S. Merli, Biordo Michelotti, in Machiavelli e il mestiere delle armi. Guerra, arti e potere...

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a cura di ALESSANDRO CAMPI ERMINIA IRACE FRANCESCO FEDERICO MANCINI MAURIZIO TARANTINO aguaplano

Transcript of S. Merli, Biordo Michelotti, in Machiavelli e il mestiere delle armi. Guerra, arti e potere...

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a cura di alessandro campi, erminia irace,Francesco Federico Mancini, Maurizio tarantino

aguaplano

Machiavelli e il Mestiere delle arMiGuerra, arti e potere nell’Umbria del rinascimento

Perugia, Palazzo Baldeschi al corso31 ottobre 2014-25 gennaio 2015

A cura dialessandro campierminia iraceFrancesco Federico ManciniMaurizio tarantino

Comitato scientificosergio Bertelli, Università degli Studi di FirenzeFloriana calitti, Università per Stranieri di Perugiaalessandro campi, Università degli Studi di Perugiaemanuele cutinelli-rèndina, Université de Strasbourgalberto Grohmann, Università degli Studi di PerugiaGiorgio inglese, La Sapienza – Università di Romaerminia irace, Università degli Studi di PerugiaFrancesco Federico Mancini, Università degli Studi di PerugiaFranco Moriconi, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi

di PerugiaMarco Pizzo, Direttore dell’Istituto per la storia del Risorgimento

italiano Gennaro sasso, La Sapienza – Università di RomaMaria letizia sebastiani, Direttore della Biblioteca Nazionale

Centrale di FirenzeMaurizio tarantino, Biblioteca Augusta di Perugia

Presidentecarlo colaiacovo

Vice PresidenteGiuseppe depretis

Comitato di IndirizzoGiuseppe abbrittiandrea arcellianna Maria BaldoniGiampiero BianconiPio BriziarelliGianfranco Buiniruggero celaniGianlorenzo Fioreantonio lanutichiara lungarottiFrancesco Mannocchiluigi QuagliaMario rampiniFausto santeusaniostefano sfrappadaniele spinellielena stanghelliniGiuseppe tonelli

Soprintendenza ai Beni Librari, Regione UmbriaBaldissera di Mauro (dirigente), Maria vittoria rogari, sergio Fatti

Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’UmbriaFabio de chirico

Servizio Prestitiroberta Porfiri, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria

Movimentazione e controllo conservativo delle operedomenico Garreffa, Paola Passalacqua, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria

Controlli climatici e ambientali della sede espositivateresa Bellezza, rosaldo ceccarelli, rosa Maria la  scala, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria

Restauri2Gr di Guerri Giuliano, città di castelloarianova 999, Narnicoo.Be.c., spoletoloredana Ferranti, GubbioGiovanni Manuali, Perugiaanna Morena, Gubbioelda Nozzoli, Firenzeclaudia Gisela reichold, Firenzestudio crisostomi, roma

Prestatoriarchivio di stato, PerugiaBertelli sergio

Consiglio di AmministrazioneMario Belluccialcide casiniernesto cesarettiBiagino dell’Omoluciano GhirgaFranco ManganelliFiammetta Marchionni

Collegio dei Revisori dei ContiGianfranco cavazzoni (Presidente)roberto rosignoliGiuseppina torrioli

Segretario GeneraleGiuliano Masciarri

Vice Segretario GeneraleFabrizio stazi

Direzione della mostraGiuliano Masciarri

con la collaborazione di Francesca Brunelli, chiara chicarella, Barbara costantini starnini, cesare Mancini, sergio Pieroni, Fabrizio stazi

Servizi di mostra e comunicazione

Consiglio di AmministrazioneGiuseppe depretis (Presidente)Biagino dell’OmoGiuseppe tonelli

Sindacoalfonso Ugo chiavacci

DirettoreMaria cristina de angelis

Ufficio Stampalara Partenzi

con la collaborazione di Francesco simonetti

AssicurazioniGrifo insurance Broker’s s.p.a.

Trasportide Marinis s.r.l. – Fine art services & transports

Progetto espositivo e direzione dei lavoricarlo salucci

Responsabile per la sicurezzacarlo salucci

Allestimenti e realizzazione grafica in mostra totem s.r.l.

Impianti elettricichiocci impianti s.r.l.

Apparati MultimedialiFP service s.r.l., Perugia

Impianti di sicurezzaUmbra control

Vigilanzavigilanza Umbra

Campagna fotograficathomas clocchiatti

Crediti fotograficisandro Bellu, Mauro Bifani, GaP s.r.l., raffaele Marciano, Marco santarelli, adriano scognamillo.

Gabinetto fotografico della soprintendenza speciale per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze. su concessione del Ministero per i Beni e le attività culturali.

Per le riproduzioni dei documenti dell’Archivio di Stato di Peru-gia: concessione del Ministero dei Beni e delle attività cultu-rali e del turismo, n. 25/2014. Ogni ulteriore riproduzione è vietata.

Si ringraziano: augusto ancillotti, Fabio andriola, claudio carini, i comuni di assisi, castiglione del lago, Monto-ne, Perugia e todi, Paolo crisostomi, Giancarla de Mar-chi, Giovanni luca delogu, andreina draghi, alba Ghelli, daniele lupattelli, Francesca Mariani, anna Maria Meni-chelli, lucia Migliorini, Francesca Montanaro, antonio Na-tali, alessandro Nicosia, silvia Palazzi, Marco Pizzo, carla ravaioli, Graziano raveggi, sergio rizzo, claudio strinati, leonardo varasano, Mauro Zampini.

Un ringraziamento particolare a comunicare Organiz-zando, roma, danae Film Production, istituto di Politi-ca, Perugia, istituto luce cinecittà, roma, Medio evo, Gubbio, rai cinema, rivista di Politica, sartoria Men-ghini, storia in rete, studio crisostomi, Umbria Mobilità.

Un ringraziamento speciale per la sua partecipazione a Pier-francesco Favino.

Gli organizzatori della mostra rivolgono un caloroso ringrazia-mento per la preziosa collaborazione all’Ufficio Scolastico Regio-nale per l’Umbria.

Biblioteca capitolare dominicini, PerugiaBiblioteca comunale augusta, PerugiaBiblioteca comunale di città di castelloBiblioteca comunale di FolignoBiblioteca comunale sperelliana, GubbioBiblioteca degli Oscuri, torrita di siena, Fondo tiezzi

MaestriBiblioteca del Monte, PerugiaBiblioteca del sacro convento di san Francesco, assisiBiblioteca diocesana di NarniBiblioteca Nazionale centrale, FirenzeBiblioteca Nazionale centrale, romacapitolo della cattedrale di san lorenzo, Perugiacasse di risparmio dell’Umbria s.p.a.collezione campi-de angelis, Perugiacomune di Bettonacomune di cerreto di spoletocomune di città di castellocomune di derutacomune di Folignocomune di Gubbiocomune di Narnicomune di Panicalecomune di PerugiaFondazione accademia di Belle arti, PerugiaFondazione Marini clarelli santi, PerugiaFondazione per l’istruzione agraria, PerugiaFondazione ranieri di sorbello, PerugiaFondazione vittoria Baglioni, torgianoGalleria degli Uffizi, Firenzela consolazione – ente tuderte di assistenza e Beneficenza

(e.t.a.B.), todiMonastero della Beata colombaMuseo Nazionale di Palazzo veneziaregione Umbriasambuco Giampierosocietà Bibliografica toscanasodalizio Braccio Fortebracci, Perugia

doc

Università degli Studidi Perugia

Comune di Perugia

con il patrocinio di

Catalogo

Realizzazione editorialeAguaplano—Officina del libro, Passignano s.T.

A cura diAlessandro CampiErminia IraceFrancesco Federico ManciniMaurizio Tarantino

AutoriMargherita AlfiFloriana CalittiAlessandro CampiChiara ColettiPaolo CrisostomiClaudio FinziFrancesca GrausoAlberto GrohmannErminia IraceFrancesco Federico ManciniFabio MarcelliSonia MerliAlessandra Oddi BaglioniMaria Alessandra Panzanelli FratoniFrancesco PiagnaniPaolo RenziFabrizia RossiMarco RufiniChiara SciontiClaudio StrinatiMaurizio Tarantino

Progetto grafico del libroRaffaele Marciano

RedazioneRaffaele Marciano, Maria Vanessa Semeraro, Davide Walter Pairone

Ufficio stampa AguaplanoDavide Walter Pairone

StampaTipolitografia Graphicmasters, Perugia

ConfezioneLegatoria Umbra, Bastia Umbra

isbn/ean9788897738473 [Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia]9788897738480 [edizione in commercio]

© 2014 by Aguaplano—Officina del librovia Nazionale 41, 06065 Passignano s.T. (Perugia)www.aguaplano.eu / [email protected]

Tutti i diritti riservati—All rights reserved.

Indice

carlo colaiacovo, Giuseppe depretis, Fabio de chiricoPresentazioni

il’Umbria e Machiavelli

alessandro campiMachiavelli in Umbria, Machiavelli e l’Umbria: un itinerario 19

erminia iracePolitica e istituzioni in Umbria al tempo di Machiavelli 37

Francesco Federico Mancini«Né si troverrà mai alcuno buono scultore che creda fare

una bella statua d’un pezzo di marmo male abbozzato»:Machiavelli, l’arte e i suoi rapporti con l’Umbria 45

alberto GrohmannEconomia, società e spazio urbano in Umbria al tempo di Machiavelli 55

Floriana calittiLa congiura di Magione 79

Francesco PiagnaniPerugia, febbraio 1503.

Una statua equestre per Cesare Borgia liberatore dalla tiranniae una congettura leonardesca 91

Maurizio tarantinoGiampaolo Baglioni, Giulio II e i Ghiribizzi al soderini 107

Fabio MarcelliIl fiore in pietra di Todi fra Roma e Loreto.

Bramante e la “fabbrica del potere” di Giulio II nell’Umbria 113

sonia MerliI discendenti di Niccolò e Perugia:

Bernardo Machiavelli e Giuliano de’ Ricci 171

Francesca GrausoRaccontare il ms. Perugia, Biblioteca comunale Augusta, G 14 179

claudio FinziGiovanni Pontano e Machiavelli 185

Floriana calittiSilvestro Tegli 191

claudio FinziDue antimachiavellisti umbri: Tommaso Bozio e Antonio Ciccarelli 193

iiil mestiere delle armi e le vie della pace.

condottieri ed esempi di spiritualità tra Xv e Xvi secolo

alessandro campiMachiavelli e l’arte della guerra:

dai capitani di ventura alle “armi proprie” 199

claudio FinziL’arte della guerra tra Quattrocento e Cinquecento:

l’epopea dei capitani di ventura 209

Francesco Federico ManciniUomini d’arme e messaggeri di pace. Volti dipinti fra realtà e fantasia 217

Boldrino da Panicale 221Biordo Michelotti 225Andrea Fortebracci, detto Braccio da Montone 229Miccia degli Oddi 235Erasmo da Narni, detto il Gattamelata 237Niccolò, Francesco e Iacopo Piccinino 241Oddo, Niccolò e Carlo Fortebracci 244Niccolò Vitelli 249Bernardino Fortebracci 252Bartolomeo d’Alviano 255Vitellozzo Vitelli 259

Paolo Vitelli 263Giampaolo Baglioni 267Malatesta Baglioni 273Bernardino da Siena 275Girolamo Savonarola 279Colomba da Rieti 283

iiicatalogo

1. Arti in Umbria al tempo di Machiavelli 289

2. Il volto sconosciuto di Niccolò 341

3. Libri manoscritti e a stampa 349Maurizio tarantino, La “fortuna” di Machiavelli in Umbria e nelle sue biblioteche, p. 351; erminia irace, Libri e identità nelle città dell’Umbria, p. 357; Libri manoscritti, p.  363; Libri a stampa: Machiavelliana, p 405; Libri a stampa: dell’Umbria al tempo di Machiavelli, p. 477.

4. Documenti dell’Archivio di Stato di Perugia 509

5. In mostra 527

ivtra storia e romanzo

alessandra Oddi BaglioniI Baglioni: da Astorre I ad Astorre II 575

Marco rufiniPrìncipi e princìpi 583

Alessandro Venanzi, Biordo Michelotti, 1860, Perugia, Museo dell’Accademia di Belle Arti.

Biordo Michelotti

Biordo nacque a Perugia nel 1352 da Michelotto di Teo di dominus Perone e da Baldina. La sua famiglia paterna era di condizione nobiliare, ma aderiva politi-camente allo schieramento popolare dei Raspanti, come attesta la presenza dello stesso Biordo tra gli iscritti all’Arte della Mercanzia, in cui venne ammesso nel 1377. La sua vocazione militare ebbe inizio in seguito alla scissione verificatasi all’interno della fazione dei Raspanti e alla scoperta, nell’ottobre 1383, di trattative avviate dai cugini Nicolò e Michelozzo per far passare Perugia sotto l’obbedienza dell’antipapa Clemente VII. Il rinvenimento di lettere, probabilmente falsificate, comprovanti una «scelerosissima conspiratio» dei Michelotti con Luigi d’Angiò, indusse infatti le autorità perugine a bandirli come ribelli nel marzo 1384.

La necessità di mantenere il proprio rango e lo spirito di rivalsa che animava Biordo ne favorirono l’apprendistato dell’arte della guerra, tradottosi dapprima in operazioni di saccheggio condotte nel contado di Perugia contro le proprietà dei Beccherini, la fazione nobiliare; quindi cercando fortuna a capo di una piccola compagnia di soldati mercenari che si pose agli ordini di condottieri più navigati, a loro volta al soldo di importanti potenze territoriali. Infine, egli raccolse sotto il suo comando truppe mercenarie e bande professionali di varia provenienza, finendo così col fare la guerra per proprio conto nel quadro di uno scacchiere politico complesso e instabile, segnato da continui rivolgimenti di fronte.

In particolare, nel 1387, al soldo di Francesco I da Carrara, signore di Padova, prese parte alla campagna promossa da Gian Galeazzo Visconti contro Antonio della Scala, per poi passare direttamente al soldo del Visconti, in qualità di «cha-porale» di Giovanni degli Ubaldini, di stanza tra Modena e Reggio. Dopodiché, con il benestare di Gian Galeazzo, si spostò con cento lance per unirsi alle truppe di Antonio da Montefeltro, al momento impegnato tra Marche e Umbria contro Perugia e il papa di obbedienza romana Urbano VI. Sempre al soldo del Visconti, nel 1390 difese Siena, mentre nel luglio 1391, sotto le mura d’Alessandria, scon-fisse l’armata di Giovanni d’Armagnac, genero di Bernabò Visconti, procurando a quest’ultimo una fondamentale vittoria. Con la sua compagnia si diresse quin-di nella Marca, dove si unì a quella di Azzo da Castello, licenziata da Antonio da Montefeltro. Alle due compagnie, rafforzate da molti fuoriusciti perugini, si aggiunsero nel giugno 1392 quelle di altri condottieri. Tale esercito mercenario, manovrato dal Visconti, imperversò tanto in Toscana quanto nel territorio peru-gino dove, agendo sotto il comando di Biordo, contribuì a mantenere il contado in uno stato di permanente insicurezza.

Nel frattempo, il cardinale Pileo da Prata si impegnava per riaffermare il do-minio pontificio a Perugia e, il 7 agosto successivo, concludeva le trattative, che prevedevano la consegna della città a papa Bonifacio IX e la riammissione degli

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esuli. A garanzia dell’accordo, gli «intrinseci» consegnarono al papa quattro for-tezze e corrisposero a Biordo 6000 fiorini affinché tenesse lontani i suoi soldati. Il 20 maggio 1393, grazie anche alla mediazione di ambasciatori fiorentini, a Bettona fu raggiunto l’accordo per il rientro a Perugia dei Raspanti, avvenuto il 1° luglio previo giuramento al cospetto del papa, all’epoca dimorante in città. Si procedette inoltre alla restituzione dei beni confiscati ai fuoriusciti e al rinnovo delle magistrature, includendo esponenti di entrambe le fazioni. La reciproca dif-fidenza nutrita dalle due parti si manifestò tuttavia di lì a poco: il 30 luglio, infatti, in seguito al «tumulto dei Raspanti», che determinò la fuga degli esponenti della parte nobiliare, Bonifacio IX fu costretto a rifugiarsi ad Assisi.

Ad approfittare della situazione fu proprio Biordo, i cui successi come con-dottiero si tradussero non soltanto nel ritorno al potere dei Raspanti, ma anche nel coronamento delle sue personali aspirazioni. Acclamato come capo vittorioso dopo il suo ingresso trionfale in città, ricevette dal Consiglio generale il cingolo e la spada di cavaliere, la donazione d’un palazzo a sua scelta e l’onore di una statua da collocare sul fronte della cattedrale, cui si aggiunse l’esenzione perpetua dalle imposte comunali. Fu inoltre nominato capitano generale dell’esercito perugino con il compenso annuo di 12000 fiorini e l’elargizione una tantum di 2000 fiorini.

Nei successivi cinque anni il Michelotti – ben attento a non modificare gli assetti istituzionali del Comune, ma detentore, di fatto, di un potere assoluto su consigli e magistrature – fu quasi sempre lontano da Perugia e continuò a eser-citare il mestiere di condottiero, evidentemente diviso fra l’ambizione personale – degna di nota è la condotta stipulata nel febbraio 1394 con Firenze – e la neces-sità di presidiare porzioni non contigue di un’effimera dominazione territoriale (estesasi progressivamente su Deruta, Castel della Pieve, Nocera, Gualdo Tadino, Assisi, Montone, Todi, Orvieto, Trevi, Spello, Cesi), frutto del cumulo di signo-rie e vicariati detenuti a titolo personale.

Come osservato da Jean-Claude Maire Vigueur, la conquista del potere da parte di Biordo costituisce un tipico esempio di quei percorsi di affermazione militare e politica, caratteristici del tardo Trecento, che si ambientarono nel quadro dei conflitti fazionari cittadini. Nel caso di Perugia, tuttavia, l’aristocrazia comunale, espressione di un ceto omogeneo e solidale, non si rassegnò alla supremazia acquisi-ta con la forza da uno dei suoi lignaggi, come dimostra la morte violenta del nuovo signore. Biordo fu infatti assassinato a tradimento il 10 marzo 1398 dal cognato Francesco, della nobile famiglia dei Guidalotti, al tempo abate di San Pietro. Con-trariamente però ai calcoli degli avversari, la sua eliminazione non determinò il ri-torno al potere dei Beccherini né, tanto meno, la riconciliazione con Bonifacio IX. A beneficiare delle circostanze fu invece il duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, al quale, due anni dopo, i priori delle Arti conferirono i pieni poteri sulla città.

(Sonia Merli)

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Bibliografia: J.-C. Maire Vigueur, Comuni e signorie in Umbria, Marche e Lazio, Utet, Torino 1987, pp. 197-258; Statuti e matricole del Collegio della Mercanzia di Perugia, a cura di C. Cardinali, A. Maiarelli, S. Merli, con A. Bartoli Langeli, 2 voll., Nobile Collegio della Mercanzia di Perugia-Deputazione di storia patria per l’Umbria, Perugia 2000, II, p. 558, n. 298; P.L. Falaschi, Miche-lotti, Biordo, in Dizionario Biografico degli Italiani, LXXIV, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2010, pp. 240-245; D. Sini, Un esempio di dominio signorile all’epoca dello Scisma: la signoria di Biordo Michelotti su Assisi (1394-1398), «Bollettino della Deputazione di storia patria per l’Umbria», CX (2013), pp. 59-160.

a cura diAlessAndro CAmpierminiA irACeFrAnCesCo FederiCo mAnCinimAurizio TArAnTino

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