integra con il suo sistema di pensiero. Tra l'altro, Morin vive in un paese, la Francia, dove per decenni la cultura freudiana è stata assolutamente dominante.
Gregory Bateson, l'autore di «Verso un'ecologia della mente», disse che Freud è rimasto vittima di una visione Individualistica della psicologia. È vero che r:r Freud il soggetto non
un'unità ma un crogiuolo di istanze e di conflitti: pur tuttavia il soggetto freudiano è un soggetto isolato, tagliato fuori dalla dialettica intersoggettiva. Lei trova valide queste critiche di Bateson?
Personalmente sono molto ambivalente nei confronti di Freud. Quello di Freud e un pensiero molto potente che, un po' come quello di Bateson, si è messo a cavallo tra il biologico, l'antropologico, e forse l'epistemologico. Freud ha una concezione complessa del soggetto: per lui l'Io non è un'entità pura, è il risultato di una sorta di dialettica, di dialogica come la chiamo io, tra das Es, il Super-Io e l'Io. In lui queste sono tre entità inseparabili. Ma benché in Freud ci siano molte cose buone, devo dire che il Freud che non mi interessa è il Freud terapeuta, il Freud che ha dominato nella tradizione francese attraverso Lacan. Lacan e la sua Scuola si sono fondati soprattutto sui concelti del Freud terapeuta.
Questa sua idea suonerà certamente strana in Italia, perché di solito molti pslcoanallsti italiani al contrario rimproverano a Lacan di aver tradito la tradizione puramente terapeutica della psicoanalisi. Gli rimproverano di aver transustanzlato un pensiero clinico in un sistema teorico complesso, addirittura filosofico.
Non so se per altri versi Lacan abbia tradito Freud. Fat
to sta che Lcican parici a par-lire dalla propria esperienza, che in fondo e terapeutica. Essendo analista. è partito proprio dal concetto di transfert, e da tutti quei concetti che hanno a che fare con la relazione terapeutica. Da questa relazione poi e risalito alla teoria strutturale generale. A me invece interessa piuttosto il Freud direttamente antropologo, vale a dire il Freud che cerca di pensare la società a partire dal concetto di Super-Io; il Freud del Disagio nella Civiltà. È interessante anche il Freud di Totem e tabù, e così il Freud di Mos6 e il monoteismo. Questo Freud antropologico e un pensatore importante, secondo me,
Certe idee di Freud vanno sprovincializzate e reintegrate. La distorsione di Lacan consiste proprio ncll'aver detto che l'inconscio è strutturato come un linguaggio. Per me invece l'inconscio e multiplo -c i sono molti, mille inconsci. Questo va det'o anche contro Freud stesso. C'è l'inconscio del fatto che noi siamo una repubblica di sessanta miliardi di cellule, e queste cellule sono del tutto inconsce del (atto che io sono un soggetto che parla. Ma io che sono un soggetto che parla sono completamente inconscio di essere una repubblica di sessanta miliardi di cellule. Non sono solo inconscio di quel che succede nel mio fegato, o negli altri organi, sono anche inconscio dei processi cerebrali che fanno sì che io vi parli ora in questo istante, che fanno s! che io scelga dei fonemi e che scelga il mio modo di parlare.
La mia simpatia va insomma a chi sa benissimo che la coscienza non è solo qualcosa dì fragile, che non e solo l'emergenza ultima di tutto ciò che e pensiero e conoscenza umane, ma che questa coscienza ha bisogno dell'inconscio per poter esistere come coscienza. Forse bisogna rifare una bio-antropologia della coscienza. E quello di Freud è un tentativo di bio-antropologia. Ma simpatizzo anche con il tentativo di Bateson: egli aggiunge un punto di vista bio-antropo-cosmologico. Mentre in Freud il cosmico è molto apparente. Certo, ci sono alcuni punti, come alla fine del Disagio nella civiltà, in cui dice che e venuto il momento che Eros cosmico dispieghi contro il suo nemico non meno eterno, Thanatos, la sua forza... Non è questo ad essere veramente cosmologico.
Dirò comunque che Freud, come del resto anche Marx, non va rigettato fuori della scienza, come fanno oggi molti al seguito di Karl Popper. Ma Freud e Marx non vanno nemmeno integrati nella pura scientificità: sono a cavallo tra scienza e
«L'originalità di Freud? Aver mostralo che il soggetto è un formicolio complesso. Che la personalità dell'individuo è un via vai permanente tra Es e Super-Io. Freud è un pensatore del soggetto, ed è un errore eliminare il referente biologico», li sociologo francese Edgar Morin affronta i temi della
psicoanalisi e li integra con il suo sistema di pensiero «della complessità». E dichiara la sua simpatia per il Freud anlropologo più che per quello terapeuta. Per il suo tentativo di costruire una bio-antropologia. Un tentativo che alcuni dei suoi successori, Lacan per primo, hanno dimenticato.
SERGIO BENVENUTO
una sene di elucidazioni a partire dalle nozioni di spostamento, di metafora, di metonimia, ecc., da tutto ciò che fa legame. Ma per me non e questa la parte veramente importante di Freud.
Per me Freud e importante perche e stato il primo a fare una teoria del soggetto, anche se lui non ha usato la parola «soggetto». Egli ha preso
l'uomo non solo come individuo, :na anche come soggetto - e come un soggetto che è anche un essere vivente. Per questo sono contrario alla frattura che Lacan ha operato - sul filo
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Disegno di Mitra Divshali
dellj buona tradizione strutturalista - di eliminare la parte biologica dicendo che l'importante era il linguaggio.
I primi traduttori francesi di Freud, come Jankéléviloh o Marine Robert, traduceva-no i! termine freudiano Trieb con instincl. istinto Lacan ha detto invece che non era «istinto», ma «pulsione», «desiderio». Per Lacan sopprimere «istinto» equivaleva ad elininare l'animalità, la biologia. Per me, JI contrai io, l'originalità di Freud non d, certo, ncll'aver unificalo ri-duttivamente lo psichico e il biologico, ma ncll'aver mostrato che il soggetto è un formicolio complesso a partire dall'Es e dal Super-Io. Che la personalità dell'individuo è un via vai permanente, uno shuttle, un fare la spola tra Es e Supci-lo. Per me Freud è un pensatore del soggetto, ed è un errore eliminare il referente biologico
Per quel che riguarda l'energia: la cibernetica ha inaugurato l'idea veramente interessante per cui l'enei già non e la cosa più essenziale. Anche nel campo psichico l'errore consiste nel parlare sempre in termini di energia - qui forse i lacanìam hanno ragione. Mentre l'idea cibernetica secondo cui l'informazione controlla l'energia è un idea giusta. Ma a condizione di non reificare il termine «informazione» così come si e reificato il termine «energia».
non-scienza. Non c'è mai una frontiera chiara tra scienza e non-scienza.
Sempre Bateson ha detto che l'importanza di Freud consiste nell'aver introdotto il concetto di energia nella psichiatria. Bateson pensava che la dimensione dell'informazione nel campo psicologico fosse stata introdotta da lui stesso. Al contrario, e soprattutto in Francia, attraverso la scuola di Lacan, si tende a pensare che l'importanza di Freud non consista nell'introduzione di concetti energetici - questi sarebbero solo la superficie «naturalisti
ca» della psicoanalisi - ma al contrario nell'importanza data al linguaggio e alla parola. È un modo di vedere in sostanza più «ermeneutico», in senso lato; non a caso Lacan, e la scuola francese in generale, non parla di «comunicazione» e di «informazione», ma di linguaggio e di parola. Ora, lei vede Freud secondo l'ottica di Bateson, o piuttosto secondo l'ottica lacaniana?
A mio parere Lacan ha irrigidito Freud quando ha detto che l'inconscio è strutturato come un linguaggio. Certo, dai sogni e dalle fantasie è ben possibile tirar fuori tutta
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Esistono tecnologie affidabili per l'uso ecologico di questo combustibile fossile. Estrarlo in Sardegna non è antieconomico Costa di più se ai 400 miliardi usati dall'Enel per acquistarlo all'estero si aggiungono le elevate spese sociali
Quel carbone sprecato nelle miniere del Sulcis Utilizzare il carbone delle miniere sarde del Sulcis è possibile. Sia ecologicamente, perchè vi sono ormai tecnologie affidabili che ne consentono l'impiego pulito in grandi impianti di combustione. Sia economicamente, visto che ai 400 miliardi annui spesi dall'Enel per l'acquisto di carbone all'estero si aggiungono gli oneri sociali della disoccupazione in Sardegna.
GIORGIO NEBBIA
• I Quando in Italia si decise, sia pure lentamente, di utilizzare il carbone nelle centrali termoelettriche, invece di pensare e riaprire le miniere sarde, adottando nuove tecnologie avanzate di combustione e trasformazione delle ligniti, l'Enel ricorse a massicce importazioni di carbone, ancora oggi di circa 8 milioni di tonnellate all'anno, per le sole centrali termoelettriche.
E intanto il carbone del Sulcis continua a riposare sotto terra. Solo agli inizi degli anni Ottanta si torna a parlare dell'uso del carbone Sulcis, come tale o previa gassificazione. Ma quando "non si vuole fare una cosa si trovano sempre esperti disposti a dichiarare che le te-niche di gassificazione, o di combustione non inquinante non sono economiche, devono ancora essere perfezio
nate. E si arriva così alla cancel
lazione dei pur modesti investimenti per avviare qualche sperimentazione, l'ennesim-no inganno, e alla giusta protesta della popolazione sarda. La principale obiezione all'uso del carbone Sulcis è che costa troppo. Immaginiamo anche che sia vero che, a parità di contenuto energetico, il carbone sardo costi di più di quello americano o sudafricano che alimenta oggi le centrali Enel.
Rovesciamo però il ragionamento: il valore del carbone acquistato dall'Enel per le sue centrali attualmente si può slimare inlorno a <100 miliardi di lire all'anno, pagati dai cittadini attraverso le tariffe elettriche. Se consideriamo i costi, che ricadono sulla collettività, del non-lavoro in Sardegna, della cassa
integrazione, della disoccupazione, dell'impoverimento di decine di migliaia di cittadini sardi, si vede bene che sarebbe mollo più conveniente avviare con convinzione, lungimiranza e coraggio le riaperture delle miniere di lignite, l'applicazione di nuove tecniche di estrazione e di trasformazione e investire sul futuro del Sulcis.
I nuovi processi per usare in maniera ecologicamente accettabile il carbone Sulcis, pur con il suo contenuto in ceneri e zolfo, ci sono e sono noli e applicati in varie parti del mondo. Trattando il carbone con vapore acqueo ad alta temperatura è possibile trasformare il carbone in una miscela di geo combustibili -ossido di carbonio e idrogeno - dai quali possono essere separati i composti contenenti zolfo che possono addirittura essere trasformati in
zolfo o composti chimici come acido solforico.
Le ceneri restano nel reattore e possono essere separate senza che inquinino l'atmosfera.
I gas ottenuti dal carbone potrebbero essere impiegati per alimentare la centrale di Porto Vesme o potrebbero essere immessi in reti di distribuzione, simili ai metanodotti, trasportati in altre località dell'isola e utilizzati eventualmente nelle altre centrali termoelettriche, o come fonti di riscaldamento, o addirittura come materia prima per sintesi chimiche.
Secondo altre tecniche il carbone può essere trattato, sempre alla bocca della miniera, con idrogeno e trasformato in idrocarburi liquidi e gassosi più pregiati utilizzabili anch'essi come combustibili o come materie prime
per altre sintesi chimiche. Importanti prospettive po
trebbero essere offerte dalla gassificazione sotterranea del carbone: attraverso pozzi verticali l'aria ad alta temperatura viene immessa negli strali carboniferi; l'ossigeno trasforma una parte del carbone, in profondità, in una miscela di gas combustibili che tornano in superficie attraverso altri pozzi verticali. Questa tecnica potrebbe essere applicata nelle condizioni geologiche del bacino del Sulcis?
lo penso che occorrerebbe una mobilitazione non solo delle coraggiose e competenti forze del mondo scientifico sardo, ma delle competenze di ricerca, applicazione e tecnologia dell'intero paese. Si spendono enormi cifre di denaro per ricerche spesso irrilevanti; una frazio
ne di tali spese, investita in Sardegna e finalizzata alla valorizzazione delle risorse naturali dell'isola, risolverebbe problemi umani che riguardano l'intera collettività italiana.
Ad esempio si potrebbe pensare a un centro di iniziativa e documentazione sulle tecniche di utilizzazione delle ligniti povere, da insediare proprio nel Sulcis. col contributo degli studiosi di geologìa, merceologia, ingegneria, chimica di lulìa Italia. Sarebbe una maniera per dimostrare ai lavoratori della Sardegna che ci sentiamo coinvolti tutti nel loro futuro. Un futuro che potrebbe vedere la Sardegna trasformata in polo tecnico-scientifico ed energetico in grjdo di esportare elettricità al continente grazie al lavoro dt'lla sua gente e alle sue risorse naturali interne.
Violente polemiche per l'opera di Tognazzi accusato da «Le nouvel observateur» di speculare sulle vittime delle stragi mafiose La replica: «Il vero sciacallaggio è il silenzio»
«La scorta? Film da Primo film italiano a Cannes '93: ieri sera è toccato a Lascortadi Ricky Tognazzi. Tiepide le reazioni francesi, almeno alla proiezione della critica. Intanto la corrispondente italiana di Le nouvel observateur, Marcelle Padovani, stronca il film in anticipo parlando di sciacallaggio. Le rispondono gli autori in un'animata conferenza stampa: «Inutile il nostro film? No, inutili commenti come il suo».
I
«La scorta» il film di Ricky Togna/zi presentato ieri in concorso A centro pagina due scene rispettivamente di «Snappers» e «Naked»
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI MICHELE ANSELMI
• f i CANNES. Magliette-gadget per tutti e parecchi posti vuoti alla conferenza stampa delle 13 per lascotta. Il film di Ricky Tognazzi, che in Italia si avvia a superare i sei miliardi di incasso, e stato accolto tiepidamente dai giornalisti, specialmente i francesi: né fischi nò applausi. Leggeremo oggi le recensioni dei maggiori quotidiani locali, ma un anticipo eloquente l'ha fornito un riquadrato pubblicato ieri dall'autorevole Le Nouvel Observateur. Ventisette righe siglale in cui la corrispondente da Roma Marcelle Padovani iscrive La scoria alla categoria dei •film sciacalli», liquidandolo con parole di fuoco, dopo essersela presa anche con // lungo silenzio di Margarethe von Trotta: «Le corse folli, i corpo a corpo, le macchine che saltano, gli sguardi braccati, i corpi straziati che ci offre questo cinema appiattito sulla cronaca non servono a niente. La realtà questa volta supera largamente la finzione».
Una stroncatura bella e buona (si parla anche di storia poco «credibile di una scorta che conduce l'inchiesta insieme al giudice che deve proteggere») alla quale il trentottenne Tognazzi risponde pacatamente dal tavolo della conferenza stampa. «Il nostro film non cavalca gli avvenimenti recenti, non parla né di Falcone né di Borsellino. La signora Padovani giudica inutile questo cinema? lo mi permetto di giudicare inutili commenti come il suo. Continuo a credere che il cinema debba confrontarsi con la realtà. Il vero sciacallaggio è il silenzio».
Accanto al regista ci sono i quattro protagonisti Claudio Amendola, Enrico Lo Verso, Ricky Memphis, Tony Speran-deo, gli sceneggiatori Simona Izzo e Graziano Diana, il distributore Beppe Attene, il produttore Claudio Bonivcnto. Seduto in platea c'è anche il giudice Francesco Taunsano, il magistrato a cui si ispira il film, tut-t'altro che liberamente. Il clima è amichevole, anche se quasi tutte le domande vengono dai cronisti stranieri.
Sciacallaggio. «Ognuno è libero di scrivere ciò che vuole, ma forse è il caso di ricordare che la signora Padovani è la stessa che ha scritto il libro-intervista su Falcone uscito subito dopo la strage di Capaci. Ha preso i suoi bravi diritti d'auto
re, eppure nessuno l'ha accusata di sciacallaggio in Italia. Se lei è pentita, noi non lo siamo», esplode Bonivento guadagnandosi un applauso inatteso. • Il film, «io scorta parla di uomini di buona volonlà che lottano non solo contro la mafia ma anche contro il marcio delle istituzioni», puntualizza Simona Izzo. Aggiunge Tognazzi: «Il film racconta la stona di una scorta, di quegli uomini che arrivano sulle prime pagine dei giornali solo quando muoiono. E questa è una scelta politica. Come è politica la scelta di denunciare le disfunzioni dei Palazzi di giustizia siciliani. Il lato investigativo 6 un aspelto laterale, ci serviva per mettere a fuoco il passaggio dalla passività iniziale all'iniziativa operativa».
La mafia. «No, nessun problema a girare a Trapani. La mafia ama vedersi rappresentata al cinema, c'è chi dice che sia intervenuta direttamente nella produzione di certi film». ammette Tognazzi. Per lui la mafia «non si tira indietro di fronte a niente», ma è positivo il rapporto di identificazione, di solidarietà, che si instaura al cinema tra il pubblico più giovane i quattro personaggi della scorta. «In ogni caso è lo Sialo il vero nemico del cinema italiano», protesta il regista. E fa l'esempio di Andreolti: «Ieri, all'epoca nel neorealismo, se la prendeva con Ladri di biciclette, oggi per fortuna i suoi panni sporchi li laviamo in pubblico».
I personaggi. «La cosa più difficile è stato restituire il clima di paura, di angoscia quotidiana nel quale vivono questi ragazzi», rivela Claudio Amendola. «Sono morti nove uomini e una donna in questi ultimi anni. Ma nessuno ncorda i loro nomi, è una vergogna», protesta Tony Sperandeo. Enrico Lo Verso è invece rimasto affascinato dal gioco psicologico: «Mi piaceva l'idea di quattro persone costrette ad essere alfiatate anche se si odiano, perché da quell'affiatamento dipende la loro sorte». L'ultima parola tocca a Ricky Memphis, il ragazzino della Scoria «Ho provato a immaginare cosa vuol dire essere spedito a Trapani e diventare bersaglio», mormora in romanesco. E nel sentirlo parlare si capisce perché nessun sottotitolo potrà mai restituire il gagliardo pessimismo della sua voce.
In concorso l'opera di Mike Leigh
Povero Johnny nudo all'inferno
«The snappers», commedia europea per l'autore di «Eroe per caso»
Gente di Dublino Frears approda afla Quinzaine Interessante accoppiata britannica sugli schermi del 46" Festival. In concorso Naked di Mike Leigh, ritratto di giovani sbandati in un'Inghilterra da incubo. Alla Quinzaine, TheSnappersegna il ritorno alle Isole Britanniche di Stephen Frears Relazioni pericolose, Eroe per caso'). Una divertente, «laicissima» storia irlandese scritta da Roddy Doyle, già autore del famoso TheCommitments diretto da Alan Parker... '
ENRICO LIVRAGHI
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
• • CANNES -Nahedù un tentativo di osservare la condizione umana di questa fine secolo. È una ricerca ambivalente. Un racconto filosofico sulla dimensione animale che ritroviamo ogni volta che siamo messi a nudo». Mike Leigh, cinquantenne inglese con barba bianca e voce soave, presenta cosi il suo nuovo film: il primo, in tanti anni di tv e cinema, preso in concorso a Cannes. Il nome (orse non dice molto al pubblico italiano, anche se qualche anno fa il suo Belle speranze usci nelle sale dopo l'anteprima veneziana. Anarchico, antt-thatcheriano, ateo. Leigh fa un cinema politico che rovista impietosamente, con accenti sarcastici, nella sofferenza metropolitana della sua Inghilterra. Ma se i due amanti squattrinati di [ielle speranze alla fine andavano a rendere visita alla tomba di Karl Marx, al cimitero di High-gate, il protagonista di Naked non può che scappare da tutto e tutti rubando i quattrini di un riccone vizioso
«Antieroe per eccellenza degli anni Novanta, cinico, freddo, amorale e per questo capace di un'incredibile umani
tà» (parole del regista), Johnny fugge da Manchester per sottrarsi ad un pestaggio e si installa nella casa londinese di una ex fiamma clic voleva dimenticarlo. Brutale e ironico in egual misura, l'uomo porta il caos nell'appartamentino squallido, dal quale si allontana dopo essersi goduto l'infermiera sciroccata che abita con la sua amica.
Naked resoconta la Passione di questo Cristo ributtante-seducente che si lascia guidare dal caso nell'esplorazione di una Londra infelice e tumefatta, piena di tardone intristite pronte a fare sesso pur di sfuggire alla solitudine, di guardiani-guardoni che si arrovellano sulle profezie di Noslradamus. di cameriere stordite che sembrano uscire dalle pagine di Emily Bronté, di scozzesi impazziti che vagano per le strade urlando il nome delle loro donne. A tutti Johnny offre ascolto, momentanea amicizia, calore: ma anche in lui c'è qualcosa di malato, di minaccioso, specialmente quando si accanisce sui corpi femminili che gli capitano a tiro. Immerso in una Londra livida, quasi monocromatica, nella quale il rito rassicurante della tazza di
tè suona quasi grottesco se confrontato alle piccole atrocità che passano sullo schenno. Naked è un film insolito e spiazzante che ambisce a essere universale. Ma non c'è niente da fare: il sapore acre dell'Inghilterra odierna, anche se temperato da un humour eccentrico, ha il sopravvento sulle singole parti, componendo un quadro impessionante di disagio sociale.
Mike Leigh nega ogni connotazione autobiografica al
personaggio di Johnny, interpretalo dallo stupefacente David Chewlis; eppure deve essersi realizzata una segreta complicità tra il regista e questo strano «pensatore» che cita Jane Austen e conquista con la sua parlantina da profeta. Applausi moderati alla proiezione mattutina per i critici, ma Naked non è roba da Ilio: sgradevole come i suoi ambienti, ricorda che non esistono facili risposte agli imperativi dell'esistenza. - • D Mi.An
«Madadayo», la rivincita di un sognatore DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
ALBERTO CRESPI
• 1 CANNES. Il grande vecchio si diverte. Si ride moltissimo nel film di Akira Kurosawa // compleanno, ma solo sullo schermo. In platea, qualche risata sparsa, forse di giapponesi: ai giornalisti occidentali l'umorismo nipponico arriva in modo assai indiretto. Si coglie, invece, il calore umano che il grande vecchio vuole comunicarci. Rimane lo sconcerto di fronte a un film che spedisce grandi messaggi attraverso il racconto di una quotidianità apparentemente insignificante. Ma Kurosawa ha deciso cosi: da Sogni in poi deve aver sentito l'urgenza e la voglia di fare cinema in modo «impunito», senza chiedere giustificazioni né permessi a nessuno. Questi sono i miei sogni e i
miei incubi di ottantenne, se vi piacciono bene, altrimenti arrangiatevi. Chi potrebbe contestarlo? Nessuno, fra noi nani, ha il diritto di fare le pulci a un gigante.
Akira Kurosawa è un artista che sembra venire da un pianeta ormai scomparso. Negli anni '50, quando voleva, era a suo modo un regista «d'azione». / sette samurai o La fortezza nascosta avevano una carica spettacolare straordinaria. Oggi che Hollywood ha smesso di saccheggiarlo, e ha cominciato invece a produrgli i film (onore a Coppola, Lucas e Scorsese per Kagemusha, Ran, Sogni), lui ntorna ai toni intimisti di Vivere, altro gioiello (ma non in costume) degli
anni '50.1 ritratti di uomini anziani lo affascinavano già allora, e oggi acquistano un tono intensamente, spudoratamente autobiografico, Non a caso il titolo originale del film, Madadayo, è una specie di scongiuro rituale che significa «non ancora» e che il protagonista Uchida ripete ad ogni compleanno, come a ribadire di non essere pronto ad abbandonare questa valle di lacrime. Ma nel finale Uchida si rivede bambino, mentre gioca a nascondino fra i covoni di grano, e strilla «madadayo» ai compagni di gioco che gli chiedono se possono cominciare a cercarlo.
Hyakken Uchida è un personaggio reale. Uno scrittore (1889-1971) estremamente appartato, davvero autore di un racconto. Noraya, dedicato
al suo gatto scomparso. L'episodio dello smarrimento del micio occupa la seconda parte del film e dà la misura di come Kurosawa intenda relegare la Storia sullo sfondo, lasciandocela intuire attraverso storie piccolissime, minime. Nel film, il professor Uchida insegna inizialmente tedesco (siamo nel 1943, il Giappone è alleato della Germania di I litlcr), poi si ritira dalla scuola per scrivere e per assistere al crollo del suo paese, e della sua casa, sotto le bombe americane. Continua ad avere un rapporto strettissimo con alcuni ex allievi, che lo venerano. E certo Uchida ha qualcosa dei maestri Zen. che comunicano verità profonde senza mai avere l'aria di insegnare alcunché. Quando il suo gallo fugge, Uchida piange e si dispera co
me un bambino, non mangia più. non dorme più. L'arrivo di un altro micio randagio, nel suo giardinetto, lo consola solo in parte. Quando anche il secondo micio morirà, Uchida e sua moglie erigeranno nel giardino due piccoli tumuli, per i due gatti della loro vita Intanto arriva il compleanno numero 77. Uchida è festeggiato dagli allievi e dai loro figli e nipotini. Durante i brindisi, lo coglie un piccolo malore, ma forse non è niente di serio. \ja mettono a dormire mentre si beve sakè alla sua salute. Il sogno, ricordo di un'infanzia campestre che nel Giappone ipermoderno di oggi è forse impossibile, lo coglie sereno, tranquillo.
// compleanno è una storia di piccoli sentimenti che parla, molto evidentemente, d'altro
È un seguito «privato», ironico e minimale di Rapsodia in agosto: entrambi i film recuperano, forse anche con un certo orgoglio, un passato che il Giappone ha rimosso (la semplice vita di campagna, le lente della guerra) e spendono parole dure sull'oggi americanizzato e consumista. Anche l'ultimo episodio di Sogni lo diceva chiaramente: Kurosawa rivendica il diritto all'idillio e alla nostalgia. In Rapsodia in agosto lo spunto era la memoria di Hiroshima, qui è la scomparsa di un gallo, ma i lilm sono gemelli. Piccole rivincite di un maestro che il Giappone' ha lungamente odiato, e che oggi fa cinema ni assoluta libertà. Solo per questo merita rispetto. Anche se // compleanno non è certo il suo film più bello, né il più importante.
•V CANNES. Voleva fare un film a basso costo in Europa, dopo l'incursione a Hollywood. E cosi, lasciatosi alle spalle Relazioni pericolose, Rischiose abitudini ed Eroe per taso. Stephen Frears ha girato The snappers, il film che ha aperto la «Quinzaine des Reali-zateurs» a Cannes '93. Un romanzo dello scrittore irlandese Roddy Doyle. inviatogli in lettura dalla produttrice Lynda Myles (la slessa di 77?e Coni-milments) e subito amalo con entusiasmo. Un ritorno brillante, questo di Frears, con una commedia dai risvolti spesso esilaranti, ambientata in una famiglia operaia di Dublino, in un contesto piuttosto distante dalle solile icone dell'Irlanda intrisa di spirito religioso, che, anzi, non appare neppure relegato sullo sfondo. Tanto da aver già suscitato un certo numero di polemiche.
Il programma della «Quinzaine» quest'anno si presenta piuttosto attraente, almeno sulla carta. Manoel De Olivei-ra, Victor Nuncz, Mario Camus, oltre a Frears, naturalmente: tanto per anticipare qualche nome tra i più noti. Otto prime visioni mondiali e, come al solito, un panorama allargato al cinema internazionale (dalia Francia agli Usa, dalla Spagna al Messico, dal Canada all'Ungheria. Assente invece l'Italia).
L'inizio intanto è decisamente promette: un tocco di divertimento giocato su una sceneggiatura frizzante (dello stesso Roddy Doyle) e condotto con abilità registica consumata. Partono i titoli di testa
sulle note di / cari 't help lalling in love with you, vecchio successo di Elvis Presley (qui però cantata da un coretto), e sembra un approccio da anni Sessanta, quasi un ammiccamento ironico. Ma non siamo dalle parti della «swinging London», siamo nell'Irlanda del '93, e non ci si può stupire se un'adolescente rimane incinta. Le ragazze di Dublino, tra l'altro, oggi frequentano i pub e si ingozzano di birra manco fossero omaccioni rubizzi, e non lesinano battute salaci per lo più a.sfondo sessuale.
Sharon, venl'anni, comunica il suo stato ai genitori. Sconcerto, come è ovvio, soprattutto da parte del padre Dessie, Chi è stato? La ragazza si rifiuta di dirlo. Che diranno i vicini? Cosa sarà del bambino7 Trattandosi di una famiglia fieramente numerosa (sette figli) l'idea di abortire non viene nemmeno presa in considerazione; e cosi Dcssie si fa presto una ragione, anzi esce subito a farsi una birra trascinandosi la figlia. Nel pub Sharon racconta lutto alle amiche. Il padre fa lo stesso con gli amici. In breve tutto il quartiere viene a conoscenza della cosa.
Col passare dei giorni la famiglia viene quasi travolta. Il fratello maggiore, tornato dal servizio militare, vorrebbe fracassare le ossa all'autore del misfatto, che però continua a rimanere sconosciuto. In realtà si tratta di un attempato vicino di casa, che una notte, fuori da una discoteca, si è approfittato di Sharon ubriaca di birra. In preda al rimorso il vecchio
Wm Accoppiala «giovane» nel concorso di oggi: L'hornme sur les quuis di Raoul Peck (Haiti) e l'atteso Body Snat-chers (terzo remake tSc\VInvasione degli ultracorpi) dell'americano Abel Ferrara. Nella sezione «Un certain régard» scendono in campo Giappone
-e Spagna: il primo con Sondile di Takeshi Kitano. la seconda con Et pajaro de la felicidad della cineasta Pilar Miro. Nell'ambito della selezione ufficiale inizia anche la retrospettiva dedicata a Dino Risi, con la proiezione speciale (16 15, Sala Lumière) di Profumo di donna. Per la «Quinzaine» in programma E'pericoloso spor-gersiài NicolaeCaranfil (il titolo è in italiano, ma il film è targato Romania) e Padma Nadir Majhi di Goutam Ghose (India). Per la -Semaine de la cri-tique» tocca al Canada francofono con Requiem pour un beau sans couer dell'esordiente RoberrMonn.
Il regista inglese Stephen Frears
racconta tutto ' alla moglie. Apnti cielo. Il quartiere sparla senza ritegno. Sharon nega. Si inventa una improbabile stona con un marinaio spagnolo, ma nessuno la prende sul seno. Intanto, più passa il tempo e più la pancia della ragazza cresce. Dessie entra in fibrillazione. Volano pugni nel pub. Sharon decide di partire, ma il padre la prende male. Scoppia a piangere di fronte alla figlia Lei si commuove e resta. Battute fulminanti. Dessie «Non piangevo da quando ero bambino». Sharon: «Ah si7 E durante i monduli?.».
Finalmente si arriva al momento del parto, non prima che Debbie abbia divorato un libro sulla maternità. All'ospedale, fuori della sala parto, fuma nervoso, manco fosse la sua piima esperienza. In realtà lo è Lui era assente quando gli nascevano i figli, era al lavoro, o al pub, oppure alla partita. Insomma, The Snappers è un film denso di humor, venato di laica ironia e non privo di qualche notazione graffiarne. La Dublino popolare e proletaria colta con un occhio distaccato e al tempo stesso partecipe Attori di grande bravura: non solo la giovane Tina Kellegher nella parte di Sharon, ma anche e soprattutto Colm Mea-ney (visto anche in 77j" Com-milments di Alan Parker e in The Dead di John Huston) in quella di Dessie. Un tocco di cinema delizioso, costruito peraltro con quattro soldi. Come-se Stephen Frears avesse voluto respirare aria fresca dopo i fasti di Hollvwood,
Una scena di «Madadayo - Il compleanno» di Akira Kurosawa
«m wmm wmmmmmm
rUpa8,na20
ÈRaitre la più votata agli Oscar della tv E U ROMA Trentatre nomination alla Rai, nove alla Finin-vcst due a Tclcmontccar lo una alle emittenti locali italiane che trasmettono Zona Iran-cod i Gianfranco Funan Saranno fra questi i quindic i vincitori degli Oscar della tv della 33» edizione del Premio regia televisiva la manifestazione ideata da Daniele Piombi, che si svolgerà dal 20 al 23 maggio a Naxos, in Sicilia II 27, suKaiu-no andrà in onda il gala del la consegna dei premi -Gli Oscar della tv - ha detto oggi Piombi - sono assegnati ai protagonisti della stagione in base a un referendum condotto tra cento giornalisti specializzati II premio avrà un con tomo d i riconoscimenti paralleli convegni e gala tv»
In questa fase d i candidature, Raitre fa la parte del leone con diciannove nominat ions I mattaton sono Gad Lcrner, Paolo Rossi e Chiambretti Tre categorie, poi sono propno appannaggio della rete d i Guglielmi quella del personaggio del l 'anno, del programma del-l a n n o e del programma più innovativo Ramno, con sei nominat ion, punta soprattutto su f i lm tv e programmi per ragazzi Per Raiduc, le nominat ion sono c inque, per Canale 5 solo tre Quattro quelle d i Italia 1, con Fiorello in lizza come rivelazione Telemontecarlo, infine, e in gara con La più bella sei tu e con Tv donna
Quest'anno il Premio regia accentuerà il ruolo d i contraltare dei Telegatti La manifestazione d i Piombi sarà infatti arricchita da un premio del settimanale della Rai Tu Radio-corriere al personaggio, al programma e alla rivelazione telev is iva Anche per la radio è previsto un premio per la trasmissione del l 'anno Tutti contenti tramite referendum tra i letton della rivista
Spettacoli SdlWlO
] " ni.i«t!io 1993
Enrica Bonaccorti, Paolo Villaggio e Simona Marchtni, era la prima puntata di «Seratissima»
Canale 5 «riciclerà» cast e scene in un nuovo varietà
Tonfo della Bonaccorti Annullate le «Seratissime» EMI Seratissima è stata un tonfo il varietà del martedì sera d i Canale 5 che doveva rinverdire i fasti delle Serale do nore della Rai dedicate alle star della tv non si fa più LaFi-ninvest però non ha stracciato il contratto con Enrica Bonac corti nò gettato le scenografie e tempo d i economie perciò a giugno con il sole dell estate cast ospit i e strutture verranno riciclati in un nuovo varietà per il venerdì sera che a Canale 5 annunciano «svecchiato nspet to a Seratissima. con più musica e per un pubbl ico più gio\ a ne»
Il varietà della Bonaccorti era nato con molte ambizioni voleva recuperare il successo delle serate da Montecatini
della Rai appuntamento tradì zionalc di mezza primavera che la tv pubblica quest anno non aveva in cantiere Sull on da d i quel successo sarebbero stati ospiti grandi personaggi del lo spettacolo a partire da Paolo Villaggio Ma la prima puntata era slata una delusio ne poco più d i 3 mi l ioni e i n e z / o d ascolto ( i l W d i s h a re) nonostante della trasmis sione si fosse parlato mol to soprattutto per le intemperanze dell on Sgarbi che aveva messo in difficoltà i rapporti indù striali tra Berlusconi e Banlla II secondo appuntamento con Pippo Baudo asso nella mani ca delle tv non era andato meglio 3 mil ioni e 700mila telespettatori ( i l 15 7TX di share)
L interruzione per la serata dei relegata e la «resa» della cop pia Cuccanni-Columbro (atte si per stasera) che ha dato forfait pr ima di dover affrontare in compagnia d e l l j Bonaccorti un nuovo tonlo del program ma hanno permesso a Canale 5 il taglio quasi indolore «Quasi» perché il programma raggiungeva poco pubblico ma molto interessante per i pubblicitari (e quindi per la Finin vest) secondo le indagini campione sulla trasmissione infatti aveva un alto gradimento soprattutto tra le donne del nord che «gradivano» queste Seratissime E le donne del nord sono il pubblico più appetito dai venditori di fustini e di surgelati
Per l'anniversario della strage di Capaci, una serata in diretta dall'aula bunker del tribunale di Palermo
Raiuno, per non dimenticare Falcone ELEONORA MARTELLI
• 1 ROMA Sabato 23 maggio 1992 ore 20 40 Raiuno man dava in onda il consueto varietà del sabato sera, mentre solo poche ore prima si era compiuta una del le più terribili stragi d i mafia degli ult imi anni A Capaci monvano il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Domenica 23 maggio 1993, ore 20 40 ad un anno d i distanza. Raiuno trasmetterà Falcone anno uno una serata speciale In diretta dall 'aula bunker del tribunale d i Palermo «Un programma mol to complesso - dice Albino Longhi direttore del Tg l -
che è divenuto realizzabile ci tengo a dir lo anche grazie alla col laborazione dei dirigenti della pr ima rete» Parole che suonano come una sorta d i r i conoscimento d i avvenuta riparazione per quella terribile gaffe A\ Raiuno che allora scoi se di far prevalere la filosoha del lo show must go on Una scelta che scandalizzò il pae se e che oggi soltanto a d i stanza d i un anno, non sarebbe piùpossibilc
Ora molte cose sono cam biatc soprattutto nella co scienza della gente La serata in diretta da Palermo condotta
da Piero Badaloni si propone proprio il compi to d i misurare la distanza che separa noi tutti da allora e la portata dei cambiamenti avvenuti E di verificare cosa ne è stato del l eredità che ci ha lasciato Falcone «Non un programma di rievocazione né un momento di investigazione - ha spiegato Badaloni - ma un punto su quan to 6 stato fatto fino ad oggi sul fronte antimafia dalle attività investigative, dalle istituzioni e dalla coscienza civile» Un bilancio insomma ad un anno dalla strage di Capaci e da quella che vide morire c in-quantasette giorni dopo il giudice Paolo Borsellino
«Noi ci proponiamo - ha detto ancora Alb ino Longhi -di veder come è cresciuto 1 albero Falcone" ci chiederemo se i provvedimenti da lui voluti hanno dato risultati concreti e a che punto è il lavoro della magistratura Le sole domande che faremo saranno le stesse domande che pose Falcone» Ed i curatori (fra cui Franco Porcarelli ed i giornalisti Lucio Galluzzo e Paolo Graldi) tornano a sottolineare che cosi sarà un pò come se fosse lui il giudice Falcone a condurre la serata
Nella famosa aula bunker che fu teatro de! maxiprocesso saranno presenti una venti
na di ospiti Ciascuno con una «buona» ragione (d i ruolo istituzionale o di testimonianza) per essere presente Saranno esclusi tutti i polit ici in quanto tali perché non sarà un dibattito o un confronto delle opi nioni Fra gli ospiti tutti i g u d i -ci di Palermo Per la prima volta in tv da quando ricopre questo incarico anche il procuratore della Repubblica d i Palermo Giancarlo Caselli E ancora Alfonso Giordano e Giuseppe Ayala rispettiva mente presidente e pm nel maxiprocesso il presidente della commissione Ant ima ' a Luciano Violante il ministro della Giustizia Giovanni Con-
so e quello dell Interno Nicola Mancino Liliana Ferrara che ha sostituito Falcone al suo posto d i direttore degli Affari pe nali al ministero di Giustizia padre Sorge Pino Arlacchi il colonnel lo Mon e tant ia l tn
Un ruolo fondamentale sarà anche quello della società civile in un cont inuo collegamen to diretto con via Notarbartolo presso 1 albero d i Falcone dove la sera convergeranno quattro cortei cittadini Schede testimonianze e servizi (esclusa ogni immagine d i repertorio) saranno il filo informativo In chiusura cinque minut i d i un omaggio a Palermo firmati da Giuseppe Tomatore e musicati da Ennio Momcone
240RE GUIDA
RADIO & TV
ITALIA ISTRUZIONI PER L 'USO (Ramno II r,0) Secon do «speculo di Emanuela Falcetti sulla compi lazione del model lo 740 per la dichiarazione dei redditi Ne p a ' lano in studio esperti e addetti ai lavori
PRISMA (Ramno 1100) Obbiettivo puntato sul festival di Cannes nel settimanale di spettacolo a cura d i Gianni Ra-viele e Giuseppe Sicari Vincenzo Mollica coordina i ser VIZI sui film italiani in concorso In scaletta anche interviste a Michael Douglas e 1 in i Turner
ROXY BAR (Videomusic 20 30) Chiacchiere e musica in compagnia di Red Ronnie che oggi ci propone un dibattito sulla difesa degli animali alla presenza di rappresentanti di associazioni ammaliste Tra gli ospiti anche Raf che presenta il suo ult imo album Cannibali
PROSTITUZIONE (Raitre 22 45) Al via stasera il pr imo dei tre documentari girati dalla giornalista francese Mi-reille Dumas Sono stone personali di prostituzione femminile maschile e transessuale la Dumas cerca d i capire al di la degli ovvi motivi economici cosa spinga un uomo o una donna a scegliere questo t ipo di vita La pn ma puntata e dedicata ai tra\estiti
FUORI ORARIO (Raitre I IO) Da qualche tempo un nuovo genere imperversa sugli schermi i f i lm sui sena! killer in auge grazie soprattutto ali Oscar del Silenzio degli in nocenti Ma in realta il serial killer percorre la stona del cinema fino dai tempi del «muto» con i fi lm tratti dal Dr Jeckill di Stevenson Cosi stanotte Fuori orario propone un tuffo nel passato alla scoperta del genere con M il mostro di Dusseldorf d i Fnz Lang Monsieur Verdouxdt Charl ieChaplin La iena<.on BorisKarloff
SE UN U O M O M O R D E UN CANE (Radiodue 10 30) Il d i rettore come confermano i redatton del Times è «quasi un dio»' A questo tema ò dedicata la puntata dell inchiesta di Pier Francesco Listn Intervengono Indro Montanelli e Alberto Cavallari che racconta la sua esperienza al Corriere della sera Giuseppe Turani parla di Eugenio Scalfari La repubblica) e Paolo Mieli Corriere della sera) mentre Gabhele Cane si sofferma sui direttori quarantenni sulla «Nouvelle vague> del giornalismo italiano
DEDALO PERCORSI D'ARTE (Radiodue 11 00) Un nuovo programma di Pier Silveno Pozzi ( in onda anche la domenica alle 12 25) per far conoscere e «salvare» I immenso patr imonio artistico italiano «Un contenitore -spiega 1 autore - per valorizzare i nostri beni culturali un patr imonio che spesso non é neanche messo in condizione di essere frullo dal pubbl ico
('Ioni De Pascale)
C RAIUNO COP DOPPIA COPPIA. Varietà
7 X 6 OIALLOACBBTA. Film 9.0» I X PENISOLA DEL TESORO
10.06 VEDRAL Anticipazioni e notizie 10.35 SAGRA DEL MANDORLO IN
HOMI 11.15 MUNDO NUEVO. Da Città del
Vaticano servizio sulla mostra 11.50 SPECIALE ITALIA ISTRUZIONI
PER L'USO 12.20 CHECK UP. Prima parte
12.80 TELEGIORNALE UNO 12.35 CHECK-UP. Conduce Annalisa
Manduca Seconda parte 13.25 ESTRAZIONI DEL LOTTO 13.30 TELEOIORHALEUNO 13.65 TO UNO-TRE MINUTI D l -14.00 PRISMA. Settimanale di spetta-
colo a cura di G Raviele 14.30 TENNIS. Internazionali d Italia
maschili Da Roma 1 6 X 0 7 OIORNI AL PARLAMENTO 16.60 DISNEY CLUB 18.00 TELEOIOBNALEUNO 16.10 ESTRAZIONI DEL LOTTO 18.18 PIÙ SANI PIO BEILI. 10X6 PAROLE EVITA 10.60 CHETEMPOFA 20,00 TELEGIORNALE UNO 20.30 TO UNO SPORT 20w40 LUNA DI MIELI. Varietà con
Gabriella Carlucci Glanlranco D Angelo
23.00 TELEOIORNALEUNO 23.09 38* GRAN PREMIO EUROVI
SIONE DELLA CANZONE 1093. Commento di Ettore An-denna Nel corso della trasmis-slonealle105 TGUNO
2 X 0 APPUNTAMENTOALCINEMA 2.28 IO SONO UN AUTARCHICO.
Film di Nanni Moretti 4 X 0 TOUNO. Replica 4.08 MILLEUREALME8E. Film 6 4 8 DIVERTIMENTI
(JjEKK 9.00 QUALITÀ IH ITALIA
10.49 BATMAN. Teletllm
11.45 LE ISOLE PERDUTE. Telefilm
12.16 CRONO. Tempodimotori
13.00 SPORT SHOW
18Xd CALCIO. Arsenal-Shelfleld Fi-
naleCoppad Inghilterra
18.00 NBA ACTION •
1 8 X 0 TMCMETEO-TMCNEWS
19.00 INTRESULLUCKVLADV. Film di Stanley Donen, con Gene Hack-man, LizaMInnelli
21.18 L'APPUNTAMENTO. Alain El-kann intervista Giandomenico Picco
22.00 TMCNEW8. Telegiornale
2 2 X 0 BOXE. Riunione Internazionale
Collegamento da Glasgow
0.30 TURNO DI NOTTE. Varietà con
Umberto Smalla
1.40 NBAACTMN. Replica
2.10 CNN. Collegamento In diretta
RAIDUE 6.56 MATTINA 2. Varietà
10.00 TO 2 FLASH
10.06 OIORNI D'EUROPA
10.39 OOOOIEHOWSEB. Teletllm
11.00 TUA BELLEZZA E DINTORNI.
Con Viviana Antonini
12.05 MEDICO ALLE HAWAII
13.00 T 0 2 Telegiornale
13.20 T02 DRIBBLINO-METEO 2
14X0 SECRETI PER VOL Rubrica
condotta da Antonella Clerici
14.10 QUANDO SI AMA. Serie Tv
14X6 SANTABARBARA. Serie Tv
1 6 X 0 VEDRAI. Anticipazioni e notizie
sui programmi televisivi della
prossima sellimara
15.50 ESTRAZIONI DEL LOTTO
15.68 CALCIO. Shetfield-Arsenal
17.55 MIAMI VICE. Telefilm
1 9 X 5 TO 2 TELEGIORNALE
2 0 X 6 CALCIO. Parma-Juventus
2 2 X 8 TEXASVILLE. Film di Peter Bog-
danovich, con Jet! Bridges Du
rante IUIImalle23 45 TG2N0TTE
0 X 5 TGS NOTTE SPORT. Atletica
leggera Meeting Pallanuoto
Campionato Italiano Baseball
Campionato Italiano
2 X 8 FABER L'INVESTIGATORE
3 X 0 UN DURO PER LA LEGGE. Film
5.50 VIDEOCOMIC
•/«•OMUSie
10.00 RADIO LAB. Con Monti e Loren-Zini Prima parte
12.30 SOTTERRANEI ITALIANI
13.30 RADIOLAB. Seconda parte
14.30 VM GIORNALE FLASH. Altri ap
puntamenti alle 15 30 16 30
17 30 18 30
15.35 LfTFIBA. Special
16.00 VIDEO NOVITÀ
17X0 TEBBNCETRENTD'ARBY
17X6 VIDEOWEEKEND 1 8 X 0 INDIES. Rubrica dedicata alle
nuove tendenze musicali che coinvolgono II pubblico più «alter-nativo-
18X6 DANIEL LANOIS
19.30 VM GIORNALE
20.00 ROXY VIDEO
2 0 X 0 ROXY BAR. Con Red Ronme ogni sabato un argomento per parlare In compagnia di tanti ami-ci Ospite della serata Rat
23.30 VM GIORNALE
RAITRE 6.28 TQ3. Oggi in edicola ieri In TV
6.45 TOR. Agricoltura Regioni
0.00 T03 Oggi In edicola Ieri in tv
9.20 NEONEWS. Replica
9.35 VEDRAI. Con M Mirabella
10.05 I CONCERTI DI RAI 3
10X5 UN COMODO POSTO IN BANCA. Film di Eddie Cline conW C Flelds
11.45 SCHEGGE
12.00 T03 ORE DODICI
12.16 NOSFERATU. Film di Friedrich Wilhelm Murnau con Max Sche-
reck
13.20 20 ANNI PRIMA
14.00 TELEGIORNALI REGIONALI
14.20 T03 POMERIGGIO
14.50 TOR AMBIENTE ITALIA
15.15 AUTOMOBILISMO. Da Magione
15.45 ATLETICA LEOOERA
18.20 TENNIS. Int d Italia
18.10 TGS SCUSATE L'ANTICIPO
19.00 T03 Telegiornale
19X0 TELEOIONALI REGIONALI
19.80 INSIEME. Il volontariato
20.16 LO DICO ALTO 3
2 0 X 0 UNA NUOVA CASA PER LAS-SIE. Film di Don Chaltey con
John Relly
2 2 X 0 T03VENTIDUE ETRENTA
22.45 PROSTITUZIONE. Travestiti
23.45 MAGAZINE 3 II meglio di Rai3 Di Massimo De Marchis Regia di Sergio Dulchin
0.46 T03. Nuovo giorno Edicola 1.18 FUORI ORARIO. Nel corso della
notte «M Il mostro di Dusseldorf» di Frltz Lang e «Monsieur Ver doux-diC Chaplin
ODEOII 14.30 WEEKENDCIHEMA 18.45 EMOZIONI NEL BLU 16.45 SOGNAND013 17.15 L'ALBERO DELLA SALUTE. De-
dicatoalla salute 18.00 SENORA. Telenovela 19.00 NOTIZIARI REGIONALI 1 9 X 0 HE MAN. Cartoni 20.00 ICARTONISSIMI 20.30 DOSSIER ODESSA. Film di Ro-
naldNeame con Jon Volghi LEGITTIMA DIFESA. Film di Serge Leroy con Claude Bras-seur
19.00 TELEGIORNALI REGIONALI 20.00 SPECIALE MOTOMONDIALE 20.30 FOLLIE DELL'ANNO. Film 22.30 TELEOIORNALI REGIONALI 23.00 QUELLA SPORCA DOZZINA
Varietà 23.30 SQUADRA SPECIALE. Telelllm 24.00 IL •DRITTO. 01 HOLLYWOOD.
Film di David Butler
6.30 PRIMA PAGINA. Attualità
8.39 UNDOTTOREPERTUTTI
9.05 SABATO 5. Attualità
10.30 HONSOLOMODA. Telefilm
11.00 ANTEPRIMA. Rubrica
11.30 ORE 12. con Jerry Scotti
13.00 TQ5 Telegiornale
13.25 SGABBI QUOTIDIANI. Rubrica
13.35 FORUM GIOVANI. Rubrica
14.30 AMICI. Rubrica
16.00 CARTONI ANIMATI
17.56 TO 5 FLASH
18.00 OK IL PREZZO È GIUSTO. Quiz conlvaZanlcchi
19.00 LA RUOTA DELLA FORTUNA.
QuIz con Mike Bongiorno
20.00 T05 Telegiornale
20.26 STRISCIA LA NOTIZIA Varietà
20.40 LA CORRIDA. Varietà condotto da Corrado
23.00 ROD STEWARD IN CONCERTO. Registrazione del concerto di Los Angeles Neil intervallo alle 24 TG5 NOTTE
1.10
1.40
2.00
2.30
3.00
3.30
4.00
4.30
5.00
MASH. TeleMlm
STRISCIA LA NOTIZIA. Varietà
TGS EDICOLA
L'ARCA DI NOÈ. Rubrica
TG5 EDICOLA
PARLAMENTO IN. Replica
TG8 EDICOLA
REPORTAGE. Rubrica
TGS EDICOLA
5.30 L'ARCA DI NOÈ. Rubrica
&
14X0 VALERIA. Telenovela 15.15 PROGRAMMAZIONE LOCALE 17.30 SETTE IN ALLEGRIA 18.10 CARTONI ANIMATI 18.25 USATODAYOAMES 18.30 CARTONI ANIMATI 18.50 7 IN ALLEGRIA DAL MONDO 19.00 BROTHERS. Teletllm 19.30 HEARTBEAT. Teletllm 20.30 DELITTI E PROFUMI. Film di V
Desisti conGerryCala 22.25 AOENTESEORETO Teletllm 23.28 L'EREDE DI ROBIN HOOD. Film
diG Sherman
.inumili
14.30 POMERIGGIO INSIEME. 17.00 OULLIVEH Norvegia i a 0 0 ITALIACINQUESTELLE 10.30 INFORMAZIONEREOIONALE 2 0 X 0 CASA BUTTERFIELD. Film di
Richard Michaels con Fred Leti*
2 2 X 0 INFORMAZIONEREOIONALE
6 X 0 CARTONI ANIMATI
9.15 IMIEIDUEPAPA Teletllm
9 X 5 SUPERVICKY. Telefilm
10.15 LA FAMIGLIA HOOAN
10.45 PROFESSIONE PERICOLOL
Telefilm «Rapina alle Olimpiadi»
11.45 A-TEAM. Telef Im
1 2 X 6 STUDIOAPERTO. Notiziario
13.05 CARTONI ANIMATI
13.45 DIECI SONO POCHI. Telefilm «Primi turbamenti»
14.15 NON È LA RAI. Varietà II meglio
della settimana
16.00 UNOMANIA. Varietà
16.06 TOP VENTI. Con E Folliero
17.00 ATUTTOVOLUME. Rubrica
17.30 MITICO!. Varietà
18.05 BAYWOTCH. Telefilm «Il furgo-ne blindato»
19.00 TARZAN. Telefilm -Un killer nel-la giungla» con Woll Larson
19.30 MA MI FACCIA IL PIACERE. Varietà con Gigi e Andrea
20.00 KARAOKE. Varietà con Fiorello
2 0 X 0 ASHANTI. Film di Richard Floi-scher con Michael Carne Peter Ustinov
23.00 SUL FILO DEL RASOIO. Film di Warren Clark con Michael Mad-seti
1.00 STUDIOAPERTO
1.10 RASSEGNA STAMPA
1.20 STUDIO SPORT
1.40 IL CUOCO, IL LADRO, SUA MO-OLIE E L'AMANTE. Film
3.30 GIOCHI NELL'ACQUA. Film
6.00 DIECI SONO POCHI
6 X 0 MITICO!. Replica
6.50 RASSEON A STAMPA
#7' Programmi codificati
18.30 PROVA DI FORZA. Film
2 0 X 0 CARA MAMMA, MI SPOSO. Film con John Candy
2 2 X 0 SOTTO MASSIMA SORVE-OLIANZA. Film con RitgerHauer
0.15 L'AMANTE SCONOSCIUTA. Film con Barbara Sukowa
TEIE
14.00 IL RITORNO DI ULISSE IN PA-TRIA. Opera lirica
2 0 X 0 VIAGGI E SCOPERTE. (D|
Qg." 20.00 NEON-LUCI E SUONI 20.30 PASSIONE E POTERE. Teleno-
vela con Plana Brache 21.16 LA TANA DEI LUPI. Telenovela
S8 6 X 5 LA FAMIGLIA ADDAMS
6.50 LA FAMIGLIA BRADFORD
7 X 0 I JEFFERSON. Tele! Im
8.10 GENERAL HOSPITAL Teletllm
8 X 0 MARILENA. Telenovela
9 X 0 TQ4 Telegiornale
9.55 INES, UNA SEGRETARIA DA AMARE. Telenovela
10X0 LA STORIA DI AMANDA. Tele-novela
11X6 IL PRANZO È SERVITO. Gioco
quiz con D Mengaco
12X5 CELESTE. Telenovela
13X0 TG4 Telegiornale
13.65 BUON POMERIGGIO. Varietà
<-onP Rossetti
14.00 SENTIERI. Teleromanzo
15.05 NATURALMENTE BELLA
16.00 ANCHE I RICCHI PIANGONO.
Tslenovela
17.00 IO, TU E MAMMA Qui;
17.30 TG4 FLASH
17.35 TRA MOGLIE E MARITO. Quiz
18X0 IL NUOVO GIOCO DELLE COP-
PIE. Gioco a quiz
19.00 TG4 Telegiornale
19.30 LA SIGNORA IN ROSA
2 0 X 0 MICAELA. Telenovela 2 2 X 0 FLASHDANCE. Film di Adrian
Lyne con Jennifer Beals Michael Nouri Neil intervallo del tilm alle 23 15TG4NOTTE
0.30 MUSICALE. Concerti dell Or-cheslra Filarmonica della Scala
1.50 AVVOCATI A LOS ANGELES. Teletllm
2.50 I TOPI DEL DESERTO. Film
4.20 MOBTACCI. Film di S Cittì
6.0O STREGA PER AMORE
RADIO
RADIOGIORNALI. GR1 6,7,8,10.12, 13,14,15,17,19, 23. GR2 6 30, 7 30, 8 30; 9 30. 11 30, 12 30; 13 30, 15 30. 16 30,17.30.1810,19 30,22 30 GR3 645 84S 1145 1345 1545 18 45 20 45 23 15 RAOIOUNO. Onda verde 6 08 6 56 7 56 9 56 11 57 12 56. 14 57 16 57 18 56 22 57 8.40 Chi sogna chi chi sogna che 9 00 Week-end 10.15 Black out 11 45 Cineteatro 14 30 Stasera (e domani) dove 15.33 Habitat 18 Ribalta 22.22 Una notte con Giordano Bruno 22 52 Bolmare RADIOOUE Onda verde 6 27 7 26 826 926 1023 1127 1326 15 27 16 27 17 27 18 15 19 26 2127 22 37 8 46 Verranno a te sull aure 9 56 Settimanaha 11 03 Dedalo Percorsi d arte 1415 Appassuliatella 15 00 Richard Wagner 15 53 Dedalo 19 55 Radiodue sera jazz 21 Concerto sinfonico RADIOTRE. Onda verde 6 42 8 42 1142 18 42 6 00 Preludio 7.30 Prima pagina 8 30 Alfabeti sonori 14.05 Persone naturali e strafottenti 16.00 Documentari di Radlotre 18.12 Il senso e il suono 20 Stagione lirica Der Schatzgraeber RADIOVEROERAI. 12 50-24 musica e informazioni sul traffico in MF
SCEGLI IL TUO FILM 1 2 . 1 5 NOSFERATU
Regia d i Friedrich Wilhelm Murnau, com Max Sch-reck, Gustav von Wangenhelm, Greta Schròder Germania (1922) 87 minut i . Resta per molti versi insuperabile il capostipite dei Dracula cinematografici ispirato al romanzo di Bram Stoker o girato da Murnau in puro sti le espressionista Hutter giovane agente Immobil iare viene inviato in Transi lvama per concludere un affare col conte Or-lok il quale si invaghisce di sua moglie Ellen vedendola ritratta in un medaglione che il marito porta ai col lo li vampiro giunge a B'ema navigando su una chiatta per sedurla ma sarà la donna a vincerlo con la purezza del suo sacrif icio RAITRE
1 9 . 0 0 INTRESULLUCKYLADY Regia di Stanley Donen, con Gene Hackman, Llza Mlnnelll, Buri Reynolds. Usa (1976). 120 minut i . Scanzonata commedia ambientata negli anni Trenta in barba alla Depressione Liza Minnell i disinibita cantante di varietà in compagnia dei suoi due amanti trasporta alcol di contrabbando su un battello Grazie al proibizionismo gii affari vanno benissimo tinche la malavita non si accorge del terzetto TELEMONTECARLO
2O.30 ASHANTI Regia di Richard Flelseher, con Michael Calne, Peter Ustinov, William Holden, Rex Harrison Usa (1978) 114 minut i Non e è che dire un bel cast soprattutto dal punto di vista delle spettatrici (e è anche I ex Sandokan Kabir Bedi) Per il resto i l f i lm non è certo memorabi le non discostandosi di un mil l imetro dai cliché del genere esotico-avventuroso Nonostante le ansie antischiavi-stiche del copione tratto da un romanzo coloniale di Alberto Vazquez Figuoroa ITALIA 1
2 2 . 2 5 TEXASVILLE Regia di Peter Bogdanovich, con Jetl Bridges, Cybill Shepherd, Annie Potts Usa (1989). 118 minut i Ritorno ad Anareno Texas Sonny è diventato sindaco il petrol iere Duane e sommerso di debiti Jacy star tall ita del B-movle 6 distrutta dal la morte del t i glio Bogdanovich tenta un -seque l - nostalgico e autocelebrativo dell «Ultimo spettacolo» purtroppo convince fino a un certo punto RAIDUE
2 2 . 3 0 FLASHDANCE Regia di Adrian Lyne, con Jennifer Beals, Michael Nouri, Belinda Bauer Usa (1983) 89 minuti. Adrian Lyne prima del la scoperta dell erot ismo che fa cassetta racconta un operala molto dotata per la danza che sogna il successo sul palcoscenico e ce la mette tutta al lenandosi dopo il lavoro Proprio come in una favola r iuscirà a ottenere quello che vuole e anche a conquistare il cuore del padrone RETEQUATTRO
IL CUOCO. IL LADRO, SUA MOGLIE E L'AMANTE Regia di Peter Greenaway, con Richard Bohringer, Helen Mlrren. Gran Bretagna (1989) 120 minut i Serata Greenaway su Italia mentre Cannes rende omaggio al più controverso degli autori europei presentando fuori concorso il suo ultimo f i lm -The baby of Macon» Si parte con questa pell icola elegantissima e disgustosa allo stesso tempo che qualcuno ha voluto leggere come una metafora erotico-gastronc-mica dell Inghilterra thatcherlana Segue al le 2 50 -Giochi nell acqua» dell anno precedente tre assassine ossessionate dai numeri e dagli annegamenti sempre in atmosfere cerebral i e persecutorie ma visivamente impeccabil i e commentate dalle musiche splendide di Nyman e soci ITALIA 1
IO SONO UN AUTARCHICO Rogla d! Nanni Moretti, con Nanni Moretti, Luciano Agatl, Fabio Traversa Italia (1977). 90 minut i Senz altro il super-otto più celebre del la stona del c i nema (Italiano) rivelo un talento registico personaliss imo Girando con pochi soldi e la col laborazione di amici ed ex compagni di scuola Moretti riusciva a darci un ritratto/autoritratto cinico disperato e narcisista della generazione del Sessantotto RAIUNO
Sabato 15 maggio 1993 1 |)a;:in;i 2i rù Umberto Orsini protagonista di «Affabulazione» che debutta lunedi diretto da Luca Ronconi
«Uccido mio figlio, parola di Pasolini» Fine di stagione tutto italiano per il nostro teatro. Lunedì debutta allo Stabile di Torino Affabulazione di Pasolini, diretto da Luca Ronconi e interpretato da Umberto Orsini, per nulla spaventato, racconta, dal confronto con Gassman. E martedì al Nazionale di Roma, Giuseppe Patroni Griffi rivisita Napoli milionaria! di Eduardo, «commedia amara e attualissima», con la coppia Isa Danieli-Carlo Giuffrè.
MARIA GRAZIA QREQORI
• 1 TORINO. L'Ombra di Sofocle (Carlo Montagna) apparirà da una porticina sulla destra del palcoscenico e camminerà lungo il proscenio. Sulla scena, in pendenza, ci sarà erba vera raccolta ogni mattina. Dal sottopalco apparirà, nell'episodio della stazione, un vagone ferroviario: ci sarà un girevole sul quale la Negromante (Marisa Fabbri^ dirà i suoi vaticini senza mai fermarsi; il Padre giocherà a palla con il Figlio... Umberto Orsini racconta e racconta con entusiasmo come sarà Affabulazione di.Pier Paolo Pasolini, regia di Luca Ronconi, in scena il 17 maggio in anteprima nazionale al Cari-gnano, primo spettacolo di una triade dedicata dallo Stabile torinese al teatro di PPP, prossimi appuntamenti il 31 maggio e l'I giugno con Calde-rón e Pilade. al Museo d i Rivoli, con i giovani della Scuola di teatro diretta dallo stesso Luca Ronconi.
Orsini ci parla anche del teatro che dirige a Roma, l'Eliseo,
partner dello Stabile di Torino per Affabulazione, della sua lotta per (ormare un pubblico selezionato e competente: «Cerco sempre di giocare alto - spiega - con proposte non scontate come // nipote di Wittgenstein di Thomas Bernhard. Ma quando Ronconi chiama sono sempre pronto a lavorare con luì,
In «Affabulazione» lei sarà 11 Padre, personaggio interpretato per la prima volta da Vittorio Gassman: come vive questo confronto?
È una sfida che in realtà non mi spaventa. Ho un grandissimo rispetto per Gassman attore, anche se il video che ho visto, ispirato allo spettacolo teatrale, non mi ha convinto. Ma quando, come me, si ha la fortuna di essere diretti da Ronconi, beh, allora, e con lui che avviene la sfida. Nel propormi questo personaggio Luca mi ha chiesto di essere molto concreto nell'usare le parole. E cosi io senza riproporre una parlata -milanese», cerco
Patroni Griffi regista di una trilogia
«fl mio Eduardo senza memoria»
STEFANIA CHINZARI
• • ROMA. »Ha da passa 'a nuttata». Per molti Napoli milionaria! è questa battuta, pronunciata.alia fine della commedia da Gennaro lovine-Eduardo De Filippo, nell'attesa che la figlia Rituccia guarisca grazie alla penicillina. Una frase che nel 1945, anno del debutto, voleva dire speranza, illusione, incertezza del futuro e che nel corso del tempo anche Eduardo ha impregnato di altri significati. «Per me è una battuta amara, come del resto e tutta la commedia. Una frase sospesa e ambigua che vuole colpire anche il superficiale fatalismo di noi napoletani». Par
la Giuseppe Patroni Griffi, il regista che ha resuscitato Napoli milionaria,', commedia ambi-
.•• tissima e attesa, per riproporla ' da martedì prossimo al Teatro
Nazionale di Roma, primo spettacolo di una trilogia eduardiana che nel corso di un trienno porterà in scena anche Sabato, domenica e lunedi e Eduardo al Kursaal, un collage di esilaranti sketch dei fratelli De Filippo.
Sotto il segno di Eduardo, l'incontro stampa di ieri a Roma ha festeggiato anche l'incontro di tre importanti artisti partenopei, per la prima volta
di togliere qualsiasi ampollosità al discorso, di ancorare la recitazione alla realtà. Credo anche che Luca mi abbia scelto come protagonista di questa lotta epica e mitica fra Padre e Figlio che si conclude con l'assassinio di quest'ultimo perché non sono un «papà» ma posso essere un padre. Cosi ho fatto piazza pulita del gonfio, dei possibili pirandcllismi e cerco dì usare la lingua come uno spartito secondo una scelta di realismo non naturalistico, facendo sentire cadenze e scatti.
Della sua esperienza di uomo e di attore che cosa è possibile ritrovare in questo personaggio?
C e una situazione chiave, per me, in questo testo. Il Padre vede il figlio come un suo coetaneo, lo poi sono un attore e vedo il giovane che interpreta il Figlio (Alberto Mussap) come un antagonista scenico: evito allora il tono paterno e sono quasi competitivo con lui. Per mia fortuna, in anni lontani, sono stato un attore giovane e so che cosa significa. Come in tutti gli adulti c'è dentro di me il ragazzo che sono stato e co-me tutti gli attori maturi conservo dentro di me l'attore giovane che ero.
«Affabulazione» è stato scritto da Pasolini In anni - la fine del Sessanta - In cui lo scontro generazionale era molto forte. Come rappresentare oggi tutto questo?
Credo che quanto dicesse allora Pasolini su di un futuro che
armava la mano del Padre contro il Figlio sia attuale ancora oggi, anello se questo scontro sembra essersi sopito. Oggi i giovani ini sembrano come i morti di una guerra. Sono morti per la droga, morti perchó vanno in 1 Smila ai concerti, morti perche vestono tutti uguali, perche vedono tutti Beverly Hills. Non vorrei che si rassegnassero a un'ottusa vita di branco».
È da tempi lontanissimi che lei, di tanto in tanto, lavora con Ronconi. Cosa significa questa collaborazione per il suo lavoro?
È il regista al quale mi affido più volentieri, mi fido della sua intelligenza e sono sempre d'accordo con lui, non per timidezza nò per piaggeria, ma perché siamo in sintonia. Ci bastano poche parole per capirci. Con Luca io sento di percorrere una strada che non e mai finita, dove mi si possono aprire, all'improvviso, altri orizzonti. Mi sento orfano quando lo spettacolo va in scena e lui se ne va.
Progetti per 11 futuro? Affabulazione a Roma l'anno prossimo. E poi Un marito di Svcvo per l'Eliseo con la regia di Massimo Castri. Parteciperò anche alla Compagnia del teatro italiano e sarò neWAgamen-none di Alfieri con Rossella Falk e Monica Gucrritorc che Lavia metterà in scena all'Argentina. Ho anche un sogno: fare Conciano di Shakespeare diretto da Ronconi.
I protagonisti di «Affabulazione» da lunedi in scena a Torino, regia di Ronconi. In basso Patroni Griffi, Isa Danieli e Carlo Giulfrè, regista e protagonisti di -Napoli milionaria»
insieme. Patroni Grilfi, appunto, forse il meno eduardiano dei registi napoletani, Carlo Giuffrù, che invece a lungo si e confrontato con i personaggi e la recitazione del grande attore-autore, e Isa Danieli, attrice versatile e coraggiosa, pronta a sdoppiarsi tra sperimentazione e classici. Giuffrè e Danieli saranno dunque Gennaro e
Amalia lovinc, ritratti nel «basso» che la scena di Aldo Terliz-zi vuole rivisitalo rispetto alla tradizione, pronto a suggerire il senso schiacciante della povertà e della guerra.
«Questo spettacolo ò una ri-lettura critica, stilistica e filologica, se volete, della Napoli milionaria! che conosciamo at
traverso l'interpretazione e la regia di Eduardo», Ira esordito Patroni Griffi, affrontando subito l'eterna questione del «dopo Eduardo». «I.a prima sorpresa» ha detto «e arrivata subito, leggendo il testo pubblicato, io stesso mi sono stupito della bellezza, della straordinaria forza di questo lavoro, scritto
in un napoletano forte, anche stretto a volle, pieno di sonorità struggenti. La vera lingua del popolo rappresentato sulla scena, gergale, con tanto di strafalcioni. Un aspetto che ho voluto sottolineare, questo della crudeltà e dell'amarezza, della severità, direi, per superare il tono bonario, addolcilo persino, crealo da Eduardo sul palcoscenico, quando l'attore e il capocomico prendeva il sopravvento sull'autore e subentrava la voglia di farsi capire, di catturare il pubblico, di "iraliunizzarc", come racco- ' mandava ai suoi attori». La seconda sorpresa, racconta ancora il regista, è l'estrema attualità del testo. «Un'attualità sconcertante, oggi più che un paio di anni fa. Pensile a Gennaro, che torna da una guerra devastante e parla di bambini uccisi, di morti strazianti. E a casa sua trova miseria e corruzione dappertutto».
Partecipi di questa lettura anche i due protagonisti, in scena affiancati da quindici attori per restituire della commedia la versione integrale. Cast
nutrito, con buona pace del produttore Paolo Donai Cattin, già da ora impensierito e dubbioso, visti i chiari di luna delle sovvenzioni ministeriali, sull'effettiva possibilità di realizzare l'intero progetto. «Grazie a Patroni Griffi», ha confessato Carlo Giuffrè «ho trovalo la forza di abbandonare le memorie visive e foniche che mi legavano alla versione di Eduardo. E ora in sconti mi vengono i brividi quando devo dire che "la guerra nun e fernuta"». Gennaro e Amalia diventano per Patroni Griffi il simbolo di due mondi diversi e inconciliabili, entrambi pieni di buone ragioni, dove il reduce Gennaro incarna la morale altissima e Amalia le ragioni della sopravvivenza, la cattiveria della povertà. «Ilo detto subito si al progetto», ammette Isa Danieli -pur non avendo mai considerato Amalia uno dei mici sogni. Mi accorgo solo adesso, grazie a questa nuova edizione, che è una vera coprotago-nista, una donna forte, forse cinica, costretta a lavorare dalla mattina alla sera».
DISCO DI PLATINO PER RAMAZZOTTI. Ad appena dieci giorni dalla sua uscita, il nuovo album di Eros Ramaz-zotti, Tutte storie, è già entrato nell'hit parade di sei paesi europei vendendo oltre un milione di copie; ha ottenuto il disco di platino in Italia e Spagna, e quello d'oro in Svizzera e Germania.
BERLUSCONI CELEBRA MONTEVERDI. Occasione in solila per Silvio Berlusconi; oggi il presidente della Finin-vest sarà a Cremona per assistere in compagnia del sindaco, Alfeo Garini, nel Duomo della città, al concerto che inaugura le celebrazioni per il 350esimo anniversario della morte di Monleverdi. La Finivest ha infatli un accordo di coproduzione con il comune di Cremona per la realizzazione delle celebrazioni, che si chiuderanno il 17 giugno.
CD PIRATA: LE MAJOR CONTRO LA IBM. Tre delle più forti multinazionali discografiche, ovvero la Sony, la Warner e la Mca. si sono alleale per opporsi al progetto del gigante dei computer, la lbm, che vuole realizzare assieme alla Blockbuster Entertainment un sofisticato sistema per duplicare in pochi secondi i compact disc. Un'invenzione che le «major» temono possa tornare utile soprattutto alla pirateria discografica; e siccome sono le case a detenere i copyright dei compact, senza il loro assenso il progetto non potrebbe nemmeno decollare.
CINEMA CONTRO IL RAZZISMO. Èquesto il temadcll'ol-• tava edizione del festival «Cinema e video per la pace, so
lidarietà e lo sviluppo» che si svolgerà a Geiiazzano (Roma) , dal 14 al 25 luglio. La rassegna è patrocinata, oltre che dal comune di Genazzano, anche dal comitato italiano Unicef.
CHICO BUARQUE CANTA CON ISABELLE ADJANI. Duetto inedito tra Chico Buarque de Hoilanda, uno dei più grandi autori della musica brasiliana, e l'attrice francese Isabelle Adjani. In giugno Buarque si recherà in Francia.per.registrare un disco a Cui prenderà parte anche la Adjani: insieme duetteranno in vari brani, tra cui la celebre Eute amo.
TEATRO: SALTA IL CONCORSO «ZANZARA D'ORO». Nelle sue scorse otto edizioni aveva scoperto e lanciato comici come Gene Gnocchi. Antonio Albanese, Daniele Luttazzi. Ma quest'anno il concorso teatrale per comici «Zanzara d'oro», che si svolge solitamente a Bologna, non si terrà. È saltato per decisione dei suoi stessi organizzatori, che hanno ritenuto insoddisfacenti gli aspiranti nuovi comici di quest'anno. Appuntamento al '94
(AlbaSolaro)
Alessandra Ferri con la Deutsche Oper di Berlino
Una «Giselle» fiamminga tra boschi e contadini Grande successo al Teatro Regio di Torino per il Balletto della Deutsche Oper di Berlino e soprattutto per Alessandra Ferri in Giselle. È la seconda volta che la danzatrice interpreta il balletto in Italia. Suo partner è il danese Peter Schaufuss, revisore della coreografia, oltre che nuovo direttore della compagnia tedesca. Il gruppo è ricco di validi danzatori, ma suscita perplessità l'impostazione tutta nordica.
MARINELLA QUATTERINI
• 1 TORINO. Nella storia della danza del passato poche opere possono vantarsi di possedere la limpida struttura di Giselle. Il balletto comparve all'Opera di Parigi nel 1841 e subito lo si considerò non solo un capolavoro romantico, ma anche il più armonioso risultato estetico dell'incontro tra due scuole di danza che per secoli si erano fatte la guerra: la scuola francese e quella Italiana. - . •
Grazie ad un'esemplare impostazione drammaturgica, il balletto si presentò diviso in due parti nettamente distinte. La prima: un solare affresco di stilizzate danze contadine e di pantomima, culminante nella pazzia e nella morte della protagonista. La seconda: un incanto notturno di un lirismo non genericamente romantico, bensì intriso di nobili ambasce cristiane. Infatti la protagonista muore per amore di un principe fedifrago, ma poi per- • dona il tradimento nel mondo extra-terrestre, popolato di fantasmi, le Villi, in cui e anda- ' ta ad abitare.'• . . . ^
Ci siamo concessi questa introduzione • per i avvertire • lo spettatore diretto al Regio di Torino. In scena non vedrà la Oselle che abbiamo brevemente descritto, ma un'altra : Giselle. brumosa dall'inizio alla fine, affollata di villici e so
stenuta da un'ansia descrittiva che tende ad annullare le distinzioni tra la prima e la seconda parte del balletto, penalizzando la fisionomia dei protagonisti principali.
Senza manipolare altro che pochi numeri della partitura di Adolphc Adam e poche parti di danza, il danese Peter Schaufuss e cosi riuscito nel suo intento: riadattare il balletto secondo il gusto e lo stile della danza danese di metà Ottocento. Un genere sulle punte e sulle mezzepuntc, quasi pre-espressionista, brulicante di movimento, allegro, ma privo di sfondi idealistici o spirituali, adatto ad un raman-ticismo fiammingo, dai colori rubizzi e dai toni popolar-bor-ghesi.
Giselle e tutfaltra cosa. Ciò non toglie che Peter Schaufuss sia in grado di guidare le lila della sua compagnia, di far danzare bene soprattutto gli uomini e di offrire al pubblico uno spettacolo che si lascia guardare, nonostante la noia incombente nel secondo atto: privo della giusta, severa, magia e ancora una volta ingombrato di villici che vanno e vengono con le lanterne e di regali fidanzate che cercano di strappare i principi ai loro pentimenti. Dicevamo che chi soffre maggiormente in questa brumosa traduzione di Giselle sono i protagonisti. Probabil
mente Peter Schaufuss, che a 46 anni e ancora un principe dalla tecnica sicura, si trova a suo agio nella parte dell'aristocratico nordico. Egli visibilmente non ama, non tradisce, nò si pente. Ma Alessandra Ferri soffre della sua apatia e del contorno danese che non le si addice. Nel primo atto la splendida ballerina non ha ancora imparato a sciogliere la tecnica in una necessaria semplicità di tratto. È freschissima, ma manierata. Muore molto bene, commuovendo tutti, ma la sua pazzia è come un respiro asmatico, ancora privo di chiarezza drammaturgica.
Vi si intrawede un vizio d'impostazione che non dipende dalle doti dell'eccezionale ballerina. Ma da come, da chi e da quanta pazienza ha speso, sino ad oggi, nell'apprendimento di questo ruolo: uno dei più difficili nel repertorio accademico. Il secondo atto di Alessandra Ferri inizia però in modo superbo. Veloce e drammatica la danzatrice allunga finalmente le linee della sua danza: nel tutù bianco delle promesse-spose morte anzitempo (le Villi) dimostra di aver compreso i ritmi, lo slancio, l'intensità dell'azione
Le fa da schermo, purtroppo opaco, l'interpretazione corretta, ma priva di guizzi espressivi di Schauluss. mentre la regina delle Villi,, la spagnola Aranlxa Arguellcs, si distingue per la leggiadria del suo segno di danza. Ancora una volta il responsabile della trasformazione di quest'algida regina in vezzoso spiritello dei boschi e però il coreografo, Tra le luci della Giselledi Schaufuss ricordiamo tuttavia e ancora l'attendibilità del Balletto dell'Opera di Berlino, sorretto, con rigidità teutonica, dall'orchestra del Regio e dal suo direttore, Michael Heise.
Una scena della «Giselle» al Regio di Torino
Dal Covent Garden al Mediterraneo Torino danza il mondo M TORINO. Torna in Italia il Royal Ballet, dopo oltre un decennio di assenza. Il prestigioso complesso del londinese Covent Garden sarà a Torino dal 7 al 10 luglio per presentare sul palcoscenico del Teatro Regio due produzioni: Mayer-ling e // lago dei cigni. I due spettacoli inaugurano la 7" edizione di «Torino Danza» (7-22 luglio). Novità degna di nota: la manifestazione, voluta nell'87 dall'assessore alla Cultura Marziano Marzano, da quest'anno si svolgerà al Teatro Regio, referente organizzativo dell'intero Festival, sempre in collaborazione con l'assessorato.
Il riccocartcllone proseguirà con la Campagnia Virgilio Sioni Danza, che al Piccolo Regio presenterà: Re Lear-Danza della tempesta e Folk Dances (maggio a Cajkovskij). Seguiranno: la canadese «Li la la
Human Steps» che presenta una coreografia di Edouard Look intitolala Infante-Cesi de-slroy, sorta di spettacolo multimediale -(Lock affianca alla danza contemporanea il rock, il video e il cinema). Il Balletto di Toscana, seconda compagnia italiana del programma, si esibirà in Mediterranea, con coreografia di Mauro Bigonzet-ti, scene e costumi di Tirelli. Sarà quindi la volta del gruppo israeliano «Moshe Efrati Kold-mana Dance Company» con Cantina y torna, storia danzata e musicata degli ebrei sefardili spagnoli.
Le ultime due serate del Festival sono dedicate al revival dei Balletti Russi di Diaghilev, eseguiti dalla compagnia «Le Ballets de Montecarlo», che proporranno la versione integrale i\^W Uccello di fuoco di Stravinskij con coreografia di Michel Fokine. IZN. F
Cultura e spettacolo: un nuovo Ministero
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AVVISO DI AGGIUDICAZIONE LAVORI (Legge 19/3/1990 n. 55 art. 20)
L'Istituto rende noto che è stata esperita la seguente licitazione privata: - lavori: opere necessarie per il recupero edilizio a completamento del fabbricato ad uso civile abitazione composto da n. 3 corpi scala/ascensore per complessivi n. 46 alloggi, con relative pertinenze, spazi di servizio e sistemazioni esterne, nonché locali da adibirsi ad uso commerciale e vano comune, sito in Bologna, via Libia ciw. nn. 11,13 e 15. Lotti 924/R e 923/I. • - Modalità di gara: art. 1, lettera a) della Legge 2/2/1973 n. 14 con ammissione di offerte solo in ribasso e con l'applicazione delle disposizioni contenute nell'art. 2/bis, commi 2 e 3 della Legge 26/4/1989 n. 155 per la identificazione delle -offerte anomale- in ribasso; - Imprese invitate: 1) Comil Spa di Catania; 2) Iter Soc. Coop. a r i. di Ravenna; 3) Guerrino Pivato Spa di One di Fonte (Tv); 4) Consorzio Emiliano Romagnolo tra le Cooperative di Produzione e Lavoro di Bologna; 5) Cooperativa Edil-Strade Imolese Cesi Soc. Coop a r.l. di Imola (Bo): 6) Consorzio Nazionale Coop.vo di Produzione e Lavoro «Ciro Menotti» Ccm di Bologna; 7) Tor di Valle Costruzioni Spa di Roma: 8) Acea Costruzioni Spa di Mirandola (Mo); 9) Binda & C. Spa di Milano; 10) Società Cooperativa Edile di Predappio a r.l. di Predappio (Fo); 11) Cooperativa Lavoratori Edili ed Affini Clea di Campolongo Maggiore (Ve); 12) Cooperativa Lavoratori Edili Sdenta - Cles Soc. Coop. a r.l. di Stienta (Ro); 13) Associazione temporanea fra Imprese Falcone Michele e Domus Snc • ambedue di Sannicandro Garganico (Fg); 14) Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna; 15) Associazione Cooperativa Muratori ed Affini Ravenna Acmar di Ravenna; 16) Gianvito Putignano Costruzioni Spa di Noci (Ba); 17) Itinera Costruzioni Generali Spa di Tortona (Al); 18) Zamprogno Aldo Sas di Montebelluna (Tv); 19) Edilter Soc. Coop. a r.l. di Bologna; 20) Ceci Spa di Medesano (Pr); 21) Associazione temporanea tra A.Ce.Sa. Sri e Icem Sri entrambe di Napoli; 22) Associazione temporanea tra Ing. Giovanni Battista Capece Minutolo Del Sasso, Ing. Antonio Pompa e Sieme tutte di Napoli; 23) C.Ar.E.A. Soc. Coop. a r.l. di Bologna; 24) Barresi Dr. Gaetano Massimo di Palermo; 25) Società fra Operai Muratori del Comune di Cesena Sri di Cesena (Fo); 26) Cooperativa Costruzioni Soc. Coop. a r.l. di Bologna; 27) Ripa Costruzioni Spa di Roma; 28) Consorzio Ed.Ar.Co. di Città di Castello (Pg); 29) Caterino Costruzioni Snc di Foggia.
Imprese partecipanti: lo imprese di cui ai punti nn. 2). 4), 5), 6) .8), 9), 12), 14), 15), 16). 17), 18), 19), 22), 23). 26). 27). 28) e 29). dell'elenco riportato; • Impresa aggiudicataria: Ripa Costruzioni Spa di Roma con il ribasso del 12,355% (lire dodici e millesimi trecentocinquantacinque ogni cento lire) sull'importo a base di gara di lire 4.906.000.000 di cui lire 4.686.000.000 a blocco forfait e lire 220.000.000 a misura e quindi per l'importo netto di lire 4.299.863.700 (lire quattromiliardirJuecentonovantanovemilioniottocentosessantatremilasetl ecento) Iva esclusa, . di cui lire 4.107.044.700 (lire quattrocentomiliardicentosettemilioniquarantaquattromilasettecento) a blocco . (orlati e lire 192.819.000 (lire centonovantaduemilioniottocentodiciannovemila) a misura.
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L 10 000 Tel 5010652
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Stoffa da campioni di Stephen Hcrek con Emilio Estevoz-BR 116 30-22 30)
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SNARK THLATRE PLACE (Via Del Consolato 10 Tel 66804551) Alle 21 Vìttime di katia Ippaso con T i / iana Bergamaschi Regia di Dorrenico Polidoro
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TEATRO DEL CLOWN TATA DI OVADA i V n Glasqow 32 Tel 9919116 LddispolU Tutte le domeniche alle 11 11 c lownde l l emerav lg l i ed i G Tallo ne Spettacoli per Se scuole M giovedì al e 18 su prenotazione
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RIVOLi - MAESTOSO
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Liberata dagli archivi la
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Lo rivela un sondaggio «Politicamente inaffidabile» fatto dalTUir in collaborazione Le imprese «consegnano» con il Cirm, il centro la palma per l'attrazione internazionale di ricerca a Parigi-Londra-Bruxelles
Capitale, ma non vitale Gli industriali europei bocciano Roma Una capitale a basso indice di gradimento per gli industriali e le imprese europee. Roma esce a pezzi da un sondaggio dell'Uir, realizzato con la collaborazione del Centro internazionale delle ricerche di mercato. La città eterna è inaffidabile politicamente, non ha leggi che agevolano l'apertura di nuove aziende ed ha una rete ferroviaria che lascia a desiderare. Insomma, ha perso seduzione e vitalità.
MARISTELLA IKRVASI
• 1 Roma non ha il lascino della seduzione, parola di imprenditori europei. È (iacea e poco affidabile per quanto riguarda la politica: non favorisce l'apertura di nuove aziende e ha un fragile apparato ferroviario. Capitale senza vitalità: è questo il risultato di un sondaggio dell'Unione industriali, effettuato con la collaborazione dell'Istituto Cirm - il Centro internazionale per le ricerche di mercato. Lo scopo della ricerca? Verificare, in via sperimentale, il grado di attrazione di alcune tra le pricipali capitali d'Europa. Come dire: . •saggiare» i possibili insediamenti imprenditoriali, in vista ' del V convegno dell'Opce -l'Associazione delle organizzazioni imprenditoriali tra le capitali europee - in programma dall'8 al 12 giugno prossimo. ••-.'• •—' •• • . - -
Una Roma vista da lontano." da un immaginario collettivo ridotto, composto d a l l i indù- . striali Le interviste sono state fatte nelle aziende di Parigi, Londra, Oslo, Bruxelles, Madrid, Budapest e Roma. In un secondo momento sono stati raccolti anche pareri a Berlino e Lisbona. Quindici sono i -campi di valutazione «esaminati» dalla ricerca condotta ' dall'Unione industriali: stato accogliente, • leggi. favorevoli, -aerei, ferrovie, strade, clima politico, clima sociale, facilità di assunzione, sgravi fiscali sui '-lavoratori assunti e sulla nuova ,' impresa, facilità di reperire di- * rigenti, di trovare quadri e ope- "s-rai specializzati, buona acce- . glienza degli enti pubblici e della popolazione. -,,
La «mappa delle capitali» si • snoda su due assi cosi definiti: seduzione-non seduzione, vi-talità-non vitalità. Nell'area del nord-ovest emergono le me-..
tropoli privilegiate dagli imprenditori: Bruxelles, Londra e Parigi. A sud-est le capitali da evitare: Roma e Budapest. La città etema esce a pezzi dall'indagine dell'Uri. «Un duro monito per i nostri governanti, che dovrebbero riflettere e correre ai ripari per rilanciare l'immagine intemazionale di Roma» - ha detto ieri Nicola Picpoli, direttore dell'lstituo Cirm. E Alberto Tripi, dell'Unione industriali, ha aggiunto: •La capitale, dal punto di vista imprenditoriale, funziona a corrente alternata. Potrebbe produrre molto di più. Ahimè! La situazione non decolla per via delle pastoie burocratiche e del clima politico inaffidabile».
Parigi. È al primo posto assoluto sia in fatto di aerei che di ferrovie e strade. Usufruisce di un buon clima politico-sociale e non presenta particolari difficoltà nell'assunzione del personale. Ha facilità ha reperire quadri. Punti deboli: non è particolarmente attraente né in fatto di leggi che agevolano l'apertura delle aziende né quanto riguarda gli sgravi fiscali sulle nuove imprese e sui lavoratori assunti. Ha difficoltà a trovare dirigenti, non brilla per «buona accoglienza della popolazione». >
Roma. Ha scarsa attrattiva fiscale e ha difficoltà nel reperire dirigenti. I problemi della capitale sono per lo più connessi al rapporto col potere pubblico (posizione critica per l'apertura di nuove aziende) e all'attuale clima politico inaffidabile. In termini di reti dì comunicazione, primeggia sugli aerei e ha un buon posizionamento per le strade. Tende, invece, a lasciar desiderare sulle ferrovie. Buona l'accoglienza sociale.
In alto un angolo di Parigi. Sotto il Campidoglio. A sinistra la famosissima stazione di Londra «Victoria station»
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Parigi • Londra
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Budapest
•
HOH SEDUZIONE
Londra. Primeggia sui mezzi di comunicazione, ma anche sul grado di cultura del territorio, fc. la metropoli in cui in assoluto e più facile reperire quadri.
Oslo. Elevata immagine in termini di leggi che agevolano l'apertura di aziende. Gode di un buon clima sociale ma non e uno stato particolarmente accogliente. Ha uno scarso apparato ferroviario e stradale. Principale punto di debolezza: rigidità in fallo di sgravi fiscali.
Bruxelles. Un luogo accogliente con leggi favorevoli per gli imprenditon. Al top per quanto riguarda i mezzi di co
municazione e il clima sociale del territorio. La capitale belga è prima in assoluto anche per il grado di collaborazione degli enti pubblici. In difficolta solo nel reperire dirigenti, operai qualificati.
Madrid. È lo stato più accogliente in assoluto. La capitale e al primo posto assoluto quanto a leggi attuali che agevolano l'aperturra delle aziende. Mentre ha uno scarso apparato ferroviario e stradale.
Budapest. Il mercato dell'Est e un mercato nuovo per gli industriali. Punti di debolezza: le leggi attuali che tedono ad ostacolare l'apertura di
nuove imprese I mezzi di comunicazione perché sono in assoluto i più scadenti. Dopo Roma, questa capitale è quella in cui il grado di collaborazione degli enti pubblici ù meno favorevole.
Berlino: Al penultimo posto nella graduatoria per lo «stato accogliente» e la facilità a reperire quadri. In coda per l'accoglienza della popolazione e il clima sociale. Al 1" posto per la buona accoglienza degli enti pubblici.
Lisbona. È in testa alla classifica delle «leggi favorevoli» e degli sgravi fiscali. Ultima per la rete stradale.
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A rettore del primo Ateneo ieri per due ore dal giudice
Bufera Sapienza, interrogato Tecce «Da anni denuncio le irregolarità» Giorgio Tecce ascoltato dai magistrati che indagano sulle tangenti all'università. Il rettore della Sapienza ha consegnato i documenti relativi ad alcuni appalti sui quali egli stesso aveva sollevato perplessità. «Non ero io il rettore quando furono scelte quelle ditte». Intanto ieri sono stati scarcerati imprenditori e funzionari che hanno confessato. Dalle loro deposizioni si attendono ulteriori sviluppi dell'inchiesta.
MARIA PRINCI
• i ' Più di due ore di fronte ai ;, magistrati, per raccontare ciò ' che sa della ristrutturazione di laboratori e edifici dell'ateneo. ; Ieri mattina Giorgio Tecce, rettore della Sapienza, è stato ,' ascoltato come testimone dai '-magistrati Diana De Martino e • Adelchi 0'lppolito che hanno , scoperchiato la Tangentopoli ' universitaria. E intanto, dopo ' aver ammesso le proprie responsabilità, sono stati scarce- • rati alcuni degli imprenditori e dei funzionari arrestati « nei giorni scorsi, tra i quali Aldo Rivela, il dirigente regionale legato alla de che per hanni ha ricoperto cariche importanti '• nell'ateneo, e Luigi Caruso, direttore generale della Faune-Ericsson, una delle aziende più importanti insieme Italpost del gruppo Iri ad essere coinvolta nell'inchiesta. Ed è proprio dalle confessioni degli imprenditori che gli investigatori ' potrebbero ottenere altri elementi importanti per allargare
l'inchiesta. E uno dei docenti arrestati, Italo Antonozzi, avrebbe confermato di aver incassato tangenti destinate al Psi.
A mezzogiorno, prima di lasciare piazzale Godio, frastornato dai flash dei fotografi e dall'assedio dei cronisti, il rettore ha risposto a qualche domanda. «Abbiamo parlato di questi fatti, abbiamo analizzato la situazione - ha detto Tecce -. Io ho portato alcuni documenti che contengono mie prese di posizioni su alcuni degli episodi al centro delle indagini e mi sono riservato di inviarne altri». Gli appalti al centro dell'inchiesta, che nei giorni scorsi ha portato all'emissione di 24 ordini di custodia, secondo Tecce sarebbero antecedenti al suo rettorato. Sulla società Italpost, del gruppo Iri, che lavora nell'ateneo, Giorgio Tecce dice di non sapere nulla. «La scelta delle ditte concessionarie è anlece-
II rettore della Sapienza Giorgio Tecce
dente al mio insediamento», ha spiegato.
È comunque dagli interrogatori degli imprenditori arrestati che sarebbero emersi elementi nuovi e importanti. Sarebbero state fatte ammissioni che confermano il giro di tangenti nell'ateneo romano, cosi come rivelato dal memoriale di Roberto Caramanica, maggior azionista della «Due Erre spa», il quale ha raccontato in un esposto quali fossero gli ingranaggi attraverso i quali si accedeva agli appalti alla Sapienza.
Ammissioni importanti sarebbero stale fatte dal professore Italo Antonozzi, il cui nome compariva nel memoriale
di Caramanica. Antonozzi, avrebbe fatto sapere agli imprenditori, è scritto nel memoriale «che se avessero voluto continuare ad occuparsi della manutenzione e di altri lavori avrebbero dovuto cominciare a versare una somma pari 40-50 milioni destinata al Psi».
Oltre a Aldo Rivela e Luigi Caruso ieri sono stali scarcerati Romeo Lancia, Maurizio Bigelli, Paolo Guzzo, Claudio Cristo-fori, Franco Bruno, Claudio Navarra e Orlando Mosca. Sono invece ancora latitanti Eugenio Pulcini e Palo Mazza mentre è ancora ricoverato in una clinica Edoardo Cozzoli-no.
Domani l'operazione «Bosco pulito» promossa dal Wwf
Castel Fusano alla prova di spazzini ambientalisti Alla caccia di immondizia nei boschi del Lazio (ma anche del resto d'Italia). Domani mattina, provetti spazzini chiamati a raccolta dal Wwf, daranno vita all'iniziativa «Bosco Pulito». L'appuntamento principale è nella pineta di Castel Fusano alle 9,30. Basterà portare un paio di guanti, od un bastone appuntito, ed un paio di panini. Alla fine della giornata regali per tutti, comprese le scolaresche.
LILIANA ROSI
1B 11 Parco di Castel Fusano domani mattina verrà preso d'assalto da un esercito di volontari molto agguerriti. Le loro armi saranno guanti, scarpon-cini e pranzo al sacco. Al grido di «guerra alla sporcizia» daranno la caccia a lattine, bottiglie, cartacce, copertoni e bidet, frigoriferi e imballaggi e quant'altro la maleducazione della gente abbandona sui prati. A chiamare migliaia di volontari, comprese le scolaresche, all'appello e il Wwl che olire alla pineta di Ostia vuol «ripulire» 211 boschi in tutt'lta-lia.
«Con questa operazione non ci vogliamo sostituire alle am-minislrazioni pubbliche - ha dichiaralo Grazia Franccscato, presidente del Wwf Italia -"Bosco pulito" costituisce piuttosto un monito sia peri comuni che hanno il dovere di tenere puliti i boschi, sia per i cittadini incivili che invece di vivere
in armonia con la natura, sporcano imbrattano e deturpano. Lu nostra operazione di volontariato, oltre a non costare nulla alla collettività, possiede un indubbio valore educativo per chi vi partecipa ma, soprattutto, per chi vi assiste: sarà l'occasione per una riflessione sull'urgenza di cambiare rotta anche nei nostri stili di vita». La manifestazione 6 patrocinata dai ministeri dell'Ambiente e dell'Agricoltura ed e realizzata con il contributo del Gruppo ZurigoediEcol.
Oltre alla pineta di Castel Fusano, sono altri tredici gli obicttivi di «Bosco pulito», fra gli altri il bosco di Toffia, i boschi della Certosa di Trisulti. il bosco lungo il fiume a Prosinone, il bosco del Polverino. 1 volontari «spazzini» potranno anche firmare una petizione diretta a tutte le regioni d'Italia con la quale si richiede l'aggiornamento dei regolamenti
forestali. Domenica mattina basterà portare guanti da giardiniere o un bastone appuntito e qualche panino. Gli organizzatori forniranno tutte le istruzioni su come ripulire il bosco rispettando allo stesso tempo la preziosissima fauna e flora. A tutti i partecipanti il Wwf regalerà un adesivo dell'operazione e un depliant sui boschi italiani mentre alle scuole verranno donate delle mostre a pannelli sui parchi nazionali italiani ed un set di quaderni educativi sul bosco.
Non ò la prima volta che il Wwf organizza simili manifestazioni. Già nel 1991 lanciò l'iniziativa «Costa toscana» nella quale 8.000 volontari «spazzarono» via dal litorale (100 chilometri) oltre 500 tonnellate di rifiuti. L'esperimento di domani prevede, su scala nazionale, la partecipazione di 60.000 volontari. «È la prima volta che si realizza un'iniziativa del genere in Italia - ha detto ancora Grazia Francescato - migliaia di cittadini avranno l'occasione di essere, almeno per un giorno, volontari per l'ambiente. Non speriamo certo di risolvere il problema dei boschi e dei rifiuti in 24 ore, ma ci auguriamo che i cittadini e le amministrazioni faranno di tutto per mantenere i loro boschi nelle condizioni in cui li lasceranno i nostri volontari».
Via Poma, il giudice violò il segreto? Avviate indagini Tante le novità di ieri sul caso di via Poma: una testimone che rivela ad un settimanale che i Valle le chiesero di mentire, la biopsia del braccio di Federico fissata per il 19 ma rifiutata dalla difesa, un'indagine per violazione del segreto istruttorio a carico di Catalani a Perugia, alla cui archiviazione si oppongono i Valle. E poi, tre testimoni sentiti dal pm, che avrebbe anche intenzione di ascoltare Vanacore.
ALESSANDRA BADUEL
M Giornata frenetica, ieri, per le indagini sul delitto di via Poma. Iniziata con le dichiarazioni di una testimone apparse su un settimanale scandalistico, e proseguita con il rifiuto della difesa di fare mercoledì 19 maggio lo biopsia al braccio di Federico Valle chiesta dal pm ed il conseguente possibile slittamento della chiusura dell'inchiesta, la notizia di un'indagine della procura di Perugia per violazione del segreto istruttorio a carico dello stesso pm Catalani e quella di una sua probabile archiviazione. Nei pomeriggio il pm sentiva per ore tre testimoni su quel 9 agosto del '90 in cui Federico sarebbe andato a Tagliacozzo e tutti l'avrebbero visto senza fasciature al braccio. In strada, la madre del ragazzo giurava, «lo quella signora non l'ho mai vista». Infine, sembra che lunedi prossimo Catalani abbia intenzione di sentire anche il portiere Pietnno Vanacore.
Con vicino le due sorelle e Raniero Valle, Giuliana Ferrara sta parlando delle rivelazioni apparse sul settimanale e su un quotidiano. Tra virgolette, c'è la deposizione di Rosana de Familiis, una signora siciliana con due boutiques, a Roma e a Fregene. Dichiarandosi ' amica della madre di Feden-co, la donna spiega che Giuliana Ferrara le ha chiesto di mentire e di andare dal giudice a dire che quel 7 agosto del '90, quando in via Poma Simonetta Cesaroni veniva uccisa a coltellate, Federico era a casa. Una testimonianza che se confermata potrebbe far sospettare pesantemente di tutte le altre a discarico del ragazzo. Citati poi anche un professionista che vive all'Olgiata e la sua assistente. Tutti e due avrebbero detto al pm che quell'agosto Federico aveva il braccio fasciato. La madre di Federico ripete: «Non la conosco proprio, quella donna».
Ogni giorno tra oggi ed il 20 maggio potrebbe essere come ieri, ormai. Sia Catalani che la difesa sanno di avere poco tempo. Ora, il rifiuto della difesa di fare la biopsia potrebbe
portare ad uno slittamento. Il pm ha depositato le bobine con le intercettazioni telefoniche fatte durante le indagini. Ovvero, gli accertamene sono praticamente conclusi. E Catalani si appresterebbe a chiedere il rinvio a giudizio di Federico Valle ed anche, forse, di Pietrino Vanacore. Ma potrebbe anche chiedere una breve proroga. Aveva infatti convocato Valle per la biopsia al braccio mercoledì matuna, ad un giorno dalla fine della proroga. Ma l'avvocato Michele Fi-gus Diaz, della difesa, ha detto che ha altri impegni. Ed i Valle hanno detto ieri che chiederanno l'esame al momento di un eventuale rinvio a giudizio. Lo vorrebbero fare in sede di incidente probatorio e con i penti del tribunale, ma l'atto è ripetibile e non sono necessari SO giorni per svolgerlo: il pm ha tutti gli elemenu per respingere la nchiesta.
Sarà invece 1116 giugno l'udienza davanti al gip di Perugia, che deve esaminare una richiesta di archiviazione della posizione di Catalani, indagato per una denuncia di violazione del segreto istruttorio, ed un'istanza di opposizione all'archiviazione presentata da Figus Diaz. 11 procedimento è iniziato con una denuncia contro ignoti presentata l'anno scorso dall'avvocato dei Valle per le anticipazioni sull'esito del test del Dna a cui Federico venne sottoposto per stabilire se il suo sangue fosse compatibile con quello trovato sulla porta della stanza in cui avvenne l'omicidio. E quell'esame lo escluse. Al pm di Perugia, Catalani avrebbe inviato una lettera in cui spiegava che secondo lui non c'era violazione del segreto, dato che i consulenti di Valle erano presemi all'esame e quindi il ragazzo sarebbe stato informato da loro.
Infine, ieri pomeriggio Catalani ha sentito la zia di Federico Anna Maria Ferrara, suo figlio Alessandro Taglienti e la fidanzata Norma. Sono tre delle cinque persone che dicono di aver visto Federico a Taglia-cozzo il 9 agosto senza segni di ferite.
Viale Marconi
Protesta di ex inquilini Sara Da un anno aspettano il mutuo Cer per pagare casa • i «Mutuo Cer: Tangentopoli pure qui?». I condomini del civico 19 di viale Marconi ieri hanno bloccato il traffico della Colombo. Poi, guidati dal presidente del consiglio della XV Circoscrizione, Claudio Catania (pds), hanno manifestato sotto le finestre del Campidoglio. 11 loro scopo: sollecitare il sub commissario alla casa, Canale, a firmare la delibera per l'apertura della graduatoria del mutuo Cer. Cioè, il credito di edilizia residenziale per le vendite frazionate. È una battaglia, questa, che i condomini di viale Marconi portano avanti già da un anno. Vale a dire, da quando la società assicuratrice «Sara» dell'Automobil club Italia ha dato ai suoi 288 inquilini un ultimatum: «Se non comprate casa entro un mese vi sfratto». Racconta Umberto Cilia, presidente del comitato dei condomini: «La Sara ci ha preso per la gola. E noi abbiamo comprato, grazie al mutuo agevolato della Banca di Roma. Ma la maggior parte degli appartamenti è abitata da gente pensionata e da lavoratori a basso reddito. Abbiamo enormi difficoltà a pagare la seconda rata del mutuo, prevista per il mese di giugno».
Gli abitanti del civico 19 hanno immediatamente chiesto aiuto al Sunia. E cosi, attraverso gli avvocati del sindacato alla casa, hanno ottenuto una riduzione del 5 per cento sul prezzo di vendita e anche la ristrutturazione dell'edificio di via Marconi. Ora, il pagamento della seconda rata si avvicina. Ma i condomini non hanno i soldi per saldare il mutuo. Cosi, ieri, al limite dell'esasperazione, gli abitanti sono scesi in piazza, bloccando il traffico di via Cristoforo Colombo. Poi, i lavoratori e i pensionati hanno fatto la voce grossa sotto le finestre del Campidoglio, chiedendo la riunione della commissione per l'apertura del mutuo Cer. In serata, il comitato di via Marconi è stato ascoltato dal capo di gabinetto. E successivamente, una delegazione di condomini, è stata ricevuta dal sub commissario alla casa, Canale. «Al sub commissario capitolino - ha sottolineato Umberto Celia -abbiamo spiegato le nostre ragioni. Lui ci ha ascoltato. Poi ha firmato la delibera per l'avvio della graduatoria del credito di edilizia residenziale. Ci ha anche assicurato -ha concluso Celia - che la commissione si riunirà al più presto: il 22 di questo mese».
Lo stop alla crescita edilizia il tema principale della campagna elettorale. Per il primo cittadino favorito il pidiessino Leonardo Buono, sostenuto da Pds, Pri e da «Alleanza riformista». In corsa quattro ex comunisti
Albano, contesa sull'ambiente Nove liste in gara e sette candidati a sindaco Sette aspiranti sindaci e nove liste in gara Albano il 6 giugno cerca un primo cittadino in grado di fermare l'aggressione della vicina metropoli, che con I immigrazione e il cemento rischia di mandare in tilt i servizi e di cancellare il verde Favoriti per il ballottaggio finale il pidiessino Leonardo Buono, sostenuto da Quercia, Pn, Psi e Psdì, e l'attuale sindaco democristiano Maurizio Sannibale
CARLO FIORINI
M ALBANO L Appia che due volte al giorno si copre di lamiere e esala smog la popolazione che cresce a un nt mo troppo veloce, un piano regolatore da ritare Le sfide per il prossimo sindaco di Albano sono queste, e a contendersi la guida della cittadina a 25 chilometri da Roma sono scesi in campo sette candidati, sostenuti da 9 liste Ma la gara vera fin dal primo turno del 6 giugno prossimo è tra il sindaco uscente il democristiano Mauruio Sanni-baie, e il pidiessino Leonardo Buono, sostenuto oltre che dalla Querc.a dai repubblica ni e dalla lista «Alleanza riformista» una formazione che raccoglie socialisti e socialdemocratici È quasi certamente trai due che alla fine, gli elettori di Albano dovranno scegliere la persona cui affidare il futurodellacittadinache con i suoi trentaduemila abitanti sta vivendo una fase di forte incremento demografico Una crescita del 3% annuo dovuta in gran parte al flusso migralono dei romani che stanchi oi caos metropolitano imboccano la vja. Appia ver- i so i Castelli, in cerca di un pò
di quiete di verde di una di mensione più umana Ma ba sta percorrerli i 25 chilometri di via Appia per capire quali siano i rischi di questo flusso di questo sviluppo Sullo sfon do dopo I acquedotto com pare una striscia di cemento solo a tratti interrotta case di recente costruzione edificate a nielli capannoni industriali e depositi di mattoni che si mescolano con belle ville iso late, (ilari d uva superstiti Poi 1 Appia sale dritta diventa il corso di Albano pieno di ne goz.i boutique e tante tantissime agenzie immobiliari Nella cittadina sono più di venti Una presenza che indica un rischio di metamorfosi comune a tutti i centri dei Ca stelli in tanti casi già avanzato da satelliti del vino e del verde a meteore schiacciate su Roma fino a diventarne periferiche propaggini
«C e una crescita forte della domanda di case - spiega un impiegata dell Immobilia re Spivel - Su dieci richieste parlo sulla base della mia esperienza sei sono di roma ni che vengono qui in cerca di tranquillità di un ambiente
Una veduta di Albano
più vivibile» I prezzi che nel I ultimo periodo hanno subito un calo si sono attestati sui 2 milioni e mezzo a metro qua drato per le case da nstrultu rare e 1 milioni per quelle nuove o già sistemate
Ed e l urbanistica infalti uno dei punti più importanti nei programmi dei candidati in gara «Dobbiamo fare il nuovo piano regolatore fer mando le previsioni di cresci ta a •lOmila abitanti' dice Leonardo Buono professione veterinario pidiessino candidato a sindaco «Una crescita senza limiti rischia altrimenti
di mettere in crisi i servizi la vivibilità stessa della citta spiega I aspirante sindaco Nel suo programma e e un chela proposta di udimensio nare il faraonico progelto del 1 Appia bis La strada su pilo ni di cemento che dovrebbe aggirare i centri abitati da Al banoaGenzano viene consi derata dagli ambientalisti un mostro »b necessaria una so luzione diversa - dice Buono - Una strada a raso una semplice circonvallazione può rappresentare un alter nativa valida*
Ad Albano si voterà con il
sistema proporzionale a dop pio turno Dal numero delle liste presentale sembra prò pno che il nuovo metodo non abbia granchi lavorilo la di minuzione del numero dei partiti in lizza Basti pensare che concorrono alla poltrona di sindaco quattro ex comu insti Oltre a I eonardo Buono e e infatti il candidalo di Ri fondazione comunista Mauri zio Pavan Ada Scalchi che fu sindaca comunista Ira I 88 e il 90 a capo di una giunta Pei
De e che ora in polemici con il Pds guida una lista denomi nata Impegno cittadino C e
poi un altro candidato Vin cenzoPicragostini alle ultime comunali indipendente nelle liste del Pei ora candidalo dalla lista civica 'Vivere Albano E molto probabile che al secondo turno i voti di queste lislc di sinistra convergano su Leonardo Buono E la de che presenta in splendida solitudine il proprio candidato in cosa può sperare7 «lo credo in ciò che ho realizzato in questi anni - dice il sindaco De Maurizio Sannibale - Nel secondo turno inoltre potrò contare sull appoggio della lista 'Progresso e rinnovamento una formazione composta da transfughi socialisti e guidata da un ex assessore psi Maunz o bementilli C e infine il Movimento sociale con Umberto Becchilli a giocare la partita per la poltrona di sindaco
Naturalmente i pronostici sono quasi impossibili e il confronto con le ultime co munali che si sono tenute nell88 è davvero un azzardo Ma Mano Antonacci che è stato il sindac i comunista di Albano dal 71 ali 86 e che ora e capogruppo del Pds è convinto che la sinistra ce la farà Abbiamo un candidato che è molto apprezzato a sinistra anche dall elettorato di altre formazioni come potranno alla fine perdere I occasione di rimandare la de al-I opposizione»7 Un precedente in realta e è nel <16 come ricorda lo stesso Antonacci quando si votava col maggio ritano Pei e Psi si presentarono divisi e la De ottenne la maggioranza
Vittorio Sbardella Per lo Squalo De il mate si fa sempre
; | | piu agitato
Accusa di associazione a delinquere per una storia di licenze a Formello
Da «Mani pulite» quinto avviso a Squalo-Sbardeìla
GIULIANO CESARATTO
M E cinque Anche per lo Squalo al secolo Vittorio Sbar-dclla si fa calda la classifica degli «avvisi di garanzia» an che se per alcuni e ancora •corta' rispetto al calibro e al curriculum del personaggio Ieri il parlamentare de è stalo raggiunto da due plichi bollati uno spedito dai giudici di Mila no per una vicenda legata agli appalti della Cogefar Impresi! 1 altro dal pm romano Pietro Giordano nel quadro dell in chiesta su licenze e abusi edilizi a Formello Da «mani pulite» si avverte Sbardclla che Enzo Papi amministratore di quel-I impresa edile targata Fiat lo avrebbe chiamato in causa in più di un caso Dalla procura della capitale si ipotizza 1 asso dazione a delinquere «fmaliz zata alla commissione di reali contro la pubblica amministra zione e per la violazione del li nanziamento pubblico dei partiti»
È la storia relativa a tutta una
sene di licenze edilizie rilascia te a Formello dagli ammini slraton locali sei dei quali sono stali arrestati il sindaco de Alessandro Porta in testa nel febbraio scorso insieme a quattro dipendenti della Usi Rm2i In particolare nel caso del sindaco e di un consigliere comunale di quel comune sul la Cassia le indagini dei milita ri avevano accertalo il pagamento di svariati milioni da parte di un costruttore in cam Ino del rilascio di una concessione edilizia per una villa nel I esclusiva località Le Rughe Dal canto loro il coordinatore i vigili sanitari e il responsabile del servizio di igiene della Usi avrebbero preteso decine di milioni dal direttore di un cen trodi accoglienza perii rilascio di autorizzazioni sanitarie ne cessane ali attività di ristora zione Insomma a Formello a fronte di una vasta sene di vincoli ambientali e edili, tutto era possibile in barba ai piani re
golaton in spregio dell impat lo paesaggistico delle cubatu re costruttive
Vittorio Sbardella che rag giunto marzo scorso da un al tro avviso di garanzia ncll am bito dell inchiesta sulla com pra vendita di immobili da parte di enti pubblici che ha portato ali arresto di Marco Bu carelli leader del movimento popolare si e detto «assoluta mente estraneo» a qucsl ulti mo avviso di garanzia ricevuto «Sono stato raggiunto da un avviso di garanzia in ordine ad una vicenda avvenuta nel co mune di Formello emavsodal procuratore <JI roma sostituto procuratore dottor Piero Gior dano per una vicenda a me lo talmente sconosciuta per la quale il mio avvocato ha già provveduto a presentare istan /a di archiviazione per I assoluta inesistenza di una qualsia si circostanza che abbia un qualche possibile collegamen tocon la mia persona
I la concluso Sbardella re spingendo anche le insinuazioni di essere stato il «grande referente» di quegli «atlan» tra ia via Cassia e la via Flaminia «Attc-ndo con totale tranquillità di conoscere gli atti del proce dimenio e ' e questi come del resto e assolutamente certo conformeranno la mia assolu ta estraneità ai fa'ti e I assoluta calunniosa malafade alla base dell atto darò mandato al mio legale perché sporga denuncia contro tutti gli eventuali re sponsabili Chiederò anche che venga verificato che non vi sia slata da parte degl inqui renti qualche violaz one d leg gè»
La risposta dell'associazione dopo la serrata dei commercianti
Il Comitato Esquìlino: «Il mercato da piazza Vittorio deve sparire» M A colpi di comunicali e di raccolte firme la vicenda del mercato di piazza Vittorio promette di allungarsi Di irrigidirsi anche in un braccio di ferro tra chi vuole ridimensionare il mercato • Il Comitato Esquìlino e il comune di Roma che ha già approvato delibere in questo senso - e chi invece vorrebbe conservarlo cosi com e o trasferirlo «in blocco» nelle tre caserme adiacenti alla ex Centrale del latte - l'Unione residenti Esquìlino e ovviamente i 364 banchisti della piazza Stona vecchia e nella quale si confondono servizi cornine'-ciali abusi logistici, degrado ambientale e proteste di chi vuole investire nel quartiere torna prepotentemente d attualità grazie al decisionismo promesso dal commissario Voci
Ieri due giorni dopo la ser rata che ha fermato la piazza e il traffico la risposta del Comitato Esquìlino che invicrà al commissario diecimila firme a favore della «soppressione del mercato e l'allontanamento dei banchi» cosi come stabilivano due delibere comunali Firme che saranno accompagnate dai promotori del comitato nato dalla fusione con l'Assona/ione Acquario e dalle loro argomentazioni sul
mercato e sull intero quartiere «sempre più travolto dal degrado» e he in piazza Vittorio trova alimento di giorno con «uno spettacolo indegno e condizioni igieniche inaccettabili» di notte fornendo «copertura a attivila che violano la legge e offendono la morale»
In sostanza il comitato Esquìlino • professionisti giornalisti albergatori commercianti chiede soluzioni mime diate 100 banchi del settore alimentare subito ncll area dell ex Centrale del latte trasferimento degli altri I «banchisti» invece riuniti nel Comitato rivenditori del mercato e forti del sostegno dell Unione residenti e di quello dell Associazione risanamento Csquili no chiedono il trasferimento «lutti insieme» (250 secondo altri calcoli ma dal comitato Esquìlino un avvocato avverte «non giochiamo coi numeri) nelle ex caserme anche per impedire che quegli spazi cadano nella mani «di ben noti e individuati speculatori» E aldi l i delle illazioni su un engen do centro commerciale targato Berlusconi argomentano sottolineando I importanza di •non disperdere il carattere essenziale di calmiere dei prezzi per le categorie a basso reddi lo dell Esquìlino e della citta»
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ItaliaRadio
MERCOLEDÌ 19 MAGGIO
Ore 18.30
La sinistra nell'attuale fase politica
Interviene:
MASSIMO D'ALEMA ««STA
Pds - Sezione Trastevere Roma - Via S Cnsogono, 45
Segni Pensionato ucciso per rapina • i l.o luinno trovato sul pia nerottolo il corpo bocconi massacrato dalle coltellate' al I addome e al petto Giovanni Scaramastra 6G anni e slato ucciso ieri mattina nella sua abitazione nel centro storico di Segni (orse dopo essersi op posto a un tentativo di rapili i I uomo secondo i earabinu ri potrebbe aver reagito ali ag gressorc il quale lo ha colpito con ale une coltellate poi e fuggito Il fatto secondo le prime testimonianze raccolte d igli investigatori dovrebbe esscc avvenuto tra le 12 30 e le 12 40 Verso quell ora infatti dalla casa del pensionalo tra via del I l lune Via Garibaldi Ostatovi sto uscire un ragazzo clic poi si e allontanato in Iretta I carabi meri dopo la segnalazione hanno fatto posti di blocco in tutte le strade e nell agro di Se gin nella speranza che I orni eida si sia nascosto in uno dei tanti capanni e fienili della zo na La vittima vedovo con due figli si era risposato una deci na di anni fa con una donna aneli essa vedova con quattro figli Secondo alcuni ti stiinoni negli ultimi tempi il rapporto tra I due coniugi si era guasta to e le liti erano ali ordine del giorno Al momento dell orni cielio il pensionato era solo in casa Gli inquirenti stanno ce r cando di nuntracciare il figlio della prima moglie della vitti ma per cercare di ricostruire i suoi ultimi movimenti
Beni culturali
Villa Blanc andrà allo Stato • • Palazzo Barberini che ospita attualmente il ciré olo ufficiali della Difesa potrebbe essere in breve tempo a completa disposizione della Galleria d arte antica permettendo di esporre 1 300 opere invece delle attuali 300 Lo ha ribadito il ministro per i Beni culturali Alberto Ronchey inlervenen do alla commissione Cultura della Cimerà che ieri ha ap provato in sede referente il de creto legge sul diritto di prela zione per 1 acquisto da parte dello Stato di Villa Blanc gioiello dell architettura liberty eli Rom i destinata a ospitare il cncolo ufficiali «E un attesa che perdur ì dal 1949 - ha detto Ronchev mi auguro che possa essere finalmente soddisfatta Il ministro ha sottolineato che il decreto già approvato al Senato e stato adottalo «per superare le eccezioni in ordine contabile sollevate dalla Corte dei Conti Secon do la Corte infatti la spesa per 1 acquisto di Villa Blanc pan a 27 miliardi e 727 milioni dovrebbe essere stanziata dal ministero dei Beni culturali mentre il decreto Ronchey prevede clic tale spesa debba essere di competenza del ministero del le finanze Ronchey dopo aver sottolineato che «sono or inai trascorsi sette mesi dal! e-sercizio del diritto di prelazio ne e in questo periodo il mini siero della Difesa non ha potu to iniziare il restauro di Villa Blanc ha auspicato la rapida conversione in legge del decreto
ASSOCIAZIONE CULTURALE
"LA CITTÀ DEL SOLE" Piazza del Quarticciolo 1 -00171 Roma-Tel 2598742
(presso Sez Pds Quarticciolo)
presenta
MOSTRA COLLETTIVA D'ARTE In esposizione opere di
Rita BALESTRI - Anna CRUCIANI Gino D'AGUANNO - Luciano MANDATO
Mario MOSSI - Emilio NAPOLEONI - Moreno PEZZOLA
La mostra resterà aperta dall'8 maggio al 16 maggio 1993 con i seguenti orari
Lunedi/Venerdì 17 00-20 00 Sabato/Domenica 10 00-12 00 /17 00-20 00
La domenica specialmente mattinate di cinema italiano un f i lm un autore Ingresso libero
Cinema Mignon La domenica mattina alle 10
Proiezione e incontro con l'autore
16 maggio Il d iavolo in corpo Marco Bellocchio
Al cinema con l'Unità
^ ili.ilu 1". MI l ib i l i l'I") Roma 2:1111
'....* Parla il docente di Estetica alla «Sapienza» «L'amore è un di più, qui invece manca l'essenziale» Il centro e la periferia attraverso il tempo e le immagini «Il luogo dell'amoralità e del moralismo»
«Ciò che dì Roma detesto...» Garroni racconta la città senza più cultura
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Metterò in evidenzili io e he detesto ,u»n ciò che .imo I,amore e un di più e a Roma mania in\eie I essenziale' Emilio Garroni docente di tLstetna parla di questa citta in cui uve e a cui dediti) netjli anni 50 un racconto intitolato / tasmaniani L i Roma di allora una borghesia che forse non e mai esistita• la vita attuale in una citta che e • !' 10140 della promiscuità e della (rammenta/ione della amoralità e del moralismo •
LAURA DETTI
• • Si si,iva (ulti insirnit-( c m i K stempri' i k l res ' i i l ut II ambra dt' l l . i s. i l i ' iU |nu intoni.1 spri>lij|i i l il i in pnl l ru n i ' 1 «III ini di r ivo 1 velluto tr.i t lisi I uni rtx i x o UMi l la id ì i l . i teatro di p rov im i 1 quadr i intornial i e i i rusi^tMitev. hi t.irfulk appuntat i ' u n i t*ll spil li e mai ib r r t ia inbo lmi ' so spi se 11 st t r in i ' t te 11 ri 1 co un fi ti in l< ninui in 1 1 n anon imo e ift«> d i piazza d i I
Popolo d o u ni t"li . inni ril) un gruppo d i tjiov.ini intL lkt tu. i l i romani si meoutr iva I a de scr i / io r icd i cinti la -sali tta (e lai-ili1 in ro t!t 1 intuir i i juak ' sia il lix , ik i l u in si parla j ap p i r t i f i i i » / titviiawarn un Mei o l i lo chi 1 nul lo d a m m i scrisse i ' putthlk o in solo 1 "0 copie ni I l(H>$ DiKcnte th hsletK.i alla lacolta di Kiloso Ila de I a Sapienza Clamiti. v i \e eia sempre a Koma LXili.i scrutimi eli quel rat i o n i o che si svolgeva in un immaginar ia piazza del Popolo in rovina dove le cupo le d i l l e cinese «omelie v i n o si. i so l i t i l u n a iddosso ali altra d a m m i si 1
soffermalo a parlare di questa u l t a solo in alcune interv iste a ' inoticl iaui
È possibile ancora rintrac-clan; tra la gent* sentimenti di «appartenenza-, legami con un luogo e con un ambiente particolari della città? O gli ambienti sociali ora sono meno catalogabil i , il tessuto sociale più omogeneo?
Premetto che le mie risposte rif letteranno un punto di vista sotjqeltivo e non amabile Non sono 11 1 semoloso un po l i t i l o e i n d o neppure un osservatore attento del l o s l u mi 1 ari lo meno un amatore e lonserva ton di r icordi Mette rò in evidenza n ò che (lete sto non n ò che amo e che e susiett ibi le i l i giudizi positivi L amore e un d i piti e a Roma m a n i a invece I essenziale r-le d i ro subito 1 he senza dub bio un sent imento di apparte
nenza ai luoghi e sempre ili qual i l i t misura inevitabile a m i l i alle condiz ion i pai proibitive per poter sopruwi ve re d o v e i hi sia Ma i|ui <>t 141 e ru lo l lu a livelli m in imi e un appartenenza topografie .1 e logistica che non lemipor ta ik un connotato cul turale In •li uni easi 1 e he' so ' il quur
lit ri Mazzini o i \ \ i nt ino o pi r l'tru M rso San 1 ore'nzo) 1 re statei un [ratto i n l t u i u l e di classe Ma parlare anche in ques tuas i d i cultura sarei) bt impropr io Koma non tali lo paradossalmente e' una citta senza cultura Anche una volta del resto e perf ino ue'i w ee hi abitanti del e entro 1 r e d o l i l i si pokss i parlare di un senl imenlo d apparto nenza istintivo pragn ia tuo e i n l o r m i un in isu i i j l io di cui tura paesana senza paese e di 1 ultura cit tadina senza u l t a
Che fine ha fatto quella «certa piccola borghesia romana», che -ha le sue asprezze ma anche le sue tenerezze», di cui parlava con Mario Luzi nel '62 quando pubblicò i racconti della «Macchia gialla»?
Ma esist i una borihesia a Ku r n . i ' K si non esiste una borghesia si può parlare ili seri so propr io d i 'p icco la boriche-sia ? lo al lora, nu eluhiaravo di estrazione p ic io lo-bor i the se' non solo per oppormi alla lumini la d i provenienza s i i t i ra a torto d i essere una (ami itila socialmente invid iabi l i ma anche perche un riusciva impossibi le chiamar la sen z altro borghesia La cosidetta borghesia romana era ed è un miscuglio d i attività e profes sioni dominate) da un esercì to inipotie'i ite d i funzionari e impiegati la cu i provenienza e il cui statuto sociale erano e l i romene! in partenza e il cui denominatore comune era la rista ttezza d i veduti" È un luoHu 1 «mun ì e una bugia ogni tal l io ripetuta 1 Ile Roma sarebbe Lina citta cosmopol i tu a che ha vissuto in tutta la
sua ampiezza una stona uni lemma e che niente può più sorprendere Lo scetticismo i lcl la e itta viene da e|uella ri slreltezza non eia quell ani piezza Ogni la situazione non è mol to cambiata sole) t h e alla ristrettezza di vedute si e aggiunlu I arroganza di un b i nessere prima impensab i l i r-quoslo riguarda un pò tulio le 1 lassi e 1 suoi str iti lo non so no un i r i d i o a u aiuto della eeisidetla omologazione» Sl
anciasse in altra elircziono s 1 rebbi" un fal lo positivo non un difetto I 1 incettivi l o u t r o I omologazione cenile ngeino c|unsi sempre oltre elle s ìgge preoccupazioni mediocr i ri sentimenti i lassisti Solo i l i o e un omologaz ion i n i 1 se uso d i I deter ioramento non delia maturazione u v u a Crei lo spero e he le e lassi più giovani daranno ili lu luro una migl io re immag in i della a t ta alme no se debbe) giudu a r i ekigli
studenti i o n e i l i liei a i l ie lari Potrebbe parlare in modo più specifico di quel ceto sociale legato spesso a zone del centro della citta0 Di quegli intellettuali, ad esempio, che frequentavano il caffè «pacchiano e borghese» di piazza del Popolo in cui e ambientato il suo racionto, «I tasmaniani»?
I bb i ne 111 1 e olile sto d i e ui
p imi 1 parlavo gli lille ile Itti ili inni " u d ì pi izz i d i I Popolo 1
e II e ili» t o In Ji e ututo pò e 'iissimi per i iti r ili i ipu gii 1 iz 1 cr ino un 1 p u n i i 1 si liti r 1 di obiet lon eu l tu r i l i i m i lutti u l i l . iti e l i u r i n i t i gli obiettori di prole sslone. spre giudu ale'zz 1 e nosl tigli p ita dos-all e osuiopol i l ismo e pro\ ine lallsmo idol i ggl i
mi nlo eli un 1 ultura inglo s issimi sosl nizi l imi liti l u m i it ) e uun m i l'In» uk 1 ili lu al 1 i l luminismo usliatto an tuon un usino libertarismo verba l i 1 i n s i n u i ! elomestiei i soprattutto mol to mol to hu niour perseguito u n i . i n a n i un nlo i n i I n in assenz 1 di humour Non maneav,ino t 1 Inni ingegni nolevoli Ma era deprime nle la siluaziejiie l ineila Non mi doinaneli pt ro e In l ossno in persona Li ho l i m o s i n i t i p o n i Ma e f i l i l o sfogliando gì in i ili 1 sell ini 1 nuli non ri Invi di a l l o r i indi v ulnare se non I identità d i 1 singoli a lmeno le e aratk risii 1 h i f k - l l a i i legona
Sembrano passati anni luce dall'atmosfera di quella piazza del Popolo anni 50. Oggi si ha la sensazione che quel luogo, dove i suoi personaggi si incontravano, trascorrevano la sera, tra Immagini e colon, sia divenuto un luogo come un altro per chi lo attraversa. È cosi?
Il raie nlo resici 10 di un ro
in 11 /' < ai 11 1 nipiul i > lo e u 1 IS , Il [) « in iltti 11 ' in
* S' l l l l | '. I l i 1 I 11 si lupi 111 n i 11 1 ili Ma » 1 1
s' ito si riho ni il 1 | p iù 1 un la di gli inni ili 1 nl lel l i quegli i m i 1 blu n> i l ism mi mi di
1 111 si pati 11 1 io pi r un vi rso 1 1 u in i iz 011 li 11 uni i uh in un uto di I disi u imi nlo 1 doli 1 i|. LM III IZIl IH soi ! l'i d< Hai HI 1 inv isa d ili 1 lot i si 1 vi unni ui lu l l 1 1 1 n in 1 ospii mi. . slr mi 1 I il 1 1 , ul ti r i Pi 1 li 11. vi iso prupru . in quanto torsi 1 soprnwis SII ' I d i un 1 lui 1 1 d. un 11 ullu r 1 1 slml 1 e r ino I 1 su 1 1 011 Impart i i 1 non inquinala non v 1 UH 1 non me si luna eo l i brail l i rili inst usali pratuat i pi to 1 011 ostinazione 1 se n i ta I I l l un i pi r i ] i inn lor igunr d 1 il pr i l l i l i ispe i lo o la pi iz z 1 d i I Popolo e esali ime nle 1 onie I ho de si ruta lo a m i l i se- non 1 e Irai e !a di toresla ve-rgiiu Si può appena ini magniate 1 ho 1 osa losst una volta q u i Ila piazza splendida Imito di set ol i di stratifu izio ni ni Ila su 1 riorganizzazioni Ini ili solo in p irle- ì t t i i lnnln li i' \ il idu r ( io e he allora e r<i ini ora in qual i In misura possibi l i i on ie il mio rat 1 o l i to suggeriste po ran t i f r IS I Pi r quanto ognuni i il steein di aspi Ilo te ino L ] n non sia piti possibil i ni a m i l o il so gno i l i una 1 imt iopnrt i l 1 Ma nifi si ivo prima la mia d i lu i ta ut Ut t lassi più giov mi K una fu'ui 1.1 mischi ita inevitabil
11 lite Dspt I S O
do \ r ir 1 , I itit in p • risati in fisi 1 11II111 l imi ni
ogl 1 p. i ren hi.
fisu imo! it I 11 ili 11 to ' lar
ti t i l t k generazioni p re te denti h inno loro I ist iato 111 1 ri dit 1 St in 1111 riust iranno
\ cavallo tra gli anni 50 e 60, Pasolini, invece, scriveva delle borgate di periferia Descriveva e amava un mondo, quel «centro del mondo», oggi difficile da individuare e caratterizzare in qualche modo. 1 quartieri romani sono ora meno identificabili, misti nel tessuto sociale. Ma. nonostante questo, a Roma si fa una vita che «separa», e (Uffici-leincontrarsi. O forse come dice lei nei suol «Racconti morali»: «Si sta disperatamente soli e si viene ferocemente perseguitati come se si stesse tutti insieme».
I erte) Aue he qu i Ila peritemi già al lo ia un pn m i t i i a non isisle più La i l laz ione t i l t i l i ila la l 'o tla un .l itro t ino ra i 1 nu lo r e t i n t e vuol dire Ira 1 i l trn propr io questo ehi- a Koniu non esisti socie la e In-provtda ut Ilo sl isso tempo omogenei ! i t iv i le e disianza spin'Lialt Non e e ne I una ut 1 altra t i solo un m is iu gtio rozzo dt Ilo stare insiemi fisit a inenle e t j t i i isolamento nei possesso privalo delle i o se Poma e il lutigl i dt Ila prò uusiui ta 1 della Irammenta zinne in pe rseine famig ln e
i t i igi-n I i d i
l o v • k II i l
grupp de l ' . I.o, In 1 • k' 1 il 1 1 sin 1 ,1 111 igo di II ) s. ,1 I' \ dell individu. i l i ! i k H e Ina de'lla ioli* ranza tu r ta i della si ni I 1
Quali sono le immagini <• 1 tratti della Roma attuale che più la colpiscano? (• scriverebbe ancora un rac conto su questa citta?
Kom i sart bbe pot- i ' 1 d . u lari una sii 1 .-lini in 1 ,11 . moderna ,u r < nza i s v . sfigurata li-i suo 11 ul to siori i o e ne ik suo parti a l l 'u tu hit ullur 1 e s p i , i l lazioni 10 solo 1 hanno t i istni l la in i t i nalmenle ma hanno anel i , impedi to t In poss i 11,1 di ventarlo Per rttrov >r 1 sui t aspetti già alti i l i tu ,ogn i .n mai de i r i t ia r l . i ionie- u 1 m s saggio sega lo e un pò lost o se ritto ut 1 luigi! ìg^i . dilu ì m inan t i u dei I l la l iv i losl Ma non i n d o the st riverii 111,11 più st 1011 i)b' iqu.. int 11 le qu i l lusa su Kom i i b i - e diventata pt r me 1! luogo ino n in i ' 1 dove s imp t i t e tn i i l i .lo \ i esisto! o luognl e m a affezionato f si un 1 ipi ia di lornaro in un luogo dovi e t qua l iosa i h i l i t i p i r t i t o L r
m e n t i amato t he - o ? 11 ti m p ie t tod i Br imanl i piaz ' 1 ut I Campidogl io il San 1 a r l i nod i Borromi in o piazz 1 s Ign .zio isolo uutomuttt a nenie l o g getto d imen i l i inde) lo sion do
Associazione Culturale «Pier Paolo Pasolini» (ARCI-Nova)
ACLI «Le Muse» Dopolavoro Ferroviario «Casilino 23»
con il Patrocinio della Provincia di Roma
ORGANIZZANO IL 15 E 16 MAGGIO presso il Centro Culturale Casale Garibaldi
(Via R Balzani 87 - Castlmo 23 - Bus 558 - 412 - 105)
UN CONVEGNO CITTADINO SU:
Associazioni & Cultura Progetto per una nuova gestione degli spazi culturali in periferia
P R O G R A M M A
Sabato 15 maggio ore 17:
- Relazione dt Renzo Cardia, assessore alla Cultura della Provincia di Roma 1987-1990 sul tema -La Periferia ha tatto Centro7 Bilancio di un'esperienza-
- Relazione dell'avvocato Pino Lomastro -Spazi culturali e nuova legislazione • Legge 142 e Statuto del Comune di Roma-
A seguire gli interventi che continueranno anche domenica 16 alle ore 10 Sono stati invitati ad intervenire Achille RICCI, asses alla Cultura della Provincia di Roma, Lucio Barbera, asses alla Cultura uscente del Comune di Roma Antonio Quattrocchi, presidente della VI Circoscnzione, Franco Passuello, vicepresidente naz ACLI, Giuseppe Romano, segretario naz ARCI-Nova, Romano Ioni presidente naz Dopolavoro Ferroviario Roberta Pinto. UISP Amendola, Verdi, Luciano di Pietrantonio, De Maria Coscia, Pds, Sandro Del Fattore, Rit comunista, Renato Nicolini E le associazioni La Maggiolina, Circolo Mano Mieli, Scuola di Musica Popolare di Testacelo, Scuola di Musica di Villa Gordiani Coro Città di Roma, Villaggio Globale, Brancaleone, Forte Prene-stino, Corto Circuito, Biblioteche Centro-Culturale VI Circoscrizione Arca di Noe Teatro Expenence di Pistoia
Gli atti del convegno saranno pubblicati Per informazioni ed adesioni rivolgersi alla Segreteria organizzativa del convegno in viale delle Provincie, 27 Telefono e fax 420129 dal lunedi al venerdì (9-13 e 15-18 30) Ass. Cult. «P.P. Pasolini» - ACLI «Le Muse» - 0LF «Casilino 23»
de de r T J n i t à
Potete richiedere alla redazione romana deTOni&à via Due Macelli 23* Roma Tel. 06/69996390
I piaceri delle terme,
Nella quiete dei monasteri,
Le dolci terre del v ino,
Avventure nei parchi,
Sulle orme degli etruschi,
II mondo dell 'acqua,
Il tour delle vi l le,
I paradisi della montagna
SOTTOSCRIZIONE Si e svolta la decima Festa del l g Maggio presso la Coop Cobragor (Monte Mario) con un grande successo politico od economico Le sezioni del Pds di Monte Mano Ottavia. Primavalle, ringraziano i compagni e cittadini che hanno contribuito alla riuscita della Festa e sottoscrivono 3 000 000 per la campagna nazionale II Pds lo faccio io , «.^
Pds Monte Mario M R W Ottavia - Pnmavalle -+&ìv
LUNEDI 17 MAGGIO - ORE 18 presso l'Unità di Base
Sez. FA. Moranino Sez Antonio Gramsci
Sez Casalbertone
a Piazza Balsamo Crivelli si svolgerà l'incontro tra
Walter Veltroni direttore de l'Unità
e i cittadini
«Il nuovo non si ferma, il Pds si batte
per la ricostruzione del Paese»
Federazione Romana Pds Sinistra Giovanile - Gruppo Nazionale
Cultura e Fomazione - Sezione Manzini Sezione studenti universitari «Paolo Spriano»
SEMINARIO DI FORMAZIONE POLITICA LUNEDI 17 MAGGIO - Ore 18.30
A conclusione della prima parte del Seminano DIBATTITO SUL TEMA
Quali scenari dopo il bipolarismo?
Partecipano
GIULIETTO CHIESA - ANTONIO GAMBINO IGOR MAN
CASA DELLA C U L T U R A Largo Arenula , 26
r ò ^ -
Pcr i lettori de ranità CONCERTO DI
PAOLO PIETRANGEL!
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I Teatro Panoli | Via G. Borsi, 20 • Tel. 8083523
i Serata unica | domenica 16 maggio 1993 «ore 21.30 i
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La settimana dell'Unità
Lunedì I poeti italiani da Campana a Pasolini
Lunedì 17 maggio Dino Campana
Lunedì 24 maggio Umberto Saba
Lunedì 31 maggio Giuseppe Ungaretti
Lunedì 7 giugno Eugenio Montale
Lunedì 14 giugno Giorgio Caproni
Lunedì 21 giugno Pier Paolo Pasolini
Giornale + libro lire 2.000
Giovedì Storie di mare Giovedì 13 maggio Moby Dick 1 Herman Melville
Giovedì 20 maggio Moby Dick 2 Herman Melville
Giovedì 27 maggio Moby Dick 3 Herman Melville
Giovedì 3 giugno L'isola del tesoro Robert Louis.Stevenson
Giovedì 10 giugno Billy Budd Herman Melville
Giovedì 17 giugno Tifone Joseph Conrad
Giovedì 24 giugno Capitani coraggiosi Joseph Rudyard Kipling
Sabato I capolavori di Pirandello Sabato 15 maggio Enrico IV
Sabato 22 maggio Il piacere dell'onestà
Sabato 29 maggio Il berretto a sonagli La giara
Sabato 5 giugno Liolà
Sabato 12 giugno La favola del figlio cambiato I giganti della montagna
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Sanalo J 5 maggio 1993 ., pagina 27 YG
.! '-•" ' " ",, Intervista a Marco Bellocchio, regista «fagioliano» Il suo film dell'86 in visione domani mattina al Mignon «Quando uscì ebbe critiche negative ma ora recupera peso» Tra anni di piombo, trasgressione e desiderio di normalità
Il diavolo in sala Il regista Marco Bellocchio è di nuovo alla moviola, sta finendo di montare il suo ultimo film, realizzato ancora con la collaborazione dello psicanalista Massimo Fagioli. Accetta però volentieri di parlare di Diavolo in corpo, la sua prima opera fagioliana, che torna in sala domani al Mignon nella rassegna «La domenica al cinema con l'Unità», dopo una riscoperta in tv e in video da parte del pubblico.
RACHELE GONNELLI M Nel suo studio di Prati Marco Bellocchio, 54 anni, piacentino trapiantato a Roma, sta curando il montaggio dei suo ultimo [ilm. Ma accetta vo-
11- lentieri di parlare di Diavolo in I ly- corpo; e contento che questa
pellicola di otto anni fa stia vivendo una riscoperta da parte del pubblico, prima in tv, nonostante i tagli della censura, e poi nella versione integrale in cassetta. Il ritorno in una sala e ora l'occasione per un confronto con il regista.
Il «Diavolo In corpo» è ambientato a Roma. La dna però è assente. 0 sembra una
! •"' centro di provincia. Perché? Effettivamente i luoghi celebri
J di Roma non sono presenti, potrebbe essere anche Parigi o una qualunque altra citta. Anche se il film tempo fa è stato inserito in una rassegna su Roma. Ho solo rievocato l'aula bunker del Foro italico, ricostruita in una palestra. Poi ci sono i tetti di Roma, che però
rappresentano una dimensione metaforica, legata all'inconscio e al desiderio.
Già, Il «Diavolo In corpo» nacque dalla collaborazione con lo psicanalista romano Massimo Fagioli. Con lui ora sta realizzando «Il Sogno della farfalla». C'è chi pensa che questa collaborazione abbia Impoverito e reso più schematico U suo cinema.
Il "Diavolo in corpo- dimostra esattamente il contrario. Con gli anni non ha perso nulla, anzi e creduto, lo concepisco il cinema come ricerca. Esaurita una certa autobiografia, per un artista si tratta di vivere il nuovo, per non ripetere sempre lo stesso film. Condivido il discorso fagioliano che rivendica una modificabilità degli esseri umani e crede nel recupero di una bellezza della carica sessuale originaria non perversa, diversamente da Freud. E mi sento arricchito dalla collaborazione con la psicanalisi di
Marco Bellocchio con Maruschka Detmers e Federico Pitzalis durante le riprese di «Diavolo in corpo»; in basso a sinistra Pierre Boulez; a destra una scena di "Eclissi»
Fagioli, al di là che i miei film possano essere considerali belli o bruiti.
Nell'86 il film fece scandalo, soprattutto per la scena di sesso più scabrosa, quella della fellatio. Oggi, secondo lei, susciterà lo stesso scalpore?
Direi di no. Il rapporto tra senso del pudore e costume si e molto modificalo. I.c pruderie
clic potevano essere evocale da quella scena sono cadute e oggi rimane ciò per cui e stala concepita, la gioia e la discrezione del proìagonista. Quando il film uscì prevalsero le critiche negative, poi con gli anni, essendosi dissolti pettegolezzi, scandali e anche i pregiudizi ideologici, il giudizio ha avuto una rimonta ed ora credo che sia considerato con un suo peso, più di altri che vennero
osannati come capolavori. Il ragazzo in quella scena parla di Lenin. Sembra veramente superfluo. La girerebbe ancora così?
Forse ricostruirei lo stesso rapporto scherzoso in modo diverso, Allora era ancora profonda l'ideologizzazionc di un ceto culturale del quale fanno parte anche i personaggi del film. Ma non voleva esserci
nessuna relazione. Chiesi solo all'attore, che impersonava un ragazzo alle prese con gli esami di maturila, figlio di un uomo mollo collo, di improvvisare su quel tema. All'epoca alcuni spettatori tendevano a considerare fondamentale il senso di quello che lui diceva in quella .scena. In realtà non è cosi.
Il protagonista è un diciottenne senza ideali ma affascinante per questo, in conflitto con il padre ma solo su un terreno individuale: uno scontro genitori-figli molto diverso da quello di «I pugni in tasca». Se dovesse ancora descrivere un diciottenne di oggi come lo farebbe?
Mio tiglio ha 19 anni. I ragazzi di oggi hanno una maggiore considerazione dell'impianto familiare e maggiore difficolta a separarsi dai genitori. Sono più realisti, in senso negativo, come se le difficoltà oggettive li consigliassero ad un certo tipo di mediocrità. Andrea nel film rappresenta una capacità sentimentale profonda che sconvolge l'indifferenza e le corazze di Giulia con la sua in-. genua capacità di dichiararsi a lei. Non e la rappresentazione di una terapia, ma di una svolta, di uno slacco dalla disperazione e dalla rassegnazione alla mediocrità del fidanzato di lei. il terrorista pentito che non fa i conti con il suo passato ma si rifugia in un misticismo equivoco e nei valori tradizionali della Chiesa, con la sua logica del perdono.
Il personaggio del pentito finisce per essere grottesco. Traspare una maggiore simpatia verso gli irriducibili.
Sì. per i dissociati. I pentiti è come se avessero un atteggiamento di calcolo. Riconoscendo il fallimento della loro strategia politica, accettano lo slato delle cose con rassegnazione, e considerano immodificabile la società una volta accettate le regole del gioco. L'ex terrorisla pentito è una figura patetica e grottesca, che dette fastidio a quel ceto culturale abituato a considerare chi faceva la lotta armata, anche se in negativo e non condividendo la scelta, in modo eroico.
Percorso articolato nelle musiche, nei ritmi e nei colori del Sud
DANIELA AMENTA
I H Nostalgia. Una parola dalla forte risonanza emotiva che evoca luoghi, volti, sorrisi, anni lasciali alle spalle e che talvolta si riaffacciano alla memoria e mordicchiano il cuore lentamente, senza far troppo male, ma provocando un'inquietudine sottile, dal retrogusto amaro. «Nostalgia»è il titolo della lunga kermesse che si terrà stasera al teatro Olimpico (piazza Gentile da Fabriano), dedicata a «suoni, gesti, immagini dalle tradizioni di Calabria e Sicilia». L'iniziativa, organizzata dalle associazioni «La Risonanza» e «L'Approdo», è un omaggio alla cultura folklorica del Sud.
Leggende, racconti, canti, proverbi per comprendere oggi come allora le esigenze, i linguaggi, le sofferenze e le speranza di una terra «sotto le cui fronde - come ha scritto Dacia Maraini - h a n n o camminato i fenici, Sotto quelle fronde hanno camminalo anche i greci e i latini. E infine gli arabi dal piede leggero e le vesti lunghe, di coione ricamato».
La musica etnica proprio nel Mezzogiorno ha radici profon dissime, conservate miracolosamente attraverso gesti quotidiani che si ripetono di padre in figlio e sopravvivono quasi inalterale al trascorrere del tempo. Chi e nato nel Sud lo sa, porta scritte nel proprio codice genetico certe usanze, certe iradizioni. Quello di stasera all'Olimpico e un viaggio, intelligente e articolato, nelle musiche, nei ritmi, nelle parole, nei colori del meridione.
\JO spettacolo sarà aperto da Davide Marzi e Francesco Meoni che, come due aedi, rievocheranno attraverso scritti di autori calabresi e siciliani •atmosfere e sensazioni rimaste
Antonello Ricci
sopite». Sarà poi la volta dei «Moti i pare», un gruppo proveniente da Lungro, paese di lingua albanese in provincia di Cosenza che proporrà strofe d'amore improvvisate, cantate a serenata, con l'accompagnamento della «surdulina», una piccola zampogna. Spetterà ai «Cantori di Montedoro» (minuscolo paese a pochi chilometri da Caltanisetta) interpretare una delle tredici parti dei «la
menti» che si eseguono durante la processione serale del venerdì santo. Tra i nomi più celebri di questa lunga serata all'Olimpico c'è, sicuramente, quello di Otello Profazio. Un disco d'oro all'attivo,(ovvero un milione di copie vendute), e uno dei foìtainger più amati e seguiti dai nostri connazionali all'estero. Profazio accompagnandosi con la propria sei corde canterà, tra le altre, «Il riscatto della bella». Elena Calivi e Daniele Conversa, lei una delle voci più potenti e drammatiche della Sicilia, lui chitarrista, realizzeranno una delicata serenata dedicata all'amata che dorme. Molto interessarne e particolare l'intervento di Alfio Antico che proporrà una delle torme più arcaiche del canto isolano, quello che si accompagna con un grande tamburo a cornice.
Riprendendo le dinamiche narrative de -L'opera dei pupi». Mimmo Cuticchio - professione cantastorie - con la propria compagnia di pupari eseguirà •L'assedio di Rodomonte a Parigi» e l'epico «Gran duello di Orlando e Rinaldo per amore d'Angelica». Tra gli ospiti del secondo atto di «Nostalgie» spetta un posto d'onore ad Antonello Ricci e alla sua chitarra battente, uno strumento antico (.veniva usata in Calabria per accompagnare le questue pasquali), dal suono caldo e profondo. Ricci, con Alessandro Cercato e Arnaldo Vacca, interpreterà una tarantella rivisi-lata in chiave moderna. Lo spettacolo sarà chiuso da una coreografia di danza contemporanea ispirata alla pesca del tonno, eseguita sulle voci registrate dal vivo dei pescatori e su un canto sacro in dialetto siciliano.
i ì Splendido concerto italiano diretto all'Olimpico da Pierre Boulez
E Stravinski se la cantò in napoletano ERASMO VALENTE
• 1 Astuzia sottile dell'Accademia filarmonica che ha concluso la sua bella stagione alTeatro Olimpico con un bel concerto di grande marca francese: Pierre Boulez alla testa dell'Ensemble Intercon-temporain. «per avere però, praticamente un bel concerto italiano. Abbiamo ascoltato, infatti, e nella migliore esecuzione possibile, musiche di noslri compositori o - è il caso di Stravinski che ha preso sottobraccio Pergolesi - ispirale a nostri musicisti. Il Teatro Olimpico era gremito, preso d'assalto anche da tantissimi giovani che, lasciata la moto in piazza, sono entrati in sala con il casco, prendendo posto anche scavalcando la spalliera delle poltroncine.
Chi bazzica un poco con la musica, sa quale lezione, quali fermenti, quale illuminazione possano derivare dal toccare con mano il levarsi del suono sbalzato da uno scavo, da una ispirazione mai abbastanza dedicata alla musica oggi. Anche sotto il profilo della realizzazione, il concerto di Boulez è stato una meraviglia. Ed ecco gli italiani
Il concerto si è avviato con un brano di Franco Donaloni, commissionato al nostro musicista proprio dall'Ensemble InterContemporain. Si intitola «Tema», e risale al 1981. È un brano che viene da precedenti pagine di Donatoni, ispirata da poesie di Pessoa. Donatoni sembra qui giocare persino nel titolo, unendo il «Tema» alla «Tema» (timore) e agli anagrammi in «Meta» (il prefisso della metamorfosi) e nella «Meta»che indica il punto d'arrivo. Donatoni si dedicò a questo brano come se fosse alle prese con la sua ultima composizione, la «meta» finale, partita da un «tema-iniziale. Si avvicendano spa-modici fremiti vitali, scatenati dagli «archi» e accolti da imperturbabili dolcezze filate dai «fiati». Il «tema» che diventa «meta» come avvio di metamorfosi, si manifesta in certe trasformazioni del suono che adombrano situazioni del «Sacre du printemps»stravins-kiano.
L'idea di un «iter» dei suoni ha poi coinvolto il brano «Chemins IV», di Luciano Beno, per oboe e archi, nel quale si verifica la situazione opposta Loboe solista (lo
splendido Didier Pateau) si scatena spiritato in mezzo ad «archi» propensi alla quiete, al silenzio che sopraggiunge sulle ultime vibrazioni della viola.
Questo concerto «italiano» degli illustri musicisti francesi ha avuto un vertice con l'intensissima interpretazione delle «Beatitudines» di Goffredo Petrassi, per voce (il basso David Wilson-Johnson), clarinetto, tromba, viola, contrabbasso e timpani. È - risale al 1968-la «testimonianza» di Petrassi per Martin Luther King, e delinea, nelle sue sottigliezze timbriche, il percorso d'una tragedia. Per la rarefatta essenzialità del suono e la straordinaria interpretazione, questo brano di Petrassi. applaudiss imo, e stato il più emozionante della serata.
«Italiano», infine, anche l'attesissimo Stravinski di «Pulcinella» (1920): un balletto ricavato da musiche di Pergole-si e altri compositori del tempo. È una felicissima partitura che fece subito lanciare contro Stravinski l'accusa di neoclassicismo. Ma nulla in questo «pulcinella» sa di meccanico «gioco» col Settecento. Stravinski è un demonio, e finisce col far scaturire dal cli
ma sornionamenle «napoletano» quello manifestamente russo. Pulcinella e Petniska si danno la mano. Mezzosoprano (Suzanne Mentzer), tenore (Stanford Olsen) e il basso già citato cantano, in italiano e napoletano antico, serenate, lamenti e bisticci d'amore ( «Una te fa l'anzemprcce ed e
malezcosa... e bo' lo maritiel-lo...»), ma le «fiammetle d'amore» bruciano soprattutto con Petruska resuscitato più che con Pulcinella, l'uno e l'altro brillantissimi nel tirare la vila della propria parte e poi l'entusiasmo del pubblico dalla parte di Boulez e dei suoi stupendi musicisti.
8 In viaggio con un amico molto speciale I Alice nelle città. Persone, incontri, palazzi, vie, ville: realtà che è surrealtà, gioco di specchi, irruzione & del meraviglioso, della fantasia, ribollente imrnagi-'; nario. La città-Io, la città-gli altri, la città amica e ne-| mica, distillato filogenetico della Storia, delle storie, ; dell'homo sapiens. Narrate, lettori, la vostra città. E 4 inviate i vostri testi (60 righe, non di più) a Cronaca ì Unità, via dei Due Macelli 13/23,00187 Roma.
RAFFAELLO Q ATTO
? M Ero inquieto nell'attesa avevo i minuti contati prima
f della partenza del treno. Inol-<: tre non era un'attesa piacevo- le, stare fermo, solo, per stra-; da, senza alcun riparo per diffondermi dal sole bollente di
quel giugno inoltrato. D'un tratto lo vidi arrivare, il
•• mio caro amico, a passo spc-S dito, baldanzoso e aitante nel-M'incedere, splendente e caldo j'nell'accogliermi, come se do-i resse ripagarsi dell'immanca
bile ritardo con cui s'era presentato. Non sapeva che ormai alla sua puntualità avevo rinunciato definitivamente. Ma questo non scalfiva il nostro rapporto, fatto di reciproca utilità, forse - e nessuno di noi l'aveva mai dichiarato apertamente - , ma comunque durevole e consolidato nel tempo. Uscire con lui. prima che un obligo, lo consideravo un piacevole diversivo, per via delle sorprese che solo quando ero
in sua compagnia riuscivo a vivere. E per questo, nonostante i presupposti e la necessita di giungere in orario, avevo scelto proprio lui per accompagnarmi alla stazione. Avremmo percorso insieme quel paio di chilometri e poi ciascuno di noi avrebbe proseguito per il suo cammino. Lui non avrebbe mai potuto seguirmi nei miei viaggi di lavoro in giro per l'Italia.
Come era solilo fare, portò con se altre persone, gente che comunque non mi inieressava, una compagnia forzata, che uscendo con lui non potevo evitare. Era variegata la combriccola di cui si circondava, ma gli riconoscevo il fatto che, senza gli altri, non avrebbe trovato ragione di esistere, lo mai. e ripeto mai, mi ero interessato a intrattenermi con qualcuno di questi. Voi direte: per differenza, o per egoismo, oppure per superbia. No. signori, l'unico motivo era al massimo la
gelosia, quel sentire la presenza degli altri sul suo corpo, che credevo mia personale prerogativa poter stringere e abbracciare. Però mi divertivo a vedere alcune di queste persone scambiarsi opinioni, discutere del più e del meno, mostrando con ciò un'intesa maturata nelle lunghe ore trascorse assieme; la maggior parte, come me. preferiva invece restare in silenzio, ognuna assorta nel proprio destino, seppur stretta a questo grande amico comune. Perdi più. trovavo piacevole cullarmi in uno stato simile all'abbandono, restando ad ascoltare gli altri, i minori che mi circondano, ed estasiandomi a rimirare il familiare panorama della mia città che stavo per lasciare, mentre il nostro amico comune seguitava a condurci, con la sua inconfondibile andatura ciondolante, per le strade del centro, Anche per questo mi parve di impie
gare soltanto una manciata di minuti per arrivare a destinazione. Difatti la stazione era II, la intravedevo poco più avanti a noi.
Era giunto, quindi, il momento di congedarmi da questo caro, intimo amico: mi sentivo di dover rendere l'ennesimo doveroso omaggio al compagno di mille momenti passati assieme. Sapevo che lui, tanto, non sarebbe mai stalo in grado di prendere l'iniziativa, cosi avanzai un poco, facendomi largo tra le altre persone. Presi fiato per smozzicare una qualche parola di commiato, ma l'unica frase che mi uscì a mezza bocca fu per uno degli altri compagni di tragitto. Scarna, chiara, efficace: «Scusi, scende alla prossima fermata?».
Con lui, il mio caro Autobus, sarei tornato a vivere stravaganti momenti comuni 11 a qualche giorno.
Sette attori per un'eclissi
AGENDA
ROSSELLA BATTISTI
Eclissi Rapsodìa di voci, sax e un pianeta senza ombrello di Francesco Vcntimiglia. Interpreti: Anna Cianca, Nicola D'Eramo, Mario Grossi, Galliano Marini, Mirella Mazzeranghe Mafalda Valle, Caterina Venturini. AI sax Fiorella D'Elia. Regia di Francesco Vcntimiglia e Patrizia Barbieri. Teatro dell'Orologio Incontri Itorder line, dialoghi che diventano monologhi paralleli, stralunate vicende: la logica dello zapping funziona anche in questo spettacolo, nella giustapposizione di (rammenti fino a costituire un lesto unico. Verrebbe voglia di pensare a un microbo, responsabile della fibrillazione nella quale entrano la maggioranza dei lavori teatrali in cerca di nuova comicità e che disintegra il linguaggio, scardina le convenzioni sintattiche e fa inoltrare nel delirio.
Solo che perit/iss/il sospetto d'«infezione» dura poco, lo spazio di quel preambolo ermetico che parte con Quasimodo e fagocita al suo intemo una filastrocca di rime baciale. Poi, l'intento del regista si denuncia subito in quell'infilare piccole storie che svaporano l'una nell'altra, secondo un percorso ragionato e fin troppo lucido. Nello spazio di poche battute si corrugano storie d'amore, si esauriscono matrimoni e si compiono parabole di vita. L'autore si diverte a osservare quasi con una lente da entomologo i comportamenti di questi piccoli umani, così
uguali, cosi banali, da ripetere all'infinito le stesse battute per vite diverse. Il segreto per ribaltarne la monotonia è semplicissimo, basta cambiare qualche virgola, accelerare il tempo dell'azione o invertire l'ordine degli eventi. Il risultato, a differenza delle operazioni matematiche, cambia eccome. Ecco allora che l'amore fra un uomo e una donna si compie nell'immaginazione e abortisce nella realtà. «Mi ami? E quanto mi ami?», a metà fra Laing e la pubblicità della Sip, le conversazioni degli innamorati si scardinano dall'impianto tradizionale e deragliano verso sentieri estemi. Definitivamente «straniati», come la coppia di sposi che trovano la loro identità solo nell'immagine riflessa allo specchio.
Ironico dal retrogusto amaro, spesso asetticamente cerebrale, il testo di Francesco Venlimiglia diventa la metafora di un vivere caotico, dove tutto quel che si dice è già slato sentito e per tornare originale deve deformarsi, annientarsi nei contenuti per essere ascoltato. Tante piccole eclissi a formare quella che le racchiude tutte. L'invenzione riesce, anche perche i tasselli sono costruiti con cura meticolosa e riportati dalle impeccabili dizioni-interpretazioni dei sette attori. Raccordati dagli interventi al sax di Fiorella D'Elia che punteggia questa Eclissi con ironia. Fino alla conclusione, quando la parabola si spenge per mancanza di personaggi, «ringiovaniti» al punto di non essere mai nati...
Ieri minima 11
mass ima 23
O o o i il sole sorge alle 5,50 v - ' & & 1 e tramonta alle 20,23
I TACCUINO I Sette sottane. Un'autobiografia involontaria. Monica Vitti firmerà le copie di questo suo nuovo libro (Sperling & Kup-fcr Editori) : domani, dalle 11 alle 12.30. presso la libreria Remo Croce di Corso Vittorio Emanuele 156. Pirandello, U disagio del teatro. Il libro di Claudio Vicentini (Marsilio Editori), sarà presentato lunedi, ore 18, al Teatro Argentina (Largo di Torre Argentina). Interverranno -presenti autore coedi tore - Nino Borsellino, Alessandro D'Amico, Achille Mango e Mario Missiroli. Gare di ballo. Domani, ore 10. al palazzetto del Centro sportivo di Anguillara Sabazia, I" Trofeo della città. Competizione open con nulla osta della Fids. Categorie per tutte le discipline (liscio, danze standard eccì . «Artisti ai Castelli». Si inaugura oggi, ore 17, presso Palazzo Lavelli di Albano Laziale, la mostra d'arte curata da Mariano Apa e coordinata da Massimo Fioravanti e Barbara Vinciguerra. All'esposizione, aperta fino al 30 maggio, in visione opere di venti artisti. Mercatino di solidarietà. E organizzalo da lilla Tenen-baum dell'Associazione Italia Nicaragua in via Sebvino 43a (Piazza Verbano): oggi e domani dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 20, e tuli i mercoledì dalle 16 alle 19. Vi si trovano libri, quadri, vestiario, giocattoli e molta bigiotteria. Con il ricavato delle vendite si aiuterà un gruppo di donne a fondare una cooperativa per l'allevcamento di pollame. Parco naturale Insugnerata. Un bene dei nostri quartieri da conoscere per difenderlo, per usufruirne. Oggi, visita guidata al Parco: appuntamento ore 15 in piazza Balduina, ore 15.30 Casale Mostarda. Per adesioni rivolgersi a «Cittadini e Territorio). Via Braida 41. tei. 342.02.49.
MOSTREl Suite Vollard, cento disegni di Picasso. Accadem ia spagnola, piazza San Pietro in Montorio 3, ore 10-13 e 16-20, lunedi chiuso. Ingresso libero, fino al 1 giugno. Moda e ritratto: fotografie di Helmut Newton. Cento culturale francese, piazza Navona 62, ore 16-20 (sabato e domenica 10-20) e Villa Medici, Viale Trinità dei Monti 1, ore 10-13 e 15-19 (lunedi chiuso). Fino a! ! 3 giugno.
NEL PARTITO l FEDERAZIONE ROMANA
Sez. Donna Olimpia: ore 17.30 congresso di sezione (A. Ottavi) il congresso proseguirà anche domani dalle ore 10. Giovedi 20 maggio ore 17.30 c /o Federazione riunione del gruppo di lavoro associazionismo e volontariato sulla Festa cittadina de l'Unità (Nocifora). Audiolesi Si è costituito presso la Federazione romana un coordinamento politico di cittadini audiolesi. Chiunque voglia prendere contatti o partecipare alle iniziative del gruppo (audiolesi, operatori, insegnanti) può chiamare la coordinatrice KatiaBuldrini al numero221807853. Tesseramento: i risultati sinora raggiunti per il '93 sono complessivamente molto positivi, ma occorre un ulteriore impegno delle Unioni circoscrizionali a seguire l'iniziativa delle sezioni in previsione del prossimo rilevamento fissato per il 24 maggio. La sezione organizzazione della Federazione è a disposizione per qualsiasi problema si dovesse manifestare. Avviso: Lunedi ore 17 c /o V piano Direzione (via Botteghe Oscure, 4) riunione della Direzione federale. Odg: «Situazione politica - Festa de l'Unità».
UNIONE REGIONALE Federazione Castelli: Pomezia ore 21 Sangria Party festa Sinistra giovanile c /o locali della sezione Pds di Pomezia; Colonna ore 18 assemblea sul Referendum Sanità; Collefer-r o c / o P.za Italia ore 19 comizio apertura campagna elettorale (Minichelli - Zeppa); Albano ore 18 uscita volantinaggio campagna elettorale. Federazione Prosinone: S. Andrea ore 20 Congresso (Mi-gliorelli); Fumonec/o«ll Nido d'Aquila» ore 20 presentazione lista (Alveti); in Federazione ore 16 assemblea provinciale Sinistra giovanile (D'Amico). Federazione Tivoli: Ponzano ore 20.30 presentazione della lista Alternativo Democratica per Ponzano; Subiaco ore 18 presentazione lista Uniti per Subiaco (Fredda); Fiano ore 18 incontro con gli anziani.
Sport Atalanta Fiorentina si giocherà a Bergamo
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Calcio e cocaina Positivo un calciatore del Sora (C2)
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Stasera al Tardini l'anticipo della 31a giornata di campionato con il colombiano ancora polemico dopo l'esclusione di Wembley
Il giocatore è furioso «Oggi sono io a non voler giocare» Ma il club tenta di ammorbidire l'intransigenza e vuole schierarlo
Asprilla fiele e miele Il Parma e Sprilla !>ono sempre ai ferri corti Ancora ieri il giocatore colombiano, che ha avuto un colloquio con il patron Tarui. ha manifestato la voglia di andarvia. Un capriccio, dicono in società Ma intanto la polemica continua a guastare la festa della vittoria di Coppa Comunque, stasera contro la Juvc nell'anticipo di campionato Faustino ci sarà, anche-se lui dice con tono lapidano «No»
F R A N C E S C O D R A D I
tm PARMA II dilemma di Faustino Aspnlla e ancora lontano dalla soluzione II colombiano anche ieri 0 andato giù duro «Ilo parlato con Tanzi alla presenza del mio procuratore Il Parma vuole che io rimanga perchè e e un contrailo che mi lega fino al 96» Ma sei contento di rimanere9
•Non molto- risponde Asprilla che è lapidano anche sulla domanda successiva Ci sarai contro la Juventus9
.No» Il direttore sportivo Giambatti-sia Pastorello gli risponde per le rime >Si tratta di una bambinata di un ragazzo che fa i capricci Tuttavia la società non prenderà alcun provvedimento a suo carico lo capisco il suo rammarico e lo giustifico Tino ci teneva a giocare la finale visto che questa Coppa delle Coppe e anche mento suo Non bisogna dimenticare che quattro got dogli otto segnati dal Parma durante il cammino europeo sono suoi» Pastorello tiene anche a smorzare il caso «Vi dico, comunque che non sono preoccupalo Il lempo cancellerà ogni cosa Sarà sufficiente che Tino
torni a giocare ed a segnare pcrchò si appiani ogni cosa e poi. vedrete ci chiederà di prolungare il contratto capirà che il Parma e una società se ria» Poco prima il vicepresidente Stefano lanzi MCVO sottoli neato anche come il procura tore di Aspnlla Mascardi pur prendendo le parti del giocato re aveva compreso le scelte tattiche di Scala che si era tro vato alle prese con la sostiti! zione di due infortunati e non poteva-voleva rischiare di rimanere in dieci uomini se si fosse verificata una ricaduta immediata delle condizioni di Aspnlla È probabile nono stante che il colombiano sia in campo dal primo minuto quo sta sera contro la luvenuis La vigilia della gi.ra e stata al quanto insolita A parte la questione Aspnlla tutti quanti preferivano pensare alla Coppa vinta mercoledì Un centinaio di tifosi hanno atteso I allena mento della squadra tra i più festeggiati e era Alessandro Molli «Questo 0 il mio periodo migliore mai sono stato cosi in forma Adesso potrei tentare di
(Raiduo ore 20.30)
Ballotta 1 Peru^zi Benarrivo 2 Correrà Dichiara 3 Torricelli
Minotti 4 D Baggio Apolloni 5 Kohler
Grun 6 Julio Cesar Melli 7 Conte
Pm 8 Platt Aspnlla 9 Vialli Cuofihi 10 R Baggio
B r o l i n H Di Canio
Arbitro Bettindi Padova
Ferrari 12 Rompulla Matrocano 13 De Marchi
Pulga 1 4 Galia PIZZI 15 Marocchi OSÌO 16 Ravanelli
battere il mio record di segnature in campionato che e di I3 reti e risale a due anni fa Ora sono a quota 11 Vorrei batter 10 anche perche significherebbe segn ire gol pesanti che ci consentirebbero di ottenere una buona posizione ili classi liei» 11 Parma punta al terzo posto Per (arlo deve scalzare la Juventus impresa non facile «Ce rchcrenio di sfruttare il nostro momento - dice Alberto Di Guata i se la Juve pensasse mollo alla finale non e detto che non si possa fare un buon risultato Proprio Di ( luar 11 uno dei pa pabili hi.incoili ri per I anno prossimo •.Sincerami lite la Juventus non mi ha mai contattato Certo che se vi fosse una richiesta da I orino beh non potrebbe
Milan Inter Juventus Parma Lazio Sampdona Tonno Cagliari Atalanta Napoli Roma Foggia Fiorentina Genoa Udinese Brescia Ancona Pescara
passare inosservata nò da par te mia ne da parte della società Se dovesse succedere mi dispiacerebbe lasciare Parma dal punto di vista scntimcnta le Meno da quello professio naie Intanto il fardini si prepara ad accogliere il tutto esaurito Rimangono ancora in vendita i tagliandi di tribuna I «Boys» hanno preparato un grande striscione di ringraziamento mentre il Parma stabilirà un piccolo record in otto giorni per tre volte le sue partite sono andate in diretta tv Scala intanto cerca di mantenere- i suoi sulla corda Ieri ha riunito i suoi negli spogliatoi per oltre un ora Per quanto ri guarda la formazione con Corallo sc)uahficato dovrebbero giocare i vincitori di Coppa con l inserimento di Aspnlla a scapito di Oslo
Un anno di fischietti. Bilancio delle nuove regole: ottimismo e dubbi
Casarin promuove l'arbitro flipper ma il fuorigioco lo fa soffrire Un Paolo Casarin torrenziale ha tenuto banco nella conferenza stampa di consuntivo della stagione arbitrale, svoltasi nelle sede Figc «In pochi anni siamo riusciti a cambiare molte cose», ha dichiarato il dest-gnatore di serie A e B I punti cardine della riforma diminuzione dell'età e del numero delle giacchette nere, guardalinee «specializzati» e professionismo «Il fuorigioco è sempre più un problema»
M A R C O V E N T I M I C L I A
• • ROMA «Un arbitro nasce "triangolo' e potrebbe finire "palla ', noi cerchiamo di evitarlo» Una frase che descrive una straordinaria mutazione almeno per i «retrograd.> che ancora si stupiscono di fronte ad un politico integerrimo che si trasforma in un volgare ladro Quello enunciato ieri da Paolo Casarin designatore arbitrale di sene A e B, e stato un concetto di portata epocale, una metamorfosi che avrebbe costretto anche l'immortale Kafka a rimetter mano al suo capolavoro Seduto accanto al presidente dell'Aia Lombardo, il direttore delle giacchette nere non ha meglio spiegato all'attonito uditorio il suo geometrico esempio Ma ai molti giornalisti presenti convocati presso la sede romana della Figc per un rituale consuntivo dell'attività arbitrale, è parso di capire che Casarin alludesse al rischio di deterioramento qualitativo della categoria 11 «fischietto», insomma, invecchiando peggiora
Conferenza stampa ecumenica, quella del vulcanico desi-gnatore, tutta indirizzata ad avvalorare due assunti ben precisi l ) Con I impulso delle nuove regole non cambia solo il gioco ma anche la figura del-I arbitro (Casarin lo ha ripetuto più volte), 2) Il merito di questa trasformazione e anche mio (non lo ha detto ma lo avrebbe capito anche un ubriaco) E per rafforzare la sua tesi, l'uomo ha formio una sene impressionante di dati, una valanga di numeri in cui si è destreggiato sicuramente meglio del vostro cronista II punto di partenza e statu l'analisi del deludente spetticolo
calcistico offerto dagli ultimi Mondiali «Italia 90 - ha affermato Casarin - ci ha mostrato partite con pochi gol piene di perdite di tempo con risultali difficilmente rovesciabili dopo che una squadra era passata in vantaggio (troppi passaggi .il portiere) Gli arbitri si sono mostrati in difficolta di fronte alla velocizzazione del gioco colpa della loro età troppo elevata e di una preparazione tisica modesta In più gli arbitri impiegati come guardalinee sono stali disastrosi» Diamine' - ha commentato qualcuno -ma questa e una estrema un zione a tutta la categoria Niente paura da buon taumaturgo ali impietosa diagnosi il desi* gnatore ha fatto subito seguire la descrizione della cura mira colosa «La Fifa ha introdotto delle nuove regole volte a spet tacolanzzare il gioco I espul sionc del giocatore che commette un fallo sull attaccante lanciato a rete la modifica della regola del luongioco la nor ma più restrittiva sul retropas saggio al portiere E poi ci sono state con I Italia a fare- d.i apripista le innovazioni nel settore arbitrale età massima di<!5anni guardalinee specializzati introduzione del profes sionismo Misure che hanno innescato .I cambiamento»
Equi e iniziato lo show statistico di Casarin una sorta di vi-deogioco con proiezione di grafici e diagrammi Sono stati messi a confronto gli ultimi cinque campionati in relazio ne a tempo effettivo di gioco falli, fuorigioco corner ani monizior.. ed espulsioni Una montagna di comparazioni che ha partorito il classico to polino b e m e r s o - udite udite
- che con I introduzione delle nuovi- regole le- partite si sono prolungate di un paio di minu ti i tiri in porta sono legger mente aumentati si 0 segnato un pizzico di pm Un pò poco9
Ed allora eccovi il pezzo forte dell analisi le rimesse laterali sono aumentate- vertiginosa mente1 «Messi in difficolta dalle nuove norme - ha spiegato Casarin -1 difensori cercano di mandare la palla fuori dal l ampo
Lsaunla la predicazioni nu menci Casarin ha immancabilmente sottolineato I accre scinto rendimento delle giacchette nere nazionali (con un capitolo a parte dedicato alla preparazione atletica) Poi si e finalmente concesso qual che interessante divagazione •Il vero problema dell arbitraggio del Duemila sarà il fuori gioco Già adesso certe triangolazioni fra i giocatori sono troppo veloci per I occhio del guardalinee' Infine una battuta velenosa rivolta «ilio spagnolo Navarrele il fischietto di Svizzera Italia contcstatissimo per I espulsione eli Dino Bag gio «C uno di quelli convinti che le partite si arbitrano usan do i cartellini lo credo invece in chi dirige le partite muovendosi molto E Navarrete sarà un caso 0 uno di quelli che corredi meno»
• 1 Quanti corner sono stati battuti nel torneo 90- 9191 falli fischiati nell 88- 89 sono stati più o meno di diecimila9 Domande morbose che ieri hanno trovato una risposta Merito di Paolo Casarin e dei grafici eleborati dall Associazione italiana arbitri Una scric di dati relativi agli ultimi cinque campionati «fermi» alla 23'giorna ta per consentire il paragone con la stagione in corso Cominciamo dal numero dei falli commessi la tendenza e in discesa dai 10 197 dell 88-89 siamo passati ai 9 216 dell ultimo torneo Diminuisce anche il numero dei rigori da 70 a (VI Interessante il dato relativo ai gol Dopo un quadriennio di sostanziale stabilita intorno ai "150 in questa stagione e è stata una brusca impennata con 579 realizzazioni «Ma e un incremento - ha precisato Casarin - che si e verificato tutto nelle prime 10 giornate a cau sa del disagio dei difensori per I introduzione delle nuove regole» In salita verticale animo nizioni ed espulsioni nell 88-89 i cartellini gialli erano stati 646 contro gli attuali 790 addirittura 81 gli espulsi di questo campionato quasi il doppio dei 45 di cinque anni fa Ascesa nella anche dei casi di fuorigioco passati da 980 a I 372 Discorso analogo per i calci d angolo che dall 88- 89 (1961 corner) sono lievitati fi no a 2 312 Infine il dato relativo al tempo effettivo di gioco dai 55 minuti ai 39 secondi di partenza si e arrivati a 56 40 Nel 91-92. però si giocò addirittura con una media di 59 00 «In questa stagione - e slata la spiegazione - la limitazione del retropassaggio al portiere ha comportato una perdita di oltre due minuti di gioco effettivo Si trattava però di un tempo di gioco morto che non contribuiva certo alla spettacolo»
Il Trap con la testa al Borussia inventa la staffetta Vialli-Baggio
• TORINO Stimolante ma indie ingombrante la trasferta della Juventus a Parma impegna la squadra su due obiettivi tenere testa alla brillante avversaria lieo vincitnic della Coppa delle- Coppe e al tempo stesso non sprecare troppe energie in vista dell altra finale ili mercoledì in cui i bianconeri possono ripetere le gesta ilei loro rivali A questo proposito 1 rapattoni oltre a rimine lare a Min ller, ancora sofferente al I inguine annuncia la staffetta Vialli Roberto H iggio un tem pò a testa A riposo anche O lite e vi i libera i K nane III e Di Canio Rientra anche Platt che potrebbe finire proprio al Parma I anno prossimo I ra le scelte scaramantiche in vista della finale Uefa quella di Roberto Buggio che ha deciso di non fa re dieluarazioNi sino a quella data Lo slesso 1 lapaltoni ani mette che la luve sta già pensando al Borussia . indie se ha I obbligo di lare bella figura e conquistare punti nella citta emiliana 1 bianconeri comunque grazie anche alla vittoria del Parma in Coppa delle Coppe e he lascia libero un posto in Coppa Uefa hanno praticamente già m tasca il passaporto europeo per l'anno prossimo
Mi i'j piacere saliere che in tempi di internazionalizza zione (soprattutto di II impresa economica) e e alleo ri iln erede- ai inincoli di provincia Vl lo spi'cilico sportivamente incarna'1 dal Pimi i e ilcio Non i e stato infatti commentatore chi al I indolii ini della vmona della squadra di Scala in Coppa delle coppe non abbia tessu to I elogio del «piccolo e bel lo» della rovincia che- non stressa i campioni dell oculatezza urbana contrapposta allo scialo melropo'itano I immagine e commovente ed edificante Peccato che comspond i solo parzial nienle.il vero
Ora non sarò io a negarcene Parma sia citta civile Anche nello sport Però vorrei dire che quesi i civiltà che si esprime appunto in un rap porto non ansioso con la squadra della citta e con i campioni che vi militano e anche il fruito di una cultura sportiva diffusa fatta non so lo di tifo ma soprattutto di pratica attiva di esercizio at-ielieo abituale Possibile per chC nella citta di Verdi - come nel resto dell Emilia Ro magli i - la dotazione di pa li stri piscine e lampi poli sportivi e fra le più alle in Cu ropa I miracoli dunque e entrano poco
Comunque di fronte al-I eccitazione sciovinist i prossima alla commozione di Bevilacqua I altra sera su Kaiuno vien da dire giusto per gusto ili contraddizione o per non farsi avvolgere dalla
La retorica del miracolo? No grazie
G I O R G I O T R I A N I
glassa che il primato che alla citta ducale» e slato assegna
to dai Sole J1 Ore non spiega per niente il successo del Par ina caino cosi come della Maxicono nella pallavolo II benessere economico tuttai più spiegherà I allo tasso di praticanti sportivi (anche in discipline distintive come lo sci il tennis I i-quitazione) ma non i successi di squadra nello sport professionistico
Bisogna infatti considerare le re alta economiche e orga nizzative che sostengono il calcio e pure la pallavolo a Parma Due gruppi industriali di prima grandezza ( luno solo sponsor I Italgel ma si diramente tutto meno che povero» come si e scritto e
detto paragonando il Maxi-cono alle «ricchissime» squadre di Milano e Ravenna) per i quali lo sport spettacolo deve essere gestito come un im presa economica - •
l-u Parmalat appunto allo sgangheralo inondo calcisi] co oltre che mezzi ha portato anche uomini e strategie Do
qui sto punto di v Ma il Parma ili lanzi e mollo 'inule (ali d i e se le sint rgie muovono da prodotti dive-rsi e hanno fi ni diversi) al Milan di Berla si oni Amlx'dui (nellimpor re un modello sportivo mar ketmg onented) apparten goiici già al post-calcio Quel lo elle non ha più nulla da spartire ne eoi modello pa lernalistico alla Agnelli ne ioli quelli da «nielli e scemi»
Ldin impresa calcistica si g'iifica prc'grammazione compi tjzione basata sull elfi eienza stile aziendale Inserì ri il discorso del calcio ali in terno delle strategie cominer culi e pubblicitarie della Par mala! per cui si acquista un giocatore (ieri 1 aliarci oggi Aspnlla) considerando ali che gli interessi che il gruppo li i in Sudamenca Ma in 'ulto ciò (che ad esempio per un Ceci hi Gon e sciupili l'menle inimmaginabile) ì «miracoli» e la «provincia' e entrano poco o nulla Anche perche og gì le tradizionali categorie sulle quali si e lo"Jala la di stmzione fra «grandi» e «piccoli» club non sono più vere I essere una squadra blaso nata oppure di una metropoli ha ormai di per se poca un portanza (i ni avri sempre meno nell era della televisio ne) Come dimostra appunto il fatto che oggi nello sport di alto livello vince non chi ha una stona o un pubblico pò te-nziale enorme Vince ehi come il Parma ha mezzi eco nomici e organizzazione so cietana d i e pochissime altre squadre hanno
Roma Vendesi. Ore decisive per la cessione del club. La fumata bianca lunedì?
Matarrese firma la liquidazione ma la cordata è ad un passo dalla vetta
i
• 1 Ui corsa a ostacoli della Roma continua Ieri il presidente della f-edercalcio AntonioMa larrese ha firmato la proposta di messa m liqui dazione del club giallorosso richiesta mercoledì scorso dalla Covisoc (Commissione vigilanza società di calcio) per le gravi irregolarità animi nistrativc riscontrale nei bilanci La documentazione e stata già trasmessa ali uffiuo legale del la federazione che entro la fine della prossima settimana preparerà il ricorso da presentare al tribunale civile Intanto e mentre 1 associazione italiana Roma club ha diffuso un comunicato per annunciare la prossima presentazione di un progetto finanziario a sostegno del sodalizio giallorosso proseguono le trattative per il pas saggio di consegne Ciarrapico lo ricordiamo ha affidato ali avvocato Pietro Guerra il manda to «a vendere Bene come confermano anche in federazione la trattativa con la cordata roma na e ad un passo dalla conclusione La firma e
prevista per lunedi o al massimo martedì Ileo sto udì operazione sarebbe di 80 miliardari 21) dei quali finirebbero nelle tasche di Ciarrapico *\ proposito del quale va detto che la sua ho! ding 1 «Itallin 80 ha chiesto ieri I amministra zione controllata Ma la vicenda non riguarda comunque la Roma «scorporata dal cigolante impero del Ciarra appena giovedì proprio per consentirne la libi ra vendita Siamo dunque al la svolta anche (lerchc se dovesse verificarsi 1 ennesimo «intoppo» la Roma oscillerebbe dav vero il fallimento Do qui a lunedi tappa decisiva ecco le possibilità di vittoria nella volata finale Al 90 ' successo della lamosa cordata con Ralfaele Ranucci presidente ali 9 al fotofini sh grande rimonta di Casillo ali 1 vittoria del la «faiila-candidatura'di Bernard lapie patron del Marsiglia prossimo avversano del Mllan nel la finale di Coppa Campioni
Raffaele Ranucci presidente del settore tecnico della Federcalcio
S T E F A N O B O L D R I N I
Ranucci e un dubbio Mazzone o Radice?
• • Raffaele Ranucci presidente Pietro Mczzaro-ma 54 anni costruttore (titol in della «Mezzaroma Spa> e della «Italappalti ) e I ranco Sensi bn anni proprietario di numerosi alberghi e immobili («Coni pagnia fondiaria immolili are- ) petrolieri (Cornpa gnia Inlcrpetroli) ed editore (-(omeri AdriatiiO'di Ancona) vicepresidenti questo lo staff della cordata romana partita con sette uomini i ora ridotta a due «big» più un manager del palloni t resi luto a pane* e calcio Offrono 80 miliardi Ranni e i VTanni i I attua le presidente del settore tecnico dill i Pcderealcio Considerato il «delfino di Matarrese e il numero due del Palazzo Ma la Roma i> una sirena alla quale per lui, e difficile resistere Tu prima ili sbarcare nel 90 in federazione il braccio destro de I presidente gialloros so Dino Viola Economicameiiti «solido e titolare-delia «Sedim» società che controlla alberghi e mimo bili II pruno obbiettivo dei «rolli ini» s ira il ris ina mento d( 1 bilanci dopo gli sconquassi dell era Ciarra pico Cambiera I allenatore (favorito e Mazzone ma non e da escludere un ritorno di Radice) mentre sul fronte giocatori saranno confermati due stranieri su tre (Haessler e Aldair) saranno mei diluii Garzya Piacentini Rizzitelli e Muzzi da v rifilare le posi ziom di Carnevale e Giannini
Rifondazione zonista con Casillo e Zeman
I H Acclamalo da una frangia di tifosi nella turbo lenta cornice del consiglio di amministrazione gì ilio rosso di giovedì scorso Pasquale Casillo ex presi dente del l-oggia patron di una holding con duemila miliardi di fatturalo annuo e interevsi vari (cerali costruzioni editoria e paste alimentari) strizza I occhio alla Roma da otto mesi [.e prime voci risalgono ali ol tobre 1912 II progetto iniziale del gruppo Casillo era ciucilo di rilevare la Roma a febbrno poi però le liti uni Ciarrapico e gli ostacoli politici hanno costretto I c \ patron foggiano a tirarsi indietro Casillo e tornalo alla e inea ad aprile offre lido 70 miliardi punlual mente rifiutati Di fronte ai veti dei saloni politici e di una parte di opinionisti Casillo ha annunciato di ritirare la candidatura Ma don Pasquale è uomo di lunghe attese e rimane 1 unico vero avversano della «cor data II suo eventuale arrivo comporterebbe un autentica rivoluzione Lo staff dirigenziale attuale sarebbe azzeralo (con I unica probabile eccezione di Aldo Pasquali) Giuseoppe Pavone sarebbe il nuovo direttore generale Zdenck Zeman il tecnico h. quanto al giocatori I epurazione risparmerebbe solo Haessler Aldair Piacentini Garzya Rizzitelli Muzzi e [orse Bonacina
Mister Marsiglia scorbutico intruso
• 1 Bernard Tapie presidi nte del Marsiglia soci.ili sta e il nome l'clie ultime ore entrato a sorpresa nelle vicende romaniste II patron dell OKmpique e stato contaltato dal figlio di Ciarrapico lullio poche ore prima de! seconoo arresto del padre (giovedì matti no) alla disperala ricerca di un partner da coinvolge ri nell iwentura giallorosso lapie non ha smentito Ha dichiarato «Ritengo la Roma uno dei primi cinque club italiani se potessi dare una mano jx-r salvarla non mi tirerei indietro» Ma la carta lapie che ha il vi zio di smentire quanto affermato il giorno prima e strana potabile essere uno dei trucchi del Ciarra per far rialzare il prezzo della Roma Uno sbarco a Roma del patron del Marsiglia sembra francamente remolo Il suo impero finanziano e in difficolta 1 «Adidas» du ranle il suo breve regno ò passata dal primo al terzo posto mondiale Ira le aziende del settore dell abbi giumento sportivo ha perso la scommessa televisiva con «Ui Cinq- il crollo del partito socialista gli ha sottratto la cane i di ministro delle- citta Uno scenario di emergenza che rende incomprensibile come possa investire quaranta miliardi nella Roma Anche per chC dopo il «mandato a vendere» che Ciarrapico ha affidato ali avvocato Guerra Tapie dovrebbe fai e tut loda solo
Satiniti IT) iiiaatin l!)!K-> Sport pagina 29 ru Tennis Becker dice addio a Roma e dà uno schiaffo Internazionali all'ambiente dorato: «Qui non sopportano d'Italia chi parla senza conformismo. Amo Barbara
ma devo fare i conti anche col razzismo»
Parole come smash
I I. I f
ì
Boris Becker a ruota libera. Un addio a Roma a suon di interviste. Il razzismo, il Muro, la Germania, la politica, la sua ragazza, le foto su Sterri, il suo gioco e dunque se stesso in tante risposte. Un ragazzo ricco e famoso che teme più di altro l'omologazione e la banalità, e le considera l'aspetto più pericoloso del tennis moderno. «È un mondo che sopporta poco chi parla».
DANIELE AZZOLINI
M ROMA. «Sono uno che vuole farsi una opinione delle cose». Boris Becker prende il largo, lo fa con le parole e con un gesto, perfino con una smorfia che mette in moto un brulichio di lentiggini sul viso bianco come un formaggio dietetico. Prende il largo dal tennis dei ragazzoni tutti walk-man e racchetta, che girano il mondo senza degnarlo di uno sguardo e se gli fai una domanda che non tiri in ballo set, game e swasii ti guardano stuporosi. Becker è diverso, e lo dice subito, perché se c'è una cosa che sopporta poco ò l'omologazione che fa da sottofondo ad uno sport dove in troppi cercano di essere uguali agli altri; nel gioco soprattutto, che 0 uno specchio di se stessi, visto che con le parole basta poco, l'importante è attenersi ai fondamentali prin
cipi della banalità professionale: il mio avversario è stalo molto bravo, io di meno, lui è un very good plaver, c 'è sempre qualcosa da imparare dagli altri, e cosi via, all'infinito.
C'è la troupe di Tgl Sette, con Boris. Becker risponde a tutto campo. Il razzismo ad esempio: "Nasce dalla rabbia di chi non ha un lavoro né certezze. Voglio dire: non so quanti siano davvero razzisti, cioè avversari di chi ha una pelle e una nascita diversa. Credo che molti usino il razzismo per sfogo. Invece di prendersela con chi li governa se la rifanno con chi è più debole e in quasi tutta l'Europa, oggi, i più deboli sono gli stranieri. È un problema che è sempre esistito, che forse esisterà sempre, ma si tratterebbe di un fenomeno ridotto se le tensioni sociali fosse-
M >Io sono abituato a fare una cosa alla volta. Risolta la questione dell'Olimpico, d a domani penserò alle elezioni del Coni». Le pa'role 'so'rio 'dT'A'tflgb Gallai. Il presidente del Coni le ha pronunciate giovedì, dentro l'aula «Vittorio OCCOINÌO» della procura di Roma. Il medesimo luogo dove il gip Vincenzo Ruotalo ha respinto la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei vertici del Coni per la ristrutturazione dello stadio Olimpico. Con il pronunciamento del giudice penale è ufficialmente cominciata la corsa alla prima poltrona dello sport italiano. E le affermazioni di Gattai sono suonate come una dichiarazione di guerra. I destinatari? Coloro che in questi mesi hanno cominciato a prendere in considerazione la possibilità di estrometterlo dalla leadership del Comitato olimpico nazionale. Eppure, il presidente in carica non avrebbe nulla di cui preoccuparsi: finora ò lui l'unico candidato per le elezioni del 30 giugno.
Ma al di là dell'ufficialità la situazione e ben diversa. In questo momento Gattai si trova ad inseguire un avversario ombra, il segretario generale del Coni, Ma-
Elezioni Coni Dal tribunale corsa a due per la poltrona
MARCO VENTIMIGLIA
ro maggiormente sfumate». E poi, il Muro, «La Germania è cambiata, ora è unita ma ha enormi problemi, problemi che prima quasi non conosceva. La disoccupazione su tutti, specialmente nell'Est. Ci sono anche molti scioperi, un po' come succede in Italia». Becker ride. Riprende: «Il problema è uguale rispetto all'Italia anche per quanto riguarda i politici. I tedeschi hanno bisogno di credere in qualcosa, come tutu del resto, e i nostri politici non rappresentano davvero un buon esempio. Sono corrotti. Mentono, sono stali sorpresi a rubare. Prima o poi i giovani si ribelleranno.
Barbara, le foto su Sterri, lo scandalo. Presto il matrimonio, per una nuova ondata di foto, di commenti e di ostilità da parie dei perbenisti. Barbara è tedesca ed è nera. La foto su Sterri li ritraeva nudi e abbracciati. «Visto che siamo famosi abbiamo voluto sfruttare questa nostra popolarità. In modo positivo. Quasi per fare il punto della situazione. Volevamo dire alla gente che c'è chi non pensa al colore della pelle, e a quelli che non ci pensano che è venuto il momento di farlo sapere, e di entrare nel gioco». Continua: «Barbara è importante per me, come lo so-
Arngo Gattai
rio Pescante. Costui raccoglie la maggioranza dei consensi fra i presidenti federali che designeranno il nuovo leader del Foro Italico. O meglio. Pescante catalizza i molti dissensi che in questi anni ha suscitato la gestione autoritaria e decisionistica di Gattai. Inoltre, il segretario ha un alleato molto potente nell'ex s indaco di Roma. Franco Carrara, tuttora membro della Giunta Coni. Ma fra Pescante e l'ambita poltrona c 'è un ostacolo non da poco, l'ufficializzazione della sua candidatura. Per capire provate ad immaginare questa scena, Il segretario bussa alla porta di Gattai e gli comunica: «Caro presidente mi dimetto dall'incarico perché ho deciso di prendere il tuo posto». A quel punto l'avvocato milanese potrebbe rispondergli: «Caro Mario mi complimento con te, soprattutto per il tuo coraggio. Hai avuto del fegato a candidarti pur sapendo che perdendo rimarresti senza lavoro». Ma no, direte voi, Gattai non replicherebbe mai in un modo tanto crudele. Forse, ma resta la sostanza dei fatti: per Pescante il sogno della presidenza confina con l'incubo della disoccupazione..,
no tutte le persone cui si vuole bene e ci si affida».
Fatto sta, il rapporto con la stampa del suo paese si è fatto difficile negli ultimi tempi «Non riesco a entrare in sintonia con una parte della stampa, quella che pensa che siccome gioco a tennis e vinco, e guadagno molto bene, allora tutto della mia vita deve essere esagerato, fuori dal normale. Chissà perché dietro di me dovrebbero esserci sempre storie incredibili. Trovo la situazione molto radicale, estrema Se vinco, per una settimana mi esaltano con titoloni grandi come case. Se perdo, giù cattiverie. Mah...».
Già, ma allora come dovrebbe essere un tennista che muove ovunque interessi con molti zen, partecipa/Jone, tifo, contratti? -Probabilmente la risposta è che dovrebbe essere soprattutto un tennista, lo lo sono. Voglio dire: mi piace quello che faccio, mi piace la competizione, non ci sto a perdere. Ma esiste un pericolo nell'essere soltanto dei tennisti, quello della spersonalizzazione, lo ho le mie idee e -non sono cosi stupido da pensa:e che avrò sempre quelle idee L. che non cadrò mai in contraddizione con me stesso. È probabile che tra qualche
.inno avrò idee diverse dalle attuali, magari simili, ma non le stesse di oggi. Credo che sia normale. Come in fondo è normale giocare a tennis.
Gli chiedono di Chesno-kov, di Roma, della sua nuova sconfitta sulla terra rossa. «Ci tenevo ad andare avanti, perché quest 'anno sono andato maluccio sulla terra. Ma Chesnokov è in gran (orma, io ancora così così Dovrò lavorare». C'era anche Cascolano a tare il tifo per lui. «Ah sì? Bene. li chi sarebbe questo Gascoigne?». Jean Paul Uith, tecnico della federazione francese, ha sostenuto in tivù che lei perde sul rosso perché attacca poco, «Ha detto così? Beh, io credo di aver allaccilo, per il possibile almeno. Eppoi. chi sarebbe questo Lotti'».
G. Ivanisevic (Croazia n.4)-M. Filippini (Uruguay) 7-fi (7-•1).G-1, j . Couner (Usa n.2)-S Bniguera (Spagna n.7) G-3.fi-1 .Sampnis (Usa n i ) - 0. Pe-nv KcIdan i .rg ) 6-0,6-2; Ulwng i Usa i •«.'hi'snokov 6-3, ."-7. 7-5. IA' semifinali in programma oggi1 Sampras-lvani-sevic: Courier-Chang.
Basket azzurro Morandotti a casa per il cuore pazzo • • MILANO Messina come Ciampi? Il paragone può suonare irrispettoso, ma nella Nazionale di basket nata ieri un pizzico di governo istituzionale c'è lutto. Messe fuori le vecchie facce il successore di Gamba ha infatti varato, sulla strada che porta agli Europei di Germania, un manipolo di «tecnici». Scelti non in virtù di baro-nati e antichi titoli, ma in base alle risultanze ultime del campionato.
Sono cosi usciti dal giro Bru-ruinionti (per scelta), Dell'Agnello, Riva e Costa. Gente che aveva fatto molto per l'azzurro. Ma invctabilnienle destma'a -in caso di chiamata - a essere lasciata tra le quinte. E non sono entrati nei 16 neanche Magnifico e Morandotti. Entrambi per le condizioni fisiche approssimative, anche se quella dell'ala bolognese è la solita storia abbastanza complessa.
Morandotti aveva chiuso il campionato in (orma strepitosa, logica avrebbe voluto clic fosse chiamato tra squilli eli trombe. Ma un colloquio tra il ncocitl, il giocatore e il professor Cani (il cardiologo che due anni fa, al termine della nota querelle, aveva firmalo l'idoneità di Ricky) ha sconsi
gliato la convocazione. Anche perché l'eventuale chiamata avrebbe avuto bisogno dell'imprimatur di un altro medico: quel professor Pastorello che a suo tempo si era schierato per uno stop definitivo e oggi ò consulente federale.
Messina porterà la squadra in ritiro a Folgana dal 23 al 29 maggio, e al primo rompete le righe già renderà nota la lista dei 12 prescelti. «Perché-dice - voglio affrontare con un gruppo definito le prime amichevoli e perché voglio dare alla squadra e a me qualche certezza in più». Ovviamente infortuni e scadimenti di forma potrebbero portare a ribaltoni dell'ultima ora. Ossia alla chiamata di una delle riserve a casa: Binelli, Ave nia e Bullara.
I convocati: Gentile (Pho-nola), Rossini (Clear), Col-debclla (Knorr), Iacopini (Benetton), Myers (Scavoli-ni), Mccolal (Roma), Boni (Bialclti), Pittis (Philips). Moretti (Knorr), Rosa (Clear), Tonut (Clcar), Via-nini (Bcmctton), Carerà (Knorr), Rusconi (Benetton), Cantarello (Stefanel), Frosini (Glaxo).
C1M.B.
E Courier si pente «Roma, I love you» e schianta Bruguera M ROMA Jirn il rosso scopre Roma, l'Europa e con un filo di voce, mentre si avvia negli spogliatoi dopo aver sistemato Bruguera, confessa la sua semiconversione. «Ci sono cose in Europa che possono essere migliori che negli Usa. Forse perché in genere non sono molto coraggioso, non ho spirilo d'avventura, quand'ero un ragazzino diciottenne arrivavo qui prevenuto, carico di pregiudizi, desideroso soltanto di ritornare al più presto negli States. Poi mi si sono aperti gli occhi: è l'effetto del viaggiare. Tutto è diverso, l'architettura, lo stile di vita. A Barcellona, per esempio, alle dieci di sera devi ancora cenare. Negli Usa alle dieci si spengono le luci e la gente va a dormire. Sono differenze che sto cominciando ad apprezzare. Oggi sono ben contento di venire a Ro
ma» Ma il richiamo della madrepatria, soprattutto dello sport di casa, è lolle per .lim Couner. che appena esce dal campo vuole essere informalo dei risultali dei plav-off della Nba e che attende solo che parta il campionato di baseball- «il mio sport preferito», informa. Il cOlO privalo di .lini il rosso diventa una pietanza prelibata nell'assenza di emozioni e sussulti agonistici. Il bombardiere della Florida ha appena superato il quarto di finale- due set appena contro lo spagnolo Bruguera, suo pallido doppione sul piano del gioco, troppo doppione e troppo pallido per potergli creare grattacapi. Così la nota più divertente di una partila dall'elevato lasso atletico e dalla totale assenza di spunti di classe, è la sonora fischiala clic Jirn il rosso si becca dal pubblico per un errore ma
croscopico, una Volée sparata con rabbia per chiudere il punlo, col campo del tutto libero, ma finita dritta dritta nella rete.
Non è un finisseur Jirn il rosso; ma non lo è nessuno Ira gli uomini rimasti nei quarti di finale Goran Ivani-sevic va avanti con dei servizi micidiali, che superano i 190 chilometri orari; conlro Marcelo Filippini, tennista uru-guagio, ha qualche difficoltà, deve rimontare un pericoloso 1-3 al tie-break, ma poi va avanti tranquillo e in due sei chiude la partita. Il compas-
Trentino, Fondriest già in forma Ciro Lite con Chiappucci • i ARCO (Trento) E ormai I' uomo da battere. Neil' ultima tappa del Giro del Tremino. Fondriest chiude a braccia alzate davanti ad uno sconsolato e rabbuiato Chiappucci. Coglie il decimo successo stagionale, la vittoria finale nella corsa a tappe e si propone come uno dei protagonisti del Giro d' Italia. In volala il trentino batte Chiappucci dopo venti chilometri di fuga. Un allungo iniziato sulle rampe dell'ultimo gran premio della montagna, poi vinto da Chiappucci che indossa la speciale maglia. Il terzo posto di tappa va al russo Konishev che regola il gruppo, mentre in generale è il venezuelano Sierra, vittorioso due anni fa. a salire sul podio. Per Chiappucci quello odierno è il sesto piazzamento stagionale, il secondo in gara a tappe dopo il Romandia. Nel dopo corsa l'ambiente si anima. Chiappucci si avvicina a Fondriest, lo fissa negli occhi e si allontana. La tappa di ieri deve avere lascialo qualche strascico. Il Irenlino, interrogalo, getta acqua sul fuoco: «Non abbiamo litigato, ma discusso». Ma appare chiaro che nel finale di corsa i due devono essersi chiariti le idee sul concitalo finale di giovedì e sulla condotta
della Carrera di ieri. Fondriest è esplicito: «Quando mi sono fermato per fare pipì a Ponle Arche la Carrera ha lanciato I' attacco e allora nel finale mi sono detto 'tiro per vincere. È arrabbiato? C" è poco da arrabbiarsi - prosegue Fondriest- io non amo fare polemiche, ma è sempre Chiappucci a iniziarle. Sulla salita dell' ultimo gran premio della montagna tentava di scattare, pensava di staccarmi ma gli sono rimasto a ruota. Potevo anche rimanere tranquillo e invece nell'ultimo chilometro mi sono messo a tirare. Poi abbiano proseguito verso il Iraguardo e a quattro chilometri dall'arrivo si è fermalo. Martinelli gli ha detto di proseguire. Fosse stato corretto lo avrei lasciato vincere, ma dopo quello che era avvenuto nei giorni scorsi ho tiralo per vincere».
Arrivo. 1) Fondriest in 1 ore M'09" alla media di km 39,662, 2ì Chiappucci a l". 3)Konyshev a 11", A) Calca-terra s'.t., 5) Molinari s.t.. 6) Rbcllin s.t., 7) Casugrande s t., S) Ghiroltos.t.,22) Bugno. Classifica. I ) Fondriest un 18 ore 1.T36" alla media di km 37,802. 2) Chiappucci a 11", 3) Sierra a 38", A ) Belli a 50". 5) Pantani a 54". 21 ) Bugno a 3'03".
salo Pele Sampras. che il la bellone pilola alla finale con Courier, sulla terra si trova come un oesce fuor d'acqua, ma riesce sempre a imporre le ragioni del suo gioco Michael Chang. uscito indenne dalle bordale scagliategli contro da Andrea Gaudenzi. continua sulla sua strada di imperturbato regolarista, ma ha di fronte Andrei Chesnokov, non meno regolarista di lui, che, al momento, appare il più in lorma dei concorrenti, quello che potrebbe regalare una sorpresa al pubblico degli Internazionali
Operato Pagliuca. L'intervento è stato effettuato ieri dallo stali del prof. Chiappuz/o, medico sociale della Sampdona. Confermati i tempi di recupero. 40 giorni. 11 portiere potrà riprendere l'attività il !'J luglio giorno del raduno precampionato.
Bulgari dopati. Nikolai Raev e Daniel Ivanov, enlrambe medaglie di bronzo ai mondiali indoor di atletica di Toronto, sono risultali positivi all'antidoping.
Play off rugby. Oggi a Treviso si gioca la semifinale di ritorno tra la Benetton Treviso e il Panto San Dona. I,a partila d'andata è stata vinta dai trevigiani per 27-28
Venables silurato. Terry Venables, direttore generale del Toite-nham HoLspur. uno dei club più gloriosi d'Inghilterra, pcrdis-sapon con il presidente Sugar.
Vuelta. IXJ svizzero Toni Rominger. leader della classifica, ha vinto la diciannovesima tappa, precedendo Cubino giunto a 34" e Zu Ile a-1-1", che è secondo in classifica a l'I 7".
Motomondiale. ftnne prove ufficiali a Salisburgo. Nelle 500cc il miglior tempo lo ha fallo segnare Doohan su Honda, per Ca-daìora fa fatto segnare il settimo tempo. Nelle 250cc il più veloce è stato Bradi davanti Romboni e Capirossi
Atalanta-Fiorentina Foqqia-San-iDdoria Genoa-Inter Lazio-Ancona Milan-Roma Pescara-Napoli Torino-Caqliari Udinese-Brescia Cosenza-Ascoli F. Andria-Venezia Monza-Piacenza Triestina-Empoli Acireale-Peruqia
1 X 1 2
2
1
1X
X
1
1
X 1 2
X
1
X 1
X 2 1
Primacorsa 22 1 X
Seconda corsa 22X 122
Terza corsa XX 12
Quarta corsa 2 2 1 X
Quinta corsa X1 12
Sesta corsa 1 X X 1 12
14* FESTA DE L'UNITA IN MONTAGNA NELLO STUPENDO SCENARIO DEL MONTE ROSA
3 - 1 1 LUGLIO 1993 VALLE DI GRESSONEY
G A B Y - P I N E T A CI.OOO m)
Si tiene dal 3 all'11 luglio 1993 la 14" Edizione della Festa de l'Unità in montagna, ed inserita nel circuito nazionale delle Feste.
Proponiamo come sempre un soggiorno turistico di nove giorni presso alberghi convenzionat i (Gaby, G r e s s o n e y e Issime) a condiz ioni vantaggiose.
L'offerta varia dalle 180.000, alle 230.000, alle 260.000 e comprende:
— pernottamento per 8 notti più prima colazione;
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— fruizione di sconti presso negozi convenzionati;
— partecipazione agli spettacoli previsti nell'ambito della festa
Sono previste inoltre: escursioni, gite, giochi, dibattiti e altri momenti di socializzazione.
Per Informazioni potete telefonare al Pds-Gauche Valdotaine di Aosta Tel. 0165/26.25.14 - 23.81.91 - Fax (0165) 36.41.26
Campagna nazionale per la costruzione del Partito Democratico della Sinistra
Vuoi avere chiarimenti sulla campagna di sottoscrizione? Puoi telefonare ai numeri: 06/6711585-586-587 ogni giorno dalle 9.30 alle 18.30. Telefonando potrai annunciare la somma che ti impegni a sottoscrivere.
Puoi sottoscrivere in due modi: con bonifico bancario presso la Banca di Roma, agenzia 203, largo Arenula 32, Roma
c/c 371 oppure utilizzando il c/c postale
31244007 I versamenti vanno intestati a: Direzione del Pds, via delle Botteghe Oscure 4, Roma.
Un trionfo al Festival di Cannes
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IN TEATRI SCELTI
^ ISTITUTO LUCE/ITALNOLEGGIO CINEMATOGRAFICO