Riassunto DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA TESAURO 2010 (doc)
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RIASSUNTI DI DIRITTO
dell’UNIONE EUROPEA GIUSEPPE TESAURO
Sesta edizione
2010
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INTRODUZIONE Oggetto del nostro studio è l’insieme delle norme che hanno accompagnato il processo di integrazione europea. Volendo ripercorrere i passaggi principali di tale processo va osservato che è soprattutto negli anni successivi alla seconda guerra mondiale che viene perseguita l’idea di integrazione fra i vari paesi, e questo per impedire il riprodursi delle situazioni politiche, militari ed economiche che avevano portato a quel conflitto. In maniera particolare le preoccupazioni maggiori riguardavano l’assetto territoriale e militare dell’Europa centrale e le vicende economiche legate soprattutto all’industria carbosiderurgica. In tale ottica la prima iniziativa concreta fu la creazione della CECA (comunità europea del carbone e dell’acciaio). Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
Il relativo trattato fu firmato a Parigi nel 1951 da Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo ed entrò in vigore l’anno successivo. La struttura istituzionale prevedeva: l’Alta Autorità composta da personalità indipendenti e che aveva i maggiori poteri decisionali; il Consiglio Speciale dei Ministri, formato dai rappresentanti degli stati membri con competenze di controllo; un’Assemblea Comune con membri designati dai parlamenti nazionali e infine una Corte di Giustizia. Dopo il fallimento di creare una Comunità Europea di Difesa (CED), il processo di integrazione poi continuò focalizzandosi sull’ipotesi di un mercato liberalizzato e di iniziative nei settori dei trasporti e delle energia nucleare. Si delineava cosi accanto alla CECA anche la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità Europea per l’Energia Atomica o Euratom, i cui trattati firmati a Roma nel 1957 dagli stessi sei stati membri, entrarono in vigore nel 58. Per quanto riguarda l’assetto istituzionale, comuni alle tre comunità erano la Corte di Giustizia e l’Assemblea, mentre l’Alta Autorità della CECA si distingueva dalla Commissione CEE e da quella EURATOM, cosi come il consiglio dei ministri. Tale assetto fu mantenuto fino al 1° luglio del 1967 quando entrò in vigore il trattato del 1965 sulla “fusione degli esecutivi”. Da quel momento le comunità erano distinte e avevano competenze diverse ma funzionavano con organi comuni. Nel corso degli anni si sono poi aggiunti altri stati accanto a quelli presenti sin dall’origine: dal Regno Unito alla Spagna, Grecia, Austria, Polonia , Romania, Bulgaria. Nel primo decennio si è provveduto soprattutto alla realizzazione di un mercato comune sottoposto ad un regime di libertà negli scambi di merci, lavoratori e servizi. Dalla metà degli anni ottanta poi si cominciò a porre le basi per una più accentuata convergenza delle economie ed per un’unione monetaria attraverso la creazione del sistema monetario europeo. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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La progressiva crescita della struttura comunitaria evidenziò quindi l’esigenza di migliorare l’assetto istituzionale, di rendere più democratico il processo partecipativo e decisionale e di accelerare l’integrazione economica. In quest’ottica nei secondi anni ottanta il Libro Bianco della Commissione sul mercato interno e l’Atto Unico hanno segnato una svolta nel cammino comunitario e impresso un’accelerazione al processo di integrazione dei mercati. Con l’atto unico, la logica dell’integrazione negativa, fondata sull’abolizione degli ostacoli, si arricchisce di nuovi campi di azione e di spinte verso l’integrazione positiva: l’ambiente, i trasporti, l’energia. Anche il processo decisionale subisce alcune modifiche attraverso l’uso più frequente del voto a maggioranza in seno al consiglio e con un significativo coinvolgimento del Parlamento. Infine il ruolo ella Corte di Giustizia porta una forte spinta nell’integrazione giuridica. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
Il quadro sin qui delineato ha subito poi una modificazione e un rilancio con il trattato di Maastricht sull’Unione del 92 ed entrato in vigore nel 93. L’unione resta fondata selle comunità Europee di cui conserva l’acquis integrandolo con nuove politiche, con il rafforzamento di quelle già esistenti nonché con nuove forme di cooperazione. Il trattato si componeva di tre pilastri: il riferimento è alle disposizioni che hanno modificato i trattati esistenti (Titoli II, III, IV), alla previsione di una politica estera e di sicurezza comune (Titolo V), e infine alle disposizioni sulla cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni (Titolo VI). Per quanto riguarda le modifiche apportate ai trattati esistenti, in particolare a quello CEE, va ricordato come la Comunità Economica Europea perde la connotazione economica trasformandosi in Comunità Europea e non si tratta di una trasformazione puramente estetica, ma l’intento era quello di avvicinarsi sempre più al cittadino e in quest’ottica assumeva particolare importanza l’istituzione di una “cittadinanza dell’Unione” riconosciuta a tutti i cittadini degli stati membri. Quanto poi ai nuovi settori inseriti nel trattato, occorre evidenziare che si tratta di settori in cui già da tempo incideva la regolamentazione comunitaria: ad esempio la protezione della salute, dei consumatori, della cultura. Risultano poi riscritti e rafforzati i capitoli dedicati alla politica e alla coesione economica e sociale, all’ambiente. La novità più importante nell’ambito delle modifiche apportate al trattato CE era tuttavia rappresentata dall’obiettivo di procedere, attraverso tre fasi all’instaurazione dell’unione economica e monetaria, la cui realizzazione più rilevante era costituita dalla sostituzione delle monete nazionali con una moneta unica europea: l’euro. Al di là poi di queste modifiche apportate ai trattati esistenti, le grandi novità del trattato sull’Unione erano costituite dal secondo e terzo pilastro. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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Il riferimento ,come detto, è alle disposizioni relative alla politica estera e di sicurezza comune e a quelle relative alla cooperazione tra gli stati membri nei settori della giustizia e degli affari interni. Nel primo caso le novità consistevano nel fatto che non si trattava più di una semplice cooperazione tra Stati Membri ma di una politica comune che si collocava all’interno dell’unione. Si situava invece a livello di mera cooperazione l’azione degli stati membri in materia di giustizia e affari interni che comprendeva in particolare la politica di asilo e quella di immigrazione, la cooperazione doganale e quella di polizia. Rispetto a tali materie il Consiglio poteva adottare posizioni comuni che comportavano per gli stati membri l’obbligo di conformarsi sul piano interno e nella loro politica estera; azioni comuni coordinate degli stati membri attuate nel nome e nel quadro dell’Unione o anche elaborare convenzioni che spettava poi agli stati membri adottare. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
In definitiva va evidenziato che il quadro generale prefigurato dal trattato di Maastricht, messe da parte le modifiche apportate ai trattati comunitari, è quello di una cooperazione tra gli stati membri esterna alla Comunità ma ad essa strettamente collegata e ispirata al modello della cooperazione internazionale in senso proprio. D’altra parte va detto anche che le disposizioni del trattato di Maastricht non hanno smentito la logica dei trattati comunitari e che l’obiettivo era quello di sviluppare l’acquis comunitario al punto che se le diposizioni del trattato di Maastricht si fossero, a tal fine, rivelate inadeguate, il trattato stesso prevedeva una futura conferenza intergovernativa con lo scopo di rivedere tali disposizioni. E la conferenza ebbe effettivamente luogo ed il risultato è stato il trattato di Amsterdam del 1997 ed entrato in vigore due anni dopo. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
Tale trattato ha apportato modifiche al trattato sull’Unione in tutte e tre le sue parti. Alcune modifiche, a dire il vero, riguardarono anche le disposizioni comuni, rafforzando soprattutto la materia del rispetto dei diritti fondamentali. Di grande rilievo è stata poi la previsione di una “cooperazione rafforzata”, cioè di un’azione a cui partecipano solo alcuni stati, sempreché tale azione non riguardi una competenza esclusiva della comunità e non costituisca un mezzo di discriminazione arbitraria. La novità più significativa è stata poi l’introduzione del Titolo IV relativo ai visti, asilo, immigrazione ed alle altre politiche connesse con la libera circolazione delle persone, dunque la comunitarizzazione di una materia alla quale è stata data la nuova denominazione di Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale. Si tratta dell’introduzione di una politica comune rispetto ai cittadini dei paesi terzi che ha avuto l’effetto di facilitare la stessa libertà di circolazione dei cittadini comunitari e di fornire loro un più elevato livello di sicurezza e di giustizia penale.
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Dalla seconda metà degli anni novanta poi l’attenzione si è focalizzata sul tema dell’ampliamento ad altri paesi e di conseguenza anche sull’inadeguato assetto istituzionale della comunità. I consigli europei di Colonia ed Helsinki in questo senso hanno dato il via alla nuova conferenza intergovernativa apertasi a Bruxelles nel 2000 e conclusasi con il consiglio europeo di Nizza dello stesso anno e che ha portato alla firma del relativo Trattato nel 2001 entrato in vigore due anni dopo (il Trattato di Nizza). Per quanto riguarda le novità apportate al TUE: si è articolato meglio l’intervento del Consiglio nelle ipotesi di violazioni dei principi di libertà e democrazia, qualche miglioramento poi è stato apportato al meccanismo della cooperazione rafforzata. Le modifiche al Trattato CE sono state soprattutto sul funzionamento e le modalità di decisione delle istituzioni, con il passaggio ad esempio in alcuni casi da decisioni unanimi a decisioni prese a maggioranza qualificata. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
Gli aggiustamenti istituzionali sono stati in gran parte funzionali al successivo allargamento, ivi compresi quelli che hanno riguardato il sistema di controllo giurisdizionale, con la previsione di camere giurisdizionali da aggiungere al Tribunale di primo grado, la possibilità che a quest’ultimo siano attribuite le cause su rinvio pregiudiziale, un ruolo diverso dell’avvocato generale. Infine si è avuta a Nizza la modifica del nome della storica Gazzetta Ufficiale delle comunità Europee in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
Di sicuro rilievo è stata poi la proclamazione a Nizza nel 2000 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea che ha sancito un complesso di diritti fondamentali, articolato sui valori della dignità, della libertà, dell’uguaglianza, della solidarietà, della cittadinanza europea, della giustizia. Lo scopo dell’iniziativa non era quello di innovare ma di rendere esplicita e solenne una serie di valori e di diritti nell’esperienza comunitaria. Il successivo consiglio europeo di Laeken nel 2001 aveva poi sottolineato l’esigenza di valutare l’opportunità dell’adozione nell’Unione di un testo costituzionale ed aveva quindi affidato alla convenzione sul futuro dell’Unione europea, il compito di esaminare le varie questioni essenziali che il futuro sviluppo dell’unione poteva comportare e di ricercare quindi delle soluzioni. L’esito dei lavori della Convenzione si è tradotto in un progetto di Trattato-Costituzione, firmato a Roma nel 2004 ma il susseguirsi delle ratifiche degli stati membri è stato interrotto dal no referendario in Francia e nei Paesi Bassi che ha quindi segnato il fallimento dell’iniziativa. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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Dopo due anni Il consiglio europeo del 2007 ha evidenziato la strada per riprendere il cammino dettando il contenuto della riforma che un’apposita Conferenza intergovernativa avrebbe dovuto limitarsi a tradurre in trattato. E cosi è stato. Il trattato è stato firmato a Lisbona il 13 dicembre del 2007 ed entrato in vigore il 1° dicembre del 2009. In sostanza il trattato di Lisbona ha comportato una successione dell’Unione europea alla Comunità europea ed una revisione in senso proprio del Trattato dell’Unione Europea (TUE), del Trattato CE, la denominazione di quest’ultimo è mutata in Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Il trattato di Lisbona merita due osservazioni, sul contenuto e sul metodo. 1) Il contenuto porta novità rispetto allo scenario prima consolidatosi. Le principali sono: il terzo pilastro viene definitivamente comunitarizzato. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
Alla carta di Nizza dei diritti fondamentali viene riconosciuto anche formalmente valore vincolante con lo stesso rango dei trattati, è previsto che l’Unione aderirà alla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e che i diritti garantiti dalla convenzione faranno parte del diritto dell’unione in quanto principi generali. Il Parlamento avrà una maggiore incidenza sul processo decisionale attraverso ulteriori ipotesi di codecisione e a maggioranza. I Parlamenti nazionali saranno più partecipi dell’azione dell’Unione, in particolare quanto al controllo nell’applicazione del principio di sussidiarietà. L’assetto istituzionale cambia poi significativamente, con l’ingresso tra le istituzioni del consiglio europeo, il cui presidente avrà un mandato rinnovabile ogni due anni e mezzo, avremo dunque due presidenti: uno del consiglio europeo e l’altro del consiglio con il solito mandato semestrale. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
Saranno praticate e consolidate politiche nuove come l’energia, l’ambiente, l’immigrazione e la lotta al terrorismo. La concorrenza scompare dagli obiettivi dell’Unione ma ricompare il un Protocollo dedicato che collega la concorrenza al mercato interno. Si ribadisce più volte che il sistema si fonda sul principio elle competenze di attribuzione, si sancisce la personalità dell’Unione ed espressamente la possibilità di recesso, sono ampliate le ipotesi di legittimazione dei singoli all’impugnazione degli atti comunitari. Si aboliscono i simboli (inno e bandiera) ma con possibilità di fregiarsene per gli Stati membri che lo vogliono. 2) Sul metodo che ha portato alla riforma non può non evidenziarsi una inusitata perentorietà con la quale il consiglio europeo ha indicato nei minimi dettagli come muoversi, convocando una conferenza intergovernativa e fissando tempi e modi dell’approvazione di un testo convenzionale già completamente confezionato.
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Traspare forse l’intento di far valere un percorso internazionalistico di riforma dei trattati su percorsi eccentrici e in alcuni casi velleitari sperimentati in precedenza e che non avevano avuto grande successo: dal progetto Spinelli a quello del Trattato-Costituzione. E’ evidente infine che il processo di integrazione europea continua a consolidarsi e che il trattato di Lisbona non è che un successivo, ulteriore passo avanti nel cammino iniziato molto tempo prima.
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CAPITOLO 01
- LA STRUTTURA ISTITUZIONALE - 1) INTRODUZIONE. 1) PRINCIPI del Diritto dell’Unione. 1) Principio della certezza del diritto: a) Trasparenza dell’attività amm: nel senso che la normativa dell’Unione deve essere chiara/prevedibile per tutti coloro che vi sono sottoposti, in modo che possano agire in modo adeguato (es: termine di 2 mesi entro i quali la Commissione deve pronunciarsi).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. b) Legittimo affidamento: qualora l’Amm con il suo comportamento/info, abbia fatto nascere nell’interessato un’aspettativa ragionevolmente fondata (es: modifica improvvisa di una disciplina) + mentre non sarà possibile quando l’affidamento è fondato sull’errore/comportamento illegittimo (es: aiuti di Stato).
2) Principio dei poteri impliciti: in base alla quale uno Stato/organizzazione internaz si vede riconosciuta l’attribuzione di nuove funzioni/competenze, nella misura necessaria al raggiungimento dei fini statutari.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) Principio delle COMPETENZE di ATTRIBUZIONE: secondo cui qualsiasi competenza non attribuita all’Unione nei trattati, appartiene agli Stati membri (e l’attribuzione all’Unione costituisce un eccezione) + l’esercizio dello stesso è regolato dai principi di Sussidiarietà/Proporzionalità. a) Settori di competenza ESCLUSIVA: solo l’UE può emanare atti giur vincolanti (anche gli Stati membri ma previa autorizzazione (in quanto nel momento in cui gli Stati hanno aderito ai trattati comunitari, si sono spogliati delle loro competenze in determinati settori, lasciandoli affidati in modo esclusivo (appunto) all’UE). Settori di competenza CONCORRENTE: possono essere oggetto di attività legislativa dell’Unione/Stati (mercato interno/agricoltura/pesca/ambiente). - L’Unione si astiene da qualsiasi forma di intervento + gli Stati dispongono l’intera questione. - L’Unione interviene con una disciplina non direttamente applicabile + gli Stati adottano norme di attuazione. - L’Unione detta una disciplina completa + gli Stati non avranno una competenza (a meno che l’Unione non rinunci alla propria).
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b) Principio SUSSIDIARIETA’: le istituzioni dell’Unione devono intervenire solo quando le azioni delle istanze nazionali/regionali (che sono più vicine ai bisogni dei cittadini) non risultano compiute in modo soddisfacente. Trattato di Lisbona:
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. - EX ANTE: la Commissione deve trasmettere ogni sua proposta motivata al Consiglio Europeo e Parlamentari nazionali + ogni Parlamento (entro 8 settimane) deve inviare un parere motivato (se ritiene violato il Principio di Sussidiarietà) ai presidenti del Parlamento/Consiglio/Commissione (Allarme preventivo) + la Commissione può (non deve) decidere di non modificare/ritirare la proposta (solo se proviene da 1/3 dei voti dei parlamenti naz). - EX POST: In caso di rifiuto della Commissione, i rispettivi Governi possono presentare ricorso alla Corte di Giustizia, per violazione del Principio di Sussidiarietà.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. Principio PROPORZIONALITA’: l’atto non deve andare oltre ciò che occorre per l’attuazione del suo scopo (es: la sanzione non deve essere più grave..). -‐ Utile/pertinente per la realizzazione dell’obiettivo. -‐ Necessaria/indispensabile (in modo da non arrecare pregiudizio ad altri obiettivi/interessi). -‐ Verificare che vi sia un nesso tra azione/obiettivo.
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4) Principio della leale cooperazione: obbligo degli Stati membri di assicurare l’esecuzione degli obblighi sanciti dal Diritto dell’Unione/ facilitare l’assolvimento dei compiti della Comunità/ astenersi dal compiere atti che possano compromettere la realizzazione degli scopi del Trattato/ aiutarsi reciprocamente (es: aiuti/agricoltura)/ obbligo delle istituzioni dell’Unione di cooperare con gli Stati membri: a) Facilitare le istituzioni dell’Unione nell’assolvimento dei loro compiti. b) Contribuire alla realizzazione degli obiettivi del Trattato. c) Garantire la portata/effettività del sistema giuridico dell’Unione (in modo tale che i Giudici possano garantire una tutela giurisdizionale). 5) Principio di eguaglianza: espresso nel divieto di trattare in modo identico situazioni diverse/ in modo diverso situazioni simili (es: divieto di discriminazione della nazionalità/..tra produttori-consumatori/ ..libertà di circolazione delle merci-servizi-capitali-persone/ ..parità di retribuzione-stesso lavoro fra lavoratori di sesso maschile-femminile…). *Discriminazioni dissimulate/indirette: ovvero quando il divieto investe anche quelle discriminazioni fondate su parametri diversi dalla nazionalità, ma che cmq conducono allo stesso risultato (es: il caso di un trattamento diverso fondato non sulla nazionalità, ma la residenza..).
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2) La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. 1) E’noto che i trattati istitutivi delle Comunità, non contengono disposizioni a tutela dei diritti fondamentali.. (infatti la stessa Corte di Giustizia (negli anni 60) affermò la propria incompetenza a garantire il rispetto di quei diritti fondamentali sanciti all’interno delle Cost degli Stati membri (in quanto il suo principale obiettivo era quello di far prevalere il Diritto Comunitario sul Diritto interno)…
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) Succ la Corte cambiò idea, infatti con la Sentenza Rutili: affermò che i diritti fondamentali fanno parte dei principi giuridici generali di cui essa stessa ne garantisce l’osservanza (in tale sentenza (riferendosi agli artt della CEDU) affermò che le restrizioni apportate in materia di polizia relativa agli stranieri (per esigenze di ordine pubblico/sicurezza pubblica) non possono andare oltre quanto è necessario per il soddisfacimento di tali esigenze).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) Nel corso del tempo, la Corte ha richiamato molti diritti fondamentali (diritto di proprietà/ diritto al libero esercizio di un’attività eco-prof/ diritto di difesa/ diritto ad un processo equo entro un termine ragionevole.. [ricordando che l’esercizio di tali diritti può essere oggetto di restrizione in vista degli obiettivi di interesse generale perseguiti dall’Unione].. ma un merito in particolare va al Diritto alla Tutela giurisdizionale piena/effettiva (es: obbligo di motivazione/ trasparenza degli atti..): -‐ Principio di Equivalenza: la tutela dei diritti attribuiti dalle norme dell’Unione, deve essere almeno pari a quella prevista per i diritti conferiti da norme naz. -‐ Principio di Effettività: il sistema naz dei rimedi giurisd, deve essere tale da non rendere impossibile/gravoso l’esercizio dei diritti attribuiti al singolo dalle norme dell’Unione.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) Il Trattato di Lisbona, invece ha stabilito: - La Carta di Nizza ha valore giuridico vincolante dei Trattati. - Si ribadisce che i diritti fondamentali sono principi generali del diritto dell'Unione. - L’Unione ha competenza/impegno ad aderire alla CEDU. 5) Il riconoscimento dei diritti fondamentali dell’Unione si è avuto con la Dichiarazione Comune 1977 (con cui Commissione/Consiglio si impegnano a rispettare i diritti fondamentali risultanti dalle Cost degli Stati membri/Conv Eur Salv Diritti dell’uomo) + trovando consacrazione solenne nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea (redatta dai rappresentanti dai rappr dei Parlamenti naz/Parlamento/Commissione/Capi di Stato-Governo + proclamata dal Consiglio Europeo di Nizza 2000 + in essa si trovano tutti i diritti che la Corte di Giustizia è chiamata a garantire + con il Trattato di Maastricht la Corte di Giustizia ha stabilito che: l’Unione Europea rispetta i diritti dell’uomo/libertà fondamentali, in quanto hanno la stessa valenza dei principi fondamentali dell’UE, di cui la Corte stessa ne garantisce l’osservanza).
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3) Stipulazione degli accordi internazionali. 1) Art 47 TUE: l’Unione ha personalità giuridica + capacità di stipulare accordi internaz con Stati membri/altre organiz internz.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) PARALLELISMO TRA COMPETENZE INTERNE/ESTERNE: Se gli Stati membri (attraverso la stipulazione di un trattato) hanno conferito all’UE una competenza interna nel regolamentare un’attività nei confronti di tutti gli Stati membri (attraverso l’esercizio della funzione normativa con reg/dirett - es: in materia doganale), allora con questa medesima competenza, l’UE può stipulare accordi anche con altre organizzazioni internaz (competenza esterna).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) L’UNIONE EUROPEA. 1) PARLAMENTO EUROPEO. 1) Composto dai rappresentanti dei cittadini dell’Unione. 2) Esercita (insieme al Consiglio dell’Unione) la funzione: - Legislativa. - Normativa: per il processo di formazione degli atti dell’Unione + conclusione di accordi internaz (infatti il Parlamento ha un vero potere di pre-iniziativa, cioè può chiedere alla Commissione proposte adeguate quando reputi necessaria l’adozione di un atto dell’Unione + la Commissione può accettare/rifiutare con atto motivato). - Processo di formazione del Bilancio. - Controllo politico. 3) Per molti anni è stata composta da membri dei parlamenti nazionali, così che la rappresentatività dei popoli riuniti nella comunità era: - Indiretta: in quanto i parlamentari non venivano eletti direttamente dai cittadini europei, ma dai loro rappresentanti, eletti in seno ai Parlamenti naz. - Imperfetta: in quanto in alcuni casi non rifletteva esattamente la presenza di tutte le componenti politiche. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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4) Il Trattato di Lisbona ha stabilito che il Parlamento deve: - Elegge il Presidente della Commissione (su proposta del Consiglio Europeo) + Presidente + L’ufficio di presidenza. - Esprime un voto di approvazione del Presidente + Alto Rappr dell’Unnione degli affari esteri/politica di sicurezza + altri commissari considerati. - Interroga la Commissione/Consiglio (la quale può rispondere oralmente/per iscritto). - Propone censure sull’operato della Commissione (da approvare con 2/3 dei voti espressi + i membri della Commissione/l’Alto Rappr dell’Unione, si dimettono). - Parlamento/Consiglio hanno una posizione equiparata nella procedura di bilancio. Il Trattato di Nizza: Parlamento/Consiglio/Commissione possono adire alla Corte di Giustizia sollevando l’Azione di Annullamento.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 5) Il numero dei membri passa dal 2009/2014 (736) al 2014/2019 (751). I parlamentari hanno un mandato di 5 anni (sono divisi in gruppi politici, e non gruppi nazionali). I parlamentari godono di immunità /privilegi pari ai membri del Parlamento del loro Paese (ovvero non possono essere ricercati/detenuti/perseguiti per le opinioni/voti espressi nell’esercizio delle loro funzioni..unico limite in caso di flagranza di delitto).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 6) Il Parlamento europeo delibera con quorum pari a 1/3 dei membri + maggioranza assoluta dei componenti (es: elezione del Presidente della Commissione) + 2/3 dei voti espressi (per la mozione di censura sull’operato della Commissione (in tal caso i membri della Commissione e l’Alto Rappresentante si dimettono) + 3/5 dei suffragi espressi (in caso di conferma degli emendamenti al bilancio, respinti dal Consiglio). 7) Lussemburgo (sede della struttura amm), Bruxelles (riunioni delle commissioni), Strasburgo (sessione plenaria mensile).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) CONSIGLIO EUROPEO. 1) Nato parallelamente con il Consiglio dell’Unione (a seguito delle riunioni tra i capi di Stato/governo iniziati con il vertice di Parigi del Dicembre 1974) + 2) Il Trattato di Lisbona lo ha inserito (a pieno titolo) tra le istituzioni dell’Unione + 3) Ha funzioni di impulso/definizione degli orientamenti politici generali per lo sviluppo dell’UE (ma senza funzioni legislative) + 4) E’ composto dai capi di Stato/governo degli Stati membri + Presidente di Commissione + Presidente del Consiglio Europeo (eletto dal Consiglio a magg qualificata per 2 anni/mezzo + rinnovabile 1 sola volta + ha il compito di presiedere/animare i lavori del Consiglio + convoca riunioni straordinarie). 5) Nomina il Presidente del Consiglio Europeo + Alto rappr dell’Unione per gli affari esteri e politica di sicurezza + propone al Parlamento europeo un candidato alla carica di Presidente della Commissione (a magg qualificata). 6) Si riunisce 2 volte ogni 6 mesi (su convocazione del Presidente).
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7) Delibera a magg qualificata (per stabilire l’elenco delle formazioni del Consiglio), magg semplice (per l’adozione del suo regolamento interno) oppure all’unanimità (che sarebbe una riunione di organi degli Stati membri).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) CONSIGLIO DELL’UNIONE (dei ministri). 1) E’organo degli Stati (in quanto composto dai rappresentanti dei rispettivi Stati membri) + 2) Organo a composizione variabile (in quanto si riunisce nelle varie formazioni: agricoltura/ ambiente/ trasporti/ Consiglio affari generali/Consiglio affari esteri..). *La Presidenza è esercitata da gruppi di 3 Stati + per 18mesi + a rotazione paritaria + deliberando a magg qualificata del Consiglio europeo.
3) Si riunisce su convocazione del Presidente (su iniziativa di questi/ suoi membri/ Commissione) + 4) Assistito da un Segretario Generale (con compiti di supporto funzionale/amm + con sede a Bruxelles) + 5) Esercita (assieme al Parlamento europeo) funzione legislativa (Regolamenti/Diretttive)/normativa/bilancio/definizioni politiche e coordinamento (stabilito dai trattati) + autorizza la Commissione a negoziare accordi internaz + ne autorizza la firma.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 6) Le deliberazioni vengono prese a magg qualificata (se adottate su proposta della Commissione [255 voti favorevoli] mentre negli altri casi [è necessario anche i 2/3 degli Stati membri + il 62% della popolazione]… A partire dal novembre 2014 [il 55% degli Stati membri + almeno 15 rappresentati + 65% della popolazione]… oppure a magg semplice (magg dei membri che lo compongono) oppure all’unanimità (es: nella procedura di formazione degli atti, ogni volta che il Consiglio voglia discostarsi dalla posizione espressa dalla Commissione/ riceve un voto negativo del Parlamento). 7) COREPER (Comitato composto dai rappresentanti permanenti degli Stati membri + è un organismo autonomo + è responsabile della preparazione/realizzazione del lavoro del Consiglio + può adottare decisioni di procedura nei casi previsti dal regolamento interno). *Clausola di flessibilità: secondo cui si attribuisce al Consiglio il potere di adottare (all’unanimità/su proposta della Commissione/previa approvazione del Parlamento) le disposizioni del caso quando un’azione dell’Unione (anche se non prevista) si renda necessaria per raggiungere uno degli obiettivi prefissati.
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4) COMMISSIONE. 1) Organo composto da individui (nel senso che i membri esercitano le loro funzioni indip senza ricevere nessuna istruzione dai governi/organi/organismi (tranne per l’Alto rappr dell’Unione per gli affari esteri/politica di sicurezza) + è composta da 1 cittadino per ogni Stato membro (poi dopo il 1/nov/2014 sarà suff 2/3 del numero tot degli Stati membri) + il mandato dei commissari è rinnovabile ogni 5anni.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) La nomina del Presidente della Commissione spetta al Consiglio europeo (il quale propone al Parlamento un candidato alla carica di Presidente + tale proposta deve essere approvata dal Parlamento con deliberazione a magg dei membri che lo compongono (in caso contrario, entro 1 mese si elegge un nuovo candidato).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) Al Presidente spetta l’organizzazione interna/ coordinamento dell’attività/ indirizzo politico della Commissione + gode di un potere ampio nella ripartizione delle competenze ai singoli commissari (i quali hanno la resp di ogni singolo settore di attività).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) La Commissione partecipa al processo di formazione delle norme + esecuzione dei Trattati e atti derivati + propone atti legislativi (mentre quelli non legisl su proposta della Commissione)/ vigila sulle misure adottate dalle Istituzioni dell’Unione + potere di controllo nell’osservanza degli obblighi degli Stati membri (con sanzioni a carico dello Stato membro inadempiente)/ potere di decisione (es: nei casi di violazione della concorrenza delle imprese pubbliche + con possibilità di adire alla Corte di Giustizia).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 5) Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. 1) Figura introdotta a seguito del Trattato di Lisbona. 2) La nomina spetta al Consiglio europeo (con delibera a magg qualificata + accordo del Presidente delle Commissione) + è soggetto al voto del Parlamento europeo (in caso di censura, le dimissioni valgono solo per la carica nella Commissione (e non anche nel Consiglio Europeo, il quale solo questi può dimetterlo). 3) Presiede il Consiglio dell’Unione (nella formazione affari esteri) + fa parte della Commissione (essendo uno dei vicepresidenti). 4) PESC: ha il compito di guidare la politica estera/sicurezza comune (è il mandatario del Consiglio dell’Unione) + conduce un dialogo politico con i terzi (per conto dell’Unione) + esprime la posizione dell’Unione nelle organizzazioni/conferenze internaz.
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6) CORTE DI GIUSTIZIA dell’UNIONE EUROPEA. 1) Ha il compito del controllo giurisdizionale sulla legittimità degli atti e comportamenti delle istituzioni dell’Unione/ interpretazione del diritto comunitario. 2) E’composto da: -‐ Corte di Giustizia (composta da 1 Giudice per Stato membro + assistita da 8 avvocati generali + ha sede a Lussemburgo + Giudici/avvocati hanno il medesimo statuto e sono nominati di comune accordo dagli Stati membri per una durata di 6 anni (con mandato rinnovabile).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. - Tribunale di 1°grado (istituito con decisione del 1988 e divenuto autonomo dal Consiglio grazie al Trattato di Nizza/Lisbona + è composto da almeno 1 Giudice per ogni Stato membro + ha sede a Lussemburgo + la sua competenza riguarda contenzioso del personale/ ricorsi indiv in materia di concorrenza/ questioni pregiudiziali/ possibilità che la sua sentenza possa essere sottoposta a riesame dinnanzi alla Corte di Giustizia (ma solo in caso di gravi rischi per la rottura del diritto comunitario + con decisione del 1999 il Consiglio ha introdotto la possibilità che il Tribunale possa decidere con 1 Giudice unico).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. - Tribunali specializzati (cd: Camere giurisdizionali + istituite con il Trattato di Lisbona + competenti a conoscere in 1°grado alcune ricorsi in materie specifiche + le sue decisioni possono essere oggetto di impugnazioni dinnanzi al Tribunale per soli motivi di diritto). * Tribunale della Funzione Pubblica (in materia di contenzioso del personale), il quale: - E’ composto da 7 Giudici (nominati per 6anni con mandato rinnovabile). - Si riunisce con Giudice Unico-3Giudici-5 Giudici.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) Il Presidente della Corte viene eletto tra i Giudici per 3 anni + dirige l’attività della Corte/presiede le udienze plenarie/ designa il Giudice relatore per ogni causa… 4) La Corte può avere una composizione plenaria (cd: Gran Plunum/Grande Sezione di 13 Giudici (es: nelle cause promosse contro il Mediatore per mancanza delle condizioni necessarie/ contro i membri della Commissione per violazione degli obblighi sulle loro funzioni..) oppure in sezioni di 3/5 Giudici. 5) Nomina il Cancelliere per 6 anni (con mandato rinnovabile + provvede all’Amm/gestione finanziaria della Corte, sotto la responsabilità del Presidente).
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7) BANCA CENTRALE EUROPEA. 1) Entrata in funzione con l’inizio della 3°fase dell’UEM (Unione economica/monetaria) + 2) Ha sede a Francoforte + 3) Ha un comitato esecutivo composto da 1 Presidente + vice-‐presidente + 4 membri (nominati per 8 anni dal Consiglio europeo) + 4) Il Consiglio direttivo comprende i membri del comitato esecutivo/governatori delle banche centrali (la cui moneta è l’euro) + 5) Ha personalità giuridica + ha il diritto di autorizzare l’emissione dell’euro/sue funzioni + gode di indipendenza + può proporre pareri + 6) Deve trasmettere un rapporto annuale al Parlamento/Consiglio/Commissione + 7) Il SEBC è diretto dagli organi decisionali della Banca Centrale + il suo obiettivo è il mantenimento dei prezzi.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 8) CORTE DEI CONTI. 1) Ha il potere di autodeterminazione per il regolamento interno + 2) Assiste il Parlamento/Consiglio nel controllo di esecuzione del bilancio + assicura il controllo sulla gestione finanziaria dell’Unione + 3) Alla chiusura dell’esercizio, presenta una relazione annuale con dichiarazione di affidabilità dei conti/regolarità delle operazioni + pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale + 4) Presenta relazioni speciali sui problemi particolari/da pareri. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 9) Altri organi. 1) Comitato economico e sociale (CES): composto da rappresentati di diverse categorie della vita eco/sociale + i suoi membri sono individui indip dagli Stati + sono nominati per 5 anni dal Consiglio. 2) Comitato delle Regioni: alla pari del CES è un organo di individui + i suoi membri sono nominati dal Consiglio (su proposta degli Stati) per 5 anni (con mandato rinnovabile) + viene consultato nei casi previsti dal Trattato/quando il Parlamento-‐Consiglio-‐Commissione lo ritengono opportuno + può formulare pareri di propria iniziativa (es: per incoraggiare la cooperazione in materia di cultura/sanità..) + può ricorrere alla Corte di Giustizia in caso di violazioni del principio di sussidiarietà delle Regioni. 3) Banca Europea per gli Investimenti (BEI): dotata di personalità giuridica + opera sui mercati finanziari come istituto di credito (senza fini di lucro) + ha sede a Lussemburgo.
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4) Mediatore Europeo: 1) Nominato dal Parlamento (per tutta la durata della legislatura) + organo di individui (dunque indip) + funzioni di controllo sull’esecutivo + ruolo di difensor civitatis (difende i cittadini dell’Unione in casi di cattiva Amm dell’attività di un Istituzione dell’UE (la cui lesione non sarebbe traducibile in azioni giudiziarie). 2) Procedimento: svolge indagini che ritiene utili + comunica la violazione all’Istituzione interessata (che deve risp entro 3 mesi) + al termine della procedura trasmette una relazione al Parlamento e Autorità interessata (comunicandolo poi al denunciante).
5) Agenzie: hanno competenze tecniche/supporto informativo per gli Stati membri + dip dalla Commissione (che mantiene la resp finanziaria) + ha molti obiettivi (ognuno unico nel suo genere, definito al momento della sua creazione). 6) Eurojust (Unione europea di cooperazione giudiziaria – che ha competenze in materia di lotta alla criminalità organizzata al fine di rafforzare la cooperazione tra le autorità giudiziarie e le altre autorità degli Stati membri resp dell’azione penale) + Europol (il cui compito è quello di sostenere/potenziare l’azione delle autorità di polizia/altri servizi incaricati dell’applicazione della legge degli Stati membri).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) APPROVAZIONE DEL BILANCIO. Prima l’UE era finanziata con contributi degli Stati membri, ma dopo il 1970 si è arrivato ad un sistema basato sulle cd: Risorse proprie: a) Prelievi/premi/importi supplementari o compensativi/ dazi della tariffa doganale. b) Applicazione di un aliquota 30% sull’imponibile IVA. c) Aliquota sull’importo complessivo del PIL di tutti gli Stati membri (PNL). *Ai sensi del Art 3 della Decisione 436/2007, l’importo totale delle risorse proprie per gli stanziamenti annuali per pagamenti non può superare il 1,24% del totale PNL degli Stati membri (la decisione dell’ammontare è presa all’unanimità + sottoposta alle procedure di adattamento degli Stati membri + le spese sono programmate su base pluriennale).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. Procedimento (Art 314 TFUE): 1) Con il Trattato di Lisbona, il Parlamento e Consiglio hanno una posizione equiparata. 2) Il Parlamento/Consiglio ricevono una proposta contenente il progetto di bilancio (entro il 1°Sett dell’anno che precede il bilancio di esecuzione). 3) Il Consiglio adotta la sua posizione comunicandola (in 1°lettura) al Parlamento (il quale ha 42gg di tempo per approvare la posizione del Consiglio/non deliberare = in entrambi i casi il bilancio è adottato).
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4) Il Parlamento entro 42gg può proporre emendamenti (a magg dei membri): Se entro 10gg il Consiglio non comunica di approvare tutti gli emendamenti [il Comitato di Conciliazione si riunisce, cercando di giungere ad un accordo su un progetto comune che: se l’accordo non è raggiunto (entro 21gg la Commissione presenta un nuovo progetto), se invece se l’accordo viene raggiunto (Parlamento/Consiglio devono approvarlo entro 14gg). 5) Il bilancio è definitivamente approvato se: a) Parlamento/Consiglio approvano il progetto comune/ non riescono a deliberare. b) Il Parlamento (approvato il progetto respinto dal Consiglio) entro 14gg decide di confermare tutti gli emendamenti presentati (deliberando a magg qualificata (3/5 dei voti espressi.. altrimenti se un emendamento non fosse approvato, il bilancio si considera approvato sulla base di quanto deciso dal Comitato). Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 6) Il Presidente del Parlamento (constata che il bilancio è def approvato) + l’esecuzione del bilancio è affidata alla Commissione (in cooperazione con gli Stati membri).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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CAPITOLO 02 - GLI ATTI DELL’UNIONE -
1) PROCEDURA DI FORMAZIONE DEGLI ATTI. 0) La funzione legislativa è esercitata dal Consiglio+Parlamento + il Consiglio può adottare (all’unanimità e previa consultazione del Palamento) una delibera con la quale autorizza l’utilizzo della procedura ordinaria per l’adozione degli atti legislativi (per i quali invece è prevista la procedura speciale + sempreché il Parlamento (alla quale la proposta va notificata) non si opponga + solo per determinate materie).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 1) Procedura legislativa ordinaria (Art 294 TFUE): -‐ La Commissione presenta una proposta al Parlamento europeo/Consiglio. -‐ Fase 1°Lettura: Il Parlamento adotta la sua posizione che trasmette al Consiglio (se questi approva tale posizione, l’atto viene adottato “nella formulazione che corrisponde alla posizione del Parlamento”, altrimenti il Consiglio esprime la sua posizione e la comunica al Parlamento).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. -‐ Fase 2°Lettura: Il Parlamento ha 3 mesi di tempo per approvare la posizione del Consiglio (in tal caso l’atto si considera adottato nella formulazione che corrisponde alla posizione del Consiglio)..oppure respingerla (a magg dei membri, in tal oppure caso l’atto non viene adottato) oppure proporre emendamenti (in tal caso il Consiglio ha 3 mesi per accoglierli tutti e procedere all’adozione dell’atto (con magg qualificata) oppure respingerli (all’unanimità). *Se il Consiglio non approva l’atto in questione, i Presidenti del Parlamento/Consiglio attivano il COMITATO DI CONCILIAZIONE (composto dai rappr delle 2 istituzioni + la Commissione) , che ha il compito di favorire il riavvicinamento delle posizioni a confronto: a) Il Comitato in 6 settimane riesce a definire un progetto in comune (in tal caso si apre la fase della 3°lettura). b) Entro tale termine non è approvato un progetto comune (in tal caso l’atto si intende non adottato).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. - Fase 3°lettura: il progetto comune dovrà essere approvato entro 6 settimane succ dal Parlamento (a magg dei voti espressi) e dal Consiglio (a magg qualificata), altrimenti il progetto si considera non adottato. *Termini possono essere prorogati di max 1 mese e 2 settimane (su iniziativa del Parlamento/Consiglio).
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*Il Parlamento dispone di vero/proprio diritto di veto in tutti i casi in cui il Comitato di conciliazione non perviene ad un accordo (in caso contrario, l’atto è adottato congiuntamente dal Parlamento/Consiglio + firmato dai 2 Presidenti).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
2) Procedure legislative speciali (Art 289 TFUE): -‐ Si hanno in tutti i casi in cui i trattati prevedono l’adozione di un atto da parte del Parlamento europeo con la partecipazione del Consiglio (o viceversa) ma solo in 3 casi ricorre la prima ipotesi: a) Approvazione del proprio statuto. b) Fissazione delle modalità dell’esercizio del diritto d’inchiesta dello stesso Parlamento. c) Adozione dello statuto/condizioni generali per l’esercizio delle funzioni del Mediatore europeo. -‐ Al contrario, più frequenti sono i casi in cui la delibera del Consiglio deve essere preceduta dalla consultazione del Parlamento (non vincolante ma obbligatoria (es: circolazione dei cittadini dell’Unione – Diritto di voto – di armonizzazione fiscale..) + tale consultazione rappresenta l’elemento essenziale ai fini della validità dell’atto (il quale sarà viziato da nullità se manca tale approvazione).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *In definitiva, la procedura di consultazione risulterà rispettata solo nel caso in cui il testo di un atto (approvato dal Consiglio) sia sostanzialmente identico a quello contenuto nella proposta su cui il Parlamento aveva espresso il proprio parere.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *In alcuni casi, l’adozione di un atto legislativo è subordinata alla previa approvazione del Parlamento (approvazione obbligatoria e vincolante) implicando che il Parlamento dispone di un sostanziale diritto di veto (es: elezione del Parlamento).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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2) Gli ATTI. 1) ATTI VINCOLANTI: a) Atti legislativi: adottati con procedura legislativa (ord/spec). b) Atti non legislativi: - Delegati: adottati sulla base di una atto delegato con il quale viene delegato alla Commissione il potere di integrare/modificare determinati elementi non essenziali di un atto legislativo (reg/dec/diret delegate) + l’esercizio della Commissione è soggetto al controllo del Parlamento/Consiglio che posso revocare la delega e fissarne le condizioni). - Di esecuzione: cioè necessitano di atti di esecuzione che provvedono ad attribuire i relativi poteri alla Commissione/o Consiglio (reg/dirett/dec di esecuzione) + sono atti meramente esecutivi degli atti legislativi, ma si diff dagli atti delegati perché sono destinati ad operare all’interno/sotto il controllo degli Stati membri.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 1) REGOLAMENTO: ha portata generale/astratta (cioè si rivolge a tutti gli Stati membri) + obbligatorio in tutti i suoi elementi (quindi i destinatari sono tenuti a dare applicazione completa/integrale alle norme dei regolamenti, con conseguente illegittimità di una sua applicazione parziale da parte di uno Stato) + direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri + sottoposto a verifica della Corte di Giustizia (in quanto i singoli possono impugnare solo quegli atti che li riguardano direttamente) + pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE (la mancata pubblicazione non influisce sulla validità dell’atto, ma ne impedisce la produzione di effetti obbligatori sino a quando non venga pubblicato) + entra in vigore a partire dalla data di pubblicazione/20gg dopo.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) DECISIONE: non ha portata generale/astratta + obbligatoria in tutti i suoi elementi + è titolo esecutivo (da far valere agli Stati membri attraverso le procedure naz + con l’apposizione della formula esecutiva da parte dell’autorità naz + previa verifica della autenticità del titolo) + adottata dal Consiglio Europeo/Consiglio/Commissione + notificata ai destinatari (e da tale momento produce i suoi effetti + è impugnabile) + pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE (ma solo per quelle più importanti).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) DIRETTIVA: non ha portata generale/astratta + obbligatoria in tutti i suoi elementi (cioè vincola solo lo Stato membro cui è rivolta solo per il risultato da raggiungere (lasciando allo Stato la scelta della forma/mezzi di come raggiungerlo + nel caso in cui non ci riesca entro il termine perentorio (senza alcuna sanzione), lo Stato potrà chiedere una proroga + a carico degli Stati grava cd: l’obbligo di Standstill (ovvero obbligo di buona fede attraverso il quale gli Stati si devono astenere dall’adottare disposizioni che possano compromettere gravemente il risultato da raggiungere) + notificata ai destinatari (e da tale momento produce i suoi effetti) + pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale delle direttive adottate + entra in vigore a partire dalla data di pubblicazione/20gg dopo. *Direttive dettagliate: hanno la stessa portata/efficacia dei regolamenti (in quanto non lasciano alcuna scelta allo Stato circa la forma/mezzi per raggiungere lo scopo).
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NOTA: Gli atti vincolanti dell’UE devono: 1) Essere motivati (pena l’annullamento per violazione delle forme sost). 2) Specificare gli elementi di fatto/diritto sui quali l’istituzione si fonda (non è necessario indicare tutti gli elementi, in quanto la motivazione può anche essere sommaria)
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) Motivazione comunicata al destinatario (contestualmente all’atto che gli reca pregiudizio + il difetto di motivazione non potrà essere sanato nell’ambito del processo dinnanzi alla Corte di Giustizia).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) Base giuridica (cioè riferimento ad 1/più norme del Trattato (es: visto l’Art…, qualificati sulla base dello scopo/oggetto dell’atto).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 5) Non hanno effetto retroattivo (cioè non producono effetti giuridici anteriormente alla loro entrata in vigore.. (tranne in via d’eccezione/ ove sia necessario, salvaguardando il legittimo affidamento + indicazione nella motivazione delle ragioni che giustificano la retroattività).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) ATTI NON VINCOLANTI: 1) Raccomandazioni: sono dirette agli Stati membri e contengono l’invito a conformarsi ad un certo comportamento. 2) Pareri: costituiscono l’atto con cui le istituzioni/altri organi dell’UE, fanno conoscere il loro punto di vista su di una determinata questione. *In quanto atti non vincolanti, possono essere adottati da tutte le istituzioni + producono effetti giuridici + pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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3) Altri atti: 1) Regolamenti interni: hanno efficacia circoscritta solo ai rapporti interni delle istituzioni. 2) Programmi generali: adottati dal Consiglio per liberalizzare le restrizioni in materia di libertà di stabilimento/prestazione dei servizi. 3) Costatazione: dell’avvenuta approvazione del bilancio da parte del Presidente del Parlamento Europeo. 4) Atti preparatori (es: le proposte della Commissione). 5) Misure: adottate dal Consiglio relative ai controlli alle frontiere/asilo/immigrazione. 6) Atti tipici in senso proprio: decisioni sui generis (atti obbligatori/vincolanti adottati dalla Consiglio) - Accordi interstituzionali (tra Consiglio/Commissione/Parlamento + hanno carattere vincolante) - Risoluzioni del Consiglio - Comunicazioni della Commissione (decisorie/ interpretative per far conoscere agli Stati..) - Dichiarazioni comuni: del Parlamento/Consiglio/Commissione (es: sulla procedura di bilancio) - Dichiarazioni a verbale: del Consiglio - Accordi Amministrativi: stipulati dalla Commissione con Stati terzi.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) EFFETTI. 1) EFFETTO DIRETTO: consiste nell’idoneità della norma comunitaria a creare diritti/obblighi dirett in capo ai singoli (siano esse persone fisiche/giuridiche) senza cioè che lo Stato eserciti una qualche procedura formale (in pratica si risolve nella possibilità per il singolo di far valere dirett dinnanzi al Giudice naz la sua posizione giuridica vantata in forza della norma comunitaria/ o per l’Amm di far si che il singolo adempia agli obblighi sanciti dalla norma comunitaria/ oppure che il singolo goda dei diritti sanciti da quella norma).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *L’effetto diretto (rappresenta l’idoneità della norma comunitaria a creare in capo ai singoli diritti invocabili dirett dinanzi al Giudice naz), mentre l’applicabilità diretta (costituisce una qualità di quegli atti (regolamenti) che non richiedono alcun provv ulteriore per produrre effetti). *Possono essere indirizzate agli Stati/singoli. *La norma comunitaria provvista di effetto diretto deve essere chiara/precisa/non condizionata (da alcun provv formale dell’autorità naz).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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a) Effetto VERTICALE (unilaterale): possibilità di invocare la Direttiva (non trasposta a causa dello Stato inadempiente) da parte del singolo solo nei confronti dello Stato (es: secondo la direttiva, lo Stato deve la 13esima alle lavoratrici donne). b) Effetto ORIZZONTALE: possibilità del singolo di far valere il diritto solo tra persone private (fisiche/giuridiche – e non verso lo Stato) ma solo nel momento in cui la direttiva viene trasposta nel diritto naz (es: secondo la direttiva, l’impresa deve la 13esima alle lavoratrici donne).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 1-‐Questa differenza crea problemi di uguaglianza sost (Art 3 Cost - es: 2 lavoratori, stesso lavoro solo che 1 lavora per lo Stato l’altro per un impresa privata), unica soluzione (spec per l’effetto orizzontale) è l’azione di risarcimento danni per resp nei confronti dello Stato
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2-‐Se la Direttiva comunitaria non viene trasposta nel diritto nazionale, lo Stato membro inadempiente non può eccepire la tardività di un’azione giudiziaria avviata nei suoi confronti da un singolo, in quanto (solo a partire dal momento della corretta trasposizione della direttiva nel diritto naz) il singolo sarà in grado di conoscere con certezza i diritti che gli vengono riconosciuti dalla direttiva, e quindi valutare se ricorrere/meno al Giudice.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. ..se invece il termine di trasposizione sia trascorso (e la Direttiva non è stata trasposta), essa non potrà essere utilizzata da singolo (se non nei confronti dello Stato/ente pubblico/attraverso l’espediente della interpretazione conforme) quindi lo Stato membro non può opporre la mancata trasposizione/inadempimento all’accertamento della violazione di un obbligo sancito dalla direttiva.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. ..In definitiva una Direttiva (priva di effetto diretto + non trasposta entro il termine stabilito/recepita in modo non corretto) è cmq un valido atto comunitario in grado di produrre effetti giuridici… con la conseguenza che in caso in cui la Corte di Giustizia accertata l’incompatibilità della Direttiva con la legge nazionale (comporta l’inapplicabilità di quest’ultima da parte del Giudice/Amm), mentre in caso di incompatibilità della legge nazionale con la Direttiva (la norma naz sarà dichiarata illegittima da parte per violazione dell’Art 11 cost).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3-‐Uno dei possibili rimedi a tutela del singolo, è il METODO TEOLOGICO: cioè l’obbligo del Giudice di interpretazione teologica (interpretazione conforme) della normativa naz rispetto allo scopo prefissato dalla direttiva, tranne quando: a) La norma naz sia contra-legem. b) La norma naz non esista.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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2) IL PRIMATO: cioè la preminenza delle norme comunitarie sulle norme interne ad esse contrastanti (sia prec/succ). Secondo il Principio della successione delle leggi nel tempo: -‐ La norma nazionale (ant) che confligge con la norma comunitaria (succ) = la norma naz viene abrogata. -‐ La norma nazionale (succ) che confligge con la norma comunitaria (ant) = prevale la norma nazionale.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. Storia: 1) Negli anni 60, la legge italiana di nazionalizzazione dell’energia elettrica fu contestata dinnanzi al Giudice conciliatore di Milano, in quanto incompatibile con quanto affermava la Corte Cost (la quale prevaleva la legge naz in quanto succ nel tempo) e Corte di Giustizia (la quale invece affermò che in caso di una normativa nazionale incompatibile con il Diritto Comunitario è del tutto priva di effetti, anche se succ).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) Succ la Corte Cost ha cambiato idea: a) Sentenza Costa ENEL: la Corte Cost affermava la prevalenza della legge naz in quanto succ. *Questo perché il Trattato sull’UE era stato ratificato con legge ordinaria (e non con legge cost) quindi non valeva la direttiva in quanto norma sovra-ordinata, ma valeva il modo in cui era entrata nel nostro ordinamento (cioè con legge ordinaria la quale è regolata dal principio della succ delle leggi nel tempo.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. b) Sentenza Frontini: la Corte Cost affermava che un ordinamento nazionale/comunitario sono autonomi/distinti (seppure legati dall’Art 11 Cost).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. c) Sentenza Industrie Chimiche: la Corte Cost affermò che in caso di conflitto tra norma comunitaria/norma naz succ, il Giudice naz non può disapplicare la norma naz ma deve sollevare il giudizio di legittimità cost per violazione dell’Art 11 Cost. d) Sentenza Simmenthal: un Giudice italiano chiedeva alla Corte di Giustizia se l’obbligo di attivare previamente il giudizio di cost (al fine di disapplicare la norma naz) non fosse a sua volta incompatibile con il diritto comunitario (in quanto al Giudice non vi veniva permesso di applicare la norma naz fin quando non fosse terminato il procedimento di verifica di compatibilità Cost richiesto dall Costituzione)..ma la Corte di Giustizia rispose che se la norma comunitaria è dotata di effetto diretto/primato allora bisogna dare ad essa applicazione immediata) *Secondo la Corte di Giustizia (la norma naz non si forma validamnte). Secondo la Corte Cost (la norma naz esiste, ma non può essere applicata).
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e) Sentenza Granital 1984: la Corte Cost ha definitivamente affermato che se la norma comunitaria è dotata di effetto diretto/primato (bisogna dare ad essa applicazione immediata, senza ricorrere al giudizio di Cost).. mentre se la norma comunitaria non è dotata di effetto diretto/primato (allora il Giudice naz deve sollevare il giudizio di legittimità cost per violazione dell’Art 11 Cost).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. Tuttavia non si sottraggono alla verifica della Corte 2 ipotesi: a) Quella di un eventuale conflitto della norma comunitaria con i principi fondamentali del nostro ordinamento cost e diritti inalienabili della persona umana. b) Quella delle norme interne che si assumono dirette a impedire/pregiudicare la perdurante osservanza del Trattato/nucleo essenziale dei suoi principi.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
4) REVISIONE. 1) Art 48 TUE prevede la procedura di revisione: A) REVISIONE ORDINARIA: 1) Viene attivata dal Parlamento/Commissione/Stato membro (i quali sottopongono al Consiglio progetti tesi a modificare i trattati) + notificati ai singoli Parlamenti Nazionali + 2) Consultazione da parte del Parlamento/Commissione o Banca Centrale Europea + 3) Il Presidente del Consiglio convoca una Convenzione dei rappresentanti dei parlamenti nazionali - Capi di Stato o Governo - Parlamento Europeo - Commissione (il Consiglio però (previa approvazione del Parlamento) può anche decidere di non convocare la Convenzione, qualora si tratti di modifiche di lieve entità). 4) La Convenzione esamina i progetti di modifica + invia una raccomandazione ad una conferenza dei rappresentanti degli Stati (i quali stabiliscono in comune le modifiche da apportare) + 5) Le modifiche adottate entrano in vigore + ratificate da tutti gli Stati membri.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. B) 2 REVISIONI SEMPLIFICATE: a) 1°Procedura: per la modifica della parte III del TFUE. b) 2°procedura quando: - Quando il Consiglio deliberi a magg qualificata (e non all’unanimità) per decisioni che riguardano il TFUE/parte V del TUE. - Quando il Consiglio adotta atti legislativi secondo la procedura legislativa ordinaria (e non speciale).
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*In entrambi i casi il Consiglio Europeo si esprime all’unanimità (previa approvazione del Parlamento che si pronuncia a magg) + la proposta di modifica è trasmessa ai parlamentari nazionali che entro 6mesi possono respingerla (in tal caso la decisione non viene adottata) oppure non fare opposizione (la decisione viene adottata + entra in vigore senza ulteriore ratifica/approvazione degli Stati membri).
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2) Art 50 TUE prevede il diritto di recesso degli Stati membri (anche se già prima la Convenzione di Vienna prevedeva la possibilità, laddove un trattato non contenesse una regola ad hoc, di applicare la regola del Rebus Sic Stanti Bus: cioè un trattato si estingue se vengono meno/mutano in modo radicale, le condizioni che erano essenziali tra le parti al momento della stipula + lo Stato dovrà notificare al Consiglio Europeo la sua volontà di recedere + si apre un negozio volto a definire le modalità di recesso + concluso l’accordo, lo Stato recedente non parteciperà più ai negoziati dell’UE/ decisioni del Consiglio/ far parte dell’Unione/ vincolato dai trattati (a partire dall’entrata in vigore dell’accordo di recesso/dopo 2 anni dalla notifica).
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1) Il TRATTATO DI MAASTRICHT sull’Unione Europea è stato firmato il 7 febbraio 1992 ed entrato in vigore il 1°novembre 1993 + si componeva di 3 pilastri: 1) COMUNITA’: da CEE -> a CE + introduzione di una moneta unica EURO. 2) PESC (Politica Estera e di Sicurezza Comune): In tal caso il Consiglio dell’Unione si riunisce all’unanimità (*ciascun membro può ricevere delega da 1solo degli altri membri), quando: -‐ Adozione di provv per combattere le discriminazioni. -‐ …Sicurezza sociale/protezione sociale. -‐ …Direttive sul funzionamento del mercato comune. -‐ …Stipulazione di accordi internazionali. 3) Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale: che comprende la diritto di asilo/ immigrazione/ cooperazione giudiziaria in materia civile-penale/ cooperazione doganale/ lotta contro il terrorismo e droga (in tal caso il Consiglio adotta posizioni comuni + obbligo per gli Stati membri di sul piano interno/politica estera).
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2) Il TRATTATO DI LISBONA (firmato a Lisbona il 13 Dicembre 2007 + entrato in vigore il 1°Gennaio 2009 + prima definito “Trattato di riforma” poi “Trattato di Lisbona”) ha ridisegnato il quadro istituzionale dell’Unione Europea, introducendo: Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 1) Il termine Comunità è stato sostituito con Unione. 2) Revisione del TFUE e Trattato CE (ora TUE + Tfue/Tue hanno lo stesso valore giuridico). 3) Accordare personalità giuridica all’UE (con la competenza stipulare accordi con gli Stati terzi/organizzazioni internaz). 4) Introduzione del Presidente del Consiglio Europeo + Alto Rappr dell’Unione per gli Affari esteri e Politica di sicurezza (ex Ministro degli esteri) + del Consiglio Europeo (che entra a far parte delle Istituzioni dell’UE).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 5) La Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE ha valore vincolante alla pari dei Trattati + i diritti sanciti diventano principi generali. 6) Norme più incisive in materia di concorrenza. 7) Si aboliscono i simboli inno/bandiera (ma con possibilità per gli Stati di usarli). Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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CAPITOLO 03 - LA TUTELA GIURISDIZIONALE -
0) In generale. La tutela giurisdizionale della Corte di Giustizia Europea si realizza attraverso: a) CONTROLLO INDIRETTO: fondato sulla cooperazione/rinvio giurisd del Giudice naz (che decide la causa) al Giudice dell’Unione. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. b) CONTROLLO DIRETTO: ..della Corte di Giustizia Europea/Tribunale, sulla legittimità degli atti dell’Unione, attraverso varie procedure, quali:
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1) AZIONE DI ANNULLAMENTO: consiste nell’impugnazione mediante ricorso di atti adottati dalle istituzioni dell’UE, che si pretendono essere viziati. 1) Gli Atti: Sono impugnabili gli ATTI Legl VINCOLANTI del Consiglio Europeo/ Consiglio dell’Unione/Commissione/Parlamento/Banca Centrale Europea.. (reg/dec/diret solo se produttivi di effetti nei confronti dei terzi (ma non racc/pareri) + gli ATTI DEFINITIVI (es: con cui la Commissione comunica di aver archiviato def una denuncia di violazione delle norme sulla concorrenza/ atti che autorizzano la conclusione di un accordo)…e non gli atti preparatori perché non modificano la posizione giu del destinatario (es: la comunicazione della Commissione alle imprese dell’apertura di un inchiesta nei loro confronti) + anche le decisioni della Commissione (con la quale dichiara archiviato la denuncia di violazione delle norme sulla concorrenza).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) Legittimati: -‐ Stati membri (non le Regioni/Comuni). -‐ Consiglio/Commissione/Parlamento/ Corte dei Conti/ Comitato delle Regioni (solo per salvaguardare le proprie prerogative). -‐ Persone fisiche/giuridiche in 1°grado (davanti al Tribunale) e 2°grado (per soli motivi di diritto dinnanzi alla Corte di Giustizia). -‐ Governatore della Banca centrale di uno Stato membro/ Consiglio direttivo della Banca centrale europea (direttamente dinnanzi alla Corte di Giustizia (per rimozione dello stesso governatore).
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a) Sono Ricorrenti privilegiati (le istituzioni – le quali non sono tenute a giustificare il loro interesse ad agire). b) Sono Ricorrenti NON privilegiati (le persone fisiche/giuridiche – le quali possono esercitare il ricorso solo se dimostrano che l’atto lesgl contro cui agiscono, li riguarda direttamente/ individualmente), ovvero: 1) può impugnare: - Atti di cui non sia il formale destinatario. - Regolamenti (purché sia il destinatario dell’atto + che l’atto deve essere stato adottato tenendo conto della situazione del ricorrente (al fine di evitare che le Istituzioni dell’UE adottino un atti idonei ad incidere dirett/indiv sui singoli..senza garantire loro un rimedio giurisdiz). - Decisioni (lui specificamente indirizzate – ammenda). - Direttive (che hanno una portata normativa generale + non pongono obblighi a carico dei singoli). 2) requisiti: - Direttamente = cioè quando l’atto dell’Unione incide dirett sulla posizione giuridica del singolo senza lasciare ai destinatari alcun potere discrezionale + senza necessità di altre attività normative per essere applicate). - Individualmente = cioè quando il destinatario è individuato in base a criteri personali tali da distinguerlo dalla generalità (il ricorrente è nominato nell’atto). *Il Trattato di LISBONA ha stabilito che i singoli possono impugnare atti regolamentati che li riguardano solo DIRETTAMENTE (cioè quegli atti di carattere generale, adottati secondo una procedura diversa da quella legislativa).
3) Termine di impugnazione è di 2 mesi a partire dalla pubblicazione dell’atto/ sua notificazione al ricorrente/ da quando il ricorrente ne ha avuto notizia. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) I vizi: - Incompetenza (relativa (dell’istituzione) assoluta (dell’Unione). - Violazione delle forme sostanziali (difetto di motivazione/ mancata individuazione della Base giuridica..). - Violazione di legge (delle norme del Trattato/diritto comunitario (discriminazione/legittimo affidamento). - Sviamento di potere/ di procedura (quando l’Amm esercita il suo potere per conseguire obiettivi diversi da quelli prescritti dalla legge).
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5) Sospensione. Il ricorso proposto non ha effetto sospensivo, però si può chiedere alla Corte di sospendere l’atto impugnato in via cautelare (la misura è decisa dal Presidente della Corte + vengono sentite le parti/intervenienti), purché: -‐ Fumus boni iuris (apparenza del diritto). -‐ Periculum in mora (irreparabilità del danno che scaturirebbe dall’esecuzione del provv impugnato). -‐ Bilanciamento degli interessi a confronto.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 6) Decisione. 1) In caso di accoglimento, la Corte dichiara annullato l’atto impugnato (cioè nullo e non avvenuto). 2) In caso di rigetto, è possibile riproporre la procedura di annullamento per motivi diversi. 3) La Corte può annullare l’atto solo parzialmente (lasciando inalterate le parti restanti). 4) Ha effetti Ex-tunc (ma la Corte può stabilire che esso abbia effetti ex-nunc/che conservi i suoi effetti fino a quando l’Amm non mod/sost l’atto impugnato con uno nuovo). 5) La sentenza comporta per l’Istituzione (che ha adottato l’atto annullato) l’obbligo di prendere le misure necessarie per darvi piena esecuzione (dispositivo/motivazione).
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2) AZIONE IN CARENZA: procedimento attraverso il quale il Parlamento/Consiglio/Commissione/Banca centrale Europea, omettono di emanare un atto che invece (in base al Trattato) dovevano emanare. 1) L’introduzione del ricorso dinnanzi alla Corte, è subordinata da una fase amministrativa preliminare in cui l’istituzione è invitata (entro 2 mesi dall’invio di una lettera di messa in mora = cioè da quando appare chiaro che non voglia agire) ad adottare le misure richieste. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. -‐ Trascorso inutilmente tale termine (l’autore della messa in mora, ha 2 mesi di tempo per introdurre il ricorso).. -‐ Se l’Istituzione rifiuti/ adotti l’atto voluto dal richiedente/ adotti un provv diverso (si attiva la procedura di annullamento). Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) L’assenza di decisione deve essere attuale e permanere durante tutta la procedura (infatti se l’introduzione risponde alla messa in mora adottando l’atto voluto dal richiedente, la procedura diventa senza oggetto).
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3) Il ricorso in carenza non può essere utilizzato per aggirare i termini di impugnazione dell’atto (cioè non è possibile chiedere dopo la scadenza dei termini, la revoca/modif di un atto, per poi (in caso negativo) introdurre un ricorso in carenza dinnanzi alla Corte di Giustizia). 4) Legittimati: Stati membri/ Istituzioni/ il singolo (quando l’Istituzione abbia omesso di emanare un atto nei suoi confronti (reg/dec/diret, ma non racc/par). Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) ECCEZIONE DI INVALIDITA’: procedimento attraverso il quale le parti possono sollevarla nel corso di una procedura dinnanzi alla Corte (già attivata per altri motivi) al fine di far dichiarare l’inapplicabilità dell’atto di cui si tratta. 1) E’ necessario che vi sia uno stretto legame tra l’atto impugnato/quello che si fa valere l’illegittimità. 2) Riguarda tutti gli atti di portata generale (cioè tutti quegli atti che producono effetti analoghi al reg + che non possono essere impugnati dai singoli). 3) Serve ad evitare che un atto viziato (anche se non impugnato) possa costituire la base giuridica valida per altri atti. 4) Non può essere utilizzata per eludere l’onere della tempestività dell’impugnazione (in quanto è l’unico mezzo a disposizione del singolo (per contestare la legittimità di un atto) qualora gli venga preclusa altra possibilità). 5) Accoglimento del ricorso, è l’inapplicabilità dell’atto (non del suo annullamento, quindi l’atto resta in vigore in attesa che l’Istituzione lo modif/abroga).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) CONTENZIOSO IN MATERIA DI PERSONALE: procedimento attraverso il quale il Tribunale della Funzione Pubblica esamina le controversie tra Comunità /suoi agenti in materia di impiego (assunzioni/ condizioni di lavoro/ retribuzioni..). 1) E’ necessario: - L’esperimento di un reclamo in via amm. - Il rigetto del reclamo mediante decisione. - L’atto impugnato crei un pregiudizio al ricorrente. 2) Il termine per agire è 3 mesi a partire: - Dalla notifica della decisione sul reclamo. - Dalla data in cui scade il termine di decisione (in caso di provv implicito). 3) Il ricorso può essere diretto ad ottenere provv provvisori/ annullamento dell’atto/ sospensione dell’atto/ risarcimento danni. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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5) AZIONE DI RESP EXTRACONTRATTUALE (e risarcimento danni): procedimento attuato (nei confronti del Giudice comunitario) in caso di pregiudizio provocato dall’applicazione di un atto normativo illegittimo della Comunità (anche per danni causati dalla Banca Centrale Europea, la quale dispone direttamente il risarcimento (e non l’Unione). 1) Competenza: - Corte di Giustizia (quando il danno sia stato cagionato da un Istituzione comunitaria/suoi agenti nell’esercizio delle loro funzioni). -‐ Giudici nazionali (quando il danno è stato cagionato da organi nazionali in applicazione di una normativa comunitaria). Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *Nella Pronuncia PLAUMAN: la Corte dichiarò inammissibile una domanda di risarcimento danni fondata sulla illegittimità di un atto di cui non era stato previamente richiesto l’annullamento.. dopo dichiarò che l’azione di danni è un rimedio autonomo distinto da altri mezzi (purché l’azione di resp non venga utilizzata per conseguire lo stesso risultato che avrebbe potuto essere raggiunto con l’azione di annullamento).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) Condizioni: -‐ Illiceità del comportamento dell’Istituzione/organo naz. - Danno effettivo (individualizzato). - La norma sia preordinata a conferire diritti ai singoli. - Violazione grave/manifesta. - Nesso di causalità tra danno/comportamento.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) Responsabilità: -‐ La prova incombe al ricorrente. -‐ Sono risarcibili: - Pregiudizio materiale/morale. - Danno emergente/lucro cessante. -‐ E’ ammissibile la domanda di interessi moratori (a partire dalla sentenza che accerta la resp della Comunità (6%-8%).
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6) IMPUGNAZIONE della sentenza del Tribunale. 1) Art 256 TFUE stabilisce che il Tribunale di 1°grado ha il ruolo di Giudice di 1°grado a competenza generale (tranne nelle materie di competenza delle Camere Giurisdizionali, ove il Tribunale ha un ruolo di 2°grado), ovvero: -‐ Ricorsi proposti dalle persone fisiche/giuridiche + Stati membri contro la Commissione/Consiglio. -‐ Ricorsi fondati sui contratti stipulati dall’UE. -‐ ..in materia di marchio comunitario. -‐ Delle impugnazioni contro le decisioni dei Tribunali specializzati. -‐ Risarcimento dei danni causati dalle istituzioni dell’UE/suoi dipendenti. *Mentre le sentenze/ordinanze del Tribunale, sono impugnabili dinnanzi alla Corte di Giustizia per i soli motivi di diritto.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) E’possibile che la Corte/Tribunale siano chiamati a decidere su ricorsi aventi lo stesso oggetto (es: decisione della Commisssione in tema di aiuti pubblici alle imprese, impugnabile dagli Stati membri dinnanzi alla Corte, e dalle singole imprese dinnanzi al Tribunale), in tal caso: a) Il Tribunale (sentite le parti) sospende la procedura e attende la pronuncia della Corte. b) Il Tribunale si spoglia della causa e lascia decidere alla Corte. c) La Corte sospende la procedura che continua dinnanzi al Tribunale.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) L’impugnazione della sentenza di 1°grado può essere proposta dalle parti entro 2 mesi + è diretta a rimediare agli errori commessi dalla sentenza di 1°grado (dunque non sarà possibile limitarsi ad una mera riproposizione della domanda originaria) + deve indicare espressamente i punti della sentenza impugnata di cui si chiede l’annullamento perché viziati (non è un giudizio di Appello ma di Cassazione).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) Vizi: - Incompetenza del Tribunale. - Vizi di procedura (difetto di motivazione / eccessiva durata della procedura dinnanzi al Tribunale). - Violazione del Diritto Comunitario. - Errore di Diritto (errore nell’interpretazione della norma/ errore nella qualificazione dei fatti accertati..).
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5) La Corte può dichiarare il ricorso manifestamente irricevibile/ infondato (con ordinanza + sentito l’Avv generale). 6) Se la Corte accoglie l’impugnazione, dichiara l’annullamento della pronuncia del Tribunale + può: - Essa stessa decidere la controversia (se gli atti glielo permettono). - Rinviare la causa di nuovo al Tribunale (il quale ora sarà vincolato alla decisione della Corte riguardo i punti di diritto).
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7) REVOCAZIONE - RIESAME - RINVIO: 1) REVOCAZIONE: mezzo di ricorso straordinario, mediante il quale si scopre (entro 10 anni dalla sentenza) nuovi elementi di fatto (anteriori alla sentenza) che se conosciuti/apprezzati dal Giudice, avrebbero condotta ad una diversa soluzione della controversia. a) Avverso la sentenza pronunciata in contumacia, è prevista l’opposizione da pronunciarsi entro 1 mese dalla notifica della sentenza (con procedimento = qllo ordinario).
b) E’prevista la possibilità di chiedere l’interpretazione del dispositivo/uno specifico punto della pronuncia.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) RIESAME: possono essere oggetto di riesame della Corte di giustizia, le sentenze del Tribunale (avverso le decisioni delle Camere giurisd) + le decisioni emesse su questioni pregiudi (in caso di gravi rischi che siano compromessi l’unità/coerenza del Diritto dell’Unione) + da parte del 1°Avv generale (entro 1 mese dalla pronuncia del Tribunale + la Corte decide entro 1 mese + la rinvia al Tribunale (il quale sarà vincolato ai punti di diritto)/oppure decide essa stessa nel merito).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) RINVIO: della Corte -> al Tribunale (il quale sarà vincolato ai punti di diritto) + oppure del Tribunale -> alla Corte (ove il Tribunale ritenga che la causa richieda una decisione della Corte al fine di non compromettere l’unità/coerenza del Diritto dell’Unione).
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8) PROCEDURA DI INFRAZIONE. 1) Con cui la Commissione si rivolge allo Stato membro per far cessare la violazione del Diritto Comunitario + osservare il dettato dell’Unione (es: mancata attuazione di una Direttiva/ mancata esecuzione di una sentenza della Corte). 2) Procedimento: 1) Fase precontenziosa: a) Stati/cittadini/associazioni..indirizzano alla Commissione un esposto scritto in cui indicano i fatti che costituiscono una violazione al Diritto Comunitario. b) Se all’esito della verifica la Commissione ritiene che vi sia stata una infrazione, invia allo Stato una lettera di messa in mora (in cui si contesta l’addebito + lo Stato potrà rispondere) + dopo un parere motivato (indicazione delle infrazioni + termine entro il quale porre fine (altrimenti la Commissione ricorre alla Corte di Giustizia). *Lo stesso procedimento è attivabile da uno Stato per le inadempienze di un altro Stato membro + se la Commissione entro 3 mesi non invia il parere motivato, lo Stato richiedente potrà adire direttamente alla Corte di Giustizia.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) L’inadempimento deve essere provato (e non basato su mere presunzioni). 3) La Commissione PUO’ (e non deve) attivare la procedura/ non ha un termine per la presentazione del ricorso (può ritardare, ma cmq entro la data di scadenza del termine concesso allo Stato nel parere motivato). 4) Il rinvio pregiudiziale è un procedimento autonomo rispetto alla procedura d’infrazione (dunque il suo esperimento non può limitare il potere della Commissione di proporre il ricorso).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 5) La Corte non può dichiarare cessata la materia del contendere se lo Stato adempie nel corso del giudizio (in quanto permane l’interesse della Commissione a veder dichiarato l’inadempimento) + mentre può applicare misure cautelari (es: sospendere l’applicazione di una legge/atto amm). 6) Procedura accelerata (cioè la Commissione/Stati membri possono saltare la fase precontenziosa ed adire dirett la Corte (es: aiuti di Stato, quando lo Stato eroga aiuti prima ancora che la Commissione si sia pronunciata sulla sua compatibilità).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 7) Sentenza (solo dichiarativa (e non coattiva) riconosce che lo Stato è inademp di 1/più obbligazioni del Trattato + dovrà dunque adempiere (abrogare/introdurre una norma nell’Ordinamento)… *Prima del Trattato di Maastricht: l’Art 260 si fermava qui, con la conseguenza che in caso di mancata/non corretta/non tempestiva esecuzione della sentenza da parte dello Stato, era configurabile come inademp + sanzionabile altra procedura di infrazione [Doppia condanna]).
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*Trattato di Maastricht: prevede una sanzione pecuniaria forfettaria/ penalità di mora (anche entrambe in caso di perdurare inademp + lo stabilisce la Corte) + reiterazione del procedimento di infrazione + obbligo per i Giudici naz/Amm non applicare la norma naz dichiarata incompatibile (ma applicare quella comunitaria dotata di effetto diretto). *Trattato di Lisbona: la Commissione può chiedere direttamente nel 1°ricorso di condannare lo Stato inademp al pagamento di una sanzione pecuniaria (solo in caso di mancata trasposizione di una direttiva).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. RESP EXTRCONTRATTUALE dello STATO (Sentenza FRANCOVICH 1991). 1) I Trattati di Roma (CE-EURATOM) non prevedono specifiche sanzioni in caso di violazioni degli obblighi comunitari, ma solo procedure per l’accertamento delle infrazioni (è la pressi che invece ha individuato alcuni meccanismi che consentono di collegare a talune infrazioni delle sanzioni (es: la perdita del diritto al finanziamento comunitario). 2) Problema frequente si verifica nell’ipotesi di mancata/errata trasposizione di una norma comunitaria: -‐ Trattato di Maastricht: prevede una sanzione pecuniaria in caso di perdurante inadempimento. -‐ Giurisprudenza: afferma il diritto del singolo al risarcimento del danno patrimoniale subìto a causa dell’inademp dello Stato membro.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 1-Sentenza FRANCOVICH 1991: a causa della mancata attuazione di una direttiva da parte dello Stato membro inademp (Norme prive di effetto diretto (cioè non chiare/precise/incondizionate) = non invocabili dal singolo dinnanzi al Giudice) + la quale (tutelando i lavoratori in caso d’insolvenza del datore) imponeva agli Stati di istituire un meccanismo di garanzia per i crediti retributivi maturati. Unica soluzione, è che il Giudice ita chiedeva alla Corte di Giustizia se i singoli potessero chiedere il risarcimento (dinnanzi al Giudice naz) per un danno dello Stato inademp, la Corte rispose si.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2-‐Sentenza BRASSERIE du PéCHEUR: inademp dello Stato di una direttiva già trasposta (Norme dotate di effetto diretto = invocabili dal singolo dinnanzi al Giudice). *Per entrambe le sentenze: • La Direttiva attribuisca il diritto al singolo (diritto pieno/immediato). • Violazione grave/manifesta (conseguente risarcimento adeguato). • Nesso di causalità tra violazione/danno. *La colpa non è una condizione della resp, ma può contribuire a determinarne la gravità della violazione. *La violazione deve essere manifesta (ovvero non vi deve essere alcuna discrezionalità dello Stato in ordine all’attuazione della direttiva).
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3-‐Sentenza KOBLER: dove si afferma che la tutela dei diritti derivanti dal Diritto dell’UE sarebbe compromessa se fosse escluso la possibilità dei singoli di poter (a talune condizioni) ottenere un risarcimento del danno allorché il diritto del singolo venga leso da una decisione di un Giudice di ultima istanza di uno Stato membro, il quale ha violato una norma del Diritto dell’UE. *Secondo alcuni, tale principio di resp non si applica al Giudice naz non di ultima istanza (in quanto tale Giudice non ha l’obbligo di sollevare un quesito pregiudiziale alla Corte + la sua decisione può essere benissimo impugnata dinnanzi ad un Giudice di grado superiore).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) Principio di Responsabilità: principio generale secondo cui non importa chi abbia violato l’obbligo, dovendo tutti gli organi statali contribuire all’osservanza delle norme comunitarie + l’obbligo del risarcimento non deve dip dal riparto delle competenze tra organi interni di ciascuno Stato membro (altrimenti si verificherebbe una discriminazione tra i cittadini dell’Unione) + le condizioni di resp degli Stati membri sono uguali a quelle dell’UE (a parità di situazioni + accomunando il legislatore naz a quello dell’UE).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) In ultimo la Corte di Cassazione ha stabilito che (di fronte all’attività/inattività del legislatore) non si può parlare di Resp extracontrattuale (Art 2043 Cc + prescrizione 10nnale) ma di Resp contrattuale (Art 1218 Cc + prescrizione 5nnale + cioè un diritto ad essere indennizzati delle diminuzioni patrimoniali subite in conseguenza dell’esercizio di un potere non sindacabile dalla giurisdizionale).
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9) RINVIO GIURISDIZIONALE. 1) Art 267 TFUE: procedimento con il quale il Giudice naz ha la possibilità (obbligo se in ultima istanza) di chiedere alla Corte di Giustizia una pronuncia sull’interpretazione/validità di una norma nel caso in cui si trovasse investito di una controversia (es: quale sia la corretta interpretazione di una norma/ se la norma dell’Unione sia valida/efficace).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *Infatti quando un singolo ritiene di subire un pregiudizio per effetto dell’applicazione di una norma naz incompatibile con il Diritto dell’Unione, può: - Segnalare alla Commissione (che a sua volta deciderà se attivare/meno la procedura di infrazione). - Chiedere al Giudice naz di procedere al rinvio pregiudiziale di interpretazione. *E’possibile procedere in entrambi i modi (dunque si avranno 2 sentenze della Corte: inademp/interpretazione, ma cmq di inademp).
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2) OGGETTO del rinvio sono tutti gli atti impugnabili (Atti delle Istituzioni/ Accordi di associazione/ Trattati istitutivi…ma non le sentenze della Corte di Giustizia).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) FUNZIONI del rinvio sono realizzare un interpretazione uniforme + applicazione del diritto dell’Unione in tutti i paesi membri + controllo giurisd sulla legittimità degli atti dell’Unione (in quanto le Amm naz sono spesso chiamate a fare applicazione del diritto dell’Unione dinnanzi al Giudice naz, quindi spetta alla Corte di Giustizia (dichiarare l’eventuale illegittimità) mentre al Giudice naz (confermare la legittimità). *Tale procedura è attuabile anche dal singolo solo per quegli atti che lo riguardano direttamente (reg/diret/dec).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) CHI: il rinvio può essere deciso da qualunque Giudice naz (Amm/ civile/ penale/ lavoro...purché tratti della giurisdizione di uno Stato membro): a) Giudice non di ultima istanza: ha la facoltà di sottoporre un quesito pregiudiziale alla Corte ogni volta che la risposta è necessaria per giudicare una controversia dinnanzi ad esso pendente. b) Giudice di ultima istanza (Corte di Cassazione/ Consiglio di Stato/ Corte Cost (cioè ogni volta in cui le sentenze non sono pi impugnabili), ha l’obbligo di effettuare il rinvio, tranne quando: - La questione sia identica ad altra già decisa dalla Corte. - Qualora la risposta al quesito non alimenti alcun ragionevole dubbio interpretativo. *La Corte Cost solo se è Giudice di ultima istanza (altrimenti nei casi di legittimità cost la Corte Cost è l’unica a potersi pronunciare in quanto definisce la causa). *La Corte di Giustizia può rigettare il rinvio quando: - Causa fittizia. - Questioni puramente ipotetiche/future. - Poche info trasmesse dal Giudice a quo. *Teoria dell’atto chiaro: qualora la risposta al quesito non alimenti alcun ragionevole dubbio interpretativo, il Giudice naz deve essere convinto che la stessa evidenza si imporrebbe ai Giudici degli altri Stati membri
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5) GIURISDIZIONE NAZIONALE: secondo la Corte di Giustizia, tale termine si può avere quando: - Origine legale (e non convenzionale) dell’organo. - Stabilità. - Obbligatorietà/Indip/Terzietà. - Applicazione del diritto. *Ne sono esclusi la Pubb accusa/Procuratore della Repubblica/ Arbitri.. (mentre ne fanno parte tutti i Giudici naz).
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6) La Corte può seguire una procedura semplificata sulle domande pregiudiziali + si chiude con ordinanza (senza trattazione orale/conclusioni scritte dell’Avv gen) - Quando la questione sia identica ad una già trattata. - Quando sia desumibile con chiarezza dalla giurisprudenza. - Quando la soluzione non alimenti alcun ragionevole dubbio. …oppure un procedimento d’urgenza quando la Corte si debba pronunciare nel minor tempo possibile su questioni come spazio di libertà/sicurezza/giustizia.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 7) La decisione del rinvio è solo del Giudice (che può operarlo anche d’ufficio – cd procedimento da Giudice a Giudice) + le parti non possono solo presentare osservazioni (scritte/orali) nel procedimento dinnanzi alla Corte di Giustizia.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 8) QUESTIONE PREGIUDIZIALE: esistono 2 casi in cui la Corte di Giustizia ha attribuito ai Giudici interni il potere di tutelare i diritti dei singoli vantati da una norma comunitaria, in attesa della sentenza definitiva: 1) Il Diritto è vantato da una norma dell’Unione ma negato dalla norma naz (es: la società FACTORTAME chiedeva ad un Giudice inglese (deducendo l’incompatibilità comunitaria con una norma naz + in attesa della pronuncia definitiva), che la l’applicazione della norma naz fosse sosp + la Camera dei Lord chiese a sua volta alla Corte di Giustizia se fosse possibile (e questa gli rispose di si). *Spetta a ciascuno Stato membro (in assenza di una normativa comunitaria) stabilire le condizioni per la concessione di provvedimenti provv intesi a garantire la salvaguardia dei singoli, in forza del diritto dell’Unione. *Anche nella Sentenza SIMMENTHAL dove pure fu attribuito al Giudice naz il potere di applicare egli stesso la norma naz contrastante con quella comunitaria (potendo applicare misure provv in attesa dell’esito della causa. 2) Potere del Giudice naz di poter sosp in via cautelare l’applicazione di una normativa naz (legge/atto amm) in quanto illegittimo un atto dell’Unione (purché operi un rinvio alla Corte di Giustizia che si deve pronunciare in via pregiudiziale sulla validità dell’atto), purché vi siano: a) Fumus Boni Iuris. b) Periculum in mora. c) Bilanciamento degli interessi a confronto.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 9) La Sentenza interpretativa della Corte (pronunciata su rinvio pregiudiziale) vincola il Giudice a quo (e tutti gli altri Giudici) ad applicare la norma dell’Unione così come interpretata dalla Corte (all’occorrenza lasciando inapplicata la norma naz contrastante) + ha efficacia Ex-Tunc (cioè gli effetti della sentenza si estendono anche ai rapporti sorti prima della sentenza stessa + è possibile estendere anche gli effetti Ex-Nunc alle sole sentenze di annullamento).
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a) Se la Corte si pronuncia sulla VALIDITA’ dell’atto comunitario (l’effetto è limitato al caso di specie + è possibile contestare la legittimità dell’atto (per motivi diversi). b) Se la Corte si pronuncia sulla INVALIDITA’ dell’atto comunitario (si produce lo stesso effetto della sentenza di annullamento + l’Istituzione che ha posto in essere l’atto potrà solo adottare un atto diverso). 10) La Corte può rendere Pareri (chiesti dal Consiglio/Commissione/Parlamento/Stato membro) sulla compatibilità di un Trattato accordo tra l’Unione/ Paesi terzi (anteriormente alla stipula dello stesso), che se incompatibile con alcune disposizione della Corte, esso dovrà essere modificato.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 10) PROCEDIMENTO DINNAZI ALLA CORTE/TRIBUNALE. Fase SCRITTA: 1-‐Al termine previsto per le azioni promosse dinnanzi al Tribunale/Corte di Giustizia si devono aggiungere 10gg. 2-‐Il ricorso contiene: a) Indicazione delle parti/difensori (con la precisazione del domicilio eletto). b) Oggetto della controversia/ mezzi / prove. c) Enunciazione della domanda. 3-‐Il ricorso è inviato mezzo racc alla cancelleria della Corte (che provvede alle traduzioni + pubblicazione sulla GU + notifica alla controparte (la quale entro 1 mese può presentare un contro-ricorso).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. Fase ORALE: 1-‐La procedura pregiudiziale inizia dinnanzi al Giudice naz + il quale sosp il procedimento + rimette un ordinanza alla Corte per ottenere una risposta ai fini della decisione. *L’ordinanza contiene tutti gli elementi di fatto/diritto + è trasmessa alla cancelleria della Corte a Lussemburgo (la quale procede poi alla traduzione + la trasmette a sua volta alla Commissione/parti/Istituzioni/Stati membri).
*La lingua della procedura è quella del Giudice di rinvio (il quale se vuole, può ritirare la sua domanda e si cancella la causa a ruolo). 2-‐Entro 2 mesi, i sogg citati possono presentare osservazioni scritte/partecipare all’udienza. *Il Giudice relatore/avv generale, possono chiedere info supplementari su fatti/documenti/altro..
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3-‐Il Giudice relatore (sentito l’avv generale) deposita una relazione d’udienza (che riassume i termini essenziali della causa) + sulla base di questa la Corte/Tribunale decide se la causa richiede/meno un supplemento di istruttoria/altra documentazione (in caso affermativo si fissa la composizione del collegio (plenaria/sezione) + data dell’udienza oppure conclusioni dell’avv generale).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4-‐All’udienza i difensori delle parti principali/intervenienti espongono i punti che non erano stati suff illustrati nella procedura scritta. 5-‐La fase orale termina con la lettura del dispositivo (in udienza pubblica) delle conclusioni dell’avv generale (nella propria lingua) + pubblicato sulla Gazzetta Uff + la cancelleria del Giudice a quo, riceve copia delle conclusioni dell’avv generale della sentenza.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *La Corte può decidere con ordinanza motivata (in caso di incompetenza del Giudice/ atto introduttivo irricevibile/ questione posta dalla procedura è identica ad altra su cui la Corte ha già statuito). *Procedura pregiudiziale accelerata in caso di urgenza (in tal caso viene fissata subito la data d’udienza + le parti possono presentare memorie scritte sui punti essenziali della questione + partecipare all’udienza orale + la Corte statuisce (sentito l’avv generale).
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CAPITOLO 04 - LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI -
1) Il MERCATO COMUNE. 1) Art 26 TFUE – Mercato Comune/Interno/Unico: spazio senza frontiere interne, nel quale è assicurata la libera circolazione delle persone/ merci/capitale/servizi (ma anche libertà di stabilimento/ libera concorrenza..) + attraverso cui si sviluppa il ravvicinamento delle politiche eco degli Stati membri/ armonioso sviluppo delle attività economiche della Comunità. *Con il Trattato di Maastricht viene introdotta l’Unione Europea/Moneta unica euro, come ulteriore strumento per raggiungere un unico sviluppo comunitario.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) Merce: tutti i prodotti valutabili in denaro e idonei ad essere oggetto di transazione commerciale. *Rientrano anche questi oggetti: - Oggetti di interesse artistico/storico/archeologico. - Monete fuori corso legale. - Opere di ingegno (dischi/videocassette). - Petrolio/energia elettrica.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *La Corte ha stabilito che: -‐ I rifiuti riciclabili/non riciclabili, non è possibile operare una distinzione in quanto ciò dipende dal costo delle operazioni. -‐ Tutti gli oggetti trasportati al di là della frontiera (per dar luogo a operazioni commerciali) sono sottoposti alla libera circolazione. -‐ Armi/materiale bellico, sono esclusi dalla libera circolazione + sono inseriti in specifici elenchi predisposti dal Consiglio. -‐ Prodotti Agricoli/Pesca rientrano nel mercato interno.
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3) La sfera di applicazione territoriale (in cui vengono applicate le disposizioni del Trattato sul mercato interno) coincide con il territorio degli Stati membri (terra/mare/spazio aereo sottoposto alla loro giurisdizione). 4) Le norme sono dirette agli Stati membri (che dovranno attuarle secondo quanto stabilito dalle norme sul mercato interno) + anche i singoli vantano un vero/proprio diritto dinnanzi ai Giudici interni. *Non si possono creare convenzioni volte a raggirare la libera circolazione delle merci (es: una convezione secondo cui non si possono importare in uno Stato merci liberamente distribuite in un altro Stato).
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2) I 3 punti del Trattato. 1) UNIONE DOGANALE -‐ Art 28 TFUE: comporta l’abolizione dei dazi doganali (imp/esport)/tasse tra gli Stati membri (cd: Zona di libero scambio) + adozione di una tariffa doganale comune per gli scambi con i Paesi terzi (cd: Unione doganale).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 1) Libera circolazione delle merci (all’interno dell’Unione) riguarda prodotti originari degli Stati membri/Paesi terzi (entrati nell’Unione con un'unica tariffa). *Criterio essenziale per stabilire l’origine di un prodotto è lo Stadio produttivo determinante: un prodotto fabbricato in 2/più paesi terzi, può dirsi originario del paese in cui è avvenuta l’ultima trasformazione/lavorazione sostanziale (e non semplice assemblaggio) + sono in Libera pratica: cioè i prodotti provenienti dai Paesi terzi e liberamente circolanti nel territorio dell’Unione (alla pari dei prodotti degli Stati membri).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) Art 30 TFUE: contiene il divieto di applicare dazi doganali/tasse ad effetto equivalente (nel 1961 (per le esp) + 1968 (per le import). *Tasse ad effetto equivalente: quell’onere pecuniario che è dirett/indierett collegato all’import/esport di un prodotto (anche se imposto in un momento succ), purché: a) Deve trattarsi di un onere pecuniario. b) Deve colpire il prodotto in conseguenza dell’import/esport (quindi rendendola più onerosa). c) L’onere può essere imposto/percepito in un momento succ (dallo Stato/altri sogg beneficiari).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
3) Nello scambio con i Paesi terzi, non possono applicarsi gli Artt 28 ss (ma ciò non vuol dire che i paesi membri possano introdurre nuove tasse/aumentare quelle esistenti). Possibili deroghe: 1) E’possibile che l’Amm chieda un onere pecuniario a fronte di un servizio prestato a favore dell’importatore/esportatore, purchè: - Il servizio sia effettivamente prestato. - Servizio reso individ a favore dell’operatore. - Il corrispettivo deve essere proporzionato al costo/qualità del servizio. *Se il servizio è prestato in violazione delle norme sull’Unione, l’onere pecuniario sarà una tassa di effetto equivalente.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) E’ possibile imporre oneri previsti dalle norme dell’Unione/convenzioni internaz a favore della libera circolazione delle merci. 3) Oneri interni del Paese importatore che colpiscono il prodotto importato/nazionale.
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2) DIVIETO DI IMPOSIZIONI FISCALI DISCRIMINATORIE -‐ Art 110 TFUE: comporta il divieto di applicare tributi interni discriminatori nei confronti dei prodotti importati (anche di libera pratica) al fine di evitare l’elusione degli Artt 28/30).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 1) Il divieto comprende qualsiasi onere pecuniario di natura tributaria imposto dallo Stato/ente pubb (indip dal sogg/consistenza live o meno del tributo). 2) E’ applicabile alle imposte dirette/indirette (iva, accise, tasse para fiscali..). 3) La Tassa ad effetto equivalente (prescinde dalla presenza di imposizioni sul prodotto naz, e va semplicemente abolita), mentre il Tributo discriminatorio (presuppone un tributo interno, e va adattato a questo, quindi deve trattarsi di un onere tributario/discriminazione).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) Deve trattarsi di una discriminazione: ovvero tutti quei tributi che scoraggiano l’importazione di prodotti originari di altri Paesi membri a vantaggio dei prodotti naz + essa si collega alla base imponibile/ aliquota / fase della commercializzazione, esempi: a) Una tassa che colpisce le autovettura in base alla potenza fiscale. b) Una tassa che colpisce diff il trasporto naz/internaz. c) Un sistema di agevolazioni fiscali che sui prodotti naz.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 5) Per qualificare il tributo (discriminatorio/tassa equivalente) occorre verificare la sua destinazione: a) Compensazione totale (quando il gettito è destinato a finanziare attività che giovano specif il prodotto naz + l’onere è assimilato ad una Tassa di effetto equivalente). b) Compensazione parziale (??? 6) Distinzione tra prodotti importati e prodotti nazionali: a) Prodotti similari: quei prodotti che per il consumatore hanno proprietà analoghe/rispondono alle stesse esigenze dei prodotti naz. b) Prodotti concorrenti: quei prodotti importati che adottano un metodo di valutazione dinamico/relativo (tale che la sostituzione con i prodotti naz risulti più tenue).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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3) DIVIETO di RESTRIZIONI QUANTITATIVE AGLI SCAMBI + MISURE AD EFFETTO EQUIVALENTE. MISURE ad EFFETTO EQUIVALENTE: ampia gamma di provv che rappresentano un ostacolo agli scambi all’interno dell’UE (es: il divieto assoluto di importare prodotti pornografici). *PRIMA: consisteva nella diff di trattamento tra prodotti imp/esport. OGGI: la Direttiva 70/50 del 22 dicembre 1969 (ogni atto posto in essere da una pubb autorità che potesse indurre il destinatario ad una scelta di acquisto a favore dei prodotti naz).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 1) E’ una misura imputabile allo Stato/autorità centrale/ altra autorità (purché sia in qualche modo riconducibile ad una articolazione dello Stato). 2) Può essere una legge/ Atto Amm/ prassi burocratica/ orientamento giurisprudenziale. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) Gli Articoli. Art 34 TFUE: Sono vietate (fra gli Stati membri) le restrizioni quantitative alle importazioni (anche quelle misure relative alla comm dei prodotti (forma/dimensioni/peso/presentazione/confezione) che se pur applicabili indist a tutti i prodotti naz/internaz, cmq producono effetti restrittivi sulla concorrenza).. Art 35 TFUE: ..restrizioni quantitative alle esportazioni (solo verso altri Stati membri, e non verso Paesi terzi) + nonché qualsiasi misura ad effetto equivalente.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. Art 36 TFUE: lo Stato può adottare/mantenere i divieti ex Art 34/35 TFUE per ragioni di moralità pubb/ sicurezza pubb/ ordine pubb/ tutela della salute o patrimonio purché: a) Non costituisca una discriminazione arbitraria agli scambi tra gli Stati. b) I controlli devono rispondere al Principio di proporzionalità (cioè le limitazioni devono essere limitate a quanto necessario per il perseguimento dello scopo). c) Uno Stato può vietare l’import di prodotti (pornografici) da altri Paesi membri, purché al suo territorio non ci sono divieti di fabb/comm dello stesso prodotto. d) Un prodotto comm in uno Stato, non può subire alcune restrizione in altri Stati membri. e) Unica deroga: a tutela della proprietà industriale/commerciale.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. Art 37 TFUE: principio del riordino dei monopoli nazionali di carattere commerciale (al fine di eliminare qualsiasi discriminazione tra cittadini comunitari circa le condizioni relative all’approvvigionamento/sbocchi). -‐ Deve trattarsi di un monopolio che si estende nell’intero territorio nazionale. -‐ Deve riguardare lo scambi di merci. -‐ Si devono evitare le discriminazioni in base alla nazionalità dell’approv/smercio. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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4) Distinzione: a) Misure DISTINTAMENTE applicabili: investono dirett il momento dell’import/esport di merci (tali da ridurne/renderne impossibili/più onerose) senza investire i prodotti naz: -‐ Controlli sanitari (i quali diventano vietate se operati in modo sistematico). -‐ Misure che impongono una documentazione specifica per le imp/esp del prodotto (licenze/ certificati di conformità). -‐ Qualsiasi tipo di ritardo tale da avere un effetto dissuasivo.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *Sentenza DASSONVILLE: la Corte affermò (con riferimento ad una disposizione naz che subordinava l’importazione del Wisky scozzese alla previa esibizione di un certificato del Paese esportatore) che un operatore che avesse importato quel prodotto da un Paese diverso (in cui il wisky si vendeva liberamente (in libera pratica) senza alcun certificato) incontrava oneri superiori a quelli che incombevano sull’importatore diretto….quindi tale sentenza stabilì che “ogni normativa commerciale degli Stati membri che possa ostacolare (dirett/indirett) gli scambi comunitari va considerata come misura ad effetto equivalente a restrizioni quantitative”: a) E’suff che abbia un effetto potenziale di ostacolo alle import (non è necessario che riduca di fatto le import). b) E’irrilevante se colpisce i prodotti naz/esteri. c) E’una misura imputabile allo Stato (ma può investire anche i comportamenti dei privati , i quali in nessun caso possono derogare alle disposizioni del Trattato sulla libera circolazione delle merci).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. b) Misure INDISTINTAMENTE applicabili: di fatto riducono le import/comm dei prodotti importati (sottoposte al controllo della Commissione/Corte): -‐ Prezzi differenti tra prodotti naz/importati. -‐ Norme sulla qualità/presentazione del prodotto (imballaggio/etichettatura/denominazione..): tale da incidere sulla sua import/comm riducendo il volume di scambi. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *Principio del mutuo riconoscimento: secondo cui un prodotto legittimamente commercializzato in uno Stato membro, deve essere importato/ commercializzato senza ostacoli anche negli altri Stati membri (in tal caso (in assenza di una disciplina comunitaria) si da la possibilità agli Stati membri di fissare le norme sulla produzione/comm, con la conseguenza che (visto le disparità di regole tra gli Stati) si possano creare “ostacoli tecnici” agli scambi tollerabili solo in vista di esigenze imperative (es: controlli fiscali/ salute/ ambiente..).
*Tali misure vengono sottoposte al controllo della Corte/Commissione/Autorità Amm naz (per al congruità/proporzionalità).
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*Sentenza Cassis de Dijon (avente ad oggetto l’importazione in Germania di un liquore francese): In tale occasione il Giudice tedesco era chiamato a verificare la compatibilità dell’Art 34 TFUE con una normativa naz relativa ai livelli minimi di contenuto alcolico di certe bevande per poter essere comm in Germania (il Cassis aveva il 15%-20%, mentre era richiesto il 32% per le bevande alcoliche e 25% sui liquori).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 5) Proprietà intellettuale: insieme di diritti riconosciuti da un Ordinamento per la tutela del brevetto/marchio/diritto d’autore + ha facoltà esclusiva erga-omnes (in ordine alla produzione/commercializz dei beni cui riguarda (anche se un’esclusiva territoriale porterebbe ad un regime di monopolio con conseguente contrasto con l’idea di mercato comune). a) Diritto di BREVETTO: garanzia del titolare di avvalersene in via esclusiva + per la produzione/1°immissione in commercio di beni industriali (tranne quando la 1°immissione in commercio avvenga in un mercato dove il prodotto non è brevettabile) + diritto di opporsi alle contraffazioni. b) Diritto di MARCHIO: garanzia del titolare di servirsi del diritto esclusivo del marchio + per la 1°immissione di un prodotto sul mercato + che risulti tutelato dai concorrenti (che con uso abusivo del marchio sfruttano la posizione/reputazione dell’impresa/marchio stesso). *Occorre che tutti i prodotti che ne sono contrassegnati, siano fabbricati sotto il controllo di un'unica impresa cui possa attribuirsi la resp della loro qualità. *In caso di 2/più diritti di marchio (aventi la stessa origine + la cui partizione sia avvenuta senza il consenso del titolare originario + in capo a soggetti a lui indip) ciascun titolare si può opporre all’import del prodotto di marchio uguale/confondibile.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. c) Diritto d’AUTORE: sulle proprietà letterarie/artistiche (tale da vietare a terzi la fabb/vendita/import di prodotti che incorporano il modello senza il suo consenso). *Tali diritti sono soggetti al Principio dell’esaurimento: secondo cui il titolare non può opporsi all’import/comm di prodotti che sono stati messi in commercio (nello Stato di esportazione) da lui stesso/persona da lui legata giu + evitare che l’autore possa determinare (con la costituzione di diritti paralleli) una compartimentazione dei mercati ed impedire la circolazione del prodotto nella Comunità.
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CAPITOLO 05
- LA LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE PERSONE e CAPITALI -
1) LIBERTA’ di CIRCOLAZIONE dei cittadini di Paesi terzi. 1) Diritto di circolazione: inteso come diritto di attraversare le frontiere dell’UE, senza controlli (anche se permangono difficoltà a causa dei controlli di polizia di frontiera). *Cittadino dell’Unione: chiunque abbia la cittadinanza in uno Stato membro (consentendo loro di ricevere il medesimo trattamento giuridico indip dalla cittadinanza) + la titolarità del diritto di voto ed eleggibilità alle elezioni comunali + diritto di presentare petizioni al Parlamento Europeo + di ricorrere al Mediatore Europeo.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
2) ACCORDI SCHENGEN: cooperazione rafforzata all’interno dell’UE, al fine di eliminare progressivamente i controlli alle frontiere + introdurre un regime di libera circolazione per i cittadini degli Stati firmatari/altri Stati membri/Paesi terzi. 1) L’accordo fu firmato a Schengen il 1985 (tra i primi 5 Stati dell’allora CEE: Belgio/Francia/Germania/Lussemburgo/Paesi Bassi – mentre sono esclusi dall’area Schengen: Regno Unito/Irlanda (in base ad una clausola opt-out) + dopo fu elaborata una convenzione nel 1990 + entrata in vigore il 1995.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) Tali accordi inizialmente nati fuori dalla normativa UE (succ ne divennero parte con il Trattato di Amsterdam + vennero integrati nel Trattato dell’UE (cioè Maastricht).. prendendo il nome di ACQUIS SCHENGEN). *Il Trattato di Maastricht ha mutato il nome del 3°pilastro in Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale + ha trasferito la materia dei visti/asilo/immigrazione nel Titolo IV del Trattato della Comunità Europea (evitando in questo modo sovrapposizioni tra gli Accordi Schengen e Titolo IV).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) Dal 1999 l'ACQUIS di SCHENGEN è integrato nel quadro istituzionale/giuridico dell'Unione europea (in virtù di un protocollo allegato al Trattato di Amsterdam), e dal 2004 gli accordi di Schengen sono stati estesi nel tempo agli altri Stati membri.
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4) Il Trattato di Lisbona ha introdotto: -‐ Impone che l’ACQUIS di SCHENGEN siano adottate nei confronti di gli Stati aderenti. -‐ Sopprime la distinzione tra 1°-3° pilastro (comportando la comunitarizzazione della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 5) Quindi..l’UE offre ai suoi cittadini uno spazio di libertà/sicurezza/giustizia senza frontiere interne: -‐ Garantire l’assenza di qualsiasi controllo sulle persone da parte della Polizia di frontiera (a prescindere dalla nazionalità). -‐ Gestione dei flussi migratori/ trattamento degli stranieri (secondo il principio del non respingimento). -‐ Asilo/ immigrazione/ prevenzione della criminalità. -‐ Prevenire/contrastare l’immigrazione clandestina/ tratta di persone.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *Art 21 Trattato di Maastricht: ogni cittadino dell’UE ha il diritto di circolare/soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri + che il Parlamento europeo/Consiglio (deliberando con procedura legisl ordinaria) sono chiamati ad adottare disposizioni intese a facilitare tale diritto (il tutto governato dal Principio di solidarietà/equa ripartizione delle resp tra gli Stati membri). *Quindi non più dunque libertà di circolazione in funzione dello svolgimento di un’attività eco, ma libertà di circolazione/soggiorno in quanto cittadini dell’UE.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) LIBERTA’ di CIRCOLAZIONE dei lavoratori. Libertà di circolazione: riguarda qualsiasi attività eco svolta in modo subordinato. 1) Art 45 TFUE: principio della libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’UE [abolizione delle discriminazioni tra lavoratori degli Stati membri (nazionalità/ impiego/retribuzione/condizioni di lavoro) + diritto del lavoratore di accedere al lavoro in un altro Stato membro + prendervi dimora (in funzione di un’attività lavorativa) + diritto di spostarsi all’interno dello Stato liberamente + di rimanervi (anche dopo la cessazione del rapporto di lavoro)].
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) Lavoratore: persona che esegue a favore di un’altra/sotto la direzione di questa, prestazioni in contropartita delle quali percepisce una remunerazione + oppure quando è assicurata (sia pure contro un solo rischio) in forza di un’assicurazione obbligatoria/ facoltativa presso un regime previdenziale generale/ speciale. 1-Deve essere un cittadino dell’UE. 2-Deve trattarsi di un rapporto di lavoro subordinato. 3-La prestazione si deve svolgere in uno Stato membro diverso da quello di origine del lavoratore.
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4-Divieto di discriminazione in base alla nazionalità: al lavoratore straniero deve essere garantito lo stesso trattamento lavorativo assicurato ai cittadini dello Stato membro. Discriminazione alla rovescia: quando il cittadino dell’UE riceve discriminazioni dal proprio Stato d’appartenenza, per il solo fatto di aver lavorato in un altro Stato (in tal caso il lavoratore troverà rimedio grazie alle norme naz a tutela dell’uguaglianza).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 5-I diritti sanciti dal Trattato possono essere invocati dai lavoratori/ datori di lavoro (se incontrano ostacoli nell’impiego dei lavoratori di altri Paesi dell’UE).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 6-Il diritto del lavoratore alla libera circolazione (ingresso/soggiorno nel Paese ospite) può essere limitato per i soli motivi di ordine pubblico/ sicurezza pubblica/ ragioni sanitarie (a non per finalità economiche) + solo per il caso concreto (e non su rapporti precedenti) + devono essere portati a conoscenza del lavoratore (in modo che questi possa difendersi secondo la procedura naz) + tale restrizione non può essere imposta da uno Stato ai propri cittadini (secondo il principio internaz che vieta di allontanare propri cittadini). 7-La disciplina della libera circolazione non si applica agli impiegati nella pubblica amministrazione (eccezione fatta per quegli impieghi che implicano una partecipazione diretta/indiretta al’esercizio di poteri pubblici/ a tutela degli interessi generali dello Stato).
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3) DIRITTO di SOGGIORNO. Direttiva 2004/38 CE + Regolamento 1612/68: hanno riconosciuto a tutti i cittadini dell’UE il diritto di soggiorno al lavoratore/suoi familiari (nei casi in cui disponga di risorse economiche suff per sé/propri familiari + sia iscritto ad un corso di studi + disponga di un’assicurazione di malattia) + diritto di soggiorno permanente al lavoratore/suoi familiari (nel caso in cui hanno soggiornato per almeno 5 anni (legalmente/via continuativa) + può essere concesso anche prima + o al lavoratore che ha raggiunto l’età pensionabile e sia stato colpito da incapacità lavorativa permanente). 1-L’esercizio del diritto d’ingresso in un Paese dell’UE (diverso da quello di origine) può essere condizionato solo al possesso di una carta d’identità/ passaporto valido (mentre è stata abolita la carta di soggiorno (richiesta solo in caso di soggiorno superiore a 3 mesi + iscrizione/rilascio del relativo attestato).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2-Il diritto di ingresso..comporta il diritto di soggiornarvi almeno 3 mesi (con il beneficio dell’uguaglianza di trattamento alla pari dei cittadini dello Stato ospitante).
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3-PRINCIPIO DEL TRATTAMENTO NAZIONALE: secondo cui i cittadini dell’UE/persone giuridiche che si stabiliscono (anche in via secondaria) in un altro Stato membro, spetta lo stesso trattamento riservato ai cittadini/persone giuridiche di dello Stato ospitante (senza alcuna discriminazione in tema di nazionalità). *Al fine di evitare possibili discriminazioni, il Consiglio ha provveduto all’adozione di un Programma Generale per la soppressione di eventuali discriminazioni + è invocabile dai singoli vs le rispettive autorità naz (es: la Corte ha riconosciuto il diritto di un Avv belga di stabilirsi/esercitare la prof in Francia).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4-Al figlio 21enne (ancora a carico del lavoratore) gode di benefici in tema di istruzione (borsa di studio).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 5-In caso di licenziamento (il lavoratore ha diritto alla stessa assistenza che l’ufficio del lavoro garantisce al cittadino dello Stato membro al fine di trovare un nuovo lavoro + fino allo scadere della sua carta di soggiorno).. in caso di dismissioni (..per intraprendere un’attività lavorativa indip, si applica la normativa sul diritto di stabilimento), mentre in caso di sopravvenuta inabilità del lavoratore (dopo che questi abbia maturato un certo periodo di anzianità, gli spetta il trattamento previdenziale/pensionistico previsto dalla legge locale).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) DIRITTO di STABILIMENTO. Diritto di stabilimento: riguarda qualsiasi attività eco svolta in modo non subordinato/ stabile: a) A titolo principale: per le persone fisiche (il diritto di esercitare un’attività prof/eco rilevante nello Stato membro ospitante), per le persone giuridiche (la società viene creata/trasferita la sede sociale nel Paese ospitante (previo scioglimento/liquidazione della società). b) A titolo secondario: quando il soggetto (persona fisica/giuridica) sposti solo una parte secondaria della sua attività in un altro Stato membro (attraverso la creazione di un’agenzia/succursale/filiale).
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5) PRESTAZIONE DEI SERVIZI. 1) Libera prestazione dei servizi: un’attività di natura non subordinata (ma temporanea/occasionale) fornita contro remunerazione da un prestatore stabilito in uno Stato membro diverso da quello in cui la prestazione deve essere eseguita.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 1-‐Il prestatore/destinatario del servizio (che si avvalgono di tale libertà + conservano un legame naturale con lo Stato di origine) sono sottoposti a misure meno intense rispetto ai sogg stabiliti nello Stato ospitante.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2-‐La prestazione deve essere effettuata dietro retribuzione (cioè il corrispettivo della prestazione tra prestatore/destinatario). 3-‐Carattere occasionale/residuale (cioè che ogni attività eco rilevante si traduca in una prestazione (e non uno scambio di beni) + anche quelle attività la cui prestazione si estende per più anni (es: costruzione di un grande edificio). 4-‐Carattere transfrontaliero: nel senso che il prestatore deve essere stabilito in un Paese membro diverso da quello in cui risiede il destinatario. In tal caso avremo: a) Spostamento del prestatore del servizio in uno Stato membro diverso da quello in cui è stabilito (es: l’avv che difende un cliente dinnanzi ad un Tribunale straniero). b) Spostamento del destinatario del servizio nello Stato in cui è stabilito il prestatore (es: il turista che usufruisce di tutti i servizi dello Stato ospitante (albergo/taxi..). c) Spostamento solo del servizio (es: i servizi bancari/finanziari/assicurativi/ programmi televisivi). d) Prestatore/destinatario si trovino nello stesso Stato (si sposta solo il prestatore/ insieme si spostano per raggiungere il luogo in cui la prestazione deve essere svolta).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 5-Direttiva 96/71 CE: il datore di lavoro deve tutelare il proprio personale inviato temporaneamente in un altro Stato membro per una prestazione di servizi. *Sono vietate tutte le restrizioni nei confronti dei cittadini (persone fisiche/giuridiche) stabiliti in uno Stato membro diverso da quello del destinatario della prestazione (quindi il prestatore ha il diritto di esercitare la sua attività (a titolo temporaneo + nello Stato membro ove la prestazione è fornita) alle stesse condizioni imposte dallo Stato ai propri cittadini (oppure ciascuno Stato membro può applicare tali restrizioni a tutti i prestatori di servizi, senza alcuna discriminazione di naz/residenza) + la libertà di prestazione può essere estesa anche (con procedura legisl ordinaria) ai prestatori di servizi cittadini di Paesi terzi ma stabiliti all’interno dell’UE.
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*Sono escluse le attività relative al settore dei trasporti (in quanto già regolate dallo stesso Trattato agli Artt 90-100) + le attività che nello Stato ospite partecipano all’esercizio dei pubblici poteri.
*E’ possibile derogare al principio della libera prestazione dei servizi: -Esistenza di normative naz che si applicano a ogni persona (fisica/giuridica) che eserciti un’attività sul territorio dello Stato ospitante. -Tali normative sono necessarie per il raggiungimento dello scopo perseguito (interesse generale).
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6) LE QUALIFICHE PROFESSIONALI. 1) Per alcuni mestieri/prof (industria/artigianato/commercio/alimentare..) si applicano le cd: Misure transitorie (ma in realtà definitive): quando lo Stato di stabilimento richiede (per l’esercizio di un’attività) una qualifica prof (che in altri Stati non è richiesta) è suff che il lavoratore provi (con un attestato rilasciato dall’autorità dello Stato di provenienza) di aver effettivamente svolto quell’attività nel proprio Stato di origine.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. Per altre prof (medico/infermiere/dentista/veterinario..) si attua la DIRETTIVA 2005/36 CE -‐ cd ZAPPALA’: ciascuno Stato membro è tenuto a riconoscere il diritto di accedere/esercitare una prof (autonoma/subordinata) a qualsiasi cittadino dell’UE in possesso di un titolo che lo legittima a svolgere quell’attività in un altro Stato membro (alle medesime condizioni dei cittadini dello Stato membro ospitante).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) Differenza tra: 1) PRESTAZIONE DI SERVIZI (temporaneo/occasionale) = vale il mio titolo d’origine! a) Se l’attività è regolamentata nello Stato ospitante (quest’ultimo dovrà riconoscere la mia qualifica prof). *Se però le prof regolamentate hanno ripercussioni sulla pubb sicurezza/salute pubblica/ non beneficiano del riconoscimento automatico: allora l’autorità competente dello Stato ospitante può procedere ad una verifica preliminare delle qualifiche prof del prestatore/ chiedere allo Stato di stabilimento info sulla buona condotta del prestatore, assenza di sanzioni disciplinari.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. b) Se l’attività non è regolamentata nello Stato di origine (il prestatore deve dimostrare di aver esercitato la propria attività prof nello Stato di stabilimento per almeno 2anni nel corso dei 10anni che precedono la prestazione dei servizi).
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2) LIBERTA’ DI STABILIMENTO (autonomo/stabile) = mi devo adeguare alle disposizioni dello Stato ospitante! 1) Per alcune prof (medico/dentista/avvocato..): vige un sistema di armonizzazione/riconoscimento automatico dei titoli di formazione su base Europea.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) Per altre prof non armonizzate a livello Europeo, si applica il CRITERIO dell’EQUIVALENZA DELLE QUALIFICHE:
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. a) Se l’attività è regolamentata nello Stato membro ospitante (allora quest’ultimo può subordinarne l’accesso/l’esercizio della prof purché il richiedente possegga un titolo di formazione rilasciato presso il proprio Stato di stabilimento (Italia) che attesti un livello di formazione almeno pari a quello previsto dallo Stato membro ospitante).
b) Se l’attività non è regolamentata nello Stato membro di origine (il richiedente è tenuto a dimostrare di possedere un titolo di formazione + 2 anni di esperienza prof a tempo pieno (maturati nel corso dei 10 anni precedenti), altrimenti lo Stato ospitante può sottoporre il richiedente ad un tirocinio/prova attitudinale, quando: -‐ La formazione è inferiore ad 1 anno. -‐ Ha ad oggetto materie diverse (da quelle richieste dallo Stato membro ospitante). -‐ La prof regolamentata nello Stato membro ospitante, include 1/più materie che mancano nello Stato membro d’origine.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *Mentre l’Avv (abilitato alla rappr/difesa in giudizio del cliente) stabilitosi in un altro Stato, può avvalersi del suo titolo personale, ma deve esercitare la prof per 3 anni presso un Avv dello Stato ospitante.
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3) Titoli di formazione: -‐ Attestato di competenza: viene rilasciato dallo Stato membro di origine sulla base di una formazione generale a livello d’insegnamento prim/sec + attestante che il titolare possiede conoscenze generali. -‐ Certificato: formazione di livello d’insegnamento sec di tipo tecnico/prof/generale + completato da un ciclo di studi/formazione prof. -‐ Diploma di formazione breve: attestante una formazione di livello d’insegnamento post-‐secondario della durata di almeno 1anno. -‐ Diploma di formazione durata tra 3-4 anni: di livello di insegnamento superiore/univers. -‐ Diploma di formazione durata sup 4 anni: di livello di insegnamento superiore/univers.
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6) MERCATO INTERNO. Direttiva dei servizi/ BOLKESTEIN (2006): tale direttiva cerca di rendere l’UE entro il 2010 l’economia più competitiva/dinamica del mondo + con nuovi posti di lavoro + eliminare gli ostacoli ancor presenti nel mercato interno (cd Strategia di Lisbona – rimuovendo quegli ostacoli presenti nel mercato interno che impediscono di fatto alle attività di carattere autonomo (stabilimento/prestazione di servizi) di circolare liberamente tra gli Stati membri). Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 1) Doveva disciplinare tutte le prestazioni di servizi, ma questo non è successo a causa di una serie di difficoltà politiche.. (vengono esclusi i servizi finanziari/ audiovisivi/ sanitari/ energia/ notai/ servizi di sicurezza.. cmq vengono disciplinati da norme del Trattato riguardo libertà di stabilimento/prestazione di servizi).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) La direttiva si compone di Disposizioni Singole/ Disposizioni Comuni (cioè che regolano sia la libertà di stabilimento/prestazione di servizi – es: quelle volte a semplificare le procedure amm per quegli operatori eco che intendono esercitare la propria attività in un altro Stato membro). 3) Per facilitare la libertà di stabilimento/prestazione dei servizi, la Direttiva impone agli Stati di prestarsi reciproca assistenza (es: nella raccolta di info/verifiche/ispezioni/indagini).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) Sistema di Mutuo Riconoscimento (es: posso esercitare le mie funzioni (attraverso una qualifica avuta nel mio stato membro) in qualsiasi altro stato membro).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 5) Si voleva raggiungere il sistema dell’Home Country Control (cioè il controllo dell’effettiva regolarità dei miei titoli che doveva essere esercitata solo nel mio Stato membro (da parte delle autorità del mio Stato membro) e non in quello dello Stato di prestazione), in quanto se volessi esercitare le mie funzioni in un altro Stato membro, dovrò dimostrare anche a loro la regolarità della mia iscrizione all’albo degli avvocati in Italia).
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CAPITOLO 06 - LA DISCIPLINA DELLA CONCORRENZA APPLICABILE
ALLE IMPRESE –
1) CONCORRENZA tra IMPRESE (Art 101 TFUE). 1) IMPRESA: qualsiasi entità eco rilevante/ industriale/ comm/ prestazione di servizi (ivi compreso opera d’ingegno/ attività di avvocato/ medico/ artistica..). *Non è importante la forma giuridica assunta dall’impresa. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) Art 101 TFUE -‐ Divieto di intese tra le imprese: sono vietati tutti gli accordi/intese tra 2/più imprese volte a pregiudicare il commercio tra gli Stati membri + che hanno ad oggetto impedire/restringere/falsare il gioco della concorrenza all’interno del mercato comune (purché ci sia la Concertazione (confronto-accordo di 2/più soggetti altrimenti indip sul mercato). 1) ACCORDO: manifesta intenzione comune di 2/più imprese idip di comportarsi sul mercato in un modo piuttosto che in un altro + può essere verbale/scritto + non è necessario che si traduca in un vero/proprio contratto giu valido
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. a) Intese VIETATE: serie di accordi che hanno una spiccata valenza anticompetitiva (per le intese orizzontali (i cartelli/pratiche che restringono l’azione delle imprese partecipanti riguardo i prezzi di vendita/acquisto/volumi di produzione..), mentre per le intese verticali (le pattuizioni che ostacolano gli scambi all’interno del mercato comune/ definiscono in modo tassativo il livello dei prezzi di rivendita dei distributori (es: clausole di divieto di esportazione).
b) Intese AUTORIZZATE: accordi orizzontali (accordi di cooperazione fra imprese (specializzazione/ricerca e sviluppo di nuove tecnologie/ sfruttamento di diritti di proprietà..), accordi verticali (accordi di agenzia/ concessione esclusiva di vendita/ fornitura esclusiva/ franchising..).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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2) DECISIONI DI ASSOCIAZIONE: sono adottate da raggruppamenti di imprese/sindacati prof (anche non vincolanti) nei riguardi degli associati + hanno l’effetto di alterare le condizioni della concorrenza.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) PRATICA CONCORDATA: qualsiasi forma di comportamento coordinato tra imprese che (senza tradursi in vero/proprio accordo formale) rappresenti una cooperazione consapevole tra le stesse a danno della concorrenza.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
3) Uno degli obiettivi primari dell’UE è la sana concorrenza tra le imprese che operano nel mercato comune, al fine di consentire: a) Agli imprenditori di competere tra loro ad armi pari. b) Ai consumatori di potere scegliere il prodotto/servizio migliore/più conveniente. *..quindi l’UE tende ad evitare che: -‐ Possibili concentrazioni dei poteri eco/comm delle imprese tali da sopprimere i valori dell’economia di mercato. -‐ Evitare che imprese di altri Stati membri possano trovarsi in situazioni di privilegio/minor costi di produzione, grazie agli aiuti di intervento pubblico.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) Le norme sulla concorrenza si estendono alla produzione di beni/prestazione di servizi, mentre non rientrano: a) Gli accordi collettivi di lavoro. b) Produzione/comm di prodotti agricoli. c) Settore di difesa/sicurezza naz.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 5) PREGIUDIZIO al COMMERCIO INTRACOMUNITARIO: quell’accordo che (sulla base di un insieme di elementi oggettivi di fatto/diritto) è ragionevole pensare che possa esercitare un influenza diretta/indiretta o attuale/potenziale (cioè che non si sia già verificato in fatto, ma che sia idonea a produrre l’effetto vietato) sulle correnti di scambio tra gli Stati membri, tale da pregiudicare la realizzazione degli obiettivi di un mercato comune (accordo tra compagnie assicurative, consistenti nello scambio illecito di informazioni dei clienti).
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1) Art 3 del Regolamento 1/2003: impone alle Autorità di concorrenza/Giudici naz l’obbligo di applicare le norme comunitarie (e non quelle naz più severe) a tutte le intese/pratiche abusive che possano incidere sul commercio tra gli Stati membri. 2) La Commissione ha predisposto la cd COMUNICAZIONE: regola generale diretta a fornire chiarimenti su come interpretare la nozione di “Pregiudizio al Commercio..”: -‐ Presunzione negativa (esclude un pregiudizio sensibile al commercio + applicabile a tutte le intese): …opera se la quota di mercato (detenuta dalle imprese dell’intesa) non supera il 5% del mercato rilevante + qualora il fatturato aggregato non superi i 40 milioni di euro.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. -‐ Presunzione positiva: (comporta un pregiudizio sensibile al commercio): …opera se l’intesa per sua natura pregiudica gli scambi intracomunitari (cioè deve essere attuata in più Stati membri, tale da impedire/restringere le importazioni) + il fatturato è sup a 40 milioni di euro (a prescindere dalle quote di mercato).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) Doppio controllo: -‐ Prima Fase (analisi dell’oggetto): ovvero bisogna valutare se le finalità perseguite dall’intesa siano idonee a restringere la concorrenza. -‐ Seconda Fase (analisi degli effetti): anche se un intesa non ha un oggetto anticoncorrenziale, bisogna cmq valutare se sia idonea ad opera in quel mercato (in quanto potrebbe anche essere incompatibile con un tipo di mercato anziché un altro) + verificare come la concorrenza avrebbe operato nel mercato, in assenza di quella intesa.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) Non sono vietate (ai sensi dell’Art 101 TFUE) quelle clausole necessarie affinché un contratto possa assolvere la sua funzione giuridico-‐economica: a) Patto di non concorrenza: inserito in un contratto di cessione di azienda. b) Clausola di approvvigionamento esclusivo/ Clausola di non concorrenza: inserite nel contratto di franchising. c) Clausola di non contestazione: inserita in un contratto di licenza di brevetto a titolo gratuito. d) Clausola di approvvigionamento esclusivo: inserito in un contratto di fornitura di birra (tra rivenditore/fornitore).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 5) Regola De Minimis: gli effetti sulla concorrenza/scambi devono essere sensibili (e non minimi tale incidere in modo insignificante) sul mercato. - Accordi tra imprese concorrenti = soglia del 10%. - Accordi tra imprese non concorrenti = soglia del 15%. - In caso di difficoltà nel stabilire se l’accordo è concluso tra concorrenti/non concorrenti = soglia del 10%. - In caso di accordi cumulativi = soglia del 5%. *Non ricadono nel divieto le intese concluse tra piccole/medie imprese.
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6) DIVIETI -‐ Art 101 n1 TFUE (riguardo gli Accordi di distribuzione): sono vietate sia le intese orizzontali (tra imprese che poste sullo stesso livello di ciclo produttivo – es: tra produttori) che le intense verticali (tra imprese poste su livelli diversi – es: tra produttori/distributori), volte a regolare i prezzi di vendita/limitare la produzione/ sbocchi/ sviluppo/investimenti...
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *Con la Sentenza COSTEN/GRUNDING (riguardo ad un accordo di distribuzione esclusiva in Francia dei prodotti Grounding), la Corte affermò il principio secondo cui un accordo inteso a mantenere artificialmente dei mercati naz all’interno della CE è considerato un atto a falsare la concorrenza nel mercato (anche se le Autorità comunitarie hanno precisato che tali accordi di distribuzione esclusiva non rientrano nel divieto qualora non sia stabilita una protezione territoriale assoluta per il distributore).. Quindi si parla di quelle clausole che tendono ad escludere le importazioni parallele (cioè quelle che si affiancano alle importazioni ufficiali del produttore, tali da rendere incompatibile un accordo di distribuzione con il questi, in quanto mirano a fargli concorrenza).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *La selezione dei distributori deve corrispondere al carattere qualitativo (cioè accesso alla rete a tutti gli operatori potenziali che rispondono ai requisiti prof stabiliti dal produttore) ma non quantitativo (cioè limitare il numero degli operatori ammessi ad agire all’interno del mercato) = in quanto la rete distributiva deve essere aperta/libera! *Criterio dell’esaurimento comunitario: secondo cui il diritto di esclusiva termina qualora lo sfruttamento in un Paese membro (messa sul mercato/contratto di licenza) avvenga con il legittimo consenso del titolare del diritto (quindi una volta che il prodotto sia sta legalmente commercializzato in uno Stato membro, il titolare non può impedirne la circolazione/rivendita anche negli altri Stati membri).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 7) NULLITA’ -‐ Art 101 n2 TFUE: gli accordi vietati sono affetti da Nullità (cd nulli di pieno diritto), ciò significa: 1) Il sogg leso da un accordo vietato, può far valere la nullità + chiedere il risarcimento del danno. 2) La nullità è assoluta: - Il Giudice/organo amm possono rilevarla d’ufficio/ azionabile dal singolo (dinnanzi alla Commissione/Giudice naz che rinvia alla Corte). - Opera Ex-Tunc (dunque vengono travolti tutti gli effetti passati-futuri). - E’ privo di effetti tra le parti + inopponibile ai terzi. - Non è oggetto di esenzione. - Possono essere annullate anche solo le singole clausole (se queste sono separabili dal contratto).
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8) ESENZIONI -‐ Art 101 n3 TFUE: le intese/pratiche sono vietate, a meno che: a) Contribuiscano a migliore la produzione/distribuzione. b) Lascino agli utilizzatori una congrua parte dell’utile che ne deriva. c) Non eliminano la concorrenza.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. Procedura di controllo. 1-‐ALL’INIZIO: ogni regolamento conteneva una White List (elenco delle clausole contrattuali che potevano beneficiare dell’esenzione) e Black List (elenco delle clausole che non beneficiavano dell’esenzione)..
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2-‐REGOLAMENTO 1999: si è previsto un regime legale di esenzione per tutti gli accordi verticali (accordi conclusi da più imprese operanti a livelli di produzione/distribuzione diversi), purché la quota di mercato del fornitore non superi il 30% del mercato + fermo restando la possibilità della Commissione di poter revocare/concedere il beneficio a sua discrezione.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *Infatti il Consiglio autorizzava la Commissione ad adottare (con regolamento) una serie di Regolamenti per esenzione a determinate categorie di accordi (es: Regolamento relativo alle restrizioni verticali/ Regolamento di trasferimento di tecnologia/ ricerca e sviluppo/ trasporto aereo-marittimo..)… i quali accordi (se soddisfacevano le condizioni) beneficiavano automaticamente dell’esenzione (senza fosse necessario procedere alla loro notifica/esame individuale)..
3-‐REGOLAMENTO 1/2003: ha apportato una importante modifica al sistema delle esenzioni per categoria (in quanto prima il crescente numero di notifiche alla Commissione rendeva impossibile risolvere in tempi brevi tutte le decisioni indiv), al fine di facilitare/orientare le imprese, la Commissione ha adottato una Comunicazione contenente le linee guida volte e precisare i principi su cui la Commissione si base nella valutazione degli accordi verticali in relazione all’Art 101 TFUE.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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2) ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE (Art 102 TFUE). 1) ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE -‐ Art 102 TFUE: divieto per le imprese dello sfruttamento abusivo di posizione dominante (sul mercato comune/parte di esso) tale da pregiudicare il commercio tra gli Stati (cioè l’abuso di quell’impresa che (utilizzando sistemi diversi da quelli propri di una normale politica concorrenziale) incide sulla struttura del mercato + riducendone il livello di concorrenzialità a proprio vantaggio).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 1-‐Pregiudizio agli scambi tra Paesi membri (non occorre dimostrare il reale pregiudizio, ma è suff dimostrare che la pratica censurata sia idonea a produrre tale effetto). 2-‐Posizione dominante (posizione di potenza economica che consente ad un impresa di ostacolare (unilat/per un periodo di tempo) il permanere di una concorrenza effettiva sul mercato da parte di altre imprese). *Monopolio: una sola impresa sul mercato senza alcun tipo di concorrenza. *Oligopolio: più imprese sul mercato che si influiscono reciprocamente. *Posizione dominante collettiva: quando più imprese (legate tra loro) adottino una linea d’azione comune sul mercato, tale da prevedere i loro reciproci comportamenti + massimizzare i loro profitto + riducendo la produzione per aumentare i prezzi.
3-‐L’abuso si può verificare anche in mercati diversi da quello dominato. 4-‐Sentenza Continental Can: la Corte affermò che l’abuso può anche derivare dal semplice consolidarsi di una posizione dominante (attraverso l’acquisizione di un concorrente) tale che l’impresa controllante fa dipendere i comportamenti della controllata da essa. *Nella nozione di impresa rientra anche il GRUPPO sia in senso negativo (l’Art 101 non si applica alle intese tra imprese dello stesso gruppo che non godano di autonomia) che in senso negativo (il comportamento del gruppo rileva ai fini di una posizione dominante [es: nel caso di una società pur dotata di personalità giu distinta ma interamente controllata da altra società madre, è in capo a quest’ultima che vengono imputati i comportamenti]. 5-‐ Può consistere: -‐ Pratiche escludenti: che mirano ad escludere da mercato un impresa concorrente. -‐ Pratiche di sfruttamento: che pregiudicano direttamente i consumatori.
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2) Il mercato rilevante: ovvero misurare la consistenza del potere di un impresa rispetto ad un mercato ben delimitato, sotto il profilo: - MERCATO GEOGRAFICO RILEVANTE: area in cui le imprese interessate forniscono/acquistano prodotti/servizi in condizioni di concorrenza omogenee (diversamente dalle zone contigue in ragione di condizioni di concorrenza diverse). - MERCATO RILEVANTE del PRODOTTO: tutti i beni/servizi che possono considerarsi fungibili/sostituibili dal consumatore (secondo le caratteristiche/prezzi dei prodotti).
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3) Indizi per rilevare l’esistenza di una posizione dominante sono: a) Quota di mercato. b) Vantaggio tecnologico rispetto ai concorrenti. c) Rete distributiva efficiente. d) Assenza di concorrenza. e) Barriere all’entrata (da vincoli legali/amm).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) Tipi di abuso: 1) Politica dei prezzi (cioè il fatto di praticare prezzi eccessivi/privi di ragionevole rapporto con il valore eco della prestazione fornita). 2) Prezzi discriminatori (cioè prezzi uguali per prestazioni diff/ prezzi diff per uguali prestazioni). 3) Prezzi predatori (cioè inferiori alla media dei costi variabili, con i quali l’impresa mira ad eliminare i concorrenti). 4) Contratto legante (cioè il rifiuto di fornire un prodotto se non congiuntamente ad un altro, il quale non è ogg connesso per natura/uso comm). 5) Caso Magill (3 emittenti televisive britanniche si rifiutavano di fornire info dei programmi Tv, impedendo l’uscita sul mercato di una rivista settimanale di programmi tv, mentre ne autorizzava la pubblicazione in altri Paesi membri). 6) Essential Facilities (secondo cui un impresa in posizione dominante titolare di un’infrastruttura essenziale per l’esercizio di un’attività eco, non può rifiutare l’accesso-utilizzo ad imprese concorrenti (es: rete ferroviaria/elettrica).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) PROCEDIMENTO ANTITRUST di applicazione degli Artt 101-‐102 TFUE. 1) Art 103 TFUE: si attribuisce al Consiglio la competenza a stabilire tutti i regolamenti utili ai fini dell’applicazione cumulativa degli Artt 101-‐102 (competenza da esercitarsi su proposta della Commissione + consultazione del Parlamento). 2) L’intervento della Commissione può essere d’ufficio/ sollecitata mediante esposto-denuncia (da parte di Stati membri/persone fisiche-giuridiche) in cui si contesta un intesa/decisione vietata.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) Se non sussistano motivi suff per agire (la Commissione invia al richiedente una lettera motivata + fissa un termine per eventuali osservazioni scritte (le quali se non presentate/non convincono la Commissione a mutare la decisione) la Commissione può adottare una decisione formale (motivata) di rigetto della denuncia (impugnabile dinnanzi alla Corte di Giustizia)...oppure la Commissione può dare inizio alla fase formale della procedura (la quale si svolge in contraddittorio tra Commissione/imprese + si invia alle imprese una comunicazione degli addebiti (i quali devono contenere tutti gli elementi del caso + valutazione giu della Commissione).
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*Se la procedura è stata avviata a seguito di una denuncia, una copia della versione non riservata degli addebiti viene inviata al denunciante. *La Commissione non ha l’obbligo di pronunciarsi sulla sussistenza dell’infrazione, ma solo quello di esaminare con attenzione tutti gli elementi esposti dal denunciante + di precisare l’esisto con decisione impugnabile dinnanzi al Giudice.
4) Le imprese possono presentare memorie scritte alla Commissione (prendendo visione dei fascicoli che compongono la pratica che le riguarda (tranne le info riservate sui segreti aziendali) + chiedere di essere sentite in un’audizione (il cui svolgimento/organizzazione è affidata ad un consigliere-auditore + redige una relazione circa profili attinenti + trasmessa ai destinatari della decisione). 5) La Commissione può rendere pubblico il procedimento mediante pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 6) La Commissione ha ampi poteri di indagine, cioè: 1) Richiedere (senza previo invio di domanda) informazioni utili agli Stati membri/imprese/fornitori. 2) Possibilità di applicare sanzioni/penalità di mora in caso di inesatte informazioni. 3) Procedere alle verifiche necessarie presso le sedi delle imprese/associazioni (in base ad un mandato scritto/previa decisione (sentito prima l’Autorità di concorrenza) + indicante oggetto/scopo/tempi + previa autorizzazione del Giudice naz (il quale deve verificare la decisione della Commissione è autentica/non arbitraria e chiedere anche altre info) + gli agenti hanno accesso a locali/archivi/documenti (ma non con forza) + vige il divieto di autoincriminazione delle imprese (in quanto la prova spetta alla Commissione).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 7) Regolamento 1/2003, al termine del procedimento la Commissione può emettere 4 tipi di decisione: 1) CONSTATAZIONE ed ELIMINAZIONE DELLE INFRAZIONI: ovvero la Commissione può constatare un’infrazione degli Artt 101-‐102 TFUE + adottare una decisione (con la quale obbligare le imprese a porre fine alle infrazioni/ imporre loro un ammenda/ imporre l’adozione di rimedi comportamentali per farli cessare). *Le imprese se hanno dubbi circa una violazione Antitrust di eventuali accordi conclusi (possono chiedere alla Commissione un orientamento circa questioni/ interpretazione riguardo le violazioni degli Artt 101-102 TFUE + mediante semplice promemoria + sempreché i problemi non siano già stati sollevati in una causa pendente dinnanzi alla Corte di Giustizia/ Tribunale di 1°grado/Commissione/Autorità naz).
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2) DECISIONI CHE RENDONO OBBLIGATORI IMPEGNI PRESENTATI DALLE PARTI: cioè per le violazioni ex Art 101 TFUE (cartelli), le imprese possono collaborare con la Commissione (avranno uno sconto del 10% sull’importo dell’ammenda da irrogare), oppure presentare impegni per rimuovere le violazioni (la Commissione può decidere di accettare tali impegni, rendendoli vincolanti per un periodo di tempo). 3) ADOZIONE DI MISURE CAUTELARI: Le quali devono rispettare il Principio di proporzionalità (cioè devono essere adottati in caso di urgenza + carattere provvisorio/cautelare + limitarsi al necessario) + sulla base dei requisiti del Fumus boni Iuris/ Periculum in mora.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) CONSTATAZIONE DI INAPPLICABILITA’ DEI DIVIETI di cui gli ARTT 101-‐102 TFUE (per ragioni di interesse pubblico eco): in tal caso la Commissione potrà applicare un ammenda fino al 10% del fatturato annuo + determinata in base a Gravità/ Durata della violazione + possibilità di aumentare l’importo della sanzione fino a diminuire i proventi (effetto deterrente + entro i limiti previsti dai regolamenti comunitari) + possibilità di riduzione della sanzione/immunità (per le imprese che abbiano contribuito all’avvio dell’indagine/sua definizione).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) LE CONCENTRAZIONI. 1) CONCENTRAZIONI: si realizzano quando un’impresa si fonde con un’altra/ ne acquisisce il controllo/ 2-più imprese (mettendo insieme le rispettive attività) creano un impresa comune (controllata da entrambe). *E’ richiesta una valutazione ex ante delle operazioni di concentrazione al fine di evitare che tali operazioni possano modificare l’equilibrio della concorrenza dei mercati.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *La Corte con il caso Continental Can: l’abuso può anche derivare dal semplice consolidarsi di una posizione dominante di un impresa (attraverso l’acquisizione di un concorrente) tale da far dipendere il comportamento della controllata dalla controllante.
2) Il Trattato CECA (preveda un regime di autorizzazione per le operazioni che avessero come effetto diretto/indiretto una concentrazione (stesso prodotto/diversi prodotti/qualunque modo), mentre il TFUE (non prevede autorizzazioni, ricadendo l’ipotesi di concentrazione delle violazioni degli Artt 101-102 TFUE).
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3) Il REGOLAMENTO 139/2004: 1) Si applica alle concentrazioni che abbiamo una dimensione comunitaria, ovvero quando il fatturato: -‐ A livello mondiale di oltre 5miliardi di euro. -‐ Nella Comunità da almeno 2 imprese superi i 250milioni di euro. Oppure.. -‐ A livello mondiale da tutte le imprese è sup a 2,5miliardi di euro. -‐ In ciascuno dei 3 Stati membri il fatturato tot è sup a 100milioni di euro. -‐ In ciascuno dei 3 Stati membri il fatturato singolo è sup a 25milioni di euro. -‐ Quando i 2/3 del fatturato tot di ciascuna impresa nella comunità è realizzato all’interno di 1 solo stato.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) Deroga al Sistema delle soglie mediante il Meccanismo Flessibile del Rinvio. -‐ La Commissione può rinviare la concentrazione alle Autorità dello Stato interessato che ne facciano richiesta (qualora tale concentrazione incide sulla concorrenza di un mercato distinto interno dello Stato membro + tale decisione può essere impugnata da un terzo (qualora ritenga che il controllo sulla concentrazione sia meglio esercitato dalla Commissione anziché dalla legislazione naz).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. -‐ Le imprese oppure 1/più Autorità naz/ possono rinviare alla Commissione operazioni di concentrazione che (pur non raggiungendo la soglia minima di fatturato prevista) siano suscettibili di incidere sulla concorrenza nel territorio di uno/più Stati membri (almeno 3 Stati membri). -‐ Ipotesi di fusione tra 2/più imprese prima indip. -‐ Ipotesti di acquisto del controllo (tot/parz) di 1/più imprese (da parte di soggetti che già controllano un’impresa). -‐ Ipotesi di costituzione di un impresa comune che esercita stabilmente tutte le funzioni di un’entità eco autonoma (full function).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) Criterio di riduzione sostanziale della concorrenza (ha sostituito il vecchio criterio della Dominanza restrittiva della concorrenza): sono ritenute compatibili con il mercato comune, le concentrazioni che non ostacolano (in modo significativo) una concorrenza effettiva sul mercato comune/parte parte di esso (tale criterio è basato su valutazioni eco, e permette di vietare tutte quelle concentrazioni che hanno effetti anticompetitivi/ determinano l’aumento dei prezzi/ diminuiscono la scelta dei consumatori).
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4) Considerando 29: spetta alle imprese interessate l’onere di addurre/motivare/documentare eventuali incrementi di efficienza, in modo tale da non creare alcun pregiudizio alla concorrenza.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) PROCEDIMENTO: 0) La procedura di controllo si apre con la notificazione alla Commissione del progetto di concentrazione (notifica che può avvenire prima/dopo l’accordo preso + le parti possono incontrare la Commissione allo scopo di informarla dei negoziati in corso). *La notificazione ha effetti sospensivi (quindi la concentrazione non può realizzarsi fino a quando non intervenga una decisione positiva/ siano decorsi i termini). *Mancata notificazione = la Commissione può disporre un ammenda fino al 10% del fatturato dell’impresa interessata/ sciogliere l’entità risultante dalla concentrazione.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 1) 1°Fase: Entro 25gg (35gg in caso di rimedi proposti dalle parti) la Commissione può chiedere info alle parti/ imprese concorrenti/ consumatori ecc (all’esito del quale deciderà se la concentrazione è compatibile con il mercato/ è necessario aprire la 2°fase/ oppure rimettere la questione all’Autorità naz concorrenza). *In questo ultimo caso, la Commissione dovrà emettere una decisione di rinvio entro 35gg lav (se non ha ancora avviato il procedimento) oppure entro 65gg lav dalla notifica (se già abbia avviato la 2°fase senza aver adottato provv).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) 2°Fase: Entro 90gg, tale fase si apre con la decisione della Commissione circa i dubbi di compatibilità della concentrazione sul mercato + comunica le sue obiezioni per iscritto alle parti notificanti/parti interessate (indicando loro un termine per presentare osservazioni) + queste hanno il diritto/onere di rispondere con memorie scritte/ partecipando ad un’audizione orale. *E’ ancora possibile autorizzare la concentrazione, qualora le parti suggeriscano rimedi per eliminare le incompatibilità (es: dismissioni/ impegni comportamentali).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) 3°Fase: Il progetto di decisione viene trasmesso alle Autorità di concorrenza degli Stati membri + discusso dal Comitato consultivo (composto dai rappresentanti delle autorità naz competenti in materia di concorrenza) + la decisione è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *In caso di decisione positiva, essa si estende anche alle restrizioni accessorie che la Commissione non è tenuta a verificare nei singoli casi (in quanto spetta alle parti/ in caso di disaccordo, ai Giudici naz), tranne quando si pronuncia nei casi di quesiti nuovi/non risolti.
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Nota: 1) Sono impugnabili tutti gli atti adottati dalla Commissione nel corso della procedura/ suscettibili di produrre effetti giuridici vincolanti (es: decisione positiva-negativa di compatibilità/ ..di rinvio/ ..riguardo gli impegni proposti dalle parti).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) E’ prevista una PROCEDURA SEMPLIFICATA per le Concentrazioni non problematiche (cioè che non danno luogo (se non in via eccezionale) a situazioni incompatibili con il mercato comune), quindi in tali casi la concentrazione sarà dichiarata compatibile con il mercato entro 25gg lav (dalla data di notifica) + con decisione in forma abbreviata (la quale specifica che la concentrazione rientra in una/più categorie previste): *Tranne quando l’Autorità di concorrenza di uno Stato membro chiede che una concentrazione le sia rinviata. -‐ 2/più imprese acquistano congiuntamente il controllo di un impresa comune (che non svolge alcuna attività).
-‐ 2/più imprese acquistano congiuntamente il controllo di un impresa comune..ma nessuna delle 2 opera nel medesimo mercato.
-‐ 2/più imprese procedono ad una fusione. -‐ Una parte acquista il controllo esclusivo di un impresa di cui già detiene il controllo congiunto.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) Sindacato giurisd della Corte di Giustizia sull’operato della Commissione. Sebbene vi siano ampi margini di discrezionalità sui poteri della Commissione, il controllo da parte del Giudice dell’Unione è limitato alla verifica della esattezza/attendibilità/coerenza degli elementi adottati dalla Commissione (al fine di evitare una eventuale resp extracontrattuale dell’Unione per violazione grave/manifesta del diritto alla concorrenza).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) Regolamento 1/2003 (Art 3-‐5): i Giudici/Autorità naz di concorrenza, hanno poteri analoghi a quelli della Commissione (es: ordinare la cessazione di un’infrazione/ disporre misure cautelari/ applicare ammende o altre sanzioni / ..violazione degli Artt 101-102/ revocare il beneficio dell’esenzione per categoria solo al territorio naz..) + Art 11 tali procedimenti devono essere soggetti alle procedure di informazione/consultazione preventiva della Commissione (prima di prendere qualunque tipo di decisione) quindi: -‐ Se la Commissione ritiene compatibile l’intesa ma l’Autorità naz dispone il contrario (si preclude l’applicazione delle normative naz).
-‐ Se la Commissione ritiene incompatabile l’intesa ma l’Autorità naz dispone a favore (quest’ultima non può dichiarare l’illegittimità della normativa comunitaria).
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*Se così non fosse, uno stesso accordo potrebbe essere trattato in maniera diversa a seconda del regime naz cui è valutato (stessa cosa dicasi per i casi di esenzione, in cui il Giudice naz adotta la decisione comunitaria/ rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia). *E’ la Commissione che inizia la procedura, quindi le Autorità naz: -‐ Non possono iniziare un procedimento (a meno che non dispongano di elementi suff / Commissione non avvia il procedimento). -‐ Principio di leale collaborazione (il Giudice deve astenersi nel prendere provv diversi da quanto disposto dalla Commissione (la quale cmq è libera di decidere diversamente).
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5) European Competition Network. Composta dalle istituzioni pubbliche designate dagli Stati membri (es: per l’Italia è l’Autorità Garante della Concorrenza) si basa sullo scambio di informazioni/assistenza nella raccolta di prove/ispezioni + (entro 2 mesi dalla comunicazione alla Commissione) ciascuna Autorità deve valutare se intervenire/meno (quindi il caso può essere trattato da una singola autorità/ più autorità in parallelo/ dalla Commissione (quando la violazione incide sulla concorrenza di più di 3 Stati membri): 1) Se la Commissione non avvia il procedimento (le altre autorità non possono applicare gli Artt 101-‐102).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) Se un’Autorità naz ha già avviato il caso (l’esercizio del potere di avocazione è subordinato alla preventiva/tempestiva informazione agli altri membri della rete + la Commissione comunica per iscritto le motivazioni). 3) Le informazioni trasmesse alla rete non possono essere utilizzate da altri membri per avviare autonomi procedimenti (sia in ambito comunitario/naz). 4) Ciascuna Autorità può: … raccogliere info per conto di un’altra Autorità (mediante richiesta di assistenza formale/scritta/motivata). … chiedere alla Commissione la trasmissioni di info/documenti in suo possesso (in modo tale da accertare se un caso è di sua competenze/meno). … chiedere pareri alla Commissione (i pareri non contengono valutazioni di merito/ ne sono vincolanti). 5) I Giudici naz possono essere chiamati ad intervenire alle ispezioni presso le imprese compiute dalla Commissioni (qualora si necessita della loro presenza per lo svolgim). 6) La Commissione cmq si impegna a non adottare succ decisioni in contrasto con quelle delle Autorità naz (qualora queste abbiamo adempiuto a doveri di informazione).
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CAPITOLO 07 - LA DISCIPLINA DELLA CONCORRENZA APPLICABILE
AGLI STATI -
1) Misure statali ed effetto anticoncorrenziale. 1) La disciplina della concorrenza non si applica solo alle imprese, ma può investire anche i comportamenti degli Stati, in quanto con il passar del tempo la Corte ha ipotizzato che lo Stato imponga/favorisca/rafforza la conclusione di intese/accordi contrari all’Art 101 TFUE.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) L’effetto anticoncorrenziale di una normativa statale deve essere collegato ad un comportamento delle imprese (altrimenti avremo come parametro di riferimento solo l’Art 4 TFUE + Principio della Concorrenza libera/non falsata (che impone un dovere di collaborazione degli Stati di non rendere inefficaci le norme sulla concorrenza rivolte alle imprese), e non anche gli Artt 101-102 TFUE (che invece considerano come alterazioni solo quelle che risultano da un comportamento delle imprese). *Quindi se l’impresa agisce autonomamente (il suo comportamento è sottoposto alla disciplina degli Artt 101-102 TFUE), mentre se lo Stato impone alle imprese un comportamento contrario alle norme comunitarie (allora è sanzionabile solo lo Stato, e non le imprese in quanto manca il presupposto degli Art 101-102 TFUE)
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
2) Gli Articoli. 1) ART 106 TFUE: Gli Stati membri non emanano/mantengono (nei confronti di imprese pubbliche/ ..cui siano stati attribuiti diritti speciali-esclusivi) misure che siano contrarie al Trattato (divieto di discriminazioni/ norme sulla concorrenza/ libera circolazione di merci (es: Art 37 TFUE)/ abuso di posizione dominante..).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. -‐ Art 106 n2: consente alle imprese (incaricate della gestione di un servizio d’interesse economico generale) di sottrarsi all’applicazione delle regole di concorrenza che possano ostacolare la realizzazione dei compiti loro affidati + purché non siano compromessi gli scambi comunitari (es: è consentito il monopolio del servizio postale ordinario, in quanto costituisce un servizio di interesse generale). -‐ Art 106 n3: la Corte ha rilevato i poteri del Consiglio (il quale può adottare regolamenti/direttive ai fini dell’applicazione delle norme sulla concorrenza in generale), mentre i poteri della Commissione (può adottare direttive/decisioni solo ai fini del controllo delle misure adottate dagli Stati nei confronti delle imprese = ha una competenza più ristretta/specifica rispetto a quella del Consiglio).
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*Di recente si è stabilito che il Consiglio può esercitare le competenze attribuite alla Commissione in tale materia (senza precludere però alla Commissione la possibilità di applicare cmq i poteri dell’Art 106 n3).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *In ordine ad una causa (con la quale la Commissione contestava ad uno Stato membro la violazione degli artt 106-102 TFUE in ordine ad una normativa naz sul servizio postale), la Corte ha affermato che la Commissione ha il potere di intervenire nei confronti dello Stato (e non dell’impresa) responsabile della lesione della concorrenza + che il singolo ha il diritto (in ipotesi eccezionali) di impugnare un rifiuto della Commissione ad agire in forza dell’Art 106 n3.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *La Commissione ha il potere di canalizzare gli interventi pubblici verso obiettivi di politica industriale che siano in sintonia con gli interessi dell’Unione (al fine di evitare che un sostegno finanziario pubblico possa alterare la competizione ad armi pari tra le imprese all’interno del mercato comune), quindi gli aiuti di Stato sono incompatibili con il mercato comune, così che vanno sottoposti ad un sistema obbligatorio di autorizzazione preventiva (da parte dell’Istituzione/ Commissione/Consiglio).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
2) ART 107 TFUE: divieto degli Stati di erogare aiuti che favoriscono talune imprese/produzioni + falsano/minacciano la concorrenza, tranne: 1) Aiuti di natura sociale ai singoli consumatori (es: riduzione dei prezzi). 2) Aiuti per la conferiti per rimediare a danni causati da calamità naturali. 3) Aiuti a certe regioni tedesche.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. -‐ Art 107 n2: Consiglio (su proposta della Commissione) ha il potere di abrogare la deroga entro 5 anni dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona. -‐ Art 107 n3: tale deroga è sottoposta alla valutazione discrezionale della Commissione/Consiglio, quando: 1) Aiuti per lo sviluppo di Regioni con tenore di vita basso/grave disoccupazione. 2) Aiuti per la realizzazione di un progetto di comune interesse europeo/ per rimediare ad un grave turbamento dell’economia in uno Stato membro. 3) Aiuti destinati alla cultura/conservazione dei beni culturali.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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3) ART 108 TFUE: procedura di controllo preventivo (di compatibilità degli aiuti nuovi) + procedura di controllo permanente (sugli aiuti esistenti). Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) ART 109 TFUE: potere del Consiglio di fissare con regolamento le condizioni per l’applicazione dell’Art 108 + le categorie di aiuti che possono essere dichiarate compatibili.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) Gli AIUTI PUBBLICI. 1) AIUTO: ogni vantaggio eco apprezzabile (altrimenti non realizzabile) attribuito da uno Stato ad una specifica impresa + devono essere: a) RISORSE STATALI (nel senso di strumenti finanziari che siano nella disponibilità delle Autorità pubbliche per essere destinate a sostenere le imprese). b) IMPUTABILI ALLO STATO/ sua articolazione (perché se adottata da un impresa pubblica, non è suff questo per dire che sono aiuti di Stato ai sensi dell’Art 107).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) Requisiti: 1-‐Forma dell’aiuto è indifferente (può essere una legge/atto amm/ privatistico (es: le assunzioni di partecipazioni dello Stato nelle imprese/ aiuti in materia di ristrutturazione di istituti bancari o compagnie aeree in difficoltà..).
2-‐Origine deve provenire dallo Stato (cioè da un ente pubblico/Amm/ sogg privato sottoposto a controllo pubblico). *Di recente però la Corte ha stabilito che il termine aiuto riguarda i vantaggi accordati dirett/inderett con ricorse dello Stato/sono un onere per lo Stato (es: dunque non sono aiuti quelli rivolti alle Poste ita con riferimento alla conclusione di contratti di lavoro, mente lo sono gli aiuti per una Banca pubblica perché sotto il controllo pubblico), infatti la Corte dovrà accertare: - Se un apporto di capitale sia avvenuto in circostanze che corrispondono alle normali condizioni di mercato. - Se nelle stesse circostanze, un normale imprenditore avrebbe apportato gli stessi conferimenti. - Che il comportamento dell’investitore pubblico deve corrispondere a quello di un gruppo imprenditoriale con scopi di lucro.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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3-‐Beneficiario deve essere un’impresa (cioè un ente (pubb/priv) che eserciti un attività eco rilevante + sia presente nel mercato di beni/servizi). Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4-‐Selettività cioè che esso favorisca talune imprese/produzioni rispetto ad altre nella stessa situazione (non saranno aiuti quelle misure generali di politica eco dirette a sostenere una certa attività/gruppo di imprese).
5-‐Effetti sugli scambi/condizioni di concorrenza (in quanto tali aiuti devono rinforzare la posizione di un impresa sul mercato + aiutarla a costi più bassi + quota di mercato maggiore, a pregiudizio di altre imprese concorrenti).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3) Gli aiuti si articolano su 3 livelli: a) Aiuti Regionali: in tal caso l’obiettivo perseguito è quello di indirizzare gli aiuti verso le Regioni più sfavorite (basandosi sul PIL). b) Aiuti Orizzontali: sono coperti da esenzione (es: aiuti in materia ambientale/ ricerca e sviluppo a favore delle grandi imprese..). c) Aiuti Settoriali: ammessi solo quando consentono di ripristinare condizioni di efficienza/competitività a lungo termine (es: radiodiffusione/ audiovisivo/ energia elettrica..).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4) Importante sono anche gli aiuti di Stato per il salvataggio/ristrutturazione di imprese in difficoltà, purché: 1) Concessi sottoforma di crediti di garanzia/ crediti rimborsabili con tasso di interesse. 2) Entro 6 mesi lo Stato presenti alla Commissione un piano di ristrutturazione/liquidazione (a prova che il prestito è stato rimborsato). 3) Che tali aiuti non producano effetti negativi in altri Stati membri. Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza.
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5) I Principi. 1) PRINCIPIO della TRASPARENZA: bisogna valutare se gli aiuti accordati dallo Stato (ad imprese esercenti servizi di interesse eco generale) siano proporzionate a quanto necessario allo svolgimento dello scopo di tali imprese. *Tale principio assume particolare rilievo nelle ipotesi in cui si tratta di valutare se le compensazioni finanziarie accordate dallo Stato ad imprese (esercenti servizi di interesse eco-generale) siano proporzionate a quanto necessario per lo svolgimento dello scopo loro attribuito.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 1-‐In mancanza di un apposita normativa, spetta agli Stati membri definire gli obiettivi/portata/modalità di finanziamento dei pubb servizi. 2-‐Criterio della Compensazione degli Oneri di Servizio Pubblico (Sentenza ALTMARK): la Corte ha escluso dalla nozione di aiuto l’ipotesi di erogazione di risorse pubbliche (a esclusivo compenso degli oneri aggiuntivi di servizio pubblico) in quanto idonei a favorire l’impresa beneficiaria ed alterare le condizioni della concorrenza + l’erogazione non va notificata + soggetta solo al controllo succ del Giudice (ed all’occorrenza della Corte mediante rinvio), purchè:
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. a) L’impresa beneficiaria deve essere incaricata (da una normativa) dell’assolvimento di obblighi di servizio pubblico.
b) I criteri di calcolo della compensazione devono essere determinati in via generale/ preventiva/ trasparente.
c) La compensazione non deve eccedere quanto necessario per coprire i costi. d) La compensazione deve essere determinata sulla base dei costi di un impresa media (se la scelta dell’impresa non è stata operata con la procedura di appalto pubb).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 3-‐Decisione 2005 sottrae l’obbligo di notifica preventiva a quegli aiuti che abbiamo tutte le condizioni elencate nella Sentenza Altmark.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 4-‐Per non creare Sovvenzioni Incrociate (dalle attività di pubb servizio verso le altre attività svolte dalle medesime imprese in settori non caratterizzanti da un interesse in generale) occorreva prevedere Meccanismi di Separazione Contabile: cioè appositi meccanismi di rilevazione contabile (dei costi/ricavi riconducibili alle attività di sevizio ed altre attività in regime di libera concorrenza) in modo tale da escludere che le risorse dello Stato siano superiori agli oneri derivanti dallo svolgimento delle attività di servizio pubblico.
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2) PRINCIPIO della CONTROPARTITA (compensatory justification): formulato dalla Commissione nel caso PHILIP MORRIS, secondo cui un aiuto va valutato dal punto di vista comunitario (e non naz/dell’impresa beneficiaria) + l’aiuto può considerarsi compatibile quando non sia possibile realizzare l’obiettivo di interesse comune (in funzione del quale è stabilita la deroga), quindi la Commissione non potrà autorizzare aiuti che non siano necessari/proporzionati rispetto all’interesse comune perseguito (es: non può considerarsi compatibile con il mercato comune un aiuto per nuovi investimenti, quando l’impresa ha suff mezzi propri per realizzarli).
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4) PROCEDURA DI CONTROLLO DI COMPATIBILITA’ degli aiuti (Art 108 TFUE). 1) REGOLAMENTO 994/1998: la Commissione può disciplinare (con regolamento) i cd AIUTI de MINIMIS (cioè di minor impatto concorrenziale): -‐ Non rientrano nell’Art 107 TFUE. -‐ Dispensati dall’obbligo di notifica/ verifica di compatibilità (a condizione che non superino un certo importo). -‐ Solo per determinate materie (es: tutela ambientale/ ricerca e sviluppo/ imprese di imprenditrici donna).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2) ART 108 TFUE: procedura di controllo preventivo (di compatibilità degli aiuti nuovi) + procedura di controllo permanente (sugli aiuti esistenti). *Il singolo che subisce un pregiudizio (dall’aiuto conferito prematuramente da uno Stato ad una impresa sua concorrente) può far valere tale violazione direttamente dinnanzi al Giudice naz (a meno che tale aiuto non rientri nell’ambito di una delle esenzioni per categoria).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *La funzione del controllo è di evitare che l’aiuto possa produrre effetti discorsivi prima della verifica di compatibilità quindi gli Stati hanno l’obbligo di: -‐ Informare la Commissione del progetto di aiuto (notifica). -‐ Non avviare il progetto di aiuto prima che ne sia dichiarata la compatibilità da parte della Commissione.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. *La mancata notifica determina la illegittimità insanabile dell’erogazione (però la pretesa della Commissione di considerare illegittimi gli aiuti che violano l’obbligo di notifica, è stata respinta dalla Corte con la conseguenza che la Commissione cmq dovrà procedere alla verifica della compatibilità) + la Commissione può intimare allo Stato di sospendere in via provvisoria l’erogazione + fornire tutti i dati necessari per la valutazione di compatibilità: e lo Stato ottempera (si darà luogo alla procedura di controllo) in caso contrario (la Commissione procederà alla valutazione sulla base degli elementi in suo possesso + potrà adire la Corte di Giustizia con procedura d’urgenza).
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3) Procedimento: 1-‐Aiuti nuovi (Art 108 n2). 1°FASE: consiste in un esame preliminare/sommario del progetto di aiuto notificato alla Commissione (al fine di individuare se le misure sono compatibili/meno) + tale fase non è trasparente (cioè la Commissione non è tenuta a comunicare l’avvenuta notifica di un aiuto/ che è in corso un esame preliminare..) + la partecipazione dei terzi è solo eventuale (in quanto se sono venuti a conoscenza dell’aiuto, possono manifestare liberamente la loro posizione – es: chiedendo di aprire la procedura formale dell’Art 108 par 2) + la Commissione dovrà pronunciarsi entro 2 mesi (in caso contrario, l’aiuto si intende implicitamente autorizzato) + la decisione è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2°FASE: consiste nella procedura di controllo del progetto di aiuto (Art 108 n2) in cui la Commissione pubblica sulla Gazzetta Ufficiale la comunicazione dell’aiuto (in questo modo si consente allo Stato erogatore/altri Stati/l’impresa beneficiaria/altre imprese interessate, di presentare osservazioni/ manifestare il loro punto di vista sulle misure eco che incidono sui rispettivi interessi).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2-‐Aiuti esistenti (Art 108 n1 -‐ cioè quegli aiuti istituiti prima dell’entrata in vigore del Trattato/ implic-esplic autorizzati dalla Commissione). 1°FASE: vi è un esame permanente della Commissione la quale può in un momento succ proporre allo Stato degli aggiustamenti/aprire di nuovo la procedura in contradditorio (Art 108 n2).
Riassunti scritti da [email protected]. Disponibili tutti i riassunti di Giurisprudenza. 2°FASE: in questa fase invece per tutta la durata della procedura di controllo lo Stato può continuare ad erogare l’aiuto già esistente/erogato (mentre per gli aiuti nuovi, lo Stato doveva attendere la decisione della Commissione), l’ulteriore conseguenza sarà che l’avvio della procedura di controllo di un aiuto nuovo, è impugnabile.
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3-‐Quando la Commissione dichiara l’aiuto incompatibile con il mercato, impone allo Stato membro la soppressione/modifica il progetto + se l’aiuto è stato in tutto/in parte erogato (la Commissione può imporre allo Stato la restituzione) + se lo Stato incontra difficoltà (dovrà consultare la Commissione per convenire ad eventuali rimedi in funzione del dovere di collaborazione) + il recupero dell’aiuto deve realizzarsi (se è possibile) attraverso mezzi/procedure vigenti negli Stati membri (Es: l’impresa beneficiaria dell’aiuto illegittimo è nel frattempo sottoposta a fallimento, dunque lo Stato deve iscrivere il credito passivo e attivare i mezzi a disposizione dei creditori) + al capitale da recuperare, vanno aggiunti interessi (secondo un tasso stabilito dalla Commissione a partire dalla data in cui il beneficiario ne ha avuto disponibilità e fino alla data del recupero + se però intanto l’impresa beneficiaria dell’aiuto è stata nel frattempo venduta a prezzo di mercato, il compratore è salvo e la restituzione dovrà farla il beneficiario-venditore) + vi un termine di prescrizione di 10 anni ininterrotti per l’esercizio dei poteri della Commissione in ordine al recupero di aiuti illegittimi (trascorso il quale, l’aiuto è considerato esistente).
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TRATTATO di LISBONA Il 1° dicembre 2009 il trattato di Lisbona è entrato in vigore, mettendo fine a diversi anni di negoziati sulla riforma istituzionale. Il trattato di Lisbona modifica il trattato sull’Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea, senza tuttavia sostituirli. Il nuovo trattato dota l’Unione del quadro giuridico e degli strumenti necessari per far fronte alle sfide del futuro e rispondere alle aspettative dei cittadini.
1. Un’Europa più democratica e trasparente, che rafforza il ruolo del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali, offre ai cittadini maggiori possibilità di far sentire la loro voce e chiarisce la ripartizione delle competenze a livello europeo e nazionale.
o Un ruolo rafforzato per il Parlamento europeo: il Parlamento europeo, eletto direttamente dai cittadini dell’UE, è dotato di nuovi importanti poteri per quanto riguarda la legislazione e il bilancio dell’UE e gli accordi internazionali. In particolare, l’estensione della procedura di codecisione garantisce al Parlamento europeo una posizione di parità rispetto al Consiglio, dove sono rappresentati gli Stati membri, per la maggior parte degli atti legislativi europei.
o Un maggiore coinvolgimento dei parlamenti nazionali: i parlamenti nazionali possono essere maggiormente coinvolti nell’attività dell’UE, in particolare grazie ad un nuovo meccanismo per verificare che l’Unione intervenga solo quando l’azione a livello europeo risulti più efficace (principio di sussidiarietà). Questa maggiore partecipazione, insieme al potenziamento del ruolo del Parlamento europeo, accresce la legittimità ed il funzionamento democratico dell’Unione.
o Una voce più forte per i cittadini: grazie alla cosiddetta “iniziativa popolare”, un gruppo di almeno un milione di cittadini di un certo numero di Stati membri può invitare la Commissione a presentare nuove proposte.
o Ripartizione delle competenze: la categorizzazione delle competenze consente di definire in modo più preciso i rapporti tra gli Stati membri e l’Unione europea.
o Uscita dall’Unione: per la prima volta, il trattato di Lisbona riconosce espressamente agli Stati membri la possibilità di uscire dall’Unione.
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2. Un’Europa più efficiente, che semplifica i suoi metodi di lavoro e le norme di voto, si dota di istituzioni più moderne e adeguate ad un’Unione a 27 e dispone di una maggiore capacità di intervenire nei settori di massima priorità per l’Unione di oggi.
o Un processo decisionale efficace ed efficiente: il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio viene esteso a nuovi ambiti politici per accelerare e rendere più efficiente il processo decisionale. A partire dal 2014, il calcolo della maggioranza qualificata si baserà sulla doppia maggioranza degli Stati membri e della popolazione, in modo da rappresentare la doppia legittimità dell’Unione. La doppia maggioranza è raggiunta quando una decisione è approvata da almeno il 55% degli Stati membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell'Unione.
o Un quadro istituzionale più stabile e più semplice: il trattato di Lisbona istituisce la figura del presidente del Consiglio europeo, eletto per un mandato di due anni e mezzo, introduce un legame diretto tra l’elezione del presidente della Commissione e l’esito delle elezioni europee, prevede nuove disposizioni per la futura composizione del Parlamento europeo e stabilisce norme più chiare sulla cooperazione rafforzata e sulle disposizioni finanziarie.
o Migliorare la vita degli europei: il trattato di Lisbona migliora la capacità di azione dell’UE in diversi settori prioritari per l’Unione di oggi e per i suoi cittadini. È quanto avviene in particolare nel campo della “libertà, sicurezza e giustizia”, per affrontare problemi come la lotta al terrorismo e alla criminalità. La stessa cosa si verifica, in parte, anche in ambiti come la politica energetica, la salute pubblica, la protezione civile, i cambiamenti climatici, i servizi di interesse generale, la ricerca, lo spazio, la coesione territoriale, la politica commerciale, gli aiuti umanitari, lo sport, il turismo e la cooperazione amministrativa.
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3. Un’Europa di diritti e valori, di libertà, solidarietà e sicurezza, che promuove i valori
dell’Unione, integra la Carta dei diritti fondamentali nel diritto primario europeo, prevede nuovi meccanismi di solidarietà e garantisce una migliore protezione dei cittadini europei.
o Valori democratici: il trattato di Lisbona precisa e rafforza i valori e gli obiettivi sui quali l'Unione si fonda. Questi valori devono servire da punto di riferimento per i cittadini europei e dimostrare quello che l’Europa può offrire ai suoi partner nel resto del mondo.
o I diritti dei cittadini e la Carta dei diritti fondamentali: il trattato di Lisbona mantiene i diritti esistenti e ne introduce di nuovi. In particolare, garantisce le libertà e i principi sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali rendendoli giuridicamente vincolanti. Il trattato contempla diritti civili, politici, economici e sociali.
o Libertà dei cittadini europei: il trattato di Lisbona mantiene e rafforza le quattro libertà fondamentali, nonché la libertà politica, economica e sociale dei cittadini europei.
o Solidarietà tra gli Stati membri: il trattato di Lisbona dispone che l'Unione e gli Stati membri sono tenuti ad agire congiuntamente in uno spirito di solidarietà se un paese dell’UE è oggetto di un attacco terroristico o vittima di una calamità naturale o provocata dall'uomo. Pone inoltre l’accento sulla solidarietà nel settore energetico.
o Maggiore sicurezza per tutti: la capacità di azione dell'Unione in materia di libertà, sicurezza e giustizia viene rafforzata, consentendo di rendere più incisiva la lotta alla criminalità e al terrorismo. Anche le nuove disposizioni in materia di protezione civile, aiuti umanitari e salute pubblica contribuiscono a potenziare la capacità dell'Unione di far fronte alle minacce per la sicurezza dei cittadini.
4. Un’Europa protagonista sulla scena internazionale, il cui ruolo viene potenziato raggruppando gli strumenti comunitari di politica estera, per quanto riguarda sia l’elaborazione che l’approvazione di nuove politiche. Il trattato di Lisbona permette all'Europa di esprimere una posizione chiara nelle relazioni con i partner a livello mondiale. Mette la potenza economica, umanitaria, politica e diplomatica dell’Europa al servizio dei suoi interessi e valori in tutto il mondo, pur rispettando gli interessi particolari degli Stati membri in politica estera.
o La nuova figura di alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, che è anche vicepresidente della Commissione, è destinata a conferire all'azione esterna dell'UE maggiore impatto, coerenza e visibilità.
o Un nuovo servizio europeo per l’azione esterna assiste l’alto rappresentante nell’esercizio delle sue funzioni.
o La personalità giuridica unica conferita all’Unione ne rafforza il potere negoziale, potenzia ulteriormente la sua azione in ambito internazionale e la rende un partner più visibile per i paesi terzi e le organizzazioni internazionali.
o La politica europea di sicurezza e di difesa, pur conservando dispositivi decisionali speciali, agevola la cooperazione rafforzata tra un numero ristretto di Stati membri.
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DOMANDE ULTIMA SESSIONE 2010
-‐ Rinvio pregiudiziale/ giurisdizione nazionale. -‐ Parlamento europeo (tutto nello specifico). -‐ Consiglio. -‐ Corte di giustizia (competenze della corte di giustizia nel III pilastro (prima e dopo Lisbona). -‐ Consiglio europeo e consiglio dell'unione (differenze tra loro/ funzioni rispettive prima e dopo Lisbona). -‐ Commissione -‐ Effetto diretto/primato. -‐ Abuso posizione dominante. -‐ Sentenze Franchovic/ Simmenthal/Granital..ecc -‐ Azione di annullamento + azione in carenza + eccezione di invalidità. -‐ Concorrenza delle imprese. -‐ Libertà di stabilimento e prestazione servizi. -‐ Procedimento di infrazione. -‐ Concentrazioni. -‐ Abuso di diritto. -‐ Azione di responsabilità extracontrattuale. -‐ Tutela dei diritti umani prima e dopo il trattato di Lisbona. -‐ Libera circolazione dei lavoratori subordinati. -‐ Aiuti di stato -‐ Esigenze imperative (sent. cassis de dijon) -‐ Mediatore europeo. -‐ Base giuridica. -‐ Regolamenti, direttive, decisioni. -‐ PESC (prima e dopo il trattato di Lisbona). -‐ Gli atti impugnabili dal singolo. -‐ Art 101-‐102. -‐ Accordi Schengen. -‐ Mercato rilevante.