3 Enrico VI.pdf - IRIS-AperTO
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12 July 2022
AperTO - Archivio Istituzionale Open Access dell'Università di Torino
Original Citation:
La vera tragedia di Riccardo duca di York e del buon re Enrico VI (3 Enrico VI)
Publisher:
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Open Access
(Article begins on next page)
Anyone can freely access the full text of works made available as "Open Access". Works made availableunder a Creative Commons license can be used according to the terms and conditions of said license. Useof all other works requires consent of the right holder (author or publisher) if not exempted from copyrightprotection by the applicable law.
Availability:
Bompiani R.C.S.
This is the author's manuscript
This version is available http://hdl.handle.net/2318/1654706 since 2017-12-13T14:06:37Z
CLASSICI
DELLA LETTERATURA
EUROPEA
Collana diretta da
NUCCIO ORDINE
Shakespeare_Drammi storici.indb IShakespeare_Drammi storici.indb I 19/10/2017 18:24:3919/10/2017 18:24:39
Collana pubblicata con il contributo di:
Maria e George Embiricos
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TUTTE LE OPERE
di William Shakespeare
Volume terzo
I drammi storici
Coordinamento generale di Franco Marenco
Testi inglesi a cura di John Jowett, William Montgomery e Gary Taylor
Traduzioni, note introduttive e note ai testi di Daniele Borgogni, Rossella Ciocca, Claudia Corti, Paolo Dilonardo, Giuliana Ferreccio, Carmen Gallo, Franco Marenco, Valentina Poggi, Carla Pomarè, Michele Stanco, Edoardo Zuccato
BOMPIANI
Shakespeare_Drammi storici.indb IIIShakespeare_Drammi storici.indb III 19/10/2017 18:24:4019/10/2017 18:24:40
William Shakespeare, The Complete Works, Second Edition
was originally published in English in 2005.
This bilingual edition is published by arrangement with
Oxford University Press.
William Shakespeare: The Complete Works, Second Edition.
Author: William Shakespeare; Editors: Stanley Wells, Gary Taylor,
John Jowett and William Montgomery
© Oxford University Press 1986, 2005
ISBN 978-88-452-9453-2
Redazione Luca Mazzardis
Realizzazione editoriale a cura di NetPhilo, Milano
www.giunti.it
www.bompiani.eu
© 2017 Giunti Editore S.p.A. / Bompiani
Via Bolognese 165, 50139 Firenze - Italia
Piazza Virgilio 4, 20123 Milano - Italia
Prima edizione novembre 2017
Bompiani è un marchio di proprietà di Giunti Editore S.p.A.
Drammi_copy.indd 2 04/12/17 12:45
SOMMARIO
Piano dell’opera IX
Premessa di Franco Marenco XI
Introduzione di Franco Marenco XXIII
Tutte le opere di William ShakespeareVolume III. I drammi storici
The First Part of the Contention of the Two Famous Houses of York and Lancaster (2 Henry VI) / La prima parte della contesa tra le due famose casate di York e Lancaster (2 Enrico VI) Testo inglese a cura di William MontgomeryNota introduttiva e note di Daniele Borgogni, traduzione di Daniele Borgogni e Valentina Poggi 3
The True Tragedy of Richard Duke of York and the Good King Henry VI (3 Henry VI) / La vera tragedia di Riccardo duca di York e del buon re Enrico VI (3 Enrico VI) Testo inglese a cura di William MontgomeryNota introduttiva, traduzione e note di Daniele Borgogni 287
The First Part of Henry VI / Enrico VI, prima parte (1 Enrico VI)Testo inglese a cura di Gary TaylorNota introduttiva e note di Daniele Borgogni, traduzione di Daniele Borgogni e Valentina Poggi 551
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TUTTE LE OPERE DI WILLIAM SHAKESPEARE
The Tragedy of King Richard III / La tragedia di re Riccardo III Testo inglese a cura di Gary TaylorNota introduttiva, traduzione e note di Carla Pomarè 787
The Reign of King Edward III / Il regno di re Edoardo III Testo inglese a cura di William MontgomeryNota introduttiva, traduzione e note di Michele Stanco 1119
The Tragedy of King Richard II / La tragedia di re Riccardo II Testo inglese a cura di John JowettNota introduttiva, traduzione e note di Claudia Corti 1341
The Life and Death of King John / Vita e morte di re Giovanni Testo inglese a cura di John JowettNota introduttiva, traduzione e note di Rossella Ciocca 1577
The History of Henry IV (The First Part) / La storia di Enrico IV (prima parte) Testo inglese a cura di John JowettNota introduttiva, traduzione e note di Paolo Dilonardo 1791
The Second Part of Henry IV / La seconda parte di Enrico IV Testo inglese a cura di John JowettNota introduttiva, traduzione e note di Giuliana Ferreccio 2041
The Life of Henry V / La vita di Enrico V Testo inglese a cura di Gary TaylorNota introduttiva, traduzione e note di Franco Marenco 2311
The Book of Sir Thomas More / Il libro di sir Tommaso Moro Testo inglese a cura di John JowettNota introduttiva, traduzione e note di Edoardo Zuccato 2573
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TUTTE LE OPERE DI WILLIAM SHAKESPEARE
All Is True (Henry VIII) / Tutto è vero (Enrico VIII) Testo inglese a cura di William MontgomeryNota introduttiva, traduzione e note di Carmen Gallo 2823
Note 3073
Indice dei nomi citati nelle introduzioni e nelle note 3265
Indice dei nomi citati nei drammi storici 3285
Profi li biografi ci dei curatori 3289
Indice del volume 3297
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Tutte le opere di William Shakespeare
IIII drammi storici
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The True Tragedy of Richard Duke of York
and the Good King Henry VI (3 Henry VI)
La vera tragedia di Riccardo duca di York
e del buon re Enrico VI (3 Enrico VI)
Testo inglese a cura di
WILLIAM MONTGOMERY
Nota introduttiva, traduzione e note di
DANIELE BORGOGNI
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Nota introduttiva
Pur essendo uno dei primi drammi nel canone shakespeariano, La vera
tragedia di Riccardo duca di York e del buon re Enrico VI (o 3 Enrico
VI come sarà indicata qui per brevità e consuetudine) rappresenta una tappa importante nell’elaborazione di un nuovo genere, quello delle Histories come sono defi nite nel Catalogue del Folio, e che si imporrà nel teatro elisabettiano come un genere di grande successo. Dal punto di vista tecnico, il testo presenta già una certa maturità nell’orchestrare le strutture drammaturgiche e adattarle a un materiale storico non sem-plice da organizzare: la vicenda, infatti, si sviluppa su un arco temporale che abbraccia ben sedici anni, dalla prima battaglia di St. Albans (1455) alla battaglia di Tewkesbury (1471), e presenta un numero di personaggi decisamente elevato. Eppure, nonostante le cospicue condensazioni de-gli eventi, il dramma è perfettamente intelligibile, sia come testo in sé, sia come testo inserito nel più ampio disegno di una sequenza (l’azione è saldata a quella di 2 Enrico VI, senza soluzione di continuità). Il ricco repertorio di battaglie, intrighi e uccisioni presenta una forte componente spettacolare e non stupisce che il pubblico elisabettiano apprezzasse un dramma scandito da squilli di tromba, allarmi, combat-timenti, ritirate e ambascerie, il tutto sapientemente inserito sullo sfondo di eventi storici rilevanti per il contesto storico-politico dell’epoca. Del resto, si tratta di un’opera che mostra le dinamiche del potere nelle loro manifestazioni più elementari e universali, la guerra e la passione amo-rosa. Insieme al caos della guerra civile, infatti, vengono mostrate le am-bizioni personali dei grandi e le loro bramosie irrefrenabili, cui fanno da contraltare le tragiche diffi coltà della gente comune, la marginalizzazio-
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3 ENRICO VI
ne dell’universo femminile, la fi gura inusitata di Enrico VI, raffi gurato come re sofferente per il suo popolo, idealista e pacifi co, assolutamente inadatto a portare il peso e le responsabilità della corona. L’attualità del dramma, però, non si limita all’aspetto contenutistico. Il testo, infatti, mostra il passaggio da una vecchia generazione a una nuo-va, di cui il gobbo Riccardo di York sarà l’emblema, in cui la prassi della congiura e dell’insinuazione viene estesa a un livello di ferocia universa-le fatto di battaglie continue, teste mozzate ed esposte, vittorie precarie. Degno culmine della trilogia enriciana, dunque, il dramma presenta al-cune aperture fondamentali relative a problematiche centrali nella pri-ma modernità e inglese, dall’interrogarsi sulla storia, il suo signifi cato e il suo uso, al lasciar intravedere gli abissi di un linguaggio che nel corso dell’azione apparirà sempre più uno strumento infi do e manipolabile. Da questo punto di vista, nel complesso intrecciarsi di vero storico e verisi-mile, invenzione ed encomio, il testo con cui si sostanzia l’esperimento di 3 Enrico VI lascia già intuire signifi cativi esiti futuri. La complessità della vicenda e il susseguirsi degli scontri militari trova una esemplare controparte in un linguaggio articolato, in cui all’eloquenza militare si accompagnano le sottigliezze dell’intrigo politico, agli aneliti elegiaci di Enrico si contrappone con crescente nitidezza un altro tipo di retorica, capace di creare nuove sfumature sulla pelle di un camaleonte, nel quale gli alti ideali coincidono ormai con la conquista del potere.
Data e trasmissione del testo
3 Enrico VI è unanimemente ritenuto uno dei primi testi scritti da Shakespeare: il testo si basa sulle Chronicles di Holinshed (1587); fu si-curamente scritto dopo 2 Enrico VI e prima del 1592: il verso I, 4, 138, infatti, viene citato in modo parafrasato nel pamphlet di Robert Greene Greene’s Groats-worth of Wit (1592) in quello che viene considerato un attacco allo stesso Shakespeare, bollato come “corvo arrivista che si fa bello con le nostre penne” e che “ritiene di essere l’unico Scuoti-scena (Shake-scene) del paese”. Sulla base di questi dati, la critica shakespearia-na è abbastanza unanime nel ritenere che l’opera sia stata composta nel 1590 e, comunque, non più tardi del 1591.Come ricordato nell’introduzione a 2 Enrico VI, le recenti indagini di stilistica computazionale sembrano confermare l’ipotesi che l’opera sia frutto di una collaborazione: in particolare, appare molto probabile un
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NOTA INTRODUTTIVA
intervento di Christopher Marlowe, tanto che nella nuova edizione Ox-ford (2016) il suo nome compare come coautore del testo insieme a un altro drammaturgo ancora non identifi cato con sicurezza. Shakespeare è ritenuto l’autore delle scene più suggestive (come I, 4-II, 2; II, 4-III, 2; IV, 1; V, 1; V, 3-7) nonché il responsabile della probabile revisione generale del testo svolta intorno al 1594-95, mentre quelle attribuite a Marlowe (come I, 1-2; II, 3; IV, 2-8; V, 2) presentano forti somiglianze stilistiche con i suoi testi più noti, soprattutto Tamburlaine.Per quanto riguarda il titolo, l’opera è comunemente indicata come 3
Enrico VI o Enrico VI, parte terza, seguendo l’indicazione del Folio che presenta i tre drammi di Enrico VI articolandoli intorno alla fi gura del monarca. Al contrario, l’edizione Oxford propone il titolo che è ritenu-to essere quello con cui l’opera era effettivamente conosciuta in epoca elisabettiana. La trasmissione del testo costituisce una delle croci della fi lologia shake-speariana. Per una più completa discussione di questo problema si ri-manda alla precedente introduzione a 2 Enrico VI in questo volume e al Textual Companion. 3 Enrico VI è giunto in due versioni: nel 1595 Tho-mas Millington commissionò al tipografo Peter Short la stampa di un vo-lume in-ottavo dal titolo The True Tragedie of Richard Duke of Yorke, and
the death of good King Henrie the Sixt, with the whole contention betwe-
ene the two Houses Lancaster and Yorke (O). Dopo le successive edizioni in-quarto, Q2 (1600) e Q3 (1619), che sostanzialmente riproducevano il testo del 1595 e dunque non hanno autorità fi lologica indipendente, nel 1623 venne pubblicato The third Part of Henry the Sixt, with the death of
the Duke of Yorke (F), testo di circa mille versi più lungo di quello del 1595. Esso, però, non presenta una forma defi nitiva o fi nale, ma sembra piuttosto una versione basata sulle bozze dell’autore non ancora adattate alla rappresentazione scenica: tra le incongruenze più evidenti vi sono le didascalie incoerenti, vaghe o meramente descrittive; l’attribuzione di al-cuni discorsi a personaggi sbagliati; l’uso dei nomi propri di alcuni attori (Gabriel, Sinklo, Humfrey) invece dei personaggi da loro interpretati (il Messaggero in I, 2, 49 e i due Guardacaccia in III, 1). Inoltre, F rivela in più punti una singolare coincidenza con passi o scene di Q3, il che lascia pensare che, nel preparare l’edizione del 1623, i curatori abbiano utilizzato il testo del 1619 per integrare lacune o passi non decifrabili nel manoscritto in loro possesso.
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3 ENRICO VI
Gli studiosi settecenteschi ipotizzavano che O non fosse di Shakespeare o che fosse una sorta di prima stesura di F o il testo fonte su cui era basa-to F, ma Peter Alexander (1929) ha dimostrato che alcuni passi corrotti non potevano essere attribuiti a un compositore o a un trascrittore, ma erano da imputarsi a errori di memoria, per cui O doveva essere non una trascrizione dell’originale ma solo una versione riportata a memoria di quell’originale. Tuttavia, i curatori dell’edizione Oxford ritengono che la brevità di O non sia dovuta solo a delle lacune nella memoria nella trasmissione del testo e seguono l’opinione secondo la quale O riporte-rebbe in realtà una versione tagliata e forse anche deliberatamente rivi-sta del testo che sarebbe poi stato utilizzato in F. Secondo John Cox e Eric Rasmussen (2001) O sarebbe un adattamento del copione originale o addirittura una trascrizione della effettiva messa in scena del dramma. In questo quadro assai complesso di ipotesi e interpretazioni, gli studiosi hanno comunque raggiunto un certo accordo nel considerare F un testo basato su un manoscritto perduto e non giunto a una versione defi nitiva, mentre O e i successivi testi in-quarto sarebbero la ricostruzione mne-monica di una versione tagliata e rivista basata sul copione usato per la messa in scena. Per questa ragione l’edizione Oxford, come la maggior parte delle edizioni moderne, utilizza F come testo di controllo ma ri-tiene più attendibile O per quanto riguarda le didascalie e anche alcune revisioni che potrebbero essere state apportate dall’autore in vista della messa in scena (cfr. anche le Aggiunte al testo).La tradizionale suddivisione in scene e atti, non presente in O né in F ma invalsa a partire dal XVIII secolo, viene regolarmente seguita, fatta eccezione per l’inserimento di due nuove scene (IV, 4 dopo IV, 3, 27 e IV, 10 dopo IV, 9, 32) che dovrebbero logicamente essere segnalate come tali dal momento che il palcoscenico resta vuoto, sebbene ciò, nel caso dell’ultima menzionata, implichi il fatto, molto improbabile, che il re esca di scena e vi rientri subito dopo.
Fonti
Come già ricordato nell’introduzione a 2 Enrico VI, tutta la trilogia si basa sostanzialmente sui fatti narrati nelle cronache di Edward Hall (1548 e 1550) e Raphael Holinshed (1577 e 1587). La maggior parte delle edizioni moderne, come quella di A. S. Cairncross (Routledge, 1964) o quella di Randall Martin (Oxford, 2001), riportano in appendice i passi
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NOTA INTRODUTTIVA
di Hall e Holinshed utilizzati (o modifi cati) nel dramma. Altri mate-riali o spunti provengono da A Mirror for Magistrates (1559) e da altre opere storiche, come The New Chronicles of England and France (1516) di Robert Fabyan; le Cronache del francese Jean Froissart (tradotte in inglese da John Bourchier, lord Berners, 1523-25); A Chronicle at Large di Richard Grafton (1569); le Chronicles of England di John Stow (1580).
La vicenda
A Londra irrompono nel Parlamento Riccardo Plantageneto, duca di York, i suoi fi gli, Edoardo e il gobbo Riccardo, e alcuni nobili suoi alleati, tra cui il conte di Warwick. Sono reduci dalla vittoriosa battaglia di St. Albans nella quale hanno sconfi tto i Lancaster, ma il re è riuscito a sfug-gire alla cattura. Entra il re Enrico VI con i suoi sostenitori: lo scontro tra le due fazioni viene evitato dal pacifi co Enrico, che accetta di nominare il duca di York suo legittimo erede a patto che la guerra civile cessi im-mediatamente ed egli stesso possa rimanere sovrano fi no alla sua morte. Giunge la regina Margherita che, informata degli eventi, si infuria con il marito e decide di guidare lei stessa l’esercito per rivendicare i diritti dei Lancaster (I, 1). Riccardo ed Edoardo convincono il padre a rivendicare subito il trono, ma mentre gli York si preparano allo scontro, giunge noti-zia che sta arrivando la regina Margherita con un possente esercito (I, 2). Nel campo di battaglia, il sanguinario lord Clifford, di parte Lancaster, raggiunge il giovane conte di Rutland, un altro fi glio del duca di York, e lo trucida in modo spietato (I, 3). Il duca di York, catturato dai Lancaster, viene deriso e tormentato dalla regina Margherita prima di essere ucci-so (I, 4). Edoardo e Riccardo, rifugiatisi vicino al confi ne con il Galles, attendono notizie del padre. Mentre assistono a un inusitato fenomeno (compaiono in cielo tre soli che poi si uniscono) entra un messaggero che li informa della morte del padre. Giungono anche Warwick e suo fratello Montague per informarli che il duca di Norfolk e Giorgio, un altro fi glio del duca di York che si era rifugiato presso il duca di Borgogna, stanno arrivando in loro soccorso con dei rinforzi (II, 1). La regina Margherita e re Enrico entrano nella città di York, dove poco dopo giungono anche con il loro esercito Edoardo e Riccardo. Questi ultimi chiedono a Enri-co di deporre la corona ma, di fronte al rifi uto della regina Margherita, decidono di dare battaglia (II, 2). Lo scontro sembra volgere a favore dei Lancaster ma Warwick e gli altri fedeli alla causa degli York decidono di
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tentare una sortita e combattere fi no alla fi ne (II, 3). Durante la battaglia Riccardo si scontra contro Clifford, che fugge (II, 4), mentre re Enrico assiste in disparte alla battaglia vagheggiando una vita semplice lontano dagli affanni della politica e del mondo. Entra un soldato che ha ucciso un nemico e, mentre cerca di prendergli il denaro, scopre sconvolto che si tratta di suo padre. In seguito giunge un altro soldato che cerca di im-padronirsi del denaro di un nemico ucciso e, togliendogli l’elmo scopre che si tratta del fi glio. Mentre Enrico si affl igge per queste due tragi-che vicende viene informato della sconfi tta dei Lancaster ed è invitato a fuggire verso la Scozia (II, 5). Warwick dispone che Edoardo si rechi a Londra per farsi incoronare re, mentre lui andrà in Francia per conto del sovrano a chiedere la mano di lady Bona, cognata del re Luigi, allo scopo di rinsaldare il potere della corona inglese (II, 6). In una foresta dell’Inghilterra settentrionale, due guardacaccia incontrano re Enrico travestito e, riconosciutolo, lo arrestano (III, 1). Intanto nel palazzo reale a Londra, il nuovo re, Edoardo IV, ascolta la richiesta di una vedova, lady Gray, che chiede la reintegrazione del proprio patrimonio. Edoardo decide inaspettatamente di prendere la donna in moglie. Rimasto solo, Riccardo rivela apertamente la propria ambizione di regnare (III, 2). In Francia la regina Margherita chiede aiuto al re Luigi. Giunge Warwick per chiedere a nome di Edoardo IV la mano di lady Bona; Luigi accon-sente ma un messaggero dall’Inghilterra porta la notizia dell’improvviso matrimonio del re inglese con lady Gray. Offeso da tale comportamento, Luigi promette aiuti militari alla regina Margherita per vendicare il torto subito. A sua volta Warwick, sentendosi vilipeso da Edoardo, decide di schierarsi a fi anco della regina e di reinsediare Enrico sul trono inglese (III, 3). La scena ritorna al palazzo reale di Londra, dove Edoardo ri-sponde al malumore dei fratelli per il suo frettoloso matrimonio e per aver concesso benefi ci eccessivi ai familiari della nuova regina. Giorgio, in particolare, disapprova le scelte del fratello e sceglie di abbandonarlo. Giunge il messaggero dalla Francia che riporta le dichiarazioni bellicose del re di Francia e di Warwick e informa dell’imminente sbarco dei sol-dati francesi. Edoardo si prepara allo scontro (IV, 1). Warwick incontra Giorgio e gli dà in sposa sua fi glia per suggellare la loro alleanza (IV, 2), poi segretamente penetra con i suoi nel campo degli York lasciato sguar-nito (IV, 3), cattura Edoardo e infi ne marcia verso Londra per rimettere sul trono Enrico (IV, 4). A Londra, intanto, la neoregina lady Gray ha
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NOTA INTRODUTTIVA
appreso dell’arresto di Edoardo IV e decide di rifugiarsi in una chiesa per sfuggire all’arresto e salvare il nascituro fi glio del re (IV, 5). Men-tre Riccardo e alcuni nobili di parte York riescono a liberare Edoardo e fargli raggiungere le Fiandre (IV, 6), alla Torre di Londra re Enrico nomina Warwick plenipotenziario, lasciandogli l’incombenza del gover-no mentre lui si ritirerà a vita privata. Enrico predice anche il radioso futuro del giovane conte di Richmond, il quale viene subito inviato in Bretagna per essere preservato da qualunque pericolo (IV, 7). Edoardo IV, ritornato sul suolo inglese, giunge alla città di York. Fingendo di es-sersi riconciliato con Enrico e di non avere pretese al trono, egli convince il sindaco ad aprirgli le porte della città ma, con l’arrivo dei rinforzi, è indotto dal fratello Riccardo a rompere gli indugi, facendosi proclamare nuovamente re e preparandosi a un nuovo scontro con i Lancaster (IV, 8). Giunta notizia a Londra delle mosse di Edoardo, Warwick invia in gran fretta i nobili a lui fedeli ad arruolare truppe (IV, 9). Nel palazzo del vescovo di Londra, dove si trova Enrico, irrompono inaspettatamen-te Edoardo e Riccardo: catturato il re, che viene nuovamente rinchiuso nella Torre, essi si rimettono subito in marcia verso Coventry per cogliere di sorpresa i nemici (IV, 10). A Coventry, Warwick attende l’arrivo di rinforzi e rifi uta di arrendersi a Edoardo e Riccardo. Giungono i nobili suoi alleati, tra cui Giorgio, che però rifi uta di combattere per i Lancaster e si riunisce ai fratelli. Nonostante questa inattesa defezione, Warwick decide comunque di scendere in campo (V, 1). Warwick, gravemente fe-rito da Edoardo, muore mentre i nobili di parte Lancaster fuggono (V, 2). Dopo la vittoria, gli York decidono di recarsi subito a Tewkesbury, per combattere la regina Margherita prima che ella possa organizzare le proprie forze (V, 3). Nell’imminenza della battaglia, la regina Margherita ed Edoardo IV arringano i propri eserciti (V, 4). Vinta la battaglia deci-siva, Edoardo esilia o fa giustiziare i nemici, cattura la regina Margherita e suo fi glio, che viene ucciso. Mentre Riccardo si allontana velocemen-te per andare alla Torre di Londra, la regina, disperata, viene condot-ta via dopo aver lanciato maledizioni contro gli York (V, 5). Riccardo giunge alla Torre di Londra e uccide re Enrico, rivelando nuovamen-te la propria ambizione alla corona (V, 6). Nel palazzo reale di Londra Edoardo IV celebra la vittoria ma, mentre i fratelli rendono omaggio al neonato erede del re, Riccardo ribadisce la propria intenzione di elimi-nare tutti coloro che possono ostacolare la sua ascesa al potere (V, 7).
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3 ENRICO VI
Problematica e prospettiva critica
Uno degli aspetti di 3 Enrico VI immancabilmente sottolineati dai critici è stato il senso di generale disordine evocato nel dramma: il classico stu-dio di R. S. Berman (1962) si concentrava, per esempio, sulla distruzione delle relazioni tra padri e fi gli, re e sudditi in concomitanza con la de-bolezza della monarchia, mentre A. S. Cairncross (1964) defi niva l’opera uno “studio sull’anarchia nello stato, nella famiglia, nella mente indi-viduale”. Alexander Leggatt (1988) ha sottolineato il crollo dell’ordine sociale e il parallelo svuotamento del concetto di eroismo che culmina nell’ultima parte della trilogia, mentre Maurice Hunt (1999) propone un parallelo tra 3 Enrico VI e la tragedia Gorboduc di Sackville e Norton (1561) mettendo in luce le conseguenze politiche di una serie di compor-tamenti innaturali. Molti studiosi hanno anche analizzato la presenza di metafore basate su elementi naturali in confl itto o l’uso di immagini di caccia o di animali predatori che evocherebbero il ritorno a un mondo bestiale di sopraffazione e ingiustizia. In questo universo neanche la reli-gione offre appoggi sicuri, anzi i suoi rituali sono sovvertiti nei signifi cati e nelle implicazioni: come ha mostrato Paul Strohm (2006), l’arrogante duca di York è costretto a subire una “passione” modellata su quella dei martiri medievali che provoca però conseguenze incontrollabili per i suoi aguzzini, in primis la regina Margherita. Tuttavia, questa perdita delle coordinate etiche di un intero popolo, portato alla rovina da quella classe nobiliare che avrebbe dovuto invece guidarlo, è stata troppo spesso appiattita su una lettura ideologicamente semplifi cata, come testimonianza di una volontà didascalica o encomia-stica da parte di Shakespeare. Gli studi storicistici di E. M. W. Tillyard (1944) o L. B. Campbell (1947) proponevano un’interpretazione delle hi-
stories come una sorta di sequenza epica provvidenzialistica basata su un modello tripartito (violazione dell’ordine-caos-restauro dell’ordine) che intratteneva, celebrava i grandi del passato e forniva una lezione morale per il presente. La diffusa presenza di elementi di irregolarità e incon-gruenza sembra invece indicare che ciò che il testo vuole denunciare è non tanto l’esistenza di errori, crudeltà, caos, ma piuttosto la legittima-zione di tale innaturale stato di cose. Il vero “peccato” di Enrico non è tanto politico, cioè la sua debolezza nel regnare, quanto epistemologico, cioè non impedire questo processo di “razionalizzazione” del torto, della capziosità nei ragionamenti, dell’universalizzazione del delitto. In que-
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sto mondo, in cui tutto diventa lecito e giustifi cabile, il gobbo Riccardo e la sua futura conquista della corona non rappresentano lo stadio fi nale della “malattia” dello stato, come spesso è stato detto, ma ne presentano semplicemente la vera natura: la sopraffazione, l’inganno e l’assenza di scrupoli non sono l’eccezione, ma la regola, sebbene tale disarmante ri-velazione sia “contenuta” dall’apparenza caotica dell’opera. In questa prospettiva, l’adattamento e stravolgimento delle fonti, la com-pattazione o l’ellissi degli eventi, la varietà dei modi di riferirsi al passa-to, la labilità del confi ne tra azioni stilizzate e rappresentate acquistano un’importanza che trascende il mero livello strutturale: di fronte al ten-tativo classifi catorio dei critici, che doverosamente segnalano in lunghe note o appendici le discrepanze con le fonti, il testo rivendica la libertà di organizzare i materiali storici per una maggiore effi cacia scenica. Così, se il tentativo storicista era in fondo quello di concentrarsi su alcuni per-sonaggi e momenti emblematici e usare la storia come exemplum per il presente, l’indisciplina del testo e la sua libertà nell’uso delle fonti (è signifi cativo che il testo non utilizzi solo la cronaca di Holinshed, più recente, ma anche quella di Hall, seguendo ora l’una ora l’altra) rivelano la volontà di offrire allo spettatore-lettore una visione della storia più articolata, come sedimentazione di ambizioni, vendette e passioni i cui effetti esiziali investono tutta la società.Trascendendo il dibattito sul vero storico e il verisimile, e presentando in tutta la sua irriducibilità l’incontro-scontro tra la storia particulare e la Storia, le singole vicende non diventano più esempi pittoreschi ma situa-zioni emblematiche dalla valenza molto più ampia: si passa, come avreb-be detto Aristotele, dal “particolare” della storia all’“universale” della poesia. Il padre che ha ucciso il fi glio e il fi glio che ha ucciso il padre (II, 5), entrambi costretti ad arruolarsi a forza (come sempre più frequente-mente accadeva nell’ultimo ventennio del XVI secolo in concomitanza con le varie guerre combattute dall’Inghilterra contro Francia, Irlanda, Paesi Bassi), conferiscono una inusitata drammaticità ai numerosi passi in cui i grandi dispongono sbrigativamente di reclutare uomini per pro-seguire la guerra (cfr. II, 1, 112 e 180; III, 3, 251; IV, 1, 128; IV, 9, 6-20). Parimenti, il cacciatore che scorta Edoardo IV e suo malgrado segue gli York per evitare di essere impiccato (IV, 5, 26) presenta un problema sicuramente molto sentito dal pubblico e costituisce il miglior commen-to alla piccata accusa di Warwick verso il “mutevole popolo” (IV, 9, 5).
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Gli aspetti appena discussi rientrano nel più ampio aspetto della fedeltà, uno dei temi caratteristici di 3 Enrico VI. Quando l’esule Enrico viene arrestato dai due guardacaccia (III, 1), egli cerca di corromperli allo sco-po di dimostrare che la fedeltà è un concetto relativo e che gli uomini sono naturalmente volubili. In realtà, i due guardacaccia compiono il loro dovere, così come il guardiano della Torre rifi uta qualsiasi ricom-pensa per il buon trattamento riservato al re: lo ha fatto per dovere mo-rale e rispetto alla corona, non per tornaconto personale (IV, 7, 1-11). Al contrario, il tradimento è prerogativa dei nobili, come dimostrano esemplarmente le vicende di Warwick, che da nemico giurato dei Lan-caster diventa il loro primo alleato (III, 3, 181-85), e Giorgio di Clarence, che abbandona il fratello schierandosi con Warwick (IV, 1, 116-21), salvo cambiare ancora una volta bandiera e tornare a combattere a fi anco dei fratelli promettendo di non essere più incostante (V, 1, 85-105). Questi ripetuti colpi di scena, con il frenetico succedersi di alleanze stravolte, giuramenti rinnegati, battaglie cruente senza vinti né vincitori, segnalano che le azioni degli uomini – anche di coloro che, come Luigi di Francia, esortano a cavalcare la fortuna e a non lasciarsene sopraffare (III, 3, 16-18) o che, come Edoardo, si vantano di poter sfuggire almeno con la loro mente ai capricci della sorte (IV, 3, 19-20) – non sono affatto controllabili e fi niscono per sortire sempre risultati ironicamente inatte-si: Rutland implora misericordia e viene trucidato da Clifford (I, 3); York ambisce al trono e invece viene ucciso (I, 4); Warwick vuole combinare un matrimonio che suggelli l’alleanza con la Francia ma Edoardo sposa lady Gray (III, 2); Edoardo sottovaluta il nemico e lascia sguarnito il pro-prio accampamento facendosi addirittura catturare mentre dorme (IV, 3 e IV, 4); Enrico si dice sicuro di vincere lo scontro contro gli York e viene catturato (IV, 10); Warwick attende i rinforzi e invece giungono i nemici (V, 1, 1-15); Edoardo è convinto di aver posto termine alle guerre fratricide e di poter godere di una pace duratura proprio mentre Riccar-do dichiara al pubblico la propria intenzione di sbarazzarsi dei parenti per impossessarsi della corona. In fondo tale paradigma è imposto fi n dal primo verso, con Warwick che si domanda perplesso come il re sia inspiegabilmente riuscito a fuggire (I, 1). Questa sorta di ironia negativa è ulteriormente rafforzata dai numerosi parallelismi e inversioni che mostrano come un evento abbia in realtà molteplici aspetti e ricorrenze e non possa dunque assumere mai signifi -
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cati stabili: i due casi più evidenti sono quelli che riguardano re Enrico, che assiste alla battaglia di Towton seduto su un molehill (II, 5) proprio come il duca di York dopo la battaglia di Wakefi eld era stato trascinato per scherno su un analogo rialzo di terra (I, 4), e la regina Margherita, la cui crudeltà nel consegnare al duca di York il fazzoletto intriso del sangue del giovane Rutland (I, 4) trova il degno contrappasso nella spietata ucci-sione del principe Edoardo davanti agli occhi della stessa regina (V, 5).Se in 2 Enrico VI le azioni e le trame segrete dei personaggi sembravano destinate ad aver successo, in 3 Enrico VI assistiamo alle loro incontrol-labili conseguenze per mezzo di un testo fondamentalmente decentrato, appropriatamente intitolato a un re che non ne è il protagonista, nel quale la storia viene indagata nelle sue zone più ambigue. All’interno della più ampia dinamica che contrappone due famiglie in lotta per il potere, per esempio, il dramma si interroga sulle relazioni tra i generi. In un testo così “maschile” come 3 Enrico VI, l’universo femminile appare quanto mai subalterno: lady Bona è una mera merce di scambio in una transazione politica e scopre di essere stata già scartata nel momento in cui viene corteggiata per procura da Warwick; lady Gray è una vedova che chiede il reintegro dei propri diritti e fi nisce per diventare regina ma confi nata a un ruolo di donna-madre che deve accudire l’erede al trono e quindi ricondotta pur sempre a un ruolo convenzionale all’interno dell’ordine patriarcale. Il vero portatore delle istanze femminili è para-dossalmente re Enrico, ripetutamente mostrato in situazioni o atteggia-menti che ne sottolineano la perdita di mascolinità. Fin dal precedente dramma Enrico è caratterizzato in tal senso, soppiantato nel suo ruolo di marito da Suffolk e nel suo ruolo di guida dello stato da Margherita; qui è addirittura sbeffeggiato da Riccardo per aver permesso alla moglie di “portare i pantaloni” (V, 5, 23-24), ma soprattutto è paragonato da Warwick alla “pudica Diana” (IV, 9, 20-21): tale parallelo, che era una delle allusioni più comuni per indicare la regina Elisabetta I, era chia-rissimo per il pubblico dell’epoca e il fatto che compaia in un dramma con un re debole e una donna al potere nel tragico contesto delle guerre civili indica che il confl itto tra maschile e femminile diventa anche una indiretta rifl essione sulla grande apprensione con cui si guardava al pro-blema della successione di Elisabetta, priva di eredi.In questo sovvertimento generale dei ruoli gerarchici e familiari spicca ovviamente la fi gura della regina Margherita, immancabile bersaglio
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degli avversari che cercano di esorcizzarne il ruolo trasgressivo. Simbo-lo stesso della crudeltà, ella è di solito considerata una sorta di alter-ego femminile di Riccardo e, in quanto virago amazzonica con l’armatura che usurpa le prerogative maschili, ella fi nisce per avere le caratteristi-che del rimosso maschile, riassumendo nella sua fi gura anche i tratti di altri personaggi femminili demoniaci della trilogia, come Eleanor Cobham o la Pulzella. In realtà, in tempi recenti questa lettura del suo personaggio è stata ampiamente problematizzata, non tanto per riabilitarne in assoluto la fi -gura, quanto per mostrarne la pregnanza e le implicazioni nel panorama storico-ideologico di fi ne XVI secolo. Se in base alle coordinate culturali dell’epoca l’inversione dei ruoli era sospetta, in quanto prodromo di un più ampio e diffuso disordine sociale, la vicenda di 3 Enrico VI mostra anche che l’ordine familiare patriarcale, come quello apparentemente ripristinato nella conclusione, è puramente rituale, alla luce dell’affer-mazione di Riccardo di non riconoscere l’esistenza di padri o fratelli. Così M. L. Williamson (1987) ha proposto una lettura alternativa della prima tetralogia shakespeariana, notando come i personaggi femminili forti, di cui Margherita è l’emblema, vengano trasformati dagli uomini in comodi capri espiatori cui attribuire le responsabilità del caos che sconvolge la società. Anche N. S. Levine (1998) sostiene che in 3 Enrico
VI la regina non presenta solo aspetti negativi, poiché in realtà ella è co-stretta a fare la parte dell’uomo (come già rimarcava Hall) per tutelare i diritti dinastici del fi glio e gli stessi interessi nazionali inglesi; Katherine Schwarz (2000) è ancora più esplicita nel riconoscere a Margherita la capacità di mettere in crisi le strutture patriarcali perché, a differenza della Pulzella di cui è simbolicamente “erede”, ella compie quest’azio-ne distruttiva dall’interno dei ruoli sociali canonici, in quanto madre e moglie. Inoltre, la presenza di una regina in panni maschili aveva una ovvia eco contemporanea: come ricorda L. S. Marcus (1987), l’appassio-nata orazione di Margherita prima della battaglia decisiva (V, 4) suonava familiare a un pubblico che aveva ancora nelle orecchie l’arringa che a Tilbury nel 1588 Elisabetta I, vestita con l’armatura, aveva indirizzato ai soldati che dovevano difendere la patria dall’invasione spagnola. La virilità di Margherita è costantemente ricordata anche per enfatizzare il contrasto con il debole consorte Enrico, la cui assoluta inadeguatez-za come re introduce una tragica percezione del destino che attende il
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popolo inglese. Di fronte a una tragedia di cui si comprende la portata ma non la soluzione, l’unico discorso alternativo alla logica deviata dei potenti non può che essere quello sprovveduto e ingenuo di Enrico, o quelli di chi, come Rutland o York, sono sottoposti alla violenza spietata e, nella lettura di Huw Griffi th (2010), aiutano il pubblico a rispondere con empatia alla vulnerabilità umana. La bontà e debolezza di Enrico portano anche a un’inusitata frammen-tazione del concetto stesso di sovranità: in IV, 7, il pubblico è posto di fronte a una situazione nella quale vi sono due re, legittimamente pro-clamati e contemporaneamente in carica dopo essere stati liberati dalla prigionia (Enrico VI e Edoardo IV); due plenipotenziari, cui è affi dato il governo congiunto del regno (Warwick e Clarence); due futuri sovra-ni che, nel bene e nel male, segneranno le imminenti vicende storiche dell’Inghilterra (Enrico di Richmond, poi Enrico VII Tudor, e Riccardo di Gloucester, poi Riccardo III). In questa situazione in cui la precarietà diventa la cifra fondamentale, anche la regalità diventa un concetto assai problematico: la testa di York viene beffardamente cinta di una corona di carta (I, 4), Enrico VI è arrestato da due umili guardacaccia (III, 1), addirittura Edoardo IV compare in scena in modo assai poco regale, in vestaglia su una sedia mentre dorme (IV, 4), senza dimenticare che per tutto il dramma è il continuo bersaglio di altri personaggi per la sua lussuria. Anche la corona perde la sua unicità come simbolo: menzio-nata per oltre 60 volte nell’opera, essa diventa un oggetto fantasmatico, a testimonianza di quanto essa è stata svuotata del suo signifi cato più pregno, spia evidente di una incertezza generale che investe prepotente-mente l’universo dei segni. Del resto, sono proprio i personaggi eccentrici gli unici a mantenersi costanti e coerenti nel testo: l’idiota dostoevskiano Enrico che vorrebbe scambiare il suo posto con quello di un pastore, la virile Margherita accusata di indossare i pantaloni al posto del marito, il fi sicamente e moralmente deforme Riccardo obbligano gli altri personaggi ma anche gli spettatori-lettori a rivedere i propri assunti e l’idea stessa di “norma-lità”. Come le affermazioni e le aspettative, sistematicamente smentite, anche la legittimazione del potere, infatti, si basa sull’illusione che le parole e le formule (come nella proclamazione in IV, 8, 71-75) abbiano ancora una solidità, nonché una coerenza etica e di signifi cato che invece hanno irrimediabilmente perso. In un testo nel quale nulla, dalle solenni
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dichiarazioni agli imprigionamenti alle alleanze, viene presentato come defi nitivo, la storia della guerra civile diventa un prisma di interpreta-zioni, non di fatti. L’unica coerente “verità” è quella sconvolgente messa cinicamente a nudo nei monologhi del gobbo Riccardo, che, pur model-lato sul personaggio del Vizio del teatro medievale, ne trascende decisa-mente le caratteristiche, smascherando la nuova prospettiva esistenziale dell’uomo moderno, machiavellico e senza scrupoli nel raggiungere i suoi obiettivi. Anche se rientra nell’ambito delle curiosità, è signifi cativo che, delle tre occorrenze nel macrotesto shakespeariano del nome Ma-
chiavel, ben due siano nelle opere dedicate a Enrico VI: 1 Enrico VI (V, 6, 74) e 3 Enrico VI (III, 2, 193). Se in 1 Enrico VI era ancora necessario ricorrere a una fi gura misteriosa e quasi sovrannaturale come la Pulzella e in 2 Enrico VI compaiono an-cora pratiche alternative (come la negromanzia) o personaggi sovversivi (come Jack Cade), qui Riccardo emerge come una fi gura assolutamente concreta, organica alla società, lucida nel presentare se stessa e gli eventi che la circondano come il frutto naturale delle azioni umane, di delibera-te pratiche di potere senza alcuna causa trascendente. A parità di ferocia, un personaggio come Clifford, che incarna il consigliere spietato sempre incline a usare la forza contro i nemici, esemplifi ca un comportamento linguistico standardizzato, infarcito di proverbi e luoghi comuni persino in punto di morte (II, 6). Riccardo, invece, fa intravedere il prepotente emergere di una soggettività nuova, che cambia le regole del gioco ca-povolgendo addirittura, come ha mostrato Katherine Schaap Williams (2009), gli stereotipi legati alla sua deformità utilizzandoli come punto di forza. Proprio il suo difetto fi sico assurge a emblema di corruzione mo-rale, ma soprattutto offre una potentissima incarnazione di quella com-mistione di umano e bestiale che Machiavelli aveva individuato come caratteristica centrale del principe. Con Riccardo, quindi, irrompe sulla scena anche un nuovo linguaggio, che diviene progressivamente il grimaldello che scardina ogni categoria, politica e umana. In modo assolutamente appropriato, alla sua prima apparizione sul palcoscenico (I, 1) Riccardo chiede beffardamente alla testa mozzata di Somerset di parlare in vece sua, lasciando intendere che il suo personaggio sarà proprio caratterizzato da questa capacità ven-triloquistica di far convivere ironia, disprezzo e realismo. Se, come ha proposto Coppelia Kahn (1981), nei drammi storici l’identità maschile
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emerge come emulazione o rivalità nei confronti del padre, è possibile interpretare la morte del duca di York come la causa scatenante dell’e-voluzione nel linguaggio di Riccardo, che emblematicamente passa da II, 1, 20 (in cui si diceva onorato per il solo fatto di essere il fi glio del duca di York) a II, 1, 79-88 e 201-03 (in cui reagisce alla notizia della morte del padre con una tirata che ricorda la roboante retorica degli eroi della tragedia di vendetta) fi no a V, 6, 80 (in cui afferma di non avere padri e fratelli). Anche Elihu Pearlman (1992) suggerisce che 3 Enrico
VI costituisce un laboratorio per elaborare lo stile verbale di Riccardo, in particolare quelle caratteristiche di spietata ironia che ne costituiran-no la cifra in Riccardo III: esemplari, in proposito, l’irregolarità marcata di IV, 1, 20, che innesca la burlesca ripresa delle parole della promessa matrimoniale per irridere Edoardo, o la macabra derisione del sangue di Enrico che cade disperdendosi nella terra (V, 6, 61 e segg.). Di fronte alle parole vuote dei potenti, che in esse ripongono false cer-tezze, a quelle dei carnefi ci, che le usano come strumento di offesa e tor-tura per l’avversario, o a quelle di Riccardo che mostrano apertamente la loro falsità, il dramma propone come alternativa il silenzio disperato di chi si rende conto dell’insuffi cienza delle parole (emblematica, da questo punto di vista, II, 5 in cui il padre, il fi glio e Enrico stesso si chiudono in un pianto silenzioso) o il linguaggio misterioso e allusivo della profezia. Diversamente da altri testi shakespeariani, però, qui la profezia non dà la possibilità di formalizzare l’imprevedibile, né apre il testo a una for-ma di comunicazione superiore. Piuttosto, di fronte all’eccesso di realtà della guerra e della morte, essa non fa che riversare sul linguaggio quella incertezza epistemologica che sottostà all’intero dramma e si presenta come segno obliquo che usa un altro alfabeto per mostrare che quella realtà ingovernabile è un effetto prospettico, che la verità resta sempre imperscrutabile, che le azioni umane non possono essere ricondotte ad alcuna logica o signifi cato. Al teatro spetta mettere in scena tutto questo, rivendicando per sé la facoltà di manipolare e riorganizzare la realtà sto-rica trasformandola in realtà scenica. Il testo, infatti, si presenta anche come discorso fortemente metateatrale, che, rappresentando eventi storici tra i più caotici e turbolenti della sto-ria inglese, di fatto mette in scena le proprie dinamiche spesso caotiche e turbolente, come le frequenti “guerre” tra compagnie rivali. Quando Edoardo viene catturato da Warwick e defi nito una mera “ombra” del
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re (IV, 3, 23), il testo gioca su un termine che, oltre al suo signifi cato let-terale, indicava l’attore che recitava una parte. Warwick è dunque colui che può trasformare re Edoardo nell’ombra di se stesso, ma anche colui che ne ricorda la reale essenza di attore che deve legittimare il proprio personaggio e dimostrare la sua bravura al pubblico. E tutto ciò proprio in un momento del dramma in cui la corona passa da una testa all’altra, la monarchia perde il proprio signifi cato trascendente e il problema del “doppio corpo” del re, entità simbolica ma anche uomo in carne e ossa, appare in tutta la sua forza. Il testo interroga, quindi, la regalità anche nella sua dimensione scenica: Edoardo è diventato un simulacro del re, come un attore cui è stato sottratto il ruolo principale, e in questo scam-bio simbolico resta aperto l’allarmante dubbio che un re non valga poi tanto di più dell’attore che lo interpreta sul palcoscenico.
La fortuna sulle scene e sullo schermo
In base alle testimonianze dirette e indirette, il dramma riscosse un no-tevole successo di pubblico. Il già ricordato attacco di Robert Greene a Shakespeare dimostra che l’opera era conosciuta abbastanza da rendere immediatamente riconoscibile la citazione del verso in I, 4, 138. Ciò è confermato anche dagli stessi testi shakespeariani, sebbene si tratti chia-ramente di un giudizio di parte: il frontespizio di Q3 (1619) ricorda che la tragedia fu “in più occasioni messa in scena dai servitori dell’onorevo-lissimo conte di Pembroke”, e anche il Coro fi nale di Enrico V allude alle vicende del regno di Enrico VI che “molte volte il nostro palco ha messo in scena.” (Epilogo, v. 13).Poco si sa delle messe in scena successive, anche perché nei secoli la tri-logia di Enrico VI è stata quasi sempre allestita come spettacolo unico, nel quale venivano fatte confl uire alcune parti dei tre drammi. Per una panoramica più completa, anche delle trasposizioni cinematografi che e televisive, si rimanda all’introduzione a 2 Enrico VI, al volume di Ro-bert Shaughnessy (1994) e a quello di Stuart Hampton-Reeves e Carol Chillington Rutter (2006). L’edizione tascabile Oxford curata da Ran-dall Martin (2001) offre un dettagliato resoconto delle rappresentazioni moderne riportando anche nelle note di commento riferimenti alle varie messe in scena.
DANIELE BORGOGNI
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THE TRUE TRAGEDY OF RICHARD DUKE OF YORKAND THE GOOD KING HENRY VI
THE PERSONS OF THE PLAY
Of the King’s Party
KING HENRY VIQUEEN MARGARETPRINCE EDWARD, their sonDuke of SOMERSETDuke of EXETEREarl of NORTHUMBERLANDEarl of WESTMORLANDLord CLIFFORDLord StaffordSOMERVILLEHenry, young Earl of RichmondA SOLDIER who has killed his fatherA HUNTSMAN who guards King
Edward
The Divided House of Neville
Earl of WARWICK, fi rst of York’s party, later of Lancaster’s
Marquis of MONTAGUE, his brother, of York’s party
Earl of OXFORD, their brother-in-law, of Lancaster’s party
Lord HASTINGS, their brother-in-law, of York’s party
Of the Duke of York’s Party
Richard Plantagenet, Duke of YORKEDWARD, Earl of March, his son, later Duke of York and KING EDWARD IVLADY GRAY, a widow, later Edward’s
wife and queenEarl RIVERS, her brother
GEORGE, Edward’s brother, later Duke OF CLARENCE
RICHARD, Edward’s brother, later Duke OF GLOUCESTER
Earl of RUTLAND, Edward’s brotherRutland’s TUTOR, a chaplainSIR JOHN Mortimer, York’s uncleSir Hugh Mortimer, his brotherDuke of NORFOLKSir William StanleyEarl of PembrokeSir John MONTGOMERYA NOBLEMANTwo GAMEKEEPERSThree WATCHMEN, who guard King
Edward’s tentLIEUTENANT of the Tower
The French
KING LOUISLADY BONA, his sister-in-lawLord Bourbon, the French High Admiral
Others
A SOLDIER who has killed his sonMayor of CoventryMAYOR of YorkAldermen of YorkSoldiers, messengers, and attendants
SIGLEIl testo di riferimento di 3 Enrico VI è quello dell’in-folio del 1623 (F), ma in diversi casi l’edi-zione Oxford opta per il testo del 1595 (O). Si segnalano qui di seguito le varianti principali che interessano la traduzione, trascurando le irrilevanti modifi che presenti nelle successive ristampe, ciò che può ritenersi errore evidente o
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LA VERA TRAGEDIA DI RICCARDO DUCA DI YORK E DEL BUON RE ENRICO VI
PERSONAGGI
Sostenitori del re
RE ENRICO VI REGINA MARGHERITA PRINCIPE EDOARDO, loro fi glio Duca di SOMERSET Duca di EXETER Conte di NORTHUMBERLAND Conte di WESTMORLAND Lord CLIFFORD Lord StaffordSOMERVILLE Enrico, giovane conte di RichmondUn SOLDATO che ha ucciso suo padre Un CACCIATORE che protegge Re
Edoardo
La casata divisa dei Neville
Conte di WARWICK, dapprima di parte York, in seguito di parte Lancaster
Marchese di MONTAGUE, suo fratello, di parte York
Conte di OXFORD, loro cognato, di parte Lancaster
Lord HASTINGS, loro cognato, di parte York
Sostenitori del duca di York
Riccardo Plantageneto, duca di YORKEDOARDO, conte di March, suo fi glio,
in seguito duca di York eRE EDOARDO IV
LADY GRAY, una vedova, in seguito moglie di Edoardo e regina
Conte RIVERS, suo fratello
GIORGIO, fratello di Edoardo, in seguito duca di CLARENCE
RICCARDO, fratello di Edoardo, in seguito duca di GLOUCESTER
Conte di RUTLAND, fratello di EdoardoPRECETTORE di Rutland, un
cappellanoSIR JOHN Mortimer, zio del duca di YorkSir Hugh Mortimer, suo fratelloDuca di NORFOLKSir William StanleyConte di PembrokeSir John MONTGOMERYUn NOBILE Due GUARDACACCIA Tre SENTINELLE, che sorvegliano la
tenda del re Edoardo Il LUOGOTENENTE della Torre
I francesi
RE LUIGILADY BONA, sua cognataLord Bourbon, grand’ammiraglio francese
Altri
Un SOLDATO che ha ucciso suo fi glioSindaco di Coventry Sindaco di YorkConsiglieri della città di YorkSoldati, messaggeri e persone del seguito
svista di composizione, nonché le varie didascalie di regia (più volte rivedute) e le indicazioni di carattere puramente esplicativo inserite nell’edizione Oxford. Le varianti di maggiore interesse dal punto di vista interpretativo sono segnalate nelle note di commento. Il Textual Companion riporta anche le varianti di O rigettate e l’elenco completo delle didascalie contenute in F.
Shakespeare_Drammi storici.indb 309Shakespeare_Drammi storici.indb 309 19/10/2017 18:25:0919/10/2017 18:25:09
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 1
1.1 A chair of state. Alarum. Enter Richard
Plantagenet, Duke of York, his two sons Edward,
Earl of March, and Crookback Richard, the Duke of
Norfolk, the Marquis of Montague,1and the Earl of
Warwick, [with drummers] and soldiers. [They all
wear white roses in their hats]
WARWICK
I wonder how the King escaped our hands?YORK
While we pursued the horsemen of the north,He slyly stole away and left his men;Whereat the great lord of Northumberland,Whose warlike ears could never brook retreat, 5Cheered up the drooping army; and himself,Lord Clifford, and Lord Stafford, all abreast,Charged our main battle’s front, and, breaking in,Were by the swords of common soldiers slain.
EDWARD
Lord Stafford’s father, Duke of Buckingham, 10Is either slain or wounded dangerous.I cleft his beaver with a downright blow.That this is true, father, behold his blood.
He shows a bloody sword
MONTAGUE [to York]And, brother, here’s the Earl of Wiltshire’s blood,2
He shows a bloody sword
Whom I encountered as the battles joined. 15RICHARD (to Somerset’s head, which he shows)
Speak thou for me, and tell them what I did.YORK
Richard hath best deserved of all my sons.
0.4. Montague: Falconbridge (Cairncross).14. Brother: l’ipotesi più probabile è che indichi ‘cognato’, ma alcuni la ri-tengono una prova del processo di revisione del dramma durante il quale il personaggio di Falconbridge, fratello di York, sarebbe stato eliminato e le sue battute assegnate a Montague (v. nota precedente).
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 1
I, 1 Un trono su una predella. Allarmi. Entrano Riccardo
Plantageneto, duca di York, i suoi due fi gli Edoardo,
conte di March, e Riccardo il gobbo, il duca di
Norfolk, il marchese di Montague e il conte di
Warwick [con tamburini] e soldati. [Portano tutti
una rosa bianca sul cappello]1
WARWICK2
Come è potuto sfuggirci il re?3
YORK4
Mentre inseguivamo i cavalieri del nord5, lui si è allontanato di soppiatto e ha abbandonato i suoi. Allora il grande signore di Nor-thumberland, le cui orecchie bellicose non hanno mai potuto tol-lerare il suono della ritirata, ha spronato l’esercito in rotta; poi lui stesso e i nobili Clifford e Stafford, stando fi anco a fi anco, hanno attaccato il nostro fronte principale e, dopo aver sfondato, sono stati uccisi da comuni soldati6.
EDOARDO7
Il padre di lord Stafford, il duca di Buckingham, è morto, o co-munque ferito gravemente. Gli ho sfondato l’elmo con un colpo solo. È la verità, padre, questo sangue è suo.
Mostra una spada insanguinata
MONTAGUE8 [a York]E questo qui, cognato, è quello del conte di Wiltshire,
Mostra una spada insanguinata
che ho affrontato quando sono iniziati gli scontri.RICCARDO9 (rivolgendosi alla testa di Somerset, che esibisce)
Parla tu per me e racconta quello che ho fatto.YORK
Riccardo è stato il più meritevole tra i miei fi gli.
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 1
(To the head) But is your grace dead, my lord ofSomerset?
NORFOLK
Such hap have all the line of John of Gaunt.RICHARD
Thus do I hope to shake King Henry’s head. 20
[He holds aloft the head, then throws it down]
WARWICK
And so do I, victorious prince of York.Before I see thee seated in that throneWhich now the house of Lancaster usurps,I vow by heaven these eyes shall never close.This is the palace of the fearful King, 25And this (pointing to the chair of state), the regal
seat — possess it, York,For this is thine, and not King Henry’s heirs’.
YORK
Assist me then, sweet Warwick, and I will,For hither we have broken in by force.
NORFOLK
We’ll all assist you — he that fl ies shall die. 30YORK
Thanks, gentle Norfolk. Stay by me, my lordsAnd soldiers — stay, and lodge by me this night.
They go up upon the state
WARWICK
And when the King comes, offer him no violenceUnless he seek to thrust you out perforce.
[The soldiers withdraw]
YORK
The Queen this day here holds her Parliament, 35But little thinks we shall be of her council;By words or blows here let us win our right.
RICHARD
Armed as we are, let’s stay within this house.
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 1
(rivolgendosi alla testa) Vostra grazia, mio signore di Somerset, siete proprio morto?10
NORFOLK11
Che questa sorte tocchi a tutta la discendenza di Giovanni di Gand12.
RICCARDO
Spero di poter scuotere in questo modo anche la testa di re Enrico.
[Tiene in alto la testa, poi la getta a terra]
WARWICK
Anche io, vittorioso principe di York. Giuro che non chiuderò oc-chio prima di averti visto seduto su quel trono che ora è usurpato dai Lancaster. Questo è il palazzo di quel re smidollato e questo (indicando il trono) il seggio regale – prendilo, York, perché appar-tiene a te, non agli eredi di re Enrico.
YORK
Sostienimi allora, caro Warwick, e lo farò, perché siamo entrati qui con la forza.
NORFOLK
Tutti ti sosterremo – chi fuggirà morirà.YORK
Grazie, mio buon Norfolk. Restate con me miei nobili e soldati – restate e alloggiate da me stanotte.
Salgono sulla predella.
WARWICK
E quando arriverà il re non usate la violenza, a meno che non sia lui a tentare di cacciarvi con la forza.
[I soldati si ritirano]
YORK
La regina ha convocato qui il suo Parlamento per oggi, ma non si aspetta certo che anche noi seguiremo il suo consiglio13; facciamo valere il nostro diritto con le parole o con la forza14.
RICCARDO
Restiamo qui senza deporre le armi.
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 1
WARWICK
‘The Bloody Parliament’ shall this be called,Unless Plantagenet, Duke of York, be king, 40And bashful Henry deposed, whose cowardiceHath made us bywords to our enemies.
YORK
Then leave me not, my lords. Be resolute — I mean to take possession of my right.
WARWICK
Neither the King nor he that loves him best — 45The proudest he that holds up Lancaster —Dares stir a wing if Warwick shake his bells.I’ll plant Plantagenet, root him up who dares.Resolve thee, Richard — claim the English crown.
[York sits in the chair.]
Flourish. Enter King Henry, Lord Clifford, the Earls
of Northumberland and Westmorland, the Duke of
Exeter, and the rest. [They all wear red roses in
their hats]
KING HENRY
My lords, look where the sturdy rebel sits — 50Even in the chair of state! Belike he means,Backed by the power of Warwick, that false peer,To aspire unto the crown and reign as king.Earl of Northumberland, he slew thy father — And thine, Lord Clifford — and you both have vowed
revenge 55On him, his sons, his favourites, and his friends.
NORTHUMBERLAND
If I be not, heavens be revenged on me.CLIFFORD
The hope thereof makes Clifford mourn in steel.WESTMORLAND
What, shall we suffer this? Let’s pluck him down.My heart for anger burns — I cannot brook it. 60
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 1
WARWICK
Questo luogo sarà chiamato ‘Il Parlamento insanguinato’, a meno che non sia fatto re Plantageneto, duca di York, e sia deposto il timoroso Enrico, che con la sua viltà ci ha resi il ludibrio dei nostri nemici persino nei loro proverbi15.
YORK
Allora non abbandonatemi, miei nobili signori. Siate decisi – voglio impossessarmi di ciò che mi spetta di diritto.
WARWICK
Né il re né chi gli è più fedele – il più fi ero sostenitore dei Lancaster – oserà alzare un dito se Warwick scuote i suoi sonagli16. Trapiante-rò Plantageneto, provi a sradicarlo chi ne ha il coraggio17. Deciditi, Riccardo – rivendica la corona inglese.
[York siede sul trono.]
Squilli di trombe. Entrano re Enrico, lord Clifford, i conti
di Northumberland e Westmorland, il duca
di Exeter e altri18. [Portano tutti una rosa rossa
sul cappello]
RE ENRICO19
Signori, guardate dove è seduto quel ribelle insolente20 – addirit-tura sul seggio regale! Forse vuole impadronirsi della corona e re-gnare con sostegno di quel falso pari, il potente Warwick. Conte di Northumberland, lui ha ammazzato tuo padre – e anche il tuo, lord Clifford – entrambi avete giurato di vendicarvi su di lui, sui suoi fi gli, sui suoi favoriti e amici.
NORTHUMBERLAND21
Che il cielo si vendichi su di me se non lo faccio.CLIFFORD22
È con quella speranza che ora Clifford è in lutto con le armi in pugno.
WESTMORLAND23
Ebbene, dobbiamo sopportare tutto questo? Tiriamolo giù da lì. Il mio cuore arde di rabbia – non riesco a trattenermi.
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 1
KING HENRY
Be patient, gentle Earl of Westmorland.CLIFFORD
Patience is for poltroons, such as he (indicating York).He durst not sit there had your father lived.My gracious lord, here in the ParliamentLet us assail the family of York. 65
NORTHUMBERLAND
Well hast thou spoken, cousin, be it so.KING HENRY
Ah, know you not the city favours them,And they have troops of soldiers at their beck?
EXETER
But when the Duke is slain, they’ll quickly fl y.KING HENRY
Far be the thought of this from Henry’s heart, 70To make a shambles of the Parliament House.Cousin of Exeter, frowns, words, and threatsShall be the war that Henry means to use.(To York) Thou factious Duke of York, descend my
throneAnd kneel for grace and mercy at my feet. 75I am thy sovereign.
YORK I am thine.EXETER
For shame, come down — he made thee Duke of York.YORK
It was mine inheritance, as the earldom was.EXETER
Thy father was a traitor to the crown.WARWICK
Exeter, thou art a traitor to the crown 80In following this usurping Henry.
CLIFFORD
Whom should he follow but his natural king?WARWICK
True, Clifford, and that’s Richard Duke of York.
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 1
RE ENRICO
Sii paziente, caro conte di Westmorland.CLIFFORD
La pazienza è per i vigliacchi come lui (indicando York). Non ose-rebbe sedere qui se vostro padre fosse ancora vivo. Vostra grazia, attacchiamo la famiglia di York qui in Parlamento.
NORTHUMBERLAND
Hai parlato bene, cugino24, così sia.RE ENRICO
Ah, non sapete che la città li appoggia e che ai loro ordini rispon-dono schiere di soldati?25
EXETER26
Quando il duca sarà ucciso scapperanno in fretta e furia.RE ENRICO
Lungi dal cuore di Enrico anche solo pensarlo: trasformare la sede del Parlamento in un macello. Amico Exeter, sdegno, parole e mi-nacce sono le armi che Enrico intende usare. (A York) Tu, ribelle duca di York, scendi dal mio trono e inginocchiati ai miei piedi per chiedere grazia e perdono. Sono il tuo sovrano.
YORK
Io sono il tuo.EXETER
Scendi impudente – ti ha reso lui duca di York27.YORK
Quel titolo era mio di diritto, così come la contea.EXETER
Tuo padre ha tradito la corona.WARWICK
Exeter, tu tradisci la corona sostenendo Enrico l’usurpatore.CLIFFORD
E chi dovrebbe sostenere, se non il suo legittimo re?WARWICK
Giustissimo, Clifford, ed è Riccardo duca di York.
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 1
KING HENRY (to York)And shall I stand and thou sit in my throne?
YORK
It must and shall be so — content thyself. 85WARWICK (to King Henry)
Be Duke of Lancaster, let him be king.WESTMORLAND
He is both king and Duke of Lancaster — And that, the Lord of Westmorland shall maintain.
WARWICK
And Warwick shall disprove it. You forgetThat we are those which chased you from the fi eld, 90And slew your fathers, and, with colours spread,Marched through the city to the palace gates.
NORTHUMBERLAND
Yes, Warwick, I remember it to my grief,And, by his soul, thou and thy house shall rue it.
WESTMORLAND (to York)Plantagenet, of thee, and these thy sons, 95Thy kinsmen, and thy friends, I’ll have more livesThan drops of blood were in my father’s veins.
CLIFFORD (to Warwick)Urge it no more, lest that, instead of words,I send thee, Warwick, such a messengerAs shall revenge his death before I stir. 100
WARWICK [to York]Poor Clifford, how I scorn his worthless threats.
YORK [to King Henry]Will you we show our title to the crown?If not, our swords shall plead it in the fi eld.
KING HENRY
What title hast thou, traitor, to the crown?Thy father was, as thou art, Duke of York; 105Thy grandfather, Roger Mortimer, Earl of March.I am the son of Henry the Fifth,Who made the Dauphin and the French to stoopAnd seized upon their towns and provinces.
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 1
RE ENRICO (a York)Devo dunque restare in piedi mentre tu siedi sul mio trono?
YORK
Così deve essere e così sarà – accontentati.WARWICK (a re Enrico)
Sii duca di Lancaster e lascia che lui sia re28.WESTMORLAND
Lui è sia re sia duca di Lancaster – e questo il signore di Westmor-land lo confermerà.
WARWICK
E Warwick lo smentirà. Dimentichi che noi siamo quelli che vi hanno sbaragliato sul campo di battaglia, abbiamo ucciso i vostri padri e con le insegne spiegate abbiamo marciato per la città fi no alle porte del palazzo.
NORTHUMBERLAND
Sì, Warwick, lo ricordo con mio grande dolore e, per l’anima di mio padre, tu e la tua casa ve ne pentirete.
WESTMORLAND (a York)Plantageneto, di te, di questi tuoi fi gli, dei tuoi congiunti e dei tuoi amici ne ucciderò più delle gocce di sangue che scorrevano nelle vene di mio padre.
CLIFFORD (a Warwick)Non dire altro, Warwick, se non vuoi che, invece di parole, ti man-di un messaggero che vendicherà la sua morte ancor prima che io mi muova.
WARWICK [a York]Povero Clifford, quanto mi lasciano indifferente le tue minacce!
YORK [a re Enrico]Vuoi che ti mostriamo il nostro diritto alla corona? Altrimenti, le nostre spade lo reclameranno sul campo di battaglia.
RE ENRICO
Traditore, che diritto hai alla corona? Tuo padre era, come te, duca di York; tuo nonno, Roger Mortimer, era conte di March. Io sono il fi glio di Enrico V, che sconfi sse il Delfi no e i francesi e conquistò le loro città e province.
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 1
WARWICK
Talk not of France, sith thou hast lost it all. 110KING HENRY
The Lord Protector lost it, and not I.When I was crowned, I was but nine months old.
RICHARD
You are old enough now, and yet, methinks, you lose.(To York) Father, tear the crown from the usurper’s
head.EDWARD (to York)
Sweet father, do so — set it on your head. 115MONTAGUE (to York)
Good brother, as thou lov’st and honour’st arms,Let’s fi ght it out and not stand cavilling thus.
RICHARD
Sound drums and trumpets, and the King will fl y.YORK Sons, peace![NORTHUMBERLAND]
Peace, thou — and give King Henry leave to speak. 120KING HENRY
Ah, York, why seekest thou to depose me?Are we not both Plantagenets by birth,And from two brothers lineally descent?Suppose by right and equity thou be king — Think’st thou that I will leave my kingly throne, 125Wherein my grandsire and my father sat?No — fi rst shall war unpeople this my realm;Ay, and their colours, often borne in France,And now in England to our heart’s great sorrow,Shall be my winding-sheet. Why faint you, lords? 130My title’s good, and better far than his.
WARWICK
Prove it, Henry, and thou shalt be king.KING HENRY
Henry the Fourth by conquest got the crown.YORK
’Twas by rebellion against his king.
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 1
WARWICK
Non menzionare la Francia, dal momento che tu l’hai perduta del tutto.
RE ENRICO
Il lord protettore29 l’ha perduta, non io. Quando fui incoronato avevo solo nove mesi.
RICCARDO
Mi sembra che tu sia cresciuto abbastanza ora, eppure continui a perdere. (A York) Padre, strappa la corona dalla testa dell’usurpa-tore.
EDOARDO (a York)Sì, amato padre – mettila sulla tua testa.
MONTAGUE (a York)Caro fratello, poiché ami e onori le armi, facciamo parlare le armi e smettiamola di cavillare.
RICCARDO
Fate suonare tamburi e trombe e il re fuggirà.YORK
Tacete, fi gli miei![NORTHUMBERLAND]
Taci tu – e lascia parlare re Enrico30.RE ENRICO
Ah, York, perché mi vuoi deporre? Non siamo entrambi Plantage-neto di nascita e non discendiamo in linea diretta da due fratelli? Supponi che per diritto ed equità31 tu sia re – credi forse che io sia disposto a lasciare il trono regale che mi appartiene e sul quale sedettero mio nonno e mio padre? No – prima la guerra spopolerà questo regno. Sì, e le loro insegne, spesso esibite in Francia e ora, con mia grande pena, anche in Inghilterra, saranno il mio suda-rio32. Perché esitate, signori? Il mio titolo è legittimo e assai più valido del suo.
WARWICK
Provalo, Enrico, e sarai re.RE ENRICO
Enrico quarto si conquistò la corona33.YORK
Ribellandosi al re.
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 1
KING HENRY [aside]I know not what to say — my title’s weak. 135(To York) Tell me, may not a king adopt an heir?
YORK What then?KING HENRY
An if he may, then am I lawful king — For Richard, in the view of many lords,Resigned the crown to Henry the Fourth, 140Whose heir my father was, and I am his.
YORK
He rose against him, being his sovereign,And made him to resign his crown perforce.
WARWICK
Suppose, my lords, he did it unconstrained — Think you ’twere prejudicial to his crown? 145
EXETER
No, for he could not so resign his crownBut that the next heir should succeed and reign.
KING HENRY
Art thou against us, Duke of Exeter?EXETER
His is the right, and therefore pardon me.YORK
Why whisper you, my lords, and answer not? 150EXETER [to King Henry]
My conscience tells me he is lawful king.KING HENRY [aside]
All will revolt from me and turn to him.NORTHUMBERLAND (to York)
Plantagenet, for all the claim thou lay’st,Think not that Henry shall be so deposed.
WARWICK
Deposed he shall be, in despite of all. 155
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 1
RE ENRICO [a parte]Non so come ribattere – il mio titolo è debole. (A York) Dimmi, un re non può forse adottare un erede?
YORK
E con questo?RE ENRICO
Se può, allora io sono il re legittimo – poiché Riccardo, alla presen-za di molti nobili, cedette la corona a Enrico quarto, il cui erede era mio padre; e io lo sono di lui.
YORK
Si ribellò contro di lui, che era suo sovrano, e lo costrinse con la forza a cedere la corona.
WARWICK
Supponiamo, signori miei, che lo abbia fatto senza alcuna costri-zione – pensate che questo pregiudichi la sua discendenza?
EXETER
No, perché non poteva cedere in questo modo la corona, se non as-sicurandosi che il suo erede più prossimo gli succedesse e regnasse.
RE ENRICO
Sei contro di me, duca di Exeter?EXETER
Il diritto è dalla sua parte, perdonatemi.YORK
Perché parlate sotto voce, signori, e non rispondete?EXETER [a re Enrico]
La mia coscienza mi dice che lui è legittimamente re.RE ENRICO [a parte]
Tutti mi si rivolteranno contro e seguiranno lui.NORTHUMBERLAND (a York)
Plantageneto, malgrado le pretese che avanzi, non credere che En-rico sarà deposto così.
WARWICK
Deposto lo sarà, nonostante tutto e tutti.
Shakespeare_Drammi storici.indb 323Shakespeare_Drammi storici.indb 323 19/10/2017 18:25:1019/10/2017 18:25:10
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 1
NORTHUMBERLAND
Thou art deceived — ’tis not thy southern powerOf Essex, Norfolk, Suffolk, nor of Kent,Which makes thee thus presumptuous and proud,Can set the Duke up in despite of me.
CLIFFORD
King Henry, be thy title right or wrong, 160Lord Clifford vows to fi ght in thy defence.May that ground gape and swallow me aliveWhere I shall kneel to him that slew my father.
KING HENRY
O, Clifford, how thy words revive my heart!YORK
Henry of Lancaster, resign thy crown. 165What mutter you, or what conspire you, lords?
WARWICK
Do right unto this princely Duke of York,Or I will fi ll the house with armèd menAnd over the chair of state, where now he sits,Write up his title with usurping blood. 170
He stamps with his foot and the soldiers show
themselves
KING HENRY
My lord of Warwick, hear me but one word — Let me for this my lifetime reign as king.
YORK
Confi rm the crown to me and to mine heirs,And thou shalt reign in quiet while thou liv’st.
KING HENRY
I am content. Richard Plantagenet, 175Enjoy the kingdom after my decease.
CLIFFORD
What wrong is this unto the prince your son?WARWICK
What good is this to England and himself?
Shakespeare_Drammi storici.indb 324Shakespeare_Drammi storici.indb 324 19/10/2017 18:25:1119/10/2017 18:25:11
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 1
NORTHUMBERLAND
Ti inganni – le tue truppe del sud, provenienti da Essex, Norfolk, Suffolk o Kent e che ti rendono così presuntuoso e superbo, non potranno incoronare il duca contro il mio volere.
CLIFFORD
Re Enrico, che il tuo titolo sia legittimo o meno, lord Clifford giura di combattere in tua difesa. Che la terra si spalanchi e mi inghiotta vivo34 se piegherò il ginocchio davanti a colui che ha ucciso mio padre.
RE ENRICO
Oh, Clifford, quanto mi rincuorano le tue parole!YORK
Enrico di Lancaster, deponi la corona. Che cosa borbottate o com-plottate, signori?
WARWICK
Rendete giustizia al degno duca di York, o riempirò questa sala di uomini armati e sopra il seggio regale, dove ora siede, scriverò il suo titolo con il sangue dell’usurpatore.
Batte i piedi a terra e appaiono
dei soldati
RE ENRICO
Signore di Warwick, ascolta solo un istante ciò che ho da dire35 – fi nché vivrò lascia che io regni come re.
YORK
Prometti solennemente la corona a me e ai miei discendenti e re-gnerai in pace fi nché vivrai.
RE ENRICO
Sono pronto. Riccardo Plantageneto, il regno passerà a te dopo la mia morte.
CLIFFORD
Non è un grave torto al principe vostro fi glio?WARWICK
Non è un bene per l’Inghilterra e per lui stesso?
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 1
WESTMORLAND
Base, fearful, and despairing Henry.CLIFFORD
How hast thou injured both thyself and us? 180WESTMORLAND
I cannot stay to hear these articles.NORTHUMBERLAND Nor I.CLIFFORD
Come, cousin, let us tell the Queen these news.WESTMORLAND (to King Henry)
Farewell, faint-hearted and degenerate king,In whose cold blood no spark of honour bides. 185
[Exit with his soldiers]
NORTHUMBERLAND (to King Henry)Be thou a prey unto the house of York,And die in bands for this unmanly deed.
[Exit with his soldiers]
CLIFFORD (to King Henry)In dreadful war mayst thou be overcome,Or live in peace, abandoned and despised.
Exit [with his soldiers]
WARWICK (to King Henry)Turn this way, Henry, and regard them not. 190
EXETER (to King Henry)They seek revenge and therefore will not yield.
KING HENRY
Ah, Exeter.WARWICK Why should you sigh, my lord?KING HENRY
Not for myself, Lord Warwick, but my son,Whom I unnaturally shall disinherit.But be it as it may. (To York) I here entail 195The crown to thee and to thine heirs for ever,Conditionally, that here thou take thine oathTo cease this civil war, and whilst I liveTo honour me as thy king and sovereign,
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 1
WESTMORLAND
Indegno, pusillanime, disperabile Enrico.CLIFFORD
Come hai potuto danneggiare così te stesso e noi?WESTMORLAND
Non riesco proprio a stare qui ad ascoltare accordi del genere.NORTHUMBERLAND
Neppure io.CLIFFORD
Vieni, cugino, andiamo a informare la regina.WESTMORLAND (a re Enrico)
Addio, re debole e degenere, nel cui cuore inerte36 non resta più neppure uno sprazzo di onore.
[Esce con i suoi soldati]
NORTHUMBERLAND (a re Enrico)Che tu resti in balia preda della casa di York e muoia in catene per questo gesto indegno di un uomo.
[Esce con i suoi soldati]
CLIFFORD (a re Enrico)Che tu sia travolto da una guerra terrifi cante, oppure viva in pace abbandonato e disprezzato.
Esce [con i suoi soldati]
WARWICK (a re Enrico)Voltati da questa parte, Enrico, e non ti curare di loro.
EXETER (a re Enrico)Vogliono vendetta e quindi non cederanno.
RE ENRICO
Ah, Exeter.WARWICK
Perché sospirate, mio signore?RE ENRICO
Non per me stesso, lord Warwick, ma per mio fi glio, che in modo così innaturale priverò della sua eredità. Ma sia come sia: (a York) io qui lascio per sempre come eredità inalienabile a te e ai tuoi ere-di la corona, a condizione che qui tu mantenga il tuo giuramento di far cessare questa guerra civile, di onorarmi come tuo re e sovrano
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 1
And nor by treason nor hostility 200To seek to put me down and reign thyself.
YORK
This oath I willingly take and will perform.WARWICK
Long live King Henry. (To York) Plantagenet, embracehim.
[York descends.] Henry and York embrace
KING HENRY (to York)And long live thou, and these thy forward sons.
YORK
Now York and Lancaster are reconciled. 205EXETER
Accursed be he that seeks to make them foes.
Sennet. Here York’s train comes down from the
state
YORK (to King Henry)Farewell, my gracious lord, I’ll to my castle.3
Exeunt York, Edward, and Richard, [with
soldiers]
WARWICK
And I’ll keep London with my soldiers.
Exit [with soldiers]
NORFOLK
And I to Norfolk with my followers.
Exit [with soldiers]
MONTAGUE
And I unto the sea from whence I came. 210
Exit [with soldiers]
KING HENRY
And I with grief and sorrow to the court.
207. I’ll to my castle: Ile to Wakefi eld (O e Cairncross) = andrò a Wakefi eld. Potrebbe trattarsi di un’interpolazione da parte del redattore del testo che avrebbe anticipato qui la menzione del luogo nel quale York fu ucciso.
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 1
fi nché vivrò e di non cercare attraverso tradimenti o aperte ostilità di depormi per regnare.
YORK
Tale giuramento sono ben disposto a farlo e a mantenerlo.WARWICK
Lunga vita a re Enrico. (A York) Plantageneto, abbraccialo.
[York scende.] Enrico e York si abbracciano
RE ENRICO (a York)E lunga vita a te e a questi tuoi ambiziosi fi gli.
YORK
Ora York e Lancaster sono riconciliati.EXETER
Maledetto sia chi cerca di cerca di renderli ostili.
Fanfara37. Il seguito di York scende
dalla predella
YORK (a re Enrico)Addio, mio grazioso sovrano, parto per il mio castello.
Escono York, Edoardo e Riccardo [con i soldati]
WARWICK
E io difenderò Londra con i miei soldati.
Esce [con dei soldati]
NORFOLK
E io andrò a Norfolk con il mio seguito.
Esce [con dei soldati]
MONTAGUE
E io verso il mare dal quale sono venuto38.
Esce [con dei soldati]
RE ENRICO
E io a corte con angoscia e tristezza.
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 1
[King Henry and Exeter turn to leave.]
Enter Queen Margaret and Prince Edward
EXETER
Here comes the Queen, whose looks bewray her anger.I’ll steal away.
KING HENRY Exeter, so will I.QUEEN MARGARET
Nay, go not from me — I will follow thee.KING HENRY
Be patient, gentle Queen, and I will stay. 215QUEEN MARGARET
Who can be patient in such extremes?Ah, wretched man, would I had died a maidAnd never seen thee, never borne thee son,Seeing thou hast proved so unnatural a father.Hath he deserved to lose his birthright thus? 220Hadst thou but loved him half so well as I,Or felt that pain which I did for him once,Or nourished him as I did with my blood,Thou wouldst have left thy dearest heart-blood thereRather than have made that savage Duke thine heirAnd disinherited thine only son. 226
PRINCE EDWARD
Father, you cannot disinherit me.If you be king, why should not I succeed?
KING HENRY
Pardon me, Margaret; pardon me, sweet son — The Earl of Warwick and the Duke enforced me. 230
QUEEN MARGARET
Enforced thee? Art thou king, and wilt be forced?I shame to hear thee speak! Ah, timorous wretch,Thou hast undone thyself, thy son, and me,And giv’n unto the house of York such headAs thou shalt reign but by their sufferance. 235To entail him and his heirs unto the crown — What is it, but to make thy sepulchre
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 1
[Re Enrico ed Exeter si voltano per andarsene.]
Entrano la regina Margherita e il principe Edoardo
EXETER
Sta arrivando la regina con uno sguardo che fa intuire la sua colle-ra. Io taglio la corda.
RE ENRICO
Exeter, anch’io.REGINA MARGHERITA39
No, non provare a sfuggirmi – ti seguirò comunque.RE ENRICO
Calmati, dolce regina, e rimarrò.REGINA MARGHERITA
Chi può restare calmo di fronte a tali eccessi? Ah, sciagurato, fossi morta vergine, non ti avessi mai visto, non ti avessi mai dato un fi glio, padre snaturato che non sei altro. Meritava forse di perdere i suoi diritti di nascita in questo modo? Se solo lo avessi amato la metà di quanto lo amo io, o avessi provato i dolori che ho avuto du-rante il parto, o lo avessi nutrito come ho fatto io col mio sangue40, avresti versato qui il tuo sangue più prezioso piuttosto che nomi-nare tuo erede quell’ignobile duca diseredando il tuo unico fi glio.
PRINCIPE EDOARDO41
Padre, non potete diseredarmi. Se voi siete il re, perché non dovrei succedervi?
RE ENRICO
Perdonami, Margherita; perdonami, caro fi gliolo – il conte di War-wick e il duca mi hanno costretto.
REGINA MARGHERITA
Costretto? Sei re e ti lasci costringere? Mi vergogno perfi no di sentirti parlare. Ah, miserabile codardo, hai rovinato te stesso, tuo fi glio e me; hai concesso agli York un potere42 tale che tu regnerai solo con il loro beneplacito. Garantire a lui e ai suoi eredi il diritto alla corona – che cosa signifi ca, se non scavarsi la fossa da soli e
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 1
And creep into it far before thy time?Warwick is Chancellor and the Lord of Calais;Stern Falconbridge commands the narrow seas; 240The Duke is made Protector of the Realm;And yet shalt thou be safe? Such safety fi ndsThe trembling lamb environèd with wolves.Had I been there, which am a seely woman,The soldiers should have tossed me on their pikes 245Before I would have granted to that act.But thou preferr’st thy life before thine honour.And seeing thou dost, I here divorce myselfBoth from thy table, Henry, and thy bed,Until that act of Parliament be repealed 250Whereby my son is disinherited.The northern lords that have forsworn thy coloursWill follow mine, if once they see them spread — And spread they shall be, to thy foul disgraceAnd the utter ruin of the house of York. 255Thus do I leave thee. (To Prince Edward) Come, son,
let’s away.Our army is ready — come, we’ll after them.
KING HENRY
Stay, gentle Margaret, and hear me speak.QUEEN MARGARET
Thou hast spoke too much already.[To Prince Edward] Get thee gone.
KING HENRY
Gentle son Edward, thou wilt stay with me? 260QUEEN MARGARET
Ay, to be murdered by his enemies.PRINCE EDWARD (to King Henry)
When I return with victory from the fi eld,I’ll see your grace. Till then, I’ll follow her.
QUEEN MARGARET
Come, son, away — we may not linger thus.
Exit with Prince Edward
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 1
trascinarvisi dentro prima del tempo? Warwick è cancelliere e si-gnore di Calais43, il fi ero Falconbridge controlla la Manica, il duca è divenuto protettore del regno, e tu ti credi al sicuro? Sei protetto come un agnello tremante accerchiato dai lupi. Fossi stata qui io, che sono solo una donna inerme, i soldati avrebbero dovuto tra-fi ggermi e sollevarmi da terra con le loro picche prima di farmi ac-cettare una tale decisione. Ma tu anteponi la tua vita al tuo onore. Visto tutto ciò, Enrico, qui dichiaro che mi separo dalla tua mensa e dal tuo letto44 fi nché non sarà revocato l’atto del Parlamento che disereda mio fi glio45. I signori del nord che hanno ripudiato il tuo stendardo seguiranno il mio, se solo lo vedranno garrire – e garrirà, per il tuo ignobile disonore e la completa rovina della casata degli York. Così ti abbandono. (Al principe Edoardo) Vieni, fi glio mio, andiamo via. Il nostro esercito è pronto – vieni, seguiamolo.
RE ENRICO
Resta, dolce Margherita, e ascolta ciò che ho da dire.REGINA MARGHERITA
Hai già detto troppo. [Al principe Edoardo] Vattene.
RE ENRICO
Caro fi glio Edoardo, almeno tu resterai con me? REGINA MARGHERITA
Sì, per essere ucciso dai suoi nemici.PRINCIPE EDOARDO (a re Enrico)
Quando tornerò vittorioso dal campo di battaglia, farò visita a vo-stra grazia. Fino ad allora, seguirò lei.
REGINA MARGHERITA
Vieni, fi glio, andiamo via – non possiamo fermarci.
Esce con il principe Edoardo
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 2
KING HENRY
Poor Queen, how love to me and to her son 265Hath made her break out into terms of rage.Revenged may she be on that hateful Duke,Whose haughty spirit, wingèd with desire,Will coast my crown, and, like an empty eagle,Tire on the fl esh of me and of my son. 270The loss of those three lords torments my heart.I’ll write unto them and entreat them fair.Come, cousin, you shall be the messenger.
EXETER
And I, I hope, shall reconcile them all.
Flourish. Exeunt
1.2 Enter Richard, Edward Earl of March, and the
Marquis of Montague
RICHARD
Brother, though I be youngest give me leave.EDWARD
No, I can better play the orator.MONTAGUE
But I have reasons strong and forcible.
Enter the Duke of York
YORK
Why, how now, sons and brother — at a strife?What is your quarrel? How began it fi rst? 5
EDWARD
No quarrel, but a slight contention.YORK About what?RICHARD
About that which concerns your grace and us — The crown of England, father, which is yours.
YORK
Mine, boy? Not till King Henry be dead. 10
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 2
RE ENRICO
Sventurata regina, l’amore che ha per me46 e suo fi glio l’ha fatta sbottare dalla rabbia. Possa vendicarsi di quell’odioso duca, il cui spirito altero, sospinto dall’ambizione, darà l’assalto alla mia co-rona e, come un’aquila affamata, strapperà la carne mia e di mio fi glio. La perdita di quei tre signori mi lacera il cuore. Scriverò loro e li pregherò con garbo. Vieni cugino, mi farai da messaggero.
EXETER
E io, spero, li riconcilierò tutti.
Squilli di trombe. Escono
I, 2 Entrano Riccardo, Edoardo conte di March
e il marchese di Montague47
RICCARDO
Fratello, anche se se sono il più giovane, fa’ parlare me.EDOARDO
No, so far meglio io la parte dell’oratore.MONTAGUE
Ma io ho ragioni forti e pressanti.
Entra il duca di York
YORK
Che succede, fi gli? Fratello? – un litigio? Qual è la ragione? Chi ha cominciato?
EDOARDO
Non è un litigio, solo una piccola controversia.YORK
A che proposito?RICCARDO
A proposito di qualcosa che riguarda vostra grazia e noi – la corona d’Inghilterra, padre, che è vostra.
YORK
Mia, ragazzo? Non fi nché re Enrico non sarà morto48.
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 2
RICHARD
Your right depends not on his life or death.EDWARD
Now you are heir — therefore enjoy it now.By giving the house of Lancaster leave to breathe,It will outrun you, father, in the end.
YORK
I took an oath that he should quietly reign. 15EDWARD
But for a kingdom any oath may be broken.I would break a thousand oaths to reign one year.
RICHARD (to York)No — God forbid your grace should be forsworn.
YORK
I shall be if I claim by open war.RICHARD
I’ll prove the contrary, if you’ll hear me speak. 20YORK
Thou canst not, son — it is impossible.RICHARD
An oath is of no moment being not tookBefore a true and lawful magistrateThat hath authority over him that swears.Henry had none, but did usurp the place. 25Then, seeing ’twas he that made you to depose,Your oath, my lord, is vain and frivolous.Therefore to arms — and, father, do but thinkHow sweet a thing it is to wear a crown,Within whose circuit is Elysium 30And all that poets feign of bliss and joy.Why do we linger thus? I cannot restUntil the white rose that I wear be dyedEven in the luke-warm blood of Henry’s heart.
YORK
Richard, enough! I will be king or die. 35(To Montague) Brother, thou shalt to London presentlyAnd whet on Warwick to this enterprise.
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 2
RICCARDO
Il vostro diritto non dipende dalla sua vita o dalla sua morte.EDOARDO
Ora voi siete legittimo erede – quindi prendetela subito. Se diamo tregua alla casa Lancaster, questa alla fi ne vi sovrasterà, padre.
YORK
Ho giurato che lui regnerà in pace.EDOARDO
Ma per un regno qualsiasi giuramento può essere rotto. Io ne rom-perei migliaia pur di regnare un solo anno.
RICCARDO (a York)No – Dio non voglia che vostra grazia diventi spergiuro.
YORK
Lo sarò se rivendico il mio diritto con una guerra aperta.RICCARDO
Dimostrerò il contrario, se mi ascolterete.YORK
Non puoi, fi glio – non è possibile.RICCARDO
Un giuramento non ha alcuna validità se non è prestato davanti a un vero e legittimo magistrato che ha autorità su colui che giura. Enrico non ne aveva alcuna, avendo usurpato il suo ruolo. Quin-di, essendo stato lui a farvi promettere sotto giuramento, il vostro giuramento, mio signore, è nullo e senza alcun valore49. Dunque, mano alle armi – e, padre, immaginate solo quanto è bello portare una corona, la cui circonferenza racchiude l’Eliso50 e ogni gioia e felicità immaginata dai poeti. Perché indugiamo? Non avrò requie fi nché la rosa bianca che indosso non sarà tutta colorata del tiepido sangue del cuore di Enrico.
YORK
Riccardo, basta così! Sarò re o morirò. (A Montague) Fratello, tu andrai subito a Londra per istigare Warwick a seguirci in questa im-
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338
3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 2
Thou, Richard, shalt to the Duke of NorfolkAnd tell him privily of our intent.You, Edward, shall to Edmund Brook, Lord Cobham,With whom the Kentishmen will willingly rise. 41In them I trust, for they are soldiersWitty, courteous, liberal, full of spirit.While you are thus employed, what resteth moreBut that I seek occasion how to rise, 45And yet the King not privy to my drift,Nor any of the house of Lancaster.
Enter a Messenger
But stay, what news? Why com’st thou in such post?MESSENGER
The Queen, with all the northern earls and lords,Intend here to besiege you in your castle. 50She is hard by with twenty thousand men,And therefore fortify your hold, my lord.
YORK
Ay, with my sword. What — think’st thou that we fearthem?
Edward and Richard, you shall stay with me;My brother Montague shall post to London. 55Let noble Warwick, Cobham, and the rest,Whom we have left protectors of the King,With powerful policy strengthen themselves,And trust not simple Henry nor his oaths.
MONTAGUE
Brother, I go — I’ll win them, fear it not. 60And thus most humbly I do take my leave. Exit
Enter Sir John Mortimer and his brother Sir Hugh
YORK
Sir John and Sir Hugh Mortimer, mine uncles,You are come to Sandal in a happy hour.The army of the Queen mean to besiege us.
SIR JOHN
She shall not need, we’ll meet her in the fi eld. 65
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 2
presa. Tu, Riccardo, ti recherai dal duca di Norfolk e lo informerai in segreto delle nostre intenzioni. Tu, Edoardo, andrai da Edmund Brook, lord Cobham51, seguendo il quale gli uomini del Kent sa-ranno disposti a prendere le armi. Conto su di loro, perché sono soldati abili, nobili, generosi e arditi. Mentre voi sarete impegnati in queste cose, mi resterà solo da cercare un pretesto per insorgere, senza però lasciare trapelare le mie intenzioni al re o ad altri della casa dei Lancaster.
Entra un messaggero
Aspettate. Ci sono novità? Perché questa fretta?MESSAGGERO
La regina, con l’appoggio di tutti i conti e i nobili del nord, vuole cingervi d’assedio in questo castello. Si trova a breve distanza da qui con ventimila uomini52, quindi rafforzate le vostre difese, mio signore.
YORK
Sì, con la mia spada – non crederai certo che li temiamo? Edoar-do e Riccardo, voi resterete con me; mio fratello Montague partirà subito per Londra. Che il nobile Warwick, Cobham e gli altri, che abbiamo lasciato come protettori del re, si rafforzino con scaltrezza senza fi darsi del debole Enrico e dei suoi giuramenti.
MONTAGUE
Parto subito, fratello – li convincerò, non temere. Prendo umil-mente congedo53.
Esce
Entrano sir John Mortimer e suo fratello sir Hugh
YORK
Sir John e sir Hugh Mortimer, miei cari zii, giungete a Sandal in un momento propizio. L’esercito della regina vuole assediarci.
SIR JOHN54
Non ne avrà bisogno, la affronteremo in campo aperto.
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340
3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 3
YORK What, with fi ve thousand men?RICHARD
Ay, with fi ve hundred, father, for a need.A woman’s general — what should we fear?
A march sounds afar off
EDWARD
I hear their drums. Let’s set our men in order,And issue forth and bid them battle straight. 70
YORK [to Sir John and Sir Hugh]Five men to twenty — though the odds be great,I doubt not, uncles, of our victory.Many a battle have I won in FranceWhenas the enemy hath been ten to one — Why should I not now have the like success? Exeunt
1.3 Alarums, and then enter the young Earl of Rutland
and his Tutor, a chaplain
RUTLAND
Ah, whither shall I fl y to scape their hands?
Enter Lord Clifford with soldiers
Ah, tutor, look where bloody Clifford comes.CLIFFORD (to the Tutor)
Chaplain, away — thy priesthood saves thy life.As for the brat of this accursèd duke,Whose father slew my father — he shall die. 5
TUTOR
And I, my lord, will bear him company.CLIFFORD Soldiers, away with him.TUTOR
Ah, Clifford, murder not this innocent childLest thou be hated both of God and man.
Exit, guarded
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341
3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 3
YORK
Come, con soli cinquemila uomini?RICCARDO
Già, con cinquemila uomini, padre, se ce n’è bisogno. Un generale donna – di che cosa dovremmo aver paura?
Si ode un ritmo di marcia in lontananza
EDOARDO
Sento i loro tamburi. Disponiamo i nostri uomini e facciamo una sortita attaccando subito.
YORK [a sir John e sir Hugh]Cinque contro venti – anche se la lotta è impari non ho dubbi, zii, sulla nostra vittoria. Più di una volta in Francia ho vinto battaglie in cui i nemici erano dieci contro uno – perché ora non dovrei avere lo stesso successo?
Escono
I, 3 Allarmi, poi entrano il giovane conte di Rutland
e il suo precettore, un cappellano55
RUTLAND56
Ah, dove posso scappare per sfuggire alle loro mani?
Entra lord Clifford con dei soldati
Ah, mio precettore, guarda, arriva il sanguinario Clifford.CLIFFORD (al precettore)
Cappellano, vattene – il tuo uffi cio ti salva la vita. Quanto al mar-mocchio di questo maledetto duca, il cui padre uccise mio padre – morirà.
PRECETTORE
E io, mio signore, gli terrò compagnia.CLIFFORD
Soldati, portatelo via.PRECETTORE
Ah, Clifford, non uccidere questo ragazzo innocente se non vuoi essere odiato da Dio e dagli uomini.
Esce scortato
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 3
[Rutland falls to the ground]
CLIFFORD
How now — is he dead already? 10Or is it fear that makes him close his eyes?I’ll open them.
RUTLAND [reviving]So looks the pent-up lion o’er the wretchThat trembles under his devouring paws,And so he walks, insulting o’er his prey, 15And so he comes to rend his limbs asunder.Ah, gentle Clifford, kill me with thy swordAnd not with such a cruel threat’ning look.Sweet Clifford, hear me speak before I die.I am too mean a subject for thy wrath. 20Be thou revenged on men, and let me live.
CLIFFORD
In vain thou speak’st, poor boy. My father’s bloodHath stopped the passage where thy words should
enter.RUTLAND
Then let my father’s blood open it again.He is a man, and, Clifford, cope with him. 25
CLIFFORD
Had I thy brethren here, their lives and thineWere not revenge suffi cient for me.No — if I digged up thy forefathers’ graves,And hung their rotten coffi ns up in chains,It could not slake mine ire nor ease my heart. 30The sight of any of the house of YorkIs as a fury to torment my soul.And till I root out their accursèd line,And leave not one alive, I live in hell.Therefore — 35
RUTLAND
O, let me pray before I take my death.[Kneeling] To thee I pray: sweet Clifford, pity me.
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 3
[Rutland cade a terra]
CLIFFORD
Che succede – è già morto? O è la paura che gli fa chiudere gli occhi? Glieli riaprirò io.
RUTLAND [riprendendosi]Così il leone in gabbia guarda famelico la misera preda che trema sotto le sue grinfi e voraci; così cammina, mentre sprezzante trion-fa sulla sua preda; così si avvicina per dilaniare le sue membra57. Ah, buon Clifford, uccidimi con la spada e non con questo sguar-do crudele e spaventoso. Dolce Clifford, ascoltami prima che io muoia. Io sono un essere troppo meschino su cui sfogare la tua ira, vendicati su uomini veri e lasciami vivere.
CLIFFORD
Parli invano, povero ragazzo. Il sangue di mio padre ha bloccato il condotto dal quale dovrebbero entrare le tue parole58.
RUTLAND
Allora lascia che il sangue di mio padre lo riapra. Lui è un uomo e, Clifford, misurati con lui.
CLIFFORD
Avessi anche i tuoi fratelli qui, le loro vite e la tua non basterebbero a estinguere la mia sete di vendetta. No – se scavassi le tombe dei tuoi avi e appendessi le loro bare imputridite stringendole con del-le catene, non riuscirei a placare la mia ira o consolare il mio cuore. La sola vista di un qualsiasi seguace della casa di York scatena una furia59 che mi tormenta l’anima. Finché non avrò sradicato la loro maledetta stirpe senza lasciarne vivo neppure uno, la mia vita è un inferno. Perciò –
RUTLAND
Oh, lascia che preghi prima di morire. [Si inginocchia] A te rivolgo la mia preghiera: dolce Clifford, abbi pietà di me.
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 4
CLIFFORD
Such pity as my rapier’s point affords.RUTLAND
I never did thee harm — why wilt thou slay me?CLIFFORD
Thy father hath.RUTLAND But ’twas ere I was born. 40
Thou hast one son — for his sake pity me,Lest in revenge thereof, sith God is just,He be as miserably slain as I.Ah, let me live in prison all my days,And when I give occasion of offence, 45Then let me die, for now thou hast no cause.
CLIFFORD
No cause? Thy father slew my father, therefore die.
He stabs him
RUTLAND
Dii faciant laudis summa sit ista tuae. He dies
CLIFFORD
Plantagenet — I come, Plantagenet!And this thy son’s blood cleaving to my blade 50Shall rust upon my weapon till thy blood,Congealed with this, do make me wipe off both.
Exit with Rutland’s body [and soldiers]4
1.4 Alarum. Enter Richard Duke of York
YORK
The army of the Queen hath got the fi eld;My uncles both are slain in rescuing me;And all my followers to the eager foe
52.1 [And soldiers]: non si può stabilire quanti soldati siano entrati con Clif-ford, quanti siano usciti per scortare il Precettore e se alcuni restino sul palcoscenico; la questione sarebbe rilevante per stabilire se qualcuno abbia assistito all’omicidio di Rutland.
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 4
CLIFFORD
Certo, la pietà che può concedere la punta della mia lama.RUTLAND
Non ti ho mai fatto alcun male – perché mi vuoi trucidare? CLIFFORD
Tuo padre me ne ha fatto60.RUTLAND
Ma è successo prima che io nascessi. Tu hai un fi glio – per amor suo abbi pietà di me, affi ché per vendicare me, siccome Dio è giu-sto, non succeda anche a lui di essere ignobilmente trucidato. Ah, lascia che viva il resto dei miei giorni in prigione e dammi la morte se mai ti recherò qualche offesa, ora non hai alcun motivo.
CLIFFORD
Alcun motivo? Tuo padre uccise mio padre, quindi muori.
Lo trafi gge
RUTLAND
Dii faciant laudis summa sit ista tuae61.
Muore
CLIFFORD
Plantageneto – eccomi, Plantageneto! Il sangue di questo tuo fi glio che ora si divide sulla mia lama arrugginirà su quest’arma fi nché il tuo sangue, raggrumato con questo, non mi indurrà a ripulirla da entrambi.
Esce con il corpo di Rutland [e dei soldati]
I, 4 Allarme. Entra Riccardo, duca di York62
YORK
L’esercito della regina è padrone del campo; entrambi i miei zii sono stati massacrati mentre venivano in mio soccorso; tutti i miei segua-
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 4
Turn back, and fl y like ships before the wind,Or lambs pursued by hunger-starvèd wolves. 5My sons — God knows what hath bechancèd them.But this I know — they have demeaned themselvesLike men born to renown by life or death.Three times did Richard make a lane to me,And thrice cried, ‘Courage, father, fi ght it out!’ 10And full as oft came Edward to my side,With purple falchion painted to the hiltIn blood of those that had encountered him.And when the hardiest warriors did retire,Richard cried, ‘Charge and give no foot of ground!’ 15[ ]And cried ‘A crown or else a glorious tomb!A sceptre or an earthly sepulchre!’With this, we charged again — but out, alas — We bodged again, as I have seen a swan 20With bootless labour swim against the tideAnd spend her strength with over-matching waves.
A short alarum within
Ah, hark — the fatal followers do pursue,And I am faint and cannot fl y their fury;And were I strong, I would not shun their fury. 25The sands are numbered that makes up my life.Here must I stay, and here my life must end.
Enter Queen Margaret, Lord Clifford, the Earl of
Northumberland, and the young Prince Edward,
with soldiers
Come bloody Clifford, rough Northumberland — I dare your quenchless fury to more rage!I am your butt, and I abide your shot. 30
NORTHUMBERLAND
Yield to our mercy, proud Plantagenet.CLIFFORD
Ay, to such mercy as his ruthless arm,With downright payment, showed unto my father.
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 4
ci voltano le spalle al furore dei nemici e fuggono come navi da-vanti alla tempesta o come agnelli inseguiti da lupi famelici. I miei fi gli – Dio solo conosce la loro sorte. Però sono certo di questo – si sono comportati come uomini destinati alla fama nella vita o nella morte. Tre volte Riccardo si è fatto strada verso di me e tre volte ha urlato “Coraggio, padre, tenete duro!” e altrettante volte Edoardo è venuto al mio fi anco, con la spada rossa tutta imbrattata del sangue di quelli che lo avevano affrontato. E quando i guerrieri più arditi si ritiravano, Riccardo ha urlato “Alla carica, non cedete neppure un palmo di terreno!” [ ]63 e ha urlato “La corona, o una tomba gloriosa! Lo scettro, o un sepolcro di terra!”. Al che siamo di nuovo andati alla carica – ahimè, invano. Di nuovo abbiamo fallito miseramente, come quel cigno che una volta ho visto nuotare inu-tilmente contro corrente ed esaurire le proprie forze contro onde troppo alte.
Un breve allarme all’interno
Ah, ascoltate – i miei spietati inseguitori mi incalzano, sono strema-to e non posso sfuggire alla loro furia; e se anche ne avessi la for-za non eviterei la loro furia. La sabbia della mia clessidra è ormai esaurita. Qui mi devo fermare e qui la mia vita deve fi nire.
Entrano la regina Margherita, lord Clifford, il conte di
Northumberland e il giovane principe Edoardo,
accompagnati da soldati
Venite sanguinoso Clifford, feroce Northumberland – sfi do la vo-stra incontenibile furia a scatenarsi ancor di più! Sono il vostro bersaglio64 e attendo i vostri colpi.
NORTHUMBERLAND
Rimettiti alla nostra clemenza, orgoglioso Plantageneto.CLIFFORD
Sì, a quella stessa clemenza che il suo braccio spietato mostrò verso mio padre, con retto spirito di generosità65. Ora Fetonte è
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 4
Now Phaëton hath tumbled from his car,And made an evening at the noontide prick. 35
YORK
My ashes, as the phoenix, may bring forthA bird that will revenge upon you all,And in that hope I throw mine eyes to heaven,Scorning whate’er you can affl ict me with.Why come you not? What — multitudes, and fear? 40
CLIFFORD
So cowards fi ght when they can fl y no further;So doves do peck the falcon’s piercing talons;So desperate thieves, all hopeless of their lives,Breathe out invectives ’gainst the offi cers.
YORK
O, Clifford, but bethink thee once again, 45And in thy thought o’errun my former time,And, if thou canst for blushing, view this faceAnd bite thy tongue, that slanders him with cowardiceWhose frown hath made thee faint and fl y ere this.
CLIFFORD
I will not bandy with thee word for word, 50But buckle with thee blows twice two for one.
[He draws his sword]
QUEEN MARGARET
Hold, valiant Clifford: for a thousand causesI would prolong a while the traitor’s life.Wrath makes him deaf — speak thou, Northumberland.
NORTHUMBERLAND
Hold, Clifford — do not honour him so much 55To prick thy fi nger though to wound his heart.What valour were it when a cur doth grinFor one to thrust his hand between his teethWhen he might spurn him with his foot away?It is war’s prize to take all vantages, 60And ten to one is no impeach of valour.
They [fi ght and] take York
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 4
stato sbalzato dal suo carro e ha fatto calare le tenebre a mezzo-giorno66.
YORK
Le mie ceneri, come quelle della fenice, possano generare un uccel-lo che si vendichi di tutti voi, e con questa speranza rivolgo gli oc-chi al cielo, disprezzando qualunque tormento possiate infl igger-mi. Perché non venite avanti? Come – siete così tanti e avete paura?
CLIFFORD
Così combattono i codardi quando non possono più fuggire, così le colombe beccano gli affi lati artigli del falcone; così i ladri affl itti, persa ogni speranza di restare in vita, lanciano improperi contro le guardie.
YORK
O, Clifford, ripensa solo un istante e riporta alla mente la mia vita passata e, se riesci a superare l’imbarazzo, guardami in faccia e morditi la lingua che accusa falsamente di codardia colui che in passato ti ha fatto temere e fuggire con uno sguardo.
CLIFFORD
Non risponderò parola per parola, ma con i colpi, quattro per ognuno ricevuto.
[Sfodera la spada]
REGINA MARGHERITA
Fermati, valoroso Clifford: per mille ragioni voglio prolungare un po’ la vita di questo traditore. L’ira lo acceca – parla tu, Northum-berland.
NORTHUMBERLAND
Fermati, Clifford – non concedergli l’onore di alzare il tuo dito contro di lui, fosse anche per trafi ggergli il cuore67. Quale gloria ottieni dal mettere la mano in bocca a un cagnaccio che ringhia, quando puoi scacciarlo con una pedata? In guerra è lecito sfruttare qualsiasi vantaggio ed essere dieci contro uno non diminuisce la gloria.
[Combattono e] catturano York
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 4
CLIFFORD
Ay, ay, so strives the woodcock with the gin.NORTHUMBERLAND
So doth the cony struggle in the net.YORK
So triumph thieves upon their conquered booty,So true men yield, with robbers so o’ermatched. 65
NORTHUMBERLAND (to the Queen)What would your grace have done unto him now?
QUEEN MARGARET
Brave warriors, Clifford and Northumberland,Come make him stand upon this molehill here,That wrought at mountains with outstretchèd armsYet parted but the shadow with his hand. 70(To York) What — was it you that would be England’s
king?Was’t you that revelled in our Parliament,And made a preachment of your high descent?Where are your mess of sons to back you now?The wanton Edward and the lusty George? 75And where’s that valiant crookback prodigy,Dickie, your boy, that with his grumbling voiceWas wont to cheer his dad in mutinies?Or with the rest where is your darling Rutland?Look, York, I stained this napkin with the blood 80That valiant Clifford with his rapier’s pointMade issue from the bosom of thy boy.And if thine eyes can water for his death,I give thee this to dry thy cheeks withal.Alas, poor York, but that I hate thee deadly 85I should lament thy miserable state.I prithee, grieve, to make me merry, York.What — hath thy fi ery heart so parched thine entrailsThat not a tear can fall for Rutland’s death?Why art thou patient, man? Thou shouldst be mad,And I, to make thee mad, do mock thee thus. 91Stamp, rave, and fret, that I may sing and dance.
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 4
CLIFFORD
Sì, sì, così si agita la beccaccia nella tagliola.NORTHUMBERLAND
Così si divincola il coniglio nella rete.YORK
Così esultano i ladri per il bottino conquistato, così soccombono gli uomini degni, sopraffatti dai banditi.
NORTHUMBERLAND (alla regina)Vostra grazia, che cosa volete farne di lui?
REGINA MARGHERITA
Valorosi guerrieri, Clifford e Northumberland, fate stare su questo rialzo di terra68 colui che allargava le braccia per afferrare le monta-gne e ora ne stringe soltanto l’ombra tra le mani. (A York) Come – non eravate voi che volevate diventare re d’Inghilterra? Non eravate voi che creavate scompiglio nel nostro Parlamento moraleggiando sulla vostra nobil prosapia? Dove sono ora i quattro fi gli che vi so-stengono? Il licenzioso Edoardo e lo sfrontato Giorgio? E dov’è quel valoroso prodigio con la gobba, Riccardino, il ragazzo che con la sua voce borbottante istigava il padre alla sedizione? E, tra gli altri, dov’è il caro Rutland? Guarda, York, ho macchiato questo faz-zoletto con il sangue che il valoroso Clifford, con la punta della spa-da, ha fatto uscire dal petto del tuo ragazzo69. Se i tuoi occhi hanno lacrime da versare per la sua morte, ti offro questo per asciugartici il volto. Ahimè, povero York, se non ti odiassi così visceralmen-te compiangerei il tuo miserevole stato. Ti prego, York, lamentati, così mi rallegrerai. Come – il tuo cuore focoso ti ha inaridito le viscere al punto che non riesci a versare neppure una lacrima per la morte di Rutland? Perché sei così impassibile, uomo? Dovresti essere furioso dal dolore e io, per farti infuriare, ti schernisco così. Batti i piedi, agitati e smania, così che io possa cantare e danzare.
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 4
Thou wouldst be fee’d, I see, to make me sport.York cannot speak unless he wear a crown.(To her men) A crown for York, and, lords, bow low to
him. 95Hold you his hands whilst I do set it on.
She puts a paper crown on York’s head
Ay, marry, sir, now looks he like a king,Ay, this is he that took King Henry’s chair,And this is he was his adopted heir.But how is it that great Plantagenet 100Is crowned so soon and broke his solemn oath?As I bethink me, you should not be kingTill our King Henry had shook hands with death.And will you pale your head in Henry’s glory,And rob his temples of the diadem 105Now, in his life, against your holy oath?O ’tis a fault too, too, unpardonable.Off with the crown,
[She knocks it from his head]
and with the crown his head,And whilst we breathe, take time to do him dead.
CLIFFORD
That is my offi ce for my father’s sake. 110QUEEN MARGARET
Nay, stay — let’s hear the orisons he makes.YORK
She-wolf of France, but worse than wolves of France,Whose tongue more poisons than the adder’s tooth —How ill-beseeming is it in thy sexTo triumph like an Amazonian trull 115Upon their woes whom fortune captivates!But that thy face is visor-like, unchanging,Made impudent with use of evil deeds,I would essay, proud Queen, to make thee blush.
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 4
A quanto vedo, vuoi una ricompensa per farmi divertire. York non può parlare se non indossa una corona. (Ai suoi uomini) Una corona per York e, signori, prostratevi davanti a lui. Tenetegli le mani men-tre gliela pongo sul capo.
Mette una corona di carta sulla testa di York70
Accidenti, ora sì che assomiglia a un re; ma certo, questo è colui che ha preso il seggio regale di Enrico, questo è l’erede designato. Ma come mai il grande Plantageneto è stato incoronato così presto rompendo il suo solenne giuramento? Se non ricordo male, tu non dovresti essere re fi nché il nostro re Enrico non abbia dato la mano alla morte, mentre tu vuoi cingerti la testa della gloria di Enrico e sottrarre alle sue tempie il diadema già ora, mentre è ancora in vita, contrariamente al tuo sacro giuramento? Oh, è una colpa davvero, davvero imperdonabile. Via questa corona
[Gli fa cadere la corona con un colpo]
e, con la corona, anche la testa; mentre abbiamo un po’ di tregua, cogliamo l’occasione per ucciderlo.
CLIFFORD
Questo è compito mio, per amore di mio padre.REGINA MARGHERITA
No, aspetta – ascoltiamo le sue preghiere.YORK
Lupa di Francia, ma peggiore di tutti i lupi di Francia, la cui lingua avvelena più del morso di una vipera71 – quanto male si addice a una donna gioire come un’amazzone puttana72 per le sventure di coloro che la fortuna fa prigionieri! Se tu non avessi il volto impassibile come una maschera, reso insolente dall’abitudine ad azioni malvage, cercherei di farti arrossire, sprezzante regina. Dirti
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 4
To tell thee whence thou cam’st, of whom derived,Were shame enough to shame thee — wert thou not
shameless. 121Thy father bears the type of King of Naples,Of both the Sicils, and Jerusalem —Yet not so wealthy as an English yeoman.Hath that poor monarch taught thee to insult? 125It needs not, nor it boots thee not, proud Queen,Unless the adage must be verifi edThat beggars mounted run their horse to death.’Tis beauty that doth oft make women proud — But, God he knows, thy share thereof is small; 130’Tis virtue that doth make them most admired — The contrary doth make thee wondered at;’Tis government that makes them seem divine — The want thereof makes thee abominable.Thou art as opposite to every good 135As the antipodes are unto us,Or as the south to the septentrion.O tiger’s heart wrapped in a woman’s hide!How couldst thou drain the life-blood of the childTo bid the father wipe his eyes withal, 140And yet be seen to bear a woman’s face?Women are soft, mild, pitiful, and fl exible — Thou stern, obdurate, fl inty, rough, remorseless.Bidd’st thou me rage? Why, now thou hast thy wish.Wouldst have me weep? Why, now thou hast thy will.For raging wind blows up incessant showers, 146And when the rage allays the rain begins.These tears are my sweet Rutland’s obsequies,And every drop cries vengeance for his death’Gainst thee, fell Clifford, and thee, false Frenchwoman.
NORTHUMBERLAND
Beshrew me, but his passions move me so 151That hardly can I check my eyes from tears.
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 4
da dove vieni, di chi sei la discendente, sarebbe un disonore suf-fi ciente a disonorarti – ma tu sei senza onore. Tuo padre si fregia dell’alto titolo di re di Napoli, delle Due Sicilie e di Gerusalem-me – ma è più povero di un contadino73. Ti ha insegnato questo monarca da due soldi a insultare? Non ti è necessario, né ti è di alcuna utilità, tronfi a regina, se non per confermare l’adagio che il pezzente che monta un cavallo lo fa scoppiare. Spesso a rendere altezzose le donne è la bellezza – ma Dio sa bene che te n’è toccata poca. A renderle mirabili è la virtù – ma nel tuo caso quello che colpisce è l’esatto contrario. A renderle divine è la temperanza – la sua mancanza ti rende abominevole. Tu sei l’opposto di ogni forma di bene, come gli antipodi lo sono rispetto a noi, o il sud rispetto al settentrione. Oh, cuore di tigre celato da forme di donna! Come hai potuto prosciugare il sangue del fi glio ordinando al padre di asciugarcisi il volto e avere ancora un aspetto di donna? Le donne sono dolci, gentili, sensibili, condiscendenti74 – tu sei arcigna, in-fl essibile, insensibile, dura, spietata. Mi ordini di essere furioso? Beh, eccoti esaudita. Volevi che versassi delle lacrime? Beh, ora hai ciò che desideri, perché il vento impetuoso provoca incessanti scro-sci e quando la sua furia è cessata cominciano le piogge75. Queste lacrime sono il rito funebre per il mio dolce Rutland e ogni goccia grida vendetta per la sua morte. Contro di te, feroce Clifford, e contro di te, falsa donna di Francia.
NORTHUMBERLAND
Mi venga un accidente, il suo tormento mi commuove al punto che a stento riesco a trattenere le lacrime.
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3 HENRY VI, ACT 1 SCENE 4
YORK
That face of his the hungry cannibalsWould not have touched, would not have stained
with blood — But you are more inhuman, more inexorable, 155O, ten times more than tigers of Hyrcania.See, ruthless Queen, a hapless father’s tears.This cloth thou dipped’st in blood of my sweet boy,And I with tears do wash the blood away.Keep thou the napkin and go boast of this, 160And if thou tell’st the heavy story right,Upon my soul the hearers will shed tears,Yea, even my foes will shed fast-falling tearsAnd say, ‘Alas, it was a piteous deed’.There, take the crown — and with the crown, my
curse: 165And in thy need such comfort come to theeAs now I reap at thy too cruel hand.5
Hard-hearted Clifford, take me from the world.My soul to heaven, my blood upon your heads.
NORTHUMBERLAND
Had he been slaughter-man to all my kin, 170I should not, for my life, but weep with him,To see how inly sorrow gripes his soul.
QUEEN MARGARET
What — weeping-ripe, my lord Northumberland?Think but upon the wrong he did us all,And that will quickly dry thy melting tears. 175
CLIFFORD
Here’s for my oath, here’s for my father’s death.
He stabs York
QUEEN MARGARET
And here’s to right our gentle-hearted King.
She stabs York
167. Too cruel hand: two cruell hands (O) = due mani crudeli
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3 ENRICO VI, ATTO I SCENA 4
YORK
Neppure i famelici cannibali avrebbero sfi orato o macchiato di sangue il suo volto – ma voi siete più disumani, più implacabili, sì dieci volte di più delle tigri d’Ircania76. Guarda, spietata regina, le lacrime di un padre sventurato. Questo panno l’hai bagnato con il sangue del mio caro ragazzo e io con le mie lacrime lavo via il sangue. Conserva tu il fazzoletto e va’ pure a vantarti di questo, e se racconterai correttamente la triste storia gli ascoltatori piangeran-no sulla mia anima; sì, persino o miei nemici verseranno copiose lacrime e diranno “Ahimè, che pietosa vicenda!”. Ecco, prendete la corona – e con essa la mia maledizione: che nell’ora del bisogno tu possa trovare il conforto che ora io ricevo dalla tua mano crudele77. Spietato Clifford, fammi sparire da questo mondo. La mia anima al cielo, il mio sangue sulle vostre teste.
NORTHUMBERLAND
Avesse anche massacrato tutta la mia famiglia, in fede mia non po-trei far altro che piangere con lui vedendo quanto il suo intimo tormento gli strazia l’anima.
REGINA MARGHERITA
Come – sul punto di piangere, mio signore di Northumberland? Pensa soltanto ai gravi torti che ha fatto a tutti noi e le tue calde lacrime si asciugheranno presto.
CLIFFORD
Questo è per il mio giuramento, questo è per la morte di mio padre.
Ferisce York
REGINA MARGHERITA
E questo per giustizia verso il nostro buon re.
Ferisce York
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 1
YORK
Open thy gate of mercy, gracious God — My soul fl ies through these wounds to seek out thee.
[He dies]
QUEEN MARGARET
Off with his head and set it on York gates, 180So York may overlook the town of York.
Flourish. Exeunt with York’s body
2.1 A march. Enter Edward Earl of March and Richard,
[with a drummer and soldiers]
EDWARD
I wonder how our princely father scaped,Or whether he be scaped away or noFrom Clifford’s and Northumberland’s pursuit.Had he been ta’en we should have heard the news;Had he been slain we should have heard the news; 5Or had he scaped, methinks we should have heardThe happy tidings of his good escape.How fares my brother? Why is he so sad?
RICHARD
I cannot joy until I be resolvedWhere-our right valiant father is become. 10I saw him in the battle range about,And watched him how he singled Clifford forth.Methought he bore him in the thickest troop,As doth a lion in a herd of neat;Or as a bear encompassed round with dogs, 15Who having pinched a few and made them cry,The rest stand all aloof and bark at him.So fared our father with his enemies;So fl ed his enemies my warlike father.Methinks ’tis prize enough to be his son. 20
[Three suns appear in the air]
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 1
YORK
Apri le tue porte di misericordia, o Dio clemente – la mia anima si diparte da queste ferite per cercare te.
[Muore]
REGINA MARGHERITA
Tagliategli la testa e sistematela sulle porte di York, così York so-vrasterà la città di York.
Squilli di trombe. Escono con il corpo di York.
II, 1 Marcia. Entrano Edoardo, conte di March, e Riccardo78
[con un tamburino e dei soldati]79
EDOARDO
Chissà come ha fatto a fuggire il nostro regale padre, e se è sfug-gito all’inseguimento di Clifford e Northumberland. Se fosse sta-to catturato ne avremmo avuto notizia; se fosse stato ucciso ne avremmo avuto notizia. Se fosse fuggito avremmo dovuto ricevere la buona nuova che è sano e salvo. Come sta mio fratello? Perché è così triste?
RICCARDO
Non posso gioire fi nché saprò che ne è stato del nostro valoroso padre. L’ho visto muoversi durante la battaglia e prendere di mira Clifford. Nella mischia si comportava come un leone in mezzo a una mandria o come un orso circondato dai cani, quando, dopo che ne ha azzannati e fatti guaire alcuni, gli altri si tengono a di-stanza e gli abbaiano contro. Così ha fatto nostro padre con i suoi nemici e così sono fuggiti i suoi nemici davanti al mio battagliero padre. Credo sia un grande privilegio anche solo essere suo fi glio.
[Appaiono tre soli nell’aria]80
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360
3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 1
See how the morning opes her golden gatesAnd takes her farewell of the glorious sun.How well resembles it the prime of youth,Trimmed like a younker prancing to his love!
EDWARD
Dazzle mine eyes, or do I see three suns? 25RICHARD
Three glorious suns, each one a perfect sun;Not separated with the racking clouds,But severed in a pale clear-shining sky.
[The three suns begin to join]
See, see — they join, embrace, and seem to kiss,As if they vowed some league inviolable. 30Now are they but one lamp, one light, one sun.In this the heaven fi gures some event.
EDWARD
’Tis wondrous strange, the like yet never heard of.I think it cites us, brother, to the fi eld,That we, the sons of brave Plantagenet, 35Each one already blazing by our meeds,Should notwithstanding join our lights togetherAnd over-shine the earth as this the world.Whate’er it bodes, henceforward will I bearUpon my target three fair-shining suns. 40
RICHARD
Nay, bear three daughters — by your leave I speak it — You love the breeder better than the male.
Enter one blowing
But what art thou whose heavy looks foretellSome dreadful story hanging on thy tongue?
MESSENGER
Ah, one that was a woeful looker-on 45Whenas the noble Duke of York was slain — Your princely father and my loving lord.
EDWARD
O, speak no more, for I have heard too much.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 1
Guarda come il mattino apre le sue porte dorate e prende conge-do dal glorioso sole. Quanto rassomiglia al fi ore della giovinezza, azzimato come un damerino che va baldanzoso dalla sua bella!81
EDOARDO
È un abbaglio o vedo tre soli?RICCARDO
Tre soli gloriosi, ciascuno un sole perfetto; non separati da masse di nubi ma distinti in un limpido cielo luminoso.
[I tre soli cominciano a congiungersi]
Guarda, guarda – si uniscono, si abbracciano e sembrano baciarsi, quasi suggellassero una lega inviolabile82. Ora sono un’unica lam-pada, un’unica luce, un unico sole. Questo segno nel cielo prean-nuncia qualche evento.
EDOARDO
È una cosa davvero insolita, mai udita prima. Penso, fratello, che ci esorti a scendere in campo perché noi, fi gli del valoroso Planta-geneto, che già brilliamo per nostri singoli meriti, uniamo le nostre luci per illuminare la terra come fanno questi astri con il mondo. Qualunque cosa signifi chi, d’ora in poi porterò come blasone tre stelle splendenti83.
RICCARDO
Piuttosto porta tre donne piacenti84 – sia detto senza offesa. Tu preferisci una femmina da ingravidare.
Entra un uomo trafelato85
E tu chi sei? Dal tuo aspetto sconvolto si direbbe che una terribile notizia ti pesa sulla lingua.
MESSAGGERO
Ah, sono un affranto spettatore del massacro del nobile duca di York, vostro regale padre e mio amato signore.
EDOARDO
Non aggiungere altro, ho sentito fi n troppo.RICCARDO
No, racconta come è morto; voglio sapere tutto.
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 1
RICHARD
Say how he died, for I will hear it all.MESSENGER
Environèd he was with many foes, 50And stood against them as the hope of TroyAgainst the Greeks that would have entered Troy.But Hercules himself must yield to odds;And many strokes, though with a little axe,Hews down and fells the hardest-timbered oak. 55By many hands your father was subdued,But only slaughtered by the ireful armOf unrelenting Clifford and the Queen,Who crowned the gracious Duke in high despite,Laughed in his face, and when with grief he wept, 60The ruthless Queen gave him to dry his cheeksA napkin steepèd in the harmless bloodOf sweet young Rutland, by rough Clifford slain;And after many scorns, many foul taunts,They took his head, and on the gates of York 65They set the same; and there it doth remain,The saddest spectacle that e’er I viewed.
EDWARD
Sweet Duke of York, our prop to lean upon,Now thou art gone, we have no staff, no stay.O Clifford, boist’rous Clifford — thou hast slain 70The fl ower of Europe for his chivalry,And treacherously hast thou vanquished him — For hand to hand he would have vanquished thee.Now my soul’s palace is become a prison.Ah, would she break from hence that this my body 75Might in the ground be closèd up in rest.For never henceforth shall I joy again — Never, O never, shall I see more joy.
RICHARD
I cannot weep, for all my body’s moistureScarce serves to quench my furnace-burning heart; 80Nor can my tongue unload my heart’s great burden,
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 1
MESSAGGERO
Era circondato da molti nemici e resisteva come colui che era la speranza di Troia86 contro i Greci alle sue porte. Ma Ercole stesso deve arrendersi quando le forze sono impari; molti colpi, anche se inferti da una piccola ascia, abbattono e tagliano anche la quercia più dura. Vostro padre è stato vinto da molte mani, ma massacrato solo dal braccio rabbioso dell’implacabile Clifford e della regina, la quale ha incoronato il grazioso duca per sommo spregio, gli ha riso in faccia e, quando ha pianto dalla disperazione, la spietata regina gli ha dato per asciugarsi il volto un fazzoletto intriso del sangue innocente del dolce e giovane Rutland, trucidato dal feroce Clifford. Dopo averlo ignobilmente schernito e deriso, hanno pre-so la sua testa e l’hanno sistemata sulle porte di York; è ancora lì, lo spettacolo più penoso che abbia mai visto.
EDOARDO
Dolce duca di York, nostro sostegno, ora che sei scomparso non ab-biamo nessun bastone, nessun sostegno. Oh, Clifford, brutale Clif-ford – hai trucidato colui che per cavalleria era il fi ore dell’Europa e l’hai vinto iniquamente – perché in uno scontro a due avrebbe vinto lui. Ora il palazzo della mia anima è diventato una prigione87. Ah, potesse fuggirne così che il mio corpo fosse avvolto dalla terra e trovasse pace. D’ora innanzi non gioirò più, mai e poi mai vedrò più la gioia.
RICCARDO
Non posso piangere perché tutti gli umori che ho in corpo basta-no appena a smorzare la fornace che mi arde nel cuore. Anche la lingua non riesce a liberare il peso che mi grava sul cuore, perché
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 1
For selfsame wind that I should speak withalIs kindling coals that fi res all my breast,And burns me up with fl ames that tears would quench.To weep is to make less the depth of grief; 85Tears, then, for babes — blows and revenge for me!Richard, I bear thy name; I’ll venge thy deathOr die renownèd by attempting it.
EDWARD
His name that valiant Duke hath left with thee,His dukedom and his chair with me is left. 90
RICHARD
Nay, if thou be that princely eagle’s bird,Show thy descent by gazing ’gainst the sun:For ‘chair and dukedom’, ‘throne and kingdom’ say — Either that is thine or else thou wert not his.
March. Enter the Earl of Warwick and the Marquis
of Montague [with drummers, an ensign, and6
soldiers]
WARWICK
How now, fair lords? What fare? What news abroad?RICHARD
Great lord of Warwick, if we should recount 96Our baleful news, and at each word’s deliveranceStab poniards in our fl esh till all were told,The words would add more anguish than the wounds.O valiant lord, the Duke of York is slain. 100
EDWARD
O Warwick, Warwick! That Plantagenet,Which held thee dearly as his soul’s redemption,Is by the stern Lord Clifford done to death.
WARWICK
Ten days ago I drowned these news in tears.And now, to add more measure to your woes, 105I come to tell you things sith then befall’n.
94.2. Ensign: ancient (O) = anziano.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 1
il fi ato stesso usato per parlare attizzerebbe i carboni che mi incen-diano il petto e mi bruciano con fi amme che prosciugherebbero le lacrime. Piangere riduce la profondità del dolore: le lacrime le lascio ai bambini – colpi e vendetta per me! Riccardo, porto il tuo nome; vendicherò la tua morte o morirò celebre per averci provato.
EDOARDO
Il nome quel valoroso duca l’ha lasciato a te, il suo ducato e il suo seggio restano a me.
RICCARDO
No; se sei il piccolo di quell’aquila reale, mostra la tua progenie guardando fi sso il sole88: al posto di “seggio e ducato” di’ piuttosto “trono e regno” – o sono tuoi o tu non sei suo fi glio.
Marcia. Entrano il conte di Warwick e il marchese
di Montague [con tamburini, un’insegna
e dei soldati]
WARWICK
Ebbene, cari signori, qual è la situazione? Che notizie ci sono?RICCARDO
Grande signore di Warwick, se dovessimo raccontare le terribili notizie che abbiamo e nel pronunciare ogni parola pugnalassimo la nostra carne fi nché non fosse detto tutto, le parole ci causerebbero più dolore delle ferite. Mio valoroso signore, il duca di York è stato ucciso.
EDOARDO
Oh, Warwick, Warwick! A quel Plantageneto, che ti aveva caro come la salvezza della propria anima, è stata data la morte dal fe-roce lord Clifford.
WARWICK
Già dieci giorni fa ho annegato di lacrime questa notizia. Ora, per colmare la misura della vostra affl izione, vi dico che cosa è acca-duto in seguito. Dopo il sanguinoso scontro a Wakefi eld, dove il
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 1
After the bloody fray at Wakefl eld fought,Where your brave father breathed his latest gasp,Tidings, as swiftly as the posts could run,Were brought me of your loss and his depart. 110I then in London, keeper of the King,Mustered my soldiers, gathered fl ocks of friends,And, very well appointed as I thought,Marched toward Saint Albans to intercept the Queen,Bearing the King in my behalf along — 115For by my scouts I was advertisèdThat she was coming with a full intentTo dash our late decree in ParliamentTouching King Henry’s oath and your succession.Short tale to make, we at Saint Albans met, 120Our battles joined, and both sides fi ercely fought;But whether ’twas the coldness of the King,Who looked full gently on his warlike queen,That robbed my soldiers of their heated spleen,Or whether ’twas report of her success, 125Or more than common fear of Clifford’s rigour — Who thunders to his captains blood and death — I cannot judge; but, to conclude with truth,Their weapons like to lightning came and went;Our soldiers’, like the night-owl’s lazy fl ight, 130Or like an idle thresher with a fl ail,7
Fell gently down, as if they struck their friends.I cheered them up with justice of our cause,With promise of high pay, and great rewards.But all in vain. They had no heart to fi ght, 135And we in them no hope to win the day.So that we fl ed — the King unto the Queen,Lord George your brother, Norfolk, and myselfIn haste, post-haste, are come to join with you.For in the Marches here we heard you were, 140Making another head to fi ght again.
131. Idle: lazie (F) con il medesimo signifi cato.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 1
vostro valoroso padre ha esalato l’ultimo respiro, con la massima velocità di cui è capace un messaggero mi è stata annunciata la vostra sconfi tta e la sua morte. Io, che mi trovavo a Londra come guardiano del re, ho radunato i miei uomini, raccolto amici a frotte e, ritenendo di essere perfettamente equipaggiato, ho marciato ver-so Saint Albans per intercettare la regina, portando con me il re nel mio stesso interesse – visto che gli esploratori mi avevano informa-to che ella stava giungendo con la ferma intenzione di annullare il nostro recente decreto in Parlamento riguardante il giuramento di re Enrico e la vostra successione. Per farla breve, ci siamo scontrati a Saint Albans e le truppe hanno combattuto aspramente da ambo le parti; poi, se a svuotare i miei soldati del loro fi ero ardimento sia stata l’indifferenza del re, che guardava con sconfi nata bene-volenza la sua regina guerriera, oppure la notizia della sua vittoria, o ancora l’eccessivo timore dell’efferatezza di Clifford – che incita i suoi capitani89 a dispensare sangue e morte – non saprei proprio dirlo. Comunque, per dirla tutta, le loro armi andavano e venivano come fulmini; quelle dei nostri soldati, invece, come il pigro volo di una civetta o come i bastoni90 di uno svogliato trebbiatore scen-devano dolcemente, come se colpissero degli amici. Li ho esortati ricordando che la nostra causa era giusta, promettendo una buona paga e grandi ricompense, ma è stato tutto vano. Non avevano cuo-re di combattere e noi non avevamo alcuna speranza di vincere con loro. Così siamo fuggiti – il re dalla regina, mentre il vostro nobile fratello Giorgio, Norfolk e io in fretta, in gran fretta, siamo venuti per unirci a voi. Abbiamo sentito che eravate qui vicino al confi ne91 per radunare un nuovo esercito e continuare a combattere.
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 1
EDWARD
Where is the Duke of Norfolk, gentle Warwick?And when came George from Burgundy to England?
WARWICK
Some six miles off the Duke is with his soldiers;And for your brother — he was lately sent 145From your kind aunt, Duchess of Burgundy,With aid of soldiers to this needful war.
RICHARD
’Twas odd belike when valiant Warwick fl ed.Oft have I heard his praises in pursuit,But ne’er till now his scandal of retire. 150
WARWICK
Nor now my scandal, Richard, dost thou hear — For thou shalt know this strong right hand of mineCan pluck the diadem from faint Henry’s headAnd wring the aweful sceptre from his fi st,Were he as famous and as bold in war 155As he is famed for mildness, peace, and prayer.
RICHARD
I know it well, Lord Warwick — blame me not.’Tis love I bear thy glories make me speak.But in this troublous time what’s to be done?Shall we go throw away our coats of steel, 160And wrap our bodies in black mourning gowns,Numb’ring our Ave-Maries with our beads?Or shall we on the helmets of our foesTell our devotion with revengeful arms?If for the last, say ‘ay’, and to it, lords. 165
WARWICK
Why, therefore Warwick came to seek you out,And therefore comes my brother Montague.Attend me, lords. The proud insulting Queen,With Clifford and the haught Northumberland,And of their feather many more proud birds, 170Have wrought the easy-melting King like wax.(To Edward) He swore consent to your succession,
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 1
EDOARDO
Dov’è il duca di Norfolk, nobile Warwick? E Giorgio quando è tornato dai Paesi Bassi92 in Inghilterra?
WARWICK
Il duca con i suoi soldati si trova a circa sei miglia da qui; quanto a vostro fratello – è stato recentemente inviato dalla vostra graziosa zia, la duchessa di Borgogna, con i rinforzi necessari per continua-re questa guerra.
RICCARDO
Le forze devono essere state davvero impari se l’impavido War-wick è fuggito. Spesso ho sentito lodare i suoi inseguimenti, ma mai prima d’ora l’onta di una sua ritirata.
WARWICK
Neppure ora, Riccardo, senti la mia onta – questa mia potente mano destra sarebbe in grado di staccare il diadema regale dalla testa del debole Enrico e strappargli il prestigioso scettro dal pu-gno, se solo fosse famoso e ardito in guerra così come lo è per la sua mitezza, mansuetudine e devozione.
RICCARDO
Lo so bene, nobile Warwick – non rimproverarmi. È il rispetto che ho per la tua fama a farmi parlare. Ma in questi tempi così turbolenti che si può fare? Dobbiamo gettare via le nostre armatu-re e indossare gramaglie snocciolando Avemarie sui nostri rosari? Oppure vogliamo ripetere le nostre devozioni93 sugli elmi dei ne-mici con le armi della vendetta? Se siete d’accordo con quest’ultima proposta, dite “sì” e diamoci dentro, signori.
WARWICK
Ebbene, per questo Warwick è venuto a cercarvi e per questo è qui anche mio fratello Montague. Ascoltate, signori: l’orgogliosa e in-solente regina, con Clifford e l’arrogante Northumberland, insieme a molti altri presuntuosi della loro stessa risma94, hanno plasmato a loro piacimento il malleabile re come un modello95. (A Edoardo) Egli ha solennemente acconsentito alla vostra successione, il suo
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 1
His oath enrollèd in the Parliament.And now to London all the crew are gone,To frustrate both his oath and what beside 175May make against the house of Lancaster.Their power, I think, is thirty thousand strong.Now, if the help of Norfolk and myself,With all the friends that thou, brave Earl of March,Amongst the loving Welshmen canst procure, 180Will but amount to fi ve-and-twenty thousand,Why, via, to London will we march,And once again bestride our foaming steeds,And once again cry ‘Charge!’ upon our foes — But never once again turn back and fl y. 185
RICHARD
Ay, now methinks I hear great Warwick speak.Ne’er may he live to see a sunshine dayThat cries ‘Retire!’ if Warwick bid him stay.
EDWARD
Lord Warwick, on thy shoulder will I lean,And when thou fail’st — as God forbid the hour — 190Must Edward fall, which peril heaven forfend!
WARWICK
No longer Earl of March, but Duke of York;The next degree is England’s royal throne — For King of England shalt thou be proclaimedIn every borough as we pass along, 195And he that throws not up his cap for joy,Shall for the fault make forfeit of his head.King Edward, valiant Richard, Montague —Stay we no longer dreaming of renown,But sound the trumpets and about our task. 200
RICHARD
Then, Clifford, were thy heart as hard as steel,As thou hast shown it fl inty by thy deeds,I come to pierce it or to give thee mine.
EDWARD
Then strike up drums — God and Saint George for us!
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 1
giuramento è registrato in Parlamento; ma ora tutta quella masna-da è diretta a Londra per annullare quel giuramento e quant’altro possa arrecare danno alla casa dei Lancaster. Credo che abbiano un esercito forte di trentamila uomini96. Ora, anche se, con l’aiuto mio e di Norfolk, insieme a tutti i sostenitori che tu, valoroso conte di March, riuscirai a arruolare tra i fedeli gallesi, potremo contare solo su venticinquemila uomini, ebbene, avanti, marciamo su Lon-dra e ancora una volta cavalchiamo i nostri schiumanti destrieri e ancora una volta gridiamo “Carica!” contro i nostri nemici – ma mai più volteremo le spalle e fuggiremo.
RICCARDO
Ora sì sento parlare il grande Warwick. Possa non vivere abbastan-za da vedere un giorno sereno colui che grida “Ritirata” se War-wick gli ordina di resistere.
EDOARDO
Lord Warwick, sulla tua spalla mi appoggerò e se cederai – Dio non voglia – anche Edoardo cadrà, che il cielo allontani questo pericolo.
WARWICK
Non più conte di March ma duca di York97; la tua prossima sede è il trono d’Inghilterra – perché re di tutta l’Inghilterra tu sarai proclamato in ogni borgo che attraverseremo, e chi non lancerà in aria il berretto in segno di giubilo pagherà questa mancanza con la testa. Re Edoardo, valoroso Riccardo, Montague. Basta con i sogni di gloria, squillino le trombe e svolgiamo il nostro compito.
RICCARDO
Allora, Clifford, fosse anche il tuo cuore duro come l’acciaio, o di pietra come hai dimostrato con le tue azioni, vengo per trafi ggerlo o per darti il mio.
EDOARDO
Rullate tamburi – Dio e San Giorgio ci proteggano!
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 2
Enter a Messenger
WARWICK How now? What news? 205MESSENGER
The Duke of Norfolk sends you word by meThe Queen is coming with a puissant host,And craves your company for speedy counsel.
WARWICK
Why then it sorts. Brave warriors, let’s away.
[March.] Exeunt
2.2 [York’s head is thrust out, above.]Flourish. Enter King Henry, Queen Margaret, Lord
Clifford, the Earl of Northumberland, and young
Prince Edward, with a drummer and trumpeters
QUEEN MARGARET
Welcome, my lord, to this brave town of York.Yonder’s the head of that arch-enemyThat sought to be encompassed with your crown.Doth not the object cheer your heart, my lord?
KING HENRY
Ay, as the rocks cheer them that fear their wreck. 5To see this sight, it irks my very soul.Withhold revenge, dear God — ’tis not my fault,Nor wittingly have I infringed my vow.
CLIFFORD
My gracious liege, this too much lenityAnd harmful pity must be laid aside. 10To whom do lions cast their gentle looks?Not to the beast that would usurp their den.Whose hand is that the forest bear doth lick?Not his that spoils her young before her face.Who scapes the lurking serpent’s mortal sting? 15Not he that sets his foot upon her back.The smallest worm will turn, being trodden on,And doves will peck in safeguard of their brood.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 2
Entra un messaggero
WARWICK
Ebbene? Quali notizie porti? MESSAGGERO
Il duca di Norfolk mi manda a dirvi che sta sopraggiungendo la regina con un potente esercito ed egli vuole vedervi e consultarvi quanto prima.
WARWICK
Bene, l’ora è propizia. Miei prodi guerrieri, in marcia.
[Marcia] Escono
II, 2 [La testa di York è issata in alto.]
Squilli di trombe. Entrano re Enrico, la regina Margherita, lord
Clifford, il conte di Northumberland e il giovane
principe Edoardo, con un tamburino e trombettieri98
REGINA MARGHERITA
Benvenuto, mio signore, in questa illustre città di York. Ed ecco là la testa di quell’irriducibile nemico che ha cercato di cingersi della vostra corona. Vedere quell’oggetto non vi rallegra, mio signore?
RE ENRICO
Sì, come la vista degli scogli rallegra chi teme di naufragare. Ve-dere un tale spettacolo mi disturba profondamente. Frena la tua vendetta, Dio pietoso – non è mia la colpa, né ho infranto il mio giuramento di proposito.
CLIFFORD
Mio grazioso sovrano, questa eccessiva mitezza e questa pericolosa pietà vanno messe da parte. A chi il leone lancia sguardi benevoli? Non certo all’animale che gli insidia la tana. Quale mano viene lecca-ta dall’orsa selvatica? Non certo quella che le minaccia il cucciolo da-vanti agli occhi. Chi fugge il morso letale del serpente nascosto? Non certo chi gli schiaccia il dorso. Il verme più piccolo si ribella se calpe-stato e le colombe colpiscono col becco per difendere la loro nidiata99.
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 2
Ambitious York did level at thy crown,Thou smiling while he knit his angry brows. 20He, but a duke, would have his son a king,And raise his issue like a loving sire;Thou, being a king, blest with a goodly son,Didst yield consent to disinherit him,Which argued thee a most unloving father. 25Unreasonable creatures feed their young,And though man’s face be fearful to their eyes,Yet, in protection of their tender ones,Who hath not seen them, even with those wingsWhich sometime they have used with fearful fl ight, 30Make war with him that climbed unto their nest,Offering their own lives in their young’s defence?For shame, my liege, make them your precedent!Were it not pity that this goodly boyShould lose his birthright by his father’s fault, 35And long hereafter say unto his child‘What my great-grandfather and grandsire gotMy careless father fondly gave away’?Ah, what a shame were this! Look on the boy,And let his manly face, which promiseth 40Successful fortune, steel thy melting heartTo hold thine own and leave thine own with him.
KING HENRY
Full well hath Clifford played the orator,Inferring arguments of mighty force.But, Clifford, tell me — didst thou never hear 45That things ill got had ever bad success?And happy always was it for that sonWhose father for his hoarding went to hell?I’ll leave my son my virtuous deeds behind,And would my father had left me no more. 50For all the rest is held at such a rateAs brings a thousandfold more care to keepThan in possession any jot of pleasure.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 2
L’ambizioso York mirava alla tua corona e tu sorridevi mentre il suo sguardo era corrucciato. Lui, un semplice duca, ambiva a far diventa-re re suo fi glio e, da buon padre, a innalzare il rango dei suoi discen-denti; tu, un re che il cielo ha benedetto con un bravo fi gliolo, hai dato il tuo consenso a diseredarlo, dimostrandoti con ciò il più male-volo dei padri. Gli animali privi di ragione nutrono i loro cuccioli e, pur timorosi quando vedono un uomo, chi non li ha mai visti proteg-gere i loro piccoli percuotendo colui che si è arrampicato fi no al loro nido proprio con quelle ali che altre volte avevano usato per fuggire spaventati, mettendo a repentaglio la loro stessa vita per difendere la prole? Per il vostro buon nome, mio signore, prendete esempio da loro! Non sarebbe un peccato se questo valente ragazzo perdesse il suo diritto di nascita per colpa di suo padre e in futuro dicesse a suo fi glio “Ciò che il mio bisnonno e il mio nonno conquistarono, il mio negligente padre l’ha scioccamente dato via”? Ah, che vergogna sarebbe! Guardate il ragazzo e lasciate che il suo volto virile, che fa sperare nel favore della fortuna, renda saldo il vostro cuore tremante spronandovi a conservare ciò che è vostro e a trasmetterlo a lui.
RE ENRICO
Con grande perizia Clifford ha svolto la parte dell’oratore, addu-cendo argomenti molto forti. Ma dimmi, Clifford – non hai mai sentito sentito dire che quanto si ottiene scorrettamente non porta mai a nulla di buono? Ed è sempre stato felice quel fi glio il cui padre per accumulare beni preziosi è andato all’inferno? Lascerò in eredità a mio fi glio le mie azioni virtuose e vorrei che mio padre non mi avesse lasciato altro. Perché tutto il resto viene conserva-to a un prezzo tale che sono infi nitamente di più gli affanni per mantenerlo che i momenti di gioia nel goderlo. Ah York, cugino mio, se solo i tuoi migliori amici sapessero quanto mi rattrista che la tua testa sia lassù.
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 2
Ah, cousin York, would thy best friends did knowHow it doth grieve me that thy head is here. 55
QUEEN MARGARET
My lord, cheer up your spirits — our foes are nigh,And this soft courage makes your followers faint.You promised knighthood to our forward son.Unsheathe your sword and dub him presently.Edward, kneel down. 60
Prince Edward kneels
KING HENRY
Edward Plantagenet, arise a knight — And learn this lesson: draw thy sword in right.
PRINCE EDWARD (rising)My gracious father, by your kingly leave,I’ll draw it as apparent to the crown,And in that quarrel use it to the death. 65
CLIFFORD
Why, that is spoken like a toward prince.
Enter a Messenger
MESSENGER
Royal commanders, be in readiness — For with a band of thirty thousand menComes Warwick backing of the Duke of York;And in the towns, as they do march along, 70Proclaims him king, and many fl y to him.Darraign your battle, for they are at hand.
CLIFFORD (to King Henry)I would your highness would depart the fi eld — The Queen hath best success when you are absent.
QUEEN MARGARET (to King Henry)Ay, good my lord, and leave us to our fortune. 75
KING HENRY
Why, that’s my fortune too — therefore I’ll stay.NORTHUMBERLAND
Be it with resolution then to fi ght.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 2
REGINA MARGHERITA
Mio signore, riprendetevi – i nostri nemici sono vicini e questa de-bolezza deprime i vostri seguaci. Avete promesso di fare cavaliere il nostro intraprendente fi glio. Sguainate la spada e nominatelo su-bito. Edoardo, inginocchiati.
Il principe Edoardo si inginocchia
RE ENRICO
Edoardo Plantageneto, alzati cavaliere – e ricorda questa lezione: usa la spada solo in nome della giustizia.
PRINCIPE EDOARDO (alzandosi)Mio grazioso padre, con il vostro regale permesso, la userò come erede legittimo della corona e per quella causa la impugnerò fi no alla morte.
CLIFFORD
Così parla un principe promettente.
Entra un messaggero
MESSAGGERO
Reali condottieri, state all’erta – sta giungendo Warwick con un’ar-mata di trentamila uomini per sostenere il nuovo duca di York; attraversando le città lo proclama re e sono molti quelli che si uni-scono a lui. Schierate le truppe, ormai sono vicini.
CLIFFORD (a re Enrico)Preferirei che vostra altezza lasciasse il campo – la regina ha più successo quando voi siete assente.
REGINA MARGHERITA (a re Enrico)Sì, mio buon signore, lasciateci alla nostra sorte.
RE ENRICO
No, ne va anche della mia sorte – quindi resterò.NORTHUMBERLAND
Però fatelo con la ferma decisione di combattere.
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 2
PRINCE EDWARD (to King Henry)My royal father, cheer these noble lordsAnd hearten those that fi ght in your defence.Unsheathe your sword, good father; cry ‘Saint George!’
March. Enter Edward Duke of York, the Earl of
Warwick, Richard, George, the Duke of Norfolk, the
Marquis of Montague, and soldiers
EDWARD
Now, perjured Henry, wilt thou kneel for grace, 81And set thy diadem upon my head — Or bide the mortal fortune of the fi eld?
QUEEN MARGARET
Go rate thy minions, proud insulting boy!Becomes it thee to be thus bold in terms 85Before thy sovereign and thy lawful king?
EDWARD
I am his king, and he should bow his knee.I was adopted heir by his consent.
GEORGE (to Queen Margaret)Since when his oath is broke — for, as I hear,You that are king, though he do wear the crown, 90Have caused him by new act of ParliamentTo blot our brother out, and put his own son in.8
CLIFFORD And reason too — Who should succeed the father but the son?
RICHARD
Are you there, butcher? O, I cannot speak! 95CLIFFORD
Ay, crookback, here I stand to answer thee,Or any he the proudest of thy sort.
RICHARD
’Twas you that killed young Rutland, was it not?CLIFFORD
Ay, and old York, and yet not satisfi ed.
92. Our brother out: out me = mio.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 2
PRINCIPE EDOARDO (a re Enrico)Mio regale padre, incoraggiate questi nobili signori e rincuorate coloro che combattono in vostra difesa. Sguainate la spada, buon padre, e gridate “San Giorgio!”
Marcia. Entrano Edoardo duca di York, il conte di
Warwick, Riccardo, Giorgio, il duca di Norfolk,
il marchese di Montague e dei soldati
EDOARDO
Ebbene, spergiuro Enrico, preferisci inginocchiarti per chiedere grazia e porre il tuo diadema sulla mia testa – oppure affrontare le fatali sorti del campo di battaglia?
REGINA MARGHERITA
Va’ a rimproverare i tuoi favoriti, moccioso insolente! Come osi rivolgere parole così arroganti al tuo sovrano e legittimo re?
EDOARDO
Io sono il suo re e lui deve mettersi in ginocchio. Sono divenuto erede con il suo consenso.
GIORGIO100 (alla regina Margherita)E poi il suo giuramento è stato infranto – perché, a quanto sento, tu, che sei il re sebbene sia lui a indossare la corona, lo hai indotto tramite un nuovo atto del Parlamento a cancellare il nome di no-stro fratello e a sostituirlo con quello di suo fi glio.
CLIFFORD
E a ragione – chi deve succedere a un padre se non suo fi glio?RICCARDO
Ci sei anche tu, macellaio? Oh, non posso parlare!CLIFFORD
Sì, gobbo, sono qui per rispondere a te o a chiunque tra voi sia il più superbo.
RICCARDO
Sei stato tu a uccidere il giovane Rutland, vero?CLIFFORD
Già, anche il vecchio York, e non mi basta ancora.
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 2
RICHARD
For God’s sake, lords, give signal to the fi ght. 100WARWICK
What sayst thou, Henry, wilt thou yield the crown?QUEEN MARGARET
Why, how now, long-tongued Warwick, dare youspeak?
When you and I met at Saint Albans last,Your legs did better service than your hands.
WARWICK
Then ’twas my turn to fl y — and now ’tis thine. 105CLIFFORD
You said so much before, and yet you fl ed.WARWICK
’Twas not your valour, Clifford, drove me thence.NORTHUMBERLAND
No, nor your manhood that durst make you stay.RICHARD
Northumberland, I hold thee reverently.Break off the parley, for scarce I can refrain 110The execution of my big-swoll’n heartUpon that Clifford, that cruel child-killer.
CLIFFORD
I slew thy father — call’st thou him a child?RICHARD
Ay, like a dastard and a treacherous coward,As thou didst kill our tender brother Rutland. 115But ere sun set I’ll make thee curse the deed.
KING HENRY
Have done with words, my lords, and hear me speak.QUEEN MARGARET
Defy them, then, or else hold close thy lips.KING HENRY
I prithee give no limits to my tongue — I am a king, and privileged to speak. 120
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 2
RICCARDO
Per Dio, signori, date il segnale di attaccare.WARWICK
Cosa dici, Enrico; sei disposto a cedere la corona?REGINA MARGHERITA
Come osi parlare, petulante Warwick? Quando ci siamo incontrati l’ultima volta a Saint Albans hai usato più le gambe che le braccia.
WARWICK
Allora è toccato a me fuggire – ora è la volta tua. CLIFFORD
Avevi detto lo stesso prima, eppure sei fuggito.WARWICK
Non è stato certo il tuo valore, Clifford, a farmi scappare.NORTHUMBERLAND
No, ma il tuo ardimento non ti ha dato il coraggio di restare.RICCARDO
Northumberland, ho rispetto per te. Piantiamola con questi di-scorsi, a stento riesco a trattenermi dallo sfogare l’ira che mi gonfi a il cuore contro quel crudele assassino di bambini, Clifford.
CLIFFORD
Ho ucciso tuo padre – era forse un bambino?RICCARDO
Sì, come un codardo vile e traditore hai ucciso il nostro giovane fratello Rutland. Ma prima che tramonti il sole, ti farò maledire ciò che hai compiuto.
RE ENRICO
Smettetela con le parole, signori, e ascoltatemi.REGINA MARGHERITA
Sfi dali, altrimenti tieni chiusa la bocca.RE ENRICO
Ti prego, non imporre limiti alle mie parole – sono il re e posso parlare come mi aggrada.
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 2
CLIFFORD
My liege, the wound that bred this meeting hereCannot be cured by words — therefore be still.
RICHARD
Then, executioner, unsheathe thy sword.By him that made us all, I am resolvedThat Clifford’s manhood lies upon his tongue. 125
EDWARD
Say, Henry, shall I have my right or no?A thousand men have broke their fasts todayThat ne’er shall dine unless thou yield the crown.
WARWICK (to King Henry)If thou deny, their blood upon thy head;For York in justice puts his armour on. 130
PRINCE EDWARD
If that be right which Warwick says is right,There is no wrong, but everything is right.
RICHARD
Whoever got thee, there thy mother stands — For, well I wot, thou hast thy mother’s tongue.
QUEEN MARGARET
But thou art neither like thy sire nor dam, 135But like a foul misshapen stigmatic,Marked by the destinies to be avoided,As venom toads or lizards’ dreadful stings.
RICHARD
Iron of Naples, hid with English gilt,Whose father bears the title of a king — 140As if a channel should be called the sea — Sham’st thou not, knowing whence thou art
extraught,To let thy tongue detect thy base-born heart?
EDWARD
A wisp of straw were worth a thousand crownsTo make this shameless callet know herself. 145Helen of Greece was fairer far than thou,Although thy husband may be Menelaus;
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 2
CLIFFORD
Sire, la ferita che ha provocato questo incontro non può essere cu-rata con le parole – quindi restate in silenzio.
RICCARDO
Allora, carnefi ce, sguaina la spada. Per colui che ci ha creato, sono sicuro che il coraggio Clifford ce l’ha solo sulla lingua101.
EDOARDO
Parla, Enrico, avrò ciò che mi spetta o no? Migliaia di uomini che stamani hanno fatto colazione non arriveranno alla cena se non cedi la corona.
WARWICK (a re Enrico)Se rifi uti, il loro sangue ricada sulla tua testa; York è qui con le armi in pugno in nome della giustizia.
PRINCIPE EDOARDO
Se è giusto quello che Warwick dice essere giusto, allora non esiste più il torto e tutto può essere giusto.
RICCARDO
Chiunque sia tuo padre102, tua madre è senz’altro lei – hai la sua stessa lingua.
REGINA MARGHERITA
Tu, invece, non assomigli né a tuo padre né alla vacca che ha mon-tato. Sei un ripugnante aborto deforme, marchiato dal fato perché tutti ti evitino, come i rospi velenosi o il letale morso di un rettile.
RICCARDO
Ferro di Napoli nascosto da una doratura inglese103, tuo padre por-ta il titolo di re con la stessa legittimità con cui un canale viene chiamato mare. Non ti vergogni, conoscendo le tue origini104, che la lingua riveli la meschinità del tuo cuore?
EDOARDO
Rinuncerei a mille corone per avere una manciata di paglia e far ca-pire a questa spudorata megera chi è veramente105. La greca Elena era molto più bella di te, sebbene tuo marito sia paragonabile a Menelao,
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 2
And ne’er was Agamemnon’s brother wrongedBy that false woman, as this king by thee.His father revelled in the heart of France, 150And tamed the King, and made the Dauphin stoop;And had he matched according to his state,He might have kept that glory to this day.But when he took a beggar to his bed,And graced thy poor sire with his bridal day, 155Even then that sunshine brewed a shower for himThat washed his father’s fortunes forth of France,And heaped sedition on his crown at home.For what hath broached this tumult but thy pride?Hadst thou been meek, our title still had slept, 160And we, in pity of the gentle King,Had slipped our claim until another age.
GEORGE (to Queen Margaret)But when we saw our sunshine made thy spring,And that thy summer bred us no increase,We set the axe to thy usurping root. 165And though the edge hath something hit ourselves,Yet know thou, since we have begun to strike,We’ll never leave till we have hewn thee down,Or bathed thy growing with our heated bloods.
EDWARD (to Queen Margaret)And in this resolution I defy thee, 170Not willing any longer conferenceSince thou deniest the gentle King to speak.Sound trumpets — let our bloody colours wave!And either victory, or else a grave!
QUEEN MARGARET Stay, Edward. 175EDWARD
No, wrangling woman, we’ll no longer stay — These words will cost ten thousand lives this day.
[Flourish. March. Exeunt Edward and his men
at one door and Queen Margaret and her men
at another door]
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 2
ma da quella falsa donna il fratello di Agamennone non subì mai un torto come quello che questo sovrano ha ricevuto da te. Suo padre ha spadroneggiato106 a piacimento nel cuore della Francia, ne ha domato il re e ha piegato il Delfi no. Se lui avesse sposato una donna degna del suo rango, avrebbe potuto conservare quella gloria fi no ad oggi. Invece, da quando si è messo nel letto una mendicante e con le nozze ha fatto un favore al tuo povero padre, quel sole radio-so è divenuto per lui una tempesta che in Francia ha cancellato le fortune conquistate da suo padre e in patria ha fomentato la sedi-zione contro la sua corona. Cos’altro ha prodotto questi disordini se non il tuo orgoglio? Fossi stata più mite, le nostre pretese sarebbero rimaste sopite e, per rispetto nei confronti del buon re, avremmo fatto valere i nostri diritti alla generazione successiva.
GIORGIO (alla regina Margherita)Ma quando abbiamo visto che il nostro sole intiepidiva l’aria della tua primavera, e che la tua estate non portava alcun frutto per noi, abbiamo posto la scure alle tue radici usurpatrici107. E sebbene la lama abbia in parte ferito anche noi, sappi che, poiché abbiamo co-minciato a colpire, non smetteremo fi nché non ti avremo abbattuto oppure non avremo alimentato la tua crescita con il nostro sangue infi ammato108.
EDOARDO (alla regina Margherita)E con questa determinazione ti sfi do e non tollererò altri dibattiti, visto che neghi al buon re il diritto di parlare. Suonate trombe – sventolino i nostri vessilli forieri di sangue! La vittoria o la tomba!
REGINA MARGHERITA
Fermo Edoardo. EDOARDO
No, donna bellicosa, non ci fermeremo più – oggi queste parole costeranno diecimila vite.
[Squilli di trombe. Marcia. Escono Edoardo e i suoi uomini
da un lato, la regina Margherita e i suoi
uomini dall’altro]
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 3
2.3 Alarum. Excursions. Enter the Earl of Warwick
WARWICK
Forespent with toil, as runners with a race,I lay me down a little while to breathe;For strokes received, and many blows repaid,Have robbed my strong-knit sinews of their strength,And, spite of spite, needs must I rest a while. 5
Enter Edward, the Duke of York, running
EDWARD
Smile, gentle heaven, or strike, ungentle death!For this world frowns, and Edward’s sun is clouded.
WARWICK
How now, my lord, what hap? What hope of good?
Enter George, [running]
GEORGE
Our hap is loss, our hope but sad despair;Our ranks are broke, and ruin follows us. 10What counsel give you? Whither shall we fl y?
EDWARD
Bootless is fl ight — they follow us with wings,And weak we are, and cannot shun pursuit.
Enter Richard, [running]
RICHARD
Ah, Warwick, why hast thou withdrawn thyself?Thy brother’s blood the thirsty earth hath drunk, 15Broached with the steely point of Clifford’s lance.And in the very pangs of death he cried,Like to a dismal clangour heard from far,‘Warwick, revenge — brother, revenge my death!’So, underneath the belly of their steeds 20That stained their fetlocks in his smoking blood,The noble gentleman gave up the ghost.
WARWICK
Then let the earth be drunken with our blood.I’ll kill my horse, because I will not fl y.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 3
II, 3 Allarmi. Scorrerie. Entra il conte di Warwick109
WARWICK
Sono stremato dalla fatica, come chi fa a gara correndo; mi sdraie-rò un attimo per riprendere fi ato: i colpi ricevuti e i molti che ho restituito hanno sfi ancato il mio vigore; succeda quel che succeda, devo assolutamente riposare.
Entra di corsa Edoardo, duca di York
EDOARDO
Sorridimi, cielo amico, oppure colpiscimi, morte nemica, perché il mondo è corrucciato e il sole di Edoardo è offuscato.
WARWICK
Ebbene, mio signore, come andiamo? Ci sono buone speranze?
Entra Giorgio [di corsa]
GIORGIO
Andiamo verso il tracollo, la nostra speranza è divenuta cupa di-sperazione. I nostri ranghi sono allo sbando e la rovina incombe. Che cosa consigliate? Dove fuggiamo?
EDOARDO
È inutile fuggire – gli inseguitori hanno le ali ai piedi, noi siamo deboli e non possiamo evitare la cattura
Entra Riccardo [di corsa]
RICCARDO
Ah, Warwick, perché ti sei ritirato? La terra assetata ha inghiottito il sangue di tuo fratello, trafi tto110 dalla punta d’acciaio della lan-cia di Clifford. Negli spasimi della morte ha urlato, come un tetro clamore che si ode da lontano, “Warwick, vendicami – fratello, vendica la mia morte”. Così, sotto il ventre dei cavalli nemici con gli zoccoli imbrattati del suo sangue fumante, quel nobile gentiluo-mo è spirato.
WARWICK
Allora, che la terra si ubriachi del nostro sangue. Ucciderò il mio cavallo, perché non voglio fuggire. Come mai stiamo qui come
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 3
Why stand we like soft-hearted women here, 25Wailing our losses, whiles the foe doth rage;And look upon, as if the tragedyWere played in jest by counterfeiting actors?(Kneeling) Here, on my knee, I vow to God aboveI’ll never pause again, never stand still, 30Till either death hath closed these eyes of mineOr fortune given me measure of revenge.
EDWARD (kneeling)O, Warwick, I do bend my knee with thine,And in this vow do chain my soul to thine.And, ere my knee rise from the earth’s cold face, 35I throw my hands, mine eyes, my heart to Thee,Thou setter up and plucker down of kings,Beseeching Thee, if with Thy will it standsThat to my foes this body must be prey,Yet that Thy brazen gates of heaven may ope 40And give sweet passage to my sinful soul.
[They rise]
Now, lords, take leave until we meet again,Where’er it be, in heaven or in earth.
RICHARD
Brother, give me thy hand; and, gentle Warwick,Let me embrace thee in my weary arms. 45I, that did never weep, now melt with woeThat winter should cut off our springtime so.
WARWICK
Away, away I Once more, sweet lords, farewell.GEORGE
Yet let us all together to our troops,9
And give them leave to fl y that will not stay; 50And call them pillars that will stand to us;And, if we thrive, promise them such rewardsAs victors wear at the Olympian games.
49. All together: altogether = assolutamente.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 3
donnicciole intenerite a lamentarci delle nostre perdite mentre il nemico impazza, e restiamo a guardare, come davanti a una trage-dia recitata per scherzo da chi recita una parte? (Inginocchiandosi) Qui, in ginocchio, giuro davanti a Dio che non avrò più requie e non mi fermerò più, fi nché la morte non mi abbia chiuso gli occhi o la sorte non mi abbia concesso adeguata vendetta.
EDOARDO (inginocchiandosi)O Warwick, piego il ginocchio insieme al tuo e con questo giura-mento incateno la mia anima alla tua. E prima che il mio ginocchio si stacchi dalla fredda faccia della terra, rivolgo le mani, gli occhi e il cuore a Te, che innalzi e deponi i re111: Ti imploro, se è Tua volontà che questo mio corpo cada in mano ai miei nemici, affi n-ché le Tue bronzee porte celesti112 si aprano e lascino entrare con benevolenza la mia anima peccatrice.
[Si alzano]
E ora, signori, dividiamoci fi nché non ci incontreremo di nuovo, dovunque sarà, nei cieli o sulla terra.
RICCARDO
Fratello, dammi la mano; e, nobile Warwick, lascia che ti stringa tra le mie stanche braccia. Io, che non ho mai pianto, mi sciolgo ora per il dolore che l’inverno debba troncare così la nostra primavera.
WARWICK
Andiamo, andiamo! Ancora una volta, cari signori, addio.GIORGIO
Torniamo insieme dalle nostre truppe e permettiamo a chi non riesce a resistere di fuggire, chiamiamo pilastri coloro che perse-vereranno con noi e, se avremo successo, promettiamo loro una ricompensa come quella che spetta ai vincitori dei giochi olimpici.
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 5
This may plant courage in their quailing breasts,For yet is hope of life and victory. 55Forslow no longer — make we hence amain. Exeunt
2.4 [Alarums.] Excursions. Enter Richard [at one door]and Lord Clifford [at the other]
RICHARD
Now, Clifford, I have singled thee alone.Suppose this arm is for the Duke of York,And this for Rutland, both bound to revenge,Wert thou environed with a brazen wall.
CLIFFORD
Now, Richard, I am with thee here alone. 5This is the hand that stabbed thy father York,And this the hand that slew thy brother Rutland,And here’s the heart that triumphs in their deathAnd cheers these hands that slew thy sire and brotherTo execute the like upon thyself — 10And so, have at thee!
They fi ght. The Earl of Warwick comes and rescues
Richard. Lord Clifford fl ies
RICHARD
Nay, Warwick, single out some other chase — For I myself will hunt this wolf to death. Exeunt
2.5 Alarum. Enter King Henry
KING HENRY
This battle fares like to the morning’s war, When dying clouds contend with growing light,What time the shepherd, blowing of his nails, Can neither call it perfect day nor night.Now sways it this way like a mighty sea 5 Forced by the tide to combat with the wind,Now sways it that way like the selfsame sea Forced to retire by fury of the wind.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 5
Questo forse farà sbocciare il coraggio nei loro petti tremanti, per-ché c’è ancora speranza di vita e di vittoria. Non perdiamo altro tempo – partiamo subito da qui.
Escono
II, 4 [Allarmi] Scorrerie. Entrano Riccardo [da un lato]
e lord Clifford [dall’altro]113
RICCARDO
Ora, Clifford, ti ho isolato dagli altri. Immagina che questo braccio sia per il duca di York, e questo per Rutland, entrambi votati alla vendetta, anche se tu fossi protetto da un muro di bronzo.
CLIFFORD
Ora, Riccardo, sono solo con te. Questa è la mano che ha trafi tto tuo padre York, e questa è la mano che ha ucciso tuo fratello Rut-land, e questo è il cuore che gioisce della loro morte e incoraggia queste mani che hanno ucciso tuo padre e tuo fratello a fare altret-tanto con te – quindi, in guardia!
Combattono. Sopraggiunge il conte di Warwick che soccorre
Riccardo. Lord Clifford fugge
RICCARDO
No, Warwick, cercati qualche altra preda – questo lupo voglio in-seguirlo e ucciderlo io.
Escono
II, 5 Allarmi. Entra re Enrico114
RE ENRICO
Questa battaglia ricorda la guerra del mattino, quando l’oscurità morente combatte con la luce crescente e il pastore, soffi andosi sul-le dita115, non sa se è già giorno o ancora notte. Ora viene da questa parte, come un mare possente costretto dalla marea a combattere col vento, ora va da quella parte, come lo stesso mare costretto a ritirar-si dalla furia del vento. Una volta prevale la marea, un’altra il vento;
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 5
Sometime the fl ood prevails, and then the wind;Now one the better, then another best — 10Both tugging to be victors, breast to breast,Yet neither conqueror nor conquerèd.So is the equal poise of this fell war.Here on this molehill will I sit me down.To whom God will, there be the victory. 15For Margaret my queen, and Clifford, too,Have chid me from the battle, swearing bothThey prosper best of all when I am thence.Would I were dead, if God’s good will were so — For what is in this world but grief and woe? 20O God! Methinks it were a happy lifeTo be no better than a homely swain.To sit upon a hill, as I do now;To carve out dials quaintly, point by point,Thereby to see the minutes how they run: 25How many makes the hour full complete,How many hours brings about the day,How many days will fi nish up the year,How many years a mortal man may live.When this is known, then to divide the times: 30So many hours must I tend my fl ock,So many hours must I take my rest,So many hours must I contemplate,So many hours must I sport myself,So many days my ewes have been with young, 35So many weeks ere the poor fools will ean,So many years ere I shall shear the fl eece.So minutes, hours, days, weeks, months, and years,10
Passed over to the end they were created,Would bring white hairs unto a quiet grave. 40Ah, what a life were this! How sweet! How lovely!Gives not the hawthorn bush a sweeter shadeTo shepherds looking on their seely sheep
38. Weeks: non in F.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 5
prima è più forte l’una, poi è l’altro ad essere più forte – lottano per essere vincitori, corpo a corpo, ma nessuno dei due vince o è vinto. Altrettanto equilibrato è questo terribile scontro. Mi siederò qui, su questo rialzo di terra. Dio conceda la vittoria a chi vuole. Marghe-rita, mia regina, e Clifford mi hanno cacciato dalla battaglia, affer-mando entrambi che la sorte li favorisce quando io sono lontano. Preferirei esser morto, se questa fosse la volontà di Dio – che cosa offre questo mondo se non affl izioni e angosce? O, Dio, che vita felice avrei essendo non più di un semplice pastore. Stare seduti su un mucchio di terra, come me ora, a creare ingegnose meridiane, tacca dopo tacca, per poter osservare come corrono i minuti, quanti ne servono per completare un’ora, quante ore formano un giorno, quanti giorni compongono un anno intero, quanti anni può vivere un uomo. Poi, una volta calcolato tutto questo, suddividere il tem-po: tante ore per badare al gregge, tante ore per riposare, tante ore per contemplare, tante ore per divertirsi, questi i giorni nei quali le mie pecore sono state gravide, queste le settimane prima che le po-verine possano partorire, questi gli anni prima che si possa tosare la lana. Così minuti, ore, giorni, settimane, mesi, anni, vissuti per raggiungere lo scopo per cui furono creati, accompagnerebbero i capelli bianchi alla pace della tomba. Ah, che vita sarebbe que-sta! Quanto dolce! Quanto piacevole! Il biancospino non dà forse un’ombra più gradita ai pastori che sorvegliano le loro pecore inno-
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 5
Than doth a rich embroidered canopyTo kings that fear their subjects’ treachery? 45O yes, it doth — a thousandfold it doth.And to conclude, the shepherd’s homely curds,His cold thin drink out of his leather bottle,His wonted sleep under a fresh tree’s shade,All which secure and sweetly he enjoys, 50Is far beyond a prince’s delicates,His viands sparkling in a golden cup,His body couchèd in a curious bed,When care, mistrust, and treason waits on him.11
Alarum. Enter [at one door] a Soldier with a dead
man in his arms. King Henry stands apart
SOLDIER
Ill blows the wind that profi ts nobody. 55This man, whom hand to hand I slew in fi ght,May be possessèd with some store of crowns;And I, that haply take them from him now,May yet ere night yield both my life and themTo some man else, as this dead man doth me. 60
[He removes the dead man’s helmet]
Who’s this? O God! It is my father’s faceWhom in this confl ict I, unwares, have killed.O, heavy times, begetting such events!From London by the King was I pressed forth;My father, being the Earl of Warwick’s man, 65Came on the part of York, pressed by his master;And I, who at his hands received my life,Have by my hands of life bereavèd him.Pardon me, God, I knew not what I did;And pardon, father, for I knew not thee. 70My tears shall wipe away these bloody marks,And no more words till they have fl owed their fi ll.
He weeps
54. When: Wher = dove.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 5
centi rispetto a quella che un baldacchino riccamente decorato crea per i re che temono il tradimento dei loro sudditi? Oh, sì, certo che sì – mille volte sì. E, infi ne, i semplici formaggi freschi del pasto-re, la sua fresca e leggera bevanda sorseggiata da una borraccia di cuoio, il consueto sonnellino alla fresca ombra di un albero, tutte queste cose che egli si gode piacevolmente e spensierato sono molto superiori ai lussi raffi nati di un principe e alle splendide vivande servite su vassoi dorati mentre il suo corpo è adagiato su un letto fi nemente decorato, quando a tutto ciò si accompagnano affanni, sospetti e infedeltà.
Allarmi. Entra [da un lato] un soldato con
un cadavere tra le braccia. Re Enrico si tiene a distanza
SOLDATO
È brutta l’aria che non giova a nessuno116. Magari quest’uomo che ho ucciso in un corpo a corpo ha con sé un gruzzoletto di corone; e magari prima di notte io, che ora fortuitamente gliele prendo, perderò la mia vita e loro a vantaggio di qualcun altro, come costui ha dovuto fare con me.
[Toglie l’elmo al cadavere]
Chi è? O Dio! Il volto di mio padre che, inconsapevolmente, ho ucciso in questo confl itto! Oh, tempi sciagurati che producono eventi tali! A Londra sono stato arruolato a forza117 dalla fazione del re, mentre mio padre, essendo un servo del conte di Warwick, ha combattuto per le fi le di York, costretto dal suo padrone. E io, che ho ricevuto la vita dalle sue mani, con le mie mani gli ho tolto la sua. Perdonami, Dio, non sapevo quel che facevo; e perdonami, padre, perché non ti ho riconosciuto. Le mie lacrime laveranno queste tracce di sangue; e ora basta con le parole, fi nché non sa-ranno versate tutte.
Piange
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 5
KING HENRY
O piteous spectacle! O bloody times!Whiles lions war and battle for their dens,Poor harmless lambs abide their enmity. 75Weep, wretched man, I’ll aid thee tear for tear;And let our hearts and eyes, like civil war,Be blind with tears, and break, o’ercharged with grief.
Enter [at another door] another Soldier with a dead
man [in his arms]
SECOND SOLDIER
Thou that so stoutly hath resisted me,Give me thy gold, if thou hast any gold — 80For I have bought it with an hundred blows.
[He removes the dead man’s helmet]
But let me see: is this our foeman’s face?Ah, no, no, no — it is mine only son!Ah, boy, if any life be left in thee,Throw up thine eye! (Weeping) See, see, what showers
arise, 85Blown with the windy tempest of my heart,Upon thy wounds, that kills mine eye and heart!O, pity, God, this miserable age!What stratagems, how fell, how butcherly,Erroneous, mutinous, and unnatural, 90This deadly quarrel daily doth beget!O boy, thy father gave thee life too soon,And hath bereft thee of thy life too late!
KING HENRY
Woe above woe! Grief more than common grief!O that my death would stay these ruthful deeds! 95O, pity, pity, gentle heaven, pity!The red rose and the white are on his face,The fatal colours of our striving houses;The one his purple blood right well resembles,The other his pale cheeks, methinks, presenteth. 100
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 5
RE ENRICO
Oh, scena pietosa! Oh, tempi sanguinosi!118 Mentre i leoni combat-tono e si contendono le tane, i poveri e miti agnelli pagano per la loro ostilità. Piangi, sventurato, mi unirò a te lacrima dopo lacrima; lasciamo che i nostri cuori e i nostri occhi, come nella guerra civile, siano soffocati dalle lacrime e si spezzino, sopraffatti dal dolore.
Entra [da un altro lato] un altro soldato con
un cadavere [tra le braccia]
SECONDO SOLDATO
Tu, che mi hai resistito con tanta ostinazione, dammi il tuo oro, sempre che tu abbia dell’oro – perché l’ho acquistato al prezzo di cento colpi.
[Toglie l’elmo al cadavere]
Ma, un momento: è questo il volto del nostro nemico? Ah, no, no, no – è il mio unico fi glio! Ah, ragazzo, se c’è ancora una scintilla di vita in te, apri gli occhi! (Piangendo) Guarda, guarda che pioggia si riversa, scatenata dalla tempesta che infuria nel mio cuore, sulle tue ferite, che uccidono i miei occhi e il mio cuore! O Dio, abbi pietà di questi tempi sventurati. Quali azioni sanguinose, quanto efferate, cruente, criminali, sovversive e snaturate, produce ogni giorno questo tragico confl itto! O, ragazzo mio, tuo padre ti ha dato la vita troppo presto e ti ha privato della vita troppo in fretta!
RE ENRICO
Pena su pena! Dolore maggiore di un comune dolore! Oh, se la mia morte potesse fermare questi atti spietati! O, pietà, pietà, cielo mi-sericordioso, pietà! Sul suo volto sono la rosa rossa e quella bianca, i fatali colori delle nostre casate in lotta; il suo sangue purpureo ricorda perfettamente l’una, mentre le sue pallide guance sembra-
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 5
Wither one rose, and let the other fl ourish — If you contend, a thousand lives must wither.
FIRST SOLDIER
How will my mother for a father’s deathTake on with me, and ne’er be satisfi ed!
SECOND SOLDIER
How will my wife for slaughter of my son 105Shed seas of tears, and ne’er be satisfi ed!
KING HENRY
How will the country for these woeful chancesMisthink the King, and not be satisfi ed!
FIRST SOLDIER
Was ever son so rued a father’s death?SECOND SOLDIER
Was ever father so bemoaned his son? 110KING HENRY
Was ever king so grieved for subjects’ woe?Much is your sorrow, mine ten times so much.
FIRST SOLDIER (to his father’s body)I’ll bear thee hence where I may weep my fi ll.
Exit [at one door] with the body of his father
SECOND SOLDIER (to his son’s body)These arms of mine shall be thy winding sheet;My heart, sweet boy, shall be thy sepulchre, 115For from my heart thine image ne’er shall go.My sighing breast shall be thy funeral bell,And so obsequious will thy father be,E’en for the loss of thee, having no more,12
As Priam was for all his valiant sons. 120I’ll bear thee hence, and let them fi ght that will — For I have murdered where I should not kill.
Exit [at another door] with the body of his son
119. E’en: Men (F1-3) = uomini; Man (F4) = uomo; Sad (Rowe) = triste; Meer (Mitford)= mero, semplice; Son (Delius) = fi glio; Mang’d (Bulloch) = maciulla-to; Main (cong. in Cambridge) = soprattutto; Meet (Sisson) = adatto.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 5
no rievocare l’altra. Appassisca una rosa e possa l’altra fi orire – se combattete, migliaia di vite appassiranno.
PRIMO SOLDATO
Quanto mi condannerà mia madre per la morte di un padre, senza essere mai consolata!
SECONDO SOLDATO
Quanti fi umi di lacrime verserà mia moglie per l’uccisione di mio fi glio, senza essere mai consolata!
RE ENRICO
Quanto la patria biasimerà il re per questi eventi dolorosi, senza essere mai consolata!
PRIMO SOLDATO
Ci fu mai un fi glio così rattristato per la morte di un padre?SECONDO SOLDATO
Ci fu mai un padre così addolorato per suo fi glio? RE ENRICO
Ci fu mai un re così affl itto per la sofferenza dei sudditi? Grande è il vostro dolore, ma il mio lo è dieci volte di più.
PRIMO SOLDATO (al corpo di suo padre)Ti porterò via da qui, dove potrò piangere tutte le mie lacrime.
Esce [da un lato] con il corpo del padre
SECONDO SOLDATO (al corpo di suo fi glio)Queste mie braccia saranno il tuo sudario; il mio cuore, caro ra-gazzo, sarà il tuo sepolcro119, perché dal mio cuore la tua imma-gine non si cancellerà mai. Il mio petto singhiozzante scandirà i tuoi rintocchi funebri e tuo padre sarà in lutto per la tua perdita, non avendo altri fi gli, quanto Priamo lo fu per tutta la sua valorosa prole. Ti porterò via da qui, gli altri combattano pure – perché ho assassinato chi non dovevo uccidere.
Esce [dall’altro lato] con il corpo del fi glio
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 6
KING HENRY
Sad-hearted men, much overgone with care,Here sits a king more woeful than you are.
Alarums. Excursions. Enter Prince Edward
PRINCE EDWARD
Fly, father, fl y — for all your friends are fl ed, 125And Warwick rages like a chafèd bull!Away — for death doth hold us in pursuit!
[Enter Queen Margaret]
QUEEN MARGARET
Mount you, my lord — towards Berwick post amain.Edward and Richard, like a brace of greyhoundsHaving the fearful fl ying hare in sight, 130With fi ery eyes sparkling for very wrath,And bloody steel grasped in their ireful hands,Are at our backs — and therefore hence amain.
[Enter Exeter]
EXETER
Away — for vengeance comes along with them!Nay — stay not to expostulate — make speed — 135Or else come after. I’ll away before.
KING HENRY
Nay, take me with thee, good sweet Exeter.Not that I fear to stay, but love to goWhither the Queen intends. Forward, away. Exeunt
2.6 A loud alarum. Enter Lord Clifford, wounded [with
an arrow in his neck]
CLIFFORD
Here burns my candle out — ay, here it dies,Which, whiles it lasted, gave King Henry light.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 6
RE ENRICO
Uomini dal cuore affranto, così sopraffatti dal tormento, qui siede un re più affl itto di voi.
Allarmi. Scorribande. Entra il principe Edoardo
PRINCIPE EDOARDO
Fuggite, padre, fuggite – tutti i vostri amici sono fuggiti e Warwick imperversa come un toro infuriato! Via – la morte ci incalza!
[Entra la regina Margherita]
REGINA MARGHERITA
Montate a cavallo, mio signore – fuggite di gran carriera verso Ber-wick120. Edoardo e Riccardo, come due levrieri che hanno avvistato la timida lepre in fuga, con occhi truci che balenano di pura rabbia e spade insanguinate strette nelle loro mani furiose, ci sono alle calcagna – perciò subito via da qui.
[Entra Exeter]
EXETER
Via – insieme a loro arriva la vendetta! No – non state a discutere – fate in fretta – oppure seguitemi. Vi precederò.
RE ENRICO
No, portami con te, buon Exeter. Non che tema di restare, ma vo-glio andare dove si dirige la regina. Avanti, via.
Escono
II, 6 Un forte allarme. Entra Clifford, ferito [con
una freccia piantata nel collo]121
CLIFFORD
Qui si estingue la mia candela – sì, qui muore la luce che, fi nché è durata, ha illuminato re Enrico. O Lancaster, temo la tua sconfi tta
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402
3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 6
O Lancaster, I fear thy overthrowMore than my body’s parting with my soul!My love and fear glued many friends to thee — 5And, now I fall, thy tough commixture melts,Impairing Henry, strength’ning misproud York.The common people swarm like summer fl ies, 13
And whither fl y the gnats but to the sun?And who shines now but Henry’s enemies? 10O Phoebus, hadst thou never given consentThat Phaëton should check thy fi ery steeds,Thy burning car never had scorched the earth!And, Henry, hadst thou swayed as kings should do,Or as thy father and his father did, 15Giving no ground unto the house of York,They never then had sprung like summer fl ies;I and ten thousand in this luckless realmHad left no mourning widows for our death;And thou this day hadst kept thy chair in peace. 20For what doth cherish weeds, but gentle air?And what makes robbers bold, but too much lenity?Bootless are plaints, and cureless are my wounds;No way to fl y, nor strength to hold out fl ight;14
The foe is merciless and will not pity, 25For at their hands I have deserved no pity.The air hath got into my deadly wounds,And much effuse of blood doth make me faint.Come York and Richard, Warwick and the rest — I stabbed your fathers’ bosoms; split my breast. 30
[He faints.]
Alarum and retreat. Enter Edward Duke of York,
his brothers George and Richard, the Earl of
Warwick, [the Marquis of Montague,] and soldiers
8. The common people swarm like summer fl ies: non in F.24. Out: our (O, Q2) = la nostra.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 6
più che la dipartita del mio corpo dall’anima! L’amore e il timore che incutevo hanno permesso che ti restassero accanto molti ami-ci – e ora che io cado quella solida unione si scioglie, indebolendo Enrico e rafforzando l’arrogante York. La gente comune si muove in gruppo come uno sciame di mosche estive, e cosa seguono i moscerini se non la luce del sole? E chi splende ora, se non i nemici di Enrico? O, Febo, se tu non avessi mai concesso a Fetonte di prendere le briglie dei tuoi focosi destrieri, il tuo carro infuocato non avrebbe mai bruciato la terra! E tu, Enrico, se ti fossi imposto come devono fare i re, o come hanno fatto tuo padre e suo padre, senza lasciare che la casa di York rialzasse la testa, loro non si sa-rebbero mai moltiplicati come le mosche d’estate; io e altri dieci-mila in questo regno sfortunato non avremmo lasciato vedove in lutto per la nostra morte e tu avresti conservato il trono in pace. Che cosa fa crescere le erbacce se non l’aria mite? E che cosa rende audaci i ladri se non l’eccessiva tolleranza? Inutili sono i rimpianti e incurabili le mie ferite; non ho vie di fuga, né forza per continuare a scappare; il nemico è spietato e non avrà pietà, visto che non ho meritato alcuna pietà dalle loro mani. L’aria è penetrata nelle mie letali ferite122 e il troppo sangue perduto mi debilita. Venite York e Riccardo, Warwick e gli altri – ho pugnalato il cuore dei vostri padri; squarciate il mio petto.
[Crolla a terra]
Allarmi e ritirata. Entrano Edoardo duca di York,
i suoi fratelli Giorgio e Riccardo, il conte di
Warwick, [il marchese di Montague] e alcuni soldati
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 6
EDWARD
Now breathe we, lords — good fortune bids us pause,And smooth the frowns of war with peaceful looks.Some troops pursue the bloody-minded Queen,That led calm Henry, though he were a king,As doth a sail fi lled with a fretting gust 35Command an argosy to stem the waves.But think you, lords, that Clifford fl ed with them?
WARWICK
No — ’tis impossible he should escape;For, though before his face I speak the words,Your brother Richard marked him for the grave. 40And whereso’er he is, he’s surely dead.
Clifford groans
[EDWARD]
Whose soul is that which takes her heavy leave?[RICHARD]
A deadly groan, like life and death’s departing.[EDWARD] [to Richard]
See who it is.
[Richard goes to Clifford]
And now the battle’s ended,If friend or foe, let him be gently used. 45
RICHARD
Revoke that doom of mercy, for ’tis Clifford;Who not contented that he lopped the branchIn hewing Rutland when his leaves put forth,But set his murd’ring knife unto the rootFrom whence that tender spray did sweetly spring — I mean our princely father, Duke of York. 51
WARWICK
From off the gates of York fetch down the head,Your father’s head, which Clifford placèd there.Instead whereof let this supply the room — Measure for measure must be answerèd. 55
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 6
EDOARDO
Riprendiamo fi ato, signori, – la fortuna propizia ci consiglia di fermarci e rasserenare i nostri volti bellicosi con sguardi di pace. Alcuni soldati inseguono l’agguerrita regina che ha guidato il man-sueto Enrico, anche se era lui il re, come una vela gonfi ata da una bizzosa raffi ca di vento costringe un galeone a fendere le onde. Pensate, signori, che Clifford sia fuggito con loro?
WARWICK
No – è impossibile che si sia allontanato, perché, sebbene lo dica in sua presenza, vostro fratello Riccardo lo ha segnato per la tomba123 e, dovunque sia, è sicuramente morto.
Clifford geme
[EDOARDO]
Di chi è l’anima che si diparte in modo tanto greve?[RICCARDO]
Un gemito mortale, come quando si separano la vita e la morte.[EDOARDO] [a Riccardo]
Guarda chi è.
[Riccardo va verso Clifford]
Ora che la battaglia è terminata, che sia amico o nemico, trattiamo-lo dignitosamente.
RICCARDO
Revoca pure la tua mite sentenza, perché è Clifford, colui che non si è accontentato di tagliare il ramo abbattendo Rutland quando stava appena germogliando, ma ha posto la sua scure assassina alla radice stessa da cui quel tenero virgulto stava dolcemente spuntan-do – cioè il nostro insigne padre, duca di York.
WARWICK
Tirate giù la testa di vostro padre, che Clifford ha collocato sulle porte della città di York, e questa ne prenda il posto – occhio per occhio.
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3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 6
EDWARD
Bring forth that fatal screech-owl to our house,That nothing sung but death to us and ours.
[Clifford is dragged forward]
Now death shall stop his dismal threat’ning soundAnd his ill-boding tongue no more shall speak.
WARWICK
I think his understanding is bereft. 60Speak, Clifford, dost thou know who speaks to thee?Dark cloudy death o’ershades his beams of life,And he nor sees nor hears us what we say.
RICHARD
O, would he did — and so perhaps he doth.’Tis but his policy to counterfeit, 65Because he would avoid such bitter tauntsWhich in the time of death he gave our father.
GEORGE
If so thou think’st, vex him with eager words.RICHARD
Clifford, ask mercy and obtain no grace.EDWARD
Clifford, repent in bootless penitence. 70WARWICK
Clifford, devise excuses for thy faults.GEORGE
While we devise fell tortures for thy faults.RICHARD
Thou didst love York, and I am son to York.EDWARD
Thou pitied’st Rutland — I will pity thee.GEORGE
Where’s Captain Margaret to fence you now? 75WARWICK
They mock thee, Clifford — swear as thou wast wont.
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407
3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 6
EDOARDO
Portate quell’uccello del malaugurio così funesto per la nostra casa, che non ha cantato altro che morte per noi e i nostri.
[Clifford viene trascinato in avanti]
Ora la morte farà cessare il suo il suo cupo e sinistro suono, la sua lingua nefasta non parlerà più.
WARWICK
Credo che abbia perso i sensi. Parla, Clifford; sai chi ti sta parlan-do? La tenebrosa ombra della morta oscura i raggi della sua vita: non vede e non sente quello che diciamo.
RICCARDO
O, come vorrei il contrario – magari ci sente: sta solo cercando di simulare, per evitare quello sprezzante sarcasmo con cui ha deriso nostro padre morente.
GIORGIO
Se la pensi così, tormentalo con parole irritanti.RICCARDO
Clifford, chiedi pietà senza ottenere misericordia.EDOARDO
Clifford, pentiti facendo un’inutile penitenza. WARWICK
Clifford, inventa delle scuse per le tue colpe.GIORGIO
Mentre noi escogitiamo orrende torture per le tue colpe.RICCARDO
Tu amavi davvero York e io sono fi glio di York.EDOARDO
Tu hai avuto pietà di Rutland – io avrò pietà di te.GIORGIO
Dov’è ora Capitan Margherita124 per proteggerti?WARWICK
Si prendono gioco di te, Clifford – bestemmia come facevi sempre.
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408
3 HENRY VI, ACT 2 SCENE 6
RICHARD
What, not an oath? Nay, then, the world goes hardWhen Clifford cannot spare his friends an oath.I know by that he’s dead — and, by my soul,If this right hand would buy but two hours’ life 80That I, in all despite, might rail at him,This hand should chop it off, and with the issuing
bloodStifl e the villain whose unstanchèd thirstYork and young Rutland could not satisfy.
WARWICK
Ay, but he’s dead. Off with the traitor’s head, 85And rear it in the place your father’s stands.And now to London with triumphant march,There to be crownèd England’s royal king;From whence shall Warwick cut the sea to France,And ask the Lady Bona for thy queen. 90So shalt thou sinew both these lands together.And, having France thy friend, thou shalt not dreadThe scattered foe that hopes to rise again,For though they cannot greatly sting to hurt,Yet look to have them buzz to offend thine ears. 95First will I see the coronation,And then to Brittany I’ll cross the seaTo effect this marriage, so it please my lord.
EDWARD
Even as thou wilt, sweet Warwick, let it be.For in thy shoulder do I build my seat, 100And never will I undertake the thingWherein thy counsel and consent is wanting.Richard, I will create thee Duke of Gloucester,And George, of Clarence; Warwick, as ourself,Shall do and undo as him pleaseth best. 105
RICHARD
Let me be Duke of Clarence, George of Gloucester — For Gloucester’s dukedom is too ominous.
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3 ENRICO VI, ATTO II SCENA 6
RICCARDO
Come, neanche una bestemmia? Gran brutto segno quando Clif-ford resta senza bestemmie da offrire agli amici. Questo vuol dire che è proprio morto – e, per la mia anima, se dando la mia mano destra lui potesse avere due ore di vita in modo che io, con som-mo disprezzo, potessi insultarlo, quest’altra mano la mozzerebbe subito e con i fi otti di sangue soffocherei questo maledetto la cui sete inestinguibile né York né il giovane Rutland hanno potuto ap-pagare.
WARWICK
Già, ma è morto. Tagliate la testa al traditore e fi ssatela al posto di quella di vostro padre. E ora dirigiamo verso Londra in mar-cia trionfale, per l’incoronazione regale. Da là Warwick fenderà le onde alla volta della Francia e chiederà a lady Bona di diventare tua regina. Così unirai strettamente queste due terre e, avendo la Fran-cia come alleata, non dovrai temere i nemici dispersi che sperano di risollevarsi, perché, anche se la loro puntura non è abbastanza forte da ferire, tuttavia sta’ sicuro che il loro ronzio ti infastidirà le orecchie. Prima assisterò all’incoronazione, poi attraverserò il mare alla volta della Bretagna per concludere questo matrimonio, col vostro permesso, mio signore.
EDOARDO
Sia come tu desideri, caro Warwick, perché sulle tue spalle costrui-sco il mio trono e mai intraprenderò un’azione che manchi del tuo consiglio e consenso. Riccardo, nominerò te duca di Gloucester e Giorgio duca di Clarence; Warwick, al pari nostro, avrà facoltà di fare e disfare a suo piacimento.
RICCARDO
Concedi a me di essere duca di Clarence e a Giorgio di essere quel-lo di Gloucester – il ducato di Gloucester è di cattivo auspicio125.
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 1
WARWICK
Tut, that’s a foolish observation — Richard, be Duke of Gloucester. Now to LondonTo see these honours in possession. 110
Exeunt. [York’s head is removed]
3.1 Enter two Gamekeepers, with crossbows in their
hands
FIRST GAMEKEEPER
Under this thick-grown brake we’ll shroud ourselves,For through this laund anon the deer will come,And in this covert will we make our stand,Culling the principal of all the deer.
SECOND GAMEKEEPER
I’ll stay above the hill, so both may shoot. 5FIRST GAMEKEEPER
That cannot be — the noise of thy crossbowWill scare the herd, and so my shoot is lost.Here stand we both, and aim we at the best.And, for the time shall not seem tedious,I’ll tell thee what befell me on a day 10In this self place where now we mean to stand.
FIRST GAMEKEEPER
Here comes a man — let’s stay till he be past.
They stand apart.
Enter King Henry, disguised, carrying a prayer-book
KING HENRY
From Scotland am I stolen, even of pure love,To greet mine own land with my wishful sight.No, Harry, Harry — ’tis no land of thine. 15Thy place is fi lled, thy sceptre wrung from thee,Thy balm washed off wherewith thou wast anointed.
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411
3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 1
WARWICK
Suvvia, che considerazione sciocca – Riccardo sia duca di Glouces-ter. E ora a Londra, per ricevere uffi cialmente questi onori.
Escono. [La testa di York viene rimossa]
III, 1 Entrano due guardacaccia armati
di balestra126
PRIMO GUARDACACCIA
Nascondiamoci in questa fi tta boscaglia: presto i cervi attraverse-ranno la radura e così nascosti potremo prendere la mira e sceglie-re il più bello di tutti.
SECONDO GUARDACACCIA
Io starò sulla collina, così potremo tirare entrambi. PRIMO GUARDACACCIA
Non è possibile – il rumore della tua balestra spaventerebbe il branco e io perderei ogni vantaggio. Restiamo qui tutti e due e miriamo al migliore. Intanto, per ingannare il tempo, ti racconterò quello che mi è successo un giorno in questo stesso posto dove vogliamo appostarci.
SECONDO127 GUARDACACCIA
Arriva un uomo – attendiamo fi nché non sarà andato via.
Si fanno da parte.
Entra re Enrico, travestito, con un libro di preghiere in mano
RE ENRICO
Ho lasciato di nascosto la Scozia solo per il desiderio di salutare la mia terra con i miei occhi anelanti. No, Enrico, Enrico – non è più la tua terra. Il tuo posto è occupato, lo scettro ti è stato strappato, il crisma col quale sei stato unto è stato lavato via. Nessun ginocchio
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 1
No bending knee will call thee Caesar now,No humble suitors press to speak for right,No, not a man comes for redress of thee — 20For how can I help them and not myself?
FIRST GAMEKEEPER (to the Second Gamekeeper)Ay, here’s a deer whose skin’s a keeper’s fee:This is the quondam king — let’s seize upon him.
KING HENRY
Let me embrace thee, sour adversity,15
For wise men say it is the wisest course. 25SECOND GAMEKEEPER (to the First Gamekeeper)
Why linger we? Let us lay hands upon him.FIRST GAMEKEEPER (to the Second Gamekeeper)
Forbear awhile — we’ll hear a little more.KING HENRY
My queen and son are gone to France for aid,And, as I hear, the great commanding WarwickIs thither gone to crave the French King’s sister 30To wife for Edward. If this news be true,Poor Queen and son, your labour is but lost — For Warwick is a subtle orator,And Louis a prince soon won with moving words.By this account, then, Margaret may win him — 35For she’s a woman to be pitied much.Her sighs will make a batt’ry in his breast,Her tears will pierce into a marble heart,The tiger will be mild whiles she doth mourn,And Nero will be tainted with remorse 40To hear and see her plaints, her brinish tears.Ay, but she’s come to beg; Warwick to give.She on his left side, craving aid for Henry;He on his right, asking a wife for Edward.She weeps and says her Henry is deposed, 45He smiles and says his Edward is installed;That she, poor wretch, for grief can speak no more,
24. Thee, sour adversity: the sower Advesaries (F) = gli astiosi avversari.
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 1
piegato ti chiamerà Cesare ormai, nessun umile postulante ti im-portunerà per ottenere giustizia, no, neppure un uomo che venga a chiederti di riparare i suoi torti – perché come potrei aiutare loro se non posso far nulla per me stesso?
PRIMO GUARDACACCIA (al secondo Guardacaccia)Ehi, ecco un cervo la cui pelle vale la ricompensa128 di un guarda-caccia: questo è il re che è stato deposto – prendiamolo.
RE ENRICO
Lascia che ti abbracci, amara avversità, perché i saggi dicono che è la cosa più saggia da fare.
SECONDO GUARDACACCIA (al primo Guardacaccia)Che aspettiamo? Catturiamolo.
PRIMO GUARDACACCIA (al secondo Guardacaccia)Attendi un attimo – ascoltiamo ancora un po’.
RE ENRICO
La mia regina e mio fi glio sono fuggiti in Francia per cercare aiuti e, a quanto sento, anche il grande e autorevole Warwick è andato là a nome di Edoardo per chiedere in moglie la cognata del re di Fran-cia. Se questa notizia è vera, povera regina e povero fi glio, i vostri sforzi sono inutili – perché Warwick è un oratore sagace e Luigi un principe che si lascia facilmente persuadere da parole commoventi. Sotto questo aspetto, però, Margherita potrebbe convincerlo – sa suscitare grande compassione. I suoi sospiri faranno breccia nel cuore di lui: le sue lacrime penetrerebbero in un cuore di pietra, anche una tigre129 diverrebbe mite nel vederla affl itta e persino Ne-rone sarebbe preso dal rimorso nel sentire e vedere i suoi lamenti e le sue lacrime amare. Sì, però lei è venuta per chiedere, Warwick per dare. Lei, alla sua sinistra, supplica aiuto per Enrico; lui alla sua destra chiede una moglie per Edoardo. Lei piange e dice che il suo Enrico è deposto; lui sorride e dice che il suo Edoardo è legittima-mente re; lei, sventurata, per il dolore non riesce a dire altro, mentre
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 1
Whiles Warwick tells his title, smooths the wrong,Inferreth arguments of mighty strength,And in conclusion wins the King from her 50With promise of his sister and what elseTo strengthen and support King Edward’s place.O, Margaret, thus ’twill be; and thou, poor soul,Art then forsaken, as thou went’st forlorn.
SECOND GAMEKEEPER (coming forward)Say, what art thou that talk’st of kings and queens?
KING HENRY
More than I seem, and less than I was born to: 56A man at least, for less I should not be;And men may talk of kings, and why not I?
SECOND GAMEKEEPER
Ay, but thou talk’st as if thou wert a king.KING HENRY
Why, so I am, in mind — and that’s enough. 60SECOND GAMEKEEPER
But if thou be a king, where is thy crown?KING HENRY
My crown is in my heart, not on my head;Not decked with diamonds and Indian stones,Nor to be seen. My crown is called content — A crown it is that seldom kings enjoy. 65
SECOND GAMEKEEPER
Well, if you be a king crowned with content,Your crown content and you must be contentedTo go along with us — for, as we think,You are the king King Edward hath deposed,And we his subjects sworn in all allegiance 70Will apprehend you as his enemy.
KING HENRY
But did you never swear and break an oath?SECOND GAMEKEEPER
No — never such an oath, nor will not now.KING HENRY
Where did you dwell when I was King of England?
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 1
Warwick dimostra il suo diritto alla corona, attenua i suoi torti, adduce motivazioni di grande forza e, alla fi ne, distoglie l’attenzio-ne del re da lei ottenendo la mano della cognata e quant’altro per consolidare e rafforzare la posizione di re Edoardo. O, Margherita, così sarà, e tu, poverina, sarai abbandonata, derelitta come quando sei partita.
SECONDO GUARDACACCIA (facendosi avanti)Di’, chi sei tu che parli di re e regine?
RE ENRICO
Più di quello che sembro e meno di quello per cui sono nato: un uomo, comunque, nulla di meno; gli uomini parlano dei re, perché io non dovrei farlo?
SECONDO GUARDACACCIA
Sì, ma tu parli come se fossi un re.RE ENRICO
Ebbene, lo sono, nello spirito – e questo basta. SECONDO GUARDACACCIA
Ma se sei re, dov’è la tua corona?RE ENRICO
La mia corona è nel cuore, non sulla testa; non è tempestata di diamanti e gemme, e non è visibile. La mia corona si chiama ac-contentarsi130 – una corona di cui raramente i re si compiacciono.
SECONDO GUARDACACCIA
Beh, se siete un re che si accontenta di quella corona, il contento della corona131 e il resto di voi devono accontentarsi di venire con noi – perché secondo noi siete il re che re Edoardo ha deposto e noi, suoi sudditi che gli hanno giurato fedeltà, vi arrestiamo come suo nemico.
RE ENRICO
Ma non vi è mai successo di promettere e poi rompere il giura-mento?
SECONDO GUARDACACCIA
No – non un giuramento di questo tipo, né lo faremo ora.RE ENRICO
Dove abitavate quando ero re d’Inghilterra?
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 1
SECOND GAMEKEEPER
Here in this country, where we now remain. 75KING HENRY
I was anointed king at nine months old,My father and my grandfather were kings,And you were sworn true subjects unto me — And tell me, then, have you not broke your oaths?
FIRST GAMEKEEPER
No, for we were subjects but while you were king. 80KING HENRY
Why, am I dead? Do I not breathe a man?Ah, simple men, you know not what you swear.Look as I blow this feather from my face,And as the air blows it to me again,Obeying with my wind when I do blow, 85And yielding to another when it blows,Commanded always by the greater gust — Such is the lightness of you common men.But do not break your oaths, for of that sinMy mild entreaty shall not make you guilty. 90Go where you will, the King shall be commanded;And be you kings, command, and I’ll obey.
FIRST GAMEKEEPER
We are true subjects to the King, King Edward.KING HENRY
So would you be again to Henry,If he were seated as King Edward is. 95
FIRST GAMEKEEPER
We charge you, in God’s name and in the King’s,To go with us unto the offi cers.
KING HENRY
In God’s name, lead; your king’s name be obeyed;And what God will, that let your king perform;And what he will I humbly yield unto. Exeunt
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 1
SECONDO GUARDACACCIA
Qui, in questa stessa regione dove siamo ora. RE ENRICO
Sono stato consacrato re quando avevo nove mesi, mio padre e mio nonno sono stati entrambi re e voi avete giurato di essere leali sud-diti a me – allora ditemi, non avete forse rotto il vostro giuramento?
PRIMO GUARDACACCIA
No, perché noi eravamo sudditi ma solo fi nché voi siete stato re. RE ENRICO
Perché, sono forse morto? Forse non respiro come ogni altro uomo? Ah, sciocchi, non sapete che cosa promettete. Guardate come sof-fi o via questa piuma dalla mia faccia e come l’aria me la ributta indietro, assecondando il mio respiro quando alito e obbedendo a quello di un altro quando alita, sempre in balia di chi soffi a più forte – tale è la volubilità di voi uomini comuni. Ma non preoccu-patevi di rompere il vostro giuramento, la mia bonaria richiesta non vi renderà colpevoli di quel peccato. Andate dove volete, il re si lascerà comandare; siate voi i re: comandate e io ubbidirò.
PRIMO GUARDACACCIA
Noi siamo i fedeli sudditi del re, di re Edoardo.RE ENRICO
E lo sareste nuovamente di Enrico se lui sedesse sul trono dove ora sta Edoardo.
PRIMO GUARDACACCIA
Vi ordiniamo, nel nome di Dio e del re, di venire con noi dalle guardie.
RE ENRICO
Nel nome di Dio, conducetemi; si ubbidisca al nome del vostro re. Ciò che Dio vuole, il vostro re lo esegua; a ciò che egli comanda io umilmente mi sottometto.
Escono
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 2
3.2 Enter King Edward, Richard Duke of Gloucester,
George Duke of Clarence, and the Lady Gray
KING EDWARD
Brother of Gloucester, at Saint Albans fi eldThis lady’s husband, Sir Richard Gray, was slain,His lands then seized on by the conqueror.Her suit is now to repossess those lands,Which we in justice cannot well deny, 5Because in quarrel of the house of YorkThe worthy gentleman did lose his life.
RICHARD OF GLOUCESTER
Your highness shall do well to grant her suit — It were dishonour to deny it her.
KING EDWARD
It were no less; but yet I’ll make a pause. 10RICHARD OF GLOUCESTER (aside to George) Yea, is it so?
I see the lady hath a thing to grantBefore the King will grant her humble suit.
GEORGE OF CLARENCE (aside to Richard)He knows the game; how true he keeps the wind!
RICHARD OF GLOUCESTER (aside to George) Silence. 15KING EDWARD (to Lady Gray)
Widow, we will consider of your suit;And come some other time to know our mind.
LADY GRAY
Right gracious lord, I cannot brook delay.May it please your highness to resolve me now,And what your pleasure is shall satisfy me. 20
RICHARD OF GLOUCESTER (aside to George)Ay, widow? Then I’ll warrant you all your landsAn if what pleases him shall pleasure you.Fight closer, or, good faith, you’ll catch a blow.
GEORGE OF CLARENCE (aside to Richard)I fear her not unless she chance to fall.
RICHARD OF GLOUCESTER (aside to George)God forbid that! For he’ll take vantages. 25
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 2
III, 2 Entrano re Edoardo, Riccardo duca di Gloucester,
Giorgio duca di Clarence e lady Gray132
RE EDOARDO
Gloucester, fratello, nel campo di Saint Albans il marito di questa nobildonna, sir Richard Gray, è stato ucciso e le sue terre confi scate dal vincitore. Ella chiede ora di riavere quelle terre e per amor di giustizia non possiamo rifi utare tale richiesta, poiché quel degno gentiluomo ha perso la vita combattendo per la casa di York.
RICCARDO DI GLOUCESTER
Vostra altezza farà bene a soddisfare la sua richiesta – sarebbe di-sonorevole rifi utare.
RE EDOARDO
Senza dubbio, ma non voglio fare le cose in fretta133. RICCARDO DI GLOUCESTER (a parte a Giorgio)
Ma certo! Prima la signora deve concedere qualcosa, poi il re darà ascolto alla sua umile richiesta.
GIORGIO DI CLARENCE (a parte a Riccardo)Sa bene come si va a caccia; guarda come si tiene sottovento!
RICCARDO DI GLOUCESTER (a parte a Giorgio)Silenzio!
RE EDOARDO (a lady Gray)Vedova, prenderemo in considerazione la vostra richiesta; tornate un’altra volta per conoscere la nostra decisione.
LADY GRAY134
Mio grazioso sovrano, non posso attendere. Abbiate la compiacen-za di rispondermi subito, vostra altezza, e quello che piacerà a voi soddisferà anche me.
RICCARDO DI GLOUCESTER (a parte a Giorgio)Davvero, vedova? Se quello che piacerà a lui soddisferà anche te, ti garantisco che riavrai tutte le tue terre. Fa’ più attenzione, o, in fede mia, ti aspetta una bella botta.
GIORGIO DI CLARENCE (a parte a Riccardo)Non temo per lei, a meno che non si butti giù.
RICCARDO DI GLOUCESTER (a parte a Giorgio)Dio la scampi! Lui ne approfi tterebbe.
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 2
KING EDWARD (to Lady Gray)How many children hast thou, widow? Tell me.
GEORGE OF CLARENCE (aside to Richard)I think he means to beg a child of her.
RICHARD OF GLOUCESTER (aside to George)Nay, whip me then — he’ll rather give her two.
LADY GRAY (to King Edward) Three, my most gracious lord.RICHARD OF GLOUCESTER (aside)
You shall have four, an you’ll be ruled by him. 30KING EDWARD (to Lady Gray)
’Twere pity they should lose their father’s lands.LADY GRAY
Be pitiful, dread lord, and grant it them.16
KING EDWARD (to Richard and George)Lords, give us leave — I’ll try this widow’s wit.
RICHARD OF GLOUCESTER [aside to George]Ay, good leave have you; for you will have leave,Till youth take leave and leave you to the crutch. 35
Richard and George stand apart
KING EDWARD (to Lady Gray)Now tell me, madam, do you love your children?
LADY GRAY
Ay, full as dearly as I love myself.KING EDWARD
And would you not do much to do them good?LADY GRAY
To do them good I would sustain some harm.KING EDWARD
Then get your husband’s lands, to do them good. 40LADY GRAY
Therefore I came unto your majesty.KING EDWARD
I’ll tell you how these lands are to be got.
32. Them: then (F) = allora, quindi.
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 2
RE EDOARDO (a lady Gray)Quanti fi gli hai, vedova? Dimmi.
GIORGIO DI CLARENCE (a parte a Riccardo)Forse vuole chiederle un fi glio135.
RICCARDO DI GLOUCESTER (a parte a Giorgio)Figuriamoci; che io sia frustato se non preferisce dargliene due lui.
LADY GRAY (a re Edoardo)
Tre, mio grazioso sovrano.RICCARDO DI GLOUCESTER (a parte)
Ne avrai quattro se ti fai mettere sotto da lui.RE EDOARDO (a lady Gray)
Sarebbe un peccato se dovessero perdere le terre del loro padre.LADY GRAY
Siate benevolo, mio temuto signore, e garantite il loro diritto.RE EDOARDO (a Riccardo e Giorgio)
Signori, con permesso – voglio mettere alla prova l’intelligenza di questa vedova.
RICCARDO DI GLOUCESTER [a parte a Giorgio]Certo, permesso accordato; avrai il permesso fi nché l’età te lo per-metterà, poi ti potrai permettere solo la stampella136.
Riccardo e Giorgio si allontanano
RE EDOARDO (a lady Gray)Ora ditemi, signora, amate i vostri fi gli?
LADY GRAY
Sì, affettuosamente quanto me stessa.RE EDOARDO
E non sareste pronta a fare molto per il loro bene?LADY GRAY
Per il loro bene sopporterei anche qualche male.RE EDOARDO
Allora assicuratevi le terre di vostro marito, per il loro bene.LADY GRAY
Per questo motivo mi sono rivolta a vostra maestà.RE EDOARDO
Vi dirò come riprendere possesso di queste terre.
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 2
LADY GRAY
So shall you bind me to your highness’ service.KING EDWARD
What service wilt thou do me, if I give them?LADY GRAY
What you command, that rests in me to do. 45KING EDWARD
But you will take exceptions to my boon.LADY GRAY
No, gracious lord, except I cannot do it.KING EDWARD
Ay, but thou canst do what I mean to ask.LADY GRAY
Why, then, I will do what your grace commands.RICHARD OF GLOUCESTER (to George)
He plies her hard, and much rain wears the marble.GEORGE OF CLARENCE
As red as fi re! Nay, then her wax must melt. 51LADY GRAY (to King Edward)
Why stops my lord? Shall I not hear my task?KING EDWARD
An easy task — ’tis but to love a king.LADY GRAY
That’s soon performed, because I am a subject.KING EDWARD
Why, then, thy husband’s lands I freely give thee. 55LADY GRAY (curtsies)
I take my leave, with many thousand thanks.RICHARD OF GLOUCESTER (to George)
The match is made — she seals it with a curtsy.KING EDWARD (to Lady Gray)
But stay thee — ’tis the fruits of love I mean.LADY GRAY
The fruits of love I mean, my loving liege.
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 2
LADY GRAY
Così mi obbligherete al servizio di vostra altezza.RE EDOARDO
Che servizio sei disposta a farmi se te le faccio riavere?LADY GRAY
Ciò che voi comandate e che è in mio potere fare.RE EDOARDO
Ma tu porrai delle eccezioni alla mia richiesta.LADY GRAY
No, mio grazioso sovrano, a meno che non sia una cosa che non sono in grado di fare.
RE EDOARDO
Oh, sei sicuramente capace di fare ciò che ho intenzione di chie-derti.
LADY GRAY
Ebbene, allora sono pronta a fare ciò che vostra grazia comanda.RICCARDO DI GLOUCESTER (a Giorgio)
Se la sta lavorando ben bene, scava il marmo goccia a goccia.GIORGIO DI CLARENCE
Arrossisce come il fuoco!137 La sua cera si scioglierà di sicuro.LADY GRAY (a re Edoardo)
Perché vi fermate, mio signore? Non devo sentire qual è il mio compito?
RE EDOARDO
Un compito semplice – nient’altro che amare un re.LADY GRAY
Facile a farsi, perché sono una serva sottomessa. RE EDOARDO
Ebbene, allora ti assegno senza condizioni le terre di tuo marito.LADY GRAY (si inchina con riverenza)
Mi congedo, con mille e mille ringraziamenti.RICCARDO DI GLOUCESTER (a Giorgio)
Hanno trovato l’intesa – lei acconsente con un inchino. RE EDOARDO (a lady Gray)
Fermati – sono i frutti dell’amore che ho in mente.LADY GRAY
Certo, anch’io ho in mente i frutti dell’amore, mio amato sovrano.
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 2
KING EDWARD
Ay, but I fear me in another sense. 60What love think’st thou I sue so much to get?
LADY GRAY
My love till death, my humble thanks, my prayers — That love which virtue begs and virtue grants.
KING EDWARD
No, by my troth, I did not mean such love.LADY GRAY
Why, then, you mean not as I thought you did. 65KING EDWARD
But now you partly may perceive my mind.LADY GRAY
My mind will never grant what I perceiveYour highness aims at, if I aim aright.
KING EDWARD
To tell thee plain, I aim to lie with thee.LADY GRAY
To tell you plain, I had rather lie in prison. 70KING EDWARD
Why, then, thou shalt not have thy husband’s lands.LADY GRAY
Why, then, mine honesty shall be my dower;For by that loss I will not purchase them.
KING EDWARD
Therein thou wrong’st thy children mightily.LADY GRAY
Herein your highness wrongs both them and me. 75But, mighty lord, this merry inclinationAccords not with the sadness of my suit.Please you dismiss me either with ay or no.
KING EDWARD
Ay, if thou wilt say ‘ay’ to my request;No, if thou dost say ‘no’ to my demand. 80
LADY GRAY
Then, no, my lord — my suit is at an end.
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 2
RE EDOARDO
Sì, ma temo che tu li intenda in un altro senso. Quale tipo di amore pensi che io speri di ottenere implorando così tanto?
LADY GRAY
Il mio amore fi no alla morte, i miei umili ringraziamenti, le mie preghiere – quell’amore che la virtù invoca e che la virtù concede.
RE EDOARDO
No, in verità non intendevo questo genere di amore.LADY GRAY
Allora voi non intendevate quello che io pensavo.RE EDOARDO
Ma ora forse puoi almeno in parte capire le mie intenzioni. LADY GRAY
La mia intenzione è di non concedere quello che mi pare di capire intende vostra altezza, se ho inteso correttamente.
RE EDOARDO
Per parlar chiaro, vorrei andare a letto con te.LADY GRAY
Per parlar chiaro, preferirei andare in prigione.RE EDOARDO
Ebbene, in tal caso non avrai le terre di tuo marito. LADY GRAY
Ebbene, in tal caso la mia onestà sarà la mia dote; non voglio per-derla per ottenere quelle.
RE EDOARDO
Così fai un grave torto ai tuoi fi gli.LADY GRAY
Così vostra altezza fa un torto a loro e a me. Ma, potente sovrano, questo atteggiamento frivolo mal si concilia con la serietà della mia richiesta. Vi prego congedatemi con un sì o con un no.
RE EDOARDO
Sì, se dirai “sì” alla mia richiesta; no se dirai “no” alla mia domanda.LADY GRAY
Allora no, mio signore – la mia supplica fi nisce qui.
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 2
RICHARD OF GLOUCESTER (to George)The widow likes him not — she knits her brows.
GEORGE OF CLARENCE
He is the bluntest wooer in Christendom.KING EDWARD (aside)
Her looks doth argue her replete with modesty;Her words doth show her wit incomparable; 85All her perfections challenge sovereignty.One way or other, she is for a king;And she shall be my love or else my queen.(To Lady Gray) Say that King Edward take thee for his
queen?LADY GRAY
’Tis better said than done, my gracious lord. 90I am a subject fi t to jest withal,But far unfi t to be a sovereign.
KING EDWARD
Sweet widow, by my state I swear to theeI speak no more than what my soul intends,And that is to enjoy thee for my love. 95
LADY GRAY
And that is more than I will yield unto.I know I am too mean to be your queen,And yet too good to be your concubine.
KING EDWARD
You cavil, widow — I did mean my queen.LADY GRAY
’Twill grieve your grace my sons should call you father.KING EDWARD
No more than when my daughters call thee mother.Thou art a widow and thou hast some children; 102And, by God’s mother, I, being but a bachelor,Have other some. Why, ’tis a happy thingTo be the father unto many sons. 105Answer no more, for thou shalt be my queen.
RICHARD OF GLOUCESTER (to George)The ghostly father now hath done his shrift.
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 2
RICCARDO DI GLOUCESTER (a Giorgio)Non piace alla vedova – aggrotta la fronte.
GIORGIO DI CLARENCE
È il corteggiatore più rozzo di tutta la cristianità.RE EDOARDO (a parte)
Dai suoi sguardi traspare una compiuta modestia; le sue parole de-notano un’incomparabile intelligenza; tutte le sue perfezioni meri-tano la corona. In un modo o nell’altro è degna di stare accanto a un re, e sarà la mia amante o la mia regina. (A lady Gray) E se re Edoardo ti prendesse come sua regina?
LADY GRAY
È più facile a dirsi che a farsi, mia graziosa maestà. Sono un sogget-to adatto per uno scherzo, ma assai inadatto per la corona.
RE EDOARDO
Mia adorabile vedova, per la mia maestà ti giuro che non dico più di quanto ho nel cuore dichiarando che voglio godere del tuo amore.
LADY GRAY
Che è più di quanto io possa offrire. So bene di essere troppo umile per essere la vostra regina, ma anche troppo virtuosa per essere la vostra concubina.
RE EDOARDO
Troppe sottigliezze, vedova – intendevo dire come mia regina.LADY GRAY
Sarà un’offesa per vostra grazia che i miei fi gli vi debbano chiamare padre.
RE EDOARDO
Non più di quando le mie fi glie vi chiameranno madre. Tu sei una vedova e hai dei fi gli; io, per la madre di Dio, pur essendo scapolo ne ho altri. Insomma, è bello essere padre di molti fi gli. Non dire altro, sarai la mia regina.
RICCARDO DI GLOUCESTER (a Giorgio)Il padre spirituale ha dato l’assoluzione.
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 2
GEORGE OF CLARENCE
When he was made a shriver, ’twas for shift.KING EDWARD (to Richard and George)
Brothers, you muse what chat we two have had.
Richard and George come forward
RICHARD OF GLOUCESTER
The widow likes it not, for she looks very sad. 110KING EDWARD
You’d think it strange if I should marry her.GEORGE OF CLARENCE
To who, my lord?KING EDWARD Why, Clarence, to myself.RICHARD OF GLOUCESTER
That would be ten days’ wonder at the least.GEORGE OF CLARENCE
That’s a day longer than a wonder lasts.RICHARD OF GLOUCESTER
By so much is the wonder in extremes. 115KING EDWARD
Well, jest on, brothers — I can tell you bothHer suit is granted for her husband’s lands.
Enter a Nobleman
NOBLEMAN
My gracious lord, Henry your foe is takenAnd brought as prisoner to your palace gate.17
KING EDWARD
See that he be conveyed unto the Tower — 120(To Richard and George)And go we, brothers, to the man that took him,To question of his apprehension.(To Lady Gray) Widow, go you along. [To Richard and
George] Lords, use her honourably.
Exeunt all but Richard
119. As: your = vostro.
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 2
GIORGIO DI CLARENCE
Se è diventato confessore c’è stata una ragione138.RE EDOARDO (a Riccardo e Giorgio)
Fratelli, sarete curiosi di sapere che cosa ci siamo detti.
Riccardo e Giorgio si fanno avanti
RICCARDO DI GLOUCESTER
Lui non piace alla vedova, lei ha un’aria molto seria.RE EDOARDO
Vi parrebbe una stranezza se la sposassi?GIORGIO DI CLARENCE
A chi, mio signore?RE EDOARDO
Ma come, Clarence, a me stesso.RICCARDO DI GLOUCESTER
Sarebbe una sorpresa che durerebbe come minimo dieci giorni139.GIORGIO DI CLARENCE
È un giorno in più di quanto dura una sorpresa.RICCARDO DI GLOUCESTER
Tanto estrema è la meraviglia.RE EDOARDO
Continuate pure con le vostre battute, fratelli – vi posso dire che la sua richiesta per riavere le terre del marito è stata accolta.
Entra un nobile
NOBILE
Mio grazioso sovrano: Enrico, il vostro nemico, è stato catturato e portato prigioniero alla porta del palazzo.
RE EDOARDO
Che sia condotto alla Torre – (A Riccardo e Giorgio) e noi andiamo, fratelli, dall’uomo che l’ha arrestato per chiedergli i dettagli della cattura. (A lady Gray) Vedova, venite con noi. [A Riccardo e Gior-
gio] Signori, trattatela con rispetto.
Escono tutti tranne Riccardo
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 2
RICHARD OF GLOUCESTER
Ay, Edward will use women honourably.Would he were wasted, marrow, bones, and all, 125That from his loins no hopeful branch may springTo cross me from the golden time I look for.And yet, between my soul’s desire and me — The lustful Edward’s title burièd — Is Clarence, Henry, and his son young Edward, 130And all the unlooked-for issue of their bodies,To take their rooms ere I can place myself.A cold premeditation for my purpose.Why, then, I do but dream on sovereigntyLike one that stands upon a promontory 135And spies a far-off shore where he would tread,Wishing his foot were equal with his eye,And chides the sea that sunders him from thence,Saying he’ll lade it dry to have his way — So do I wish the crown being so far off, 140And so I chide the means that keeps me from it,And so I say I’ll cut the causes off,Flattering me with impossibilities.My eye’s too quick, my heart o’erweens too much,Unless my hand and strength could equal them. 145Well, say there is no kingdom then for Richard — What other pleasure can the world afford?I’ll make my heaven in a lady’s lap,And deck my body in gay ornaments,And ’witch sweet ladies with my words and looks. 150O, miserable thought! And more unlikelyThan to accomplish twenty golden crowns.Why, love forswore me in my mother’s womb,And, for I should not deal in her soft laws,She did corrupt frail nature with some bribe 155To shrink mine arm up like a withered shrub,To make an envious mountain on my back — Where sits deformity to mock my body — To shape my legs of an unequal size,
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 2
RICCARDO DI GLOUCESTER
Sì, Edoardo fa un trattamento di tutto rispetto alle donne. Come vorrei che fosse consunto per la sua lussuria, midollo140, ossa e tutto il resto, così che dai suoi lombi non potesse nascere alcun germoglio verde in grado di intromettersi tra me e il futuro dorato su cui ho fi ssato lo sguardo. Tuttavia, tra ciò che brama il mio cuore e me – sepolto il diritto del lascivo Edoardo – ci sono Clarence, Enrico e il giovane Edoardo, senza contare tutti gli eventuali discendenti che ne prenderebbero il posto prima che io possa insediarmi. Prospetti-va desolante per i miei disegni. Vorrà dire che mi limiterò a sognare la corona come chi sta su un promontorio a osservare una costa lontana che desidera raggiungere e vorrebbe che il suo piede fosse come il suo occhio, e recrimina contro il mare che lo divide da quel luogo141, dicendo che lo prosciugherà goccia a goccia per raggiun-gerlo. Allo stesso modo desidero la corona pur essendone lontano, e allo stesso modo recrimino contro le circostanze che me ne tengo-no lontano, e allo stesso modo dico che abbatterò tutti gli ostacoli, vantandomi di poter compiere l’impossibile. Il mio occhio guarda troppo avanti, il mio cuore presume troppo se la mia mano e la mia forza non li assecondano. Ammettiamo che non ci siano possibilità di regnare per Riccardo. Quali altri piaceri concede il mondo? Il grembo di una donna sarà il mio paradiso, mi vestirò di splendidi ornamenti e conquisterò dame leggiadre ammaliandole con parole e sguardi. Oh, che sogno miserabile! E ancora più improbabile che ottenere venti corone d’oro. Sì, l’amore mi ha ripudiato quand’ero ancora nel grembo di mia madre e, affi nché non avessi nulla a che fare con le sue dolci leggi, ha corrotto la debole natura con qualche allettamento perché mi atrofi zzasse il braccio rendendolo come un ramo secco, mi creasse un’odiosa montagna sulla schiena – dove la deformità regna per farsi beffe del corpo –, mi facesse le gambe di
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 2
To disproportion me in every part, 160Like to a chaos, or an unlicked bear whelpThat carries no impression like the dam.And am I then a man to be beloved?O, monstrous fault, to harbour such a thought!Then, since this earth affords no joy to me 165But to command, to check, to o’erbear suchAs are of better person than myself,I’ll make my heaven to dream upon the crown,And whiles I live, t’account this world but hell,Until my misshaped trunk that bears this head 170Be round impalèd with a glorious crown.And yet I know not how to get the crown,For many lives stand between me and home.And I — like one lost in a thorny wood,That rends the thorns and is rent with the thorns, 175Seeking a way and straying from the way,Not knowing how to fi nd the open air,But toiling desperately to fi nd it out — Torment myself to catch the English crown.And from that torment I will free myself, 180Or hew my way out with a bloody axe.Why, I can smile, and murder whiles I smile,And cry ‘Content!’ to that which grieves my heart,And wet my cheeks with artifi cial tears,And frame my face to all occasions. 185I’ll drown more sailors than the mermaid shall;I’ll slay more gazers than the basilisk;I’ll play the orator as well as Nestor,Deceive more slyly than Ulysses could,And, like a Sinon, take another Troy. 190I can add colours to the chameleon,Change shapes with Proteus for advantages,And set the murderous Machiavel to school.Can I do this, and cannot get a crown?Tut, were it farther off, I’ll pluck it down. Exit
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 2
lunghezza diversa per rendermi sproporzionato in tutto, simile al caos o a un cucciolo d’orso che non è stato leccato dalla madre e quindi non ne ha le sembianze142. E io sarei un uomo fatto per es-sere amato? Che sbaglio mostruoso coltivare un’idea simile! Poiché questa terra non mi concede alcuna gioia se non comandare, criti-care, sottomettere coloro che hanno un aspetto migliore del mio, il sogno della corona sarà il mio paradiso e, fi nché vivrò, considererò un inferno questo mondo fi no a quando il deforme tronco che mi sostiene la testa non si fregerà di una scintillante corona. Tuttavia, non so come raggiungerla, perché molte vite si trovano tra me e il mio scopo. E io – come un uomo perso in un bosco spinoso che taglia le spine e dalle spine è tagliato e cercando la via devia, non sapendo come riuscire ad arrivare all’aperto ma sforzandosi dispe-ratamente di trovarlo – mi tormento per impadronirmi della corona inglese. E mi libererò da un tale tormento, oppure mi aprirò la stra-da con un’ascia insanguinata. Sì, posso sorridere e uccidere mentre sorrido, e gridare “Evviva!” a ciò che mi tormenta il cuore, e farmi rigare il viso da lacrime bugiarde, e atteggiare il volto adattandolo a qualunque situazione. Farò naufragare più naviganti di una sirena e ucciderò più osservatori del basilisco143. Farò la parte dell’orato-re meglio di Nestore, ingannerò con più astuzia di Ulisse e, come Sinone, prenderò con l’inganno un’altra Troia. Posso aggiungere sfumature a un camaleonte, cambiare forma meglio di Proteo e dare lezioni all’efferato Machiavelli. Posso fare tutto questo e non posso raggiungere la corona? Figuriamoci, fosse anche più lontana la prenderò.
Esce
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 3
3.3 [Two] chairs of state. Flourish. Enter King Louis of
France, his sister the Lady Bona, Lord Bourbon his
admiral, Prince Edward, Queen Margaret, and the
Earl of Oxford. Louis goes up upon the state, sits,
and riseth up again
KING LOUIS
Fair Queen of England, worthy Margaret,Sit down with us. It ill befi ts thy stateAnd birth that thou shouldst stand while Louis
doth sit.QUEEN MARGARET
No, mighty King of France, now MargaretMust strike her sail and learn a while to serve 5Where kings command. I was, I must confess,Great Albion’s queen in former golden days,But now mischance hath trod my title down,And with dishonour laid me on the ground,Where I must take like seat unto my fortune 10And to my humble state conform myself.
KING LOUIS
Why, say, fair Queen, whence springs this deepdespair?
QUEEN MARGARET
From such a cause as fi lls mine eyes with tearsAnd stops my tongue, while heart is drowned in cares.
KING LOUIS
Whate’er it be, be thou still like thyself, 15And sit thee by our side.
Seats her by him
Yield not thy neckTo fortune’s yoke, but let thy dauntless mindStill ride in triumph over all mischance.Be plain, Queen Margaret, and tell thy grief.It shall be eased if France can yield relief. 20
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 3
III, 3 [Due] troni su una predella. Squilli di trombe. Entrano re Luigi di
Francia, sua cognata, lady Bona, lord Bourbon, suo
grand’ammiraglio, il principe Edoardo, la regina Margherita e
il conte di Oxford. Luigi sale sulla predella, si siede sul trono
e si alza nuovamente 144
RE LUIGI145
Leggiadra regina d’Inghilterra, nobile Margherita, siedi con noi. Non si addice al tuo rango e al tuo lignaggio restare in piedi mentre Luigi è seduto.
REGINA MARGHERITA
No, potente sovrano di Francia, ora Margherita deve ammainare le vele e imparare a servire per un po’ dove altri regnano. Io ero, devo ammetterlo, regina della grande Albione nei dorati tempi passati, ma ora la sorte avversa ha calpestato il mio titolo e mi ha trascinato a terra con disonore, dove devo prendere posto secondo le mie for-tune e conformarmi alla mia umile condizione.
RE LUIGI
Racconta, mia bella regina, da dove nasce questa assoluta dispe-razione?
REGINA MARGHERITA
Da una causa che mi riempie gli occhi di lacrime e mi frena la lin-gua, mentre il cuore è sopraffatto dagli affanni.
RE LUIGI
Di qualunque cosa si tratti, rimani te stessa e siedi accanto a noi.
La fa sedere vicino a sé
Non piegare il collo davanti al giogo della fortuna, ma lascia che il tuo spirito indomito trionfi su ogni avversità. Parla liberamente, regina Margherita, e racconta le tue sventure. Saranno alleggerite se il re di Francia può offrire un qualche sostegno.
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 3
QUEEN MARGARET
Those gracious words revive my drooping thoughts,And give my tongue-tied sorrows leave to speak.Now, therefore, be it known to noble LouisThat Henry, sole possessor of my love,Is of a king become a banished man, 25And forced to live in Scotland a forlorn,While proud ambitious Edward, Duke of York,Usurps the regal title and the seatOf England’s true-anointed lawful King.This is the cause that I, poor Margaret, 30With this my son, Prince Edward, Henry’s heir,Am come to crave thy just and lawful aid.An if thou fail us all our hope is done.Scotland hath will to help, but cannot help;Our people and our peers are both misled, 35Our treasure seized, our soldiers put to fl ight,And, as thou seest, ourselves in heavy plight.
KING LOUIS
Renownèd Queen, with patience calm the storm,While we bethink a means to break it off.
QUEEN MARGARET
The more we stay, the stronger grows our foe. 40KING LOUIS
The more I stay, the more I’ll succour thee.QUEEN MARGARET
O, but impatience waiteth on true sorrow.
Enter the Earl of Warwick
And see where comes the breeder of my sorrow.KING LOUIS
What’s he approacheth boldly to our presence?QUEEN MARGARET
Our Earl of Warwick, Edward’s greatest friend. 45KING LOUIS
Welcome, brave Warwick. What brings thee to France?
He descends. She ariseth
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 3
REGINA MARGHERITA
Queste parole gentili rinfrancano il mio animo affranto e mi inco-raggiano a esprimere quelle pene che mi bloccano la lingua. Sappia dunque il nobile Luigi che Enrico, unico signore del mio cuore, da re che era è stato bandito e costretto a vivere esule in Scozia, mentre l’altero e ambizioso Edoardo, duca di York, usurpa il titolo regale e il trono del legittimo e consacrato re d’Inghilterra. Ecco perché io, povera Margherita, con questo mio fi glio, il principe Edoardo, erede di Enrico, vengo a implorare il tuo giusto e legittimo inter-vento. Se ci abbandoni, tutte le nostre speranze crolleranno. La Scozia vorrebbe sostenerci ma non ne ha la forza, il nostro popolo e i nostri pari sono stati plagiati, il nostro tesoro è stato confi scato, i nostri soldati messi in fuga e, come puoi vedere, noi stessi siamo in una situazione disperata.
RE LUIGI
Eminente regina, placa la tempesta con la pazienza, mentre noi esa-miniamo il modo di farla svanire del tutto.
REGINA MARGHERITA
Più indugiamo, più forte diventa il nostro nemico.RE LUIGI
Più indugio, più consistente sarà il mio aiuto.REGINA MARGHERITA
Sì, ma l’impazienza si accompagna a una sofferenza acuta.
Entra il conte di Warwick
Ed ecco arrivare l’origine della mia sofferenza. RE LUIGI
Chi osa comparire con tale arroganza alla nostra presenza?REGINA MARGHERITA
Il nostro conte di Warwick, il migliore amico di Edoardo.RE LUIGI
Benvenuto, valoroso Warwick. Quale ragione ti porta in Francia?
Lui scende. Lei si alza.
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 3
QUEEN MARGARET (aside)Ay, now begins a second storm to rise,For this is he that moves both wind and tide.
WARWICK (to King Louis)From worthy Edward, King of Albion,My lord and sovereign, and thy vowèd friend, 50I come in kindness and unfeignèd love,First, to do greetings to thy royal person,And then, to crave a league of amity,And lastly, to confi rm that amityWith nuptial knot, if thou vouchsafe to grant 55That virtuous Lady Bona, thy fair sister,To England’s King in lawful marriage.
QUEEN MARGARET (aside)If that go forward, Henry’s hope is done.
WARWICK (to Lady Bona)And, gracious madam, in our King’s behalfI am commanded, with your leave and favour, 60Humbly to kiss your hand, and with my tongueTo tell the passion of my sovereign’s heart,Where fame, late ent’ring at his heedful ears,Hath placed thy beauty’s image and thy virtue.
QUEEN MARGARET
King Louis and Lady Bona, hear me speak 65Before you answer Warwick. His demandSprings not from Edward’s well-meant honest love,But from deceit, bred by necessity.For how can tyrants safely govern homeUnless abroad they purchase great alliance? 70To prove him tyrant this reason may suffi ce — That Henry liveth still; but were he dead,Yet here Prince Edward stands, King Henry’s son.Look, therefore, Louis, that by this league and
marriageThou draw not on thy danger and dishonour, 75For though usurpers sway the rule a while,Yet heav’ns are just and time suppresseth wrongs.
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 3
REGINA MARGHERITA (a parte)Ecco, ora comincia una seconda tempesta, perché è lui che scatena i venti e le maree.
WARWICK (a re Luigi)Da parte del degno Edoardo, monarca d’Albione, mio signore e sovrano, e tuo amico giurato, vengo con amicizia e amore sincero146 innanzitutto per recare ossequio alla tua regale persona, poi per invocare un patto di amicizia e infi ne per sigillare tale amicizia con un vincolo nuziale, se sei disposto a concedere la virtuosa lady Bona, tua leggiadra cognata, come legittima sposa al re d’Inghil-terra.
REGINA MARGHERITA (a parte)Se la cosa va avanti, Enrico non ha più speranze.
WARWICK (a lady Bona)E, graziosa signora, per conto del nostro re, ho l’ordine, col vostro permesso e consenso, di baciare umilmente la vostra mano e con la mia bocca esprimere la passione del cuore del mio sovrano, nel quale la fama, di recente giunta al suo orecchio attento, ha posto l’immagine della tua bellezza e della tua virtù.
REGINA MARGHERITA
Re Luigi e lady Bona, ascoltate ciò che ho da dire prima di rispon-dere a Warwick. La sua richiesta non nasce dall’amore onesto e ben disposto di Edoardo, ma dall’inganno, frutto della necessità. Infatti, come possono gli usurpatori governare sicuri in patria se non acquistando potenti alleati all’estero? A dimostrare che è un usurpatore basti questo – Enrico è ancora vivo; e se fosse morto, ecco qui il principe Edoardo, fi glio di re Enrico. Attenzione, quin-di, Luigi, a non attirare su di te pericolo e disonore accettando questo accordo e matrimonio, perché, se anche gli usurpatori sono temporaneamente al potere, il cielo è giusto e il tempo ripara i torti.
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 3
WARWICK
Injurious Margaret.PRINCE EDWARD And why not ‘Queen’?WARWICK
Because thy father Henry did usurp,And thou no more art prince than she is queen. 80
OXFORD
Then Warwick disannuls great John of Gaunt,Which did subdue the greatest part of Spain;And, after John of Gaunt, Henry the Fourth,Whose wisdom was a mirror to the wisest;And, after that wise prince, Henry the Fifth, 85Who by his prowess conquerèd all France.From these our Henry lineally descends.
WARWICK
Oxford, how haps it in this smooth discourseYou told not how Henry the Sixth hath lostAll that which Henry the Fifth had gotten? 90Methinks these peers of France should smile at that.But for the rest, you tell a pedigreeOf threescore and two years — a silly timeTo make prescription for a kingdom’s worth.
OXFORD
Why, Warwick, canst thou speak against thy liege, 95Whom thou obeyedest thirty and six years,And not bewray thy treason with a blush?
WARWICK
Can Oxford, that did ever fence the right,Now buckler falsehood with a pedigree?For shame — leave Henry, and call Edward king. 100
OXFORD
Call him my king by whose injurious doomMy elder brother, the Lord Aubrey Vere,Was done to death? And more than so, my father,Even in the downfall of his mellowed years,When nature brought him to the door of death? 105
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 3
WARWICK
Calunniosa Margherita.PRINCIPE EDOARDO
E perché non “regina”?WARWICK
Perché tuo padre Enrico ha usurpato la corona e tu non sei princi-pe più di quanto lei sia regina.
OXFORD147
Allora Warwick disconosce il grande Giovanni di Gand, che ha sottomesso gran parte della Spagna148; e, dopo Giovanni di Gand, Enrico quarto, la cui saggezza era specchio per i più saggi; e, dopo quel saggio principe, Enrico quinto, che col suo valore conquistò la Francia intera. Da questi discende in linea diretta il nostro Enrico.
WARWICK
Oxford, come mai in questo discorso così spigliato non hai rac-contato il modo in cui Enrico sesto ha perso tutto ciò che Enrico quinto aveva conquistato? Sono certo che la cosa farebbe sorridere questi pari di Francia. Quanto al resto, adduci una genealogia di sessantadue anni – un tempo davvero risibile per rivendicare come norma legittima la trasmissione di un regno.
OXFORD
Ma come, Warwick! Riesci a biasimare il sovrano cui hai obbedito trentasei anni senza neppure arrossire mentre riveli il tuo tradi-mento?
WARWICK
E Oxford, che ha sempre difeso il diritto, riesce a difendere la fal-sità con una genealogia? Vergogna! – abbandona Enrico e chiama Edoardo re.
OXFORD
Chiamare re colui che, con un’ingiusta condanna, ha messo a morte mio fratello maggiore, lord Aubrey de Vere? E, ancora più grave, mio padre, che pure era nel declino della sua maturità, quando la natura già lo stava conducendo alla soglia della morte?
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 3
No, Warwick, no — while life upholds this arm,This arm upholds the house of Lancaster.
WARWICK And I the house of York.KING LOUIS
Queen Margaret, Prince Edward, and Oxford,Vouchsafe, at our request, to stand aside 110While I use further conference with Warwick.
Queen Margaret [comes down from the state and],
with Prince Edward and Oxford, stands apart
QUEEN MARGARET
Heavens grant that Warwick’s words bewitch him not.KING LOUIS
Now, Warwick, tell me even upon thy conscience,Is Edward your true king? For I were loathTo link with him that were not lawful chosen. 115
WARWICK
Thereon I pawn my credit and mine honour.KING LOUIS
But is he gracious in the people’s eye?WARWICK
The more that Henry was unfortunate.KING LOUIS
Then further, all dissembling set aside,Tell me for truth the measure of his love 120Unto our sister Bona.
WARWICK Such it seemsAs may beseem a monarch like himself.Myself have often heard him say and swearThat this his love was an eternal plant,18
Whereof the root was fi xed in virtue’s ground, 125The leaves and fruit maintained with beauty’s sun,Exempt from envy, but not from disdain,Unless the Lady Bona quit his pain.
124. Eternal: externall (F) = esterno, visibile.
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 3
No, Warwick, no – fi nché la vita darà forza a questo braccio, questo braccio darà forza alla casa di Lancaster.
WARWICK
E io alla casa di York.RE LUIGI
Regina Margherita, principe Edoardo, Oxford, siate così cortesi da restare in disparte mentre io parlo ancora con Warwick.
La regina Margherita [scende dalla predella e],
con il principe Edoardo e Oxford, si ritira in disparte
REGINA MARGHERITA
Voglia il cielo che le parole di Warwick non lo seducano.RE LUIGI
Ebbene, Warwick, dimmi in coscienza, Edoardo è il vostro legitti-mo sovrano? Perché sarei contrario a imparentarmi con chi non è stato eletto legalmente.
WARWICK
Su questo do come garanzia il mio credito e il mio onore.RE LUIGI
Ma è benvoluto dal popolo? WARWICK
Assai, vista anche la disgrazia in cui è caduto Enrico.RE LUIGI
Allora, bando alle ipocrisie, dimmi sinceramente qual è la misura del suo amore per nostra cognata Bona.
WARWICK
Quale si conviene a un monarca come lui. Io stesso l’ho spesso sentito dire e giurare che questo suo amore era una pianta perenne, con la radice piantata nel terreno della virtù e le foglie e i frutti nu-triti dal sole della bellezza, privo di malizia ma non di indignazione nel caso in cui lady Bona non contraccambi le sue pene d’amore149.
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 3
KING LOUIS (to Lady Bona)Now, sister, let us hear your fi rm resolve.
LADY BONA
Your grant, or your denial, shall be mine. 130(To Warwick) Yet I confess that often ere this day,When I have heard your king’s desert recounted,Mine ear hath tempted judgement to desire.19
KING LOUIS (to Warwick)Then, Warwick, thus — our sister shall be Edward’s.And now, forthwith, shall articles be drawn 135Touching the jointure that your king must make,Which with her dowry shall be counterpoised.(To Queen Margaret) Draw near, Queen Margaret, and
be a witnessThat Bona shall be wife to the English king.
Queen Margaret, Prince Edward, [and Oxford] come
forward
PRINCE EDWARD
To Edward, but not to the English king. 140QUEEN MARGARET
Deceitful Warwick — it was thy deviceBy this alliance to make void my suit!Before thy coming Louis was Henry’s friend.
KING LOUIS
And still is friend to him and Margaret.But if your title to the crown be weak, 145As may appear by Edward’s good success,Then ’tis but reason that I be releasedFrom giving aid which late I promisèd.Yet shall you have all kindness at my handThat your estate requires and mine can yield. 150
WARWICK (to Queen Margaret)Henry now lives in Scotland at his ease,Where having nothing, nothing can he lose.
133. Tempted: temper’d (Cairncross) = temperato, mitigato.
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 3
RE LUIGI (a lady Bona)Ebbene, cognata, sentiamo la tua ferma decisione.
LADY BONA150
Il vostro consenso o il vostro rifi uto saranno anche i miei. (A War-
wick) Tuttavia, confesso che spesso prima di oggi, quando ho senti-to parlare dei meriti del vostro re, il mio giudizio è stato solleticato dal desiderio.
RE LUIGI (to Warwick)Allora, Warwick, sarà così – nostra cognata sarà di Edoardo. E ora procediamo subito alla stesura del contratto matrimoniale con le di-sposizioni ereditarie151 che il vostro re deve concedere e che saranno controbilanciate dalla dote della sposa. (Alla regina Margherita) Av-vicinati, regina Margherita, e sii testimone che Bona sarà la moglie del re d’Inghilterra.
La regina Margherita, il principe Edoardo [e Oxford]
si fanno avanti
PRINCIPE EDOARDO
Di Edoardo, ma non del re d’Inghilterra.REGINA MARGHERITA
Ingannevole Warwick – sei stato scaltro a render vana la mia ri-chiesta con questo matrimonio! Prima del tuo arrivo Luigi era ami-co di Enrico.
RE LUIGI
Ed è ancora amico suo e di Margherita. Ma se il vostro titolo alla corona è debole come dimostra la sorte che favorisce Edoardo, al-lora è più che ragionevole che io mi ritenga sciolto dalla promessa di aiuto che ho fatto in precedenza. Tuttavia, riceverete da me ogni cortesia che si addice al vostro e al mio rango.
WARWICK (alla regina Margherita)Attualmente Enrico vive tranquillamente in Scozia, dove non aven-do nulla non può perdere nulla. Quanto a voi, nostra ex regina,
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 3
And as for you yourself, our quondam queen,You have a father able to maintain you,And better ’twere you troubled him than France. 155
QUEEN MARGARET
Peace, impudent and shameless Warwick, peace!Proud setter-up and puller-down of kings!I will not hence till, with my talk and tears,Both full of truth, I make King Louis beholdThy sly conveyance and thy lord’s false love, 160
Post blowing a horn within
For both of you are birds of selfsame feather.KING LOUIS
Warwick, this is some post to us or thee.
Enter the Post
POST (to Warwick)My lord ambassador, these letters are for you,Sent from your brother Marquis Montague;(To Louis) These from our King unto your majesty;(To Queen Margaret)And, madam, these for you, from whom I know not.
They all read their letters
OXFORD (to Prince Edward)I like it well that our fair Queen and mistress 167Smiles at her news, while Warwick frowns at his.
PRINCE EDWARD
Nay, mark how Louis stamps as he were nettled.I hope all’s for the best. 170
KING LOUIS
Warwick, what are thy news? And yours, fair Queen?QUEEN MARGARET
Mine, such as fi ll my heart with unhoped joys.WARWICK
Mine, full of sorrow and heart’s discontent.
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 3
avete un padre che è in grado di mantenervi e fareste bene a impor-tunare lui piuttosto che il re di Francia.
REGINA MARGHERITA
Taci, tracotante e impudente Warwick, taci! Presuntuoso che in-nalzi e deponi i re! Non me ne andrò da qui fi nché, con parole e lacrime piene di sincerità, non farò comprendere a Luigi le tue astute macchinazioni e il falso amore del tuo sovrano, Un corriere suona il corno all’interno
perché siete entrambi della stessa pasta.RE LUIGI
Warwick, questo messaggio è per noi o per te.
Entra il corriere
MESSAGGERO (a Warwick)Signor ambasciatore, queste lettere sono per voi, da parte di vostro fratello, il marchese di Montague; (a Luigi) queste dal nostro re a vostra maestà; (alla regina Margherita) e, mia signora, queste sono per voi, ma non so chi le manda.
Leggono le rispettive lettere
OXFORD (al principe Edoardo)È un buon segno vedere che la nostra regina e signora sorride per le notizie, mentre Warwick si acciglia leggendo le sue.
PRINCIPE EDOARDO
Già, e guardate Luigi come pesta i piedi, quasi avesse camminato sulle ortiche. Speriamo in bene.
RE LUIGI
Warwick, che notizie hai ricevuto? E voi, leggiadra regina?REGINA MARGHERITA
Le mie riempiono il cuore di gioia inattesa.WARWICK
Le mie sono piene di tormento e amarezza per il mio cuore.
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 3
KING LOUIS
What! Has your king married the Lady Gray?And now to soothe your forgery and his, 175Sends me a paper to persuade me patience?Is this th’alliance that he seeks with France?Dare he presume to scorn us in this manner?
QUEEN MARGARET
I told your majesty as much before — This proveth Edward’s love and Warwick’s honesty.
WARWICK
King Louis, I here protest in sight of heaven 181And by the hope I have of heavenly bliss,That I am clear from this misdeed of Edward’s,No more my king, for he dishonours me,But most himself, if he could see his shame. 185Did I forget that by the house of YorkMy father came untimely to his death?Did I let pass th’abuse done to my niece?Did I impale him with the regal crown?Did I put Henry from his native right? 190And am I guerdoned at the last with shame?Shame on himself, for my desert is honour.And to repair my honour, lost for him,I here renounce him and return to Henry.(To Queen Margaret) My noble Queen, let former
grudges pass, 195And henceforth I am thy true servitor.I will revenge his wrong to Lady BonaAnd replant Henry in his former state.
QUEEN MARGARET
Warwick, these words have turned my hate to love,And I forgive and quite forget old faults, 200And joy that thou becom’st King Henry’s friend.
WARWICK
So much his friend, ay, his unfeignèd friend,That if King Louis vouchsafe to furnish usWith some few bands of chosen soldiers,
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 3
RE LUIGI
Che cosa? Il vostro re ha sposato lady Gray? E ora, per attenuare il vostro inganno e il suo, mi scrive per esortarmi alla pazienza? È questa l’alleanza che cerca con la Francia? Crede di potersi prender gioco di noi in questo modo?
REGINA MARGHERITA
Ve lo stavo appunto dicendo prima, maestà – questa è la prova dell’amore di Edoardo e dell’onestà di Warwick.
WARWICK
Re Luigi, dichiaro qui solennemente, per la speranza della bea-titudine eterna di cui il cielo m’è testimone, che sono del tutto estraneo a questo oltraggio da parte di Edoardo, non più mio re, visto che disonora me, ma soprattutto se stesso, ammesso che si renda conto della sua infamia. Ho dimenticato che a causa degli York mio padre è morto prima del tempo?152 Ho lasciato impunito lo stupro di mia nipote? Gli ho posto sul capo la corona regale? Ho tolto a Enrico i diritti che aveva per nascita? E alla fi ne la mia ricompensa è il disonore? Vada a lui il disonore, io merito onore e, allo scopo di riguadagnare l’onore che ho perso a causa sua, io qui lo disconosco e torno dalla parte di Enrico. (Alla regina Margheri-
ta) Mia nobile regina, dimentichiamo i nostri precedenti rancori, d’ora in poi sarò il tuo leale servitore. Vendicherò il torto subito da lady Bona e reintegrerò Enrico nella sua condizione precedente.
REGINA MARGHERITA
Warwick, queste parole hanno trasformato il mio odio in amore; perdono e dimentico del tutto i vecchi torti e gioisco del fatto che tu sia diventato amico di Enrico.
WARWICK
Sì, amico, e sincero al punto che se re Luigi acconsente a concederci alcuni distaccamenti di soldati scelti, farò in modo di farli sbarcare
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 3
I’ll undertake to land them on our coast 205And force the tyrant from his seat by war.’Tis not his new-made bride shall succour him.And as for Clarence, as my letters tell me,He’s very likely now to fall from himFor matching more for wanton lust than honour, 210Or than for strength and safety of our country.
LADY BONA (to King Louis)Dear brother, how shall Bona be revenged,But by thy help to this distressèd Queen?
QUEEN MARGARET (to King Louis)Renownèd Prince, how shall poor Henry liveUnless thou rescue him from foul despair? 215
LADY BONA (to King Louis)My quarrel and this English Queen’s are one.
WARWICK
And mine, fair Lady Bona, joins with yours.KING LOUIS
And mine with hers, and thine, and Margaret’s.Therefore at last I fi rmly am resolved:You shall have aid. 220
QUEEN MARGARET
Let me give humble thanks for all at once.KING LOUIS (to the Post)
Then, England’s messenger, return in postAnd tell false Edward, thy supposèd king,That Louis of France is sending over masquersTo revel it with him and his new bride. 225Thou seest what’s passed, go fear thy king withal.
LADY BONA (to the Post)Tell him, in hope he’ll prove a widower shortly,I’ll wear the willow garland for his sake.
QUEEN MARGARET (to the Post)Tell him my mourning weeds are laid aside,And I am ready to put armour on. 230
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 3
sulla nostra costa e scacciare con le armi l’usurpatore dal suo trono. Non sarà certo la novella sposa a soccorrerlo; quanto a Clarence, stando a queste lettere è molto probabile che lo abbandoni, poiché il matrimonio serve più a soddisfare una libidine sfrenata che non ad accrescere il prestigio o la forza e la sicurezza del nostro paese.
LADY BONA (a re Luigi)Caro cognato, quale modo migliore per vendicare Bona se non dare aiuto a questa sventurata regina?
REGINA MARGHERITA (a re Luigi)Rinomato principe, come potrà sopravvivere il povero Enrico se tu non lo liberi dalla cupa disperazione?
LADY BONA (a re Luigi)Il mio rancore è tutt’uno con quella di questa regina inglese.
WARWICK
E il mio, leggiadra lady Bona, si unisce ai vostri.RE LUIGI
E il mio con il suo, e il tuo e quello di Margherita. Sono quindi fermamente deciso: avrete il nostro aiuto.
REGINA MARGHERITA
Permettete che vi ringrazi umilmente per tutto questo.RE LUIGI (al corriere)
Allora, messo d’Inghilterra, riparti senza indugio e di’ all’ipocrita Edoardo, tuo presunto re, che Luigi di Francia sta inviando degli attori in maschera153 per far festa con lui e la sua novella sposa. Hai visto ciò che è successo, va’ ad allarmare il tuo re con tutto questo.
LADY BONA (al messaggero)Digli che, sperando diventi presto vedovo, indosserò la corona di salice154 per amor suo.
REGINA MARGHERITA (al corriere)Digli che ho tolto gli abiti da lutto e sono pronta a indossare l’ar-matura.
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3 HENRY VI, ACT 3 SCENE 3
WARWICK (to the Post)Tell him from me that he hath done me wrong,And therefore I’ll uncrown him ere’t be long.(Giving money) There’s thy reward — be gone.
Exit Post
KING LOUIS
But, Warwick, thou and Oxford, with fi ve thousandmen,
Shall cross the seas and bid false Edward battle; 235And, as occasion serves, this noble QueenAnd Prince shall follow with a fresh supply.Yet, ere thou go, but answer me one doubt:What pledge have we of thy fi rm loyalty?
WARWICK
This shall assure my constant loyalty: 240That if our Queen and this young Prince agree,I’ll join mine eldest daughter and my joyTo him forthwith in holy wedlock bands.
QUEEN MARGARET
Yes, I agree, and thank you for your motion.(To Prince Edward) Son Edward, she is fair and virtuous,Therefore delay not. Give thy hand to Warwick, 246And with thy hand thy faith irrevocableThat only Warwick’s daughter shall be thine.
PRINCE EDWARD
Yes, I accept her, for she well deserves it,And here to pledge my vow I give my hand. 250
He and Warwick clasp hands
KING LOUIS
Why stay we now? These soldiers shall be levied,And thou, Lord Bourbon, our high admiral,Shall waft them over with our royal fl eet.I long till Edward fall by war’s mischanceFor mocking marriage with a dame of France. 255
Exeunt all but Warwick
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3 ENRICO VI, ATTO III SCENA 3
WARWICK (al corriere)Digli da parte mia che mi ha fatto torto, e quindi gli toglierò ben presto la corona (Gli dà del denaro) Ecco la tua ricompensa – ora va’.
Esce il corriere
RE LUIGI
Ebbene, Warwick, tu e Oxford con cinquemila uomini attraverse-rete il mare e attaccherete l’ipocrita Edoardo; al momento oppor-tuno, questa nobile regina e il principe giungeranno con dei rinfor-zi. Tuttavia, prima che tu vada, toglimi un dubbio: quale garanzia abbiamo della tua lealtà?
WARWICK
Questo assicurerà la mia costante fedeltà: se la nostra regina e que-sto giovane principe acconsentono, unirò subito la mia primogeni-ta155 e amata fi glia a lui nel sacro vincolo del matrimonio.
REGINA MARGHERITA
Sì, acconsento e vi ringrazio per la vostra proposta. (Al principe
Edoardo) Edoardo, fi glio mio, lei è bella e virtuosa, quindi non indugiare. Da’ la mano a Warwick e con la tua mano la tua irrevo-cabile promessa che solo la fi glia di Warwick sarà tua.
PRINCIPE EDOARDO
Sì, la accetto poiché ne è ben degna, ed ecco la mia mano per sug-gellare questa promessa.
Il principe Edoardo e Warwick si stringono la mano
RE LUIGI
Che aspettiamo? Siano subito arruolati i soldati che tu, lord Bourbon, nostro grand’ammiraglio, trasporterai con la fl otta rea-le. Attendo con impazienza che la guerra faccia cadere Edoardo per aver insultato una dama di Francia con la sua proposta di nozze.
Escono tutti tranne Warwick
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 1
WARWICK
I came from Edward as ambassador,But I return his sworn and mortal foe.Matter of marriage was the charge he gave me,But dreadful war shall answer his demand.Had he none else to make a stale but me? 260Then none but I shall turn his jest to sorrow.I was the chief that raised him to the crown,And I’ll be chief to bring him down again.Not that I pity Henry’s misery,But seek revenge on Edward’s mockery. Exit
4.1 Enter Richard Duke of Gloucester, George Duke of
Clarence, the Duke of Somerset, and the Marquis of
Montague
RICHARD OF GLOUCESTER
Now tell me, brother Clarence, what think youOf this new marriage with the Lady Gray?Hath not our brother made a worthy choice?
GEORGE OF CLARENCE
Alas, you know ’tis far from hence to France;How could he stay till Warwick made return? 5
SOMERSET
My lords, forbear this talk — here comes the King.
Flourish. Enter King Edward, the Lady Gray his
Queen, the Earl of Pembroke, and the Lords
Stafford and Hastings. Four stand on one side [of
the King], and four on the other
RICHARD OF GLOUCESTER And his well-chosen bride.GEORGE OF CLARENCE
I mind to tell him plainly what I think.KING EDWARD
Now, brother of Clarence, how like you our choice,That you stand pensive, as half-malcontent? 10
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 1
WARWICK
Sono venuto da parte di Edoardo come ambasciatore ma ritorno come nemico mortale e giurato. Mi aveva affi dato un incarico ma-trimoniale ma la risposta che otterrà sarà una terribile guerra. Non aveva proprio nessun altro cui far fare la fi gura dell’idiota all’in-fuori di me? Allora nessun altro all’infuori di me trasformerà il suo scherno in pianto. Sono stato io l’artefi ce della sua ascesa al trono, sarò io l’artefi ce della sua rovina. Non che commiseri Enrico nella sua disgrazia, ma voglio vendetta per l’affronto di Edoardo.
Esce
IV, 1 Entrano Riccardo duca di Gloucester, Giorgio duca di
Clarence, il duca di Somerset e il marchese
di Montague156
RICCARDO DI GLOUCESTER
Allora, fratello Clarence, che cosa pensi di questo recente matrimo-nio con lady Gray? Nostro fratello non ha fatto una scelta degna?
GIORGIO DI CLARENCE
Ahimè, sai bene che la Francia è lontana da qui; come poteva atten-dere fi no al ritorno di Warwick?
SOMERSET157
Signori, bando ai discorsi – arriva il re.
Squilli di trombe. Entra re Edoardo, lady Gray sua
regina, il conte di Pembroke158, lord
Stafford159 e lord Hastings. Quattro stanno da un lato
[rispetto al re] e quattro dall’altro.
RICCARDO DI GLOUCESTER
Con la sua ben scelta sposa.GIORGIO DI CLARENCE
Voglio dirgli chiaramente ciò che penso.RE EDOARDO
Allora, come giudichi la nostra scelta, fratello Clarence, che te ne stai così assorto da sembrare quasi amareggiato?
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 1
GEORGE OF CLARENCE
As well as Louis of France, or the Earl of Warwick,Which are so weak of courage and in judgementThat they’ll take no offence at our abuse.20
KING EDWARD
Suppose they take offence without a cause — They are but Louis and Warwick; I am Edward, 15Your king and Warwick’s, and must have my will.
RICHARD OF GLOUCESTER
And you shall have your will, because our king.Yet hasty marriage seldom proveth well.
KING EDWARD
Yea, brother Richard, are you offended too?RICHARD OF GLOUCESTER
Not I, no — God forbid that I should wish them severedWhom God hath joined together. Ay, and ’twere pityTo sunder them that yoke so well together. 22
KING EDWARD
Setting your scorns and your mislike aside,Tell me some reason why the Lady GrayShould not become my wife and England’s queen. 25And you too, Somerset and Montague,Speak freely what you think.
GEORGE OF CLARENCE
Then this is my opinion: that King LouisBecomes your enemy for mocking himAbout the marriage of the Lady Bona. 30
RICHARD OF GLOUCESTER
And Warwick, doing what you gave in charge,Is now dishonourèd by this new marriage.
KING EDWARD
What if both Louis and Warwick be appeasedBy such invention as I can devise?
13. Our: your = vostro.
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 1
GIORGIO DI CLARENCE
Esattamente come Luigi di Francia o il conte di Warwick, che sono così privi di coraggio e di giudizio da non offendersi per il nostro affronto.
RE EDOARDO
Se anche si offendessero senza motivo – restano semplicemente Luigi e Warwick. Io sono Edoardo, re vostro e di Warwick, e biso-gna che i miei desideri vengano esauditi160.
RICCARDO DI GLOUCESTER
E così sarà fatto, perché siete nostro re. Tuttavia è raro che un ma-trimonio frettoloso riesca bene.
RE EDOARDO
Già; fratello Riccardo, sei risentito anche tu?RICCARDO DI GLOUCESTER
No, no, io no – Dio non voglia che io speri di vedere separati quelli che Dio ha unito. Sì, sarebbe un peccato dividere chi si accoppia così bene.
RE EDOARDO
Mettendo da parte i vostri sarcasmi e malumori, ditemi qualche motivo valido per cui lady Gray non dovrebbe essere mia moglie e regina d’Inghilterra. Anche voi, Somerset e Montague, dite libera-mente ciò che pensate.
GIORGIO DI CLARENCE
Ebbene, la mia opinione è questa: re Luigi diventerà tuo nemico per aver subito l’offesa del mancato matrimonio di lady Bona.
RICCARDO DI GLOUCESTER
E Warwick, facendo quello che gli avevate ordinato, si trova ora disonorato per questo nuovo matrimonio.
RE EDOARDO
E se Luigi e Warwick venissero placati con un qualche stratagem-ma che potrei escogitare?
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 1
MONTAGUE
Yet, to have joined with France in such alliance 35Would more have strengthened this our
commonwealth’Gainst foreign storms than any home-bred marriage.
HASTINGS
Why, knows not Montague that of itselfEngland is safe, if true within itself?
MONTAGUE
But the safer when ’tis backed with France. 40HASTINGS
’Tis better using France than trusting France.21
Let us be backed with God and with the seasWhich he hath giv’n for fence impregnable,And with their helps only defend ourselves.In them and in ourselves our safety lies. 45
GEORGE OF CLARENCE
For this one speech Lord Hastings well deservesTo have the heir of the Lord Hungerford.
KING EDWARD
Ay, what of that? It was my will and grant — And for this once my will shall stand for law.
RICHARD OF GLOUCESTER
And yet, methinks, your grace hath not done well 50To give the heir and daughter of Lord ScalesUnto the brother of your loving bride.She better would have fi tted me or Clarence,But in your bride you bury brotherhood.
GEORGE OF CLARENCE
Or else you would not have bestowed the heir 55Of the Lord Bonville on your new wife’s son,And leave your brothers to go speed elsewhere.
KING EDWARD
Alas, poor Clarence, is it for a wifeThat thou art malcontent? I will provide thee.
41. Using: losing (Vaughan cong.) = perdere.
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 1
MONTAGUE
Tuttavia, unirsi alla Francia con questo vincolo avrebbe protetto meglio il nostro stato dalle tempeste straniere rispetto a qualsiasi matrimonio combinato in patria.
HASTINGS161
Insomma, non sa Montague che l’Inghilterra basta alla propria si-curezza, purché sia fedele a se stessa?162
MONTAGUE
Ma più al sicuro se aiutata dalla Francia.HASTINGS
È meglio usare la Francia che fi darsi della Francia163. Ci aiutino Dio e i mari che Egli ci ha dato come baluardo inespugnabile e difendiamoci solamente con il loro ausilio. In loro e in noi stessi sta la nostra salvezza.
GIORGIO DI CLARENCE
Questo discorso è suffi ciente per far meritare a lord Hastings la mano dell’erede di lord Hungerford.
RE EDOARDO
Sì, e allora? È stato per mia volontà e concessione – e almeno per questa volta la mia volontà sarà legge.
RICCARDO DI GLOUCESTER
E tuttavia credo che vostra grazia non abbia fatto bene a dare l’e-rede e fi glia di lord Scales al fratello della vostra amorevole sposa. Sarebbe stata più adatta per me o per Clarence; per la vostra sposa seppellite i legami fraterni.
GIORGIO DI CLARENCE
Altrimenti non avreste concesso l’erede di lord Bonville al fi glio della vostra nuova moglie, lasciando i vostri fratelli a cercarsi una sposa altrove.
RE EDOARDO
Ahimè, povero Clarence, è per una moglie che sei amareggiato? Te ne procuro una io.
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 1
GEORGE OF CLARENCE
In choosing for yourself you showed your judgement,Which being shallow, you shall give me leave 61To play the broker in mine own behalf,And to that end I shortly mind to leave you.
KING EDWARD
Leave me, or tarry. Edward will be king,And not be tied unto his brother’s will. 65
LADY GRAY
My lords, before it pleased his majestyTo raise my state to title of a queen,Do me but right, and you must all confessThat I was not ignoble of descent — And meaner than myself have had like fortune. 70But as this title honours me and mine,So your dislikes, to whom I would be pleasing,Doth cloud my joys with danger and with sorrow.
KING EDWARD
My love, forbear to fawn upon their frowns.What danger or what sorrow can befall thee 75So long as Edward is thy constant friend,And their true sovereign, whom they must obey?Nay, whom they shall obey, and love thee too — Unless they seek for hatred at my hands,Which if they do, yet will I keep thee safe, 80And they shall feel the vengeance of my wrath.
RICHARD OF GLOUCESTER (aside)I hear, yet say not much, but think the more.
Enter the Post from France
KING EDWARD
Now, messenger, what letters or what news fromFrance?
POST
My sovereign liege, no letters and few words,But such as I, without your special pardon, 85Dare not relate.
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 1
GIORGIO DI CLARENCE
Scegliendo la vostra avete già dimostrato quanto è superfi ciale il senno che avete, perciò chiedo di poter fare il ruffi ano per me stes-so; a tal proposito ho intenzione di lasciarvi presto.
RE EDOARDO
Che tu mi lasci o rimanga, Edoardo sarà comunque re e non vinco-lato dalla volontà di suo fratello.
LADY GRAY
Signori, prima che piacesse a sua maestà sollevare il mio rango fi no al titolo di regina, datemene atto, dovete ammettere che io non ero di discendenza non nobile – e persone di condizione inferiore alla mia hanno avuto una sorte analoga. Ma come questo titolo onora me e i miei, così l’avversione di coloro da cui vorrei essere bene accetta turba la mia gioia al pensiero di pericoli e tristezze.
RE EDOARDO
Amore mio, evita inutili smancerie per rispondere al loro risenti-mento. Quale pericolo o quale tristezza può capitarti fi nché Edo-ardo sarà il tuo amico fedele e il legittimo sovrano cui devono ob-bedire? Anzi, a cui obbediranno. E ameranno anche te – a meno che non vogliano suscitare il mio odio, e se anche lo faranno ti proteggerò comunque, mentre loro subiranno la vendetta della mia collera.
RICCARDO DI GLOUCESTER (a parte)Ascolto, dico poco, ma penso molto.
Entra il corriere dalla Francia
RE EDOARDO
Allora, messaggero, quali lettere o notizie dalla Francia?CORRIERE
Mio signore, nessuna lettera e poche parole, ma tali che, senza un vostro speciale permesso, non oso riportare.
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 1
KING EDWARD
Go to, we pardon thee. Therefore, in brief,Tell me their words as near as thou canst guess them.What answer makes King Louis unto our letters?
POST
At my depart these were his very words: 90‘Go tell false Edward, thy supposèd king,22
That Louis of France is sending over masquersTo revel it with him and his new bride.’
KING EDWARD
Is Louis so brave? Belike he thinks me Henry.But what said Lady Bona to my marriage? 95
POST
These were her words, uttered with mild disdain:‘Tell him in hope he’ll prove a widower shortly,I’ll wear the willow garland for his sake.’
KING EDWARD
I blame not her, she could say little less;She had the wrong. But what said Henry’s queen?For I have heard that she was there in place. 101
POST
‘Tell him’, quoth she, ‘my mourning weeds are done,And I am ready to put armour on.’
KING EDWARD
Belike she minds to play the Amazon.But what said Warwick to these injuries? 105
POST
He, more incensed against your majestyThan all the rest, discharged me with these words:‘Tell him from me that he hath done me wrong,And therefore I’ll uncrown him ere’t be long.’
KING EDWARD
Ha! Durst the traitor breathe out so proud words? 110Well, I will arm me, being thus forewarned.
91. Thy: the (F) = il.
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 1
RE EDOARDO
Ma sì, sì, permesso accordato. E ora, in breve, dimmi le loro parole con la maggiore precisione di cui è capace la tua memoria. Quale risposta dà re Luigi alle nostre lettere?
CORRIERE
Alla mia partenza queste sono state le sue parole: “Di’ all’ipocrita Edoardo, tuo presunto re, che Luigi di Francia sta inviando degli attori in maschera per far festa con lui e la sua novella sposa”.
RE EDOARDO
Luigi è così baldanzoso? Forse crede che io sia Enrico. Ma che cosa ha detto lady Bona del mio matrimonio?
CORRIERE
Queste sono state le sue parole, pronunciate con sottile disprezzo: “Digli che, sperando diventi presto vedovo, indosserò la corona di salice per amor suo”.
RE EDOARDO
Non la biasimo, non poteva certo dire altro; è lei che ha subito il torto. E che cosa ha detto la regina di Enrico? Ho sentito dire che c’era anche lei.
CORRIERE
“Digli”, ha affermato, “che ho tolto gli abiti da lutto e sono pronta a indossare l’armatura”.
RE EDOARDO
Forse ha intenzione di fare la parte dell’amazzone. E come ha ri-sposto Warwick a questi insulti?
CORRIERE
Più adirato di tutti gli altri contro vostra maestà, mi ha congedato con queste parole: “Digli da parte mia che mi ha fatto torto, e quin-di gli toglierò ben presto la corona”.
RE EDOARDO
Ah! Quel traditore ha osato pronunciare parole così temerarie? Bene, mi armerò, avendo ricevuto questi avvertimenti. Avranno la
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 1
They shall have wars and pay for their presumption.But say, is Warwick friends with Margaret?
POST
Ay, gracious sovereign, they are so linked in friendshipThat young Prince Edward marries Warwick’s daughter.
GEORGE OF CLARENCE
Belike the elder; Clarence will have the younger. 116Now, brother King, farewell, and sit you fast,For I will hence to Warwick’s other daughter,That, though I want a kingdom, yet in marriageI may not prove inferior to yourself. 120You that love me and Warwick, follow me.
Exit Clarence, and Somerset follows
RICHARD OF GLOUCESTER
Not I — [aside] my thoughts aim at a further matter.I stay not for the love of Edward, but the crown.
KING EDWARD
Clarence and Somerset both gone to Warwick?Yet am I armed against the worst can happen, 125And haste is needful in this desp’rate case.Pembroke and Stafford, you in our behalfGo levy men and make prepare for war.They are already, or quickly will be, landed.Myself in person will straight follow you. 130
Exeunt Pembroke and Stafford
But ere I go, Hastings and Montague,Resolve my doubt. You twain, of all the rest,Are near’st to Warwick by blood and by alliance.Tell me if you love Warwick more than me.If it be so, then both depart to him — 135I rather wish you foes than hollow friends.But if you mind to hold your true obedience,Give me assurance with some friendly vowThat I may never have you in suspect.
MONTAGUE
So God help Montague as he proves true. 140
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 1
guerra e pagheranno per la loro presunzione. Ma dimmi, ora War-wick è amico di Margherita?
CORRIERE
Sì, grazioso sovrano, la loro amicizia è così stretta che il giovane principe Edoardo sposerà la fi glia di Warwick.
GIORGIO DI CLARENCE
Forse la maggiore; Clarence avrà la minore. Ora, fratello e re, ad-dio, e bada al tuo trono perché me ne andrò dall’altra fi glia di War-wick; sebbene non abbia il regno, almeno nel matrimonio potrò dimostrare di non essere inferiore a te. Chi ama me e Warwick mi segua.
Esce Clarence, seguito da Somerset
RICCARDO DI GLOUCESTER
Io no – [a parte] I miei pensieri sono fi ssi su altro. Resto per amore non di Edoardo ma della corona.
RE EDOARDO
Clarence e Somerset dalla parte di Warwick? Sono pronto al peg-gio e la rapidità è essenziale in questa situazione disperata. Pem-broke e Stafford, andate ad arruolare uomini per la nostra causa e fate i preparativi per la guerra. Sono già sbarcati o lo saranno presto. Io stesso vi seguirò subito di persona.
Escono Pembroke e Stafford
Ma prima di andare, Hastings e Montague, toglietemi un dubbio. Voi due, fra tutti gli altri, siete i più vicini a Warwick per sangue e parentela. Ditemi se amate Warwick più di me. Se è così, andate entrambi da lui – preferisco avervi come nemici piuttosto che falsi amici. Se invece volete mantenere la vostra leale fedeltà, datemene garanzia con un giuramento di amicizia, in modo che non debba mai nutrire alcun sospetto verso di voi.
MONTAGUE
Possa Dio aiutare Montague per quanto sarà fedele.
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 2
HASTINGS
And Hastings as he favours Edward’s cause.KING EDWARD
Now, brother Richard, will you stand by us?RICHARD OF GLOUCESTER
Ay, in despite of all that shall withstand you.KING EDWARD
Why, so. Then am I sure of victory.Now, therefore, let us hence and lose no hour 145Till we meet Warwick with his foreign power. Exeunt
4.2 Enter the Earls of Warwick and Oxford in England,
with French soldiers
WARWICK
Trust me, my lord, all hitherto goes well.The common sort by numbers swarm to us.23
Enter the Dukes of Clarence and Somerset
But see where Somerset and Clarence comes.Speak suddenly, my lords, are we all friends?
GEORGE OF CLARENCE Fear not that, my lord. 5WARWICK
Then, gentle Clarence, welcome unto Warwick — And welcome, Somerset. I hold it cowardiceTo rest mistrustful where a noble heartHath pawned an open hand in sign of love,Else might I think that Clarence, Edward’s brother, 10Were but a feignèd friend to our proceedings.But come, sweet Clarence, my daughter shall be thine.24
And now what rests but, in night’s coverture,Thy brother being carelessly encamped,His soldiers lurking in the towns about, 25 15And but attended by a simple guard,
2. Sort: people (O, F) = con il medesimo signifi cato.12. Come: welcome (F, O) = benvenuto.15. Towns: towne (F, O) = nella città.
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 2
HASTINGS
E Hastings per quanto favorirà la causa di Edoardo.RE EDOARDO
Allora, fratello Riccardo, starete dalla nostra parte?RICCARDO DI GLOUCESTER
Sì, a dispetto di tutto ciò che si opporrà a voi.RE EDOARDO
Bene, allora sono sicuro di vincere. Avanti, partiamo senza per-dere tempo, fi nché non incontreremo Warwick con le sue truppe straniere.
Escono
IV, 2 Entrano i conti di Warwick e di Oxford in Inghilterra,
con soldati francesi164
WARWICK
Fidatevi, mio signore, fi nora tutto va bene. La popolazione si uni-sce in massa a noi.
Entrano i duchi di Clarence e di Somerset
Ma guardate, arrivano Somerset e Clarence. Dite subito, signori, siamo amici?
GIORGIO DI CLARENCE
Non temete per questo, mio signore.WARWICK
Allora, nobile Clarence, benvenuto da Warwick – e benvenuto, Somerset. Penso sia da vili restare diffi denti quando un uomo di animo generoso tende la propria mano aperta in segno di affet-to, altrimenti potrei pensare che Clarence, fratello di Edoardo, sia solo un falso sostenitore della nostra azione. Ma vieni, caro Clarence, mia fi glia sarà tua. E ora, che cosa resta da fare se non sfruttare il favore delle tenebre, mentre tuo fratello è accampato senza sospettare nulla e le sue truppe sistemate nelle città vicine? Protetto com’è da pochi soldati di guardia, possiamo sorprender-
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 3
We may surprise and take him at our pleasure?Our scouts have found the adventure very easy;That, as Ulysses and stout DiomedWith sleight and manhood stole to Rhesus’ tents 20And brought from thence the Thracian fatal steeds,So we, well covered with the night’s black mantle,At unawares may beat down Edward’s guardAnd seize himself — I say not ‘slaughter him’,For I intend but only to surprise him. 25You that will follow me to this attempt,Applaud the name of Henry with your leader.
They all cry ‘Henry’
Why, then, let’s on our way in silent sort,For Warwick and his friends, God and Saint George!
Exeunt
4.3 Enter three Watchmen, to guard King Edward’s tent
FIRST WATCHMAN
Come on, my masters, each man take his stand.The King by this is set him down to sleep.
SECOND WATCHMAN What, will he not to bed?FIRST WATCHMAN
Why, no — for he hath made a solemn vowNever to lie and take his natural rest 5Till Warwick or himself be quite suppressed.
SECOND WATCHMAN
Tomorrow then belike shall be the day,If Warwick be so near as men report.
THIRD WATCHMAN
But say, I pray, what nobleman is thatThat with the King here resteth in his tent? 10
FIRST WATCHMAN
’Tis the Lord Hastings, the King’s chiefest friend.
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 3
lo e catturarlo a nostro piacimento. Secondo i nostri esploratori è un’impresa facilissima; come Ulisse e il forte Diomede con astuzia e audacia penetrarono furtivamente nel campo di Reso e portarono via i fatali destrieri traci165, anche noi, avvolti dal nero mantello del-la notte, possiamo prendere alla sprovvista e liquidare la guardia di Edoardo e poi catturarlo – non dico “ucciderlo” perché voglio solo sorprenderlo. Chi mi vuole seguire in questa impresa acclami al nome di Enrico insieme al vostro condottiero.
Tutti urlano “Enrico”
Bene, ora avanziamo in silenzio, per Warwick e i suoi amici, Dio e San Giorgio!
Escono
IV, 3 Entrano tre sentinelle di guardia alla tenda di re Edoardo166
PRIMA SENTINELLA
Forza, signori, ognuno al suo posto. A quest’ora il re sarà ormai seduto a dormire.
SECONDA SENTINELLA
Come, non dorme in un letto?PRIMA SENTINELLA
Certo che no – ha fatto voto solenne di non sdraiarsi e riposarsi fi nché Warwick o lui non siano sconfi tti.
SECONDA SENTINELLA
Allora forse domani sarà il gran giorno, se, come dicono, Warwick è così vicino.
TERZA SENTINELLA
Ma, scusate, chi è il nobile che riposa nella tenda con il re?PRIMA SENTINELLA
È lord Hastings, l’amico più caro del re.
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 4
THIRD WATCHMAN
O, is it so? But why commands the KingThat his chief followers lodge in towns about him,While he himself keeps in the cold fi eld?
SECOND WATCHMAN
’Tis the more honour, because more dangerous. 15THIRD WATCHMAN
Ay, but give me worship and quietness — I like it better than a dangerous honour.If Warwick knew in what estate he stands,’Tis to be doubted he would waken him.
FIRST WATCHMAN
Unless our halberds did shut up his passage. 20SECOND WATCHMAN
Ay, wherefore else guard we his royal tentBut to defend his person from night-foes?
Enter silently the Earl of Warwick, George Duke of
Clarence, the Earl of Oxford, and the Duke of
Somerset, with French soldiers
WARWICK
This is his tent — and see where stand his guard.Courage, my masters — honour now or never!But follow me, and Edward shall be ours. 25
FIRST WATCHMAN Who goes there?SECOND WATCHMAN Stay or thou diest.
Warwick and the rest all cry ‘Warwick, Warwick!’
and set upon the guard, who fl y, crying ‘Arm, arm!’
Warwick and the rest follow them
4.4 With the drummer playing and trumpeter sounding,
enter the Earl of Warwick, the Duke of Somerset,
and the rest bringing King Edward out in his gown,
sitting in a chair. Richard Duke of Gloucester and
Lord Hastings fl ies over the stage
SOMERSET What are they that fl y there?
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 4
TERZA SENTINELLA
Ah, davvero? Ma perché il re ha ordinato che i suoi alleati principa-li alloggino nelle città vicine mentre lui se ne sta qui all’addiaccio?
SECONDA SENTINELLA
Perché più grande il pericolo, più alta la gloria. TERZA SENTINELLA
Sì, certo, ma a me date rispetto e tranquillità – li preferisco all’o-nore pieno di pericoli. Se Warwick sapesse in quali condizioni è, senza dubbio verrebbe a svegliarlo.
PRIMA SENTINELLA
A meno che le nostre alabarde non gli sbarrino la strada.SECONDA SENTINELLA
Già, per quale altro motivo siamo a guardia della tenda reale se non per difendere la sua persona dai nemici notturni?
Entrano silenziosamente il conte di Warwick, Giorgio duca
di Clarence, il conte di Oxford, e il duca
di Somerset, con soldati francesi
WARWICK
Questa è la sua tenda – ed ecco là le guardie. Coraggio, signori – per l’onore, ora o mai più! Basta che mi seguiate ed Edoardo sarà nostro.
PRIMA SENTINELLA
Chi va là?SECONDA SENTINELLA
Fermo o ti ammazzo.
Warwick e gli altri gridano “Warwick, Warwick!”
e si avventano sulle guardie, che fuggono gridando “Allarmi, allarmi!”
Warwick e gli altri li inseguono
IV, 4 Al suono di tamburi e squilli di trombe
entrano il conte di Warwick, il duca di Somerset
e gli altri che conducono fuori re Edoardo in vestaglia
su una sedia. Riccardo duca di Gloucester e
lord Hastings fuggono attraversando il palcoscenico
SOMERSET
Chi sono quelli laggiù che fuggono?
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 4
WARWICK
Richard and Hastings — let them go. Here is the Duke.KING EDWARD
‘The Duke’! Why, Warwick, when we parted,Thou calledst me king.
WARWICK Ay, but the case is altered.When you disgraced me in my embassade, 5Then I degraded you from being king,And come now to create you Duke of York.Alas, how should you govern any kingdomThat know not how to use ambassadors,Nor how to be contented with one wife, 10Nor how to use your brothers brotherly,Nor how to study for the people’s welfare,Nor how to shroud yourself from enemies?
KING EDWARD (seeing George)Yea, brother of Clarence, art thou here too?Nay, then, I see that Edward .needs must down. 15Yet, Warwick, in despite of all mischance,Of thee thyself and all thy complices,Edward will always bear himself as king.Though fortune’s malice overthrow my state,My mind exceeds the compass of her wheel. 20
WARWICK
Then, for his mind, be Edward England’s king.
Warwick takes off Edward’s crown
But Henry now shall wear the English crown,And be true king indeed, thou but the shadow.My lord of Somerset, at my request,See that, forthwith, Duke Edward be conveyed 25Unto my brother, Archbishop of York.When I have fought with Pembroke and his fellows,I’ll follow you, and tell what answerLouis and the Lady Bona send to him.Now for a while farewell, good Duke of York. 30
They begin to lead Edward out forcibly
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 4
WARWICK
Riccardo e Hastings – lasciamoli andare. Il duca è qui.RE EDOARDO
“Il duca”! Ma, Warwick, quando ci siamo lasciati mi chiamavi re.WARWICK
Sì, ma le cose sono cambiate. Da quando mi avete disonorato nella mia missione vi ho deposto da re e ora vengo per nominarvi duca di York. Ahimè, come potreste governare un regno voi che non sapete come usare gli ambasciatori, non vi accontentate di una sola moglie, non trattate fraternamente i fratelli, non siete attento al bene del popolo, non sapete nascondervi dai nemici?
RE EDOARDO (vedendo Giorgio)Clarence, fratello, sei qui anche tu? Allora vuol proprio dire che Edoardo deve cadere. Tuttavia, Warwick, a dispetto di ogni disgra-zia, di te e dei tuoi complici, Edoardo si comporterà sempre da re. Anche se la malizia della fortuna ha rovesciato la mia sorte, la mia mente spazia oltre il cerchio della sua ruota167.
WARWICK
Allora, nella sua mente, Edoardo resti pure re d’Inghilterra,
Warwick toglie la corona a Edoardo
ma sarà Enrico ora a indossare la corona e ad essere il legittimo re, tu soltanto l’ombra168. Mio signore di Somerset, su mia richiesta, assicurati che il duca Edoardo sia subito condotto da mio fratello, arcivescovo di York. Quando avrò combattuto contro Pembroke e i suoi seguaci, vi seguirò e vi dirò quale risposta gli hanno inviato Luigi e lady Bona. Ora, per un po’, addio, buon duca di York.
Cominciano a portare via a forza Edoardo
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 5
KING EDWARD
What fates impose, that men must needs abide.It boots not to resist both wind and tide.
Exeunt some with Edward
OXFORD
What now remains, my lords, for us to doBut march to London with our soldiers?
WARWICK
Ay, that’s the fi rst thing that we have to do — 35To free King Henry from imprisonmentAnd see him seated in the regal throne. Exeunt
4.5 Enter Earl Rivers and his sister, Lady Gray,
Edward’s queen
RIVERS
Madam, what makes you in this sudden change?LADY GRAY
Why, brother Rivers, are you yet to learnWhat late misfortune is befall’n King Edward?
RIVERS
What? Loss of some pitched battle against Warwick?LADY GRAY
No, but the loss of his own royal person. 5RIVERS Then is my sovereign slain?LADY GRAY
Ay, almost slain — for he is taken prisoner,Either betrayed by falsehood of his guardOr by his foe surprised at unawares,And, as I further have to understand, 10Is new committed to the Bishop of York,Fell Warwick’s brother, and by that our foe.
RIVERS
These news, I must confess, are full of grief.Yet, gracious madam, bear it as you may.Warwick may lose, that now hath won the day. 15
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 5
RE EDOARDO
Gli uomini devono piegarsi a ciò che il fato impone. È inutile cer-care di resistere ai venti e alle maree169.
Escono alcuni con Edoardo
OXFORD
Che cosa ci resta da fare ora, signori, se non marciare con le nostre truppe verso Londra?
WARWICK
Sì, quella è la prima cosa che dobbiamo fare – liberare Enrico dalla sua prigionia e farlo di nuovo sedere sul trono del regno.
Escono
IV, 5 Entrano il conte Rivers e sua sorella, lady Gray,
regina di Edoardo170
RIVERS171
Signora, perché questo cambiamento così improvviso?LADY GRAY
Come, fratello Rivers, non sai ancora dell’ultima sventura che ha colpito re Edoardo?
RIVERS
Quale? La perdita di una battaglia campale contro Warwick?LADY GRAY
No, la perdita della sua regale persona.RIVERS
È morto il mio sovrano?LADY GRAY
Sì, quasi – è tenuto prigioniero, tradito da guardie infedeli o colto di sorpresa dai suoi nemici e, a quanto sembra, dato in custodia al vescovo di York, fratello del feroce Warwick e pertanto nostro nemico.
RIVERS
Queste notizie, devo ammettere, sono funeste. Tuttavia, graziosa signora, sopportatele come meglio potete. Warwick oggi trionfa ma domani potrebbe perdere.
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 6
LADY GRAY
Till then fair hope must hinder life’s decay,And I the rather wean me from despairFor love of Edward’s offspring in my womb.This is it that makes me bridle passionAnd bear with mildness my misfortune’s cross. 20Ay, ay, for this I draw in many a tearAnd stop the rising of blood-sucking sighs,Lest with my sighs or tears I blast or drownKing Edward’s fruit, true heir to th’English crown.
RIVERS
But, madam, where is Warwick then become? 25LADY GRAY
I am informèd that he comes towards LondonTo set the crown once more on Henry’s head.Guess thou the rest — King Edward’s friends must down.But to prevent the tyrant’s violence — For trust not him that hath once broken faith — 30I’ll hence forthwith unto the sanctuary,To save at least the heir of Edward’s right.There shall I rest secure from force and fraud.Come, therefore, let us fl y while we may fl y.If Warwick take us, we are sure to die. Exeunt
4.6 Enter Richard Duke of Gloucester, Lord Eastings,
and Sir William Stanley, [with soldiers]
RICHARD OF GLOUCESTER
Now my lord Hastings and Sir William Stanley,Leave off to wonder why I drew you hitherInto this chiefest thicket of the park.Thus stands the case: you know our King, my brother,Is prisoner to the Bishop here, at whose hands 5He hath good usage and great liberty,And, often but attended with weak guard,Comes hunting this way to disport himself.I have advertised him by secret means
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 6
LADY GRAY
Fino a quel momento la lieta speranza deve rallentare il declino della vita e a maggior ragione devo sfuggire la disperazione per amore del discendente di Edoardo che porto in grembo. Questo è ciò che mi fa contenere la sconforto e portare remissiva la croce della mia sfortuna. Sì, sì, per questo trattengo molte lacrime e re-primo i sospiri che mi consumano il sangue172, perché i miei sospiri e lacrime non facciano annientare o annegare il frutto di re Edoar-do, legittimo erede alla corona d’Inghilterra.
RIVERS
Ma, signora, dov’è ora Warwick?LADY GRAY
Sono stata informata che sta marciando verso Londra per rimettere la corona sulla testa di Enrico. Immagina il resto – gli amici di re Edoardo devono cadere. Ma per impedire la violenza di quel tiran-no – perché non ci si può fi dare di chi ha già una volta ha rotto un giuramento – mi rifugerò subito in una chiesa, per salvare almeno l’erede dei diritti di Edoardo. Là resterò al sicuro dalla violenza e dall’inganno. Andiamo dunque, fuggiamo fi nché possiamo. Se Warwick ci cattura per noi sarà morte certa.
Escono
IV, 6 Entrano Riccardo duca di Gloucester, lord Hastings
e sir William Stanley [con soldati]173
RICCARDO DI GLOUCESTER
Ora, lord Hastings e sir William Stanley174, non meravigliatevi se vi ho condotto nel punto del parco dove gli alberi sono più folti. La si-tuazione è questa: sapete che il re, mio fratello, è qui prigioniero del vescovo e gode di un buon trattamento e di grande libertà. Spesso, scortato da pochi soldati, viene a cacciare da queste parti per diver-tirsi. L’ho fatto segretamente avvertire che, se a quest’ora verrà da
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 6
That if about this hour he make this way 10Under the colour of his usual game,He shall here fi nd his friends with horse and menTo set him free from his captivity.
Enter King Edward and a Huntsman with him
HUNTSMAN
This way, my lord — for this way lies the game.KING EDWARD
Nay, this way, man — see where the huntsmen stand.Now, brother of Gloucester, Lord Hastings, and the
rest, 16Stand you thus close to steal the Bishop’s deer?
RICHARD OF GLOUCESTER
Brother, the time and case requireth haste.Your horse stands ready at the park corner.
KING EDWARD But whither shall we then? 20HASTINGS To Lynn, my lord,
And shipped from thence to Flanders.RICHARD OF GLOUCESTER [aside]
Well guessed, believe me — for that was my meaning.KING EDWARD
Stanley, I will requite thy forwardness.RICHARD OF GLOUCESTER
But wherefore stay we? ’Tis no time to talk. 25KING EDWARD
Huntsman, what sayst thou? Wilt thou go along?HUNTSMAN
Better do so than tarry and be hanged.RICHARD OF GLOUCESTER
Come then, away — let’s have no more ado.KING EDWARD
Bishop, farewell — shield thee from Warwick’s frown,And pray that I may repossess the crown. Exeunt
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 6
questa parte con il pretesto di cacciare come al solito, troverà amici con un cavallo e uomini che lo libereranno.
Entra re Edoardo accompagnato da un cacciatore
CACCIATORE
Da questa parte, mio signore – la selvaggina è da questa parte.RE EDOARDO
No, da questa, amico – guarda dove sono i cacciatori. Allora, fratel-lo Gloucester, lord Hastings e voi altri, siete nascosti qui per rubare il cervo del vescovo?175
RICCARDO DI GLOUCESTER
Fratello, l’ora e le circostanze ci obbligano a fare in fretta. Il vostro cavallo è pronto all’angolo del parco.
RE EDOARDO
E poi dove andremo?HASTINGS
A King’s Lynn, mio signore, e da là ci imbarcheremo per le Fiandre.RICCARDO DI GLOUCESTER [a parte]
Ottimo intuito, credetemi – era proprio quella la mia intenzione.RE EDOARDO
Stanley, ricompenserò il tuo zelo.RICCARDO DI GLOUCESTER
Perché indugiamo? Non è questo il momento di parlare.RE EDOARDO
Cacciatore, che dici? Vuoi seguirci?CACCIATORE
Meglio che restare qui ed essere impiccato.RICCARDO DI GLOUCESTER
Allora vieni, andiamo – basta con gli indugi.RE EDOARDO
Vescovo, addio – difenditi dall’ira di Warwick e prega che io ri-prenda la corona.
Escono
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 7
4.7 Flourish. Enter the Earl of Warwick and George
Duke of Clarence [with the crown]. Then enter
King Henry, the Earl of Oxford, the Duke of
Somerset [with] young Henry Earl of Richmond,
the Marquis of Montague, and the Lieutenant of the
Tower
KING HENRY
Master Lieutenant, now that God and friendsHave shaken Edward from the regal seatAnd turned my captive state to liberty,My fear to hope, my sorrows unto joys,At our enlargement what are thy due fees? 5
LIEUTENANT
Subjects may challenge nothing of their sovereigns — But if an humble prayer may prevail,I then crave pardon of your majesty.
KING HENRY
For what, Lieutenant? For well using me?Nay, be thou sure I’ll well requite thy kindness, 10For that it made my prisonment a pleasure — Ay, such a pleasure as encagèd birdsConceive when, after many moody thoughts,At last by notes of household harmonyThey quite forget their loss of liberty. 15But, Warwick, after God, thou sett’st me free,And chiefl y therefore I thank God and thee.He was the author, thou the instrument.Therefore, that I may conquer fortune’s spiteBy living low, where fortune cannot hurt me, 20And that the people of this blessèd landMay not be punished with my thwarting stars,Warwick, although my head still wear the crown,I here resign my government to thee,For thou art fortunate in all thy deeds. 25
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481
3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 7
IV, 7 Squilli di trombe. Entrano il conte di Warwick e Giorgio
duca di Clarence [con la corona]. Poi entrano
re Enrico, il conte di Oxford, il duca di
Somerset [con] il giovane Enrico conte di Richmond,
il marchese di Montague e il luogotenente
della Torre176
RE ENRICO
Signor luogotenente, ora che Dio e i miei amici hanno deposto Edoardo dal trono regale e hanno trasformato la mia prigionia in libertà, il mio timore in speranza, le mie pene in gioie, nel momen-to della mia liberazione quanto ti spetta?177
LUOGOTENENTE178
I sudditi non possono chiedere nulla ai loro sovrani – ma se un’u-mile richiesta può essere accolta, allora imploro il perdono di vo-stra maestà.
RE ENRICO
Per che cosa, luogotenente? Per essere stato gentile con me? No, sta’ sicuro, ricompenserò la tua bontà che ha ha reso la mia pri-gionia un piacere – sì, quel piacere cui si sono abituati gli uccelli in gabbia quando, dopo tanti mesti pensieri, infi ne riempiono la casa di familiari armonie e così dimenticano la libertà perduta. Ma, Warwick, dopo Dio, tu sei stato il mio liberatore e quindi ringrazio soprattutto Dio e te. Lui è stato l’autore, tu lo strumento. Quin-di Warwick, affi nché io possa vincere l’ostilità della sorte vivendo umilmente dove la sorte non possa colpirmi, e il popolo di questa terra benedetta non debba soffrire a causa del mio destino avverso, sebbene indossi ancora la corona, io qui ti cedo il comando, poiché la fortuna ti assiste in tutte le tue azioni.
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 7
WARWICK
Your grace hath still been famed for virtuous,And now may seem as wise as virtuousBy spying and avoiding fortune’s malice,For few men rightly temper with the stars.Yet in this one thing let me blame your grace: 30For choosing me when Clarence is in place.
GEORGE OF CLARENCE
No, Warwick, thou art worthy of the sway,To whom the heav’ns in thy nativityAdjudged an olive branch and laurel crown,As likely to be blest in peace and war. 35And therefore I yield thee my free consent.
WARWICK
And I choose Clarence only for Protector.KING HENRY
Warwick and Clarence, give me both your hands.Now join your hands, and with your hands your
hearts,That no dissension hinder government. 40I make you both Protectors of this land,While I myself will lead a private lifeAnd in devotion spend my latter days,To sin’s rebuke and my creator’s praise.
WARWICK
What answers Clarence to his sovereign’s will? 45GEORGE OF CLARENCE
That he consents, if Warwick yield consent,For on thy fortune I repose myself.
WARWICK
Why, then, though loath, yet must I be content.We’ll yoke together, like a double shadowTo Henry’s body, and supply his place — 50I mean in bearing weight of government —While he enjoys the honour and his ease.And, Clarence, now then it is more than needful
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 7
WARWICK
Vostra grazia ha sempre avuto fama di uomo virtuoso e ora po-trebbe sembrare tanto saggio quanto virtuoso nello scrutare ed evitare la malizia della sorte, dal momento che pochi uomini sanno accettare il loro destino. Tuttavia, in questo caso, permettete che disapprovi vostra grazia per aver scelto me quando Clarence è qui presente.
GIORGIO DI CLARENCE
No, Warwick, del comando sei degno tu, cui i cieli alla nascita179 assegnarono un ramo d’ulivo e una corona di alloro, come a chi è favorito sia in pace sia in guerra. Quindi ti do il mio libero assenso.
WARWICK
E io scelgo il solo Clarence come protettore.RE ENRICO
Warwick e Clarence, datemi le mani. Ora stringetevele, e con le mani anche i cuori, affi nché nessun dissenso ostacoli il governo. Vi nomino entrambi protettori di questa terra, mentre io stesso mi ritirerò a vita privata e trascorrerò i miei ultimi giorni in devozione, come penitenza dei peccati e a lode del mio creatore.
WARWICK
Che cosa risponde Clarence a queste volontà del suo sovrano? GIORGIO DI CLARENCE
Che acconsente, se anche Warwick dà il suo consenso, perché mi affi do alla tua sorte.
WARWICK
Dunque, pur riluttante devo accettare. Saremo uniti come una doppia ombra al corpo di Enrico e ne prenderemo il posto – inten-do nel portare il peso del governo180 – mentre egli si può godere l’o-nore e la tranquillità. E, Clarence, ora è assolutamente necessario
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 7
Forthwith that Edward be pronounced a traitor,And all his lands and goods be confi scate. 55
GEORGE OF CLARENCE
What else? And that succession be determined.WARWICK
Ay, therein Clarence shall not want his part.KING HENRY
But with the fi rst of all your chief affairs,Let me entreat — for I command no more — That Margaret your queen and my son Edward 60Be sent for, to return from France with speed.For, till I see them here, by doubtful fearMy joy of liberty is half eclipsed.
GEORGE OF CLARENCE
It shall be done, my sovereign, with all speed.KING HENRY
My lord of Somerset, what youth is that 65Of whom you seem to have so tender care?
SOMERSET
My liege, it is young Henry, Earl of Richmond.KING HENRY
Come hither, England’s hope.
King Henry lays his hand on Richmond’s head
If secret powersSuggest but truth to my divining thoughts,This pretty lad will prove our country’s bliss. 70His looks are full of peaceful majesty,His head by nature framed to wear a crown,His hand to wield a sceptre, and himselfLikely in time to bless a regal throne.Make much of him, my lords, for this is he 75Must help you more than you are hurt by me.
Enter a Post
WARWICK What news, my friend?
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485
3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 7
che Edoardo sia subito dichiarato traditore e che tutte le sue terre e i suoi beni siano confi scati.
GIORGIO DI CLARENCE
Che altro? Che si stabilisca l’ordine della successione.WARWICK
Sì, e in esso Clarence avrà il posto che gli spetta.RE ENRICO
Quanto alla prima delle questioni principali da affrontare, vi scon-giuro – visto che non comando più – fate richiamare subito Mar-gherita vostra regina e mio fi glio Edoardo dalla Francia. Finché non li vedrò qui, la gioia per la mia liberazione sarà eclissata da dubbio e timore.
GIORGIO DI CLARENCE
Sarà fatto, sire, al più presto.RE ENRICO
Mio signore di Somerset, chi è quel giovane per il quale sembrate prendervi tanta cura?
SOMERSET
Mio sovrano, è il giovane Enrico, conte di Richmond181.RE ENRICO
Avvicinati, speranza dell’Inghilterra.
Re Enrico impone le mani sulla testa di Richmond
Se misteriosi poteri suggeriscono la verità ai miei pensieri profe-tici, questo bel ragazzo sarà la benedizione per questo paese. Il suo sguardo è ricolmo di calma maestà, la sua testa sembra natu-ralmente portata a indossare la corona, la sua mano a tenere uno scettro e lui stesso destinato un giorno a onorare un trono regale. Abbiatene grande cura, signori, perché è colui che vi aiuterà più di quanto io vi abbia danneggiato.
Entra un corriere
WARWICK
Che notizie porti, amico?
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 7
POST
That Edward is escapèd from your brotherAnd fl ed, as he hears since, to Burgundy.
WARWICK
Unsavoury news — but how made he escape? 80POST
He was conveyed by Richard Duke of GloucesterAnd the Lord Hastings, who attended himIn secret ambush on the forest sideAnd from the Bishop’s huntsmen rescued him — For hunting was his daily exercise. 85
WARWICK
My brother was too careless of his charge.(To King Henry) But let us hence, my sovereign, to
provideA salve for any sore that may betide.
Exeunt all but Somerset, Richmond, and Oxford
SOMERSET (to Oxford)My lord, I like not of this fl ight of Edward’s,For doubtless Burgundy will yield him help, 90And we shall have more wars before’t be long.As Henry’s late presaging prophecyDid glad my heart with hope of this young Richmond,So doth my heart misgive me, in these confl icts,What may befall him, to his harm and ours. 95Therefore, Lord Oxford, to prevent the worst,Forthwith we’ll send him hence to Brittany,Till storms be past of civil enmity.
OXFORD
Ay, for if Edward repossess the crown,’Tis like that Richmond with the rest shall down. 100
SOMERSET
It shall be so — he shall to Brittany.Come, therefore, let’s about it speedily. Exeunt
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 7
CORRIERE
Edoardo è sfuggito a vostro fratello e si è rifugiato, a quanto ho sentito poi, presso il duca di Borgogna.
WARWICK
Sgradevole notizia – ma come è potuto fuggire?CORRIERE
È stato portato via da Riccardo duca di Gloucester e da lord Ha-stings, che lo attendevano nascosti al margine del bosco e lo hanno strappato alle mani dei cacciatori del vescovo – la caccia era il suo passatempo quotidiano.
WARWICK
Mio fratello è stato troppo negligente nel suo incarico. (A re Enri-
co) Andiamo via da qui, mio sovrano, per porre rimedio a qualsiasi male ci possa accadere.
Escono tutti tranne Somerset, Richmond, e Oxford
SOMERSET (a Oxford)Mio signore, questa fuga di Edoardo non mi piace, perché senza dubbio il duca di Borgogna gli darà aiuto e presto avremo nuove guerre. Come la recente profetica intuizione di Enrico mi ha ral-legrato il cuore di speranza per il giovane Richmond, così il mio cuore teme quello che, in questi confl itti, potrebbe accadergli, a suo e nostro danno. Quindi, lord Oxford, per evitare il peggio lo manderemo subito in Bretagna fi nché non saranno cessate le tem-peste delle lotte civili.
OXFORD
Sì, perché se Edoardo riprende la corona è probabile che Rich-mond cada con gli altri.
SOMERSET
Così sia – andrà in Bretagna. Andiamo, allora, provvediamo subito.
Escono
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 8
4.8 Flourish. Enter King Edward, Richard Duke of
Gloucester, and Lord Hastings, [with a troop of
Hollanders]
KING EDWARD
Now, brother Richard, Lord Hastings, and the rest,Yet thus far fortune maketh us amends,And says that once more I shall interchangeMy wanèd state for Henry’s regal crown.Well have we passed and now repassed the seas 5And brought desirèd help from Burgundy.What then remains, we being thus arrivedFrom Ravenspurgh haven before the gates of York,But that we enter, as into our dukedom?
[Hastings] knocks at the gates of York
RICHARD OF GLOUCESTER
The gates made fast? Brother, I like not this. 10For many men that stumble at the thresholdAre well foretold that danger lurks within.
KING EDWARD
Tush, man, abodements must not now affright us.By fair or foul means we must enter in,For hither will our friends repair to us. 15
HASTINGS
My liege, I’ll knock once more to summon them.
He knocks.
Enter, on the walls, the Mayor and aldermen of York
MAYOR
My lords, we were forewarnèd of your coming,And shut the gates for safety of ourselves — For now we owe allegiance unto Henry.
KING EDWARD
But, Master Mayor, if Henry be your king, 20Yet Edward at the least is Duke of York.
MAYOR
True, my good lord, I know you for no less.
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 8
IV, 8 Squilli di trombe. Entrano re Edoardo, Riccardo duca di
Gloucester e lord Hastings [con un drappello
di soldati olandesi]182
RE EDOARDO
Ebbene fratello Riccardo, lord Hastings, e voi altri, fi nora la for-tuna ha fatto ammenda e lascia intendere che ancora una volta scambierò la mia misera posizione con la corona regale di Enrico. Abbiamo felicemente attraversato e riattraversato il mare portando con noi gli aiuti che ci aspettavamo dal duca di Borgogna. Ora, che dal porto di Ravenspurgh183 siamo arrivati a York, che cosa ci resta da fare se non entrare come se fossimo a casa nostra?
[Hastings] bussa alle porte di York
RICCARDO DI GLOUCESTER
Le porte sbarrate? Fratello, la cosa non mi piace. Chi inciampa sulla soglia è avvisato che dentro si nasconde il pericolo.
RE EDOARDO
Che sciocchezza, ora non possiamo certo farci spaventare dai pre-sentimenti. Dobbiamo entrare, con le buone o le cattive, perché è qui che i nostri amici ci raggiungeranno.
HASTINGS
Mio signore, busso di nuovo per chiamare qualcuno.
Bussa.
Entrano, sulle mura, il sindaco e i consiglieri della città di York
SINDACO
Miei signori, siamo stati avvertiti del vostro arrivo e abbiamo sbar-rato le porte per la nostra incolumità – poiché ora dobbiamo obbe-dienza a Enrico.
RE EDOARDO
Ma, signor sindaco, anche se Enrico è il vostro re, Edoardo è co-munque duca di York.
SINDACO
È vero, mio buon signore, vi riconosco come tale.
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 8
KING EDWARD
Why, and I challenge nothing but my dukedom,As being well content with that alone.
RICHARD OF GLOUCESTER (aside)But when the fox hath once got in his nose, 25He’ll soon fi nd means to make the body follow.
HASTINGS
Why, Master Mayor, why stand you in a doubt?Open the gates — we are King Henry’s friends.
MAYOR
Ay, say you so? The gates shall then be opened.
They descend
RICHARD OF GLOUCESTER
A wise stout captain, and soon persuaded. 30HASTINGS
The good old man would fain that all were well,So ’twere not long of him; but being entered,I doubt not, I, but we shall soon persuadeBoth him and all his brothers unto reason.
Enter below the Mayor and two aldermen
KING EDWARD
So, Master Mayor, these gates must not be shut 35But in the night or in the time of war.What — fear not, man, but yield me up the keys,
King Edward takes some keys from the Mayor
For Edward will defend the town and thee,And all those friends that deign to follow me.
March. Enter Sir John Montgomery with a
drummer and soldiers
RICHARD OF GLOUCESTER
Brother, this is Sir John Montgomery, 40Our trusty friend, unless I be deceived.
KING EDWARD
Welcome, Sir John — but why come you in arms?
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 8
RE EDOARDO
Ebbene, non chiedo nulla se non il mio ducato e sono più che sod-disfatto di quello soltanto.
RICCARDO DI GLOUCESTER (a parte)Ma quando la volpe ha messo dentro il naso, trova presto il modo di far entrare anche il resto del corpo.
HASTINGS
Ebbene, signor sindaco, perché avete dei dubbi? Aprite le porte – siamo amici di re Enrico.
SINDACO
Ah, dite così? Allora le porte saranno aperte.
Scendono
RICCARDO DI GLOUCESTER
Un capitano saggio e valoroso, e subito persuaso.HASTINGS
Il buon vecchio sarebbe contento se fosse tutto a posto, così la fac-cenda non sarebbe più affar suo, ma una volta entrati non ho dubbi che riporteremo alla ragione lui e i suoi amici.
Entrano dal basso il sindaco e due consiglieri
RE EDOARDO
Allora, signor sindaco, queste porte non devono essere sbarrate se non di notte o in tempo di guerra. Come? Non temere, amico, con-segnami le chiavi,
Re Edoardo prende le chiavi dal sindaco
perché Edoardo difenderà la città e te e tutti quegli amici che si degneranno di seguirmi.
Marcia. Entra sir John Montgomery con
un tamburino e dei soldati
RICCARDO DI GLOUCESTER
Fratello, questi è sir John Montgomery, nostro fi dato amico, se non erro.
RE EDOARDO
Benvenuto, sir John – ma perché siete venuto armato?
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 8
MONTGOMERY
To help King Edward in his time of storm,As every loyal subject ought to do.
KING EDWARD
Thanks, good Montgomery, but we now forget 45Our title to the crown, and only claimOur dukedom till God please to send the rest.
MONTGOMERY
Then fare you well, for I will hence again.I came to serve a king and not a duke.Drummer, strike up, and let us march away. 50
The drummer begins to sound a march
KING EDWARD
Nay, stay, Sir John, a while, and we’ll debateBy what safe means the crown may be recovered.
MONTGOMERY
What talk you of debating? In few words,If you’ll not here proclaim yourself our kingI’ll leave you to your fortune and be gone 55To keep them back that come to succour you.Why shall we fi ght, if you pretend no title?
RICHARD OF GLOUCESTER (to King Edward)Why, brother, wherefore stand you on nice points?
KING EDWARD
When we grow stronger, then we’ll make our claim.Till then ’tis wisdom to conceal our meaning. 60
HASTINGS
Away with scrupulous wit! Now arms must rule.RICHARD OF GLOUCESTER
And fearless minds climb soonest unto crowns.Brother, we will proclaim you out of hand,The bruit thereof will bring you many friends.
KING EDWARD
Then be it as you will, for ’tis my right, 65And Henry but usurps the diadem.
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 8
MONTGOMERY184
Per aiutare re Edoardo in tempi burrascosi, come dovrebbe fare ogni suddito fedele.
RE EDOARDO
Grazie, buon Montgomery, ma ora dimentichiamo il nostro diritto alla corona, pretendiamo solo il nostro ducato fi nché a Dio non piacerà di mandarci il resto.
MONTGOMERY
Allora addio, me ne tornerò via. Sono venuto per servire un re e non un duca. Tamburino, rulla e mettiamoci in marcia.
Il tamburino comincia a battere un ritmo di marcia
RE EDOARDO
No, restate ancora un po’ sir John, e discuteremo quali sono i mezzi sicuri per riprendere la corona.
MONTGOMERY
Come, parlate di discutere? Poche parole: se non vi proclamerete nostro re qui, vi lascerò alla vostra sorte e andrò a respingere colo-ro che vengono in vostro aiuto. Che motivo abbiamo di combattere se non rivendicate alcun titolo?
RICCARDO DI GLOUCESTER (a re Edoardo)Ebbene, fratello, perché soffermarsi su queste minuzie?
RE EDOARDO
Quando saremo più forti allora avanzeremo le nostre pretese. Fino ad allora è più saggio nascondere le nostre intenzioni.
HASTINGS
Basta con le sottigliezze! Ora devono comandare le armi.RICCARDO DI GLOUCESTER
E le menti impavide arrivano prima alla corona. Fratello, faremo subito la tua proclamazione e la notizia si diffonderà portandovi molti amici.
RE EDOARDO
Sia fatto come volete, perché è un mio diritto ed Enrico usurpa la corona.
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 8
MONTGOMERY
Ay, now my sovereign speaketh like himself,And now will I be Edward’s champion.26
HASTINGS
Sound trumpet, Edward shall be here proclaimed.[To Montgomery]Come, fellow soldier, make thou proclamation. 70
Flourish
[MONTGOMERY] Edward the Fourth, by the grace of GodKing of England and France, and Lord of Ireland —27 And whosoe’er gainsays King Edward’s right,By this I challenge him to single fi ght.
He throws down his gauntlet
ALL Long live Edward the Fourth! 75KING EDWARD
Thanks, brave Montgomery, and thanks unto you all.If fortune serve me I’ll requite this kindness.Now, for this night, let’s harbour here in York;And when the morning sun shall raise his carAbove the border of this horizon, 80We’ll forward towards Warwick and his mates.For well I wot that Henry is no soldier.Ah, froward Clarence, how evil it beseems theeTo fl atter Henry and forsake thy brother!Yet, as we may, we’ll meet both thee and Warwick.Come on, brave soldiers — doubt not of the day 86And, that once gotten, doubt not of large pay.
Exeunt
68-74. I … fi ght: O non riporta il verso 70 e la didascalia successiva, asse-gnando il resto dei versi a Montgomery. F divide questi ultimi tra Montgo-mery, Edoardo e un soldato.72. Ireland: Ireland &C. (F) = Irlanda ecc.
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 8
MONTGOMERY
Ora sì che il mio sovrano parla da par suo; ora sarò il campione di Edoardo.
HASTINGS
Suonino le trombe, Edoardo sarà proclamato qui.[A Montgomery]Avanti, compagno d’armi, fa’ tu la proclamazione.
Squilli di trombe
[MONTGOMERY]
Edoardo quarto, per grazia di Dio re d’Inghilterra e Francia, si-gnore d’Irlanda ecc. – e chiunque metta in dubbio il diritto di re Edoardo, con questo lo sfi do a singolar tenzone.
Scaglia a terra il suo guanto
TUTTI
Viva Edoardo quarto! RE EDOARDO
Grazie, valoroso Montgomery, e grazie a tutti voi. Se la sorte mi assisterà ricompenserò questa amicizia. Ora, per questa notte, re-stiamo qui a York e quando il sole del mattino innalzerà il suo car-ro sopra la linea dell’orizzonte avanzeremo verso Warwick e i suoi. Perché so bene che Enrico non è un soldato. Ah, indocile Clarence, non ti si addice affatto adulare Enrico e abbandonare tuo fratello! Tuttavia, come meglio potremo, affronteremo sia te sia Warwick. Andiamo, valorosi soldati – non dubitate della vittoria e, una volta ottenuta quella, non dubitate di una paga generosa.
Escono
Shakespeare_Drammi storici.indb 495Shakespeare_Drammi storici.indb 495 19/10/2017 18:25:2419/10/2017 18:25:24
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 9
4.9 Flourish. Enter King Henry, the Earl of Warwick,
the Marquis of Montague, George Duke of Clarence,
and the Earl of Oxford
WARWICK
What counsel, lords? Edward from Belgia,With hasty Germans and blunt Hollanders,28
Hath passed in safety through the narrow seas,And with his troops doth march amain to London,And many giddy people fl ock to him. 5
KING HENRY
Let’s levy men and beat him back again.GEORGE OF CLARENCE
A little fi re is quickly trodden out,Which, being suffered, rivers cannot quench.
WARWICK
In Warwickshire I have true-hearted friends,Not mutinous in peace, yet bold in war. 10Those will I muster up. And thou, son Clarence,Shalt stir in Suffolk, Norfolk, and in Kent,The knights and gentlemen to come with thee.Thou, brother Montague, in Buckingham,Northampton, and in Leicestershire shalt fi nd 15Men well inclined to hear what thou command’st.And thou, brave Oxford, wondrous well belovedIn Oxfordshire, shalt muster up thy friends.My sovereign, with the loving citizens,Like to his island girt in with the ocean, 20Or modest Dian circled with her nymphs,Shall rest in London till we come to him.Fair lords, take leave and stand not to reply.Farewell, my sovereign.
KING HENRY
Farewell, my Hector, and my Troy’s true hope. 25
2. Hasty: lusty (Walker cong.) = lascivi; hardy (Cartwright cong.) = strenui.
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 9
IV, 9 Squilli di trombe. Entrano re Enrico, il conte di Warwick,
il marchese di Montague, Giorgio duca di Clarence
e il conte di Oxford185
WARWICK
Che cosa consigliate, signori? Dai Paesi Bassi Edoardo, accompa-gnato da focosi tedeschi e rozzi olandesi, ha attraversato incolume la Manica e marcia rapido con le sue truppe verso Londra; il popo-lo mutevole lo segue.
RE ENRICO
Arruoliamo degli uomini e respingiamolo.GIORGIO DI CLARENCE
Un fuocherello si spenge in fretta pestandolo, ma se lo si lascia crescere non bastano i fi umi per estinguerlo.
WARWICK
Nel Warwickshire ho degli amici fi dati, non aggressivi in tempo di pace ma valorosi in caso di guerra. Io radunerò questi mentre tu Clarence, genero mio, spingerai i cavalieri e i gentiluomini di Suf-folk, Norfolk, e Kent a unirsi a te. Tu, fratello Montague, nelle con-tee di Buckingham, Northampton e Leicester recluterai uomini di-sposti ad obbedirti. E tu, valoroso Oxford, così benvoluto nell’Ox-fordshire, raccoglierai i tuoi amici. Il mio sovrano, circondato da fedeli cittadini, come l’isola che governa è cinta dall’oceano o la pudica Diana è attorniata dalle sue ninfe, resterà a Londra fi nché non arriveremo. Miei fedeli signori, partite subito e non attardatevi per rispondere. Addio, mio sovrano.
RE ENRICO
Addio, mio Ettore e vera speranza della mia Troia186.
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 10
GEORGE OF CLARENCE
In sign of truth, I kiss your highness’ hand.
He kisses King Henry’s hand
KING HENRY
Well-minded Clarence, be thou fortunate.MONTAGUE
Comfort, my lord, and so I take my leave.
[He kisses King Henry’s hand]
OXFORD
And thus I seal my truth and bid adieu.
[He kisses King Henry’s hand]
KING HENRY
Sweet Oxford, and my loving Montague, 30And all at once, once more a happy farewell. [Exit]
WARWICK
Farewell, sweet lords — let’s meet at Coventry.
Exeunt [severally]
4.10 [Enter King Henry and the Duke of Exeter]
KING HENRY
Here at the palace will I rest a while.Cousin of Exeter, what thinks your lordship?Methinks the power that Edward hath in fi eldShould not be able to encounter mine.
EXETER
The doubt is that he will seduce the rest. 5KING HENRY
That’s not my fear. My meed hath got me fame.I have not stopped mine ears to their demands,Nor posted off their suits with slow delays.My pity hath been balm to heal their wounds,My mildness hath allayed their swelling griefs, 10My mercy dried their water-fl owing tears.I have not been desirous of their wealth,
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 10
GIORGIO DI CLARENCE
In segno di fedeltà bacio la mano di vostra altezza.
Bacia la mano di re Enrico
RE ENRICO
Ben intenzionato Clarence, la fortuna sia con te187.MONTAGUE
Coraggio, mio signore, così vi saluto.
[Bacia la mano di re Enrico]
OXFORD
E così sigillo la mia fedeltà e vi dico addio.
[Bacia la mano di re Enrico]
RE ENRICO
Caro Oxford, mio amato Montague, e tutti voi, ancora una volta un cordiale saluto.
[Esce]
WARWICK
Addio, cari signori – ci incontreremo a Coventry.
Escono [in direzioni diverse]
IV, 10 [Entrano re Enrico e il duca di Exeter]188
RE ENRICO
Riposerò un po’ qui nel palazzo. Exeter, cugino, che cosa pensa sua signoria? Mi pare che le forze schierate da Edoardo non siano in grado di sconfi ggere le mie.
EXETER
Il rischio è che riesca a plagiarne altri.RE ENRICO
Non ho paura di questo. Le mie virtù mi hanno procurato la sti-ma del popolo: non ho chiuso le mie orecchie alle loro suppliche, né ho deluso le loro richieste con esasperanti lungaggini. La mia pietà è stata un balsamo per guarire le loro ferite, la mia mitezza ha alleviato i loro straripanti dolori, la mia misericordia ha asciu-gato le loro copiose lacrime. Non ho desiderato le loro ricchezze,
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3 HENRY VI, ACT 4 SCENE 10
Nor much oppressed them with great subsidies,Nor forward of revenge, though they much erred.Then why should they love Edward more than me? 15No, Exeter, these graces challenge grace;And when the lion fawns upon the lamb,The lamb will never cease to follow him.
Shout within ‘A Lancaster’, [‘A York’]29
EXETER
Hark, hark, my lord — what shouts are these?
Enter King Edward and Richard Duke of Gloucester,
with soldiers
KING EDWARD
Seize on the shame-faced Henry — bear him hence, 20And once again proclaim us King of England.You are the fount that makes small brooks to fl ow.Now stops thy spring — my sea shall suck them dry,And swell so much the higher by their ebb.Hence with him to the Tower — let him not speak. 25
Exeunt some with King Henry and Exeter
And lords, towards Coventry bend we our course,Where peremptory Warwick now remains.The sun shines hot, and, if we use delay,Cold biting winter mars our hoped-for hay.
RICHARD OF GLOUCESTER
Away betimes, before his forces join, 30And take the great-grown traitor unawares.Brave warriors, march amain towards Coventry.
Exeunt
18.1 ‘A Lancaster’, [A York]: A Lancaster, A Lancaster (F); A York! A York! (Dyce). I curatori dell’edizione Oxford ipotizzano che le ripetizioni siano una dittografi a autoriale o del tipografo. Il senso dovrebbe comunque es-sere quello di evocare uno scontro fuori scena tra gli uomini di Edoardo e i seguaci di Enrico.
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3 ENRICO VI, ATTO IV SCENA 10
né li ho oppressi con tasse esose, non sono stato assetato di ven-detta sebbene abbiano commesso gravi offese. Perché dovrebbero amare Edoardo più di me? No, Exeter, la bontà genera la bontà e quando il leone giocherà con l’agnello, l’agnello non cesserà mai di seguirlo189.
Grida all’interno ‘Per Lancaster’ [‘Per York’]
EXETER
Ascoltate, ascoltate sire – che grida sono queste?
Entrano re Edoardo e Riccardo duca di Gloucester
con dei soldati
RE EDOARDO
Catturate il pavido Enrico – portatelo via di qua e proclamateci di nuovo re d’Inghilterra. Tu190 sei la fonte che alimenta i ruscelli. Ora si esaurisce la tua sorgente, mentre il mio mare li prosciuga, ingrossando tanto quanto loro si riducono. Via, conducetelo alla Torre – non permettetegli di parlare.
Escono alcuni con re Enrico ed Exeter
E ora, signori, dirigiamoci a Coventry, dove si trova l’ostinato War-wick. Il sole splende caldo e, se indugiamo, il freddo morso dell’in-verno ci rovinerà il raccolto sperato.
RICCARDO DI GLOUCESTER
Via, presto, prima che le sue forze si riuniscano, prendiamo alla sprovvista quell’arrogante traditore. Valorosi soldati, marciamo ve-loci verso Coventry.
Escono
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 1
5.1 Enter the Earl of Warwick, the Mayor of Coventry,
two Messengers, and others upon the walls
WARWICK
Where is the post that came from valiant Oxford?
[The First Messenger steps forward]
How far hence is thy lord, mine honest fellow?FIRST MESSENGER
By this at Dunsmore, marching hitherward.WARWICK
How far off is our brother Montague?Where is the post that came from Montague? 5
[The Second Messenger steps forward]
SECOND MESSENGER
By this at Da’ntry, with a puissant troop.
Enter Somerville [to them, above]
WARWICK
Say, Somerville — what says my loving son?And, by thy guess, how nigh is Clarence now?
SOMERVILLE
At Southern I did leave him with his forces,And do expect him here some two hours hence. 10
A march afar off
WARWICK
Then Clarence is at hand — I hear his drum.SOMERVILLE
It is not his, my lord. Here Southam lies.The drum your honour hears marcheth from Warwick.
WARWICK
Who should that be? Belike, unlooked-for friends.SOMERVILLE
They are at hand, and you shall quickly know. 15
Flourish. Enter below King Edward and Richard
Duke of Gloucester, with soldiers
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 1
V, 1 Entrano il conte di Warwick, il sindaco di Coventry,
due messaggeri e altri sulle mura191
WARWICK
Dov’è il messaggero mandato dal prode Oxford?
[Il primo messaggero fa un passo avanti]
Quant’è lontano da qui il tuo signore, mio leale amico?PRIMO MESSAGGERO
Ormai sarà a Dunsmore e in marcia verso qui.WARWICK
Quant’è lontano nostro fratello Montague? Dov’è il messaggero mandato da Montague?
[Il secondo messaggero fa un passo avanti]
SECONDO MESSAGGERO
Ormai sarà a Daventry, con un potente esercito.
Entra Somerville [verso di loro, in alto]
WARWICK
Di’, Somerville – che cosa dice il mio amato fi gliolo? E, a tuo pare-re, quant’è vicino ora Clarence?
SOMERVILLE192
L’ho lasciato a Southam con le sue forze e penso che sarà qui tra un paio d’ore.
Un ritmo di marcia in lontananza
WARWICK
Allora Clarence è vicino – sento i suoi tamburi.SOMERVILLE
Non sono i suoi, mio signore. Southam è da questa parte. I tamburi che sente vostra eccellenza arrivano da Warwick.
WARWICK
Chi può essere? Forse amici inattesi.SOMERVILLE
Sono ormai vicini e lo saprete presto.
Squilli di trombe. Entrano in basso re Edoardo e Riccardo
duca di Gloucester con dei soldati
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 1
KING EDWARD
Go, trumpet, to the walls, and sound a parley.
[Sound a parley]
RICHARD OF GLOUCESTER
See how the surly Warwick mans the wall.WARWICK
O, unbid spite — is sportful Edward come?Where slept our scouts, or how are they seduced,That we could hear no news of his repair? 20
KING EDWARD
Now, Warwick, wilt thou ope the city gates,Speak gentle words, and humbly bend thy knee,Call Edward king, and at his hands beg mercy?And he shall pardon thee these outrages.
WARWICK
Nay, rather, wilt thou draw thy forces hence, 25Confess who set thee up and plucked thee down,Call Warwick patron, and be penitent?And thou shalt still remain the Duke of York.
RICHARD OF GLOUCESTER
I thought at least he would have said ‘the King’.Or did he make the jest against his will? 30
WARWICK
Is not a dukedom, sir, a goodly gift?RICHARD OF GLOUCESTER
Ay, by my faith, for a poor earl to give.I’ll do thee service for so good a gift.
WARWICK
’Twas I that gave the kingdom to thy brother.KING EDWARD
Why then, ’tis mine, if but by Warwick’s gift. 35WARWICK
Thou art no Atlas for so great a weight;And, weakling, Warwick takes his gift again;And Henry is my king, Warwick his subject.
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 1
RE EDOARDO
Trombettiere, va’ sulle mura e chiedi di parlamentare.
[Suono di chiamata a parlamento]
RICCARDO DI GLOUCESTER
Guardate come l’arcigno Warwick presidia le mura.WARWICK
Oh, sgradito imprevisto – è arrivato il lascivo Edoardo? Dormiva-no i nostri esploratori, o sono stati corrotti, che non abbiamo avuto notizie del suo arrivo?
RE EDOARDO
Ora, Warwick, sei disposto ad aprire le porte della città, usare parole gentili, piegare umilmente il tuo ginocchio, chiamare Edo-ardo re e chiedergli misericordia? Così lui ti perdonerà tutte le tue trasgressioni.
WARWICK
No; piuttosto, sei disposto a ritirare le tue truppe, riconoscere chi ti ha innalzato e poi rovesciato, chiamare Warwick protettore e pentirti? Così tu resterai duca di York.
RICCARDO DI GLOUCESTER
Pensavo che dicesse almeno “re”. O ha fatto una battuta senza vo-lerlo?
WARWICK
Signore, un ducato non è forse un dono generoso?RICCARDO DI GLOUCESTER
Sì, certo, quando a concederlo è un povero conte193. Mi prostrerò con gratitudine per questa munifi cenza.
WARWICK
Sono stato io a consegnare il regno a tuo fratello.RE EDOARDO
Ebbene, allora è mio, anche se solo per dono di Warwick.WARWICK
Non sei un Atlante in grado di portare un peso simile; e, rammol-lito che non sei altro, Warwick si riprende il dono: Enrico è il mio re, Warwick il suo suddito.
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 1
KING EDWARD
But Warwick’s king is Edward’s prisoner,And, gallant Warwick, do but answer this: 40What is the body when the head is off?
RICHARD OF GLOUCESTER
Alas, that Warwick had no more forecast,But whiles he thought to steal the single ten,The king was slyly fi ngered from the deck.[To Warwick] You left poor Henry at the Bishop’s palace,And ten to one you’ll meet him in the Tower. 46
KING EDWARD
’Tis even so — [to Warwick] yet you are Warwick still.RICHARD OF GLOUCESTER
Come, Warwick, take the time — kneel down, kneeldown.
Nay, when? Strike now, or else the iron cools.WARWICK
I had rather chop this hand off at a blow, 50And with the other fl ing it at thy face,Than bear so low a sail to strike to thee.
KING EDWARD
Sail how thou canst, have wind and tide thy friend,This hand, fast wound about thy coal-black hair,Shall, whiles thy head is warm and new cut off, 55Write in the dust this sentence with thy blood:‘Wind-changing Warwick now can change no more’.
Enter the Earl of Oxford, with a drummer and
[soldiers bearing] colours
WARWICK
O cheerful colours! See where Oxford comes.OXFORD
Oxford, Oxford, for Lancaster!
[Oxford and his men pass over the stage and
exeunt into the city]
RICHARD OF GLOUCESTER (to King Edward)The gates are open — let us enter too. 60
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 1
RE EDOARDO
Ma il re di Warwick è prigioniero di Edoardo, e, valoroso War-wick, rispondi: che cos’è un corpo quando la testa è mozzata?
RICCARDO DI GLOUCESTER
Peccato che Warwick non sia stato più lungimirante: mentre pensa-va di rubare un semplice dieci, il re veniva furtivamente sfi lato dal mazzo. [A Warwick] Hai lasciato il povero Enrico al palazzo del vescovo e dieci a uno lo ritroverai alla Torre.
RE EDOARDO
Proprio così – [a Warwick] tuttavia resti pur sempre Warwick.RICCARDO DI GLOUCESTER
Avanti, Warwick, sfrutta l’occasione – inginocchiati, inginocchiati. Su, che aspetti? Batti il ferro fi nché è caldo.
WARWICK
Preferirei mozzarmi questa mano di netto e con l’altra gettartela in faccia, piuttosto che ammainare a tal punto la mia vela da ar-rendermi.
RE EDOARDO
Allora naviga come meglio puoi, il vento e la marea ti siano propi-zi. Questa mano, avviluppata dai tuoi capelli neri come il carbone mentre la testa sarà ancora calda e appena mozzata, scriverà sulla polvere questa frase col tuo sangue: “Il mutevole Warwick ora non può più mutare”.
Entra il conte di Oxford, con un tamburino
e [soldati che portano] i vessilli.
WARWICK
O gioiosi vessilli! Ecco arrivare Oxford.OXFORD
Oxford, Oxford, per Lancaster!
[Oxford e i suoi uomini attraversano il palcoscenico
ed entrano nella città]
RICCARDO DI GLOUCESTER (a re Edoardo)Le porte sono aperte – entriamo anche noi.
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 1
KING EDWARD
So other foes may set upon our backs?Stand we in good array, for they no doubtWill issue out again and bid us battle.If not, the city being but of small defence,We’ll quickly rouse the traitors in the same. 65
WARWICK [to Oxford, within]O, welcome, Oxford — for we want thy help.
Enter the Marquis of Montague with a drummer
and [soldiers bearing] colours
MONTAGUE
Montague, Montague, for Lancaster!
[Montague and his men pass over the stage and
exeunt into the city]
RICHARD OF GLOUCESTER
Thou and thy brother both shall bye this treasonEven with the dearest blood your bodies bear.
KING EDWARD
The harder matched, the greater victory. 70My mind presageth happy gain and conquest.
Enter the Duke of Somerset with a drummer and
[soldiers bearing] colours
SOMERSET
Somerset, Somerset, for Lancaster!
[Somerset and his men pass over the stage and
exeunt into the city]
RICHARD OF GLOUCESTER
Two of thy name, both dukes of Somerset,Have sold their lives unto the house of York — And thou shalt be the third, an this sword hold. 75
Enter George Duke of Clarence with a drummer and
[soldiers bearing] colours
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509
3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 1
RE EDOARDO
Così altri nemici possono attaccarci alle spalle? Manteniamo le fi la serrate perché senza dubbio faranno una sortita per darci battaglia. In caso contrario, la città non è molto munita e non ci vorrà molto per stanare ugualmente i traditori.
WARWICK [a Oxford, dall’interno]Benvenuto, Oxford – abbiamo bisogno del tuo aiuto.
Entra il marchese di Montague, con un tamburino
e [soldati che portano] i vessilli.
MONTAGUE
Montague, Montague, per Lancaster!
[Montague e i suoi uomini attraversano il palcoscenico
ed entrano nella città]
RICCARDO DI GLOUCESTER
Tu e tuo fratello pagherete per questo tradimento col sangue più prezioso che scorre nel vostro corpo.
RE EDOARDO
Più acerrimo l’avversario, più grande la vittoria. Sento che avremo una felice vittoria.
Entra il duca di Somerset, con un tamburino e
[soldati che portano] i vessilli.
SOMERSET
Somerset, Somerset, per Lancaster!
[Somerset e i suoi uomini attraversano il palcoscenico
ed entrano nella città]
RICCARDO DI GLOUCESTER
Due uomini col tuo nome, entrambi duchi di Somerset, hanno per-so la vita affrontando la casa di York – e tu sarai il terzo, se questa spada reggerà.
Entra Giorgio duca di Clarence con un tamburino
e [soldati che portano] i vessilli.
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 1
WARWICK
And lo, where George of Clarence sweeps along,Of force enough to bid his brother battle;With whom an upright zeal to right prevailsMore than the nature of a brother’s love.
GEORGE OF CLARENCE
Clarence, Clarence, for Lancaster! 80KING EDWARD
Et tu, Brute — wilt thou stab Caesar too?(To a trumpeter) A parley, sirra, to George of Clarence.
Sound a parley. Richard of Gloucester and George of
Clarence whisper together
WARWICK
Come, Clarence, come — thou wilt if Warwick call.GEORGE OF CLARENCE
Father of Warwick, know you what this means?
[He takes his red rose out of his hat and throws it at
Warwick]
Look — here I throw my infamy at thee! 85I will not ruinate my father’s house,Who gave his blood to lime the stones together,And set up Lancaster. Why, trowest thou, Warwick,That Clarence is so harsh, so blunt, unnatural,To bend the fatal instruments of war 90Against his brother and his lawful king?Perhaps thou wilt object my holy oath.To keep that oath were more impietyThan Jephthah, when he sacrifi ced his daughter.I am so sorry for my trespass made 95That, to deserve well at my brothers’ hands,I here proclaim myself thy mortal foe,With resolution, wheresoe’er I meet thee — As I will meet thee, if thou stir abroad — To plague thee for thy foul misleading me. 100
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511
3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 1
WARWICK
Ed ecco arrivare il fi ero Giorgio di Clarence, con forze suffi cienti per dare battaglia a suo fratello; il suo sincero ardore per la giusti-zia prevale sul naturale amore fraterno.
GIORGIO DI CLARENCE
Clarence, Clarence, per Lancaster!RE EDOARDO
Et tu, Brute194 – pugnali Cesare anche tu? (A un trombettiere) Chie-di di parlamentare con Giorgio di Clarence, amico.
Suono di chiamata a parlamento. Riccardo di Gloucester e Giorgio
di Clarence parlottano tra loro.
WARWICK
Vieni, Clarence, vieni – verrai se Warwick chiama.GIORGIO DI CLARENCE
Suocero Warwick, sai che cosa signifi ca questo?
[Si toglie la rosa rossa dal cappello e
la getta contro Warwick]
Guarda – così getto contro di te il segno della mia infamia!195 Non distruggerò la casata di mio padre, che ha versato il suo sangue per cementarne le pietre, allo scopo di innalzare un Lancaster. Perché, Warwick, credi che Clarence sia così freddo, insensibile, snaturato da usare i mortali strumenti della guerra contro il suo fratello e il suo legittimo re? Puoi obiettare ricordando il mio sacro giuramen-to: mantenerlo sarebbe un atto più empio di quello di Iefte quando sacrifi cò sua fi glia196. Sono così avvilito dalla mia colpa che, per di-mostrarmi degno di combattere a fi anco dei miei fratelli, mi pro-clamo tuo mortale nemico e deciso, dovunque ti affronti – perché ti affronterò se uscirai – a perseguitarti per avermi ignobilmente
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512
3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 1
And so, proud-hearted Warwick, I defy thee,And to my brothers turn my blushing cheeks.30
(To King Edward)Pardon me, Edward — I will make amends.(To Richard)And, Richard, do not frown upon my faults,For I will henceforth be no more unconstant. 105
KING EDWARD
Now welcome more, and ten times more beloved,Than if thou never hadst deserved our hate.
RICHARD OF GLOUCESTER (to George)Welcome, good Clarence — this is brother-like.
WARWICK (to George)O, passing traitor — perjured and unjust!
KING EDWARD
What, Warwick, wilt thou leave the town and fi ght?Or shall we beat the stones about thine ears? 111
WARWICK [aside]Alas, I am not cooped here for defence.(To King Edward)I will away towards Barnet presently,And bid thee battle, Edward, if thou dar’st.
KING EDWARD
Yes, Warwick — Edward dares, and leads the way. 115Lords, to the fi eld — Saint George and victory!
Exeunt below King Edward and his company.
March. The Earl of Warwick and his company
descend and follow
102. Brothers: brother (F) = fratello, supponendo che Giorgio si rivolga pri-ma a uno e poi all’altro.
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 1
traviato. Dunque, superbo Warwick, ti sfi do e ai miei fratelli rivolgo le mie guance rosse di vergogna. (A re Edoardo) Perdonami, Edoar-do – farò ammenda. (A Riccardo) E, Riccardo, non fremere per le mie colpe, perché d’ora in poi non sarò più incostante.
RE EDOARDO
Ora sei ancora più benvenuto e dieci volte più amato che se tu non avessi mai meritato il nostro odio.
RICCARDO DI GLOUCESTER (a Giorgio)Benvenuto, buon Clarence – tutto questo è da fratelli.
WARWICK (a Giorgio)O, incommensurabile traditore – spergiuro e fellone!
RE EDOARDO
Allora, Warwick, ti decidi a uscire dalla città e combattere? O ti dobbiamo sommergere con le sue pietre?
WARWICK [a parte]
No di certo, non sono rinchiuso qui per difendermi. (A re Edoardo) Mi dirigerò subito a Barnet e là, Edoardo, ti darò battaglia, se hai il coraggio di affrontarmi197.
RE EDOARDO
Certo, Warwick – Edoardo ce l’ha e ti precede. Signori, al campo – San Giorgio e vittoria!
Escono dal basso re Edoardo e i suoi.
Marcia. Il conte di Warwick e i suoi
scendono e li seguono
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 2
5.2 Alarum and excursions. Enter King Edward bringing
forth the Earl of Warwick, wounded
KING EDWARD
So lie thou there. Die thou, and die our fear — For Warwick was a bug that feared us all.Now, Montague, sit fast — I seek for theeThat Warwick’s bones may keep thine company. Exit
WARWICK
Ah, who is nigh? Come to me, friend or foe, 5And tell me who is victor, York or Warwick?Why ask I that? My mangled body shows,My blood, my want of strength, my sick heart shows,That I must yield my body to the earthAnd by my fall the conquest to my foe. 10Thus yields the cedar to the axe’s edge,Whose arms gave shelter to the princely eagle,Under whose shade the ramping lion slept,Whose top-branch over-peered Jove’s spreading treeAnd kept low shrubs from winter’s powerful wind. 15These eyes, that now are dimmed with death’s black
veil,Have been as piercing as the midday sunTo search the secret treasons of the world.The wrinkles in my brows, now fi lled with blood,Were likened oft to kingly sepulchres — 20For who lived king, but I could dig his grave?And who durst smile when Warwick bent his brow?Lo now my glory smeared in dust and blood.My parks, my walks, my manors that I had,Even now forsake me, and of all my lands 25Is nothing left me but my body’s length,Why, what is pomp, rule, reign, but earth and dust?And, live we how we can, yet die we must.
Enter the Earl of Oxford and the Duke of Somerset
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 2
V, 2 Allarmi e scorrerie. Entra re Edoardo che trascina
il conte di Warwick, ferito198
RE EDOARDO
Ecco, sta’ lì. Muori, e con te, muoia anche il nostro timore – perché Warwick era uno spauracchio che atterriva tutti noi. E ora, Mon-tague, in guardia – ti vengo a cercare perché le ossa di Warwick ti facciano compagnia.
Esce
WARWICK
Ah, chi c’è qui? Avvicinati, amico o nemico, e dimmi chi ha vinto, York o Warwick? Ma che lo chiedo a fare? Lo dice il mio corpo maciullato, lo dicono il mio sangue, la mia debolezza, il mio cuore, che devo restituire il mio corpo alla terra e con la mia caduta cede-re la vittoria al nemico. Così soccombe al fi lo della scure il cedro i cui rami davano rifugio all’aquila reale e sotto la cui ombra dor-miva il leone rampante, la cui sommità sovrastava l’ampio albero di Giove e riparava i cespugli dal forte vento invernale199. Questi occhi, che ora sono annebbiati dal velo nero della morte, erano penetranti come il sole di mezzogiorno nello scovare le oscure tra-me del mondo. Le rughe della mia fronte, ora coperte di sangue, erano spesso paragonate a sepolcri regali – perché quale re c’è mai stato cui non potessi scavare la fossa? E chi osava sorridere quando Warwick si accigliava? Ecco, ora la mia gloria imbrattata di polve-re e sangue. Le mie riserve di caccia, i miei parchi, le tenute che possedevo, anch’esse mi lasciano e di tutte le mie terre non mi sono rimaste che le misure del mio corpo. Che cosa sono lusso, dominio, regno se non terra e polvere? E, comunque uno viva, alla fi ne tutti dobbiamo morire200.
Entrano il conte di Oxford e il duca di Somerset
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 2
SOMERSET
Ah, Warwick, Warwick — wert thou as we are,We might recover all our loss again. 30The Queen from France hath brought a puissant
power.Even now we heard the news. Ah, couldst thou fl y!
WARWICK
Why, then I would not fl y. Ah, Montague,If thou be there, sweet brother, take my hand,And with thy lips keep in my soul a while. 35Thou lov’st me not — for, brother, if thou didst,Thy tears would wash this cold congealèd bloodThat glues my lips and will not let me speak.Come quickly, Montague, or I am dead.
SOMERSET
Ah, Warwick — Montague hath breathed his last, 40And to the latest gasp cried out for Warwick,And said ‘Commend me to my valiant brother.’And more he would have said, and more he spoke,Which sounded like a canon in a vault,31
That mote not be distinguished; but at last 45I well might hear, delivered with a groan,‘O, farewell, Warwick.’
WARWICK
Sweet rest his soul. Fly, lords, and save yourselves — For Warwick bids you all farewell, to meet in heaven.
He dies
OXFORD
Away, away — to meet the Queen’s great power! 50
Here they bear away Warwick’s body. Exeunt
44. Canon: cannon (F) = cannone.
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 2
SOMERSET
Ah, Warwick, Warwick – se fossi come noi potremmo recuperare tutto ciò che abbiamo perso. La regina è sbarcata dalla Francia con un possente esercito. Lo abbiamo saputo proprio ora. Ah, se solo potessi fuggire!
WARWICK
Comunque non fuggirei. Ah, Montague, se sei là, caro fratello, prendimi la mano e con le tue labbra sigilla le mie per trattenere ancora un po’ la mia anima201. Tu non mi ami – altrimenti, fratello, le tue lacrime laverebbero questo sangue freddo e raggrumato che mi impasta le labbra e non mi permette di parlare. Vieni presto, Montague, o muoio.
SOMERSET
Ah, Warwick – Montague ha esalato l’ultimo respiro e fi no all’ul-timo ha chiamato gridando ‘Warwick’ e ha detto ‘Ricordatemi al mio valoroso fratello’. E voleva dire altro, e ha parlato ancora, ma sembrava un coro in un sotterraneo e non si riusciva a comprende-re nulla; però alla fi ne l’ho sentito dire chiaramente, insieme a un gemito, ‘Oh, addio, Warwick’.
WARWICK
Fuggite, signori, mettetevi in salvo. Warwick vi dice addio per in-contrarvi in cielo.
Muore
OXFORD
Via, via – andiamo incontro al grande esercito della regina!
Escono trascinando via il corpo di Warwick
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 3
5.3 Flourish. Enter King Edward in triumph, with
Richard Duke of Gloucester, George Duke of
Clarence, and [soldiers]
KING EDWARD
Thus far our fortune keeps an upward course,And we are graced with wreaths of victory.But in the midst of this bright-shining dayI spy a black suspicious threatening cloudThat will encounter with our glorious sun 5Ere he attain his easeful western bed.I mean, my lords, those powers that the QueenHath raised in Gallia have arrived our coast,And, as we hear, march on to fi ght with us.
GEORGE OF CLARENCE
A little gale will soon disperse that cloud, 10And blow it to the source from whence it came.Thy very beams will dry those vapours up,For every cloud engenders not a storm.
RICHARD OF GLOUCESTER
The Queen is valued thirty thousand strong,And Somerset, with Oxford, fl ed to her. 15If she have time to breathe, be well assured,Her faction will be full as strong as ours.
KING EDWARD
We are advertised by our loving friendsThat they do hold their course toward Tewkesbury.We, having now the best at Barnet fi eld, 20Will thither straight, for willingness rids way — And, as we march, our strength will be augmentedIn every county as we go along.Strike up the drum, cry ‘Courage!’; and away.
[Flourish. March.] Exeunt
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 3
V, 3 Squilli di trombe. Entrano re Edoardo in trionfo con
Riccardo duca di Gloucester, Giorgio duca
di Clarence e [soldati] 202
RE EDOARDO
Finora la fortuna è con noi e ci fregiamo di corone di vittoria, ma nel mezzo di questo giorno splendente intravedo una nube sospet-ta, nera e minacciosa, che si frapporrà al nostro glorioso sole prima che raggiunga il suo comodo giaciglio occidentale. Alludo, signori, alle forze che la regina ha raccolto in Francia e che hanno raggiunto le nostre coste; a quanto sento, marciano per venire a combatterci.
GIORGIO DI CLARENCE
Una leggera brezza dissolverà quella nube e con un soffi o la farà tornare da dove è venuta. I tuoi raggi faranno svanire quei vapori, perché non tutte le nubi provocano una tempesta.
RICCARDO DI GLOUCESTER
Pare che l’esercito della regina sia forte di trentamila uomini e So-merset, con Oxford, si è unito a lei. Se avrà tempo di organizzarsi, le sue forze saranno certamente equivalenti alle nostre.
RE EDOARDO
I nostri fedeli alleati ci avvertono che si stanno dirigendo verso Tewkesbury. Ora che abbiamo avuto la meglio sul campo di Bar-net, andiamo subito là, poiché la determinazione accorcia le di-stanze – e, mentre marciamo, le nostre forze aumenteranno in ogni contea che attraverseremo. Rullino i tamburi, gridate “Coraggio” e in marcia.
[Squilli di trombe. Marcia] Escono
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 4
5.4 Flourish. March. Enter Queen Margaret, Prince
Edward, the Duke of Somerset, the Earl of Oxford,
and soldiers
QUEEN MARGARET
Great lords, wise men ne’er sit and wail their loss,But cheerly seek how to redress their harms.What though the mast be now blown overboard,The cable broke, the holding-anchor lost,And half our sailors swallowed in the fl ood? 5Yet lives our pilot still. Is’t meet that heShould leave the helm and, like a fearful lad,With tearful eyes add water to the sea,And give more strength to that which hath too much,Whiles, in his moan, the ship splits on the rock 10Which industry and courage might have saved?Ah, what a shame; ah, what a fault were this.Say Warwick was our anchor — what of that?And Montague our top-mast — what of him?Our slaughtered friends the tackles — what of these? 15Why, is not Oxford here another anchor?And Somerset another goodly mast?The friends of France our shrouds and tacklings?And, though unskilful, why not Ned and IFor once allowed the skilful pilot’s charge? 20We will not from the helm to sit and weep,But keep our course, though the rough wind say no,From shelves and rocks that threaten us with wreck.As good to chide the waves as speak them fair.And what is Edward but a ruthless sea? 25What Clarence but a quicksand of deceit?And Richard but a raggèd fatal rock?32
All these the enemies to our poor barque.Say you can swim — alas, ’tis but a while;Tread on the sand — why, there you quickly sink; 30
27. Raggèd: raged (F) = irosa.
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 4
V, 4 Squilli di trombe. Marcia. Entrano la regina Margherita, il principe
Edoardo, il duca di Somerset, il conte di Oxford
e dei soldati 203
REGINA MARGHERITA
Potenti signori, i saggi non restano inerti a lamentarsi per ciò che hanno perso, ma cercano con ottimismo di porre rimedio ai danni subiti204. Che importa se il vento ha divelto l’albero, la gomena si è spezzata, l’ancora è perduta e la metà dei marinai è stata inghiottita dai fl utti? Il pilota è ancora vivo205. Ma è opportuno che egli abban-doni il timone e, come un mozzo atterrito, coi suoi occhi lacrimosi aggiunga acqua al mare e aumenti la forza a chi ne ha già troppa, mentre, tra i suoi lamenti, si sfascia sugli scogli la nave che la peri-zia e il coraggio avrebbero potuto salvare? Ah, che vergogna; ah, che colpa sarebbe questa. Diciamo che Warwick era la nostra anco-ra di salvezza – e allora? Montague era il nostro albero maestro – e allora? I nostri amici uccisi erano le sartie – e allora? Forse Oxford qui non è un’altra ancora? E Somerset un altro eccellente albero? E i nostri alleati francesi cordami e attrezzature? E, pur inesperti, perché per una volta non viene affi dato a me e al giovane Edoardo il compito dell’esperto pilota? Noi non lasceremo il timone per se-derci a piagnucolare, ma terremo la nostra rotta, anche se i venti ci si oppongono con violenza, ed eviteremo le secche e gli scogli che minacciano di affondarci. Si ottiene la stessa cosa a rimproverare le onde o a parlar loro dolcemente. Che cos’ è Edoardo se non un mare implacabile? E Clarence, se non un ingannevole terreno di sabbie mobili? E Riccardo, se non un letale scoglio appuntito? Tutti questi sono i nemici del nostro piccolo vascello. Ammettiamo che riusciate a nuotare – ahimè, potrete farlo solo per poco tempo; metter piede sulla sabbia – subito vi inghiottirà; arrampicarvi sugli
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 4
Bestride the rock — the tide will wash you off,Or else you famish. That’s a threefold death.This speak I, lords, to let you understand,If case some one of you would fl y from us,That there’s no hoped-for mercy with the brothers YorkMore than with ruthless waves, with sands, and rocks.Why, courage then — what cannot be avoided 37’Twere childish weakness to lament or fear.
PRINCE EDWARD
Methinks a woman of this valiant spiritShould, if a coward heard her speak these words, 40Infuse his breast with magnanimityAnd make him, naked, foil a man at arms.I speak not this as doubting any here — For did I but suspect a fearful man,He should have leave to go away betimes, 45Lest in our need he might infect anotherAnd make him of like spirit to himself.If any such be here — as God forbid — Let him depart before we need his help.
OXFORD
Women and children of so high a courage, 50And warriors faint — why, ’twere perpetual shame!O brave young Prince, thy famous grandfatherDoth live again in thee! Long mayst thou liveTo bear his image and renew his glories!
SOMERSET
And he that will not fi ght for such a hope, 55Go home to bed, and like the owl by day,If he arise, be mocked and wondered at.
QUEEN MARGARET
Thanks, gentle Somerset; sweet Oxford, thanks.PRINCE EDWARD
And take his thanks that yet hath nothing else.
Enter a Messenger
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 4
scogli – la marea vi porterà via oppure morirete di fame. Ecco tre modi per morire. Dico questo, signori, per farvi capire che, nel caso in cui qualcuno di voi volesse abbandonarci, non può sperare che la benevolenza dei tre fratelli di York sia maggiore di quella delle onde implacabili, delle sabbie e degli scogli. Coraggio, dun-que, sarebbe debolezza da sciocchi lamentarsi o temere quello che non si può evitare.
PRINCIPE EDOARDO
Una donna con questo spirito valoroso infonderebbe nel cuore di un codardo che la sentisse parlare così una tale ardimento da farlo combattere a mani nude contro un uomo armato. Non dico que-sto perché dubito di qualcuno qui presente – se avessi il benché minimo sospetto che qualcuno fosse impaurito, questi avrebbe il permesso di andarsene subito, per evitare che, nel momento del bisogno, contagi qualcun altro e lo renda simile a sé nello spirito. Se qualcuno qui è di tal fatta – Dio non voglia – se ne vada prima che ci serva il suo aiuto.
OXFORD
Donne e bambini così audaci, e soldati pavidi – sarebbe una ver-gogna infi nita! O valoroso giovane principe, il tuo illustre nonno rivive in te! Possa tu vivere abbastanza da essere simile a lui e rin-novare le sue glorie!
SOMERSET
E colui che non combatterà con un tale auspicio vada a casa a dor-mire e, se si alza, sia guardato con scherno e stupore come si osser-va una civetta di giorno.
REGINA MARGHERITA
Grazie, nobile Somerset; caro Oxford, grazie.PRINCIPE EDOARDO
E accettate i ringraziamenti di chi per ora non ha altro da offrire.
Entra un messaggero
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 4
MESSENGER
Prepare you, lords, for Edward is at hand 60Ready to fi ght — therefore be resolute.
OXFORD
I thought no less. It is his policyTo haste thus fast to fi nd us unprovided.
SOMERSET
But he’s deceived; we are in readiness.QUEEN MARGARET
This cheers my heart, to see your forwardness. 65OXFORD
Here pitch our battle — hence we will not budge.
Flourish and march. Enter King Edward, Richard
Duke of Gloucester, and George Duke of Clarence,
with soldiers
KING EDWARD (to his followers)Brave followers, yonder stands the thorny woodWhich, by the heavens’ assistance and your strength,Must by the roots be hewn up yet ere night.I need not add more fuel to your fi re, 70For well I wot ye blaze to burn them out.Give signal to the fi ght, and to it, lords.
QUEEN MARGARET (to her followers)Lords, knights, and gentlemen — what I should sayMy tears gainsay; for every word I speakYe see I drink the water of my eye. 75Therefore, no more but this: Henry your sovereignIs prisoner to the foe, his state usurped,His realm a slaughter-house, his subjects slain,His statutes cancelled, and his treasure spent — And yonder is the wolf that makes this spoil. 80You fi ght in justice; then in God’s name, lords,Be valiant, and give signal to the fi ght.
Alarum, retreat, excursions. Exeunt
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 4
MESSAGGERO
Preparatevi, signori; Edoardo è vicino e pronto a combattere – siate pronti.
OXFORD
Non lo dubitavo. È la sua strategia: incalzarci per trovarci impre-parati.
SOMERSET
Ma si inganna; noi siamo pronti.REGINA MARGHERITA
Mi rallegra il cuore vedere il vostro fervore.OXFORD
Schiereremo qui le nostre truppe – da qui non ci muoveremo.
Squilli di trombe e marcia. Entrano re Edoardo, Riccardo
duca di Gloucester e Giorgio duca di Clarence
con dei soldati
RE EDOARDO (ai suoi)Miei valorosi seguaci, ecco laggiù il bosco spinoso che, con l’aiuto del cielo e della vostra forza, deve essere abbattuto e sradicato pri-ma di sera. Non devo certo aggiungere altra legna al vostro fuoco, perché so bene che già bruciate dalla voglia di incenerirli. Date il segnale della battaglia, signori, e all’attacco.
REGINA MARGHERITA (ai suoi)Signori, cavalieri, gentiluomini – ciò che dovrei dire è soffocato dal-le lacrime, poiché a ogni parola che pronuncio mi vedete inghiot-tire l’umore dei miei occhi. Quindi, nient’altro che questo: Enrico vostro sovrano è prigioniero del nemico, il suo titolo usurpato, il suo regno trasformato in mattatoio, i suoi sudditi trucidati, le sue leggi abrogate, il suo tesoro sperperato – e là c’è il lupo che com-pie questo scempio. Voi combattete per la giusta causa, quindi, in nome di Dio, signori, siate valorosi e date il segnale della battaglia.
Allarmi, ritirate, scorrerie. Escono206
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 5
5.5 Flourish. Enter King Edward, Richard Duke of
Gloucester, and George Duke of Clarence with
Queen Margaret, the Earl of Oxford, and the Duke
of Somerset, guarded
KING EDWARD
Now here a period of tumultuous broils.Away with Oxford to Hames Castle straight;For Somerset, off with his guilty head.Go bear them hence — I will not hear them speak.
OXFORD
For my part, I’ll not trouble thee with words. 5
Exit, guarded
SOMERSET
Nor I, but stoop with patience to my fortune.
Exit, guarded
QUEEN MARGARET
So part we sadly in this troublous worldTo meet with joy in sweet Jerusalem.
KING EDWARD
Is proclamation made that who fi nds EdwardShall have a high reward and he his life? 10
RICHARD OF GLOUCESTER
It is, and lo where youthful Edward comes.
Enter Prince Edward, guarded
KING EDWARD
Bring forth the gallant — let us hear him speak.What, can so young a thorn begin to prick?Edward, what satisfaction canst thou makeFor bearing arms, for stirring up my subjects, 15And all the trouble thou hast turned me to?
PRINCE EDWARD
Speak like a subject, proud ambitious York.Suppose that I am now my father’s mouth —Resign thy chair, and where I stand, kneel thou,
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 5
V, 5 Squilli di trombe. Entrano re Edoardo, Riccardo duca
di Gloucester e Giorgio duca di Clarence con
la regina Margherita, il conte di Oxford e il duca
di Somerset sotto scorta207
RE EDOARDO
Ora mettiamo un punto fermo a queste lotte turbolente. Portate subito Oxford al castello di Hames; quanto a Somerset, tagliategli quella testa colpevole. Avanti, conduceteli via da qui – non voglio neppure sentirli parlare.
OXFORD
Da parte mia, non ti tedierò con le parole.
Esce scortato
SOMERSET
Nemmeno io, ma mi piegherò con rassegnazione alla mia sorte.
Esce scortato
REGINA MARGHERITA
Così ci separiamo tristemente in questo mondo travagliato per in-contrarci con gioia nella Gerusalemme celeste.
RE EDOARDO
È stato proclamato che chiunque troverà Edoardo avrà una lauta ricompensa e che lui avrà salva la vita?
RICCARDO DI GLOUCESTER
Sì; ed ecco il giovane Edoardo.
Entra il principe Edoardo scortato
RE EDOARDO
Fate venire quel valoroso – sentiamo che cosa ha da dire. Allo-ra, possibile che una spina così piccola già punga? Edoardo, quale giustifi cazione puoi addurre per aver impugnato le armi, sobillato i miei sudditi e causato tutte le diffi coltà che mi hai procurato?
PRINCIPE EDOARDO
Parla da suddito, tronfi o e ambizioso York. Fa’ conto che ora io sia la bocca di mio padre – lascia il trono e dove ora sono io inginoc-
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 5
Whilst I propose the self-same words to thee, 20Which, traitor, thou wouldst have me answer to.
QUEEN MARGARET
Ah, that thy father had been so resolved.RICHARD OF GLOUCESTER
That you might still have worn the petticoatAnd ne’er have stolen the breech from Lancaster.
PRINCE EDWARD
Let Aesop fable in a winter’s night — 25His currish riddles sorts not with this place.
RICHARD OF GLOUCESTER
By heaven, brat, I’ll plague ye for that word.QUEEN MARGARET
Ay, thou wast born to be a plague to men.RICHARD OF GLOUCESTER
For God’s sake take away this captive scold.PRINCE EDWARD
Nay, take away this scolding crookback rather. 30KING EDWARD
Peace, wilful boy, or I will charm your tongue.GEORGE OF CLARENCE (to Prince Edward)
Untutored lad, thou art too malapert.PRINCE EDWARD
I know my duty — you are all undutiful.Lascivious Edward, and thou, perjured George,And thou, misshapen Dick — I tell ye all 35I am your better, traitors as ye are,And thou usurp’st my father’s right and mine.
KING EDWARD
Take that, the likeness of this railer here.
King Edward stabs Prince Edward
RICHARD OF GLOUCESTER
Sprawl’st thou? Take that, to end thy agony.
Richard stabs Prince Edward
GEORGE OF CLARENCE
And there’s for twitting me with perjury. 40
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 5
chiati tu, traditore, mentre io ti rivolgo le stesse domande che mi poni.
REGINA MARGHERITA
Ah, se tuo padre fosse stato così risoluto.RICCARDO DI GLOUCESTER
Così voi avreste continuato a portare la sottana senza rubare i cal-zoni a Lancaster.
PRINCIPE EDOARDO
È meglio che Esopo serbi le sue favole per una notte d’inverno – non è questo il luogo per le sue spregevoli storielle208.
RICCARDO DI GLOUCESTER
Per il cielo, monello, ti fl agellerò per queste parole.REGINA MARGHERITA
Sì, tu sei nato per essere il fl agello degli uomini.RICCARDO DI GLOUCESTER
Per amor di Dio, portate via questa scorbutica prigioniera.PRINCIPE EDOARDO
No, piuttosto portate via questo scorbutico gobbo.RE EDOARDO
Taci, ragazzo testardo, o ti chiudo la bocca.GIORGIO DI CLARENCE (al principe Edoardo)
Moccioso insolente, sei troppo arrogante.PRINCIPE EDOARDO
Io sono ligio al mio dovere – siete voi a non esserlo. Lascivo Edo-ardo, e tu, spergiuro Giorgio, e tu, deforme Riccardino209 – dico a tutti voi che io sono superiore a voi, traditori che non siete altro, e che tu usurpi il diritto di mio padre e il mio.
RE EDOARDO
Sei proprio uguale a questa bisbetica; prendi questo.
Re Edoardo trafi gge il principe Edoardo
RICCARDO DI GLOUCESTER
Ti contorci? Prendi questo, così fi nisce l’agonia.
Riccardo trafi gge il principe Edoardo
GIORGIO DI CLARENCE
E questo è per avermi accusato di spergiuro.
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 5
George stabs Prince Edward, [who dies]
QUEEN MARGARET
O, kill me too!RICHARD OF GLOUCESTER Marry, and shall.
He offers to kill her
KING EDWARD
Hold, Richard, hold — for we have done too much.RICHARD OF GLOUCESTER
Why should she live to fi ll the world with words?
Queen Margaret faints
KING EDWARD
What — doth she swoon? Use means for her recovery.RICHARD OF GLOUCESTER (aside to George)
Clarence, excuse me to the King my brother. 45I’ll hence to London on a serious matter.Ere ye come there, be sure to hear some news.
GEORGE OF CLARENCE (aside to Richard) What? What?RICHARD OF GLOUCESTER (aside to George)
The Tower, the Tower. Exit
QUEEN MARGARET
O Ned, sweet Ned — speak to thy mother, boy. 50Canst thou not speak? O traitors, murderers!They that stabbed Caesar shed no blood at all,Did not offend, nor were not worthy blame,If this foul deed were by to equal it.He was a man — this, in respect, a child; 55And men ne’er spend their fury on a child.What’s worse than murderer that I may name it?No, no, my heart will burst an if I speak;And I will speak that so my heart may burst.Butchers and villains! Bloody cannibals! 60How sweet a plant have you untimely cropped!You have no children, butchers; if you had,The thought of them would have stirred up remorse.
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 5
Giorgio trafi gge il principe Edoardo [che muore]
REGINA MARGHERITA
O, uccidete anche me!RICCARDO DI GLOUCESTER
Perbacco, ti accontento.
Alza il braccio per ucciderla
RE EDOARDO
Fermo, Riccardo, fermo – abbiamo fatto anche troppo.RICCARDO DI GLOUCESTER
Perché dovrebbe vivere e riempire il mondo dei suoi sproloqui?210
La regina Margherita sviene
RE EDOARDO
Come… sviene? Fatela rinvenire.RICCARDO DI GLOUCESTER (a parte a Giorgio)
Clarence, scusami con il re mio fratello. Vado a Londra per una faccenda importante. Prima che arriviate là anche voi aspettatevi delle novità.
GIORGIO DI CLARENCE (a parte a Riccardo)
Cosa? Cosa?RICCARDO DI GLOUCESTER (a parte a Giorgio)
La Torre, la Torre.
Esce
REGINA MARGHERITA
O, Edoardino, dolce Dino… di’ qualcosa a tua madre, ragazzo. Non riesci a parlare? O traditori, assassini! Chi pugnalò Cesare non ha versato sangue, non ha commesso colpa e non merita con-danna se si paragona quel delitto a questo. Lui era un uomo – que-sto, al contrario, un bambino, e gli uomini non riversano mai la loro ira su un bambino. Quale parola è peggiore di assassino che io la possa usare? No, no, mi scoppia il cuore se parlo; e parlerò affi n-ché mi scoppi il cuore. Macellai e canaglie! Cannibali sanguinari! Che dolce pianta avete reciso prima del tempo!211 Non avete fi gli, macellai; se ne aveste, pensare a loro vi avrebbe mosso a compas-
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 5
But if you ever chance to have a child,Look in his youth to have him so cut off 65As, deathsmen, you have rid this sweet young Prince!
KING EDWARD
Away with her — go, bear her hence perforce.QUEEN MARGARET
Nay, never bear me hence — dispatch me here.Here sheathe thy sword — I’ll pardon thee my death.What? Wilt thou not? Then, Clarence, do it thou. 70
GEORGE OF CLARENCE
By heaven, I will not do thee so much ease.QUEEN MARGARET
Good Clarence, do; sweet Clarence, do thou do it.GEORGE OF CLARENCE
Didst thou not hear me swear I would not do it?QUEEN MARGARET
Ay, but thou usest to forswear thyself.’Twas sin before, but now ’tis charity. 75What, wilt thou not? Where is that devil’s butcher,Hard-favoured Richard? Richard, where art thou?Thou art not here. Murder is thy alms-deed —Petitioners for blood thou ne’er putt’st back.
KING EDWARD
Away, I say — I charge ye, bear her hence. 80QUEEN MARGARET
So come to you and yours as to this Prince!
Exit, guarded
KING EDWARD Where’s Richard gone?GEORGE OF CLARENCE
To London all in post — [aside] and as I guess,To make a bloody supper in the Tower.
KING EDWARD
He’s sudden if a thing comes in his head. 85Now march we hence. Discharge the common sortWith pay and thanks, and let’s away to London,
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 5
sione. Ma se mai avrete un fi glio, aspettatevi di vederlo ucciso da giovane, carnefi ci, come voi avete trucidato questo dolce principe!
RE EDOARDO
Portatela via – allontanatela con la forza.REGINA MARGHERITA
No, non portatemi via – uccidetemi qui. Affonda qui la tua spada – ti perdonerò la mia morte. Come? Non vuoi? Allora, Clarence, fallo tu.
GIORGIO DI CLARENCE
Per Dio, non ti darò certo questa consolazione.REGINA MARGHERITA
Buon Clarence, fallo; dolce Clarence, avanti fallo|GIORGIO DI CLARENCE
Non hai sentito che ho giurato di non farlo?REGINA MARGHERITA
Sì, ma tu sei abituato a rimangiarti la parola. Prima era un peccato, ma ora è carità. Come, non vuoi? Dov’è il macellaio del diavolo, il ripugnante Riccardo? Riccardo, dove sei? Non sei qui. L’omicidio è la tua elemosina – non hai mai deluso chi è assetato di sangue.
RE EDOARDO
Via, ho detto – vi ordino di portarla via di qui.REGINA MARGHERITA
Possa capitare a voi e ai vostri quello che è toccato a questo prin-cipe!
Esce scortata
RE EDOARDO
Dov’è andato Riccardo?GIORGIO DI CLARENCE
A Londra in gran fretta – [a parte] e, credo, per fare una cena a base di sangue nella Torre.
RE EDOARDO
È irruente quando gli viene in mente qualcosa. Ora andiamo via. Congedate i soldati semplici pagandoli e ringraziandoli; noi andia-
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 6
And see our gentle Queen how well she fares.By this I hope she hath a son for me. Exeunt
5.6 Enter on the walls King Henry the Sixth, reading a
book, Richard Duke of Gloucester, and the
Lieutenant of the Tower
RICHARD OF GLOUCESTER
Good day, my lord. What, at your book so hard?KING HENRY
Ay, my good lord — ‘my lord’, I should say, rather.’Tis sin to fl atter; ‘good’ was little better.‘Good Gloucester’ and ‘good devil’ were alike,And both preposterous — therefore not ‘good lord’. 5
RICHARD OF GLOUCESTER (to the Lieutenant)Sirrah, leave us to ourselves. We must confer.
Exit Lieutenant
KING HENRY
So fl ies the reckless shepherd from the wolf;So fi rst the harmless sheep doth yield his fl eece,And next his throat unto the butcher’s knife.What scene of death hath Roscius now to act? 10
RICHARD OF GLOUCESTER
Suspicion always haunts the guilty mind;The thief doth fear each bush an offi cer.
KING HENRY
The bird that hath been limèd in a bushWith trembling wings misdoubteth every bush.And I, the hapless male to one sweet bird, 15Have now the fatal object in my eyeWhere my poor young was limed, was caught and
killed.RICHARD OF GLOUCESTER
Why, what a peevish fool was that of Crete,That taught his son the offi ce of a fowl!And yet, for all his wings, the fool was drowned. 20
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 6
mo a Londra a vedere come sta la nostra regina. Spero che ormai mi abbia dato un fi glio.
Escono
V, 6 Entrano sulle mura re Enrico VI che legge
un libro, Riccardo di Gloucester e
il luogotenente della Torre212
RICCARDO DI GLOUCESTER
Buon giorno, mio signore. Come, così intento alla lettura? RE ENRICO
Sì, mio buon signore – anzi dovrei dire “mio signore”. Adulare è un peccato e chiamarti “buono” non è molto diverso. “Buon Glou-cester” e “buon demonio” sono frasi equivalenti ed entrambe con-traddittorie – quindi niente “buon signore”.
RICCARDO DI GLOUCESTER (al Luogotenente)Amico, lasciaci soli. Dobbiamo parlare.
Esce il Luogotenente
RE ENRICO
Così fugge il pastore stolto213 davanti al lupo; così, la pecora inerme prima offre la propria lana, poi la gola al coltello del macellaio. Che scena di morte deve recitare ora Roscio? 214
RICCARDO DI GLOUCESTER
Il sospetto assilla sempre chi sa di essere colpevole; il ladro teme che ogni cespuglio nasconda una guardia.
RE ENRICO
L’uccello rimasto invischiato in un cespuglio diffi da con ali tre-manti di ogni altro cespuglio, e io, sventurato padre215 di un uccel-lino, ho qui davanti agli occhi la causa fatale che l’ha invischiato, catturato e ucciso.
RICCARDO DI GLOUCESTER
Che povero sciocco fu quel cretese che spiegò al fi glio come volano gli uccelli! E nonostante le sue ali, quello sciocco annegò216.
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 6
KING HENRY
I, Daedalus; my poor boy, Icarus;Thy father, Minos, that denied our course;The sun that seared the wings of my sweet boy,Thy brother Edward; and thyself, the sea,Whose envious gulf did swallow up his life. 25Ah, kill me with thy weapon, not with words!My breast can better brook thy dagger’s pointThan can my ears that tragic history.But wherefore dost thou come? Is’t for my life?
RICHARD OF GLOUCESTER
Think’st thou I am an executioner? 30KING HENRY
A persecutor I am sure thou art;If murdering innocents be executing,Why, then thou art an executioner.
RICHARD OF GLOUCESTER
Thy son I killed for his presumption.KING HENRY
Hadst thou been killed when fi rst thou didst presume,Thou hadst not lived to kill a son of mine. 36And thus I prophesy: that many a thousandWhich now mistrust no parcel of my fear,And many an old man’s sigh, and many a widow’s,And many an orphan’s water-standing eye — 40Men for their sons’, wives for their husbands’,Orphans for their parents’ timeless death — Shall rue the hour that ever thou wast born.The owl shrieked at thy birth — an evil sign;The night-crow cried, aboding luckless time; 45Dogs howled, and hideous tempests shook down trees;The raven rooked her on the chimney’s top;33
And chatt’ring pies in dismal discords sung.Thy mother felt more than a mother’s pain,And yet brought forth less than a mother’s hope — 50
47. Rooked: croak’d (Capell) = gracchiare.
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 6
RE ENRICO
Io: Dedalo; il mio povero ragazzo: Icaro; tuo padre: Minosse, che ci impedì il cammino; il sole che ha rovinato le ali del mio dolce ragazzo: tuo fratello Edoardo; e tu: il mare che con il suo orrendo abisso ha inghiottito la sua vita. Ah, uccidimi con un’arma, non con le parole! Il mio petto tollera meglio la punta della tua lama che le mie orecchie questa tragica storia. Perché sei venuto? Per la mia vita?
RICCARDO DI GLOUCESTER
Credi che io sia un assassino?RE ENRICO
Aguzzino lo sei di sicuro; se poi uccidere degli innocenti vuol dire assassinare, allora sei un assassino.
RICCARDO DI GLOUCESTER
Tuo fi glio l’ho ucciso per la sua arroganza.RE ENRICO
Fossi tu stato ucciso la prima volta che fosti arrogante, non avre-sti vissuto abbastanza per uccidere mio fi glio. Ho questo presagio: migliaia di persone che non hanno il minimo sospetto di ciò che pavento, e molti sospiri di vecchi e di vedove, e molti occhi di orfani velati di lacrime – uomini che piangeranno la morte prematura dei loro fi gli, mogli quella dei loro mariti, orfani quella dei loro geni-tori – malediranno l’ora in cui nascesti. La civetta stridette alla tua nascita – segno nefasto; il corvo della notte gracchiò, facendo presa-gire tempi luttuosi; i cani ulularono e terribili tempeste abbattero-no gli alberi; il corvo si accovacciò sul comignolo; le loquaci gazze cantarono in lugubre cacofonia. Tua madre soffrì delle doglie di una madre e tuttavia partorì meno che la speranza di una madre –
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 6
To wit, an indigested and deformèd lump,Not like the fruit of such a goodly tree.Teeth hadst thou in thy head when thou wast born,To signify thou cam’st to bite the world;And if the rest be true which I have heard 55Thou cam’st —
RICHARD
I’ll hear no more. Die, prophet, in thy speech,
He stabs him
For this, amongst the rest, was I ordained.KING HENRY
Ay, and for much more slaughter after this.O, God forgive my sins, and pardon thee. He dies
RICHARD OF GLOUCESTER
What — will the aspiring blood of Lancaster 61Sink in the ground? I thought it would have mounted.See how my sword weeps for the poor King’s death.O, may such purple tears be alway shedFrom those that wish the downfall of our house! 65If any spark of life be yet remaining,Down, down to hell, and say I sent thee thither —
He stabs him again
I that have neither pity, love, nor fear.Indeed, ’tis true that Henry told me of,For I have often heard my mother say 70I came into the world with my legs forward.Had I not reason, think ye, to make haste,And seek their ruin that usurped our right?The midwife wondered and the women cried‘O, Jesus bless us, he is born with teeth!’ — 75And so I was, which plainly signifi edThat I should snarl and bite and play the dog.Then, since the heavens have shaped my body so,Let hell make crooked my mind to answer it.I had no father, I am like no father; 80I have no brother, I am like no brother;
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 6
cioè un’indigesta massa deforme217, per nulla simile al frutto di un albero così nobile. Avevi i denti quando sei nato, a indicare che sei venuto per divorare il mondo; e se il resto che ho sentito è vero, sei venuto…
RICCARDO DI GLOUCESTER
Non voglio sentire altro. Muori, profeta, mentre parli,
lo trafi gge
perché a questo, tra le altre cose, ero predestinato.RE ENRICO
Sì, e per molti altri massacri dopo questo. Dio perdoni i miei pec-cati e perdoni anche te.
Muore
RICCARDO DI GLOUCESTER
Come – l’ambizioso sangue dei Lancaster si sparge in terra? Pen-savo che sarebbe andato verso l’alto. Osservate la mia spada che piange per la morte del povero re. Che queste lacrime purpuree possano sempre uscire da chi desidera la caduta della nostra casa-ta! Se ti resta ancora una scintilla di vita, giù, giù all’inferno, e di’ che sono stato io a mandartici
lo trafi gge ancora
io, che non provo pietà, amore o timore. Certo, è vero quello che Enrico ha detto di me, perché ho udito spesso mia madre dire che sono venuto al mondo con i piedi davanti. Non credete dunque che avessi un buon motivo per affrettarmi a procurare la rovina di coloro che usurpavano il nostro diritto? La levatrice si stupì e le donne urlarono “Gesù ci protegga, è nato con i denti!” – e così è stato, e questo chiaramente signifi cava che ero destinato a rin-ghiare, mordere e fare la parte del cane. Quindi, poiché il cielo ha plasmato così il mio corpo, che l’inferno renda altrettanto laida la mia mente. Non ho avuto padre, non ho nulla del padre218; non ho fratelli, non ho nulla del fratello; e questa parola ‘amore’, che
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 7
And this word, ‘love’, which greybeards call divine,Be resident in men like one anotherAnd not in me — I am myself alone.Clarence, beware; thou kept’st me from the light — 85But I will sort a pitchy day for thee.For I will buzz abroad such propheciesThat Edward shall be fearful of his life,And then, to purge his fear, I’ll be thy death.Henry and his son are gone; thou, Clarence, art next;34
And by one and one I will dispatch the rest, 91Counting myself but bad till I be best.I’ll throw thy body in another roomAnd triumph, Henry, in thy day of doom.
Exit with the body
5.7 [A chair of state.] Flourish. Enter King Edward,
Lady Gray his Queen, George Duke of Clarence,
Richard Duke of Gloucester, the Lord Hastings, a
nurse carrying the infant Prince Edward, and
attendants
KING EDWARD
Once more we sit in England’s royal throne,Repurchased with the blood of enemies.What valiant foemen, like to autumn’s corn,Have we mowed down in tops of all their pride!Three dukes of Somerset, threefold renowned 5For hardy and undoubted champions;
90-91. Henry and his son … rest: King Henry and the Prince his Son are gone / Clarence thy turne is next, and then the rest (F) = re Enrico e il principe suo fi glio sono andati, Clarence il tuo turno è il prossimo, e poi il resto. La va-riante riportata in F è modellata su Q3, che espande il verso presente in O facendolo diventare di due. In questo caso i curatori dell’edizione Oxford ritengono più attendibile O e ipotizzano che il manoscritto sul quale si basa-va F fosse corrotto in questo punto e che il tipografo abbia consultato Q3 (le cui varianti di per sé non sono considerate molto affi dabili) per “riempire” lo spazio occupato da due versi.
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i vecchi chiamano divina, alberghi negli uomini fatti della stessa pasta, ma non in me – io sono soltanto me stesso. Attento, Claren-ce; tu mi pari la luce – ma preparerò un giorno buio per te, perché metterò in giro tali dicerie che Edoardo temerà per la sua vita e io, per sollevarlo dal timore, sarò la tua morte. Enrico e suo fi glio sono andati; tu, Clarence, sarai il prossimo e uno dopo l’altro mi sbarazzerò degli altri, considerandomi un buono a nulla fi nché non sarò il migliore219. Getterò il corpo in un’altra stanza; e tu, Enrico, esulta pure nel giorno del tuo giudizio.
Esce con il cadavere
V, 7 [Un trono su una predella]. Squilli di trombe. Entrano re Edoardo,
lady Gray, sua regina, Giorgio duca di Clarence,
Riccardo duca di Gloucester, lord Hastings, una
nutrice che porta in braccio il principe Edoardo in fasce,
e il seguito220
RE EDOARDO
Di nuovo sediamo sul regale trono d’Inghilterra riottenuto versando il sangue dei nemici. Che valorosi avversari abbiamo falciato, come il grano autunnale, al culmine della loro superba crescita! Tre duchi di Somerset, tre volte celebri come intrepidi e indiscussi campioni;
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 7
Two Cliffords, as the father and the son;And two Northumberlands — two braver menNe’er spurred their coursers at the trumpet’s sound.With them, the two brave bears, Warwick and
Montague, 10That in their chains fettered the kingly lionAnd made the forest tremble when they roared.Thus have we swept suspicion from our seatAnd made our footstool of security.(To Lady Gray)Come hither, Bess, and let me kiss my boy. 15
The nurse brings forth the infant prince. King
Edward kisses him
Young Ned, for thee, thine uncles and myselfHave in our armours watched the winter’s night,Went all afoot in summer’s scalding heat,That thou mightst repossess the crown in peace;And of our labours thou shalt reap the gain. 20
RICHARD OF GLOUCESTER (aside)I’ll blast his harvest, an your head were laid;For yet I am not looked on in the world.This shoulder was ordained so thick to heave;And heave it shall some weight or break my back.Work thou the way, and thou shalt execute. 25
KING EDWARD
Clarence and Gloucester, love my lovely queen;And kiss your princely nephew, brothers, both.
GEORGE OF CLARENCE
The duty that I owe unto your majestyI seal upon the lips of this sweet babe.
He kisses the infant prince
LADY GRAY
Thanks, noble Clarence — worthy brother, thanks. 30RICHARD OF GLOUCESTER
And that I love the tree from whence thou sprang’st,Witness the loving kiss I give the fruit.
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 7
due Clifford, padre e fi glio, e due Northumberland – mai uomini più arditi spronarono i loro corsieri al suono delle buccine. Con loro, i due strenui orsi221 Warwick e Montague, che con le loro catene imprigionarono il regale leone e fecero tremare la foresta con il loro ruggito. Così abbiamo dissipato il timore dal nostro trono e abbiamo fatto della sicurezza il nostro sgabello222. (A lady Gray) Vieni qua, Betta, fammi dare un bacio a mio fi glio223.
La nutrice porta avanti il principe in fasce. Re
Edoardo lo bacia
Dino, per te i tuoi zii e io stesso abbiamo vegliato armati224 nelle notti d’inverno e marciato sotto il sole rovente dell’estate, affi nché tu potessi riprendere la corona in pace; di tutte le nostre fatiche tu raccoglierai i frutti.
RICCARDO DI GLOUCESTER (a parte)Devasterò il suo raccolto, una volta che la tua testa sarà mietuta, perché non mi sono ancora fatto un nome nel mondo. Questa spal-la è stata fatta così forte per sollevare, e ne solleverà di pesi o mi spezzerà la schiena. Tu escogita il modo e tu esegui225.
RE EDOARDO
Clarence e Gloucester, amate la mia leggiadra regina; e baciate en-trambi il vostro principesco nipote, fratelli.
GIORGIO DI CLARENCE
La deferenza che devo a vostra maestà la suggello sulle labbra di questo dolce neonato.
Bacia il principe in fasce
LADY GRAY
Grazie, nobile Clarence – degno fratello, grazie.RICCARDO DI GLOUCESTER
E che io amo l’albero da cui sei nato lo testimoni l’amoroso bacio che do al suo frutto.
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3 HENRY VI, ACT 5 SCENE 7
He kisses the infant prince
(Aside) To say the truth, so Judas kissed his master,And cried ‘All hail!’ whenas he meant all harm.
KING EDWARD
Now am I seated as my soul delights, 35Having my country’s peace and brothers’ loves.
GEORGE OF CLARENCE
What will your grace have done with Margaret?René her father, to the King of FranceHath pawned the Sicils and Jerusalem,And hither have they sent it for her ransom. 40
KING EDWARD
Away with her, and waft her hence to France.And now what rests but that we spend the timeWith stately triumphs, mirthful comic shows,Such as befi ts the pleasure of the court?Sound drums and trumpets — farewell, sour annoy! 45For here, I hope, begins our lasting joy.
[Flourish.] Exeunt
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3 ENRICO VI, ATTO V SCENA 7
Bacia il principe in fasce
(A parte) In realtà, questo è il modo in cui Giuda baciò il suo Mae-stro, e gridò “Salute a voi!” mentre intendeva ogni male possibile.
RE EDOARDO
Ora sono seduto sul trono come aggrada al mio cuore, con la pace nel mio paese e l’amore dei fratelli.
GIORGIO DI CLARENCE
Che cosa dispone vostra grazia per Margherita? René, suo padre, ha dato in pegno le Due Sicilie e Gerusalemme al re di Francia e ha inviato qui il denaro per riscattarla.
RE EDOARDO
Via, conducetela in Francia. E ora che cosa ci resta da fare se non passare il tempo tra grandiose celebrazioni e allegri spettacoli, come si addice ai piaceri della corte? Suonate, tamburi e trombe – addio, dure avversità! Qui, spero, comincia la nostra gioia du-ratura!
[Squilli di trombe.] Escono
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3 HENRY VI, ADDITIONAL PASSAGES
ADDITIONAL PASSAGES
A. Our edition adopts the 1595 version of 1.1.120-5 in the belief that it refl ects an authorial revision; an edited text of the Folio alternative follows.
KING HENRY
Peace, thou — and give King Henry leave to speak.WARWICK
Plantagenet shall speak fi rst — hear him, lords,And be you silent and attentive too,For he that interrupts him shall not live.
KING HENRY [to York]Think’st thou that I will leave my kingly throne, 5
B. The 1595 text abridges 5.4.82.1-5.5.17, and may refl ect authorial revi-sion. An edited text of the abridged passage follows:
ALL THE LANCASTER PARTY
Saint George for Lancaster!
Alarums to the battle. [The house of] York fl ies, then
the chambers are discharged. Then enter King Edward,
George of Clarence, and Richard of Gloucester, and their
followers: they make a great shout, and cry ‘For York!
For York!’ Then Queen Margaret, Prince Edward,
Oxford and Somerset are all taken prisoner. Flourish,
and enter all again
KING EDWARD
Now here a period of tumultuous broils.Away with Oxford to Hames Castle straight;For Somerset, off with his guilty head.Go, bear them hence — I will not hear them speak. 5
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3 ENRICO VI, AGGIUNTE AL TESTO
AGGIUNTE AL TESTO
A. Per i versi I, 1, 120-5, la presente edizione adotta la lezione del testo del 1595, nella convinzione che essa rispecchi una revisione dell’autore; si riporta qui di seguito la versione editoriale del testo contenuto nel Folio.
RE ENRICO
Taci tu – e lascia parlare re Enrico.WARWICK
Plantageneto parlerà per primo – ascoltatelo, signori, state in silen-zio e fate attenzione, perché chi lo interrompe è un uomo morto.
RE ENRICO [a York]Credi forse che io sia disposto a lasciare il trono regale
B. Il testo del 1595 taglia i versi V, 4, 82, 1 – V, 5, 17, forse in conformità con una revisione dell’autore. Si riporta qui di seguito la versione edito-riale del passo eliminato.
TUTTI I LANCASTER
San Giorgio per Lancaster!
Allarmi per la battaglia. [La casa di] York fugge,
poi si ode una scarica di armi da fuoco. Entrano re Edoardo,
Giorgio di Clarence e Riccardo di Gloucester con i loro
seguaci: lanciano grida altissime urlando “Per York!
Per York!”. Poi la regina Margherita, il principe Edoardo,
Oxford e Somerset sono presi prigionieri. Squilli di trombe.
Rientrano di nuovo tutti.
RE EDOARDO
Ora mettiamo un punto fermo a queste lotte turbolente. Portate subito Oxford al castello di Hames; quanto a Somerset, tagliategli quella testa colpevole. Avanti, conduceteli via da qui – non voglio neppure sentirli parlare.
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3 HENRY VI, ADDITIONAL PASSAGES
OXFORD
For my part, I’ll not trouble thee with words.
Exit, guarded
SOMERSET
Nor I, but stoop with patience to my death.
Exit, guarded
KING EDWARD (to Prince Edward)Edward, what satisfaction canst thou makeFor stirring up my subjects to rebellion?
PRINCE EDWARD
Speak like a subject, proud ambitious York. 10
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3 ENRICO VI, AGGIUNTE AL TESTO
OXFORD
Da parte mia, non ti tedierò con le parole.
Esce scortato
SOMERSET
Nemmeno io, ma mi piegherò con rassegnazione alla mia sorte.
Esce scortato
RE EDOARDO (al principe Edoardo)Edoardo, quale giustifi cazione puoi addurre per aver sobillato i miei sudditi alla rivolta?
PRINCIPE EDOARDO
Parla come un suddito, tronfi o e ambizioso York.
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NOTE
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NOTEpp. 267-311 3 ENRICO VI
218 John de Clifford, nono barone Clif-ford (1435-61), fedele seguace dei Lanca-ster, fu uno dei comandanti Lancaster nel-la battaglia di Wakefi eld (1460), durante la quale avrebbe ucciso il duca di York e suo fi glio Rutland. Stando alle cronache fu soprannominato “il macellaio” per la sua violenza e ferocia. Privato dei beni dal Parlamento, fu ucciso nel 1461 durante la battaglia di Ferrybridge, subito prima del-la battaglia di Towton.
Atto V, sc. 2
219 La scena: il campo di battaglia tra Saint Albans e Londra.
Atto V, sc. 3
220 La scena: un’altra parte del campo di battaglia. 221 L’edizione Oxford segue la lezione di Q1 per questo scontro tra Clifford e York; la versione presente in F è riportata fra le Aggiunte al testo D.222 Secondo una delle versioni del mito di Medea, questa prese con sé il fratellino Assirto quando fuggì insieme a Giasone sulla nave Argo, dopo aver rubato al pa-dre Eeta il vello d’oro. Inseguita dalla nave del padre, uccise il bambino e lo fece a pezzi, gettandoli in mare uno dopo l’altro per costringere l’inseguitore a fermarsi a raccoglierli. Il successivo rimando a Enea e Anchise allude al racconto di Eneide 2, 707-804.
Atto V, sc. 4
223 La scena: un’altra parte del campo di battaglia.
Atto V, sc. 5
224 La scena: un’altra parte del campo di battaglia.
DANIELE BORGOGNI
La vera tragedia di Riccardo duca
di York e del buon re Enrico VI
(3 Enrico VI)
Atto I, sc. 1
1 La scena: il Parlamento a Londra.2 Richard Neville (1428-71), soprannomi-nato il “creatore di re”, era fi glio del conte di Salisbury, ed ebbe il suo titolo grazie al matrimonio con la fi glia del conte di War-wick, Anne. Fiero avversario del cognato di lei, Somerset, appoggiò il duca di York, suo zio, quando questi rivendicò il dirit-to alla corona inglese. Dopo la battaglia di Towton e la successiva incoronazione di Edoar do IV (1461), si recò in Francia a negoziare il matrimonio del nuovo re con lady Bona di Savoia. Messo in diffi coltà dal comportamento del re – le cronache ripor-tano la sua disapprovazione per il matri-monio segreto di Edoar do con Elizabeth Woodville (cfr. III, 3, 256 e segg.), per i fa-vori da lui concessi ai parenti della neore-gina (cfr. IV, 1, 46 e segg.) e per il tentativo di stupro della fi glia o della nipote (cfr. III, 3, 188) – Warwick passò alla parte Lanca-ster, catturando Edoar do IV e rimettendo Enrico VI sul trono (1470). Fu ucciso du-rante la battaglia di Barnet (1471).3 L’azione del dramma è presentata in continuità con la fi ne di 2 Enrico VI, in cui si svolge la prima battaglia di Saint Albans (22 maggio 1455). In realtà, come appare chiaro nel prosieguo della scena, Shake-speare opera un cospicuo rimaneggiamen-to dei fatti storici, unendo gli eventi del 1455 (in cui Enrico VI fu fatto prigioniero dal duca di York, mentre qui fugge), con quelli del maggio 1460 quando, dopo la battaglia di Northampton, il duca di York rivendicò formalmente il proprio diritto al trono e fu nominato legittimo erede.4 Riccardo Plantageneto (1411-1460), fi -glio di Anne Mortimer e di Riccardo, con-te di Cambridge. Quando quest’ultimo fu condannato a morte da Enrico V per tradi-
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3090
NOTE 3 ENRICO VI pp. 311-313
mento (cfr. Enrico V, II, 2), la famiglia per-se beni e diritti che furono però ripristina-ti da Enrico VI. Il titolo di duca di York, dunque, non fu ereditato dal padre (come affermato in I, 1, 105). Ebbe vari incarichi politici e diplomatici, ricoprendo anche la carica di lord protettore nel 1453 durante uno dei periodi infermità mentale del re. Dal 1452 si dichiarò legittimo pretendente al trono, facendo precipitare gli eventi che avrebbero portato alla Guerra delle Rose. Vincitore nella prima battaglia di Saint Albans (1455) e in quella di Northampton (1460), fu ucciso durante la battaglia di Wakefi eld (1460). 5 Il grosso delle forze che sostenevano i Lancaster proveniva dal nord dell’Inghil-terra, mentre gli York erano prevalente-mente appoggiati dalle regioni meridionali (come viene ricordato in I, 1, 156-57).6 Specifi cando questo dettaglio York sot-tolinea la morte disonorevole dei due ne-mici: i codici cavallereschi dell’epoca pre-vedevano infatti che si combattesse (e che si venisse eventualmente uccisi) da perso-ne di pari rango. 7 Primogenito del duca di York, Edoar-do (1442-83) fu nominato conte di March e contribuì alla sconfi tta delle forze di En-rico VI nella battaglia di Northampton (1460). Proclamato re dopo la sconfi tta dei Lancaster a Towton (1461), si sposò segre-tamente con Elizabeth Woodville, com-promettendo una possibile alleanza con Luigi XI di Francia. Deposto da Warwick nel 1469, si rifugiò in Francia ma nel 1471 tornò in Inghilterra, fece prigioniero re Enrico VI e sconfi sse i Lancaster a Barnet e Tewkesbury (1471), riottenendo la coro-na.8 Nel suo personaggio confl uiscono di-verse fi gure: nel I atto ha le caratteristi-che di Richard Neville (1400-60), conte di Salisbury, sostenitore del re che passò alla parte York prima della prima battaglia di Saint Albans (1455), fu fatto prigionie-ro nella battaglia di Wakefi eld (1460) e
decapitato a Pontefract. A partire dal II atto, invece, il personaggio di Montague incarna John Neville (1428/35-1471), fra-tello del conte di Warwick, che sconfi sse i Lancaster guidati da Somerset nella bat-taglia di Hexham (1464), divenne marche-se di Montague l’anno successivo e rinne-gò insieme al fratello la propria fedeltà a Edoar do IV senza però riuscire a impedir-ne il ritorno nel 1471. Morì con il fratello durante la battaglia di Barnet (1471). In I, 1, 210, infi ne, acquista i tratti di Thomas, fi glio illegittimo di William Neville, lord Falconbridge, cognato del duca di York, che era stato nominato vice-ammiraglio d’Inghilterra.9 Quarto fi glio del duca di York, Riccar-do (1452-85) aveva tre anni all’epoca degli eventi presentati in 2 Enrico VI. Si rifugiò insieme al fratello Giorgio presso il duca di Borgogna dopo la sconfi tta di Wakefi eld (1460) e fu nominato duca di Gloucester al suo ritorno in Inghilterra, dopo l’incoro-nazione del fratello Edoar do IV. Quando Enrico VI fu rimesso sul trono nel 1470, Riccardo si rifugiò con Edoar do IV nelle Fiandre, ritornando l’anno successivo per guidare l’esercito York nelle battaglie di Barnet e Tewkesbury (1471). Nel 1483 di-venne re col nome di Riccardo III. Tradi-zionalmente rappresentato come persona crudele e senza scrupoli dalla propagan-da Tudor, deve il soprannome “gobbo” alla descrizione che ne ha fatto Thomas More ma anche Hall e Holinshed ne ri-portano alcune caratteristiche disformiche (cfr. V, 6, 43 e segg.). Una tomba scoperta nel 2012 fra i ruderi dell’antica chiesa dei Greyfriars (“frati grigi”, cioè i francesca-ni conventuali) a Leicester sembra essere quella di Riccardo, anche per lo scheletro presenta tracce evidenti di scoliosi. Riposa nella Cattedrale di Leicester.10 L’espressione beffarda di York anticipa quello che sarà il trattamento riservato alla sua stessa testa e al corpo di Clifford o di Enrico VI.
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NOTEpp. 313-315 3 ENRICO VI
11 John Mowbray, terzo duca di Norfolk (1415-61), aveva ereditato i titoli di conte maresciallo d’Inghilterra e quinto conte di Nottingham. Zio del duca di York, ne sostenne le pretese alla corona inglese in modo ambiguo. Fu tra gli sconfi tti della se-conda battaglia di Saint Albans (1461) ma combatté a favore di Edoar do IV in quella vittoriosa di Towton (1461). 12 York e Lancaster appartenevano en-trambi alla dinastia Plantageneto. Tutta-via, quando Henry Bolingbroke depose Riccardo II (l’evento è ricordato anche nel prosieguo della scena), si estinse la linea genealogica del primogenito di Edoar do III Plantageneto. Così, gli York giustifi -cavano il loro diritto al trono in quanto discendenti per parte di madre di Lionel di Anversa, duca di Clarence, e per parte di padre di Edmund di Langley, duca di York, rispettivamente terzo e quinto fi glio di Edoar do III. I Lancaster, invece, attri-buivano le proprie origini a Giovanni di Gand (John of Gaunt), duca di Lancaster, quarto fi glio di Edoar do III. 13 Il termine council ha la medesima pro-nuncia di counsel, “avviso, parere” (infatti è stato spesso emendato in questo senso) e nella traduzione si è cercato di mantenere l’ambiguità dell’espressione originale: “la regina sarà sorpresa nel vedere che anche noi saremo al consiglio”, e “la regina non può certo sperare che noi ascolteremo e ac-cetteremo le sue idee.” Il medesimo termi-ne, con un analogo doppio senso, ritorna in II, 1, 208.14 Ancora una volta il dramma compri-me eventi storici non contemporanei; qui si allude al ‘gran consiglio’ indetto dalla regina Margherita nel 1455 a Greenwich per tentare di esautorare il duca di York e privarlo del titolo di protettore del regno che aveva ricoperto durante l’infermità di Enrico VI. 15 Le parole di Warwick sono un’eco bi-blica da Salmi 44, 14 e Salmi 79, 4.
16 Allusione all’usanza di legare dei cam-panelli alle zampe dei falchi da caccia per spaventare le prede. L’immagine ritorna anche in Lucrezia violata, vv. 510-11.17 La metafora usata da Warwick allu-de naturalmente all’etimologia del nome Plantageneto, che verosimilmente derivava dallo stemma del capostipite della casata Goffredo V il Bello, conte d’Angiò (1128-1151, sul quale fi gurava un ramo di gine-stra (in antico francese plante genêt). 18 Questa generica indicazione presen-te in F serviva probabilmente ad indicare qualche soldato del seguito.19 Enrico di Lancaster (1421-71), fi glio di Enrico V e Caterina di Valois, successe al padre all’età di soli 9 mesi. Incoronato nel 1429, nel 1445 sposò Margherita d’Angiò subendone l’infl uenza nella gestione del potere. Dopo la disfatta del 1453 con la perdita dei possedimenti in terra francese, soffrì di infermità mentale e il duca di York ne approfi ttò per farsi nominare reggente. Fatto prigioniero durante la battaglia di Northampton (1460), dopo la battaglia di Towton (1461) fu deposto e costretto a rifugiarsi in Scozia. Catturato e rinchiuso nella Torre di Londra nel 1465, fu liberato e rimesso sul trono dal conte di Warwick (1470) fi nché, dopo le decisive battaglia di Barnet e Tewkesbury (1471), fu nuovamen-te imprigionato e ucciso.20 In epoca elisabettiana l’aggettivo stur-
dy aveva connotazioni diverse rispetto ad oggi (“resistente, saldo, vigoroso”). In par-ticolare la locuzione sturdy beggar era un termine ingiurioso per indicare una perso-na sana e vigorosa che chiedeva l’elemosi-na senza alcun motivo valido, spesso con insistenza o addirittura con violenza.21 Henry Percy, terzo conte di Northum-berland, (1421-61), è il fi glio del conte di cui si racconta la morte all’inizio del dram-ma. Uccise il duca di York nella battaglia di Wakefi eld (1460) e morì durante la bat-taglia di Towton (1461).
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NOTE 3 ENRICO VI pp. 315-325
22 John de Clifford, nono barone Clif-ford (l435-61), era fi glio di Thomas, la cui morte è ricordata all’inizio del dramma. Fedele seguace dei Lancaster, fu uno dei comandanti Lancaster nella battaglia di Wakefi eld (1460), durante la quale avreb-be ucciso il duca di York e suo fi glio Rut-land. Stando alle cronache fu sopranno-minato “il macellaio” per la sua violenza e ferocia. Privato dei beni dal Parlamento, fu ucciso nel 1461 durante la battaglia di Ferry bridge, subito prima della battaglia di Towton (1461). 23 Ralph Neville, secondo conte di West-morland (1404-1484). In realtà fu suo fra-tello John ad essere partigiano dei Lanca-ster, ma Shakespeare segue Holinshed nel far risalire la morte del conte alla battaglia di Towton (1461).24 Il termine non indicava necessariamen-te una relazione di parentela, ma poteva essere usato dal re per rivolgersi a un no-bile o, come in questo caso, da un nobile a un altro.25 Dopo la prima battaglia di Saint Al-bans (1455), York e il suo esercito furono ben accolti dai cittadini di Londra, che sostenevano le sue rivendicazioni al trono.26 Henry Holland, duca di Exeter (1430?-1473), sposò Anna, fi glia del duca di York, ma si schierò a fi anco dei Lancaster dive-nendone uno dei condottieri principali. Privato dei beni da Edoar do IV e ritenuto morto durante la battaglia di Barnet (1471), sopravvisse e si rifugiò in Francia dove morì in povertà. Alcune edizioni indicano qui Westmorland ritenendo il tono bellico-so delle parole pronunciate poco coerente con il personaggio di Exeter, che sostiene Enrico nella ricerca di un compromesso.27 Enrico VI ripristinò i diritti e i beni del duca di York, dopo che suo padre, Riccar-do conte di Cambridge, era stato giustizia-to per tradimento da Enrico V. I due mo-menti sono rappresentati rispettivamente in 1 Enrico VI, III, 161-77 e Enrico V, II, 2.
28 A partire da Enrico V, tutti i sovra-ni inglesi sono anche duchi di Lancaster. Warwick e gli altri di parte York chiedono, invece, che i due titoli siano divisi.29 La carica era ricoperta dal fratello di Enrico V, Humphrey duca di Gloucester, uno dei protagonisti di 1 Enrico VI e 2
Enrico VI. Storicamente, anche il duca di York fu protettore del regno durante uno dei periodi di infermità del re ed era sta-to per un certo periodo anche reggente di Francia (cfr. 1 Enrico VI, IV, 1, 162-163), quindi le parole di Enrico potrebbero an-che essere lette come un’accusa indiretta a York.30 A questo punto F presenta cinque versi che sono riportati fra le Aggiunte al testo A.31 Oltre al suo signifi cato letterale ana-logo a quello italiano, il termine equity fa riferimento a una serie di norme giurispru-denziali che integrano, esclusivamente in materia civile, la Common law.32 La trasformazione delle gloriose ban-diere dei condottieri in manti funerari aumenta l’impatto delle parole di Enrico, tese a ribadire per il pubblico la differenza tra le “nobili” imprese guerresche di con-quista all’estero e le “innaturali” e disono-revoli guerre civili.33 Il verbo utilizzato qui allude al fatto che Henry Bolingbroke legittimò la sua autorità e il suo diritto alla corona con la forza, obbligando Riccardo II ad abdica-re proprio come Enrico VI dirà di essere stato obbligato a cedere alle pressioni degli York in questa stessa scena (I, 1, 230).34 Le parole di Clifford riecheggiano la “maledizione” pronunciata da Mosè in Numeri 16, 30-32.35 Alcuni critici hanno notato che questo verso è privo della sillaba successiva allo iato centrale, probabilmente allo scopo di rendere anche dal punto di vista metrico l’agitazione e l’urgenza del momento. Un’a-naloga omissione ritorna in I, 1, 260.
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NOTEpp. 327-335 3 ENRICO VI
36 L’ossimoro “sangue freddo” dell’origi-nale (che ritorna anche più avanti, v. II, 1, 122) è stato qui modifi cato per non dare adito a fraintendimenti, dato il carattere idiomatico che tale espressione ha in italia-no. Secondo la teoria degli umori medieva-le, il caldo del sangue era associato anche alla mascolinità, pertanto l’accusa mossa da Westmorland implica anche un perdi-ta delle prerogative virili dell’uomo e del sovrano (non a caso al verso successivo il suo gesto sarà qualifi cato come unmanly): del resto, fi n dal precedente dramma (cfr. 2 Enrico VI II, 1, 224), Enrico VI è carat-terizzato in tal senso, soppiantato nel suo ruolo di marito da Suffolk, e nel suo ruolo di guida dello stato da Margherita, che tra poco comparirà in scena energica e risolu-ta, creando un grande effetto contrastivo.37 L’indicazione allude verosimilmente a un’elaborata melodia che segnalava una processione o accompagnava un gesto uf-fi ciale del re, diversa da quella che ne an-nunciava, per esempio, l’arrivo. In epoca elisabettiana era comune che la musica fosse “personalizzata” in modo che fosse subito riconoscibile il personaggio cui era associata. 38 Storicamente questa affermazione è priva di fondamento, poiché né il padre né il fratello di Warwick erano in alcun modo legati al mare. Probabilmente qui Monta-gue è stato erroneamente scambiato per il fi glio illegittimo di William Neville, lord Falconbridge e cognato del duca di York, che era stato nominato vice-ammiraglio d’Inghilterra (cfr. I, 1, 240). Alcuni studio-si ipotizzano addirittura che la fi gura di lord Falconbridge fosse inizialmente inclu-sa nel dramma e poi eliminata e fatta con-fl uire nel personaggio di Montague (che in effetti a più riprese è apostrofato come “fratello” o “cognato” del duca di York).39 Margherita d’Angiò (1430-82), fi glia di Isabella di Lorena e del duca René (o Re-nato) d’Angiò, sposò per procura Enrico VI nel 1445. Assunse un ruolo attivo nel-
la politica inglese a partire dal 1450, dopo la morte di Suffolk e l’infermità mentale del marito, osteggiando apertamente gli York e facendo precipitare gli eventi che avrebbero portato alla Guerra delle Rose. Esule in Francia del 1461 tentò di mette-re sul trono il fi glio Edoar do, che morì a Tewkesbury (1471). Nel 1475 fu riscattata dalla prigionia nella Torre e tornò in Fran-cia dove morì sette anni dopo. 40 Il termine potrebbe indicare anche il latte materno: si credeva, infatti, che esso derivasse dal sangue.41 Edoar do (1453-71), fi glio di Enrico VI e Margherita d’Angiò, divenne Principe di Galles dopo la seconda battaglia di Saint Albans del 1461, ma l’anno successivo do-vette rifugiarsi in Francia con la madre dopo l’incoronazione di Edoar do IV. Fu ucciso durante o subito dopo la battaglia di Tewkesbury (1471). 42 Le parole della regina riprendono l’e-spressione proverbiale to give a horse its
head, che indica l’azione di lasciare le bri-glie sciolte al cavallo permettendogli di an-dare dove vuole.43 Warwick era stato nominato capitano di Calais ma non cancelliere del regno, titolo che era stato conferito a suo padre, lord Salisbury. Sul personaggio di Fal-conbridge menzionato subito dopo v. la precedente nota a I, 1, 210.44 Le parole di Margherita riecheggiano la formula canonica (separatio a mensa et
toro) che sanciva il divorzio in caso di adul-terio, eresia o crudeltà.45 Le clausole e gli accordi presi a voce tra il re e il duca (di cui parla Westmorland in I, 1, 181) dovevano infatti essere ratifi cati da un atto uffi ciale del Parlamento.46 Le parole di Enrico suonano sorpren-denti: secondo alcuni dimostrano il suo incosciente candore, altri ipotizzano che lo screzio con la regina sia solo un litigio superfi ciale e che la loro relazione conti-nui comunque a un livello più profondo,
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NOTE 3 ENRICO VI pp. 335-345
altri le ritengono la verbalizzazione di un desiderio del re, il quale spera che la regina nutra gli stessi sentimenti che lui ha per lei (come confermerebbero i successivi versi in II, 1, 123 e II, 5, 139-39).
Atto I, sc. 2
47 La scena: il castello di Sandal nello Yorkshire.48 Storicamente tale affermazione non è vera: sia Hall sia Holinshed riportano che il duca di York andò a Sandal alla fi ne del 1460 per raccogliere le sue truppe, ben sa-pendo che la regina si sarebbe opposta con la forza all’accordo sulla successione tra il duca stesso e il re. Il fatto che qui il duca sembri intenzionato a mantenere la paro-la data ma poi rinneghi il suo giuramento rende più ambiguo e moralmente discuti-bile il suo comportamento. 49 L’argomentazione di Riccardo, che si basa su un cavillo giuridico, è stata spesso letta proletticamente in chiave machiavel-lica alla luce del monologo in III, 2, 124-95. In effetti gli studiosi hanno notato nei successivi vv. 29-31 un’eco dal Tamerlano di Marlowe (parte I, II, 7, 12 e 26-29), che confermerebbe il fatto che, almeno da un punto di vista stilistico, il futuro Riccardo III era già in fase di gestazione. Tuttavia tali legami sono abbastanza espliciti in O, mentre in F sono più sfumati e ciò sembra dimostrare la volontà del testo di differire tali echi per amplifi carne l’effetto dram-matico nel prosieguo del dramma. 50 Nell’antichità classica i Campi Elisi erano la sede della beatitudine eterna per gli spiriti eletti degli eroi, dei poeti e delle anime virtuose.51 Sia Hall sia Holinshed menzionano Edward Brooke, lord Cobham, come uno degli ‘amici speciali’ che si erano uniti agli York e avevano combattuto alla battaglia di Northampton. In F, probabilmente a causa di una censura successiva (cfr. al riguardo il Textual Companion, p. 201), il
nome di Brook è cancellato e il testo ri-porta solo unto my Lord Cobham “dal mio Lord Cobham”.52 Il numero dei soldati nelle varie batta-glie è spesso diverso in Hall e Holinshed; in questo caso il testo riporta salomonica-mente una media tra i due.53 A differenza degli incarichi di Edoar do e Riccardo, la missione di Montague vie-ne confermata e la sua uscita ribadisce che egli non partecipa all’imminente battaglia di Wakefi eld. Il suo personaggio, dunque, si distacca qui dal “vero” duca di Salisbury, che invece partecipò alla battaglia.54 Sir John e sir Hugh Mortimer non sono stati identifi cati con sicurezza. Stando a Ho-linshed erano fratelli della madre del duca di York, Anne Mortimer, e sarebbero morti durante la battaglia di Wakefi eld (1460).
Atto I, sc. 3
55 La scena: il campo di battaglia tra il ca-stello di Sandal e Wakefi eld.56 Storicamente Edmund (1443-60) era il secondogenito del duca di York; il testo, però, drammatizza il racconto della sua morte così come riportato da Hall, secon-do il quale egli era il più giovane tra i fi -gli del duca e fu ucciso a dodici anni nella battaglia di Wakefi eld (in realtà ne aveva diciassette). 57 Il testo capovolge il comportamento che nella sapienza popolare caratterizza il leone: come lo stesso Hall ricorda, il leone è crudele con chi gli si oppone e magnani-mo con chi gli si prostra davanti.58 Le parole di Clifford riecheggeranno in quelle di Lady Macbeth (cfr. Macbeth I, 5, 42-43).59 Allusione classica alle Erinni o Furie, dee della vendetta.60 Allusione all’uccisione del “vecchio” Clifford da parte del duca di York durante la prima battaglia di Saint Albans (1455), come ricordato all’inizio del dramma.
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NOTEpp. 345-355 3 ENRICO VI
61 La frase, “Gli dei faccian sì che questa azione sia la tua gloria più grande”, ripren-de le parole di Fillide nelle Heroides di Ovidio (II, 66).
Atto I, sc. 4
62 La scena: il campo di battaglia tra il ca-stello di Sandal e Wakefi eld.63 Gli studiosi hanno ipotizzato che in questo verso mancante si menzionasse Edoar do, fratello di Riccardo, che a sua volta incitava i suoi soldati.64 Propriamente butt indica il piccolo cu-mulo di terra sul quale è posto il bersaglio, collegato analetticamente con il cumulo di sabbia nella clessidra e proletticamante con il molehill su cui verrà posto York (I, 4, 68).65 Tutti i curatori moderni fanno notare che il termine downright (“franco, chia-ro esplicito”) allude anche al movimento verticale del colpo di spada vibrato per uccidere. Nella traduzione si è scelto l’ag-gettivo “retto” per cercare di mantenere il medesimo effetto.66 Il noon tide prick è il punto del mez-zogiorno nell’orologio o nella meridiana. Le parole di Clifford alludono al classico mito di Fetonte punito da Zeus, ma anche alla caduta della casata York (che aveva appunto il sole nel proprio blasone; cfr. le immagini in V, 3 e l’allusione in V, 6, 23-24). L’oscuramento del sole ha anche una chiara eco biblica, visto che a mezzogiorno “si fece buio su tutta la terra” (cfr. Matteo 27, 45); in effetti, già nel racconto di Ho-linshed gli ultimi momenti di vita del duca di York erano esplicitamente associati alla Passione.67 La frase riprende i termini del prover-bio “Sollevare appena il tuo dito signifi ca trafi ggergli il cuore” riportato da Dent (P571.1).68 Letteralmente il termine molehill indi-ca il piccolo cumulo di terra creato da una talpa, ma era anche considerato un simbo-
lo che invitava a una dignitosa umiltà (cfr. Dent K55); non a caso re Enrico pronun-cerà il suo monologo proprio stando su un simile rialzo di terra (cfr. II, 5, 14). La successiva immagine delle montagne allu-de all’espressione proverbiale “fare di un mucchietto di terra una montagna” (cfr. Tilley M1035).69 Il crescendo di ferocia nei confronti del duca, che culmina con la crudele esibizio-ne del fazzoletto insanguinato, è segnalato anche dal repentino passaggio dal voi al tu.70 Hall e Holinshed parlano in realtà di una ghirlanda fatta con i giunchi, mentre la corona di carta sarebbe stata messa da Clifford dopo aver mozzato la testa del duca. È molto probabile che nella rappre-sentazione fosse usata una corona di carta, visto che in Riccardo III (cfr. I, 3, 171-72 e 583-84) vi si fa esplicito riferimento.71 L’immagine è tratta da Salmi 140, 4.72 Le Amazzoni erano una mitica razza di donne guerriere, talvolta celebrate come esempio di coraggio ma più spesso addi-tate come esempio deteriore di perversio-ne sessuale poiché si accoppiavano, senza sposarli, con uomini che avevano sconfi tto (anche Giovanna la Pulzella è apostrofata in questo modo dal delfi no in 1 Enrico VI, I, 3, 83). Il precedente epiteto di “lupa” e il successivo paragone del volto a una “ma-schera” (accessorio tipicamente indossato dalle prostitute in pubblico) rafforzano il tono ingiurioso delle parole del duca. 73 Propriamente lo yeoman era un piccolo proprietario terriero di rango inferiore al gentiluomo.74 Questo elenco di qualità è ripreso dal pamphlet The First Blast of the Trumpet
against the Monstruous Regiment of Women (1558) del teologo riformatore scozzese John Knox. In realtà la citazione non è affatto neutrale ma provocatoria: il testo è infatti uno dei “classici” della misogi-nia che presenta il potere delle donne (in particolare quelle “malvagie, traditrici e
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NOTE 3 ENRICO VI pp. 355-367
bastarde”) come innaturale e abominevole davanti a Dio.75 La frase riecheggia due detti proverbia-li: “Dopo il vento arriva la pioggia” e “La pioggia leggera fa cessare i venti impetuo-si” (cfr. Tilley T275 e R16).76 Fin dall’antichità, la regione, a sud del Mar Caspio, era per antonomasia popolata da tigri feroci: le parole del duca richiama-no quelle di Didone in Eneide IV, 367.77 Sia Holinshed sia Hall commentano la morte del duca; Hall, in particolare, men-ziona esplicitamente la regina e il fi glio come vittime principali del contrappasso preconizzato da York. In effetti il testo sfrutta questa dinamica e le ultime paro-le del duca riecheggeranno in quelle della regina disperata per la morte del principe (cfr. V, 5, 50 e sgg.).
Atto II, sc. 1
78 In realtà né Edoar do né Riccardo par-teciparono alla battaglia: il primo era nel Gloucestershire, il secondo addirittura nelle Fiandre con la madre. 79 La scena: una pianura vicino a Morti-mer’s Cross, nell’Herefordshire.80 Il fatto che i soli appaiano “nell’aria”, come appariva già nelle didascalie di O, indica che erano rappresentati da materia-le di scena che veniva fatto apparire nella galleria o calato dai “cieli” attraverso una botola sul tetto. 81 Alcuni studiosi hanno identifi cato in queste parole di Riccardo un possibile ri-mando a Salmi 19, 5-6 e alla Faerie Queene I, v, 2, 1-4.82 Nella traduzione si è preferito lascia-re il termine “lega” per i suoi echi stori-ci nell’Inghilterra dell’epoca: nel 1584 la Lega cattolica di Enrico di Guisa si era unita alla Spagna per impedire al prote-stante Enrico di Navarra, il futuro Enrico IV, sostenuto dagli inglesi, di succedere al trono di Francia.
83 In realtà, stando al racconto di Holin-shed, questo portentoso evento era avve-nuto in seguito, nel giorno della vittoriosa battaglia di Mortimer’s Cross (1461): era-no apparsi in cielo due pareli (due dischi luminosi provocati dalla rifrazione dei raggi solari contro formazioni di cristal-li di ghiaccio ad alta quota) e l’inusitata compresenza di tre “soli” in cielo era stata interpretata da Edoar do come segno del favore divino, poiché il sole era l’emblema della casata York. Dopo la vittoria, Edoar-do scelse una rosa bianca sovrapposta al sole come stemma araldico.84 Si è cercato di rendere il gioco di pa-role di Riccardo, che sfrutta uno dei più comuni pun dell’epoca, l’omofonia tra sun
(sole) e son (fi glio), per ironizzare sull’in-continenza sessuale del fratello.85 Alcune edizioni esplicitano la didasca-lia inserendo il termine “un corno” in ri-ferimento allo strumento che i messaggeri usavano per annunciare il proprio arrivo. Il testo di F riporta solo il verbo, che quindi po-trebbe anche essere inteso come “ansiman-te” (del resto la notizia viene portata non da un messaggero ma da un generico “uomo”). 86 L’allusione a Ettore è un calco quasi let-terale di “spes o fi dissima Teucrum” (Enei-
de II, 281).87 Le parole di Edoar do fondono le due tradizionali e opposte concezioni del cor-po come tempio dell’anima e del corpo come prigione dell’anima. 88 L’aquila era considerata il più nobile degli uccelli e fi n dall’antichità popolar-mente ritenuta in grado di fi ssare il sole senza restare accecata.89 F riporta qui captives (prigionieri). In questo caso anche il verbo thunder acqui-sterebbe un’altra sfumatura e le parole di Warwick signifi cherebbero che Clifford incute così tanto timore perché uccide i prigionieri.90 Propriamente il termine fl ail indica il “correggiato”, l’arnese formato da due ba-
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NOTEpp. 367-383 3 ENRICO VI
stoni uniti da una striscia di cuoio, usato nella trebbiatura per battere il grano o sgranare i legumi.91 Come in italiano, il termine Marches indicava genericamente delle terre di con-fi ne, nel caso specifi co quelle fra l’Inghil-terra e il Galles. 92 Il testo inglese ha Burgundy che non indica la regione francese ma la persona del duca di Borgogna (storicamente si trat-tava di Filippo il Buono) che all’epoca si trovava nei Paesi Bassi. Nella traduzione si è preferito modifi care l’indicazione per rendere il testo più chiaro e scorrevole. In realtà, stando alle cronache, sia Giorgio sia Riccardo si erano rifugiati a Utrecht presso il duca di Borgogna, dove rimasero fi no a quando Edoar do IV non fu incoronato re. Anche la fi gura della duchessa di Borgo-gna, menzionata subito dopo da Warwick, non corrisponde alla verità storica poiché unisce due personaggi diversi: la moglie di Filippo di Borgogna, Isabella, era nipo-te di Giovanni di Gand e quindi seconda cugina di secondo grado di Edoar do (nel testo diventa una semplice “zia”), mentre la vera sostenitrice della causa degli York fu la successiva duchessa di Borgogna, Mar-gherita, sposa di Carlo il Temerario, che era fi glia del duca di York e dunque sorella di Edoar do.93 Nella traduzione si è cercato di mante-nere il doppio senso della frase: “recitare delle preghiere devozionali” e “ribadire la nostra devozione alla casa York”. 94 Warwick allude al celebre detto “Birds of a feather will fl ock together” (“Ogni si-mile ama il proprio simile”, letteralmen-te “Gli uccelli con le stesse penne volano insieme”); nella traduzione si è utilizzata un’analoga espressione proverbiale.95 Nella traduzione si è cercato di mante-nere il doppio senso dell’originale: “uomo di cera” può indicare un uomo facilmente plasmabile ma anche l’esemplare perfetto di uomo (in tal senso l’espressione è usata,
per esempio, dalla balia in Romeo e Giu-
lietta I, 3, 78).96 Il numero di soldati riportato in F è approssimativamente quello della seconda battaglia di Saint Albans appena descritta da Warwick, mentre quelli in O (cinquan-tamila e quarantottomila) sono analoghi a quelli riportati nelle cronache relativi alla battaglia di Towton (imminente nel testo). 97 Come in I, 1, anche qui non si fa men-zione del ruolo del Parlamento, a ribadi-re che i cambiamenti politici avvengono a causa delle decisioni personali delle fa-miglie o dei singoli nobili coinvolti nella guerra.
Atto II, sc. 2
98 La scena: davanti alla città di York.99 Curiosamente, alcuni di questi prover-bi e luoghi comuni sono riportati da Hall e Holinshed ma attribuiti a Warwick per giustifi care il suo desiderio di vendetta contro Edoar do IV dopo aver appreso la notizia del matrimonio segreto con lady Gray (cfr. III, 3, 181 e segg.).100 Terzo fi glio (1449-78) di Riccardo, duca di Gloucester, e di Cecily Neville, fu nominato duca di Clarence quando Edoar-do assunse la corona nel 1461. Sposò la fi -glia maggiore del conte di Warwick, Isa-bella, contro i desideri di Edoar do IV e si unì al suocero quando questi sbarcò dalla Francia. Contribuì alla cattura del fratello Edoar do IV e a rimettere sul trono Enri-co VI nel 1470, ma in seguito abbandonò Warwick e combatté tra le fi la degli York nelle battaglie di Barnet e Tewkesbury (1471).101 Tradizionalmente la “lingua lunga” era ritenuta una prerogativa femminile ed associata alle donne che usurpavano l’au-torità maschile. Riccardo, dunque, accusa Clifford di essere bravo solo a parole ma al contempo lo offende con una battuta a sfondo sessuale (la virilità di Clifford non
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NOTE 3 ENRICO VI pp. 383-391
è più sulla sua “spada” ma solo sulla sua lingua). 102 Hall e Holinshed menzionano le voci secondo le quali Enrico sarebbe stato im-potente. Anche il successivo paragone tra Enrico e Menelao sottolinea l’infedeltà di Margherita. 103 In epoca elisabettiana, Napoli era per antonomasia luogo di prostituzione e ma-lattie veneree (proprio là sarebbe scoppia-ta nel 1495 la prima epidemia di sifi lide). L’immagine stessa del ferro ricoperto dalla doratura potrebbe essere un’allusione ai nasi metallici indossati dai malati di sifi -lide per nasconderne gli effetti sfi guranti sul volto. Oltre all’ovvio contrasto simboli-co tra il ferro e l’oro, alcuni interpreti fan-no notare anche il gioco di parole tra gilt e guilt che allude alla “colpa” inglese di ave-re una regina straniera di tal fatta.104 Allusione al fatto che Margherita era stata accettata come sposa pur non avendo alcuna dote (il fatto è ironicamente com-mentato in 2 Enrico VI I, 1, 57-58 e 108-09).105 Edoar do fa riferimento alla tradizio-ne popolare degli skimmington, chiassose processioni durante le quali venivano pub-blicamente derisi a mo’ di esempio mariti infedeli o donne bisbetiche: queste ultime dovevano indossare corone di paglia o te-nere in mano della paglia o inveire contro degli spaventapasseri.106 Il verbo to revel era anche usato per in campo medico per indicare la pratica del salasso; in quest’ultimo caso il riferimento alle imprese di Enrico V in Francia acqui-sterebbe una valenza decisamente meno celebrativa.107 Allusione alle parole apocalittiche di Giovanni Battista in Luca 3, 9.108 La frase appare poco chiara. McKer-row ha fatto notare che usare il verbo to bath nel signifi cato di “annaffi are” è de-cisamente inusuale; d’altro canto inter-pretarlo, come qualcuno ha suggerito, nel senso di “sommergere, inondare fi no a
distruggere” non appare convincente alla luce del contesto e della frase successiva: del resto anche Edoar do al v. 174 contem-pla sia la possibilità di vincere sia quella di morire nello scontro imminente.
Atto II, sc. 3
109 La scena: un campo di battaglia tra Towton e Saxton, nello Yorkshire.110 Molto caratteristicamente, le parole di Riccardo alludono alla morte di Abele (cfr. Genesi 4, 10-11) ma al contempo contengo-no un elemento straniante (il verbo broa-
ched indica propriamente spillare una bot-te con un ferro appuntito per farne uscire il vino). Il fratello di cui viene annunciata la morte non è ovviamente Montague, che comparirà in seguito nel dramma, ma un altro, non facilmente identifi cabile: stan-do alle fonti storiche, nel giro di un anno Warwick perse tre fratelli (sir Thomas Ne-ville a Wakefi eld, Thomas Neville il fi glio “bastardo” di Salisbury a Ferrybridge e sir John Neville a Towton) ma nessuno per mano di Clifford.111 L’espressione di matrice biblica (cfr. 1
Samuele 2, 7, Salmi 75, 8 e Daniele 2, 21) si riferisce ovviamente a Dio, ma il testo gioca con il ben noto appellativo di Warwick, po-polarmente conosciuto come “creatore di re” (cfr. in proposito III, 3, 157 e V, 1, 26).112 L’associazione di Edoar do è curiosa: il bronzo (sinonimo di robustezza, come in II, 4, 4) è in genere associato ai cancelli dell’inferno (cfr. per esempio Kyd, Spanish
Tragedy, III, 7, 9).
Atto II, sc. 4
113 La scena: un’altra parte del campo di battaglia.
Atto II, sc. 5
114 La scena: un’altra parte del campo di battaglia.
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NOTEpp. 391-415 3 ENRICO VI
115 L’atto di soffi arsi sulle dita, da talu-ni interpretato come segno di indolenza, sembra più logicamente riferibile al tenta-tivo di riscaldarsi le mani. 116 La frase riprende un proverbio (cfr. Dent W 421) spesso associato al nostro “non tutto il male vien per nuocere”. Qui, però, il senso sembra più essere “è un pec-cato che succeda qualcosa di negativo sen-za che nessuno ne tragga vantaggio”.117 L’Inghilterra non aveva un esercito rego-lare e stabile e il ricorso alla coscrizione for-zata era aumentato negli ultimi dieci-quin-dici anni del XVI secolo per le guerre contro Francia, Irlanda, Paesi Bassi. La denuncia del soldato toccava, dunque, un proble-ma sicuramente molto sentito dal pubblico.118 Enrico commenta a mo’ di coro gli or-rori della guerra civile e le conseguenti uc-cisioni di familiari sul modello di molti al-tri testi cinquecenteschi, dal Gorboduc (V, 2, 213-14) alla Homily against Disobedience
and Wilful Rebellion (1571) alla stessa cro-naca di Hall. Il tema, ovviamente, è ricor-rente fi n dall’antichità, ma particolarmen-te signifi cativo è il fatto che sia presente nelle Storie di Tacito (III, 25), testo che era stato tradotto da sir Henry Savile nel 1591 e che quindi potrebbe essere stato una fon-te diretta per il dramma shakespeariano.119 Come è stato notato dagli studiosi, questa frase è un calco quasi letterale dal Jew of Malta di Marlowe (III, 2, 10-11), mentre la successiva è stata accostata al la-mento di Videna per la morte di Ferrex in Gorboduc (IV, 1, 18-20). 120 Berwick-upon-Tweed, piccolo centro nel Northurmberland vicino al confi ne scozzese.
Atto II, sc. 6
121 La scena: un’altra parte del campo di battaglia.122 Allusione al proverbio “L’aria fresca fa male a chi è ferito” (cfr. Tilley A93) in
riferimento alle possibili infezioni che si potevano contrarre.123 Le parole di Warwick riecheggiano quelle dell’uffi cio per i defunti del Book of
Common Prayer (1549) in cui si “affi da il corpo alla terra”.124 L’epiteto è presente già in Holinshed per enfatizzare il contrasto tra il mite En-rico e la bellicosa regina prima della batta-glia di Northampton.125 Come ricordano Hall e Holinshed, il titolo era stato fatale a molti, dal duca Humphrey (come mostrato in 2 Enrico VI) a Thomas di Woodstock (all’epoca di Ric-cardo II), da Hugh Despenser (favorito di Edoar do II) allo stesso Riccardo.
Atto III, sc. 1
126 La scena: una foresta nell’Inghilterra settentrionale.127 Inspiegabilmente, l’edizione Oxford assegna la battuta di nuovo al primo guar-dacaccia; qui si è preferito seguire tutte le altre edizioni che la attribuiscono logica-mente al secondo guardacaccia.128 Tradizionalmente i cacciatori presen-tavano ai guardacaccia le corna e la pelle dei cervi catturati, ricevendo del denaro come ricompensa.129 Il testo gioca naturalmente con il dop-pio senso di queste parole: la tigre allude sia all’animale che, pur feroce, si commuo-verebbe, sia alla vera natura di Margheri-ta che apparirà mansueta davanti al re di Francia ma che in I, 4, 137 era stata accusa-ta di essere una tigre sotto mentite spoglie.130 Le parole di Enrico alludono al pro-verbio “Avere l’animo contento è come avere la corona” riportato da Tilley (C623).131 Il “contenuto della corona” è una peri-frasi per indicare la testa; nella traduzione si è utilizzato il termine desueto “conten-to” nel signifi cato di “contenuto” per man-tenere il gioco di parole dell’originale.
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NOTE 3 ENRICO VI pp. 419-433
Atto III, sc. 2
132 La scena: il palazzo reale a Londra.133 Le successive battute tra Giorgio e Riccardo sono piene di allusioni sessua-li, così come il successivo dialogo tra il re e lady Gray, sebbene non sia chiaro se (e quando) la vedova le comprenda appieno.134 Elizabeth Woodville (1437-1492), fi -glia di sir Richard Woodville, poi conte Ri-vers, sposò sir John Gray (nel testo errone-amente indicato con il nome di Richard), che fu ucciso durante la seconda battaglia di Saint Albans (1461). Gray era di parte Lancaster (come ricordato in Riccardo III I, 3, 127-30), mentre stando ai precedenti vv. 6-7 aveva combattuto per gli York. L’e-quivoco è probabilmente dovuto alla scar-sa chiarezza dei passi relativi nella crona-ca di Hall (cfr. pp. 252 e 365-6). Quando Elizabeth fu privata della sua eredità dagli York, perorò la propria causa rivolgendosi personalmente a Edoar do IV. I due si spo-sarono in segreto nel 1464 e la neoregina fu incoronata l’anno successivo. Fu la pri-ma donna non nobile a diventare regina d’Inghilterra, sebbene avesse origini ari-stocratiche essendo fi glia di Jacquetta di Lussemburgo, vedova del duca di Bedford fratello di Enrico V. Il problema dei natali della neoregina è ricordato in IV, 1, 70-71.135 Oltre al signifi cato più immediato, l’espressione allude alla norma legale se-condo la quale i monarchi inglesi erano i tutori delle grandi ereditiere del paese, ne controllavano le rendite e ne organizzava-no i matrimoni con uomini di fi ducia otte-nendo vantaggi economici per la corona. A tale norma fa riferimento Riccardo in IV, 1, 51-52.136 Il termine crutch allude metonimi-camente alla vecchiaia ma gioca per as-sonanza con crotch (inforcatura del cor-po umano), con un possibile riferimento all’invalidità provocata dalle malattie ve-neree che colpiscono quella specifi ca parte del corpo.
137 La frase potrebbe riferirsi all’ardente desiderio di Edoar do o al rossore imbaraz-zato sul volto della donna. Nella traduzio-ne si è cercato di mantenere l’ambiguità. Nella frase succesiva, il proverbiale scio-gliersi della cera posta vicino alla fi amma contiene l’ennesima allusione sessuale, an-che se di solito lo “sciogliersi” designava la soddisfazione maschile e non l’orgasmo femminile.138 L’assonanza tra shrift (“assoluzione, confessione”) e shift sottolinea ulterior-mente i doppi sensi evocati da quest’ultimo termine: shift poteva indicare una camicet-ta o una sottoveste, una truffa o uno stra-tagemma, un avvicendamento. Il re viene quindi descritto ancora una volta (dopo l’accenno in II, 1, 42) come irresistibilmen-te attratto dalle grazie femminili, dedito ai sotterfugi per conquistare una donna, pas-sando da una all’altra quasi in successione come avviene a un confessore che assolve un penitente dopo l’altro. 139 Allusione al detto proverbiale “Una sorpresa dura nove giorni”, cioè un perio-do limitato di tempo. La sorpresa destata dal repentino matrimonio di Edoar do, in-vece, è più duratura.140 Il termine wasted allude qui alle con-seguenze delle malattie veneree e il “mi-dollo” indica genericamente l’energia vitale e lo sperma. Del resto, in epoca ri-nascimentale, “bruciare” o “sciogliere il midollo” era una delle espressioni comuni per indicare gli effetti dell’amore. 141 Le immagini usate rimandano alla mi-tologica vicenda di Ero e Leandro: non è escluso che la versione di Marlowe, pub-blicata postuma nel 1598 (cfr. II, 148-51), circolasse già durante la composizione di 3 Enrico VI.142 Fin dall’antichità (cfr. Metamorfosi XV, 416-19) si riteneva che i cuccioli di orso nascessero amorfi e che acquisissero le loro caratteristiche solo dopo che la ma-dre dava loro la forma leccandoli.
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NOTEpp. 433-455 3 ENRICO VI
143 Animale mitologico nato da un uovo di gallo, in grado di uccidere con lo sguardo.
Atto III, sc. 3
144 La scena: Francia. Il palazzo reale.145 Luigi (1423-83), fi glio di Carlo VII (il Delfi no in 1 Enrico VI) e Maria d’Angiò, zia della regina Margherita, divenne re nel 1461 col nome di Luigi XI. 146 La formula usata da Warwick ricalca quella di S. Paolo in 2 Corinzi 6, 6.147 John de Vere, tredicesimo conte di Oxford (1443-1513), sostenne i Lancaster dopo che suo padre e suo fratello Aubrey furono privati dei beni e uccisi dagli York nel 1462 (vi si accenna poco dopo in III, 3, 101-7). Rifugiatosi in Francia dopo la bat-taglia di Barnet (1471), combatté al fi anco del futuro re Enrico VII durante la batta-glia di Bosworth (1485), riacquisendo così i suoi possedimenti e il suo titolo. 148 Storicamente l’affermazione non è corretta: Giovanni di Gand aveva sposato in seconde nozze Costanza di Castiglia di-venendo re di quella regione ma in Spagna non aveva ottenuto successi militari parti-colarmente signifi cativi.149 Le parole di Warwick riprendono im-magini e topoi del petrarchismo inglese di matrice neoplatonica.150 Lady Bona (?-1485), terzogenita di Lu-igi, duca di Savoia, era cognata di Luigi XI, re di Francia. Sposò il duca di Milano nel 1468.151 Il termine jointure indicava il patrimo-nio che veniva accantonato a favore della sposa nel caso in cui ella restasse vedova.152 In realtà il padre di Warwick, il conte di Salisbury, fu ucciso dai Lancaster, quin-di qui è probabile che Warwick si riferi-sca in generale al fatto che suo padre non sarebbe morto se gli York non avessero combattutto per tutelare i propri diritti al trono inglese.
153 Balli e spettacoli allegorici con attori in maschera erano intrattenimenti tipici a corte e durante i matrimoni aristocratici.154 Tradizionalmente, il salice era simbo-lo di un’amante abbandonata: Shakespeare vi allude spesso (v. Il Mercante di Venezia V, 1, 10; Molto rumore per nulla II, 1, 177 e 204; Amleto IV, 7, 140; Otello IV, 3, 38 e segg.).155 Storicamente la fi glia maggiore di Warwick andò in sposa a Giorgio di Cla-rence, mentre la minore, Anne Neville, fu promessa al principe Edoar do e divenne poi moglie di Riccardo III. Il medesimo “errore” viene ripetuto in IV, 2, 116-118.
Atto IV, sc. 1
156 La scena: il palazzo reale a Londra.157 Nel suo personaggio confl uiscono le fi gure dei due fi gli del Somerset la cui te-sta decapitata è esibita dal gobbo Riccar-do all’inizio del dramma: quella di Henry Beaufort (1436-64), terzo duca di Somer-set, che sostenne brevemente Edoar do IV ma poi si unì alle forze Lancaster nel 1464 (se ne accenna in IV, 1, 121), e fu ucciso dopo la battaglia di Hexham; e quella di Edmund (1438-71), fratello di Henry, quar-to duca di Somerset, ultimo discendente maschile dei Beaufort, che combatté a Bar-net e a Tewkesbury (1471) prima di essere decapitato per ordine del re (se ne parla all’inizio di V, 5).158 William Herbert (1423?-69), sosteni-tore degli York, divenne conte di Pembro-ke nel 1468 e guardiano del giovane conte di Richmond dopo la caduta in disgrazia di Jasper Tudor. Fu catturato e ucciso nel-la battaglia di Edgecote (1469) dove era a capo delle truppe fedeli a Edoar do IV. Alcuni ipotizzano che il suo personaggio sia stato inserito per motivi encomiastici, in quanto antenato del conte di Pembroke, protettore della compagnia di Shakespeare che aveva originariamente messo in scena il dramma.
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NOTE 3 ENRICO VI pp. 455-477
159 Humphrey Stafford (1439-69), nomi-nato cavaliere da Edoar do IV a Towton (1461), assunse il titolo di Lord Stafford nel 1464. Entrato in contrasto col conte di Pembroke e abbandonatolo prima della battaglia di Edgecote (1469), fu arrestato e condannato a morte.160 Le parole di Edoar do si prestano na-turalmente a essere interpretate secondo la chiave di lettura suggerita dagli altri due fratelli, che cioè egli è schiavo della sua sensualità.161 William Hastings (1430?-83), fedele agli York ricoprì il ruolo di sceriffo nelle contee del Leicestershire e del Warwick-shire. Reso nobile da Edoar do IV nel 1461, ebbe un ruolo decisivo nella riconciliazio-ne tra il re e Clarence e ricoprì diversi inca-richi diplomatici. Fu decapitato per ordine del futuro Riccardo III. Il suo personaggio si distacca dalla realtà storica, secondo al-cuni studiosi a causa di una revisione ef-fettuata dopo aver completato il Riccardo
III, in cui Hastings compare come amico e alleato di Stanley. Anche il successivo rife-rimento al matrimonio (vv. 46-47) è inesat-to storicamente (sebbene sia riportato nella cronaca di Hall) poiché era stato il fi glio di Hastings a sposare Mary Hungerford. 162 Come il precedente riferimento alle tempeste straniere, anche quest’affermazio-ne è probabilmente da ascrivere al diffuso patriottismo che perdurava dopo la epocale sconfi tta dell’Armada spagnola nel 1588.163 Si è preferito tradurre usando una for-ma d’uso più comune, anche se, per le con-venzioni teatrali dell’epoca, France indica qui il monarca francese.
Atto IV, sc. 2
164 La scena: una pianura nel Warwick-shire.165 Le parole di Warwick rimandano alla vicenda narrata in Iliade X (e spesso ripresa in testi successivi, cfr. Eneide I, 469-73, Me-
tamorfosi XIII, 247-54). In realtà l’allusione acquista un signifi cato più grande e quasi profetico: Reso era giunto a Ilio per soc-correre i Troiani, proprio come Warwick è sbarcato in Inghilterra in aiuto di Enrico e della sua fazione. Warwick si paragona a Ulisse e Diomede per assicurare la riuscita della sua impresa di penetrare di notte nel campo di Edoar do, ma al contempo, incon-sapevolmente, anticipa già quale sarà l’esito fi nale dello scontro, cioè la sua morte.
Atto IV, sc. 3-4
166 La scena: il campo di Edoar do nei pressi della città di Warwick.167 Tradizionalmente la Fortuna era rap-presentata mentre girava una ruota sulla quale i destini umani salivano e scendeva-no seguendone il movimento. Con la sua frase Edoar do rivendica la capacità alme-no dei suoi pensieri di sfuggire al controllo della sorte.168 Il termine ha una forte valenza meta-teatrale, poiché oltre al suo signifi cato let-terale indicava anche l’attore che recitava una parte.169 Oltre all’espressione proverbiale “Na-vigare contro vento e contro la marea”, le parole di Edoar do alludono a Warwick, che in III, 3, 48 era stato defi nito da Margherita come colui che “scatena i venti e le maree”.
Atto IV, sc. 5
170 La scena: il palazzo reale a Londra. 171 Anthony Woodville (1442-83), fratello maggiore di Elizabeth, moglie di Edoar do IV, fu insignito del titolo di conte Rivers nel 1469. Sostenne Edoar do IV nella batta-glia di Barnet (1471) ma fu ucciso per tra-dimento a Pontefract (‘Pomfret’) su ordine di Riccardo di Gloucester, fratello del re.172 Si riteneva popolarmente che ogni so-spiro togliesse una goccia di sangue dal cuore.
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NOTEpp. 477-497 3 ENRICO VI
Atto IV, sc. 6
173 La scena: la tenuta dell’arcivescovo di York nello Yorkshire.174 William Stanley (1435?-95), fratello di Thomas, primo conte di Derby, nel 1461 fu nominato camerlengo di Chester da Edoar do IV che gli concesse anche i posse-dimenti di Lord Clifford ucciso a Towton (1461). Ebbe un ruolo decisivo nella batta-glia di Bosworth (1485), nella quale tradì Riccardo III intervenendo a fi anco di Enri-co, conte di Richmond (che apparirà nella scena successiva).175 Hall e Holinshed ricordano che era stato Edoar do a nominare George Neville come arcivescovo di York e ciò spieghereb-be sia il trattamento favorevole e l’ampia libertà di cui gode l’ex sovrano (cfr. i pre-cedenti vv. 6-7), sia il gioco di parole tra deer (cervo) e dear (caro, amato) con il qua-le Edoar do allude a sé stesso.
Atto IV, sc. 7
176 La scena: la Torre di Londra.177 I prigionieri più abbienti erano soliti pagare per il cibo e gli eventuali trattamen-ti di favore ricevuti durante la prigionia. 178 Dopo il constable, il luogotenente era la massima autorità della Torre di Londra, in-caricato tra l’altro della cusodia delle chiavi e della liberazione dei prigionieri. Gli stu-diosi hanno identifi cato nel luogotenente due personaggi storici: in questa scena in-carna John Tiptoft (1427-70), primo conte di Worcester, noto come il “macellaio d’In-ghilterra” per aver impiccato e impalato una ventina di uomini al seguito del duca di Clarence nel 1470, poi ucciso dopo la fuga di Edoar do IV. Nella successiva scena V, 6, invece, rappresenta John Sutlon (1401-87), sesto barone Dudley, che fu al servizio sia di Enrico V sia di Edoar do IV.179 In epoca elisabettiana era diffusa la convinzione che la posizione degli astri alla nascita determinasse il destino di un uomo.
180 Le parole di Warwick si prestano a un iterato doppio senso: dopo essersi reso conto che le sue parole potrebbero essere fraintese nel senso di prendere il posto di Enrico non solo come sovrano ma anche come marito, Warwick cerca di chiarire ciò che intendeva, dando però adito a un altro doppio senso (“portare il peso” era una co-munissima allusione all’atto ses suale).181 Enrico, conte di Richmond (1457-1509), fi glio di Edmund Tudor e Margaret Beaufort, pronipote di Giovanni di Gand, duca di Lancaster. Rifugiatosi in Francia durante il regno di Edoar do IV, vi rimase fi no al 1485, quando sbarcò a Milford Ha-ven e sconfi sse Riccardo III nella battaglia di Bosworth. Sposando Elisabetta di York, fi glia di Edoar do IV nel 1486, riunì il ramo dei Lancaster con quello degli York, po-nendo fi ne alla Guerra delle Rose e dando inizio alla dinastia Tudor con il nome di Enrico VII.
Atto IV, sc. 8
182 La scena: davanti alla città di York.183 Già Holinshed sottolineava nella sua cronaca che il porto alla foce dell’Humber (l’attuale Spurn Head) era legato alle lotte per la conquista della corona inglese; qui, infatti, era sbarcato anche Henry Boling-broke per affrontare Enrico II. 184 Sir John Montgomery, nella realtà chiamato Thomas (?-1495) da Hall e Ho-linshed, nominato scudiero di Enrico VI, si unì a Edoar do IV a Nottingham (Shake-speare ambienta l’episodio a York) com-battendo per gli York nella battaglia di Barnet (1471). Nel 1475 scortò la regina Margherita in Francia.
Atto IV, sc. 9
185 La scena: il palazzo del vescovo a Lon-dra. 186 Il paragone istituito da Enrico allude non solo al poema omerico, ma anche alla
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NOTE 3 ENRICO VI pp. 499-519
leggenda secondo la quale Londra sarebbe stata fondata come Nuova Troia (o Troyno-vant) da Bruto, discendente di Enea, che avrebbe conquistato la terra d’Albione ri-battezzandola “Brut-annia”, da cui il nome moderno.187 Il critico J. Dover Wilson sottolinea il doppio senso ironico di questa frase: in Hall essa è attribuita a un personaggio diverso (Montague) ma sempre caratteriz-zato da opportunismo nel cambiare schie-ramento.
Atto IV, sc. 10
188 La scena: il palazzo del vescovo a Lon-dra.189 Le parole di Enrico riecheggiano quelle di Isaia 11, 3-9 e, più in generale, rievocano le caratteristiche del “Servo del Signore” (cfr. Isaia 42, 1 e segg.).190 Edoar do si rivolge a Enrico nella sua funzione regale.
Atto V, sc. 1
191 La scena: la città di Coventry.192 Non viene riportato il suo nome pro-prio e non è menzionato né da Hall né da Holinshed. Potrebbe rappresentare la fi -gura di Thomas Somerville del Warwick-shire (?-1516), oppure essere un anacroni-stico rimando a John Somerville, lontano parente cattolico di Shakespeare, condan-nato a morte per aver attentato alla vita della regina Elisabetta nel 1583.193 Nella gerarchia nobiliare i duchi era-no superiori ai conti, sebbene storicamente Warwick fosse molto ricco.194 Parole che Giulio Cesare avrebbe esclamato rivolgendosi a Bruto che lo pu-gnalava con gli altri congiurati.195 Hall e Holinshed ricordano che Cla-rence si era già riconciliato segretamente col fratello grazie ai buoni uffi ci della du-chessa di Borgogna, mentre il testo non
ne fa menzione, rendendo così il gesto un vero e proprio colpo di scena.196 La vicenda è narrata in Giudici 11, 29-40: Iefte aveva promesso di sacrifi care la prima persona che avesse incontrato nel caso in cui avesse sconfi tto gli Ammoniti. Egli ottenne la vittoria sperata ma la prima persona che incontrò al suo ritorno a casa fu sua fi glia.197 Mentre i vari luoghi menzionati nei versi iniziali della scena rivelavano una certa precisione geografi ca, questa affer-mazione di Warwick appare incongruente, poiché Barnet si trova a circa centoventi chilometri da Coventry, quindi non facil-mente raggiungibile come le sue parole la-sciano intendere.
Atto V, sc. 2
198 La scena: un campo di battaglia nei pressi di Barnet.199 Le parole di Warwick riprendono l’immagine del cedro nella profezia di Eze-
chiele 31 collegandola alla gerarchia simbo-lica elisabettiana: il cedro era considerato il re delle piante sempreverdi, l’aquila era la regina degli uccelli, il leone era il re degli animali, la quercia (defi nito l’albero di Gio-ve come in Georgiche III, 332 e Metamorfosi I, 106) era la regina delle piante decidue. Aquila e leone alludono anche ai due prin-cipali rappresentanti delle casate in lotta: in II, 1, 91 il duca di York era stato defi nito da Riccardo “aquila reale”; lo stemma dei Lancaster comprendeva tre leoni.200 I termini usati da Warwick riprendo-no topoi sulla vita e l’ineluttabilità della morte diffusi già in epoca classica (cfr. per esempio Orazio, Odi II, 3).201 Secondo le credenze dell’epoca, l’ani-ma lasciava il corpo uscendo dalla bocca.
Atto V, sc. 3
202 La scena: un’altra parte del campo.
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Atto V, sc. 4
203 La scena: la pianura nei pressi di Tewkesbury.
204 Ancora una volta il testo comprime gli eventi: l’azione riprende nell’imminenza della battaglia di Tewkesbury, quando i Lancaster avevano già ricompattato le loro fi la e ottenuto rinforzi.
205 L’immagine della nave in balia del-le onde, probabilmente ripresa da Orazio Odi I, 14, era spesso usata come simbolo per alludere alle lotte civili.
206 A questo punto il testo del 1595 pre-senta alcuni versi riportati fra le Aggiunte
al testo B.
Atto V, sc. 5
207 La scena: un’altra parte del campo.
208 Si credeva che il celebre scrittore gre-co di favole moraleggianti del VI secolo a.C. fosse gobbo, forse perché lo si con-fondeva con un altro Esopo, attore tragico del I secolo a.C. Il termine currish, con la sua allusione all’elemento canino e cinico, rafforza il tono ingiurioso delle parole del principe Edoar do, implicito nel paragone tra il gobbo Esopo e il gobbo Riccardo.
209 Riccardo viene ironicamente apostro-fato con l’appellativo “Dick”, diminutivo di Richard, che indicava anche un uomo di origini umili. In ogni caso, all’epoca il ter-mine non era ancora utilizzato come allu-sione sessuale all’organo maschile e quindi non era un insulto vero e proprio.
210 In effetti già nei versi successivi e poi in Riccardo III la regina Margherita assu-merà il ruolo di nemesi lanciando maledi-zioni e annunciando sventure.
211 Come suggerito da alcuni studiosi, queste parole riecheggiano il lamento di Hieronimo per il fi glio ucciso (cfr. Thomas Kyd, The Spanish Tragedy II, 5, 46).
Atto V, sc. 6
212 La scena: la Torre di Londra. In O e nei Q la scena è semplicemente ambienta-ta nella Torre senza altri dettagli, mentre i curatori dell’edizione Oxford seguono McKerrow nel ritenere che Riccardo giun-ga alla Torre e incontri il luogotenente sul-le mura (la galleria) e poi Enrico nella sua stanza (la parte interna del palcoscenico).213 Si è scelto questo termine per espli-citare il rimando a Zaccaria 11, 17; più in generale, l’intera scena strizza l’occhio al tema dell’agnello sacrifi cale dell’immagi-nario biblico (v. in particolare il celebre passo in Isaia 53, 7-8). 214 Attore romano del I secolo a.C., cele-bre interprete di commedie ma conside-rato in epoca elisabettiana l’attore tragico per antonomasia (cfr. Amleto II, 2, 392).215 I curatori dell’edizione Oxford con-cordano nell’interpretare la parola usata da Enrico come sinonimo di “padre”. Il termine inglese male presente in F, tutta-via, non è attestato con questo signifi cato, né avrebbe senso che un padre si descriva come maschio del proprio fi glio. Gary Tay-lor, uno dei curatori dell’edizione Oxford, ipotizza che sweet bird sia un’allusione alla regina ed emenda il termine in make, che diventerebbe dunque una sorta di gioco di parole di Enrico visto che può indicare sia “compagno” in riferimento a un animale (soprattutto a un uccello) e “compagno, consorte” in riferimento a una donna. 216 Riccardo gioca con le parole sfruttan-do l’assonanza di fowl (uccello) e fool (stol-to), termini che avevano pronuncia molto simile in epoca elisabettiana.217 Molto signifi cativamente anche il ver-so è “deforme”, avendo sei accenti.218 Il verso è presente in O ma non è ripor-tato da F. I curatori dell’edizione Oxford, tuttavia, lo ritengono di una complessità e precisione tale da escludere un’interpola-zione o un ricordo sbagliato da parte di un trascrittore. Il fatto che il verso successivo
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NOTE 1 ENRICO VI pp. 541-573
abbia una costruzione simile lascia pensa-re a una svista del tipografo di F.219 Riccardo gioca con le parole del pro-verbio “Bad is the best” (letteralmente “cat-tivo è meglio”) segnalato da Dent B316.
Atto V, sc. 7
220 La scena: il palazzo reale a Londra.221 Allusione allo stemma dei duchi di Warwick, che raffi gurava due orsi legati a un palo.222 Le parole e il tono di Edoar do ripren-dono i cataloghi epici che celebravano ca-vallerescamente il valore dei combattenti defunti in entrambi gli schieramenti.223 Edoar do (1470-83), primo fi glio di Edoar do IV ed Elisabetta Woodville, di-venne Principe di Galles nel 1471. Salì al trono come Edoar do V nel 1483 ma dopo pochi mesi fu ucciso insieme al fratello nella Torre di Londra, sembra su ordine dello zio Riccardo di Gloucester. 224 Alcuni studiosi rinvengono nelle parole di Edoar do l’ennesima allusione all’incontinenza del re evocata dall’asso-nanza tra armours (armature), arms (brac-cia) e amour.225 Convenzionalmente le parole di Ric-cardo sono seguite da gesti esplicativi per indicare rispettivamente la testa che con-cepisce l’azione e il braccio o la spalla che la compie.
DANIELE BORGOGNI
Enrico VI, prima parte (1 Enrico VI)
Atto I, sc. 1
1 La scena: l’abbazia di Westminster a Londra.2 John (1389-1435) terzo fi glio di Enrico IV Lancaster, era fratello minore di Enri-co V, il quale in punto di morte lo nomi-
nò reggente di Francia. Lasciate le incom-benze di lord protettore dell’Inghilterra al fratello Humphrey di Gloucester, egli combatté vittoriosamente in Francia e fu tra i responsabili della condanna al rogo di Giovanna d’Arco.3 La morte di un re, “capo” di una nazio-ne, è tradizionalmente associata allo scon-volgimento cosmico degli elementi, ma le parole di Bedford hanno anche un signi-fi cato metateatrale, visto che i cieli indica-vano la copertura superiore che sovrastava il palcoscenico elisabettiano, parata con drappi neri quando si doveva rappresenta-re una tragedia. 4 Nella mentalità dell’epoca si riteneva che la vita degli uomini fosse infl uenzata dalla posizione degli astri alla nascita e dai loro successivi movimenti: il termine revolting infatti, signifi ca sia “ribelli” sia “sfavorevoli”.5 Humphrey di Gloucester (1391-1447), fratello di Enrico V, ricoprì il ruolo di lord protettore durante la minore età di Enri-co VI, facendo le veci del fratello duca di Bedford che combatteva in Francia. Man-tenne il suo titolo fi no a quando Enrico fu incoronato a Londra nel 1429, ma nel dramma esso gli viene conservato come motivo, e bersaglio, dell’odio dei suoi ne-mici a corte. Acerrimo avversario del ve-scovo di Winchester, Enrico Beaufort, cadde in disgrazia e fu accusato a sua volta di tradimento anche a causa della condan-na della seconda moglie, Eleonor Cobham. Morì in carcere, non è certo se per veleno o per cause naturali.6 Thomas Beaufort (1377?-1427), conte di Dorset e duca di Exeter, era il terzo fi glio illegittimo di Giovanni di Gand (John of Gaunt). Fu cancelliere durante il regno del fratellastro Enrico IV, divenendo in segui-to luogotenente in Aquitania e Normandia sotto Enrico V. Fece parte del Consiglio di reggenza durante la minore età di En-rico VI.
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