“Nota: A proposito delle Iacintidi e dei Focidesi: alcune osservazioni per una teoria sociologica...

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ANTROPOLOGIA E ARCHEOLOGIA A CONFRONTO A TTI DEL 1° CONGRESSO INTERNAZIONALE DI STUDI D a l l a na s c i t a a ll a m o r te

Transcript of “Nota: A proposito delle Iacintidi e dei Focidesi: alcune osservazioni per una teoria sociologica...

ANTROPOLOGIA E ARCHEOLOGIA A CONFRONTO

ATTI DEL 1° CONGRESSO INTERNAZIONALE DI STUDI

Dall

a nascita alla morte

DALLA NASCITA ALLA MORTE: ANTROPOLOGIA E ARCHEOLOGIA

A CONFRONTOAtti dell’Incontro Internazionale di studi in onore di

Claude Lévi-Strauss

ROMA, MUSEO NAZIONALE PREISTORICO ETNOGRAFICO “LUIGI PIGORINI”21 MAGGIO 2010

A cura diVALENTINO NIZZO

ROMA 2011

E.S.S.EDITORIAL

SERVICESYSTEM S.r.l.

DALLA NASCITA ALLA MORTE: ANTROPOLOGIA E ARCHEOLOGIA A CONFRONTOAtti dell’Incontro Internazionale di Studi in Onore di

Claude Lévi-Strauss

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IN COPERTINA:Fotomontaggio: Apoxyomenos, Museo di Zagabria; Maschera Azteca a mosaico,Museo Preistorico Etnografico “L. Pigorini” Roma; Scheletro umano; Porzionedi volto: gentile concessione Loris Del Viva. Ideazione ed elaborazione grafica:VALENTINO NIZZO con la collaborazione di GIANFRANCO CALANDRA

PROGETTO SCIENTIFICO:Valentino Nizzo (Soprintendenza Archeologica per l’Emilia Romagna)

Con la collaborazione diSoprintendenza al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”Elisa Cella (Università del Salento)

COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO E SEGRETERIA:Valentino Nizzo, Elisa Cella, Simona Sanchirico, Laura Pasquali, Ediarché-Editoria per l’Archeologia Srl.

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DIRETTORE EDITORIALE:Simona Sanchirico

REDAZIONE:Simona Sanchirico, Valentino Nizzo, Elisa Cella

COLLANA:Antropologia e Archeologia a confronto 1

DIRETTORE DI COLLANA:Valentino Nizzo

Finito di stampare nel mese di maggio 2011dalla tipografia System Graphic SrlVia di Torre Santa Anastasia 61-00134 RomaTel 06.710561 Fax 06.71056230 [email protected] www.sysgraph.com

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Dalla nascita alla morte: Antropologia e Archeologia a Confronto, Atti dell’IncontroInternazionale di Studi in onore di Claude Lévi-Strauss [Atti del Congresso tenutosi aRoma, Museo Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, il 21 Maggio 2010] / a cura diVALENTINO NIZZO. Roma: E.S.S. Editorial Service System, 2011, pp. 824.

ISBN 978-88-8444-114-0

CDD D.930.1

1. Archeologia – Antropologia Culturale – Antropologia Fisica – Atti di Congressi2. Claude Lévi-Strauss – Atti di CongressiI. Valentino Nizzo

INDICE

VALENTINO NIZZO, Premessa..................................................................p. 11Programma del convegno ......................................................................p. 19Abbreviazioni e norme bibliografiche ...................................................p. 23

INTRODUZIONE DEI LAVORIVALENTINO NIZZO, Introduzione ............................................................p. 27STEFANO DE CARO, Apertura del Convegno ..........................................p. 41LUIGI LA ROCCA, Il museo delle differenze culturali: radici per un futuro del Museo “Pigorini” ..................................................................p. 45

I SESSIONE. NASCITA E INFANZIAVALENTINO NIZZO, “Antenati bambini”. Visibilità e invisibilità dell’infanzianei sepolcreti dell’Italia tirrenica dalla prima età del Ferro all’Orientalizzante: dalla discriminazione funeraria alla costruzione dell’identità................p. 51CECILIA PENNACINI, Concezioni dell’infanzia nell’Africa dei Grandi Laghi..........................................................................................p. 95

II SESSIONE. ADOLESCENZA E RITI DI PASSAGGIO VERSO L’ETÀ

ADULTAFRANÇOISE HÉLENE MASSA-PAIRAULT, Qualche considerazione sui passaggi dell’adolescenza e i suoi paradigmi: dai boschi alla città .......p. 107ALESSANDRO LUPO, Il rito e la costruzione sociale della persona..........p. 121

III SESSIONE. UNIVERSO FEMMINILE. MADRI, MOGLI, REGINE, SACERDOTESSEGILDA BARTOLONI, FEDERICA PITZALIS, Madri e mogli nella nascente aristocrazia tirrenica...............................................................................p. 137MASSIMO VIDALE, La visibilità della donna nelle stratigrafie archeologiche: il corto circuito etnoarcheologico..................................p. 161

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IV SESSIONE. UNIVERSO MASCHILE (GUERRIERI, PRINCIPI, SACER-DOTI ED EROI)ANNA DE SANTIS, L’ideologia del potere: le figure al vertice delle comunità nel Lazio protostorico (con una Nota Antropologica a cura di PAOLA CATALANO, FLAVIO DE ANGELIS, STEFANIA DI GIANNANTONIO) ..p. 171FABIO VITI, I guerrieri degli Antichi e dei (Pre)Moderni (America, Africa) ..p. 199

DISCUSSIONE

VINCENZO PADIGLIONE, CECILIA PENNACINI, VALENTINO NIZZO, PIERO GIOVANNI GUZZO..........................................................................p. 233

V SESSIONE. ORIGINI DELLA COMPLESSITÀ SOCIALE

A) SVILUPPO DEI SISTEMI PROTO-URBANI E NASCITA DELLE CITTÀ

ANDREA CARDARELLI, L’origine delle comunità protourbane in Italia ..p. 247MARIANO PAVANELLO, Modelli di insediamento e complessità sociale: la tesi del “big bang” Akan e la transizione dalla caccia-raccolta all’agricoltura ..p. 259B) EVOLUZIONE DEI SISTEMI DI PARENTELA E NASCITA DELLE ARISTOCRAZIE

EUGENIO BORTOLINI, MAURIZIO TOSI, Dal Kinship al Kinship: Le tombe collettive nell’Oman del terzo millennio a.C. e la costruzione della civiltà di Magan .....................................................................................p. 287PATRIZIA RESTA, Il modello segmentario della nazione albanese, dai lignaggi alle reti di parentela in una società agropastorale....................p. 319

VI SESSIONE. DONO E SCAMBIO: ALLE ORIGINI DEL COMMERCIO E

DEI SISTEMI DI SCAMBIO PRIMITIVI

NICOLA PARISE, CARMEN MARTINELLI, EMANUELA ALBERTI, Reciprocità e ridistribuzione, modelli meccanici e modelli statistici .......................p. 345FABIO DEI, Alla ricerca dello hau. Persone, cose, scambi......................p. 381

VII SESSIONE. MORTE. RITI DI PASSAGGIO, PROBLEMI LIMINALI, TANATOMETAMORFOSI, PALEOPATOLOGIAANNA MARIA BIETTI SESTIERI, Archeologia della morte fra età del bronzo ed età del ferro in Italia. Implicazioni delle scelte relative alla sepoltura in momenti di crisi o di trasformazione politico-organizzativa.............p. 397HENRI DUDAY: L’Archéothanatologie et ses incidences sur la compréhension des pratiques funéraires. Quelques applications relatives à des nécropoles protohistoriques et historiques de l’Italie méridionale et de la Sicile....p. 419

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LUCA BONDIOLI, ALESSANDRA SPERDUTI, Comunità dei morti e individui scheletrici: dallo studio di popolazioni alla ricostruzione della storia biologica individuale .............................................................................p. 431ADRIANO FAVOLE, L’ambivalente statuto dei resti umani: il caso del nuovo Museo Cesare Lombroso di Torino ............................................p. 461

CONCLUSIONIMICHEL GRAS, Riflessioni conclusive....................................................p. 481

SESSIONE POSTER (A CURA DI E. CELLA)ELISA CELLA, Antropologi e archeologi a confronto: il convegno on-line ..p. 487NASCITA E INFANZIA

SONIA MODICA, Suoni dal silenzio eterno: idiofoni, aerofoni, oggetti sonori e morti premature del Lazio antico.............................................p. 503SILVIA AGLIETTI, La Mors Acerba. Alcuni spunti di riflessione sulla sepoltura degli infanti in età romana .....................................................p. 517ADOLESCENZA E RITI DI PASSAGGIO VERSO L’ETÀ ADULTA

IDA BRANCACCIO, Parthenoi dell’acropoli, salvezza della città.............p. 531RACHELE DUBBINI, Lo spazio dell’aggregazione: choros e dromos nei riti d’istituzione in Grecia......................................................................p. 545ELENA FRANCHI, Riti di iniziazione in Grecia antica? un terreno d’indagine interdisciplinare ...................................................................p. 553VERA ZANONI, Nella terra di nessuno. Antropologia fisica e cultura materiale nella giacitura del cacciatore della Busa Brodeghera ............p. 563PIA GRASSIVARO GALLO, DEBORA MORO, ALESSIA PASSAQUIETI, Le ragazze di Mangochi (Malawi) raccontano il longininfismo rituale (genital stretching).................................................................................p. 575UNIVERSO FEMMINILE. MADRI, MOGLI, REGINE, SACERDOTESSEGIANLUCA MELANDRI, La donna e il potere a Capua tra ostentazione suntuaria e ritualità funebre: il caso della t. Fornaci 722 di età orientalizzante...p. 591SABRINA BATINO, Il mondo delle spezie e degli aromi: l’immaginario dello zafferano .......................................................................................p. 613SIMONA SANCHIRICO, La Pizia di Delfi. Metodi oracolari e rituali catartici di contatto ................................................................................p. 629ORIGINI DELLA COMPLESSITÀ SOCIALE: SVILUPPO DEI SISTEMI

PROTO-URBANI E NASCITA DELLE CITTÀ

MARIO FEDERICO ROLFO, FRANCESCO MESSINA, GABRIELE SCORRANO, VALERIA TRUPIANO, AGOSTINAAPPETECCHIA, Analisi genetica di comunitàmontane in aree isolate del centro Italia tra preistoria e storia ..............p. 649

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ORIGINI DELLA COMPLESSITÀ SOCIALE: EVOLUZIONE DEI SISTEMI DI PAREN-TELA E NASCITA DELLE ARISTOCRAZIE

MASSIMO OSANNA, MICHELE SCALICI, Nascita delle aristocrazie e sistemi di parentela in area nord-lucana ................................................p. 669GABRIELLA CETORELLI SCHIVO, Un singolare caso di social inclusionnell’insediamento protostorico di Caracupa - Sermoneta (LT) .............p. 683GIANCARLO GERMANÀ BOZZA, Necropoli e società aristocratica a Siracusadurante l’età arcaica...............................................................................p. 689DONO E SCAMBIO: ALLE ORIGINI DEL COMMERCIO E DEI SISTEMI DI SCAMBIO

PRIMITIVI

DANIELE F. MARAS, FERDINANDO SCIACCA, Ai confini dell’oralità. Le forme e i documenti del dono nelle aristocrazie orientalizzanti etrusche ..p. 703MORTE. RITI DI PASSAGGIO, PROBLEMI LIMINALI, TANATOMETAMORFOSI, PALEOPATOLOGIAMASSIMILIANO DI FAZIO, “La morte è dura; ancora più duro il cordoglio”. Primi appunti da una indagine sul pianto rituale nel mondo etrusco.....p. 717GIOVANNI DI STEFANO, GIUSI VENTURA, Una sepoltura principesca nella necropoli greca di Castiglione: un “festino” per i morti e un “banchetto” per i vivi.............................................................................p. 727SABRINA MASOTTI, EMANUELA GUALDI-RUSSO, Il rito della cremazione: osservazioni antropologiche su alcuni casi studio di particolare interesse da necropoli dell’Italia settentrionale .....................................p. 735AMEDEO BOROS, Una comunità rurale ungherese e il suo particolare sistema funerario. Il rituale comunitario di Szatmárcseke come motore di continuità culturale ............................................................................p. 747ROBERTO LIBERA, Il ponte: un passaggio nell’Aldilà attraverso l’indefinito .............................................................................................p. 759

BIBLIOGRAFIA RAGIONATA DI CLAUDE LÉVI-STRAUSSANNAMARIA FANTAUZZI, L’opera e l’eredità critica di Claude Lévi-Strauss. Promemoria bio-bibliografico ...............................................................p. 771

ABSTRACTS E KEYWORDSRelazioni ................................................................................................p. 809Posters ...................................................................................................p. 817

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SESSIONE POSTER

ADOLESCENZA E RITI DI PASSAGGIO

VERSO L’ETÀ ADULTA

statua in onore di Afrodite armata (LACT., Inst. div., 1.20.29-32).Femminile e maschile, amore e guerra si mescolano e sono lo specchio l’uno dell’altro anche inaltre storie. Se le eroine argive praticano un culto in onore di Ares Enyalios, divinità maschile dellaguerra in genere venerata dagli efebi, e se in ricordo delle eroine spartane si venera un’Afroditearmata, divinità dell’amore che però sovrintende alle iniziazioni dei guerrieri, nel caso delle eroinetegeati il culto è in onore Ares Gynaikothoinas. E veniamo alla terza vicenda: dice Pausania (8.5.9;47-48) che quando il re spartano Carillo guida una spedizione contro Tegea, a difesa di quest’ultimaconcorrono, oltre agli uomini, le donne; esse sono guidate da Marpessa, e, dopo essersi poste inagguato presso la collina Phylatrix, ingaggiano uno scontro con i nemici, che sconfiggono e cat-turano. Gli Spartani saranno costretti a lavorare, in catene, la pianura dei Tegeati, mentre le donne,per celebrare la vittoria, offrono un sacrificio ad Ares, da cui i maschi sono esclusi.Tutte e tre le vicende – quella argiva, quella spartana e quella tegeate – rivelano le tracce diuna trasfigurazione mitica che ha caricato episodi storici (la battaglia di Sepia; una guerraspartano-messenica; una guerra spartano-tegeate) di significati che rinviano all’universo sim-bolico delle iniziazioni e in particolar modo alle iniziazioni maschili e al ruolo svolto, nel-l’ambito di queste ultime, da divinità talora maschili (Enyalios; Gynaikothoinas) talorafemminili (Afrodite), ma in entrambi i casi venerate esclusivamente da donne, e almeno inparte interpretabili come curotrofiche (Enyalios?).L’interpretazione suddetta delle tre vicende citate rafforza l’ipotesi formulata dalla Brancaccio,per la quale “il patrocinio esercitato dalle Erechteides-Hyakinthides, come da Aglauros e dalleLeokorai, risiede nella loro competenza curotrofica. Esse svolgono funzione protettrice e nu-trice di bambini e giovani, che saranno i futuri politai nel ruolo di spose e guerrieri”.

A PROPOSITO DELLE IACINTIDI E DEI FOCIDESI: ALCUNE OSSERVAZIONI

PER UNA TEORIA SOCIOLOGICA DELLA CONTINUITÀ DELLA SOCIETÀ

ELENA FRANCHI (maggio 2010): A conclusione del proprio poster Ida Brancaccio sostiene chedietro al mito delle Iacintidi “è la salvezza del popolo e la continuità dell’esistenza del corpocivico. Alla base c’è un rituale di iniziazione, il cui scopo è consentire il superamento dellacrisi della presenza dell’individuo senza danni, lungo una via pericolosa, determinata dallafase di passaggio, il cui scopo è perfezionare l’adolescente per la vita [...] una sorta di teoriasociologica della continuità della società”. È possibile richiamare a proposito della convincenteinterpretazione della Brancaccio della vicenda mitica delle Iacintidi l’interpretazione chePierre Ellinger54 ha proposto per la leggenda nazionale focidese, laddove la disperata lotta deiFocidesi contro i Tessali viene a configurarsi come l’iniziazione di un intero popolo, comple-tata attraverso la guerra e il sacrificio. Richiamiamo, in breve, le vicende. Come è noto, se-condo alcune tradizioni antiche Tessali e Focidesi sarebbero in conflitto “da sempre” (cfr.HDT. 8.27; EFORO FGrHist 70 F 93; PAUS. 10.13.4). Stando a Erodoto (7.127), i primi attritirisalirebbero in effetti all’epoca dell’entrata dei Tessali nelle loro sedi storiche. È a questopassaggio storico cruciale cui le fonti antiche fanno risalire una serie di episodi di ostilità traTessali e Focidesi. I primi due episodi si leggono in Erodoto (8.27-28): i Tessali, che dopoaver occupato la terra che da loro prenderà il nome hanno invaso anche parte della Focide,sarebbero stati sconfitti dai Focidesi in seguito a due stratagemmi. A suggerire il primo stra-

542 IDA BRANCACCIO

54 P. ELLINGER, La légende nationale phocidienne. Artémis, les situations extrêmes et les récitsde guerre d’anéantissement, Paris 2003.

tagemma ai Focidesi, riparatisi sul Parnaso, sarebbe stato il veggente Tellias: seicento uominiscelti sarebbero stati spalmati di gesso e la notte avrebbero attaccato i Tessali, spargendo untale terrore con la loro apparizione, da poterne massacrare ben 4000. A questo punto, i Tessaliavrebbero schierato la leggendaria cavalleria, che sarebbe penetrata nella Focide attraversoHyampolis. In tutta risposta, i Focidesi avrebbero ideato un secondo stratagemma: scavatauna grande fossa sulla via obbligata dell’irruzione, l’avrebbero riempita di anfore vuote rico-perte con uno strato di terra; così, i cavalli tessali sarebbero caduti nella fossa.In Pausania (10.1.3) si ritrovano entrambi gli stratagemmi, sebbene in ordine invertito e conlocalizzazione diversa: l’episodio situato da Erodoto a Hyampolis si svolge secondo il Perie-geta presso l’esbolé nella Focide (che forse coincide con quella citata da Erodoto presso Hyam-polis), e gli uomini spalmati di gesso sono 500 e non 600. Per l’attacco i Focidesi attendonouna notte di plenilunio. Pausania inserisce inoltre tra i due già raccontati da Erodoto un terzoepisodio: dopo l’insuccesso del primo attacco della cavalleria, dovuto allo stratagemma delleanfore, i Tessali avrebbero radunato ingenti forze. I Focidesi si sarebbero allora rivolti a Delfi,apprendendo che secondo il responso il dio avrebbe opposto in battaglia mortali e immortalie avrebbe dato la vittoria a entrambe le parti, ma più ai mortali; di conseguenza, i Focidesiavrebbero mandato trecento uomini in ricognizione, ma questi sarebbero stati sorpresi e uccisidai nemici. Alle soglie di un imminente e quasi certo disastro, avrebbero riunito in un luogole donne, i bambini, tutti i loro beni (compresi vestiario, oro e argento) e le immagini divine,avrebbero costruito un immenso rogo e lasciato sul posto trenta uomini con l’ordine, operativoin caso di sconfitta, di uccidere le donne e i bambini, e di metterli come vittime sacrificali(hos iereìa) sul rogo insieme con i beni, di accendere il rogo e darsi alla morte. Da questoevento avrebbe avuto origine l’espressione proverbiale di “disperazione focidese”. Ma proprioal culmine della disperazione i Focidesi avrebbero ottenuto una grandiosa vittoria, come delresto aveva predetto il responso delfico: la parola d’ordine dei Tessali era il nome dell’im-mortale dea Athena Itonia, mentre quella dei Focidesi il nome dell’eroe (mortale) Phokos.L’episodio aggiunto da Pausania si ritrova in Plutarco (Mulier., 244 A ss): alcune delle lievidivergenze dipendono dall’intenzione di Plutarco di mettere in luce le gesta femminili e l’eroi-smo delle donne focidesi, che avrebbero acconsentito alla decisione disperata degli uomini.Il Cheronense aggiunge inoltre che i Tessali avrebbero ucciso gli ostaggi e iniziato un áspon-dos pólemos, e che l’episodio non sarebbe stato ricordato da autori celebri, ma sarebbe atte-stato (martyroúmenon) dalle grandi azioni cultuali che i Focidesi ancora compiono aHyampolis e da antichi decreti. Alla fine del racconto precisa che i Focidesi ancora oggi ce-lebrano a Hyampolis la loro più grande festa, gli Elaphebolia, in onore di Artemide.Angelo Brelich55 aveva interpretato le ostilità come guerre deritualizzate che sarebbero l’esitodi antichi combattimenti iniziatici funzionali all’iniziazione degli adolescenti delle comunitàcoinvolte. In La légende nationale phocidienne Artémis, les situations extrêmes et les récitsde guerre d’anéantissement (Paris 2003), Pierre Ellinger propone, come Brelich, una inter-pretazione di tipo ‘iniziatico’, ma senza chiamare in causa le iniziazioni tribali. Le tradizioniintorno ai conflitti tra Tessali e Focidesi sarebbero parte di una leggenda nazionale focideseelaborata a uso e consumo dei promotori della confederazione focidese (nata proprio in etàarcaica in funzione antitessalica): le tradizioni in oggetto avrebbero rappresentato le originidel popolo focidese come una drammatica iniziazione collettiva, e la confederazione non unanascita dal nulla, bensì una rinascita, allo stesso modo in cui un giovane iniziando vive, conl’iniziazione, una seconda nascita.

DALLA NASCITA ALLA MORTE 543

55 A. BRELICH, Guerre, agoni e culti nella Grecia arcaica, Bonn 1961.