Alvaro Siza: la ricostruzione del quartiere Chiado a Lisbona / The reconstruction of Chiado, Lisbon

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BOUNDARIES International Architectural Magazine October- December 2011 · 2 ' ' ' ' I I temporary shelter permanent shelter Peru globalisation New Zeland 0 local techniques Architectures for Emergencies Architetture per le emergenze

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BOUNDARIES International Architectural Magazine October- December 2011 · 2

• ' ' ' '

I I

temporary shelter

permanent shelter

Peru

globalisation

New Zeland

0 local techniques

Architectures for Emergencies Architetture per le emergenze

Boundaries International Architectu ral Magazine rivista trimestrale I quarterly magazine n. 2 · anna I -year I ottobre-dicembre 2011 I October-December 2011

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BOUNDARIES 2 / ottobre - clicembre 2011

2 BOUNDARIES I NTERNATIONAL ARCH ITECT URAL MAGAZINE

EDITORIAL

EDITORIALE

NEWS

NOTIZIE

VIEW

PROSPETTIVA

ARCHITECTURE

ARCHITETTU RA

3 Architectures for Emergencies

Architetture perle emergenze

6 Shigeru Ban Architects, D aniel Libeskind, E mergency

Shelter Exhibition

8 Marie J. Aquilino Beyond shelter: architecture and hum an d ignity

18 Wan g Lu, ZS Hope Primary School

26 Make It Right, Rebuilding N ew Orleans' Lower Ninth Ward

32 MVRDV, Escape houses @ L9W NO

36 Deborah Gans, T he Coastal Suburb and T he G oose 44 Koji Tsutsui, Haiti and Tohoku: rebuilding after the

ear thquakes 48 ARCo, School in the D esert

THEORIES, RESEARCHES 56 Interview w ith Ian Davis:

TEORIE, RICERCHE Shelters and Reconstruction, Culture and Society

REPORTAGE

MONUMENTS

MONUMENTI

IDEAS

IDEE

64 David Sanderson , Good design in urban shelter after disaster:

lessons from development 70 Pasquale Zaffina, Buildings vulnerability and surveys:

some considerations and a proposal

74 L'Aquila, 2009-2011 78 N ora N iasari, Talca Interrupted

82 Odile Compagnon and Paul Tebben , Talca, Social and

Physical Post-Earthquake Reconstruction: a lesson 86 L aura Marino, Bosco Pura

88 Marta Niccola i, Pueblo N uevo

90 Rene Mancilla, Reconstructing a community

92 Daniel Libeskind, Memory and Light

96 A. Fernandez and S. Ortega, Coastal Fog Tower

98 RE F U NC, T he world without a manual

THAT WAS THE YEAR ••• 104 1940. L e Corbusier and the " temporary / transitory" shelters

1956. Jean Prouve, A house built in less than seven hours

1978 . Renzo P iano, T he mobile construction unit ERA IL ••• 11 0

116 120

BOOK REVIEWS 126 LIBRI

1989. Alvaro Siza, The reconstruction of Chiado, Lisbon

E.L. Birch, S.M. Wachter (eds .), Rebuilding Urban Places After Disaster. L essons from H urricane Katrina • G. Lizarralde, C. Johnson, C. Davidson (eds .), Rebuilding After Disasters: from emergency to sustainability • R.G . De Paoli, Rischio sismica e centri urbani. Verso nuove forme di pianiftcazione del territorio e di recupero dei centri urbani • S. Deprez, E . Labattut, Apres le t.runami, reconstruire i'habitat en Aceh • K. Feireiss (ed.), Architecture in Times of Need. Make it Right Rebuilding NeJv Orleans' Lower Ninth Ward • D .W. Edgington , Reconstructing Kobe. The Geography of Crisis and Opportunity • D . Amaratunga, R. Haigh (eds.), Post-Disaster Reconstruction of the Built Environment. Rebuildingjor Resilience • M.J. Aquilino (ed.), Beyond Shelter. Architecture for Crisis.

120 October · December 2011 / BOUNDARIES 2 THAT WAS THE YEAR ...

Pianta dei Iotti da ricostruire e tipi di inrervento I Buildings to be reconstructed and typologies ofinterventiom.

Pianta delle aree da integrare nella spazio pubblico I Plan of the sites to be integrated to public spaces.

Planimerria generale, l'area colpita dall ' incendio al centro I Site plan, burned area in the centre.

1988

TEXT

Francesco Cianfarani

PHOTOS AND DRAWINGS

© A. Siza I F. Cianfaran i

ARCHITECT

Alvaro Siza

SITE

Lisboa, Portugal

CHRONOLOGY

burning of the "Chiado": August 25,1988

design: 1989

construct ion: 1990-1993

ERAIL .. . BOUNDARIES 2 / ottobre- dicembre 2011

Alvaro Siza Ia ricostruzione del quartiere Chiado a Lisbona

Nella notte del 25 agosto 1988 un

rovinoso incendio, scoppiato all'interno

dei grandi magazzini Grandella di Rua do

Carmo, distrugge un'area di quattro isolati

nel Chiado, quartiere del centro storico di

Lis bona compreso tra Ia Baixa e il Bairro

Alto. A seguito del disastro Ia municipalita

di Lis bona incarica Alvaro Siza di redigere

una proposta generale per Ia ricostruzione

dei diciotto edifict danneggiati. Il piano

particolareggiato;. i cui lavori sono portati

a termine in meno di un anno1, ha come

principale obiettivo il restauro del valore

ambientale del quartiere confermandone

fedelmente, pur nelle necessarie

ricostruzioni, gli aspetti identitari.

La difesa della memoria del Chiado,

invocata a gran voce da istituzioni e

cittadinanza, deve necessariamente

confrontarsi con il programma di

risanamento dell'intera area, in stato di

1. 11 progetto prende vita nel 1989, per concludersi nel Luglio dell'anno successivo. La prima fase di restauro dei fronti stradali e di ricostruzione degli edifici si esaurisce nel 1993. La sis temazione interna degli spazi pubblici invece si protrae nel tempo, e, dopo quasi quindici anni di arresto, diverse opere devono ancora completarsi.

evidente degrado gia prima dell'incendio.

Le strategie del piano si articolano quindi

secondo due livell i muovendo da una

principale scala prescrittiva, nella quale

sono fornite le generiche indicazioni

valide per tutta Ia zona, ad una seconda

scala operativa, dove sono riportati

puntuali interventi di trasformazione. A

questi livelli corrispondono i due temi su

cui Siza definisce il progetto: il restauro

filologico delle quinte stradali, attraverso

un attento recupero dei fronti distrutti,

e Ia realizzazione di nuovi spazi pubblici

all'interno degli isolati danneggiari

riducendo lo spessore dei corpi di fabbrica

esistenti. La sintesi tra due necessita

apparentemente inconciliabili, restauro

urbano e trasformazione architettonica,

viene affidata alla ricerca di una nuova

immagine rappresentativa del quartiere.

Il recupero degli isolati dell'area

sinistrata e interpretato come un progetto

di architettura, attraverso cui ritrovare Ia

storicita della griglia urbana del Chiado2

2. La maglia stradale del Chiado e il risu!tato del piano di ricostruzione della Baixa, edificato per ordine del marchese di Pombal successivamente al terremoto di Lisbona del 1755.

121

122 O ctober - December 201 1 / BOUNDARIES 2 THAT WAS THE YEAR ...

Sopra: foro aerea del quartiere dopo l'incendio. A des tra: proget to d i ricosrruzione, prosperro inrerno larera le del blocco "B" I On the left: the Chiado after the burning.

Upper: reconstruction project, interior side elevation of the block "B ".

ALVARO SIZA

THE RECONSTRUCTION OF CHIADO, LISBON

.. During the night of August 25, 1988 a tremendous time, the relationships between the neighbourhood

fire , broke out inside the department stores and the surrounding architectures3. The original

Grandella di Rua do Carmo, destroyed an area of character of seriality and standardization, typical

four blocks in the Chiado district of Lisbon's historic of this area, is safeguarded reconstructing the

centre between the Baixa and Barrio Alto. Following same order of pre-existing openings and bays. The

the disaster the municipality of Lisbon instructs transformation of the spaces within the blocks is

Alvaro Siza to draft a comprehensive proposal performed by seeking a unifying principle, able to

for the reconstruction of the eighteen buildings relate individual buildings to the surrounding urban

damaged. The detailed plan, whose works are landscape. For connecting these spaces to the

completed in less than an year1, has as main goal monuments and ancients routes of the Chiado Siza

the restoration of the environmental values of the opted for a series of restorations aimed to build

neighbourhood confirming faithfully, even in the new pedestrian paths that, unlike the old pombalina

necessary reconstruction , its identitarian aspects . grid, follow the hilly nature of the area. From this

The defence of the memory of Chiado, invoked choice results the design of a new network of

by institutions and citizens , have to deal with the secondary paths4 The few materials used come

renewal of the area, that was in an evident state of often from the recovering of the remains of the fire ,

deterioration even before the fire. The strategies of not hidden within the new buildings but treated as

the plan is then divided in two levels starting from a elements clearly identifiable. It is especially in the

main prescriptive dimension, in which are provided design of the ramp ascent to the convent of Carmo,

general information effective for the whole area, to a in the block between Rua do Carmo, the calcada

second more operational scale, where are specified do Sacramento and rua Garret, that the need to

the single projects. These levels correspond to the recall the memory of the fire meets the needs of

two themes on which Siza elaborate the project: the transformation5: the route connects the centre

the philological restoration of the facades, and the

creation of new public spaces within the blocks by

reducing the thickness of the existing buildings.

The synthesis between two necessities apparently

incompatible comes from the search for a new

representative image of the neighbourhood.

The restoration try to rediscover the historic

urban grid of the Chiado2 and reshape, at the same

of the Chiado to the historical ruins of the convent

collapsed during the earthquake of 1755, following

faithfully an ancient route between the Chiado and

the port of Lisbon disappeared with the pombal ina

reconstruction .

The decision to include one of the walls survived

to the fire in the new project reveals, at its best, the

attitude of Siza to reuse the ruins not in a rhetorical

way, but to solve problems. Not originally envisaged

in the design phase, the decision to insert the wall

was taken directly in the building yard. That way, the

wall loses any narrative purpose. Yet, the reuse of

elements from the fire has no aim to become a sort

of "poetic of the fragment".

In the restoration of Chiado Siza seems to

suggest an unusual superposition of images that

refer to catastrophic events distant in time, linked by

a single spatial experience. That way the project of

Siza isn't referred to a single event, but seems to be

part of a more general "memory of the place".

The memory of the trauma of Chiado is carefully

distilled in the interstitial spaces, courtyards and

routes, renouncing to assume a clearly defined

urban character. In his interpretation of the

reconstruction, Siza doesn't provide a personal

interpretation of the fire. The new Chiado is

therefore a continuation of the identity in the history

of Lisbon, a place of relationships through which

observe and understand the evolution of the city.

F. C.

ERA IL ...

Particolare di un ed ificio ricostruito I Detail of a reconstructed building.

D

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I I

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~ (-------------------\ I I

I I

I

A. Siza, prospettiva del "Chiado" I A. Siza, view over the "Cbiado".

A. Siza, studio su lle cornici delle facciate ricostruite I A . Siza, cornice reconstruction study.

BOUNDARIES 2 / ottobre - dicembre 2011

e riconfigurare, contemporaneamente, le

relazioni tra il quartiere e le emergenze

architettoniche circostanti3. In base a

questo assunto, il carattere originario

di serialitil e standardizzazione, tipico

dei prospetti dell'area sinistrata, viene

cosi tutelato nella scelta di ripristinare,

perle ricostruzioni delle facciate su

strada, lo stesso ordine di aperture e

campate preesistenti. Similmente, la

trasformazione degli spazi all'interno

degli isolati viene condotta ricercando

un principia unitario in grado di

relazionare i singoli edifici al paesaggio

urbano circostante. Per raccordare questi

spazi ai tracciati storici e ai monumenti

del Chiado Siza opta per una serie di

diradamenti volti a costruire nuovi

percorsi pedonali che, a differenza della

rigida maglia pombalina, assecondino

al meglio la natura collinare dell'area.

Da questa scelta scaturisce il disegno di

una nuova maglia di tracciati secondari,

caratterizzati da episodiche aree di sosta

e punti di osservazione privilegiati,

attraverso cui risolvere i numerosi

dislivelli che storicamente rendevano il

quartiere scarsamente accessibile4• Siza

commenta questi spazi interstiziali con

un disegno di progetto piu rarefatto,

lasciando che sia la scabra intonacatura

dei muri, o qualche minima finitura, a

connotare i prospetti delle corti. I pochi

accenti materici sono affidati al recupero

dei resti dell'incendio, non occultati

3. Siza stesso sostiene che a guida della

ricostruzione de l Chi ado vi e Ia comprensione dell"'esistenza di un progetto unico e

sistematico di tutti gli elementi architettonici.

( ... )AI contrario, avrei considerato una violenza l'introduzione di qualche decina di architetture diverse all'interno di un tessuto cosi fortemente connoLa Lu"; iu F. Tranfa, L a rillascita del Chiado, conversazione con Alvaro .Siza Vieira, «Costruire», 1993, 123.

4. La strategia dei percorsi pedonali viene

pensata insieme alla ridefinizione dei sistemi di

risalita e di trasporto pubblico della citta. Data

la morfologia dell'area, una sorta di piattaforma di collegamento tra la Baixa sottostante e il

Bairro Alto, il Chiado viene servito da un nuovo ingresso alia metropolitana cittadina e da una

gradonata di collegamento tra Rua do Crocifixo e Rua ova do Almada.

123

Il Chiado nel2011 I Chiado, 2011. © F. Cianfarani.

all'interno dei nuovi edifici rna trattati

come elementi chiaramente identificabili.

E soprattutto nel disegno della rampa di

risalita al convento del Carmo, nel blocco

compreso tra rua do Carmo, la calcada

do Sacramento e rua Garrett, che !'invito

alla memoria dell'incendio incontra le

esigenze della trasformazione5: il percorso

pedonale connette con una passeggiata

il centro del Chiado alle storiche rovine

del convento distrutto nel terremoto del

1755, ricalcando fedelmente un antico

tracciato di collegamento tra il quartiere

e il porto di Lis bona scomparso con

la ricostruzione pombalina. La scelta

di inserire come elemento trasversale

al percorso uno dei muri degli edifici

sopravvissuti all'incendio, rivela al meglio

la volonta di Siza di reimpiegare i resti

del disastro non come materiali retorici,

rna per risolvere problemi contingenti.

Originariamente non previsto nel

progetto, il muro viene inserito in fase di

cantiere nell'architettura della promenade,

con la duplice funzione di ingresso al

percorso pedonale e come dispositive

per l'ombreggiamento e il rinfrescamento

5. D al 2008 sono ripresi gli ultimi lavori peril completamento dell'area pedonale nell'isolato orientale vicino il Convento do Carma. Ad oggi, le opere di trasformazione del blocco B non sono ancora state concluse.

ERA IL ...

della corte. Il muro diaframma perde cosi

qualsiasi intenzione narrativa, in quanto

viene inserito all'interno di un ordine

fenomenologico piu complesso che lo

rende funzionale non solo al ricordo del

disastro. In questo le tracce dell'incendio

nel Chiado non riflettono alcuna poetica

del frammento; esse, semmai, vengono

reimpiegate nel progetto come materie

per aggiornare contenuti spaziali e

funzionali all'interno dei nuovi edifici.

Esplicativa dell'atteggiamento di Siza

riguardo la memoria dell'incendio e anche

la vista, sullo sfondo della promenade,

delle rovine del convento del Carmo, a

suggerire una si'ngolare sovrapposizione

di immagini che rimandano ad eventi

catastrofici distanti nel tempo, raccordati

da un'unica esperienza spaziale. In

questo caso, le tracce dell'incendio del

1988 si compenetrano naturalmente

con quelle del terremoto, per costituire

un'unica immagine che non parla

di un evento preciso, rna si inserisce

nella generale memoria delluogo.

Nel piano del Chiado il ricordo del

trauma viene sapientemente distillato

negli spazi interstiziali e nelle corti interne

degli isolati, rinunciando ad assumere un

carattere urbano chiaramente leggibile.

Nell'esperienza della ricostruzione, il

progetto di architettura non e chiamato

BOUNDARIES 2 I ottobre - dicembre 2011

a fornire una personale interpretazione

del disastro. Di fatto, i pochi resti

lasciati dell'incendio non hanno lo

scopo di ricordarne le distruzioni; essi

sono piuttosto inscenati sapientemente

attraverso poche tracce, per radicare al

meglio gli edifici al proprio ambiente,

fornendone cosi un quadro unitario

nel tempo. Il progetto si fa percio

atto di servizio per il proseguimento

nella storia dell'identita stessa del

Chiado, rafforzandone il carattere

di piattaforma urbana, di luogo di

relazioni attraverso cui osservare e

comprendere l'evoluzione della citta.

BIBLIOGRAFIA I 8/BL/OGR/IPHY

F. C.

B. Colenbrander, Chiado, Lisbon: Alvaro Siza and

the strategy of memory, Dutch Architectural Institute, Rot terdam 1991.

P. Nicolin, Osservazioni sull'intervento di Alvaro Siza

a/ Chiado, «Lotus International», 1996, 92, pp.

6-25.

A. Siza,Quello che e, «Lotus International», 1989,

64, p. 38. A. Siza, El Chiado Lisboa: Ia estrategia de Ia memoria,

Delegacion en Granada del Colegio de

Arguitectos, Granada 1994.

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