Riassunto DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA TESAURO 2010 (doc)

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1 [email protected] Riassunti scritti da [email protected] RIASSUNTI DI DIRITTO dell’UNIONE EUROPEA GIUSEPPE TESAURO Sesta edizione 2010 Scritti da **[email protected]**

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 RIASSUNTI  DI  DIRITTO    

dell’UNIONE  EUROPEA  GIUSEPPE  TESAURO  

 Sesta  edizione  

2010    

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INTRODUZIONE Oggetto del nostro studio è l’insieme delle norme che hanno accompagnato il processo di integrazione europea. Volendo ripercorrere i passaggi principali di tale processo va osservato che è soprattutto negli anni successivi alla seconda guerra mondiale che viene perseguita l’idea di integrazione fra i vari paesi, e questo per impedire il riprodursi delle situazioni politiche, militari ed economiche che avevano portato a quel conflitto. In maniera particolare le preoccupazioni maggiori riguardavano l’assetto territoriale e militare dell’Europa centrale e le vicende economiche legate soprattutto all’industria carbosiderurgica. In tale ottica la prima iniziativa concreta fu la creazione della CECA (comunità europea del carbone e dell’acciaio). Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.  

Il relativo trattato fu firmato a Parigi nel 1951 da Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo ed entrò in vigore l’anno successivo. La struttura istituzionale prevedeva: l’Alta Autorità composta da personalità indipendenti e che aveva i maggiori poteri decisionali; il Consiglio Speciale dei Ministri, formato dai rappresentanti degli stati membri con competenze di controllo; un’Assemblea Comune con membri designati dai parlamenti nazionali e infine una Corte di Giustizia. Dopo il fallimento di creare una Comunità Europea di Difesa (CED), il processo di integrazione poi continuò focalizzandosi sull’ipotesi di un mercato liberalizzato e di iniziative nei settori dei trasporti e delle energia nucleare. Si delineava cosi accanto alla CECA anche la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità Europea per l’Energia Atomica o Euratom, i cui trattati firmati a Roma nel 1957 dagli stessi sei stati membri, entrarono in vigore nel 58. Per quanto riguarda l’assetto istituzionale, comuni alle tre comunità erano la Corte di Giustizia e l’Assemblea, mentre l’Alta Autorità della CECA si distingueva dalla Commissione CEE e da quella EURATOM, cosi come il consiglio dei ministri. Tale assetto fu mantenuto fino al 1° luglio del 1967 quando entrò in vigore il trattato del 1965 sulla “fusione degli esecutivi”. Da quel momento le comunità erano distinte e avevano competenze diverse ma funzionavano con organi comuni. Nel corso degli anni si sono poi aggiunti altri stati accanto a quelli presenti sin dall’origine: dal Regno Unito alla Spagna, Grecia, Austria, Polonia , Romania, Bulgaria. Nel primo decennio si è provveduto soprattutto alla realizzazione di un mercato comune sottoposto ad un regime di libertà negli scambi di merci, lavoratori e servizi. Dalla metà degli anni ottanta poi si cominciò a porre le basi per una più accentuata convergenza delle economie ed per un’unione monetaria attraverso la creazione del sistema monetario europeo. Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.  

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La progressiva crescita della struttura comunitaria evidenziò quindi l’esigenza di migliorare l’assetto istituzionale, di rendere più democratico il processo partecipativo e decisionale e di accelerare l’integrazione economica. In quest’ottica nei secondi anni ottanta il Libro Bianco della Commissione sul mercato interno e l’Atto Unico hanno segnato una svolta nel cammino comunitario e impresso un’accelerazione al processo di integrazione dei mercati. Con l’atto unico, la logica dell’integrazione negativa, fondata sull’abolizione degli ostacoli, si arricchisce di nuovi campi di azione e di spinte verso l’integrazione positiva: l’ambiente, i trasporti, l’energia. Anche il processo decisionale subisce alcune modifiche attraverso l’uso più frequente del voto a maggioranza in seno al consiglio e con un significativo coinvolgimento del Parlamento. Infine il ruolo ella Corte di Giustizia porta una forte spinta nell’integrazione giuridica. Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.  

Il quadro sin qui delineato ha subito poi una modificazione e un rilancio con il trattato di Maastricht sull’Unione del 92 ed entrato in vigore nel 93. L’unione resta fondata selle comunità Europee di cui conserva l’acquis integrandolo con nuove politiche, con il rafforzamento di quelle già esistenti nonché con nuove forme di cooperazione. Il trattato si componeva di tre pilastri: il riferimento è alle disposizioni che hanno modificato i trattati esistenti (Titoli II, III, IV), alla previsione di una politica estera e di sicurezza comune (Titolo V), e infine alle disposizioni sulla cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni (Titolo VI). Per quanto riguarda le modifiche apportate ai trattati esistenti, in particolare a quello CEE, va ricordato come la Comunità Economica Europea perde la connotazione economica trasformandosi in Comunità Europea e non si tratta di una trasformazione puramente estetica, ma l’intento era quello di avvicinarsi sempre più al cittadino e in quest’ottica assumeva particolare importanza l’istituzione di una “cittadinanza dell’Unione” riconosciuta a tutti i cittadini degli stati membri. Quanto poi ai nuovi settori inseriti nel trattato, occorre evidenziare che si tratta di settori in cui già da tempo incideva la regolamentazione comunitaria: ad esempio la protezione della salute, dei consumatori, della cultura. Risultano poi riscritti e rafforzati i capitoli dedicati alla politica e alla coesione economica e sociale, all’ambiente. La novità più importante nell’ambito delle modifiche apportate al trattato CE era tuttavia rappresentata dall’obiettivo di procedere, attraverso tre fasi all’instaurazione dell’unione economica e monetaria, la cui realizzazione più rilevante era costituita dalla sostituzione delle monete nazionali con una moneta unica europea: l’euro. Al di là poi di queste modifiche apportate ai trattati esistenti, le grandi novità del trattato sull’Unione erano costituite dal secondo e terzo pilastro. Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.  

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Il riferimento ,come detto, è alle disposizioni relative alla politica estera e di sicurezza comune e a quelle relative alla cooperazione tra gli stati membri nei settori della giustizia e degli affari interni. Nel primo caso le novità consistevano nel fatto che non si trattava più di una semplice cooperazione tra Stati Membri ma di una politica comune che si collocava all’interno dell’unione. Si situava invece a livello di mera cooperazione l’azione degli stati membri in materia di giustizia e affari interni che comprendeva in particolare la politica di asilo e quella di immigrazione, la cooperazione doganale e quella di polizia. Rispetto a tali materie il Consiglio poteva adottare posizioni comuni che comportavano per gli stati membri l’obbligo di conformarsi sul piano interno e nella loro politica estera; azioni comuni coordinate degli stati membri attuate nel nome e nel quadro dell’Unione o anche elaborare convenzioni che spettava poi agli stati membri adottare. Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.  

In definitiva va evidenziato che il quadro generale prefigurato dal trattato di Maastricht, messe da parte le modifiche apportate ai trattati comunitari, è quello di una cooperazione tra gli stati membri esterna alla Comunità ma ad essa strettamente collegata e ispirata al modello della cooperazione internazionale in senso proprio. D’altra parte va detto anche che le disposizioni del trattato di Maastricht non hanno smentito la logica dei trattati comunitari e che l’obiettivo era quello di sviluppare l’acquis comunitario al punto che se le diposizioni del trattato di Maastricht si fossero, a tal fine, rivelate inadeguate, il trattato stesso prevedeva una futura conferenza intergovernativa con lo scopo di rivedere tali disposizioni. E la conferenza ebbe effettivamente luogo ed il risultato è stato il trattato di Amsterdam del 1997 ed entrato in vigore due anni dopo. Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.  

Tale trattato ha apportato modifiche al trattato sull’Unione in tutte e tre le sue parti. Alcune modifiche, a dire il vero, riguardarono anche le disposizioni comuni, rafforzando soprattutto la materia del rispetto dei diritti fondamentali. Di grande rilievo è stata poi la previsione di una “cooperazione rafforzata”, cioè di un’azione a cui partecipano solo alcuni stati, sempreché tale azione non riguardi una competenza esclusiva della comunità e non costituisca un mezzo di discriminazione arbitraria. La novità più significativa è stata poi l’introduzione del Titolo IV relativo ai visti, asilo, immigrazione ed alle altre politiche connesse con la libera circolazione delle persone, dunque la comunitarizzazione di una materia alla quale è stata data la nuova denominazione di Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale. Si tratta dell’introduzione di una politica comune rispetto ai cittadini dei paesi terzi che ha avuto l’effetto di facilitare la stessa libertà di circolazione dei cittadini comunitari e di fornire loro un più elevato livello di sicurezza e di giustizia penale.

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Dalla seconda metà degli anni novanta poi l’attenzione si è focalizzata sul tema dell’ampliamento ad altri paesi e di conseguenza anche sull’inadeguato assetto istituzionale della comunità. I consigli europei di Colonia ed Helsinki in questo senso hanno dato il via alla nuova conferenza intergovernativa apertasi a Bruxelles nel 2000 e conclusasi con il consiglio europeo di Nizza dello stesso anno e che ha portato alla firma del relativo Trattato nel 2001 entrato in vigore due anni dopo (il Trattato di Nizza). Per quanto riguarda le novità apportate al TUE: si è articolato meglio l’intervento del Consiglio nelle ipotesi di violazioni dei principi di libertà e democrazia, qualche miglioramento poi è stato apportato al meccanismo della cooperazione rafforzata. Le modifiche al Trattato CE sono state soprattutto sul funzionamento e le modalità di decisione delle istituzioni, con il passaggio ad esempio in alcuni casi da decisioni unanimi a decisioni prese a maggioranza qualificata. Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.  

Gli aggiustamenti istituzionali sono stati in gran parte funzionali al successivo allargamento, ivi compresi quelli che hanno riguardato il sistema di controllo giurisdizionale, con la previsione di camere giurisdizionali da aggiungere al Tribunale di primo grado, la possibilità che a quest’ultimo siano attribuite le cause su rinvio pregiudiziale, un ruolo diverso dell’avvocato generale. Infine si è avuta a Nizza la modifica del nome della storica Gazzetta Ufficiale delle comunità Europee in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.  

Di sicuro rilievo è stata poi la proclamazione a Nizza nel 2000 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea che ha sancito un complesso di diritti fondamentali, articolato sui valori della dignità, della libertà, dell’uguaglianza, della solidarietà, della cittadinanza europea, della giustizia. Lo scopo dell’iniziativa non era quello di innovare ma di rendere esplicita e solenne una serie di valori e di diritti nell’esperienza comunitaria. Il successivo consiglio europeo di Laeken nel 2001 aveva poi sottolineato l’esigenza di valutare l’opportunità dell’adozione nell’Unione di un testo costituzionale ed aveva quindi affidato alla convenzione sul futuro dell’Unione europea, il compito di esaminare le varie questioni essenziali che il futuro sviluppo dell’unione poteva comportare e di ricercare quindi delle soluzioni. L’esito dei lavori della Convenzione si è tradotto in un progetto di Trattato-Costituzione, firmato a Roma nel 2004 ma il susseguirsi delle ratifiche degli stati membri è stato interrotto dal no referendario in Francia e nei Paesi Bassi che ha quindi segnato il fallimento dell’iniziativa. Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.  

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Dopo due anni Il consiglio europeo del 2007 ha evidenziato la strada per riprendere il cammino dettando il contenuto della riforma che un’apposita Conferenza intergovernativa avrebbe dovuto limitarsi a tradurre in trattato. E cosi è stato. Il trattato è stato firmato a Lisbona il 13 dicembre del 2007 ed entrato in vigore il 1° dicembre del 2009. In sostanza il trattato di Lisbona ha comportato una successione dell’Unione europea alla Comunità europea ed una revisione in senso proprio del Trattato dell’Unione Europea (TUE), del Trattato CE, la denominazione di quest’ultimo è mutata in Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Il trattato di Lisbona merita due osservazioni, sul contenuto e sul metodo. 1) Il contenuto porta novità rispetto allo scenario prima consolidatosi. Le principali sono: il terzo pilastro viene definitivamente comunitarizzato. Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.  

Alla carta di Nizza dei diritti fondamentali viene riconosciuto anche formalmente valore vincolante con lo stesso rango dei trattati, è previsto che l’Unione aderirà alla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e che i diritti garantiti dalla convenzione faranno parte del diritto dell’unione in quanto principi generali. Il Parlamento avrà una maggiore incidenza sul processo decisionale attraverso ulteriori ipotesi di codecisione e a maggioranza. I Parlamenti nazionali saranno più partecipi dell’azione dell’Unione, in particolare quanto al controllo nell’applicazione del principio di sussidiarietà. L’assetto istituzionale cambia poi significativamente, con l’ingresso tra le istituzioni del consiglio europeo, il cui presidente avrà un mandato rinnovabile ogni due anni e mezzo, avremo dunque due presidenti: uno del consiglio europeo e l’altro del consiglio con il solito mandato semestrale. Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.  

Saranno praticate e consolidate politiche nuove come l’energia, l’ambiente, l’immigrazione e la lotta al terrorismo. La concorrenza scompare dagli obiettivi dell’Unione ma ricompare il un Protocollo dedicato che collega la concorrenza al mercato interno. Si ribadisce più volte che il sistema si fonda sul principio elle competenze di attribuzione, si sancisce la personalità dell’Unione ed espressamente la possibilità di recesso, sono ampliate le ipotesi di legittimazione dei singoli all’impugnazione degli atti comunitari. Si aboliscono i simboli (inno e bandiera) ma con possibilità di fregiarsene per gli Stati membri che lo vogliono. 2) Sul metodo che ha portato alla riforma non può non evidenziarsi una inusitata perentorietà con la quale il consiglio europeo ha indicato nei minimi dettagli come muoversi, convocando una conferenza intergovernativa e fissando tempi e modi dell’approvazione di un testo convenzionale già completamente confezionato.

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Traspare forse l’intento di far valere un percorso internazionalistico di riforma dei trattati su percorsi eccentrici e in alcuni casi velleitari sperimentati in precedenza e che non avevano avuto grande successo: dal progetto Spinelli a quello del Trattato-Costituzione. E’ evidente infine che il processo di integrazione europea continua a consolidarsi e che il trattato di Lisbona non è che un successivo, ulteriore passo avanti nel cammino iniziato molto tempo prima.

                                           

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 CAPITOLO  01  

-­  LA  STRUTTURA  ISTITUZIONALE  -­        1)  INTRODUZIONE.     1)  PRINCIPI  del  Diritto  dell’Unione.  1)  Principio  della  certezza  del  diritto:  a)   Trasparenza   dell’attività   amm:   nel   senso   che   la   normativa   dell’Unione   deve   essere  chiara/prevedibile  per  tutti  coloro  che  vi  sono  sottoposti,  in  modo  che  possano  agire  in  modo  adeguato  (es:  termine  di  2  mesi  entro  i  quali  la  Commissione  deve  pronunciarsi).  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    b)  Legittimo  affidamento:  qualora  l’Amm  con  il  suo  comportamento/info,  abbia  fatto  nascere  nell’interessato   un’aspettativa   ragionevolmente   fondata   (es:   modifica   improvvisa   di   una  disciplina)   +   mentre   non   sarà   possibile   quando   l’affidamento   è   fondato  sull’errore/comportamento  illegittimo  (es:  aiuti  di  Stato).    

 2)   Principio   dei   poteri   impliciti:   in   base   alla   quale   uno   Stato/organizzazione   internaz   si   vede  riconosciuta   l’attribuzione   di   nuove   funzioni/competenze,   nella   misura   necessaria   al  raggiungimento  dei  fini  statutari.    

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)   Principio   delle   COMPETENZE   di   ATTRIBUZIONE:   secondo   cui   qualsiasi   competenza   non  attribuita   all’Unione   nei   trattati,   appartiene   agli   Stati   membri   (e   l’attribuzione   all’Unione  costituisce   un   eccezione)   +   l’esercizio   dello   stesso   è   regolato   dai   principi   di  Sussidiarietà/Proporzionalità.    a)  Settori  di  competenza  ESCLUSIVA:  solo  l’UE  può  emanare  atti  giur  vincolanti  (anche  gli  Stati  membri  ma   previa   autorizzazione   (in   quanto   nel  momento   in   cui   gli   Stati   hanno   aderito   ai  trattati  comunitari,   si  sono  spogliati  delle   loro  competenze   in  determinati  settori,   lasciandoli  affidati  in  modo  esclusivo  (appunto)  all’UE).         Settori   di   competenza   CONCORRENTE:   possono   essere   oggetto   di   attività   legislativa  dell’Unione/Stati  (mercato  interno/agricoltura/pesca/ambiente).  -­  L’Unione  si  astiene  da  qualsiasi  forma  di  intervento  +  gli  Stati  dispongono  l’intera  questione.  -­   L’Unione   interviene   con   una   disciplina   non   direttamente   applicabile   +   gli   Stati   adottano  norme  di  attuazione.  -­  L’Unione  detta  una  disciplina  completa  +  gli   Stati  non  avranno  una  competenza   (a  meno  che  l’Unione  non  rinunci  alla  propria).  

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b)  Principio  SUSSIDIARIETA’:  le  istituzioni  dell’Unione  devono  intervenire  solo  quando  le  azioni  delle   istanze   nazionali/regionali   (che   sono   più   vicine   ai   bisogni   dei   cittadini)   non   risultano  compiute  in  modo  soddisfacente.  Trattato  di  Lisbona:  

                       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    -­  EX  ANTE:  la  Commissione  deve  trasmettere  ogni  sua  proposta  motivata  al  Consiglio  Europeo  e   Parlamentari   nazionali   +   ogni   Parlamento   (entro   8   settimane)   deve   inviare   un   parere  motivato   (se   ritiene   violato   il   Principio   di   Sussidiarietà)   ai   presidenti   del  Parlamento/Consiglio/Commissione   (Allarme  preventivo)  +   la  Commissione  può   (non  deve)  decidere   di   non   modificare/ritirare   la   proposta   (solo   se   proviene   da   1/3   dei   voti   dei  parlamenti  naz).    -­  EX  POST:  In  caso  di  rifiuto  della  Commissione,  i  rispettivi  Governi  possono  presentare  ricorso  alla  Corte  di  Giustizia,  per  violazione  del  Principio  di  Sussidiarietà.  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    Principio  PROPORZIONALITA’:  l’atto  non  deve  andare  oltre  ciò  che  occorre  per  l’attuazione  del  suo  scopo  (es:  la  sanzione  non  deve  essere  più  grave..).  -­‐  Utile/pertinente  per  la  realizzazione  dell’obiettivo.  -­‐   Necessaria/indispensabile   (in   modo   da   non   arrecare   pregiudizio   ad   altri  obiettivi/interessi).  -­‐  Verificare  che  vi  sia  un  nesso  tra  azione/obiettivo.  

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4)  Principio  della  leale  cooperazione:  obbligo  degli  Stati  membri  di  assicurare  l’esecuzione  degli  obblighi   sanciti   dal   Diritto   dell’Unione/   facilitare   l’assolvimento   dei   compiti   della   Comunità/  astenersi   dal   compiere   atti   che   possano   compromettere   la   realizzazione   degli   scopi   del  Trattato/  aiutarsi  reciprocamente  (es:  aiuti/agricoltura)/  obbligo  delle  istituzioni  dell’Unione  di  cooperare  con  gli  Stati  membri:    a)  Facilitare  le  istituzioni  dell’Unione  nell’assolvimento  dei  loro  compiti.  b)  Contribuire  alla  realizzazione  degli  obiettivi  del  Trattato.  c)  Garantire   la  portata/effettività  del  sistema  giuridico  dell’Unione  (in  modo  tale  che   i  Giudici  possano  garantire  una  tutela  giurisdizionale).    5)  Principio  di  eguaglianza:  espresso  nel  divieto  di  trattare  in  modo  identico  situazioni  diverse/  in  modo  diverso  situazioni  simili  (es:  divieto  di  discriminazione  della  nazionalità/..tra  produttori-­consumatori/   ..libertà   di   circolazione   delle   merci-­servizi-­capitali-­persone/   ..parità   di  retribuzione-­stesso  lavoro  fra  lavoratori  di  sesso  maschile-­femminile…).  *Discriminazioni   dissimulate/indirette:   ovvero   quando   il   divieto   investe   anche   quelle  discriminazioni   fondate   su   parametri   diversi   dalla   nazionalità,  ma   che   cmq   conducono   allo  stesso   risultato   (es:   il   caso   di   un   trattamento   diverso   fondato   non   sulla   nazionalità,   ma   la  residenza..).    

 

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2)  La  Carta  dei  diritti  fondamentali  dell’Unione  Europea.  1)  E’noto  che  i  trattati  istitutivi  delle  Comunità,  non  contengono  disposizioni  a  tutela  dei  diritti  fondamentali..   (infatti   la   stessa   Corte   di   Giustizia   (negli   anni   60)   affermò   la   propria  incompetenza  a  garantire  il  rispetto  di  quei  diritti  fondamentali  sanciti  all’interno  delle  Cost  degli  Stati   membri   (in   quanto   il   suo   principale   obiettivo   era   quello   di   far   prevalere   il   Diritto  Comunitario  sul  Diritto  interno)…  

     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)   Succ   la   Corte   cambiò   idea,   infatti   con   la   Sentenza   Rutili:   affermò   che   i   diritti   fondamentali  fanno  parte   dei   principi   giuridici   generali   di   cui   essa   stessa   ne   garantisce   l’osservanza   (in   tale  sentenza   (riferendosi   agli   artt   della   CEDU)   affermò   che   le   restrizioni   apportate   in   materia   di  polizia   relativa  agli   stranieri   (per  esigenze  di  ordine  pubblico/sicurezza  pubblica)  non  possono  andare  oltre  quanto  è  necessario  per  il  soddisfacimento  di  tali  esigenze).  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  Nel   corso  del   tempo,   la  Corte  ha   richiamato  molti  diritti   fondamentali   (diritto  di  proprietà/  diritto  al   libero  esercizio  di  un’attività  eco-­prof/  diritto  di  difesa/  diritto  ad  un  processo  equo  entro   un   termine   ragionevole..   [ricordando   che   l’esercizio   di   tali   diritti   può   essere   oggetto   di  restrizione  in  vista  degli  obiettivi  di  interesse  generale  perseguiti  dall’Unione]..  ma  un  merito  in  particolare  va  al  Diritto  alla  Tutela  giurisdizionale  piena/effettiva  (es:  obbligo  di  motivazione/  trasparenza  degli  atti..):     -­‐  Principio   di   Equivalenza:   la   tutela   dei   diritti   attribuiti   dalle   norme   dell’Unione,   deve   essere  almeno  pari  a  quella  prevista  per  i  diritti  conferiti  da  norme  naz.  -­‐   Principio   di   Effettività:   il   sistema   naz   dei   rimedi   giurisd,   deve   essere   tale   da   non   rendere  impossibile/gravoso  l’esercizio  dei  diritti  attribuiti  al  singolo  dalle  norme  dell’Unione.  

                   Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)  Il  Trattato  di  Lisbona,  invece  ha  stabilito:  -­  La  Carta  di  Nizza  ha  valore  giuridico  vincolante  dei  Trattati.  -­  Si  ribadisce  che  i  diritti  fondamentali  sono  principi  generali  del  diritto  dell'Unione.  -­  L’Unione  ha  competenza/impegno  ad  aderire  alla  CEDU.    5)  Il  riconoscimento  dei  diritti  fondamentali  dell’Unione  si  è  avuto  con  la  Dichiarazione  Comune  1977  (con  cui  Commissione/Consiglio  si   impegnano  a  rispettare   i  diritti   fondamentali  risultanti  dalle  Cost  degli  Stati  membri/Conv  Eur  Salv  Diritti  dell’uomo)  +  trovando  consacrazione  solenne  nella  Carta  dei  Diritti   fondamentali   dell’Unione  Europea   (redatta  dai   rappresentanti   dai   rappr  dei  Parlamenti  naz/Parlamento/Commissione/Capi  di  Stato-­Governo  +  proclamata  dal  Consiglio  Europeo  di  Nizza  2000  +   in  essa   si   trovano   tutti   i   diritti   che   la  Corte  di  Giustizia  è   chiamata  a  garantire  +  con  il  Trattato  di  Maastricht  la  Corte  di  Giustizia  ha  stabilito  che:  l’Unione  Europea  rispetta   i   diritti   dell’uomo/libertà   fondamentali,   in  quanto  hanno   la   stessa   valenza  dei  principi  fondamentali  dell’UE,  di  cui  la  Corte  stessa  ne  garantisce  l’osservanza).  

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   3)  Stipulazione  degli  accordi  internazionali.  1)  Art  47  TUE:  l’Unione  ha  personalità  giuridica  +  capacità  di  stipulare  accordi  internaz  con  Stati  membri/altre  organiz  internz.  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)   PARALLELISMO  TRA  COMPETENZE   INTERNE/ESTERNE:   Se   gli   Stati  membri   (attraverso   la  stipulazione  di  un  trattato)  hanno  conferito  all’UE  una  competenza   interna  nel  regolamentare  un’attività  nei  confronti  di  tutti  gli  Stati  membri  (attraverso  l’esercizio  della  funzione  normativa  con   reg/dirett   -­   es:   in  materia   doganale),   allora   con   questa  medesima   competenza,   l’UE   può  stipulare  accordi  anche  con  altre  organizzazioni  internaz  (competenza  esterna).  

         Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      2)  L’UNIONE  EUROPEA.  1)  PARLAMENTO  EUROPEO.  1)  Composto  dai  rappresentanti  dei  cittadini  dell’Unione.  2)  Esercita  (insieme  al  Consiglio  dell’Unione)  la  funzione:  -­  Legislativa.  -­   Normativa:   per   il   processo   di   formazione   degli   atti   dell’Unione   +   conclusione   di   accordi  internaz   (infatti   il   Parlamento   ha   un   vero   potere   di   pre-­iniziativa,   cioè   può   chiedere   alla  Commissione  proposte  adeguate  quando  reputi  necessaria  l’adozione  di  un  atto  dell’Unione  +  la  Commissione  può  accettare/rifiutare  con  atto  motivato).  -­  Processo  di  formazione  del  Bilancio.  -­  Controllo  politico.  3)   Per   molti   anni   è   stata   composta   da   membri   dei   parlamenti   nazionali,   così   che   la  rappresentatività  dei  popoli  riuniti  nella  comunità  era:  -­  Indiretta:  in  quanto  i  parlamentari  non  venivano  eletti  direttamente  dai  cittadini  europei,  ma  dai  loro  rappresentanti,  eletti  in  seno  ai  Parlamenti  naz.  -­   Imperfetta:   in   quanto   in   alcuni   casi   non   rifletteva   esattamente   la   presenza   di   tutte   le  componenti  politiche.    Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.                          

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4)  Il  Trattato  di  Lisbona  ha  stabilito  che  il  Parlamento  deve:  -­  Elegge   il   Presidente   della   Commissione   (su   proposta   del   Consiglio   Europeo)   +   Presidente   +  L’ufficio  di  presidenza.  -­   Esprime   un   voto   di   approvazione   del   Presidente   +   Alto   Rappr   dell’Unnione   degli   affari  esteri/politica  di  sicurezza  +  altri  commissari  considerati.  -­  Interroga  la  Commissione/Consiglio  (la  quale  può  rispondere  oralmente/per  iscritto).  -­  Propone  censure  sull’operato  della  Commissione  (da  approvare  con  2/3  dei  voti  espressi  +  i  membri  della  Commissione/l’Alto  Rappr  dell’Unione,  si  dimettono).  -­  Parlamento/Consiglio  hanno  una  posizione  equiparata  nella  procedura  di  bilancio.  Il  Trattato  di  Nizza:  Parlamento/Consiglio/Commissione  possono  adire  alla  Corte  di  Giustizia  sollevando  l’Azione  di  Annullamento.    

                   Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    5)  Il  numero  dei  membri  passa  dal  2009/2014  (736)  al  2014/2019  (751).  I   parlamentari   hanno   un   mandato   di   5   anni   (sono   divisi   in   gruppi   politici,   e   non   gruppi  nazionali).  I   parlamentari  godono   di   immunità   /privilegi   pari   ai  membri   del   Parlamento   del   loro   Paese  (ovvero   non   possono   essere   ricercati/detenuti/perseguiti   per   le   opinioni/voti   espressi  nell’esercizio  delle  loro  funzioni..unico  limite  in  caso  di  flagranza  di  delitto).  

    Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    6)  Il  Parlamento  europeo  delibera  con  quorum  pari  a  1/3  dei  membri  +  maggioranza  assoluta  dei   componenti   (es:   elezione  del  Presidente  della  Commissione)  +  2/3  dei   voti   espressi   (per   la  mozione  di   censura   sull’operato  della  Commissione   (in   tal   caso   i  membri  della  Commissione  e  l’Alto   Rappresentante   si   dimettono)   +   3/5   dei   suffragi   espressi   (in   caso   di   conferma   degli  emendamenti  al  bilancio,  respinti  dal  Consiglio).    7)  Lussemburgo   (sede  della   struttura  amm),  Bruxelles   (riunioni   delle   commissioni),   Strasburgo  (sessione  plenaria  mensile).  

         Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  CONSIGLIO  EUROPEO.  1)   Nato   parallelamente   con   il   Consiglio   dell’Unione   (a   seguito   delle   riunioni   tra   i   capi   di  Stato/governo  iniziati  con  il  vertice  di  Parigi  del  Dicembre  1974)  +    2)  Il  Trattato  di  Lisbona  lo  ha  inserito  (a  pieno  titolo)  tra  le  istituzioni  dell’Unione  +    3)  Ha  funzioni  di  impulso/definizione  degli  orientamenti  politici  generali  per  lo  sviluppo  dell’UE  (ma  senza  funzioni  legislative)  +    4)   E’   composto   dai   capi   di   Stato/governo   degli   Stati   membri   +   Presidente   di   Commissione   +  Presidente  del  Consiglio  Europeo   (eletto  dal  Consiglio  a  magg  qualificata  per  2  anni/mezzo  +  rinnovabile  1  sola  volta  +  ha  il  compito  di  presiedere/animare  i   lavori  del  Consiglio  +  convoca  riunioni  straordinarie).  5)  Nomina   il  Presidente   del   Consiglio   Europeo   +  Alto   rappr   dell’Unione   per   gli   affari   esteri   e  politica  di  sicurezza  +  propone  al  Parlamento  europeo  un  candidato  alla  carica  di  Presidente  della  Commissione  (a  magg  qualificata).  6)  Si  riunisce  2  volte  ogni  6  mesi  (su  convocazione  del  Presidente).  

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7)   Delibera   a   magg   qualificata   (per   stabilire   l’elenco   delle   formazioni   del   Consiglio),   magg  semplice   (per   l’adozione  del   suo   regolamento   interno)  oppure  all’unanimità   (che   sarebbe  una  riunione  di  organi  degli  Stati  membri).  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  CONSIGLIO  DELL’UNIONE  (dei  ministri).  1)  E’organo  degli  Stati  (in  quanto  composto  dai  rappresentanti  dei  rispettivi  Stati  membri)  +    2)   Organo  a   composizione   variabile   (in   quanto   si   riunisce   nelle   varie   formazioni:   agricoltura/  ambiente/  trasporti/  Consiglio  affari  generali/Consiglio  affari  esteri..).  *La   Presidenza   è   esercitata   da   gruppi   di   3   Stati   +   per   18mesi   +   a   rotazione   paritaria   +  deliberando  a  magg  qualificata  del  Consiglio  europeo.  

3)  Si  riunisce  su  convocazione  del  Presidente  (su  iniziativa  di  questi/  suoi  membri/  Commissione)  +  4)  Assistito  da  un  Segretario  Generale   (con   compiti   di   supporto   funzionale/amm  +   con   sede  a  Bruxelles)  +    5)   Esercita   (assieme   al   Parlamento   europeo)   funzione   legislativa  (Regolamenti/Diretttive)/normativa/bilancio/definizioni   politiche   e   coordinamento   (stabilito  dai  trattati)  +  autorizza  la  Commissione  a  negoziare  accordi  internaz  +  ne  autorizza  la  firma.  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    6)   Le   deliberazioni   vengono   prese   a   magg   qualificata   (se   adottate   su   proposta   della  Commissione   [255  voti   favorevoli]  mentre  negli  altri   casi   [è  necessario  anche   i  2/3  degli  Stati  membri  +  il  62%  della  popolazione]…  A  partire  dal  novembre  2014  [il  55%  degli  Stati  membri  +  almeno   15   rappresentati   +   65%   della   popolazione]…   oppure   a   magg   semplice   (magg   dei  membri  che  lo  compongono)  oppure  all’unanimità  (es:  nella  procedura  di  formazione  degli  atti,  ogni  volta  che  il  Consiglio  voglia  discostarsi  dalla  posizione  espressa  dalla  Commissione/  riceve  un  voto  negativo  del  Parlamento).    7)   COREPER   (Comitato   composto   dai   rappresentanti   permanenti   degli   Stati   membri   +   è   un  organismo  autonomo  +  è  responsabile  della  preparazione/realizzazione  del  lavoro  del  Consiglio  +  può  adottare  decisioni  di  procedura  nei  casi  previsti  dal  regolamento  interno).    *Clausola   di   flessibilità:   secondo   cui   si   attribuisce   al   Consiglio   il   potere   di   adottare  (all’unanimità/su   proposta   della   Commissione/previa   approvazione   del   Parlamento)   le  disposizioni  del  caso  quando  un’azione  dell’Unione  (anche  se  non  prevista)  si  renda  necessaria  per  raggiungere  uno  degli  obiettivi  prefissati.  

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4)  COMMISSIONE.  1)  Organo  composto  da  individui  (nel  senso  che  i  membri  esercitano  le  loro  funzioni  indip  senza  ricevere  nessuna   istruzione  dai  governi/organi/organismi  (tranne  per   l’Alto  rappr  dell’Unione  per  gli  affari  esteri/politica  di  sicurezza)  +  è  composta  da  1  cittadino  per  ogni  Stato  membro  (poi   dopo   il   1/nov/2014   sarà   suff   2/3   del   numero   tot   degli   Stati   membri)   +   il   mandato   dei  commissari  è  rinnovabile  ogni  5anni.  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  La  nomina  del  Presidente  della  Commissione  spetta  al  Consiglio  europeo  (il  quale  propone  al  Parlamento  un   candidato  alla   carica  di  Presidente  +   tale  proposta  deve   essere  approvata  dal  Parlamento  con  deliberazione  a  magg  dei  membri  che  lo  compongono  (in  caso  contrario,  entro  1  mese  si  elegge  un  nuovo  candidato).  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  Al  Presidente  spetta  l’organizzazione  interna/  coordinamento  dell’attività/  indirizzo  politico  della   Commissione   +  gode   di   un   potere   ampio   nella   ripartizione   delle   competenze   ai   singoli  commissari  (i  quali  hanno  la  resp  di  ogni  singolo  settore  di  attività).  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)  La  Commissione  partecipa  al  processo  di  formazione  delle  norme  +  esecuzione  dei  Trattati  e  atti  derivati  +  propone  atti  legislativi  (mentre  quelli  non  legisl  su  proposta  della  Commissione)/  vigila   sulle  misure   adottate   dalle   Istituzioni   dell’Unione   +   potere   di   controllo   nell’osservanza  degli   obblighi   degli   Stati  membri   (con   sanzioni   a   carico   dello   Stato  membro   inadempiente)/  potere  di  decisione   (es:  nei   casi  di   violazione  della   concorrenza  delle   imprese  pubbliche  +   con  possibilità  di  adire  alla  Corte  di  Giustizia).  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    5)  Alto  Rappresentante  dell’Unione  per  gli  affari  esteri  e  la  politica  di  sicurezza.  1)  Figura  introdotta  a  seguito  del  Trattato  di  Lisbona.  2)   La   nomina   spetta   al   Consiglio   europeo   (con   delibera   a   magg   qualificata   +   accordo   del  Presidente  delle  Commissione)  +  è  soggetto  al  voto  del  Parlamento  europeo  (in  caso  di  censura,  le  dimissioni  valgono  solo  per  la  carica  nella  Commissione  (e  non  anche  nel  Consiglio  Europeo,  il  quale  solo  questi  può  dimetterlo).  3)  Presiede  il  Consiglio  dell’Unione  (nella  formazione  affari  esteri)  +  fa  parte  della  Commissione  (essendo  uno  dei  vicepresidenti).  4)   PESC:   ha   il   compito   di   guidare   la   politica   estera/sicurezza   comune   (è   il   mandatario   del  Consiglio  dell’Unione)  +  conduce  un  dialogo  politico  con  i  terzi  (per  conto  dell’Unione)  +  esprime  la  posizione  dell’Unione  nelle  organizzazioni/conferenze  internaz.    

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 6)  CORTE  DI  GIUSTIZIA  dell’UNIONE  EUROPEA.  1)  Ha   il   compito  del  controllo  giurisdizionale   sulla   legittimità  degli  atti   e   comportamenti  delle  istituzioni  dell’Unione/  interpretazione  del  diritto  comunitario.  2)  E’composto  da:  -­‐     Corte   di   Giustizia   (composta   da   1   Giudice   per   Stato   membro   +   assistita   da   8   avvocati  generali   +   ha   sede   a   Lussemburgo   +   Giudici/avvocati   hanno   il   medesimo   statuto   e   sono  nominati   di   comune   accordo   dagli   Stati   membri   per   una   durata   di   6   anni   (con   mandato  rinnovabile).  

                       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    -­   Tribunale   di   1°grado   (istituito   con   decisione   del   1988   e   divenuto   autonomo   dal   Consiglio  grazie  al  Trattato  di  Nizza/Lisbona  +  è  composto  da  almeno  1  Giudice  per  ogni  Stato  membro  +   ha   sede   a   Lussemburgo   +   la   sua   competenza   riguarda   contenzioso   del   personale/   ricorsi  indiv  in  materia  di  concorrenza/  questioni  pregiudiziali/  possibilità  che  la  sua  sentenza  possa  essere  sottoposta  a  riesame  dinnanzi  alla  Corte  di  Giustizia  (ma  solo  in  caso  di  gravi  rischi  per  la   rottura   del   diritto   comunitario   +   con   decisione   del   1999   il   Consiglio   ha   introdotto   la  possibilità  che  il  Tribunale  possa  decidere  con  1  Giudice  unico).    

                       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    -­   Tribunali   specializzati   (cd:   Camere   giurisdizionali   +   istituite   con   il   Trattato   di   Lisbona   +  competenti   a   conoscere   in   1°grado   alcune   ricorsi   in   materie   specifiche   +   le   sue   decisioni  possono  essere  oggetto  di  impugnazioni  dinnanzi  al  Tribunale  per  soli  motivi  di  diritto).     *  Tribunale  della  Funzione  Pubblica  (in  materia  di  contenzioso  del  personale),  il  quale:      -­  E’  composto  da  7  Giudici  (nominati  per  6anni  con  mandato  rinnovabile).      -­  Si  riunisce  con  Giudice  Unico-­3Giudici-­5  Giudici.  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)   Il   Presidente   della   Corte   viene   eletto   tra   i   Giudici   per   3   anni   +   dirige   l’attività   della  Corte/presiede  le  udienze  plenarie/  designa  il  Giudice  relatore  per  ogni  causa…  4)  La  Corte  può  avere  una  composizione  plenaria  (cd:  Gran  Plunum/Grande  Sezione  di  13  Giudici  (es:  nelle  cause  promosse  contro  il  Mediatore  per  mancanza  delle  condizioni  necessarie/  contro  i  membri  della  Commissione  per  violazione  degli  obblighi  sulle  loro  funzioni..)  oppure  in  sezioni  di  3/5  Giudici.  5)   Nomina   il   Cancelliere   per   6   anni   (con   mandato   rinnovabile   +   provvede   all’Amm/gestione  finanziaria  della  Corte,  sotto  la  responsabilità  del  Presidente).    

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.                  

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 7)  BANCA  CENTRALE  EUROPEA.  1)  Entrata  in  funzione  con  l’inizio  della  3°fase  dell’UEM  (Unione  economica/monetaria)  +    2)  Ha  sede  a  Francoforte  +    3)  Ha  un  comitato  esecutivo  composto  da  1  Presidente  +  vice-­‐presidente  +  4  membri  (nominati  per  8  anni  dal  Consiglio  europeo)  +  4)  Il  Consiglio  direttivo  comprende  i  membri  del  comitato  esecutivo/governatori  delle  banche  centrali  (la  cui  moneta  è  l’euro)  +  5)  Ha  personalità   giuridica   +   ha   il   diritto   di   autorizzare   l’emissione  dell’euro/sue   funzioni   +  gode  di  indipendenza  +  può  proporre  pareri  +  6)  Deve  trasmettere  un  rapporto  annuale  al  Parlamento/Consiglio/Commissione  +  7)   Il   SEBC   è   diretto   dagli   organi   decisionali   della   Banca   Centrale   +   il   suo   obiettivo   è   il  mantenimento  dei  prezzi.  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    8)  CORTE  DEI  CONTI.  1)  Ha  il  potere  di  autodeterminazione  per  il  regolamento  interno  +    2)  Assiste  il  Parlamento/Consiglio  nel  controllo  di  esecuzione  del  bilancio  +  assicura  il  controllo  sulla  gestione  finanziaria  dell’Unione  +    3)  Alla  chiusura  dell’esercizio,  presenta  una  relazione  annuale  con  dichiarazione  di  affidabilità  dei  conti/regolarità  delle  operazioni  +  pubblicata  sulla  Gazzetta  Ufficiale  +  4)  Presenta  relazioni  speciali  sui  problemi  particolari/da  pareri.  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    9)  Altri  organi.  1)  Comitato   economico   e   sociale   (CES):   composto   da   rappresentati   di   diverse   categorie   della  vita  eco/sociale  +  i  suoi  membri  sono  individui  indip  dagli  Stati    +  sono  nominati  per  5  anni  dal  Consiglio.  2)   Comitato   delle   Regioni:   alla   pari   del   CES   è   un   organo   di   individui   +   i   suoi   membri   sono  nominati  dal  Consiglio  (su  proposta  degli  Stati)  per  5  anni  (con  mandato  rinnovabile)  +  viene  consultato   nei   casi   previsti   dal   Trattato/quando   il   Parlamento-­‐Consiglio-­‐Commissione   lo  ritengono   opportuno   +   può   formulare   pareri   di   propria   iniziativa   (es:   per   incoraggiare   la  cooperazione   in  materia  di  cultura/sanità..)  +  può  ricorrere  alla  Corte  di  Giustizia   in  caso  di  violazioni  del  principio  di  sussidiarietà  delle  Regioni.    3)  Banca  Europea  per  gli  Investimenti  (BEI):  dotata  di  personalità  giuridica  +  opera  sui  mercati  finanziari  come  istituto  di  credito  (senza  fini  di  lucro)  +  ha  sede  a  Lussemburgo.                  

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   4)  Mediatore  Europeo:    1)   Nominato   dal   Parlamento   (per   tutta   la   durata   della   legislatura)   +   organo   di   individui  (dunque   indip)   +   funzioni   di   controllo   sull’esecutivo   +   ruolo   di   difensor   civitatis   (difende   i  cittadini  dell’Unione  in  casi  di  cattiva  Amm  dell’attività  di  un  Istituzione  dell’UE  (la  cui  lesione  non  sarebbe  traducibile  in  azioni  giudiziarie).    2)   Procedimento:   svolge   indagini   che   ritiene   utili   +   comunica   la   violazione   all’Istituzione  interessata  (che  deve  risp  entro  3  mesi)  +  al  termine  della  procedura  trasmette  una  relazione  al  Parlamento  e  Autorità  interessata  (comunicandolo  poi  al  denunciante).    

 5)  Agenzie:  hanno  competenze  tecniche/supporto  informativo  per  gli  Stati  membri  +  dip  dalla  Commissione     (che  mantiene   la   resp   finanziaria)     +  ha  molti  obiettivi   (ognuno  unico  nel   suo  genere,  definito  al  momento  della  sua  creazione).  6)  Eurojust   (Unione   europea   di   cooperazione   giudiziaria   –   che   ha   competenze   in  materia   di  lotta   alla   criminalità   organizzata   al   fine   di   rafforzare   la   cooperazione   tra   le   autorità  giudiziarie   e   le   altre   autorità   degli   Stati   membri   resp   dell’azione   penale)   +   Europol   (il   cui  compito   è   quello   di   sostenere/potenziare   l’azione   delle   autorità   di   polizia/altri   servizi  incaricati  dell’applicazione  della  legge  degli  Stati  membri).    

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  APPROVAZIONE  DEL  BILANCIO.  Prima  l’UE  era  finanziata  con  contributi  degli  Stati  membri,  ma  dopo  il  1970  si  è  arrivato  ad  un  sistema  basato  sulle  cd:  Risorse  proprie:  a)  Prelievi/premi/importi  supplementari  o  compensativi/  dazi  della  tariffa  doganale.  b)  Applicazione  di  un  aliquota  30%  sull’imponibile  IVA.  c)  Aliquota  sull’importo  complessivo  del  PIL  di  tutti  gli  Stati  membri  (PNL).    *Ai   sensi   del   Art   3   della   Decisione   436/2007,   l’importo   totale   delle   risorse   proprie   per   gli  stanziamenti  annuali  per  pagamenti  non  può  superare  il  1,24%  del  totale  PNL  degli  Stati  membri  (la  decisione  dell’ammontare  è  presa  all’unanimità  +   sottoposta  alle  procedure  di  adattamento  degli  Stati  membri  +  le  spese  sono  programmate  su  base  pluriennale).  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    Procedimento  (Art  314  TFUE):  1)  Con  il  Trattato  di  Lisbona,  il  Parlamento  e  Consiglio  hanno  una  posizione  equiparata.  2)   Il   Parlamento/Consiglio   ricevono   una   proposta   contenente   il   progetto   di   bilancio   (entro   il  1°Sett  dell’anno  che  precede  il  bilancio  di  esecuzione).  3)   Il   Consiglio  adotta   la   sua   posizione   comunicandola   (in   1°lettura)   al   Parlamento   (il   quale   ha  42gg   di   tempo   per   approvare   la   posizione   del   Consiglio/non   deliberare   =   in   entrambi   i   casi   il  bilancio  è  adottato).      

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4)  Il  Parlamento  entro  42gg  può  proporre  emendamenti  (a  magg  dei  membri):     Se   entro   10gg   il   Consiglio   non   comunica   di   approvare   tutti   gli   emendamenti   [il   Comitato   di  Conciliazione   si   riunisce,   cercando   di   giungere   ad   un   accordo   su   un   progetto   comune   che:   se  l’accordo  non  è  raggiunto  (entro  21gg  la  Commissione  presenta  un  nuovo  progetto),  se  invece  se  l’accordo  viene  raggiunto  (Parlamento/Consiglio  devono  approvarlo  entro  14gg).    5)  Il  bilancio  è  definitivamente  approvato  se:  a)  Parlamento/Consiglio  approvano  il  progetto  comune/  non  riescono  a  deliberare.  b)  Il  Parlamento  (approvato  il  progetto  respinto  dal  Consiglio)  entro  14gg  decide  di  confermare  tutti   gli   emendamenti   presentati   (deliberando   a   magg   qualificata   (3/5   dei   voti   espressi..  altrimenti  se  un  emendamento  non  fosse  approvato,  il  bilancio  si  considera  approvato  sulla  base  di  quanto  deciso  dal  Comitato).          Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    6)   Il   Presidente   del   Parlamento   (constata   che   il   bilancio   è   def   approvato)   +   l’esecuzione   del  bilancio  è  affidata  alla  Commissione  (in  cooperazione  con  gli  Stati  membri).  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.                                                        

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CAPITOLO  02  -­  GLI  ATTI  DELL’UNIONE  -­  

   1)  PROCEDURA  DI  FORMAZIONE  DEGLI  ATTI.  0)   La   funzione   legislativa   è   esercitata   dal   Consiglio+Parlamento   +   il   Consiglio   può   adottare  (all’unanimità   e   previa   consultazione   del   Palamento)   una   delibera   con   la   quale   autorizza  l’utilizzo   della   procedura   ordinaria   per   l’adozione   degli   atti   legislativi   (per   i   quali   invece   è  prevista   la  procedura  speciale  +  sempreché   il  Parlamento  (alla  quale   la  proposta  va  notificata)  non  si  opponga  +  solo  per  determinate  materie).  

     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    1)  Procedura  legislativa  ordinaria  (Art  294  TFUE):  -­‐  La  Commissione  presenta  una  proposta  al  Parlamento  europeo/Consiglio.    -­‐   Fase   1°Lettura:   Il   Parlamento   adotta   la   sua   posizione   che   trasmette   al   Consiglio   (se   questi  approva  tale  posizione,  l’atto  viene  adottato  “nella  formulazione  che  corrisponde  alla  posizione  del  Parlamento”,  altrimenti  il  Consiglio  esprime  la  sua  posizione  e  la  comunica  al  Parlamento).  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    -­‐  Fase  2°Lettura:  Il  Parlamento  ha  3  mesi  di  tempo  per  approvare  la  posizione  del  Consiglio  (in  tal   caso   l’atto   si   considera   adottato   nella   formulazione   che   corrisponde   alla   posizione   del  Consiglio)..oppure  respingerla  (a  magg  dei  membri,  in  tal  oppure  caso  l’atto  non  viene  adottato)  oppure  proporre  emendamenti  (in  tal  caso  il  Consiglio  ha  3  mesi  per  accoglierli  tutti  e  procedere  all’adozione  dell’atto  (con  magg  qualificata)  oppure  respingerli  (all’unanimità).    *Se  il  Consiglio  non  approva  l’atto  in  questione,  i  Presidenti  del  Parlamento/Consiglio  attivano  il  COMITATO  DI  CONCILIAZIONE  (composto  dai  rappr  delle  2  istituzioni  +  la  Commissione)  ,  che  ha  il  compito  di  favorire  il  riavvicinamento  delle  posizioni  a  confronto:  a)  Il  Comitato  in  6  settimane  riesce  a  definire  un  progetto  in  comune  (in  tal  caso  si  apre  la  fase  della  3°lettura).  b)  Entro   tale   termine  non  è  approvato  un  progetto  comune   (in   tal   caso   l’atto   si   intende  non  adottato).  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    -­   Fase   3°lettura:   il   progetto   comune   dovrà   essere   approvato   entro   6   settimane   succ   dal  Parlamento   (a   magg   dei   voti   espressi)   e   dal   Consiglio   (a   magg   qualificata),   altrimenti   il  progetto  si  considera  non  adottato.     *Termini   possono   essere   prorogati   di   max   1   mese   e   2   settimane   (su   iniziativa   del  Parlamento/Consiglio).  

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*Il   Parlamento   dispone   di   vero/proprio   diritto   di   veto   in   tutti   i   casi   in   cui   il   Comitato   di  conciliazione  non  perviene  ad  un  accordo  (in  caso  contrario,  l’atto  è  adottato  congiuntamente  dal  Parlamento/Consiglio  +  firmato  dai  2  Presidenti).  

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 2)  Procedure  legislative  speciali  (Art  289  TFUE):  -­‐  Si  hanno  in  tutti  i  casi  in  cui  i  trattati  prevedono  l’adozione  di  un  atto  da  parte  del  Parlamento  europeo   con   la   partecipazione   del   Consiglio   (o   viceversa)  ma   solo   in   3   casi   ricorre   la   prima  ipotesi:     a)  Approvazione  del  proprio  statuto.     b)  Fissazione  delle  modalità  dell’esercizio  del  diritto  d’inchiesta  dello  stesso  Parlamento.     c)   Adozione   dello   statuto/condizioni   generali   per   l’esercizio   delle   funzioni   del   Mediatore  europeo.      -­‐   Al   contrario,   più   frequenti   sono   i   casi   in   cui   la   delibera   del   Consiglio   deve   essere   preceduta  dalla   consultazione   del   Parlamento   (non   vincolante   ma   obbligatoria   (es:   circolazione   dei  cittadini   dell’Unione   –   Diritto   di   voto   –   di   armonizzazione   fiscale..)   +   tale   consultazione  rappresenta  l’elemento  essenziale  ai  fini  della  validità  dell’atto  (il  quale  sarà  viziato  da  nullità  se  manca  tale  approvazione).    

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *In  definitiva,  la  procedura  di  consultazione  risulterà  rispettata  solo  nel  caso  in  cui  il  testo  di  un  atto  (approvato  dal  Consiglio)  sia  sostanzialmente  identico  a  quello  contenuto  nella  proposta  su  cui  il  Parlamento  aveva  espresso  il  proprio  parere.  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *In   alcuni   casi,   l’adozione   di   un   atto   legislativo   è   subordinata   alla   previa   approvazione   del  Parlamento  (approvazione  obbligatoria  e  vincolante)  implicando  che  il  Parlamento  dispone  di  un  sostanziale  diritto  di  veto  (es:  elezione  del  Parlamento).  

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 2)  Gli  ATTI.  1)  ATTI  VINCOLANTI:  a)  Atti  legislativi:  adottati  con  procedura  legislativa  (ord/spec).  b)  Atti  non  legislativi:  -­  Delegati:  adottati  sulla  base  di  una  atto  delegato  con  il  quale  viene  delegato  alla  Commissione  il   potere   di   integrare/modificare   determinati   elementi   non   essenziali   di   un   atto   legislativo  (reg/dec/diret   delegate)   +   l’esercizio   della   Commissione   è   soggetto   al   controllo   del  Parlamento/Consiglio  che  posso  revocare  la  delega  e  fissarne  le  condizioni).    -­   Di   esecuzione:   cioè   necessitano   di   atti   di   esecuzione   che   provvedono   ad   attribuire   i   relativi  poteri   alla   Commissione/o   Consiglio   (reg/dirett/dec   di   esecuzione)   +   sono   atti   meramente  esecutivi   degli   atti   legislativi,  ma   si   diff   dagli   atti   delegati   perché   sono   destinati   ad   operare  all’interno/sotto  il  controllo  degli  Stati  membri.  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    1)   REGOLAMENTO:   ha   portata   generale/astratta   (cioè   si   rivolge   a   tutti   gli   Stati   membri)   +  obbligatorio   in   tutti   i   suoi   elementi   (quindi   i   destinatari   sono   tenuti   a   dare   applicazione  completa/integrale   alle   norme   dei   regolamenti,   con   conseguente   illegittimità   di   una   sua  applicazione  parziale  da  parte  di  uno  Stato)  +  direttamente  applicabile  in  ciascuno  degli  Stati  membri  +  sottoposto  a  verifica  della  Corte  di  Giustizia  (in  quanto  i  singoli  possono  impugnare  solo  quegli  atti  che  li  riguardano  direttamente)  +  pubblicato  sulla  Gazzetta  Ufficiale  dell’UE  (la  mancata  pubblicazione  non   influisce  sulla  validità  dell’atto,  ma  ne   impedisce   la  produzione  di  effetti  obbligatori  sino  a  quando  non  venga  pubblicato)  +  entra  in  vigore  a  partire  dalla  data  di  pubblicazione/20gg  dopo.  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  DECISIONE:  non  ha  portata  generale/astratta  +  obbligatoria  in  tutti  i  suoi  elementi  +  è  titolo  esecutivo  (da  far  valere  agli  Stati  membri  attraverso  le  procedure  naz  +  con  l’apposizione  della  formula   esecutiva   da   parte   dell’autorità   naz   +   previa   verifica   della   autenticità   del   titolo)   +  adottata   dal   Consiglio   Europeo/Consiglio/Commissione   +   notificata   ai   destinatari   (e   da   tale  momento  produce   i   suoi   effetti   +   è   impugnabile)  +  pubblicata   sulla  Gazzetta  Ufficiale   dell’UE  (ma  solo  per  quelle  più  importanti).  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)   DIRETTIVA:   non   ha   portata   generale/astratta   +   obbligatoria   in   tutti   i   suoi   elementi   (cioè  vincola   solo   lo  Stato  membro  cui   è   rivolta   solo  per   il   risultato  da   raggiungere   (lasciando  allo  Stato   la  scelta  della   forma/mezzi  di  come  raggiungerlo  +  nel  caso   in  cui  non  ci  riesca  entro   il  termine   perentorio   (senza   alcuna   sanzione),   lo   Stato   potrà   chiedere   una   proroga   +   a   carico  degli  Stati  grava  cd:  l’obbligo  di  Standstill  (ovvero  obbligo  di  buona  fede  attraverso  il  quale  gli  Stati   si   devono   astenere   dall’adottare   disposizioni   che   possano   compromettere   gravemente   il  risultato  da  raggiungere)  +  notificata  ai  destinatari  (e  da  tale  momento  produce  i  suoi  effetti)  +  pubblicata  sulla  Gazzetta  Ufficiale  delle  direttive  adottate  +  entra  in  vigore  a  partire  dalla  data  di  pubblicazione/20gg  dopo.     *Direttive  dettagliate:  hanno  la  stessa  portata/efficacia  dei  regolamenti  (in  quanto  non  lasciano  alcuna  scelta  allo  Stato  circa  la  forma/mezzi  per  raggiungere  lo  scopo).  

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 NOTA:  Gli  atti  vincolanti  dell’UE  devono:  1)  Essere  motivati  (pena  l’annullamento  per  violazione  delle  forme  sost).       2)   Specificare   gli   elementi   di   fatto/diritto   sui   quali   l’istituzione   si   fonda   (non   è   necessario  indicare  tutti  gli  elementi,  in  quanto  la  motivazione  può  anche  essere  sommaria)  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  Motivazione  comunicata  al  destinatario  (contestualmente  all’atto  che  gli  reca  pregiudizio  +  il  difetto  di  motivazione  non  potrà  essere  sanato  nell’ambito  del  processo  dinnanzi  alla  Corte  di  Giustizia).  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)  Base  giuridica  (cioè  riferimento  ad  1/più  norme  del  Trattato  (es:  visto  l’Art…,  qualificati  sulla  base  dello  scopo/oggetto  dell’atto).  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      5)  Non  hanno  effetto  retroattivo  (cioè  non  producono  effetti  giuridici  anteriormente  alla   loro  entrata   in   vigore..   (tranne   in   via   d’eccezione/   ove   sia   necessario,   salvaguardando   il   legittimo  affidamento  +  indicazione  nella  motivazione  delle  ragioni  che  giustificano  la  retroattività).  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      2)  ATTI  NON  VINCOLANTI:  1)  Raccomandazioni:  sono  dirette  agli  Stati  membri  e  contengono  l’invito  a  conformarsi  ad  un  certo  comportamento.  2)  Pareri:  costituiscono  l’atto  con  cui  le  istituzioni/altri  organi  dell’UE,  fanno  conoscere  il  loro  punto  di  vista  su  di  una  determinata  questione.    *In  quanto  atti  non  vincolanti,  possono  essere  adottati  da  tutte  le  istituzioni  +  producono  effetti  giuridici  +  pubblicati  sulla  Gazzetta  Ufficiale.  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.                          

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 3)  Altri  atti:  1)  Regolamenti  interni:  hanno  efficacia  circoscritta  solo  ai  rapporti  interni  delle  istituzioni.    2)   Programmi   generali:   adottati   dal   Consiglio   per   liberalizzare   le   restrizioni   in   materia   di  libertà  di  stabilimento/prestazione  dei  servizi.    3)   Costatazione:   dell’avvenuta   approvazione   del   bilancio   da   parte   del   Presidente   del  Parlamento  Europeo.    4)  Atti  preparatori  (es:  le  proposte  della  Commissione).    5)  Misure:  adottate  dal  Consiglio  relative  ai  controlli  alle  frontiere/asilo/immigrazione.    6)   Atti   tipici   in   senso   proprio:   decisioni   sui   generis   (atti   obbligatori/vincolanti   adottati   dalla  Consiglio)  -­  Accordi  interstituzionali  (tra  Consiglio/Commissione/Parlamento  +  hanno  carattere  vincolante)   -­   Risoluzioni   del   Consiglio   -­   Comunicazioni   della   Commissione   (decisorie/  interpretative   per   far   conoscere   agli   Stati..)   -­   Dichiarazioni   comuni:   del  Parlamento/Consiglio/Commissione  (es:  sulla  procedura  di  bilancio)  -­  Dichiarazioni  a  verbale:  del  Consiglio  -­  Accordi  Amministrativi:  stipulati  dalla  Commissione  con  Stati  terzi.  

           Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  EFFETTI.  1)  EFFETTO  DIRETTO:  consiste  nell’idoneità  della  norma  comunitaria  a  creare  diritti/obblighi  dirett   in   capo  ai   singoli   (siano  esse  persone   fisiche/giuridiche)  senza  cioè  che   lo  Stato  eserciti  una  qualche  procedura  formale  (in  pratica  si  risolve  nella  possibilità  per  il  singolo  di  far  valere  dirett   dinnanzi   al   Giudice   naz   la   sua   posizione   giuridica   vantata   in   forza   della   norma  comunitaria/   o   per   l’Amm   di   far   si   che   il   singolo   adempia   agli   obblighi   sanciti   dalla   norma  comunitaria/  oppure  che  il  singolo  goda  dei  diritti  sanciti  da  quella  norma).      

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *L’effetto   diretto   (rappresenta   l’idoneità   della   norma   comunitaria   a   creare   in   capo   ai   singoli  diritti   invocabili  dirett  dinanzi  al  Giudice  naz),  mentre   l’applicabilità  diretta  (costituisce  una  qualità   di   quegli   atti   (regolamenti)   che   non   richiedono   alcun   provv   ulteriore   per   produrre  effetti).    *Possono  essere  indirizzate  agli  Stati/singoli.    *La   norma   comunitaria   provvista   di   effetto   diretto   deve   essere   chiara/precisa/non  condizionata  (da  alcun  provv  formale  dell’autorità  naz).  

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a)  Effetto  VERTICALE   (unilaterale):   possibilità  di   invocare   la  Direttiva   (non   trasposta  a   causa  dello   Stato   inadempiente)   da   parte   del   singolo   solo   nei   confronti   dello   Stato   (es:   secondo   la  direttiva,  lo  Stato  deve  la  13esima  alle  lavoratrici  donne).      b)  Effetto  ORIZZONTALE:  possibilità  del  singolo  di   far  valere   il  diritto   solo  tra  persone  private  (fisiche/giuridiche   –   e   non   verso   lo   Stato)  ma   solo   nel   momento   in   cui   la   direttiva   viene  trasposta   nel   diritto   naz   (es:   secondo   la   direttiva,   l’impresa   deve   la   13esima   alle   lavoratrici  donne).  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    1-­‐Questa  differenza  crea  problemi  di  uguaglianza  sost   (Art  3  Cost   -­  es:  2   lavoratori,   stesso  lavoro  solo  che  1  lavora  per  lo  Stato  l’altro  per  un  impresa  privata),  unica  soluzione  (spec  per  l’effetto  orizzontale)  è  l’azione  di  risarcimento  danni  per  resp  nei  confronti  dello  Stato  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2-­‐Se   la   Direttiva   comunitaria   non   viene   trasposta   nel   diritto   nazionale,   lo   Stato   membro  inadempiente   non   può   eccepire   la   tardività   di   un’azione   giudiziaria   avviata   nei   suoi  confronti  da  un  singolo,  in  quanto  (solo  a  partire  dal  momento  della  corretta  trasposizione  della  direttiva  nel  diritto  naz)  il  singolo  sarà  in  grado  di  conoscere  con  certezza  i  diritti  che  gli  vengono  riconosciuti  dalla  direttiva,  e  quindi  valutare  se  ricorrere/meno  al  Giudice.  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    ..se   invece   il   termine  di   trasposizione  sia   trascorso   (e   la  Direttiva  non  è   stata   trasposta),  essa   non   potrà   essere   utilizzata   da   singolo   (se   non   nei   confronti   dello   Stato/ente  pubblico/attraverso   l’espediente   della   interpretazione   conforme)   quindi   lo   Stato   membro  non   può   opporre   la   mancata   trasposizione/inadempimento   all’accertamento   della  violazione  di  un  obbligo  sancito  dalla  direttiva.  

    Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    ..In   definitiva   una   Direttiva   (priva   di   effetto   diretto   +   non   trasposta   entro   il   termine  stabilito/recepita   in   modo   non   corretto)   è   cmq   un   valido   atto   comunitario   in   grado   di  produrre   effetti   giuridici…   con   la   conseguenza   che   in   caso   in   cui   la   Corte   di   Giustizia  accertata   l’incompatibilità   della   Direttiva   con   la   legge   nazionale   (comporta  l’inapplicabilità   di   quest’ultima   da   parte   del   Giudice/Amm),   mentre   in   caso   di  incompatibilità   della   legge   nazionale   con   la   Direttiva   (la   norma   naz   sarà   dichiarata  illegittima  da  parte  per  violazione  dell’Art  11  cost).  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3-­‐Uno  dei   possibili   rimedi   a   tutela   del   singolo,   è   il  METODO  TEOLOGICO:   cioè   l’obbligo   del  Giudice  di   interpretazione  teologica  (interpretazione  conforme)  della  normativa  naz  rispetto  allo  scopo  prefissato  dalla  direttiva,  tranne  quando:     a)  La  norma  naz  sia  contra-­legem.     b)  La  norma  naz  non  esista.  

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2)   IL   PRIMATO:   cioè   la   preminenza   delle   norme   comunitarie   sulle   norme   interne   ad   esse  contrastanti  (sia  prec/succ).  Secondo  il  Principio  della  successione  delle  leggi  nel  tempo:  -­‐  La  norma  nazionale  (ant)  che  confligge  con  la  norma  comunitaria  (succ)  =  la  norma  naz  viene  abrogata.       -­‐  La  norma  nazionale  (succ)  che  confligge  con  la  norma  comunitaria  (ant)  =  prevale  la  norma  nazionale.  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    Storia:  1)  Negli   anni  60,   la   legge   italiana  di  nazionalizzazione  dell’energia  elettrica   fu   contestata  dinnanzi  al  Giudice  conciliatore  di  Milano,   in  quanto   incompatibile  con  quanto  affermava   la  Corte  Cost   (la  quale  prevaleva   la   legge  naz   in  quanto   succ  nel   tempo)  e   Corte  di  Giustizia   (la  quale   invece   affermò   che   in   caso   di   una   normativa   nazionale   incompatibile   con   il   Diritto  Comunitario  è  del  tutto  priva  di  effetti,  anche  se  succ).  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  Succ  la  Corte  Cost  ha  cambiato  idea:    a)  Sentenza  Costa  ENEL:  la  Corte  Cost  affermava  la  prevalenza  della  legge  naz  in  quanto  succ.  *Questo   perché   il   Trattato   sull’UE   era   stato   ratificato   con   legge   ordinaria   (e   non   con   legge  cost)  quindi  non  valeva  la  direttiva  in  quanto  norma  sovra-­ordinata,  ma  valeva  il  modo  in  cui  era   entrata   nel   nostro   ordinamento   (cioè   con   legge   ordinaria   la   quale   è   regolata   dal  principio  della  succ  delle  leggi  nel  tempo.  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    b)  Sentenza  Frontini:  la  Corte  Cost  affermava  che  un  ordinamento  nazionale/comunitario  sono  autonomi/distinti  (seppure  legati  dall’Art  11  Cost).  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    c)   Sentenza   Industrie   Chimiche:   la   Corte   Cost   affermò   che   in   caso   di   conflitto   tra   norma  comunitaria/norma   naz   succ,   il   Giudice   naz   non   può   disapplicare   la   norma   naz   ma   deve  sollevare  il  giudizio  di  legittimità  cost  per  violazione  dell’Art  11  Cost.    d)  Sentenza   Simmenthal:  un  Giudice   italiano   chiedeva   alla   Corte   di   Giustizia   se   l’obbligo   di  attivare  previamente  il  giudizio  di  cost  (al  fine  di  disapplicare  la  norma  naz)  non  fosse  a  sua  volta  incompatibile  con  il  diritto  comunitario  (in  quanto  al  Giudice  non  vi  veniva  permesso  di  applicare   la   norma   naz   fin   quando   non   fosse   terminato   il   procedimento   di   verifica   di  compatibilità  Cost  richiesto  dall  Costituzione)..ma  la  Corte  di  Giustizia  rispose  che  se  la  norma  comunitaria   è   dotata   di     effetto   diretto/primato   allora   bisogna   dare   ad   essa   applicazione  immediata)     *Secondo  la  Corte  di  Giustizia  (la  norma  naz  non  si  forma  validamnte).      Secondo  la  Corte  Cost  (la  norma  naz  esiste,  ma  non  può  essere  applicata).  

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 e)   Sentenza   Granital   1984:   la   Corte   Cost   ha   definitivamente   affermato   che   se     la   norma  comunitaria  è  dotata  di  effetto  diretto/primato  (bisogna  dare  ad  essa  applicazione  immediata,  senza  ricorrere  al  giudizio  di  Cost)..  mentre   se   la  norma  comunitaria  non  è  dotata  di  effetto  diretto/primato   (allora   il   Giudice   naz   deve   sollevare   il   giudizio   di   legittimità   cost   per  violazione  dell’Art  11  Cost).  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    Tuttavia  non  si  sottraggono  alla  verifica  della  Corte  2  ipotesi:  a)  Quella   di   un   eventuale   conflitto   della   norma   comunitaria   con   i   principi   fondamentali   del  nostro  ordinamento  cost  e  diritti  inalienabili  della  persona  umana.  b)  Quella  delle  norme  interne  che  si  assumono  dirette  a  impedire/pregiudicare  la  perdurante  osservanza  del  Trattato/nucleo  essenziale  dei  suoi  principi.  

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 4)  REVISIONE.  1)  Art  48  TUE  prevede  la  procedura  di  revisione:  A)  REVISIONE  ORDINARIA:  1)   Viene   attivata   dal   Parlamento/Commissione/Stato   membro   (i   quali   sottopongono   al  Consiglio  progetti  tesi  a  modificare  i  trattati)  +  notificati  ai  singoli  Parlamenti  Nazionali  +  2)  Consultazione  da  parte  del  Parlamento/Commissione  o  Banca  Centrale  Europea  +  3)   Il   Presidente   del   Consiglio   convoca   una   Convenzione   dei   rappresentanti   dei   parlamenti  nazionali   -­   Capi   di   Stato   o   Governo   -­   Parlamento   Europeo   -­   Commissione   (il   Consiglio   però  (previa  approvazione  del  Parlamento)    può  anche  decidere  di  non  convocare  la  Convenzione,  qualora  si  tratti  di  modifiche  di  lieve  entità).  4)   La   Convenzione   esamina   i   progetti   di   modifica   +   invia   una   raccomandazione   ad   una  conferenza   dei   rappresentanti   degli   Stati   (i   quali   stabiliscono   in   comune   le   modifiche   da  apportare)  +  5)  Le  modifiche  adottate  entrano  in  vigore  +  ratificate  da  tutti  gli  Stati  membri.  

                       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    B)  2  REVISIONI  SEMPLIFICATE:  a)  1°Procedura:  per  la  modifica  della  parte  III  del  TFUE.  b)  2°procedura  quando:    -­   Quando   il   Consiglio   deliberi   a   magg   qualificata     (e   non   all’unanimità)   per   decisioni   che  riguardano  il  TFUE/parte  V  del  TUE.  -­  Quando  il  Consiglio  adotta  atti   legislativi  secondo  la  procedura  legislativa  ordinaria  (e  non  speciale).  

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*In   entrambi   i   casi   il   Consiglio   Europeo   si   esprime   all’unanimità   (previa   approvazione   del  Parlamento  che  si  pronuncia  a  magg)  +  la  proposta  di  modifica  è  trasmessa  ai  parlamentari  nazionali  che  entro  6mesi  possono  respingerla  (in  tal  caso   la  decisione  non  viene  adottata)  oppure   non   fare   opposizione   (la   decisione   viene   adottata   +   entra   in   vigore   senza  ulteriore  ratifica/approvazione  degli  Stati  membri).  

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2)  Art  50  TUE  prevede  il  diritto  di  recesso  degli  Stati  membri  (anche  se  già  prima  la  Convenzione  di   Vienna   prevedeva   la   possibilità,   laddove   un   trattato   non   contenesse   una   regola   ad   hoc,   di  applicare  la  regola  del  Rebus  Sic  Stanti  Bus:  cioè  un  trattato  si  estingue  se  vengono  meno/mutano  in  modo   radicale,   le   condizioni   che   erano   essenziali   tra   le   parti   al  momento   della   stipula  +   lo  Stato  dovrà  notificare  al  Consiglio  Europeo  la  sua  volontà  di  recedere  +  si  apre  un  negozio  volto  a  definire  le  modalità  di  recesso  +  concluso  l’accordo,  lo  Stato  recedente  non  parteciperà  più  ai  negoziati  dell’UE/  decisioni  del  Consiglio/  far  parte  dell’Unione/  vincolato  dai  trattati  (a  partire  dall’entrata  in  vigore  dell’accordo  di  recesso/dopo  2  anni  dalla  notifica).    

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1)  Il  TRATTATO  DI  MAASTRICHT  sull’Unione  Europea  è  stato  firmato  il  7  febbraio  1992  ed  entrato  in  vigore  il  1°novembre  1993  +  si  componeva  di  3  pilastri:      1)  COMUNITA’:  da  CEE  -­>  a  CE    +  introduzione  di  una  moneta  unica  EURO.    2)  PESC  (Politica  Estera  e  di  Sicurezza  Comune):    In   tal   caso   il   Consiglio   dell’Unione   si   riunisce   all’unanimità   (*ciascun   membro   può   ricevere  delega  da  1solo  degli  altri  membri),  quando:  -­‐  Adozione  di  provv  per  combattere  le  discriminazioni.  -­‐  …Sicurezza  sociale/protezione  sociale.  -­‐  …Direttive  sul  funzionamento  del  mercato  comune.  -­‐  …Stipulazione  di  accordi  internazionali.    3)  Cooperazione  di  polizia  e  giudiziaria  in  materia  penale:  che  comprende  la  diritto  di  asilo/  immigrazione/  cooperazione  giudiziaria  in  materia  civile-­penale/  cooperazione  doganale/  lotta  contro   il   terrorismo   e   droga   (in   tal   caso   il   Consiglio   adotta   posizioni   comuni   +   obbligo   per   gli  Stati  membri  di  sul  piano  interno/politica  estera).  

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 2)   Il   TRATTATO   DI   LISBONA   (firmato   a   Lisbona   il   13   Dicembre   2007   +   entrato   in   vigore   il  1°Gennaio  2009  +  prima  definito  “Trattato  di  riforma”  poi  “Trattato  di  Lisbona”)  ha  ridisegnato  il  quadro  istituzionale  dell’Unione  Europea,  introducendo:  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.       1)  Il  termine  Comunità  è  stato  sostituito  con  Unione.       2)  Revisione  del  TFUE  e  Trattato  CE  (ora  TUE  +  Tfue/Tue  hanno  lo  stesso  valore  giuridico).       3)   Accordare   personalità   giuridica   all’UE   (con   la   competenza     stipulare   accordi   con   gli   Stati  terzi/organizzazioni  internaz).    4)  Introduzione  del  Presidente  del  Consiglio  Europeo  +  Alto  Rappr  dell’Unione  per  gli  Affari  esteri  e  Politica  di  sicurezza  (ex  Ministro  degli  esteri)  +  del  Consiglio  Europeo  (che  entra  a  far  parte  delle  Istituzioni  dell’UE).  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.       5)  La  Carta  dei  Diritti  Fondamentali  dell’UE  ha  valore  vincolante  alla  pari  dei  Trattati  +   i  diritti  sanciti  diventano  principi  generali.       6)  Norme  più  incisive  in  materia  di  concorrenza.       7)  Si  aboliscono  i  simboli  inno/bandiera  (ma  con  possibilità  per  gli  Stati  di  usarli).  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.                                

         

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CAPITOLO  03  -­  LA  TUTELA  GIURISDIZIONALE  -­    

   

0)  In  generale.  La  tutela  giurisdizionale  della  Corte  di  Giustizia  Europea  si  realizza  attraverso:  a)  CONTROLLO  INDIRETTO:  fondato  sulla  cooperazione/rinvio  giurisd  del  Giudice  naz  (che  decide  la  causa)  al  Giudice  dell’Unione.    Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    b)  CONTROLLO  DIRETTO:   ..della  Corte  di  Giustizia  Europea/Tribunale,  sulla  legittimità  degli  atti  dell’Unione,  attraverso  varie  procedure,  quali:  

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1)  AZIONE  DI  ANNULLAMENTO:  consiste  nell’impugnazione  mediante  ricorso  di  atti  adottati  dalle  istituzioni  dell’UE,  che  si  pretendono  essere  viziati.  1)  Gli  Atti:     Sono   impugnabili   gli   ATTI   Legl   VINCOLANTI   del   Consiglio   Europeo/   Consiglio  dell’Unione/Commissione/Parlamento/Banca   Centrale   Europea..   (reg/dec/diret   solo   se  produttivi  di  effetti  nei  confronti  dei  terzi  (ma  non  racc/pareri)  +  gli  ATTI  DEFINITIVI  (es:  con  cui  la   Commissione   comunica   di   aver   archiviato   def   una   denuncia   di   violazione   delle   norme   sulla  concorrenza/   atti   che   autorizzano   la   conclusione   di   un   accordo)…e   non   gli   atti   preparatori  perché  non  modificano  la  posizione  giu  del  destinatario  (es:  la  comunicazione  della  Commissione  alle   imprese   dell’apertura   di   un   inchiesta   nei   loro   confronti)     +   anche   le   decisioni   della  Commissione   (con   la   quale   dichiara   archiviato   la   denuncia   di   violazione   delle   norme   sulla  concorrenza).  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  Legittimati:  -­‐  Stati  membri  (non  le  Regioni/Comuni).  -­‐   Consiglio/Commissione/Parlamento/   Corte   dei   Conti/   Comitato   delle   Regioni   (solo   per  salvaguardare  le  proprie  prerogative).  -­‐   Persone   fisiche/giuridiche   in   1°grado   (davanti   al   Tribunale)   e   2°grado   (per   soli   motivi   di  diritto  dinnanzi  alla  Corte  di  Giustizia).  -­‐  Governatore  della  Banca  centrale  di  uno  Stato  membro/  Consiglio  direttivo  della  Banca  centrale  europea  (direttamente  dinnanzi  alla  Corte  di  Giustizia  (per  rimozione  dello  stesso  governatore).  

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 a)   Sono   Ricorrenti   privilegiati   (le   istituzioni   –   le   quali   non   sono   tenute   a   giustificare   il   loro  interesse  ad  agire).    b)  Sono  Ricorrenti  NON  privilegiati  (le  persone  fisiche/giuridiche  –  le  quali  possono  esercitare  il  ricorso   solo   se   dimostrano   che   l’atto   lesgl   contro   cui   agiscono,   li   riguarda   direttamente/  individualmente),  ovvero:       1)  può  impugnare:  -­  Atti  di  cui  non  sia  il  formale  destinatario.  -­   Regolamenti   (purché   sia     il   destinatario   dell’atto   +   che   l’atto   deve   essere   stato   adottato  tenendo   conto   della   situazione   del   ricorrente   (al   fine   di   evitare   che   le   Istituzioni   dell’UE  adottino  un  atti   idonei   ad   incidere  dirett/indiv   sui   singoli..senza  garantire   loro  un   rimedio  giurisdiz).    -­  Decisioni  (lui  specificamente  indirizzate  –  ammenda).  -­  Direttive   (che  hanno  una  portata  normativa  generale  +  non  pongono  obblighi  a   carico  dei  singoli).    2)  requisiti:  -­   Direttamente   =   cioè   quando   l’atto   dell’Unione   incide   dirett   sulla   posizione   giuridica   del  singolo   senza   lasciare   ai   destinatari   alcun   potere   discrezionale   +   senza   necessità   di   altre  attività  normative  per  essere  applicate).  -­  Individualmente  =  cioè  quando  il  destinatario  è  individuato  in  base  a  criteri  personali  tali  da  distinguerlo  dalla  generalità  (il  ricorrente  è  nominato  nell’atto).    *Il  Trattato  di  LISBONA  ha  stabilito  che  i  singoli  possono  impugnare  atti  regolamentati  che  li  riguardano   solo   DIRETTAMENTE   (cioè   quegli   atti   di   carattere   generale,   adottati   secondo  una  procedura  diversa  da  quella  legislativa).      

 3)  Termine  di  impugnazione  è  di  2  mesi  a  partire  dalla  pubblicazione  dell’atto/  sua  notificazione  al  ricorrente/  da  quando  il  ricorrente  ne  ha  avuto  notizia.    Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)  I  vizi:  -­  Incompetenza  (relativa  (dell’istituzione)  assoluta  (dell’Unione).  -­  Violazione  delle   forme  sostanziali   (difetto  di  motivazione/  mancata   individuazione  della  Base  giuridica..).    -­   Violazione   di   legge   (delle   norme   del   Trattato/diritto   comunitario   (discriminazione/legittimo  affidamento).  -­  Sviamento  di  potere/  di  procedura  (quando  l’Amm  esercita  il  suo  potere  per  conseguire  obiettivi  diversi  da  quelli  prescritti  dalla  legge).  

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5)  Sospensione.  Il   ricorso   proposto   non   ha   effetto   sospensivo,   però   si   può   chiedere   alla   Corte   di   sospendere  l’atto  impugnato  in  via  cautelare  (la  misura  è  decisa  dal  Presidente  della  Corte  +  vengono  sentite  le  parti/intervenienti),  purché:  -­‐  Fumus  boni  iuris  (apparenza  del  diritto).  -­‐   Periculum   in   mora   (irreparabilità   del   danno   che   scaturirebbe   dall’esecuzione   del   provv  impugnato).  -­‐  Bilanciamento  degli  interessi  a  confronto.  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      6)  Decisione.  1)   In   caso   di   accoglimento,   la   Corte   dichiara   annullato   l’atto   impugnato   (cioè   nullo   e   non  avvenuto).  2)  In  caso  di  rigetto,  è  possibile  riproporre  la  procedura  di  annullamento  per  motivi  diversi.  3)  La  Corte  può  annullare  l’atto  solo  parzialmente  (lasciando  inalterate  le  parti  restanti).  4)  Ha  effetti  Ex-­tunc  (ma  la  Corte  può  stabilire  che  esso  abbia  effetti  ex-­nunc/che  conservi  i  suoi  effetti  fino  a  quando  l’Amm  non  mod/sost  l’atto  impugnato  con  uno  nuovo).  5)  La  sentenza  comporta  per  l’Istituzione  (che  ha  adottato  l’atto  annullato)  l’obbligo  di  prendere  le  misure  necessarie  per  darvi  piena  esecuzione  (dispositivo/motivazione).  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      

2)   AZIONE   IN   CARENZA:   procedimento   attraverso   il   quale   il  Parlamento/Consiglio/Commissione/Banca   centrale   Europea,   omettono   di   emanare   un   atto   che  invece  (in  base  al  Trattato)  dovevano  emanare.    1)   L’introduzione   del   ricorso   dinnanzi   alla   Corte,   è   subordinata   da   una   fase   amministrativa  preliminare  in  cui  l’istituzione  è  invitata  (entro  2  mesi  dall’invio  di  una  lettera  di  messa  in  mora  =  cioè  da  quando  appare  chiaro  che  non  voglia  agire)  ad  adottare  le  misure  richieste.        Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.       -­‐   Trascorso   inutilmente   tale   termine   (l’autore   della   messa   in   mora,   ha   2   mesi   di   tempo   per  introdurre  il  ricorso)..     -­‐  Se  l’Istituzione  rifiuti/  adotti  l’atto  voluto  dal  richiedente/  adotti  un  provv  diverso  (si  attiva  la  procedura  di  annullamento).      Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  L’assenza  di  decisione  deve  essere  attuale  e  permanere  durante  tutta   la  procedura  (infatti   se  l’introduzione  risponde  alla  messa  in  mora  adottando  l’atto  voluto  dal  richiedente,  la  procedura  diventa  senza  oggetto).  

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3)  Il  ricorso  in  carenza  non  può  essere  utilizzato  per  aggirare  i  termini  di  impugnazione  dell’atto  (cioè  non  è  possibile  chiedere  dopo  la  scadenza  dei  termini,  la  revoca/modif  di  un  atto,  per  poi  (in  caso  negativo)  introdurre  un  ricorso  in  carenza  dinnanzi  alla  Corte  di  Giustizia).    4)  Legittimati:  Stati  membri/  Istituzioni/  il  singolo  (quando  l’Istituzione  abbia  omesso  di  emanare  un  atto  nei  suoi  confronti  (reg/dec/diret,  ma  non  racc/par).  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      3)  ECCEZIONE  DI   INVALIDITA’:  procedimento   attraverso   il   quale   le   parti   possono   sollevarla   nel  corso  di  una  procedura  dinnanzi  alla  Corte  (già  attivata  per  altri  motivi)  al  fine  di  far  dichiarare  l’inapplicabilità  dell’atto  di  cui  si  tratta.     1)   E’   necessario   che   vi   sia   uno   stretto   legame   tra   l’atto   impugnato/quello   che   si   fa   valere  l’illegittimità.     2)  Riguarda  tutti  gli  atti  di  portata  generale  (cioè  tutti  quegli  atti  che  producono  effetti  analoghi  al  reg  +  che  non  possono  essere  impugnati  dai  singoli).     3)  Serve  ad  evitare  che  un  atto  viziato  (anche  se  non  impugnato)  possa  costituire  la  base  giuridica  valida  per  altri  atti.  4)  Non  può  essere  utilizzata  per  eludere  l’onere  della  tempestività  dell’impugnazione    (in  quanto  è  l’unico   mezzo   a   disposizione   del   singolo   (per   contestare   la   legittimità   di   un   atto)   qualora   gli  venga  preclusa  altra  possibilità).  5)  Accoglimento  del  ricorso,  è   l’inapplicabilità  dell’atto  (non  del  suo  annullamento,  quindi   l’atto  resta  in  vigore  in  attesa  che  l’Istituzione  lo  modif/abroga).  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      4)  CONTENZIOSO  IN  MATERIA  DI  PERSONALE:  procedimento  attraverso  il  quale  il  Tribunale  della  Funzione   Pubblica   esamina   le   controversie   tra   Comunità   /suoi   agenti   in   materia   di   impiego  (assunzioni/  condizioni  di  lavoro/  retribuzioni..).    1)  E’  necessario:  -­  L’esperimento  di  un  reclamo  in  via  amm.  -­  Il  rigetto  del  reclamo  mediante  decisione.  -­  L’atto  impugnato  crei  un  pregiudizio  al  ricorrente.    2)  Il  termine  per  agire  è  3  mesi  a  partire:  -­  Dalla  notifica  della  decisione  sul  reclamo.  -­  Dalla  data  in  cui  scade  il  termine  di  decisione  (in  caso  di  provv  implicito).    3)  Il  ricorso  può  essere  diretto  ad  ottenere  provv  provvisori/  annullamento  dell’atto/  sospensione  dell’atto/  risarcimento  danni.  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      

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5)  AZIONE   DI   RESP   EXTRACONTRATTUALE   (e   risarcimento   danni):   procedimento   attuato   (nei  confronti   del   Giudice   comunitario)   in   caso   di   pregiudizio   provocato   dall’applicazione   di   un   atto  normativo   illegittimo  della  Comunità   (anche  per  danni  causati  dalla  Banca  Centrale  Europea,   la  quale  dispone  direttamente  il  risarcimento  (e  non  l’Unione).       1)  Competenza:  -­   Corte   di   Giustizia   (quando   il   danno   sia   stato   cagionato   da   un   Istituzione   comunitaria/suoi  agenti  nell’esercizio  delle  loro  funzioni).  -­‐  Giudici  nazionali  (quando  il  danno  è  stato  cagionato  da  organi  nazionali  in  applicazione  di  una  normativa  comunitaria).    Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *Nella  Pronuncia  PLAUMAN:  la  Corte  dichiarò  inammissibile  una  domanda  di  risarcimento  danni  fondata  sulla  illegittimità  di  un  atto  di  cui  non  era  stato  previamente  richiesto  l’annullamento..  dopo   dichiarò   che   l’azione   di   danni   è   un   rimedio   autonomo   distinto   da   altri   mezzi   (purché  l’azione  di  resp  non  venga  utilizzata  per  conseguire  lo  stesso  risultato  che  avrebbe  potuto  essere  raggiunto  con  l’azione  di  annullamento).    

                   Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      2)  Condizioni:  -­‐  Illiceità  del  comportamento  dell’Istituzione/organo  naz.  -­  Danno  effettivo  (individualizzato).  -­  La  norma  sia  preordinata  a  conferire  diritti  ai  singoli.  -­  Violazione  grave/manifesta.  -­  Nesso  di  causalità  tra  danno/comportamento.  

           Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  Responsabilità:  -­‐  La  prova  incombe  al  ricorrente.  -­‐  Sono  risarcibili:  -­  Pregiudizio  materiale/morale.  -­  Danno  emergente/lucro  cessante.    -­‐  E’  ammissibile   la  domanda  di   interessi  moratori  (a  partire  dalla   sentenza  che  accerta   la   resp  della  Comunità  (6%-­8%).  

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 6)  IMPUGNAZIONE  della  sentenza  del  Tribunale.  1)   Art   256   TFUE   stabilisce   che   il   Tribunale   di   1°grado   ha   il   ruolo   di   Giudice   di   1°grado   a  competenza   generale   (tranne   nelle  materie   di   competenza   delle   Camere   Giurisdizionali,   ove   il  Tribunale  ha  un  ruolo  di  2°grado),  ovvero:       -­‐   Ricorsi   proposti   dalle   persone   fisiche/giuridiche   +   Stati   membri   contro   la  Commissione/Consiglio.     -­‐  Ricorsi  fondati  sui  contratti  stipulati  dall’UE.     -­‐  ..in  materia  di  marchio  comunitario.     -­‐  Delle  impugnazioni  contro  le  decisioni  dei  Tribunali  specializzati.     -­‐  Risarcimento  dei  danni  causati  dalle  istituzioni  dell’UE/suoi  dipendenti.    *Mentre   le   sentenze/ordinanze  del  Tribunale,   sono   impugnabili  dinnanzi  alla  Corte  di  Giustizia  per  i  soli  motivi  di  diritto.  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  E’possibile  che  la  Corte/Tribunale  siano  chiamati  a  decidere  su  ricorsi  aventi  lo  stesso  oggetto  (es:  decisione  della  Commisssione  in  tema  di  aiuti  pubblici  alle   imprese,   impugnabile  dagli  Stati  membri  dinnanzi  alla  Corte,  e  dalle  singole  imprese  dinnanzi  al  Tribunale),  in  tal  caso:    a)  Il  Tribunale  (sentite  le  parti)  sospende  la  procedura  e  attende  la  pronuncia  della  Corte.  b)  Il  Tribunale  si  spoglia  della  causa  e  lascia  decidere  alla  Corte.  c)  La  Corte  sospende  la  procedura  che  continua  dinnanzi  al  Tribunale.  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)   L’impugnazione   della   sentenza   di   1°grado  può   essere   proposta   dalle   parti   entro   2  mesi   +   è  diretta   a   rimediare  agli   errori   commessi   dalla   sentenza  di   1°grado   (dunque  non   sarà  possibile  limitarsi  ad  una  mera  riproposizione  della  domanda  originaria)  +  deve  indicare  espressamente  i  punti  della  sentenza  impugnata  di  cui  si  chiede  l’annullamento  perché  viziati  (non  è  un  giudizio  di  Appello  ma  di  Cassazione).  

     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)  Vizi:  -­  Incompetenza  del  Tribunale.  -­   Vizi   di   procedura   (difetto   di   motivazione   /   eccessiva   durata   della   procedura   dinnanzi   al  Tribunale).  -­  Violazione  del  Diritto  Comunitario.  -­  Errore  di  Diritto  (errore  nell’interpretazione  della  norma/  errore  nella  qualificazione  dei   fatti  accertati..).  

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5)   La   Corte   può   dichiarare   il   ricorso  manifestamente   irricevibile/   infondato   (con   ordinanza   +  sentito  l’Avv  generale).    6)  Se   la  Corte  accoglie   l’impugnazione,  dichiara   l’annullamento  della  pronuncia  del  Tribunale  +  può:  -­  Essa  stessa  decidere  la  controversia  (se  gli  atti  glielo  permettono).  -­  Rinviare   la  causa  di  nuovo  al  Tribunale   (il  quale  ora  sarà  vincolato  alla  decisione  della  Corte  riguardo  i  punti  di  diritto).    

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7)  REVOCAZIONE  -­  RIESAME  -­  RINVIO:    1)  REVOCAZIONE:  mezzo  di  ricorso  straordinario,  mediante  il  quale  si  scopre  (entro  10  anni  dalla  sentenza)   nuovi   elementi   di   fatto   (anteriori   alla   sentenza)   che   se   conosciuti/apprezzati   dal  Giudice,  avrebbero  condotta  ad  una  diversa  soluzione  della  controversia.  a)  Avverso  la  sentenza  pronunciata  in  contumacia,  è  prevista  l’opposizione  da  pronunciarsi  entro  1  mese  dalla  notifica  della  sentenza  (con  procedimento  =  qllo  ordinario).  

  b)  E’prevista  la  possibilità  di  chiedere  l’interpretazione  del  dispositivo/uno  specifico  punto  della  pronuncia.  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  RIESAME:  possono  essere  oggetto  di  riesame  della  Corte  di  giustizia,  le  sentenze  del  Tribunale  (avverso  le  decisioni  delle  Camere  giurisd)  +  le  decisioni  emesse  su  questioni  pregiudi  (in  caso  di  gravi  rischi  che  siano  compromessi  l’unità/coerenza  del  Diritto  dell’Unione)  +  da  parte  del  1°Avv  generale  (entro  1  mese  dalla  pronuncia  del  Tribunale  +  la  Corte  decide  entro  1  mese  +  la  rinvia  al  Tribunale  (il  quale  sarà  vincolato  ai  punti  di  diritto)/oppure  decide  essa  stessa  nel  merito).  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      3)  RINVIO:   della  Corte   -­>   al   Tribunale   (il   quale   sarà   vincolato   ai   punti   di   diritto)   +   oppure  del  Tribunale  -­>  alla  Corte  (ove  il  Tribunale  ritenga  che  la  causa  richieda  una  decisione  della  Corte  al  fine  di  non  compromettere  l’unità/coerenza  del  Diritto  dell’Unione).  

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8)  PROCEDURA  DI  INFRAZIONE.  1)  Con  cui   la  Commissione  si  rivolge  allo  Stato  membro  per  far  cessare  la  violazione  del  Diritto  Comunitario   +   osservare   il   dettato   dell’Unione   (es:   mancata   attuazione   di   una   Direttiva/  mancata  esecuzione  di  una  sentenza  della  Corte).    2)    Procedimento:  1)  Fase  precontenziosa:    a)  Stati/cittadini/associazioni..indirizzano  alla  Commissione  un  esposto  scritto  in  cui  indicano  i  fatti  che  costituiscono  una  violazione  al  Diritto  Comunitario.  b)   Se   all’esito   della   verifica   la   Commissione   ritiene   che   vi   sia   stata   una   infrazione,   invia   allo  Stato  una  lettera  di  messa  in  mora  (in  cui  si  contesta  l’addebito  +  lo  Stato  potrà  rispondere)  +  dopo  un  parere  motivato   (indicazione  delle   infrazioni  +   termine  entro   il  quale  porre   fine  (altrimenti  la  Commissione  ricorre  alla  Corte  di  Giustizia).    *Lo   stesso   procedimento   è   attivabile   da   uno   Stato   per   le   inadempienze   di   un   altro   Stato  membro  +  se  la  Commissione  entro  3  mesi  non  invia  il  parere  motivato,  lo  Stato  richiedente  potrà  adire  direttamente  alla  Corte  di  Giustizia.  

                               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  L’inadempimento  deve  essere  provato  (e  non  basato  su  mere  presunzioni).  3)   La   Commissione   PUO’   (e   non   deve)   attivare   la   procedura/   non   ha   un   termine   per   la  presentazione  del  ricorso  (può  ritardare,  ma  cmq  entro  la  data  di  scadenza  del  termine  concesso  allo  Stato  nel  parere  motivato).  4)   Il   rinvio   pregiudiziale   è   un   procedimento   autonomo   rispetto   alla   procedura   d’infrazione  (dunque  il  suo  esperimento  non  può  limitare  il  potere  della  Commissione  di  proporre  il  ricorso).  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    5)  La  Corte  non  può  dichiarare  cessata  la  materia  del  contendere  se  lo  Stato  adempie  nel  corso  del   giudizio   (in   quanto   permane   l’interesse   della   Commissione   a   veder   dichiarato  l’inadempimento)  +  mentre  può  applicare  misure  cautelari  (es:  sospendere  l’applicazione  di  una  legge/atto  amm).      6)   Procedura   accelerata   (cioè   la   Commissione/Stati   membri   possono   saltare   la   fase  precontenziosa  ed  adire  dirett   la  Corte   (es:  aiuti  di   Stato,  quando   lo  Stato  eroga  aiuti  prima  ancora  che  la  Commissione  si  sia  pronunciata  sulla  sua  compatibilità).  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    7)   Sentenza   (solo   dichiarativa   (e   non   coattiva)   riconosce   che   lo   Stato   è   inademp   di   1/più  obbligazioni   del   Trattato   +   dovrà   dunque   adempiere   (abrogare/introdurre   una   norma  nell’Ordinamento)…    *Prima  del  Trattato  di  Maastricht:   l’Art  260  si   fermava  qui,  con   la  conseguenza  che   in  caso  di  mancata/non   corretta/non   tempestiva   esecuzione   della   sentenza   da   parte   dello   Stato,   era  configurabile  come  inademp  +  sanzionabile  altra  procedura  di  infrazione  [Doppia  condanna]).      

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*Trattato   di   Maastricht:   prevede   una   sanzione   pecuniaria   forfettaria/   penalità   di   mora  (anche   entrambe   in   caso  di   perdurare   inademp  +   lo   stabilisce   la  Corte)     +  reiterazione  del  procedimento  di   infrazione  +  obbligo  per   i  Giudici  naz/Amm  non  applicare   la  norma  naz  dichiarata  incompatibile  (ma  applicare  quella  comunitaria  dotata  di  effetto  diretto).    *Trattato   di   Lisbona:   la   Commissione   può   chiedere   direttamente   nel   1°ricorso   di  condannare   lo   Stato   inademp   al   pagamento   di   una   sanzione   pecuniaria   (solo   in   caso   di  mancata  trasposizione  di  una  direttiva).  

                     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    RESP  EXTRCONTRATTUALE  dello  STATO  (Sentenza  FRANCOVICH  1991).  1)  I  Trattati  di  Roma  (CE-­EURATOM)  non  prevedono  specifiche  sanzioni  in  caso  di  violazioni  degli  obblighi   comunitari,   ma   solo   procedure   per   l’accertamento   delle   infrazioni   (è   la   pressi   che  invece   ha   individuato   alcuni   meccanismi   che   consentono   di   collegare   a   talune   infrazioni   delle  sanzioni  (es:  la  perdita  del  diritto  al  finanziamento  comunitario).    2)   Problema   frequente   si   verifica   nell’ipotesi   di  mancata/errata   trasposizione   di   una   norma  comunitaria:  -­‐  Trattato  di  Maastricht:  prevede  una  sanzione  pecuniaria  in  caso  di  perdurante  inadempimento.  -­‐  Giurisprudenza:  afferma   il  diritto  del   singolo  al   risarcimento  del  danno  patrimoniale   subìto  a  causa  dell’inademp  dello  Stato  membro.  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    1-­Sentenza  FRANCOVICH  1991:  a  causa  della  mancata  attuazione  di  una  direttiva  da  parte  dello  Stato   membro   inademp   (Norme   prive   di   effetto   diretto   (cioè   non  chiare/precise/incondizionate)  =  non  invocabili  dal  singolo  dinnanzi  al  Giudice)  +   la  quale  (tutelando   i   lavoratori   in   caso   d’insolvenza   del   datore)   imponeva   agli   Stati   di   istituire   un  meccanismo  di  garanzia  per  i  crediti  retributivi  maturati.  Unica  soluzione,  è  che  il  Giudice  ita  chiedeva   alla   Corte   di   Giustizia   se   i   singoli   potessero   chiedere   il   risarcimento   (dinnanzi   al  Giudice  naz)  per  un  danno  dello  Stato  inademp,  la  Corte  rispose  si.  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2-­‐Sentenza  BRASSERIE  du  PéCHEUR:  inademp  dello  Stato  di  una  direttiva  già  trasposta  (Norme  dotate  di  effetto  diretto  =  invocabili  dal  singolo  dinnanzi  al  Giudice).         *Per  entrambe  le  sentenze:  • La  Direttiva  attribuisca  il  diritto  al  singolo  (diritto  pieno/immediato).  • Violazione  grave/manifesta  (conseguente  risarcimento  adeguato).  • Nesso  di  causalità  tra  violazione/danno.                  *La  colpa  non  è  una  condizione  della  resp,  ma  può  contribuire  a  determinarne  la  gravità  della  violazione.    *La   violazione   deve   essere  manifesta   (ovvero   non   vi   deve   essere   alcuna   discrezionalità   dello  Stato  in  ordine  all’attuazione  della  direttiva).    

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3-­‐Sentenza   KOBLER:   dove   si   afferma   che   la   tutela   dei   diritti   derivanti   dal   Diritto   dell’UE  sarebbe  compromessa  se  fosse  escluso  la  possibilità  dei  singoli  di  poter  (a  talune  condizioni)  ottenere  un  risarcimento  del  danno  allorché  il  diritto  del  singolo  venga  leso  da  una  decisione  di  un   Giudice   di   ultima   istanza   di   uno   Stato  membro,   il   quale   ha   violato   una   norma   del   Diritto  dell’UE.  *Secondo  alcuni,  tale  principio  di  resp  non  si  applica  al  Giudice  naz  non  di  ultima  istanza    (in  quanto  tale  Giudice  non  ha   l’obbligo  di   sollevare  un  quesito  pregiudiziale  alla  Corte  +   la  sua  decisione  può  essere  benissimo  impugnata  dinnanzi  ad  un  Giudice  di  grado  superiore).      

                     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)   Principio   di   Responsabilità:   principio   generale   secondo   cui   non   importa   chi   abbia   violato  l’obbligo,   dovendo   tutti   gli   organi   statali   contribuire   all’osservanza   delle   norme   comunitarie   +  l’obbligo   del   risarcimento   non   deve   dip   dal   riparto   delle   competenze   tra   organi   interni   di  ciascuno   Stato   membro   (altrimenti   si   verificherebbe   una   discriminazione   tra   i   cittadini  dell’Unione)  +   le  condizioni  di   resp  degli  Stati  membri   sono  uguali  a  quelle  dell’UE  (a  parità  di  situazioni  +  accomunando  il  legislatore  naz  a  quello  dell’UE).  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)  In  ultimo  la  Corte  di  Cassazione  ha  stabilito  che  (di  fronte  all’attività/inattività  del  legislatore)  non  si  può  parlare  di  Resp  extracontrattuale  (Art  2043  Cc  +  prescrizione  10nnale)  ma  di  Resp  contrattuale   (Art   1218   Cc   +   prescrizione   5nnale   +   cioè   un   diritto   ad   essere   indennizzati   delle  diminuzioni  patrimoniali  subite  in  conseguenza  dell’esercizio  di  un  potere  non  sindacabile  dalla  giurisdizionale).  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      

9)  RINVIO  GIURISDIZIONALE.  1)  Art  267  TFUE:  procedimento  con  il  quale  il  Giudice  naz  ha  la  possibilità  (obbligo  se  in  ultima  istanza)   di   chiedere   alla   Corte   di   Giustizia   una  pronuncia   sull’interpretazione/validità   di   una  norma   nel   caso   in   cui   si   trovasse   investito   di   una   controversia   (es:   quale   sia   la   corretta  interpretazione  di  una  norma/  se  la  norma  dell’Unione  sia  valida/efficace).  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *Infatti  quando  un  singolo  ritiene  di  subire  un  pregiudizio  per  effetto  dell’applicazione  di  una  norma  naz  incompatibile  con  il  Diritto  dell’Unione,  può:  -­   Segnalare   alla   Commissione   (che   a   sua   volta   deciderà   se   attivare/meno   la   procedura   di  infrazione).  -­  Chiedere  al  Giudice  naz  di  procedere  al  rinvio  pregiudiziale  di  interpretazione.  *E’possibile   procedere   in   entrambi   i   modi   (dunque   si   avranno   2   sentenze   della   Corte:  inademp/interpretazione,  ma  cmq  di  inademp).              

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2)   OGGETTO   del   rinvio   sono   tutti   gli   atti   impugnabili   (Atti   delle   Istituzioni/   Accordi   di  associazione/  Trattati  istitutivi…ma  non  le  sentenze  della  Corte  di  Giustizia).  

     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  FUNZIONI   del   rinvio   sono   realizzare   un   interpretazione   uniforme   +  applicazione   del   diritto  dell’Unione   in   tutti   i  paesi  membri  +  controllo  giurisd  sulla   legittimità  degli  atti  dell’Unione  (in  quanto  le  Amm  naz  sono  spesso  chiamate  a  fare  applicazione  del  diritto  dell’Unione  dinnanzi  al  Giudice  naz,  quindi   spetta  alla  Corte  di  Giustizia   (dichiarare   l’eventuale   illegittimità)  mentre  al  Giudice  naz  (confermare  la  legittimità).  *Tale  procedura  è  attuabile  anche  dal  singolo  solo  per  quegli  atti  che  lo  riguardano  direttamente  (reg/diret/dec).  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)  CHI:  il  rinvio  può  essere  deciso  da  qualunque  Giudice  naz  (Amm/  civile/  penale/  lavoro...purché  tratti  della  giurisdizione  di  uno  Stato  membro):  a)  Giudice  non  di  ultima   istanza:  ha   la   facoltà  di   sottoporre  un  quesito  pregiudiziale  alla  Corte  ogni   volta   che   la   risposta   è   necessaria   per   giudicare   una   controversia   dinnanzi   ad   esso  pendente.  b)  Giudice  di  ultima  istanza  (Corte  di  Cassazione/  Consiglio  di  Stato/  Corte  Cost  (cioè  ogni  volta  in  cui  le  sentenze  non  sono  pi  impugnabili),  ha  l’obbligo  di  effettuare  il  rinvio,  tranne  quando:  -­  La  questione  sia  identica  ad  altra  già  decisa  dalla  Corte.     -­  Qualora  la  risposta  al  quesito  non  alimenti  alcun  ragionevole  dubbio  interpretativo.    *La  Corte  Cost  solo  se  è  Giudice  di  ultima  istanza  (altrimenti  nei  casi  di  legittimità  cost  la  Corte  Cost  è  l’unica  a  potersi  pronunciare  in  quanto  definisce  la  causa).  *La  Corte  di  Giustizia  può  rigettare  il  rinvio  quando:  -­  Causa  fittizia.  -­  Questioni  puramente  ipotetiche/future.  -­  Poche  info  trasmesse  dal  Giudice  a  quo.  *Teoria  dell’atto   chiaro:  qualora   la   risposta  al  quesito  non  alimenti  alcun   ragionevole  dubbio  interpretativo,   il   Giudice   naz   deve   essere   convinto   che   la   stessa   evidenza   si   imporrebbe   ai  Giudici  degli  altri  Stati  membri  

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5)  GIURISDIZIONE  NAZIONALE:  secondo  la  Corte  di  Giustizia,  tale  termine  si  può  avere  quando:  -­  Origine  legale  (e  non  convenzionale)  dell’organo.  -­  Stabilità.  -­  Obbligatorietà/Indip/Terzietà.  -­  Applicazione  del  diritto.    *Ne  sono  esclusi   la  Pubb  accusa/Procuratore  della  Repubblica/  Arbitri..  (mentre  ne  fanno  parte  tutti  i  Giudici  naz).  

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6)  La  Corte  può  seguire  una  procedura  semplificata  sulle  domande  pregiudiziali  +  si  chiude  con  ordinanza  (senza  trattazione  orale/conclusioni  scritte  dell’Avv  gen)  -­  Quando  la  questione  sia  identica  ad  una  già  trattata.  -­  Quando  sia  desumibile  con  chiarezza  dalla  giurisprudenza.  -­  Quando  la  soluzione  non  alimenti  alcun  ragionevole  dubbio.  …oppure  un  procedimento  d’urgenza   quando   la  Corte   si  debba  pronunciare  nel  minor   tempo  possibile  su  questioni  come  spazio  di  libertà/sicurezza/giustizia.  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    7)  La  decisione  del  rinvio  è  solo  del  Giudice  (che  può  operarlo  anche  d’ufficio  –  cd  procedimento  da  Giudice   a   Giudice)   +   le   parti   non   possono   solo   presentare   osservazioni   (scritte/orali)   nel  procedimento  dinnanzi  alla  Corte  di  Giustizia.  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      8)  QUESTIONE  PREGIUDIZIALE:  esistono  2  casi  in  cui    la  Corte  di  Giustizia  ha  attribuito  ai  Giudici  interni  il  potere  di  tutelare  i  diritti  dei  singoli  vantati  da  una  norma  comunitaria,  in  attesa  della  sentenza  definitiva:      1)   Il   Diritto   è   vantato   da   una   norma   dell’Unione   ma   negato   dalla   norma   naz   (es:   la   società  FACTORTAME   chiedeva   ad   un   Giudice   inglese   (deducendo   l’incompatibilità   comunitaria   con  una   norma  naz   +   in   attesa   della   pronuncia   definitiva),   che   la   l’applicazione   della   norma  naz  fosse   sosp  +   la  Camera  dei   Lord   chiese  a   sua   volta  alla  Corte  di  Giustizia   se   fosse  possibile   (e  questa  gli  rispose  di  si).  *Spetta   a   ciascuno   Stato   membro   (in   assenza   di   una   normativa   comunitaria)   stabilire   le  condizioni   per   la   concessione   di   provvedimenti   provv   intesi   a   garantire   la   salvaguardia   dei  singoli,  in  forza  del  diritto  dell’Unione.    *Anche   nella   Sentenza   SIMMENTHAL   dove   pure   fu   attribuito   al   Giudice   naz   il   potere   di  applicare   egli   stesso   la   norma   naz   contrastante   con   quella   comunitaria   (potendo   applicare  misure  provv  in  attesa  dell’esito  della  causa.    2)   Potere   del   Giudice   naz   di   poter   sosp   in   via   cautelare   l’applicazione   di   una   normativa   naz  (legge/atto  amm)  in  quanto  illegittimo  un  atto  dell’Unione  (purché  operi  un  rinvio  alla  Corte  di  Giustizia  che  si  deve  pronunciare  in  via  pregiudiziale  sulla  validità  dell’atto),  purché  vi  siano:     a)  Fumus  Boni  Iuris.     b)  Periculum  in  mora.     c)  Bilanciamento  degli  interessi  a  confronto.  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    9)  La  Sentenza  interpretativa  della  Corte  (pronunciata  su  rinvio  pregiudiziale)  vincola  il  Giudice  a   quo   (e   tutti   gli   altri   Giudici)   ad   applicare   la   norma   dell’Unione   così   come   interpretata   dalla  Corte   (all’occorrenza   lasciando   inapplicata   la   norma   naz   contrastante)   +   ha   efficacia   Ex-­Tunc  (cioè  gli  effetti  della  sentenza  si  estendono  anche  ai  rapporti  sorti  prima  della  sentenza  stessa  +  è  possibile  estendere  anche  gli  effetti  Ex-­Nunc  alle  sole  sentenze  di  annullamento).    

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     a)  Se  la  Corte  si  pronuncia  sulla  VALIDITA’  dell’atto  comunitario  (l’effetto  è  limitato  al  caso  di  specie  +  è  possibile  contestare  la  legittimità  dell’atto  (per  motivi  diversi).      b)  Se  la  Corte  si  pronuncia  sulla  INVALIDITA’  dell’atto  comunitario  (si  produce  lo  stesso  effetto  della  sentenza  di  annullamento  +  l’Istituzione  che  ha  posto  in  essere  l’atto  potrà  solo  adottare  un  atto  diverso).      10)  La  Corte  può  rendere  Pareri  (chiesti  dal  Consiglio/Commissione/Parlamento/Stato  membro)  sulla  compatibilità  di  un  Trattato  accordo   tra   l’Unione/  Paesi   terzi   (anteriormente  alla   stipula  dello   stesso),   che   se   incompatibile   con   alcune   disposizione   della   Corte,   esso   dovrà   essere  modificato.  

         Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      10)  PROCEDIMENTO  DINNAZI  ALLA  CORTE/TRIBUNALE.  Fase  SCRITTA:  1-­‐Al  termine  previsto  per  le  azioni  promosse  dinnanzi  al  Tribunale/Corte  di  Giustizia  si  devono  aggiungere  10gg.  2-­‐Il  ricorso  contiene:  a)  Indicazione  delle  parti/difensori  (con  la  precisazione  del  domicilio  eletto).  b)  Oggetto  della  controversia/  mezzi  /  prove.    c)  Enunciazione  della  domanda.  3-­‐Il   ricorso   è   inviato   mezzo   racc   alla   cancelleria   della   Corte   (che   provvede   alle   traduzioni   +  pubblicazione   sulla   GU   +   notifica   alla   controparte   (la   quale   entro   1   mese   può   presentare   un  contro-­ricorso).    

     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    Fase  ORALE:  1-­‐La   procedura   pregiudiziale   inizia   dinnanzi   al   Giudice   naz   +   il   quale   sosp   il   procedimento   +  rimette  un  ordinanza  alla  Corte  per  ottenere  una  risposta  ai  fini  della  decisione.  *L’ordinanza  contiene  tutti  gli  elementi  di  fatto/diritto  +  è  trasmessa  alla  cancelleria  della  Corte  a   Lussemburgo   (la   quale   procede   poi   alla   traduzione   +   la   trasmette   a   sua   volta   alla  Commissione/parti/Istituzioni/Stati  membri).  

  *La   lingua   della   procedura   è   quella   del   Giudice   di   rinvio   (il   quale   se   vuole,   può   ritirare   la   sua  domanda  e  si  cancella  la  causa  a  ruolo).    2-­‐Entro  2  mesi,  i  sogg  citati  possono  presentare  osservazioni  scritte/partecipare  all’udienza.     *Il  Giudice  relatore/avv  generale,  possono  chiedere  info  supplementari  su  fatti/documenti/altro..        

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 3-­‐Il   Giudice   relatore   (sentito   l’avv   generale)   deposita   una   relazione   d’udienza   (che   riassume   i  termini   essenziali   della   causa)   +   sulla   base   di   questa   la   Corte/Tribunale   decide   se   la   causa  richiede/meno  un  supplemento  di   istruttoria/altra  documentazione  (in  caso  affermativo  si   fissa  la   composizione   del   collegio   (plenaria/sezione)   +   data   dell’udienza   oppure   conclusioni   dell’avv  generale).  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4-­‐All’udienza  i  difensori  delle  parti  principali/intervenienti  espongono  i  punti  che  non  erano  stati  suff  illustrati  nella  procedura  scritta.    5-­‐La   fase   orale   termina   con   la   lettura   del   dispositivo   (in   udienza     pubblica)   delle   conclusioni  dell’avv   generale   (nella   propria   lingua)   +   pubblicato   sulla   Gazzetta   Uff   +   la   cancelleria   del  Giudice  a  quo,  riceve  copia  delle  conclusioni  dell’avv  generale  della  sentenza.  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *La   Corte   può   decidere   con   ordinanza   motivata   (in   caso   di   incompetenza   del   Giudice/   atto  introduttivo  irricevibile/  questione  posta  dalla  procedura  è  identica  ad  altra  su  cui  la  Corte  ha  già  statuito).    *Procedura  pregiudiziale  accelerata   in   caso  di  urgenza   (in   tal   caso  viene   fissata   subito   la  data  d’udienza  +   le  parti  possono  presentare  memorie     scritte  sui  punti  essenziali  della  questione  +  partecipare  all’udienza  orale  +  la  Corte  statuisce  (sentito  l’avv  generale).  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.                                            

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CAPITOLO  04  -­  LIBERA  CIRCOLAZIONE  DELLE  MERCI  -­  

   1)  Il  MERCATO  COMUNE.  1)   Art   26   TFUE   –  Mercato   Comune/Interno/Unico:   spazio   senza   frontiere   interne,   nel   quale   è  assicurata   la   libera   circolazione   delle   persone/   merci/capitale/servizi   (ma   anche   libertà   di  stabilimento/   libera  concorrenza..)  +  attraverso  cui   si   sviluppa   il   ravvicinamento  delle  politiche  eco  degli  Stati  membri/  armonioso  sviluppo  delle  attività  economiche  della  Comunità.     *Con   il   Trattato   di   Maastricht   viene   introdotta   l’Unione   Europea/Moneta   unica   euro,   come  ulteriore  strumento  per  raggiungere  un  unico  sviluppo  comunitario.    

     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)   Merce:   tutti   i   prodotti   valutabili   in   denaro   e   idonei   ad   essere   oggetto   di   transazione  commerciale.  *Rientrano  anche  questi  oggetti:  -­  Oggetti  di  interesse  artistico/storico/archeologico.  -­  Monete  fuori  corso  legale.  -­  Opere  di  ingegno  (dischi/videocassette).  -­  Petrolio/energia  elettrica.  

           Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *La  Corte  ha  stabilito  che:  -­‐   I   rifiuti   riciclabili/non   riciclabili,   non   è   possibile   operare   una   distinzione   in   quanto   ciò  dipende  dal  costo  delle  operazioni.  -­‐  Tutti  gli  oggetti  trasportati  al  di  là  della  frontiera    (per  dar  luogo  a  operazioni  commerciali)  sono  sottoposti  alla  libera  circolazione.  -­‐   Armi/materiale   bellico,   sono   esclusi   dalla   libera   circolazione   +   sono   inseriti   in   specifici  elenchi  predisposti  dal  Consiglio.  -­‐  Prodotti  Agricoli/Pesca  rientrano  nel  mercato  interno.  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    

3)  La  sfera  di  applicazione   territoriale  (in   cui   vengono  applicate   le  disposizioni  del  Trattato   sul  mercato   interno)   coincide   con   il   territorio   degli   Stati   membri   (terra/mare/spazio   aereo  sottoposto  alla  loro  giurisdizione).    4)  Le  norme  sono  dirette  agli  Stati  membri  (che  dovranno  attuarle  secondo  quanto  stabilito  dalle  norme  sul  mercato  interno)  +  anche  i  singoli  vantano  un  vero/proprio  diritto  dinnanzi  ai  Giudici  interni.  *Non  si  possono  creare  convenzioni  volte  a  raggirare   la   libera  circolazione  delle  merci   (es:  una  convezione  secondo  cui  non  si  possono  importare    in  uno  Stato  merci  liberamente  distribuite    in  un  altro  Stato).    

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 2)  I  3  punti  del  Trattato.  1)   UNIONE   DOGANALE   -­‐   Art   28   TFUE:   comporta   l’abolizione   dei   dazi   doganali  (imp/esport)/tasse   tra   gli   Stati  membri   (cd:   Zona  di   libero   scambio)   +  adozione  di   una   tariffa  doganale  comune  per  gli  scambi  con  i  Paesi  terzi  (cd:  Unione  doganale).  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    1)  Libera  circolazione  delle  merci  (all’interno  dell’Unione)  riguarda  prodotti  originari  degli  Stati  membri/Paesi  terzi  (entrati  nell’Unione  con  un'unica  tariffa).  *Criterio  essenziale  per  stabilire  l’origine  di  un  prodotto  è  lo  Stadio  produttivo  determinante:  un   prodotto   fabbricato   in   2/più   paesi   terzi,   può   dirsi   originario   del   paese   in   cui   è   avvenuta  l’ultima   trasformazione/lavorazione   sostanziale   (e   non   semplice   assemblaggio)   +   sono   in  Libera  pratica:  cioè  i  prodotti  provenienti  dai  Paesi  terzi  e  liberamente  circolanti  nel  territorio  dell’Unione  (alla  pari  dei  prodotti  degli  Stati  membri).  

                     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  Art  30  TFUE:  contiene  il  divieto  di  applicare  dazi  doganali/tasse  ad  effetto  equivalente  (nel  1961  (per  le  esp)  +  1968  (per  le  import).  *Tasse   ad   effetto   equivalente:   quell’onere   pecuniario   che   è   dirett/indierett   collegato  all’import/esport  di  un  prodotto  (anche  se  imposto  in  un  momento  succ),  purché:  a)  Deve  trattarsi  di  un  onere  pecuniario.  b)   Deve   colpire   il   prodotto   in   conseguenza   dell’import/esport   (quindi   rendendola   più  onerosa).  c)   L’onere   può   essere   imposto/percepito   in   un   momento   succ   (dallo   Stato/altri   sogg  beneficiari).  

                       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    

3)  Nello  scambio  con  i  Paesi  terzi,  non  possono  applicarsi  gli  Artt  28  ss  (ma  ciò  non  vuol  dire  che  i  paesi  membri  possano  introdurre  nuove  tasse/aumentare  quelle  esistenti).         Possibili  deroghe:     1)  E’possibile  che   l’Amm  chieda  un  onere  pecuniario  a   fronte  di  un  servizio  prestato  a   favore  dell’importatore/esportatore,  purchè:  -­  Il  servizio  sia  effettivamente  prestato.  -­  Servizio  reso  individ  a  favore  dell’operatore.  -­  Il  corrispettivo  deve  essere  proporzionato  al  costo/qualità  del  servizio.    *Se   il   servizio   è   prestato   in   violazione   delle   norme   sull’Unione,   l’onere   pecuniario   sarà   una  tassa  di  effetto  equivalente.  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)   E’   possibile   imporre  oneri   previsti   dalle   norme   dell’Unione/convenzioni   internaz   a   favore  della  libera  circolazione  delle  merci.    3)  Oneri  interni  del  Paese  importatore  che  colpiscono  il  prodotto  importato/nazionale.  

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 2)  DIVIETO  DI  IMPOSIZIONI  FISCALI  DISCRIMINATORIE  -­‐  Art  110  TFUE:  comporta  il  divieto  di   applicare   tributi   interni   discriminatori   nei   confronti   dei   prodotti   importati   (anche   di   libera  pratica)  al  fine  di  evitare  l’elusione  degli  Artt  28/30).  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.       1)  Il  divieto  comprende  qualsiasi  onere  pecuniario  di  natura  tributaria  imposto  dallo  Stato/ente  pubb  (indip  dal  sogg/consistenza  live  o  meno  del  tributo).         2)  E’  applicabile  alle  imposte  dirette/indirette  (iva,  accise,  tasse  para  fiscali..).    3)  La  Tassa  ad  effetto  equivalente  (prescinde  dalla  presenza  di  imposizioni  sul  prodotto  naz,  e  va  semplicemente  abolita),  mentre  il  Tributo  discriminatorio  (presuppone  un  tributo  interno,  e  va  adattato  a  questo,  quindi  deve  trattarsi  di  un  onere  tributario/discriminazione).  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)  Deve  trattarsi  di  una  discriminazione:  ovvero  tutti  quei  tributi  che  scoraggiano  l’importazione  di   prodotti   originari   di   altri   Paesi  membri   a   vantaggio  dei   prodotti   naz  +   essa   si   collega  alla  base  imponibile/  aliquota  /  fase  della  commercializzazione,  esempi:     a)  Una  tassa  che  colpisce  le  autovettura  in  base  alla  potenza  fiscale.     b)  Una  tassa  che  colpisce  diff  il  trasporto  naz/internaz.     c)  Un  sistema  di  agevolazioni  fiscali  che  sui  prodotti  naz.  

                         Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    5)   Per   qualificare   il   tributo   (discriminatorio/tassa   equivalente)   occorre   verificare   la   sua  destinazione:  a)  Compensazione  totale  (quando  il  gettito  è  destinato  a  finanziare  attività  che  giovano  specif  il  prodotto  naz  +  l’onere  è  assimilato  ad  una  Tassa  di  effetto  equivalente).  b)  Compensazione  parziale  (???    6)  Distinzione  tra  prodotti  importati  e  prodotti  nazionali:  a)   Prodotti   similari:   quei   prodotti   che   per   il   consumatore   hanno   proprietà  analoghe/rispondono  alle  stesse  esigenze  dei  prodotti  naz.  b)   Prodotti   concorrenti:   quei   prodotti   importati   che   adottano   un   metodo   di   valutazione  dinamico/relativo  (tale  che  la  sostituzione  con  i  prodotti  naz  risulti  più  tenue).  

                     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.                    

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   3)   DIVIETO   di   RESTRIZIONI   QUANTITATIVE   AGLI   SCAMBI   +   MISURE   AD   EFFETTO  EQUIVALENTE.    MISURE  ad  EFFETTO  EQUIVALENTE:  ampia  gamma  di  provv  che  rappresentano  un  ostacolo  agli  scambi  all’interno  dell’UE  (es:  il  divieto  assoluto  di  importare  prodotti  pornografici).  *PRIMA:  consisteva  nella  diff  di  trattamento  tra  prodotti  imp/esport.      OGGI:  la  Direttiva  70/50  del  22  dicembre  1969  (ogni  atto  posto  in  essere  da  una  pubb  autorità  che  potesse  indurre  il  destinatario  ad  una  scelta  di  acquisto  a  favore  dei  prodotti  naz).  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    1)   E’   una  misura   imputabile   allo   Stato/autorità   centrale/   altra   autorità   (purché   sia   in   qualche  modo  riconducibile  ad  una  articolazione  dello  Stato).    2)  Può  essere  una  legge/  Atto  Amm/  prassi  burocratica/  orientamento  giurisprudenziale.  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  Gli  Articoli.     Art   34   TFUE:   Sono   vietate   (fra   gli   Stati   membri)   le   restrizioni   quantitative   alle   importazioni  (anche   quelle   misure   relative   alla   comm   dei   prodotti  (forma/dimensioni/peso/presentazione/confezione)  che  se  pur  applicabili  indist  a  tutti  i  prodotti  naz/internaz,  cmq  producono  effetti  restrittivi  sulla  concorrenza)..       Art  35  TFUE:  ..restrizioni  quantitative  alle  esportazioni  (solo  verso  altri  Stati  membri,  e  non  verso  Paesi  terzi)  +  nonché  qualsiasi  misura  ad  effetto  equivalente.  

         Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    Art   36   TFUE:   lo   Stato   può   adottare/mantenere   i   divieti   ex   Art   34/35   TFUE   per   ragioni   di  moralità  pubb/  sicurezza  pubb/  ordine  pubb/  tutela  della  salute  o  patrimonio  purché:  a)  Non  costituisca  una  discriminazione  arbitraria  agli  scambi  tra  gli  Stati.  b)  I  controlli  devono  rispondere  al  Principio  di  proporzionalità  (cioè  le  limitazioni  devono  essere  limitate  a  quanto  necessario  per  il  perseguimento  dello  scopo).  c)  Uno  Stato  può  vietare  l’import  di  prodotti  (pornografici)  da  altri  Paesi  membri,  purché  al  suo  territorio  non  ci  sono  divieti  di  fabb/comm  dello  stesso  prodotto.    d)  Un  prodotto  comm  in  uno  Stato,  non  può  subire  alcune  restrizione  in  altri  Stati  membri.  e)  Unica  deroga:  a  tutela  della  proprietà  industriale/commerciale.  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    Art  37  TFUE:  principio  del  riordino  dei  monopoli  nazionali  di  carattere  commerciale  (al   fine  di  eliminare   qualsiasi   discriminazione   tra   cittadini   comunitari   circa   le   condizioni   relative  all’approvvigionamento/sbocchi).     -­‐  Deve  trattarsi  di  un  monopolio  che  si  estende  nell’intero  territorio  nazionale.     -­‐  Deve  riguardare  lo  scambi  di  merci.     -­‐  Si  devono  evitare  le  discriminazioni  in  base  alla  nazionalità  dell’approv/smercio.            Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.  

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 4)  Distinzione:  a)  Misure  DISTINTAMENTE  applicabili:   investono  dirett  il  momento  dell’import/esport  di  merci  (tali  da  ridurne/renderne  impossibili/più  onerose)  senza  investire  i  prodotti  naz:  -­‐  Controlli  sanitari  (i  quali  diventano  vietate  se  operati  in  modo  sistematico).  -­‐  Misure   che   impongono  una  documentazione   specifica  per   le   imp/esp  del  prodotto   (licenze/  certificati  di  conformità).  -­‐  Qualsiasi  tipo  di  ritardo  tale  da  avere  un  effetto  dissuasivo.  

                         Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *Sentenza   DASSONVILLE:   la   Corte   affermò   (con   riferimento   ad   una   disposizione   naz   che  subordinava  l’importazione  del  Wisky  scozzese  alla  previa  esibizione  di  un  certificato  del  Paese  esportatore)  che  un  operatore  che  avesse  importato  quel  prodotto  da  un  Paese  diverso  (in  cui  il  wisky  si  vendeva  liberamente  (in  libera  pratica)  senza  alcun  certificato)  incontrava  oneri  superiori   a   quelli   che   incombevano   sull’importatore   diretto….quindi   tale   sentenza   stabilì  che  “ogni  normativa  commerciale  degli  Stati  membri  che  possa  ostacolare  (dirett/indirett)  gli  scambi   comunitari   va   considerata   come   misura   ad   effetto   equivalente   a   restrizioni  quantitative”:  a)  E’suff  che  abbia  un  effetto  potenziale  di  ostacolo  alle  import  (non  è  necessario  che  riduca  di  fatto  le  import).  b)  E’irrilevante  se  colpisce  i  prodotti  naz/esteri.  c)  E’una  misura  imputabile  allo  Stato  (ma  può  investire  anche  i  comportamenti  dei  privati  ,  i  quali  in  nessun  caso  possono  derogare  alle  disposizioni  del  Trattato  sulla  libera  circolazione  delle  merci).  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    b)   Misure   INDISTINTAMENTE   applicabili:   di   fatto   riducono   le   import/comm   dei   prodotti  importati  (sottoposte  al  controllo  della  Commissione/Corte):  -­‐  Prezzi  differenti  tra  prodotti  naz/importati.  -­‐  Norme  sulla  qualità/presentazione  del  prodotto  (imballaggio/etichettatura/denominazione..):  tale  da  incidere  sulla  sua  import/comm  riducendo  il  volume  di  scambi.    Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.  *Principio  del  mutuo  riconoscimento:  secondo  cui  un  prodotto  legittimamente  commercializzato  in   uno   Stato   membro,   deve   essere   importato/   commercializzato   senza   ostacoli   anche   negli  altri   Stati  membri   (in   tal   caso   (in  assenza  di  una  disciplina   comunitaria)   si  da   la  possibilità  agli  Stati  membri  di  fissare  le  norme  sulla  produzione/comm,  con  la  conseguenza  che  (visto  le  disparità  di  regole  tra  gli  Stati)  si  possano  creare  “ostacoli  tecnici”  agli  scambi  tollerabili  solo  in  vista  di  esigenze  imperative  (es:  controlli  fiscali/  salute/  ambiente..).  

 *Tali  misure  vengono  sottoposte  al  controllo  della  Corte/Commissione/Autorità  Amm  naz  (per  al  congruità/proporzionalità).  

                     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      

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   *Sentenza   Cassis   de   Dijon   (avente   ad   oggetto   l’importazione   in   Germania   di   un   liquore  francese):   In   tale   occasione   il   Giudice   tedesco   era   chiamato   a   verificare   la   compatibilità  dell’Art  34  TFUE  con  una  normativa  naz  relativa  ai  livelli  minimi  di  contenuto  alcolico  di  certe  bevande   per   poter   essere   comm   in   Germania   (il   Cassis   aveva   il   15%-­20%,   mentre   era  richiesto  il  32%  per  le  bevande  alcoliche  e  25%  sui  liquori).  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      5)   Proprietà   intellettuale:   insieme   di   diritti   riconosciuti   da   un   Ordinamento   per   la   tutela   del  brevetto/marchio/diritto   d’autore   +   ha   facoltà   esclusiva   erga-­omnes   (in   ordine   alla  produzione/commercializz  dei  beni  cui  riguarda  (anche  se  un’esclusiva  territoriale  porterebbe  ad  un  regime  di  monopolio  con  conseguente  contrasto  con  l’idea  di  mercato  comune).    a)   Diritto   di   BREVETTO:   garanzia   del   titolare   di   avvalersene   in   via   esclusiva   +   per   la  produzione/1°immissione   in   commercio  di  beni   industriali   (tranne  quando   la  1°immissione   in  commercio  avvenga  in  un  mercato  dove  il  prodotto  non  è  brevettabile)  +  diritto  di  opporsi  alle  contraffazioni.    b)  Diritto  di  MARCHIO:  garanzia  del  titolare  di  servirsi  del  diritto  esclusivo  del  marchio    +  per  la  1°immissione   di   un   prodotto   sul   mercato   +   che   risulti   tutelato   dai   concorrenti   (che   con   uso  abusivo  del  marchio  sfruttano  la  posizione/reputazione  dell’impresa/marchio  stesso).     *Occorre   che   tutti   i   prodotti   che   ne   sono   contrassegnati,   siano   fabbricati   sotto   il   controllo   di  un'unica  impresa  cui  possa  attribuirsi  la  resp  della  loro  qualità.  *In   caso   di   2/più   diritti   di  marchio   (aventi   la   stessa   origine   +   la   cui   partizione   sia   avvenuta  senza  il  consenso  del  titolare  originario  +  in  capo  a  soggetti  a  lui  indip)  ciascun  titolare  si  può  opporre  all’import  del  prodotto  di  marchio  uguale/confondibile.  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    c)   Diritto   d’AUTORE:   sulle   proprietà   letterarie/artistiche   (tale   da   vietare   a   terzi   la  fabb/vendita/import  di  prodotti  che  incorporano  il  modello  senza  il  suo  consenso).    *Tali   diritti   sono   soggetti   al   Principio  dell’esaurimento:   secondo   cui   il   titolare  non  può  opporsi  all’import/comm  di  prodotti  che  sono  stati  messi  in  commercio  (nello  Stato  di  esportazione)  da  lui  stesso/persona  da  lui  legata  giu  +  evitare  che  l’autore  possa  determinare  (con  la  costituzione  di   diritti   paralleli)   una   compartimentazione   dei   mercati   ed   impedire   la   circolazione   del  prodotto  nella  Comunità.  

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 CAPITOLO  05  

-­  LA  LIBERA  CIRCOLAZIONE  DELLE  PERSONE  e  CAPITALI  -­  

     1)  LIBERTA’  di  CIRCOLAZIONE  dei  cittadini  di  Paesi  terzi.  1)  Diritto  di   circolazione:   inteso  come  diritto  di  attraversare   le   frontiere  dell’UE,   senza  controlli  (anche  se  permangono  difficoltà  a  causa  dei  controlli  di  polizia  di  frontiera).  *Cittadino  dell’Unione:  chiunque  abbia  la  cittadinanza  in  uno  Stato  membro  (consentendo  loro  di  ricevere  il  medesimo  trattamento  giuridico  indip  dalla  cittadinanza)  +  la  titolarità  del  diritto  di  voto   ed   eleggibilità   alle   elezioni   comunali   +   diritto   di   presentare   petizioni   al   Parlamento  Europeo  +  di  ricorrere  al  Mediatore  Europeo.  

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2)   ACCORDI   SCHENGEN:   cooperazione   rafforzata   all’interno   dell’UE,   al   fine   di   eliminare  progressivamente   i   controlli   alle   frontiere   +   introdurre   un   regime   di   libera   circolazione   per   i  cittadini  degli  Stati  firmatari/altri  Stati  membri/Paesi  terzi.      1)   L’accordo   fu   firmato   a   Schengen   il   1985   (tra   i   primi   5   Stati   dell’allora   CEE:  Belgio/Francia/Germania/Lussemburgo/Paesi  Bassi  –  mentre  sono  esclusi  dall’area  Schengen:  Regno  Unito/Irlanda  (in  base  ad  una  clausola  opt-­out)  +  dopo   fu  elaborata  una  convenzione  nel  1990  +  entrata  in  vigore  il  1995.  

           Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)   Tali   accordi   inizialmente   nati   fuori   dalla   normativa   UE   (succ   ne   divennero   parte   con   il  Trattato  di  Amsterdam  +  vennero  integrati  nel  Trattato  dell’UE  (cioè  Maastricht)..  prendendo  il  nome  di  ACQUIS  SCHENGEN).    *Il   Trattato   di   Maastricht   ha   mutato   il   nome   del   3°pilastro   in   Cooperazione   di   polizia   e  giudiziaria   in   materia   penale   +   ha   trasferito   la   materia   dei   visti/asilo/immigrazione     nel  Titolo   IV  del  Trattato  della  Comunità  Europea  (evitando   in  questo  modo  sovrapposizioni   tra  gli  Accordi  Schengen  e  Titolo  IV).  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  Dal  1999   l'ACQUIS  di   SCHENGEN  è   integrato   nel   quadro   istituzionale/giuridico   dell'Unione  europea  (in  virtù  di  un  protocollo  allegato  al  Trattato  di  Amsterdam),  e  dal  2004  gli  accordi  di  Schengen  sono  stati  estesi  nel  tempo  agli  altri  Stati  membri.  

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4)  Il  Trattato  di  Lisbona  ha  introdotto:  -­‐  Impone  che  l’ACQUIS  di  SCHENGEN  siano  adottate  nei  confronti  di  gli  Stati  aderenti.  -­‐   Sopprime   la   distinzione   tra   1°-­3°   pilastro   (comportando   la   comunitarizzazione   della  cooperazione  di  polizia  e  giudiziaria  in  materia  penale).    

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    5)   Quindi..l’UE   offre   ai   suoi   cittadini   uno   spazio   di   libertà/sicurezza/giustizia   senza   frontiere  interne:  -­‐  Garantire   l’assenza  di   qualsiasi   controllo   sulle  persone  da  parte  della  Polizia  di   frontiera   (a  prescindere  dalla  nazionalità).  -­‐   Gestione   dei   flussi   migratori/   trattamento   degli   stranieri   (secondo   il   principio   del   non  respingimento).  -­‐  Asilo/  immigrazione/  prevenzione  della  criminalità.  -­‐  Prevenire/contrastare  l’immigrazione  clandestina/  tratta  di  persone.  

                   Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *Art   21   Trattato   di   Maastricht:   ogni   cittadino   dell’UE   ha   il   diritto   di   circolare/soggiornare  liberamente   nel   territorio   degli   Stati   membri   +   che   il   Parlamento   europeo/Consiglio  (deliberando  con  procedura   legisl  ordinaria)  sono  chiamati  ad  adottare  disposizioni   intese  a  facilitare   tale   diritto   (il   tutto   governato   dal   Principio   di   solidarietà/equa   ripartizione   delle  resp  tra  gli  Stati  membri).     *Quindi  non  più  dunque  libertà  di  circolazione  in  funzione  dello  svolgimento  di  un’attività  eco,  ma  libertà  di  circolazione/soggiorno  in  quanto  cittadini  dell’UE.  

                   Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  LIBERTA’  di  CIRCOLAZIONE  dei  lavoratori.  Libertà  di  circolazione:  riguarda  qualsiasi  attività  eco  svolta  in  modo  subordinato.    1)  Art  45  TFUE:  principio  della   libera   circolazione  dei   lavoratori   all’interno  dell’UE   [abolizione  delle   discriminazioni   tra   lavoratori   degli   Stati   membri   (nazionalità/  impiego/retribuzione/condizioni  di   lavoro)   +  diritto  del   lavoratore  di  accedere  al   lavoro   in  un  altro   Stato   membro   +   prendervi   dimora   (in   funzione   di   un’attività   lavorativa)   +   diritto   di  spostarsi   all’interno   dello   Stato   liberamente   +   di   rimanervi   (anche   dopo   la   cessazione   del  rapporto  di  lavoro)].  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)   Lavoratore:   persona   che   esegue   a   favore   di   un’altra/sotto   la   direzione   di   questa,  prestazioni   in   contropartita   delle   quali  percepisce   una   remunerazione   +   oppure   quando   è  assicurata   (sia   pure   contro   un   solo   rischio)   in   forza   di   un’assicurazione   obbligatoria/  facoltativa  presso  un  regime  previdenziale  generale/  speciale.     1-­Deve  essere  un  cittadino  dell’UE.     2-­Deve  trattarsi  di  un  rapporto  di  lavoro  subordinato.     3-­La   prestazione   si   deve   svolgere   in   uno   Stato   membro   diverso   da   quello   di   origine   del  lavoratore.  

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 4-­Divieto   di   discriminazione   in   base   alla   nazionalità:   al   lavoratore   straniero   deve   essere  garantito  lo  stesso  trattamento  lavorativo  assicurato  ai  cittadini  dello  Stato  membro.        Discriminazione   alla   rovescia:   quando   il   cittadino   dell’UE   riceve   discriminazioni   dal   proprio  Stato   d’appartenenza,   per   il   solo   fatto   di   aver   lavorato   in   un   altro   Stato   (in   tal   caso   il  lavoratore  troverà  rimedio  grazie  alle  norme  naz  a  tutela  dell’uguaglianza).  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    5-­I   diritti   sanciti   dal   Trattato  possono   essere   invocati   dai   lavoratori/   datori   di   lavoro   (se  incontrano  ostacoli  nell’impiego  dei  lavoratori  di  altri  Paesi  dell’UE).  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    6-­Il   diritto  del   lavoratore   alla   libera   circolazione     (ingresso/soggiorno  nel   Paese  ospite)  può  essere  limitato  per  i  soli  motivi  di  ordine  pubblico/  sicurezza  pubblica/  ragioni  sanitarie  (a  non  per   finalità  economiche)  +  solo  per   il   caso  concreto   (e  non  su  rapporti  precedenti)  +  devono   essere   portati   a   conoscenza   del   lavoratore   (in   modo   che   questi   possa   difendersi  secondo   la   procedura   naz)   +   tale   restrizione   non   può   essere   imposta   da   uno   Stato   ai   propri  cittadini  (secondo  il  principio  internaz  che  vieta  di  allontanare  propri  cittadini).    7-­La   disciplina   della   libera   circolazione   non   si   applica   agli   impiegati   nella   pubblica  amministrazione   (eccezione   fatta   per   quegli   impieghi   che   implicano   una   partecipazione  diretta/indiretta  al’esercizio  di  poteri  pubblici/  a  tutela  degli  interessi  generali  dello  Stato).  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      

3)  DIRITTO  di  SOGGIORNO.  Direttiva   2004/38   CE   +   Regolamento   1612/68:  hanno   riconosciuto   a   tutti   i   cittadini   dell’UE   il  diritto  di  soggiorno  al  lavoratore/suoi  familiari  (nei  casi  in  cui  disponga  di  risorse  economiche  suff  per   sé/propri   familiari   +   sia   iscritto   ad   un   corso   di   studi   +   disponga   di   un’assicurazione   di  malattia)   +  diritto   di   soggiorno   permanente   al   lavoratore/suoi   familiari   (nel   caso   in   cui   hanno  soggiornato  per  almeno  5  anni  (legalmente/via  continuativa)  +  può  essere  concesso  anche  prima  +  o   al   lavoratore   che   ha   raggiunto   l’età   pensionabile   e   sia   stato   colpito   da   incapacità   lavorativa  permanente).    1-­L’esercizio  del  diritto  d’ingresso  in  un  Paese  dell’UE  (diverso  da  quello  di  origine)  può  essere  condizionato  solo  al  possesso  di  una  carta  d’identità/  passaporto  valido  (mentre  è   stata  abolita   la   carta  di   soggiorno   (richiesta   solo   in   caso  di   soggiorno   superiore  a  3  mesi  +  iscrizione/rilascio  del  relativo  attestato).  

     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2-­Il   diritto   di   ingresso..comporta   il   diritto   di   soggiornarvi   almeno   3   mesi   (con   il   beneficio  dell’uguaglianza  di  trattamento  alla  pari  dei  cittadini  dello  Stato  ospitante).        

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3-­PRINCIPIO   DEL   TRATTAMENTO   NAZIONALE:   secondo   cui   i   cittadini   dell’UE/persone  giuridiche  che  si  stabiliscono  (anche  in  via  secondaria)  in  un  altro  Stato  membro,  spetta  lo  stesso  trattamento  riservato  ai  cittadini/persone  giuridiche  di  dello  Stato  ospitante  (senza  alcuna  discriminazione  in  tema  di  nazionalità).  *Al   fine   di   evitare   possibili   discriminazioni,   il   Consiglio   ha   provveduto   all’adozione   di   un  Programma  Generale  per  la  soppressione  di  eventuali  discriminazioni  +  è  invocabile  dai  singoli  vs   le   rispettive   autorità   naz   (es:   la   Corte   ha   riconosciuto   il   diritto   di   un   Avv   belga   di  stabilirsi/esercitare  la  prof  in  Francia).  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4-­Al  figlio  21enne  (ancora  a  carico  del  lavoratore)  gode  di  benefici  in  tema  di  istruzione  (borsa  di  studio).  

                 Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    5-­In   caso  di   licenziamento   (il   lavoratore  ha  diritto  alla   stessa  assistenza  che   l’ufficio  del   lavoro  garantisce  al  cittadino  dello  Stato  membro  al  fine  di  trovare  un  nuovo  lavoro  +  fino  allo  scadere  della  sua  carta  di   soggiorno)..   in  caso  di  dismissioni   (..per   intraprendere  un’attività   lavorativa  indip,   si   applica   la   normativa   sul   diritto   di   stabilimento),   mentre   in   caso   di   sopravvenuta  inabilità   del   lavoratore   (dopo   che   questi   abbia   maturato   un   certo   periodo   di   anzianità,   gli  spetta  il  trattamento  previdenziale/pensionistico  previsto  dalla  legge  locale).  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      4)  DIRITTO  di  STABILIMENTO.  Diritto  di  stabilimento:  riguarda  qualsiasi  attività  eco  svolta  in  modo  non  subordinato/  stabile:    a)  A  titolo  principale:  per   le  persone   fisiche   (il  diritto  di   esercitare  un’attività  prof/eco  rilevante  nello   Stato  membro   ospitante),   per   le  persone   giuridiche   (la   società   viene   creata/trasferita   la  sede  sociale  nel  Paese  ospitante  (previo  scioglimento/liquidazione  della  società).    b)   A   titolo   secondario:   quando   il   soggetto   (persona   fisica/giuridica)   sposti   solo   una   parte  secondaria   della   sua   attività   in   un   altro   Stato   membro   (attraverso   la   creazione   di  un’agenzia/succursale/filiale).  

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5)  PRESTAZIONE  DEI  SERVIZI.  1)   Libera   prestazione   dei   servizi:   un’attività   di   natura   non   subordinata   (ma  temporanea/occasionale)   fornita  contro  remunerazione  da  un  prestatore   stabilito   in  uno  Stato  membro  diverso  da  quello  in  cui  la  prestazione  deve  essere  eseguita.  

     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    1-­‐Il  prestatore/destinatario  del  servizio  (che  si  avvalgono  di  tale  libertà  +  conservano  un  legame  naturale  con  lo  Stato  di  origine)  sono  sottoposti  a  misure  meno  intense  rispetto  ai  sogg  stabiliti  nello  Stato  ospitante.  

           Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2-­‐La   prestazione   deve   essere   effettuata   dietro   retribuzione   (cioè   il   corrispettivo   della  prestazione  tra  prestatore/destinatario).    3-­‐Carattere   occasionale/residuale   (cioè   che   ogni   attività   eco   rilevante   si   traduca   in   una  prestazione  (e  non  uno  scambio  di  beni)  +  anche  quelle  attività  la  cui  prestazione  si  estende  per  più  anni  (es:  costruzione  di  un  grande  edificio).    4-­‐Carattere  transfrontaliero:  nel  senso  che  il  prestatore  deve  essere  stabilito  in  un  Paese  membro  diverso  da  quello  in  cui  risiede  il  destinatario.  In  tal  caso  avremo:  a)   Spostamento   del   prestatore   del   servizio   in   uno   Stato   membro   diverso   da   quello   in   cui   è  stabilito  (es:  l’avv  che  difende  un  cliente  dinnanzi  ad  un  Tribunale  straniero).  b)   Spostamento   del   destinatario   del   servizio   nello   Stato   in   cui   è   stabilito   il   prestatore   (es:   il  turista  che  usufruisce  di  tutti  i  servizi  dello  Stato  ospitante  (albergo/taxi..).  c)   Spostamento   solo   del   servizio   (es:   i   servizi   bancari/finanziari/assicurativi/   programmi  televisivi).  d)  Prestatore/destinatario  si   trovino  nello  stesso  Stato  (si   sposta  solo   il  prestatore/   insieme  si  spostano  per  raggiungere  il  luogo  in  cui  la  prestazione  deve  essere  svolta).  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    5-­Direttiva   96/71   CE:   il   datore   di   lavoro   deve   tutelare   il   proprio   personale   inviato  temporaneamente  in  un  altro  Stato  membro  per  una  prestazione  di  servizi.    *Sono  vietate  tutte  le  restrizioni  nei  confronti  dei  cittadini  (persone  fisiche/giuridiche)  stabiliti  in  uno  Stato  membro  diverso  da  quello  del  destinatario  della  prestazione  (quindi  il  prestatore  ha   il   diritto   di   esercitare   la   sua   attività   (a   titolo   temporaneo   +   nello   Stato  membro   ove   la  prestazione   è   fornita)   alle   stesse   condizioni   imposte   dallo   Stato   ai   propri   cittadini   (oppure  ciascuno  Stato  membro  può  applicare  tali  restrizioni  a  tutti  i  prestatori  di  servizi,  senza  alcuna  discriminazione   di   naz/residenza)   +   la   libertà   di   prestazione   può   essere   estesa   anche   (con  procedura   legisl   ordinaria)   ai   prestatori   di   servizi   cittadini   di   Paesi   terzi   ma   stabiliti  all’interno  dell’UE.    

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*Sono   escluse   le   attività   relative   al   settore   dei   trasporti   (in   quanto   già   regolate   dallo   stesso  Trattato   agli   Artt   90-­100)   +   le   attività   che   nello   Stato   ospite   partecipano   all’esercizio   dei  pubblici  poteri.  

 *E’  possibile  derogare  al  principio  della  libera  prestazione  dei  servizi:            -­Esistenza   di   normative   naz   che   si   applicano   a   ogni   persona   (fisica/giuridica)   che   eserciti  un’attività  sul  territorio  dello  Stato  ospitante.            -­Tali   normative   sono   necessarie   per   il   raggiungimento   dello   scopo   perseguito   (interesse  generale).  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    

6)  LE  QUALIFICHE  PROFESSIONALI.  1)   Per   alcuni   mestieri/prof   (industria/artigianato/commercio/alimentare..)   si   applicano   le   cd:  Misure   transitorie   (ma   in   realtà   definitive):   quando   lo   Stato   di   stabilimento   richiede   (per  l’esercizio   di   un’attività)   una   qualifica   prof   (che   in   altri   Stati   non   è   richiesta)   è   suff   che   il  lavoratore   provi   (con   un   attestato   rilasciato   dall’autorità   dello   Stato   di   provenienza)   di   aver  effettivamente  svolto  quell’attività  nel  proprio  Stato  di  origine.  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    Per  altre  prof  (medico/infermiere/dentista/veterinario..)  si  attua  la  DIRETTIVA  2005/36  CE  -­‐  cd  ZAPPALA’:   ciascuno   Stato  membro   è   tenuto   a   riconoscere   il   diritto   di   accedere/esercitare   una  prof     (autonoma/subordinata)   a   qualsiasi   cittadino   dell’UE   in   possesso   di   un   titolo   che   lo  legittima   a   svolgere   quell’attività   in   un   altro   Stato   membro   (alle   medesime   condizioni   dei  cittadini  dello  Stato  membro  ospitante).  

   Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  Differenza  tra:  1)  PRESTAZIONE  DI  SERVIZI  (temporaneo/occasionale)  =  vale  il  mio  titolo  d’origine!  a)  Se  l’attività  è  regolamentata  nello  Stato  ospitante  (quest’ultimo  dovrà  riconoscere  la  mia  qualifica  prof).  *Se   però   le   prof   regolamentate   hanno   ripercussioni   sulla  pubb   sicurezza/salute   pubblica/  non   beneficiano   del   riconoscimento   automatico:   allora   l’autorità   competente   dello   Stato  ospitante   può   procedere   ad   una   verifica   preliminare   delle   qualifiche   prof   del   prestatore/  chiedere   allo   Stato   di   stabilimento   info   sulla   buona   condotta   del   prestatore,   assenza   di  sanzioni  disciplinari.  

                               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    b)  Se  l’attività  non  è  regolamentata  nello  Stato  di  origine  (il  prestatore  deve  dimostrare  di  aver  esercitato  la  propria  attività  prof  nello  Stato  di  stabilimento  per  almeno  2anni  nel  corso  dei  10anni  che  precedono  la  prestazione  dei  servizi).  

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 2)  LIBERTA’  DI  STABILIMENTO  (autonomo/stabile)  =  mi  devo  adeguare  alle  disposizioni  dello  Stato  ospitante!    1)   Per   alcune   prof   (medico/dentista/avvocato..):   vige   un   sistema   di  armonizzazione/riconoscimento  automatico  dei  titoli  di  formazione  su  base  Europea.  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  Per  altre  prof  non  armonizzate  a  livello  Europeo,  si  applica  il  CRITERIO  dell’EQUIVALENZA  DELLE  QUALIFICHE:  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    a)   Se   l’attività   è   regolamentata   nello   Stato   membro   ospitante   (allora   quest’ultimo   può  subordinarne   l’accesso/l’esercizio   della   prof   purché   il   richiedente   possegga   un   titolo   di  formazione  rilasciato  presso   il  proprio  Stato  di  stabilimento  (Italia)  che  attesti  un   livello  di  formazione  almeno  pari  a  quello  previsto  dallo  Stato  membro  ospitante).  

 b)  Se  l’attività  non  è  regolamentata  nello  Stato  membro  di  origine  (il  richiedente  è  tenuto  a  dimostrare  di  possedere  un  titolo  di  formazione  +  2  anni  di  esperienza  prof  a  tempo  pieno  (maturati  nel  corso  dei  10  anni  precedenti),  altrimenti   lo  Stato  ospitante  può  sottoporre  il  richiedente  ad  un  tirocinio/prova  attitudinale,  quando:  -­‐  La  formazione  è  inferiore  ad  1  anno.  -­‐  Ha  ad  oggetto  materie  diverse  (da  quelle  richieste  dallo  Stato  membro  ospitante).  -­‐  La  prof  regolamentata  nello  Stato  membro  ospitante,  include  1/più  materie  che  mancano  nello  Stato  membro  d’origine.  

                                     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *Mentre  l’Avv  (abilitato  alla  rappr/difesa  in  giudizio  del  cliente)  stabilitosi  in  un  altro  Stato,  può  avvalersi  del  suo  titolo  personale,  ma  deve  esercitare  la  prof  per  3  anni  presso  un  Avv  dello  Stato  ospitante.  

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3)  Titoli  di  formazione:  -­‐   Attestato   di   competenza:   viene   rilasciato   dallo   Stato   membro   di   origine   sulla   base   di   una  formazione  generale   a   livello  d’insegnamento  prim/sec  +   attestante   che   il   titolare  possiede  conoscenze  generali.  -­‐   Certificato:   formazione   di   livello   d’insegnamento   sec   di   tipo   tecnico/prof/generale   +  completato  da  un  ciclo  di  studi/formazione  prof.  -­‐   Diploma   di   formazione   breve:   attestante   una   formazione   di   livello   d’insegnamento   post-­‐secondario  della  durata  di  almeno  1anno.  -­‐  Diploma  di  formazione  durata  tra  3-­4  anni:  di  livello  di  insegnamento  superiore/univers.  -­‐  Diploma  di  formazione  durata  sup  4  anni:  di  livello  di  insegnamento  superiore/univers.    

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 6)  MERCATO  INTERNO.  Direttiva   dei   servizi/   BOLKESTEIN   (2006):   tale   direttiva   cerca   di   rendere   l’UE   entro   il   2010  l’economia   più   competitiva/dinamica   del   mondo   +   con   nuovi   posti   di   lavoro   +   eliminare   gli  ostacoli  ancor  presenti  nel  mercato  interno  (cd  Strategia  di  Lisbona  –  rimuovendo  quegli  ostacoli  presenti   nel   mercato   interno   che   impediscono   di   fatto   alle   attività   di   carattere   autonomo  (stabilimento/prestazione  di  servizi)  di  circolare  liberamente  tra  gli  Stati  membri).  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    1)  Doveva  disciplinare   tutte   le   prestazioni   di   servizi,  ma  questo  non   è   successo   a   causa  di   una  serie  di  difficoltà  politiche..  (vengono  esclusi  i  servizi  finanziari/  audiovisivi/  sanitari/  energia/  notai/   servizi  di   sicurezza..   cmq  vengono  disciplinati  da  norme  del  Trattato   riguardo   libertà  di  stabilimento/prestazione  di  servizi).  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  La  direttiva  si  compone  di  Disposizioni  Singole/  Disposizioni  Comuni  (cioè  che  regolano  sia  la  libertà  di  stabilimento/prestazione  di  servizi  –  es:  quelle  volte  a  semplificare   le  procedure  amm  per  quegli  operatori  eco  che  intendono  esercitare  la  propria  attività  in  un  altro  Stato  membro).    3)  Per  facilitare  la  libertà  di  stabilimento/prestazione  dei  servizi,  la  Direttiva  impone  agli  Stati  di  prestarsi  reciproca  assistenza  (es:  nella  raccolta  di  info/verifiche/ispezioni/indagini).  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)  Sistema  di  Mutuo  Riconoscimento  (es:  posso  esercitare  le  mie  funzioni  (attraverso  una  qualifica  avuta  nel  mio  stato  membro)  in  qualsiasi  altro  stato  membro).  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    5)     Si   voleva   raggiungere   il   sistema   dell’Home   Country   Control   (cioè   il   controllo   dell’effettiva  regolarità  dei  miei  titoli  che  doveva  essere  esercitata  solo  nel  mio  Stato  membro  (da  parte  delle  autorità  del  mio  Stato  membro)  e  non  in  quello  dello  Stato  di  prestazione),   in  quanto  se  volessi  esercitare  le  mie  funzioni  in  un  altro  Stato  membro,  dovrò  dimostrare  anche  a  loro  la  regolarità  della  mia  iscrizione  all’albo  degli  avvocati  in  Italia).    

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CAPITOLO  06  -­  LA  DISCIPLINA  DELLA  CONCORRENZA  APPLICABILE  

ALLE  IMPRESE  –        

1)  CONCORRENZA  tra  IMPRESE  (Art  101  TFUE).  1)   IMPRESA:   qualsiasi   entità   eco   rilevante/   industriale/   comm/   prestazione   di   servizi   (ivi  compreso  opera  d’ingegno/  attività  di  avvocato/  medico/  artistica..).     *Non  è  importante  la  forma  giuridica  assunta  dall’impresa.            Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  Art  101  TFUE  -­‐  Divieto  di  intese  tra  le  imprese:  sono  vietati  tutti  gli  accordi/intese  tra  2/più  imprese   volte   a   pregiudicare   il   commercio   tra   gli   Stati   membri   +   che   hanno   ad   oggetto  impedire/restringere/falsare   il  gioco  della  concorrenza  all’interno  del  mercato  comune  (purché  ci  sia  la  Concertazione  (confronto-­accordo  di  2/più  soggetti  altrimenti  indip  sul  mercato).    1)  ACCORDO:  manifesta   intenzione  comune  di  2/più   imprese   idip  di  comportarsi  sul  mercato   in  un   modo   piuttosto   che   in   un   altro   +   può   essere   verbale/scritto   +   non   è   necessario   che   si  traduca  in  un  vero/proprio  contratto  giu  valido  

           Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    a)   Intese  VIETATE:   serie   di   accordi   che   hanno  una   spiccata   valenza   anticompetitiva   (per   le  intese   orizzontali   (i   cartelli/pratiche   che   restringono   l’azione   delle   imprese   partecipanti  riguardo  i  prezzi  di  vendita/acquisto/volumi  di  produzione..),  mentre  per  le  intese  verticali  (le  pattuizioni   che   ostacolano   gli   scambi   all’interno   del   mercato   comune/   definiscono   in  modo  tassativo   il   livello   dei   prezzi   di   rivendita   dei   distributori   (es:   clausole   di   divieto   di  esportazione).  

 b)   Intese   AUTORIZZATE:   accordi   orizzontali   (accordi   di   cooperazione   fra   imprese  (specializzazione/ricerca  e  sviluppo  di  nuove  tecnologie/  sfruttamento  di  diritti  di  proprietà..),  accordi   verticali   (accordi   di   agenzia/   concessione   esclusiva   di   vendita/   fornitura   esclusiva/  franchising..).  

                       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.                

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2)  DECISIONI   DI   ASSOCIAZIONE:   sono   adottate   da   raggruppamenti   di   imprese/sindacati   prof  (anche   non   vincolanti)   nei   riguardi   degli   associati   +   hanno   l’effetto   di  alterare   le   condizioni  della  concorrenza.  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  PRATICA  CONCORDATA:  qualsiasi  forma  di  comportamento  coordinato  tra  imprese  che  (senza  tradursi   in   vero/proprio   accordo   formale)   rappresenti   una   cooperazione   consapevole   tra   le  stesse  a  danno  della  concorrenza.  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    

3)   Uno   degli   obiettivi   primari   dell’UE   è   la   sana   concorrenza   tra   le   imprese   che   operano   nel  mercato  comune,  al  fine  di  consentire:  a)  Agli  imprenditori  di  competere  tra  loro  ad  armi  pari.  b)  Ai  consumatori  di  potere  scegliere  il  prodotto/servizio  migliore/più  conveniente.      *..quindi  l’UE  tende  ad  evitare  che:  -­‐   Possibili   concentrazioni   dei   poteri   eco/comm   delle   imprese   tali   da   sopprimere   i   valori  dell’economia  di  mercato.  -­‐  Evitare  che  imprese  di  altri  Stati  membri  possano  trovarsi   in  situazioni  di  privilegio/minor  costi  di  produzione,  grazie  agli  aiuti  di  intervento  pubblico.    

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)  Le  norme  sulla  concorrenza  si  estendono  alla  produzione  di  beni/prestazione  di  servizi,  mentre  non  rientrano:  a)  Gli  accordi  collettivi  di  lavoro.  b)  Produzione/comm  di  prodotti  agricoli.  c)    Settore  di  difesa/sicurezza  naz.  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    5)   PREGIUDIZIO   al   COMMERCIO   INTRACOMUNITARIO:   quell’accordo   che   (sulla   base   di   un  insieme   di   elementi   oggettivi   di   fatto/diritto)   è   ragionevole   pensare   che   possa   esercitare     un  influenza  diretta/indiretta  o  attuale/potenziale  (cioè  che  non  si  sia  già  verificato  in  fatto,  ma  che  sia   idonea   a   produrre   l’effetto   vietato)   sulle   correnti   di   scambio   tra   gli   Stati   membri,   tale   da  pregiudicare   la   realizzazione   degli   obiettivi   di   un   mercato   comune   (accordo   tra   compagnie  assicurative,  consistenti  nello  scambio  illecito  di  informazioni  dei  clienti).  

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1)  Art  3  del  Regolamento  1/2003:  impone  alle  Autorità  di  concorrenza/Giudici  naz  l’obbligo  di  applicare   le   norme   comunitarie   (e   non   quelle   naz   più   severe)   a   tutte   le   intese/pratiche  abusive  che  possano  incidere  sul  commercio  tra  gli  Stati  membri.    2)   La   Commissione   ha   predisposto   la   cd  COMUNICAZIONE:   regola   generale   diretta   a   fornire  chiarimenti  su  come  interpretare  la  nozione  di  “Pregiudizio  al  Commercio..”:  -­‐  Presunzione  negativa   (esclude  un  pregiudizio   sensibile  al   commercio  +  applicabile  a   tutte   le  intese):  …opera  se  la  quota  di  mercato  (detenuta  dalle   imprese  dell’intesa)  non  supera  il  5%  del  mercato  rilevante  +  qualora  il  fatturato  aggregato  non  superi  i  40  milioni  di  euro.  

                   Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    -­‐  Presunzione   positiva:   (comporta   un   pregiudizio   sensibile   al   commercio):  …opera   se   l’intesa  per   sua   natura  pregiudica   gli   scambi   intracomunitari   (cioè   deve   essere   attuata   in   più   Stati  membri,  tale  da  impedire/restringere  le  importazioni)  +  il  fatturato  è  sup  a  40  milioni  di  euro  (a  prescindere  dalle  quote  di  mercato).  

                       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  Doppio  controllo:  -­‐  Prima  Fase  (analisi  dell’oggetto):  ovvero  bisogna  valutare  se  le  finalità  perseguite  dall’intesa  siano  idonee  a  restringere  la  concorrenza.    -­‐   Seconda   Fase   (analisi   degli   effetti):   anche   se   un   intesa   non   ha   un   oggetto  anticoncorrenziale,  bisogna  cmq  valutare  se  sia  idonea  ad  opera  in  quel  mercato  (in  quanto  potrebbe  anche  essere   incompatibile  con  un   tipo  di  mercato  anziché  un  altro)  +  verificare  come  la  concorrenza  avrebbe  operato  nel  mercato,  in  assenza  di  quella  intesa.  

                     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)   Non   sono   vietate   (ai   sensi   dell’Art   101   TFUE)   quelle   clausole   necessarie   affinché   un  contratto  possa  assolvere  la  sua  funzione  giuridico-­‐economica:  a)  Patto  di  non  concorrenza:  inserito  in  un  contratto  di  cessione  di  azienda.  b)   Clausola   di   approvvigionamento   esclusivo/   Clausola   di   non   concorrenza:   inserite   nel  contratto  di  franchising.  c)  Clausola  di  non  contestazione:  inserita  in  un  contratto  di  licenza  di  brevetto  a  titolo  gratuito.  d)  Clausola  di  approvvigionamento  esclusivo:  inserito  in  un  contratto  di  fornitura  di  birra  (tra  rivenditore/fornitore).  

                         Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    5)  Regola  De  Minimis:  gli  effetti  sulla  concorrenza/scambi  devono  essere  sensibili  (e  non  minimi  tale  incidere  in  modo  insignificante)  sul  mercato.  -­  Accordi  tra  imprese  concorrenti  =  soglia  del  10%.  -­  Accordi  tra  imprese  non  concorrenti  =  soglia  del  15%.  -­   In   caso   di   difficoltà   nel   stabilire   se   l’accordo   è   concluso   tra   concorrenti/non   concorrenti   =  soglia  del  10%.  -­  In  caso  di  accordi  cumulativi  =  soglia  del  5%.  *Non  ricadono  nel  divieto  le  intese  concluse  tra  piccole/medie  imprese.  

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 6)  DIVIETI  -­‐  Art  101  n1  TFUE  (riguardo  gli  Accordi  di  distribuzione):  sono  vietate  sia  le   intese  orizzontali  (tra  imprese  che  poste  sullo  stesso  livello  di  ciclo  produttivo  –  es:  tra  produttori)  che  le  intense   verticali   (tra   imprese   poste   su   livelli   diversi   –   es:   tra   produttori/distributori),   volte   a  regolare  i  prezzi  di  vendita/limitare  la  produzione/  sbocchi/  sviluppo/investimenti...  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      *Con   la   Sentenza   COSTEN/GRUNDING   (riguardo   ad   un   accordo   di   distribuzione   esclusiva   in  Francia  dei  prodotti  Grounding),  la  Corte  affermò  il  principio  secondo  cui  un  accordo  inteso  a  mantenere  artificialmente  dei  mercati  naz  all’interno  della  CE  è  considerato  un  atto  a  falsare  la  concorrenza  nel  mercato  (anche  se  le  Autorità  comunitarie  hanno  precisato  che  tali  accordi  di  distribuzione   esclusiva   non   rientrano   nel   divieto   qualora   non   sia   stabilita   una   protezione  territoriale   assoluta   per   il   distributore)..   Quindi   si   parla   di   quelle   clausole   che   tendono   ad  escludere   le   importazioni  parallele  (cioè  quelle  che  si  affiancano  alle   importazioni  ufficiali  del  produttore,   tali   da   rendere   incompatibile   un   accordo   di   distribuzione   con   il   questi,   in   quanto  mirano  a  fargli  concorrenza).  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *La  selezione  dei  distributori  deve  corrispondere  al  carattere  qualitativo  (cioè  accesso  alla  rete  a  tutti  gli  operatori  potenziali  che  rispondono  ai  requisiti  prof  stabiliti  dal  produttore)  ma  non  quantitativo  (cioè  limitare  il  numero  degli  operatori  ammessi  ad  agire  all’interno  del  mercato)  =  in  quanto  la  rete  distributiva  deve  essere  aperta/libera!    *Criterio  dell’esaurimento   comunitario:   secondo   cui   il   diritto  di   esclusiva   termina  qualora   lo  sfruttamento   in   un   Paese  membro   (messa   sul   mercato/contratto   di   licenza)   avvenga   con   il  legittimo  consenso  del  titolare  del  diritto  (quindi  una  volta  che  il  prodotto  sia  sta  legalmente  commercializzato  in  uno  Stato  membro,  il  titolare  non  può  impedirne  la  circolazione/rivendita  anche  negli  altri  Stati  membri).    

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      7)  NULLITA’  -­‐  Art  101  n2  TFUE:  gli  accordi  vietati  sono  affetti  da  Nullità  (cd  nulli  di  pieno  diritto),  ciò  significa:  1)   Il   sogg   leso   da   un   accordo   vietato,   può   far   valere   la   nullità   +   chiedere   il   risarcimento   del  danno.    2)  La  nullità  è  assoluta:  -­   Il   Giudice/organo   amm   possono   rilevarla   d’ufficio/   azionabile   dal   singolo   (dinnanzi   alla  Commissione/Giudice  naz  che  rinvia  alla  Corte).  -­  Opera  Ex-­Tunc  (dunque  vengono  travolti  tutti  gli  effetti  passati-­futuri).  -­  E’  privo  di  effetti  tra  le  parti  +  inopponibile  ai  terzi.  -­  Non  è  oggetto  di  esenzione.  -­   Possono   essere   annullate   anche   solo   le   singole   clausole   (se   queste   sono   separabili   dal  contratto).  

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8)  ESENZIONI  -­‐  Art  101  n3  TFUE:  le  intese/pratiche  sono  vietate,  a  meno  che:  a)  Contribuiscano  a  migliore  la  produzione/distribuzione.  b)  Lascino  agli  utilizzatori  una  congrua  parte  dell’utile  che  ne  deriva.  c)  Non  eliminano  la  concorrenza.    

           Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    Procedura  di  controllo.  1-­‐ALL’INIZIO:  ogni  regolamento  conteneva  una  White  List  (elenco  delle  clausole  contrattuali  che  potevano  beneficiare  dell’esenzione)  e  Black  List   (elenco  delle  clausole  che  non  beneficiavano  dell’esenzione)..  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2-­‐REGOLAMENTO   1999:   si   è   previsto   un   regime   legale   di   esenzione   per   tutti   gli   accordi  verticali  (accordi  conclusi  da  più  imprese  operanti  a  livelli  di  produzione/distribuzione  diversi),  purché   la   quota   di  mercato   del   fornitore   non   superi   il   30%  del  mercato   +   fermo   restando   la  possibilità  della  Commissione  di  poter  revocare/concedere  il  beneficio  a  sua  discrezione.  

           Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *Infatti   il   Consiglio   autorizzava   la   Commissione   ad   adottare   (con   regolamento)   una   serie   di  Regolamenti  per  esenzione  a  determinate  categorie  di  accordi  (es:  Regolamento  relativo  alle   restrizioni   verticali/   Regolamento   di   trasferimento   di   tecnologia/   ricerca   e   sviluppo/  trasporto  aereo-­marittimo..)…  i  quali  accordi  (se  soddisfacevano  le  condizioni)  beneficiavano  automaticamente   dell’esenzione   (senza   fosse   necessario   procedere   alla   loro   notifica/esame  individuale)..  

 3-­‐REGOLAMENTO  1/2003:  ha  apportato  una  importante  modifica  al  sistema  delle  esenzioni  per  categoria   (in   quanto   prima   il   crescente   numero   di   notifiche   alla   Commissione   rendeva  impossibile   risolvere   in   tempi   brevi   tutte   le   decisioni   indiv),   al   fine   di   facilitare/orientare   le  imprese,   la  Commissione  ha  adottato  una  Comunicazione  contenente  le  linee  guida  volte  e  precisare  i  principi  su  cui   la  Commissione  si  base  nella  valutazione  degli  accordi  verticali   in  relazione  all’Art  101  TFUE.  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.                      

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 2)  ABUSO  DI  POSIZIONE  DOMINANTE  (Art  102  TFUE).  1)  ABUSO  DI  POSIZIONE  DOMINANTE  -­‐  Art  102  TFUE:  divieto  per  le  imprese  dello  sfruttamento  abusivo   di   posizione   dominante   (sul   mercato   comune/parte   di   esso)   tale   da   pregiudicare   il  commercio   tra   gli   Stati   (cioè   l’abuso   di   quell’impresa   che   (utilizzando   sistemi   diversi   da   quelli  propri  di  una  normale  politica  concorrenziale)  incide  sulla  struttura  del  mercato  +  riducendone  il  livello  di  concorrenzialità  a  proprio  vantaggio).  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    1-­‐Pregiudizio   agli   scambi   tra  Paesi  membri   (non   occorre   dimostrare   il   reale   pregiudizio,  ma   è  suff  dimostrare  che  la  pratica  censurata  sia  idonea  a  produrre  tale  effetto).  2-­‐Posizione  dominante  (posizione  di  potenza  economica  che  consente  ad  un  impresa  di  ostacolare  (unilat/per  un  periodo  di  tempo)  il  permanere  di  una  concorrenza  effettiva  sul  mercato  da  parte  di  altre  imprese).     *Monopolio:  una  sola  impresa  sul  mercato  senza  alcun  tipo  di  concorrenza.     *Oligopolio:  più  imprese  sul  mercato  che  si  influiscono  reciprocamente.  *Posizione   dominante   collettiva:   quando   più   imprese   (legate   tra   loro)   adottino   una   linea  d’azione   comune   sul   mercato,   tale   da   prevedere   i   loro   reciproci   comportamenti   +  massimizzare  i  loro  profitto  +  riducendo  la  produzione  per  aumentare  i  prezzi.      

3-­‐L’abuso  si  può  verificare  anche  in  mercati  diversi  da  quello  dominato.      4-­‐Sentenza   Continental   Can:   la   Corte   affermò   che   l’abuso   può   anche   derivare   dal   semplice  consolidarsi  di  una  posizione  dominante  (attraverso   l’acquisizione  di  un  concorrente)  tale  che  l’impresa  controllante  fa  dipendere  i  comportamenti  della  controllata  da  essa.    *Nella   nozione   di   impresa   rientra   anche   il   GRUPPO   sia   in   senso   negativo   (l’Art   101   non   si  applica  alle  intese  tra  imprese  dello  stesso  gruppo  che  non  godano  di  autonomia)  che  in  senso  negativo  (il  comportamento  del  gruppo  rileva  ai  fini  di  una  posizione  dominante  [es:  nel  caso  di   una   società   pur   dotata   di   personalità   giu   distinta   ma   interamente   controllata   da   altra  società  madre,  è  in  capo  a  quest’ultima  che  vengono  imputati  i  comportamenti].    5-­‐  Può  consistere:  -­‐  Pratiche  escludenti:  che  mirano  ad  escludere  da  mercato  un  impresa  concorrente.  -­‐  Pratiche  di  sfruttamento:  che  pregiudicano  direttamente  i  consumatori.  

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2)  Il  mercato  rilevante:  ovvero  misurare   la  consistenza  del  potere  di  un   impresa  rispetto  ad  un  mercato  ben  delimitato,  sotto  il  profilo:  -­  MERCATO  GEOGRAFICO  RILEVANTE:  area  in  cui  le  imprese  interessate  forniscono/acquistano  prodotti/servizi   in   condizioni   di   concorrenza   omogenee   (diversamente   dalle   zone   contigue   in  ragione  di  condizioni  di  concorrenza  diverse).  -­   MERCATO   RILEVANTE   del   PRODOTTO:   tutti   i   beni/servizi   che   possono   considerarsi  fungibili/sostituibili  dal  consumatore  (secondo  le  caratteristiche/prezzi  dei  prodotti).  

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3)  Indizi  per  rilevare  l’esistenza  di  una  posizione  dominante  sono:  a)  Quota  di  mercato.  b)  Vantaggio  tecnologico  rispetto  ai  concorrenti.  c)  Rete  distributiva  efficiente.  d)  Assenza  di  concorrenza.  e)  Barriere  all’entrata  (da  vincoli  legali/amm).  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)  Tipi  di  abuso:  1)  Politica  dei  prezzi  (cioè  il  fatto  di  praticare  prezzi  eccessivi/privi  di  ragionevole  rapporto  con  il  valore  eco  della  prestazione  fornita).  2)   Prezzi   discriminatori   (cioè   prezzi   uguali   per   prestazioni   diff/   prezzi   diff   per   uguali  prestazioni).  3)  Prezzi   predatori   (cioè   inferiori   alla  media   dei   costi   variabili,   con   i   quali   l’impresa  mira   ad  eliminare  i  concorrenti).  4)  Contratto  legante  (cioè  il  rifiuto  di  fornire  un  prodotto  se  non  congiuntamente  ad  un  altro,  il  quale  non  è  ogg  connesso  per  natura/uso  comm).    5)  Caso  Magill  (3  emittenti  televisive  britanniche  si  rifiutavano  di  fornire  info  dei  programmi  Tv,  impedendo   l’uscita   sul   mercato   di   una   rivista   settimanale   di   programmi   tv,   mentre   ne  autorizzava  la  pubblicazione  in  altri  Paesi  membri).  6)   Essential   Facilities   (secondo   cui   un   impresa   in   posizione   dominante   titolare   di  un’infrastruttura  essenziale  per  l’esercizio  di  un’attività  eco,  non  può  rifiutare  l’accesso-­utilizzo  ad  imprese  concorrenti  (es:  rete  ferroviaria/elettrica).  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.        3)  PROCEDIMENTO  ANTITRUST  di  applicazione  degli  Artt  101-­‐102  TFUE.  1)  Art  103  TFUE:  si  attribuisce  al  Consiglio  la  competenza  a  stabilire  tutti   i  regolamenti  utili  ai  fini   dell’applicazione   cumulativa   degli   Artt   101-­‐102   (competenza   da   esercitarsi   su   proposta  della  Commissione  +  consultazione  del  Parlamento).    2)   L’intervento   della   Commissione   può   essere  d’ufficio/   sollecitata  mediante   esposto-­denuncia  (da   parte   di   Stati   membri/persone   fisiche-­giuridiche)   in   cui   si   contesta   un   intesa/decisione  vietata.    

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  Se  non  sussistano  motivi  suff  per  agire  (la  Commissione  invia  al  richiedente  una  lettera  motivata  +  fissa  un  termine  per  eventuali  osservazioni  scritte  (le  quali  se  non  presentate/non  convincono  la  Commissione   a   mutare   la   decisione)   la   Commissione   può   adottare   una   decisione   formale  (motivata)   di   rigetto   della   denuncia   (impugnabile   dinnanzi   alla   Corte   di   Giustizia)...oppure   la  Commissione   può   dare   inizio   alla   fase   formale   della   procedura   (la   quale   si   svolge   in  contraddittorio   tra   Commissione/imprese   +   si   invia   alle   imprese   una   comunicazione   degli  addebiti   (i   quali   devono   contenere   tutti   gli   elementi   del   caso   +   valutazione   giu   della  Commissione).  

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    *Se  la  procedura  è  stata  avviata  a  seguito  di  una  denuncia,  una  copia  della  versione  non  riservata  degli  addebiti  viene  inviata  al  denunciante.  *La  Commissione  non  ha  l’obbligo  di  pronunciarsi  sulla  sussistenza  dell’infrazione,  ma  solo  quello  di  esaminare  con  attenzione  tutti  gli  elementi  esposti  dal  denunciante  +  di  precisare  l’esisto  con  decisione  impugnabile  dinnanzi  al  Giudice.  

 4)   Le   imprese   possono   presentare   memorie   scritte   alla   Commissione   (prendendo   visione   dei  fascicoli  che  compongono  la  pratica  che  le  riguarda  (tranne  le  info  riservate  sui  segreti  aziendali)  +  chiedere  di  essere  sentite   in  un’audizione  (il  cui  svolgimento/organizzazione  è  affidata  ad  un  consigliere-­auditore  +  redige  una  relazione  circa  profili  attinenti  +  trasmessa  ai  destinatari  della  decisione).    5)  La  Commissione  può  rendere  pubblico  il  procedimento  mediante  pubblicazione  sulla  Gazzetta  Ufficiale  dell’Unione.  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    6)  La  Commissione  ha  ampi  poteri  di  indagine,  cioè:     1)   Richiedere   (senza   previo   invio   di   domanda)   informazioni   utili   agli   Stati  membri/imprese/fornitori.     2)  Possibilità  di  applicare  sanzioni/penalità  di  mora  in  caso  di  inesatte  informazioni.  3)  Procedere  alle  verifiche  necessarie  presso   le   sedi   delle   imprese/associazioni   (in  base  ad  un  mandato   scritto/previa   decisione   (sentito   prima   l’Autorità   di   concorrenza)   +   indicante  oggetto/scopo/tempi   +   previa   autorizzazione   del   Giudice   naz   (il   quale   deve   verificare   la  decisione  della  Commissione  è  autentica/non  arbitraria  e  chiedere  anche  altre  info)  +  gli  agenti  hanno   accesso   a   locali/archivi/documenti   (ma   non   con   forza)   +   vige   il   divieto   di  autoincriminazione  delle  imprese  (in  quanto  la  prova  spetta  alla  Commissione).  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    7)   Regolamento   1/2003,   al   termine   del   procedimento   la   Commissione   può   emettere   4   tipi   di  decisione:  1)   CONSTATAZIONE   ed   ELIMINAZIONE   DELLE   INFRAZIONI:   ovvero   la   Commissione   può  constatare   un’infrazione   degli   Artt   101-­‐102   TFUE   +   adottare   una     decisione   (con   la   quale  obbligare  le  imprese  a  porre  fine  alle  infrazioni/  imporre  loro  un  ammenda/  imporre  l’adozione  di  rimedi  comportamentali  per  farli  cessare).    *Le   imprese   se   hanno   dubbi   circa   una   violazione   Antitrust   di   eventuali   accordi   conclusi  (possono   chiedere   alla   Commissione   un   orientamento   circa   questioni/   interpretazione  riguardo  le  violazioni  degli  Artt  101-­102  TFUE  +  mediante  semplice  promemoria  +  sempreché  i  problemi  non  siano  già  stati  sollevati  in  una  causa  pendente  dinnanzi  alla  Corte  di  Giustizia/  Tribunale  di  1°grado/Commissione/Autorità  naz).  

     

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2)  DECISIONI  CHE  RENDONO  OBBLIGATORI  IMPEGNI  PRESENTATI  DALLE  PARTI:  cioè  per  le  violazioni   ex   Art   101   TFUE   (cartelli),   le   imprese   possono   collaborare   con   la   Commissione  (avranno   uno   sconto   del   10%   sull’importo   dell’ammenda   da   irrogare),   oppure   presentare  impegni   per   rimuovere   le   violazioni   (la   Commissione   può   decidere   di   accettare   tali   impegni,  rendendoli  vincolanti  per  un  periodo  di  tempo).    3)  ADOZIONE  DI  MISURE  CAUTELARI:  Le  quali  devono  rispettare  il  Principio  di  proporzionalità  (cioè  devono  essere  adottati  in  caso  di  urgenza  +  carattere  provvisorio/cautelare  +  limitarsi  al  necessario)  +  sulla  base  dei  requisiti  del  Fumus  boni  Iuris/  Periculum  in  mora.  

                       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)   CONSTATAZIONE   DI   INAPPLICABILITA’   DEI   DIVIETI   di   cui   gli   ARTT   101-­‐102   TFUE   (per  ragioni  di   interesse  pubblico  eco):   in   tal   caso   la  Commissione  potrà  applicare  un  ammenda  fino   al   10%  del   fatturato   annuo   +  determinata   in   base   a  Gravità/  Durata   della   violazione   +  possibilità  di  aumentare  l’importo  della  sanzione  fino  a  diminuire  i  proventi  (effetto  deterrente  +   entro   i   limiti   previsti   dai   regolamenti   comunitari)   +   possibilità   di   riduzione   della  sanzione/immunità   (per   le   imprese   che   abbiano   contribuito   all’avvio   dell’indagine/sua  definizione).    

           Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)  LE  CONCENTRAZIONI.  1)   CONCENTRAZIONI:   si   realizzano   quando   un’impresa   si   fonde   con   un’altra/   ne   acquisisce   il  controllo/   2-­più   imprese   (mettendo   insieme   le   rispettive   attività)   creano   un   impresa   comune  (controllata  da  entrambe).  *E’  richiesta  una  valutazione  ex  ante  delle  operazioni  di  concentrazione  al  fine  di  evitare  che  tali  operazioni  possano  modificare  l’equilibrio  della  concorrenza  dei  mercati.  

                 Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *La  Corte   con   il   caso  Continental   Can:   l’abuso  può  anche  derivare  dal   semplice   consolidarsi   di  una  posizione  dominante  di  un  impresa  (attraverso  l’acquisizione  di  un  concorrente)  tale  da  far  dipendere  il  comportamento  della  controllata  dalla  controllante.  

 2)   Il   Trattato   CECA   (preveda   un   regime   di   autorizzazione   per   le   operazioni   che   avessero   come  effetto  diretto/indiretto  una  concentrazione  (stesso  prodotto/diversi  prodotti/qualunque  modo),  mentre   il   TFUE   (non   prevede   autorizzazioni,   ricadendo   l’ipotesi   di   concentrazione   delle  violazioni  degli  Artt  101-­102  TFUE).  

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 3)  Il  REGOLAMENTO  139/2004:  1)   Si   applica   alle   concentrazioni   che   abbiamo   una   dimensione   comunitaria,   ovvero   quando   il  fatturato:  -­‐  A  livello  mondiale  di  oltre  5miliardi  di  euro.  -­‐  Nella  Comunità  da  almeno  2  imprese    superi  i  250milioni  di  euro.  Oppure..  -­‐  A  livello  mondiale  da  tutte  le  imprese  è  sup  a  2,5miliardi  di  euro.  -­‐  In  ciascuno  dei  3  Stati  membri  il  fatturato  tot  è  sup  a  100milioni  di  euro.  -­‐  In  ciascuno  dei  3  Stati  membri  il  fatturato  singolo  è  sup  a  25milioni  di  euro.    -­‐  Quando  i  2/3  del  fatturato  tot  di  ciascuna  impresa  nella  comunità  è  realizzato  all’interno  di  1  solo  stato.  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  Deroga  al  Sistema  delle  soglie  mediante  il  Meccanismo  Flessibile  del  Rinvio.  -­‐  La   Commissione   può   rinviare   la   concentrazione   alle   Autorità   dello   Stato   interessato   che   ne  facciano   richiesta   (qualora   tale   concentrazione   incide   sulla   concorrenza   di   un   mercato  distinto   interno   dello   Stato   membro   +   tale   decisione   può   essere   impugnata   da   un   terzo  (qualora  ritenga  che  il  controllo  sulla  concentrazione  sia  meglio  esercitato  dalla  Commissione  anziché  dalla  legislazione  naz).      

                   Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    -­‐   Le   imprese   oppure   1/più   Autorità   naz/     possono   rinviare   alla   Commissione   operazioni   di  concentrazione   che   (pur   non   raggiungendo   la   soglia   minima   di   fatturato   prevista)   siano  suscettibili  di  incidere  sulla  concorrenza  nel  territorio  di  uno/più  Stati  membri  (almeno  3  Stati  membri).     -­‐  Ipotesi  di  fusione  tra  2/più  imprese  prima  indip.     -­‐  Ipotesti  di  acquisto  del  controllo  (tot/parz)  di  1/più  imprese  (da  parte  di  soggetti  che  già  controllano  un’impresa).     -­‐  Ipotesi  di  costituzione  di  un  impresa  comune  che  esercita  stabilmente  tutte  le  funzioni  di  un’entità  eco  autonoma  (full  function).  

                   Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  Criterio  di  riduzione  sostanziale  della  concorrenza  (ha  sostituito  il  vecchio  criterio  della  Dominanza  restrittiva  della  concorrenza):  sono  ritenute  compatibili  con  il  mercato  comune,   le  concentrazioni   che   non   ostacolano   (in   modo   significativo)   una   concorrenza   effettiva   sul  mercato   comune/parte   parte   di   esso   (tale   criterio   è   basato   su   valutazioni   eco,   e   permette   di  vietare   tutte   quelle   concentrazioni   che   hanno   effetti   anticompetitivi/   determinano   l’aumento  dei  prezzi/  diminuiscono  la  scelta  dei  consumatori).  

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 4)  Considerando  29:   spetta  alle   imprese   interessate   l’onere  di   addurre/motivare/documentare  eventuali   incrementi   di   efficienza,   in   modo   tale   da   non   creare   alcun   pregiudizio   alla  concorrenza.    

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)  PROCEDIMENTO:  0)   La   procedura   di   controllo   si   apre   con   la   notificazione   alla   Commissione   del   progetto   di  concentrazione   (notifica   che   può   avvenire   prima/dopo   l’accordo   preso   +   le   parti   possono  incontrare  la  Commissione  allo  scopo  di  informarla  dei  negoziati  in  corso).     *La   notificazione   ha   effetti   sospensivi   (quindi   la   concentrazione   non   può   realizzarsi   fino   a  quando  non  intervenga  una  decisione  positiva/  siano  decorsi  i  termini).  *Mancata  notificazione  =   la  Commissione  può  disporre  un  ammenda  fino  al  10%  del   fatturato  dell’impresa    interessata/  sciogliere  l’entità  risultante  dalla  concentrazione.  

                   Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    1)  1°Fase:  Entro  25gg  (35gg  in  caso  di  rimedi  proposti  dalle  parti)  la  Commissione  può  chiedere  info   alle   parti/   imprese   concorrenti/   consumatori   ecc   (all’esito   del   quale   deciderà   se   la  concentrazione  è  compatibile  con  il  mercato/  è  necessario  aprire  la  2°fase/  oppure  rimettere  la  questione  all’Autorità  naz  concorrenza).  *In  questo  ultimo  caso,  la  Commissione  dovrà  emettere  una  decisione  di  rinvio  entro  35gg  lav  (se  non  ha  ancora  avviato  il  procedimento)  oppure  entro  65gg  lav  dalla  notifica  (se  già  abbia  avviato  la  2°fase  senza  aver  adottato  provv).    

                   Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)   2°Fase:   Entro   90gg,   tale   fase   si   apre   con   la   decisione   della   Commissione   circa   i   dubbi   di  compatibilità   della   concentrazione   sul   mercato   +   comunica   le   sue   obiezioni   per   iscritto   alle  parti   notificanti/parti   interessate   (indicando   loro   un   termine   per   presentare   osservazioni)   +  queste  hanno  il  diritto/onere  di  rispondere  con  memorie  scritte/  partecipando  ad  un’audizione  orale.     *E’   ancora  possibile   autorizzare   la   concentrazione,   qualora   le   parti   suggeriscano   rimedi   per  eliminare  le  incompatibilità  (es:  dismissioni/  impegni  comportamentali).  

           Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)   3°Fase:   Il   progetto   di   decisione   viene   trasmesso   alle   Autorità   di   concorrenza   degli   Stati  membri   +   discusso   dal   Comitato   consultivo   (composto   dai   rappresentanti   delle   autorità   naz  competenti   in   materia   di   concorrenza)   +     la   decisione   è   pubblicata   sulla   Gazzetta   Ufficiale  dell’Unione.  

                   Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *In   caso   di   decisione   positiva,   essa   si   estende   anche   alle   restrizioni   accessorie   che   la  Commissione  non  è  tenuta    a  verificare  nei  singoli  casi  (in  quanto  spetta  alle  parti/  in  caso  di  disaccordo,  ai  Giudici  naz),  tranne  quando  si  pronuncia  nei  casi  di  quesiti  nuovi/non  risolti.        

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   Nota:  1)   Sono   impugnabili   tutti   gli   atti   adottati   dalla   Commissione   nel   corso   della   procedura/  suscettibili   di   produrre   effetti   giuridici   vincolanti   (es:   decisione   positiva-­negativa   di  compatibilità/  ..di  rinvio/  ..riguardo  gli  impegni  proposti  dalle  parti).  

     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  E’  prevista  una  PROCEDURA  SEMPLIFICATA  per  le  Concentrazioni  non  problematiche  (cioè  che  non  danno   luogo  (se  non   in  via  eccezionale)  a  situazioni   incompatibili   con   il  mercato  comune),  quindi   in   tali  casi   la  concentrazione  sarà  dichiarata  compatibile  con   il  mercato  entro  25gg   lav  (dalla   data   di   notifica)   +   con   decisione   in   forma   abbreviata   (la   quale   specifica   che   la  concentrazione  rientra  in  una/più  categorie  previste):     *Tranne  quando  l’Autorità  di  concorrenza  di  uno  Stato  membro  chiede  che  una  concentrazione  le  sia  rinviata.    -­‐  2/più  imprese  acquistano  congiuntamente  il  controllo  di  un  impresa  comune  (che  non  svolge  alcuna  attività).  

-­‐   2/più   imprese   acquistano   congiuntamente   il   controllo   di   un   impresa   comune..ma   nessuna  delle  2  opera  nel  medesimo  mercato.  

-­‐  2/più  imprese  procedono  ad  una  fusione.  -­‐  Una  parte  acquista  il  controllo  esclusivo  di  un  impresa  di  cui  già  detiene  il  controllo  congiunto.  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  Sindacato  giurisd  della  Corte  di  Giustizia  sull’operato  della  Commissione.  Sebbene  vi  siano  ampi  margini  di  discrezionalità  sui  poteri  della  Commissione,   il  controllo  da  parte  del  Giudice  dell’Unione  è  limitato  alla  verifica  della  esattezza/attendibilità/coerenza  degli  elementi   adottati   dalla   Commissione   (al   fine   di   evitare   una   eventuale   resp   extracontrattuale  dell’Unione  per  violazione  grave/manifesta  del  diritto  alla  concorrenza).  

Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)  Regolamento  1/2003  (Art  3-­‐5):  i  Giudici/Autorità  naz  di  concorrenza,  hanno  poteri  analoghi  a  quelli  della  Commissione  (es:  ordinare  la  cessazione  di  un’infrazione/  disporre  misure  cautelari/  applicare   ammende   o   altre   sanzioni   /   ..violazione   degli   Artt   101-­102/   revocare   il   beneficio  dell’esenzione   per   categoria   solo   al   territorio   naz..)   +   Art   11   tali   procedimenti   devono   essere  soggetti   alle   procedure   di   informazione/consultazione   preventiva   della   Commissione   (prima   di  prendere  qualunque  tipo  di  decisione)  quindi:    -­‐   Se   la   Commissione   ritiene   compatibile   l’intesa   ma   l’Autorità   naz   dispone   il   contrario   (si  preclude  l’applicazione  delle  normative  naz).  

  -­‐   Se   la   Commissione   ritiene   incompatabile   l’intesa   ma   l’Autorità   naz   dispone   a   favore  (quest’ultima  non  può  dichiarare  l’illegittimità  della  normativa  comunitaria).      

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*Se  così  non  fosse,  uno  stesso  accordo  potrebbe  essere  trattato  in  maniera  diversa  a  seconda  del  regime  naz  cui  è  valutato  (stessa  cosa  dicasi  per  i  casi  di  esenzione,  in  cui  il  Giudice  naz  adotta  la  decisione  comunitaria/  rinvio  pregiudiziale  alla  Corte  di  Giustizia).    *E’  la  Commissione  che  inizia  la  procedura,  quindi  le  Autorità  naz:  -­‐   Non   possono   iniziare   un   procedimento   (a   meno   che   non   dispongano   di   elementi   suff   /  Commissione  non  avvia  il  procedimento).  -­‐   Principio   di   leale   collaborazione   (il   Giudice   deve   astenersi   nel   prendere   provv   diversi   da  quanto  disposto  dalla  Commissione  (la  quale  cmq  è  libera  di  decidere  diversamente).  

                     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      

5)  European  Competition  Network.     Composta   dalle   istituzioni   pubbliche   designate   dagli   Stati   membri   (es:   per   l’Italia   è   l’Autorità  Garante   della   Concorrenza)   si   basa   sullo   scambio   di   informazioni/assistenza   nella   raccolta   di  prove/ispezioni   +   (entro   2  mesi   dalla   comunicazione   alla   Commissione)   ciascuna   Autorità   deve  valutare   se   intervenire/meno   (quindi   il   caso   può   essere   trattato   da   una   singola   autorità/   più  autorità  in  parallelo/  dalla  Commissione  (quando  la  violazione  incide  sulla  concorrenza  di  più  di  3  Stati  membri):  1)  Se  la  Commissione  non  avvia  il  procedimento  (le  altre  autorità  non  possono  applicare  gli  Artt  101-­‐102).  

           Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  Se  un’Autorità  naz  ha  già  avviato   il   caso   (l’esercizio  del  potere  di  avocazione  è  subordinato  alla   preventiva/tempestiva   informazione   agli   altri   membri   della   rete   +   la   Commissione  comunica  per  iscritto  le  motivazioni).      3)  Le  informazioni  trasmesse  alla  rete  non  possono  essere  utilizzate  da  altri  membri  per  avviare  autonomi  procedimenti  (sia  in  ambito  comunitario/naz).    4)  Ciascuna  Autorità  può:     …   raccogliere   info   per   conto   di   un’altra   Autorità   (mediante   richiesta   di   assistenza  formale/scritta/motivata).     …  chiedere  alla  Commissione  la  trasmissioni  di  info/documenti  in  suo  possesso  (in  modo  tale  da  accertare  se  un  caso  è  di  sua  competenze/meno).     …   chiedere   pareri   alla   Commissione   (i   pareri   non   contengono   valutazioni   di  merito/   ne   sono  vincolanti).    5)  I  Giudici  naz  possono  essere  chiamati  ad  intervenire  alle  ispezioni  presso  le  imprese  compiute  dalla  Commissioni  (qualora  si  necessita  della  loro  presenza  per  lo  svolgim).    6)   La   Commissione   cmq   si   impegna   a   non   adottare   succ   decisioni   in   contrasto   con   quelle   delle  Autorità  naz  (qualora  queste  abbiamo  adempiuto  a  doveri  di  informazione).  

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CAPITOLO  07  -­  LA  DISCIPLINA  DELLA  CONCORRENZA  APPLICABILE  

AGLI  STATI  -­    

1)  Misure  statali  ed  effetto  anticoncorrenziale.  1)   La   disciplina   della   concorrenza   non   si   applica   solo   alle   imprese,  ma   può   investire   anche   i  comportamenti  degli  Stati,  in  quanto  con  il  passar  del  tempo  la  Corte  ha  ipotizzato  che  lo  Stato  imponga/favorisca/rafforza  la  conclusione  di  intese/accordi  contrari  all’Art  101  TFUE.  

     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)   L’effetto   anticoncorrenziale   di   una   normativa   statale   deve   essere   collegato   ad   un  comportamento   delle   imprese   (altrimenti   avremo   come   parametro   di   riferimento   solo   l’Art   4  TFUE  +  Principio  della  Concorrenza  libera/non  falsata  (che  impone  un  dovere  di  collaborazione  degli  Stati  di  non  rendere  inefficaci  le  norme  sulla  concorrenza  rivolte  alle  imprese),  e  non  anche  gli  Artt  101-­102  TFUE  (che  invece  considerano  come  alterazioni  solo  quelle  che  risultano  da  un  comportamento  delle  imprese).    *Quindi   se   l’impresa  agisce  autonomamente   (il   suo  comportamento  è   sottoposto  alla  disciplina  degli  Artt  101-­102  TFUE),  mentre  se  lo  Stato  impone  alle  imprese  un  comportamento  contrario  alle  norme  comunitarie  (allora  è  sanzionabile  solo  lo  Stato,  e  non  le  imprese  in  quanto  manca  il  presupposto  degli  Art  101-­102  TFUE)  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    

2)  Gli  Articoli.  1)   ART   106   TFUE:   Gli   Stati   membri   non   emanano/mantengono   (nei   confronti   di   imprese  pubbliche/   ..cui   siano   stati   attribuiti   diritti   speciali-­esclusivi)   misure   che   siano   contrarie   al  Trattato   (divieto  di  discriminazioni/  norme  sulla  concorrenza/   libera  circolazione  di  merci   (es:  Art  37  TFUE)/  abuso  di  posizione  dominante..).    

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    -­‐  Art  106  n2:  consente  alle  imprese  (incaricate  della  gestione  di  un  servizio  d’interesse  economico  generale)   di   sottrarsi   all’applicazione   delle   regole   di   concorrenza   che   possano   ostacolare   la  realizzazione  dei   compiti   loro  affidati  +  purché  non  siano  compromessi  gli   scambi  comunitari  (es:  è  consentito  il  monopolio  del  servizio  postale  ordinario,  in  quanto  costituisce  un  servizio  di  interesse  generale).    -­‐   Art   106   n3:   la   Corte   ha   rilevato   i   poteri   del   Consiglio   (il   quale   può   adottare  regolamenti/direttive   ai   fini   dell’applicazione   delle   norme   sulla   concorrenza   in   generale),  mentre   i  poteri   della   Commissione   (può   adottare   direttive/decisioni   solo   ai   fini   del   controllo  delle   misure   adottate   dagli   Stati   nei   confronti   delle   imprese   =     ha   una   competenza   più  ristretta/specifica  rispetto  a  quella  del  Consiglio).  

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*Di   recente   si   è   stabilito   che   il   Consiglio   può   esercitare   le   competenze   attribuite   alla  Commissione   in   tale   materia   (senza   precludere   però   alla   Commissione   la   possibilità   di  applicare  cmq  i  poteri  dell’Art  106  n3).  

                   Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *In   ordine   ad   una   causa   (con   la   quale   la   Commissione   contestava   ad   uno   Stato   membro   la  violazione   degli   artt   106-­102   TFUE   in   ordine   ad   una   normativa   naz   sul   servizio   postale),   la  Corte  ha  affermato  che   la  Commissione  ha   il  potere  di   intervenire  nei   confronti  dello  Stato   (e  non  dell’impresa)   responsabile  della   lesione  della  concorrenza  +  che   il   singolo  ha   il  diritto   (in  ipotesi  eccezionali)  di  impugnare  un  rifiuto  della  Commissione  ad  agire  in  forza  dell’Art  106  n3.  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *La   Commissione   ha   il   potere   di   canalizzare   gli   interventi   pubblici   verso   obiettivi   di   politica  industriale  che  siano  in  sintonia  con  gli  interessi  dell’Unione  (al  fine  di  evitare  che  un  sostegno  finanziario  pubblico  possa  alterare   la  competizione  ad  armi  pari  tra   le   imprese  all’interno  del  mercato  comune),  quindi  gli  aiuti  di  Stato  sono   incompatibili   con   il  mercato  comune,  così  che  vanno   sottoposti   ad   un   sistema   obbligatorio   di   autorizzazione   preventiva   (da   parte  dell’Istituzione/  Commissione/Consiglio).  

           Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    

2)  ART  107  TFUE:  divieto  degli  Stati  di  erogare  aiuti  che  favoriscono  talune  imprese/produzioni  +  falsano/minacciano  la  concorrenza,  tranne:  1)  Aiuti  di  natura  sociale  ai  singoli  consumatori  (es:  riduzione  dei  prezzi).  2)  Aiuti  per  la  conferiti  per  rimediare  a  danni  causati  da  calamità  naturali.  3)  Aiuti  a  certe  regioni  tedesche.  

       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    -­‐  Art  107  n2:  Consiglio  (su  proposta  della  Commissione)  ha  il  potere  di  abrogare  la  deroga  entro  5  anni  dall’entrata  in  vigore  del  Trattato  di  Lisbona.    -­‐   Art   107   n3:   tale   deroga   è   sottoposta   alla   valutazione   discrezionale   della  Commissione/Consiglio,  quando:  1)  Aiuti  per  lo  sviluppo  di  Regioni  con  tenore  di  vita  basso/grave  disoccupazione.  2)  Aiuti  per  la  realizzazione  di  un  progetto  di  comune  interesse  europeo/  per  rimediare  ad  un  grave  turbamento  dell’economia  in  uno  Stato  membro.  3)  Aiuti  destinati  alla  cultura/conservazione  dei  beni  culturali.  

         Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.                  

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   3)   ART   108   TFUE:   procedura   di   controllo   preventivo   (di   compatibilità   degli   aiuti   nuovi)   +  procedura  di  controllo  permanente  (sugli  aiuti  esistenti).        Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)  ART  109  TFUE:  potere  del  Consiglio  di  fissare  con  regolamento  le  condizioni  per  l’applicazione  dell’Art  108  +  le  categorie  di  aiuti  che  possono  essere  dichiarate  compatibili.  

     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.      3)  Gli  AIUTI  PUBBLICI.  1)  AIUTO:  ogni  vantaggio  eco  apprezzabile  (altrimenti  non  realizzabile)  attribuito  da  uno  Stato  ad  una  specifica  impresa  +  devono  essere:  a)   RISORSE   STATALI   (nel   senso   di   strumenti   finanziari     che   siano   nella   disponibilità   delle  Autorità  pubbliche  per  essere  destinate  a  sostenere  le  imprese).  b)  IMPUTABILI  ALLO  STATO/  sua  articolazione  (perché  se  adottata  da  un  impresa  pubblica,  non  è  suff  questo  per  dire  che  sono  aiuti  di  Stato  ai  sensi  dell’Art  107).  

         Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)  Requisiti:  1-­‐Forma   dell’aiuto   è   indifferente   (può   essere   una   legge/atto   amm/   privatistico   (es:   le  assunzioni   di   partecipazioni   dello   Stato   nelle   imprese/   aiuti   in  materia   di   ristrutturazione   di  istituti  bancari  o  compagnie  aeree  in  difficoltà..).    

 2-­‐Origine  deve  provenire  dallo  Stato  (cioè  da  un  ente  pubblico/Amm/  sogg  privato  sottoposto  a  controllo  pubblico).    *Di   recente   però   la   Corte   ha   stabilito   che   il   termine   aiuto   riguarda   i   vantaggi   accordati  dirett/inderett  con  ricorse  dello  Stato/sono  un  onere  per   lo  Stato  (es:  dunque  non  sono  aiuti  quelli  rivolti  alle  Poste  ita  con  riferimento  alla  conclusione  di  contratti  di  lavoro,  mente  lo  sono  gli   aiuti   per   una   Banca   pubblica   perché   sotto   il   controllo   pubblico),   infatti   la   Corte   dovrà  accertare:  -­   Se   un   apporto   di   capitale   sia   avvenuto   in   circostanze   che   corrispondono   alle   normali  condizioni  di  mercato.  -­   Se   nelle   stesse   circostanze,   un   normale   imprenditore   avrebbe   apportato   gli   stessi  conferimenti.  -­   Che   il   comportamento   dell’investitore   pubblico   deve   corrispondere   a   quello   di   un   gruppo  imprenditoriale  con  scopi  di  lucro.  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.            

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  3-­‐Beneficiario   deve   essere   un’impresa   (cioè   un   ente   (pubb/priv)   che   eserciti   un   attività   eco  rilevante  +  sia  presente  nel    mercato  di  beni/servizi).              Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4-­‐Selettività   cioè   che   esso   favorisca   talune   imprese/produzioni   rispetto   ad   altre   nella   stessa  situazione  (non  saranno  aiuti  quelle  misure  generali  di  politica  eco  dirette  a  sostenere  una  certa  attività/gruppo  di  imprese).  

 5-­‐Effetti   sugli   scambi/condizioni   di   concorrenza   (in   quanto   tali   aiuti   devono   rinforzare   la  posizione  di  un  impresa  sul  mercato  +  aiutarla  a  costi  più  bassi  +  quota  di  mercato  maggiore,  a  pregiudizio  di  altre  imprese  concorrenti).  

           Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3)  Gli  aiuti  si  articolano  su  3  livelli:  a)  Aiuti  Regionali:  in  tal  caso  l’obiettivo  perseguito  è  quello  di  indirizzare  gli  aiuti  verso  le  Regioni  più  sfavorite  (basandosi  sul  PIL).  b)  Aiuti  Orizzontali:  sono  coperti  da  esenzione  (es:  aiuti  in  materia  ambientale/  ricerca  e  sviluppo  a  favore  delle  grandi  imprese..).  c)   Aiuti   Settoriali:   ammessi   solo   quando   consentono   di   ripristinare   condizioni   di  efficienza/competitività  a  lungo  termine  (es:  radiodiffusione/  audiovisivo/  energia  elettrica..).  

           Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4)   Importante   sono   anche   gli   aiuti   di   Stato   per   il   salvataggio/ristrutturazione   di   imprese   in  difficoltà,  purché:     1)  Concessi  sottoforma  di  crediti  di  garanzia/  crediti  rimborsabili  con  tasso  di  interesse.     2)  Entro  6  mesi  lo  Stato  presenti  alla  Commissione  un  piano  di  ristrutturazione/liquidazione  (a  prova  che  il  prestito  è  stato  rimborsato).     3)  Che  tali  aiuti  non  producano  effetti  negativi  in  altri  Stati  membri.            Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.                                  

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 5)  I  Principi.  1)   PRINCIPIO   della   TRASPARENZA:   bisogna   valutare   se   gli   aiuti   accordati   dallo   Stato   (ad  imprese  esercenti  servizi  di  interesse  eco  generale)  siano  proporzionate  a  quanto  necessario  allo  svolgimento  dello  scopo  di  tali  imprese.  *Tale   principio   assume   particolare   rilievo   nelle   ipotesi   in   cui   si   tratta   di   valutare   se   le  compensazioni  finanziarie  accordate  dallo  Stato  ad  imprese  (esercenti  servizi  di  interesse  eco-­generale)   siano   proporzionate   a   quanto   necessario   per   lo   svolgimento   dello   scopo   loro  attribuito.  

                       Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    1-­‐In   mancanza   di   un   apposita   normativa,   spetta   agli   Stati   membri   definire   gli  obiettivi/portata/modalità  di  finanziamento  dei  pubb  servizi.    2-­‐Criterio  della  Compensazione  degli  Oneri  di  Servizio  Pubblico  (Sentenza  ALTMARK):  la  Corte  ha   escluso   dalla   nozione   di   aiuto   l’ipotesi   di   erogazione   di   risorse   pubbliche   (a   esclusivo  compenso   degli   oneri   aggiuntivi   di   servizio   pubblico)   in   quanto   idonei   a   favorire   l’impresa  beneficiaria   ed   alterare   le   condizioni   della   concorrenza   +   l’erogazione   non   va   notificata     +  soggetta   solo   al   controllo   succ   del   Giudice   (ed   all’occorrenza   della   Corte   mediante   rinvio),  purchè:  

                     Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    a)   L’impresa   beneficiaria   deve   essere   incaricata   (da   una   normativa)   dell’assolvimento   di  obblighi  di  servizio  pubblico.  

b)   I   criteri   di   calcolo   della   compensazione   devono   essere   determinati   in   via   generale/  preventiva/  trasparente.  

c)  La  compensazione  non  deve  eccedere  quanto  necessario  per  coprire  i  costi.  d)  La  compensazione  deve  essere  determinata  sulla  base  dei  costi  di  un  impresa  media  (se  la  scelta  dell’impresa  non  è  stata  operata  con  la  procedura  di  appalto  pubb).  

  Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    3-­‐Decisione   2005   sottrae   l’obbligo   di   notifica   preventiva   a   quegli   aiuti   che   abbiamo   tutte   le  condizioni  elencate  nella  Sentenza  Altmark.  

                   Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    4-­‐Per  non   creare  Sovvenzioni   Incrociate   (dalle  attività  di   pubb   servizio   verso   le  altre  attività  svolte   dalle   medesime   imprese   in   settori   non   caratterizzanti   da   un   interesse   in   generale)  occorreva   prevedere   Meccanismi   di   Separazione   Contabile:   cioè   appositi   meccanismi   di  rilevazione   contabile   (dei   costi/ricavi   riconducibili   alle   attività   di   sevizio   ed   altre   attività   in  regime   di   libera   concorrenza)   in   modo   tale   da   escludere   che   le   risorse   dello   Stato   siano  superiori  agli  oneri  derivanti  dallo  svolgimento  delle  attività  di  servizio  pubblico.  

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2)   PRINCIPIO   della   CONTROPARTITA   (compensatory   justification):   formulato   dalla  Commissione   nel   caso   PHILIP  MORRIS,   secondo   cui   un  aiuto   va   valutato   dal   punto   di   vista  comunitario   (e   non   naz/dell’impresa   beneficiaria)   +   l’aiuto   può   considerarsi   compatibile  quando   non   sia   possibile   realizzare   l’obiettivo   di   interesse   comune   (in   funzione   del   quale   è  stabilita   la   deroga),   quindi   la   Commissione   non   potrà   autorizzare   aiuti   che   non   siano  necessari/proporzionati   rispetto   all’interesse   comune   perseguito   (es:   non   può   considerarsi  compatibile   con   il  mercato   comune  un  aiuto  per  nuovi   investimenti,   quando   l’impresa  ha   suff  mezzi  propri  per  realizzarli).  

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4)  PROCEDURA  DI  CONTROLLO  DI  COMPATIBILITA’  degli  aiuti  (Art  108  TFUE).  1)  REGOLAMENTO  994/1998:   la  Commissione  può  disciplinare  (con  regolamento)   i  cd  AIUTI  de  MINIMIS  (cioè  di  minor  impatto  concorrenziale):     -­‐  Non  rientrano  nell’Art  107  TFUE.     -­‐  Dispensati  dall’obbligo  di  notifica/  verifica  di  compatibilità  (a  condizione  che  non  superino  un  certo  importo).     -­‐   Solo   per   determinate   materie   (es:   tutela   ambientale/   ricerca   e   sviluppo/   imprese   di  imprenditrici  donna).  

         Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2)   ART   108   TFUE:   procedura   di   controllo   preventivo   (di   compatibilità   degli   aiuti   nuovi)   +  procedura  di  controllo  permanente  (sugli  aiuti  esistenti).    *Il  singolo  che  subisce  un  pregiudizio  (dall’aiuto  conferito  prematuramente  da  uno  Stato  ad  una  impresa  sua  concorrente)  può  far  valere  tale  violazione  direttamente  dinnanzi  al  Giudice  naz  (a  meno  che  tale  aiuto  non  rientri  nell’ambito  di  una  delle  esenzioni  per  categoria).  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *La   funzione   del   controllo   è   di   evitare   che   l’aiuto   possa   produrre   effetti   discorsivi   prima   della  verifica  di  compatibilità  quindi  gli  Stati  hanno  l’obbligo  di:  -­‐  Informare  la  Commissione  del  progetto  di  aiuto  (notifica).  -­‐  Non  avviare   il   progetto  di  aiuto  prima  che  ne   sia  dichiarata   la   compatibilità  da  parte  della  Commissione.    

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    *La  mancata  notifica  determina  la  illegittimità  insanabile  dell’erogazione  (però  la  pretesa  della  Commissione  di  considerare  illegittimi  gli  aiuti  che  violano  l’obbligo  di  notifica,  è  stata  respinta  dalla   Corte   con   la   conseguenza   che   la   Commissione   cmq   dovrà   procedere   alla   verifica   della  compatibilità)   +   la   Commissione   può   intimare  allo   Stato  di   sospendere   in   via  provvisoria  l’erogazione   +   fornire   tutti   i   dati   necessari   per   la   valutazione   di   compatibilità:   e   lo   Stato  ottempera   (si   darà   luogo   alla   procedura   di   controllo)   in   caso   contrario   (la   Commissione  procederà  alla   valutazione   sulla  base  degli   elementi   in   suo  possesso  +  potrà  adire   la  Corte  di  Giustizia  con  procedura  d’urgenza).  

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 3)  Procedimento:     1-­‐Aiuti  nuovi  (Art  108  n2).  1°FASE:   consiste   in   un   esame   preliminare/sommario   del   progetto   di   aiuto   notificato   alla  Commissione   (al   fine   di   individuare   se   le   misure   sono   compatibili/meno)   +   tale   fase   non   è  trasparente  (cioè  la  Commissione  non  è  tenuta  a  comunicare  l’avvenuta  notifica  di  un  aiuto/  che  è   in  corso  un  esame  preliminare..)  +   la  partecipazione  dei   terzi  è   solo  eventuale  (in  quanto  se  sono   venuti   a   conoscenza   dell’aiuto,   possono  manifestare   liberamente   la   loro   posizione   –   es:  chiedendo   di   aprire   la   procedura   formale   dell’Art   108   par   2)   +   la   Commissione   dovrà  pronunciarsi  entro  2  mesi  (in  caso  contrario,  l’aiuto  si  intende  implicitamente  autorizzato)  +  la  decisione  è  pubblicata  sulla  Gazzetta  Ufficiale.  

               Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2°FASE:   consiste   nella   procedura   di   controllo   del   progetto   di   aiuto   (Art   108   n2)   in   cui   la  Commissione   pubblica   sulla   Gazzetta  Ufficiale   la   comunicazione   dell’aiuto   (in   questo  modo   si  consente   allo   Stato   erogatore/altri   Stati/l’impresa   beneficiaria/altre   imprese   interessate,   di  presentare   osservazioni/   manifestare   il   loro   punto   di   vista   sulle   misure   eco   che   incidono   sui  rispettivi  interessi).  

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.       2-­‐Aiuti   esistenti   (Art   108   n1   -­‐   cioè   quegli   aiuti   istituiti   prima   dell’entrata   in   vigore   del  Trattato/  implic-­esplic  autorizzati  dalla  Commissione).  1°FASE:   vi   è   un   esame   permanente   della   Commissione   la   quale   può   in   un   momento   succ  proporre   allo   Stato   degli  aggiustamenti/aprire   di   nuovo   la   procedura   in   contradditorio   (Art  108  n2).    

             Riassunti  scritti  da  [email protected].  Disponibili  tutti  i  riassunti  di  Giurisprudenza.    2°FASE:   in   questa   fase   invece   per   tutta   la   durata   della   procedura   di   controllo   lo   Stato   può  continuare  ad  erogare  l’aiuto  già  esistente/erogato  (mentre  per  gli  aiuti  nuovi,  lo  Stato  doveva  attendere   la   decisione   della   Commissione),   l’ulteriore   conseguenza   sarà   che   l’avvio   della  procedura  di  controllo  di  un  aiuto  nuovo,  è  impugnabile.  

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3-­‐Quando   la   Commissione   dichiara   l’aiuto   incompatibile   con   il   mercato,   impone   allo   Stato  membro   la  soppressione/modifica   il  progetto  +  se   l’aiuto  è  stato   in   tutto/in  parte  erogato  (la  Commissione   può   imporre   allo   Stato   la   restituzione)   +   se   lo   Stato   incontra   difficoltà   (dovrà  consultare   la   Commissione   per   convenire   ad   eventuali   rimedi   in   funzione   del   dovere   di  collaborazione)   +   il   recupero   dell’aiuto   deve   realizzarsi   (se   è   possibile)   attraverso  mezzi/procedure  vigenti  negli  Stati  membri  (Es:   l’impresa  beneficiaria  dell’aiuto  illegittimo  è  nel  frattempo  sottoposta  a  fallimento,  dunque  lo  Stato  deve  iscrivere  il  credito  passivo  e  attivare  i   mezzi   a   disposizione   dei   creditori)   +   al   capitale   da   recuperare,   vanno   aggiunti   interessi  (secondo  un   tasso   stabilito  dalla  Commissione  a  partire  dalla  data   in  cui   il  beneficiario  ne  ha  avuto   disponibilità   e   fino   alla   data   del   recupero   +   se   però   intanto   l’impresa   beneficiaria  dell’aiuto   è   stata   nel   frattempo   venduta   a   prezzo   di   mercato,   il   compratore   è   salvo   e   la  restituzione   dovrà   farla   il   beneficiario-­venditore)   +   vi   un   termine   di   prescrizione   di   10   anni  ininterrotti  per  l’esercizio  dei  poteri  della  Commissione  in  ordine  al  recupero  di  aiuti  illegittimi  (trascorso  il  quale,  l’aiuto  è  considerato  esistente).    

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TRATTATO  di  LISBONA      Il 1° dicembre 2009 il trattato di Lisbona è entrato in vigore, mettendo fine a diversi anni di negoziati sulla riforma istituzionale. Il trattato di Lisbona modifica il trattato sull’Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea, senza tuttavia sostituirli. Il nuovo trattato dota l’Unione del quadro giuridico e degli strumenti necessari per far fronte alle sfide del futuro e rispondere alle aspettative dei cittadini.

1. Un’Europa più democratica e trasparente, che rafforza il ruolo del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali, offre ai cittadini maggiori possibilità di far sentire la loro voce e chiarisce la ripartizione delle competenze a livello europeo e nazionale.

o Un ruolo rafforzato per il Parlamento europeo: il Parlamento europeo, eletto direttamente dai cittadini dell’UE, è dotato di nuovi importanti poteri per quanto riguarda la legislazione e il bilancio dell’UE e gli accordi internazionali. In particolare, l’estensione della procedura di codecisione garantisce al Parlamento europeo una posizione di parità rispetto al Consiglio, dove sono rappresentati gli Stati membri, per la maggior parte degli atti legislativi europei.

o Un maggiore coinvolgimento dei parlamenti nazionali: i parlamenti nazionali possono essere maggiormente coinvolti nell’attività dell’UE, in particolare grazie ad un nuovo meccanismo per verificare che l’Unione intervenga solo quando l’azione a livello europeo risulti più efficace (principio di sussidiarietà). Questa maggiore partecipazione, insieme al potenziamento del ruolo del Parlamento europeo, accresce la legittimità ed il funzionamento democratico dell’Unione.

o Una voce più forte per i cittadini: grazie alla cosiddetta “iniziativa popolare”, un gruppo di almeno un milione di cittadini di un certo numero di Stati membri può invitare la Commissione a presentare nuove proposte.

o Ripartizione delle competenze: la categorizzazione delle competenze consente di definire in modo più preciso i rapporti tra gli Stati membri e l’Unione europea.

o Uscita dall’Unione: per la prima volta, il trattato di Lisbona riconosce espressamente agli Stati membri la possibilità di uscire dall’Unione.

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2. Un’Europa più efficiente, che semplifica i suoi metodi di lavoro e le norme di voto, si dota di istituzioni più moderne e adeguate ad un’Unione a 27 e dispone di una maggiore capacità di intervenire nei settori di massima priorità per l’Unione di oggi.

o Un processo decisionale efficace ed efficiente: il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio viene esteso a nuovi ambiti politici per accelerare e rendere più efficiente il processo decisionale. A partire dal 2014, il calcolo della maggioranza qualificata si baserà sulla doppia maggioranza degli Stati membri e della popolazione, in modo da rappresentare la doppia legittimità dell’Unione. La doppia maggioranza è raggiunta quando una decisione è approvata da almeno il 55% degli Stati membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell'Unione.

o Un quadro istituzionale più stabile e più semplice: il trattato di Lisbona istituisce la figura del presidente del Consiglio europeo, eletto per un mandato di due anni e mezzo, introduce un legame diretto tra l’elezione del presidente della Commissione e l’esito delle elezioni europee, prevede nuove disposizioni per la futura composizione del Parlamento europeo e stabilisce norme più chiare sulla cooperazione rafforzata e sulle disposizioni finanziarie.

o Migliorare la vita degli europei: il trattato di Lisbona migliora la capacità di azione dell’UE in diversi settori prioritari per l’Unione di oggi e per i suoi cittadini. È quanto avviene in particolare nel campo della “libertà, sicurezza e giustizia”, per affrontare problemi come la lotta al terrorismo e alla criminalità. La stessa cosa si verifica, in parte, anche in ambiti come la politica energetica, la salute pubblica, la protezione civile, i cambiamenti climatici, i servizi di interesse generale, la ricerca, lo spazio, la coesione territoriale, la politica commerciale, gli aiuti umanitari, lo sport, il turismo e la cooperazione amministrativa.

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3. Un’Europa di diritti e valori, di libertà, solidarietà e sicurezza, che promuove i valori

dell’Unione, integra la Carta dei diritti fondamentali nel diritto primario europeo, prevede nuovi meccanismi di solidarietà e garantisce una migliore protezione dei cittadini europei.

o Valori democratici: il trattato di Lisbona precisa e rafforza i valori e gli obiettivi sui quali l'Unione si fonda. Questi valori devono servire da punto di riferimento per i cittadini europei e dimostrare quello che l’Europa può offrire ai suoi partner nel resto del mondo.

o I diritti dei cittadini e la Carta dei diritti fondamentali: il trattato di Lisbona mantiene i diritti esistenti e ne introduce di nuovi. In particolare, garantisce le libertà e i principi sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali rendendoli giuridicamente vincolanti. Il trattato contempla diritti civili, politici, economici e sociali.

o Libertà dei cittadini europei: il trattato di Lisbona mantiene e rafforza le quattro libertà fondamentali, nonché la libertà politica, economica e sociale dei cittadini europei.

o Solidarietà tra gli Stati membri: il trattato di Lisbona dispone che l'Unione e gli Stati membri sono tenuti ad agire congiuntamente in uno spirito di solidarietà se un paese dell’UE è oggetto di un attacco terroristico o vittima di una calamità naturale o provocata dall'uomo. Pone inoltre l’accento sulla solidarietà nel settore energetico.

o Maggiore sicurezza per tutti: la capacità di azione dell'Unione in materia di libertà, sicurezza e giustizia viene rafforzata, consentendo di rendere più incisiva la lotta alla criminalità e al terrorismo. Anche le nuove disposizioni in materia di protezione civile, aiuti umanitari e salute pubblica contribuiscono a potenziare la capacità dell'Unione di far fronte alle minacce per la sicurezza dei cittadini.

4. Un’Europa protagonista sulla scena internazionale, il cui ruolo viene potenziato raggruppando gli strumenti comunitari di politica estera, per quanto riguarda sia l’elaborazione che l’approvazione di nuove politiche. Il trattato di Lisbona permette all'Europa di esprimere una posizione chiara nelle relazioni con i partner a livello mondiale. Mette la potenza economica, umanitaria, politica e diplomatica dell’Europa al servizio dei suoi interessi e valori in tutto il mondo, pur rispettando gli interessi particolari degli Stati membri in politica estera.

o La nuova figura di alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, che è anche vicepresidente della Commissione, è destinata a conferire all'azione esterna dell'UE maggiore impatto, coerenza e visibilità.

o Un nuovo servizio europeo per l’azione esterna assiste l’alto rappresentante nell’esercizio delle sue funzioni.

o La personalità giuridica unica conferita all’Unione ne rafforza il potere negoziale, potenzia ulteriormente la sua azione in ambito internazionale e la rende un partner più visibile per i paesi terzi e le organizzazioni internazionali.

o La politica europea di sicurezza e di difesa, pur conservando dispositivi decisionali speciali, agevola la cooperazione rafforzata tra un numero ristretto di Stati membri.

     

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 DOMANDE  ULTIMA  SESSIONE  2010  

   

-­‐  Rinvio  pregiudiziale/  giurisdizione  nazionale.  -­‐  Parlamento  europeo  (tutto  nello  specifico).    -­‐  Consiglio.  -­‐  Corte  di  giustizia  (competenze  della  corte  di  giustizia  nel  III  pilastro  (prima  e  dopo  Lisbona).  -­‐  Consiglio  europeo  e  consiglio  dell'unione  (differenze  tra  loro/  funzioni  rispettive  prima  e  dopo  Lisbona).  -­‐  Commissione  -­‐  Effetto  diretto/primato.    -­‐  Abuso  posizione  dominante.  -­‐  Sentenze  Franchovic/  Simmenthal/Granital..ecc    -­‐  Azione  di  annullamento  +  azione  in  carenza  +  eccezione  di  invalidità.  -­‐  Concorrenza  delle  imprese.  -­‐  Libertà  di  stabilimento  e  prestazione  servizi.  -­‐  Procedimento  di  infrazione.  -­‐  Concentrazioni.  -­‐  Abuso  di  diritto.  -­‐  Azione  di  responsabilità  extracontrattuale.  -­‐  Tutela  dei  diritti  umani  prima  e  dopo  il  trattato  di  Lisbona.  -­‐  Libera  circolazione  dei  lavoratori  subordinati.  -­‐  Aiuti  di  stato    -­‐  Esigenze  imperative  (sent.  cassis  de  dijon)  -­‐  Mediatore  europeo.  -­‐  Base  giuridica.    -­‐  Regolamenti,  direttive,  decisioni.  -­‐  PESC  (prima  e  dopo  il  trattato  di  Lisbona).  -­‐  Gli  atti  impugnabili  dal  singolo.  -­‐  Art  101-­‐102.  -­‐  Accordi  Schengen.  -­‐  Mercato  rilevante.