Portus Iulius. Un porto militare? in Mélanges de l'École française de Rome – Antiquité, 125-1,...

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Laura Chioffi, « Portus Iulius », Mélanges de l'École française de Rome - Antiquité[En ligne], 125-1 | 2013, mis en ligne le 21 octobre 2013, consulté le 22 octobre 2013. URL : http://mefra.revues.org/1334 Portus Iulius Un porto militare ? Laura Chioffi résumé | index | texte | bibliographie | notes | illustrations | citation | auteur Résumés ItalianoEnglish L’idea, consolidata negli studi, che il portus Iulius, situato sulla costa campana tra Cuma e Puteoli, creato per scopi bellici all'epoca dello scontro finale contro Sesto Pompeo, abbia effettivamente rivestito, anche se per breve periodo, una funzione militare, va abbandonata non solo per l’apporto delle indagini archeologiche, ma anche per una rilettura delle fonti. La reazione negativa da parte d’importanti personalità locali di fronte agli effetti che lo sviluppo di una base navale avrebbe comportato nell’habitat circostante potrebbe essere stata la causa che indusse Ottaviano-Augusto a trasferire rapidamente a Misenum il suo progetto. Ciò si fece con una certa cauta discrezione, grazie ad un piano che seppe combinare il fiuto politico del Divi filius con l’intelligenza ingegneristica di Agrippa, nell'ottica di una perspicace strategia operativa che permise di ottenere, per entrambi, risultati di pubblico prestigio e gloria militare. Haut de page Entrées d’index Keywords : Portus Iulius, naval base, possessores Parole chiave : Portus Iulius, base navale, possessores Haut de page Texte intégral PDFSignaler ce document 1Il titolo di questo contributo sintetizza, in forma di domanda retorica, una breve riflessione sulla destinazione militare dello scalo campano all’epoca dello scontro decisivo avvenuto nel 36 a. C. in acque siciliane presso Milazzo tra Ottaviano e Sesto Pompeo (fig. 1). Fig. 1 - Area flegrea.

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Laura Chioffi, « Portus Iulius », Mélanges de l'École française de Rome - Antiquité[En ligne], 125-1 | 2013, mis

en ligne le 21 octobre 2013, consulté le 22 octobre 2013. URL : http://mefra.revues.org/1334

Portus Iulius Un porto militare ? Laura Chioffi

résumé | index | texte | bibliographie | notes | illustrations | citation | auteur

Résumés

ItalianoEnglish L’idea, consolidata negli studi, che il portus Iulius, situato sulla costa campana tra Cuma e Puteoli, creato per scopi bellici all'epoca dello scontro finale contro Sesto Pompeo, abbia effettivamente rivestito, anche se per breve periodo, una funzione militare, va abbandonata non solo per l’apporto delle indagini archeologiche, ma anche per una rilettura delle fonti. La reazione negativa da parte d’importanti personalità locali di fronte agli effetti che lo sviluppo di una base navale avrebbe comportato nell’habitat circostante potrebbe essere stata la causa che indusse Ottaviano-Augusto a trasferire rapidamente a Misenum il suo progetto. Ciò si fece con una certa cauta discrezione, grazie ad un piano che seppe combinare il fiuto politico del Divi filius con l’intelligenza ingegneristica di Agrippa, nell'ottica di una perspicace strategia operativa che permise di ottenere, per entrambi, risultati di pubblico prestigio e gloria militare.

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Portus Iulius, naval base, possessores

Parole chiave :

Portus Iulius, base navale, possessores

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1Il titolo di questo contributo sintetizza, in forma di domanda retorica, una breve riflessione sulla destinazione militare dello scalo campano all’epoca dello scontro decisivo avvenuto nel 36 a. C. in acque siciliane presso Milazzo tra Ottaviano e Sesto Pompeo (fig. 1).

Fig. 1 - Area flegrea.

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Da Castagnoli 1977.

1 Iacono1941, p. 650 : « Aggiungerò, a titolo di curiosità, che nessun dubbio più sussiste intorno al (...)

2 Schmiedt 1970, tav. 135.

3 Castagnoli 1977, p. 65 : « [...] pochi anni dopo il suo allestimento, la base navale fu trasferita (...)

4 Gianfrotta 2007, p. 9.

2Da quando, quasi un secolo fa, Luigi Iacono, documenti letterari alla mano, convinceva i suoi contemporanei della reale esistenza di portus Iulius1, provata poi da successive foto aeree2, è andata consolidandosi l’idea che la suddetta struttura, realizzata per scopi bellici ma inadatta all’ancoraggio di grossi navigli, sia stata dapprima sostituita dalla base di Miseno e poi lasciata al suo destino di scalo mercantile3, come tale rimanendo in funzione almeno fino a che, a partire dal V sec. d.C., il bradisismo negativo non ne decretò il definitivo inabbissamento4.

5 Gianfrotta 1993 ; Gianfrotta 2011, p. 73-79. Per un porto militare sarebbe stata indispensabile qua (...)

3Tale funzione militare, però, non ha trovato riscontro nel dato archeologico, perché i risultati delle indagini sui resti sommersi (foto, rilievi e verifiche dirette) hanno restituito finora, entro un’area di quasi 10 ettari – oltre alle tracce di un lungo canale di accesso – soprattutto un vasto impianto commerciale, ritagliato da locali adatti allo stoccaggio delle merci, disposti anche su più piani e distribuiti a maglia

regolare, con datazione assegnata per alcuni di essi agli inizi del I sec. a. C., per altri alla prima metà del I sec. d.C.5

4D’altra parte fa difficoltà immaginare un mutamento di progetto così repentino – per il quale andrebbe tacitamente ammesso un difetto di valutazione che avrebbe implicato, nel breve volgere di tempo, un doppio dispendio di risorse economiche – in una personalità, come quella di Ottaviano, le cui azioni, per ciò che si sa di lui, sembrano essere state sempre improntate ad un realistico pragmatismo.

6 Gianfrotta 2011, p. 70-71.

5Ci si chiede, quindi, se un’architettura così articolata abbia mai effettivamente sostenuto quel ruolo militare, concepito da Agrippa a margine della trasformazione in porto dell’originario lago Lucrinus (Serv.Georg. 2.162. : Agrippa in secundo vitae scalo suae dicit excogitasse se ut ex Lucrino lacu portum faceret). E se sì, per quanto tempo. E, in ogni caso, quali possono essere state le ragioni che consigliarono al dunque di preferire la vicina Misenum, dove, come si deduce da Suet. Aug. 49.1 (classem Miseni et alteram Ravennae ad tutelam superi et inferi maris conlocavit), la base navale operò ufficialmente in un momento non precisato successivo al 31 a. C., in condizioni di potere ormai consolidato per l’Augusto. Ma se la soluzione di optare per Miseno nel pieno della lotta contro Sesto Pompeo sarebbe stata infelice per la fragilità strategica assunta dal promontorio in quelle circostanze6, la stessa soluzione potrebbe, invece, essere sembrata ottimale come variante di progetto qualora, subito dopo aver disinfestato il Tirreno da nemici e pirati, qualcosa non avesse funzionato nell’attuazione del piano iniziale.

6In realtà, esaminando le fonti antiche che trattarono la questione, i fatti potrebbero essere andati secondo la seguente ricostruzione.

7 Liv. 32.7.3 (199 a. C.) : [...] portoria venalicium Capuae Puteolisque […]. In Amalfitano – Camodec(...)

7La punizione di Roma nei confronti dei sostenitori di Annibale aveva unito in uno stesso destino i territori di Capua e Cuma, sottoposti a commissariamento mediante la nomina di un praefectus. Di qui ebbe avvio il sistematico sfruttamento di quello che di più remunerativo l’intera area, ivi compreso il versante puteolano7, poteva offrire.

8 A questa città, in particolare, strettamente congiunto dall’espressione ciceroniana (ad Att. 4.10.1 (...)

9 Strabo 5.4.5-6 ; Plin.nat. 3.61.4 ; Cass. Dio 48.50.1-2.

10 Strabo 5.4.5 : θερμὰ ὓδατα ; Propert. 3.18.2 : fumida Baiarum stagna tepentis aquae ; Cass. Dio 48. (...)

11 Liv. 41.16 (178 a. C.) : Cn. Cornelius consul ex monte Albano rediens concidit et, parte membrorum (...)

12 È il nome di Caius Sergius Orata quello che all’inizio del I sec. a. C. rimase legato alla felice i (...)

13 Val. Max. 9.1.1 :Idem (C. Sergius Orata),uidelicet ne gulam Neptuni arbitrio subiectam haberet, p(...)

14 Plin. nat. 9.168-169.79 : Ostrearum vivaria primus omnium Sergius Orata invenit in Baiano, aetate L (...)

15 Strabo 5.4.6, che accoglie la precedente tradizione (Licophr.Alexandra, 1263-5) ricollegandone la (...)

16 Citata da Properzio (3.18.4 : et sonat Herculeo structa labore via) e da Silio Italico (12.118 : He (...)

8Le sponde del Lucrinus, lago costiero che si estendeva tra Cumae e Puteoli8a ridosso del lago vulcanico Avernus9, sembravano avere ben poco da utilizzare con profitto ; ma anche questo poco venne reso produttivo e remunerativo, sia utilizzando i vapori caldi delle locali fumarole10, vuoi per scopi terapeutici11 che di confort abitativo12 ; sia incentivando su larga scala così l’allevamento ittico in peschiere13, che la mitilicoltura su pali14. Quest’ultima attività in particolare – di tradizione tanto salda da essersi mantenuta fino ai nostri giorni – fu allora particolarmente intensa, grazie all’opportunità offerta

dall’ambiente stesso di praticarla in acqua salina al riparo da venti e correnti, per essere il lacus protetto da un cordone sabbioso15, percorso da una carrabile la cui arcaicità trapelava nel nome diHerculanea16.

17 Cic. de lege agrar. 2.36 : illa via vendibilis Herculanea multarum deliciarum et magnae pecuniae. V (...)

18 Varro, sat.490.216.4 : tunc nuptiae videbant ostream Lucrinam. Hor. sat.2.4.32 : murice Baiano me (...)

19 Plin. nat. 9.168-169.79 : cum Orata Lucrina nobilitabat [...] a Brundisio conpascere in Lucrino. Pl (...)

9Gli ostriaria del Lucrino divennero ben presto una fonte di reddito non indifferente sia per i patrimoni privati che per le casse pubbliche17. E, poiché un prodotto costoso deve essere, nell’opinione comune, necessariamente anche buono, la loro prelibatezza divenne proverbiale in ogni tempo18, nonostante sospette contraffazioni, cui allude Plinio19.

20 Cfr. supra, note 13-19.

21 In particolare Strabone (5.4.6) in età augustea afferma che la ostricoltura offriva risorse incredi (...)

10Comunque, l’insistenza degli autori antichi su questo argomento, a cominciare da Cicerone e Varrone, passando per Orazio, Strabone, Valerio Massimo, Petronio, Plinio, Giovenale e Festo, fino a Servio e ad Ausonio20, fa capire quanto l’allevamento di ostriche nel lago Lucrino abbia giovato alla tasca ed alla tavola dei Romani di ogni epoca21.

22 Vell. 2.79.1 :Crescente in dies et classe et fama Pompei, Caesar molem belli eius suscipere statui (...)

23 Come lo stesso Agrippa sembra aver dichiarato nel secondo libro della sua perduta autobiografia : S (...)

24 Florus epit. 18.4.8 :refossisque litoribus.Cass. Dio 48.50.3.Serv. Georg. 2.162 :terra effossa (...)

11Con una sola eccezione. Tranne, cioè, nel momento in cui Ottaviano, in vista dello scontro definitivo contro Sesto Pompeo, affidò l’incarico di organizzare una flotta e di addestrare marinai a Marcus Vipsanius Agrippa22. Al neonominato praefectus, infatti, per adempiere all’incarico affidatogli, venne in mente, come si è detto, di trasformare il Lucrino in porto23, cosa che egli fece tagliando il banco sabbioso (Florus, epit. 18.4.8 : interciso Herculanae viae limite), che separava le acque del mare aperto da quelle del paludoso lago costiero, ma anche scavando nella sabbia un canale24 che mettesse il suddetto lago in comunicazione con il profondo lago vulcanico.

25 Strabo 5.4.5. Pagano – Reddé – Roddaz, 1982, p. 271-279.

12Ci si proponeva, soprattutto, di sottrarre alla vista il cantiere navale e di allestire il cratere dell’Avernus, che si prestava bene allo scopo non solo per la sua fama infernale, di per sé ottimo deterrente rispetto a indesiderate intrusioni ; ma anche perché aveva rive scoscese, acque profonde, abbondanza di legname ed una conformazione tale da assicurare tutta la segretezza necessaria per tutto il tempo necessario all’addestramento degli equipaggi, mentre lunghe gallerie avrebbero traforato la roccia in direzione di Cuma e di Pozzuoli con lo scopo di occultare le operazioni di superficie25.

26 Vell. 2.79.5. Lo stesso Velleio (2.79.3-4) riferisce di una tempesta sciroccale che avrebbe distrut (...)

13Solo quando la flotta fu pronta, come dice laconicamente il ben informato Appiano (5.97), che nel suo Bellum civile non fa mai accenno ad un porto militare, solo allora le navi avrebbero lasciato l’arsenale. Le si può immaginare procedere in fila lungo il canale – tracciato tra l’Averno, il Lucrino ed il Tirreno proprio per favorire, una volta approntate, la loro contemporanea sortita col favore della marea – snocciolandosi al riparo della costa puteolana e napoletana, fino a giungere allo scoperto dopo aver doppiato il promontorio di Punta Campanella, da dove avrebbero puntato sulla Sicilia, per sconfiggere il Pompeo iunior, che il 3 settembre del 36 a. C. finalmente Asiam fuga petivit26.

27 Serv. Georg. 2.162 (cfr. supra, nt. 24) spiega come, a seguito della fusione delle acque tanta temp (...)

28 Mangonicataedefinisce queste villaePlin. nat. 9.168-169.79, costruite (epist. 9.7)more Baiano, c (...)

14La fossa artificiale, però, oltre a facilitare l’ingresso nel Lucrino a pesci anche di considerevoli dimensioni, come il delfino (Plin., nat. 9.24-25.8) divo Augusto principe, Lucrinum lacum invectus, dovette alterare l’ecosistema qui esistente27 e, di conseguenza, arrecare danno alle ville marittime28, che si addentravano in mare con piscine, portici, banchine e pontili lignei su pali (cfr. App. , b.c. 5.71.298), nonché ai pergolaria impiantati per la riproduzione dei molluschi.

29 Cicerone (ad Att.14.16.1) riferisce divilicos e procuratoresnella sua villa ad Lucrinum, detta A (...)

30 Serv. Georg. 2.161 :sed cum maris impetus plerumque irrumpens exinde pisces excluderet et redempto (...)

31 Subentrato a Cicerone nel possesso della villa, nota comeAcademia o Cumanum ; cfr. Andermahr 1988,(...)

15Di qui la protesta dei proprietari, che, già a quell’epoca, contavano tra le loro fila il fior fiore della nobilitas29. Costoro, quindi, coalizzatisi con i piscicoltori affittuari, si fecero sentire in Senato30, cosicché il Cesare Ottaviano, che, dopo il patto di Brindisi, era responsabile per l’Italia, si vide costretto a prendere provvedimenti per non averli tutti contro. Molti di questi possessores, infatti, saranno stati sostenitori della tradizione repubblicana e quindi non avranno esitato a mettere anche questo grattacapo sul piatto della bilancia sfavorevole ad Ottaviano, in quel momento già provato dal grave malcontento causato dalla sospensione dei rifornimenti ad opera della pirateria fomentata dal Pompeo iuvenis. Ma il degno erede di Cesare riuscì a cavarsi d’impiccio con una trovata che andava a vantaggio di tutti, convincendo peraltro alcuni di questi proprietari di spicco a passare dalla sua parte, come fece C. Antistius Vetus, divenutosuffectus, forse non a caso, nel 30 a. C.31 La soluzione fu innovativa ed efficace.

32 Strabo 5.4.6. Cfr. nt. 15.

16Sfruttando il suggerimento della natura, si sopraelevò l’istmo lagunare, all’epoca non più del tutto percorribile a causa delle maree, come annota da contemporaneo ai fatti Strabone32 e si creò un argine artificiale, parallelo alla costa, sufficientemente alto da proteggere lo specchio d’acqua come una sorta di diga, che avrebbe consentito alle onde marine, se infuriate sotto i venti, specie quelli sciroccali, di penetrare all’interno solo dopo aver smorzato la propria forza.

33 Verg. Georg. 2.161-164 : an memorem portus Lucrinoque addita claustra / atque indignatum magnis str(...)

34 Confermato da Strabo 5.4.5 : ἀρτίστομος.

35 Hor. ars 3.63-66 :Debemur morti nos nostraque, sive receptus / terra Neptunus classis Aquilonibus (...)

36 Hor. carm. 2.15.1-4 : Iam pauca aratro iugera regiae / moles relinquent, undique latius / extenta v (...)

37 Plin. nat. 36.125.24 : item vias per montes excisas, mare Tyrrhenum a Lucrino molibus seclusum, sar (...)

38 Serv. Georg. 2.161 :et profectus C. Iulius Caesar, ductis bracchiis, exclusit partem maris, quae a (...)

17L’opera si riflette nei versi di Virgilio33, che ricorda la barriera (claustra) aggiunta (addita) al Lucrino e le acque irritate dai grandi rumori (presumibilmente quelli del cantiere navale nell’Averno e delle esercitazioni), lì dove il moto ondoso si rifrangeva per essere il mare respinto al largo, mentre i flutti del Tirreno, con l’alta marea, penetravano fin nell’antico cratere per lo stretto passaggio che vi era stato aperto34. Ma se ne hanno riflessi anche in Orazio35, che accenna a moles36 ; ovvero ai muraglioni cementizi dei moli37, mentre Servio vi aggiunge l’espressioneductis bracchiis38.

39 Scognamiglio 2001, tav. I, p. 44. Gianfrotta2011, p. 73.

40 Cfr. supra nt. 38.

18La medesima opera è ravvisabile nei resoconti degli archeologi, anche se rimane ancora da rifinire la successione cronologica dei diversi lavori finora indagati. Una barriera frangiflutti, costituita da piloni cementizi affondati nella sabbia che si collegavano tra loro con arcate, è stata individuata da ricognizioni sottomarine in corrispondenza dell’area della secca Fumosa39 ; nella stessa perlustrazione è stato accertato che, un po’ più vicino alla riva, più o meno a m 400 della battigia, esisteva una gettata cementizia, suddivisa in due tronconi, preceduta all’esterno da una scogliera, da ritenersi coincidente con « il limite costiero dell’antico Lucrino » : tale antemurale, corrispondendo bene all’espressione ductis bracchiis di Servio40, verrebbe a coincidere con il molo a bracci sopraelevato da Agrippa sulla duna che, all’epoca semidistrutta, aveva tenuto in precedenza il lago separato dal mare.

41 Le proprietà, qui come altrove, divennero progressivamente imperiali. Tac. ann.13.21.3 ; 14.4 ; 15(...)

42 Di Fraia – Lombardo – Scognamiglio 1985-1986, p. 211-299.Camodeca 1994, p.110-112. Gianfrotta 1999 (...)

43 Strabo 5.4.6 fa risaltare in ciò l’efficacia del pulvis puteolanus. Castagnoli 1977, p. 41-79. Vari(...)

19In tal modo proprietari, piscicoltori e naviganti furono tacitati ; per giunta, applicato il medesimo espediente alla costa circostante, la ripa puteolanaconobbe non solo un ulteriore incremento residenziale41 ma soprattutto un consistente sviluppo commerciale, assicurato dal susseguirsi di approdi protetti, che dall’età augustea, s’intrecciarono in un reticolo continuo di ormeggi, moltiplicati dai nuovi moli su pilastri42 costruiti in alto mare grazie al potere cementante del tufo vulcanico puteolano, la ben nota pozzolana43.

44 Suet. Aug. 16, cfr.supra nt. 22.

45 Con incessante attività di carico e scarico anche in notturna quantomeno intorno alla metà del I se (...)

46 Verg. Georg. 2.163 :Iulia [...] unda. Serv.Georg. 2.161 : quod opus Iulium dictum est ; sed hic a (...)

20Solo in età adrianea il Lucrino, per le fonti letterarie, s’inserisce definitivamente tra questi ancoraggi come portus44, cioè come scalo mercantile precipuamente annonario45, conservando nell’appellativo Iuliusil ricordo di una progettazione del tutto originale, di cui Agrippa aveva voluto lasciare il merito al suo augusto amico46.

47 Su suggerimento del contemporaneo Vitruvio (5.12) : eae autem structurae quae in aqua sunt futurae, (...)

48 Cfr. supra nt. 43. Quanto alla documentazione epigrafica, oltre allepilarum moles di II secolo, di (...)

21Ma il prototipo a pilae e moles, qui sperimentato47, si replicò in seguito, e con successo, in altri famosi portus48.

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Zevi 2004 = F. Zevi, Inquadramento storico relativo ai porti di Roma, in A. Gallina Zevi, F. Zevi (a cura di), Le strutture dei porti e degli approdi antichi, II seminario, Roma-Ostia antica 16-17 aprile 2004, Soveria Mannelli, 2004, p. 211-219.

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Notes

1 Iacono1941, p. 650 : « Aggiungerò, a titolo di curiosità, che nessun dubbio più sussiste intorno all’esistenza

del Porto Giulio » .

2 Schmiedt 1970, tav. 135.

3 Castagnoli 1977, p. 65 : « [...] pochi anni dopo il suo allestimento, la base navale fu trasferita a Miseno, e il

Portus Iulius scompare dalla storia ». Greco 1987 : « [...] l’impianto ebbe tuttavia vita breve […]. Gli argini e le

dighe, eretti a protezione del porto, non dovettero essere dunque sufficienti ad impedire che in breve tempo il

Lucrino s’insabbiasse, per questa ragione fu allestito il porto di Miseno, dove fu trasferita la sede della flotta ».

Camodeca – Iuorio 1987, introduzione alla pianta allegata : « Ma il portus Iulius conservò solo per alcuni anni

questa funzione militare dato che già nel 31 a. C. la flotta fu definitivamente spostata a Miseno ». Zevi 1987,

p. 64-65 : « Terminata la guerra contro Sesto Pompeo la flotta [...] venne spostata nel doppio porto di

Miseno. » S.n., I laghi di Lucrino e Averno, in Amalfitano – Camodeca – Medri 1990, p. 164 : « La vita del

portus Iulius come impianto militare fu breve perché già prima del 12 a. C. la flotta imperiale veniva trasferita a

Misenum ed il porto militare riconvertito a scopi civili ». Miniero 2010, p. 103 : « Dismesso ben presto il ruolo

militare, trasferito al nuovo porto di Miseno, il portus Iulius, ampliato con infrastrutture e magazzini, assunse

un’importante funzione commerciale ». Diversamente Reddé 1986, p. 170, dopo aver fatto notare come la

convinzione di un insabbiamento del Lucrino, causa del presunto abbandono del suo ruolo militare, derivi in

realtà da una forzatura di Strabo 5.4.5-6 (in cui si descrive quest’ultimo come un lago vasto e meno profondo

dell’Averno), attribuisce all’imperatore Claudio la decisione di costruirvi un vero e proprio complesso portuale,

eventualmente preceduto da strutture lignee create per le urgenti necessità logistiche della guerra civile.

Ipotesi, quest’ultima, condivisa da Gianfrotta 2011, p. 71.

4 Gianfrotta 2007, p. 9.

5 Gianfrotta 1993 ; Gianfrotta 2011, p. 73-79. Per un porto militare sarebbe stata indispensabile quanto meno

la presenza di navalia, come al Pireo, cfr. Blackman 2008. Rankov 2008.

6 Gianfrotta 2011, p. 70-71.

7 Liv. 32.7.3 (199 a. C.) : [...] portoria venalicium Capuae Puteolisque […]. In Amalfitano – Camodeca – Medri

1990, p. 163, nel capitolo sui laghi di Lucrino e d’Averno, si fa esplicito riferimento ad un precedente controllo

capuano. Che il lago Lucrino diventasse in quegli anni parte del patrimonio romano, facendo affluire in esso le

somme pagate dagli affittuari locali degli impianti ittici, fu convinzione di Beloch 1890.

8 A questa città, in particolare, strettamente congiunto dall’espressione ciceroniana (ad Att. 4.10.1) : his rebus

Puteolanis et Lucrinensibus.

9 Strabo 5.4.5-6 ; Plin. nat. 3.61.4 ; Cass. Dio 48.50.1-2.

10 Strabo 5.4.5 : θερμὰ ὓδατα ; Propert. 3.18.2 : fumida Baiarum stagna tepentis aquae ; Cass. Dio 48.51.1-3.

11 Liv. 41.16 (178 a. C.) : Cn. Cornelius consul ex monte Albano rediens concidit et, parte membrorum captus,

ad aquas Cumanas profectus, ingravescente morbo, Cumis decessit. Plin. nat. 31.5.2 quae in Baiano Posidianae

vocantur [...]mediosque inter fluctus exsistit aliquid valetudini salutare. Plin. nat. 31.6-7.3erupuerunt fontes

calidi perquam salubres oculis.

12 È il nome di Caius Sergius Orata quello che all’inizio del I sec. a. C. rimase legato alla felice innovazione

delle suspensurae, stando a Val. Max. 9.1.1 : pensilia balinea primus facere instituit, quae impensa a levibus

initiis coepta ad suspensa caldae aquae tantum non aequora penetravit. Il personaggio appare essere stato un

faccendiere dell’epoca (cfr. infra, nt. 13 e 14), la cui intraprendenza non lo dispensò da citazioni in giudizio :

Cic. de offic. 3.67 ; de or. 1.39.178. Cfr. nt. 17.

13 Val. Max. 9.1.1 : Idem (C. Sergius Orata), uidelicet ne gulam Neptuni arbitrio subiectam haberet, peculiaria

sibi maria excogitauit, aestuariis intercipiendo fluctus pisciumque diuersos greges separatim molibus

includendo, ut nulla tam saeua tempestas inciderit, qua non Oratae mensae uarietate ferculorum abundarent ;

aedificiis etiam spatiosis et excelsis deserta ad id tempus ora Lucrini lacus pressit, quo recentiore usu

conchyliorum frueretur. Tac. ann. 13.21.3 : Baiarum suarum piscinas extollebat. Plin. nat. 9.172.81 : invasit

dein singulorum piscium amor ; apud Baulos in parte Baiana piscinam habuit Hortensius orator, in qua murena

adeo dilexit [...] in eadem villa Antonia Drusi murenae, quam diligebat, inaures addidit[...].

14 Plin. nat. 9.168-169.79 : Ostrearum vivaria primus omnium Sergius Orata invenit in Baiano, aetate L. Crassi

oratoris ante Marsicum bellum. Auson. epist. 8 (ostrea) vel quae Baianis pendent fluitantia palis (come si

vedono nella fiaschetta di Varsavia).

15 Strabo 5.4.6, che accoglie la precedente tradizione (Licophr. Alexandra, 1263-5) ricollegandone la

costruzione alla fatica che impegnò Ercole con i buoi di Gerione, ne calcola la lunghezza in otto stadi (pari a

circa 1 miglio romano, cioè circa m 1500) e la larghezza sufficiente al passaggio di un carro. Beloch 1890 notò

la corrispondenza con la distanza attualmente intercorrente tra Punta dell’Epitaffio, lato Cuma, e Punta Caruso,

lato Pozzuoli.

16 Citata da Properzio (3.18.4 : et sonat Herculeo structa labore via) e da Silio Italico (12.118 : Herculeum

comendat iter, qua discidit aequor), che ebbe qui una sua proprietà (Mart. ep. 11.48.2 : Silius haec magni

celebrat monimenti Maronis, / iugera facundi qui Ciceronis habet).

17 Cic. de lege agrar. 2.36 : illa via vendibilis Herculanea multarum deliciarum et magnae pecuniae. Val. Max.

9.1.1 : (C. Sergius Orata) ubi <dum> se publicae aquae cupidius inmergit, cum Considio publicano iudicium

nanctus est ; in quo L. Crassus aduersus illum causam agens errare amicum suum Considium dixit, quod

putaret Oratam remotum a lacu cariturum ostreis : namque ea, si inde petere non licuisset, in tegulis

reperturum. Plin. nat. 9.168-169.79 : (Sergius Orata) ostrearum vivaria [...] nec gulae causa sed avaritiae,

magna vectigalia tali ex ingenio suo percipiens, ut qui primus pensiles invenerit balineas, ita mangonicatas

villas subinde vendendo. Is primus optimum saporem ostreis Lucrinis adiudicavit [...]. Fest. p. 108 L. : Lacus

Lucrinus in vectigalibus publicis primus locatur eruendus, ominis boni gratia, ut in dilectu censuve primus

nominantur Valerius, Salvius, Statorius. Serv. Georg. 2.161 : in Baiano sinu Campaniae contra Puteolanam

civitatem lacus sunt duo, Avernus et Lucrinus, qui olim propter copiam piscium, vectigalia magna praestabant.

18 Varro, sat. 490.216.4 : tunc nuptiae videbant ostream Lucrinam. Hor. sat.2.4.32 : murice Baiano melior

Lucrina peloris. Petron. sat. 119.34 : atque Lucrinis eruta litoribus vendunt conchylia cenas ut renovent per

damna famem. Iuv. 4.140 ss. : Circeis nata forent an / Lucrinum ad saxum Rutupinoue edita fundo / ostrea

callebat primo deprendere morsu, / et semel aspecti litus dicebat echini.

19 Plin. nat. 9.168-169.79 : cum Orata Lucrina nobilitabat [...] a Brundisio conpascere in

Lucrino. Plin. nat. 32.61.21 : sic Brundisina in Averno compasta et suum retinere sucum et a Lucrino adoptare

creduntur.

20 Cfr. supra, note 13-19.

21 In particolare Strabone (5.4.6) in età augustea afferma che la ostricoltura offriva risorse incredibili.

22 Vell. 2.79.1 : Crescente in dies et classe et fama Pompei, Caesar molem belli eius suscipere

statuit. Aedificandis navibus contrahendoque militi ac remigi navalibusque adsuescendo certaminibus atque

exercitationibus praefectus est M. Agrippa. Id. 2.79.2 Hic in Averno ac Lucrino lacu, speciosissima classe

fabricata, cotidianis exercitationibus militem remigemque ad summam et militaris et maritimae rei perduxit

scientiam. Suet. Aug. 16 Siculum bellum incohavit in primis, sed diu traxit intermissum saepius, modo

reparandarum classium causa, quas tempestatibus duplici naufragio et quidem per aestatem amiserat, modo

pace facta, flagitante populo ob interclusos commeatus famemque ingravescentem ; donec navibus ex integro

fabricatis ac viginti servorum milibus manumissis et ad remum datis portum Iulium apud Baias inmisso in

Lucrinum et Avernum lacum mari efficit. In quo cum hieme tota copias exercuisset, Pompeium inter Mylas et

Naulochium superavit. Florus epit. 2.18.4 Itaque itum ad arma rursus, et iam totis imperii viribus classis in

iuvenem comparata est, cuius molitio ipsa magnifica. Quippe interciso Herculanae viae limite refossisque

litoribus Lucrinus lacus mutatus in portum eique interrupto medio additus est Avernus, ut in illa aquarum quiete

classis exercita imaginem belli navalis agitaret. Tanta mole belli petitus in Siculo freto iuvenis oppressus est,

magnique famam ducis ad inferos secum tulisset, si nihil temptasset ulterius. Cass. Dio 48.49.2-5 ; 48.51.5.

23 Come lo stesso Agrippa sembra aver dichiarato nel secondo libro della sua perduta autobiografia :

Serv. Georg. 2.162 : Agrippa in secundo vitae suae dicit, excogitasse se ut ex Lucrino lacu portum faceret. Cfr.

Philargyr., ad loc. : Agrippa in secundo vitae suae dicit excogitasse se ut ex Lucrino lacu portum faceret.

24 Florus epit. 18.4.8 : refossisque litoribus. Cass. Dio 48.50.3. Serv. Georg.2.162 : terra effossa inter ipsum

Lucrinum et Avernum, contigit ut duos lacus miscerentur. Il canale, largo m 50 max. e lungo tra m 300 e 400,

fu evidenziato dalle foto aeree : Schmiedt 1970, tav. 136. Con il medesimo termine, fossa,s'indicò il canale

portuale a Ostia (CIL, XIV 88 ; VI 964, p. 3070, 4311, 4441 ; ILS5797 ; AE 2002, 279) e quello progettato da

Nerone per collegare lo stesso Lucrino con il Tevere.

25 Strabo 5.4.5. Pagano – Reddé – Roddaz, 1982, p. 271-279.

26 Vell. 2.79.5. Lo stesso Velleio (2.79.3-4) riferisce di una tempesta sciroccale che avrebbe distrutto gran

parte della flotta all’altezza di Capo Palinuro mentre i navigli superstiti avrebbero subìto poi altri danni per la

sconfitta nelle acque di Taormina. Secondo Cassius Dio (48.49.2) questa tempesta sarebbe avvenuta due anni

prima ed avrebbe per l'appunto convinto Ottaviano a correre ai ripari con nuovi armamenti navali. Cfr.

Suet. Aug. 16. Sembra innegabile che varie perdite abbiano funestato le forze di Ottaviano nel duello con Sesto

Pompeo.

27 Serv. Georg. 2.162 (cfr. supra, nt. 24) spiega come, a seguito della fusione delle acque tanta tempestas

orta est, ut prodigii loco habita sit ac nuntiatum sit, simulacrum Averni sudasse : propter quod pontifices ibi

piacularia sacra fecerunt.

28 Mangonicatae definisce queste villae Plin. nat. 9.168-169.79, costruite (epist.9.7) more Baiano, cioè in parte

affacciate, in parte poggiate sulla superficie dell’acqua.

29 Cicerone (ad Att. 14.16.1) riferisce di vilicos e procuratores nella sua villa ad

Lucrinum, detta Academia (Plin. nat. 31.6-7.3) ; suo vicino fu L. Manlius Torquatus,che possedeva magazzini a

Pozzuoli (su cui D’Arms 1977) ; suo contemporaneo fu l’oratore L. Crassus (Plin. nat. 9.168-169.79 ; 31.5.2),

forse il cos. 95 a. C. per Andermahr 1998, p. 321. Tra gli altri domini emergono i nomi di Servilius

Vatia(Sen. ep. 55.2.7), forse il pretore del 25 a. C. (Andermahr 1988, p. 431) ; di Silius

Italicus (Mart. ep. 11.48.2, cfr. supra, nt. 16) ; di L. Calpurnius Piso (in Puteoli 9-10, 1985-86, p. 280 ss.

Gianfrotta 2010) ; di L. Acilius Strabo cos. 71 (AE 1980, 245) ; di P. Publilius Celsus cos. iterum 113

(Andermahr 1988, p. 404) ; di Q. Pomponius Maternus cos. suff. 128 (NSA 1884, p. 430) ; di Cassius Dio cos.

229 (Cass. Dio 48.50-51), che aveva possedimenti anche a Capua (Cass. Dio 76.2.1).

30 Serv. Georg. 2.161 : sed cum maris impetus plerumque irrumpens exinde pisces excluderet et redemptores

gravia damnia paterentur, supplicaverunt senatui.

31 Subentrato a Cicerone nel possesso della villa, nota come Academia oCumanum ; cfr. Andermahr 1988,

p. 151-152.

32 Strabo 5.4.6. Cfr. nt. 15.

33 Verg. Georg. 2.161-164 : an memorem portus Lucrinoque addita claustra / atque indignatum magnis

stridoribus aequor, / Iulia qua unda ponto longe sonat refuso / Tyrrhenusque fretis immittitur aestus Avernis ?

34 Confermato da Strabo 5.4.5 : ἀρτίστομος.

35 Hor. ars 3.63-66 : Debemur morti nos nostraque, sive receptus / terra Neptunus classis Aquilonibus

arcet, / regis opus, sterilisve diu palus aptaque remis / vicinas urbes alit et grave sentit aratrum.

36 Hor. carm. 2.15.1-4 : Iam pauca aratro iugera regiae / moles relinquent, undique latius / extenta visentur

Lucrino / stagna lacu.

37 Plin. nat. 36.125.24 : item vias per montes excisas, mare Tyrrhenum a Lucrino molibus seclusum, sarebbe

da riferire a Ottaviano e non a Claudio per Castagnoli 1977, p. 65, al quale, invece,è stato riportato da

Gianfrotta 2011.

38 Serv. Georg. 2.161 : et profectus C. Iulius Caesar, ductis bracchiis, exclusit partem maris, quae antea

infesta esse consueverat reliquitque breve spatium per Avernum, qua et piscium copia posset intrare et fluctus

non essent molesti [...]contra moles a Iulio opposita.

39 Scognamiglio 2001, tav. I, p. 44. Gianfrotta2011, p. 73.

40 Cfr. supra nt. 38.

41 Le proprietà, qui come altrove, divennero progressivamente imperiali. Tac.ann. 13.21.3 ; 14.4 ; 15.52.1.

Plin. nat. 9.172.81 ; 31.5.2. H.A., Hadr., 7.2. ; 25 ; 27 ; Tac. 7.6. Cfr. CIL, X 1738, per un procurator di

Domizia Longina.

42 Di Fraia – Lombardo – Scognamiglio 1985-1986, p. 211-299. Camodeca 1994, p.110-112. Gianfrotta 1999,

p. 84-85.

43 Strabo 5.4.6 fa risaltare in ciò l’efficacia del pulvis puteolanus. Castagnoli 1977, p. 41-79. Varie ricerche ne

hanno dimostrato l’efficacia in diversi porti del Mediterraneo. Schläger 1971 ; Oleson 1989 ; Felici 1998 ;

Hesnard 2004 ; Oleson 2004 ; Gianfrotta 2007. Il ricordo di restauri nel II secolo in CIL, X 1640 ; ILS 336

:opus pilarum vi / maris conlapsum a divo patre / suo promissum restituit ; CIL, X 1641 : [...] a divo patre

promis]/[sum op]us pilarum vigi[nti vi maris conlapsum splendore] / [anti]quo et munitio[ne adiecta restituit.

Altri nel IV sec. in CIL, X 1690, 1691 ; ILS 5895 : [...] iactis molibus propter incursione / ingruentium

procellarum [...]. Cfr. CIL, X 1692 ; ILS 792.

44 Suet. Aug. 16, cfr. supra nt. 22.

45 Con incessante attività di carico e scarico anche in notturna quantomeno intorno alla metà del I sec. d.C. :

Gianfrotta 1990, p. 106 ; Gianfrotta 1993, p. 119.Anche Ostia divenne Portus solo con la creazione del bacino

traianeo fornito di annesse strutture per i depositi annonari ; Zevi 2004, p. 216-217 ; Millett 2004 ; Verduchi

2004.

46 Verg. Georg. 2.163 : Iulia [...] unda. Serv. Georg. 2.161 : quod opus Iulium dictum est ; sed hic ambitione

undam Iuliam appellavit frementem contra moles a Iulio opposita. Serv. Georg. 2.162 verum huius (operis)

gloria Augusto cessit [...] « Iulia » autem « unda » significat portum Puteolanum.

47 Su suggerimento del contemporaneo Vitruvio (5.12) : eae autem structurae quae in aqua sunt futurae,

videntur sic esse faciendae uti portetur pulvis a regionibus quae sunt a Cumis continuatae ad promuntorium

Minervae, isque misceatur uti in mortario duo ad unum respondeant. Comunque prima anche dellePuteolanae

moles, di cui parla Suet., Cal. 19.1.

48 Cfr. supra nt. 43. Quanto alla documentazione epigrafica, oltre alle pilarum moles di II secolo, di cui a nt.

43, una più tarda testimonianaza è in AE 1958, 269, che ricorda restauri exstructis pilarum molibus per un

ponte a Cures in Sabina.

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Table des illustrations

Titre Fig. 1 - Area flegrea.

Crédits Da Castagnoli 1977.

URL http://mefra.revues.org/docannexe/image/1334/img-1.jpg

Fichier image/jpeg, 223k

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Pour citer cet article

Référence électronique

Laura Chioffi, « Portus Iulius », Mélanges de l'École française de Rome - Antiquité[En ligne], 125-1 | 2013, mis

en ligne le 21 octobre 2013, consulté le 22 octobre 2013. URL : http://mefra.revues.org/1334

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Auteur

Laura Chioffi

Seconda Università degli studi di Napoli – laura.chioffi[at]unina2.it

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Droits d’auteur

© École française de Rome

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